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25-7-2023 Quicosenza.it Blitz della
Polizia in Calabria e all’estero, tra gli arrestati anche un poliziotto.
Numerose le misure cautelari in corso d'esecuzione. L'operazione della Dda
di Reggio Calabria si estende anche in alcuni paesi esteri.
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Si tratta del patrimonio di Francesco
Catacchio e Antonio Di Marzo, indagati
per associazione per delinquere, raccolta
di scommesse clandestine, riciclaggio, truffa allo
Stato ed evasione fiscale con l’aggravante del reato
transnazionale.
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16-3-2022
ANSA Truffa col gasolio da 200 mln,172 denunce e 45 mln Iva evasa
Gdf Pescara scopre traffico nazionale con
carburante importato ANSA PESCARA 16 marzo 2022
(ANSA) - PESCARA, 16 MAR - Maxi operazione
della Guardia di Finanza di Pescara che scova un imponibile di 207 mln, per
un'IVA evasa di oltre 45 mln e sequestra preventivamente per quasi 8 mln.
Gli indagati rivendevano sottobanco carburante importato a prezzi fuori
mercato senza pagare l'IVA.Scattano quindi 172
denunce, Procure Lanciano e Velletri, per un business nazionale del gasolio
a tariffe calmierate, nell'epoca del boom dei rincari, con una architettura
fraudolenta lungo tutta la penisola per reati tributari di emissione e
utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, oltre che per riciclaggio,
auto riciclaggio e bancarotta fraudolenta. (ANSA)
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Quando ci saremo
tranquillizzati, occorrerà impostare una Norimberga per quanto è successo
dal gennaio 2020.
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6-12-2021
ANSA. Operazione
antimafia. nel Foggiano, 32 arresti
I
reati contestati sono aggravati dal metodo mafioso, in quanto finalizzati
ad agevolare l'attività dei gruppi mafiosi attivi in provincia di Foggia,
nei territori di Manfredonia, Mattinata, Macchia e Vieste
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12-11-2021
ANSA . Blitz
tra Italia e Albania. Arresti per riciclaggio Francesco Zummo,
90enne imprenditore di Palermo, socio dell'ex sindaco mafioso Vito
Ciancimino e già indagato da Falcone, è finito ai domiciliari. E'
stato più volte accusato anche da vari pentiti
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9-7-2021 ANSA. Furbetti del cartellino, 28
misure cautelari a Palermo.Sono dipendenti
comunali in servizio ai Cantieri culturali Zisa
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Provvedimenti cautelari eseguiti da Gdf nel cosentino
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MAGISTRATURA. DI BENE IN MEGLIO.
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GUAI PER MAXI FORNITURA DI MASCHERINE.
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21-1-2021
AGI Un indagato per evasione fiscale teneva un milione di euro sotto il
materasso. I soldi trovati dalla Guardia di finanza nell'ambito di
un'indagine su un'imprenditore della provincia di
Salerno. di Lucia Licciardi
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16-12-2020
ADNKronos. Pedopornografia online, arresti in
tutta Italia. Nei video abusi anche su neonati. Dopo
due anni di indagini condotte "sotto copertura" sulla rete
Internet, la Polizia Postale di Milano e del C.N.C.P.O. - Centro Nazionale
per il Contrasto della Pedopornografia Online -
del Servizio Polizia Postale di Roma, coordinati dai Procuratori Aggiunti
Fusco e Mannella insieme ai Sostituti Barilli e Tarzia
della Procura Distrettuale di Milano, hanno identificato 432 utenti che,
sfruttando le potenzialità di WhatsApp e Telegram, partecipavano a
"canali" e "gruppi" finalizzati alla condivisione di
foto e video pedopornografici ritraenti vere e proprie violenze sessuali su
minori; gli abusi, in particolare, riguardavano prevalentemente bambine e
bambini in tenera età e, in alcuni casi, anche neonati.
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Della
serie: “Si rivenda chi può!”.
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COMUNICATO STAMPA
TELEMARKETING AGGRESSIVO:
DAL GARANTE PRIVACY SANZIONE A VODAFONE PER 12 MILIONI 250 MILA EURO
Il
Garante per la protezione dati personali - composto da Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni,
Agostino Ghiglia e Guido Scorza - ha ordinato a Vodafone il pagamento di
una sanzione di oltre 12 milioni e 250 mila euro per aver trattato in modo
illecito i dati personali di milioni di utenti a fini di telemarketing.
