(12) A. MANZONI. I PROMESSI SPOSI. LA MADRE DI CECILIA.
A RICORDO DI TUTTI I CONCITTADINI DECEDUTI PER IL CORONAVIRUS.
Arrivato alla cantonata della strada, ch'era una delle più larghe,
vide quattro carri fermi nel mezzo; e come, in un mercato di granaglie, si
vede un andare e venire di gente, un caricare e un rovesciar di sacchi,
tale era il movimento in quel luogo: monatti ch'entravan
nelle case, monatti che n'uscivan con un peso su
le spalle, e lo mettevano su l'uno o l'altro carro: alcuni con la divisa
rossa, altri senza quel distintivo, molti con uno ancor più odioso,
pennacchi e fiocchi di vari colori, che quegli sciagurati portavano come
per segno d'allegria, in tanto pubblico lutto. Ora da una, ora da un'altra
finestra, veniva una voce lugubre: - qua, monatti! - E con suono ancor più
sinistro, da quel tristo brulichìo usciva qualche
vociaccia che rispondeva: - ora, ora -. Ovvero eran pigionali che brontolavano, e dicevano di far
presto: ai quali i monatti rispondevano con bestemmie.
Entrato nella strada, Renzo allungò il
passo, cercando di non guardar quegl'ingombri, se non quanto era necessario
per iscansarli; quando il suo sguardo s'incontrò
in un oggetto singolare di pietà, d'una pietà che invogliava l'animo a
contemplarlo; di maniera che si fermò, quasi senza volerlo.
Scendeva dalla
soglia d'uno di quegli usci, e veniva verso il convoglio, una donna, il cui
aspetto annunziava una giovinezza avanzata, ma non trascorsa; e vi
traspariva una bellezza velata e offuscata, ma non guasta, da una gran
passione, e da un languor mortale: quella bellezza molle a un tempo e
maestosa, che brilla nel sangue lombardo. La sua andatura era affaticata,
ma non cascante; gli occhi non davan lacrime, ma portavan segno d'averne sparse tante; c'era in quel
dolore un non so che di pacato e di profondo, che attestava un'anima tutta
consapevole e presente a sentirlo. Ma non era il solo suo aspetto che, tra
tante miserie, la indicasse così particolarmente alla pietà, e ravvivasse
per lei quel sentimento ormai stracco e ammortito ne'
cuori. Portava essa in collo una bambina di forse nov'anni,
morta; ma tutta ben accomodata, co' capelli divisi sulla fronte, con un
vestito bianchissimo, come se quelle mani l'avessero adornata per una festa
promessa da tanto tempo, e data per premio. Né la teneva a giacere, ma
sorretta, a sedere sur un braccio, col petto
appoggiato al petto, come se fosse stata viva; se non che una manina bianca
a guisa di cera spenzolava da una parte, con una certa inanimata gravezza,
e il capo posava sull'omero della madre, con un abbandono più forte del
sonno: della madre, ché, se anche la somiglianza de' volti non n'avesse
fatto fede, l'avrebbe detto chiaramente quello de' due ch'esprimeva ancora
un sentimento.
Un turpe monatto
andò per levarle la bambina dalle braccia, con una specie però d'insolito
rispetto, con un'esitazione involontaria. Ma quella, tirandosi indietro,
senza però mostrare sdegno né disprezzo, - no! - disse: - non me la toccate
per ora; devo metterla io su quel carro: prendete -. Così dicendo, aprì una
mano, fece vedere una borsa, e la lasciò cadere in quella che il monatto le
tese. Poi continuò: - promettetemi di non levarle un filo d'intorno, né di
lasciar che altri ardisca di farlo, e di metterla sotto terra così.
Il monatto si
mise una mano al petto; e poi, tutto premuroso, e quasi ossequioso, più per
il nuovo sentimento da cui era come soggiogato, che per l'inaspettata
ricompensa, s'affaccendò a far un po' di posto sul carro per la morticina.
La madre, dato a questa un bacio in fronte, la mise lì come sur un letto, ce l'accomodò, le stese sopra un panno
bianco, e disse l'ultime parole: - addio,
Cecilia! riposa in pace! Stasera verremo anche noi, per restar sempre
insieme. Prega intanto per noi; ch'io pregherò per te e per gli altri -.
