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Acta diurna  24-25 agosto 2020

 

 

PRIVILEGIA NE IRROGANTO

Di Mauro Novelli

 

 

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In nero e in grassetto i miei commenti.

 

ACTA DIURNA  24-25   agosto 2020               Mauro Novelli

Più dei tanti che tumultuano, i tiranni temono i pochi che pensano. (Platone)

 

 

(7). Il prete: contro chi chiude i porti lui chiude le porte. Dov’è la differenza?

 

Floridia, parroco ai fedeli: “Se esultate per l’ordinanza di Nello Musumeci, non venite a Messa”24-8-2020. Radiounavocevicina. Floridia, parroco ai fedeli: “Se esultate per l’ordinanza di Nello Musumeci, non venite a Messa”

 

 

 

 

 

 

AD MNIl poveruomo si scaglia contro chi, per la prima volta nel paese, cerca di migliorare la qualità della nostra accoglienza. Ma o non ha letto l’ordinanza o non sa leggere.

E’ curioso che chi cerca di fare il bravo bastonando chi vuole chiudere i porti e poi lui chiude le porte della chiesa del popolo di Dio, non sua.

Credo che le vocazioni siano crollate perché San Pietro ha potuto toccare con mano la bassa qualità dei chiamati degli ultimi anni. Credo che stia scoraggiando ogni iniziativa in merito.

(6) DI MAIO. CINA È ATTORE INELUDIBILE A LIVELLO MONDIALE"

 

25-8-2020 ADNKronos. Di Maio: "Cina è attore ineludibile a livello mondiale"

 

Grande scoperta di Di Maio. Ma dovrebbe esprimersi sul partenariato Italia-Cina.

 

(5) 27 MILIARDI DI SURE. MA BBIAMO BISOGNO DI TUTTI QUESTI SOLDI? VIVREMO BENE NOI, MASSACRANDO FIGLI E NIPOTI.

 

24-8-2020 Il Manifesto. Arrivano i 27 miliardi del fondo Ue Sure. Ma Bonomi provoca. Massimo Franchi. Risorse Anti Covid. Via libera della commissione: accolta la richiesta del governo. Serviranno a finanziare tutti gli ammortizzatori sociali usati. Ora tocca al consiglio europeo ratificare la cifra Gualtieri: risparmi nel bilancio per 5,5 miliardi

 

Non abbiamo bisogno di tutti questi prestiti. Il governo ci sta riempiendo di debiti. Conte fa un bella figura massacrando figli e nipoti.

 

(4) SABINO CASSESE. IN TRIBUNALE CON SALVINI ANCHE CONTE.

 

24-8-2020 Libero. Sabino Cassese a Senaldi: "Se processi Salvini, processi pure lui", la verità su Gregoretti: perché in tribunale deve finirci Conte

 

(3) POZZALLO ARRIVA LA TASK FORCE PER SVUOTARE L’HOTSPOT.

Migranti all'interno dell'hotspot di Pozzallo © ANSA25-8-2020 ANSA. Migranti, Musumeci, arriva la task force si svuota l'hotspot di Pozzallo

'A Pozzallo, alzare la voce su salute pubblica produce effetti'

 

Migranti all'interno dell'hotspot di Pozzallo

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Musumeci24-8-20230 HuffPost. Neutralizzare Musumeci. Previsto Cdm per impugnare l'ordinanza sui migranti. Il Governo si irrigidisce dopo le parole del governatore siciliano: "Non possiamo piegarci alle minacce". Riesplode nella maggioranza il caso Decreti Sicurezza. Per Iv e parte del Pd "è anche colpa nostra". By Pietro Salvatori

 

MAURIZIO BRAMBATTI BT

 

 

E’ la prima concreta azione per migliorare i livelli di accoglienza dei migranti. E al governo non sta bene.  La Lamorgese non ci sta capendo più nulla. Come, del resto, BisConte. Zingaretti pensa ad altro. Di Maio, fuori dai radar.

 

(2) DAL 14 SETTEMBRE RICOMINCIANO LE LEZIONI. ECCO COME SI TORNERÀ A SCUOLA.

 

Studenti in aula con la mascherina in un istituto di Noventa padovana © ANSA24-8-2020 ANSA. Conto alla rovescia per l'inizio delle lezioni. Ecco come si tornerà a scuola.

Tutto quello che c'è da sapere per il rientro a scuola

Dal 14 le lezioni. Mascherine, banchi, spazi, prof

 

Studenti in aula con la mascherina in un

istituto di Noventa padovana

 

(1) PRETE CONTRO MUSUMECI. CHI LO APPROVA NON VENGA A MESSA.

https://www.dire.it/wp-content/uploads/2020/07/nello-musumeci.jpg24-8-2020 DIRE. Migranti, il monito del parroco siciliano: “Chi gioisce per l’ordinanza di Musumeci non venga a messa”. Di Salvo Cataldo

 

 

 

AD MNNon suggerisco al prete di riprendere la lettura del Vangelo, interrotta chissà da quanto, ma almeno di rileggersi i Promessi Sposi:

 

“      Appena introdotto l'innominato, Federigo gli andò incontro, con un volto premuroso e sereno, e con le braccia aperte, come a una persona desiderata, e fece subito cenno al cappellano che uscisse: il quale ubbidì.

