HOME PRIVILEGIA NE IRROGANTO di Mauro Novelli
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tARTICOLI DEL 5-7 luglio 2008 #TOP
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Articoli
Burocrazia (147)
Il libro
( da "Cittadino,
Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: La burocrazia è un mostro che si rigenera ogni qual volta credi di abbatterlo: per un documento necessario servono tre carte, per quella carte altre dieci perizie, per le perizie venti visite, in un itinerario labirintico e sfibrante. Poi bisogna volare ad Hà Noi, megalopoli disordinata, fradicia dell'umidità e delle zanzare del Yuan Jiang,
Reggiani
a Piazza Affari Vietato il mordi e fuggi
( da "Gazzetta
di Reggio" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: trasparenza con la fornitura di dati a scadenze tassative che la burocrazie pretende. Sia Burani che Cavallini hanno proposto ai rappresentanti di Borsa Italiana (in sala Barbara Lunghi responsabile per le piccole e medie imprese) di invitare il legislatore a rendere meno complesse le formalità. Anche se entrambi hanno ammesso che le verifiche sono uno stimolo ad operare sempre meglio.
Splendidi
fiori biologici . Ma quante spine
( da "Corriere
delle Alpi" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ma quante spine Il vivaio di Manuela e Roberto, alle prese con leggi e burocrazia IVAN PEROTTO Già di per sé un parco è la casa naturale per i fiori, quando poi nell'area protetta - appena poco fuori dai confini, in realtà, a Cergnai di Santa Giustina - esiste un vivaio, la protezione per i fiori diventa doppia.
Sarno,
gli alluvionati hanno occupato la stanza di Mancusi
( da "Citta'
di Salerno, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: via Pedagnali aspettano risposte sui tempi e sugli oneri economici, e si scagliano contro la burocrazia che, nel palleggio dei ruoli, allontana il rientro nelle abitazioni. Con la presenza del sindaco Amilcare Mancusi, gli autori della protesta hanno richiesto un incontro urgente con i responsabili regionali per avere chiarezza e maggiori certezze.
Il
centro sportivo non salterà ( da "Trentino"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Il centro sportivo si farà, ma con i tempi lunghi: quelli della burocrazia ma non del ripensamento in merito alla struttura. Questa è l'opinione degli altri due partners del centro sportivo, i comuni ora gemellati di Bleggio Inferiore e Lomaso. Il tutto parte da una constatazione: la bontà del progetto rimane solida e ferma.
"Badanti
costrette a non uscire di casa"
( da "Stampa,
La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la burocrazia è riuscita a sanare la situazione solo di una piccola parte di quanti hanno avuto fiducia nelle nostre istituzioni. Oggi vediamo il risultato: tante persone vivono nell'ansia di essere fermate, con il rischio di compromettere la vita dei loro figli, che in gran numero già frequentano le nostre scuole.
Bocciata
la sanatoria al condominio ( da "Alto Adige"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: conti con le normative e la burocrazia pubblica, devono confrontarsi con l'astiosa campagna di denigrazione di un vicino e con l'azione politica dei Verdi che, in maniera discutibile, ha cavalcato l'opposizione al fabbricato. "Purtroppo siamo finiti in cattiva luce - spiega Sergio Armanini, amministratore unico della società ArteHaus - per delle insinuazioni che non hanno fondo"
Pochi
i veri successi ( da "Italia Oggi (La Legge)"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: da una burocrazia incomprensibile e inefficiente, da infrastrutture obsolete e infine da una fiscalità che non conosce pari nel mondo quanto meno in proporzione a quello che restituisce in termini di servizio pubblico. In Italia poi non si raccolgono capitali e il famoso risparmio italiano prende altre strade e altri prodotti finanziari ma non certo considera l'
Csv,
un nuovo Consiglio e alcune novità statutarie
( da "Giornale
di Brescia" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la già citata difficoltà del coinvolgimento dei giovani, una burocrazia che certe volte rallenta od imbriglia la voglia di fare, le normali difficoltà nel mandare avanti l'attività di gruppi fatti da più persone. Il Csv rinnova il proprio impegno a promuovere ed aiutare le tante persone che si adoperano nelle associazioni di volontariato bresciane.
Direttori
statali fuori dai sindacati ( da "Italia Oggi"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: ammodernamento della burocrazia italiana con i segretari dei principali sindacati italiani, rispettivamente Guglielmo Epifani, Cgil, Raffaele Bonanni, Cisl, Luigi Angeletti, Uil, Marco Nigi, Confsal, Renata Polverini, Ugl. Perché in materia di organizzazione del lavoro le attuali regole conferiscono al potere legislativo e non contrattuale gli spazi di intervento,
Legge
sulla caccia: picco difende la riforma violino
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Poca burocrazia, chiarezza nelle norme e costi equilibrati. Questa la strategia suggerita dal consigliere regionale della Lega Nord Enore Picco. "Basta speculare - dice - su questo settore. Io, e con me tutta la Lega, parto dal messaggio che la gente ha mandato il 13 e 14 aprile: basta burocrazia, basta carrozzoni,
L'egiziano
di pistoia è il faraone del turismo
( da "Tirreno,
Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Sposò una ragazza toscana, poi ha avviato qui anche una delle sue attività con 53 dipendenti. In patria ne ha addirittura 8mila. "L'Italia? Troppa burocrazia, prezzi alti". MICALI a pagina 13.
Registro
delle imprese ( da "Piccolo di Trieste, Il"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Non posso che augurarmi che il nuovo governo provveda, nell'ottica dell'eliminazine degli enti inutili, costosi e malvisti dalla popolazione, a sopprimere la Camera di commercio e tutti gli altri enti che attorno ad essa gravitano, che non servono ad altro che a complicarci la vita in un girone dantesco di burocrazia e tasse. Andrea Sardos Albertini.
Nascono
i consorzi delle imprese sarde ( da "Nuova Sardegna, La"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: "Troppa burocrazia, saremmo arrivati fuori tempo massimo per le opere da realizzare alla Maddalena" dice Massimo Putzu, alto dirigente di Confindustria. Per il G8 i costruttori formeranno un'associazione temporanea d'impresa, ne fanno parte una quarantina d'aziende, si candidano ad aprire uno dei cinque grandi cantieri.
Per
gli imprenditori è una corsa a ostacoli
( da "Tirreno,
Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: In primo luogo mi vengono in mente i gravami della burocrazia (decine e decine di autorizzazioni da richiedere ed altrettante istanze da inoltrare), poi le difficoltà di acceso al credito (le banche, oggi, giustificano con i vincoli di Basilea la loro riluttanza a "scommettere" sull'impresa e soprattutto sulla nuova impresa).
Angela,
mamma a metà: rivoglio mio figlio
( da "Nuova
Sardegna, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: intrappolata in una giungla di leggi e burocrazia che l'hanno condannata a stare lontano per anni da suo figlio, dato in affido. Ma quel bambino, Angela Babitch, 34 anni, ucraina, da tempo in Sardegna, lo rivuole con sè: una battaglia difficile, già finita sui tavoli di due tribunali, che va avanti da otto anni e che, dice, "continuerò finchè non lo riavrò con me"
Fouad,
l'acchiappaturisti - gianfranco micali
( da "Tirreno,
Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Lei che farebbe?" "I prezzi. Sono troppo alti, dipende anche dai mille lacci e lacciuoli. Dalla burocrazia. E poi dall'incapacità di fare gruppo, di saper creare un tutt'uno tra governo, enti locali e imprenditori per vendere al meglio il prodotto Italia".
Caos
nei tesserini per la caccia, il caso finisce in Regione
( da "Resto
del Carlino, Il (Imola)" del
05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: assurdo che la Regione abbia previsto un simile sistema di burocrazia per cui il cacciatore paga il bollettino postale, la Posta lo spedisce all'Atc, l'Atc lo trasmette alla Regione, e funzionari regionali caricano i dati sul programma centralizzato per poi smistare ai vari comuni i nominativi dei cacciatori che hanno pagato", attacca Vecchi.
Ghisani:
<Riforme subito per artigianato e piccole imprese>
( da "Provincia
di Cremona, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Review srl Il presidente Cna chiede meno burocrazia Ghisani: "Riforme subito per artigianato e piccole imprese" "L'artigianato e la Piccola e Media Impresa sono ancora oggi il traino dell'economia del nostro Paese, un mondo che chiede risposte alla politica per aprire una fase di profondi cambiamenti, è ciò che chiede la nostra imprenditoria diffusa.
Pasini:
<Agricoltura risorsa del territorio da valorizzare>
( da "Provincia
di Cremona, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: C'è poi il problema della burocrazia. In questo campo chiediamo procedure semplici e di merito che diano fiducia al dichiarante, senza per questo voler diminuire l'importanza dei controlli, che rimangono fondamentali". Antonio Lupo Pasini Direttore CIA Cremona.
Soffientini:
<Flessione economica dopo la risalita del 2007>
( da "Provincia
di Cremona, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: La semplificazione del carico di norme e di burocrazia, che costano alle aziende 15 miliardi l'anno, la diminuzione della pressione fiscale e l'eliminazione degli sprechi della spesa pubblica per la nostra classe dirigente non possono rappresentare solo 'uno slogan da campagna elettorale'.
Spadari:
<Piano di Sviluppo Rurale, fallimento politico>
( da "Provincia
di Cremona, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: di filosofie spesso non applicabili nella realtà, schiavi delle regole e soffocati dalla burocrazia. Un segnale del fallimento della politica e dello scollamento dalla realtà delle istituzioni, potrebbe essere evidenziato dalla nuova programmazione del Piano di Sviluppo Rurale che ha accolto il favore di pochissimi imprenditori agricoli.
Ztl:
medici <tartassati> e privacy violata
( da "Nazione,
La (Umbria)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: se non altro in termini di burocrazia, e grave violazione della privacy in capo ai cittadini. Il Popolo della Libertà chiede un intervento immediato da parte degli uffici competenti, affinchè si provveda a rilasciare permessi speciali destinati ai medici che vengono chiamati ad effettuare visite in tutta la zona del centro storico,
Peroni:
<Manca manodopera specializzata>
( da "Adige,
L'" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: ma Peroni si augura che l'acquisizione da parte di Dolomiti Energia delle centrali ex Enel ed Edison possa in qualche modo portare vantaggi all'impresa. Nei confronti dell'ente pubblico altri due appelli: snellire la burocrazia e trovare una soluzione all'annosa questione dell'area delle Casotte. 05/06/2008.
La
zona pedonale può attendere ( da "Nazione, La (Massa - Carrara)"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Figuriamoci se inseriti nei meandri della burocrazia amministrativa. "NON CAPISCO ? dice Italo Vatteroni ? da dicembre si parla di questo contratto di servizio. Adesso è giugno e nessuno mi dà una risposta. Questa vicenda è seguita da un direttore generale e da un pool di dirigenti che evidentemente sono impastoiati in questioni tecniche, amministrative e giuridiche.
Di
LUCA ORSI <SE FOSSI un bookmaker, non acce
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: dovuta alla politica e alla burocrazia, di fronte a un mondo che corre forte". In due anni (2003-2005) l'ideatore del Motorshow aveva visto sfumare ? tra sgambetti di pubblici e privati ? il suo progetto di Grande fiera. Il sogno di un gruppo fieristico con Bologna, Torino, Rimini e Roma, capace di competere con le grandi sedi internazionali.
Sofia,
la bella mascotte con la maglietta andata a ruba
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: dovuta alla politica e alla burocrazia, di fronte a un mondo che corre forte". In due anni (2003-2005) l'ideatore del Motorshow aveva visto sfumare ? tra sgambetti di pubblici e privati ? il suo progetto di Grande fiera. Il sogno di un gruppo fieristico con Bologna, Torino, Rimini e Roma, capace di competere con le grandi sedi internazionali.
<NON
ho alcuna intenzione di smontarlo. Sta arrivando l'e
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la burocrazia ha i suoi tempi. Un'attenuante insufficiente per la Polizia municipale, che, tra telefonate allo stesso Piperis e interventi sul campo, non ne vuole proprio sapere dell'ombrellone. "UNA DECINA di giorni fa ? racconta il gestore ? sono venuti nel mio bar due agenti, che volevono farmi una contravvenzione.
Il
ruolo dei magistrati nel governo lombardo - agostino spataro
( da "Repubblica,
La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la sanità e la giungla della burocrazia regionale. Ovviamente ben vengano i tagli degli sprechi, purché si garantiscano ai cittadini, soprattutto ai meno abbienti, gli standard medi di qualità dei servizi erogati. Semmai ci sarà da verificare se, e in qual misura, questo tipo d'apporto sarà condiviso dai vari settori della maggioranza che rappresentano,
"vivo
blindato per realizzare il primo ospedale d'europa" - dal nostro inviato
( da "Repubblica,
La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: "Mio nemico è la burocrazia. Io sono un pazzo, e sottolineo un pazzo, che vive, lavora e rischia per un solo obiettivo: aprire qui il primo ospedale privato d'Europa a livello scientifico. Ha presente il "San Raffaele" di Milano? Se possibile, di più". Schiavone ha due cliniche sul litorale domizio.
Federalismo
fiscale per il pd è un tabù - ernesto paolozzi
( da "Repubblica,
La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: La nostra società, al Nord come nel Sud, è inceppata dalla burocrazia, da corporazioni e centri di potere che ostacolano il rinnovamento, impediscono lo sviluppo economico, bloccano la mobilità sociale, calpestano il merito, ghettizzano i giovani in una condizione di precarietà psicologica prima ancora che economica.
8
giugno, stanno passando quasi inosservate. Sembrano inutili l'attivismo dei due
candidati, ( da "Trentino"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: significherebbe un maggior controllo da parte dei soliti noti che preferirebbero la pratica del "centralismo democratico" (decide la burocrazia centrale e poi il popolo approva, magari proponendo un unico candidato) a una seria partecipazione destinata a mettere in pericolo la loro condizione di privilegio. Questo è un pericolo concretissimo che rischia di vanificare tutta l'operazione.
<Sarà
una campagna sporca, peggio di quella del 2004>
( da "Giornale.it,
Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: una politica economica che finalmente privilegia la classe media e quelle più disagiate. Infine, un taglio netto alla burocrazia. McCain invece insiste con la consueta ricetta repubblicana. Il cambiamento contro la continuità, la sfida è tutta qui". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano.
Sarà
il consiglio comunale del 16 giugno a dare le linee guida sullo sviluppo
dell'Asse Casilin ( da "Messaggero, Il (Frosinone)"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
segretario
della consulta urbanistica a Ferentino che ha aggiunto: "Ogni privato che
esegue lavori in quell'area dovrà fare uno scavo di almeno
Segrè
rieletto ad agraria con una votazione "bulgara" - ilaria venturi
( da "Repubblica,
La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: potere ai presidenti dei corsi di laurea per progettare e meno burocrazia, e una gestione del governo dal basso". Poi Luciano Formisano, che si smarca dall'etichetta di candidato dei linguisti: "Curioso, corro per la presidenza a Lettere, sono trasversale". Formisano, ordinario di Filologia romanza, grande esperto di Vespucci, ritiene fondamentale il dialogo tra Facoltà affini dell'
Troppi
reati, la movida chiude alle ore 2
( da "Centro,
Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la questione dell'armamento della polizia municipale ancora appesa ai tempi della burocrazia. E per tornare a corso Manthoné e dintorni, il prefetto ha posto al centro della discussione anche "un controllo accurato sui circoli", insomma, la solita storia delle licenze che di tanto in tanto ritorna con la sua coda di polemiche.
Pozza,
sollievo sui subappalti ( da "Tribuna di Treviso, La"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Un compito che non spetta a noi, e che avrebbe comportato un aggravio di costi e di burocrazia". Soddisfazione anche in Unindustria: "L'applicazione - dice il presidente Alessandro Vardanega - avrebbe comportato un'estensione del vincolo di responsabilità e un ingestibile carico di adempimenti burocratici per le imprese".
L'esperto:
<Così risolveremo molti più delitti>
( da "Giornale.it,
Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: E poi consideri i ritardi, la burocrazia, i costi da affrontare. Però la situazione non era più tollerabile: eravamo rimasti fra i pochissimi Paesi senza una banca dati". I suoi colleghi europei, quando vi incontrate, che le dicono? "Tacciono per buona educazione. Ora dobbiamo recuperare.
Lettere
( da "Salute
(La Repubblica)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: bloccati di fatto dalla burocrazia i trapianti d'organo, per i pazienti italiani, nei paesi della comunità europea. Sul portalino dell'Associazione Malati di Reni Onlus, ben 13 associazioni di malati (pazienti nefropatici, trapiantati o in attesa di un trapianto) denunciano il decreto legge del 31 marzo 2008 (Disposizioni in materia di trapianti di organi effettuati all'
Assistenza
gratuita per i malati ( da "Arena.it, L'"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Per ottenere l'assistenza dei nostri operatori, che collaborano con l'ospedale ed i medici di base, non serve una burocrazia macchinosa: è sufficiente, infatti, una telefonata e si verrà poi contattati dal nostro specialista per programmare il percorso di cura". S.N. .
GIULIETTA
TROVA FAMIGLIA Ma tanti attendono ancora
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Purtroppo, le adozioni sono un calvario e solo chi intraprende questa strada sa quanta burocrazia, quanti anni, quanti denari, occorrono per dare amore ad un bambino che è solo. E non aspetta altro che una famiglia. Anna Rita Rombi - Calasetta.
P.A.:
CONFAGRICOLTURA, BENE PIANO BRUNETTA SU BUROCRAZIA
( da "Wall
Street Italia" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Confagricoltura da tempo denuncia che le imprese agricole italiane sono soffocate dalla burocrazia; ogni settimana, un'azienda di medie dimensioni perde due giorni per adempiere agli obblighi burocratici". "Serve - ha aggiunto Vecchioni - una semplificazione amministrativa per ridurre tempi e costi, e che consenta di utilizzare i fondi risparmiati in azioni dirette sul mercato e di promozione,
AIR,
ANCHE PREZIOSI PUNTA SU MARKOVSKI
( da "Mattino,
Il (Avellino)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Solo burocrazia da espletare, ma con la massima attenzione. "Il sei giugno - spiega il team manager Gaetano de Paola - è il termine ultimo per l'iscrizione. Non c'è nessun tipo di difficoltà visto che già da tempo abbiamo pagato gli stipendi e dato alla Lega le giuste garanzie.
Vista
red, assurda la marea ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: spontaneo riflettere sul perchè di tanta burocrazia, di tante energie e risorse spese per tali dibattimenti processuali, quando risulta evidente che oltre mille automobilisti, a quel quadrivio, sono stati tratti in inganno da un rilevatore fotografico completamente automatico che, a causa di insufficienti verifiche, si è reso inattendibile, determinando l'illeggittimità delle sanzioni.
<Bene
l'abrogazione del comma sulla responsabilità solidale>
( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Oltre seimila imprese veneziane ringraziano - ha detto il presidente della Confartigianato provinciale Giuseppe Molin -. Il provvedimento dimostra che la nostra battaglia è stata giusta ed efficace. Noi condividiamo il principio della responsabilizzazione delle imprese, ma non è con un aggravio di burocrazia che si garantisce la legalità".
Milano
NOSTRO SERVIZIO Una stagione all'insegna
( da "Gazzettino,
Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: ci sono una serie di canoni che l'amministrazione paga normalmente per la Fondazione, il cui valore complessivo è di molto superiore. Per non parlare dei conferimenti patrimoniali, di cui presto farà parte, burocrazia italica permettendo, anche una quota già assegnata dell'ex Arsenale militare".Paolo Crespi.
L'assemblea
generale Smi, tra riflessioni (Tronconi), progetti (Zegna) e appelli
(Morandini) ( da "fashionMagazine.it"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: intervento del Governo a livello di burocrazia e di fisco. La prima, pur non comparendo in bilancio, è un costo inestimabile: basti pensare che 40 adempimenti (come l'anti-incendio, la privacy, l'ambiente, la previdenza e la gestione dei rapporti di lavoro) si traducono in una spesa di circa 17 miliardi di euro l'anno per le imprese.
Robin
pop ( da "Giornale.it, Il"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: più burocrazia, più imposizioni rischiano di metterne fuori legge le imprese marginali, quelle per le quali il rischio professionale è maggiore. Scritto in Varie Commenti ( 27 ) " (15 votes, average: 4.53 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Nato a Roma,
Magistrati
al governo, incapacità della politica
( da "AprileOnline.info"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la sanità e la giungla della burocrazia regionale. Ovviamente, ben vengano i tagli degli sprechi, purché siano mirati e calibrati per garantire ai cittadini, soprattutto ai meno abbienti, gli standard medi di qualità dei servizi erogati. Semmai ci sarà da verificare se, e in qual misura, questo tipo d'apporto sarà condiviso dai vari settori della maggioranza che rappresentano,
L'ENTUSIASMO
DEGLI INDUSTRIALI ( da "Azione, L'"
del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la riduzione dei costi della burocrazia". "Le elezioni del 13 aprile - concluderà poi la Marcegaglia - hanno segnato un'importante discontinuità: in Parlamento si è prodotta una formidabile semplificazione, sono rimaste fuori le forze anti impresa e anti mercato, c'è dialogo con l'opposizione, abbiamo un governo coeso.
Paolo
Moretti presenta il libro sulle adozioni
( da "Provincia
di Como, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: i mille ostacoli della burocrazia, con innumerevoli documenti da compilare, continui colloqui con gli psicologi e tante altre difficoltà di un percorso che porta però ad un gesto d'amore capace di donare grande felicità. La storia si snoda tra tante canzoni, per raccontare un'esperienza autentica e vissuta intensamente, in cui l'attesa assume un significato speciale e alla fine,
In
montagna la burocrazia non ha posto
( da "Alto
Adige" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: "In montagna la burocrazia non ha posto" Il Bauernbund chiede misure di sostegno per i contadini Il presidente nazionale di Confagricoltura Vecchioni a Bolzano accoglie le richieste della base. Il nodo della delimitazione della definizione di "zona montana" PIETRO MARANGONI BOLZANO.
Ghiaia,
la Lega chiede di vigilare ( da "Gazzetta di Modena,La"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
snellisce
tempi, burocrazia e costi di scala. Ma i fabbisogni di piano sono
clamorosamente elevati, rispetto alla forte crisi immobiliare che a
Castelfranco vede vendute solo il 10-15% delle nuove costruzioni. Il piano
prevede l'estrazione di
Gas
all'integrativa ( da "Italia Oggi"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: un aumento di una burocrazia inutile, irrazionale, e con la conseguenza di un aumento di costi nei nostri studi da nessuno riconosciuta. Le richieste di semplificazioni avanzate a suo tempo sono state puntualmente disattese da tutti. In questa situazione nessuno poteva sperare che il buon senso dei professionisti continuasse a discapito di una situazione al limite del masochismo.
Zanesco:
abbandonati da ospedale e regione
( da "Mattino
di Padova, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Tutta la burocrazia è fatta da tre impiegate stipendiate dall'Ail. L'Ospedale paga solo il funzionamento del centro e la manutenzione". L'Ail di Padova raccoglie circa 1 milione di euro l'anno, che servono per pagare stipendi del personale, garantire l'assistenza ai piccoli pazienti del centro di Oncoematologia (che ogni anno accoglie 150 nuovi bambini,
Confagri:
meno burocrazia per sopravvivere ( da "Mattino di Padova, Il"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Meno burocrazia per sopravvivere" Il presidente nazionale Vecchioni a Padova "Il Paese rischia se non punta all'autosufficienza" Il messaggio rivolto al ministro leghista all'Agricoltura, Luca Zaia, è chiaro: volete applicare il federalismo? Va bene, purché non si traduca in nuovi aumenti del carico burocratico e si arrivi ad una semplificazione delle procedure per le imprese.
"rifugio
italia" performance sul diritto d'asilo
( da "Repubblica,
La" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Rifugio Italia" performance sul diritto d'asilo Immigrazione, visti, permessi, burocrazia, integrazione. Sono i temi della performance teatrale "Rifugio Italia" che l'Associazione Ya Basta! e la Compagnia del Teatro dell'Argine portano in scena stasera alle 21.30 al TPO, regia di Pietro Florida (via Casarini 17/5, 051.6493234).
Cinque
anni sotto pressione con la paura che potesse succedere qualcosa di terribile
( da "Giorno,
Il (Lecco)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: le istituzioni non comunicano e la burocrazia la fa da padrona. Probabilmente se si fosse mosso prima la questione sarebbe già sistemata e non ci sarebbe stato bisogno di arrivare a un gesto così clamoroso. CHI AFFRONTA simili vicende però non sempre ha la prontezza di occuparsi anche degli aspetti pratici.
Vittima
degli usurai e della burocrazia ( da "Giorno, Il (Lecco)"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: 5 Vittima degli usurai e della burocrazia Lorenzo Villa lasciato solo dalle istituzioni s'incatena nel suo ufficio di DANIELE DE SALVO ? MISSAGLIA ? OLTRE A ESSERE stato vittima degli estorsori, Lorenzo Villa (nella foto a destra), 40 anni, titolare di una concessionaria di automobili di Missaglia, o meglio ex perchè ha perso tutto a causa dei continui e pressanti ricatti,
OGGI
è una centrale termoelettrica ma, a pochi c
( da "Nazione,
La (Grosseto)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia e indomabile attività dei professionisti del no che campano della visibilità che purtroppo deriva dall'opporsi comunque. DICE la Cutini: "E' condivisibile l'iniziativa, del distretto per le energie rinnovabili ma quando si parla di distretti è immediato il paragone con quello che doveva rappresentare l'eccellenza per il nostro territorio il Distretto Rurale,
Forestazione,
la beffa dei premi ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: non può nascondersi dietro la burocrazia", hanno detto i dirigenti della Coldiretti oristanese, che parlavano a nome di "tutte le 1.300 aziende". LA PROROGA In attesa di saldare i premi del 2007, la Regione ha dato corso ai nuovi impegni sulla forestazione con il nuovo Piano di sviluppo rurale 2007-2013.
La
corsa del turista low cost ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia più snella, dal settore un traino di 12 miliardi" Secondo il sondaggio elaborato in esclusiva dal Sole-24 Ore NordEst raccogliendo le valutazioni di Astoi, Federalberghi, Federturismo, Fiavet, Unioncamere e Confindustria Alberghi, i fattori che influenzano positivamente i turisti sono il livello di accoglienza e professionalità delle strutture e la bellezza del patrimonio
La
mia riforma anti-burocrazia ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: 2 autore: INTERVISTA Luca Zaia "La mia riforma anti-burocrazia" Ha passato due anni con gli operatori del turismo Luca Zaia, dimissionario vicepresidente della Regione Veneto e assessore al Turismo, oggi nuovo ministro dell'Agricoltura. "Due anni fianco a fianco con albergatori, campeggiatori, addetti dell'extralberghiero.
Un
patto con il Veneto per le infrastrutture
( da "Sole
24 Ore, Il (Nord Est)" del
06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Quando penso alla burocrazia penso soprattutto alla eliminazione di adempimenti inutili per i cittadini e le aziende. Nel caso delle imprese, lei punta sull'autocertificazione. Certo,per l'aperturadi nuove attività prima del completamento delle autorizzazioni.
Bolzano
chiede più infrastrutture ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: aumentare i salari netti e ridurre i costi della burocrazia sono priorità anche in Alto Adige. E quando il presidente Christof Oberrauch dice che "il 90% delle nostre richieste ormai sono rivolte a Roma, più che alla Provincia ", fa intendere come il destino dell'economia altoatesina sia legato a quella italiana molto più di quanto si potrebbe pensare.
Cna:
<Basta Vogliamo le soluzioni>
( da "Resto
del Carlino, Il (Imola)" del
06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: E agli enti pubblici che devono decidere sulla Fucina è stata girata la proposta di un commerciante: "Chiedo di dare a noi operatori del centro storico il tempo di organizzarci. Finite piazza Matteotti, riportate il mercato in centro, migliorate l'accesso e i parcheggi, snellite la burocrazia in modo che possiamo confrontarci alla pari, poi ragioniamo della Fucina".
BOLOGNA
UNINDUSTRIA Bologna esprime soddisfazione per i primi prov
( da "Resto
del Carlino, Il (Ravenna)" del
06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: estensione ingiustificata del vincolo di responsabilità, un insostenibile aggravio di burocrazia per le imprese". Unindustria - conclude la nota - continuerà a richiedere provvedimenti per l' incremento della produttività del lavoro e, attraverso una minore imposizione sulle retribuzioni legate ai risultati aziendali, alla crescita dei salari".
Sportello
per le famiglie con disabili L'interrogazione di Salmaso
( da "Corriere
del Veneto" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: fare i conti con una burocrazia che certo non aiuta". "Queste persone infatti hanno la necessità di sbrigare pratiche burocratiche molto complesse- continua Salmaso-, ci sono incombenze di natura sanitaria, fiscale, sociale e magari per evaderle queste persone devono passare da un ufficio all'altro, sottraendo tempo al congiunto che devono seguire e magari saltando ore lavorative"
Gallaratese,
la guerra dei mercati <Sono trappole, vanno spostati>
( da "Corriere
della Sera" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Raccolte di firme e burocrazia. Esposti e bisticci. Ecco le voci. I residenti: "Siamo in trappola". I commercianti: "Dateci un'alternativa". Gli hobbysti dell'usato: "Ravviviamo la zona". E gli abusivi? "I controlli spettano ai vigili". Gli abusivi, per lo più senegalesi, fanno affari in silenzio, dvd e borsette, e si sfogano nei giardini dei palazzi.
Tram
su gomma, il ministero: <L'iter di Verona deve ripartire>
( da "Corriere
del Veneto" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: E' la burocrazia a deciderlo. Che Verona abbia bisogno di incrementare il trasporto pubblico è chiaro a tutti da molto tempo. Dal 1992 gli amministratori si sono misurati con il problema, sapendo che il 70 per cento degli spostamenti avviene con i mezzi privati, che entro il 2010 saranno 200mila le auto in circolazione,
Blitz
a scuola, 4 fermi per due canne Roma, i carabinieri entrano al Virgilio e
portano via i ragazzi. Nessuno avvisa le famiglie
( da "Unita,
L'" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: "Normale burocrazia", dicono le forze dell'ordine che parlano di un'operazione estemporanea portata avanti perché "insospettiti da un certo movimento fuori scuola, intercettato da carabinieri di passaggio". Dopo circa due ore in caserma, il rilascio e l'esito delle perquisizioni.
<Costi
della burocrazia, la nostra battaglia>
( da "Corriere
del Veneto" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Irap o la burocrazia? "Sono due cose diverse: oltre ad essere un costo, la burocrazia fa sì che debbano essere distolte risorse dalle vendite o dall'internazionalizzazione. Se la Regione Veneto ha incassato nel 2007 grazie all'Irap 2,9 miliardi, le imprese italiane hanno sostenuto 15 miliardi di euro di costi per la burocrazia ".
Vecchioni:
<Sudtirolo, modello da imitare>
( da "Corriere
Alto Adige" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: marketing e incentivi mirati alle imprese: modello SÜdtirol per rilanciare l'agricoltura italiana". è quel che pensa Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, ieri ospite di una convention a Siusi. Georg Mayr del Bauernbund ha illustrato le richieste al governo: "Meno tasse e burocrazia". A PAGINA 11.
<Südtirol,
modello da imitare> ( da "Corriere Alto Adige"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia "SÜdtirol, modello da imitare" Vecchioni: qui il settore cresce con politiche agricole mirate Il presidente nazionale: "Perdiamo 120 giorni l'anno per pratiche inutili" I parlamentari della Svp: "Pronti i disegni di legge" BOLZANO - Parte dall'Alpe di Siusi l'iniziativa congiunta di Confagricoltura e SÜdtiroler Bauernbund per rivitalizzare il settore primario in Italia.
Tiene
l'export del sistema moda ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Ma per ripartire
davvero il Governo deve concentrare le risorse su burocrazia e fisco. Perchè,
ha detto Giuseppe Morandini, presidente della piccola industria di
Confindustria, "le materie prime sono aumentate del 32% nel primo
trimestre
L'Italia
punti sui fondi ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: altro snellire la burocrazia e dare regole chiare e certe per favorire l'afflusso di capitali stranieri. Ambasciatore,le grande banche di Wall Street tremano, l'economia Usa è a rischio recessione. Che succede? La crisi dei mutui subprime ha investito istituzioni finanziarie con una portata tale che nessuno avrebbe immaginato.
<Diamo
corso all'adesione alla Carta di Parma>
( da "Gazzetta
di Parma (abbonati)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: meno burocrazia per i controlli sulla residenza". Musile Tanzi fa notare come "tutte queste misure debbano però trovare il supporto delle amministrazioni ed in particolare della Polizia Municipale che deve diventare l'avamposto tenuto al controllo del territorio sia sul piano della prevenzione che della repressione.
Passa
dall'estero l'esame di maturità dell'Alessandrino
( da "Sole
24 Ore, Il (Nord Ovest)" del
06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Un altro tema chiave per il futuro è la semplificazione: "L'eccessiva incidenza della burocrazia e delle procedure- rileva Lulani, che è a.d. della Giuso, azienda di Acqui Terme del settoredolciario – non favorisce le decisioni delle imprese, aumenta i costi di produzione e di riflesso i prezzi al consumo". Vi sono poi le infrastrutture.
Per
i rischi industriali al via i nuovi controlli
( da "Sole
24 Ore, Il (Sud)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: esercizio industriale dovrà tener conto dei piani urbanistici comunali e dei rapporti di sicurezza, presentati dalle imprese al Comitato tecnico regionale. www.ilsole24ore.com/economia Il testo della legge Seveso pugliese PARERI FAVOREVOLI Secondo Confindustria la disciplina è da approvare perché ha procedure con poca burocrazia che danno risposte celeri.
Infortuni
sul lavoro denunce via internet ( da "Centro, Il"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: meno burocrazia, indennizzi più veloci Infortuni sul lavoro denunce via Internet SULMONA. La Asl Avezzano-Sulmona è la prima in Abruzzo, e tra le poche in Italia, a trasmettere via Internet all'Inail le denunce di infortuni sul lavoro: i vantaggi dell'iniziativa sono una drastica riduzione dei passaggi amministrativi ed erogazioni più celeri dell'
Ettore
Adalberto Albertoni (Presidente leghista del Consiglio Regionale della
Lombardia) ad Affaritaliani.it pag.4
( da "Affari
Italiani (Online)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: determinanti e meno trasparenti e delle burocrazie di Stato, vigilanti ed ostacolanti ma aggiunge anche che "Fortunatamente oggi la decisione di attuare subito quanto la Costituzione prevede in materia di autonomia e di federalismo sta saldamente nelle mani del Presidente del Consiglio di Ministri, Silvio Berlusconi, e del Ministro per le riforme federaliste che si chiama Umberto Bossi"
Stella:
Anche la Lega è Casta ( da "Tribuna di Treviso, La"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Alla berlina burocrazia cantieri infiniti, ritardi informatici e sulle energie alternative ALESSANDRO ZAGO Con "la Casta" ad oggi hanno venduto un milione e 250 mila copie. "la Deriva", appena uscito, ha già superato le 400 mila. Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, dopo aver denunciato privilegi e arroganza del potere,
A
Roma ( da "Sole 24 Ore Online, Il"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: altro snellire la burocrazia e dare regole chiare e certe per favorire l'afflusso di capitali stranieri. Ambasciatore, le grande banche di Wall Street tremano, l'economia Usa è a rischio recessione. Che succede? La crisi dei mutui subprime ha investito istituzioni finanziarie con una portata tale che nessuno avrebbe immaginato.
Shock
a Santa Corona Finanziamento a rischio
( da "Giornale
di Vicenza.it, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: E ci sono progetti tuttora impantanati nel limbo della burocrazia, come il restauro di palazzo Chiericati, per il quale la Fondazione ha messo a disposizione 3 milioni di euro nel 2004: sono trascorsi 4 anni e ancora nulla si è mosso. Di tutto questo il sindaco ha parlato a quattr'occhi con il presidente della Fondazione, Paolo Biasi, e con il vicepresidente,
Il
sistema Coop agroalimentari nella regione
( da "Opinione,
L'" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: di burocrazia, e soprattutto un latente conflitto d'interessi: la città è governata dal centrosinistra, così come le cooperative. Un legame che pone non pochi dubbi sulla imparzialità delle scelte amministrative, e che a ben vedere danneggia, oltre ai gruppi interessati a investire sul territorio, i consumatori.
Revocato
il finanziamento all'Ibs Design ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: erano da ricercare anche nella burocrazia: un traliccio dell'Enel è stato infatti spostato solo dopo tre anni dalla richiesta, mentre l'allaccio dell'acqua e dell'energia elettrica è avvenuto solo lo scorso anno. Eppure da Roma non hanno voluto sentire ragioni, anche di fronte alle intenzioni dell'imprenditore, il milanese Giuseppe Aloisi,
La
replica ( da "Mattino, Il (Circondario Sud1)"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: A pagare le spese della lentezza della burocrazia sono gli invalidi, non solo anziani, che a causa del loro stato di invalidità dipendono totalmente dagli altri per tutte le necessità, come Maria Busiello, 74 anni, costretta su una sedia a rotelle. Due anni fa inizia l'iter burocratico oggi non ancora concluso.
LA
RUSSIA TRA I DEMONI DELL'ODIO ( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: che la burocrazia ancora impera, che i giovani sono ancora soli. Né si è fermato il sangue. Lo dimostra evocando in due tesissime pagine la vicenda della scuola di Beslan, in Ossezia Settentrionale, dove nel 2004 separatisti ceceni e bambini russi andarono incontro alla stessa morte, voluta da una ragion di Stato dimentica dell'
Artigiani,
incentivi alle nuove imprese ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: eccesso di burocrazia, l'incremento dei costi delle materie prime, dei servizi e, elemento da non sottovalutare, le problematiche connesse alla successione aziendale. "Un sostegno concreto alle giovani aziende artigiane e in particolare alle realtà neo costituite chiamate a confrontarsi con un mercato in continuo cambiamento arriva dalle Banche di credito cooperativo -
IN
BREVE ( da "Gazzettino, Il (Udine)"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: I ritardi sono dovuti essenzialmente alla burocrazia". CIVIDALEI lavori al pozzo di GrupignanoSi terrà questa sera alle 20.30 nella sede dell'Associazione Amîs di Grupignan la presentazione dei lavori di ricostruzione dell'antico pozzo della frazione di Grupignano. A Claudio Mattaloni, storico cividalese, il compito di raccontare la storia del pozzo più profondo di Cividale,
IMPRESE:
MARCEGAGLIA, TROPPA BUROCRAZIA LE FRENA
( da "KataWebFinanza"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: eccesso delle normative che incrementando la burocrazia rendendo decisamente problematica l'attivita' delle imprese. Ci troviamo difronte ad un complesso di regole molto alto che costa un punto del PIL delle piccole medie imprese italiane". Ha evidenziato nella sua relazione il neo presidente di Confindustria Emma Marcegaglia intervenuta all'assemblea degli Assoimprenditori dell'
Imprese:
Marcegaglia, troppa burocrazia le frena
( da "KataWeb
News" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: eccesso delle normative che incrementando la burocrazia rendendo decisamente problematica l'attività delle imprese. Ci troviamo difronte ad un complesso di regole molto alto che costa un punto del PIL delle piccole medie imprese italiane". Ha evidenziato nella sua relazione il neo presidente di Confindustria Emma Marcegaglia intervenuta all'assemblea degli Assoimprenditori dell'
Imprese,
Marcegaglia: Meno burocrazia e chiudere su contratti
( da "Velino.it,
Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Marcegaglia: Meno burocrazia e chiudere su contratti Roma, 6 giu (Velino) - Non solo contratti. Nel suo intervento all'assise di Assoimprenditori a Bolzano, il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha parlato a lungo anche della situazione del paese, di nucleare e di euro forte, della competitività delle imprese nazionali.
Tagliare
il numero delle Asl. In Regione c'è una proposta
( da "Italia
Sera" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: abbiamo sostenuto la riduzione dei costi della burocrazia amministrativa, prodotta dall'elevato numero di Asl e vera fonte di spreco, per impedire che si andassero a tagliare i servizi sanitari ai cittadini. Oggi con la proposta avanzata dal Presidente Canali e da me sottoscritta con convinzione, si può puntare ad una sanità pubblica più efficiente,
Continua
l'assemblea dei lavoratori della "San Vincenzo"
( da "Giornale
di Calabria, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: per ribadire che non è più tempo di "burocratismi", che i tempi lentissimi della politica e della burocrazia non si conciliano con il dramma quotidiano della disoccupazione; di chi aveva un reddito e non lo ha più ma deve continuare a mandare avanti la famiglia".
Brunetta:
''Il vero fannullone è il datore di lavoro''
( da "ADN
Kronos" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: "O riusciamo a far funzionare la nostra burocrazia come quella dei nostri concorrenti, oppure siamo finiti", avverte. Il ministro torna quindi sul modello contrattuale e alla vigilia della trattativa tra sindacati e viale dell'Astronomia spiega che quella imboccata fino a oggi "è la strada sbagliata".
P.A.:
BRUNETTA, C'E' RISERVA DI 30% DI PRODUTTIVITA'
( da "Asca"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: dunque quella di fare funzionare la burocrazie almeno ''come gli altri paesi europei''. Perche', ha ammonito, ''se non ci riusciamo, siamo spacciati''. Il problema tutto italiano e', per Brunetta, che ''nel lavoro pubblico non esitono premi e punizioni''. Percio' ''e' un mircacolo che nel lavoro pubblico si producano beni e servizi.
L'Arev
conferma Gabriele Viérin ( da "Stampa, La"
del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: deve fare i conti con i costi e la burocrazia, e alla fine non riesce ad andare avanti". Conseguenza: "Calo della produzione, anche della Fontina - dice Viérin - sempre meno persone allevano bovini, quindi gli effetti si fanno sentire". Il primo appuntamento per il riconfermato presidente è quello dell'esame del programma per il risanamento.
Vacche
da mungere sì, ma non siamo criminali o bestiame da macello
( da "Alto
Adige" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: operato del presidente Durnwalder e di incoraggiamento al neopresidente della Camera di Commercio Ebner, aveva richiesto a gran voce una "burocrazia" pubblica complessiva "di gran lunga più efficiente". "Si agli imprenditori intesi dagli uffici delle imposte come vacche da mungere, ma non come criminali o bestiame da macello".
Via
libera al made in Veneto ( da "Corriere delle Alpi"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Quella della commissione è stata una provocazione per sottolineare i paradossi che spesso la burocrazia comunitaria provoca". Il consigliere porta un esempio su tutti: "Pensiamo solo al riconoscimento del miele delle Dolomiti. E' un prodotto straordinario ma i tanti lacci dell'Europa spesso soffocano la tipicità in nome del libero mercato".
Burocrazia,
la nemica dell'impresa ( da "Alto Adige"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Di Pietro Marangoni "Burocrazia, la nemica dell'impresa" Emma Marcegaglia ammonisce "Ci costa un punto del nostro Pil" BOLZANO. "Lo scenario è complesso e il momento economico internazionale sta rallentando un po'. Le previsioni in Europa parlano di una crescita contenuta dell'1,8%.
L'applausometro
( da "Alto
Adige" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: meno burocrazia, più produttività, più innovazione, più impegno, più capacità di rispondere alle sfide da quella energetica a quella tecnologica) il presidente altoatesino ha riproposto una strategia economica ormai datata e appesantita da un eccessiva presenza di componenti autarchiche (energia) e dirigiste (Bls,
Il
ragioniere voleva lasciare da tempo
( da "Citta'
di Salerno, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Sullo sfondo anche il rapporto teso tra la burocrazia cittadina e l'attuale compagine targata PdL. Un anno di tensioni che hanno contraddistinto le relazioni tra l'apparto amministrativo di Palazzo Doria e la classe politica. Il ruolo di rilevante importanza date le competenze e le responsabilitá è stato però subito affidato con il decreto sindacale n.
I
municipi perdono potere ( da "Trentino"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Perché il Comune deve perdere potere, delegandolo e diventando così frazione di Borgo? Inoltre va fatta l'elezione diretta". Infine Raimondo Frau di An vota no, pur prendendo atto che la legge comunque c'è e va rispettata: "A livello Ue si smantella la burocrazia, qui invece aumenta". (m.c.).
Cane
randagioconteso tra 2 Comuni ( da "Secolo XIX, Il"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: 1 LA BUROCRAZIA manda in tilt due Comuni e l'Asl, alle prese con l'affidamento di un cane ritrovato lungo una strada in località Termini, tra Vado e Quiliano. Neanche fosse stato individuato vicino al checkpoint "Charlie" (il famoso passaggio da cui negli anni della guerra fredda si tentava di fuggire da Berlino Est a Berlino Ovest e dove furono "
Tra
storia e pellegrini viaggio sulla francigena da chimenti a san pierino -
riccardo cardellicchio ( da "Tirreno, Il"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ma la via Francigena fa tabula rasa della burocrazia. Cancella qui c'è mio, lì c'è tuo, qui siamo in... là siamo a... I pellegrini sono numerosi dall'anno del Giubileo. Non hanno di questi pensieri. Sui loro volti, nei loro occhi, vedi una serenità incredibile, capace di cancellare la fatica.
Galan:
primarie in forza italia a padova
( da "Mattino
di Padova, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: collegata al Pdl ma autonoma nelle scelte, dalla burocrazia che tutto rallenta alla necessità di una riforma elettorale. Senza dimenticare strali al "nemico" Vittorio Casarin. Quasi due ore di commenti "a braccio", senza mostrare alcuna reverenza alle logiche del "politicamente corretto" verso avversari e alleati.
Porte
aperte ai cittadini ( da "Messaggero Veneto, Il"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: "L'obiettivo del progetto - ha spiegato Sartori - è quello di far sviluppare il senso d'appartenenza e decidere insieme le priorità. In questo modo la popolazione potrà capire meglio i meccanismi che sottendono al funzionamento delle istituzioni e della burocrazia". (l.v.).
Alberto
Barcella dona a Emma Marcegaglia una bacchetta da direttore d'orchestra
( da "Giorno,
Il (Bergamo - Brescia)" del
07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia che rende "problematica" l'attività delle aziende; sull'eccessiva pressione fiscale che "penalizza soprattutto le piccole e medie imprese"; sul problema energetico e sulla necessità di iniziare intorno al nucleare un dibattito "concreto, laico e pragmatico" e sulla riforma dei contratti, per i quali "ogni cambiamento dovrà essere nella direzione di aumentare produttività,
<Attenzione
e sensibilità per l'imprenditoria del nostro territorio>
( da "Giorno,
Il (Legnano)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: alla soluzione rapida dei problemi e al taglio della burocrazia in favore dell'efficienza. Per questa ragione le imprese hanno scelto di restare da noi investendo e non spostandosi in Comuni di maggiori dimensioni - spiega il sindaco di Marcallo con Casone, senatore Massimo Garavaglia -. Alla Cna di Milano vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro, certi di poter condividere l'
Latte,
stop ai rincari Arriva il self-service con il litro a un euro
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: La burocrazia ci ha frenato, ma sembra che ora i procedimenti siano più snelli". Con l'aggiunta di un altro distributore: "In progetto c'è un'installazione nelle vicinanze della nostra sede di via Mangili ? continua Scaini ? mentre continuiamo ad avere proposte anche sul territorio provinciale".
JESI
CLANDESTINO irregolare o vittima della burocrazia? In atte
( da "Resto
del Carlino, Il (Ancona)" del
07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: CLANDESTINO irregolare o vittima della burocrazia? In atte... ? JESI ? CLANDESTINO irregolare o vittima della burocrazia? In attesa che si chiarisca la posizione di un marocchino di 27 anni, sul suo capo pesa l'accusa di furto aggravato ai danni di un supermercato. Nei giorni scorsi il giovane era entrato in un centro commerciale cittadino.
Agriturismo:
pochi clienti e scarsi guadagni ( da "Nazione, La (Umbria)"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: E poi c'è la burocrazia. "Abbiamo chiuso perché non abbiamo nemmeno l'allacciamento alla rete idrica", dicono dall'agriturismo Rubini, mentre da Mammarò accusano il Comune di ritardi. "La ditta che tre anni fa ha vinto l'appalto per la segnaletica turistica ?
Artigiani
compatti Rotatoria subito ( da "Giornale di Vicenza, Il"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: tipolitografo, nell'assemblea per il rinnovo delle cariche sociali dei 150 aderenti alla Confartigianato locale. "Montebello può considerarsi un'isola felice - aggiunge -, la situazione dal punto di vista del lavoro è florida e avere una sede staccata dell'Associazione ci aiuta per la burocrazia". M.G.
Una
giovane potenza a metà strada fra l'Italia e la Cina
( da "Giorno,
Il (Milano)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la burocrazia e la poca flessibilità del lavoro, per lo più pubblico. Della corruzione generalizzata. Nonostante il 35% della popolazione (il 50% delle donne) sia analfabeta. Ma alcuni milioni di studenti sono geni richiesti dal mondo intero. Il boom economico è trainato dai servizi, il 50% del pil.
Eastwood
contro Spike Lee ( da "Corriere della Sera"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
burocrazia e
preferisce dar la caccia ai criminali seguendo il suo istinto - è stato
talmente imitato che è difficile oggi immaginare l'ondata di vituperio che lo
accolse all'epoca. Il critico del New Yorker, Pauline Kael, lo bollò di "fascista"
e altri recensori levarono un coro di proteste: si chiedevano se puntare una
Magnum
L'ALLARGAMENTO
DELL'UE TROPPI SOCI, TROPPA FRETTA
( da "Corriere
della Sera" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: ripulito le loro burocrazie corrotte, riformato i loro sistemi legali e dimostrato al mondo di rispettare i principi su cui è fondata, sin dalla momento della sua costituzione, l'unione fra i Paesi dell'Europa occidentale. Creammo in altre parole due percorsi paralleli di cui il primo (quello dell'unione economico-monetaria) avrebbe dovuto correre più rapidamente del secondo.
Assicuratore
braidese al vertice di Ascom Fidi
( da "Stampa,
La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: perché rappresenta l'unica forma di sostegno a cui gli esercenti possono accedere, con poca burocrazia e tassi agevolati rispetto a quelli medi del mercato: almeno 1,5 punti percentuali in meno". Lo "sconto" è frutto degli accordi tra Ascom Fidi Langhe e Roero e istituti bancari del territorio. In aumento poi il numero dei soci: da 3.
Unico
team per 10.000 imprese l'upa: decisi a contare di più
( da "Mattino
di Padova, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ne è scaturito un quadro preoccupante per la categoria: ingabbiata da regole e burocrazia, bloccata da una viabilità vetusta, vessata dal credito e colpevolizzata negli infortuni sul lavoro. I piccoli artigiani chiedono anche regole differenti per le loro aziende, che spesso contano appena un paio di dipendenti, rispetto agli obblighi delle grandi imprese.
Questa
povera Italia alla deriva ( da "Giornale di Brescia"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: denuncia di Stella e Rizzo i mali che paralizzano il nostro Paese Questa povera Italia alla deriva Burocrazia, politica, privilegi, soprusi, ritardi... Un'aula di tribunale. Il malfunzionamento della giustizia è uno dei nostri mali "Chissà che gran Paese saremmo senza tutti questi difetti, questi furbi o disonesti in giro, questa burocrazia borbonica e certa politica.
Bimba
senza nome La madre aveva scelto di chiamarla Gaia
( da "Stampa,
La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: BUROCRAZIA. SERVONO DUE NULLA OSTA Bimba senza nome La madre aveva scelto di chiamarla Gaia [FIRMA]SILVANA MOSSANO CASALE MONFERRATO Quando potrà avere ufficialmente un nome la bimba nata dalla donna in coma si chiamerà Gaia. È quello che la mamma aveva scelto per lei.
Oberrauch:
<Spremuti come limoni> ( da "Corriere Alto Adige"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: fonti energetiche meno costose e burocrazia efficiente". Quindi il richiamo agli enti: "Spremono cittadini e imprese come limoni. Come stupirsi, poi, se le aziende non sono più competitive sui mercati internazionali? Dobbiamo cambiare rotta: meno tasse e imposte per tutti, meno Stato e Provincia, più iniziativa individuale.
Marcegaglia:
salari legati alla produttività ( da "Corriere Alto Adige"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Contratti nazionali da alleggerire, meglio trattare in azienda" "Burocrazia e carico fiscale superiori alla media europea Irap da tagliare come è stato fatto a Bolzano" BOLZANO - Contratti da rifare, taglio delle tasse e della spesa pubblica, efficienza della burocrazia, dialogo sul nucleare, sostegno alle infrastrutture necessarie.
Marcegaglia
lancia i salari flessibili Asgb: si può fare
( da "Corriere
Alto Adige" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: taglio delle tasse e della spesa pubblica, efficienza della burocrazia, dialogo sul nucleare, sostegno alle infrastrutture necessarie. "Sembrerebbe - ha detto - che in Italia vi siano le condizioni per affrontare i problemi, con un governo che ha una maggioranza chiara e con l'impatto derivato dalla semplificazione del quadro politico.
Le
testimonianze degli imprenditori ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia, relazioni industriali, scarso spazio al merito "Così l'Italia frena gli investimenti" Franco Vergnano SANTA MARGHERITA LIGURE Dal nostro inviato L'Italia non riesce ad attirare gli investimenti esteri. Tra i motivi che frenano le multinazionali a localizzarsi in Italia c'è anche la scarsa flessibilità del nostro sistema.
Il
Comune inaugura il faro di San Cataldo
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: vogliamo che la burocrazia non rallenti l'iniziativa dei privati". I servizi indicati nel bando riguardano la vendita di bibite, l'affitto di ombrelloni e sedie, il noleggio di bici e altro ancora. La vice sindaca annuncia poi l'inaugurazione del nuovo faro di San Cataldo per il giorno 27 giugno, le tappe del festival della canzone leccese nelle Marine,
Fisco
e burocrazia frenano le imprese dell'Alto Adige
( da "Sole
24 Ore, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Fisco e burocrazia frenano le imprese dell'Alto Adige" Claudio Pasqualetto BOLZANO Christof Oberrauch, presidente di Assoimprenditori di Bolzano, è andato diritto sull'obiettivo con un'immagine agreste: nei Paesi vicini le imprese sono considerate, nella peggiore delle ipotesi, vacche da mungere e quindi vengono "allevate bene ed in salute"
Le
nuove relazioni industriali ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la proliferazione dei settori della contrattazione nazionale forse sia servita soprattutto a creare e ad alimentare burocrazie associative ormai superate. Di qui la necessità di accorpare alcuni comparti. è consapevolezza comune anche l'idea che debba essere il talento a essere premiato: la trattativa sarà su chi avrà il ruolo per determinare chi e quanto sia da incentivare.
Nella
Ue il penale c'è, ma la priorità è espellere
( da "Sole
24 Ore, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: e farlo con meno burocrazia possibile. Senza passare per avvocati e tribunali. L'esempio piùchiaro di questa ambiguità è la Germania. La legge federale sul soggiorno del 2004 prevede un reato di ingresso illegale punibile fino a un anno di reclusione e con un'ammenda, ma pochi avvocati ne sono al corrente.
Dubbi,
equivoci, confusione. La spedizione di un milione di lettere sull'Ici da parte
d ( da "Messaggero, Il (Metropolitana)"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ma la macchina della burocrazia capitolina, in attesa della decisione ufficiale, era già in moto e non si è riusciti a bloccare l'invio delle buste a centinaia di migliaia di proprietari. L'operazione, costi a parte (si parla di un milione e mezzo di euro, in parte sprecati), sta confondendo molti romani, specialmente i più anziani.
Rossoneri
attivi ma la speranza resta il ripescaggio
( da "Tempo,
Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: alle prese con la burocrazia del caso. Pagati gli stipendi di competenza della nuova società, relativi all'ultimo mese e mezzo di campionato, è stata inviata in Federazione tutta la documentazione necessaria all'affiliazione, passaggio fondamentale affinchè la Virtus Lanciano possa iscriversi nel mondo dei professionisti.
Europa
al centro per uscire dall'impasse
( da "Tempo,
Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Una riforma delle sue istituzioni e uno snellimento della sua burocrazia - come auspicato da Jean-Paul Fitoussi che di "Anthill.eu" è il direttore scientifico - permetterebbero all'Ue di rilanciare il suo dinamismo e di uscire dalla stagnazione. Per questo, oggi più che in passato, l'Europa è sul serio al "centro" delle azioni politiche di ogni singolo Stato membro.
Anagrafe
chiusa per un giorno ( da "Centro, Il"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Qui pensano a indire concorsi per i ruoli di dirigenza, ma nessuno sembra accorgersi che mancano addetti agli uffici chiave. Non c'è nemmeno una dattilografa per battere i documenti, i segretari devono fare da sé all'insegna di un masochistico risparmio che ha paralizzato la burocrazia comunale". (f.b.).
L'affondo:
<Iniziative Urbane, occasione persa>
( da "Adige,
L'" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: ulteriore necessaria capacità di sviluppo non è frenata dai lacci della burocrazia" - peraltro, poco oltre, dirà "la burocrazia dovrebbe incoraggiare, aiutare, consigliare" - "ma principalmente dalla oggettiva difficoltà di individuare strade originali e solide di futuro. Sarebbe bene che là dove innovazione e capacità imprenditoriale hanno già basi molto solide venissero riconosciute,
Unione
e Pd, un matrimonio d'intenti BEPPE ZORZI
( da "Adige,
L'" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: della burocrazia statale", ?. migliore "soprattutto per quanto riguarda le spese". Risulta evidente il fatto che per vincere queste due sfide non ci potrà essere di alcun aiuto un approccio ripetitivo di esperienze in corso altrove. La vera domanda è la seguente: "cosa serve oggi al Trentino e al tempo stesso al Paese in questo mondo sempre più globalizzato?
E
Walter diventa il "premier ombra"
( da "Giornale.it,
Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.
Veltroni,
Crozza e il "padano" all'amatriciana. Dì la tua
( da "Giornale.it,
Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: della politica e della burocrazia, federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi.
Burocrazia
lenta Resta chiusa la Vecchia trattoria
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Cagliari e Provincia Pagina 1016 Stampace Burocrazia lenta Resta chiusa la Vecchia trattoria Stampace --> La cucina è sigillata da più di dieci giorni, chiusa dai Nas. Questione burocratica: "Mancava una comunicazione al Comune, ma per il resto era tutto in regola", racconta Claudio Ara, proprietario della Vecchia trattoria.
IL
PIANO ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia è davvero una cosa grave che ritarda i nostri progetti. In programma abbiamo dodici demolizioni di strutture abusive e intendiamo portarle tutte al termine nell'arco dei prossimi mesi. Ci sono stati ritardi - ricorda il primo cittadino - dovuti alle sospensive del Tar arrivate nei giorni in cui erano previsti alcuni abbattimenti ma ora la situazione sembra essersi risolta"
ANTONELLA
RUSSO, INTITOLATA LA STRADA ( da "Mattino, Il (Avellino)"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: riducendo considerevolmente i tempi ordinari segnati dalla burocrazia in queste circostanze. La targa è stata scoperta da Guarino, alla presenza della mamma di Antonella, Lucia, della sorella Milena, di rappresentanti della polizia locale, della guardia di finanza, dei carabinieri, delle scuole e delle espressioni ecclesiali.
Artigiani,
ripresa ancora lontana ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Tra le difficoltà che hanno frenato gli imprenditori c'è sicuramente il costo e i tempi della burocrazia. A livello nazionale gli artigiani - sostiene il "numero uno" di Confartigianato Pordenone - spendono circa undici miliardi di euro: una cifra astronomica che rappresenta un punto del Pil. Ecco perché il peso della burocrazia sta diventando sempre più soffocante.
Zacchera:
"La Provincia non ha fatto niente per favorire le imprese"
( da "Stampa,
La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: assurdo prendersela con chi ha governato la Provincia fino a quattro anni fa: se qualcosa doveva essere cambiato nei piani di gestione urbanistica c'era tutto il tempo per farlo". Zacchera aggiunge poi che la Provincia "non ha fatto niente per sfoltire la burocrazia e favorire le imprese" e fa presente che non farà venire meno il suo impegno "anche se questa è materia delle Regioni".
Il
caro-acqua tiene banco Nuovo scontro in Provincia
( da "Stampa,
La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: urbanistica e tempi della burocrazia regionale. Mauro Bricco ha presentato una mozione che lamenta come i tempi di approvazione dei piani regolatori da parte regionale siano "vergognosamente elefantiaci" e ha proposto che, come in Lombardia, anche in Piemonte si deleghi esame e approvazione delle varianti alle Province: "I piccoli Comuni non coprono i costi di questa tempistica infinita"
Veltroni:
<Le proposte del Pd sulla camorra nel decreto sulla sicurezza>
( da "Corriere.it"
del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: perchè le pallottole vanno più veloci della burocrazia" CASAL DI PRINCIPE - "Ci vogliono interventi incisivi e veloci da parte dello Stato perchè le pallottole vanno più veloci della burocrazia". Cosi Walter Veltroni, presidente del Partito democratico ha illustrato le proposte del governo ombra da lui guidato agli imprenditori e alle associazioni di categoria di Casal di Principe.