Oltre al pagamento della multa, la società dovrà adottare una serie di
misure dettate dall’Autorità per conformarsi alla normativa nazionale ed
europea sulla tutela dei dati.
Il
provvedimento conclude una complessa istruttoria avviata dal Garante a
seguito di centinaia di segnalazioni e reclami di utenti che lamentavano
continui contatti telefonici indesiderati, effettuati da Vodafone e dalla
sua rete di vendita, per promuovere i servizi di telefonia e internet
offerti dall’ azienda.
Gli
accertamenti svolti dall’Autorità hanno evidenziato importanti criticità
“di sistema” - che riguardano la violazione non solo dell'obbligo del
consenso, ma anche dei fondamentali principi di responsabilizzazione e di
implementazione delle tutele privacy fin dalla fase di progettazione dei
trattamenti, stabiliti dal Regolamento Ue. Criticità riconducibili al
complesso delle operazioni svolte dalla società nei confronti sia
dell’intera base clienti di Vodafone, sia del più ampio ambito dei
potenziali utenti del settore delle comunicazioni elettroniche.
Nel
corso dell’istruttoria è emerso, in particolare, un allarmante fenomeno di
utilizzo di numerazioni fittizie o comunque non censite nel Registro degli
Operatori di Comunicazione (Roc) per realizzare i
contatti promozionali. Un fenomeno, avvertito dalla stessa Vodafone, che
sembra ricondursi in massima parte ad un “sottobosco” di call center
abusivi, che effettuano attività di telemarketing in totale spregio delle
disposizioni in materia di protezione dei dati personali.
Ulteriori
profili di violazione sono stati rilevati nella gestione delle liste dei
nominativi da contattare acquisite da fornitori esterni. Liste che i partners commerciali di Vodafone avevano ricevuto da
altre aziende e trasferito all’operatore telefonico senza il necessario
consenso libero, informato e specifico degli utenti.
Sono
risultate inadeguate anche le misure di sicurezza dei sistemi di gestione
della clientela, profilo sul quale l’Autorità aveva già ricevuto numerosi
reclami e segnalazioni da parte di clienti che erano stati contattati da
sedicenti operatori Vodafone, i quali chiedevano l’invio di documenti di
identità mediante Whatsapp, probabilmente con
finalità di spamming, phishing o per la
realizzazione di altre attività fraudolente.
Alla
luce delle violazioni riscontrate, il Garante Privacy ha applicato una
sanzione di 12.251.601,00 euro.
L’Autorità
ha quindi ordinato a Vodafone di introdurre dei sistemi che consentano di
comprovare che i trattamenti a fini di telemarketing si svolgano nel
rispetto delle disposizioni in materia di consenso. La società dovrà
inoltre dimostrare che i contratti siano attivati solo a seguito di
chiamate promozionali effettuate dalla sua rete di vendita, attraverso
numerazioni censite e iscritte al Roc. Vodafone
dovrà anche irrobustire le misure di sicurezza al fine di impedire accessi
abusivi ai database dei clienti e fornire pieno riscontro alle richieste di
esercizio dei diritti formulate da alcuni utenti.
Il
Garante, infine, ha vietato a Vodafone ogni ulteriore trattamento di dati
con finalità promozionali o commerciali svolto mediante l’acquisizione di
liste anagrafiche da soggetti terzi, senza che questi ultimi abbiano
acquisito un consenso specifico, libero e informato dagli utenti per la
comunicazione dei loro dati.
Roma, 16 novembre 2020
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13-10-2020 Il Fatto.
Coronavirus, truffa sui tamponi: perquisizioni dei Nas a Napoli e Caserta.
Sequestrati oltre 10mila kit. “Potenziale pericolo per pandemia”
Tra
le persone coinvolte ci sono anche alcuni impiegati presso le postazioni
territoriali di emergenza (118). L'accusa è di aver messo in piedi
un'associazione per delinquere finalizzata ai reati di truffa ed esercizio
abusivo della professione sanitaria
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Calabria.
