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Documenti correlati : Il PuntO n° 442. 31-1-2023. Paesi UE. PIL pro capite
tradotto in Capacità di spesa. Analisi comparata tra Germania, Francia,
Spagna, Italia dal 2002 al 2021 |
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Il PuntO n° 457 Paesi UE. PIL pro capite tradotto in AIC. Dati dal 2013 al 2023 L’Italia regge bene nonostante la disastrosa
politica salariale degli ultimi 30 anni. Di Mauro Novelli 5-6-2025 Per raggiungere l’obbiettivo statistico di comparare
il “benessere” dei cittadini di diversi paesi, ci
si è finora basati sul confronto del PIL
pro capite, cioè della ricchezza complessiva prodotta in un paese divisa per
il numero dei cittadini. Ma, per raggiungere l’obiettivo prefisso, questo
indicatore risulta grossolano e di scarso aiuto. Sempre più spesso, infatti, si procede
con affermazioni superficiali e comparazioni spannometriche perché non
suffragate da una analisi quantitativa corretta: ad esempio, comparare la
dimensione della retribuzione senza introdurre altri parametri di
comparazione, come il livello del costo della vita, è errato e, quantomeno, fuorviante. Limitarsi a dire che la
retribuzione media di una categoria di lavoratori italiani è di 30.000 euro
mentre quella dell’Eurozona è di 44.000 euro; che la nostra è più bassa di
quella dei francesi (36.000 euro), degli
spagnoli (35.000 euro) e tedeschi (60.000 euro), non fornisce un corretto
dato per procedere ad un raffronto utile. Occorre, in altri termini, rifarsi
a dati che permettano di comparare il costo della vita trasponendo
in “capacità di spesa” il PIL pro capite. Voglio dire che
se i prezzi medi in Germania (stipendio di 60mila euro) sono il doppio di
quelli in Italia (stipendio di 30mila euro) il benessere dei cittadini dei
due paesi è finanziariamente uguale. Da anni, Eurostat traduce il PIL
pro capite (GDP) in Capacità di spesa (PPS), parametrando il PIL con i prezzi
di beni e servizi acquistati esclusivamente dai privati cittadini. Con questa
procedura, l’indicatore è più funzionale e fornisce migliori informazioni del
semplice PIL pro capite. In altri termini, se il paese A ha un PIL doppio
rispetto al paese B, ed ha anche retribuzioni doppie, ma anche il suo costo
della vita è doppio rispetto a B, è ragionevole affermare che i cittadini di
A hanno una “soddisfazione retributiva” molto simile a quella dei cittadini
di B, anche se il paese B produce metà della ricchezza di A. Ma anche il dato PPS fornisce comparazioni non
proprio definitive. Infatti, nella valutazione della PPS non vengono compresi
i consumi che istituzioni effettuano per conto dei cittadini privati, ad
esempio per fornire loro prestazioni sanitarie gratuite. Per perfezionare ulteriormente la comparazione, da
qualche anno, Eurostat procede col comprendere anche le spese effettuate a
favore dei privati cittadini dalle istituzioni riservate. Eurostat riporta infatti dati che hanno trasformato
il PIL (cioè la ricchezza prodotta) in ACTUAL
INDIVIDUAL CONSUMPTION (AIC) valutando anche i consumi istituzionali per
conto dei privati cittadini. La tabella che segue, riporta il PIL prodotto nel
2024 dai 27 paesi dell’Unione Figura 1: Indice del PIL pro capite, 2024, (UE=100) Tabella n° 1 Nel 2024, fatto pari a 100 la media della UE, Lussemburgo
e Irlanda hanno registrato il livello di PIL pro capite più elevato nell'UE,
rispettivamente del 141% e del 111% superiore alla media UE. Si tratta di due
dei tre o quattro paesi della UE, come l’Olanda) che hanno adottato atteggiamenti
finanziari tipici dei paradisi fiscali. La Bulgaria è stata il paese dell'UE
con il PIL pro capite più basso, con un livello inferiore del 34% rispetto
alla media UE. La tabella mostra la riduzione della grandezza considerata
della Francia rispetto agli anni passati. ridotta a 99, un solo
punto oltre il livello dell’Italia
(98). Nei confronti internazionali dei dati di
contabilità nazionale, come il PIL pro capite, è auspicabile non solo
