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di                                   Federico   Novelli

 

 

 

 

 

Pongo gli stessi quesiti a cinque programmi di I. A. (CHAT GPT, DEEP SEEK. GEMINI, COPILOT, CLAUDE).

Riporto gli elaborati risultanti senza alcuna correzione o integrazione.

                                                   INDICE

 

 

Quesito n° 6    del   21-5-2025

La scuola è in subbuglio perché l'I.A. fornisce in tempo reale risposte ad ogni domanda che potenzialmente il docente può rivolgere al discente. La mia proposta è, che con l'I.A., all'allievo viene richiesto di fare lui le domande alla I.A. E la valutazione da parte del docente sarà in funzione dell'intelligenza, dell'articolazione, della curiosità, dell'argomentazione che il discente dimostrerà nel costruire le domande poste. Che ne dici?

Sommario

1) RISPONDE CHAT GPT  1

2) RISPONDE GEMINI 1

4)RISPONDE DEEP SEEK  1

5) RISPONDE COPILOT  1

 

 

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Quesito n° 6. La scuola è in subbuglio perché l'I.A. fornisce in tempo reale risposte ad ogni domanda che potenzialmente il docente può rivolgere al discente. La mia proposta è, che con l'I.A., all'allievo viene richiesto di fare lui le domande alla I.A. E la valutazione da parte del docente sarà in funzione dell'intelligenza, dell'articolazione, della curiosità, dell'argomentazione che il discente dimostrerà nel costruire le domande poste. Che ne dici?

 

1)            RISPONDE CHAT GPT

 

 

ChatGPT ha detto:

La tua proposta è molto interessante e riflette una comprensione profonda del cambiamento culturale e cognitivo che l'intelligenza artificiale sta portando nel mondo dell’istruzione. Invece di combattere l’I.A. come “nemico” della didattica tradizionale, suggerisci di integrarla in modo intelligente e pedagogicamente evoluto.

Ecco alcune riflessioni a sostegno della tua idea:


1. Spostamento del focus: da risposta a domanda

·       Tradizionalmente, la scuola valuta la capacità dello studente di dare risposte corrette.

·       Con l’I.A. a disposizione, la vera abilità distintiva diventa porre le domande giuste, come fanno i ricercatori, i filosofi, i giornalisti, gli scienziati.

·       È una transizione epistemologica: chi domanda in modo intelligente dimostra già di sapere o, quantomeno, di saper pensare.


2. Valutare la qualità della mente, non la quantità di nozioni

·       Formulare buone domande implica:

o   capacità di analizzare un tema,

o   curiosità autentica,

o   senso critico e collegamento interdisciplinare,

o   e una certa padronanza del contesto.

Un allievo che chiede a un’I.A. «Qual è la differenza tra sovranità monetaria e sovranità fiscale in un’unione monetaria?» dimostra più maturità cognitiva di uno che risponde “a memoria” a una definizione.


3. Il docente torna ad essere guida e non sorvegliante

·       In questo modello, l’insegnante non deve più “stanare l’imbroglio” dell’allievo che copia da ChatGPT, ma valuta come l’allievo dialoga con l’I.A..

·       Il processo diventa formativo, non solo valutativo.


4. La scuola prepara al mondo reale

·       Nel lavoro e nella vita, nessuno è isolato dal sapere: si consulta Google, l’I.A., i colleghi.

·       Imparare a usare strumenti complessi in modo critico e creativo è una competenza chiave per il futuro.


⚠️ Attenzione: ci sono delle sfide

·       Non tutti i docenti sono pronti a valutare la qualità di una domanda più che quella di una risposta.

·       Serve una formazione metodologica nuova per gli insegnanti.

·       C’è il rischio di cadere nel formalismo: domande “complesse” ma vuote. Qui serve esperienza pedagogica per distinguere profondità da fumo.


🔄 Possibile implementazione pratica

·       L’insegnante assegna un argomento e chiede agli studenti di:

o   generare 3–5 domande “da porre all’I.A.”,

o   spiegare perché le hanno formulate così,

o   confrontare le risposte ricevute con il loro pensiero iniziale.

·       Valutazione basata su: intelligenza delle domande, capacità riflessiva, spirito critico, originalità.


In sintesi: la tua proposta rappresenta una via educativa coerente con il nuovo contesto digitale. Fa leva sulla metacognizione e responsabilizza lo studente, trasformandolo da esecutore passivo in esploratore attivo del sapere.

Sì: è un modello educativo futuribile, utile e profondamente umano.

 

 

Quesito n° 6. La scuola è in subbuglio perché l'I.A. fornisce in tempo reale risposte ad ogni domanda che potenzialmente il docente può rivolgere al discente. La mia proposta è, che con l'I.A., all'allievo viene richiesto di fare lui le domande alla I.A. E la valutazione da parte del docente sarà in funzione dell'intelligenza, dell'articolazione, della curiosità, dell'argomentazione che il discente dimostrerà nel costruire le domande poste. Che ne dici?

 

2)             RISPONDE GEMINI

 

 

L'Intelligenza Artificiale nell'Educazione: Un Nuovo Paradigma di Valutazione Basato sulla Qualità dei Quesiti Generati dagli Studenti

Introduzione: L'Intelligenza Artificiale e la Ridefinizione dell'Apprendimento Scolastico

L'integrazione dell'Intelligenza Artificiale (IA) nel settore educativo sta rivoluzionando profondamente le dinamiche di apprendimento e insegnamento. Questa evoluzione, che ha avuto inizio con semplici strumenti di istruzione assistita da computer negli anni '80 e '90, è progredita fino a sistemi sofisticati capaci di personalizzare i percorsi formativi, automatizzare le valutazioni e persino anticipare i risultati degli studenti. La diffusione rapida e capillare dell'IA generativa (GenAI), tuttavia, ha creato un notevole fermento nel sistema scolastico, poiché la sua capacità di fornire risposte in tempo reale a qualsiasi domanda rende obsolete le metodologie di valutazione tradizionali basate sulla mera riproduzione di conoscenze.  

Le preoccupazioni principali derivanti dall'adozione della GenAI nell'istruzione sono molteplici. Si teme un'accentuazione delle disuguaglianze preesistenti nell'accesso alla tecnologia e alle risorse educative, una potenziale diminuzione delle interazioni umane essenziali per lo sviluppo socio-emotivo, e una limitazione dell'autonomia e dell'iniziativa degli studenti, che potrebbero abituarsi a soluzioni predeterminate. Inoltre, l'impatto psicologico a lungo termine sui giovani, inclusi i rischi di manipolazione, rappresenta un'incognita significativa. Un aspetto particolarmente critico è l'uso dell'IA per la disonestà accademica, una preoccupazione crescente che vede una percentuale elevata di studenti universitari (l'88% nel Regno Unito nel 2025) ammettere di aver utilizzato strumenti di IA per le valutazioni. Le motivazioni sottostanti a tale comportamento includono la percezione di un materiale di studio irrilevante, la mancanza di enfasi sull'integrità accademica e sulla costruzione di relazioni di fiducia, una focalizzazione eccessiva sui voti anziché sull'apprendimento, l'elevato stress e la pressione associati alle valutazioni, e una scarsa autonomia dello studente nel processo valutativo.  

La proliferazione dell'IA non si configura come una semplice sfida all'integrità accademica, ma come un catalizzatore ineludibile per una ridefinizione fondamentale della valutazione e della pedagogia. La sua capacità di fornire risposte immediate rende inefficace e facilmente aggirabile l'approccio tradizionale basato sulla memorizzazione delle conoscenze. Ciò impone alle istituzioni educative di riconsiderare in profondità cosa e come valutare. La trasformazione non riguarda solo la prevenzione della disonestà accademica, ma assicura la continua rilevanza e il valore dell'istruzione, preparando gli studenti a un mondo in cui l'accesso all'informazione è onnipresente e la capacità di interagire criticamente con essa è fondamentale.

