PRIVILEGIA NE IRROGANTO di Mauro
Novelli |
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DOSSIER “COSTI DELLA POLITICA” |
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Quando
gli errori dei politici ci costano molto più degli stipendi
( da "Trentino"
del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
di Mauro
Lando Quando gli errori dei politici ci costano molto più degli stipendi I
costi della politica: ora si cerca di diminuirli con la riduzione dei compensi
e delle indennità come sta facendo il Consiglio regionale, oppure come si
propone nel Consiglio comunale di Trento si prolunga il tempo delle sedute, o
si accorpano le commissioni.
Il
gettone per l'Abruzzo ( da "Trentino"
del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
BOSENTINO Il
«gettone» per l'Abruzzo BOSENTINO. Su proposta del sindaco Fernando
Leonardelli, il consiglio comunale ha deciso di devolvere il valore netto del
gettone di presenza di una seduta consiliare ai terremotati dell'Abruzzo. A
tale proposta tutti i consiglieri hanno aderito andando così ad aumentare di
circa 450 euro,
Orio
Litta, si insedia il sindaco Cappelletti e conferma di volersi tagliare lo
stipendio ( da "Cittadino, Il"
del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
formalizzata
sempre nel consiglio della prossima settimana e vedrà i due assessori e i
consiglieri di maggioranza rinunciare al gettone di presenza e alle indennità
di carica. All'ordine del giorno della prima seduta consigliare ci saranno,
ovviamente, gli atti procedurali di rito: proclamazione degli eletti,
giuramento del primo cittadino, indicazione della composizione della giunta.
Mese
di fioritura musicale al Giardino intitolato al filosofo Dino Formaggio, l'ex
oratorio res... ( da "Arena, L'"
del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Domani sera
alle 21 il Charleston Quartet (Massimo Rizza clarinetto, Stefano Corsi
contrabbasso, Flaviano Richelli e Claudio Moro chitarra classica e acustica)
guideranno in un «Viaggio tra la gente» fatto di salse, tanghi, milonghe,
sambe, tarantelle e musica klezmer. Venerdì prossimo alle 21, su testo di
Raffaella Benetti e musica di Giannantonio Mutto,
macrolotto
zero ( da "Tirreno, Il"
del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Se questo è
l'uso che alcuni eletti fanno del gettone di presenza pagato dai cittadini,se
questa è la coscienza istituzionale della destra,se tanto poco i loro esponenti
credono negli strumenti della democrazia, gli elettori devono rifletterci
alquanto prima di conferire i loro consensi.
L'arbitro
Gervasoni, novità per i dorici e...portafortuna per i biancorossi
( da "Resto
del Carlino, Il (Cesena)" del
13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Quella
odierna per Gervarsoni sarà la trentunesima presenza in serie B, il bilancio è
di 13 vittorie casalinghe, 14 pareggi e 3 sole affermazioni esterne. In
carriera Gervasoni ha collezionato anche 30 gettoni in A, 40 in C1, 27 in C2 e
47 nel Campionato Nazionale Dilettanti. IN QUESTA stagione il fischietto
mantovano ha già arbitrato 8 partite in serie B,
Il
Comune mette nel forziere tutte le società partecipate
( da "Nazione,
La (Pisa)" del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
UN FIUME di
denaro, attività, nomine, indennità e gettoni di presenza nel quale occorre da
tempo mettere ordine: «La nascita della holding unica è compresa negli impegni
di programma del sindaco Filippeschi e dunque abbiamo messo mano anche a questo
lavoro» spiega l'assessore Viale che ha tenuto una prima presentazione del
piano in commissione consiliare.
ospedale,
emergenza rianimatori ( da "Nuova Venezia, La"
del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
E quando a
Lido servono medici che hanno rifiutato di andarci a gettone allora si ricorre
agli ordini di servizio. Rianimatore. La presenza del medico rianimatore
sarebbe indispensabile anche nel caso della gestione prolungata di un paziente
intubato o di interventi operativi o di stabilizzazione che richiedono l'uso di
farmaci specialistici;
Mese
di fioritura musicale al Giardino intitolato al filosofo Dino Formaggio, l'ex
oratorio res ( da "Arena.it, L'"
del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Domani sera
alle 21 il Charleston Quartet (Massimo Rizza clarinetto, Stefano Corsi
contrabbasso, Flaviano Richelli e Claudio Moro chitarra classica e acustica)
guideranno in un «Viaggio tra la gente» fatto di salse, tanghi, milonghe,
sambe, tarantelle e musica klezmer. Venerdì prossimo alle 21, su testo di
Raffaella Benetti e musica di Giannantonio Mutto,
Europee,
Mpa diventa primo partitoseguito dal Pdl, da Pd e dall'Udc
( da "Sicilia,
La" del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
2: Alberto
Patti, Salvatore Patti, Michele Rizza. Sez. 3: Angelo Centonze, Giuseppe La
Rosa, Giuseppina Paternò; Sez.4: Luigi Cumia, Alessandra Gambacorta, Alfonso
Mancuso. Sez. 5: Santina Curatolo, Domenico Fardella, Giuseppa Palmeri. Sez. 6:
Antonietta Bonaffini, Fabrizio Salvatore Gueli, Maria Stella Gueli.
Scandalo
delle commissioniotto imputati sentiti dal Gup
( da "Sicilia,
La" del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
le comissioni
erano state bollate come strumenti di malcostume politico per l'accumulo di
gettoni di presenza. Ora la magistratura dovrà stabilire se la condotta dei
consiglieri sia viziata pure da reati penali. La settimana scorsa, l'udienza
nella quale il pm Lucio Setola ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio e
sono state valutate le posizioni di Antonio Portale,
Kessler:
Tra Pd e Upt rapporti da correggere
( da "Trentino"
del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
avrà anche un
costo ma che deve rimanere nell'interesse proprio della democrazia, dividendo
senza ambiguità il potere esecutivo, quello della giunta, da quello legislativo
che è proprio dei consiglieri. Se una buona parte dei consiglieri provinciali,
quasi la metà della maggioranza, sedesse allo stesso tempo in giunta (come
avveniva o avviene ancora a Bolzano)
Consigli
comunali no allo snellimento ( da "Alto Adige"
del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
come la
diminuzione dei gettoni di presenza: a Bolzano da 120 a 100 euro a seduta. «Per
snellire i lavori basterebbe inoltre la modifica ai regolamenti consiliari,
riducendo i tempi di intervento da 15 a 5 minuti per consigliere», ancora
Baratta che teme poi per la possibile ridotta rappresentatività del gruppo
italiano nelle realtà periferiche dell'
Niente
taglio alle indennità Bocciata la proposta dei Ladins
( da "Alto
Adige" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Approvati in
consiglio le variazioni al bilancio 2009 e l'integrazione del programma di
opere pubbliche. Ma la seduta era attesa anche per la mozione presentata dai
Ladins che chiedeva la riduzione del 20% delle indennità di carica dei
componenti e, per quanto riguarda i consiglieri, anche dei gettoni di presenza
alle sedute.
la
ruota del lotto dopo 70 anni si ferma
( da "Nuova
Sardegna, La" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
La
commissione che ogni settimana si riunisce alla presenza di un colonnello della
Guardia di finanza ha diritto ad un gettone di presenza. Senza contare il costo
addebitato allo Stato per mantenere una rete telematica che unisce tutte le
sedi di estrazione. Finisce dunque l'era del segretario banditore, del
coadiutore, del servente, del giraruota, del presidente di commissione e,
cittadella,
il comune s'indebita - enrico tantucci
( da "Nuova
Venezia, La" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
proprio per
finanziare parte dell'intervento sull'ex Manifattura Tabacchi. La maggiore
spesa riguarda la realizzazione dei nuovi fabbricati 1, 2, 4 e 16 e il recupero
del 16 bis, oltre alle centrali tecnologiche, sconta anche l'aumento dei prezzi
per le opere in contratto e non ancora eseguite anche per i ritardi accumulati
in cantiere.
i
friulani al 5 posto tra i più prolifici
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
791 minuti
giocati, cogliendo la porta solo 7 volte, ma trovando il gol in 3. Il nigeriano
Ighalo, lanciato titolare a Reggio Calabria, ha giocato 137 minuti raccogliendo
altri 4 gettoni di presenza, e all'ultima giornata col Cagliari ha trovato il
gol nel suo primo tiro in porta. (s.m.)
Tarantini
presidente: il debutto in mensa ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Il presidente
ha chiesto al comitato Remunerazione di prevedere tagli (oltre a quelli
decretati dall'assemblea) sulle remunerazioni dello stesso presidente e del suo
vice, nonchè sui gettoni di presenza dei vari comitati e sulle retribuzioni dei
membri della Gestione. TARANTINI sta per affrontare poi i corposi dossier
riguardanti il futuro dell'azienda (da Edison a Delmi,
La
ruota della fortuna non abita più qui
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
non ci
saranno più buoni giocattolo e gettoni di presenza (80 euro lordi) per il
personale che, a turno, partecipava alle operazioni. Esigenze ?di risparmio? e
di ?maggiore trasparenza? hanno portato al trasferimento a Roma dove un
complicato marchingegno, simile agli alambicchi di un alchimista, provvede
freddamente alla pesca (in realtà è più un'espulsione)
Il
Pd sfida già Miozzi sui costi della politica
( da "Arena,
L'" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
consiglieri
provinciali del Partito democratico, fra cui ci sono quattro donne. «È il segno
del nostro investimento in rosa» Il Pd sfida già Miozzi sui costi della
politica «Meno assessori, più efficienza e pacchetto anticrisi per aiutare i
precari» E parte la battaglia per difendere i posti di lavoro di 14 addetti
dell'Amt Sostenere la costruzione di strade e infrastrutture fondamentali.
Premi
a chi rende grande l'economia trevigiana
( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Gianfranco
Rizzo, Treviso; Antonio Scattolin, Treviso. AZIENDE ARTIGIANE: Albiflex di
Dardengo A. & C. S.N.C. Gaiarine; Ardizzoni Alessandro, Treviso; Francesco
Berlese di Marilena Castello, Treviso; B.F. Mobili Rustici, San Polo di Piave;
Mario Biondo SNC di Mario Biondo & C.
È
stato molto elevato il livello di partecipanti al primo concorso internazionale
di fisarmonic... ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)"
del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
secondo
Filippo Rizzo di Monselice, terza Elena Girotto di Monselice; categoria B pari
merito Costanza Vegro di Monselice e Valentina Bellini di Rovigo; categoria C
primi a pari merito Elena Dainese di Ospedaletto Euganeo e Stefania Piazza di
Rovigo, seconda Giulia Pizzardo di Rovigo, terzi Alessia Businaro di Rovigo,
Maggioranza,
prove di tenutaMUSSOMELI. ( da "Sicilia, La"
del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
per avere
sostenuto a suo dire vari candidati e dato dimostrazione di poca unità.
Riferendosi all'astensionismo al voto locale, La Rosa ha parlato di
«insoddisfazione dilagante verso l'Amministrazione comunale» ed ha reso noto di
avere sempre devoluto i gettoni di presenza di quando esercitava la carica di
consigliere comunale in beneficienza a diverse associazioni di volontariato.
Quello
che fece, secondo la leggenda, il diluvio universale, che salvò solo l'Arca e
il suo noc... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
L'Onu non è
solo un emporio di chiacchiere: è anche un comitato d'affari e una greppia. I
suoi dipendenti, a tutti i livelli, godono di mille privilegi, riscuotono
stipendi sceiccheschi, indennità e gettoni di presenza da nababbi. Gli orpelli
che li circondano e li agghindano sono degni di una reggia e di migliori Cause.
consiglio
comunale su ici e tarsu ( da "Nuova Sardegna, La"
del 15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
annualità
pregresse della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, e dell'imposta
comunale sugli immobili. Seguirà la decisione di approvare il piano di
valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare. Subito dopo verranno
determinati i gettoni di presenza spettanti ai consiglieri comunali per il
2009, esaminati ed approvati la relazione previsionale e programmatica,
Oselin
primo allievo Zordan tra gli juniores
( da "Arena,
L'" del 15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
ALLIEVI (Gp
Novasystems): 1) Simone Oselin (Isolano Stella 81 Sartoti) p. 34; 2) Francesco
Castegnaro (La Rizza T.K.) 33; 3) Stefano Marchesini (Ausonia) 31; 4) Federico
Capretti (La Rizza T.K.) 13; 5) Giacomo Peroni (Off. Alberti) 11. Società (Gp
Lessinia Sporting): 1) La Rizza Thermo King p.
1)
Jakub Mareczko (Soprazzocco), km. 72,900 in 1h.50' media 39,494. 2) Michele
Poldi (Cordioli A... ( da "Arena, L'"
del 15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Michele Poldi
(Cordioli Acl Legno) 3) Stefano Ippolito (Ciclistica 2000) 4) Simone Carletto
(La Rizza Thermo King) 5) Andrea Canovi (Isolano Stella 81 Sartori) 6) Luca
Gamba (Mazzano) 7) Alberto Di Ruscio (Mazzano) 8) Francesco Pancini (Italo Pec
Collanti) 9) Koni Geku Haxhi (Italo Pec Collanti) 10) Adel Salah (San
Marinese).
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
di bilancio,
saranno posti in approvazione anche un contratto di locazione per
l'allestimento di un punto di informazione turistica in Piazza della
Repubblica, la devoluzione dei gettoni di presenza e di quote di indennità di
funzione ai terremotati dell'Abruzzo, la sdemanializzazione di un tratto di
strada comunale in località Guinadi la Serra e un ordine del giorno della
Consulta
APREA
7 Inizia il campionato dimostrando di aver recuperato al meglio dall...
( da "Gazzettino,
Il (OgniSport)" del 15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Pochi i match
indovinati con in più l'aggravante della mancanza di decisione nel correggere
squadra e assetto a partita in corso. Il suo esonero a favore di Serena ha
pagato. N.G. - Fornaio, Conte, Chinellato e Mion, una manciata di gettone per
tutti, non giudicabili. Luca Miani Marco De Lazzari
Operaio
in attesada oltre due annidi un'indennitàdi malattia
( da "Sicilia,
La" del 15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Poiché le
indennità ai consiglieri comunali sono calcolate in gettoni (80 euro a seduta)
e, quindi, in base alle presenze alle sedute mensili del Consiglio comunale e
alla partecipazione alle riunioni della Commissioni consiliari, riportiamo
quanto da loro perepito a marzo 2009: Domenico Livolsi 1.112 euro euro, Mario
Panvini 720, Angelo Cremona 1.
Tre
nomi: Selva, Erpen, Burato ( da "Arena, L'"
del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
indiscrezione
in operazione di mercato. Titone nell'ultimo campionato con la Samb ha
collezionato 24 presenze ed una rete. Storia diversa per Selva. Remondina
conosce molto bene il nazionale sammarinese. In passato, con la maglia
neroverde, Selva ha dimostrato di avere grande confidenza con il gol
realizzando 23 reti in due stagioni.
ciclo
club battaglia. si stanno intensificando i preparativi per la gita sociale che
il ciclo ... ( da "Mattino di Padova, Il"
del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Bressan,
Rizzo e l'ottima pedalatrice Stella Simonato. Mogli, fidanzate e amici dei
ciclisti hanno seguito la carovana in auto. La scorsa settimana il gruppo si è
ritrovato nella zona artigianale di Abano per l'inaugurazione della nuova sede
del maggiore sponsor, «Il Nuovo Pneumatico» di Giuseppe Andreose.
giunta
e consiglieri danno soldi all'abruzzo
( da "Mattino
di Padova, Il" del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
lo stipendio
di aprile del sindaco e degli assessori di Maserà. E anche i consiglieri
comunali hanno devoluto il proprio gettone di presenza. La donazione, circa
3.500 euro, si è sommata alle altre iniziative di solidarietà avviate subito
dopo il sisma. La raccolta di viveri e vestiario promossa dalla Croce Rossa ha
permesso di inviare in Abruzzo 1.
Tre
nomi: Selva, Erpen, Burato ( da "Arena.it, L'"
del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
indiscrezione
in operazione di mercato. Titone nell'ultimo campionato con la Samb ha
collezionato 24 presenze ed una rete. Storia diversa per Selva. Remondina
conosce molto bene il nazionale sammarinese. In passato, con la maglia
neroverde, Selva ha dimostrato di avere grande confidenza con il gol
realizzando 23 reti in due stagioni.
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
percepito
alcuna indennità di carica o alcun gettone di presenza. Per non parlare dei
funzionari comandati dal Comune di Campofranco - continua Difrancesco - e da
quello di Sutera che si stanno adoperando gratis anche fuori orario per avviare
le procedure di funzionamento dei nuovi servizi, con l'aiuto altrettanto
"non oneroso e disinteressato" del segretario comunale di Mussomeli,
Il
Pd sollecita misure antiassenteismo in Consiglio comunale
( da "Sicilia,
La" del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Eliminate le
indennità di carica sono aumentati i gettoni di presenza dei consiglieri Il Pd
sollecita misure antiassenteismo in Consiglio comunale Il Nucleo operativo e
radiomobile della compagnia di Piazza Armerina e della stazione dipendenti nel
territorio hanno effettuato una serie di controllo che hanno come fatto
concreto l'arresto di un pregiudicato per evasione,
Appiccò
rogoche uccise commercianteprocesso d'appello
( da "Sicilia,
La" del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
«Evidentemente
- afferma il segretario del Pd, Vittorio Di Gangi - soltanto a pochi interessa
affrontare argomenti seri in consiglio comunale, mentre vi sono consiglieri che
si affrettano a ritirare la giustificazione per l'assenza dal posto di lavoro e
per il conteggio del gettone di presenza, andando poi via.
QlikView,
la BI più user friendly secondo "BI Survey 8"
( da "Data
Manager" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
spaziando da
funzioni di reporting più accurate o più rapide fino a una riduzione dei costi
e delle risorse umane. -Predisposizione ad acquistare nuove licenze QlikView:
questo valore ha registrato il gap positivo più elevato (la differenza fra
coloro che prevedono e non prevedono di acquistare ulteriori postazioni) pari
al 50%.
Norme
antirumore, via libera in 7 minuti
( da "Arena,
L'" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
i consiglieri
si sono guadagnati un gettone di presenza (160 euro lordi) votando la nuova
normativa illustrata la scorsa settimana dall'assessore all'Ambiente Federico
Sboarina. Nella passata seduta le obiezioni erano state poche e i consiglieri
si erano riservati di studiare le carte prima di esprimersi.
La
maggioranza : raddoppieremo i servizi serali dei vigili
( da "Giorno,
Il (Lodi)" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
di un
cosiddetto gettone di presenza pari a trenta euro lordi. L'idea di Parmesani è
quella di coprire quasi tutta la settimana, almeno per cinque-sei giorni. Il
primo cittadino non ha incontrato l'opposizione del corpo dei vigili i quali
però gli hanno fatto presente alcune «magagne» che si portano avanti ormai da
tempo e che sperano possano essere risolte quanto prima:
Montana,
salta l'elezione dei delegati
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
amministrazione
di prevedere in futuro una figura nella pianta organica comunale per consentire
al punto di informazione di rimanere aperto tutto l'anno. L'assemblea ha
approvato all'unanimità la devoluzione dei gettoni di presenza e di quote di
indennità alle popolazioni dell'Abruzzo colpite dal terremoto e la
sdemanializzazione di un tratto di strada comunale in località Guinadi la
Serra.
Perché
le reti di distribuzione non hanno colpa della crisi dei fondi
( da "Milano
Finanza (MF)" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
era senza
dubbio la situazione profondamente negativa dell'industria dei fondi comuni di
investimento, a causa dei continui e cospicui riscatti da parte dei clienti,
attratti verso altri prodotti e servizi. I risultati gestionali dei fondi erano
senz'altro insoddisfacenti ed il valore aggiunto da essi fornito ai
risparmiatori appariva veramente dubbio.
Caso
Cibic, giurista nel mirino ( da "Libertà"
del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
annullamento
della gara per palazzo uffici in ragione della mancanza di requisiti di uno dei
componenti della commissione giudicante, Aldo Cibic. In una interrogazione alla
giunta Putzu chiede di conoscere il costo della consulenza e «con quali risorse
economiche» si intenda coprirlo, e «a quale soggetto verranno addebitate le
spese sostenute e da sostenere in conseguenza dell'
Addio
ai quartieri con nostalgia ( da "Nazione, La (Firenze)"
del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Ma la
semplificazione politica imponeva la soppressione di questo livello base della
istituzione. Un cammino che è andato avanti per gradi. «Con la scorsa
legislatura - ha aggiunto il primo cittadino - è stato abolito il gettone di
presenza per i consiglieri di quartiere, non c'erano dipendenti nelle sedi
decentrate.
lorenzoni
( da "Tirreno,
Il" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Gettoni per
l'Abruzzo» STAZZEMA. La proposta è arrivata da Gian Piero Lorenzoni,
consigliere d'opposizione della lista «Luce a Stazzema»: devolvere il gettone
di presenza di tutti i consiglieri alle popolazioni terremotate dell'Abruzzo.
«La mia proposta - afferma - si basa anche sull'iniziativa assunta dalla
Presidenza dell'
TEMPI
MODERNI ( da "TGCom"
del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
doveva avere
tra 7 e 11 anni e non poteva partecipare a più di un'estrazione. Il compenso,
una volta pescati i numeri, era di un buono giocattolo di 30 euro per il
ragazzino e di un gettone di presenza di 80 euro per l'accompagnatore. E così,
anche per ottimizzare i costi (risparmiando 110 euro per ogni ruota, cioè un
totale di 1.
Dalla
Bona, un'altra chance da Donadoni
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Nella stagione
2006-2007, nell'anno della serie B, ha collezionato 32 presenze condite da tre
gol. L'anno successivo, solo due gettoni con qualche apparizione in Coppa
Italia. Nella stagione appena trascorsa non è mai sceso in campo, tanto da
decidere di lasciare il club a gennaio. Ora la nuova chance. Provaci ancora
Sam.
Presenze
in Consiglio: vince la Lega ( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
già sicuro di
entrare anche nel prossimo consiglio, e via via tutti gli altri: da Giorgio
Giuseppe Della Giustina di Vittorio Nuova, con 79 gettoni di presenza (uno più
di Adriana Costantini di Sd), fino all'ex candidato sindaco Enzo Pavan che con
35 gettoni chiude la classifica dei consiglieri che hanno completato il
mandato.
Approvati
i debiti fuori bilancio naccio ( da "Sicilia, La"
del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
450 euro per
il servizio straordinario di Polizia municipali e 9.540 euro dovuti all'ex
dipendente comunale Di Fede. Si è poi stabilito l'importo del gettone di
presenza dei consiglieri e dell'indennità di funzione del presidente del
consiglio per l'anno 2009. Su proposta della commissione bilancio e finanze,
sono state confermate le somme del 2008,
Italia:
Cannavaro "Non sono il difensore del 2006"
( da "Datasport"
del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Cannavaro
prosegue sapendo che un suo impiego contro i nordafricani nella gara di
mercoledì lo porterebbe ad una sola presenza dal record detenuto da Paolo
Maldini con la maglia azzurra di 126 gettoni: "E' per me una grande
soddisfazione, mi ripaga dei sacrifici che ho fatto, fermo restando che è
sempre il campo a dire quanto vali".
Costi
della politica, subito stop alla legge in consiglio regionale
( da "Alto
Adige" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Si tratta
della proposta nata dalla mozione approvata in Consiglio regionale che chiede
la riduzione del 20 per cento dei costi della politica rispetto alla scorsa
legislatura. I consiglieri si sono fermati all'articolo 1 dopo alcune ore di
discussione vivacizzata dal deposito di quaranta emendamenti di Donato Seppi,
che conferma la propria volontà ostruzionistica.
maggioranza
allo sfascio e litigiosa, il sindaco si deve dimettere
( da "Nuova
Sardegna, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
La minoranza
oggi sarà di nuovo in aula. «E non prendere il gettone di presenza - dice
Giancarlo Carta -, ma per continuare la nostra battaglia politica». Al gettone
di ieri, visto che la seduta non è neppure iniziata, 11 consiglieri di
centrodestra hanno rinunciato.
manca
l'assessore, commissione rinviata per sichi è uno spreco di denaro pubblico
( da "Tirreno,
Il" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
«Ma non è
solo questo - sottolinea Sichi -: il fatto che la commissione si sia riunita
senza poter lavorare, comporta un costo per la collettività, visto che tutti i
presenti riscuoteranno il gettone di presenza. A mio avviso, non è questo il
modo di amministrare».
È
già stato stoppato il disegno di legge Depaoli, elaborato dall'ufficio di
presidenza del consiglio regionale, che mira a dare una sforbiciata ai costi
della politica per almeno a ( da "Adige, L'"
del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
consiglio
regionale la mozione sui tagli dei costi della politica che poi si è tradotta
nel disegno di legge elaborato dal presidente Marco Depaoli (Upt) e dal suo
ufficio di presidenza. Ieri in commissione la discussione era cominciata con la
decisione di bocciare subito i disegni di legge di Nerio Giovanazzi e dei Verdi
presentati sulla stessa questione della riduzione dei costi,
Indennità
dei consiglieri Slitta il
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
consigliere
regionale del Pdl secondo cui la questione dei costi della politica dovrebbe
essere affrontata in modo decisamente più ampio includendo anche gli stipendi
dei manager delle società pubbliche. L'opposizione ha fatto due conti e visto
che tra le fila della maggioranza qualcuno si era defilato, tutti hanno
abbandonato l'aula.
D'Alema:
meno schieramenti ora contano le persone Sarà un duello all'ultimo voto
( da "Corriere
della Sera" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
che hanno di
fatto bloccato ogni attività». Penati traduce in cifre: «Podestà, senza neppure
avere una carica è costato ai contribuenti milanesi 270 mila euro. Tanto sono
costate34 sedute tra dipendenti, catering, gettoni di presenza,per 185 ore
tenute in consiglio provinciale in 4 mesi, tra il gennaio e l'aprile del 2009
per approvare solo 17 delibere»
Ed
Edf rafforza la posizione in America
( da "Sole
24 Ore, Il" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
con il
governo francese, che potrebbe assicurare fra il 15 e il 20% del costo del
progetto mediante i suoi crediti all'esportazione, che si aggiungerebbero ai
finanziamenti pubblici statunitensi. Edf ha anche concluso nel dicembre scorso
l'acquisizione della metà delle attività di Constellation per 4,5 miliardi di
dollari.
La
Provincia adesso dà i numeri ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
I gettoni di
presenza possono arrivare sino a 600 euro mensili. Il compenso per il
presidente Tocco invece è di tremila euro. Sono 108 i provvedimenti adottati,
19 interrogazioni, altrettante mozioni. La hit parade delle presenze nel
Consiglio provinciale del Medio Campidano assegna l'ultimo posto della
classifica al pidiessino Carlo Tomasi,
San
Severo, l'amministrazione Savino nel segno del risparmio intende ridurre gli
assessorati ( da "Grecale, Il"
del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
numero degli
assessori, con l'obiettivo, ha annunciato Savino, di ridurre i costi di
gestione della macchina amministrativa. Ancora bocche cucite, però, sui nomi
dei papabili assessori. “Per il nuovo esecutivo di Palazzo Celestini -annuncia
il sindaco Gianfranco Savino - io e i partiti della maggioranza intendiamo
affidarci a personalità esterne competenti che eviteranno così
Luna
Reverse di Luigi Cinque apre Villa Celimontana Jazz Festival 2009
( da "Musicalnews.com"
del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
batteria
AURELIO RIZZUTI QUINTET Aurelio Rizzuti: batteria Giancarlo Boccitto: chitarra
Giulio Ciani: contrabbasso Alberto Popolla: clarinetto basso Biagio Orlando:
sax FEDERICO PROCOPIO QUARTET Federico Procopio: chitarra Roberto Lo Monaco:
basso Alessandro Pizzonia: batteria Martino Onorato: pianoforte
MAGRINI/BATTAGLIA/PATERNESI TRIO Manuel Magrini:
Campisi:
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
ultima seduta
di lunedì 15 quando, votando la determinazione del gettone di presenza per le
riunioni di consiglio e commissione per l'anno 2009, il civico consesso si è
espresso per la riconferma della somma di 65 euro, stabilita a settembre 2008.
Ad opporsi i due consiglieri di minoranza, Piergiorgio Gerratana e Vincenzo
Sparacino,
REFERENDUM:
GUZZETTA, QUANTE BUGIE PER FERMARLO!
( da "Virgilio
Notizie" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
questo
sistema elettorale e di questa politica''. 2) IL REFERENDUM NON SERVE, PERCHE'
DOPO I PARTITI CAMBIANO TUTTO. A volte e' capitato. La legge sul finanziamento
dei partiti e' stata scippata in modo vergognoso dal Parlamento, e la stessa
legge Calderoli ha stravolto vergognosamente il referendum del '93, anche se ha
comunque dovuto rispettare almeno il principio del bipolarismo,
REFERENDUM:
GUZZETTA, QUANTE BUGIE PER FERMARLO!.
( da "Asca"
del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
questo
sistema elettorale e di questa politica''. 2) IL REFERENDUM NON SERVE, PERCHE'
DOPO I PARTITI CAMBIANO TUTTO. A volte e' capitato. La legge sul finanziamento
dei partiti e' stata scippata in modo vergognoso dal Parlamento, e la stessa
legge Calderoli ha stravolto vergognosamente il referendum del '93, anche se ha
comunque dovuto rispettare almeno il principio del bipolarismo,
Serve
una riforma degli enti locali ( da "Trentino"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
a cominciare
dal gettone di presenza e dello stipendio del presidente, non dobbiamo però
dimenticarci della grande occasione di partecipazione democratica che fino ad
oggi ha caratterizzato le circoscrizioni. Spero che si possa affrontare assieme
il disegno di legge che verrà dibattuta in Giunta regionale e si possa
ragionare nel merito della proposta con le circoscrizioni"
La
sfida Sul tavolo la doppia coppia di Livorno e Brescia (
da "Giornale
di Brescia" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
in un
campionato che alla fine gli regala 26 presenze e 4 gol. Su di lui piomba il
Napoli, ma Spinelli ad agosto lo convince a rimanere a Livorno: contratto fino
al 2013 a circa due milioni di euro lordi a stagione. «È forte, ma ha un
caratteraccio e in campo è indisciplinato», racconta chi lo conosce bene.
Segretari
in prima linea per l'Abruzzo ( da "Italia Oggi (Enti Locali)"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Fin dai primi
giorni successivi al terremoto i segretari comunali si sono attivati per
raccogliere parte dei gettoni di presenza e per ripristinare il servizio
anagrafico. In accordo con l'Anci, l'Agenzia dei segretari [...] Costo Punti
per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati:
bossi
parla in piazza venezia ha bisogno di nuove imprese
( da "Nuova
Venezia, La" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Servono
finanziamenti europei per risolvere il problema occupazionale di Mestre».
Francesca Zaccariotto parla per prima e critica l'avversario Zoggia, per la
promessa di ridurre il numero di assessori e dimezzare le indennità, citando il
caso dei consiglieri extracomunitari con gettone di presenza ma senza diritto
di voto.
Accordo
sulle commissioni ( da "Adige, L'"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Il rapporto
di due a uno viene rispettato anche nelle altre commissioni, che saranno
composte alcune da 12 (8 più 4) e altre da 9 (6 più 3) membri. Ciò a conti
fatti porterà a far si che ogni consigliere sarà membro di due commissioni.
Evitata insomma la caccia ai gettoni di presenza. F.G. 19/06/2009
vigili
da assumere con i gettoni di presenza
( da "Tirreno,
Il" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Vigili da
assumere con i gettoni di presenza» Bellandi (centrosinistra) nell'appello al
voto torna sul tema della sicurezza MONTECATINI. La "lunga cavalcata"
(è così che la chiama) sta per finire. E per Giuseppe Bellandi, «abituato a
comandare, dirigere, innovare, sperimentare e motivare le persone», essere
arrivato al ballottaggio rappresenta «
Segretari
in prima linea per l'Abruzzo ( da "Italia Oggi"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Fin dai primi
giorni successivi al terremoto i segretari comunali si sono attivati per
raccogliere parte dei gettoni di presenza e per ripristinare il servizio
anagrafico. In accordo con l'Anci, l'Agenzia dei segretari (Ages) ha dislocato
sul territorio abruzzese alcuni segretari comunali in disponibilità per aiutare
i sindaci a risolvere le tante necessità amministrative.
E'
INDETTA per martedì prossimo 23 giugno alle ore 18 nella sala consil...
( da "Nazione,
La (Viareggio)" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Saranno poi
nominati i componenti dell'assemblea dell'Unione dei comuni dell'Alta Versilia,
si procederà alla nomina del presidente del consiglio e si ratificherà la
devoluzione del gettone di presenza alle popolazioni dell'Abruzzo colpite dal
terremoto.
Melloni,
l'esercito che sorride ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Rizzo Marta,
Schianchi Mattia, Valentini Monica. 2»D Erica: Bandini Elisa, Bartolini Sara,
Besagni Valentina, Borrini Marianna, Brigada Brigitta, Campanini Alice (8,18),
Cantarelli Elena, Cavalli Andrea, Colla Federica (8,27), Colombo Sara (8,09),
Ferrigno Rosa, Formaggini Jennifer, Gibilras Daniela, Macovei Yasmina,
Inquisì
il premier del Montenegro Ora spia i party a palazzo Grazioli
( da "Giornale.it,
Il" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Criminalità
organizzata e politici collusi, killer e colletti bianchi. Ma anche lui
incontra Massimo D'Alema nell'indagine sul re delle cliniche private Francesco
Cavallari e i presunti finanziamenti al Partito comunista per la campagna
elettorale del 1985. Un'inchiesta per la quale il pm Alberto Maritati chiese
l'archiviazione e nella quale Scelsi fece gli accertamenti su Cavallari.
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
annuncio di
Zoggia Il presidente uscente con Letta: risparmi per un milione di euro l'anno
«Posti e gettoni: taglierò il 50%» MESTRE Altri tagli in arrivo dal
centrosinistra. A meno di due giorni dal voto che decide la presidenza della
Provincia, Davide Zoggia assicura che in caso di vittoria il personale politico
di Ca' Corner si sottoporrà a un'
basketmania,
al torneo delle contrade pioggia di canestri per torre e rorai
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
alla conferma
dei due giovani Rizzo e Jenkins e al sempreverde Grion, per coach Freschi non
sono bastati i 35 punti di un monumentale Cipolla. Trascinata da Ferraro, tutti
suoi i 16 punti iniziali della sua squadra, e da Bagnarol, Cappuccini si è
sbarazzata del Pn Nord, che ha nell'americano Wallace, ancora 37 punti come
nella prima giornata e capocannoniere della manifestazione,
GIANNI
COLUCCI Scatta lo spoil system. Entro tre mesi Edmondo Cirielli rivoluzionerà
tutto i... ( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
la fondazione
Menna e la fondazione Sichelgaita, l'Interporto, e i Parchi, Salerno sviluppo e
il consorzio Siis per gli acquedotti. Piccoli e grandi luoghi di gestione, in
alcuni casi con nessun gettone di presenza, in altri con stipendi e diarie. Il
sottogoverno cambia faccia. E per Cirielli si apre il capitolo lottizzazione.
Zaccariotto
con due ministri, Zoggia con le forbici
( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Lui promette
di tagliare gli stipendi agli assessori per dare i soldi risparmiati alle
famiglie, lei gli rinfaccia di aver previsto l'elezione di tre consiglieri
extracomunitari senza diritto di voto ma con gettone di presenza. Per Davide
Zoggia calano a Mestre Enrico Letta e David Sassoli, per Francesca Zaccariotto
due ministri,
Referendum,
il dossier ( da "AprileOnline.info"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
metterà a
rischio la Costituzione, consegnandone il destino nelle mani di una sola parte
politica. 28. L'attuale maggioranza politica, infatti, non può modificare a suo
piacimento la Costituzione perché non dispone della maggioranza dei due terzi
richiesta per escludere il referendum sulle leggi di modifica della
Costituzione.
Referendum:
lettera-appello del comitato ( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
suoi colleghi
Rizzo e Stella. Perché proponiamo di votare tre Sì? Con la scheda verde, per
eliminare lo scandalo generato dalle candidature multiple. Se vince il Sì non
sarà più possibile che un leader si faccia eleggere ovunque e poi “nomini” come
suoi sostituti dei perfetti sconosciuti, creando una sudditanza che mina alla
base la dignità delle funzioni parlamentari.
Lady
Compagnoni pugno di ferro ( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Per
Lungarotti «francamente le case popolari sono diventate un fatto ideologico» e
diversi consiglieri sono intervenuti fino a quando appunto il sindaco ha
interrotto. Per la commissione elettorale sono eletti membri effettivi Saccani,
Lodi Rizzino e Valentini. Per i supplenti Giovanni Gettoni, Fornasari e
Giuseppe Bettoni. (a.p.)
Consulenze,
Provincia bacchettata ( da "Alto Adige"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
esercizio
finanziario 2008 degli enti dell'autonomia. I rilievi: aumento dei costi della
politica e ancora troppe consulenze esterne. La Corte bacchetta in particolare
la Regione. Nella relazione i giudici contabili hanno evidenziato un aumento
dei costi della politica e il mancato adeguamento della disciplina contabile
regionale alla normativa nazionale,
La
Corte dei conti contro la Provincia
( da "Adige,
L'" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
dei conti
contro la Provincia Critiche anche alla Regione: «Crescono i costi della
politica» BRUNO ZORZI Nella cornice barocca e un po' retro fatta di toghe,
formule e riti, la Corte dei Conti non si è smentita anche quest'anno. Nel
senso che qualche «scoppellotto» a Durnwalder, presidente della Previncia di
Bolzano e della Regione e a Dellai che lo è di quella di Trento la Corte
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
presidente
del Consiglio regionale: «Previsti meno costi» «Nel 2009 un risparmio di 7
milioni» Sentito signor presidente del consiglio regionale, Marco Depaoli? Le
critiche della Corte dei Conti riguardo i costi della politica sono severe, le
più dure espresse quest'anno dai magistrati contabili ai bilanci consuntivi.
carlesi-cenni,
duello con pepe la querela accende il clima scontro sulla delocalizzazione
( da "Tirreno,
Il" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
per arrivare
a facilitazioni sul fronte degli affitti, dei buoni scolastici, dei nidi. Va
fatta una prima variazione del bilancio utilizzando i risparmi ottenuti dal
taglio del costo della politica: otto assessori invece di dodici, alleggerimento
nel corpus dei dirigenti. Così si otterranno circa 400 mila euro da destinare
ai primi aiuti.
l'amica
di patrizia racconta "ingaggiata per le feste di gianpi" - gabriella
de matteis giuliano foschini ( da "Repubblica, La"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Per quella
serata Gianpaolo mi ha dato un gettone di presenza: mille euro». Barbara che ha
chiesto assistenza ai legali Daniela Castelluzzo ed Emiliano D´Alessandro nelle
indagini della procura di Bari è una testimone importante. Conferma quello che
Patrizia dopo ha raccontato al magistrato e alla guardia di finanza.
Bettinelli
cerca il pass per i Mondiali ( da "Eco di Bergamo, L'"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Come lo è la
presenza nella nazionale che conta di Marco Francesco Vistalli, 22 anni, di
Torre Boldone. Il quattrocentista della Bergamo 59 Creberg si è conquistato la
prima convocazione di sempre tra i senior (un gettone di tra gli under 23)
grazie ad un promettente inizio di stagione: vedi il secondo posto di una
settimana fa nei 400 dei Campionati italiani promesse,
"io,
silvio e le altre ragazze tutte lo chiamavano papi" - (segue dalla prima
pagina) paolo berizzi ( da "Repubblica, La"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
telefono e
dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la prima
volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa
volta è tutto a posto. Che avrei avuto i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti
aerei. A quel punto, Patrizia si arrabbia. Prende il telefono e grida a
Tarantini: "Ma come, te l´ho portata io e adesso tu vuoi lei e non me?
NICOLA
Campedelli nasce a Cesena il 7 febbraio 1969. Cresciuto nelle giovanili
bianconere... ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
dove
colleziona 34 gettoni (con 4 gol) in serie B prima di passare alla Salernitana
di Zeman. Due tornei in amaranto, entrambi tra i cadetti, con 68 partite
complessive, poi nell'estate del 2002 viene acquistato dal Modena appena
tornato in serie A. La squadra canarina acquisisce complatamente il suo
cartellino, con la più importante operazione finanziaria degli ultimi dieci
anni.
Regione
in Air Alps, dubbi della Corte dei conti
( da "Corriere
Alto Adige" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
dei costi
della politica». Il «nodo» delle quote Discussa anche la situazione di Air
Alps, che «registra una forte perdita del capitale investito». Quindi: «Il
mantenimento della partecipazione azionaria della Regione nella Spa recita la
Dichiarazione dovrebbe essere attentamente valutato dai soci pubblici tenendo
conto dei requisiti della stretta necessità di un servizio di interesse
RS.Benedetto
ISALE a 28 anni fa la felice intuizione di Mimmo Minuto</...
( da "Messaggero,
Il (Marche)" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Dal
giornalista e scrittore Sergio Rizzo che aprirà la rassegna il 2 luglio
all'autore molto in voga Ascanio Celestini che chiuderà in piazza Matteotti, il
30 agosto, con il suo libro Lotta di classe abbinato ad uno spettacolo. In
tutto 18 appuntamenti, tre in più della passata edizione, intercalati da novità
editoriali, romanzi e saggi più gettonati.
"Io,
Silvio e le altre ragazze tutte lo chiamavano Papi"
( da "Repubblica.it"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
telefono e
dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la prima
volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa
volta è tutto a posto. Che avrei avuto i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti
aerei. A quel punto, Patrizia si arrabbia. Prende il telefono e grida a
Tarantini: "Ma come, te l'ho portata io e adesso tu vuoi lei e non me?
Tutto
esaurito per l'insediamento ( da "Libertà"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
di destinate
il gettone di presenza della prima seduta ai terremotati. Interventi
dell'opposizione - Il geometra Giuseppe Ghia, unico eletto per la "lista
civica", dopo un ringraziamento rivolto agli elettori che gli hanno
consentito di essere «una voce"» in seno al consiglio comunale, ha
assicurato «la propria collaborazione pur nel rispetto dei differenti ruoli e
di voler essere
Berlusconi,
notte di sesso con Patrizia D'Addario: la foto di Veronica e il "letto
grande" di Palazzo Grazioli ( da "Blogosfere"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
telefono e
dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la prima
volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa
volta è tutto a posto. Che avrei avuto i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti
aerei. A quel punto, Patrizia si arrabbia. Prende il telefono e grida a
Tarantini: "Ma come, te l'ho portata io e adesso tu vuoi lei e non me?
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
telefono e
dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la prima
volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa
volta è tutto a posto. Che avrei avuto i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti
aerei. A quel punto, Patrizia si arrabbia. Prende il telefono e grida a
Tarantini: "Ma come, te l'ho portata io e adesso tu vuoi lei e non me?
Sanità/
Il 22 giugno a Venezia meeting ministri Salute 35
( da "Virgilio
Notizie" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Italia ha
finanziato la produzione del primo rapporto mondiale che valuta l'impatto delle
politiche di finanziamento mirate a malattie prioritarie sui sistemi sanitari
in oltre 20 paesi. Recentemente, nei paesi più poveri si sono investiti
miliardi di dollari nella lotta contro malattie quali l'Aids, la tubercolosi e
la malaria.
Maggioranza,
capogruppo il leghista Loatelli ( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
di nomina dei
rappresentanti del Comune perché Lungarotti ha lamentato che il giorno
precedente non c'era nessun documento esplicativo nella cartella preparatoria
del consiglio. Ritorna il gettone di presenza di 18,08 euro a seduta con
l'astensione di Maioli e Lungarotti e un accordo tra i consilieri di poterli
lasciare al Comune come nel passato e come sicuramente faranno Valentini
Il
gettone dei consiglieri alla famiglia di Daniele Noli
( da "Libertà"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
La novità è
rappresentata dall'ingresso in squadra di Claudio Polenghi cui sono state
affidate le deleghe ad ambiente, ecologia e protezione civile. In conclusione
di seduta il capogruppo di opposizione Angelo Fugazza ha proposto di devolvere
il gettone di presenza della prima seduta di tutti i consiglieri alla famiglia
di Daniele Noli.
Prima
seduta nel ricordo del compianto Noli
( da "Giorno,
Il (Lodi)" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Ci attendono
cinque anni di impegni gravosi», ha sostenuto il sindaco nel suo discorso di
insediamento. Il capogruppo di opposizione, Angelo Fugazza, ha proposto che il
gettone di presenza della prima seduta sia devoluto dai consiglieri alla
famiglia di Noli. Il sindaco ha risposto: «Ne terremo conto, lei sfonda una
porta aperta».
Per
il portiere con Lamanna c'è l'interista Bindi
( da "Resto
del Carlino, Il (Ferrara)" del
21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
la Spal segue
con attenzione anche le tracce di Giacomo Bindi, classe 1987, scuola Inter,
l'anno scorso autore di 2 presenze nel Monza, e da gennaio di 12 con la
Pistoiese. In precedenza Bindi aveva fatto 32 gare in C2 nel Varese, e in C1 il
vice con Samb e Manfredonia (4 gettoni). Esce dal gruppetto dei candidati
Ingrassia del Palermo Image: 20090621/foto/3467.
patrizia,
barbara e la terza ragazza ( da "Mattino di Padova, Il"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
consulente in
numerosi procedimenti penali e noto per il suo archivio ricavato da tabulati
telefonici. Parole che hanno spinto il vicepresidente del Pdl Carmelo
Briguglio, componente del Comitato parlamentare per la sicurezza della
Repubblica (Copasir), a chiedere che Gioacchino Genchi sia sentito dal Copasir
riguardo all'
patrizia,
barbara e la terza ragazza ( da "Nuova Venezia, La"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
consulente in
numerosi procedimenti penali e noto per il suo archivio ricavato da tabulati
telefonici. Parole che hanno spinto il vicepresidente del Pdl Carmelo
Briguglio, componente del Comitato parlamentare per la sicurezza della
Repubblica (Copasir), a chiedere che Gioacchino Genchi sia sentito dal Copasir
riguardo all'
Cambia
lo statuto della Cassa Rurale Compensi invariati
( da "Adige,
L'" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
C'è anche
stato spazio per una parte ordinaria modificando il regolamento assembleare
nella parte della compatibilità del ruolo di amministratore con altre cariche e
dell'utilizzo del voto elettronico. Nessun ritocco ai gettoni di presenza.
21/06/2009
anche
a bologna c'è chi chiama papi berlusconi?
( da "Repubblica,
La" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
pagando il
conto e anche il gettone di presenza, e che ora è indagato per sfruttamento
della prostituzione. Dopo aver raccolto la versione di Patrizia D´Addario e
Barbara M., che hanno confermato di aver raggiunto il presidente del consiglio
con queste modalità, gli inquirenti allungano l´elenco delle giovani ospiti.
di
GIANFRANCO RICCI PERUGIA UN TIPO COME LUI (temperamento pr...
( da "Nazione,
La (Umbria)" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Non c'era il
gettone di presenza. Se qualcuno arrivava con pochi minuti di ritardo, come
talora capitava al Dc Vincenzo Antonioni che chiudeva tardi la libreria, si
scusava con tutti perché era forte il senso della casa comunitaria». Antonioni
vendeva anche oggetti sacri «Sì.
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Non c'era il
gettone di presenza. Se qualcuno arrivava con pochi minuti di ritardo, come
talora capitava al Dc Vincenzo Antonioni che chiudeva tardi la libreria, si
scusava con tutti perché era forte il senso della casa comunitaria». Antonioni
vendeva anche oggetti sacri «Sì.
Patrizia,
Barbara e la terza ragazza ( da "Nuova Ferrara, La"
del 21-06-2009) + 7 altre fonti
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
consulente in
numerosi procedimenti penali e noto per il suo archivio ricavato da tabulati
telefonici. Parole che hanno spinto il vicepresidente del Pdl Carmelo
Briguglio, componente del Comitato parlamentare per la sicurezza della
Repubblica (Copasir), a chiedere che Gioacchino Genchi sia sentito dal Copasir
riguardo all'
dal
nostro inviato BARI - Dopo Patrizia D'Addario e Barbara Montereale spunta Lu...
( da "Messaggero,
Il" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Tutto con la
promessa di un gettone di presenza. Per lei, come per la Montereale, si sarebbe
trattato solo di un evento mondano; nel senso che dopo la cena e le chiacchiere
sarebbe tornata a dormire in albergo. A differenza della D'Addario, che come
lei stessa ha documentato con dovizia di particolari, rimase a dormire nella
residenza del premier.
I
nastri di Patrizia:
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
La Montereale
descrive il premier come una persona affettuosa che, venuto a conoscenza dei
suoi problemi economici, le ha regalato una busta contenente diecimila euro.
Più un gettone di presenza di mille euro per il suo lavoro di ragazza-immagine,
e non di escort, come tiene a precisare.
MASSIMO
MARTINELLI Bari. Dopo Patrizia D'Addario e Barbara Montereale spunta Lucia R.
È... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
Tutto con la
promessa di un gettone di presenza. Per lei, come per la Montereale, si sarebbe
trattato solo di un evento mondano; dopo la cena, le chiacchiere, le
barzellette, sarebbe tornata a dormire in albergo. Intanto le indagini hanno
preso una piega internazionale: gli inquirenti ipotizzano l'esistenza di una
vera rete che almeno in tre città -
Lippi:
"Sono i migliori ragazzi che ho"
( da "Datasport"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Abstract:
taglierà il
record di presenze eguagliando Paolo Maldini a quota 126 gettoni: "Farà
bene anche stasera, giocherà come le altre 125 partite, con la serietà, la
brillantezza e l'immagine che ha". L'ultimo pensiero è una lancia spezzata
in favore di Gennaro Gattuso, criticato per le sue ultime prestazioni: "Lo
avrei portato anche se fosse stato al cinquanta per cento della sua condizione,
( da "Trentino" del
13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
di
Mauro Lando Quando gli errori dei politici ci costano molto più degli stipendi
I costi della politica: ora si cerca di diminuirli con la
riduzione dei compensi e delle indennità come sta facendo il Consiglio
regionale, oppure come si propone nel Consiglio comunale di Trento si prolunga
il tempo delle sedute, o si accorpano le commissioni. Altre iniziative sono in corso in
diversi enti pubblici oltre che in Parlamento. Tutto bene, perché i costi della
politica, intesi come stipendi o indennità al
personale politico erano particolarmente lievitati. I veri costi però non sono
i compensi, pur alti, dei politici: i costi più gravi sono invece gli errori
commessi dagli uomini politici e amministratori presenti nelle loro decisioni.
Sono costi più gravi perché ricadono sui cittadini, sulla società,
sull'ambiente e non solo per il tempo di una o più "mensilità", ma
per tempi indefiniti. Azzardiamo tre esempi di errori desumendoli da tempi
lontani e in casa propria, al fine di non prestare il fianco alle polemiche
della quotidianità. Il primo esempio è il Bondone per il quale negli anni
Sessanta e Settanta del secolo scorso il Comune di Trento previde e consentì
una urbanizzazione lineare lungo la strada senza creare un vero centro che
creasse "effetto paese". Ora la montagna di Trento è senza
un'"anima" e continuamente alla ricerca di una identità turistica,
economica ed anche sociale per la quale si sono sprecati progetti e inventate
soluzioni, certo non risolutive, con continuo utilizzo di soldi pubblici. Il
secondo esempio è la strada di Malga Flavona che dal lago di Tovel doveva
raggiungere l'alpeggio dentro il gruppo del Brenta con un facile accesso poi
verso Campo Carlomagno. L'arteria fu autorizzata nel 1971 dalla Giunta
provinciale allora presieduta da Bruno Kessler, ma non venne realizzata perché
bloccata da un ricorso di Italia Nostra al Consiglio di Stato. Qualche anno
dopo ci fu un altro tentativo, ma meno dirompente. Se però la strada della
Flavona fosse stata costruita, ora ci troveremmo con il cuore del Brenta
urbanizzato. Quale sarebbe il costo in termini di ambiente e di bilancio? Il
terzo esempio è Piedicastello per il quale si è dovuto recentemente costruire
la nuova lunga galleria della circonvallazione al fine di rimediare al disastro
compiuto nei primi anni '70 con la costruzione della superstrada sotto il Dos
Trento e la ciambella viaria oltre il ponte di San Lorenzo. Bene quindi è la
riduzione dei costi della politica, ma ancora meglio è
l'attenzione della politica a procedere a scelte
corrette perché è certo che quelle scorrette costano di più. Ma è altrettanto
certo che operare sugli "stipendi" è più facile e demagogicamente fa
più presa sull'opinione pubblica.
( da "Trentino" del
13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
BOSENTINO
Il «gettone» per l'Abruzzo BOSENTINO. Su proposta del sindaco Fernando
Leonardelli, il consiglio comunale ha deciso di devolvere il valore netto del
gettone di presenza di una seduta consiliare ai
terremotati dell'Abruzzo. A tale proposta tutti i consiglieri hanno aderito
andando così ad aumentare di circa 450 euro, il contributo stanziato
dall'amministrazione comunale di 600 euro. Soldi che saranno versati
sull'apposito conto corrente aperto dal Consorzio dei Comuni Trentini in
collegamento con la Provincia. Nella stessa seduta, il Consiglio comunale ha
inoltre approvato la convenzione con il Comune di Vigolo Vattaro, capofila, e
con gli altri Comuni dell'Altopiano della Vigolana per il servizio di scuola
dell'infanzia da attivare nel periodo estivo, per un mese e mezzo, presso la
struttura di Vigolo Vattaro. (g.m.)
( da "Cittadino, Il"
del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Orio Litta, si
insedia il sindaco Cappelletti e conferma di volersi tagliare lo stipendio ORIO
LITTA Stipendio del sindaco ridotto del 25 per cento per dare ossigeno a un
fondo di solidarietà sociale che sia di aiuto agli oriesi in difficoltà. Nuovo
sindaco di Orio Litta, Pierluigi Cappelletti si appresta a trasformare in atto
ufficiale quel che era stato promesso in campagna elettorale: un taglio di un
quarto dello stipendio da primo cittadino, per risorse da destinare alla
realizzazione di una sorta di "tesoretto" della solidarietà che possa
essere di aiuto in quelle situazioni di difficoltà sociale (acuite dalla crisi
economica attuale) che non lasciano indenne neppure un piccolo comune come
quello di Orio Litta. La decisione sarà ratificata in occasione del consiglio
comunale di insediamento fissato per venerdì 19 giugno. Peraltro, la riduzione
del sindaco non viaggerà in solitaria: la decisione sarà formalizzata
sempre nel consiglio della prossima settimana e vedrà i due assessori e i
consiglieri di maggioranza rinunciare al gettone di presenza e alle indennità di carica. All'ordine del giorno della prima
seduta consigliare ci saranno, ovviamente, gli atti procedurali di rito:
proclamazione degli eletti, giuramento del primo cittadino, indicazione della
composizione della giunta. Il neo sindaco Cappelletti darà poi lettura
dei punti di priorità del programma della sua coalizione "La nostra
Orio". «In aula sottolineerò come le priorità di lavoro siano tutte per la
scuola a tempo pieno, per la sistemazione della caserma dei carabinieri di
Orio, che vogliamo restino in paese - rimarca Cappelletti -. Tra le priorità,
confermerò sostegno alle agenzie educative della parrocchia e del volontariato
e il rilancio della biblioteca di paese, che è nostro impegno riportare
all'interno del sistema bibliotecario del Lodigiano. Senza dimenticare -
puntualizza - che nei nostri punti privilegiati d'azione ci sarà sicuramente la
cura e la difesa dell'ambiente e del paesaggio di Orio». Tra gli intenti
amministrativi, anche una chiara impostazione di lavoro: ovvero la massima
disponibilità a collaborare con le due minoranze in seno al consiglio, quella
di "Vivere Orio" e quella di "Insieme per Orio". In attesa
del consiglio, il neo sindaco ha già fissato i primi appuntamenti: tra questi,
anche quello di martedì che porterà Cappelletti a Roma con i sindaci della
Bassa per la conferenza di servizi con Terna per il passaggio del nuovo elettrodotto.
Luisa Luccini
( da "Arena, L'" del
13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Sabato 13 Giugno
2009 PROVINCIA Pagina 27 Mese di fioritura musicale al Giardino intitolato al
filosofo Dino Formaggio, l'ex oratorio res Mese di fioritura musicale al
Giardino intitolato al filosofo Dino Formaggio, l'ex oratorio restaurato di
piazza Sprea, a fianco del municipio e gestito dall'associazione culturale «Il
Giardino musicale» convenzionata con l'amministrazione comunale. Domani sera alle 21 il Charleston Quartet (Massimo Rizza
clarinetto, Stefano Corsi contrabbasso, Flaviano Richelli e Claudio Moro
chitarra classica e acustica) guideranno in un «Viaggio tra la gente» fatto di
salse, tanghi, milonghe, sambe, tarantelle e musica klezmer. Venerdì prossimo
alle 21, su testo di Raffaella Benetti e musica di Giannantonio Mutto,
eseguita al violino da Maria Odorizzi e alla chitarra da Michela Cordioli, sarà
la stessa autrice a recitare una fiaba musicale («La storia di Stella») ambientata nel «Paese perduto nel Tempo», dove un
violino è usato in modo «anomalo»: fischia, graffia, emette dei suoni
sgraziati, imita tutti gli scherzi che combina Stella,
una bambina trasformata per sortilegio in suono che vola nell'aria. Saranno le
lacrime di gioia versate dagli ascoltatori del violino suonato da un giovane di
cui Stella si è innamorata a interrompere finalmente
l'incantesimo.La fiaba, adatta a un pubblico di bambini fra i 4 e gli 8 anni,
si propone di far conoscere le possibilità musicali e i caratteri propri del
violino, capire cosa vuol dire «suono flautato», «pizzicato», «archetto»,
«corde» e così via. Sabato 20 giugno, alle 21 il complesso di ottoni Venetum
Brass Band (Daniele Casarotti e Valentino Vesentini trombe, Giuliano Venturini
corno, Flavio Dal Colle trombone, Michele Maltauro bassotuba, Dario Maule
batteria) offre un concerto di musica swing, da film e pop internazionale. Nato
ad Illasi 16 anni fa, il gruppo che è fondato e coordinato dall'illasiano
Valentino Vesentini, diplomato in tromba al Conservatorio, affronta agevolmente
diversi repertori musicali dal barocco alla musica leggera con una particolare
predilezione per il jazz e lo swing. Infine giovedì 25 giugno alle 21, prove a
porte aperte di Chorus, coro e orchestra d'archi diretti dal maestro Carlo
Bennati.
( da "Tirreno, Il"
del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Pagina 5 - Prato
MACROLOTTO ZERO MACROLOTTO ZERO E noi saremmo i cittadini benestanti? Noi del
comitato di via Pistoiese macrolotto zero, vorremmo far presente al candidato
sindaco Carlesi, che sicuramente ignora la geografia dei quartieri e del comune
di cui vorrebbe diventare sindaco. Nel quartiere centro insiste quella parte di
città che ormai a perso la sua identità e viene chiamata Chinatown. Alle offese
c'è un limite, noi saremmo dei "benestanti" che vogliono lasciare
indietro l'altra parte della città? Oddio, in parte è vero perché grazie alle
amministrazioni degli ultimi 20 anni Martini, Mattei per dieci anni, e
Romagnoli, noi del macrolotto zero, ci siamo trasferiti direttamente in Cina
senza aspettare il resto della città, ma abbiate fede, cari concittadini, che
se Carlesi diventerà sindaco di Prato, e Gestri presidente della provincia,
molto presto, tutti voi ci raggiungerete, in Cina e senza la necessità di
prender alcun aereo. Noi siamo talmente benestanti che abbiamo deciso di
ridurre il prezzo delle nostre case a zero, di vivere nel degrado dilagante e
nell'immondizia perché siamo degli snob. Abbiamo deciso di mettere a
repentaglio la salute dei nostri figli e anche nostra perché siamo degli
incoscienti e continuiamo a vivere in una città lastricata di sputi e
escrementi vari. Abbiamo deciso di affittare le nostre case per dormitori e
case chiuse o bische clandestine o catering abusivi, tanto l'amministrazione
non ha alcuna responsabilità e quindi lascia perdere. Comitato di via Pistoiese
Macrolotto Zero IN CONSIGLIO I banchi vuoti dell'opposizione Sin dall'inizio
del mio ingresso in consiglio comunale, sono rimasto colpito da un'abitudine
per me molto strana: spesso,ad una certa ora, arrivati alla seconda metà della
seduta, la maggior parte dei consiglieri di Alleanza Nazionale e di Forza
Italia, piano piano, alla spicciolata e senza dare nell'occhio, lasciavano la
sala; all'ultima o anche alla penultima votazione, mi accorgevo che i loro
banchi erano quasi vuoti. Quando a qualcuno ho chiesto il perché di questo
comportamento,la spiegazione era che tanto per questioni numeriche, non
potevano influire sull'esito delle decisioni. Ma proprio questo dimostra la
loro assente cultura istituzionale. Chi rinuncia ad un confronto e ad esporre
il proprio punto di vista,solo per il fatto che non potrà prevalere
numericamente, non crede nel ruolo istituzionale dell'organo in cui è stato
eletto, ma soprattutto dimostra una cultura di potere: che le assemblee
elettive servono a ratificare decisioni prese altrove. Se
questo è l'uso che alcuni eletti fanno del gettone di presenza pagato dai cittadini,se questa è la coscienza istituzionale
della destra,se tanto poco i loro esponenti credono negli strumenti della
democrazia, gli elettori devono rifletterci alquanto prima di conferire i loro
consensi. Aurelio Donzella (Idv) PROGRAMMI La lista 5 stelle è vicina a
Carlesi Chi scrive questo appello è un assiduo fruitore di internet che segue
da anni e conosce bene il blog di Beppe Grillo, ho avuto modo di apprezzare e
condividere molte delle battaglie promosse dai meetup mentre, con molta
sincerità, alcune le trovo demagogiche. Quello che mi interessa però
sottolineare con forza è la comunanza di molti dei punti principali della Carta
di Firenze, documento che certifica il programma della lista a Cinque Stelle,
con il programma di Massimo Carlesi e penso che, solo verificando nel merito le
proposte in campo (e non solo le chiacchiere da campagna elettorale) potrete
farvi un'idea sulla scelta da fare in occasione del prossimo ballottaggio per
l'elezione a sindaco di Prato. Trasporti pubblici non inquinanti e
potenziamento delle piste ciclabili, espansione del verde urbano, sviluppo fino
al massimo della raccolta differenziata, piano di mobilità per i disabili,
sviluppo delle fonti rinnovabili, efficienza energetica, connettività gratuita
di internet, acqua pubblica, piano teso a favorire le produzioni locali,
sostegno ai gruppi di acquisto solidale, trasmissione in tv del Consiglio
Comunale ecc, sono tutti punti di condivisione dei due programmi. Da Berlusconi
solo leggi per mettere il bavaglio alla libera informazione su internet,
favorire il riciclaggio del denaro sporco, premiare gli imprenditori disonesti
che falsificano il bilancio, a prato Cenni fa solo da paravento allo "psiconano",
per dirla alla Grillo, e ad una banda di loschi individui che con il loro
saluto fascista offendono gravemente l'intera città, che ha pagato con il
sangue la difesa della libertà, quella vera, non quella della PDL. Francesco
Bartolomei BALLOTTAGGIO La nostra città messa in ginocchio Sono passati oltre
trentenni da quando sono arrivato a Prato, allora Prato era bella si lavorava,
ci conoscevamo in qualche modo quasi tutti, il benessere lo si vedeva
veramente, per le giovani coppie che si sposavano la prima cosa da fare era
quella di comperare casa ed arredarla, oggi tutto questa è quasi svanito. La
bella Prato di allora si è quasi sbriciolata, c'è solo una immigrazione
violenta e selvaggia di una etnia cinese, che poco a poco si sta comprando tassello
su tassello tutta la città, dalla periferia all'imminente fuori le mura(zona
Pistoiese) al centro storico, ora cosa succederà? Se uno ama veramente questa
città e non vuole che questo accada il 21/22 giugno a l'opportunità di mandare
a casa chi ha amministrato per 63 anni, con un finto buonismo che a cosi
permesso il dilagare del degrado e messo in ginocchio la nostra amata città di
Prato. Giancarlo Auzzi A chi spedire le lettere Le lettere vanno inviate al
Tirreno, redazione di Prato, via del Ceppo Vecchio 5. Non devono superare le
quaranta righe di lunghezza e devono essere corredate da generalità complete
dell'autore, indirizzo e recapito telefonico. Possono essere spedite anche via
e-mail all'indirizzo di posta elettronica prato.it@iltirreno.it o via fax al
numero: 0574-605770.
( da "Resto del Carlino, Il (Cesena)"
del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
ROMAGNA SPORT pag. 8
L'arbitro Gervasoni, novità per i dorici e...portafortuna per i biancorossi LA
PARTITA che vale una stagione sarà diretta da Andrea Gervasoni di Mantova, uno
che porta fortuna al Rimini dato che su tre partite sono arrivate altrettante
vittorie: Rimini Lucchese 2-1 (5 aprile 2004), Rimini Foggia 2-0 (26 marzo
2005) e Rimini Brescia 2-1 (17 maggio 2008), 19 cartellini gialli, un rigore e
un'espulsione. Precedenti tutti favorevoli che fanno ben sperare il tecnico
Guido Carboni e i suoi ragazzi. Il fischietto lombardo è invece una novità per
i marchigiani che se lo troveranno in campo per la prima volta questa sera. Quella odierna per Gervarsoni sarà la trentunesima presenza in serie B, il bilancio è di 13
vittorie casalinghe, 14 pareggi e 3 sole affermazioni esterne. In carriera
Gervasoni ha collezionato anche 30 gettoni in A, 40 in C1, 27 in C2 e 47 nel Campionato Nazionale
Dilettanti. IN QUESTA stagione il fischietto mantovano ha già arbitrato 8 partite
in serie B, una vittoria, sei i segni X e un solo 2. Gli assistenti allo
stadio Neri saranno Giorgio Niccolai di Livorno, Michele Giordano di
Caltanisetta, mentre il quarto è Nicola Pierpaoli di Firenze. Antonio
Montefusco
( da "Nazione, La (Pisa)"
del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
CRONACA PISA pag. 4
Il Comune mette nel forziere tutte le società partecipate Via alla holding
unica di gestione: «Più controlli e risparmi» di GUGLIELMO VEZZOSI DUE LE
esigenze irrinunciabili: da una parte la necessità di snellire una struttura
elefantiaca sulla quale è molto difficile, se non impossibile, ogni forma di
controllo (come ha dimostrato alcuni anni fa lo scandalo Geofor sui dati
taroccati della raccolta differenziata), dall'altra rispondere ai nuovi
obblighi di legge che chiedono agli enti locali di razionalizzare (leggi
sfoltire) la loro presenza in società di capitali. Per
questo l'assessore al bilancio Giovanni Viale preme sull'acceleratore della
costituzione di una nuova società, una holding appunto, che dovrà raccogliere
le attività che vedono la partecipazione del Comune. Insomma una specie di
forziere che contenga tutto: e la carne al fuoco non manca visto che il Comune
attraverso partecipazioni dirette (una quarantina) o indirette (circa 60)
gestisce importanti e redditizi interessi: dai rifiuti all'aeroporto, dalle
farmacie ai trasporti pubblici, dalla mobilità alla riscossione delle entrate. UN FIUME di denaro, attività, nomine, indennità e gettoni di presenza nel quale occorre da tempo mettere ordine: «La nascita della
holding unica è compresa negli impegni di programma del sindaco Filippeschi e
dunque abbiamo messo mano anche a questo lavoro» spiega l'assessore Viale che
ha tenuto una prima presentazione del piano in commissione consiliare.
