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La Cina cambia passo con moneta forte e grazie alle mega-Ipo tech in arrivo.
La Cina si è costituita come
una perfetta azienda capitalista. Il Consiglio di amministrazione (il
vertice del Partito) progetta, realizza e organizza il miliardo e mezzo di
dipendenti allo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati dai piani
industriali. Questo è il primo punto di forza cinese ed è qualitativo. Il
secondo punto di forza (quantitativo) è costituito dal numero di
abitanti/dipendenti dell’azienda Cina: 1 miliardo e 435 milioni, pari al
18,4 % della popolazione mondiale (7,8 miliardi di abitanti). In altri
termini Pechino ha realizzato quello che Marx individuava come una delle
aspirazioni/contraddizioni del capitalista: “disciplina e ferrea
organizzazione” all’interno dell’azienda, ma azienda operante in un
ambiente esterno “anarchico”, sia quello socio, economico, politico che –
di conseguenza - quello del mercato
di riferimento.
Però, attenzione, questo è il
sogno che vorrebbero realizzare molti governanti in giro per il mondo
(anche occidentali): poter gestire a livello centrale variabili economiche
oggi fuori portata diretta dei governi. Redditi dei cittadini, ammontare
degli investimenti complessivi, scelta dei settori più promettenti da
sviluppare e quelli in declino da abbandonare, orientamento qualitativo,
quantitativo e temporale delle spese complessive e dei livelli di
risparmio: ecco il sogno.
Senza obbligare i governanti
ad impostare, con lusinghe, misure premianti per chi orienta i suoi
comportamenti ai sogni del governo. Ricordate il sogno di Tremonti?
15-3-2003 La Repubblica. Nel
Dpef il rifinanziamento dei mutui per consentire alle famiglie di liberare risorse
da utilizzare nell'acquisto di beni voluttuari: "Rilanciare i consumi ipotecando le case".
Ma l’iniziativa non ebbe successo. La prima domanda che si fecero
gli Italiani fu: “Dov’è la fregatura?”
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