In questo contesto di profonda trasformazione, emerge una proposta innovativa: invertire il paradigma tradizionale della valutazione. Anziché il docente porre domande al discente, si propone che sia l'allievo a formulare le domande all'IA. La valutazione del docente si baserebbe quindi sulla qualità intrinseca di queste domande, misurata in termini di intelligenza, articolazione, curiosità e argomentazione [User Query]. Questa proposta si allinea strategicamente con la visione di esperti come Phillip Dawson, co-direttore del Centre for Research in Assessment and Digital Learning, il quale sostiene che "la validità conta più del cheating" e che "la valutazione deve cambiare" in un mondo dove l'IA può svolgere compiti precedentemente oggetto di valutazione. Si tratta di una modifica strutturale necessaria per gli assessment. La proposta non è una semplice modifica tattica, ma una risposta strategica e pedagogicamente fondata alla crisi della valutazione indotta dall'IA. Essa trasforma una minaccia percepita – l'IA che fornisce risposte – in un'opportunità di apprendimento avanzato, spostando il focus dall'output (le risposte) all'input (le domande) e alle competenze cognitive sottostanti. Questo approccio proattivo sfrutta l'IA come strumento per un apprendimento più profondo, anziché combatterla come meccanismo di cheating, promuovendo così una genuina integrità accademica attraverso un coinvolgimento autentico.  

Il presente rapporto si propone di analizzare in profondità la fattibilità di questo modello innovativo, esplorandone i fondamenti pedagogici, i benefici attesi per lo sviluppo degli studenti, i criteri specifici per la valutazione delle domande, e le sfide pratiche ed etiche che potrebbero emergere durante l'implementazione. Fornirà raccomandazioni concrete per una transizione efficace verso questa nuova frontiera della valutazione.

Fondamenti Pedagogici: Il Potere della Domanda nell'Apprendimento

Il Metodo Socratico e l'Apprendimento Basato sull'Indagine (Inquiry-Based Learning)

La proposta di far formulare agli studenti le domande all'IA affonda le sue radici in principi pedagogici consolidati e di lunga data. Il metodo socratico, una delle più antiche e potenti tattiche di insegnamento, si concentra sul porre domande agli studenti, anziché fornire risposte, per stimolare il pensiero critico. Questo approccio coltiva una mente inquisitiva attraverso un'indagine continua dell'argomento, utilizzando domande aperte per valutare i progressi e offrire feedback.  

Il metodo socratico è intrinsecamente un dialogo condiviso tra insegnante e studenti. L'insegnante guida la discussione ponendo domande stimolanti, mentre gli studenti si impegnano attivamente formulando le proprie domande, creando un flusso bidirezionale di indagine. Questo approccio, spesso definito "metodo di indagine" (inquiry method), si adatta al livello di comprensione attuale dello studente, guidandolo verso nuove conoscenze e idee attraverso un processo di interrogazione mirata. La proposta dell'utente non è una novità radicale in pedagogia, ma piuttosto una modernizzazione e un'estensione del millenario metodo socratico e dell'apprendimento basato sull'indagine. Adattando questi principi all'era digitale e sfruttando l'IA come interlocutore, si rafforza il ruolo centrale dell'indagine autonoma dello studente. Il cuore della proposta dell'utente, ovvero che "gli studenti pongano domande", rispecchia direttamente l'enfasi del metodo socratico sull'interrogazione e i principi dell'Apprendimento Basato sull'Indagine. Spostando l'interlocutore da un insegnante umano a un'IA, il principio pedagogico fondamentale dell'indagine guidata dallo studente rimane intatto, sebbene il mezzo cambi. Questo fornisce una solida base pedagogica, storicamente validata, per il modello proposto, suggerendo che le sue radici sono profonde in teorie di apprendimento efficaci piuttosto che essere un semplice espediente tecnologico. L'IA diventa uno strumento per scalare e personalizzare il dialogo socratico.  

L'Importanza delle Domande Generate dagli Studenti per lo Sviluppo Cognitivo

Le domande costituiscono una componente essenziale della vita in classe e sono fondamentali per il repertorio pedagogico di ogni insegnante. Esse servono a coinvolgere gli studenti nel processo di apprendimento e, crucialmente, a offrire loro l'opportunità di formulare domande a loro volta. Le domande che mirano a un significato più profondo promuovono attivamente le capacità di pensiero critico e le competenze di ordine superiore, come la risoluzione dei problemi.  

Incoraggiare gli studenti a porre domande chiave, come quelle strutturate sulla base delle "cinque W e una H" (Chi, Cosa, Quando, Dove, Perché, Come), rappresenta una routine di pensiero efficace che stimola un'esplorazione approfondita di un argomento o di un problema. Gli studenti raggiungono livelli di comprensione più profondi quando gli insegnanti non solo modellano, ma anche li spingono a formulare domande di qualità, guidandoli a superare le semplici domande a risposta chiusa per arrivare a domande di indagine più complesse, che iniziano con "spiega" o utilizzano "come" e "perché". La capacità di formulare domande di qualità non è solo un indicatore della comprensione del contenuto, ma è un motore diretto e un riflesso dello sviluppo di competenze cognitive di ordine superiore, come l'analisi, la sintesi e la valutazione. Se gli studenti vengono formati a porre domande "come" e "perché" e a utilizzare framework strutturati come le "Cinque W e una H" , essi si impegnano attivamente in processi analitici, sintetici e valutativi. Pertanto, la valutazione della qualità delle loro domande valuta direttamente queste funzioni cognitive di ordine superiore, andando oltre la semplice memorizzazione dei fatti e addentrandosi nel regno del vero impegno intellettuale. Questo rende la valutazione più valida in un mondo ricco di informazioni.  

L'IA come Partner di Apprendimento: Oltre la Semplice Risposta

L'Intelligenza Artificiale può e deve essere integrata non solo come uno strumento collaborativo, ma come un vero e proprio "copilota" intellettuale, superando la semplice funzione di scorciatoia per ottenere risposte. Un framework robusto per questa integrazione è l'apprendimento basato su progetti (PBL), dove gli studenti imparano a utilizzare l'IA per il brainstorming, l'iterazione e il perfezionamento delle proprie idee.  

L'IA può fungere da ausilio dinamico in diverse fasi del processo di scrittura e ricerca, dalla definizione precisa dell'argomento alla raccolta e analisi dei dati, dalla formulazione della tesi alla strutturazione logica delle idee, fino alla stesura e revisione del testo. Può suggerire temi attuali, analizzare vasti archivi di informazioni, identificare tendenze e proporre disposizioni logiche per gli argomenti. Studi recenti dimostrano che gli studenti utilizzano già i sistemi di IA principalmente per attività di "creazione" (usare le informazioni per apprendere qualcosa di nuovo) e "analisi" (scomporre il noto e identificare relazioni), come la progettazione di domande pratiche, la modifica di saggi o la sintesi di materiale accademico. Questo tipo di utilizzo si allinea con le funzioni cognitive di ordine superiore della Tassonomia di Bloom.  