<LE
PROPOSTE DEL PD SULLA CAMORRA ENTRINO NEL DECRETO SULLA SICUREZZA>
( da "Wall
Street Italia" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: "Le proposte del Pd sulla camorra entrino nel decreto sulla sicurezza" -->"Ci vogliono interventi incisivi e veloci da parte dello Stato perchè le pallottole vanno più veloci della burocrazia".
Patenti,
rinnovi lumaca Quattro mesi di attesa
( da "Provincia
di Como, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: E la causa è la stessa di tanti altri disservizi, nei settori più disparati: la burocrazia imperante, l'iter infinito e quanto mai farraginoso. Con l'aiuto degli esperti di alcune agenzie comasche, abbiamo analizzato tutti i passaggi, cercando di scoprire dove e perché si inceppa questo meccanismo. Le sorprese non sono mancate.
Dalla
( da "Provincia
di Como, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la vergogna della burocrazia. E' l'appiattimento di un Paese sfinito che sembra ormai aver rinunciato a lottare per migliorare la vita dei propri cittadini. E poi dicono che siamo fuori dai parametri di Maastricht di qualche decimale. Ma quanto volete che ci possa importare, se lo Stato è fuori di quattro mesi per ogni patente da riconsegnare rinnovata e vidimata?
( da "Cittadino, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'adozione fra amore
e coraggio n "Non ti so dire come sei venuta al mondo, purtroppo quel
giorno non c'ero, non mi hanno invitata, ma ti posso raccontare il modo
straordinario, speciale e unico in cui tu sei giunta nel mio mondo". Il
paragrafo di copertina del libro "Alla mia bambina dagli occhi a
mandorla" condensa tutta la voglia di vita di Cristina Rolla, autrice di
un testo atipico e coraggioso, edito dalle Paoline, presentato martedì
pomeriggio al liceo Novello. Nel 1998 la Rolla ha trentacinque anni, è una
docente di lettere con due figli ancora piccoli: puro gesto d'amore, decide di
adottare un terzo angioletto. L'esperienza che le cambierà la vita ora si è
fatta racconto, in un libro agile e commovente. La roulette del destino affida
a Cristina una bimba vietnamita, un fagottino in fasce rosa di appena cinque
mesi impacchettato e abbandonato tutto il giorno in un culla che lambisce le
strade di Hà Noi, "con l'unico stimolo psichico di un pallone sospeso
sopra la testa, messo ogni tanto in movimento" spiega l'autrice. Il putto
si chiama Tuyet Hoà, "fiore bianco come la neve", un nome candido
come i sentimenti dei genitori, che fiduciosi, avviano la pratica di adozione.
Qui parte l'avventura. La burocrazia è un mostro che si rigenera ogni qual volta credi di abbatterlo:
per un documento necessario servono tre carte, per quella carte altre dieci
perizie, per le perizie venti visite, in un itinerario labirintico e sfibrante.
Poi bisogna volare ad Hà Noi, megalopoli disordinata, fradicia dell'umidità e
delle zanzare del Yuan Jiang, il fiume Rosso, " caotica al
parossismo, quattro milioni e mezzo di persone tutte in motorino in
contemporanea" ride la scrittrice. La data di ritorno è incerta,
l'accoglienza non concilia, il solo indossare una maglietta corta implica
offendere una cultura altra e diversa, ipersensibile. I dottori del posto
inventano un deficit psichico che la bimba di fatto non ha, giusto per
intricare la situazione, poi altri problemi a cascata, tutti risolti con
tenacia. "Nel scrivere questo libro ho cercato di rendere le mie emozioni,
le mie sensazioni più chiare e comprensibili possibili. Voglio condividere la
mia esperienza con quella di tutti, affinché sia d'incoraggiamento e confronto
per chi intraprenderà una simile strada" è l'analisi dell'autrice. Il
libro è immediato e scorrevole, Cristina utilizza la pagina come transfert di
emozioni: parte da un flash sfocato, un ricordo che scrivendo precisa,
chiarisce, riconferma, rapprendendo intorno a sé altri pensieri, altri dettagli
della vicenda altrimenti non evocabili in maniera così nitida.Carlo Cerutti.
( da "Gazzetta di Reggio" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Reggiani a Piazza
Affari "Vietato il mordi e fuggi" REGGIO. L'ingresso in Borsa è una
formidabile opportunità offerta alle imprese di piccole e medie dimensioni che vogliono
crescere ma è anche una occasione di maturazione per il management aziendale.
Ma non è una esperienza per tutti. Anche perché richiede un percorso
impegnativo e impone obblighi severi. Per chi la vive è comunque un'esperienza
eccezionale. Perfetta collimanza di idee nei racconti fatti ieri, nella sede
degli Industriali, da Giovanni Burani, amministratore delegato di Mariella
Burani Fashion Group (in Borsa da 8 anni) e da Giovanni Cavallini, presidente
di Interpump Group (quotato 12 anni fa) in un incontro aperto a imprenditori e
operatori del mondo creditizio. Fra i presenti i partner Abaxbank (banca
d'investimento), Kpmg (revisore), Lazard (advisor finanziario), Pedersoli e
associati (legale), Pms (advisor comunicazione). Attraverso l'intervista condotta
da Paolo Giacomin, caporedattore dell'economia per Qn, agli ospiti sono state
poste domande pungenti per sondare il terreno che porta a Piazza Affari. La
quotazione - questo il dato di partenza - è un mezzo che aiuta a crescere e
consente di fare acquisizioni altrimenti impossibili. Di contro impone obblighi
di trasparenza con la fornitura di dati a scadenze
tassative che la burocrazie pretende. Sia Burani che Cavallini hanno proposto
ai rappresentanti di Borsa Italiana (in sala Barbara Lunghi responsabile per le
piccole e medie imprese) di invitare il legislatore a rendere meno complesse le
formalità. Anche se entrambi hanno ammesso che le verifiche sono uno stimolo ad
operare sempre meglio. Confermando che per raccogliere denaro dal
mercato i complessi adempimenti da rispettare sono una medicina che occorre
bere ma che si potrebbe rendere un po' meno amara. L'incontro, aperto dal vice
presidente di Industriali Reggio, Francesco Veroni, ha registrato la
partecipazione di numerosi imprenditori, professionisti, esponenti del mondo
creditizio. L'appuntamento ha fatto seguito al confronto di fine anno durante
il quale erano stati analizzati i vari segmenti del mercato borsistito
italiano. Il messaggio: non si entra in Borsa per il mordi e fuggi ma per una strategia
di medio-lungo termine senza farsi spaventare dal saliscendi delle quotazioni.
( da "Corriere delle Alpi" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Splendidi fiori
"biologici". Ma quante spine Il vivaio di Manuela
e Roberto, alle prese con leggi e burocrazia IVAN PEROTTO Già di per sé un parco è la casa naturale per i
fiori, quando poi nell'area protetta - appena poco fuori dai confini, in
realtà, a Cergnai di Santa Giustina - esiste un vivaio, la protezione per i
fiori diventa doppia. Logico pertanto che ad una struttura simile,
quella di Manuela Reolon e Roberto Canal, venga assegnata la Carta Qualità del
Parco nazionale Dolomiti bellunesi. In realtà, il vivaio sarebbe della sola
Manuela, mentre il marito Roberto gestisce un'attività agricola - e si occupa
anche di sistemare o creare giardini. Una distinzione burocratica, dovuta alla
legge 19 sull'agricoltura che la Regione Veneto ha approvato nel 2000,
aumentando a dismisura i problemi per le piccole realtà di montagna, equiparate
alle grandi aziende della pianura. "Per poter lavorare siamo stati
costretti a creare due aziende, perché la nuova legge regionale sfavorisce chi
lavora in agricoltura. Prima noi riuscivamo a lavorare senza alcun problema,
poi la legge ci ha imposto di dividere l'attività, perché sennò non potevamo
vendere quello che coltivavamo. Una stortura assurda, ma purtroppo in Italia
ormai si fanno solo leggi che favoriscano i grandi e costringano i piccoli
imprenditori a chiudere. Ed in generale per l'agricoltura ci sono pochi aiuti,
in particolare in provincia di Belluno". La realtà odierna dell'attività
di Manuela e Roberto parla di una serra coperta da 500 mq, di 1.000 mq di
vaselleria e di 1.000 mq di piante in terra piena. Numeri che apparentemente
lasciano intendere la necessità di un lavoro costante, impegnativo. Eppure, per
la legge 19 del Veneto, è sufficiente una persona sola per mandare avanti una
struttura simile. "A ripensarci oggi, avremmo forse fatto meglio ad
abbandonare tutto anche noi, come tanti nostri colleghi della provincia. Per la
nuova legge potevamo solo coltivare e non vendere, a meno di non creare la
seconda società. Siamo stati testardi, ed abbiamo voluto proseguire l'attività,
rispettando la legge. Purtroppo, abbiamo solo problemi e nessun aiuto. Le
associazioni di categoria non ci difendono, non ci tutelano. All'epoca la
Coldiretti si è dimenticata di presentare la nostra domanda per chiedere il
contributo per la costruzione della serra e così lo abbiamo perso, senza poter
nemmeno rivalerci sulla Coldiretti". L'unico aiuto arriva alla fine dal
Parco Dolomiti bellunesi, dalla Carta Qualità. "Il Parco sta facendo tanto
per la montagna, per l'agricoltura. Sia direttamente, che indirettamente. Noi
abbiamo deciso di aderire a Carta Qualità perché coltiviamo solo in modo
biologico, senza trattamenti chimici. A volte preferiamo perdere una pianta
malata, piuttosto che accanirci in ogni modo per salvarla. E poi Carta Qualità
ci aiuta anche ad essere ascoltati, perché da soli non conteremmo nulla".
Di porte chiuse in questi anni Manuela e Roberto ne hanno trovate tante, prima
di incrociare quella spalancata del Parco Dolomiti. "Avevo cominciato
un'attività legata allo smaltimento dei rifiuti verdi, acquistando i macchinari
per il compostaggio. Quando ho presentato il mio progetto a Dolomiti Ambiente
mi hanno riso in faccia. Sono andato avanti per la mia strada: portavo i
rifiuti al Maserot, poi ad un certo punto me lo hanno impedito, con scuse
assurde. Ho resistito due anni prima di arrendermi. E intanto sono arrivati
altri a rubarmi l'idea".
( da "Citta' di Salerno, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Protesta pacifica al
municipio Sarno, gli alluvionati hanno occupato la stanza di Mancusi "
SARNO. Gli alluvionati fanno sentire la loro rabbia e occupano, in maniera
pacifica, la stanza del sindaco e la sala degli assessori. Il loro scopo è di
ottenere risposte rispetto al blocco della ricostruzione. Il 30 aprile è
terminato l'operato della struttura commissariale, mentre l'Arcadis, l'agenzia
regionale che ne dovrebbe prendere il posto, è ancora in alto mare. In attesa
del passaggio delle consegne, anche burocratiche, però, vi è un vuoto
istituzionale sulle competenze. Così, la regione non eroga i contributi per la
ricostruzione degli edifici, per la realizzazione del lotto 11 per i
delocalizzati e sono ferme le stesse opere pubbliche a causa del mancato
versamento degli stati di avanzamento. " Non si sa chi deve firmare e
decidere. Gli alluvionati attendono l'intestazione dei fondi sui quali sorgono
le case ricostruite per accedere alle linee di credito e fornire garanzie alle
banche per poter accendere mutui e pagare le ditte edili per la loro quota. 27
famiglie del comparto di via Casasale-via Pedagnali
aspettano risposte sui tempi e sugli oneri economici, e si scagliano contro la burocrazia che, nel palleggio dei ruoli,
allontana il rientro nelle abitazioni. Con la presenza del sindaco Amilcare
Mancusi, gli autori della protesta hanno richiesto un incontro urgente con i
responsabili regionali per avere chiarezza e maggiori certezze. Gli ex
responsabili della struttura commissariale, i tecnici Magliulo e Parisio,
dicono che, in questa fase, non hanno alcun potere e si attende una ordinanza
della Presidenza del Consiglio dei Ministri che dia proroga dei poteri
commissariali, almeno per completare le procedure giá avviate alla scadenza
della fase di emergenza. Potrebbe essere questione di ore, e il provvedimento
per i poteri speciali alla vecchia struttura dovrebbe arrivare. Mancusi ha
reiterato la proposta di concedere ai sindaci dei comuni interessati il potere
di firma degli atti della ricostruzione che interessano i singoli territori.
Questo al fine di evitare che, in attesa della nascita dell'Arcadis, continuino
le illogicitá e i ritardi. (g. f.).
( da "Trentino" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Lo stop a Stenico e
la "spinta" dei sindaci dell'Unione STENICO. A pochi giorni dalla
clamorosa bocciatura del progettato centro sportivo di valle c'è una certezza
in più. Il centro sportivo si farà, ma con i tempi lunghi:
quelli della burocrazia ma
non del ripensamento in merito alla struttura. Questa è l'opinione degli altri
due partners del centro sportivo, i comuni ora gemellati di Bleggio Inferiore e
Lomaso. Il tutto parte da una constatazione: la bontà del progetto rimane
solida e ferma. In effetti, il consiglio comunale di Stenico ha
"bocciato" il progetto a causa dell'abbandono dell'aula consiliare da
parte di alcuni consiglieri per protesta: i consiglieri rimasti non garantivano
più il numero legale, quindi tutto è saltato. E' bastato che si dissociassero
dalla linea di maggioranza un consigliere e un assessore, Monica Mattevi, per
mettere in crisi il Comune, che nella questione del Centro sportivo è
capoconsorzio. A bocce ferme, la situazione è abbastanza chiara. Anzitutto, la
minoranza ha agito correttamente, abbandonando l'aula, essendo trattato con
sufficienza il suo ruolo. E' chiaro al proposito il capogruppo, Claudio
Morelli: "A noi nessuno ha mai chiesto nulla, come se non esistessimo. Per
questo davanti all'abbandono dell'aula di consiglieri di maggioranza, non
potevamo sottrarci all'abbandono, pur concordando col Centro". Pesanti le
reazioni del mondo sportivo davanti alla bocciatura e immediate, dato che alla
seduta assisteva anche il presidente della squadra del Comano, che si è assunta
l'onere della realizzazione del centro, Roberto Filippi, che ha appreso
allibito il non luogo a procedere del Comune di Stenico. Fiduciosi invece i due
comuni "gemelli", Lomaso e Bleggio Inferiore. Il presidente
dell'Unione, e sindaco di Bleggio Inferiore, Livio Caldera, caldeggia una
pronta soluzione del problema, magari ridiscutendone a Stenico. Il sindaco di
Lomaso, Guido Turrini, a sua volta è deluso ma non dòmo: "A questo punto
bisogna prendere atto della battuta d'arresto del progetto: o immediatamente
Stenico riconsidera la decisione e riconvocando il consiglio si decide di
chiedere il contributo provinciale, oppure a tempi lunghi dovremo sciogliere il
consorzio e procedere con le nostre gambe".
( da "Stampa, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
"Dal paesaggio
sociale sono scomparse quasi del tutto le badanti. Abbiamo scoperto Finale quale
città dell'Inquietudine, pensiamo debba essere considerato inquietante e
oggetto di riflessione il fatto che tante cittadine del mondo venute nella
nostra città ad assistere giorno e notte i nostri anziani siano costrette di
fatto ad una sorta di arresti domiciliari, aumentando con questo il disagio
degli stessi anziani". Il grido d'allarme è di Simona Simonetti e
Gabriello Castellazzi dei Verdi di Finale. Aggiungono: "Secondo le stime
sono almeno 100 le badanti finalesi che stanno aspettando di essere
regolarizzate. L'attuale legge prevede il fermo d'ogni extra-comunitario
sprovvisto di documentazione regolare, mentre il secondo fermo dovrebbe
tramutarsi già da ora in arresto. Presso il Comune sono circa 500 gli
extracomunitari residenti e con un lavoro. Il nuovo progetto di legge del
governo è ingiusto perché non distingue in modo netto la severità per chi
delinque dalla doverosa accoglienza verso chi è solo nell'attesa di
regolarizzare la propria posizione. Due anni fa le organizzazioni del volontariato
e quelle cattoliche hanno assistito centinaia d'extracomunitari che lavoravano
onestamente costrette a sostare in coda per tutta la notte davanti agli uffici
postali". Concludono: "Dopo due anni, la burocrazia è riuscita a sanare la
situazione solo di una piccola parte di quanti hanno avuto fiducia nelle nostre
istituzioni. Oggi vediamo il risultato: tante persone vivono nell'ansia di
essere fermate, con il rischio di compromettere la vita dei loro figli, che in
gran numero già frequentano le nostre scuole. Abbiamo intervistato
alcune badanti, il tam-tam si è diffuso: il progetto di legge presentato dal
Governo prevede la prigione per chiunque sia irregolare. Il timore che possa
essere approvato genera paura e questo fatto va a detrimento di un lavoro quale
l'assistenza agli anziani, che richiede grande sensibilità e serenità".\.
( da "Alto Adige" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Sergio Armanini:
"Siamo in regola ma vittime di faide private" La commissione tecnica
del Comune ha detto di no al cantiere di via Virgilio MERANO. Il condominio era
appeso ad un filo, e quel filo ieri la commissione dilizia comunale l'ha spezzato:
il no espresso in via Portici mette in crisi la tranquilla conclusione
dell'opera di costruzione e il rispetto dei termini ed impegni, con rischio di
danni a dir poco enorme. Al centro della questione c'è un fabbricato in via
Virgilio a Maia Alta: al condominio Hedy, oltre a dover fare i conti con le normative e la burocrazia pubblica, devono confrontarsi con l'astiosa campagna di
denigrazione di un vicino e con l'azione politica dei Verdi che, in maniera
discutibile, ha cavalcato l'opposizione al fabbricato. "Purtroppo siamo
finiti in cattiva luce - spiega Sergio Armanini, amministratore unico della
società ArteHaus - per delle insinuazioni che non hanno fondo".
Possibile che la ragione sia solo dalla vostra? "Abbiamo sempre dimostrato
la massima disponibilità con il Comune e di conseguenza abbiamo proposto alcune
varianti. Senza mai ottenere risposte concrete". Varianti su varianti.
"Certo, ma non perché il lavoro o il progetto erano fatti male: erano
mosse per trovare compromessi ed evitare i contenziosi. E non sono bastate
neppure quelle". E ora siete alle strette. "Esatto, ci sono i
contratti da rispettare, i sette appartamenti da intavolare, ma per fare i
rogiti serve il permesso d'uso e la licenza edilizia". Voi avevate chiesto
una sanatoria ai lavori. "Una mossa obbligata per stringere i tempi, che
ci sarebbe costata economicamente". Non è che ci sono stati aggiustamenti
poco chiari? "Ma no: abbiamo una volumetria totale di
( da "Italia Oggi (La Legge)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
ItaliaOggi
ItaliaOggi - studi e carriere Numero 133, pag. 23 del
5/6/2008 Autore: Ludovico Marinotti Visualizza la pagina in PDF
profondo giallo Pochi i veri successi Il Belpaese non ha molto da
offrire alle law firm internazionali. Le tariffe orarie che vengono fatturate
nella City, a New York o a Tokyo sono superiori del 40% a quelle che vengono
effettivamente praticate in Italia dai medesimi studi. Difficile, se non
impossibile, anche l'esportazione dei clienti. Poche sono ormai le
multinazionali che guardano all'Italia per insediare le loro operation,
disincentivate come sono dall'alto costo del lavoro, da una
burocrazia incomprensibile
e inefficiente, da infrastrutture obsolete e infine da una fiscalità che non
conosce pari nel mondo quanto meno in proporzione a quello che restituisce in
termini di servizio pubblico. In Italia poi non si raccolgono capitali e il
famoso risparmio italiano prende altre strade e altri prodotti finanziari ma
non certo considera l'investimento azionario. Nella maggior parte dei
casi, il rendimento dei professionisti italiani, non certo per colpa loro,
risulta inferiore alla media di quelli delle altre giurisdizioni, Stati Uniti e
Regno Unito in testa, dove i network internazionali normalmente operano e
questo produce il cosiddetto effetto "diluizione" sui conti e i
parametri economici delle principali realtà. La maggior parte, anzi quasi
tutte, le joint venture o gli start-up fatte in Italia da studi internazionali
sono fallite o comunque si sono fortemente ridimensionate rispetto all'impianto
originario. Le storie di successo, almeno per ora, sono pochissime. Nonostante
questa Caporetto, gli studi stranieri continueranno a venire in Italia e già si
scommette sul prossimo imminente round di arrivi. Ogni scusa per poter esibire
una bandierina anche a Roma o Milano, val bene un investimento milionario. In
fondo in Italia c'è il sole, le città d'arte e si mangia molto meglio che
altrove. Se bisogna proprio fare un ufficio di rappresentanza, quale paese ha
di meglio da offrire?.
( da "Giornale di Brescia" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione: 05/06/2008
testata: Giornale di Brescia sezione:La Città. Il confermato presidente
Gianpietro Briola illustra finalità e progetti per favorire la più ampia
partecipazione Csv, un nuovo Consiglio e alcune novità statutarie Il Centro
servizi per il volontariato di Brescia ha rinnovato il proprio Consiglio di
amministrazione, si è dato un nuovo statuto ed un nuovo regolamento. Il
presidente, riconfermato, è Gianpietro Briola; vicepresidente Vincenza Corsini;
consiglieri: Dario Ciapetti, Gianbattista Coccaglio, Adele Ferrari, Chiara
Gabrieli, Jonas Maniaz, Franco Micheloni ed Adriana Mostarda; direttore Angelo
Patti. Con il nuovo Consiglio sono arrivati, come richiamato più sopra, anche
un nuovo statuto ed un nuovo regolamento del Csv. Per illustrare le maggiori
novità introdotte abbiamo sentito proprio il riconfermato presidente Gianpietro
Briola. "Le finalità non cambiano, l'Acsv (Associazione centro servizi per
il volontariato) non persegue scopo di lucro e si propone la gestione, nello
spirito della Legge 266/91, del Centro di servizi per il volontariato. In
particolare l'Associazione si propone di sostenere e qualificare l'attività di
volontariato, erogando gratuitamente alle organizzazioni di volontariato
servizi tra i quali: la predisposizione di strumenti e di iniziative per la
crescita della cultura della solidarietà, la promozione di nuove iniziative di
volontariato e il rafforzamento di quelle esistenti; la consulenza e
l'assistenza qualificata, nonché la predisposizione di strumenti per la
progettazione, l'avvio e la realizzazione di specifiche attività; la formazione
e la qualificazione degli aderenti alle organizzazioni di volontariato; la
raccolta e la diffusione di informazioni, notizie e dati sulle attività di
volontariato locale e nazionale. L'Associazione si propone altresì di erogare
servizi alle associazioni che non perseguono scopo di lucro, attraverso il
reperimento e l'impiego di risorse diverse rispetto ai fondi previsti ed
erogati ai sensi della Legge 266/91". Quali le maggiori novità introdotte
dal nuovo statuto? "Il criterio principe sul quale è basata la nuova
regolamentazione è la partecipazione. Abbiamo cercato di favorire
l'allargamento e la democraticità della base associativa che attraverso l'Assemblea
indica le linee guida, le direttrici che il Centro deve seguire. Il nostro Csv
ha festeggiato lo scorso anno i suoi primi dieci anni d'attività: il
volontariato è cresciuto ed è cambiato nelle forme, nei servizi e nei numeri,
ed il Centro cambia e deve cambiare in simbiosi con esso". Nello specifico
chi può aderire e come? "Possono aderire al Csv le organizzazioni di
volontariato iscritte nel Registro regionale delle Organizzazioni di
volontariato, sezione provinciale di Brescia e le altre Associazioni senza
scopo di lucro operanti nella provincia di Brescia. Per le associazioni
articolate su diversi livelli, siano esse organizzazioni di volontariato ovvero
associazioni senza scopo di lucro, è consentita l'iscrizione unicamente al
livello competente per territorio sulla provincia di Brescia e non ai singoli
gruppi locali. L'Assemblea - l'organo sovrano dell'Associazione - è composta da
tutti gli aderenti all'Associazione in regola con il pagamento della quota
associativa ed iscritti nel Registro degli aderenti da almeno tre mesi. La
domanda di adesione deve essere presentata per iscritto al Consiglio direttivo
dal legale rappresentante dell'Associazione istante con allegata la necessaria
documentazione che verrà richiesta dagli operatori del Centro". Parlava dei
cambiamenti che hanno investito il mondo dei volontari in questi anni. Dal suo
punto di vista qual è l'attuale stato di salute dell'associazionismo non profit
bresciano? "Stiamo per presentare, nel corso di un convegno che si terrà
il 19 giugno (ne parliamo in pagina ndr), un'attenta "radiografia"
del volontariato di casa nostra. I dati emersi offrono interessanti spunti di
riflessione e delineano in maniera abbastanza nitida il volontariato bresciano.
Innanzitutto una buona diffusione, in linea con tutte le regioni
settentrionali, delle Organizzazioni (sono poco più di 500 le bresciane
iscritte a registro) ed una frammentazione del panorama verso gruppi sempre più
piccoli da una parte, ed organizzazioni strutturate e di grandi dimensioni
dall'altra. Altro fattore interessante è il primato, fra le fonti da cui
provengono gli importi per la gestione e il funzionamento delle associazioni,
dei contratti e delle convenzioni con il settore pubblico; sintomo evidente di
un maggiore coinvolgimento del volontariato nella responsabilità e nella
gestione delle strutture e dei servizi di welfare". Un volontariato che
quindi si professionalizza: è possibile delineare l'identikit del volontario?
"Un volontariato che si professionalizza nelle competenze, ma che conferma
come proprio cardine la gratuità dell'azione volontaria. Il volontario è sia
uomo che donna, con una predominanza nella nostra provincia dei primi rispetto
alle seconde; l'età media è abbastanza elevata e ripropone il noto problema del
ricambio generazionale su cui si potrebbe aprire un lunghissimo dibattito
basato sulla capacità attrattiva della domanda, sulle difficoltà dei nuovi
aderenti a riconoscersi nelle forme "codificate" dai padri delle
associazioni, sugli strumenti di promozione, ed in generale su uno scenario
sociale diverso da quello di alcuni anni fa - precarietà, difficoltà
d'inserimento nel mondo del lavoro, allungamento dell'età in cui si costruisce
famiglia e futuro -. Un volontario indicato per lo più come sistematico, quindi
con un impegno assiduo, che può essere esecutivo di mansioni pratiche ma che
può spaziare anche in altri campi: gestionale, promozionale ed anche
professionale come quello di alcuni infermieri, medici o assistenti
legali". Il volontariato in conclusione, seppur con qualche problema,
sembra essere vissuto e partecipato a Brescia "Il volontariato è vivo ed
attento ai bisogni della società. Sa cogliere prima delle Istituzioni i bisogni
offrendo loro un risposta che chiede poi di essere strutturata e
contestualizzata. Cambia e si adatta più velocemente alle istanze sociali di
quanto faccia la legislazione che lo regola. È inutile però nasconderci che dei
problemi ci sono: la già citata difficoltà del
coinvolgimento dei giovani, una burocrazia che certe volte rallenta od imbriglia la voglia di fare, le
normali difficoltà nel mandare avanti l'attività di gruppi fatti da più
persone. Il Csv rinnova il proprio impegno a promuovere ed aiutare le tante
persone che si adoperano nelle associazioni di volontariato bresciane.
Il motto della nostra campagna pubblicitaria recita "lasciati tentare dal
volontariato", una tentazione che aiuta il prossimo e motiva ognuno di
noi".
( da "Italia Oggi" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
ItaliaOggi
ItaliaOggi - Primo Piano Numero 133, pag. 6 del 5/6/2008
Autore: di Alessandra Ricciardi Visualizza la pagina in PDF
Pugno duro di Brunetta nel vertice con Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Ugl:
farò la riforma per legge Direttori statali fuori dai sindacati L'80% dei capi
dei dipendenti pubblici è iscritto a una sigla la riforma del pubblico impiego
si farà. E si farà, in larga misura, per legge. Ha mostrato il pugno, il
ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, ieri, nel primo vertice
sull'ammodernamento della burocrazia italiana con i segretari dei principali sindacati italiani,
rispettivamente Guglielmo Epifani, Cgil, Raffaele Bonanni, Cisl, Luigi
Angeletti, Uil, Marco Nigi, Confsal, Renata Polverini, Ugl. Perché in materia
di organizzazione del lavoro le attuali regole conferiscono al potere
legislativo e non contrattuale gli spazi di intervento, ha spiegato
Brunetta, sia a voce che in un ampio documento di sintesi, per mettere le mani
avanti contro eventuali richieste dei sindacati, per la verità già copiosamente
fatte pervenire a mezzo stampa, di trattare su tutti i punti di riforma. Ed è
proprio l'eccessiva presenza del sindacato nella pubblica amminsitrazione che
Brunetta ha preso di mira nel disegno di legge delega (la cui bozza è stata
anticipata da ItaliaOggi il 27 maggio scorso) che sarà presentato in uno dei
proissimi consigli dei ministri. Certamente entro fine giugno, in contemporanea
con l'avvio del Dpef, il documento di programmazione economia e finanziari,a
che proprio dal pubblico impiego si attende risparmi per il 2008 di circa 3
miliardi di euro. Una delle norme del ddl, secondo quanto risulta a IO, prevede
per la prima volta l'incompatibilità tra la carica di direttore del personale e
l'iscrizione a un sindacato. Perché oggi succede che in molti casi i direttori
generali responsabili della gestione dei dipendenti, e che dunque rappresentano
il datore di lavoro nel rapporto con i sindacati, si siedano a l tavolo delle
trattative con le sigle essendo iscritti a una delle stesse. Secondo alcune
stime ufficiose, la percentuale di doppia appartenenza si aggirerebbe sull'80%:
8 capi del personale su dieci sarebbero iscritti o sarebbero vicini a un
sindacato. Un evidente conflitto di interessi (il dirigente dovrebbe
rappresentare l'amministrazione, il sindacato, invece, i lavoratori),che
Brunetta è intenzionato a eliminare una volta per tutte, fissando nel ddl una
semplice regola di incompatibilità: i direttori del personale non possono
ricoprire questo incarico se sono iscritti o lo sono stati in precedenza (il
termine dovrebbe essere di due anni) a un sindacato. Impossibile iscriversi
anche nei due anni successivi alla cessazione dell'incarico. Un problema,
quello dell'incompatibilità tra cariche nella pa e incarichi sindacali, che era
stato posto per la stessa Funzione pubblica in un'interrogazione parlamentare
del 2006. Primo firmatario Michaela Biancofiere, e a seguire alcuni big
dell'attuale esecutivo Berlusconi, tra i quali Mariastella Gelmini, ministro
dell'istruzione, università e ricerca, ed Elio Vito, ministro dei rapporti con
il parlamento, l'interrogazione solleva il problema al governo Prodi di alcuni
direttori generali e dirigenti che si occupano di personale e di relazioni
sindacali e che "vengono nominati solo dopo aver sentito le organizzazioni
sindacali". In particolare si puntava il dito contro il direttore del
personale del dipartimento della funzione , dottor Luciano Grazia Cannerozzi.
Ora il problema viene riaffrontato. E Brunetta è deciso a non demordere, anche
se l'argomento è spinoso. "Le riforme non vanno fatte con il bastone, ma
coinvolgendo il personale", ha avvertito Bonanni. "Non si deve parlare
solo di tagli e di riforme, ma anche di investimenti", ha chiarito
Epifani. "C'è innanzitutto il problema dei contratti scaduti che vanno
rinnovati", incalza Nigi. "è un buon punto di partenza, ora bisogna
vedere cosa verrà fuori", dice fiduciosa la Polverini,.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Regione Legge sulla caccia:
Picco difende la riforma Violino TRIESTE. Poca burocrazia, chiarezza nelle norme e
costi equilibrati. Questa la strategia suggerita dal consigliere regionale
della Lega Nord Enore Picco. "Basta speculare - dice - su questo settore. Io,
e con me tutta la Lega, parto dal messaggio che la gente ha mandato il 13 e 14
aprile: basta burocrazia,
basta carrozzoni, i cittadini invocano la politica del fare. I
cacciatori chiedono di poter andare a caccia nella massima legalità, con costi
equi e senza vessazioni".
( da "Tirreno, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Sposò
una ragazza toscana, poi ha avviato qui anche una delle sue attività con 53
dipendenti. In patria ne ha addirittura 8mila. "L'Italia? Troppa burocrazia, prezzi
alti". MICALI a pagina 13.
( da "Piccolo di Trieste, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
TASSE Registro delle
imprese È in distribuzione in questi giorni la richiesta della gabella annuale
della Camera di commercio per l'iscrizione obbligatoria al Registro delle
imprese. Chi, nella provincia di Trieste, ha ricevuto l'intimazione a pagare ha
scoperto di diventare, suo malgrado, finanziatore del "progetto Parco del
mare" e di altri fantomatici quanto generici interventi contro
l'inquinamento. Indipendentemente dalla legge (del 1993!) che permette all'ente
camerale di aumentare l'obolo del 20% in un anno, mi domando con quale criterio
e soprattutto con quale faccia i signori della Camera di Commercio infilino
ulteriormente le mani nelle tasche di chi lavora, produce, paga le tasse e non
ne può più di caste, sprechi e prese in giro. Non posso che
augurarmi che il nuovo governo provveda, nell'ottica dell'eliminazine degli
enti inutili, costosi e malvisti dalla popolazione, a sopprimere la Camera di
commercio e tutti gli altri enti che attorno ad essa gravitano, che non servono
ad altro che a complicarci la vita in un girone dantesco di burocrazia e tasse. Andrea Sardos
Albertini.
( da "Nuova Sardegna, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di Guido Piga
Nascono i consorzi delle imprese sarde Si candideranno agli appalti per il
summit 2009 con tre cordate: costruzioni, informatica e servizi Putzu:
"Sono circa quaranta aziende, un obiettivo difficile è una vera svolta
culturale per l'isola" LA MADDALENA. L'appuntamento dal notaio è fissato,
e non sarà disdetto: il consorzio delle imprese edili della Sardegna, da nord a
sud, si farà e diventerà la più grossa società di costruzioni dell'isola. Solo
che ora, per il G8 che ha permesso e accelerato questa svolta imprenditoriale,
non sarà possibile mettere nero su bianco la costituzione. "Troppa
burocrazia, saremmo
arrivati fuori tempo massimo per le opere da realizzare alla Maddalena"
dice Massimo Putzu, alto dirigente di Confindustria. Per il G8 i costruttori
formeranno un'associazione temporanea d'impresa, ne fanno parte una quarantina
d'aziende, si candidano ad aprire uno dei cinque grandi cantieri. Ma gli
industriali hanno messo su altre due cordate: una per l'information technology
(senza Tiscali) e una per i servizi. Fare società, in Sardegna, non è mai stato
facile. O, almeno, questa per anni è stato il luogo comune. In realtà, leggendo
i dati di Unioncamere (l'unione delle camere di commercio italiane), il quadro
è meno netto. In Italia le imprese individuali sono il 57,1 per cento di quelle
totali. Il dato è del
( da "Tirreno, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Grosseto Per gli imprenditori
è una corsa a ostacoli Renzo Alessandri (Cna) lancia l'allarme per il dilagare
del fenomeno Soprattutto quando si muovono i primi passi può capitare di
inciampare. Renzo Alessandri, in poche parole, riassume quelli che sono gli
ostacoli sulla strada di un'impresa "giovane". "In primo luogo mi vengono in mente i gravami della burocrazia (decine e decine di
autorizzazioni da richiedere ed altrettante istanze da inoltrare), poi le
difficoltà di acceso al credito (le banche, oggi, giustificano con i vincoli di
Basilea la loro riluttanza a "scommettere" sull'impresa e soprattutto
sulla nuova impresa). Non meno significativi - aggiunge il responsabile
tecnico della Cna - i crescenti costi per la sicurezza, ora estesi ad ogni dimensioni
aziendale (lavoratori autonomi compresi); e ancora il peso del fisco e, in
ultimo, le difficoltà di un mercato che la competizione globale rende ogni
giorno più selettivo. Ebbene, a tutto questo si aggiungono sempre più spesso
reiterati e raffinati tentativi di raggiro come quello scoperto negli ultimi
giorni e che interessa diversi nostri associati". G.B.
( da "Nuova Sardegna, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di Tiziana Simula
Angela, mamma a metà: "Rivoglio mio figlio" L'odissea giudiziaria di
una giovane ucraina. Il ragazzo è in affidamento a Bergamo LOIRI. Le parole
sono come un torrente in piena, emozioni e ricordi che raccontano una storia
tormentata da mille vicissitudini, intrappolata in una
giungla di leggi e burocrazia che l'hanno condannata a stare lontano per anni da suo figlio,
dato in affido. Ma quel bambino, Angela Babitch, 34 anni, ucraina, da tempo in
Sardegna, lo rivuole con sè: una battaglia difficile, già finita sui tavoli di
due tribunali, che va avanti da otto anni e che, dice, "continuerò finchè
non lo riavrò con me". Con il cuore e la vita a pezzi, Angela,
mamma a metà, non si arrende e dalla sua casa di Loiri, dove ora vive, lancia
il suo accorato appello alle istituzioni: "ho bisogno di aiuto, non so più
cosa fare per riavere mio figlio". Cerca una via d'uscita nel labirinto
giudiziario in cui è finita ma non trova la strada giusta. "Mi rivolgo ai
sindaci di Olbia e Loiri, due comuni in cui ho vissuto e che conoscono già la
mia storia, a tutte le istituzioni che possono aiutarmi - dice -. Cerco
soprattutto uno studio legale penalista esperto in diritti internazionali visto
che sia io che il bambino abbiamo cittadinanza ucraina". Sommersa dai
documenti, Angela inizia a raccontare: l'arrivo a Olbia nel'94 per un periodo
di vacanza, il parto prematuro di Alessandro (nome di fantasia), che ora ha 14
anni, l'inizio del cammino difficile di una mamma sola e straniera. Scampoli di
vita vissuta in diversi paesi alla ricerca di lavoro e stabilità, da Olbia al
continente, finchè nel 2002 dopo alcune tristi esperienze in comunità di
accoglienza, il Tribunale per i minorenni di Milano dispone l'affido etero
familiare del bambino gestito dal servizio famiglie terapeutiche della
cooperativa sociale Afa di Bergamo. "Il primo affido è fallito - racconta
-. Dicevano che il bambino aveva messo in crisi la coppia, ma lui che colpa ne
aveva? Poi, è stato affidato a un'altra famiglia con la quale vive tuttora, in
provincia di Bergamo". A questo punto, rabbia e disperazione esplodono.
"In questi anni di allontamento, la figura materna è stata disintegrata:
gli è stato proibito di dirmi dove abita e con chi. Non conosco la famiglia con
cui vive, non l'ho mai incontrata. Col bambino, ci sentiamo per telefono e ci
vediamo una volta al mese, non nella casa in cui sta. Ma non posso partecipare
alla sua educazione, alla sua vita. Chiedo che si metta fine a questo tormento:
io potrò essere nuovamente felice se ritornerà con me, ma lui, questi traumi,
li cancellerà? Mi domando perchè non viene rispettata la legge 149 sull'affido,
i cui tempi sono superati e perchè non vengono rispettate le prescrizioni
imposte, mentre io lo faccio. La mia vita non esiste più: da otto anni mi
sottopongo a verifiche per dimostrare che non sono nè drogata, nè alcolizzata,
nè pazza. Da tre anni, la mia situazione è stabile: ho superato le difficoltà,
ho un marito, una casa. Non so cosa devo dimostrare ancora per poter riavere
mio figlio - continua Angela -. Voglio giustizia perchè mi è stato tolto
credendo a dichiarazioni anonime senza che venissero fatte le necessarie
verifiche: dovevano essere fatte prima di allontanarlo da me, non adesso".
Quando Angela è rientrata in Sardegna, il caso è passato al tribunale dei
minorenni di Sassari che nel gennaio scorso ha dichiarato però la propria
incompetenza territoriale. Tutto è ritornato quindi nelle mani del Tribunale di
Milano. "Siamo punto e a capo - conclude, travolta dall'esasperazione: i
tempi lunghissimi della legge stanno danneggiando il futuro di mio figlio e
distruggendo me, che continuo a essere metà mamma, metà moglie, metà figlia,
visto che anch'io ho una famiglia in Ucraina che aspetta di
riabbracciarmi".
( da "Tirreno, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Toscana Fouad,
l'acchiappaturisti Da guida a imprenditore con 8mila dipendenti GIANFRANCO
MICALI La storia del quarantottenne Fouad Hassoun è davvero straordinaria, così
simile a quelle che negli anni Cinquanta facevano la fortuna di certi periodici
americani. Un egiziano che nel giro di 25 anni si trasforma da accompagnatore
turistico nel primo e più importante imprenditore mediorientale di turismo con
un fatturato di 280 milioni non si incontra tutti i giorni. E invece lui vive e
lavora a Pistoia praticamente sconosciuto ai suoi concittadini. Sì, perché come
se non bastasse, la sua avventura si è arricchita di un altro sorprendente
episodio quando nel
( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del
05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
IMOLA pag. 5 Caos
nei tesserini per la caccia, il caso finisce in Regione INTERROGAZIONE DI
VECCHI (AN-PDL) CACCIA ai caprioli, il caso dei versamenti scomparsi per i tesserini
venatori arriva in Regione. Dopo la denuncia del Carlino, il consigliere
regionale di An-Pdl Alberto Vecchi ha presentato un'interrogazione urgente per
chiedere conto del ritardo con cui vengono rilasciate le schede necessarie ai
prelievi di ungulati. Molti cacciatori del Circondario, pur avendo pagato
regolarmente da diversi giorni la tassa di concessione governativa e regionale
oltre alla quota di adesione ai relativi ambiti territoriali di caccia, non
possono infatti ancora andare nei boschi perché da quest'anno, prima di
rilasciare i tesserini, è necessario il nulla-osta della Regione. E questo 'via
libera' deve arrivare in via informatica tramite un programma installato
proprio per queste richieste. Me è proprio qui che nasce l'inghippo: la Regione
infatti non risponde in tempo reale bloccando così il rilascio dei tesserini ai
cacciatori e di fatto non facendo risultare i pagamenti già effettuati.
"E' assurdo che la Regione abbia previsto un simile
sistema di burocrazia per
cui il cacciatore paga il bollettino postale, la Posta lo spedisce all'Atc,
l'Atc lo trasmette alla Regione, e funzionari regionali caricano i dati sul
programma centralizzato per poi smistare ai vari comuni i nominativi dei
cacciatori che hanno pagato", attacca Vecchi. Image:
20080605/foto/4436.jpg.
( da "Provincia di Cremona, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione di Giovedì
5 giugno 2008 Benvenuto P.Review srl Il presidente Cna
chiede meno burocrazia
Ghisani: "Riforme subito per artigianato e piccole imprese"
"L'artigianato e la Piccola e Media Impresa sono ancora oggi il traino
dell'economia del nostro Paese, un mondo che chiede risposte alla politica per
aprire una fase di profondi cambiamenti, è ciò che chiede la nostra
imprenditoria diffusa. Il nostro Segretario Generale della Cna Sergio
Silvestrini, ha detto che il clima più disteso e il confronto fattivo tra
maggioranza e opposizione con cui si è aperta la nuova legislatura lasciano ben
sperare per l'apertura di una stagione di cui l'Italia non può più fare a meno.
Ora però servono concretezza e scelte mirate. Scelte mirate come l'indicazione
fondamentale di mettere al centro della politica economica del paese la piccola
e media impresa. Si deve discutere di organizzazione di reti, distretti, unità
produttive, aggregazioni di imprese per fare massa critica, innovazione e
ricerca per competere sui mercati internazionali. Si tratta di processi già in
corso e che vanno sostenuti e facilitati. Dal momento che ci apprestiamo a
vivere un periodo di scarsa disponibilità finanziaria chiediamo un impegno
straordinario sulle riforme, che non costano, ma che possono essere considerate
decisive per la competitività delle imprese. Mi riferisco alla grande partita
delle semplificazioni di tutti quegli adempimenti necessari ad avviare e tenere
in vita un'attività imprenditoriale. Una recente ricerca del dipartimento della
funzione pubblica ci ha confermato che il costo annuo della burocrazia
supera i 14 miliardi di euro. Un elefante seduto sulla nostra capacità di
intraprendere rispetto ai competitori europei e mondiali. Ma ci sono anche
altri molti temi non meno importanti, come la riduzione della pressione
fiscale, gli incentivi all'utilizzazione alle energie alternative e politiche
nuove per il settore dell'autotrasporto strangolato dal caro-benzina, lotta
all'evasione fiscale e l'abbassamento della pressione fiscale, l'accesso al
credito. C'è molto da fare, ma noi come Associazione di categoria siamo pronti.
La Cna è da sempre aperta al territorio e presente nella vita quotidiana dei
suoi associati, attraverso iniziative e partecipazioni. Nelle settimane scorse
ha preso parte ad Artigiana 2008, manifestazione promossa dalla Camera di
Commercio e svoltasi a Crema e a Cremona, dedicata alla bellezza. In questi
giorni invece, a Crema, c'è la Fiera di San Pantaleone, una manifestazione che
richiama oltre 20.000 persone da tutto il territorio. Una ricorrenza
tradizionale alla quale oggi si aggancia una vetrina economica di grande
interesse, che non mancherà di evidenziare le potenzialità dell'artigianato,
settore sempre più importante ma che non va lasciato solo". Giuseppe Ghisani
Presidente Cna.
( da "Provincia di Cremona, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione di Giovedì
5 giugno 2008 Benvenuto P.Review srl Il direttore della CIA interviene anche
sul latte Pasini: "Agricoltura risorsa del territorio da valorizzare"
"Come Confederazione Italiana Agricoltori, auspichiamo la buona riuscita
di questa tredicesima edizione della Fiera di San Pantaleone, punto di incontro
per tutto il territorio cremasco e ottima vetrina per valorizzare eccellenze
che la zona propone. Senza dimenticare le numerose iniziative e i convegni
legati al comparto che vengono organizzati nel corso dei quattro giorni della
manifestazione e che consentono di valutare la situazione globale
dell'agricoltura cremasca. Il nostro augurio è che la fiera possa essere
un'occasione di incontro e confronto per tutto il settore, oltre che per il commercio
e l'artigianato. Venendo alle questioni che più stanno a cuore al mondo
agricolo cremasco, bisogna innanzitutto partire dal comparto latte. Sappiamo
che la situazione è difficile e che serve un prezzo di riferimento che tenga
conto che i costi di produzione sono molto alti ed aumentati in questi ultimi
tempi. Dunque in fase di contrattazione il prezzo pagato agli allevatori non
deve retrocedere rispetto all'attuale. Poi sarebbe importante che si riesca a
definire un sistema di indicizzazione seria con parametri individuati da un
centro studi specializzato. Nel settore suinicolo bisogna intervenire con
provvedimenti che possano rilanciare e ridare fiato all'allevamento. Pensiamo
innanzitutto ad un sostegno economico degli allevatori di suini. Ci sono anche
altre questioni che ci stanno particolarmente a cuore. Innanzitutto serve
incrementare la capacità di comunicazione dei valori che permeano il lavoro
agricolo in modo da creare una certa empatia con i cittadini. Dobbiamo
promuovere l'operato degli agricoltori, gli sforzi e l'attenzione con cui
vengono prodotti oggi il latte, i cereali e tutto il resto. Poi serve grande
attenzione al discorso della qualità che ormai è un prerequisito necessario per
stare sul mercato. Per questo promuovere iniziative che possano avvicinare i
cittadini all'azienda agricola, come abbiamo fatto recentemente portando
centinaia di persone 'per corti e cascine', sono occasioni da sfruttare per
creare un rapporto diretto con il cittadino. C'è poi il
problema della burocrazia.
In questo campo chiediamo procedure semplici e di merito che diano fiducia al
dichiarante, senza per questo voler diminuire l'importanza dei controlli, che
rimangono fondamentali". Antonio Lupo Pasini Direttore CIA Cremona.
( da "Provincia di Cremona, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione di Giovedì
5 giugno 2008 Benvenuto P.Review srl Preoccupato il presidente dell'Autonoma
Soffientini: "Flessione economica dopo la risalita del 2007" "Il
dinamico mondo economico cremasco torna a mettersi in mostra nel tradizionale
appuntamento della Fiera di San Pantaleone che, anche per questa XIII edizione,
ha scelto come scenario gli spazi suggestivi degli 'ex Stalloni'. Il contesto
economico e finanziario che un anno fa di questi tempi sembrava finalmente
segnare una inversione di tendenza dopo anni di crisi economica, ha invece
mostrato nel corso dell'ultima parte del 2007 tutte le sue criticità e
l'economia italiana dopo timidi segnali di ripresa ha ricominciato a segnare il
passo con una crescita inferiore rispetto alla media europea. E i primi mesi
del 2008 stanno confermando questa situazione. Il tempo a disposizione è poco
e, soprattutto, non ci sono più alibi per chi è stato chiamato a guidare
l'Italia. Le ultime elezioni hanno garantito finalmente la governabilità: ora
dalle promesse ci aspettiamo che si passi ai fatti concreti. La semplificazione del carico di norme e di burocrazia, che costano alle aziende 15
miliardi l'anno, la diminuzione della pressione fiscale e l'eliminazione degli
sprechi della spesa pubblica per la nostra classe dirigente non possono
rappresentare solo 'uno slogan da campagna elettorale'. Una situazione
di difficoltà che rischia di far sentire i suoi effetti anche sul sistema
economico della nostra Provincia nonostante i dati riferiti al primo trimestre,
pur in presenza di alcuni segnali preoccupanti, indichino ancora un andamento
positivo in controtendenza rispetto al rallentamento generale registratosi in
Lombardia. Le realtà economiche, politiche, finanziarie e sociali della nostra
Provincia e del cremasco devono serrare nuovamente le fila e rimettere in campo
una forte sinergia per alimentare quel sistema di rete che ha già dato ottimi
frutti in passato. Da subito dobbiamo creare un grande e ambizioso progetto
territoriale che, valorizzando le eccellenze produttive che il nostro sistema
può vantare, possa far assumere un ruolo di rilievo alla nostra provincia e
anche al Cremasco nello scenario del prossimo Expo
( da "Provincia di Cremona, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione di Giovedì
5 giugno 2008 Benvenuto P.Review srl La critica del direttore della Libera di
Crema Spadari: "Piano di Sviluppo Rurale, fallimento politico"
"Sarebbe troppo scontato parlando di agricoltura, ma lo sarebbe per molti
altri settori economici, soffermarsi sulla crisi che attanaglia tutto il
comparto zootecnico mettendo in serio pericolo allevamenti sia di bovine da
latte che suinicoli. Probabilmente ci troviamo di fronte ad uno dei momenti di
maggiore difficoltà: da una parte servono investimenti forti per mantenere un
adeguato livello di competitività, dall'altra la globalizzazione o, in ogni
modo, la liberalizzazione degli scambi, porta ad inevitabili fluttuazioni dei
mercati, spesso non prevedibili né misurabili, che rendono difficile valutare
l'opportunità di impegni di denaro consistenti. E' banale ricordare che il
sistema lombardo per produrre 'eccellenze', garantire il prodotto sotto tutti
gli aspetti igienico sanitari e qualitativi e, nel contempo, rispettare tutte
le normative ambientali, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, ecc, si sobbarca
costi di produzione elevatissimi. Il rischio è che nei supermercati le nostre
derrate alimentari siano esposte di fianco a merci che provengono da tutto il
mondo, dove le normative magari non prevedono controlli di nessun tipo e in
alcuni casi ammettono l'uso di sostanze, in Italia proibite da anni, come ad
esempio il Ddt, e con costi di produzione bassissimi. Ciò che il consumatore si
trova a valutare è il contenitore e non il contenuto, quindi, a parità di
facciata, è normale che la scelta sia fortemente influenzata anche dal prezzo.
La globalizzazione in assenza di regole chiare e di modalità di controllo
uguali si traduce spesso in un 'inganno' per il consumatore e in concorrenza
sleale per il produttore. A peggiorare il quadro si aggiunge una incapacità
metabolica di programmazione e una totale miopia nel formulare politiche e
strategie da parte di molte istituzioni. Si naviga a vista, a sensazione, in
balia di emozioni quotidiane di demagogie di mode, di
filosofie spesso non applicabili nella realtà, schiavi delle regole e soffocati
dalla burocrazia. Un
segnale del fallimento della politica e dello scollamento dalla realtà delle
istituzioni, potrebbe essere evidenziato dalla nuova programmazione del Piano
di Sviluppo Rurale che ha accolto il favore di pochissimi imprenditori
agricoli. Da una prima lettura sia nella forma che nella sostanza appare
come un lavoro chiuso su se stesso e rivolto al passato piuttosto che aperto
alla tendenza dei mercati e alle politiche ed alle prospettive economiche che
si intravedono a livello comunitario". Paolo Spadari Direttore Libera
Associazione Agricoltori di Crema.
( da "Nazione, La (Umbria)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
ORVIETO / CONCA TERNANA
pag. 21 Ztl: medici "tartassati" e privacy violata CENTRO STORICO I
CONSIGLIERI DEL PDL CHIEDONO CORRETTIVI ? ORVIETO ? ZONE A TRAFFICO limitato,
alcuni aspetti sarebbero da rivedere. In particolare i permessi che vengono
concessi ad alcune categorie professionali necessiterebbero di un ripensamento.
Ne sono convinti i consiglieri comunali del Popolo della Libertà, i quali, a
tal proposito, portano l'esempio dei medici. "Siamo arrivati al caso
limite che un sanitario, per recarsi al domicilio di un proprio paziente
residente nel centro storico, ha l'obbligo di recapitare alla polizia
municipale, entro tre giorni dal transito all'interno della zona a traffico
limitato, una dichiarazione che attesti il nominativo del malato visitato e il
suo indirizzo". Una situazione che, secondo il Pdl, oltre a "non
tutelare la riservatezza del paziente stesso, carica di oneri quanti prestano
il servizio sanitario". Costi per i medici, se non
altro in termini di burocrazia, e grave violazione della privacy in capo ai cittadini. Il
Popolo della Libertà chiede un intervento immediato da parte degli uffici
competenti, affinchè si provveda a rilasciare permessi speciali destinati ai
medici che vengono chiamati ad effettuare visite in tutta la zona del centro
storico, nell'area protetta dalle telecamere e dai varchi elettronici.
Lo stesso permesso andrebbe rilasciato a tutti i medici di famiglia che sono
chiamati a svolgere visite domiciliari con grande frequenza. "SE È VERO
che, fino ad oggi, sono state elargite migliaia di autorizzazioni, non si
comprende il motivo per il quale non si sia ancora pensato di regolare in
maniera opportuna il transito dei medici di famiglia", affermano i
consiglieri del Pdl.
( da "Adige, L'" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'allarme Peroni:
"Manca manodopera specializzata" "le nostre industrie hanno fame
di manodopera specializzata. Purtroppo la domanda è molto superiore all'offerta
e in alcuni casi quest'ultima presenta livelli di qualità inferiori a quelli
richiesti". Agostino Peroni, direttore Sandoz e delegato di Confindustria
per la Vallagarina, lancia l'allarme. Il futuro dell'industria in valle - più
che dai costi dell'energia (che pure sono un elemento fondamentale) è messo in
pericolo dalla scarsità di personale specializzato. Nell'intervista a
"Trentino industriale" spiega che le cause di questa penuria sono
molteplici: scarso collegamento tra scuola e industria, poca propensione agli
stage negli stabilimenti, maggiore appetibilità del posto pubblico, poca
propensione a frequentare le scuole professionali, mancanza di una facoltà a
indirizzo ingegneristico a Rovereto. Sull'altro versante, come detto, i
problemi riguardano la questione dei costi per l'energia, ma
Peroni si augura che l'acquisizione da parte di Dolomiti Energia delle centrali
ex Enel ed Edison possa in qualche modo portare vantaggi all'impresa. Nei
confronti dell'ente pubblico altri due appelli: snellire la burocrazia e trovare una soluzione
all'annosa questione dell'area delle Casotte. 05/06/2008.
( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del
05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
CRONACA CARRARA pag.
7 La zona pedonale può attendere Problemi e ritardi per la città senz'auto ?
CARRARA ? LA ZONA A TRAFFICO limitato sarà pronta a giugno. Ma di quale anno?
Chi aspetta da tempo la città senza auto e aspira a shopping in un centro
libero da motori pare dovrà attendere ancora un po'. Seppure la Progetto
Carrara sostenga di aver fatto tutto quanto è nelle sue competenze per
predisporre ogni elemento per la città blindata, tutto è bloccato dal contratto
di servizio che da palazzo civico stenterebbe a partire. Dopo la convenzione
quadro approvata dal consiglio comunale lo scorso 22 febbraio, il prossimo
passo dovrà essere l'approvazione del contratto di servizio con cui
l'amministrazione affida alla società mista pubblico privata la gestione dei
posteggi e delle aree di sosta in centro città. Invece la bozza è ferma negli
uffici dipiazza Due Giugnoe, nonostante le ripetute lettere del presidente
della Progetto Carrara Italo Vatteroni che chiede incontri su incontri per
perfezionare la bozza e darla alle stampe, niente di fatto. STANDO COSÌ LE
COSE, se di ztl si vorrà parlare si dovrà attendere ancora un po'. Perché anche
ammesso che il contratto venga approvato dal prossimo consiglio comunale, la
Progetto Carrara dovrà poi seguire l'iter amministrativo delle società
pubbliche: indire gare, appalti, affidare lavori per le strisce (che fra
l'altro in centro sono appena state fatte bianche e dovranno essere rifatte
blu), comprare i parcometri, i gratta e sosta, assumere 14 dipendenti che poi
dovranno seguire relativo corso di formazione. Una serie di adempimenti che
richiederanno, anche con la più veloce volontà politica, mesi e mesi di tempo. Figuriamoci se inseriti nei meandri della burocrazia amministrativa. "NON
CAPISCO ? dice Italo Vatteroni ? da dicembre si parla di questo contratto di
servizio. Adesso è giugno e nessuno mi dà una risposta. Questa vicenda è
seguita da un direttore generale e da un pool di dirigenti che evidentemente
sono impastoiati in questioni tecniche, amministrative e giuridiche.
Credo che qualcosa si sia inceppato negli uffici di palazzo e noi siamo
bloccati perché io non posso portare nel mio consiglio di amministrazione
delibere sul nulla, senza un mandato preciso del Comune". Cristina
Lorenzi.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
PRIMO PIANO pag. 4
di LUCA ORSI "SE FOSSI un bookmaker, non acce... di LUCA ORSI "SE
FOSSI un bookmaker, non accetterei più scommesse sulla candidatura di Alfredo
Cazzola a sindaco". Chi lo conosce non ha dubbi: il patron del Bologna
scende in campo. A rimettersi in gioco su un terreno ? quello della politica ?
per lui nuovo. Lo aveva già fatto con le fiere, con il basket (4 scudetti, 1
Coppa campioni, 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa con la Virtus), con il calcio.
Nell'aprile
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
PRIMO PIANO pag. 5
Sofia, la bella mascotte con la maglietta andata a ruba di LUCA ORSI "SE
FOSSI un bookmaker, non accetterei più scommesse sulla candidatura di Alfredo
Cazzola a sindaco". Chi lo conosce non ha dubbi: il patron del Bologna
scende in campo. A rimettersi in gioco su un terreno ? quello della politica ?
per lui nuovo. Lo aveva già fatto con le fiere, con il basket (4 scudetti, 1
Coppa campioni, 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa con la Virtus), con il calcio.
Nell'aprile
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
PRIMO PIANO pag. 7
"NON ho alcuna intenzione di smontarlo. Sta arrivando l'e... "NON ho alcuna
intenzione di smontarlo. Sta arrivando l'estate e ho la necessità di garantire
ai clienti un ambiente confortevole". Non trattiene la rabbia Bruno
Piperis, il gestore del 'Montecarlo Caffè' di via Ugo Bassi dopo l'ennesimo
controllo da parte dei vigili urbani, che gli hanno intimato di smantellare
l'ombrellone del suo dehors perché sprovvisto dell'autorizzazione per tenerlo
aperto. Piperis ha rilevato il bar nel mese di marzo, ottenendo il beneplacito
per la costruzione del gazebo a metà di aprile. Ora sta attendendo, dalla
Sovrintendenza dei beni architettonici, l'autorizzazione per il parasole, che,
intanto, ha deciso di montare. La domanda è stata presentata solo una
quindicina di giorni fa e, come è noto, la burocrazia ha i suoi tempi. Un'attenuante
insufficiente per la Polizia municipale, che, tra telefonate allo stesso
Piperis e interventi sul campo, non ne vuole proprio sapere dell'ombrellone.
"UNA DECINA di giorni fa ? racconta il gestore ? sono venuti nel mio bar
due agenti, che volevono farmi una contravvenzione. Ne è nata una
discussione piuttosto accesa tanto che, per l'esasperazione, avevo tre piatti
in mano e li ho buttati per terra. Io e mia moglie non sappiamo più che cosa
fare. Il Comune dovrebbe essere un po' più tollerante perché la domanda è già
stata presentata ed è solo questione di tempo". "In ballo non c'è ?
prosegue Piperis ? l'autorizzazione per realizzare il dehors, che ho già da più
di un mese, ma solo il via libera per il parasole". Dalla Sovrintendenza
hanno fatto sapere all'esercente, che c'è anche la possibilità che il via
libera arrivi già tra qualche giorno. Una buona notizia per chi ha travalicato
i confini dell'esasperazione: "Ormai è diventata una questione personale ?
conclude il gestore ? tra me e i vigili. Non posso negare che temo ritorsioni
dopo l'uscita di questo articolo". Giovanni Panettiere.
