HOME   PRIVILEGIA NE IRROGANTO   di  Mauro Novelli          www.mauronovelli.it


DOSSIER “BUROCRAZIA”

Torna all’indice mensile 2008

 

ARCHIVIO GENERALE  DEL DOSSIER  

TUTTI I DOSSIER


tARTICOLI DEL  5-7 luglio 2008      #TOP



Report "Burocrazia"

·                     Indice delle sezioni

·                     Indice degli articoli

·                     Articoli

Indice delle sezioni

Burocrazia (147)


Indice degli articoli

Sezione principale: Burocrazia

Il libro ( da "Cittadino, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia è un mostro che si rigenera ogni qual volta credi di abbatterlo: per un documento necessario servono tre carte, per quella carte altre dieci perizie, per le perizie venti visite, in un itinerario labirintico e sfibrante. Poi bisogna volare ad Hà Noi, megalopoli disordinata, fradicia dell'umidità e delle zanzare del Yuan Jiang,

Reggiani a Piazza Affari Vietato il mordi e fuggi ( da "Gazzetta di Reggio" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: trasparenza con la fornitura di dati a scadenze tassative che la burocrazie pretende. Sia Burani che Cavallini hanno proposto ai rappresentanti di Borsa Italiana (in sala Barbara Lunghi responsabile per le piccole e medie imprese) di invitare il legislatore a rendere meno complesse le formalità. Anche se entrambi hanno ammesso che le verifiche sono uno stimolo ad operare sempre meglio.

Splendidi fiori biologici . Ma quante spine ( da "Corriere delle Alpi" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ma quante spine Il vivaio di Manuela e Roberto, alle prese con leggi e burocrazia IVAN PEROTTO Già di per sé un parco è la casa naturale per i fiori, quando poi nell'area protetta - appena poco fuori dai confini, in realtà, a Cergnai di Santa Giustina - esiste un vivaio, la protezione per i fiori diventa doppia.

Sarno, gli alluvionati hanno occupato la stanza di Mancusi ( da "Citta' di Salerno, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: via Pedagnali aspettano risposte sui tempi e sugli oneri economici, e si scagliano contro la burocrazia che, nel palleggio dei ruoli, allontana il rientro nelle abitazioni. Con la presenza del sindaco Amilcare Mancusi, gli autori della protesta hanno richiesto un incontro urgente con i responsabili regionali per avere chiarezza e maggiori certezze.

Il centro sportivo non salterà ( da "Trentino" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Il centro sportivo si farà, ma con i tempi lunghi: quelli della burocrazia ma non del ripensamento in merito alla struttura. Questa è l'opinione degli altri due partners del centro sportivo, i comuni ora gemellati di Bleggio Inferiore e Lomaso. Il tutto parte da una constatazione: la bontà del progetto rimane solida e ferma.

"Badanti costrette a non uscire di casa" ( da "Stampa, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia è riuscita a sanare la situazione solo di una piccola parte di quanti hanno avuto fiducia nelle nostre istituzioni. Oggi vediamo il risultato: tante persone vivono nell'ansia di essere fermate, con il rischio di compromettere la vita dei loro figli, che in gran numero già frequentano le nostre scuole.

Bocciata la sanatoria al condominio ( da "Alto Adige" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: conti con le normative e la burocrazia pubblica, devono confrontarsi con l'astiosa campagna di denigrazione di un vicino e con l'azione politica dei Verdi che, in maniera discutibile, ha cavalcato l'opposizione al fabbricato. "Purtroppo siamo finiti in cattiva luce - spiega Sergio Armanini, amministratore unico della società ArteHaus - per delle insinuazioni che non hanno fondo"

Pochi i veri successi ( da "Italia Oggi (La Legge)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: da una burocrazia incomprensibile e inefficiente, da infrastrutture obsolete e infine da una fiscalità che non conosce pari nel mondo quanto meno in proporzione a quello che restituisce in termini di servizio pubblico. In Italia poi non si raccolgono capitali e il famoso risparmio italiano prende altre strade e altri prodotti finanziari ma non certo considera l'

Csv, un nuovo Consiglio e alcune novità statutarie ( da "Giornale di Brescia" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la già citata difficoltà del coinvolgimento dei giovani, una burocrazia che certe volte rallenta od imbriglia la voglia di fare, le normali difficoltà nel mandare avanti l'attività di gruppi fatti da più persone. Il Csv rinnova il proprio impegno a promuovere ed aiutare le tante persone che si adoperano nelle associazioni di volontariato bresciane.

Direttori statali fuori dai sindacati ( da "Italia Oggi" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ammodernamento della burocrazia italiana con i segretari dei principali sindacati italiani, rispettivamente Guglielmo Epifani, Cgil, Raffaele Bonanni, Cisl, Luigi Angeletti, Uil, Marco Nigi, Confsal, Renata Polverini, Ugl. Perché in materia di organizzazione del lavoro le attuali regole conferiscono al potere legislativo e non contrattuale gli spazi di intervento,

Legge sulla caccia: picco difende la riforma violino ( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Poca burocrazia, chiarezza nelle norme e costi equilibrati. Questa la strategia suggerita dal consigliere regionale della Lega Nord Enore Picco. "Basta speculare - dice - su questo settore. Io, e con me tutta la Lega, parto dal messaggio che la gente ha mandato il 13 e 14 aprile: basta burocrazia, basta carrozzoni,

L'egiziano di pistoia è il faraone del turismo ( da "Tirreno, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Sposò una ragazza toscana, poi ha avviato qui anche una delle sue attività con 53 dipendenti. In patria ne ha addirittura 8mila. "L'Italia? Troppa burocrazia, prezzi alti". MICALI a pagina 13.

Registro delle imprese ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Non posso che augurarmi che il nuovo governo provveda, nell'ottica dell'eliminazine degli enti inutili, costosi e malvisti dalla popolazione, a sopprimere la Camera di commercio e tutti gli altri enti che attorno ad essa gravitano, che non servono ad altro che a complicarci la vita in un girone dantesco di burocrazia e tasse. Andrea Sardos Albertini.

Nascono i consorzi delle imprese sarde ( da "Nuova Sardegna, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "Troppa burocrazia, saremmo arrivati fuori tempo massimo per le opere da realizzare alla Maddalena" dice Massimo Putzu, alto dirigente di Confindustria. Per il G8 i costruttori formeranno un'associazione temporanea d'impresa, ne fanno parte una quarantina d'aziende, si candidano ad aprire uno dei cinque grandi cantieri.

Per gli imprenditori è una corsa a ostacoli ( da "Tirreno, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: In primo luogo mi vengono in mente i gravami della burocrazia (decine e decine di autorizzazioni da richiedere ed altrettante istanze da inoltrare), poi le difficoltà di acceso al credito (le banche, oggi, giustificano con i vincoli di Basilea la loro riluttanza a "scommettere" sull'impresa e soprattutto sulla nuova impresa).

Angela, mamma a metà: rivoglio mio figlio ( da "Nuova Sardegna, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: intrappolata in una giungla di leggi e burocrazia che l'hanno condannata a stare lontano per anni da suo figlio, dato in affido. Ma quel bambino, Angela Babitch, 34 anni, ucraina, da tempo in Sardegna, lo rivuole con sè: una battaglia difficile, già finita sui tavoli di due tribunali, che va avanti da otto anni e che, dice, "continuerò finchè non lo riavrò con me"

Fouad, l'acchiappaturisti - gianfranco micali ( da "Tirreno, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Lei che farebbe?" "I prezzi. Sono troppo alti, dipende anche dai mille lacci e lacciuoli. Dalla burocrazia. E poi dall'incapacità di fare gruppo, di saper creare un tutt'uno tra governo, enti locali e imprenditori per vendere al meglio il prodotto Italia".

Caos nei tesserini per la caccia, il caso finisce in Regione ( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: assurdo che la Regione abbia previsto un simile sistema di burocrazia per cui il cacciatore paga il bollettino postale, la Posta lo spedisce all'Atc, l'Atc lo trasmette alla Regione, e funzionari regionali caricano i dati sul programma centralizzato per poi smistare ai vari comuni i nominativi dei cacciatori che hanno pagato", attacca Vecchi.

Ghisani: <Riforme subito per artigianato e piccole imprese> ( da "Provincia di Cremona, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Review srl Il presidente Cna chiede meno burocrazia Ghisani: "Riforme subito per artigianato e piccole imprese" "L'artigianato e la Piccola e Media Impresa sono ancora oggi il traino dell'economia del nostro Paese, un mondo che chiede risposte alla politica per aprire una fase di profondi cambiamenti, è ciò che chiede la nostra imprenditoria diffusa.

Pasini: <Agricoltura risorsa del territorio da valorizzare> ( da "Provincia di Cremona, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: C'è poi il problema della burocrazia. In questo campo chiediamo procedure semplici e di merito che diano fiducia al dichiarante, senza per questo voler diminuire l'importanza dei controlli, che rimangono fondamentali". Antonio Lupo Pasini Direttore CIA Cremona.

Soffientini: <Flessione economica dopo la risalita del 2007> ( da "Provincia di Cremona, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La semplificazione del carico di norme e di burocrazia, che costano alle aziende 15 miliardi l'anno, la diminuzione della pressione fiscale e l'eliminazione degli sprechi della spesa pubblica per la nostra classe dirigente non possono rappresentare solo 'uno slogan da campagna elettorale'.

Spadari: <Piano di Sviluppo Rurale, fallimento politico> ( da "Provincia di Cremona, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: di filosofie spesso non applicabili nella realtà, schiavi delle regole e soffocati dalla burocrazia. Un segnale del fallimento della politica e dello scollamento dalla realtà delle istituzioni, potrebbe essere evidenziato dalla nuova programmazione del Piano di Sviluppo Rurale che ha accolto il favore di pochissimi imprenditori agricoli.

Ztl: medici <tartassati> e privacy violata ( da "Nazione, La (Umbria)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: se non altro in termini di burocrazia, e grave violazione della privacy in capo ai cittadini. Il Popolo della Libertà chiede un intervento immediato da parte degli uffici competenti, affinchè si provveda a rilasciare permessi speciali destinati ai medici che vengono chiamati ad effettuare visite in tutta la zona del centro storico,

Peroni: <Manca manodopera specializzata> ( da "Adige, L'" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ma Peroni si augura che l'acquisizione da parte di Dolomiti Energia delle centrali ex Enel ed Edison possa in qualche modo portare vantaggi all'impresa. Nei confronti dell'ente pubblico altri due appelli: snellire la burocrazia e trovare una soluzione all'annosa questione dell'area delle Casotte. 05/06/2008.

La zona pedonale può attendere ( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Figuriamoci se inseriti nei meandri della burocrazia amministrativa. "NON CAPISCO ? dice Italo Vatteroni ? da dicembre si parla di questo contratto di servizio. Adesso è giugno e nessuno mi dà una risposta. Questa vicenda è seguita da un direttore generale e da un pool di dirigenti che evidentemente sono impastoiati in questioni tecniche, amministrative e giuridiche.

Di LUCA ORSI <SE FOSSI un bookmaker, non acce ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dovuta alla politica e alla burocrazia, di fronte a un mondo che corre forte". In due anni (2003-2005) l'ideatore del Motorshow aveva visto sfumare ? tra sgambetti di pubblici e privati ? il suo progetto di Grande fiera. Il sogno di un gruppo fieristico con Bologna, Torino, Rimini e Roma, capace di competere con le grandi sedi internazionali.

Sofia, la bella mascotte con la maglietta andata a ruba ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dovuta alla politica e alla burocrazia, di fronte a un mondo che corre forte". In due anni (2003-2005) l'ideatore del Motorshow aveva visto sfumare ? tra sgambetti di pubblici e privati ? il suo progetto di Grande fiera. Il sogno di un gruppo fieristico con Bologna, Torino, Rimini e Roma, capace di competere con le grandi sedi internazionali.

<NON ho alcuna intenzione di smontarlo. Sta arrivando l'e ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia ha i suoi tempi. Un'attenuante insufficiente per la Polizia municipale, che, tra telefonate allo stesso Piperis e interventi sul campo, non ne vuole proprio sapere dell'ombrellone. "UNA DECINA di giorni fa ? racconta il gestore ? sono venuti nel mio bar due agenti, che volevono farmi una contravvenzione.

Il ruolo dei magistrati nel governo lombardo - agostino spataro ( da "Repubblica, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la sanità e la giungla della burocrazia regionale. Ovviamente ben vengano i tagli degli sprechi, purché si garantiscano ai cittadini, soprattutto ai meno abbienti, gli standard medi di qualità dei servizi erogati. Semmai ci sarà da verificare se, e in qual misura, questo tipo d'apporto sarà condiviso dai vari settori della maggioranza che rappresentano,

"vivo blindato per realizzare il primo ospedale d'europa" - dal nostro inviato ( da "Repubblica, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "Mio nemico è la burocrazia. Io sono un pazzo, e sottolineo un pazzo, che vive, lavora e rischia per un solo obiettivo: aprire qui il primo ospedale privato d'Europa a livello scientifico. Ha presente il "San Raffaele" di Milano? Se possibile, di più". Schiavone ha due cliniche sul litorale domizio.

Federalismo fiscale per il pd è un tabù - ernesto paolozzi ( da "Repubblica, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La nostra società, al Nord come nel Sud, è inceppata dalla burocrazia, da corporazioni e centri di potere che ostacolano il rinnovamento, impediscono lo sviluppo economico, bloccano la mobilità sociale, calpestano il merito, ghettizzano i giovani in una condizione di precarietà psicologica prima ancora che economica.

8 giugno, stanno passando quasi inosservate. Sembrano inutili l'attivismo dei due candidati, ( da "Trentino" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: significherebbe un maggior controllo da parte dei soliti noti che preferirebbero la pratica del "centralismo democratico" (decide la burocrazia centrale e poi il popolo approva, magari proponendo un unico candidato) a una seria partecipazione destinata a mettere in pericolo la loro condizione di privilegio. Questo è un pericolo concretissimo che rischia di vanificare tutta l'operazione.

<Sarà una campagna sporca, peggio di quella del 2004> ( da "Giornale.it, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: una politica economica che finalmente privilegia la classe media e quelle più disagiate. Infine, un taglio netto alla burocrazia. McCain invece insiste con la consueta ricetta repubblicana. Il cambiamento contro la continuità, la sfida è tutta qui". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano.

Sarà il consiglio comunale del 16 giugno a dare le linee guida sullo sviluppo dell'Asse Casilin ( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: segretario della consulta urbanistica a Ferentino che ha aggiunto: "Ogni privato che esegue lavori in quell'area dovrà fare uno scavo di almeno 50 cm e verificare la presenza o meno di reperti. A livello di burocrazia, ci potrebbe essere un allungamento dei tempi, servirà l'autorizzazione dei Beni Archeologici, ma si potrà costruire ugualmente". Em. Pap.

Segrè rieletto ad agraria con una votazione "bulgara" - ilaria venturi ( da "Repubblica, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: potere ai presidenti dei corsi di laurea per progettare e meno burocrazia, e una gestione del governo dal basso". Poi Luciano Formisano, che si smarca dall'etichetta di candidato dei linguisti: "Curioso, corro per la presidenza a Lettere, sono trasversale". Formisano, ordinario di Filologia romanza, grande esperto di Vespucci, ritiene fondamentale il dialogo tra Facoltà affini dell'

Troppi reati, la movida chiude alle ore 2 ( da "Centro, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la questione dell'armamento della polizia municipale ancora appesa ai tempi della burocrazia. E per tornare a corso Manthoné e dintorni, il prefetto ha posto al centro della discussione anche "un controllo accurato sui circoli", insomma, la solita storia delle licenze che di tanto in tanto ritorna con la sua coda di polemiche.

Pozza, sollievo sui subappalti ( da "Tribuna di Treviso, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Un compito che non spetta a noi, e che avrebbe comportato un aggravio di costi e di burocrazia". Soddisfazione anche in Unindustria: "L'applicazione - dice il presidente Alessandro Vardanega - avrebbe comportato un'estensione del vincolo di responsabilità e un ingestibile carico di adempimenti burocratici per le imprese".

L'esperto: <Così risolveremo molti più delitti> ( da "Giornale.it, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E poi consideri i ritardi, la burocrazia, i costi da affrontare. Però la situazione non era più tollerabile: eravamo rimasti fra i pochissimi Paesi senza una banca dati". I suoi colleghi europei, quando vi incontrate, che le dicono? "Tacciono per buona educazione. Ora dobbiamo recuperare.

Lettere ( da "Salute (La Repubblica)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: bloccati di fatto dalla burocrazia i trapianti d'organo, per i pazienti italiani, nei paesi della comunità europea. Sul portalino dell'Associazione Malati di Reni Onlus, ben 13 associazioni di malati (pazienti nefropatici, trapiantati o in attesa di un trapianto) denunciano il decreto legge del 31 marzo 2008 (Disposizioni in materia di trapianti di organi effettuati all'

Assistenza gratuita per i malati ( da "Arena.it, L'" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Per ottenere l'assistenza dei nostri operatori, che collaborano con l'ospedale ed i medici di base, non serve una burocrazia macchinosa: è sufficiente, infatti, una telefonata e si verrà poi contattati dal nostro specialista per programmare il percorso di cura". S.N.  .

GIULIETTA TROVA FAMIGLIA Ma tanti attendono ancora ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Purtroppo, le adozioni sono un calvario e solo chi intraprende questa strada sa quanta burocrazia, quanti anni, quanti denari, occorrono per dare amore ad un bambino che è solo. E non aspetta altro che una famiglia. Anna Rita Rombi - Calasetta.

P.A.: CONFAGRICOLTURA, BENE PIANO BRUNETTA SU BUROCRAZIA ( da "Wall Street Italia" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Confagricoltura da tempo denuncia che le imprese agricole italiane sono soffocate dalla burocrazia; ogni settimana, un'azienda di medie dimensioni perde due giorni per adempiere agli obblighi burocratici". "Serve - ha aggiunto Vecchioni - una semplificazione amministrativa per ridurre tempi e costi, e che consenta di utilizzare i fondi risparmiati in azioni dirette sul mercato e di promozione,

AIR, ANCHE PREZIOSI PUNTA SU MARKOVSKI ( da "Mattino, Il (Avellino)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Solo burocrazia da espletare, ma con la massima attenzione. "Il sei giugno - spiega il team manager Gaetano de Paola - è il termine ultimo per l'iscrizione. Non c'è nessun tipo di difficoltà visto che già da tempo abbiamo pagato gli stipendi e dato alla Lega le giuste garanzie.

Vista red, assurda la marea ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: spontaneo riflettere sul perchè di tanta burocrazia, di tante energie e risorse spese per tali dibattimenti processuali, quando risulta evidente che oltre mille automobilisti, a quel quadrivio, sono stati tratti in inganno da un rilevatore fotografico completamente automatico che, a causa di insufficienti verifiche, si è reso inattendibile, determinando l'illeggittimità delle sanzioni.

<Bene l'abrogazione del comma sulla responsabilità solidale> ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Oltre seimila imprese veneziane ringraziano - ha detto il presidente della Confartigianato provinciale Giuseppe Molin -. Il provvedimento dimostra che la nostra battaglia è stata giusta ed efficace. Noi condividiamo il principio della responsabilizzazione delle imprese, ma non è con un aggravio di burocrazia che si garantisce la legalità".

Milano NOSTRO SERVIZIO Una stagione all'insegna ( da "Gazzettino, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ci sono una serie di canoni che l'amministrazione paga normalmente per la Fondazione, il cui valore complessivo è di molto superiore. Per non parlare dei conferimenti patrimoniali, di cui presto farà parte, burocrazia italica permettendo, anche una quota già assegnata dell'ex Arsenale militare".Paolo Crespi.

L'assemblea generale Smi, tra riflessioni (Tronconi), progetti (Zegna) e appelli (Morandini) ( da "fashionMagazine.it" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: intervento del Governo a livello di burocrazia e di fisco. La prima, pur non comparendo in bilancio, è un costo inestimabile: basti pensare che 40 adempimenti (come l'anti-incendio, la privacy, l'ambiente, la previdenza e la gestione dei rapporti di lavoro) si traducono in una spesa di circa 17 miliardi di euro l'anno per le imprese.

Robin pop ( da "Giornale.it, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: più burocrazia, più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 27 ) " (15 votes, average: 4.53 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Nato a Roma,

Magistrati al governo, incapacità della politica ( da "AprileOnline.info" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la sanità e la giungla della burocrazia regionale. Ovviamente, ben vengano i tagli degli sprechi, purché siano mirati e calibrati per garantire ai cittadini, soprattutto ai meno abbienti, gli standard medi di qualità dei servizi erogati. Semmai ci sarà da verificare se, e in qual misura, questo tipo d'apporto sarà condiviso dai vari settori della maggioranza che rappresentano,

L'ENTUSIASMO DEGLI INDUSTRIALI ( da "Azione, L'" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la riduzione dei costi della burocrazia". "Le elezioni del 13 aprile - concluderà poi la Marcegaglia - hanno segnato un'importante discontinuità: in Parlamento si è prodotta una formidabile semplificazione, sono rimaste fuori le forze anti impresa e anti mercato, c'è dialogo con l'opposizione, abbiamo un governo coeso.

Paolo Moretti presenta il libro sulle adozioni ( da "Provincia di Como, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: i mille ostacoli della burocrazia, con innumerevoli documenti da compilare, continui colloqui con gli psicologi e tante altre difficoltà di un percorso che porta però ad un gesto d'amore capace di donare grande felicità. La storia si snoda tra tante canzoni, per raccontare un'esperienza autentica e vissuta intensamente, in cui l'attesa assume un significato speciale e alla fine,

In montagna la burocrazia non ha posto ( da "Alto Adige" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "In montagna la burocrazia non ha posto" Il Bauernbund chiede misure di sostegno per i contadini Il presidente nazionale di Confagricoltura Vecchioni a Bolzano accoglie le richieste della base. Il nodo della delimitazione della definizione di "zona montana" PIETRO MARANGONI BOLZANO.

Ghiaia, la Lega chiede di vigilare ( da "Gazzetta di Modena,La" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: snellisce tempi, burocrazia e costi di scala. Ma i fabbisogni di piano sono clamorosamente elevati, rispetto alla forte crisi immobiliare che a Castelfranco vede vendute solo il 10-15% delle nuove costruzioni. Il piano prevede l'estrazione di 31.590.000 metri cubi di materiale in tutta la provincia.

Gas all'integrativa ( da "Italia Oggi" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: un aumento di una burocrazia inutile, irrazionale, e con la conseguenza di un aumento di costi nei nostri studi da nessuno riconosciuta. Le richieste di semplificazioni avanzate a suo tempo sono state puntualmente disattese da tutti. In questa situazione nessuno poteva sperare che il buon senso dei professionisti continuasse a discapito di una situazione al limite del masochismo.

Zanesco: abbandonati da ospedale e regione ( da "Mattino di Padova, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Tutta la burocrazia è fatta da tre impiegate stipendiate dall'Ail. L'Ospedale paga solo il funzionamento del centro e la manutenzione". L'Ail di Padova raccoglie circa 1 milione di euro l'anno, che servono per pagare stipendi del personale, garantire l'assistenza ai piccoli pazienti del centro di Oncoematologia (che ogni anno accoglie 150 nuovi bambini,

Confagri: meno burocrazia per sopravvivere ( da "Mattino di Padova, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Meno burocrazia per sopravvivere" Il presidente nazionale Vecchioni a Padova "Il Paese rischia se non punta all'autosufficienza" Il messaggio rivolto al ministro leghista all'Agricoltura, Luca Zaia, è chiaro: volete applicare il federalismo? Va bene, purché non si traduca in nuovi aumenti del carico burocratico e si arrivi ad una semplificazione delle procedure per le imprese.

"rifugio italia" performance sul diritto d'asilo ( da "Repubblica, La" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Rifugio Italia" performance sul diritto d'asilo Immigrazione, visti, permessi, burocrazia, integrazione. Sono i temi della performance teatrale "Rifugio Italia" che l'Associazione Ya Basta! e la Compagnia del Teatro dell'Argine portano in scena stasera alle 21.30 al TPO, regia di Pietro Florida (via Casarini 17/5, 051.6493234).

Cinque anni sotto pressione con la paura che potesse succedere qualcosa di terribile ( da "Giorno, Il (Lecco)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: le istituzioni non comunicano e la burocrazia la fa da padrona. Probabilmente se si fosse mosso prima la questione sarebbe già sistemata e non ci sarebbe stato bisogno di arrivare a un gesto così clamoroso. CHI AFFRONTA simili vicende però non sempre ha la prontezza di occuparsi anche degli aspetti pratici.

Vittima degli usurai e della burocrazia ( da "Giorno, Il (Lecco)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: 5 Vittima degli usurai e della burocrazia Lorenzo Villa lasciato solo dalle istituzioni s'incatena nel suo ufficio di DANIELE DE SALVO ? MISSAGLIA ? OLTRE A ESSERE stato vittima degli estorsori, Lorenzo Villa (nella foto a destra), 40 anni, titolare di una concessionaria di automobili di Missaglia, o meglio ex perchè ha perso tutto a causa dei continui e pressanti ricatti,

OGGI è una centrale termoelettrica ma, a pochi c ( da "Nazione, La (Grosseto)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia e indomabile attività dei professionisti del no che campano della visibilità che purtroppo deriva dall'opporsi comunque. DICE la Cutini: "E' condivisibile l'iniziativa, del distretto per le energie rinnovabili ma quando si parla di distretti è immediato il paragone con quello che doveva rappresentare l'eccellenza per il nostro territorio il Distretto Rurale,

Forestazione, la beffa dei premi ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: non può nascondersi dietro la burocrazia", hanno detto i dirigenti della Coldiretti oristanese, che parlavano a nome di "tutte le 1.300 aziende". LA PROROGA In attesa di saldare i premi del 2007, la Regione ha dato corso ai nuovi impegni sulla forestazione con il nuovo Piano di sviluppo rurale 2007-2013.

La corsa del turista low cost ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia più snella, dal settore un traino di 12 miliardi" Secondo il sondaggio elaborato in esclusiva dal Sole-24 Ore NordEst raccogliendo le valutazioni di Astoi, Federalberghi, Federturismo, Fiavet, Unioncamere e Confindustria Alberghi, i fattori che influenzano positivamente i turisti sono il livello di accoglienza e professionalità delle strutture e la bellezza del patrimonio

La mia riforma anti-burocrazia ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: 2 autore: INTERVISTA Luca Zaia "La mia riforma anti-burocrazia" Ha passato due anni con gli operatori del turismo Luca Zaia, dimissionario vicepresidente della Regione Veneto e assessore al Turismo, oggi nuovo ministro dell'Agricoltura. "Due anni fianco a fianco con albergatori, campeggiatori, addetti dell'extralberghiero.

Un patto con il Veneto per le infrastrutture ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Quando penso alla burocrazia penso soprattutto alla eliminazione di adempimenti inutili per i cittadini e le aziende. Nel caso delle imprese, lei punta sull'autocertificazione. Certo,per l'aperturadi nuove attività prima del completamento delle autorizzazioni.

Bolzano chiede più infrastrutture ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: aumentare i salari netti e ridurre i costi della burocrazia sono priorità anche in Alto Adige. E quando il presidente Christof Oberrauch dice che "il 90% delle nostre richieste ormai sono rivolte a Roma, più che alla Provincia ", fa intendere come il destino dell'economia altoatesina sia legato a quella italiana molto più di quanto si potrebbe pensare.

Cna: <Basta Vogliamo le soluzioni> ( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E agli enti pubblici che devono decidere sulla Fucina è stata girata la proposta di un commerciante: "Chiedo di dare a noi operatori del centro storico il tempo di organizzarci. Finite piazza Matteotti, riportate il mercato in centro, migliorate l'accesso e i parcheggi, snellite la burocrazia in modo che possiamo confrontarci alla pari, poi ragioniamo della Fucina".

BOLOGNA UNINDUSTRIA Bologna esprime soddisfazione per i primi prov ( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: estensione ingiustificata del vincolo di responsabilità, un insostenibile aggravio di burocrazia per le imprese". Unindustria - conclude la nota - continuerà a richiedere provvedimenti per l' incremento della produttività del lavoro e, attraverso una minore imposizione sulle retribuzioni legate ai risultati aziendali, alla crescita dei salari".

Sportello per le famiglie con disabili L'interrogazione di Salmaso ( da "Corriere del Veneto" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: fare i conti con una burocrazia che certo non aiuta". "Queste persone infatti hanno la necessità di sbrigare pratiche burocratiche molto complesse- continua Salmaso-, ci sono incombenze di natura sanitaria, fiscale, sociale e magari per evaderle queste persone devono passare da un ufficio all'altro, sottraendo tempo al congiunto che devono seguire e magari saltando ore lavorative"

Gallaratese, la guerra dei mercati <Sono trappole, vanno spostati> ( da "Corriere della Sera" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Raccolte di firme e burocrazia. Esposti e bisticci. Ecco le voci. I residenti: "Siamo in trappola". I commercianti: "Dateci un'alternativa". Gli hobbysti dell'usato: "Ravviviamo la zona". E gli abusivi? "I controlli spettano ai vigili". Gli abusivi, per lo più senegalesi, fanno affari in silenzio, dvd e borsette, e si sfogano nei giardini dei palazzi.

Tram su gomma, il ministero: <L'iter di Verona deve ripartire> ( da "Corriere del Veneto" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E' la burocrazia a deciderlo. Che Verona abbia bisogno di incrementare il trasporto pubblico è chiaro a tutti da molto tempo. Dal 1992 gli amministratori si sono misurati con il problema, sapendo che il 70 per cento degli spostamenti avviene con i mezzi privati, che entro il 2010 saranno 200mila le auto in circolazione,

Blitz a scuola, 4 fermi per due canne Roma, i carabinieri entrano al Virgilio e portano via i ragazzi. Nessuno avvisa le famiglie ( da "Unita, L'" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "Normale burocrazia", dicono le forze dell'ordine che parlano di un'operazione estemporanea portata avanti perché "insospettiti da un certo movimento fuori scuola, intercettato da carabinieri di passaggio". Dopo circa due ore in caserma, il rilascio e l'esito delle perquisizioni.

<Costi della burocrazia, la nostra battaglia> ( da "Corriere del Veneto" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Irap o la burocrazia? "Sono due cose diverse: oltre ad essere un costo, la burocrazia fa sì che debbano essere distolte risorse dalle vendite o dall'internazionalizzazione. Se la Regione Veneto ha incassato nel 2007 grazie all'Irap 2,9 miliardi, le imprese italiane hanno sostenuto 15 miliardi di euro di costi per la burocrazia ".

Vecchioni: <Sudtirolo, modello da imitare> ( da "Corriere Alto Adige" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: marketing e incentivi mirati alle imprese: modello SÜdtirol per rilanciare l'agricoltura italiana". è quel che pensa Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, ieri ospite di una convention a Siusi. Georg Mayr del Bauernbund ha illustrato le richieste al governo: "Meno tasse e burocrazia". A PAGINA 11.

<Südtirol, modello da imitare> ( da "Corriere Alto Adige" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia "SÜdtirol, modello da imitare" Vecchioni: qui il settore cresce con politiche agricole mirate Il presidente nazionale: "Perdiamo 120 giorni l'anno per pratiche inutili" I parlamentari della Svp: "Pronti i disegni di legge" BOLZANO - Parte dall'Alpe di Siusi l'iniziativa congiunta di Confagricoltura e SÜdtiroler Bauernbund per rivitalizzare il settore primario in Italia.

Tiene l'export del sistema moda ( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ma per ripartire davvero il Governo deve concentrare le risorse su burocrazia e fisco. Perchè, ha detto Giuseppe Morandini, presidente della piccola industria di Confindustria, "le materie prime sono aumentate del 32% nel primo trimestre 2008, l'euro è sempre più forte e la logistica da noi è di quattro punti più cara della media europea".

L'Italia punti sui fondi ( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: altro snellire la burocrazia e dare regole chiare e certe per favorire l'afflusso di capitali stranieri. Ambasciatore,le grande banche di Wall Street tremano, l'economia Usa è a rischio recessione. Che succede? La crisi dei mutui subprime ha investito istituzioni finanziarie con una portata tale che nessuno avrebbe immaginato.

<Diamo corso all'adesione alla Carta di Parma> ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: meno burocrazia per i controlli sulla residenza". Musile Tanzi fa notare come "tutte queste misure debbano però trovare il supporto delle amministrazioni ed in particolare della Polizia Municipale che deve diventare l'avamposto tenuto al controllo del territorio sia sul piano della prevenzione che della repressione.

Passa dall'estero l'esame di maturità dell'Alessandrino ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Un altro tema chiave per il futuro è la semplificazione: "L'eccessiva incidenza della burocrazia e delle procedure- rileva Lulani, che è a.d. della Giuso, azienda di Acqui Terme del settoredolciario – non favorisce le decisioni delle imprese, aumenta i costi di produzione e di riflesso i prezzi al consumo". Vi sono poi le infrastrutture.

Per i rischi industriali al via i nuovi controlli ( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: esercizio industriale dovrà tener conto dei piani urbanistici comunali e dei rapporti di sicurezza, presentati dalle imprese al Comitato tecnico regionale. www.ilsole24ore.com/economia Il testo della legge Seveso pugliese PARERI FAVOREVOLI Secondo Confindustria la disciplina è da approvare perché ha procedure con poca burocrazia che danno risposte celeri.

Infortuni sul lavoro denunce via internet ( da "Centro, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: meno burocrazia, indennizzi più veloci Infortuni sul lavoro denunce via Internet SULMONA. La Asl Avezzano-Sulmona è la prima in Abruzzo, e tra le poche in Italia, a trasmettere via Internet all'Inail le denunce di infortuni sul lavoro: i vantaggi dell'iniziativa sono una drastica riduzione dei passaggi amministrativi ed erogazioni più celeri dell'

Ettore Adalberto Albertoni (Presidente leghista del Consiglio Regionale della Lombardia) ad Affaritaliani.it pag.4 ( da "Affari Italiani (Online)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: determinanti e meno trasparenti e delle burocrazie di Stato, vigilanti ed ostacolanti ma aggiunge anche che "Fortunatamente oggi la decisione di attuare subito quanto la Costituzione prevede in materia di autonomia e di federalismo sta saldamente nelle mani del Presidente del Consiglio di Ministri, Silvio Berlusconi, e del Ministro per le riforme federaliste che si chiama Umberto Bossi"

Stella: Anche la Lega è Casta ( da "Tribuna di Treviso, La" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Alla berlina burocrazia cantieri infiniti, ritardi informatici e sulle energie alternative ALESSANDRO ZAGO Con "la Casta" ad oggi hanno venduto un milione e 250 mila copie. "la Deriva", appena uscito, ha già superato le 400 mila. Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, dopo aver denunciato privilegi e arroganza del potere,

A Roma ( da "Sole 24 Ore Online, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: altro snellire la burocrazia e dare regole chiare e certe per favorire l'afflusso di capitali stranieri. Ambasciatore, le grande banche di Wall Street tremano, l'economia Usa è a rischio recessione. Che succede? La crisi dei mutui subprime ha investito istituzioni finanziarie con una portata tale che nessuno avrebbe immaginato.

Shock a Santa Corona Finanziamento a rischio ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E ci sono progetti tuttora impantanati nel limbo della burocrazia, come il restauro di palazzo Chiericati, per il quale la Fondazione ha messo a disposizione 3 milioni di euro nel 2004: sono trascorsi 4 anni e ancora nulla si è mosso. Di tutto questo il sindaco ha parlato a quattr'occhi con il presidente della Fondazione, Paolo Biasi, e con il vicepresidente,

Il sistema Coop agroalimentari nella regione ( da "Opinione, L'" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: di burocrazia, e soprattutto un latente conflitto d'interessi: la città è governata dal centrosinistra, così come le cooperative. Un legame che pone non pochi dubbi sulla imparzialità delle scelte amministrative, e che a ben vedere danneggia, oltre ai gruppi interessati a investire sul territorio, i consumatori.

Revocato il finanziamento all'Ibs Design ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: erano da ricercare anche nella burocrazia: un traliccio dell'Enel è stato infatti spostato solo dopo tre anni dalla richiesta, mentre l'allaccio dell'acqua e dell'energia elettrica è avvenuto solo lo scorso anno. Eppure da Roma non hanno voluto sentire ragioni, anche di fronte alle intenzioni dell'imprenditore, il milanese Giuseppe Aloisi,

La replica ( da "Mattino, Il (Circondario Sud1)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: A pagare le spese della lentezza della burocrazia sono gli invalidi, non solo anziani, che a causa del loro stato di invalidità dipendono totalmente dagli altri per tutte le necessità, come Maria Busiello, 74 anni, costretta su una sedia a rotelle. Due anni fa inizia l'iter burocratico oggi non ancora concluso.

LA RUSSIA TRA I DEMONI DELL'ODIO ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: che la burocrazia ancora impera, che i giovani sono ancora soli. Né si è fermato il sangue. Lo dimostra evocando in due tesissime pagine la vicenda della scuola di Beslan, in Ossezia Settentrionale, dove nel 2004 separatisti ceceni e bambini russi andarono incontro alla stessa morte, voluta da una ragion di Stato dimentica dell'

Artigiani, incentivi alle nuove imprese ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: eccesso di burocrazia, l'incremento dei costi delle materie prime, dei servizi e, elemento da non sottovalutare, le problematiche connesse alla successione aziendale. "Un sostegno concreto alle giovani aziende artigiane e in particolare alle realtà neo costituite chiamate a confrontarsi con un mercato in continuo cambiamento arriva dalle Banche di credito cooperativo -

IN BREVE ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: I ritardi sono dovuti essenzialmente alla burocrazia". CIVIDALEI lavori al pozzo di GrupignanoSi terrà questa sera alle 20.30 nella sede dell'Associazione Amîs di Grupignan la presentazione dei lavori di ricostruzione dell'antico pozzo della frazione di Grupignano. A Claudio Mattaloni, storico cividalese, il compito di raccontare la storia del pozzo più profondo di Cividale,

IMPRESE: MARCEGAGLIA, TROPPA BUROCRAZIA LE FRENA ( da "KataWebFinanza" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: eccesso delle normative che incrementando la burocrazia rendendo decisamente problematica l'attivita' delle imprese. Ci troviamo difronte ad un complesso di regole molto alto che costa un punto del PIL delle piccole medie imprese italiane". Ha evidenziato nella sua relazione il neo presidente di Confindustria Emma Marcegaglia intervenuta all'assemblea degli Assoimprenditori dell'

Imprese: Marcegaglia, troppa burocrazia le frena ( da "KataWeb News" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: eccesso delle normative che incrementando la burocrazia rendendo decisamente problematica l'attività delle imprese. Ci troviamo difronte ad un complesso di regole molto alto che costa un punto del PIL delle piccole medie imprese italiane". Ha evidenziato nella sua relazione il neo presidente di Confindustria Emma Marcegaglia intervenuta all'assemblea degli Assoimprenditori dell'

Imprese, Marcegaglia: Meno burocrazia e chiudere su contratti ( da "Velino.it, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Marcegaglia: Meno burocrazia e chiudere su contratti Roma, 6 giu (Velino) - Non solo contratti. Nel suo intervento all'assise di Assoimprenditori a Bolzano, il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha parlato a lungo anche della situazione del paese, di nucleare e di euro forte, della competitività delle imprese nazionali.

Tagliare il numero delle Asl. In Regione c'è una proposta ( da "Italia Sera" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: abbiamo sostenuto la riduzione dei costi della burocrazia amministrativa, prodotta dall'elevato numero di Asl e vera fonte di spreco, per impedire che si andassero a tagliare i servizi sanitari ai cittadini. Oggi con la proposta avanzata dal Presidente Canali e da me sottoscritta con convinzione, si può puntare ad una sanità pubblica più efficiente,

Continua l'assemblea dei lavoratori della "San Vincenzo" ( da "Giornale di Calabria, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: per ribadire che non è più tempo di "burocratismi", che i tempi lentissimi della politica e della burocrazia non si conciliano con il dramma quotidiano della disoccupazione; di chi aveva un reddito e non lo ha più ma deve continuare a mandare avanti la famiglia".

Brunetta: ''Il vero fannullone è il datore di lavoro'' ( da "ADN Kronos" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "O riusciamo a far funzionare la nostra burocrazia come quella dei nostri concorrenti, oppure siamo finiti", avverte. Il ministro torna quindi sul modello contrattuale e alla vigilia della trattativa tra sindacati e viale dell'Astronomia spiega che quella imboccata fino a oggi "è la strada sbagliata".

P.A.: BRUNETTA, C'E' RISERVA DI 30% DI PRODUTTIVITA' ( da "Asca" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: dunque quella di fare funzionare la burocrazie almeno ''come gli altri paesi europei''. Perche', ha ammonito, ''se non ci riusciamo, siamo spacciati''. Il problema tutto italiano e', per Brunetta, che ''nel lavoro pubblico non esitono premi e punizioni''. Percio' ''e' un mircacolo che nel lavoro pubblico si producano beni e servizi.

L'Arev conferma Gabriele Viérin ( da "Stampa, La" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: deve fare i conti con i costi e la burocrazia, e alla fine non riesce ad andare avanti". Conseguenza: "Calo della produzione, anche della Fontina - dice Viérin - sempre meno persone allevano bovini, quindi gli effetti si fanno sentire". Il primo appuntamento per il riconfermato presidente è quello dell'esame del programma per il risanamento.

Vacche da mungere sì, ma non siamo criminali o bestiame da macello ( da "Alto Adige" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: operato del presidente Durnwalder e di incoraggiamento al neopresidente della Camera di Commercio Ebner, aveva richiesto a gran voce una "burocrazia" pubblica complessiva "di gran lunga più efficiente". "Si agli imprenditori intesi dagli uffici delle imposte come vacche da mungere, ma non come criminali o bestiame da macello".

Via libera al made in Veneto ( da "Corriere delle Alpi" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Quella della commissione è stata una provocazione per sottolineare i paradossi che spesso la burocrazia comunitaria provoca". Il consigliere porta un esempio su tutti: "Pensiamo solo al riconoscimento del miele delle Dolomiti. E' un prodotto straordinario ma i tanti lacci dell'Europa spesso soffocano la tipicità in nome del libero mercato".

Burocrazia, la nemica dell'impresa ( da "Alto Adige" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Di Pietro Marangoni "Burocrazia, la nemica dell'impresa" Emma Marcegaglia ammonisce "Ci costa un punto del nostro Pil" BOLZANO. "Lo scenario è complesso e il momento economico internazionale sta rallentando un po'. Le previsioni in Europa parlano di una crescita contenuta dell'1,8%.

L'applausometro ( da "Alto Adige" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: meno burocrazia, più produttività, più innovazione, più impegno, più capacità di rispondere alle sfide da quella energetica a quella tecnologica) il presidente altoatesino ha riproposto una strategia economica ormai datata e appesantita da un eccessiva presenza di componenti autarchiche (energia) e dirigiste (Bls,

Il ragioniere voleva lasciare da tempo ( da "Citta' di Salerno, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Sullo sfondo anche il rapporto teso tra la burocrazia cittadina e l'attuale compagine targata PdL. Un anno di tensioni che hanno contraddistinto le relazioni tra l'apparto amministrativo di Palazzo Doria e la classe politica. Il ruolo di rilevante importanza date le competenze e le responsabilitá è stato però subito affidato con il decreto sindacale n.

I municipi perdono potere ( da "Trentino" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Perché il Comune deve perdere potere, delegandolo e diventando così frazione di Borgo? Inoltre va fatta l'elezione diretta". Infine Raimondo Frau di An vota no, pur prendendo atto che la legge comunque c'è e va rispettata: "A livello Ue si smantella la burocrazia, qui invece aumenta". (m.c.).

Cane randagioconteso tra 2 Comuni ( da "Secolo XIX, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: 1 LA BUROCRAZIA manda in tilt due Comuni e l'Asl, alle prese con l'affidamento di un cane ritrovato lungo una strada in località Termini, tra Vado e Quiliano. Neanche fosse stato individuato vicino al checkpoint "Charlie" (il famoso passaggio da cui negli anni della guerra fredda si tentava di fuggire da Berlino Est a Berlino Ovest e dove furono "

Tra storia e pellegrini viaggio sulla francigena da chimenti a san pierino - riccardo cardellicchio ( da "Tirreno, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ma la via Francigena fa tabula rasa della burocrazia. Cancella qui c'è mio, lì c'è tuo, qui siamo in... là siamo a... I pellegrini sono numerosi dall'anno del Giubileo. Non hanno di questi pensieri. Sui loro volti, nei loro occhi, vedi una serenità incredibile, capace di cancellare la fatica.

Galan: primarie in forza italia a padova ( da "Mattino di Padova, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: collegata al Pdl ma autonoma nelle scelte, dalla burocrazia che tutto rallenta alla necessità di una riforma elettorale. Senza dimenticare strali al "nemico" Vittorio Casarin. Quasi due ore di commenti "a braccio", senza mostrare alcuna reverenza alle logiche del "politicamente corretto" verso avversari e alleati.

Porte aperte ai cittadini ( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "L'obiettivo del progetto - ha spiegato Sartori - è quello di far sviluppare il senso d'appartenenza e decidere insieme le priorità. In questo modo la popolazione potrà capire meglio i meccanismi che sottendono al funzionamento delle istituzioni e della burocrazia". (l.v.).

Alberto Barcella dona a Emma Marcegaglia una bacchetta da direttore d'orchestra ( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia che rende "problematica" l'attività delle aziende; sull'eccessiva pressione fiscale che "penalizza soprattutto le piccole e medie imprese"; sul problema energetico e sulla necessità di iniziare intorno al nucleare un dibattito "concreto, laico e pragmatico" e sulla riforma dei contratti, per i quali "ogni cambiamento dovrà essere nella direzione di aumentare produttività,

<Attenzione e sensibilità per l'imprenditoria del nostro territorio> ( da "Giorno, Il (Legnano)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: alla soluzione rapida dei problemi e al taglio della burocrazia in favore dell'efficienza. Per questa ragione le imprese hanno scelto di restare da noi investendo e non spostandosi in Comuni di maggiori dimensioni - spiega il sindaco di Marcallo con Casone, senatore Massimo Garavaglia -. Alla Cna di Milano vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro, certi di poter condividere l'

Latte, stop ai rincari Arriva il self-service con il litro a un euro ( da "Eco di Bergamo, L'" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: La burocrazia ci ha frenato, ma sembra che ora i procedimenti siano più snelli". Con l'aggiunta di un altro distributore: "In progetto c'è un'installazione nelle vicinanze della nostra sede di via Mangili ? continua Scaini ? mentre continuiamo ad avere proposte anche sul territorio provinciale".

JESI CLANDESTINO irregolare o vittima della burocrazia? In atte ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: CLANDESTINO irregolare o vittima della burocrazia? In atte... ? JESI ? CLANDESTINO irregolare o vittima della burocrazia? In attesa che si chiarisca la posizione di un marocchino di 27 anni, sul suo capo pesa l'accusa di furto aggravato ai danni di un supermercato. Nei giorni scorsi il giovane era entrato in un centro commerciale cittadino.

Agriturismo: pochi clienti e scarsi guadagni ( da "Nazione, La (Umbria)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E poi c'è la burocrazia. "Abbiamo chiuso perché non abbiamo nemmeno l'allacciamento alla rete idrica", dicono dall'agriturismo Rubini, mentre da Mammarò accusano il Comune di ritardi. "La ditta che tre anni fa ha vinto l'appalto per la segnaletica turistica ?

Artigiani compatti Rotatoria subito ( da "Giornale di Vicenza, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: tipolitografo, nell'assemblea per il rinnovo delle cariche sociali dei 150 aderenti alla Confartigianato locale. "Montebello può considerarsi un'isola felice - aggiunge -, la situazione dal punto di vista del lavoro è florida e avere una sede staccata dell'Associazione ci aiuta per la burocrazia". M.G.

Una giovane potenza a metà strada fra l'Italia e la Cina ( da "Giorno, Il (Milano)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la burocrazia e la poca flessibilità del lavoro, per lo più pubblico. Della corruzione generalizzata. Nonostante il 35% della popolazione (il 50% delle donne) sia analfabeta. Ma alcuni milioni di studenti sono geni richiesti dal mondo intero. Il boom economico è trainato dai servizi, il 50% del pil.

Eastwood contro Spike Lee ( da "Corriere della Sera" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia e preferisce dar la caccia ai criminali seguendo il suo istinto - è stato talmente imitato che è difficile oggi immaginare l'ondata di vituperio che lo accolse all'epoca. Il critico del New Yorker, Pauline Kael, lo bollò di "fascista" e altri recensori levarono un coro di proteste: si chiedevano se puntare una Magnum 44 in faccia a un sospettato fosse il modo migliore

L'ALLARGAMENTO DELL'UE TROPPI SOCI, TROPPA FRETTA ( da "Corriere della Sera" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ripulito le loro burocrazie corrotte, riformato i loro sistemi legali e dimostrato al mondo di rispettare i principi su cui è fondata, sin dalla momento della sua costituzione, l'unione fra i Paesi dell'Europa occidentale. Creammo in altre parole due percorsi paralleli di cui il primo (quello dell'unione economico-monetaria) avrebbe dovuto correre più rapidamente del secondo.

Assicuratore braidese al vertice di Ascom Fidi ( da "Stampa, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: perché rappresenta l'unica forma di sostegno a cui gli esercenti possono accedere, con poca burocrazia e tassi agevolati rispetto a quelli medi del mercato: almeno 1,5 punti percentuali in meno". Lo "sconto" è frutto degli accordi tra Ascom Fidi Langhe e Roero e istituti bancari del territorio. In aumento poi il numero dei soci: da 3.

Unico team per 10.000 imprese l'upa: decisi a contare di più ( da "Mattino di Padova, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ne è scaturito un quadro preoccupante per la categoria: ingabbiata da regole e burocrazia, bloccata da una viabilità vetusta, vessata dal credito e colpevolizzata negli infortuni sul lavoro. I piccoli artigiani chiedono anche regole differenti per le loro aziende, che spesso contano appena un paio di dipendenti, rispetto agli obblighi delle grandi imprese.

Questa povera Italia alla deriva ( da "Giornale di Brescia" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: denuncia di Stella e Rizzo i mali che paralizzano il nostro Paese Questa povera Italia alla deriva Burocrazia, politica, privilegi, soprusi, ritardi... Un'aula di tribunale. Il malfunzionamento della giustizia è uno dei nostri mali "Chissà che gran Paese saremmo senza tutti questi difetti, questi furbi o disonesti in giro, questa burocrazia borbonica e certa politica.

Bimba senza nome La madre aveva scelto di chiamarla Gaia ( da "Stampa, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: BUROCRAZIA. SERVONO DUE NULLA OSTA Bimba senza nome La madre aveva scelto di chiamarla Gaia [FIRMA]SILVANA MOSSANO CASALE MONFERRATO Quando potrà avere ufficialmente un nome la bimba nata dalla donna in coma si chiamerà Gaia. È quello che la mamma aveva scelto per lei.

Oberrauch: <Spremuti come limoni> ( da "Corriere Alto Adige" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: fonti energetiche meno costose e burocrazia efficiente". Quindi il richiamo agli enti: "Spremono cittadini e imprese come limoni. Come stupirsi, poi, se le aziende non sono più competitive sui mercati internazionali? Dobbiamo cambiare rotta: meno tasse e imposte per tutti, meno Stato e Provincia, più iniziativa individuale.

Marcegaglia: salari legati alla produttività ( da "Corriere Alto Adige" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Contratti nazionali da alleggerire, meglio trattare in azienda" "Burocrazia e carico fiscale superiori alla media europea Irap da tagliare come è stato fatto a Bolzano" BOLZANO - Contratti da rifare, taglio delle tasse e della spesa pubblica, efficienza della burocrazia, dialogo sul nucleare, sostegno alle infrastrutture necessarie.

Marcegaglia lancia i salari flessibili Asgb: si può fare ( da "Corriere Alto Adige" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: taglio delle tasse e della spesa pubblica, efficienza della burocrazia, dialogo sul nucleare, sostegno alle infrastrutture necessarie. "Sembrerebbe - ha detto - che in Italia vi siano le condizioni per affrontare i problemi, con un governo che ha una maggioranza chiara e con l'impatto derivato dalla semplificazione del quadro politico.

Le testimonianze degli imprenditori ( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia, relazioni industriali, scarso spazio al merito "Così l'Italia frena gli investimenti" Franco Vergnano SANTA MARGHERITA LIGURE Dal nostro inviato L'Italia non riesce ad attirare gli investimenti esteri. Tra i motivi che frenano le multinazionali a localizzarsi in Italia c'è anche la scarsa flessibilità del nostro sistema.

Il Comune inaugura il faro di San Cataldo ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: vogliamo che la burocrazia non rallenti l'iniziativa dei privati". I servizi indicati nel bando riguardano la vendita di bibite, l'affitto di ombrelloni e sedie, il noleggio di bici e altro ancora. La vice sindaca annuncia poi l'inaugurazione del nuovo faro di San Cataldo per il giorno 27 giugno, le tappe del festival della canzone leccese nelle Marine,

Fisco e burocrazia frenano le imprese dell'Alto Adige ( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Fisco e burocrazia frenano le imprese dell'Alto Adige" Claudio Pasqualetto BOLZANO Christof Oberrauch, presidente di Assoimprenditori di Bolzano, è andato diritto sull'obiettivo con un'immagine agreste: nei Paesi vicini le imprese sono considerate, nella peggiore delle ipotesi, vacche da mungere e quindi vengono "allevate bene ed in salute"

Le nuove relazioni industriali ( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la proliferazione dei settori della contrattazione nazionale forse sia servita soprattutto a creare e ad alimentare burocrazie associative ormai superate. Di qui la necessità di accorpare alcuni comparti. è consapevolezza comune anche l'idea che debba essere il talento a essere premiato: la trattativa sarà su chi avrà il ruolo per determinare chi e quanto sia da incentivare.

Nella Ue il penale c'è, ma la priorità è espellere ( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: e farlo con meno burocrazia possibile. Senza passare per avvocati e tribunali. L'esempio piùchiaro di questa ambiguità è la Germania. La legge federale sul soggiorno del 2004 prevede un reato di ingresso illegale punibile fino a un anno di reclusione e con un'ammenda, ma pochi avvocati ne sono al corrente.

Dubbi, equivoci, confusione. La spedizione di un milione di lettere sull'Ici da parte d ( da "Messaggero, Il (Metropolitana)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Ma la macchina della burocrazia capitolina, in attesa della decisione ufficiale, era già in moto e non si è riusciti a bloccare l'invio delle buste a centinaia di migliaia di proprietari. L'operazione, costi a parte (si parla di un milione e mezzo di euro, in parte sprecati), sta confondendo molti romani, specialmente i più anziani.

Rossoneri attivi ma la speranza resta il ripescaggio ( da "Tempo, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: alle prese con la burocrazia del caso. Pagati gli stipendi di competenza della nuova società, relativi all'ultimo mese e mezzo di campionato, è stata inviata in Federazione tutta la documentazione necessaria all'affiliazione, passaggio fondamentale affinchè la Virtus Lanciano possa iscriversi nel mondo dei professionisti.

Europa al centro per uscire dall'impasse ( da "Tempo, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Una riforma delle sue istituzioni e uno snellimento della sua burocrazia - come auspicato da Jean-Paul Fitoussi che di "Anthill.eu" è il direttore scientifico - permetterebbero all'Ue di rilanciare il suo dinamismo e di uscire dalla stagnazione. Per questo, oggi più che in passato, l'Europa è sul serio al "centro" delle azioni politiche di ogni singolo Stato membro.

Anagrafe chiusa per un giorno ( da "Centro, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Qui pensano a indire concorsi per i ruoli di dirigenza, ma nessuno sembra accorgersi che mancano addetti agli uffici chiave. Non c'è nemmeno una dattilografa per battere i documenti, i segretari devono fare da sé all'insegna di un masochistico risparmio che ha paralizzato la burocrazia comunale". (f.b.).

L'affondo: <Iniziative Urbane, occasione persa> ( da "Adige, L'" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: ulteriore necessaria capacità di sviluppo non è frenata dai lacci della burocrazia" - peraltro, poco oltre, dirà "la burocrazia dovrebbe incoraggiare, aiutare, consigliare" - "ma principalmente dalla oggettiva difficoltà di individuare strade originali e solide di futuro. Sarebbe bene che là dove innovazione e capacità imprenditoriale hanno già basi molto solide venissero riconosciute,

Unione e Pd, un matrimonio d'intenti BEPPE ZORZI ( da "Adige, L'" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della burocrazia statale", ?. migliore "soprattutto per quanto riguarda le spese". Risulta evidente il fatto che per vincere queste due sfide non ci potrà essere di alcun aiuto un approccio ripetitivo di esperienze in corso altrove. La vera domanda è la seguente: "cosa serve oggi al Trentino e al tempo stesso al Paese in questo mondo sempre più globalizzato?

E Walter diventa il "premier ombra" ( da "Giornale.it, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.

Veltroni, Crozza e il "padano" all'amatriciana. Dì la tua ( da "Giornale.it, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.

Burocrazia lenta Resta chiusa la Vecchia trattoria ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Cagliari e Provincia Pagina 1016 Stampace Burocrazia lenta Resta chiusa la Vecchia trattoria Stampace --> La cucina è sigillata da più di dieci giorni, chiusa dai Nas. Questione burocratica: "Mancava una comunicazione al Comune, ma per il resto era tutto in regola", racconta Claudio Ara, proprietario della Vecchia trattoria.

IL PIANO ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: burocrazia è davvero una cosa grave che ritarda i nostri progetti. In programma abbiamo dodici demolizioni di strutture abusive e intendiamo portarle tutte al termine nell'arco dei prossimi mesi. Ci sono stati ritardi - ricorda il primo cittadino - dovuti alle sospensive del Tar arrivate nei giorni in cui erano previsti alcuni abbattimenti ma ora la situazione sembra essersi risolta"

ANTONELLA RUSSO, INTITOLATA LA STRADA ( da "Mattino, Il (Avellino)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: riducendo considerevolmente i tempi ordinari segnati dalla burocrazia in queste circostanze. La targa è stata scoperta da Guarino, alla presenza della mamma di Antonella, Lucia, della sorella Milena, di rappresentanti della polizia locale, della guardia di finanza, dei carabinieri, delle scuole e delle espressioni ecclesiali.

Artigiani, ripresa ancora lontana ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: Tra le difficoltà che hanno frenato gli imprenditori c'è sicuramente il costo e i tempi della burocrazia. A livello nazionale gli artigiani - sostiene il "numero uno" di Confartigianato Pordenone - spendono circa undici miliardi di euro: una cifra astronomica che rappresenta un punto del Pil. Ecco perché il peso della burocrazia sta diventando sempre più soffocante.

Zacchera: "La Provincia non ha fatto niente per favorire le imprese" ( da "Stampa, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: assurdo prendersela con chi ha governato la Provincia fino a quattro anni fa: se qualcosa doveva essere cambiato nei piani di gestione urbanistica c'era tutto il tempo per farlo". Zacchera aggiunge poi che la Provincia "non ha fatto niente per sfoltire la burocrazia e favorire le imprese" e fa presente che non farà venire meno il suo impegno "anche se questa è materia delle Regioni".

Il caro-acqua tiene banco Nuovo scontro in Provincia ( da "Stampa, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: urbanistica e tempi della burocrazia regionale. Mauro Bricco ha presentato una mozione che lamenta come i tempi di approvazione dei piani regolatori da parte regionale siano "vergognosamente elefantiaci" e ha proposto che, come in Lombardia, anche in Piemonte si deleghi esame e approvazione delle varianti alle Province: "I piccoli Comuni non coprono i costi di questa tempistica infinita"

Veltroni: <Le proposte del Pd sulla camorra nel decreto sulla sicurezza> ( da "Corriere.it" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: perchè le pallottole vanno più veloci della burocrazia" CASAL DI PRINCIPE - "Ci vogliono interventi incisivi e veloci da parte dello Stato perchè le pallottole vanno più veloci della burocrazia". Cosi Walter Veltroni, presidente del Partito democratico ha illustrato le proposte del governo ombra da lui guidato agli imprenditori e alle associazioni di categoria di Casal di Principe.

<LE PROPOSTE DEL PD SULLA CAMORRA ENTRINO NEL DECRETO SULLA SICUREZZA> ( da "Wall Street Italia" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: "Le proposte del Pd sulla camorra entrino nel decreto sulla sicurezza" -->"Ci vogliono interventi incisivi e veloci da parte dello Stato perchè le pallottole vanno più veloci della burocrazia".

Patenti, rinnovi lumaca Quattro mesi di attesa ( da "Provincia di Como, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: E la causa è la stessa di tanti altri disservizi, nei settori più disparati: la burocrazia imperante, l'iter infinito e quanto mai farraginoso. Con l'aiuto degli esperti di alcune agenzie comasche, abbiamo analizzato tutti i passaggi, cercando di scoprire dove e perché si inceppa questo meccanismo. Le sorprese non sono mancate.

Dalla ( da "Provincia di Como, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia

Abstract: la vergogna della burocrazia. E' l'appiattimento di un Paese sfinito che sembra ormai aver rinunciato a lottare per migliorare la vita dei propri cittadini. E poi dicono che siamo fuori dai parametri di Maastricht di qualche decimale. Ma quanto volete che ci possa importare, se lo Stato è fuori di quattro mesi per ogni patente da riconsegnare rinnovata e vidimata?


Articoli

Il libro (sezione: Burocrazia)

( da "Cittadino, Il" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'adozione fra amore e coraggio n "Non ti so dire come sei venuta al mondo, purtroppo quel giorno non c'ero, non mi hanno invitata, ma ti posso raccontare il modo straordinario, speciale e unico in cui tu sei giunta nel mio mondo". Il paragrafo di copertina del libro "Alla mia bambina dagli occhi a mandorla" condensa tutta la voglia di vita di Cristina Rolla, autrice di un testo atipico e coraggioso, edito dalle Paoline, presentato martedì pomeriggio al liceo Novello. Nel 1998 la Rolla ha trentacinque anni, è una docente di lettere con due figli ancora piccoli: puro gesto d'amore, decide di adottare un terzo angioletto. L'esperienza che le cambierà la vita ora si è fatta racconto, in un libro agile e commovente. La roulette del destino affida a Cristina una bimba vietnamita, un fagottino in fasce rosa di appena cinque mesi impacchettato e abbandonato tutto il giorno in un culla che lambisce le strade di Hà Noi, "con l'unico stimolo psichico di un pallone sospeso sopra la testa, messo ogni tanto in movimento" spiega l'autrice. Il putto si chiama Tuyet Hoà, "fiore bianco come la neve", un nome candido come i sentimenti dei genitori, che fiduciosi, avviano la pratica di adozione. Qui parte l'avventura. La burocrazia è un mostro che si rigenera ogni qual volta credi di abbatterlo: per un documento necessario servono tre carte, per quella carte altre dieci perizie, per le perizie venti visite, in un itinerario labirintico e sfibrante. Poi bisogna volare ad Hà Noi, megalopoli disordinata, fradicia dell'umidità e delle zanzare del Yuan Jiang, il fiume Rosso, " caotica al parossismo, quattro milioni e mezzo di persone tutte in motorino in contemporanea" ride la scrittrice. La data di ritorno è incerta, l'accoglienza non concilia, il solo indossare una maglietta corta implica offendere una cultura altra e diversa, ipersensibile. I dottori del posto inventano un deficit psichico che la bimba di fatto non ha, giusto per intricare la situazione, poi altri problemi a cascata, tutti risolti con tenacia. "Nel scrivere questo libro ho cercato di rendere le mie emozioni, le mie sensazioni più chiare e comprensibili possibili. Voglio condividere la mia esperienza con quella di tutti, affinché sia d'incoraggiamento e confronto per chi intraprenderà una simile strada" è l'analisi dell'autrice. Il libro è immediato e scorrevole, Cristina utilizza la pagina come transfert di emozioni: parte da un flash sfocato, un ricordo che scrivendo precisa, chiarisce, riconferma, rapprendendo intorno a sé altri pensieri, altri dettagli della vicenda altrimenti non evocabili in maniera così nitida.Carlo Cerutti.

Torna all'inizio


Reggiani a Piazza Affari Vietato il mordi e fuggi (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Reggio" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Reggiani a Piazza Affari "Vietato il mordi e fuggi" REGGIO. L'ingresso in Borsa è una formidabile opportunità offerta alle imprese di piccole e medie dimensioni che vogliono crescere ma è anche una occasione di maturazione per il management aziendale. Ma non è una esperienza per tutti. Anche perché richiede un percorso impegnativo e impone obblighi severi. Per chi la vive è comunque un'esperienza eccezionale. Perfetta collimanza di idee nei racconti fatti ieri, nella sede degli Industriali, da Giovanni Burani, amministratore delegato di Mariella Burani Fashion Group (in Borsa da 8 anni) e da Giovanni Cavallini, presidente di Interpump Group (quotato 12 anni fa) in un incontro aperto a imprenditori e operatori del mondo creditizio. Fra i presenti i partner Abaxbank (banca d'investimento), Kpmg (revisore), Lazard (advisor finanziario), Pedersoli e associati (legale), Pms (advisor comunicazione). Attraverso l'intervista condotta da Paolo Giacomin, caporedattore dell'economia per Qn, agli ospiti sono state poste domande pungenti per sondare il terreno che porta a Piazza Affari. La quotazione - questo il dato di partenza - è un mezzo che aiuta a crescere e consente di fare acquisizioni altrimenti impossibili. Di contro impone obblighi di trasparenza con la fornitura di dati a scadenze tassative che la burocrazie pretende. Sia Burani che Cavallini hanno proposto ai rappresentanti di Borsa Italiana (in sala Barbara Lunghi responsabile per le piccole e medie imprese) di invitare il legislatore a rendere meno complesse le formalità. Anche se entrambi hanno ammesso che le verifiche sono uno stimolo ad operare sempre meglio. Confermando che per raccogliere denaro dal mercato i complessi adempimenti da rispettare sono una medicina che occorre bere ma che si potrebbe rendere un po' meno amara. L'incontro, aperto dal vice presidente di Industriali Reggio, Francesco Veroni, ha registrato la partecipazione di numerosi imprenditori, professionisti, esponenti del mondo creditizio. L'appuntamento ha fatto seguito al confronto di fine anno durante il quale erano stati analizzati i vari segmenti del mercato borsistito italiano. Il messaggio: non si entra in Borsa per il mordi e fuggi ma per una strategia di medio-lungo termine senza farsi spaventare dal saliscendi delle quotazioni.

