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PRIVILEGIA NE IRROGANTO     di  Mauro Novelli        

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DOSSIER “COSTI DELLA POLITICA”

 

 

 

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Report "Costi dei politici"   13-21  giugno 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Costi dei politici

Quando gli errori dei politici ci costano molto più degli stipendi ( da "Trentino" del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: di Mauro Lando Quando gli errori dei politici ci costano molto più degli stipendi I costi della politica: ora si cerca di diminuirli con la riduzione dei compensi e delle indennità come sta facendo il Consiglio regionale, oppure come si propone nel Consiglio comunale di Trento si prolunga il tempo delle sedute, o si accorpano le commissioni.

Il gettone per l'Abruzzo ( da "Trentino" del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: BOSENTINO Il «gettone» per l'Abruzzo BOSENTINO. Su proposta del sindaco Fernando Leonardelli, il consiglio comunale ha deciso di devolvere il valore netto del gettone di presenza di una seduta consiliare ai terremotati dell'Abruzzo. A tale proposta tutti i consiglieri hanno aderito andando così ad aumentare di circa 450 euro,

Orio Litta, si insedia il sindaco Cappelletti e conferma di volersi tagliare lo stipendio ( da "Cittadino, Il" del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: formalizzata sempre nel consiglio della prossima settimana e vedrà i due assessori e i consiglieri di maggioranza rinunciare al gettone di presenza e alle indennità di carica. All'ordine del giorno della prima seduta consigliare ci saranno, ovviamente, gli atti procedurali di rito: proclamazione degli eletti, giuramento del primo cittadino, indicazione della composizione della giunta.

Mese di fioritura musicale al Giardino intitolato al filosofo Dino Formaggio, l'ex oratorio res... ( da "Arena, L'" del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Domani sera alle 21 il Charleston Quartet (Massimo Rizza clarinetto, Stefano Corsi contrabbasso, Flaviano Richelli e Claudio Moro chitarra classica e acustica) guideranno in un «Viaggio tra la gente» fatto di salse, tanghi, milonghe, sambe, tarantelle e musica klezmer. Venerdì prossimo alle 21, su testo di Raffaella Benetti e musica di Giannantonio Mutto,

macrolotto zero ( da "Tirreno, Il" del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Se questo è l'uso che alcuni eletti fanno del gettone di presenza pagato dai cittadini,se questa è la coscienza istituzionale della destra,se tanto poco i loro esponenti credono negli strumenti della democrazia, gli elettori devono rifletterci alquanto prima di conferire i loro consensi.

L'arbitro Gervasoni, novità per i dorici e...portafortuna per i biancorossi ( da "Resto del Carlino, Il (Cesena)" del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Quella odierna per Gervarsoni sarà la trentunesima presenza in serie B, il bilancio è di 13 vittorie casalinghe, 14 pareggi e 3 sole affermazioni esterne. In carriera Gervasoni ha collezionato anche 30 gettoni in A, 40 in C1, 27 in C2 e 47 nel Campionato Nazionale Dilettanti. IN QUESTA stagione il fischietto mantovano ha già arbitrato 8 partite in serie B,

Il Comune mette nel forziere tutte le società partecipate ( da "Nazione, La (Pisa)" del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: UN FIUME di denaro, attività, nomine, indennità e gettoni di presenza nel quale occorre da tempo mettere ordine: «La nascita della holding unica è compresa negli impegni di programma del sindaco Filippeschi e dunque abbiamo messo mano anche a questo lavoro» spiega l'assessore Viale che ha tenuto una prima presentazione del piano in commissione consiliare.

ospedale, emergenza rianimatori ( da "Nuova Venezia, La" del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: E quando a Lido servono medici che hanno rifiutato di andarci a gettone allora si ricorre agli ordini di servizio. Rianimatore. La presenza del medico rianimatore sarebbe indispensabile anche nel caso della gestione prolungata di un paziente intubato o di interventi operativi o di stabilizzazione che richiedono l'uso di farmaci specialistici;