L'IA, lungi dall'essere solo un database di risposte, si sta evolvendo in un "copilota" intellettuale. Se ben utilizzata e guidata, può estendere significativamente le capacità cognitive dello studente, trasformando l'atto di porre domande in un esercizio di "prompt engineering" e pensiero strategico, una competenza cruciale nel panorama digitale. La visione tradizionale dell'IA è quella di un fornitore passivo di risposte. Tuttavia, le evidenze indicano che l'IA viene sempre più utilizzata dagli studenti per compiti generativi e analitici, come il brainstorming, la strutturazione e la creazione di domande o la sintesi. Questo trasforma l'IA da una fonte di informazione passiva a un "partner di conversazione" attivo. La qualità dell'output dell'IA dipende fortemente dalla qualità del prompt di input. Pertanto, insegnare agli studenti a formulare domande efficaci all'IA equivale a insegnare loro il "prompt engineering", una competenza critica nell'era digitale. Questa competenza richiede intelligenza (comprendere quali informazioni sono necessarie), articolazione (formulazione chiara), curiosità (esplorare diverse angolazioni) e argomentazione (strutturare il prompt per ottenere un ragionamento specifico).  

Il Modello Proposto: Studenti come Interroganti dell'IA

Descrizione Dettagliata del Funzionamento del Modello in Classe

Nel modello pedagogico proposto, gli studenti non sono più destinatari passivi di domande, ma attori proattivi che formulano quesiti all'IA per esplorare un argomento, risolvere un problema, chiarire un concetto o generare nuove idee. Questo processo può essere integrato in diverse fasi dell'apprendimento, dalla ricerca iniziale alla revisione finale. Questo approccio promuove attivamente l'"agency dello studente", definita come la convinzione che gli studenti abbiano la volontà e la capacità di influenzare positivamente la propria vita e il mondo circostante, nonché la capacità di fissare un obiettivo, riflettere e agire responsabilmente.  

Le interazioni studente-IA dovrebbero essere concepite per incoraggiare la riflessione e la metacognizione sull'uso dell'IA. Agli studenti dovrebbe essere richiesto di considerare quale strumento di IA hanno utilizzato e perché, come hanno formulato il prompt, quanto bene ha funzionato, se erano soddisfatti dell'output, quali revisioni hanno dovuto apportare e se l'output conteneva contenuti problematici come bias o disinformazione. Il valore pedagogico di questo modello non risiede unicamente nella domanda finale formulata, ma nell'intero processo iterativo di formulazione del quesito, interazione con l'IA, valutazione critica della risposta ottenuta e raffinamento della domanda successiva. Questo ciclo continuo stimola profondamente la metacognizione e la riflessione critica sull'apprendimento. Le evidenze indicano che un'interazione efficace con l'IA non è un evento isolato, ma un processo iterativo. Gli studenti non si limitano a porre una singola domanda; essi fanno brainstorming, raffinano i prompt, valutano criticamente gli output dell'IA per verificarne l'accuratezza, i bias o le fabbricazioni , e poi formulano domande di follow-up basate sulla loro valutazione critica. Questo intero ciclo costituisce un'esperienza di apprendimento ricca che promuove la metacognizione, spingendo gli studenti a riflettere sulla qualità del loro prompt, sui limiti dell'IA e su come migliorare la loro indagine. Questo sposta la valutazione da un prodotto statico a una dimostrazione dinamica del processo di apprendimento.  

Esempi di Interazioni Studente-IA per la Formulazione di Domande

Il modello può essere applicato in vari contesti didattici, offrendo agli studenti opportunità diverse per esercitare le loro capacità di interrogazione:

·       Chiarificazione e Comprensione: Gli studenti potrebbero utilizzare l'IA per chiarire concetti complessi incontrati durante la lettura di un testo, agendo come un interlocutore virtuale per ottenere spiegazioni aggiuntive.  

·       Generazione di Domande Pratiche: Gli studenti possono chiedere all'IA di generare domande pratiche su un argomento specifico per testare la propria comprensione o per prepararsi a una valutazione. Questo include la possibilità di creare quiz personalizzati.  

·       Esplorazione di Prospettive e Brainstorming: L'IA può essere utilizzata per esplorare diverse prospettive su un tema controverso (ad esempio, tramite un "Debate Partner" virtuale) o per generare idee per un progetto. Gli studenti formulerebbero poi domande più approfondite basate su queste prospettive o idee.  

·       Ricerca e Sintesi: Gli studenti possono chiedere all'IA di riassumere articoli accademici complessi o di suggerire idee di ricerca. Successivamente, formulerebbero domande mirate per approfondire gli aspetti più interessanti, meno esplorati o per verificare la validità delle informazioni.  

·       Creazione di Scenari e Problem-Solving: L'IA può generare scenari o problemi complessi, e gli studenti possono poi formulare domande per esplorare potenziali soluzioni, implicazioni o vie d'indagine.  

Ruolo del Docente: Da Erogatore di Domande a Facilitatore e Valutatore della Qualità dei Quesiti

Il docente, in questo nuovo paradigma, si trasforma da "dispensatore di conoscenza" e "interrogatore" a "copilota" e "architetto dell'apprendimento". Il suo ruolo principale diventa guidare gli studenti nello sviluppo della loro "AI literacy", ovvero la consapevolezza delle capacità operative e dei limiti dei sistemi di IA, e la capacità di interagire e fornire feedback a tali sistemi.  

Il docente deve stabilire aspettative chiare sull'uso dell'IA, incoraggiare la riflessione critica e la discussione sugli output dell'IA, e insegnare agli studenti a identificare bias, disinformazione e fabbricazioni. La valutazione si sposta dalla correttezza delle risposte dell'IA alla qualità intrinseca delle domande formulate dagli studenti, concentrandosi su intelligenza, articolazione, curiosità e argomentazione. Questo richiede un cambiamento strutturale nella valutazione, riconoscendo che "i tempi di valutazione di ciò che le persone sanno sono finiti". Il ruolo del docente si evolve da "dispensatore di conoscenza" ad "architetto dell'indagine", focalizzandosi sullo sviluppo delle competenze di pensiero critico, metacognizione e "prompt engineering" degli studenti, piuttosto che sulla mera trasmissione di contenuti o sulla valutazione della memorizzazione. Se gli studenti sono ora coloro che pongono le domande, il ruolo tradizionale dell'insegnante nella trasmissione diretta dei contenuti o nell'interrogazione mnemonica diminuisce. Invece, l'insegnante deve guidare gli studenti su come formulare buone domande , come valutare criticamente gli output dell'IA , e come riflettere sul proprio processo di apprendimento. Questo sposta l'expertise dell'insegnante dalla padronanza dei contenuti alla progettazione pedagogica, alla facilitazione del pensiero critico e alla valutazione di competenze complesse e trasferibili. Questa trasformazione è cruciale per preparare gli studenti a un futuro in cui l'adattabilità e la capacità di indagine sono di primaria importanza.  

Benefici Attesi del Modello

Sviluppo del Pensiero Critico e della Metacognizione

L'approccio proposto stimola attivamente il pensiero critico, affinando la capacità di analisi, la risoluzione dei problemi e la creatività. Gli studenti imparano a formulare domande pertinenti, a considerare diverse prospettive e a generare soluzioni innovative, anziché accettare passivamente le informazioni. L'interazione con l'IA, specialmente se accompagnata da domande di riflessione sul processo, incoraggia la metacognizione, ovvero la capacità di riflettere sul proprio modo di apprendere e di guidare i propri processi mentali. L'IA, lungi dal limitare lo sviluppo intellettuale, come talvolta temuto , può diventare uno strumento potente per la metacognizione e il pensiero critico, a condizione che l'interazione sia intenzionalmente progettata per stimolare l'indagine attiva e la valutazione critica, non la mera ricezione passiva di risposte. Sebbene le evidenze indichino che la GenAI potrebbe limitare l'autonomia e lo sviluppo intellettuale offrendo soluzioni predeterminate , il modello proposto inverte questa dinamica. Richiedendo agli studenti di formulare domande e poi di valutare criticamente le risposte dell'IA – verificando bias, accuratezza e profondità – essi si impegnano attivamente nel pensiero di ordine superiore e nella riflessione metacognitiva. Questo trasforma l'IA da un potenziale ausilio a uno specchio cognitivo, che riflette la qualità della loro indagine e stimola un pensiero più profondo e critico, favorendo così una genuina crescita intellettuale.  

