“Più dei tanti che tumultuano, i tiranni temono i
pochi che pensano”. (Platone) |
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RIFLESSIONI 2023 |
Dal carotaggio dei ghiacci della
Groenlandia.Da Journal of Quaternary Science Reviews . Negli ultimi 10mila anni, il
periodo di maggiore riscaldamento risale a 3.200 anni fa (1200 a.C.). E’ definito Riscaldamento
Minoico. Dopo la temperatura tende a
calare, ma sempre in periodo caldo. Risale nel 300 a.C fino al 200 d.C. E’
definito Riscaldamento Romano Dal 600 d.C. all’800 d.C. l’ambiente si raffredda con
temperatura in calo. Dall’800/1000 d.C.. inizia un periodo di forte
riscaldamento fino al 1400 d.C. E’
definito Riscaldamento Medievale. Dal 1400 inizia un raffreddamento
evidente fino al 1850. Da quel periodo, sempre in ambiente freddo, inizia
un aumento della temperatura fino ai nostri giorni. Questo periodo è
definito Piccola Glaciazione. Il
grafico evidenzia come, negli ultimi 10.000 anni, i periodi di
notevole raffreddamento siano significativamente più brevi rispetto a
quelli (pur con alti e bassi) di notevole riscaldamento. Il più lungo
periodo di raffreddamento è quello della Piccola Glaciazione dal 1400 ad
oggi. Nel corso della quale, la temperatura odierna è stata raggiunta anche
attorno al 1650. Il grafico che segue evidenzia
meglio l’andamento della temperatura dal 1000 ai giorni nostri. Quindi, nessun problema nel
riconoscere che il pianeta si sta riscaldando. I dubbi nascono sulle cause. Io non ritengo che il
riscaldamento sia colpa dell’uomo e dei suoi barbecue, o delle mucche
soggette a sorprendenti soffioni
flatulenti. Mentre è vero che l’inquinamento è tutta colpa nostra.
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Data e Ora |
Magnitudo |
Zona |
2023-05-08 16:54:19 |
ML 2.1 |
4 km SW Crotone (KR) |
2023-05-08 16:38:58 |
ML 2.1 |
Costa Ionica Crotonese (Crotone) |
2023-05-08 16:35:54 |
ML 3.4 |
5 km S Crotone (KR) |
2023-05-08 16:29:01 |
ML 3.0 |
5 km S Crotone (KR) |
2023-05-08 15:17:44 |
ML 2.4 |
6 km NE Isola di C.Rizzuto (KR) |
2023-05-08 05:39:19 |
ML 3.2 |
Tirreno Meridionale (MARE) |
2023-05-08 05:37:35 |
ML 2.3 |
Costa Siciliana nord orientale (Messina) |
2023-05-08 04:28:34 |
Md 3.4 |
Campi Flegrei |
2023-05-07 22:31:32 |
ML 2.2 |
Isole Eolie (Messina) |
2023-05-07 20:34:13 |
ML 2.3 |
Tirreno Meridionale (MARE) |
2023-05-07 07:09:08 |
ML 2.3 |
Isole Eolie (Messina) |
2023-05-06 19:43:53 |
ML 2.1 |
Costa Siciliana nord orientale (Messina) |
2023-05-06 18:06:27 |
ML 2.3 |
Mar Ionio Meridionale (MARE) |
Finora abbiamo considerato vera l'ipotesi che l'informatica potesse eliminare molti posti di lavoro (al netto di quelli che avrebbe creato). Hinton ci informa che probabilmente l'informatica sarebbe in grado di far esplodere l'attuale sistema non solo nel settore lavorativo ma in quello generale dei rapporti umani.
Da Il Sole 24 ore: “Nei primi test e in una demo aziendale, GPT-4 è stato utilizzato per redigere cause legali, superare esami standardizzati e costruire un sito web funzionante partendo da uno schizzo disegnato a mano. Nell’intervista al Times, Hinton ha ribadito le sue preoccupazioni riguardo al potenziale dell’IA di eliminare posti di lavoro e di creare un mondo in cui molti «non saranno più in grado di sapere cosa è vero»”.
Sono già disponibili app che possono "trasferire" una persona e farla diventare protagonista - ad esempio - di film porno: basta fornire al sistema quattro o cinque foto del volto. Altrettanto avanzate, anche se meno precise di quella appena descritta, app che ripropongono audio con la voce di una persona reale.
Che fare?
Il mondo sarà diviso tra coloro che sono in grado di produrre cultura che definirei “nativa” e coloro che devono appoggiarsi al sistema tipo GPT per poter avere informazioni articolate sui vari argomenti? E i rapporti economici come si struttureranno? E quelli politici?
Problemi molto seri.
Bruxelles è finanziata dai 27 paesi in base a certi parametri. Prima finanziatrice la Germania ecc. Il criterio per la redistribuzione obbligatoria dei migranti, deve essere basato sulla suddivisione in millesimi da annettere a ciascun paese.
Come in un condominio, ogni appartamento ha tot millesimi che ne individuano la ripartizione delle spese. In ogni settore di interesse UE, dobbiamo procedere con lo stesso criterio, ma cambiando i pesi dei parametri fondamentali. Ad esempio, per l'accoglienza dei migranti si valuteranno: PIL, demografia, caratteristiche industriali, capacità economica, debito pubblico, situazione finanziaria, disoccupazione ecc. Voglio dire che chi ha un manifatturiero molto sviluppato o una agricoltura intensiva, potrà accogliere più migranti. Chi ha molto sviluppato il settore dei servizi ne potrà accogliere di meno.
Definiti i millesimi per il settore (rivedibili periodicamente) si procederà al conteggio dei migranti entrati in ciascun paese UE. Fatto pari a mille il numero degli ingressi, si valuterà in funzione dei millesimi chi deve accoglierne e chi deve redistribuire. Si procederà quindi di conseguenza, secondo i millesimi: se la UE ha accolto 400mila migranti e in Italia sono arrivati in 200 mila quando ne deve accogliere solo 80mila, i 1200mila in più verranno accolti obbligatoriamente da quei paesi che non sono arrivati al numero prefissato secondo i propri millesimi. In tal modo tutti accoglieranno il giusto numero di migranti, sopportando – in base ai calcoli – lo stesso impegno degli altri paesi. Inoltre tutti i 27 paesi saranno coinvolti sul problema delle migrazioni dedicando ad esso lo stesso impegno degli altri.
Notizia riportata da un TG. Interessante studio su inquinamento ed emissioni di CO2.
Si sono rilevati sia l’inquinamento che le emissioni di CO2 per due vetture, una col motore a scoppio e l’altra col motore elettrico. L’indagine parte dall’estrazione dei minerali per la costruzione dei due mezzi, la loro trasformazione fino alla loro messa su strada.
A Km. zero, la vettura elettrica è molto più inquinante e produce una quantità di CO2 enormemente superiore, soprattutto per via dei processi di fabbricazione dei 700-900 chili di batterie.
A questo punto la ricerca ha inteso rispondere alla domanda: quanti Km. deve percorrere l’auto a combustione interna, inquinante, per raggiungere inquinamento ed emissioni di quella elettrica prodotti fino alla messa su strada? I ricercatori hanno valutato che la vettura old style deve percorrere 100mila Km. per allinearsi ai valori della vettura elettrica. Solo dopo i 100mila Km. l’auto con motore a scoppio comincia ad inquinare complessivamente di più.
Migrazioni. Il nuovo parlamento europeo (2024) deve rivedere gli accordi di Dublino.
Ricapitoliamo: in violazione della fondamentale legge del mare che considera la nave che batte bandiera di un paese come territorio di quel paese, gli accordi di Dublino impongono che il primo paese a cui il migrante mette piede e chiede protezione sia quello di sbarco e non quello di cui la nave "salvatrice" batte bandiera. Questa norma crea una situazione molto grave nei confronti di Grecia, Malta e Italia.
[Per
inciso, la Spagna costruì le barriere alla fine degli anni '90. La
separazione è costituita da barriere coronate da filo spinato. Per il
progetto, 30 milioni di euro sono stati stanziati dall'Unione europea. Sono
state erette due barriere parallele di tre metri di altezza, con posti di
vigilanza alternati e camminamenti per il passaggio di veicoli adibiti alla
sicurezza. Cavi posti sul terreno connettono una rete di sensori elettronici
acustici e visivi. La barriera è dotata di un'illuminazione ad alta
intensità, di un sistema di videocamere di vigilanza a circuito chiuso e
strumenti per la visione notturna. Una successiva opera d'innalzamento
della barriera l'ha portata a sei metri d'altezza, con il consenso
dell'agenzia europea Frontex [Wikipedia]
Perché si è creata una situazione insostenibile per Italia, Grecia e Malta? I migranti arrivati in quei paesi attraversando il Canale di Sicilia, una volta sbarcati, possono anche disperdersi in Europa, in genere nei paesi del Nord Europa. Ma se le autorità di quei paesi decidono che non hanno diritto a ricevere protezione, non devono né tenerseli né rimpatriarli riportandoli nel paese di origine. Basta che li riportino nel primo paese UE di sbarco, secondo gli accordi di Dublino. Quindi in Italia, in Grecia, o a Malta. Comodo, no?!
Ti t’hee capì?
La Merkel organizzò dei charter per riportare migranti irregolari in Italia.
Da
Rassegne Italia info del 18-6-2019:
Da
Il Giornale 11-3-2023:
Non so se Schlein abbia vinto
per le truppe cammellate organizzate dai 5Stelle o per decisioni autonome
dei simpatizzanti, visto che gli iscritti si sono già espressi a favore di
Bonaccini, ma credo che, viste le caratteristiche attuali del PD, sia stata
la scelta migliore.
Il PD non ha più una organizzazione
interna adeguata, in grado di operare un controllo del territorio e di
concorrere alla definizione della linea politica del partito. Non controlla
più neanche le periferie, lasciate ormai all’attivismo della destra. Bonaccini,
uomo d’apparato, avrebbe dovuto iniziare da capo, ricercando momenti di
motivazione per iscritti e militanti. Problema forse di impossibile
soluzione, almeno oggi. Una conferma di quanto scrivo è per me clamorosa:
il gazebo aperto la domenica mattina dal circolo PD vicino casa, nel
pomeriggio era stato sbaraccato, non credo per manca di clienti, semmai per
mancanza di militanti/volontari.
La Schlein, non essendo del
PD, non ha bisogno di apparati, procederà a trasformare il partito PD in
movimento PD, sulla falsa riga del M5S. Per questo le basteranno i talk
show, cui farà partecipare gente nuova mirante ad inserire nel corpo dei
simpatizzanti momenti di curiosità, di galvanizzazione e di
spontaneismo, escludendo i vecchi e logori figuri onnipresenti e, ormai,
rompipalle. Pur sapendo di non avere a disposizione molti media: la RAI
potrebbe essere ben presto rivisitata dalla Meloni e le reti Mediaset
potrebbero subordinare la sua partecipazione alle sue posizioni e ai suoi
giudizi espressi sulla situazione dei partiti sia di destra che di
sinistra. A meno che le reti del Cavaliere non intuiscano che, con la sua
presenza, il PD verrà ridotto al lumicino. In questo senso è illuminante
una sua dichiarazione dopo la vittoria: “Sarò un problema per la Meloni!”.
Quindi non il PD, ma lei in prima persona. Infine, non so se riuscirà a
mantenere il serbatoio costituito dallo zoccolo duro dei vecchi militanti
comunisti (ormai in via di estinzione naturale). Alcuni di questi forse
emigreranno verso il partito di Marco Rizzo. Certamente spera di riuscire
ad interrompere il deflusso verso il M5S di cittadini che si ritengono di
sinistra, soprattutto giovani.
Vedremo di quali compagni di
viaggio si circonderà per questa sua avventura: capiremo subito se lei
stessa e gli “assistenti” saranno in grado di convincere i cittadini, che
seguono i talk show e i social, di saper affrontare i gravi problemi del
paese, oltre che proclamarsi in grado di farlo. Almeno
virtualmente.
Come vanno le cose! Una volta era il nuovo governo Prodi a dover correggere le cazzate del precedente governo di destra al fine di rimettere in sesto i conti. Oggi le cose si sono invertite: è il governo di destra a dover correggere le cazzate disastrose dei precedenti governi, quello giallorosso (M5S+PD) e quello del tecnico della provvidenza (Mario Draghi).
