(1) PROTESTE. IL PREMIER
AVVERTE: “NESSUNO SOFFI SUL FUOCO!”.
27-10-2020 HuffPost. "Ora
è il momento della responsabilità, nessuno soffi sul fuoco", dice il
premier. Sullo
sfondo delle proteste contro le restrizioni anti-Covid,
il premier avverte: "La politica dia conto delle sue scelte" e
non strumentalizzi il malessere sociale "per qualche percentuale nei
sondaggi"
Le “cose” mi
sembrano troppo ben organizzate, sincronizzate, in troppe città,
soprattutto le grandi. Si mandano avanti i ristoratori, ma si lanciano molotof, che occorre preparare sapendolo fare, si sfasciano
vetrine e si derubano negozi. Si esasperano i cittadini perché chiedano
risposte dure.
D’altra
parte, la strategia della tensione dette ottimi risultati alla fine degli anni
’70. Basta recuperare i paradigmi e aggiornare qualche declinazione. Per
questo serve lo stato di emergenza. Il covid
entra in seconda battuta.
Da Wikipedia: “La strategia si basa su una serie preordinata di atti
terroristici volti a diffondere nella popolazione uno stato di insicurezza
e di paura, tali da far giustificare, richiedere o auspicare svolte
politiche di stampo autoritario; può anche essere attuata sotto forma di tattica militare che consiste nel commettere attentati dinamitardi e
attribuirne la paternità ad altri[3].
Questa strategia era teorizzata
in una dispensa, di un corso di guerriglia,
intitolata Notre action politique, scritto da Yves Guillou,
alias Yves Guérin-Sérac, capitano nelle guerre
di Indocina, Corea e Algeria,
militante dell’organizzazione paramilitare clandestina OAS, fondatore e attualmente direttore
della Aginter Press[4].
Questo periodo è stato
caratterizzato dalla commistione di un terrorismo neofascista molto
violento e da un mai chiarito terrorismo di Stato sostenuto da alcuni
settori militari e politici che intendevano attuare un colpo di Stato in
funzione anticomunista,
specialmente dopo il movimento del Sessantotto e
l'autunno
caldo, sostenendo poi la teoria degli opposti estremismi.
Tale terrorismo si espresse
soprattutto in stragi rivolte senza movente contro cittadini comuni o
contro militanti di sinistra e antifascisti.
Secondo alcune interpretazioni questo contribuì alla decisione di esponenti
dell'extraparlamentarismo di sinistra a optare
per la scelta della lotta armata e
del terrorismo,
contrapponendosi allo Stato italiano[5].
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