Ai domiciliari con l'accusa di concorso
esterno mafia
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ZOOM
Lombardia.
Anche capo clan e altri 3. Per infiltrazioni in settore rifiuti
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CRONACA
Coinvolto anche dirigente Mise, ai domiciliari dirigente della
Polizia Penitenziaria. A eseguire le misure i carabinieri del Comando
Provinciale di Roma
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10 arresti a Palermo,
summit dei boss anche a bordo di gommoni al largo delle coste cittadine
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Gli investigatori:
"Sigillato nuovo patto tra la Sicilia e gli Usa". Maxi operazione
dei carabinieri di Trapani. Indagato il sindaco di Castellammare del Golfo
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Materiale per intubare i
pazienti sottratto deliberatamente ai reparti intensivi per essere
rivenduto sul mercato, e ordini di acquisto ingigantiti approfittando dell'emergeza Coronavirus.
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27-3-2020 08:42
ASCA In Calabria
sequestrati 900 kit falsi per diagnosi
Milano, 27 mar. (askanews)
- La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha sequestrato 900 kit per la
diagnosi del Covid-19 privi di validazione e di certificazione. La Gdf di Reggio Calabria, si legge in una nota, "ha
avviato un piano straordinario di controlli volti ad individuare possibili
casi di frode in commercio o di rialzo fraudolento dei prezzi di
dispositivi medici per l' emergenza epidemiologica. In tale contesto, nell' ambito di un controllo eseguito da militari in
forza alla 2 Compagnia di Gioia Tauro nei confronti di un Centro di Analisi
Biochimiche della Piana, venivano rinvenute e sottoposte a sequestro
cautelare 900 kit per la diagnosi del virus Covid-19, sprovvisti di alcuna
validazione da parte delle Autorità sanitarie Nazionali, così come mancanti
di certificazione CE, posti in vendita anche attraverso un sito web
dedicato, in violazione ad ulteriore disposizione di legge".
"Dalla documentazione acquisita nel corso del controllo è stato
accertato che alcuni utenti avevano già effettuato il bonifico per l'
acquisto on line dei suddetti prodotti, comunque non ancora consegnati
grazie all' intervento - spiega la nota della Gdf
- Oltre che con il sequestro dei dispositivi medici, al titolare del
Laboratorio è stata contestata la violazione della specifica fattispecie
prevista dalle Direttive CE, punita con la sanzione amministrativa da 21.400
euro a 128.400 euro". In merito alla condotta è stato peraltro
interessato il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, per
avanzare una proposta di adozione di provvedimento cautelare all' Autorità
Garante della Concorrenza e del Mercato ai sensi del comma 3 dell' art.27
del Codice di Consumo, con l' inibizione della pagina web. Rar Rar/Int5.
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23-3-2020 Mascherina a 35
euro, sequestrate 7mila.
(ANSA) - TARANTO, 23 MAR - La Guardia di
finanza di Taranto ha denunciato 8 commercianti per manovre speculative su
merci e sequestrato circa 7000 mascherine vendute a prezzi esorbitanti in
questo periodo di emergenza legata al coronavirus. I finanzieri hanno
analizzato i prezzi praticati sia alle Asl che a soggetti privati nel
periodo ante e post crisi sanitaria, con specifico riferimento alle
mascherine FFP1, FFP2, FFP3 oltre a quelle chirurgiche. Dai riscontri è
stato accertato che la variazione in aumento dei prezzi oscilla tra il 700%
e il 1500% circa. Mascherine che nel 2019 venivano acquistate a 50 centesimi,
in piena crisi sanitaria sono state proposte in vendita agli enti pubblici
a oltre 5 euro il pezzo e ai privati anche a 35 euro. Le mascherine
sequestrate, previo accertamento da parte dell' Asl di Taranto della loro
conformità all' utilizzo sanitario, sono state messe a disposizione del
Prefetto di Taranto e del Dipartimento di Protezione Civile per i
provvedimenti di acquisizione ai fini della distribuzione agli enti.
(ANSA).