La cosa è stata anche accennata in giunta, ma subito rinviata anche perché il
governo ha spostato dal 30 giugno alla fine del prossimo anno il termine ultimo
per la revisione della partecipazione degli enti locali nelle società di
capitali. «C'è dunque tempo per dibattere e capire cosa fare e come muoversi:
l'obiettivo strategico prosegue Viale è quello di arrivare a una gestione
coordinata delle partecipazioni, garantire una più efficace informazione al
sindaco e al consiglio comunale circa l'andamento e il funzionamento di queste
attività, nonché poter assicurare maggiori e più efficaci controlli». NON È
però escluso, almeno secondo la legge attuale, che il Comune debba dismettere
alcune partecipazioni: la norma prevede infattoi l'uscita dell'amministrazione
«da tutte quelle attività aventi per oggetto la produzione di beni e servizi
non strattamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità
istituzionali, né potrà assumere nuove partecipazioni o mantenerne direttamente
o indirettamente, anche di minoranza». Ma è pure vero che il rinvio della
scadenza al 2010 «sembra preludere alla volontà di rivedere la norma. In ogni
caso non ci faremo trovare impreparati» dice Viale. Di sicuro non sarà in
discussione la presenza dell'ente in società in house
(ad esempio Sepi e Pisamo che sono società strumentali del Comune per conto del
quale gesticono importanti settori), né le grandi partecipate che erogano
servizi pubblici (es. gas, acqua, trasporti). Per il resto il dibattito è
aperto e in base agli obblighi di legge che saranno o meno confermati potrebbero
aprirsi nuovi scenari.
( da "Nuova Venezia, La"
del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Polemica
sull'organizzazione e sulla sicurezza degli utenti «Ospedale, emergenza
rianimatori» I medici del Pronto soccorso scrivono all'Asl, che replica:
«Problemi superati» «Pronti a tutelarci con una vertenza sindacale e legale»
Prima un colpo, poi un altro, quindi un altro ancora. Prima di finire al
tappeto, però, i medici del Pronto soccorso dell'ospedale di Venezia hanno
deciso di reagire. E l'hanno fatto apponendo 13 firme in calce a una lettera
spedita alla direzione dell'Asl 12. Una lettera in cui i dirigenti medici
anticipano «una vertenza sindacale e legale» a tutela della loro
professionalità e sicurezza dei cittadini. Negli ultimi mesi, denunciano i
medici del Pronto soccorso, abbiamo subìto una «raffica di decisioni aziendali
che coinvolgono l'organizzazione, la gestione e il lavoro del Pronto soccorso».
Decisioni non contrattate, imposte dalla direzione secondo un andazzo che ormai
«sta deteriorando a tutti i livelli il rapporto dipendente-azienda», tanto che
«è sempre più difficile ottenere la disponibilità del personale». Ppi Lido. Si
parte dall'affaire Ppi (punto di primo intervento) del Lido. La presenza del medico rianimatore 24 ore su 24 prima è stata
giudicata essenziale, conditio sine qua non per la chiusura delle strutture per
acuti dell'ex Ospedale al mare. Poi «senza concertazione sindacale,
consultazione, formazione o addestramento nè adeguamento dell'organico» il
servizio è stato «riappioppato» ai medici del Pronto soccorso. E quando a Lido servono medici che hanno rifiutato di andarci a
gettone allora si ricorre agli ordini di servizio. Rianimatore. La presenza del medico rianimatore sarebbe
indispensabile anche nel caso della gestione prolungata di un paziente intubato
o di interventi operativi o di stabilizzazione che richiedono l'uso di farmaci
specialistici; interventi che vanno «ben oltre i compiti del medico di
urgenza». Guardia otorino. L'abolizione della guardia attiva di
Otorinolaringoiatria, sempre dal primo aprile scorso, «si traduce in un
ulteriore aggravio di lavoro e responsabilità per il medico di Pronto
soccorso», il quale non potrà «mai sostituire l'otorino nella gestione delle
emergenze che necessitano di tracheotomia perchè non ha competenza,
addestramento, attrezzatura idonee». Gastroenterologia. L'abolizione della reperibilità
dei Gastroenterologi, oltre a gravare sui medici del Pronto soccorso, «andrà ad
aumentare notevolmente il numero di trasporto secondari». Questa Asl, infine,
secondo i medici del Pronto soccorso «non sembra assolutamente prendere in
considerazione» le competenze del medico accompagnatore in base a specifiche
classi di rischio dei pazienti, come invece prevederebbero le maggiori società
scientifiche del settore. Obiettivo. Obiettivo della lettera, scrivono i
medici, è «far sì che si instauri un percorso unitario per affrontare questi
problemi e trovare una soluzione, nell'interesse dell'utenza e della sicurezza
nello svolgimento delle nostre mansioni». La replica dell'Asl. «Si tratta di
questioni ormai superate - la replica dagli uffici della direzione sanitaria -
Pronto soccorso, gastroenterologia e Chirurgia hanno raggiunto un accordo. I
medici che prima rifiutavano di andare ora ci vanno. E' appena stato nominato
il nuovo primario Michele Alzetta. Il servizio non pone problemi». (Massimo
Scattolin)
( da "Arena.it, L'"
del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Mese di fioritura
musicale al Giardino intitolato al filosofo Dino Formaggio, l'ex oratorio
restaurato di piazza Sprea, a fianco del municipio e gestito dall'associazione
culturale «Il Giardino musicale» convenzionata con l'amministrazione comunale. Domani sera alle 21 il Charleston Quartet (Massimo Rizza
clarinetto, Stefano Corsi contrabbasso, Flaviano Richelli e Claudio Moro
chitarra classica e acustica) guideranno in un «Viaggio tra la gente» fatto di
salse, tanghi, milonghe, sambe, tarantelle e musica klezmer. Venerdì prossimo
alle 21, su testo di Raffaella Benetti e musica di Giannantonio Mutto,
eseguita al violino da Maria Odorizzi e alla chitarra da Michela Cordioli, sarà
la stessa autrice a recitare una fiaba musicale («La storia di Stella») ambientata nel «Paese perduto nel Tempo», dove un
violino è usato in modo «anomalo»: fischia, graffia, emette dei suoni
sgraziati, imita tutti gli scherzi che combina Stella,
una bambina trasformata per sortilegio in suono che vola nell'aria. Saranno le
lacrime di gioia versate dagli ascoltatori del violino suonato da un giovane di
cui Stella si è innamorata a interrompere finalmente
l'incantesimo.La fiaba, adatta a un pubblico di bambini fra i 4 e gli 8 anni,
si propone di far conoscere le possibilità musicali e i caratteri propri del
violino, capire cosa vuol dire «suono flautato», «pizzicato», «archetto»,
«corde» e così via. Sabato 20 giugno, alle 21 il complesso di ottoni Venetum
Brass Band (Daniele Casarotti e Valentino Vesentini trombe, Giuliano Venturini
corno, Flavio Dal Colle trombone, Michele Maltauro bassotuba, Dario Maule
batteria) offre un concerto di musica swing, da film e pop internazionale. Nato
ad Illasi 16 anni fa, il gruppo che è fondato e coordinato dall'illasiano
Valentino Vesentini, diplomato in tromba al Conservatorio, affronta agevolmente
diversi repertori musicali dal barocco alla musica leggera con una particolare
predilezione per il jazz e lo swing. Infine giovedì 25 giugno alle 21, prove a
porte aperte di Chorus, coro e orchestra d'archi diretti dal maestro Carlo
Bennati. Vittorio Zambaldo Vittorio Zambaldo
( da "Sicilia, La"
del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Pietraperzia
Europee, Mpa diventa primo partito seguito dal Pdl, da Pd e dall'Udc Resi noti
i 60 nominativi degli scrutatori per il referendum del prossimo 21 giugno.
Quattro le scuole interessate dove saranno presenti i 20 seggi. Gli scrutatori
saranno tre per ogni sezione. Questi i nomi: Sez.1: Salvatore Costa, Angelo
Nicolosi, Carmela Paternò. Sez. 2: Alberto Patti, Salvatore
Patti, Michele Rizza. Sez. 3: Angelo Centonze, Giuseppe La Rosa, Giuseppina
Paternò; Sez.4: Luigi Cumia, Alessandra Gambacorta, Alfonso Mancuso. Sez. 5:
Santina Curatolo, Domenico Fardella, Giuseppa Palmeri. Sez. 6: Antonietta
Bonaffini, Fabrizio Salvatore Gueli, Maria Stella Gueli. Sez. 7: Giuseppe Avola, Valeria Costa, Calogero
Nicolosi. Sez. 8: Oscar Bonfirraro, Isabella D'Aiera, Marco Malacasa. E poi:
Sez. 9: Gisella Caputo, Rosa Maria Ingala, Giovanna Sfragara. Sez. 10: Patrizia
Bonaffini, Antonietta Ligotti, Liboria Maimonte. Sez. 11: Francesco Cravotta,
Luigi Paternò, Agata Sansone. Sez. 12: Gaetano Donatello Collerone, Francesco
Salamone, Salvatore Tropea. Sez. 13: Stella Balsamo,
Sebastiano Bongarrà, Giuseppa Crapanzano. Sez. 14: Luciano Ferro, Santina
Gueli, Filippa Piazza. Nella sez. 15, Rosario Costa, Giuseppina Mingoia Tambè,
Giuseppina Pilotta. Sez.16: Angela Elisa Banciforte, Domenico Collerone,
Luciano Giunta. Sez.17: Emilio Gagliano, Vincenza Giugno, Michele Minacapelli;
Sez.18: Stella Dell'Alma, Giuseppina Sansone, Stella Tropea; Sez.19: Lucia Ferrigno, Lucia Russo, Pasqua
Sansone. Sez. 20: Domenica Di Vita, Salvatore Salvaggio, Calogero Tummino.
RENATO PINNISI
( da "Sicilia, La"
del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
biancavilla Scandalo
delle commissioni otto imputati sentiti dal Gup Seconda udienza preliminare, al
Palazzo di Giustizia di Catania, per il caso delle commissioni consiliari
"bluff" di Biancavilla che, dal 2003 al 2008, avrebbero prodotto
200mila euro di danno patrimoniale al Comune. In 11 (l'ex presidente Antonio
Portale e i 10 presidenti di commissione che si sono alternati in 5 anni) sono
imputati per abuso d'ufficio. Una gestione criticata dai biancavillesi già
anche prima della stessa azione penale: le comissioni erano
state bollate come strumenti di malcostume politico per l'accumulo di gettoni di presenza. Ora la magistratura dovrà stabilire se la condotta dei
consiglieri sia viziata pure da reati penali. La settimana scorsa, l'udienza
nella quale il pm Lucio Setola ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio e
sono state valutate le posizioni di Antonio Portale, Giosuè Sangiorgio e
Alfio Furnari. Ieri, davanti al gup Luigi Barone, l'esame di Mario Amato,
Vincenzo Amato, Salvatore Giuffrida, Giuseppe Sapienza, Carmelo Cantarella,
Alfredo Greco, Vincenzo Papotto e Santo Zammataro, quasi tutti presenti con i
rispettivi legali, che hanno chiesto per gli imputati sentenza di
proscioglimento. L'ultima parola spetterà al Gup. Vittorio Fiorenza
( da "Trentino" del
14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Colloquio con il
presidente del Consiglio provinciale. A tutto tondo Kessler: «Tra Pd e Upt
rapporti da correggere» E sui costi della politica:
«Al prezzo più basso non si ha sempre il prodotto migliore» Dellai ha detto che
non si possono prendere voti usando il telecomando ma lui ha dato indicazioni
non a favore del Pd TRENTO. Costi della politica.
Rapporti (non proprio fraterni) tra Pd e Upt. Ed una riflessione, a bocce ferme,
sulle recenti elezioni europee. In un colloquio di ampio respiro il presidente
del Consiglio Gianni Kessler affronta temi che lo riguardano come garante
dell'aula ma, smesso il ruolo istituzionale, affronta anche temi squisitamente
politici come la sponsorizzazione di Lorenzo Dellai per il candidato dell'Udc,
Ivo Tarolli, alle elezioni europee di sette giorni fa: «E' vero che Dellai ha
detto che i voti non sono teleguidati con un telecomando, che l'elettore
sceglie con la propria testa. E per fortuna. Ma anche è vero che delle
indicazioni le ha date, ed erano diverse da quelle di votare Pd. E se non
avevano un senso tanto valeva non darle». Costi della
politica. Ha senso tagliare con la mannaia giusto per farlo?
«Attenzione. Non è che tutto quello che costa meno sia meglio. Questo vale per
la vita quotidiana ma il concetto si applica anche per il funzionamento delle
istituzioni. Per il Consiglio si può spendere la metà, ma significherebbe non
metterlo più in condizione di lavorare. O farlo contare poco o niente. Quello
che conta di più non è la somma finale che si va a spendere ma se le
istituzioni democratiche fanno bene il loro lavoro. I nostri Consigli, sia
quello provinciale che quello regionale, lo fanno senza sprecare soldi».
Kessler non è favorevole, battaglia messa in campo nelle ultime settimane dal
centrodestra, all'abolizione delle cosiddette porte girevoli. Lo scambio
assessore-consigliere. Costi della politica. Il
Consiglio che presiede ha sottoposto a cura dimagrante la voce uscite nel nuovo
bilancio ed ha pure restituito un po' di budget 2008 avanzato alla Provincia.
Tutto bene o si può dare di più? «Abbiamo dimostrato che si può funzionare bene
spendendo meno. I costi del Consiglio sono in diminuzione, questo è più che un
segnale. Ma attenzione: non è che tutto quello che costa meno sia meglio.
Questo vale per la vita quotidiana ma il concetto si applica anche per il
funzionamento delle istituzioni. Per il Consiglio si può spendere la metà, ma
significherebbe non metterlo più in condizione di lavorare. O farlo contare
poco o niente. Quello che conta di più non è la somma finale che si va a
spendere ma se le istituzioni democratiche fanno bene il loro lavoro. I nostri
Consigli, sia quello provinciale che quello regionale, lo fanno senza sprecare
soldi». Presidente in quest'ottica di risparmio il centrodestra vorrebbe
mettere mano alla legge elettorale provinciale. Cancellando le porte girevoli,
ovvero consiglieri che diventati assessori lasciano ad altri il loro posto in
aula, Lei che ne pensa? «Mi sembra una regola che, avrà
anche un costo ma che deve rimanere nell'interesse proprio della democrazia,
dividendo senza ambiguità il potere esecutivo, quello della giunta, da quello
legislativo che è proprio dei consiglieri. Se una buona parte dei consiglieri
provinciali, quasi la metà della maggioranza, sedesse allo stesso tempo in
giunta (come avveniva o avviene ancora a Bolzano) il risultato sarebbe
quello di un Consiglio molto più debole nella sua opera di controllo e di
indirizzo del governo. Per questi consiglieri con doppia veste di
prefigurerebbe così un conflitto di interessi, politici. Una legge giusta è
stata quella di limitare il numero degli assessori: mi pare che l'equilibrio
raggiunto sia ottimale tra costi e benefici». E il ritorno a casa di un
consigliere sostituito se decade l'assessore di cui ha preso il posto? «Regola
sacrosanta, non ha costi. Diversamente gli assessori scelti dal presidente
sarebbero completamente nelle mani del leader dell'esecutivo». Come valuta, da
esponente del Pd, la qualità dei rapporti tra il suo partito e l'altra gamba
del centrosinistra, l'Upt? In questa parte di legislatura, vicenda difensore
civico in primis, non sono sembrati granché. «La faticosa elezione del
difensore civico lo dimostra: in questa legislatura i due partiti
non hanno trovato un metodo comune di lavoro. In questo caso significa darsi
degli obiettivi. Pd ed Upt sembrano sul difensore civico aver seguito l'idea di
capire se un candidato fosse dell'uno o dell'altro e cosa fare per stoppare
l'elezioni di quello non considerato "proprio". C'è bisogno, ed in
fretta, di trovare un metodo di lavoro comune. Ora non c'è. Sono sicuro che si
troverà». Dalle elezioni europee è trascorsa una settimana. Siamo senza
parlamentari trentini. Il vostro Nicoletti ha fatto bene ma ha anche lamentato
la mancanza di un appoggio compatto della coalizione. «E' un fatto che il
presidente Lorenzo Dellai abbia detto che i voti non sono teleguidati con un
telecomando, che l'elettore sceglie con la propria testa. E per fortuna. Ma
anche è vero che delle indicazioni le ha date, ed erano diverse da quelle di
votare Pd. E se non avevano un senso tanto valeva non darle... Su queste
elezioni tuttavia non si è sottolineata abbastanza la capacità di risposta
degli elettori quando si fanno delle proposte nuove e convincenti. La gente
vota se la proposta contiene in se delle idee di cambiamento e non solo un'idea
di spettacolo o di mera contrapposizione. Il Pd, sia con la Serracchiani che
con Nicoletti, ha fatto delle proposte di nuova classe dirigente».
( da "Alto Adige" del
14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
L'assessore Baratta
interviene sulla bozza-Cogo «Consigli comunali no allo snellimento» BOLZANO. La
settimana prossima l'assessore regionale Margherita Cogo porterà in giunta la
sua proposta per la nuova legge sui Comuni. Tra il resto sono previsti consistenti
tagli al numero dei componenti dei consiglio comunali: dalle grandi alle
piccole realtà. «Si tratta di una bozza e questo non significa che diventi
legge, anche perché noi siamo contrari», afferma il vicepresidente della
Provincia, Christian Tommasini. Anche l'assessore Martha Stocker non è, ad
esempio, d'accordo con lo snellimento dei consigli comunali nei piccoli paesi.
Contrario si dice anche l'assessore comunale Silvano Baratta (Udc) che ricorda
come - nel caso che con questa legge si vogliano abbattere i costi della
politica - ci siano altri strumenti per risparmiare, come
la diminuzione dei gettoni
di presenza: a Bolzano da
120 a 100 euro a seduta. «Per snellire i lavori basterebbe inoltre la modifica
ai regolamenti consiliari, riducendo i tempi di intervento da 15 a 5 minuti per
consigliere», ancora Baratta che teme poi per la possibile ridotta
rappresentatività del gruppo italiano nelle realtà periferiche dell'Alto
Adige.
( da "Alto Adige" del
14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Niente taglio alle
indennità Bocciata la proposta dei Ladins ORTISEI. Approvati
in consiglio le variazioni al bilancio 2009 e l'integrazione del programma di
opere pubbliche. Ma la seduta era attesa anche per la mozione presentata dai
Ladins che chiedeva la riduzione del 20% delle indennità di carica dei
componenti e, per quanto riguarda i consiglieri, anche dei gettoni di presenza alle sedute. La proposta è stata respinta: «Intanto va
detto che le nostre indennità sono ferme da anni e quindi, siccome intanto
l'inflazione è salita, di fatto prendiamo di meno - commenta il sindaco Ewald
Moroder -. Inoltre, come ho già avuto modo di dire, credo che le nostre
indennità siano adeguate al carico di lavoro e alle responsabilità che abbiamo.
In ogni caso chi sostiene la proposta può tranquillamente rinunciare al 20% di
quanto prende: vedremo se lo faranno...».
( da "Nuova Sardegna, La"
del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
di Pablo Sole La
ruota del Lotto dopo 70 anni si ferma Il diktat del risparmio del governo ha
mandato in pensione la dea bendata Finisce il rito affascinante che teneva
tutti con il fiato sospeso I bussolotti venivano fatti girare più volte da una
bambina e i giocatori attendevano di conoscere i numeri fortunati CAGLIARI. Il
soldato stupido, la chiesa, il sottosopra, la Madonna e la bocca. Vale a dire,
in successione: 12, 84, 69, 8 e 80. Sono questi, accompagnati dai relativi
abbinamenti indicati dalla Smorfia, gli ultimi numeri che sono stati estratti
ieri sulla ruota di Cagliari. Che dalla prossima settimana, dopo settant'anni
di onorato servizio, trasloca a Roma per decisione del governo nazionale: non
scompare nominalmente, ma l'antico rito dell'estrazione non si terrà più nella
sede cagliaritana dell'Agenzia delle entrate. E anzi, a dire il vero non si
terrà proprio più da nessuna parte, visto che a dare i numeri saranno solo
quegli strumenti automatizzati già visti in tv in occasione delle lotterie
nazionali. Nello specifico, le estrazione di Cagliari e Firenze si terranno a
Roma, quelle di Venezia, Genova e Torino a Milano, mentre a Napoli saranno
estratti i numeri di Bari e Palermo. Perché questa piccola rivoluzione che di
certo non piacerà a nostalgici e scaramantici? Semplice: la parola d'ordine è
risparmiare. La commissione che ogni settimana si riunisce
alla presenza di un
colonnello della Guardia di finanza ha diritto ad un gettone di presenza. Senza contare il costo
addebitato allo Stato per mantenere una rete telematica che unisce tutte le
sedi di estrazione. Finisce dunque l'era del segretario banditore, del
coadiutore, del servente, del giraruota, del presidente di commissione e,
per finire, del fanciullo - questo il nome in gergo - che infila il braccio
nella ruota ed estrae il bussolotto che contiene il numero. Nel caso dell'ultima
estrazione cagliaritana, si tratta della piccola Silvia, che ieri pomeriggio,
visibilmente emozionata, ha definitivamente fatto calare il velo su una
procedura eseguita per la prima volta l'otto luglio del 1939. I passaggi da
rispettare sono precisi e molto rigorosi. Per prima cosa viene portata in sala
una valigetta sigillata in acciaio che contiene i fogli con i numeri, una
cesta, una ciotola, un piccolo vassoio, una campanella e i novanta bussolotti
che saranno poi inseriti nella ruota. Per prima cosa il coadiutore (ieri Luigi
Pettazzoni) si occupa di verificare la presenza di
tutti i numeri. I bussolotti vengono dunque sistemati nella cesta: a quel punto
il presidente della commissione (Maria Nicoletta Mura) ne estrae dieci e li
sistema sul vassoio. Quindi suona la campanella e il segretario banditore
(Alberto Reginato) mostra al pubblico i primi dieci numeri prima di passarli
alla presidente che li sistema nelle sfere e le porge alla servente (Mirella
Altea), che li introduce nella ruota. A quel punto il giraruota (Marco Grussu),
con tre energiche bracciate, fa girare l'urna tre volte a destra e altrettante
a sinistra. Si va avanti così fino al 90, quindi si aspetta che dalla direzione
centrale di Lottomatica, il concessionario che per conto dello Stato gestisce i
giochi nazionali, si dia il via libera all'estrazione. Una volta arrivato il
segnale, la presidente suona il campanello, la ruota gira ancora tre volte a
destra e tre a sinistra, quindi la servente tiene alzato il braccio della
fanciulla, che nel frattempo è stata bendata e lo accompagna nella ruota. Una
volta estratta, la sfera viene deposta nella ciotola. La presidente la apre,
srotola il foglio con il numero e lo passa al segretario banditore che lo
annuncia e lo mostra al pubblico. Così per cinque volte, fino a quando
l'estrazione si chiude con un ulteriore scampanellata. L'ultimo passaggio è il
controllo delle sfere che sono rimaste nella ruota, un ulteriore riscontro per
assicurarsi che durante tutta la procedura non si sia commesso alcun errore. A
quel punto la procedura si chiude definitivamente con l'ultima scampanellata.
Che ieri è stata doppia: «Posso farne un'altra? - ha chiesto emozionata la
presidente di commissione - è l'ultima».
( da "Nuova Venezia, La"
del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
La copertura
attraverso la vendita del palazzo di San Cassiano non va in porto, Ca' Farsetti
ricorre a un prestito Cittadella, il Comune s'indebita Le spese per i lavori
sono cresciute di oltre sette milioni ENRICO TANTUCCI Cittadella della
Giustizia, cantiere infinito, come i suoi costi, con una crescita esponenziale
che ricorda - su cifre ben più elevate - quella per la realizzazione del ponte
di Calatrava (o della Costituzione) e che ancora non
si conoscono nella loro versione definitiva. La Giunta comunale ha infatti
approvato recentemente la sesta perizia di variante sul primo stralcio dei
lavori che prevede un maggiore costo di circa 7 milioni e mezzo di euro che
sarà finanziato con il ricorso all'indebitamento, visto che non è stato
possibile vendere finora il palazzetto comunale a San Cassiano, che ospita
uffici giudiziari, da cui Ca' Farsetti si aspettava 6 milioni e mezzo di euro -
già inseriti in bilancio - proprio per finanziare parte
dell'intervento sull'ex Manifattura Tabacchi. La maggiore spesa riguarda la
realizzazione dei nuovi fabbricati 1, 2, 4 e 16 e il recupero del 16 bis, oltre
alle centrali tecnologiche, sconta anche l'aumento dei prezzi per le opere in
contratto e non ancora eseguite anche per i ritardi accumulati in cantiere.
La storia dell'ex Manifattura Tabacchi da trasformare in sede degli uffici
giudiziari, accorpandoli qui, nasce nel 2003, con l'approvazione del progetto
esecutivo del primo stralcio, che prevede un importo complessivo di oltre 62
milioni di euro, di cui più di 44 per i lavori e il resto per riserve e oneri
fiscali. Lo Stato se ne accolla 45 con mutuo della Cassa Depositi e Prestiti e
il resto è a carico del Comune, con fondi Legge Speciale e ulteriori mutui. Ad
aggiudicarsi l'appalto nel novembre 2003 è l'associazione d'imprese capitanata
dalla De Sanctis Costruzioni per un importo di oltre 32 milioni di euro (con un
ribasso d'asta di circa il 26 per cento). I problemi sorgono subito, per la
necessità di bonificare i terreni che risultano inquinati e per estesi
ritrovamenti archeologici, oltre a necessità di adeguare il progetto. Per
questo il Comune ha di recente citato in Tribunale - chiedendo cinque milioni
di euro, più i danni per i ritardi nei lavori - la Fiat Engineering spa e gli
altri studi autori del progetto definitivo per la Cittadella della Giustizia,
per inadempienza contrattuale, perché non avrebbero svolto le indagini
preliminari che avrebbero mostrato la necessità di bonificare l'area dell'ex
Manifattura Tabacchi. Intanto - e siamo nell'ottobre 2007 - la De Sanctis e le
altre imprese diffidano il Comune ad adottare una perizia di variante per
affrontare i problemi insorti, minacciando, altrimenti, la risoluzione del
contratto. Nel marzo 2008 il Comune raggiunge un accordo bonario con le imprese
per definire le perizie di variante (in tutto quattro) e l'adeguamento dei
prezzi sulle opere ancora non eseguite, quantificando il costo in 14 milioni e
680 mila euro. Nel maggio dello stesso anno si approva la quinta perizia di
variante (per i fabbricati 3, 5, 6 e 8) che comporta una maggiore spesa di 7
milioni e 170 mila euro per maggiori lavori e adeguamento dei prezzi sui lavori
non ancora eseguiti. Ora, appunto, la sesta variante con altri 7 milioni e
mezzo di euro da reperire indebitandosi - possibilità contemplata dal bilancio
di previsione 2009 - di Ca' Farsetti e i lavori, e i costi non sono ancora
finiti, sperando effettivamente di riuscire a terminarli alla fine del 2011.
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Le statistiche
dell'attacco. Quagliarella in testa con 13 reti, ma la sua media-partita è
piuttosto bassa. Meglio Ighalo: un tiro e un gol I friulani al 5º posto tra i
più prolifici Nonostante ciò, la mira non è stata delle migliori, con troppe
conclusioni errate Sessantuno gol all'attivo, 40 dei quali suddivisi tra i sei
attaccanti utilizzati nel corso del campionato da Marino, con Quagliarella
capocannoniere della squadra a quota 13. Sono cifre di tutto rispetto che hanno
fatto dell'attacco bianconero uno dei reparti più prolifici e stimati del
campionato. Non a caso salta all'occhio proprio la 5ª posizione raggiunta
dall'Udinese nella graduatoria degli attacchi più performanti, alle spalle di
Inter (70), Milan (70), Juventus (69) e Roma (64). Udinese dunque dietro alle
grandi, capace di chiudere la stagione con una media realizzativa di 1,9 gol a
partita al Friuli e 1,3 in trasferta, dove sono state 25 le marcature messe a
segno. Rammarico. E dire che i bianconeri sono stati privati a lungo del loro
secondo migliore marcatore stagionale, quell'Antonio Di Natale che ha saltato
gli ultimi due mesi di campionato per infortunio e che ha realizzato 12 reti
nelle 22 partite disputate. Il rammarico maggiore però riguarda la mancanza di
precisione rispetto alle conclusioni effettuate, con un rapporto quasi di 1 a
10 tra i tiri complessivi (612) e i gol (61). Mira e cinismo sono quindi
mancati, come evidenzia anche la 7ª posizione finale occupata dalla squadra nei
"tiri nello specchio della porta", con soli 195 conclusioni finite
tra i pali sulle 612 provate. L'altra faccia della medaglia è l'intraprendenza
e la produzione in massa di tiri effettuati, con l'Udinese piazzatasi
addirittura terza in questa graduatoria: Quagliarella e compagni, infatti,
hanno tirato in porta meno di Fiorentina (669) e Roma (646), ma più di Milan
(598), Juventus (573) e Inter (568). Singoli. Premesso che i centrocampisti
bianconeri sono andati al tiro 168 volte, a fronte delle 377 conclusioni
scoccate dagli attaccanti (67 quelle dei difensori), la media realizzativa più
alta tra i 6 attaccanti utilizzati dal tecnico è stata di Ighalo (un tiro e un
gol). Curiosità a parte, è logico che chi ha giocato di più ha avuto anche più
opportunità di segnare, ma anche di sbagliare. Quagliarella, ad esempio, è
rimasto in campo più di tutti, e nei 2.306 minuti giocati (36 presenze) ha
segnato 13 gol su 118 tiri effettuati, di cui 38 hanno centrato lo specchio.
Floro Flores invece ha giocato 1.988 minuti raccogliendo poco (7 gol) rispetto
ai tentativi (94) che hanno centrato la porta solo 35 volte. Anche Pepe è stato
impreciso, ma ha raccolto abbastanza (4 reti) avendo tirato 55 volte, 16 delle
quali in porta. Alla fine il migliore è stato Di Natale, che ha realizzato 12
gol con 61 tiri di cui 27 in porta, avendo giocato in tutto per 1.386 minuti.
Sanchez invece ci ha provato 47 volte, nei 1.791 minuti
giocati, cogliendo la porta solo 7 volte, ma trovando il gol in 3. Il nigeriano
Ighalo, lanciato titolare a Reggio Calabria, ha giocato 137 minuti raccogliendo
altri 4 gettoni di presenza, e all'ultima giornata col
Cagliari ha trovato il gol nel suo primo tiro in porta. (s.m.)
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Domenica 14 Giugno
2009 CRONACA Pagina 10 Tarantini presidente: il «debutto» in mensa Tu chiamalo,
se vuoi, «stile Tarantini». Certo è che il nuovo presidente del consiglio di
sorveglianza di A2A, fortissimamente voluto dal sindaco Adriano Paroli al
vertice della società di via Lamarmora, ha scelto per il debutto qualche gesto
simbolico che ha già rotto liturgie vecchie e nuove di quella che fu l'Asm. NEL
SUO PRIMO giorno «operativo» Tarantini ha voluto prendere contatto con la
realtà produttiva dell'azienda prima ancora che con i manager e i vertici
amministrativi. Per questo ha scelto di farsi accompagnare dal direttore
generale Paolo Rossetti alla scoperta dell'azienda di via Lamarmora. Una presa
di contatto informale, che ha favorito però il «disgelo» fra i dipendenti e il
nuovo leader bresciano dell'azienda. Tarantini, che s'è intrattenuto con
numerosi dipendenti incontrati negli uffici e nei reparti produttivi, ha
insomma iniziato a conoscere i vari reparti, le spettacolari centrali
energetiche, ma non ha disdegnato un contatto anche con realtà più «oscure»
come il call center e i tanti giovani che vi lavorano. Infine il colpo a
effetto: il pranzo consumato nella mensa aziendale, gomito a gomito con
impiegati e operai, a consacrare simbolicamente l'immagine di un presidente
capace di stare «in mezzo ai lavoratori». Il giorno successivo, poi, Tarantini
ha presieduto la prima seduta ufficiale del nuovo Consiglio di sorveglianza:
un'ora o poco più è bastata per varare i primi due comitati (Nomine e
Remunerazione) e «tagliare» i comitati Bilancio e Organizzazione interna. Il presidente ha chiesto al comitato Remunerazione di prevedere
tagli (oltre a quelli decretati dall'assemblea) sulle remunerazioni dello
stesso presidente e del suo vice, nonchè sui gettoni di presenza
dei vari comitati e sulle retribuzioni dei membri della Gestione. TARANTINI sta
per affrontare poi i corposi dossier riguardanti il futuro dell'azienda (da
Edison a Delmi, alle reti del gas e dell'energia) e gli aspetti
regolamentari da mettere a punto. A cominciare da quello dell'assemblea, oggi
priva di qualsiasi norma di funzionamento come s'è visto nelle sedute del 5 e 8
giugno. Il 22 nuovo round del Cds con la nomina dei due Comitati mancanti e
della Gestione.M.TE.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Cronaca Regionale
Pagina 106 La ruota della fortuna non abita più qui Ieri l'ultima estrazione a
Cagliari, d'ora in poi si faranno a Roma --> Ieri l'ultima estrazione a
Cagliari, d'ora in poi si faranno a Roma Ultima estrazione del Lotto ieri a
Cagliari. D'ora in poi l'operazione, automatizzata, verrà effettuata a Roma. di
STEFANO LENZA L'addio all'estrazione del Lotto a Cagliari lo dà una bimba di
dieci anni. Silvia Fanti chiude un'epoca infilando le novanta palle nella cesta
girevole per poi estrarre i cinque numeri vincenti: 12, 84, 69, 8, 80. D'ora in
poi l'operazione si farà a Roma. Niente più fanciulli bendati, sarà una
macchina a interpretare il ruolo della fortuna (per pochi), della sfortuna (per
tutti gli altri). Saranno l'elettronica e la meccanica a esprimere la volontà
del caso che arricchisce, entusiasma o delude e, qualche volta, manda, ha
mandato, in rovina i lottodipendenti . La linea che separa il presente dal
passato, la cronaca dalla storia minima è sottile, circa due ore. Alle 18,30,
l'ingresso dell'Agenzia delle entrate di via Bacaredda viene aperto e un po'
alla volta arrivano gli addetti all'estrazione. Silvia è puntualissima: «Per me
è la quarta volta», racconta, felice di ritrovarsi al centro di tanta
attenzione. Purtroppo per lei è anche l'ultima. Non avrà più la possibilità di
rimediare un buono giocattoli da trenta euro, il compenso per la sua
prestazione. «Lo userò per comprare qualcosa per il mare oppure schedine
Nintendo». Come il regolamento impone, l'accompagna un maggiorenne, la sorella,
Alessia, 23 anni. L'estrazione ha una scansione prestabilita, il fascino di
tutti i rituali. Perché i celebranti possano iniziare deve essere presente la
commissione ministeriale di controllo, composta da due rappresentanti dei
monopoli (Alessandro Petrosino e Fulvio Lilliu), un colonnello della Guardia di
Finanza (Francesco Bucarelli) che può essere sostituito solo dal direttore
delle Entrate. Dei preparativi e dell'estrazione si occupa il personale
dell'Agenzia che, in quest'occasione assume ruoli e nomi di antico conio. Il
presidente (Maria Violetta Mura), il segretario (Alberto Reginato) detto
banditore perché legge i numeri prima di inserirli nei bussolotti, il
coadiutore (Luigi Petazzoni), il servente (Mirella Altea), ovvero chi porge il
contenitore dove deporre la palla da infilare nella ruota, e il giraruota
(Mario Grussu). In ordine progressivo, i novanta rettangoli di stoffa con
stampato il numero in lettere e in cifre, vengono mostrati e letti ad alta voce
dal segretario, che li piega e li infila nella sfera prima di passarli alla
presidente. Lei li depone in una ciotola trasparente che la servente porge alla
bimba cui spetta il compito di immettere il bussolotto nella ruota. Ogni dieci numeri,
in ordine progressivo, un suono di campanello interrompe l'incapsulazione e il
giraruota chiude il contenitore e mette mano alla manovella. Terminato
l'inserimento, Silvia Fanti viene bendata e comincia a pescare. Con il quinto
estratto (l'80) Cagliari dice addio alla ruota del Lotto in città. La prima
estrazione fu l'8 luglio del 1939, nell'Italia del fascismo e delle leggi
razziali in vigore dall'anno precedente. Da allora, per fortuna, il Paese è
cambiato così come le procedure del gioco. Fino al varo di Lottomatica
l'estrazione avveniva il sabato mattina a mezzogiorno. Stessa sala, che però
allora ospitava il centro stampa della Guardia di Finanza. A comporre il
tabellone con la cinquina era un tipografo e un commesso correva alle Poste per
inviare a Roma un telegramma con i numeri vincenti. Ovviamente, aveva la
priorità nella fila allo sportello. Successivamente sono arrivate le fotocopie,
i fonogrammi e i fax. Infine, dall'aprile del '94 è entrata in scena
Lottomatica e Cagliari è stata scelta come ruota pilota per l'automatizzazione.
Nell'immaginario collettivo, il protagonista dell'estrazione è sempre stato il
bimbo bendato. Le norme lo definiscono fanciullo senza precisare l'età che è
stata poi indicata tra i sette e gli undici anni. La selezione non ha criteri
rigidi. Possibile fare richiesta ma, prevalentemente, si sceglievano per canali
diretti di conoscenza. La dote fondamentale era l'affidabilità, cioè la
garanzia della presenza. Talvolta, però, si andava a
cercarli dalle suore o nelle parrocchie per dare una piccola mano d'aiuto alle
famiglie più bisognose. Con il decreto approvato il dieci giugno, non ci
saranno più buoni giocattolo e gettoni di presenza (80 euro lordi) per il personale che, a turno,
partecipava alle operazioni. Esigenze di risparmio
e di maggiore trasparenza hanno portato al trasferimento a Roma
dove un complicato marchingegno, simile agli alambicchi di un alchimista,
provvede freddamente alla pesca (in realtà è più un'espulsione) dei numeri. È
il futuro che avanza. Ai nostalgici
resterà il ricordo di quelle immagini in bianco e nero che la tivù ha portato
nelle case degli italiani. La Dea Bendata era un bimbo in pantaloncini corti.
Da oggi saranno solo tubi e sfere di plexiglas, tanto trasparenti da non
imprimersi forse nella memoria degli anziani di domani.
( da "Arena, L'" del
14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Domenica 14 Giugno
2009 CRONACA Pagina 10 CENTROSINISTRA. Si presentano i sette consiglieri provinciali del Partito democratico, fra cui ci sono
quattro donne. «È il segno del nostro investimento in rosa» Il Pd sfida già
Miozzi sui costi della politica «Meno assessori, più efficienza e pacchetto anticrisi per
aiutare i precari» E parte la battaglia per difendere i posti di lavoro di 14
addetti dell'Amt Sostenere la costruzione di strade e infrastrutture
fondamentali. Ridurre i costi della politica,
proponendo di diminuire gli assessorati e aumentando l'efficienza della
macchina amministrativa. Puntare l'attenzione, e quindi anche soldi, per
sostenere i lavoratori e per rilanciare i centri per l'impiego. E per avere una
rappresentanza politica nelle commissioni, ora solo
tecniche, per la Valutazione di impatto ambientale e per le attività
estrattive. Il Partito democratico lancia la sfida al centrodestra del
presidente Giovanni Miozzi in Consiglio provinciale. Il gruppo del Pd sarà
composto da sette persone, compreso il candidato alla presidenza della
Provincia (anche per Idv e Verdi della Colomba), Diego Zardini, e ha quattro
donne. Sei su sette gli eletti in città. «Puntiamo a dare continuità all'azione
del gruppo uscente, confermando Vincenzo D'Arienzo ma con sei novità. Purtroppo
non è stato rieletto Luciano Sterzi. Abbiamo comunque su un nuovo gruppo
compatto, che all'esperienza unisce la giovane età di alcuni componenti».
Zardini, 30 anni, addetto alla sicurezza in un'azienda e consigliere da due
anni della Seconda circoscrizione cittadina rilancia il «pacchetto anticrisi
varato dal Pd in campagna elettorale con cui proponevamo alla Provincia di
rispamiare soldi e di destinarli a fondi per lavoratori precari e per
anticipare versamenti per i cassintegrati. Comunque, siamo aperti alle
collaborazione». Quanto all'autodromo fra Vigasio e Trevenzuolo, Allegri e
Zardini sottolineano che «non dovrà diventare una Grande Mela Due, un centro
commerciale che ha stravolto la viabilità attorno». Vincenzo D'Arienzo, 43
anni, impiegato, al terzo mandato in Consiglio, punta sulle infrastrutture. «Su
questo punto sfidiamo il presidente Miozzi». Compagni di viaggio in questa
sfida saranno Franca Rizzi, 60 anni, insegnante in pensione, eletta in centro,
che rimarca «la presenza di quattro donne nel gruppo, segno di un investimento
fatto dal partito». Fra queste c'è Clara Scapin, 59 anni, insegnante in
pensione, per 10 anni assessore a Legnago (è l'unica della provincia) nella
Giunta uscente del sindaco Silvio Gandini. «La Provincia deve valorizzare
anzitutto il suo ruolo nel settore dell'istruzione». Completano il plotoncino
rosa del Pd in Provincia Silvia Allegri, 32 anni, insegnante precaria, eletta a
Borgo Trento, che puntualizza come «il Pd dovrebbe imparare dagli avversari a
migliorare la comunicazione, stando vicino alla gente e comprendendone i
bisogni». Alice Leso, 27 anni, eletta in Borgo Venezia e San Michele,
studentessa di economia e commercio e già impiegata nel campo della normativa
fiscale e della gestione amministrativa, punta «a ridurre gli sprechi
dell'amministrazione» e a «interpellare le associazioni di categoria per
intraprendere una cammino di scelte per il nostro territorio». Infine Lorenzo
Dalai, 56 anni, diirgente d'azienda, eletto in Borgo Milano dove coordina il
circolo del Pd, che punta già il dito contro gli effetti della legge Brunetta.
«Quattordici lavoratori dell'ufficio permessi dell'Amt rischiano di perdere il
lavoro perché devono essere licenziati per poi essere nuovamente selezionati in
un concorso. Cominciamo allora a difendere il posto di lavoro di chi già ce
l'ha».
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Premi a chi rende
grande l'economia trevigiana Domenica 14 Giugno 2009, Ecco i riconoscimenti
'Fedeltà al lavoro e al progresso economico'. LAVORATORI IN SERVIZIO: Agostino
Farsetto, Villorba; Dino Masier, Vittorio Veneto; Costantino Pilla, Pieve di
Soligo; Romeo Torresan, Silea; Luciana Dalto, Susegana; Cesare Sanson,
Conegliano; Pietro Stecca, Monastier di Treviso; Emilia Todesco, Pieve di
Soligo; Silvano Cimetta, Treviso, premiato anche come Maestro del Lavoro;
Valter Tittoto, Paderno del Grappa; Bruno Baseggio, Ponzano Veneto. PENSIONATI:
Mario Carlet, Gaiarine; Andrea Danieli, Conegliano; Renzo Gumier, Silea;
Arnaldo Peruzzet, Conegliano; Ermanno Pin, Colle Umberto; Marilena Pozzobon,
San Biagio di Callalta; Lorenzo Zanata, Treviso; Mario Balviera, Villorba;
Claudio Betto, Codognè; Erminio Mariottel, Mareno di Piave; Giuseppe Spinazzè,
Santa Lucia di Piave; Efrem Dall'Anese, Conegliano. LAVORATORI ANZIANI
RIMPATRIATI : Luigi Busanello, Motta di Livenza; Francesco Dotta, Treviso;
Giuseppe Rizzetto, San Biagio di Callalta. AZIENDE INDUSTRIALI : Cappellotto
S.P.A, Gaiarine. AZIENDE COMMERCIALI: Farmacia Giorgio Dalla Zorza di Dr.ssa
Francesca e Dr.ssa Laura Dalla Zorza S.N.C., Treviso ; Libreria "Opitergina"
Stampe d'arte di Rosanna Vedovato, Oderzo. AUSILIARI DEL COMMERCIO: Danillo
Rizzetto, San Biagio di Callalta; Gianfranco Rizzo, Treviso; Antonio Scattolin,
Treviso. AZIENDE ARTIGIANE: Albiflex di Dardengo A. & C. S.N.C. Gaiarine;
Ardizzoni Alessandro, Treviso; Francesco Berlese di Marilena Castello, Treviso;
B.F. Mobili Rustici, San Polo di Piave; Mario Biondo SNC di Mario Biondo &
C., Paese; Carrer S.N.C. di Bruno Carrer & C., Gaiarine; Carrozzeria
Colmagro di Augusto e Stefano Colmagro & C. Motta di Livenza; Carrozzeria
Piave Service S.N.C. di Rino e Stefano Mazzonetto, Montebelluna; Casa del Dolce
di Luigi Netto, Treviso; Edil Quattro S.N.C. di Michele, Samuele e Simone
Gazzola, Castelfranco V.to; Falegnameria Zecchetto S.N.C. di Francesco &
C., Motta di Livenza; Angelo Feletto, Gaiarine; Mario Bottari S.R.L., San
Vendemiano; Marmedil S.N.C. di Flavio Sonego & C., Gaiarine; Martino Dal
Bo' & Figli S.N.C., Oderzo; Moras Costruzioni S.R.L., Codognè; Giorgio
Muraro, Castelfranco V.to; Salvatore Nicosia, Preganziol; Officine Giuseppe
Bordin & C. S.N.C., Riese Pio X; Orologeria Oreficeria Renzo Pasinato &
C. S.C.N., Riese Pio X; Panificio di Valentino Bertuola & C. S.N.C.,
Vedelago; Pessot F.lli di Renzo & Giuseppe Pessot S.N.C., Gaiarine; Guido
Piovesan & Figli S.N.C., Olmi di San Biagio di Callalta; Guido Piovesan
& Figli S.N.C., Olmi di San Biagio di Callata; Ricamificio Vecchia Filanda
S.R.L., Vedelago; Roberto Rosato, Castello di Godego; Sergio & Mario Saccon
S.N.C., Vazzola; Renzo Sartori, Treviso; Renato Tiatto, Riese Pio X; Bruno
Tolfo, Motta di Livenza; Luigino Tomasin, Vazzola; Giancarlo Vettor,
Conegliano; Zeta Due di Tomaso Zanardo & C. S.N.C., Fontanelle. AZIENDE
AGRICOLE E DIRETTE COLTIVATRICI: Pietro Agnolin, Fanzolo di Vedelago; Az. Agr. "
Ai Pioppi" di Bergamin S.S., S.Andrea di Montebelluna, Az. Agr. Aristide
Pietrobon di Luigi Pietrobon, Monastier di Treviso; Az. Agr. Battilana F.lli
S.S., Casale sul Sile; Az. Agr. Arturo Dam e Figlio S.S. di Arturo Dam e Pietro
Dam, Pinidello di Cordignano; Az. Agr. Sergio Morandin, Cavrie' di San Biagio
di Callata; Ester Barro, Arcade; Giuseppina Bassani, Castelminio di Resana;
Faustino Beltrame, Albaredo di Vedelago; Assunta Beni, Carbonera Rosalia
Bordignon, Vallà di Riese Pio X; Pietro Bortolomiol, San Biagio di Callalta;
Az.Agr. Angelo Braido, Santa Lucia di Piave; Gilberto Brognera, Scandolara di
Zero Branco; Mauro Brognera. Scandolara di Zero Branco; Az. Agr. Rino Cadamuro,
Stabiuzzo di Cimadolmo; Lino Cadorin, Volpago del Montello; Luigi Calliman, Giavera
del Montello; Gabriele Carnelos, Gaiarine; Giuliana Carniel, Zero Branco;
Oliviero Carraro, Mogliano Veneto; Elisabetta Casagrande, Cavasagra di
Vedelago; Pietro Cerantola, Bessica di Loria; Mario Corbanese, S.Biagio di
Callalta; Carlo Da Ros, Francenigo di Gaiarine; Gabriele Daniel, Riese Pio X;
Barnaba De Rosso, Farra di Soligo; F.lli De Martin S.S. di Giacomo e Vincenzo
De Martin, Tovena di Cison di Valmarino; Andrea Favalessa, Cison di Valmarino;
Angelo Feltrin, Quinto di Treviso; Luigi Feltrin, Cornuda; Alfeo e Daniele
Fighera S.S., Sala d'Istrana; Vittorio Fiorotto, Nervesa della Battaglia;
Andrea Florian, Scandolara di Zero Branco; Alfonso Fornasier, Cavrie' di San
Biagio di Callalta; Tiziano Gallina, Caerano San Marco; Ovidio Giacomin, San
Cipriano di Roncade; Roberto Gobbo, Scandolara di Zero Branco; Adriano Guzzo,
Crocetta del Montello; Az. Agr. Felice Marin, Onè di Fonte; Galdino Massaro,
Riese Pio X; Az. Agr. Claudio Mattiuzzi, Campomolino di Gaiarine; Mario e Gino
Merotto, Col San Martino di Farra di Soligo; Flavio Morello, Casale sul Sile;
Massimiliano Nardi, Farra di Soligo; Danilo Perin, Fanzolo di Vedelago; Eliseo
Perin, Fanzolo di Vedelago; Rino Pillon, Colfrancui di Oderzo; Antonio Rovere,
Ponzano Veneto; Gina Scarabel, Candelù di Maserada sul Piave; Società Agricola
Vittorio e Severino Brugnera S.S., Oderzo; Società Agricola Riccardo e Eugenio
Fighera S.S., Sala di Istrana; Società Agricola Finco di Guido Finco e Diego
Finco S.S., Roncade; Società Agricola di Sergio e Nicoletta Rizzante S.S., Zero
Branco; Domenico Storgato, Falzè di Trevignano; Basilio e Marino Toffoli S.S.,
San Polo di Piave; Angelo Tonin, San Marco di Resana; Pietro Tosatto, Zero
Branco; Giovanni Vedelago, Istrana; Bertilla Zabotto, Pero di Breda di Piave.
IMPRENDITORI E AMMINISTRATORI DI SOCIETA': Loris Barro, Mareno di Piave;
Giovanni Battagin, San Zenone degli Ezzelini; Giorgio Bonaldo, Motta di
Livenza; Anna Maria Borelli, Casier; Sergio Busato, Monastier di Treviso;
Antonio Cauzzo, Silea; Ugo Fantuz, Gaiarine; Fiorino Gatti, Vazzola; Amedeo
Grespan, Treviso; Roberto Luisato, Resana; Lino Marcon, Mansuè; Marino
Micheletto, San Biagio di Callalta; Roberto Padoan, San Biagio di Callalta;
Arcangelo Padoin, Pieve di Soligo; Renato Ramon, Breda di Piave; Mario
Venturin, Castelfranco Veneto; Renato Zanesco, Asolo. IMPRENDITORI ALL'ESTERO.
Germano Beltrame, Canada; Angelo Berton, Canada; Ermenegildo Dal Santo, Canada;
Laurie (Ilario) Dolso, Australia; Giuseppe Fantuz, Australia; Giovanni
Follegot, Canada; Guido Marion, Sud Africa; Giovanni Ostetto, Canada; Angelo
Rosolen, Canada; Achille Sonego, Australia. LAVORATORI. Delfino Callegari,
Canada; Amadio Rocchetto, Svizzera. ATTESTATO A LAVORATORI CON STELLA AL MERITO
DEL LAVORO: Anno 2008. Mario Baliviera, Villorba; Flavio Barichello, Vedelago;
Silvano Cimetta, Treviso; Silvana Crozzolin, Roncade; Roberto Cusinato,
Castelfranco Veneto; Enrico Dell'Andrea, Oderzo; Mario Gottardi, Fontanelle;
Rinaldo Manzardo, Carbonera; Alfio Meneghin, Vittorio Veneto; Maurizio
Morandin, Treviso; Luigino Rizzo, Paese; Giulio Ros,
San Pietro di Feletto; Ivan Giovanni Ruoso, San Vendemiano; Claudio Simioni,
Vedelago; Antonio Valenti, Treviso. Anno 2009. Lando Arbizzani, Treviso; Sante
Carraretto, Treviso; Mario Dal Cin, Godega di S. Urbano; Francesco Dal Pos, San
Vendemiano; Maurizio Dalla Valle, Morgano; Mario Gasparetto, Carbonera;
Giancarlo Guglielmi, Mogliano Veneto; Feliciano Marchesin, San Vendemiano;
Giorgio Merlotto, San Biagio di Callalta; Bruno Moz, Codognè; Loretta Padoan,
Roncade; Danilo Rosa, Conegliano. PERSONALE CAMERALE IN QUIESCENZA: Claudio
Cadamura, Mignagola di Carbonera. PREMI "MOTU PROPRIO": Az. Agr.
Mario Pistorello, Borso del Grappa; Battistella Costruzioni S.R.L.di R.
D'Agostin & C., Pieve di Soligo; Zanatta Vetro S.R.L., Montebelluna; Grafiche
Italprint S.N.C. di Martin e Bergamin, Treviso; Maglieria Francesca di Iginio
Marcon, Loria; Caffè Club di Pietro Maffione, Montebelluna; Hotel Terme di
Antonio Palazzi, Vittorio Veneto; Pool Engineering S.P.A., Mareno di Piave.
( da "Gazzettino, Il (Rovigo)"
del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Domenica 14 Giugno
2009, È stato molto elevato il livello di partecipanti al primo concorso
internazionale di fisarmonica e canto moderno, denominato "Fratta Polesine
è... musica". A ospitare la rassegna organizzata dal Centro veneto Esperienze
musicali, con il patrocinio di Provincia e Comune, sono stati i locali del
Manegium e del Centro sociale Acli. Presenti in tutto 44 musicisti, che hanno
conseguito punteggi alti, di tutte le età giunti da ogni dove. La commissione
giudicatrice era composta per la sezione fisarmonica da Fabio Rossato, campione
mondiale nel 1988 e 1992, Massimo Devò docente al Centro didattico musicale
della provincia di Venezia, Ado Rossi direttore artistico biennale Kramer di
Poggio Rusco; per la sezione canto moderno Valeria Astolfi docente della scuola
media a indirizzo musicale di Ferrara e supervisore di tirocinio al
conservatorio Pedrollo di Vicenza, Federica Baccaglini cantante e animatrice
musicale, Roberta Vignato cantante e animatrice, Benedetta Kim cantante e
animatrice, Paola Onofrio arpista e animatrice. La manifestazione, ideata dal
presidente del Cvem, Renato Astolfi, faceva parte del laboratorio "Fiabe,
immagini e musica". Questi tutti i vincitori nella fisarmonica: categoria
A Federico Greggio di Camponagara; categoria B a pari merito primi Samuele
Ferrari di Verona e Antonio Stella di Mantova, secondo
Leonardo Mondadori di Mantova; categoria C primo Riccardo Prevedi di Poggio
Rusco, secondo Danilo Nicod di Arnad Aosta; categoria D a pari merito primi
Silvano Ballerini di Modena, Dario Delaiti di Poggio Rusco, Patrik Fiore di
Camponogara, secondo Silvano Ballerini di Modena. Nel canto moderno categoria A
prima Chiara Fogo di Villa Estense, secondo Filippo Rizzo di Monselice, terza Elena Girotto
di Monselice; categoria B pari merito Costanza Vegro di Monselice e Valentina
Bellini di Rovigo; categoria C primi a pari merito Elena Dainese di Ospedaletto
Euganeo e Stefania Piazza di Rovigo, seconda Giulia Pizzardo di Rovigo, terzi
Alessia Businaro di Rovigo, Jessica Negri di Castagnaro e Davide Zanetti
di Este, quarti Enrica Avezzù di Rovigo, Giorgia Barbierato di Rovigo e Anna
Beatrice Massaro di Rovigo, quinte Elena Bergantin di Monselice e Sara Girotto
di Monselice; categoria D prime a pari merito Susanna Poletti di Rovigo e
Valentina Ballani di Rovigo, seconde Sandra Bettonte di Rovigo e Tania Gazzi di
Rovigo, terza Veronica Longo, quarti Debora Bonafè di Badia Polesine, Irene
Chieregato di Rovigo, Martina Lazzara di Rovigo, Marco Magro di Megliadino San
Fidenzio e Irene Sguotti di Monselice, quinti Adriana Bottaro di Villa Estense,
Maurizio Doria di Porto Viro, Lucilla Finotto di Rovigo, Dana Mirela Mandache
di Rovigo, Lucia Rizzo di Rovigo e Susi Zerbinati di
Rovigo. Marco Scarazzatti
( da "Sicilia, La"
del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Maggioranza, prove
di tenutaMUSSOMELI. Venerdì sera riunione in cui si è parlato anche di Tarsu,
ma non sono mancate le «scintille» Niscemi. Conferenza di ringraziamento agli
elettori niscemesi sabato sera nella sala della biblioteca comunale di via IV Novembre
da parte del raggruppamento politico locale del Mpa, La Destra, Pensionati ed
Alleanza Centro. "1.805 grazie
Niscemi coraggiosa e
generosa", c'era scritto nei manifesti di ringraziamento che sono stati
affissi in città e che hanno caratterizzato la conferenza, riferendosi ai voti ottenuti dalla lista
che fa riferimento al presidente della Regione Raffaele Lombardo, in città
nelle votazioni per il rinnovo del parlamento europeo. Il coordinatore
cittadino del Movimento per l'autonomia, Massimiliano Conti, nel suo
intervento, ha puntualizzato la generosità ed il coraggio dei niscemesi che
hanno votato per rafforzare i valori dell'autonomia e del consenso ottenuto
nonostante l'alta percentuale di astensionismo al voto che si è verificata in
città. Fabio Bennici, coordinatore cittadino de La Destra invece, facendo
riferimento all'astensione al voto che si è verificata in città e nel sud in
genere, ha puntualizzato il non raggiungimento da parte della lista dello
sbarramento del 4% e dell'opportunità persa di avere comunque rappresentanti
del sud al Parlamento europeo. Il consigliere provinciale Franco La Rosa invece
si è congratulato per l'elezione al parlamento europeo del sindaco di Gela
Rosario Crocetta ed ha criticato le varie frange del Partito democratico locale
per avere sostenuto a suo dire vari candidati e dato
dimostrazione di poca unità. Riferendosi all'astensionismo al voto locale, La
Rosa ha parlato di «insoddisfazione dilagante verso l'Amministrazione comunale»
ed ha reso noto di avere sempre devoluto i gettoni di presenza
di quando esercitava la carica di consigliere comunale in beneficienza a
diverse associazioni di volontariato. Il consigliere comunale del Mpa
Giuseppe Giugno, infine, ha criticato l'Amministrazione comunale niscemese per
l'attuale mancanza in città degli sportelli della Montepashi Serit e della
Siae. Alla conferenza stampa del Movimento per l'autonomia ha partecipato ed è
intervenuto anche il presidente del Consiglio comunale di Gela, Giuseppe Di
Dio.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Quello che fece,
secondo la leggenda, il diluvio universale, che salvò solo l'Arca e il suo
nocchiero Noè con il suo folto zoo, per garantire la sopravvivenza di tutte le
specie animali, si ripeterebbe, mutatis mutandis, con la massiccia, inesorabile
contaminazione del pianeta. Dubito che qualcuno sopravvivrebbe. Chi fosse
condannato a questo destino si dorrebbe di non avere fatto la fine dei propri
simili. Si ritirerebbe con i suoi cenci in una caverna o costruirebbe con le
sue mani una palafitta, in attesa di tempi migliori che, forse, non
arriverebbero mai. Questo dimostra che la natura malvagia e belluina dell'uomo
non sa stare in pace né con se stessa né con gli altri. È possibile che chi,
nel Palazzi del potere dei cinque continenti, manda avanti la cosa pubblica,
non veda questo pericolo, che è sotto gli occhi di tutti? Non si rende conto
che, se il mondo scoppia e si estingue, scoppiano e si estinguono i suoi
abitanti? Le grida d'allarme di chi, scambiato per pazzo o visionario, ogni
tanto lancia, cadono nel vuoto, e nel vuoto restano. Chi finge di raccoglierle
lo fa per convenzione, non per convinzione. Le organizzazioni che per statuto
dovrebbero occuparsi di questi problemi chiacchierano, fanno proclami,
istituiscono commissioni e tutto, ancora una volta, cade nel vuoto, e nel vuoto
resta. I governi, soprattutto quelli che menano la quadriglia, cioè le grandi
potenze, «prendono atto con preoccupazione del rischio cui va incontro
l'umanità», ma non muovono un dito per cambiare le cose. Non vedono di là dal
proprio naso. I loro interessi sono altri, il presente li occupa e li preoccupa
più del futuro, che non riescono, o non vogliono, immaginare. La ragione di
Stato, cioè la lotta per il potere, la sua conquista, la sua difesa, il suo
consolidamento vale più della salute dei cittadini, trattati, nelle stesse
superdemocrazie, alla stregua di sudditi. Grande colpevole è anche l'Onu, come,
a suo tempo, lo fu l'antenata Società delle Nazioni, fortissimamente voluta da
uno dei peggiori inquilini della Casa Bianca del XX secolo: l'astratto e
utopistico Wilson. La Società nacque male (alla fine, nemmeno gli Stati Uniti
vi aderirono), visse peggio e morì miseramente, fra l'indifferenza e
l'irrisione generale. L'Onu, purtroppo, è ancora viva e vegeta. Di tutti gli
enti inutili internazionali è il più inutile. Non è solo una palestra di
ciance, di ordini del giorno, di censure indignate che lasciano il tempo che
trovano, e ne fanno perdere tanto; chiunque, nella sua aula e nei suoi
ambulacri, può dire la sua con la certezza che nessuno vi presterà orecchio e
la tradurrà in eventi concreti. L'Onu non è solo un emporio
di chiacchiere: è anche un comitato d'affari e una greppia. I suoi dipendenti,
a tutti i livelli, godono di mille privilegi, riscuotono stipendi sceiccheschi,
indennità e gettoni di presenza da nababbi. Gli orpelli che li
circondano e li agghindano sono degni di una reggia e di migliori Cause.
Nessuno proporrà di abolire questa nobile, solenne e ciarliera istituzione, ma
almeno la si riformi, le si assegnino compiti che non siano solo missioni di
pace che non servono a niente o solo a confondere le acque e a dare l'illusoria
sensazione che sull'intera umanità vigili un garante della sua pace e del suo
benessere. Mi disse un giorno un collega americano: «Se scoppia la guerra tra
una grande e una piccola potenza, interviene l'Onu e la piccola potenza
scompare; se scoppia un conflitto tra due piccole potenze, interviene l'Onu e
le due piccole potenze scompaiono; se scendono in armi, l'una contro l'altra,
due grandi potenze, intervengono le due grandi potenze e l'Onu scompare». È
sempre stato così, e sempre sarà se non si cambierà musica che, in fondo,
nessuno ha intenzione di cambiare perché l'Onu, come la Società delle Nazioni,
è un gran paravento fatto da paraventi e a uso e consumo di altri paraventi. Io
non sono un futurologo, né il profeta Ezechiele, né la Pizia, ma se il mondo
non si dà una regolata, ne vedrà delle bruttissime. Non c'è parte, la più
remota, del pianeta dove non ci siano popoli in guerra, spesso tra di loro. Ma
non ci sono solo i conflitti a fuoco: ci sono anche lotte fratricide. E poi le
esecuzioni capitali in molti Paesi, e non solo in quelli islamici e del Terzo
Mondo. La vendetta e l'assassinio di Stato sono legali nell'emergente Cina, che
si avvia ad assumere la leadership economica del globo, e nei democratici Stati
Uniti. E poi ci sono le carestie, l'inquinamento che appesta tutti, la
deforestazione che provoca l'effetto serra. La Natura si vendicherà di un mondo
sedicente civile che l'ha offesa, vilipesa, stuprata. Roberto Gervaso
( da "Nuova Sardegna, La"
del 15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
OSCHIRI Consiglio
comunale su Ici e Tarsu OSCHIRI. Il consiglio comunale di Oschiri si riunirà
domani pomeriggio, a partire dalle ore 18.30, nella sala consiliare di via
Roma. L'ordine del giorno dell'assemblea consiliare prevede intanto la
trattazione delle aliquote e detrazioni dell'Imposta comunale sugli immobili
per il corrente anno. Verrà poi presa in considerazione l'approvazione dei
regolamenti per la definizione delle annualità pregresse
della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, e dell'imposta comunale
sugli immobili. Seguirà la decisione di approvare il piano di valorizzazione e
dismissione del patrimonio immobiliare. Subito dopo verranno determinati i gettoni di presenza spettanti ai consiglieri comunali per il 2009, esaminati ed approvati
la relazione previsionale e programmatica, nonché del bilancio di
previsione per l'esercizio del 2009 e del triennio 2009-2011. Gli ultimi due
argomenti in trattazione saranno l'adesione al comitato di gestione alla
"Strada del Vermentino di Gallura Docg" e, infine, l'approvazione
dell'elenco dei componenti della compagnia barracellare per il biennio del
2009-2010. (g.cas.)
( da "Arena, L'" del
15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Lunedì 15 Giugno
2009 SPORT Pagina 33 Oselin primo allievo Zordan tra gli juniores ESORDIENTI
(Gp Rotal Met). Anno 1996: 1) Omar Leardini (Isolano Stella
81 Sartori) p. 48; 2) Leonardo Fedrigo (Isolano Stella
81 Sartori) 27; 3) Alessandro Fedeli (Ausonia) 17; 4) Edoardo Affini (Isolano Stella 81 Sartori) 15; 5) Attilio Viviani (Luc) 13. Anno
1995: 1) Riccardo Minali (Isolano Stella 81 Sartori)
p. 55; 2) Daniel Rupiani (Gore-Tex Gaiga Campi) e Michele Ambrosi (Hawaiki) 18;
4) Antonio Jozic (Ausonia) 16; 5) Mattia Biasiolo (Isolano Stella
81 Sartori) 14. Società (Gp Casa Franchising): 1) Isolano Stella
81 Sartori p. 159; 2) Ausonia 36; 3) Luc 21; 4) Gore-Tex Gaiga Campi e Hawaiki
18; 6) Cordioli Acl 10; 7) Barlottini 9; 10) Azzanese 5; 11) Bisson Cage
Silvana 2. ALLIEVI (Gp Novasystems): 1) Simone Oselin
(Isolano Stella 81 Sartoti)
p. 34; 2) Francesco Castegnaro (La Rizza T.K.) 33; 3) Stefano Marchesini
(Ausonia) 31; 4) Federico Capretti (La Rizza T.K.) 13; 5) Giacomo Peroni (Off.