Passi per i 5Stelle, ma non è credibile che nè il PD né Draghi si siano resi conto del disastro che le loro normative avrebbero provocato sui conti pubblici. Da sabino diffidente ritengo: o che avessero l’assicurazione dalla UE che – finché in sella il governo Draghi - non avrebbe imposto di considerare il buco generato come debito pubblico o (opzione meno probabile) che il tecnico della provvidenza non si sia accorto delle potenzialità esplosive del meccanismo. Infatti, Draghi se ne rese conto: in una prima stesura, la finanziaria 2022 prevedeva l’introduzione di un limite Isee a 25mila euro per poter accedere alla regalia del superbonus. Di fatto quel limite, inserito per i gonzi (Corte dei Conti? UE? Tecnici) è stato cancellato. Ma di questo, il miglior tecnico della provvidenza in circolazione non si è reso conto. Per cui tutto l’ammanco e i gravissimi problemi creati a famiglie ed aziende edili dovranno essere gestiti dal governo Meloni. A giugno 2022 se ne accorse anche la Corte dei Conti che evidenziò il calo di gettito fiscale e gli effetti distorsivi del meccanismo
Per inciso, In un incontro tra amministratori pubblici italiani e tedeschi, spiegavamo i meccanismi del superbonus. I Tedeschi non approfondirono, si limitarono ad osservare seccamente che una normativa del genere sarebbe stata subito cassata dalla loro Corte dei Conti.
A proposito: la Corte dei Conti, chi era costei? Solo a giugno 2022 si accorge del problema?
AGGIORNAMENTI
DEL 20-2-2023
Il motore a combustione interna, brevettato nel 1853 da due lucchesi, Barsanti e Matteucci e sviluppato da Daimler oltre venti anni dopo, andrà in pensione dopo circa 180 anni. Il motore elettrico avrà una vita di circa 30 anni. Fra due o tre lustri verrà soppiantato dal motore a idrogeno. Nonostante ciò, costruttori e governi impongono al mondo di adottare il motore totalmente elettrico, anche se avrà vita brevissima se paragonata a quella del motore a scoppio. I Cinesi, praticamente monopolisti nel settore delle batterie, ringraziano.
L'attuale tecnologia dell'elettrico impone accumulatori invadenti (peso di 800-900 chili), dalla capacità non esaltante (percorrenze di 400-500 Km), con capacità calante negli anni e durata molto variabile (5-8 anni), soprattutto se si è obbligati a lasciare l'auto in sosta al sole. Trascorsi i quali, occorrerà smaltire batterie di oltre 40 milioni di autoveicoli solo in Italia e di circa 300 milioni in Europa. Quando la tecnologia ci permetterà di dimezzarne il peso, raddoppiarne la capacità e la durata, saremo pronti per il motore a idrogeno. Oltretutto, in caso di incidente, il maggior peso degli autoveicoli causerà danni ben più gravi.
L'andamento delle vendite di auto elettriche vede gli Italiani non particolarmente entusiasti. Siamo praticamente gli ultimi tra i paesi importanti: in Germania, 198.293 nuove immatricolazioni da ottobre a dicembre (+66,1%), seguita dalla Francia che sale del 12,6%; in Italia, invece, si è registrato un calo; - 34,2% Ma stavolta il buon senso non paga: se la propulsione completamente elettrica verrà adottata massicciamente nel mondo, un paese turistico come il nostro sarà comunque obbligato a massicci investimenti per dotarsi di un numero adeguato di punti di ricarica, anche se sovrabbondante rispetto alle nostre esigenze e anche se le colonnine, rese inutili dall'affermarsi del motore a idrogeno, verranno dismesse entro pochi anni. In caso di mancata, scarsa o lacunosa diffusione, molti turisti potrebbero preferire altri paesi dove ricaricare una batteria non costituisca una criticità. Si consideri che le in Italia sono state istallate 36mila colonnine, in Olanda (17,5 milioni di abitanti) 90 mila.
Ringraziamo costruttori e governi comprensivi degli investimenti da fatti dalle aziende. I cittadini devono avere pazienza. Le case costruttrici hanno speso per imporre il motore elettrico: devono rientrare delle spese e guadagnarci un po'. Poi ci verrà offerta l’auto all'idrogeno.
Ma non è che gli altri paesi siano messi molto meglio: La media UE è di 12,2.
https://it.motor1.com/news/631859/parco-cricolante-auto-europa-alimentazioni/
Case green. Io sono contrario all’impostazione che è stata data dalla UE. Però occorre mettere in campo, se c'è, un po' di (chiamiamola) capacità analitica e di osservazione.
La Palombelli (e non solo) insiste a dire che le case dei nostri centri
storici dovranno mettere il cappottino coibentante. Evidentemente non è mai
entrata in una casa in un centro storico di qualche secolo fa. Prima del
cemento armato, i muri maestri delle case erano spessi dai 70 cm. ad un
metro. Non hanno certo bisogno di coibentazione. Semmai gli infissi
delle finestre vanno raddoppiate o
sostituite con quelle a doppi vetri.
Vivo in una casa popolare all'Ostiense (Roma), in uno di quei complessi fatti costruire dal sindaco Nathan negli anni ’10 del secolo scorso. I due muri maestri dei lati lunghi dell'appartamento (di cui uno esterno) hanno uno spessore di 70 cm. Feci mettere i doppi vetri una ventina di anni fa. Io non devo fare proprio nulla. Dei cinque termosifoni di cui è dotato il mio appartamento, viene acceso per qualche ora, la mattina, quello del bagno e, quando fa molto freddo, quello del soggiorno per qualche ora la sera. Gli altri sono perennemente chiusi, compreso quello della camera da letto.
Altra cosa sono le case costruite in cemento armato dagli anni '40.
PS: Devo precisare cha l'appartamento è esposto tutto a mezzogiorno. Chi ha
occasione di entrare in casa durante una giornata d'inverno ci suggerisce
di abbassare i termosifoni, perché fa troppo caldo. Ma se anche la
casa fosse esposta a nord, il
cappottino non servirebbe a nulla perché non apporterebbe alcun vantaggio.
Mi sono chiesto: ma quanto vendono i quotidiani nel luogo deputato, cioè in edicola? In altri termini, quanti sono i concittadini che ogni giorno si attivano per “acquistare dal loro giornalaio il loro giornale”?
I dati sono avvilenti. Soprattutto se confrontati con quelli di un paio di lustri fa.
Curiosità. Negli anni ’20 del secolo scorso, il Corriere della Sera aveva una tiratura superiore ai due milioni di copie: le fonti di informazione erano limitate alla sola carta stampata e la radio ancora non aveva una diffusione tale da poter competere con l’informazione dei quotidiani. Negli anni ’90, Il Corriere della Sera e La Repubblica competevano con tirature superiori alle 700mila copie.
Ecco i dati relativi ad alcuni quotidiani.
Fonte: https://www.blitzquotidiano.it/
Quotidiani |
Copie vendute in edicola 9/2022 |
Copie vendute in edicola 9/2021 |
Copie vendute |
Vendite |
Vendite |
Vendite |
Il Corriere d. Sera |
150.774 |
154.117 |
213.001 |
236.049 |
263.530 |
304.764 |
La Repubblica |
88.388 |
103.318 |
216.890 |
244.123 |
279.259 |
329.176 |
La Stampa |
68.027 |
69.166 |
139.387 |
153.671 |
172.856 |
192.774 |
Il Giornale |
30.035 |
33.695 |
71.615 |
84.760 |
96.149 |
104.643 |
Il Sole 24 Ore |
23.850 |
29.341 |
87.027 |
96.883 |
115.994 |
130.692 |
La Verità |
26.775 |
26.379 |
|
|
|
|
Il Fatto Quotidiano |
24.456 |
24.645 |
35.152 |
37.576 |
45.803 |
46.002 |
Libero |
20.475 |
20.558 |
33.886 |
35.973 |
43.596 |
50.979 |
Italia Oggi |
6.490 |
6.930 |
27.028 |
26.875 |
33.902 |
41.603 |
Avvenire |
5.337 |
5.238 |
21.950 |
20.866 |
21.285 |
20.445 |
Sosteneva Paracelso, intelligente prima ancora che uomo di buon senso: “Per l’uomo tutto è veleno. Dipende dalla dose”. Dopo quasi sei secoli, i barbari del Nord ancora non ci sono arrivati.
Ricordate quando Guzzanti-Funari chiamava Helmut Khol per sapere se la Germania ce l’avrebbe fatta ad entrare nell’euro?
“Pronto… scusa Ermu.. te volevo chiede: secondo te ‘a Germania ja’a fa o gna’a fa? Ah… ma che stai a magna’? Hai magnato. Ch’hai magnato? Ah.. i briuste.”
Se i barbari del Nord preferiscono “magna’ i briuste” mangino i briuste. E’ inutile insistere. E’ una questione di civiltà e non ci saranno insegnamenti che tengano. Lasciamoli tranquilli a gustare i loro salamacci!
Mi raccontava la responsabile (nonché cuoca) di un agriturismo vicino Deruta, che il novembre precedente aveva avuto a pranzo - nel loro giorno del ringraziamento - un gruppo di americani. Non chiesero particolari piatti, ma, dopo alcuni piatti umbri, lei si presentò con due tacchini ripieni, in onore degli ospiti. I quali rimasero sorpresi sia per l'omaggio della signora che, soprattutto per la qualità della portata. Coinvolgendo la "cuoca" si misero quindi a parlare della cucina e dell'attenzione che in Italia si poneva circa il mangiare. La signora spiegò di aver letto e riflettuto sulla ricetta del tacchino ripieno, alla quale però aveva apportato due piccole varianti che, evidentemente avevano avuto successo. La piacevole conversazione fu interrotta bruscamente dal commento di uno dei commensali il quale, con una punta di astio, informò la nostra cuoca (e ricordò ai connazionali) che in America, le signore non "avevano tempo da perdere in cucina!"
Ecco chiarita la differenza di civiltà: noi mangiamo secondo l'esperienza e le invenzioni secolari di chi vede la cucina come un laboratorio alchemico e inventa e prova varianti per il solo piacere di migliorare quello che porta in tavola, proprio come un alchimista alla ricerca della pietra filosofale. Non a caso il procedimento operativo in cucina ha lo stesso nome di quello dallo speziale e, oggi, dal farmacista: ricetta. E molto spesso si ricavano eccellenze da prodotti poveri ( o rifiutati dai consumatori o invendibili). Basti pensare alle ricette ricavate - con grande intelligenza e sapienza - da prodotti quasi di scarto. A Roma è sufficiente ricordare la coda alla vaccinara, la pajata. E che dire della poverissima focaccia ligure che, grazie agli alchimisti genovesi, ha raggiunto vette sublimi partendo semplicemente da acqua, farina, sale e olio, con la semplice aggiunta dei profumi del posto e farcibile, sia calda che fredda, a piacere? E della pizza napoletana?
Questa è quindi la differenza tra civiltà e barbarie: nelle nostre cucine operano da secoli alchimisti (uomini e, soprattutto, donne). Nella cucina dei barbari, dove si perderebbe tempo, sono dominanti le salutari scatolette e i relativi apriscatole, magnifici nella loro variante elettrica.
Quanto al vino, visto che i ns. esportatori in Irlanda devono cambiare etichetta, inventiamo etichette con immagini e scritte ironiche, tipo fumetti, che prendano per il culo gli Irlandesi. Tipo, Tex Willer che esclama: "Vino rosso non avrai il mio scalpo!"
Se le etichette si rinnovano e cambiano spesso, potrebbero creare una moda da collezione. E regaleremo loro anche l'album per raccoglierle...
Se poi i barbari del Nord pensano di risolvere i loro problemi di alcolismo con iniziative da stato etico, tanto paternalistiche quanto false e diseducative, sbagliano: Non con la sola comunicazione (sbagliata) risolvono i problemi dei loro concittadini dediti all'alcol, ma con informazione corretta ed educazione fin nelle scuole.
Ricordate quando, oltre 40 anni fa, scoprimmo il buco dell'ozono? La colpa fu annessa quasi immediatamente alle attività umane. Nel caso specifico, fu individuato il freon quale causa principale della distruzione dell'ozono, trasformato in ossigeno: il freon aveva creato un buco nello strato di ozono al di sopra del Polo Sud. Subito al lavoro per sostituire il freon (usato nelle bombolette spray e nei frigoriferi) con un gas non aggressivo dell'ozono. Il freon fu messo al bando nel 1987.
Tutto a posto, dunque? l'uomo condannato ed il pericolo scampato?
No! Come no?! Abbiamo sostituito – sostenendo notevoli costi - il distruttivo per l’ozono gas freon prodotto dall'uomo per le bombolette di deodorante e di lacca fin dal 1987 e il problema ancora non è risolto?!
Proprio così. La Nasa ha calcolato che il buco creatosi nel 2021 è tra i più grandi mai osservati e tra i più longevi. Insomma, ogni anno da agosto ad ottobre si crea il buco che poi tende a rimarginarsi nel tempo. A metà anni ’70, molti scienziati sostenevano che sarebbero occorsi 40 anni per veder chiudersi il buco dell’ozono…..