Torna all'inizio


Splendidi fiori biologici . Ma quante spine (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere delle Alpi" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Splendidi fiori "biologici". Ma quante spine Il vivaio di Manuela e Roberto, alle prese con leggi e burocrazia IVAN PEROTTO Già di per sé un parco è la casa naturale per i fiori, quando poi nell'area protetta - appena poco fuori dai confini, in realtà, a Cergnai di Santa Giustina - esiste un vivaio, la protezione per i fiori diventa doppia. Logico pertanto che ad una struttura simile, quella di Manuela Reolon e Roberto Canal, venga assegnata la Carta Qualità del Parco nazionale Dolomiti bellunesi. In realtà, il vivaio sarebbe della sola Manuela, mentre il marito Roberto gestisce un'attività agricola - e si occupa anche di sistemare o creare giardini. Una distinzione burocratica, dovuta alla legge 19 sull'agricoltura che la Regione Veneto ha approvato nel 2000, aumentando a dismisura i problemi per le piccole realtà di montagna, equiparate alle grandi aziende della pianura. "Per poter lavorare siamo stati costretti a creare due aziende, perché la nuova legge regionale sfavorisce chi lavora in agricoltura. Prima noi riuscivamo a lavorare senza alcun problema, poi la legge ci ha imposto di dividere l'attività, perché sennò non potevamo vendere quello che coltivavamo. Una stortura assurda, ma purtroppo in Italia ormai si fanno solo leggi che favoriscano i grandi e costringano i piccoli imprenditori a chiudere. Ed in generale per l'agricoltura ci sono pochi aiuti, in particolare in provincia di Belluno". La realtà odierna dell'attività di Manuela e Roberto parla di una serra coperta da 500 mq, di 1.000 mq di vaselleria e di 1.000 mq di piante in terra piena. Numeri che apparentemente lasciano intendere la necessità di un lavoro costante, impegnativo. Eppure, per la legge 19 del Veneto, è sufficiente una persona sola per mandare avanti una struttura simile. "A ripensarci oggi, avremmo forse fatto meglio ad abbandonare tutto anche noi, come tanti nostri colleghi della provincia. Per la nuova legge potevamo solo coltivare e non vendere, a meno di non creare la seconda società. Siamo stati testardi, ed abbiamo voluto proseguire l'attività, rispettando la legge. Purtroppo, abbiamo solo problemi e nessun aiuto. Le associazioni di categoria non ci difendono, non ci tutelano. All'epoca la Coldiretti si è dimenticata di presentare la nostra domanda per chiedere il contributo per la costruzione della serra e così lo abbiamo perso, senza poter nemmeno rivalerci sulla Coldiretti". L'unico aiuto arriva alla fine dal Parco Dolomiti bellunesi, dalla Carta Qualità. "Il Parco sta facendo tanto per la montagna, per l'agricoltura. Sia direttamente, che indirettamente. Noi abbiamo deciso di aderire a Carta Qualità perché coltiviamo solo in modo biologico, senza trattamenti chimici. A volte preferiamo perdere una pianta malata, piuttosto che accanirci in ogni modo per salvarla. E poi Carta Qualità ci aiuta anche ad essere ascoltati, perché da soli non conteremmo nulla". Di porte chiuse in questi anni Manuela e Roberto ne hanno trovate tante, prima di incrociare quella spalancata del Parco Dolomiti. "Avevo cominciato un'attività legata allo smaltimento dei rifiuti verdi, acquistando i macchinari per il compostaggio. Quando ho presentato il mio progetto a Dolomiti Ambiente mi hanno riso in faccia. Sono andato avanti per la mia strada: portavo i rifiuti al Maserot, poi ad un certo punto me lo hanno impedito, con scuse assurde. Ho resistito due anni prima di arrendermi. E intanto sono arrivati altri a rubarmi l'idea".

Torna all'inizio


Sarno, gli alluvionati hanno occupato la stanza di Mancusi (sezione: Burocrazia)

( da "Citta' di Salerno, La" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Protesta pacifica al municipio Sarno, gli alluvionati hanno occupato la stanza di Mancusi " SARNO. Gli alluvionati fanno sentire la loro rabbia e occupano, in maniera pacifica, la stanza del sindaco e la sala degli assessori. Il loro scopo è di ottenere risposte rispetto al blocco della ricostruzione. Il 30 aprile è terminato l'operato della struttura commissariale, mentre l'Arcadis, l'agenzia regionale che ne dovrebbe prendere il posto, è ancora in alto mare. In attesa del passaggio delle consegne, anche burocratiche, però, vi è un vuoto istituzionale sulle competenze. Così, la regione non eroga i contributi per la ricostruzione degli edifici, per la realizzazione del lotto 11 per i delocalizzati e sono ferme le stesse opere pubbliche a causa del mancato versamento degli stati di avanzamento. " Non si sa chi deve firmare e decidere. Gli alluvionati attendono l'intestazione dei fondi sui quali sorgono le case ricostruite per accedere alle linee di credito e fornire garanzie alle banche per poter accendere mutui e pagare le ditte edili per la loro quota. 27 famiglie del comparto di via Casasale-via Pedagnali aspettano risposte sui tempi e sugli oneri economici, e si scagliano contro la burocrazia che, nel palleggio dei ruoli, allontana il rientro nelle abitazioni. Con la presenza del sindaco Amilcare Mancusi, gli autori della protesta hanno richiesto un incontro urgente con i responsabili regionali per avere chiarezza e maggiori certezze. Gli ex responsabili della struttura commissariale, i tecnici Magliulo e Parisio, dicono che, in questa fase, non hanno alcun potere e si attende una ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri che dia proroga dei poteri commissariali, almeno per completare le procedure giá avviate alla scadenza della fase di emergenza. Potrebbe essere questione di ore, e il provvedimento per i poteri speciali alla vecchia struttura dovrebbe arrivare. Mancusi ha reiterato la proposta di concedere ai sindaci dei comuni interessati il potere di firma degli atti della ricostruzione che interessano i singoli territori. Questo al fine di evitare che, in attesa della nascita dell'Arcadis, continuino le illogicitá e i ritardi. (g. f.).

Torna all'inizio


Il centro sportivo non salterà (sezione: Burocrazia)

( da "Trentino" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Lo stop a Stenico e la "spinta" dei sindaci dell'Unione STENICO. A pochi giorni dalla clamorosa bocciatura del progettato centro sportivo di valle c'è una certezza in più. Il centro sportivo si farà, ma con i tempi lunghi: quelli della burocrazia ma non del ripensamento in merito alla struttura. Questa è l'opinione degli altri due partners del centro sportivo, i comuni ora gemellati di Bleggio Inferiore e Lomaso. Il tutto parte da una constatazione: la bontà del progetto rimane solida e ferma. In effetti, il consiglio comunale di Stenico ha "bocciato" il progetto a causa dell'abbandono dell'aula consiliare da parte di alcuni consiglieri per protesta: i consiglieri rimasti non garantivano più il numero legale, quindi tutto è saltato. E' bastato che si dissociassero dalla linea di maggioranza un consigliere e un assessore, Monica Mattevi, per mettere in crisi il Comune, che nella questione del Centro sportivo è capoconsorzio. A bocce ferme, la situazione è abbastanza chiara. Anzitutto, la minoranza ha agito correttamente, abbandonando l'aula, essendo trattato con sufficienza il suo ruolo. E' chiaro al proposito il capogruppo, Claudio Morelli: "A noi nessuno ha mai chiesto nulla, come se non esistessimo. Per questo davanti all'abbandono dell'aula di consiglieri di maggioranza, non potevamo sottrarci all'abbandono, pur concordando col Centro". Pesanti le reazioni del mondo sportivo davanti alla bocciatura e immediate, dato che alla seduta assisteva anche il presidente della squadra del Comano, che si è assunta l'onere della realizzazione del centro, Roberto Filippi, che ha appreso allibito il non luogo a procedere del Comune di Stenico. Fiduciosi invece i due comuni "gemelli", Lomaso e Bleggio Inferiore. Il presidente dell'Unione, e sindaco di Bleggio Inferiore, Livio Caldera, caldeggia una pronta soluzione del problema, magari ridiscutendone a Stenico. Il sindaco di Lomaso, Guido Turrini, a sua volta è deluso ma non dòmo: "A questo punto bisogna prendere atto della battuta d'arresto del progetto: o immediatamente Stenico riconsidera la decisione e riconvocando il consiglio si decide di chiedere il contributo provinciale, oppure a tempi lunghi dovremo sciogliere il consorzio e procedere con le nostre gambe".

Torna all'inizio


"Badanti costrette a non uscire di casa" (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Dal paesaggio sociale sono scomparse quasi del tutto le badanti. Abbiamo scoperto Finale quale città dell'Inquietudine, pensiamo debba essere considerato inquietante e oggetto di riflessione il fatto che tante cittadine del mondo venute nella nostra città ad assistere giorno e notte i nostri anziani siano costrette di fatto ad una sorta di arresti domiciliari, aumentando con questo il disagio degli stessi anziani". Il grido d'allarme è di Simona Simonetti e Gabriello Castellazzi dei Verdi di Finale. Aggiungono: "Secondo le stime sono almeno 100 le badanti finalesi che stanno aspettando di essere regolarizzate. L'attuale legge prevede il fermo d'ogni extra-comunitario sprovvisto di documentazione regolare, mentre il secondo fermo dovrebbe tramutarsi già da ora in arresto. Presso il Comune sono circa 500 gli extracomunitari residenti e con un lavoro. Il nuovo progetto di legge del governo è ingiusto perché non distingue in modo netto la severità per chi delinque dalla doverosa accoglienza verso chi è solo nell'attesa di regolarizzare la propria posizione. Due anni fa le organizzazioni del volontariato e quelle cattoliche hanno assistito centinaia d'extracomunitari che lavoravano onestamente costrette a sostare in coda per tutta la notte davanti agli uffici postali". Concludono: "Dopo due anni, la burocrazia è riuscita a sanare la situazione solo di una piccola parte di quanti hanno avuto fiducia nelle nostre istituzioni. Oggi vediamo il risultato: tante persone vivono nell'ansia di essere fermate, con il rischio di compromettere la vita dei loro figli, che in gran numero già frequentano le nostre scuole. Abbiamo intervistato alcune badanti, il tam-tam si è diffuso: il progetto di legge presentato dal Governo prevede la prigione per chiunque sia irregolare. Il timore che possa essere approvato genera paura e questo fatto va a detrimento di un lavoro quale l'assistenza agli anziani, che richiede grande sensibilità e serenità".\.

Torna all'inizio


Bocciata la sanatoria al condominio (sezione: Burocrazia)

( da "Alto Adige" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Sergio Armanini: "Siamo in regola ma vittime di faide private" La commissione tecnica del Comune ha detto di no al cantiere di via Virgilio MERANO. Il condominio era appeso ad un filo, e quel filo ieri la commissione dilizia comunale l'ha spezzato: il no espresso in via Portici mette in crisi la tranquilla conclusione dell'opera di costruzione e il rispetto dei termini ed impegni, con rischio di danni a dir poco enorme. Al centro della questione c'è un fabbricato in via Virgilio a Maia Alta: al condominio Hedy, oltre a dover fare i conti con le normative e la burocrazia pubblica, devono confrontarsi con l'astiosa campagna di denigrazione di un vicino e con l'azione politica dei Verdi che, in maniera discutibile, ha cavalcato l'opposizione al fabbricato. "Purtroppo siamo finiti in cattiva luce - spiega Sergio Armanini, amministratore unico della società ArteHaus - per delle insinuazioni che non hanno fondo". Possibile che la ragione sia solo dalla vostra? "Abbiamo sempre dimostrato la massima disponibilità con il Comune e di conseguenza abbiamo proposto alcune varianti. Senza mai ottenere risposte concrete". Varianti su varianti. "Certo, ma non perché il lavoro o il progetto erano fatti male: erano mosse per trovare compromessi ed evitare i contenziosi. E non sono bastate neppure quelle". E ora siete alle strette. "Esatto, ci sono i contratti da rispettare, i sette appartamenti da intavolare, ma per fare i rogiti serve il permesso d'uso e la licenza edilizia". Voi avevate chiesto una sanatoria ai lavori. "Una mossa obbligata per stringere i tempi, che ci sarebbe costata economicamente". Non è che ci sono stati aggiustamenti poco chiari? "Ma no: abbiamo una volumetria totale di 63 metri cubi in meno al massimo; l'altezza è mediamente 23 cm, con 2 metri sul colmo, rispetto all'edificio preesistente". Perché questo accanimento e questa nuova bocciatura della commissione edilizia nei vostri confronti? "Forse anche perché con le nostre leggi alla fine chi mette i bastoni fra le ruote non rischia di suo. Anzi, sono stati scomodati e mandati allo sbaraglio il difensore civico e i cinque consiglieri Verdi per evitare di esporsi in prima persona. Se questi ultimi si fossero interessati anche da noi, forse tutto sarebbe risultato più lineare. Noi non abbiamo niente da nascondere, le nostre carte sono depositate in Comune". Strada facendo avete puntato su Casa Clima A. "Anche qui c'è chi ha preso fischi per fiaschi. In origine avevamo la indicazione B - e non C come sostengono nella loro interrogazione i consiglieri Marco Dalbosco, Sepp Vieider, Christine Tonsern, Cristina Herz, Massimiliano Boriero - e, vista la qualità dei nostri prodotti, abbiamo pensato di passare alla A. Non vedo cosa ci sia di illegale o irregolare. Forse sono proprio loro, i consiglieri Verdi, ad essere stati consigliati male". Fra le altre cose, resta sospesa la questione delle cantine fuori terra. "Anche questo aspetto è discutibile. Non abbiamo modificato quote ed esistono documentazioni fotografiche che lo confermano". La colpa di tutto? "Una faida privata". E ora dopo la bocciatura? "Non ci resta che la via legale. Qualcuno dovrà pagare e risarcirci i danni". (d.b.).

Torna all'inizio


Pochi i veri successi (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi (La Legge)" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - studi e carriere Numero 133, pag. 23 del 5/6/2008 Autore: Ludovico Marinotti Visualizza la pagina in PDF       profondo giallo Pochi i veri successi Il Belpaese non ha molto da offrire alle law firm internazionali. Le tariffe orarie che vengono fatturate nella City, a New York o a Tokyo sono superiori del 40% a quelle che vengono effettivamente praticate in Italia dai medesimi studi. Difficile, se non impossibile, anche l'esportazione dei clienti. Poche sono ormai le multinazionali che guardano all'Italia per insediare le loro operation, disincentivate come sono dall'alto costo del lavoro, da una burocrazia incomprensibile e inefficiente, da infrastrutture obsolete e infine da una fiscalità che non conosce pari nel mondo quanto meno in proporzione a quello che restituisce in termini di servizio pubblico. In Italia poi non si raccolgono capitali e il famoso risparmio italiano prende altre strade e altri prodotti finanziari ma non certo considera l'investimento azionario. Nella maggior parte dei casi, il rendimento dei professionisti italiani, non certo per colpa loro, risulta inferiore alla media di quelli delle altre giurisdizioni, Stati Uniti e Regno Unito in testa, dove i network internazionali normalmente operano e questo produce il cosiddetto effetto "diluizione" sui conti e i parametri economici delle principali realtà. La maggior parte, anzi quasi tutte, le joint venture o gli start-up fatte in Italia da studi internazionali sono fallite o comunque si sono fortemente ridimensionate rispetto all'impianto originario. Le storie di successo, almeno per ora, sono pochissime. Nonostante questa Caporetto, gli studi stranieri continueranno a venire in Italia e già si scommette sul prossimo imminente round di arrivi. Ogni scusa per poter esibire una bandierina anche a Roma o Milano, val bene un investimento milionario. In fondo in Italia c'è il sole, le città d'arte e si mangia molto meglio che altrove. Se bisogna proprio fare un ufficio di rappresentanza, quale paese ha di meglio da offrire?.

Torna all'inizio


Csv, un nuovo Consiglio e alcune novità statutarie (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Brescia" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione: 05/06/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:La Città. Il confermato presidente Gianpietro Briola illustra finalità e progetti per favorire la più ampia partecipazione Csv, un nuovo Consiglio e alcune novità statutarie Il Centro servizi per il volontariato di Brescia ha rinnovato il proprio Consiglio di amministrazione, si è dato un nuovo statuto ed un nuovo regolamento. Il presidente, riconfermato, è Gianpietro Briola; vicepresidente Vincenza Corsini; consiglieri: Dario Ciapetti, Gianbattista Coccaglio, Adele Ferrari, Chiara Gabrieli, Jonas Maniaz, Franco Micheloni ed Adriana Mostarda; direttore Angelo Patti. Con il nuovo Consiglio sono arrivati, come richiamato più sopra, anche un nuovo statuto ed un nuovo regolamento del Csv. Per illustrare le maggiori novità introdotte abbiamo sentito proprio il riconfermato presidente Gianpietro Briola. "Le finalità non cambiano, l'Acsv (Associazione centro servizi per il volontariato) non persegue scopo di lucro e si propone la gestione, nello spirito della Legge 266/91, del Centro di servizi per il volontariato. In particolare l'Associazione si propone di sostenere e qualificare l'attività di volontariato, erogando gratuitamente alle organizzazioni di volontariato servizi tra i quali: la predisposizione di strumenti e di iniziative per la crescita della cultura della solidarietà, la promozione di nuove iniziative di volontariato e il rafforzamento di quelle esistenti; la consulenza e l'assistenza qualificata, nonché la predisposizione di strumenti per la progettazione, l'avvio e la realizzazione di specifiche attività; la formazione e la qualificazione degli aderenti alle organizzazioni di volontariato; la raccolta e la diffusione di informazioni, notizie e dati sulle attività di volontariato locale e nazionale. L'Associazione si propone altresì di erogare servizi alle associazioni che non perseguono scopo di lucro, attraverso il reperimento e l'impiego di risorse diverse rispetto ai fondi previsti ed erogati ai sensi della Legge 266/91". Quali le maggiori novità introdotte dal nuovo statuto? "Il criterio principe sul quale è basata la nuova regolamentazione è la partecipazione. Abbiamo cercato di favorire l'allargamento e la democraticità della base associativa che attraverso l'Assemblea indica le linee guida, le direttrici che il Centro deve seguire. Il nostro Csv ha festeggiato lo scorso anno i suoi primi dieci anni d'attività: il volontariato è cresciuto ed è cambiato nelle forme, nei servizi e nei numeri, ed il Centro cambia e deve cambiare in simbiosi con esso". Nello specifico chi può aderire e come? "Possono aderire al Csv le organizzazioni di volontariato iscritte nel Registro regionale delle Organizzazioni di volontariato, sezione provinciale di Brescia e le altre Associazioni senza scopo di lucro operanti nella provincia di Brescia. Per le associazioni articolate su diversi livelli, siano esse organizzazioni di volontariato ovvero associazioni senza scopo di lucro, è consentita l'iscrizione unicamente al livello competente per territorio sulla provincia di Brescia e non ai singoli gruppi locali. L'Assemblea - l'organo sovrano dell'Associazione - è composta da tutti gli aderenti all'Associazione in regola con il pagamento della quota associativa ed iscritti nel Registro degli aderenti da almeno tre mesi. La domanda di adesione deve essere presentata per iscritto al Consiglio direttivo dal legale rappresentante dell'Associazione istante con allegata la necessaria documentazione che verrà richiesta dagli operatori del Centro". Parlava dei cambiamenti che hanno investito il mondo dei volontari in questi anni. Dal suo punto di vista qual è l'attuale stato di salute dell'associazionismo non profit bresciano? "Stiamo per presentare, nel corso di un convegno che si terrà il 19 giugno (ne parliamo in pagina ndr), un'attenta "radiografia" del volontariato di casa nostra. I dati emersi offrono interessanti spunti di riflessione e delineano in maniera abbastanza nitida il volontariato bresciano. Innanzitutto una buona diffusione, in linea con tutte le regioni settentrionali, delle Organizzazioni (sono poco più di 500 le bresciane iscritte a registro) ed una frammentazione del panorama verso gruppi sempre più piccoli da una parte, ed organizzazioni strutturate e di grandi dimensioni dall'altra. Altro fattore interessante è il primato, fra le fonti da cui provengono gli importi per la gestione e il funzionamento delle associazioni, dei contratti e delle convenzioni con il settore pubblico; sintomo evidente di un maggiore coinvolgimento del volontariato nella responsabilità e nella gestione delle strutture e dei servizi di welfare". Un volontariato che quindi si professionalizza: è possibile delineare l'identikit del volontario? "Un volontariato che si professionalizza nelle competenze, ma che conferma come proprio cardine la gratuità dell'azione volontaria. Il volontario è sia uomo che donna, con una predominanza nella nostra provincia dei primi rispetto alle seconde; l'età media è abbastanza elevata e ripropone il noto problema del ricambio generazionale su cui si potrebbe aprire un lunghissimo dibattito basato sulla capacità attrattiva della domanda, sulle difficoltà dei nuovi aderenti a riconoscersi nelle forme "codificate" dai padri delle associazioni, sugli strumenti di promozione, ed in generale su uno scenario sociale diverso da quello di alcuni anni fa - precarietà, difficoltà d'inserimento nel mondo del lavoro, allungamento dell'età in cui si costruisce famiglia e futuro -. Un volontario indicato per lo più come sistematico, quindi con un impegno assiduo, che può essere esecutivo di mansioni pratiche ma che può spaziare anche in altri campi: gestionale, promozionale ed anche professionale come quello di alcuni infermieri, medici o assistenti legali". Il volontariato in conclusione, seppur con qualche problema, sembra essere vissuto e partecipato a Brescia "Il volontariato è vivo ed attento ai bisogni della società. Sa cogliere prima delle Istituzioni i bisogni offrendo loro un risposta che chiede poi di essere strutturata e contestualizzata. Cambia e si adatta più velocemente alle istanze sociali di quanto faccia la legislazione che lo regola. È inutile però nasconderci che dei problemi ci sono: la già citata difficoltà del coinvolgimento dei giovani, una burocrazia che certe volte rallenta od imbriglia la voglia di fare, le normali difficoltà nel mandare avanti l'attività di gruppi fatti da più persone. Il Csv rinnova il proprio impegno a promuovere ed aiutare le tante persone che si adoperano nelle associazioni di volontariato bresciane. Il motto della nostra campagna pubblicitaria recita "lasciati tentare dal volontariato", una tentazione che aiuta il prossimo e motiva ognuno di noi".

Torna all'inizio


Direttori statali fuori dai sindacati (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Primo Piano Numero 133, pag. 6 del 5/6/2008 Autore: di Alessandra Ricciardi Visualizza la pagina in PDF       Pugno duro di Brunetta nel vertice con Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Ugl: farò la riforma per legge Direttori statali fuori dai sindacati L'80% dei capi dei dipendenti pubblici è iscritto a una sigla la riforma del pubblico impiego si farà. E si farà, in larga misura, per legge. Ha mostrato il pugno, il ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, ieri, nel primo vertice sull'ammodernamento della burocrazia italiana con i segretari dei principali sindacati italiani, rispettivamente Guglielmo Epifani, Cgil, Raffaele Bonanni, Cisl, Luigi Angeletti, Uil, Marco Nigi, Confsal, Renata Polverini, Ugl. Perché in materia di organizzazione del lavoro le attuali regole conferiscono al potere legislativo e non contrattuale gli spazi di intervento, ha spiegato Brunetta, sia a voce che in un ampio documento di sintesi, per mettere le mani avanti contro eventuali richieste dei sindacati, per la verità già copiosamente fatte pervenire a mezzo stampa, di trattare su tutti i punti di riforma. Ed è proprio l'eccessiva presenza del sindacato nella pubblica amminsitrazione che Brunetta ha preso di mira nel disegno di legge delega (la cui bozza è stata anticipata da ItaliaOggi il 27 maggio scorso) che sarà presentato in uno dei proissimi consigli dei ministri. Certamente entro fine giugno, in contemporanea con l'avvio del Dpef, il documento di programmazione economia e finanziari,a che proprio dal pubblico impiego si attende risparmi per il 2008 di circa 3 miliardi di euro. Una delle norme del ddl, secondo quanto risulta a IO, prevede per la prima volta l'incompatibilità tra la carica di direttore del personale e l'iscrizione a un sindacato. Perché oggi succede che in molti casi i direttori generali responsabili della gestione dei dipendenti, e che dunque rappresentano il datore di lavoro nel rapporto con i sindacati, si siedano a l tavolo delle trattative con le sigle essendo iscritti a una delle stesse. Secondo alcune stime ufficiose, la percentuale di doppia appartenenza si aggirerebbe sull'80%: 8 capi del personale su dieci sarebbero iscritti o sarebbero vicini a un sindacato. Un evidente conflitto di interessi (il dirigente dovrebbe rappresentare l'amministrazione, il sindacato, invece, i lavoratori),che Brunetta è intenzionato a eliminare una volta per tutte, fissando nel ddl una semplice regola di incompatibilità: i direttori del personale non possono ricoprire questo incarico se sono iscritti o lo sono stati in precedenza (il termine dovrebbe essere di due anni) a un sindacato. Impossibile iscriversi anche nei due anni successivi alla cessazione dell'incarico. Un problema, quello dell'incompatibilità tra cariche nella pa e incarichi sindacali, che era stato posto per la stessa Funzione pubblica in un'interrogazione parlamentare del 2006. Primo firmatario Michaela Biancofiere, e a seguire alcuni big dell'attuale esecutivo Berlusconi, tra i quali Mariastella Gelmini, ministro dell'istruzione, università e ricerca, ed Elio Vito, ministro dei rapporti con il parlamento, l'interrogazione solleva il problema al governo Prodi di alcuni direttori generali e dirigenti che si occupano di personale e di relazioni sindacali e che "vengono nominati solo dopo aver sentito le organizzazioni sindacali". In particolare si puntava il dito contro il direttore del personale del dipartimento della funzione , dottor Luciano Grazia Cannerozzi. Ora il problema viene riaffrontato. E Brunetta è deciso a non demordere, anche se l'argomento è spinoso. "Le riforme non vanno fatte con il bastone, ma coinvolgendo il personale", ha avvertito Bonanni. "Non si deve parlare solo di tagli e di riforme, ma anche di investimenti", ha chiarito Epifani. "C'è innanzitutto il problema dei contratti scaduti che vanno rinnovati", incalza Nigi. "è un buon punto di partenza, ora bisogna vedere cosa verrà fuori", dice fiduciosa la Polverini,.

Torna all'inizio


Legge sulla caccia: picco difende la riforma violino (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Regione Legge sulla caccia: Picco difende la riforma Violino TRIESTE. Poca burocrazia, chiarezza nelle norme e costi equilibrati. Questa la strategia suggerita dal consigliere regionale della Lega Nord Enore Picco. "Basta speculare - dice - su questo settore. Io, e con me tutta la Lega, parto dal messaggio che la gente ha mandato il 13 e 14 aprile: basta burocrazia, basta carrozzoni, i cittadini invocano la politica del fare. I cacciatori chiedono di poter andare a caccia nella massima legalità, con costi equi e senza vessazioni".

Torna all'inizio


L'egiziano di pistoia è il faraone del turismo (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Sposò una ragazza toscana, poi ha avviato qui anche una delle sue attività con 53 dipendenti. In patria ne ha addirittura 8mila. "L'Italia? Troppa burocrazia, prezzi alti". MICALI a pagina 13.

Torna all'inizio


Registro delle imprese (sezione: Burocrazia)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

TASSE Registro delle imprese È in distribuzione in questi giorni la richiesta della gabella annuale della Camera di commercio per l'iscrizione obbligatoria al Registro delle imprese. Chi, nella provincia di Trieste, ha ricevuto l'intimazione a pagare ha scoperto di diventare, suo malgrado, finanziatore del "progetto Parco del mare" e di altri fantomatici quanto generici interventi contro l'inquinamento. Indipendentemente dalla legge (del 1993!) che permette all'ente camerale di aumentare l'obolo del 20% in un anno, mi domando con quale criterio e soprattutto con quale faccia i signori della Camera di Commercio infilino ulteriormente le mani nelle tasche di chi lavora, produce, paga le tasse e non ne può più di caste, sprechi e prese in giro. Non posso che augurarmi che il nuovo governo provveda, nell'ottica dell'eliminazine degli enti inutili, costosi e malvisti dalla popolazione, a sopprimere la Camera di commercio e tutti gli altri enti che attorno ad essa gravitano, che non servono ad altro che a complicarci la vita in un girone dantesco di burocrazia e tasse. Andrea Sardos Albertini.

Torna all'inizio


Nascono i consorzi delle imprese sarde (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di Guido Piga Nascono i consorzi delle imprese sarde Si candideranno agli appalti per il summit 2009 con tre cordate: costruzioni, informatica e servizi Putzu: "Sono circa quaranta aziende, un obiettivo difficile è una vera svolta culturale per l'isola" LA MADDALENA. L'appuntamento dal notaio è fissato, e non sarà disdetto: il consorzio delle imprese edili della Sardegna, da nord a sud, si farà e diventerà la più grossa società di costruzioni dell'isola. Solo che ora, per il G8 che ha permesso e accelerato questa svolta imprenditoriale, non sarà possibile mettere nero su bianco la costituzione. "Troppa burocrazia, saremmo arrivati fuori tempo massimo per le opere da realizzare alla Maddalena" dice Massimo Putzu, alto dirigente di Confindustria. Per il G8 i costruttori formeranno un'associazione temporanea d'impresa, ne fanno parte una quarantina d'aziende, si candidano ad aprire uno dei cinque grandi cantieri. Ma gli industriali hanno messo su altre due cordate: una per l'information technology (senza Tiscali) e una per i servizi. Fare società, in Sardegna, non è mai stato facile. O, almeno, questa per anni è stato il luogo comune. In realtà, leggendo i dati di Unioncamere (l'unione delle camere di commercio italiane), il quadro è meno netto. In Italia le imprese individuali sono il 57,1 per cento di quelle totali. Il dato è del 2006. In quell'anno la camera di commercio di Sassari ha segnato un dato più alto: delle 55 mila 187 imprese registrate, ben il 61 per cento era composto da ditte individuali. Scomponendo i dati, però, c'è una sorpresa: nel Sassarese la percentuale di ditte individuali è ancora più alta, (64.7 per cento del totale), ma in Gallura è uguale a quella nazionale (57.2 per cento). Sull'altro fronte, quello delle società di capitali (spa e srl), la percentuale italiana è del 19.3 per cento sul totale delle imprese. La media del nord Sardegna è del 16.2 per cento, tre punti sotto il dato nazionale. Meno voglia di fare società, appunto, ma con dati differenti tra il Sassarese (13.9 per cento di spa e srl) e la Gallura (18.6 per cento, percentuale vicinissima a quella italiana). "La nascita del consorzio tra le imprese edili è, inutile nasconderlo, una svolta culturale e imprenditoriale di grande rilievo" spiega Massimo Putzu, imprenditore olbiese, vicepresidente regionale della Confindustria. Effettivamente, non era mai succeso prima che quaranta aziende - del nord, del centro e del sud della Sardegna - rinunciassero alla propria autonomia per (con)dividere affari, clienti e profitti (o perdite). E' uno degli effetti collaterali del G8, l'evento che trasformerà mezza Sardegna a livello infrastrutturale e l'intera isola come gestione dei prossimi business. "Non era facile raggiungere questo obbiettivo - chiarisce Putzu -. Ma ci siamo riusciti perché non avevamo scelta, in un certo senso. Ora c'è l'opportunità del G8 ma per poter ottenere quegli appalti era necessario mettersi insieme, fare massa. Un'impresa sarda, da sola, avrebbe potuto ottenere poco o nulla, su questo non ci sono dubbi". Non sarà così: sono una quarantina le società di costruzioni di Confindustria che hanno formato un'associazione temporanea di impresa e che si candidano, con buone chance di successo, a ottenere dal commissario del G8 Bertolaso la realizzazione di una delle cinque opere opere alla Maddalena. "Non facciamo nomi. Ci sono aziende associate alla Confindustria del nord Sardegna, a quella della Sardegna centrale, a quella di Oristano e a quella del sud Sardegna - evidenzia Putzu -. Ha fatto un grande lavoro il presidente Lubrano e ora è stato fissato l'appuntamento dal notaio per la costituzione del consorzio. Non lo faremo subito perché, per via della burocrazia, saremmo arrivati fuori tempo massimo per il G8. Ma per il futuro saremo pronti". Il che vuol dire che, per l'appalto della rete del metanodotto Galsi e per la Olbia-Sassari, i costruttori sardi sono già in campo. Ma Confindustria punta anche sull'information technology e sui servizi, per il G8. Ci sono due associazioni temporanee di impresa che si faranno avanti con Bertolaso: per internet solo aziende del nord e di Cagliari (Tiscali, società di Soru, non partecipa), per i servizi solo galluresi.

Torna all'inizio


Per gli imprenditori è una corsa a ostacoli (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Grosseto Per gli imprenditori è una corsa a ostacoli Renzo Alessandri (Cna) lancia l'allarme per il dilagare del fenomeno Soprattutto quando si muovono i primi passi può capitare di inciampare. Renzo Alessandri, in poche parole, riassume quelli che sono gli ostacoli sulla strada di un'impresa "giovane". "In primo luogo mi vengono in mente i gravami della burocrazia (decine e decine di autorizzazioni da richiedere ed altrettante istanze da inoltrare), poi le difficoltà di acceso al credito (le banche, oggi, giustificano con i vincoli di Basilea la loro riluttanza a "scommettere" sull'impresa e soprattutto sulla nuova impresa). Non meno significativi - aggiunge il responsabile tecnico della Cna - i crescenti costi per la sicurezza, ora estesi ad ogni dimensioni aziendale (lavoratori autonomi compresi); e ancora il peso del fisco e, in ultimo, le difficoltà di un mercato che la competizione globale rende ogni giorno più selettivo. Ebbene, a tutto questo si aggiungono sempre più spesso reiterati e raffinati tentativi di raggiro come quello scoperto negli ultimi giorni e che interessa diversi nostri associati". G.B.

Torna all'inizio


Angela, mamma a metà: rivoglio mio figlio (sezione: Burocrazia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di Tiziana Simula Angela, mamma a metà: "Rivoglio mio figlio" L'odissea giudiziaria di una giovane ucraina. Il ragazzo è in affidamento a Bergamo LOIRI. Le parole sono come un torrente in piena, emozioni e ricordi che raccontano una storia tormentata da mille vicissitudini, intrappolata in una giungla di leggi e burocrazia che l'hanno condannata a stare lontano per anni da suo figlio, dato in affido. Ma quel bambino, Angela Babitch, 34 anni, ucraina, da tempo in Sardegna, lo rivuole con sè: una battaglia difficile, già finita sui tavoli di due tribunali, che va avanti da otto anni e che, dice, "continuerò finchè non lo riavrò con me". Con il cuore e la vita a pezzi, Angela, mamma a metà, non si arrende e dalla sua casa di Loiri, dove ora vive, lancia il suo accorato appello alle istituzioni: "ho bisogno di aiuto, non so più cosa fare per riavere mio figlio". Cerca una via d'uscita nel labirinto giudiziario in cui è finita ma non trova la strada giusta. "Mi rivolgo ai sindaci di Olbia e Loiri, due comuni in cui ho vissuto e che conoscono già la mia storia, a tutte le istituzioni che possono aiutarmi - dice -. Cerco soprattutto uno studio legale penalista esperto in diritti internazionali visto che sia io che il bambino abbiamo cittadinanza ucraina". Sommersa dai documenti, Angela inizia a raccontare: l'arrivo a Olbia nel'94 per un periodo di vacanza, il parto prematuro di Alessandro (nome di fantasia), che ora ha 14 anni, l'inizio del cammino difficile di una mamma sola e straniera. Scampoli di vita vissuta in diversi paesi alla ricerca di lavoro e stabilità, da Olbia al continente, finchè nel 2002 dopo alcune tristi esperienze in comunità di accoglienza, il Tribunale per i minorenni di Milano dispone l'affido etero familiare del bambino gestito dal servizio famiglie terapeutiche della cooperativa sociale Afa di Bergamo. "Il primo affido è fallito - racconta -. Dicevano che il bambino aveva messo in crisi la coppia, ma lui che colpa ne aveva? Poi, è stato affidato a un'altra famiglia con la quale vive tuttora, in provincia di Bergamo". A questo punto, rabbia e disperazione esplodono. "In questi anni di allontamento, la figura materna è stata disintegrata: gli è stato proibito di dirmi dove abita e con chi. Non conosco la famiglia con cui vive, non l'ho mai incontrata. Col bambino, ci sentiamo per telefono e ci vediamo una volta al mese, non nella casa in cui sta. Ma non posso partecipare alla sua educazione, alla sua vita. Chiedo che si metta fine a questo tormento: io potrò essere nuovamente felice se ritornerà con me, ma lui, questi traumi, li cancellerà? Mi domando perchè non viene rispettata la legge 149 sull'affido, i cui tempi sono superati e perchè non vengono rispettate le prescrizioni imposte, mentre io lo faccio. La mia vita non esiste più: da otto anni mi sottopongo a verifiche per dimostrare che non sono nè drogata, nè alcolizzata, nè pazza. Da tre anni, la mia situazione è stabile: ho superato le difficoltà, ho un marito, una casa. Non so cosa devo dimostrare ancora per poter riavere mio figlio - continua Angela -. Voglio giustizia perchè mi è stato tolto credendo a dichiarazioni anonime senza che venissero fatte le necessarie verifiche: dovevano essere fatte prima di allontanarlo da me, non adesso". Quando Angela è rientrata in Sardegna, il caso è passato al tribunale dei minorenni di Sassari che nel gennaio scorso ha dichiarato però la propria incompetenza territoriale. Tutto è ritornato quindi nelle mani del Tribunale di Milano. "Siamo punto e a capo - conclude, travolta dall'esasperazione: i tempi lunghissimi della legge stanno danneggiando il futuro di mio figlio e distruggendo me, che continuo a essere metà mamma, metà moglie, metà figlia, visto che anch'io ho una famiglia in Ucraina che aspetta di riabbracciarmi".

Torna all'inizio


Fouad, l'acchiappaturisti - gianfranco micali (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Toscana Fouad, l'acchiappaturisti Da guida a imprenditore con 8mila dipendenti GIANFRANCO MICALI La storia del quarantottenne Fouad Hassoun è davvero straordinaria, così simile a quelle che negli anni Cinquanta facevano la fortuna di certi periodici americani. Un egiziano che nel giro di 25 anni si trasforma da accompagnatore turistico nel primo e più importante imprenditore mediorientale di turismo con un fatturato di 280 milioni non si incontra tutti i giorni. E invece lui vive e lavora a Pistoia praticamente sconosciuto ai suoi concittadini. Sì, perché come se non bastasse, la sua avventura si è arricchita di un altro sorprendente episodio quando nel 2004 ha deciso di stabilirsi in Italia, scegliendo la città toscana come sede principale della "Phone and Go" ("Telefona e vai"), con cui ha cominciato l'assalto al business europeo dei viaggi. Nell'Italia in cui tutti parlano di crisi e contrazione pressoché irreversibile dell'economia, in 4 anni ha decuplicato il fatturato (dai 5 milioni di euro iniziali agli 80 milioni stimati per il 2008). E solo dopo il successo di Pistoia, adesso aprirà una nuova sede (secondaria) a Londra, che allargherà nel mondo anglosassone il suo impero che in Egitto conta 16 navi da crociera, 140 pullman, 4 alberghi, un aereo charter, un ristorante di lusso, agenzie turistiche nei più importanti centri. E 8mila dipendenti. Chiunque si sarebbe accontentato ed invece Hassoun, non pago di questo, decide di trasferirsi nella defilata Pistoia, investe 12 milioni di euro, assume 53 persone e si inventa quello che sembra l'uovo di Colombo (la possibilità di prenotare le vacanze attraverso il telefono), e qui da noi sta per ripetere la straordinaria ascesa egiziana. Per sfizio o per svago apre anche un ristorante a Firenze, il Rossini, che in breve tempo ottiene una stella Michelin. Hassoun, lei era ricco di famiglia? "No. Mio padre e mia madre si conobbero al Cairo, ma entrambi i loro genitori erano d'origine libanese. Il nonno paterno aveva fatto l'attore. Il nonno materno invece era giornalista professionista. Buona borghesia, ma tutt'altro che danarosa. Dall'età di 16 anni mi sono mantenuto da solo agli studi. Prima suonando la batteria in un complesso rock e poi dai 18 anni come accompagnatore turistico di gruppi prevalentemente americani. Per mia fortuna avevo studiato in un liceo religioso francese e parlavo bene le lingue. Il traguardo principale della mia vita continuava ad essere la laurea in economia e commercio che conseguii a 22 anni. Dopodiché mi assunsero negli uffici della compagnia turistica per la quale avevo lavorato all'esterno". E fin qui la sua vita assomiglia a quella di tanta gente. Quando ha innestato il turbo? "Abbastanza presto. Nel giro di un paio d'anni. Nel frattempo avevo conosciuto Michela Chiti, mia moglie. Pistoiese. Il mio primo contatto con la Toscana. Per la verità non dovevo neppure incontrarla. Lei lavorava come guida per Turisanda e ad accoglierla doveva andare un altro. Il destino esiste. Ci incontrammo, ci sposammo, e sempre in quel periodo misi su con mio fratello ed un altro socio un'agenzia di incoming, quelle addette al ricevimento dei viaggiatori stranieri. Avevamo una scrivania in tre. Il primo tour operator che ci accordò fiducia fu anch'esso toscano, l'Album Viaggi di Sesto Fiorentino, e del primo cliente ricordo ancora il cognome: Guicciardini. Tanto intensi divennero poi gli scambi professionali da spingermi già allora a vivere a lungo in Toscana, tanto da ottenere nel 1990 la cittadinanza italiana. Più tardi cominciammo a lavorare anche con francesi e spagnoli. Andò subito bene. La svolta però arrivò con la fiducia di Francorosso che dirottò tutti i suoi clienti su di noi e allora osammo far progettare le prime tre navi da crociera sul Nilo. Ne riuscimmo a pagare due, per la terza ci mancarono i fondi, e la vendemmo praticamente sulla carta. Quell'anno, l'87, fu eccezionale. I turisti sembravano moltiplicarsi. Insomma nel giro di 5 anni, da quindicesimi che eravamo, diventammo i numero due". Qual è il segreto di un successo? "La serietà, la costanza e la fortuna. Nel caso di Francorosso giocarono tutti e tre i fattori. Mia moglie Michela che inviava telex, allora non esistevano le e-mail, a tutti i tour operator europei, era bravissima nell'evidenziare le nostre qualità. Proprio in quel periodo la Francorosso voleva cambiare corrispondente, rimasero ben impressionati. Un'avventura imprenditoriale non è però sempre rose e fiori. Abbiamo avuto anche momenti difficili. La prima battuta d'arresto arrivò nel 1992 quando in Egitto si verificarono gravi attentati terroristici, con numerose vittime tra i turisti. Dovemmo imparare a gestire le situazioni di crisi. Dal Cairo e dalla Valle dei Re deviammo il turismo verso il Mar Rosso. Prima affittammo e poi costruimmo alberghi a Sharm el Sheikh, Marsa Alam, Hurghada....". Ma davvero avete ottomila dipendenti? "Sì, è addirittura fisiologico. Basti considerare che il nuovo hotel di Hurghada ha 1120 camere e la buona conduzione alberghiera prevede la presenza di un addetto per camera per un totale di 1200 lavoratori. La nostra azienda in Egitto nacque col nome di Flashtour, ma sviluppandoci abbiamo creato tre branche diverse: la Flash international per gli alberghi e le navi, la Flash transport per i pullmann e la Flash investiment per gli affari. Una struttura gigantesca però comportava rischi notevoli se diminuiva l'ingente flusso proveniente dai partners europei. Ce ne rendemmo conto quando nel 2004 un nostro charter precipitò non lontano da Sharm. Ci vollero alcuni mesi prima che l'inchiesta sul tragico evento accertasse la nostra totale e completa estraneità riguardo al tragico evento. Durante quel periodo l'attività quasi si bloccò e considerato che noi serviamo e assistiamo 750mila clienti l'anno, il 10 per cento di quanti arrivano in Egitto, il danno fu incalcolabile. Per questo decidemmo di trovare da soli in Europa i nostri clienti e Pistoia, che è la città di mia moglie, mi è sembrata la sede più adatta per iniziare. Phone and go svolge la sua attività via internet e telefono e non ha bisogno di una grande sede di rappresentanza". E' andata subito bene? "Sì, anche se i primi due anni sono stati abbastanza difficili e stranamente ho più clienti in Veneto, Lombardia e Piemonte che in Toscana. Ma ci stiamo sviluppando velocemente grazie al nostro rapporto qualità-prezzo e adesso abbiamo allargato il giro d'orizzonte. Oltre all'Egitto offriamo Zanzibar, Kenya, Seychelles, Mauritius, Maldive, Messico, Grecia, Turchia, Santo Domingo a prezzi altamente competitivi grazie al nostro abbattimento di costi. I nostri 53 collaboratori a Pistoia sono davvero eccezionali, scelti uno per uno e con la conoscenza specifica di ciò che offrono perché sono inviate a soggiornare nelle nostre strutture e così le descrivono alla perfezione". Hassoun, viene spontaneo farle una domanda e chiedere qualche consiglio: perché in Italia non sappiamo trasformare in oro il nostro impareggiabile patrimonio artistico e paesaggistico? Lei che farebbe?" "I prezzi. Sono troppo alti, dipende anche dai mille lacci e lacciuoli. Dalla burocrazia. E poi dall'incapacità di fare gruppo, di saper creare un tutt'uno tra governo, enti locali e imprenditori per vendere al meglio il prodotto Italia".

Torna all'inizio


Caos nei tesserini per la caccia, il caso finisce in Regione (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

IMOLA pag. 5 Caos nei tesserini per la caccia, il caso finisce in Regione INTERROGAZIONE DI VECCHI (AN-PDL) CACCIA ai caprioli, il caso dei versamenti scomparsi per i tesserini venatori arriva in Regione. Dopo la denuncia del Carlino, il consigliere regionale di An-Pdl Alberto Vecchi ha presentato un'interrogazione urgente per chiedere conto del ritardo con cui vengono rilasciate le schede necessarie ai prelievi di ungulati. Molti cacciatori del Circondario, pur avendo pagato regolarmente da diversi giorni la tassa di concessione governativa e regionale oltre alla quota di adesione ai relativi ambiti territoriali di caccia, non possono infatti ancora andare nei boschi perché da quest'anno, prima di rilasciare i tesserini, è necessario il nulla-osta della Regione. E questo 'via libera' deve arrivare in via informatica tramite un programma installato proprio per queste richieste. Me è proprio qui che nasce l'inghippo: la Regione infatti non risponde in tempo reale bloccando così il rilascio dei tesserini ai cacciatori e di fatto non facendo risultare i pagamenti già effettuati. "E' assurdo che la Regione abbia previsto un simile sistema di burocrazia per cui il cacciatore paga il bollettino postale, la Posta lo spedisce all'Atc, l'Atc lo trasmette alla Regione, e funzionari regionali caricano i dati sul programma centralizzato per poi smistare ai vari comuni i nominativi dei cacciatori che hanno pagato", attacca Vecchi. Image: 20080605/foto/4436.jpg.

Torna all'inizio


Ghisani: <Riforme subito per artigianato e piccole imprese> (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Cremona, La" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione di Giovedì 5 giugno 2008 Benvenuto P.Review srl Il presidente Cna chiede meno burocrazia Ghisani: "Riforme subito per artigianato e piccole imprese" "L'artigianato e la Piccola e Media Impresa sono ancora oggi il traino dell'economia del nostro Paese, un mondo che chiede risposte alla politica per aprire una fase di profondi cambiamenti, è ciò che chiede la nostra imprenditoria diffusa. Il nostro Segretario Generale della Cna Sergio Silvestrini, ha detto che il clima più disteso e il confronto fattivo tra maggioranza e opposizione con cui si è aperta la nuova legislatura lasciano ben sperare per l'apertura di una stagione di cui l'Italia non può più fare a meno. Ora però servono concretezza e scelte mirate. Scelte mirate come l'indicazione fondamentale di mettere al centro della politica economica del paese la piccola e media impresa. Si deve discutere di organizzazione di reti, distretti, unità produttive, aggregazioni di imprese per fare massa critica, innovazione e ricerca per competere sui mercati internazionali. Si tratta di processi già in corso e che vanno sostenuti e facilitati. Dal momento che ci apprestiamo a vivere un periodo di scarsa disponibilità finanziaria chiediamo un impegno straordinario sulle riforme, che non costano, ma che possono essere considerate decisive per la competitività delle imprese. Mi riferisco alla grande partita delle semplificazioni di tutti quegli adempimenti necessari ad avviare e tenere in vita un'attività imprenditoriale. Una recente ricerca del dipartimento della funzione pubblica ci ha confermato che il costo annuo della burocrazia supera i 14 miliardi di euro. Un elefante seduto sulla nostra capacità di intraprendere rispetto ai competitori europei e mondiali. Ma ci sono anche altri molti temi non meno importanti, come la riduzione della pressione fiscale, gli incentivi all'utilizzazione alle energie alternative e politiche nuove per il settore dell'autotrasporto strangolato dal caro-benzina, lotta all'evasione fiscale e l'abbassamento della pressione fiscale, l'accesso al credito. C'è molto da fare, ma noi come Associazione di categoria siamo pronti. La Cna è da sempre aperta al territorio e presente nella vita quotidiana dei suoi associati, attraverso iniziative e partecipazioni. Nelle settimane scorse ha preso parte ad Artigiana 2008, manifestazione promossa dalla Camera di Commercio e svoltasi a Crema e a Cremona, dedicata alla bellezza. In questi giorni invece, a Crema, c'è la Fiera di San Pantaleone, una manifestazione che richiama oltre 20.000 persone da tutto il territorio. Una ricorrenza tradizionale alla quale oggi si aggancia una vetrina economica di grande interesse, che non mancherà di evidenziare le potenzialità dell'artigianato, settore sempre più importante ma che non va lasciato solo". Giuseppe Ghisani Presidente Cna.

Torna all'inizio


Pasini: <Agricoltura risorsa del territorio da valorizzare> (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Cremona, La" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione di Giovedì 5 giugno 2008 Benvenuto P.Review srl Il direttore della CIA interviene anche sul latte Pasini: "Agricoltura risorsa del territorio da valorizzare" "Come Confederazione Italiana Agricoltori, auspichiamo la buona riuscita di questa tredicesima edizione della Fiera di San Pantaleone, punto di incontro per tutto il territorio cremasco e ottima vetrina per valorizzare eccellenze che la zona propone. Senza dimenticare le numerose iniziative e i convegni legati al comparto che vengono organizzati nel corso dei quattro giorni della manifestazione e che consentono di valutare la situazione globale dell'agricoltura cremasca. Il nostro augurio è che la fiera possa essere un'occasione di incontro e confronto per tutto il settore, oltre che per il commercio e l'artigianato. Venendo alle questioni che più stanno a cuore al mondo agricolo cremasco, bisogna innanzitutto partire dal comparto latte. Sappiamo che la situazione è difficile e che serve un prezzo di riferimento che tenga conto che i costi di produzione sono molto alti ed aumentati in questi ultimi tempi. Dunque in fase di contrattazione il prezzo pagato agli allevatori non deve retrocedere rispetto all'attuale. Poi sarebbe importante che si riesca a definire un sistema di indicizzazione seria con parametri individuati da un centro studi specializzato. Nel settore suinicolo bisogna intervenire con provvedimenti che possano rilanciare e ridare fiato all'allevamento. Pensiamo innanzitutto ad un sostegno economico degli allevatori di suini. Ci sono anche altre questioni che ci stanno particolarmente a cuore. Innanzitutto serve incrementare la capacità di comunicazione dei valori che permeano il lavoro agricolo in modo da creare una certa empatia con i cittadini. Dobbiamo promuovere l'operato degli agricoltori, gli sforzi e l'attenzione con cui vengono prodotti oggi il latte, i cereali e tutto il resto. Poi serve grande attenzione al discorso della qualità che ormai è un prerequisito necessario per stare sul mercato. Per questo promuovere iniziative che possano avvicinare i cittadini all'azienda agricola, come abbiamo fatto recentemente portando centinaia di persone 'per corti e cascine', sono occasioni da sfruttare per creare un rapporto diretto con il cittadino. C'è poi il problema della burocrazia. In questo campo chiediamo procedure semplici e di merito che diano fiducia al dichiarante, senza per questo voler diminuire l'importanza dei controlli, che rimangono fondamentali". Antonio Lupo Pasini Direttore CIA Cremona.

Torna all'inizio


Soffientini: <Flessione economica dopo la risalita del 2007> (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Cremona, La" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione di Giovedì 5 giugno 2008 Benvenuto P.Review srl Preoccupato il presidente dell'Autonoma Soffientini: "Flessione economica dopo la risalita del 2007" "Il dinamico mondo economico cremasco torna a mettersi in mostra nel tradizionale appuntamento della Fiera di San Pantaleone che, anche per questa XIII edizione, ha scelto come scenario gli spazi suggestivi degli 'ex Stalloni'. Il contesto economico e finanziario che un anno fa di questi tempi sembrava finalmente segnare una inversione di tendenza dopo anni di crisi economica, ha invece mostrato nel corso dell'ultima parte del 2007 tutte le sue criticità e l'economia italiana dopo timidi segnali di ripresa ha ricominciato a segnare il passo con una crescita inferiore rispetto alla media europea. E i primi mesi del 2008 stanno confermando questa situazione. Il tempo a disposizione è poco e, soprattutto, non ci sono più alibi per chi è stato chiamato a guidare l'Italia. Le ultime elezioni hanno garantito finalmente la governabilità: ora dalle promesse ci aspettiamo che si passi ai fatti concreti. La semplificazione del carico di norme e di burocrazia, che costano alle aziende 15 miliardi l'anno, la diminuzione della pressione fiscale e l'eliminazione degli sprechi della spesa pubblica per la nostra classe dirigente non possono rappresentare solo 'uno slogan da campagna elettorale'. Una situazione di difficoltà che rischia di far sentire i suoi effetti anche sul sistema economico della nostra Provincia nonostante i dati riferiti al primo trimestre, pur in presenza di alcuni segnali preoccupanti, indichino ancora un andamento positivo in controtendenza rispetto al rallentamento generale registratosi in Lombardia. Le realtà economiche, politiche, finanziarie e sociali della nostra Provincia e del cremasco devono serrare nuovamente le fila e rimettere in campo una forte sinergia per alimentare quel sistema di rete che ha già dato ottimi frutti in passato. Da subito dobbiamo creare un grande e ambizioso progetto territoriale che, valorizzando le eccellenze produttive che il nostro sistema può vantare, possa far assumere un ruolo di rilievo alla nostra provincia e anche al Cremasco nello scenario del prossimo Expo 2015. L'esposizione universale è una chances che non possiamo perdere sia in termini di valorizzazione del nostro territorio e della nostra economia sia per quanto riguarda l'adeguamento infrastrutturale". Pierpaolo Soffientini Presidente Associazione Autonoma Artigiani Cremaschi Confartigianato Imprese.

Torna all'inizio


Spadari: <Piano di Sviluppo Rurale, fallimento politico> (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Cremona, La" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione di Giovedì 5 giugno 2008 Benvenuto P.Review srl La critica del direttore della Libera di Crema Spadari: "Piano di Sviluppo Rurale, fallimento politico" "Sarebbe troppo scontato parlando di agricoltura, ma lo sarebbe per molti altri settori economici, soffermarsi sulla crisi che attanaglia tutto il comparto zootecnico mettendo in serio pericolo allevamenti sia di bovine da latte che suinicoli. Probabilmente ci troviamo di fronte ad uno dei momenti di maggiore difficoltà: da una parte servono investimenti forti per mantenere un adeguato livello di competitività, dall'altra la globalizzazione o, in ogni modo, la liberalizzazione degli scambi, porta ad inevitabili fluttuazioni dei mercati, spesso non prevedibili né misurabili, che rendono difficile valutare l'opportunità di impegni di denaro consistenti. E' banale ricordare che il sistema lombardo per produrre 'eccellenze', garantire il prodotto sotto tutti gli aspetti igienico sanitari e qualitativi e, nel contempo, rispettare tutte le normative ambientali, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, ecc, si sobbarca costi di produzione elevatissimi. Il rischio è che nei supermercati le nostre derrate alimentari siano esposte di fianco a merci che provengono da tutto il mondo, dove le normative magari non prevedono controlli di nessun tipo e in alcuni casi ammettono l'uso di sostanze, in Italia proibite da anni, come ad esempio il Ddt, e con costi di produzione bassissimi. Ciò che il consumatore si trova a valutare è il contenitore e non il contenuto, quindi, a parità di facciata, è normale che la scelta sia fortemente influenzata anche dal prezzo. La globalizzazione in assenza di regole chiare e di modalità di controllo uguali si traduce spesso in un 'inganno' per il consumatore e in concorrenza sleale per il produttore. A peggiorare il quadro si aggiunge una incapacità metabolica di programmazione e una totale miopia nel formulare politiche e strategie da parte di molte istituzioni. Si naviga a vista, a sensazione, in balia di emozioni quotidiane di demagogie di mode, di filosofie spesso non applicabili nella realtà, schiavi delle regole e soffocati dalla burocrazia. Un segnale del fallimento della politica e dello scollamento dalla realtà delle istituzioni, potrebbe essere evidenziato dalla nuova programmazione del Piano di Sviluppo Rurale che ha accolto il favore di pochissimi imprenditori agricoli. Da una prima lettura sia nella forma che nella sostanza appare come un lavoro chiuso su se stesso e rivolto al passato piuttosto che aperto alla tendenza dei mercati e alle politiche ed alle prospettive economiche che si intravedono a livello comunitario". Paolo Spadari Direttore Libera Associazione Agricoltori di Crema.

Torna all'inizio


Ztl: medici <tartassati> e privacy violata (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ORVIETO / CONCA TERNANA pag. 21 Ztl: medici "tartassati" e privacy violata CENTRO STORICO I CONSIGLIERI DEL PDL CHIEDONO CORRETTIVI ? ORVIETO ? ZONE A TRAFFICO limitato, alcuni aspetti sarebbero da rivedere. In particolare i permessi che vengono concessi ad alcune categorie professionali necessiterebbero di un ripensamento. Ne sono convinti i consiglieri comunali del Popolo della Libertà, i quali, a tal proposito, portano l'esempio dei medici. "Siamo arrivati al caso limite che un sanitario, per recarsi al domicilio di un proprio paziente residente nel centro storico, ha l'obbligo di recapitare alla polizia municipale, entro tre giorni dal transito all'interno della zona a traffico limitato, una dichiarazione che attesti il nominativo del malato visitato e il suo indirizzo". Una situazione che, secondo il Pdl, oltre a "non tutelare la riservatezza del paziente stesso, carica di oneri quanti prestano il servizio sanitario". Costi per i medici, se non altro in termini di burocrazia, e grave violazione della privacy in capo ai cittadini. Il Popolo della Libertà chiede un intervento immediato da parte degli uffici competenti, affinchè si provveda a rilasciare permessi speciali destinati ai medici che vengono chiamati ad effettuare visite in tutta la zona del centro storico, nell'area protetta dalle telecamere e dai varchi elettronici. Lo stesso permesso andrebbe rilasciato a tutti i medici di famiglia che sono chiamati a svolgere visite domiciliari con grande frequenza. "SE È VERO che, fino ad oggi, sono state elargite migliaia di autorizzazioni, non si comprende il motivo per il quale non si sia ancora pensato di regolare in maniera opportuna il transito dei medici di famiglia", affermano i consiglieri del Pdl.

Torna all'inizio


Peroni: <Manca manodopera specializzata> (sezione: Burocrazia)

( da "Adige, L'" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'allarme Peroni: "Manca manodopera specializzata" "le nostre industrie hanno fame di manodopera specializzata. Purtroppo la domanda è molto superiore all'offerta e in alcuni casi quest'ultima presenta livelli di qualità inferiori a quelli richiesti". Agostino Peroni, direttore Sandoz e delegato di Confindustria per la Vallagarina, lancia l'allarme. Il futuro dell'industria in valle - più che dai costi dell'energia (che pure sono un elemento fondamentale) è messo in pericolo dalla scarsità di personale specializzato. Nell'intervista a "Trentino industriale" spiega che le cause di questa penuria sono molteplici: scarso collegamento tra scuola e industria, poca propensione agli stage negli stabilimenti, maggiore appetibilità del posto pubblico, poca propensione a frequentare le scuole professionali, mancanza di una facoltà a indirizzo ingegneristico a Rovereto. Sull'altro versante, come detto, i problemi riguardano la questione dei costi per l'energia, ma Peroni si augura che l'acquisizione da parte di Dolomiti Energia delle centrali ex Enel ed Edison possa in qualche modo portare vantaggi all'impresa. Nei confronti dell'ente pubblico altri due appelli: snellire la burocrazia e trovare una soluzione all'annosa questione dell'area delle Casotte. 05/06/2008.

Torna all'inizio


La zona pedonale può attendere (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CRONACA CARRARA pag. 7 La zona pedonale può attendere Problemi e ritardi per la città senz'auto ? CARRARA ? LA ZONA A TRAFFICO limitato sarà pronta a giugno. Ma di quale anno? Chi aspetta da tempo la città senza auto e aspira a shopping in un centro libero da motori pare dovrà attendere ancora un po'. Seppure la Progetto Carrara sostenga di aver fatto tutto quanto è nelle sue competenze per predisporre ogni elemento per la città blindata, tutto è bloccato dal contratto di servizio che da palazzo civico stenterebbe a partire. Dopo la convenzione quadro approvata dal consiglio comunale lo scorso 22 febbraio, il prossimo passo dovrà essere l'approvazione del contratto di servizio con cui l'amministrazione affida alla società mista pubblico privata la gestione dei posteggi e delle aree di sosta in centro città. Invece la bozza è ferma negli uffici dipiazza Due Giugnoe, nonostante le ripetute lettere del presidente della Progetto Carrara Italo Vatteroni che chiede incontri su incontri per perfezionare la bozza e darla alle stampe, niente di fatto. STANDO COSÌ LE COSE, se di ztl si vorrà parlare si dovrà attendere ancora un po'. Perché anche ammesso che il contratto venga approvato dal prossimo consiglio comunale, la Progetto Carrara dovrà poi seguire l'iter amministrativo delle società pubbliche: indire gare, appalti, affidare lavori per le strisce (che fra l'altro in centro sono appena state fatte bianche e dovranno essere rifatte blu), comprare i parcometri, i gratta e sosta, assumere 14 dipendenti che poi dovranno seguire relativo corso di formazione. Una serie di adempimenti che richiederanno, anche con la più veloce volontà politica, mesi e mesi di tempo. Figuriamoci se inseriti nei meandri della burocrazia amministrativa. "NON CAPISCO ? dice Italo Vatteroni ? da dicembre si parla di questo contratto di servizio. Adesso è giugno e nessuno mi dà una risposta. Questa vicenda è seguita da un direttore generale e da un pool di dirigenti che evidentemente sono impastoiati in questioni tecniche, amministrative e giuridiche. Credo che qualcosa si sia inceppato negli uffici di palazzo e noi siamo bloccati perché io non posso portare nel mio consiglio di amministrazione delibere sul nulla, senza un mandato preciso del Comune". Cristina Lorenzi.

Torna all'inizio


Di LUCA ORSI <SE FOSSI un bookmaker, non acce (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PRIMO PIANO pag. 4 di LUCA ORSI "SE FOSSI un bookmaker, non acce... di LUCA ORSI "SE FOSSI un bookmaker, non accetterei più scommesse sulla candidatura di Alfredo Cazzola a sindaco". Chi lo conosce non ha dubbi: il patron del Bologna scende in campo. A rimettersi in gioco su un terreno ? quello della politica ? per lui nuovo. Lo aveva già fatto con le fiere, con il basket (4 scudetti, 1 Coppa campioni, 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa con la Virtus), con il calcio. Nell'aprile 2007, in un'intervista al Carlino, un amareggiato Cazzola si lamentava "della lentezza di questa città, dovuta alla politica e alla burocrazia, di fronte a un mondo che corre forte". In due anni (2003-2005) l'ideatore del Motorshow aveva visto sfumare ? tra sgambetti di pubblici e privati ? il suo progetto di Grande fiera. Il sogno di un gruppo fieristico con Bologna, Torino, Rimini e Roma, capace di competere con le grandi sedi internazionali. Stava sfumando il progetto Romilia, il suo colossale centro sportivo-ricreativo da mezzo miliardo di euro, pensato fra Budrio e Medicina, bocciato dalla Provincia. E Cazzola aveva appena venduto per 72 milioni la Promotor (con cui organizzava il Motorshow) ai francesi di GL Events. Un passo compiuto ? si dice ora ? con già ben chiara in testa l'intenzione di muoversi in prima persona per provare a "fare correre la città". E rilanciare l'immagine del ruolo nazionale e internazionale di Bologna sarebbe proprio il cuore del suo programma elettorale. SE VENERDI' 13 annuncerà la sua candidatura, al tavolo Cazzola non avrà bandiere di partito. Vero è che correrà contro Sergio Cofferati e il Pd. Vero è che, da molti mesi, i partiti del centrodestra lo corteggiano più o meno velatamente. E che proprio l'altro ieri le dichiarazioni di un deputato di FI-Pdl, Fabio Garagnani, hanno dato al tutto un'accelerazione imprevista. E forse non voluta. Ma è altrettanto vero che Cazzola è figura di difficile collocazione politica. E' un civico puro. E farà di tutto per non farsi imbrigliare dai partiti, che stanno già cercando di mettere il cappello sull'operazione. Freddo tanto con la sinistra quanto con la destra, partirà da solo, organizzerà magari una lista civica, e proverà a farsi seguire da chi vorrà starci. C'è addirittura chi è pronto a scommettere che farà 11 mesi di campagna elettorale in solitaria, per formare la coalizione solo un mese prima delle elezioni. D'ALTRONDE, Cazzola è sempre stato un solista. Un tipo da one man show. E' inviso ai salotti, che non ha mai frequentato. Non è amato da imprenditori e cooperatori, a cui ricambia la freddezza. Autonomo, dal carattere volitivo, accentratore e operativo, se si candiderà non busserà certo alle porte dell'establishment, dei cosiddetti poteri forti, dei partiti, per cercare appoggi che spesso non troverebbe. E di cui peraltro non ha bisogno, forte com'è di una capacità economica più che sufficiente per realizzare in proprio una sontuosa campagna elettorale. Ma proprio questa sua indole da cavaliere solitario rischia di essere un handicap. Un sindaco deve sapere mediare, delegare, dialogare, concertare, cogestire. Con pazienza. Mentre l'ideale di Cazzola, se potesse seguire l'istinto, dice chi lavora con lui, sarebbe "essere un sindaco senza giunta, con tutte le deleghe per sé". Di certo, anche solo l'ipotesi di una sua candidatura preoccupa il Pd. Al di là delle dichiarazioni di facciata. Perché Cazzola è uno che può pescare bene anche fra gli elettori del centrosinistra. "Amico di vecchia data" e socio della prima ora della finanziaria dell'ex numero uno di Unipol, Giovanni Consorte, figura per anni vicino a Massimo D'Alema, può piacere all'ala del Pd scontenta del veltroniano Cofferati. E' seguito con attenzione dall'area socialista, che ritiene "indigeribile" la ricandidatura del sindaco. E, si dice a Palazzo d'Accursio, potrebbe ricevere il tacito appoggio anche di molti prodiani.