            I due rimasti stettero alquanto senza parlare, e diversamente sospesi. L'innominato, ch'era stato come portato lì per forza da una smania inesplicabile, piuttosto che condotto da un determinato disegno, ci stava anche come per forza, straziato da due passioni opposte, quel desiderio e quella speranza confusa di trovare un refrigerio al tormento interno, e dall'altra parte una stizza, una vergogna di venir lì come un pentito, come un sottomesso, come un miserabile, a confessarsi in colpa, a implorare un uomo: e non trovava parole, né quasi ne cercava. Però, alzando gli occhi in viso a quell'uomo, si sentiva sempre più penetrare da un sentimento di venerazione imperioso insieme e soave, che, aumentando la fiducia, mitigava il dispetto, e senza prender l'orgoglio di fronte, l'abbatteva, e, dirò così, gl'imponeva silenzio.

            La presenza di Federigo era infatti di quelle che annunziano una superiorità, e la fanno amare. Il portamento era naturalmente composto, e quasi involontariamente maestoso, non incurvato né impigrito punto dagli anni; l'occhio grave e vivace, la fronte serena e pensierosa; con la canizie, nel pallore, tra i segni dell'astinenza, della meditazione, della fatica, una specie di floridezza verginale: tutte le forme del volto indicavano che, in altre età, c'era stata quella che più propriamente si chiama bellezza; l'abitudine de' pensieri solenni e benevoli, la pace interna d'una lunga vita, l'amore degli uomini, la gioia continua d'una speranza ineffabile, vi avevano sostituita una, direi quasi, bellezza senile, che spiccava ancor più in quella magnifica semplicità della porpora.

            Tenne anche lui, qualche momento, fisso nell'aspetto dell'innominato il suo sguardo penetrante, ed esercitato da lungo tempo a ritrarre dai sembianti i pensieri; e, sotto a quel fosco e a quel turbato, parendogli di scoprire sempre più qualcosa di conforme alla speranza da lui concepita al primo annunzio d'una tal visita, tutt'animato, - oh! - disse: - che preziosa visita è questa! e quanto vi devo esser grato d'una sì buona risoluzione; quantunque per me abbia un po' del rimprovero!

            - Rimprovero! - esclamò il signore maravigliato, ma raddolcito da quelle parole e da quel fare, e contento che il cardinale avesse rotto il ghiaccio, e avviato un discorso qualunque.

            - Certo, m'è un rimprovero, - riprese questo, - ch'io mi sia lasciato prevenir da voi; quando, da tanto tempo, tante volte, avrei dovuto venir da voi io.

            - Da me, voi! Sapete chi sono? V'hanno detto bene il mio nome?

            - E questa consolazione ch'io sento, e che, certo, vi si manifesta nel mio aspetto, vi par egli ch'io dovessi provarla all'annunzio, alla vista d'uno sconosciuto? Siete voi che me la fate provare; voi, dico, che avrei dovuto cercare; voi che almeno ho tanto amato e pianto, per cui ho tanto pregato; voi, de' miei figli, che pure amo tutti e di cuore, quello che avrei più desiderato d'accogliere e d'abbracciare, se avessi creduto di poterlo sperare. Ma Dio sa fare Egli solo le maraviglie, e supplisce alla debolezza, alla lentezza de' suoi poveri servi.

            L'innominato stava attonito a quel dire così infiammato, a quelle parole, che rispondevano tanto risolutamente a ciò che non aveva ancor detto, né era ben determinato di dire; e commosso ma sbalordito, stava in silenzio. - E che? - riprese, ancor più affettuosamente, Federigo: - voi avete una buona nuova da darmi, e me la fate tanto sospirare?

            - Una buona nuova, io? Ho l'inferno nel cuore; e vi darò una buona nuova? Ditemi voi, se lo sapete, qual è questa buona nuova che aspettate da un par mio.

            - Che Dio v'ha toccato il cuore, e vuol farvi suo, - rispose pacatamente il cardinale.

            - Dio! Dio! Dio! Se lo vedessi! Se lo sentissi! Dov'è questo Dio?

            - Voi me lo domandate? voi? E chi più di voi l'ha vicino? Non ve lo sentite in cuore, che v'opprime, che v'agita, che non vi lascia stare, e nello stesso tempo v'attira, vi fa presentire una speranza di quiete, di consolazione, d'una consolazione che sarà piena, immensa, subito che voi lo riconosciate, lo confessiate, l'imploriate?

            - Oh, certo! ho qui qualche cosa che m'opprime, che mi rode! Ma Dio! Se c'è questo Dio, se è quello che dicono, cosa volete che faccia di me?