In conclusione, io credo che abbiano ragione quegli scienziati che considerano l'influenza delle attività umane non incidere massicciamente nei cambiamenti climatici. Alcuni scienziati valutano che quell’incidenza non vada oltre il 5 per cento. Al resto pensano i cicli della natura.
è https://www.iconaclima.it/salute-del-pianeta/atmosfera/buco-ozono-2021/
Mi interrogavo sulle differenze tra l'adolescenza della mia generazione (prima metà degli anni '60) e gli adolescenti di oggi. In particolare mi chiedevo perché molti ragazzi di oggi si comportino come se la società attuale fosse senza autorità, con la possibilità, quindi, di avere praticamente la man salva (così credono) su qualsiasi comportamento adolescenziale.
Sono arrivato a questa conclusione (generalizzo per semplicità di analisi): "ai miei tempi" la famiglia riproponeva le strutture gerarchiche della società, con l'individuazione precisa del ruolo dei genitori quale autorità (non interessa in questo momento se quel ruolo era imposto con autoritarismo o autorevolezza) in grado di gestire le gerarchie familiari con i figli in posizione subordinata da essi normalmente accettata. In altri termini, la famiglia di noi adolescenti altro non era che il microcosmo del macrocosmo rappresentato dalla società. Altro non era che un allenamento al nostro futuro divenire cittadini. Al contrario, gli adolescenti di oggi vivono e crescono in famiglie che, troppo spesso, non sono in grado di fornire la concezione di autorità, tanto meno di offrire loro una educazione utile. Molti genitori, complessati dal fatto che vedono poco i figli, tendono a ricompensare se stessi con la giustificazione che i genitori devono essere non educatori, ma "amici" della prole. Da troppe famiglie, quindi, i ragazzi che si affacciano alla società non sono "avvisati" che quella società è libera perché si è data delle regole, imposte da chi riveste il ruolo di autorità in grado di farle rispettare. Ritengono quindi che, come i loro "genitori-amici", quell'autorità sia obbligata a riconoscere la loro mansalva in ogni manifestazione sociale: dal comportamento da bulli, alle garrule violazioni delle regole, col solo piacere di violarle, all'insofferenza per ogni inquadramento comportamentale. E si meravigliano se le loro azioni vengono invece sanzionate e gli autori colpiti da penalità: ma come? mio padre mi rassicurava che se mi avessero bocciato a scuola, avrebbe fatto ricorso al TAR, che avrebbe preso di petto il professore se si fosse azzardato a rimproverarmi in classe, a darmi troppi compiti, a mettermi una nota sul registro o a sospendermi per aver bullizzato un compagno di classe ed ora qualcuno vuole sanzionarmi perché con gli amici ci siamo divertiti a prendere di petto l'anziano del quartiere, solitario, impedito e indifeso, o a picchiare chi si azzarda a guardare in un certo modo la compagna o il compagno. Insomma, ho diritto ad avere il Reddito di cittadinanza senza lavorare così come il "genitore-amico" (troppo spesso assente) mi diceva essere un mio diritto avere i 10, 20 o 50 euro a fine settimana per i miei divertimenti. E per sua assoluzione consolatoria .
Oggi la proiezione del microcosmo famiglia non è più coincidente con le caratteristiche del macrocosmo società.
Pertanto la famiglia non allena più l’alunno e, poi, lo studente alla scuola. La scuola non allena più il cittadino alla società. Ad insegnargli qualche cosa , bon gré mal gré, ci penserà la vita.
A rimetterci sono anzitutto i ragazzi e, di conseguenza, l'intera società.
Si dirà: e allora il '68!? Proprio l'aver assorbito il senso di autorità ci portò a considerare necessario il sovvertimento di quel concetto, prima in famiglia e poi nello stato. Noi pensavamo e volevamo un mondo migliore per tutti, non semplicemente punire gli adulti.
Oggi il massimo del sovvertimento operato dagli adolescenti è gettare una pentola di minestrone su un quadro di Van Gog, tanto per far dispetto agli adulti che non vogliono abbassare la temperatura della Terra.
6-1-2023 Il Giornale "Cinghiate della destra ai nostri
figli". L'ultima sparata di Concita De Gregorio. Marco Leardi
Illuminante!
Stavo riflettendo sulla difficoltà di governare, in Italia, il fenomeno delle migrazioni. Questa consapevolezza induce i cittadini a due atteggiamenti contrapposti: alcuni pensano che comunque tutti i migranti debbano essere accolti, anche se poi sarà molto difficile integrarli; altri ritengono che il fenomeno vada governato scoraggiando la loro partenza fin dai paesi d'origine, anche alla luce del fatto che i paesi UE non hanno alcuna intenzione di accoglierne una parte. Ne è una dimostrazione l'isterismo che ha colpito la Francia per aver dovuto "accogliere" qualche decina di migranti dopo l'unico sbarco di una nave ONG in Francia. L'atteggiamento francese è stato giustificato e “capito” dai nostri "accogliamolitutti" i quali hanno dato la colpa degli screzi con la Francia all'Italia. Insomma, i buonisti nostrani hanno approvato l'incazzatura della Francia per una cosa per la quale l'Italia deve giornalmente provvedere, destinare e accogliere centinaia di migranti clandestini traghettati dalle navi delle organizzazioni ONG. ONG che incamerano 3,4 miliardi di euro da Bruxelles anche per i salvataggi dai marosi di sopravvissuti da naufragi a pagamento.
Sono anni che gli "accogliamolitutti" tacciano di razzismo, fascismo, nazismo, qualunquismo coloro che vorrebbero governare il fenomeno. Per questo non se la sentono di rivedere le loro valutazioni e adottano tre atteggiamenti autoassolventi.
1) Si limitano a considerazioni esclusivamente quantitative: che volete che siano 100mila ingressi l'anno per un paese come il nostro di quasi 60 milioni di abitanti, oltretutto con un bilancio demografico negativo? Però, ancora una volta, si limitano a valutazioni quantitative: emigrano 120mila Italiani ed entrano 104 mila migranti. Si guardano bene dall'informare (e forse informarsi) che vanno via nostri laureati (medici, architetti, ingegneri, ricercatori ecc.) ed entrano migranti che, essendo poco o nulla qualificati, andranno ad ingrassare la malavita (spaccio e prostituzione) e - quando va bene - il caporalato.
2) Si autocensurano sulla qualità della nostra capacità di accoglienza e di integrazione e cassano dalla loro vita quanto accade ai migranti dopo lo sbarco, soprattutto non vogliono sapere quanti miliardi di euro paghiamo agli "accoglienti" prelevandoli dall'Erario.
3) Infine, fanno finta (mi auguro) di non capire la differenza tra numero dei “richiedenti asilo”, che possono essere arrivati anche anni prima della richiesta, e numero di immigrati clandestini. Parallelamente mistificano il dato del contributo degli immigrati al PIL nazionale non chiarendo che il contributo stesso è appannaggio degli immigrati regolarmente integrati da anni e non anche di quelli clandestini ed irregolari.
A loro insaputa! E' strabiliante come sia stato facile per la casta acquisire come embedded un direttore di giornale come Piero Sansonetti che si autodefinisce "vecchio comunista". Ormai è quasi giornalmente presente nei TG (ore 19) e nei talkshow di Rete Quattro. Ritiene oltretutto di poter aspirare alla direzione dell'Unità quotidiano Lazzaro/comunista fondato da Antonio Gramsci, risuscitato due o tre volte senza mai rispondere alle cure. Al di là dei Caroselli a favore del Cavaliere ("grande statista" che "avrebbe meritato il dicastero della giustizia"), commentando il Qatargate dimostra di aver ben assorbito e riproposto ai gonzi, il concetto di "garantista" così come fatto passare dalla casta: finché non ci sono condanne i politici (a cui si sono subito accodati i grand commis) devono restare al loro posto e - nel caso di specie - la presidente Metsola deve difenderli dai magistrati belgi dipietreschi, invadenti e prepotenti. Da anni, la casta ha convinto i cittadini gonzi che essere garantisti significhi attendere i tre gradi di giudizio per poter decidere la sorte di un imputato. Ha dovuto, però, parallelamente soffocare con cura mediatica professionale, il concetto di "opportunità", nel nostro caso "politica", infamandolo come "giustizialismo". Per chiarire il concetto, ripropongo un esempio: se la baby sitter di vs. figlio è inquisita per pedofilia, che cosa fate? Convincete vostra moglie ad attendere la Cassazione prima di sostituirla o ritenete che sia più "opportuno" sostituirla subito? Dice: ma che c'entrano le sorti di un bambino! Bene! Mentre la baby sitter condiziona le sorti di un bambino, il politico condiziona, oltre all'infanzia del bambino, la sua vita futura, la sua crescita culturale, la società in cui si inserirà come cittadino e lavoratore, la sua famiglia, la vita dei genitori, il loro lavoro, la loro cultura, il loro tempo libero, la salute di tutti, la loro vecchiaia, la loro pensione, la società in cui vivono ecc. Ma i garantisti sono spesso ottusi e dichiarano che fino alla condanna, contro ogni evidenza e contro ogni buon senso di opportunità, il politico (come il grand commis) deve restare al suo posto. La posizione in divenire di Piero Sansonetti è molto interessante e me la sto studiando da tempo.
RIFLESSIONI 2022 |
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Riflessione n° 54 (31-10-2022)Inflazione e cura della BCE attraverso l’aumento dei tassi.Il governatore Visco lancia alcuni avvisi. Ma non può fare di più.( -->
Torna all’indice )
L’ inflazione da costi
(offerta) si combatte soprattutto con una politica fiscale mirata. Peccato
che l’Ufficio legislativo di palazzo Chigi abbia fornito a Draghi un testo
sbagliato della legge sulla tassazione degli extraprofitti! Però, un
presidente del Consiglio che non può fare affidamento sul suo ufficio
legislativo... Chissà quanti magistrati lavorano in quell'ufficio a Palazzo
Chigi?...... O avranno sbagliato il testo della legge per far fare bella
figura alla Meloni che sta per modificarla? Certamente, c’è il rischio che l’aspettativa di inflazione si trasli nel campo delle preoccupazioni delle famiglie, accettando ulteriori aumenti dei prezzi. Ma vi sembra che oggi l'offerta aumenti i prezzi perché vuole approfittare delle aspettative di ulteriori crescite? Con voci di costo cresciute di due, quattro, sei volte ed oltre (energia) ; con voci di trasporto, di distribuzione, di assicurazione, dei servizi bancari, delle materie prime cresciute altrettanto (si vedano i noli di qualche mese fa: +600%); si ritiene che i produttori, la distribuzione e i commercianti vogliano approfittare delle aspettative? Oltretutto sanno che una quota crescente di consumatori naviga in ristrettezze atroci. Quindi, o aumentano i prezzi per rientrare dei costi o devono chiudere. E tralasciamo il fenomeno dell'usura in eccellente salute. Ma che cosa può fare il governatore della Banca d’Italia per informare la BCE che sta sbagliando manovra se non intervenire due volte in pochi mesi in manifestazioni ufficiali per allertare Francoforte di essere accorta almeno sui tempi di somministrazione della “strana” cura decisa per combattere l’inflazione importata? Intervento di Ignazio Visco alla Giornata Mondiale del Risparmio (31-10-2022) organizzata dall’ACRI [….] Il rialzo dei tassi ufficiali dovrà proseguire per attenuare il rischio che il persistere di un’elevata inflazione causata dal susseguirsi di shock “di offerta” si trasli sulle aspettative di famiglie e imprese, alimentando la dinamica dei prezzi e determinando aumenti più forti delle retribuzioni. Il ritmo di incremento dei tassi e il loro punto di arrivo, tuttavia, non possono essere predeterminati sulla base di proiezioni o scenari precostituiti, che in questa fase hanno una natura puramente indicativa. L’elevata incertezza richiede di procedere in modo graduale, valutando con attenzione l’adeguatezza dell’orientamento monetario sulla base delle evidenze che si renderanno via via disponibili. Non va comunque sottovalutato il pericolo che il deterioramento delle prospettive economiche si riveli peggiore del previsto, rendendo sproporzionato un passo eccessivamente rapido nella normalizzazione dei tassi ufficiali. Si tratta di un rischio di cui il Consiglio dovrà tenere conto nei prossimi mesi, al pari di quello di lasciare che l’inflazione resti eccessivamente alta per troppo tempo.[….]