Poi voltatasi di nuovo al monatto, - voi, - disse, - passando di qui verso
sera, salirete a prendere anche me, e non me sola.
Così detto,
rientrò in casa, e, un momento dopo, s'affacciò alla finestra, tenendo in
collo un'altra bambina più piccola, viva, ma coi segni della morte in
volto. Stette a contemplare quelle così indegne esequie della prima, finché
il carro non si mosse, finché lo poté vedere; poi disparve. E che altro
poté fare, se non posar sul letto l'unica che le rimaneva, e mettersele
accanto per morire insieme? come il fiore già rigoglioso sullo stelo cade
insieme col fiorellino ancora in boccia, al passar della falce che pareggia
tutte l'erbe del prato.
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(2) VENGHINO…VENGHINO.. SI
INDEBITINO COL MES… NON PORREMO
CONDIZIONI! [ALL’ATTUALE GOVERNO ITALIANO! ].
ALMENO FINCHE’ DURA LA PANDEMIA.
7-5-2020 ADNKronos. Verso ok a linee di credito Mes. Ue: "Debito Italia sostenibile" di
Tommaso Gallavotti.
Promesso! Almeno finché
dura la pandemia! Dopo si vedrà.
Tutti i gonzi della nostra classe dirigente si
accontentano della pacca sulle spalle per cambiare i termini di accordi
internazionali? Finché il governo italiano sarà di gradimento a Germania e
famigli, sarà pure così come cercano di rassicurare. Ma se dovesse vincere
la destra le cose cambierebbero radicalmente.
Ripeto: l’obiettivo di Francia, Germania, loro
famigli e nostri gonzi al governo è togliere alle destre l’arma di una
eventuale Italexit, rendendola tanto onerosa da
escluderne la praticabilità definitivamente.
Ricordo che
il MES è un trattato internazionale tra paesi che hanno adottato l’euro ed
ha labili valenze istituzionali con la UE, se non per qualche richiamo in
qualche articolo di protocolli. Che MES e UE sono due entità distinte. Che
il MES non è subordinato ad alcun controllo di organismi della UE. Ed infatti il
Presidente della Bce e il Commissario europeo agli Affari Economici possono
partecipare ai suoi lavori esclusivamente in qualità di semplici
osservatori. Ed ancora, i diritti di voto di ogni Stato membro non sono
capitari (voto per aderente), ma in proporzione al valore delle quote
versate nel fondo.
La Commissione può anche comunicare al MES che non
valuterà come appesantimenti di bilancio i relativi prestiti richiesti dai
membri del Mes, ma questo non esclude che sia il
MES a decidere che cosa fare nei confronti di quegli stati, qualora violino
le norme del trattato. In tal caso la Commissione nulla può e le sue
dichiarazioni – come l’attuale di Dombrovskis e Gentiloni -
non sono in grado di bloccare alcuna iniziativa dell’organismo.
Esattamente come i trattati istitutivi dell’euro e
della BCE: la Lagarde informa che la Bce ha già un organo al quale “riferisce”
(riferisce) sulle misure intraprese e gli strumenti utilizzati, e questo è
il Parlamento europeo. «Ogni tre mesi faccio una relazione al Parlamento
europeo - ha detto la numero uno della Bce». Di
fronte al Parlamento, la Bce “spiega”
(spiega) come analizza, «soppesa, misura» gli strumenti che utilizza per la
sua politica monetaria.
En passant: Trattato istitutivo del MES.
ARTICOLO 35 Immunità delle persone
1. Nell'interesse del MES, il presidente del
consiglio dei governatori, i governatori e i governatori supplenti, gli
amministratori, gli amministratori supplenti, nonché il direttore generale e
gli altri membri del personale godono dell’immunità di giurisdizione per
gli atti da loro compiuti nell'esercizio ufficiale delle loro funzioni e
godono dell’inviolabilità per tutti gli atti scritti e documenti ufficiali
redatti.
Così, tanto per stare tutti più tranquilli!
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