Torna all'inizio


Sofia, la bella mascotte con la maglietta andata a ruba (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PRIMO PIANO pag. 5 Sofia, la bella mascotte con la maglietta andata a ruba di LUCA ORSI "SE FOSSI un bookmaker, non accetterei più scommesse sulla candidatura di Alfredo Cazzola a sindaco". Chi lo conosce non ha dubbi: il patron del Bologna scende in campo. A rimettersi in gioco su un terreno ? quello della politica ? per lui nuovo. Lo aveva già fatto con le fiere, con il basket (4 scudetti, 1 Coppa campioni, 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa con la Virtus), con il calcio. Nell'aprile 2007, in un'intervista al Carlino, un amareggiato Cazzola si lamentava "della lentezza di questa città, dovuta alla politica e alla burocrazia, di fronte a un mondo che corre forte". In due anni (2003-2005) l'ideatore del Motorshow aveva visto sfumare ? tra sgambetti di pubblici e privati ? il suo progetto di Grande fiera. Il sogno di un gruppo fieristico con Bologna, Torino, Rimini e Roma, capace di competere con le grandi sedi internazionali. Stava sfumando il progetto Romilia, il suo colossale centro sportivo-ricreativo da mezzo miliardo di euro, pensato fra Budrio e Medicina, bocciato dalla Provincia. E Cazzola aveva appena venduto per 72 milioni la Promotor (con cui organizzava il Motorshow) ai francesi di GL Events. Un passo compiuto ? si dice ora ? con già ben chiara in testa l'intenzione di muoversi in prima persona per provare a "fare correre la città". E rilanciare l'immagine del ruolo nazionale e internazionale di Bologna sarebbe proprio il cuore del suo programma elettorale. SE VENERDI' 13 annuncerà la sua candidatura, al tavolo Cazzola non avrà bandiere di partito. Vero è che correrà contro Sergio Cofferati e il Pd. Vero è che, da molti mesi, i partiti del centrodestra lo corteggiano più o meno velatamente. E che proprio l'altro ieri le dichiarazioni di un deputato di FI-Pdl, Fabio Garagnani, hanno dato al tutto un'accelerazione imprevista. E forse non voluta. Ma è altrettanto vero che Cazzola è figura di difficile collocazione politica. E' un civico puro. E farà di tutto per non farsi imbrigliare dai partiti, che stanno già cercando di mettere il cappello sull'operazione. Freddo tanto con la sinistra quanto con la destra, partirà da solo, organizzerà magari una lista civica, e proverà a farsi seguire da chi vorrà starci. C'è addirittura chi è pronto a scommettere che farà 11 mesi di campagna elettorale in solitaria, per formare la coalizione solo un mese prima delle elezioni. D'ALTRONDE, Cazzola è sempre stato un solista. Un tipo da one man show. E' inviso ai salotti, che non ha mai frequentato. Non è amato da imprenditori e cooperatori, a cui ricambia la freddezza. Autonomo, dal carattere volitivo, accentratore e operativo, se si candiderà non busserà certo alle porte dell'establishment, dei cosiddetti poteri forti, dei partiti, per cercare appoggi che spesso non troverebbe. E di cui peraltro non ha bisogno, forte com'è di una capacità economica più che sufficiente per realizzare in proprio una sontuosa campagna elettorale. Ma proprio questa sua indole da cavaliere solitario rischia di essere un handicap. Un sindaco deve sapere mediare, delegare, dialogare, concertare, cogestire. Con pazienza. Mentre l'ideale di Cazzola, se potesse seguire l'istinto, dice chi lavora con lui, sarebbe "essere un sindaco senza giunta, con tutte le deleghe per sé". Di certo, anche solo l'ipotesi di una sua candidatura preoccupa il Pd. Al di là delle dichiarazioni di facciata. Perché Cazzola è uno che può pescare bene anche fra gli elettori del centrosinistra. "Amico di vecchia data" e socio della prima ora della finanziaria dell'ex numero uno di Unipol, Giovanni Consorte, figura per anni vicino a Massimo D'Alema, può piacere all'ala del Pd scontenta del veltroniano Cofferati. E' seguito con attenzione dall'area socialista, che ritiene "indigeribile" la ricandidatura del sindaco. E, si dice a Palazzo d'Accursio, potrebbe ricevere il tacito appoggio anche di molti prodiani.

Torna all'inizio


<NON ho alcuna intenzione di smontarlo. Sta arrivando l'e (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PRIMO PIANO pag. 7 "NON ho alcuna intenzione di smontarlo. Sta arrivando l'e... "NON ho alcuna intenzione di smontarlo. Sta arrivando l'estate e ho la necessità di garantire ai clienti un ambiente confortevole". Non trattiene la rabbia Bruno Piperis, il gestore del 'Montecarlo Caffè' di via Ugo Bassi dopo l'ennesimo controllo da parte dei vigili urbani, che gli hanno intimato di smantellare l'ombrellone del suo dehors perché sprovvisto dell'autorizzazione per tenerlo aperto. Piperis ha rilevato il bar nel mese di marzo, ottenendo il beneplacito per la costruzione del gazebo a metà di aprile. Ora sta attendendo, dalla Sovrintendenza dei beni architettonici, l'autorizzazione per il parasole, che, intanto, ha deciso di montare. La domanda è stata presentata solo una quindicina di giorni fa e, come è noto, la burocrazia ha i suoi tempi. Un'attenuante insufficiente per la Polizia municipale, che, tra telefonate allo stesso Piperis e interventi sul campo, non ne vuole proprio sapere dell'ombrellone. "UNA DECINA di giorni fa ? racconta il gestore ? sono venuti nel mio bar due agenti, che volevono farmi una contravvenzione. Ne è nata una discussione piuttosto accesa tanto che, per l'esasperazione, avevo tre piatti in mano e li ho buttati per terra. Io e mia moglie non sappiamo più che cosa fare. Il Comune dovrebbe essere un po' più tollerante perché la domanda è già stata presentata ed è solo questione di tempo". "In ballo non c'è ? prosegue Piperis ? l'autorizzazione per realizzare il dehors, che ho già da più di un mese, ma solo il via libera per il parasole". Dalla Sovrintendenza hanno fatto sapere all'esercente, che c'è anche la possibilità che il via libera arrivi già tra qualche giorno. Una buona notizia per chi ha travalicato i confini dell'esasperazione: "Ormai è diventata una questione personale ? conclude il gestore ? tra me e i vigili. Non posso negare che temo ritorsioni dopo l'uscita di questo articolo". Giovanni Panettiere.

Torna all'inizio


Il ruolo dei magistrati nel governo lombardo - agostino spataro (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina IX - Palermo Il ruolo dei magistrati nel governo lombardo AGOSTINO SPATARO L'unica novità è costituita dalla presenza dei due magistrati che ha suscitato nell'opinione pubblica interesse ed una certa attesa. In realtà, non si tratta di un precedente assoluto, giacché un magistrato figurava nel precedente governo Cuffaro. Lombardo semmai ha raddoppiato. A questo punto, la domanda è d'obbligo: il raddoppio è da considerare un fatto eccezionale o si configura come una tendenza in evoluzione? Intendiamoci, nulla da ridire sulla personalità dei due magistrati prescelti e nemmeno sui tanti che siedono in Parlamento (nel passato qualcuno anche all'Ars), anche se c'è differenza fra l'esercizio della funzione legislativa e quella esecutiva. Nel primo caso il magistrato è eletto dagli elettori per concorrere alla formazione delle leggi, nel secondo è nominato da un leader per esplicare una funzione di governo. Questione delicata che presenta un'oggettiva valenza politica oltre che ragioni di opportunità reciproca. La sensazione più diffusa è che Lombardo, consapevole di trovarsi di fronte una montagna di problemi vecchi e più recenti, abbia nominato i due magistrati per sopperire alla scarsa (o nulla) volontà di cambiamento delle forse politiche sue alleate. Non a caso affida ai due i settori più ostici che abbisognano di tagli piuttosto drastici: la sanità e la giungla della burocrazia regionale. Ovviamente ben vengano i tagli degli sprechi, purché si garantiscano ai cittadini, soprattutto ai meno abbienti, gli standard medi di qualità dei servizi erogati. Semmai ci sarà da verificare se, e in qual misura, questo tipo d'apporto sarà condiviso dai vari settori della maggioranza che rappresentano, talvolta anche personalmente, quella rete d'interessi clientelari e affaristici che non potrebbero sopravvivere senza un certo flusso di spesa regionale. In Sicilia molte fortune politiche e patrimoniali sono proprio dovute alla crescita elefantiaca e senza controllo dei due comparti che si vogliono razionalizzare. In sostanza, se la politica non vuole il risanamento, Russo e Ilarda non possono fare il miracolo. E se lo facessero sorgerà un inquietante interrogativo: perché loro possono e i politici no? Il loro successo getterebbe altro discredito, suonerebbe come una sconfitta del ceto politico che, incapace di autoriformarsi, continua a delegare responsabilità alla magistratura: prima il compito ingrato di fronteggiare il malcostume diffuso nella gestione dell'amministrazione pubblica ed ora settori importanti del governo della Regione. Di questo passo, l'opinione pubblica potrebbe convincersi dell'irreversibilità della crisi della politica e della necessità che per governare si debba ricorrere a forze provenienti da un altro potere autonomo, costituzionalmente delegato a ben altro. Ovviamente, nessuno si augura l'insuccesso dell'azione dei due magistrati per salvare la faccia della politica. Al contrario. I partiti e le forze più avvertite dovrebbero decidersi per il cambiamento affinché, in futuro, non sia più necessario il ricorso a risorse "esterne" per quanto capaci e rispettabili. Il problema ritorna, dunque, alla politica, alla sua volontà riformatrice, al suo sforzo di autorigenerazione per conservare, democraticamente, il suo primato nel governo e nella società.

Torna all'inizio


"vivo blindato per realizzare il primo ospedale d'europa" - dal nostro inviato (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina III - Napoli Il piano La scorta "Vivo blindato per realizzare il primo ospedale d'Europa" I progetti del medico Schiavone nella terra dei clan "Il San Raffaele di Milano? Spero di fare di più, ma i burocrati mi ostacolano" "Ho denunciato ma non sfido le cosche, lavoro per dare mille altri posti di lavoro" DAL NOSTRO INVIATO (segue dalla prima di cronaca) Antonio corbo La sua vita è ricominciata a 57 anni il 2 maggio scorso. Da poche ore avevano ucciso a Castelvolturno in una masseria di bufale Umberto Bidognetti, padre del pentito Domenico, cugino di Francesco, boss in bilico, capo del clan oggi più debole, reattivo, feroce. Il vicequestore Luigi Del Gaudio quello stesso giorno mandò due dei suoi a proteggere Vincenzo Schiavone, ex colonnello medico, sue due cliniche modello. Guida un commissariato di frontiera, pochi agenti, mezzi ancora meno, in un'area ad altissimo rischio: la spiaggia di Baia Verde è l'eden dei latitanti più potenti, ottomila clandestini, centomila persone d'estate. La questura di Caserta sembra lontana come la luna, da qui. Ma Del Gaudio decise d'impeto, intuì la nuova strategia: il fuoco delle calibro 9 e 48 americana, pistole da superkiller, per zittire che viola i patti del silenzio. Chi denuncia. Chi parla con i magistrati. Anche Vincenzo Schiavone è sulla sponda giusta. "Cristoforo Coppola e io in questa zona realizziamo progetti che sembrano un sogno. Alberghi e campi di golf stupendi. Presidente del nostro consorzio "Rinascita" è l'ex capo della Procura antimafia, Felice Di Persia, eccellente persona, l'ammiro molto. Se vi sono state delle avvisaglie, abbiamo denunciato". Una denuncia del 2004 ha contribuito a far scattare un recente blitz di camorra. Un clan puntava a inserirsi nella sanità privata. Schiavone non ha difeso i suoi affari, ma i suoi progetti. Smentisce che la sua posizione di pericolo sia stata sottovalutata da prefetto e questore di Caserta. E non vuol neanche dire chi gli ha consigliato di allontanarsi per un po'. è nello stile dell'uomo: grandi idee, toni bassi. Comprensivi, mai polemici. Con l'attenta vigilanza dei due agenti stride una vecchia "146" con motore afflitto da 300 mila chilometri. Possibile che non ci sia una blindata, anche per la sicurezza della scorta? Riprende Schiavone: "Non vorrei parlare di quanto accade in questa zona. Ma sento una responsabilità: pochissimi imprenditori e io, quelli che possono far qualcosa di importante, devono insistere e dare l'esempio. Se però si allontana chi dovrebbe essere accanto a noi, dico: meglio andare tutti a casa". Dottor Schiavone, lei teme la camorra? "Mio nemico è la burocrazia. Io sono un pazzo, e sottolineo un pazzo, che vive, lavora e rischia per un solo obiettivo: aprire qui il primo ospedale privato d'Europa a livello scientifico. Ha presente il "San Raffaele" di Milano? Se possibile, di più". Schiavone ha due cliniche sul litorale domizio. "Pineta Grande" qui, la "Padre Pio" a Mondragone. Due strutture modello, quasi 300 posti letto, 600 dipendenti, medici di prestigio: Franco Salvatore, direttore scientifico, presiede il Ceinge, uno scienziato della genetica. Nando Salzano, ex Policlinico, è appena arrivato. Domenico Falco ha diretto un trapianto di femore con équipe francese. Straordinario anche un intervento di Arturo Giordano in emodinamica per sostituire una valvola cardiaca, "per via percutanea". Dei 70 trapianti di cellule staminali in vasculopatie scrive "Microcirculation". "E tra qualche giorno firma Corrado Marini di New York, una celebrità della chirurgia". Ma Schiavone vuole ancora di più. "Tutto quello che vede per molti è il futuro. Per me è giù superato. Da otto anni lotto per realizzare una struttura nuova oltre il porto, ho girato con Antonio Rainone, il mio primo collaboratore. Ho visto i migliori posti del mondo. Trecento posti letto. Mille posti di lavoro in più. Ricerca, formazione, riabilitazione e delle residenze parasanitarie in un parco di quattro ettari per chi vuol vivere fuori ospedale ma ad un passo per sentirsi sicuro. Come a Barcellona". Ricade sulla realtà. La nuova struttura è ferma. Sospira: "Bassolino vorrebbe tanto aiutarmi. Mi vede e trema: "Sei di nuovo qui, che succede?". C'è sempre una virgola che ritarda il piano. Sia chiaro. Non chiedo finanziamenti pubblici, il professor Laudadio dice che con l'accordo di programma posso andare avanti, ma io aspetto le licenze, voglio che tutto sia a posto, niente grane, capisce? Ho trovato anche i soldi: il sistema bancario mi garantisce 200 milioni, sono partner le multinazionali. Dopo tre anni, perdo credibilità se il progetto non parte. Il Comune di Castelvolturno, poi? Il mio Rainone è andato da un architetto 121 volte, le conta...". Che senso ha pensare in grande, investire, ma vivere blindato, nel timore dei clan? "Io non sfido nessuno, meno che mai i clan. Potrei andare fuori. Ho due sogni, però. Il degrado favorisce il bisogno, e il bisogno ingrossa la malavita. Mille posti di lavoro sono un'opportunità. Secondo, io sono di Caserta e vorrei che dopo una simile opera si potesse girare l'Italia e dire con orgoglio: sono casertano. Senza arrossire".

Torna all'inizio


Federalismo fiscale per il pd è un tabù - ernesto paolozzi (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina XIII - Napoli FEDERALISMO FISCALE PER IL PD è UN TABù ERNESTO PAOLOZZI A commento di una sua analisi sul federalismo fiscale "alla lombarda", Tito Boeri scrive: "Due movimenti territoriali - la Lega Nord e il Movimento per l'autonomia di Lombardo - hanno dato un contributo fondamentale alla vittoria elettorale. Da loro dipendono le maggioranze sia alla Camera che al Senato. La Lega chiede un federalismo fiscale che non concede nulla ai trasferimenti alle regioni del Sud: nel suo programma il 90 per cento dei gettiti dei tributi erariali dovrebbe rimanere nei territori che li generano. L'Mpa chiede, invece, di "trattenere" le accise sulla benzina raffinata (non venduta) in Sicilia. Equivale a un trasferimento aggiuntivo di quasi un miliardo alla sola Sicilia. Difficile conciliare queste richieste. Lo stesso programma della Pdl prevede di far adottare dal Parlamento una proposta di legge della Lombardia che trattiene alle regioni l'80 per cento del gettito Iva, il 15 per cento del gettito Irpef e, nella loro interezza, l'accisa sulla benzina e l'imposta sui tabacchi e sui giochi. Paradossalmente un esecutivo che ha promesso di affrontare il nodo del federalismo fiscale inaugurerà le proprie attività con l'abolizione totale dell'Ici, l'unica vera tassa locale oggi esistente. Auguriamoci che non si continui con il federalismo all'italiana, decentramento di capacità di spesa e accentramento di prelievo, quello che ci porta oggi a destinare un quarto del bilancio dello Stato ai trasferimenti a regioni ed enti locali". Fondandosi su queste stesse proiezioni, il Venerdì di Repubblica del 16 maggio ha presentato un accurato servizio che dimostra come l'intero paese verrebbe sconvolto se, veramente, venisse applicata questa forma di federalismo fiscale e che le regioni del Sud (ma ho motivo di credere anche tutte le piccole regioni in generale) si troverebbero in difficoltà tali da non riuscire più a finanziare sanità e istruzione. Nelle more dell'emergenza rifiuti, e delle vicende a essa connesse, dobbiamo provarci a discutere anche di questioni che incideranno sul futuro assetto economico e politico del nostro paese. Ora, è giusto che partiti riformisti accolgano, come si dice, la sfida federalista e onorino il responso delle urne accettando il dialogo con chi ha vinto. Lo stesso Presidente Giorgio Napolitano, prima ancora delle elezioni, ha più volte ammonito circa la necessità di discutere del federalismo fiscale, così tanto invocato in Lombardia e in altre aree del Nord. Ma accogliere la sfida, e l'ammonimento del Presidente, significa, appunto, accogliere una sfida, non accogliere passivamente una scelta in fondo ingiusta, certamente dannosa per gran parte del paese e, forse, alla fine della fiera, dannosa per l'Italia l'intera, che deve fare sistema in un mondo globalizzato, in un'Europa unita. Io penso, come altre volte ho detto, che anche gli esponenti del centrodestra campano e meridionale debbano intervenire con forza e rigore su questo tema. Certo, da questo punto di vista la loro posizione è scomoda e può diventare molto scomoda, stretti come sono fra l'appartenenza al territorio e la fedeltà alla coalizione. E proprio per questo è comprensibile che non si espongano finché la questione federale non verrà posta all'ordine del giorno in tutta la sua forza e drammaticità. Ciò che è incomprensibile è che non ne discuta il Partito democratico e, ancor di più, che non ne discuta il Partito democratico nelle sue articolazioni territoriali e meridionali. La cronaca indugia sulle faide interne che si prospettano nella nostra regione in prossimità di quella organizzazione congressuale che qui non si è ancora costituita per la catastrofe ambientale dovuta ai rifiuti. Ma in queste divisioni fra bassoliniani e antibassoliniani, lettiani e sinistra democratica, liberalriformisti e così via, non si coglie uno straccio di riflessione, uno straccio di proposta politica, se non generiche petizioni quali: "Bisogna sforzarsi di essere uniti"; "Bisogna dare segnali di discontinuità"; "Dobbiamo tutti, maggioranza e opposizione, rimboccarci le maniche per risolvere la questione rifiuti" eccetera eccetera. Il problema politico oggi, nazionale come locale, non è quello di inseguire il centrodestra una volta abbandonati definitivamente gli steccati ideologici e ripreso un dialogo istituzionale e politicamente civile. Il problema è dialogare ponendo delle alternative e aprendo vertenze serie e rigorose. Il Mezzogiorno non è soltanto questione criminale o questione rifiuti. Come il Nord non è soltanto questione fiscale e questione sicurezza. La nostra società, al Nord come nel Sud, è inceppata dalla burocrazia, da corporazioni e centri di potere che ostacolano il rinnovamento, impediscono lo sviluppo economico, bloccano la mobilità sociale, calpestano il merito, ghettizzano i giovani in una condizione di precarietà psicologica prima ancora che economica. Il Mezzogiorno ha bisogno di un nuovo sistema dell'istruzione e della formazione, di una gestione diversa della finanza, di infrastrutture agili e veramente efficaci, di una classe dirigente autonoma dalla politica, autorevole e responsabile e di tante, tante altre cose fuorché di un federalismo fiscale ritagliato sul profilo di alcune aree del paese. E non ci si venga a dire, lo imploriamo, che una volta subita questa prepotenza, per noi sarà un bene perché potremo rimboccarci le maniche. Era lo slogan della destra degli anni Ottanta, fatto proprio da una parte della sinistra, sfociato nella riforma del Titolo V della Costituzione. I risultati sono sotto i nostri occhi.

Torna all'inizio


8 giugno, stanno passando quasi inosservate. Sembrano inutili l'attivismo dei due candidati, (sezione: Burocrazia)

( da "Trentino" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

8 giugno, stanno passando quasi inosservate. Sembrano inutili l'attivismo dei due candidati, Pacher e Civico, gli incontri organizzati in città e nelle valli, gli appelli alla partecipazione. Alle primarie dello scorso ottobre che incoronarono Walter Veltroni ad una segreteria rivelatasi successivamente inquieta e sfortunata, avevano votato quasi 23 mila trentini. Un dato notevole che certamente non si ripeterà. Quota diecimila sarebbe già un successo per gli organizzatori. Un flop avrebbe conseguenze significative per il quadro politico trentino. Ma perché i cittadini normali simpatizzanti di centro sinistra si dovrebbero recare ai seggi? Dal punto di vista ideale le primarie sarebbero un'occasione imperdibile di democrazia diretta e partecipativa. Per la prima volta si elegge un segretario politico senza passare attraverso tessere, cordate, nomenclature. Un'elezione "senza rete" dove ciascuno in teoria è decisivo. Anche la possibilità di votare in seggi distribuiti sul territorio, per quanto possibile in maniera capillare, è una novità importante che fa dimenticare i pullman di truppe cammellate riempiti a forza e portati nel luogo dove si deve votare: una scena vista praticamente ad ogni congresso di partito. *** Certamente i numeri dei votanti saranno ancora una volta decisivi. Una bassa partecipazione significherebbe un maggior controllo da parte dei soliti noti che preferirebbero la pratica del "centralismo democratico" (decide la burocrazia centrale e poi il popolo approva, magari proponendo un unico candidato) a una seria partecipazione destinata a mettere in pericolo la loro condizione di privilegio. Questo è un pericolo concretissimo che rischia di vanificare tutta l'operazione. Se così avvenisse il Partito democratico non avrebbe grande futuro rimanendo una vecchia quercia irriconoscibile con ai piedi margherite più o meno visibili. Proprio questo riflesso dei detentori del potere, soprattutto nella sinistra trentina ma non solo, ha fatto sì in questi anni che un progressivo ripiegamento su se stessi e sul proprio "indispensabile" ruolo pubblico divaricasse pericolosamente gli eletti dagli elettori, persino dai militanti, instillando anche nei più motivati la sensazione di non contare proprio nulla. Una divaricazione che la consultazione dell'otto giugno, giunta forse fuori tempo massimo, potrà solo in parte colmare: ma questa sembra essere proprio l'ultima occasione, l'ultima chiamata per invertire una rotta decennale. La parte più innovativa del centro sinistra - questo almeno vorrebbe essere il PD - deve recuperare molto terreno perduto facendo un bagno di umiltà e tornando ad ascoltare la gente: insomma dovrebbe uscire definitivamente dal suo castello dorato. Queste primarie sono un appuntamento importante anche perché si svolgono a ridosso delle elezioni provinciali: esse determineranno la composizione della lista e le priorità politico-programmatiche del nuovo partito. Su quest'ultimo punto va però notata una carenza di concretezza: quante volte, nell'area della sinistra trentina, si è parlato più di contenitori che di contenuti. Ma oggi - ce ne siamo accorti tutti soprattutto dopo le elezioni politiche - i contenuti forti sono tornati prepotentemente alla ribalta. Il tema dell'immigrazione declinato purtroppo nei termini della paura e della sicurezza è sicuramente più pesante e decisivo che le controversie sulla legge elettorale. Il problema dei rapporti con gli stranieri che ormai sono "fisicamente" parte della nostra vita quotidiana richiede, a quanti si sentono chiamati a dare il loro piccolo contributo per la propria comunità, un impegno e una partecipazione di idee e di azioni enormemente maggiore rispetto a qualche anno fa. Il ritorno di un clima violento e di contrapposizione ideologica necessita altresì una netta presa di posizione da parte della società civile. Occorre di nuovo alzare la voce per evitare una deriva demagogica se non razzista. *** La questione economica, il reddito, i salari, l'inflazione, la crisi alimentare ci dicono che la politica deve tornare a parlare della concretezza della realtà. La democrazia e il mercato vanno insieme, si compenetrano. Il Festival dell'economia ci insegna che anche la crescita economica e il benessere finanziario sono fragili se non sono accompagnati dalle pratiche democratiche. Che non si risolvono semplicemente nell'andare a votare ogni tanto ma che si concretizzano nella partecipazione personale di ogni giorno, in ogni campo della società. Dalle cooperative alle casse rurali, dalla solidarietà diffusa al volontariato: questa democrazia dal basso ha fatto crescere il Trentino. Ma la politica non sembra tenere il passo della società. Forse queste primarie potrebbero dare un aiuto per spingere a recuperare una pratica amministrativa e politica degna della tradizione trentina. Per questa volta crediamoci. Piegiorgio Cattani.

Torna all'inizio


<Sarà una campagna sporca, peggio di quella del 2004> (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

N. 133 del 2008-06-05 pagina 8 "Sarà una campagna sporca, peggio di quella del 2004" di Marcello Foa "Contro Barack gioca la questione razziale, contro John l'eredità di Bush. E i due fronti si combatteranno senza esclusione di colpi" "Il momento è storico per l'America, ma ora prepariamoci a una campagna elettorale durissima, molto più sporca di quella tra Bush e Kerry del 2004". E di campagne presidenziali Michael Carmichael, celebrato stratega politico Usa, se ne intende: ne ha condotte ben cinque, l'ultima con Bill Clinton. Oggi, sebbene non abbia incarichi ufficiali, sostiene Barack Obama e in questa intervista al Giornale delinea gli scenari per i prossimi mesi. Quali saranno i temi decisivi del duello tra Obama e McCain? "Direi due: la questione razziale e l'eredità di Bush, la prima gioca a sfavore del candidato democratico, la seconda di quello repubblicano". Vuol dire che l'America non è pronta ad avere un presidente nero? "Il fatto che Barack abbia ottenuto la nomination è un fatto epocale, paragonabile alla vittoria di Lincoln, che abolì la schiavitù. L'America ha fatto progressi enormi, tuttavia esiste un elettorato molto tradizionalista, in Stati come West Virginia, Kentucky e in genere quelli del Sud, dove persiste una certa animosità razziale. Il rischio è che Obama perda solo per il colore della pelle". McCain non ha mai amato Bush, perché rischia di passare per il suo erede? "Perché di fatto i suoi programmi sono molti simili a quelli del presidente uscente e su alcune decisioni cruciali, come la guerra in Irak, non si è distanziato, al contrario. Obama farà di tutto per far passare il messaggio che una vittoria di McCain equivarrebbe a un terzo mandato di Bush, che la grande maggioranza degli americani non vuole. Non è un caso che il senatore dell'Arizona poche ore fa abbia preso nettamente le distanze dalla Casa Bianca". Lei dice che la campagna sarà sporca, ma Obama e McCain hanno reputazione di politici corretti, com'è possibile? "È vero, lo sono entrambi, ma la guerra sotterranea verrà combattuta dai gruppi che sostengono l'uno e l'altro, spesso all'insaputa degli stessi candidati. Diranno che Obama in realtà è un musulmano, insisteranno sul reverendo Wright; McCain verrà descritto da un lato come un neocon, dall'altro come un flip-flop ovvero come una persona ondivaga, insicura, incoerente. I tentativi di diffamazione saranno pesantissimi, soprattutto da parte repubblicana". Perché un personaggio assai controverso come l'ex stratega di Bush, Karl Rove, dietro le quinte lavora per McCain? "Certo, ma non solo. I repubblicani sono al potere da otto anni e hanno interessi da difendere e segreti da nascondere, Obama invece è più libero: essere un volto nuovo e partire dall'opposizione rappresenta un vantaggio". Troppo nuovo? Quanto conterà il fattore età? "C'è chi dice che Obama è troppo giovane, ma ha 46 anni, John Fitzgerald Kennedy ne aveva 43 quando fu eletto. D'altro canto non credo che i 71 anni di McCain rappresentino un problema, come non lo furono i 69 di Reagan ed è giusto che sia così". E allora peserà l'esperienza? "Tutti dicono: McCain è più affidabile perché più esperto e collaudato, ma l'America di oggi chiede rottura con il passato, sia in politica estera sia sulle questioni economiche e interne. Il lungo curriculum di McCain rischia di trasformarsi in un handicap per lui, di farlo passare per un uomo del sistema". Ma il suo programma è chiaro, mentre le intenzioni di Obama rappresentano un'incognita... "I punti cruciali di Obama sono noti: ritiro dall'Irak, una politica estera più prudente, una politica economica che finalmente privilegia la classe media e quelle più disagiate. Infine, un taglio netto alla burocrazia. McCain invece insiste con la consueta ricetta repubblicana. Il cambiamento contro la continuità, la sfida è tutta qui". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano.

Torna all'inizio


Sarà il consiglio comunale del 16 giugno a dare le linee guida sullo sviluppo dell'Asse Casilin (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

O a Ferentino. Il tutto dopo che la Regione Lazio nella stesura del nuovo piano paesistico regionale ha posto come obiettivo quello di istituire il vincolo archeologico sulla via Casilina, di cui un vasto tratto ricade nel comune ernico. L'approvazione della Regione Lazio del nuovo piano paesistico avverrà con ogni probabilità entro fine mese. Durante questo periodo sia i singoli cittadini che il comune possono avanzare osservazioni al piano. A Ferentino si è costituito un Consorzio di imprenditori e cittadini composto da oltre 40 unità che presenterà un piano di sviluppo unico alla Regione Lazio chiedendo minori vincoli e lo snellimento di alcune pratiche per lo sviluppo dell'area sia commerciale che economico. Nella città ernica per favorire questo sviluppo si è deciso di non dare vita ad un nuovo piano regolatore, quello vigente risale al 1980, ma di andare avanti con varianti urbanistiche ed accordi di programma. Per attuare ciò è nata la Consulta Urbanistica di cui fanno parte oltre all'assessorato competente guidato da Amedeo Mariani del Pd, oltre 50 professionisti del settore e l'ufficio tecnico. A Ferentino, sulla via Casilina, all'altezza delle Terme Pompeo vige già il vincolo termale e qualche imprenditore vede la possibilità del vincolo archeologico come un altro freno al commercio della zona. Ma in cosa consiste l'idea della Regione Lazio sul vincolo archeologico sulla Casilina. "Innanzitutto dobbiamo tener presente che la via Casilina viene considerata da molti studiosi una vecchia via romana. Quindi in molti presumono di trovare possibili reperti antichi. A mio parere il vincolo non blocca alcuno sviluppo. Infatti non vieta di costruire, ma prevede disposizioni per coloro che debbono seguire opere fino a 100 metri di distanza dalla via Casilina, sia a destra che a sinistra" ha spiegato l'architetto Giancarlo Canepa, segretario della consulta urbanistica a Ferentino che ha aggiunto: "Ogni privato che esegue lavori in quell'area dovrà fare uno scavo di almeno 50 cm e verificare la presenza o meno di reperti. A livello di burocrazia, ci potrebbe essere un allungamento dei tempi, servirà l'autorizzazione dei Beni Archeologici, ma si potrà costruire ugualmente". Em. Pap.

Torna all'inizio


Segrè rieletto ad agraria con una votazione "bulgara" - ilaria venturi (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina VIII - Bologna E si apre il balletto per il cambio in otto facoltà Segrè rieletto ad Agraria con una votazione "bulgara" Un successo che potrebbe fare da trampolino per la candidatura al rettorato ILARIA VENTURI "LA Bulgaria è qui". Una battuta appena, a caldo, tra i colleghi di Facoltà. Andrea Segrè è appena stato rieletto preside di Agraria con l'89% dei consensi. Un successo per il suo secondo e ultimo mandato che farà da trampolino di lancio per la candidatura al rettorato annunciata per ora solo da rumors d'Ateneo. Segrè incassa più consensi della prima elezione, con auliche dichiarazioni di voto in suo favore. E con Agraria si apre il cambio al vertice in otto Facoltà dell'Ateneo. I riflettori puntati in chiave "elezioni 2009" sono anche su Lettere, dove potrebbe farsi avanti, per il rettorato, il preside uscente Giuseppe Sassatelli. Ieri, al "38", i tre candidati alla successione si sono presentati. Una quarantina appena i colleghi ad ascoltare. E' il decano Giorgio Renato Franci a presiedere. Parla lo storico Alberto De Bernardi: "Più autonomia, il sale che fa vivere le differenze, a dipartimenti e corsi di studio, anche con piccoli bilanci integrati, più potere ai presidenti dei corsi di laurea per progettare e meno burocrazia, e una gestione del governo dal basso". Poi Luciano Formisano, che si smarca dall'etichetta di candidato dei linguisti: "Curioso, corro per la presidenza a Lettere, sono trasversale". Formisano, ordinario di Filologia romanza, grande esperto di Vespucci, ritiene fondamentale il dialogo tra Facoltà affini dell'area umanistica e con la città, punta alla didattica ("i rapporti tra lauree triennali e specialistiche sono ancora incerti", "non abbiamo costruito la didattica di supporto"). Carla Giovannini, la prima donna a proporsi per la presidenza di Lettere, ora vice preside, è la candidata della continuità: concentra l'attenzione al rispetto per gli spazi e le aree disciplinari ("investire anche in quelle più fragili"), punta alla condivisione, alle "forme e organizzazione della didattica". Nel dibattito, gli studenti di Rosso Malpelo avvertono: no all'università-supermarket e agli sbarramenti all'ingresso; la docente Carla De Pasquale chiede al "preside che sarà" di tenere aperto il più possibile spazi e biblioteche, mentre Roberto Nicoletti è tranchant: "I docenti che fanno, fanno, quelli che non fanno è lo stesso: questo è il problema". A due invece sarà la corsa a Economia, dove si vota il 2 luglio: Gianluca Fiorentini, l'economista che ha salvato le finanze d'Ateneo con il piano strutturale, e lo statistico Giorgio Tassinari. A Lingue lascia Alberto Destro e si candidano l'attuale vicepreside Luisa Avellini e Daniela Gallingani, ora presidente del corso triennale (voto il 12 giugno). In scadenza il 31 ottobre anche i presidi di Psicologia, Beni culturali, Architettura, Ingegneria II e Scuola interpreti. SEGUE A PAGINA V.

Torna all'inizio


Troppi reati, la movida chiude alle ore 2 (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di Saverio Occhiuto Troppi reati, la movida chiude alle ore 2 Centro storico, ordinanza del prefetto sconvolge le abitudini delle notti pescaresi Giro di vite su bar e ristoranti che somministrano alcolici Provvedimento valido tutta l'estate PESCARA. Alle 2 di notte si chiude: motivi di "sicurezza". E l'ordine arriva dall'alto, direttamente dal prefetto. Un giro di vite senza precedenti per i locali del centro storico. Chi somministra alcolici e bevande dovrà attenersi a questa ordinanza firmata ieri dal prefetto Paolo Orrei e valida fino al 30 settembre. Provvedimento che ha del clamoroso, in quanto sino ad oggi l'intensa vita notturna nella zona di "Pescara Vecchia" era stata regolamentata solo dal Comune. Lo scorso anno l'ordinanza del sindaco aveva consentito ai locali di lasciare i tavolini all'aperto sino alle 2, dal lunedì al giovedì. E sino alle 3 nelle notti di venerdì e sabato. Ma all'interno di pub, bar e ristoranti la vendita di alimenti e bevande era libera. Ora il provvedimento non riguarda più solo i tavolini all'aperto ma "la chiusura anticipata alle 2" (come è scritto nell'ordinanza del prefetto) dei locali di corso Manthoné, via delle Caserme, piazza Unione, via Monti, Largo dei Frentani, via Catone, via Flaiano, via Corfino, via dei Bastioni, via Conte di Ruvo, via Di Vestea, via Sauro, via del Porto, via Marconi, via Caboto, piazza Alessandrini, via Polo, via Colonna, via dei Peligni, via dei Marrucini. Le motivazioni sono altrettanto chiare: "Il provvedimento rientra nel quadro degli interventi programmati per assicurare le condizioni di sicurezza nella zona di "Pescara Vecchia" e scongiurare così un inasprimento della situazione di criticità dell'area - interessata da tempo da fenomeni di criminalità - che potrà derivare dal sovraffollamento dei luoghi che, solitamente, si registra nel periodo estivo". Non è un caso che la firma del provvedimento da parte del prefetto Orrei sia arrivata a conclusione della riunione del Comitato provinciale per l'Ordine e la sicurezza pubblica. Al tavolo, oltre ai massimi esponenti delle forze dell'ordine: dal comandante dei carabinieri Giovanni Esposito Alaia, al questore Stefano Cecere, c'erano anche il sindaco Luciano D'Alfonso e il comandante della polizia municipale Ernesto Grippo. La filosofia del prefetto sembra chiara. Là dove non è possibile controllare tutto, perché il capo della polizia Antonio Manganelli ha già fatto sapere che non ci sono risorse aggiuntive per il potenziamento di uomini e mezzi, occorre "prevenire". E, soprattutto, maggiore collaborazione da chi amministra. Perché la micro crimionalità si combatte anche con la presenza dei vigili urbani, ha ricordato ieri Orrei a margine dell'incontro, "che hanno però bisogno di armi quando devono difendersi". Dunque, la questione dell'armamento della polizia municipale ancora appesa ai tempi della burocrazia. E per tornare a corso Manthoné e dintorni, il prefetto ha posto al centro della discussione anche "un controllo accurato sui circoli", insomma, la solita storia delle licenze che di tanto in tanto ritorna con la sua coda di polemiche. Anche perché sono numerosi i locali di corso Manthoné e via delle Caserme il cui nome all'ingresso è preceduto appunto da "Club" o "Circolo".

Torna all'inizio


Pozza, sollievo sui subappalti (sezione: Burocrazia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CONFARTIGIANATO Pozza, "sollievo" sui subappalti "Ci siamo liberati dall'obbligo di fare i poliziotti che vigilano sulla regolarità dei cantieri". Mario Pozza, presidente provinciale di Confartigianato, esprime così il sollievo della categoria per la cancellazione delle norme - introdotte con il decreto Visco-Bersani del luglio 2006 - sulla responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore. "In pratica - dice Pozza - se tale norma non fosse stata cancellata, dal prossimo 16 giugno avremmo dovuto farci carico dei controlli sulla regolarità delle imprese che ricevono lavori in subappalto, per esempio nei cantieri edili. Un compito che non spetta a noi, e che avrebbe comportato un aggravio di costi e di burocrazia". Soddisfazione anche in Unindustria: "L'applicazione - dice il presidente Alessandro Vardanega - avrebbe comportato un'estensione del vincolo di responsabilità e un ingestibile carico di adempimenti burocratici per le imprese".

Torna all'inizio


L'esperto: <Così risolveremo molti più delitti> (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

N. 133 del 2008-06-05 pagina 2 L'esperto: "Così risolveremo molti più delitti" di Stefano Zurlo da Roma Più che le parole contano i numeri. Alberto Intini, il direttore della Polizia scientifica, cita i dati provenienti dalla Gran Bretagna, il Paese all'avanguardia quando si coniugano criminalità e Dna: "Lì, la banca dati esiste dal '95. E i risultati sono molto importanti". La percentuale di rapinatori, assassini e stupratori scoperti aumenta in modo consistente? "Certo. Per quanto riguarda i delitti - quindi violenze, omicidi, furti in abitazione e altri reati gravi - i casi risolti fra il 2002 e il 2005 sono aumentati dal 26 al 59 per cento. Con una precisazione, però". Quale? "Parliamo di delitti in cui era rimasta nelle mani degli investigatori una qualche traccia biologica. Statisticamente, la stragrande maggioranza dei casi". Per gli omicidi? Qui i numeri sono molto incoraggianti: si è passati dal 32 per cento di casi risolti al 72 per cento. E il tempo giocherà a nostro favore perché la banca dati crescerà negli anni, raccoglierà sempre più profili e ci permetterà un numero sempre più alto di confronti. Un po' come succede con le impronte digitali". Avremo meno gialli e più processi? "In Spagna, dove sono partiti a ottobre 2007, i risultati sono molto interessanti". Scusi, ma polizia e carabinieri non maneggiano già il Dna come in Csi? "Per carità, noi già lavoriamo con il Dna e ogni anno raddoppiamo la nostra attività: basta pensare al delitto di Perugia, ma avere a disposizione una banca con migliaia di profili allargherà enormemente il campo delle nostre esplorazioni e quindi la possibilità di smascherare i criminali". Molti delitti avvengono in famiglia. "Certo, un delitto avvenuto nell'ambito familiare solitamente viene risolto anche senza ricorrere al Dna. Ma un omicidio, chiamiamolo così, di passaggio, no: non c'è alcun legame fra il carnefice e la vittima. O lo prendi con la tecnologia o non lo trovi più". Quale dei misteri italiani potrebbe essere risolto con la banca dati? "Non si possono dare risposte teoriche. Ma gli apparati investigativi avranno nelle mani uno strumento formidabile. E con gli anni, con la rete sempre più larga, sarà sempre più facile pescare i criminali". L'archivio funzionerà anche con i clandestini? "Certo, ci aiuterà, in collegamento con le altre banche dati europee, a dare un nome e un passato agli irregolari che bivaccano in Europa. Specialmente ai criminali: il data base ci servirà per decifrare la storia di molti clandestini delinquenti". Sarà, ma così la nostra privacy non rischia di essere violata? "No. Dai profili non potranno essere estratti dati "privati". Per esempio relativi alla salute e alle malattie". La paura del Grande fratello è ingiustificata? "Del tutto fuori luogo. Dobbiamo aver paura, semmai, di non contrastare con tutti i mezzi a disposizione la criminalità". Ci sono state molte polemiche. "In Italia si polemizza su tutto. E poi consideri i ritardi, la burocrazia, i costi da affrontare. Però la situazione non era più tollerabile: eravamo rimasti fra i pochissimi Paesi senza una banca dati". I suoi colleghi europei, quando vi incontrate, che le dicono? "Tacciono per buona educazione. Ora dobbiamo recuperare. Speriamo che il Parlamento approvi in fretta il provvedimento". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano.

Torna all'inizio


Lettere (sezione: Burocrazia)

( da "Salute (La Repubblica)" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

SUPPLEMENTO SALUTE ultimo aggiornamento 05 Giugno 2008 Mobile Stampa pag. 54 Lettere Stop ai trapianti Per gli italiani? DAL 30 aprile 2008, con decreto legge passato nel silenzio, bloccati di fatto dalla burocrazia i trapianti d'organo, per i pazienti italiani, nei paesi della comunità europea. Sul portalino dell'Associazione Malati di Reni Onlus, ben 13 associazioni di malati (pazienti nefropatici, trapiantati o in attesa di un trapianto) denunciano il decreto legge del 31 marzo 2008 (Disposizioni in materia di trapianti di organi effettuati all'estero), che pone insormontabili barriere burocratiche alla possibilità di effettuare trapianti d'organo e le relative cure, all'estero. E tutto ciò in completa contrapposizione con quanto previsto dall'Unione Europea in tema del diritto di libera circolazione dei malati (risoluzione del 23 maggio 2007). Il nostro è un accorato appello ai media, che ci aiutino, facendo sentire anche la nostra voce, una voce che esprime le speranze e le sofferenze del malato, e che chiede solo di vedere riconosciuto il nostro diritto alla salute, o meglio ancora il diritto alla vita. Enrico Olmari, uff. stampa Associazione Malati di Reni ONLUS Non voglio soffrire perciò non faccio figli SONO una donna di 35anni, sento sempre parlare del tasso bassissimo di natalità di noi italiane, io non ho figli per scelta, mi piacciono molto i bambini ma semplicemente non voglio partorire, non reggo il dolore fisico, tra l'altro a causa di una malattia autoimmune ho già sopportato troppo, non voglio avere le doglie non vedo perché debba accettare di sforzarmi e di soffrire anche molto e magari per chissà quante ore solo perché è la natura. Oggi c'è la mania di parlare di natura e che anche il parto dovrebbe essere naturale, ma cosa c'è di naturale ormai? Niente, non andiamo in giro e al lavoro al naturale con le nostre gambe ma con l'automobile, e allora perché io dovrei partorire al naturale con le naturali doglie? Io non soffro per la natura neanche se è per dare alla luce un bambino, non sopporto il dolore e ne ho il terrore, anche i dolori mestruali, sebbene siano inferiori a quelli della malattia, sono comunque dolori e saranno anche naturali ma io dico "meno male che c'è l'aulin", e lo uso eccome. Le mestruazioni mi hanno insegnato che l'utero è un organo da tenere a riposo e non m'importa niente del suo potere creativo se è associato a tanto malessere, io devo pensare a me anche e non è egoismo, è sopravvivere. D'altra parte la natura cos'ha di buono? Niente, basta pensare agli uragani, oppure guardare il documentario sulla procreazione dei pinguini, quanti piccoli e quanti pinguini muoiono? A me piace il cesareo in anestesia parziale ma viene demonizzato, cosa mi garantisce questo Stato per non soffrire? In realtà per il parto naturale(che non mi piace) il nostro Paese a differenza di molti altri lascia i dolori, l'analgesia te la devi pagare e spesso anche con la volontà di pagare prima te la promettono poi non te la fanno. Ci son anche i ginecologi misogini che giustificano la cosa dicendo che grazie alle doglie la donna si prepara alle difficoltà di essere mamma, ma che discorsi sono? Allora nessun uomo è un bravo padre preparato alle difficolta' della paternità visto che nessun uomo per sua fortuna ha da sopportare il ciclo mestruale e le doglie. Ma tanto qui c'è' ancora l'erronea convinzione che dei figli si deve occupare la madre. Vorrei vedere quei ginecologi lì provare loro. Io non ne faccio dei figli, continuate pure a scrivere che il tasso di natalità in italia è basso, ma a ragione. Lettera firmata In caso di epatite grave ben altre sono le cure ABBIAMO apprezzato la sensibilità di "Salute" del 15 maggio che ha pubblicato più articoli su "Prevenire le epatiti" (pagine 10-13). Condividiamo, infatti, l'impegno a favore della promozione di migliori stili di vita tesi alla prevenzione di queste malattie: "Abusi alimentari e virus i nemici da battere". Ora, però, leggendo l'articolo del prof. Umberto Veronesi "Bisogna fermare i medici stregoni" e altri pubblicati nel Reportage di "la Repubblica" del 17 maggio, dopo i recenti casi di cronaca, rimaniamo perplessi. Infatti, sfogliando il settimanale, a pagina 47 ("Depurare il fegato, se è affaticato e nel cambio di stagione", nello stesso numero di "Salute") troviamo un'autorevole firma dell'Omeopatia italiana e del nostro Ssn che indica come, in caso di "ittero o subittero", si possa assumere Cardus marianus o Taraxacum quando, invece, il "fegato è ingrossato e duro alla palpazione". E' utile precisare che in caso di ittero e subittero ben altri sono i trattamenti. In rapporto all'eziologia si utilizzano, ad esempio, farmaci anti-virali, sali biliari, steroidi o è necessario procedere - in caso di ostruzione biliare - ad interventi endoscopici, radiologici o, addirittura, chirurgici. Se il fegato è aumentato di volume e di consistenza, alla palpazione, può essere interessato da fibrosi, cirrosi o da altre importanti ed evolutive malattie. Per tutti questi casi esistono terapie specifiche che possono modificare - drammaticamente e positivamente - la prognosi (come scrivete, del resto, a pagina 11, 12 e 13 di "Salute"). Non vogliamo togliere meriti alla "Altra medicina", a "Salute" che apprezziamo, alle proprietà salutari della Silimarina, estratta dal benefico Cardo mariano (o "Latte di Maria"), e alle virtù officinali del Soffione (detto anche "Barba del Signore", il Tarassaco comune, cioè) che possono essere utilizzati, crediamo, in differenti situazioni e per più lievi "epatopatie". Nei casi indicati dall'Autore - per sintomi e segni obiettivi di tale gravità - deve essere ben chiaro (a chi legge e alle persone malate, soprattutto) che le scelte terapeutiche, spesso da impiegare tempestivamente, sono anche altre e molto diverse. A volte, e nei casi estremi e più gravi di malattia del fegato, oltre a ricordare gli estratti del "Latte di Maria" o della "Barba del Signore", dobbiamo tornare con la memoria al III secolo d.C., al miracolo che una tradizione tarda e la Legenda Aurea affidano ai Santi medici Cosma e Damiano: il trapianto. Con sincera stima Dr. Salvatore Ricca Rosellini, pres. Fed. Nazionale Liver-Pool, onlus (Risponde Elio Rossi) Gentile lettore, innanzitutto la ringrazio per la lettera che ci offre una volta di più l'occasione di spiegare ciò che molte altre volte, pur nel ristretto ambito di una rubrica settimanale, abbiamo affermato. In casi di possibile grave patologia, in particolare nel caso di gravi epatopatie come quelli riportati nella lettera, si tratta di utilizzare l'omeopatia, così come le altre terapie non convenzionali, in modo "complementare" alla terapia convenzionale prescritta, non quindi in sostituzione di questa. Sono sempre necessari una diagnosi medica e tutti gli esami ematochimici e strumentali che la consentono, e quindi la prescrizione della terapia più appropriata, a cui si può "integrare", con modalità diverse, anche la terapia complementare, avendo cura che questa non interferisca con l'azione dei medicinali già assunti.

Torna all'inizio


Assistenza gratuita per i malati (sezione: Burocrazia)

( da "Arena.it, L'" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

SOLIDARIETÀ. Tumori Assistenza gratuita per i malati   Negli ultimi cinque anni sono stati 150 i malati di cancro assistiti al loro domicilio, tra la Bassa Veronese e l'Alto Polesine, dai volontari dell'Ant: l'Associazione nazionale tumori che, attraverso le sue sezioni territoriali, garantisce un'assistenza oncologica gratuita 24 ore su 24 direttamente a casa dei pazienti, festivi compresi. Ma le persone sofferenti che potrebbero trarre beneficio dall'Hod, l'Hospice domiciliare dell'Ant, potrebbero essere molte di più. A cominciare da Legnago dove il sodalizio è sorto ancora nel 2000 su iniziativa di Rosanna De Togni e dove attualmente usufruiscono delle varie prestazioni - terapia del dolore, trasfusioni, flebo, analisi, supporto psicologico ed altri interventi - una decina di pazienti oncologici, che hanno la possibilità di curarsi rimanendo nel proprio ambiente accanto alle persone care. "Ecco perchè", auspica Lucia Montagnana, coordinatrice della delegazione che da due anni riunisce 11 Comuni veronesi e rodigini in cui operano 15 volontari ed un'équipe medica specializzata, "invitiamo le famiglie che hanno bisogno del nostro aiuto a contattarci (il numero è il 348.79.00.191) per assicurare ai propri cari una vita dignitosa sino all'ultimo. Per ottenere l'assistenza dei nostri operatori, che collaborano con l'ospedale ed i medici di base, non serve una burocrazia macchinosa: è sufficiente, infatti, una telefonata e si verrà poi contattati dal nostro specialista per programmare il percorso di cura". S.N.  .

Torna all'inizio


GIULIETTA TROVA FAMIGLIA Ma tanti attendono ancora (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Lettere & Opinioni Pagina 316 GIULIETTA TROVA FAMIGLIA Ma tanti attendono ancora --> È arrivata! Con i suoi grandi occhi neri, le braccia aperte per accogliere tutto l'amore possibile; con la grande voglia di famiglia che traspare in ogni suo gesto, in ogni suo sguardo. I riccioli neri danzano con la brezza del vento per la felicità finalmente arrivata: Giulietta ha trovato un papà ed una mamma tutti per lei. Ora incomincia la vita. Ma quanti bambini attendono ancora! Purtroppo, le adozioni sono un calvario e solo chi intraprende questa strada sa quanta burocrazia, quanti anni, quanti denari, occorrono per dare amore ad un bambino che è solo. E non aspetta altro che una famiglia. Anna Rita Rombi - Calasetta.

Torna all'inizio


P.A.: CONFAGRICOLTURA, BENE PIANO BRUNETTA SU BUROCRAZIA (sezione: Burocrazia)

( da "Wall Street Italia" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di ANSA - -->(ANSA) - BOLZANO, 5 GIU - "Confagricoltura valuta positivamente il 'piano Brunetta' che ci sembra il percorso giusto per riportare ordine e rigore nell'apparato statale. Ma la strada dell'efficienza dei dipendenti statali va percorsa di pari passo con quella della semplificazione": lo ha detto il presidente nazionale di Confagricoltura Federico Vecchioni a Bolzano. Durante l'assemblea nazionale dei responsabili delle sedi territoriali del patronato Enapa, Vecchioni ha ricordato - così una nota - "come Confagricoltura da tempo denuncia che le imprese agricole italiane sono soffocate dalla burocrazia; ogni settimana, un'azienda di medie dimensioni perde due giorni per adempiere agli obblighi burocratici". "Serve - ha aggiunto Vecchioni - una semplificazione amministrativa per ridurre tempi e costi, e che consenta di utilizzare i fondi risparmiati in azioni dirette sul mercato e di promozione, per aumentare la competitività delle imprese".(ANSA).

Torna all'inizio


AIR, ANCHE PREZIOSI PUNTA SU MARKOVSKI (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Avellino)" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

IL BASKET ALLA RIBALTA Air, anche Preziosi punta su Markovski Lo sponsor preme per il ritorno del coach macedone, ma Ercolino segue tutte le piste TITTI FESTA Si lavora intensamente per il futuro dell'Air a Palazzo Ercolino. Dall'allenatore, alla squadra passando per il palazzetto dello sport, i rebus non mancano. Ma intanto domani c'è una scadenza fondamentale da rispettare: quella dell'iscrizione al campionato di serie A. Solo burocrazia da espletare, ma con la massima attenzione. "Il sei giugno - spiega il team manager Gaetano de Paola - è il termine ultimo per l'iscrizione. Non c'è nessun tipo di difficoltà visto che già da tempo abbiamo pagato gli stipendi e dato alla Lega le giuste garanzie. Stiamo terminando solo gli ultimi dettagli necessari. Ma si tratta comunque di un lavoro importante che va fatto con precisione e nel rispetto dei tempi previsti". E parlando di date e scadenze non si puo' non fare un cenno all'Eurolega. "Entro il trenta giugno - continua De Paola - dovremo dare la nostra adesione che sicuramente ci sarà. Ma a proposito della possibile vendita del titolo, devo fare una precisione. Non esiste nessun tipo di commercializzazione del titolo stesso, visto che è l'Eurolega, a decidere in caso di mancata adesione, a chi assegnarlo". Ed in Italia il roster in cima alla lista per meriti sportivi sarebbe quello della Benetton Treviso, arrivata decima in campionato. Il futuro della Scandone comunque è tutto legato al nome dell'allenatore. Prima della settimana prossima Zare Markovski, legato contrattualmente a Milano, non scioglierà le riserve. Molto dipenderà anche dall'acquisizione della società da parte di Giorgio Armani e dalle altre offerte che l'ex coach irpino ha già ricevuto (vedi San Pietroburgo). Ma il suo ritorno è fortemente voluto anche dal direttore generale dell'Air Dino Preziosi, che vedrebbe in Markovski l'uomo dal quale ripartire. Sembra invece essersi raffreddata la pista che porta a Stefano Pillastrini, ex della Virtus, che ha richieste da più di una società di A. Ercolino invece è sempre in contatto con Luca Bechi della pallacanestro Biella e con Sherf. E se l'allenatore è un punto interrogativo, anche la situazione dei giocatori non è molto diversa. È chiaro ormai da tempo che i pezzi pregiati andranno via: Green piace a Milano (chissà che questo non possa aiutare a sbloccare la transazione di Markovski), Smith al Barcellona e Righetti è ad un passo dalla Virtus Bologna. Williams ha offerte dalla Spagna mentre i giocatori dai quali ricominciare potrebbero essere Radulovic e Lisicky, ancora sotto contratto, e Cavaliero per il quale la Scandone ha una opzione. Ultimo, ma non per questo secondario (anzi), nodo da sciogliere è quello relativo al Palazzetto. I tempi tecnici per costruirne uno nuovo in vista dell'Eurolega non ci sono. Ampliare il Paladelmauro dunque sembra essere la soluzione migliore, quella per la quale spinge anche il Comune di Avellino. Comune che sembra intenzionato a cedere all'Air la gestione escluiva dell'impianto: in cambio la società dovrebbe provvedere in proprio all'adeguamento.

Torna all'inizio


Vista red, assurda la marea (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Vista red, assurdala marea di ricorsiin TribunaleOggi, dovendo incontrare una persona con la quale avevo appuntamento, ho saputo dalla stessa che si trovava presso i locali dei Giudici di Pace di Pordenone, perchè convocato per una udienza a seguito di un ricorso presentato alcuni mesi fa, avverso una contestazione inflittagli dalla Polizia municipale di Zoppola per aver violato l'art. 146 comma 3 del C.d.S. (proseguiva la marcia sebbene il semaforo proiettasse luce rossa nel proprio senso di marcia) e rilevata con quell'aggeggio fotografico deonominato Vista Red, installato senza alcun preavviso e segnaletica e senza un adeguato periodo di prova nel marzo del 2007.Recatomi al terzo piano della palazzina dei Giudici di Pace, ove hanno sede i loro uffici, sono rimasto stupefatto nel vedere il corridoio antistante gremito di gente di ogni età in attesa di essere chiamata per l'udienza e un andirivieni di vigili urbani con pacchi di documenti sotto braccio. A fatica individuavo l'amico, e venivo a conoscenza che la maggior parte delle persone erano state convocate per gli stessi ricorsi presentati dall'amico, e manifestavano un mugognio generale, lamentando, a fattor comune, le anomalie di funzionamento dell'apparecchiatura installata nel quadrivio di Roveredo in Piano e Zoppola, che a loro dire presentava al semaforo una durata della luce gialla troppo breve. Molti, all'uscita dall'ufficio del giudice di pace, si lamentavano del rinvio della sentenza a nuova udienza, lamentandosi della perdita di tempo dal lavoro e delle difficoltà, per chi abita lontano, di doversi sobbarcare un nuovo viaggio. I discorsi che intercorrevano fra le persone si basavano, a fattor comune, sui pochi secondi di giallo al semaforo, che fanno in modo che anche il più disciplinato e prudente automobilista non possa evitare di essere fotografato con il rosso.Leggendo i giornali e dalle notizie recenti date dalla televisione rilevo che la anomala situazione relativa all'installazione di queste apparecchiature sta investendo negativamente tutto il territorio nazionale, per le migliaia di multe contestate nelle varie regioni, comportando proprio in questi giorni, in varie parti della penisola, provvedimenti della magistratura atti alla rimozione di tali impianti, a causa del loro imperfetto funzionamento.Nel salutare l'amico, ancora in lunga attesa, mi nasceva spontaneo riflettere sul perchè di tanta burocrazia, di tante energie e risorse spese per tali dibattimenti processuali, quando risulta evidente che oltre mille automobilisti, a quel quadrivio, sono stati tratti in inganno da un rilevatore fotografico completamente automatico che, a causa di insufficienti verifiche, si è reso inattendibile, determinando l'illeggittimità delle sanzioni.Si potranno ancora vedere, almeno nei punti sensibili del traffico i vigili urbani? Una volta c'erano, e creavano un più sicuro deterrente al rispetto del Codice della strada.Mi auguro che quanto esposto, in questa lettera aperta all'Illusstrissimo Prefetto, Elio Maria Landolfi, di Pordenone, possa essere presa in assoluta considerazione e provveda, con chi di competenza, alla rimozione di queste "manipolate macchinette fotografiche", come si è provveduto in quasi tutta Italia.L'ampia documentazione della Stampa nazionale, e attualmente i quotidiani locali, certi delle 25 sentenze del Giudice di pace di Pordenone, fortificano le mie indagini e la mia tesi, da me anche dimostrate nel suo gabinetto. Garantite da prove tecniche, queste "macchinette fotografiche facilmente tarate e manomesse" agli incroci "cugine dei videogiochi" e nipoti delle note slot-machine, che procurano un generoso reddito ai Comuni e, naturalmente, agli istallatori privati.Pensi, esimio signor Prefetto, quanti onesti e disciplinati cittadini, per non perdere giornate di lavoro e riempire le aule giudiziarie, preferiscono con amarezza pagare e considerarsi colpevoli. Anche una vettura della mia società è caduta in questo tranello, ma io non ci stò, anzi combatterò.Giovanni FolladorPordenoneNon derubatei bambinidell'infanziaMolti dicono che ci vuole un Garante nazionale per la protezione dei bambini. Quattro regioni italiane ce l'hanno: Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Veneto, Marche. Ma quali sono le mansioni del Garante? Difendere i bambini, intervenire con efficacia in casi difficili. I magistrati minorili intervengono col principio della legalità; il Garante invece segue quello della beneficità e direi anche della prudenza, senza traumatizzare l'infanzia. Un settimanale molto noto, il 14 maggio ci ha elargito una bella fotografia (in prima pagina) di un'attrice famosa con in braccio due piccolissimi bebè: uno bianco e uno nero.Tutto bello, tutto commovente, ma queste persone così sensibili e ben disposte mentre si prestano per far proteggere i fanciulli, appaiono in televisione, facendo parte di una giuria che giudica la bravura, nel canto e nella recitazione, di altri ragazzini. Io ho visto il programma dal titolo (se non ricordo male) "Ti lascio una canzone". Un gruppetto di bambini e di adolescenti, veramente dotati, si sono esibiti fra la gioia e la commozione di genitori, parenti, amici e del pubblico, sia presente in sala, sia televisivo. Io sarò forse un po' strana, ma ho provato compassione per queste giovani vite proiettate, come merce pubblicitaria, in un palcoscenico che li elogia, ma se poi il talento non è proprio vero e duraturo, li dimentica e li scaccia. Un bimbo molto simpatico di circa 11 anni mi ha fatto pena. Era spiritoso, bravo, ma cercavo di entrare nello spirito di quel bimbo, tutto sudato, eccitato in un'ora che avrebbe dovuto starsene a casa tranquillo. Due sono le mie osservazioni: 1. il vero talento si svela da sè, al momento giusto e senza togliere l'incanto dell'infanzia; 2. la competitività è positiva negli anni della preadolescenza, se serve a un ragazzo per migliorare se stesso, senza voler, a tutti i costi, superare gli altri e, nel caso di una sconfitta, ricevere una delusione che gli provoca una dolorosa ferita.Mamme, papà, insegnanti, l'infanzia e l'adolescenza sono età irripetibili, magiche. Non rovinatele per la vostra ambizione e sete di successo. Anch'io, quando insegnavo, amavo molto le recite, ma erano episodi sporadici, che coinvolgevano i bambini; era, però, una competizione di classe e partecipavano tutti. Alla televisione, esagerando, si possono creare dei piccoli mostri, che non accetteranno più la normalità, in caso di insuccesso. Lasciate l'infanzia nei vostri bambini e non guastatela mai!Laura Casucci RossiPordenone.

Torna all'inizio


<Bene l'abrogazione del comma sulla responsabilità solidale> (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CONFARTIGIANATO ED EDILI "Bene l'abrogazione del comma sulla responsabilità solidale" Confartigianato e Costruttori plaudono alla decisione del Governo di abrogare il comma 29 dell'articolo 35 del decreto legge 223/2006 (convertito in legge n. 248/2006) sulla responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore per i versamenti dei contributi previdenziali e assicurativi e delle ritenute fiscali, dovuti da parte del subappaltatore in riferimento ai lavoratori utilizzati nell'appalto stesso. L'intervento ha di fatto eliminato un onere certificatorio a carico delle piccole imprese che imponeva di presentare, a partire dal 16 giugno, un'enorme mole di certificazioni retributive, contributive e fiscali per ottenere dalle imprese appaltanti il pagamento dei lavori eseguiti. "Oltre seimila imprese veneziane ringraziano - ha detto il presidente della Confartigianato provinciale Giuseppe Molin -. Il provvedimento dimostra che la nostra battaglia è stata giusta ed efficace. Noi condividiamo il principio della responsabilizzazione delle imprese, ma non è con un aggravio di burocrazia che si garantisce la legalità".

Torna all'inizio


Milano NOSTRO SERVIZIO Una stagione all'insegna (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

MilanoNOSTRO SERVIZIOUna stagione all'insegna della sobrietà, artistica e gestionale, dove gli unici sfarzi saranno quelli, soprattutto visivi, dell'Aida, nella riedizione a cura di Gianfranco De Bosio dello storico allestimento del 1913, il più collaudato e amato di sempre. Così la Fondazione Arena di Verona, fiaccata da un disavanzo economico che supera i 20 milioni di euro, si appresta a inaugurare, il prossimo 20 giugno, l'86° Festival lirico.Il programma, che illustriamo a parte, è stato presentato ieri a Milano, in onore di De Bosio, dal sovrintendente Francesco Girondini, fresco di nomina, e dal presidente e sindaco del capoluogo veneto Flavio Tosi. I due uomini nuovi dell'Arena hanno voluto buttare acqua sul fuoco delle polemiche, tenendo però fermo il boccino sulla questione del pareggio economico, definito "obiettivo irrinunciabile", dopo cinque anni di bilanci in rosso che hanno portato negli ultimi mesi a un burrascoso cambio della guardia ai vertici dell'ente, con l'abbandono di Claudio Orazi, l'ex sovrintendente, e del suo direttore artistico (ruolo ora vacante) Giorgio Battistelli. "La revisione del bilancio consuntivo 2007 è tuttora in corso e a giorni comunicheremo l'esatto ammontare del buco , che intendiamo ripianare mettendo in atto una serie di correttivi e strategie più a lungo termine", ha esordito Girondini. "Senza entrare nel merito delle scelte artistiche di chi ci ha preceduto, è però chiaro che il trend di spesa era pericoloso e andava invertito: il primo passo è stato quindi quello di un radicale contenimento dei costi, senza però tagli alla qualità degli allestimenti". Si spiega così anche la rinuncia per quest'anno al Romeo e Giulietta di Gounod, che entrerà però a far parte l'anno prossimo di un pacchetto di collaborazioni con la Fenice di Venezia e il Teatro Verdi di Trieste, con destinazione Teatro Filarmonico. "È del tutto evidente prosegue Girondini che una ripresa costa molto meno di una nuova produzione e in questo senso ci orienteremo anche per il futuro, puntando le risorse produttive su un unico titolo a stagione. Ci stiamo muovendo anche alla ricerca di nuove sponsorizzazioni e di mecenati privati che credano nel valore dell'investimento culturale". L'atteso pareggio dovrebbe arrivare già nel 2009 per quanto riguarda la gestione ordinaria, mentre per ripianare il debito il consiglio di amministrazione sta mettendo a punto un mutuo di tipo chirografario (senza ipoteca) con le banche. L'ente conta anche sull'incremento del contributo statale del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo, che non dovrebbe essere inferiore a 2,2 milioni di euro: "Il più alto fra quelli concessi alle fondazioni", precisa il sindaco leghista, ottimista anche sul punto dei finanziamenti regionali, su cui si erano addensate le nubi dei contrasti con il governatore forzista Giancarlo Galan: "I rapporti politici sono assolutamente tranquilli e in ogni caso c'è una legge della Regione Veneto che prevede il contributo a favore della nostra Fondazione: qualsiasi governo regionale non può che rispettarla". Quanto all'impegno diretto del Comune, "oltre al contributo di cassa di 300.000 euro, ci sono una serie di canoni che l'amministrazione paga normalmente per la Fondazione, il cui valore complessivo è di molto superiore. Per non parlare dei conferimenti patrimoniali, di cui presto farà parte, burocrazia italica permettendo, anche una quota già assegnata dell'ex Arsenale militare".Paolo Crespi.