Mese di fioritura musicale al Giardino intitolato al filosofo Dino Formaggio, l'ex oratorio res ( da "Arena.it, L'" del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Domani sera alle 21 il Charleston Quartet (Massimo Rizza clarinetto, Stefano Corsi contrabbasso, Flaviano Richelli e Claudio Moro chitarra classica e acustica) guideranno in un «Viaggio tra la gente» fatto di salse, tanghi, milonghe, sambe, tarantelle e musica klezmer. Venerdì prossimo alle 21, su testo di Raffaella Benetti e musica di Giannantonio Mutto,

Europee, Mpa diventa primo partitoseguito dal Pdl, da Pd e dall'Udc ( da "Sicilia, La" del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: 2: Alberto Patti, Salvatore Patti, Michele Rizza. Sez. 3: Angelo Centonze, Giuseppe La Rosa, Giuseppina Paternò; Sez.4: Luigi Cumia, Alessandra Gambacorta, Alfonso Mancuso. Sez. 5: Santina Curatolo, Domenico Fardella, Giuseppa Palmeri. Sez. 6: Antonietta Bonaffini, Fabrizio Salvatore Gueli, Maria Stella Gueli.

Scandalo delle commissioniotto imputati sentiti dal Gup ( da "Sicilia, La" del 13-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: le comissioni erano state bollate come strumenti di malcostume politico per l'accumulo di gettoni di presenza. Ora la magistratura dovrà stabilire se la condotta dei consiglieri sia viziata pure da reati penali. La settimana scorsa, l'udienza nella quale il pm Lucio Setola ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio e sono state valutate le posizioni di Antonio Portale,

Kessler: Tra Pd e Upt rapporti da correggere ( da "Trentino" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: avrà anche un costo ma che deve rimanere nell'interesse proprio della democrazia, dividendo senza ambiguità il potere esecutivo, quello della giunta, da quello legislativo che è proprio dei consiglieri. Se una buona parte dei consiglieri provinciali, quasi la metà della maggioranza, sedesse allo stesso tempo in giunta (come avveniva o avviene ancora a Bolzano)

Consigli comunali no allo snellimento ( da "Alto Adige" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: come la diminuzione dei gettoni di presenza: a Bolzano da 120 a 100 euro a seduta. «Per snellire i lavori basterebbe inoltre la modifica ai regolamenti consiliari, riducendo i tempi di intervento da 15 a 5 minuti per consigliere», ancora Baratta che teme poi per la possibile ridotta rappresentatività del gruppo italiano nelle realtà periferiche dell'

Niente taglio alle indennità Bocciata la proposta dei Ladins ( da "Alto Adige" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Approvati in consiglio le variazioni al bilancio 2009 e l'integrazione del programma di opere pubbliche. Ma la seduta era attesa anche per la mozione presentata dai Ladins che chiedeva la riduzione del 20% delle indennità di carica dei componenti e, per quanto riguarda i consiglieri, anche dei gettoni di presenza alle sedute.

la ruota del lotto dopo 70 anni si ferma ( da "Nuova Sardegna, La" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: La commissione che ogni settimana si riunisce alla presenza di un colonnello della Guardia di finanza ha diritto ad un gettone di presenza. Senza contare il costo addebitato allo Stato per mantenere una rete telematica che unisce tutte le sedi di estrazione. Finisce dunque l'era del segretario banditore, del coadiutore, del servente, del giraruota, del presidente di commissione e,

cittadella, il comune s'indebita - enrico tantucci ( da "Nuova Venezia, La" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: proprio per finanziare parte dell'intervento sull'ex Manifattura Tabacchi. La maggiore spesa riguarda la realizzazione dei nuovi fabbricati 1, 2, 4 e 16 e il recupero del 16 bis, oltre alle centrali tecnologiche, sconta anche l'aumento dei prezzi per le opere in contratto e non ancora eseguite anche per i ritardi accumulati in cantiere.

i friulani al 5 posto tra i più prolifici ( da "Messaggero Veneto, Il" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: 791 minuti giocati, cogliendo la porta solo 7 volte, ma trovando il gol in 3. Il nigeriano Ighalo, lanciato titolare a Reggio Calabria, ha giocato 137 minuti raccogliendo altri 4 gettoni di presenza, e all'ultima giornata col Cagliari ha trovato il gol nel suo primo tiro in porta. (s.m.)