            Queste parole furon dette con un accento disperato; ma Federigo, con un tono solenne, come di placida ispirazione, rispose: - cosa può far Dio di voi? cosa vuol farne? Un segno della sua potenza e della sua bontà: vuol cavar da voi una gloria che nessun altro gli potrebbe dare. Che il mondo gridi da tanto tempo contro di voi, che mille e mille voci detestino le vostre opere... - (l'innominato si scosse, e rimase stupefatto un momento nel sentir quel linguaggio così insolito, più stupefatto ancora di non provarne sdegno, anzi quasi un sollievo); - che gloria, - proseguiva Federigo, - ne viene a Dio? Son voci di terrore, son voci d'interesse; voci forse anche di giustizia, ma d'una giustizia così facile, così naturale! alcune forse, pur troppo, d'invidia di codesta vostra sciagurata potenza, di codesta, fino ad oggi, deplorabile sicurezza d'animo. Ma quando voi stesso sorgerete a condannare la vostra vita, ad accusar voi stesso, allora! allora Dio sarà glorificato! E voi domandate cosa Dio possa far di voi? Chi son io pover'uomo, che sappia dirvi fin d'ora che profitto possa ricavar da voi un tal Signore? cosa possa fare di codesta volontà impetuosa, di codesta imperturbata costanza, quando l'abbia animata, infiammata d'amore, di speranza, di pentimento? Chi siete voi, pover'uomo, che vi pensiate d'aver saputo da voi immaginare e fare cose più grandi nel male, che Dio non possa farvene volere e operare nel bene? Cosa può Dio far di voi? E perdonarvi? e farvi salvo? e compire in voi l'opera della redenzione? Non son cose magnifiche e degne di Lui? Oh pensate! se io omiciattolo, io miserabile, e pur così pieno di me stesso, io qual mi sono, mi struggo ora tanto della vostra salute, che per essa darei con gaudio (Egli m'è testimonio) questi pochi giorni che mi rimangono; oh pensate! quanta, quale debba essere la carità di Colui che m'infonde questa così imperfetta, ma così viva; come vi ami, come vi voglia Quello che mi comanda e m'ispira un amore per voi che mi divora!

            A misura che queste parole uscivan dal suo labbro, il volto, lo sguardo, ogni moto ne spirava il senso. La faccia del suo ascoltatore, di stravolta e convulsa, si fece da principio attonita e intenta; poi si compose a una commozione più profonda e meno angosciosa; i suoi occhi, che dall'infanzia più non conoscevan le lacrime, si gonfiarono; quando le parole furon cessate, si coprì il viso con le mani, e diede in un dirotto pianto, che fu come l'ultima e più chiara risposta.

            - Dio grande e buono! - esclamò Federigo, alzando gli occhi e le mani al cielo: - che ho mai fatto io, servo inutile, pastore sonnolento, perche Voi mi chiamaste a questo convito di grazia, perche mi faceste degno d'assistere a un sì giocondo prodigio! - Così dicendo, stese la mano a prender quella dell'innominato.

            - No! - gridò questo, - no! lontano, lontano da me voi: non lordate quella mano innocente e benefica. Non sapete tutto ciò che ha fatto questa che volete stringere.

            - Lasciate, - disse Federigo, prendendola con amorevole violenza, - lasciate ch'io stringa codesta mano che riparerà tanti torti, che spargerà tante beneficenze, che solleverà tanti afflitti, che si stenderà disarmata, pacifica, umile a tanti nemici.

            - È troppo! - disse, singhiozzando, l'innominato. - Lasciatemi, monsignore; buon Federigo, lasciatemi. Un popolo affollato v'aspetta; tant'anime buone, tant'innocenti, tanti venuti da lontano, per vedervi una volta, per sentirvi: e voi vi trattenete... con chi!

            - Lasciamo le novantanove pecorelle, - rispose il cardinale: - sono in sicuro sul monte: io voglio ora stare con quella ch'era smarrita. Quell'anime son forse ora ben più contente, che di vedere questo povero vescovo. Forse Dio, che ha operato in voi il prodigio della misericordia, diffonde in esse una gioia di cui non sentono ancora la cagione. Quel popolo è forse unito a noi senza saperlo: forse lo Spirito mette ne' loro cuori un ardore indistinto di carità, una preghiera ch'esaudisce per voi, un rendimento di grazie di cui voi siete l'oggetto non ancor conosciuto -. Così dicendo, stese le braccia al collo dell'innominato; il quale, dopo aver tentato di sottrarsi, e resistito un momento, cedette, come vinto da quell'impeto di carità, abbracciò anche lui il cardinale, e abbandonò sull'omero di lui il suo volto tremante e mutato. Le sue lacrime ardenti cadevano sulla porpora incontaminata di Federigo; e le mani incolpevoli di questo stringevano affettuosamente quelle membra, premevano quella casacca, avvezza a portar l'armi della violenza e del tradimento.

 

 

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