( da "Repubblica, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina IX - Palermo
Il ruolo dei magistrati nel governo lombardo AGOSTINO SPATARO L'unica novità è
costituita dalla presenza dei due magistrati che ha suscitato nell'opinione
pubblica interesse ed una certa attesa. In realtà, non si tratta di un
precedente assoluto, giacché un magistrato figurava nel precedente governo
Cuffaro. Lombardo semmai ha raddoppiato. A questo punto, la domanda è
d'obbligo: il raddoppio è da considerare un fatto eccezionale o si configura
come una tendenza in evoluzione? Intendiamoci, nulla da ridire sulla
personalità dei due magistrati prescelti e nemmeno sui tanti che siedono in
Parlamento (nel passato qualcuno anche all'Ars), anche se c'è differenza fra
l'esercizio della funzione legislativa e quella esecutiva. Nel primo caso il
magistrato è eletto dagli elettori per concorrere alla formazione delle leggi,
nel secondo è nominato da un leader per esplicare una funzione di governo.
Questione delicata che presenta un'oggettiva valenza politica oltre che ragioni
di opportunità reciproca. La sensazione più diffusa è che Lombardo, consapevole
di trovarsi di fronte una montagna di problemi vecchi e più recenti, abbia
nominato i due magistrati per sopperire alla scarsa (o nulla) volontà di cambiamento
delle forse politiche sue alleate. Non a caso affida ai due i settori più
ostici che abbisognano di tagli piuttosto drastici: la
sanità e la giungla della burocrazia regionale. Ovviamente ben vengano i tagli degli sprechi, purché
si garantiscano ai cittadini, soprattutto ai meno abbienti, gli standard medi
di qualità dei servizi erogati. Semmai ci sarà da verificare se, e in qual
misura, questo tipo d'apporto sarà condiviso dai vari settori della maggioranza
che rappresentano, talvolta anche personalmente, quella rete d'interessi
clientelari e affaristici che non potrebbero sopravvivere senza un certo flusso
di spesa regionale. In Sicilia molte fortune politiche e patrimoniali sono
proprio dovute alla crescita elefantiaca e senza controllo dei due comparti che
si vogliono razionalizzare. In sostanza, se la politica non vuole il
risanamento, Russo e Ilarda non possono fare il miracolo. E se lo facessero
sorgerà un inquietante interrogativo: perché loro possono e i politici no? Il
loro successo getterebbe altro discredito, suonerebbe come una sconfitta del
ceto politico che, incapace di autoriformarsi, continua a delegare
responsabilità alla magistratura: prima il compito ingrato di fronteggiare il
malcostume diffuso nella gestione dell'amministrazione pubblica ed ora settori
importanti del governo della Regione. Di questo passo, l'opinione pubblica
potrebbe convincersi dell'irreversibilità della crisi della politica e della
necessità che per governare si debba ricorrere a forze provenienti da un altro potere
autonomo, costituzionalmente delegato a ben altro. Ovviamente, nessuno si
augura l'insuccesso dell'azione dei due magistrati per salvare la faccia della
politica. Al contrario. I partiti e le forze più avvertite dovrebbero decidersi
per il cambiamento affinché, in futuro, non sia più necessario il ricorso a
risorse "esterne" per quanto capaci e rispettabili. Il problema
ritorna, dunque, alla politica, alla sua volontà riformatrice, al suo sforzo di
autorigenerazione per conservare, democraticamente, il suo primato nel governo
e nella società.
( da "Repubblica, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina III - Napoli
Il piano La scorta "Vivo blindato per realizzare il primo ospedale
d'Europa" I progetti del medico Schiavone nella terra dei clan "Il
San Raffaele di Milano? Spero di fare di più, ma i burocrati mi
ostacolano" "Ho denunciato ma non sfido le cosche, lavoro per dare
mille altri posti di lavoro" DAL NOSTRO INVIATO (segue dalla prima di
cronaca) Antonio corbo La sua vita è ricominciata a 57 anni il 2 maggio scorso.
Da poche ore avevano ucciso a Castelvolturno in una masseria di bufale Umberto
Bidognetti, padre del pentito Domenico, cugino di Francesco, boss in bilico,
capo del clan oggi più debole, reattivo, feroce. Il vicequestore Luigi Del
Gaudio quello stesso giorno mandò due dei suoi a proteggere Vincenzo Schiavone,
ex colonnello medico, sue due cliniche modello. Guida un commissariato di
frontiera, pochi agenti, mezzi ancora meno, in un'area ad altissimo rischio: la
spiaggia di Baia Verde è l'eden dei latitanti più potenti, ottomila
clandestini, centomila persone d'estate. La questura di Caserta sembra lontana
come la luna, da qui. Ma Del Gaudio decise d'impeto, intuì la nuova strategia:
il fuoco delle calibro 9 e 48 americana, pistole da superkiller, per zittire
che viola i patti del silenzio. Chi denuncia. Chi parla con i magistrati. Anche
Vincenzo Schiavone è sulla sponda giusta. "Cristoforo Coppola e io in
questa zona realizziamo progetti che sembrano un sogno. Alberghi e campi di
golf stupendi. Presidente del nostro consorzio "Rinascita" è l'ex capo
della Procura antimafia, Felice Di Persia, eccellente persona, l'ammiro molto.
Se vi sono state delle avvisaglie, abbiamo denunciato". Una denuncia del
( da "Repubblica, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina XIII - Napoli
FEDERALISMO FISCALE PER IL PD è UN TABù ERNESTO PAOLOZZI A commento di una sua
analisi sul federalismo fiscale "alla lombarda", Tito Boeri scrive:
"Due movimenti territoriali - la Lega Nord e il Movimento per l'autonomia di
Lombardo - hanno dato un contributo fondamentale alla vittoria elettorale. Da
loro dipendono le maggioranze sia alla Camera che al Senato. La Lega chiede un
federalismo fiscale che non concede nulla ai trasferimenti alle regioni del
Sud: nel suo programma il 90 per cento dei gettiti dei tributi erariali
dovrebbe rimanere nei territori che li generano. L'Mpa chiede, invece, di
"trattenere" le accise sulla benzina raffinata (non venduta) in
Sicilia. Equivale a un trasferimento aggiuntivo di quasi un miliardo alla sola
Sicilia. Difficile conciliare queste richieste. Lo stesso programma della Pdl
prevede di far adottare dal Parlamento una proposta di legge della Lombardia
che trattiene alle regioni l'80 per cento del gettito Iva, il 15 per cento del
gettito Irpef e, nella loro interezza, l'accisa sulla benzina e l'imposta sui
tabacchi e sui giochi. Paradossalmente un esecutivo che ha promesso di
affrontare il nodo del federalismo fiscale inaugurerà le proprie attività con
l'abolizione totale dell'Ici, l'unica vera tassa locale oggi esistente.
Auguriamoci che non si continui con il federalismo all'italiana, decentramento
di capacità di spesa e accentramento di prelievo, quello che ci porta oggi a
destinare un quarto del bilancio dello Stato ai trasferimenti a regioni ed enti
locali". Fondandosi su queste stesse proiezioni, il Venerdì di Repubblica
del 16 maggio ha presentato un accurato servizio che dimostra come l'intero
paese verrebbe sconvolto se, veramente, venisse applicata questa forma di
federalismo fiscale e che le regioni del Sud (ma ho motivo di credere anche
tutte le piccole regioni in generale) si troverebbero in difficoltà tali da non
riuscire più a finanziare sanità e istruzione. Nelle more dell'emergenza
rifiuti, e delle vicende a essa connesse, dobbiamo provarci a discutere anche
di questioni che incideranno sul futuro assetto economico e politico del nostro
paese. Ora, è giusto che partiti riformisti accolgano, come si dice, la sfida
federalista e onorino il responso delle urne accettando il dialogo con chi ha
vinto. Lo stesso Presidente Giorgio Napolitano, prima ancora delle elezioni, ha
più volte ammonito circa la necessità di discutere del federalismo fiscale,
così tanto invocato in Lombardia e in altre aree del Nord. Ma accogliere la
sfida, e l'ammonimento del Presidente, significa, appunto, accogliere una
sfida, non accogliere passivamente una scelta in fondo ingiusta, certamente
dannosa per gran parte del paese e, forse, alla fine della fiera, dannosa per
l'Italia l'intera, che deve fare sistema in un mondo globalizzato, in un'Europa
unita. Io penso, come altre volte ho detto, che anche gli esponenti del
centrodestra campano e meridionale debbano intervenire con forza e rigore su
questo tema. Certo, da questo punto di vista la loro posizione è scomoda e può
diventare molto scomoda, stretti come sono fra l'appartenenza al territorio e
la fedeltà alla coalizione. E proprio per questo è comprensibile che non si
espongano finché la questione federale non verrà posta all'ordine del giorno in
tutta la sua forza e drammaticità. Ciò che è incomprensibile è che non ne
discuta il Partito democratico e, ancor di più, che non ne discuta il Partito
democratico nelle sue articolazioni territoriali e meridionali. La cronaca
indugia sulle faide interne che si prospettano nella nostra regione in
prossimità di quella organizzazione congressuale che qui non si è ancora
costituita per la catastrofe ambientale dovuta ai rifiuti. Ma in queste
divisioni fra bassoliniani e antibassoliniani, lettiani e sinistra democratica,
liberalriformisti e così via, non si coglie uno straccio di riflessione, uno
straccio di proposta politica, se non generiche petizioni quali: "Bisogna
sforzarsi di essere uniti"; "Bisogna dare segnali di
discontinuità"; "Dobbiamo tutti, maggioranza e opposizione,
rimboccarci le maniche per risolvere la questione rifiuti" eccetera
eccetera. Il problema politico oggi, nazionale come locale, non è quello di
inseguire il centrodestra una volta abbandonati definitivamente gli steccati
ideologici e ripreso un dialogo istituzionale e politicamente civile. Il
problema è dialogare ponendo delle alternative e aprendo vertenze serie e
rigorose. Il Mezzogiorno non è soltanto questione criminale o questione
rifiuti. Come il Nord non è soltanto questione fiscale e questione sicurezza. La nostra società, al Nord come nel Sud, è inceppata dalla burocrazia, da corporazioni e centri di
potere che ostacolano il rinnovamento, impediscono lo sviluppo economico,
bloccano la mobilità sociale, calpestano il merito, ghettizzano i giovani in
una condizione di precarietà psicologica prima ancora che economica. Il
Mezzogiorno ha bisogno di un nuovo sistema dell'istruzione e della formazione,
di una gestione diversa della finanza, di infrastrutture agili e veramente
efficaci, di una classe dirigente autonoma dalla politica, autorevole e
responsabile e di tante, tante altre cose fuorché di un federalismo fiscale
ritagliato sul profilo di alcune aree del paese. E non ci si venga a dire, lo
imploriamo, che una volta subita questa prepotenza, per noi sarà un bene perché
potremo rimboccarci le maniche. Era lo slogan della destra degli anni Ottanta,
fatto proprio da una parte della sinistra, sfociato nella riforma del Titolo V
della Costituzione. I risultati sono sotto i nostri occhi.
( da "Trentino" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
8 giugno, stanno passando
quasi inosservate. Sembrano inutili l'attivismo dei due candidati, Pacher e
Civico, gli incontri organizzati in città e nelle valli, gli appelli alla
partecipazione. Alle primarie dello scorso ottobre che incoronarono Walter
Veltroni ad una segreteria rivelatasi successivamente inquieta e sfortunata,
avevano votato quasi 23 mila trentini. Un dato notevole che certamente non si
ripeterà. Quota diecimila sarebbe già un successo per gli organizzatori. Un
flop avrebbe conseguenze significative per il quadro politico trentino. Ma
perché i cittadini normali simpatizzanti di centro sinistra si dovrebbero
recare ai seggi? Dal punto di vista ideale le primarie sarebbero un'occasione
imperdibile di democrazia diretta e partecipativa. Per la prima volta si elegge
un segretario politico senza passare attraverso tessere, cordate, nomenclature.
Un'elezione "senza rete" dove ciascuno in teoria è decisivo. Anche la
possibilità di votare in seggi distribuiti sul territorio, per quanto possibile
in maniera capillare, è una novità importante che fa dimenticare i pullman di
truppe cammellate riempiti a forza e portati nel luogo dove si deve votare: una
scena vista praticamente ad ogni congresso di partito. *** Certamente i numeri
dei votanti saranno ancora una volta decisivi. Una bassa partecipazione significherebbe un maggior controllo da parte dei soliti noti che
preferirebbero la pratica del "centralismo democratico" (decide la burocrazia centrale e poi il popolo
approva, magari proponendo un unico candidato) a una seria partecipazione
destinata a mettere in pericolo la loro condizione di privilegio. Questo è un
pericolo concretissimo che rischia di vanificare tutta l'operazione. Se
così avvenisse il Partito democratico non avrebbe grande futuro rimanendo una
vecchia quercia irriconoscibile con ai piedi margherite più o meno visibili.
Proprio questo riflesso dei detentori del potere, soprattutto nella sinistra
trentina ma non solo, ha fatto sì in questi anni che un progressivo
ripiegamento su se stessi e sul proprio "indispensabile" ruolo
pubblico divaricasse pericolosamente gli eletti dagli elettori, persino dai
militanti, instillando anche nei più motivati la sensazione di non contare
proprio nulla. Una divaricazione che la consultazione dell'otto giugno, giunta forse
fuori tempo massimo, potrà solo in parte colmare: ma questa sembra essere
proprio l'ultima occasione, l'ultima chiamata per invertire una rotta
decennale. La parte più innovativa del centro sinistra - questo almeno vorrebbe
essere il PD - deve recuperare molto terreno perduto facendo un bagno di umiltà
e tornando ad ascoltare la gente: insomma dovrebbe uscire definitivamente dal
suo castello dorato. Queste primarie sono un appuntamento importante anche
perché si svolgono a ridosso delle elezioni provinciali: esse determineranno la
composizione della lista e le priorità politico-programmatiche del nuovo
partito. Su quest'ultimo punto va però notata una carenza di concretezza:
quante volte, nell'area della sinistra trentina, si è parlato più di
contenitori che di contenuti. Ma oggi - ce ne siamo accorti tutti soprattutto
dopo le elezioni politiche - i contenuti forti sono tornati prepotentemente
alla ribalta. Il tema dell'immigrazione declinato purtroppo nei termini della
paura e della sicurezza è sicuramente più pesante e decisivo che le
controversie sulla legge elettorale. Il problema dei rapporti con gli stranieri
che ormai sono "fisicamente" parte della nostra vita quotidiana
richiede, a quanti si sentono chiamati a dare il loro piccolo contributo per la
propria comunità, un impegno e una partecipazione di idee e di azioni
enormemente maggiore rispetto a qualche anno fa. Il ritorno di un clima
violento e di contrapposizione ideologica necessita altresì una netta presa di
posizione da parte della società civile. Occorre di nuovo alzare la voce per
evitare una deriva demagogica se non razzista. *** La questione economica, il
reddito, i salari, l'inflazione, la crisi alimentare ci dicono che la politica
deve tornare a parlare della concretezza della realtà. La democrazia e il
mercato vanno insieme, si compenetrano. Il Festival dell'economia ci insegna
che anche la crescita economica e il benessere finanziario sono fragili se non
sono accompagnati dalle pratiche democratiche. Che non si risolvono
semplicemente nell'andare a votare ogni tanto ma che si concretizzano nella
partecipazione personale di ogni giorno, in ogni campo della società. Dalle
cooperative alle casse rurali, dalla solidarietà diffusa al volontariato:
questa democrazia dal basso ha fatto crescere il Trentino. Ma la politica non
sembra tenere il passo della società. Forse queste primarie potrebbero dare un
aiuto per spingere a recuperare una pratica amministrativa e politica degna
della tradizione trentina. Per questa volta crediamoci. Piegiorgio Cattani.
( da "Giornale.it, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
N. 133 del
2008-06-05 pagina 8 "Sarà una campagna sporca, peggio di quella del
2004" di Marcello Foa "Contro Barack gioca la questione razziale,
contro John l'eredità di Bush. E i due fronti si combatteranno senza esclusione
di colpi" "Il momento è storico per l'America, ma ora prepariamoci a
una campagna elettorale durissima, molto più sporca di quella tra Bush e Kerry
del 2004". E di campagne presidenziali Michael Carmichael, celebrato
stratega politico Usa, se ne intende: ne ha condotte ben cinque, l'ultima con
Bill Clinton. Oggi, sebbene non abbia incarichi ufficiali, sostiene Barack
Obama e in questa intervista al Giornale delinea gli scenari per i prossimi
mesi. Quali saranno i temi decisivi del duello tra Obama e McCain? "Direi
due: la questione razziale e l'eredità di Bush, la prima gioca a sfavore del
candidato democratico, la seconda di quello repubblicano". Vuol dire che
l'America non è pronta ad avere un presidente nero? "Il fatto che Barack
abbia ottenuto la nomination è un fatto epocale, paragonabile alla vittoria di
Lincoln, che abolì la schiavitù. L'America ha fatto progressi enormi, tuttavia
esiste un elettorato molto tradizionalista, in Stati come West Virginia,
Kentucky e in genere quelli del Sud, dove persiste una certa animosità
razziale. Il rischio è che Obama perda solo per il colore della pelle".
McCain non ha mai amato Bush, perché rischia di passare per il suo erede?
"Perché di fatto i suoi programmi sono molti simili a quelli del
presidente uscente e su alcune decisioni cruciali, come la guerra in Irak, non
si è distanziato, al contrario. Obama farà di tutto per far passare il
messaggio che una vittoria di McCain equivarrebbe a un terzo mandato di Bush,
che la grande maggioranza degli americani non vuole. Non è un caso che il
senatore dell'Arizona poche ore fa abbia preso nettamente le distanze dalla
Casa Bianca". Lei dice che la campagna sarà sporca, ma Obama e McCain
hanno reputazione di politici corretti, com'è possibile? "È vero, lo sono
entrambi, ma la guerra sotterranea verrà combattuta dai gruppi che sostengono
l'uno e l'altro, spesso all'insaputa degli stessi candidati. Diranno che Obama
in realtà è un musulmano, insisteranno sul reverendo Wright; McCain verrà
descritto da un lato come un neocon, dall'altro come un flip-flop ovvero come
una persona ondivaga, insicura, incoerente. I tentativi di diffamazione saranno
pesantissimi, soprattutto da parte repubblicana". Perché un personaggio
assai controverso come l'ex stratega di Bush, Karl Rove, dietro le quinte
lavora per McCain? "Certo, ma non solo. I repubblicani sono al potere da
otto anni e hanno interessi da difendere e segreti da nascondere, Obama invece
è più libero: essere un volto nuovo e partire dall'opposizione rappresenta un
vantaggio". Troppo nuovo? Quanto conterà il fattore età? "C'è chi
dice che Obama è troppo giovane, ma ha 46 anni, John Fitzgerald Kennedy ne
aveva 43 quando fu eletto. D'altro canto non credo che i 71 anni di McCain
rappresentino un problema, come non lo furono i 69 di Reagan ed è giusto che
sia così". E allora peserà l'esperienza? "Tutti dicono: McCain è più
affidabile perché più esperto e collaudato, ma l'America di oggi chiede rottura
con il passato, sia in politica estera sia sulle questioni economiche e
interne. Il lungo curriculum di McCain rischia di trasformarsi in un handicap
per lui, di farlo passare per un uomo del sistema". Ma il suo programma è
chiaro, mentre le intenzioni di Obama rappresentano un'incognita... "I
punti cruciali di Obama sono noti: ritiro dall'Irak, una politica estera più
prudente, una politica economica che finalmente privilegia
la classe media e quelle più disagiate. Infine, un taglio netto alla burocrazia. McCain invece insiste con la
consueta ricetta repubblicana. Il cambiamento contro la continuità, la sfida è
tutta qui". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano.
( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
O a Ferentino. Il
tutto dopo che la Regione Lazio nella stesura del nuovo piano paesistico
regionale ha posto come obiettivo quello di istituire il vincolo archeologico sulla
via Casilina, di cui un vasto tratto ricade nel comune ernico. L'approvazione
della Regione Lazio del nuovo piano paesistico avverrà con ogni probabilità
entro fine mese. Durante questo periodo sia i singoli cittadini che il comune
possono avanzare osservazioni al piano. A Ferentino si è costituito un
Consorzio di imprenditori e cittadini composto da oltre 40 unità che presenterà
un piano di sviluppo unico alla Regione Lazio chiedendo minori vincoli e lo
snellimento di alcune pratiche per lo sviluppo dell'area sia commerciale che
economico. Nella città ernica per favorire questo sviluppo si è deciso di non
dare vita ad un nuovo piano regolatore, quello vigente risale al 1980, ma di
andare avanti con varianti urbanistiche ed accordi di programma. Per attuare
ciò è nata la Consulta Urbanistica di cui fanno parte oltre all'assessorato
competente guidato da Amedeo Mariani del Pd, oltre 50 professionisti del
settore e l'ufficio tecnico. A Ferentino, sulla via Casilina, all'altezza delle
Terme Pompeo vige già il vincolo termale e qualche imprenditore vede la
possibilità del vincolo archeologico come un altro freno al commercio della
zona. Ma in cosa consiste l'idea della Regione Lazio sul vincolo archeologico
sulla Casilina. "Innanzitutto dobbiamo tener presente che la via Casilina
viene considerata da molti studiosi una vecchia via romana. Quindi in molti
presumono di trovare possibili reperti antichi. A mio parere il vincolo non
blocca alcuno sviluppo. Infatti non vieta di costruire, ma prevede disposizioni
per coloro che debbono seguire opere fino a
( da "Repubblica, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina VIII -
Bologna E si apre il balletto per il cambio in otto facoltà Segrè rieletto ad
Agraria con una votazione "bulgara" Un successo che potrebbe fare da
trampolino per la candidatura al rettorato ILARIA VENTURI "LA Bulgaria è
qui". Una battuta appena, a caldo, tra i colleghi di Facoltà. Andrea Segrè
è appena stato rieletto preside di Agraria con l'89% dei consensi. Un successo
per il suo secondo e ultimo mandato che farà da trampolino di lancio per la
candidatura al rettorato annunciata per ora solo da rumors d'Ateneo. Segrè incassa
più consensi della prima elezione, con auliche dichiarazioni di voto in suo
favore. E con Agraria si apre il cambio al vertice in otto Facoltà dell'Ateneo.
I riflettori puntati in chiave "elezioni 2009" sono anche su Lettere,
dove potrebbe farsi avanti, per il rettorato, il preside uscente Giuseppe
Sassatelli. Ieri, al "38", i tre candidati alla successione si sono
presentati. Una quarantina appena i colleghi ad ascoltare. E' il decano Giorgio
Renato Franci a presiedere. Parla lo storico Alberto De Bernardi: "Più
autonomia, il sale che fa vivere le differenze, a dipartimenti e corsi di
studio, anche con piccoli bilanci integrati, più potere ai
presidenti dei corsi di laurea per progettare e meno burocrazia, e una gestione del governo dal basso". Poi Luciano
Formisano, che si smarca dall'etichetta di candidato dei linguisti:
"Curioso, corro per la presidenza a Lettere, sono trasversale".
Formisano, ordinario di Filologia romanza, grande esperto di Vespucci, ritiene
fondamentale il dialogo tra Facoltà affini dell'area umanistica e con la
città, punta alla didattica ("i rapporti tra lauree triennali e
specialistiche sono ancora incerti", "non abbiamo costruito la
didattica di supporto"). Carla Giovannini, la prima donna a proporsi per
la presidenza di Lettere, ora vice preside, è la candidata della continuità:
concentra l'attenzione al rispetto per gli spazi e le aree disciplinari
("investire anche in quelle più fragili"), punta alla condivisione,
alle "forme e organizzazione della didattica". Nel dibattito, gli
studenti di Rosso Malpelo avvertono: no all'università-supermarket e agli
sbarramenti all'ingresso; la docente Carla De Pasquale chiede al "preside
che sarà" di tenere aperto il più possibile spazi e biblioteche, mentre
Roberto Nicoletti è tranchant: "I docenti che fanno, fanno, quelli che non
fanno è lo stesso: questo è il problema". A due invece sarà la corsa a
Economia, dove si vota il 2 luglio: Gianluca Fiorentini, l'economista che ha
salvato le finanze d'Ateneo con il piano strutturale, e lo statistico Giorgio
Tassinari. A Lingue lascia Alberto Destro e si candidano l'attuale vicepreside
Luisa Avellini e Daniela Gallingani, ora presidente del corso triennale (voto
il 12 giugno). In scadenza il 31 ottobre anche i presidi di Psicologia, Beni
culturali, Architettura, Ingegneria II e Scuola interpreti. SEGUE A PAGINA V.
( da "Centro, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di Saverio Occhiuto
Troppi reati, la movida chiude alle ore 2 Centro storico, ordinanza del
prefetto sconvolge le abitudini delle notti pescaresi Giro di vite su bar e
ristoranti che somministrano alcolici Provvedimento valido tutta l'estate PESCARA.
Alle 2 di notte si chiude: motivi di "sicurezza". E l'ordine arriva
dall'alto, direttamente dal prefetto. Un giro di vite senza precedenti per i
locali del centro storico. Chi somministra alcolici e bevande dovrà attenersi a
questa ordinanza firmata ieri dal prefetto Paolo Orrei e valida fino al 30
settembre. Provvedimento che ha del clamoroso, in quanto sino ad oggi l'intensa
vita notturna nella zona di "Pescara Vecchia" era stata regolamentata
solo dal Comune. Lo scorso anno l'ordinanza del sindaco aveva consentito ai
locali di lasciare i tavolini all'aperto sino alle 2, dal lunedì al giovedì. E
sino alle 3 nelle notti di venerdì e sabato. Ma all'interno di pub, bar e
ristoranti la vendita di alimenti e bevande era libera. Ora il provvedimento non
riguarda più solo i tavolini all'aperto ma "la chiusura anticipata alle
2" (come è scritto nell'ordinanza del prefetto) dei locali di corso
Manthoné, via delle Caserme, piazza Unione, via Monti, Largo dei Frentani, via
Catone, via Flaiano, via Corfino, via dei Bastioni, via Conte di Ruvo, via Di
Vestea, via Sauro, via del Porto, via Marconi, via Caboto, piazza Alessandrini,
via Polo, via Colonna, via dei Peligni, via dei Marrucini. Le motivazioni sono
altrettanto chiare: "Il provvedimento rientra nel quadro degli interventi
programmati per assicurare le condizioni di sicurezza nella zona di
"Pescara Vecchia" e scongiurare così un inasprimento della situazione
di criticità dell'area - interessata da tempo da fenomeni di criminalità - che
potrà derivare dal sovraffollamento dei luoghi che, solitamente, si registra
nel periodo estivo". Non è un caso che la firma del provvedimento da parte
del prefetto Orrei sia arrivata a conclusione della riunione del Comitato
provinciale per l'Ordine e la sicurezza pubblica. Al tavolo, oltre ai massimi
esponenti delle forze dell'ordine: dal comandante dei carabinieri Giovanni
Esposito Alaia, al questore Stefano Cecere, c'erano anche il sindaco Luciano
D'Alfonso e il comandante della polizia municipale Ernesto Grippo. La filosofia
del prefetto sembra chiara. Là dove non è possibile controllare tutto, perché
il capo della polizia Antonio Manganelli ha già fatto sapere che non ci sono
risorse aggiuntive per il potenziamento di uomini e mezzi, occorre
"prevenire". E, soprattutto, maggiore collaborazione da chi
amministra. Perché la micro crimionalità si combatte anche con la presenza dei
vigili urbani, ha ricordato ieri Orrei a margine dell'incontro, "che hanno
però bisogno di armi quando devono difendersi". Dunque, la questione dell'armamento della polizia municipale ancora
appesa ai tempi della burocrazia. E per tornare a corso Manthoné e dintorni, il prefetto ha posto
al centro della discussione anche "un controllo accurato sui
circoli", insomma, la solita storia delle licenze che di tanto in tanto
ritorna con la sua coda di polemiche. Anche perché sono numerosi i
locali di corso Manthoné e via delle Caserme il cui nome all'ingresso è
preceduto appunto da "Club" o "Circolo".
( da "Tribuna di Treviso, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
CONFARTIGIANATO
Pozza, "sollievo" sui subappalti "Ci siamo liberati dall'obbligo
di fare i poliziotti che vigilano sulla regolarità dei cantieri". Mario
Pozza, presidente provinciale di Confartigianato, esprime così il sollievo
della categoria per la cancellazione delle norme - introdotte con il decreto
Visco-Bersani del luglio 2006 - sulla responsabilità solidale tra appaltatore e
subappaltatore. "In pratica - dice Pozza - se tale norma non fosse stata
cancellata, dal prossimo 16 giugno avremmo dovuto farci carico dei controlli
sulla regolarità delle imprese che ricevono lavori in subappalto, per esempio
nei cantieri edili. Un compito che non spetta a noi, e che
avrebbe comportato un aggravio di costi e di burocrazia". Soddisfazione anche in Unindustria: "L'applicazione
- dice il presidente Alessandro Vardanega - avrebbe comportato un'estensione
del vincolo di responsabilità e un ingestibile carico di adempimenti
burocratici per le imprese".
( da "Giornale.it, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
N. 133 del
2008-06-05 pagina
( da "Salute (La Repubblica)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
SUPPLEMENTO SALUTE
ultimo aggiornamento 05 Giugno 2008 Mobile Stampa pag. 54 Lettere Stop ai
trapianti Per gli italiani? DAL 30 aprile 2008, con decreto legge passato nel
silenzio, bloccati di fatto dalla burocrazia i trapianti d'organo, per i pazienti italiani, nei paesi della
comunità europea. Sul portalino dell'Associazione Malati di Reni Onlus, ben 13
associazioni di malati (pazienti nefropatici, trapiantati o in attesa di un
trapianto) denunciano il decreto legge del 31 marzo 2008 (Disposizioni in
materia di trapianti di organi effettuati all'estero), che pone
insormontabili barriere burocratiche alla possibilità di effettuare trapianti
d'organo e le relative cure, all'estero. E tutto ciò in completa
contrapposizione con quanto previsto dall'Unione Europea in tema del diritto di
libera circolazione dei malati (risoluzione del 23 maggio 2007). Il nostro è un
accorato appello ai media, che ci aiutino, facendo sentire anche la nostra
voce, una voce che esprime le speranze e le sofferenze del malato, e che chiede
solo di vedere riconosciuto il nostro diritto alla salute, o meglio ancora il
diritto alla vita. Enrico Olmari, uff. stampa Associazione Malati di Reni ONLUS
Non voglio soffrire perciò non faccio figli SONO una donna di 35anni, sento
sempre parlare del tasso bassissimo di natalità di noi italiane, io non ho
figli per scelta, mi piacciono molto i bambini ma semplicemente non voglio
partorire, non reggo il dolore fisico, tra l'altro a causa di una malattia
autoimmune ho già sopportato troppo, non voglio avere le doglie non vedo perché
debba accettare di sforzarmi e di soffrire anche molto e magari per chissà
quante ore solo perché è la natura. Oggi c'è la mania di parlare di natura e
che anche il parto dovrebbe essere naturale, ma cosa c'è di naturale ormai?
Niente, non andiamo in giro e al lavoro al naturale con le nostre gambe ma con
l'automobile, e allora perché io dovrei partorire al naturale con le naturali
doglie? Io non soffro per la natura neanche se è per dare alla luce un bambino,
non sopporto il dolore e ne ho il terrore, anche i dolori mestruali, sebbene
siano inferiori a quelli della malattia, sono comunque dolori e saranno anche
naturali ma io dico "meno male che c'è l'aulin", e lo uso eccome. Le
mestruazioni mi hanno insegnato che l'utero è un organo da tenere a riposo e
non m'importa niente del suo potere creativo se è associato a tanto malessere,
io devo pensare a me anche e non è egoismo, è sopravvivere. D'altra parte la
natura cos'ha di buono? Niente, basta pensare agli uragani, oppure guardare il
documentario sulla procreazione dei pinguini, quanti piccoli e quanti pinguini
muoiono? A me piace il cesareo in anestesia parziale ma viene demonizzato, cosa
mi garantisce questo Stato per non soffrire? In realtà per il parto
naturale(che non mi piace) il nostro Paese a differenza di molti altri lascia i
dolori, l'analgesia te la devi pagare e spesso anche con la volontà di pagare
prima te la promettono poi non te la fanno. Ci son anche i ginecologi misogini
che giustificano la cosa dicendo che grazie alle doglie la donna si prepara
alle difficoltà di essere mamma, ma che discorsi sono? Allora nessun uomo è un
bravo padre preparato alle difficolta' della paternità visto che nessun uomo
per sua fortuna ha da sopportare il ciclo mestruale e le doglie. Ma tanto qui c'è'
ancora l'erronea convinzione che dei figli si deve occupare la madre. Vorrei
vedere quei ginecologi lì provare loro. Io non ne faccio dei figli, continuate
pure a scrivere che il tasso di natalità in italia è basso, ma a ragione.
Lettera firmata In caso di epatite grave ben altre sono le cure ABBIAMO
apprezzato la sensibilità di "Salute" del 15 maggio che ha pubblicato
più articoli su "Prevenire le epatiti" (pagine 10-13). Condividiamo,
infatti, l'impegno a favore della promozione di migliori stili di vita tesi
alla prevenzione di queste malattie: "Abusi alimentari e virus i nemici da
battere". Ora, però, leggendo l'articolo del prof. Umberto Veronesi
"Bisogna fermare i medici stregoni" e altri pubblicati nel Reportage
di "la Repubblica" del 17 maggio, dopo i recenti casi di cronaca,
rimaniamo perplessi. Infatti, sfogliando il settimanale, a pagina 47
("Depurare il fegato, se è affaticato e nel cambio di stagione",
nello stesso numero di "Salute") troviamo un'autorevole firma dell'Omeopatia
italiana e del nostro Ssn che indica come, in caso di "ittero o
subittero", si possa assumere Cardus marianus o Taraxacum quando, invece,
il "fegato è ingrossato e duro alla palpazione". E' utile precisare
che in caso di ittero e subittero ben altri sono i trattamenti. In rapporto
all'eziologia si utilizzano, ad esempio, farmaci anti-virali, sali biliari,
steroidi o è necessario procedere - in caso di ostruzione biliare - ad
interventi endoscopici, radiologici o, addirittura, chirurgici. Se il fegato è
aumentato di volume e di consistenza, alla palpazione, può essere interessato
da fibrosi, cirrosi o da altre importanti ed evolutive malattie. Per tutti
questi casi esistono terapie specifiche che possono modificare -
drammaticamente e positivamente - la prognosi (come scrivete, del resto, a
pagina 11, 12 e 13 di "Salute"). Non vogliamo togliere meriti alla
"Altra medicina", a "Salute" che apprezziamo, alle
proprietà salutari della Silimarina, estratta dal benefico Cardo mariano (o
"Latte di Maria"), e alle virtù officinali del Soffione (detto anche
"Barba del Signore", il Tarassaco comune, cioè) che possono essere
utilizzati, crediamo, in differenti situazioni e per più lievi
"epatopatie". Nei casi indicati dall'Autore - per sintomi e segni
obiettivi di tale gravità - deve essere ben chiaro (a chi legge e alle persone
malate, soprattutto) che le scelte terapeutiche, spesso da impiegare
tempestivamente, sono anche altre e molto diverse. A volte, e nei casi estremi
e più gravi di malattia del fegato, oltre a ricordare gli estratti del
"Latte di Maria" o della "Barba del Signore", dobbiamo
tornare con la memoria al III secolo d.C., al miracolo che una tradizione tarda
e la Legenda Aurea affidano ai Santi medici Cosma e Damiano: il trapianto. Con
sincera stima Dr. Salvatore Ricca Rosellini, pres. Fed. Nazionale Liver-Pool,
onlus (Risponde Elio Rossi) Gentile lettore, innanzitutto la ringrazio per la
lettera che ci offre una volta di più l'occasione di spiegare ciò che molte
altre volte, pur nel ristretto ambito di una rubrica settimanale, abbiamo
affermato. In casi di possibile grave patologia, in particolare nel caso di
gravi epatopatie come quelli riportati nella lettera, si tratta di utilizzare
l'omeopatia, così come le altre terapie non convenzionali, in modo
"complementare" alla terapia convenzionale prescritta, non quindi in
sostituzione di questa. Sono sempre necessari una diagnosi medica e tutti gli
esami ematochimici e strumentali che la consentono, e quindi la prescrizione
della terapia più appropriata, a cui si può "integrare", con modalità
diverse, anche la terapia complementare, avendo cura che questa non
interferisca con l'azione dei medicinali già assunti.
( da "Arena.it, L'" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
SOLIDARIETÀ. Tumori
Assistenza gratuita per i malati Negli ultimi cinque anni sono stati 150
i malati di cancro assistiti al loro domicilio, tra la Bassa Veronese e l'Alto
Polesine, dai volontari dell'Ant: l'Associazione nazionale tumori che,
attraverso le sue sezioni territoriali, garantisce un'assistenza oncologica
gratuita 24 ore su 24 direttamente a casa dei pazienti, festivi compresi. Ma le
persone sofferenti che potrebbero trarre beneficio dall'Hod, l'Hospice
domiciliare dell'Ant, potrebbero essere molte di più. A cominciare da Legnago
dove il sodalizio è sorto ancora nel 2000 su iniziativa di Rosanna De Togni e
dove attualmente usufruiscono delle varie prestazioni - terapia del dolore,
trasfusioni, flebo, analisi, supporto psicologico ed altri interventi - una
decina di pazienti oncologici, che hanno la possibilità di curarsi rimanendo
nel proprio ambiente accanto alle persone care. "Ecco perchè",
auspica Lucia Montagnana, coordinatrice della delegazione che da due anni
riunisce 11 Comuni veronesi e rodigini in cui operano 15 volontari ed un'équipe
medica specializzata, "invitiamo le famiglie che hanno bisogno del nostro
aiuto a contattarci (il numero è il 348.79.00.191) per assicurare ai propri
cari una vita dignitosa sino all'ultimo. Per ottenere
l'assistenza dei nostri operatori, che collaborano con l'ospedale ed i medici
di base, non serve una burocrazia macchinosa: è sufficiente, infatti, una telefonata e si verrà
poi contattati dal nostro specialista per programmare il percorso di
cura". S.N. .
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Lettere &
Opinioni Pagina 316 GIULIETTA TROVA FAMIGLIA Ma tanti attendono ancora --> È
arrivata! Con i suoi grandi occhi neri, le braccia aperte per accogliere tutto
l'amore possibile; con la grande voglia di famiglia che traspare in ogni suo
gesto, in ogni suo sguardo. I riccioli neri danzano con la brezza del vento per
la felicità finalmente arrivata: Giulietta ha trovato un papà ed una mamma
tutti per lei. Ora incomincia la vita. Ma quanti bambini attendono ancora! Purtroppo, le adozioni sono un calvario e solo chi intraprende
questa strada sa quanta burocrazia, quanti anni, quanti denari, occorrono per dare amore ad un
bambino che è solo. E non aspetta altro che una famiglia. Anna Rita Rombi -
Calasetta.
( da "Wall Street Italia" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di ANSA -
-->(ANSA) - BOLZANO, 5 GIU - "Confagricoltura valuta positivamente il
'piano Brunetta' che ci sembra il percorso giusto per riportare ordine e rigore
nell'apparato statale. Ma la strada dell'efficienza dei dipendenti statali va
percorsa di pari passo con quella della semplificazione": lo ha detto il
presidente nazionale di Confagricoltura Federico Vecchioni a Bolzano. Durante
l'assemblea nazionale dei responsabili delle sedi territoriali del patronato
Enapa, Vecchioni ha ricordato - così una nota - "come Confagricoltura
da tempo denuncia che le imprese agricole italiane sono soffocate dalla burocrazia; ogni settimana, un'azienda
di medie dimensioni perde due giorni per adempiere agli obblighi
burocratici". "Serve - ha aggiunto Vecchioni - una semplificazione
amministrativa per ridurre tempi e costi, e che consenta di utilizzare i fondi
risparmiati in azioni dirette sul mercato e di promozione, per aumentare
la competitività delle imprese".(ANSA).
( da "Mattino, Il (Avellino)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
IL BASKET ALLA
RIBALTA Air, anche Preziosi punta su Markovski Lo sponsor preme per il ritorno
del coach macedone, ma Ercolino segue tutte le piste TITTI FESTA Si lavora
intensamente per il futuro dell'Air a Palazzo Ercolino. Dall'allenatore, alla
squadra passando per il palazzetto dello sport, i rebus non mancano. Ma intanto
domani c'è una scadenza fondamentale da rispettare: quella dell'iscrizione al
campionato di serie A. Solo burocrazia da espletare, ma con la massima attenzione. "Il sei giugno
- spiega il team manager Gaetano de Paola - è il termine ultimo per
l'iscrizione. Non c'è nessun tipo di difficoltà visto che già da tempo abbiamo
pagato gli stipendi e dato alla Lega le giuste garanzie. Stiamo
terminando solo gli ultimi dettagli necessari. Ma si tratta comunque di un
lavoro importante che va fatto con precisione e nel rispetto dei tempi
previsti". E parlando di date e scadenze non si puo' non fare un cenno
all'Eurolega. "Entro il trenta giugno - continua De Paola - dovremo dare
la nostra adesione che sicuramente ci sarà. Ma a proposito della possibile
vendita del titolo, devo fare una precisione. Non esiste nessun tipo di
commercializzazione del titolo stesso, visto che è l'Eurolega, a decidere in
caso di mancata adesione, a chi assegnarlo". Ed in Italia il roster in
cima alla lista per meriti sportivi sarebbe quello della Benetton Treviso,
arrivata decima in campionato. Il futuro della Scandone comunque è tutto legato
al nome dell'allenatore. Prima della settimana prossima Zare Markovski, legato
contrattualmente a Milano, non scioglierà le riserve. Molto dipenderà anche
dall'acquisizione della società da parte di Giorgio Armani e dalle altre offerte
che l'ex coach irpino ha già ricevuto (vedi San Pietroburgo). Ma il suo ritorno
è fortemente voluto anche dal direttore generale dell'Air Dino Preziosi, che
vedrebbe in Markovski l'uomo dal quale ripartire. Sembra invece essersi
raffreddata la pista che porta a Stefano Pillastrini, ex della Virtus, che ha
richieste da più di una società di A. Ercolino invece è sempre in contatto con
Luca Bechi della pallacanestro Biella e con Sherf. E se l'allenatore è un punto
interrogativo, anche la situazione dei giocatori non è molto diversa. È chiaro
ormai da tempo che i pezzi pregiati andranno via: Green piace a Milano (chissà
che questo non possa aiutare a sbloccare la transazione di Markovski), Smith al
Barcellona e Righetti è ad un passo dalla Virtus Bologna. Williams ha offerte
dalla Spagna mentre i giocatori dai quali ricominciare potrebbero essere
Radulovic e Lisicky, ancora sotto contratto, e Cavaliero per il quale la
Scandone ha una opzione. Ultimo, ma non per questo secondario (anzi), nodo da
sciogliere è quello relativo al Palazzetto. I tempi tecnici per costruirne uno
nuovo in vista dell'Eurolega non ci sono. Ampliare il Paladelmauro dunque
sembra essere la soluzione migliore, quella per la quale spinge anche il Comune
di Avellino. Comune che sembra intenzionato a cedere all'Air la gestione
escluiva dell'impianto: in cambio la società dovrebbe provvedere in proprio
all'adeguamento.
( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del
05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Vista red, assurdala
marea di ricorsiin TribunaleOggi, dovendo incontrare una persona con la quale
avevo appuntamento, ho saputo dalla stessa che si trovava presso i locali dei
Giudici di Pace di Pordenone, perchè convocato per una udienza a seguito di un
ricorso presentato alcuni mesi fa, avverso una contestazione inflittagli dalla
Polizia municipale di Zoppola per aver violato l'art. 146 comma 3 del C.d.S.
(proseguiva la marcia sebbene il semaforo proiettasse luce rossa nel proprio
senso di marcia) e rilevata con quell'aggeggio fotografico deonominato Vista
Red, installato senza alcun preavviso e segnaletica e senza un adeguato periodo
di prova nel marzo del 2007.Recatomi al terzo piano della palazzina dei Giudici
di Pace, ove hanno sede i loro uffici, sono rimasto stupefatto nel vedere il
corridoio antistante gremito di gente di ogni età in attesa di essere chiamata
per l'udienza e un andirivieni di vigili urbani con pacchi di documenti sotto
braccio. A fatica individuavo l'amico, e venivo a conoscenza che la maggior
parte delle persone erano state convocate per gli stessi ricorsi presentati
dall'amico, e manifestavano un mugognio generale, lamentando, a fattor comune,
le anomalie di funzionamento dell'apparecchiatura installata nel quadrivio di
Roveredo in Piano e Zoppola, che a loro dire presentava al semaforo una durata
della luce gialla troppo breve. Molti, all'uscita dall'ufficio del giudice di
pace, si lamentavano del rinvio della sentenza a nuova udienza, lamentandosi
della perdita di tempo dal lavoro e delle difficoltà, per chi abita lontano, di
doversi sobbarcare un nuovo viaggio. I discorsi che intercorrevano fra le
persone si basavano, a fattor comune, sui pochi secondi di giallo al semaforo,
che fanno in modo che anche il più disciplinato e prudente automobilista non
possa evitare di essere fotografato con il rosso.Leggendo i giornali e dalle
notizie recenti date dalla televisione rilevo che la anomala situazione
relativa all'installazione di queste apparecchiature sta investendo
negativamente tutto il territorio nazionale, per le migliaia di multe
contestate nelle varie regioni, comportando proprio in questi giorni, in varie
parti della penisola, provvedimenti della magistratura atti alla rimozione di
tali impianti, a causa del loro imperfetto funzionamento.Nel salutare l'amico,
ancora in lunga attesa, mi nasceva spontaneo riflettere sul
perchè di tanta burocrazia,
di tante energie e risorse spese per tali dibattimenti processuali, quando
risulta evidente che oltre mille automobilisti, a quel quadrivio, sono stati
tratti in inganno da un rilevatore fotografico completamente automatico che, a
causa di insufficienti verifiche, si è reso inattendibile, determinando
l'illeggittimità delle sanzioni.Si potranno ancora vedere, almeno nei
punti sensibili del traffico i vigili urbani? Una volta c'erano, e creavano un
più sicuro deterrente al rispetto del Codice della strada.Mi auguro che quanto
esposto, in questa lettera aperta all'Illusstrissimo Prefetto, Elio Maria
Landolfi, di Pordenone, possa essere presa in assoluta considerazione e
provveda, con chi di competenza, alla rimozione di queste "manipolate
macchinette fotografiche", come si è provveduto in quasi tutta Italia.L'ampia
documentazione della Stampa nazionale, e attualmente i quotidiani locali, certi
delle 25 sentenze del Giudice di pace di Pordenone, fortificano le mie indagini
e la mia tesi, da me anche dimostrate nel suo gabinetto. Garantite da prove
tecniche, queste "macchinette fotografiche facilmente tarate e
manomesse" agli incroci "cugine dei videogiochi" e nipoti delle
note slot-machine, che procurano un generoso reddito ai Comuni e, naturalmente,
agli istallatori privati.Pensi, esimio signor Prefetto, quanti onesti e disciplinati
cittadini, per non perdere giornate di lavoro e riempire le aule giudiziarie,
preferiscono con amarezza pagare e considerarsi colpevoli. Anche una vettura
della mia società è caduta in questo tranello, ma io non ci stò, anzi
combatterò.Giovanni FolladorPordenoneNon derubatei bambinidell'infanziaMolti
dicono che ci vuole un Garante nazionale per la protezione dei bambini. Quattro
regioni italiane ce l'hanno: Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Veneto, Marche. Ma
quali sono le mansioni del Garante? Difendere i bambini, intervenire con
efficacia in casi difficili. I magistrati minorili intervengono col principio
della legalità; il Garante invece segue quello della beneficità e direi anche
della prudenza, senza traumatizzare l'infanzia. Un settimanale molto noto, il
14 maggio ci ha elargito una bella fotografia (in prima pagina) di un'attrice
famosa con in braccio due piccolissimi bebè: uno bianco e uno nero.Tutto bello,
tutto commovente, ma queste persone così sensibili e ben disposte mentre si
prestano per far proteggere i fanciulli, appaiono in televisione, facendo parte
di una giuria che giudica la bravura, nel canto e nella recitazione, di altri
ragazzini. Io ho visto il programma dal titolo (se non ricordo male) "Ti
lascio una canzone". Un gruppetto di bambini e di adolescenti, veramente
dotati, si sono esibiti fra la gioia e la commozione di genitori, parenti,
amici e del pubblico, sia presente in sala, sia televisivo. Io sarò forse un
po' strana, ma ho provato compassione per queste giovani vite proiettate, come
merce pubblicitaria, in un palcoscenico che li elogia, ma se poi il talento non
è proprio vero e duraturo, li dimentica e li scaccia. Un bimbo molto simpatico
di circa 11 anni mi ha fatto pena. Era spiritoso, bravo, ma cercavo di entrare
nello spirito di quel bimbo, tutto sudato, eccitato in un'ora che avrebbe
dovuto starsene a casa tranquillo. Due sono le mie osservazioni: 1. il vero
talento si svela da sè, al momento giusto e senza togliere l'incanto
dell'infanzia; 2. la competitività è positiva negli anni della preadolescenza,
se serve a un ragazzo per migliorare se stesso, senza voler, a tutti i costi,
superare gli altri e, nel caso di una sconfitta, ricevere una delusione che gli
provoca una dolorosa ferita.Mamme, papà, insegnanti, l'infanzia e l'adolescenza
sono età irripetibili, magiche. Non rovinatele per la vostra ambizione e sete
di successo. Anch'io, quando insegnavo, amavo molto le recite, ma erano episodi
sporadici, che coinvolgevano i bambini; era, però, una competizione di classe e
partecipavano tutti. Alla televisione, esagerando, si possono creare dei
piccoli mostri, che non accetteranno più la normalità, in caso di insuccesso.
Lasciate l'infanzia nei vostri bambini e non guastatela mai!Laura Casucci
RossiPordenone.
( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
CONFARTIGIANATO ED
EDILI "Bene l'abrogazione del comma sulla responsabilità solidale"
Confartigianato e Costruttori plaudono alla decisione del Governo di abrogare
il comma 29 dell'articolo 35 del decreto legge 223/2006 (convertito in legge n.
248/2006) sulla responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore per i
versamenti dei contributi previdenziali e assicurativi e delle ritenute
fiscali, dovuti da parte del subappaltatore in riferimento ai lavoratori
utilizzati nell'appalto stesso. L'intervento ha di fatto eliminato un onere
certificatorio a carico delle piccole imprese che imponeva di presentare, a
partire dal 16 giugno, un'enorme mole di certificazioni retributive,
contributive e fiscali per ottenere dalle imprese appaltanti il pagamento dei
lavori eseguiti. "Oltre seimila imprese veneziane
ringraziano - ha detto il presidente della Confartigianato provinciale Giuseppe
Molin -. Il provvedimento dimostra che la nostra battaglia è stata giusta ed
efficace. Noi condividiamo il principio della responsabilizzazione delle imprese,
ma non è con un aggravio di burocrazia che si garantisce la legalità".
( da "Gazzettino, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
MilanoNOSTRO
SERVIZIOUna stagione all'insegna della sobrietà, artistica e gestionale, dove
gli unici sfarzi saranno quelli, soprattutto visivi, dell'Aida, nella
riedizione a cura di Gianfranco De Bosio dello storico allestimento del 1913,
il più collaudato e amato di sempre. Così la Fondazione Arena di Verona,
fiaccata da un disavanzo economico che supera i 20 milioni di euro, si appresta
a inaugurare, il prossimo 20 giugno, l'86° Festival lirico.Il programma, che
illustriamo a parte, è stato presentato ieri a Milano, in onore di De Bosio,
dal sovrintendente Francesco Girondini, fresco di nomina, e dal presidente e
sindaco del capoluogo veneto Flavio Tosi. I due uomini nuovi dell'Arena hanno
voluto buttare acqua sul fuoco delle polemiche, tenendo però fermo il boccino
sulla questione del pareggio economico, definito "obiettivo
irrinunciabile", dopo cinque anni di bilanci in rosso che hanno portato
negli ultimi mesi a un burrascoso cambio della guardia ai vertici dell'ente, con
l'abbandono di Claudio Orazi, l'ex sovrintendente, e del suo direttore
artistico (ruolo ora vacante) Giorgio Battistelli. "La revisione del
bilancio consuntivo 2007 è tuttora in corso e a giorni comunicheremo l'esatto
ammontare del buco , che intendiamo ripianare mettendo in atto una serie di
correttivi e strategie più a lungo termine", ha esordito Girondini.
"Senza entrare nel merito delle scelte artistiche di chi ci ha preceduto,
è però chiaro che il trend di spesa era pericoloso e andava invertito: il primo
passo è stato quindi quello di un radicale contenimento dei costi, senza però
tagli alla qualità degli allestimenti". Si spiega così anche la rinuncia
per quest'anno al Romeo e Giulietta di Gounod, che entrerà però a far parte
l'anno prossimo di un pacchetto di collaborazioni con la Fenice di Venezia e il
Teatro Verdi di Trieste, con destinazione Teatro Filarmonico. "È del tutto
evidente prosegue Girondini che una ripresa costa molto meno di una nuova
produzione e in questo senso ci orienteremo anche per il futuro, puntando le
risorse produttive su un unico titolo a stagione. Ci stiamo muovendo anche alla
ricerca di nuove sponsorizzazioni e di mecenati privati che credano nel valore
dell'investimento culturale". L'atteso pareggio dovrebbe arrivare già nel
2009 per quanto riguarda la gestione ordinaria, mentre per ripianare il debito
il consiglio di amministrazione sta mettendo a punto un mutuo di tipo
chirografario (senza ipoteca) con le banche. L'ente conta anche sull'incremento
del contributo statale del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo, che non
dovrebbe essere inferiore a 2,2 milioni di euro: "Il più alto fra quelli
concessi alle fondazioni", precisa il sindaco leghista, ottimista anche
sul punto dei finanziamenti regionali, su cui si erano addensate le nubi dei
contrasti con il governatore forzista Giancarlo Galan: "I rapporti
politici sono assolutamente tranquilli e in ogni caso c'è una legge della
Regione Veneto che prevede il contributo a favore della nostra Fondazione:
qualsiasi governo regionale non può che rispettarla". Quanto all'impegno
diretto del Comune, "oltre al contributo di cassa di 300.000 euro, ci sono una serie di canoni che l'amministrazione paga
normalmente per la Fondazione, il cui valore complessivo è di molto superiore.
Per non parlare dei conferimenti patrimoniali, di cui presto farà parte, burocrazia italica permettendo, anche
una quota già assegnata dell'ex Arsenale militare".Paolo Crespi.
( da "fashionMagazine.it" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Passaggio di
consegne ufficiale all'assemblea generale di Smi. La presidenza va
provvisoriamente da Paolo Zegna - chiamato in Confindustria a presidiare
l'Internazionalizzazione - a Michele Tronconi (nella foto), attuale vice
presidente vicario dell'associazione, il quale auspica che le sorti del tessile-abbigliamento
restino in primo piano nei pensieri del presidente uscente. All'appuntamento
milanese, focus sul comparto, con un occhio di riguardo alle piccole e medie
imprese. In attesa della prossima assemblea straordinaria dell'associazione,
che in autunno individuerà la nuova presidenza, Tronconi ha fatto il punto
della situazione collocando il settore nel contesto europeo (a lui ben noto,
dal momento che è anche presidente di Euratex, l'omologa di Sistema Moda Italia
in sede comunitaria). "Nonostante i due milioni e mezzo di occupati
nell'Ue a 27 e un surplus commerciale di oltre 10 miliardi di euro in Paesi
come l'Italia - ha spiegato - a Bruxelles il tessile-abbigliamento è
considerato un 'fossile che cammina'". Fa eccezione il commissario Ue
Guenther Verheugen, come ha evidenziato Tronconi, tra i pochi a preoccuparsi
che gli accordi commerciali risultino coerenti alle necessità dell'industria
comunitaria. In sintonia con le esigenze delle imprese si è dimostrato invece
l'onorevole Adolfo Urso, grande assente oggi all'assemblea, "per impegni
di Governo", che tramite un messaggio scritto ha elencato tra le priorità
a supporto del settore la tutela dei marchi, la lotta alla contraffazione e i
negoziati nell'ambito del Doha Round. Intanto all'orizzonte si profilano nuove
logiche industriali. "Conclusosi drammaticamente il capitolo della new
economy, che si fondava sugli asset immateriali, si sta tornando alla fisicità
dei beni tipici dell'economia reale - ha fatto osservare il vice presidente di
Smi -. Cina e India stanno, infatti, innalzando la domanda delle commodity più
elementari". "Gli elevati costi del petrolio porteranno, inoltre, a
ripensare alla convenienza di determinate scelte delocalizzative - ha aggiunto
- mentre avranno sempre più un ruolo centrale la velocità di reazione al
cambiamento dei gusti dei consumatori e gli investimenti in tecnologia
(impiegata, per esempio, nell'automazione della confezione, ndr)". In
questo scenario l'Italia ha numerose chance per restare protagonista, puntando
su quattro aspetti indicati da Tronconi: trasparenza, reciprocità, formazione e
innovazione. Restano tuttavia da correggere due errori:
"l'assenteismo" nelle fasi propositive dell'integrazione europea (a
fronte di massicce richieste di adeguamento alle direttive comunitarie), e la
mancanza di polso nel pretendere posti chiave. Determinante, a supporto delle
imprese, potrebbe essere il ruolo della nuova squadra di Confindustria. Una
delle prossime mosse indicate da Zegna, chiamato dal neopresidente Emma Marcegaglia
per seguire l'Internazionalizzazione, sarà continuare a far conoscere il made
in Italy all'estero e trasmettere un'immagine positiva del Paese. "In
quest'ottica, il tessile-abbigliamento è il migliore biglietto da visita",
ha anticipato Zegna. Parlando di continuità, rispetto alla traccia lasciata
dalla presidenza Montezemolo, il dimissionario presidente di Smi ha poi reso
noto di essere al lavoro per realizzare un calendario delle prossime missioni
delle imprese italiane oltre frontiera, finalizzato a incontri
"specialistici e mirati". Giuseppe Morandini, presidente della
Piccola Industria in Confindustria, ha avanzato una serie di richieste al nuovo
Esecutivo, che darebbero una boccata d'ossigeno alle aziende da lui
rappresentate: tra queste, la detassazione delle spese di rappresentanza e la
deduzione dei costi funzionali all'impresa (come quelli sostenuti per la
partecipazione alle fiere di settore). Invocato inoltre l'intervento
del Governo a livello di burocrazia e di fisco. La prima, pur non comparendo in bilancio, è un costo
inestimabile: basti pensare che 40 adempimenti (come l'anti-incendio, la
privacy, l'ambiente, la previdenza e la gestione dei rapporti di lavoro) si
traducono in una spesa di circa 17 miliardi di euro l'anno per le imprese.
Quanto al fisco, Morandini ha ricordato che la stessa Ocse ha riconosciuto il
prelievo gravante sulle società italiane (il 76% sugli utili) come un record
mondiale. Fondamentali, a suo parere, sarebbero dunque provvedimenti
finalizzati alla deducibilità dell'Irap e all'eliminazione del costo del lavoro
dalla base imponibile della medesima tassa. e.f.
( da "Giornale.it, Il" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'idea di tassare i
petrolieri per i loro extraprofitti (ma chi quantifica e come l'extra? ed è
l'unico settore ad avere extra? e nel futuro tutti gli extra saranno da
bastonare?) ha l'aria di essere l'idea più pop degli ultimi giorni. 1. Lo Stato,
attraverso l'iva, ha già portato a casa tasse extra dai profitti extra del
barile extra. Si calcola che in un anno esso ammonti già a 500 milioni. Insomma
se proprio crede lo stato potrebbe rinunciare a parte dell'Iva applicata sulla
benzina che in Italia è al 20 per cento e in altri paesi europei è al 16 per
cento. 2. I profitti maggiori sono realizzati da chi buca e spilla petrolio. Su
1,6 milioni di barili consumati al giorno in Italia, meno di 100mila sono di
produzione domestica. Dunque toccare le royalties sui buchi rende poco niente.