Tarantini presidente: il debutto in mensa ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Il presidente ha chiesto al comitato Remunerazione di prevedere tagli (oltre a quelli decretati dall'assemblea) sulle remunerazioni dello stesso presidente e del suo vice, nonchè sui gettoni di presenza dei vari comitati e sulle retribuzioni dei membri della Gestione. TARANTINI sta per affrontare poi i corposi dossier riguardanti il futuro dell'azienda (da Edison a Delmi,

La ruota della fortuna non abita più qui ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: non ci saranno più buoni giocattolo e gettoni di presenza (80 euro lordi) per il personale che, a turno, partecipava alle operazioni. Esigenze ?di risparmio? e di ?maggiore trasparenza? hanno portato al trasferimento a Roma dove un complicato marchingegno, simile agli alambicchi di un alchimista, provvede freddamente alla pesca (in realtà è più un'espulsione)

Il Pd sfida già Miozzi sui costi della politica ( da "Arena, L'" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: consiglieri provinciali del Partito democratico, fra cui ci sono quattro donne. «È il segno del nostro investimento in rosa» Il Pd sfida già Miozzi sui costi della politica «Meno assessori, più efficienza e pacchetto anticrisi per aiutare i precari» E parte la battaglia per difendere i posti di lavoro di 14 addetti dell'Amt Sostenere la costruzione di strade e infrastrutture fondamentali.

Premi a chi rende grande l'economia trevigiana ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Gianfranco Rizzo, Treviso; Antonio Scattolin, Treviso. AZIENDE ARTIGIANE: Albiflex di Dardengo A. & C. S.N.C. Gaiarine; Ardizzoni Alessandro, Treviso; Francesco Berlese di Marilena Castello, Treviso; B.F. Mobili Rustici, San Polo di Piave; Mario Biondo SNC di Mario Biondo & C.

È stato molto elevato il livello di partecipanti al primo concorso internazionale di fisarmonic... ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: secondo Filippo Rizzo di Monselice, terza Elena Girotto di Monselice; categoria B pari merito Costanza Vegro di Monselice e Valentina Bellini di Rovigo; categoria C primi a pari merito Elena Dainese di Ospedaletto Euganeo e Stefania Piazza di Rovigo, seconda Giulia Pizzardo di Rovigo, terzi Alessia Businaro di Rovigo,

Maggioranza, prove di tenutaMUSSOMELI. ( da "Sicilia, La" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: per avere sostenuto a suo dire vari candidati e dato dimostrazione di poca unità. Riferendosi all'astensionismo al voto locale, La Rosa ha parlato di «insoddisfazione dilagante verso l'Amministrazione comunale» ed ha reso noto di avere sempre devoluto i gettoni di presenza di quando esercitava la carica di consigliere comunale in beneficienza a diverse associazioni di volontariato.