Alberti) 11. Società (Gp Lessinia Sporting): 1) La Rizza Thermo King p.
50; 2) Isolano Stella 81 Sartori 46; 3) Ausonia 36; 4)
Off. Alberti 11; 5) FDB Cologna Veneta e Cordioli Acl 10. JUNIORES (Gp Minotti
Cucine): 1) Andrea Zordan (Contri Autozai Liotto) p. 46; 2) Pierre Paolo Penasa
(Ausonia) 29; 3) Andrea Toniatti (Ausonia) 20; 4) Matteo Piazza (Contri Autozai
Liotto) 16; 5) Michele Scartezzini (Azzanese) 15. Società: 1) Contri Autozai
Liotto p. 95; 2) Ausonia 49; 3) FDB Car Diesel 27; 4) Azzanese 15; 6) Assali
Stefen 7. Le classifiche dei Gran premi sono aggiornate a tutto il 7 giugno.
( da "Arena, L'" del
15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Lunedì 15 Giugno
2009 SPORT Pagina 33 1) Jakub Mareczko (Soprazzocco), km. 72,900 in 1h.50'
media 39,494. 2) Michele Poldi (Cordioli A 1) Jakub Mareczko (Soprazzocco), km.
72,900 in 1h.50' media 39,494. 2) Michele Poldi (Cordioli
Acl Legno) 3) Stefano Ippolito (Ciclistica 2000) 4) Simone Carletto (La Rizza
Thermo King) 5) Andrea Canovi (Isolano Stella 81 Sartori) 6) Luca Gamba (Mazzano) 7) Alberto Di Ruscio
(Mazzano) 8) Francesco Pancini (Italo Pec Collanti) 9) Koni Geku Haxhi (Italo
Pec Collanti) 10) Adel Salah (San Marinese).
( da "Nazione, La (Massa - Carrara)"
del 15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
LUNIGIANA pag. 7
«Tra gioco e talento» con il Circolo Didattico aulla L'ELEZIONE dei
rappresentanti comunali nell'assemblea della Comunità montana è al centro del
dibattito del consiglio comunale convocato per stasera alle 20.30. Dopo
l'entrata in vigore della legge regionale 37 del 26 giugno 2008 che riordina le
Montane, devono essere infatti rinominati i consiglieri con le nuove norme che
implicano il voto disgiunto in assemblea per eleggere un rappresentante di
maggioranza e uno minoranza. Il sindaco è nominato di diritto. In pratica sia
la maggioranza che l'opposizione eleggono un loro rappresentante. Nella
precedente elezione Pontremoli aveva eletto l'attuale presidente Paolo Bissoli
e Pier Camillo Cocchi, ma con regole diverse, tanto che il consigliere di
minoranza era stato indicato anche dalla maggioranza. La prescrizione ha creato
qualche disappunto fuori dalla maggioranza tra i consiglieri fuoriusciti che,
poiché eletti nella lista collegata al sindaco, sono costretti a votare solo il
rappresentante di maggioranza. Per cercare di evitare questo obbligo, in una
nota alla segreteria comunale, i consiglieri Luciano Bertocchi e Matteo Biondi
dichiarano di formare un gruppo di minoranza. Ma forse non sarà sufficiente a
risolvere l'inghippo non previsto dalla legge. Nella seduta, che prevede
diverse variazioni di bilancio, saranno posti in
approvazione anche un contratto di locazione per l'allestimento di un punto di
informazione turistica in Piazza della Repubblica, la devoluzione dei gettoni di presenza e di quote di indennità di funzione ai terremotati dell'Abruzzo,
la sdemanializzazione di un tratto di strada comunale in località Guinadi la
Serra e un ordine del giorno della Consulta Immigrazione dell'Anci
Toscana contro l'istituzione delle ronde.
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Lunedì 15 Giugno
2009, APREA 7 - Inizia il campionato dimostrando di aver recuperato al meglio
dall'infortunio della scorsa annata. Per oltre tre mesi è una garanzia tra i
pali e assicura prestazioni salva-risultato. Il nuovo infortunio di novembre lo
toglie dai pali per un lungo periodo e lo restituisce un po' incerto, specie
negli interventi di piede. Dopo qualche prestazione alterna nelle gare decisive
torna a disimpegnarsi con l'abituale sicurezza. LOTTI 6.5 - Gli anni sulle
spalle non li sente proprio. La forma e la determinazione non sembrano scemare
mai, anche grazie al lavoro svolto con il preparatore Alessandro Vitrani.
Quando è chiamato a difendere la porta lagunare lo fa con grandissima
attenzione e partecipazione. Quando occorre non fa rimpiangere Aprea con
prestazioni super che aiutano il Venezia nei momenti più delicati. SEMENZATO
5.5 - Una partenza sprint che rende di difficile comprensione il 2007/08
trascorso in tribuna al PortoSummaga in Seconda Divisione. Nonostante un gol
regalato al Lecco cresce gara dopo gara, risulta utile ed incisivo in fase di
spinta sulla fascia destra, assicurando pericolosità e copertura. A gennaio per
pochi minuti sfuma il passaggio al Frosinone in serie B e da quel momento è
l'ombra di se stesso, tanto che trascorre più tempo in panchina e tribuna che
in campo. BERTOTTO 6.5 - Arriva per portare esperienza e peso al reparto
arretrato nella seconda parte del campionato e ci riesce quasi sempre
nonostante un avvio in salita. Non appena recuperata la condizione la sua presenza risulta indispensabile, come terzino o centrale,
per donare un po' di calma alla difesa e contribuire a creare buone ripartenze.
MANDORLINI 6 - Un'annata vissuta a corrente alterna. Dopo tanta tribuna viene
rispolverato da Cuoghi, quindi Serena al suo ritorno si ritrova un giocatore
del tutto recuperato. Ad alcune prestazioni di grande sicurezza fa seguire però
qualche leggerezza di troppo. Nel reparto arretrato è comunque importante.
LEBRAN 6 - Titolare sia con al fianco Galuppo (ceduto a gennaio al Treviso) sia
con Mandorlini. Non sempre impeccabile alla sua prima annata in "terza
serie", tuttavia garantisce una buona dose di carattere e tanta voglia di
non arrendersi mai. Alcune ingenuità o superficilità accompagnano le sue prove:
finisce in crescendo. GARDELLA 6 - L'essere chiamato in causa senza una certa
continuità non gli consente di trovare il giusto passo, ma nel contempo quando
serve assicura una buona presenza, con discreta
attenzione e regolarità. TRICOLI 6 - Presenze misurate ma contraddistinte da
una giusta volontà che non sempre riesce però ad accompagnarsi con la resa.
Giocatore serio e generoso, lavora in silenzio e come Gardella risponde
presente quando serve. LANZARA 6 - Arriva a gennaio dalla serie D ma fa vedere
di avere voglia e i mezzi per giocare ancora tra i Pro. Ha saputo portare una
certa qualità sulla fascia sinistra del reparto arretrato. Non sempre costante,
ma contribuisce sia a dare sicurezza sia a proporre in avanti la squadra con i
suoi "uno-due" col compagno di fascia più avanzato. COLLAUTO 6.5 -
Presenza importantissima sotto ogni punto di vista quella del capitano
arancioneroverde. La sua è una stagione in saliscendi, però col suo enorme
cuore si adatta da una corsia all'altra, dalla fascia al centro o alla trequarti.
Non salta più l'uomo però il suo gioco sulla fascia destra è comunque
determinante e indispensabile. Bravo anche nel reggere la pressione psicologica
di essere diventato leader (con i "senatori" del gruppo) anche nel
fronteggiare i tantissimi problemi extra-calcistici di tutti i giorni. DRASCEK
6.5 - Partenza più che accettabile nella quale la determinazione e la voglia di
fare sopperiscono ad alcuni limiti qualitativi. Contribuisce in maniera
sufficiente nell'effettuare il filtro a centrocampo e si impegna sempre
nell'aiutare la squadra a proporsi in avanti. Con 34 presenze è il giocatore
più utilizzato. BONO 5.5 - Ritorna in laguna accompagnato da tante speranze e
simpatie, ma sul campo non è quello di due anni prima. Il suo gioco è lento e
prevedibile, si affida sin troppo a passaggi laterali o addirittura arretrati e
difetta di fantasia. Sul piano della gestione del pallone stavolta non
convince, su quello del carattere invece sì. RUFFINI 6 - Quantità accompagnata
da una dose non sempre adeguata di precisione e inventiva. Molte palle passano
per i suoi piedi sulla mediana ma non tutte finiscono sui piedi delle punte.
Nell'arco della stagione brilla a sprazzi ma finisce in crescendo. ANDERSON 6 -
Duttile sulla corsia sinistra, dove gioca terzino, ala e persino da attaccante
aggiunto: riesce a dare un discreto contributo. In chiusura è meno brillante e
tempestivo, ma in fase offensiva dimostra veemenza e capacità di imbeccare i
compagni con una certa continuità. REBECCA 5.5 - Indovina un gol e due assist (decisivi)
in tutta la stagione. Per il resto prestazioni poco convincenti anche quando è
inserito dall'inizio. Non ha visione di gioco adeguata né il passo giusto per
saltare l'uomo da esterno puro. In una stagione riservata ai giovani ci si
aspettava di più. CORRADI 5.5 - La voglia di fare c'è ma spesso dà
l'impressione di essere troppo timoroso, quando si tratta di affondare o nei
contrasti. Un'eredita psicologica forse legata ai numerosi infortuni riportati.
Poteva essere la stagione del suo rilancio, non lo è stata ancora una volta a
causa di ricorrenti problemi fisici. M.CUOGHI 6 - Dopo mesi di attesa mette
piede in campo meritandosi spazio non per il suo essere figlio dell'allenatore.
Vivacità e profondità accompagnano le sue giocate e lo fanno diventare elemento
davvero importante. Come Corradi ha l'abbonamento agli infortuni, poi una volta
recuperato mister Serena non lo impiega proprio avendo già trovato la
quadratura del cerchio sulle fasce. CARDINALE 6 - Pupillo di mister Cuoghi,
niente da dire sulla grinta e sulla determinazione, tantomeno sulle capacità
tecniche. Dopo 5 gare e la doppietta decisiva al Novara se ne va, ufficialmente
per motivi familiari. Una presenza troppo breve per
aiutare in maniera decisiva la squadra. POGGI 8 - Carta d'identita dimenticata
a Mantova, se non fosse per qualche acciacco inevitabile non rinuncerebbe
nemmeno sotto tortura ad una sola presenza con la
maglia del "suo" Venezia. E' il beniamino del pubblico che sa
ripagare con buonissime prestazioni e tanto cuore. E' l'unico elemento di
questa squadra che può dare al reparto avanzato mobilità, brio e qualche
invenzione, oltre a una buona dose di pericolosità e al giusto peso in fatto di
fraseggi. Segna (a inizio stagione), fa segnare, tiene in mano la squadra. A
volte si scalda il giusto anche con gli avversari se qualcosa non gli garba.
Nello spoagliatoio risulta essere un collante importantissimo con la sua
composta signorilità. Dispiace a tutti che abbia deciso di chiudere la sua
carriera, vederlo in campo è sempre un piacere. Nuovo recordman di presenze
(222) in arancioneroverde. MOMENTE' 6 - Non pare essere ancora maturo per
risultare determinante con una certa continuità in fase offensiva. Segna 7 reti
(record in carriera) quasi tutte pesanti, come nei successi su Cesena,
Sambenedettese (in trasferta) e Pro Sesto nell'andata dei playout. Rispetto a
Malatesta a volte sembra non avere ancora la giusta visione del gioco.
MALATESTA 7 - Determinante con i suoi 10 gol anche se in campo s'è visto
davvero poco al top della condizione. Peccato per gli acciacchi e l'utilizzo
part time che non gli hanno permesso di esprimersi al meglio. Quando nel finale
di stagione è stato supportato da un po' di condizione in più ha messo in
mostra delle grandi capacità, sia in fase di finalizzazione offensiva sia sul
piano dell'intelligenza tattica, risultando un vero faro per la squadra. IBEKWE
6 - Con il gol di Sesto si guadagna la sufficienza. Un paio di reti in tutta la
stagione, tante corse alternate a tuffi in area anche plateali, poca concertezza.
Il movimento e i continui battibecchi con gli avversari lo rendono molto
visibile ma ben poco utile. Era la sua prima esperienza in Prima Divisione e
non ha inciso come nella categoria inferiore. MORELLI 6 - Arriva a gennaio e
trova spazio in squadra tardi. Dimostra in poco tempo di avere delle buone doti
tecniche e di sapersi rendere utile sul piano tattico. Per questo, al di là del
suo unico gol contro il Novara, aiuta la squadra più di quanto possa sembrare.
LAURITO 4 - Gioca bene la prima partita appena arrivato da Livorno nel mercato
invernale. Dopo l'esonero di Cuoghi e il ritorno di Serena smarrisce la
condizione e finisce in tribuna. L'ex bomber del campionato Primavera con
l'Udinese delude, soprattutto quando si arrende e fugge in Argentina: un
comportamento non da professionista. SERENA 7 - Ha sempre avuto il gruppo dalla
sua parte: all'inizio della stagione, poi ha saputo ricompattarlo una volta
richiamato in panchina a raccogliere i cocci. La sua carriera è appena iniziata
ma è già in evoluzione e in crescita continua, lo si è visto proprio nella
complicatissima situazione del Venezia. Nella seconda parte di stagione -
seppur difficilissima - interpreta in maniera migliore sotto ogni aspetto,
anche se l'avvio di campionato era apparso più avvincente. Non sempre
convincente nella gestione di più di una partita, ma il tempo per
"formarsi" è dalla sua parte. S.CUOGHI 4.5 - Chiamato a novembre per
svegliare un Venezia troppo moscio a livello caratteriale, dimostra di
possederlo ma non lo trasmette alla squadra. Riesce pure a farsi ricordare per
una vergognosa zuffa in un dopopartita a Lecco. Pochi i
match indovinati con in più l'aggravante della mancanza di decisione nel
correggere squadra e assetto a partita in corso. Il suo esonero a favore di
Serena ha pagato. N.G. - Fornaio, Conte, Chinellato e Mion, una manciata di
gettone per tutti, non giudicabili. Luca Miani Marco De Lazzari
( da "Sicilia, La"
del 15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Operaio in attesa da
oltre due anni di un'indennità di malattia Leonforte. Negli ultimi tempi, a
Leonforte, è stato quasi un plebiscito di richieste da parte dei cittadini che
vogliono conoscere le indennità percepite da amministratori e consiglieri comunali.
Peraltro molti di loro ci tengono a fare sapere cosa percepiscono, in modo da
non creare commenti inopportuni, visto che i numeri sono agli atti. Ecco le
indennità: il sindaco Pino Bonanno (part time), 1.760,72 euro; il vicesindaco
Uccio Muratore (intera), 1.936,79; gli assessori Vittorio Salamone (intera)
1.584,65, Francesco Rubino (intera) 1.584,65, Maria Salerno 792,32, Angelo
Castrogiovanni (part time) 792,32, Francesco Sinatra (part time) 792,32. Il
presidente del consiglio comunale Massimiliamo Trecarichi (intera), 1.584,65
euro. Poiché le indennità ai consiglieri comunali sono
calcolate in gettoni (80
euro a seduta) e, quindi, in base alle presenze alle sedute mensili del
Consiglio comunale e alla partecipazione alle riunioni della Commissioni
consiliari, riportiamo quanto da loro perepito a marzo 2009: Domenico Livolsi
1.112 euro euro, Mario Panvini 720, Angelo Cremona 1.040, Carmelo
Sottile 960, Domenico Nastro 880, Antonino Forno 1.112, Vincenzo Barbera 640,
Angelo Mangione 880, Vincenzo Cottonaro 960, Salvatore Spataro 720, Filippo
Fiorenza 1.112, Gaetano Potenza 720, Angelo Proto 720, Luigi La Delfa 1.112,
Fedele Pioppo 880, Antonino Scaccia 1.112, Alfredo Battiato 1.112, Giovanni
Vasta 960, Ignazio Lattuga 800. Carmelo Pontorno
( da "Arena, L'" del
16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Martedì 16 Giugno
2009 SPORT Pagina 41 LE TRATTATIVE IN CORSO. SUL TACCUINO DI BONATO MOLTI
APPUNTAMENTI CON PARECCHIE SOCIETÀ PER AGGIUNGERE PEDINE DI VALORE ALL'ORGANICO
DI REMONDINA Tre nomi: Selva, Erpen, Burato Seguito anche Titone, un
centrocampista della Sambenedettese. E piace il capitano del Chievo baby Mario
Titone ed Andy Selva. Un centrocampista ed un attaccante per il Verona.
"Giocatori interessanti" si limita a dire Nereo Bonato. Titone, il
cui cartellino è a metà tra Sassuolo e Sambenedettese, è alla ricerca di una
ribalta che gli sappia regalare spazio e notorietà. Casa Hellas potrebbe essere
l'ambiente giusto. Bonato conosce il ragazzo, lo ha messo sotto osservazione, e
non è da escludere che possa anche trasformare quella che oggi è considerata
un'indiscrezione in operazione di mercato. Titone
nell'ultimo campionato con la Samb ha collezionato 24 presenze ed una rete.
Storia diversa per Selva. Remondina conosce molto bene il nazionale
sammarinese. In passato, con la maglia neroverde, Selva ha dimostrato di avere
grande confidenza con il gol realizzando 23 reti in due stagioni.
Bloccato, però, da un fastidioso infortunio non ha trovato grande spazio
nell'avventura in B del club del patron Squinzi. Da tempo si parla di un
interesse importante del Verona per lui. Ma da Sassuolo potrebbe arrivare, in
alternativa a Selva, Horacio Erpen. "Il giocatore è in scadenza - dice
Bonato - e adesso deve capire bene cosa fare del suo destino".
L'attaccante argentino ha chiuso il campionato cadetto con 29 gettoni corredati da tre reti. Probabilmente sta aspettando
una chiamata dalla B. Non dovesse arrivare, Verona potrebbe diventare la sua
prima scelta. Si allontana, invece, il difensore Nicolò Consolini, destinato a
restare in Emilia anche la prossima stagione. Pioli, neo allenatore del
Sassuolo pare lo abbia tolto subito dal mercato. Va verificata, invece, più
attentamente la voce che dava Christian Jidayi ormai all'Hellas. Il centrale
difensivo del Bassano avrebbe dovuto seguire subito Berrettoni nella sua nuova
avventura gialloblù, ma la situazione non si è ancora sbloccata. Non è finita:
quando Bonato incontrerà Sartori per parlare di Girardi, Parolo e Garzon
probabilmente chiederà notizie anche del centrocampista Andrea Burato, che ha
esordito in A proprio all'ultima giornata contro il Napoli. Il capitano della
Primavera del Ceo potrebbe essere una pedina sulla quale scommettere la
prossima stagione. S.A.
( da "Mattino di Padova, Il"
del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Pagina 25 -
Provincia Ciclo Club Battaglia. Si stanno intensificando i preparativi per la
gita sociale che il Ciclo ... Ciclo Club Battaglia. Si stanno intensificando i
preparativi per la gita sociale che il Ciclo Club Battaglia Terme è solito
organizzare per l'ultima settimana di giugno. Quest'anno è stato scelto come
quartier generale la cittadina trentina di Molveno. Il gruppo ciclistico
termale con ben 21 atleti al via è stato tra i protagonisti della gara di fondo
a Montegrotto. Nella prova sui 125 chilometri Massimo Rosa, con il tempo di 3h
54'30", è stato il migliore dei pedalatori in maglia gialloblù ed ha
preceduto i compagni Alessandro De Zotti, Leris Splendore, Marco Brizzolari,
Andrea Fasolato e Stefano Rado. Sulla distanza dei 75 chilometri il migliore
del Ciclo Club Battaglia è stato Lorenzo Cecchinato, piazzatosi cinquantunesimo
con il tempo di 2h 7'21", seguito dai compagni di team Maurizio Furioso,
Giampaolo Creuso, Simone Baratto, Diego Salmaso, Marco Quintellio, Luigi Carraro,
Bruno Curtarello, Rosalinda Belluco, Olindo Curtarello, Alessandro Giraldin,
Gianantonio Pavanello, Giorgio Lazzaro, Lorenzo Bonaldi, Roberto Rado, e Mauro
Donà. Gs Le Terme. Nato nei primi mesi del 2009, l'Asd Gs Le Terme conta già
una settantina di soci di tutte le età, che fanno attività sia agonistica che
cicloturistica. Giuseppe Moro e Raffaele Foralosso sono le punte di diamante
della squadra. Diciassette atleti del sodalizio arancio-azzurro recentemente
hanno partecipato ad una due giorni in bicicletta toccando le località più
affascinanti della campagna toscana. Con il presidente Carlo Lupi hanno
partecipato alla trasferta Stefano e Nazzareno Franco, Raffaele e Giorgio
Foralosso, Zonzin, Gomirato, Dalla Libera, Bertan, Vigolo, Bonato, Lazzarin,
Mattiolo, Marin, Bressan, Rizzo e l'ottima pedalatrice Stella Simonato. Mogli, fidanzate e amici dei ciclisti hanno seguito la
carovana in auto. La scorsa settimana il gruppo si è ritrovato nella zona
artigianale di Abano per l'inaugurazione della nuova sede del maggiore sponsor,
«Il Nuovo Pneumatico» di Giuseppe Andreose. Prossimi appuntamenti.
Sabato 20 giugno gara su strada a San Vito di Leguzzano (Vicenza). Ritrovo
concorrenti dalle 13 nella palestra comunale; partenze 14.30 C-J-S-V, a seguire
G-Sg A-B-Donne. Organizza Asd Carving Club Schio. Info 0445-522852. Domenica a
Torreglia si corre il terzo «Memorial Paolo Legnaro» riservato a tutte le
categorie degli Enti promozionali. Ritrovo dalle 7.30 al bar Terris in via
Montegrotto. Orari di partenza: 8.30 G, a 5' Sg A-B-Donne; al termine C-J-S, a
5' V. Org. Asd Club Colli Euganei. Per informazioni basta telefonare al numero
347-4233450. A Badia Polesine cicloraduno di 20 e 30 chilometri. Ritrovo alle 8
al ristorante Green Cafè e partenza alle 9. Org. Asd Tre Torri. Informazioni al
337-524848. Sempre domenica, si corre a Stroppari di Tezze sul Brenta. Ritrovo
dalle 13 allo stand dei festeggiamenti in via Einaudi (zona artigianale).
Partenze: 14 Sg A-B-Donne; 15.20 V-G; 16.40 C-J-S. Organizza Asd Uno Team Cittadella.
Informazioni al numero 348-64600067. Infine a Pianezze di Arcugnano, gara di
Mtb cross country. Ritrovo dalle 7.45 vicino alla Chiesa. Partenze a griglie
separate alle 9. Organizza Asd Tormeno. Informazioni allo 0444-530326.
( da "Mattino di Padova, Il"
del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
MASERà Giunta e
consiglieri danno soldi all'Abruzzo MASERà. E' andato in beneficienza,
destinato ai terremotati dell'Abruzzo, lo stipendio di
aprile del sindaco e degli assessori di Maserà. E anche i consiglieri comunali
hanno devoluto il proprio gettone di presenza. La donazione, circa 3.500 euro, si è sommata alle altre
iniziative di solidarietà avviate subito dopo il sisma. La raccolta di viveri e
vestiario promossa dalla Croce Rossa ha permesso di inviare in Abruzzo 1.650
chilogrammi di pasta, 100 litri di olio, 450 litri di acqua, 400 pacchi di
omogeneizzati e molti altri prodotti. Mobilitati anche i volontari della
Protezione civile. «Abbiamo scelto di devolvere le indennità di carica della
giunta e il gettone di presenza dei consiglieri
comunali - hanno spiegato gli amministratori di Maserà - perché era questa la
formula più rapida per raccogliere un contributo economico senza dover
ricorrere a variazioni di bilancio i cui tempi sarebbero stati sicuramente più
lunghi». (n.s.)
( da "Arena.it, L'"
del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Mario Titone ed Andy
Selva. Un centrocampista ed un attaccante per il Verona. "Giocatori interessanti"
si limita a dire Nereo Bonato. Titone, il cui cartellino è a metà tra Sassuolo
e Sambenedettese, è alla ricerca di una ribalta che gli sappia regalare spazio
e notorietà. Casa Hellas potrebbe essere l'ambiente giusto. Bonato conosce il
ragazzo, lo ha messo sotto osservazione, e non è da escludere che possa anche
trasformare quella che oggi è considerata un'indiscrezione
in operazione di mercato. Titone nell'ultimo campionato con la Samb ha
collezionato 24 presenze ed una rete. Storia diversa per Selva. Remondina
conosce molto bene il nazionale sammarinese. In passato, con la maglia
neroverde, Selva ha dimostrato di avere grande confidenza con il gol
realizzando 23 reti in due stagioni. Bloccato, però, da un fastidioso
infortunio non ha trovato grande spazio nell'avventura in B del club del patron
Squinzi. Da tempo si parla di un interesse importante del Verona per lui. Ma da
Sassuolo potrebbe arrivare, in alternativa a Selva, Horacio Erpen. "Il
giocatore è in scadenza - dice Bonato - e adesso deve capire bene cosa fare del
suo destino". L'attaccante argentino ha chiuso il campionato cadetto con
29 gettoni corredati da tre reti. Probabilmente sta
aspettando una chiamata dalla B. Non dovesse arrivare, Verona potrebbe
diventare la sua prima scelta. Si allontana, invece, il difensore Nicolò
Consolini, destinato a restare in Emilia anche la prossima stagione. Pioli, neo
allenatore del Sassuolo pare lo abbia tolto subito dal mercato. Va verificata,
invece, più attentamente la voce che dava Christian Jidayi ormai all'Hellas. Il
centrale difensivo del Bassano avrebbe dovuto seguire subito Berrettoni nella
sua nuova avventura gialloblù, ma la situazione non si è ancora sbloccata. Non
è finita: quando Bonato incontrerà Sartori per parlare di Girardi, Parolo e
Garzon probabilmente chiederà notizie anche del centrocampista Andrea Burato,
che ha esordito in A proprio all'ultima giornata contro il Napoli. Il capitano
della Primavera del Ceo potrebbe essere una pedina sulla quale scommettere la
prossima stagione. S.A.
( da "Sicilia, La"
del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
«L'Unione Valle del
Platani non è un carrozzone inutile» Mussomeli. Le
invettive del consigliere dell'MpA Enzo Nigrelli, hanno investito anche la
gestione dell'Unione dei comuni "Alta Valle del Platani", presieduta
dal sindaco di Sutera Gero Difrancesco, che replica. «E' doveroso - scrive Difrancesco -
rispondere alle illazioni del consigliere Nigrelli in merito alla costituzione
dell'Unione dei Comuni Alta valle del Platani, non tanto per difendere una
scelta politica "autonoma" fatta dal sindaco e dal Consiglio comunale
di Mussomeli che ritengo intelligente e di prospettiva, quanto per la
espressione di giudizi capziosamente malevoli, che mal celano un non ben
comprensibile risentimento, specialmente in lui che ne ha più volte e in
diverse occasioni (nei mesi passati), sollecitato la costituzione e ne ha
votato lo statuto. Mi piace affermare senza tema di smentita, che non si
tratta, per niente, di un carrozzone, se con tale attributo si vuole intendere
un ente inutile che sperpera denaro, stante che a tutt'oggi nessuno dei
componenti degli organi dell'Unione (presidente, consiglio direttivo,
assemblea) ha percepito alcuna indennità di carica o alcun
gettone di presenza. Per
non parlare dei funzionari comandati dal Comune di Campofranco - continua
Difrancesco - e da quello di Sutera che si stanno adoperando gratis anche fuori
orario per avviare le procedure di funzionamento dei nuovi servizi, con l'aiuto
altrettanto "non oneroso e disinteressato" del segretario comunale di
Mussomeli, che a scavalco svolge le funzioni di segretario comunale
anche di Sutera e che non percepisce alcuna indennità aggiuntiva». Difrancesco
aggiunge: «Risulta, quindi, pretestuosa (sicuramente ai fini della
giustificazione di dissensi interni al Consiglio comunale di Mussomeli) ogni
forma di insinuazione sulla sua funzionalità visto che è entrata in funzione
solo da qualche mese, non ha ancora un proprio bilancio e sta aspettando che la
Regione emani l'apposita circolare per l'attribuzione delle risorse economiche
annuali. Certamente il consigliere Nigrelli sarà a conoscenza (visto che sembra
interessato alle sorti economiche del suo Comune) che ogni anno il Comune di
Mussomeli (da sei anni a questa parte) ha potuto usufruire dei pochi fondi del
progetto Sicania che il Comune di Sutera (in quanto capofila della convenzione)
ed il suo sindaco hanno reperito presso l'Assessorato regionale agli Enti
Locali. Sicuramente il consigliere Nigrelli si sarà chiesto "come
mai", se l'Unione si fosse rivelata un carrozzone, i Comuni di Villalba,
Marianopoli e Comitini, abbiano fatto richiesta di farne parte. Evidentemente
chi affronta la politica con impegno e serietà al fine di procurare
miglioramenti ed opportunità al proprio territorio non la pensa come lui.
D'altronde, se ci riflettesse bene, potrebbe capire come attraverso l'Unione si
potrebbe davvero dare una risposta al problema dell'Igiene ambientale e dei
suoi costi (Tarsu), specialmente se le gestione del servizio tornasse, per
legge, ai Comuni. Si potrebbe gestire assieme una piccola discarica e svolgere
il servizio in economia senza ulteriori aggravi amministrativi (locali,
dipendenti, amministratori). Tale ipotesi è stata appositamente prevista nello
statuto dell'Unione».
( da "Sicilia, La"
del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Eliminate
le indennità di carica sono aumentati i gettoni di presenza dei
consiglieri Il Pd sollecita misure antiassenteismo in Consiglio comunale Il
Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Piazza Armerina e della
stazione dipendenti nel territorio hanno effettuato una serie di controllo che
hanno come fatto concreto l'arresto di un pregiudicato per evasione, il sequestro di piante di canapa
indiana, guida in stato di ebbrezza automobilista vittima di incidente
stradale, contravvenzioni per irregolarità al codice della strada, denunziati
coppie di genitori per non avere assicurato la frequenza scolastica ai propri
figli. Una pattuglia ha tratto in arresto il pregiudicato Fabio Cateno Milazzo,
27 anni di Piazza Armerina, perché nel corso di controlli di soggetti a vario
titolo, sottoposti a misure detentive nella propria abitazione Milazzo non è
stato trovato a casa, rintracciato poi fuori casa. Inoltre i carabinieri del
nucleo radiomobile in collaborazione don quelli della stazione di Pietraperzia
hanno controllato l'abitazione di un operaio V. T., 31 anni, dove hanno
rinvenuto un vaso con due piante in piena crescita di di canapa indiana,
l'operaio è stato denunciato per coltivazione e detenzione di stupefacenti.
Inoltre sempre a Pietraperzia è stato denunciato B. P., 37 anni, perché
sorpreso a guidare la propria auto in stato di ebrezza alcolica e lo stesso tra
l'altro, aveva causato un incidente autonomo, finendo con l'auto contro un
gard-rail. Gli esami hanno stabilito che lo stesso aveva superato oltre tre
volte il valore consentito; gli è stata sospesa immediatamente la patente.
Diversi i servizi di controllo alla circolazione stradale eseguite nel corso
delle ore serali e notturne del fine settimana, portando all'identificazione di
numerose persone e veicoli. Sono stati elevate 20 contravvenzioni con il fermo
amministrativo di cinque ciclomotori i cui rispettivi conducenti, tutti
minorenni, guidavano senza casco. Un'autovettura è stata sequestrata perché
sprovvista di copertura assicurativa. Ritirata una carta di circolazione per
omessa revisione. Sempre elevato il numero degli automobilisti trovati alla
guida senza indossare la cintura di sicurezza. Le stazioni di Piazza Armerina e
Aidone, alla verifica finale circa il controllo presso tutti gli istituti
scolastici, hanno segnalato all'autorità giudiziaria due coppie di genitori,
ritenuti responsabili di non aver curato la normale frequenza dei propri figli
di 14 anni presso gli istituti scolastici dove erano iscritti. F. g.
( da "Sicilia, La"
del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Appiccò rogo che
uccise commerciante processo d'appello La mancanza del numero legale in
consiglio comunale, nella riunione di giovedì passato, dopo che mercoledì era
stato trattato il problema autodromo Pergusa, non ha consentito la trattazione
di argomenti importanti come la riforma della scuola , la fase ispettiva ed
ancora una volta l'annullamento della processione del Venerdì Santo. Alla
riunione ,nella seconda giornata, erano presenti appena 11 consiglieri, per cui
il presidente Gargaglione ha dovuto annullare la seduta. «Evidentemente
- afferma il segretario del Pd, Vittorio Di Gangi - soltanto a pochi interessa
affrontare argomenti seri in consiglio comunale, mentre vi sono consiglieri che
si affrettano a ritirare la giustificazione per l'assenza dal posto di lavoro e
per il conteggio del gettone di presenza, andando poi via. Francamente è un modo di fare politica
che non appassiona la gente e discredita ulteriormente il ruolo del consigliere
comunale». " «l Pd - prosegue Di Gangi - è impegnato a contrastare le
"presenze mordi e fuggi" e a evitare che le commissioni consiliari
vengano svolte per avere garantito solo il gettone di presenza.
Occorre che il presidente del consiglio faccia rispettare le regole esistenti e
se è necessario si apportino dei correttivi al fine di "costringere"
i consiglieri ad avere maggiore rispetto per sala d'Euno e partecipare al
dibattito politico. Si faccia, poi, definitiva chiarezza sul fatto che ad un
incremento delle sedute di commissioni consiliari non corrisponde un
altrettanto incremento delle delibere consiliari». Si è constatato che a causa
dell'aumentato numero dei lavori consiliari, avvenuto dopo l'entrata in vigore
della legge regionale che ha trasformato il compenso per il consigliere
comunale da indennità fissa a gettone di presenza, il
costo della politica previsto per l'anno 2009 è raddoppiato rispetto a quello
dell'anno precedente. «Questo è un "lusso" che il Comune di Enna non
si può permettere - sostiene Di Gangi - soprattutto dopo che l'amministrazione
comunale e i consiglieri, a seguito della dichiarazione del dissesto
finanziario, si erano ridotti autonomamente le loro indennità del 20%. È assolutamente
necessario modificare il regolamento del funzionamento del consiglio comunale
per evitare l'assenteismo, così come già proposto dal presidente Gargaglione, e
prevedere un tetto massimo mensile da erogare ad ogni singolo consigliere per
ridurre i costi della politica». F. g.
( da "Data Manager"
del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
QlikView ottiene il
primo posto in termini di velocità di query, benefici raggiunti, disponibilità
dei clienti ad acquistare di più e minori costi di consulenza QlikTech, il
vendor BI in più forte crescita al mondo, ha registrato un punteggio eccezionale
nell'ultimo sondaggio "BI Survey 8", il più esteso studio mai
condotto sugli utenti di soluzioni di Business Intelligence e Performance
Management, realizzato a cura di Business Application Research Center.
QlickTech si è aggiudicata il primo posto dimostrando semplicità d'uso e
fedeltà della clientela. Lo studio ha dimostrato che i clienti di QlikTech sono
complessivamente i più fedeli, un aspetto ritenuto fra i più rilevanti da parte
dei vendor come testimoniato da Nigel Pendse, autore della ricerca: "Il
fatturato proveniente dal mantenimento delle relazioni con i clienti e dalla
vendita di nuove licenze risulta molto più redditizio rispetto alla stipula di
nuovi contratti. Ecco perché la maggior parte dei vendor dedica grande impegno
a questo riguardo". QlikTech ha ottenuto la prima posizione nelle seguenti
aree: -Semplicità d'uso per gli utenti finali: citata dal 56% degli
intervistati relativamente a QlikView (livello più alto), rispetto a un
limitato 6% per SAP BI/BW e un 13% per Microsoft. -Rapidità di prestazioni in
fase di query: elemento essenziale per gli acquirenti di QlikView, rispetto a
un 1% per SAP e a un 2% per Crystal Reports. -Capacità di produrre benefici:
QlikTech è stato citato dagli intervistati in quanto vendor con il più esteso
Business Benefit Index (BBI), uno strumento di calcolo complessivo utilizzato
per mettere a confronto una miriade di fattori esaminati nel sondaggio, spaziando da funzioni di reporting più accurate o più rapide fino
a una riduzione dei costi e delle risorse umane. -Predisposizione ad acquistare
nuove licenze QlikView: questo valore ha registrato il gap positivo più elevato
(la differenza fra coloro che prevedono e non prevedono di acquistare ulteriori
postazioni) pari al 50%. Il gap positivo medio generale è risultato il
più basso mai registrato in questo sondaggio. -Spesa minima per i servizi di
consulenza: gli utenti QlikView hanno riferito una spesa media esterna di 8.500
dollari; una cifra che con SAP (BI/BW) tocca i 500.000 dollari, con Cognos i
127.000 dollari e con BO i 115.000 dollari. “In tutto quello che facciamo,
l'esperienza dell'utente viene al primo posto. è gratificante quindi ricevere
questo genere di riscontro oggettivo che testimonia il nostro sforzo", ha
commentato Lars Bjork, CEO di QlikTech. “Da sempre riteniamo che, se durante lo
sviluppo di un prodotto si tiene conto di quella che sarà l'esperienza
dell'utente, la semplicità di utilizzo e la soddisfazione del cliente saranno
garantiti. Essere una società indipendente di Business Intelligence che non
deve integrarsi con piattaforme che potrebbero penalizzare il risultato ci
permette di trarre grandi vantaggi dalla nostra attività”. Giunto alla sua
ottava edizione, il "BI Survey" condotto da Nigel Pendse è un
rapporto annuale basato sui più importanti utilizzatori mondiali di Business
Intelligence (BI) e Performance Management (PM). L'analisi ha coinvolto più di
3.200 utilizzatori di soluzioni di BI e di performance management. Lo studio
"BI Survey 8" mette in luce i criteri in base ai quali le imprese
selezionano i prodotti di BI, come li utilizzano e con quali risultati. Mette
inoltre a confronto i prodotti leader di mercato in base a una serie di
funzioni e di caratteristiche, come ad esempio le performance, la scalabilità e
il supporto da parte del vendor. A differenza di molti altri studi, non è
sponsorizzato da alcun vendor, mantenendo e garantendo la totale indipendenza
sul fronte delle valutazioni e dei giudizi assegnati. " /> -->
QlikView, la BI più user friendly secondo "BI Survey 8" A cura di
Redazione DMO Pubblicato il 17-06-2009 0:00 . --> QlikView ottiene il primo
posto in termini di velocità di query, benefici raggiunti, disponibilità dei
clienti ad acquistare di più e minori costi di consulenza QlikTech, il vendor
BI in più forte crescita al mondo, ha registrato un punteggio eccezionale
nell'ultimo sondaggio "BI Survey 8", il più esteso studio mai
condotto sugli utenti di soluzioni di Business Intelligence e Performance
Management, realizzato a cura di Business Application Research Center.
QlickTech si è aggiudicata il primo posto dimostrando semplicità d'uso e
fedeltà della clientela. Lo studio ha dimostrato che i clienti di QlikTech sono
complessivamente i più fedeli, un aspetto ritenuto fra i più rilevanti da parte
dei vendor come testimoniato da Nigel Pendse, autore della ricerca: "Il
fatturato proveniente dal mantenimento delle relazioni con i clienti e dalla
vendita di nuove licenze risulta molto più redditizio rispetto alla stipula di
nuovi contratti. Ecco perché la maggior parte dei vendor dedica grande impegno
a questo riguardo". QlikTech ha ottenuto la prima posizione nelle seguenti
aree: -Semplicità d'uso per gli utenti finali: citata dal 56% degli
intervistati relativamente a QlikView (livello più alto), rispetto a un limitato
6% per SAP BI/BW e un 13% per Microsoft. -Rapidità di prestazioni in fase di
query: elemento essenziale per gli acquirenti di QlikView, rispetto a un 1% per
SAP e a un 2% per Crystal Reports. -Capacità di produrre benefici: QlikTech è
stato citato dagli intervistati in quanto vendor con il più esteso Business
Benefit Index (BBI), uno strumento di calcolo complessivo utilizzato per
mettere a confronto una miriade di fattori esaminati nel sondaggio, spaziando da funzioni di reporting più accurate o più rapide fino
a una riduzione dei costi e delle risorse umane. -Predisposizione ad acquistare
nuove licenze QlikView: questo valore ha registrato il gap positivo più elevato
(la differenza fra coloro che prevedono e non prevedono di acquistare ulteriori
postazioni) pari al 50%. Il gap positivo medio generale è risultato il
più basso mai registrato in questo sondaggio. -Spesa minima per i servizi di
consulenza: gli utenti QlikView hanno riferito una spesa media esterna di 8.500
dollari; una cifra che con SAP (BI/BW) tocca i 500.000 dollari, con Cognos i
127.000 dollari e con BO i 115.000 dollari. “In tutto quello che facciamo,
l'esperienza dell'utente viene al primo posto. è gratificante quindi ricevere
questo genere di riscontro oggettivo che testimonia il nostro sforzo", ha
commentato Lars Bjork, CEO di QlikTech. “Da sempre riteniamo che, se durante lo
sviluppo di un prodotto si tiene conto di quella che sarà l'esperienza
dell'utente, la semplicità di utilizzo e la soddisfazione del cliente saranno
garantiti. Essere una società indipendente di Business Intelligence che non
deve integrarsi con piattaforme che potrebbero penalizzare il risultato ci
permette di trarre grandi vantaggi dalla nostra attività”. Giunto alla sua
ottava edizione, il "BI Survey" condotto da Nigel Pendse è un
rapporto annuale basato sui più importanti utilizzatori mondiali di Business
Intelligence (BI) e Performance Management (PM). L'analisi ha coinvolto più di
3.200 utilizzatori di soluzioni di BI e di performance management. Lo studio "BI
Survey 8" mette in luce i criteri in base ai quali le imprese selezionano
i prodotti di BI, come li utilizzano e con quali risultati. Mette inoltre a
confronto i prodotti leader di mercato in base a una serie di funzioni e di
caratteristiche, come ad esempio le performance, la scalabilità e il supporto
da parte del vendor. A differenza di molti altri studi, non è sponsorizzato da
alcun vendor, mantenendo e garantendo la totale indipendenza sul fronte delle
valutazioni e dei giudizi assegnati.
( da "Arena, L'" del
17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Mercoledì 17 Giugno
2009 CRONACA Pagina 14 REGOLAMENTO. Unanimità in commissione Norme antirumore,
via libera in 7 minuti Seduta lampo per la commissione quarta che si è riunita
ieri a Palazzo Barbieri per approvare il nuovo regolamento per la disciplina delle
attività rumorose. In sette minuti, i consiglieri si sono
guadagnati un gettone di presenza (160 euro lordi) votando la nuova normativa illustrata la scorsa
settimana dall'assessore all'Ambiente Federico Sboarina. Nella passata seduta
le obiezioni erano state poche e i consiglieri si erano riservati di studiare
le carte prima di esprimersi. Evidentemente le perplessità sollevate dal
consigliere dell'Udc Gianpaolo Beschin la scorsa riunione hanno trovato
soluzione, perché ieri il consigliere non era presente e la votazione è filata
liscia. La commissione si è espressa favorevolmente all'unanimità, ma solo
Roberto Uboldi (Pd), unico rappresentante della minoranza in aula, ha fatto la
dichiarazione di voto sostenendo di essere «convintamente favorevole» ma
chiedendo copia di una pratica relativa al regolamento. Infatti la nuova
normativa prevede che per la costruzione di scuole, ospedali, case di cura e
parchi pubblici, il nulla osta comunale sia subordinato alla «valutazione del
clima acustico». Valutazione che Uboldi si riserva di visionare per la
costruzione del parco della Passalacqua.G.C.
( da "Giorno, Il (Lodi)"
del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
CODOGNO
CASALPUSTERLENGO pag. 8 La maggioranza : raddoppieremo i servizi serali dei
vigili CASALPUSTERLENGO RADDOPPIARE i servizi serali degli agenti di polizia
municipale. Era stata una delle prime istanze ribadite pochi minuti dopo aver
vinto le elezioni e, a circa una settimana dalla fine delle consultazioni, il
sindaco Flavio Parmesani ha voluto incontrare tutto il corpo dei vigili urbani
per capire la reale possibilità di potenziare i pattugliamenti durante le ore
serali. Dopo alcuni faccia a faccia con la comandante Laura Chiesa, ieri dunque
è arrivato anche l'atteso summit plenario. Il primo cittadino ha ribadito che
una delle priorità della nuova amministrazione di centrodestra è quella di
prevedere una copertura quasi completa del servizio serale nell'arco della
settimana. Ad oggi, i vigili urbani effettuano il cosiddetto terzo turno dalle
18 alle 24 tre giorni alla settimana, giovedì, venerdì e sabato. Quasi tutti
gli agenti hanno dato la propria adesione al progetto che prevede la
corresponsione, oltre alla normale paga, di un cosiddetto
gettone di presenza pari a
trenta euro lordi. L'idea di Parmesani è quella di coprire quasi tutta la
settimana, almeno per cinque-sei giorni. Il primo cittadino non ha incontrato
l'opposizione del corpo dei vigili i quali però gli hanno fatto presente alcune
«magagne» che si portano avanti ormai da tempo e che sperano possano essere
risolte quanto prima: in primis, la riqualificazione della centrale
operativa attraverso il potenziamento del sistema di comunicazione mediante le
radio, ad oggi ancora al palo. Infatti, gli agenti, per comunicare tra di loro,
devono utilizzare il telefonino. M.B.
( da "Nazione, La (La Spezia)"
del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
LUNIGIANA pag. 15
Montana, salta l'elezione dei delegati «La legge regionale è da chiarire»
PONTREMOLI DECISA L'APERTURA DI UN PUNTO DI INFORMAZIONE TURISTICA E' STATA
rinviata l'elezione dei rappresentanti comunali nell'assemblea della Comunità
Montana. Prima di procedere ai lavori, il consiglio comunale pontremolese ha
deciso di chiedere chiarimenti su alcuni aspetti della nuova legge 37 che
riordina le Montane all'Ufficio legislativo della regione Toscana. L'assemblea
della Montana è composta dai sindaci e da due rappresentanti per ciascuno dei
comuni che ne fanno parte. Le nuove norme prevedono che la nomina dei
consiglieri avvenga con voto disgiunto: in pratica ogni gruppo elegge il suo.
Ma a Pontremoli dopo le elezioni ci sono stati cambiamenti di fronte e ora
consiglieri eletti in maggioranza sono di fatto all'opposizione, però sarebbero
costretti a votare un candidato che non è più il loro. Il capogruppo di
«Pontremoli Città Viva» Pier Camillo Cocchi ha presentato la richiesta di
chiarimenti, mentre Jacopo Ferri (che in apertura aveva annunciato la
costituzione di un nuovo gruppo denominato cara Puntremal-Nuova Agora-Pdl
comprendente anche Francesco Mazzoni) ha detto che le norme della nuova legge
erano già chiare e non c'era bisogno di rinvii. Sul punto è intervenuto anche
Paolo Bissoli per il quale la richiesta di interpretazione della legge è un
atto utile che può rientrare nei tempi richiesti per la nomina dei
rappresentanti. La soluzione è passata con 13 voti favorevoli. In apertura dei
lavori i consiglieri Matteo Biondi e Luciano Bertocchi hanno comunicato la
costituzione di un nuovo gruppo di minoranza denominato «Progetto democratico».
La seduta è stata caratterizzata da discussioni di carattere tecnico con
l'approvazione di variazioni di bilancio e del contratto di locazione di un
ufficio da adibire a punto di informazione turistica in Piazza della
Repubblica. Con una serie di interventi definiti «propositivi» da parte della
minoranza. La Provincia provinciale ha contribuito con con 4.200 euro, mentre
il Comune pagherà seimila euro l'anno di affitto. L'iniziativa che verrà
avviata giovedì prossimo (inaugurazione alla 9) consentirà di tenere aperto
l'ufficio in estate e nei weekend più importanti per andare incontro ai
turisti. Su questo tema sono intervenuti oltre all'assessore Caterina Rapetti
anche il capogruppo del Pd Paolo Bissoli e il consigliere di minoranza Luciano
Bertocchi che ha chiesto all'amministrazione di prevedere
in futuro una figura nella pianta organica comunale per consentire al punto di
informazione di rimanere aperto tutto l'anno. L'assemblea ha approvato
all'unanimità la devoluzione dei gettoni di presenza
e di quote di indennità alle popolazioni dell'Abruzzo colpite dal terremoto e
la sdemanializzazione di un tratto di strada comunale in località Guinadi la
Serra. L'ordine del giorno della Consulta Immigrazione dell'Anci Toscana
contro l'istituzione delle ronde è stato rinviato. N.B.
( da "Milano Finanza (MF)"
del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
MF sezione: Commenti
& Analisi data: 17/06/2009 - pag: 9 autore: di Francesco Bochicchio* Perché
le reti di distribuzione non hanno colpa della crisi dei fondi Prima che
scoppiasse questa crisi, che ha scompaginato le carte in tutti i settori della
finanza, fra i principali argomenti di discussione sul mercato finanziario
italiano c'era senza dubbio la situazione profondamente
negativa dell'industria dei fondi comuni di investimento, a causa dei continui
e cospicui riscatti da parte dei clienti, attratti verso altri prodotti e servizi.
I risultati gestionali dei fondi erano senz'altro insoddisfacenti ed il valore
aggiunto da essi fornito ai risparmiatori appariva veramente dubbio. In
concomitanza con la crisi finanziaria la situazione si è attutita, tanto che
recentemente la raccolta si è riportata su valori positivi, ma non sembra che
la situazione sia cambiata effettivamente: ciò spiega perché i più importanti
gruppi creditizi del nostro paese ricerchino sempre maggiori sinergie
all'estero. La gestione collettiva, per la propria natura di massa, è
ovviamente la forma più diffusa di risparmio gestito e quindi la crisi dei
fondi comuni è in definitiva la crisi del risparmio gestito «tout court»: è un
malessere che coinvolge tutta l'operatività in titoli, un'industria vera e
propria, per il resto caratterizzata dal fiorire di attività distributive e di
mediazione. La crisi dei fondi comuni è estremamente grave, in quanto colpisce
quel ramo che più è in grado di mostrarsi come alternativo per i risparmiatori
rispetto all'operatività in proprio, quest'ultima contrassegnata da maggiori
possibilità di comportamenti irrazionali e speculativi. Ma non solo: il
risparmio gestito collettivo, con scelte rispondenti ad una logica di
programmazione e di strategie consolidate di investimento rispondenti ad una
logica unitaria e coordinata nel tempo, può svolgere un ruolo fondamentale
nell'assicurare la destinazione di flussi stabili di mezzi finanziari alle
imprese produttive, selezionate professionalmente.Da parte delle autorità e dei
movimenti di opinione, si attribuisce la crisi ai collegamenti tra le società
di gestione dei fondi comuni le sgr e i gruppi bancari
di appartenenza, collegamenti tra i quali spicca la dipendenza delle sgr dalle
reti distributive, spesso dello stesso gruppo bancario, cui le società di gestione
retrocedono gran parte della commissioni, non solo quelle di vendita,
retrocesse «in toto», ma anche quelle di gestione. Tale retrocessione
metterebbe le società di gestione in condizione di non disporre di rilevanti
mezzi finanziari e quindi di non poter investire in ricerca, tecnologia e
personale altamente qualificato, impoverendo il servizio reso ai risparmiatori.
Un tempo si discuteva molto su quale fosse il modulo organizzativo più idoneo
per un gruppo bancario che svolga la sua attività in tutti i rami del settore
finanziario, se quello della banca universale, vale a dire della stessa persona
giuridica che svolga tutte le attività finanziarie, ovvero della
specializzazione per società, ciascuna operante in un diverso ramo. Tale
problematica risulta superata vista l'idoneità del gruppo, riconosciuta adesso
anche dalla normativa, ad operare in via accentrata, ad eccezione delle
situazioni in cui emerge un conflitto d'interesse. Oggi, la problematica sulla
gestione dei fondi comuni si è spostata sulla stessa ammissibilità, per un
gruppo bancario, di gestire tutte le attività del settore finanziario anche con
società separate, in quanto l'esercizio dell'attività bancaria condizionerebbe
in modo negativo l'esercizio delle altre attività. Tale incompatibilità non
sussiste e le sinergie tra le diverse attività finanziarie, visti i
collegamenti tra le diverse forme di raccolta da un lato e di impiego
dall'altro, ma anche delle une e delle altre tra di loro, non possono che
essere benefiche. Nella stessa ottica, la necessità di rendere la produzione
quanto più possibile indipendente dalla distribuzione si rivela eccessiva
rispetto agli stessi principi generali in materia di concorrenza, dove gli
interventi scattano non a causa della sola presenza, in capo allo stesso
soggetto economico, di produzione e distribuzione, ma esclusivamente nel caso
in cui eventuali accordi o l'ottenimento di una posizione dominante siano in
grado di distorcere il gioco competitivo e di impedire l'accesso agli altri
operatori, il che non si realizza nel nostro settore, dove il collegamento tra
produzione e distribuzione serve ad integrare le attività, senza produrre
effetto a danno di concorrenti. La crisi ha fatto definitiva giustizia di tali
discussioni, mostrando che le più esposte alla crisi sono state le merchant
bank non integrate in un gruppo bancario universale: le sinergie tra settori
sono quelle che meglio tutelano la stabilità finanziaria e l'integrazione con
l'attività bancaria ordinaria si è rivelata un fattore positivo, dove è
necessario solo sanzionare i conflitti di interesse. La Consob ha recentemente
concluso un importante studio in materia, richiedendo la quotazione in borsa
delle quote di partecipazione, in modo da consentirne la negoziazione, senza
costi distributivi: si trascura così che il modello distributivo non può essere
scelto a tavolino e che l'automaticità della distribuzione o il ricorso a
soggetti ad hoc con costi parimenti ad hoc può derivare solo dall'efficacia
penetrativa, che l'esperienza italiana ha dimostrato esistere solo presso
apposite reti distributive: il corollario delle conclusioni Consob, di
convertire i costi di distribuzione in costi di consulenza, al fine di fornire
valore aggiunto ai risparmiatori, è privo di realismo in quanto la consulenza è
aggiuntiva rispetto alla distribuzione, e non sostitutiva. *Studio Legale
Bochicchio
( da "Libertà" del
17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Caso Cibic, giurista
nel mirino Putzu (Pdl) incalza. Ma Levoni (Pc Libera): Pdl arrogante Si apre
sulla consulenza a Vincenco Cerulli Irelli, docente di diritto amministrativo,
l'ultima polemica nel caso Cibic-palazzo uffici. E' Filiberto Putzu (Pdl) a
puntare il dito contro l'esperto da cui il Comune conta di farsi indicare la
strada più ortodossa per uscire dal «pasticcio giuridico» (parole di Reggi) in
cui è finito dopo l'annullamento della gara per palazzo
uffici in ragione della mancanza di requisiti di uno dei componenti della
commissione giudicante, Aldo Cibic. In una interrogazione alla giunta Putzu
chiede di conoscere il costo della consulenza e «con quali risorse economiche»
si intenda coprirlo, e «a quale soggetto verranno addebitate le spese sostenute
e da sostenere in conseguenza dell'annullamento della gara e dei
risvolti legali». Interviene anche Antonio Levoni (Piacenza Libera) che in una
nota torna a polemizzare con gli alleati del centrodestra: «Il Pdl non vuole
palazzo uffici? Se l'opposizione avesse condotto un'azione responsabile e
costruttiva invece di fare ostruzionismo sterile per 25 ore l'estate scorsa e
conseguentemente avere ricompattato una maggioranza che non era coesa, le cose
molto probabilmente sarebbero andate in modo diverso» e «invece l'arroganza e
la presunzione di una parte dell'opposizione hanno favorito appunto il
ricompattamento della maggioranza e, a seguire, l'approvazione di quanto sopra,
Cibic o non Cibic». «Siamo stati eletti nel centrodestra e continuiamo a
rimanerci con convinzione ed impegno, ma anche attenti agli sviluppi della
politica locale che vogliamo privilegi i sacrosanti interessi dei nostri
cittadini», afferma l'esponente di Piacenza Libera che, in riferimento alle
dissociazioni di Stefano Frontini dalle sue posizioni, «specifica che Frontini
è sì in Piacenza Libera, ma rappresenta in consiglio una costola del Pdl che fa
riferimento all'on Giovanardi. Il sottoscritto, Dario Squeri e Gianluca Ceccarelli
sono invece puri rappresentanti di una lista civica che non ha legami e non
accetta condizionamenti ed è forse questo che in alcune occasioni potrebbe
determinare una disomogeneità di opinioni». 17/06/2009
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
METROPOLI E
PROVINCIA FIRENZE pag. 15 Addio ai quartieri con nostalgia Due sedi in affitto
chiuderanno. Quattro dei 5 presidenti entrano in Consiglio IL CASO IL SINDACO
STA PENSANDO A NUOVE FORME DI PARTECIPAZIONE FRA CUI INTERNET di FABRIZIO
MORVIDUCCI REQUIEM per i quartieri. E' la novità più importante di queste
amministrative a Scandicci. Una rivoluzione epocale, che porta alla scomparsa
per questo istituto di partecipazione diretta che ha un senso in città con
tanti abitanti, ma diventano inutili e superati in realtà come Scandicci che
arriva di poco sopra i 50mila cittadini. La fine dei quartieri era nell'aria,
da tempo se ne parlava, ma stavolta è deciso. Ma cosa succederà? «La
partecipazione popolare - ha detto il sindaco Gheri - è per noi importante. Per
questo pensiamo a forme associative che uniscano quanti più cittadini possibile
per svolgere quel ruolo che avevano i quartieri fino a ieri». Ma la semplificazione politica imponeva la soppressione di questo
livello base della istituzione. Un cammino che è andato avanti per gradi. «Con
la scorsa legislatura - ha aggiunto il primo cittadino - è stato abolito il
gettone di presenza per i
consiglieri di quartiere, non c'erano dipendenti nelle sedi decentrate. Come
costi vivi restavano solo gli affitti per la sede di Casellina e San Giusto. Le
altre sedi di quartiere erano tutte nella nostra disponibilità». Queste sedi
resteranno comunque comunali, e non è escluso possano servire per assemblee
cittadine per illustrare progetti o discutere di varie tematiche di interesse
pubblico. I presidenti di quartiere, almeno coloro che secondo il Pd potevano
garantire ancora una continuità con la base, coi cittadini, sono stati tutti
ricandidati in consiglio comunale, tranne Roberto Vinciguerra, presidente della
circoscrizione di Casellina. «Sarà compito della prossima giunta e del
consiglio comunale - ha concluso il sindaco Gheri - creare il nuovo assetto per
favorire la partecipazione. Penso anche a internet come strumento per
raccogliere opinioni, dare il proprio parere. L'abolizione dei quartieri non
vuol dire sopprimere l'attenzione che l'amministrazione ha nei confronti dei
cittadini». Resta dunque da vedere come sarà possibile coniugare rappresentanza
e partecipazione. Se la morte dei quartieri non farà venire meno la volontà di
consultare i cittadini sulle varie tematiche. Nella scorsa legislatura i
quartieri hanno avuto un ruolo di non poco conto, soprattutto quello del
Vingone, per fare fronte alle varie problematiche derivanti dai cantieri della
terza corsia. E nel quartiere del centro, si è parlato di cantieri della
tramvia. Nelle scelte che verranno c'è bisogno di consultare gli scandiccesi. E
per questo servono nuove forme di partecipazione.
( da "Tirreno, Il"
del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Pagina 10 -
Viareggio LORENZONI LORENZONI «Gettoni per l'Abruzzo»
STAZZEMA. La proposta è arrivata da Gian Piero Lorenzoni, consigliere
d'opposizione della lista «Luce a Stazzema»: devolvere il gettone di presenza di tutti i consiglieri alle
popolazioni terremotate dell'Abruzzo. «La mia proposta - afferma - si basa
anche sull'iniziativa assunta dalla Presidenza dell'Associazione
Nazionale dei Comuni Italiani».
( da "TGCom" del
17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
17/6/2009 Lotto,
sparisce il bimbo bendato D'ora in poi estrazioni al computer E' solo un
bambino, ma è già stato mandato in pensione. E' il ragazzino bendato che
estraeva i numeri del lotto: a tre anni dalla prima estrazione automatizzata, i
Monopoli di Stato hanno sancito che d'ora in poi scompaia definitivamente la
figura del bambino che, con la "manina innocente", pescava i numeri
dal cesto. Al suo posto, d'ora in poi, solo computer, che accentreranno in tre
sedi le estrazioni di tutte e 11 le ruote. Per la scelta del bambino le regole
erano due, molto semplici: doveva avere tra 7 e 11 anni e
non poteva partecipare a più di un'estrazione. Il compenso, una volta pescati i
numeri, era di un buono giocattolo di 30 euro per il ragazzino e di un gettone
di presenza di 80 euro per
l'accompagnatore. E così, anche per ottimizzare i costi (risparmiando 110 euro
per ogni ruota, cioè un totale di 1.210 euro a estrazione), ora la
figura del bambino bendato è stata mandata in pensione. Sostituita da un freddo
calcolatore che però, quantomeno, fugherà per sempre ogni possibile dubbio
sulla regolarità dell'estrazione, sulla casualità della pescata dei numeri, sul
fatto che le palline potessero essere in qualche modo "segnate".
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Corriere del
Mezzogiorno sezione: 1SPORT data: 17/06/2009 - pag: 9 Il ritorno Dalla Bona,
un'altra chance da Donadoni NAPOLI - Si presenterà regolarmente in ritiro il 10
luglio, in Austria. Si allenerà regolarmente e troverà un altro allenatore,
Roberto Donadoni. La seconda fase della carriera di Sam Dalla Bona è appena
cominciata, salvo colpi di scena che solo il mercato estivo sa regalare. Del
resto, il centrocampista di San Donà di Piave per il tecnico bergamasco è
ancora tutto da decifrare. Dalla Bona ha rescisso il contratto con il Napoli,
in scadenza nel 2010 con la promessa che se non avesse trovato squadra sarebbe
ritornato in rosa. E' andato via prima dell'avvento del nuovo allenatore che
ora vuole vederlo all'opera, almeno per un anno. E questa volta toccherà a Sam
convincere gli scettici e soprattutto il nuovo allenatore. Il rapporto con il
tecnico Edy Reja non è stato mai idilliaco. Nella stagione
2006-2007, nell'anno della serie B, ha collezionato 32 presenze condite da tre
gol. L'anno successivo, solo due gettoni con qualche apparizione in Coppa Italia. Nella stagione appena
trascorsa non è mai sceso in campo, tanto da decidere di lasciare il club a
gennaio. Ora la nuova chance. Provaci ancora Sam. Donato Martucci
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Presenze in
Consiglio: vince la Lega Ecco la classifica dei "gettoni"
nelle 69 sedute dell'amministrazione uscente Scottà Mercoledì 17 Giugno 2009,
Vittorio Veneto (l. a.) Due alleati della Lega in testa alla classifica dei
consiglieri più presenti nei 69 consigli comunali convocati negli ultimi 5
anni. Con la fine del mandato della seconda giunta Scottà si chiude anche
l'esperienza del consiglio comunale eletto nel 2004 e che, chiunque fra Toni Da
Re e Giuseppe Costa vincerà il ballottaggio per l'elezione del sindaco, tornerà
ad insediarsi ai primi di luglio profondamente rinnovato. Un consiglio
comunale, quello dell'ultimo quinquennio, nel quale la Lega Nord e i suoi
alleati hanno potuto contare su una maggioranza "blindata", grazie
anche all'appoggio del capogruppo di Forza Italia Michele Toffoli, ma che ha
ugualmente riservato dibattiti e votazioni infuocate, soprattutto sui temi
urbanistici, al punto che nel giorno della sua presentazione al bar Lux come
candidato sindaco, Da Re ha voluto pubblicamente ringraziare gli alleati «per
il lavoro svolto nei tanti durissimi consigli comunali che abbiamo vissuto in
trincea fino a notte fonda». 69, come detto, quelli convocati dalla seconda
metà del 2004 ad oggi. Un gettone di presenza è andato
ai consiglieri per le sedute terminate entro le 24, due per quelle che hanno
fatto le ore piccole. Così si spiega la statistica, ricavata da dati
dell'amministrazione comunale, che vede Giuseppe Maset, consigliere della lista
Scottà, in testa per numero di gettoni (91) nella
classifica delle presenze ai consigli. Maset distacca di una sola presenza altri due leghisti o alleati, Renzo Dalla Cia (che
si vocifera potrebbe fare parte dello staff di Giancarlo Scottà al Parlamento
europeo) della lista Scottà, che ha totalizzato 90 gettoni
così come Bruno Fasan della Lega, il candidato consigliere più votato al primo
turno delle comunali 2009. Al terzo posto un altro leghista, Mario Rosset (88)
e al quarto, a pari merito, ancora due esponenti di maggioranza: Giacomo Fava
(Lega) e Antonio Miatto (lista Scottà, 86 gettoni a
testa). Il più presente nelle file delle opposizioni è stato Giovanni Napol,
che nel corso della legislatura è passato dai banchi dei Ds a quelli del Pd.
Per lui 85 gettoni, uno più di Toni Da Re che, da
capogruppo del Carroccio, ha rinunciato a tutti i gettoni
di presenza a lui spettanti. Poi, ancora opposizione
con Fabio Garoffolo, capogruppo Udc: per lui 81 gettoni,
uno più di Roberto Tonon del Pd, già sicuro di entrare
anche nel prossimo consiglio, e via via tutti gli altri: da Giorgio Giuseppe
Della Giustina di Vittorio Nuova, con 79 gettoni di presenza
(uno più di Adriana Costantini di Sd), fino all'ex candidato sindaco Enzo Pavan
che con 35 gettoni chiude
la classifica dei consiglieri che hanno completato il mandato.