3. Il petroliere di gran lunga più ricco d'Italia si chiama l'Eni per un terzo
proprietà dello stato. Fattura quasi 90 miliardi di euro con utile vicino ai 10
miliardi (pari al fatturato totale di Erg, secondo petroliere in Italia) ed ha
un margine operativo di 20 miliardi. Tassare i petrolieri in Italia, vuol dire
per lo Stato tassare se stesso: una partita di giro. 4. Annunciare un'imposta
che può facilmente essere traslata sul consumatore ha effetti perversi. Basti pensare
che il rincaro di 1 centesimo del costo finale al consumatore della benzina
vale per le compagnie petrolifere 500 milioni di euro. Sono solo alcune
notazioni, peraltro imprecise poichè ancora non è preciso l'imponibile della
nuova tassa. Ad esempio se veniesse colpita la raffinazione, il discorso
sarebbe parzialmente diverso. Resta l'idea molto pop che la manina dello Stato
asi occupi degli affari privati. Scritto in Berlusconi IV Non commentato "
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( da "AprileOnline.info" del 05-06-2008)
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Agostino Spataro, 05
giugno 2008, 12:29 Politica/Sicilia La nomina di due giudici nella giunta
Lombardo rappresenta l'unica novità di una squadra per il resto corrispondente
al già visto e dunque deludente. Ma se i due neoeletti dovessero riuscire nel
risanamento dei settori a cui sono stati assegnati, sorgerà un inquietante
interrogativo Il travagliato varo del governo Lombardo pone, fra le tante,
alcune questioni delicate e, per certi versi, inedite che chiamano in causa la
capacità della politica di governare i processi sociali, economici e
tecnologici sempre più complessi e multidipendenti. Partiti e governi non ce la
fanno sia nelle società evolute, forse perché troppo in avanti, sia nelle
realtà più arretrate, forse perché troppo indietro. E, nell'incapacità di
trovare un centro propulsivo, di autoriformarsi, la politica cerca fuori di
essa legittimità ed apporti provenienti da altri poteri autonomi e distinti.
Lombardo sembra essersi mosso dentro questa logica. Oltre alla riconferma del
tecnico La Via, ha nominato assessori due stimati magistrati in servizio:
Massimo Russo e Giovanni Ilarda. Tutto è avvenuto nel vortice di una lunga e
contorta vicenda politica che tanti strascichi ha lasciato nel centrodestra.
Non si capisce perché un presidente e una maggioranza, usciti dalle urne
nettamente vittoriosi, ci abbiano messo così tanto tempo per varare una giunta
senza una donna e rimasta inattiva per mancata assegnazione delle deleghe. Per
molti giorni, abbiamo avuto un governo solo in fotografia. Evidentemente, prima
di assegnare le deleghe, c'era da pesare col bilancino il peso budgetario di ciascun
assessorato il cui valore non dipende dalla sua finalità sociale e dalla
qualità dei servizi, ma dalla quantità della spesa da erogare. Questa è stata
(ed è) la realtà del potere in Sicilia che spesso ha vanificato la collegialità
e l'efficienza dei governi. In fondo, questa vicenda non fa che confermare
l'amara verità. Il risultato è una giunta molto simile alle tante gemelle
alternatesi al governo della regione, con risultati molto deludenti. L'unica
novità è costituita dalla presenza dei due magistrati che ha suscitato
nell'opinione pubblica interesse ed una certa attesa. Non si tratta di un
precedente in assoluto, giacché un magistrato figurava nel precedente governo
Cuffaro. Lombardo semmai ha raddoppiato. A questo punto, la domanda è
d'obbligo: il raddoppio è da considerare un fatto eccezionale o si configura
come una tendenza in evoluzione? Sappiamo che molti siciliani approveranno tale
scelta. Confesso che, di primo acchito, anch'io. Tuttavia, non si può sottacere
una questione politica che va ben oltre il dato meramente personale,
nominalistico. Cosa voglio dire? Nulla da obiettare sulla personalità dei due
magistrati prescelti e nemmeno sui tanti che siedono in Parlamento (nel passato
qualcuno anche all'Ars), anche se c'è differenza fra l'esercizio della funzione
legislativa e quella esecutiva. Nel primo caso il magistrato è eletto dagli
elettori per concorrere alla formazione delle leggi, nel secondo è nominato da
un leader per esplicare una funzione di governo. Questione delicata che
presenta un'oggettiva valenza politica oltre che ragioni di opportunità
reciproca. La sensazione più diffusa è che Lombardo, consapevole di trovarsi di
fronte una montagna di guai, vecchi e recenti, abbia nominato i due magistrati
per sopperire alla scarsa (o nulla) volontà di cambiamento delle forze
politiche sue alleate. Non a caso affida ai due i settori più ostici che
abbisognano di tagli piuttosto drastici: la sanità e la
giungla della burocrazia
regionale. Ovviamente, ben vengano i tagli degli sprechi, purché siano mirati e
calibrati per garantire ai cittadini, soprattutto ai meno abbienti, gli
standard medi di qualità dei servizi erogati. Semmai ci sarà da verificare se,
e in qual misura, questo tipo d'apporto sarà condiviso dai vari settori della
maggioranza che rappresentano, talvolta anche personalmente, quella rete
d'interessi clientelari e affaristici che non potrebbero sopravvivere senza un
flusso certo di spesa regionale. In Sicilia, molte fortune politiche e
patrimoniali son dovute alla crescita elefantiaca e senza controllo dei due
comparti che si vogliono razionalizzare. In sostanza, se la politica non vuole
il risanamento, Russo e Ilarda non possono fare il miracolo. E se lo facessero
sorgerà un inquietante interrogativo: perché loro possono e i politici no? Il
loro successo getterebbe altro discredito, suonerebbe come una sconfitta del
ceto politico che, incapace di autoriformarsi, continua a delegare
responsabilità alla magistratura: prima il compito ingrato di fronteggiare il
malcostume diffuso nella gestione dell'amministrazione pubblica ed ora,
direttamente, settori importanti del governo della regione. Di questo passo,
l'opinione pubblica potrebbe convincersi dell'irreversibilità della crisi della
politica e della necessità che per governare si debba ricorrere a forze
provenienti da un altro potere autonomo, costituzionalmente delegato a ben
altro. Ovviamente, nessuno si augura l'insuccesso dell'azione dei due
magistrati per salvare la faccia della politica. Affatto. I partiti e le forze
più avvertite dovrebbero decidersi per il cambiamento affinché, in futuro, non
sia più necessario il ricorso a risorse "esterne" per quanto capaci e
rispettabili. Il problema ritorna, dunque, alla politica, alla sua volontà
riformatrice, al suo sforzo di autorigenerazione per conservare e rafforzare,
democraticamente, il suo primato nel governo e nella società. Articolo
pubblicato, con altro titolo, su "La Repubblica" edizione siciliana
del 5 giugno 2008.
( da "Azione, L'" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'AZIONE - Articoli
- L'entusiasmo degli industriali L'ENTUSIASMO DEGLI INDUSTRIALI Francesca
Nicastro "La data di oggi è propizia per affermare la necessità di
approntare una nuova linea del Piave dalla quale, come allora, l'Italia può e
deve uscire vittoriosa". Non è un politico, a dirlo, ma un manager
pragmatico come Andrea Tomat, nel suo ultimo discorso da presidente di
Unindustria Treviso, sabato 24 maggio, a villa Loredan Gasparini a Venegazzù,
dove l'assemblea generale dei soci è stata convocata per eleggere il nuovo
presidente, il quarantacinquenne Alessandro Vardanega, della dinasty trevigiana
del cotto. E anche se il 24 maggio, data dell'entrata in guerra dell'Italia nel
1915, c'entra poco con la linea del Piave, costituitasi tre anni più tardi per
fermare l'avanzata nemica dopo la disfatta di Caporetto, la metafora è
pregnante, e dice più, forse, di quanto vorrebbe. Nella sala gremita di
imprenditori, del resto, il clima è da 24 maggio, euforico e irredento, e la
relazione di Tomat è interrotta spesso dagli applausi. è un'onda in piena il
manager pride, l'orgoglio imprenditoriale, e ora rompe gli argini:
"Dobbiamo affermarlo con consapevole orgoglio - galvanizza la platea Tomat
- in un tempo relativamente breve abbiamo riposizionato le nostre aziende e le
loro produzioni". Osserva il past president: "è sufficiente
percorrere le strade della nostra provincia lungo le quali possiamo riconoscere
decine e decine di "marchi", di diversi settori industriali, noti
ormai a consumatori e aziende di tutto il mondo". E sottolinea che proprio
"il processo di rinnovamento avviato dall'industria trevigiana, in questi
anni di crescente competizione internazionale, ha permesso di rimanere
saldamenti agganciati ai mercati e alle economie che trainano la crescita
mondiale". A villa Loredan c'è tutta la trevigianità che conta, quella che
lavora sodo e che produce ricc hezza, quella che traina il Paese. Quella che ha
saputo affrontare con successo "i difficili anni appena trascorsi",
la sfida della globalizzazione, la crisi dell'economica, la Cina, l'euro... E
pure i governi delle sinistre. E poi sono i politici, gli amministratori
locali, i ministri veneti Sacconi, Zaia e Brunetta, il sindacato, Galan,
Muraro, il vescovo Mazzocato, ma anche, ed è la prima volta, alcuni sacerdoti
della Pastorale sociale e del lavoro. C'è la libera stampa, più in ghingheri
degli industriali. Ci sono Bruno Vespa ed Emma Marcegaglia, neoeletta
presidente di Confindustria, al suo primo intervento pubblico. Ma se il clima è
da 24 maggio, traspare il timore che la realtà assomigli più alla linea del
Piave, la trincea dell'ultima resistenza. Anche nella Marca della
"sostanziale piena occupazione" e delle "esportazioni superiori
a 10 miliardi di euro". "Gli anni che abbiamo davanti - avverte Tomat
- rappresentano l'ultima occasione per il riscatto morale, economico e sociale
di un'intera comunità nazionale". Perché se l'industria trevigiana ha
saputo rinnovarsi e rimanere competitiva, lo ha fatto "nonostante i
ritardi del Paese, il valore dell'euro, i costi delle materie prime". E
oggi l'Italia non può più permettersi di "essere paralizzata da
professionisti del veto". Perciò gli industriali invocano "rigorosa
fermezza verso le forze politiche e sociali che ostacolano la soluzione dei
problemi". E la speranza del ceto imprenditoriale trevigiano sembra
addensarsi tutta lì, attorno a quei tre ministri veneti assisi in prima fila,
rimirati e coccolati come una reliquia. Nelle loro mani ci mettono i problemi
irrisolti del Paese: "La riduzione del carico fiscale a imprese e
lavoratori, l'applicazione di un compiuto federalismo fiscale, la riduzione del
debito e del la spesa pubblica, la realizzazione delle infrastrutture
necessarie, l'avvio di una nuova politica energetica, la
riduzione dei costi della burocrazia". "Le elezioni del 13 aprile - concluderà poi la
Marcegaglia - hanno segnato un'importante discontinuità: in Parlamento si è
prodotta una formidabile semplificazione, sono rimaste fuori le forze anti
impresa e anti mercato, c'è dialogo con l'opposizione, abbiamo un governo
coeso. Abbiamo un'occasione importante per cambiare il Paese. Non ci
sono più alibi per nessuno". O il Piave o morte.
( da "Provincia di Como, La" del 05-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
CANTU' - (sa. ce.) Si
parla di un tema bello, delicato e non sempre facile come le adozioni, sabato
pomeriggio alla libreria "La Strada" di via Roma a Cantù. Alle 18.15,
nella serie di appuntamenti culturali organizzati dai responsabili della
libreria, si inserisce la presentazione di ?La cicogna che sconfisse
l'aviaria?, libro scritto dal giornalista del nostro quotidiano Paolo Moretti
ed edito da "Infinito Edizioni". In un susseguirsi di pagine che
vuole essere diario, cronaca ma soprattutto racconto di una storia intima e vera,
l'autore fa entrare il lettore nella personale esperienza di adozione di
Mehala, bimba il cui nome significa ?grande felicità?. Il libro vede come
autore e narratore proprio un papà adottivo che si destreggia tra i mille ostacoli della burocrazia, con innumerevoli documenti da compilare, continui colloqui con
gli psicologi e tante altre difficoltà di un percorso che porta però ad un
gesto d'amore capace di donare grande felicità. La storia si snoda tra tante
canzoni, per raccontare un'esperienza autentica e vissuta intensamente, in cui
l'attesa assume un significato speciale e alla fine, comprensibile e
gratificante. Insomma, sarà un pomeriggio interessante per chi vive la stessa
esperienza o l'ha già attraversata. Un modo per confrontarsi con chi ha già
superato molti ostacoli e paure, per arrivare finalmente a coronare il sogno di
un atto che porta amore a chi è adottato ma soprattutto a chi adotta. Il libro
ha una prefazione di Marco Scarpati e la postfazione di Stefano Zecchi,
ordinario di Estetica all'Università degli Studi di Milano. 05/06/2008.
( da "Alto Adige" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
"In
montagna la burocrazia non ha posto" Il Bauernbund
chiede misure di sostegno per i contadini Il presidente nazionale di
Confagricoltura Vecchioni a Bolzano accoglie le richieste della base. Il nodo
della delimitazione della definizione di "zona montana" PIETRO MARANGONI
BOLZANO. Si è
parlato dei problemi di cui l'agricoltura di montagna sta soffrendo e, quindi,
delle necessarie misure di sostegno. Lo si è fatto nel corso dell'incontro tra
i vertici del Bauernbund e il presidente nazionale di Confagricoltura Federico
Vecchioni (nella foto sopra). Il presidente Vecchioni, parlando in occasione
della conventio nazionale dei responsabili dlele sedi territoriali del
patronato Enapa, ha sottolineato il ruolo dell'ente di patronato soffermandosi
in particolare sulla necessità di rendere più snella la burocrazia
nell'interesse dalla collettività, cittadini e imprese. "Abbiamo valutato
positivamente il piano Brunetta - ha sottolineato Vecchioni - Ci sembra il
percorso giusto per riportare ordine e rigore nell'apparato statale. Ma la
strada dell'efficienza va percorsa di pari passo con quella della
semplificazione". Per quanto riguarda invece specificatamente
l'agricoltura di montagna è stato convenuta la necessità di sostenere
l'attivitàd ei contadini: da sempre, in Alto Adige, una delle principali
funzioni del Bauernbund. Per questo l'Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti
ha elaborato un pacchetto completo di misure a sostegno dell'agricoltura locale
che è stato consegnato ai parlamentari e al presidente nazionale Federico Vecchioni.
Le misure presentate dal Bauenbund riguardano misure fiscali e previdenziali.
"L'elenco clienti-fornitori - è stato sottolineato ad esempio - crea burocrazia inutile. Pertanto sarebbe opportuno esonerare
alcune categorie di soggetti dall'obbligo della presentazione dell'elenco
clienti-fornitori. Si è parlato anche Imposta sul valore aggiunto in caso di
costruzione di unità immobiliare agricola adibita ad uso abitativo - aliquota
forfetaria del 10 %. così come per quanto riguarda il lavoro occasionale in
agricoltura si è sollecitata "meno burocrazia e
pagamenti forfetari". Un altro tema evidenziato riguarda la delimitazione
delle "zone montane". "Le zone montane beneficiano di diverse
agevolazioni per il mondo rurale. Bisogna mantenere le delimitazioni di queste
allo stato attuale" ha insistito l'Obmann Georg Mayr. Per quanto riguarda
infine la sicurezza sul lavoro è stato sottolineato come: "C'è bisogno di
modificare il nuovo testo unico al fine di ridurre gli adempimenti per i datori
di lavoro".
( da "Gazzetta di Modena,La" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
'Servono trasparenza,
sanzioni e partecipazione' CASTELFRANCO Verso l'approvazione del Piano
estrattivo di Alessandra Consolazione CASTELFRANCO. Il Piano infraregionale
delle attività estrattive sta per essere approvato in Consiglio provinciale
(probabilmente mercoledì prossimo), dopo due passaggi in commissione e un terzo
fissato per lunedì. All'intesa tra Provincia e Comuni per la redazione della
variante generale al Piae hanno aderito circa 20 Comuni. Dopo l'adozione, la
Provincia chiederà agli interessati di sottoscrivere l'accordo con delibera di
Consiglio. Ma gli importanti quantitativi di materiale estraibile hanno già
fatto insorgere ambientalisti, cittadini e alcuni gruppi consiliari
all'opposizione, come il Polo per San Cesario e adesso la Lega Nord. "Non
siamo contrari ad un Piae provinciale con valenza di Pae comunale - dice
Giorgio Barbieri, capogruppo in consiglio provinciale e comunale a Castelfranco
- Perché l'utilizzo di uno strumento di pianificazione infraregionale per
accordarsi anche su quello comunale, snellisce tempi, burocrazia e costi di scala. Ma i
fabbisogni di piano sono clamorosamente elevati, rispetto alla forte crisi
immobiliare che a Castelfranco vede vendute solo il 10-15% delle nuove
costruzioni. Il piano prevede l'estrazione di
( da "Italia Oggi" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
ItaliaOggi
ItaliaOggi - Consulenti del Lavoro Numero 134, pag. 45 del
6/6/2008 Autore: di Francesco Longobardi presidente Ancl Visualizza la pagina
in PDF Dal sindacato dei consulenti un appello al governo
Gas all'integrativa Valore alla previdenza complementare Un accorato appello al
nuovo governo perché ponga in essere iniziative a sostegno dell'adesione alla
Previdenza complementare da parte dei lavoratori. La nostra categoria si è
trovata in prima linea a sostenere l'adesione lo scorso anno. Campagne sulla
stampa specializzata, interventi su vari media (tv, radio, stampa locale) e
supporti personali direttamente verso le aziende: siamo stati sicuramente i più
convinti sostenitori dell'adesione dei lavoratori alla previdenza
complementare. A suo tempo sono state avanzate proposte di semplificazione di
adempimenti formali che soffocavano le aziende e i nostri studi. A oggi nulla è
arrivato, anzi gli adempimenti si sono aggravati e le disfunzioni restano
tutte. Ogni fondo ha una sua procedura di acquisizione dei dati, i lavoratori
all'atto dell'assunzione sono costantemente privi di documentazione attestante
la loro situazione previdenziale e rendono gravoso il lavoro di chi deve
inquadrare il nuovo rapporto di lavoro: scadenze diversificate per ogni fondo,
dichiarazioni di responsabilità sempre più complesse e tutte poste a carico del
datore di lavoro e oggi addirittura interpretazioni ministeriali che minano i
concetti di retribuzione utile ai fini del tfr, gravi situazioni di dialogo con
il Fondo Inps e tante altre situazioni di difficoltà operativa. Tutto questo in
capo alle aziende e ai professionisti con un aumento di una
burocrazia inutile,
irrazionale, e con la conseguenza di un aumento di costi nei nostri studi da
nessuno riconosciuta. Le richieste di semplificazioni avanzate a suo tempo sono
state puntualmente disattese da tutti. In questa situazione nessuno poteva
sperare che il buon senso dei professionisti continuasse a discapito di una
situazione al limite del masochismo. è successo che nei nostri studi si
è spenta la voglia di sostenere le adesioni alla previdenza complementare e si
sono lasciati i lavoratori soli davanti alle loro scelte: questi sono i
risultati. La burocrazia sta soffocando le adesioni.
Noi lo abbiamo detto, scritto e urlato. Spero che i dati citati facciano
riflettere più dei consigli.
( da "Mattino di Padova, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cronaca Zanesco:
abbandonati da Ospedale e Regione L'ACCUSA "Soltanto dall'Ail vero
sostegno" Uno sfogo amaro e articolato. Il professor Luigi Zanesco non
riesce a trattenere la delusione per come il centro di Oncoematologia
pediatrica continui la sua fondamentale attività di assistenza ai bambini
leucemici tra mille difficoltà. Di budget, personale, strutture. Si sfoga
durante la conferenza di presentazione del concerto che si terrrà sabato sera
al Pollini (ore 21, biglietto 10 euro) per sostenere l'Ail, l'associazione che
lotta contro le leucemie. Ne ha per tutti. Per l'Azienda ospedaliera, che mal
supporta le necessità del suo centro; per la Regione, che da dieci anni ha
tagliato i fondi e chiede che la banca del sangue di cordone ombelicale, di cui
è direttore, passi sotto il controllo del servizio immunotrasfusionale; per i
ritardi nella progettazione della camera sterile per il trapianto di midollo.
"Sostenere l'Ail è fondamentale in questo momento. Una volta il nostro
centro era la struttura numero uno in Italia per le leucemie infantili. Da
dieci anni non lo siamo più, perché non possiamo aggiornarci: Ospedale e
Regione non ci sostengono più. Manca personale e quello che c'è lo paga l'Ail.
A partire dagli infermieri: l'Ospedale ce ne dà due, per avere sempre una
persona presente ne servirebbero sette. Tutta la burocrazia è fatta da tre impiegate
stipendiate dall'Ail. L'Ospedale paga solo il funzionamento del centro e la
manutenzione". L'Ail di Padova raccoglie circa 1 milione di euro l'anno,
che servono per pagare stipendi del personale, garantire l'assistenza ai
piccoli pazienti del centro di Oncoematologia (che ogni anno accoglie 150 nuovi
bambini, oltre a quelli già in cura o che tornano ciclicamente per i
controlli: la percentuale di guarigione è dell'80%), e mantenere le 19 case per
l'accoglienza attorno all'ospedale. E dare continuità alla banca del cordone
ombelicale. "Altra realtà per cui l'Ospedale paga solo la manutenzione.
L'inserviente è pagata dall'Ail. Le tecniche che avevamo istruito sono state
dirottate in altri reparti. E siamo stati abbandonati dalla Regione, che in
base a una norma chiede che ora il controllo della banca passi ai
trasfusionisti. Non ce l'ho con quelli di Padova. Purtroppo a livello veneto
rappresentano una lobby potente. Anche Cestrone chiede il passaggio di
consegne, ma qui è Ematologia che ha dato vita a questa struttura". Infine
la camera sterile per il trapianto di midollo osseo, progetto arenato da anni.
"Il progetto c'è, ma mancano i soldi. E servono 200 metriquadri che si
potrebbero ricavare al secondo piano vicino a Oncoematologia". (s. var.).
( da "Mattino di Padova, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di Mauro Pertile
Confagri: "Meno burocrazia per sopravvivere" Il presidente nazionale Vecchioni a
Padova "Il Paese rischia se non punta all'autosufficienza" Il messaggio
rivolto al ministro leghista all'Agricoltura, Luca Zaia, è chiaro: volete
applicare il federalismo? Va bene, purché non si traduca in nuovi aumenti del
carico burocratico e si arrivi ad una semplificazione delle procedure per le
imprese. Nuove politiche sul lavoro? Inziamo ad estendere l'uso dei
voucher progressivamente ai lavoratori occasionali e a tutti i comparti
dell'agricoltura. La forbice dei prezzi dal produttore al consumatore si
allarga sempre di più? E' la dimostrazione della fragilità del sistema. Per
Federico Vecchioni, presidente nazionale di Confagricoltura - la sezione di
Confindustria per il settore primario - la ricetta è chiara se si vuole
restituire all'agricoltura "il ruolo di centralità che merita, a livello
nazionale e comunitario". In alternativa, l'Italia rinuncerà a ricoprire
un ruolo significativo in Europa e diventerà totalmente dipendente dalle
forniture di derrate dall'estero. Federico Vecchioni ha partecipato ieri in
Corte benedettina a Legnaro, al convegno organizzato da Confagricoltura Padova
in occasione dell'assemblea generale dei propri associati. L'agricoltura torna
ad essere protagonista dell'economia mondiale? Pare proprio di sì, se guardiamo
a quanto sta accadendo in alcune aree del mondo dove i prezzi del riso e del
grano hanno raggiunto livelli improponibili per la popolazione povera. Il tema
è al centro del summit della Fao a Roma che si è trovata di fronte all'aumento
della fame, in controtendenza rispetto al progetto delle Nazione Unite di dieci
anni fa che ne prevedeva invece il dimezzamento. L'offerta non riesce a tenere
il passo con la domanda, la mappa della fame si allarga, ma l'emergenza non
trova ascolto. I paesi meno sviluppati mangiano oggi di più, quelli sviluppati
hanno aumentato molto i consumi e le commodities non arrivano: è la mancanza di
materia prima che sta creando effetti distorsivi. "Gli effettivi positivi
della globalizzazione diventano allora distorsivi dove non c'è
l'autoapprovvigionamento e l'Italia dipende dall'estero anche per il 70% in
alcune produzioni" è il parere di Federico Vecchioni. La forbice dei
prezzi su prodotti come latte, carne da suino, pasta è vertiginosa. Il
produttore intasca 40 centesimi al litro di latte, se va bene e al banco costa
1,63 euro. E così è per il grano e per il prosciutto crudo: chi produce prende
sempre meno, chi compra paga sempre di più. "Dobbiamo essere fiduciosi in
atteggiamenti più responsabili - ha aggiunto cautamente Vecchioni - perché il
conflitto della filiera non giova a nessuno. Il lattiero-caseario è un mercato
delicato in quanto troppo frammentato, basta poco per creare riflessi
all'origine. E' un mercato in cui l'immissione di prodotto anche in
quantitativi non esuberanti rischia di compromettere il settore. Allora più gli
agricoltori riusciranno a controllare questa filiera con altri partner più si
riuscirà a manteneree un valore aggiunto all'interno del primario. Dove ciò si
realizza l'agricoltura si rafforza. Altrimenti l'Italia può decidere di
dipendere in toto dall'estero, ma così si indebolisce il Paese". Vecchioni
ieri ha lanciato anche un altro messaggio: le aziende soffrono e sono soffocate
dalla burocrazia: ogni settimana una media azienda
agricola perde due giorni per adempiere agli obblighi burocratici. "La
necessità di un riordino nell'applicazione del federalismo deve portare
chiarezza nelle competenze, semplificazioni vere, percepibili - ha detto il
leader di Confagri -. Finora il federalismo ha prodotto solo effetti devastanti
per noi". "Abbiamo formulato inoltre proposte anche al ministro del
Lavoro, come la richiesta di estensione dell'uso dei voucher all'ortofrutta e
alla zootecncia in modo da semplificare i pagamenti ai lavoratori occasionali.
Per assumere uno stagionale extracomunitario servono oggi 23 passaggi
burocratici, 16 per uno italiano. Dobbiamo dare un taglio a questo
sistema". Anche Antonio Da Porto, presidente di Confagri Padova, ha
insistito sul cambiamento dei mercati: "Oggi sei miliardi di persone
abitano la Terra, fra quarant'anni saranno nove milioni". Che fare? Nelle
aree meno avanzate aiuti per il miglioramento delle tecniche agronomiche sono
indispensabili per moltiplicare le rese produttive. E Da Porto ha detto che è
anche possibile produrre energia rinnovabile senza intaccare le scorte
alimentari come invece sta accadendo oggi nei Paesi poveri. "Oltre cento
aziende padovane avrebbero interesse a realizzare impianti per la produzione di
energia rinnovabile utilizzando sottoprodotti agricoli. Sarebbero impianti - ha
detto - che non rubano prodotti agricoli all'alimentazione umana e hanno
un'efficienza energetica elevatissima. Ma complicazioni burocratiche ne stanno
ostacolando la realizzazione".
( da "Repubblica, La" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pagina XXII -
Bologna "Rifugio Italia" performance sul diritto
d'asilo Immigrazione, visti, permessi, burocrazia, integrazione. Sono i temi della performance teatrale
"Rifugio Italia" che l'Associazione Ya Basta! e la Compagnia del
Teatro dell'Argine portano in scena stasera alle 21.30 al TPO, regia di Pietro
Florida (via Casarini 17/5, 051.6493234). Dieci uomini, dieci storie da
raccontare e un solo presente. Viaggi lunghissimi fra paesi e terre straniere
per arrivare che si rivelano niente a confronto di quelli fra le carte e i
timbri per restare. Uno spettacolo che accompagna alla scoperta di una
condizione della quale si parla ma che solo i protagonisti conoscono davvero:
quella dell'attesa senza fine dei documenti necessari. "Rifugio
Italia" porta in scena immagini forti, interpretate dagli stessi rifugiati
provenienti dall'Afganistan, dal Congo, dall'Iran, dal Kosovo, che sono nel
nostro paese da pochi mesi e sperano di poterci rimanere. (c. pil.).
( da "Giorno, Il (Lecco)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
PRIMO PIANO pag. 5
Cinque anni sotto pressione con la paura che potesse succedere qualcosa di
terribile DALLE MINACCE ALL'ATTESA DI ESSERE RISARCITO DALLO STATO ? MISSAGLIA
? L'UFFICIALE giudiziario ha concesso a Lorenzo Villa, 40 anni di Missaglia,
vittima del racket, quasi un mese di tempo, sino al 3 luglio, per riuscire ad
ottenere una sospensione del provvedimento di pignoramento della sua
concessionaria, la "El.Ei Cars" di corso Europa 20. "Nel frattempo
- ha spiegato il suo avvocato Marco Scranna di Olginate - dovrà presentare al
Prefetto di Lecco la documentazione necessaria per usufruire del blocco del
provvedimento in attesa che gli arrivino i soldi dallo Stato. LA CIFRA dovrebbe
essergli corrisposta entro l'autunno". Quindi è certo potrà accedere
all'apposito fondo di solidarietà istituito per casi come questi? "Si - ha
risposto il legale -. Il problema è che spesso, e questo ne è l'esempio, le istituzioni non comunicano e la burocrazia la fa da padrona. Probabilmente se si fosse mosso prima la
questione sarebbe già sistemata e non ci sarebbe stato bisogno di arrivare a un
gesto così clamoroso. CHI AFFRONTA simili vicende però non sempre ha la
prontezza di occuparsi anche degli aspetti pratici. Per il mio cliente
sono stati cinque anni terribili, costantemente sotto pressione, con la paura
prima che potesse succedere qualcosa di spiacevole a lui e alla sua famiglia e
dopo di perdere il lavoro di una vita". "Per questo è nata la nostra
associazione - ha aggiunto Guido Gallo Stampino, vicepresidente di Sos Italia
libera del Comitato nazionale antiracket - Le persone come il signor Villa
hanno bisogno della massima assistenza e debbono essere tutelate, anche con la
gestione degli aspetti burocratici. DISPONIAMO anche di numeri verdi, in
collaborazione con il Ministero dell'Interno. Sono l'800.999.000 e
l'800.667.733. Chi ha bisogno non deve esitare a chiamare". Tra l'altro le
piaghe dell'usura e delle estorsioni è molto più estesa di quanto si possa
immaginare. Specialmente nelle zone ricche e operose, come è appunto il
territorio della Brianza, luogo fertile per numerose imprese. "Gli
strozzini e i taglieggiatori purtroppo anche qui sono molti attivi - ha
assicurato il presidente del sodalizio Paolo Bocedi - Non bisogna assolutamente
abbassare la guardia e le varie istituzioni devono continuare a vigilare per
combattere questo morbo. Devono essere loro a fare il primo passo e a ottenere
la fiducia delle vittime, che altrimenti saranno soffocate dal terrore di
venire allo scoperto e di essere lasciate sole". D.D.S.
( da "Giorno, Il (Lecco)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
PRIMO PIANO pag. 5 Vittima degli usurai e della burocrazia Lorenzo Villa lasciato solo dalle istituzioni s'incatena nel suo
ufficio di DANIELE DE SALVO ? MISSAGLIA ? OLTRE A ESSERE stato vittima degli
estorsori, Lorenzo Villa (nella foto a destra), 40 anni, titolare di una
concessionaria di automobili di Missaglia, o meglio ex perchè ha perso tutto a
causa dei continui e pressanti ricatti, ora deve fare i conti pure con i
tempi della burocrazia. PUR AVENDO contribuito a
spedire in galera una sessantina di malviventi e a sgominare una banda di
pericolosi strozzini, lo Stato non gli ha ancora riconosciuto l'accesso al
fondo di solidarietà riservato alle vittime di tali reati. Non ha quindi potuto
saldare i suoi debiti e ieri mattina l'ufficiale giudiziario si è presentato da
lui per sequestrargli l'immobile di corso Europa 20 che ospita la sua attività
e dove vivono pure i due anziani genitori. Troppo, veramente troppo per chi ha
avuto il coraggio di ribellarsi al crimine organizzato, riponendo fiducia nelle
istituzioni. PER TIMORE di perdere tutto, di non potersi ricostruire una vita,
lui si è incatenato a una sedia e nel contempo ha impugnato un taglierino
minacciando di farsi del male se non si fosse trovata una soluzione. In suo
soccorso sono intervenuti Paolo Bocedi (a sinistra della foto) e Guido Gallo
Stampino (al centro della foto), presidente e vice dell'associazione "Sos
Italia libera" del Comitato nazionale antiracket e antiusura. "Non si
può chiedere ai cittadini di combattere il crimine e di aiutare la giustizia -
ha spiegato il primo - e poi lasciarli soli, in balia degli eventi".
"È vittima due volte - ha aggiunto il secondo -. Prima dei malviventi e
poi delle lungaggini dello Stato". Le trattative per ottenere un rinvio
del pignoramento si sono protratte per oltre un paio d'ore. Per la tensione il
padre Mario, 72 anni e la madre Carla Siorni, di 68, si sono anche sentiti male
e sul posto sono dovuti intervenire i sanitari del 118 che, insieme al medico
di famiglia, hanno pure prestato assistenza a Lorenzo Villa, visibilmente
provato e scosso da una vicenda iniziata ormai cinque anni fa. Sul posto sono
accorsi anche i carabinieri di Casatenovo, oltre all'avvocato di fiducia Marco
Scaranna (a destra nella foto). Attorno a lui pure i tre fratelli che lo hanno
sempre sostenuto nella battaglia per la legalità. Alla fine tutto si è risolto
per il meglio: gli è stato concesso un periodo di proroga per presentare la
documentazione per strappare la sospensione del sequestro dei beni. Entro
qualche mese, inoltre, dovrebbero essergli versati circa un milione e mezzo di
euro dallo Stato. I SOLDI gli serviranno per riacquisire l'edificio da chi nel
frattempo lo ha acquistato, ovvero Damiano Viganò di Rovagnate, saldare i
debiti con i clienti che a causa di quanto ha subito sono rimasti senza
macchine pur avendole pagate e cercare di ricominciare a lavorare.
"L'incubo è cominciato nell'agosto 2003 - ha ripercorso le tappe di un
vero e proprio calvario il signor Villa -. Con minacce e percosse mi hanno
estorto veicoli e contanti per un valore di 450 mila euro. Hanno persino
sequestrato mio papà. Poi nel novembre 2007 fortunatamente hanno arrestato i
colpevoli. Devo ringraziare i carabinieri, gli uomini della Guardia di finanza
e la Procura della Repubblica nella veste del Pm Luca Masini. Sono stati loro a
salvarmi". Ovviamente i suoi aguzzini non hanno subìto in silenzio e gli
hanno inviato parecchi messaggi di avvertimento per ricordargli che non
dimenticheranno lo sgarro. "HO MESSO a repentaglio la mia vita e quella dei
miei cari - ha consluso -. Il denaro che mi spetta non mi serve per
arricchirmi, ma per rimborsare i clienti, che fortunatamente hanno mostrato
sempre comprensione, oltre che per riprendere la mia attività. Non chiedo nulla
di più che la possibilità di ricominciare un'esistenza normale. La serenità e
la tranquillità però nessuno potrà restituirmela, perchè vivrò sempre con il
terrore che mi possa accadere qualcosa di spiacevole".
( da "Nazione, La (Grosseto)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
CRONACA GROSSETO
pag. 4 OGGI è una centrale termoelettrica ma, a pochi c... OGGI è una centrale
termoelettrica ma, a pochi chilometri da Grosseto, doveva funzionare come
impianto nucleare, uno dei maggiore del Paese. L'ipotesi è sfumata con il
referendum del 1986 e con la trasformazione della centrale Enel di Montalto di
Castro. Ma il dibattito sul nucleare in Maremma non è mai morto non fosse altro
che per i ridicoli cartelli sui "Comuni denunclearizzati" che hanno
impegnato tempo e risorse in una vecchia stagione politica, bocciata dalla
storia. ALL'INDOMANI di una iniziativa alla Camera di Commercio sulle energie
rinnovabili, Laura Cutini consigliere provinciale, dice due cose che ben
fotografano la situazione grossetana e non solo. "Abbiamo pagato e tuttora
paghiamo a caro prezzo ? puntualizza la Cutini ? il referendum degli anni
ottanta sul quale prevalse la spinta emotiva e un ambientalismo ideologico,
forse sarà lontana la realizzazione di impianti nucleari, ma intanto
riprendiamo a proporla, riportiamo la ricerca nucleare nel nostro Paese. Ai
bisogni di energia si possono dare risposte concrete nel tempo solo se diversifichiamo
le fonti di produzione, compreso il nucleare". NON È ACCADUTO di nuovo
Chernobyl per fortuna ma c'è stato un allarme nucleare in Slovenia e immediata
è scattata la convocazione di una manifestazione davanti alla Centrale di
Montalto che non è neanche più parente dell'atomo ed a Scarlino. LA SECONDA
considerazione della Cutini attiene la realizzazione dei progetti, nucleare o
distretti che siano per le rinnovabili o per l'agricoltura. Un percorso fatto
di indolenza, burocrazia e
indomabile attività dei professionisti del no che campano della visibilità che
purtroppo deriva dall'opporsi comunque. DICE la Cutini: "E' condivisibile
l'iniziativa, del distretto per le energie rinnovabili ma quando si parla di
distretti è immediato il paragone con quello che doveva rappresentare
l'eccellenza per il nostro territorio il Distretto Rurale, ad oggi non
mi sembra che abbia dato grandi risposte e si ammette che il grande contenitore
sia rimasto in buona sostanza vuoto. Il problema maggiore è che da quando se ne
parla sono passati tanti anni e questa Provincia ha bisogno di risposte veloci.
Nel caso del distretto delle energie rinnovabili si cambia impostazione, gli
attori principali dovranno essere gli imprenditori, alle istituzioni e alla
politica è richiesto l'impegno di accompagnare, ma soprattutto lo sforzo di
definire una volta per tutte le procedure, regole snelle, certe e senza
sovrapposizioni tra livelli istituzionali. Parlare di Energie rinnovabili non
può escludere il settore della ricerca, l'Università potrebbe trovare in questi
ambiti la possibilità di attivare percorsi altamente professionalizzanti e
innovativi".
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Economia Pagina 212
Agricoltura. Da Oristano gli "Amici del bosco" denunciano i ritardi
che penalizzano più di mille aziende Forestazione, la beffa dei premi
Agricoltura.. Da Oristano gli "Amici del bosco" denunciano i ritardi
che penalizzano più di mille aziende "Aiuti bloccati però paghiamo le
manutenzioni" --> "Aiuti bloccati però paghiamo le
manutenzioni" Un migliaio di imprese che hanno destinato a forestazione i
loro terreni agricoli aspettano dalla Regione i premi europei del 2007. Il
meccanismo si è inceppato e da un anno chi aveva investito di suo impiantando
un bosco non prende più i soldi per il mancato reddito, spese di impianto e via
dicendo. Da un anno la Regione si fa viva solo per chiedere carte su carte.
Aspettare, fare e rifare ma di soldi neppure più mezzo centesimo. TEMPI LUNGHI
In passato era stata puntuale, da un anno nicchia. "Gli espropriati
volontari dei terreni", come amano definirsi per stemperare con ironia la
rabbia i proprietari dei terreni boschivi riuniti nell'associazione "Amici
del bosco" patrocinata dalla Coldiretti, protestano e dicono che il tempo
dell'attesa è finito. I soci e no chiedono non solo i soldi per sopravvivere ma
un'attenzione diversa per gli aspetti particolari che il bosco riveste,
ambientali soprattutto. LA PROTESTA "In Sardegna", hanno sottolineato
il presidente e il direttore della Coldiretti di Oristano, Franco Cocco e
Roberto Scano, "oltre i due terzi della superficie boscata è di proprietà
privata, comprendendo in questo dato sia i naturali che quelli artificiali
messi a dimora dall'uomo". Più di mille le aziende interessate, 30 mila
gli ettari dove sono state impiantati sughere, querce, lecci. "Parliamo di
famiglie", ha detto Roberto Scano, "che nel recente passato hanno
creduto nei programmi ambientali dell'Unione europea e hanno investito
nell'impianto di nuovi boschi. Le misure regionali consentivano fino a ieri un
sostegno alle aziende che sceglievano di dedicare parte delle loro superfici
aziendali ad impianti boscati, vincolando di fatto definitivamente quelle
superfici". DOPPIA BEFFA Non solo non incassano i soldi promessi ma devono
continuare a spendere di tasca perché obbligati ad eseguire le attività di
protezione a partire dagli incendi con conseguenti ingenti investimenti
economici. "Purtroppo ad oggi, questi enormi sforzi finanziari non hanno
trovato una compensazione con le somme del
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del
06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nord-Est sezione:
NORD EST data: 2008-06-04 - pag: 1 autore: Operatori e Ciset stimano un'estate
in lieve aumento per arrivi e presenze ma una stagnazione del giro d'affari La
corsa del turista "low cost" Zaia: "In Veneto burocrazia più snella, dal settore un traino di 12 miliardi" Secondo
il sondaggio elaborato in esclusiva dal Sole-24 Ore NordEst raccogliendo le
valutazioni di Astoi, Federalberghi, Federturismo, Fiavet, Unioncamere e
Confindustria Alberghi, i fattori che influenzano positivamente i turisti sono il
livello di accoglienza e professionalità delle strutture e la bellezza del
patrimonio artistico e culturale. Secondo lo stesso sondaggio c'è un
forte calo (10% in media) dei flussi provenienti da Usa e Giappone, e una
crescita per Russiae Paesi dell'Est. Nel complesso secondo il Ciset, il Centro
studi di economia turistica di Ca' Foscari, sono positive le previsioni sulle
dinamiche dei flussi per l'estate 2008, soprattutto in Veneto dove si prevede
un aumento del 3,5% degli arrivi internazionali (9,4 milioni di turisti
esteri). Anche gli arrivi in Veneto dai 21 Paesi più importanti per l'indotto
regionale (Area mediterranea, Nord e Centro Europa, Usa, Giappone) attestano
una variazione 2008/2007 del +2,8 per cento. Secondo gli operatori, però,
nonostante il buon andamento degli arrivi,c'è una stagnazione del giro
d'affari. "Il Veneto è un mercato da 61,5 milionidi presenze– dice Marco
Michielli, presidente di Federalberghi – ma è un turismo sempre più
povero". In Friuli-V.G. gli operatori puntano a replicare i risultati del
2007: quasi 2 milioni di arrivi (+5,6% rispetto al 2006). Le presenze sono
state 8,6 milioni (+1%). Infine anche in Trentino-Alto Adige prevedono di
confermare i risultati dell'estate 2007: in Alto Adige si sono registrate
16,594 milioni di presenze negli esercizi ricettivi, mentre in Trentino 16,716
milioni di presenze. Servizi u pagina
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del
06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nord-Est sezione:
NORD EST data: 2008-06-04 - pag: 2 autore: INTERVISTA Luca
Zaia "La mia riforma anti-burocrazia" Ha passato due anni con gli operatori del turismo Luca Zaia,
dimissionario vicepresidente della Regione Veneto e assessore al Turismo, oggi
nuovo ministro dell'Agricoltura. "Due anni fianco a fianco con
albergatori, campeggiatori, addetti dell'extralberghiero. Ho cercato di
raccogliere le istanze di un settore che accoglie ogni anno 61,5 milioni di
presenze, 14,1 milioni di arrivi con un flusso di stranieri del 58,7%, per
un'offerta che va dai 189mila posti letto alberghieri ai 480mila di
extralberghiero. Il mercato turistico veneto vale 12 miliardi l'anno". Snocciola
dati al volo, a memoria ("é un mondo che mi è rimasto nel cuore, gli
operatori lo sanno" dice). Il risultato di tanto lavoro è la nuova legge
regionale sul turismo, un tomo dicento pagine che recepisce la legge regionale
24 dicembre 2004, n.33, approdata in questi giorni sui banchi della Giunta
regionale. Com'è la nuova disciplina sul turismo? è un testo innovativo, che
può fare da modello alle altre regioni. Si introduce una forte semplificazione
burocratica, snellendo le procedure a carico degli operatori. E poi da un
ordine al settore, con regole chiare sulle mansioni di ognuno. A partire dalla
Regione, che sarà una sorta di ufficio marketing. Gli operatori turistici
individuano le promozioni, e i 13 sistemi turistici locali, ovvero le aree dei consorzi
di promozione, vanno alle fiere e preparano i pacchetti da vendere. Altre
novità? La legge introduce una classificazione del settore extralberghiero.
Come le stelle per gli alberghi, le strutture del'extralberghiero veneto
avranno i leoncini. Verranno distribuiti dei moduli di autocertificazione
secondo parametri stabiliti. Nel caso in cui l'autocertificazione non sia
veritiera? La legge prevede controlli severi, e la chiusura coatta delle
attività che hanno bleffato per avere una classificazione più alta. Stava anche
per partire un numero verde per le segnalazioni di turisti scontenti, ma anche
per fornire informazioni GRAZIA NERI sui siti turistici e sulle strutture di
accoglienza della regione. Ovviamente rimane a discrezione del nuovo assessore,
che vedrà se proseguire per questa strada. La legge disciplina anche l'albergo
diffuso... Si, è stato pensato per differenziare l'offerta turistica, secondo
l'esigenza manifestata dai visitatori di cercare anche luoghi meno battuti, di
nicchia. L'albergo diffuso riguarda i Comuni con meno di 5mila abitanti, è
localizzato in più edifici, con aree ad uso comune degli ospiti. Insomma è
bello pensare ai turisti che si bevono un caffè in un posto, dormono in un
altro e mangiano in un altro ancora, in modo da godere di una località in
maniera completa, diffusa appunto. Come è cambiato il turismo in Veneto? Un
tempo si rimaneva un mese, oggi la permanenza media è di 2,7 notti pro capite.
Significa vacanze molto brevi, con visite e spostamenti veloci. Il Veneto comunque
ha una ricchezza ta-le, con le sue 4mila ville antiche, il delta del Po, la
montagna, il mare, che anche se si vede solo una di queste mete, si torna a
casa soddisfatti. E.d.F. "Alberghi diffusi e leoncini al posto delle
stelle le novità della nuova legge" Luca Zaia. Ex assessore Turismo oggi è
ministro dell'Agricoltura.
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nord-Est sezione:
NORD EST data: 2008-06-04 - pag: 4 autore: INTERVISTA Renzo Tondo Presidente
del Friuli-Venezia Giulia "Un patto con il Veneto per le
infrastrutture" Dialogo con Galan sulla partecipazione al Passante di
Mauro Pizzin R iuscire a farsi largo nell'agenda zeppa di impegni di Renzo
Tondo, 51 anni, da poche settimane presidente della Regione Friuli-Venezia
Giulia, è un'operazione complessa.Tra riunioni di Giunta, incontri
istituzionali, impegni legati al mandato, le giornate del politico tolmezzino
sono diventate, infatti, sempre più lunghe. Fra i problemi maggiori che gli si
chiederà di affrontare nell'arco del suo mandato si collocano quelli relativi
alle infrastrutture, alla sburocratizzazione, all'approvvigionamento
energetico, su cui sarà costante la necessità di dialogo e confronto con le
categorie produttive. Sullo
sfondo,l'urgenzadimantenerecompetiti-vounterritoriodiconfinechiamatoacon-frontarsiconPaesilimitrofispessoavvan-taggiatisulfrontedellaf
scalitàedell'efficienza amministrativa. Presidente Tondo,il tema
dell'indebitamento della Regione è stato al centro della sua campagna
elettorale. Le imminenti variazioni di bilancio saranno un'occasione per
cominciare il ripianamento? Senz'altro. Dei 151 milioni che costituiscono il
nostro avanzo di amministrazione, infatti, 35 andranno alla sanità, mentre gli
altri 116 saranno destinati alla copertura del debito. Un altro punto fermo del
suo programma è stato quello della sburocratizzazione. Su questo fronte, pesa
anche il fardello del bagaglio normativo regionale, rispetto al quale la Giunta
Illy aveva cercato di agire attraverso lo strumento dei testi unici. Lei
seguirà questa strada? Io non darei una lettura salvifica dei testi unici
perchè so bene che in una società dinamica è impensabile che ci siano delle
norme su cui si possa non intervenire per un certo lasso di tempo, soprattutto
se hanno ad oggetto tematiche economiche: su questo fronte sono realista. Quando penso alla burocrazia penso soprattutto alla eliminazione di adempimenti inutili per i
cittadini e le aziende. Nel caso delle imprese, lei punta
sull'autocertificazione. Certo,per l'aperturadi nuove attività prima del
completamento delle autorizzazioni. Intendo fare riferimento all'etica
della responsabilità: la Regione fa un investimento sulla buona fede
dell'imprenditore, sulla sua buona volontà, ma se sbaglia lo punisce. è
un'idea, questa, che sarà concretizzata attraverso regolamenti specifici. Ha
parlato di pacchetti integrati di agevolazioni per aiutare la pianificazione
degli investimenti. Cosa intende? Ora come ora disponiamo di fondi europei,
statali e regionali, che variano a seconda degli assessorati. Io credo che
nostro compito sia quello di inserirli tutti in un solo pacchetto per fare in
modo che quando un imprenditore intende avviare un'iniziativa possa avere un
punto di riferimento unico e tempi certi. Penso, inoltre, di mettere mano allo
Sportello unico delle imprese, che non ha mai funzionato. Nel suo programma si
pone l'accento sulla necessità di negoziare a livello statale affinchè la
Regione abbia la possibilità di introdurre regimi di tassazione diversificati
territorialmente per le imprese. Pensa a una fiscalità di vantaggio? La domanda
che mi pongo è: una volta definiti quanti devono essere i trasferimenti a Roma,
sulle mie risorse posso differenziare? Posso fare in modo, ad esempio, che
almeno l'Iva per un'azienda di montagna sia al 4% e non al 10? Se il Governo
decide di applicare il federalismo fiscale, credo che la mia possa essere una richiesta
lecita e logica. Si tratterebbe, nel definire le aree, di una scelta difficile,
ma federalismo significa anche assunzione di maggiori responsabilità da parte
di chi decide. A proposito di tasse, lei ha accusato il precedente Esecutivo di
avere concesso la riduzione Irap solo alle grandi realtà, a discapito delle
aziende più piccole, anche del commercio e dell'artigianato. Non teme di dover
rinunciare ad una fetta importante di entrate? Ribalterei il concetto: se
faccio in modo che le aziende paghino meno, queste ultime avranno una minore
necessità di contributi. Fondi da impiegare per la realizzazione di quelle
infrastrutture che chiede tutto il mondo imprenditoriale. Allora parliamo di
infrastrutture, partendo dall'autostrada A4. Uno dei temi più discussi è stato
quello della compartecipazione nel Passante di Me-stre, negata alla
concessionaria Autovie Venete. Lei ritiene che il discorso si possa riaprire?
Si tratta di un argomento che vorrei affrontare nel prossimo incontro con il
presidente Galan. Magari agganciandolo alla richiesta del Veneto –con cui penso
ad un forte asse in materia di infrastrutture – di avere una maggiore presenza
nell'azionariato di Autovie. Non mi sembra un problema irrimediabile. Un tema
su cui la Regione dovrà spendersi è quello del rigassificatore di Trieste. La
questione relativa al suo via libera potrebbe intrecciarsi con quella della
dismissione della Ferriera di Servola, i cui vertici hanno evidenziato
interesse per il business gasiero. Sareste disposti a discuterne? Ritengo che
le vie legali e della forza siano sempre le ultime da esperire. Dico, quindi,
che se può servire a risolvere il problema del siderurgico a Trieste, si tratta
di un'ipotesi su cui si può senz'altro ragionare. Sul fronte delle
merchant-lines, il progetto di elettrodotto interrato di Burgo, bocciato dalla
Regione, è tornato d'attualità dopo il ricorso vittorioso del Gruppo cartario
al Tar. Cosa si sente di dire? Che la pratica andrà avanti: non sono contrario
in linea di principio agli elettrodotti privati. Per quanto mi riguarda non ci
sono pregiudiziali, purchè sia garantita la massima compatibilità ambientale.
Lei alla necessità di trovare il consenso della popolazione nella costruzione
delle grandi opere ha dedicato un passaggio del suo programma. In quest'ottica,
si sentirebbe di offrire all'Enel un sito regionale in caso di ritorno del
nucleare, come ha fatto Galan? Diciamo che se ci fossero siti con le
caretteristiche idonee di sicurezza in un territorio sismico, non mi opporrei.
Anche perchè sono da sempre favorevole all'atomo. Nodo Insiel. La Giunta ha
deciso lo scorporo in due società per consentire anche incarichi esterni. Vi
hanno accusato, comunque, di non avere mantenuto gli impegni presi. Il Governo
ci ha detto che intende andare avanti sulla strada del Bersani, quindi c'era
poco da fare. A questo punto, io sogno un'Insiel privata ma con una
partecipazione significativa della Regione. Secondo i suoi intendimenti Friulia
Holding dovrebbe cambiare. Perchè? Perchè così com'è la finanziaria regionale è
poco presente nelle piccole e medie imprese. Ha fatto invece interventi
creditizi e finanziari, che non credo siano nella sua mission. Un'ultima cosa:
sui fondi alle imprese lei si sente di dire che ci sarà qualcosa in più o in
meno? Ora come ora, francamente non mi sento di dire nulla.
mauro.pizzin@ilsole24ore.com.
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del
06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nord-Est sezione:
NORD EST data: 2008-06-04 - pag: 9 autore: Verso l'assise. Il 6 giugno
l'assemblea degli imprenditori - Tunnel ferroviario del Brennero e aeroporto i
temi principali Bolzano chiede più infrastrutture Prioritari per le imprese
anche l'aumento dei salari e la riduzione del peso fiscale ACURADI Mirco
Marchiodi BOLZANO Le elezioni provinciali del prossimo ottobre, il tunnel
ferroviario del Brennero, le grandi sfide da affrontare assieme al resto del
Paese. Ruoterà attorno a questi temi l'assemblea generale dell'associazione
degli Imprenditori dell'Alto Adige che si svolgerà dopodomani a Bolzano. Che si
tratti di un momento particolare per l'economia provinciale lo dimostrano gli
ospiti invitati per l'occasione: il presidente della Provincia Luis Durnwalder,
quello di Trenitalia Innocenzo Cipolletta e la presidente di Confindustria Emma
Marcegaglia. I numeri del 2007 dicono che l'Alto Adige ha una marcia in più
rispetto al resto d'Italia: crescita dell'economia pari al 2,3%, export in
aumento del 9,5%, numero degli occupati in crescita del 3,3% e disoccupazione
ferma al 2,6% con il Pil pro capite che si attesta attorno ai 35mila euro. Le
previsioni per il 2008 indicano una lieve frenata, con il Pil che dovrebbe
comunque crescere attorno al 2%, ben al di sopra della media nazionale. Ma non
per questo i problemi dell'economia altoatesina sono diversi da quelli del
resto d'Italia. Diminuire il carico fiscale, aumentare i
salari netti e ridurre i costi della burocrazia sono priorità anche in Alto Adige. E quando il presidente
Christof Oberrauch dice che "il 90% delle nostre richieste ormai sono
rivolte a Roma, più che alla Provincia ", fa intendere come il destino
dell'economia altoatesina sia legato a quella italiana molto più di quanto si
potrebbe pensare. Il presidente non l'ha mai nascosto: uno dei compiti
principali dell'associazione è la politica di lobbying. In questi ultimi anni
sono stati raggiunti obiettivi importanti: dal taglio dell'Irap alla nuova
legge sull'innovazione, dal rinnovato sistema di agevolazione all'economia alla
nascita di due società para-pubbliche come Eos e Bls per affrontare debolezze
storiche del sistema altoatesino come l'export e l'alto costo dei terreni.
Resta però ancora molto da fare, "perché come terra di confine paghiamo le
differenze rispetto a Austria e Germania", sottolinea il direttore di
Assoimprenditori Udo Perkmann. Per quanto riguarda le infrastrutture, la
recente fotografia dell'Istituto Tagliacarne è impietosa: Bolzano è agli ultimi
po-sti in Italia. E se in parte la spiegazione è data dalla morfologia del
territorio, che non permette di ampliare più di tanto la rete stradale e
ferroviaria, è anche vero che non sempre dove gli spazi ci sono questi vengono
sfruttati. Emblematico l'esempio dell'aeroporto di Bolzano, il cui ampliamento
è stato bloccato sull'onda delle proteste, e ricorsi e controricorsi rischiano
anche di far slittare i lavori del traforo di base del Brennero. Il cantiere è
stato inaugurato qualche settimana fa, ma per vedere l'opera completata ci
vorranno ancora una quindicina d'anni. "Bisogna accelerare, perché opere
come il tunnel di base o l'aeroporto sono indispensabili per l'economia",
rileva il presidente regionale di Assindustria Enrico Valentinelli. LA POLITICA
Tra gli ospiti dell'evento anche il presidente Luis Durnwalder a cui gli
industriali chiedono stabilità di governo.
( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del
06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
IMOLA pag. 7 Cna:
"Basta Vogliamo le soluzioni" COMMERCIO IN CRISI BASTA CON le
analisi, passiamo alle azioni concrete: lo chiede la Cna dopo il convegno 'La
gestione del centro città: uno strumento efficace al servizio del commercio
urbano' organizzato mercoledì sera a palazzo Sersanti. Una settantina gli
operatori commerciali che hanno fato l'elenco delle cose che non vanno
proponendo anche alcune soluzioni. Al centro dell'attenzione gli sbagli dell'amministrazione
e la nascita della 'Fucina' vicino all'autostrada, che alla Cna proprio non
piace. L'accusa implicita lanciata al Comune è quella di trascinare le cose
troppo per le lunghe, come dimostra l'elenco. Il quadro disegnato dalla Cna è
piuttosto nero: la crisi dei consumi non aiuta, ma Imola ha una piazza che non
è fruibile da tre anni, ha perso Formula 1 e l'Heineken Jammin Festival, ha
problemi di accesso e parcheggi inadeguati. Insomma una situazione che richiede
non solo una diagnosi, ma soprattutto una cura. "Su questa situazione, già
molto pesante, c'è anche preoccupazione per l'apertura dell'area commerciale La
Fucina", sottolinea il presidente di Cna Imola, Claudio Resta. "Siamo
pronti a lavorare con le altre associazioni, ma bisogna che anche le altre
associazioni abbiano voglia di farlo", aggiunge Resta. E punta il dito
contro La Fucina: "La Cna è stata l'unica ad avere il coraggio di dire che
La Fucina rischia di produrre danni pesantissimi al centro storico. Noi non ci
rassegniamo di fronte a questo progetto. Siamo convinti, sulla base dei
risultati di uno studio che abbiamo commissionato, che il progetto La Fucina
vada cambiato: ci batteremo perché ciò accada". Ora ? prosegue Resta ?
"tutto è legato all'accordo territoriale fra i Comuni di Imola e Mordano e
il Circondario. Chiediamo che il progetto sia cambiato: valuteremo il valore
della perequazione e quanto di questa sarà davvero investita nel centro
storico. Sarà necessario inoltre intervenire sulle tipologie commerciali
insediabili e sulle loro superfici, perché non siano doppioni di quelle del
centro storico, ma si possa creare una complementarietà tra le due
offerte". E agli enti pubblici che devono decidere
sulla Fucina è stata girata la proposta di un commerciante: "Chiedo di dare
a noi operatori del centro storico il tempo di organizzarci. Finite piazza
Matteotti, riportate il mercato in centro, migliorate l'accesso e i parcheggi,
snellite la burocrazia in
modo che possiamo confrontarci alla pari, poi ragioniamo della Fucina".
( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del
06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
ECONOMIA E FINANZA
pag. 25 ?BOLOGNA? UNINDUSTRIA Bologna esprime soddisfazione per i primi prov...
?BOLOGNA? UNINDUSTRIA Bologna esprime soddisfazione per i primi provvedimenti
promossi dal ministro Maurizio Sacconi in materia di lavoro e previdenza, che vanno
nella direzione da essa più volte pubblicamente espressa. "Unindustria ?
precisa una nota firmata da Gino Cocchi, vice presidente con delega alle
relazioni industriali ? si è già attivata con Confindustria per manifestare
l'esigenza, fortemente sentita dalle imprese, di ripristinare, in sede di
conversione in legge del decreto, la norma che consentiva la possibilità di
erogare ai dipendenti liberalità fino a 258 euro esenti da imposte e
contributi. La soppressione di tale disposizione appare in contrasto con la
finalità del decreto stesso e penalizza un'erogazione molto diffusa e
apprezzata. Meritano apprezzamento - prosegue Cocchi - decisioni quali la
detassazione dello straordinario, che favorisce l'incremento di produttività,
riconoscendo ai lavoratori un beneficio economico attraverso la riduzione dell'
onere fiscale. In materia di appalti, poi, assume rilievo l' intervento che ha
modificato le norme concernenti la responsabilità solidale tra appaltatore e
subappaltatore, la cui applicazione avrebbe comportato, oltre ad un'estensione ingiustificata del vincolo di responsabilità, un
insostenibile aggravio di burocrazia per le imprese". Unindustria - conclude la nota -
continuerà a richiedere provvedimenti per l' incremento della produttività del
lavoro e, attraverso una minore imposizione sulle retribuzioni legate ai
risultati aziendali, alla crescita dei salari".