Quello che fece, secondo la leggenda, il diluvio universale, che salvò solo l'Arca e il suo noc... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 14-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: L'Onu non è solo un emporio di chiacchiere: è anche un comitato d'affari e una greppia. I suoi dipendenti, a tutti i livelli, godono di mille privilegi, riscuotono stipendi sceiccheschi, indennità e gettoni di presenza da nababbi. Gli orpelli che li circondano e li agghindano sono degni di una reggia e di migliori Cause.

consiglio comunale su ici e tarsu ( da "Nuova Sardegna, La" del 15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: annualità pregresse della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, e dell'imposta comunale sugli immobili. Seguirà la decisione di approvare il piano di valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare. Subito dopo verranno determinati i gettoni di presenza spettanti ai consiglieri comunali per il 2009, esaminati ed approvati la relazione previsionale e programmatica,

Oselin primo allievo Zordan tra gli juniores ( da "Arena, L'" del 15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: ALLIEVI (Gp Novasystems): 1) Simone Oselin (Isolano Stella 81 Sartoti) p. 34; 2) Francesco Castegnaro (La Rizza T.K.) 33; 3) Stefano Marchesini (Ausonia) 31; 4) Federico Capretti (La Rizza T.K.) 13; 5) Giacomo Peroni (Off. Alberti) 11. Società (Gp Lessinia Sporting): 1) La Rizza Thermo King p.

1) Jakub Mareczko (Soprazzocco), km. 72,900 in 1h.50' media 39,494. 2) Michele Poldi (Cordioli A... ( da "Arena, L'" del 15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Michele Poldi (Cordioli Acl Legno) 3) Stefano Ippolito (Ciclistica 2000) 4) Simone Carletto (La Rizza Thermo King) 5) Andrea Canovi (Isolano Stella 81 Sartori) 6) Luca Gamba (Mazzano) 7) Alberto Di Ruscio (Mazzano) 8) Francesco Pancini (Italo Pec Collanti) 9) Koni Geku Haxhi (Italo Pec Collanti) 10) Adel Salah (San Marinese).

con il Circolo Didattico ( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: di bilancio, saranno posti in approvazione anche un contratto di locazione per l'allestimento di un punto di informazione turistica in Piazza della Repubblica, la devoluzione dei gettoni di presenza e di quote di indennità di funzione ai terremotati dell'Abruzzo, la sdemanializzazione di un tratto di strada comunale in località Guinadi la Serra e un ordine del giorno della Consulta

APREA 7 Inizia il campionato dimostrando di aver recuperato al meglio dall... ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Pochi i match indovinati con in più l'aggravante della mancanza di decisione nel correggere squadra e assetto a partita in corso. Il suo esonero a favore di Serena ha pagato. N.G. - Fornaio, Conte, Chinellato e Mion, una manciata di gettone per tutti, non giudicabili. Luca Miani Marco De Lazzari

Operaio in attesada oltre due annidi un'indennitàdi malattia ( da "Sicilia, La" del 15-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Poiché le indennità ai consiglieri comunali sono calcolate in gettoni (80 euro a seduta) e, quindi, in base alle presenze alle sedute mensili del Consiglio comunale e alla partecipazione alle riunioni della Commissioni consiliari, riportiamo quanto da loro perepito a marzo 2009: Domenico Livolsi 1.112 euro euro, Mario Panvini 720, Angelo Cremona 1.

Tre nomi: Selva, Erpen, Burato ( da "Arena, L'" del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: indiscrezione in operazione di mercato. Titone nell'ultimo campionato con la Samb ha collezionato 24 presenze ed una rete. Storia diversa per Selva. Remondina conosce molto bene il nazionale sammarinese. In passato, con la maglia neroverde, Selva ha dimostrato di avere grande confidenza con il gol realizzando 23 reti in due stagioni.

ciclo club battaglia. si stanno intensificando i preparativi per la gita sociale che il ciclo ... ( da "Mattino di Padova, Il" del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Bressan, Rizzo e l'ottima pedalatrice Stella Simonato. Mogli, fidanzate e amici dei ciclisti hanno seguito la carovana in auto. La scorsa settimana il gruppo si è ritrovato nella zona artigianale di Abano per l'inaugurazione della nuova sede del maggiore sponsor, «Il Nuovo Pneumatico» di Giuseppe Andreose.

giunta e consiglieri danno soldi all'abruzzo ( da "Mattino di Padova, Il" del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: lo stipendio di aprile del sindaco e degli assessori di Maserà. E anche i consiglieri comunali hanno devoluto il proprio gettone di presenza. La donazione, circa 3.500 euro, si è sommata alle altre iniziative di solidarietà avviate subito dopo il sisma. La raccolta di viveri e vestiario promossa dalla Croce Rossa ha permesso di inviare in Abruzzo 1.