( da "Sicilia, La"
del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Approvati i debiti
fuori bilancio naccio @@Si è anche stabilito l'importo del gettone di presenza dei consiglieri e l'indennità del presidente
Esitati dalla civica assise una serie di punti propedeutici allo strumento
finanziario 2009 prelevati dall'odg su proposta del vice presidente Corrado
Roccasalvo. In particolare sono stati approvati all'unanimità tre debiti fuori
bilancio: 2.217 euro come risarcimento al signor Iuvara, 3.450
euro per il servizio straordinario di Polizia municipali e 9.540 euro dovuti
all'ex dipendente comunale Di Fede. Si è poi stabilito l'importo del gettone di
presenza dei consiglieri e
dell'indennità di funzione del presidente del consiglio per l'anno 2009. Su
proposta della commissione bilancio e finanze, sono state confermate le somme
del 2008, ossia 65 euro come gettone per ogni seduta del consiglio e
delle commissioni, comunque non si potrà superare mensilmente il 30%
dell'indennità del sindaco (2900 euro) ossia 900 euro. Il presidente del
consiglio percepirà un'indennità di 1300 euro lorde circa, pari al 45% di
quella del primo cittadino. Contrari solo i consiglieri del Pd Gerratana e
Sparacino che avevano proposto di ridurre gli importi al minimo previsto dalla
legge ed invitato i presidenti a limitare le riunioni delle commissioni.
Approvato poi, con l'astensione di Gerratana e Sparacino, il punto inerente
«ricognizione degli immobili di proprietà comunale suscettibili di alienazione
e/o valorizzazione, ai sensi dell'art. 58 del Disegno di legge n. 112/2008
convertito con modificazioni della Legge 133/2008 ed approvazione schema del
piano delle alienazioni e/o valorizzazioni», seppur tra le perplessità dei
consiglieri Vaccaro ed Incatasciato in quanto le operazioni di ricognizione
degli immobili sono ancora in corso. La trattazione del bilancio è stata invece
rinviata alla seduta del 23 giugno in quanto sono stati presentati
dall'opposizione tre emendamenti e la legge impone che trascorrano otto giorni
affinchè i Revisori dei Conti possano esprimere il parere in merito. Durante i
lavori consiliari è stato approvato anche il nuovo regolamento comunale
inerente la concessione di contributi ad associazioni avente la funzione, come
ha spiegato Macauda, presidente della commissione sport, turismo e spettacolo,
di avviare una programmazione organica di tutte le iniziative, evitando
interventi a macchia di leopardo. Criticata dal gruppo del Pd la decisione di
prelevare alcuni punti, saltando mozioni, interrogazioni ed interpellanze. «E'
necessario dialogare per ritrovare la serenità tra le forze politiche» hanno
dichiarato Gerratana e Sparacino riferendosi alle frizioni interne all'Mpa e al
Pdl. Infine durante la seduta il sindaco ha presentato ufficialmente il nuovo
assessore di Insieme per Servire, Giusi Rizza, subentrato al dimissionario
Giorgio Figura. Cecilia Galizia
( da "Datasport" del
17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Italia: Cannavaro
"Non sono il difensore del 2006" (Fabio Cannavaro, Italia) (AGM-DS) -
17/06/2009 20.42.01 - (AGM-DS) - Milano, 17 giugno - Il capitano della
Nazionale fa autocritica: "E' impensabile tornare ai livelli del Mondiale
ma dimostrerò il mio valore". Dopo aver superato i problemi al polpaccio
destro che lo ha costretto a saltare la partita di esordio nella Confederations
Cup contro gli Stati Uniti il capitano Fabio Cannavaro è pronto a tornare al
centro della difesa e guidare la squadra nell'ostica sfida con l'Egitto:
"Spero di dimostrare domani sera che sono ancora nella fascia di quei
giocatori che vengono ritenuti tra i migliori". Da buon giocatore però sa
che l'età è un problema anche per lui: "La verita' è che è impensabile,
direi impossibile per me, tornare ai livelli del Mondiale del 2006". Cannavaro prosegue sapendo che un suo impiego contro i
nordafricani nella gara di mercoledì lo porterebbe ad una sola presenza dal record detenuto da Paolo
Maldini con la maglia azzurra di 126 gettoni: "E' per me una grande soddisfazione, mi ripaga dei
sacrifici che ho fatto, fermo restando che è sempre il campo a dire quanto
vali". Il capitano però non lascia nulla al caso e critica la
stampa italiana che ha definito questa Italia un po' troppo vecchia:
"Qualche vecchietto gioca al Bayern Monaco, al Lione, al Milan, alla Juve,
in grandi squadre, da qui al Mondiale ci si può preparare bene e arrivare nelle
migliori condizioni".
( da "Alto Adige" del
18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Ostruzionismo di
Seppi: troppe differenze tra Bolzano e Trento Costi della
politica, subito stop alla legge in consiglio regionale BOLZANO.
Iniziato e subito stoppato ieri in commissione l'esame del disegno di legge
proposto dall'ufficio di presidenza del consiglio regionale. Si tratta della proposta nata dalla mozione approvata in Consiglio
regionale che chiede la riduzione del 20 per cento dei costi della politica rispetto alla scorsa
legislatura. I consiglieri si sono fermati all'articolo 1 dopo alcune ore di
discussione vivacizzata dal deposito di quaranta emendamenti di Donato Seppi,
che conferma la propria volontà ostruzionistica. Così spiega il
consigliere di Unitalia: «Sarei favorevole a ridurmi del 20 per cento
l'indennità anche domani, ma non a queste condizioni. Non sono disponibile a
sedermi al tavolo finché c'è una disparità di trattamento inaccettabile tra i
consiglieri in Provincia a Bolzano e Trento. Come gruppo unico a Trento avrei
diritto a due segretari pagati dalla Provincia, per un costo di 100 mila euro.
A Bolzano lo pago con i miei fondi». Sotto i riflettori ieri anche Rosa Thaler
(Svp), che ha presentato un emendamento per sopprimere l'articolo 4 che prevede
la riduzione delle indennità degli assessori regionali. «Ho visto perplessità e
l'ho ritirato», spiega a seduta conclusa, «ma di un taglio agli assessori non
si era parlato».
( da "Nuova Sardegna, La"
del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Pagina 22 - Sassari
«Maggioranza allo sfascio e litigiosa, il sindaco si deve dimettere» Il
centrodestra accusa: «Metodi poco democratici per approvare pratiche importanti
con un pugno di voti» di Silvia Sanna SASSARI. All'appello delle 14 rispondono
11 consiglieri di minoranza. Il vicepresidente Dario Satta saluta tutti e
arrivederci a oggi alle 16, alla seconda convocazione del consiglio. Quella
ufficiale. L'opposizione sapeva già che l'aula sarebbe rimasta deserta. E non
ci sta. Boccia i metodi «poco democratici» della coalizione di centrosinistra e
dice che la maggioranza che sostiene il sindaco Gianfranco Ganau non c'è più,
«dunque le dimissioni sono un atto dovuto». La scelta della doppia convocazione
dell'assemblea, dice Antonello Solinas (Riformatori) deriva proprio
«dall'esiguità dei voti a disposizione. Grazie allo stratagemma del presidente
del Consiglio Monica Spanedda, che ricorda tante le riunioni di condominio, la
seduta odierna sarà valida con appena 14 presenti. E approvare pratiche importanti
con così pochi voti è inaccettabile». Secondo Antonio Piredda (Pdl) il problema
vero è che «la maggioranza ha grosse difficoltà sul Puc, in particolare sulla
concessione delle nuove volumetrie». Aggiunge Michele Quidacciolu (Sassari
Sveglia): «Una fetta della maggioranza ha deciso di accantonare una grossa
quota di aree F2 a destinazione turistico-alberghiera per assegnarle
successivamente attraverso un bando pubblico. La cosa mi puzza di campagna
preelettorale». La minoranza oggi sarà di nuovo in aula. «E
non prendere il gettone di presenza - dice Giancarlo Carta -, ma per continuare la nostra battaglia
politica». Al gettone di ieri, visto che la seduta non è neppure iniziata, 11
consiglieri di centrodestra hanno rinunciato.
( da "Tirreno, Il"
del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Pagina 5 - Lucca
Manca l'assessore, commissione rinviata Per Sichi è uno «spreco di denaro
pubblico» LUCCA. Rimandata a giovedì prossimo la commissione lavori pubblici
che deve discutere degli arredi urbani del centro storico, compresi quelli dei
pubblici esercizi. Ieri mattina, l'assessore al decoro urbano, Marco Chiari,
non si presenta in commissione (perché impegnato in una riunione sui varchi
telematici) e la seduta viene aggiornata non senza polemiche. In particolare il
capogruppo di Rc, Antonio Sichi, chiede al presidente della commissione,
Benedetto Stefani (Pdl) di inviare una «censura ufficiale» all'assessore per lo
scarso rispetto mostrato nei confronti dei commissari. «Ma
non è solo questo - sottolinea Sichi -: il fatto che la commissione si sia
riunita senza poter lavorare, comporta un costo per la collettività, visto che
tutti i presenti riscuoteranno il gettone di presenza. A mio avviso, non è questo il modo di amministrare».
( da "Adige, L'" del
18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
È già stato stoppato
il disegno di legge Depaoli, elaborato dall'ufficio di presidenza del consiglio
regionale, che mira a dare una sforbiciata ai costi della politica
per almeno altri 9 milioni di euro È già stato stoppato il disegno di legge
Depaoli, elaborato dall'ufficio di presidenza del consiglio regionale, che mira
a dare una sforbiciata ai costi della politica per
almeno altri 9 milioni di euro. Ieri, la riforma è approdata infatti in prima
commissione del consiglio provinciale, presentata da Bruno Dorigatti (Pd), che
fa parte dell'ufficio di presidenza, ma non è riuscita a fare neppure un passo
perché è stata subito fermata dall'ostruzionismo del consigliere provinciale
altoatesino di Unitalia, Donato Seppi, che ha presentato una valanga di emendamenti.
Seppi si è rifiutato infatti di cominciare a discutere nei nuovi tagli perché
ha sostenuto che i consiglieri provinciali di Trento hanno molte più risorse a
disposizione per l'attività dei gruppi dei colleghi altoatesini e finché le due
situazioni non saranno equiparate non si può parlare di ulteriori tagli dei
fondi. Poi, dopo ore è mancato il numero legale perché Michele Nardelli (Pd) ha
dovuto assentarsi e le opposizioni ne hanno approfittato per andarsene e la
seduta è stata sospesa. In effetti, il bilancio del consiglio provinciale di
Trento è di circa 14 milioni di euro e quello di Bolzano la metà e la cosa che
dà più fastidio a Seppi, ma anche ad altri consiglieri altoatesini di
opposizione è ai gruppi trentini vengono pagati i portaborse, ovvero i
collaboratori, mentre a Bolzano i consiglieri devono pagarsi gli assistenti con
la loro indennità. Questo problema era già emerso nell'aprile scorso quando
venne approvata dal consiglio regionale la mozione sui
tagli dei costi della politica che poi si è tradotta nel disegno di legge elaborato dal
presidente Marco Depaoli (Upt) e dal suo ufficio di presidenza. Ieri in
commissione la discussione era cominciata con la decisione di bocciare subito i
disegni di legge di Nerio Giovanazzi e dei Verdi presentati sulla stessa
questione della riduzione dei costi, per dare corso all'approvazione del
disegno di legge Depaoli, che ha ripreso i contenuti della mozione approvata in
consiglio regionale e dunque sul quale ci dovrebbe essere il consenso della
maggioranza dell'aula. In realtà, anche all'interno della maggioranza non
mancano i problemi visto che la capogruppo della Svp, Rosa Thaler, si è
presentata a sorpresa in commissione con un emendamento per eliminare la
riduzione dal 30 al 20% della maggiorazione dell'indennità per gli assessori
regionali prevista dalla riforma. E pensare che in ufficio di presidenza la Svp
è rappresentata dal vice presidente Seppl Lamprecht e dal consigliere Christian
Egartner ed entrambi avevano dato il via libera al disegno di legge compresi i
tagli sugli assessori. Dopo un confronto in maggioranza alla fine Thaler ha
ritirato l'emendamento. La riforma prevede l'interruzione degli aumenti
automatici dell'indennità e dei vitalizi per due anni. Saranno tagliate le
indennità aggiuntive per i membri dell'ufficio di presidenza del consiglio
regionale. Quella del presidente scenderà dal 50 al 30%, per il vice dal 25 a
20 e i segretari dal 12,5 al 10. «Ora - commenta Dorigatti - speriamo di
riuscire a fissare una nuova commissione entro giugno. La mia idea è di andare
avanti a oltranza, anche se c'è ostruzionismo, finché gli articoli non vengono
tutti approvati, altrimenti non riusciamo a portare la legge in consiglio a
luglio, come previsto, ma slitterà tutto a settembre. È chiaro che la cosa
migliore sarebbe che in Alto Adige trovassero un accordo politico tra Svp e
opposizioni. Il problema è lì». L.P. 18/06/2009
( da "Corriere Alto Adige"
del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Corriere dell'Alto
Adige sezione: BOLZANOEPROV data: 18/06/2009 - pag: 6 Regione Opposizione in
rivolta. Vezzali: ci prendono in giro Indennità dei consiglieri Slitta il
«taglio truffa» La maggioranza «cede» in commissione BOLZANO Taglio ai costi
della politica? Nein danke! La maggioranza regionale
dà segni di cedimento e la norma tagli stipendi slitta. O meglio slitta quello
che l'opposizione non esita a definire il taglio truffa. Di tagliare i costi
della politica si parla dall'inizio della legislatura
ma dopo le grandi dichiarazioni le buone intenzioni sembrano essere finite nel
dimenticatoio. Anzi qualcuno, Svp, in testa comincia addirittura a frenare sui
tagli. La maggioranza si è impegnata a presentare un disegno di legge che
tagliasse del 20 per cento i costi della politica
rispetto alla scorsa legislatura. Una dichiarazione roboante che però è stata
fortemente ridimensionata nella pratica. Infatti i tecnici hanno scoperto che
in virtù di norme approvate nello scorso quinquennio (l'abolizione dei vitalizi
e la riduzione dei contributi ai gruppi consiliari) c'è già stata una
significativa riduzione dei costi. Dunque basterebbe una sforbiciata minimale,
nell'ordine dello 0,2 per cento. Il disegno di legge arrivato ieri in
commissione infatti prevedeva tagli minimi alle indennità. Come se non bastasse
la Stella Alpina ha presentato due proposte peggiorative al ddl della
maggioranza. L'emendamento depositato dalla Volkspartei cancella di fatto i
taglio alle indennità degli assessori regionali e dei componenti dell'ufficio
di presidenza. Insomma una farsa nella farsa. «Un atteggiamento simile è
inammissibile» tuona Maurizio Vezzali, consigliere
regionale del Pdl secondo cui la questione dei costi della politica dovrebbe essere affrontata in
modo decisamente più ampio includendo anche gli stipendi dei manager delle
società pubbliche. L'opposizione ha fatto due conti e visto che tra le fila
della maggioranza qualcuno si era defilato, tutti hanno abbandonato l'aula.
Risultato: è mancato il numero legale e la maggioranza è rimasta con il cerino
in mano. Il taglio alle indennità slitterà alla prossima seduta della
commissione e, c'è da scommetterci, l'Svp tornerà alla carica chiedendo la
riduzione dei tagli per assessori e membri dell'ufficio di presidenza. «La maggioranza
non ha alcuna voglia di tagliare le indennità» attacca Riccardo Dello Sbarba
che invita Stella Alpina, Pd e Upt a sostenere i disegni di legge dei verdi che
prevedono un taglio deciso di 1.300 euro. «Nel nostro progetto spiega Dello
Sbarba viene abolita anche l'indicizzazione delle indennità all'inflazione.
Abbiamo anche chiesto che vengano abolite Stipendi d'oro Un consigliere
regionale del Trentino Alto Adige guadagna 6.300 euro al mese le maggiorazioni
per i membri dell'ufficio di presidenza. Il nostro sarebbe un taglio vero, la
maggioranza ha proposto una legge che è una presa in giro e che ora vogliono
ulteriormente depotenziare. La verità è che non hanno voglia di fare questi
benedetti tagli». M. An.
( da "Corriere della Sera"
del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Milano data: 18/06/2009 - pag: 3 Centrosinistra Il leader
Pd per Penati D'Alema: meno schieramenti ora contano le persone Sarà un duello
all'ultimo voto I dieci punti di distacco non sono un problema. Quella dei
prossimi domenica e lunedì sarà «una sfida aperta, un testa a testa». Ne è
convinto Massimo D'Alema, secondo cui «quello dei ballottaggi è un voto diverso
rispetto al primo turno. È un altro voto in cui si sceglie tra due persone e
due proposte di governo. Non ci sono più i partiti, i condizionamenti
politici». L'ex ministro degli Esteri, ieri a Milano per una serie di incontri
elettorali, insiste sul fatto che i dieci punti di vantaggio ottenuti da Guido
Podestà su Filippo Penati domenica 7 giugno «appartengono ad un altro voto, ad
un'altra stagione politica. È un riferimento che vale poco». D'Alema conosce
Podestà: «È una persona moderata. Certo l'ho visto a Pontida curiosamente
travestito in panni leghisti. Credo sia stato duro per lui, ma la politica si
sa, è un mestiere duro...». Ma è durante un incontro a Cornaredo che D'Alema
punge l'avversario: «C'è l'unto del Signore che unge Podestà, un unto di
secondo grado, ma tutto questo unto non serve». Meglio, poi, che non tutti i
tre livelli istituzionali milanesi siano guidati dalla stessa parte politica,
altrimenti «la democrazia sarebbe più povera perché il fatto che i cittadini
possano mettere alla prova sinistra e destra e giudicare determina una
competizione a fare meglio». Anche Penati ieri ha attaccato l'avversario
ricordando che «Podestà è l'uomo del no, uno che dopo 15 anni a Strasburgo ha
preso tutti i vizi degli euroburocrati, io sono l'uomo del fare». Perché questa
critica? «La discesa in campo di Podestà risponde Penati ha coinciso con la
paralisi dell'attività del consiglio provinciale. Da gennaio ad aprile, Forza
Italia e An, per sostenere la suacampagnaelettorale, hanno presentato oltre 10
mila emendamenti ostruzionistici, che hanno di fatto
bloccato ogni attività». Penati traduce in cifre: «Podestà, senza neppure avere
una carica è costato ai contribuenti milanesi 270 mila euro. Tanto sono
costate34 sedute tra dipendenti, catering, gettoni di presenza,per
185 ore tenute in consiglio provinciale in 4 mesi, tra il gennaio e l'aprile
del 2009 per approvare solo 17 delibere». Ieri il candidato del
centrosinistra è stato protagonista di un collegamento web da Bruxelles con
Daniel Cohn Bendit. Malgrado le difficoltà di collegamento, il leader
ecologista francese ha ricordato due impegni: quello del sostegno alla
formazione di chi ha perso il lavoro e, sul lungo periodo, lo sviluppo di
un'industria ecosostenibile. Filippo Penati ha auspicato una sempre maggior
collaborazione tra i livelli locali di governo e l'Europa, ricordando l'impegno
della Provincia di Milano per arginare gli effetti sociali della crisi.
Elisabetta Soglio Il giudizio \\ Podestà? È una persona moderata. Certo l'ho
visto a Pontida curiosamente travestito in panni leghisti Stretta di mano
Massimo D'Alema con Filippo Penati
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-06-18 - pag: 10 autore: IL RUOLO FRANCESE Ed Edf
rafforza la posizione in America PARIGI La nuova partita che si sta giocando
per il nucleare negli Stati Uniti comporta una presenza in campo francese. Una
delle quattro aziende che sarebbero state selezionate per prime dal governo
americano per ricevere i finanziamenti destinati ai reattori nucleari di terza
generazione è la UniStar nuclear energy, joint venture fra il colosso francese
Edf e la società locale Constellation energy, nella quale a sua volta la
multinazionale europea sta investendo (ma con varie difficoltà) 4,5 miliardi di
dollari. Non solo: il progetto di UniStar potrebbe essere finanziato in parte
da crediti pubblici francesi, un plus visto di buon occhio da Washington. La
UniStar venne creata nel luglio 2007. Edf si alleò con Constellation energy per
esportare negli Usa la tecnologia nucleare made in France. L'obiettivo della
società è costruire un reattore a Calvert Cliffs, nel Maryland. Il progetto
dovrebbe costare dieci miliardi di dollari. La centrale, del tipo Epr, sarà
fornita da un altro gigante francese del settore, Areva. Come indicato da
George Vanderheyden, amministratore delegato di UniStar, è in corso un
«complesso negoziato» con il governo francese, che potrebbe
assicurare fra il 15 e il 20% del costo del progetto mediante i suoi crediti
all'esportazione, che si aggiungerebbero ai finanziamenti pubblici
statunitensi. Edf ha anche concluso nel dicembre scorso l'acquisizione della
metà delle attività di Constellation per 4,5 miliardi di dollari.
L'operazione vieneper il momento bloccata dalle autorità del Maryland, che
temono un abuso di posizione dominante di Edf. L. Ma.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Prov Medio Camp
Pagina 3025 Il fatto. Le curiosità dei lavori dell'assemblea: Danza, Mura e
Pilia gli stakanovisti sempre sui banchi La Provincia adesso dà i numeri Il
fatto.. Le curiosità dei lavori dell'assemblea: Danza, Mura e Pilia gli
stakanovisti sempre sui banchi Assenze record per Tomasi, tre sempre presenti
--> Assenze record per Tomasi, tre sempre presenti Molto attive anche le
commissioni consiliari. I gettoni di presenza
possono arrivare sino a 600 euro mensili. Il compenso per il presidente Tocco
invece è di tremila euro. Sono 108 i provvedimenti adottati, 19 interrogazioni,
altrettante mozioni. La hit parade delle presenze nel Consiglio provinciale del
Medio Campidano assegna l'ultimo posto della classifica al pidiessino Carlo
Tomasi, primario del reparto di ginecologia all'ospedale di San Gavino.
Nelle 27 sedute convocate nel 2008 dall'amministrazione di centro-sinistra, il
consigliere è risultato assente 9 volte. Alle sue spalle, distanti di una sola
lunghezza, c'è la coppia del gruppo di minoranza formata da Giovanni Ulargiu e
Giorgio Murru. Sul terzo gradino del podio negativo troviamo Piero Porru (Pd) e
sul quarto Salvatore Angius (Pd). I VIRTUOSI Per quanto riguarda, invece, i più
virtuosi, l'en plein va al terzetto composto da Giorgio Danza (Pd), Antonio
Mura (Rifondazione comunista) e Agostino Pilia (Partito socialista). Sono stati
assenti una sola volta la presidente del Consiglio Giuseppa Unida (Pd), i consiglieri
Marco Tuveri (gruppo misto), Filippo Tuveri (gruppo misto) e Pantaleo Talloru
(Psd'Az). A quota 25 si sono fermati il suo vice Giorgio Zucca, il presidente
della giunta Fulvio Tocco e 4 eletti nella sua lista: Silvio Atzeri (Pd), Luigi
Deias (gruppo misto), Umberto Pinna (Pd), Massimo Sanna (Pd). Seguiti con 24 sì
da Francesco Atzori (Nuovo Psi)e Vittorio Cabriolu (gruppo misto). A timbrare
il cartellino per 22 volte troviamo Simona Lobina (Rifondazione), Nicola Cau
(Pdl), Carlo Concu (Pdl), Efisio Meloni (gruppo misto) e Mauro Montis
(Comunisti italiani). L'ATTIVITÀ Fra presenze ed assenze l'attività del
Consiglio porta comunque la firma su 108 provvedimenti, 19 interrogazioni,
altrettante mozioni, 5 interpellanze e 20 richieste all'ordine del giorno.
Quella degli appuntamenti nell'aula di Villacidro non è la sola attività che
impegna i consiglieri eletti nella prima legislatura della Provincia
campidanese. Per ben due volte la settimana il dovere istituzionale li chiama
all'appello delle 6 Commissioni. Qui però è difficile stilare una classifica
ben precisa. Sia perché non tutte si riuniscono lo stesso numero di volte, sia
perché la maggior parte di loro sono membri di più gruppi. COMMISSIONI L'unico
dato certo è che la Commissione che ha lavorato di più è quella
dell'agricoltura con 112 incontri, seguita dai lavori pubblici con 104, del
bilancio con 103, affari generali e turismo 97 e la cultura, fanalino di coda,
con 96. I COSTI Ma quanto costa tutta questa operosità che ricade sui 25
componenti il Consiglio? A dire il vero non tantissimo: ogni mese poco più di
600 euro nette a testa. E questo perché ciascuno non può superare di un terzo
il monte massimo per gettoni rispetto a quanto
percepisce il presidente della Provincia: 3 mila euro. Significa che dopo 20
riunioni, il lavoro dei consiglieri rientra nello spirito del volontariato o,
come preferiscono loro stessi, «rimane l'impegno di onorare il patto con gli
elettori». SANTINA RAVÌ
( da "Grecale, Il"
del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
giovedì 18 giugno
2009 08:59 Ancora bocche cucite sui nomi anche se il primo cittadino anticipa:
"si punterà a tecnici esterni che eviteranno ulteriori consulenti
e dispendio di denaro" San Severo - Al lavoro il sindaco neo sindaco di
San Severo Gianfranco Savino che intende avviare il suo mandato nel segno del
risparmio e della riduzione degli sprechi, riducendo in primis il proprio
esecutivo. Sembra infatti sia destinato a ridursi da 10 a 6, o al massimo 8, il
numero degli assessori, con l'obiettivo, ha annunciato Savino, di ridurre i
costi di gestione della macchina amministrativa. Ancora bocche cucite, però,
sui nomi dei papabili assessori. “Per il nuovo esecutivo di Palazzo Celestini
-annuncia il sindaco Gianfranco Savino - io e i partiti della maggioranza
intendiamo affidarci a personalità esterne competenti che eviteranno così
inutili costi di consulenze aggiuntive. Una scelta, questa, che ci permetterà
di risparmiare notevoli somme di denaro che saranno destinate, invece a
risolvere i tanti problemi della città come quello in primis delle strade
dissestate. Tante infatti sono le richieste di risarcimento danni che
quotidianamente giungono negli uffici comunali da parte di cittadini che hanno
riportato danni alle proprie autovetture o sono inciampati nei tanti crateri
disseminati in tutta la città”. Nelle priorità del primo cittadino l'intera
riorganizzazione della macchina amministrativa. “Lavoreremo – conclude Savino -
affinché si riducano gli sprechi anche in alcuni uffici comunali dove abbiamo
riscontrato esubero di personale”. Ieri intanto il commissario prefettizio
Daniela Aponte ha ufficialmente lasciato nelle mani del neo primo cittadino le
redini della città. Savino, completate le pratiche di insediamento, alla
presenza del segretario generale Felice Scarlato, ha indossato per la prima
volta la fascia tricolore donando alla dottoressa Aponte un omaggio floreale
per ringraziarla, a nome suo e della città, per il lavoro svolto. (Il Grecale -
Marilia Castelli)
( da "Musicalnews.com"
del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Comunicati
Pubblicato il 18/06/2009 alle 13:26:10 Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci
nuovo Luna Reverse di Luigi Cinque apre Villa Celimontana Jazz Festival 2009 di
Alessandro Sgritta Giovedì 18 giugno si apre la XVI edizione di Villa
Celimontana Jazz Festival con il progetto Luna Reverse di Luigi Cinque, che
ospita un sestetto di musicisti tra cui Alex Balanescu e Salvatore Bonafede e
un trio flamenco. Fino al 20 settembre. Giovedì 18 giugno si apre la XVI
edizione di Villa Celimontana Jazz Festival con il progetto Luna Reverse di Luigi
Cinque (nella foto), che ospita un sestetto di musicisti tra cui Alex
Balanescu, Salvatore Bonafede, Laia Genc, Efren Lopez e un trio flamenco. Nellambito
delle manifestazioni culturali e artistiche dellEstate Romana, con il
sostegno del Comune di Roma e il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
Villa Celimontana Jazz Festival questanno giunge alla XVI°
edizione. Come di consueto si svolgerà in una delle più belle e antiche ville
romane, Villa Celimontana, situata nel cuore di Roma a circa 150 metri dal Colosseo, e
proseguirà fino al 20 settembre. Luigi Cinque proporrà, in occasione dellapertura
di Villa Celimontana stasera giovedì 18 giugno, uno straordinario dialogo tra un
sestetto composto da musicisti eccezionali come Alex Balanescu violinista
indiscusso balkanico/inglese di frontiera tra classica e nuova musica, Laia
Genc stella del nuovo pianismo tedesco, Efren Lopez greco/valenciano chitarre e
oud di primissimo piano e poi tre musicisti italiani conosciuti e apprezzati
dal pubblico come il siciliano/newyorkese Salvatore Bonafede al piano, Andrea
Biondi vibrafono e percussioni, il romano Gabriele Lazzarotti al basso e il
trio flamenco con i due chitarristi flamenco Juan Carlos Gomez e Juan Ramòn
Caro e dallincantevole voce cantaora di Alba Guerrero. Sul palco le due
formazioni dialogheranno e costruiranno insieme con il pubblico un immancabile
esperimento di suggestioni forti mediterranee, elettronica, jazz,
contemporanea, corde andaluse. Ascoltatelo come un dialogo alla luna. E LUNA REVERSE.
Luigi Cinque non è un jazzista. Arriva dalla musica contemporanea e frequenta
la musica etnica da tempi non sospetti. E stato più volte definito uno
dei musicisti più originali della scena europea. Ogni suo progetto traccia una
linea di riferimento e
nuove ipotesi timbriche e poetiche. La critica internazionale (fROOTS) già nel
2003 lo ha premiato con il suo Tangerine Cafè (ed. MRF5 distr. Egea) come
miglior artista/compositore di nuova musica tra world e jazz. Giovedì 18 Giugno
CONCERTO ORE 22.15 LUIGI CINQUE LUNA REVERSE SEI x FLAMENCO Alex Balanescu:
violino Luigi Cinque: sassofoni, clarinetti, live electronics, voce Efren Lopez
: chitarre, oud, rebab, corde Laia Genc: pianoforte Sal Bonafede: pianoforte e
tastiere Andrea Biondi: vibrafono e percussioni Gabriele Lazzarotti: basso
Flamenco trio con: - Alba Guerrero: voce - Juan Carlos Gòmez: chitarra flamenca
- Juan Ramòn Caro: chitarra flamenca Questi gli altri concerti in programma a
giugno: Venerdì 19 Giugno Concerto ore 22.15 NATALIO MANGALAVITE OCTETO Natalio
Mangalavite : piano, tastiere, voce, arrang. composizioni Marco Siniscalco:
basso Massimiliano Rosati: chitarre Luisiana Lorusso: violino Juan Carlos (El
Cubanito): violino e armonica Nico Ciricugno: viola Piero Salvatori: violoncello
Martin Brhun : batteria Sabato 20 Giugno MUSICAL ore 22.15 VILLA CELIMONTANA IN
COLLABORAZIONE CON LA SCUOLA FONDERIA DELLE ARTI PRESENTA LA RASSEGNA W
IL MUSICAL Saggio degli allievi diplomandi Rappresentazione Anni
40 la gallina canta tre atti unici di Achille Campanile 1° atto "150 la gallina
canta" 2° atto "visita di condoglianze" 3° atto "erano
nervosi" Musicisti dal vivo: Gino Cardamone: chitarra Giuseppe Condò:
batteria Francesco Vitulli: basso Dino Scuderi: tastiere e direzione Francesco
Pafundi: sax Domenica 21 Giugno MUSICAL ore 22.15 La Compagnia
"QuintaEssentia" Presenta Musical Tonight Verde Speranza Regia:
Davide Nebbia Direzione Musicale: Raffaella Arriola Cast: Maura Armento,
Daniele Brenna, Carlotta Mangione, Gloria Miele, Sandro Piccirilli, Lucia
Radicchi Lunedì 22 Giugno MUSICAL ore 22.15 THE AMERICAN DREAM Regia Jacopo
Pelliccia Interpreti Alessandro Calabrò - Simonetta Celentano Cast: Daniele
Brenna, Chiara Felici, Jacopo Pelliccia, Serena Ottardo Per la rassegna GIOVANI
TITANI Concerto ore 24.00 Marco Postacchini: sax tenore Samuele Garofoli:
tromba Massimo Morganti: trombone Andrea Solarino: chitarra Emanuele
Evangelista: fender rhodes Gabriele Pesaresi: contrabbasso Alessandro
Paternesi: batteria Martedì 23 Giugno Spettacolo Ore 22.15 JESUS CHRIST
SUPERSTAR Regia: Claudio Morici Jesus Christ Superstar rappresenta forse la più
grande opera di sintesi tra teatro e musica. Rappresentato agli inizi degli
anni 70 con oltre 3.500 repliche nella sola Londra, il capolavoro di Andrew
Lloyd Webber racconta gli ultimi giorni della vita di Cristo. Per la rassegna
GIOVANI TITANI Concerto ore 24.00 GINA TRIO Gina Fabiani: voce Daniele Bazzani:
chitarra acustica Lorenzo Feliciati: contrabbasso Mercoledì 24 Giugno
Spettacolo Ore 22.15 TRIBUTO A EZRA POUND CON GIORGIO ALBERTAZZI Prodotto e
Ideato da Giampiero Rubei Musica originale composta e diretta da Riccardo Biseo
Aldo Bassi: tromba Simone Salza: alto sax, soprano Paolo Recchia: alto sax
Gianni Savelli: sax tenore, flauto Elvio Ghigliordini: flauto, sax baritono
Riccardo Biseo: piano Fabrizio Aiello: percussioni Marco Siniscalco: basso
elettrico Davide Pettirossi: batteria Per la rassegna GIOVANI TITANI Concerto
ore 24.00 Manuele Montesanti: pianoforte FrancescaPrissati: voce Giovedì 25 Giugno
CONCERTO ORE 22.15 LEONEL O ZUÑIGA & HAVANA STREET BAND Leonel O Zúñiga:
flauto, sax tenore Juan Munguia: tromba, voce Juanjo Arrom: trombone, voce
Làzara Cachao: piano Alejandro FongChino: basso
Alberto Borrero Pico: congas Roberto Pulido: main voice Per la rassegna GIOVANI
TITANI Concerto ore 24.00 . VALERIO VANTAGGIO TRIO Bruno Salicone: pianoforte
Jacopo Ferrazza: basso, contrabbasso Valerio Vantaggio: batteria Venerdì 26
Giugno SPETTACOLO ORE 22.15 CALVINO RELOADED, di Apperry, Nunzi, Sferra con
Enzo Iacchetti Opera liberamente ispirata all'immaginario letterario di Italo
Calvino e alle "Lezioni Americane" con : Enzo Iacchetti, voce
recitante e con Gabriele Mirabassi, clarinetto Giovanni Falzone, tromba Roberto
Rossi, trombone Dan Kinzelman, sax tenore Sophie Bernadò, fagotto, voce Marco
Moro, flauti Giovanni Guidi, pianoforte Francesco Ponticelli, contrabbasso
Fabrizio Sferra, batteria Direzione musicale di Massimo Nunzi Testo di Yann
Apperry Musiche di Massimo Nunzi e Fabrizio Sferra Per la rassegna GIOVANI
TITANI Concerto ore 24.00 MICHELA LOMBARDI- PIERO FRASSI DUO Michela Lombardi:
voce Piero Frassi: piano Sabato 27 Giugno CONCERTO ORE 22.15 GIOVANNI BAGLIONI
ANIMA MECCANICA Per la rassegna GIOVANI TITANI Concerto ore 24.00 Ida
Landsberg: voce Simone Salvatore: chitarra Domenica 28 Giugno CONCERTO ORE
22.15 SCUOLA DI MUSICA IL POLISTRUMENTISTA Luca Chiaraluce
Per la rassegna GIOVANI TITANI Concerto ore 24.00 JACOPO FERRAZZA TRIO
THE TEENS REVENGE Enrico Zanisi: pianoforte Jacopo Ferrazza: basso, contrabbasso Valerio
Vantaggio: batteria Lunedì 29 Giugno CONCERTO ORE 22.15 SCUOLA LOTTAVA
Centro di Formazione e Produzione L'Ottava presenta: Nuovi
talenti in Jazz serata dedicata ai giovani talenti della scuola di
specializzazione jazzistica
del M° Ramberto Ciammarughi che parteciperà alla serata. FLAVIO FERRERI QUARTET
Flavio Ferreri: sax Enrico Zanisi : pianoforte Jacopo Ferrazza: basso Valerio
Vantaggio: batteria AURELIO RIZZUTI QUINTET Aurelio
Rizzuti: batteria Giancarlo Boccitto: chitarra Giulio Ciani: contrabbasso
Alberto Popolla: clarinetto basso Biagio Orlando: sax FEDERICO PROCOPIO QUARTET
Federico Procopio: chitarra Roberto Lo Monaco: basso Alessandro Pizzonia:
batteria Martino Onorato: pianoforte MAGRINI/BATTAGLIA/PATERNESI TRIO Manuel
Magrini:piano Stefano Battaglia: basso Alessandro Paternesi: batteria
Per la rassegna GIOVANI TITANI Concerto ore 24.00 . ENRICO OLIVANTI BAND
Martedì 30 Giugno CONCERTO ORE 22.15 BLUE NOISE Tollak: voce, armonica &
piano Lello Panico: chitarra & Bg vocal Francesco Puglisi: contrabbasso
Luca Trolli: batteria &Bg vocal RASSEGNA DOPO FESTIVAL Concerto ore 24.00
SERATA BLUES - THE JOHNNYS BAND Pierfrancesco Sampaolo: voce Marco
Chiusolo:chitarra Teddy Lauria: chitarra Paolo Valerio: basso Maurizio Johnny Volpetti: batteria VILLA
CELIMONTANA JAZZ FESTIVAL 2009 18 Giugno - 20 Settembre Via della Navicella -
Roma tel. 06 5897807 Apertura cancelli: ore 21.00 Inizio concerti: ore 22.10 I
biglietti sono acquistabili presso il botteghino che apre alle 19.30.
( da "Sicilia, La"
del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
elezioni Campisi:
«Assisto tranquillo al turno del ballottaggio» Nuovi debiti fuori bilancio si
prospettano all'orizzonte per le casse del Comune rosolinese. Questo il
pericolo contro cui il responsabile dei Servizi Finanziari, Carmelo Lorefice,
ha voluto mettere in guardia i venti componenti del consiglio comunale durante
l'ultima seduta di lunedì 15 quando, votando la
determinazione del gettone di presenza per le riunioni di consiglio e commissione per l'anno 2009, il
civico consesso si è espresso per la riconferma della somma di 65 euro,
stabilita a settembre 2008. Ad opporsi i due consiglieri di minoranza,
Piergiorgio Gerratana e Vincenzo Sparacino, che hanno riproposto
l'abbassamento della somma a 30 euro, il minimo previsto dalla legge. Ma il
richiamo più forte è venuto dal responsabile dei Servizi Finanziari, che ha
sottolineato come la cifra prevista nello schema di bilancio, che il consiglio
dovrà ancora approvare, non sarà sufficiente a coprire i costi delle sedute di
consiglio per l'intero anno, motivo per cui a dicembre 2009, probabilmente,
potrebbero esserci dei debiti fuori bilancio che aggraveranno la situazione
delle casse comunali. Lo schema di bilancio, infatti, prevede 55 mila euro per
il gettone di presenza dei consiglieri, ma circa 40
mila di questi sono già stati impegnati per le sedute di consiglio comunale e
delle commissioni consiliari svoltesi da gennaio al 31 maggio. Ciò significa
che, procedendo con questa media di circa 8 mila euro al mese, alla fine
dell'anno la spesa totale sarà di circa 96 mila euro, ben 41 in più rispetto ai
55 mila euro previsti. Se tale somma non dovesse trovare riscontro all'interno
del bilancio con le variazioni di fine novembre, tuttavia, automaticamente
dovrebbe essere inserita nella voce «Debiti fuori bilancio» che già presenta
una lunga lista di impegni da onorare. Nessuna motivazione o replica è stata
concessa dai consiglieri all'avvertimento del funzionario e la votazione ha
avvalorato la scelta di confermare il gettone di presenza
a 65 euro. Un appello al consiglio comunale per ridurre i costi era stato
rivolto qualche settimana fa anche dal sindaco Nino Savarino che, insieme alla
giunta, aveva deciso di tagliare i costi della politica, soprattutto in
considerazione della grave crisi economica in atto, riducendo del 25% il
compenso mensile, che da 3900 euro lordi è passato a circa 2900 euro. Analoga
diminuzione si è riflessa di conseguenza sul compenso degli assessori, che
corrisponde al 45% della retribuzione del primo cittadino. Santina Giannone
( da "Virgilio Notizie"
del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Quante bugie sui
referendum! Bugie per convincere gli italiani a non votare. Ma i referendum
elettorali, anche se non portano al migliore risultato auspicabile, sono
tuttavia in grado di produrre un vero e proprio terremoto politico: si
eliminerebbe la lunga storia della frammentazione politica
per approdare ad un sostanziale bipartitismo.E' questo
in sostanza quanto afferma Giovanni Guzzetta, presidente del Comitato promotore
dei referendum, che controbatte quelle che definisce le principali 11 bugie sui
referendum. Vediamo il ragionamento di Guzzetta. 1) IL REFERENDUM E' INUTILE
PERCHE' NON CANCELLA LE LISTE BLOCCATE. E' vero che non cancella questo
sconcio. Purtroppo non e' possibile farlo con un referendum. Ma questo e' il
referendum contro la ''legge-porcata'' di Calderoli, e se passera' il suo
significato politico sara' questo: il Parlamento sara' costretto a fare le
riforme che oggi non vuole fare. Sara' una scossa che rimettera' in moto le
cose. A suo tempo neanche l'elezione diretta del sindaco era tra i quesiti
(anche quella non poteva esserci), ma la vittoria del si' nel '92 obbligo' il
Parlamento a vararla. Della ''porcata'' il referendum cancella invece un'altra
vergogna, la possibilita' di candidature multiple. Piuttosto la domanda da fare
e' questa: c'e' qualcuno che crede che, se il referendum fallisse, i partiti farebbero le riforme? No, se il referendum fallira'
tutto restera' come prima. Qualcuno andra' in tv e dira': ''Vedete? Gli
italiani sono contenti di questo sistema elettorale e di
questa politica''. 2) IL
REFERENDUM NON SERVE, PERCHE' DOPO I PARTITI CAMBIANO TUTTO. A volte e'
capitato. La legge sul finanziamento dei partiti e' stata scippata in modo vergognoso dal Parlamento, e la stessa
legge Calderoli ha stravolto vergognosamente il referendum del '93, anche se ha
comunque dovuto rispettare almeno il principio del bipolarismo, proprio
perche' quella scelta gli elettori l'avevano voluta e la vogliono ancora
fortemente. Per il resto l'attuale legge e' una porcheria. Consente ad un partitino di mettere la maggioranza con la schiena al muro e
di minacciare continuamente le crisi di governo. Non dobbiamo arrenderci a
questa situazione. Questo e' un referendum proprio contro quello ''scippo''.
Del resto la storia d'Italia e' stata fatta molto dai referendum, e la maggior
parte delle volte il risultato e' stato rispettato. La elezione diretta del
sindaco e' sempre li'. 3) CON LE ELEZIONI IL QUADRO POLITICO E' STATO
SEMPLIFICATO, E IL REFERENDUM E' DUNQUE SUPERATO. Quando abbiamo raccolto le firme
non esistevano ne' il PD ne' il PDL, ed e' stata proprio la campagna
referendaria a spingere i partiti a fare queste
aggregazioni. Ma la politica italiana e' ancora
instabile. Se vince il si' questi partiti rimarranno
uniti e ci avvieremo al bipartitismo. Se il referendum
perde si puo' sfasciare tutto. E poi l'instabilita' c'e' con qualsiasi
coalizione, anche di tre partiti. Basta ricordare il
ricatto della lega per non fare l'election day con il referendum il 6 e 7
giugno. Ma si possono immaginare Obama, Sarkozy o Zapatero andare in
televisione e dire ''io vorrei fare questa cosa per il bene del paese, ma se la
faccio gli alleati mi fanno la crisi di governo. E quindi non la faccio''? E'
proprio quello che Berlusconi ha dovuto ammettere soltanto poche settimane fa
di fronte al ricatto della Lega sulla questione dell'abbinamento del referendum
all'election day. Quello che cambierebbe e' che nessun partito delle coalizioni
di governo potrebbe ricattare gli alleati. Non ci sarebbero stati i diktat dei
Mastella e dei Giordano della scorsa legislatura nel centro-sinistra, e dei
Bossi e dei Maroni nel centrodestra in questa.Una cosa deve essere chiara: in
nessun paese che conta una minoranzapuo' far cadere il governo. per questo
l'italia non conta. 4) LE LEGGI ELETTORALI DEVE FARLE IL PARLAMENTO. In linea
di principio cio' e' giusto, ma in Italia le uniche riforme, come il
maggioritario e la elezione diretta del sindaco, del presidente della provincia
e del governatore, sono state fatte, a furor di popolo, dai referendum degli
anni '90. Il Parlamento parla di riforme da trent'anni, ma e' bloccato perche'
controllato dai partiti che non le vogliono. Soltanto
i cittadini possono cambiare e dare un scossa perche' si facciano le riforme.
5) IL REFERENDUM E' PERICOLOSO: AIUTA BERLUSCONI. Qualunque sia la posizione politica che si ha, questa e' comunque una grandissima
balla. Dicono che se passa il referendum Berlusconi e il suo PdL, con il 40%
dei voti, prende il 55% dei seggi in parlamento. Attenzione, puo' avvenire gia'
oggi con l'attuale legge-porcellum. Per fare questo Berlusconi non ha alcun
bisogno del referendum che su questo punto non cambia niente (i cambiamenti
sono altri). Tutto questo e' un effetto della legge elettorale oggi in vigore,
la quale gia' prevede che alla lista piu' votata venga attribuita anche la
maggioranza assoluta dei seggi in palio. 6) E' ANTIDEMOCRATICO CHE UN PARTITO
DEL 40% ABBIA IL 55% DEI SEGGI. No, questo non e' vero. Nei paesi anglosassoni,
la culla della democrazia, cio' accade spesso. Thatcher e Blair hanno sempre
governato con queste percentuali, e nel 2005 Tony Blair, con il 35,3% dei voti,
ha preso il 55 % dei seggi ed ha eletto 360 deputati contro i 260 di tutte le
opposizioni. Il maggioritario e' questo: chi vince governa, chi perde
controlla. 7) MA ADDIRITTURA CON IL 20% DEI VOTI SI PUO' PRENDERE LA
MAGGIORANZA ASSOLUTA DEI SEGGI. Ancora una volta occorre ricordare che questo
puo' accadere anche oggi, proprio con la legge che combattiamo, e non sarebbe
un effetto del referendum. Se una coalizione prende il 20%, la seconda il 19%,
la terza il 18% e le altre ancora meno, la prima ha la maggioranza assoluta in
Parlamento. In realta' pero' si tratta di un'ipotesi teorica, sostanzialmente
impossibile a realizzarsi. Gia' oggi i due principali partiti
hanno piu' del 20%! E poi il desiderio di vincere spinge a fare aggregazioni
vaste, per battere l'avversario. Nel 2006 questo ha portato ad aggregazioni
enormi, 16 partiti da una parte e 17 dall'altra. Se
passa il referendum chi vuole aggregarsi per vincere dovra' fare una lista
unica, con grande vantaggio per la stabilita' e la chiarezza. 8) IL REFERENDUM
RAFFORZA SOLTANTO CHI HA LA MAGGIORANZA. Non e' vero. Aiuta anche
l'opposizione, anzi forse ancora di piu'. Quando ci sono le elezioni la maggioranza
va al governo ed e' unita dall'esigenza di non perdere il governo, mentre
l'opposizione tende a sfasciarsi, a litigare, e ciascun partito va per conto
suo. Lo vediamo gia' oggi con la rissa continua tra PD e Italia dei valori.
Litigano perche' vogliono rubarsi reciprocamente i voti per essere piu' forti
quando si trattera' di contrattare la formazione della coalizione elettorale.
Se ci fosse il bipartitismo il partito di opposizione
rimarrebbe unito e dovrebbe pensare soltanto a fare delle proposte serie che
gli consentano di vincere le elezioni la volta successiva. 9) IL REFERENDUM FA
SPENDERE SOLDI. La democrazia ha i suoi costi. Vogliamo rinunciare alla
democrazia per risparmiare qualcosa? Mussolini diceva che le elezioni costano
caro, e infatti per vent'anni non le ha piu' fatte. Ma attenzione, se si fosse
accolta la nostra richiesta di votare nello stesso giorno, il 6 e il 7 giugno,
europee, amministrative e referendum, si sarebbero risparmiati ben 400 milioni
di euro. E' stata la Lega a impedire questo e ad addossare alla collettivita'
un costo enorme. 10) IL REFERENDUM PORTEREBBE AD UN BIPARTITISMO FORZATO. E'
vero, il referendum spingerebbe al bipartitismo.
Questo e' il suo valore politico, questo e' l'obiettivo che ci prefiggiamo. Ed
e' un obiettivo importantissimo e positivo. Tutte le grandi democrazie si
fondano su due grandi partiti. Negli Usa i democratici
e i repubblicani, in Gran Bretagna i laburisti e i conservatori, in Spagna e in
Germania i popolari i socialisti, in Francia o socialisti e il partito di
Sarkozy. Questo non significa che non vi siano altri partiti
piu' piccoli, ma che ciascuno dei due poli ruota attorno a un grande partito.
Ma questa e' la garanzia di stabilita' e di efficienza di quelle democrazie: e
questo e' cio' che il referendum ci darebbe anche in Italia. E poi non ci
sarebbe nessuna forzatura. Gli italiani che hanno votato per i due principali partiti sono piu' del 70 %. Piu' di quanto abbiano ottenuto
insieme i due principali partiti in Inghilterra nel
2005 (67,6%). 11) CI SAREBBE MENO PLURALISMO. Non e' vero. I partiti
che superano il 4 % sarebbero comunque rappresentati. E poi la frammentazione
estrema non porta pluralismo: porta a inefficienza, paralisi, e anzi
immobilismo. Il vero pluralismo ha bisogno dell' alternanza, del ricambio. Solo
questo mette al riparo dalla cosa piu' soffocante che ci sia, il
consociativismo. Noi non vogliamo colpire il sano pluralismo. Vogliamo colpire
il potere di ricatto dei partiti dentro le coalizioni.
Vogliamo eliminare l'idea della coalizione. Che e' una contraddizione in
termini: si sta insieme, ma ci si combatte anche per rosicchiarsi
reciprocamente voti. Un assurdo. E il tempo si spreca nei negoziati tra i partiti, anziche' pensare al bene del paese.
( da "Asca" del
18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
REFERENDUM:
GUZZETTA, QUANTE BUGIE PER FERMARLO! (ASCA) - Roma, 18 giu - Quante bugie sui
referendum! Bugie per convincere gli italiani a non votare. Ma i referendum
elettorali, anche se non portano al migliore risultato auspicabile, sono
tuttavia in grado di produrre un vero e proprio terremoto politico: si
eliminerebbe la lunga storia della frammentazione politica
per approdare ad un sostanziale bipartitismo.E' questo
in sostanza quanto afferma Giovanni Guzzetta, presidente del Comitato promotore
dei referendum, che controbatte quelle che definisce le principali 11 bugie sui
referendum. Vediamo il ragionamento di Guzzetta. 1) IL REFERENDUM E' INUTILE
PERCHE' NON CANCELLA LE LISTE BLOCCATE. E' vero che non cancella questo
sconcio. Purtroppo non e' possibile farlo con un referendum. Ma questo e' il
referendum contro la ''legge-porcata'' di Calderoli, e se passera' il suo
significato politico sara' questo: il Parlamento sara' costretto a fare le
riforme che oggi non vuole fare. Sara' una scossa che rimettera' in moto le
cose. A suo tempo neanche l'elezione diretta del sindaco era tra i quesiti
(anche quella non poteva esserci), ma la vittoria del si' nel '92 obbligo' il
Parlamento a vararla. Della ''porcata'' il referendum cancella invece un'altra
vergogna, la possibilita' di candidature multiple. Piuttosto la domanda da fare
e' questa: c'e' qualcuno che crede che, se il referendum fallisse, i partiti farebbero le riforme? No, se il referendum fallira'
tutto restera' come prima. Qualcuno andra' in tv e dira': ''Vedete? Gli
italiani sono contenti di questo sistema elettorale e di
questa politica''. 2) IL
REFERENDUM NON SERVE, PERCHE' DOPO I PARTITI CAMBIANO TUTTO. A volte e'
capitato. La legge sul finanziamento dei partiti e' stata scippata in modo vergognoso dal Parlamento, e la stessa
legge Calderoli ha stravolto vergognosamente il referendum del '93, anche se ha
comunque dovuto rispettare almeno il principio del bipolarismo, proprio
perche' quella scelta gli elettori l'avevano voluta e la vogliono ancora
fortemente. Per il resto l'attuale legge e' una porcheria. Consente ad un partitino di mettere la maggioranza con la schiena al muro e
di minacciare continuamente le crisi di governo. Non dobbiamo arrenderci a
questa situazione. Questo e' un referendum proprio contro quello ''scippo''.
Del resto la storia d'Italia e' stata fatta molto dai referendum, e la maggior
parte delle volte il risultato e' stato rispettato. La elezione diretta del
sindaco e' sempre li'. 3) CON LE ELEZIONI IL QUADRO POLITICO E' STATO SEMPLIFICATO,
E IL REFERENDUM E' DUNQUE SUPERATO. Quando abbiamo raccolto le firme non
esistevano ne' il PD ne' il PDL, ed e' stata proprio la campagna referendaria a
spingere i partiti a fare queste aggregazioni. Ma la politica italiana e' ancora instabile. Se vince il si'
questi partiti rimarranno uniti e ci avvieremo al bipartitismo. Se il referendum perde si puo' sfasciare tutto.
E poi l'instabilita' c'e' con qualsiasi coalizione, anche di tre partiti. Basta ricordare il ricatto della lega per non fare
l'election day con il referendum il 6 e 7 giugno. Ma si possono immaginare
Obama, Sarkozy o Zapatero andare in televisione e dire ''io vorrei fare questa
cosa per il bene del paese, ma se la faccio gli alleati mi fanno la crisi di
governo. E quindi non la faccio''? E' proprio quello che Berlusconi ha dovuto
ammettere soltanto poche settimane fa di fronte al ricatto della Lega sulla
questione dell'abbinamento del referendum all'election day. Quello che
cambierebbe e' che nessun partito delle coalizioni di governo potrebbe
ricattare gli alleati. Non ci sarebbero stati i diktat dei Mastella e dei
Giordano della scorsa legislatura nel centro-sinistra, e dei Bossi e dei Maroni
nel centrodestra in questa.Una cosa deve essere chiara: in nessun paese che
conta una minoranza puo' far cadere il governo. per questo l'italia non conta.
4) LE LEGGI ELETTORALI DEVE FARLE IL PARLAMENTO. In linea di principio cio' e'
giusto, ma in Italia le uniche riforme, come il maggioritario e la elezione
diretta del sindaco, del presidente della provincia e del governatore, sono
state fatte, a furor di popolo, dai referendum degli anni '90. Il Parlamento
parla di riforme da trent'anni, ma e' bloccato perche' controllato dai partiti che non le vogliono. Soltanto i cittadini possono
cambiare e dare un scossa perche' si facciano le riforme. 5) IL REFERENDUM E'
PERICOLOSO: AIUTA BERLUSCONI. Qualunque sia la posizione politica
che si ha, questa e' comunque una grandissima balla. Dicono che se passa il
referendum Berlusconi e il suo PdL, con il 40% dei voti, prende il 55% dei
seggi in parlamento. Attenzione, puo' avvenire gia' oggi con l'attuale
legge-porcellum. Per fare questo Berlusconi non ha alcun bisogno del referendum
che su questo punto non cambia niente (i cambiamenti sono altri). Tutto questo
e' un effetto della legge elettorale oggi in vigore, la quale gia' prevede che
alla lista piu' votata venga attribuita anche la maggioranza assoluta dei seggi
in palio. 6) E' ANTIDEMOCRATICO CHE UN PARTITO DEL 40% ABBIA IL 55% DEI SEGGI.
No, questo non e' vero. Nei paesi anglosassoni, la culla della democrazia, cio'
accade spesso. Thatcher e Blair hanno sempre governato con queste percentuali,
e nel 2005 Tony Blair, con il 35,3% dei voti, ha preso il 55 % dei seggi ed ha
eletto 360 deputati contro i 260 di tutte le opposizioni. Il maggioritario e'
questo: chi vince governa, chi perde controlla. 7) MA ADDIRITTURA CON IL 20%
DEI VOTI SI PUO' PRENDERE LA MAGGIORANZA ASSOLUTA DEI SEGGI. Ancora una volta
occorre ricordare che questo puo' accadere anche oggi, proprio con la legge che
combattiamo, e non sarebbe un effetto del referendum. Se una coalizione prende
il 20%, la seconda il 19%, la terza il 18% e le altre ancora meno, la prima ha
la maggioranza assoluta in Parlamento. In realta' pero' si tratta di un'ipotesi
teorica, sostanzialmente impossibile a realizzarsi. Gia' oggi i due principali partiti hanno piu' del 20%! E poi il desiderio di vincere
spinge a fare aggregazioni vaste, per battere l'avversario. Nel 2006 questo ha
portato ad aggregazioni enormi, 16 partiti da una
parte e 17 dall'altra. Se passa il referendum chi vuole aggregarsi per vincere
dovra' fare una lista unica, con grande vantaggio per la stabilita' e la
chiarezza. 8) IL REFERENDUM RAFFORZA SOLTANTO CHI HA LA MAGGIORANZA. Non e'
vero. Aiuta anche l'opposizione, anzi forse ancora di piu'. Quando ci sono le
elezioni la maggioranza va al governo ed e' unita dall'esigenza di non perdere
il governo, mentre l'opposizione tende a sfasciarsi, a litigare, e ciascun
partito va per conto suo. Lo vediamo gia' oggi con la rissa continua tra PD e
Italia dei valori. Litigano perche' vogliono rubarsi reciprocamente i voti per
essere piu' forti quando si trattera' di contrattare la formazione della coalizione
elettorale. Se ci fosse il bipartitismo il partito di
opposizione rimarrebbe unito e dovrebbe pensare soltanto a fare delle proposte
serie che gli consentano di vincere le elezioni la volta successiva. 9) IL
REFERENDUM FA SPENDERE SOLDI. La democrazia ha i suoi costi. Vogliamo
rinunciare alla democrazia per risparmiare qualcosa? Mussolini diceva che le
elezioni costano caro, e infatti per vent'anni non le ha piu' fatte. Ma
attenzione, se si fosse accolta la nostra richiesta di votare nello stesso giorno,
il 6 e il 7 giugno, europee, amministrative e referendum, si sarebbero
risparmiati ben 400 milioni di euro. E' stata la Lega a impedire questo e ad
addossare alla collettivita' un costo enorme. 10) IL REFERENDUM PORTEREBBE AD
UN BIPARTITISMO FORZATO. E' vero, il referendum spingerebbe al bipartitismo. Questo e' il suo valore politico, questo e'
l'obiettivo che ci prefiggiamo. Ed e' un obiettivo importantissimo e positivo.
Tutte le grandi democrazie si fondano su due grandi partiti.
Negli Usa i democratici e i repubblicani, in Gran Bretagna i laburisti e i
conservatori, in Spagna e in Germania i popolari i socialisti, in Francia o
socialisti e il partito di Sarkozy. Questo non significa che non vi siano altri
partiti piu' piccoli, ma che ciascuno dei due poli
ruota attorno a un grande partito. Ma questa e' la garanzia di stabilita' e di
efficienza di quelle democrazie: e questo e' cio' che il referendum ci darebbe
anche in Italia. E poi non ci sarebbe nessuna forzatura. Gli italiani che hanno
votato per i due principali partiti sono piu' del 70
%. Piu' di quanto abbiano ottenuto insieme i due principali partiti
in Inghilterra nel 2005 (67,6%). 11) CI SAREBBE MENO PLURALISMO. Non e' vero. I
partiti che superano il 4 % sarebbero comunque
rappresentati. E poi la frammentazione estrema non porta pluralismo: porta a
inefficienza, paralisi, e anzi immobilismo. Il vero pluralismo ha bisogno dell'
alternanza, del ricambio. Solo questo mette al riparo dalla cosa piu'
soffocante che ci sia, il consociativismo. Noi non vogliamo colpire il sano
pluralismo. Vogliamo colpire il potere di ricatto dei partiti
dentro le coalizioni. Vogliamo eliminare l'idea della coalizione. Che e' una
contraddizione in termini: si sta insieme, ma ci si combatte anche per
rosicchiarsi reciprocamente voti. Un assurdo. E il tempo si spreca nei
negoziati tra i partiti, anziche' pensare al bene del
paese. min/sam/ss
( da "Trentino" del
19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Durante il consiglio
dell'altra sera sono state nominate le commissioni interne: sei in più della
scorsa legislatura «Serve una riforma degli enti locali» Piedicastello, il
presidente Redolfi non ha dubbi: importante il nostro ruolo di Alessandro
Graziadei PIEDICASTELLO. Secondo consiglio circoscrizionale della legislatura
per il Centro Storico - Piedicastello che, sotto la terza presidenza di
Melchiore Redolfi del Pd, ha aperto la seduta di martedì sera affrontando la
nomina delle commissioni interne di lavoro. Al via ci sono sei commissioni, una
in più rispetto a quelle isitituite nella scorsa legislatura. Le nuove
commissioni sono: territorio, ambiente e mobilità, lavori pubblici e verde
pubblico, cultura e tempo libero, scuola e politiche dell'infanzia, politiche
sociali e nuove cittadinanze e sport e politiche giovanili. La commissione
territorio dopo uno scrutinio segreto ha visto eletti Alessandro Pezzè,
Annalisa Tomasi, Claudio Geat, Matteo Livio (Pd), Michele Facci (Idv) Fabio
Ferrari (Pdl) Sonia Brugnara (Lista Civica) e Mario Voltolini (Rc); ai lavori
pubblici Giuliano Andreolli, Claudio Geat, Annalisa Tomasi, Roberta Zalla (Pd),
Michele Facci (Idv) Sonia Brugnara (Lista Civica) Aldini Chiampan e Michele
Marchetti (Pdl); la cultura Domenico Gulla (Upt) Giuliano Andreolli, Antonella
Andreatta, Matteo Livio (Pd), Michele Facci (Idv) Gianni Festini Brosa (Ln)
Michele Marchetti e Fabio Ferrari (Pdl); la scuola Gianni Festini Brosa (Ln),
Davide Franceschini (Ln) Roberta Zalla, Antonella Andreatta, Alessandro Pezzè
(Pd), Michele Condini (Patt) e Maurizio Daldon (Upt); le politiche sociali
Roberta Zalla Annalisa Tomasi, Alessandro Pezzè (Pd) Michele Condini (Patt),
Domenico Gulla (Upt), Davide Franceschini, Gianni Festini Brosa (Ln) e Aldino
Chiampan (Pdl) e infine allo sport Matteo Livio, Giuliano Andreolli (Pd),
Domenico Gulla (Upt), Michele Marchetta e Fabio Ferrari (Pdl). In apertura di
seduta Redolfi ha voluto intervenire sull'attuale dibattito intorno al futuro
ruolo e opportunità delle circoscrizioni. "Non ci sono dubbi che sia
opportuna ed urgente la riforma degli enti locali - ha spiegato il presidente -
a cominciare dal gettone di presenza e dello stipendio del presidente, non dobbiamo però dimenticarci
della grande occasione di partecipazione democratica che fino ad oggi ha
caratterizzato le circoscrizioni. Spero che si possa affrontare assieme il
disegno di legge che verrà dibattuta in Giunta regionale e si possa ragionare
nel merito della proposta con le circoscrizioni".
( da "Giornale di Brescia"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Edizione: 19/06/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:sport La sfida Sul tavolo la doppia coppia
di Livorno e Brescia Diamanti-Tavano contro Caracciolo-Possanzini: saranno loro
a decidere il match di domani sera Davide Possanzini e Andrea Caracciolo:
insieme in questa stagione hanno realizzato 23 reti BRESCIAFosse un partita di
poker, sarebbe una doppia coppia. Carte vincenti, che ti fanno portare a casa
la mano. Andrea Caracciolo e Davide Possanzini da una parte, Alessandro
Diamanti e Francesco Tavano dall'altra. Domani toccherà a loro caricarsi
Brescia e Livorno sulle spalle per riportarle in serie A. Una stagione da
record I due attaccanti amaranto nelle tre gare play off sinora disputate hanno
viaggiato a mille, segnando 4 dei 6 gol livornesi. Per la verità l'intera
stagione di entrambi è stata superlativa. Diamanti nel campionato appena
concluso (considerando la sola regular season), è andato a bersaglio 13 volte,
superando il suo precedente primato di marcature stagionali: 10 gol con il
Prato, nella serie C2 '06/'07. Proprio di Prato è originario il 26enne
fantasista mancino. Formatosi calcisticamente nel Santa Lucia, lo stesso club
che ha lanciato Christian Vieri e Paolo Rossi, a 14 anni corona il sogno di
vestire la maglia della squadra della sua città, della quale è tutt'oggi
tifosissimo. Dal Prato lo ha pescato Spinelli nell'estate del 2007, su
indicazione di Galante, dopo che il ragazzo si era fatto le ossa in giro per
l'Italia, indossando i colori di Empoli, Fucecchio, Fiorentina e AlbinoLeffe.
