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PRIVILEGIA
NE IRROGANTO Documento
inserito il: 23-2-2013 |
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COMUNICATO STAMPA ANTITRUST RC AUTO: ANTITRUST, PER
RIDURRE GLI ONERI A CARICO DEGLI AUTOMOBILISTI RIFORMARE IL SISTEMA DEL
RISARCIMENTO DIRETTO E INTRODURRE NUOVI MODELLI CONTRATTUALI FINALIZZATI
AL CONTROLLO DEI COSTI PER RIDURRE I PREMI. FACILITARE LA
MOBILITA’ TRA UNA COMPAGNIA E L’ALTRA, INTRODUCENDO SISTEMI DI
CONFRONTO SEMPLICI E RIVEDENDO IL MECCANISMO DELLE CLASSI DI MERITO
INTERNE. In
Italia polizze piu’ care che negli altri paesi
europei, piu’ sinistri ma minori frodi scoperte.
Maggiori anche i costi dei risarcimenti. Pensionati, giovani e quarantenni i
più penalizzati. Il testo dell’indagine Antitrust
(22-2-2013) Modificare il sistema del
risarcimento diretto introducendo meccanismi che incentivino il controllo dei
costi da parte delle compagnie assicurative, per recuperare efficienza e
trasferirne i benefici ai consumatori in termini di premi più bassi.
Prevedere, inoltre, nuovi modelli contrattuali che consentano, a fronte di
sconti consistenti da garantire all'assicurato, la riduzione dei costi
tramite lo sviluppo del risarcimento in forma specifica o dietro fattura.
Sono alcune delle proposte avanzate dall’Antitrust nella chiusura
dell’indagine conoscitiva sulla Rc Auto, decisa il
6 febbraio scorso, finalizzate a rendere meno onerose le polizze obbligatorie
che gravano sugli automobilisti. L’Autorità suggerisce anche
soluzioni che facilitino la mobilità tra un’assicurazione e un’altra,
rivedendo il meccanismo delle classi di merito interne e mettendo a punto preventivatori che aiutino i consumatori a scegliere la
polizza più conveniente. GLI INTERVENTI POSSIBILI L’indagine, svolta su un
campione rappresentativo dell’82% del mercato e delle polizze effettivamente
pagate, conferma numerose criticità di natura concorrenziale che si
riflettono, da una parte, in livelli, tassi di crescita e variabilità dei
premi non concorrenziali; dall’altra, in strutture dei risarcimenti a carico
delle compagnie non efficienti in senso produttivo, anch’esse proprie di un
equilibrio non concorrenziale. L’introduzione della procedura di risarcimento
diretto nel 2007 non sembra aver interrotto questo circolo vizioso. Gli ultimi interventi
normativi, che vanno nella giusta direzione, richiedono ulteriori
perfezionamenti oltreché la loro puntuale attuazione e un’attenta verifica.
L’Antitrust suggerisce tra l’altro: a) Il
rimborso alla compagnia che risarcisce il proprio assicurato danneggiato
dovrebbe avvenire, sempre tramite stanza di compensazione, come accade oggi,
sulla base di un forfait
definito secondo le modalità attualmente in vigore, ma decurtato di una
percentuale (cd. il "recupero di efficienza"). Andrebbero in
sostanza previsti livelli via via decrescenti all'ammontare che oggi le
compagnie si pagano reciprocamente a fronte di un danno causato da un proprio
assicurato. Ciò avverrebbe introducendo un "cap
" sul forfait, così modificando l'attuale sistema di rimborso basato sul
mero costo storico. Verrebbe in questo modo innescato un incentivo per le
compagnie a controllare e contenere i costi (in parte dovuti anche alle
frodi). b) Vanno
adottati modelli contrattuali che aumentino, da una parte, la capacità di
controllo dei risarcimenti da parte delle compagnie e, dall’altra, le
possibilità di autoselezione da parte degli assicurati. Il regolatore
dovrebbe operare affinché vengano introdotte clausole, facoltative per
l’assicurato, associate a congrui sconti di premio (ad esempio risarcimento
in forma specifica, con riparazione presso autofficine convenzionate con
l’assicurazione, prestazioni di servizi medico-sanitari resi da
professionisti individuati e remunerati dalle compagnie). Anche
l’installazione della ‘scatola nera’ deve avvenire a fronte di una forte scontistica. c) Dal
lato dei costi occorre eliminare qualunque elemento di incertezza sulle
lesioni micro permanenti rendendo risarcibili solo quelle che emergono da
indagini strumentali e va prevista la possibilità di ispezionare i
veicoli danneggiati nel corso di un sinistro (CARD) anche per la compagnia
del responsabile. d) Vanno
introdotte certezza e chiarezza in merito alle classi interne, prevedendo, in
caso di cambiamento dell’assicuratore, che la ‘nuova’ compagnia attribuisca
all’assicurato una classe interna non inferiore a quella che verrebbe assegnata
ad un proprio assicurato avente le stesse caratteristiche di rischio. e) Va
favorito lo sviluppo di nuovi ed efficaci strumenti on line utili
alla comparazione di un ampio numero di premi per l’RC Auto di facile e
immediato utilizzo e, grazie a idonee icone grafiche, con la specificazione
delle principali esclusioni e rivalse connesse a ciascuna offerta. IN ITALIA PREMI DOPPI
RISPETTO A FRANCIA E PORTOGALLO L’indagine conferma che i
premi Rc Auto in Italia sono in media più elevati e
crescono più velocemente rispetto a quelli dei principali paesi europei: il
premio medio è più del doppio di quelli di Francia e Portogallo, supera
quello tedesco dell’80% circa e quello olandese di quasi il 70%. La crescita
dei prezzi per l’assicurazione sul periodo 2006-2010 è stata quasi il doppio
di quella della zona Euro e quasi il triplo di quella registrata in Francia. Parallelamente il nostro