Già il 16 luglio 2022 Ignazio Visco aveva masso in guardia la BCE almeno da un intempestiva accelerazione dell’aumento dei Tassi da parte della BCE: Intervento del Governatore su “Inflazione e tassi di interesse a lungo termine” in Analysis: Forum Istituzionale: [….] La scelta del ritmo di normalizzazione della politica monetaria deve bilanciare due rischi. Nel caso in cui esso fosse troppo graduale, l’inflazione potrebbe radicarsi nelle aspettative e nei processi di fissazione dei salari, rischiando di compromettere la credibilità della banca centrale e rendendo necessaria una correzione della stance con ricadute negative più forti sull’attività economica e sull’occupazione. D’altro canto, se il ritmo di normalizzazione della politica monetaria fosse troppo rapido o il suo annuncio male interpretato, i mercati potrebbero reagire in modo eccessivo e l’inasprimento delle condizioni di finanziamento potrebbe risultare più forte del necessario, con rischi per la stabilità finanziaria, l’attività economica e, in ultima analisi, la dinamica dei prezzi, che solo da poco è prevista attestarsi al 2 per cento nel medio termine. Se da un lato non vi possono più essere preclusioni all’abbandono della politica di tassi ufficiali negativi, dall’altro ritengo cruciale che, come annunciato, la normalizzazione della politica monetaria continui in modo graduale e con molta attenzione all’incerta evoluzione delle prospettive economiche e delle condizioni finanziarie. Solo in questo modo potremo infatti preservare e consolidare il patrimonio di credibilità che abbiamo costruito nel tempo. [….] |
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Riflessione n° 51 (18-10-2022) ( --> Torna all’indice)Nuovo governo: la debolezza delle opposizioni è anche una debolezza del
governo
Tra le altre, due circostanze
rendono particolarmente difficile il lavoro dei partiti di opposizione: 1) La destra è consapevole della irripetibilità dell’occasione in cui si è venuta a trovare, con le forze di minoranza praticamente senza linea politica, inconsistenti e inadeguate. Questo la rende particolarmente “accorta” e attenta a non fare stupidaggini, tipo quella commessa dal Cavaliere che pensava di imporre la Ronzulli con un semplice esercizio di volontà. Il quale, però, sembra non aver imparato nulla dal ceffone ricevuto: alla Giustizia va la Casellati: accordo smentito da Meloni, ma megafonato come successo da Berlusconi. Bisogna capirlo: se al Rubi Ter viene condannato prima che la Legge Severino sia messa in condizione di non nuoceregli, torna ad Arcore senza passare dal Via. 2) Mi sembra di aver capito che la Meloni voglia dimostrare a tutti - in Italia e all’estero - di saper fare bene il proprio lavoro, caratteristica piuttosto rara tra i politici, soprattutto maschi. Dalla squadra di governo pretenderà quindi efficienza, lealtà e buona volontà. Parallelamente mi sembra di capire che deciderà per le soluzioni, secondo lei, più vantaggiose per tutti, senza sfilacciamenti o cedimenti per quieto vivere, che informerà il paese della situazione reale, specie finanziaria, che avvertirà per tempo delle possibilità reali di soluzione dei problemi. La maggior forza di opposizione, il PD, in assenza di una linea politica in grado di prospettare vie alternative a quelle che il futuro governo proporrà, è alla ricerca di aiuti sul versante quantitativo, l’unico che sa valutare. Se le forze di opposizione non saranno capaci di organizzare un minimo di politiche alternative credibili, al governo verrà a mancare una componente fondamentale perché il suo operato sia messo alla frusta: la concorrenza e la competizione su basi accettabili con le opposizioni. E questa, in un sistema democratico, è una vera iattura. |
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Riflessione n° 50 (7-10-2022) ( --> Torna all’indice)Il PD obbligato ad abbandonare la realtà virtuale in cui si crogiolava.
Che abbia avuto ragione Renzi quando sosteneva che, al primo rovescio politico serio, il PD non avrebbe retto sfaldandosi? Ma la colpa non è solo di una dirigenza inadeguata e spesso incapace. E' infatti mancata al PD la volontà di sentire il polso di iscritti e simpatizzanti che, con le loro critiche e i loro commenti avrebbero potuto instillare qualche dubbio tra i neuroni di molti satrapi circa le politiche attuate. Oltretutto non esisteva più un luogo di raccolta di quei pareri, vista la loro inutilità: a nessuno della dirigenza interessava confrontarsi con chi ancora viveva in una realtà “reale”. Per la verità, da tempo, iscritti e simpatizzanti sono risultati affetti da afonia politica promossa e concimata dall’albagia di cui soffriva tutta la nomenklatura. E aveva ragione chi sosteneva che il PD era ormai diventato il partito di chi non aveva problemi. Comunque, quanti si esprimevano lo facevano come azione di risulta nei confronti delle poche consapevoli voci critiche circa la "linea del partito" espressa dei dirigenti, per tacitarle e colpirle. Questi sono i risultati favoriti anche dal fatto che oggi non sono più possibili aiutini istituzionali come negli ultimi due lustri. |
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Riflessione n° 49 (12-9-2022) ( --> Torna all’indice)
Scandalo. Meloni. L’Italia proteggerà in UE i propri interessi!
Invece
la Francia che non fa passare un gasdotto nel suo territorio per portare
metano rigassificato dalla Spagna, che ne processa in
sovrabbondanza, perché deve vendere il suo surplus di energia elettrica,
non ha atteggiamenti sovranisti? E la Germania ? E l’Olanda? E l’Austria
che non vende più legna in attesa che i primi freddi facciano schizzare in
alto il prezzo? Non fanno forse i propri interessi? Solo in Italia, finora,
abbiamo avuto gli euroinomani, contrabbandati per europeisti. Il loro
programma è: se non rompiamo le palle a Bruxelles,
gli euroburosauri non romperanno le palle ai nostri governi, anzi
li aiuteranno, ma quelli “seri”, cioè i “nostri” non quelli degli altri
partiti, sovranisti, fascisti, razzisti, qualunquisti, antimimmolucanisti! Il programma degli euroinomani è stato finora un po’ nascosto. Ma Emiliano governatore della Puglia, lo ha esplicitato apertis verbi: la Puglia sarà la Stalingrado contro la Meloni. Finito il programma. |
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Torna l’inflazione, aggravata da trent’anni di irresponsabilità
economiche, politiche, imprenditoriali e sindacali.
Col prepotente ritorno
dell’inflazione, si cominciano anche a fare calcoli circa le ripercussioni
su retribuzioni da lavoro dipendente e pensioni. Ricordo che almeno fino a d un lustro fa ancora si condannava l’alto costo del lavoro di cui era gravata l’Italia rispetto all’omologa variabile delle altre nazioni europee. Solo da circa un anno a questa parte, si è proceduto ad indagini quantitative serie sull’incidenza del costo del lavoro nell’ambito dei costi aziendali. A fine 2021, il 55° Rapporto del Censis informava: “Negli ultimi trent`anni di globalizzazione, tra il 1990 e oggi, l`Italia è l’unico Paese Ocse in cui le retribuzioni medie lorde annue sono diminuite: -2,9% in termini reali rispetto al +276,3% della Lituania, il primo Paese in graduatoria, al +33,7% in Germania e al +31,1% in Francia. […] Ma come abbiamo fatto a raggiungere questi risultati aberranti?
Due decenni fa. Mi è tornato in mente un pezzo che scrissi nel 2007, nel quale indagavo in materia di previdenza, assistenza, costo del lavoro procedendo al confronto tra i paesi europei. In esso riportavo una tabella pubblicata nel 2005 dal Ministero del Tesoro nell’ambito di uno studio sull’andamento dei prezzi , che fornisce i dati del 2001 circa la struttura dei costi per le imprese. Meraviglia che dati di importanza fondamentale quali quelli sul costo del lavoro non siano a disposizione dei cittadini, ma – probabilmente – solo per alcuni addetti ai lavori. I sindacalisti conoscevano questi dati, o hanno deciso spannometricamente? E se li conoscevano, perché non ne hanno imposto la diffusione ufficiale? Sta di fatto che, da sempre, politici e imprenditori hanno contribuito a diffondere la fake news che in Italia le cose vanno male, soprattutto in termini di concorrenza, perché il costo del lavoro è troppo alto e superiore a quello dei paesi concorrenti. Comunque non ci si limiti ai dati sul costo del lavoro, in verità più basso di Francia e Germania. Le aziende italiane sopportavano già nel 2001 costi maggiori delle concorrenti esteri anche sui servizi bancari e assicurativi, sull’energia. Ecco la tabella:
Un decennio fa Nel 2011, secondo il rapporto OCSE l’Italia è caratterizzata da un’incidenza degli oneri fiscali e contributivi a carico di lavoratori e imprese italiane pari al 47,6% del costo del lavoro. Il dato colloca il nostro Paese al sesto posto della graduatoria dei 34 Paesi considerati, comunque alle spalle di Belgio (55,5%), Germania (49,8%), Francia (49,4%), Ungheria (49,4%) e Austria (48,4%)
Oggi Per arrivare ai nostri giorni, riportiamo parte di uno studio di Assolombarda sul cuneo fiscale. Dati OCSE 2021. Nel grafico viene riportata la graduatoria relativa al cuneo fiscale (in percentuale sul costo del lavoro) di un lavoratore senza carichi familiari:
Il cuneo fiscale italiano è al quinto posto (46,5%), sempre dopo Germania (48,1%) e Francia (47%). Riparametrando il calcolo del cuneo fiscale in rapporto alla retribuzione netta, la situazione dell’Italia e dei suoi tre principali concorrenti dell’Area Euro è quella rappresentata nel grafico a fianco.
Fonte: elaborazione Centro Studi Assolombarda su dati Ocse.
Quindi, su 100 in busta paga, in Germania il lavoro costa 193, in Francia 189, in Italia 187. Fonte: elaborazione Centro Studi Assolombarda su dati Ocse. Il report completo di Assolombarda è disponibile al seguente -> LINK.
Alla luce di questi dati, non è difficile comprendere il perché in Italia, da almeno 30 anni, la domanda aggregata risulti asfittica tanto da non riuscire a sostenere il versante della produzione, positivo o, almeno, “tranquillo” solo per le aziende esportatrici. Perché questo disastro? Ma che cosa era successo nel corso degli anni ’90? Quali azioni e quali decisioni di politica economica hanno causato questi danni all’economia nazionale non più in grado di competere con gli altri paesi UE Fonte: elaborazione Centro
Studi Assolombarda su dati Ocse che, invece, hanno una domanda interna robusta e comunque di livello adeguato? Dal punto di vista istituzionale, giubilato il governo Berlusconi da Bossi nel 1966, nei cinque anni successivi si sono alternati i seguenti governi di centro sinistra: governo Prodi, appoggiato anche dal PRC, in carica dal 17.5.96 al 20.10.98; il governo D'Alema dal 21.10.98 al 21.12.99; il governo D'Alema-bis dal 22.12.99 al 17.4.2000; il governo Amato dal dal 26-4-2000 all'11.6.2001. Ci limitiamo ad elencare alcune iniziative politiche risultate troppo spesso deleterie per il paese: il federalismo fiscale e amministrativo, il presidenzialismo regionale, la cosiddetta "riforma Bassanini'' che introduce il federalismo amministrativo; la definitiva controriforma costituzionale sull'ordinamento federalista della Repubblica (8 marzo 2001) che costituzionalizza il principio liberista della "sussidiarietà'' e frantuma l'Italia attraverso il federalismo fiscale; la controriforma dei servizi segreti in base alla quale i servizi dipendono direttamente dal premier; l’arma dei Carabinieri promossa a quarta forza armata praticamente alla diretta dipendenza del presidente del consiglio. Nei 5 anni considerati, leggi finanziarie massacranti hanno carpito ai cittadini circa 150 mila miliardi di lire anche con tagli alla spesa sociale, sanitaria e previdenziale. Sono stati permessi salti in alto alle tariffe di acqua, luce, gas, telefono, fognature, rifiuti. Il federalismo fiscale ha permesso l’introduzione di balzelli locali e di addizionali Irpef per regioni e comuni. Di particolare incidenza sono risultate le privatizzazioni, ai migliori livelli neoliberisti cileni e Tatcheriani, che, oltre alla perdita di controllo da parte dello stato, hanno causato oltre 100mila “esuberi”: INA, IMI, Stet incorporata in Telercom messa in vendita nel 1997 (ricorderete i famosi “capitani coraggiosi” di D’Alema). E ancora, IRI con FinMeccanica, FinCantieri, Autostrade, Alitalia, Aeroporti di Roma; Enel, Istituto S. Paolo di Torino. Poste è trasformata in SPA. Nel mercato del lavoro, la liberalizzazione iniziata dal governo Amato nel 1993 con l’abolizione della scala mobile. Continua Prodi con la flessibilità su orari e salari, instaurando l’era del precariato. Si inaugura l’introduzione (per sei mesi) del blocco delle assunzioni nel pubblico impiego. Tutte iniziative fatte passare con il pretesto dell’ingresso dell’Italia nell’area euro, per cui sono stati richiesti ed ottenuti atteggiamenti “morigeratamente responsabili” da parte dei sindacati, i quali – per ragionevolezza - hanno rinunciato da trent’anni a chiedere aumenti salariali. Nel complesso, una serie di iniziative legislative e amministrative che hanno visto il sindacato cascare in trappola a sua insaputa. Cominciata come cinghia di trasmissione strettamente controllata, la trappola ancora oggi svolge il suo ruolo tanto da rendere i sindacati praticamente asfittici e afoni. Sorvoliamo sugli accordi per la formazione del “governo del pallottoliere”, il conte bis, per entrare nel quale il PD ha regalato troppo ai 5 Stelle: scelta del capo del governo, mantenimento dell’assegno di cittadinanza e di altri superbonus. Accettazione della riduzione dei parlamentari ecc. Sono risultati ormai da anni controproducenti e fallimentari i risultati dei trenta anni di lacci al collo dei cittadini resi funzionali da una classe politica e imprenditoriale – con il concorso del sindacato - per nulla lungimiranti, rese satolle per quanto ottenuto nel breve e medio periodo, con salari in calo e stato sociale disfatto e ormai bisognevole di assistenza continua nei periodi difficili come quello che stiamo attraversando dal 2020. Sarebbe interessante sapere quanti capitali – “risparmiati” negli ultimi 30 anni sul versante della produzione - sono stati trasferiti all’estero e distolti dal sistema produttivo italiano. Non è un caso se le imprese italiane sono dipendenti da capitali presi in banca per circa l’80% del totale del capitale di rischio, contro il 50-60% delle imprese dei paesi concorrenti. Di fatto gli imprenditori chiedono allo stato di rinunciare a parte della quota di cuneo fiscale introitato dalle finanze pubbliche. Per tacer del fallimento della globalizzazione accompagnata dalla delocalizzazione di molte nostre aziende: oggi molti imprenditori cercano di tornare indietro, alla luce delle complessità, anche geopolitiche, introdotte da pandemia e guerra.