Tre nomi: Selva, Erpen, Burato ( da "Arena.it, L'" del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: indiscrezione in operazione di mercato. Titone nell'ultimo campionato con la Samb ha collezionato 24 presenze ed una rete. Storia diversa per Selva. Remondina conosce molto bene il nazionale sammarinese. In passato, con la maglia neroverde, Selva ha dimostrato di avere grande confidenza con il gol realizzando 23 reti in due stagioni.

( da "Sicilia, La" del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: percepito alcuna indennità di carica o alcun gettone di presenza. Per non parlare dei funzionari comandati dal Comune di Campofranco - continua Difrancesco - e da quello di Sutera che si stanno adoperando gratis anche fuori orario per avviare le procedure di funzionamento dei nuovi servizi, con l'aiuto altrettanto "non oneroso e disinteressato" del segretario comunale di Mussomeli,

Il Pd sollecita misure antiassenteismo in Consiglio comunale ( da "Sicilia, La" del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Eliminate le indennità di carica sono aumentati i gettoni di presenza dei consiglieri Il Pd sollecita misure antiassenteismo in Consiglio comunale Il Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Piazza Armerina e della stazione dipendenti nel territorio hanno effettuato una serie di controllo che hanno come fatto concreto l'arresto di un pregiudicato per evasione,

Appiccò rogoche uccise commercianteprocesso d'appello ( da "Sicilia, La" del 16-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: «Evidentemente - afferma il segretario del Pd, Vittorio Di Gangi - soltanto a pochi interessa affrontare argomenti seri in consiglio comunale, mentre vi sono consiglieri che si affrettano a ritirare la giustificazione per l'assenza dal posto di lavoro e per il conteggio del gettone di presenza, andando poi via.

QlikView, la BI più user friendly secondo "BI Survey 8" ( da "Data Manager" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: spaziando da funzioni di reporting più accurate o più rapide fino a una riduzione dei costi e delle risorse umane. -Predisposizione ad acquistare nuove licenze QlikView: questo valore ha registrato il gap positivo più elevato (la differenza fra coloro che prevedono e non prevedono di acquistare ulteriori postazioni) pari al 50%.

Norme antirumore, via libera in 7 minuti ( da "Arena, L'" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: i consiglieri si sono guadagnati un gettone di presenza (160 euro lordi) votando la nuova normativa illustrata la scorsa settimana dall'assessore all'Ambiente Federico Sboarina. Nella passata seduta le obiezioni erano state poche e i consiglieri si erano riservati di studiare le carte prima di esprimersi.

La maggioranza : raddoppieremo i servizi serali dei vigili ( da "Giorno, Il (Lodi)" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: di un cosiddetto gettone di presenza pari a trenta euro lordi. L'idea di Parmesani è quella di coprire quasi tutta la settimana, almeno per cinque-sei giorni. Il primo cittadino non ha incontrato l'opposizione del corpo dei vigili i quali però gli hanno fatto presente alcune «magagne» che si portano avanti ormai da tempo e che sperano possano essere risolte quanto prima:

Montana, salta l'elezione dei delegati ( da "Nazione, La (La Spezia)" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: amministrazione di prevedere in futuro una figura nella pianta organica comunale per consentire al punto di informazione di rimanere aperto tutto l'anno. L'assemblea ha approvato all'unanimità la devoluzione dei gettoni di presenza e di quote di indennità alle popolazioni dell'Abruzzo colpite dal terremoto e la sdemanializzazione di un tratto di strada comunale in località Guinadi la Serra.