Torna all'inizio


L'assemblea generale Smi, tra riflessioni (Tronconi), progetti (Zegna) e appelli (Morandini) (sezione: Burocrazia)

( da "fashionMagazine.it" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Passaggio di consegne ufficiale all'assemblea generale di Smi. La presidenza va provvisoriamente da Paolo Zegna - chiamato in Confindustria a presidiare l'Internazionalizzazione - a Michele Tronconi (nella foto), attuale vice presidente vicario dell'associazione, il quale auspica che le sorti del tessile-abbigliamento restino in primo piano nei pensieri del presidente uscente. All'appuntamento milanese, focus sul comparto, con un occhio di riguardo alle piccole e medie imprese. In attesa della prossima assemblea straordinaria dell'associazione, che in autunno individuerà la nuova presidenza, Tronconi ha fatto il punto della situazione collocando il settore nel contesto europeo (a lui ben noto, dal momento che è anche presidente di Euratex, l'omologa di Sistema Moda Italia in sede comunitaria). "Nonostante i due milioni e mezzo di occupati nell'Ue a 27 e un surplus commerciale di oltre 10 miliardi di euro in Paesi come l'Italia - ha spiegato - a Bruxelles il tessile-abbigliamento è considerato un 'fossile che cammina'". Fa eccezione il commissario Ue Guenther Verheugen, come ha evidenziato Tronconi, tra i pochi a preoccuparsi che gli accordi commerciali risultino coerenti alle necessità dell'industria comunitaria. In sintonia con le esigenze delle imprese si è dimostrato invece l'onorevole Adolfo Urso, grande assente oggi all'assemblea, "per impegni di Governo", che tramite un messaggio scritto ha elencato tra le priorità a supporto del settore la tutela dei marchi, la lotta alla contraffazione e i negoziati nell'ambito del Doha Round. Intanto all'orizzonte si profilano nuove logiche industriali. "Conclusosi drammaticamente il capitolo della new economy, che si fondava sugli asset immateriali, si sta tornando alla fisicità dei beni tipici dell'economia reale - ha fatto osservare il vice presidente di Smi -. Cina e India stanno, infatti, innalzando la domanda delle commodity più elementari". "Gli elevati costi del petrolio porteranno, inoltre, a ripensare alla convenienza di determinate scelte delocalizzative - ha aggiunto - mentre avranno sempre più un ruolo centrale la velocità di reazione al cambiamento dei gusti dei consumatori e gli investimenti in tecnologia (impiegata, per esempio, nell'automazione della confezione, ndr)". In questo scenario l'Italia ha numerose chance per restare protagonista, puntando su quattro aspetti indicati da Tronconi: trasparenza, reciprocità, formazione e innovazione. Restano tuttavia da correggere due errori: "l'assenteismo" nelle fasi propositive dell'integrazione europea (a fronte di massicce richieste di adeguamento alle direttive comunitarie), e la mancanza di polso nel pretendere posti chiave. Determinante, a supporto delle imprese, potrebbe essere il ruolo della nuova squadra di Confindustria. Una delle prossime mosse indicate da Zegna, chiamato dal neopresidente Emma Marcegaglia per seguire l'Internazionalizzazione, sarà continuare a far conoscere il made in Italy all'estero e trasmettere un'immagine positiva del Paese. "In quest'ottica, il tessile-abbigliamento è il migliore biglietto da visita", ha anticipato Zegna. Parlando di continuità, rispetto alla traccia lasciata dalla presidenza Montezemolo, il dimissionario presidente di Smi ha poi reso noto di essere al lavoro per realizzare un calendario delle prossime missioni delle imprese italiane oltre frontiera, finalizzato a incontri "specialistici e mirati". Giuseppe Morandini, presidente della Piccola Industria in Confindustria, ha avanzato una serie di richieste al nuovo Esecutivo, che darebbero una boccata d'ossigeno alle aziende da lui rappresentate: tra queste, la detassazione delle spese di rappresentanza e la deduzione dei costi funzionali all'impresa (come quelli sostenuti per la partecipazione alle fiere di settore). Invocato inoltre l'intervento del Governo a livello di burocrazia e di fisco. La prima, pur non comparendo in bilancio, è un costo inestimabile: basti pensare che 40 adempimenti (come l'anti-incendio, la privacy, l'ambiente, la previdenza e la gestione dei rapporti di lavoro) si traducono in una spesa di circa 17 miliardi di euro l'anno per le imprese. Quanto al fisco, Morandini ha ricordato che la stessa Ocse ha riconosciuto il prelievo gravante sulle società italiane (il 76% sugli utili) come un record mondiale. Fondamentali, a suo parere, sarebbero dunque provvedimenti finalizzati alla deducibilità dell'Irap e all'eliminazione del costo del lavoro dalla base imponibile della medesima tassa. e.f.

Torna all'inizio


Robin pop (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'idea di tassare i petrolieri per i loro extraprofitti (ma chi quantifica e come l'extra? ed è l'unico settore ad avere extra? e nel futuro tutti gli extra saranno da bastonare?) ha l'aria di essere l'idea più pop degli ultimi giorni. 1. Lo Stato, attraverso l'iva, ha già portato a casa tasse extra dai profitti extra del barile extra. Si calcola che in un anno esso ammonti già a 500 milioni. Insomma se proprio crede lo stato potrebbe rinunciare a parte dell'Iva applicata sulla benzina che in Italia è al 20 per cento e in altri paesi europei è al 16 per cento. 2. I profitti maggiori sono realizzati da chi buca e spilla petrolio. Su 1,6 milioni di barili consumati al giorno in Italia, meno di 100mila sono di produzione domestica. Dunque toccare le royalties sui buchi rende poco niente. 3. Il petroliere di gran lunga più ricco d'Italia si chiama l'Eni per un terzo proprietà dello stato. Fattura quasi 90 miliardi di euro con utile vicino ai 10 miliardi (pari al fatturato totale di Erg, secondo petroliere in Italia) ed ha un margine operativo di 20 miliardi. Tassare i petrolieri in Italia, vuol dire per lo Stato tassare se stesso: una partita di giro. 4. Annunciare un'imposta che può facilmente essere traslata sul consumatore ha effetti perversi. Basti pensare che il rincaro di 1 centesimo del costo finale al consumatore della benzina vale per le compagnie petrolifere 500 milioni di euro. Sono solo alcune notazioni, peraltro imprecise poichè ancora non è preciso l'imponibile della nuova tassa. Ad esempio se veniesse colpita la raffinazione, il discorso sarebbe parzialmente diverso. Resta l'idea molto pop che la manina dello Stato asi occupi degli affari privati. Scritto in Berlusconi IV Non commentato " (No Ratings Yet) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 27May 08 L'Ici pop dei Liberali pop Il governo Berlusconi ha promesso in campagna elettorale di eliminare l'Ici sulla prima casa. Lo ha fatto con l'eccezione degli immobili accatastati a/1, a/8 e a/9. Il motivo è che sono immobili di lusso. Non vogliamo aprire una discussione sull'essenza di questa imposta. Piuttosto ci interessa determinare la ragione politica per la quale siano stati esclusi dal beneficio i proprietari di immobili, cosiddetti di lusso. E la ragione, cari commensali, è semplice: demagogia allo stato puro. Vedete, alcune manovre fiscali opportune questo governo non potrà farle per motivi di bilancio: e lo possiamo capire. Ma sull'Ici pop non ci siamo. Le "abitazioni di tipo signorile" accatastate così in Italia ammontano alla ridicola cifra di 35701 (trentacinquemila e rotti), di ville (burocraticamente chiamate a/8) ce ne sono 34.141 e infine ci sono 2397 tra castelli e palazzi di pregio. Insomma ci sono 72mila "ricchi" che non godranno dell'esenzione Ici, su 31 milioni di immobili in Italia. Posto, come si capisce, che estendere lo sconto anche a costoro non sarebbe stato un salasso, resta il pop. Scritto in Berlusconi IV Commenti ( 27 ) " (2 votes, average: 3 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 25May 08 Mutui e azzzzzardi Vi segnalo un bel articolo di Claudi Borghi sul Giornale di un paio di giorni fa. Si parla dell'intesa governo-banche sulla rimodulazione dei mutui a tasso variabile. Borghi dice chiaramente e subito che "non si tratta di un regalo" e mette in chiaro (è il caso di dirlo, vista la semplicità con cui spiega la manovra) la portata del provvedimento. Due sole notazioni aggiuntive e provocatorie. 1. Gli economisti lo chiamano moral azard: è la circostanza per la quale un individuo o un impresa assume rischi alti sapendo che poi alla fine qualcun altro sarà tenuto a pagare per il comportamento che eventualmente si è rivelato troppo rischioso. Ebbene ci si può domandare se questo intervento dello Stato non crei l'impressione che gli errori di valutazione dei cittadini possano essere sempre e comunque sanati dal legislatore. Chi ha contratto un mutuo a tasso variabile sapeva che il tasso sarebbe potuto cambiare. L'ha fatto perchè inizialmente i saggi erano bassi, ma poi quando sono saliti, zac ci pensa l'aiuto di mamma stato-banche. 2. La convezione pensata da governo-abi ha un forte effetto di riduzione della concorrenza. Chiunque avesse avuto una rata alta avrebbe (grazie alla Bersani, per la verità molto osteggiata dalle banche) potuto verificare offerte alternative per portare il mutuo in banche alla ricerca di nuovi clienti e dunque disposte ad applicare condizioni migliori. Con la rimodulazione prevista dalla convenzione, si fa tutto in casa. Dunque le banche si tengono stretti i propri clienti: gli fanno diventare la rata fissa e se li tengono così in portafoglio per decine di anni. Senza alcun rischio che qualche istituto bancario particolarmente aggressivo vada a rompere loro le scatole. I circa 1,5 milioni di italiani con la rata alta otterranno un beneficio temporaneo a cambiare il mutuo in fisso e per di più ai tassi del 2006, ma l'Italia perderà in termini di concorrenza del sistema e di educazione finanziaria dei suoi cittadini. Scritto in pol economica Commenti ( 20 ) " (1 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15May 08 Dietro la lavagna/2 A proposito di stipendi d'oro, perchè non pensare ad una tassazione eccezionale per chi ha case con più di trenta camere? Oppure perchè non aumentare la tassazione su chi ha la barca più lunga di trenta metri? E ancora perchè non tassare i proprietari di Ferrari e Lamborghini? Anzi, ideona, perchè non introdurre una imposta eccezionale per coloro che hanno un diamante superiore ai tre carati, colore f, e inclusioni wsi? Ma veramente risolviamo i problemi della finanza pubblica con manovre e annunci così pop e demagogici come quello di tassare gli stipendi dei manager? I ricconi, per la verità in gran parte antiberlusconiani, non hanno certamente bisogno del sottoscritto per essere difesi. Fa proprio rabbia dover essere costretti a difendere questa categoria e con essa il principio che le retribuzioni e i suoi eventuali tetti, in uno stato liberale, non li definisce lo Stato. Chissà perchè mi viene in mente un manifesto sinistro il cui refrain era: Anche i ricchi piangono, con una barca sullo sfondo. Tremonti dietro alla lavagna per quattro-cinque ore. Scritto in Berlusconi IV Commenti ( 30 ) " (6 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 10May 08 Dietro alla lavagna/1 Prima dichiarazione ufficiale del ministro dell'Ambiente: "Ringrazio tantissimo Alfonso". Per Alfonso, la Presti-Giacomo intende Pecoraro Scanio. Ma non basta: "Ha fatto tanto in questi due anni per questo motivo con lui intendo mantenere un rapporto". Complimenti al neo ministro. Ci resta il dubbio se i suoi ringraziamenti si riferiscono specificatamente ai veti sui termovalorizzatori (caso Campania, ma non solo), a quelli sul nucleare, o a quelli sui rigassificatori? O piuttosto se i ringraziamenti ad Alfonso siano giustificati per la la composizione della commissione del Via, o per la retorica veteroambientalista, o per le ultime nomine fatte in fretta e furia al ministero, o per i viaggi pagati in alberghi extralusso su cui indaga la magistratura? Gentile Presti-Alfonso sono questi i motivi per cui intende mantenere un rapporto? Un rapporto, sia detto per inciso al neoministro, che gli italiani votando il suo partito e cancellando quello dei verdi, avrebbero voluto vedere raso al suolo. Per il ministro dell'ambiente, due ore dietro alla lavagna. E non fiati. Scritto in Berlusconi IV Commenti ( 23 ) " (8 votes, average: 4.5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 30Apr 08 1929 Oggi è stato reso pubblico il dato del Pil negli Stati uniti, nel primo trimestre del 2008. La crescita della ricchezza americana è dello 0,6 per cento. Poco (anche ancora doppia rispetto a quella italiana), ma non da giustificare tecnicamente la paura di una recessione. La produzione industriale è cresciuta dello 0,7 per cento. I consumi dei cittadini dell'1 per cento. E per finire sul mercato di Borsa: all'inizio dell'anno il Dow Jones era a quota 13043 e oggi siamo ritornati più o meno là. Perdonate i numeri, ma forse a coloro che parlano di 29 converrebbe ricordarli. Scritto in finanza Commenti ( 16 ) " (3 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 17Apr 08 Chi non capisce, pontifica Mercoledì mattina sono stato inviato a Omnibus della Sette. Ascoltavo tanti dotti commenti sul successo della lega e sui suoi motivi e sui flussi elettorali e bla bla bla. Ma insomma con che coraggio. Abbiamo sbagliato tutto, ma pretendiamo di commentare i risultati diversi delle nostre previsioni. Ma come fanno i tanti che ci hanno detto che il parlamento sarebbe stato massacrato e polverizzato da questa legge elettorale, oggi a parlare di bipolarismo. Come fanno i tanti che davano la lega, come piccolo movimento di razzisti, a spiegare il suo successo. Cosa ha aperto loro gli occhi? Dovremmo tacere, stare zitti, fare la cronaca, ascoltare e smetterla di pontificare su fenomeni di cui non capiamo un cavolo. Ho la triste sensazione che i giornalisti stiano diventando sempre più simili ai politici: non riescono a vedere ciò che avviene fuori dai loro palazzi. Il corsera per due giorni consecutivi ci ha detto che sarebbe stato meglio il pareggio e oggi si compiace di una maggioranza chiara. L'universo mondo si interroga da dove siano arrivati i voti alla lega. Se un partito prende nelle città del nord un voto ogni cinque elettori, i voti li ha presi da tutti. Ma andiamo al bar Scritto in Varie Commenti ( 32 ) " (17 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 04Apr 08 Piccolo sfogo sul meraviglioso Ferrara Cari comensali in questa campagna elettorale moscia, piena, come sempre, di promesse, le quotazioni di Ferrara salgono. Almeno, ovviamente, per me. Gli lanciano le pietre e lui risponde. Va nelle piazze con idee pazze. é un simbolo di passione e di politica. E divide, ma fa pensare. é adorabile. Scritto in Varie Commenti ( 63 ) " (7 votes, average: 4.43 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16Mar 08 Alitaglia/2 Cari commensali, l'amico Gamaximo scrive: "Egr. Sig. Porro, come certamente avrà inteso sono uno tra i sostenitori del fatto che Alitalia debba essere venduta ad una società privata che abbia le competenze per rimettere a posto una situazione che noi, in vent'anni, non siamo stati capaci di sistemare. Mi sembra tra l'altro che Air France-KLM possa essere proprio la soluzione giusta ma .. le ultime notizie trapelate questa mattina, dopo la lunga riunione dei vertici Alitalia, mi fa pensare che forse sarebbe il caso di rivedere la cosa. In pratica, sembrerebbe, che AF-KLM vogliano acquistare il pacchetto Alitalia ad esclusione di AZ service cioè comprando a poco più di niente una società che in effetti vale poco ma lasciandoci una società ( 10.000 persone) che vive sui servizi dati agli aeromobili e a tutto quanto ci gira intorno ma ..togliendoci gli aeromobili. Cosa vuol dire? Che affare è? In pratica mi sembra che ci venga offerto un bel panino imbottito da quale viene sfilato in prosciutto! Cosa ne dice? Forse bisognerà dire ad AF-KLM che gli affari bisogna farli in due !!". Sapete che vi dico: qualche sospetto mi inizia a venire anche a me. Sono da 20 ore in viaggio: sono andato a Los angeles, ovviamente via Monaco. E sono ancora qui, a Monaco, che aspetto la mia coincidenza per Malpensa. Sono disponibile, ma anche rattristato, di non avere un volo diretto da Milano a Lax, ma il costo di questo sacrificio deve valere la pena. Certo, poi penso al servizio e al costo di Alitalia peri contribuenti, e mi viene un po' di pessimismo. L'idea che Airfrance si compri Alitalia, ci sposti a Parigi, e non si prenda tutto il "pacco" mi fa però imbufalire Scritto in Varie Commenti ( 61 ) " (8 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 06Mar 08 Morti di ipocrisia Se domani mattina, speriamo di no, dovessi fare un incidente mortale con il motorino mentre vado a fare un'intervista, sarei considerato, per le statistiche, un morto sul lavoro. I commensali mi perdoneranno la macabra suggestione, ma serve per evitare di parlare di morti senza mai mettersi, anche ipoteticamente, in discussione. Ebbene circa il 70 per cento dei circa 1200 morti sul lavoro, sono deceduti per incidenti stradali. Qualcuno pensa dunque che il mio datore (l'odiato Berlusconi, in questo caso jr) sia responsabile anche di questo? Mi metto in discussione in prima persona e paradossalmente perchè mi sembra che su questa faccenda si stia facendo un baccano ipocrita che nulla ha a che vedere con le morti drammatiche sul modello Thyssen. Oggi mi sono dilungato sul giornale esattamente su questo tema. Il consiglio dei ministri pensa che basti una legge e una sanzione dura per ridurre gli incidenti sul lavoro. Si tratta di un alibi insopportabile, soprattutto vista la gravità del tema che affronta. Anzi più norme, più burocrazia, più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 27 ) " (15 votes, average: 4.53 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Nato a Roma, vivo a Milano. Lavoro da qualche anno al Giornale e scrivo di economia e finanza. Tutti gli articoli di Nicola Porro su ilGiornale.it contatti Categorie Berlusconi IV (4) burocrazia (1) citazioni (2) finanza (10) pol economica (19) Varie (32) Ultime discussioni Luigi: Grazie di aver tolto l'ICI.per 1 euro non pagato,lo Stato ti mette all'asta la casa in 1... Jacopo: A mio parere per capire perchè le abitazioni di lusso siano state escluse dall esenzione dell ici bisogna... libertyfighter: Caro Lorenzo, è un piacere leggere il tuo commento in mezzo ai tanti che condividono "anche i... renato: Sono d'accordo con Lei dott. Porro, ma cosa avrebbe detto l'opposizione se Berlusconi si fosse... Franco R: Caro Porro, Lei ha affrontato il problema nella maniera più sbagliata possibile. Mi viene il dubbio che... I più inviati I "cagasotto" - 4 Emails Ancora sui Precari Veneti - 1 Emails AliTaglia - 1 Emails Morti di ipocrisia - 1 Emails Piccolo sfogo sul meraviglioso Ferrara - 1 Emails Blog amici Alex Tabarrok crilla Finanza e Macro freakkkettoni IBL La città dei liberi rass.stamp 11min In prova Ecodiario June 2008 M T W T F S S " May 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Archivio dei post June 2008 (1) May 2008 (4) April 2008 (3) March 2008 (2) February 2008 (4) January 2008 (5) December 2007 (5) November 2007 (5) October 2007 (7) September 2007 (11) August 2007 (20) Trackback recenti Giornalettismo: Roma Città Aperta? The Mote in God's Eye: Rinegoziazione dei mutui casa, qualche considerazione... Giornalettismo: Ma se uccidi uno, è importante sapere per chi tifi? Il Blog di Nicola Porro: Sciopero fiscale Recent Posts Robin pop L'Ici pop dei Liberali pop Mutui e azzzzzardi Dietro la lavagna/2 Dietro alla lavagna/1 1929 Chi non capisce, pontifica Piccolo sfogo sul meraviglioso Ferrara Alitaglia/2 Morti di ipocrisia Pagine Messaggi e trasparenza Perchè esisto Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Nicola Porro © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

Torna all'inizio


Magistrati al governo, incapacità della politica (sezione: Burocrazia)

( da "AprileOnline.info" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Agostino Spataro, 05 giugno 2008, 12:29 Politica/Sicilia La nomina di due giudici nella giunta Lombardo rappresenta l'unica novità di una squadra per il resto corrispondente al già visto e dunque deludente. Ma se i due neoeletti dovessero riuscire nel risanamento dei settori a cui sono stati assegnati, sorgerà un inquietante interrogativo Il travagliato varo del governo Lombardo pone, fra le tante, alcune questioni delicate e, per certi versi, inedite che chiamano in causa la capacità della politica di governare i processi sociali, economici e tecnologici sempre più complessi e multidipendenti. Partiti e governi non ce la fanno sia nelle società evolute, forse perché troppo in avanti, sia nelle realtà più arretrate, forse perché troppo indietro. E, nell'incapacità di trovare un centro propulsivo, di autoriformarsi, la politica cerca fuori di essa legittimità ed apporti provenienti da altri poteri autonomi e distinti. Lombardo sembra essersi mosso dentro questa logica. Oltre alla riconferma del tecnico La Via, ha nominato assessori due stimati magistrati in servizio: Massimo Russo e Giovanni Ilarda. Tutto è avvenuto nel vortice di una lunga e contorta vicenda politica che tanti strascichi ha lasciato nel centrodestra. Non si capisce perché un presidente e una maggioranza, usciti dalle urne nettamente vittoriosi, ci abbiano messo così tanto tempo per varare una giunta senza una donna e rimasta inattiva per mancata assegnazione delle deleghe. Per molti giorni, abbiamo avuto un governo solo in fotografia. Evidentemente, prima di assegnare le deleghe, c'era da pesare col bilancino il peso budgetario di ciascun assessorato il cui valore non dipende dalla sua finalità sociale e dalla qualità dei servizi, ma dalla quantità della spesa da erogare. Questa è stata (ed è) la realtà del potere in Sicilia che spesso ha vanificato la collegialità e l'efficienza dei governi. In fondo, questa vicenda non fa che confermare l'amara verità. Il risultato è una giunta molto simile alle tante gemelle alternatesi al governo della regione, con risultati molto deludenti. L'unica novità è costituita dalla presenza dei due magistrati che ha suscitato nell'opinione pubblica interesse ed una certa attesa. Non si tratta di un precedente in assoluto, giacché un magistrato figurava nel precedente governo Cuffaro. Lombardo semmai ha raddoppiato. A questo punto, la domanda è d'obbligo: il raddoppio è da considerare un fatto eccezionale o si configura come una tendenza in evoluzione? Sappiamo che molti siciliani approveranno tale scelta. Confesso che, di primo acchito, anch'io. Tuttavia, non si può sottacere una questione politica che va ben oltre il dato meramente personale, nominalistico. Cosa voglio dire? Nulla da obiettare sulla personalità dei due magistrati prescelti e nemmeno sui tanti che siedono in Parlamento (nel passato qualcuno anche all'Ars), anche se c'è differenza fra l'esercizio della funzione legislativa e quella esecutiva. Nel primo caso il magistrato è eletto dagli elettori per concorrere alla formazione delle leggi, nel secondo è nominato da un leader per esplicare una funzione di governo. Questione delicata che presenta un'oggettiva valenza politica oltre che ragioni di opportunità reciproca. La sensazione più diffusa è che Lombardo, consapevole di trovarsi di fronte una montagna di guai, vecchi e recenti, abbia nominato i due magistrati per sopperire alla scarsa (o nulla) volontà di cambiamento delle forze politiche sue alleate. Non a caso affida ai due i settori più ostici che abbisognano di tagli piuttosto drastici: la sanità e la giungla della burocrazia regionale. Ovviamente, ben vengano i tagli degli sprechi, purché siano mirati e calibrati per garantire ai cittadini, soprattutto ai meno abbienti, gli standard medi di qualità dei servizi erogati. Semmai ci sarà da verificare se, e in qual misura, questo tipo d'apporto sarà condiviso dai vari settori della maggioranza che rappresentano, talvolta anche personalmente, quella rete d'interessi clientelari e affaristici che non potrebbero sopravvivere senza un flusso certo di spesa regionale. In Sicilia, molte fortune politiche e patrimoniali son dovute alla crescita elefantiaca e senza controllo dei due comparti che si vogliono razionalizzare. In sostanza, se la politica non vuole il risanamento, Russo e Ilarda non possono fare il miracolo. E se lo facessero sorgerà un inquietante interrogativo: perché loro possono e i politici no? Il loro successo getterebbe altro discredito, suonerebbe come una sconfitta del ceto politico che, incapace di autoriformarsi, continua a delegare responsabilità alla magistratura: prima il compito ingrato di fronteggiare il malcostume diffuso nella gestione dell'amministrazione pubblica ed ora, direttamente, settori importanti del governo della regione. Di questo passo, l'opinione pubblica potrebbe convincersi dell'irreversibilità della crisi della politica e della necessità che per governare si debba ricorrere a forze provenienti da un altro potere autonomo, costituzionalmente delegato a ben altro. Ovviamente, nessuno si augura l'insuccesso dell'azione dei due magistrati per salvare la faccia della politica. Affatto. I partiti e le forze più avvertite dovrebbero decidersi per il cambiamento affinché, in futuro, non sia più necessario il ricorso a risorse "esterne" per quanto capaci e rispettabili. Il problema ritorna, dunque, alla politica, alla sua volontà riformatrice, al suo sforzo di autorigenerazione per conservare e rafforzare, democraticamente, il suo primato nel governo e nella società. Articolo pubblicato, con altro titolo, su "La Repubblica" edizione siciliana del 5 giugno 2008.

Torna all'inizio


L'ENTUSIASMO DEGLI INDUSTRIALI (sezione: Burocrazia)

( da "Azione, L'" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'AZIONE - Articoli - L'entusiasmo degli industriali L'ENTUSIASMO DEGLI INDUSTRIALI Francesca Nicastro "La data di oggi è propizia per affermare la necessità di approntare una nuova linea del Piave dalla quale, come allora, l'Italia può e deve uscire vittoriosa". Non è un politico, a dirlo, ma un manager pragmatico come Andrea Tomat, nel suo ultimo discorso da presidente di Unindustria Treviso, sabato 24 maggio, a villa Loredan Gasparini a Venegazzù, dove l'assemblea generale dei soci è stata convocata per eleggere il nuovo presidente, il quarantacinquenne Alessandro Vardanega, della dinasty trevigiana del cotto. E anche se il 24 maggio, data dell'entrata in guerra dell'Italia nel 1915, c'entra poco con la linea del Piave, costituitasi tre anni più tardi per fermare l'avanzata nemica dopo la disfatta di Caporetto, la metafora è pregnante, e dice più, forse, di quanto vorrebbe. Nella sala gremita di imprenditori, del resto, il clima è da 24 maggio, euforico e irredento, e la relazione di Tomat è interrotta spesso dagli applausi. è un'onda in piena il manager pride, l'orgoglio imprenditoriale, e ora rompe gli argini: "Dobbiamo affermarlo con consapevole orgoglio - galvanizza la platea Tomat - in un tempo relativamente breve abbiamo riposizionato le nostre aziende e le loro produzioni". Osserva il past president: "è sufficiente percorrere le strade della nostra provincia lungo le quali possiamo riconoscere decine e decine di "marchi", di diversi settori industriali, noti ormai a consumatori e aziende di tutto il mondo". E sottolinea che proprio "il processo di rinnovamento avviato dall'industria trevigiana, in questi anni di crescente competizione internazionale, ha permesso di rimanere saldamenti agganciati ai mercati e alle economie che trainano la crescita mondiale". A villa Loredan c'è tutta la trevigianità che conta, quella che lavora sodo e che produce ricc hezza, quella che traina il Paese. Quella che ha saputo affrontare con successo "i difficili anni appena trascorsi", la sfida della globalizzazione, la crisi dell'economica, la Cina, l'euro... E pure i governi delle sinistre. E poi sono i politici, gli amministratori locali, i ministri veneti Sacconi, Zaia e Brunetta, il sindacato, Galan, Muraro, il vescovo Mazzocato, ma anche, ed è la prima volta, alcuni sacerdoti della Pastorale sociale e del lavoro. C'è la libera stampa, più in ghingheri degli industriali. Ci sono Bruno Vespa ed Emma Marcegaglia, neoeletta presidente di Confindustria, al suo primo intervento pubblico. Ma se il clima è da 24 maggio, traspare il timore che la realtà assomigli più alla linea del Piave, la trincea dell'ultima resistenza. Anche nella Marca della "sostanziale piena occupazione" e delle "esportazioni superiori a 10 miliardi di euro". "Gli anni che abbiamo davanti - avverte Tomat - rappresentano l'ultima occasione per il riscatto morale, economico e sociale di un'intera comunità nazionale". Perché se l'industria trevigiana ha saputo rinnovarsi e rimanere competitiva, lo ha fatto "nonostante i ritardi del Paese, il valore dell'euro, i costi delle materie prime". E oggi l'Italia non può più permettersi di "essere paralizzata da professionisti del veto". Perciò gli industriali invocano "rigorosa fermezza verso le forze politiche e sociali che ostacolano la soluzione dei problemi". E la speranza del ceto imprenditoriale trevigiano sembra addensarsi tutta lì, attorno a quei tre ministri veneti assisi in prima fila, rimirati e coccolati come una reliquia. Nelle loro mani ci mettono i problemi irrisolti del Paese: "La riduzione del carico fiscale a imprese e lavoratori, l'applicazione di un compiuto federalismo fiscale, la riduzione del debito e del la spesa pubblica, la realizzazione delle infrastrutture necessarie, l'avvio di una nuova politica energetica, la riduzione dei costi della burocrazia". "Le elezioni del 13 aprile - concluderà poi la Marcegaglia - hanno segnato un'importante discontinuità: in Parlamento si è prodotta una formidabile semplificazione, sono rimaste fuori le forze anti impresa e anti mercato, c'è dialogo con l'opposizione, abbiamo un governo coeso. Abbiamo un'occasione importante per cambiare il Paese. Non ci sono più alibi per nessuno". O il Piave o morte.

Torna all'inizio


Paolo Moretti presenta il libro sulle adozioni (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Como, La" del 05-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CANTU' - (sa. ce.) Si parla di un tema bello, delicato e non sempre facile come le adozioni, sabato pomeriggio alla libreria "La Strada" di via Roma a Cantù. Alle 18.15, nella serie di appuntamenti culturali organizzati dai responsabili della libreria, si inserisce la presentazione di ?La cicogna che sconfisse l'aviaria?, libro scritto dal giornalista del nostro quotidiano Paolo Moretti ed edito da "Infinito Edizioni". In un susseguirsi di pagine che vuole essere diario, cronaca ma soprattutto racconto di una storia intima e vera, l'autore fa entrare il lettore nella personale esperienza di adozione di Mehala, bimba il cui nome significa ?grande felicità?. Il libro vede come autore e narratore proprio un papà adottivo che si destreggia tra i mille ostacoli della burocrazia, con innumerevoli documenti da compilare, continui colloqui con gli psicologi e tante altre difficoltà di un percorso che porta però ad un gesto d'amore capace di donare grande felicità. La storia si snoda tra tante canzoni, per raccontare un'esperienza autentica e vissuta intensamente, in cui l'attesa assume un significato speciale e alla fine, comprensibile e gratificante. Insomma, sarà un pomeriggio interessante per chi vive la stessa esperienza o l'ha già attraversata. Un modo per confrontarsi con chi ha già superato molti ostacoli e paure, per arrivare finalmente a coronare il sogno di un atto che porta amore a chi è adottato ma soprattutto a chi adotta. Il libro ha una prefazione di Marco Scarpati e la postfazione di Stefano Zecchi, ordinario di Estetica all'Università degli Studi di Milano. 05/06/2008.

Torna all'inizio


In montagna la burocrazia non ha posto (sezione: Burocrazia)

( da "Alto Adige" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

"In montagna la burocrazia non ha posto" Il Bauernbund chiede misure di sostegno per i contadini Il presidente nazionale di Confagricoltura Vecchioni a Bolzano accoglie le richieste della base. Il nodo della delimitazione della definizione di "zona montana" PIETRO MARANGONI BOLZANO. Si è parlato dei problemi di cui l'agricoltura di montagna sta soffrendo e, quindi, delle necessarie misure di sostegno. Lo si è fatto nel corso dell'incontro tra i vertici del Bauernbund e il presidente nazionale di Confagricoltura Federico Vecchioni (nella foto sopra). Il presidente Vecchioni, parlando in occasione della conventio nazionale dei responsabili dlele sedi territoriali del patronato Enapa, ha sottolineato il ruolo dell'ente di patronato soffermandosi in particolare sulla necessità di rendere più snella la burocrazia nell'interesse dalla collettività, cittadini e imprese. "Abbiamo valutato positivamente il piano Brunetta - ha sottolineato Vecchioni - Ci sembra il percorso giusto per riportare ordine e rigore nell'apparato statale. Ma la strada dell'efficienza va percorsa di pari passo con quella della semplificazione". Per quanto riguarda invece specificatamente l'agricoltura di montagna è stato convenuta la necessità di sostenere l'attivitàd ei contadini: da sempre, in Alto Adige, una delle principali funzioni del Bauernbund. Per questo l'Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti ha elaborato un pacchetto completo di misure a sostegno dell'agricoltura locale che è stato consegnato ai parlamentari e al presidente nazionale Federico Vecchioni. Le misure presentate dal Bauenbund riguardano misure fiscali e previdenziali. "L'elenco clienti-fornitori - è stato sottolineato ad esempio - crea burocrazia inutile. Pertanto sarebbe opportuno esonerare alcune categorie di soggetti dall'obbligo della presentazione dell'elenco clienti-fornitori. Si è parlato anche Imposta sul valore aggiunto in caso di costruzione di unità immobiliare agricola adibita ad uso abitativo - aliquota forfetaria del 10 %. così come per quanto riguarda il lavoro occasionale in agricoltura si è sollecitata "meno burocrazia e pagamenti forfetari". Un altro tema evidenziato riguarda la delimitazione delle "zone montane". "Le zone montane beneficiano di diverse agevolazioni per il mondo rurale. Bisogna mantenere le delimitazioni di queste allo stato attuale" ha insistito l'Obmann Georg Mayr. Per quanto riguarda infine la sicurezza sul lavoro è stato sottolineato come: "C'è bisogno di modificare il nuovo testo unico al fine di ridurre gli adempimenti per i datori di lavoro".

Torna all'inizio


Ghiaia, la Lega chiede di vigilare (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

'Servono trasparenza, sanzioni e partecipazione' CASTELFRANCO Verso l'approvazione del Piano estrattivo di Alessandra Consolazione CASTELFRANCO. Il Piano infraregionale delle attività estrattive sta per essere approvato in Consiglio provinciale (probabilmente mercoledì prossimo), dopo due passaggi in commissione e un terzo fissato per lunedì. All'intesa tra Provincia e Comuni per la redazione della variante generale al Piae hanno aderito circa 20 Comuni. Dopo l'adozione, la Provincia chiederà agli interessati di sottoscrivere l'accordo con delibera di Consiglio. Ma gli importanti quantitativi di materiale estraibile hanno già fatto insorgere ambientalisti, cittadini e alcuni gruppi consiliari all'opposizione, come il Polo per San Cesario e adesso la Lega Nord. "Non siamo contrari ad un Piae provinciale con valenza di Pae comunale - dice Giorgio Barbieri, capogruppo in consiglio provinciale e comunale a Castelfranco - Perché l'utilizzo di uno strumento di pianificazione infraregionale per accordarsi anche su quello comunale, snellisce tempi, burocrazia e costi di scala. Ma i fabbisogni di piano sono clamorosamente elevati, rispetto alla forte crisi immobiliare che a Castelfranco vede vendute solo il 10-15% delle nuove costruzioni. Il piano prevede l'estrazione di 31.590.000 metri cubi di materiale in tutta la provincia. Quantità così suddivisa: 23.577.000 mc di ghiaia e sabbia nella valle, 1.209.000 mc di lapidei e pietrischi nei territori di montagna, poco più di 1 milione mc di limi sabbiosi di golena nei territori a ridosso del Secchia e 6 milioni mc di limi argillosi in pianura, questi ultimi impiegati per opere infrastrutturali e nello specifico per la Cispadana - spiega Barbieri - Il Piae ha alzato gli indici di potenzialità degli scavi nelle aree che interessano la nostra zona: nell'area del Secchia si passerà da una profondità di 10 metri a una di 12, mentre in quella del Panaro è stata fatta una scelta ancora più devastante, passando dai 10 metri fissi a 15 metri, con una potenzialità del 50% di ulteriore scavo. E su questo i tecnici provinciali portano ad esempio Reggio Emilia, dove si scava già a 15 metri, o la provincia di Bologna dove si arriva fino a 20 metri. Le falde però non sono tutte uguali e il rischio di arrivare al fiume è enorme". "Servirebbe una pianificazione di tipo zonale che rispetti le aree contigue a livello interprovinciale - continua Barbieri - La Provincia ha garantito un monitoraggio intenso e continuo da parte dell'Arpa sulla presenza di acqua in falda, anche se esiste un piano regionale e provinciale di tutela delle acque che a nostro parere è in conflitto con quello che ora si intende fare, perché ogni volta che si scava si tira via un pezzo di coperta a difesa delle falde acquifere - conclude il leghista - Quello che chiediamo a Provincia e Comuni è: trasparenza, partecipazione dei cittadini, controlli e certezza della sanzione. Riguardo i controlli, c'è una polizia mineraria e un apposito ufficio provinciale". "Le sanzioni vengono sì applicate, ma quanto può influire una multa di 20-30.000 euro a fronte di un incasso finale di milioni di euro? Alla terza sanzione combinata, come ci insegna lo sport, bisognerebbe togliere la concessione di scavo. E ai cavatori deve essere richiesta una fideiussione pari all'importo dell'intervento di recupero dell'area compromessa, da mantenere attiva finché l'area non sia ripristinata come da piano. Sulla trasparenza, chiediamo in tutte le cave l'obbligo di cartelli che indichino l'entità totale di scavo, la profondità massima, l'opera di ripristino immediata e i tempi. Partecipazione dei cittadini: perché non prevedere, una volta all'anno, l'apertura della cava al pubblico?". "E chiediamo ai sindaci di informare i cittadini sugli oneri di escavazione che arrivano nelle casse comunali e il modo in cui saranno investiti, prestando attenzione alle possibili infiltrazioni di tipo malavitoso che potrebbero verificarsi''.

Torna all'inizio


Gas all'integrativa (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Oggi" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - Consulenti del Lavoro Numero 134, pag. 45 del 6/6/2008 Autore: di Francesco Longobardi presidente Ancl Visualizza la pagina in PDF       Dal sindacato dei consulenti un appello al governo Gas all'integrativa Valore alla previdenza complementare Un accorato appello al nuovo governo perché ponga in essere iniziative a sostegno dell'adesione alla Previdenza complementare da parte dei lavoratori. La nostra categoria si è trovata in prima linea a sostenere l'adesione lo scorso anno. Campagne sulla stampa specializzata, interventi su vari media (tv, radio, stampa locale) e supporti personali direttamente verso le aziende: siamo stati sicuramente i più convinti sostenitori dell'adesione dei lavoratori alla previdenza complementare. A suo tempo sono state avanzate proposte di semplificazione di adempimenti formali che soffocavano le aziende e i nostri studi. A oggi nulla è arrivato, anzi gli adempimenti si sono aggravati e le disfunzioni restano tutte. Ogni fondo ha una sua procedura di acquisizione dei dati, i lavoratori all'atto dell'assunzione sono costantemente privi di documentazione attestante la loro situazione previdenziale e rendono gravoso il lavoro di chi deve inquadrare il nuovo rapporto di lavoro: scadenze diversificate per ogni fondo, dichiarazioni di responsabilità sempre più complesse e tutte poste a carico del datore di lavoro e oggi addirittura interpretazioni ministeriali che minano i concetti di retribuzione utile ai fini del tfr, gravi situazioni di dialogo con il Fondo Inps e tante altre situazioni di difficoltà operativa. Tutto questo in capo alle aziende e ai professionisti con un aumento di una burocrazia inutile, irrazionale, e con la conseguenza di un aumento di costi nei nostri studi da nessuno riconosciuta. Le richieste di semplificazioni avanzate a suo tempo sono state puntualmente disattese da tutti. In questa situazione nessuno poteva sperare che il buon senso dei professionisti continuasse a discapito di una situazione al limite del masochismo. è successo che nei nostri studi si è spenta la voglia di sostenere le adesioni alla previdenza complementare e si sono lasciati i lavoratori soli davanti alle loro scelte: questi sono i risultati. La burocrazia sta soffocando le adesioni. Noi lo abbiamo detto, scritto e urlato. Spero che i dati citati facciano riflettere più dei consigli.

Torna all'inizio


Zanesco: abbandonati da ospedale e regione (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino di Padova, Il" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cronaca Zanesco: abbandonati da Ospedale e Regione L'ACCUSA "Soltanto dall'Ail vero sostegno" Uno sfogo amaro e articolato. Il professor Luigi Zanesco non riesce a trattenere la delusione per come il centro di Oncoematologia pediatrica continui la sua fondamentale attività di assistenza ai bambini leucemici tra mille difficoltà. Di budget, personale, strutture. Si sfoga durante la conferenza di presentazione del concerto che si terrrà sabato sera al Pollini (ore 21, biglietto 10 euro) per sostenere l'Ail, l'associazione che lotta contro le leucemie. Ne ha per tutti. Per l'Azienda ospedaliera, che mal supporta le necessità del suo centro; per la Regione, che da dieci anni ha tagliato i fondi e chiede che la banca del sangue di cordone ombelicale, di cui è direttore, passi sotto il controllo del servizio immunotrasfusionale; per i ritardi nella progettazione della camera sterile per il trapianto di midollo. "Sostenere l'Ail è fondamentale in questo momento. Una volta il nostro centro era la struttura numero uno in Italia per le leucemie infantili. Da dieci anni non lo siamo più, perché non possiamo aggiornarci: Ospedale e Regione non ci sostengono più. Manca personale e quello che c'è lo paga l'Ail. A partire dagli infermieri: l'Ospedale ce ne dà due, per avere sempre una persona presente ne servirebbero sette. Tutta la burocrazia è fatta da tre impiegate stipendiate dall'Ail. L'Ospedale paga solo il funzionamento del centro e la manutenzione". L'Ail di Padova raccoglie circa 1 milione di euro l'anno, che servono per pagare stipendi del personale, garantire l'assistenza ai piccoli pazienti del centro di Oncoematologia (che ogni anno accoglie 150 nuovi bambini, oltre a quelli già in cura o che tornano ciclicamente per i controlli: la percentuale di guarigione è dell'80%), e mantenere le 19 case per l'accoglienza attorno all'ospedale. E dare continuità alla banca del cordone ombelicale. "Altra realtà per cui l'Ospedale paga solo la manutenzione. L'inserviente è pagata dall'Ail. Le tecniche che avevamo istruito sono state dirottate in altri reparti. E siamo stati abbandonati dalla Regione, che in base a una norma chiede che ora il controllo della banca passi ai trasfusionisti. Non ce l'ho con quelli di Padova. Purtroppo a livello veneto rappresentano una lobby potente. Anche Cestrone chiede il passaggio di consegne, ma qui è Ematologia che ha dato vita a questa struttura". Infine la camera sterile per il trapianto di midollo osseo, progetto arenato da anni. "Il progetto c'è, ma mancano i soldi. E servono 200 metriquadri che si potrebbero ricavare al secondo piano vicino a Oncoematologia". (s. var.).

Torna all'inizio


Confagri: meno burocrazia per sopravvivere (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino di Padova, Il" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di Mauro Pertile Confagri: "Meno burocrazia per sopravvivere" Il presidente nazionale Vecchioni a Padova "Il Paese rischia se non punta all'autosufficienza" Il messaggio rivolto al ministro leghista all'Agricoltura, Luca Zaia, è chiaro: volete applicare il federalismo? Va bene, purché non si traduca in nuovi aumenti del carico burocratico e si arrivi ad una semplificazione delle procedure per le imprese. Nuove politiche sul lavoro? Inziamo ad estendere l'uso dei voucher progressivamente ai lavoratori occasionali e a tutti i comparti dell'agricoltura. La forbice dei prezzi dal produttore al consumatore si allarga sempre di più? E' la dimostrazione della fragilità del sistema. Per Federico Vecchioni, presidente nazionale di Confagricoltura - la sezione di Confindustria per il settore primario - la ricetta è chiara se si vuole restituire all'agricoltura "il ruolo di centralità che merita, a livello nazionale e comunitario". In alternativa, l'Italia rinuncerà a ricoprire un ruolo significativo in Europa e diventerà totalmente dipendente dalle forniture di derrate dall'estero. Federico Vecchioni ha partecipato ieri in Corte benedettina a Legnaro, al convegno organizzato da Confagricoltura Padova in occasione dell'assemblea generale dei propri associati. L'agricoltura torna ad essere protagonista dell'economia mondiale? Pare proprio di sì, se guardiamo a quanto sta accadendo in alcune aree del mondo dove i prezzi del riso e del grano hanno raggiunto livelli improponibili per la popolazione povera. Il tema è al centro del summit della Fao a Roma che si è trovata di fronte all'aumento della fame, in controtendenza rispetto al progetto delle Nazione Unite di dieci anni fa che ne prevedeva invece il dimezzamento. L'offerta non riesce a tenere il passo con la domanda, la mappa della fame si allarga, ma l'emergenza non trova ascolto. I paesi meno sviluppati mangiano oggi di più, quelli sviluppati hanno aumentato molto i consumi e le commodities non arrivano: è la mancanza di materia prima che sta creando effetti distorsivi. "Gli effettivi positivi della globalizzazione diventano allora distorsivi dove non c'è l'autoapprovvigionamento e l'Italia dipende dall'estero anche per il 70% in alcune produzioni" è il parere di Federico Vecchioni. La forbice dei prezzi su prodotti come latte, carne da suino, pasta è vertiginosa. Il produttore intasca 40 centesimi al litro di latte, se va bene e al banco costa 1,63 euro. E così è per il grano e per il prosciutto crudo: chi produce prende sempre meno, chi compra paga sempre di più. "Dobbiamo essere fiduciosi in atteggiamenti più responsabili - ha aggiunto cautamente Vecchioni - perché il conflitto della filiera non giova a nessuno. Il lattiero-caseario è un mercato delicato in quanto troppo frammentato, basta poco per creare riflessi all'origine. E' un mercato in cui l'immissione di prodotto anche in quantitativi non esuberanti rischia di compromettere il settore. Allora più gli agricoltori riusciranno a controllare questa filiera con altri partner più si riuscirà a manteneree un valore aggiunto all'interno del primario. Dove ciò si realizza l'agricoltura si rafforza. Altrimenti l'Italia può decidere di dipendere in toto dall'estero, ma così si indebolisce il Paese". Vecchioni ieri ha lanciato anche un altro messaggio: le aziende soffrono e sono soffocate dalla burocrazia: ogni settimana una media azienda agricola perde due giorni per adempiere agli obblighi burocratici. "La necessità di un riordino nell'applicazione del federalismo deve portare chiarezza nelle competenze, semplificazioni vere, percepibili - ha detto il leader di Confagri -. Finora il federalismo ha prodotto solo effetti devastanti per noi". "Abbiamo formulato inoltre proposte anche al ministro del Lavoro, come la richiesta di estensione dell'uso dei voucher all'ortofrutta e alla zootecncia in modo da semplificare i pagamenti ai lavoratori occasionali. Per assumere uno stagionale extracomunitario servono oggi 23 passaggi burocratici, 16 per uno italiano. Dobbiamo dare un taglio a questo sistema". Anche Antonio Da Porto, presidente di Confagri Padova, ha insistito sul cambiamento dei mercati: "Oggi sei miliardi di persone abitano la Terra, fra quarant'anni saranno nove milioni". Che fare? Nelle aree meno avanzate aiuti per il miglioramento delle tecniche agronomiche sono indispensabili per moltiplicare le rese produttive. E Da Porto ha detto che è anche possibile produrre energia rinnovabile senza intaccare le scorte alimentari come invece sta accadendo oggi nei Paesi poveri. "Oltre cento aziende padovane avrebbero interesse a realizzare impianti per la produzione di energia rinnovabile utilizzando sottoprodotti agricoli. Sarebbero impianti - ha detto - che non rubano prodotti agricoli all'alimentazione umana e hanno un'efficienza energetica elevatissima. Ma complicazioni burocratiche ne stanno ostacolando la realizzazione".

Torna all'inizio


"rifugio italia" performance sul diritto d'asilo (sezione: Burocrazia)

( da "Repubblica, La" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pagina XXII - Bologna "Rifugio Italia" performance sul diritto d'asilo Immigrazione, visti, permessi, burocrazia, integrazione. Sono i temi della performance teatrale "Rifugio Italia" che l'Associazione Ya Basta! e la Compagnia del Teatro dell'Argine portano in scena stasera alle 21.30 al TPO, regia di Pietro Florida (via Casarini 17/5, 051.6493234). Dieci uomini, dieci storie da raccontare e un solo presente. Viaggi lunghissimi fra paesi e terre straniere per arrivare che si rivelano niente a confronto di quelli fra le carte e i timbri per restare. Uno spettacolo che accompagna alla scoperta di una condizione della quale si parla ma che solo i protagonisti conoscono davvero: quella dell'attesa senza fine dei documenti necessari. "Rifugio Italia" porta in scena immagini forti, interpretate dagli stessi rifugiati provenienti dall'Afganistan, dal Congo, dall'Iran, dal Kosovo, che sono nel nostro paese da pochi mesi e sperano di poterci rimanere. (c. pil.).

Torna all'inizio


Cinque anni sotto pressione con la paura che potesse succedere qualcosa di terribile (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Lecco)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PRIMO PIANO pag. 5 Cinque anni sotto pressione con la paura che potesse succedere qualcosa di terribile DALLE MINACCE ALL'ATTESA DI ESSERE RISARCITO DALLO STATO ? MISSAGLIA ? L'UFFICIALE giudiziario ha concesso a Lorenzo Villa, 40 anni di Missaglia, vittima del racket, quasi un mese di tempo, sino al 3 luglio, per riuscire ad ottenere una sospensione del provvedimento di pignoramento della sua concessionaria, la "El.Ei Cars" di corso Europa 20. "Nel frattempo - ha spiegato il suo avvocato Marco Scranna di Olginate - dovrà presentare al Prefetto di Lecco la documentazione necessaria per usufruire del blocco del provvedimento in attesa che gli arrivino i soldi dallo Stato. LA CIFRA dovrebbe essergli corrisposta entro l'autunno". Quindi è certo potrà accedere all'apposito fondo di solidarietà istituito per casi come questi? "Si - ha risposto il legale -. Il problema è che spesso, e questo ne è l'esempio, le istituzioni non comunicano e la burocrazia la fa da padrona. Probabilmente se si fosse mosso prima la questione sarebbe già sistemata e non ci sarebbe stato bisogno di arrivare a un gesto così clamoroso. CHI AFFRONTA simili vicende però non sempre ha la prontezza di occuparsi anche degli aspetti pratici. Per il mio cliente sono stati cinque anni terribili, costantemente sotto pressione, con la paura prima che potesse succedere qualcosa di spiacevole a lui e alla sua famiglia e dopo di perdere il lavoro di una vita". "Per questo è nata la nostra associazione - ha aggiunto Guido Gallo Stampino, vicepresidente di Sos Italia libera del Comitato nazionale antiracket - Le persone come il signor Villa hanno bisogno della massima assistenza e debbono essere tutelate, anche con la gestione degli aspetti burocratici. DISPONIAMO anche di numeri verdi, in collaborazione con il Ministero dell'Interno. Sono l'800.999.000 e l'800.667.733. Chi ha bisogno non deve esitare a chiamare". Tra l'altro le piaghe dell'usura e delle estorsioni è molto più estesa di quanto si possa immaginare. Specialmente nelle zone ricche e operose, come è appunto il territorio della Brianza, luogo fertile per numerose imprese. "Gli strozzini e i taglieggiatori purtroppo anche qui sono molti attivi - ha assicurato il presidente del sodalizio Paolo Bocedi - Non bisogna assolutamente abbassare la guardia e le varie istituzioni devono continuare a vigilare per combattere questo morbo. Devono essere loro a fare il primo passo e a ottenere la fiducia delle vittime, che altrimenti saranno soffocate dal terrore di venire allo scoperto e di essere lasciate sole". D.D.S.

Torna all'inizio


Vittima degli usurai e della burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Lecco)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PRIMO PIANO pag. 5 Vittima degli usurai e della burocrazia Lorenzo Villa lasciato solo dalle istituzioni s'incatena nel suo ufficio di DANIELE DE SALVO ? MISSAGLIA ? OLTRE A ESSERE stato vittima degli estorsori, Lorenzo Villa (nella foto a destra), 40 anni, titolare di una concessionaria di automobili di Missaglia, o meglio ex perchè ha perso tutto a causa dei continui e pressanti ricatti, ora deve fare i conti pure con i tempi della burocrazia. PUR AVENDO contribuito a spedire in galera una sessantina di malviventi e a sgominare una banda di pericolosi strozzini, lo Stato non gli ha ancora riconosciuto l'accesso al fondo di solidarietà riservato alle vittime di tali reati. Non ha quindi potuto saldare i suoi debiti e ieri mattina l'ufficiale giudiziario si è presentato da lui per sequestrargli l'immobile di corso Europa 20 che ospita la sua attività e dove vivono pure i due anziani genitori. Troppo, veramente troppo per chi ha avuto il coraggio di ribellarsi al crimine organizzato, riponendo fiducia nelle istituzioni. PER TIMORE di perdere tutto, di non potersi ricostruire una vita, lui si è incatenato a una sedia e nel contempo ha impugnato un taglierino minacciando di farsi del male se non si fosse trovata una soluzione. In suo soccorso sono intervenuti Paolo Bocedi (a sinistra della foto) e Guido Gallo Stampino (al centro della foto), presidente e vice dell'associazione "Sos Italia libera" del Comitato nazionale antiracket e antiusura. "Non si può chiedere ai cittadini di combattere il crimine e di aiutare la giustizia - ha spiegato il primo - e poi lasciarli soli, in balia degli eventi". "È vittima due volte - ha aggiunto il secondo -. Prima dei malviventi e poi delle lungaggini dello Stato". Le trattative per ottenere un rinvio del pignoramento si sono protratte per oltre un paio d'ore. Per la tensione il padre Mario, 72 anni e la madre Carla Siorni, di 68, si sono anche sentiti male e sul posto sono dovuti intervenire i sanitari del 118 che, insieme al medico di famiglia, hanno pure prestato assistenza a Lorenzo Villa, visibilmente provato e scosso da una vicenda iniziata ormai cinque anni fa. Sul posto sono accorsi anche i carabinieri di Casatenovo, oltre all'avvocato di fiducia Marco Scaranna (a destra nella foto). Attorno a lui pure i tre fratelli che lo hanno sempre sostenuto nella battaglia per la legalità. Alla fine tutto si è risolto per il meglio: gli è stato concesso un periodo di proroga per presentare la documentazione per strappare la sospensione del sequestro dei beni. Entro qualche mese, inoltre, dovrebbero essergli versati circa un milione e mezzo di euro dallo Stato. I SOLDI gli serviranno per riacquisire l'edificio da chi nel frattempo lo ha acquistato, ovvero Damiano Viganò di Rovagnate, saldare i debiti con i clienti che a causa di quanto ha subito sono rimasti senza macchine pur avendole pagate e cercare di ricominciare a lavorare. "L'incubo è cominciato nell'agosto 2003 - ha ripercorso le tappe di un vero e proprio calvario il signor Villa -. Con minacce e percosse mi hanno estorto veicoli e contanti per un valore di 450 mila euro. Hanno persino sequestrato mio papà. Poi nel novembre 2007 fortunatamente hanno arrestato i colpevoli. Devo ringraziare i carabinieri, gli uomini della Guardia di finanza e la Procura della Repubblica nella veste del Pm Luca Masini. Sono stati loro a salvarmi". Ovviamente i suoi aguzzini non hanno subìto in silenzio e gli hanno inviato parecchi messaggi di avvertimento per ricordargli che non dimenticheranno lo sgarro. "HO MESSO a repentaglio la mia vita e quella dei miei cari - ha consluso -. Il denaro che mi spetta non mi serve per arricchirmi, ma per rimborsare i clienti, che fortunatamente hanno mostrato sempre comprensione, oltre che per riprendere la mia attività. Non chiedo nulla di più che la possibilità di ricominciare un'esistenza normale. La serenità e la tranquillità però nessuno potrà restituirmela, perchè vivrò sempre con il terrore che mi possa accadere qualcosa di spiacevole".

Torna all'inizio


OGGI è una centrale termoelettrica ma, a pochi c (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Grosseto)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CRONACA GROSSETO pag. 4 OGGI è una centrale termoelettrica ma, a pochi c... OGGI è una centrale termoelettrica ma, a pochi chilometri da Grosseto, doveva funzionare come impianto nucleare, uno dei maggiore del Paese. L'ipotesi è sfumata con il referendum del 1986 e con la trasformazione della centrale Enel di Montalto di Castro. Ma il dibattito sul nucleare in Maremma non è mai morto non fosse altro che per i ridicoli cartelli sui "Comuni denunclearizzati" che hanno impegnato tempo e risorse in una vecchia stagione politica, bocciata dalla storia. ALL'INDOMANI di una iniziativa alla Camera di Commercio sulle energie rinnovabili, Laura Cutini consigliere provinciale, dice due cose che ben fotografano la situazione grossetana e non solo. "Abbiamo pagato e tuttora paghiamo a caro prezzo ? puntualizza la Cutini ? il referendum degli anni ottanta sul quale prevalse la spinta emotiva e un ambientalismo ideologico, forse sarà lontana la realizzazione di impianti nucleari, ma intanto riprendiamo a proporla, riportiamo la ricerca nucleare nel nostro Paese. Ai bisogni di energia si possono dare risposte concrete nel tempo solo se diversifichiamo le fonti di produzione, compreso il nucleare". NON È ACCADUTO di nuovo Chernobyl per fortuna ma c'è stato un allarme nucleare in Slovenia e immediata è scattata la convocazione di una manifestazione davanti alla Centrale di Montalto che non è neanche più parente dell'atomo ed a Scarlino. LA SECONDA considerazione della Cutini attiene la realizzazione dei progetti, nucleare o distretti che siano per le rinnovabili o per l'agricoltura. Un percorso fatto di indolenza, burocrazia e indomabile attività dei professionisti del no che campano della visibilità che purtroppo deriva dall'opporsi comunque. DICE la Cutini: "E' condivisibile l'iniziativa, del distretto per le energie rinnovabili ma quando si parla di distretti è immediato il paragone con quello che doveva rappresentare l'eccellenza per il nostro territorio il Distretto Rurale, ad oggi non mi sembra che abbia dato grandi risposte e si ammette che il grande contenitore sia rimasto in buona sostanza vuoto. Il problema maggiore è che da quando se ne parla sono passati tanti anni e questa Provincia ha bisogno di risposte veloci. Nel caso del distretto delle energie rinnovabili si cambia impostazione, gli attori principali dovranno essere gli imprenditori, alle istituzioni e alla politica è richiesto l'impegno di accompagnare, ma soprattutto lo sforzo di definire una volta per tutte le procedure, regole snelle, certe e senza sovrapposizioni tra livelli istituzionali. Parlare di Energie rinnovabili non può escludere il settore della ricerca, l'Università potrebbe trovare in questi ambiti la possibilità di attivare percorsi altamente professionalizzanti e innovativi".

Torna all'inizio


Forestazione, la beffa dei premi (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Economia Pagina 212 Agricoltura. Da Oristano gli "Amici del bosco" denunciano i ritardi che penalizzano più di mille aziende Forestazione, la beffa dei premi Agricoltura.. Da Oristano gli "Amici del bosco" denunciano i ritardi che penalizzano più di mille aziende "Aiuti bloccati però paghiamo le manutenzioni" --> "Aiuti bloccati però paghiamo le manutenzioni" Un migliaio di imprese che hanno destinato a forestazione i loro terreni agricoli aspettano dalla Regione i premi europei del 2007. Il meccanismo si è inceppato e da un anno chi aveva investito di suo impiantando un bosco non prende più i soldi per il mancato reddito, spese di impianto e via dicendo. Da un anno la Regione si fa viva solo per chiedere carte su carte. Aspettare, fare e rifare ma di soldi neppure più mezzo centesimo. TEMPI LUNGHI In passato era stata puntuale, da un anno nicchia. "Gli espropriati volontari dei terreni", come amano definirsi per stemperare con ironia la rabbia i proprietari dei terreni boschivi riuniti nell'associazione "Amici del bosco" patrocinata dalla Coldiretti, protestano e dicono che il tempo dell'attesa è finito. I soci e no chiedono non solo i soldi per sopravvivere ma un'attenzione diversa per gli aspetti particolari che il bosco riveste, ambientali soprattutto. LA PROTESTA "In Sardegna", hanno sottolineato il presidente e il direttore della Coldiretti di Oristano, Franco Cocco e Roberto Scano, "oltre i due terzi della superficie boscata è di proprietà privata, comprendendo in questo dato sia i naturali che quelli artificiali messi a dimora dall'uomo". Più di mille le aziende interessate, 30 mila gli ettari dove sono state impiantati sughere, querce, lecci. "Parliamo di famiglie", ha detto Roberto Scano, "che nel recente passato hanno creduto nei programmi ambientali dell'Unione europea e hanno investito nell'impianto di nuovi boschi. Le misure regionali consentivano fino a ieri un sostegno alle aziende che sceglievano di dedicare parte delle loro superfici aziendali ad impianti boscati, vincolando di fatto definitivamente quelle superfici". DOPPIA BEFFA Non solo non incassano i soldi promessi ma devono continuare a spendere di tasca perché obbligati ad eseguire le attività di protezione a partire dagli incendi con conseguenti ingenti investimenti economici. "Purtroppo ad oggi, questi enormi sforzi finanziari non hanno trovato una compensazione con le somme del 2007. L'Argea, ente pagatore regionale, non può nascondersi dietro la burocrazia", hanno detto i dirigenti della Coldiretti oristanese, che parlavano a nome di "tutte le 1.300 aziende". LA PROROGA In attesa di saldare i premi del 2007, la Regione ha dato corso ai nuovi impegni sulla forestazione con il nuovo Piano di sviluppo rurale 2007-2013. Il termine per la domanda di conferma scadrà il prossimo 16 giugno. LA ALTRE RICHIESTE Cocco e Scano, oltre a denunciare i ritardi nel pagamento di quanto dovuto, avanzano una serie di altre richieste: l'adeguamento del premio annuale "in virtù dell'alto valore sociale, ambientale ed economico delle aziende agroforestali, i problemi legati agli incendi, la valorizzazione dei prodotti del bosco, sughero compreso. Più mezzi per difendere i boschi, patrimonio vero della Sardegna". Dagli "Amici del bosco", un invito forte e un avvertimento preciso. ANTONIO MASALA.

Torna all'inizio


La corsa del turista low cost (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nord-Est sezione: NORD EST data: 2008-06-04 - pag: 1 autore: Operatori e Ciset stimano un'estate in lieve aumento per arrivi e presenze ma una stagnazione del giro d'affari La corsa del turista "low cost" Zaia: "In Veneto burocrazia più snella, dal settore un traino di 12 miliardi" Secondo il sondaggio elaborato in esclusiva dal Sole-24 Ore NordEst raccogliendo le valutazioni di Astoi, Federalberghi, Federturismo, Fiavet, Unioncamere e Confindustria Alberghi, i fattori che influenzano positivamente i turisti sono il livello di accoglienza e professionalità delle strutture e la bellezza del patrimonio artistico e culturale. Secondo lo stesso sondaggio c'è un forte calo (10% in media) dei flussi provenienti da Usa e Giappone, e una crescita per Russiae Paesi dell'Est. Nel complesso secondo il Ciset, il Centro studi di economia turistica di Ca' Foscari, sono positive le previsioni sulle dinamiche dei flussi per l'estate 2008, soprattutto in Veneto dove si prevede un aumento del 3,5% degli arrivi internazionali (9,4 milioni di turisti esteri). Anche gli arrivi in Veneto dai 21 Paesi più importanti per l'indotto regionale (Area mediterranea, Nord e Centro Europa, Usa, Giappone) attestano una variazione 2008/2007 del +2,8 per cento. Secondo gli operatori, però, nonostante il buon andamento degli arrivi,c'è una stagnazione del giro d'affari. "Il Veneto è un mercato da 61,5 milionidi presenze– dice Marco Michielli, presidente di Federalberghi – ma è un turismo sempre più povero". In Friuli-V.G. gli operatori puntano a replicare i risultati del 2007: quasi 2 milioni di arrivi (+5,6% rispetto al 2006). Le presenze sono state 8,6 milioni (+1%). Infine anche in Trentino-Alto Adige prevedono di confermare i risultati dell'estate 2007: in Alto Adige si sono registrate 16,594 milioni di presenze negli esercizi ricettivi, mentre in Trentino 16,716 milioni di presenze. Servizi u pagina 2 l'articolo prosegue in altra pagina.

Torna all'inizio


La mia riforma anti-burocrazia (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nord-Est sezione: NORD EST data: 2008-06-04 - pag: 2 autore: INTERVISTA Luca Zaia "La mia riforma anti-burocrazia" Ha passato due anni con gli operatori del turismo Luca Zaia, dimissionario vicepresidente della Regione Veneto e assessore al Turismo, oggi nuovo ministro dell'Agricoltura. "Due anni fianco a fianco con albergatori, campeggiatori, addetti dell'extralberghiero. Ho cercato di raccogliere le istanze di un settore che accoglie ogni anno 61,5 milioni di presenze, 14,1 milioni di arrivi con un flusso di stranieri del 58,7%, per un'offerta che va dai 189mila posti letto alberghieri ai 480mila di extralberghiero. Il mercato turistico veneto vale 12 miliardi l'anno". Snocciola dati al volo, a memoria ("é un mondo che mi è rimasto nel cuore, gli operatori lo sanno" dice). Il risultato di tanto lavoro è la nuova legge regionale sul turismo, un tomo dicento pagine che recepisce la legge regionale 24 dicembre 2004, n.33, approdata in questi giorni sui banchi della Giunta regionale. Com'è la nuova disciplina sul turismo? è un testo innovativo, che può fare da modello alle altre regioni. Si introduce una forte semplificazione burocratica, snellendo le procedure a carico degli operatori. E poi da un ordine al settore, con regole chiare sulle mansioni di ognuno. A partire dalla Regione, che sarà una sorta di ufficio marketing. Gli operatori turistici individuano le promozioni, e i 13 sistemi turistici locali, ovvero le aree dei consorzi di promozione, vanno alle fiere e preparano i pacchetti da vendere. Altre novità? La legge introduce una classificazione del settore extralberghiero. Come le stelle per gli alberghi, le strutture del'extralberghiero veneto avranno i leoncini. Verranno distribuiti dei moduli di autocertificazione secondo parametri stabiliti. Nel caso in cui l'autocertificazione non sia veritiera? La legge prevede controlli severi, e la chiusura coatta delle attività che hanno bleffato per avere una classificazione più alta. Stava anche per partire un numero verde per le segnalazioni di turisti scontenti, ma anche per fornire informazioni GRAZIA NERI sui siti turistici e sulle strutture di accoglienza della regione. Ovviamente rimane a discrezione del nuovo assessore, che vedrà se proseguire per questa strada. La legge disciplina anche l'albergo diffuso... Si, è stato pensato per differenziare l'offerta turistica, secondo l'esigenza manifestata dai visitatori di cercare anche luoghi meno battuti, di nicchia. L'albergo diffuso riguarda i Comuni con meno di 5mila abitanti, è localizzato in più edifici, con aree ad uso comune degli ospiti. Insomma è bello pensare ai turisti che si bevono un caffè in un posto, dormono in un altro e mangiano in un altro ancora, in modo da godere di una località in maniera completa, diffusa appunto. Come è cambiato il turismo in Veneto? Un tempo si rimaneva un mese, oggi la permanenza media è di 2,7 notti pro capite. Significa vacanze molto brevi, con visite e spostamenti veloci. Il Veneto comunque ha una ricchezza ta-le, con le sue 4mila ville antiche, il delta del Po, la montagna, il mare, che anche se si vede solo una di queste mete, si torna a casa soddisfatti. E.d.F. "Alberghi diffusi e leoncini al posto delle stelle le novità della nuova legge" Luca Zaia. Ex assessore Turismo oggi è ministro dell'Agricoltura.