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Europa addio!
Hanno vinto i barbari del Nord, approfittando dei barbari dell’Est.
L’idea d’Europa incarnata
(bene o male) dalla UE è finita. Gli Anglosassoni, dominatori della
Nato, hanno cancellato quell’idea. Provarono, senza riuscirci, a
controllarla con l’ingresso della Gran Bretagna nella CEE nel 1973. Ma col
successo di Eurolandia e dell’euro competitivo nei confronti di
dollaro e sterlina, gli Anglosassoni si convinsero di
dover impostare la liquidazione politica dell’Unione Europea.
Hanno preso la palla al balzo approfittando dell’iniziativa di Putin contro
l’Ucraina. Praticamente l’Unione Europea, rinunciando alla strutturazione
di una difesa e di una politica estera comune, è diventata una semplice
espressione geografica. Rubiamo questa espressione ad un altro barbaro del
Nord, Von Metternich, il quale, a metà Ottocento, così qualificava
l’Italia. E’ la prosecuzione – con altri mezzi – della “diplomazia delle cannoniere” del Regno Unito del 1800, affiancata, nei primi anni del ‘900, dalla diplomazia “del grosso bastone” di Theodore Roosevelt. Non è un caso che il segretario della Nato a Madrid si sia lamentato per il fatto che molti paesi aderenti all’alleanza non abbiano ancora raggiunto il livello di spesa in armamenti definito nel 2% del rispettivo PIL. E il problema della difesa comune europea timidamente accennato da Macron? De minimis non curant Britannici! Molto più utile creare, all’interno dell’espressione geografica Europa, delle zone di influenza, una sorta di protettorati del terzo millennio, in Polonia, nei paesi baltici ed ora in Ucraina e in Moldavia. |
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Grado |
Stato |
ESPORTAZIONE DI GRANO, FARINA E PRODOTTI A BASE DI GRANO IN 2015 / 2016,
(in 1,000 tonnellate) |
Stato |
IMPORTAZIONE DI GRANO, FARINA E PRODOTTI A BASE DI GRANO in 2015 / 2016, (in 1,000 tonnellate) |
1 |
Un.Europea |
33,000 |
Egitto |
11,500 |
2 |
Russia |
24,500 |
Indonesia |
9,100 |
3 |
Canada |
22,500 |
Algeria |
8,100 |
4 |
Stati Uniti |
21,200 |
Turchia |
7,300 |
5 |
Australia |
16,300 |
Un.europea |
6,700 |
6 |
Ucraina |
15,800 |
Brasile |
5,800 |
7 |
Argentina |
8,800 |
Giappone |
5,700 |
8 |
Kazakistan |
7,500 |
Iran |
5,500 |
9 |
Turchia |
5,500 |
Messico |
4,500 |
10 |
Messico |
1,300 |
Nigeria |
4,300 |
Come si vede, Russia, Canada, USA, Australia, Ucraina, Ucraina, Argentina e Kazakistan sono esportatori netti di grano. Nel 2016, gli 8 paesi considerati hanno esportato 116 milioni di tonnellate di frumento. All’Ucraina è imputabile il 10 % delle esportazioni. I dati andrebbero aggiornati ad oggi, ma la situazione non cambierebbe di molto.
Ed infatti, nel 2021, la quota di export di grano imputabile all’Ucraina è addirittura scesa ed è pari all’8,5%.
Siamo in presenza di un vero e proprio processo di false notizie.
Immagino i molti giovani americani, cresciuti a film western e ketchup, gracili mentalmente e fortificati solo dall'idea di possedere un'arma, che a 18 anni fanno un salto in negozio e comprano fucili d'assalto ed altre armi da guerra. Vere.
Li immagino come, una volta tornati a casa, davanti allo specchio mimino gli assalti finti con mitragliatori veri: “pam… pam” come facevano da bambini con i fuciletti di plastica. Poi a nanna pensando di essere diventati invincibili. Li immagino avviliti e depressi, dopo un mese di quei giochi allo specchio, per non poter passare dal gioco del mimo ad un assalto vero.
Ed eccoli risolvere le loro frustrazioni: imbracciare la bacchetta magica che li rende invincibili, rifornirsi di munizioni ed uscire di casa e recarsi a scuola, magari la loro scuola dove sono stati presi in giro per le loro posizioni antropologicamente inaccettabili e inaccettate da parte di quegli amici che, "normali, li prendevano in giro per i loro ragionamenti tanto infantili quanto pericolosi.
Ed ecco che l'assalto finto si trasforma in vero e non serve più fare "pam...pam..." imitando gli spari: questa volta gli spari parlano da soli e uccidono veramente.
A quale soluzione pensano molti Americani per evitare queste tragedie? Per molti di loro è sufficiente che si armino maestri e professori, bidelli e inservienti, e si addestrino per rispondere col fuoco vero all'assalto vero. In questo modo si potrebbero dimezzare o addirittura ridurre ad un terzo i morti del gioco vero del commando. Istruzione, informazione, cultura, approfondimento delle dinamiche cerebrali sottostanti? Troppo complicato, meglio un M12 nel cassetto della cattedra o della guardiola.
Queste posizioni mi ricordano la guerra ucraina. Diplomazia, incontri, studi, conoscenze reciproche, consultazioni periodiche con chi si atteggia ad avversario o a nemico? Troppo complicato. Meglio che Zalensky sia rifornito di missili. Però, una domanda: Zalensky è presidente dell'Ucraina dal 20 maggio 2019. Possibile che non abbia pensato per tempo ad armarsi, proprio alla luce delle sue intenzioni di dichiarare al mondo di voler entrare nella Nato?
Mistero!
Solo che la legge Severino viola uno dei principi fondanti della ns. Costituzione: l'innocenza fino al terzo grado di giudizio.. Ma con chi non una robustezza intellettuale da mettere in gioco, c'è poco da fare: deve sempre rendere le sue decisioni in maniera tale dapoter dire che non si poteva fare diversamente: è la legge!
Credo
che questa guerra dimostri in maniera inequivocabile come i conflitti non
siano mai tra popoli o nazioni, ma solo tra governi, supportati da quelle
entità istituzionali direttamente embedded (in Italia si veda la posizione
della totalità dei 1700 giornalisti RAI). E' evidente che l'eventuale
cambio di governo nei paesi interessati, potrebbe radicalmente rivedere le
posizioni dei paesi occidentali. Domanda a Zelensky: "
A Zele', il tuo paese sta andando incontro a distruzioni di ricchezza
incalcolabile. Sei proprio sicuro che l'Occidente compatto ti finanzierà la
ricostruzione? Voglio dire che se in USA dovesse vincere un trumpiano,
in Russia dovesse consolidarsi Putin, se in Italia si formasse un governo
di destra (attento all'ultima presa di posizione in merito di Berlusconi)
sei così sicuro che ci sarà un generosissimo Piano Marshall per
l'Ucraina e non cominceranno i “distinguo”? Al di là delle condizioni di
pace, è proprio così remota l'ipotesi che i paesi occidentali
non ti richiedano addirittura il pagamento delle armi fornite? Sei così
sicuro che le posizioni di Anglosassonia restino quelle di
oggi?".
Suggerimento a Zelensky: studia e medita sulla storia del popolo kurdo dall’inizio del ‘900 ad oggi. Cerca di evitare che Anglosassonia ti riservi un trattamento simile.
Guerra
Russia-Ucraina. Riflettevo su una serie di fatti: una nazione dotata di
armamenti atomici è anche una potenza militare? Il Pakistan o la Corea del
Nord sono anche potenze militari? Una potenza atomica che cerca di
ingerirsi negli affari interni di una nazione e procede ad una aggressione
sul campo per cambiare governi e condizionare la politica di quel paese,
può essere considerata una potenza militare se non usa la bomba atomica? Le
vicende del Viet Nam, dell’Afghanistan e dei paesi in cui le
iniziative delle potenze atomiche non hanno avuto successo, non
avendo “voluto/potuto” usare l’atomica, starebbero a dimostrare che una
guerra non classica, ma mirante ad impedire ad una nazione autonome
espressioni di politica estera e, quindi, riconducibile a reazioni di
guerriglia di popolo, starebbero a dimostrare il
contrario.
Domanda
a Zelensky, che continua a sostenere che l'Occidente non ha il
coraggio di far scoppiare l'ultima (nel senso proprio di ultima) guerra
mondiale: "Caro Zelensky, con la Russia siete in guerra
nel Donbass da otto anni. Gli Ucraini sono 45 milioni, i Russi
145 milioni e ,in geopolitica, il differenziale non è così
eclatante. Governanti previdenti avrebbero resa l'Ucraina una
super potenza locale, come ha provveduto a fare la Turchia (82 milioni di
abitanti) mettendo in piedi il secondo esercito della Nato.
Invece siete ancora a corto di armi. Come mai? Dove è mancata la vostra
classe dirigente? Tu sei al potere da tre anni. Dunque?".
Il professor Orsini della LUISS - semplifico - ha posizioni filo russe. Come si vede, tutti i maestri del pensiero unico sono pronti a criticare i metodi autocratici che, però, in ultima analisi, per chi sostiene - a sua insaputa – il pensiero monoverso , risultano molto comodi, veloci, facili da usare e definitivi per tutti, anche per chi ha sulla spalla il marchio della democrazia. Lo hanno dimostrato gli invitati di Formigli nei confronti del prof. Orsini. Sembrava una scena di un film tratto dai romanzi di Salgari: schiumanti piraña (niente plurale, dice La Crusca) intenti a spolpare la carcassa di un facocero.
Credo che la trasmissione di Formigli (che non seguo ma che, su indicazione di amici, ho scaricato da YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=rdw5zJMW4DE ) rappresenti il giornalismo italiano plasticamente (termine questo che va di moda tra i lavoratori dell’informazione nostrani un po’ così). Per la verità Formigli era ben spalleggiato da un altro giornalista, il direttore Calabresi, in grado di affermare che gli Italiani vogliono che si inviino armi all’Ucraina – ma forse non guarda i sondaggi e si fida del suo intuito - e da una ricercatrice, di cui non ricordo il nome che, comunque, è bene tacere, ma che dirige l’Istituto Affari Internazionali, la quale sostiene che non si può parlare di eventi che non siano stati vissuti personalmente. Con questi geni dell’informazione, in grado di risolvere problemi di politica internazionale in due minuti di interventino, ed il livello che hanno imposto ai media italiani (medium, sosterrebbe La Crusca), Putin può dormire sonni tranquilli nel settore della comunicazione.