Perché le reti di distribuzione non hanno colpa della crisi dei fondi ( da "Milano Finanza (MF)" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: era senza dubbio la situazione profondamente negativa dell'industria dei fondi comuni di investimento, a causa dei continui e cospicui riscatti da parte dei clienti, attratti verso altri prodotti e servizi. I risultati gestionali dei fondi erano senz'altro insoddisfacenti ed il valore aggiunto da essi fornito ai risparmiatori appariva veramente dubbio.

Caso Cibic, giurista nel mirino ( da "Libertà" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: annullamento della gara per palazzo uffici in ragione della mancanza di requisiti di uno dei componenti della commissione giudicante, Aldo Cibic. In una interrogazione alla giunta Putzu chiede di conoscere il costo della consulenza e «con quali risorse economiche» si intenda coprirlo, e «a quale soggetto verranno addebitate le spese sostenute e da sostenere in conseguenza dell'

Addio ai quartieri con nostalgia ( da "Nazione, La (Firenze)" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Ma la semplificazione politica imponeva la soppressione di questo livello base della istituzione. Un cammino che è andato avanti per gradi. «Con la scorsa legislatura - ha aggiunto il primo cittadino - è stato abolito il gettone di presenza per i consiglieri di quartiere, non c'erano dipendenti nelle sedi decentrate.

lorenzoni ( da "Tirreno, Il" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Gettoni per l'Abruzzo» STAZZEMA. La proposta è arrivata da Gian Piero Lorenzoni, consigliere d'opposizione della lista «Luce a Stazzema»: devolvere il gettone di presenza di tutti i consiglieri alle popolazioni terremotate dell'Abruzzo. «La mia proposta - afferma - si basa anche sull'iniziativa assunta dalla Presidenza dell'

TEMPI MODERNI ( da "TGCom" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: doveva avere tra 7 e 11 anni e non poteva partecipare a più di un'estrazione. Il compenso, una volta pescati i numeri, era di un buono giocattolo di 30 euro per il ragazzino e di un gettone di presenza di 80 euro per l'accompagnatore. E così, anche per ottimizzare i costi (risparmiando 110 euro per ogni ruota, cioè un totale di 1.

Dalla Bona, un'altra chance da Donadoni ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Nella stagione 2006-2007, nell'anno della serie B, ha collezionato 32 presenze condite da tre gol. L'anno successivo, solo due gettoni con qualche apparizione in Coppa Italia. Nella stagione appena trascorsa non è mai sceso in campo, tanto da decidere di lasciare il club a gennaio. Ora la nuova chance. Provaci ancora Sam.

Presenze in Consiglio: vince la Lega ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: già sicuro di entrare anche nel prossimo consiglio, e via via tutti gli altri: da Giorgio Giuseppe Della Giustina di Vittorio Nuova, con 79 gettoni di presenza (uno più di Adriana Costantini di Sd), fino all'ex candidato sindaco Enzo Pavan che con 35 gettoni chiude la classifica dei consiglieri che hanno completato il mandato.

Approvati i debiti fuori bilancio naccio ( da "Sicilia, La" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: 450 euro per il servizio straordinario di Polizia municipali e 9.540 euro dovuti all'ex dipendente comunale Di Fede. Si è poi stabilito l'importo del gettone di presenza dei consiglieri e dell'indennità di funzione del presidente del consiglio per l'anno 2009. Su proposta della commissione bilancio e finanze, sono state confermate le somme del 2008,

Italia: Cannavaro "Non sono il difensore del 2006" ( da "Datasport" del 17-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Cannavaro prosegue sapendo che un suo impiego contro i nordafricani nella gara di mercoledì lo porterebbe ad una sola presenza dal record detenuto da Paolo Maldini con la maglia azzurra di 126 gettoni: "E' per me una grande soddisfazione, mi ripaga dei sacrifici che ho fatto, fermo restando che è sempre il campo a dire quanto vali".