«Eravamo in discoteca a Milano Marittina - ha raccontato Diamanti - e il mio
amico Galante ha promesso che avrebbe proposto il mio acquisto alla dirigenza
livornese». Nel periodo viola, in serie C2 e sotto la guida di Alberto Cavasin,
il giocatore viene ricoverato per due episodi di pneumotorace che ne mettono a
repentaglio la carriera. Diamanti non molla e si presenta in serie A con il
Livorno. L'esordio alla prima contro la Juve, in un campionato
che alla fine gli regala 26 presenze e 4 gol. Su di lui piomba il Napoli, ma
Spinelli ad agosto lo convince a rimanere a Livorno: contratto fino al 2013 a
circa due milioni di euro lordi a stagione. «È forte, ma ha un caratteraccio e
in campo è indisciplinato», racconta chi lo conosce bene. Il suo
rapporto con l'ex tecnico Leo Acori è stato conflittuale: «In realtà non ho mai
litigato con lui - ha spiegato Diamanti -. Non capivo perché ogni tanto stavo
fuori, ma lo accettavo». Uno dei suoi migliori amici è Bobo Vieri, con il quale
la prossima settimana partirà per le vacanze: destinazione Formentera. È
sposato con Silvia Hsieh, ex vj di Mtv, dalla quale ha avuto una bimba. In
ottica mercato, piace molto a Sampdoria, Bologna e Parma. Attenzione al capocannoniere
Il suo partner d'attacco si chiama Francesco «Ciccio» Tavano. Pure lui ha
vissuto una stagione super, stabilendo il nuovo primato personale di marcature
in campionato. I 24 centri siglati durante la regular season gli hanno permesso
di vincere il titolo di capocannoniere e di superare il record di 19 gol
stabilito nel '04/'05 (in serie B) e nel '05/'06 (in serie A), in entrambi i
casi con l'Empoli. Originario di Caserta, inizia a tirare i primi calci nel
Nola, con cui si aggiudica il campionato Allievi regionali '95/'96, prima di
passare alla Primavera della Fiorentina. In viola, sotto la guida di Aureliano
Andreazzoli prima e Luciano Chiarugi poi, gioca in attacco in tandem con
Riccardo Taddei. La Toscana è diventata la sua seconda casa, avendo militato
anche nel Pisa, nella Rondinella e nell'Empoli. Gli amici lo descrivono come un
ragazzo molto riservato, al quale Grandoni ha consegnato la fascia di capitano,
mentre Protti gli ha concesso di vestire la maglia numero 10, che pure era
stata ritirata. Celebra ogni gol baciando il tatuaggio che ha sull'avambraccio:
«È un'esultanza che abbiamo deciso di fare io e il mio compagno Volpe (il quale
in questa stagione non è mai andato in rete, ndr). Svelerò il significato del
gesto solo a promozione raggiunta». In campionato Diamanti e Tavano insieme
hanno siglato ben 37 reti. Se si aggiungono le 4 dei play off si arriva
addirittura a 41. Un'accoppiata da serie A La coppia gol del Brescia ha invece
le sembianze di Caracciolo e Possanzini. I due sono ancora a secco negli
spareggi promozione, ma in campionato la musica è stata un'altra. Giocano
insieme dal febbraio dello scorso anno, quando Corioni nel mercato invernale
sborsò 7 milioni di euro per riportare l'«Airone» in biancoblù. Caracciolo ha
rinunciato alla A e ad un contratto principesco offertogli dai Glasgow Rangers.
In coppia i due hanno giocato soltanto 29 delle 67 partite disputate dalle
rondinelle. Colpa di infortuni e squalifiche. E il rimpianto sta nei numeri: 56
punti in 29 partite (play off compresi), alla media di 1,93 punti a gara.
L'Airone, nato 28 anni fa a pochi chilometri da San Siro, tifoso del Milan e
sposato con Gloriana Falletta, è appassionatissimo dell'intera saga di Rocky.
Gli osservatori del Brescia lo hanno scovato al San Colombano, in serie D.
Quest'anno ha superato se stesso, segnando 15 reti come mai gli era accaduto in
carriera. La stagione di Possanzini è stata invece un calvario. E meno male che
il 33enne capitano biancoblù è di Loreto, patria della Madonna degli aviatori.
La sfortuna è iniziata il 23 settembre, ad Ancona, quando il suo ginocchio
destro ha fatto crac. Due mesi di stop, poi il rientro fino al 29 gennaio,
giorno della squalifica di un anno decisa dal Tas per il ritardo all'antidoping
dopo la gara col Chievo del primo dicembre 2007. Squalifica sospesa il 18 marzo
scorso. Nonostante tutto, il capitano è riuscito a collezionare 24 gettoni, firmando anche 8 reti. Andrea Tramacere
( da "Italia Oggi (Enti Locali)"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
ItaliaOggi Numero
144 pag. 16 del 19/6/2009 | Indietro Segretari in prima
linea per l'Abruzzo ENTI LOCALI iniziativa ages Anche i segretari comunali sono
in prima linea per la ricostruzione in Abruzzo. Fin dai
primi giorni successivi al terremoto i segretari comunali si sono attivati per
raccogliere parte dei gettoni di presenza
e per ripristinare il servizio anagrafico. In accordo con l'Anci, l'Agenzia dei
segretari [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati:
2
( da "Nuova Venezia, La"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Pagina 24 - Cronaca
Bossi parla in piazza «Venezia ha bisogno di nuove imprese» «Noi siamo questa
terra e la sua rivoluzione. Serve una Venezia a statuto speciale in una
Provincia speciale, che non sia più l'ultima in Regione e senza la chimica
inquinante». Il ministro Renato Brunetta promette uno statuto speciale per
Venezia dal palco di piazza Ferretto dove Pdl e Lega Nord hanno tenuto ieri una
manifestazione a sostegno di Francesca Zaccariotto. Con Brunetta c'è il collega
di governo, Umberto Bossi. Due ministri, tanti dirigenti locali e nazionali di
Pdl e Lega Nord, compreso il segretario comunale dell'Udc in un comizio
unitario ma diretto dal Carroccio e seguito da 600 persone. Imponente la presenza di forze dell'ordine ma senza la piazza blindata
per il precedente comizio di Bossi. «Questa è l'ex piazza Rossa», dice il
senatur. «Purtroppo bisognerà portare nuove imprese a Mestre che mi sembra mal
ridotta sul fronte del lavoro. Servono finanziamenti
europei per risolvere il problema occupazionale di Mestre». Francesca
Zaccariotto parla per prima e critica l'avversario Zoggia, per la promessa di
ridurre il numero di assessori e dimezzare le indennità, citando il caso dei
consiglieri extracomunitari con gettone di presenza ma senza diritto di voto. «Fanno votare gli
extracomunitari perché noi non li votiamo più». E sul ballottaggio: «Avrei
dovuto già essere nella fase dell'azione ma nonostante 7 punti di vantaggio
siamo costretti ad andare ai rigori». La candidata promette «che con questo
governo sarà possibile dare risposte a Marghera» e da appuntamento a tutti per
lunedì pomeriggio in piazza per festeggiare la vittoria. «Per loro è finita»,
dice. Dopo tocca alla sottosegretario Francesca Martini e a Giampaolo Gobbo che
al grido di «Padroni a casa nostra» promette che la Lega si prenderà anche Ca'
Farsetti. Brunetta critica una «Provincia governata da troppi anni dalle stesse
facce, dagli stessi estremismi e dagli stessi centri sociali» e promette per
Venezia un futuro «a statuto speciale, baricentro della nuova Europa come
provincia metropolitana». Poi accusa il Comune di «aver fatto fallire il
Casinò». Umberto Bossi e Rosi Mauro, vicepresidente del Senato, concludono la
manifestazione. «Bossi mi ha detto che non porto a casa la Provincia, poi
faremo i conti», scherza la Zaccariotto. (Mitia Chiarin)
( da "Adige, L'" del
19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
comune Vigilanza
all'opposizione. Pd e Upt si contendono il bilancio Accordo sulle commissioni
Tre presidenze al Pd, due all'Upt, una ai Leali, una all'Udc e due alle
minoranze, Pdl e probabilmente Lega Nord. È questo lo schema emerso sule nove
commissioni tematiche del consiglio comunale di Trento. Finora è andato tutto
liscio o quasi. La minoranza ha sparato alto chiedendo oltre alla commissione
Statuto, che tradizionalmente viene concessa all'opposizione, questa volta non
la commissione trasparenza ma quella che si occupa della vigilanza sui servizi.
Una competenza pesante che ha inizialmente incontrato la resistenza soprattutto
dell'Upt. Ma che alla fine dovrebbe passare. «Bisognerà però essere molto
chiari e trovare regole che garantiscano il buon funzionamento del consiglio,
una cosa a cui teniamo molto» avverte Franco Micheli, capogruppo dell'Unione.
Quanto ai rapporti di forza all'interno della maggioranza, anche qui l'Upt non
è uscita proprio felicissima dalla discussione con gli alleati. Questa sera il
gruppo si troverà per valutare ma ciò che pesa maggiormente è la possibile
perdita della presidenza della commissione bilancio, che era stata richiesta
anche in considerazione del fatto che la competenza è in capo al sindaco. Al
bilancio però tiene anche il Partito democratico, che non la vuole mollare e
che fa valere la forza dei numeri. Secondo gli accordi di massima dunque il Pd
avrà la guida di tre commissioni: bilancio e attività economiche; urbanistica,
opere pubbliche e viabilità; istruzione, università e sport. All'Upt, oltre
alla richiesta commissione per le pari opportunità e le politiche sociali e
abitative, verrebbe assegnata la presidenza della commissione trasparenza,
partecipazione, decentramento e toponomastica. I Leali con Dario Maestranzi
hanno chiesto e ottenuto la commissione ambiente, vivibilità urbana e mobilità.
Al consigliere Udc, Paolo Zanlucchi, andrà la presidenza della commissione
cultura, giovani, turismo e solidarietà internazionale. Accordo di massima
trovato anche per quanto riguarda il numero dei componenti delle singole
commissioni. La novità è che siccome tutti volevano partecipare a quella
urbanistica si è deciso per una commissione pletorica, ampiamente
rappresentativa dei partiti, con 15 membri, dieci di maggioranza e cinque di
opposizione. Il rapporto di due a uno viene rispettato
anche nelle altre commissioni, che saranno composte alcune da 12 (8 più 4) e
altre da 9 (6 più 3) membri. Ciò a conti fatti porterà a far si che ogni
consigliere sarà membro di due commissioni. Evitata insomma la caccia ai gettoni di presenza. F.G. 19/06/2009
( da "Tirreno, Il"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Pagina 1 -
Montecatini «Vigili da assumere con i gettoni di presenza» Bellandi (centrosinistra) nell'appello al voto torna sul tema
della sicurezza MONTECATINI. La "lunga cavalcata" (è così che la
chiama) sta per finire. E per Giuseppe Bellandi, «abituato a comandare,
dirigere, innovare, sperimentare e motivare le persone», essere arrivato al
ballottaggio rappresenta «la fine di un lungo, duro e bellissimo
percorso». Per il suo appello finale al voto, il candidato del centrosinistra
punta ancora (dopo l'"adozione" di sei poliziotti) sulla sicurezza,
promettendo di devolvere (sindaco, assessori e presidente del consiglio
comunale) parte dei gettoni per "assumere nuovi
vigili". Giorni sereni. «Ho vissuto questi giorni che mi separano dal
ballottaggio - dice Bellandi - con estrema serenità e pochi dubbi. Mi sono
attivato in quanto in gioco c'è il futuro della città, perché dopo anni di
immobilismo e di uso della politica non al servizio dei cittadini, questo possa
essere un periodo da cancellare con la mia elezione. E come l'industria che è
in crisi investe nella ricerca, noi cercheremo un prodotto innovativo per
ripartire, collaborando e non competendo con Regione e Provincia e le categorie
economiche». Poli e capitali. Bellandi torna poi a parlare del rapporto con gli
altri enti pubblici. «La Regione (e non certo il governo centrale) sta già
aiutando gli imprenditori toscani dilazionando i mutui e l'assessore Cocchi ha
promesso la creazione di un importante polo congressuale a Montecatini. La
nuova presidente provinciale si è invece impegnata a dare una rappresentanza
montecatinese in Provincia, riconoscendo la città come capitale del turismo».
Amici e conoscenti. «Per me l'amicizia - dice Bellandi, rispondendo a Lapenna
che lo aveva definito un "ex amico" - è un valore fondamentale,
superiore alla politica. Si possono avere contrasti, ma l'amicizia non può
certo essere ritirata pubblicamente per qualche bega». Sicurezza in primis. «Il
governo centrale - prosegue Bellandi - versa ai Comuni poche risorse. Ma noi
vogliamo concentrarci su un progetto preciso sul fronte della sicurezza.
Pertanto parte dei gettoni di sindaco, assessori e
presidente del consiglio comunale serviranno per questo scopo». E proprio di
sicurezza si parlerà oggi alle 17,30 al Grand Hotel Bellavista con l'ex
prefetto Achille Serra e lo stesso Bellandi. Che conclude: «I cittadini stiano
tranquilli: io mantengo le promesse». D.M.
( da "Italia Oggi"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
ItaliaOggi sezione:
Enti Locali data: 19/06/2009 - pag: 16 autore: iniziativa ages Segretari in
prima linea per l'Abruzzo Anche i segretari comunali sono in prima linea per la
ricostruzione in Abruzzo. Fin dai primi giorni successivi
al terremoto i segretari comunali si sono attivati per raccogliere parte dei gettoni di presenza e per ripristinare il servizio anagrafico. In accordo con
l'Anci, l'Agenzia dei segretari (Ages) ha dislocato sul territorio abruzzese
alcuni segretari comunali in disponibilità per aiutare i sindaci a risolvere le
tante necessità amministrative. «Dopo il terremoto molti comuni si sono
trovati con dipendenti assenti a causa del sisma», spiega la dottoressa
Cristina Tedesco, responsabile del progetto dell'Ages, «così abbiamo deciso di
mandare sul luogo i segretari comunali, che per la loro formazione conoscono
bene la macchina amministrativa. Abbiamo subito trovato cinque segretari,
liberi dal servizio, disponibili a essere dislocati a L'Aquila. Questi
segretari comunali si sono impegnati per puro spirito di servizio: non
percepiscono nulla di più dell'indennità che gli spettava di diritto».
( da "Nazione, La (Viareggio)"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
FORTE DEI MARMI /
SERAVEZZA / STAZZEMA pag. 12 E' INDETTA per martedì prossimo 23 giugno alle ore
18 nella sala consil... E' INDETTA per martedì prossimo 23 giugno alle ore 18
nella sala consiliare di Pontestazzemese la riunione di insediamento del nuovo
consiglio comunale di Stazzema eletto solo qualche giorno fa. Il primo atto
sarà il giuramento del riconfermato sindaco Michele Silicani che poi illustrerà
le sue linee programmatiche. Saranno poi nominati i
componenti dell'assemblea dell'Unione dei comuni dell'Alta Versilia, si
procederà alla nomina del presidente del consiglio e si ratificherà la
devoluzione del gettone di presenza alle popolazioni dell'Abruzzo colpite dal terremoto.
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
CRONACA 19-06-2009
Melloni, l'esercito che sorride Tutti i promossi dell'istituto tecnico
commerciale. Kaur Dashminder della 4» D Mercurio è il più bravo Ben dodici gli
studenti che hanno raggiunto (e anche superato) la stellare media del 9
Pubblichiamo l'elenco dei promossi dell'itc Melloni. II 1»A Igea: Bodnarchuk
Oleksan dra, Burani Massimiliano, Croi toru Alina (9,17), Fava Federico,
Gianferrari Veronica, Gimignano Antonio, Mosca Federica, Pavarani Martina,
Pesce Laura (8,42), Popescu Corina (8,17), Proietti Ilaria, Sorenti Pietro,
Tverdohleb Eugenia. 1»A Erica: Bonah Amoah Roy, Bonassi Alessia, Brianti
Giulia, Brugnoli Damiano (8), Cantu' Susi, Dall'Aglio Chiara, D'Elia Grazia,
Del sante Giulia, Estasi Ambra (8), Ferrari Maria Chiara, Galeone Martina (9),
Hajdini Rovena, Maestri Lorenzo, Ollari Monica, Ortalli Alessia (8), Pescatore
Elena, Pessina Federica (8,27), Scarica Carolina, Tananayko Ivanna. 1»B Igea:
Allegri Martina, Be restean Adelina, Berselli Christian, Colavecchio Luca,
Frigo Valentina, Gagliostro Lucrezia, Gianno Simone, Massaroni Ambra, Notari
Chiara, Quintano Simone, Rota Giacomo, Rotaru Mariana, Rovelli Luca (8), Sarno
Giuseppe, Zoni Lorenzo. 1»B Erica: Alfieri Lucia (8,36), Andreoni Silvia,
Azzato Ilenia, Baldi Luca, Carbognani Massimo (8,45), Cocconi Chiara, Consiglio
Jessica, Disogra Lorenzo, Grossi Elena (9,18), Mainardi Margherita, Malpeli
Chiara, Mezzadri Sara, Ronzoni Pietro (8,36), Sivieri Giulia (8,18), Vezzoni
Silvia (8,09), Zanacca Chiara, Zini Jessica. 1»C Igea: Aloisio Ylenia, Bo durri
Xhuina, Choukry Zineb, Dall'asta Simone, Grillo Massimiliano, Izman Natalia,
Kissi Enock Adama, Laurini Giulia (8,42), Liverani Alessia, Manzari Federica
Rosa, Marossa Monia, Perugino Luca, Robuschi Andrea, Savi Serena (8,75),
Tondini Marco. 1»C Erica: Balica Jon, Caleca Davide, Campanini Chiara, Conforti
Ilenia, Dedda Carmela, Di Taranto Naomi, Galvani Sara, Mammino Greta,
Michelotti Giulia (8,64), Moretti Deborah, Musiari Michela, Pacchiani Stefania,
Pini Laura, Seletti Ilenia, Staderoli Alessia, Terenziani Gaia, Tosetti Chiara,
Ursu Tatia na. 1»D Igea: Barbaro Miriam, Barbieri Michela, Gabura Daniela
(8,33), Martelli Chiara (8), Merighi Sibilla, Milaqi Sara, Moraru Sarah Diana,
Orefice Francesco, Palumbo Martina, Sandri Noemi, Sicorello Mariaclaudia. 1»E
Igea: Bonazzi Nicolò, Friggeri Angelica, Gennari Lisa, Greci Elisa, Lusardi
Teresa (8,33), Morano Nicola, Pelizza Sonia, Silva Sara, Stocchi Vanessa,
Terabelloni Fontana Vanessa, Termine Andrea Maria, Termine Simone, Tiganu
Doina. 1»F Igea: Bertoletti Marco, Bonatti Filippo, Ceci Martina, Celentano
Marco, Formaggioni Silvia, Montagna Veronica, Pavani Davide, Sannicola Silvia
(8,92), Silva Veronica, Tagliaferri Gabriele, Terzi Thomas (8,42), Tramalloni
Chiara. 1»G Igea: Amadasi Luca, Botti Nicole, Diquattro Martina, Isfan
Adrijana, Kurcani Erisa, Livrini Silvia, Manghi Alessia (8,08), Minotti Marco,
Pala Alessandro, Pesci Giada, Rossi Francesca, Saccò Matteo, Spocchi
Cristopher, Vinzani Gabriele, Ziveri Alberto (8,33). 1»H Igea: Amadasi Melania,
Belletti Valentina, Favalesi Beatrice, Franchi Ilaria, Milazzo Federico,
Pionetti Martina, Ragazzini Chiara (8,17), Rasia Dal Polo Matteo, Rivara
Filippo, Sagliocco Giulia, Tagliavini Mattia (8), Tarantini Cataldo, Vescovi
Giorgia (8), Wang Zhe. 2»A Igea: Ancellotti Mirko (8), Begarani Federica,
Borrelli Elena, Cavalca Giorgia (8,83), Cella Matteo (8,17), Chiari Marco
(8,17), Cristea Monica, Diviza Igor, Mariani Binda Alessandro, Musini Silvia,
Pelizziari Mario, Perucchini Sabina, Popescu Doina, Rossi Riccardo, Rossini
Luca, Schianchi Davide (8,25), 2»A Erica: Amin Abbadi Karim, Armani Veronica,
Astorri Elena (8,18), Bombassei Daniele, Depietri Fabio (8,55), Esposito
Martina (9,18), Ferrari Chiara, Guarnieri Samantha, Lillo Isabù Riccardi,
Moglia Leonardo, Mutti Veronica, Novellino Emma, Paglino Silvia, Pissarotti
Matteo, Weng Anwei, Zabatta Anna Alexa. 2»B Igea: Agyemang Esther, Bertoncini
Federico, Buonanno Giulia, Corsi Michele, Foglietta Michele, Gioia Giuseppe,
Manicone Giuseppe, Mariani Elisa (8,67), Pini Martina, Recalde Mary Gean
Briones, Selami Kenon, Servan Cristina, Serventi Giulia, Tassi Luca (8,67),
Zanapa Giuseppe. 2»B Erica: Alzapiedi Alessia, Amato Desiree, Barbieri Elena,
Bianchini Bryan Josh, Burgio Francesco Maria (8,09), Ferrara Ta nya (8,55),
Ferroni Margherita, Ficarra Valentina, Kaur Nav deep, Manco Davide (8),
Martinelli Elena, Mattioli Simone, Monti Maria Sabrina, Mulazzi Nicole (8,27),
Pastorelli Francesca (9,64), Pioli Silvia, Rossi Alessandro, Topolska Valeriya,
Triani Elisa (8). 2»C Igea: Alestra Veronica, Amadasi Manuel, Balzani Silvia,
Boschesi Giulia (8,42), Boschi Massimo, Brianti Ilaria (8,42), Carrara
Francesco, Cavazzini Alessia, Ciucciarelli Nicole, Ferrari Stefania (8,17),
Ferrari Veronica (8), Frondana Stefano, Le Rose Antonio, Maldini Giorgia,
Medioli Elisa (8,17), Pasini Nicola, Rangognini Gaia, Rodolfi Emanuela (8,42).
2»C Erica: Baldi Federica Rosa, Bandieri Francesca, Benassi Serena, Costa
Giulia, Dallatana Giulia, Di Pietro Arianna, Gandolfi Cinzia, Holodenco Stela,
Kwarteng Bridget Osei, Lerose Sara, Luminoso Sara, Merico Ilaria, Morganti
Irene, Oddi Alice, Orlando Giulia, Roncai Giulia, Ruggeri Linda. 2»D Igea:
Allodi Lorenzo, Caputo Gabriele, Carpanini Massimo, Cavatorta Alberto, De
Crescenzo Luca (8), Fabbri Emanuele, Ferri Saverio, Forte Francesco, Gennari
Thomas, Ingrosso Fabrizio, Lecce Cristina, Maramotti Marco, Meta Arsen,
Molinari Simone, Niamkey Manzan Jeanne (8,42), Pelizza Sara, Pignato Simona,
Reggiani Chiara (8,17), Rizzo
Marta, Schianchi Mattia, Valentini Monica. 2»D Erica: Bandini Elisa, Bartolini
Sara, Besagni Valentina, Borrini Marianna, Brigada Brigitta, Campanini Alice
(8,18), Cantarelli Elena, Cavalli Andrea, Colla Federica (8,27), Colombo Sara
(8,09), Ferrigno Rosa, Formaggini Jennifer, Gibilras Daniela, Macovei Yasmina,
Montesano Menella, Mussi Veronica (8,55), Notari Manuela, Orioni Nicole, Papini
Giorgia, Toncu Diana, Zucchelli Monia. 2»E Igea: Capra Veronica (9,17), Deleu
Olimpia, Giacopelli Chiara (8,25), Giaroli Maria Elena, Gorgan Irina, Levrieri
Lorenzo, Pastuhov Elena, Reverberi Simona, Sartori Michelle (8,33), Zaffanella
Federica (8,17). 2»F Igea: Balocchi Rossella (8,08), Bolzoni Cinzia, Curumi
Yze, Ferrari Alberto, Fontana Fiorenza, Ghirardi Giulia (9), Iacca Samuele,
Marchi Sara, Morelli Antonio, Mosca Alessandra (8,67), Rangognini Fabiano,
Ricci Silvia, Rozzi Laura, Scai Alisa, Tondini Valentina, Valenti Vanessa. 2»G
Igea: Bianchi Matteo, Bocchi Paolo, Bocchialini Luca (8,58), Calin Doina,
Carfora Sara, Magnani Nicolas, Piccinini Martina, Pinelli Martina, Raffaetta
Davide, Romanini Michele (9,08), Rotelli Federico. 2»H Igea: Accorsi Andrea,
Bobak Volodymyra (8,17), Castaldo Arianna, Fusaro Beatrice, Galloni Andrea,
Ilcov Cristina (8), Morini Samuele, Pelacci Eleonora, Prampolini Giulia, Rizzo Adelaide, Sandrasegaran Mallika Devi (8,75), Schirò
Cristina (8,75), Tekeste Salem, Vaga Maria Chiara (8,08). 3»A Igea: Bellini
Alessandra, Bernazzoli Giorgia, Bisaccioni Cecilia (8,09), Catellani Greta,
Conti Ilaria, Costabile Elisabetta, Fornari Chiara, Gaitan Perez Daniela,
Ghillani Annalisa (8,64), Marcone Daniela, Mortini Monica, Oliva Carmen,
Ordente Simone, Ori Martina (8,09), Rendinella Sara, Rossetti Arianna,
Schianchi Eleonora, Tirdea Eugenia. 3»A Erica: Brighenti Cristiana, Buonocore
Nicola, Carattini Veronica (8,55), Cervellin Giorgia, Daddi Isotta, Fontana
Jessica, Fornari Giulia (8,73), Gazzellone Thomas (8,18), Gonanu Valentina,
Grossi Leonardo, Lupino Silvia (8,09), Mamiani Francesca, Ostrovan Olesea,
Rosati Alice, Tadic Nika, Yilmaz Hatice. 3»A Mercurio: Campanini Chiara,
Carruba Nicolas (8,1), Cenci Stefano, Cencig Federico, Conti Jessica, D'auria
Ettore, De Luca Deborah, Di Pietra Nicola, Fava Enrico, Gazzola Jessica,
Lanzafame Antonio, Malatesta Silvia, Meneses Fernandez Mauricio Enrique,
Molinari Francesco, Montoya Liseth Yurani, Mori Laura (8,1), Pelli Alessandro
(8,1), Pizzarotti Jessica, Virgenti Elisa (8,1). 3»B Igea: Bacchieri Christian,
Bellini Serena, Boschi Pier Francesco (8,18), Konate Hamed Kader, Mambriani
Erica, Mancuso Vanessa, Mattioli Alessia (8,09), Puglia Luca (8,64), Scarano
Arianna, Tosi Lorenzo, Vunic Eldina. 3»B Erica: Adorni Giulia, Bellini Veronica
(8,45), Benetti Chiara, Brigiolini Sofia, Cattani Debora, Cavagni Marina,
Dallatomasina Sara (8,45), Fatadey Alice, Ghirardi Chiara (8,27), Giuffredi
Laura (8,09), Guazzetti Giulia (8,09), Jalil Charif, Liverani Silvia,
Panizzieri Elisa, Schianchi Chiara, Silva Julia, Spampinato Manuela. 3»B
Mercurio: Bonatti Martina (8,4), Brunetti Umberto, Calestani Valentina, Ferrari
Gianmarco, Giaroli Chiara (8,6), Melegari Fa bio, Monfrini Fabio, Ollari Marco,
Praticò Roberto, Ramuschi Marco (8,1), Reverberi Davide, Rossetti Carlotta,
Tanzi Filippo, Zbogar Enrico (8,1), Zhovner Vi ktoriya. 3»C Erica: Angheleddu
Angela, Anghinetti Giorgia, Bonati Gloria (8,36), Chierici Alice (8,09), Comani
Stefania (9,27), D'angelo Anna Nunzia, Donnici Tiziana, Fortese Raffaella
Gessica, Landi Chiara (8,45), Legati Arianna (8), Mammino Martina, Mannu Luana,
Mazzola Cinzia, Murru Valentina, Nica Victoria (8,18), Orlandini Ilaria (8,09),
Squadroni Mara (8,82), Ubaldi Sara. 3»C Mercurio: Bosi Cristina, Fricano
Caterina, Giuffredi Nicola, Lambertini Pietro, Margarint Marcela, Martini
Valentina, Rainieri Filippo, Ravanetti Mattia, Reverberi Luca (8,3), Robuschi
Giada, Rotaru Cristina, Simone Raffaella Pia (9), Strina Silvia, Testi Martina.
4»A Igea: Begnardi Alex, Bersanelli Nicolò, Cantoro Veronica (8,91), Capelli
Giulio, Cittadini Fabio, Donini Giulia, Fontana Eleonora (8,09), Ghillani
Angelica (8,27), Gonzi Federica (8,64), Gutu Tatiana (8,09), Lanfranchi
Stefano, Loreti Sara, Montali Alessandro, Polimeni Carmela Martina, Ronconi
Giulia (8,82), Rosca Corina, Sacchi Barbara. 4»A Erica: Adorni Silvia (8,64),
Bertoli Filippo, Bia Francesco, Cappelletti Giada, Castellano Samantha,
Dallatana Jacopo, Decò Chiara (8,36), Di Sanza Lucia (8,09), Faccini Cecilia,
Furfaro Angela, Galloni Manuela (8,55), Maghenzani Michel, Papaleo Laura, Qepi
Persida, Riccò Giulia (8,36), Rida Imane, Riganò Noemi, Ruzzi Beatrice, Soricelli
Lucia, Truden Guendalina (8,09) 4»A Mercurio: Accorsi Annalisa (8,3),
Anghinetti Andrea, Bandini Eleonora, Caggiati Alessandro (8,6), Carnoli
Valentina (8,2), Casali Veronica, Francesconi Francesco, Frazzi Davide,
Gualzetti Giulia, Levaia Varvara, Lo Cascio Riccardo, Malcotti Manuel, Mazzuca
Massimo (8,1), Moiseev Andrei, Nocciolati Eleonora, Pellacini Andrea, Ponzi
Marina, Ranzini Serena, Ricci Andrea, Simon Vasile, Turco Giovanni. 4»B Igea:
Abis Caterina, Attolini Carlotta, Binini Beatrice, Buffa Sebastiano, Cavallina
Camilla, Chiastra Federico (8,27), Dacci Alice (8,82), Ferrari Giulia (8,55),
Galloni Elisa (8,36), Grande Gianfranco, Malucelli Lorena (8,45), Melegari
Alice, Piazza Francesco, Pisseri Matteo, Pongolini Giulia (8,27), Sirocchi
Valentina (8,36), Tanzi Danila. 4»B Erica: Barani Chiara (8,18), Bellini
Alejandra, Bonzani Andrea (8,27), Carloni Giulia (8,09), Cobianchi Filippo,
Corradi Serena, Delinschi Alina, Falcone Elena, Galbura Ecaterina (8,36),
Ginesi Linda, Kruskic Nerma, Lin Wei Miao (8,27), Nicoli Gloria, Patrese
Ilaria, Scardina Valentina, Vaccari Monica. 4»B Mercurio: Bernardi Mattia
(8,2), Bonzani Michele (8,9), Chiussi Simone, Coccioli Beatrice, Concas Chiara,
Gardo ni Erica, Guazzi Silvia, Mezzadri Giulia, Pavlova Cristina, Tallo Francesca
Maria, Visconti Elisa (8,5), Zilocchi Luca (8,5). 4»C Erica: Alberti Angela,
Anzalone Giulia (8,64), Baccarini Debora, Barbacini Giulia, Borlenghi Alice,
Campanini Federica, Cocco Jessica (8,09), Dallasta Veronica (9), De Vita
Chiara, Donnini Arianna, Ferraguti Giorgia, Fochi Jessica, Frondana Beatrice,
Manenti Laura (8,09), Petrolini Samantha, Vitalone Marta (8,91). 4»C Mercurio:
Antignano Marco, Ascoli Letizia, Auriuso Alex, Bassi Lorenzo (8,4), Bertoletti
Lorenzo, Bucci Isabella (8,8), Carpi Greta, Ceglie Antonella (8,3), Conti
Laura, Di Pietro Veronica, Fava Gianmaria (8,6), Garcia Sara (8,5), Gussoni
Anna, Khimyak Ivanna, Senatore Sara, Tedeschi Sabrina. 4»D Mercurio: Attolini
Sara, Balica Sergiu (8,2), Casoni Lorenzo, Cavalli Giovanni (8,5), Celcinschi
Diana (8,5), Donelli Silvia, Formentin Amelia (8,1), Grazzi Chiara (8,7), Kaur
Dashminder (9,7), Magri Valentina (8,1), Paccagnella Ivan, Parlicova Diana,
Pellicane Debora, Rosovska Nataliya, Tagliaferri Alessandra, Turcanu Irina,
Ughetti Martina, Zambrano Solorzano Katherine.
( da "Giornale.it, Il"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
n. 147 del
2009-06-19 pagina 3 Inquisì il premier del Montenegro Ora spia i party a
palazzo Grazioli di Redazione Il tam tam sui blog è già partito. «Pino Scelsi
sarà il nuovo De Magistris?», si chiedono gli internauti alcuni con speranza,
altri intravedendo una iattura. Cinquantacinque anni, una fama da gran
lavoratore, sostituto procuratore distrettuale antimafia, Scelsi a Bari è
magistrato piuttosto noto. Soprattutto da quando ha messo sotto inchiesta Milo
Djukanovic, cinque volte premier del Montenegro, accusato di associazione
mafiosa finalizzata al traffico di sigarette di contrabbando dal Montenegro
all'Europa e verso la Svizzera. Inchiesta archiviata per l'immunità diplomatica
riservata ai capi di Stato, di governo e ai ministri degli Esteri. Decisamente
più tosti i processi ai più spietati clan baresi, i Capriati e gli Japigia. Criminalità organizzata e politici collusi, killer e colletti
bianchi. Ma anche lui incontra Massimo D'Alema nell'indagine sul re delle
cliniche private Francesco Cavallari e i presunti finanziamenti al Partito
comunista per la campagna elettorale del 1985. Un'inchiesta per la quale il pm
Alberto Maritati chiese l'archiviazione e nella quale Scelsi fece gli
accertamenti su Cavallari. Finanziamenti rossi, dunque, sui quali indagò
proprio Scelsi, magistrato di punta della corrente di Magistratura democratica
a Bari. Maritati, come Emiliano, si buttò in politica.
Scelsi, invece, si tiene stretta la sua toga da magistrato e oggi indaga sulle
presunte feste a Palazzo Grazioli. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G.
Negri 4 - 20123 Milano
( da "Corriere del Veneto"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Corriere del Veneto
sezione: VENEZIAMESTRE data: 19/06/2009 - pag: 9 L'annuncio
di Zoggia Il presidente uscente con Letta: risparmi per un milione di euro
l'anno «Posti e gettoni:
taglierò il 50%» MESTRE Altri tagli in arrivo dal centrosinistra. A meno di due
giorni dal voto che decide la presidenza della Provincia, Davide Zoggia
assicura che in caso di vittoria il personale politico di Ca' Corner si
sottoporrà a un'ulteriore cura dimagrante: dopo l'annunciata riduzione
del numero di assessori che in caso di vittoria per la coalizione dal 23 giugno
saranno solo otto, arriva anche il taglio dei compensi per i membri della
giunta e dei consiglieri di amministrazione delle società della Provincia. «A
partire dal mio afferma il candidato del Pd taglieremo il 50% delle indennità
del presidente, degli assessori e dei componenti dei consigli di
amministrazione delle società partecipate della Provincia. Con un risparmio di
un milione di euro all'anno da destinare ai giovani, alle famiglie, agli artigiani
e alle piccole imprese». Ma i tagli alla politica, elencati di fronte a Enrico
Letta venuto a Mestre in sostegno di Zoggia, non si fermano qui. «Cercheremo
anche di ridurre anche il numero dei consiglieri delle partecipate portandoli
da 7 a 5 e da 5 a 3 per liberare risorse per ulteriori investimenti aggiunge il
presidente uscente ma questo potremo farlo solo in corso d'opera». Conti e
numeri alla mano la nuova ricetta è questa: «Con la riduzione del numero di
assessori dice il vicepresidente uscente della Provincia Andrea Ferrazzi
saranno 450 mila euro in meno, altri 250 mila dimezzando le indennità dei
membri della giunta e quasi 300 mila euro in meno riducendo del 50 per cento i
compensi dei 60 consiglieri di amministrazione delle 14 società partecipate
come l'Apt o il Gral. E va aggiunto che nei cinque anni passati abbiamo già
tagliato 29 società partecipate su 14 che rappresentavano per la Provincia solo
costi passivi ». «Le differenze tra noi e il centrodestra è principalmente
questa rincara la dose Enrico Letta nella corte del Caffè dell'Orologio dietro
piazza Ferretto noi abbiamo programmi e contenuti. E su questo deve riflettere
l'elettorato moderato di centro e del Pdl. Dare la Provincia di Venezia alla
Lega oggi, significa spalancare al Carroccio anche le porte della Regione e del
Comune ». E se non basta questo a «spaventare i moderati», suggerisce Letta,
«ricordatevi che le scelte dei vertici dell'Udc in Veneto sono state fatte
perché ci sono due assessori regionali (il riferimento è a Stefano Valdegamberi
e Flavio Silvestrin) che vogliono restare aggrappati alle loro poltrone anche
il prossimo anno». Al consiglio per il voto di domenica e lunedì, Letta
aggiunge anche una proposta per tutelare chi ha perso il lavoro o chi rischia:
«Serve una riforma degli ammortizzatori sociali conclude , ci sono un milione e
600 mila lavoratori privi di ombrello nella pioggia della crisi. Accade troppo
spesso che nelle aziende e negli uffici, e anche nel mondo dell'informazione,
ci siano lavoratori con protezioni sociali e altri che fanno lo stesso lavoro e
che però non hanno nessuna garanzia». Al.A. Meno indennità Il candidato Davide
Zoggia
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Domani alle 18
clinic per tecnici con Novello Basketmania, al Torneo delle contrade pioggia di
canestri per Torre e Rorai PORDENONE. Dopo due giornate di gare al Torneo delle
contrade, evento-clou della manifestazione Basketmania che si sta disputando
sui campi all'aperto dell'ex fiera, sono due per girone le formazioni
imbattute. Nel gruppo A sono Torre e Cappuccini con 4 punti, Rorai e Pn Nord ne
hanno zero, nel B Pn Centro e Villanova 4, Vallenoncello e Borgomeduna 0.
Successo all'ultimo tiro, con un giallo, dopo un tempo supplementare per
Villanova su Borgomeduna, Dopo che i tempi regolari si erano chiusi sull'84 pari
complice un clamoroso errore da un metro di Brusamarello, nell'overtime la
formazione di coach De Stefano era avanti di un punto sul 94-93 con la palla in
mano e 28'' sul cronometro, ma si è vista fermare per infrazione di 24'' quando
in realtà ne erano trascorsi 21, e con 7'' a disposizione è stato Piazza a
segnare il canestro della vittoria mentre suonava la sirena. Canestri a raffica
in Torre-Rorai, 115-100, con la squadra di Ciman vincente grazie alla conferma dei due giovani Rizzo e Jenkins e al sempreverde Grion, per coach Freschi non sono
bastati i 35 punti di un monumentale Cipolla. Trascinata da Ferraro, tutti suoi
i 16 punti iniziali della sua squadra, e da Bagnarol, Cappuccini si è
sbarazzata del Pn Nord, che ha nell'americano Wallace, ancora 37 punti come
nella prima giornata e capocannoniere della manifestazione, la stella,
mentre Pn Centro non ha avuto problemi contro Vallenoncello grazie al terzetto,
De Simon, Magee, Franco. Questa sera sono in programma le finali, alle 20 per
il terzo posto e alle 22 quella per il primo. Domani, prima del torneo Senza
confini che si gioca però al forum, alle 17 ci sarà il clinic per allenatori,
che vede il pordenonese, ma trevigiano d'adozione ed ex di tante formazioni di
serie A femminili, Guido Novello nel ruolo di relatore. (d.d.)
( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
GIANNI COLUCCI
Scatta lo spoil system. Entro tre mesi Edmondo Cirielli rivoluzionerà tutto il
sistema dirigenziale della Provincia. Ieri è partita una lettera a tutti i
dirigenti apicali dell'ente (una quindicina) a cui è stato confermato che
manterranno i loro ruoli, ma solo per i prossimi novanta giorni.
Successivamente potranno andare a ricoprire ruoli, mantenendo evidentemente le
qualifiche, in altri settori. Dopo un quindicennio di gestione del
centrosinistra, Cirielli intende ricostruire la geografia di Palazzo
Sant'Agostino. I colonnelli saranno altri, o comunque saranno trasferiti per
svecchiare settori, per smontare sistemi organizzativi, in qualche modo per
riportare al centro, sulla tolda di comando di Cirielli e dei suoi uomini, il
timone che segnerà la direzione. Salta la figura del direttore generale, Fausto
Delli Santi andrà in pensione e non verrà sostituito, salterebbero anche i
concorsi che sono stati avviati nei giorni immediatamente precedenti alle
elezioni. Sono infatti 21 i posti in organico individuati come «dirigente» e
quindi ne mancano sette oltre quelli quelli attualmente in servizio. «Siamo
nell'ottica del risparmio - fa sapere Antonio Iannone, tra i principali
consiglieri del presidente Cirielli - e le scelte che stanno arrivando vanno
nella direzione di un riorganizzazione dei servizi e di una vera messa a regime
delle spese. Secondo le indicazioni che erano già contenute nel nostro
programma elettorale». I costi in meno ad esempio del direttore generale sono
consistenti. Si arriva a circa 360 mila euro l'anno di risparmi. Concorsi. Giro
di vite anche nello staff del presidente che sarà ridotto. Si sta costruendo un
ufficio centralizzato del cerimoniale, della segreteria e del portavoce. C'è
quindi il tema del concorso per personale dirigente e di concetto bandito ma
non espletato (per il bando e le domande era utilizzato il solo canale
internet). Secondo l'entourage di Cirielli si potrebbe giungere ad una
revisione del bando alla fine delle verifiche sulle procedure di mobilità interna
(quei posti messi a bando potevano essere ricoperti da personale dipendente).
Si potrebbe dunque arrivare allo svolgimento solo della parte del concorso che
riguarda le figure di dipendenti di livello inferiore e non quello per
dirigenti. Manifestazioni. Si discute anche della parte che riguarda i
finanziamenti alle manifestazioni. Palinuro griffe e il Concorso ippico si
svolgeranno regolarmente non essendo finanziati direttamente dall'ente ma con
fondi comunitari. Tutto da discutere il sistema di finanziamento di
manifestazioni come la Borsa del turismo archeologico. Partecipate. Infine
entro 45 giorni si arriverà alla definizione dei nuovi rappresentanti in enti e
partecipate. In breve tempo Cirielli intende definire il quadro dello spoil
system a cominciare dalla Meridionale multiservice (partecipazione al 100%
della Provincia). Entro fine mese si tiene anche l'assemblea del Cstp per
l'approvazione del bilancio e l'ingresso di un rappresentante della Provincia
di altro orientamento. Più di qualche comune passato di mano potrebbe
modificare gli attuali rapporti di forza (attualmente il 51% delle quote è in
mano al centrosinistra). Tra le partecipate dove rinnovare la rappresentanza
anche il consorzio Aeroporto, il consorzio di ambito territoriale, il parco
Cilento, Agroinvest, l'Associazione patti territoriali, la Biennale del mare,
ma anche la Città dei giovani di Baronissi, l'organismo dirigente della
comunità portuale, dell'Asi-area industriale, del Consorzio di Ateneo, dei
consorzi ortofrutticoli di Paestum e di Nocera, Salerno trading e il convitto
Torquato Tasso, la fondazione Menna e la fondazione
Sichelgaita, l'Interporto, e i Parchi, Salerno sviluppo e il consorzio Siis per
gli acquedotti. Piccoli e grandi luoghi di gestione, in alcuni casi con nessun
gettone di presenza, in
altri con stipendi e diarie. Il sottogoverno cambia faccia. E per Cirielli si
apre il capitolo lottizzazione.
( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Zaccariotto con due
ministri, Zoggia con le forbici Bossi e Brunetta accompagnano la leghista, il
candidato del Pd con Letta: «Taglierò stipendi e poltrone» Venerdì 19 Giugno
2009, Lui promette di tagliare gli stipendi agli assessori
per dare i soldi risparmiati alle famiglie, lei gli rinfaccia di aver previsto
l'elezione di tre consiglieri extracomunitari senza diritto di voto ma con
gettone di presenza. Per
Davide Zoggia calano a Mestre Enrico Letta e David Sassoli, per Francesca
Zaccariotto due ministri, Renato Brunetta e Umberto Bossi, più lo stato
maggiore del Pdl, della Lega e pure l'Udc sul palco. In ordine cronologico, la
giornata elettorale comincia con l'annuncio di Zoggia nella corte del Caffè
dell'orologio, a due passi da piazza Ferretto: «Le indennità degli assessori, a
partire dalla mia, saranno dimezzate, per tutte un taglio del 50%». Analoga
riduzione riguarderà i compensi agli amministratori delle società e delle
aziende partecipate dalla Provincia: «Farò firmare a tutte le persone nominate per
conto del nostro ente in consigli di amministrazione di altre società una
dichiarazione in cui si impegnano a versare il 50% di quanto percepito nel
nostro "fondo famiglia"». Gli stessi consigli di amministrazione -
aggiunge - saranno ridotti ben oltre il dettato del decreto Lanzillotta.
L'operazione tagli a indennità e compensi frutterebbe un risparmio di 500mila
euro all'anno. Che, sommati ai 450mila risparmiati riducendo gli assessori da
12 a 8, porterebbe a una disponibilità annua di quasi un milione. Soldi che
Zoggia intende impegnare in misure anti-crisi nel "fondo famiglie".
Della crisi economica, nella sua tappa mestrina, parla anche il deputato Enrico
Letta: «In Italia c'è stata una perdita della ricchezza pari all'intero Pil
dell'Ungheria, eppure stiamo ancora aspettando la strategia anti-crisi del
Governo. Che non c'è, l'atteggiamento di Berlusconi è lo stesso assunto nei
confronti dell'influenza messicana: prima o poi passerà». Come l'altro giorno
il segretario del Pd Dario Franceschini, anche Letta si rivolge agli elettori
moderati: «Se i veneti non vogliono consegnare la Regione alla Lega, perché
queste sono le prove generali per il 2010, votino per Zoggia». Dal voto del
primo turno, il «messaggio degli elettori» per Letta è stato chiaro: «Se lasciamo
sgombro il voto dei moderati, noi saremo minoranza. Berlusconi ha definito
l'Udc "l'unione delle clientele", i rapporti con la Lega sono noti,
ma in Regione Veneto i due assessori dell'Udc per non perdere la poltrona si
spostano verso il Pdl e la Lega. Per gli elettori dell'Udc è una contraddizione
in termini votare per la leghista Zaccariotto: in questa partita i moderati
sono di qua, con Zoggia». «Martedì non possiamo svegliarci in una provincia
leghista - dice poi Sassoli - Questo di Venezia è uno dei ballottaggi più
importanti». Poche ore dopo piazza Ferretto cambia colore: gazebo e bandiere
del Pdl, della Lega, dell'Udc. Per il comizio in coppia dei ministri Bossi e
Berlusconi, tutti e a Mestre per sostenere Francesca Zaccariotto, è stato preparato
anche un adesivo che l'azzurro Renato Boraso esibisce sulla cravatta: "Il
21 e 22 giugno vota per mandare via le sinistre". Il segretario veneziano
del Carroccio Corrado Callegari, ai circa 600 che stanno in piazza, presenta i
big sul palco: ci sono i leghisti Giampaolo Gobbo, il sottosegretario Francesca
Martini, i parlamentari Bricolo e Forcolin, la neoeurodeputata Mara Bizzotto.
C'è Renato Chisso con Mario dalla Tor, Tesserin, Danesin e Zuin, Stefano
Zecchi, Francesco Piccolo dell'Mpv, anche il segretario comunale dell'Udc
Roberto Panciera. Solo che Bossi è in ritardo. Parla Zaccariotto: «Il
ballottaggio non è un'altra partita, io non vado a bussare alle porte di chi ha
scelto il centrosinistra. Ma noi dobbiamo tornare a votare per confermare il
risultato del primo turno. La partita noi la vinciamo». Dopo Martini, tocca a
Gobbo che, in dialetto, avvisa Cacciari: «L'anno prossimo arriviamo anche a
Venezia, sono i veneziani che lo vogliono, ho una lettera con 380 firme di
commercianti stanchi dei venditori abusivi». Il segretario veneto della Lega si
riferisce alle Comunali del 2010, delle Regionali aveva già parlato prima di
salire sul palco: «Nel 2010 si vota in 13 Regioni, la Lega è il terzo partito,
rappresenta un quarto della potenzialità del centrodestra. Fate voi i conti: ci
spettano come minimo 3 Regioni. Ma siamo buoni, ci accontentiamo anche di due».
Quali? Gobbo si mette a ridere. «Ma va bene anche la Calabria. E la Campania,
così gli insegniamo come si fa». Intanto sul palco il microfono passa a Renato
Brunetta. Il ministro attacca la sinistra: «È in stato comatoso, non ha più una
politica, si affida a gruppi editoriali per fare opposizione». Non solo quella
nazionale: «Qui hanno fatto fallire perfino il Casinò». Delle Province prima
del comizio aveva detto che bisogna ridefinirne il ruolo («Personalmente sono
per farle diventare enti di secondo livello, consorzi di Comuni in cui il
presidente sia magari il sindaco del Comune capoluogo e i consiglieri
provinciali siano i sindaci dei Comuni della provincia»), sul palco il ministro
Brunetta chiede qualcosa di più per Venezia, «baricentro della nuova Europa»:
«Venezia è una città speciale e ha bisogno di uno statuto speciale in una
Provincia metropolitana speciale». Dice che bisogna investire sulle infrastrutture,
non sulla «cattiva chimica inquinante». E si rallegra della decisione dell'Udc
di appoggiare Francesca Zaccariotto: «Mi piacerebbe che gli amici dell'Udc
fossero con noi anche a Roma, non possono stare con i comunisti di D'Alema».
Alle 19.30 arriva Umberto Bossi, Brunetta lo bacia e lo elogia («Un uomo
straordinario»), il Senatùr ci scherza su: «La solita sviolinata». Poi guarda
la gente: «Questa piazza è diventata la ex piazza rossa». Al.Va.
( da "AprileOnline.info"
del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Referendum, il
dossier Fausto Caffarelli, 19 giugno 2009, 13:01 Verso il voto Le ragioni del
si e le ragioni del no. Tutto quello che c'è ancora da sapere e il dibattito
"passato" in rete negli ultimi mesi Clicca quì per leggere il dossier
in pdf Breve dossier sul referendum (versione in pdf) Le ragioni del sì pagg. 2
- 3 Presentazione del quesito pagg. 4 - 8 Domande e risposte pagg. 9 -11 Tutte
le bugie sul referendum Tutte le pagine sono tratte dal sito del Comitato
Promotore all'indirizzo ww.referendumelettorale.org Le ragioni del no /
astensione pagg. 12-13 S. Passigli, Referendum - balletti e trappole, circolorosselli.blogspot.com
pagg. 14-16 Enzo Ragusa, Referendum: l'inutilità del terzo quesito,
riforme.info, 28/4/2009 pagg.17-18 Piero Ignazi, Apprendisti e stregoni ,
L'Espresso, 7/5/2009 pagg. 19-20 Pancho Pardi, Boicottiamo il referendum,
Micromega on line, 5/5/2009 pagg 21-28 Guido Ortona, A proposito del prossimo
referendum elettorale, email pagg.29 -30 G. Sartori, Gli esiti nocivi del
referendum, Corriere della Sera, 17/5/2009 pagg. 32-37 D.Gallo, Referendum
beffa: 50 buoni motivi per astenersi, Micromega online, 16/6/2009 LE RAGIONI
DEL SI' Titolo: Referendum - presentazione dei quesiti Autore: Comitato
promotore Fonte: referendum elettorale.org Il 1° e il 2° quesito: premio di
maggioranza alla lista più votata e innalzamento della soglia di sbarramento Le
attuali leggi elettorali di Camera e Senato prevedono un sistema proporzionale
con premio di maggioranza. Tale premio è attribuito su base nazionale alla
Camera dei Deputati e su base regionale al Senato. Esso è attribuito alla
"singola lista" o alla "coalizione di liste" che ottiene il
maggior numero di voti. Il fatto che sia consentito alle liste di coalizzarsi
per ottenere il premio ha fatto sì che, alle ultime elezioni, si siano formate
due grandi coalizioni composte di numerosi partiti al
proprio interno. E la frammentazione è notevolmente aumentata. Il 1° ed il 2°
quesito (valevoli rispettivamente per la Camera dei Deputati e per il Senato)
si propongono l'abrogazione del collegamento tra liste e della possibilità di
attribuire il premio di maggioranza alle coalizioni di liste. In caso di esito
positivo del referendum, la conseguenza è che il premio di maggioranza viene
attribuito alla lista singola (e non più alla coalizione di liste) che abbia
ottenuto il maggior numero di seggi.Un secondo effetto del referendum è il
seguente: abrogando la norma sulle coalizioni verrebbero anche innalzate le
soglie di sbarramento. Per ottenere rappresentanza parlamentare, cioé, le liste
debbono comunque raggiungere un consenso del 4 % alla Camera e 8 % al Senato.
In sintesi: la lista più votata ottiene il premio che le assicura la
maggioranza dei seggi in palio, le liste minori ottengono comunque una
rappresentanza adeguata, purché superino lo sbarramento. All'esito
dell'abrogazione, resteranno comunque in vigore le norme vigenti relative
all'indicazione del "capo della forza politica"
(il candidato premier) ed al programma elettorale. Gli effetti
politico-istituzionali del 1° e del 2° quesito Il sistema elettorale risultante
dal referendum spingerà gli attuali soggetti politici a perseguire, sin dalla
fase pre-elettorale, la costruzione di un unico raggruppamento, rendendo
impraticabili soluzioni equivoche e incentivando la riaggregazione nel sistema partitico. Si potrà aprire, per l'Italia, una prospettiva
tendenzialmente bipartitica. La frammentazione si
ridurrà drasticamente. Non essendoci più le coalizioni scomparirà l'attuale
schizofrenia tra identità collettiva della coalizione e identità dei singoli partiti nella coalizione. Con l'effetto che i partiti sono insieme il giorno delle elezioni e, dal giorno
successivo, si combattono dentro la coalizione. Sulla scheda apparirà un solo
simbolo, un solo nome ed una sola lista per ciascuna aggregazione che si
candidi ad ottenere il premio di maggioranza. Le componenti politiche di
ciascuna lista non potranno rivendicare un proprio diritto all'autonomia
perché, di fronte agli elettori, si sono presentate come schieramento unico,
una cosa sola. Nessuno potrà rivendicare la propria "quota" di
consensi. E sarà molto difficile spiegare ai cittadini eventuali lacerazioni
della maggioranza. Lo scioglimento del Parlamento una volta che è entrata in
crisi una maggioranza votata compattamente dagli elettori potrebbe essere politicamente molto probabile. L'eliminazione di composite e
rissose coalizioni imporrà al sistema politico una sterzata esattamente opposta
all'attuale. Piuttosto che l'inarrestabile frammentazione in liste e listine,
minacce di scissioni e continue trattative tra i partiti,
il nuovo sistema imporrà una notevole semplificazione, lasciando comunque un
diritto di rappresentanza anche alle forze che non intendano correre per
ottenere una maggioranza di Governo, purché abbiano un consenso significativo e
superino la soglia di sbarramento. Il 3° quesito: abrogazione delle candidature
multiple e la cooptazione oligarchica della classe politica
Un terzo quesito referendario colpisce un altro aspetto di scandalo. Oggi la
possibilità di candidature in più circoscrizioni (anche tutte!) dà un enorme
potere al candidato eletto in più luoghi (il "plurieletto"). Questi,
optando per uno dei vari seggi ottenuti, permette che i primi dei candidati
"non eletti" della propria lista in quella circoscrizione gli
subentrino nel seggio al quale rinunzia. Egli così, di fatto, dispone del
destino degli altri candidati la cui elezione dipende dalla propria scelta. Se
sceglie per sé il seggio "A" favorisce l'elezione del primo dei non
eletti nella circoscrizione "B"; se sceglie il seggio "B"
favorisce il primo dei non eletti nella circoscrizione "A".
Nell'attuale legislatura, questo fenomeno, di dimensioni veramente patologiche,
coinvolge circa 1/3 dei parlamentari. In altri termini: 1/3 dei parlamentari
sono scelti dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari
per grazia ricevuta. Un esempio macroscopico di cooptazione! E' inevitabile che
una tale disciplina induca inevitabilmente ad atteggiamenti di sudditanza e di
disponibilità alla subordinazione dei cooptandi, atteggiamenti che danneggiano
fortemente la dignità e la natura della funzione parlamentare. Inoltre i
parlamentari subentranti (1/3, come si è detto) debbono la propria elezione non
alle proprie capacità, ma alla fedeltà ad un notabile, che li premia
scegliendoli per sostituirlo. Con l'approvazione del 3° quesito la facoltà di
candidature multiple verrà abrogata sia alla Camera che al Senato. Titolo:
Referendum - domande e risposte Autore: Comitato promotore referendum Fonte:
referendum elettorale.org 1. Perché una riforma elettorale tramite il
referendum? L'approvazione della legge elettorale (l. n. 270 del 2005) è stata
accompagnata, sin dall'inizio, da numerose critiche, delle quali, tuttavia,
nessuno è riuscito a farsi carico. Le proposte di miglioramento da tutti
auspicate, non hanno trovato riscontro nei dibattiti parlamentari. Lo strumento
referendario, dunque, sembra l'unico in grado di raggiungere il duplice
obiettivo di modificare, in senso migliorativo, la legge ed al contempo
riaprire il relativo dibattito, anche in vista di un eventuale intervento legislativo.
Si tenga presente, inoltre, che le uniche modifiche sistematiche delle leggi
elettorali e del sistema politico centrale sono state sempre approvate per via
referendaria (con i referendum del 1991 e del 1993). 2. Non pensa che sia ormai
impossibile raggiungere il quorum? Credo sinceramente di no. Questo referendum
non è un referendum qualunque. Ha ad oggetto, infatti, una legge di sistema,
che è alla base del funzionamento della democrazia rappresentativa. In altre
parole, se si approvasse questo referendum, la vita parlamentare funzionerebbe
meglio e, di conseguenza, sarebbe sempre meno necessario ricorrere ad un'altra
tipologia di referendum, quelli che intervengono laddove il Parlamento non è
stato in grado di rispondere alle esigenze del Paese. La nostra iniziativa si
propone di scardinare un'idea oligarchica e paternalistica della politica, colpendo il cuore dei meccanismi di ricambio della
classe dirigente, ed incontra la pressante domanda di modernizzazione rivolta a
tale scopo. è, inoltre, coerente con un'idea dell'Italia come il paese delle
opportunità e non delle rendite, della competizione e non della cooptazione.
Per questi motivi non vi è ragione di ritenere che l'elettorato non coglierà
l'occasione per essere partecipe di tale auspicato processo di modernizzazione.
3. Qual è l'oggetto dei quesiti? Il primo quesito riguarda l'abrogazione delle
coalizioni (approfondimento). Secondo l'attuale legge elettorale di Camera e
Senato (così come introdotta con l. legge n. 270 del 2005) a beneficiarie del
premio di maggioranza possono essere alternativamente "liste" o
"coalizioni di liste". Il I quesito si propone di abrogare la
disciplina che permette il collegamento tra liste. In caso di esito positivo la
conseguenza sarebbe che il premio di maggioranza verrebbe attribuito solo alla
lista singola (e non più alla coalizione di liste) che abbia ottenuto il
maggior numero di seggi. E, di conseguenza, verrebbero innalzate le soglie di
sbarramento, che sarebbero ad essere del 4% per l'accesso alla Camera e dell'8%
per essere rappresentati in Senato. Un secondo quesito (approfondimento) è
relativo al divieto di candidature plurime in più di una circoscrizione per uno
stresso candidato. Esso mira a colpire l'ulteriore aspetto di scandalo
rappresentato dalle candidature multiple e dalla cooptazione oligarchica della
classe politica. L'eletto in più circoscrizioni, cd.
"plurieletto", è infatti signore del destino di tutti gli altri
candidati, la cui elezione dipende, appunto, dal fatto che egli, scegliendo uno
dei seggi che ha conquistato, lascia liberi gli altri. Il fenomeno descritto è
oggi di dimensioni tali che non sembra inopportuno parlare di una vera e
propria patologia del sistema. Basti pensare che ben 1/3 dei parlamentari
attualmente in carica sono stati "eletti" per grazia ricevuta. Tutto
ciò induce inevitabilmente ad atteggiamenti di sudditanza e di disponibilità
alla subordinazione dei cooptandi, atteggiamenti che danneggiano fortemente la
dignità e la natura della funzione parlamentare. Per questa ragione è
auspicabile l'eliminazione - sempre mediante referendum - della facoltà di
candidature multiple sia alla Camera che al Senato. 4. Quali sono i motivi
ispiratori della proposta referendaria? Unità e trasparenza. Quanto al primo
obiettivo, il sistema elettorale risultante dal referendum spingerebbe gli
attuali soggetti politici a perseguire, sin dalla fase preelettorale, la
costruzione di un unico raggruppamento, rendendo impraticabili soluzioni
equivoche ed incentivando una significativa ristrutturazione del sistema partitico. Si aprirebbe, per l'Italia, una prospettiva tendenzialmente
bipartitica, con conseguente eliminazione della
frammentazione dentro le coalizioni. La proposta referendaria va incontro,
inoltre, ad un'esigenza di trasparenza, la quale è realizzabile tramite
l'eliminazione della facoltà di candidature plurime sia alla Camera che al
Senato. 5. Che cosa succederebbe al sistema politico italiano se venisse
approvato il referendum? L'approvazione del referendum produrrebbe un radicale
rinnovamento dell'attuale sistema elettorale - e, attraverso quello, del sistema
politico - in grado di assicurare all'intero contesto politico più trasparenza,
agli schieramenti più unità, ai cittadini più opportunità di spendersi per far
valere le proprie capacità e meriti. L'eliminazione del frazionismo e dello
sbriciolamento della rappresentanza, garantirebbero una ristrutturazione
profonda del sistema dei partiti. I quali sono sempre
più avvitati su se stessi e stentano ad operare qualsiasi ricambio. Selezionano
le proprie classi dirigenti in base a criteri poco trasparenti che spesso non
hanno nulla a che vedere con il merito, le capacità o la passione
disinteressata. I partiti, inoltre non riescono a
realizzare l'unità negli schieramenti, con una strisciante, continua guerra di
posizione ed uno scontro di paralizzanti veti incrociati, all'interno delle
coalizioni. I partiti sono divisi e l'attuale legge
elettorale ha ancor più esasperato le tendenze alla divisione e alla
frammentazione. Tutto ciò è un freno per il cambiamento e impedisce di
realizzare politiche ambiziose che migliorino effettivamente la nostra qualità
di vita di cittadini comuni. L'auspicio è quello di partiti
aperti, sensibili ai flussi di novità che provengono dalla società e più capaci
di resistere alle pressioni degli interessi consolidati. Partiti responsabili,
capaci di realizzare obiettivi, di innovare, di inventare il cambiamento.
Partiti dinamici, che non cedano alla tentazione di ripiegarsi su se stessi, di
diventare oligarchie autoconcluse sorde al futuro. Per ciò crediamo che ci sia
un modo migliore di scegliere i parlamentari, evitando cosi' che centinaia di
essi siano nominati per grazia ricevuta da chi già è stato eletto. Per ciò
crediamo che gli attuali partiti debbano rimettersi in
gioco e reinvestire le proprie tradizioni in qualcosa di più grande e di più
coeso: soggetti unitari che si candidino a guidare il Paese, impiegando il
proprio tempo nella realizzazione degli obiettivi promessi. 6. Qualcuno obietta
che il referendum sarebbe inutile perché i partiti si
alleerebbero in un grande listone per poi dividersi dopo le elezioni.
L'obiezione muove dall'assunto che i sistemi elettorali siano del tutto
ininfluenti sui comportamenti dei partiti e degli
elettori. I partiti italiani, in particolare,
troverebbero il modo di "aggirare l'ostacolo" unendosi fittiziamente
per poi ridividersi dopo. Come dire: fatta la legge trovato l'inganno.
Tuttavia, gli studiosi sono concordi nel ritenere che i sistemi elettorali non
siano assolutamente irrilevanti sul modo in cui si strutturano il sistema dei partiti ed i comportamenti elettorali. Si può discutere sul
tasso di incidenza delle regole, ma nessuno ha mai messo in dubbio la
connessione tra regole e politica. Penso che ormai il
modello delle democrazie avanzate in cui due principali soggetti si contendono
la guida politica del paese - fermo restando uno
spazio per partiti minori non coalizzabili - sia ormai
interiorizzato anche in Italia Trovare sulla scheda 15 simboli di partito per
una sola coalizione (della quale manca, peraltro simbolo, nome, e leader) è cosa
ben diversa che trovare un simbolo unico, un nome solo, l'indicazione di un
solo candidato a Primo Ministro. Certo, i partiti
potranno sempre "sganciarsi" dopo. Soprattutto fin quando non
introdurremo in Italia regole come quelle tedesche che interpretano il
principio del libero mandato parlamentare in modo meno trasformistico. Ma quali
saranno i costi politici di rompere un'aggregazione suggellata da elettori che
hanno votato il "tutto" e non le singole parti? Non solo, ma
l'assenza dei simboli dei singoli partiti impedirebbe
loro di potere censire il proprio consenso. Il che non è di poco conto, perché
li priva del potere di ricatto per così dire "certificato". Il
referendum, in definitiva, massimizza i costi politici delle divisioni e riduce
la litigiosità. Gli elettori, infine, hanno già dimostrato in diverse occasioni
che vogliono unità, sintesi, visione univoca. E che sono disposti a premiare -
la lista dell'Ulivo docet - chi riesce a trasmettere questi valori. 7. Il
referendum non è contro i piccoli partiti e contro il
pluralismo? Questo referendum non è contro nessuno. E, soprattutto, non è
contro il pluralismo. Semmai è per un'Italia moderna e dinamica. L'obiettivo di
indurre diversi soggetti politici a fondersi in grandi partiti
non impedisce alle istanze minoritarie di avere un loro ruolo all'interno degli
stessi. In tutte le grandi democrazie, anche laddove a contendersi la
possibilità di governare sono soltanto due o tre partiti,
sono presenti anime e correnti diverse all'interno di essi. Il fatto poi che si
scoraggi il multipartitismo estremo non è da
biasimare. è sin dall'epoca dell'Assemblea costituente, infatti, che si
deprecano l'instabilità e la frammentazione dei governi di coalizione. Il
sistema elettorale che risulterebbe dall'approvazione dei quesiti referendari è
una sfida per tutti i partiti, grandi e piccoli.
Questi ultimi, in particolare, si troverebbero a dover scegliere se difendere
le proprie istanze all'interno di partiti più ampi,
arricchendo, in un processo di sintesi, l'identità degli stessi, ovvero
concorrere autonomamente nelle elezioni, cosa che rimarrebbe comunque
possibile, previo superamento delle soglie di sbarramento (del 4%e dell'8%).