Ormai siamo all’infantilismo informativo militante. Come quando il maestro che doveva allontanarsi incaricava il capoclasse di segnare sulla lavagna i buoni e i cattivi e il massimo dell’accomodamento e della elasticità di giudizio era il + o il – segnato accanto al nome. Nella fattispecie il cattivo era uno solo e i capiclasse tutti gli altri. Formigli gestiva alla grande gesso e cancellino, non essendo in grado di andare oltre il ruolo di bidello.
23-3-2022 Libertà Nucleare
pulito, il sindaco Brugnaro: “Eni realizzi la prima centrale a Venezia”
14-3-2022 La Repubblica. Nuova centrale atomica in Finlandia. E' la prima in Europa da quasi 15 anni. di Elena Dusi
Occorre decuplicare gli sforzi finanziari e cerebrali per accelerare sulla ricerca in materia di fusione atomica. Il trend attuale porterebbe ad un primo utilizzo “industriale” nella seconda metà del secolo, ma la nuova situazione di mercato potrebbe premiare un mastodontico aumento delle risorse messe a disposizione del settore, accelerandone i progressi e l’impostazione di tecnologie che permettano la sua utilizzazione entro trenta anni.
La Russia e molti paesi arabi sono in rotta con l’Occidente e, avviandosi lo sfruttamento degli idrocarburi verso la loro conclusione, potrebbero riservare tristi e micidiali novità per i paesi importatori.
Mappa dei giacimenti petroliferi nel mondo.
Questi sono i paesi con la più grande riserva di petrolio comprovata.
Grado |
Stato |
Barili (in milioni) |
1 |
Venezuela |
300,878 |
2 |
Arabia Saudita |
266,455 |
3 |
Canada |
169,709 |
4 |
Iran |
158,400 |
5 |
Iraq |
142,503 |
6 |
Kuwait |
101,500 |
7 |
Emirati Arabi Uniti |
97,800 |
8 |
Russia |
80,000 |
9 |
Libia |
48,363 |
10 |
Stati Uniti |
39,230 |
11 |
Nigeria |
37,062 |
12 |
Kazakistan |
30,000 |
13 |
Cina |
25,620 |
14 |
Qatar |
25,244 |
15 |
Brasile |
12,999 |
16 |
Algeria |
12,200 |
.
In caso di forti turbolenze nei processi di approvvigionamento, l’Occidente arriverà a riproporre contro Maduro la soluzione trovata da Putin contro Zelensky?
Se ne parlava circa un mese
fa. Se i Russi sono convinti della grande difficoltà da parte delle forze
armate occidentali di intercettare i missili ipersonici (si arriva anche a
Mach 7) potrebbero anche fare un pensierino alla guerra prima che la
tecnologia Nato riesca a realizzare intercettori adeguati. Soprattutto se
la tecnologia di intercettazione russo-cinese fosse più
avanzata. Se le cose stanno in tal modo, ogni reazione farebbe avvicinare
la deflagrazione. Mentre l'assenza di reazioni convincerebbe i Russi a
continuare a sbocconcellare i paesi confinanti. Non riusciamo ad
affrancarci dall'errore più frequente commesso dall'homo militaris da
almeno 10mila anni: "Le cose stanno così e così resteranno per mille
anni". E' l'errore degli Occidentali ripetuto da almeno una trentina
di anni. Adesso corriamo per correggere le nostre decisioni prese negli
ultimi decenni fidandoci del fatto che "se le cose stanno così, così
resteranno per i prossimi mille anni".
Ipotizziamo che Putin abbia
ragione sull'espansionismo della NATO. Ma perché ha fatto il pesce in
barile cercando di rispondere con un suo espansionismo (Donbass) a quello
occidentale, invece di impostare una battente campagna mediatica mondiale
contro l'atteggiamento aggressivo della Nato? Non essendo riuscito
nell'intento espansivo con la forza, ha deciso di invadere l'Ucraina. Si è
cacciato così in un vicolo sempre più stretto, ed è caduto nella
trappola occidentale (sempre nell'ipotesi degli Occidentali cattivi) che lo
ha fatto passare dalla ragione al torto. Questo fatto non depone
a favore del q.i. di chi pretende di essere uno dei grandi statisti del
pianeta.
Credo che se ne uscirà solo con la mediazione della Cina.
Risultati dell'azione del
Putìn: ha ricompattato l'Occidente; ha fatto prendere coscienza alla UE
della sua nullità in campo internazionale; ha rotto le uova nel paniere di
Pechino, visto che la Cina sta aspirando a prima potenza mondiale pur giocando
con le regole dettate dagli stessi Occidentali; ha aperto alle
finanze cinesi l'acquisto di asset russi, visto che Putin non ha una lira e
finanziamenti internazionali sono ormai compromessi, mentre i Cinesi non
sanno dove mettere i miliardi di dollari a disposizione: oltre a pensare
all'Africa, si compreranno la Russia investendo lì (intanto stanno
impostando il progetto del più grande gasdotto del mondo, dalla Russia); ha
convinto la Germania a riarmarsi (Berlino cercava solo l'occasione per far
parte – alla pari - dei paesi leader mondiali); ha convinto
tutti i paesi Nato a spendere di più in armamenti; ha ricompattato la UE
circa le posizioni da tenere con i paesi di Visegrad; ha reso conveniente
per l' Europa riconversioni sulle fonti di approvvigionamento energetico,
troppo costose (e, infatti, sempre accantonati) in periodi di
tranquillità e con accettabili prezzi di gas e petrolio; ha reso
praticabile lo spazzar via i governi di Cuba, del Venezuela e di tutti quei
paesi che si ritiene "rompano le palle" all'Occidente; ha
obbligato Turchia e Cina schierarsi su posizioni di non adesione nei
confronti della mossa di Mosca; i contractor russi spediti in
Africa (Libia, paesi subsahariani ecc.) verranno spazzati via in pochi
mesi. Insomma, per i Russi un successone!.
Dispiace che, con tutto questo cambiamento nel crogiolo, gli Ucraini rivestano il ruolo, occasionale, di catalizzatore.
• Abbassiamo
di un paio di gradi il riscaldamento di casa. Meglio indossare un maglione
oggi che una mimetica domani.
• Sostituire con lampade a led tutte le fonti di luce casalinghe. La sera, accendiamo la luce un po' dopo rispetto alle nostre abitudini.
• Mettiamo a bollire il quantitativo giusto di acqua per lessare la verdura, per il tè, per la pasta. Utilizziamo una pentola di diametro adeguato rispetto alle dimensioni del fuoco su cui verrà posta: la fiamma non deve superare il fondo del recipiente. Se abbiamo fretta e vogliamo riempire una pentola di acqua già calda, utilizziamo il rubinetto più vicino allo scaldabagno.
· Se dobbiamo mettere a bollire l’acqua (tè, pasta, verdure ecc.) utilizziamo recipienti senza i tripli e quadrupli fondi. Occorrono minuti solo per scaldare il fondo delle pentole.
· Attiviamo la lavastoviglie solo a pieno carico e non perché non abbiamo più forchette o piatti puliti a disposizione. Cerchiamo di caricare la lavatrice con il massimo peso di panni consentito.
• Evitiamo di fare il bagno e cerchiamo di fare docce economiche. Teniamo acceso lo scaldabagno solo durante la notte.
Le famiglie italiane sono 26 milioni.
Se riuscissimo a risparmiare un solo centesimo ogni 24 ore a famiglia, recupereremmo 260.000 euro al giorno, 94.900.000 di euro l'anno.
Se arrivassimo a risparmiare un euro al mese a famiglia, recupereremmo 312 milioni di euro l’anno.
Perché non si pensa ad un
sistema antincendio con elementi posti al di fuori delle murate,
alimentati autonomamente e con idrovora con pescaggio
direttamente in mare. Questi riverserebbero l’acqua
all’interno dell’imbarcazione e potrebbero risultare risolutivi
qualora i sistemi antincendio “normali” vengano messi fuori uso da
incidenti. Oltretutto il sistema non obbligherebbe ad attendere gli idranti
di rimorchiatori o imbarcazioni di soccorso.
I due principali paesi
anglosassoni, USA e GB, alternatisi negli ultimi due secoli come gendarmi
del mondo, hanno perso quel ruolo nell’ultimo ventennio. Una serie di non
ben valutate iniziative anglosassoni sugli scacchieri internazionali hanno
relegato i due paesi un po’ ai margini delle dinamiche
geopolitiche: dalla seconda guerra irachena, alle primavere arabe, alle
manovre di Sarkozy, il quale per scalzare l’Italia dalla Libia, ha
permesso alla Russia e ai Turchi di ricavarsi un posticino nel Mediterraneo
centrale. Per non parlare del disastro afghano e della Brexit .
Anche la Russia, praticamente emarginata negli anni ’90, ha stentato a recuperare posizioni, sopravanzata dalla Cina che ha praticamente globalizzato il mondo e fra tre o quattro anni ci ritroveremo anche sulla Luna. Nel frattempo, mentre gli altri tre giocano alla data della guerra, ha creato notevoli interessenze in Oceania (Isole Fiji ecc.)
Le attuali difficoltà interne di Biden e di Johnson e la stagnante posizione geopolitica russa hanno suggerito il rimescolamento delle forze nello scacchiere internazionale attraverso la crisi ucraina. Oggi è mercoledì 12 febbraio: secondo Biden oggi (ora di Washington?) dovrebbe scoppiare la guerra. Aspettiamo ancora qualche ora.
Gli obiettivi dei tre contendenti paciocconi in parte coincidono: far emergere la debolezza europea in campo energetico, militare e diplomatico. A fronte di questa vicenda, la UE dovrà trovarsi, nel breve periodo, nuove fonti di approvvigionamento (gli Stati Uniti?); dovrà cominciare a spendere di più per gli armamenti; in ultimo, non riuscirà mai a parlare con una sola voce in campo diplomatico internazionale, restando un nano in feluca. In conclusione, la UE non cerchi di avvicinarsi alla Cina che, in questo frangente ha dimostrato di stare al fianco di Putin, e torni a schierarsi - senza se e senza ma – con gli Anglosassoni.
Analisi troppo semplicistica? Domanda: come mai neanche i potentati finanziari internazionali hanno creduto a uno “scrocchio” vero? Il dollaro, in genere valuta rifugio nelle crisi vere, ha avuto qualche giorno di rivalutazione negli ultimi giorni di gennaio (1,11 per 1 euro) per tornare a scendere ai livelli di dicembre-gennaio (1,13 – 1,14).
AGGIORNAMENTO del 17-2-2022.
Un amico mi fa presente che in situazioni di crisi occorre guardare non tanto al dollaro quanto all’oro.
La quotazione dell’oro ha cominciato a crescere da metà 2019. Ha raggiunto il picco massimo di 1725,35 euro il 10 agosto 2020. Mercoledì 16 febbraio (giorno della guerra) l’oro quotava 1629,83 euro.
Salvini sostiene che per
ricomporre il centro destra occorrerà un anno. Nel frattempo lui prova a
sondare il terreno per capire se il Grande Centrino (FI e cespugli) può
dargli spazio e se avrà un futuro. Intanto continua ad accusare di
tradimento e diserzione quanti hanno fatto mancare il voto alla Casellati
nelle elezioni presidenziali.
Dopo una ansimante fuga in avanti, Berlusconi ha capito che, per continuare a gestire da Arcore l’eventuale Grande Centrino, dovrebbe impedire alla Lega di convergere su quello che considera un suo terreno esclusivo. Pena l’irrilevanza di Forza Italia come forza egemonica della nuova formazione.
Ma sia Salvini che Berlusconi commettono un errore: non è vero che la situazione odierna si limita a spingere gli innervositi elettori di centro a trovarsi una offerta politica liberal moderata. E’ vero invece che molti cittadini italiani (il 40% non va a votare) sono alla ricerca dell’ennesimo percorso politico che sia in grado di prospettare quel cambiamento radicale politico, partitico, comportamentale che da una decina d’anni vanno affannosamente esplorando, nella speranza di riconoscersi in nuove offerte politiche, finora comunque tutte deludenti e fallimentari. Dalla mancata rottamazione di Renzi e le sue conversioni sulla spending review fino al licenziamento di Cottarelli, al grande bluff dei 5Stelle i quali, lungi dall’aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, si sono esercitati in manovre autoimmuni tanto evidenti quanto foriere di disastri.
Oggi a destra è la Meloni ad incarnare la voglia e la possibilità di un drastico cambio di rotta rispetto all’andazzo generale. E la sua proposta politica risulta la più adeguata ad accogliere il cambiamento auspicato da una buona parte di cittadini. Cambiamento non certo rivoluzionario (Giorgia Meloni sostiene di essere la più rispettosa delle istituzioni) ma negli atteggiamenti politici; nel tentativo di imporre una maggiore correttezza e lealtà nei rapporti interpartitici, appunto, con le istituzioni, con le altre forze politiche e con i cittadini; nel più fermo e diverso atteggiamento nei confronti di questa UE.