Stimolo alla Curiosità e all'Autonomia Intellettuale

Il modello proposto promuove l'autonomia intellettuale, consentendo agli studenti di diventare pensatori indipendenti e di sviluppare una maggiore fiducia nelle proprie capacità di formare opinioni e difendere le proprie idee. Stimola la curiosità e l'apertura mentale, incoraggiando gli studenti a esplorare nuovi concetti e ad adottare approcci non convenzionali, elementi essenziali per la creatività. L'agency dello studente è un elemento fondamentale, poiché permette agli studenti di agire con un senso di scopo, guidandoli a prosperare nel mondo. La libertà di porre le proprie domande all'IA, piuttosto che rispondere a quelle del docente, capitalizza sulla curiosità intrinseca degli studenti, trasformando l'apprendimento da un compito passivo e spesso percepito come irrilevante a un'esplorazione attiva, autodiretta e significativa. La valutazione tradizionale spesso crea un ambiente in cui i voti sono più importanti dell'apprendimento , portando a disimpegno e a una percezione di scarso valore del materiale. Dare agli studenti l'autonomia di formulare le proprie domande attinge alla loro naturale curiosità. Questo spostamento favorisce la motivazione intrinseca e una connessione più profonda con il materiale, poiché gli studenti perseguono le proprie linee di indagine. Questa esplorazione autodiretta contribuisce direttamente a una maggiore autonomia intellettuale e a un senso di proprietà sul proprio percorso di apprendimento.  

Miglioramento delle Capacità di Argomentazione e Articolazione

Le prove non strutturate, come i questionari a risposta aperta articolata o la formulazione di domande complesse, sono riconosciute per fornire indicazioni preziose sulle capacità di ragionamento, di inferenza, di operare collegamenti e di argomentare. La richiesta di formulare domande "intelligenti" e "articolate" spinge gli studenti a strutturare il proprio pensiero in modo chiaro, preciso e coerente, utilizzando un lessico specifico e appropriato alla disciplina. La padronanza nella formulazione di domande precise, ben articolate e argomentate all'IA si traduce direttamente in un miglioramento delle capacità di comunicazione e di pensiero strutturato, competenze trasversali e altamente trasferibili a qualsiasi contesto accademico, professionale o di vita. L'atto di creare un prompt di alta qualità per un'IA, che è essenzialmente una domanda ben articolata, richiede chiarezza, specificità e una struttura logica. Questo processo, se praticato ripetutamente, migliorerà intrinsecamente la capacità dello studente di articolare idee complesse, formulare argomentazioni coerenti e comunicare efficacemente in vari contesti. Queste competenze sono universalmente preziose, estendendosi ben oltre la semplice interazione con l'IA, rendendo il modello proposto uno strumento potente per lo sviluppo olistico dello studente.  

Personalizzazione dell'Apprendimento e Maggiore Coinvolgimento degli Studenti

L'IA offre significative opportunità di personalizzazione dei percorsi educativi, adattandoli alle esigenze, ai ritmi e agli stili di apprendimento individuali degli studenti. Il modello proposto permette agli studenti di esplorare argomenti in base ai propri interessi specifici e al proprio ritmo, rendendo l'apprendimento più flessibile, mirato e risonante a livello personale. Questo approccio migliora notevolmente l'engagement degli studenti, poiché si ritrovano coinvolti in un dialogo significativo con il sistema educativo artificiale, in un'ottica anche metacognitiva. La personalizzazione dell'apprendimento attraverso la formulazione di domande non solo aumenta in modo significativo l'engagement e la motivazione degli studenti, ma può anche contribuire a un'educazione più equa, permettendo a ogni studente di seguire percorsi di apprendimento che risuonano con le proprie necessità, curiosità e stili, potenzialmente mitigando le disuguaglianze iniziali. Quando agli studenti è permesso di porre le proprie domande, l'apprendimento diventa intrinsecamente personalizzato e rilevante per loro. Questa maggiore rilevanza e autonomia portano direttamente a un maggiore coinvolgimento. Inoltre, la capacità intrinseca dell'IA di adattarsi a diverse esigenze di apprendimento significa che studenti con background, conoscenze pregresse o stili di apprendimento diversi possono trarne beneficio in modo più efficace. Adattando il processo di indagine ai singoli studenti, il modello ha il potenziale per ridurre le disparità educative esistenti rendendo l'apprendimento più accessibile e significativo per tutti.  

Promozione dell'Integrità Accademica in un'Era Dominata dall'IA

Il modello sposta il focus della valutazione dalla memorizzazione e riproduzione di risposte (compiti facilmente generabili dall'IA) alla capacità di porre domande intelligenti e critiche. Questo rende il cheating basato sull'IA meno rilevante e meno efficace, poiché l'oggetto della valutazione non è la risposta, ma il processo di indagine. Invece di tentare di bloccare l'uso dell'IA – un approccio spesso inefficace e controproducente, dato che l'uso dell'IA è inevitabile e spesso benefico – il modello insegna agli studenti a usare l'IA in modo responsabile e critico, trasformandola in un "partner di apprendimento". Invece di una postura reattiva e punitiva contro il cheating, il modello proposto adotta una strategia proattiva che riprogetta l'assessment per renderlo intrinsecamente "AI-proof". Ciò promuove l'integrità accademica non attraverso la sorveglianza, ma attraverso l'engagement autentico e lo sviluppo di competenze che l'IA non può replicare autonomamente. L'approccio tradizionale all'IA e al cheating si basa sul rilevamento e sulla punizione. Tuttavia, il rilevamento è difficile e l'uso dell'IA è inevitabile. La proposta dell'utente, valutando l'input (la domanda/prompt dello studente) piuttosto che l'output (la risposta dell'IA), cambia fondamentalmente la natura della valutazione. Rende irrilevante la "scorciatoia" delle risposte generate dall'IA, poiché la competenza valutata è il pensiero alla base della domanda, che l'IA non può fornire. Ciò si allinea con l'idea di "ridisegnare la valutazione" per promuovere un apprendimento genuino, il pensiero critico e un uso responsabile della tecnologia, favorendo così un'integrità accademica intrinseca.  

Criteri di Valutazione: Intelligenza, Articolazione, Curiosità e Argomentazione dei Quesiti

La valutazione della qualità dei quesiti generati dagli studenti all'IA richiede una definizione operativa chiara dei criteri proposti: intelligenza, articolazione, curiosità e argomentazione. Questi criteri, sebbene interconnessi, offrono una lente multidimensionale per apprezzare la profondità dell'indagine dello studente.

Definizione Operativa di Ciascun Criterio nel Contesto delle Domande all'IA

·       Intelligenza: Questo criterio si riferisce alla profondità cognitiva e alla complessità del pensiero dimostrate dalla domanda. Le domande intelligenti vanno oltre la mera riproduzione di informazioni, richiedendo analisi, sintesi o valutazione (domande di alto livello). Esse rivelano una comprensione profonda del materiale e la capacità di identificare lacune nella conoscenza, aree di complessità o connessioni inaspettate. Spesso iniziano con "perché" o "come" e dimostrano capacità di ragionamento, inferenza e di operare collegamenti complessi tra concetti. Possono anche includere la capacità di interpretare accuratamente le prove e di valutare punti di vista alternativi. Una domanda intelligente non cerca solo un dato, ma un'elaborazione, una spiegazione o una prospettiva.  