Costi della politica, subito stop alla legge in consiglio regionale ( da "Alto Adige" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Si tratta della proposta nata dalla mozione approvata in Consiglio regionale che chiede la riduzione del 20 per cento dei costi della politica rispetto alla scorsa legislatura. I consiglieri si sono fermati all'articolo 1 dopo alcune ore di discussione vivacizzata dal deposito di quaranta emendamenti di Donato Seppi, che conferma la propria volontà ostruzionistica.

maggioranza allo sfascio e litigiosa, il sindaco si deve dimettere ( da "Nuova Sardegna, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: La minoranza oggi sarà di nuovo in aula. «E non prendere il gettone di presenza - dice Giancarlo Carta -, ma per continuare la nostra battaglia politica». Al gettone di ieri, visto che la seduta non è neppure iniziata, 11 consiglieri di centrodestra hanno rinunciato.

manca l'assessore, commissione rinviata per sichi è uno spreco di denaro pubblico ( da "Tirreno, Il" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: «Ma non è solo questo - sottolinea Sichi -: il fatto che la commissione si sia riunita senza poter lavorare, comporta un costo per la collettività, visto che tutti i presenti riscuoteranno il gettone di presenza. A mio avviso, non è questo il modo di amministrare».

È già stato stoppato il disegno di legge Depaoli, elaborato dall'ufficio di presidenza del consiglio regionale, che mira a dare una sforbiciata ai costi della politica per almeno a ( da "Adige, L'" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: consiglio regionale la mozione sui tagli dei costi della politica che poi si è tradotta nel disegno di legge elaborato dal presidente Marco Depaoli (Upt) e dal suo ufficio di presidenza. Ieri in commissione la discussione era cominciata con la decisione di bocciare subito i disegni di legge di Nerio Giovanazzi e dei Verdi presentati sulla stessa questione della riduzione dei costi,

Indennità dei consiglieri Slitta il ( da "Corriere Alto Adige" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: consigliere regionale del Pdl secondo cui la questione dei costi della politica dovrebbe essere affrontata in modo decisamente più ampio includendo anche gli stipendi dei manager delle società pubbliche. L'opposizione ha fatto due conti e visto che tra le fila della maggioranza qualcuno si era defilato, tutti hanno abbandonato l'aula.

D'Alema: meno schieramenti ora contano le persone Sarà un duello all'ultimo voto ( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: che hanno di fatto bloccato ogni attività». Penati traduce in cifre: «Podestà, senza neppure avere una carica è costato ai contribuenti milanesi 270 mila euro. Tanto sono costate34 sedute tra dipendenti, catering, gettoni di presenza,per 185 ore tenute in consiglio provinciale in 4 mesi, tra il gennaio e l'aprile del 2009 per approvare solo 17 delibere»

Ed Edf rafforza la posizione in America ( da "Sole 24 Ore, Il" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: con il governo francese, che potrebbe assicurare fra il 15 e il 20% del costo del progetto mediante i suoi crediti all'esportazione, che si aggiungerebbero ai finanziamenti pubblici statunitensi. Edf ha anche concluso nel dicembre scorso l'acquisizione della metà delle attività di Constellation per 4,5 miliardi di dollari.

La Provincia adesso dà i numeri ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: I gettoni di presenza possono arrivare sino a 600 euro mensili. Il compenso per il presidente Tocco invece è di tremila euro. Sono 108 i provvedimenti adottati, 19 interrogazioni, altrettante mozioni. La hit parade delle presenze nel Consiglio provinciale del Medio Campidano assegna l'ultimo posto della classifica al pidiessino Carlo Tomasi,

San Severo, l'amministrazione Savino nel segno del risparmio intende ridurre gli assessorati ( da "Grecale, Il" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: numero degli assessori, con l'obiettivo, ha annunciato Savino, di ridurre i costi di gestione della macchina amministrativa. Ancora bocche cucite, però, sui nomi dei papabili assessori. “Per il nuovo esecutivo di Palazzo Celestini -annuncia il sindaco Gianfranco Savino - io e i partiti della maggioranza intendiamo affidarci a personalità esterne competenti che eviteranno così