Queste almeno sono le caratteristiche di Fratelli d’Italia agli occhi di almeno un terzo dei cittadini italiani. Gli altri partiti, quelli che non sanno fare più politica, hanno da contrapporre solo l’accusa di fascismo, di estremismo di razzismo alla formazione di Giorgia Meloni, non essendo in grado di opporre linee e visioni politiche, soluzioni diverse, diversi metodi operativi nell’affrontare i vari problemi della nostra società.
Sosteneva Leonardo Sciascia che “Il più bell’esemplare di fascista in cui ci si possa oggi imbattere (e ne raccomandiamo agli esperti la più accurata descrizione e catalogazione) è quello del sedicente antifascista unicamente dedito a dare del fascista a chi fascista non è”. (Nero su nero, Einaudi 1979 - Pag. 73)
Salvini e Berlusconi cercheranno di saggiare la disponibilità di altri forni, ma mentre loro devono affannosamente prendere tempo per cercar di trovare la strada più conveniente a loro ed alle loro formazioni, la Meloni può invece più semplicemente aspettare, approfittando della loro inadeguata e sconclusionata offerta politica e della conversione di parte di quel 40 % di cittadini che si astengono. Con le amministrative alle porte, le decisioni rischiano di essere affette da presciolosità intellettuale.
Altri sono i problemi di FdI.
1) Mancanza di una classe politico-amministrativa adeguata da proporre localmente. Può contare su una esperienza di governo ridotta: partecipò come Alleanza Nazionale al IV governo Berlusconi (2008-2011) con 4 ministri e 8 sottosegretari. Dal 2018 partecipa alla avanzata della destra nelle amministrative, regionali e comunali.
2) Mancanza di canali mediatici di comunicazione che vadano oltre i social e Il Secolo d’Italia. Certamente Berlusconi (Silvio) farà mancare quelli di Mediaset o cercherà di mettere in luce critica – tramite i suoi giornalisti – la partecipazione di esponenti di FdI. Dovrebbero progettare l’impostazione di alternativi canali di comunicazione sfruttando le nuove tecnologie, anche alla luce del fatto che i due anni e passa di pandemia hanno costretto moti cittadini ad impadronirsi degli strumenti per accedere alle nuove forme di informazione e partecipazione.
Alle elezioni politiche del 2018 il partito si attestò al 4,35 % alla Camera e al 4,26 % al Senato. Risultati prossimi all’irrilevanza rispetto ad oltre il 17 % della Lega e al 14 % di Forza Italia. Oggi, grazie all’esposizione mediatica offerta anche dai canali del Cavaliere, i sondaggi collocano la Meloni tra il 18 ed il 20 %. C’è da aggiungere che la partecipazione ai talk show di Giorgia Meloni fa aumentare gli ascolti di quei canali, ripagando in tal modo quegli stessi canali.
3) Mancanza di presa di distanza nei fatti e nell’azione di tutti i giorni, non semplicemente in dichiarazioni formali, da frange violente che si definiscono simpatizzanti di estrema destra. Oppure da coloro che ridicolizzano il suo partito con manifestazioni infantili di approccio folkloristico richiamanti il ventennio fascista.
4) Difficoltà nel promuovere una cultura di destra adeguata, attraendo in maniera organica forze intellettuali di area e non, attive e critiche, in grado di prospettare da qui a dieci, venti anni soluzioni strutturali ai gravi problemi che una società complessa deve affrontare.
5) Mancata valorizzazione (conseguenza del punto 2) del ruolo di Meloni nella UE quale presidente del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei.
Per concludere, la voglia di cambiamento degli Italiani e le posizioni raggiunte nei sondaggi possono indurre la Meloni a posizioni politco-sociali dettate da pigrizia operativa.
Sbaglierebbe.
I tre partiti devono decidere prima delle amministrative di metà anno.
3-2-2022 Il Tempo. Elezioni
amministrative, il centrodestra diviso rischia il cappotto dalla Sicilia a
Verona
I vecchi democristiani sapevano benissimo che il “Saper prendere tempo!” era arte raffinata e sempre pagante. Sapendo fare, male che fosse andata, il bilancio dell’attesa sarebbe stato uguale a zero.
Quando Mattarella impose il BisConte per meriti di pallottoliere e contro ogni morale costituzionale, sapeva benissimo che il suo partito non ci avrebbe rimesso nulla e che, anzi, avrebbe potuto ben lucrare. Soprattutto se gli avversari non avessero avuto in dote lungimiranza, buona organizzazione, costanza, adeguatezza.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: è stato sufficiente aspettare per veder cuocere nel loro misero brodo Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Non sono stati in grado di adeguare la loro politica alle vicende che la realtà poneva loro innanzi.
Dei tre, ha retto meglio il partito di Giorgia Meloni, con una impostazione etica più solida rispetto agli altri due e con migliore approccio istituzionale, nel senso di migliore adesione e più manifesto rispetto dei valori istituzionali. Ma, se non riuscirà ad attirare una parte cospicua del corpo centrista del vecchio schieramento di centro-destra, a che servirà? Certo, Meloni potrebbe essere avvantaggiata dagli obiettivi indecifrabili e nebulosi degli ex alleati, dalle manifeste incapacità dimostrate dai vertici della Lega e dalle umoralità del Cavaliere che ancora sbatacchiano malamente Forza Italia. Ma in questa manovra di coinvolgimento si varrà la nobilitate dei dirigenti di Fratelli d’Italia.
Ai miei tempi…
Feci l’esame di maturità nel 1965. Liceo scientifico. Fui rimandato in tre materie. Promosso poi ad ottobre.
Nel 1965, l’esame prevedeva i riferimenti degli ultimi tre anni: se, per caso, nel corso degli orali ci fosse stata occasione di parlare del trapasso dal feudalesimo ai comuni, del citoplasma, o di Machiavelli non potevamo obiettare che, trattandosi di argomenti studiati due anni prima, la domanda era irricevibile. Gli scritti consistevano in cinque prove: Italiano, Matematica, Latino, Francese, Disegno. Agli orali si portavano tutte le materie, compresa “Educazione civica”. Nessuno ci consolava con “Poveri ragazzi… vi stanno massacrando!”. Ricordo che terminata la prova di disegno, il membro della commissione ci informò che il giorno dopo ci saremmo dovuti presentare in tuta e scarpe da ginnastica: avremmo dovuto sostenere anche la prova di Educazione Fisica.
L’indomani, in cortile, tutti in riga sull’attenti. L’esaminatore ci fece avanzare a turno. A ciascuno chiese di mimare i movimenti di una prova di atletica. Quando fu il mio turno, mi toccò simulare le movenze di un lanciatore di disco. Superai l’esame perché nel 1960, in TV tra i vari servizi sulle gare olimpiche (Roma 1960) seguii quelli relativi al lancio del disco. Ricordai i lanci e i relativi movimenti di Adolfo Consolini (un grande campione, ormai vecchietto di oltre 40 anni). Come posizione iniziale adottai quella del Discobolo di Mirone. Fu un successo, a parte le tre materie ad ottobre.
Per decenni, l’esame di maturità fu un mio incubo ricorrente – almeno annuale - e sempre uguale: un personaggio mi convocava e mi informava che avrei dovuto sostenere di nuovo l’esame di stato. Mi lamentavo affranto, sostenendo che non vedevo il motivo …. che non era giusto…. soprattutto che ero già laureato…. Niente da fare. Sebbene afflitto, cercavo sul patibolo di organizzarmi: va bene alcune materie … ma matematica mi avrebbe affossato, chi ricordava nulla dello studio delle funzioni? Quando, angosciato e sudato, mi svegliavo, da quell’incubo, me ne stavo minuti e minuti a crogiolarmi, ridendo, sotto le lenzuola, felice per lo scampato patibolo. Uno dei momenti esaltanti della mia vita!
Curioso: da una trentina d’anni quel sognaccio non si è più ripresentato. Che sia, nel frattempo, maturato?
1) E’ stata dimostrata
l’inamovibilità di Draghi. E’ stata dimostrata l’insostituibilità di
Mattarella.
2) E’ stata dimostrata l’inadeguatezza dei partiti a svolgere un ruolo pur minimo di rappresentanza e iniziativa democratica. Non sono in grado di svolgere neanche un “lavoretto”. Ricordo che i partiti politici hanno una rilevanza costituzionale e che le entità che si definiscono “partito politico” rispondono ai cittadini ed alla costituzione del loro comportamento.
3) E’ stata dimostrata l’incapacità dei capipartito a gestire politicamente le formazioni di riferimento. La prova di questa loro insulsaggine è stata data da Mattarella: per i 30 secondi di pseudo supplica perché accettasse la rielezione, ha accolto i gruppi parlamentari (cioè i peones che l’hanno voluto ed eletto) e i grandi elettori regionali, ma non i capibastone.
4) E’ stata dimostrata l’assoluta estraneità dei partiti rispetto alla società italiana: non sono più capaci di fare politica. Per la quale occorrono cultura, intelligenza, intuizione, lavoro, impegno, tutte qualità di cui i partiti sono orfani. Le “fortune” della nomenclatura si basano esclusivamente su tre cose: sull’essere fedeli (pur se coglioni) a chi ha il potere di “stilare le liste elettorali”; sulla più o meno intensa partecipazione ai talk show televisivi (da cui deriva un obbligato loro asservimento ai padroni dei canali mediatici) e, soprattutto, sul fatto che gli iscritti, i militanti, gli attivisti sono del tutto afoni e non in grado di svolgere un minimo di controllo e di sindacato circa l’azione dei capi: devono solo mettere la croce dove sanno quando ci saranno le votazioni.
5) E’ stato dimostrato che il paese può andare avanti anche senza partiti e capipartito, ridotti ormai a comitati d’affari, e che anzi spesso il loro coinvolgimento fa crollare la qualità degli interventi e delle decisioni politiche.
6) E’ stato dimostrato che sono in mala fede (per altro obbligata dalla loro scarsa cultura) quanti tacciano di qualunquismo e populismo coloro che si riconoscono nelle considerazioni appena esposte: li condannano le loro analisi miserevoli che cianciano di cultura, progressismo, umanitarismo, antifascismo, antirazzismo ecc. senza neanche conoscere a fondo il significato di quei concetti, ripetuti come leggendo una lista della spesa dal droghiere. Se i cittadini imponessero un radicale cambiamento a questo andazzo, se le cose tornassero “normali”, non saprebbero che cosa fare o dire.
7) E’ stato dimostrato che i pigri profittatori della situazione attuale accusano ferocemente di qualunquismo e populismo ogni minima nuova inclinazione democratica mirante a ridare voce ai cittadini perché si torni ad ascoltarli. Chi oggi cerca di ergersi al di sopra di tutti e di tutto dimostra un vero disprezzo proprio per i cittadini, considerati ignoranti ed incapaci di ricoprire, senza la loro alta ed indispensabile mediazione, il ruolo che la costituzione loro assegna come guardiani e custodi della sovranità.
Anche perché sanno che, se le cose tornassero “normali”, il loro sciamanesimo verrebbe spazzato via e dovrebbero (faticosamente) ricominciare a fare politica.
Dopo la dimostrazione di inaffidabilità di Letta e relativo cerchio, e al di là delle ideologie, FdI è l’unico partito che ha dimostrato una tempra resistente e una adeguata coerenza nei fatti. Il partito di Meloni sarà l’unico ad attrarre deputati e senatori perché – nonostante il taglio dei parlamentari - sarà l’unico partito a crescere anche numericamente. Meloni si rende conto che dovrà fare tutto avendo indisponibili i canali di Mediaset? Sarà obbligata e costruire canali di comunicazione alternativi. Ne sarà capace? Meloni ha due vantaggi. Il primo è costituito dalla esigenza di Berlusconi+cespugli e Renzi di costituire un centro per reggere alla prossima legge elettorale proporzionale: tale urgenza obbligherà gli statisti Renzi e Berlusconi a non andare oltre progetti old style. Oltretutto non sarebbero capaci di procedere ad innovazioni. .. Per inciso, non so se la Lega mendicherà uno strapuntino. Tutto verrà appoggiato a Mediaset in una campagna elettorale già cominciata. Il secondo vantaggio le deriva dagli atteggiamenti che Draghi assumerà nei confronti degli squalificati partiti della maggioranza ed in quelli dei loro ministri, ancor più squalificati: opererà da decisionista dando luogo ad una continua loro mortificazione.
Meloni avrà la Lega contro.