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18-3-202016:05
Coronavirus, corruzione per
appalti pulizie: arresti nel torinese
Torino, 18 mar. (askanews)
- Erano in trattativa per sfruttare a loro vantaggio l' emergenza
Coronavirus, quando sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza. E'
successo a Nichelino, alle porte di Torino, dove sono finiti in manette un
dipendente del Comune e un dipendente di una ditta di pulizia torinese, per
corruzione nell' ambito degli appalti per le
pulizie. In ballo c’ era anche l' affidamento
dell' attività di sanificazione e disinfezione di immobili del Comune di
Nichelino, in relazione all' attuale emergenza sanitaria. Nell' ambito
dell' operazione, denominata "Linda", coordinata dalla Procura di
Torino, sono stati sequestrati 8mila euro in due tranche, da 5mila e 3mila
euro, per le procedure di aggiudicazione di contratti per servizi di
pulizia.
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COVID E NEOIMPRENDITORI FANTASIOSI.
11-3-2020
Coronavirus, la rabbia del commissario in Emilia: “Due operatori hanno
rivenduto mascherine e guanti in una sala slot. Comportamento infame”
“Devo
parlare di un episodio tristissimo: due operatori sono stati
denunciati perché vendevano abusivamente mascherine e guanti. Prodotti
che fatichiamo a reperire per medici e infermieri. Un comportamento infame,
come ha detto il presidente Bonaccini”. Sono le
parole dell’ex assessore dell’Emilia-Romagna alla Sanità e attuale commissario ad acta per l’emergenza coronavirus, Stefano
Venturi, che nel quotidiano punto sulla situazione in Regione ha parlato
del caso, avvenuto a Parma, in cui un dipendente dell’Ausl e un operatore sanitario sono stati denunciati per
aver rubato centinaia di presidi sanitari per poi rivenderli a
prezzi alti in una sala slot. Nel video, in diretta su Facebook,
è trasparita la rabbia di Venturi: “Non c’è una frase che possa descrivere
comportamenti di questo tipo. È del tutto evidente che sul piano
disciplinare queste persone non avranno alcuno sconto”.
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BARI. SPECULAZIONI SU MASCHERINE E AMUCHINA
10-2-2020
ANSA Coronavirus: frode mascherine nel Barese
(ANSA)
- BARI, 10 MAR - Perquisizioni in 30 società di 22 comuni della provincia
di Bari sono state eseguite dalla Guardia di Finanza nell'
ambito di una indagine su presunte manovre speculative, fraudolente
e truffaldine nella commercializzazione di mascherine protettive e dei
presidi medico-chirurgici disinfettanti (30mila i prodotti sequestrati),
"approfittando - spiega la Procura - dell' attuale contesto
emergenziale di natura sanitaria che sta interessando il nostro Paese a
causa della sempre crescente diffusione di Coronavirus". Durante le
perquisizioni sono state sequestrate mascherine protettive, gel e salviette
per le mani per un valore commerciale di circa 220mila euro. Alcune
farmacie vendevano mascherine con una percentuale esponenziale di rincaro
rispetto al prezzo di acquisto fino a + 6.000%. E' uno dei particolari che
emergono dall' esito delle perquisizioni in imprese commerciali della
provincia di Bari, eseguite nell' ambito di una
indagine della Procura su presunte frodi su prodotti per contenere il
contagio da Coronavirus.
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VIOLAZIONE DELLE NORME,
INCOMPATIBILITA’ … MA APPENA APPENA.
8-3-2020 Openpolis
CALABRIA, JOLE SANTELLI È ANCORA INCOMPATIBILE
Il
giorno dopo il voto in Calabria openpolis ha
chiesto a Jole Santelli delle rapide dimissioni dalla camera. Questo non è
avvenuto, e ad oltre 40 giorni dalla sua elezione la deputata di Forza
Italia continua a mantenere il suo seggio a Montecitorio. La neo
governatrice è quindi in una chiara situazione di incompatibilità
costituzionale, non potendo ricoprire i due incarichi in questione
contemporaneamente. 97 giorni sono passati dall'ultima presenza di Santelli
alla camera. Oltre che violare la costituzione, il problema del doppio
incarico è pratico. Jole Santelli è stata eletta durante le elezioni
politiche del 2018 per rappresentare i cittadini calabresi in parlamento. A
causa della campagna elettorale, e poi della conseguente elezione, la
deputata è assente dalla camera da quasi 100 giorni.
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