·       Articolazione: Questo criterio riguarda la chiarezza, la precisione e la coerenza nella formulazione linguistica della domanda. La domanda deve essere significativa, comprensibile e priva di ambiguità per l'IA, proprio come lo sarebbe per un interlocutore umano. Una domanda ben articolata dimostra l'uso di un linguaggio specifico della disciplina e una struttura logica e grammaticale corretta. È fondamentale evitare domande troppo vaghe, cariche di presupposti impliciti o che chiedono più cose contemporaneamente, poiché ciò può confondere l'IA e produrre risposte meno utili. La capacità di articolare un quesito complesso in modo conciso e chiaro è un indicatore di pensiero strutturato.  

·       Curiosità: Questo criterio evidenzia un desiderio autentico e proattivo dello studente di esplorare, approfondire e scoprire nuove connessioni o sfidare lo status quo. Le domande che dimostrano curiosità spesso mostrano originalità, esplorano direzioni inesplorate o potenzialmente rischiose, o sfidano presupposti esistenti. Si manifesta nella volontà di porre domande che vanno oltre il materiale di base, che riflettono un genuino interesse per l'argomento e che cercano di comprendere le implicazioni più ampie. La curiosità implica una mentalità di crescita e un'apertura mentale, elementi chiave per l'apprendimento continuo.  

·       Argomentazione: Questo criterio valuta la capacità dello studente di costruire domande che implicano una logica sottostante, che sfidano o esplorano premesse, o che cercano di giustificare o confutare un'idea. Le domande argomentative possono richiedere prove, ragioni, evidenze o spiegazioni dettagliate. Rivelano la capacità dello studente di comprendere e formulare un punto di vista critico, di trarre conclusioni giudiziose e di spiegare il ragionamento che le sottende. Possono anche implicare la considerazione di limitazioni, implicazioni o prospettive alternative di un argomento. Una domanda argomentata non è solo una richiesta di informazione, ma un'interrogazione che presuppone un certo livello di analisi e sintesi da parte dello studente che la formula.  

Tabella 1: Rubrica di Valutazione per i Quesiti Generati dagli Studenti

Per facilitare la valutazione oggettiva e trasparente dei quesiti formulati dagli studenti all'IA, si propone una rubrica che definisce descrittori specifici per ciascun livello di performance in relazione ai criteri di intelligenza, articolazione, curiosità e argomentazione. Questa rubrica può essere adattata per la valutazione formativa e sommativa, fornendo agli studenti un feedback chiaro sulle aree di forza e quelle che richiedono ulteriore sviluppo.  

 

Criterio

Livello 0: Non Soddisfacente

Livello 1: Base/Iniziale

Livello 2: Accettabile/In Sviluppo

Livello 3: Buono/Competente

Livello 4: Eccellente/Maestro

Intelligenza

La domanda è vaga, superficiale, o non pertinente all'argomento. Non dimostra comprensione del concetto.

La domanda è semplice, richiede la riproduzione di fatti o informazioni di base. Non esplora connessioni complesse.

La domanda mostra una comprensione di base, richiede una spiegazione o un collegamento semplice. Inizia a esplorare il "perché" o il "come".

La domanda è di alto livello, richiede analisi, sintesi o valutazione. Identifica aspetti complessi o lacune nella conoscenza.

La domanda è profondamente analitica o sintetica, rivela una comprensione eccezionale e la capacità di operare collegamenti complessi o di contestare punti di vista esperti.

Articolazione

La domanda è confusa, grammaticalmente scorretta o ambigua. Il significato non è chiaro.

La domanda è comprensibile ma potrebbe essere più precisa o concisa. Contiene piccole imprecisioni linguistiche.

La domanda è chiara e specifica, formulata correttamente. Utilizza un linguaggio appropriato alla disciplina.

La domanda è estremamente chiara, precisa e concisa. Dimostra piena padronanza del lessico specifico e della sintassi.

La domanda è formulata con eccezionale chiarezza, precisione e coerenza, mostrando una padronanza stilistica che ne amplifica l'impatto cognitivo.

Curiosità

La domanda è ovvia o banale, non mostra interesse oltre il minimo richiesto.

La domanda esplora un aspetto del materiale, ma non va oltre l'esplorazione guidata.

La domanda mostra un genuino interesse per l'argomento, esplorando connessioni o implicazioni non immediatamente evidenti.

La domanda è originale, esplora direzioni inesplorate o potenzialmente rischiose, o cerca di sfidare presupposti esistenti.

La domanda è altamente innovativa, apre nuove prospettive di indagine, dimostrando una curiosità intellettuale eccezionale e un pensiero libero.

Argomentazione

La domanda è una semplice richiesta di fatti o informazioni senza implicazioni logiche.

La domanda richiede una spiegazione o una ragione di base, ma non implica un'analisi critica.

La domanda implica una logica sottostante, richiedendo prove o giustificazioni semplici.

La domanda è ben strutturata per esplorare premesse, giustificare un'idea o confutarla, richiedendo evidenze dettagliate.

La domanda è costruita con una logica impeccabile, sfidando profondamente le premesse, richiedendo un'analisi critica e la considerazione di limitazioni e implicazioni complesse.

 

 

Strategie per la Valutazione Formativa e Sommativa

L'implementazione di questa rubrica può avvenire sia in contesti di valutazione formativa che sommativa. Per la valutazione formativa, gli insegnanti possono fornire feedback immediato e dettagliato agli studenti sulla qualità delle loro domande, incoraggiandoli a rivedere e migliorare i loro prompt. Questo può avvenire attraverso sessioni di discussione in classe, revisione tra pari o feedback diretto dell'insegnante. L'IA stessa può essere programmata per fornire feedback sulla struttura e la chiarezza dei prompt, anche se la valutazione della "qualità" intrinseca (intelligenza, curiosità, argomentazione) rimane un compito umano.  

Per la valutazione sommativa, la rubrica può essere utilizzata per assegnare un punteggio ai quesiti degli studenti, integrando questa valutazione nel giudizio complessivo delle competenze. È fondamentale che i criteri e i descrittori siano comunicati chiaramente agli studenti fin dall'inizio, per garantire trasparenza e equità. La valutazione dovrebbe concentrarsi sul processo di indagine dello studente, sulla sua capacità di riflettere e di affinare le proprie domande, piuttosto che sulla mera correttezza delle risposte dell'IA.  

Sfide e Considerazioni Critiche nell'Implementazione

Sebbene il modello proposto offra notevoli vantaggi pedagogici, la sua implementazione non è priva di sfide significative che richiedono un'attenta considerazione.

Dipendenza dall'IA e Impatto Psicologico

L'eccessiva dipendenza dagli strumenti di IA nel contesto educativo può avere implicazioni psicologiche importanti per gli studenti. Il rischio è che gli studenti utilizzino l'IA come scorciatoia, evitando di impegnarsi nella ricerca, nel pensiero critico e nella scrittura che sono gli obiettivi primari di un compito. Sebbene l'IA possa fornire feedback personalizzato e automatizzare attività di routine, il feedback regolare e dettagliato fornito dai sistemi di IA potrebbe portare a una diminuzione del senso di responsabilità e della motivazione tra gli studenti. Inoltre, i sistemi GenAI che simulano interazioni umane potrebbero avere effetti psicologici sconosciuti sugli studenti, sollevando preoccupazioni riguardo al loro sviluppo cognitivo, al benessere emotivo e al rischio di manipolazione. È cruciale bilanciare l'uso dell'IA con lo sviluppo dell'autonomia e dell'iniziativa personale.  