Torna all'inizio


Un patto con il Veneto per le infrastrutture (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nord-Est sezione: NORD EST data: 2008-06-04 - pag: 4 autore: INTERVISTA Renzo Tondo Presidente del Friuli-Venezia Giulia "Un patto con il Veneto per le infrastrutture" Dialogo con Galan sulla partecipazione al Passante di Mauro Pizzin R iuscire a farsi largo nell'agenda zeppa di impegni di Renzo Tondo, 51 anni, da poche settimane presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, è un'operazione complessa.Tra riunioni di Giunta, incontri istituzionali, impegni legati al mandato, le giornate del politico tolmezzino sono diventate, infatti, sempre più lunghe. Fra i problemi maggiori che gli si chiederà di affrontare nell'arco del suo mandato si collocano quelli relativi alle infrastrutture, alla sburocratizzazione, all'approvvigionamento energetico, su cui sarà costante la necessità di dialogo e confronto con le categorie produttive. Sullo sfondo,l'urgenzadimantenerecompetiti-vounterritoriodiconfinechiamatoacon-frontarsiconPaesilimitrofispessoavvan-taggiatisulfrontedellaf scalitàedell'efficienza amministrativa. Presidente Tondo,il tema dell'indebitamento della Regione è stato al centro della sua campagna elettorale. Le imminenti variazioni di bilancio saranno un'occasione per cominciare il ripianamento? Senz'altro. Dei 151 milioni che costituiscono il nostro avanzo di amministrazione, infatti, 35 andranno alla sanità, mentre gli altri 116 saranno destinati alla copertura del debito. Un altro punto fermo del suo programma è stato quello della sburocratizzazione. Su questo fronte, pesa anche il fardello del bagaglio normativo regionale, rispetto al quale la Giunta Illy aveva cercato di agire attraverso lo strumento dei testi unici. Lei seguirà questa strada? Io non darei una lettura salvifica dei testi unici perchè so bene che in una società dinamica è impensabile che ci siano delle norme su cui si possa non intervenire per un certo lasso di tempo, soprattutto se hanno ad oggetto tematiche economiche: su questo fronte sono realista. Quando penso alla burocrazia penso soprattutto alla eliminazione di adempimenti inutili per i cittadini e le aziende. Nel caso delle imprese, lei punta sull'autocertificazione. Certo,per l'aperturadi nuove attività prima del completamento delle autorizzazioni. Intendo fare riferimento all'etica della responsabilità: la Regione fa un investimento sulla buona fede dell'imprenditore, sulla sua buona volontà, ma se sbaglia lo punisce. è un'idea, questa, che sarà concretizzata attraverso regolamenti specifici. Ha parlato di pacchetti integrati di agevolazioni per aiutare la pianificazione degli investimenti. Cosa intende? Ora come ora disponiamo di fondi europei, statali e regionali, che variano a seconda degli assessorati. Io credo che nostro compito sia quello di inserirli tutti in un solo pacchetto per fare in modo che quando un imprenditore intende avviare un'iniziativa possa avere un punto di riferimento unico e tempi certi. Penso, inoltre, di mettere mano allo Sportello unico delle imprese, che non ha mai funzionato. Nel suo programma si pone l'accento sulla necessità di negoziare a livello statale affinchè la Regione abbia la possibilità di introdurre regimi di tassazione diversificati territorialmente per le imprese. Pensa a una fiscalità di vantaggio? La domanda che mi pongo è: una volta definiti quanti devono essere i trasferimenti a Roma, sulle mie risorse posso differenziare? Posso fare in modo, ad esempio, che almeno l'Iva per un'azienda di montagna sia al 4% e non al 10? Se il Governo decide di applicare il federalismo fiscale, credo che la mia possa essere una richiesta lecita e logica. Si tratterebbe, nel definire le aree, di una scelta difficile, ma federalismo significa anche assunzione di maggiori responsabilità da parte di chi decide. A proposito di tasse, lei ha accusato il precedente Esecutivo di avere concesso la riduzione Irap solo alle grandi realtà, a discapito delle aziende più piccole, anche del commercio e dell'artigianato. Non teme di dover rinunciare ad una fetta importante di entrate? Ribalterei il concetto: se faccio in modo che le aziende paghino meno, queste ultime avranno una minore necessità di contributi. Fondi da impiegare per la realizzazione di quelle infrastrutture che chiede tutto il mondo imprenditoriale. Allora parliamo di infrastrutture, partendo dall'autostrada A4. Uno dei temi più discussi è stato quello della compartecipazione nel Passante di Me-stre, negata alla concessionaria Autovie Venete. Lei ritiene che il discorso si possa riaprire? Si tratta di un argomento che vorrei affrontare nel prossimo incontro con il presidente Galan. Magari agganciandolo alla richiesta del Veneto –con cui penso ad un forte asse in materia di infrastrutture – di avere una maggiore presenza nell'azionariato di Autovie. Non mi sembra un problema irrimediabile. Un tema su cui la Regione dovrà spendersi è quello del rigassificatore di Trieste. La questione relativa al suo via libera potrebbe intrecciarsi con quella della dismissione della Ferriera di Servola, i cui vertici hanno evidenziato interesse per il business gasiero. Sareste disposti a discuterne? Ritengo che le vie legali e della forza siano sempre le ultime da esperire. Dico, quindi, che se può servire a risolvere il problema del siderurgico a Trieste, si tratta di un'ipotesi su cui si può senz'altro ragionare. Sul fronte delle merchant-lines, il progetto di elettrodotto interrato di Burgo, bocciato dalla Regione, è tornato d'attualità dopo il ricorso vittorioso del Gruppo cartario al Tar. Cosa si sente di dire? Che la pratica andrà avanti: non sono contrario in linea di principio agli elettrodotti privati. Per quanto mi riguarda non ci sono pregiudiziali, purchè sia garantita la massima compatibilità ambientale. Lei alla necessità di trovare il consenso della popolazione nella costruzione delle grandi opere ha dedicato un passaggio del suo programma. In quest'ottica, si sentirebbe di offrire all'Enel un sito regionale in caso di ritorno del nucleare, come ha fatto Galan? Diciamo che se ci fossero siti con le caretteristiche idonee di sicurezza in un territorio sismico, non mi opporrei. Anche perchè sono da sempre favorevole all'atomo. Nodo Insiel. La Giunta ha deciso lo scorporo in due società per consentire anche incarichi esterni. Vi hanno accusato, comunque, di non avere mantenuto gli impegni presi. Il Governo ci ha detto che intende andare avanti sulla strada del Bersani, quindi c'era poco da fare. A questo punto, io sogno un'Insiel privata ma con una partecipazione significativa della Regione. Secondo i suoi intendimenti Friulia Holding dovrebbe cambiare. Perchè? Perchè così com'è la finanziaria regionale è poco presente nelle piccole e medie imprese. Ha fatto invece interventi creditizi e finanziari, che non credo siano nella sua mission. Un'ultima cosa: sui fondi alle imprese lei si sente di dire che ci sarà qualcosa in più o in meno? Ora come ora, francamente non mi sento di dire nulla. mauro.pizzin@ilsole24ore.com.

Torna all'inizio


Bolzano chiede più infrastrutture (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nord-Est sezione: NORD EST data: 2008-06-04 - pag: 9 autore: Verso l'assise. Il 6 giugno l'assemblea degli imprenditori - Tunnel ferroviario del Brennero e aeroporto i temi principali Bolzano chiede più infrastrutture Prioritari per le imprese anche l'aumento dei salari e la riduzione del peso fiscale ACURADI Mirco Marchiodi BOLZANO Le elezioni provinciali del prossimo ottobre, il tunnel ferroviario del Brennero, le grandi sfide da affrontare assieme al resto del Paese. Ruoterà attorno a questi temi l'assemblea generale dell'associazione degli Imprenditori dell'Alto Adige che si svolgerà dopodomani a Bolzano. Che si tratti di un momento particolare per l'economia provinciale lo dimostrano gli ospiti invitati per l'occasione: il presidente della Provincia Luis Durnwalder, quello di Trenitalia Innocenzo Cipolletta e la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. I numeri del 2007 dicono che l'Alto Adige ha una marcia in più rispetto al resto d'Italia: crescita dell'economia pari al 2,3%, export in aumento del 9,5%, numero degli occupati in crescita del 3,3% e disoccupazione ferma al 2,6% con il Pil pro capite che si attesta attorno ai 35mila euro. Le previsioni per il 2008 indicano una lieve frenata, con il Pil che dovrebbe comunque crescere attorno al 2%, ben al di sopra della media nazionale. Ma non per questo i problemi dell'economia altoatesina sono diversi da quelli del resto d'Italia. Diminuire il carico fiscale, aumentare i salari netti e ridurre i costi della burocrazia sono priorità anche in Alto Adige. E quando il presidente Christof Oberrauch dice che "il 90% delle nostre richieste ormai sono rivolte a Roma, più che alla Provincia ", fa intendere come il destino dell'economia altoatesina sia legato a quella italiana molto più di quanto si potrebbe pensare. Il presidente non l'ha mai nascosto: uno dei compiti principali dell'associazione è la politica di lobbying. In questi ultimi anni sono stati raggiunti obiettivi importanti: dal taglio dell'Irap alla nuova legge sull'innovazione, dal rinnovato sistema di agevolazione all'economia alla nascita di due società para-pubbliche come Eos e Bls per affrontare debolezze storiche del sistema altoatesino come l'export e l'alto costo dei terreni. Resta però ancora molto da fare, "perché come terra di confine paghiamo le differenze rispetto a Austria e Germania", sottolinea il direttore di Assoimprenditori Udo Perkmann. Per quanto riguarda le infrastrutture, la recente fotografia dell'Istituto Tagliacarne è impietosa: Bolzano è agli ultimi po-sti in Italia. E se in parte la spiegazione è data dalla morfologia del territorio, che non permette di ampliare più di tanto la rete stradale e ferroviaria, è anche vero che non sempre dove gli spazi ci sono questi vengono sfruttati. Emblematico l'esempio dell'aeroporto di Bolzano, il cui ampliamento è stato bloccato sull'onda delle proteste, e ricorsi e controricorsi rischiano anche di far slittare i lavori del traforo di base del Brennero. Il cantiere è stato inaugurato qualche settimana fa, ma per vedere l'opera completata ci vorranno ancora una quindicina d'anni. "Bisogna accelerare, perché opere come il tunnel di base o l'aeroporto sono indispensabili per l'economia", rileva il presidente regionale di Assindustria Enrico Valentinelli. LA POLITICA Tra gli ospiti dell'evento anche il presidente Luis Durnwalder a cui gli industriali chiedono stabilità di governo.

Torna all'inizio


Cna: <Basta Vogliamo le soluzioni> (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

IMOLA pag. 7 Cna: "Basta Vogliamo le soluzioni" COMMERCIO IN CRISI BASTA CON le analisi, passiamo alle azioni concrete: lo chiede la Cna dopo il convegno 'La gestione del centro città: uno strumento efficace al servizio del commercio urbano' organizzato mercoledì sera a palazzo Sersanti. Una settantina gli operatori commerciali che hanno fato l'elenco delle cose che non vanno proponendo anche alcune soluzioni. Al centro dell'attenzione gli sbagli dell'amministrazione e la nascita della 'Fucina' vicino all'autostrada, che alla Cna proprio non piace. L'accusa implicita lanciata al Comune è quella di trascinare le cose troppo per le lunghe, come dimostra l'elenco. Il quadro disegnato dalla Cna è piuttosto nero: la crisi dei consumi non aiuta, ma Imola ha una piazza che non è fruibile da tre anni, ha perso Formula 1 e l'Heineken Jammin Festival, ha problemi di accesso e parcheggi inadeguati. Insomma una situazione che richiede non solo una diagnosi, ma soprattutto una cura. "Su questa situazione, già molto pesante, c'è anche preoccupazione per l'apertura dell'area commerciale La Fucina", sottolinea il presidente di Cna Imola, Claudio Resta. "Siamo pronti a lavorare con le altre associazioni, ma bisogna che anche le altre associazioni abbiano voglia di farlo", aggiunge Resta. E punta il dito contro La Fucina: "La Cna è stata l'unica ad avere il coraggio di dire che La Fucina rischia di produrre danni pesantissimi al centro storico. Noi non ci rassegniamo di fronte a questo progetto. Siamo convinti, sulla base dei risultati di uno studio che abbiamo commissionato, che il progetto La Fucina vada cambiato: ci batteremo perché ciò accada". Ora ? prosegue Resta ? "tutto è legato all'accordo territoriale fra i Comuni di Imola e Mordano e il Circondario. Chiediamo che il progetto sia cambiato: valuteremo il valore della perequazione e quanto di questa sarà davvero investita nel centro storico. Sarà necessario inoltre intervenire sulle tipologie commerciali insediabili e sulle loro superfici, perché non siano doppioni di quelle del centro storico, ma si possa creare una complementarietà tra le due offerte". E agli enti pubblici che devono decidere sulla Fucina è stata girata la proposta di un commerciante: "Chiedo di dare a noi operatori del centro storico il tempo di organizzarci. Finite piazza Matteotti, riportate il mercato in centro, migliorate l'accesso e i parcheggi, snellite la burocrazia in modo che possiamo confrontarci alla pari, poi ragioniamo della Fucina".

Torna all'inizio


BOLOGNA UNINDUSTRIA Bologna esprime soddisfazione per i primi prov (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ECONOMIA E FINANZA pag. 25 ?BOLOGNA? UNINDUSTRIA Bologna esprime soddisfazione per i primi prov... ?BOLOGNA? UNINDUSTRIA Bologna esprime soddisfazione per i primi provvedimenti promossi dal ministro Maurizio Sacconi in materia di lavoro e previdenza, che vanno nella direzione da essa più volte pubblicamente espressa. "Unindustria ? precisa una nota firmata da Gino Cocchi, vice presidente con delega alle relazioni industriali ? si è già attivata con Confindustria per manifestare l'esigenza, fortemente sentita dalle imprese, di ripristinare, in sede di conversione in legge del decreto, la norma che consentiva la possibilità di erogare ai dipendenti liberalità fino a 258 euro esenti da imposte e contributi. La soppressione di tale disposizione appare in contrasto con la finalità del decreto stesso e penalizza un'erogazione molto diffusa e apprezzata. Meritano apprezzamento - prosegue Cocchi - decisioni quali la detassazione dello straordinario, che favorisce l'incremento di produttività, riconoscendo ai lavoratori un beneficio economico attraverso la riduzione dell' onere fiscale. In materia di appalti, poi, assume rilievo l' intervento che ha modificato le norme concernenti la responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore, la cui applicazione avrebbe comportato, oltre ad un'estensione ingiustificata del vincolo di responsabilità, un insostenibile aggravio di burocrazia per le imprese". Unindustria - conclude la nota - continuerà a richiedere provvedimenti per l' incremento della produttività del lavoro e, attraverso una minore imposizione sulle retribuzioni legate ai risultati aziendali, alla crescita dei salari".

Torna all'inizio


Sportello per le famiglie con disabili L'interrogazione di Salmaso (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Veneto" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: PADOVA - data: 2008-06-06 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE In consiglio Sportello per le famiglie con disabili L'interrogazione di Salmaso PADOVA - Uno sportello unico a disposizione delle famiglie con un disabile a carico. A lanciare la proposta è Alberto Salmaso che, sulla questione presenterà un'interrogazione in consiglio comunale. "Purtroppo chi segue i diversamente abili- spiega il consigliere di Forza Italia-, deve fare i conti con una burocrazia che certo non aiuta". "Queste persone infatti hanno la necessità di sbrigare pratiche burocratiche molto complesse- continua Salmaso-, ci sono incombenze di natura sanitaria, fiscale, sociale e magari per evaderle queste persone devono passare da un ufficio all'altro, sottraendo tempo al congiunto che devono seguire e magari saltando ore lavorative". "Proprio per questo chiederò al consiglio- dice Salmaso-, di approvare nel più breve tempo possibile, di concerto con gli enti sanitari e sociali del territorio, uno sportello unico comunale in grado di rispondere alle molteplici esigenze, dovrà essere messo a disposizione delle famiglie che hanno a carico persone disabili". Sempre Salmaso stasera sarà tra i protagonisti del convegno La diversità è uguale risorsa, organizzato dall'associazione Idea Padova (ore 20 45 sala parrocchiale Madonna Incoronata via Siracusa 52). A confrontarsi sul tema della diversa abilità ci saranno, tra gli altri, il Direttore generale dell'Ulss 16 Fortunato Rao, il consigliere regionale forzista Leonardo Padrin, il presidente di Idea Padova Carlo Chinellato e il professor Luigi Zanesco della clinica Oncoematologica pediatrica. Al. Rod.

Torna all'inizio


Gallaratese, la guerra dei mercati <Sono trappole, vanno spostati> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2008-06-06 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Il camper del Corriere "Il trasloco nel parcheggio San Leonardo? Solo spreco di soldi pubblici" Gallaratese, la guerra dei mercati "Sono trappole, vanno spostati" Via Falck e via Cechov, residenti contro ambulanti: quartiere bloccato Petizioni, esposti alla Corte dei Conti, dibattiti in consiglio di zona. "Ambulanze e vigili non riescono a passare" è una battaglia su due fronti. Via Falck e via Cechov. Nella prima c'è la doppia fila degli ambulanti al sabato. Nella seconda, sul parcheggio del centro Bonola, si piazzano le bancarelle domenicali delle pulci. Due mercati (dai nervi) scoperti nel centro del Gallaratese. Cittadini contro. Polemiche in Consiglio di zona. Raccolte di firme e burocrazia. Esposti e bisticci. Ecco le voci. I residenti: "Siamo in trappola". I commercianti: "Dateci un'alternativa". Gli hobbysti dell'usato: "Ravviviamo la zona". E gli abusivi? "I controlli spettano ai vigili". Gli abusivi, per lo più senegalesi, fanno affari in silenzio, dvd e borsette, e si sfogano nei giardini dei palazzi. Quelli di via Cechov hanno dovuto sbarrare i varchi nella siepe: "Il cortile era un cesso, uno schifo...". Una storia per volta. Il parcheggio della stazione San Leonardo è pronto dal 2001. Gli ambulanti, secondo progetto, avrebbero dovuto sistemarsi su questa "piattaforma attrezzata ". Inaugura l'ex sindaco Gabriele Albertini e la festa finisce lì. I banchi sono troppi, lo spazio è insufficiente, si resta in via Falck. "Il mercato blocca l'ingresso e l'uscita delle auto", è scritto nel dossier dei residenti. Scacco ai civici 45 e 47, e in parte al 53: centinaia di famiglie. Non basta: "Il commissariato di polizia è isolato e le bancarelle impediscono gli interventi d'emergenza di ambulanze e vigili del fuoco...". Sono sette anni così, ormai, nonostante centinaia di firme di protesta e un esposto alla Corte dei Conti. Per inciso: il parcheggio di San Leonardo è costato oltre 2,5 miliardi di lire. L'accusa: "Spreco di soldi pubblici per un'opera inutilizzata allo scopo". Si aspetta risposta. Cittadini, soci della coop Labriola e consiglieri di zona una ce l'hanno: "A Milano è più facile realizzare una nuova Fiera che spostare 100 bancarelle da via Falck in un'area ad hoc ". L'altra storia è a meno d'un chilometro. Il mercatino dell'usato nasce nel 2000, "la Portobello road del Gallaratese", definizione dei fondatori, è il piazzale del centro commerciale Bonola. Ogni domenica ospita da 150 a 200 banchi: collezionisti, hobbysti, "chiunque voglia vendere le proprie cose", osserva Diego Palomba, che dell'associazione "Le Pulci di Portobello" è il presidente. Paga la concessione al Comune (1.400 euro a domenica), i vigili, le guardie giurate ("Altri soldi...) e la pulizia dell'Amsa. Dice: "è un punto d'incontro per oltre 20mila cittadini ogni domenica e un'occasione di riscatto per i milanesi che non arrivano a fine mese, per gli ex carcerati che non trovano un lavoro, per gli anziani - e ce ne sono - che devono pagarsi cure mediche costose". Attorno alle pulci, però, gira uno sciame di venditori abusivi. Settanta, anche ottanta ogni domenica. Chi abita lì attorno è fuori di sé e descrive "una situazione fuori controllo". è critica pure la parrocchia e ostile alla kermesse anche il Consiglio di zona: "Troppo caos, parcheggio selvaggio, smog e disagi ". Come la mettiamo, Palomba? "Sugli irregolari intervenga il prefetto, visto che i vigili non fanno abbastanza. E i cittadini che si lamentano, ecco, blaterano di cose che non conoscono ". La replica: "Gli affari non sono chiari, lì dentro". Ambulanti e disagi Il mercatino delle pulci che ogni domenica occupa il parcheggio del centro commerciale Bonola. Nel tondo: il camper del Corriere nella tappa al quartiere Gallaratese (Fotogramma) Armando Stella.

Torna all'inizio


Tram su gomma, il ministero: <L'iter di Verona deve ripartire> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Veneto" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Veneto - VERONA - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-06-06 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Tram su gomma, il ministero: "L'iter di Verona deve ripartire" I tecnici: il Comune mandi un progetto, poi vedremo ROMA - E' tutto da rifare. Se il sindaco di Verona Flavio Tosi ha deciso di bocciare il progetto per la tramvia della precedente amministrazione e vuole farne uno tutto nuovo allora si ricomincia tutto da capo. E' la burocrazia a deciderlo. Che Verona abbia bisogno di incrementare il trasporto pubblico è chiaro a tutti da molto tempo. Dal 1992 gli amministratori si sono misurati con il problema, sapendo che il 70 per cento degli spostamenti avviene con i mezzi privati, che entro il 2010 saranno 200mila le auto in circolazione, gravitanti soprattutto intorno al centro storico. I progetti Così nel frattempo al ministero dei Trasporti prima, delle Infrastrutture poi sono stati presentati diversi progetti preliminari, regolarmente finanziati. Il primo, di due lotti, ancora formato dall'amministrazione Sironi, prevedeva lo sviluppo della tramvia nord-sud, est-ovest, del costo di 154 milioni di euro. Ma il successore, Paolo Zanotto, decise di riformularlo, unificando i due lotti e riducendo il percorso fino a 15 chilometri, con la conseguenza che anche il finanziamento percentualmente fu ridotto a 124 milioni. Il via libera è stato dato dal Cipe a fine gennaio e nella delibera è scritto che i lavori possono iniziare entro otto mesi dalla pubblicazione della delibera stessa. Ma - come spiegano i tecnici del ministero - per evitare le lungaggini burocratiche, se si è determinati nella realizzazione dell'opera, contestualmente all'iter autorizzativo del progetto preliminare (si passa dal ministero, dalla commissione di alta vigilanza e si approda infine al Cipe che deve finanziare l'opera) l'amministrazione locale può procedere alla stesura del progetto definitivo sulla cui base si indice la gara d'appalto. Questo lo stato dell'arte. Il nuovo corso Nel frattempo, però, gli anni sono passati e, con essi, anche il sindaco Zanotto, al quale è succeduto il leghista Tosi. E l'attuale amministrazione ha deciso di modificare il progetto e invece del tram su rotaie vuol puntare sul filobus elettrico su gomma prodotto dall'olandese Apts, di nuova generazione, comunque di scarso impatto ambientale. Nei giorni scorsi è arrivato al ministero l'assessore alla Mobilità Enrico Corsi per parlare informalmente con i tecnici. Al momento, quindi, non c'è nulla di concreto. L'idea - è stato spiegato - è quella di riprendere il tracciato del primo progetto e poiché il sistema su gomma è meno invasivo e meno costoso questo comporterebbe un riallungamento del tracciato. Quanto ai costi non sono stati oggetto della discussione. Filovia invece di tram: se questa è l'intenzione dell'amministrazione comunale allora l'iter burocratico deve ripartire da zero. Dal momento in cui verrà presentato il progetto preliminare bisogna contare 6-8 mesi prima di poter fare il bando di gara. Se ne parla quindi l'anno prossimo. R.L. Il progetto L'amministrazione Tosi pensa a un filobus elettrico su gomma al posto della tramvia.

Torna all'inizio


Blitz a scuola, 4 fermi per due canne Roma, i carabinieri entrano al Virgilio e portano via i ragazzi. Nessuno avvisa le famiglie (sezione: Burocrazia)

( da "Unita, L'" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stai consultando l'edizione del Blitz a scuola, 4 fermi per due canne Roma, i carabinieri entrano al Virgilio e portano via i ragazzi. Nessuno avvisa le famiglie di Gioia Salvatori / Roma UNA GIORNATA da dimenticare per quattro studenti del liceo classico Virgilio di Roma centro: scuola "bene" della borghesia romana, visitata in orario d'in- gresso da tre poliziotti in borghese. "Fermi, Carabinieri", si sono sentiti dire i quattro, di cui solo uno maggiorenne, alle 8.10 nel cortile della scuola di via Giulia. Tre di loro erano in circolo e uno aveva uno spinello acceso in mano; il quarto era in disparte, intento, secondo il racconto dei ragazzi, a prepararsi uno spinello. Anche un quinto studente sarebbe stato avvicinato e poi lasciato in pace, dopo la ferma minaccia di chiamare l'avvocato e deciso a non seguire i carabinieri. Pochi secondi dopo i quattro hanno visto chiudersi il portone della scuola dietro di loro e sono stati portati in caserma con due gazzelle. "Normale burocrazia", dicono le forze dell'ordine che parlano di un'operazione estemporanea portata avanti perché "insospettiti da un certo movimento fuori scuola, intercettato da carabinieri di passaggio". Dopo circa due ore in caserma, il rilascio e l'esito delle perquisizioni. Un minore, trattenuto più degli altri, aveva in tasca una quantità minima di hashish: uso personale, né spaccio né denuncia. Tutti e quattro sono stati identificati e verranno segnalati come consumatori al prefetto, come da prassi. Il "blitz per due canne", però, ha mandato su tutte le furie gli studenti del Virgilio che hanno indetto un corteo interno all'istituto, capeggiato dal collettivo auto-organizzato. "Una canna non ci impedisce di studiare, la galera si", lo slogan. Hanno protestato in 200-300, mentre tre quarti delle classi facevano lezione. Arrivati in presidenza dopo il giro della scuola, il dirigente Giorgio Clarizio li ha invitati a continuare fuori la protesta, protrattasi fino alle 14. Il preside, che al momento del blitz non era a scuola, si è detto: "amareggiato per l'episodio e intenzionato a fare un esposto". A gestire la vicenda è stato il vicepreside Mulino che è stato accusato da alcuni genitori e dai ragazzi di non aver vigilato sull'accaduto. "Ci ha detto - racconta il papà di uno dei quattro, un minore - che se un ragazzo non risponde ancora all'appello, anche se è dentro la scuola risulta assente e dunque l'istituto non può fare nulla. Questo è assurdo". Da parte sua il vicepreside ha fatto sapere di essersi raccomandato ai carabinieri affinché avvisassero le famiglie. Tra le famiglie la posizione è diversa: c'è chi già annuncia ricorso contro la sanzione amministrativa e chi plaude all'attività dei carabinieri poiché "la scuola non deve essere zona franca". Intanto gli studenti dei collettivi romani hanno chiesto un incontro al prefetto di Roma definendo inaccettabile il blitz. Per oggi hanno indetto un'assemblea aperta fuori il Virgilio alle 8.30. Anche i più moderati, quelli che non parteciperanno al sit-in e che ieri hanno fatto lezione, idealmente sono con loro:"Le forze dell'ordine - dicono Beatrice e Francesco - dovevano avere più rispetto di un'istituzione repubblicana e magari identificare altrove i quattro".

Torna all'inizio


<Costi della burocrazia, la nostra battaglia> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Veneto" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Veneto - VICENZA - sezione: ECOVUOTA - data: 2008-06-06 num: - pag: 10 categoria: REDAZIONALE Confindustria Luca Cielo, presidente della Piccola impresa: semplificazione e distretti, ecco le priorità "Costi della burocrazia, la nostra battaglia" VENEZIA - Nuovo corso per le "piccole" di Confindustria, che intendono far pesare la quota maggioritaria all'interno dell'associazione, con il 95% degli iscritti. Grazie all'ingresso nel direttivo nazionale di Paolo Bastianello si rafforza la squadra veneta, regione che insieme alla Lombardia, sottolinea il presidente di Piccola industria Veneto e vicepresidente nazionale Luca Cielo, "rappresenta il 50% delle piccole imprese italiane. Affidando alla Piccola deleghe importanti, come la semplificazione, il fisco e la finanza d'impresa, la presidente Marcegaglia - continua Cielo ha dimostrato di avere un occhio di riguardo per le Pmi". Emma Marcegaglia ha ribadito, alla recente assemblea di Unindustria Treviso, la necessità di una progressiva riduzione dell'Irap. "Come Piccola industria riteniamo che abbia un forte peso la semplificazione normativa e amministrativa, da promuovere attraverso il rilancio dello Sportello unico e una maggiore centralità delle leggi regionali su urbanistica, innovazione e ammodernamento delle filiere produttive, ovvero distretti e meta distretti. Tanto è ancora da fare, basti pensare che il nuovo governo ha dedicato un ministero proprio alla semplificazione". Il fardello più pesante per le Pmi è l'Irap o la burocrazia? "Sono due cose diverse: oltre ad essere un costo, la burocrazia fa sì che debbano essere distolte risorse dalle vendite o dall'internazionalizzazione. Se la Regione Veneto ha incassato nel 2007 grazie all'Irap 2,9 miliardi, le imprese italiane hanno sostenuto 15 miliardi di euro di costi per la burocrazia ". I distretti continuano ad essere un modello efficace? "Sì, per le piccole imprese sono l'unico modo per fare massa critica e andare all'estero con più forza. Di fronte ad un tessuto economico già piuttosto polverizzato, servono distretti forti, che accolgano tutte le aziende della stessa filiera. In questo modo si possono cogliere le opportunità dell'Euroregione: le piccole imprese fanno fatica ad andare a vendere in Cina o in Australia e come Confindustria stiamo sviluppando progetti affinché le imprese di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Austria, Slovenia e Croazia si mettano in rete". Una crisi di rappresentatività avrebbe colpito le associazioni imprenditoriali venete. Le Pmi continuano a credere nel modello confindustriale? "Non credo che per le unioni provinciali ci sia stato questo calo di imprese iscritte. è cambiata piuttosto la loro composizione, con un ridimensionamento delle imprese manifatturiere e una crescita forte delle imprese dei servizi. Ne sono un chiaro esempio le associazioni di Vicenza, Treviso e Venezia". Massimo Favaro.

Torna all'inizio


Vecchioni: <Sudtirolo, modello da imitare> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Alto Adige" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: PRIMA - data: 2008-06-06 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Agricoltura IL VERTICE Vecchioni: "Sudtirolo, modello da imitare" di FELICE ESPRO BOLZANO - "Marchi forti, prodotti di qualità, marketing e incentivi mirati alle imprese: modello SÜdtirol per rilanciare l'agricoltura italiana". è quel che pensa Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, ieri ospite di una convention a Siusi. Georg Mayr del Bauernbund ha illustrato le richieste al governo: "Meno tasse e burocrazia". A PAGINA 11.

Torna all'inizio


<Südtirol, modello da imitare> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Alto Adige" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: 1AECONOMIA - data: 2008-06-06 num: - pag: 11 categoria: REDAZIONALE Il summit Confagricoltura riunita a Siusi. Il Bauernbund al governo: meno tasse e burocrazia "SÜdtirol, modello da imitare" Vecchioni: qui il settore cresce con politiche agricole mirate Il presidente nazionale: "Perdiamo 120 giorni l'anno per pratiche inutili" I parlamentari della Svp: "Pronti i disegni di legge" BOLZANO - Parte dall'Alpe di Siusi l'iniziativa congiunta di Confagricoltura e SÜdtiroler Bauernbund per rivitalizzare il settore primario in Italia. Il presidente nazionale di Confagricoltura, Federico Vecchioni, ieri è stato ospite della convention dei responsabili delle sedi territoriali del patronato Enapa a Siusi: "Da tempo stiamo denunciando che le imprese agricole italiane sono soffocate dalla burocrazia; ogni settimana, un'azienda di medie dimensioni perde due giorni per adempiere agli obblighi burocratici, pari a 110 giorni l'anno. Serve subito una semplificazione amministrativa per ridurre tempi e costi, e che consenta di utilizzare i fondi risparmiati in azioni dirette sul mercato e di promozione, per aumentare la competitività delle imprese". Vecchioni non ha nascosto le preoccupazioni per la corsa dei costi di produzione e, di conseguenza, dei prezzi per la spesa delle famiglie: "L'agricoltura è tornata prepotentemente nel dibattito politico economico. L'Italia importa il 50% di ciò che consuma. Non saremo mai autosufficienti, ma possiamo migliorare le nostre produzioni rafforzando la filiera agroalimentare. Occorrono alcuni provvedimenti mirati: meno tasse, più flessibilità nel lavoro con la stabilizzazione dei voucher per gli stagionali, formazione, incentivi alle aziende che si aggregano e sperimentano forme innovative di organizzazione. Oggi, per assumere un operaio agricolo non europeo, ci servono 23 passaggi, che diventano 16 per un europeo. Troppi: le nostre aziende non sono competitive". Per rendere più redditizia l'agricoltura, Vecchioni ed il suo vice Antonio Borsetto hanno indicato il modello SÜdtirol: "I marchi vincenti da soli non bastano, anche se uniti a Dop e Igp. Non possiamo competere con chi sfrutta il lavoro minorile, utilizza sostanze dannose per la salute, non paga i lavoratori. Chiediamo regole certe in Europa e in tutto il mondo, ma al contempo, in Italia, dobbiamo imparare a sostenere l'agricoltura con politiche mirate, come ha fatto l'Alto Adige negli ultimi decenni: prodotti di qualità, aziende laboriose e in grado di collaborare e sostegno al marketing dei prodotti". Georg Mayr, presidente del Bauernbund, ha precisato le richieste locali per il governo Berlusconi: "Servono misure appropriate per l'agricoltura di montagna. Innanzitutto l'esenzione di alcune categorie dall'obbligo di detenere l'elenco dei clienti e fornitori. Chiediamo un'Iva forfettaria del 10% per tutte le unità immobiliari. I rapporti di lavoro di breve periodo dovrebbero essere esentati da gran parte del carico burocratico. Infine la vendita di prodotti agricoli che non derivano dalla propria impresa dovrebbe essere regolamentata". I parlamentari della Svp Siegfried Brugger e Helga Thaler, presenti all'incontro, hanno reso noto di aver già presentato lo scorso 29 aprile diversi disegni di legge sull'agricoltura per portare in Parlamento le istanz e di Bauernbund e Confagricoltura. Felice Espro Alleati Mayr del Bauernbund e Vecchioni di Confagricoltura.

Torna all'inizio


Tiene l'export del sistema moda (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2008-06-06 - pag: 25 autore: Made in Italy. Tronconi: troppi ostacoli alla crescita - Zegna lascia la presidenza Smi Tiene l'export del sistema moda Giulia Crivelli Cristina Jucker MILANO "Se vogliamo veramente tornare a crescere occorre innanzi tutto ridurre gli ostacoli che ci poniamo da soli, senza saperli trasformare in elementi di valorizzazione dei nostri prodotti. Come nel caso del Reach (la nuova disciplina europea sulle sostanze chimiche, ndr), che farà aumentare i nostri costi lasciando che gli europei premino i prodotti importati perché saranno più economici. I casi sono due: o gli ostacoli vengono ridotti o devono valere per tutti ". è un forte appello a stabilire nuove regole in sede europea, per sostenere il tessile-abbigliamento, quello lanciato ieri da Michele Tronconi all'assemblea di Smi, Sistema moda Italia, in occasione della quale sono state formalizzate le dimissioni da presidente di Paolo Zegna, perché incompatibile con il nuovo ruolo di vicepresidente di Confindustria, con delega all'export. Tronconi,vicepresidente vicario di Smi, assumerà la guida della Federazione fino al novembre prossimo, quando, secondo le previsioni, l'assemblea straordinaria dovrebbe nominarlo presidente (a fine dicembre scadrà il suo mandato alla presidenza di Euratex, l'associazione degli imprenditori europei del tessile-abbigliamento. Il successore, l'austriaco Peter Pfnisel, è già stato scelto,mentre l'Italia sarà rappresentata dal nuovo vicepresidente, Giuseppe Prezioso, della famiglia Maramotti). Il richiamo di Tronconi, che lamenta l'assenza degli italiani nei processi decisionali di Bruxelles ("Proponiamo poco mentre dobbiamo adeguarci molto", dice), è a una maggiore progettualità di medio termine, tenendo presenti alcune evoluzioni: intanto l'aumento del petrolio, e quindi dei costi di trasporto, che insieme alla necessità di avere tempi di reazione ai mercati sempre più brevi riduce la convenienza a produrre in giro per il mondo. Si tornerà a realizzare più fasi in un singolo posto. "L'altro elemento determinante – aggiunge Tronconi – sarà quello tecnologico: stiamo arrivando all'automazione della confezione personalizzata". Poi la Cina, "che da fabbrica del mondo si sta trasformando nel più grande supermercato del mondo: un'occasione per il vero made in Italy, a patto che la Ue riesca a pretendere la riduzione dei dazi e l'eliminazione della barriere non tariffarie ". Paolo Zegna lascia una federazione che si è rafforzata mettendo grazie al gioco di squadra: "Per combattere le battaglie internazionali è importante parlare con una sola, autorevole voce: per questo quattro anni fa Smi e Ati si sono fuse in un'unica federazione che rappresenta quasi 60mila aziende. Il 2007 è stato l'anno della ripresa dell'export ed è su questa strada che dobbiamo continuare: il mercato italiano, e anche quello europeo, sono diventati troppo piccoli –ha spiegato Zegna –. La buona notizia è che nel 2007 si è mosso l'intero tessuto produttivo: la quota italiana del commercio globale è tornata a salire (dal 3,4 al 3,6%) e l'export è cresciuto quattro volte più di quello francese e il doppio di quello spagnolo. Fuori dall'Europa a 27 solo la Germania ha fatto meglio di noi". Quanto al fatturato del tessileabbigliamento, nel 2007 ha raggiunto 54,186 miliardi, in aumento del 2,6% sul 2006. Le esportazioni (+1,9%) sono salite del 6,3% per la moda, ma sono calate del 4,5% per il tessile. Il primo trimestre 2008 ha confermato l'incremento del fatturato del settore (+2,4%) e dell'export di abbigliamento (+6,7%) rispetto agli stessi mesi del 2007, mentre continua la flessione del tessile (-4,7% il fatturato complessivo e -1,5% l'export). Ma per ripartire davvero il Governo deve concentrare le risorse su burocrazia e fisco. Perchè, ha detto Giuseppe Morandini, presidente della piccola industria di Confindustria, "le materie prime sono aumentate del 32% nel primo trimestre 2008, l'euro è sempre più forte e la logistica da noi è di quattro punti più cara della media europea". Solo per 40 adempimenti burocratici il costo è di 17 miliardi all'anno. Morandini chiede l'abolizione totale dei controlli ambientali per le aziende certificate e il rinnovo automatico delle autorizzazioni. Sul fronte fiscale, invece, occorre ridurre il prelievo sugli utili e dare la possibilità di patrimonializzare le aziende rivalutando gli immobili produttivi. LE RICHIESTE DELLE PMI Morandini: "Il Governo deve concentrarsi su burocrazia e fisco, si aboliscano i controlli ambientali per le aziende certificate".

Torna all'inizio


L'Italia punti sui fondi (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2008-06-06 - pag: 42 autore: INTERVISTA Ronald Spogli Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia "L'Italia punti sui fondi" Venture capital e private equity i nuovi motori della crescita di Simone Filippetti I l mini-dollaro da una parte e la crisi delle grandi investment bank di Wall Street dall'altra. La dottrina del dollaro forte, che negli anni '90 è stata la Bibbia della politica economica Usa, oggi sembra in disarmo, mentre scricchiolano le banche d'affari,investite dalla crisi finanziaria. Le certezze economiche di pochi anni fa, oggi vacillano, ma questo per l'ambasciatore americano Ronald Spogli non è un problema, semmai un'opportunità di business per gli stranieri. Spogli, uomo di finanza prestato alla diplomazia: il presidente George W. Bush, lo ha chiamato tre anni fa a rappresentare l'America in Italia. E ora, giunto quasi al termine del suo mandato (ma sono sempre possibili riconferme), il 60enne diplomatico, di origini italiane e da 25 anni nel mondo dei fondi,affida a un Paese afflitto dalla crescita zero una ricetta, semplice negli ingredienti quanto impegnativa nella realizzazione: da un lato promuovere la crescita economica finanziando le idee che vengono dall'Università tramite private equity e venture capital.Così,spiega Spogli in visita al Sole 24 Ore, in America sono nate molte delle attuali grandi corporation. Dall'altro snellire la burocrazia e dare regole chiare e certe per favorire l'afflusso di capitali stranieri. Ambasciatore,le grande banche di Wall Street tremano, l'economia Usa è a rischio recessione. Che succede? La crisi dei mutui subprime ha investito istituzioni finanziarie con una portata tale che nessuno avrebbe immaginato. Sono d'accordo, però, con chi sostiene che abbiamo ormai percorso la parte più accidentata della strada. Eppure il mercato immobiliare, il cui boom negli ultimi quattro anni ha sostenuto la ricchezza delle famiglie americane, non dà segni di ripresa, ma anzi continua a calare... L'aver superato la fase più critica non vuol dire che non ci saranno ancora problemi. Ma anche il calo del mercato immobiliare of-fre opportunità: i prezzi bassi degli immobili e il cambio favorevole stanno spingendo molti stranieri, tra cui anche italiani, a investire nel real estate in America. E quest'afflusso di capitali può aiutare il settore a riprendersi. Più in generale, si apre una grande opportunità per le imprese italiane: investire negli Stati Uniti è oggi molto favorevole. Il cambio euro-dollaro offre convenienza economica degli investimenti esteri, ma l'America è pronta per aprire i suoi settori industriali, magari strategici, agli stranieri? Non credo che oggi si possa parlare di settori strategici, basti pensare al caso di Finmeccanica che sta per acquisire l'azienda di difesa Drs. In passato è stato così: alcune aziende hi-tech, o settori come i trasporti,erano considerati sensibili, e quindi non vendibili a stranieri. Ma ora il mercato è cambiato, è diventato globale e l'America è un Paese improntato al pragmatismo: si adatta ai cambiamenti del contesto. Eppure molti sono convinti che il nuovo Congresso potrebbe essere orientato alla difesa dell'economia nazionale. Non è così scontato che il nuovo Congresso che uscirà dopo le elezioni presidenziali, possa abbracciare posizioni protezionistiche. Quello che si promette in campagna elettorale non necessariamente viene tradotto in provvedimenti. Sarà interessante vedere quali saranno le posizioni di entrambi gli schieramenti. Se per uno straniero investire in America è un affare, cosa può spingere un gruppo americano a investire in Italia? è sempre difficile fare previsioni sull'andamento futuro del cambio, ma l'investimento in un Paese straniero si misura a 10-20 anni e non sul momento. Da questo punto di vista, l'Italia soffre per la scarsità di investimenti stranieri e avrebbe bisogno di una presenza estera maggiore. L'arrivo di stranieri, infatti, non porta solo capitali, ma anche la conoscenza, che è un volano per lo sviluppo. Negli ultimi anni, tuttavia, ci sono stati segnali positivi in questo senso:l'ambasciata,grazie a iniziative come la Partnership for Growth, ha spinto la diffusione del private equity e del venture capital per finanziare le start-up che in America sono il motore dell'innovazione.Sul versante delle multinazionali, invece, non è cambiato molto e il Paese fatica ad attrarre le grandi imprese straniere. L'Italia è afflitta da crescita zero e ha bisogno di una scossa per trovare un nuovo modo di fare impresa: le Università e i giovani giocano un ruolo importante, ci vogliono strutture che ne finanzino le idee. Lei si appresta a lasciare l'incarico dopo anni spesi a promuovere lo sviluppo dell'economia italiana sostenendo gli investimenti da parte dei fondi. Le piacerebbe rimanere? E che eredità lascia a chi raccoglierà il suo testimone? Vengo in Italia da 40 anni: l'incarico di ambasciatore è stato un bellissimo capitolo della mia vita. Spero di occuparmi anche in futuro dei temi a me cari. "Il dollaro debole è una grande opportunità per investire negli Usa: dal mattone all'industria" Ambasciatore. Ronald Spogli, ieri in visita alla sede del Sole 24 Ore EMBLEMA.

Torna all'inizio


<Diamo corso all'adesione alla Carta di Parma> (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

SALSOMAGGIORE 06-06-2008 Il coordinatore di Forza Italia-Pdl Luca Musile Tanzi "Diamo corso all'adesione alla Carta di Parma" Sicurezza: il coordinatore comunale di Forza Italia-Pdl Luca Musile Tanzi chiede un segnale concreto dall'amministrazione. "Nell'ultimo Consiglio è stato approvato, a larga maggioranza, un odg da noi proposto, con cui si chiedeva di aderire alla 'Carta di Parma', che auspica l'adozione di provvedimenti concreti: più poteri ai sindaci, più finanziamenti ai Comuni per progetti di sicurezza, più personale e mezzi alle forze dell'ordine a livello locale, più funzioni di sicurezza alla polizia municipale, meno burocrazia per i controlli sulla residenza". Musile Tanzi fa notare come "tutte queste misure debbano però trovare il supporto delle amministrazioni ed in particolare della Polizia Municipale che deve diventare l'avamposto tenuto al controllo del territorio sia sul piano della prevenzione che della repressione. Da quei consiglieri di maggioranza che hanno appoggiato l'odg mi aspetto adesso un segnale concreto e cioè che si adoperino perché il compito prioritario della Polizia delle Terre Verdiane non sia più l'elevazione delle contravvenzioni, bensì la lotta alla microcriminalità".

Torna all'inizio


Passa dall'estero l'esame di maturità dell'Alessandrino (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Nord-Ovest sezione: ECONOMIA e IMPRESE Piemonte data: 2008-06-04 - pag: 5 autore: Congiuntura. Export a quota 3,5 miliardi Passa dall'estero l'esame di maturità dell'Alessandrino Filippo Bonsignore ALESSANDRIA Un approccio innovativo nelle relazioni industriali e un forte orientamento all'internazionalizzazione. Sono le linee guida su cui puntare per favorire la crescita del sistema industriale alessandrino. è il pensiero di Bruno Lulani, presidente dell'Unione industriale di Alessandria ( circa 500 imprese associate per 27mila addetti), alla vigilia dell'assemblea straordinaria che martedì 10 giugno (ospite il neo-vicepresidente di Confindustria con delega all'organizzazione e al marketing territoriale, Edoardo Garrone), approverà una modifica allo statuto che cambierà la denominazione in Confindustria Alessandria. "Una buona riuscita delle relazioni industriali, e mi riferisco ai nuovi contratti, permetterà di legare sempre di più gli obiettivi degli imprenditori a quelli dei lavoratori. L'altra scommessa è quella dell'internazionalizzazione, intesa non semplicemente in termini di export, ma di confronto che può portare alle nostre aziende un importante valore aggiunto, intellettuale prima che economico". Le imprese alessandrine, dal canto loro, hanno una forte vocazione alla presenza sui mercati internazionali: in base agli ultimi dati dell'Ice, nel 2006 il valore dell'export ha raggiunto complessivamente i 3,5 miliardi di euro (+12,6%), in maggior parte (2,2 miliardi) diretto verso i paesi dell'Ue. In generale l'industria della provincia di Alessandria –fortemente diversificata, in cui spiccano i comparti del meccanico e metalmeccanico, della chimica, della gomma-plastica, dell'alimentare e del cemento e costruzioni – continua a godere di buona salute. Nell'ultima indagine congiunturale, i principali indici Sop (che registrano lo sbilancio fra imprenditori ottimisti e pessimisti) sono tutti positivi: l'occupazione (+7), la produzione (+9, anche se è in calo dal +13 del trimestre precedente), gli ordini totali (+17, in aumento da +11)e gli ordini relativi all'export (+12 da +17). Cresce, inoltre, la propensione ad investire, segnalata dal 62% delle imprese, rispetto al precedente 58%. "I settori principali, come il gomma-plastica e il chimico, mostrano buone previsioni – prosegue il presidente – Brillano un po' meno il metalmeccanico e l'alimentare, quest'ultimo per fattori legati alla stagionalità. Nonostante un calo della produttività negli ultimi sei mesi, lo scenario è nel complesso soddisfacente ". Un altro tema chiave per il futuro è la semplificazione: "L'eccessiva incidenza della burocrazia e delle procedure- rileva Lulani, che è a.d. della Giuso, azienda di Acqui Terme del settoredolciario – non favorisce le decisioni delle imprese, aumenta i costi di produzione e di riflesso i prezzi al consumo". Vi sono poi le infrastrutture. Che per l'Alessandrino significano Terzo Valico ma anche logistica. "Il nostro territorio ha una naturale vocazione come retroporto di Genova e di recente si è finalmente arrivati alla firma del protocollo d'intesa tra le Regioni Piemonte e Liguria. Per questo al nostro interno abbiamo creato un Comitato per la logistica con gli operatori del settore". VERSO L'ASSEMBLEA Nell'assise straordinaria del 9 giugno verrà deciso il cambio di nome: l'Unione industriale diventerà Confindustria Presidente. Bruno Lulani guida l'Unione industriale di Alessandria.

Torna all'inizio


Per i rischi industriali al via i nuovi controlli (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Sud sezione: ISTITUZIONE data: 2008-06-04 - pag: 12 autore: PUGLIA. Legge Seveso, varate le disposizioni regionali Per i rischi industriali al via i nuovi controlli Gian Vito Cafaro BARI La Puglia vara la sua legge Seveso per adeguarsi alle ultime disposizioni nazionali ed europee in materia d'incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. Tutte norme (compresa quella regionale, la 6/08) note col nome della cittadina lombarda dove negli anni 70 ci fu una disastrosa fuga di diossina dalla fabbrica Icmesa. La nuova legge regionale era necessaria per far partire i controlli volti ad assicurare innanzitutto il rispetto delle tre direttive europee sulla materia. Viene istituito un Comitato tecnico di controllo, fondamentale per le autorizzazioni (articolo 8). Poi ci sono disposizioni per Province e Comuni (articoli 3 e 4), Piani di gestione per le emergenze (articolo 7) e norme per la mitigazione del rischio industriale. C'è un giro di vite sul sistema dei controlli per la prevenzione dei rischi che nemmeno secondo imprese e organizzazioni di categoria penalizzano il sistema industriale. Anche se, dice Donato D'Agostino, vicepresidente di Confindustria Bari e titolare della Chimica D'Agostino, "non mi risulta che la nostra organizzazione sia stata coinvolta nella stesura della legge: avremmo potuto fornire il contributo della nostra esperienza di campo". "Nonostante tutto – aggiunge D'Agostino – è fondamentale rimarcare che le ragioni della sicurezza non vadano a svantaggio della competitività. Ad una prima lettura, la legge regionale non dà particolari motivi di preoccupazione solo per gli adempimenti burocratici, in quanto appare in linea con le normative nazionali che recepiscono a loro volta le disposizioni europee". "Colma un vuoto normativo– aggiunge Antonio Loparco, amministratore della Contea srl e membro del direttivo della sezioneChimici e ambiente di Confindustria Taranto –. S'innesta sul Dlgs 334/99. La vera novità è l'istituzione di un Comitato tecnico regionale che dovrà sovrintendere le politiche future di insediamento. Credo che il fatto di avere un riferimento regionale permetta alle aziende di avere risposte più celeri". Qualche perplessità la desta la composizione del Comitato (si veda la scheda a fianco): "L'assenza – spiega D'Agostino – sia dei Comandi provinciali sia della Direzione regionale dei Vigili del Fuoco come componenti obbligatori, col rischio di comportare un passaggio burocratico in più rispetto al passato, perché dopo la valutazione del Comitato tecnico regionale le imprese dovranno richiedere il Certificato prevenzione incendi ai Vigili del fuoco, costringendo quindi ad affrontare un'ulteriore istruttoria". Anche per le piccole e medie imprese il commento è positivo. Per il responsabile del settore Energia e ambiente di Confapi, Salvatore Adamo, "la Regione con questa legge sta completando la sua programmazione in diversi settori e la costituzione di un organismo tecnico deputato ai controlli, oltre alla definizione di competenze precise ad Enti locali, è un fatto positivo". La legge sui rischi industriali per l'uso di sostanze pericolose, infatti, introduce specifiche per gli Enti locali. Le Province dovranno varare piani di controllo territoriali annuali (articolo 3). Ai Comuni, invece, il compito di adottare le varianti urbanistiche a seconda della presenza di stabilimenti a rischio (articolo 4). Quanto alla prevenzione degli incidenti, si ribadisce la necessitàdello scambio reciproco delle informazioni fra i gestori degli stabilimenti (articolo 5) sulla scorta dell'effetto domino (la vicinanza di più industrie con sostanze pericolose). La Regione, sentito il Comitato tecnico, dovrà individuare gli stabilimenti a rischio incidente. Le imprese, a loro volta, dovranno predisporre lo studio di sicurezza integrato dell'area in cui operano. "Questi obblighi – dice ancora D'Agostino – non rappresentano un onere aggiuntivo, perché sono già contemplati dalla normativa nazionale ed europea. Anche l'adozione del Piano di emergenza esterno all'articolo 7, cheè a cura delle autorità competenti, non implica particolari appesantimenti burocratici per l'impresa, perché alle aziende viene semplicemente richiesto di fornire le necessarie informazioni circa gli eventi incidentali che potrebbero verificarsi con effetti all'esterno dello stabilimento. Infine, le autorizzazioni: dalle imprese nessuna obiezione in particolare. Il rilascio dei nulla osta abilitanti all'esercizio industriale dovrà tener conto dei piani urbanistici comunali e dei rapporti di sicurezza, presentati dalle imprese al Comitato tecnico regionale. www.ilsole24ore.com/economia Il testo della legge Seveso pugliese PARERI FAVOREVOLI Secondo Confindustria la disciplina è da approvare perché ha procedure con poca burocrazia che danno risposte celeri.

Torna all'inizio


Infortuni sul lavoro denunce via internet (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Iniziativa Asl: meno burocrazia, indennizzi più veloci Infortuni sul lavoro denunce via Internet SULMONA. La Asl Avezzano-Sulmona è la prima in Abruzzo, e tra le poche in Italia, a trasmettere via Internet all'Inail le denunce di infortuni sul lavoro: i vantaggi dell'iniziativa sono una drastica riduzione dei passaggi amministrativi ed erogazioni più celeri dell'indennizzo ai lavoratori che ne hanno diritto. "L'azienda sanitaria Avezzano-Sulmona" ha spiegato il vicedirettore Inail, Enrico Susi "è la prima ad essersi dotata, in Abruzzo, di un sistema informatizzato per la comunicazione, in tempo reale, delle denunce di infortuni. Con questo sistema il nostro istituto riceve i dati nel giro di poche ore. Inoltre vi é una maggiore tutela della privacy, poiché nessuno può visionare il contenuto dei certificati. La collaborazione con la Asl riguarda le sedi provinciali dell'Inps (L'Aquila, Avezzano e Sulmona). Se necessario, però, gli atti vengono inviati anche ad altre regioni, nella sede territoriale Inail dove risiede il lavoratore infortunato". Secondo il responsabile del Servizio informativo sanitario Asl, Leondino Mammarella, "questo sistema permetterà di creare una banca dati a cui l'azienda potrà attingere in ogni momento".

Torna all'inizio


Ettore Adalberto Albertoni (Presidente leghista del Consiglio Regionale della Lombardia) ad Affaritaliani.it pag.4 (sezione: Burocrazia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Ettore Adalberto Albertoni (Presidente leghista del Consiglio Regionale della Lombardia) ad Affaritaliani.it: o il federalismo o la disgregazione Venerdí 06.06.2008 10:16 --> Per il Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia c'è Federalismo nella Costituzione ma ancora non lo si vede perché ha avuto e continua ad avere nemici trasformisti e multiformi che tendono a celarsi negli anfratti dei poteri politici e centralizzatori più determinanti e meno trasparenti e delle burocrazie di Stato, vigilanti ed ostacolanti ma aggiunge anche che "Fortunatamente oggi la decisione di attuare subito quanto la Costituzione prevede in materia di autonomia e di federalismo sta saldamente nelle mani del Presidente del Consiglio di Ministri, Silvio Berlusconi, e del Ministro per le riforme federaliste che si chiama Umberto Bossi". A loro guarda Albertoni ricordando che proprio Bossi "a Pontida il 1 giugno scorso ha affermato la sua determinata volontà di raggiungere il risultato più grande, quello di un federalismo effettivamente realizzato nell'ordinamento repubblicano come alternativa rispetto alla storica e disastrosa centralizzazione burocratica e partitocratica, attraverso il metodo del confronto e dell'elaborazione reale e possibile tra le diverse posizioni politiche presenti in Parlamento purché consapevoli della gravissima condizione in cui versano le nostre istituzioni, la nostra società e la nostra economia e, quindi, della urgenza di risultati riformatori tangibili e seri entro la fine di quest'anno". Allo scopo la Regione Lombardia ha già fatto e continuerà a fare quanto è necessario.

Torna all'inizio


Stella: Anche la Lega è Casta (sezione: Burocrazia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stella: "Anche la Lega è Casta" Il giornalista ieri da Marton: ma in periferia è vitale Presentata "La Deriva" Alla berlina burocrazia cantieri infiniti, ritardi informatici e sulle energie alternative ALESSANDRO ZAGO Con "la Casta" ad oggi hanno venduto un milione e 250 mila copie. "la Deriva", appena uscito, ha già superato le 400 mila. Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, dopo aver denunciato privilegi e arroganza del potere, con "la Deriva" passano al setaccio i motivi per cui l'Italia è rimasta al palo: lacci burocratici, infrastrutture bloccate, ritardi informatici, ordini chiusi, scuola allo sfascio con troppi bidelli e una università non più competitiva. Ieri Stella era alla libreria Marton Ubik. Stella, "la Casta" e "la Deriva" sono libri impietosi. Anche il Nordest è dentro il mucchio? "Certo". Un paese che affonda mentre la politica galleggia sui privilegi. E la Lega? "L'unica proposta di legge per aumentare lo stipendio dei parlamentari è della Lega. E' stata depositata nell'altra legislatura. E' riportata nel nostro ultimo libro". Ma come: nel 2006, in Regione Veneto, un leghista doc come Toni Da Re ha tuonato contro l'aumento delle pensioni dei consiglieri provinciali... "La Lega ha varie facce. Se Da Re fa così, ci sono anche i leghisti che, a Bruxelles, non hanno votato a favore della proposta di legge che prevedeva che tutti i deputati europei avessero lo stesso stipendio. Un provvedimento che avrebbe automaticamente comportato l'abbassamento dello stipendio dei deputati italiani, quelli con lo stipendio più alto. Due leghisti si sono astenuti e uno ha votato contro". Non si salva nessuno. "Non è solo la Lega ad andare zoppa, è dentro un meccanismo. Ma bisogna anche dare atto alla Lega di avere in periferia un sacco di gente con un autentico spirito di volontariato e una passione politica che non si vedeva dai tempi del vecchio Pci. Diciamo che ci sono due piani, e la Lega è un partito complesso. Ci sono alcuni personaggi che hanno una venatura razzista, ma non è giusto liquidarla come un partito razzista. C'è dentro di tutto". Torniamo a "la Deriva". "L'Italia ha un grosso problema di regole, servono riforme serie e condivise da maggioranza e opposizione. Ma credo che l'Italia sarà in grado di ripartire, che ci possa essere un riscatto. L'Italia dà il meglio quando è in situazioni di difficoltà". Da dove ripartire? "Prima di tutto dalla riforma della scuola: occorre ripristinare il merito sia tra gli studenti che tra i professori. Poi c'è il problema delle infrastrutture: la tangenziale di Mestre anche oggi (ieri, ndr) è bloccata e infatti sono arrivato in ritardo". Cruciale, nel suo libro, la questione dell'energia. "L'Italia consuma come Romania, Polonia, Austria e Turchia messe insieme, consuma come 140 milioni di persone. Ma produce solo il 12% dell'energia che consuma". Dobbiamo imparare dagli altri Paesi? "Sì. Il nucleare a suo tempo in Italia è stato abbandonato ma non è stato sostituito da fonti di energia alternative. Oggi il paese del sole produce energia solare nella misura di un cinquantasettesimo rispetto alla Germania. La Svezia ha abolito il nucleare con un referendum 7 anni prima di noi. Però ha fatto subito partire l'eolico, il solare e il geotermico".

Torna all'inizio


A Roma (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore Online, Il" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

"L'Italia punti sui fondi". Intervista all'ambasciatore Usa a Roma di Simone Filippetti commenti - | | 6 giugno 2008 Il mini-dollaro da una parte e la crisi delle grandi investment bank di Wall Street dall'altra. La dottrina del dollaro forte, che negli anni '90 è stata la Bibbia della politica economica Usa, oggi sembra in disarmo, mentre scricchiolano le banche d'affari, investite dalla crisi finanziaria. Le certezze economiche di pochi anni fa, oggi vacillano, ma questo per l'ambasciatore americano Ronald Spogli non è un problema, semmai un'opportunità di business per gli stranieri. Spogli, uomo di finanza prestato alla diplomazia: il presidente George W. Bush, lo ha chiamato tre anni fa a rappresentare l'America in Italia. E ora, giunto quasi al termine del suo mandato (ma sono sempre possibili riconferme), il 60enne diplomatico, di origini italiane e da 25 anni nel mondo dei fondi, affida a un Paese afflitto dalla crescita zero una ricetta, semplice negli ingredienti quanto impegnativa nella realizzazione: da un lato promuovere la crescita economica finanziando le idee che vengono dall'Università tramite private equity e venture capital. Così, spiega Spogli in visita al Sole 24 Ore, in America sono nate molte delle attuali grandi corporation. Dall'altro snellire la burocrazia e dare regole chiare e certe per favorire l'afflusso di capitali stranieri. Ambasciatore, le grande banche di Wall Street tremano, l'economia Usa è a rischio recessione. Che succede? La crisi dei mutui subprime ha investito istituzioni finanziarie con una portata tale che nessuno avrebbe immaginato. Sono d'accordo, però, con chi sostiene che abbiamo ormai percorso la parte più accidentata della strada. Eppure il mercato immobiliare, il cui boom negli ultimi quattro anni ha sostenuto la ricchezza delle famiglie americane, non dà segni di ripresa, ma anzi continua a calare... L'aver superato la fase più critica non vuol dire che non ci saranno ancora problemi. Ma anche il calo del mercato immobiliare offre opportunità: i prezzi bassi degli immobili e il cambio favorevole stanno spingendo molti stranieri, tra cui anche italiani, a investire nel real estate in America. E quest'afflusso di capitali può aiutare il settore a riprendersi. Più in generale, si apre una grande opportunità per le imprese italiane: investire negli Stati Uniti è oggi molto favorevole. Il cambio euro-dollaro offre convenienza economica degli investimenti esteri, ma l'America è pronta per aprire i suoi settori industriali, magari strategici, agli stranieri? Non credo che oggi si possa parlare di settori strategici, basti pensare al caso di Finmeccanica che sta per acquisire l'azienda di difesa Drs. In passato è stato così: alcune aziende hi-tech, o settori come i trasporti, erano considerati sensibili, e quindi non vendibili a stranieri. Ma ora il mercato è cambiato, è diventato globale e l'America è un Paese improntato al pragmatismo: si adatta ai cambiamenti del contesto. Eppure molti sono convinti che il nuovo Congresso potrebbe essere orientato alla difesa dell'economia nazionale. Non è così scontato che il nuovo Congresso che uscirà dopo le elezioni presidenziali, possa abbracciare posizioni protezionistiche. Quello che si promette in campagna elettorale non necessariamente viene tradotto in provvedimenti. Sarà interessante vedere quali saranno le posizioni di entrambi gli schieramenti. Se per uno straniero investire in America è un affare, cosa può spingere un gruppo americano a investire in Italia? È sempre difficile fare previsioni sull'andamento futuro del cambio, ma l'investimento in un Paese straniero si misura a 10-20 anni e non sul momento. Da questo punto di vista, l'Italia soffre per la scarsità di investimenti stranieri e avrebbe bisogno di una presenza estera maggiore. L'arrivo di stranieri, infatti, non porta solo capitali, ma anche la conoscenza, che è un volano per lo sviluppo. Negli ultimi anni, tuttavia, ci sono stati segnali positivi in questo senso: l'ambasciata, grazie a iniziative come la Partnership for Growth, ha spinto la diffusione del private equity e del venture capital per finanziare le start-up che in America sono il motore dell'innovazione. Sul versante delle multinazionali, invece, non è cambiato molto e il Paese fatica ad attrarre le grandi imprese straniere. L'Italia è afflitta da crescita zero e ha bisogno di una scossa per trovare un nuovo modo di fare impresa: le Università e i giovani giocano un ruolo importante, ci vogliono strutture che ne finanzino le idee. Lei si appresta a lasciare l'incarico dopo anni spesi a promuovere lo sviluppo dell'economia italiana sostenendo gli investimenti da parte dei fondi. Le piacerebbe rimanere? E che eredità lascia a chi raccoglierà il suo testimone? Vengo in Italia da 40 anni: l'incarico di ambasciatore è stato un bellissimo capitolo della mia vita. Spero di occuparmi anche in futuro dei temi a me cari.

Torna all'inizio


Shock a Santa Corona Finanziamento a rischio (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

GRANDI OPERE. Comune lumaca: la Fondazione Cariverona stanzia ingenti fondi, ma i cantieri non partono Shock a Santa Corona Finanziamento a rischio Variati incontra Biasi "Non vengono rispettati i tempi. C'è il pericolo di perdere 23 milioni di euro" Vertice in giunta fra assessori e manager dell'ente che attende notizie anche sul museo     Gian Marco Mancassola Shock a Santa Corona. Il finanziamento per il recupero del complesso monumentale è a rischio. La notizia è stata confermata ieri dal sindaco Achille Variati, reduce da un confronto con i vertici della Fondazione Cariverona. In ballo c'è un contributo record da 23 milioni di euro: la Fondazione ha già stanziato 8 milioni per il primo stralcio. Per avere un metro con cui misurare l'entità dell'investimento, basti considerare che l'importo equivale a quanto stanziato dal ministero della Giustizia per il nuovo tribunale a Borgo Berga. I VERTICI. La Fondazione ha consegnato a Variati una fotografia schietta dei rapporti fra l'ente e il Comune. Dopo l'assegnazione dei fondi, gradirebbe vedere avviati i cantieri in tempi ragionevolmente brevi. Questo a Vicenza spesso non accade. Ci sono stati esempi eclatanti, come il restauro della Basilica, stoppato da una battaglia legale finita al Consiglio di Stato e poi imbastito proprio nell'anno del cinquecentenario palladiano. E ci sono progetti tuttora impantanati nel limbo della burocrazia, come il restauro di palazzo Chiericati, per il quale la Fondazione ha messo a disposizione 3 milioni di euro nel 2004: sono trascorsi 4 anni e ancora nulla si è mosso. Di tutto questo il sindaco ha parlato a quattr'occhi con il presidente della Fondazione, Paolo Biasi, e con il vicepresidente, il vicentino Ambrogio Dalla Rovere. E ieri un team di tecnici e dirigenti della Fondazione, guidato dal vicedirettore Marco Valdinoci, è stato ospitato durante la riunione della giunta comunale per fare il punto sulle modalità di erogazione dei finanziamenti. Un ruolo chiave nella negoziazione viene interpretato dall'assessore allo Sviluppo economico Tommaso Ruggeri, per cinque anni consigliere di amministrazione della Fondazione. S. CORONA. Il caso più eclatante è il progetto di recupero di S. Corona. Era il 2006 quando venne organizzata una conferenza in pompa magna per ufficializzare il finanziamento. Due anni dopo, tutto ancora tace. Le ultime notizie risalgono al febbraio scorso, quando la giunta Hüllweck approvò le linee guida per confezionare il bando di gara. Il commissariamento, la pausa elettorale e il cambio di amministrazione hanno paralizzato l'iter. "Ho trovato disordine nei rapporti con la Fondazione - analizza Variati - questa è la situazione che ereditiamo dalla passata gestione: anche in questo campo il Comune brilla come esempio negativo di programmazione delle grandi opere. C'è difficoltà nel rispetto dei tempi. A breve produrremo un protocollo d'intesa e un elenco delle priorità. Per ora c'è la partita importante di S. Corona da salvare. Rischiamo di perdere 23 milioni di euro. Faremo il possibile perché il Comune di Vicenza venga tolto da questa lista nera".