esprimere i dati in una valuta comune, ma anche correggere le differenze nei
livelli dei prezzi. In caso contrario, si verificherebbe una sovrastima dei
livelli del PIL per i paesi con livelli di prezzo elevati, rispetto a quelli
con livelli di prezzo bassi. Gli indici di volume del PIL pro capite per paese
sono mostrati nella tabella n° 1. La dispersione del PIL pro capite tra gli
Stati membri dell'UE è piuttosto notevole. Il Lussemburgo ha di gran lunga il PIL pro capite
più alto tra tutti i 27. Ciò è in parte spiegato dal fatto che un gran numero
di residenti stranieri e di aziende produttive è presente nel paese e contribuisce quindi al
suo PIL, pur non facendo parte della popolazione residente in Lussemburgo. La
loro spesa per consumi è registrata nei conti nazionali del paese di
residenza. Come per il Lussemburgo, l'elevato livello di PIL
pro capite in Irlanda è anche spiegato dalla presenza di grandi
multinazionali detentrici di proprietà intellettuale. Sempre per l’Eurostat, Belgio, Austria, Germania,
Svezia, Malta e Finlandia sono gli altri Stati membri dell'UE con un PIL pro
capite superiore alla media UE. Francia, Italia, Cipro, Spagna, Repubblica
Ceca e Slovenia si collocano al di sotto delle madia
UE, seguite da Lituania e Portogallo, Ultime in graduatoria, Estonia,
Polonia, Romania, Croazia, Ungheria, Slovacchia, Lettonia e
Grecia, Mentre la Bulgaria –
ultimo paese della UE - ha registrato un PIL pro capite inferiore del 34%
alla media UE. L'uso principale delle PPA è quello di convertire
gli aggregati di contabilità nazionale, come il prodotto interno lordo (PIL)
di diversi paesi, in aggregati di volume comparabili. Come si diceva, Mentre il PIL è principalmente un
indicatore del livello di attività economica, il consumo individuale
effettivo (AIC) è un indicatore alternativo più adatto a descrivere il livello
di benessere materiale delle famiglie. La Tabella 2 riporta gli Indici di volume dell'AIC
pro capite, 2013-2023, (UE=100) Come ricordato, l’AIC tiene conto di tutti i
consumi effettuati direttamente dai cittadini e dei consumi effettuati indirettamente
dalle istituzioni per conto dei cittadini stessi.Si può notare, come nei 10
anni considerati, le nazioni UE più deboli siano andate migliorando, mentre
le più forti siano con AIC in calo. Tabella n° 2 Nel 2023, il Lussemburgo ha registrato il livello
più elevato di AIC pro capite tra tutti i 36 paesi inclusi in questo
confronto, con un valore superiore del 36% rispetto alla media UE. Segue la
Norvegia, paese dell'EFTA, con un AIC pro capite superiore del 24% rispetto
alla media UE. Mentre Lussemburgo e Irlanda si sono distinti tra i paesi
dell'UE in termini di PIL, lo stesso valeva per l'AIC. Come accennato nella
sezione precedente, uno dei motivi è che i lavoratori transfrontalieri
contribuiscono al PIL in Lussemburgo, mentre la loro spesa per consumi è
registrata nei conti nazionali del paese di residenza. I dati della tabella ci permettono di evidenziare
alcuni confronti interessanti: 1)
Tabella
n° 3. Confronto (2013-2023)
tra AIC delle nazioni maggiori della UE:
Nei 10 anni considerati, Germania e Francia hanno l’AIC
in declino, Italia e Spagna sono in recupero. Da notare che sebbene sia
ormai passato il messaggio che l’Italia ha salari fermi
da trent’anni rispetto agli altri paesi, il differenziale AIC
italiano (100) è moderatamente più basso della Francia (106), la cui
burocrazia e di gran lunga più efficiente della nostra, e nettamente
superiore a quello della Spagna (91). Irraggiungibile l’AIC della Germania
(119).
Tabella n° 4 Confronto (2013-2023) tra AIC delle nazioni della
UE economicamente più deboli
Notevole il miglioramento della Bulgaria, passata
nei 10 anni da AIC pari a 51 del 2013 al 70 del 2023. A Giugno 2025. Eurostat
procederà ad aggiornare i dati. Sarà interessante compararli a quelli oggi a
disposizione. |
Documento inserito il 5-6-2025 |
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