Disuguaglianze nell'Accesso e Pregiudizi Algoritmici

L'uso dei sistemi di IA generativa nell'istruzione potrebbe accentuare le disuguaglianze già esistenti nell'accesso alla tecnologia e alle risorse educative, aggravando ulteriormente le disparità. Non tutti gli studenti hanno lo stesso accesso a dispositivi, connettività internet o strumenti di IA avanzati. Inoltre, i sistemi di IA possono perpetuare o amplificare i pregiudizi esistenti se non sono progettati con un'esplicita considerazione di equità e inclusione. I pregiudizi nascosti negli algoritmi possono portare a discriminazioni, influenzando le esperienze di apprendimento e i risultati degli studenti in modo iniquo. È fondamentale garantire un accesso equo e sviluppare sistemi che siano consapevoli e mitighino attivamente i bias.  

Questioni Etiche: Privacy dei Dati, Trasparenza dell'IA

L'aumento della prevalenza degli strumenti di IA negli ambienti educativi ha sollevato crescenti preoccupazioni etiche. La natura sensibile dei dati educativi, che possono includere informazioni personali sui minori, richiede robuste protezioni della privacy. Gli istituti educativi devono affrontare questioni urgenti relative alla privacy dei dati, all'equità algoritmica, alla trasparenza e al ruolo appropriato dell'automazione negli ambienti di apprendimento. È fondamentale considerare che ogni interazione con questi strumenti insegna loro e li migliora nel mimare ciò che scriviamo; non sono servizi altruistici, ma strumenti forniti per generare profitto. Gli educatori devono riflettere seriamente sul ruolo che desiderano giocare nel promuovere o scoraggiare il loro utilizzo, assicurandosi che gli studenti comprendano le politiche sulla privacy e i termini di servizio.  

Formazione dei Docenti e Adattamento Curricolare

L'adozione di un modello basato sulla formulazione di domande da parte degli studenti richiede una significativa formazione dei docenti. Molti insegnanti potrebbero non essere "ben attrezzati" per aiutare gli studenti con l'IA, nonostante la loro "AI literacy" sia aumentata. È necessario supportare il personale docente per migliorare la propria alfabetizzazione sull'IA e per sviluppare nuove strategie pedagogiche e di valutazione. L'adattamento curricolare è altrettanto cruciale: i programmi di studio devono essere rivisti per integrare l'IA in modo significativo, spostando l'enfasi dalla memorizzazione alla capacità di indagine, al pensiero critico e alla risoluzione di problemi complessi che l'IA non può replicare autonomamente.  

Validità della Valutazione e "Standards Inflation"

La validità della valutazione, ovvero la misura in cui un test misura accuratamente ciò che intende misurare, è una preoccupazione centrale con l'IA. Sebbene il modello proposto miri a superare le vulnerabilità delle valutazioni tradizionali, è necessario assicurarsi che la valutazione della qualità delle domande misuri effettivamente le competenze cognitive superiori e non solo la capacità di "promptare" l'IA. Phillip Dawson suggerisce che, con lo sviluppo dell'IA, si potrebbe assistere a una "standards inflation", dove gli standard devono essere continuamente alzati perché le capacità combinate di "IA più studente" migliorano costantemente. Questo implica che la valutazione deve evolvere continuamente per rimanere significativa e rigorosa.  

Raccomandazioni per l'Implementazione Efficace

Per implementare con successo il modello di valutazione basato sulla qualità dei quesiti generati dagli studenti, è essenziale adottare un approccio strategico e olistico che affronti le sfide identificate e massimizzi i benefici.

Linee Guida per l'Integrazione dell'IA nel Curriculum

·       Definire politiche chiare e trasparenti: Le politiche sull'uso dell'IA nel syllabus devono essere chiaramente dichiarate, specifiche, e spiegare il contesto o le condizioni di utilizzo consentito, nonché i processi e le conseguenze della non conformità. Tali politiche dovrebbero essere supportate da una motivazione pedagogica ponderata a favore dell'apprendimento degli studenti e collegarsi a risorse di supporto.  

·       Diversificare le modalità di valutazione: Utilizzare più modalità di espressione per gli studenti, come presentazioni orali, rappresentazioni grafiche, o progetti multimediali, oltre al testo scritto. Questo non solo si allinea con i principi dell'Universal Design for Learning, ma rende anche più difficile per l'IA generare l'intero prodotto autonomamente.  

·       Incentivare l'uso dell'IA come strumento di supporto, non di sostituzione: Insegnare agli studenti a utilizzare l'IA per il brainstorming, la strutturazione, la revisione e la raffinazione delle idee, piuttosto che per la generazione completa di contenuti. Questo trasforma l'IA in un "partner di apprendimento" che supporta la creatività e la proprietà del lavoro.  

·       Richiedere una citazione robusta: Se l'IA viene utilizzata, gli studenti devono imparare e praticare le stesse abilità accademiche di presa di appunti e chiara attribuzione che sono salvaguardie contro il plagio. Devono citare lo strumento di IA ogni volta che parafrasano, citano o incorporano contenuti generati dall'IA, riconoscendo come hanno utilizzato lo strumento (per il brainstorming, l'editing, ecc.) e verificando le fonti secondarie generate dall'IA.  

Strategie per lo Sviluppo delle Competenze di "Prompt Engineering" negli Studenti

·       Insegnare la formulazione di prompt efficaci: Gli studenti devono imparare a formulare prompt chiari, specifici e strutturati. Utilizzare modelli come il "TIC" (Task, Instructions, Context) per garantire che ogni prompt specifichi cosa si vuole che l'IA faccia, come lo si vuole fare e il contesto rilevante.  

·       Incoraggiare l'iterazione e la raffinazione: Insegnare agli studenti che l'interazione con l'IA è un processo iterativo. Devono essere pronti a modificare i prompt, a fornire informazioni aggiuntive o istruzioni per migliorare l'output, e a chiedere all'IA quali informazioni necessita.  

·       Promuovere la valutazione critica dell'output dell'IA: Gli studenti devono essere formati per valutare criticamente gli output dell'IA in termini di disinformazione, fabbricazione e bias. Devono essere in grado di verificare le informazioni generate dall'IA con fonti affidabili e di identificare eventuali inesattezze o limitazioni.  

·       Sviluppare domande di ordine superiore: Guidare gli studenti a formulare domande che richiedano analisi, sintesi e valutazione, andando oltre la semplice riproduzione di fatti. Incoraggiare l'uso di parole chiave come "perché", "come", "spiega", "compara" e "valuta".  

Creazione di un Ambiente di Apprendimento che Valorizzi l'Indagine e la Riflessione

·       Stabilire aspettative chiare e promuovere un clima di fiducia: Fin dall'inizio del corso, stabilire aspettative chiare sull'uso dell'IA e incoraggiare un ambiente di apprendimento attivo dove gli studenti si sentano a loro agio nel porre domande e interagire. Costruire relazioni solide tra docente e studenti per creare un ambiente in cui gli studenti si sentano valorizzati e rispettati.  

·       Integrare la riflessione metacognitiva: Chiedere agli studenti di riflettere sulle loro esperienze con l'IA, su cosa hanno imparato, cosa li ha frustrati e come hanno affrontato i problemi. Questo modella l'importanza della riflessione e della metacognizione nel processo di apprendimento.  

·       Utilizzare strategie di interrogazione efficaci: Adottare tattiche come il "no hands up" per incoraggiare la partecipazione di tutti, il "think-pair-share" per permettere la condivisione di idee, o la "question box" per raccogliere domande anonime.  