( da "Corriere del Veneto" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere del Veneto
- PADOVA - sezione: PADOVA - data: 2008-06-06 num: - pag: 7 categoria:
REDAZIONALE In consiglio Sportello per le famiglie con disabili L'interrogazione
di Salmaso PADOVA - Uno sportello unico a disposizione delle famiglie con un
disabile a carico. A lanciare la proposta è Alberto Salmaso che, sulla
questione presenterà un'interrogazione in consiglio comunale. "Purtroppo
chi segue i diversamente abili- spiega il consigliere di Forza Italia-, deve fare i conti con una burocrazia che certo non aiuta". "Queste persone infatti hanno la
necessità di sbrigare pratiche burocratiche molto complesse- continua Salmaso-,
ci sono incombenze di natura sanitaria, fiscale, sociale e magari per evaderle
queste persone devono passare da un ufficio all'altro, sottraendo tempo al
congiunto che devono seguire e magari saltando ore lavorative".
"Proprio per questo chiederò al consiglio- dice Salmaso-, di approvare nel
più breve tempo possibile, di concerto con gli enti sanitari e sociali del
territorio, uno sportello unico comunale in grado di rispondere alle molteplici
esigenze, dovrà essere messo a disposizione delle famiglie che hanno a carico
persone disabili". Sempre Salmaso stasera sarà tra i protagonisti del
convegno La diversità è uguale risorsa, organizzato dall'associazione Idea
Padova (ore 20 45 sala parrocchiale Madonna Incoronata via Siracusa 52). A
confrontarsi sul tema della diversa abilità ci saranno, tra gli altri, il
Direttore generale dell'Ulss 16 Fortunato Rao, il consigliere regionale
forzista Leonardo Padrin, il presidente di Idea Padova Carlo Chinellato e il
professor Luigi Zanesco della clinica Oncoematologica pediatrica. Al. Rod.
( da "Corriere della Sera" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere della Sera -
MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2008-06-06 num: - pag: 6 categoria:
REDAZIONALE Il camper del Corriere "Il trasloco nel parcheggio San
Leonardo? Solo spreco di soldi pubblici" Gallaratese, la guerra dei
mercati "Sono trappole, vanno spostati" Via Falck e via Cechov,
residenti contro ambulanti: quartiere bloccato Petizioni, esposti alla Corte
dei Conti, dibattiti in consiglio di zona. "Ambulanze e vigili non
riescono a passare" è una battaglia su due fronti. Via Falck e via Cechov.
Nella prima c'è la doppia fila degli ambulanti al sabato. Nella seconda, sul
parcheggio del centro Bonola, si piazzano le bancarelle domenicali delle pulci.
Due mercati (dai nervi) scoperti nel centro del Gallaratese. Cittadini contro.
Polemiche in Consiglio di zona. Raccolte di firme e burocrazia. Esposti e bisticci. Ecco le
voci. I residenti: "Siamo in trappola". I commercianti: "Dateci
un'alternativa". Gli hobbysti dell'usato: "Ravviviamo la zona".
E gli abusivi? "I controlli spettano ai vigili". Gli abusivi, per lo
più senegalesi, fanno affari in silenzio, dvd e borsette, e si sfogano nei
giardini dei palazzi. Quelli di via Cechov hanno dovuto sbarrare i
varchi nella siepe: "Il cortile era un cesso, uno schifo...". Una
storia per volta. Il parcheggio della stazione San Leonardo è pronto dal 2001.
Gli ambulanti, secondo progetto, avrebbero dovuto sistemarsi su questa
"piattaforma attrezzata ". Inaugura l'ex sindaco Gabriele Albertini e
la festa finisce lì. I banchi sono troppi, lo spazio è insufficiente, si resta
in via Falck. "Il mercato blocca l'ingresso e l'uscita delle auto", è
scritto nel dossier dei residenti. Scacco ai civici 45 e 47, e in parte al 53:
centinaia di famiglie. Non basta: "Il commissariato di polizia è isolato e
le bancarelle impediscono gli interventi d'emergenza di ambulanze e vigili del
fuoco...". Sono sette anni così, ormai, nonostante centinaia di firme di
protesta e un esposto alla Corte dei Conti. Per inciso: il parcheggio di San
Leonardo è costato oltre 2,5 miliardi di lire. L'accusa: "Spreco di soldi
pubblici per un'opera inutilizzata allo scopo". Si aspetta risposta.
Cittadini, soci della coop Labriola e consiglieri di zona una ce l'hanno:
"A Milano è più facile realizzare una nuova Fiera che spostare 100
bancarelle da via Falck in un'area ad hoc ". L'altra storia è a meno d'un
chilometro. Il mercatino dell'usato nasce nel 2000, "la Portobello road
del Gallaratese", definizione dei fondatori, è il piazzale del centro
commerciale Bonola. Ogni domenica ospita da
( da "Corriere del Veneto" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere del Veneto
- VERONA - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-06-06 num: - pag: 2 categoria:
REDAZIONALE Tram su gomma, il ministero: "L'iter di Verona deve
ripartire" I tecnici: il Comune mandi un progetto, poi vedremo ROMA - E'
tutto da rifare. Se il sindaco di Verona Flavio Tosi ha deciso di bocciare il
progetto per la tramvia della precedente amministrazione e vuole farne uno
tutto nuovo allora si ricomincia tutto da capo. E' la burocrazia a deciderlo. Che Verona abbia
bisogno di incrementare il trasporto pubblico è chiaro a tutti da molto tempo.
Dal 1992 gli amministratori si sono misurati con il problema, sapendo che il 70
per cento degli spostamenti avviene con i mezzi privati, che entro il 2010
saranno 200mila le auto in circolazione, gravitanti soprattutto intorno
al centro storico. I progetti Così nel frattempo al ministero dei Trasporti
prima, delle Infrastrutture poi sono stati presentati diversi progetti
preliminari, regolarmente finanziati. Il primo, di due lotti, ancora formato
dall'amministrazione Sironi, prevedeva lo sviluppo della tramvia nord-sud,
est-ovest, del costo di 154 milioni di euro. Ma il successore, Paolo Zanotto,
decise di riformularlo, unificando i due lotti e riducendo il percorso fino a
( da "Unita, L'" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
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l'edizione del Blitz a scuola, 4 fermi per due canne Roma, i carabinieri
entrano al Virgilio e portano via i ragazzi. Nessuno avvisa le famiglie di
Gioia Salvatori / Roma UNA GIORNATA da dimenticare per quattro studenti del
liceo classico Virgilio di Roma centro: scuola "bene" della borghesia
romana, visitata in orario d'in- gresso da tre poliziotti in borghese.
"Fermi, Carabinieri", si sono sentiti dire i quattro, di cui solo uno
maggiorenne, alle 8.10 nel cortile della scuola di via Giulia. Tre di loro
erano in circolo e uno aveva uno spinello acceso in mano; il quarto era in
disparte, intento, secondo il racconto dei ragazzi, a prepararsi uno spinello.
Anche un quinto studente sarebbe stato avvicinato e poi lasciato in pace, dopo
la ferma minaccia di chiamare l'avvocato e deciso a non seguire i carabinieri.
Pochi secondi dopo i quattro hanno visto chiudersi il portone della scuola
dietro di loro e sono stati portati in caserma con due gazzelle. "Normale burocrazia", dicono le forze dell'ordine che parlano di un'operazione
estemporanea portata avanti perché "insospettiti da un certo movimento
fuori scuola, intercettato da carabinieri di passaggio". Dopo circa due
ore in caserma, il rilascio e l'esito delle perquisizioni. Un minore,
trattenuto più degli altri, aveva in tasca una quantità minima di hashish: uso
personale, né spaccio né denuncia. Tutti e quattro sono stati identificati e
verranno segnalati come consumatori al prefetto, come da prassi. Il "blitz
per due canne", però, ha mandato su tutte le furie gli studenti del
Virgilio che hanno indetto un corteo interno all'istituto, capeggiato dal
collettivo auto-organizzato. "Una canna non ci impedisce di studiare, la
galera si", lo slogan. Hanno protestato in 200-300, mentre tre quarti
delle classi facevano lezione. Arrivati in presidenza dopo il giro della
scuola, il dirigente Giorgio Clarizio li ha invitati a continuare fuori la
protesta, protrattasi fino alle 14. Il preside, che al momento del blitz non
era a scuola, si è detto: "amareggiato per l'episodio e intenzionato a
fare un esposto". A gestire la vicenda è stato il vicepreside Mulino che è
stato accusato da alcuni genitori e dai ragazzi di non aver vigilato
sull'accaduto. "Ci ha detto - racconta il papà di uno dei quattro, un
minore - che se un ragazzo non risponde ancora all'appello, anche se è dentro
la scuola risulta assente e dunque l'istituto non può fare nulla. Questo è
assurdo". Da parte sua il vicepreside ha fatto sapere di essersi
raccomandato ai carabinieri affinché avvisassero le famiglie. Tra le famiglie
la posizione è diversa: c'è chi già annuncia ricorso contro la sanzione
amministrativa e chi plaude all'attività dei carabinieri poiché "la scuola
non deve essere zona franca". Intanto gli studenti dei collettivi romani
hanno chiesto un incontro al prefetto di Roma definendo inaccettabile il blitz.
Per oggi hanno indetto un'assemblea aperta fuori il Virgilio alle 8.30. Anche i
più moderati, quelli che non parteciperanno al sit-in e che ieri hanno fatto
lezione, idealmente sono con loro:"Le forze dell'ordine - dicono Beatrice
e Francesco - dovevano avere più rispetto di un'istituzione repubblicana e
magari identificare altrove i quattro".
( da "Corriere del Veneto" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere del Veneto
- VICENZA - sezione: ECOVUOTA - data: 2008-06-06 num: - pag: 10 categoria:
REDAZIONALE Confindustria Luca Cielo, presidente della Piccola impresa:
semplificazione e distretti, ecco le priorità "Costi della burocrazia, la nostra battaglia" VENEZIA - Nuovo corso
per le "piccole" di Confindustria, che intendono far pesare la quota
maggioritaria all'interno dell'associazione, con il 95% degli iscritti. Grazie
all'ingresso nel direttivo nazionale di Paolo Bastianello si rafforza la
squadra veneta, regione che insieme alla Lombardia, sottolinea il presidente di
Piccola industria Veneto e vicepresidente nazionale Luca Cielo,
"rappresenta il 50% delle piccole imprese italiane. Affidando alla Piccola
deleghe importanti, come la semplificazione, il fisco e la finanza d'impresa,
la presidente Marcegaglia - continua Cielo ha dimostrato di avere un occhio di
riguardo per le Pmi". Emma Marcegaglia ha ribadito, alla recente assemblea
di Unindustria Treviso, la necessità di una progressiva riduzione dell'Irap.
"Come Piccola industria riteniamo che abbia un forte peso la
semplificazione normativa e amministrativa, da promuovere attraverso il
rilancio dello Sportello unico e una maggiore centralità delle leggi regionali
su urbanistica, innovazione e ammodernamento delle filiere produttive, ovvero distretti
e meta distretti. Tanto è ancora da fare, basti pensare che il nuovo governo ha
dedicato un ministero proprio alla semplificazione". Il fardello più
pesante per le Pmi è l'Irap o la burocrazia? "Sono due cose diverse: oltre ad essere un costo, la burocrazia fa sì che debbano essere
distolte risorse dalle vendite o dall'internazionalizzazione. Se la Regione
Veneto ha incassato nel 2007 grazie all'Irap 2,9 miliardi, le imprese italiane
hanno sostenuto 15 miliardi di euro di costi per la burocrazia ". I distretti continuano ad essere un modello
efficace? "Sì, per le piccole imprese sono l'unico modo per fare massa
critica e andare all'estero con più forza. Di fronte ad un tessuto economico
già piuttosto polverizzato, servono distretti forti, che accolgano tutte le
aziende della stessa filiera. In questo modo si possono cogliere le opportunità
dell'Euroregione: le piccole imprese fanno fatica ad andare a vendere in Cina o
in Australia e come Confindustria stiamo sviluppando progetti affinché le
imprese di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Austria, Slovenia e Croazia si
mettano in rete". Una crisi di rappresentatività avrebbe colpito le
associazioni imprenditoriali venete. Le Pmi continuano a credere nel modello
confindustriale? "Non credo che per le unioni provinciali ci sia stato
questo calo di imprese iscritte. è cambiata piuttosto la loro composizione, con
un ridimensionamento delle imprese manifatturiere e una crescita forte delle
imprese dei servizi. Ne sono un chiaro esempio le associazioni di Vicenza, Treviso
e Venezia". Massimo Favaro.
( da "Corriere Alto Adige" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere dell'Alto Adige
- BOLZANO - sezione: PRIMA - data: 2008-06-06 num: - pag: 1 categoria:
REDAZIONALE Agricoltura IL VERTICE Vecchioni: "Sudtirolo, modello da
imitare" di FELICE ESPRO BOLZANO - "Marchi forti, prodotti di
qualità, marketing e incentivi mirati alle imprese: modello
SÜdtirol per rilanciare l'agricoltura italiana". è quel che pensa Federico
Vecchioni, presidente di Confagricoltura, ieri ospite di una convention a
Siusi. Georg Mayr del Bauernbund ha illustrato le richieste al governo:
"Meno tasse e burocrazia". A PAGINA 11.
( da "Corriere Alto Adige" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere dell'Alto
Adige - BOLZANO - sezione: 1AECONOMIA - data: 2008-06-06 num: - pag: 11
categoria: REDAZIONALE Il summit Confagricoltura riunita a Siusi. Il Bauernbund
al governo: meno tasse e burocrazia "SÜdtirol, modello da imitare" Vecchioni: qui il
settore cresce con politiche agricole mirate Il presidente nazionale:
"Perdiamo 120 giorni l'anno per pratiche inutili" I parlamentari
della Svp: "Pronti i disegni di legge" BOLZANO - Parte dall'Alpe di
Siusi l'iniziativa congiunta di Confagricoltura e SÜdtiroler Bauernbund per rivitalizzare
il settore primario in Italia. Il presidente nazionale di
Confagricoltura, Federico Vecchioni, ieri è stato ospite della convention dei
responsabili delle sedi territoriali del patronato Enapa a Siusi: "Da
tempo stiamo denunciando che le imprese agricole italiane sono soffocate dalla burocrazia; ogni settimana, un'azienda di medie dimensioni
perde due giorni per adempiere agli obblighi burocratici, pari a 110 giorni
l'anno. Serve subito una semplificazione amministrativa per ridurre tempi e
costi, e che consenta di utilizzare i fondi risparmiati in azioni dirette sul
mercato e di promozione, per aumentare la competitività delle imprese".
Vecchioni non ha nascosto le preoccupazioni per la corsa dei costi di
produzione e, di conseguenza, dei prezzi per la spesa delle famiglie:
"L'agricoltura è tornata prepotentemente nel dibattito politico economico.
L'Italia importa il 50% di ciò che consuma. Non saremo mai autosufficienti, ma
possiamo migliorare le nostre produzioni rafforzando la filiera agroalimentare.
Occorrono alcuni provvedimenti mirati: meno tasse, più flessibilità nel lavoro
con la stabilizzazione dei voucher per gli stagionali, formazione, incentivi
alle aziende che si aggregano e sperimentano forme innovative di
organizzazione. Oggi, per assumere un operaio agricolo non europeo, ci servono
23 passaggi, che diventano 16 per un europeo. Troppi: le nostre aziende non
sono competitive". Per rendere più redditizia l'agricoltura, Vecchioni ed
il suo vice Antonio Borsetto hanno indicato il modello SÜdtirol: "I marchi
vincenti da soli non bastano, anche se uniti a Dop e Igp. Non possiamo
competere con chi sfrutta il lavoro minorile, utilizza sostanze dannose per la
salute, non paga i lavoratori. Chiediamo regole certe in Europa e in tutto il
mondo, ma al contempo, in Italia, dobbiamo imparare a sostenere l'agricoltura
con politiche mirate, come ha fatto l'Alto Adige negli ultimi decenni: prodotti
di qualità, aziende laboriose e in grado di collaborare e sostegno al marketing
dei prodotti". Georg Mayr, presidente del Bauernbund, ha precisato le
richieste locali per il governo Berlusconi: "Servono misure appropriate
per l'agricoltura di montagna. Innanzitutto l'esenzione di alcune categorie
dall'obbligo di detenere l'elenco dei clienti e fornitori. Chiediamo un'Iva forfettaria
del 10% per tutte le unità immobiliari. I rapporti di lavoro di breve periodo
dovrebbero essere esentati da gran parte del carico burocratico. Infine la
vendita di prodotti agricoli che non derivano dalla propria impresa dovrebbe
essere regolamentata". I parlamentari della Svp Siegfried Brugger e Helga
Thaler, presenti all'incontro, hanno reso noto di aver già presentato lo scorso
29 aprile diversi disegni di legge sull'agricoltura per portare in Parlamento
le istanz e di Bauernbund e Confagricoltura. Felice Espro Alleati Mayr del
Bauernbund e Vecchioni di Confagricoltura.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2008-06-06 - pag: 25 autore: Made in Italy.
Tronconi: troppi ostacoli alla crescita - Zegna lascia la presidenza Smi Tiene
l'export del sistema moda Giulia Crivelli Cristina Jucker MILANO "Se vogliamo
veramente tornare a crescere occorre innanzi tutto ridurre gli ostacoli che ci
poniamo da soli, senza saperli trasformare in elementi di valorizzazione dei
nostri prodotti. Come nel caso del Reach (la nuova disciplina europea sulle
sostanze chimiche, ndr), che farà aumentare i nostri costi lasciando che gli
europei premino i prodotti importati perché saranno più economici. I casi sono
due: o gli ostacoli vengono ridotti o devono valere per tutti ". è un
forte appello a stabilire nuove regole in sede europea, per sostenere il
tessile-abbigliamento, quello lanciato ieri da Michele Tronconi all'assemblea
di Smi, Sistema moda Italia, in occasione della quale sono state formalizzate
le dimissioni da presidente di Paolo Zegna, perché incompatibile con il nuovo
ruolo di vicepresidente di Confindustria, con delega all'export.
Tronconi,vicepresidente vicario di Smi, assumerà la guida della Federazione
fino al novembre prossimo, quando, secondo le previsioni, l'assemblea
straordinaria dovrebbe nominarlo presidente (a fine dicembre scadrà il suo
mandato alla presidenza di Euratex, l'associazione degli imprenditori europei
del tessile-abbigliamento. Il successore, l'austriaco Peter Pfnisel, è già
stato scelto,mentre l'Italia sarà rappresentata dal nuovo vicepresidente,
Giuseppe Prezioso, della famiglia Maramotti). Il richiamo di Tronconi, che
lamenta l'assenza degli italiani nei processi decisionali di Bruxelles
("Proponiamo poco mentre dobbiamo adeguarci molto", dice), è a una
maggiore progettualità di medio termine, tenendo presenti alcune evoluzioni:
intanto l'aumento del petrolio, e quindi dei costi di trasporto, che insieme
alla necessità di avere tempi di reazione ai mercati sempre più brevi riduce la
convenienza a produrre in giro per il mondo. Si tornerà a realizzare più fasi
in un singolo posto. "L'altro elemento determinante – aggiunge Tronconi –
sarà quello tecnologico: stiamo arrivando all'automazione della confezione
personalizzata". Poi la Cina, "che da fabbrica del mondo si sta
trasformando nel più grande supermercato del mondo: un'occasione per il vero
made in Italy, a patto che la Ue riesca a pretendere la riduzione dei dazi e
l'eliminazione della barriere non tariffarie ". Paolo Zegna lascia una
federazione che si è rafforzata mettendo grazie al gioco di squadra: "Per
combattere le battaglie internazionali è importante parlare con una sola,
autorevole voce: per questo quattro anni fa Smi e Ati si sono fuse in un'unica
federazione che rappresenta quasi 60mila aziende. Il 2007 è stato l'anno della
ripresa dell'export ed è su questa strada che dobbiamo continuare: il mercato
italiano, e anche quello europeo, sono diventati troppo piccoli –ha spiegato
Zegna –. La buona notizia è che nel 2007 si è mosso l'intero tessuto
produttivo: la quota italiana del commercio globale è tornata a salire (dal 3,4
al 3,6%) e l'export è cresciuto quattro volte più di quello francese e il
doppio di quello spagnolo. Fuori dall'Europa a 27 solo la Germania ha fatto
meglio di noi". Quanto al fatturato del tessileabbigliamento, nel
( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: FINANZA E MERCATI data: 2008-06-06 - pag: 42 autore: INTERVISTA Ronald
Spogli Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia "L'Italia punti sui
fondi" Venture capital e private equity i nuovi motori della crescita di
Simone Filippetti I l mini-dollaro da una parte e la crisi delle grandi
investment bank di Wall Street dall'altra. La dottrina del dollaro forte, che
negli anni '90 è stata la Bibbia della politica economica Usa, oggi sembra in
disarmo, mentre scricchiolano le banche d'affari,investite dalla crisi
finanziaria. Le certezze economiche di pochi anni fa, oggi vacillano, ma questo
per l'ambasciatore americano Ronald Spogli non è un problema, semmai
un'opportunità di business per gli stranieri. Spogli, uomo di finanza prestato
alla diplomazia: il presidente George W. Bush, lo ha chiamato tre anni fa a
rappresentare l'America in Italia. E ora, giunto quasi al termine del suo
mandato (ma sono sempre possibili riconferme), il 60enne diplomatico, di
origini italiane e da 25 anni nel mondo dei fondi,affida a un Paese afflitto
dalla crescita zero una ricetta, semplice negli ingredienti quanto impegnativa
nella realizzazione: da un lato promuovere la crescita economica finanziando le
idee che vengono dall'Università tramite private equity e venture
capital.Così,spiega Spogli in visita al Sole 24 Ore, in America sono nate molte
delle attuali grandi corporation. Dall'altro snellire la burocrazia e dare regole chiare e certe
per favorire l'afflusso di capitali stranieri. Ambasciatore,le grande banche di
Wall Street tremano, l'economia Usa è a rischio recessione. Che succede? La
crisi dei mutui subprime ha investito istituzioni finanziarie con una portata
tale che nessuno avrebbe immaginato. Sono d'accordo, però, con chi
sostiene che abbiamo ormai percorso la parte più accidentata della strada.
Eppure il mercato immobiliare, il cui boom negli ultimi quattro anni ha
sostenuto la ricchezza delle famiglie americane, non dà segni di ripresa, ma
anzi continua a calare... L'aver superato la fase più critica non vuol dire che
non ci saranno ancora problemi. Ma anche il calo del mercato immobiliare of-fre
opportunità: i prezzi bassi degli immobili e il cambio favorevole stanno
spingendo molti stranieri, tra cui anche italiani, a investire nel real estate
in America. E quest'afflusso di capitali può aiutare il settore a riprendersi. Più
in generale, si apre una grande opportunità per le imprese italiane: investire
negli Stati Uniti è oggi molto favorevole. Il cambio euro-dollaro offre
convenienza economica degli investimenti esteri, ma l'America è pronta per
aprire i suoi settori industriali, magari strategici, agli stranieri? Non credo
che oggi si possa parlare di settori strategici, basti pensare al caso di
Finmeccanica che sta per acquisire l'azienda di difesa Drs. In passato è stato
così: alcune aziende hi-tech, o settori come i trasporti,erano considerati
sensibili, e quindi non vendibili a stranieri. Ma ora il mercato è cambiato, è
diventato globale e l'America è un Paese improntato al pragmatismo: si adatta
ai cambiamenti del contesto. Eppure molti sono convinti che il nuovo Congresso
potrebbe essere orientato alla difesa dell'economia nazionale. Non è così
scontato che il nuovo Congresso che uscirà dopo le elezioni presidenziali,
possa abbracciare posizioni protezionistiche. Quello che si promette in
campagna elettorale non necessariamente viene tradotto in provvedimenti. Sarà
interessante vedere quali saranno le posizioni di entrambi gli schieramenti. Se
per uno straniero investire in America è un affare, cosa può spingere un gruppo
americano a investire in Italia? è sempre difficile fare previsioni
sull'andamento futuro del cambio, ma l'investimento in un Paese straniero si
misura a 10-20 anni e non sul momento. Da questo punto di vista, l'Italia
soffre per la scarsità di investimenti stranieri e avrebbe bisogno di una
presenza estera maggiore. L'arrivo di stranieri, infatti, non porta solo
capitali, ma anche la conoscenza, che è un volano per lo sviluppo. Negli ultimi
anni, tuttavia, ci sono stati segnali positivi in questo
senso:l'ambasciata,grazie a iniziative come la Partnership for Growth, ha
spinto la diffusione del private equity e del venture capital per finanziare le
start-up che in America sono il motore dell'innovazione.Sul versante delle
multinazionali, invece, non è cambiato molto e il Paese fatica ad attrarre le
grandi imprese straniere. L'Italia è afflitta da crescita zero e ha bisogno di
una scossa per trovare un nuovo modo di fare impresa: le Università e i giovani
giocano un ruolo importante, ci vogliono strutture che ne finanzino le idee.
Lei si appresta a lasciare l'incarico dopo anni spesi a promuovere lo sviluppo
dell'economia italiana sostenendo gli investimenti da parte dei fondi. Le
piacerebbe rimanere? E che eredità lascia a chi raccoglierà il suo testimone?
Vengo in Italia da 40 anni: l'incarico di ambasciatore è stato un bellissimo
capitolo della mia vita. Spero di occuparmi anche in futuro dei temi a me cari.
"Il dollaro debole è una grande opportunità per investire negli Usa: dal
mattone all'industria" Ambasciatore. Ronald Spogli, ieri in visita alla
sede del Sole 24 Ore EMBLEMA.
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del
06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
SALSOMAGGIORE 06-06-2008
Il coordinatore di Forza Italia-Pdl Luca Musile Tanzi "Diamo corso
all'adesione alla Carta di Parma" Sicurezza: il coordinatore comunale di
Forza Italia-Pdl Luca Musile Tanzi chiede un segnale concreto
dall'amministrazione. "Nell'ultimo Consiglio è stato approvato, a larga
maggioranza, un odg da noi proposto, con cui si chiedeva di aderire alla 'Carta
di Parma', che auspica l'adozione di provvedimenti concreti: più poteri ai
sindaci, più finanziamenti ai Comuni per progetti di sicurezza, più personale e
mezzi alle forze dell'ordine a livello locale, più funzioni di sicurezza alla
polizia municipale, meno burocrazia per i controlli sulla residenza". Musile Tanzi fa notare
come "tutte queste misure debbano però trovare il supporto delle
amministrazioni ed in particolare della Polizia Municipale che deve diventare
l'avamposto tenuto al controllo del territorio sia sul piano della prevenzione
che della repressione. Da quei consiglieri di maggioranza che hanno
appoggiato l'odg mi aspetto adesso un segnale concreto e cioè che si adoperino
perché il compito prioritario della Polizia delle Terre Verdiane non sia più
l'elevazione delle contravvenzioni, bensì la lotta alla microcriminalità".
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)" del
06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Nord-Ovest sezione:
ECONOMIA e IMPRESE Piemonte data: 2008-06-04 - pag: 5 autore: Congiuntura. Export
a quota 3,5 miliardi Passa dall'estero l'esame di maturità dell'Alessandrino
Filippo Bonsignore ALESSANDRIA Un approccio innovativo nelle relazioni
industriali e un forte orientamento all'internazionalizzazione. Sono le linee
guida su cui puntare per favorire la crescita del sistema industriale
alessandrino. è il pensiero di Bruno Lulani, presidente dell'Unione industriale
di Alessandria ( circa 500 imprese associate per 27mila addetti), alla vigilia
dell'assemblea straordinaria che martedì 10 giugno (ospite il
neo-vicepresidente di Confindustria con delega all'organizzazione e al
marketing territoriale, Edoardo Garrone), approverà una modifica allo statuto
che cambierà la denominazione in Confindustria Alessandria. "Una buona
riuscita delle relazioni industriali, e mi riferisco ai nuovi contratti,
permetterà di legare sempre di più gli obiettivi degli imprenditori a quelli
dei lavoratori. L'altra scommessa è quella dell'internazionalizzazione, intesa
non semplicemente in termini di export, ma di confronto che può portare alle
nostre aziende un importante valore aggiunto, intellettuale prima che
economico". Le imprese alessandrine, dal canto loro, hanno una forte
vocazione alla presenza sui mercati internazionali: in base agli ultimi dati
dell'Ice, nel 2006 il valore dell'export ha raggiunto complessivamente i 3,5
miliardi di euro (+12,6%), in maggior parte (2,2 miliardi) diretto verso i
paesi dell'Ue. In generale l'industria della provincia di Alessandria
–fortemente diversificata, in cui spiccano i comparti del meccanico e
metalmeccanico, della chimica, della gomma-plastica, dell'alimentare e del
cemento e costruzioni – continua a godere di buona salute. Nell'ultima indagine
congiunturale, i principali indici Sop (che registrano lo sbilancio fra
imprenditori ottimisti e pessimisti) sono tutti positivi: l'occupazione (+7),
la produzione (+9, anche se è in calo dal +13 del trimestre precedente), gli
ordini totali (+
( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Sud sezione: ISTITUZIONE
data: 2008-06-04 - pag: 12 autore: PUGLIA. Legge Seveso, varate le disposizioni
regionali Per i rischi industriali al via i nuovi controlli Gian Vito Cafaro
BARI La Puglia vara la sua legge Seveso per adeguarsi alle ultime disposizioni
nazionali ed europee in materia d'incidenti rilevanti connessi con determinate
sostanze pericolose. Tutte norme (compresa quella regionale, la 6/08) note col
nome della cittadina lombarda dove negli anni 70 ci fu una disastrosa fuga di
diossina dalla fabbrica Icmesa. La nuova legge regionale era necessaria per far
partire i controlli volti ad assicurare innanzitutto il rispetto delle tre
direttive europee sulla materia. Viene istituito un Comitato tecnico di
controllo, fondamentale per le autorizzazioni (articolo 8). Poi ci sono
disposizioni per Province e Comuni (articoli 3 e 4), Piani di gestione per le
emergenze (articolo 7) e norme per la mitigazione del rischio industriale. C'è
un giro di vite sul sistema dei controlli per la prevenzione dei rischi che
nemmeno secondo imprese e organizzazioni di categoria penalizzano il sistema
industriale. Anche se, dice Donato D'Agostino, vicepresidente di Confindustria
Bari e titolare della Chimica D'Agostino, "non mi risulta che la nostra
organizzazione sia stata coinvolta nella stesura della legge: avremmo potuto
fornire il contributo della nostra esperienza di campo". "Nonostante
tutto – aggiunge D'Agostino – è fondamentale rimarcare che le ragioni della
sicurezza non vadano a svantaggio della competitività. Ad una prima lettura, la
legge regionale non dà particolari motivi di preoccupazione solo per gli
adempimenti burocratici, in quanto appare in linea con le normative nazionali
che recepiscono a loro volta le disposizioni europee". "Colma un
vuoto normativo– aggiunge Antonio Loparco, amministratore della Contea srl e
membro del direttivo della sezioneChimici e ambiente di Confindustria Taranto
–. S'innesta sul Dlgs 334/99. La vera novità è l'istituzione di un Comitato
tecnico regionale che dovrà sovrintendere le politiche future di insediamento.
Credo che il fatto di avere un riferimento regionale permetta alle aziende di
avere risposte più celeri". Qualche perplessità la desta la composizione
del Comitato (si veda la scheda a fianco): "L'assenza – spiega D'Agostino
– sia dei Comandi provinciali sia della Direzione regionale dei Vigili del
Fuoco come componenti obbligatori, col rischio di comportare un passaggio
burocratico in più rispetto al passato, perché dopo la valutazione del Comitato
tecnico regionale le imprese dovranno richiedere il Certificato prevenzione
incendi ai Vigili del fuoco, costringendo quindi ad affrontare un'ulteriore
istruttoria". Anche per le piccole e medie imprese il commento è positivo.
Per il responsabile del settore Energia e ambiente di Confapi, Salvatore Adamo,
"la Regione con questa legge sta completando la sua programmazione in
diversi settori e la costituzione di un organismo tecnico deputato ai
controlli, oltre alla definizione di competenze precise ad Enti locali, è un
fatto positivo". La legge sui rischi industriali per l'uso di sostanze
pericolose, infatti, introduce specifiche per gli Enti locali. Le Province
dovranno varare piani di controllo territoriali annuali (articolo 3). Ai
Comuni, invece, il compito di adottare le varianti urbanistiche a seconda della
presenza di stabilimenti a rischio (articolo 4). Quanto alla prevenzione degli
incidenti, si ribadisce la necessitàdello scambio reciproco delle informazioni
fra i gestori degli stabilimenti (articolo 5) sulla scorta dell'effetto domino
(la vicinanza di più industrie con sostanze pericolose). La Regione, sentito il
Comitato tecnico, dovrà individuare gli stabilimenti a rischio incidente. Le
imprese, a loro volta, dovranno predisporre lo studio di sicurezza integrato
dell'area in cui operano. "Questi obblighi – dice ancora D'Agostino – non
rappresentano un onere aggiuntivo, perché sono già contemplati dalla normativa
nazionale ed europea. Anche l'adozione del Piano di emergenza esterno
all'articolo 7, cheè a cura delle autorità competenti, non implica particolari
appesantimenti burocratici per l'impresa, perché alle aziende viene
semplicemente richiesto di fornire le necessarie informazioni circa gli eventi
incidentali che potrebbero verificarsi con effetti all'esterno dello
stabilimento. Infine, le autorizzazioni: dalle imprese nessuna obiezione in
particolare. Il rilascio dei nulla osta abilitanti all'esercizio
industriale dovrà tener conto dei piani urbanistici comunali e dei rapporti di
sicurezza, presentati dalle imprese al Comitato tecnico regionale.
www.ilsole24ore.com/economia Il testo della legge Seveso pugliese PARERI
FAVOREVOLI Secondo Confindustria la disciplina è da approvare perché ha
procedure con poca burocrazia che danno risposte celeri.
( da "Centro, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Iniziativa Asl: meno burocrazia, indennizzi più veloci Infortuni sul lavoro denunce via Internet
SULMONA. La Asl Avezzano-Sulmona è la prima in Abruzzo, e tra le poche in
Italia, a trasmettere via Internet all'Inail le denunce di infortuni sul
lavoro: i vantaggi dell'iniziativa sono una drastica riduzione dei passaggi
amministrativi ed erogazioni più celeri dell'indennizzo ai lavoratori
che ne hanno diritto. "L'azienda sanitaria Avezzano-Sulmona" ha
spiegato il vicedirettore Inail, Enrico Susi "è la prima ad essersi
dotata, in Abruzzo, di un sistema informatizzato per la comunicazione, in tempo
reale, delle denunce di infortuni. Con questo sistema il nostro istituto riceve
i dati nel giro di poche ore. Inoltre vi é una maggiore tutela della privacy,
poiché nessuno può visionare il contenuto dei certificati. La collaborazione
con la Asl riguarda le sedi provinciali dell'Inps (L'Aquila, Avezzano e
Sulmona). Se necessario, però, gli atti vengono inviati anche ad altre regioni,
nella sede territoriale Inail dove risiede il lavoratore infortunato".
Secondo il responsabile del Servizio informativo sanitario Asl, Leondino
Mammarella, "questo sistema permetterà di creare una banca dati a cui
l'azienda potrà attingere in ogni momento".
( da "Affari Italiani (Online)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Ettore Adalberto
Albertoni (Presidente leghista del Consiglio Regionale della Lombardia) ad Affaritaliani.it:
o il federalismo o la disgregazione Venerdí 06.06.2008 10:16 --> Per il
Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia c'è Federalismo nella
Costituzione ma ancora non lo si vede perché ha avuto e continua ad avere
nemici trasformisti e multiformi che tendono a celarsi negli anfratti dei
poteri politici e centralizzatori più determinanti e meno
trasparenti e delle burocrazie di Stato, vigilanti ed ostacolanti ma aggiunge
anche che "Fortunatamente oggi la decisione di attuare subito quanto la
Costituzione prevede in materia di autonomia e di federalismo sta saldamente
nelle mani del Presidente del Consiglio di Ministri, Silvio Berlusconi, e del
Ministro per le riforme federaliste che si chiama Umberto Bossi". A
loro guarda Albertoni ricordando che proprio Bossi "a Pontida il 1 giugno
scorso ha affermato la sua determinata volontà di raggiungere il risultato più
grande, quello di un federalismo effettivamente realizzato nell'ordinamento
repubblicano come alternativa rispetto alla storica e disastrosa
centralizzazione burocratica e partitocratica, attraverso il metodo del
confronto e dell'elaborazione reale e possibile tra le diverse posizioni
politiche presenti in Parlamento purché consapevoli della gravissima condizione
in cui versano le nostre istituzioni, la nostra società e la nostra economia e,
quindi, della urgenza di risultati riformatori tangibili e seri entro la fine
di quest'anno". Allo scopo la Regione Lombardia ha già fatto e continuerà
a fare quanto è necessario.
( da "Tribuna di Treviso, La" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Stella: "Anche
la Lega è Casta" Il giornalista ieri da Marton: ma in periferia è vitale
Presentata "La Deriva" Alla berlina burocrazia cantieri infiniti, ritardi
informatici e sulle energie alternative ALESSANDRO ZAGO Con "la
Casta" ad oggi hanno venduto un milione e 250 mila copie. "la
Deriva", appena uscito, ha già superato le 400 mila. Gian Antonio Stella e
Sergio Rizzo, dopo aver denunciato privilegi e arroganza del potere, con
"la Deriva" passano al setaccio i motivi per cui l'Italia è rimasta
al palo: lacci burocratici, infrastrutture bloccate, ritardi informatici,
ordini chiusi, scuola allo sfascio con troppi bidelli e una università non più
competitiva. Ieri Stella era alla libreria Marton Ubik. Stella, "la
Casta" e "la Deriva" sono libri impietosi. Anche il Nordest è
dentro il mucchio? "Certo". Un paese che affonda mentre la politica
galleggia sui privilegi. E la Lega? "L'unica proposta di legge per
aumentare lo stipendio dei parlamentari è della Lega. E' stata depositata
nell'altra legislatura. E' riportata nel nostro ultimo libro". Ma come:
nel
( da "Sole 24 Ore Online, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
"L'Italia punti
sui fondi". Intervista all'ambasciatore Usa a Roma di Simone Filippetti
commenti - | | 6 giugno 2008 Il mini-dollaro da una parte e la crisi delle
grandi investment bank di Wall Street dall'altra. La dottrina del dollaro
forte, che negli anni '90 è stata la Bibbia della politica economica Usa, oggi
sembra in disarmo, mentre scricchiolano le banche d'affari, investite dalla
crisi finanziaria. Le certezze economiche di pochi anni fa, oggi vacillano, ma questo
per l'ambasciatore americano Ronald Spogli non è un problema, semmai
un'opportunità di business per gli stranieri. Spogli, uomo di finanza prestato
alla diplomazia: il presidente George W. Bush, lo ha chiamato tre anni fa a
rappresentare l'America in Italia. E ora, giunto quasi al termine del suo
mandato (ma sono sempre possibili riconferme), il 60enne diplomatico, di
origini italiane e da 25 anni nel mondo dei fondi, affida a un Paese afflitto
dalla crescita zero una ricetta, semplice negli ingredienti quanto impegnativa
nella realizzazione: da un lato promuovere la crescita economica finanziando le
idee che vengono dall'Università tramite private equity e venture capital.
Così, spiega Spogli in visita al Sole 24 Ore, in America sono nate molte delle
attuali grandi corporation. Dall'altro snellire la burocrazia e dare regole chiare e certe
per favorire l'afflusso di capitali stranieri. Ambasciatore, le grande banche
di Wall Street tremano, l'economia Usa è a rischio recessione. Che succede? La
crisi dei mutui subprime ha investito istituzioni finanziarie con una portata
tale che nessuno avrebbe immaginato. Sono d'accordo, però, con chi
sostiene che abbiamo ormai percorso la parte più accidentata della strada.
Eppure il mercato immobiliare, il cui boom negli ultimi quattro anni ha
sostenuto la ricchezza delle famiglie americane, non dà segni di ripresa, ma
anzi continua a calare... L'aver superato la fase più critica non vuol dire che
non ci saranno ancora problemi. Ma anche il calo del mercato immobiliare offre
opportunità: i prezzi bassi degli immobili e il cambio favorevole stanno
spingendo molti stranieri, tra cui anche italiani, a investire nel real estate
in America. E quest'afflusso di capitali può aiutare il settore a riprendersi.
Più in generale, si apre una grande opportunità per le imprese italiane:
investire negli Stati Uniti è oggi molto favorevole. Il cambio euro-dollaro
offre convenienza economica degli investimenti esteri, ma l'America è pronta
per aprire i suoi settori industriali, magari strategici, agli stranieri? Non
credo che oggi si possa parlare di settori strategici, basti pensare al caso di
Finmeccanica che sta per acquisire l'azienda di difesa Drs. In passato è stato
così: alcune aziende hi-tech, o settori come i trasporti, erano considerati
sensibili, e quindi non vendibili a stranieri. Ma ora il mercato è cambiato, è
diventato globale e l'America è un Paese improntato al pragmatismo: si adatta
ai cambiamenti del contesto. Eppure molti sono convinti che il nuovo Congresso
potrebbe essere orientato alla difesa dell'economia nazionale. Non è così
scontato che il nuovo Congresso che uscirà dopo le elezioni presidenziali,
possa abbracciare posizioni protezionistiche. Quello che si promette in
campagna elettorale non necessariamente viene tradotto in provvedimenti. Sarà
interessante vedere quali saranno le posizioni di entrambi gli schieramenti. Se
per uno straniero investire in America è un affare, cosa può spingere un gruppo
americano a investire in Italia? È sempre difficile fare previsioni
sull'andamento futuro del cambio, ma l'investimento in un Paese straniero si
misura a 10-20 anni e non sul momento. Da questo punto di vista, l'Italia
soffre per la scarsità di investimenti stranieri e avrebbe bisogno di una
presenza estera maggiore. L'arrivo di stranieri, infatti, non porta solo
capitali, ma anche la conoscenza, che è un volano per lo sviluppo. Negli ultimi
anni, tuttavia, ci sono stati segnali positivi in questo senso: l'ambasciata,
grazie a iniziative come la Partnership for Growth, ha spinto la diffusione del
private equity e del venture capital per finanziare le start-up che in America
sono il motore dell'innovazione. Sul versante delle multinazionali, invece, non
è cambiato molto e il Paese fatica ad attrarre le grandi imprese straniere.
L'Italia è afflitta da crescita zero e ha bisogno di una scossa per trovare un
nuovo modo di fare impresa: le Università e i giovani giocano un ruolo
importante, ci vogliono strutture che ne finanzino le idee. Lei si appresta a
lasciare l'incarico dopo anni spesi a promuovere lo sviluppo dell'economia
italiana sostenendo gli investimenti da parte dei fondi. Le piacerebbe
rimanere? E che eredità lascia a chi raccoglierà il suo testimone? Vengo in
Italia da 40 anni: l'incarico di ambasciatore è stato un bellissimo capitolo
della mia vita. Spero di occuparmi anche in futuro dei temi a me cari.
( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del
06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
GRANDI OPERE. Comune
lumaca: la Fondazione Cariverona stanzia ingenti fondi, ma i cantieri non
partono Shock a Santa Corona Finanziamento a rischio Variati incontra Biasi
"Non vengono rispettati i tempi. C'è il pericolo di perdere 23 milioni di
euro" Vertice in giunta fra assessori e manager dell'ente che attende
notizie anche sul museo Gian Marco Mancassola Shock a Santa
Corona. Il finanziamento per il recupero del complesso monumentale è a rischio.
La notizia è stata confermata ieri dal sindaco Achille Variati, reduce da un
confronto con i vertici della Fondazione Cariverona. In ballo c'è un contributo
record da 23 milioni di euro: la Fondazione ha già stanziato 8 milioni per il
primo stralcio. Per avere un metro con cui misurare l'entità dell'investimento,
basti considerare che l'importo equivale a quanto stanziato dal ministero della
Giustizia per il nuovo tribunale a Borgo Berga. I VERTICI. La Fondazione ha
consegnato a Variati una fotografia schietta dei rapporti fra l'ente e il
Comune. Dopo l'assegnazione dei fondi, gradirebbe vedere avviati i cantieri in
tempi ragionevolmente brevi. Questo a Vicenza spesso non accade. Ci sono stati
esempi eclatanti, come il restauro della Basilica, stoppato da una battaglia
legale finita al Consiglio di Stato e poi imbastito proprio nell'anno del
cinquecentenario palladiano. E ci sono progetti tuttora
impantanati nel limbo della burocrazia, come il restauro di palazzo Chiericati, per il quale la Fondazione
ha messo a disposizione 3 milioni di euro nel 2004: sono trascorsi 4 anni e
ancora nulla si è mosso. Di tutto questo il sindaco ha parlato a quattr'occhi
con il presidente della Fondazione, Paolo Biasi, e con il vicepresidente,
il vicentino Ambrogio Dalla Rovere. E ieri un team di tecnici e dirigenti della
Fondazione, guidato dal vicedirettore Marco Valdinoci, è stato ospitato durante
la riunione della giunta comunale per fare il punto sulle modalità di
erogazione dei finanziamenti. Un ruolo chiave nella negoziazione viene
interpretato dall'assessore allo Sviluppo economico Tommaso Ruggeri, per cinque
anni consigliere di amministrazione della Fondazione. S. CORONA. Il caso più
eclatante è il progetto di recupero di S. Corona. Era il 2006 quando venne organizzata
una conferenza in pompa magna per ufficializzare il finanziamento. Due anni
dopo, tutto ancora tace. Le ultime notizie risalgono al febbraio scorso, quando
la giunta Hüllweck approvò le linee guida per confezionare il bando di gara. Il
commissariamento, la pausa elettorale e il cambio di amministrazione hanno
paralizzato l'iter. "Ho trovato disordine nei rapporti con la Fondazione -
analizza Variati - questa è la situazione che ereditiamo dalla passata
gestione: anche in questo campo il Comune brilla come esempio negativo di
programmazione delle grandi opere. C'è difficoltà nel rispetto dei tempi. A
breve produrremo un protocollo d'intesa e un elenco delle priorità. Per ora c'è
la partita importante di S. Corona da salvare. Rischiamo di perdere 23 milioni
di euro. Faremo il possibile perché il Comune di Vicenza venga tolto da questa
lista nera".
( da "Opinione, L'" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Oggi è Ven, 06 Giu
2008 Edizione 113 del 06-06-2008 Un convegno il 28 giugno a Palazzo Tursi
organizzato da "We the people" e dalla "Parte liberale" del
centrodestra Il sistema Coop agroalimentari nella regione di Alessandro Di
Tizio In Italia - e in ogni sua regione e città - c'è un unico, grande
conflitto di interessi. Per una volta non parliamo di Mediaset, ma di Coop.
Mediaset conta meno di 6000 dipendenti, mentre le Coop hanno superato da anni i
700.000 dipendenti, con un fatturato annuo complessivo che va verso i 100
miliardi di euro. Le cooperative di costruzione hanno massicciamente
contribuito alla cementificazione di ultima generazione, dalle Alpi alla
Sicilia. Tutti conoscono la portata dello scandalo finanziario che ha coinvolto
la Unipol di Giovanni Consorte. In Liguria i ricavi delle 39 Coop
agroalimentari nel 2007 sono saliti a 704,99 milioni di euro. Di sistema
cooperativistico si parlerà a Palazzo Tursi il prossimo 28 giugno, in un
convegno che comprenderà un'analisi sul ruolo della concorrenza nella lotta al
carovita. L'iniziativa è stata lanciata dall'associazione "We the
people" di Enrico Musso e dalla "Parte liberale" del
centrodestra, il gruppo nato dal recente meeting di Montesilvano (PE) che intende
rafforzare la corrente liberale del Partito delle Libertà. Nel corso
dell'evento verranno analizzate le barriere politiche nel mercato della grande
distribuzione alimentare, con un approfondimento sulla situazione locale dei
supermercati. Si prevedono, tra gli altri, interventi del nostro direttore
Arturo Diaconale, di Enrico Musso e Marco Taradash. Secondo l'associazione
Altroconsumo "incrementare la concorrenza innesca una spirale positiva con
un conseguente abbassamento dei prezzi". L'associazione fornisce due
importanti dati sulla realtà ligure: il primo, positivo, riguarda La Spezia.
Un'inchiesta di Altroconsumo dimostra che, dopo l'apertura di un supermercato
Esselunga, unico competitore a contrastare il monopolio Ipercoop, "il
livello dei prezzi si è notevolmente abbassato". Già l'anno scorso nel
punto vendita Ipercoop si spendeva l'8% in meno rispetto alla media nazionale.
Quest'anno nel supermercato Esselunga i cittadini di La Spezia possono
risparmiare quasi il 20% rispetto alla media nazionale, mentre ora anche presso
Ipercoop i prezzi sono più bassi di quasi il 14%". Un dato di segno
opposto riguarda il capoluogo di regione: "Genova, con la presenza di un
unico ipermercato Coop, e quindi con l'assenza di competizione, è una delle
città con i prezzi più elevati. Nel punto vendita più economico si spende il
27% in più rispetto a quello di Pisa". Dati da verificare anche nel
Levante, dove il "sistema Coop" è particolarmente forte, a causa
forse delle origini del presidente di Coop Liguria, Bruno Cordazzo, nato a
Chiavari. Dati analoghi e complementari sono stati rilevati in un articolo di
Gilda Ferrari, pubblicato dal Secolo XIX lo scorso aprile. La concorrenza
conviene ai consumatori, dunque. Ma a Genova non esistono le condizioni per
realizzarla, poiché vige "un monopolio di fatto" delle coop". Ad
affermarlo è stata una fonte politicamente "non sospetta", Flavio
Fasano, avvocato pugliese diessino, ma anche legale della società Gamma, che in
Italia cura gli affari di Carrefour. Al gruppo francese, che nel 2004 aveva
tentato di inserirsi nel mercato genovese, sono state chiuse le porte con ogni
mezzo. Caso analogo quello di Esselunga, documentato nel volume "Falce e
carrello" (Marsilio): senza il marchio Coop, a Genova non c'è spazio. Problemi
di autorizzazioni, di burocrazia, e soprattutto un latente conflitto d'interessi: la città è
governata dal centrosinistra, così come le cooperative. Un legame che pone non
pochi dubbi sulla imparzialità delle scelte amministrative, e che a ben vedere
danneggia, oltre ai gruppi interessati a investire sul territorio, i
consumatori. In quale punto del meccanismo burocratico sono bloccate le
iniziative commerciali che non portano il marchio Coop? Come aprire il libero
mercato in una regione come la Liguria, dove "più di un cittadino su
quattro" è socio delle Coop? Si tratta di un "iperpolio", più
che di un monopolio? Ecco le ragioni del convegno che si svolgerà a Genova,
proprio a Palazzo Tursi.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Primo Piano Pagina
103 Ottana. L'imprenditore Cropelli dovrà restituire i fondi concessi nell'ambito
del Contratto d'Area, licenziamenti in vista alla Ecofridge Revocato il
finanziamento all'Ibs Design Ottana.. L'imprenditore Cropelli dovrà restituire
i fondi concessi nell'ambito del Contratto d'Area, licenziamenti in vista alla
Ecofridge --> Mentre i sindacati annunciano il rilancio della vertenza
sindacale nelle Sardegna centrale, un'altra poco rassicurante notizia si
aggiunge alla già precaria situazione dell'industria. Ieri, infatti, è arrivata
la conferma ufficiale della revoca dei finanziamenti del Contratto d'Area di
Ottana alla Ibs Design, azienda che produce articoli per la casa. La procedura
era stata avviata dal ministero per lo Sviluppo economico, per le gravi
violazioni delle norme sul lavoro denunciate dal Responsabile unico Roberto
Deriu e ora è arrivata all'epilogo. La situazione, giorno dopo giorno si
aggrava sempre di più. E sempre di ieri è un altro drammatico annuncio, che di
certo non lascia spazio all'ottimismo. La Ecofridge, la fabbrica nata in parte
con i fondi del Contratto d'Area e anche questa colpita in passato dalla revoca
dei finanziamenti pubblici, ha infatti comunicato l'intenzione di licenziare
gli undici dipendenti, con l'imprenditore costretto a lasciare l'isola, per non
aver ricevuto nessun segnale da Roma. Il ministero lo scorso anno aveva deciso
di cancellare i finanziamenti, poiché la produzione (sistemi refrigeranti) non
era stata avviata nei tempi stabiliti. E questo nonostante il parere favorevole
incassato dall'azienda da parte del comitato promotore del Contratto d'Area,
dei sindacati e di Confindustria. Ritardi nell'avvio della produzione che, tra
l'altro, erano da ricercare anche nella burocrazia: un traliccio dell'Enel è
stato infatti spostato solo dopo tre anni dalla richiesta, mentre l'allaccio
dell'acqua e dell'energia elettrica è avvenuto solo lo scorso anno. Eppure da
Roma non hanno voluto sentire ragioni, anche di fronte alle intenzioni
dell'imprenditore, il milanese Giuseppe Aloisi, che per portare avanti
il progetto a Ottana, si è fatto pignorare anche la casa. Tutto questo avviene
in un momento estremamente delicato e grave, con la crisi dei rapporti fra
Ottana Energia ed Equipolymers, le sofferenze della Lorica e la chiusura della
Minitow, senza dimenticare l'annosa vertenza della Legler. Situazioni
drammatiche, dove ci sono in ballo centinaia di posti di lavoro, ma soprattutto
il rischio del crollo dell'intero sistema industriale della Sardegna centrale.
Vista il precipitare della situazione i sindacati hanno quindi deciso di
rilanciare la vertenza della Sardegna centrale, con la richiesta di un incontro
urgente con il governo. "Quello che sta avvenendo questi giorni è di una
gravità inaudita - commenta Nicolino Pittalis della Uil - non si riesce più a
controllare la situazione e nessun segnale arriva da Cagliari o da Roma. Siamo
al requiem dell'industria". Equipolymers, l'attività produttiva più grande
dell'intera area industriale, lamenta il caro trasporti e di fronte ad una
richiesta di adeguamento delle tariffe dell'energia elettrica e delle utilities
da parte di Ottana Energia, ha risposto con un secco no. Il gruppo Clivati, ha
quindi annunciato l'interruzione della fornitura elettrica dal prossimo 30
giugno. Ieri la direzione di Ottana Energia, ha inviato una lettera al
presidente della Provincia Roberto Deriu, ai sindacati e alla Confindustria.
"In un momento di particolare sofferenza della Sardegna centrale - è
scritto tra le altre cose nella lettera - restiamo a disposizione per un
incontro, al fine di poter presentare le linee strategiche per avviare un
deciso percorso di sviluppo". In questo contesto, resta in piedi
drammatica situazione della Legler, dove 850 lavoratori vivono giorni di grande
attesa, ma nella più assoluta incertezza. Per domenica prossima i lavoratori si
ritroveranno a Macomer, dove è atteso il presidente della Regione Renato Soru
per un incontro elettorale. FRANCESCO OGGIANU.
( da "Mattino, Il (Circondario Sud1)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il direttore
Corbisiero: tremila richieste solo l'anno scorso con ricorsi sistematici da
parte dei pazienti PATRIZIA PANICO Pollena Trocchia. Maria Busiello, Salvatore
Beneduce, Francesco Velotta, Carmine Esposito, Maria Iorio: ad accomunarli è
l'età, 80anni circa, e il fatto di essere tutti invalidi in attesa del Decreto
di riconoscimento da parte del Ministero del Tesoro che consenta loro di
acquistare farmaci indispensabili o ottenere sostegni economici. Ma c'è un'altra
questione che li accomuna: i tempi di attesa, nella maggior parte dei casi
oltre i due anni, che si trovano ad aspettare prima che la loro richiesta di
riconoscimento di invalidità venga valutata dalle commissioni, quella della Asl
locale e quella della Commissione medica di verifica. A
pagare le spese della lentezza della burocrazia sono gli invalidi, non solo anziani, che a causa del loro stato
di invalidità dipendono totalmente dagli altri per tutte le necessità, come
Maria Busiello, 74 anni, costretta su una sedia a rotelle. Due anni fa inizia
l'iter burocratico oggi non ancora concluso. Senza contare gli incidenti
di percorso: "Capita - dice Annamaria Di Sarno, una volontaria che si
occupa tra gli altri del suo caso - che i certificati vadano smarriti dai
fascicolo nel passaggio da un ente all'altro e si è costretti a ricominciare
daccapo". Da parte dell'Asl 4 impossibile ridurre i tempi di attesa:
"Solo nel 2007 le richieste di invalidità sono state circa 3mila - dice
Guido Corbisiero, direttore del Distretto 75 di Volla - aggravate dall'utilizzo
sistematico del ricorso da parte dei pazienti".
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
La Russia tra i
demoni dell'odio Stefano Manferlotti I recentissimi e giustamente lodati film
di Garrone e Sorrentino sull'Italia buia passata e presente hanno dimostrato
che nel cinema la docu-fiction, genere prettamente postmoderno, si innalza a
grandi altezze quando realtà e immaginazione, dato effettuale e surreale,
ragione ed emozione si reggono su un equilibrio che li esalti entrambi, al
tempo stesso evitando le trappole di un didascalismo che ne accorcerebbe di molto
il respiro. Si potrebbe anzi aggiungere, a corollario di queste affermazioni,
che tanto "Gomorra" quanto "Il divo" si impongono come film
etici e non moralistici proprio perché è la loro stessa struttura a permettere
allo spettatore - in conseguenza di scelte che sono di civiltà prima ancora che
di poetica - di esercitare la propria intelligenza critica senza tutele. Come
dimostra La casa degli incontri, l'ultimo romanzo di Martin Amis (Einaudi,
pagg. 214, euro 17: la fluida traduzione è di Giovanna Granato), in letteratura
accade qualcosa di simile. Basandosi sui materiali raccolti per Koba il
terribile, il saggio-biografia dedicato nel
( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del
06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Siglato un accordo
per ottenere crediti agevolati tra la Bcc e l'associazione diretta da Silvano
Pascolo Artigiani, incentivi alle nuove imprese Finanziamenti a tasso agevolato
con la garanzia del Confidimprese regionale, per le aziende artigiane
pordenonesi di nuova costituzione. L'aiuto alle imprese artigiane (che nel 2007
hanno registrato un saldo negativo) arriva dalle Bcc in accordo con
Confartigianato Pn. Sono 618 le nuove imprese artigiane nate in provincia di
Pordenone nel 2007, un'area dove il comparto rappresenta il 32,2\% del totale
imprese attive che, nella Destra Tagliamento al 31 dicembre dell'anno scorso
erano 26 mila 410. Nonostante le nuove iscrizioni però, il settore, per la
prima volta dopo diverso tempo presenta un saldo negativo. A fronte di 618
nuove iscrizioni, infatti, ci sono state 842 cancellazioni. A rendere difficile
la vita alle imprese, oltre alla congiuntura economica negativa, va
sottolineato l'aumento della pressione fiscale, cresciuta nel
( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
PAGNACCOBilancio
comunale in attivo Cresce l'attivo nel bilancio del comune di Pagnacco. Il
consuntivo 2007 è stato chiuso mercoledì sera in consiglio comunale con un
avanzo di oltre 558 mila euro al 31 dicembre, a fronte dei 372 mila euro del
2006. "Il consuntivo è stato approvato in anticipo rispetto alla scadenza
fissata ex lege per il 30 giugno - ha spiegato l'assessore al bilancio, Simona
Dell'Utri -. Ciò ci consentirà di applicare l'avanzo per il completamento degli
investimenti dell'anno in corso. Molto importante è stato anche il lavoro degli
uffici ragioneria e tributi: grazie ai loro controlli sui versamenti dell'Ici è
stato possibile ricavare 150 mila euro in più rispetto al gettito
annuale". L'opposizione ha lamentato i ritardi nella realizzazione delle
opere pubbliche e invitato a stringere i tempi nell'ultimo anno di mandato.
"L'andamento del comune è molto buono - hanno replicato il sindaco, Paolo
Trangoni e l'assessore di riferimento, Francesco Marciano -. I ritardi sono dovuti essenzialmente alla burocrazia". CIVIDALEI lavori al
pozzo di GrupignanoSi terrà questa sera alle 20.30 nella sede dell'Associazione
Amîs di Grupignan la presentazione dei lavori di ricostruzione dell'antico
pozzo della frazione di Grupignano. A Claudio Mattaloni, storico cividalese, il
compito di raccontare la storia del pozzo più profondo di Cividale, con
il supporto di immagini e video realizzati durante l'attività di
ristrutturazione. La serata sarà inoltre allietata da letture sceniche,
intermezzi musicali e rievocazioni di vita passata. Del pozzo scavato circa due
secoli fa si era persa la memoria della localizzazione e all'Associazione Amîs
di Grupignan il merito di averlo riportato alla luce il 15 ottobre 2006 e di
aver ricostruito le parti mancanti nelle identiche forme del progetto
originario. Indispensabile anche l'aiuto degli speleologi del Circolo
Speleologico e Idrologico Friulano. TOLMEZZOUna via dedicata a Menotti
Aita(d.z.) Dando attuazione ad una precedente delibera, l'Amministrazione
Comunale di Tolmezzo ha stabilito di intitolare al concittadino Menotti Aita
(1887-1956) una via nella zona industriale sud (laterale via Candoni). Viene
così riconosciuta in modo indelebile l'opera svolta dal benemerito imprenditore
in particolare il costante e risolutivo interessamento per la nascita della
Cartiera di Tolmezzo negli anni 1928 e seguenti; opera riconosciuta anche
recentemente dall'Azienda stessa in occasione del 70. anniversario della
fondazione con una cerimonia tenuta nell'ambito dello stabilimento per
presentazione del libro "La Cartiera" a cura di Silvia Marcolini e
Roberto Muner. E poi la Casa di riposo di cui l'Aita è stato promotore subito
dopo il conflitto (1945) insieme ad altri industriali carnici fra cui i
cavalieri Giovanni Cleva e Umberto De Antoni, il commerciante Pietro Da Pozzo.