Torna all'inizio


Il sistema Coop agroalimentari nella regione (sezione: Burocrazia)

( da "Opinione, L'" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Oggi è Ven, 06 Giu 2008 Edizione 113 del 06-06-2008 Un convegno il 28 giugno a Palazzo Tursi organizzato da "We the people" e dalla "Parte liberale" del centrodestra Il sistema Coop agroalimentari nella regione di Alessandro Di Tizio In Italia - e in ogni sua regione e città - c'è un unico, grande conflitto di interessi. Per una volta non parliamo di Mediaset, ma di Coop. Mediaset conta meno di 6000 dipendenti, mentre le Coop hanno superato da anni i 700.000 dipendenti, con un fatturato annuo complessivo che va verso i 100 miliardi di euro. Le cooperative di costruzione hanno massicciamente contribuito alla cementificazione di ultima generazione, dalle Alpi alla Sicilia. Tutti conoscono la portata dello scandalo finanziario che ha coinvolto la Unipol di Giovanni Consorte. In Liguria i ricavi delle 39 Coop agroalimentari nel 2007 sono saliti a 704,99 milioni di euro. Di sistema cooperativistico si parlerà a Palazzo Tursi il prossimo 28 giugno, in un convegno che comprenderà un'analisi sul ruolo della concorrenza nella lotta al carovita. L'iniziativa è stata lanciata dall'associazione "We the people" di Enrico Musso e dalla "Parte liberale" del centrodestra, il gruppo nato dal recente meeting di Montesilvano (PE) che intende rafforzare la corrente liberale del Partito delle Libertà. Nel corso dell'evento verranno analizzate le barriere politiche nel mercato della grande distribuzione alimentare, con un approfondimento sulla situazione locale dei supermercati. Si prevedono, tra gli altri, interventi del nostro direttore Arturo Diaconale, di Enrico Musso e Marco Taradash. Secondo l'associazione Altroconsumo "incrementare la concorrenza innesca una spirale positiva con un conseguente abbassamento dei prezzi". L'associazione fornisce due importanti dati sulla realtà ligure: il primo, positivo, riguarda La Spezia. Un'inchiesta di Altroconsumo dimostra che, dopo l'apertura di un supermercato Esselunga, unico competitore a contrastare il monopolio Ipercoop, "il livello dei prezzi si è notevolmente abbassato". Già l'anno scorso nel punto vendita Ipercoop si spendeva l'8% in meno rispetto alla media nazionale. Quest'anno nel supermercato Esselunga i cittadini di La Spezia possono risparmiare quasi il 20% rispetto alla media nazionale, mentre ora anche presso Ipercoop i prezzi sono più bassi di quasi il 14%". Un dato di segno opposto riguarda il capoluogo di regione: "Genova, con la presenza di un unico ipermercato Coop, e quindi con l'assenza di competizione, è una delle città con i prezzi più elevati. Nel punto vendita più economico si spende il 27% in più rispetto a quello di Pisa". Dati da verificare anche nel Levante, dove il "sistema Coop" è particolarmente forte, a causa forse delle origini del presidente di Coop Liguria, Bruno Cordazzo, nato a Chiavari. Dati analoghi e complementari sono stati rilevati in un articolo di Gilda Ferrari, pubblicato dal Secolo XIX lo scorso aprile. La concorrenza conviene ai consumatori, dunque. Ma a Genova non esistono le condizioni per realizzarla, poiché vige "un monopolio di fatto" delle coop". Ad affermarlo è stata una fonte politicamente "non sospetta", Flavio Fasano, avvocato pugliese diessino, ma anche legale della società Gamma, che in Italia cura gli affari di Carrefour. Al gruppo francese, che nel 2004 aveva tentato di inserirsi nel mercato genovese, sono state chiuse le porte con ogni mezzo. Caso analogo quello di Esselunga, documentato nel volume "Falce e carrello" (Marsilio): senza il marchio Coop, a Genova non c'è spazio. Problemi di autorizzazioni, di burocrazia, e soprattutto un latente conflitto d'interessi: la città è governata dal centrosinistra, così come le cooperative. Un legame che pone non pochi dubbi sulla imparzialità delle scelte amministrative, e che a ben vedere danneggia, oltre ai gruppi interessati a investire sul territorio, i consumatori. In quale punto del meccanismo burocratico sono bloccate le iniziative commerciali che non portano il marchio Coop? Come aprire il libero mercato in una regione come la Liguria, dove "più di un cittadino su quattro" è socio delle Coop? Si tratta di un "iperpolio", più che di un monopolio? Ecco le ragioni del convegno che si svolgerà a Genova, proprio a Palazzo Tursi.

Torna all'inizio


Revocato il finanziamento all'Ibs Design (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Primo Piano Pagina 103 Ottana. L'imprenditore Cropelli dovrà restituire i fondi concessi nell'ambito del Contratto d'Area, licenziamenti in vista alla Ecofridge Revocato il finanziamento all'Ibs Design Ottana.. L'imprenditore Cropelli dovrà restituire i fondi concessi nell'ambito del Contratto d'Area, licenziamenti in vista alla Ecofridge --> Mentre i sindacati annunciano il rilancio della vertenza sindacale nelle Sardegna centrale, un'altra poco rassicurante notizia si aggiunge alla già precaria situazione dell'industria. Ieri, infatti, è arrivata la conferma ufficiale della revoca dei finanziamenti del Contratto d'Area di Ottana alla Ibs Design, azienda che produce articoli per la casa. La procedura era stata avviata dal ministero per lo Sviluppo economico, per le gravi violazioni delle norme sul lavoro denunciate dal Responsabile unico Roberto Deriu e ora è arrivata all'epilogo. La situazione, giorno dopo giorno si aggrava sempre di più. E sempre di ieri è un altro drammatico annuncio, che di certo non lascia spazio all'ottimismo. La Ecofridge, la fabbrica nata in parte con i fondi del Contratto d'Area e anche questa colpita in passato dalla revoca dei finanziamenti pubblici, ha infatti comunicato l'intenzione di licenziare gli undici dipendenti, con l'imprenditore costretto a lasciare l'isola, per non aver ricevuto nessun segnale da Roma. Il ministero lo scorso anno aveva deciso di cancellare i finanziamenti, poiché la produzione (sistemi refrigeranti) non era stata avviata nei tempi stabiliti. E questo nonostante il parere favorevole incassato dall'azienda da parte del comitato promotore del Contratto d'Area, dei sindacati e di Confindustria. Ritardi nell'avvio della produzione che, tra l'altro, erano da ricercare anche nella burocrazia: un traliccio dell'Enel è stato infatti spostato solo dopo tre anni dalla richiesta, mentre l'allaccio dell'acqua e dell'energia elettrica è avvenuto solo lo scorso anno. Eppure da Roma non hanno voluto sentire ragioni, anche di fronte alle intenzioni dell'imprenditore, il milanese Giuseppe Aloisi, che per portare avanti il progetto a Ottana, si è fatto pignorare anche la casa. Tutto questo avviene in un momento estremamente delicato e grave, con la crisi dei rapporti fra Ottana Energia ed Equipolymers, le sofferenze della Lorica e la chiusura della Minitow, senza dimenticare l'annosa vertenza della Legler. Situazioni drammatiche, dove ci sono in ballo centinaia di posti di lavoro, ma soprattutto il rischio del crollo dell'intero sistema industriale della Sardegna centrale. Vista il precipitare della situazione i sindacati hanno quindi deciso di rilanciare la vertenza della Sardegna centrale, con la richiesta di un incontro urgente con il governo. "Quello che sta avvenendo questi giorni è di una gravità inaudita - commenta Nicolino Pittalis della Uil - non si riesce più a controllare la situazione e nessun segnale arriva da Cagliari o da Roma. Siamo al requiem dell'industria". Equipolymers, l'attività produttiva più grande dell'intera area industriale, lamenta il caro trasporti e di fronte ad una richiesta di adeguamento delle tariffe dell'energia elettrica e delle utilities da parte di Ottana Energia, ha risposto con un secco no. Il gruppo Clivati, ha quindi annunciato l'interruzione della fornitura elettrica dal prossimo 30 giugno. Ieri la direzione di Ottana Energia, ha inviato una lettera al presidente della Provincia Roberto Deriu, ai sindacati e alla Confindustria. "In un momento di particolare sofferenza della Sardegna centrale - è scritto tra le altre cose nella lettera - restiamo a disposizione per un incontro, al fine di poter presentare le linee strategiche per avviare un deciso percorso di sviluppo". In questo contesto, resta in piedi drammatica situazione della Legler, dove 850 lavoratori vivono giorni di grande attesa, ma nella più assoluta incertezza. Per domenica prossima i lavoratori si ritroveranno a Macomer, dove è atteso il presidente della Regione Renato Soru per un incontro elettorale. FRANCESCO OGGIANU.

Torna all'inizio


La replica (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud1)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il direttore Corbisiero: tremila richieste solo l'anno scorso con ricorsi sistematici da parte dei pazienti PATRIZIA PANICO Pollena Trocchia. Maria Busiello, Salvatore Beneduce, Francesco Velotta, Carmine Esposito, Maria Iorio: ad accomunarli è l'età, 80anni circa, e il fatto di essere tutti invalidi in attesa del Decreto di riconoscimento da parte del Ministero del Tesoro che consenta loro di acquistare farmaci indispensabili o ottenere sostegni economici. Ma c'è un'altra questione che li accomuna: i tempi di attesa, nella maggior parte dei casi oltre i due anni, che si trovano ad aspettare prima che la loro richiesta di riconoscimento di invalidità venga valutata dalle commissioni, quella della Asl locale e quella della Commissione medica di verifica. A pagare le spese della lentezza della burocrazia sono gli invalidi, non solo anziani, che a causa del loro stato di invalidità dipendono totalmente dagli altri per tutte le necessità, come Maria Busiello, 74 anni, costretta su una sedia a rotelle. Due anni fa inizia l'iter burocratico oggi non ancora concluso. Senza contare gli incidenti di percorso: "Capita - dice Annamaria Di Sarno, una volontaria che si occupa tra gli altri del suo caso - che i certificati vadano smarriti dai fascicolo nel passaggio da un ente all'altro e si è costretti a ricominciare daccapo". Da parte dell'Asl 4 impossibile ridurre i tempi di attesa: "Solo nel 2007 le richieste di invalidità sono state circa 3mila - dice Guido Corbisiero, direttore del Distretto 75 di Volla - aggravate dall'utilizzo sistematico del ricorso da parte dei pazienti".

Torna all'inizio


LA RUSSIA TRA I DEMONI DELL'ODIO (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

La Russia tra i demoni dell'odio Stefano Manferlotti I recentissimi e giustamente lodati film di Garrone e Sorrentino sull'Italia buia passata e presente hanno dimostrato che nel cinema la docu-fiction, genere prettamente postmoderno, si innalza a grandi altezze quando realtà e immaginazione, dato effettuale e surreale, ragione ed emozione si reggono su un equilibrio che li esalti entrambi, al tempo stesso evitando le trappole di un didascalismo che ne accorcerebbe di molto il respiro. Si potrebbe anzi aggiungere, a corollario di queste affermazioni, che tanto "Gomorra" quanto "Il divo" si impongono come film etici e non moralistici proprio perché è la loro stessa struttura a permettere allo spettatore - in conseguenza di scelte che sono di civiltà prima ancora che di poetica - di esercitare la propria intelligenza critica senza tutele. Come dimostra La casa degli incontri, l'ultimo romanzo di Martin Amis (Einaudi, pagg. 214, euro 17: la fluida traduzione è di Giovanna Granato), in letteratura accade qualcosa di simile. Basandosi sui materiali raccolti per Koba il terribile, il saggio-biografia dedicato nel 2002 a Stalin, e su fonti specialistiche dichiarate in appendice (oltre ai testi sacri di Solgenicyn e di Shalimov, il denso Gulag di Anne Appelbaum: da quest'ultimo la notizia che nei lager staliniani i detenuti potevano, sia pure assai di rado, incontrare le loro mogli: di qui il titolo del libro), Amis scrive un romanzo che si regge per intero sui modi in cui le vite dei personaggi, tutti immaginari, accolgono dentro di sé la storia dell'Unione Sovietica dal secondo dopoguerra ad oggi, rivelandone, quasi agissero da reagenti chimici, patologie vecchie e nuove. Da quanto subiscono nel gulag siberiano di Norlag il narratore (innominato, secondo una prassi modernista passata in tradizione) e il fratello Lev, come tanti loro concittadini declassati da eroi a nemici del popolo, e da quanto che si legge delle vicissitudini dell'ebrea Zoya, amata da entrambi, e di altre figure di contorno, si ha la conferma - per limpida induzione - che più di altre dittature lo stalinismo si scelse come bersaglio la propria gente, plasmando un homo novus che, come lo spaventevole figliolo di Giuda e Arabella nel romanzo di Thomas Hardy, nacque senescente, perché a tale condizione lo condannavano mali mai curati a fondo: la ricerca, discontinua ma sempre esiziale, dell'uomo forte, che si chiami Ivan il Terribile, Stalin ("L'epoca delle nullità titaniche") o Putin, l'incapacità di trasformare in nazione le varie etnie, unificandole sulla base di valori che trascendano il patriottismo imposto dall'alto, un antisemitismo mai domo, anzi sempre pronto a tornare in superficie, così come sale al derma un'occulta infezione del sangue (degli ebrei Stalin diceva: "Non riesco a ingoiarli, non riesco a sputarli": quindi, qui la decisone di masticarli), un cupio dissolvi che si epifanizza per opposti, o come tensione collettiva a farsi superpotenza, anche imperialista, o, a livello individuale, come discesa vorticosa nel nulla della vodka e del suicidio. Non è certo un caso che il narratore, amante delle patrie lettere, evochi più di tutti Dostoevskij, che di demoni se ne intendeva. Ma se il passato gli è in odio, il presente non lo conforta. Tornato in pellegrinaggio ai luoghi del suo martirio, vede che le città ostentano la medesima bruttezza di quelle volute dall'irrealismo socialista, che la burocrazia ancora impera, che i giovani sono ancora soli. Né si è fermato il sangue. Lo dimostra evocando in due tesissime pagine la vicenda della scuola di Beslan, in Ossezia Settentrionale, dove nel 2004 separatisti ceceni e bambini russi andarono incontro alla stessa morte, voluta da una ragion di Stato dimentica dell'uomo e dei suoi inalienabili diritti.

Torna all'inizio


Artigiani, incentivi alle nuove imprese (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Siglato un accordo per ottenere crediti agevolati tra la Bcc e l'associazione diretta da Silvano Pascolo Artigiani, incentivi alle nuove imprese Finanziamenti a tasso agevolato con la garanzia del Confidimprese regionale, per le aziende artigiane pordenonesi di nuova costituzione. L'aiuto alle imprese artigiane (che nel 2007 hanno registrato un saldo negativo) arriva dalle Bcc in accordo con Confartigianato Pn. Sono 618 le nuove imprese artigiane nate in provincia di Pordenone nel 2007, un'area dove il comparto rappresenta il 32,2\% del totale imprese attive che, nella Destra Tagliamento al 31 dicembre dell'anno scorso erano 26 mila 410. Nonostante le nuove iscrizioni però, il settore, per la prima volta dopo diverso tempo presenta un saldo negativo. A fronte di 618 nuove iscrizioni, infatti, ci sono state 842 cancellazioni. A rendere difficile la vita alle imprese, oltre alla congiuntura economica negativa, va sottolineato l'aumento della pressione fiscale, cresciuta nel 2007, l'eccesso di burocrazia, l'incremento dei costi delle materie prime, dei servizi e, elemento da non sottovalutare, le problematiche connesse alla successione aziendale. "Un sostegno concreto alle giovani aziende artigiane e in particolare alle realtà neo costituite chiamate a confrontarsi con un mercato in continuo cambiamento arriva dalle Banche di credito cooperativo - spiegano i sottoscrittori dell'accordo - che in collaborazione con la Confartigianato di Pordenone mettono a disposizione alle aziende di nuova costituzione o in fase di successione aziendale un pacchetto di finanziamenti all'interno del quale sono previste linee di credito a tassi agevolati riservate ai giovani artigiani". L'offerta, regolata da una convenzione che è stata sottoscritta dal presidente della Federazione regionale delle Bcc Italo Del Negro e da Silvano Pascolo, presidente della Confartigianato di Pordenone, comprende finanziamenti destinati a sostenere investimenti aziendali (anche ad alto contenuto innovativo) e di sviluppo imprenditoriale, l'acquisto di beni usati, le spese correnti di gestione mediante apertura di credito in conto corrente e smobilizzo di crediti salvo buon fine e anticipo fatture. La formula del finanziamento è un mutuo chirografario con una durata massima di 84 mesi e un importo che arriva fino a 75 mila euro. Il tasso a carico dell'azienda sarà collegato all'Euribor più uno spread, molto vantaggioso, pari allo 0,95\%. Le banche della Destra Tagliamento di riferimento saranno la Bcc Pordenonese e la Bcc di San Giorgio e Meduno.

Torna all'inizio


IN BREVE (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

PAGNACCOBilancio comunale in attivo Cresce l'attivo nel bilancio del comune di Pagnacco. Il consuntivo 2007 è stato chiuso mercoledì sera in consiglio comunale con un avanzo di oltre 558 mila euro al 31 dicembre, a fronte dei 372 mila euro del 2006. "Il consuntivo è stato approvato in anticipo rispetto alla scadenza fissata ex lege per il 30 giugno - ha spiegato l'assessore al bilancio, Simona Dell'Utri -. Ciò ci consentirà di applicare l'avanzo per il completamento degli investimenti dell'anno in corso. Molto importante è stato anche il lavoro degli uffici ragioneria e tributi: grazie ai loro controlli sui versamenti dell'Ici è stato possibile ricavare 150 mila euro in più rispetto al gettito annuale". L'opposizione ha lamentato i ritardi nella realizzazione delle opere pubbliche e invitato a stringere i tempi nell'ultimo anno di mandato. "L'andamento del comune è molto buono - hanno replicato il sindaco, Paolo Trangoni e l'assessore di riferimento, Francesco Marciano -. I ritardi sono dovuti essenzialmente alla burocrazia". CIVIDALEI lavori al pozzo di GrupignanoSi terrà questa sera alle 20.30 nella sede dell'Associazione Amîs di Grupignan la presentazione dei lavori di ricostruzione dell'antico pozzo della frazione di Grupignano. A Claudio Mattaloni, storico cividalese, il compito di raccontare la storia del pozzo più profondo di Cividale, con il supporto di immagini e video realizzati durante l'attività di ristrutturazione. La serata sarà inoltre allietata da letture sceniche, intermezzi musicali e rievocazioni di vita passata. Del pozzo scavato circa due secoli fa si era persa la memoria della localizzazione e all'Associazione Amîs di Grupignan il merito di averlo riportato alla luce il 15 ottobre 2006 e di aver ricostruito le parti mancanti nelle identiche forme del progetto originario. Indispensabile anche l'aiuto degli speleologi del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano. TOLMEZZOUna via dedicata a Menotti Aita(d.z.) Dando attuazione ad una precedente delibera, l'Amministrazione Comunale di Tolmezzo ha stabilito di intitolare al concittadino Menotti Aita (1887-1956) una via nella zona industriale sud (laterale via Candoni). Viene così riconosciuta in modo indelebile l'opera svolta dal benemerito imprenditore in particolare il costante e risolutivo interessamento per la nascita della Cartiera di Tolmezzo negli anni 1928 e seguenti; opera riconosciuta anche recentemente dall'Azienda stessa in occasione del 70. anniversario della fondazione con una cerimonia tenuta nell'ambito dello stabilimento per presentazione del libro "La Cartiera" a cura di Silvia Marcolini e Roberto Muner. E poi la Casa di riposo di cui l'Aita è stato promotore subito dopo il conflitto (1945) insieme ad altri industriali carnici fra cui i cavalieri Giovanni Cleva e Umberto De Antoni, il commerciante Pietro Da Pozzo. La cerimonia pubblica, analogamente a quella svoltasi a Villa Santina nel 2002, avrà luogo come da programma alle 11 di sabato 14 giugno 2008 all'imbocco della via, laterale di via Candoni in zona industriale. TOLMEZZOAlunni protagonisti di "Energia"Sono stati 350 gli alunni protagonisti del progetto "Energia" promosso dalla Comunità montana della Carnia in collaborazione con Achab Triveneto e volto a favorire nei più piccoli una maggiore conoscenza dell'energia e un suo migliore utilizzo sul territorio. L'iniziativa fa parte della proposta didattica "Capitan Eco ci insegna l'ambiente", che ha visto la partecipazione, per l'appunto, di Capitan Eco, il personaggio di fantasia che responsabilizza da anni i ragazzi di tutta Italia sul rispetto dell'ambiente. Ulteriore risalto ai processi energetici sarà dato il prossimo anno, con il proseguo dei progetti della proposta didattica.

Torna all'inizio


IMPRESE: MARCEGAGLIA, TROPPA BUROCRAZIA LE FRENA (sezione: Burocrazia)

( da "KataWebFinanza" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

(AGI) - Bolzano, 6 giu. - "In Italia c'e' un eccesso delle normative che incrementando la burocrazia rendendo decisamente problematica l'attivita' delle imprese. Ci troviamo difronte ad un complesso di regole molto alto che costa un punto del PIL delle piccole medie imprese italiane". Ha evidenziato nella sua relazione il neo presidente di Confindustria Emma Marcegaglia intervenuta all'assemblea degli Assoimprenditori dell'Alto Adige (circa 800 presenti). La Marcegaglia ha annunciato che presentera' a breve al Governo una proposta concreta di abbattimento della normativa. Parlando dell'Irap ha chiesto una progressiva deducibilita' della 'tassa sugli occupati'. Altro tema evidenziato nella relazione della prima donna italiana ai vertici di Confindustria, quello delle infrastrutture. "Abbiamo un handicap importante rispetto all'Europa, occorre ridurre i tempi biblici per la realizzazione delle grandi opere - ha osservato Marcegaglia -. Serve un progetto di rilancio di logistica integrata che riguardi tutto il Paese". Trattando il consenso, la Marcegaglia ha bocciato i comitati del 'no' che bloccano le infrastrutture dell'economia nazionale in quanto non degni di un paese moderno. Prima di passare al tema dell'energia, Emma Marcegaglia si e' soffermata sul problema della ricerca e dell'innovazione "capitolo in cui dobbiamo migliorare moltissimo in quanto una strada obbligata per il futuro". Parlando di scuola e ricerca ha insistito sull'investimento nel capitale umano: "no alle regole di equilitarismo che non premiano il merito". Infine sull'energia, il numero uno di Confindustria ha sottolineato come il paese Italia vive un problema serio di sicurezza energetica in quanto il 90% del gas impiegato e' importato ed ha auspicato una "ripresa molto laica" del tema nucleare. Nel frattempo ha detto "si' ai rigassificatori auspicando la realizzazione di 4-5 impianti nei prossimi tre anni. Dopo l'incontro di Bolzano Emma Marcegaglia si e' recata a Brescia. 06/06/2008 - 15:12.

Torna all'inizio


Imprese: Marcegaglia, troppa burocrazia le frena (sezione: Burocrazia)

( da "KataWeb News" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Alle 15:16 - Fonte: repubblica.it - 0 commenti "In Italia c'è un eccesso delle normative che incrementando la burocrazia rendendo decisamente problematica l'attività delle imprese. Ci troviamo difronte ad un complesso di regole molto alto che costa un punto del PIL delle piccole medie imprese italiane". Ha evidenziato nella sua relazione il neo presidente di Confindustria Emma Marcegaglia intervenuta all'assemblea degli Assoimprenditori dell'Alto Adige (circa 800 presenti). La Marcegaglia ha annunciato che presenterà a breve al Governo una proposta concreta di abbattimento della normativa. Parlando dell'Irap ha chiesto una progressiva deducibilità della 'tassa sugli occupati'. Altro tema evidenziato nella relazione della prima donna italiana ai vertici di Confindustria, quello delle infrastrutture. "Abbiamo un handicap importante rispetto all'Europa, occorre ridurre i tempi biblici per la realizzazione delle grandi opere -- ha osservato Marcegaglia -. Serve un progetto di rilancio di logistica integrata che riguardi tutto il Paese". Trattando il consenso, la Marcegaglia ha bocciato i comitati del 'no' che bloccano le infrastrutture dell'economia nazionale in quanto non degni di un paese moderno. Prima di passare al tema dell'energia, Emma Marcegaglia si è soffermata sul problema della ricerca e dell'innovazione "capitolo in cui dobbiamo migliorare moltissimo in quanto una strada obbligata per il futuro". Parlando di scuola e ricerca ha insistito sull'investimento nel capitale umano: "no alle regole di equilitarismo che non premiano il merito". Infine sull'energia, il numero uno di Confindustria ha sottolineato come il paese Italia vive un problema serio di sicurezza energetica in quanto il 90% del gas impiegato è importato ed ha auspicato una "ripresa molto laica" del tema nucleare. Nel frattempo ha detto "sì ai rigassificatori auspicando la realizzazione di 4-5 impianti nei prossimi tre anni. Dopo l'incontro di Bolzano Emma Marcegaglia si è recata a Brescia. AGI.

Torna all'inizio


Imprese, Marcegaglia: Meno burocrazia e chiudere su contratti (sezione: Burocrazia)

( da "Velino.it, Il" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO - Imprese, Marcegaglia: Meno burocrazia e chiudere su contratti Roma, 6 giu (Velino) - Non solo contratti. Nel suo intervento all'assise di Assoimprenditori a Bolzano, il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha parlato a lungo anche della situazione del paese, di nucleare e di euro forte, della competitività delle imprese nazionali. “Sembrerebbe che in Italia vi siano le condizioni per affrontare i problemi – ha dichiarato la Marcegaglia – con un governo che ha una maggioranza chiara e con l'impatto derivato dalla semplificazione del quadro politico”. Anche noi, ha continuato la leader di viale dell'Astronomia, “vogliamo essere protagonisti di questo momento di cambiamento del paese, per il quale non ci sono più alibi per nessuno, ora che c'è una sostanziale convergenza di tutti sui mali del paese e su come si debba intervenire”. Una convergenza che si può misurare a partire dalla riforma degli assetti contrattuali, sulla cui necessità oggi convergono governo, sindacati e imprese. I quali, ricordiamo, martedì si incontreranno per il primo tavolo interlocutorio che farà da apripista alla trattativa vera e propria in calendario nelle prossime settimane. In vista dell'incontro, la Marcegaglia ha già precisato: “Sono consapevole che sarà una trattativa dura, ma non derogheremo da alcuni aspetti fondamentali: ogni cambiamento dovrà essere nella direzione di aumentare la produttività, l'efficienza e il merito”. “L'accordo del luglio 1993 per certi versi ha funzionato - ha proseguito il presidente di Confindustria - ma oggi mostra dei limiti e occorre modificarlo”. Però “l'obiettivo non è quello di annullare la contrattazione nazionale, ma di alleggerirla, spostando quanto più possibile della parte normativa e retributiva a livello aziendale”. Altrimenti, ha spiegato la Marcegaglia, “il rischio è quello della delocalizzazione e, quindi, della perdita della base produttiva nel nostro paese, a favore di paesi dal minore costo del lavoro”. Insomma, ha proseguito, “dobbiamo affrontare questo problema in modo serio” cercando “di aprire una trattativa con i sindacati che, dopo molti anni di liti fra loro, sono uniti e ci hanno presentato una proposta. Una proposta che in molti punti non va bene, ma che rappresenta un inizio”. Il proposito ora “è quello di portare avanti la trattativa con fermezza e determinazione - ha aggiunto la numero uno degli industriali - visto che non è più tempo di ritmi lunghi ed estenuanti dove ognuno cerca di difendere il proprio praticello, con il rischio di impoverire il paese. Non è più tempo di antipolitica o del lamento fine a se stesso, ma è il momento di agire e di portare avanti azioni risolutive” e “ritrovarci magari tra qualche anno con un futuro migliore per noi e i nostri figli”. Quanto all'industria in senso stretto, la Marcegaglia si è detta preoccupata per “il livello del cambio raggiunto adesso dall'euro a fronte della debolezza del dollaro, che è certamente penalizzante per le imprese italiane”. Infatti, ha spiegato la leader di viale dell'Astronomia, “pur riconoscendo il valore assoluto dell'euro, che in questi anni ci ha assicurato stabilità mettendoci al riparo dagli effetti delle crisi” va sottolineato che “oggi la nostra capacità di esportazione sta cominciando a registrare segnali di difficoltà” mentre “le autorità americane stanno cercando di utilizzare la debolezza del dollaro per rafforzare il loro export”. Una situazione pericolosa, che va ad aggiungersi all'altro annoso problema delle imprese italiane: la burocrazia. Ecco perché, ha continuato la lady di Confindustria, “tra poche settimane vogliamo presentare una nostra proposta concreta per l'abolizione di una serie di adempimenti che rendono difficile la vita delle aziende. Lo faremo con l'aiuto di tutto il nostro sistema, partendo dall'esperienza sul campo delle nostre imprese”. L'ultimo punto toccato dalla Marcegaglia all'assemblea degli industriali altoatesini è stato il nucleare. “Su questo tema – ha spiegato – soprattutto dopo quanto accaduto in Slovenia, occorre affrontare il discorso in maniera molto laica e concreta”. Il tema dell'energia infatti “è un problema molto serio per l'Italia – ha affermato il presidente di Confindustria –. Un problema di sicurezza energetica innanzitutto, dato che noi importiamo da paesi che talvolta fanno un uso politico dell'energia, ma è anche un problema di costi, con un 30-40 per cento di gap con l'Europa”. Per questo, ha concluso la Marcegaglia, “a medio termine occorre una ripresa molto laica e concreta del dibattito sul nucleare, non disgiunta, a breve termine, con un grande piano di risparmio energetico e con la realizzazione di una serie di rigassificatori che consentano all'Italia di importare gas anche dal resto del mondo”. (sis) 6 giu 2008 15:46.

Torna all'inizio


Tagliare il numero delle Asl. In Regione c'è una proposta (sezione: Burocrazia)

( da "Italia Sera" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cronaca Roma Pdl del Presidente della Commissione Sanità Canali. Brancati (RLR): "Strada giusta per eliminare gli sprechi" Tagliare il numero delle Asl. In Regione c'è una proposta di Maria Giulia Mazzoni "Con una mia iniziativa legislativa presentata formalmente ieri mattina al consiglio regionale, sottoscritta dall'assessore agli Affari Istituzionali, Enti locali e Sicurezza Daniele Fichera e da altri colleghi consiglieri, ho proposto una riduzione del numero delle Asl della provincia di Roma, portandole dalle otto attuali a tre". Così in una nota Luigi Canali, presidente della commissione regionale Sanità che a tal proposito poi spiega: "In particolare, è prevista l'istituzione della ASL Roma 1 (al posto delle attuali ASL Roma A, Roma B, Roma C, Roma D e Roma E), e della ASL Roma 2 e Roma 3 (al posto delle attuali Roma F, Roma G ed H) - aggiunge - Lo scopo della mia proposta, è quello di favorire un'attuazione coordinata e razionale, rispondente a criteri di sussidiarietà, efficacia, efficienza ed economicità, di tutti gli interventi e prestazioni rese dal servizio sanitario regionale, poiché gli sprechi, le duplicazioni, gli eccessi di spesa, la scarsa economia della gestione complessiva del nostro sistema sanitario, sono, almeno in parte, conseguenza di una parcellizzazione dei flussi di spesa e della conseguente impossibilità di esercitare puntuali e stringenti controlli. La mia proposta, formulata in due soli articoli, tende a razionalizzare il servizio sanitario regionale, e va quindi nel senso più volte auspicato di una migliore utilizzazione delle risorse: infatti con questa iniziativa, che mi impegno a portare quanto prima in Commissione sanità, si potranno recuperare considerevoli risorse finanziarie da reinvestire per migliorare la qualità dei servizi e delle prestazioni, garantendo al contempo maggiore snellezza e funzionalità alla macchina burocratica sanitaria". Brancati. Plaude la Brancati: "Abbiamo sostenuto e sottoscritto la proposta di legge presentata questa mattina dal Presidente della Commissione Sanità, al Consiglio Regionale del Lazio, Luigi Canali, sulla riduzione delle Asl della Provincia di Roma". In una nota il Presidente del Gruppo Repubblicani Liberali al Consiglio Regionale del Lazio, Antonietta Brancati, prosegue poi entrando nel merito del provvedimento: "La Pdl, che prevede l'istituzione della sola Asl Rm 1, accorpando le attuali RMB-C-D-E, e le RM F-G-H ad RM2 e RM3, va nella direzione da noi sempre auspicata di una razionalizzazione del servizio sanitario pubblico, con un significativo taglio della spesa pubblica Portare il numero delle Asl della provincia di Roma da otto a tre, rappresenta un ulteriore segnale di contenimento degli sprechi del sistema sanitario regionale che deve puntare all'efficienza alla qualità ed alla professionalità ed alla valorizzazione della meritocrazia. In più occasioni ? continua il Presidente del Gruppo dei Repubblicani Liberali ? abbiamo sostenuto la riduzione dei costi della burocrazia amministrativa, prodotta dall'elevato numero di Asl e vera fonte di spreco, per impedire che si andassero a tagliare i servizi sanitari ai cittadini. Oggi con la proposta avanzata dal Presidente Canali e da me sottoscritta con convinzione, si può puntare ad una sanità pubblica più efficiente, meno costosa e, dunque, più vicina ai cittadini". Lucherini. Ma la proposta di legge avanzata dal presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio,Luigi Canali, che vede una riduzione del numero delle Asl provinciali di Roma da 8 a 3, non è piaciuta al vicepresidente del Consiglio regionale e segretario provinciale del Pd Carlo Lucherini. "Già oggi le Asl hanno un territorio enorme - ha detto il vicepresidente - e c'è grande difficoltà degli utenti a rapportarsi con gli uffici centrali: ridurre il numero delle Asl significherebbe aumentare enormemente i problemi dei cittadini". La provincia di Roma, infatti, conta 120 comuni e un milione e 600mila abitanti e c'è la preoccupazione che tale proposta possa costituire un problema sia per il raggiungimento delle sedi Asl da parte dei cittadini, sia per gli spostamenti degli operatori. "E'giusto avviare una discussione - ha continuato Lucherini - ma sono contrario a proposte unilaterali che non siano discusse prima con i partiti e soprattutto ascoltando il parere dei sindaci, degli operatori, delle organizzazioni sindacali e dei cittadini. Si rischia così di aggravare i problemi invece di risolverli". Maselli. "In consiglio regionale si stanno creando i presupposti per aprire un confronto serio che porti in tempi brevi alla riduzione del numero delle Asl", dichiara in una nota il capogruppo regionale dell'Udc Massimiliano Maselli. "Dopo la proposta di legge presentata a novembre dall'Udc, l'apertura dell'assessore agli Affari Istituzionali Fichera e il sostegno di diversi consiglieri regionali - conclude Maselli - anche il presidente della commissione Sanità Canali si schiera, con una sua proposta di legge, tra coloro che vedono con favore la riduzione delle Asl. Non dobbiamo lasciarci sfuggire questa grande occasione che permetterebbe alla Regione Lazio di ridurre costi e spese e di razionalizzare il sistema sanitario locale. Visto che il consenso si allarga sempre di più, mi auguro che quanto prima si passi dalle parole ai fatti. Abbiamo di fronte a noi un'opportunità straordinaria, non sprechiamola". Edizione n. 925 del 06/06/2008.

Torna all'inizio


Continua l'assemblea dei lavoratori della "San Vincenzo" (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Calabria, Il" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Continua senza interruzione l'assemblea permanente dei lavoratori della Casa di Cura "Villa S. Vincenzo" di Catanzaro, licenziati dal 31 maggio scorso. I lavoratori presidiano giorno e notte la struttura di località Cavita, rifiutando in maniera estremamente decisa l'ipotesi della perdita del posto di lavoro. "Le numerose discussioni, azioni di lotta , sit-in , che la CgiL assieme alle altre sigle sindacali e ai lavoratori ha svolto presso l'assessorato regionale alla salute e presso le altre istituzioni - si legge in una nota sindacale - non hanno ancora sortito nulla che possa riportare serenità tra i lavoratori e le loro famiglie. Le misure parziali che vengono di volta in volta solo prospettate dalla politica , stanno a confermare quello che la Cgil e le altre organizzazioni hanno sempre contestato alla Regione Calabria, ormai da anni: la mancanza di una riforma organica del settore della neuropsichiatria in Calabria una mancata riforma che aspetta da oltre vent'anni di vedere sistemi più efficienti e moderni di cura di questi particolari pazienti e una risposta concreta al dramma di tante famiglie che convivono con queste gravose situazioni; una mancata riforma che ha fatto esplodere le contraddizioni dell'intero sistema della neuropsichiatria anche con le conseguenze negative sui livelli occupazionali e la perdita di decine di posti di lavoro: ricordiamo che a Catanzaro è stata chiusa la struttura di Villa Puca e la maggior parte di questi lavoratori, esaurito il periodo di percezione dell'indennità di disoccupazione, si trova senza il lavoro e senza un reddito, ancora a combattere per un reinserimento al lavoro che la "politica, tutta la politica" sino ad oggi ha solo coniugato con " belle enunciazioni e buoni propositi". La Cgil chiede alla Giunta regionale: "dove sono andati a finire "gli impegni di tante riunioni in cui tutti concordano sempre sul fatto che nessun posto di lavoro si deve perdere? E adesso, con la vicenda di "Villa S. Vincenzo" - si fa rilevare nella nota - con il dramma dei lavoratori, dei malati e delle loro famiglie stiamo assistendo alla "replica" di una amara storia già vista e vissuta; il dramma della disoccupazione, mentre qualcuno in Consiglio regionale ha trovato pure il tempo, la voglia ed il cattivo gusto di adeguarsi lo stipendio". I lavoratori e la Cgil, lunedì 9, saranno presso l'Assessorato regionale alla Salute, "per chiedere conto della situazione; per ribadire che non è più tempo di "burocratismi", che i tempi lentissimi della politica e della burocrazia non si conciliano con il dramma quotidiano della disoccupazione; di chi aveva un reddito e non lo ha più ma deve continuare a mandare avanti la famiglia".

Torna all'inizio


Brunetta: ''Il vero fannullone è il datore di lavoro'' (sezione: Burocrazia)

( da "ADN Kronos" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il ministro della Funzione pubblica: ''Bisogna trovare il modo di punirlo'' con il commissariamento: ''Un sindaco con il bilancio in rosso va mandato via, lo stesso per un direttore della Usl, per un ministro o un presidente del Consiglio''. E a i giovani di Confindustria dice: ''Datemi una mano, ne va del Paese'' ascolta la notizia commenta 0 vota 1 tutte le notizie di ECONOMIA Santa Margherita Ligure, 6 giu. - (Adnkronos/Ign) - "Nel settore pubblico il vero fannullone è il datore di lavoro, bisogna trovare delle regole per punire questo datore di lavoro, per punire chi non fa bene il proprio lavoro. Questa punizione è il commissariamento, se un sindaco ha il bilancio in rosso va mandato via, lo stesso per un direttore della Usl, per un ministro e per un presidente del Consiglio. Non basta la sanzione elettorale". Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta(nella foto), nel suo intervento al convegno di Santa Margherita Ligure dei Giovani imprenditori. Questo passaggio del discorso del ministro ha ottenuto un deciso applauso da parte della platea dei Giovani industriali. E se la sanzione elettorale non basta, ecco arrivare dunque, la sanzione di mercato che "richieda moneta altrimenti Tremonti mi si mangia, ma con effetti duri come la rimozione immediata", prosegue Brunetta che ribadisce la necessità di creare una class action dei cittadini anche per quel che riguarda i servizi pubblici. E per fare un esempio cita il drammatico problema dei rifiuti a Napoli. "Bassolino è un datore di lavoro pubblico che ha fallito, le ragioni le troverà la politica, spero, e non altri soggetti. Ma Bassolino ha vinto le elezioni con una altissima percentuale e lo scandalo dell'immondizia già c'era. Questo dimostra come la sanzione politica non basta", rimarca Brunetta. Secondo Brunetta, inoltre, ''non è possibile mettere il mercato nella Pa, ma io sto cercando di trasporvi dentro le sue regole. E' già quasi tutto scritto, ma non è applicato perché manca la testa e manca il mercato. Se si dà una sanzione alla testa e si fa sentire la voce del mercato - insiste il professore - regole vecchie e nuove riusciranno a far sfruttare quel 30% di produttività ora compressa". Mentre ''le tensioni con i sindacati che si alzano e poi si risiedono sono piccolo folclore di chi non ha capito la posta in gioco". "Abbiamo uno slot - taglia corto il ministro per la Pa e l'Innovazione - o si parte o la partita è persa". E rivolto alla platea dei giovani di Confindustria, Brunetta rimarca: "La battaglia che sto facendo non è mia, è nostra, è una battaglia di sistema. Per questo vi prego, datemi una mano perché ne va del Paese". "O riusciamo a far funzionare la nostra burocrazia come quella dei nostri concorrenti, oppure siamo finiti", avverte. Il ministro torna quindi sul modello contrattuale e alla vigilia della trattativa tra sindacati e viale dell'Astronomia spiega che quella imboccata fino a oggi "è la strada sbagliata". E il modello più efficiente è quello "variabile", quello che "si adatta ai cambiamenti esogeni delle tecnologie", prosegue indicando nella teoria dello "shopping contrattuale" la carta vincente del prossimo futuro. "Il nuovo modello contrattuale dovrà essere di tipo adattativo, capace di adattarsi in maniera intelligente all'innovazione tecnologica, capace di scegliere di volta in volta, facendo shopping, la centralizzazione o il decentramento". Infine Brunetta chiede che tutti i ministeri facciano come la Funzione pubblica e rendano trasparenti gli stipendi e le funzioni dei loro dipendenti: ''Ho chiesto a tutti i miei colleghi di seguire il mio esempio ma nessuno lo ha ancora fatto. Ho avuto delle promesse dal ministero degli Esteri ma ancora non è successo nulla. Mi piacerebbe che ad esempio il ministero dell'Economia, dove sono passati grandissimi professionisti e professori, pubblicasse tutti i dati sui suoi componenti".

Torna all'inizio


P.A.: BRUNETTA, C'E' RISERVA DI 30% DI PRODUTTIVITA' (sezione: Burocrazia)

( da "Asca" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

(ASCA) - Santa Margherita Ligure (Ge), 6 giu - Al suo interno, il settore pubblico ha ''un serbatoio, uno stock, una riserva di produttivita' di almento il 30%''. E' la stima del Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, che si e' espresso in questi termini durante il suo intervento al forum dei giovani imprenditori di Confindustria di Santa Margherita. Per il Ministro, la vera sfida e' dunque quella di fare funzionare la burocrazie almeno ''come gli altri paesi europei''. Perche', ha ammonito, ''se non ci riusciamo, siamo spacciati''. Il problema tutto italiano e', per Brunetta, che ''nel lavoro pubblico non esitono premi e punizioni''. Percio' ''e' un mircacolo che nel lavoro pubblico si producano beni e servizi. Se le vostre aziende - ha insistito rivolgendosi alla platea di giovani imprenditori - avessero un datore di lavoro assenteista, le vostre aziende resisterebbero una settimana. Se le vostre aziende non avessero premi e punizioni chiudereste in una settimana e i vostri profitti scederebbero a zero. Nel lavoro pubblico non c'e' datore di lavoro, non ci sono premi e punizioni e il mercato non ha voce''. La soluzione, che Brunetta ha chiamato la ''prima regola'', e' quella di ''punire l'imprenditore pubblico che non fa il proprio lavoro''. Per farlo, ''bisogna inventarsi per il lavoro quel piede invisibile che e' insito nel privato. E si chiama commissariamento''. Il lavoro pubblico, ha denunciato Brunetta, produce ''beni e servizi costosi, di scarsa qualita' e che disgustano in gran parte i cittadini. Se il lavoro pubblico funziona, e' perche' qualcuno ha ancora un po' di orgoglio, coscienza e senso del dovere senza che nessuno lo premi''. Di fronte a questa situazione, fatta di ''cattivi padroni, cattive regole e con un sindacato spesso cattivo'', per il Ministro ''non e' possibile andare avanti cosi'''. Anche l'eventuale riforma dei contratti non risolverebbe il problema, perche' ''annega nel mare di inefficienza delle P.A.''. fcz/cam/ss.

Torna all'inizio


L'Arev conferma Gabriele Viérin (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 06-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

CONSIGLIO DIRETTIVO. PRESIDENTE DEGLI ALLEVATORI L'Arev conferma Gabriele Viérin "Il messaggio che voglio lanciare alla prossima giunta regionale? Che ci devono ascoltare, perché siamo noi che teniamo a posto il territorio". Da pochi minuti è finita la riunione del Consiglio direttivo dell'Arev, l'associazione che raggruppa gli allevatori valdostani. Gabriele Viérin è stato riconfermato presidente. Correvano voci di malumori, anche se la rielezione in direttivo è stata fatta "all'unanimità", come precisa lo stesso Viérin. "Sì - dice -, un po' di problemi durante l'assemblea c'erano stati. Ma niente di particolare". Ieri mattina, nella riunione al Bar Mochettaz, il direttivo ha eletto anche i vice presidenti. "Sono nuovi - dice Viérin - sono Augusto Varisella di Challand-St-Victor e Daniele Ronc di St-Rhémy-en-Bosses". Non è un mistero che il mondo dell'allevamento valdostano stia attraversando un momento complicato. La situazione economica generale non aiuta di sicuro, e da più parti si sono levate grida di dolore. "La realtà è quella che è - dice Viérin - dobbiamo puntare di più sui nostri prodotti tipici. Il problema è che i piccoli allevamenti stanno chiudendo. Chi ha dieci capi, deve fare i conti con i costi e la burocrazia, e alla fine non riesce ad andare avanti". Conseguenza: "Calo della produzione, anche della Fontina - dice Viérin - sempre meno persone allevano bovini, quindi gli effetti si fanno sentire". Il primo appuntamento per il riconfermato presidente è quello dell'esame del programma per il risanamento. "Ne discuteremo con il nuovo assessore alla Sanità - dice Viérin - dovremo esprimerci entro il 31 agosto". Una delle questioni che ricorrono di più nei discorsi degli allevatori riguarda i rapporti con Bruxelles. "La situazione è diversa rispetto al passato - dice ancora Viérin - qualsiasi aiuto deve essere notificato all'Unione Europea, una volta non era così". Aggiunge il riconfermato presidente Arev: "Eppure una cosa deve essere chiara. Noi non possiamo essere paragonati all'agricoltura e alla zootecnia di pianura. Senza aiuti, non è possibile restare in piedi". I numeri di un mondo che fatica ad andare avanti erano stati messi in evidenza lo scorso anno da un'indagine condotta da quattro ricercatori per conto dell'Institut Agricole. Un lavoro che aveva messo insieme 30 mila dati, raccolti in 119 aziende agricole selezionate perché rappresentative dell'intera realtà valdostana. Secondo la ricerca, l'83 per cento delle attività prese in considerazione non riesce nemmeno a produrre un reddito per persona di 12 mila euro l'anno. Ma il problema più grosso è un altro, e si chiama successione. Il 47 per cento degli allevatori interpellati dall'Institut non sa cosa succederà al momento di passare la mano, quando gli attuali conduttori dovranno gettare la spugna perché troppo vecchi e stanchi. Anzi: il 36 per cento sapeva già un anno fa che non ci sarebbe stato nessuno a raccogliere il testimone. I giovani, figli o nipoti, hanno in mente altro per il loro futuro lavorativo. Cosa ancor più grave, se si considera che il 60 per cento delle aziende oggetto della ricerca non raggiunge la soglia dei 20 capi. \.

Torna all'inizio


Vacche da mungere sì, ma non siamo criminali o bestiame da macello (sezione: Burocrazia)

( da "Alto Adige" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

OBERRAUCH "Vacche da mungere sì, ma non siamo criminali o bestiame da macello" BOLZANO. Un Christof Oberrauch così determinato non lo si vedeva da tempo. "Anche in Alto Adige lo Stato, la Regione, la Provincia, i Comuni e recentemente anche altri Enti come la Camera di commercio non esitano a spremere cittadini ed imprese come dei limoni" ha affermato il presidente di Assoimprenditori Christoph Oberrauch in apertura dell'annuale assemblea generale, aggiungendo subito dopo: "Come stupirsi dunque che sia sempre più arduo per le aziende restare competitive e che i cittadini facciano sempre più fatica ad arrivare a fine mese? E per di più in una provincia che ha un tasso di disoccupazione tra i più bassi d'Europa? Non può essere certo questo il tanto agognato obiettivo comune. Ecco perchè dobbiamo cambiare rotta: meno tasse e imposte per tutti, meno Stato e Provincia. Occorre inoltre abbattere la spesa pubblica per la politica cambiandone le strutture". In precedenza Oberrauch, che aveva comunque espresso parole d'elogio per l'operato del presidente Durnwalder e di incoraggiamento al neopresidente della Camera di Commercio Ebner, aveva richiesto a gran voce una "burocrazia" pubblica complessiva "di gran lunga più efficiente". "Si agli imprenditori intesi dagli uffici delle imposte come vacche da mungere, ma non come criminali o bestiame da macello".

Torna all'inizio


Via libera al made in Veneto (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere delle Alpi" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Prodotti bio: "La legge c'è ma nessuno la applica" BELLUNO. E' rimasta lettera morta nonostante il clamore e l'iniziale attenzione delle istituzioni e dei media. Che fine ha fatto la legge regionale che impone alle mese scolastiche di proporre ai ragazzi pasti "biologici"? A chiederselo è il consigliere regionale Guido Trento, membro della commissione agricoltura di palazzo Balbi, organo che ieri ha dato il via libera alla legge di iniziativa popolare per la promozione di prodotti agricoli veneti nelle mense e sulle tavole dei ristoranti. "La legge regionale sui prodotti biologici è stata attuata soltanto in minima parte non solo a Belluno ma in tutte le realtà del Veneto. Si tratta di principi importatanti. Vorrei capire chi si occupa dell'attuazione concreta del provvedimento", afferma Trento, convinto che la via del "bio" sia quella maestra soprattutto se si ha a che fare con i più piccoli e la loro educazione alimentare. Tornando al provvedimento approvato ieri all'unanimità dall'organo veneziano presieduto da Clodovaldo Ruffato si tratta di una proposta - corredata da 25 mila firme raccolte da Coldiretti - che prevede un titolo preferenziale nelle gare dei capitolati di appalto per quei gestori che garantiscono l'impiego in cucina di almeno il cinquanta per cento di prodotti agricoli veneti, agevolazioni per la vendita diretta da parte dei produttori agricoli della regione e iniziative promozionali - come un marchio di qualità - per quei ristoranti che si approvigionano direttamente nelle aziende venete. Nonostante l'unanimità della commissione, i problemi arriveranno in consiglio regionale. "La proposta è lodevole, ma purtroppo i regolamenti sul libero mercato dell'Unione europea non consentono operazioni di questo genere", afferma il consigliere sovramontino. Difficile quindi immaginarsi bambini e lavoratori cibarsi con fagioli di Lamon o cavoli nostrani. "La proposta si arenerà in consiglio, il rischio altrimenti è che un'eventuale delibera venga impugnata davanti agli organi di giustizia europei". Tra le patate di Cesio e i cavolini di Bruxelles, insomma, vincono decisamente i secondi. Ed è sempre così. "Quella della commissione è stata una provocazione per sottolineare i paradossi che spesso la burocrazia comunitaria provoca". Il consigliere porta un esempio su tutti: "Pensiamo solo al riconoscimento del miele delle Dolomiti. E' un prodotto straordinario ma i tanti lacci dell'Europa spesso soffocano la tipicità in nome del libero mercato". Giusto, per carità, ma fino a un certo punto. "In questi casi occorrerebbe una procedura più snella per riconoscere i prodotti di qualità. Intanto continuiamo a importare miele dalla Cina con tutti i rischi che ne conseguono". Non resta che un auspicio: "Spero che il neoministro ed ex assessore regionale Luca Zaia sappia farsi valere. Ci guadagnerebbe l'intera agricoltura veneta". Cristian Arboit.

Torna all'inizio


Burocrazia, la nemica dell'impresa (sezione: Burocrazia)

( da "Alto Adige" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Di Pietro Marangoni "Burocrazia, la nemica dell'impresa" Emma Marcegaglia ammonisce "Ci costa un punto del nostro Pil" BOLZANO. "Lo scenario è complesso e il momento economico internazionale sta rallentando un po'. Le previsioni in Europa parlano di una crescita contenuta dell'1,8%. Ma una cosa è certa: in Italia si cresce molto, molto, molto meno della media europea. Forse lo 0,5%. E questo a causa di problemi strutturali che ci trascinano da anni: irrisolti e incancreniti". Così Emma Marcegaglia, neopresidente di Confindustria ha esordito nel suo intervento di quasi un'ora all'assemblea di Assoimprenditori. Un intervento in cui ha toccato tutti gli aspetti che non stanno a cuore solo al mondo dell'imprenditoria o della politica, ma che alla fine riguardano tutti, lavoratori e semplici cittadini. "Nel nostro Paese - ha incalzato senza mai demordere un attimo da una strategia forte e convincente - c'è un eccesso di normative che non fa altro che incrementare la burocrazia rendendo così decisamente problematica l'attività delle imprese. Ci troviamo di fronte ad un complesso di regole molto alto che costa ben un punto del PIL delle piccole medie imprese italiane. Per non parlare del fisco. La tassazione reale sulle nostre PMI è nettamente più alta che nel resto d'Europa. E a fronte di una pressione fiscale alta non corrisponde una qualità dei servizi adeguata". La Marcegaglia, annunciando che presenterà a breve al governo una proposta concreta di abbattimento della normativa esistente e sollecitando nel contempo una progressiva deducibilità della "tassa sugli occupati" (l'Irap), ha anche annunciato la volontà di Confindustria di rilanciare le infrastrutture. "Abbiamo un handicap importante rispetto all'Europa, occorre ridurre i tempi biblici per la realizzazione delle grandi opere - ha osservato - Serve un progetto di rilancio di logistica integrata che riguardi tutto il Paese. Per quanto riguarda la vostra realtà - ha aggiunto - il traforo del Brennero e il potenziamento dell'aeroporto sono senz'altro opere fondamentali". Una stoccata fortemente polemica è stata indirizzata ai "comitati del no". Trattando del tema del consenso la Marcegaglia non ha avuto dubbi nel "bocciare" chi blocca le infrastrutture dell'economia nazionale. "Non è degno di un paese moderno!". Emma Marcegaglia si è poi soffermata con decisione anche sul problema della ricerca e dell'innovazione "capitolo in cui dobbiamo migliorare moltissimo in quanto una strada obbligata per il futuro". Parlando di scuola e ricerca ha insistito sull'investimento nel capitale umano: "Stop alle regole di equilitarismo che non premiano il merito". Infine sull'energia, il numero uno di Confindustria ha sottolineato come il Paese Italia vive un problema serio di "sicurezza energetica". "Siamo troppo dipendenti da Paesi quali quelli dell'Est o dal Nordafrica. Dipendiamo per il 60% dal gas e questo al 90% viene importato da paesi insicuri". Ha quindi auspicato una "ripresa molto laica" del confronto sul tema nucleare. Una necessità. Nel frattempo ha affermato: "Non perdiamo tempo con la realizzazione dei rigassificatori. Ci servono almeno 4-5 impianti già nei prossimi tre anni".

Torna all'inizio


L'applausometro (sezione: Burocrazia)

( da "Alto Adige" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'"applausometro" è stato inesorabile. Calore ed entusiasmo per Emma Marcegaglia, sostegno e condivisione per Christof Oberrauch, circostanza e stanchezza per il presidente Luis Durnwalder. Se la neopresidente di Confindustria ha buttato oltre la siepe un modello di sviluppo che potrebbe e/o dovrebbe consentire al Paese di tornare nel gruppo di testa del mondo economico occidentale (meno tasse, meno burocrazia, più produttività, più innovazione, più impegno, più capacità di rispondere alle sfide da quella energetica a quella tecnologica) il presidente altoatesino ha riproposto una strategia economica ormai datata e appesantita da un eccessiva presenza di componenti autarchiche (energia) e dirigiste (Bls, ecc) che fanno fatica a conciliarsi con le nuove esigenze di un territorio nel cuore dell'Europa. Non basta più vantarsi di essere un reame del terziario e un Land munifico imprenditore (Terme, ecc) mentre crescono nuovi disagi e nuove povertà. E i parametri di Lisbona in R&S? Sempre lontanissimi, come il Portogallo. (p.m.).

Torna all'inizio


Il ragioniere voleva lasciare da tempo (sezione: Burocrazia)

( da "Citta' di Salerno, La" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Ad Angri La Mura è stato subito sostituito a Palazzo Doria da Giuseppe Bonino "Il ragioniere voleva lasciare da tempo" " ANGRI. Le dimissioni del ragioniere capo del Comune Gerardo La Mura hanno sollevato numerose polemiche. " Sullo sfondo anche il rapporto teso tra la burocrazia cittadina e l'attuale compagine targata PdL. Un anno di tensioni che hanno contraddistinto le relazioni tra l'apparto amministrativo di Palazzo Doria e la classe politica. Il ruolo di rilevante importanza date le competenze e le responsabilitá è stato però subito affidato con il decreto sindacale n. 87/08 a Giuseppe Bonino (An), giá membro del nucleo del controllo di gestione e componente del gabinetto del sindaco. Bonino dovrá guidare il settore economico dell'Ente sino a dicembre 2008. Saranno numerose le firme che dovranno essere apposte in calce ai documenti contabili. Come riportato dal decreto sindacale citato l'esborso per il Comune da giungo a dicembre sará pari a ventimilatrecentonovantuno euro. Ovvero al nuovo responsabile verranno corrisposti circa duemilanovecentotredici euro mensili lordi. Cioè circa sei milioni al mese al lordo delle imposte e delle trattenute fiscali. Ad esprimersi sulla vicenda è il vicesindaco con delega alle finanze ed al bilancio Antonio Squillante (An) che ha motivato dal suo punto di vista quanto accaduto. " "Il responsabile del settore economico aveva giá manifestato la volontá di lasciare quel ruolo a causa di un forte stress. E' noto a tutti la situazione delicata in cui versano le finanze locali. In una fase successiva il dirigente ha formalizzato la propria scelta lasciando vacante la propria posizione. A questo punto l'amministrazione ha avviato delle consultazioni con le figure professionali presenti nella pianta organica, con esito negativo". La scelta sarebbe ricaduta sul giovane componente dello staff del sindaco data la sua disponibilitá a collaborare con l'amministrazione. " "A questo punto la scelta ha riguardato una figura esterna all'organico comunale e l'amministrazione ha inteso affidarlo a Bonino, che ha manifestato voglia di fare e di impegnarsi, anche in considerazione del fatto che da un anno è presente al Comune. Una scommessa forte che consentirá al nuovo ragioniere capo di fare una esperienza di grande importanza professionale". " Resterebbero perplessitá in merito al metodo adottato, considerato che l'amministrazione non ha avviato alcuna procedura comparativa con altri potenziali candidati affidando direttamente l'incarico. Pippo Della Corte.

Torna all'inizio


I municipi perdono potere (sezione: Burocrazia)

( da "Trentino" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

I CONTRO I municipi perdono potere BORGO. Fra i "contro" la Comunità c'è il sindaco di Villa Agnedo Armando Floriani: "A Malè, nella giornata dei Comuni, ho avuto occasione di parlare con altri sindaci: questa riforma non piace a nessuno. Competenze, urbanistica, si poteva fare diversamente. E poi l'assemblea da 63 membri è troppo, ne bastavano 20-30. Chiedo di rivedere la riforma". Stesso parere per Bruno Perozzo di Castelnuovo: "Mai stato favorevole. A livello nazionale si parla di ridurre le Province, di cancellare le Comunità Montane, e noi qui che facciamo la Comunità di valle". Va giù duro anche Enzo Erminio Boso della Lega: "Già alcuni sindaci vi hanno detto di no, che non gli sta bene, altri lo faranno. E sono della maggioranza. Dellai sospendi la legge, non puoi pretendere che ti regalino qualcosa di loro. è un buco nell'acqua, serve un referendum". La storia non cambia con Roberto Paccher, di Novaledo: "Dire che se non la voteremo la farà qualcun altro, è una forzatura. Ho presentato una mozione al C3 chiedendo che dia parere contrario alla costituzione della Comunità. Perché il Comune deve perdere potere, delegandolo e diventando così frazione di Borgo? Inoltre va fatta l'elezione diretta". Infine Raimondo Frau di An vota no, pur prendendo atto che la legge comunque c'è e va rispettata: "A livello Ue si smantella la burocrazia, qui invece aumenta". (m.c.).

Torna all'inizio


Cane randagioconteso tra 2 Comuni (sezione: Burocrazia)

( da "Secolo XIX, Il" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

La storia/1 LA BUROCRAZIA manda in tilt due Comuni e l'Asl, alle prese con l'affidamento di un cane ritrovato lungo una strada in località Termini, tra Vado e Quiliano. Neanche fosse stato individuato vicino al checkpoint "Charlie" (il famoso passaggio da cui negli anni della guerra fredda si tentava di fuggire da Berlino Est a Berlino Ovest e dove furono "scambiate" molte spie catturate di entrambi gli schieramenti), il cane meticcio ritrovato qualche giorno fa è finito al centro di un caso di ordinaria burocrazia. Tanto che gli uffici chiamati ad occuparsi della vicenda, pur di chiudere la questione, non possono far altro che sperare che il proprietario si faccia vivo al più presto e si riprenda la bestiola. Il problema è nato dal fatto che il cane è stato trovato in località Termini, lungo la strada che divide il territorio di Vado da quello di Quiliano. Una via in cui un marciapiede risulta in territorio vadese e quello opposto in territorio quilianese. Una formalità a cui nessun abitante della zona ha mai neppure pensato. Il quattrozampe, però, ha semplicemente attraversato la strada in allegria, com'è quasi naturale per un animale libero. E cosìè passato dal comune di Vado, dove è stato trovato, a quello di Quiliano, dove gli addetti dell'Asl lo hanno recuperato. "L'Asl non sa a quale Comune deve affidarlo - spiegano con un velo di imbarazzo nei due municipi -, ma se riuscissimo a risalire al padrone la questione si risolverebbe in un attimo". Il cane è un meticcio di taglia media, di colore grigio-marrone, con un collare giallo. È molto docile ed affettuoso e sembra ammaestrato, si vede che è abituato al contatto con le persone, quindi è probabile che si sia smarrito. L'eventuale proprietario può rivolgersi al comune di Quiliano (telefono 019.2000530 o 335.7377315) oppure a quello di Vado (telefono 019.886350 o 335.6268281). G. V. 07/06/2008.