·       Enfatizzare il processo di apprendimento sulla valutazione dei voti: Spostare l'attenzione dai voti al raggiungimento della padronanza dei contenuti, utilizzando valutazioni formative che forniscano feedback tempestivo e incoraggino la crescita. Questo riduce la pressione e la propensione al cheating.  

Approcci per Mitigare le Sfide Identificate

·       Affrontare le disuguaglianze: Garantire l'accesso equo agli strumenti di IA e alle risorse digitali per tutti gli studenti. Sviluppare politiche che promuovano l'inclusione e mitighino i pregiudizi algoritmici, assicurando che i sistemi di IA siano progettati con equità.  

·       Prevenire la dipendenza dall'IA: Progettare compiti che richiedano esperienze personali, scenari del mondo reale o analisi contestuali dettagliate, che l'IA fatica a replicare. Incoraggiare il lavoro di gruppo e le attività in classe che richiedono interazione umana e pensiero originale.  

·       Formazione continua dei docenti: Investire in programmi di sviluppo professionale che forniscano agli insegnanti le competenze necessarie per integrare l'IA in modo pedagogicamente efficace, per valutare le competenze complesse e per affrontare le questioni etiche.  

·       Promuovere l'autonomia dello studente: Offrire agli studenti scelte su come dimostrare il loro apprendimento e coinvolgerli nel processo di valutazione. Questo aumenta il loro investimento e il senso di proprietà.  

Conclusioni: Verso una Pedagogia Trasformativa con l'IA

L'avvento dell'Intelligenza Artificiale ha posto il sistema educativo di fronte a una sfida senza precedenti, rendendo obsolete le metodologie di valutazione tradizionali basate sulla mera riproduzione di conoscenze. Tuttavia, questa sfida si presenta anche come una straordinaria opportunità per una profonda trasformazione pedagogica. La proposta di invertire il ruolo del quesito, chiedendo agli studenti di formulare domande all'IA e valutandoli sulla base della qualità di tali interrogativi – in termini di intelligenza, articolazione, curiosità e argomentazione – rappresenta una risposta strategica e lungimirante a questa evoluzione.

Questo modello si fonda su principi pedagogici consolidati, come il metodo socratico e l'apprendimento basato sull'indagine, che da sempre valorizzano il ruolo attivo dello studente nella costruzione della conoscenza. L'IA, in questo contesto, non è più un semplice fornitore di risposte, ma un "partner di apprendimento" e un "copilota" intellettuale, che estende le capacità cognitive degli studenti e li spinge a sviluppare competenze cruciali come il "prompt engineering".

I benefici attesi da questa transizione sono molteplici e significativi: un notevole sviluppo del pensiero critico e della metacognizione, una stimolazione della curiosità e dell'autonomia intellettuale, un miglioramento tangibile delle capacità di argomentazione e articolazione, e una personalizzazione dell'apprendimento che aumenta l'engagement e l'equità. Crucialmente, questo approccio promuove un'integrità accademica intrinseca, rendendo le forme di disonestà basate sull'IA meno rilevanti, poiché la valutazione si sposta dall'output (la risposta) al processo di indagine e al pensiero sottostante (la domanda).

L'implementazione di un tale modello richiede, tuttavia, un'attenta navigazione attraverso sfide quali la potenziale dipendenza dall'IA, le disuguaglianze nell'accesso, i pregiudizi algoritmici e le complesse questioni etiche legate alla privacy dei dati. È indispensabile un massiccio investimento nella formazione dei docenti e un adattamento continuo del curriculum per mantenere la validità della valutazione in un contesto di "standards inflation".

Le raccomandazioni per un'implementazione efficace includono la definizione di politiche chiare sull'uso dell'IA, la diversificazione delle modalità di valutazione, l'incentivo all'uso dell'IA come strumento di supporto critico, e lo sviluppo sistematico delle competenze di "prompt engineering" negli studenti. È fondamentale creare un ambiente di apprendimento che valorizzi l'indagine, la riflessione e la collaborazione, spostando l'enfasi dai voti alla padronanza dei contenuti.

In definitiva, la proposta di trasformare gli studenti in interroganti dell'IA non è solo una risposta alle sfide tecnologiche, ma un passo audace verso una pedagogia trasformativa. Essa prepara gli studenti non solo a navigare, ma a plasmare attivamente un futuro in cui la capacità di porre le domande giuste, di analizzare criticamente le informazioni e di pensare in modo autonomo e creativo sarà la vera misura dell'intelligenza e della competenza.

 

 

Fonti usate nel report

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L'intelligenza artificiale applicata al settore educativo: quali prospettive per il futuro

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Il dibattito scientifico sull'Intelligenza Artificiale in ambito edu- cativo: una scoping review sugli approcci

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AI: Cheating matters but redrawing assessment "matters most"

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AI Teaching Strategies: Having Conversations with Students

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Integrating AI into assignments - Stanford Teaching Commons

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Metodologie didattiche innovative: dal Debate al Metodo Jigsaw. Una Mini-Guida per docenti e scuole

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Sviluppare creatività e pensiero critico con Harvard Project Zero - Dire, fare, insegnare

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Ricognizione sintetica di quadri concettuali, framework teorici e modelli di standard delle competenze: il Modello LifeComp - Inapp

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Verifica, valutazione e certificazione - delle competenze - Liceo Einstein

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10 Impactful Examples of AI Ethics Shaping Schools Today - Number Analytics

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Questions Around the Ethical Use of AI in the Classroom | Center for Transformative Teaching | Nebraska

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Critical Thinking Rubric | The University of New Orleans

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CRITICAL THINKING VALUE RUBRIC Inquiry & Analysis Framing Language

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Solving AI challenges in teaching - UNSW Teaching Gateway. - UNSW Sydney

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Concerns about Generative Artificial Intelligence | Alliant International University Center for Teaching Excellence

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AI & Rubriche di Valutazione - YouTube

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AI Assessment - Test & Quiz Generation - AI in Education - REMC Association of Michigan

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Simple AI Tips for Creating Assessments: Part 4 | Harvard Business Publishing Education

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Harness the Power of AI with Pear Assessment's Question Generator and Assisted Rubric

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From Cheating Tool to Learning Partner: A Blueprint for PBL-AI Solutions

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Using Effective Questions to Engage Students | Center for Teaching Innovation

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Developing Questions and Using Questioning in Guided Inquiry - Digital Promise

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30+ AI Prompts for K-12 Education

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Punteggio totale Nel caso in cui l'alunno/alunna si rifiuti di sostenere la prova, si farà ricorso ad un giudizio scritto e - I.I.S. Lucrezia della Valle

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7.2. La valutazione: criteri, modalità e strumenti - Istituto Istruzione Superiore A. Paradisi

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An introduction to the use of generative AI tools in teaching

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Anthropic Education Report: How University Students Use Claude

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Prompting AI to Help Align Assignments with Learning Outcomes

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If ChatGPT Needs Better Prompts, What Do Students Need? - The EvoLLLution

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The Use of Artificial Intelligence (AI) to Generate Case Studies for the Classroom

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Unlock AI Use Cases in Education: The Ultimate Guide - SmartDev

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Fonti lette ma non usate nel report

 

 

Quesito n° 6. La scuola è in subbuglio perché l'I.A. fornisce in tempo reale risposte ad ogni domanda che potenzialmente il docente può rivolgere al discente. La mia proposta è, che con l'I.A., all'allievo viene richiesto di fare lui le domande alla I.A. E la valutazione da parte del docente sarà in funzione dell'intelligenza, dell'articolazione, della curiosità, dell'argomentazione che il discente dimostrerà nel costruire le domande poste. Che ne dici?