La cerimonia pubblica, analogamente a quella svoltasi a Villa Santina nel 2002,
avrà luogo come da programma alle 11 di sabato 14 giugno 2008 all'imbocco della
via, laterale di via Candoni in zona industriale. TOLMEZZOAlunni protagonisti
di "Energia"Sono stati 350 gli alunni protagonisti del progetto
"Energia" promosso dalla Comunità montana della Carnia in
collaborazione con Achab Triveneto e volto a favorire nei più piccoli una
maggiore conoscenza dell'energia e un suo migliore utilizzo sul territorio.
L'iniziativa fa parte della proposta didattica "Capitan Eco ci insegna
l'ambiente", che ha visto la partecipazione, per l'appunto, di Capitan
Eco, il personaggio di fantasia che responsabilizza da anni i ragazzi di tutta
Italia sul rispetto dell'ambiente. Ulteriore risalto ai processi energetici
sarà dato il prossimo anno, con il proseguo dei progetti della proposta
didattica.
( da "KataWebFinanza" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
(AGI) - Bolzano, 6
giu. - "In Italia c'e' un eccesso delle normative che
incrementando la burocrazia
rendendo decisamente problematica l'attivita' delle imprese. Ci troviamo
difronte ad un complesso di regole molto alto che costa un punto del PIL delle
piccole medie imprese italiane". Ha evidenziato nella sua relazione il neo
presidente di Confindustria Emma Marcegaglia intervenuta all'assemblea degli
Assoimprenditori dell'Alto Adige (circa 800 presenti). La Marcegaglia ha
annunciato che presentera' a breve al Governo una proposta concreta di
abbattimento della normativa. Parlando dell'Irap ha chiesto una progressiva
deducibilita' della 'tassa sugli occupati'. Altro tema evidenziato nella
relazione della prima donna italiana ai vertici di Confindustria, quello delle
infrastrutture. "Abbiamo un handicap importante rispetto all'Europa,
occorre ridurre i tempi biblici per la realizzazione delle grandi opere - ha
osservato Marcegaglia -. Serve un progetto di rilancio di logistica integrata
che riguardi tutto il Paese". Trattando il consenso, la Marcegaglia ha
bocciato i comitati del 'no' che bloccano le infrastrutture dell'economia
nazionale in quanto non degni di un paese moderno. Prima di passare al tema
dell'energia, Emma Marcegaglia si e' soffermata sul problema della ricerca e
dell'innovazione "capitolo in cui dobbiamo migliorare moltissimo in quanto
una strada obbligata per il futuro". Parlando di scuola e ricerca ha
insistito sull'investimento nel capitale umano: "no alle regole di equilitarismo
che non premiano il merito". Infine sull'energia, il numero uno di
Confindustria ha sottolineato come il paese Italia vive un problema serio di
sicurezza energetica in quanto il 90% del gas impiegato e' importato ed ha
auspicato una "ripresa molto laica" del tema nucleare. Nel frattempo
ha detto "si' ai rigassificatori auspicando la realizzazione di 4-5
impianti nei prossimi tre anni. Dopo l'incontro di Bolzano Emma Marcegaglia si
e' recata a Brescia. 06/06/2008 - 15:12.
( da "KataWeb News" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Alle 15:16 - Fonte:
repubblica.it - 0 commenti "In Italia c'è un eccesso delle
normative che incrementando la burocrazia rendendo decisamente problematica l'attività delle imprese. Ci
troviamo difronte ad un complesso di regole molto alto che costa un punto del
PIL delle piccole medie imprese italiane". Ha evidenziato nella sua
relazione il neo presidente di Confindustria Emma Marcegaglia intervenuta
all'assemblea degli Assoimprenditori dell'Alto Adige (circa 800
presenti). La Marcegaglia ha annunciato che presenterà a breve al Governo una
proposta concreta di abbattimento della normativa. Parlando dell'Irap ha
chiesto una progressiva deducibilità della 'tassa sugli occupati'. Altro tema
evidenziato nella relazione della prima donna italiana ai vertici di
Confindustria, quello delle infrastrutture. "Abbiamo un handicap importante
rispetto all'Europa, occorre ridurre i tempi biblici per la realizzazione delle
grandi opere -- ha osservato Marcegaglia -. Serve un progetto di rilancio di
logistica integrata che riguardi tutto il Paese". Trattando il consenso,
la Marcegaglia ha bocciato i comitati del 'no' che bloccano le infrastrutture
dell'economia nazionale in quanto non degni di un paese moderno. Prima di
passare al tema dell'energia, Emma Marcegaglia si è soffermata sul problema
della ricerca e dell'innovazione "capitolo in cui dobbiamo migliorare
moltissimo in quanto una strada obbligata per il futuro". Parlando di
scuola e ricerca ha insistito sull'investimento nel capitale umano: "no
alle regole di equilitarismo che non premiano il merito". Infine
sull'energia, il numero uno di Confindustria ha sottolineato come il paese
Italia vive un problema serio di sicurezza energetica in quanto il 90% del gas
impiegato è importato ed ha auspicato una "ripresa molto laica" del
tema nucleare. Nel frattempo ha detto "sì ai rigassificatori auspicando la
realizzazione di 4-5 impianti nei prossimi tre anni. Dopo l'incontro di Bolzano
Emma Marcegaglia si è recata a Brescia. AGI.
( da "Velino.it, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. ECO -
Imprese, Marcegaglia: Meno burocrazia e chiudere su contratti Roma, 6 giu (Velino) - Non solo
contratti. Nel suo intervento all'assise di Assoimprenditori a Bolzano, il
presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha parlato a lungo anche della
situazione del paese, di nucleare e di euro forte, della competitività delle
imprese nazionali. “Sembrerebbe che in Italia vi siano le condizioni per
affrontare i problemi – ha dichiarato la Marcegaglia – con un governo che ha
una maggioranza chiara e con l'impatto derivato dalla semplificazione del
quadro politico”. Anche noi, ha continuato la leader di viale dell'Astronomia,
“vogliamo essere protagonisti di questo momento di cambiamento del paese, per
il quale non ci sono più alibi per nessuno, ora che c'è una sostanziale
convergenza di tutti sui mali del paese e su come si debba intervenire”. Una
convergenza che si può misurare a partire dalla riforma degli assetti
contrattuali, sulla cui necessità oggi convergono governo, sindacati e imprese.
I quali, ricordiamo, martedì si incontreranno per il primo tavolo
interlocutorio che farà da apripista alla trattativa vera e propria in
calendario nelle prossime settimane. In vista dell'incontro, la Marcegaglia ha
già precisato: “Sono consapevole che sarà una trattativa dura, ma non
derogheremo da alcuni aspetti fondamentali: ogni cambiamento dovrà essere nella
direzione di aumentare la produttività, l'efficienza e il merito”. “L'accordo
del luglio 1993 per certi versi ha funzionato - ha proseguito il presidente di
Confindustria - ma oggi mostra dei limiti e occorre modificarlo”. Però “l'obiettivo
non è quello di annullare la contrattazione nazionale, ma di alleggerirla,
spostando quanto più possibile della parte normativa e retributiva a livello
aziendale”. Altrimenti, ha spiegato la Marcegaglia, “il rischio è quello della
delocalizzazione e, quindi, della perdita della base produttiva nel nostro
paese, a favore di paesi dal minore costo del lavoro”. Insomma, ha proseguito,
“dobbiamo affrontare questo problema in modo serio” cercando “di aprire una
trattativa con i sindacati che, dopo molti anni di liti fra loro, sono uniti e
ci hanno presentato una proposta. Una proposta che in molti punti non va bene,
ma che rappresenta un inizio”. Il proposito ora “è quello di portare avanti la
trattativa con fermezza e determinazione - ha aggiunto la numero uno degli
industriali - visto che non è più tempo di ritmi lunghi ed estenuanti dove
ognuno cerca di difendere il proprio praticello, con il rischio di impoverire
il paese. Non è più tempo di antipolitica o del lamento fine a se stesso, ma è
il momento di agire e di portare avanti azioni risolutive” e “ritrovarci magari
tra qualche anno con un futuro migliore per noi e i nostri figli”. Quanto
all'industria in senso stretto, la Marcegaglia si è detta preoccupata per “il
livello del cambio raggiunto adesso dall'euro a fronte della debolezza del
dollaro, che è certamente penalizzante per le imprese italiane”. Infatti, ha
spiegato la leader di viale dell'Astronomia, “pur riconoscendo il valore
assoluto dell'euro, che in questi anni ci ha assicurato stabilità mettendoci al
riparo dagli effetti delle crisi” va sottolineato che “oggi la nostra capacità
di esportazione sta cominciando a registrare segnali di difficoltà” mentre “le
autorità americane stanno cercando di utilizzare la debolezza del dollaro per
rafforzare il loro export”. Una situazione pericolosa, che va ad aggiungersi
all'altro annoso problema delle imprese italiane: la burocrazia.
Ecco perché, ha continuato la lady di Confindustria, “tra poche settimane
vogliamo presentare una nostra proposta concreta per l'abolizione di una serie
di adempimenti che rendono difficile la vita delle aziende. Lo faremo con
l'aiuto di tutto il nostro sistema, partendo dall'esperienza sul campo delle
nostre imprese”. L'ultimo punto toccato dalla Marcegaglia all'assemblea degli
industriali altoatesini è stato il nucleare. “Su questo tema – ha spiegato –
soprattutto dopo quanto accaduto in Slovenia, occorre affrontare il discorso in
maniera molto laica e concreta”. Il tema dell'energia infatti “è un problema
molto serio per l'Italia – ha affermato il presidente di Confindustria –. Un
problema di sicurezza energetica innanzitutto, dato che noi importiamo da paesi
che talvolta fanno un uso politico dell'energia, ma è anche un problema di
costi, con un 30-40 per cento di gap con l'Europa”. Per questo, ha concluso la
Marcegaglia, “a medio termine occorre una ripresa molto laica e concreta del
dibattito sul nucleare, non disgiunta, a breve termine, con un grande piano di
risparmio energetico e con la realizzazione di una serie di rigassificatori che
consentano all'Italia di importare gas anche dal resto del mondo”. (sis) 6 giu
2008 15:46.
( da "Italia Sera" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cronaca Roma Pdl del
Presidente della Commissione Sanità Canali. Brancati (RLR): "Strada giusta
per eliminare gli sprechi" Tagliare il numero delle Asl. In Regione c'è
una proposta di Maria Giulia Mazzoni "Con una mia iniziativa legislativa
presentata formalmente ieri mattina al consiglio regionale, sottoscritta
dall'assessore agli Affari Istituzionali, Enti locali e Sicurezza Daniele
Fichera e da altri colleghi consiglieri, ho proposto una riduzione del numero
delle Asl della provincia di Roma, portandole dalle otto attuali a tre".
Così in una nota Luigi Canali, presidente della commissione regionale Sanità
che a tal proposito poi spiega: "In particolare, è prevista l'istituzione
della ASL Roma 1 (al posto delle attuali ASL Roma A, Roma B, Roma C, Roma D e
Roma E), e della ASL Roma 2 e Roma 3 (al posto delle attuali Roma F, Roma G ed
H) - aggiunge - Lo scopo della mia proposta, è quello di favorire un'attuazione
coordinata e razionale, rispondente a criteri di sussidiarietà, efficacia,
efficienza ed economicità, di tutti gli interventi e prestazioni rese dal
servizio sanitario regionale, poiché gli sprechi, le duplicazioni, gli eccessi
di spesa, la scarsa economia della gestione complessiva del nostro sistema
sanitario, sono, almeno in parte, conseguenza di una parcellizzazione dei
flussi di spesa e della conseguente impossibilità di esercitare puntuali e
stringenti controlli. La mia proposta, formulata in due soli articoli, tende a
razionalizzare il servizio sanitario regionale, e va quindi nel senso più volte
auspicato di una migliore utilizzazione delle risorse: infatti con questa
iniziativa, che mi impegno a portare quanto prima in Commissione sanità, si
potranno recuperare considerevoli risorse finanziarie da reinvestire per
migliorare la qualità dei servizi e delle prestazioni, garantendo al contempo
maggiore snellezza e funzionalità alla macchina burocratica sanitaria".
Brancati. Plaude la Brancati: "Abbiamo sostenuto e sottoscritto la
proposta di legge presentata questa mattina dal Presidente della Commissione
Sanità, al Consiglio Regionale del Lazio, Luigi Canali, sulla riduzione delle
Asl della Provincia di Roma". In una nota il Presidente del Gruppo
Repubblicani Liberali al Consiglio Regionale del Lazio, Antonietta Brancati,
prosegue poi entrando nel merito del provvedimento: "La Pdl, che prevede
l'istituzione della sola Asl Rm 1, accorpando le attuali RMB-C-D-E, e le RM
F-G-H ad RM2 e RM3, va nella direzione da noi sempre auspicata di una
razionalizzazione del servizio sanitario pubblico, con un significativo taglio
della spesa pubblica Portare il numero delle Asl della provincia di Roma da
otto a tre, rappresenta un ulteriore segnale di contenimento degli sprechi del
sistema sanitario regionale che deve puntare all'efficienza alla qualità ed
alla professionalità ed alla valorizzazione della meritocrazia. In più
occasioni ? continua il Presidente del Gruppo dei Repubblicani Liberali ? abbiamo sostenuto la riduzione dei costi della burocrazia amministrativa, prodotta
dall'elevato numero di Asl e vera fonte di spreco, per impedire che si
andassero a tagliare i servizi sanitari ai cittadini. Oggi con la proposta
avanzata dal Presidente Canali e da me sottoscritta con convinzione, si può puntare
ad una sanità pubblica più efficiente, meno costosa e, dunque, più
vicina ai cittadini". Lucherini. Ma la proposta di legge avanzata dal
presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio,Luigi Canali, che vede
una riduzione del numero delle Asl provinciali di Roma da
( da "Giornale di Calabria, Il" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Continua senza
interruzione l'assemblea permanente dei lavoratori della Casa di Cura
"Villa S. Vincenzo" di Catanzaro, licenziati dal 31 maggio scorso. I
lavoratori presidiano giorno e notte la struttura di località Cavita,
rifiutando in maniera estremamente decisa l'ipotesi della perdita del posto di
lavoro. "Le numerose discussioni, azioni di lotta , sit-in , che la CgiL
assieme alle altre sigle sindacali e ai lavoratori ha svolto presso
l'assessorato regionale alla salute e presso le altre istituzioni - si legge in
una nota sindacale - non hanno ancora sortito nulla che possa riportare
serenità tra i lavoratori e le loro famiglie. Le misure parziali che vengono di
volta in volta solo prospettate dalla politica , stanno a confermare quello che
la Cgil e le altre organizzazioni hanno sempre contestato alla Regione
Calabria, ormai da anni: la mancanza di una riforma organica del settore della
neuropsichiatria in Calabria una mancata riforma che aspetta da oltre vent'anni
di vedere sistemi più efficienti e moderni di cura di questi particolari
pazienti e una risposta concreta al dramma di tante famiglie che convivono con
queste gravose situazioni; una mancata riforma che ha fatto esplodere le
contraddizioni dell'intero sistema della neuropsichiatria anche con le
conseguenze negative sui livelli occupazionali e la perdita di decine di posti
di lavoro: ricordiamo che a Catanzaro è stata chiusa la struttura di Villa Puca
e la maggior parte di questi lavoratori, esaurito il periodo di percezione
dell'indennità di disoccupazione, si trova senza il lavoro e senza un reddito,
ancora a combattere per un reinserimento al lavoro che la "politica, tutta
la politica" sino ad oggi ha solo coniugato con " belle enunciazioni
e buoni propositi". La Cgil chiede alla Giunta regionale: "dove sono
andati a finire "gli impegni di tante riunioni in cui tutti concordano
sempre sul fatto che nessun posto di lavoro si deve perdere? E adesso, con la
vicenda di "Villa S. Vincenzo" - si fa rilevare nella nota - con il
dramma dei lavoratori, dei malati e delle loro famiglie stiamo assistendo alla
"replica" di una amara storia già vista e vissuta; il dramma della
disoccupazione, mentre qualcuno in Consiglio regionale ha trovato pure il
tempo, la voglia ed il cattivo gusto di adeguarsi lo stipendio". I
lavoratori e la Cgil, lunedì 9, saranno presso l'Assessorato regionale alla
Salute, "per chiedere conto della situazione; per
ribadire che non è più tempo di "burocratismi", che i tempi
lentissimi della politica e della burocrazia non si conciliano con il dramma quotidiano della disoccupazione;
di chi aveva un reddito e non lo ha più ma deve continuare a mandare avanti la
famiglia".
( da "ADN Kronos" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il ministro della Funzione
pubblica: ''Bisogna trovare il modo di punirlo'' con il commissariamento: ''Un
sindaco con il bilancio in rosso va mandato via, lo stesso per un direttore
della Usl, per un ministro o un presidente del Consiglio''. E a i giovani di
Confindustria dice: ''Datemi una mano, ne va del Paese'' ascolta la notizia
commenta 0 vota 1 tutte le notizie di ECONOMIA Santa Margherita Ligure, 6 giu.
- (Adnkronos/Ign) - "Nel settore pubblico il vero fannullone è il datore
di lavoro, bisogna trovare delle regole per punire questo datore di lavoro, per
punire chi non fa bene il proprio lavoro. Questa punizione è il
commissariamento, se un sindaco ha il bilancio in rosso va mandato via, lo
stesso per un direttore della Usl, per un ministro e per un presidente del Consiglio.
Non basta la sanzione elettorale". Lo ha detto il ministro della Funzione
pubblica Renato Brunetta(nella foto), nel suo intervento al convegno di Santa
Margherita Ligure dei Giovani imprenditori. Questo passaggio del discorso del
ministro ha ottenuto un deciso applauso da parte della platea dei Giovani
industriali. E se la sanzione elettorale non basta, ecco arrivare dunque, la
sanzione di mercato che "richieda moneta altrimenti Tremonti mi si mangia,
ma con effetti duri come la rimozione immediata", prosegue Brunetta che
ribadisce la necessità di creare una class action dei cittadini anche per quel
che riguarda i servizi pubblici. E per fare un esempio cita il drammatico
problema dei rifiuti a Napoli. "Bassolino è un datore di lavoro pubblico che
ha fallito, le ragioni le troverà la politica, spero, e non altri soggetti. Ma
Bassolino ha vinto le elezioni con una altissima percentuale e lo scandalo
dell'immondizia già c'era. Questo dimostra come la sanzione politica non
basta", rimarca Brunetta. Secondo Brunetta, inoltre, ''non è possibile
mettere il mercato nella Pa, ma io sto cercando di trasporvi dentro le sue
regole. E' già quasi tutto scritto, ma non è applicato perché manca la testa e
manca il mercato. Se si dà una sanzione alla testa e si fa sentire la voce del
mercato - insiste il professore - regole vecchie e nuove riusciranno a far
sfruttare quel 30% di produttività ora compressa". Mentre ''le tensioni
con i sindacati che si alzano e poi si risiedono sono piccolo folclore di chi
non ha capito la posta in gioco". "Abbiamo uno slot - taglia corto il
ministro per la Pa e l'Innovazione - o si parte o la partita è persa". E
rivolto alla platea dei giovani di Confindustria, Brunetta rimarca: "La
battaglia che sto facendo non è mia, è nostra, è una battaglia di sistema. Per
questo vi prego, datemi una mano perché ne va del Paese". "O riusciamo a far funzionare la nostra burocrazia come quella dei nostri
concorrenti, oppure siamo finiti", avverte. Il ministro torna quindi sul
modello contrattuale e alla vigilia della trattativa tra sindacati e viale
dell'Astronomia spiega che quella imboccata fino a oggi "è la strada
sbagliata". E il modello più efficiente è quello
"variabile", quello che "si adatta ai cambiamenti esogeni delle
tecnologie", prosegue indicando nella teoria dello "shopping
contrattuale" la carta vincente del prossimo futuro. "Il nuovo
modello contrattuale dovrà essere di tipo adattativo, capace di adattarsi in
maniera intelligente all'innovazione tecnologica, capace di scegliere di volta
in volta, facendo shopping, la centralizzazione o il decentramento".
Infine Brunetta chiede che tutti i ministeri facciano come la Funzione pubblica
e rendano trasparenti gli stipendi e le funzioni dei loro dipendenti: ''Ho
chiesto a tutti i miei colleghi di seguire il mio esempio ma nessuno lo ha
ancora fatto. Ho avuto delle promesse dal ministero degli Esteri ma ancora non
è successo nulla. Mi piacerebbe che ad esempio il ministero dell'Economia, dove
sono passati grandissimi professionisti e professori, pubblicasse tutti i dati
sui suoi componenti".
( da "Asca" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
(ASCA) - Santa Margherita
Ligure (Ge), 6 giu - Al suo interno, il settore pubblico ha ''un serbatoio, uno
stock, una riserva di produttivita' di almento il 30%''. E' la stima del
Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, che si e' espresso in questi
termini durante il suo intervento al forum dei giovani imprenditori di
Confindustria di Santa Margherita. Per il Ministro, la vera sfida e' dunque quella di fare funzionare la burocrazie almeno ''come gli
altri paesi europei''. Perche', ha ammonito, ''se non ci riusciamo, siamo
spacciati''. Il problema tutto italiano e', per Brunetta, che ''nel lavoro
pubblico non esitono premi e punizioni''. Percio' ''e' un mircacolo che nel
lavoro pubblico si producano beni e servizi. Se le vostre aziende - ha
insistito rivolgendosi alla platea di giovani imprenditori - avessero un datore
di lavoro assenteista, le vostre aziende resisterebbero una settimana. Se le
vostre aziende non avessero premi e punizioni chiudereste in una settimana e i
vostri profitti scederebbero a zero. Nel lavoro pubblico non c'e' datore di
lavoro, non ci sono premi e punizioni e il mercato non ha voce''. La soluzione,
che Brunetta ha chiamato la ''prima regola'', e' quella di ''punire
l'imprenditore pubblico che non fa il proprio lavoro''. Per farlo, ''bisogna
inventarsi per il lavoro quel piede invisibile che e' insito nel privato. E si
chiama commissariamento''. Il lavoro pubblico, ha denunciato Brunetta, produce
''beni e servizi costosi, di scarsa qualita' e che disgustano in gran parte i
cittadini. Se il lavoro pubblico funziona, e' perche' qualcuno ha ancora un po'
di orgoglio, coscienza e senso del dovere senza che nessuno lo premi''. Di
fronte a questa situazione, fatta di ''cattivi padroni, cattive regole e con un
sindacato spesso cattivo'', per il Ministro ''non e' possibile andare avanti
cosi'''. Anche l'eventuale riforma dei contratti non risolverebbe il problema,
perche' ''annega nel mare di inefficienza delle P.A.''. fcz/cam/ss.
( da "Stampa, La" del 06-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
CONSIGLIO DIRETTIVO.
PRESIDENTE DEGLI ALLEVATORI L'Arev conferma Gabriele Viérin "Il messaggio che
voglio lanciare alla prossima giunta regionale? Che ci devono ascoltare, perché
siamo noi che teniamo a posto il territorio". Da pochi minuti è finita la
riunione del Consiglio direttivo dell'Arev, l'associazione che raggruppa gli
allevatori valdostani. Gabriele Viérin è stato riconfermato presidente.
Correvano voci di malumori, anche se la rielezione in direttivo è stata fatta
"all'unanimità", come precisa lo stesso Viérin. "Sì - dice -, un
po' di problemi durante l'assemblea c'erano stati. Ma niente di
particolare". Ieri mattina, nella riunione al Bar Mochettaz, il direttivo
ha eletto anche i vice presidenti. "Sono nuovi - dice Viérin - sono
Augusto Varisella di Challand-St-Victor e Daniele Ronc di
St-Rhémy-en-Bosses". Non è un mistero che il mondo dell'allevamento
valdostano stia attraversando un momento complicato. La situazione economica
generale non aiuta di sicuro, e da più parti si sono levate grida di dolore.
"La realtà è quella che è - dice Viérin - dobbiamo puntare di più sui
nostri prodotti tipici. Il problema è che i piccoli allevamenti stanno
chiudendo. Chi ha dieci capi, deve fare i conti con i costi
e la burocrazia, e alla
fine non riesce ad andare avanti". Conseguenza: "Calo della
produzione, anche della Fontina - dice Viérin - sempre meno persone allevano
bovini, quindi gli effetti si fanno sentire". Il primo appuntamento per il
riconfermato presidente è quello dell'esame del programma per il risanamento.
"Ne discuteremo con il nuovo assessore alla Sanità - dice Viérin - dovremo
esprimerci entro il 31 agosto". Una delle questioni che ricorrono di più
nei discorsi degli allevatori riguarda i rapporti con Bruxelles. "La
situazione è diversa rispetto al passato - dice ancora Viérin - qualsiasi aiuto
deve essere notificato all'Unione Europea, una volta non era così".
Aggiunge il riconfermato presidente Arev: "Eppure una cosa deve essere
chiara. Noi non possiamo essere paragonati all'agricoltura e alla zootecnia di
pianura. Senza aiuti, non è possibile restare in piedi". I numeri di un
mondo che fatica ad andare avanti erano stati messi in evidenza lo scorso anno
da un'indagine condotta da quattro ricercatori per conto dell'Institut
Agricole. Un lavoro che aveva messo insieme 30 mila dati, raccolti in 119
aziende agricole selezionate perché rappresentative dell'intera realtà
valdostana. Secondo la ricerca, l'83 per cento delle attività prese in
considerazione non riesce nemmeno a produrre un reddito per persona di 12 mila
euro l'anno. Ma il problema più grosso è un altro, e si chiama successione. Il
47 per cento degli allevatori interpellati dall'Institut non sa cosa succederà
al momento di passare la mano, quando gli attuali conduttori dovranno gettare
la spugna perché troppo vecchi e stanchi. Anzi: il 36 per cento sapeva già un
anno fa che non ci sarebbe stato nessuno a raccogliere il testimone. I giovani,
figli o nipoti, hanno in mente altro per il loro futuro lavorativo. Cosa ancor
più grave, se si considera che il 60 per cento delle aziende oggetto della
ricerca non raggiunge la soglia dei 20 capi. \.
( da "Alto Adige" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
OBERRAUCH
"Vacche da mungere sì, ma non siamo criminali o bestiame da macello"
BOLZANO. Un Christof Oberrauch così determinato non lo si vedeva da tempo.
"Anche in Alto Adige lo Stato, la Regione, la Provincia, i Comuni e
recentemente anche altri Enti come la Camera di commercio non esitano a
spremere cittadini ed imprese come dei limoni" ha affermato il presidente
di Assoimprenditori Christoph Oberrauch in apertura dell'annuale assemblea
generale, aggiungendo subito dopo: "Come stupirsi dunque che sia sempre
più arduo per le aziende restare competitive e che i cittadini facciano sempre
più fatica ad arrivare a fine mese? E per di più in una provincia che ha un
tasso di disoccupazione tra i più bassi d'Europa? Non può essere certo questo
il tanto agognato obiettivo comune. Ecco perchè dobbiamo cambiare rotta: meno
tasse e imposte per tutti, meno Stato e Provincia. Occorre inoltre abbattere la
spesa pubblica per la politica cambiandone le strutture". In precedenza
Oberrauch, che aveva comunque espresso parole d'elogio per l'operato del presidente Durnwalder e di incoraggiamento al
neopresidente della Camera di Commercio Ebner, aveva richiesto a gran voce una
"burocrazia"
pubblica complessiva "di gran lunga più efficiente". "Si agli
imprenditori intesi dagli uffici delle imposte come vacche da mungere, ma non
come criminali o bestiame da macello".
( da "Corriere delle Alpi" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Prodotti bio:
"La legge c'è ma nessuno la applica" BELLUNO. E' rimasta lettera
morta nonostante il clamore e l'iniziale attenzione delle istituzioni e dei
media. Che fine ha fatto la legge regionale che impone alle mese scolastiche di
proporre ai ragazzi pasti "biologici"? A chiederselo è il consigliere
regionale Guido Trento, membro della commissione agricoltura di palazzo Balbi,
organo che ieri ha dato il via libera alla legge di iniziativa popolare per la
promozione di prodotti agricoli veneti nelle mense e sulle tavole dei
ristoranti. "La legge regionale sui prodotti biologici è stata attuata
soltanto in minima parte non solo a Belluno ma in tutte le realtà del Veneto.
Si tratta di principi importatanti. Vorrei capire chi si occupa dell'attuazione
concreta del provvedimento", afferma Trento, convinto che la via del
"bio" sia quella maestra soprattutto se si ha a che fare con i più
piccoli e la loro educazione alimentare. Tornando al provvedimento approvato
ieri all'unanimità dall'organo veneziano presieduto da Clodovaldo Ruffato si
tratta di una proposta - corredata da 25 mila firme raccolte da Coldiretti -
che prevede un titolo preferenziale nelle gare dei capitolati di appalto per
quei gestori che garantiscono l'impiego in cucina di almeno il cinquanta per
cento di prodotti agricoli veneti, agevolazioni per la vendita diretta da parte
dei produttori agricoli della regione e iniziative promozionali - come un
marchio di qualità - per quei ristoranti che si approvigionano direttamente
nelle aziende venete. Nonostante l'unanimità della commissione, i problemi
arriveranno in consiglio regionale. "La proposta è lodevole, ma purtroppo
i regolamenti sul libero mercato dell'Unione europea non consentono operazioni
di questo genere", afferma il consigliere sovramontino. Difficile quindi
immaginarsi bambini e lavoratori cibarsi con fagioli di Lamon o cavoli
nostrani. "La proposta si arenerà in consiglio, il rischio altrimenti è
che un'eventuale delibera venga impugnata davanti agli organi di giustizia
europei". Tra le patate di Cesio e i cavolini di Bruxelles, insomma,
vincono decisamente i secondi. Ed è sempre così. "Quella
della commissione è stata una provocazione per sottolineare i paradossi che
spesso la burocrazia
comunitaria provoca". Il consigliere porta un esempio su tutti:
"Pensiamo solo al riconoscimento del miele delle Dolomiti. E' un prodotto
straordinario ma i tanti lacci dell'Europa spesso soffocano la tipicità in nome
del libero mercato". Giusto, per carità, ma fino a un certo punto.
"In questi casi occorrerebbe una procedura più snella per riconoscere i
prodotti di qualità. Intanto continuiamo a importare miele dalla Cina con tutti
i rischi che ne conseguono". Non resta che un auspicio: "Spero che il
neoministro ed ex assessore regionale Luca Zaia sappia farsi valere. Ci
guadagnerebbe l'intera agricoltura veneta". Cristian Arboit.
( da "Alto Adige" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Di
Pietro Marangoni "Burocrazia, la nemica dell'impresa" Emma
Marcegaglia ammonisce "Ci costa un punto del nostro Pil" BOLZANO.
"Lo scenario è complesso e il momento economico internazionale sta
rallentando un po'. Le previsioni in Europa parlano di una crescita contenuta
dell'1,8%. Ma
una cosa è certa: in Italia si cresce molto, molto, molto meno della media
europea. Forse lo 0,5%. E questo a causa di problemi strutturali che ci
trascinano da anni: irrisolti e incancreniti". Così Emma Marcegaglia,
neopresidente di Confindustria ha esordito nel suo intervento di quasi un'ora
all'assemblea di Assoimprenditori. Un intervento in cui ha toccato tutti gli
aspetti che non stanno a cuore solo al mondo dell'imprenditoria o della
politica, ma che alla fine riguardano tutti, lavoratori e semplici cittadini.
"Nel nostro Paese - ha incalzato senza mai demordere un attimo da una
strategia forte e convincente - c'è un eccesso di normative che non fa altro
che incrementare la burocrazia rendendo così
decisamente problematica l'attività delle imprese. Ci troviamo di fronte ad un
complesso di regole molto alto che costa ben un punto del PIL delle piccole
medie imprese italiane. Per non parlare del fisco. La tassazione reale sulle
nostre PMI è nettamente più alta che nel resto d'Europa. E a fronte di una
pressione fiscale alta non corrisponde una qualità dei servizi adeguata".
La Marcegaglia, annunciando che presenterà a breve al governo una proposta
concreta di abbattimento della normativa esistente e sollecitando nel contempo
una progressiva deducibilità della "tassa sugli occupati" (l'Irap),
ha anche annunciato la volontà di Confindustria di rilanciare le
infrastrutture. "Abbiamo un handicap importante rispetto all'Europa,
occorre ridurre i tempi biblici per la realizzazione delle grandi opere - ha
osservato - Serve un progetto di rilancio di logistica integrata che riguardi
tutto il Paese. Per quanto riguarda la vostra realtà - ha aggiunto - il traforo
del Brennero e il potenziamento dell'aeroporto sono senz'altro opere
fondamentali". Una stoccata fortemente polemica è stata indirizzata ai
"comitati del no". Trattando del tema del consenso la Marcegaglia non
ha avuto dubbi nel "bocciare" chi blocca le infrastrutture
dell'economia nazionale. "Non è degno di un paese moderno!". Emma
Marcegaglia si è poi soffermata con decisione anche sul problema della ricerca
e dell'innovazione "capitolo in cui dobbiamo migliorare moltissimo in
quanto una strada obbligata per il futuro". Parlando di scuola e ricerca
ha insistito sull'investimento nel capitale umano: "Stop alle regole di
equilitarismo che non premiano il merito". Infine sull'energia, il numero
uno di Confindustria ha sottolineato come il Paese Italia vive un problema
serio di "sicurezza energetica". "Siamo troppo dipendenti da
Paesi quali quelli dell'Est o dal Nordafrica. Dipendiamo per il 60% dal gas e
questo al 90% viene importato da paesi insicuri". Ha quindi auspicato una
"ripresa molto laica" del confronto sul tema nucleare. Una necessità.
Nel frattempo ha affermato: "Non perdiamo tempo con la realizzazione dei
rigassificatori. Ci servono almeno 4-5 impianti già nei prossimi tre
anni".
( da "Alto Adige" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'"applausometro"
è stato inesorabile. Calore ed entusiasmo per Emma Marcegaglia, sostegno e
condivisione per Christof Oberrauch, circostanza e stanchezza per il presidente
Luis Durnwalder. Se la neopresidente di Confindustria ha buttato oltre la siepe
un modello di sviluppo che potrebbe e/o dovrebbe consentire al Paese di tornare
nel gruppo di testa del mondo economico occidentale (meno tasse, meno burocrazia, più produttività, più innovazione, più impegno, più capacità di
rispondere alle sfide da quella energetica a quella tecnologica) il presidente
altoatesino ha riproposto una strategia economica ormai datata e appesantita da
un eccessiva presenza di componenti autarchiche (energia) e dirigiste (Bls,
ecc) che fanno fatica a conciliarsi con le nuove esigenze di un territorio nel
cuore dell'Europa. Non basta più vantarsi di essere un reame del terziario e un
Land munifico imprenditore (Terme, ecc) mentre crescono nuovi disagi e nuove
povertà. E i parametri di Lisbona in R&S? Sempre lontanissimi, come il
Portogallo. (p.m.).
( da "Citta' di Salerno, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Ad Angri La Mura è
stato subito sostituito a Palazzo Doria da Giuseppe Bonino "Il ragioniere
voleva lasciare da tempo" " ANGRI. Le dimissioni del ragioniere capo
del Comune Gerardo La Mura hanno sollevato numerose polemiche. " Sullo sfondo anche il rapporto teso tra la burocrazia cittadina e l'attuale
compagine targata PdL. Un anno di tensioni che hanno contraddistinto le
relazioni tra l'apparto amministrativo di Palazzo Doria e la classe politica.
Il ruolo di rilevante importanza date le competenze e le responsabilitá è stato
però subito affidato con il decreto sindacale n. 87/08 a Giuseppe Bonino
(An), giá membro del nucleo del controllo di gestione e componente del
gabinetto del sindaco. Bonino dovrá guidare il settore economico dell'Ente sino
a dicembre 2008. Saranno numerose le firme che dovranno essere apposte in calce
ai documenti contabili. Come riportato dal decreto sindacale citato l'esborso
per il Comune da giungo a dicembre sará pari a ventimilatrecentonovantuno euro.
Ovvero al nuovo responsabile verranno corrisposti circa duemilanovecentotredici
euro mensili lordi. Cioè circa sei milioni al mese al lordo delle imposte e
delle trattenute fiscali. Ad esprimersi sulla vicenda è il vicesindaco con
delega alle finanze ed al bilancio Antonio Squillante (An) che ha motivato dal
suo punto di vista quanto accaduto. " "Il responsabile del settore
economico aveva giá manifestato la volontá di lasciare quel ruolo a causa di un
forte stress. E' noto a tutti la situazione delicata in cui versano le finanze
locali. In una fase successiva il dirigente ha formalizzato la propria scelta
lasciando vacante la propria posizione. A questo punto l'amministrazione ha
avviato delle consultazioni con le figure professionali presenti nella pianta
organica, con esito negativo". La scelta sarebbe ricaduta sul giovane
componente dello staff del sindaco data la sua disponibilitá a collaborare con
l'amministrazione. " "A questo punto la scelta ha riguardato una
figura esterna all'organico comunale e l'amministrazione ha inteso affidarlo a
Bonino, che ha manifestato voglia di fare e di impegnarsi, anche in
considerazione del fatto che da un anno è presente al Comune. Una scommessa
forte che consentirá al nuovo ragioniere capo di fare una esperienza di grande
importanza professionale". " Resterebbero perplessitá in merito al
metodo adottato, considerato che l'amministrazione non ha avviato alcuna
procedura comparativa con altri potenziali candidati affidando direttamente
l'incarico. Pippo Della Corte.
( da "Trentino" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
I CONTRO I municipi
perdono potere BORGO. Fra i "contro" la Comunità c'è il sindaco di
Villa Agnedo Armando Floriani: "A Malè, nella giornata dei Comuni, ho
avuto occasione di parlare con altri sindaci: questa riforma non piace a
nessuno. Competenze, urbanistica, si poteva fare diversamente. E poi
l'assemblea da 63 membri è troppo, ne bastavano 20-30. Chiedo di rivedere la
riforma". Stesso parere per Bruno Perozzo di Castelnuovo: "Mai stato
favorevole. A livello nazionale si parla di ridurre le Province, di cancellare
le Comunità Montane, e noi qui che facciamo la Comunità di valle". Va giù
duro anche Enzo Erminio Boso della Lega: "Già alcuni sindaci vi hanno
detto di no, che non gli sta bene, altri lo faranno. E sono della maggioranza.
Dellai sospendi la legge, non puoi pretendere che ti regalino qualcosa di loro.
è un buco nell'acqua, serve un referendum". La storia non cambia con
Roberto Paccher, di Novaledo: "Dire che se non la voteremo la farà qualcun
altro, è una forzatura. Ho presentato una mozione al C3 chiedendo che dia
parere contrario alla costituzione della Comunità. Perché
il Comune deve perdere potere, delegandolo e diventando così frazione di Borgo?
Inoltre va fatta l'elezione diretta". Infine Raimondo Frau di An vota no,
pur prendendo atto che la legge comunque c'è e va rispettata: "A livello
Ue si smantella la burocrazia, qui invece aumenta". (m.c.).
( da "Secolo XIX, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
La storia/1 LA BUROCRAZIA manda in tilt due Comuni e l'Asl, alle prese con
l'affidamento di un cane ritrovato lungo una strada in località Termini, tra
Vado e Quiliano. Neanche fosse stato individuato vicino al checkpoint
"Charlie" (il famoso passaggio da cui negli anni della guerra fredda
si tentava di fuggire da Berlino Est a Berlino Ovest e dove furono "scambiate"
molte spie catturate di entrambi gli schieramenti), il cane meticcio ritrovato
qualche giorno fa è finito al centro di un caso di ordinaria burocrazia.
Tanto che gli uffici chiamati ad occuparsi della vicenda, pur di chiudere la
questione, non possono far altro che sperare che il proprietario si faccia vivo
al più presto e si riprenda la bestiola. Il problema è nato dal fatto che il
cane è stato trovato in località Termini, lungo la strada che divide il
territorio di Vado da quello di Quiliano. Una via in cui un marciapiede risulta
in territorio vadese e quello opposto in territorio quilianese. Una formalità a
cui nessun abitante della zona ha mai neppure pensato. Il quattrozampe, però,
ha semplicemente attraversato la strada in allegria, com'è quasi naturale per
un animale libero. E cosìè passato dal comune di Vado, dove è stato trovato, a
quello di Quiliano, dove gli addetti dell'Asl lo hanno recuperato. "L'Asl
non sa a quale Comune deve affidarlo - spiegano con un velo di imbarazzo nei
due municipi -, ma se riuscissimo a risalire al padrone la questione si
risolverebbe in un attimo". Il cane è un meticcio di taglia media, di
colore grigio-marrone, con un collare giallo. È molto docile ed affettuoso e
sembra ammaestrato, si vede che è abituato al contatto con le persone, quindi è
probabile che si sia smarrito. L'eventuale proprietario può rivolgersi al
comune di Quiliano (telefono 019.2000530 o 335.7377315) oppure a quello di Vado
(telefono 019.886350 o 335.6268281). G. V. 07/06/2008.
( da "Tirreno, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Empoli Tra storia e
pellegrini viaggio sulla Francigena da Chimenti a San Pierino Un sistema viario
in mezzo a boschi e meditazione, valorizzato anche a livello turistico dal
Giubileo A Fucecchio
( da "Mattino di Padova, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cronaca Galan:
primarie in Forza Italia a Padova Il governatore si sbilancia sulla scelta del
candidato alle Comunali Sala stracolma al dibattito voluto da Padrin su
"Il Nordest sono io" Giancarlo Galan vuole le primarie anche in Forza
Italia per le Comunali a Padova. Lo ha detto, scatenando un applauso fragoroso,
all'hotel Alexander di Abano, di fronte a una platea di oltre seicento persone,
alla presentazione del suo libro "Il Nord Est sono io", curato da
Paolo Possamai, che finora ha venduto 7 mila copie. L'incontro, moderato da
Omar Monestier, è stato organizzato dal consigliere regionale Leonardo Padrin
ed è stato il più affollato fra quelli che hanno visto impegnato in Governatore
nel suo tour di presentazione del libro, edito da Marsilio, e che toccherà
anche Vicenza e Verona. Il presidente della Regione ha spaziato dalla politica
padovana al federalismo, dai rapporti con Silvio Berlusconi al suo progetto di
una "Forza Veneto", collegata al Pdl ma autonoma
nelle scelte, dalla burocrazia che tutto rallenta alla necessità di una riforma elettorale.
Senza dimenticare strali al "nemico" Vittorio Casarin. Quasi due ore
di commenti "a braccio", senza mostrare alcuna reverenza alle logiche
del "politicamente corretto" verso avversari e alleati. Le
comunali a Padova. "Per il Comune debbono essere fatte le primarie",
ha puntualizzato. Insomma, elettori e simpatizzanti del centrodestra, in vista
delle amministrative per Palazzo Moroni, debbono essere consultati in prima
persona, con tanto di lotta senza esclusione di colpi fra i candidati del Pdl.
Una dichiarazione che si allaccia a un chiodo fisso del Governatore:
l'inadeguatezza dei metodi per la scelta della classe dirigente nazionale e
locale: "Nulla può fare più schifo dell'attuale sistema elettorale".
La stilettata a Casarin. Tra i due non è mai corso buon sangue, come espresso
chiaramente nel libro. Non lo nomina mai. Ma l'attacco è chiaro quando fa
l'esempio "dell'Autostrada Serenissima (il presidente della Provincia siede
nel Cda) che ha costituito una miriade di società collegate che non si sa bene
a cosa servano". Traduzione: per intascare gettoni di presenza, a scapito
di efficienza e rapidità decisionale. "Forza Veneto". E' il sogno nel
cassetto: un partito regionale federato con il Pdl. Ma con quali
caratteristiche? C'è un segnale per la costruzione di un vero federalismo
politico? "Tutti i partiti italiani, anche il piccolo Pli dal quale
provengo, erano strutturati sul modello del Partito Comunista Italiano. Bisogna
cambiare". Ma come? Esclusa la strada della Svp altoatesina ("Parlano
un'altra lingua e hanno una forte connotazione identitaria, da noi non si può
fare") cosa resta? Galan dà una risposta indiretta, basata su una serie di
domande retoriche: "Si potrà fare un partito federato che non sarà gradito
da tutti ma tollerato da Roma? Verrà finalmente il momento in cui si deciderà a
Venezia chi sarà candidato a sindaco di Padova, Verona o Treviso, e non nella
capitale? Sarà possibile un giorno che le liste dei deputati veneti al
Parlamento verranno decise a Venezia? Il sogno - prosegue il Governatore - è
quello di una totale autonomia, ma al momento è impossibile. La Lega Nord, in
questo, è stata molto più brava di noi. Credo che il rapporto migliore con loro
sia quella di una sana competizione elettorale, anche perché la Lega è
destinata a diventare un partito nazionale". Ma non è mancata una critica
al vetriolo al Carroccio alle prese con la moschea padovana: "Io non sarei
mai andato con un maiale al guinzaglio nei luoghi di culto musulmani". Ma
Berlusconi che ne pensa? Il progetto di Galan rischia di farlo entrare in rotta
di collisione con il presidente del Consiglio? Replica: "Sto con
Berlusconi da 22 anni; tutto quello che ho realizzato lo devo a lui; come si può
pensare che faccia una cosa contro Berlusconi?". L'emergenza rifiuti. Uno
dei presenti in sala chiede un commento sulla dichiarazione del Presidente
Giorgio Napolitano riguardo gli imprenditori del Nord che avrebbero conferito
illegalmente in Campania rifiuti tossici. "Il Presidente ha detto cose
vere. Chi ha violato la legge deve essere perseguito. Ma la gente veneta non
può essere messa tutta sotto accusa, come pretende di fare Legambiente. Quanto
sta accadendo a Napoli riguarda i rifiuti solidi urbani del territorio. Prima
di questa dichiarazione ero disposto a collaborare con il Governo per una
rapida soluzione del problema. Adesso, non lo sono più". Insomma, niente
rifiuti campani in Veneto. Più chiaro di così. In perfetto "stile Galan".
(Eugenio Garzotto).
( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Pordenone Porte
aperte ai cittadini Partecipazione alle scelte comunali, progetto a Cordenons
CORDENONS. Far partecipare di più e meglio i cittadini ai lavori di
un'amministrazione comunale è uno degli obiettivi che si è posto la giunta di
Cordenons, guidata dal sindaco, Carlo Mucignat. Proprio per raggiungere questo
scopo, l'assessore alle politiche sociali, Laura Sartori, ha lavorato parecchi
mesi per predisporre un regolamento che determinasse modi e criteri di
partecipazione dei cittadini alle decisioni dell'amministrazione comunale. Il
testo del regolamento sarà visionato e discusso in terza commissione martedì e,
una volta licenziato, passerà in consiglio per la sua approvazione definitiva e
attuazione. Con questo strumento, la popolazione potrà individuare quali sono
le necessità per il proprio quartiere, evidenziarlo e poterlo veder realizzato.
La città di Cordenons, in base a questo criterio, viene quindi divisa in cinque
quartieri: Sclavons, Pasch, Villa d'Arco, il centro e Tramit-San Giovanni.
Ognuno di questi quartieri e i suoi residenti vengono chiamati in assemblea
dove possono dar fiato alle proprie proposte. Ognuna di queste sarà passata al
vaglio degli uffici per determinare la fattibilità tecnico-amministrativa e
riproposta all'assemblea la quale potrà riesaminare le proposte e scegliere
quale è più importante da realizzare. Le caratteristiche della proposta devono
prevedere un intervento rivolto alle necessità del quartiere. Le proposte
generali - che potrebbero interessare tutta la cittadinanza - vengono, invece,
prese in considerazione dalla giunta che le realizzerà come opera pubblica
comunale. Anche le proposte di tipo generale ritornano in assemblea e verranno
quindi inserite nel bilancio triennale delle opere pubbliche. "L'obiettivo del progetto - ha spiegato Sartori - è quello
di far sviluppare il senso d'appartenenza e decidere insieme le priorità. In
questo modo la popolazione potrà capire meglio i meccanismi che sottendono al
funzionamento delle istituzioni e della burocrazia". (l.v.).
( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)" del
07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
BERGAMO pag. 2
Alberto Barcella dona a Emma Marcegaglia una bacchetta da direttore d'orchestra
LA PRESIDENTESSA AL DONIZETTI ? BERGAMO ? NONOSTANTE IL PIEDE destro malconcio
a causa di un incidente domestico che le è capitato inseguendo la figlioletta
di 5 anni, Emma Marcegaglia, dopo aver seguito attentamente tutta l'assemblea
seduta in prima fila, alle 17.30 è salita sul palcoscenico del Donizetti,
aiutandosi con una stampella, accolta dal presidente Alberto Barcella. Il quale
aveva in serbo per lei un omaggio: una bacchetta da direttore d'orchestra, simpatico
riferimento al ruolo che la neo presidentessa nazionale Confindustria è
chiamata a svolgere in seno all'associazione. Un ruolo che anche davanti agli
associati bergamaschi Emma Marcegaglia ha dimostrato di saper interpretare in
maniera egregia. Nel suo discorso, durato circa venti minuti, la presidente ha
toccato tutti i temi sui quali l'associazione è impegnata, soffermandosi sulla burocrazia che rende
"problematica" l'attività delle aziende; sull'eccessiva pressione
fiscale che "penalizza soprattutto le piccole e medie imprese"; sul
problema energetico e sulla necessità di iniziare intorno al nucleare un
dibattito "concreto, laico e pragmatico" e sulla riforma dei
contratti, per i quali "ogni cambiamento dovrà essere nella direzione di
aumentare produttività, efficienza e merito". E proprio con
l'obiettivo di preparare al meglio l'incontro sui contratti in programma
martedì con i sindacati, al termine dell'assemblea di ieri Emma Marcegaglia ha
convocato nella sede di Confindustria Bergamo, in via Suardi, un summit a cui
hanno partecipato i vertici dell'associazione.
( da "Giorno, Il (Legnano)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
DOSSIER pag. 11
"Attenzione e sensibilità per l'imprenditoria del nostro territorio"
IL SINDACO ? MARCALLO CON CASONE (Milano) ? "LA NUOVA sede della Cna di
Milano è una grande opportunità per Marcallo con Casone, Comune che nelle
piccole e medie imprese conserva una delle sue migliori risorse. La nostra
Amministrazione punta non solo al rafforzamento delle realtà imprenditoriali,
ma anche al loro sostegno attraverso politiche tese alla
soluzione rapida dei problemi e al taglio della burocrazia in favore dell'efficienza. Per questa ragione le imprese hanno
scelto di restare da noi investendo e non spostandosi in Comuni di maggiori
dimensioni - spiega il sindaco di Marcallo con Casone, senatore Massimo
Garavaglia -. Alla Cna di Milano vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro,
certi di poter condividere l'impegno a favore delle piccole e medie
imprese e della cittadinanza per mantenere sempre alto il livello di gradimento
e aiuto alle aziende". GLI UFFICI di Marcallo - aperti dal lunedì al
giovedì dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 13,30 alle 17,30, e il venerdì dalle 8,30
alle 12,30 e dalle 13,30 alle 15,30 - si collocano strategicamente al confine
con il Comune di Magenta. Per il sindaco magentino Luca Del Gobbo questa scelta
è "la conferma della buona collaborazione fra i Comuni del Magentino e, in
questo caso specifico, fra Magenta e Marcallo. Una scelta al servizio quindi di
un territorio ricco d'imprese, che non potrà non trarre vantaggio dalla
presenza di uno sportello della Cna".
( da "Eco di Bergamo, L'" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Palafrizzoni ha
scelto 13 punti in tutti i quartieri della città Nese, il distributore
installato da Comune e associazioni Per capire quanto la città sia interessata
al prodotto basta osservare, il venerdì mattina, il via vai di persone e le
lunghe code davanti alla vendita di latte fresco nel mercatino di piazza
Pontida. Anziani, ma anche molte mamme pronte con la moneta da un euro per
acquistare un litro di latte. Niente di più facile, genuino ed economico, per
un servizio che è al momento offerto solo una volta alla settimana. Un vero
peccato, tanto che il Comune di Bergamo sta correndo ai ripari con un progetto
di vendita self-service del latte crudo. "Diverse aziende agricole
bergamasche nei mesi scorsi ci hanno chiesto informazioni per installare distributori
di latte sfuso sul territorio cittadino ? spiegano dalla divisione Attività
economiche di Palafrizzoni ?. Da qui è nato un progetto per individuare gli
spazi più idonei per la distribuzione". Sentite le Circoscrizioni, il
lavoro del Sit (Sistemi informativi territoriali) del Comune è stato quello di
una mappatura della città, quartiere per quartiere, localizzando i punti
self-service. Saranno casette di legno dove posizionare il latte sfuso e le
relative bottiglie, con la possibilità di acquistare il prodotto, a un prezzo
indicativo di un euro, direttamente alla spina. In città attualmente c'è una
gelateria in via Corridoni che ha un distributore di latte crudo e a Grumello
del Piano la macchinetta è stata installata nell'azienda agricola Moleri. "Abbiamo
seguito le indicazioni delle Circoscrizioni ? spiegano dal Comune ? e
privilegiato le aree di passaggio, solitamente posizionando i self-service
nelle vicinanze di aree verdi, edicole o scuole, facendo attenzione a non
interferire con attività commerciali già presenti e pensando a zone che
avessero già predisposti gli allacci alle reti urbane necessarie per il
funzionamento del distributore automatico". In tutto 13 aree: in via
Vanoni, alla Conca Fiorita; in via Tremana a Monterosso; a Redona in prossimità
del parco Turani e nella zona tra via Ratti e via Gemelli; in via Borgo Palazzo
e in via Codussi nel quartiere di Santa Caterina. E poi, alla Celadina, in via
Pizzo Redorta; a Boccaleone in passaggio Cascina Alberta, ma anche a Campagnola
nei pressi di via Campagnola e via Quasimodo e nel piazzale della Scienza di
Colognola. Infine in via Caprera nel quartiere di San Tomaso, in via Promessi
Sposi, al Villaggio degli Sposi, e nella zona tra via Pasteur e largo Rontgen a
Loreto. Restano fuori il centro e Città Alta: "Si tratta di aree storiche
e sotto vincolo ? spiegano ancora dal Comune ? e per Città Alta c'è anche una
questione logistica che limita il trasporto e il continuo e necessario ricambio
del latte fresco all'interno dei distributori". Individuate le aree, ora
serve il contatto con le aziende agricole che distribuiscono il latte:
"Dopo molte richieste di informazioni, al momento sono solo due le aziende
che si sono presentate con delle effettive proposte di installazione di
self-service del latte", continuano da Palafrizzoni. Si tratta
dell'azienda agricola Vitali di Arcene e della Locatelli di Cologno al Serio.
"Quest'ultima avvierà a breve il primo distributore a Boccaleone",
continuano dall'Ufficio Attività economiche, che lancia un appello: "Attendiamo
nuove richieste e nuove proposte per coprire tutta la città secondo le aree
individuate". Con altre aziende agricole che sicuramente si proporranno:
"C'è interesse da parte del territorio e da circa un anno e mezzo puntiamo
sulla città ? spiega Mario Scaini, responsabile di "Campagna amica",
settore di Coldiretti che punta sulla valorizzazione dei prodotti del
territorio ?. La burocrazia ci ha frenato, ma sembra che ora i procedimenti siano più
snelli". Con l'aggiunta di un altro distributore: "In progetto c'è
un'installazione nelle vicinanze della nostra sede di via Mangili ? continua
Scaini ? mentre continuiamo ad avere proposte anche sul territorio
provinciale". Al momento sono 13 le aziende agricole associate
Coldiretti con distributore di latte crudo a Caravaggio, Cividate al Piano,
Cologno al Serio (due self-service), Martinengo, Mozzanica, Palosco, Seriate,
Urgnano (due self-service), Treviolo, Alzano e, ultimo, Sotto il Monte. Ma non
solo, dato che ci sono anche distributori attivati da aziende agricole non
collegate a Coldiretti (che tra i suoi soci ha il 70% dei produttori), ma alla
Confederazione italiana agricoltori, all'Unione agricoltori e ai Comitati
spontanei. Ne è un esempio l'iniziativa avviata circa un mese fa a Nese di
Alzano dalle associazioni di volontariato e dal Comitato "Per Nese",
in collaborazione con il Comune che hanno aperto nell'area di parcheggio di via
Europa la casetta del "Milk slot machine" con la distribuzione del
latte dell'azienda agricola Palamini di Pedrengo. Un'iniziativa simile ad altri
paesi dove, come a Scanzo, si formano persino delle code. Dalla stalla al
consumatore, quindi, con la soddisfazione dell'assessore al Commercio Ebe Sorti
Ravasio: "Il latte è un alimento sano e importantissimo per tutte le fasce
d'età ? commenta ?. Questo progetto coniuga qualità e genuinità con un occhio
al portafoglio, aspetto decisamente da non sottovalutare". Fabiana
Tinaglia.
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del
07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
JESI pag. 13 ? JESI
? CLANDESTINO irregolare o vittima della burocrazia? In atte... ? JESI ?
CLANDESTINO irregolare o vittima della burocrazia? In attesa che si chiarisca la posizione di un marocchino di 27
anni, sul suo capo pesa l'accusa di furto aggravato ai danni di un
supermercato. Nei giorni scorsi il giovane era entrato in un centro commerciale
cittadino. Il suo comportamento, però, ha attirato l'attenzione del
personale di vigilanza che non lo ha perso mai di vista. Ad un certo punto il
marocchino, presi in mano alcuni indumenti dagli scaffali, è entrato in un
camerino di prova abiti, uscendone poco dopo senza più niente in braccio. Si è
incamminato verso l'uscita percorrendo la corsia riservata a chi non fa
acquisti, ma qui è entrato in funzione il dispositivo antitaccheggio. Frattanto
il personale del centro commerciale aveva allertato il 112. Una pattuglia ha bloccato
il ventisettenne proprio in prossimità del parcheggio. Sottoposto a
perquisizione, il giovane è stato trovato in possesso di due paia di pantaloni,
una maglia ed una cinghia; oggetti sottratti poco prima nel supermarket, del
valore complessivo di cento euro. I dispositivi antitaccheggio sono stati
successivamente ritrovati all'interno della cabina. Di fronte a tanta mercanzia
non pagata l'extracomunitario è stato tratto in arresto e ieri mattina
accompagnato di fronte al magistrato per il giudizio per direttissima; oltre al
furto, doveva rispondere anche diell'aggravante di immigrazione clandestina,
reato recentemente introdotto dal Governo italiano che, in caso di
colpevolezza, appesantisce la pena. Nel corso dell'udienza il giudice ha
convalidato l'arresto, ma ha rinviato la discussione del processo al prossimo
venerdì poiché il marocchino, attraverso il suo legale, ha asserito di non
essere clandestino poiché, pur non avendo un regolare permesso di soggiorno,
sarebbe stato in possesso di una ricevuta di Poste Italiane attestante la
presentazione della domanda di regolarizzazione della sua posizione in Italia.
( da "Nazione, La (Umbria)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
ORVIETO / CONCA
TERNANA pag. 20 Agriturismo: pochi clienti e scarsi guadagni NARNI SI LAMENTANO
I GESTORI E LANCIANO ACCUSANO AL COMUNE SCARSI GUADAGNI, pochi turisti,
mancanza di promozione, insufficiente il supporto delle istituzioni, carenza di
una cultura imprenditoriale. Il turismo vero in città non è ancora decollato e
il settore agrituristico ne sconta le più gravi conseguenze. Turisti in calo
rispetto agli anni scorsi, prospettive cupe per l'estate, qualcuno ha
addirittura chiuso i battenti in attesa di tempi migliori. I problemi sono
talmente tanti che sarebbe difficile solo stilarne una graduatoria in ordine di
importanza. Si va dalla mancanza di adeguata promozione del territorio e degli
eventi fino all'incapacità da parte dei gestori di costruire un'offerta in
grado di incidere sui flussi di visitatori ed inserirsi nei circuiti che
contano. E poi c'è la burocrazia. "Abbiamo chiuso perché non abbiamo nemmeno l'allacciamento
alla rete idrica", dicono dall'agriturismo Rubini, mentre da Mammarò
accusano il Comune di ritardi. "La ditta che tre anni fa ha vinto
l'appalto per la segnaletica turistica ? dice la proprietaria ? sta
ancora aspettando l'autorizzazione del Comune". E proprio sull'amministrazione
si concentrano le attenzioni più calde. "Basterebbe fare più promozione
degli eventi e del territorio per supportare la nostra offerta", dicono da
La Contea, ma da Colleabramo delle Vigne si lamentano per le tasse troppo alte.