Torna all'inizio


Tra storia e pellegrini viaggio sulla francigena da chimenti a san pierino - riccardo cardellicchio (sezione: Burocrazia)

( da "Tirreno, Il" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Empoli Tra storia e pellegrini viaggio sulla Francigena da Chimenti a San Pierino Un sistema viario in mezzo a boschi e meditazione, valorizzato anche a livello turistico dal Giubileo A Fucecchio 20 chilometri costellati di aneddoti RICCARDO CARDELLICCHIO Il cippo, che ricorda Leopoldo Pellegrini, l'uomo che amò più d'ogni altro questa strada antica, è posto all'imbocco dell'acciottolato, a pochi metri dalla strada asfaltata di grande traffico, da e per Altopascio. Siamo in località Chimenti, comune di Castelfranco. Qui la questione dei confini tra Comuni e Province è complessa. Ma la via Francigena fa tabula rasa della burocrazia. Cancella qui c'è mio, lì c'è tuo, qui siamo in... là siamo a... I pellegrini sono numerosi dall'anno del Giubileo. Non hanno di questi pensieri. Sui loro volti, nei loro occhi, vedi una serenità incredibile, capace di cancellare la fatica. Sorridono. Cantano. Non si curano se il tempo è bislacco e passa rapidamente dal bello al brutto, dal sole alla pioggia. Il cammino di Dio Il tratto Chimenti-Galleno ora si chiama "Percorso Leopoldo Pellegrini", omaggio più che dovuto a uno che nella sua vita, ogni giorno, si è battuto per la valorizzazione della strada medievale. Scontrandosi, spesso, con chi si rifiutava di capire l'importanza di tale strada. Anche a fini turistici. Strada di meditazione, il cammino di Dio, l'autostrada dello spirito: tutto questo grazie a Sigerìco, l'arcivescovo di Canterbury, che nel 990 lasciò un diario in cui narra il suo viaggio da Roma al Gran San Bernardo: 898 chilometri, in tutto, per più d'un mese di cammino, attraversando luoghi straordinari. Legna dalle Cerbaie Oggi riscoperta, grazie al Giubileo, per nuovi pellegrini. Ma anche valore aggiunto sul piano turistico. E qui, nel territorio di Fucecchio, i chilometri da fare sono molti: oltre venti. Nell'interno. Tra i boschi che soffrono, purtroppo, i danni provocati dalla cocciniglia. Raro è, ora, il pino marittimo. Ma si vede, per fortuna, che spontaneamente stanno prendendo campo querce e cerri. Un ritorno al passato, a prima del Cinquecento, quando Pisa - per volere del granduca Cosimo - era porto importante, con cantieri, e gli occorreva il legno giusto per costruire navi. E il pino marittimo era il migliore. E le Cerbaie - terra piuttosto povera - si aprirono a questa pianta, mettendo in secondo piano il resto. C'è voluto un insetto terribile per mettere tutto in discussione e in cattiva luce il rapporto dell'uomo con la natura. Eredi di Pellegrini è un bel tratto, quello che porta da Chimenti a Galleno. Si vede che lo si cura. Merito del Comitato Pro via Francigena di Galleno. C'è gente che ha preso il testimone da Leopoldo Pellegrini. Ci sono giovani e meno giovani. Non perdono battuta. Li si trovano a ogni iniziativa. Si gemellano con altre associazioni. Hanno aderito - come il Comune di Fucecchio - all'Associazione europea delle vie Francigene. Hanno cartellato i percorsi interni, i più vecchi, anticipando il Ministero dei Beni culturali. Che, va riconosciuto, non si è mosso male. Ha capito l'importanza di questa strada, la necessità di valorizzarla. La speranza è che il passaggio di consegne non faccia finire nel limbo una bella idea. Da Galleno (la Grassa Gallena nel 1190) a Ponte a Cappiano (passaggio obbligato tenuto in conto dai Cavalieri del Tau), la Guardia Svizzera preferì fare la strada asfaltata. Mancò una bella occasione, quella di scoprire il percorso antico che, nel Mandriane, si snoda alle spalle del Molin del Topo e va giù fino alla Palagina. Da qui si arriva nel centro di Cappiano. Il curioso, però, può deviare e, a Villa Landini Marchiani, immergersi nei percorsi botanici realizzati dall'associazione Ponte Mediceo, con la con su lenza di Riccardo Buti, un esperto, mosso da un grande amore per la natura e le sue meraviglie. L'Arno Nero Poi giù a Cappiano. Superato il ponte mediceo, niente strada asfaltata, ma il percorso idraulico, realizzato dal Consorzio di Bonifica del Padule di Fucecchio. è l'argine di sinistra dell'Usciana (l'antico Arme, o Arno nero). Poi, deviando sulla destra, incontra l'argine del Rio. Ci si ritrova alla rotonda della fattoria Montellori. A questo punto, abbiamo tre soluzione per raggiungere il centro storico, il castello: la via Francigena entrava nell'abitato. Prima soluzione, gradita al Ministero: via di Sotto Valle (via dei Macelli) e via di Sant'Antonio, con la suggestiva scalinata (conosciuta da pochi), che fa arrivare a Porta a Noce, dove Castruccio entrò in Fucecchio per esserne ricacciato. Si arriva in via Franco Bracci (Valdarnese), strada intitolata a un partigiano fiorentino. Quindi in via Castruccio, dove sono i resti di Porta Sant'Andrea. Una sosta all'inizio di via della Greppa con sullo sfondo uno scorcio delle torri di Parco Corsini. Seconda soluzione: via della Fontina. Ingresso davanti al ristorante Da Duilio, in via Napoleone. Va incrociare, dopo tre-quattrocento metri, via Vecchia della Ferruzza. Terza soluzione: via della Ferruzza. Con deviazione a sinistra, a lato della chiesetta, antico romitorio, per percorrere il tracciato più vecchio. Arrivo obbligato, per tutte e tre le soluzioni, via Castruccio. Eppoi via di San Giorgio, dove eccelle il Palazzo della Volta, sede della Fondazione Montanelli Bassi e della contrada Sant'Andrea. Gli fa buona spalla Palazzo Doddoli-Costagli, luogo di morte del triunviro Giuseppe Montanelli, eroe di Curtatone e Montanara, e di nascita di Indro Montanelli. Sosta sul Poggio Salamartano, incluso tra le dieci piazze più belle della Toscana. Balcone sulla valle dell'Arno - lato mare - con spaccato delle Cerbaie, fino a Montecalvoli. Chi si sente di farcela, discesa e risalita delle Scarelle, palcoscenico delle battaglie ottocentesche, a suon di uova marce, tra ingiuesi e insuesi. A questo punto, ingresso in Piazza Vittorio Veneto (Piazza Maggiore), altra piazza osannata a livello regionale (peccato le auto), da via di San Giovanni, con capatina in Cammullia. Oppure dalla scalinata della Collegiata. Se aperte, la Collegiata e l'abbazia di San Salvatore meritano una sosta. Dopo essere entrati in via del Cassero, scalinata della Fattoria, visita al museo civico e Parco Corsini. Per immergerci in un'atmosfera particolare, muovendosi tra le torri, nel giardino, e ammirare l'opera di Arturo Carmassi - Eloisa - che si staglia sinuosa sotto la Torre Grossa, sull'aia piccola. Altre varianti. Sono tre. La prima. Dal cuore del parco raggiungere piazza la Vergine dal vialetto interno, eppoi arrivare a piazza Montanelli e via Samo percorrendo via Trieste e corso Matteotti. La seconda. Borgo Valori, via Donateschi, via Nelli, piazza Montganelli e via Sauro. La terza: raggiungere piazza La Vergine da via Martini. Bella la veduta della chiesa dei frati, con alle spalle Poggio al Vento (un tempo Colle di Pietra). Via Porta Raimonda, via Trieste, corso Matteotti, piazza Montanelli, via Sauro. Tutte e tre scelte portano sempre a via Sauro e di qui in via Roma, viale Gramsci e il ponte sull'Arno. Il tratto è bello, tra i platani, ma meno sicuro. Si lascia l'asfalto subito dopo il ponte, prendendo a sinistra la strada che porta alla fabbrica di mattonelle e alla draga. Si supera San Pierino di lato, sul tracciato antico (via del Porto). Un sistema viario Dopo le Casine, superato il distributore, siamo in Comune di San Miniato. Da qui l'asfalto è obbligato. Una curiosità. La via Francigena, a un certo punto, più che una strada fu un sistema viario. Con il tempo ebbe non poche diramazioni. A Fucecchio, una diramazione attendibile va considerata via delle Fornaci, che andava fino a Colle di Pietra, Comune cuscinetto fino al Quattrocento tra Fucecchio e Cerreto Guidi. Si scendeva la collina, per attraversare l'Arno, presumibilmente a Pieve a Ripoli. Fino a qualche anno fa era riconoscibile un edificio con le caratteristiche del monastero. Era tale da far immaginare un luogo di preghiera ma anche d'accoglienza dei pellegrini. Ubicato - altra ipotesi - nei pressi di un passaggio, non secondario, dell'Arno. E se fosse stato lì il famoso ponte di Bonfiglio? C'è anche da considerare che l'Arno aveva un altro percorso. Passava più vicino all'abitato, con non pochi problemi per la popolazione, che si salvava stando sui poggi. Le inondazioni erano frequenti. Al punto che fu necessario ricostruire l'abbazia di San Salvatore sul colle, in Salamartana.

Torna all'inizio


Galan: primarie in forza italia a padova (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino di Padova, Il" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cronaca Galan: primarie in Forza Italia a Padova Il governatore si sbilancia sulla scelta del candidato alle Comunali Sala stracolma al dibattito voluto da Padrin su "Il Nordest sono io" Giancarlo Galan vuole le primarie anche in Forza Italia per le Comunali a Padova. Lo ha detto, scatenando un applauso fragoroso, all'hotel Alexander di Abano, di fronte a una platea di oltre seicento persone, alla presentazione del suo libro "Il Nord Est sono io", curato da Paolo Possamai, che finora ha venduto 7 mila copie. L'incontro, moderato da Omar Monestier, è stato organizzato dal consigliere regionale Leonardo Padrin ed è stato il più affollato fra quelli che hanno visto impegnato in Governatore nel suo tour di presentazione del libro, edito da Marsilio, e che toccherà anche Vicenza e Verona. Il presidente della Regione ha spaziato dalla politica padovana al federalismo, dai rapporti con Silvio Berlusconi al suo progetto di una "Forza Veneto", collegata al Pdl ma autonoma nelle scelte, dalla burocrazia che tutto rallenta alla necessità di una riforma elettorale. Senza dimenticare strali al "nemico" Vittorio Casarin. Quasi due ore di commenti "a braccio", senza mostrare alcuna reverenza alle logiche del "politicamente corretto" verso avversari e alleati. Le comunali a Padova. "Per il Comune debbono essere fatte le primarie", ha puntualizzato. Insomma, elettori e simpatizzanti del centrodestra, in vista delle amministrative per Palazzo Moroni, debbono essere consultati in prima persona, con tanto di lotta senza esclusione di colpi fra i candidati del Pdl. Una dichiarazione che si allaccia a un chiodo fisso del Governatore: l'inadeguatezza dei metodi per la scelta della classe dirigente nazionale e locale: "Nulla può fare più schifo dell'attuale sistema elettorale". La stilettata a Casarin. Tra i due non è mai corso buon sangue, come espresso chiaramente nel libro. Non lo nomina mai. Ma l'attacco è chiaro quando fa l'esempio "dell'Autostrada Serenissima (il presidente della Provincia siede nel Cda) che ha costituito una miriade di società collegate che non si sa bene a cosa servano". Traduzione: per intascare gettoni di presenza, a scapito di efficienza e rapidità decisionale. "Forza Veneto". E' il sogno nel cassetto: un partito regionale federato con il Pdl. Ma con quali caratteristiche? C'è un segnale per la costruzione di un vero federalismo politico? "Tutti i partiti italiani, anche il piccolo Pli dal quale provengo, erano strutturati sul modello del Partito Comunista Italiano. Bisogna cambiare". Ma come? Esclusa la strada della Svp altoatesina ("Parlano un'altra lingua e hanno una forte connotazione identitaria, da noi non si può fare") cosa resta? Galan dà una risposta indiretta, basata su una serie di domande retoriche: "Si potrà fare un partito federato che non sarà gradito da tutti ma tollerato da Roma? Verrà finalmente il momento in cui si deciderà a Venezia chi sarà candidato a sindaco di Padova, Verona o Treviso, e non nella capitale? Sarà possibile un giorno che le liste dei deputati veneti al Parlamento verranno decise a Venezia? Il sogno - prosegue il Governatore - è quello di una totale autonomia, ma al momento è impossibile. La Lega Nord, in questo, è stata molto più brava di noi. Credo che il rapporto migliore con loro sia quella di una sana competizione elettorale, anche perché la Lega è destinata a diventare un partito nazionale". Ma non è mancata una critica al vetriolo al Carroccio alle prese con la moschea padovana: "Io non sarei mai andato con un maiale al guinzaglio nei luoghi di culto musulmani". Ma Berlusconi che ne pensa? Il progetto di Galan rischia di farlo entrare in rotta di collisione con il presidente del Consiglio? Replica: "Sto con Berlusconi da 22 anni; tutto quello che ho realizzato lo devo a lui; come si può pensare che faccia una cosa contro Berlusconi?". L'emergenza rifiuti. Uno dei presenti in sala chiede un commento sulla dichiarazione del Presidente Giorgio Napolitano riguardo gli imprenditori del Nord che avrebbero conferito illegalmente in Campania rifiuti tossici. "Il Presidente ha detto cose vere. Chi ha violato la legge deve essere perseguito. Ma la gente veneta non può essere messa tutta sotto accusa, come pretende di fare Legambiente. Quanto sta accadendo a Napoli riguarda i rifiuti solidi urbani del territorio. Prima di questa dichiarazione ero disposto a collaborare con il Governo per una rapida soluzione del problema. Adesso, non lo sono più". Insomma, niente rifiuti campani in Veneto. Più chiaro di così. In perfetto "stile Galan". (Eugenio Garzotto).

Torna all'inizio


Porte aperte ai cittadini (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Pordenone Porte aperte ai cittadini Partecipazione alle scelte comunali, progetto a Cordenons CORDENONS. Far partecipare di più e meglio i cittadini ai lavori di un'amministrazione comunale è uno degli obiettivi che si è posto la giunta di Cordenons, guidata dal sindaco, Carlo Mucignat. Proprio per raggiungere questo scopo, l'assessore alle politiche sociali, Laura Sartori, ha lavorato parecchi mesi per predisporre un regolamento che determinasse modi e criteri di partecipazione dei cittadini alle decisioni dell'amministrazione comunale. Il testo del regolamento sarà visionato e discusso in terza commissione martedì e, una volta licenziato, passerà in consiglio per la sua approvazione definitiva e attuazione. Con questo strumento, la popolazione potrà individuare quali sono le necessità per il proprio quartiere, evidenziarlo e poterlo veder realizzato. La città di Cordenons, in base a questo criterio, viene quindi divisa in cinque quartieri: Sclavons, Pasch, Villa d'Arco, il centro e Tramit-San Giovanni. Ognuno di questi quartieri e i suoi residenti vengono chiamati in assemblea dove possono dar fiato alle proprie proposte. Ognuna di queste sarà passata al vaglio degli uffici per determinare la fattibilità tecnico-amministrativa e riproposta all'assemblea la quale potrà riesaminare le proposte e scegliere quale è più importante da realizzare. Le caratteristiche della proposta devono prevedere un intervento rivolto alle necessità del quartiere. Le proposte generali - che potrebbero interessare tutta la cittadinanza - vengono, invece, prese in considerazione dalla giunta che le realizzerà come opera pubblica comunale. Anche le proposte di tipo generale ritornano in assemblea e verranno quindi inserite nel bilancio triennale delle opere pubbliche. "L'obiettivo del progetto - ha spiegato Sartori - è quello di far sviluppare il senso d'appartenenza e decidere insieme le priorità. In questo modo la popolazione potrà capire meglio i meccanismi che sottendono al funzionamento delle istituzioni e della burocrazia". (l.v.).

Torna all'inizio


Alberto Barcella dona a Emma Marcegaglia una bacchetta da direttore d'orchestra (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

BERGAMO pag. 2 Alberto Barcella dona a Emma Marcegaglia una bacchetta da direttore d'orchestra LA PRESIDENTESSA AL DONIZETTI ? BERGAMO ? NONOSTANTE IL PIEDE destro malconcio a causa di un incidente domestico che le è capitato inseguendo la figlioletta di 5 anni, Emma Marcegaglia, dopo aver seguito attentamente tutta l'assemblea seduta in prima fila, alle 17.30 è salita sul palcoscenico del Donizetti, aiutandosi con una stampella, accolta dal presidente Alberto Barcella. Il quale aveva in serbo per lei un omaggio: una bacchetta da direttore d'orchestra, simpatico riferimento al ruolo che la neo presidentessa nazionale Confindustria è chiamata a svolgere in seno all'associazione. Un ruolo che anche davanti agli associati bergamaschi Emma Marcegaglia ha dimostrato di saper interpretare in maniera egregia. Nel suo discorso, durato circa venti minuti, la presidente ha toccato tutti i temi sui quali l'associazione è impegnata, soffermandosi sulla burocrazia che rende "problematica" l'attività delle aziende; sull'eccessiva pressione fiscale che "penalizza soprattutto le piccole e medie imprese"; sul problema energetico e sulla necessità di iniziare intorno al nucleare un dibattito "concreto, laico e pragmatico" e sulla riforma dei contratti, per i quali "ogni cambiamento dovrà essere nella direzione di aumentare produttività, efficienza e merito". E proprio con l'obiettivo di preparare al meglio l'incontro sui contratti in programma martedì con i sindacati, al termine dell'assemblea di ieri Emma Marcegaglia ha convocato nella sede di Confindustria Bergamo, in via Suardi, un summit a cui hanno partecipato i vertici dell'associazione.

Torna all'inizio


<Attenzione e sensibilità per l'imprenditoria del nostro territorio> (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Legnano)" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

DOSSIER pag. 11 "Attenzione e sensibilità per l'imprenditoria del nostro territorio" IL SINDACO ? MARCALLO CON CASONE (Milano) ? "LA NUOVA sede della Cna di Milano è una grande opportunità per Marcallo con Casone, Comune che nelle piccole e medie imprese conserva una delle sue migliori risorse. La nostra Amministrazione punta non solo al rafforzamento delle realtà imprenditoriali, ma anche al loro sostegno attraverso politiche tese alla soluzione rapida dei problemi e al taglio della burocrazia in favore dell'efficienza. Per questa ragione le imprese hanno scelto di restare da noi investendo e non spostandosi in Comuni di maggiori dimensioni - spiega il sindaco di Marcallo con Casone, senatore Massimo Garavaglia -. Alla Cna di Milano vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro, certi di poter condividere l'impegno a favore delle piccole e medie imprese e della cittadinanza per mantenere sempre alto il livello di gradimento e aiuto alle aziende". GLI UFFICI di Marcallo - aperti dal lunedì al giovedì dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 13,30 alle 17,30, e il venerdì dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 13,30 alle 15,30 - si collocano strategicamente al confine con il Comune di Magenta. Per il sindaco magentino Luca Del Gobbo questa scelta è "la conferma della buona collaborazione fra i Comuni del Magentino e, in questo caso specifico, fra Magenta e Marcallo. Una scelta al servizio quindi di un territorio ricco d'imprese, che non potrà non trarre vantaggio dalla presenza di uno sportello della Cna".

Torna all'inizio


Latte, stop ai rincari Arriva il self-service con il litro a un euro (sezione: Burocrazia)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Palafrizzoni ha scelto 13 punti in tutti i quartieri della città Nese, il distributore installato da Comune e associazioni Per capire quanto la città sia interessata al prodotto basta osservare, il venerdì mattina, il via vai di persone e le lunghe code davanti alla vendita di latte fresco nel mercatino di piazza Pontida. Anziani, ma anche molte mamme pronte con la moneta da un euro per acquistare un litro di latte. Niente di più facile, genuino ed economico, per un servizio che è al momento offerto solo una volta alla settimana. Un vero peccato, tanto che il Comune di Bergamo sta correndo ai ripari con un progetto di vendita self-service del latte crudo. "Diverse aziende agricole bergamasche nei mesi scorsi ci hanno chiesto informazioni per installare distributori di latte sfuso sul territorio cittadino ? spiegano dalla divisione Attività economiche di Palafrizzoni ?. Da qui è nato un progetto per individuare gli spazi più idonei per la distribuzione". Sentite le Circoscrizioni, il lavoro del Sit (Sistemi informativi territoriali) del Comune è stato quello di una mappatura della città, quartiere per quartiere, localizzando i punti self-service. Saranno casette di legno dove posizionare il latte sfuso e le relative bottiglie, con la possibilità di acquistare il prodotto, a un prezzo indicativo di un euro, direttamente alla spina. In città attualmente c'è una gelateria in via Corridoni che ha un distributore di latte crudo e a Grumello del Piano la macchinetta è stata installata nell'azienda agricola Moleri. "Abbiamo seguito le indicazioni delle Circoscrizioni ? spiegano dal Comune ? e privilegiato le aree di passaggio, solitamente posizionando i self-service nelle vicinanze di aree verdi, edicole o scuole, facendo attenzione a non interferire con attività commerciali già presenti e pensando a zone che avessero già predisposti gli allacci alle reti urbane necessarie per il funzionamento del distributore automatico". In tutto 13 aree: in via Vanoni, alla Conca Fiorita; in via Tremana a Monterosso; a Redona in prossimità del parco Turani e nella zona tra via Ratti e via Gemelli; in via Borgo Palazzo e in via Codussi nel quartiere di Santa Caterina. E poi, alla Celadina, in via Pizzo Redorta; a Boccaleone in passaggio Cascina Alberta, ma anche a Campagnola nei pressi di via Campagnola e via Quasimodo e nel piazzale della Scienza di Colognola. Infine in via Caprera nel quartiere di San Tomaso, in via Promessi Sposi, al Villaggio degli Sposi, e nella zona tra via Pasteur e largo Rontgen a Loreto. Restano fuori il centro e Città Alta: "Si tratta di aree storiche e sotto vincolo ? spiegano ancora dal Comune ? e per Città Alta c'è anche una questione logistica che limita il trasporto e il continuo e necessario ricambio del latte fresco all'interno dei distributori". Individuate le aree, ora serve il contatto con le aziende agricole che distribuiscono il latte: "Dopo molte richieste di informazioni, al momento sono solo due le aziende che si sono presentate con delle effettive proposte di installazione di self-service del latte", continuano da Palafrizzoni. Si tratta dell'azienda agricola Vitali di Arcene e della Locatelli di Cologno al Serio. "Quest'ultima avvierà a breve il primo distributore a Boccaleone", continuano dall'Ufficio Attività economiche, che lancia un appello: "Attendiamo nuove richieste e nuove proposte per coprire tutta la città secondo le aree individuate". Con altre aziende agricole che sicuramente si proporranno: "C'è interesse da parte del territorio e da circa un anno e mezzo puntiamo sulla città ? spiega Mario Scaini, responsabile di "Campagna amica", settore di Coldiretti che punta sulla valorizzazione dei prodotti del territorio ?. La burocrazia ci ha frenato, ma sembra che ora i procedimenti siano più snelli". Con l'aggiunta di un altro distributore: "In progetto c'è un'installazione nelle vicinanze della nostra sede di via Mangili ? continua Scaini ? mentre continuiamo ad avere proposte anche sul territorio provinciale". Al momento sono 13 le aziende agricole associate Coldiretti con distributore di latte crudo a Caravaggio, Cividate al Piano, Cologno al Serio (due self-service), Martinengo, Mozzanica, Palosco, Seriate, Urgnano (due self-service), Treviolo, Alzano e, ultimo, Sotto il Monte. Ma non solo, dato che ci sono anche distributori attivati da aziende agricole non collegate a Coldiretti (che tra i suoi soci ha il 70% dei produttori), ma alla Confederazione italiana agricoltori, all'Unione agricoltori e ai Comitati spontanei. Ne è un esempio l'iniziativa avviata circa un mese fa a Nese di Alzano dalle associazioni di volontariato e dal Comitato "Per Nese", in collaborazione con il Comune che hanno aperto nell'area di parcheggio di via Europa la casetta del "Milk slot machine" con la distribuzione del latte dell'azienda agricola Palamini di Pedrengo. Un'iniziativa simile ad altri paesi dove, come a Scanzo, si formano persino delle code. Dalla stalla al consumatore, quindi, con la soddisfazione dell'assessore al Commercio Ebe Sorti Ravasio: "Il latte è un alimento sano e importantissimo per tutte le fasce d'età ? commenta ?. Questo progetto coniuga qualità e genuinità con un occhio al portafoglio, aspetto decisamente da non sottovalutare". Fabiana Tinaglia.

Torna all'inizio


JESI CLANDESTINO irregolare o vittima della burocrazia? In atte (sezione: Burocrazia)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

JESI pag. 13 ? JESI ? CLANDESTINO irregolare o vittima della burocrazia? In atte... ? JESI ? CLANDESTINO irregolare o vittima della burocrazia? In attesa che si chiarisca la posizione di un marocchino di 27 anni, sul suo capo pesa l'accusa di furto aggravato ai danni di un supermercato. Nei giorni scorsi il giovane era entrato in un centro commerciale cittadino. Il suo comportamento, però, ha attirato l'attenzione del personale di vigilanza che non lo ha perso mai di vista. Ad un certo punto il marocchino, presi in mano alcuni indumenti dagli scaffali, è entrato in un camerino di prova abiti, uscendone poco dopo senza più niente in braccio. Si è incamminato verso l'uscita percorrendo la corsia riservata a chi non fa acquisti, ma qui è entrato in funzione il dispositivo antitaccheggio. Frattanto il personale del centro commerciale aveva allertato il 112. Una pattuglia ha bloccato il ventisettenne proprio in prossimità del parcheggio. Sottoposto a perquisizione, il giovane è stato trovato in possesso di due paia di pantaloni, una maglia ed una cinghia; oggetti sottratti poco prima nel supermarket, del valore complessivo di cento euro. I dispositivi antitaccheggio sono stati successivamente ritrovati all'interno della cabina. Di fronte a tanta mercanzia non pagata l'extracomunitario è stato tratto in arresto e ieri mattina accompagnato di fronte al magistrato per il giudizio per direttissima; oltre al furto, doveva rispondere anche diell'aggravante di immigrazione clandestina, reato recentemente introdotto dal Governo italiano che, in caso di colpevolezza, appesantisce la pena. Nel corso dell'udienza il giudice ha convalidato l'arresto, ma ha rinviato la discussione del processo al prossimo venerdì poiché il marocchino, attraverso il suo legale, ha asserito di non essere clandestino poiché, pur non avendo un regolare permesso di soggiorno, sarebbe stato in possesso di una ricevuta di Poste Italiane attestante la presentazione della domanda di regolarizzazione della sua posizione in Italia.

Torna all'inizio


Agriturismo: pochi clienti e scarsi guadagni (sezione: Burocrazia)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ORVIETO / CONCA TERNANA pag. 20 Agriturismo: pochi clienti e scarsi guadagni NARNI SI LAMENTANO I GESTORI E LANCIANO ACCUSANO AL COMUNE SCARSI GUADAGNI, pochi turisti, mancanza di promozione, insufficiente il supporto delle istituzioni, carenza di una cultura imprenditoriale. Il turismo vero in città non è ancora decollato e il settore agrituristico ne sconta le più gravi conseguenze. Turisti in calo rispetto agli anni scorsi, prospettive cupe per l'estate, qualcuno ha addirittura chiuso i battenti in attesa di tempi migliori. I problemi sono talmente tanti che sarebbe difficile solo stilarne una graduatoria in ordine di importanza. Si va dalla mancanza di adeguata promozione del territorio e degli eventi fino all'incapacità da parte dei gestori di costruire un'offerta in grado di incidere sui flussi di visitatori ed inserirsi nei circuiti che contano. E poi c'è la burocrazia. "Abbiamo chiuso perché non abbiamo nemmeno l'allacciamento alla rete idrica", dicono dall'agriturismo Rubini, mentre da Mammarò accusano il Comune di ritardi. "La ditta che tre anni fa ha vinto l'appalto per la segnaletica turistica ? dice la proprietaria ? sta ancora aspettando l'autorizzazione del Comune". E proprio sull'amministrazione si concentrano le attenzioni più calde. "Basterebbe fare più promozione degli eventi e del territorio per supportare la nostra offerta", dicono da La Contea, ma da Colleabramo delle Vigne si lamentano per le tasse troppo alte. "Paghiamo ? dice Piero Passone ? oltre mille euro l'anno di immondizia e gli affari sono in netto calo". Ma non tutto è perduto. Alcuni agrituristi guardano con fiducia al futuro, ma, come fanno notare dal Montanari e da Fontanella "occorre mettere a rete l'offerta". "Dobbiamo essere noi a stimolare le istituzioni, sennò che imprenditori siamo?", afferma Antonello Bonifazi, mentre sempre da Fontanella si dicono fiduciosi sul nuovo consorzio turistico provinciale che si sta concretizzando. Massimiliano Cinque.

Torna all'inizio


Artigiani compatti Rotatoria subito (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Vicenza, Il" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

MONTEBELLO. Tognolo è il nuovo presidente Artigiani compatti "Rotatoria subito" È la viabilità il primo pensiero del nuovo gruppo direttivo degli Artigiani di Montebello. "Il problema più sentito è la carenza di strade - afferma Mirko Tognolo, neopresidente comunale dell'associazione -. Mi auguro che i lavori per la costruzione alla mega rotatoria tra la regionale 11 e la provinciale Valdichiampo, bloccati già da alcuni mesi, possano riprendere al più presto perché ogni giorno di ritardo costa, in termini di tempo, ore di coda in fila ai semafori". Va tenuto presente che il tema della viabilità è piuttosto sentito in zona, non solo a livello di operatori economici, ma tocca specialmente chi, come capita a molte delle categorie dell'artigianato, deve spostarsi più volte durante la giornata per svolgere la sua attività. Tognolo, che esercita la sua attività di dipintore, è stato eletto col vice Mattia Crosara, tipolitografo, nell'assemblea per il rinnovo delle cariche sociali dei 150 aderenti alla Confartigianato locale. "Montebello può considerarsi un'isola felice - aggiunge -, la situazione dal punto di vista del lavoro è florida e avere una sede staccata dell'Associazione ci aiuta per la burocrazia". M.G.

Torna all'inizio


Una giovane potenza a metà strada fra l'Italia e la Cina (sezione: Burocrazia)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

ECONOMIA & FINANZA pag. 25 Una giovane potenza a metà strada fra l'Italia e la Cina IL PUNTO DIECI ANNI FA erano gli italiani a fare shopping di piccole aziende, nel tessile, a vendere manufatti e impianti industriali della precedente generazione in India. Considerato mercato affidabile, in crescita, sicuro. Adesso che Ramon Tata sta per diventare il più importante socio Fiat, che i Mittal sono i numeri uno dell'acciaio mondiale e Lakshmi uno degli uomini più ricchi del mondo, come del resto Mukesh e Anil Ambani, nella loro reggia moderna di Mombay, tutto cambia. Famiglie che producono tutto, dalle machine alle lavatrici, alle navi; dal tessile al petrolchimico alla finanza, come le dinastie industriali e feudali coreane e giapponesi. Mentre K.P. Singh, ottavo nella lista dei più ricchi di Forbes, guadagna nel settore immobiliare. Hanno l'inglese, lingua e organizzazione statale, un tasso altissimo di scolarizzazione, i migliori cervelli dell'informatica, il distretto di Bangalore e quello industriale e finanziario di Mombay. Quindici anni fa erano agli ultimi posti della competitività con l'Italia. Adesso corrono, nonostante le contraddizioni sociali e la diversificazione del Paese. Il Pil indiano cresce di 7 punti l'anno. A questo ritmo, nel 2020 l'India sarà la terza economia del mondo al posto del Giappone, dietro Cina e Usa. Ma settecento milioni di indiani sono ancora privi di servizi igienici. Come scrive Edward Luce, per cinque anni capo dell'ufficio di Nuova Delhi del Financial Times, cresceranno "A dispetto degli dei". L'India cresce nonostante le guerre di religione fra Indù e Islam (e Sik) e le caste, la burocrazia e la poca flessibilità del lavoro, per lo più pubblico. Della corruzione generalizzata. Nonostante il 35% della popolazione (il 50% delle donne) sia analfabeta. Ma alcuni milioni di studenti sono geni richiesti dal mondo intero. Il boom economico è trainato dai servizi, il 50% del pil. Ma non è l'unica contraddizione: il distretto modello di Bangalore, l'information technology, dà lavoro solo a un milione di persone, pari allo 0,25% del totale. E solo 35 milioni di indiani hanno un lavoro "sicuro". Reale. Quasi tutti, 21 milioni, statali. L'India non è la Cina, un po' assomiglia all'Italia. E viene sempre più spesso qui per comprare. Fabbriche e il lusso, dalle barche alla Ferrari. L'unico che da noi tira ancora.

Torna all'inizio


Eastwood contro Spike Lee (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Spettacoli - data: 2008-06-07 num: - pag: 49 categoria: REDAZIONALE La polemica Clint era stato attaccato dal collega per il cast del film sulla battaglia di Iwo Jima Eastwood contro Spike Lee "Io avrei dimenticato i neri? No, è lui che non sa la storia E ora deve chiudere il becco" "Ma la storia, l'avrà studiata?" chiede, con quel sussurro celebre. Clint Eastwood si riferisce a Spike Lee. La domanda di Eastwood nasce da qualcosa che Lee ha detto del suo film su Iwo Jima, Flags of our Fathers, mentre curava il lancio del proprio film, Miracle at St Anna, su un battaglione di neri americani nella Seconda guerra mondiale. Lee aveva notato l'assenza di afro-americani nel film di Eastwood e aveva commentato con i giornalisti: "Quella è la sua versione, non esiste una versione nera". Eastwood non presta il fianco alle critiche di Lee. "Si è lamentato quando ho girato Bird (la biografia di Charlie Parker, del 1988). Perché un bianco vorrebbe girare un film così? Perché sono stato io l'unico a farlo, ecco perché. Poteva farlo lui. Ma lui stava girando qualcos'altro". Riguardo Flags of our Fathers, osserva Eastwood, sì, c'era effettivamente un piccolo distaccamento di soldati di colore a Iwo Jima, facevano parte della compagnia addetta alle munizioni, "ma non sono stati loro a issare la bandiera. La storia riguarda Flags of our Fathers, la celebre foto di un gruppo di soldati americani che innalza la bandiera, ma i soldati neri non vi presero parte. Se io ci metto un attore afro-americano in mezzo a loro, la gente direbbe, "Questo si è bevuto il cervello", va contro la realtà storica". Lee non ha motivo di reclamare la presenza di afro-americani nemmeno nel prossimo film di Eastwood. Changeling si svolge a Los Angeles durante la Depressione, prima ancora che la compagine stessa della città venisse alterata dal grande influsso di neri. "Allora che cosa devo fare, mettermi a spiegare come stavano le cose? - brontola Eastwood -. Trasformare il film in una pubblicità per le pari opportunità? Non faccio questi giochetti. Il film rispetta la mia lettura storica degli eventi, punto. Quando invece faccio un film al novanta per cento nero, come Bird, allora impiego al novanta per cento attori neri". Eastwood fa una pausa a effetto - una volta avrebbe segnato il tempo, sputando il sigaro e sollevando indietro la falda del poncho - e offre un ultimo suggerimento al più celebre regista nero del cinema americano. "Un tipo come lui dovrebbe chiudere il becco". Clint Eastwood sa come gestire le polemiche. Quattro anni fa, il suo film di pugilato Million Dollar Baby, che gli fruttò due Oscar, per miglior film e miglior regia (per un totale di cinque statuette, tra cui due per Unforgiven e un precoce riconoscimento alla carriera che risale addirittura al 1995), fu attaccato da movimenti evangelici, che criticarono il "suicidio assistito" di un atleta paralizzato. "C'era chi non aveva nemmeno visto il film e sosteneva che era a favore dell'eutanasia, ma non è affatto vero - afferma Eastwood - Se si fosse chiesto a Frankie (il personaggio del film), "Credi nell'eutanasia?", probabilmente avrebbe risposto di no. Ma in quelle circostanze le cose stavano così. Circostanze tragiche". E 37 anni fa, Clint Eastwood fu la star di un film che da allora non ha smesso di sollevare polemiche, e che rappresenta l'oggetto della nostra conversazione di oggi. Dirty Harry, il film che secondo molti liberal esaltava la giustizia sommaria, esce in questi giorni in dvd, assieme agli altri della serie ( Magnum Force, The Enforcer, Sudden Impact e The Dead Pool), in occasione dell'85Ë?anniversario della Warner Brothers. Dirty Harry - la storia di un poliziotto che se la prende con la burocrazia e preferisce dar la caccia ai criminali seguendo il suo istinto - è stato talmente imitato che è difficile oggi immaginare l'ondata di vituperio che lo accolse all'epoca. Il critico del New Yorker, Pauline Kael, lo bollò di "fascista" e altri recensori levarono un coro di proteste: si chiedevano se puntare una Magnum 44 in faccia a un sospettato fosse il modo migliore per dar corso alla giustizia; se l'ambientazione a San Francisco fosse un insulto mirato a una delle città più liberali d'America; persino la fibbia della cintura di Scorpio, l'assassino seriale del film, fu interpretata come un affronto alla sinistra (reca la sigla CND, il movimento per il disarmo nucleare). Ora che il thriller poliziesco aveva sostituito il western come film d'azione preferito da Hollywood, Clint Eastwood era assurto al ruolo di successore non solo cinematografico, ma anche politico, di John Wayne. Il pubblico però prestò scarsa attenzione agli attacchi della critica e decretò un immenso successo alla serie: le sue battute sono entrate nella parlata comune e oggi l'ispettore Callaghan occupa un posto di tutto rispetto, anche se scomodo, nella storia del cinema. John Wayne aveva rifiutato la parte, così pure Steve McQueen, Robert Mitchum e vari altri. Frank Sinatra stava per iniziare le riprese quando improvvisamente, secondo la leggenda hollywoodiana, una tendinite al polso gli impedì di controllare il forte contraccolpo della Magnum. "Tutte sciocchezze", dice Eastwood. Clint Eastwood non passa inosservato, quasi un metro e novanta di statura con un fisico asciutto da sportivo. Dimostra certamente un buon decennio di meno dei suoi 78 anni e sarebbe in grado di sistemare in poche mosse qualsiasi assalitore, grazie all'allenamento giornaliero, la dieta severa e, probabilmente, la tarda paternità. Eastwood ha avuto sette figli con cinque donne diverse. Eastwood non fa mistero delle sue convinzioni, e sa difenderle. Nel 2005 giurò di uccidere Michael Moore se si fosse presentato a casa sua, come aveva fatto assillando Charlton Heston durante le riprese del documentario Bowling for Columbine. Nel marzo scorso è stato allontanato dal governatore Arnold Schwarzenegger dalla commissione dei parchi dello stato della California per aver criticato la costruzione di una superstrada che dovrebbe attraversare un bosco. Benché spesso considerato, dall'opinione pubblica, di simpatie repubblicane, Clint Eastwood resta un individualista. Si è schierato con un candidato nell'attuale campagna elettorale? "Non ancora. Mia moglie è stata conduttrice televisiva in Arizona e ha conosciuto John McCain. Le è piaciuto e piace anche a me. Anzi, l'abbiamo appoggiato quando si è presentato contro Bush per la prima volta otto anni fa. Ma non ci siamo attivati in alcun modo. In questo momento, vedo solo una gran confusione. Aspettiamo che le cose si siano un po' sedimentate ". C'è ancora un progetto che potrebbe interessare Spike Lee. Il prossimo film di Eastwood, The Human Factor, riguarda Nelson Mandela e ripercorre un avvenimento particolare, quando seppe sfruttare la vittoria del Sudafrica nei mondiali di rugby nel 1995 per avviare il processo di riunificazione nazionale. Si atterrà fedelmente ai documenti storici? Clint scoppia a ridere. "Beh, certo non ho intenzione di far interpretare Nelson Mandela da un bianco". Jeff Dawson © Guardian News & Media (Traduzione di Rita Baldassarre) Confronto A sinistra il battaglione di Flags of our Fathers, film di Clint Eastwood oggetto della polemica di Spike Lee per l'assenza di soldati di colore. Nella foto a destra, una scena di Miracle at St Anna di Spike Lee \\ Nel mio prossimo film, "The Human Factor", non ho certo intenzione di far interpretare il ruolo del leader sudafricano Nelson Mandela a un bianco.

Torna all'inizio


L'ALLARGAMENTO DELL'UE TROPPI SOCI, TROPPA FRETTA (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere della Sera" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Lettere al Corriere - data: 2008-06-07 num: - pag: 41 categoria: REDAZIONALE Risponde Sergio Romano L'ALLARGAMENTO DELL'UE TROPPI SOCI, TROPPA FRETTA Sono dell'opinione che l'Unione europea abbia deciso con troppa leggerezza l'allargamento a Est, consentendo l'ingresso di 12 nuovi Paesi in appena tre anni. L'importanza di quell'allargamento sotto il profilo geopolitico ha messo in secondo piano la necessità di tenere sotto controllo i nuovi flussi di popolazioni che si sarebbero liberati, o comunque la fretta non ha dato tempo di predisporre adeguate misure di polizia per la criminalità e misure di carattere sociale per l'integrazione. Adesso che le conseguenze si sono rivelate in tutta la loro carica emotiva, si è scatenato il peggiore dei giochi possibili fra Stati membri: quello delle reciproche accuse. E mi sembra grave che i rapporti siano diventati complicati non solo con la Romania. Se c'erano perplessità sulla reale consistenza politica di quel progetto, adesso ne abbiamo una deludente prova. Mi piacerebbe sapere la sua opinione al riguardo e in particolare se le prospettive di lungo termine di un'alleanza mediterranea possano concorrere a placare la polemica in atto. Fabio Pietribiasi Vicenza Caro Pietribiasi, F ra i membri della Comunità europea vi sono sempre stati dissidi e divergenze. Vi fu una fase particolarmente critica quando la Francia di de Gaulle disertò per alcune mesi le riunioni comunitarie e provocò la crisi della "sedia vuota". Vi fu l'offensiva di Margaret Thatcher contro la politica agricola comune che si concluse con la concessione alla Gran Bretagna di condizioni più favorevoli. Vi furono sulle più diverse questioni veti incrociati che ritardarono di parecchi mesi l'approvazione del bilancio. Ma lei ha ragione quando osserva che l'allargamento del 2004 e l'ingresso di altri due Paesi nel 2007 hanno considerevolmente peggiorato il clima dell'Unione. Sarebbe stato possibile affrontare il problema dell'allargamento con un diverso calendario? All'inizio degli anni Novanta, sino alla firma del Trattato di Maastricht per la creazione dell'unione monetaria, vi furono lunghe discussioni sul modo in cui la Comunità avrebbe dovuto trattare gli "orfani" del-l'Urss, abbandonati come trovatelli di fronte alla porta della nostra casa. Avremmo dovuto dare priorità all'allargamento per creare il più rapidamente possibile una comunità di Paesi democratici? O avremmo dovuto "approfondire" anzitutto la nostra unione e accogliere i nuovi candidati soltanto in un secondo tempo? Fu questa, pur senza dirlo esplicitamente, la decisione adottata. Puntammo sull'approfondimento dell'Unione e cercammo di aiutare gli ex satelliti a mettere ordine nelle loro case. Sarebbero entrati nell'Ue soltanto dopo avere collaudato i loro sistemi democratici, ripulito le loro burocrazie corrotte, riformato i loro sistemi legali e dimostrato al mondo di rispettare i principi su cui è fondata, sin dalla momento della sua costituzione, l'unione fra i Paesi dell'Europa occidentale. Creammo in altre parole due percorsi paralleli di cui il primo (quello dell'unione economico-monetaria) avrebbe dovuto correre più rapidamente del secondo. Se ci fossimo attenuti a questa linea, i nuovi membri sarebbero entrati in una organizzazione fortemente integrata, dotata di buone regole istituzionali, capace di accogliere nuovi membri anche e soprattutto perché capace di governare se stessa. Ma improvvisamente, soprattutto dopo l'avvento di Romano Prodi alla presidenza della Commissione, la strada dell'allargamento cominciò a essere più rapida e scorrevole di quella dell'approfondimento. Invece di scrivere le nuove regole istituzionali dell'Unione prima di aprire le nostre porte ai nuovi arrivati, invitammo a scriverle insieme a noi alcuni Paesi che non avevano tradizioni europeiste ed erano soprattutto interessati a salvaguardare gelosamente la loro sovranità nazionale. Il risultato di questo errore fu il Trattato di Nizza del dicembre 2000, un accordo che rendeva l'Unione, di fatto, ingovernabile, una delle peggiori pagine della storia europea. Il resto, dalla Convenzione europea ai referendum falliti del 2005 e al Trattato di Lisbona dell'anno scorso, è storia recente. è possibile sperare che la crisi costituzionale sia stata risolta e che l'Unione europea, quando il trattato di Lisbona verrà ratificato, possa finalmente cominciare a navigare in acque migliori. Ma il brusco allargamento e la mancanza sinora di buone regole istituzionali, hanno reso l'Unione, in questi ultimi tempi, un luogo di scontri, dissidi, accuse reciproche. Irriducibilmente europeista, mi consolo dicendomi che abbiamo superato in passato altri brutti momenti e che anche questo potrebbe essere un esame di passaggio sulla strada di una maggiore integrazione.

Torna all'inizio


Assicuratore braidese al vertice di Ascom Fidi (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

SOSTEGNO AL CREDITO. LANGHE E ROERO Assicuratore braidese al vertice di Ascom Fidi Il braidese Luigi Purcaro, 68 anni, assicuratore, ha sostituito Sergio Vacchetti di Alba (ora vicepresidente) alla guida dell'"Ascom Fidi Langhe e Roero". È la società cooperativa di sostegno al credito per operatori di commercio, turismo e servizi, aderente alla Confcommercio provinciale. "Il 2007 è stato l'anno con i migliori risultati di sempre - dice Purcaro -: approvate 265 richieste di finanziamento su 270 presentate, con 12,8 milioni di euro di prestiti erogati. In un momento di crisi del commercio di vicinato (raccoglie quasi il 40% dei finanziamenti), si tratta di un servizio fondamentale, perché rappresenta l'unica forma di sostegno a cui gli esercenti possono accedere, con poca burocrazia e tassi agevolati rispetto a quelli medi del mercato: almeno 1,5 punti percentuali in meno". Lo "sconto" è frutto degli accordi tra Ascom Fidi Langhe e Roero e istituti bancari del territorio. In aumento poi il numero dei soci: da 3.356 nel 2006 ai 3.457 di oggi. Aggiunge il neo-presidente: "La speranza nel prossimo triennio è di crescere ancora. In futuro, secondo le regole europee, dovremmo unirci con gli altri Confidi: una prospettiva necessaria, ma che non avverrà a breve".

Torna all'inizio


Unico team per 10.000 imprese l'upa: decisi a contare di più (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino di Padova, Il" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Provincia Unico team per 10.000 imprese L'Upa: "Decisi a contare di più" I 4 mandamenti nel coordinamento con i parlamentari locali CAMPOSAMPIERO. L'Upa dell'Alta Padovana, 4 mandamenti, 33 Comuni, 10.480 imprese artigiane, si "confedera" e nomina Paolo Zanin funzionario di area unico affidandogli il compito di intraprendere ogni iniziativa per contare di più. Ieri l'annuncio congiunto dei 4 presidenti mandamentali Giuseppe Macchion (Camposampiero), Antonio Campagnolo (Cittadella), Stefano Toffan (Piazzola) e Moreno Favaron (Vigonza), del capo ufficio di Camposampiero Roberto Salvi e del consulente finanziario Alberto Adami. Primo atto, la costituzione di un tavolo di concertazione coi parlamentari eletti e l'istituzione di una consulta dell'Alta Padovana. Da Cittadella l'idea che vi facciano parte anche il Bassanese, il Vicentino e la Castellana: "Facciamo una squadra da contrapporre al tavolo politico" ha proposto Campagnolo. Puntuale anche l'elenco delle doglianze raccolte nei 107 incontri con la base, gli amministratori locali e gli enti. Ne è scaturito un quadro preoccupante per la categoria: ingabbiata da regole e burocrazia, bloccata da una viabilità vetusta, vessata dal credito e colpevolizzata negli infortuni sul lavoro. I piccoli artigiani chiedono anche regole differenti per le loro aziende, che spesso contano appena un paio di dipendenti, rispetto agli obblighi delle grandi imprese. Tariffe del costo del lavoro diverse e buste paga dei dipendenti più leggere. L'Alta è un bacino di peso rispetto alla provincia: vi si concentra il 30% delle attività. "Nell'ultimo biennio ha avuto un tasso di crescita tendenzialmente in linea con quello provinciale - ha affermato Favaron - La media degli ultimi 5 anni, invece è superiore. Eppure l'artigianato tira ancora la cinghia. Le imprese sotto i 10 dipendenti stentano a svilupparsi, il lavoro non cresce. Per assurdo sono quelle che hanno il più alto tasso di occupazione a tempo indeterminato, 99 contro 88 in ambito padovano. Le criticità emerse dalla base associativa riguardano strade, sicurezza, finanziamenti bancari". Macchion ha riproposto l'abolizione degli studi di settore "che stanno mettendo in crisi tante aziende" e la revisione del costo dei rifiuti. "Il grosso problema è la totale assenza di sicurezza in cantieri e capannoni - ha aggiunto Toffan - Chiudiamo alla sera senza sapere cosa troveremo la mattina dopo. Nelle zone produttive dove s'insediano camper e roulotte si sono registrati parecchi furti. Altro grosso problema la scarsa fluidità nella viabilità: in alcune zone ci sono punti critici che vanno risolti anche con l'intervento della Provincia". Molto agguerrito Campagnolo, intenzionato a battere cassa con gli eletti al Parlamento: "Basta con gli studi di settore e con la concorrenza sleale di cinesi fatta nello scantinato a fianco. C'è poi bisogno di una vera formazione, che parta dalla scuola. Ci viene poi a mancare il rapporto umano nel credito, che sarà dato pigiando un bottone del computer e solo a fronte di determinati requisiti. Bisogna anche finirla con la repressione sulle strade fatta a livello di bracconaggio dai vigili. Quanto al costo dei nostri prodotti, gli utenti sappiano che la competitività finisce quando i nostri prodotti varcano il portone delle nostra aziende e il tempo che i nostri autisti passano sulle strade fermi al rosso o ai passaggi a livello chiusi incide sul prezzo finale". C'è una lamentela anche nei confronti della magistratura, troppo lenta nell'emettere le sentenze nei contenziosi. "Non ci sono più pagamenti a 30 giorni, ormai si viaggia sui 160 - ha protestato Raffaele Zordanazzo (Cittadella) - Però l'Iva la dobbiamo anticipare, anche quando non ci pagano, e per avere i soldi dobbiamo attendere 6 anni per una sentenza". (Giusy Andreoli).

Torna all'inizio


Questa povera Italia alla deriva (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale di Brescia" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Edizione: 07/06/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:Libri. Nel nuovo libro-denuncia di Stella e Rizzo i mali che paralizzano il nostro Paese Questa povera Italia alla deriva Burocrazia, politica, privilegi, soprusi, ritardi... Un'aula di tribunale. Il malfunzionamento della giustizia è uno dei nostri mali "Chissà che gran Paese saremmo senza tutti questi difetti, questi furbi o disonesti in giro, questa burocrazia borbonica e certa politica...". Quante volte ognuno di noi si è trovato a pensarlo davanti a un'esperienza personale negativa oppure commentando fatti nazionali. Qualunquismo? Troppo facile eliminare con una parola ed una supponente alzata di spalle lo sdegno di un cittadino di fronte, che so, ad una causa civile lunga decenni oppure il malessere di un aspirante imprenditore che per poter aprire un'attività deve subire il calvario. Lacci e lacciuoli, privilegi e soprusi, ritardi e incompetenza, menefreghismo e arroganza... Quanti ostacoli sul cammino dello sviluppo sociale, economico, culturale dell'Italia. Oddio, non sono soltanto difetti nostri: ma qui da noi - talvolta con la patria indulgenza spocchiosa che ci vuole i più originali fra tutti - sono esaltati all'ennesima. Una conferma - ben al di là delle più pessimistiche visioni - arriva dal nuovo libro di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, i due inviati del Corriere della Sera autori de "La Casta", dedicato ai privilegi dei politici. "La deriva. Perché l'Italia rischia il naufragio" è un'inchiesta denuncia - documentata e articolata - sullo stato comatoso di ampi settore del nostro Paese. Come il libro precedente anche questo è destinato ad avere grande successo grazie alla scrittura agile ed ironica, ma soprattutto alla carica esplosiva del contenuto. Basta elencare titoli e sottotitoli dei 17 capitoli: Quando i cinesi eravamo noi (Solo 270 giorni per fare la Costituzione, 8 anni per l'Autosole); Sempre più ai padri, sempre meno ai figli (E ogni neonato ha 250mila euro di debito pensionistico); Bolli, sempre bolli, fortissimamente bolli (Per aprire una trattoria 71 timbri, per una licenza edile 27 mesi); Infrastrutture: da primi a ultimi (13 anni per un ponte di 81 metri, 4 a Shanghai per 36 km); Cristoforo Colombo è finito in secca (Porti, navi, aerei, treni: fotografie di un declino); Ingordi d'energia senza pagar dazio (Il nucleare no, il petrolio no, gli inceneritori no, l'eolico no...); Qui ci vuole un commissario (Emergenza! Emergenza! E lo Stato aggira le regole dello Stato); Il sole buio della "Florida d'Europa" (Insicurezza, estorsioni, rapine: e gli investimenti fuggono); Il processo? Ripassi nel 2020 (Due giorni di cella all'uxoricida, 35 anni di rinvii per un fallimento); Ho frodato i risparmiatori: embè? (In Usa decenni di carcere per un crac, qui 104 giorni per Tanzi); Perdono, perdono, perdono (Tutti condonati: evasori, abusivi, deltaplanisti...); I dipendenti pubblici? Dieci e lode a tutti (Il miracolo di S. Precario: assunzioni per sanatoria dal 1859); Niente pagelle, siamo professori (Nove milioni di somari promossi, 574 telefonate per un supplente); Lauree belle, lauree fresche, prezzi buoni! (Università in crisi: dai concorsi taroccati agli atenei fai-da-te); Prostate d'oro, primari tesserati (E al S. Camillo un letto costa come una suite al Plaza di New York); E c'è chi vuole l'Albo degli imam (Gli Ordini non tengono in ordine ma guai a chi li tocca); Taglia taglia, hanno tagliato i tagli (Solo volenterose sforbiciatine agli sprechi della politica). Bastano? Naturalmente c'è un'Italia che funziona, ma gli esempi che Rizzo e Stella propongono a centinaia nel libro sono esperienza quotidiana, non estremizzazioni. Sul banco degli accusati ci sono i politici, ma non solo: direi un po' tutta la classe dirigente di questo Paese. E anche i cittadini, che troppo spesso allargano le braccia o assistono impotenti accettando l'andazzo. Alla fine il libro chiama ognuno di noi ad esercitare un valore civico supremo: quello della responsabilità, del prendersi cura. Tocca a noi, non agli altri. Per salvarci dalla deriva. LA DERIVA AutoreGian Antonio Stella e Sergio Rizzo EditoreRizzoli Pagine305 Euro19,50 Enrico Mirani.

Torna all'inizio


Bimba senza nome La madre aveva scelto di chiamarla Gaia (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

BUROCRAZIA. SERVONO DUE NULLA OSTA Bimba senza nome La madre aveva scelto di chiamarla Gaia [FIRMA]SILVANA MOSSANO CASALE MONFERRATO Quando potrà avere ufficialmente un nome la bimba nata dalla donna in coma si chiamerà Gaia. È quello che la mamma aveva scelto per lei. Forse così aveva già cominciato a chiamarla mentre la sentiva muoversi nel proprio grembo. Poi, in seguito allo sciagurato incidente del 20 maggio scorso, in cui, investita vicino a casa in salita S. Anna, ha battuto la testa ed è finita in coma, con la sua piccola non ha più potuto parlare. Due giorni dopo, i medici dell'ospedale di Alessandria, dove è stata ricoverata, hanno deciso di farla partorire con cesareo indotto. Ma i suoi famigliari e gli amici ben sapevano che per quella bambina, nata a insaputa della mamma il 22 maggio, c'era già un nome allegro bell'e pronto, Gaia appunto. E, pare, che nessuno intenda opporsi a quella volontà, neppure il padre albanese di 30 anni che ieri mattina, accompagnato dal suo avvocato, Massimiliano Borsalino di Valenza, si è presentato all'Ufficio Anagrafe di Alessandria e ha avanzato la richiesta di riconoscimento della bambina. L'avvocato Borsalino fa presente che, prima di formalizzare l'atto, l'ufficiale dell'Anagrafe deve inviare la pratica al Tribunale dei minori perché dia l'autorizzazione; in più, ogni volta che la paternità o la maternità riguarda uno straniero, occorre acquisire anche il nulla osta dal consolato di appartenenza. Non si sa quanto potrà durare l'iter, ma potrebbe non bastare una settimana. Nel frattempo, l'avvocato Paolo Casalone che aveva presentato istanza di affidamento per i nonni naturali della neonata, attende la risposta dal Tribunale dei minori. La decisione del padre di riconoscere giuridicamente la bambina non è detto debba essere in contrasto con la richiesta di affidamento avanzata dai genitori della donna (e, insieme a loro, dalla sorella e da una cugina), perché l'uomo, come ha detto l'avvocato Borsalino, "è pronto ad assumersi oneri e diritti di un genitore" e questo potrebbe voler significare il suo interessamento a incontrare la figlia secondo orari e date indicate dal tribunale. Altra attesa dolorosa è quella del risveglio della donna: il suo trasferimento dalla Rianimazione al reparto di Neurologia viene interpretato come un segnale positivo.

Torna all'inizio


Oberrauch: <Spremuti come limoni> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Alto Adige" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-06-07 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE I temi locali Assoimprenditori: troppi balzelli da enti e Camera di commercio Oberrauch: "Spremuti come limoni" BOLZANO - "Ormai siamo spremuti come limoni da Stato, Provincia, Comuni e persino Camera di commercio ". Non ha usato perifrasi Christof Oberrauch, presidente di Assoimprenditori, ma è andato subito al sodo per esprimere il disagio degli industriali altoatesini di fronte al carico fiscale. Di fronte ad una congiuntura internazionale negativa, Oberrauch ha invocato una reazione con una strategia collaudata: "Ridurre le pretese e rimboccarsi le maniche. è una ricetta che deve valere per tutti: imprese, politici, parti sociali". Dopo aver esaminato la situazione nazionale, Oberrauch ha chiarito: "I salari si possono aumentare a tre condizioni. Se i dati macroeconomici internazionali sono favorevoli; redistribuendo solo ciò che si è prodotto, quindi aumentando la produttività; abolendo tasse inique come l'Irap". Per il presidente degli industriali "in Alto Adige la situazione è migliore rispetto al resto d'Italia, grazie alla gestione corretta dell'autonomia e alla concertazione vissuta nei fatti. Ma i sintomi delle patologie italiane ci sono tutti e si fanno sentire perché terra di confine, con competitor che, pochi chilometri più a nord, pagano solo il 25% in tasse contro il 60-70% dell'Italia, e in più hanno terreni a prezzi vantaggiosi, fonti energetiche meno costose e burocrazia efficiente". Quindi il richiamo agli enti: "Spremono cittadini e imprese come limoni. Come stupirsi, poi, se le aziende non sono più competitive sui mercati internazionali? Dobbiamo cambiare rotta: meno tasse e imposte per tutti, meno Stato e Provincia, più iniziativa individuale. Occorre abbattere i costi della politica introducendo cariche a titolo gratuito, come facciamo nella nostra associazione, e aiutare il ceto medio, oggi escluso dalle agevolazioni sociali". Invito chiaro al presidente della Provincia: "Ci servono infrastrutture, ma le risorse scarseggiano. Occorre creatività. Ecco perché sempre più spesso proponiamo soluzioni di Pubblic Private Partnership ". Luis Durnwalder, presidente della Provincia, ha raccolto le proposte di Oberrauch e rilanciato: "Noi siamo pronti a collaborare, ma voi dovete darvi da fare di più. Di grandi opere ne abbiamo fatte tante, non possiamo costruire all'infinito. Puntate di più sull'export e su lavori fuori provincia, anche all'estero". Il Landeshauptmann ha sottolineato: "Siamo autonomi, vero, ma il 70% delle norme arrivano ormai dall'Unione europea. Possiamo muoverci solo dentro i paletti fissati dall'Ue e da Roma. Abbiamo ridotto l'Irap di mezzo punti per tutte le aziende e di un altro mezzo punto per chi rinuncia ai contributi. Stiamo cercando di ridurre la burocrazia, di abolire i contributi a pioggia e di creare l'autonomia energetica provinciale. Stiamo anche avviando la privatizzazione di società a capitale pubblico come Sel, Brennercom e Hotel Terme". F. E.

Torna all'inizio


Marcegaglia: salari legati alla produttività (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Alto Adige" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-06-07 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Marcegaglia: salari legati alla produttività La presidente: "Contratti nazionali da alleggerire, meglio trattare in azienda" "Burocrazia e carico fiscale superiori alla media europea Irap da tagliare come è stato fatto a Bolzano" BOLZANO - Contratti da rifare, taglio delle tasse e della spesa pubblica, efficienza della burocrazia, dialogo sul nucleare, sostegno alle infrastrutture necessarie. Quello di Emma Marcegaglia, da due settimane presidente di Confindustria, è stato un intervento a 360 gradi. Applauditissima sin dall'ingresso in sala, allo Sheraton, l'ospite d'onore dell'assemblea annuale di Assoimprenditori si è presentata, ieri mattina, con una stampella per una distorsione alla caviglia, rimediata giocando con la figlioletta ". I contratti "Sembrerebbe che in Italia vi siano le condizioni per affrontare i problemi, con un governo che ha una maggioranza chiara e con l'impatto derivato dalla semplificazione del quadro politico - ha esordito la presidente -. Ma non c'è più tempo e non ci sono più alibi, nemmeno per noi imprenditori. Non c'è spazio per antipolitica, demagogia e lamento fine a se stesso ". La prima urgenza, secondo Emma Marcegaglia, è la riforma del mercato del lavoro: "L'accordo del luglio '93 per certi versi ha funzionato, ma oggi mostra limiti ed occorre modificare le relazioni sindacali per legare i salari alla produttività. L'obiettivo non è annullare la contrattazione nazionale, ma di alleggerirla, spostando quanto più possibile della parte normativa e retributiva a livello aziendale. Nessuna deroga a concetti come merito, efficienza e produttività. Altrimenti non ci resta che delocalizzare". Fisco e burocrazia "La tassazione reale sulle imprese - ha sottolineato la presidente introducendo il secondo tema - è superiore alla media europea. Giusto ridurre il disavanzo pubblico, ma tagliando la spesa pubblica e recuperando l'evasione fiscale. L'Irap, ad esempio, è una tassa che grava sul numero di occupati: va rimodulata e resa deducibile. Se l'Alto Adige ha avuto il coraggio di ridurla, altre Regioni l'hanno aumentata per coprire le spese sanitarie". Marcegaglia dura sulla burocrazia: "Il numero di leggi e regolamenti italiani non ha eguali in Europa. Le imprese spendono ogni anno 15 miliardi per far fronte alle esigenze della burocrazia. E nemmeno le regioni autonome, come Bolzano, sono riuscite a fare di meglio. Federalismo fiscale? Sì solo se riduce costi e burocrazia". Strutture ed energia Secondo la presidente di Confindustria "l'Italia paga un handicap infrastrutturale grave. Abbiamo due grandi progetti per le mani. Il primo è un piano della logistica integrata che colleghi porti, aeroporti, ferrovie e interporti. Il secondo è un pacchetto di misure per realizzare opere pubbliche in tempi brevissimi, dialogando con la gente, magari assicurando risarcimenti, ma impedendo a tutti i comitati spontanei di bloccare qualsiasi progetto". Sull'energia ha aggiunto: "Il 90% del gas ci arriva da Libia, Algeria e Russia, Paesi che talvolta fanno un uso politico del-l'energia, ma è anche un problema di costi, con un 30-40% di gap con l'Europa. Ci servono subito 4 o 5 rigassificatori che ci consentano di importare gas anche da altri Paesi, oltre ad un vero piano di risparmio energetico. Sul tema del nucleare, anche dopo quanto accaduto in Slovenia, occorre affrontare il discorso in maniera molto laica e concreta". Felice Espro Star Oberrauch consegna un mazzo di fiori alla presidente Carismatica Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria.

Torna all'inizio


Marcegaglia lancia i salari flessibili Asgb: si può fare (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere Alto Adige" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: PRIMA - data: 2008-06-07 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Industriali Marcegaglia lancia i salari flessibili Asgb: si può fare BOLZANO - Grandi applausi ieri per Emma Marcegalia, intervenuta all'assemblea annuale di Assoimprenditori. La presidente di Confindustria ha parlato di contratti da rifare, taglio delle tasse e della spesa pubblica, efficienza della burocrazia, dialogo sul nucleare, sostegno alle infrastrutture necessarie. "Sembrerebbe - ha detto - che in Italia vi siano le condizioni per affrontare i problemi, con un governo che ha una maggioranza chiara e con l'impatto derivato dalla semplificazione del quadro politico. Ma non c'è più tempo e non ci sono più alibi, nemmeno per noi imprenditori. Non c'è spazio per antipolitica, demagogia e lamento fine a se stesso". La prima urgenza, secondo Emma Marcegaglia, è la riforma del mercato del lavoro: "L'accordo del luglio '93 per certi versi ha funzionato, ma oggi mostra limiti ed occorre modificare le relazioni sindacali per legare i salari alla produttività. L'obiettivo non è annullare la contrattazione nazionale, ma di alleggerirla, spostando quanto più possibile della parte normativa e retributiva a livello aziendale". Scettici i sindacati: "I salari sono nazionali, altrimenti spacchiamo il mondo del lavoro". A PAGINA 2 Espro.

Torna all'inizio


Le testimonianze degli imprenditori (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-06-07 - pag: 2 autore: Le testimonianze degli imprenditori. I vincoli: burocrazia, relazioni industriali, scarso spazio al merito "Così l'Italia frena gli investimenti" Franco Vergnano SANTA MARGHERITA LIGURE Dal nostro inviato L'Italia non riesce ad attirare gli investimenti esteri. Tra i motivi che frenano le multinazionali a localizzarsi in Italia c'è anche la scarsa flessibilità del nostro sistema. La prima tavola rotonda dell'incontro di Santa Margherita è servita a fare il punto con imprenditori e top manager di modelli, esperienze e prospettive delle imprese nell'era della flessibilità. Alessandro Profumo ha detto che una parte del lavoro di back office di Unicredit potrebbe essere localizzato in Italia invece che in Polonia. "Per fare questo – ha detto il Ceo dell'istituto di credito – mi basta la vicinanza di un aeroporto e una connessione internet e banda larga. Ma se localizzo il centro in Calabria, per esempio, ho più o meno gli stessi costi di Milano. E questo è assurdo. Con il risultato che il gruppo è costretto a investire in un altro Paese europeo. Se ci fosse la possibilità di fare contratti in deroga, forse quei posti di lavoro resterebbero in Italia". Un tasto analogo è stato toccato da Vincenzo Giori, a.d. di Siemens Italia. "Dovevamo fare nuovi,forti investimenti in alcuni impianti – ha denunciato –ma per essere ammortizzati avevamo bisogno del terzo turno e del lavoro distribuito su sette giorni. Il lungo negoziato con il sindacato non ci ha però permesso di presentare alla capogruppo condizioni accettabili. E di conseguenza quei posti di lavoro sono andati all'estero". Due casi che hanno spiegato perché l'Italia non cresce. A queste motivazioni Sonia Bonfiglioli, che guida il gruppo di famiglia con 3mila persone nel mondo, ha ricordato come l'Italia proprio non si riesce a considerare, e valutare, in maniera positiva il merito. Ma qualche eccezione c'è, come ha raccontato Luca Rossi, managing partner di At Kearney. "Noi tutti gli anni – ha spiegato il giovane manager – distribuiamo bonus consistenti a tutti i collaboratori. Ovviamente la precondizione essenziale è che ci siano i risultati". Anche Mario Moretti Polegato ha insistito su questo tema: "Il futuro del Paese e delle nostre aziende – ha detto il fondatore della Geox – dipende in larghissima misura dalla valorizzazione delle risorse umane. A cominciare dal saper far entrare i manager nelle aziende di famiglia. Su questo versante devo dire che il family business italiano deve aggiornarsi anche sul piano culturale ". Pure Massimo Giordana, a.d. della Diws, ha raccontato la positiva esperienza di un'azienda che è riuscita a inserire nel premio di risultato una serie di indicatori molto attuali. Come ad esempio l'aggancio del bonus al livello di "infortuni zero". REGOLE E CRESCITA Giori (Siemens): sul terzo turno il tavolo è stato aperto troppo a lungo Moretti Polegato: le aziende di famiglia devono rinnovarsi.

Torna all'inizio


Il Comune inaugura il faro di San Cataldo (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Corriere del Mezzogiorno - LECCE - sezione: LECCE - data: 2008-06-07 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE Il rilancio La vicesindaca Poli Bortone ha presentato i progetti per il recupero e la valorizzazione delle marine leccesi Il Comune inaugura il faro di San Cataldo La cerimonia si svolgerà il 27 giugno. A Ferragosto in programma il Carnevale Palazzo Carafa convoca una conferenza di servizi per l'affidamento dei servizi sul territorio. Via al progetto per la pulizia degli arenili LECCE - Ci sarà perfino un carnevale il giorno di Ferragosto. E poi, tornei sportivi, mercatini del gusto e dell'artigianato, servizi vari sulle spiagge libere. Questo e molto altro si annuncia sulle Marine leccesi già a partire del-l'estate 2008, che inizia ufficialmente il 15 giugno. Lo ha annunciato, ieri mattina, nell'aula consiliare di Palazzo Carafa, la vice sindaca di Lecce, Adriana Poli Bortone, titolare anche della delega alle Marine. Con lei, l'assessore ai Lavori pubblici, Severo Martini, quello allo Sport, Massimo Alfarano, il dirigente del settore Strategie territoriali e Patrimonio, ingegner Nicola Elia, e tutto lo staff di tecnici comunali che ha lavorato all'elaborazione della pagina del sito web del Comune di Lecce dedicata appunto alle Marine. L'incontro con la stampa e con una ventina di titolari dei lidi leccesi, infatti, era stato convocato proprio per la presentazione del nuovo servizio sul web. I progetti La prima iniziativa annunciata dalla senatrice Poli Bortone riguarda la convocazione, la prossima settimana, di una conferenza dei servizi per il rilascio di alcune autorizzazioni. "Qualche tempo fa spiega la vice sindaca - il Comune ha pubblicato un bando per la gestione dei servizi sulle spiagge libere. Hanno risposto in circa 50 e, poiché si tratta anche di creare dei posti di lavoro, vogliamo che la burocrazia non rallenti l'iniziativa dei privati". I servizi indicati nel bando riguardano la vendita di bibite, l'affitto di ombrelloni e sedie, il noleggio di bici e altro ancora. La vice sindaca annuncia poi l'inaugurazione del nuovo faro di San Cataldo per il giorno 27 giugno, le tappe del festival della canzone leccese nelle Marine, il Carnevale a Ferragosto con tutte le scuole di ballo, le olimpiadi delle Marine con organizzazione di incontri e tornei di sport vari. "Mi piacerebbe, poi - aggiunge la senatrice di An - organizzare una giornata del turista, una o due volte al mese, una sorta di fiera nella quale far conoscere i nostri prodotti tipici, sia gastronomici che artigianali. Sarebbe una vetrina importante per le nostre aziende, e non approfittare del periodo estivo sarebbe davvero un peccato". I servizi La vice sindaca informato poi gli operatori che è stata stipulata una convenzione per la pulizia dell'arenile tre giorni a settimana. "Chiedo a voi - dice Adriana Poli Bortone rivolgendosi ai titolari degli stabilimenti balneari - di segnalare qualsiasi disservizio perché la pulizia ha un costo e vogliamo che funzioni al meglio". Gli operatori saranno anche chiamati a segnalare qualsiasi evento o manifestazione che sarà poi inserita sulla pagina web dedicata alle Marine, così come dovranno raccordarsi con l'assessorato allo Sport per redigere un unico calendario delle manifestazioni sportive. "Ci sono moltissimi turisti - dicono gli operatori - che scelgono il luogo di villeggiatura anche sulla base dell'offerta nel campo dello sport". Il sito web Infine, la pagina web, vera ragione dell'incontro. Vi si accede dal portale del Comune di Lecce attraverso il link "Lecce e le sue marine". Da lì, si accede poi alle sezioni dedicate a ciascuna località (San Cataldo, Frigole, Torre Chianca, Torre Rinalda, Casalabate), all'interno delle quali ci sono informazioni su orari dei bus, farmacie, pronto soccorso, pro-loco, chiese, stabilimenti balneari, hotel e ristoranti. In seguito, ci sarà anche un forum, per dialogare direttamente con i turisti, e una sezione dedicata alle news. Francesca Mandese Una immagine di San Cataldo, marina di Lecce (foto Fabio Serino) L'appello Poli Bortone: "I titolari degli stabilimenti balneari segnalino eventuali disservizi per i turisti".