 

4) RISPONDE DEEP SEEK

La tua proposta è innovativa e stimolante, e potrebbe effettivamente trasformare il ruolo dell'intelligenza artificiale (I.A.) in un alleato per l'educazione, anziché in una sfida. Ecco alcuni punti chiave per riflettere:

Punti di forza della tua idea:

1. Sviluppo del pensiero critico:
Chiedere agli studenti di formulare domande profonde e articolate li costringe a riflettere sul "perché" e sul "come", non solo sul "cosa". Questo stimola la curiosità, l'analisi e la capacità di connettere concetti, competenze fondamentali in un mondo saturo di informazioni.

2. Valutazione autentica:
Valutare la qualità delle domande (anziché la correttezza delle risposte) sposta l’attenzione sul processo di apprendimento, premiando l’originalità, la logica e la capacità di esplorare confini. Questo approccio è più vicino a ciò che avviene nella ricerca scientifica o nel problem-solving reale.

3. Personalizzazione dell’apprendimento:
Gli studenti potrebbero seguire percorsi di indagine legati ai loro interessi, con l’I.A. che fornisce risposte su misura. Questo favorisce un apprendimento più motivante e significativo.

4. Preparazione al futuro:
In un’epoca in cui l’I.A. automatizza molte risposte tecniche, saper fare le domande giuste diventa una skill cruciale per guidare l’innovazione o interpretare criticamente i dati.

 

Criticità da considerare:

1. Rischio di superficialità:
Senza una guida, alcuni studenti potrebbero limitarsi a domande banali o copiate. Serve un framework chiaro (es. rubriche su creatività, profondità, coerenza) e momenti di mentoring da parte dei docenti.

2. Squilibri nelle competenze:
Non tutti gli studenti hanno la stessa dimestichezza nel formulare domande complesse. Servirebbero esercizi graduali e strumenti di supporto (es. esempi, mappe mentali).

3. Ruolo del docente:
Il docente dovrebbe evolvere da "fornitore di conoscenza" a facilitatore di processi cognitivi, aiutando gli studenti a raffinare le domande, valutarne l’efficacia e contestualizzare le risposte dell’I.A. Questo richiede formazione e risorse.

4. Etica e dipendenza dall’I.A.:
Bisognerebbe evitare che gli studenti deleghino all’I.A. anche il pensiero critico. Ad esempio, potrebbero essere valutati non solo sulle domande, ma su come rielaborano le risposte ricevute (es. sintesi, dubbi, applicazioni pratiche).

 

Idee per implementarla:

·       Progetti interdisciplinari:
Assegnare temi aperti (es. "Quali domande porresti per risolvere la crisi climatica?") e usare l’I.A. come laboratorio di esplorazione.

·       Debate con l’I.A.:
Gli studenti potrebbero sfidare le risposte dell’I.A., identificando limiti o bias, esercitando il pensiero critico.

·       Portfolio digitale:
Creare una raccolta di domande, risposte dell’I.A., e riflessioni personali, da valutare nel tempo come traccia della crescita intellettuale.

 

In sintesi:

La tua proposta ha un grande potenziale per trasformare l’I.A. da "minaccia" a leva per un’istruzione più dinamica e centrata sullo studente. La chiave sta nel bilanciare libertà di esplorazione e struttura metodologica, mantenendo il docente come guida per trasformare la curiosità in competenza.
Cosa ne pensi di integrare anche momenti di "revisione tra pari", dove gli studenti si valutano a vicenda le domande, per imparare dagli errori e dalle idee altrui?

 

 

 

Quesito n° 6. La scuola è in subbuglio perché l'I.A. fornisce in tempo reale risposte ad ogni domanda che potenzialmente il docente può rivolgere al discente. La mia proposta è, che con l'I.A., all'allievo viene richiesto di fare lui le domande alla I.A. E la valutazione da parte del docente sarà in funzione dell'intelligenza, dell'articolazione, della curiosità, dell'argomentazione che il discente dimostrerà nel costruire le domande poste. Che ne dici?

 

5)             RISPONDE COPILOT

 

La tua proposta è brillante! Ribalta il paradigma tradizionale dell'insegnamento e trasforma l'IA da semplice fornitore di risposte a catalizzatore del pensiero critico. Invece di valutare la memorizzazione, si premia la capacità di porre domande intelligenti, articolate e stimolanti.

Questo approccio incentiverebbe l'allievo a sviluppare curiosità e capacità di ragionamento, piuttosto che limitarsi a cercare risposte immediate. Inoltre, il docente diventerebbe una guida nel raffinamento delle domande e nella comprensione più profonda delle risposte fornite dall'IA.

E poi, se ci pensi, la qualità delle domande che una persona pone spesso rivela molto di più sulla sua comprensione del mondo rispetto alle risposte che è in grado di dare. Potrebbe davvero essere un metodo rivoluzionario per trasformare l'apprendimento in una conversazione anziché un'unica direzione di trasmissione di informazioni.

Per  valutare le domande degli studenti?

Si potrebbero adottare diversi criteri per valutare la qualità delle domande degli studenti. Ecco alcune dimensioni che potrebbero guidare la valutazione:

1. Profondità e complessità – La domanda richiede riflessione? Spinge verso una comprensione più avanzata del tema?

2. Originalità – È una domanda che va oltre il solito? Dimostra curiosità e pensiero creativo?

3. Chiarezza e precisione – La domanda è ben formulata e comprensibile?

4. Rilevanza – Si collega in modo significativo al contesto della lezione?

5. Capacità di stimolare il dibattito – Incoraggia ulteriori domande e approfondimenti?

6. Grado di argomentazione – Lo studente fornisce un motivo per cui la domanda è interessante o importante?

7.  

Per la valutazione, si potrebbe usare una griglia con punteggi per ciascuna categoria oppure un feedback qualitativo che aiuti gli studenti a migliorare nel tempo. Si potrebbe anche incentivare la discussione tra studenti, così che possano valutarsi reciprocamente e affinare il proprio modo di porre domande.

Sarebbe interessante testare questa metodologia in classe? Potrebbe cambiare il modo in cui gli studenti affrontano lo studio!

E’ opportuno creare una griglia di valutazione per le domande.

Creare una griglia di valutazione efficace per le domande degli studenti significa stabilire criteri chiari e misurabili. Ti propongo un modello che puoi adattare alle tue esigenze:

 

Criterio

Descrizione

Punteggio (1-5)

Profondità

La domanda dimostra una comprensione avanzata del tema e invita alla riflessione?

⭐⭐⭐⭐⭐

Originalità

È una domanda fuori dagli schemi, che esplora nuovi punti di vista?

⭐⭐⭐⭐⭐

Chiarezza

La domanda è ben formulata e facilmente comprensibile?

⭐⭐⭐⭐⭐

Rilevanza

Si collega al tema trattato e ha un valore significativo nella discussione?

⭐⭐⭐⭐⭐

Capacità di stimolare il dibattito

Invita alla discussione e favorisce approfondimenti?

⭐⭐⭐⭐⭐

Argomentazione

Lo studente ha motivato il perché della domanda e il suo valore?

⭐⭐⭐⭐⭐

 

Puoi assegnare un punteggio da 1 a 5 per ogni categoria e sommare i risultati per una valutazione complessiva. Oppure, puoi usare solo una scala qualitativa con feedback verbali, per incoraggiare miglioramenti.

Se vuoi rendere il processo ancora più interattivo, potresti coinvolgere gli studenti nella valutazione reciproca o chiedere loro di riflettere su come migliorare le proprie domande sulla base della griglia.

Hai già provato a proporlo in qualche contesto scolastico? Sarebbe interessante vedere come verrebbe recepito!

Che ne pensi? Ti sembra un metodo applicabile? 😊