La Prof. Scaraffia chiartisce quello che succede
all’Università.
5-10-2025 Il Giornale. "Paura e indottrinamento,
gli atenei sono in ostaggio". Scaraffia dice addio all'Università
dopo il voto del senato accademico a Venezia. "Non si può mischiare
ricerca e purezza ideologica". Felice Manti 5 ottobre 2025 -
05:00
"Il Senato
accademico ha votato un documento che stabilisce di interrompere i rapporti
con le Università di Israele e tutti gli istituti culturali di Israele,
come hanno fatto molti altri atenei come sa...", commenta Lucetta
Scaraffia che ha deciso di dimettersi dalla commissione etica della Ca'
Foscari. "Proprio come le altre università italiane ormai, la Ca'
Foscari, i docenti e il Rettore sono ostaggio degli studenti".
È per
solidarietà alle popolazioni innocenti di Gaza...
"Io già
non condividevo quella decisione, ma la parte che secondo me peggiore è che
vogliono comunque permettere i rapporti con i singoli docenti a patto che
si dichiarino diciamo contrari al governo di Bibi Netanyahu".
Volendo
essere un po' cattivi è come una tessera del partito anti Israele...
"È una
sorta di punizione ideologica ma cosa c'entra la politica con i rapporti
scientifici e con la ricerca? I legami con gli insegnanti e con i
ricercatori israeliani, lo scambio di notizie relative agli studi non hanno
niente a che fare con la guerra e niente a che fare col governo di
Netanyahu, significa colpevolizzare delle persone. Io parlerei di una
ossessione di purezza ideologica...".
Cioè
parlare con i "buoni" si può, con gli altri no...
"Significa
chiedere la purezza politica, non so come dire, delle persone con cui si fa
ricerca. Questo non esiste".
Ma perché
l'Università, che dovrebbe essere il luogo del confronto, dello scambio,
della cultura del dibattito, mostra il suo volto peggiore e rinuncia a
questa ambizione? Lo abbiamo visto con il Papa a Roma, con i pro life a
Milano...
"Perché
hanno paura dei ragazzi, delle loro pressioni. Sono tanti, sono pericolosi,
possono distruggere l'Università e fare danni che poi non pagherà nessuno,
e l'ateneo lo sa benissimo".
Cioè, una
minoranza di facinorosi tiene i professori in ostaggio?
"Temono
anche che gli studenti scelgano un'altra Università, il cui potere e la cui
importanza dipende molto anche dalla quantità di iscritti".
E gli
insegnanti? Qualcuno le ha mostrato un po' di solidarietà?
"Anche
i docenti sono stati contagiati da questa febbre che sta girando l'Italia,
che costringe tutti ad avere le stesse idee sulla questione di Gaza, che
non ci possano essere discussioni, pareri diversi, neanche persone che
dicano non mi va molto quello che sta succedendo a Gaza ma la guerra si
doveva fare".
Secondo lei
altri docenti si dimetteranno o prevarrà chi pensa "ci siamo tolti di
mezzo la Scaraffia"?
"Una
collega della commissione etica mi ha detto mi dispiace, ma non ha
rifiutato le dimissioni. Penso la seconda ipotesi".
E il
Rettore?
"Beh,
gli studenti partecipano all'elezione del Rettore. E lui non può
inimicarseli troppo...".
Su Gaza ci
sono troppe fake news e molta cattiva informazione...
"In
questa vicenda di Gaza manca soprattutto la storia di Israele, ciò che è
avvenuto prima, tutto viene spiegato con gli avvenimenti degli ultimi due
mesi, capisce. Hanno dalla loro parte gran parte, forse la maggior parte,
dell'opinione pubblica e dei media. Adesso sembra che Israele sia il grande
nemico dell'ipotesi due popoli, due Stati, quando finora chi ci ha provato,
chi ha accettato i tentativi diplomatici internazionali tutte le volte è
stato proprio Israele. In realtà sono i palestinesi a non volere i due
Stati perché uno sarebbe Israele".
Ripensamenti?
"Da
parte mia nessuno, da parte loro neanche credo. Ormai il documento è stato
votato".
Anche la
posizione del Pontefice e del cardinale Pierluigi Pizzaballa su Gaza e
Flotilla è stata "oscurata" dal flusso mainstream. Cosa spera
succeda a Gaza? Hamas accetterà il piano di Donald
Trump?
"La
posizione della Chiesa è caduta nel cono d'ombra, anche Pizzaballa che non
è certo un amico di Tel Aviv ha espresso il suo parere sulla Flotilla ma i
giornali importanti non lo riprendono.
Un ministro
israeliano ha detto che non c'erano aiuti sulle barche, gli altri dicono
che c'erano e che stanno mentendo, perché sanno che nessuno può andare a
controllare. Io spero veramente che questo piano di pace si faccia, che
Hamas restituisca gli ostaggi ma questo significherebbe una vittoria di
Israele che per molti è inaccettabile".
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