Sarebbe, in altre parole, comunque garantito a chi decidesse di competere al di
fuori dei partiti unitari la possibilità di un ampio
"diritto di tribuna". 8. Non si tratta di un'iniziativa astratta
d'ingegneria costituzionale? Lo strumento referendario, per sua natura, non può
introdurre nuove leggi, ma soltanto abrogare singole norme di leggi già
esistenti. E se si riesce a far ciò in modo tale che la c.d. normativa di
risulta sia migliore della precedente, può forse parlarsi di "ingegneria
costituzionale", ma la definizione non sarebbe affatto offensiva. Basti,
in tal senso citare, l'incipit di un saggio di Sartori (Ingegneria
costituzionale comparata): "Bentam disse una volta che i grandi motori'
(engines) della realtà sono la punizione e il premio. E sicuramente
ingegneria' (engineering) deriva da engine. Mettendo assieme metafora e
etimologia, sono
arrivato a ingegneria costituzionale' per rendere l'idea, primo che le
costituzioni sono qualcosa di simile a macchine o meccanismi che devono
funzionare' e che devono dare comunque risultati; e, secondo, che è
improbabile che le costituzioni funzionino a dovere (come dovrebbero), a meno che non impieghino i
motori' di Bentham, e cioè punizioni e premi." Se con
l'espressione "ingegneria costituzionale", cioè, si allude alla
circostanza che, mediante, la c.d. "tecnica del ritaglio" si interviene sulla legge elettorale
ricavando, legittimamente, un sistema migliore di quello vigente, non mi
dispiace affatto essere considerato un ingegnere costituzionale. 9. è giusto
esautorare il Parlamento in una questione così delicata? Il Parlamento non viene
affatto esautorato. Il referendum è strumento nella disponibilità del corpo
elettorale per esercitare un'azione abrogativa sulle leggi, ma ciò non toglie
che l'organo legislativo resti pur sempre e pienamente titolare del potere di
disciplinare le materie che ne formano oggetto, nel caso di specie il sistema
elettorale. Piuttosto, tale strumento di democrazia diretta si dimostra idoneo
a stimolare il dibattito politico sull'argomento, con la possibile conseguenza,
addirittura, di propiziare un eventuale intervento legislativo, e non già di
tagliare fuori il Parlamento. Certo, se il Parlamento non sarà in grado di fare
una buona riforma e rimarrà paralizzato da veti incrociati, dovremo dire grazie
al cielo che c'è lo strumento del referendum. Aggiungo che questo referendum ha
la pretesa di intercettare una spinta al cambiamento al già esistente nella
società. Il processo di aggregazione nel Partito democratico e la e la
prospettiva della nascita del Partito dei moderati sono il segno che l'attesa
di unità è molto forte nella società. Il referendum è uno strumento per dar
voce a questo desiderio. 10. Quindi il referendum non riguarda solo la legge
elettorale? No, il referendum esprime un'idea della politica
e della società, come società aperta e fondata sulla competizione, sulle
qualità, sulla valorizzazione dei meriti e delle opportunità. Una società in
cui ogni cittadino si possa sentire artefice del proprio destino. Titolo: Tutte
le bugie sul referendum Autore: Comitato promotore Fonte: referendum elettorale.org
- Il referendum è inutile perché non cancella le liste bloccate. E' vero che
non cancella questo sconcio. Purtroppo non è possibile farlo con un referendum.
Ma questo è il referendum contro la "legge-porcata" di Calderoli, e
se passerà il suo significato politico sarà questo: il Parlamento sarà
costretto a fare le riforme che oggi non vuole fare. Sarà una scossa che
rimetterà in moto le cose. A suo tempo neanche l'elezione diretta del sindaco
era tra i quesiti (anche quella non poteva esserci), ma la vittoria del sì nel
'92 obbligò il Parlamento a vararla. Della "porcata" il referendum
cancella invece un'altra vergogna, la possibilità di candidature multiple.
Piuttosto la domanda da fare è questa: c'è qualcuno che crede che, se il
referendum fallisse, i partiti farebbero le riforme?
No, se il referendum fallirà tutto resterà come prima. Qualcuno andrà in tv e
dirà: "Vedete? Gli italiani sono contenti di questo sistema elettorale e
di questa politica" - Il referendum non serve,
perché dopo i partiti cambiano tutto. A volte è
capitato. La legge sul finanziamento dei partiti è
stata scippata in modo vergognoso dal Parlamento, e la stessa legge Calderoli
ha stravolto vergognosamente il referendum del '93, anche se ha comunque dovuto
rispettare almeno il principio del bipolarismo, proprio perché quella scelta
gli elettori l'avevano voluta e la vogliono ancora fortemente. Per il resto
l'attuale legge è una porcheria. Consente ad un partitino
di mettere la maggioranza con la schiena al muro e di minacciare continuamente
le crisi di governo. Non dobbiamo arrenderci a questa situazione. Questo è un
referendum proprio contro quello "scippo". Del resto la storia
d'Italia è stata fatta molto dai referendum, e la maggior parte delle volte il
risultato è stato rispettato. La elezione diretta del sindaco è sempre lì. -
Con le elezioni il quadro politico è stato semplificato, e il referendum è
dunque superato. Quando abbiamo raccolto le firme non esistevano né il PD né il
PDL, ed è stata proprio la campagna referendaria a spingere i partiti a fare queste aggregazioni. Ma la politica
italiana è ancora instabile. Se vince il sì questi partiti
rimarranno uniti e ci avvieremo al bipartitismo. Se il
referendum perde si può sfasciare tutto. E poi l'instabilità c'è con qualsiasi coalizione,
anche di tre partiti. Basta ricordare il ricatto della
lega per non fare l'election day con il referendum il 6 e 7 giugno. Ma si
possono immaginare Obama, Sarkozy o Zapatero andare in televisione e dire
"io vorrei fare questa cosa per il bene del paese, ma se la faccio gli
alleati mi fanno la crisi di governo. E quindi non la faccio"? è proprio
quello che Berlusconi ha dovuto ammettere soltanto poche settimane fa di fronte
al ricatto della Lega sulla questione dell'abbinamento del referendum all'election
day. Quello che cambierebbe è che nessun partito delle coalizioni di governo
potrebbe ricattare gli alleati. Non ci sarebbero stati i diktat dei Mastella e
dei Giordano della scorsa legislatura nel centro-sinistra, e dei Bossi e dei
Maroni nel centrodestra in questa. Una cosa deve essere chiara: IN NESSUN PAESE
CHE CONTA UNA MINORANZA PUò FAR CADERE IL GOVERNO. PER QUESTO L'ITALIA NON
CONTA - Le leggi elettorali deve farle il Parlamento. In linea di principio ciò
è giusto, ma in Italia le uniche riforme, come il maggioritario e la elezione
diretta del sindaco, del presidente della provincia e del governatore, sono
state fatte, a furor di popolo, dai referendum degli anni '90. Il Parlamento
parla di riforme da trent'anni, ma è bloccato perché controllato dai partiti che non le vogliono. Soltanto i cittadini possono
cambiare e dare un scossa perché si facciano le riforme. - Il referendum è
pericoloso: aiuta Berlusconi. Qualunque sia la posizione politica
che si ha, questa è comunque una grandissima balla. Dicono che se passa il
referendum Berlusconi e il suo PdL, con il 40% dei voti, prende il 55% dei
seggi in parlamento. Attenzione, può avvenire già oggi con l'attuale
legge-porcellum. Per fare questo Berlusconi non ha alcun bisogno del referendum
che su questo punto non cambia niente (i cambiamenti sono altri). Tutto questo
è un effetto della legge elettorale oggi in vigore, la quale già prevede che
alla lista più votata venga attribuita anche la maggioranza assoluta dei seggi
in palio. - E' antidemocratico che un partito del 40% abbia il 55% dei seggi.
No, questo non è vero. Nei paesi anglosassoni, la culla della democrazia, ciò
accade spesso. Thatcher e Blair hanno sempre governato con queste percentuali,
e nel 2005 Tony Blair, con il 35,3% dei voti, ha preso il 55 % dei seggi ed ha
eletto 360 deputati contro i 260 di tutte le opposizioni. Il maggioritario è
questo: chi vince governa, chi perde controlla. - Ma addirittura con il 20% dei
voti si può prendere la maggioranza assoluta dei seggi. Ancora una volta
occorre ricordare che questo può accadere anche oggi, proprio con la legge che
combattiamo, e non sarebbe un effetto del referendum. Se una coalizione prende
il 20%, la seconda il 19%, la terza il 18% e le altre ancora meno, la prima ha
la maggioranza assoluta in Parlamento. In realtà però si tratta di un'ipotesi
teorica, sostanzialmente impossibile a realizzarsi. Già oggi i due principali partiti hanno più del 20%! E poi il desiderio di vincere
spinge a fare aggregazioni vaste, per battere l'avversario. Nel 2006 questo ha
portato ad aggregazioni enormi, 16 partiti da una
parte e 17 dall'altra. Se passa il referendum chi vuole aggregarsi per vincere
dovrà fare una lista unica, con grande vantaggio per la stabilità e la
chiarezza. - Il referendum rafforza soltanto chi ha la maggioranza. Non è vero.
Aiuta anche l'opposizione, anzi forse ancora di più. Quando ci sono le elezioni
la maggioranza va al governo ed è unita dall'esigenza di non perdere il
governo, mentre l'opposizione tende a sfasciarsi, a litigare, e ciascun partito
va per conto suo. Lo vediamo già oggi con la rissa continua tra PD e Italia dei
valori. Litigano perché vogliono rubarsi reciprocamente i voti per essere più
forti quando si tratterà di contrattare la formazione della coalizione elettorale.
Se ci fosse il bipartitismo il partito di opposizione
rimarrebbe unito e dovrebbe pensare soltanto a fare delle proposte serie che
gli consentano di vincere le elezioni la volta successiva. - Il referendum fa
spendere soldi. La democrazia ha i suoi costi. Vogliamo rinunciare alla
democrazia per risparmiare qualcosa? Mussolini diceva che le elezioni costano
caro, e infatti per vent'anni non le ha più fatte. Ma attenzione, se si fosse
accolta la nostra richiesta di votare nello stesso giorno, il 6 e il 7 giugno,
europee, amministrative e referendum, si sarebbero risparmiati ben 400 milioni
di euro. E' stata la Lega a impedire questo e ad addossare alla collettività un
costo enorme. - Il referendum porterebbe ad un bipartitismo
forzato. E' vero, il referendum spingerebbe al bipartitismo.
Questo è il suo valore politico, questo è l'obiettivo che ci prefiggiamo. Ed è
un obiettivo importantissimo e positivo. Tutte le grandi democrazie si fondano
su due grandi partiti. Negli USA i democratici e i
repubblicani, in Gran Bretagna i laburisti e i conservatori, in Spagna e in
Germania i popolari i socialisti, in Francia o socialisti e il partito di
Sarkozy. Questo non significa che non vi siano altri partiti
più piccoli, ma che ciascuno dei due poli ruota attorno a un grande partito. Ma
questa è la garanzia di stabilità e di efficienza di quelle democrazie: e
questo è ciò che il referendum ci darebbe anche in Italia. E poi non ci sarebbe
nessuna forzatura. Gli italiani che hanno votato per i due principali partiti sono più del 70 %. Più di quanto abbiano ottenuto
insieme i due principali partiti in Inghilterra nel
2005 (67,6%). - Ci sarebbe meno pluralismo. Non è vero. I partiti
che superano il 4 % sarebbero comunque rappresentati. E poi la frammentazione
estrema non porta pluralismo: porta a inefficienza, paralisi, e anzi
immobilismo. Il vero pluralismo ha bisogno dell' alternanza, del ricambio. Solo
questo mette al riparo dalla cosa più soffocante che ci sia, il
consociativismo. Noi non vogliamo colpire il sano pluralismo. Vogliamo colpire
il potere di ricatto dei partiti dentro le coalizioni.
Vogliamo eliminare l'idea della coalizione. Che è una contraddizione in
termini: si sta insieme, ma ci si combatte anche per rosicchiarsi
reciprocamente voti. Un assurdo. E il tempo si spreca nei negoziati tra i partiti, anziché pensare al bene del paese. Noi ci ispiriamo
ai modelli anglosassoni. Ti pare che in quei paesi non ci sia pluralismo? LE
RAGIONI DEL NO / ASTENSIONE Titolo: Referendum - balletti e trappole Autore:
Passigli Stefano Fonte: circolorossellimilano.blogspot.com - 22 aprile 2009 La
disputa sulle date, oltre a sollevare delicati problemi giuridici, ha sino ad
oggi oscurato la sostanza del referendum e i negativi effetti della sua
eventuale approvazione sul nostro sistema politico. Gli aspetti giuridici del
problema sono chiari. L'attuale normativa impone per la validità dei referendum
abrogativi che vi partecipi almeno la metà più uno degli elettori, e vieta il
loro accorpamento con le elezioni politiche - cui sono assimilabili le
consultazioni europee in quanto anch'esse elezioni generali - proprio per
evitare che il quorum non venga raggiunto spontaneamente ma grazie al «traino»
di un voto che ha luogo sull'intero territorio nazionale. Per votare il 7
giugno come chiesto dai referendari (sulla base di un'opinabile calcolo dei
costi, ma in realtà per beneficiare del traino) sarebbe stato perciò necessario
modificare l'attuale normativa ricorrendo, per ovvi motivi di tempo, a un
Decreto Legge. Ma quali motivi di «necessità e urgenza» possono essere
invocati, la necessità di fissare una data per il referendum essendo nota da
oltre un anno? Le date residue del 14 e 21 sono entrambe praticabili, dato che
i ballottaggi del 21, tenendosi solo in alcuni comuni, non investono - al
contrario delle europee - l'intero territorio. Più problematico invece un
rinvio al 2010, quando è presumibile che si assisterebbe nuovamente al
tentativo del Comitato promotore di accorpare il referendum alle elezioni
regionali, sollevando così gli stessi problemi oggi sul tappeto. Il balletto
delle date ha però sinora nascosto la vera sostanza del problema. Il referendum
non porta rimedio ai mali dell'attuale pessima legge elettorale, aggravandone
anzi i difetti. Infatti: 1) non eliminando le liste bloccate, non restituisce
ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti, lasciando alle
segreterie di partito il potere di «nominare» il Parlamento; 2) non riduce il
numero dei parlamentari; 3) lasciando immutate le eguali competenze di Camera e
Senato non elimina il bicameralismo perfetto; e 4) non garantisce dal rischio
che le elezioni producano una diversa maggioranza politica
nelle due Camere, con conseguente paralisi dell'azione di governo. La sola vera
innovazione introdotta dal referendum consisterebbe dunque nello spostare il
premio di maggioranza dalla coalizione vincente alla lista più votata.
Presentata come positiva dai referendari, questa innovazione avrebbe in realtà
un effetto devastante: nell'attuale assetto politico, con un probabile 30% dei
voti destinato a partiti intermedi come IdV, UdC,
Lega, e partiti minori al di sotto del 4%, è possibile
che una lista con poco più del 35% del suffragio ottenga grazie al premio di
maggioranza il 55% dei seggi, potendo così non solo eleggere i Presidenti della
Repubblica e delle Camere, e tutte le cariche di garanzie (Corte Costituzionale, Autorità indipendenti), ma anche modificare
l'ordinamento giudiziario, i Codici e le leggi che regolano il sistema
dell'informazione o che dovrebbero disciplinare il conflitto d'interessi. Si
aggiunga che con qualche alleanza la lista vincente potrebbe raggiungere in
Parlamento i 2/3 dei voti e modificare a proprio piacimento la Costituzione evitando il referendum confermativo. Il
successo del referendum rappresenta, dunque, un rischio che la nostra ancora
fragile democrazia non può permettersi di correre. Né si deve cadere nella
trappola di ritenere che una vittoria del «sì» possa servire ad accelerare una
riforma della legge Calderoli. Mario Segni lo sa bene: solo dopo la vittoria
del maggioritario nel 1993 accettò di firmare il mio emendamento per il doppio
turno, ma gli altri referendari pretesero che il risultato del referendum non
venisse modificato in alcun modo e il doppio turno non vide mai la luce. Una
modifica della «porcata» è dunque possibile solo con la sconfitta del
referendum Segni-Guzzetta: quale che sia la data del voto, sarà perciò
opportuno por mano sin da ora a una nuova legge elettorale dando vita nel
frattempo a un comitato a favore di una «Astensione per la riforma». Titolo:
Referendum - l'inutilità del terzo quesito Autore: Franco Ragusa Fonte:
riforme.info - 28 aprile 2009 Il terzo referendum elettorale ha lo scopo di
impedire le candidature multiple. A prima vista, un quesito degno di essere
preso in considerazione. O meglio, lo sarebbe se ci fosse una diversa legge
elettorale in vigore, e questo anche nell'ipotesi di approvazione degli altri due
quesiti: con l'attuale legge elettorale, oggi gli elettori possono scegliere,
quanto meno, nell'ipotesi di costituzione di una coalizione, quale partito
della coalizione votare. Domani, con l'approvazione dei primi due quesiti,
l'elettore voterà un simbolo-contenitore senza alcuna possibilità d'intervento.
Di quale moralizzazione politica stiamo quindi
parlando? L'attuale legge elettorale, è bene ricordare, non prevede il voto di
preferenza. Ciò che gli elettori votano, infatti, è una lista di nomi predefinita,
bloccata. Se la lista votata conquista 10 seggi, passano i primi 10. E' sin
troppo evidente come con un meccanismo simile agli elettori non è dato modo di
selezionare la classe politica del paese, essendo
questa già stata scelta per loro a seconda della posizione occupata dai
candidati nelle liste. Riguardo all'assenza del voto di preferenza, inoltre, è
bene non dimenticare che i primi ad essere contrari alla sua introduzione sono
i referendari stessi. Non a caso, evidentemente. L'approvazione degli altri due
quesiti, infatti, produrrebbe effetti tali che l'ipotesi che questo possa
essere reintrodotto successivamente è da escludere in maniera totale. Chiarito
il quadro entro il quale ci viene chiesto d'intervenire, si può facilmente
approfondire il come ed il perché dell'inutilità del terzo quesito, e per farlo
nulla di meglio che riportare per intero le argomentazioni dei promotori.
(fonte: www.referendumelettorale.org) Un terzo quesito referendario colpisce un
altro aspetto di scandalo. Oggi la possibilità di candidature in più
circoscrizioni (anche tutte!) dà un enorme potere al candidato eletto in più
luoghi (il "plurieletto"). Questi, optando per uno dei vari seggi
ottenuti, permette che i primi dei candidati "non eletti" della
propria lista in quella circoscrizione gli subentrino nel seggio al quale
rinunzia. Egli così, di fatto, dispone del destino degli altri candidati la cui
elezione dipende dalla propria scelta. Se sceglie per sé il seggio
"A" favorisce l'elezione del primo dei non eletti nella
circoscrizione "B"; se sceglie il seggio "B" favorisce il
primo dei non eletti nella circoscrizione "A". Nell'attuale
legislatura, questo fenomeno, di dimensioni veramente patologiche, coinvolge
circa 1/3 dei parlamentari. In altri termini: 1/3 dei parlamentari sono scelti
dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia
ricevuta. Un esempio macroscopico di cooptazione! E' inevitabile che una tale
disciplina induca inevitabilmente ad atteggiamenti di sudditanza e di disponibilità
alla subordinazione dei cooptandi, atteggiamenti che danneggiano fortemente la
dignità e la natura della funzione parlamentare. Inoltre i parlamentari
subentranti (1/3, come si è detto) debbono la propria elezione non alle proprie
capacità, ma alla fedeltà ad un notabile, che li premia scegliendoli per
sostituirlo. Come si può già capire dalle prime righe, i proponenti sembrano
parlare di un'altra legge elettorale, di una legge elettorale, per l'appunto,
dove sono gli elettori a decidere i primi eletti con il voto di preferenza e
non i "proprietari" della lista. Ma dato che così non è, e che i
candidati posizionati nella lista sono stati selezionati e piazzati in una
determinata sequenza dal "proprietario" o dai "proprietari"
della lista, è sin troppo evidente che il legame di sudditanza del futuro
parlamentare non nasce dopo le elezioni, ma prima, al momento della sua
possibile collocazione nella lista. La scelta finale compiuta dai plurieletti,
i "proprietari" della liste, altro non fa che cerificare quanto già
deciso prima delle elezioni, per tutti gli altri candidati presenti nelle
liste, senza che gli elettori possano intervenire in alcun modo per cambiare
una sola virgola. Diversamente, con il voto di preferenza, allora sì che
avrebbe senso impedire lo stravolgimento delle scelte compiute dagli elettori
non permettendo la presentazione di candidature multiple. Ma dato che gli
elettori non scelgono nulla e che il tutto è già stato deciso a tavolino dai
"proprietari" delle liste, candidature multiple o no, con l'attuale
legge elettorale, o con quella che deriverebbe dall'approvazione degli altri
due quesiti, non cambierebbe nulla. A meno che... a meno che non venga per
l'appunto reintrodotto il voto di preferenza, cosa che nessuno dei tre quesiti
fa. Per altro, come accennato all'inizio, tra i più convinti contrari alla
reintroduzione del voto di preferenza troviamo, in prima fila, i referendari
stessi. Nulla di più logico, del resto, se pensiamo al disegno complessivo che
si vuole raggiungere attraverso l'approvazione dei primi due quesiti. Assegnare
il premio di maggioranza ad una sola lista, anziché ad una coalizione di liste,
ha infatti lo scopo di forzare il sistema di voto verso una competizione bipartitica. Ciò non può in ogni caso escludere, però, che vi
possa essere la necessità, per i partiti maggiori, di
costituire delle coalizioni elettorali al fine di ottenere il premio di
maggioranza. Tutto ciò è già successo con la precedente legge elettorale
maggioritaria fondata sui collegi uninominali, potrebbe quindi benissimo
succedere anche con il maggioritario di lista, possibilità per altro non
esclusa dai referendari stessi. Ma se le forze politiche coalizzate non hanno
la possibilità di presentarsi davanti agli elettori, ognuna con il proprio simbolo
e la propria lista di candidati, è sin troppo evidente che dovranno trovare
l'accordo per dividersi i posti sicuri in Parlamento: tot al partito X, tot al
partito Z, due cosine al partito Y. Ecco quindi spiegata la contrarietà alla
reintroduzione del voto di preferenza: gli elettori potrebbero infatti
"interferire" con quanto deciso nel "mercato delle vacche"
per la spartizione dei seggi. Di quale moralizzazione politica
stiamo quindi parlando? Con l'attuale legge elettorale, oggi gli elettori
possono scegliere, quanto meno, nell'ipotesi di costituzione di una coalizione,
quale partito della coalizione votare. In altre parole, sono gli elettori che
oggi decidono, nell'ambito del voto dato ad una coalizione, quanti parlamentari
per il partito X, quanti per il partito Z e quanti per il partito Y. Domani,
con l'approvazione dei primi due quesiti, neanche più questo: l'elettore voterà
un simbolo-contenitore senza alcuna possibilità d'intervento. Che senso ha,
allora, impedire le candidature multiple quando tutto viene deciso prima delle
elezioni, in maniera ancora peggiore nel caso venissero approvati gli altri due
quesiti? Evidentemente nessuno. Siamo chiaramente di fronte ad un quesito messo
lì per fare confusione e con l'intento di dare all'iniziativa referendaria una
facciata di democraticità che non ha. Titolo: Apprendisti stregoni Autore:
Piero Ignazi Fonte: L'espresso - 7 maggio 2009 Con questo ulteriore
mostriciattolo elettorale - un unicum nel panorama delle democrazie
consolidate, che ci porrebbe ai margini delle stesse democrazie per la
distorsione clamorosa del principio di rappresentanza - il partito del
presidente del Consiglio non avrebbe più bisogno di alleati. Potrebbe andare
libero e tranquillo per la sua strada, senza il minimo condizionamento. Anzi,
magari prende corpo l'ipotesi di una crisi pilotata per arrivare allo
scioglimento anticipato delle Camere e approfittare così del regalo fornito
dalla nuova legge elettorale. Per Berlusconi sarebbe la blindatura definitiva
del suo potere, vita natural durante. L'incubo di morire democristiani che
tanto agitava i sonni della sinistra degli anni Ottanta, si traduce ora nella
prospettiva di un lungo regime personalistico di tipo sultanistico - e non solo
in senso politologico, alla Sartori, ma anche in senso colloquiale. Al di là di
ogni elucubrazione sull'esito e gli effetti del referendum, quello che è certo
è lo stato di grazia in cui si muove il partito di maggioranza. Per intralciare
la sua marcia trionfale verso le elezioni europee alcuni ingegni del Pd, con
una improntitudine già dimostrata in precedenti occasioni, puntano su una
supposta riottosità della Lega all'alleanza con il Pdl. Immemori del patto
d'acciaio siglato un decennio fa tra Bossi e Berlusconi, questa schiera di
apprendisti stregoni sembra ignorare quanto il Carroccio abbia incarnato sempre
più convintamente posizioni di destra anti- immigrati e law-and-order. è
evidente che con un profilo politico siffatto il partito di Bossi non può
trovare sponda altro che nel Pdl. Invece circola ancora quell'abbaglio
sociologico che dipinge la Lega come una costola smarrita della sinistra per
via del suo elettorato popolare, dimenticando le motivazioni, gli slogan, le
parole d'ordine con i quali essa attira i propri elettori; richiami che sono del
tutto simili a quelli degli altri partiti populisti e
xenofobi europei, dal Front National di Jean-Marie Le Pen alla formazione di
JÖrg Haider, il leader austriaco recentemente scomparso, sempre ammirato dai
leghisti. E come quei partiti, anche la Lega attira le
componenti meno acculturate e meno favorite, quelle più spaventate dalle
trasformazioni delle nostre città e dal diffondersi del panico mediatico. Il
dialogo sulle riforme avviato dal Pd con la Lega nell'illusione di alimentare
attriti con il Pdl in realtà non fa altro che legittimare l'agenda politica del partito di Bossi (con i risultati che si
vedranno alle europee e, soprattutto, alle amministrative). Maggior grinta il
Pd la esibisce nei confronti dell''alleato' Di Pietro. Il residuo snobismo ancora
aleggiante tra i 'democrat' rende difficile la convivenza con l'irruente
Tonino. Il tratto popolare, popolano anche (ma non populista), dell'ex
magistrato mette in sofferenza la sindrome della rispettabilità e delle buone
maniere che pervade da anni il centro-sinistra. Mentre i dipietristi continuano
a lanciar bordate contro il governo come ogni opposizione che si rispetti e non
dimentica mai né il conflitto di interessi né le leggi ad personam né il
dominio berlusconiano sui media, il Pd sorvola con eleganza lettiana su queste
questioni. E sul declassamento dell'Italia da paese libero a paese semilibero
da parte della Freedom House "per la concentrazione delle fonti
d'informazione" appena un sospiro. Eppure, il ceto medio riflessivo
continua, seppure con crescente fatica, a indignarsi; c'è ancora una opinione
pubblica che 'resiste' all'incensamento mediatico del Cavaliere faber, e ora
anche pater premuroso della povera gente terremotata. Sono componenti che
trovano maggior rispondenza alle loro preoccupazioni in un partito improbabile
e raccogliticcio, ma vocale e battagliero, come l'Italia dei Valori. Il Pd
finisce per fare il donatore di sangue, sia a destra che a sinistra (senza
parlare dei tormenti dei suoi cattolici). In sovrappiù, i probabili successi
elettorali della Lega e dell'IdV avranno un impatto sistemico superiore al
trionfo del Pdl: radicalizzeranno il conflitto politico consentendo al Pdl di
porsi in una collocazione centrale, come espressione super partes, vero
'partito unico nazionale', spingendo il Pd ai margini della scena politica. Uno scenario da incubo. Titolo: Boicottiamo il
referendum Autore: Pancho Pardi Fonte: Micromega online - 5.5.2009 Pare che
molti nel centrosinistra siano orientati a votare Sì nel referendum Guzzetta.
Spero che cambino idea. Non c'è una sola ragione al mondo per votare in quel
senso. Il quesito del referendum è stato rappresentato come un tentativo di
eliminare gli effetti negativi della legge Calderoli. Non è affatto vero. Se
accolto produrrebbe un secco peggioramento della legge: il passaggio automatico
da un bipolarismo coatto a un bipartitismo coatto. E
non solo: la lista di partito che prende più voti ottiene la maggioranza
assoluta dei seggi. C'è chi ripete che una riforma non deve essere giudicata in
base alla contingenza ma per i suoi effetti di sistema. L'assunto può avere
senso in una democrazia normale, ma in Italia non c'è una democrazia normale.
Non si capisce perché si dovrebbe giudicare la soluzione Guzzetta trascurando
le sue conseguenze nei prossimi dieci o venti anni. Dopo ciò che accadrà in
questo periodo gli effetti di sistema della legge uscita dal referendum
avrebbero l'efficacia di una medicina sul corpo del morto. Perché? Perché nelle
condizioni date oggi in Italia, il successo del Sì ha un solo significato: la
vittoria definitiva di Berlusconi. Se passa il Sì potrà sostenere che si deve
andare a elezioni anticipate con la nuova legge elettorale. Il PdL vincerà e
otterrà una maggioranza schiacciante che gli permetterà di fare ciò che vuole.
D'Alema e molti altri sostengono che se vince il Sì sarà necessario scrivere
una nuova legge elettorale. L'ipotesi è già stata smentita dal PdL: la legge
cambiata dal Sì sarà immediatamente applicabile e applicata. La Lega ha capito
benissimo che così perderà ogni potere di condizionamento sul centrodestra e
che il PdL potrà governare da solo. Perciò si oppone con decisione. E se
davvero Berlusconi fosse intenzionato a far votare Sì, la Lega non avrebbe
forse altra scelta che far cadere il governo prima del referendum. Che lo
faccia o no dipenderà dalla sua volontà. Ma in ogni caso nelle sue file
l'allarme è suonato. Non si capisce invece perché i partiti
del centrosinistra dovrebbero scegliere un voto che li avvia a un sereno
suicidio. Il PD può accampare il motivo di aver da tempo sostenuto la validità
di una soluzione molto bipolare. Ma a questo punto dovrebbe essersi reso conto
che la scelta "coraggiosa" di andare da solo lo fa passare solo da
una sconfitta all'altra. Da parte sua IdV può giustificare la scelta del Sì
solo perché aveva raccolto le firme per il referendum. Ma oggi è assai più
chiaro di allora che la soluzione Guzzetta è un netto peggioramento della legge
Calderoli. Dunque perché insistere? E poi la coerenza verso una scelta infelice
e ormai superata vale molto di meno della coerenza dovuta alla propria
vocazione: sì alla democrazia pluralistica, no al potere unico. In ogni caso PD
e IdV devono confrontarsi con un futuro già segnato. Se vincerà il Sì, dopo
elezioni anticipate Berlusconi avrà da solo il pieno possesso del Parlamento.
Cambierà la Costituzione e la Corte Costituzionale.
Diventerà presidente della repubblica con accresciuti poteri. Le assemblee
elettive, che già oggi contano ben poco, diventeranno l'arredo di contorno del
presidenzialismo. La democrazia italiana sarà sfigurata per sempre. Di fronte a
questa prospettiva non si può nemmeno propagandare il No. Lo schieramento a
favore del Sì, anche senza l'inclinazione al suicidio del centrosinistra, è già
abbastanza temibile. Si deve sperare che il 21 giugno sia una data che di per
sé scoraggi la partecipazione popolare e occorre mobilitarsi con tutte le
nostre forze per far mancare il quorum. Non si tratta di dire: andate al mare.
Si deve spiegare con cura estrema: la soluzione Guzzetta dà tutto il potere in
mano a chi ha già il pieno dominio sui mezzi di comunicazione. Questa non è
democrazia. E' instaurazione di un potere plebiscitario assoluto. Far mancare
il quorum non è manifestazione di indifferenza. E' difesa attiva della democrazia.
Titolo: A proposito del prossimo referendum sulla legge elettorale Autore:
Guido Ortona Fonte: e-mail / 5.6.2009 . Il prossimo referendum elettorale non
sta suscitando l'allarme che dovrebbe. C'è chi è convinto che non si raggiunga
il quorum, e chi non si rende conto della gravità della situazione. Che il
quorum non venga raggiunto è probabile ma tutt'altro che garantito, data
l'adesione al si del partito democratico e dato l'interesse oggettivo di
Berlusconi alla vittoria dei si; entrambi i fattori potranno produrre molta
propaganda diretta e occulta. Alla gravità della situazione che conseguirebbe
da una vittoria dei si è dedicato tutto il resto di questo testo. 1. Su cosa si
vota. Come non è abbastanza noto, si voterà per tre referendum. Uno è un referendum
civetta, finalizzato al raggiungimento del quorum per gli altri due; in esso si
chiede di proibire le candidature di una stessa persona in più circoscrizioni.
Con gli altri due, uno per la Camera e uno per il Senato, si chiede che
l'attuale cospicuo premio di maggioranza, sufficiente a far raggiungere il 55%
dei seggi a chi ha la maggioranza relativa, vada non più alla coalizione, ma
alla singola lista che ottenga la maggioranza relativa. Apparentemente cambia
poco rispetto alla situazione attuale. Ma in realtà si tratterebbe di una
sostanziosa riduzione della democrazia, come verrà argomentato più sotto. 2.
Referendum e sistema maggioritario. A prima vista, ciò che il referendum
vorrebbe ottenere è la struttura parlamentare tipica di un sistema maggioritario:
meno partiti che nel proporzionale (tendenzialmente
due), e una maggioranza con molti seggi e formata da una coalizione di
pochissimi partiti, possibilmente anzi da uno solo.
Ciò che i promotori del referendum dicono infatti di volere è che i partiti attuali si coalizzino in due (o eventualmente più,
ma meglio due) partiti "veri",
caratterizzati al loro interno da monolitismo decisionale. Questo ridurrebbe il
peso dei do ut des interni alla compagine governativa, e quindi produrrebbe
maggiore governabilità. Cito dal sito del comitato promotore: "il sistema
elettorale risultante dal referendum spingerebbe gli attuali soggetti politici
a perseguire, sin dalla fase preelettorale, la costruzione di un unico
raggruppamento, rendendo impraticabili soluzioni equivoche ed incentivando una
significativa ristrutturazione del sistema partitico.
Si aprirebbe, per l'Italia, una prospettiva tendenzialmente bipartitica, con conseguente eliminazione della frammentazione
dentro le coalizioni". Vedremo che ciò è falso; ma anche se fosse vero
sarebbe tutt'altro che auspicabile. 3. Maggioritario, referendum e
governabilità. E' possibile che ci siano degli elettori (e lettori, scusate il
gioco di parole) che credono in buona fede che ciò che i promotori del referendum
dicono di volere sia auspicabile. Si sbagliano: la ricerca politologica, sia
empirica che teorica, smentisce che il risultato della riduzione del numero dei
partiti corrisponda a una maggiore governabilità. Qui
sotto riferisco molto brevemente, e schematicamente, i principali risultati di
questa ricerca. Quanto ad oggi sappiamo a proposito delle differenze di
governabilità (fra paesi analogamente sviluppati) imputabili alla differenza di
sistema elettorale è sostanzialmente quanto segue. 1. I governi dei sistemi
maggioritari durano più a lungo. Questo è probabilmente l'unico vero vantaggio
di un sistema maggioritario. Tuttavia, non è detto che una maggiore durata sia
sempre un vantaggio. Una lunga durata può corrispondere a una scarsa
contendibilità, e quindi a scarsi incentivi a governare bene. In ogni caso,
come vedremo altre caratteristiche desiderabili più sostanziali non sembrano
essere associate alla maggiore durata. 2. Un sistema elettorale maggioritario è
associato a una spesa pubblica inferiore rispetto a un sistema proporzionale.
Naturalmente, non c'è nessun motivo né empirico né teorico (in particolare non
c'è nessuna dimostrazione in questo senso nella scienza economica) per cui ciò
corrisponda a una maggiore efficienza del governo; e del resto i guai prodotti
da decenni di privatizzazioni e di riduzione dell'intervento pubblico in
economia sono sotto gli occhi di tutti. 3. Il passaggio dal sistema
maggioritario a quello proporzionale non produce un aumento della spesa
pubblica. Inoltre, il caso opposto (forse unico) di passaggio dal proporzionale
al maggioritario, e cioè l'Italia negli anni 90, non ha probabilmente
propiziato una riduzione della spesa pubblica. Dico probabilmente perché le
saltuarie riduzioni che si sono avute sono assai più facilmente ascrivibili ai
vincoli europei, ma non si può escludere che in parte siano anche effetto del
cambiamento di sistema elettorale. 4. La minore spesa pubblica di un sistema
maggioritario è dovuta interamente alla minore frammentazione del sistema politico.
Questo è un punto molto importante. Dato e tutt'altro che concesso che una
riduzione della spesa pubblica sia auspicabile, essa si produrrebbe solo se il
passaggio al sistema maggioritario corrispondesse effettivamente a una
riduzione del numero di decisori. Non è affatto certo che ciò si verificherebbe
davvero. Una ricerca in corso presso il mio dipartimento (scaricabile come
working paper n. 138 del dipartimento POLIS dell'Università del Piemonte
Orientale dal sito http://polis.unipmn.it) porta a concludere che probabilmente
è sufficiente che i partiti coalizzati mantengano
un'autonomia anche relativamente limitata perché la governabilità possa essere
inferiore a quella di un sistema proporzionale. Sul piano empirico, un'altra
ricerca ha dimostrato che nel caso dell'Italia la frammentazione non si è
ridotta con il passaggio dal proporzionale al maggioritario nel 1993 (si veda
il working paper n. 60, scaricabile dal sito di cui sopra). Alcune
caratteristiche specifiche della struttura politica
italiana implicano inoltre ulteriori difficoltà per questa ipotetica riduzione
del numero di soggetti decisori; mi permetto di rinviare nuovamente a un
working paper del citato dipartimento POLIS, il n.115. Mi scuso per queste
autocitazioni, ma se intervengo sul referendum è perché da molti anni la mia
ricerca verte proprio sui sistemi elettorali. 5. In un sistema maggioritario la
spesa pubblica è più indirizzata a favorire interessi locali e particolari,
mentre in un sistema proporzionale è più generalistica. Soprattutto nell'Italia
di oggi, questa è una caratteristica negativa del sistema maggioritario
ovviamente di grande importanza. E' lecito sospettare che alcuni sostenitori
del maggioritario (e del referendum) siano tali appunto per questo motivo. 6.
Se per efficienza intendiamo capacità di fornire beni e politiche pubbliche
reali, allora non c'è prova di una maggiore efficienza del sistema
maggioritario. E' questo il risultato del famoso studio di Lijphart del 1994,
che a mia conoscenza nessuno ha osato mettere in discussione. Lijphart intende
per efficienza la capacità di produrre servizi pubblici essenziali, come quelli
destinati alla tutela della famiglia, o politiche pubbliche essenziali, come la
difesa delle minoranze, o di ottenere buoni risultati nelle variabili
nacroeconomiche, come la crescita del PIL e l'andamento della disoccupazione; e
trova che "il senso comune ha torto quando ritiene che ci siano reciproci
vantaggi e svantaggi nel maggioritario e nel proporzionale. La migliore
prestazione del proporzionale per quanto riguarda la rappresentatività non è
controbilanciata da una peggiore prestazione per quanto riguarda la
governabilità [governmental effectiveness]." Se quindi fosse vero che la
vittoria dei si equivale all'introduzione di un sistema maggioritario, ciò
sarebbe più che sufficiente per essere fermamente contrari. In realtà ci
sarebbe una differenza significativa, e in peggio: e cioè che il maggioritario
obbliga almeno a chiedere il voto sui singoli candidati, e quindi obbliga i partiti a presentare dei candidati almeno un po' credibili.
Col sistema che si verrebbe a creare i nomi dei candidati sarebbero
irrilevanti, e ciò apre alla strada al massimo di rappresentanza delle lobbies
economicamente potenti e al minimo di rappresentanza dei cittadini. 4. Un
"errore" fondamentale. Anche ammesso -erroneamente, come abbiamo
visto- che (a) il referendum porti veramente a una struttura maggioritaria e
(b) che tale logica sia auspicabile, rimane comunque un errore logico
fondamentale nell'argomentazione dei promotori del referendum; talmente
evidente da far ritenere praticamente impossibile che sia stato commesso in
buona fede. L'errore è il seguente: non c'è alcuna garanzia che la riduzione
nominalistica del numero dei partiti corrisponda a una
riduzione effettiva del numero delle fazioni e quindi dei decisori. Al
contrario, la possibilità di condurre le trattative fondamentali prima delle
elezioni, cioè al momento di scegliere le candidature, e del tutto al riparo
dall'opinione pubblica, darebbe uno spazio enorme ai ricatti, ai do ut des
delle diverse lobbies e soprattutto alla pura e semplice corruzione.
Come scrivono in uno studio del 2007 Persson, Roland e Tabellini (autori
probabilmente non simpatetici con le idee dell'autore di questo testo),
"perché un partito che rappresenta diversi gruppi presenti nella società
dovrebbe comportarsi in modo diverso da una coalizione che rappresenta gli
stessi gruppi?" In effetti, i vari gruppi di pressione avrebbero tutto
l'interesse a mantenere, e anzi ad aumentare, la propria autonomia, onde
massimizzare il loro potere di ricatto, sopratutto quello occulto. Anziché
avere molti partiti avremo insomma molte correnti;
l'unica differenza è che oggi un elettore può scegliere che partito votare
all'interno della coalizione, mentre se vincono i si questo potere gli sarà
sottratto. I promotori del referendum sono coscienti di ciò; non a caso parlano
di dare la maggioranza dei voti alla lista che ha la maggioranza relativa, e
sostengono che ciò porterà "tendenzialmente" a un sistema bipartitico. In sostanza, assisteremo (o meglio, non
assisteremo, perché avverrà al riparo della vista degli elettori) a una
complicatissima rete di ricatti, manovre, accordi sottobanco, ecc., al termine
della quale agli elettori verrà presentato un pacchetto "prendere o
lasciare". La trattativa vera avverrà comunque prima delle elezioni; in
aperto contrasto con lo spirito della democrazia, per cui gli elettori votano i
loro rappresentanti e poi questi rappresentanti trattano per formare una maggioranza.
Questo nel caso che i partiti si coalizzino; se non lo
fanno lo scenario è ancora peggiore. 5. Altri scenari. Sono infatti possibili
tre scenari. Il più probabile, come abbiamo visto, è che i diversi partiti si uniscano in coalizioni. Questo scenario può
facilmente evolvere in un secondo, molto più preoccupante. Le potenti lobbies
rappresentate dai e al comando nei grandi partiti-coalizioni
avranno tutto l'interesse a mettersi d'accordo per spartirsi il potere, invece
di rischiare a ogni elezione di perderlo. La grande coalizione diventerà
facilmente una coalizione di centro, che si identificherà sempre più con lo
stato, anche perché sarà facilmente in grado di cooptare le frange necessarie a
garantire la maggioranza. C'è quindi un rischio reale che il sistema evolva
verso un sistema a partito unico, qualcosa a metà fra la Democrazia Cristiana e
il PCUS. Infine, è possibile che i partiti non si
coalizzino, come auspicato da Veltroni. In tal caso un partito col 30 % dei
voti o anche meno governerà con la maggioranza assoluta, grazie al voto di una
maggioranza composta in buona parte da parlamentari che nessuno ha eletto; una
situazione che si presta a ogni sorta di degenerazione, e sulla cui validità
costituzionale è lecito nutrire seri dubbi. Sull'aspetto della costituzionalità
torneremo più sotto. 6. Altri problemi. L'aspetto più propriamente liberticida
di una possibile vittoria dei si è quindi la sottrazione agli elettori di gran
parte del potere di scelta dei loro rappresentanti. Ma ci sono altri elementi
pericolosi. Il primo è l'ulteriore distacco che si creerebbe fra classe politica (o "casta"; il termine è sempre meno
improprio) e popolo. Abbiamo visto che la segretezza delle trattative sulla
formazione delle liste spiana la strada al controllo delle lobbies (fra cui
quelle criminali) sulla politica. Ma un altro
risultato sarebbe l'apertura di un abisso fra la società civile e i maneggi
della politica. Si tratta di qualcosa di molto
pericoloso per la democrazia. Come risulta dai sondaggi, fra tutti i paesi
dell'Europa Occidentale l'Italia è già adesso quello in cui la democrazia gode
del minore appoggio popolare. E' facile prevedere che quando le alleanze fra i partiti si faranno interamente all'oscuro oppure governerà
da solo un partito col 30% dei voti questo prestigio scenderà ulteriormente.
L'abolizione del voto di preferenza (che, è bene ricordare, non verrebbe
reintrodotto se vincessero i "si") ha tolto agli elettori la
possibilità di scegliere il loro candidato preferito, e ciò, a giudizio unanime,
ha contribuito potentemente a far sì che i candidati vengano "calati
dall'alto", e che vengano sentiti come estranei. Se vincono i
"si", agli elettori verrà tolto anche il diritto di scegliere il
partito preferito. E' ovvio che ciò farà ulteriormente aumentare il distacco
fra elettori e candidati. Nel breve periodo, un corollario di quanto sopra è
l'ulteriore indebolimento dell'opposizione; infatti è ovvio che la battaglia
che il partito democratico avrà combattuto contro la democrazia gli farà perdere
ulteriormente consenso. E un paese senza opposizione è un paese in cui la
democrazia non funziona tanto bene. Il secondo è la coerenza fra la proposta
del referendum e la strategia berlusconiana. Berlusconi afferma che chi ha la
maggioranza deve governare da solo, senza lacci e lacciuoli; i sostenitori del
referendum dicono la stessa cosa: a chi ha la maggioranza relativa, anche molto
limitata, bisogna dare la maggioranza assoluta, in modo che possa governare da
solo. Il sostegno del "si" porta insomma molta acqua al mulino di
Berlusconi; l'incoerenza fra l'appoggio al "si" e la critica al
personalismo di Berlusconi è palese. Ciò tra l'altro rende la posizione del
Partito Democratico nella migliore delle ipotesi incomprensibile. Infine, a
seguito della scomparsa del premio di maggioranza alle coalizioni, le soglie di
sbarramento risulterebbero alzate: 4% alla camera e addirittura 8% al senato.
La soglia al senato è ovviamente troppo alta, sia rispetto alla necessità di
mantenere un'effettiva rappresentatività sia rispetto agli standard mondiali.
Inoltre, questa differenza di soglie aggraverebbe il principale difetto della
legge attuale, e cioè la possibilità di una maggioranza diversa fra le due
camere. 7. Un po' di economia. Ma allora, perché? Perché c'è chi è favorevole
al si? Naturalmente c'è chi lo è perché gli conviene: a molte lobbies
politiche, economiche e mafiose conviene che ci sia meno democrazia. E ciò è
ovvio: democrazia vuol dire in primo luogo "una testa un voto", e
quindi in linea di principio, se funziona bene, è in contrasto con gli
interessi di chi preferirebbe "un euro un voto". Ma credo che ci sia
anche chi crede in buona fede che sia meglio ridurre (e di molto, come abbiamo
visto) la democrazia per motivi non egoistici. Questi motivi sono economici;
l'idea è che un sistema più decisionista contribuirebbe a togliere molti degli
impedimenti che ostacolano la crescita economica del nostro paese. Questo
argomento ha apparentemente qualche fondamento, ma in realtà è sbagliato, per
due motivi fondamentali. Il primo è che la democrazia è un valore in sé, anche
economico. Come diceva a suo tempo Sylos Labini, e senza assolutamente volere
denigrare i ragionieri, la differenza fra l'economia e la ragioneria è che la
ragioneria considera solo i costi e i guadagni monetari, mentre l'economia
considera anche quelli non monetizzabili. Ora, la pesante riduzione della
democrazia che conseguirebbe alla vittoria dei "si" avrebbe
ovviamente effetti deleteri sulla qualità della vita di tutti, in termini di
emarginazione, di immiserimento, di corruzione
diffusa, di perdita di cultura, di asservimento ai potenti. Questi sono tutti
costi, per evitare i quali vale la pena pagare qualche decimo di punto di
crescita del PIL. Ammesso che lo si paghi; e vengo al secondo errore di chi
pensa che meno democrazia equivalga a più ricchezza. E' vero che esistono
esempi in cui la dittatura (al netto dei costi di cui sopra) ha portato a una
maggiore crescita del PIL, come la Germania di Hitler o la Francia di De
Gaulle, ma ce ne sono altri, come l'Argentina e la Grecia, in cui è avvenuto il
contrario. Non esiste una letteratura conclusiva su quando l'autoritarismo
conviene e quando no (parliamo sempre solo del punto di vista ragionieristico);
o forse esiste ma io non la conosco. E' certo però che molto dipende dalla
capacità con cui i vari potentati economici e le varie mafie riuscirebbero a
impossessarsi di quote di potere per usarle per i propri interessi, e da quanto
questi interessi sono in contrasto con gli interessi dell'economia nazionale.
Oggi in Italia entrambi i fattori opererebbero molto probabilmente contro lo
sviluppo dell'economia. E' possibile che qualcuno, penso soprattutto nel PD,
voglia in buona fede allontanarsi da un sistema bene o male democratico per
avvicinarsi a un sistema più fascista (dando a questo termine il significato
tecnico che esso ha), onde avere un miglioramento dell'economia; ma molto
probabilmente si sbaglia. 8. Un po' di geografia e un po' di storia. E' utile
ricordare che la maggioranza dei paesi democratici adotta un sistema
proporzionale; che in Europa solo tre paesi adottano un sistema maggioritario,
e cioè il Regno Unito, la Bielorussia e la Francia (quest'ultima però a doppio
turno); e che la maggioranza degli studiosi di scienza della politica
ritiene che il sistema proporzionale sia preferibile a quello maggioritario.
(Chi fosse eventualmente interessato ai dati a suffragio di queste affermazioni
li troverà in un mio articolo apparso nel settembre del 2007 sulla rivista
elettronica Costituzionalismo, scaricabile dal sito
http://www.costituzionalismo.it/articolo.asp?id=251). Soprattutto, è
interessante notare che il premio di maggioranza è pochissimo usato; oltre che
in Italia esiste solo in Grecia e a Malta. A Malta tuttavia il premio viene
concesso solo quando un partito ha già la maggioranza assoluta dei voti, ma non
dei seggi; e in Grecia per avere diritto al premio di maggioranza un partito o
una coalizione di partiti deve avere almeno il 41.5%
dei voti. La possibilità che si avrebbe in Italia di passare dal 30% dei voti o
meno al 55% dei seggi non ha riscontro nella geografia elettorale. Ha però
riscontro nella storia. La legge elettorale che risulterebbe dalla vittoria dei
"si" ricorda abbastanza da vicino la legge Acerbo del 1923, pensata
per garantire una larga maggioranza a Mussolini; essa infatti prevedeva che per
avere il premio di maggioranza (che avrebbe portato ai due terzi dei seggi)
sarebbe stato sufficiente il 25% dei voti. 9. Un po' di diritto costituzionale.
Il testo che risulterebbe dal referendum suscita fondati dubbi di
costituzionalità; vedremo che la sua ammissione da parte della Corte Costituzionale non li inficia. L'articolo 56 per la Camera e
gli articoli 57 e 58 per il Senato stabiliscono infatti che i deputati e i
senatori sono eletti a suffragio universale diretto. Non si parla di
parlamentari non eletti (ovviamente con l'eccezione dei senatori a vita) e
quindi non sembra vi sia spazio per un premio di maggioranza. Il problema
esiste anche con la legge attuale, ma se vincessero i "si"
aumenterebbe il numero di parlamentari non eletti. Custodire la costituzione è
un dovere anche dei politici, e quindi i politici che favoriscono il
"si" tradiscono probabilmente il loro mandato. Ma allora perché la
corte costituzionale ha dichiarato il referendum ammissibile? Leggiamo nella
sentenza (art.6): "Questa corte può spingersi soltanto sino a valutare un
dato di assoluta oggettività, quale la permanenza di una legislazione
elettorale applicabile, a garanzia della stessa sovranità popolare, che esige
il rinnovo periodico degli organi rappresentativi. Ogni ulteriore
considerazione deve seguire le vie normali di accesso al giudizio di
costituzionalità delle leggi" (sottolineatura aggiunta). Questo passo è la
conclusione di un lungo ragionamento che in sostanza significa: la Corte può
solo verificare che la eventuale abrogazione non crei dei "buchi"
nella legislazione. Non può invece valutare nel merito la costituzionalità
della struttura risultante; perché possa fare ciò la legge risultante dovrà
essere impugnata nelle forme dovute. 10. E' giusto non andare a votare. Bisogna
quindi che i "si" non vincano. L'elettore contrario al "si"
può scegliere se votare no o non andare a votare. Come è noto, se i contrari possono
comportarsi in modo unanime conviene non andare a votare. Curiosamente,
tuttavia, è diffusa l'idea che non andare a votare sia immorale. Questo
penultimo paragrafo è volto a sfatare questa idea. Porto quattro argomenti. a)
Essendo in gioco la democrazia -perché questa è la posta in palio- non bisogna
andare tanto per il sottile. b) In uno stato di diritto esistono il lecito e
l'illecito, non il "vale" e "non vale". Se la legge
consente di trarre vantaggio dal non andare a votare, non c'è motivo di non
farlo. c) Se i contrari non vanno a votare, ciò equivale a dire che il
"si" per vincere deve avere la maggioranza non dei votanti ma degli
aventi diritto. Poiché il referendum è una garanzia per il caso che il
Parlamento deliberi contro la volontà della maggioranza degli elettori, ciò non
sembra sbagliato. d) Non andare a votare non costituisce necessariamente una
scelta tattica. Io per esempio sono molto contrario a che una norma così
importante per la democrazia come una riedizione della legge Acerbo venga
approvata da una platea di elettori disinformati sulla base di un testo
elaborato a colpi di bianchetto. In altri termini, il rifiuto di votare può
benissimo essere una scelta politica, di pari dignità
che l'essere per il si o per il no. Stando così le cose, non è vero che la
possibilità di non votare dia un indebito vantaggio al "no"; è invece
vero che l'esistenza di due gruppi di contrari al "si" fa sì che se
questi gruppi non si coordinano siano i "si" ad avere un vantaggio
indebito. Mi spiego con un esempio numerico. Supponiamo che ci siano quattro
gruppi di elettori: quelli che non vanno a votare perché si disinteressano, che
sono il 24.9% degli elettori; quelli che non vanno a votare perché sono contro
il referendum (e quindi a fortiori sono contro il "si"), che sono il
25%; quelli che sono per il no, che sono il 25%; e quelli che sono per il si,
che sono il 25.1%. Se i due ultimi gruppi vanno a votare il "si"
vince, nonostante che il "no" abbia l'appoggio di quasi due terzi
degli elettori che hanno operato una scelta, e il "si" solo di appena
più di un quarto degli elettori totali. Un risultato di questo tipo,
palesemente ingiusto, può essere evitato solo se i contrari al referendum, in
contrasto con la loro preferenza reale, vanno a votare per il "no",
oppure se i fautori del "no", in contrasto con la loro preferenza
reale, non vanno a votare. Non c'è alcun motivo per cui la prima alternativa
sia più giusta eticamente della seconda. La legge attuale è fatta male:
contiene una grossa ambiguità, e cioè appunto che non considera che ci sono due
tipi di elettori contrari alla proposta, quelli che sono per il no e quelli che
sono contro il referendum. Fino a quando non sarà modificata -per esempio
imponendo che il "si" per vincere debba avere il voto del 50% più uno
degli aventi diritto, oppure che debba avere il 50% più uno dei voti espressi
ma anche il voto di almeno il 25% più uno degli aventi diritto (che è la
condizione minima attuale per la vittoria del si)- non c'è alcun motivo, né
morale, né politico, né legale per lasciare che questa ambiguità avvantaggi i
"si". 11. Conclusioni. la vittoria del "si" al referendum
creerebbe un serio pericolo per la democrazia. Il raggiungimento del quorum è
improbabile, ma possibile; molto dipenderà da quanto i partiti
principali e i mezzi di informazione che a loro fanno riferimento si
impegneranno. La strategia migliore per chi sia contrario al "si" è
non andare a votare; non c'è alcun motivo per non farlo. Guido Ortona,
professore ordinario di Scelte Collettive, facoltà di Scienze Politiche,
Università del Piemonte Orientale, già coordinatore nazionale dei Progetti di
Ricerca di Interesse Nazionale Confronto quantitativo di sistemi elettorali
(2003-2005) e Uso di metodologie simulative per la scelta del sistema
elettorale (2005-2007). Aprile 2009. Titolo: Gli esiti nocivi del referendum
Autore: Giovanni Sartori Fonte: Il Corriere della Sera - 17 maggio 2009 Tra
poco saremo chiamati a votare parecchio. Ma il voto che sin d'ora accende gli
animi e fa più discutere è sul referendum Guzzetta-Segni in calendario per il
21 giugno: un referendum che modifica il sistema elettorale in vigore, il
giustamente malfamato Porcellum. Per l'esattezza i quesiti referendari sono
due. Il secondo propone di vietare le candidature multiple, e questa proposta
è sacrosanta. Però il quesito importante è il primo, che mantiene il premio di
maggioranza ma lo attribuisce soltanto alla lista vincente e non più alla
coalizione vincente. Di questa proposta 1) si deve dire bene, 2) si può
aggiungere che è inutile, ma 3) si deve anche dire che è pessima. Bene perché
il Porcellum esibiva un controsenso, il controsenso di predisporre uno
sbarramento (alla Camera il 4% per un partito, il 10 per una coalizione) e di
consentire al tempo stesso coalizioni che lo avrebbero scavalcato. Per
esempio, cinque «nanetti» del 2% cadauno si potevano alleare e così beffare la
barriera. Il che non toglie, però, che il divieto di coalizioni previsto dal
referendum fosse inutile. Inutile perché la legge parla di «liste» e non di partiti, e quindi quel divieto sarebbe stato aggirato
dall'invenzione, per le elezioni, di due «listoni » acchiappatutti al coperto
dei quali restavano e sarebbero riemersi i partiti di
prima. Insomma, fatta la legge, trovato l'inganno. Inganno lucidamente previsto
da Franceschini, allora presidente dei deputati Ds, che a quel tempo era evidentemente
ancora lucido. Pessima. Pessima perché si tratta davvero di un premio di
maggioranza truffaldino e distorcente. Il professor Guzzetta lo poteva
tranquillamente cancellare. Non lo ha fatto. Peccato. Un premio di maggioranza
non è truffaldino (come non lo fu all'inizio degli anni Cinquanta) quando
rinforza una vera maggioranza, e cioè quando richiede, per scattare, che la
coalizione vincente arrivi almeno al 50% del voto. Invece il premio previsto
dal referendum scatta in ogni caso, e così trasforma in maggioranza la maggiore
minoranza. Anche se, per esempio, il Pdl ottenesse alle prossime elezioni
soltanto il 30% dei voti, otterrebbe lo stesso alla Camera il 55% dei seggi.
Già lo scrivevo in data 1 novembre 2006: il rischio più grave è che «un
partito di maggioranza relativa possa vincere il premio senza aggregarsi con
nessuno e così conseguire una maggioranza assoluta tutto da solo: il che prefigura,
in ipotesi, un inedito strapotere di Berlusconi». Purtroppo l'ipotesi di allora
è la certezza di oggi. Che fare? Si avverta: il sistema elettorale, in
Italia, è stabilito con legge ordinaria a maggioranza semplice. Pertanto non
è espressione di una volontà popolare ma di una normale volontà
parlamentare. Ma se sottoposto a referendum, allora ottiene un rinforzo di
legittimità. Nel caso in esame, se vinceranno i No (il rifiuto delle modifiche
referendarie) allora si potrà dire che il popolo italiano vuole il Porcellum
così come è. Se invece vincessero i Sì, allora si dirà che la sovranità
popolare vuole una maggioranza ope legis. E in entrambi i casi ci dovremo
tenere questa manipolazione truffaldina a lungo. Allora, che fare? Personalmente
io non voterò. Non per indifferenza o pigrizia, ma perché rifiuto di conferire
legittimità a due soluzioni che sono entrambe nocive. Non sarà, questa, una
soluzione brillante. Ma è forse il male minore. Titolo: Referendum beffa, 50
buoni motivi per astenersi Autore: a cura di Domenico Gallo Fonte: Micromega
online - 16 giugno 2009 Le ragioni per per astenersi e far fallire il
referendum elettorale in 50 punti; e tutti i punti si riassumono in uno solo:
salvare la democrazia. "Per questo diciamo no al referendum elettorale,
non andando a votare dove si vota solo per il referendum, o rifiutando le
schede del referendum se chiamati alle urne per il ballottaggio che si terrà in
diversi comuni e province" (punto n. 50) Prima parte: considerazioni sulla
vigente legge elettorale 1. Siamo tutti scontenti della vigente legge
elettorale, unanimemente denominata "porcellum" con la quale si è
votato nelle ultime due tornate elettorali (2006 e 2008). 2. Due sono i
principali aspetti negativi di questa legge: le liste bloccate ed il premio di
maggioranza. 3. Questa legge, attraverso le liste bloccate, ha espropriato gli
elettori di ogni residua possibilità di scegliere i propri rappresentanti in
Parlamento, conferendo a una ristrettissima oligarchia di persone (i capi dei partiti politici) il potere di determinare al 100% la
composizione delle Assemblee legislative. 4. Con questo sistema elettorale i
nomi dei candidati sono persino scomparsi dalla scheda elettorale, con la
conseguenza che le scelte dei candidati operate dai capi dei partiti
non possono in alcun modo essere censurate, sconfessate o corrette dal corpo
elettorale. 5. Di conseguenza tutti i "rappresentanti del popolo"
sono stati nominati da oligarchie di partito svincolate da ogni controllo
popolare. 6. In questo modo gli eletti, più che rappresentanti del popolo, sono
- anche in senso tecnico - dei delegati di partito, anzi del capo politico che
li ha nominati, al quale sono legati da un vincolo di fedeltà estremo, restando
così fortemente pregiudicato il principio sancito dall'art. 67 della Costituzione che prevede che "ogni membro del
parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di
mandato". 7. Il premio di maggioranza è un meccanismo truffaldino che
interviene a manipolare la volontà espressa dagli elettori, trasformando - per
legge - una minoranza in maggioranza. 8. Un sistema così fortemente distorsivo
della volontà popolare non esisteva neppure nella c.d. "legge truffa"
del 1953, che prevedeva che, per ottenere il premio di maggioranza, occorresse
ottenere almeno la maggioranza dei voti popolari. 9. Con la legge truffa per
conseguire il premio di maggioranza, che mirava a rendere più stabile il
governo, occorreva godere del consenso della maggioranza degli elettori; la
legge vigente, invece, trasforma una minoranza in maggioranza (attribuendole
per legge il 54% dei seggi alla Camera) e sancisce il principio che per
governare non occorre il consenso della maggioranza degli elettori. 10. La
vigente legge elettorale ha introdotto delle soglie di sbarramento per
l'accesso alla Camera ed al Senato che, se appaiono ragionevoli per i partiti che si riuniscono in coalizione (2% alla Camera e 4%
al Senato), sono del tutto irragionevoli per i partiti
esclusi dalle coalizioni (4% alla Camera e 8% al Senato). In questo modo
milioni di elettori vengono esclusi dalla possibilità di essere rappresentati
in Parlamento. 11. Infine la vigente legge elettorale, con l'indicazione sulla
scheda del candidato alla presidenza del Consiglio, introduce una sorta di
investitura popolare del Capo politico, mortificando il ruolo del Presidente
della Repubblica a cui la Costituzione assegna il
compito di nominare il Presidente del Consiglio. Seconda Parte: quali modifiche
introduce il referendum, con quali conseguenze 12. Il referendum proposto non
corregge nessuno dei difetti del "porcellum" ma, al contrario, li
aggrava, esaltandone le conseguenze negative. 13. Il referendum non restituisce
agli elettori il potere di scelta dei propri rappresentanti politici, che la
legge vigente ha sequestrato per conferirlo nella mani dei partiti,
conservando le liste bloccate. 14. Il referendum propone sostanzialmente due
modifiche della vigente legge elettorale: a) attribuisce il premio di
maggioranza alla lista che abbia ottenuto anche un solo voto in più delle altre
liste concorrenti, abrogando la possibilità che il premio venga attribuito ad
una coalizione di partiti; b) determina il raddoppio
delle soglie di sbarramento confermando per tutti la soglia del 4% alla Camera
dei Deputati e dell'8% al Senato (che la legge attuale impone soltanto ai partiti non coalizzati) 15. Le conseguenze che verrebbero
fuori dalla legge elettorale modificata dal referendum sarebbero nefaste per la
democrazia e ne sovvertirebbero il metodo basilare per il quale le decisioni si
prendono a maggioranza. 16. La nuova disciplina elettorale sancirebbe il
principio che il potere di governo spetta ad una minoranza e deve essere
consegnato nelle mani di un solo partito, a prescindere dal livello del
consenso popolare ricevuto 17. Infatti, attribuire il premio di maggioranza ad
una sola lista determina un incremento esponenziale del premio stesso,
sovvertendo il rapporto fra i voti espressi ed i seggi ottenuti. 18. Nelle
elezioni del 2006, a fronte di una ampia coalizione di forze politiche, che
ottenne alla Camera il 49,8 %, il premio di maggioranza è stato del 4 %. Nelle
elezioni del 2008, a fronte di una coalizione meno ampia, che ottenne il 46,8%,
il premio di maggioranza è stato del 7%. Se si fosse votato nel 2008 con il
sistema elettorale proposto dai referendari, la lista più votata (il PdL) con
il 37,4% dei voti, avrebbe ottenuto il 54% dei seggi, cioè si sarebbe giovata
di un premio di maggioranza del 16,6%. Vale a dire a un solo partito sarebbe
stata attribuita dalla legge elettorale quasi il 50% in più della
rappresentanza che gli sarebbe spettata in base ai voti ricevuti dagli elettori
(cioè gli sarebbero spettati oltre 100 seggi in più rispetto ai voti ricevuti)
. 19. Con questo sistema viene attribuito ad una singola lista un premio di
maggioranza di proporzioni inusitate, che può consentire ad un singolo partito
di ottenere in Parlamento una rappresentanza doppia rispetto al consenso
ricevuto, a danno di tutti gli altri partiti e di tutti
gli altri elettori. 20. La Corte Costituzionale, con
la sentenza n. 15/2008, pur dichiarando ammissibile il referendum elettorale,
ha adombrato un pesante sospetto di incostituzionalità segnalando al
Parlamento: "l'esigenza di considerare con attenzione gli aspetti
problematici di una legislazione che non subordina l'attribuzione del premio di
maggioranza al raggiungimento di una soglia minima di voti e/o di seggi."
21. Attraverso questo spropositato premio di maggioranza resta pregiudicato il
principio costituzionale che il voto è uguale per tutti. Non tutti i cittadini
saranno uguali nel voto perché il voto di taluni varrà il doppio rispetto al
voto degli altri, tanto da consentire a una minoranza di diventare ex lege
maggioranza e di fondare il governo non più sul consenso della maggioranza, ma
su quello di una minoranza del corpo elettorale. 22. L'ulteriore effetto
negativo è quello della riduzione forzata del pluralismo politico dovuta
all'effetto combinato dell'incremento del premio di maggioranza e delle soglie
di sbarramento. 23. Il corpo elettorale, proprio per la presenza di un così
grave e destabilizzante premio di maggioranza, sarà costretto ad orientare le
sue scelte sulle due principali liste in competizione. Ciò indebolirà tutti gli
altri partiti, rendendo ancora più difficile superare
lo sbarramento delle soglie raddoppiate dalla disciplina risultante dal
referendum. 24. In questo modo dal bipolarismo forzato si passerà a un bipartitismo forzato, non determinato da scelte genuine del
corpo elettorale, ma imposto dalle costrizioni del sistema elettorale 25.