"Paghiamo ? dice Piero Passone ? oltre mille euro l'anno di immondizia e
gli affari sono in netto calo". Ma non tutto è perduto. Alcuni agrituristi
guardano con fiducia al futuro, ma, come fanno notare dal Montanari e da
Fontanella "occorre mettere a rete l'offerta". "Dobbiamo essere
noi a stimolare le istituzioni, sennò che imprenditori siamo?", afferma
Antonello Bonifazi, mentre sempre da Fontanella si dicono fiduciosi sul nuovo
consorzio turistico provinciale che si sta concretizzando. Massimiliano Cinque.
( da "Giornale di Vicenza, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
MONTEBELLO. Tognolo
è il nuovo presidente Artigiani compatti "Rotatoria subito" È la
viabilità il primo pensiero del nuovo gruppo direttivo degli Artigiani di
Montebello. "Il problema più sentito è la carenza di strade - afferma
Mirko Tognolo, neopresidente comunale dell'associazione -. Mi auguro che i
lavori per la costruzione alla mega rotatoria tra la regionale 11 e la
provinciale Valdichiampo, bloccati già da alcuni mesi, possano riprendere al
più presto perché ogni giorno di ritardo costa, in termini di tempo, ore di
coda in fila ai semafori". Va tenuto presente che il tema della viabilità
è piuttosto sentito in zona, non solo a livello di operatori economici, ma
tocca specialmente chi, come capita a molte delle categorie dell'artigianato,
deve spostarsi più volte durante la giornata per svolgere la sua attività.
Tognolo, che esercita la sua attività di dipintore, è stato eletto col vice
Mattia Crosara, tipolitografo, nell'assemblea per il
rinnovo delle cariche sociali dei 150 aderenti alla Confartigianato locale.
"Montebello può considerarsi un'isola felice - aggiunge -, la situazione
dal punto di vista del lavoro è florida e avere una sede staccata
dell'Associazione ci aiuta per la burocrazia". M.G.
( da "Giorno, Il (Milano)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
ECONOMIA &
FINANZA pag. 25 Una giovane potenza a metà strada fra l'Italia e la Cina IL PUNTO
DIECI ANNI FA erano gli italiani a fare shopping di piccole aziende, nel
tessile, a vendere manufatti e impianti industriali della precedente
generazione in India. Considerato mercato affidabile, in crescita, sicuro.
Adesso che Ramon Tata sta per diventare il più importante socio Fiat, che i
Mittal sono i numeri uno dell'acciaio mondiale e Lakshmi uno degli uomini più
ricchi del mondo, come del resto Mukesh e Anil Ambani, nella loro reggia
moderna di Mombay, tutto cambia. Famiglie che producono tutto, dalle machine
alle lavatrici, alle navi; dal tessile al petrolchimico alla finanza, come le
dinastie industriali e feudali coreane e giapponesi. Mentre K.P. Singh, ottavo
nella lista dei più ricchi di Forbes, guadagna nel settore immobiliare. Hanno
l'inglese, lingua e organizzazione statale, un tasso altissimo di
scolarizzazione, i migliori cervelli dell'informatica, il distretto di
Bangalore e quello industriale e finanziario di Mombay. Quindici anni fa erano
agli ultimi posti della competitività con l'Italia. Adesso corrono, nonostante
le contraddizioni sociali e la diversificazione del Paese. Il Pil indiano
cresce di 7 punti l'anno. A questo ritmo, nel
( da "Corriere della Sera" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Spettacoli - data: 2008-06-07 num: - pag: 49 categoria:
REDAZIONALE La polemica Clint era stato attaccato dal collega per il cast del
film sulla battaglia di Iwo Jima Eastwood contro Spike Lee "Io avrei
dimenticato i neri? No, è lui che non sa la storia E ora deve chiudere il
becco" "Ma la storia, l'avrà studiata?" chiede, con quel
sussurro celebre. Clint Eastwood si riferisce a Spike Lee. La domanda di
Eastwood nasce da qualcosa che Lee ha detto del suo film su Iwo Jima, Flags of
our Fathers, mentre curava il lancio del proprio film, Miracle at St Anna, su
un battaglione di neri americani nella Seconda guerra mondiale. Lee aveva
notato l'assenza di afro-americani nel film di Eastwood e aveva commentato con
i giornalisti: "Quella è la sua versione, non esiste una versione
nera". Eastwood non presta il fianco alle critiche di Lee. "Si è
lamentato quando ho girato Bird (la biografia di Charlie Parker, del 1988).
Perché un bianco vorrebbe girare un film così? Perché sono stato io l'unico a
farlo, ecco perché. Poteva farlo lui. Ma lui stava girando qualcos'altro".
Riguardo Flags of our Fathers, osserva Eastwood, sì, c'era effettivamente un
piccolo distaccamento di soldati di colore a Iwo Jima, facevano parte della
compagnia addetta alle munizioni, "ma non sono stati loro a issare la
bandiera. La storia riguarda Flags of our Fathers, la celebre foto di un gruppo
di soldati americani che innalza la bandiera, ma i soldati neri non vi presero
parte. Se io ci metto un attore afro-americano in mezzo a loro, la gente
direbbe, "Questo si è bevuto il cervello", va contro la realtà
storica". Lee non ha motivo di reclamare la presenza di afro-americani
nemmeno nel prossimo film di Eastwood. Changeling si svolge a Los Angeles
durante la Depressione, prima ancora che la compagine stessa della città
venisse alterata dal grande influsso di neri. "Allora che cosa devo fare,
mettermi a spiegare come stavano le cose? - brontola Eastwood -. Trasformare il
film in una pubblicità per le pari opportunità? Non faccio questi giochetti. Il
film rispetta la mia lettura storica degli eventi, punto. Quando invece faccio
un film al novanta per cento nero, come Bird, allora impiego al novanta per
cento attori neri". Eastwood fa una pausa a effetto - una volta avrebbe
segnato il tempo, sputando il sigaro e sollevando indietro la falda del poncho
- e offre un ultimo suggerimento al più celebre regista nero del cinema
americano. "Un tipo come lui dovrebbe chiudere il becco". Clint
Eastwood sa come gestire le polemiche. Quattro anni fa, il suo film di pugilato
Million Dollar Baby, che gli fruttò due Oscar, per miglior film e miglior regia
(per un totale di cinque statuette, tra cui due per Unforgiven e un precoce
riconoscimento alla carriera che risale addirittura al 1995), fu attaccato da
movimenti evangelici, che criticarono il "suicidio assistito" di un
atleta paralizzato. "C'era chi non aveva nemmeno visto il film e sosteneva
che era a favore dell'eutanasia, ma non è affatto vero - afferma Eastwood - Se
si fosse chiesto a Frankie (il personaggio del film), "Credi nell'eutanasia?",
probabilmente avrebbe risposto di no. Ma in quelle circostanze le cose stavano
così. Circostanze tragiche". E 37 anni fa, Clint Eastwood fu la star di un
film che da allora non ha smesso di sollevare polemiche, e che rappresenta
l'oggetto della nostra conversazione di oggi. Dirty Harry, il film che secondo
molti liberal esaltava la giustizia sommaria, esce in questi giorni in dvd,
assieme agli altri della serie ( Magnum Force, The Enforcer, Sudden Impact e
The Dead Pool), in occasione dell'85Ë?anniversario della Warner Brothers. Dirty
Harry - la storia di un poliziotto che se la prende con la burocrazia e preferisce dar la caccia ai criminali seguendo il suo istinto
- è stato talmente imitato che è difficile oggi immaginare l'ondata di
vituperio che lo accolse all'epoca. Il critico del New Yorker, Pauline Kael, lo
bollò di "fascista" e altri recensori levarono un coro di proteste:
si chiedevano se puntare una Magnum
( da "Corriere della Sera" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere della Sera -
NAZIONALE - sezione: Lettere al Corriere - data: 2008-06-07 num: - pag: 41
categoria: REDAZIONALE Risponde Sergio Romano L'ALLARGAMENTO DELL'UE TROPPI
SOCI, TROPPA FRETTA Sono dell'opinione che l'Unione europea abbia deciso con
troppa leggerezza l'allargamento a Est, consentendo l'ingresso di 12 nuovi
Paesi in appena tre anni. L'importanza di quell'allargamento sotto il profilo
geopolitico ha messo in secondo piano la necessità di tenere sotto controllo i
nuovi flussi di popolazioni che si sarebbero liberati, o comunque la fretta non
ha dato tempo di predisporre adeguate misure di polizia per la criminalità e
misure di carattere sociale per l'integrazione. Adesso che le conseguenze si
sono rivelate in tutta la loro carica emotiva, si è scatenato il peggiore dei
giochi possibili fra Stati membri: quello delle reciproche accuse. E mi sembra
grave che i rapporti siano diventati complicati non solo con la Romania. Se
c'erano perplessità sulla reale consistenza politica di quel progetto, adesso
ne abbiamo una deludente prova. Mi piacerebbe sapere la sua opinione al
riguardo e in particolare se le prospettive di lungo termine di un'alleanza
mediterranea possano concorrere a placare la polemica in atto. Fabio
Pietribiasi Vicenza Caro Pietribiasi, F ra i membri della Comunità europea vi
sono sempre stati dissidi e divergenze. Vi fu una fase particolarmente critica
quando la Francia di de Gaulle disertò per alcune mesi le riunioni comunitarie
e provocò la crisi della "sedia vuota". Vi fu l'offensiva di Margaret
Thatcher contro la politica agricola comune che si concluse con la concessione
alla Gran Bretagna di condizioni più favorevoli. Vi furono sulle più diverse
questioni veti incrociati che ritardarono di parecchi mesi l'approvazione del
bilancio. Ma lei ha ragione quando osserva che l'allargamento del 2004 e
l'ingresso di altri due Paesi nel 2007 hanno considerevolmente peggiorato il
clima dell'Unione. Sarebbe stato possibile affrontare il problema
dell'allargamento con un diverso calendario? All'inizio degli anni Novanta,
sino alla firma del Trattato di Maastricht per la creazione dell'unione
monetaria, vi furono lunghe discussioni sul modo in cui la Comunità avrebbe
dovuto trattare gli "orfani" del-l'Urss, abbandonati come trovatelli
di fronte alla porta della nostra casa. Avremmo dovuto dare priorità
all'allargamento per creare il più rapidamente possibile una comunità di Paesi
democratici? O avremmo dovuto "approfondire" anzitutto la nostra
unione e accogliere i nuovi candidati soltanto in un secondo tempo? Fu questa,
pur senza dirlo esplicitamente, la decisione adottata. Puntammo
sull'approfondimento dell'Unione e cercammo di aiutare gli ex satelliti a
mettere ordine nelle loro case. Sarebbero entrati nell'Ue soltanto dopo avere
collaudato i loro sistemi democratici, ripulito le loro
burocrazie corrotte, riformato i loro sistemi legali e dimostrato al mondo di
rispettare i principi su cui è fondata, sin dalla momento della sua
costituzione, l'unione fra i Paesi dell'Europa occidentale. Creammo in altre
parole due percorsi paralleli di cui il primo (quello dell'unione
economico-monetaria) avrebbe dovuto correre più rapidamente del secondo.
Se ci fossimo attenuti a questa linea, i nuovi membri sarebbero entrati in una
organizzazione fortemente integrata, dotata di buone regole istituzionali,
capace di accogliere nuovi membri anche e soprattutto perché capace di
governare se stessa. Ma improvvisamente, soprattutto dopo l'avvento di Romano
Prodi alla presidenza della Commissione, la strada dell'allargamento cominciò a
essere più rapida e scorrevole di quella dell'approfondimento. Invece di
scrivere le nuove regole istituzionali dell'Unione prima di aprire le nostre
porte ai nuovi arrivati, invitammo a scriverle insieme a noi alcuni Paesi che
non avevano tradizioni europeiste ed erano soprattutto interessati a
salvaguardare gelosamente la loro sovranità nazionale. Il risultato di questo
errore fu il Trattato di Nizza del dicembre 2000, un accordo che rendeva
l'Unione, di fatto, ingovernabile, una delle peggiori pagine della storia
europea. Il resto, dalla Convenzione europea ai referendum falliti del 2005 e
al Trattato di Lisbona dell'anno scorso, è storia recente. è possibile sperare
che la crisi costituzionale sia stata risolta e che l'Unione europea, quando il
trattato di Lisbona verrà ratificato, possa finalmente cominciare a navigare in
acque migliori. Ma il brusco allargamento e la mancanza sinora di buone regole
istituzionali, hanno reso l'Unione, in questi ultimi tempi, un luogo di
scontri, dissidi, accuse reciproche. Irriducibilmente europeista, mi consolo
dicendomi che abbiamo superato in passato altri brutti momenti e che anche
questo potrebbe essere un esame di passaggio sulla strada di una maggiore
integrazione.
( da "Stampa, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
SOSTEGNO AL CREDITO.
LANGHE E ROERO Assicuratore braidese al vertice di Ascom Fidi Il braidese Luigi
Purcaro, 68 anni, assicuratore, ha sostituito Sergio Vacchetti di Alba (ora
vicepresidente) alla guida dell'"Ascom Fidi Langhe e Roero". È la
società cooperativa di sostegno al credito per operatori di commercio, turismo
e servizi, aderente alla Confcommercio provinciale. "Il 2007 è stato
l'anno con i migliori risultati di sempre - dice Purcaro -: approvate 265
richieste di finanziamento su 270 presentate, con 12,8 milioni di euro di
prestiti erogati. In un momento di crisi del commercio di vicinato (raccoglie
quasi il 40% dei finanziamenti), si tratta di un servizio fondamentale, perché rappresenta l'unica forma di sostegno a cui gli esercenti
possono accedere, con poca burocrazia e tassi agevolati rispetto a quelli medi del mercato: almeno 1,5
punti percentuali in meno". Lo "sconto" è frutto degli accordi
tra Ascom Fidi Langhe e Roero e istituti bancari del territorio. In aumento poi
il numero dei soci: da 3.356 nel 2006 ai 3.457 di oggi. Aggiunge il
neo-presidente: "La speranza nel prossimo triennio è di crescere ancora.
In futuro, secondo le regole europee, dovremmo unirci con gli altri Confidi:
una prospettiva necessaria, ma che non avverrà a breve".
( da "Mattino di Padova, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Provincia Unico team
per 10.000 imprese L'Upa: "Decisi a contare di più" I 4 mandamenti nel
coordinamento con i parlamentari locali CAMPOSAMPIERO. L'Upa dell'Alta
Padovana, 4 mandamenti, 33 Comuni, 10.480 imprese artigiane, si
"confedera" e nomina Paolo Zanin funzionario di area unico
affidandogli il compito di intraprendere ogni iniziativa per contare di più.
Ieri l'annuncio congiunto dei 4 presidenti mandamentali Giuseppe Macchion
(Camposampiero), Antonio Campagnolo (Cittadella), Stefano Toffan (Piazzola) e
Moreno Favaron (Vigonza), del capo ufficio di Camposampiero Roberto Salvi e del
consulente finanziario Alberto Adami. Primo atto, la costituzione di un tavolo
di concertazione coi parlamentari eletti e l'istituzione di una consulta
dell'Alta Padovana. Da Cittadella l'idea che vi facciano parte anche il
Bassanese, il Vicentino e la Castellana: "Facciamo una squadra da
contrapporre al tavolo politico" ha proposto Campagnolo. Puntuale anche
l'elenco delle doglianze raccolte nei 107 incontri con la base, gli
amministratori locali e gli enti. Ne è scaturito un quadro
preoccupante per la categoria: ingabbiata da regole e burocrazia, bloccata da una viabilità vetusta, vessata dal credito e
colpevolizzata negli infortuni sul lavoro. I piccoli artigiani chiedono anche
regole differenti per le loro aziende, che spesso contano appena un paio di
dipendenti, rispetto agli obblighi delle grandi imprese. Tariffe del
costo del lavoro diverse e buste paga dei dipendenti più leggere. L'Alta è un
bacino di peso rispetto alla provincia: vi si concentra il 30% delle attività.
"Nell'ultimo biennio ha avuto un tasso di crescita tendenzialmente in
linea con quello provinciale - ha affermato Favaron - La media degli ultimi 5
anni, invece è superiore. Eppure l'artigianato tira ancora la cinghia. Le
imprese sotto i 10 dipendenti stentano a svilupparsi, il lavoro non cresce. Per
assurdo sono quelle che hanno il più alto tasso di occupazione a tempo
indeterminato, 99 contro
( da "Giornale di Brescia" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Edizione: 07/06/2008
testata: Giornale di Brescia sezione:Libri. Nel nuovo libro-denuncia di Stella e Rizzo i mali che paralizzano il nostro Paese
Questa povera Italia alla deriva Burocrazia, politica, privilegi, soprusi,
ritardi... Un'aula di tribunale. Il malfunzionamento della giustizia è uno dei
nostri mali "Chissà che gran Paese saremmo senza tutti questi difetti,
questi furbi o disonesti in giro, questa burocrazia borbonica e certa politica...". Quante volte ognuno
di noi si è trovato a pensarlo davanti a un'esperienza personale negativa
oppure commentando fatti nazionali. Qualunquismo? Troppo facile eliminare con
una parola ed una supponente alzata di spalle lo sdegno di un cittadino di
fronte, che so, ad una causa civile lunga decenni oppure il malessere di un
aspirante imprenditore che per poter aprire un'attività deve subire il
calvario. Lacci e lacciuoli, privilegi e soprusi, ritardi e incompetenza,
menefreghismo e arroganza... Quanti ostacoli sul cammino dello sviluppo
sociale, economico, culturale dell'Italia. Oddio, non sono soltanto difetti
nostri: ma qui da noi - talvolta con la patria indulgenza spocchiosa che ci
vuole i più originali fra tutti - sono esaltati all'ennesima. Una conferma -
ben al di là delle più pessimistiche visioni - arriva dal nuovo libro di Gian
Antonio Stella e Sergio Rizzo, i due inviati del Corriere della Sera autori de
"La Casta", dedicato ai privilegi dei politici. "La deriva.
Perché l'Italia rischia il naufragio" è un'inchiesta denuncia -
documentata e articolata - sullo stato comatoso di ampi settore del nostro
Paese. Come il libro precedente anche questo è destinato ad avere grande
successo grazie alla scrittura agile ed ironica, ma soprattutto alla carica
esplosiva del contenuto. Basta elencare titoli e sottotitoli dei 17 capitoli:
Quando i cinesi eravamo noi (Solo 270 giorni per fare la Costituzione, 8 anni
per l'Autosole); Sempre più ai padri, sempre meno ai figli (E ogni neonato ha
250mila euro di debito pensionistico); Bolli, sempre bolli, fortissimamente
bolli (Per aprire una trattoria 71 timbri, per una licenza edile 27 mesi);
Infrastrutture: da primi a ultimi (13 anni per un ponte di
( da "Stampa, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
BUROCRAZIA.
SERVONO DUE NULLA OSTA Bimba senza nome La madre aveva scelto di chiamarla Gaia
[FIRMA]SILVANA MOSSANO CASALE MONFERRATO Quando potrà avere ufficialmente un
nome la bimba nata dalla donna in coma si chiamerà Gaia. È quello che la mamma
aveva scelto per lei. Forse così aveva già cominciato a chiamarla mentre la sentiva muoversi
nel proprio grembo. Poi, in seguito allo sciagurato incidente del 20 maggio
scorso, in cui, investita vicino a casa in salita S. Anna, ha battuto la testa
ed è finita in coma, con la sua piccola non ha più potuto parlare. Due giorni
dopo, i medici dell'ospedale di Alessandria, dove è stata ricoverata, hanno
deciso di farla partorire con cesareo indotto. Ma i suoi famigliari e gli amici
ben sapevano che per quella bambina, nata a insaputa della mamma il 22 maggio,
c'era già un nome allegro bell'e pronto, Gaia appunto. E, pare, che nessuno
intenda opporsi a quella volontà, neppure il padre albanese di 30 anni che ieri
mattina, accompagnato dal suo avvocato, Massimiliano Borsalino di Valenza, si è
presentato all'Ufficio Anagrafe di Alessandria e ha avanzato la richiesta di
riconoscimento della bambina. L'avvocato Borsalino fa presente che, prima di
formalizzare l'atto, l'ufficiale dell'Anagrafe deve inviare la pratica al
Tribunale dei minori perché dia l'autorizzazione; in più, ogni volta che la
paternità o la maternità riguarda uno straniero, occorre acquisire anche il
nulla osta dal consolato di appartenenza. Non si sa quanto potrà durare l'iter,
ma potrebbe non bastare una settimana. Nel frattempo, l'avvocato Paolo Casalone
che aveva presentato istanza di affidamento per i nonni naturali della neonata,
attende la risposta dal Tribunale dei minori. La decisione del padre di
riconoscere giuridicamente la bambina non è detto debba essere in contrasto con
la richiesta di affidamento avanzata dai genitori della donna (e, insieme a
loro, dalla sorella e da una cugina), perché l'uomo, come ha detto l'avvocato
Borsalino, "è pronto ad assumersi oneri e diritti di un genitore" e
questo potrebbe voler significare il suo interessamento a incontrare la figlia
secondo orari e date indicate dal tribunale. Altra attesa dolorosa è quella del
risveglio della donna: il suo trasferimento dalla Rianimazione al reparto di
Neurologia viene interpretato come un segnale positivo.
( da "Corriere Alto Adige" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere dell'Alto
Adige - BOLZANO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-06-07 num: - pag: 2
categoria: REDAZIONALE I temi locali Assoimprenditori: troppi balzelli da enti
e Camera di commercio Oberrauch: "Spremuti come limoni" BOLZANO -
"Ormai siamo spremuti come limoni da Stato, Provincia, Comuni e persino
Camera di commercio ". Non ha usato perifrasi Christof Oberrauch,
presidente di Assoimprenditori, ma è andato subito al sodo per esprimere il
disagio degli industriali altoatesini di fronte al carico fiscale. Di fronte ad
una congiuntura internazionale negativa, Oberrauch ha invocato una reazione con
una strategia collaudata: "Ridurre le pretese e rimboccarsi le maniche. è
una ricetta che deve valere per tutti: imprese, politici, parti sociali".
Dopo aver esaminato la situazione nazionale, Oberrauch ha chiarito: "I
salari si possono aumentare a tre condizioni. Se i dati macroeconomici
internazionali sono favorevoli; redistribuendo solo ciò che si è prodotto,
quindi aumentando la produttività; abolendo tasse inique come l'Irap". Per
il presidente degli industriali "in Alto Adige la situazione è migliore rispetto
al resto d'Italia, grazie alla gestione corretta dell'autonomia e alla
concertazione vissuta nei fatti. Ma i sintomi delle patologie italiane ci sono
tutti e si fanno sentire perché terra di confine, con competitor che, pochi
chilometri più a nord, pagano solo il 25% in tasse contro il 60-70%
dell'Italia, e in più hanno terreni a prezzi vantaggiosi, fonti
energetiche meno costose e burocrazia efficiente". Quindi il richiamo agli enti: "Spremono
cittadini e imprese come limoni. Come stupirsi, poi, se le aziende non sono più
competitive sui mercati internazionali? Dobbiamo cambiare rotta: meno tasse e
imposte per tutti, meno Stato e Provincia, più iniziativa individuale.
Occorre abbattere i costi della politica introducendo cariche a titolo
gratuito, come facciamo nella nostra associazione, e aiutare il ceto medio,
oggi escluso dalle agevolazioni sociali". Invito chiaro al presidente
della Provincia: "Ci servono infrastrutture, ma le risorse scarseggiano.
Occorre creatività. Ecco perché sempre più spesso proponiamo soluzioni di
Pubblic Private Partnership ". Luis Durnwalder, presidente della
Provincia, ha raccolto le proposte di Oberrauch e rilanciato: "Noi siamo
pronti a collaborare, ma voi dovete darvi da fare di più. Di grandi opere ne
abbiamo fatte tante, non possiamo costruire all'infinito. Puntate di più
sull'export e su lavori fuori provincia, anche all'estero". Il
Landeshauptmann ha sottolineato: "Siamo autonomi, vero, ma il 70% delle
norme arrivano ormai dall'Unione europea. Possiamo muoverci solo dentro i paletti
fissati dall'Ue e da Roma. Abbiamo ridotto l'Irap di mezzo punti per tutte le
aziende e di un altro mezzo punto per chi rinuncia ai contributi. Stiamo
cercando di ridurre la burocrazia, di abolire i
contributi a pioggia e di creare l'autonomia energetica provinciale. Stiamo
anche avviando la privatizzazione di società a capitale pubblico come Sel,
Brennercom e Hotel Terme". F. E.
( da "Corriere Alto Adige" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere dell'Alto
Adige - BOLZANO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2008-06-07 num: - pag: 2
categoria: REDAZIONALE Marcegaglia: salari legati alla produttività La
presidente: "Contratti nazionali da alleggerire,
meglio trattare in azienda" "Burocrazia e carico fiscale superiori
alla media europea Irap da tagliare come è stato fatto a Bolzano" BOLZANO
- Contratti da rifare, taglio delle tasse e della spesa pubblica, efficienza della
burocrazia, dialogo sul
nucleare, sostegno alle infrastrutture necessarie. Quello di Emma
Marcegaglia, da due settimane presidente di Confindustria, è stato un
intervento a 360 gradi. Applauditissima sin dall'ingresso in sala, allo Sheraton,
l'ospite d'onore dell'assemblea annuale di Assoimprenditori si è presentata,
ieri mattina, con una stampella per una distorsione alla caviglia, rimediata
giocando con la figlioletta ". I contratti "Sembrerebbe che in Italia
vi siano le condizioni per affrontare i problemi, con un governo che ha una
maggioranza chiara e con l'impatto derivato dalla semplificazione del quadro
politico - ha esordito la presidente -. Ma non c'è più tempo e non ci sono più
alibi, nemmeno per noi imprenditori. Non c'è spazio per antipolitica, demagogia
e lamento fine a se stesso ". La prima urgenza, secondo Emma Marcegaglia,
è la riforma del mercato del lavoro: "L'accordo del luglio '93 per certi
versi ha funzionato, ma oggi mostra limiti ed occorre modificare le relazioni
sindacali per legare i salari alla produttività. L'obiettivo non è annullare la
contrattazione nazionale, ma di alleggerirla, spostando quanto più possibile
della parte normativa e retributiva a livello aziendale. Nessuna deroga a
concetti come merito, efficienza e produttività. Altrimenti non ci resta che
delocalizzare". Fisco e burocrazia "La
tassazione reale sulle imprese - ha sottolineato la presidente introducendo il
secondo tema - è superiore alla media europea. Giusto ridurre il disavanzo
pubblico, ma tagliando la spesa pubblica e recuperando l'evasione fiscale.
L'Irap, ad esempio, è una tassa che grava sul numero di occupati: va rimodulata
e resa deducibile. Se l'Alto Adige ha avuto il coraggio di ridurla, altre
Regioni l'hanno aumentata per coprire le spese sanitarie". Marcegaglia
dura sulla burocrazia: "Il numero di leggi e
regolamenti italiani non ha eguali in Europa. Le imprese spendono ogni anno 15
miliardi per far fronte alle esigenze della burocrazia.
E nemmeno le regioni autonome, come Bolzano, sono riuscite a fare di meglio.
Federalismo fiscale? Sì solo se riduce costi e burocrazia".
Strutture ed energia Secondo la presidente di Confindustria "l'Italia paga
un handicap infrastrutturale grave. Abbiamo due grandi progetti per le mani. Il
primo è un piano della logistica integrata che colleghi porti, aeroporti,
ferrovie e interporti. Il secondo è un pacchetto di misure per realizzare opere
pubbliche in tempi brevissimi, dialogando con la gente, magari assicurando
risarcimenti, ma impedendo a tutti i comitati spontanei di bloccare qualsiasi
progetto". Sull'energia ha aggiunto: "Il 90% del gas ci arriva da
Libia, Algeria e Russia, Paesi che talvolta fanno un uso politico
del-l'energia, ma è anche un problema di costi, con un 30-40% di gap con l'Europa.
Ci servono subito 4 o 5 rigassificatori che ci consentano di importare gas
anche da altri Paesi, oltre ad un vero piano di risparmio energetico. Sul tema
del nucleare, anche dopo quanto accaduto in Slovenia, occorre affrontare il
discorso in maniera molto laica e concreta". Felice Espro Star Oberrauch
consegna un mazzo di fiori alla presidente Carismatica Emma Marcegaglia,
presidente di Confindustria.
( da "Corriere Alto Adige" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere dell'Alto
Adige - BOLZANO - sezione: PRIMA - data: 2008-06-07 num: - pag: 1 categoria:
REDAZIONALE Industriali Marcegaglia lancia i salari flessibili Asgb: si può
fare BOLZANO - Grandi applausi ieri per Emma Marcegalia, intervenuta
all'assemblea annuale di Assoimprenditori. La presidente di Confindustria ha
parlato di contratti da rifare, taglio delle tasse e della
spesa pubblica, efficienza della burocrazia, dialogo sul nucleare, sostegno alle infrastrutture necessarie.
"Sembrerebbe - ha detto - che in Italia vi siano le condizioni per
affrontare i problemi, con un governo che ha una maggioranza chiara e con
l'impatto derivato dalla semplificazione del quadro politico. Ma non c'è
più tempo e non ci sono più alibi, nemmeno per noi imprenditori. Non c'è spazio
per antipolitica, demagogia e lamento fine a se stesso". La prima urgenza,
secondo Emma Marcegaglia, è la riforma del mercato del lavoro: "L'accordo
del luglio '93 per certi versi ha funzionato, ma oggi mostra limiti ed occorre
modificare le relazioni sindacali per legare i salari alla produttività.
L'obiettivo non è annullare la contrattazione nazionale, ma di alleggerirla, spostando
quanto più possibile della parte normativa e retributiva a livello
aziendale". Scettici i sindacati: "I salari sono nazionali,
altrimenti spacchiamo il mondo del lavoro". A PAGINA 2 Espro.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-06-07 - pag: 2 autore: Le testimonianze
degli imprenditori. I vincoli: burocrazia, relazioni industriali, scarso spazio al merito "Così
l'Italia frena gli investimenti" Franco Vergnano SANTA MARGHERITA LIGURE
Dal nostro inviato L'Italia non riesce ad attirare gli investimenti esteri. Tra
i motivi che frenano le multinazionali a localizzarsi in Italia c'è anche la
scarsa flessibilità del nostro sistema. La prima tavola rotonda
dell'incontro di Santa Margherita è servita a fare il punto con imprenditori e
top manager di modelli, esperienze e prospettive delle imprese nell'era della
flessibilità. Alessandro Profumo ha detto che una parte del lavoro di back
office di Unicredit potrebbe essere localizzato in Italia invece che in
Polonia. "Per fare questo – ha detto il Ceo dell'istituto di credito – mi
basta la vicinanza di un aeroporto e una connessione internet e banda larga. Ma
se localizzo il centro in Calabria, per esempio, ho più o meno gli stessi costi
di Milano. E questo è assurdo. Con il risultato che il gruppo è costretto a
investire in un altro Paese europeo. Se ci fosse la possibilità di fare
contratti in deroga, forse quei posti di lavoro resterebbero in Italia".
Un tasto analogo è stato toccato da Vincenzo Giori, a.d. di Siemens Italia.
"Dovevamo fare nuovi,forti investimenti in alcuni impianti – ha denunciato
–ma per essere ammortizzati avevamo bisogno del terzo turno e del lavoro
distribuito su sette giorni. Il lungo negoziato con il sindacato non ci ha però
permesso di presentare alla capogruppo condizioni accettabili. E di conseguenza
quei posti di lavoro sono andati all'estero". Due casi che hanno spiegato
perché l'Italia non cresce. A queste motivazioni Sonia Bonfiglioli, che guida
il gruppo di famiglia con 3mila persone nel mondo, ha ricordato come l'Italia
proprio non si riesce a considerare, e valutare, in maniera positiva il merito.
Ma qualche eccezione c'è, come ha raccontato Luca Rossi, managing partner di At
Kearney. "Noi tutti gli anni – ha spiegato il giovane manager –
distribuiamo bonus consistenti a tutti i collaboratori. Ovviamente la
precondizione essenziale è che ci siano i risultati". Anche Mario Moretti
Polegato ha insistito su questo tema: "Il futuro del Paese e delle nostre
aziende – ha detto il fondatore della Geox – dipende in larghissima misura
dalla valorizzazione delle risorse umane. A cominciare dal saper far entrare i
manager nelle aziende di famiglia. Su questo versante devo dire che il family
business italiano deve aggiornarsi anche sul piano culturale ". Pure
Massimo Giordana, a.d. della Diws, ha raccontato la positiva esperienza di un'azienda
che è riuscita a inserire nel premio di risultato una serie di indicatori molto
attuali. Come ad esempio l'aggancio del bonus al livello di "infortuni
zero". REGOLE E CRESCITA Giori (Siemens): sul terzo turno il tavolo è
stato aperto troppo a lungo Moretti Polegato: le aziende di famiglia devono
rinnovarsi.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Corriere del
Mezzogiorno - LECCE - sezione: LECCE - data: 2008-06-07 num: - pag: 5
categoria: REDAZIONALE Il rilancio La vicesindaca Poli Bortone ha presentato i
progetti per il recupero e la valorizzazione delle marine leccesi Il Comune
inaugura il faro di San Cataldo La cerimonia si svolgerà il 27 giugno. A
Ferragosto in programma il Carnevale Palazzo Carafa convoca una conferenza di
servizi per l'affidamento dei servizi sul territorio. Via al progetto per la
pulizia degli arenili LECCE - Ci sarà perfino un carnevale il giorno di
Ferragosto. E poi, tornei sportivi, mercatini del gusto e dell'artigianato,
servizi vari sulle spiagge libere. Questo e molto altro si annuncia sulle
Marine leccesi già a partire del-l'estate 2008, che inizia ufficialmente il 15
giugno. Lo ha annunciato, ieri mattina, nell'aula consiliare di Palazzo Carafa,
la vice sindaca di Lecce, Adriana Poli Bortone, titolare anche della delega
alle Marine. Con lei, l'assessore ai Lavori pubblici, Severo Martini, quello
allo Sport, Massimo Alfarano, il dirigente del settore Strategie territoriali e
Patrimonio, ingegner Nicola Elia, e tutto lo staff di tecnici comunali che ha
lavorato all'elaborazione della pagina del sito web del Comune di Lecce
dedicata appunto alle Marine. L'incontro con la stampa e con una ventina di
titolari dei lidi leccesi, infatti, era stato convocato proprio per la
presentazione del nuovo servizio sul web. I progetti La prima iniziativa
annunciata dalla senatrice Poli Bortone riguarda la convocazione, la prossima settimana,
di una conferenza dei servizi per il rilascio di alcune autorizzazioni.
"Qualche tempo fa spiega la vice sindaca - il Comune ha pubblicato un
bando per la gestione dei servizi sulle spiagge libere. Hanno risposto in circa
50 e, poiché si tratta anche di creare dei posti di lavoro, vogliamo che la burocrazia non rallenti l'iniziativa dei privati". I servizi indicati
nel bando riguardano la vendita di bibite, l'affitto di ombrelloni e sedie, il
noleggio di bici e altro ancora. La vice sindaca annuncia poi l'inaugurazione
del nuovo faro di San Cataldo per il giorno 27 giugno, le tappe del festival
della canzone leccese nelle Marine, il Carnevale a Ferragosto con tutte
le scuole di ballo, le olimpiadi delle Marine con organizzazione di incontri e
tornei di sport vari. "Mi piacerebbe, poi - aggiunge la senatrice di An -
organizzare una giornata del turista, una o due volte al mese, una sorta di
fiera nella quale far conoscere i nostri prodotti tipici, sia gastronomici che
artigianali. Sarebbe una vetrina importante per le nostre aziende, e non
approfittare del periodo estivo sarebbe davvero un peccato". I servizi La
vice sindaca informato poi gli operatori che è stata stipulata una convenzione
per la pulizia dell'arenile tre giorni a settimana. "Chiedo a voi - dice
Adriana Poli Bortone rivolgendosi ai titolari degli stabilimenti balneari - di
segnalare qualsiasi disservizio perché la pulizia ha un costo e vogliamo che
funzioni al meglio". Gli operatori saranno anche chiamati a segnalare
qualsiasi evento o manifestazione che sarà poi inserita sulla pagina web
dedicata alle Marine, così come dovranno raccordarsi con l'assessorato allo
Sport per redigere un unico calendario delle manifestazioni sportive. "Ci
sono moltissimi turisti - dicono gli operatori - che scelgono il luogo di
villeggiatura anche sulla base dell'offerta nel campo dello sport". Il
sito web Infine, la pagina web, vera ragione dell'incontro. Vi si accede dal
portale del Comune di Lecce attraverso il link "Lecce e le sue
marine". Da lì, si accede poi alle sezioni dedicate a ciascuna località
(San Cataldo, Frigole, Torre Chianca, Torre Rinalda, Casalabate), all'interno
delle quali ci sono informazioni su orari dei bus, farmacie, pronto soccorso,
pro-loco, chiese, stabilimenti balneari, hotel e ristoranti. In seguito, ci
sarà anche un forum, per dialogare direttamente con i turisti, e una sezione
dedicata alle news. Francesca Mandese Una immagine di San Cataldo, marina di
Lecce (foto Fabio Serino) L'appello Poli Bortone: "I titolari degli stabilimenti
balneari segnalino eventuali disservizi per i turisti".
( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2008-06-07 - pag: 25 autore: Il presidente
Oberrauch denuncia gli svantaggi competitivi "Fisco e burocrazia frenano le imprese dell'Alto
Adige" Claudio Pasqualetto BOLZANO Christof Oberrauch, presidente di
Assoimprenditori di Bolzano, è andato diritto sull'obiettivo con un'immagine
agreste: nei Paesi vicini le imprese sono considerate, nella peggiore delle
ipotesi, vacche da mungere e quindi vengono "allevate bene ed in
salute", in Italia si continua a ritenerle alla stregua di
"criminali o bestiame da macello". All'assemblea degli industriali
altoatesini, presente la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, si è
avuta netta la percezione di ciò che "brucia" prima di ogni altra
cosa: la competitività. Una competitività difficile da mantenere quando – come
ha ripetuto Oberrauch – al di qua dellafrontiera le Pmi continuano a pagare
imposte che pesano per il 60-70%, mentre appena al di là non si va oltre il
25%. E poi ci sono i prezzi dei terreni più convenienti, l'energia che costa
meno, regole più semplici ed una burocrazia di gran
lunga più veloce ed efficente. La collaborazione non manca certo con la
Provincia autonoma, "ma il problema è che tutti gli enti pubblici non
esitano a spremere cittadini ed imprese come limoni". "Dobbiamo
cambiare rotta – ha detto il presidente di Assoimprenditori – meno tasse ed
imposte per tutti, meno Stato e Provincia, più iniziativa individuale ". E
poi sostegno alla famiglia, interventi su produttività e reddito, meritocrazia.
L'Alto Adige che corre abbondantemente più della media italiana, che ha tassi
di disoccupazione sotto il livello fisiologico, esporta però ancora poco ed ha
bisogno di trovare strade nuove per una ulteriore crescita e per tenere il
passo di Austria e Germania. Un passo avanti è stato fatto con il taglio di
mezzo punto di Irap che diventa un punto per le imprese che rinunciano ad altre
sovvenzioni pubbliche, "una manovra che ci è costata 30 milioni di
euro" ha sottolineato il presidente della Provincia Luis Durnwalder, ma le
imprese chiedono un'azione più articolata e condivisa. Richiesta e motivazioni
che hanno trovato concorde Emma Marcegaglia soprattutto sui temi della
competitività, della produttività, dell'efficenza, del merito. Parlando delle
spinte federaliste e dell'esperienza di autonomia di Bolzano la presidente di
Confin-dustria ha però affermato, raccogliendo il "meno Provincia" di
Oberrauch, che bisogna fare molta attenzione per evitare che quello che è un
processo giusto ed atteso si trasformi in realtà in una moltiplicazione di
inefficenze e di burocrazia. Si è parlato in assemblea
anche della partita più importante che si sta giocando sul territorio, vale a
dire la realizzazione del nuovo tunnel ferroviario del Brennero. Innocenzo
Cipolletta, presidente di Fs, ha ricordato che è un'opera già avviata, non
certo in discussione; ha confermato il 2020 come termine dei lavori sia per il
tunnel che per l'adeguamento della tratta d'accesso da Verona; ha spiegato che
non ci sono alternative visto che già nel 2015 il corridoio del Brennero sarà
in sofferenza. "Ma sia chiaro fin d'ora -ha detto - che non basta il
tunnel, servono politiche precise che favoriscano il trasporto su ferro".
IL DIVARIO CON L'AUSTRIA "Al di qua della frontiera le Pmi pagano imposte
che pesano per il 60-70% mentre al di là non si va oltre il 25%" Christof
Oberrauch.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2008-06-07 - pag: 13 autore: DALLA PRIMA Le nuove
relazioni industriali La produttività crea, laddove il confronto sindacale si
svolga sulla base di analisi appropriate, un legame tra il miglioramento delle
performance dei singoli con quello dell'intera performance d'impresa, fino a
mettere in campo le strategie di internazionalizzazione o di investimento in
ricerca e sviluppo. E introduce la discriminante del merito che vale sia verso
il talento dei singoli, sia verso quello dell'impresa tutta. I cittadini
elettori hanno scelto con chiarezza: Governo e Parlamento hanno potuto riavere
i loro spazi, nonostante una legge elettorale imperfetta. La politica li userà
per definire la cornice delle scelte pubbliche. Le parti sociali sembrano
rientrare nei ruoli pre-politici e concentrano l'attività nelle materie proprie
della rappresentanza dei cittadini produttori e dei cittadini consumatori. Rientra
in questa nuova dialettica la scelta fatta dal Governo Berlusconi di
alleggerire il carico fiscale sugli straordinari e sui premi: avrà effetti
importanti per le buste paga e potrà aiutare anche le scelte delle parti sul
nuovo sistema di contrattazione. Non è solo nella visione della Confindustria
che il nuovo equilibrio salariale dovrà concentrarsi nelle aziende attraverso
la contrattazione di secondo livello. Anche il sindacato parla di una nuova
stagione che apra più spazi in azienda. Del resto è consapevolezza comune che,
ad esempio, la proliferazione dei settori della
contrattazione nazionale forse sia servita soprattutto a creare e ad alimentare
burocrazie associative ormai superate. Di qui la necessità di accorpare alcuni
comparti. è consapevolezza comune anche l'idea che debba essere il talento a
essere premiato: la trattativa sarà su chi avrà il ruolo per determinare chi e
quanto sia da incentivare. Federica Guidi si proietta verso il mondo
della contrattazione su misura, individualizzata, tailor made. Il sindacato
cerca un ruolo e controbatte che, da solo, il lavoratore non avrà mai una forza
contrattuale equivalente a quella dell'impresa. In realtà per le
professionalità ad alto contenuto qualitativo il mercato offre già oggi le
migliori tutele, ma per i lavoratori a minor "caratura" il sindacato
avrà ruolo – come ha detto ieri Pietro Ichino – solo se riuscirà davvero ad
agire come "intelligenza collettiva". Alberto Orioli.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-06-07 - pag: 7 autore: Per gli illegali
sanzione fino a un anno in Francia, Germania e Gb: in realtà si privilegia
l'allontanamento - Spagna come l'Italia Nella Ue il "penale" c'è, ma
la priorità è espellere di Marco Ludovico e Angela Manganaro Q uando la
clandestinità è reato, gli immigrati rischiano fino a sei mesi di carcere in
Gran Bretagna e Olanda, e fino a un anno in Francia, Svizzera e Germania. Negli
Stati Uniti l'ingresso e il tentato ingresso sono puniti con una multa che va
dai 50 ai 250 dollari. Ovunque la priorità è espellere, e
farlo con meno burocrazia possibile.
Senza passare per avvocati e tribunali. L'esempio piùchiaro di questa ambiguità
è la Germania. La legge federale sul soggiorno del 2004 prevede un reato di
ingresso illegale punibile fino a un anno di reclusione e con un'ammenda, ma
pochi avvocati ne sono al corrente. Il reato rimane sulla carta:
l'espulsione scatta subito per chi entra illegalmente nel Paese o non ha
l'autorizzazione, e per chi non ottempera a un ordine di espulsione. In attesa
che si definisca la procedura che porta quasi sempre a un rimpatrio coattivo, i
clandestini rimangono in un centro di detenzione. Ora si vogliono intensificare
i controlli all'ingresso conla rilevazione delle impronte digitali e lo scanner
dell'iride. Anche l'esperienza francese dimostra che il reato di immigrazione
clandestina non è l'arma decisiva che blocca gli ingressi irregolari: ha una
valenza solo simbolica. Secondo il Code de l'entrée et du séjour del 2004, lo
straniero irregolare – perché non ha i documenti, quindi un sans papiers –è
punito con la reclusione fino a un anno e un'ammenda di 3.750 euro. Il giudice,
inoltre, può vietare l'ingresso e il soggiorno per un periodo massimo di tre
anni a chi è condannato per immigrazione clandestina. Il presidente Nicolas
Sarkozy ha deciso di affrontare il problema-clandestini in modo più concreto:
fissando una quota di 25mila rimpatri all'anno da effettuare con voli di linea.
Sarkozy ha dovuto far fronte a numerose proteste –a cominciare dalle compagnie
di bandiera – ma ha tenuto duro su un metodo che è stato utilizzato anche in
Italia dal ministro dell'Interno del II governo Berlusconi, Beppe Pisanu e dal
ministro Giuliano Amato. In Gran Bretagna l'immigrazione clandestina è un
illecito amministrativo e penale. Anche se non ci sono i presupposti per
iniziare un processo,lo straniero irregolare può essere comunque considerato
clandestino ed espulso in via amministrativa, in base all'Immigration Act del
1971. Nel Regno Unito i reati connessi all'immigrazione sono più d'uno:
ingresso illegale ( illegal entry) punito con la reclusione fino a sei mesi e
pena pecuniaria. Le stesse sanzioni sono previste per l'overstaying, quando lo
straniero rimane oltre il tempo consentito in territorio nazionale,e per il
breaching a condition of leave, cioè la mancata ottemperanza a una condizione
particolare contenuta nel permesso di ingresso.Molto più dure le sanzioni per
chi favorisce l'immigrazione clandestina, aiutando lo straniero extra-Ue a
violare la normativa sull'immigrazione ( facilitating the commision of a breach
of immigration law): pena pecuniaria senza la previsione di un limite massimo
e/o la reclusione da 6 mesi a 14 anni. Dal 29 febbraio, le autorità possono
accedere ai locali delle aziende e multare i datori di lavoro che impiegano
clandestini. In Spagna il reato di clandestinità non c'è. è però prevista una
multa che può arrivare fino a 6mila euro. In alternativa,il giudice può
disporre l'espulsione per chi entra o soggiorna illegalmente nella penisola
iberica, e un divieto temporaneo di ingresso che va da tre fino a 10 anni. Il
premier Josè Zapatero ha spinto per la firma degli accordi bilaterali con i
Paesi di provenienza: non solo per i rimpatri ma anche per la formazione in
loco di manodopera da poter impiegare nelle imprese spagnole. L'Immigration and
Nationality Act statunitense prevede pene graduali. Si punisce l'ingresso o il
tentativo con una multa di 50-250 dollari. Se lo straniero ha già subito una
condanna civile per aver evitato ispezioni dell'Ufficio immigrazione, la pena
pecuniaria raddoppia. Le sanzioni diventano più dure se si tenta di entrare o
ottenere l'ingresso, con false dichiarazioni o occultando fatti: processo e
prigione fino a sei mesi. Se c'è recidiva,la reclusione sale a un massimo di
due anni. Rischia di più l'immigrato che si sposa o mette su una finta
attività, per aggirare le leggi sull'immigrazione: carcere fino a 5 anni e
multa di 250mila dollari. Il procuratore generale può ordinare l'espulsione del
clandestino entro 90 giorni: durante questo periodo può decidere di metterlo in
carcere. (Hanno collaborato il network Ius laboris e Transcrime).
( da "Messaggero, Il (Metropolitana)" del
07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Chiudi di LUCA
LIPPERA Dubbi, equivoci, confusione. La spedizione di un milione di lettere
sull'Ici da parte del Comune sta suscitando tra i proprietari interrogativi che
sembravano risolti. L'imposta sulla prima casa è stata definitivamente abolita
dal Governo nei giorni scorsi con un decreto del ministro Tremonti. Ma la macchina della burocrazia capitolina, in attesa della decisione ufficiale, era già in moto
e non si è riusciti a bloccare l'invio delle buste a centinaia di migliaia di
proprietari. L'operazione, costi a parte (si parla di un milione e mezzo di
euro, in parte sprecati), sta confondendo molti romani, specialmente i più
anziani. Il che consiglia di ribadire la novità: l'imposta comunale gli
immobili, per la prima casa, e sempre che vi si risieda, non c'è più e la
cancellazione vale anche per le cosiddette pertinenze, cioè posti auto, cantine
o soffitte. Le buste del Comune contengono una lettera, la guida all'Ici (oltre
30 pagine), e un bollettino in bianco per pagare. C'è, a dire il vero, un
avvertimento esplicito: "Attenzione, nei giorni immediatamente precedenti
la stampa di questo opuscolo... si legge sono state annunciati importanti
novità... Il Governo, come riportano i mezzi di informazione, si appresta ad
abolire l'Ici sull'abitazione principale già da giugno... Le informazioni nella
guida si riferiscono quindi a immobili diversi dall'abitazione principale
(seconde case e terreni)". Ma è bastato il recapito della busta per rinfocolare
le perplessità. Tanto più che il "messaggio" è perentorio sui termini
di pagamento: acconto il 16 giugno, saldo il 16 dicembre. "Perché mi
mandano la lettera si chiedono in tanti se l'Ici non c'è più?". "Il
problema dicono in Comune è che fino a pochi giorni fa non si conoscevano i
dettagli dell'abolizione. Il decreto Tremonti è arrivato sulla Gazzetta
Ufficiale la settimana scorsa. Stampa e spedizione degli opuscoli vengono
preparate con mesi di anticipo. La vecchia amministrazione comunale aveva
predisposto tutto. Bisognava tutelarsi: il provvedimento poteva escludere certi
immobili (le case di lusso, ndr) o indicare modalità particolari (il
proprietario di una prima casa non paga, anche se risiede altrove, se l'ha
concessa a un parente entro il secondo grado, ndr). Non si poteva attendere
l'ultimo momento per far partire gli invii". Ma lo stesso Campidoglio deve
essersi reso conto che la fase di passaggio è quanto meno nebulosa. Tanto che
il Comune ha fatto stampare centinaia di migliaia di locandine con questa
scritta: "Abolita Ici 2008 abitazione principale dice il testo Già
dall'acconto del 16 giugno non si deve più pagare". I manifestini stanno
comparendo ovunque: negli uffici postali, in quelli comunali, sui autobus e
nella metro. L'imposta, è bene ricordarlo, resta in vita per tutti gli immobili
diversi dalla prima casa. "Forse ammette un dirigente comunale ci si
poteva coordinare meglio. Si sarebbero risparmiati i soldi delle lettere e
tanti equivoci".
( da "Tempo, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Stampa Lanciano Rossoneri
attivi ma la speranza resta il ripescaggio LANCIANO Niente di nuovo, con
Lanciano sportiva che attende notizie sul futuro, dall'annuncio del nuovo
allenatore, alla composizione dell'organico, per arrivare alle speranze di un
ripescaggio che in molti ritengono probabile. Franco Oddo e la famiglia Maio
sono in piena fase operativa, con Claudio Di Menno Di Bucchianico, che torna
nel ruolo di segretario, alle prese con la burocrazia del caso. Pagati gli stipendi
di competenza della nuova società, relativi all'ultimo mese e mezzo di
campionato, è stata inviata in Federazione tutta la documentazione necessaria
all'affiliazione, passaggio fondamentale affinchè la Virtus Lanciano possa
iscriversi nel mondo dei professionisti. Solo una prassi, visto che il
rischio che il progetto vada a monte solo per scelta della Figc non è da
prendere nemmeno in considerazione.
( da "Tempo, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Stampa Il punto di
ANNA MAZZONE * Europa al centro per uscire dall'impasse L'Europa al centro.
Potrebbe essere questo il fil rouge del nuovo governo. L'Italia sembra essere diventata
più consapevole e sensibile ai grandi temi internazionali ed europei. Il summit
della Fao che si è appena concluso lo conferma. In un momento cruciale, in cui
le previsioni economiche per gli anni a venire sono sempre più nere, è proprio
il "cappello" europeo che può aiutarci ad uscire dall'impasse. Lo ha
compreso molto bene il presidente francese Nicolas Sarkozy, che ha approfittato
dei riflettori di Roma per lanciare il nuovo sito dell'Eliseo sul semestre
francese che inizierà a luglio, e lo sa bene anche Berlusconi, che proprio con
Sarkozy ha trovato molti punti di contatto e una visione comune sul fronte
caldo dell'immigrazione, sulla quale non a caso si pensa ad un
"patto" europeo e a norme più stringenti contro l'immigrazione clandestina,
ad una doverosa stretta sulle regolarizzazioni di massa e ad un sistema di
espulsioni più semplice ed efficace. In tutto questo, l'Europa ha chiaramente
un ruolo centrale, a cominciare dalla circolazione delle informazioni per
garantire la sicurezza dei suoi 500 milioni di cittadini. Ecco che, dunque, il
Parlamento europeo non è più solo un parcheggio dorato, ma un luogo dove
vengono sempre più prese decisioni cruciali per il nostro futuro. La fame che
batte alle porte del Vecchio Continente, la sfida delle tigri asiatiche, la
crisi dei subprimes americani; sono solo alcuni dei punti che rendono gli
europei così insicuri e che bloccano, di fatto, il dinamismo dell'Unione. Così
sostiene anche il Nobel per l'Economia Edmund Phelps che dalle colonne del
nuovo semestrale "Anthill.eu" sprona il Continente a darsi una scossa
e a puntare sul commercio, in maniera tale da poter rispondere alla
competizione con i giganti asiatici. L'Europa per lungo tempo è stata il luogo
dei tecnicismi burocratici e delle norme invadenti, puntuali e puntigliose, un
coacervo di istituzioni estremamente burocratizzate, fino al parossismo di una
sclerosi di stampo quasi "mandarino". Oggi, invece, l'Unione è
chiamata a cambiare marcia e non solo economicamente, ma anche - e soprattutto
- politicamente. Una riforma delle sue istituzioni e uno
snellimento della sua burocrazia - come auspicato da Jean-Paul Fitoussi che di
"Anthill.eu" è il direttore scientifico - permetterebbero all'Ue di
rilanciare il suo dinamismo e di uscire dalla stagnazione. Per questo, oggi più
che in passato, l'Europa è sul serio al "centro" delle azioni
politiche di ogni singolo Stato membro. Berlusconi l'ha compreso e così
anche Sarkozy. Il banco di prova sarà il prossimo semestre francese. *
www.formiche.net.
( da "Centro, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Chieti Anagrafe
chiusa per un giorno Orsogna, personale all'osso. Accuse dell'opposizione
ORSOGNA. Ufficio anagrafe chiuso per un giorno. E' bastato lo stesso a
scatenare, martedì scorso, l'irritazione dei cittadini che si sono imbattuti in
un cartello che raccomandava di rivolgersi, ma soltanto in caso di urgenza,
all'ufficio protocollo. Dove gli utenti non hanno però trovato piena
soddisfazione, vista la presenza di un solo addetto assunto con contratto
"a progetto" con compiti diversi. La lamentela è stata raccolta da
Gianfranco Angelini, della lista civica di opposizione "Insieme per Orsogna".
Il suo commento è poco tenero su come l'assessorato al personale gestisce la
macchina comunale, in cui lavora una dozzina tra impiegati e operai al servizio
di oltre 4mila residenti. "Siamo al minimo storico", spiega,
"rispetto a qualche anno fa, quando c'erano almeno cinque impiegati in più
non rimpiazzati dopo il pensionamento. E si trovano così scoperte funzioni
delicate come il protocollo e soprattutto l'anagrafe. Non si può quindi
assegnare a queste mansioni un ingegnere informatico assunto per portare avanti
progetti di automazione che in municipio non sono previsti. Semmai andava
impiegato all'Unione della Marrucina in altre sedi, dove ormai troppi servizi
vengono decentrati mentre Orsogna, il Comune più importante, viene
desertificato. Qui pensano a indire concorsi per i ruoli di
dirigenza, ma nessuno sembra accorgersi che mancano addetti agli uffici chiave.
Non c'è nemmeno una dattilografa per battere i documenti, i segretari devono
fare da sé all'insegna di un masochistico risparmio che ha paralizzato la burocrazia comunale". (f.b.).
( da "Adige, L'" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
L'affondo: "Iniziative
Urbane, occasione persa" TRENTO - Come non era piaciuta a Dellai, non
piace neppure a Schelfi che la partita per il primo lotto dell'ex Michelin in
via Sanseverino (da 120 milioni di euro) sia stata vinta da una cordata
lombarda, che poi peraltro ha reimbarcato una cordata trentina.
"Iniziative urbane, un'occasione persa!" ha esclamato in una
divagazione a braccio, uscendo dalle parole già scritte in relazione. E nel
segno di un neoprotezionismo che forse piacerebbe al ministro dell'economia
Tremonti, il presidente della Federazione trentina ha detto: "L'ulteriore necessaria capacità di sviluppo non è frenata dai lacci
della burocrazia" -
peraltro, poco oltre, dirà "la burocrazia dovrebbe incoraggiare, aiutare, consigliare" - "ma
principalmente dalla oggettiva difficoltà di individuare strade originali e
solide di futuro. Sarebbe bene che là dove innovazione e capacità
imprenditoriale hanno già basi molto solide venissero riconosciute,
facendo in modo - nella misura del possibile, che in Trentino lavorino le
imprese trentine". Una "chiusura" provincialistica che Schelfi
ha voluto controbilanciare con un'apertura sulle forme societarie: "Non è
un privilegio avere un vantaggio fiscale sul reddito accantonato nel patrimonio
indivisibile delle cooperative. Comunque, si estenda pure il vantaggio fiscale
alle altre imprese, alle stesse condizioni: le società di capitale non paghino
le tasse se dimostrano di avere gli stessi scopi mutualistici della
cooperazione". 07/06/2008.
( da "Adige, L'" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Oggi e domani
battesimo dei due partiti Unione e Pd, un matrimonio d'intenti BEPPE ZORZI
(segue dalla prima pagina) La seconda sfida è quella della costruzione della
terza fase dell'autonomia. Essa chiama direttamente in causa la nostra
specificità e i suoi elementi "immateriali". Tre sono cruciali. Il
primo è dato dall'intreccio indissolubile che da secoli lega la nostra storia
con quella del Tirolo. Il secondo elemento nasce dal fatto che il Trentino è
parte di una particolare terra di confine, questa "terra tra le
montagne" a cavallo del Brennero. Infine, l'ultimo elemento ci dice che la
nostra autonomia - si veda l'intervento di De Gasperi nella seduta parlamentare
del 28 gennaio 1948 - è certamente conquista e non privilegio, ma proprio per
questo potrà essere conservata solo a condizione che si dimostri migliore
"della burocrazia statale", ?. migliore "soprattutto per quanto riguarda
le spese". Risulta evidente il fatto che per vincere queste due sfide non
ci potrà essere di alcun aiuto un approccio ripetitivo di esperienze in corso
altrove. La vera domanda è la seguente: "cosa serve oggi al Trentino e al
tempo stesso al Paese in questo mondo sempre più globalizzato?". La
questione si pone anche sul piano dello strumento-partito. Io dico che serve un
partito forte, molto forte: un partito "glocale" forte abbastanza per
misurarsi sia con la globalizzazione sia con la crescente domanda identitaria.
Dobbiamo però prendere atto - anche per gli errori commessi nelle recenti
elezioni politiche - che questo partito "glocale", destinato
naturalmente a divenire casa comune per un trentino su due, non potrà esserci
già a attobre. Ecco allora la necessità politica e storica di immaginare due
fasi. Per un verso, nella prima fase, sarà necessario chiamare a raccolta le
risorse umane e le energie politiche che guardano più naturalmente alle
"reti lunghe" imposte dalla globalizzazione - le reti delle alleanze
e dei flussi di idee, conoscenza e opportunità - dalla cultura alla politica
all'economia, in una dimensione nazionale ed europea che però non perda di
vista quella territoriale. Ma per un altro verso, sempre in questa prima fase,
sarà necessario chiamare a raccolta anche quelle risorse ed energie che si
muovono invece soprattutto nella logica delle "reti brevi" imposte
dal bisogno di identità - le reti della territorialità -, anche qui dalla
cultura alla politica all'economia, in una dimensione "locale" che
però non perda di vista quella nazionale e europea e dunque non scada nel
localismo. È chiaro, a questo punto, che la nascita del Pd del Trentino (dove
intendo dare il mio contributo) con l'elezione del suo primo segretario, l'8
giugno (e la ristrutturazione in corso di una più ampia area democratica al di
là dello stesso Pd) va nel senso delle "reti lunghe", mentre il
concomitante formarsi di un'area più "territoriale" - con una prima
importante tappa oggi 7 giugno - va nel senso delle "reti brevi".
Resta il fatto che nella nuova stagione delle interdipendenze, per governare il
Trentino in futuro serviranno entrambe le reti. Da una parte e dall'altra delle
due aree in questione non manca tuttavia chi dice: "mai insieme!".