Paese si caratterizza per la frequenza sinistri e il costo medio dei sinistri
più elevati tra i principali paesi europei: in particolare, la frequenza
sinistri è quasi il doppio di quella in Francia e in Olanda e supera di circa
il 30% quella in Germania; il costo medio dei sinistri in Italia supera
quello della Francia di circa il 13%, quello della Germania di oltre il 20%
ed è più del doppio di quello del Portogallo. Tuttavia il numero delle frodi
accertate ai danni delle compagnie in Italia appare quattro volte inferiore a
quello accertato dalle compagnie nel Regno Unito e la metà di quello
accertato in Francia. PENSIONATI, GIOVANI E
QUARANTENNI I PIU’ PENALIZZATI L’indagine conferma,
analizzando le polizze reali, aumenti molto forti successivi all’introduzione
del risarcimento diretto. E’ stata condotta su sette ipotetici profili di
assicurati diversi, ciascuno dei quali con caratteristiche di rischio
diverse. Ad ogni compagnia è stato quindi chiesto di fornire informazioni sui
premi effettivamente corrisposti da ciascun profilo di assicurato in ciascuna
delle trenta province analizzate. I premi per l’RC Auto sono cresciuti sull’arco
temporale analizzato (2007-2010) a tassi piuttosto significativi per
quasi tutti i profili di assicurato e in larga parte degli ambiti provinciali
considerati nell’indagine, sia per i maschi che per le femmine. I pensionati
con vetture di piccola cilindrata, i giovani con ciclomotori e i quarantenni
con i motocicli sono le categorie di assicurati per le quali i premi sono
aumentati in gran parte delle province incluse nel campione analizzato. Ad
esempio, gli aumenti annui medi delle polizze RC Auto a livello provinciale
sul periodo 2007-2010 hanno raggiunto il 20% all’anno nel caso di un
neo-patentato con un’autovettura di piccola cilindrata, il 16% all’anno per
un quarantenne con un’autovettura di media cilindrata, il 9-12% all’anno per
un pensionato (donna o uomo) con un’autovettura di piccola cilindrata, il
12-14% all’anno per un diciottenne (donna o uomo) con un ciclomotore e
superato il 30% annuo per un quarantenne (donna o uomo) che assicura un
motociclo. Le province nelle quali sono stati riscontrati gli aumenti più
significativi sono localizzate nella gran parte dei casi nel Centro-Sud
Italia; tali province si caratterizzano, infatti, per una crescita dei premi
superiore a quella riscontrata nel Nord Italia. DIFFICILE CAMBIARE
COMPAGNIA Il tasso di mobilità tra
una compagnia e l’altra, che rappresenta un’arma a disposizione dei
consumatori per stimolare la concorrenza, resta in realtà ancora basso,
intorno al 10 per cento: nel periodo 2007-2010 solo le compagnie telefoniche,
che tuttavia rappresentano solo un 5% del mercato, sono state caratterizzate
da maggiore mobilità in termini di ingressi (16-18%) rispetto alle compagnie
tradizionali. Eppure l’indagine mostra
un’estrema variabilità dei premi richiesti: sul mercato è dunque possibile
trovare polizze maggiormente convenienti, a patto di avere gli strumenti
giusti per trovarle. La spesa per l’RC Auto sostenuta da ciascun consumatore
(con il profilo indicato) può variare anche considerevolmente all’interno
della provincia di residenza. In particolare, utilizzando il coefficiente di
variazione, la variabilità della spesa per l’RC Auto assume valori
nell’ordine del 20-30% per un numero significativo di profili in ciascuna macroarea sia per gli assicurati di sesso femminile. I consumatori non riescono
tuttavia a sfruttare queste possibilità perché gli strumenti di informazione
e di confronto tra le diverse offerte sono complicati e non si è sviluppata
la figura dell’agente plurimandatario. Inoltre la peculiare articolazione
delle classi interne e delle regole evolutive adottate dalle compagnie
impatta negativamente sulla mobilità degli assicurati: cambiando
assicurazione il cliente viene inserito in classi interne più svantaggiate
rispetto a quella di provenienza. POCHI SCONTI PER CHI
INSTALLA LA SCATOLA NERA O SCEGLIE IL RISARCIMENTO IN FORMA SPECIFICA Sia l’andamento della
frequenza sinistri che quello del costo (medio) dei sinistri, che
congiuntamente determinano il costo per il risarcimento dei sinistri,
risultano crescenti: la frequenza sinistri in Italia è aumentata in tutti gli
anni successivi all’introduzione della procedura di risarcimento diretto ad
eccezione del 2010; l’aumento del costo medio dei sinistri CARD (Convenzione
Assicuratori Risarcimento Diretto) sul periodo 2008-2010 è stato pari al
12,4% per i sinistri CARD e al 28,1% per quelli NO CARD. Le compagnie non
hanno inoltre sfruttato le possibilità offerte dalla procedura CARD per
controllare in maniera più efficace il costo dei risarcimenti: gli sconti
offerti agli automobilisti a fronte della clausola del “risarcimento in
forma specifica” non hanno superato il 5% del premio e i contratti di questa
tipologia non sia stato più del 6% del totale. Anche il ricorso alla
‘scatola nera’ non è stato incentivato: gli oneri contrattuali a carico della
clientela per l’istallazione della scatola nera risultano superiori alla scontistica offerta dalle compagnie. Il risultato è che
il numero di contratti con la “scatola nera” non ha superato il 3% del
totale. Roma, 22 febbraio 2103 |
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