Torna all'inizio


Fisco e burocrazia frenano le imprese dell'Alto Adige (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2008-06-07 - pag: 25 autore: Il presidente Oberrauch denuncia gli svantaggi competitivi "Fisco e burocrazia frenano le imprese dell'Alto Adige" Claudio Pasqualetto BOLZANO Christof Oberrauch, presidente di Assoimprenditori di Bolzano, è andato diritto sull'obiettivo con un'immagine agreste: nei Paesi vicini le imprese sono considerate, nella peggiore delle ipotesi, vacche da mungere e quindi vengono "allevate bene ed in salute", in Italia si continua a ritenerle alla stregua di "criminali o bestiame da macello". All'assemblea degli industriali altoatesini, presente la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, si è avuta netta la percezione di ciò che "brucia" prima di ogni altra cosa: la competitività. Una competitività difficile da mantenere quando – come ha ripetuto Oberrauch – al di qua dellafrontiera le Pmi continuano a pagare imposte che pesano per il 60-70%, mentre appena al di là non si va oltre il 25%. E poi ci sono i prezzi dei terreni più convenienti, l'energia che costa meno, regole più semplici ed una burocrazia di gran lunga più veloce ed efficente. La collaborazione non manca certo con la Provincia autonoma, "ma il problema è che tutti gli enti pubblici non esitano a spremere cittadini ed imprese come limoni". "Dobbiamo cambiare rotta – ha detto il presidente di Assoimprenditori – meno tasse ed imposte per tutti, meno Stato e Provincia, più iniziativa individuale ". E poi sostegno alla famiglia, interventi su produttività e reddito, meritocrazia. L'Alto Adige che corre abbondantemente più della media italiana, che ha tassi di disoccupazione sotto il livello fisiologico, esporta però ancora poco ed ha bisogno di trovare strade nuove per una ulteriore crescita e per tenere il passo di Austria e Germania. Un passo avanti è stato fatto con il taglio di mezzo punto di Irap che diventa un punto per le imprese che rinunciano ad altre sovvenzioni pubbliche, "una manovra che ci è costata 30 milioni di euro" ha sottolineato il presidente della Provincia Luis Durnwalder, ma le imprese chiedono un'azione più articolata e condivisa. Richiesta e motivazioni che hanno trovato concorde Emma Marcegaglia soprattutto sui temi della competitività, della produttività, dell'efficenza, del merito. Parlando delle spinte federaliste e dell'esperienza di autonomia di Bolzano la presidente di Confin-dustria ha però affermato, raccogliendo il "meno Provincia" di Oberrauch, che bisogna fare molta attenzione per evitare che quello che è un processo giusto ed atteso si trasformi in realtà in una moltiplicazione di inefficenze e di burocrazia. Si è parlato in assemblea anche della partita più importante che si sta giocando sul territorio, vale a dire la realizzazione del nuovo tunnel ferroviario del Brennero. Innocenzo Cipolletta, presidente di Fs, ha ricordato che è un'opera già avviata, non certo in discussione; ha confermato il 2020 come termine dei lavori sia per il tunnel che per l'adeguamento della tratta d'accesso da Verona; ha spiegato che non ci sono alternative visto che già nel 2015 il corridoio del Brennero sarà in sofferenza. "Ma sia chiaro fin d'ora -ha detto - che non basta il tunnel, servono politiche precise che favoriscano il trasporto su ferro". IL DIVARIO CON L'AUSTRIA "Al di qua della frontiera le Pmi pagano imposte che pesano per il 60-70% mentre al di là non si va oltre il 25%" Christof Oberrauch.

Torna all'inizio


Le nuove relazioni industriali (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2008-06-07 - pag: 13 autore: DALLA PRIMA Le nuove relazioni industriali La produttività crea, laddove il confronto sindacale si svolga sulla base di analisi appropriate, un legame tra il miglioramento delle performance dei singoli con quello dell'intera performance d'impresa, fino a mettere in campo le strategie di internazionalizzazione o di investimento in ricerca e sviluppo. E introduce la discriminante del merito che vale sia verso il talento dei singoli, sia verso quello dell'impresa tutta. I cittadini elettori hanno scelto con chiarezza: Governo e Parlamento hanno potuto riavere i loro spazi, nonostante una legge elettorale imperfetta. La politica li userà per definire la cornice delle scelte pubbliche. Le parti sociali sembrano rientrare nei ruoli pre-politici e concentrano l'attività nelle materie proprie della rappresentanza dei cittadini produttori e dei cittadini consumatori. Rientra in questa nuova dialettica la scelta fatta dal Governo Berlusconi di alleggerire il carico fiscale sugli straordinari e sui premi: avrà effetti importanti per le buste paga e potrà aiutare anche le scelte delle parti sul nuovo sistema di contrattazione. Non è solo nella visione della Confindustria che il nuovo equilibrio salariale dovrà concentrarsi nelle aziende attraverso la contrattazione di secondo livello. Anche il sindacato parla di una nuova stagione che apra più spazi in azienda. Del resto è consapevolezza comune che, ad esempio, la proliferazione dei settori della contrattazione nazionale forse sia servita soprattutto a creare e ad alimentare burocrazie associative ormai superate. Di qui la necessità di accorpare alcuni comparti. è consapevolezza comune anche l'idea che debba essere il talento a essere premiato: la trattativa sarà su chi avrà il ruolo per determinare chi e quanto sia da incentivare. Federica Guidi si proietta verso il mondo della contrattazione su misura, individualizzata, tailor made. Il sindacato cerca un ruolo e controbatte che, da solo, il lavoratore non avrà mai una forza contrattuale equivalente a quella dell'impresa. In realtà per le professionalità ad alto contenuto qualitativo il mercato offre già oggi le migliori tutele, ma per i lavoratori a minor "caratura" il sindacato avrà ruolo – come ha detto ieri Pietro Ichino – solo se riuscirà davvero ad agire come "intelligenza collettiva". Alberto Orioli.

Torna all'inizio


Nella Ue il penale c'è, ma la priorità è espellere (sezione: Burocrazia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-06-07 - pag: 7 autore: Per gli illegali sanzione fino a un anno in Francia, Germania e Gb: in realtà si privilegia l'allontanamento - Spagna come l'Italia Nella Ue il "penale" c'è, ma la priorità è espellere di Marco Ludovico e Angela Manganaro Q uando la clandestinità è reato, gli immigrati rischiano fino a sei mesi di carcere in Gran Bretagna e Olanda, e fino a un anno in Francia, Svizzera e Germania. Negli Stati Uniti l'ingresso e il tentato ingresso sono puniti con una multa che va dai 50 ai 250 dollari. Ovunque la priorità è espellere, e farlo con meno burocrazia possibile. Senza passare per avvocati e tribunali. L'esempio piùchiaro di questa ambiguità è la Germania. La legge federale sul soggiorno del 2004 prevede un reato di ingresso illegale punibile fino a un anno di reclusione e con un'ammenda, ma pochi avvocati ne sono al corrente. Il reato rimane sulla carta: l'espulsione scatta subito per chi entra illegalmente nel Paese o non ha l'autorizzazione, e per chi non ottempera a un ordine di espulsione. In attesa che si definisca la procedura che porta quasi sempre a un rimpatrio coattivo, i clandestini rimangono in un centro di detenzione. Ora si vogliono intensificare i controlli all'ingresso conla rilevazione delle impronte digitali e lo scanner dell'iride. Anche l'esperienza francese dimostra che il reato di immigrazione clandestina non è l'arma decisiva che blocca gli ingressi irregolari: ha una valenza solo simbolica. Secondo il Code de l'entrée et du séjour del 2004, lo straniero irregolare – perché non ha i documenti, quindi un sans papiers –è punito con la reclusione fino a un anno e un'ammenda di 3.750 euro. Il giudice, inoltre, può vietare l'ingresso e il soggiorno per un periodo massimo di tre anni a chi è condannato per immigrazione clandestina. Il presidente Nicolas Sarkozy ha deciso di affrontare il problema-clandestini in modo più concreto: fissando una quota di 25mila rimpatri all'anno da effettuare con voli di linea. Sarkozy ha dovuto far fronte a numerose proteste –a cominciare dalle compagnie di bandiera – ma ha tenuto duro su un metodo che è stato utilizzato anche in Italia dal ministro dell'Interno del II governo Berlusconi, Beppe Pisanu e dal ministro Giuliano Amato. In Gran Bretagna l'immigrazione clandestina è un illecito amministrativo e penale. Anche se non ci sono i presupposti per iniziare un processo,lo straniero irregolare può essere comunque considerato clandestino ed espulso in via amministrativa, in base all'Immigration Act del 1971. Nel Regno Unito i reati connessi all'immigrazione sono più d'uno: ingresso illegale ( illegal entry) punito con la reclusione fino a sei mesi e pena pecuniaria. Le stesse sanzioni sono previste per l'overstaying, quando lo straniero rimane oltre il tempo consentito in territorio nazionale,e per il breaching a condition of leave, cioè la mancata ottemperanza a una condizione particolare contenuta nel permesso di ingresso.Molto più dure le sanzioni per chi favorisce l'immigrazione clandestina, aiutando lo straniero extra-Ue a violare la normativa sull'immigrazione ( facilitating the commision of a breach of immigration law): pena pecuniaria senza la previsione di un limite massimo e/o la reclusione da 6 mesi a 14 anni. Dal 29 febbraio, le autorità possono accedere ai locali delle aziende e multare i datori di lavoro che impiegano clandestini. In Spagna il reato di clandestinità non c'è. è però prevista una multa che può arrivare fino a 6mila euro. In alternativa,il giudice può disporre l'espulsione per chi entra o soggiorna illegalmente nella penisola iberica, e un divieto temporaneo di ingresso che va da tre fino a 10 anni. Il premier Josè Zapatero ha spinto per la firma degli accordi bilaterali con i Paesi di provenienza: non solo per i rimpatri ma anche per la formazione in loco di manodopera da poter impiegare nelle imprese spagnole. L'Immigration and Nationality Act statunitense prevede pene graduali. Si punisce l'ingresso o il tentativo con una multa di 50-250 dollari. Se lo straniero ha già subito una condanna civile per aver evitato ispezioni dell'Ufficio immigrazione, la pena pecuniaria raddoppia. Le sanzioni diventano più dure se si tenta di entrare o ottenere l'ingresso, con false dichiarazioni o occultando fatti: processo e prigione fino a sei mesi. Se c'è recidiva,la reclusione sale a un massimo di due anni. Rischia di più l'immigrato che si sposa o mette su una finta attività, per aggirare le leggi sull'immigrazione: carcere fino a 5 anni e multa di 250mila dollari. Il procuratore generale può ordinare l'espulsione del clandestino entro 90 giorni: durante questo periodo può decidere di metterlo in carcere. (Hanno collaborato il network Ius laboris e Transcrime).

Torna all'inizio


Dubbi, equivoci, confusione. La spedizione di un milione di lettere sull'Ici da parte d (sezione: Burocrazia)

( da "Messaggero, Il (Metropolitana)" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Chiudi di LUCA LIPPERA Dubbi, equivoci, confusione. La spedizione di un milione di lettere sull'Ici da parte del Comune sta suscitando tra i proprietari interrogativi che sembravano risolti. L'imposta sulla prima casa è stata definitivamente abolita dal Governo nei giorni scorsi con un decreto del ministro Tremonti. Ma la macchina della burocrazia capitolina, in attesa della decisione ufficiale, era già in moto e non si è riusciti a bloccare l'invio delle buste a centinaia di migliaia di proprietari. L'operazione, costi a parte (si parla di un milione e mezzo di euro, in parte sprecati), sta confondendo molti romani, specialmente i più anziani. Il che consiglia di ribadire la novità: l'imposta comunale gli immobili, per la prima casa, e sempre che vi si risieda, non c'è più e la cancellazione vale anche per le cosiddette pertinenze, cioè posti auto, cantine o soffitte. Le buste del Comune contengono una lettera, la guida all'Ici (oltre 30 pagine), e un bollettino in bianco per pagare. C'è, a dire il vero, un avvertimento esplicito: "Attenzione, nei giorni immediatamente precedenti la stampa di questo opuscolo... si legge sono state annunciati importanti novità... Il Governo, come riportano i mezzi di informazione, si appresta ad abolire l'Ici sull'abitazione principale già da giugno... Le informazioni nella guida si riferiscono quindi a immobili diversi dall'abitazione principale (seconde case e terreni)". Ma è bastato il recapito della busta per rinfocolare le perplessità. Tanto più che il "messaggio" è perentorio sui termini di pagamento: acconto il 16 giugno, saldo il 16 dicembre. "Perché mi mandano la lettera si chiedono in tanti se l'Ici non c'è più?". "Il problema dicono in Comune è che fino a pochi giorni fa non si conoscevano i dettagli dell'abolizione. Il decreto Tremonti è arrivato sulla Gazzetta Ufficiale la settimana scorsa. Stampa e spedizione degli opuscoli vengono preparate con mesi di anticipo. La vecchia amministrazione comunale aveva predisposto tutto. Bisognava tutelarsi: il provvedimento poteva escludere certi immobili (le case di lusso, ndr) o indicare modalità particolari (il proprietario di una prima casa non paga, anche se risiede altrove, se l'ha concessa a un parente entro il secondo grado, ndr). Non si poteva attendere l'ultimo momento per far partire gli invii". Ma lo stesso Campidoglio deve essersi reso conto che la fase di passaggio è quanto meno nebulosa. Tanto che il Comune ha fatto stampare centinaia di migliaia di locandine con questa scritta: "Abolita Ici 2008 abitazione principale dice il testo Già dall'acconto del 16 giugno non si deve più pagare". I manifestini stanno comparendo ovunque: negli uffici postali, in quelli comunali, sui autobus e nella metro. L'imposta, è bene ricordarlo, resta in vita per tutti gli immobili diversi dalla prima casa. "Forse ammette un dirigente comunale ci si poteva coordinare meglio. Si sarebbero risparmiati i soldi delle lettere e tanti equivoci".

Torna all'inizio


Rossoneri attivi ma la speranza resta il ripescaggio (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stampa Lanciano Rossoneri attivi ma la speranza resta il ripescaggio LANCIANO Niente di nuovo, con Lanciano sportiva che attende notizie sul futuro, dall'annuncio del nuovo allenatore, alla composizione dell'organico, per arrivare alle speranze di un ripescaggio che in molti ritengono probabile. Franco Oddo e la famiglia Maio sono in piena fase operativa, con Claudio Di Menno Di Bucchianico, che torna nel ruolo di segretario, alle prese con la burocrazia del caso. Pagati gli stipendi di competenza della nuova società, relativi all'ultimo mese e mezzo di campionato, è stata inviata in Federazione tutta la documentazione necessaria all'affiliazione, passaggio fondamentale affinchè la Virtus Lanciano possa iscriversi nel mondo dei professionisti. Solo una prassi, visto che il rischio che il progetto vada a monte solo per scelta della Figc non è da prendere nemmeno in considerazione.

Torna all'inizio


Europa al centro per uscire dall'impasse (sezione: Burocrazia)

( da "Tempo, Il" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Stampa Il punto di ANNA MAZZONE * Europa al centro per uscire dall'impasse L'Europa al centro. Potrebbe essere questo il fil rouge del nuovo governo. L'Italia sembra essere diventata più consapevole e sensibile ai grandi temi internazionali ed europei. Il summit della Fao che si è appena concluso lo conferma. In un momento cruciale, in cui le previsioni economiche per gli anni a venire sono sempre più nere, è proprio il "cappello" europeo che può aiutarci ad uscire dall'impasse. Lo ha compreso molto bene il presidente francese Nicolas Sarkozy, che ha approfittato dei riflettori di Roma per lanciare il nuovo sito dell'Eliseo sul semestre francese che inizierà a luglio, e lo sa bene anche Berlusconi, che proprio con Sarkozy ha trovato molti punti di contatto e una visione comune sul fronte caldo dell'immigrazione, sulla quale non a caso si pensa ad un "patto" europeo e a norme più stringenti contro l'immigrazione clandestina, ad una doverosa stretta sulle regolarizzazioni di massa e ad un sistema di espulsioni più semplice ed efficace. In tutto questo, l'Europa ha chiaramente un ruolo centrale, a cominciare dalla circolazione delle informazioni per garantire la sicurezza dei suoi 500 milioni di cittadini. Ecco che, dunque, il Parlamento europeo non è più solo un parcheggio dorato, ma un luogo dove vengono sempre più prese decisioni cruciali per il nostro futuro. La fame che batte alle porte del Vecchio Continente, la sfida delle tigri asiatiche, la crisi dei subprimes americani; sono solo alcuni dei punti che rendono gli europei così insicuri e che bloccano, di fatto, il dinamismo dell'Unione. Così sostiene anche il Nobel per l'Economia Edmund Phelps che dalle colonne del nuovo semestrale "Anthill.eu" sprona il Continente a darsi una scossa e a puntare sul commercio, in maniera tale da poter rispondere alla competizione con i giganti asiatici. L'Europa per lungo tempo è stata il luogo dei tecnicismi burocratici e delle norme invadenti, puntuali e puntigliose, un coacervo di istituzioni estremamente burocratizzate, fino al parossismo di una sclerosi di stampo quasi "mandarino". Oggi, invece, l'Unione è chiamata a cambiare marcia e non solo economicamente, ma anche - e soprattutto - politicamente. Una riforma delle sue istituzioni e uno snellimento della sua burocrazia - come auspicato da Jean-Paul Fitoussi che di "Anthill.eu" è il direttore scientifico - permetterebbero all'Ue di rilanciare il suo dinamismo e di uscire dalla stagnazione. Per questo, oggi più che in passato, l'Europa è sul serio al "centro" delle azioni politiche di ogni singolo Stato membro. Berlusconi l'ha compreso e così anche Sarkozy. Il banco di prova sarà il prossimo semestre francese. * www.formiche.net.

Torna all'inizio


Anagrafe chiusa per un giorno (sezione: Burocrazia)

( da "Centro, Il" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Chieti Anagrafe chiusa per un giorno Orsogna, personale all'osso. Accuse dell'opposizione ORSOGNA. Ufficio anagrafe chiuso per un giorno. E' bastato lo stesso a scatenare, martedì scorso, l'irritazione dei cittadini che si sono imbattuti in un cartello che raccomandava di rivolgersi, ma soltanto in caso di urgenza, all'ufficio protocollo. Dove gli utenti non hanno però trovato piena soddisfazione, vista la presenza di un solo addetto assunto con contratto "a progetto" con compiti diversi. La lamentela è stata raccolta da Gianfranco Angelini, della lista civica di opposizione "Insieme per Orsogna". Il suo commento è poco tenero su come l'assessorato al personale gestisce la macchina comunale, in cui lavora una dozzina tra impiegati e operai al servizio di oltre 4mila residenti. "Siamo al minimo storico", spiega, "rispetto a qualche anno fa, quando c'erano almeno cinque impiegati in più non rimpiazzati dopo il pensionamento. E si trovano così scoperte funzioni delicate come il protocollo e soprattutto l'anagrafe. Non si può quindi assegnare a queste mansioni un ingegnere informatico assunto per portare avanti progetti di automazione che in municipio non sono previsti. Semmai andava impiegato all'Unione della Marrucina in altre sedi, dove ormai troppi servizi vengono decentrati mentre Orsogna, il Comune più importante, viene desertificato. Qui pensano a indire concorsi per i ruoli di dirigenza, ma nessuno sembra accorgersi che mancano addetti agli uffici chiave. Non c'è nemmeno una dattilografa per battere i documenti, i segretari devono fare da sé all'insegna di un masochistico risparmio che ha paralizzato la burocrazia comunale". (f.b.).

Torna all'inizio


L'affondo: <Iniziative Urbane, occasione persa> (sezione: Burocrazia)

( da "Adige, L'" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

L'affondo: "Iniziative Urbane, occasione persa" TRENTO - Come non era piaciuta a Dellai, non piace neppure a Schelfi che la partita per il primo lotto dell'ex Michelin in via Sanseverino (da 120 milioni di euro) sia stata vinta da una cordata lombarda, che poi peraltro ha reimbarcato una cordata trentina. "Iniziative urbane, un'occasione persa!" ha esclamato in una divagazione a braccio, uscendo dalle parole già scritte in relazione. E nel segno di un neoprotezionismo che forse piacerebbe al ministro dell'economia Tremonti, il presidente della Federazione trentina ha detto: "L'ulteriore necessaria capacità di sviluppo non è frenata dai lacci della burocrazia" - peraltro, poco oltre, dirà "la burocrazia dovrebbe incoraggiare, aiutare, consigliare" - "ma principalmente dalla oggettiva difficoltà di individuare strade originali e solide di futuro. Sarebbe bene che là dove innovazione e capacità imprenditoriale hanno già basi molto solide venissero riconosciute, facendo in modo - nella misura del possibile, che in Trentino lavorino le imprese trentine". Una "chiusura" provincialistica che Schelfi ha voluto controbilanciare con un'apertura sulle forme societarie: "Non è un privilegio avere un vantaggio fiscale sul reddito accantonato nel patrimonio indivisibile delle cooperative. Comunque, si estenda pure il vantaggio fiscale alle altre imprese, alle stesse condizioni: le società di capitale non paghino le tasse se dimostrano di avere gli stessi scopi mutualistici della cooperazione". 07/06/2008.

Torna all'inizio


Unione e Pd, un matrimonio d'intenti BEPPE ZORZI (sezione: Burocrazia)

( da "Adige, L'" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Oggi e domani battesimo dei due partiti Unione e Pd, un matrimonio d'intenti BEPPE ZORZI (segue dalla prima pagina) La seconda sfida è quella della costruzione della terza fase dell'autonomia. Essa chiama direttamente in causa la nostra specificità e i suoi elementi "immateriali". Tre sono cruciali. Il primo è dato dall'intreccio indissolubile che da secoli lega la nostra storia con quella del Tirolo. Il secondo elemento nasce dal fatto che il Trentino è parte di una particolare terra di confine, questa "terra tra le montagne" a cavallo del Brennero. Infine, l'ultimo elemento ci dice che la nostra autonomia - si veda l'intervento di De Gasperi nella seduta parlamentare del 28 gennaio 1948 - è certamente conquista e non privilegio, ma proprio per questo potrà essere conservata solo a condizione che si dimostri migliore "della burocrazia statale", ?. migliore "soprattutto per quanto riguarda le spese". Risulta evidente il fatto che per vincere queste due sfide non ci potrà essere di alcun aiuto un approccio ripetitivo di esperienze in corso altrove. La vera domanda è la seguente: "cosa serve oggi al Trentino e al tempo stesso al Paese in questo mondo sempre più globalizzato?". La questione si pone anche sul piano dello strumento-partito. Io dico che serve un partito forte, molto forte: un partito "glocale" forte abbastanza per misurarsi sia con la globalizzazione sia con la crescente domanda identitaria. Dobbiamo però prendere atto - anche per gli errori commessi nelle recenti elezioni politiche - che questo partito "glocale", destinato naturalmente a divenire casa comune per un trentino su due, non potrà esserci già a attobre. Ecco allora la necessità politica e storica di immaginare due fasi. Per un verso, nella prima fase, sarà necessario chiamare a raccolta le risorse umane e le energie politiche che guardano più naturalmente alle "reti lunghe" imposte dalla globalizzazione - le reti delle alleanze e dei flussi di idee, conoscenza e opportunità - dalla cultura alla politica all'economia, in una dimensione nazionale ed europea che però non perda di vista quella territoriale. Ma per un altro verso, sempre in questa prima fase, sarà necessario chiamare a raccolta anche quelle risorse ed energie che si muovono invece soprattutto nella logica delle "reti brevi" imposte dal bisogno di identità - le reti della territorialità -, anche qui dalla cultura alla politica all'economia, in una dimensione "locale" che però non perda di vista quella nazionale e europea e dunque non scada nel localismo. È chiaro, a questo punto, che la nascita del Pd del Trentino (dove intendo dare il mio contributo) con l'elezione del suo primo segretario, l'8 giugno (e la ristrutturazione in corso di una più ampia area democratica al di là dello stesso Pd) va nel senso delle "reti lunghe", mentre il concomitante formarsi di un'area più "territoriale" - con una prima importante tappa oggi 7 giugno - va nel senso delle "reti brevi". Resta il fatto che nella nuova stagione delle interdipendenze, per governare il Trentino in futuro serviranno entrambe le reti. Da una parte e dall'altra delle due aree in questione non manca tuttavia chi dice: "mai insieme!". Nel dire questo si fa generalmente riferimento a due ostacoli: per un verso al fatto che "insieme" significherebbe, in ultima, convivenza forzata con questo o quel singolo politico/partito/ex partito; per un altro verso al fatto che il Trentino ha la sua storia specifica. Resta il fatto che in ottobre un candidato alla presidenza di questa Provincia si presenterà agli elettori con un proprio programma di coalizione. Ecco allora che certe obiezioni hanno un senso solo se la presenza di "questo o quel politico" portasse fatalmente a infelici deroghe al ribasso sul fronte del ricambio della classe dirigente o/e ad una soluzione puramente localista, oppure, per contro, ad un partito locale semplice "sezione" di quello nazionale. Occorre invece un impegno per un'autonomia politica integrale sul versante provinciale e regionale in prospettiva euro-regionale e confederazione con quelle forze che a livello nazionale e europeo intendono effettivamente promuovere un'azione riformatrice, autonomista e federalista! Qui sta la vera sfida politica negli anni che verranno: nella costruzione di una euro-regione e quindi di una più ampia Regione Alpina, senza per questo rinunciare ad un'iniziativa più generale di accordo politico-istituzionale con le regioni del Nord Italia, per le quali non ci si può che augurare una forte evoluzione autonomistica. Ma sempre con un respiro europeo! In futuro saremo obbligati anche a riconsiderare la struttura interna e i rapporti esterni della "forma partito". All'interno: nel senso di un assetto federativo incentrato sempre più sui territori e sulle relative comunità di valle; sull'esterno: costruendo un nuovo approccio con i mondi vitali del pre-politico, con una forte attenzione verso il momento formativo e relazionale dei giovani. Occorre poi insistere maggiormente sul primato dei contenuti rispetto alle etichette ideologiche del passato, anche quelle di "destra" e di "sinistra". Dove per contenuti dobbiamo intendere anzitutto un progetto di Trentino futuro che passa attraverso la III fase della nostra autonomia, nella prospettiva della "regione condivisa". Beppe Zorzi è consigliere regionale della Margherita e aderente al Partito democratico 07/06/2008.

Torna all'inizio


E Walter diventa il "premier ombra" (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Prima il no dei Collettivi di sinistra a Papa Benedetto XVI, poi il no al dibattito sulle foibe: alla Sapienza di Roma l'intolleranza è di casa in nome di una "tradizione democratica" che tenta di riproporre schemi antichi, quelli del "rituale antifascista" degli anni Settanta. Già, brutto periodo quello, nelle università e nel Paese. con il corollario nel secondo caso dei manifesti di Forza Nuova strappati dai militanti dei Collettivi di sinistra, della rissa, degli arresti, delle polemiche e delle accuse. Salvo poi chiarire (rapporto della Digos) che l'aggressione è partita da sinistra. Ma stabilire colpe e responsabilità spetta ai giudici. E' il tema dell'intolleranza travestita da antifascismo, come scrive il nostro Mario Cervi, a preoccupare. E' il tentativo a questo punto nemmeno tanto mascherato di ricreare un clima di tensione, di scontro e di odio, a preoccupare. E' il tentativo di tornare allo schema degli opposti estremismi, ad allarmare. L'intolleranza si traveste, sbandiera ideali nobili, ma resta intolleranza: di parte e da parte di pochi. Bene ha fatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a dire: "Noi dobbiamo lanciare messaggi chiari, ovvero che questi episodi sono solati, estranei al contesto culturale e storico della nostra città e della nostra nazione. Questo è il messaggio che deve venire da tutti. Quando si costruiscono teoremi politici su una rissa tra giovani si comincia ad aprire un varco e armare le contrapposizioni ideologiche. Bisogna evitare questi schemi e queste persone vanno trattate come imbecilli fuori dalla storia e dal tempo". Veltroni invita la destra a "non minimizzare" e dice (giustamente) che le istituzioni devono stroncare subito l'insorgere della violenza. Ma quale? quella di una parte o di quella di tutte le parti? penso voglia dire quella di tutte. forse il "ma anche" stavolta ci sarebbe stato bene, per evitare fraintendimenti. Cosa che non fa Marco Ferrando, leader del Partito comunista dei lavoratori: "L'aggressione fascista a La Sapienza - sullo sfondo del nuovo quadro politico - ripropone il tema dell'autodifesa come diritto democratico elementare.E. E aggiunge il Ferrando: "E' necessario che ogni realtà minacciata appronti strutture di autodifesa, democraticamente designate e controllate". Parole gravi, le sue che ricordano proprio quegli anni di piombo che la maggioranza degli italiani vorrebbe consegnare agli archivi della storia. A chi giova strumentalizzare questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a pescare nel torbido? Credo a nessuno, una democrazia è tanto più forte quanto è capace di rifiutare l'intolleranza delle estreme politiche ("frange" si diceva una volta). Il "giustificazionismo ideologico" stavolta non pagherebbe, gli italiani hanno scelto un' altra strada. Il dibattito è aperto. Scritto in Varie Commenti ( 68 ) " (35 votes, average: 3.51 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16May 08 Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista. Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico. "Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile ("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino? Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese, ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 12 ) " (109 votes, average: 1.11 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera (leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici. E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani) e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E' lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico. C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri, Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 100 ) " (51 votes, average: 2.9 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire: non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere" alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti ( 87 ) " (29 votes, average: 2.79 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra 31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23 giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace "decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più "decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del "fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da "fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione clandestina, rilancio del sistema paese, costi della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto, mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri), Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà (giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie Commenti ( 65 ) " (48 votes, average: 2.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo. Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo) Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni, "matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA Scritto in Varie Commenti ( 18 ) " (120 votes, average: 1.38 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (129 votes, average: 1.48 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate, futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti ( 92 ) " (91 votes, average: 1.55 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 19 ) " (129 votes, average: 1.14 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Apr 08 Veltroni, Crozza e il "padano" all'amatriciana. Dì la tua Ieri sera su La7 Maurizio Crozza a "Crozza Italia Live", ha fatto la parodia del leader del Pd, Walter Veltroni, parlando in una sorta di slang "padano": "Amici, democratici, el risult de i elesiun merita un'attenta analisi, diciamo pure una riflesiun". "Io penso, pacatament, serenament, che noi non abbiamo capito il Nord. Vedete, oggi i più attenti analisti politici ci dicono nei loro editoriali che noi, noi democratici, em capì un casu, ma propi nient. Ora, vedete, io lo dico con umilt , ma anche con un pizzico di franchezza, bisogner tenere conto del risultato, lavorare sul territorio, costruire sempre di più e sempre meglio. el parti demucratic. se pò fa. grazie a tucc.". Veltroni "padano"? Rincorsa alla Lega con il Pd del Nord? Chissà. Tra il dire e il fare. Sul da farsi in realtà è già scontro tra Prodi e Cofferati, ad esempio. Cofferati il realista che a Bologna ha scelto da tempo una linea dura sulla legalità ed è andato allo scontro frontale con la sinistra in Comune. Certo che sul tema Veltroni dovrà applicarsi e molto: partendo dal terreno della legalità, dei clandestini, dei campi rom, della sicurezza. Perché come ha sottolineato Letizia Moratti, sindaco di Milano, proprio al "Giornale", quando lei sollevò in tempi non sospetti il tema della sicurezza, Walter al Viminale davanti agli altri sindaci le disse che non si poteva agitare il tema della sicurezza come come una bandiera politica. Salvo poi - nota la Moratti - pochi giorni dopo dire che siamo seduti su una polveriera. Come ha fatto in tv Crozza, il leader del Pd, non può scegliere per convenienza il panettone, assaggiarlo e poi dire che sono meglio i bucatini all'amatriciana. O viceversa. Qual è il Veltroni vero? Gli elettori l'hanno già detto. Su temi come sicurezza e legalità non si scherza. Lo ha scritto anche il "Riformista" toccando il tema del ballottaggio a Roma: se il Pd e Rutelli perdono e diventa sindaco della Capitale Alemanno, Veltroni sarà un leader dimezzato. "Con che faccia - scrive il giornale - andrà a spiegare, a Milano come a Venezia, come si vince?". Lo farà parlando "padano" o "romano"? GUARDA IL VIDEO DI CROZZA-VELTRONI Scritto in Varie Commenti ( 57 ) " (58 votes, average: 1.6 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (37) Ultime discussioni Alberto Taliani: Caro Traumarcello, guardi che una delle foto è sul mio post nel blog, altri giornali... Traumarcello: Guardi, io sono certamente più di parte di lei, Alberto, quindi mi corregga se sbaglio: di foto ne... mimma suraci: La Sapienza ostaggio delle sinistre,che insistono ergendosi a giudici supremi,ignorando i risultati... giovanna 57: Una Università pubblica dove si impedisce al Papa di parlare, dove hanno accesso per interpretare la... remo Odense Danimarca: Questa gente che pensa di essere più intelligente degli altri solo perchè sono della... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Carabiniere ucciso nel Salernitano: tre in manetteTremonti: avanti con Robin Tax e banchePetrolio a 139 dollari Le Borse al tappetoIl viale del tramonto dei coniugi ClintonClandestini: 100mila case da sequestrareBerlusconi al Papa: "Aiuteremo la famiglia" Blog amici Il blog di Andrea Tornielli Il blog di Christian Rocca Il blog di Marcello Foa Il blog di Nicola Porro Il blog di Paolo Guzzanti Siti Utili Centro Pannunzio Comitati per le Libertà Fondazione Einaudi Fondazione Liberal Free Foundation il Foglio Informazione corretta Istituto Bruno Leoni Magna Charta Società Libera Storia Libera TocqueVille June 2008 M T W T F S S " May 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Archivio dei post May 2008 (6) April 2008 (7) March 2008 (5) February 2008 (19) Trackback recenti Recent Posts La Sapienza e il rito dell'intolleranza Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo E Walter diventa il "premier ombra" Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra Racconta anche tu la partita della tua vita Veltroni, Crozza e il "padano" all'amatriciana. Dì la tua Pagine About Disclaimer Filo diretto con il lettori del Giornale.it Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Alberto Taliani © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

Torna all'inizio


Veltroni, Crozza e il "padano" all'amatriciana. Dì la tua (sezione: Burocrazia)

( da "Giornale.it, Il" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Prima il no dei Collettivi di sinistra a Papa Benedetto XVI, poi il no al dibattito sulle foibe: alla Sapienza di Roma l'intolleranza è di casa in nome di una "tradizione democratica" che tenta di riproporre schemi antichi, quelli del "rituale antifascista" degli anni Settanta. Già, brutto periodo quello, nelle università e nel Paese. con il corollario nel secondo caso dei manifesti di Forza Nuova strappati dai militanti dei Collettivi di sinistra, della rissa, degli arresti, delle polemiche e delle accuse. Salvo poi chiarire (rapporto della Digos) che l'aggressione è partita da sinistra. Ma stabilire colpe e responsabilità spetta ai giudici. E' il tema dell'intolleranza travestita da antifascismo, come scrive il nostro Mario Cervi, a preoccupare. E' il tentativo a questo punto nemmeno tanto mascherato di ricreare un clima di tensione, di scontro e di odio, a preoccupare. E' il tentativo di tornare allo schema degli opposti estremismi, ad allarmare. L'intolleranza si traveste, sbandiera ideali nobili, ma resta intolleranza: di parte e da parte di pochi. Bene ha fatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a dire: "Noi dobbiamo lanciare messaggi chiari, ovvero che questi episodi sono solati, estranei al contesto culturale e storico della nostra città e della nostra nazione. Questo è il messaggio che deve venire da tutti. Quando si costruiscono teoremi politici su una rissa tra giovani si comincia ad aprire un varco e armare le contrapposizioni ideologiche. Bisogna evitare questi schemi e queste persone vanno trattate come imbecilli fuori dalla storia e dal tempo". Veltroni invita la destra a "non minimizzare" e dice (giustamente) che le istituzioni devono stroncare subito l'insorgere della violenza. Ma quale? quella di una parte o di quella di tutte le parti? penso voglia dire quella di tutte. forse il "ma anche" stavolta ci sarebbe stato bene, per evitare fraintendimenti. Cosa che non fa Marco Ferrando, leader del Partito comunista dei lavoratori: "L'aggressione fascista a La Sapienza - sullo sfondo del nuovo quadro politico - ripropone il tema dell'autodifesa come diritto democratico elementare.E. E aggiunge il Ferrando: "E' necessario che ogni realtà minacciata appronti strutture di autodifesa, democraticamente designate e controllate". Parole gravi, le sue che ricordano proprio quegli anni di piombo che la maggioranza degli italiani vorrebbe consegnare agli archivi della storia. A chi giova strumentalizzare questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a pescare nel torbido? Credo a nessuno, una democrazia è tanto più forte quanto è capace di rifiutare l'intolleranza delle estreme politiche ("frange" si diceva una volta). Il "giustificazionismo ideologico" stavolta non pagherebbe, gli italiani hanno scelto un' altra strada. Il dibattito è aperto. Scritto in Varie Commenti ( 68 ) " (35 votes, average: 3.51 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16May 08 Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla "tremarella del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal dentista. Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico. "Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile ("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino? Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese, ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 12 ) " (109 votes, average: 1.11 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera (leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici. E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani) e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E' lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico. C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri, Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 100 ) " (51 votes, average: 2.9 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire: non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere" alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti ( 87 ) " (29 votes, average: 2.79 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra 31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23 giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace "decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più "decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del "fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da "fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione clandestina, rilancio del sistema paese, costi della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto, mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri), Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà (giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie Commenti ( 65 ) " (48 votes, average: 2.06 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo. Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo) Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni, "matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA Scritto in Varie Commenti ( 18 ) " (120 votes, average: 1.38 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (129 votes, average: 1.48 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate, futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti ( 92 ) " (91 votes, average: 1.55 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 19 ) " (129 votes, average: 1.14 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 21Apr 08 Veltroni, Crozza e il "padano" all'amatriciana. Dì la tua Ieri sera su La7 Maurizio Crozza a "Crozza Italia Live", ha fatto la parodia del leader del Pd, Walter Veltroni, parlando in una sorta di slang "padano": "Amici, democratici, el risult de i elesiun merita un'attenta analisi, diciamo pure una riflesiun". "Io penso, pacatament, serenament, che noi non abbiamo capito il Nord. Vedete, oggi i più attenti analisti politici ci dicono nei loro editoriali che noi, noi democratici, em capì un casu, ma propi nient. Ora, vedete, io lo dico con umilt , ma anche con un pizzico di franchezza, bisogner tenere conto del risultato, lavorare sul territorio, costruire sempre di più e sempre meglio. el parti demucratic. se pò fa. grazie a tucc.". Veltroni "padano"? Rincorsa alla Lega con il Pd del Nord? Chissà. Tra il dire e il fare. Sul da farsi in realtà è già scontro tra Prodi e Cofferati, ad esempio. Cofferati il realista che a Bologna ha scelto da tempo una linea dura sulla legalità ed è andato allo scontro frontale con la sinistra in Comune. Certo che sul tema Veltroni dovrà applicarsi e molto: partendo dal terreno della legalità, dei clandestini, dei campi rom, della sicurezza. Perché come ha sottolineato Letizia Moratti, sindaco di Milano, proprio al "Giornale", quando lei sollevò in tempi non sospetti il tema della sicurezza, Walter al Viminale davanti agli altri sindaci le disse che non si poteva agitare il tema della sicurezza come come una bandiera politica. Salvo poi - nota la Moratti - pochi giorni dopo dire che siamo seduti su una polveriera. Come ha fatto in tv Crozza, il leader del Pd, non può scegliere per convenienza il panettone, assaggiarlo e poi dire che sono meglio i bucatini all'amatriciana. O viceversa. Qual è il Veltroni vero? Gli elettori l'hanno già detto. Su temi come sicurezza e legalità non si scherza. Lo ha scritto anche il "Riformista" toccando il tema del ballottaggio a Roma: se il Pd e Rutelli perdono e diventa sindaco della Capitale Alemanno, Veltroni sarà un leader dimezzato. "Con che faccia - scrive il giornale - andrà a spiegare, a Milano come a Venezia, come si vince?". Lo farà parlando "padano" o "romano"? GUARDA IL VIDEO DI CROZZA-VELTRONI Scritto in Varie Commenti ( 57 ) " (58 votes, average: 1.6 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (37) Ultime discussioni Alberto Taliani: Caro Traumarcello, guardi che una delle foto è sul mio post nel blog, altri giornali... Traumarcello: Guardi, io sono certamente più di parte di lei, Alberto, quindi mi corregga se sbaglio: di foto ne... mimma suraci: La Sapienza ostaggio delle sinistre,che insistono ergendosi a giudici supremi,ignorando i risultati... giovanna 57: Una Università pubblica dove si impedisce al Papa di parlare, dove hanno accesso per interpretare la... remo Odense Danimarca: Questa gente che pensa di essere più intelligente degli altri solo perchè sono della... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Carabiniere ucciso nel Salernitano: tre in manetteTremonti: avanti con Robin Tax e banchePetrolio a 139 dollari Le Borse al tappetoIl viale del tramonto dei coniugi ClintonClandestini: 100mila case da sequestrareBerlusconi al Papa: "Aiuteremo la famiglia" Blog amici Il blog di Andrea Tornielli Il blog di Christian Rocca Il blog di Marcello Foa Il blog di Nicola Porro Il blog di Paolo Guzzanti Siti Utili Centro Pannunzio Comitati per le Libertà Fondazione Einaudi Fondazione Liberal Free Foundation il Foglio Informazione corretta Istituto Bruno Leoni Magna Charta Società Libera Storia Libera TocqueVille June 2008 M T W T F S S " May 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Archivio dei post May 2008 (6) April 2008 (7) March 2008 (5) February 2008 (19) Trackback recenti Recent Posts La Sapienza e il rito dell'intolleranza Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la tua Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo E Walter diventa il "premier ombra" Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E "L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e terrazze Quel venticello di Roma che diventa uragano. Per Veltroni Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra Racconta anche tu la partita della tua vita Veltroni, Crozza e il "padano" all'amatriciana. Dì la tua Pagine About Disclaimer Filo diretto con il lettori del Giornale.it Pannello di controllo Login Entries RSS Comments RSS WordPress.com Photos Feed RSS di questo blog Feed RSS dei commenti al blog Il Blog di Alberto Taliani © 2008 disclaimer Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti.

Torna all'inizio


Burocrazia lenta Resta chiusa la Vecchia trattoria (sezione: Burocrazia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Cagliari e Provincia Pagina 1016 Stampace Burocrazia lenta Resta chiusa la Vecchia trattoria Stampace --> La cucina è sigillata da più di dieci giorni, chiusa dai Nas. Questione burocratica: "Mancava una comunicazione al Comune, ma per il resto era tutto in regola", racconta Claudio Ara, proprietario della Vecchia trattoria. E ora che anche l'aspetto formale è risolto ("ho già portato le domande all'ufficio protocollo"), i fornelli rimangono spenti. Perché il magistrato che dovrebbe ordinare il dissequestro dell'attrezzatura è in ferie. E chi lo sostituisce ha bollato la faccenda come "non urgente". Dipende, ovviamente, dai punti di vista. "Un altro fine settimana di chiusura per noi sarebbe una disgrazia". Anche perché nel frattempo i cuochi, le forniture e le bollette vanno pagate lo stesso. "Ho speso 15 mila euro in questi giorni, tra uffici tecnici, spese legali e normale gestione del locale, anche se è chiuso. Tanto, troppo. In più, non incassiamo un euro da dieci giorni". Senza il via libera del Tribunale, le porte della cucina restano sbarrate. E così la Asl non può entrare per accertare che sia tutto in regola. Un circolo vizioso che per ora non è stato risolto. "È la burocrazia". Purtroppo.( m.r. ).

Torna all'inizio


IL PIANO (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

EMANUELA SORRENTINO Ercolano. Vinti i sette ricorsi presentati al Tar in merito agli abbattimenti di strutture abusive in programma in città. E così da ieri i tecnici del Comune hanno già effettuato i primi sopralluoghi per aprire i cantieri e consentire da lunedì la ripresa degli abbattimenti dopo le due sospensioni imposte dal Tar, avvenute a poche ore dall'arrivo dei mezzi. Nei giorni scorsi le ruspe sono riuscite a demolire solo un immobile privato in via Palmieri, nell'ambito del corposo piano abbattimenti predisposto dal Comune. Da lunedì - dopo gli atti del Tar arrivati ieri in Comune - si procederà con gli altri abbattimenti in centro e in periferia che dovrebbero concludersi giovedì. "Per me è un successo - dice il sindaco Nino Daniele - dal momento che la nostra è una vera e propria lotta al cemento selvaggio volta a combattere ogni tipo di abuso edilizio e scontrarsi anche con la burocrazia è davvero una cosa grave che ritarda i nostri progetti. In programma abbiamo dodici demolizioni di strutture abusive e intendiamo portarle tutte al termine nell'arco dei prossimi mesi. Ci sono stati ritardi - ricorda il primo cittadino - dovuti alle sospensive del Tar arrivate nei giorni in cui erano previsti alcuni abbattimenti ma ora la situazione sembra essersi risolta". Le due sospensioni delle scorse settimane avevano riguardato immobili costruiti senza autorizzazioni in via Gaudino e in via Villanova. Le ruspe avrebbero dovuto buttare giù due costruzioni: una civile abitazione e un deposito sempre in via Villanova a poca distanza dalla Circumvesuviana di Ercolano-Miglio d'Oro ma gli interventi, che rientrano nel programma comunale per contrastare l'abusivismo edilizio, furono rimandati a data da destinarsi per consentire all'ufficio tecnico e agli avvocati del Comune di rivedere il caso e di presentare al Tar il ricorso. E ora è arrivata la risposta per questi casi e per i precedenti. "E pensare - dice il sindaco - che parliamo di demolizioni di strutture realizzate senza autorizzazioni". Il piano demolizioni è finanziato dal Comune con 100 mila euro.

Torna all'inizio


ANTONELLA RUSSO, INTITOLATA LA STRADA (sezione: Burocrazia)

( da "Mattino, Il (Avellino)" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Antonella Russo, intitolata la strada ANTONELLA PALMA Solofra. Una lapide ed una incisione, da ieri, ricordano Antonella Russo, la studentessa universitaria barbaramente trucidata nel febbraio dello scorso anno. La stele in memoria è posta in località Nuova Scorza, dove Antonella Russo nacque ed è vissuta. "Via Antonella Russo, dottoressa in Lingue", recita l'epigrafe riportata sull'indicazione. Il comune, col sindaco Antonio Guarino, ieri mattina, con una sobria cerimonia, ha intestato ufficialmente il tratto viario alla memoria della 22enne. Ad oltre un anno da quel 20 febbraio giunge una tra le maggiori testimonianze di affetto e riconoscimento: quella della città di Solofra, nella persona del sindaco Guarino. È stato il primo cittadino a perseguire l'obiettivo, riducendo considerevolmente i tempi ordinari segnati dalla burocrazia in queste circostanze. La targa è stata scoperta da Guarino, alla presenza della mamma di Antonella, Lucia, della sorella Milena, di rappresentanti della polizia locale, della guardia di finanza, dei carabinieri, delle scuole e delle espressioni ecclesiali. A segnare la solenne cerimonia, il vice-parroco della Collegiata di San Michele, don Michele Del Regno. "La strada - ha dichiarato il primo cittadino - è stata dedicata a una ragazza che non ha avuto la possibilità di vivere la giovinezza ed il futuro, se non a metà. La presenza dei bambini, rappresenta con la loro ingenuità un modo per essere vicini a una rosa che stava sbocciando". Ma Antonella Russo è anche segno "che in una comunità seria, come la nostra - ha concluso il sindaco Guarino - è in realtà avvenuto questo dramma: questa lacerazione. Alla mamma ed alla sorella il sacrificio di Antonella è servito anche a noi per guardarci intorno, ad impegnarci per un futuro migliore". "Un grazie - hanno aggiunto mamma Lucia e la sorella Milena - va rivolto a tutti, per averci sostenuto in un momento così difficile. Grazie per l'iniziativa offertoci con spontaneità". E dal 16 al 31 luglio ci sarà il secondo torneo di calcetto femminile alla memoria di Antonella Russo. La madre e la sorella di Antonella Russo con il sindaco Guarino.

Torna all'inizio


Artigiani, ripresa ancora lontana (sezione: Burocrazia)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Oggi l'assemblea in Fiera Artigiani, ripresa ancora lontana In un anno 800 chiusure (d.l.) -Nemmeno nel 2002, che tutti ricordano come l'anno orribile dell'economia provinciale, si era registrato un dato così pesante: nel 2007 il comparto dell'artigianato provinciale ha segnato il primo saldo delle imprese negativo. Nei dodici mesi dell'anno scorso sono nate seicento imprese, mentre ottocento hanno cessato l'attività. Un dato che rappresenta circa il 10 per cento delle società complessive. Gli investimenti sono stati più bassi rispetto all'anno precedente. "E la ripresa - come afferma Silvano Pascolo, presidente dell'Unione Artigiani di Pordenone - non si vede ancora. Auspichiamo che qualche segnale arrivi, anche sulla base delle azioni che intraprenderanno il governo nazionale e quello regionale, nella seconda parte dell'anno". Non è proprioroseo il quadro del comparto artigianale (ottomila imprese, il 20 per cento del Pil provinciale e un totale di quasi trentamila addetti tra titolari e lavoratori dipendenti) che oggi si ritroverà in assemblea nel salone del quartiere fieristico di viale Treviso.L'assemblea annuale comincerà alle 18. Tra gli interventi di saluto sono previsti quelli di Luca Ciriani, vicepresidente e assessore alle Attività produttive e Chiara Mio assessore al Bilancio del Comune di Pordenone. "Il 2007 - ribadirà nella sua relazione il presidente Pascolo - non è certo stato un anno entusiasmante. Tra le difficoltà che hanno frenato gli imprenditori c'è sicuramente il costo e i tempi della burocrazia. A livello nazionale gli artigiani - sostiene il "numero uno" di Confartigianato Pordenone - spendono circa undici miliardi di euro: una cifra astronomica che rappresenta un punto del Pil. Ecco perché il peso della burocrazia sta diventando sempre più soffocante. Non è possibile che un piccolo imprenditore debba avere più paura della burocrazia che della concorrenza. E i risultati, quando si fanno i bilanci annuali, si vedono: dopo tantissimi anni siamo costretti a registrare un saldo negativo di aziende. Ne sono state costituite 600 e ne sono "morte" 800". Il 2007 è stato anche l'anno delle proteste sugli studi di settore. "Se non avessimo protestato - ricorda il leader degli artigiani - con Confcommercio per ottenere le modifiche sull'inversione dell'onere della prova rispetto alla dichiarazioni fiscali la moria sarebbe stata ancora più grave".L'auspicio dei circa ottomila artigiani provinciali è che nel secondo semestre di quest'anno e nei primi mesi del 2009 ci siano dei segnali di ripresa. "Fino a oggi però - sottolinea il presidente Pascolo - non si sono visti segnali che vadano nella direzione di un risveglio dell'economia. Contiamo sulle misure economiche del governo nazionale e regionale".

Torna all'inizio


Zacchera: "La Provincia non ha fatto niente per favorire le imprese" (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

POLEMICA.SULLE ZONE DI TUTELA Zacchera: "La Provincia non ha fatto niente per favorire le imprese" "Non mi interessano le polemiche personali né famigliari, ma la Provincia non può dimenticare le proprie responsabilità". Il deputato del Pdl Marco Zacchera replica così all'assessore provinciale alla Pianificazione territoriale Vittoria Albertini sulla questione delle Zps, le Zone di protezione speciale istituite per salvaguardare la bio-diversità. Albertini era intervenuta nel dibattito per respingere le accuse mosse alla giunta Ravaioli dal parlamentare, che aveva detto: "La demagogia della sinistra rischia di soffocare la nostra economia montana e di fondovalle". L'assessore, per tutta risposta: "Zacchera deve ricordarsi che le Zps, volute dalla Comunità europea, le aveva avviate suo fratello Alberto, anche lui di An, quando guidava l'assessorato all'Ambiente. Non faccia polemiche e sia propositivo per il territorio". Di qui il nuovo intervento del parlamentare del Pdl, che insiste: "E' assurdo prendersela con chi ha governato la Provincia fino a quattro anni fa: se qualcosa doveva essere cambiato nei piani di gestione urbanistica c'era tutto il tempo per farlo". Zacchera aggiunge poi che la Provincia "non ha fatto niente per sfoltire la burocrazia e favorire le imprese" e fa presente che non farà venire meno il suo impegno "anche se questa è materia delle Regioni".

Torna all'inizio


Il caro-acqua tiene banco Nuovo scontro in Provincia (sezione: Burocrazia)

( da "Stampa, La" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

BOLLETTE E SERVIZI.A PALAZZO NATTA Il caro-acqua tiene banco Nuovo scontro in Provincia [FIRMA]MARCELLO GIORDANI NOVARA Caro-acqua e le lentezze burocratiche regionali in materia di urbanistica, piani regolatori in primo luogo, hanno surriscaldato il Consiglio provinciale con maggioranza e opposizione che si fronteggiano. Nella bufera c'è ancora l'Ato, l'autorità d'ambito che gestisce il ciclo integrato dell'acqua: "Le bollette - ha detto la consigliera della Lega, Silvia Romagnoli - sono raddoppiate e il servizio non è migliorato. Questo accade perchè è stato istituito un carrozzone, l'Ato, che deve spendere un milione e mezzo di euro per consulenze e 785 mila di compensi agli amministratori. Bisogna rivedere questa gestione. Cittadini e Comuni protestano". All'interrogazione ha risposto il presidente provinciale Sergio Vedovato che ha fatto la cronistoria dell'ente "nato in seguito alle legge Galli del '94 con il Governo Berlusconi e recepito in Piemonte nel '97 dal centrodestra. Nel 2002 l'Ato è stata costituita, ma è diventata operativa nel febbraio 2005, sei mesi dopo l'insediamento della giunta provinciale di centrosinistra. Attorno al caro-bollette si è fatta strumentalizzazione perchè si dimentica che le tariffe sono coerenti con la legge che prevede che la tariffa copra il 100% di costi e investimenti, quindi riguarda non solo l'acqua ma depurazione, acquedotti e fognature. Mentre in Italia la spesa media annua per 100 metri cubi d'acqua è di 109 euro, da noi è di 93; per 250 metri cubi su scala nazionale si pagano 344 euro, da noi 247". Destra e sinistra divise anche su pianificazione urbanistica e tempi della burocrazia regionale. Mauro Bricco ha presentato una mozione che lamenta come i tempi di approvazione dei piani regolatori da parte regionale siano "vergognosamente elefantiaci" e ha proposto che, come in Lombardia, anche in Piemonte si deleghi esame e approvazione delle varianti alle Province: "I piccoli Comuni non coprono i costi di questa tempistica infinita". Dal centrosinistra Mauro Bolzoni ha definito "una provocazione" la proposta di Bricco e ha replicato con un ordine del giorno. Le due proposte sono state ritirate, in attesa di quanto dirà a Novara il 19 giugno l'assessore regionale Sergio Conti, come ha annunciato l'assessore Bruno Lattanzi.

Torna all'inizio


Veltroni: <Le proposte del Pd sulla camorra nel decreto sulla sicurezza> (sezione: Burocrazia)

( da "Corriere.it" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Veltroni a casal di principe nella villa confiscata ai casalesi "Le proposte del Pd sulla camorra entrino nel decreto sulla sicurezza" "Ci vogliono interventi incisivi e veloci da parte dello Stato perchè le pallottole vanno più veloci della burocrazia" CASAL DI PRINCIPE - "Ci vogliono interventi incisivi e veloci da parte dello Stato perchè le pallottole vanno più veloci della burocrazia". Cosi Walter Veltroni, presidente del Partito democratico ha illustrato le proposte del governo ombra da lui guidato agli imprenditori e alle associazioni di categoria di Casal di Principe. Veltroni ha incontrato le parti sociali all'interno dell'Università per la legalità e sviluppo, una struttura sorta in una villa confiscata alla camorra. Veltroni ha anche visitato la villa monumentale di Walter Schiavone, fratello del capoclan Francesco detto 'Sandokan', quella ripresa nel film di Matteo Garrone e fatta costruire dai camorristi sul modello della villa che ha fatto da sfondo al film 'Scarfacè. . NOSTRE PROPOSTE NEL DECRETO - "Lavoreremo affinchè le nostre proposte per combattere la camorra entrino nel decreto sulla sicurezza" varato dal Governo. Così Walter Veltroni, nella conferenza stampa al termine del giro d'incontri che il leader Pd ha avuto prima con le istituzioni locali, le forze dell'odine e i rappresentanti della magistratura, poi con le associazioni, a Caserta e nella città di Casal Di Principe, tristemente nota per le uccisioni della camorra. "Portiamo le nostre proposte in Parlamento - annuncia Veltroni - come integrazione al pacchetto sicurezza. Se il Governo le accoglie, riteniamo sia necessario approvarle con procedura d'urgenza, perchè non bisogna più perdere tempo per contrastare questa escalation di violenza". "La camorra ha scatenato contro le istituzioni un attacco che merita una risposta ferma e che abbia l'obiettivo di distruggerla, perchè - spiega Veltroni - la camorra non è solo sinonimo di illegalità e violenza, ma anche di povertà, in cui gran parte del nostro Mezzogiorno vive, pagando un prezzo sociale elevato". Per questo "bisogna rispondere con la necessaria fermezza". Il leader del Pd, assieme ai ministri ombra dell'Interno, Marco Minniti, e della Giustizia, Lanfranco Tenaglia, e assieme ai parlamentari ex prefetti Luigi De Sena e Achille Serra, spiega che l'obiettivo del Pd "è che il dl sulla sicurezza possa essere integrato da una serie di provvedimenti che complessivamente mirano al contrasto della criminalità organizzata e che comprendano strumenti immediatamente operativi". Innanzitutto, elenca Veltroni, la stazione unica degli appalti, così da "toglierli alla criminalità organizzata e al suo potere di condizionamento", perchè "bisogna rompere il circuito perverso tra politica, affari e criminalità". In secondo luogo, la creazione di una agenzia nazionale per la confisca dei beni e la loro consegna alle associazioni, "ora ci vuole troppo tempo, bisogna snellire le procedure". La terza proposta del Pd è quella di "far sì che il 41 bis sia applicato con grande fermezza e rigore". Al quarto punto del pacchetto di proposte, Veltroni elenca "per la provincia di Caserta, un patto per la sicurezza, che comporti anche una maggiore quantità e qualità di forze sul territorio perchè il territorio deve essere controllato dallo Stato. L'obiettivo deve essere arrestare i latitanti che operano in questa area". Infine, per il Pd bisogna agire affinchè ci sia l'effettiva "certezza della pena". stampa |.

Torna all'inizio


<LE PROPOSTE DEL PD SULLA CAMORRA ENTRINO NEL DECRETO SULLA SICUREZZA> (sezione: Burocrazia)

( da "Wall Street Italia" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

"Le proposte del Pd sulla camorra entrino nel decreto sulla sicurezza" -->"Ci vogliono interventi incisivi e veloci da parte dello Stato perchè le pallottole vanno più veloci della burocrazia".

Torna all'inizio


Patenti, rinnovi lumaca Quattro mesi di attesa (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Como, La" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Iter infinito per il documento. Le autoscuole: "Un errore blocca tutto" In caso di guai va contattato il numero verde, ma non risponde nessuno Quattro mesi per rinnovare la patente di guida. Succede a Como, nel 2008. E la causa è la stessa di tanti altri disservizi, nei settori più disparati: la burocrazia imperante, l'iter infinito e quanto mai farraginoso. Con l'aiuto degli esperti di alcune agenzie comasche, abbiamo analizzato tutti i passaggi, cercando di scoprire dove e perché si inceppa questo meccanismo. Le sorprese non sono mancate. LA TRAFILA Il rinnovo del documento di guida più comune, quello delle categorie A e B, dev'essere effettuato ogni 10 anni, fino al compimento dei 50 anni. Se la patente è stata rilasciata o confermata a una persona che ha superato i 50 anni, la validità del documento si limita a 5 anni. Per rinnovare la patente è possibile affidarsi a un'agenzia di pratiche automobilistiche o alle delegazioni dell'Aci, ma si può anche decidere di fare da sé. Partiamo da questo ultimo caso. Il primo passo da compiere è la prenotazione di una visita medica presso l'Asl: "Non ci sono liste d'attesa", fanno sapere da via Pessina. Rimarrà una delle poche notizie positive raccolte nel corso del nostro tour. Bisogna quindi acquistare una marca da bollo da 14,62 euro, versare 35 euro all'Asl tramite bollettino postale e pagare altri 9 euro al Dipartimento trasporti terrestri del Ministero, sempre con un versamento su conto corrente postale. I documenti che attestano il pagamento vanno poi presentati al momento della visita insieme a patente, carta di identità e codice fiscale. Al termine del controllo, in caso di esito positivo il medico rilascia un documento provvisorio, che consente di guidare solo all'interno dei confini italiani. "Se ci si appoggia a un'agenzia - spiega Pamela Petrachi, della ?Voltiana? - la visita può essere effettuata internamente e siamo noi ad occuparci dei versamenti". L'iter che dovrà portare al rinnovo della patente comincia a complicarsi poco dopo: "Il medico - spiega Alessandro Corbellini, responsabile Unasca (Unione delle autoscuole) - deve mandare il certificato all'ufficio centrale della Motorizzazione di Roma e può farlo solo tramite posta ordinaria. Non è previsto un invio computerizzato e questo comporta una perdita di tempo". "Peraltro - aggiunge Pamela Petrachi - molto dipende dalla mole di lavoro che grava su ogni medico. Solitamente, infatti, aspettano di aver raggiunto un certo numero di pratiche prima di mandare a Roma il plico. Così, c'è chi ne spedisce uno alla settimana e chi uno al mese". MILLE PROBLEMI Il plico, inviato con posta ordinaria, può perdersi lungo il tragitto ("ogni tanto accade") o arrivare a destinazione dopo parecchi giorni: "Non possiamo farci niente - dice Petrachi - Poi trascorre altro tempo prima che un operatore prenda in carico la pratica e la ?lavori?. Da Roma deve quindi ripartire una busta, indirizzata a casa dell'automobilista, con l'adesivo da applicare sulla patente". Anche questo passaggio non è esente da rischi: "Capita che il tagliando non arrivi a destinazione, per problemi con la posta o perché il medico ha indicato sul documento un civico sbagliato. Basta un minimo errore e si blocca tutto". Il cittadino, intanto, aspetta: "Un'attesa di due mesi rappresenta la normalità, il fatto è che si arriva spesso a quattro. E se il cliente non ricorda di dover ricevere il tagliando e non chiede lumi, può passare un anno, perché nessuno da Roma si fa vivo". Non mancano i casi eclatanti: "Il direttore che si è insediato di recente a Roma - dice Corbellini - ha rispedito ai medici tutti i certificati, chiedendo un ulteriore documento". E ancora, un ?classico?: "I problemi aumentano nel periodo delle feste - spiega Petrachi - I certificati di alcuni clienti sono stati inviati a gennaio ma i tagliandi, complice Pasqua, sono arrivati ad aprile inoltrato". E il cittadino come può sopravvivere in questa giungla? "Se l'attesa si prolunga, deve chiedere all'agenzia di chiamare Roma per una verifica". Oppure può contattare il Numero verde del Dipartimento (800232323). Ci abbiamo provato per tutta la giornata di ieri: secondo voi ci siamo riusciti? Michele Sada 07/06/2008.

Torna all'inizio


Dalla (sezione: Burocrazia)

( da "Provincia di Como, La" del 07-06-2008)

Argomenti: Burocrazia

Prima pagina dalla (...) Possiamo incazzarci se scopriamo che nel 2008 nella Lombardia ricca, efficiente e organizzata ci vogliono quattro mesi per ottenere il rinnovo della patente? Possiamo provare a far saltare una lampadina con lo sguardo, dalla rabbia, senza che qualche sindacalista col birignao postmarxista di Guglielmo Epifani ci faccia sapere che siamo degli illusi senza speranza? Quattro mesi per una patente, peggio che negli anni Settanta, quando gli amici di Mario Capanna bruciavano le Fiat 128 e nella Silicon Valley lavoravano su computer grandi come un monolocale. Adesso le notizie arrivano in tempo reale sul telefonino, l'ultimo film di Harrison Ford è già scaricabile da Internet e puoi prenotare un viaggio a Miami collegandoti con una decina di siti che ti aiutano a comparare i prezzi delle compagnie aeree. Ma le patenti, quelle stramaledette patenti che hanno il vizio di deteriorarsi e di sembrare - al poliziotto che giustamente ce le chiede - stracci caduti dentro una pozzanghera, viaggiano con i tempi degli elefanti di Annibale. Quattro mesi per varcare l'Appennino. Quattro mesi per scendere da un Ufficio della motorizzazione (ma con che motore funziona, a carbonella?) a Roma e risalire. Mentre fuori piove. L'inverno del nostro scontento. E' la vergogna della burocrazia. E' l'appiattimento di un Paese sfinito che sembra ormai aver rinunciato a lottare per migliorare la vita dei propri cittadini. E poi dicono che siamo fuori dai parametri di Maastricht di qualche decimale. Ma quanto volete che ci possa importare, se lo Stato è fuori di quattro mesi per ogni patente da riconsegnare rinnovata e vidimata? Ma quanto volete che ci possa preoccupare, se dall'altra parte dello sportello c'è sempre Alberto Sordi travestito da impiegato? "Preferirei di no", diceva Bartleby lo scrivano in quell'immortale racconto di Melville, quando un collega gli chiedeva di occuparsi di una pratica. Preferirei di no, anzi preferirei pianificare le ferie o le malattie diplomatiche del venerdì mattina. E intanto la patente aspetta. Attenzione, non stiamo parlando di un documento complesso. Non vogliamo accanirci su un rogito, giudicare l'interpretazione delle postille di un modello 730 o una traduzione da Quintiliano. Quelle sono montagne da scalare, lo riconosciamo. Ma qui si tratta - una volta effettuata una visita medica, verificati i dati anagrafici e pagato (of course) un bollettino - di mettere un paio di firme. Quattro mesi. Una vergogna da commedia all'italiana. E poi dicono che uno fa il tifo per Brunetta. Giorgio Gandola 07/06/2008.

Torna all'inizio