Nel dire questo si fa generalmente riferimento a due ostacoli: per un verso al
fatto che "insieme" significherebbe, in ultima, convivenza forzata
con questo o quel singolo politico/partito/ex partito; per un altro verso al
fatto che il Trentino ha la sua storia specifica. Resta il fatto che in ottobre
un candidato alla presidenza di questa Provincia si presenterà agli elettori
con un proprio programma di coalizione. Ecco allora che certe obiezioni hanno
un senso solo se la presenza di "questo o quel politico" portasse
fatalmente a infelici deroghe al ribasso sul fronte del ricambio della classe
dirigente o/e ad una soluzione puramente localista, oppure, per contro, ad un
partito locale semplice "sezione" di quello nazionale. Occorre invece
un impegno per un'autonomia politica integrale sul versante provinciale e
regionale in prospettiva euro-regionale e confederazione con quelle forze che a
livello nazionale e europeo intendono effettivamente promuovere un'azione
riformatrice, autonomista e federalista! Qui sta la vera sfida politica negli
anni che verranno: nella costruzione di una euro-regione e quindi di una più
ampia Regione Alpina, senza per questo rinunciare ad un'iniziativa più generale
di accordo politico-istituzionale con le regioni del Nord Italia, per le quali
non ci si può che augurare una forte evoluzione autonomistica. Ma sempre con un
respiro europeo! In futuro saremo obbligati anche a riconsiderare la struttura
interna e i rapporti esterni della "forma partito". All'interno: nel
senso di un assetto federativo incentrato sempre più sui territori e sulle
relative comunità di valle; sull'esterno: costruendo un nuovo approccio con i
mondi vitali del pre-politico, con una forte attenzione verso il momento
formativo e relazionale dei giovani. Occorre poi insistere maggiormente sul
primato dei contenuti rispetto alle etichette ideologiche del passato, anche
quelle di "destra" e di "sinistra". Dove per contenuti
dobbiamo intendere anzitutto un progetto di Trentino futuro che passa attraverso
la III fase della nostra autonomia, nella prospettiva della "regione
condivisa". Beppe Zorzi è consigliere regionale della Margherita e
aderente al Partito democratico 07/06/2008.
( da "Giornale.it, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Prima il no dei
Collettivi di sinistra a Papa Benedetto XVI, poi il no al dibattito sulle
foibe: alla Sapienza di Roma l'intolleranza è di casa in nome di una
"tradizione democratica" che tenta di riproporre schemi antichi,
quelli del "rituale antifascista" degli anni Settanta. Già, brutto
periodo quello, nelle università e nel Paese. con il corollario nel secondo
caso dei manifesti di Forza Nuova strappati dai militanti dei Collettivi di
sinistra, della rissa, degli arresti, delle polemiche e delle accuse. Salvo poi
chiarire (rapporto della Digos) che l'aggressione è partita da sinistra. Ma
stabilire colpe e responsabilità spetta ai giudici. E' il tema
dell'intolleranza travestita da antifascismo, come scrive il nostro Mario
Cervi, a preoccupare. E' il tentativo a questo punto nemmeno tanto mascherato
di ricreare un clima di tensione, di scontro e di odio, a preoccupare. E' il
tentativo di tornare allo schema degli opposti estremismi, ad allarmare.
L'intolleranza si traveste, sbandiera ideali nobili, ma resta intolleranza: di
parte e da parte di pochi. Bene ha fatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a
dire: "Noi dobbiamo lanciare messaggi chiari, ovvero che questi episodi
sono solati, estranei al contesto culturale e storico della nostra città e
della nostra nazione. Questo è il messaggio che deve venire da tutti. Quando si
costruiscono teoremi politici su una rissa tra giovani si comincia ad aprire un
varco e armare le contrapposizioni ideologiche. Bisogna evitare questi schemi e
queste persone vanno trattate come imbecilli fuori dalla storia e dal
tempo". Veltroni invita la destra a "non minimizzare" e dice
(giustamente) che le istituzioni devono stroncare subito l'insorgere della
violenza. Ma quale? quella di una parte o di quella di tutte le parti? penso
voglia dire quella di tutte. forse il "ma anche" stavolta ci sarebbe
stato bene, per evitare fraintendimenti. Cosa che non fa Marco Ferrando, leader
del Partito comunista dei lavoratori: "L'aggressione fascista a La
Sapienza - sullo sfondo del nuovo quadro politico - ripropone il tema
dell'autodifesa come diritto democratico elementare.E. E aggiunge il Ferrando:
"E' necessario che ogni realtà minacciata appronti strutture di
autodifesa, democraticamente designate e controllate". Parole gravi, le
sue che ricordano proprio quegli anni di piombo che la maggioranza degli
italiani vorrebbe consegnare agli archivi della storia. A chi giova strumentalizzare
questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a pescare
nel torbido? Credo a nessuno, una democrazia è tanto più forte quanto è capace
di rifiutare l'intolleranza delle estreme politiche ("frange" si
diceva una volta). Il "giustificazionismo ideologico" stavolta non
pagherebbe, gli italiani hanno scelto un' altra strada. Il dibattito è aperto.
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Commenti Invia questo post a un amico 16May 08 Così le tecnologie ci cambiano
la vita. Dì la tua Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E'
facile immaginare la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi
l'ha vissuta in prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio
condotto da un gruppo di ricercatori britannici ha rilevato che è una
sensazione paragonabile alla "tremarella del giorno delle nozze" o
alla paura di quando si va dal dentista. Addirittura è stato coniato
appositamente un termine medico. "Nomofobia", così si chiama la paura
di rimanere senza portatile ("nomo" è l'abbreviazione di no mobile).
Quale futuro? Non c'è niente da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte
di noi. Della nostra quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i
nuovi mezzi di comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno
vicino? Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice
francese, ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un
cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha
ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un
salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era dell'editoria
digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in occasione del
17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società
dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le vostre idee
e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda il
cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 12 ) " (109 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08 Berlusconi,
Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera
(leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo con
l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd), sono
i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento e nel
Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha riconosciuto il
presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno scettici, ma
parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta rileggere le
parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd: l'asse
Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella
distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e
Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici.
E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra
massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei
giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani)
e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E'
lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a
indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro
alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del
ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia
personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio
non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto
popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico.
C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel
mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo
D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come
racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della
consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri,
Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho
avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve
un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più
l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna
elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito
anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della responsabilità
da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori, perciò vi prendo
in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il paese in
mano". Scritto in Varie Commenti ( 100 ) " (51 votes, average: 2.9
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RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter diventa il
"premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989, Veltroni (Pci,
Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni spera in esiti
migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi l'articolo). Edizione
rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana esperienza partorita a
Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità - fu un fallimento e
l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni diventa "premier
ombra" del "governo dell'opposizione": alla fine dopo trattative
e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no eccellenti (D'Alema e Parisi),
tentennamenti divenuti alla fine un "sì accetto" (Bersani) ed
entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del Partito democratico ha varato
lo "shadow cabinet" di stampo anglosassone. Per ora le analogie
finiscono qui, inutile fare il processo alle intenzioni che sulla carta sono
buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è stata presentata al presidente
Napolitano (che fece parte - Esteri - della prima compagine occhettiana). Certo
è sospetta la fretta con cui Walter si è affrettato a dichiarare "con
D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe essere in due.". Come dire:
non sono io quello che polemizza e fa i distinguo. Insomma ponti d'oro al
D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo importante che deve svolgere"
alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto il centralismo democratico non c'è
più in casa degli ex-post e a-comunisti. Andare avanti, pensare subito alla
direzione del Pd che sarà partorita dall'assemblea costituente. Mentre sprisce
il "caminetto" e nasce il coordinamento dei "nove" che
affiancherà il segretario piddino. Insomma, Veltroni riparte per tentare di
rafforzare la sua non fortissima leadership. Vedremo se anche a sinistra
nascerà davvero il "partito di Veltroni". Scritto in Varie Commenti (
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08May 08 Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul
governo "ombra". Dite la vostra Il governo Berlusconi quater va e
stavolta per i detrattori più accaniti del Cavaliere sarà difficile sostenere
che non c'è niente di nuovo a Palazzo Chigi. Già, perché i ministri (quelli che
contano, con portafoglio) sono solo 12 (9 senza portafoglio ma con la casella
chiave delle Riforme affidata a Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini
nuovi che affiancano ministri già collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra
31 e 40 anni). Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è
riprendere il filo del suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma
molto è cambiato. Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che
potrà contare su un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario
alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci
sono Matteoli e La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23
giorni per mettere a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il
presidente Giorgio Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della
Spagna."). Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace
"decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno
semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più
"decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del
"fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da
"fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla
vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da
poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione
clandestina, rilancio del sistema paese, costi della
politica e della burocrazia,
federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una
volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli
italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora
ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e
le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto
la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto
da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi
problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto,
mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il
governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal
Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò
andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la
maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri),
Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà
(giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo
ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si
aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due
come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in
commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran
Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da
noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche
interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci
sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e
che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da
Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un
punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo
in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare
allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie
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a un amico 05May 08 D'Alema batte un colpo. Contro Walter. E
"L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e
terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è
apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in
Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima
sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di
partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché
la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel
centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve
quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra
Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo
colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si
oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra
radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a
correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali
diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo.
Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale,
fortemente radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei
leader". Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica,
quindi non sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso
perché, tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.".
Così emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare
attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo)
Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora
Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al
congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere
un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche
lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non
sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira
contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta
feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni,
"matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA
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Commenti Invia questo post a un amico 29Apr 08 Quel venticello di Roma che
diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni
Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo
Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha
aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta
senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita
del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato
spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a
volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo lasciato
solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta elettorale i
leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto popolare dal
parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come una sorta di
San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure farebbe meglio a
lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e qualcuno dei suoi,
perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone l'africano",
politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno all'obamismo pare
proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di costruire un grande
partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri in grado, meglio di
lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o dimettersi? Dì la tua
Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo leader Scritto in Varie
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a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da affrontare? Dite la vostra
A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio si fa sempre più acceso, a
fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni Alemanno e di quello del Pd
Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i leader dei partiti. Sicurezza,
campi rom, traffico, periferie abbandonate, futuro di Fiumicino e Alitalia sono
i temi caldissimi della campagna elettorale: domenica e lunedì ci sono i
ballottaggi per Comune e Provincia. Ed è una sfida decisiva. Come hanno detto
Berlusconi, che ha attaccato frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha
sottolineato Fini: "Condizione irripetibile per vincere nella
Capitale". Con Veltroni e i suoi impegnati a difendere la poltrona di
sindaco dopo la sconfitta alle politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma
come? Quali sono le priorità che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la
vostra Scritto in Varie Commenti ( 92 ) " (91 votes, average: 1.55 out of
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Commenti Invia questo post a un amico 23Apr 08 Racconta anche tu la partita
della tua vita Nelle pagine dello sport del "Giornale", otto firme
del nostro quotidiano (direttore Mario Giordano incluso) raccontano la loro
partita della vita, l'incontro di calcio, quell'attimo fuggente fatto di
emozione e di stupore, che ha segnato i loro ricordi legati allo sport più
bello e più popolare del mondo (leggi gli articoli). E voi? Qual è la partita
della vostra vita? Provate a raccontarla diventando per un momento giornalisti
sportivi. Non scrivete troppe righe e buon divertimento. In fondo il mio blog
ha, come sottotitolo, "Cronache di ordinaria quotidianità (ma non
troppo)". Così possiamo per una volta divagare. A proposito, sapete qua è
la mia partita della vita? Inter-Pisa, campionato 1983. Lavoravo a "il
Tirreno" di Livorno e fui inviato a Milano, con il collega Marco Barabotti
a seguire la partita. Rientro in redazione col primo aereo, scrittura di
articoli per lo sport e per l'edizione di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5
del mattino presi un treno per Milano e alle 11 firmai il contratto per
lavorare al "Giornale". Grande partita. A proposito, sono interista,
ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in Varie Commenti ( 19 ) " (129
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Veltroni, Crozza e il "padano" all'amatriciana. Dì la tua Ieri sera
su La7 Maurizio Crozza a "Crozza Italia Live", ha fatto la parodia del
leader del Pd, Walter Veltroni, parlando in una sorta di slang
"padano": "Amici, democratici, el risult de i elesiun merita
un'attenta analisi, diciamo pure una riflesiun". "Io penso,
pacatament, serenament, che noi non abbiamo capito il Nord. Vedete, oggi i più
attenti analisti politici ci dicono nei loro editoriali che noi, noi
democratici, em capì un casu, ma propi nient. Ora, vedete, io lo dico con umilt
, ma anche con un pizzico di franchezza, bisogner tenere conto del risultato,
lavorare sul territorio, costruire sempre di più e sempre meglio. el parti
demucratic. se pò fa. grazie a tucc.". Veltroni "padano"?
Rincorsa alla Lega con il Pd del Nord? Chissà. Tra il dire e il fare. Sul da
farsi in realtà è già scontro tra Prodi e Cofferati, ad esempio. Cofferati il
realista che a Bologna ha scelto da tempo una linea dura sulla legalità ed è
andato allo scontro frontale con la sinistra in Comune. Certo che sul tema
Veltroni dovrà applicarsi e molto: partendo dal terreno della legalità, dei
clandestini, dei campi rom, della sicurezza. Perché come ha sottolineato
Letizia Moratti, sindaco di Milano, proprio al "Giornale", quando lei
sollevò in tempi non sospetti il tema della sicurezza, Walter al Viminale
davanti agli altri sindaci le disse che non si poteva agitare il tema della
sicurezza come come una bandiera politica. Salvo poi - nota la Moratti - pochi
giorni dopo dire che siamo seduti su una polveriera. Come ha fatto in tv
Crozza, il leader del Pd, non può scegliere per convenienza il panettone, assaggiarlo
e poi dire che sono meglio i bucatini all'amatriciana. O viceversa. Qual è il
Veltroni vero? Gli elettori l'hanno già detto. Su temi come sicurezza e
legalità non si scherza. Lo ha scritto anche il "Riformista" toccando
il tema del ballottaggio a Roma: se il Pd e Rutelli perdono e diventa sindaco
della Capitale Alemanno, Veltroni sarà un leader dimezzato. "Con che
faccia - scrive il giornale - andrà a spiegare, a Milano come a Venezia, come
si vince?". Lo farà parlando "padano" o "romano"?
GUARDA IL VIDEO DI CROZZA-VELTRONI Scritto in Varie Commenti ( 57 ) " (58
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precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano
"adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli
articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (37)
Ultime discussioni Alberto Taliani: Caro Traumarcello, guardi che una delle
foto è sul mio post nel blog, altri giornali... Traumarcello: Guardi, io sono
certamente più di parte di lei, Alberto, quindi mi corregga se sbaglio: di foto
ne... mimma suraci: La Sapienza ostaggio delle sinistre,che insistono ergendosi
a giudici supremi,ignorando i risultati... giovanna 57: Una Università pubblica
dove si impedisce al Papa di parlare, dove hanno accesso per interpretare la...
remo Odense Danimarca: Questa gente che pensa di essere più intelligente degli
altri solo perchè sono della... I più inviati Sayed, primo risultato della
mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della
condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter
diventa il "premier ombra" - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare".
Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails
Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Carabiniere
ucciso nel Salernitano: tre in manetteTremonti: avanti con Robin Tax e
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TocqueVille June
( da "Giornale.it, Il" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Prima il no dei
Collettivi di sinistra a Papa Benedetto XVI, poi il no al dibattito sulle
foibe: alla Sapienza di Roma l'intolleranza è di casa in nome di una
"tradizione democratica" che tenta di riproporre schemi antichi,
quelli del "rituale antifascista" degli anni Settanta. Già, brutto
periodo quello, nelle università e nel Paese. con il corollario nel secondo
caso dei manifesti di Forza Nuova strappati dai militanti dei Collettivi di
sinistra, della rissa, degli arresti, delle polemiche e delle accuse. Salvo poi
chiarire (rapporto della Digos) che l'aggressione è partita da sinistra. Ma
stabilire colpe e responsabilità spetta ai giudici. E' il tema
dell'intolleranza travestita da antifascismo, come scrive il nostro Mario
Cervi, a preoccupare. E' il tentativo a questo punto nemmeno tanto mascherato
di ricreare un clima di tensione, di scontro e di odio, a preoccupare. E' il
tentativo di tornare allo schema degli opposti estremismi, ad allarmare.
L'intolleranza si traveste, sbandiera ideali nobili, ma resta intolleranza: di
parte e da parte di pochi. Bene ha fatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a
dire: "Noi dobbiamo lanciare messaggi chiari, ovvero che questi episodi
sono solati, estranei al contesto culturale e storico della nostra città e
della nostra nazione. Questo è il messaggio che deve venire da tutti. Quando si
costruiscono teoremi politici su una rissa tra giovani si comincia ad aprire un
varco e armare le contrapposizioni ideologiche. Bisogna evitare questi schemi e
queste persone vanno trattate come imbecilli fuori dalla storia e dal
tempo". Veltroni invita la destra a "non minimizzare" e dice
(giustamente) che le istituzioni devono stroncare subito l'insorgere della
violenza. Ma quale? quella di una parte o di quella di tutte le parti? penso
voglia dire quella di tutte. forse il "ma anche" stavolta ci sarebbe
stato bene, per evitare fraintendimenti. Cosa che non fa Marco Ferrando, leader
del Partito comunista dei lavoratori: "L'aggressione fascista a La
Sapienza - sullo sfondo del nuovo quadro politico - ripropone il tema
dell'autodifesa come diritto democratico elementare.E. E aggiunge il Ferrando:
"E' necessario che ogni realtà minacciata appronti strutture di
autodifesa, democraticamente designate e controllate". Parole gravi, le sue
che ricordano proprio quegli anni di piombo che la maggioranza degli italiani
vorrebbe consegnare agli archivi della storia. A chi giova strumentalizzare
questi episodi per interessi di parte politica? A chi giova tornare a pescare
nel torbido? Credo a nessuno, una democrazia è tanto più forte quanto è capace
di rifiutare l'intolleranza delle estreme politiche ("frange" si
diceva una volta). Il "giustificazionismo ideologico" stavolta non
pagherebbe, gli italiani hanno scelto un' altra strada. Il dibattito è aperto. Scritto
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questo post a un amico 16May 08 Così le tecnologie ci cambiano la vita. Dì la
tua Vi è mai successo di dimenticare il cellulare a casa? E' facile immaginare
la sensazione che avete provato, perché la maggioranza di noi l'ha vissuta in
prima persona. Ci si sente persi. Vulnerabili. Uno studio condotto da un gruppo
di ricercatori britannici ha rilevato che è una sensazione paragonabile alla
"tremarella del giorno delle nozze" o alla paura di quando si va dal
dentista. Addirittura è stato coniato appositamente un termine medico.
"Nomofobia", così si chiama la paura di rimanere senza portatile
("nomo" è l'abbreviazione di no mobile). Quale futuro? Non c'è niente
da fare. Dobbiamo ammetterlo. La tecnologia fa parte di noi. Della nostra
quotidianità. Ma dove stiamo andando? Quali saranno i nuovi mezzi di
comunicazione e quale ruolo ricopriranno in un futuro più o meno vicino?
Possible. ou probable Il Gruppo Editis, una prestigiosa casa editrice francese,
ha proposto il suo punto di vista attraverso la realizzazione di un
cortometraggio intitolato "Possible ou probable". Il film, che ha
ricevuto il Laurier di bronzo al festival di Creusot, si propone di fare un
salto in avanti nel tempo. Nella vita di una giovane coppia nell'era
dell'editoria digitale. Di' la tua Editis apre il dibattito. Il Giornale.it, in
occasione del 17 maggio, giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della
Società dell'Informazione, segue lasciando a voi lo spazio per esprimere le
vostre idee e le vostre riflessioni su quello che è e che potrà essere. Guarda
il cortometraggio (9 minuti) Scritto in Varie Commenti ( 12 ) " (109
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Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 14May 08
Berlusconi, Veltroni e i nemici del dialogo Il discorso di Silvio Berlusconi
alla Camera (leggi il discorso del premier), l'apertura unilaterale al dialogo
con l'opposizione (che è seguita alla telefonata del premier a leder del Pd),
sono i segnali più evidenti che qualcosa sta davvero cambiando, nel Parlamento
e nel Paese. Aggiungiamoci anche il discorso del presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano di alto profilo istituzionale e politico, come ha
riconosciuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Insomma, molti saranno
scettici, ma parlare di avvio di Terza Repubblica forse non è azzardato. Basta
rileggere le parole del premier, il "sì" di Fassino a nome del Pd:
l'asse Berlusconi-Veltroni si rinsalda, su questo punto cruciale, pur nella
distinzione dei ruoli. Ma non sono tutte rose e fiori, anche Berlusconi e
Veltroni devono fare come Fanfani qualche decennio fa: contare amici e nemici.
E parare i colpi. Soprattutto Veltroni. Sconfitta alle urne la sinistra
massimalista, resta da sconfiggere il partito "giacobino", quei
giustizialisti che sono ripartiti alla carica (vedi il caso Travaglio-Schifani)
e faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote proprio a Veltroni. E'
lui l'anello "debole" che la sinistra giacobina vuole colpire fino a
indebolirlo e condizionarlo. Una prova? La sceneggiata di Antonio Di Pietro
alla Camera: "Noi non abboccheremo, non intendiamo cadere nella tela del
ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla. Conosciamo bene la sua storia
personale e politica". Così ha parlato Tonino, l'ex pm. Ma il bersaglio
non è il Cavaliere. No, lui ha una maggioranza solida, consegnatagli dal voto
popolare. Il bersaglio è Walter, e di Pietro non è certo il suo solo nemico.
C'è un filo che lega il Santoro, Travaglio, Grillo. Tonino punta dritto su quel
mondo e pensa alle Europee del 2009. Come ci pensa su un altro versante Massimo
D'Alema, tornato gran manovratore dentro e fuori il Pd. Del resto, come
racconta Augusto Minzolini sulla "Stampa", alla cerimonia della
consegna della Campanella usata per le riunioni del Consiglio dei ministri,
Prodi ha detto a Berlusconi: "Tu sei un avversario, io i veri nemici li ho
avuti qua dentro.". La battuta ora vale anche per Veltroni. A cosa serve
un'opposizione parlamentare debole in una Paese normale? Peserà di più
l'opposizione nelle piazze? L'apertura di Berlusconi (ma già in campagna
elettorale era stato chiaro) aiuta Veltroni, ma anche l'Italia. L'ha capito
anche Walter: "Occorre il riconoscimento della vittoria e della
responsabilità da parte degli sconfitti ma anche l'equilibrio dei vincitori,
perciò vi prendo in parola: siamo pronti da subito. Ma non pensate di avere il
paese in mano". Scritto in Varie Commenti ( 100 ) " (51 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09May 08 E Walter
diventa il "premier ombra" Dopo Occhetto (Pci poi Pds) nel 1989,
Veltroni (Pci, Pds, Ds, Pd): la storia sembra ripetersi (ovviamente Veltroni
spera in esiti migliori.) e torna il "governo ombra" (leggi
l'articolo). Edizione rinnovata e aggiornata ai tempi di quella lontana
esperienza partorita a Botteghe Oscure che - come ha ricordato Visco all'Unità
- fu un fallimento e l'ex ministro ritiene che ci sarà il bis). Veltroni
diventa "premier ombra" del "governo dell'opposizione":
alla fine dopo trattative e incontri, divisioni e riavvicinamenti, no
eccellenti (D'Alema e Parisi), tentennamenti divenuti alla fine un "sì
accetto" (Bersani) ed entusiasti (Fassino, Franceschini) il leader del
Partito democratico ha varato lo "shadow cabinet" di stampo
anglosassone. Per ora le analogie finiscono qui, inutile fare il processo alle
intenzioni che sulla carta sono buone. Tanto che la lista dei ministri ombra è
stata presentata al presidente Napolitano (che fece parte - Esteri - della
prima compagine occhettiana). Certo è sospetta la fretta con cui Walter si è
affrettato a dichiarare "con D'Alema nessun conflitto, perché bisognerebbe
essere in due.". Come dire: non sono io quello che polemizza e fa i
distinguo. Insomma ponti d'oro al D'Alema portatore d'idee nel suo"ruolo
importante che deve svolgere" alla fondazione ItalianiEuropei. Dopotutto
il centralismo democratico non c'è più in casa degli ex-post e a-comunisti.
Andare avanti, pensare subito alla direzione del Pd che sarà partorita
dall'assemblea costituente. Mentre sprisce il "caminetto" e nasce il
coordinamento dei "nove" che affiancherà il segretario piddino.
Insomma, Veltroni riparte per tentare di rafforzare la sua non fortissima
leadership. Vedremo se anche a sinistra nascerà davvero il "partito di
Veltroni". Scritto in Varie Commenti ( 87 ) " (29 votes, average:
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Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 08May 08 Berlusconi e il governo
del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la
vostra Il governo Berlusconi quater va e stavolta per i detrattori più accaniti
del Cavaliere sarà difficile sostenere che non c'è niente di nuovo a Palazzo
Chigi. Già, perché i ministri (quelli che contano, con portafoglio) sono solo
12 (9 senza portafoglio ma con la casella chiave delle Riforme affidata a
Umberto Bossi) e perché sono entrati uomini nuovi che affiancano ministri già
collaudati: 13 new entry (quattro hanno fra 31 e 40 anni).
Continuità-discontinuità, insomma. Il premier è deciso è riprendere il filo del
suo progetto Paese interrotto dai due anni di Prodi, ma molto è cambiato.
Questo sarà davvero il governo del premier, innanzitutto, che potrà contare su
un nocciolo duro di governo che ruota attorno al sottegretario alla Presidenza
del Consiglio Gianni Letta, a Tremonti, Bossi, Maroni. e poi ci sono Matteoli e
La Russa. Poco spazio ai tradizionali giochi di partito e 23 giorni per mettere
a posto tutto, come ha riconosciuto soddisfatto il presidente Giorgio
Napolitano ("Lungaggini? Siamo stati più veloci della Spagna.").
Velocità, azione (ai tempi di Craxi fu coniato l'efficace
"decisionismo"), la scelta bipartitica degli elettori che hanno
semplificato il quadro politico di maggioranza e opposizione rende tutto più
"decisionista" e apre la strada a una nuova stagione del
"fare". Berlusconi su questo è deciso: anche perché da
"fare" c'è davvero molto: pensiamo solo al caso Alitalia o alla
vergogna dei rifiuti in Campania. E poi ci sono "problemini" non da
poco che si chiamano stipendi, carico fiscale, sicurezza, immigrazione
clandestina, rilancio del sistema paese, costi della
politica e della burocrazia,
federalismo. Mali antichi e problemi nuovi. Ecco perché Berlusconi ancora una
volta ha sparigliato le carte. Per "fare", come chiedono gli
italiani, serve un governo del premier (il Cavaliere) più che dei partiti. Ora
ci aspettano i primi cento giorni di "luna di miele" con il Paese e
le responsabilità di governo e maggioranza sono davvero grandi. Intanto
la sinistra litiga sul governo che non ha sul "governo ombra" voluto
da Veltroni (leggi l'articolo). Già perché anche il premier ombra ha i suoi
problemi. Intanto D'Alema e Parisi hanno detto no, Bersani non è convinto,
mentre Fassino ha detto sì per recuperare ruolo e visibilità. Ma serve il
governo ombra? Esperienza di stampo anglosassone già sperimentata nel 1989 dal
Pci poi diventato Pds. Allora non funzionò. lo volle Achille Occhetto quandò
andò in crisi il governo De Mita e subentrò Andreotti (sesto governo) e la
maggioranza era pentapartito. Sapete chi c'era? Giorgio Napolitano (esteri),
Visco (finanze), Giovanni Berlinguer (sanità), Scola (spettacolo), Rodotà
(giustizia). E oggi sull'Unità lo stesso Visco lo stronca: "Il governo
ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si
aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due
come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in
commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran
Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell'opposizione. Da
noi no". Senza contare, fa notare Visco, che tale proposta "anche
interessante nella nostra esperienza passata non funzionò" e che "ci
sono delle persone autorevoli dei partiti che stanno fuori dal governo ombra e
che certo non smetteranno di dire quello che pensano", a cominciare da
Massimo D'Alema. Comunque Walter ci riprova ma quello che dovrebbe essere un
punto di forza del Pd rischia di rivelare che il re è nudo, perché sta mettendo
in mostra divisioni correntizie, lacerazioni personali di un partito che pare
allo sbando ed in cerca della rotta con una bussola rotta. Scritto in Varie
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"L'Unità" se la prende con la sinistra veltroniana tutta feste e
terrazze E alla fine Massimo D'Alema parlò. Dopo una campagna elettorale che è
apparsa ai più "silente" (salvo evitare le dimissioni di Bassolino in
Campania per scongiurare il voto anticipato alla Regione ed rinviare l'ennesima
sconfitta del Pd), il ministro degli Esteri ha rivestito i panni dell'uomo di
partito e ha iniziato a sparigliare le carte nel loft veltroniano. già, perché
la resa dei conti post elettorali sarà lunga e sicuramente non indolore nel
centrosinistra. "La sconfitta è stata grave, ed è di lungo periodo. Serve
quindi una riflessione approfondita.". Primo colpo. "La sintonia tra
Berlusconi e il Paese, cominciata nel '94, non è mai finita". Secondo
colpo. Il Pd "deve cercare di coalizzare coalizzare tutte le forze che si
oppongono alla destra" perché anche se non è in Parlamento la sinistra
radicale "non è scomparsa dal Paese e il Pd non è chiamato a continuare a
correre sempre da solo, anche perché in Italia ci sono leggi elettorali
diverse. Con il 33% l'autosufficienza sarebbe un errore". Quarto colpo.
Partito del Nord? "Abbiamo bisogno di un grande partito nazionale, fortemente
radicato nel territorio, con una struttura federale che abbia dei leader".
Quinto colpo. "Non sono candidato nè aspiro a nessuna carica, quindi non
sono antagonista di nessuno". Sesto colpo, il più pericoloso perché,
tradotto significa "caro Vetroni, mi tengo le mani libere.". Così
emerge "l'altra linea del Pd" a-veltroniano, che sembra saldare
attorno a D'Alema anche il prodiano Parisi e il delusissimo (e furibondo)
Rutelli, in cerca di rivincite, lui che è stato mandato allo sbaraglio. Per ora
Veltroni regge, per ora. Vedremo se avrà davvero intenzione di andare al
congresso anticipato e alla inevitabile conta. Anche perché non è da escludere
un ritorno di Prodi, quando cadono le prime foglie dell'autunno. In fondo anche
lui per ora si tiene le mani libere, ma i messaggi che ha mandato in giro non
sono certo rassicuranti per Veltroni. Intanto "L'Unità" fa satira
contro la sinistra veltroniana, come spiega il nostro Gianni Penncchi: è tutta
feste e terrazze, con una serie di amare vignette-denuncia di Stefano Disegni,
"matita cult" della sinistra. E' COSI'? COSA NE PENSI? DI' LA TUA
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diventa uragano. Per Veltroni Ebbene sì, la straordinaria vittoria di Gianni
Alemanno che ha abbattuto il "muro" di Roma, non ha travolto solo
Rutelli ma ha anche ridotto in macerie (politiche) il loft veltroniano. E ha
aperto la strada alla resa dei conti all'interno del Pd. Dopo la sconfitta
senza se e senza ma alle elezioni politiche è arrivata la mazzata della perdita
del Campidoglio. Altro che venticello di Roma, il centrosinistra è stato
spazzato via dall'uragano Gianni. E ora, povero Walter? Quando inizieranno a
volare gli stracci in casa del bi-sconfitto, accusato da Rutelli di averlo
lasciato solo e atteso al varco da Massimo D'Alema? Dopo la sconfitta
elettorale i leader dei partiti di sinistra defenestrati a furor di voto
popolare dal parlamento, si sono dimessi. E Veltroni? Resterà a combattere come
una sorta di San Sebastiano infilzato dal centrodestra e dai suoi, oppure
farebbe meglio a lasciare la guida del Pd? In fondo lui sogna l'Africa e
qualcuno dei suoi, perfidamente, potrebbe anche soprannominarlo "sciupone
l'africano", politicamente parlando. Già, perché dall'I care all'inno
all'obamismo pare proprio non averne azzeccata una. Veltroni è in grado di
costruire un grande partito di centrosinistra di stampo europeo o ci sono altri
in grado, meglio di lui, di farlo? Cosa ne pensate? Veltroni deve restare o
dimettersi? Dì la tua Secondo voi, chi dovrebbe guidare il Pd? Vota il tuo
leader Scritto in Varie Commenti ( 58 ) " (129 votes, average: 1.48 out of
5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2008 Feed RSS Articoli Feed RSS
Commenti Invia questo post a un amico 24Apr 08 Roma, quali sono le priorità da
affrontare? Dite la vostra A Roma lo scontro per la conquista del Campidoglio
si fa sempre più acceso, a fianco del candidato sindaco del Pdl, Gianni
Alemanno e di quello del Pd Francesco Rutelli, sono scesi in campo anche i
leader dei partiti. Sicurezza, campi rom, traffico, periferie abbandonate,
futuro di Fiumicino e Alitalia sono i temi caldissimi della campagna
elettorale: domenica e lunedì ci sono i ballottaggi per Comune e Provincia. Ed
è una sfida decisiva. Come hanno detto Berlusconi, che ha attaccato
frontalmente Rutelli (è un voltagabbana) e come ha sottolineato Fini:
"Condizione irripetibile per vincere nella Capitale". Con Veltroni e
i suoi impegnati a difendere la poltrona di sindaco dopo la sconfitta alle
politiche. Roma deve voltare pagina, si dice, ma come? Quali sono le priorità
che il nuovo sindaco dovrà affrontare? Dite la vostra Scritto in Varie Commenti
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23Apr 08 Racconta anche tu la partita della tua vita Nelle pagine dello sport
del "Giornale", otto firme del nostro quotidiano (direttore Mario
Giordano incluso) raccontano la loro partita della vita, l'incontro di calcio,
quell'attimo fuggente fatto di emozione e di stupore, che ha segnato i loro
ricordi legati allo sport più bello e più popolare del mondo (leggi gli
articoli). E voi? Qual è la partita della vostra vita? Provate a raccontarla
diventando per un momento giornalisti sportivi. Non scrivete troppe righe e
buon divertimento. In fondo il mio blog ha, come sottotitolo, "Cronache di
ordinaria quotidianità (ma non troppo)". Così possiamo per una volta
divagare. A proposito, sapete qua è la mia partita della vita? Inter-Pisa,
campionato 1983. Lavoravo a "il Tirreno" di Livorno e fui inviato a
Milano, con il collega Marco Barabotti a seguire la partita. Rientro in
redazione col primo aereo, scrittura di articoli per lo sport e per l'edizione
di Pisa fino a mezzanotte. Poi, all 5 del mattino presi un treno per Milano e
alle 11 firmai il contratto per lavorare al "Giornale". Grande
partita. A proposito, sono interista, ma quel giorno vinse il Pisa. Scritto in
Varie Commenti ( 19 ) " (129 votes, average: 1.14 out of 5) Loading ... Il
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post a un amico 21Apr 08 Veltroni, Crozza e il "padano"
all'amatriciana. Dì la tua Ieri sera su La7 Maurizio Crozza a "Crozza
Italia Live", ha fatto la parodia del leader del Pd, Walter Veltroni,
parlando in una sorta di slang "padano": "Amici, democratici, el
risult de i elesiun merita un'attenta analisi, diciamo pure una
riflesiun". "Io penso, pacatament, serenament, che noi non abbiamo
capito il Nord. Vedete, oggi i più attenti analisti politici ci dicono nei loro
editoriali che noi, noi democratici, em capì un casu, ma propi nient. Ora,
vedete, io lo dico con umilt , ma anche con un pizzico di franchezza, bisogner
tenere conto del risultato, lavorare sul territorio, costruire sempre di più e
sempre meglio. el parti demucratic. se pò fa. grazie a tucc.". Veltroni
"padano"? Rincorsa alla Lega con il Pd del Nord? Chissà. Tra il dire
e il fare. Sul da farsi in realtà è già scontro tra Prodi e Cofferati, ad
esempio. Cofferati il realista che a Bologna ha scelto da tempo una linea dura
sulla legalità ed è andato allo scontro frontale con la sinistra in Comune.
Certo che sul tema Veltroni dovrà applicarsi e molto: partendo dal terreno
della legalità, dei clandestini, dei campi rom, della sicurezza. Perché come ha
sottolineato Letizia Moratti, sindaco di Milano, proprio al
"Giornale", quando lei sollevò in tempi non sospetti il tema della
sicurezza, Walter al Viminale davanti agli altri sindaci le disse che non si
poteva agitare il tema della sicurezza come come una bandiera politica. Salvo
poi - nota la Moratti - pochi giorni dopo dire che siamo seduti su una
polveriera. Come ha fatto in tv Crozza, il leader del Pd, non può scegliere per
convenienza il panettone, assaggiarlo e poi dire che sono meglio i bucatini
all'amatriciana. O viceversa. Qual è il Veltroni vero? Gli elettori l'hanno già
detto. Su temi come sicurezza e legalità non si scherza. Lo ha scritto anche il
"Riformista" toccando il tema del ballottaggio a Roma: se il Pd e
Rutelli perdono e diventa sindaco della Capitale Alemanno, Veltroni sarà un
leader dimezzato. "Con che faccia - scrive il giornale - andrà a spiegare,
a Milano come a Venezia, come si vince?". Lo farà parlando
"padano" o "romano"? GUARDA IL VIDEO DI CROZZA-VELTRONI
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Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano
nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti
Categorie Varie (37) Ultime discussioni Alberto Taliani: Caro Traumarcello,
guardi che una delle foto è sul mio post nel blog, altri giornali...
Traumarcello: Guardi, io sono certamente più di parte di lei, Alberto, quindi
mi corregga se sbaglio: di foto ne... mimma suraci: La Sapienza ostaggio delle
sinistre,che insistono ergendosi a giudici supremi,ignorando i risultati...
giovanna 57: Una Università pubblica dove si impedisce al Papa di parlare, dove
hanno accesso per interpretare la... remo Odense Danimarca: Questa gente che
pensa di essere più intelligente degli altri solo perchè sono della... I più
inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato
afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Pensioni, a
chi gli aumenti... - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2
Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul
governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Berlusconi, Veltroni e i
nemici del dialogo - 1 Emails Ultime News Carabiniere ucciso nel Salernitano:
tre in manetteTremonti: avanti con Robin Tax e banchePetrolio a 139 dollari Le
Borse al tappetoIl viale del tramonto dei coniugi ClintonClandestini: 100mila
case da sequestrareBerlusconi al Papa: "Aiuteremo la famiglia" Blog
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( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Cagliari e Provincia
Pagina 1016 Stampace Burocrazia lenta Resta chiusa la Vecchia trattoria
Stampace --> La cucina è sigillata da più di dieci giorni, chiusa dai Nas.
Questione burocratica: "Mancava una comunicazione al Comune, ma per il
resto era tutto in regola", racconta Claudio Ara, proprietario della
Vecchia trattoria. E ora che anche l'aspetto formale è risolto ("ho già
portato le domande all'ufficio protocollo"), i fornelli rimangono spenti.
Perché il magistrato che dovrebbe ordinare il dissequestro dell'attrezzatura è
in ferie. E chi lo sostituisce ha bollato la faccenda come "non
urgente". Dipende, ovviamente, dai punti di vista. "Un altro fine
settimana di chiusura per noi sarebbe una disgrazia". Anche perché nel
frattempo i cuochi, le forniture e le bollette vanno pagate lo stesso. "Ho
speso 15 mila euro in questi giorni, tra uffici tecnici, spese legali e normale
gestione del locale, anche se è chiuso. Tanto, troppo. In più, non incassiamo
un euro da dieci giorni". Senza il via libera del Tribunale, le porte
della cucina restano sbarrate. E così la Asl non può entrare per accertare che
sia tutto in regola. Un circolo vizioso che per ora non è stato risolto.
"È la burocrazia". Purtroppo.( m.r. ).
( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del
07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
EMANUELA SORRENTINO
Ercolano. Vinti i sette ricorsi presentati al Tar in merito agli abbattimenti
di strutture abusive in programma in città. E così da ieri i tecnici del Comune
hanno già effettuato i primi sopralluoghi per aprire i cantieri e consentire da
lunedì la ripresa degli abbattimenti dopo le due sospensioni imposte dal Tar,
avvenute a poche ore dall'arrivo dei mezzi. Nei giorni scorsi le ruspe sono
riuscite a demolire solo un immobile privato in via Palmieri, nell'ambito del
corposo piano abbattimenti predisposto dal Comune. Da lunedì - dopo gli atti
del Tar arrivati ieri in Comune - si procederà con gli altri abbattimenti in
centro e in periferia che dovrebbero concludersi giovedì. "Per me è un
successo - dice il sindaco Nino Daniele - dal momento che la nostra è una vera
e propria lotta al cemento selvaggio volta a combattere ogni tipo di abuso
edilizio e scontrarsi anche con la burocrazia è davvero una cosa grave che ritarda i nostri progetti. In programma
abbiamo dodici demolizioni di strutture abusive e intendiamo portarle tutte al
termine nell'arco dei prossimi mesi. Ci sono stati ritardi - ricorda il primo
cittadino - dovuti alle sospensive del Tar arrivate nei giorni in cui erano
previsti alcuni abbattimenti ma ora la situazione sembra essersi risolta".
Le due sospensioni delle scorse settimane avevano riguardato immobili costruiti
senza autorizzazioni in via Gaudino e in via Villanova. Le ruspe avrebbero
dovuto buttare giù due costruzioni: una civile abitazione e un deposito sempre
in via Villanova a poca distanza dalla Circumvesuviana di Ercolano-Miglio d'Oro
ma gli interventi, che rientrano nel programma comunale per contrastare
l'abusivismo edilizio, furono rimandati a data da destinarsi per consentire
all'ufficio tecnico e agli avvocati del Comune di rivedere il caso e di
presentare al Tar il ricorso. E ora è arrivata la risposta per questi casi e
per i precedenti. "E pensare - dice il sindaco - che parliamo di
demolizioni di strutture realizzate senza autorizzazioni". Il piano
demolizioni è finanziato dal Comune con 100 mila euro.
( da "Mattino, Il (Avellino)" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Antonella Russo,
intitolata la strada ANTONELLA PALMA Solofra. Una lapide ed una incisione, da
ieri, ricordano Antonella Russo, la studentessa universitaria barbaramente
trucidata nel febbraio dello scorso anno. La stele in memoria è posta in
località Nuova Scorza, dove Antonella Russo nacque ed è vissuta. "Via
Antonella Russo, dottoressa in Lingue", recita l'epigrafe riportata
sull'indicazione. Il comune, col sindaco Antonio Guarino, ieri mattina, con una
sobria cerimonia, ha intestato ufficialmente il tratto viario alla memoria
della 22enne. Ad oltre un anno da quel 20 febbraio giunge una tra le maggiori
testimonianze di affetto e riconoscimento: quella della città di Solofra, nella
persona del sindaco Guarino. È stato il primo cittadino a perseguire
l'obiettivo, riducendo considerevolmente i tempi ordinari
segnati dalla burocrazia in
queste circostanze. La targa è stata scoperta da Guarino, alla presenza della
mamma di Antonella, Lucia, della sorella Milena, di rappresentanti della
polizia locale, della guardia di finanza, dei carabinieri, delle scuole e delle
espressioni ecclesiali. A segnare la solenne cerimonia, il vice-parroco
della Collegiata di San Michele, don Michele Del Regno. "La strada - ha
dichiarato il primo cittadino - è stata dedicata a una ragazza che non ha avuto
la possibilità di vivere la giovinezza ed il futuro, se non a metà. La presenza
dei bambini, rappresenta con la loro ingenuità un modo per essere vicini a una
rosa che stava sbocciando". Ma Antonella Russo è anche segno "che in
una comunità seria, come la nostra - ha concluso il sindaco Guarino - è in
realtà avvenuto questo dramma: questa lacerazione. Alla mamma ed alla sorella
il sacrificio di Antonella è servito anche a noi per guardarci intorno, ad
impegnarci per un futuro migliore". "Un grazie - hanno aggiunto mamma
Lucia e la sorella Milena - va rivolto a tutti, per averci sostenuto in un
momento così difficile. Grazie per l'iniziativa offertoci con
spontaneità". E dal 16 al 31 luglio ci sarà il secondo torneo di calcetto
femminile alla memoria di Antonella Russo. La madre e la sorella di Antonella
Russo con il sindaco Guarino.
( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del
07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Oggi l'assemblea in
Fiera Artigiani, ripresa ancora lontana In un anno 800 chiusure (d.l.) -Nemmeno
nel 2002, che tutti ricordano come l'anno orribile dell'economia provinciale,
si era registrato un dato così pesante: nel 2007 il comparto dell'artigianato
provinciale ha segnato il primo saldo delle imprese negativo. Nei dodici mesi
dell'anno scorso sono nate seicento imprese, mentre ottocento hanno cessato
l'attività. Un dato che rappresenta circa il 10 per cento delle società
complessive. Gli investimenti sono stati più bassi rispetto all'anno
precedente. "E la ripresa - come afferma Silvano Pascolo, presidente
dell'Unione Artigiani di Pordenone - non si vede ancora. Auspichiamo che
qualche segnale arrivi, anche sulla base delle azioni che intraprenderanno il
governo nazionale e quello regionale, nella seconda parte dell'anno". Non
è proprioroseo il quadro del comparto artigianale (ottomila imprese, il 20 per
cento del Pil provinciale e un totale di quasi trentamila addetti tra titolari
e lavoratori dipendenti) che oggi si ritroverà in assemblea nel salone del
quartiere fieristico di viale Treviso.L'assemblea annuale comincerà alle 18.
Tra gli interventi di saluto sono previsti quelli di Luca Ciriani,
vicepresidente e assessore alle Attività produttive e Chiara Mio assessore al
Bilancio del Comune di Pordenone. "Il 2007 - ribadirà nella sua relazione
il presidente Pascolo - non è certo stato un anno entusiasmante. Tra le difficoltà che hanno frenato gli imprenditori c'è
sicuramente il costo e i tempi della burocrazia. A livello nazionale gli artigiani - sostiene il "numero
uno" di Confartigianato Pordenone - spendono circa undici miliardi di
euro: una cifra astronomica che rappresenta un punto del Pil. Ecco perché il
peso della burocrazia sta
diventando sempre più soffocante. Non è possibile che un piccolo
imprenditore debba avere più paura della burocrazia
che della concorrenza. E i risultati, quando si fanno i bilanci annuali, si
vedono: dopo tantissimi anni siamo costretti a registrare un saldo negativo di
aziende. Ne sono state costituite 600 e ne sono "morte" 800". Il
2007 è stato anche l'anno delle proteste sugli studi di settore. "Se non
avessimo protestato - ricorda il leader degli artigiani - con Confcommercio per
ottenere le modifiche sull'inversione dell'onere della prova rispetto alla
dichiarazioni fiscali la moria sarebbe stata ancora più grave".L'auspicio
dei circa ottomila artigiani provinciali è che nel secondo semestre di
quest'anno e nei primi mesi del 2009 ci siano dei segnali di ripresa.
"Fino a oggi però - sottolinea il presidente Pascolo - non si sono visti
segnali che vadano nella direzione di un risveglio dell'economia. Contiamo
sulle misure economiche del governo nazionale e regionale".
( da "Stampa, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
POLEMICA.SULLE ZONE
DI TUTELA Zacchera: "La Provincia non ha fatto niente per favorire le
imprese" "Non mi interessano le polemiche personali né famigliari, ma
la Provincia non può dimenticare le proprie responsabilità". Il deputato del
Pdl Marco Zacchera replica così all'assessore provinciale alla Pianificazione
territoriale Vittoria Albertini sulla questione delle Zps, le Zone di
protezione speciale istituite per salvaguardare la bio-diversità. Albertini era
intervenuta nel dibattito per respingere le accuse mosse alla giunta Ravaioli
dal parlamentare, che aveva detto: "La demagogia della sinistra rischia di
soffocare la nostra economia montana e di fondovalle". L'assessore, per
tutta risposta: "Zacchera deve ricordarsi che le Zps, volute dalla
Comunità europea, le aveva avviate suo fratello Alberto, anche lui di An,
quando guidava l'assessorato all'Ambiente. Non faccia polemiche e sia
propositivo per il territorio". Di qui il nuovo intervento del
parlamentare del Pdl, che insiste: "E' assurdo
prendersela con chi ha governato la Provincia fino a quattro anni fa: se
qualcosa doveva essere cambiato nei piani di gestione urbanistica c'era tutto
il tempo per farlo". Zacchera aggiunge poi che la Provincia "non ha
fatto niente per sfoltire la burocrazia e favorire le imprese" e fa presente che non farà venire
meno il suo impegno "anche se questa è materia delle Regioni".
( da "Stampa, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
BOLLETTE E SERVIZI.A
PALAZZO NATTA Il caro-acqua tiene banco Nuovo scontro in Provincia
[FIRMA]MARCELLO GIORDANI NOVARA Caro-acqua e le lentezze burocratiche regionali
in materia di urbanistica, piani regolatori in primo luogo, hanno surriscaldato
il Consiglio provinciale con maggioranza e opposizione che si fronteggiano.
Nella bufera c'è ancora l'Ato, l'autorità d'ambito che gestisce il ciclo
integrato dell'acqua: "Le bollette - ha detto la consigliera della Lega,
Silvia Romagnoli - sono raddoppiate e il servizio non è migliorato. Questo
accade perchè è stato istituito un carrozzone, l'Ato, che deve spendere un
milione e mezzo di euro per consulenze e 785 mila di compensi agli
amministratori. Bisogna rivedere questa gestione. Cittadini e Comuni
protestano". All'interrogazione ha risposto il presidente provinciale
Sergio Vedovato che ha fatto la cronistoria dell'ente "nato in seguito
alle legge Galli del '94 con il Governo Berlusconi e recepito in Piemonte nel
'97 dal centrodestra. Nel
( da "Corriere.it" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Veltroni a casal di
principe nella villa confiscata ai casalesi "Le proposte del Pd sulla
camorra entrino nel decreto sulla sicurezza" "Ci vogliono interventi
incisivi e veloci da parte dello Stato perchè le pallottole
vanno più veloci della burocrazia" CASAL DI PRINCIPE - "Ci vogliono interventi incisivi
e veloci da parte dello Stato perchè le pallottole vanno più veloci della burocrazia". Cosi Walter Veltroni,
presidente del Partito democratico ha illustrato le proposte del governo ombra
da lui guidato agli imprenditori e alle associazioni di categoria di Casal di
Principe. Veltroni ha incontrato le parti sociali all'interno
dell'Università per la legalità e sviluppo, una struttura sorta in una villa
confiscata alla camorra. Veltroni ha anche visitato la villa monumentale di
Walter Schiavone, fratello del capoclan Francesco detto 'Sandokan', quella
ripresa nel film di Matteo Garrone e fatta costruire dai camorristi sul modello
della villa che ha fatto da sfondo al film 'Scarfacè. . NOSTRE PROPOSTE NEL
DECRETO - "Lavoreremo affinchè le nostre proposte per combattere la
camorra entrino nel decreto sulla sicurezza" varato dal Governo. Così
Walter Veltroni, nella conferenza stampa al termine del giro d'incontri che il
leader Pd ha avuto prima con le istituzioni locali, le forze dell'odine e i
rappresentanti della magistratura, poi con le associazioni, a Caserta e nella
città di Casal Di Principe, tristemente nota per le uccisioni della camorra.
"Portiamo le nostre proposte in Parlamento - annuncia Veltroni - come
integrazione al pacchetto sicurezza. Se il Governo le accoglie, riteniamo sia
necessario approvarle con procedura d'urgenza, perchè non bisogna più perdere
tempo per contrastare questa escalation di violenza". "La camorra ha
scatenato contro le istituzioni un attacco che merita una risposta ferma e che
abbia l'obiettivo di distruggerla, perchè - spiega Veltroni - la camorra non è
solo sinonimo di illegalità e violenza, ma anche di povertà, in cui gran parte
del nostro Mezzogiorno vive, pagando un prezzo sociale elevato". Per
questo "bisogna rispondere con la necessaria fermezza". Il leader del
Pd, assieme ai ministri ombra dell'Interno, Marco Minniti, e della Giustizia,
Lanfranco Tenaglia, e assieme ai parlamentari ex prefetti Luigi De Sena e
Achille Serra, spiega che l'obiettivo del Pd "è che il dl sulla sicurezza
possa essere integrato da una serie di provvedimenti che complessivamente
mirano al contrasto della criminalità organizzata e che comprendano strumenti
immediatamente operativi". Innanzitutto, elenca Veltroni, la stazione
unica degli appalti, così da "toglierli alla criminalità organizzata e al
suo potere di condizionamento", perchè "bisogna rompere il circuito
perverso tra politica, affari e criminalità". In secondo luogo, la
creazione di una agenzia nazionale per la confisca dei beni e la loro consegna
alle associazioni, "ora ci vuole troppo tempo, bisogna snellire le
procedure". La terza proposta del Pd è quella di "far sì che il 41
bis sia applicato con grande fermezza e rigore". Al quarto punto del
pacchetto di proposte, Veltroni elenca "per la provincia di Caserta, un
patto per la sicurezza, che comporti anche una maggiore quantità e qualità di
forze sul territorio perchè il territorio deve essere controllato dallo Stato.
L'obiettivo deve essere arrestare i latitanti che operano in questa area".
Infine, per il Pd bisogna agire affinchè ci sia l'effettiva "certezza
della pena". stampa |.
( da "Wall Street Italia" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
"Le proposte
del Pd sulla camorra entrino nel decreto sulla sicurezza" -->"Ci
vogliono interventi incisivi e veloci da parte dello Stato perchè le pallottole
vanno più veloci della burocrazia".
( da "Provincia di Como, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Iter infinito per il
documento. Le autoscuole: "Un errore blocca tutto" In caso di guai va
contattato il numero verde, ma non risponde nessuno Quattro mesi per rinnovare
la patente di guida. Succede a Como, nel 2008. E la causa è
la stessa di tanti altri disservizi, nei settori più disparati: la burocrazia imperante, l'iter infinito e
quanto mai farraginoso. Con l'aiuto degli esperti di alcune agenzie comasche,
abbiamo analizzato tutti i passaggi, cercando di scoprire dove e perché si
inceppa questo meccanismo. Le sorprese non sono mancate. LA TRAFILA Il
rinnovo del documento di guida più comune, quello delle categorie A e B,
dev'essere effettuato ogni 10 anni, fino al compimento dei 50 anni. Se la
patente è stata rilasciata o confermata a una persona che ha superato i 50
anni, la validità del documento si limita a 5 anni. Per rinnovare la patente è
possibile affidarsi a un'agenzia di pratiche automobilistiche o alle
delegazioni dell'Aci, ma si può anche decidere di fare da sé. Partiamo da
questo ultimo caso. Il primo passo da compiere è la prenotazione di una visita
medica presso l'Asl: "Non ci sono liste d'attesa", fanno sapere da
via Pessina. Rimarrà una delle poche notizie positive raccolte nel corso del
nostro tour. Bisogna quindi acquistare una marca da bollo da 14,62 euro,
versare 35 euro all'Asl tramite bollettino postale e pagare altri 9 euro al
Dipartimento trasporti terrestri del Ministero, sempre con un versamento su
conto corrente postale. I documenti che attestano il pagamento vanno poi
presentati al momento della visita insieme a patente, carta di identità e
codice fiscale. Al termine del controllo, in caso di esito positivo il medico
rilascia un documento provvisorio, che consente di guidare solo all'interno dei
confini italiani. "Se ci si appoggia a un'agenzia - spiega Pamela
Petrachi, della ?Voltiana? - la visita può essere effettuata internamente e
siamo noi ad occuparci dei versamenti". L'iter che dovrà portare al rinnovo
della patente comincia a complicarsi poco dopo: "Il medico - spiega
Alessandro Corbellini, responsabile Unasca (Unione delle autoscuole) - deve
mandare il certificato all'ufficio centrale della Motorizzazione di Roma e può
farlo solo tramite posta ordinaria. Non è previsto un invio computerizzato e
questo comporta una perdita di tempo". "Peraltro - aggiunge Pamela
Petrachi - molto dipende dalla mole di lavoro che grava su ogni medico.
Solitamente, infatti, aspettano di aver raggiunto un certo numero di pratiche
prima di mandare a Roma il plico. Così, c'è chi ne spedisce uno alla settimana
e chi uno al mese". MILLE PROBLEMI Il plico, inviato con posta ordinaria,
può perdersi lungo il tragitto ("ogni tanto accade") o arrivare a
destinazione dopo parecchi giorni: "Non possiamo farci niente - dice
Petrachi - Poi trascorre altro tempo prima che un operatore prenda in carico la
pratica e la ?lavori?. Da Roma deve quindi ripartire una busta, indirizzata a
casa dell'automobilista, con l'adesivo da applicare sulla patente". Anche
questo passaggio non è esente da rischi: "Capita che il tagliando non
arrivi a destinazione, per problemi con la posta o perché il medico ha indicato
sul documento un civico sbagliato. Basta un minimo errore e si blocca
tutto". Il cittadino, intanto, aspetta: "Un'attesa di due mesi
rappresenta la normalità, il fatto è che si arriva spesso a quattro. E se il
cliente non ricorda di dover ricevere il tagliando e non chiede lumi, può
passare un anno, perché nessuno da Roma si fa vivo". Non mancano i casi
eclatanti: "Il direttore che si è insediato di recente a Roma - dice
Corbellini - ha rispedito ai medici tutti i certificati, chiedendo un ulteriore
documento". E ancora, un ?classico?: "I problemi aumentano nel
periodo delle feste - spiega Petrachi - I certificati di alcuni clienti sono
stati inviati a gennaio ma i tagliandi, complice Pasqua, sono arrivati ad
aprile inoltrato". E il cittadino come può sopravvivere in questa giungla?
"Se l'attesa si prolunga, deve chiedere all'agenzia di chiamare Roma per
una verifica". Oppure può contattare il Numero verde del Dipartimento
(800232323). Ci abbiamo provato per tutta la giornata di ieri: secondo voi ci
siamo riusciti? Michele Sada 07/06/2008.
( da "Provincia di Como, La" del 07-06-2008)
Argomenti: Burocrazia
Prima pagina dalla
(...) Possiamo incazzarci se scopriamo che nel 2008 nella Lombardia ricca,
efficiente e organizzata ci vogliono quattro mesi per ottenere il rinnovo della
patente? Possiamo provare a far saltare una lampadina con lo sguardo, dalla
rabbia, senza che qualche sindacalista col birignao postmarxista di Guglielmo
Epifani ci faccia sapere che siamo degli illusi senza speranza? Quattro mesi
per una patente, peggio che negli anni Settanta, quando gli amici di Mario
Capanna bruciavano le Fiat 128 e nella Silicon Valley lavoravano su computer
grandi come un monolocale. Adesso le notizie arrivano in tempo reale sul
telefonino, l'ultimo film di Harrison Ford è già scaricabile da Internet e puoi
prenotare un viaggio a Miami collegandoti con una decina di siti che ti aiutano
a comparare i prezzi delle compagnie aeree. Ma le patenti, quelle stramaledette
patenti che hanno il vizio di deteriorarsi e di sembrare - al poliziotto che
giustamente ce le chiede - stracci caduti dentro una pozzanghera, viaggiano con
i tempi degli elefanti di Annibale. Quattro mesi per varcare l'Appennino.
Quattro mesi per scendere da un Ufficio della motorizzazione (ma con che motore
funziona, a carbonella?) a Roma e risalire. Mentre fuori piove. L'inverno del
nostro scontento. E' la vergogna della burocrazia. E' l'appiattimento di un
Paese sfinito che sembra ormai aver rinunciato a lottare per migliorare la vita
dei propri cittadini. E poi dicono che siamo fuori dai parametri di Maastricht
di qualche decimale. Ma quanto volete che ci possa importare, se lo Stato è
fuori di quattro mesi per ogni patente da riconsegnare rinnovata e vidimata?
Ma quanto volete che ci possa preoccupare, se dall'altra parte dello sportello
c'è sempre Alberto Sordi travestito da impiegato? "Preferirei di no",
diceva Bartleby lo scrivano in quell'immortale racconto di Melville, quando un
collega gli chiedeva di occuparsi di una pratica. Preferirei di no, anzi preferirei
pianificare le ferie o le malattie diplomatiche del venerdì mattina. E intanto
la patente aspetta. Attenzione, non stiamo parlando di un documento complesso.
Non vogliamo accanirci su un rogito, giudicare l'interpretazione delle postille
di un modello 730 o una traduzione da Quintiliano. Quelle sono montagne da
scalare, lo riconosciamo. Ma qui si tratta - una volta effettuata una visita
medica, verificati i dati anagrafici e pagato (of course) un bollettino - di
mettere un paio di firme. Quattro mesi. Una vergogna da commedia all'italiana.
E poi dicono che uno fa il tifo per Brunetta. Giorgio Gandola 07/06/2008.