Questa situazione mortificherà ulteriormente la rappresentanza, riducendo la
possibilità che il corpo elettorale possa ottenere che nel sistema politico
siano rappresentati i bisogni, le esigenze, le culture ed i valori presenti nel
popolo italiano. 26. In questo modo verrà introdotta, di fatto, una sorta di
democrazia dell'investitura al posto della democrazia fondata sulla
rappresentanza e la partecipazione dei cittadini come prevista dalla Costituzione. 27. La riduzione del pluralismo politico nelle
assemblee legislative e la posizione di rendita assicurata a un solo partito
politico, metterà a rischio la Costituzione, consegnandone il destino nelle mani di una sola parte politica. 28. L'attuale maggioranza politica, infatti, non può modificare a
suo piacimento la Costituzione
perché non dispone della maggioranza dei due terzi richiesta per escludere il
referendum sulle leggi di modifica della Costituzione. 29. Se si fosse applicata alle elezioni del 2008
la legge elettorale con le modifiche proposte dai referendari, con lo stesso
numero di voti, le forze politiche della attuale maggioranza (PDL + Lega)
disporrebbero di circa il 62% dei seggi alla Camera. Con un piccolo sforzo
potrebbero ottenere la maggioranza di due terzi necessaria per cambiare la Costituzione senza dover affrontare il giudizio del popolo
italiano attraverso il referendum. 30. In questo modo si realizzerebbe una
sorta di dittatura della minoranza, in quanto un solo partito, senza avere il
consenso della maggioranza del popolo italiano, avrebbe nelle sue mani il
controllo del Governo e la possibilità di eleggere - da solo - il Presidente
della Repubblica, mentre una sola parte politica (cioè
il partito beneficiato dal premio di maggioranza più i suoi alleati) avrebbe la
possibilità di nominare i giudici della Corte Costituzionale
e di modificare a suo piacimento la Costituzione. 31.
Gli effetti che il referendum produrrebbe sul sistema politico sono stati già
parzialmente sperimentati nelle elezioni politiche del 2008, quando i capi dei
due principali partiti in competizione hanno deciso di
restringere le coalizioni, limitandole ad una alleanza fra due soli partiti. In questo modo i partiti
esclusi dalla possibilità di competere per il premio di maggioranza hanno perso
una parte del loro genuino consenso elettorale e sono stati stroncati dal
raddoppio delle soglie di sbarramento alla Camera ed al Senato. 32. In
conseguenza di questa interpretazione delle legge elettorale sulla scia del
modello proposto dal referendum, circa tre milioni di persone hanno perso ogni
forma di rappresentanza in Parlamento, sono stati, pertanto, esclusi dal
circuito della democrazia, mentre il tasso di astensionismo è cresciuto,
essendo diminuita la partecipazione al voto dall'83,6% (2006) all'80,5% (2008).
33. Questa situazione di espulsione dal circuito democratico di milioni di
persone, che abbiamo già sperimentato nelle elezioni del 2008, non sarebbe
corretta dalle conseguenze del referendum, al contrario essa sarebbe
ulteriormente aggravata perché le soglie di sbarramento raddoppiate varrebbero
in ogni caso e per tutti i partiti. 34. Il sistema
elettorale prefigurato dal referendum non esiste in nessun ordinamento di
democrazia occidentale ma non rappresenta una novità assoluta nel nostro paese.
Esso infatti si ispira alla legge "Acerbo" voluta da Mussolini, ed è
stato già sperimentato nella storia d'Italia con le elezioni del 1924 che,
schiacciando l'opposizione e le minoranze, aprirono la strada alla dittatura
fascista. 35. Tuttavia la legge Acerbo era più democratica della disciplina che
viene fuori dal referendum. Essa, infatti prevedeva che per accedere al premio
di maggioranza, la lista più votata dovesse comunque superare la soglia del 25%
dei voti e non imponeva soglie di sbarramento. 36. Per questo nel Parlamento
del 1924 ebbero accesso - sia pure a ranghi ridotti - tutte le forze
d'opposizione, mentre nel Parlamento repubblicano eletto nel 2008 con il metodo
referendario, le opposizioni sono state drasticamente falcidiate. 37. Una
situazione simile a quella del 1924 si produrrebbe di nuovo in Italia se
venisse approvato il referendum. 38. Il principio democratico della
rappresentanza verrebbe colpito a morte perché non vi è rappresentanza senza
pluralismo e senza la libertà del corpo elettorale di scegliere le persone e le
forze politiche da cui farsi rappresentare. Di conseguenza verrebbe meno il
carattere democratico della forma di Governo. 39. Si produrrebbe quindi,
attraverso la riforma elettorale, una riforma di fatto della Costituzione.
40. Il modello di democrazia, concepito dai padri costituenti, fondato sul
pluralismo, sulla centralità del Parlamento e sulla partecipazione popolare dei
cittadini associati in partiti, verrebbe
definitivamente stravolto e sostituito da un ordinamento oligarchico. Terza
parte: come opporsi al referendum beffa 41. Per non tornare al 1924 bisogna
respingere il referendum, utilizzando gli strumenti che la Costituzione
ha messo a disposizione del corpo elettorale. 42. I Costituenti
hanno previsto che i proponenti del referendum abrogativo devono superare una
doppia soglia di consenso per poter raggiungere lo scopo dell'abrogazione delle
norme prese di mira. Per questo la Costituzione
prevede che la proposta è approvata soltanto se ha partecipato alla votazione
la maggioranza degli aventi diritto e se è raggiunta la maggioranza dei voti
validamente espressi. 43. A differenza che nelle elezioni politiche, che mirano
al rinnovo di assemblee politiche le quali devono necessariamente essere
rinnovate, nel referendum il voto non è un dovere civico, in quanto la proposta
di abrogazione non deve necessariamente essere approvata o respinta. Nel
referendum gli elettori scelgono liberamente se andare o non andare a votare, a
seconda dei risultati che vogliono conseguire. 44. Questa volta la chiamata
degli elettori alle urne per il referendum nasconde un inganno: essa sfrutta
l'insoddisfazione generale che tutti noi nutriamo verso questa legge elettorale
(il porcellum) per spingerci ad un voto che, qualunque sia il risultato, non
può avere altro effetto che quello di rafforzare il porcellum. 45. Infatti, se
prevalessero i no, l'effetto sarebbe quello paradossale di offrire ai fautori
dell'attuale legge elettorale imposta dalle oligarchie il destro di dire che la
legge avrebbe avuto l'avallo di un voto popolare. 46. Se prevalessero i si,
l'effetto sarebbe quello di blindare l'attuale legge elettorale, nella versione
peggiorata proposta dai referendari. Il parlamento difficilmente potrebbe
metterci mano per effettuare delle modifiche, sia perché gli si potrebbe
obiettare di essere vincolato dalla volontà popolare espressa attraverso il
voto referendario, sia perché la legge così modificata piacerebbe ancora di più
alla maggioranza che vuole restringere gli spazi e le opportunità della
democrazia. 47. Per questo si tratta di un referendum beffa: chiama alle urne
dicendo di voler ammazzare il porcellum, ma in realtà lo ingrassa e lo rende
intoccabile, qualunque sia la risposta al quesito referendario. 48. L'unico
modo per non essere beffati, per dire NO alla proposta referendaria, è quello
di disubbidire alla chiamata alle urne che i proponenti vogliono imporre al
popolo italiano. 49. E' questa l'unica strada per lasciare aperta la
possibilità di una riforma elettorale che restituisca agli elettori i poteri
che sono stati loro confiscati con il porcellum. 50. Per questo diciamo No al
referendum elettorale, non andando a votare, dove si vota solo per il
referendum, e rifiutando le schede del referendum, se chiamati alle urne per il
ballottaggio che si terrà in diversi comuni e province. a cura di Domenico
Gallo
( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Referendum:
lettera-appello del comitato Questa la lettera inviata in redazione dal
Comitato promotore dei referendum. Caro Direttore, alla vigilia del voto per i
referendum sulla legge elettorale, il Comitato Promotore di Parma le chiede unultima
accoglienza. Riconosciamo che il suo giornale ha sempre assegnato a questo
argomento lo spazio che meritava. Nonostante ciò, a pochissimi giorni dal voto anche a Parma vi è
ancora una vasta fascia di cittadini che non sa dellesistenza
della consultazione referendaria. Come tutti hanno potuto notare, la maggior
parte delle forze politiche è contraria a questi referendum. I partiti contrari
si dividono tra i
tanti che sollecitano apertamente allastensione e i pochi
(in sostanza, i radicali), che invitano a votare no. Noi referendari, invece,
siamo persuasi dellesatto contrario: per noi è sbagliato astenersi e
sosteniamo con convinzione le ragioni del Sì. Perché non ci piace lastensione?
Perché a questi partiti, per dirla con la pubblicità, “gli piace vincere
facile”. è noto che in Italia cè un 20% di astensione abituale. è
certamente più semplice convincere un rimanente 30% a stare a casa, piuttosto che discutere nel merito,
giocando ad armi pari. Fallito il quorum, gli italiani si terranno “la porcata”
per chissà quanti anni a venire, alla faccia della loro reale opinione. Niente
di illegittimo, per carità. Ma non ci vengano a dire che “la casta” è uninvenzione
giornalistica dei suoi colleghi Rizzo e Stella.
Perché proponiamo di votare tre Sì? Con la scheda verde, per eliminare lo
scandalo generato dalle candidature multiple. Se vince il Sì non sarà più
possibile che un leader si faccia eleggere ovunque e poi “nomini” come suoi
sostituti dei perfetti sconosciuti, creando una sudditanza che mina alla base
la dignità delle funzioni parlamentari. Con le schede viola e beige, per
arginare i danni causati dalleccesso di frammentazione dei
partiti e rinforzare
il bipolarismo nel nostro Paese. In Francia, nel Regno Unito o negli USA non
accade mai che un Governo cada per i ricatti egoistici di un partitino alleato.
In Italia è accaduto spesso e non vorremmo accadesse più. Con tutte e tre le
schede insieme, per rimarcare che il Parlamento italiano in trent'anni non è
riuscito a realizzare nessuna autoriforma, se non con la legge definita dai
suoi stessi creatori"la porcata". Dove hanno fallito i partiti,
possono ora affermarsi i cittadini. I referendari di Parma comprendono molto
bene linsofferenza degli elettori verso gli abusi della politica. Ma
lastensione non è il miglior modo per combattere
lautoreferenzialità dei partiti. Anzi, pensiamoci bene: lastensione
è il più bel regalo che il cittadino può fare alla casta. Il Comitato Promotore per il Referendum
Elettorale – Parma.
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Incompatibilità di
Loatelli e Luani: il primo si dimetterà da Siem e il secondo aspetta gli
approfondimenti sulla vicenda Lady Compagnoni pugno di ferro Sala consiliare
gremita per l'insediamento della nuova giunta di Bozzolo BOZZOLO. Sala
consiliare gremita per l'insediamento l'altra sera dell'amministrazione
Compagnoni. Presenti tra il pubblico anche l'ex sindaco Maini e il segretario
provinciale della Lega Claudio Bottari. Sul tavolo del sindaco alcune
composizioni di girasoli e le consuete caraffe d'acqua da rubinetto come ha
abituato la passata amministrazione. Anna Compagnoni, più volte applaudita, è
apparsa del tutto in grado di guidare l'assemblea, troncando anche con
decisione la discussione quando è apparsa inappropriata. Si è incominciato con
l'esame degli eletti e Valentini, poi Volpi, poi Lungarotti hanno spiegato la
presunta incompatibilità di Loatelli che è anche vice presidente Siem e di
Luani presidente della Fondazione Isabella Gonzaga di Sabbioneta. I due
sarebbero controllori e controllati in quanto anche rappresentanti di enti che
ricevono fondi da Bozzolo. Loatelli ha detto che ha già rinunciato alle
retribuzioni di vice presidente Siem da cui comunque si dimetterà. Luani
aspetterà invece gli approfondimenti del caso. E' piaciuto a tutti il discorso
di insediamento del sindaco però Valentini ha innescato una chilometrica
discussione sulle case popolari augurandosi che l'attuale stop sia solo
influenzato dall'esito elettorale. Loatelli ha ricordato le 500 firme di
opposizione e poi in Regione risultano ancora le case in via Boriani dove si
dovevano costruire, ecco perché la sospensione. L'ex assessore Maioli della
minoranza ha detto però che a dicembre o gennaio scorso il sindaco e il
responsabile ufficio tecnico avevano risolto la questione incontrandosi
appositamente in Regione con un funzionario. Per Lungarotti
«francamente le case popolari sono diventate un fatto ideologico» e diversi
consiglieri sono intervenuti fino a quando appunto il sindaco ha interrotto.
Per la commissione elettorale sono eletti membri effettivi Saccani, Lodi
Rizzino e Valentini. Per i supplenti Giovanni Gettoni, Fornasari e Giuseppe
Bettoni. (a.p.)
( da "Alto Adige" del
20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Consulenze,
Provincia bacchettata Nel 2008 spesi 13 milioni di euro: richiamo della Corte
dei conti I CONTI PUBBLICI Cartellino rosso per la Regione: aumentano i costi
della politica che superano i 57 milioni di euro
BOLZANO. Cartellino rosso per la Regione; promosse le Province di Bolzano e
Trento. La Corte dei conti, ieri nel corso di un'udienza pubblica che per la
prima volta si è tenuta a Trento invece che a Roma, ha approvato, con la
dichiarazione di regolarità, l'esercizio finanziario 2008
degli enti dell'autonomia. I rilievi: aumento dei costi della politica e ancora troppe consulenze
esterne. La Corte bacchetta in particolare la Regione. Nella relazione i
giudici contabili hanno evidenziato un aumento dei costi della politica e il mancato adeguamento della
disciplina contabile regionale alla normativa nazionale, da qui la non
conformità della struttura del bilancio di previsione. La Corte ha contestato
che "analogamente ai precedenti esercizi, sia le previsioni iniziali che
gli stanziamenti definitivi di spesa hanno superato lo stato di previsione
delle entrate". La previsione iniziale di entrata era infatti intorno ai
348 milioni di euro e quella di spesa di circa 447, con più di 626 milioni di
euro in conto cassa. Il maggior onere è stato di oltre 98 milioni, cui è stato
fatto fronte con l'avanzo di precedenti esercizi. Altra nota dolente: l'aumento
dei costi della politica che nel 2008 è stato
dell'1,8%. In particolare, per gli organi regionali si spende il 15% della
spesa totale, per un importo pari a 57 milioni e 408 mila euro: in questa cifra
risultano inclusi sia i costi per il consiglio regionale (57 milioni) sia le spese
per indennità di carica e viaggi del presidente della Regione ed assessore (45
mila euro), nonché le indennità di carica e di rappresentanza della giunta
regionale (250 mila). Nel 2007 per la stessa voce la Regione aveva speso 56
milioni e 408 mila euro. Poi c'è un richiamo alla situazione di Air Alps che
"registra una forte perdita del capitale investito". La Regione ha
una partecipazione azionaria nella società, di qui l'invito dell'organo di
controllo contabile a valutare il mantenimento di tale partecipazione,
"tenendo conto dei requisiti della stretta necessità e/o della sussistenza
di un servizio di interesse generale, ma anche di costi e benefici in termini
di efficienza, efficacia ed economicità di gestione, nonché di ricaduta
effettiva di tali costi e benefici sulla comunità amministrativa". La
Corte dei conti si è quindi occupata dei bilanci delle due Province: entrambi
hanno ottenuto la dichiarazione di regolarità, ma per entrambi vale il richiamo
al principio generale di ridurre al minimo il ricorso a consulenze e
collaborazioni esterne. Nel 2008 per queste voci la Provincia ha speso 12,9
milioni di euro contro i 13,7 del 2007. «Le cifre dimostrano - dice soddisfatta
l'assessore provinciale Barbara Repetto - che abbiamo diminuito il ricorso agli
incarichi esterni». Però nella relazione della Corte dei conti si fa notare
come non sia possibile comparare le cifre del 2008 con quelle degli anni
precedenti". Il motivo: gli importi del 2008 "non comprendono, ad
esempio, i pagamenti per adempimenti obbligatori per legge, la rappresentanza e
la difesa in giudizio, le esternalizzazioni dei servizi, gli incarichi a
persone giuridiche e società". I giudici contabili evidenziano due
necessità: "utilizzare in via del tutto prioritaria le strutture e le
risorse umane a disposizione dell'amministrazione"; nonché "recepire
normative in materia di riduzione delle strutture politiche e amministrative
per migliorare i bilanci pubblici". Un capitolo a parte è riservato alla
sanità, perché secondo la Corte dei conti "sotto il profilo
dell'efficienza e dell'efficacia è quanto mai essenziale che la Provincia si
doti di un nuovo Piano sanitario provinciale sostitutivo di quello per il
triennio 2000-2002 ancora in vigore, di adeguamento alla nuova Asl unica, che
recepisca le direttive del Piano sanitario nazionale 2006-2008".
( da "Adige, L'" del
20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
La Corte dei conti contro la Provincia Critiche anche alla Regione:
«Crescono i costi della politica» BRUNO ZORZI Nella cornice barocca e un po' retro fatta di
toghe, formule e riti, la Corte dei Conti non si è smentita anche quest'anno.
Nel senso che qualche «scoppellotto» a Durnwalder, presidente della Previncia
di Bolzano e della Regione e a Dellai che lo è di quella di Trento la Corte
l'ha mollato. «Bacchettata» secca alla Regione per i costi della politica che, bilancio consuntivo alla mano, nel 2008 sono
addirittura, aumentati. Critiche a Dellai perché due appalti su tre vengono
affidati in Trentino in affidamento diretto. Accuse alla Provincia di Bolzano
perché spende a man bassa in consulenze e incarichi e non ha messo mano a tagli
sui costi della politica. Critiche, anche severe,
quelle che sono venute dalla Corte presieduta da Angelo Patumi; parole secche
quelle contenute nelle relazioni di Dario Provvidera sui bilanci della Regione
e della Provincia di Trento e di Alessandro Pallaoro per quella di Bolzano.
Affermazioni condivise dal sostituto procuratore generale Roberto Benedetti.
Però, alla fine, la Corte dei Conti ha comunque approvato i bilanci, in linea
con le norme contabili. Anche se la Regione - è stato detto - non si è adeguata
alle nuove norme contabili nazionali: «E visto che il Parlamento sta discutendo
un'ulteriore aggiornamento delle leggi di contabilità pubblica c'è il rischio
che la Regione operi con norme ancora più obsolete», ha spiegato il procuratore
Benedetti. Detto che le valutazioni generali della Corte sul bilancio di Trento
sono migliori rispetto a quelle di Bolzano, la critica mossa alla Provincia di
Trento riguarda principalmente gli appalti. Nella relazione del dottor
Provvidera si dice che «nel corso del 2008 sono stati affidati 121 appalti di
importo superiore a 137 mila euro in base alla legge provinciale 10 settembre
'93 numero 26. Trattasi di normativa di non agevole interpretazione e
applicazione in senso conforme ai principi comunitari e alle norme contenute nel
Codice degli appalti. Prova ne sia l'abnorme ricorso alle procedure a
trattativa privata, della esecuzione in economia e dell'affidamento diretto,
procedure che hanno riguardato due appalti su tre che le direttive considerano
con sfavore, consentendole solo in casi rigorosamente predeterminati. Si
segnala dunque l'esigenza di adeguare urgentemente la normativa provinciale in
materia di appalti ai principi e alle norme contenute nel decreto del 12 aprile
2008 numero 163 il cui rispetto si impone anche alle Regioni e Province
autonome». C'è poi un'altra sottolineatura, quella che riguarda le partecipate
della Provincia: quattro società su ventidue hanno perso soldi e la Corte
ricorda che la Provincia può mantenere le quote solo se ci sono motivi di
interesse pubblico o se nessun altro, sul mercato, è in grado di fare la stessa
cosa. Su questo terreno la Corte ha invitato la Regione a «valutare
attentamente» (insomma, a lasciar perdere, a mollare le quote) la
partecipazione in Air Alps, la compagnia aerea che ha sede a Bolzano e per la
quale è stato richiesta la procedura di concordato preventivo. Tornando alla
Provincia va detto però che la valutazione complessiva della Corte dei Conti è
buona. Nel 2008 è stato rispettato il patto di stabilità, cioè il contenimento
della spesa pubblica; per quanto riguarda il personale il contenimento della
spesa si è avuto soprattutto a livello dei comuni. Ma per i magistrati della
Corte dei conti da noi si spende troppo per la salute; troppo soprattutto
rispetto alla media nazionale. Lo scorso anno per ospedali, assistenza medica e
salute in generale in Trentino sono andati un milione di euro, un più 5,41%
rispetto al 2007, ben il 25,37% del bilancio provinciale. 20/06/2009
( da "Adige, L'" del
20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
La replica Depaoli, presidente del Consiglio regionale: «Previsti meno costi» «Nel
2009 un risparmio di 7 milioni» Sentito signor presidente del consiglio
regionale, Marco Depaoli? Le critiche della Corte dei Conti riguardo i costi
della politica sono severe,
le più dure espresse quest'anno dai magistrati contabili ai bilanci consuntivi.
Vi dicono, in buona sostanza, che le spese per il consiglio, la giunta
provinciale, le indennità di assessori e consiglieri, le spese di
rappresentanza sono a quota 57 milioni di euro. E ciò significa, fatta la
somma, che siamo a più del 15% del bilancio dell'intera Regione Trentino - Alto
Adige. Non solo, afferma nella sua relazione il dottor Dario Provvidera,
rispetto al 2007 il «caropolitica» è ulteriormente
cresciuto: c'è un più 1,8%. E questo significa che le direttive del governo a
contenere i costi, soprattutto per quel che riguarda la politica
e il funzionamento degli organi istituzionali, non sono state rispettate. «Sì,
però la relazione - risponde - fa riferimento al 2008. Alla scorsa legislatura,
quando non era ancora in vigore alcuna delle modifiche che abbiamo fatto. Se
andrà in porto la riforma dei costi della politica
così come l'abbiamo impostata il prossimo anno potremmo già risparmiare una
cifra che va dai sette agli otto milioni di euro. Siamo attorno ai 35 milioni
di euro risparmiati in consiglio regionale nei cinque anni della legislatura».
E se la riforma non passa? «Anche se non riusciremo a farla un risparmio ci
sarà comunque, e sarà sempre piuttosto corposo, attorno ai tre milioni di
euro». Infastidito dai rilievi della Corte dei Conti? «No, - afferma Paoli - mi
sembra che i magistrati facciano più che altro riferimento all'attività
amministrativa più che a quella politica». A proposito
di politica ieri mattina nella sala Depero dove si è
svolta l'udienza della Corte dei Conti, tra toghe e carabinieri in alta
uniforme, di esponenti politici ce n'erano pochi. Vero è che la partecipazione
alle cerimonie non è esattamente in linea con l'efficienza della pubblica
amministrazione rudemente predicata dal ministro Renato Brunetta, ma è
altrettanto vero che tra amministratori delle due Province autonome e della
Regione e magistrati contabili non corre buon sangue. Questi ultimi sono visti
come rappresentanti di uno Stato che non ha granché da insegnare alle
autonomie. Non a caso ieri ad ascoltare le relazioni c'erano soprattutto
parlamentare. Il senatore Sergio Divina della Lega; il senatore Giacomo Santini
del Pdl, l'onorevole Laura Froner. Poi c'era il presidente del Consiglio
regionale, Marco Depaoli, il vicesindaco di Trento Paolo Biasioli, il
vicepresidente del consiglio provinciale Claudio Eccher. Divina che ne dice
delle relazioni? «Mi sembra una cosa strana: si dice che tante cose non vanno
ma poi si dice che i bilancio sono a posto». 20/06/2009
( da "Tirreno, Il"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Pagina 4 - Prato
Carlesi-Cenni, duello con pepe La querela accende il clima scontro sulla
delocalizzazione Posizioni diverse sulla sicurezza. Niente ronde, ma l'esercito
divide E alla fine un appello ad abbassare i toni per un voto sereno Aiuti alle
famiglie: priorità per entrambi. Immigrati: il nodo della riqualificazione del
Macrolotto Zero PRATO. Faccia a faccia. I candidati sindaco Massimo Carlesi
(centrosinistra) e Roberto Cenni (centrodestra) nella redazione del Tirreno si
confrontano sui temi "caldi" della campagna elettorale più combattuta
e spesso anche più tesa che Prato abbia conosciuto negli ultimi decenni. Dal
welfare all'inceneritore, dalla delocalizzazione alla querela che Cenni ha
sporto contro il suo antagonista. Senza rete, ma con un appello finale alla
serenità e ad abbassare i toni. Due temi fondamentali si intrecciano nel
momento difficile che la città attraversa: crisi economica e immigrazione.
Cominciamo dal primo. Se diventerete sindaci cosa farete per dare concretamente
una mano alle famiglie in difficoltà? Carlesi: «L'emergenza delle famiglie è
seria. Sono almeno 10mila quelle che hanno avuto una contrazione del 30-40% nel
reddito. Bisogna usare misure straordinarie, anche in deroga alle norme
attuali, per arrivare a facilitazioni sul fronte degli
affitti, dei buoni scolastici, dei nidi. Va fatta una prima variazione del
bilancio utilizzando i risparmi ottenuti dal taglio del costo della politica: otto assessori invece di
dodici, alleggerimento nel corpus dei dirigenti. Così si otterranno circa 400
mila euro da destinare ai primi aiuti. In un secondo momento si potrà
ricavare un ulteriore milione e mezzo dai risparmi legati alle partecipate. La
terza mossa riguarda la necessità di ripristinare i trasferimenti statali i cui
tagli sono caduti sul sociale e sugli affitti. Se sarò sindaco farò tutto il
possibile per riottenere dal governo certe disponibilità». Cenni: «Una delle
priorità dei sindaci è certamente aiutare le famiglie che hanno bisogno.
L'amministrazione, sul fronte economico, deve cercare di mandare avanti il tavolo
di distretto e l'apertura di uno specifico tavolo per Prato. Il sindaco dovrà
cercare di alimentare più progettualità possibili per ottenere maggiore
considerazione e fondi da parte del governo. Ho sempre sostenuto che bisogna
dare tutti gli aiuti possibili alla famiglia, che è il nucleo centrale della
società. Per il reperimento dei fondi credo sia necessaria un'analisi
approfondita sul bilancio preventivo 2009. Infatti sull'addizionale Irpef, c'è
una tendenza generale all'abbassamento delle entrate che si ripercuotono sul
bilancio del Comune in maniera pesante. Non solo, c'è anche un fuoribilancio di
due milioni. Per questo bisogna rivisitare il bilancio 2009 e progettare bene
quello 2010 per poter reperire risorse destinate alle famiglie». Altra grande questione
è quella della presenza massiccia di immigrati, cui si aggiunge il nodo
illegalità legato a una parte di loro. Che cosa pensate di fare su illegalità e
distetto parallelo? In maniera brutale: cosa farete dei cinesi? E ancora:
servono ronde e esercito a Prato? Carlesi: «La questione è complessa. Intanto
la risposta sull'immigrazione: è un fenomeno che ha caratteristiche mondiali e
va governata tenendo presente che non ci possono essere risposte solo a livello
locale ma a più ampio raggio. A livello locale la cosa più importante credo sia
dare attuazione a una politica dei diritti e dei
doveri e di ragionare con chiunque per evitare che si crei una città dentro la
città. Esistono persone arrivate a Prato per lavorare, si sono integrate e sono
cittadini che danno il loro apporto alla città; ci sono altre situazioni invece
di forte illegalità che non si possono assolutamente tollerare. Su questo
fronte ho già detto che costituirò un ufficio sicurezza e proprio in questi
giorni ho avuto la disponibilità come consulenti dell'ex prefetto Achille Serra
e di Salvo Ardita. Altra questione: rimettere in ordine pezzi di territorio. E'
dell'altro giorno la proposta di riqualificazione del Macrolotto zero che
servirà a "ripulire" una zona che oggi è fortemente problematica. Sul
discorso ronde ed esercito io penso che la nostra città abbia bisogno
soprattutto di interventi mirati delle forze dell'ordine contro le eventuali
infiltrazioni mafiose, contro l'usura e per meglio controllare i flussi
finanziari. Alle ronde sono contrario in modo assoluto. Per l'esercito credo
che le stesse risorse spese per destinarlo in città potrebbero essere usate per
aumentare la capacità d'azione della polizia, dei carabinieri e della guardia
di finanza». Cenni: «Il progetto del Macrolotto zero non tiene conto di due
cose fondamentali: il diritto alla proprietà privata che la perequazione, cioè
lo spostare da una parte all'altra della città l'edificato, rischia di non
rispettare; e del fatto che levando 180mila metri quadrati dal Macrolotto zero
si va a piazzarli da qualche altra parte. Mi piacerebbe sapere cosa significa.
Inoltre per fare un lavoro di questo genere ci sarà bisogno di fondi
incredibili oppure di percorrere la strada degli espropri, facendo trovare il
Comune in difficoltà economiche se non c'è accordo con i privati. Sul fronte
della sicurezza, occorre la massima determinazione. In questo senso devono
essere i cittadini a dare la fiducia a chi credono possa operare in un certo
modo. Due cose devono essere fatte: sostenere il progetto del presidente del
tribunale Genovese per integrare le forze che oggi ha a disposizione; e indurre
la Regione a rivedere la politica fatta nei confronti
dell'immigrazione. Credo poi che debba essere presa in considerazione la
possibilità, annunciata anche da Berlusconi, di accettare l'esercito. Perché
non credo si possano fare ulteriori spese per gli organici delle forze
dell'ordine. L'esercito non verrebbe con i carriarmato o con i bazooka ma con
la semplice pistola, e visto che viene addestrato appositamente, non vedo
perché non debba essere usato. Le ronde invece no. Ideologicamente non vengono
accettate. Se le ronde escono e incontrano chi è contro, alla fine devono
intervenire i carabinieri per dividerli. Creano solo problemi». Carlesi: «Nel macrolotto
zero si possono venire a creare condizioni di questo tipo: blocco del
frazionamento delle grandi superfici, evitando la nascita di decine e decine di
aziende difficili poi da controllare. Non sono il tipo agli "Amici
miei" che dice: "da qui passerà un'autostrada in mezzo al
paese"... Il ragionamento è diverso: usando gli strumenti della
perequazione e la Società di trasformazione urbana e utilizzando fondi
regionali e europei, si possono acquisire aree e andare a creare spazi pubblici
- piazze, giardini - terziario e residenze, evitando di consumare spazio
scegliendo di andare in altezza». Cenni: «L'illegalità economica invece va
affrontata con due metodi, quello finanziario e con le indagini sui flussi di
denaro. Per i reati finanziari servono indagini mirate, per cui o la guardia di
finanza si dedica solo a questo e rallenta il lavoro da altre parti, o si
mettono in campo nuove forze. C'è un problema importante: attualmente i money
transfer sono fuori da ogni controllo: bisogna ripensare il sistema di
controllo. L'altra questione è l'aggancio con l'ufficio delle entrate per poter
esaminare a fondo l'attività e la composizione delle singole società».
( da "Repubblica, La"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Pagina IV - Bari L´amica
di Patrizia racconta "Ingaggiata per le feste di Gianpi" Inchiesta su
Fitto, gli ispettori di Alfano bacchettano i pm del pool La ragazza ascoltata
in procura: a Berlusconi ho raccontato la mia storia, non ho avuto rapporti e
mi ha trattato come una figlia La relazione degli inviati del ministro riguarda
la ritardata iscrizione nel registro degli indagati dell´ex governatore
GABRIELLA DE MATTEIS GIULIANO FOSCHINI Alle quattro giovani donne, convocate
nella caserma della guardia di finanza, il magistrato Giuseppe Scelsi e gli
uomini della guardia di finanza mostrano le copie dei biglietti aerei. Le
pagine dei giornali. Chiedono conferme. Cercano riscontri all´ipotesi
investigativa: l´esistenza di un presunto giro di squillo, organizzato da
Gianpaolo Tarantini, del quale, almeno con Patrizia D´Addario, avrebbe
beneficiato anche Silvio Berlusconi. In caserma, tra le quattro donne, c´è
anche lei: Barbara Montereale. Ventidue anni, una casa ed una figlia a Modugno,
di professione fa la ragazza immagine. «Non sono una escort». Conta qualche
esperienza in tv, una partecipazione alla trasmissione "Uomini e
donne". Al magistrato Giuseppe Scelsi chiarisce: «Non ho avuto rapporti
con il premier, mi ha trattato come una figlia». Ma racconta della cena a Palazzo
Grazioli. «è stata Patrizia a portarmi, Gianpaolo ancora non lo conoscevo». Da
lei, la mattina successiva, ha ricevuto una confidenza. Patrizia le ha
raccontato della notte trascorsa con Berlusconi. Barbara, invece, il presidente
del Consiglio lo incontra nuovamente dopo le feste natalizie, ad una festa
organizzata a Villa Certosa. «Quando ha saputo che ero in difficoltà economica
mi ha regalato una busta: c´erano dieci mila euro. Mi ha dato un bacio in
fronte, come un padre. è una persona straordinaria. Per quella
serata Gianpaolo mi ha dato un gettone di presenza: mille euro». Barbara che ha chiesto assistenza ai legali
Daniela Castelluzzo ed Emiliano D´Alessandro nelle indagini della procura di
Bari è una testimone importante. Conferma quello che Patrizia dopo ha
raccontato al magistrato e alla guardia di finanza. «Meditava vendetta.
Da gennaio - racconta - diceva che avrebbe fatto lo scoop». E poi ancora
aggiunge particolari sugli strani "affari", il giro di donne in
questo caso, di Gianpaolo Tarantini. L´indagine, quindi, dopo la giornata di
ieri, ha subito un´accelerata. Dopo la fuga di notizie, il rischio
dell´inquinamento probatorio è concreto. E la procura ha voluto blindare le
dichiarazioni delle cinque giovani donne. La testimonianza di Patrizia D´Addario
resta però la più significativa per l´inchiesta. E mentre sul nuovo fascicolo,
aperto dalla procura di Bari, infuocano le polemiche politiche, da Roma arriva
un´altra notizia. Gli ispettori, inviati dal ministro della Giustizia Alfano
per accertare eventuali irregolarità nelle due indagini che hanno coinvolto
Raffaele Fitto, hanno depositato la propria relazione. Uno il rilievo che
sarebbe stato mosso: è quello riguardante la presunta ritardata iscrizione nel
registro degli indagati dell´ex governatore regionale. Caduti nel vuoto,
invece, le altre contestazioni, contenute in un esposto, firmato dall´attuale
ministro per gli Affari regionali Fitto e dal suo avvocato e collega di partito
Francesco Paolo Sisto. Gli ispettori di Alfano non avrebbero proposto alcuna
misura cautelare nei confronti dei pm. Il Guardasigilli non ha ancora letto e
valutato la relazione dei tecnici ma sarebbe intenzionato a prendere tutto il
tempo necessario per farlo: davanti a sé ha un anno di tempo da quanto ha
ricevuto il fascicolo per decidere se esercitare l´azione disciplinare.
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Bettinelli cerca il
pass per i Mondiali --> Sabato 20 Giugno 2009 SPORT, pagina 44 e-mail print
Andrea Bettinelli va a caccia in Portogallo del pass per i Mondiali di Berlino
Oggi e domani in Portogallo si disputa il Campionato europeo a squadre (diretta
Raitre dalle 17 alle 18,45, domenica differita su Rai Sport più dalle 23,15) e
alla manifestazione, che prende il posto della Coppa Europa, Bergamo ci arriva
con 5 atleti (51 in totale gli azzurri), un numero da record. LA PRIMA VOLTA - Come lo è la presenza nella nazionale che conta di Marco Francesco Vistalli, 22 anni,
di Torre Boldone. Il quattrocentista della Bergamo 59 Creberg si è conquistato
la prima convocazione di sempre tra i senior (un gettone di tra gli under 23)
grazie ad un promettente inizio di stagione: vedi il secondo posto di una
settimana fa nei 400 dei Campionati italiani promesse, ma soprattutto il
46"76 di un mese fa alla Top Challenge. Per lui ecco un posto nella 4x400,
a fianco di Fontana, Rao e del primatista italiano Barberi, con annessa
possibilità di far apprendistato sulla scena internazionale: chanche preclusa
all'italo-cubano di Rivolta d'Adda Isabelt Juarez, che della staffetta in gara
domani pomeriggio sarà la riserva. SOGNANDO BERLINO - Titolare, della 4x400
femminile, sarà invece Marta Milani. Il 52''77 fatto registrare qualche giorno
fa ad Erba ha moltiplicato le possibilità di convocazione della velocista
dell'Esercito nella staffetta azzurra sul giro di pista dei prossimi Mondiali
di Berlino. Prove generali? Siamo vicini. Perché se l'eccezione è Anna Maria
Spacca (radioscarpetta suggerisce a breve una sostituzione con la Calì) con
Marta Milani stavolta ci saranno Daniela Reina e sua maestà Libania Grenot, in
una sfida per una medaglia con Russia, Spagna e Gran Bretagna. Salvo sorprese
dell'ultima ora, l'altra orobica convocata, Eleonora Sirtoli, sarà invece la
prima tifosa a bordo pista. PRENDE LA RINCORSA - 15 gettoni
di presenza in azzurro, il portabandiera della
spedizione orobica a Leiria sarà Andrea Bettinelli. 2,26 al Top Challenge, 2,23
ai Mondiali militari di Sofia una settimana fa, sul suo sito personale
l'altista delle Fiamme Gialle ha scritto che «la strada verso i 2,31 (limite A
per i Mondiali, ndr) è quella giusta, l'obiettivo è centrarlo a cavallo tra
giugno e luglio». Potrebbe essere la volta buona per avvicinarlo insomma, anche
in virtù del fatto che nel 2007 e 2008 proprio in Coppa Europa (Annecy e
Milano) Andrea disputò due tra le sue gare più belle. Stavolta se la giocherà
con avversari di prima fascia (in sei oltre i 2,30 nel 2009) in una gara che
questo pomeriggio vedrà anche la sperimentazione di novità regolamentari. Luca
Persico 20/06/2009 nascosto-->
( da "Repubblica, La"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Pagina 7 - Interni
"Io, Silvio e le altre ragazze tutte lo chiamavano Papi" Barbara
racconta le visite a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa Il personaggio (SEGUE
DALLA PRIMA PAGINA) PAOLO BERIZZI gabriella de matteis «Lavoro come modella in
un atelier per abiti da sposa», dice Barbara. Ha partecipato a "Uomini e
donne" e - aggiunge - ha fatto altre comparsate in tv. «Quando ci riesco
faccio la ragazza immagine. Per esempio sono stata Billionerina per tre anni.
Ricordo che Fede mi promise di fare la Meteorina. Ci tengo però a dire che non
sono una escort». è Barbara «l´amica modella» con cui Patrizia, nel novembre
del 2008, entra a Palazzo Grazioli. è lei la ragazza che «riscontra» con la
Guardia di Finanza il suo racconto. è lei che, reclutata da Gianpaolo
Tarantini, incontrerà il Presidente una seconda volta, nel gennaio di
quest´anno, a Villa Certosa. è lei che, ora, svela «il metodo» del Presidente.
Andiamo con ordine. Ricorda come, quando e chi la introdusse a Palazzo
Grazioli? «Il giorno esatto non lo ricordo. Inizi di novembre del 2008, direi.
La mia amica Patrizia mi chiese se mi andava di accompagnarla a una festa a
Roma. E io accettai». Come arrivaste a Roma? «Non lo ricordo». In aereo?
«Probabile, ma davvero non ricordo anche perché viaggio molto per lavoro». Lei
pagò per il viaggio? «No». Chi pagò? «Seppi dopo che pagava Gianpaolo Tarantini».
Patrizia le disse che era una festa a casa del Presidente del Consiglio? «Sì.
E, dopo, ricollegai una cosa accaduta, sempre a Roma, una settimana prima di
quel viaggio. Ero con Patrizia all´inaugurazione di un negozio Versace. Un tipo
che Patrizia mi disse essere uno degli autisti di Berlusconi le disse:
"Carina la tua amica. Portala alla prossima festa"». Torniamo a
novembre 2008. Patrizia le fece il nome di Gianpaolo Tarantini prima di
partire? «No. Conobbi questo Gianpaolo solo quando arrivammo a Roma. Lo
incontrammo all´hotel De Russie. Mentre noi eravamo alloggiate all´hotel
Valadier». Tarantini era da solo? «No. Con il suo autista». Ricorda il nome
dell´autista? «Dino». Eravate solo lei, Patrizia e Tarantini? «C´era anche
un´altra ragazza di Bari, che non conosco». Il nome? «Non lo ricordo». Che vi
disse Tarantini? «Ci disse che saremmo andati a casa del Presidente del
Consiglio». Concordaste un compenso? «No. Non dissi nulla a Gianpaolo perché mi
aveva portato Patrizia». Come andò la cena? «Mangiammo e scherzammo con il
Presidente. Ebbi un´impressione straordinaria. Il Presidente è una persona
bellissima e disponibilissima. Mi regalò degli anelli e delle collane che,
disse, disegnava lui. Mi diede anche il cd di quel cantante napoletano, come si
chiama...?». Apicella? «Apicella». Eravate solo voi ragazze e il Presidente?
«No. C´era anche Gianpaolo». Che rapporti hanno Tarantini e Berlusconi?
«Gianpaolo dà del lei al Presidente. Il Presidente gli dà del tu. Noi,
comunque, avevamo capito che Gianpaolo lavorava per Berlusconi». Finita la
cena, cosa accadde? «L´accordo era che io, Gianpaolo e l´altra ragazza
lasciassimo sola Patrizia con il Presidente e così facemmo». Perché Patrizia
rimase? «Per lavorare». Lavorare? «Sapevano tutti a quella cena che lei era una
escort». Anche il Presidente? «Presumo proprio di si». Dunque, ve ne andate e
dove? «Io e Giampaolo veniamo riaccompagnati nei nostri alberghi. E la mattina
dopo, alle 8, rientrò anche Patrizia nella stanza che condividevamo». Le disse
qualcosa? «Mi raccontò di aver avuto un rapporto sessuale con il Presidente. E
aggiunse di non essere stata pagata. Aggiunse anche però che non le
interessavano tanto i soldi quanto che lui le desse una mano con una questione
che riguardava la costruzione di un residence». Lei venne pagata per quella
cena? «No». Sentì di nuovo Tarantini? «Sì. A fine novembre 2008. Ero con
Patrizia a Dubai, in vacanza. Mi chiama Gianpaolo al telefono
e dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la
prima volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa volta è tutto a posto. Che avrei avuto
i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti aerei. A quel punto, Patrizia si
arrabbia. Prende il telefono e grida a Tarantini: "Ma come, te l´ho portata
io e adesso tu vuoi lei e non me?"». E come finì? «Non se ne fece
niente». Rivide il Presidente del Consiglio? «Si. A Villa Certosa». Quando?
«Metà gennaio di quest´anno. Fu sempre Tarantini a chiamarmi. Questa volta mi
diede mille euro di gettone e andai». Come ci andò? «Una macchina con autista,
sempre Dino, da Bari a Ciampino. E qui in aereo». Che aereo? «Un aereo privato.
Piccolo». Ricorda insegne dell´Aeronautica militare? «No». Chi la accolse a
Villa Certosa? «Licia Ronzulli. è lei che organizza la logistica dei viaggi
delle ragazze. Che decide chi arriva e chi parte. E smista nelle varie stanze».
Chi c´era nella villa? «Una ventina di ospiti. Molte ragazze e qualche uomo.
Oltre a Berlusconi e Tarantini, ricordo Susanna Petrone, quella che sta con
Marco Borriello, il calciatore. E ricordo anche Carolina, quella del Grande
Fratello che poi doveva fare una fiction». Che si faceva nella villa? «Balli,
canti. Coreografie tra ragazze brune e bionde. C´era anche Apicella che
cantava». Incontrò Berlusconi? «Sì, dopo che aveva finito di fare un massaggio
mi portò insieme ad altre ragazze con la macchinina a visitare il parco.
Giocammo con il cane che gli ha regalato Bush». Lei come si rivolgeva a
Berlusconi? «Io lo chiamavo Silvio. Tutte le altre lo chiamavano Papi». Tutte?
«Tutte. Io non avevo confidenza e mi limitavo a Silvio». C´erano minorenni
nella villa? «Non saprei. Eravamo tutte molto giovani». Vi parlaste? «Fu molto
dolce. Come un padre. Gli raccontai che avevo perso i genitori. Che la mia
bimba non stava bene. Che non ce la facevo a tirare avanti da sola. Lui mi
diede un bacio sulla fronte e prima che partissi mi consegnò una busta». Cosa
c´era dentro? «Una cifra molto generosa in contanti. Fu un gesto bellissimo. E
io, lo giuro su mia figlia, con lui non ebbi nessun rapporto sessuale. Posso
solo dire che Tarantini diceva a noi tutte che per chi andava con il Presidente
c´era la busta con cifra a piacimento. Io, lo ripeto, ho avuto la busta ma
senza fare nulla perché non sono una escort». Fu invitata di nuovo? «Si.
Un´altra volta, alla fine di febbraio, sempre a Villa Certosa, ma la cosa saltò
perché morì la sorella del Presidente». Anche quella visita doveva essere a
gettone? «Sì. Fosse stato per Tarantini mi avrebbe pagato ogni visita. Perché
questo è l´accordo che aveva con me». Sapeva che Patrizia aveva deciso di
raccontare la sua storia? «Patrizia meditava vendetta da Natale scorso. Mi
disse che avrebbe fatto lo scoop perché non era stata aiutata dal Presidente.
Io non ero d´accordo. Perché quello che penso io è: "Meno male che Silvio
c´è". Scrivetelo, mi raccomando. Ci tengo. Difenderò Berlusconi fino alla
morte». Lei è mai stata invitata a presentarsi alle elezioni con il
centro-destra? «Sì, alle ultime elezioni ero candidata alle comunali nella circoscrizione
Madonnella a Bari con la lista "La Puglia prima di tutto". Ho preso
91 voti». Chi le ha offerto la candidatura? «Patrizia». Quello che lei ci ha
appena riferito lo ha detto anche alla Finanza? «La Finanza mi ha fatto meno
domande di voi. Ma le cose che ho detto sono le stesse».
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
MODENA SPORT pag. 14
NICOLA Campedelli nasce a Cesena il 7 febbraio 1969. Cresciuto nelle giovanili
bianconere... NICOLA Campedelli nasce a Cesena il 7 febbraio 1969. Cresciuto
nelle giovanili bianconere, la sua prima esperienza nel calcio professionistico
a Castel San Pietro, in serie C2, nella stagione 1998/99. Nel campionato
successivo torna a Cesena dove colleziona 34 gettoni (con 4 gol) in serie B prima di
passare alla Salernitana di Zeman. Due tornei in amaranto, entrambi tra i
cadetti, con 68 partite complessive, poi nell'estate del 2002 viene acquistato
dal Modena appena tornato in serie A. La squadra canarina acquisisce
complatamente il suo cartellino, con la più importante operazione finanziaria
degli ultimi dieci anni. Nel Modena Nicola Campedelli vive la paretesi
più lunga ed importante della sua carriera. In casacca canarina infatti gioca
per ben cinque stagioni, collezionando 148 presenze tra serie A e serie B con 14
reti complessive, giocando sempre con l'inconfondibile numero 25 e arrivando
anche ad indossare la fascia di capitano. Nell'estate del 2007 lascia Modena
per tornare nella sua Cesena. Una decisione che lascia un po' di amaro in bocca
a qualche tifoso canarino, motivata dal desiderio di ritornare a casa. Il
Modena cede la metà del centrocampista alla formazione bianconera (della quale
diventerà dopo qualche mese presidente il fratello di Campedelli, Igor) per una
cifra vicina ai 700mila euro, comproprietà rinnovata l'anno scorso tanto che il
giocatore è ancora formalmente per il 50% gialloblu. Purtroppo durante la
preparazione estiva l'infortunio e le successive ricadute che hanno costretto
Campedelli all'abbandono.
( da "Corriere Alto Adige"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Corriere dell'Alto
Adige sezione: PRIMOPIANO data: 20/06/2009 - pag: 3 I costi
dell'amministrazione Approvati i bilanci con vari rilievi. Per l'Alto Adige nel
mirino le spese eccessive della Sanità Regione in Air Alps, dubbi della Corte
dei conti I giudici: compagnia in perdita, valutare la partecipazione. I Verdi:
lo diciamo da sempre L'assessore Repetto manifesta soddisfazione «Incarichi
esterni diminuiti di quasi un milione in un anno» BOLZANO Gli eccessivi costi
della politica e della sanità, la perdita di capitale
di Air Alps, la necessità di adeguare la normativa in materia di appalti, i
dubbi sull'opportunità di alcune partecipazioni societarie della Provincia di
Trento. Queste alcune delle osservazioni emerse ieri durante l'assemblea di
presentazione della Dichiarazione di regolarità dei Rendiconto generali della
regione Trentino Alto Adige e delle Province altoatesina e trentina. Approvati
i conti di bilancio e del patrimonio, giudicato non regolare il bilancio di
previsione della Regione per il 2008. La relazione generale «Nel 2008 i costi
della politica, che nel 2007 ammontavano a 56 milioni
408mila euro, sono aumentati dell'1,8%». Queste le parole della Dichiarazione
di regolarità del Rendiconto del Trentino Alto Adige, con le quali la Corte dei
conti rimprovera all'amministrazione regionale di non aver dato seguito
all'invito di adeguare la disciplina contabile alla normativa nazionale. Gli
effetti dell'adeguamento si sarebbero dovuti concretizzare nella riduzione
delle spesa, ma tutt'ora «la rubrica 'Organi regionali' assorbe circa il 15%
della spesa totalmente impegnata, per un importo pari a 57 milioni 408mila
euro». La negatività di quest'aspetto è stata sottolineata ieri dal vice
procuratore generale Roberto Benedetti: «Nonostante dal documento non emergano
specifici motivi di irregolarità contabile, pongo l'attenzione sulla mancata
riduzione dei costi della politica». Il «nodo» delle quote Discussa anche la situazione di Air
Alps, che «registra una forte perdita del capitale investito». Quindi: «Il
mantenimento della partecipazione azionaria della Regione nella Spa recita la
Dichiarazione dovrebbe essere attentamente valutato dai soci pubblici tenendo
conto dei requisiti della stretta necessità di un servizio di interesse
generale, ma anche con l'attenta valutazione di costi e benefici in termini di
efficienza, efficacia ed economicità di gestione, nonché di ricaduta effettiva
sulla comunità». Entusiasti i Verdi altoatesini: «La Corte dei conti dimostra
che abbiamo ragione spiega il consigliere Riccardo Dello Sbarba e il discorso
sulla Regione è riferibile senza dubbio anche alla Provincia di Bolzano, visto
che il legame con l'Air Alps è stato rinsaldato con Durnwalder al vertice della
Regione. Nella fattispecie la Provincia di Bolzano deve solamente... rispettare
una sua legge, quella che dice che la sua partecipazione dentro società deve
essere eliminata entro il 2009 se esse non danno un servizio pubblico
indispensabile. Questa è una partecipazione a una compagnia aerea privata che
ha sede a Innsbruck e che fa voli per Rimini o Pescara: non si tratta di un
interesse pubblico dei cittadini altoatesini. E se da Palazzo Widmann mi dicono
che il vero interesse è la linea Bolzano- Roma, rispondo due cose: primo, è che
se il problema è solo quel volo non serve essere dentro una compagnia ma basta
mettere a concorso quel volo a miglior offerente; nulla importa se poi lo fa la
Abu Dhabi Air. Secondo, se la Provincia si mettesse davvero di impegno con
Trenitalia, si troverebbe il modo di fare Bolzano- Roma in treno in sole cinque
ore». Le due Province Per quanto riguarda il controllo sugli enti Provincia, il
discorso è diverso per Trento e Bolzano. Nel primo caso, sotto la lente dela
Corte dei conti sono finiti gli appalti con «l'abnorme ricorso alle procedure
di trattativa privata, dell'esecuzione in economia e dell'affidamento diretto,
che hanno riguardato due appalti su tre e che le direttive comunitarie
considerano con sfavore». A Bolzano,invece,«l'attivitàdi gestione
(amministrativa, ndr) appare svolta in maniera positiva è scritto nella
relazione ha affermato Benedetti a commento della Dichiarazione di regolarità
del Rendiconto della Provincia di Bolzano il conto di cassa registra però un
saldo negativo di -61,7 milioni di euro. Si ribadisce inoltre l'esigenza del
contenimento dei costi delle strutture amministrative. Forte perplessità è
suscitata dalla spesa della sanità, aumentata del 4,3% rispetto al 2007.
L'aumento nazionale è stato del 2,7%. Il costo di un assistito in Alto Adige è
pari a 2.663 euro l'anno ed è il valore medio più alto a livello nazionale. È
essenziale che la Provincia si doti di un nuovo Piano sanitario, di adeguamento
alla nuova unicità aziendale e che recepisca le direttive delineate dal Piano
sanitario nazionale 2006-2008». L'assessore provinciale competente sul bilancio
Barbara Repetto esprime la propria soddisfazione per l'approvazione del
Consuntivo 2008: «La Provincia ha avuto nel 2008 un aumento dell'avanzo di
amministrazione di circa 50 milioni rispetto all'anno precedente (fondi
ovviamente confluiti nel bilancio 2009), ha rispettato il Patto di stabilità
interno stipulato con il ministero delle Finanze, ha diminuito il ricorso agli
incarichi esterni (12,9 milioni nel 2008 rispetto ai 13,7 del 2007) i cui
pagamenti sono stati pubblicati secondo i criteri fissati dal Dipartimento
della Funzione pubblica dice la Repetto un'unica osservazione da parte del
viceprocuratore generale della Corte è arrivata con riferimento alla spesa
(circa 70mila euro) per interessi corrisposti causa il ritardo con cui vengono
erogate le buonuscite». L'assessore Repetto rileva che «l'osservazione è già
stata mossa anche negli anni scorsi e la struttura provinciale competente si è
già attivata per accelerare le liquidazioni spiega così che la somma per
interessi si è potuta ridurre sensibilmente rispetto a quella relativa agli
anni precedenti». Marta Romagnoli Pierluigi Perobelli Operativo Velivolo
dell'Air Alps, compagnia che fa capo a diversi imprenditori sudtirolesi
( da "Messaggero, Il (Marche)"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Sabato 20 Giugno
2009 Chiudi di TIZIANA CAPOCASA RS.Benedetto ISALE a 28 anni fa la felice
intuizione di Mimmo Minuto de La Bibliofila di portare d'estate nomi di spicco
della cultura in Riviera. Una sfida salottiera nello scenario della Palazzina
Azzurra, giocata sulla piacevole leggerezza di conversazioni che accendono la
curiosità e spingono alla riflessione. Nutrito come sempre il calendario degli
"Incontri con l'autore". Dal giornalista e
scrittore Sergio Rizzo che
aprirà la rassegna il 2 luglio all'autore molto in voga Ascanio Celestini che
chiuderà in piazza Matteotti, il 30 agosto, con il suo libro Lotta di classe
abbinato ad uno spettacolo. In tutto 18 appuntamenti, tre in più della passata
edizione, intercalati da novità editoriali, romanzi e saggi più gettonati.
«Iniziativa estiva di straordinario impatto culturale e turistico in grado di
accrescere l'appeal di una città come San Benedetto» così ha definito la
rassegna l'assessore alla Cultura Margherita Sorge. Si comincia dunque con il
giornalista del Corriere della Sera che presenterà Rapaci, scritto insieme a
Gian Antonio Stella, per proseguire il 7 luglio con
Veronica De Laurentis, figlia del produttore Dino e della grande attrice
Silvana Mangano, con il libro Riprenditi la tua vita. Nei giorni successivi
sarà la volta dei giornalisti Luca Telese Qualcuno era comunista, 8 luglio, e
di Andrea Vianello di Mi manda Rai3 con Assurdo Italia, 9 luglio, Marco Presta
di Radiodue con Il paradosso terrestre, 10 luglio, Marcello Sorgi con Edda
Ciano e il comunista, 11 luglio, Salvatore Niffoi Il pane di Abele, 16 luglio.
Ed ancora Good morning America di Gerardo Greco, 17 luglio e Gherardo Colombo
con Le regole. Sei stato tu?, 21 luglio. Chiuderanno gli appuntamenti di luglio
Marcello Veneziani Sud, viaggio civile e sentimentale, il 23, Aldo Forbice
Assassini di Stato, il 25, e Franco Di Mare, ex inviato del Tg1, in libreria
con Il cecchino e la bambina il 29. Per gli appassionati di calcio seguirà
Luigi Garlando, vicedirettore de La Gazzetta con L'amore ai tempi di Pablito, 7
agosto, che riserverà una piacevole sorpresa. Ed ancora Enrico Vaime, già
ospite della Riviera, con "La democrazia secondo me". Spazio anche al
noir con le autrici Vallorani, Garlaschelli, Diamanti e Losini Alle signore
piace noir, 13 agosto. Ed infine Roberto Giacobbo, giornalista di Voyager con
2012 la fine del mondo? e Maria Rita Parsi con Alle spalle della Luna. Si
chiuderà a fine agosto con la performance teatrale di Ascanio Celestini, autore
di "Lotta di classe".
( da "Repubblica.it"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
BARI - Barbara
Montereale ha 23 anni. È di Modugno. È una bellissima madre single di una bimba
di un anno e tre mesi. Sull'avambraccio sinistro ha tatuato: "Sbagliare e
soffrire". Ha vissuto per un periodo a Milano con un uomo che, all'epoca
era bodyguard di Domenico Dolce. "Lavoro come modella in un atelier per
abiti da sposa", dice Barbara. Ha partecipato a "Uomini e donne"
e - aggiunge - ha fatto altre comparsate in tv. "Quando ci riesco faccio
la ragazza immagine. Per esempio sono stata Billionerina per tre anni. Ricordo
che Fede mi promise di fare la Meteorina. Ci tengo però a dire che non sono una
escort". È Barbara "l'amica modella" con cui Patrizia, nel
novembre del 2008, entra a Palazzo Grazioli. È lei la ragazza che
"riscontra" con la Guardia di Finanza il suo racconto. È lei che,
reclutata da Gianpaolo Tarantini, incontrerà il Presidente una seconda volta,
nel gennaio di quest'anno, a Villa Certosa. È lei che, ora, svela "il
metodo" del Presidente. Andiamo con ordine. Ricorda come, quando e chi la
introdusse a Palazzo Grazioli? "Il giorno esatto non lo ricordo. Inizi di
novembre del 2008, direi. La mia amica Patrizia mi chiese se mi andava di
accompagnarla a una festa a Roma. E io accettai". Come arrivaste a Roma?
"Non lo ricordo". In aereo? "Probabile, ma davvero non ricordo
anche perché viaggio molto per lavoro". Lei pagò per il viaggio?
"No". Chi pagò? "Seppi dopo che pagava Gianpaolo
Tarantini". OAS_RICH('Middle'); Patrizia le disse che era una festa a casa
del Presidente del Consiglio? "Sì. E, dopo, ricollegai una cosa accaduta,
sempre a Roma, una settimana prima di quel viaggio. Ero con Patrizia
all'inaugurazione di un negozio Versace. Un tipo che Patrizia mi disse essere
uno degli autisti di Berlusconi le disse: "Carina la tua amica. Portala
alla prossima festa"". Torniamo a novembre 2008. Patrizia le fece il
nome di Gianpaolo Tarantini prima di partire? "No. Conobbi questo
Gianpaolo solo quando arrivammo a Roma. Lo incontrammo all'hotel De Russie.
Mentre noi eravamo alloggiate all'hotel Valadier". Tarantini era da solo?
"No. Con il suo autista". Ricorda il nome dell'autista?
"Dino". Eravate solo lei, Patrizia e Tarantini? "C'era anche
un'altra ragazza di Bari, che non conosco". Il nome? "Non lo
ricordo". Che vi disse Tarantini? "Ci disse che saremmo andati a casa
del Presidente del Consiglio". Concordaste un compenso? "No. Non
dissi nulla a Gianpaolo perché mi aveva portato Patrizia". Come andò la
cena? "Mangiammo e scherzammo con il Presidente. Ebbi un'impressione
straordinaria. Il Presidente è una persona bellissima e disponibilissima. Mi
regalò degli anelli e delle collane che, disse, disegnava lui. Mi diede anche
il cd di quel cantante napoletano, come si chiama...?". Apicella?
"Apicella". Eravate solo voi ragazze e il Presidente? "No. C'era
anche Gianpaolo". Che rapporti hanno Tarantini e Berlusconi?
"Gianpaolo dà del lei al Presidente. Il Presidente gli dà del tu. Noi,
comunque, avevamo capito che Gianpaolo lavorava per Berlusconi". Finita la
cena, cosa accadde? "L'accordo era che io, Gianpaolo e l'altra ragazza
lasciassimo sola Patrizia con il Presidente e così facemmo". Perché
Patrizia rimase? "Per lavorare". Lavorare? "Sapevano tutti a
quella cena che lei era una escort". Anche il Presidente? "Presumo
proprio di si". Dunque, ve ne andate e dove? "Io e Giampaolo veniamo
riaccompagnati nei nostri alberghi. E la mattina dopo, alle 8, rientrò anche
Patrizia nella stanza che condividevamo". Le disse qualcosa? "Mi
raccontò di aver avuto un rapporto sessuale con il Presidente. E aggiunse di
non essere stata pagata. Aggiunse anche però che non le interessavano tanto i
soldi quanto che lui le desse una mano con una questione che riguardava la
costruzione di un residence". Lei venne pagata per quella cena?
"No". Sentì di nuovo Tarantini? "Sì. A fine novembre 2008. Ero
con Patrizia a Dubai, in vacanza. Mi chiama Gianpaolo al telefono
e dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la
prima volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa volta è tutto a posto. Che avrei avuto
i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti aerei. A quel punto, Patrizia si
arrabbia. Prende il telefono e grida a Tarantini: "Ma come, te l'ho
portata io e adesso tu vuoi lei e non me?"". E come finì?
"Non se ne fece niente". Rivide il Presidente del Consiglio?
"Si. A Villa Certosa". Quando? "Metà gennaio di quest'anno. Fu
sempre Tarantini a chiamarmi. Questa volta mi diede mille euro di gettone e
andai". Come ci andò? "Una macchina con autista, sempre Dino, da Bari
a Ciampino. E qui in aereo". Che aereo? "Un aereo privato.
Piccolo". Ricorda insegne dell'Aeronautica militare? "No". Chi
la accolse a Villa Certosa? "Licia Ronzulli. È lei che organizza la
logistica dei viaggi delle ragazze. Che decide chi arriva e chi parte. E smista
nelle varie stanze". Chi c'era nella villa? "Una ventina di ospiti.
Molte ragazze e qualche uomo. Oltre a Berlusconi e Tarantini, ricordo Susanna
Petrone, quella che sta con Marco Borriello, il calciatore. E ricordo anche
Carolina, quella del Grande Fratello che poi doveva fare una fiction". Che
si faceva nella villa? "Balli, canti. Coreografie tra ragazze brune e
bionde. C'era anche Apicella che cantava". Incontrò Berlusconi? "Sì,
dopo che aveva finito di fare un massaggio mi portò insieme ad altre ragazze
con la macchinina a visitare il parco. Giocammo con il cane che gli ha regalato
Bush". Lei come si rivolgeva a Berlusconi? "Io lo chiamavo Silvio.
Tutte le altre lo chiamavano Papi". Tutte? "Tutte. Io non avevo
confidenza e mi limitavo a Silvio". C'erano minorenni nella villa?
"Non saprei. Eravamo tutte molto giovani". Vi parlaste? "Fu
molto dolce. Come un padre. Gli raccontai che avevo perso i genitori. Che la
mia bimba non stava bene. Che non ce la facevo a tirare avanti da sola. Lui mi
diede un bacio sulla fronte e prima che partissi mi consegnò una busta".
Cosa c'era dentro? "Una cifra molto generosa in contanti. Fu un gesto
bellissimo. E io, lo giuro su mia figlia, con lui non ebbi nessun rapporto
sessuale. Posso solo dire che Tarantini diceva a noi tutte che per chi andava
con il Presidente c'era la busta con cifra a piacimento. Io, lo ripeto, ho
avuto la busta ma senza fare nulla perché non sono una escort". Fu
invitata di nuovo? "Si. Un'altra volta, alla fine di febbraio, sempre a
Villa Certosa, ma la cosa saltò perché morì la sorella del Presidente".
Anche quella visita doveva essere a gettone? "Sì. Fosse stato per
Tarantini mi avrebbe pagato ogni visita. Perché questo è l'accordo che aveva
con me". Sapeva che Patrizia aveva deciso di raccontare la sua storia?
"Patrizia meditava vendetta da Natale scorso. Mi disse che avrebbe fatto
lo scoop perché non era stata aiutata dal Presidente. Io non ero d'accordo.
Perché quello che penso io è: "Meno male che Silvio c'è". Scrivetelo,
mi raccomando. Ci tengo. Difenderò Berlusconi fino alla morte". Lei è mai
stata invitata a presentarsi alle elezioni con il centro-destra? "Sì, alle
ultime elezioni ero candidata alle comunali nella circoscrizione Madonnella a
Bari con la lista "La Puglia prima di tutto". Ho preso 91 voti".
Chi le ha offerto la candidatura? "Patrizia". Quello che lei ci ha
appena riferito lo ha detto anche alla Finanza? "La Finanza mi ha fatto
meno domande di voi. Ma le cose che ho detto sono le stesse". (20 giugno
2009
( da "Libertà" del
20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Tutto esaurito per
l'insediamento Papamarenghi presenta la sua giunta formata da tre uomini e tre
donne Il pubblico riempie sala, balconata e cortile. Altoparlanti per chi
rimane fuori Lugagnano - Mai come l'altra sera si è vista a Lugagnano una tale
affluenza di pubblico in occasione dell'insediamento di un nuovo consiglio
comunale. Gente dentro e fuori dalla sala principale di palazzo Gandolfi, nella
grande balconata ed addirittura nell'area cortilizia, tanto da costringere il
personale comunale a installare altoparlanti all'esterno. L'assemblea, dopo gli
omaggi floreali alle consigliere Danila Pedretti, Ilaria Frontoni, Valeria
Tedaldi ed Adele Soressi offerti da un fiorista, ha provveduto alla verifica
delle condizioni di eleggibilità degli eletti. Quindi un caloroso applauso ha
fatto seguito al giuramento di fedeltà alla Costituzione italiana espresso dal
neo sindaco Jonathan Papamarenghi che, in tal modo, è entrato nelle piene
facoltà del suo mandato. Assessori e deleghe speciali - Premesso che «la
distribuzione dei vari incarichi e delle rispettive competenze è avvenuta dopo
un attento esame delle professionalità e delle competenze lavorative di ogni
singolo componente della maggioranza», il primo cittadino ha annunciato le
seguenti "formazioni". Sono stati nominati assessori Danila Pedretti
(vice sindaco con deleghe all'ambiente ed alle politiche sociali), Filippo
Boiardi (commercio, artigianato e industria), Cristian Sileo (politiche
giovanili e sport), Ilaria Frontoni (problematiche e sviluppo delle frazioni),
Andrea Bonfanti (agricoltura), Valeria Tedaldi (cultura e pubblica istruzione),
mentre al sindaco sono rimaste le competenze al bilancio, al turismo,
all'urbanistica ed ai lavori pubblici. Hanno invece ricevuto "deleghe
speciali" i consiglieri Emanuele Zilocchi (sport, tempo libero e relative
fonti di finanziamento), Adele Soressi (urbanistica, lavori pubblici, sviluppo
urbano), Angelo Donati (commercio e rilancio del settore), Pier Luigi Magnelli
(sviluppo della Valchiavenna) e Vezio Castagnetti (viabilità e sicurezza).
