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NE IRROGANTO Documento
inserito il: 11-1-2013 |
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La Repubblica 10-1-2013 Facebook? Un'idea del Rinascimento:
le Accademie erano
"social" già nel 500
di PAOLO PONTONIERE
Uno
studio inglese paragona le attività culturali italiane tra il 1525 e il 1700
agli attuali media sociali. Funzionamento e modelli di partecipazione molto
simili, con una differenza essenziale: internet. Ma la "Rete" era
già una realtà
IMMAGINI: SOCIAL D'ALTRI TEMPI
L'ipotesi avanzata nello studio The Italian Academies 1525-1700:The first intellectual Networks of early modern Europe, è il prodotto di una ricerca quadriennale condotta in collaborazione dalla British Library, dalla Royal Holloway University of London, e dalla Reading University. Durante il Rinascimento erano piu di 500 le Accademie che nel nostro paese registravano i loro membri, i quali dibattevano di argomenti che spaziavano dalle scienze alla matematica, dall'arte alla letteratura. Spesso per comunicare tra loro assumevano nomi di comodo, dei nickname ante litteram, che diventavano poi la loro identità all'interno dei circuiti che discutevano i temi che gli stavano a cuore. Non solo: poiché potevano decidere sostenere una posizione o l'altra, o anche di intervenire in diatribe che opponevano due ricercatori, spesso solevano adottare anche degli pseudonimi.
Anche le stesse Accademie si dotavano di nome proprio, come nel caso degli Intronati, dei Gelati e degli Accesi, sopravvissute fino a quasi la fine del diciottesimo secolo. Sovente scherzoso e di senso opposto alla natura stessa del network, come nel caso degli Immobili che piuttosto che essere stazionari erano coinvolti in numerosissime iniziative, il nome dell'accademia serviva ad evidenziare il carattere delle attività dei suoi membri. E così, come non erano "freddi" i membri dell'Accademia dei Gelati, che conducevano invece dibattiti scientifici e letterari infocatissimi, non erano intronati nemmeno quelli che si associavano nell'Accademia dal nome omonimo, che invece si impegnavano in dibatti seriosissimi sulla natura delle cose più disparate. Veri e propri forum umani, oggi replicati in Rete. Tra la prima metà del 500 e la fine del 1700 di
Accademie sparse per la penisola se ne trovavano a centinaia. Fondate nei
salotti di nobili e mercanti facoltosi, collegavano città come Avellino,
Bari, Benevento, l'Aquila, Bologna, Siracusa, Napoli, Palermo, Catania,
Padova, Siena e Venezia in una rete che abbracciava tutto il paese. E sebbene
non di rado le città fossero divise da differenze politiche o addirittura
opposte in lotte, gli scambi fittissimi di documenti, lettere, tomi, studi,
opere d'arte e trattati creavano un flusso continuo di informazioni
che, circolando in piena libertà e senza soluzione di continuità tra gli
studiosi delle varie regioni. Che contribuì in maniera determinante a
definire un discorso di carattere nazionale e a gettare le fondamenta non
solo della nascente identità nazionale italiana, ma probabilmente anche di
quella europea. |
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