HOME PRIVILEGIA NE IRROGANTO di Mauro Novelli (www.mauronovelli.it) Il PuntO Documento
inserito il 14-2-2009 |
|||
|
|||
Il PuntO n° 157 Benedè, stai deludendo! Di Mauro Novelli 14-2-2009 Alle corte! Il problema non è il rispetto della vita umana di cui cianciano i monopolisti del mercato del sacro. E’ vero esattamente il contrario. Poiché secondo la loro concezione è Dio a dare la vita, solo Dio può toglierla (a parte qualche rogo per purificare in anteprima l’anima del peccatore e facilitare il lavoro del Padreterno). Quindi nulla faccia l’uomo per ostacolare i disegni divini: non usi gli anticoncezionali, non tolga il sondino ad Eluana. Non si penserà mica di impedire alla Provvidenza un intervento in zona Cesarini! Però, in caso di trapianto, il donatore (col cuore battente) può anche accettare di non favorire la Provvidenza. In questo caso comunque lo ierocrate assolve. Tutti dobbiamo giubilare per la sofferenza, l’annullamento della dignità, il sacrificio inviatici da Dio: non può esserci uomo che li rifiuti. E’ proprio l’accettazione di quei doni divini a dimostrare che non ci si oppone ai disegni divini. Se qualcuno li rifiuta, lo ierocrate va da Cesare (un Cesarino) e gli impone una bella legge! Così tutti imparano! Non si dimentichi che gli ierofanti si opposero alla pratica della vaccinazione (regalata agli uomini da Pasteur attorno al 1880) contrastandola ottusamente, in base alla concezione appena esposta. E neanche l’invenzione degli occhiali fu ben vista: anche la miopia rientra nei disegni divini e non deve essere contrastata inforcando un paio d’occhiali. …. Sarebbe uno sgarbo alla Provvidenza! E poiché tutti gli uomini devono sottostare alla Verità Universale, si lascino servire, anche contro la loro volontà. Si dirà: non è vero che i cattolici vogliono che il “peccato” diventi “reato”. Nominalmente è vero, ma la radice di quella concezione integralista è pur sempre questa [Dall’Inno a S. Giovanni. E’ la strofa dai cui sono tratte le denominazioni delle note musicali]:
Resonare
fibris Famuli
tuorum Labii
reatum « Affinché i tuoi servi possano
cantare con voci libere le meraviglie delle
tue azioni, cancella il reato, o santo Giovanni, dalle loro labbra indegne » La ierocrazia non cianci di dignità dell’uomo: è proprio l’accettazione dell’indegnità, del sacrificio, della sofferenza, secondo loro, il più alto segno della sottomissione dell’uomo a Dio. Chi non accetta, si becca l’intervento di Cesare. E conclamando che la giustizia non è di questo mondo, si giustificano le ingiustizie perpetrate dallo stesso Cesare (Cesarino). Il quale ringrazia. Benedé, mi hai deluso. |