Comunicazioni del sindaco - Cosa farà e come si comporterà la nuova
amministrazione in un immediato futuro? A tale proposito non sono mancati gli
annunci del presidente della assemblea che ha dato spazio alle seguenti
priorità: riapertura al transito di via Bersani con sistemazione dell'incrocio
con via Fleming, sfalcio dell'erba e pulitura canali su tutte le strade
comunali, trattamento di bonifica contro la zanzara tigre, riapertura della
strada Breve-Villa Velleia con costruzione del ponticello di ria Pigore,
immediata pulizia di tombini e pozzetti fognari a cura di Enìa. Ma il sindaco
Papamarenghi, dopo aver indirizzato un ringraziamento ai volontari della
Pubblica assistenza per i concreti aiuti già portati ai terremotati
dell'Abruzzo, ha invitato i consiglieri presenti a voler considerare
l'eventualità di destinate il gettone di presenza della prima seduta ai
terremotati. Interventi dell'opposizione - Il geometra Giuseppe Ghia, unico
eletto per la "lista civica", dopo un ringraziamento rivolto agli
elettori che gli hanno consentito di essere «una voce"» in seno al
consiglio comunale, ha assicurato «la propria collaborazione pur nel rispetto
dei differenti ruoli e di voler essere un costante stimolo per la stessa
maggioranza con l'impegno di voler espletare nel modo migliore il proprio
mandato». Non da meno è stato il consigliere Antonio Vincini, del gruppo
politico del PD, il quale, dopo aver ringraziato i suoi elettori ha annunciato
«una opposizione corretta, incisiva, determinata e di attento controllo». Ha
inoltre ricordato che «a carico della amministrazione comunale restano tempi
brevi sia per la realizzazione del "progetto Velleia" per il quale si
sono già ottenuti cospicui contributi a fondo perduto, che per la realizzazione
del primo stralcio a carico della Provincia (di cui è già stato sottoscritto il
protocollo di intesa) per la riqualificazione urbana del tratto
Cimitero-Madonna del Piano passante all'interno del capoluogo». A quest'ultimo
intervento ha subito risposto il sindaco Jonathan Papamarenghi affermando che a
tutt'oggi, nonostante sia stato firmato il protocollo di intesa dalla
precedente amministrazione, non esiste alcun finanziamento da parte della
amministrazione provinciale. Franco Lombardi 20/06/2009
( da "Blogosfere" del
20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Giu 0920 Berlusconi,
notte di sesso con Patrizia D'Addario: la foto di Veronica e il "letto
grande" di Palazzo Grazioli Pubblicato da Eleonora Bianchini, Blogosfere
Staff alle 10:47 in Italia Il re è nudo, altro che le ragazze di Silvio. Berlusconi
continua a liquidare le dichiarazioni di Patrizia D'Addario e di nuove
testimoni come spazzatura. Ieri a Cinisello Balsamo, durante un comizio per
sostenere il candidato Pdl alla Provincia di Milano Guido Podestà, ha sbottato
contro un gruppo di contestatori che si oppone coi fischi agli applausi della
claque d'ordinanza. Visibilmente nervoso, Berlusconi è sotto attacco. E oggi
spuntano nuove testimonianze. Quella che sul Corriere rimane Barbara B. diventa
un nome e un cognome su Repubblica: è Barbara Montereale, 23 anni, l'amica
modella" con cui Patrizia, nel novembre del 2008, entra a Palazzo
Grazioli. è lei la ragazza che "riscontra" con la Guardia di Finanza
il suo racconto. è lei che, reclutata da Gianpaolo Tarantini, incontrerà il
Presidente una seconda volta, nel gennaio di quest'anno, a Villa Certosa. è lei
che, ora, svela "il metodo" del Presidente. Vi riportiamo alcuni
stralci dell'intervista di Paolo Berizzi e Gabriella De Matteis che svela anche
i nomi di alcune ospiti di Villa Certosa, immortalate dalle foto de L'Espresso
sullo yacht del Cavaliere: Chi la accolse a Villa Certosa? "Licia
Ronzulli. è lei che organizza la logistica dei viaggi delle ragazze. Che decide
chi arriva e chi parte. E smista nelle varie stanze". Chi c'era nella
villa? "Una ventina di ospiti. Molte ragazze e qualche uomo. Oltre a
Berlusconi e Tarantini, ricordo Susanna Petrone, quella che sta con Marco
Borriello, il calciatore. E ricordo anche Carolina, quella del Grande Fratello
che poi doveva fare una fiction". [...] Finita la cena, cosa accadde?
"L'accordo era che io, Gianpaolo e l'altra ragazza lasciassimo sola
Patrizia con il Presidente e così facemmo". Perché Patrizia rimase?
"Per lavorare". Lavorare? "Sapevano tutti a quella cena che lei
era una escort". Anche il Presidente? "Presumo proprio di si".
Dunque, ve ne andate e dove? "Io e Giampaolo veniamo riaccompagnati nei
nostri alberghi. E la mattina dopo, alle 8, rientrò anche Patrizia nella stanza
che condividevamo". Le disse qualcosa? "Mi raccontò di aver avuto un
rapporto sessuale con il Presidente. E aggiunse di non essere stata pagata.
Aggiunse anche però che non le interessavano tanto i soldi quanto che lui le
desse una mano con una questione che riguardava la costruzione di un
residence". Sentì di nuovo Tarantini? "Sì. A fine novembre 2008. Ero
con Patrizia a Dubai, in vacanza. Mi chiama Gianpaolo al telefono
e dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la
prima volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa volta è tutto a posto. Che avrei avuto
i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti aerei. A quel punto, Patrizia si
arrabbia. Prende il telefono e grida a Tarantini: "Ma come, te l'ho
portata io e adesso tu vuoi lei e non me?"". Poi, la
ricostruzione dai nastri di Patrizia: 4 Novembre 2008, giorno dell'elezione di
Barack Obama: Patrizia D'Addario è per la seconda volta a Palazzo Grazioli. Si
distingue la voce del presidente del Consiglio che si rivolge a Patrizia
spiegandole che si assenterà per fare una doccia e mettere un accappatoio. Il
presidente invita la donna ad aspettarlo nel "letto grande". Patrizia
risponde affermativamente - "Sì nel letto grande" - aggiungendo un
dettaglio che si riferisce al letto e non risulta comprensibile all'ascolto. Una
successiva sequenza registra un qualche trambusto con voci di estranei che
avvertono il presidente dell'elezione di Obama e lo sollecitano ai suoi impegni
istituzionali. Patrizia - riferiscono due fonti diverse - spiegherà che il
personale di Palazzo Grazioli ha urgenza di ricordare al presidente che è
atteso da un appuntamento esterno. Una circostanza, questa, che per altro trova
conferma in un dato obiettivo. In quelle ore, Silvio Berlusconi è atteso allo
spazio Etoile a Roma dove la Fondazione Italia-Usa ha organizzato una serata
ufficiale (ripresa in diretta da Skytg24) per la notte elettorale americana. Un
evento cui partecipano almeno 500 ospiti, tra cui un centinaio di parlamentari,
e onorata da un messaggio video dell'allora ambasciatore americano in Italia
Ronald Spogli e a cui il Presidente del Consiglio (la cui presenza
era stata annunciata da almeno due settimane) non arriverà mai. 5 novembre
2008. Patrizia D'Addario registra una chiamata telefonica in entrata. Si
riconosce la voce del presidente del Consiglio che le chiede "come
va". La donna risponde di essere "un po' rauca". Il presidente,
di rimando, si dice ironicamente sorpreso perché la notte precedente non ha
sentito "strilli". Quello stesso giorno, c'è una seconda telefonata registrata.
L'interlocutore di Patrizia è Gianpaolo Tarantini, l'imprenditore che le ha
negato il compenso pieno (2000 euro) pattuito per la prima volta a Palazzo
Grazioli ("Perché non ero rimasta", spiega lei nella sua intervista
al "Corriere della Sera"). La D'Addario è arrabbiata. Dice di aver
ricevuto soltanto "una tartarughina" per la notte e chiede conto dei
2000 euro. Alle registrazioni si accompagnano, come detto, anche delle
fotografie, scattate dalla D'Addario con il suo telefonino all'interno di
Palazzo Grazioli. Di queste, "Repubblica" ha avuto conferma solo di
un dettaglio, per altro anticipato dal Corriere della Sera, due giorni fa. Vale
a dire, un'immagine che ritrae la foto incorniciata di Veronica Lario. Le altre
istantanee - per quanto è dato sapere al momento - ritraggono altrettanti
dettagli delle stanze della residenza privata del presidente del Consiglio.
Ecco il metodo del Presidente.
( da "Wall Street Italia"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
«IO, SILVIO E LE
ALTRE RAGAZZE. TUTTE LO CHIAMAVANO PAPI» di Paolo Berizzi e Gabriella De
Matteis Barbara Montereale, 23 anni, racconta le visite a Palazzo Grazioli e a
Villa Certosa, alcune gratis altre a pagamento. "Dopo la cena io me ne
andai. Patrizia D'Addario, che faceva la escort, restò col presidente".
Barbara Montereale --> Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero
dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall
Street Italia, che rimane autonoma e indipendente. (WSI)
Barbara Montereale ha 23 anni. È di Modugno. È una bellissima madre single di
una bimba di un anno e tre mesi. Sull'avambraccio sinistro ha tatuato:
"Sbagliare e soffrire". Ha vissuto per un periodo a Milano con un uomo che, all'epoca era
bodyguard di Domenico Dolce. Vuoi sapere cosa comprano e vendono gli Insider di
Wall Street? Prova ad abbonarti a INSIDER: costa meno di 1 euro al giorno.
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sposa", dice Barbara. Ha partecipato a "Uomini e donne" e -
aggiunge - ha fatto altre comparsate in tv. "Quando ci riesco faccio la
ragazza immagine. Per esempio sono stata Billionerina per tre anni. Ricordo che
Fede mi promise di fare la Meteorina. Ci tengo però a dire che non sono una
escort". È Barbara "l'amica modella" con cui Patrizia, nel
novembre del 2008, entra a Palazzo Grazioli. È lei la ragazza che
"riscontra" con la Guardia di Finanza il suo racconto. È lei che, reclutata
da Gianpaolo Tarantini, incontrerà il Presidente una seconda volta, nel gennaio
di quest'anno, a Villa Certosa. È lei che, ora, svela "il metodo" del
Presidente. Andiamo con ordine. Ricorda come, quando e chi la introdusse a
Palazzo Grazioli? "Il giorno esatto non lo ricordo. Inizi di novembre del
2008, direi. La mia amica Patrizia mi chiese se mi andava di accompagnarla a
una festa a Roma. E io accettai". Come arrivaste a Roma? "Non lo
ricordo". In aereo? "Probabile, ma davvero non ricordo anche perché
viaggio molto per lavoro". Lei pagò per il viaggio? "No". Chi
pagò? "Seppi dopo che pagava Gianpaolo Tarantini". Patrizia le disse
che era una festa a casa del Presidente del Consiglio? "Sì. E, dopo,
ricollegai una cosa accaduta, sempre a Roma, una settimana prima di quel viaggio.
Ero con Patrizia all'inaugurazione di un negozio Versace. Un tipo che Patrizia
mi disse essere uno degli autisti di Berlusconi le disse: "Carina la tua
amica. Portala alla prossima festa"". Torniamo a novembre 2008.
Patrizia le fece il nome di Gianpaolo Tarantini prima di partire? "No.
Conobbi questo Gianpaolo solo quando arrivammo a Roma. Lo incontrammo all'hotel
De Russie. Mentre noi eravamo alloggiate all'hotel Valadier". Tarantini
era da solo? "No. Con il suo autista". Ricorda il nome dell'autista?
"Dino". Eravate solo lei, Patrizia e Tarantini? "C'era anche
un'altra ragazza di Bari, che non conosco". Il nome? "Non lo
ricordo". Che vi disse Tarantini? "Ci disse che saremmo andati a casa
del Presidente del Consiglio". Concordaste un compenso? "No. Non
dissi nulla a Gianpaolo perché mi aveva portato Patrizia". Come andò la
cena? "Mangiammo e scherzammo con il Presidente. Ebbi un'impressione
straordinaria. Il Presidente è una persona bellissima e disponibilissima. Mi
regalò degli anelli e delle collane che, disse, disegnava lui. Mi diede anche
il cd di quel cantante napoletano, come si chiama...?". Apicella?
"Apicella". Eravate solo voi ragazze e il Presidente? "No. C'era
anche Gianpaolo". Che rapporti hanno Tarantini e Berlusconi?
"Gianpaolo dà del lei al Presidente. Il Presidente gli dà del tu. Noi,
comunque, avevamo capito che Gianpaolo lavorava per Berlusconi". Finita la
cena, cosa accadde? "L'accordo era che io, Gianpaolo e l'altra ragazza
lasciassimo sola Patrizia con il Presidente e così facemmo". Perché
Patrizia rimase? "Per lavorare". Lavorare? "Sapevano tutti a
quella cena che lei era una escort". Anche il Presidente? "Presumo
proprio di si". Dunque, ve ne andate e dove? "Io e Giampaolo veniamo
riaccompagnati nei nostri alberghi. E la mattina dopo, alle 8, rientrò anche
Patrizia nella stanza che condividevamo". Le disse qualcosa? "Mi
raccontò di aver avuto un rapporto sessuale con il Presidente. E aggiunse di
non essere stata pagata. Aggiunse anche però che non le interessavano tanto i
soldi quanto che lui le desse una mano con una questione che riguardava la
costruzione di un residence". Lei venne pagata per quella cena?
"No". Sentì di nuovo Tarantini? "Sì. A fine novembre 2008. Ero
con Patrizia a Dubai, in vacanza. Mi chiama Gianpaolo al telefono
e dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la
prima volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa volta è tutto a posto. Che avrei avuto
i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti aerei. A quel punto, Patrizia si
arrabbia. Prende il telefono e grida a Tarantini: "Ma come, te l'ho
portata io e adesso tu vuoi lei e non me?"". E come finì?
"Non se ne fece niente". Rivide il Presidente del Consiglio?
"Si. A Villa Certosa". Quando? "Metà gennaio di quest'anno. Fu
sempre Tarantini a chiamarmi. Questa volta mi diede mille euro di gettone e
andai". Come ci andò? "Una macchina con autista, sempre Dino, da Bari
a Ciampino. E qui in aereo". Che aereo? "Un aereo privato.
Piccolo". Ricorda insegne dell'Aeronautica militare? "No". Chi
la accolse a Villa Certosa? "Licia Ronzulli. È lei che organizza la
logistica dei viaggi delle ragazze. Che decide chi arriva e chi parte. E smista
nelle varie stanze". Chi c'era nella villa? "Una ventina di ospiti.
Molte ragazze e qualche uomo. Oltre a Berlusconi e Tarantini, ricordo Susanna
Petrone, quella che sta con Marco Borriello, il calciatore. E ricordo anche
Carolina, quella del Grande Fratello che poi doveva fare una fiction". Che
si faceva nella villa? "Balli, canti. Coreografie tra ragazze brune e
bionde. C'era anche Apicella che cantava". Incontrò Berlusconi? "Sì,
dopo che aveva finito di fare un massaggio mi portò insieme ad altre ragazze
con la macchinina a visitare il parco. Giocammo con il cane che gli ha regalato
Bush". Lei come si rivolgeva a Berlusconi? "Io lo chiamavo Silvio.
Tutte le altre lo chiamavano Papi". Tutte? "Tutte. Io non avevo
confidenza e mi limitavo a Silvio". C'erano minorenni nella villa?
"Non saprei. Eravamo tutte molto giovani". Vi parlaste? "Fu
molto dolce. Come un padre. Gli raccontai che avevo perso i genitori. Che la
mia bimba non stava bene. Che non ce la facevo a tirare avanti da sola. Lui mi
diede un bacio sulla fronte e prima che partissi mi consegnò una busta".
Cosa c'era dentro? "Una cifra molto generosa in contanti. Fu un gesto
bellissimo. E io, lo giuro su mia figlia, con lui non ebbi nessun rapporto
sessuale. Posso solo dire che Tarantini diceva a noi tutte che per chi andava
con il Presidente c'era la busta con cifra a piacimento. Io, lo ripeto, ho
avuto la busta ma senza fare nulla perché non sono una escort". Fu
invitata di nuovo? "Si. Un'altra volta, alla fine di febbraio, sempre a
Villa Certosa, ma la cosa saltò perché morì la sorella del Presidente".
Anche quella visita doveva essere a gettone? "Sì. Fosse stato per
Tarantini mi avrebbe pagato ogni visita. Perché questo è l'accordo che aveva
con me". Sapeva che Patrizia aveva deciso di raccontare la sua storia?
"Patrizia meditava vendetta da Natale scorso. Mi disse che avrebbe fatto
lo scoop perché non era stata aiutata dal Presidente. Io non ero d'accordo.
Perché quello che penso io è: "Meno male che Silvio c'è". Scrivetelo,
mi raccomando. Ci tengo. Difenderò Berlusconi fino alla morte". Lei è mai
stata invitata a presentarsi alle elezioni con il centro-destra? "Sì, alle
ultime elezioni ero candidata alle comunali nella circoscrizione Madonnella a
Bari con la lista "La Puglia prima di tutto". Ho preso 91 voti".
Chi le ha offerto la candidatura? "Patrizia". Quello che lei ci ha
appena riferito lo ha detto anche alla Finanza? "La Finanza mi ha fatto
meno domande di voi. Ma le cose che ho detto sono le stesse".
___________________________________ di Carlo Bonini BARI - Cosa documentano le
registrazioni audio che Patrizia D'Addario ha clandestinamente inciso
nell'autunno dello scorso anno a Palazzo Grazioli e quindi consegnato alla
Procura di Bari a sostegno dell'attendibilità del racconto delle sue due
visite? La magistratura, mercoledì scorso, le ha secretate, apponendo i sigilli
agli originali dei nastri su cui sono incise, e ha disposto che non ne
venissero effettuate le trascrizioni. Negli ultimi otto mesi, quelle
registrazioni sono state libere da vincoli, perché nella piena ed esclusiva
disponibilità della donna. Ora, tre fonti diverse e indipendenti che hanno
avuto nel tempo accesso diretto all'ascolto delle registrazioni, o, quantomeno,
ad alcuni dei loro passaggi salienti, riferiscono a Repubblica parte del
contenuto. Con indicazioni coincidenti. A cominciare dalla cattiva qualità del
sonoro, disturbato da fruscii di fondo. Eccone dunque il dettaglio. Ottobre
2008. Patrizia D'Addario è per la prima volta a Palazzo Grazioli. La si ascolta
mentre si presenta con un nome di battesimo che non è il suo
("Alessia", come racconterà al Corriere della Sera il 17 giugno
scorso) al presidente del Consiglio, la cui voce, a sua volta, si riconosce
benché sovrapposta ad una musica di fondo che accompagna la conversazione. La
D'Addario dice di essere la titolare di un'agenzia immobiliare. Aggiunge che non
è facile per una donna single mandare avanti un'attività di quel genere. Si
sente quindi ancora la voce del presidente del Consiglio impegnato a mostrare
quelli che si intuisce siano dei quadri. 4 Novembre 2008. Patrizia D'Addario è
per la seconda volta a Palazzo Grazioli. Non è un giorno qualunque. Mentre in
Italia si fa notte, negli Stati Uniti mancano poche ore allo spoglio che
dichiarerà presidente eletto Barack Obama. Si distingue la voce del presidente
del Consiglio che si rivolge a Patrizia spiegandole che si assenterà per fare
una doccia e mettere un accappatoio. Il presidente invita la donna ad
aspettarlo nel "letto grande". Patrizia risponde affermativamente -
"Sì nel letto grande" - aggiungendo un dettaglio che si riferisce al
letto e non risulta comprensibile all'ascolto. Una successiva sequenza registra
un qualche trambusto con voci di estranei che avvertono il presidente
dell'elezione di Obama e lo sollecitano ai suoi impegni istituzionali. Patrizia
- riferiscono due fonti diverse - spiegherà che il personale di Palazzo
Grazioli ha urgenza di ricordare al presidente che è atteso da un appuntamento
esterno. Una circostanza, questa, che per altro trova conferma in un dato
obiettivo. In quelle ore, Silvio Berlusconi è atteso allo spazio Etoile a Roma
dove la Fondazione Italia-Usa ha organizzato una serata ufficiale (ripresa in
diretta da Skytg24) per la notte elettorale americana. Un evento cui
partecipano almeno 500 ospiti, tra cui un centinaio di parlamentari, e onorata
da un messaggio video dell'allora ambasciatore americano in Italia Ronald
Spogli e a cui il Presidente del Consiglio (la cui presenza
era stata annunciata da almeno due settimane) non arriverà mai. 5 novembre
2008. Patrizia D'Addario registra una chiamata telefonica in entrata. Si
riconosce la voce del presidente del Consiglio che le chiede "come
va". La donna risponde di essere "un po' rauca". Il presidente,
di rimando, si dice ironicamente sorpreso perché la notte precedente non ha
sentito "strilli". Quello stesso giorno, c'è una seconda telefonata
registrata. L'interlocutore di Patrizia è Gianpaolo Tarantini, l'imprenditore
che le ha negato il compenso pieno (2000 euro) pattuito per la prima volta a
Palazzo Grazioli ("Perché non ero rimasta", spiega lei nella sua intervista
al "Corriere della Sera"). La D'Addario è arrabbiata. Dice di aver
ricevuto soltanto "una tartarughina" per la notte e chiede conto dei
2000 euro. Alle registrazioni si accompagnano, come detto, anche delle
fotografie, scattate dalla D'Addario con il suo telefonino all'interno di
Palazzo Grazioli. Di queste, "Repubblica" ha avuto conferma solo di
un dettaglio, per altro anticipato dal Corriere della Sera, due giorni fa. Vale
a dire, un'immagine che ritrae la foto incorniciata di Veronica Lario. Le altre
istantanee - per quanto è dato sapere al momento - ritraggono altrettanti
dettagli delle stanze della residenza privata del presidente del Consiglio.
Copyright © La Repubblica. All rights reserved
( da "Virgilio Notizie"
del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Lunedì 22 giugno
prossimo alle 8.30 il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio interverrà al
meeting "Massimizzare le sinergie positive tra i sistemi sanitari e le
Iniziative Sanitarie Globali" che si terrà al Lido di Venezia presso
l'Hotel Excelsior. L'iniziativa vede riuniti i ministri della Salute di 35 paesi
ed i migliori esperti mondiali per un incontro di due giorni ospitato dal
governo italiano e dall'Oms. Sulla base dei risultati del rapporto mondiale, lo
scopo dell'incontro è quello di assicurare che i fondi investiti nella lotta a
specifiche patologie vadano anche a migliorare i sistemi sanitari nel loro
insieme. Il 23 giugno i delegati produrranno una dichiarazione che li metterà
d'accordo su come orientare le politiche e gli interventi futuri. L'incontro di
Venezia, offrirà inoltre l'opportunità all'Italia e ad altri paesi donatori di
accrescere l'impatto dei loro contributi alla salute e allo sviluppo nei paesi
a basso e medio reddito. L'Italia ha finanziato la
produzione del primo rapporto mondiale che valuta l'impatto delle politiche di
finanziamento mirate a malattie prioritarie sui sistemi sanitari in oltre 20
paesi. Recentemente, nei paesi più poveri si sono investiti miliardi di dollari
nella lotta contro malattie quali l'Aids, la tubercolosi e la malaria.
Nonostante milioni di persone ne abbiano finora beneficiato, la salute di altri
milioni di persone è ancora compromessa da decenni di scarsi investimenti nei
sistemi sanitari.
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Maggioranza,
capogruppo il leghista Loatelli Torna il gettone di presenza
ma i consiglieri potranno rinunciare BOZZOLO. Il consiglio comunale di Bozzolo
nel corso dell'insediamento non ha dibattuto solo il fatto delle case popolari,
anche se molto seguito in paese. Il neo sindaco si è mossa con capacità in
mezzo ad altre polemiche. Nella comunicazione della squadra che forma la Giunta
(che ha ottenuto applausi), Lungarotti ha espresso solidarietà all'assessore
Giovanni Bettoni nella nota vicenda con Gilberto Sogliani. L'assessore ha
ringraziato affermando che è tutta una montatura ad arte di tipo politico con
notizie che filtrano in momenti cruciali. Nell'annunciare i capigruppo, per la
maggioranza sarà Loatelli; Valentini di Solidarietà e Progresso e Lungarotti
de' la Tua Bozzolo. Il sindaco ha deciso di rinviare ad altra seduta il punto
sugli indirizzi di nomina dei rappresentanti del Comune
perché Lungarotti ha lamentato che il giorno precedente non c'era nessun
documento esplicativo nella cartella preparatoria del consiglio. Ritorna il
gettone di presenza di
18,08 euro a seduta con l'astensione di Maioli e Lungarotti e un accordo tra i
consilieri di poterli lasciare al Comune come nel passato e come sicuramente
faranno Valentini e Giuseppe Bettoni e appunto Maioli e Lungarotti.
(a.p.)
( da "Libertà" del
21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Il gettone dei
consiglieri alla famiglia di Daniele Noli SAN FIORANO - (lg) Si è aperto con un
minuto di silenzio in ricordo di Daniele Noli, il 42enne perito informatico ed
ex consigliere comunale tragicamente deceduto martedì a seguito della caduta
dal tetto di casa, il consiglio comunale. Il parlamentino locale si è riunito
venerdì sera in municipio. Dopo la convalida degli eletti, il riconfermato
sindaco Antonio Mariani, 61 anni, ha giurato fedeltà alla costituzione ed ha
ufficializzato la nuova giunta. Vicesindaco è Mario Ghidelli. A lui anche
l'assessorato con deleghe a lavori pubblici, sport e viabilità. Nell'esecutivo
riconferme anche per Pierluigi Cabianca, assessore esterno con competenza su
affari generali e relazioni pubbliche e per Maria Teresa Cigolini assessore a
pubblica istruzione e cultura. La novità è rappresentata
dall'ingresso in squadra di Claudio Polenghi cui sono state affidate le deleghe
ad ambiente, ecologia e protezione civile. In conclusione di seduta il
capogruppo di opposizione Angelo Fugazza ha proposto di devolvere il gettone di
presenza della prima seduta
di tutti i consiglieri alla famiglia di Daniele Noli. «Ne terremo conto,
sfondi una porta aperta», ha replicato il sindaco. 21/06/2009
( da "Giorno, Il (Lodi)"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
CODOGNO
CASALPUSTERLENGO pag. 4 Prima seduta nel ricordo del compianto Noli SAN FIORANO
ESORDIO PER L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE POLENGHI SAN FIORANO È INIZIATA con un
minuto di silenzio in ricordo di Daniele Noli, il 42enne ex consigliere
comunale morto martedì dopo essere precipitato dal tetto della propria abitazione,
l'avventura del nuovo Consiglio comunale di San Fiorano. L'assemblea si è
riunita venerdì sera in Municipio per le procedure di rito. Il riconfermato
sindaco Antonio Mariani, 61 anni, ha giurato fedeltà alla Costituzione e ha
ufficializzato la nuova Giunta. Vicesindaco è Mario Ghidelli. A lui anche
l'assessorato ai Lavori pubblici, Sport e Viabilità. Nell'esecutivo riconferme
anche per Pierluigi Cabianca, assessore esterno con competenza su Affari
generali e relazioni pubbliche e per Maria Teresa Cigolini, Pubblica istruzione
e Cultura. La novità è rappresentata da Claudio Polenghi cui sono state
affidate le deleghe ad Ambiente, Ecologia e Protezione civile. «Ci attendono cinque anni di impegni gravosi», ha sostenuto il
sindaco nel suo discorso di insediamento. Il capogruppo di opposizione, Angelo
Fugazza, ha proposto che il gettone di presenza della prima seduta sia devoluto dai consiglieri alla famiglia di
Noli. Il sindaco ha risposto: «Ne terremo conto, lei sfonda una porta aperta».
T.T.
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
CALCIO pag. 8 Per il
portiere con Lamanna c'è l'interista Bindi UNA NEW ENTRY e una uscita di scena,
per quanto riguarda il secondo portiere del prossimo anno. Oltre al genoano ed
ex comasco Lamanna, il cui unico «vizio» è che il Genoa nicchia a cederne la
metà e propende per il prestito, la Spal segue con
attenzione anche le tracce di Giacomo Bindi, classe 1987, scuola Inter, l'anno
scorso autore di 2 presenze nel Monza, e da gennaio di 12 con la Pistoiese. In
precedenza Bindi aveva fatto 32 gare in C2 nel Varese, e in C1 il vice con Samb
e Manfredonia (4 gettoni).
Esce dal gruppetto dei candidati Ingrassia del Palermo Image:
20090621/foto/3467.jpg
( da "Mattino di Padova, Il"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Pagina 9 - Attualità
Patrizia, Barbara e la terza ragazza M. conferma i racconti delle prime due:
reclutate per le feste del premier Parla la Montereale: Berlusconi mi regalò
diecimila euro. In cambio soltanto un bacio in fronte di Francesca Savino BARI.
La sera dell'elezione di Obama c'era un'altra ragazza a palazzo Grazioli. Ha
venticinque anni, vive a Bari, fa la modella e l'arredatrice di interni e ha
confermato punto per punto alla Guardia di Finanza i ricordi di Barbara
Montereale e di Patrizia D'Addario, con cui cenò in quell'occasione. La ragazza
ha confermato di essere stata insieme con le altre due donne nella residenza
capitolina di Silvio Berlusconi senza un preavviso e senza alcun controllo
all'ingresso di palazzo Grazioli. Un'anomalia, se si pensa che proprio in
queste ore è stato lanciato l'allarme su una possibile falla nel sistema di
sicurezza intorno al premier. Il racconto di M. rafforza così l'ipotesi
accusatoria e cioè che l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini aveva
organizzato un giro di ragazze da portare alle feste del premier. Berlusconi
non è però coinvolto nell'indagine, mentre Tarantini è indagato per
sfruttamento della prostituzione. Era Tarantini- hanno raccontato le donne - a
pagare le signorine o per la loro presenza oppure, come nel caso della
D'Addario, per fermarsi anche a dormire dal premier. Tarantini portava le sue
ragazze dal premier anche a Villa Certosa. Ha raccontato di essere stata lì,
dietro pagamento, Barbara Montereale, «ma - ha tenuto a precisare in
un'intervista a Repubblica - soltanto per svolgere il mio lavoro di ragazza
immagine». «Quando arrivammo - ha raccontato - il premier dormiva, noi
cominciammo a girare per la villa, bellissima. Ci accolse Licia Ronzulli (ndr,
appena eletta all'europarlamento) che smistava le ragazze nelle varie stanze».
La Ronzulli, però ieri, ha detto di essere stata nella villa di Berlusconi in
Sardegna «soltanto con mio marito». Tornando al racconto di Barbara, la ragazza
ha ricordato di avere alloggiato in una delle dependance della villa, insieme
con altre ragazze («ricordo che alcune erano straniere»). «In molte erano in
grande confidenza con il premier, erano già state in villa. Quando arrivammo
stava facendo un pisolino, dopo ci portò a fare una visita alla villa con le
macchinette. Mi ricordo che c'erano queste strane colonne di marmo che a
seconda del vento cambiavano colore, mi pare che ci fosse anche la musica.
C'era poi l'anfiteatro, tutti i giardini e poi questo parco dove mi disse
Silvio che le farfalle si accoppiano». Barbara si intrattenne con il premier.
«Fu gentilissimo, oltre che generoso visto che dopo che gli confidai di avere
problemi economici, mi regalò una cifra importante di denaro (ndr, 10mila euro
avrebbe raccontato ai finanzieri) che alla mia bambina è servita tanto». Poi,
il solito regalo di bigiotteria: ciondoli a forma di tartarughe e farfalle che
Barbara conserva gelosamente. «Una cosa mi ha colpito molto - conclude Barbara
- Ovunque c'erano foto della sua famiglia, della moglie, dei figli e di tutti i
nipotini. Allora, noi ragazze cosa eravamo a fare tutte quante lì?» si chiede
la 23enne. «Berlusconi è stato tradito da un suo fedelissimo. Altrimenti tanti
fatti non sarebbero successi», dichiara intanto Gioacchino Genchi, consulente in numerosi procedimenti penali e noto per il suo
archivio ricavato da tabulati telefonici. Parole che hanno spinto il
vicepresidente del Pdl Carmelo Briguglio, componente del Comitato parlamentare
per la sicurezza della Repubblica (Copasir), a chiedere che Gioacchino Genchi
sia sentito dal Copasir riguardo all'esistenza di talpe nel sistema di
sicurezza e di protezione del presidente del Consiglio. Martedì prossimo il
comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto da
Francesco Rutelli, ascolterà i vertici del servizi segreti sul complessivo
apparato di sicurezza intorno al premier e alla sua privacy. Berlusconi
continua intanto a lamentare violazioni della sua vita privata: ieri, pensando
alla sua casa in Costa Smeralda e agli scatti rubati, oltre ai racconti delle
ragazze, ha dichiarato di stare valutando la possibilità di mettere in vendita
villa Certosa.
( da "Nuova Venezia, La"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Pagina 7 - Attualità
Patrizia, Barbara e la terza ragazza M. conferma i racconti delle prime due:
reclutate per le feste del premier Parla la Montereale: Berlusconi mi regalò
diecimila euro. In cambio soltanto un bacio in fronte di Francesca Savino BARI.
La sera dell'elezione di Obama c'era un'altra ragazza a palazzo Grazioli. Ha
venticinque anni, vive a Bari, fa la modella e l'arredatrice di interni e ha
confermato punto per punto alla Guardia di Finanza i ricordi di Barbara
Montereale e di Patrizia D'Addario, con cui cenò in quell'occasione. La ragazza
ha confermato di essere stata insieme con le altre due donne nella residenza
capitolina di Silvio Berlusconi senza un preavviso e senza alcun controllo
all'ingresso di palazzo Grazioli. Un'anomalia, se si pensa che proprio in
queste ore è stato lanciato l'allarme su una possibile falla nel sistema di
sicurezza intorno al premier. Il racconto di M. rafforza così l'ipotesi
accusatoria e cioè che l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini aveva
organizzato un giro di ragazze da portare alle feste del premier. Berlusconi
non è però coinvolto nell'indagine, mentre Tarantini è indagato per
sfruttamento della prostituzione. Era Tarantini- hanno raccontato le donne - a
pagare le signorine o per la loro presenza oppure, come nel caso della
D'Addario, per fermarsi anche a dormire dal premier. Tarantini portava le sue
ragazze dal premier anche a Villa Certosa. Ha raccontato di essere stata lì,
dietro pagamento, Barbara Montereale, «ma - ha tenuto a precisare in un'intervista
a Repubblica - soltanto per svolgere il mio lavoro di ragazza immagine».
«Quando arrivammo - ha raccontato - il premier dormiva, noi cominciammo a
girare per la villa, bellissima. Ci accolse Licia Ronzulli (ndr, appena eletta
all'europarlamento) che smistava le ragazze nelle varie stanze». La Ronzulli,
però ieri, ha detto di essere stata nella villa di Berlusconi in Sardegna
«soltanto con mio marito». Tornando al racconto di Barbara, la ragazza ha
ricordato di avere alloggiato in una delle dependance della villa, insieme con
altre ragazze («ricordo che alcune erano straniere»). «In molte erano in grande
confidenza con il premier, erano già state in villa. Quando arrivammo stava
facendo un pisolino, dopo ci portò a fare una visita alla villa con le macchinette.
Mi ricordo che c'erano queste strane colonne di marmo che a seconda del vento
cambiavano colore, mi pare che ci fosse anche la musica. C'era poi
l'anfiteatro, tutti i giardini e poi questo parco dove mi disse Silvio che le
farfalle si accoppiano». Barbara si intrattenne con il premier. «Fu
gentilissimo, oltre che generoso visto che dopo che gli confidai di avere
problemi economici, mi regalò una cifra importante di denaro (ndr, 10mila euro
avrebbe raccontato ai finanzieri) che alla mia bambina è servita tanto». Poi,
il solito regalo di bigiotteria: ciondoli a forma di tartarughe e farfalle che
Barbara conserva gelosamente. «Una cosa mi ha colpito molto - conclude Barbara
- Ovunque c'erano foto della sua famiglia, della moglie, dei figli e di tutti i
nipotini. Allora, noi ragazze cosa eravamo a fare tutte quante lì?» si chiede
la 23enne. «Berlusconi è stato tradito da un suo fedelissimo. Altrimenti tanti
fatti non sarebbero successi», dichiara intanto Gioacchino Genchi, consulente in numerosi procedimenti penali e noto per il suo
archivio ricavato da tabulati telefonici. Parole che hanno spinto il
vicepresidente del Pdl Carmelo Briguglio, componente del Comitato parlamentare
per la sicurezza della Repubblica (Copasir), a chiedere che Gioacchino Genchi sia
sentito dal Copasir riguardo all'esistenza di talpe nel sistema di
sicurezza e di protezione del presidente del Consiglio. Martedì prossimo il
comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto da
Francesco Rutelli, ascolterà i vertici del servizi segreti sul complessivo
apparato di sicurezza intorno al premier e alla sua privacy. Berlusconi
continua intanto a lamentare violazioni della sua vita privata: ieri, pensando
alla sua casa in Costa Smeralda e agli scatti rubati, oltre ai racconti delle
ragazze, ha dichiarato di stare valutando la possibilità di mettere in vendita
villa Certosa.
( da "Adige, L'" del
21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Primiero Credito
Cambia lo statuto della Cassa Rurale Compensi invariati PRIMIERO - A due mesi
esatti dall'assemblea ordinaria annuale i soci della cassa rurale Valli di
Primiero e Vanoi sono stati nuovamente chiamati a raccolta per deliberare in
parte straordinaria l'adeguamento dello statuto speciale in relazione alle
nuove disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo
societario delle banche e per delegare il presidente, Maurizio Bonelli nello
specifico, ad apportare allo stesso statuto le eventuali integrazioni e
correzioni formali richieste dalle autorità ai fini dell'iscrizione nel
registro delle imprese. Atti formali e dovuti entro la scadenza di giugno per
tutte le banche. Non c'è stato, per ovvi motivi, il pienone dell'assemblea di
aprile; a stento è stato raggiunto il quorum di 360 presenti - il decimo della
compagine sociale. Comunque, a sfiorare i 400 soci. C'è
anche stato spazio per una parte ordinaria modificando il regolamento
assembleare nella parte della compatibilità del ruolo di amministratore con
altre cariche e dell'utilizzo del voto elettronico. Nessun ritocco ai gettoni di presenza. 21/06/2009
( da "Repubblica, La"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Pagina III - Bologna
Gli investigatori allargano le indagini Anche a Bologna c´è chi chiama Papi
Berlusconi? Anche a Bologna c´è qualcuno che chiama "Papi" il
presidente del consiglio? Una Patrizia, forse una Terry, oppure una Barbara M.?
L´ipotesi è tutt´altro che inverosimile: gli investigatori baresi stanno
allargando l´indagine sulle feste di villa Certosa e Palazzo Grazioli ad altre
città. Vogliono sentire giovani donne che vivono a Milano, in Francia, e anche
una ragazza immagine bolognese che avrebbe partecipato agli incontri con Silvio
Berlusconi. Tornandosene a casa con un gettone di presenza
nella borsetta, o magari qualcosa di più. Le donne dovrebbero essere ascoltate
come persone informate sui fatti, le loro audizioni sono state programmate
nell´ambito dell´inchiesta del pm barese Pino Scelsi, per il filone riguardante
le intercettazioni nelle quali si parla di feste con ospiti femminili invitate
a recarsi nelle residenze private del premier a Roma e in Sardegna. O per
meglio dire, reclutate: da Giampaolo Tarantini, l´imprenditore barese che
procurava biglietti aerei, e hotel prenotati, pagando il
conto e anche il gettone di presenza, e che ora è indagato per sfruttamento della prostituzione. Dopo
aver raccolto la versione di Patrizia D´Addario e Barbara M., che hanno
confermato di aver raggiunto il presidente del consiglio con queste modalità,
gli inquirenti allungano l´elenco delle giovani ospiti. Nelle ultime ore
si sarebbero aggiunte Terry, Eva ed un´altra teste. E anche nomi bolognesi.
L´indagine nasce da un fascicolo aperto dalla Procura di Bari su una vicenda di
mazzette nel mondo della sanità. Al centro di tutto la ditta Technhospital che
appartiene a Giampaolo Tarantini e al fratello Claudio. Il sospetto è che
l´azienda che produce forniture sanitarie, sia stata favorita negli appalti.
(p.c.)
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
PRIMO PIANO pag. 5
di GIANFRANCO RICCI PERUGIA UN TIPO COME LUI (temperamento pr... di GIANFRANCO
RICCI PERUGIA UN TIPO COME LUI (temperamento prorompente, partigiano,
prigioniero politico, dirigente comunista, amministratore locale, parlamentare)
non poteva limitarsi a ritirare la pergamena dell'Albo d'oro spendendo poche
parole di formale retorica. Ha preferito, invece, salutare i perugini
rileggendo anche un paio di polemiche frasi che scandì, nella stessa sala,
proprio 14 anni fa. Quel giorno puntò l'indice contro un certo modo di fare
politica e di gestire l'amministrazione. Ingegner Rasimelli, lei è tornato a
contestare i privilegi personali e il malaffare «Mi sono ricitato perché temo
che non sa cambiato nulla. Sono il vecchio testimone di una generazione che ha
creduto alla solidarietà e al progetto di sviluppo collettivo. Non voglio
arrendermi all'idea che i giovani non avvertano gli stessi aneliti». La sua è
nostalgia a 360 gradi? "Certo, sono figlio di un'altra Perugia. Era
monocentrica perché tutto, o molto, si snodava tra corso Vannucci e via
Mazzini. Gli affari, gli incontri politici, l'ammirazione per le belle donne,
il mercato, le beffe ed anche le sfide più dure maturavano nell'ambito di poche
centinaia di metri. Era una città usata dai cittadini. Si respirava bene tra
palazzo dei Priori e il Vescovado. Sapevamo osteggiarci e ridere insieme.
Ricordo quando, nel 1941, qualcuno di noi asportò dalla scalinata del Duomo la
lastra di zinco che s'erigeva alle spalle della statua di Leone XIII. Tutti a
far battute perché si era osato rubare il culo al Papa». Sembrano cartoline di
fantasia «Eppure sono memorie nitide e intrise di innegabile nostalgia.
Ricordo, uno per uno, tutti i negozi funzionali e tipici. E dentro personaggi
inimitabili. Oggi, se capito in centro, non ci trovo più un cittadino. E' un
disagio venire quassù. Mi sento espropriato della città». Nel dopoguerra avete
cominciato a ricostruire la democrazia «In Comune eravamo fieramente avversari,
eppure si vedeva che c'era rispetto reciproco con socialisti e democristiani.
Le sedute a palazzo dei Priori si tenevano dopo cena perché prima bisognava
lavorare. Non c'era il gettone di presenza. Se qualcuno arrivava con pochi minuti di ritardo, come talora
capitava al Dc Vincenzo Antonioni che chiudeva tardi la libreria, si scusava
con tutti perché era forte il senso della casa comunitaria». Antonioni vendeva
anche oggetti sacri «Sì. E capitava di andare da lui e chiedergli se
avevaMadonne. Alla risposta positiva, contenti di aver cercato l'equivoco del
nervosismo, dicevamo: allora,è meglio ripassare un'altra volta». Si direbbe che
lei fatichi a ritrovarsi nella Perugia dei nostri giorni. «Sono scontento come
perugino e anche come ingegnere. Sono stati anni di politica cieca che ha
riservato il centro ai letti speculativi per gli studenti. E temo che si voglia
continuare nell'errore perché il rifacimento di Monteluce mi sa tanto di
speculazione, non certo volta al servizio della collettività. Se davvero si
volevano portare lì gli universitari, bastava ristrutturare razionalmente i
padiglioni del vecchio Policlinico». Insoddisfatto e sospettoso, caro
ingegnere. «Dirò di più: temo anche per le soluzioni che si vorranno scegliere
per l'immenso blocco urbano delle ex carceri. Non si parla più del Centro direzionale.
Cosa si nasconde dietro alla riservatezza? Non me la sento di assolvere
situazioni che non mi piacciono». Image: 20090621/foto/7751.jpg
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
PRIMO PIANO pag. 4
«Scempi in centro, e a Monteluce Ilvano Rasimelli tra Albo d'Oro e polemiche:
«Mi sento espropriato di GIANFRANCO RICCI PERUGIA UN TIPO COME LUI
(temperamento prorompente, partigiano, prigioniero politico, dirigente
comunista, amministratore locale, parlamentare) non poteva limitarsi a ritirare
la pergamena dell'Albo d'oro spendendo poche parole di formale retorica. Ha
preferito, invece, salutare i perugini rileggendo anche un paio di polemiche
frasi che scandì, nella stessa sala, proprio 14 anni fa. Quel giorno puntò
l'indice contro un certo modo di fare politica e di gestire l'amministrazione.
Ingegner Rasimelli, lei è tornato a contestare i privilegi personali e il
malaffare «Mi sono ricitato perché temo che non sa cambiato nulla. Sono il
vecchio testimone di una generazione che ha creduto alla solidarietà e al
progetto di sviluppo collettivo. Non voglio arrendermi all'idea che i giovani
non avvertano gli stessi aneliti». La sua è nostalgia a 360 gradi? "Certo,
sono figlio di un'altra Perugia. Era monocentrica perché tutto, o molto, si
snodava tra corso Vannucci e via Mazzini. Gli affari, gli incontri politici,
l'ammirazione per le belle donne, il mercato, le beffe ed anche le sfide più
dure maturavano nell'ambito di poche centinaia di metri. Era una città usata
dai cittadini. Si respirava bene tra palazzo dei Priori e il Vescovado.
Sapevamo osteggiarci e ridere insieme. Ricordo quando, nel 1941, qualcuno di
noi asportò dalla scalinata del Duomo la lastra di zinco che s'erigeva alle
spalle della statua di Leone XIII. Tutti a far battute perché si era osato
rubare il culo al Papa». Sembrano cartoline di fantasia «Eppure sono memorie
nitide e intrise di innegabile nostalgia. Ricordo, uno per uno, tutti i negozi
funzionali e tipici. E dentro personaggi inimitabili. Oggi, se capito in
centro, non ci trovo più un cittadino. E' un disagio venire quassù. Mi sento
espropriato della città». Nel dopoguerra avete cominciato a ricostruire la
democrazia «In Comune eravamo fieramente avversari, eppure si vedeva che c'era
rispetto reciproco con socialisti e democristiani. Le sedute a palazzo dei
Priori si tenevano dopo cena perché prima bisognava lavorare. Non c'era il gettone di presenza. Se qualcuno arrivava con pochi minuti di ritardo, come talora
capitava al Dc Vincenzo Antonioni che chiudeva tardi la libreria, si scusava
con tutti perché era forte il senso della casa comunitaria». Antonioni vendeva
anche oggetti sacri «Sì. E capitava di andare da lui e chiedergli se
avevaMadonne. Alla risposta positiva, contenti di aver cercato l'equivoco del
nervosismo, dicevamo: allora,è meglio ripassare un'altra volta». Si direbbe che
lei fatichi a ritrovarsi nella Perugia dei nostri giorni. «Sono scontento come
perugino e anche come ingegnere. Sono stati anni di politica cieca che ha
riservato il centro ai letti speculativi per gli studenti. E temo che si voglia
continuare nell'errore perché il rifacimento di Monteluce mi sa tanto di
speculazione, non certo volta al servizio della collettività. Se davvero si
volevano portare lì gli universitari, bastava ristrutturare razionalmente i
padiglioni del vecchio Policlinico». Insoddisfatto e sospettoso, caro
ingegnere. «Dirò di più: temo anche per le soluzioni che si vorranno scegliere
per l'immenso blocco urbano delle ex carceri. Non si parla più del Centro
direzionale. Cosa si nasconde dietro alla riservatezza? Non me la sento di
assolvere situazioni che non mi piacciono». Image: 20090621/foto/7751.jpg
( da "Nuova Ferrara, La"
del 21-06-2009)
Pubblicato anche in: (Provincia
Pavese, La) (Gazzetta di Modena,La) (Corriere delle Alpi) (Alto Adige)
(Gazzetta di Mantova, La) (Gazzetta di Reggio) (Citta' di Salerno, La)
Argomenti: Costi della politica
Patrizia, Barbara e
la terza ragazza M. conferma i racconti delle prime due: reclutate per le feste
del premier Parla la Montereale: Berlusconi mi regalò diecimila euro. In cambio
soltanto un bacio in fronte BARI. La sera dell'elezione di Obama c'era un'altra
ragazza a palazzo Grazioli. Ha venticinque anni, vive a Bari, fa la modella e
l'arredatrice di interni e ha confermato punto per punto alla Guardia di
Finanza i ricordi di Barbara Montereale e di Patrizia D'Addario, con cui cenò
in quell'occasione. La ragazza ha confermato di essere stata insieme con le
altre due donne nella residenza capitolina di Silvio Berlusconi senza un
preavviso e senza alcun controllo all'ingresso di palazzo Grazioli.
Un'anomalia, se si pensa che proprio in queste ore è stato lanciato l'allarme
su una possibile falla nel sistema di sicurezza intorno al premier. Il racconto
di M. rafforza così l'ipotesi accusatoria e cioè che l'imprenditore barese
Gianpaolo Tarantini aveva organizzato un giro di ragazze da portare alle feste
del premier. Berlusconi non è però coinvolto nell'indagine, mentre Tarantini è
indagato per sfruttamento della prostituzione. Era Tarantini- hanno raccontato
le donne - a pagare le signorine o per la loro presenza oppure, come nel caso
della D'Addario, per fermarsi anche a dormire dal premier. Tarantini portava le
sue ragazze dal premier anche a Villa Certosa. Ha raccontato di essere stata
lì, dietro pagamento, Barbara Montereale, «ma - ha tenuto a precisare in
un'intervista a Repubblica - soltanto per svolgere il mio lavoro di ragazza
immagine». «Quando arrivammo - ha raccontato - il premier dormiva, noi
cominciammo a girare per la villa, bellissima. Ci accolse Licia Ronzulli (ndr,
appena eletta all'europarlamento) che smistava le ragazze nelle varie stanze».
La Ronzulli, però ieri, ha detto di essere stata nella villa di Berlusconi in
Sardegna «soltanto con mio marito». Tornando al racconto di Barbara, la ragazza
ha ricordato di avere alloggiato in una delle dependance della villa, insieme
con altre ragazze («ricordo che alcune erano straniere»). «In molte erano in
grande confidenza con il premier, erano già state in villa. Quando arrivammo
stava facendo un pisolino, dopo ci portò a fare una visita alla villa con le
macchinette. Mi ricordo che c'erano queste strane colonne di marmo che a
seconda del vento cambiavano colore, mi pare che ci fosse anche la musica.
C'era poi l'anfiteatro, tutti i giardini e poi questo parco dove mi disse
Silvio che le farfalle si accoppiano». Barbara si intrattenne con il premier.
«Fu gentilissimo, oltre che generoso visto che dopo che gli confidai di avere
problemi economici, mi regalò una cifra importante di denaro (ndr, 10mila euro
avrebbe raccontato ai finanzieri) che alla mia bambina è servita tanto». Poi,
il solito regalo di bigiotteria: ciondoli a forma di tartarughe e farfalle che
Barbara conserva gelosamente. «Una cosa mi ha colpito molto - conclude Barbara
- Ovunque c'erano foto della sua famiglia, della moglie, dei figli e di tutti i
nipotini. Allora, noi ragazze cosa eravamo a fare tutte quante lì?» si chiede
la 23enne. «Berlusconi è stato tradito da un suo fedelissimo. Altrimenti tanti
fatti non sarebbero successi», dichiara intanto Gioacchino Genchi, consulente in numerosi procedimenti penali e noto per il suo
archivio ricavato da tabulati telefonici. Parole che hanno spinto il
vicepresidente del Pdl Carmelo Briguglio, componente del Comitato parlamentare
per la sicurezza della Repubblica (Copasir), a chiedere che Gioacchino Genchi
sia sentito dal Copasir riguardo all'esistenza di talpe nel sistema di
sicurezza e di protezione del presidente del Consiglio. Martedì prossimo il
comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto da
Francesco Rutelli, ascolterà i vertici del servizi segreti sul complessivo
apparato di sicurezza intorno al premier e alla sua privacy. Berlusconi
continua intanto a lamentare violazioni della sua vita privata: ieri, pensando
alla sua casa in Costa Smeralda e agli scatti rubati, oltre ai racconti delle
ragazze, ha dichiarato di stare valutando la possibilità di mettere in vendita
villa Certosa. Francesca Savino
( da "Messaggero, Il"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Domenica 21 Giugno
2009 Chiudi MASSIMO MARTINELLIdal nostro inviato BARI - Dopo Patrizia D'Addario
e Barbara Montereale spunta Lucia R.. E' lei la terza ragazza che partecipò
alla cena di Palazzo Grazioli, al tavolo del premier, insieme alle due amiche
baresi e a Giampaolo Tarantini, l'imprenditore della Tecnohospital che aveva
deciso di entrare nelle grazie del capo del governo presentando belle ragazze.
Intimidita, addirittura spaventata, Lucia R. è stata interrogata dagli
inquirenti nelle stesse ore in cui la Procura di Bari imboccava una pista
internazionale per meglio mettere a fuoco le frequentazioni delle residenze
romane, sarde e milanesi di Silvio Berlusconi. E, a sorpresa, Patrizia
D'Addario è pronta a depositare in Procura nuove registrazioni delle telefonate
tra lei e Tarantini nelle quali l'imprenditore la invita a casa del Cavaliere,
dopo quelle già consegnate ai pm in cui si distingue la voce del premier che
dialoga con lei in una camera da letto. Ma l'imprenditore rompe il silenzio per
smentire le ricostruzioni: «Non ho mai pagato ragazze per portarle da
Berlusconi- assicura- quando ero invitato portavo le mie amiche per farmi
bello. Ma il premier non sapeva nulla, mi scuso con lui». Ventotto anni,
bellissima, ufficialmente segretaria, Lucia R. ha chiesto che venisse in
qualche modo "coperta" la sua identità poichè i genitori non sarebbero
nemmeno lontanamente al corrente delle sue frequentazioni romane. Abita in
pieno centro a Bari, a poche decine di metri dall'abitazione della D'Addario.
Davanti agli inquirenti ha confermato di aver partecipato alle cena con la
Montereale e la D'Addario con le stesse modalità: viaggio pagato, alloggio in
albergo a quattro stelle, autista per gli spostamenti nella capitale. Tutto con la promessa di un gettone di presenza. Per lei, come per la Montereale, si sarebbe trattato solo di un
evento mondano; nel senso che dopo la cena e le chiacchiere sarebbe tornata a
dormire in albergo. A differenza della D'Addario, che come lei stessa ha
documentato con dovizia di particolari, rimase a dormire nella residenza del
premier. E ancora, non ci sarebbe stato alcun regalo extra di
Berlusconi, che invece - secondo il racconto della Montereale - a lei avrebbe
regalato una busta con diecimila euro con un bacio sulla fronte, dopo che la ragazza
aveva raccontato di avere una figlia e che non ce la faceva ad andare avanti.
Intanto gli inquirenti ipotizzano l'esistenza di una vera rete che almeno in
tre città - Bari, Roma e Milano - si occupava di invitare ragazze di
rappresentanza per partecipare alle feste nelle residenze del premier. In ogni
città, secondo gli investigatori, c'era una persona di fiducia che garantiva la
logistica; così, se Giampaolo Tarantini si era guadagnato la fama di referente
per la piazza barese, a Roma e Milano c'erano due ragazze che erano in grado di
fornire il medesimo tipo di servizio di rappresentanza: Sabina Began per la
Capitale e Terry De Nicolo per il capoluogo lombardo. La prima fa parte da
tempo dell'entourage del premier, mentre la seconda è stata interrogata a Bari
e il suo verbale di interrogatorio è stato trasmesso per competenza alla
Procura di Milano, che deve valutare se ricorrano gli estremi per ipotizzare il
reato di induzione alle prostituzione. Altre due ragazze sono state interrogate
ieri dagli inquirenti: una di loro, Eva, risiede a Padova e l'altra vive invece
a Parigi. Intanto, la neo europarlamentare Lucia Ronzulli, indicata tra le
invitate a Villa Certosa, precisa di essere sempre stata accompagnata dal
marito. (ha collaborato Grazia Rongo)
( da "Sicilia, La"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
I nastri di
Patrizia: «Aspettami nel letto grande» Un'altra ragazza spiega «il metodo del
presidente» Anna Rita Rapetta Roma. «Non ho mai pagato le ragazze. Le ho
portate con me come amiche. Mi dispiace di aver messo in difficoltà il
presidente Berlusconi e gli chiedo pubblicamente scusa». Così l'imprenditore
Gianpaolo Tarantini smentisce le ricostruzioni giornalistiche delle feste nelle
residenze di Berlusconi. Ventitreenne, modella per un atelier di abiti di
sposa, single e madre di una bambina di un anno, Barbara Montereale, una delle
testimoni ascoltate dai pm pugliesi nell'ambito dell'indagine sull'induzione
alla prostituzione in cui è coinvolto Tarantini che avrebbe pagato giovani
donne per partecipare alle feste (circostanza confermata da fonti della Procura
di Bari) sarebbe tra le ragazze «reclutate». Ieri ha svelato al quotidiano la
Repubblica «il metodo del Presidente». La ragazza è amica di Patrizia
D'Addario, la quarantaduenne candidata alle amministrative di Bari con una
lista collegata al Pdl che nei giorni scorsi ha depositato presso la Procura
video, foto e registrazioni delle sue visite a Berlusconi. Registrazioni
segretate dalla magistratura. Il quotidiano romano, tuttavia, ha ascoltato tre
fonti diverse che hanno avuto accesso diretto all'ascolto dei punti salienti
delle conversazioni tra la D'Addario e Berlusconi. E ha ricostruito tutto nel
dettaglio. Nell'ottobre del 2008 la D'Addario è per la prima volta a palazzo
Grazioli, si presenta al premier e le racconta di quanto sia difficile per una
single mandare avanti un'attività come la sua (un'agenzia immobiliare). La
D'Addario torna a palazzo Grazioli il 4 novembre, la sera in cui si attende il
risultato delle presidenziali Usa per le quali l'ambasciata americana ha
organizzato un ricevimento con più di 500 ospiti, a cui il premier non si è
presentato. Secondo le fonti di Repubblica, si distingue la voce del premier.
Rivolto a Patrizia dice che andrà a fare una doccia e la invita ad aspettarlo
nel «letto grande». Segue un'altra registrazione con voci di estranei che
avvertono il premier dell'elezione di Obama e gli ricordano i suoi impegni
istituzionali. Infine, il nastro di una telefonata in cui il premier chiede
alla D'Addario «come va». Lei risponde «un po' rauca» e lui ironizza dicendosi
sorpreso visto che la sera prima non ha sentito «strilli». Nell'intervista
pubblicata ieri, la Montereale racconta di essere stata introdotta a palazzo
Grazioli dalla D'Addario. E' lei a chiederle di partecipare a una festa a Roma.
Poi, sarà l'imprenditore Tarantini a spiegarle che si tratta di una cena nella
residenza romana del premier. Finita la cena, racconta ancora, «l'accordo era
che io, Gianpaolo e l'altra ragazza lasciassimo sola Patrizia con il presidente
per lavorare
Sapevano tutti a quella cena che lei era una escort».
L'indomani, la D'Addario
le confiderà di aver avuto un rapporto sessuale con il premier. Alla fine del
novembre 2008 la Montereale viene ricontattata da Tarantini perché il
presidente vuole incontrarla di nuovo ma la D'Addario, che è con lei, si
arrabbia e non se ne fa niente. A gennaio di quest'anno l'invito di Tarantini a
villa Certosa dove ci sono un'altra ventina di ragazze. La
Montereale descrive il premier come una persona affettuosa che, venuto a
conoscenza dei suoi problemi economici, le ha regalato una busta contenente
diecimila euro. Più un gettone di presenza di mille euro per il suo lavoro di ragazza-immagine, e non di
escort, come tiene a precisare.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
MASSIMO MARTINELLI
Bari. Dopo Patrizia D'Addario e Barbara Montereale spunta Lucia R. È lei la
terza ragazza che partecipò alla cena di Palazzo Grazioli, al tavolo del
premier, insieme alle due amiche baresi e a Giampaolo Tarantini, l'imprenditore
della Tecnohospital che aveva deciso di entrare nelle grazie del capo del
governo presentando belle ragazze. Intimidita, addirittura spaventata, Lucia R.
è stata interrogata dagli inquirenti nelle stesse ore in cui la Procura di Bari
imboccava una pista internazionale per meglio mettere a fuoco le frequentazioni
delle residenze romane, sarde e milanesi di Silvio Berlusconi. E a sorpresa,
Patrizia D'Addario è pronta a depositare in Procura altre registrazioni delle
telefonate tra lei e Tarantini, nelle quali l'imprenditore la invita a casa del
Cavaliere, dopo quelle già consegnate al pm in cui si distingue la voce del
capo del governo che dialoga con lei in una stanza da letto. Mentre dal canto
suo Tarantini puntualizza di non aver mai pagato ragazze: «Avendo ricevuto
inviti» da parte di Berlusconi «ho ritenuto di farmi accompagnare da alcune mie
amiche per fare bella figura e mettermi in evidenza. Non ho mai corrisposto
soldi a chi mi accompagnava se non per rifondere le spese di viaggio e di
soggiorno». E subito dopo: «Non c'è nessuna verità nelle ricostruzioni dei
fatti accreditate da certi giornali con il palese intento di denigrare il
premier al quale voglio chiedere pubblicamente scusa per averlo
involontariamente danneggiato». Ventotto anni, bellissima, ufficialmente
segretaria, Lucia R. ha chiesto che venisse in qualche modo «coperta» la sua
identità. Abita in pieno centro a Bari, a poche decine di metri dall'abitazione
della D'Addario. Davanti agli inquirenti ha confermato di aver partecipato alle
cena con la Montereale e la D'Addario con le stesse modalità: viaggio pagato,
alloggio in albergo a quattro stelle, autista per gli spostamenti nella
capitale. Tutto con la promessa di un gettone di presenza. Per lei, come per la
Montereale, si sarebbe trattato solo di un evento mondano; dopo la cena, le
chiacchiere, le barzellette, sarebbe tornata a dormire in albergo. Intanto le
indagini hanno preso una piega internazionale: gli inquirenti ipotizzano
l'esistenza di una vera rete che almeno in tre città - Bari, Roma e Milano
- si occupava di invitare ragazze di rappresentanza per partecipare alle feste
nelle residenze del premier. In ogni città, secondo gli investigatori, c'era
una persona di fiducia; così, se Giampaolo Tarantini si era guadagnato la fama
di referente per la piazza barese, a Roma e Milano c'erano due ragazze in grado
di fornire il medesimo tipo di servizio di rappresentanza: rispettivamente
Sabina Began e Terry De Nicolo. La prima fa parte da tempo dell'entourage del
premier, mentre la seconda è stata interrogata nei giorni scorsi a Bari e il
suo verbale di interrogatorio è stato trasmesso per competenza alla Procura di
Milano, che deve valutare se ricorrano o meno gli estremi per ipotizzare il
reato di induzione alle prostituzione. Altre due ragazze, che avrebbero
partecipato in veste di invitate alle feste in Sardegna sono state interrogate
ieri dagli inquirenti: una di loro, Eva, risiede a Padova e l'altra vive a
Parigi. Secondo i magistrati un unico filo conduttore lega molte delle
protagoniste femminili di questa vicenda: la D'Addario, la De Nicolo e la Began
hanno frequentato gli stessi salotti baresi; e ancora, la D'Addario e la
Montereale sono state candidate al Comune nella stessa lista. Infine la
D'Addario, la Montereale e la De Nicolo sono amiche di una pr barese molto
nota, ex miss Trans, Manila Gorio, che in un'intervista aveva detto: «Patrizia
ha fatto tutto questo per vendicarsi».
( da "Datasport" del
21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica
Lippi: "Sono i
migliori ragazzi che ho" (Marcello Lippi) (AGM-DS) - 21/06/2009 16.25.17 -
(AGM-DS) - Milano, 21 giugno - Marcello Lippi parla della delicata sfida contro
il Brasile: "Se le cose dovessero andare male nessuno pensi chissà
cosa". Nella consueta intervista prima della gara il commissario tecnico
della Nazionale ai microfoni di Rai Sport analizza la gara che vedrà di fronte
gli Azzurri al Brasile, in un match che in caso di sconfitta sancirebbe
l'eliminazione dei nostri ragazzi. Ma Lippi, in caso di sconfitta non cambierà
i giocatori chiave: "Nessuno pensi a chissà cosa succederà qualora le cose
stasera andassero male, sento parlare di rinnovamento ma questi sono i migliori
giocatori che al momento l'Italia può dare alla Nazionale". L'allenatore
prosegue attaccando la stampa: "Se avessi portato sei o sette giovani e
avessimo perso contro una nazionale sperimentale, mi avrebbero chiesto il
perchè fossimo venuti a giocarci la Confederations Cup con questa
squadra". Marcello Lippi elogia Cannavaro, che stasera taglierà il record di presenze eguagliando Paolo Maldini a quota
126 gettoni: "Farà
bene anche stasera, giocherà come le altre 125 partite, con la serietà, la
brillantezza e l'immagine che ha". L'ultimo pensiero è una lancia spezzata
in favore di Gennaro Gattuso, criticato per le sue ultime prestazioni: "Lo
avrei portato anche se fosse stato al cinquanta per cento della sua condizione,
è stato fondamentale per la nostra crescita".