Mi corre l’obbligo di una correzione al giudizio di Meloni sulla “sinistra” espresso sul Corriere: il comportamento di Letta e della maggioranza del PD non è dettato da complesso di superiorità, ma di inferiorità nei confronti dei competitori: chi è sicuro di sé, delle proprie idee e delle proprie ragioni tratta a viso aperto con tutti ed in ogni frangente, e rifugge da atteggiamenti meschini e sleali come la fregatura rifilata da Letta al povero Salvini circa il presidente donna.
La
destra riteneva che si dovesse eleggere il nuovo presidente della
Repubblica. La sinistra invece mirava al Mattarella bis e cercava di
squalificare la destra agli occhi dei cittadini, disseminando di trappole
il percorso che avrebbe seguito Scout Salvini. Conte cercava di
approfittare della vicenda rendendola un trampolino per la sua posizione di
capo statista dei 5Stelle.
Compulsi verso questi telos, Scout Salvini cercava di proporre una serie di personaggi degni di essere eletti. Letta, statista sornione, rifiutava ogni nome proposto e, al contempo, cercava il modo di predisporre la trappola finale contro la destra. Conte non ci stava capendo nulla, ma si atteggiava a chi aveva capito tutto. Da lontano Berlusconi affinava la progettazione della vendetta contro gli alleati (Scout Salvini e Mamy Meloni) dei quali non aveva digerito la quasi-manifesta - pur se sotterranea - disapprovazione della sua auto candidatura e della avvilente campagna acquisti.
Come ultimo tentativo Scout Salvini gettava nell'agone la Casellati, ritenendo che sarebbe stata votata da tutto il centro destra compatto per poterla riproporre ancora. Berlusconi pensava bene che fosse giunto il momento di tirare il laccio dove Scout Salvini aveva infilato un piede. Faceva così mancare una quarantina di voti alla presidente del Senato: candidatura bruciata.
A quel punto Scout Salvini – ormai impotente - si recava nel campo avversario per trattare direttamente con capo Letta e capo Conte. Capo Letta capiva che era arrivato il momento della trappola finale: offriva allo Scout una rosa di nomi, tra i quali è presente anche Belloni. Lo Scout riferiva a Mamy Meloni e al povero Taiani la proposta Letta-Conte. Otteneva un loro assenso nei riguardi di Belloni. Tornato nel campo avversario, comunicava il placet per Belloni. Tutto a posto.
Da bravo provinciale, Scout Salvini si precipitava per primo in braccio ai cronisti e comunicava soddisfatto a tutto il mondo: “Sto lavorando perché ci sia un presidente donna…. Se tutti la smettono di mettere veti …. Lavoro perché domani si chiuda”. Da bravo provinciale si era annesso la definizione procedurale e la soluzione al femminile del problema: avrebbe tutto risolto il giorno dopo.
Usciva anche capo Conte e preannunciava per l’indomani l’elezione di un presidente donna.
Tutto bene?
No!
La mattina successiva, capo Letta ritirava l’indicazione (da lui fatta) della candidata Belloni e tutto precipitava in un vergognoso nulla. A quel punto, affossato Scaut Salvini, i grandi elettori hanno cominciato a premere per il Mattarella bis. Che, messosi a disposizione, verrà eletto.
Grande vittoria del furbo capo Letta: rovinato Scout Salvini e la destra. Rovinato, ma era già disastrato di suo, capo Conte e le varie tribù dei 5Stelle. Lo scaltro capo Letta affossa gli avversari e fa eleggere l’ennesimo presidente di area che gestirà le prossime elezioni e la formazione del nuovo governo.
Dopo questi avvenimenti, Giorgia Meloni dovrà fare da sola, rinunciando ai canali mediatici che il Cavaliere metterà a disposizione della nuova formazione di centro, con i vari cespugli e Matteo Renzi, oltre Forza Italia. Non so ipotizzare la fine di Salvini.
La politica italiana, squalificata agli occhi del mondo, ha dimostrato di aver quasi toccato il fondo. Vedremo come e quando lo toccherà
Tutto è pronto per una legge proporzionale.
Sarà interessante vedere come si distribuiranno i transfughi del 5Stelle, anche alla luce del fatto che l’unica formazione in grado – secondo i sondaggi – di veder crescere i propri eletti è Fratelli d’Italia, pur con il taglio dei parlamentari.
La sinistra non ha fatto una
proposta, non ha indicato un nome da proporre alla discussione. Forse vuole
imporre a Mattarella un mandato bis? Non si capisce altrimenti la strategia
dello statista Enrico Letta. I tifosi della curva di sinistra danno la
colpa a Salvini. Ma credo che si tratti solo della lezioncina imparata
par coeur dalla tifoseria. I cittadini si chiedono
perché dopo nove nomi proposti dalla destra (tutti di levatura notevole) la
sinistra abbia sempre cassato quei nominativi per nove volte senza proporne
uno di sua pertinenza.
Quando a Mattarella fu consigliato di fare lo spot “Il Presidente cerca casa” mi venne un sospetto: troppo plateale quella manifestazione di volontà nel non voler accettare un secondo mandato. Come l’altro spot (altrettanto plateale) della preparazione degli scatoloni per il trasloco, per altro tutti vuoti. Perché tanta teatralità?
Col Mattarella bis la sinistra può continuare a contare su un presidente di area che gestirebbe le elezioni prossime e – comunque vadano – la formazione del prossimo governo. E non solo. Doverlo sostituire vuol dire non poter più contare su quella benevolenza istituzionale. Inoltre, imporlo dopo aver disastrato la situazione ma avendo dimostrato ai gonzi l’incapacità dei grandi elettori di formulare ipotesi adeguate, riuscirebbe forse a farlo passare – sempre agli occhi dei gonzi - superpartes.
Curioso di vedere come reagirà il centro destra.
I cittadini hanno altri problemi.
25-1-2022
ASCA Ucraina, Caracciolo: con sanzioni alla Russia scoppierà una crisi
Usa-Ue. Non possiamo escludere che un incidente porti a un conflitto
aperto.
Gli Anglosassoni non sono in grado di avere una visione dei problemi geopolitici che vada oltre il loro sentirsi ed essere isolani. USA, GB, Canada, Australia e Nuova Zelanda hanno solo tre confini di terra. Ben due hanno problemi: USA-Messico e Irlanda del Nord-Irlanda. Il terzo (USA-Canada) è domestico. Non si rendono conto di che cosa significhi per molti paesi europei questionare duramente (sanzioni) con la Russia e cioè con il fornitore di energia da cui attinge la Germania e molti paesi del Nord. Soprattutto in questo frangente, con una crisi energetica massacrante. Ed una pandemia preoccupante.
La politica inglese delle cannoniere (1800) si sta riproponendo a livello mondiale dalla pace di Sèvres dopo la prima guerra mondiale: se in continente qualche nazione cresce troppo e mette a repentaglio gli interessi e l’impero britannico, gli Anglosassoni intervengono, abbattono la nazione che rompe loro le scatole senza alcuna preoccupazione degli effetti collaterali cioè di quello che accadrà nel continente, e se ne tornano nelle loro isole. Gli altri si arrangino.
Oggi, l’iniziativa “cannoniere” è funzionale anche nella politica interna di USA e GB: la crisi di credibilità di Biden e di Johnson ha bisogno della classica cura del “nemico esterno alle porte”. Questo fa abbassare di in ulteriore piano i problemi che dovranno affrontare i paesi europei.
22-1-2022 AGI. Berlusconi ai suoi: "Ancora non ho deciso". Il leader di Forza Italia ha chiesto il parere di tutti i ministri e sottosegretari in apertura del vertice.
La destra si sta giocando tutta la credibilità acquisita fino ad oggi. Sta dimostrando una incapacità di fondo, una inadeguatezza a rivestire un ruolo di governo come pretenderebbero i tre leader. Berlusconi tiene sotto ricatto (per ora vincente) sia Salvini che Meloni ai quali ha fatto balenare il loro ostracismo dai canali Mediaset. Certamente soprattutto per Meloni sarebbe una iattura, visto che ha costruito la progressione di Fratelli d’Italia attraverso l’esposizione delle sue indubbie capacità solo attraverso i canali mediatici di Silvio. Berlusconi sa benissimo che, se anche trovasse i numeri, la sua presidenza sarebbe minata moralmente ed istituzionalmente agli occhi dei cittadini e del mondo a causa del suo petulante mendicar voti. E in questo giudizio è atrocemente coinvolto anche il Parlamento piegato e ruinato dall’insulsaggine della stragrande maggioranza dei parlamentari.
Berlusconi ha chiesto ai suoi di esprimersi. Indovinate con quali risultati.
Il Cavaliere ha avuto la disgrazia di avere come pietra di paragone Mario Draghi. Il quale ha dimostrato agli Italiani (al di là dei giudizi di merito sui risultati) i vantaggi per le istituzioni e l’immagine del paese acquisiti dal coinvolgimento e la responsabilizzazione di persone capaci, serie, professionali e non grettamente razzolanti in un cortiletto. Sarebbe stato tutto più facile per lui se si fosse dovuto offrire in paragone con personaggi commensurabili: Conte, Letta, Di Maio, Bersani, Speranza.
Non sarà facile per i nostri politici di destra tirarsi fuori da questa che potrebbe risultare una atroce gogna mediatica gestita da Berlusconi e i suoi canali.
Ma il giudizio resta lo stesso. Anzi, con una gestione così provinciale, si aggrava nelle sue negatività.
Velocemente: non è possibile
sostenere che se c’è una qualsivoglia maggioranza in Parlamento, si procede
con un qualsivoglia governo.
In materia, lo spirito dei padri costituenti era un altro. Riporto il pensiero di due padri Costituenti, Costantino Mortati e Lelio Basso.
Costantino Mortati - membro della Costituente e giudice della Corte costituzionale - in un manuale di diritto pubblico del 1958 ebbe modo di chiarire che spetta al presidente della Repubblica «una suprema soprintendenza dell' attività degli altri organi costituzionali, non allo scopo di indirizzarla in un senso o nell' altro intervenendovi attivamente, bensì solo per compiere presso gli organi stessi un' opera di segnalazione delle eventuali gravi disarmonie che potessero rilevarsi rispetto al sentimento o alle esigenze espresse dal popolo, o per effettuare un appello al popolo stesso, attraverso l' impiego dell' istituto dello scioglimento anticipato, quando vi siano elementi tali da renderlo necessario o anche solo opportuno».
Mortati non è il solo ad esprimere il concetto della necessità di avere una continua corrispondenza tra il sentire popolare e la composizione delle Istituzioni. Dello stesso avviso un altro padre costituente, Lelio Basso, che dieci anni dopo scriveva:
Lelio Basso - «In un ordinamento democratico ci dev'essere corrispondenza continua fra la volontà degli elettori e quella degli eletti; il nostro ordinamento conosce alcuni meccanismi volti a questo scopo, e precisamente: lo scioglimento anticipato delle Camere da parte del presidente della Repubblica che dovrebbe essere pronunciato quando fosse constatata un'aperta frattura fra Parlamento e Paese». [….].
Nel Medio Evo si sbalzava sul marmo (Palazzo dei Priori a Perugia) il seguente memento: “Ius reddens Iudex semper sis omnibus idem, iudicium alterius iudicis ut fugias”. E’ il giudice che deve essere sempre uguale a se stesso per tutti. Se riusciamo ad ottenere ciò, ne deriva necessariamente che “la legge sarà uguale per tutti”. Mentre non è vero il viceversa: la legge sarà pure nominalmente uguale per tutti, ma solo finché il giudice sarà uguale a se stesso per tutti. Infatti, un giudice non all’altezza del suo compito e non sempre coerente, può applicare o interpretare la stessa norma. Se per gli “amici” conviene applicarla, vuol dire che per i nemici conviene interpretarla. E viceversa.
E’ quanto è accaduto con l’avvento del BisConte: costituito per meriti di pallottoliere. Se un qualsivoglia governo può ottenere una qualsivoglia maggioranza in Parlamento, si faccia il governo! Precedente molto pericoloso.
Cassate dalla memoria le posizioni dei big sia del PD che del M5S ribadite solo pochi giorni prima della costituzione del Bis Conte (5-9-2019):
è 18-7-2019 Il Fatto. Di Maio al Pd: “Mai col partito di Bibbiano che toglie bimbi a famiglie”. I dem: “Quereliamo”.
è 31-8-2019 Libero. Nicola Zingaretti e l’alleanza con il M5S: il video definitivo che lo cancella: "Io lo dico davanti a tutti", una tragica figuraccia.
Tutti dei veri statisti!
Un sogno. In un’aula di tribunale l’imputato ha di fronte il monito: ”La legge è uguale per tutti”. Mi piacerebbe che venisse richiamato il monito primario: “Iudex semper idem sit omnibus” riportandolo di fronte al giudice, sulla parete opposta.