Luna Reverse di Luigi Cinque apre Villa Celimontana Jazz Festival 2009 ( da "Musicalnews.com" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: batteria AURELIO RIZZUTI QUINTET Aurelio Rizzuti: batteria Giancarlo Boccitto: chitarra Giulio Ciani: contrabbasso Alberto Popolla: clarinetto basso Biagio Orlando: sax FEDERICO PROCOPIO QUARTET Federico Procopio: chitarra Roberto Lo Monaco: basso Alessandro Pizzonia: batteria Martino Onorato: pianoforte MAGRINI/BATTAGLIA/PATERNESI TRIO Manuel Magrini:

Campisi: ( da "Sicilia, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: ultima seduta di lunedì 15 quando, votando la determinazione del gettone di presenza per le riunioni di consiglio e commissione per l'anno 2009, il civico consesso si è espresso per la riconferma della somma di 65 euro, stabilita a settembre 2008. Ad opporsi i due consiglieri di minoranza, Piergiorgio Gerratana e Vincenzo Sparacino,

REFERENDUM: GUZZETTA, QUANTE BUGIE PER FERMARLO! ( da "Virgilio Notizie" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: questo sistema elettorale e di questa politica''. 2) IL REFERENDUM NON SERVE, PERCHE' DOPO I PARTITI CAMBIANO TUTTO. A volte e' capitato. La legge sul finanziamento dei partiti e' stata scippata in modo vergognoso dal Parlamento, e la stessa legge Calderoli ha stravolto vergognosamente il referendum del '93, anche se ha comunque dovuto rispettare almeno il principio del bipolarismo,

REFERENDUM: GUZZETTA, QUANTE BUGIE PER FERMARLO!. ( da "Asca" del 18-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: questo sistema elettorale e di questa politica''. 2) IL REFERENDUM NON SERVE, PERCHE' DOPO I PARTITI CAMBIANO TUTTO. A volte e' capitato. La legge sul finanziamento dei partiti e' stata scippata in modo vergognoso dal Parlamento, e la stessa legge Calderoli ha stravolto vergognosamente il referendum del '93, anche se ha comunque dovuto rispettare almeno il principio del bipolarismo,

Serve una riforma degli enti locali ( da "Trentino" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: a cominciare dal gettone di presenza e dello stipendio del presidente, non dobbiamo però dimenticarci della grande occasione di partecipazione democratica che fino ad oggi ha caratterizzato le circoscrizioni. Spero che si possa affrontare assieme il disegno di legge che verrà dibattuta in Giunta regionale e si possa ragionare nel merito della proposta con le circoscrizioni"

La sfida Sul tavolo la doppia coppia di Livorno e Brescia ( da "Giornale di Brescia" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: in un campionato che alla fine gli regala 26 presenze e 4 gol. Su di lui piomba il Napoli, ma Spinelli ad agosto lo convince a rimanere a Livorno: contratto fino al 2013 a circa due milioni di euro lordi a stagione. «È forte, ma ha un caratteraccio e in campo è indisciplinato», racconta chi lo conosce bene.

Segretari in prima linea per l'Abruzzo ( da "Italia Oggi (Enti Locali)" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Fin dai primi giorni successivi al terremoto i segretari comunali si sono attivati per raccogliere parte dei gettoni di presenza e per ripristinare il servizio anagrafico. In accordo con l'Anci, l'Agenzia dei segretari [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati:

bossi parla in piazza venezia ha bisogno di nuove imprese ( da "Nuova Venezia, La" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Servono finanziamenti europei per risolvere il problema occupazionale di Mestre». Francesca Zaccariotto parla per prima e critica l'avversario Zoggia, per la promessa di ridurre il numero di assessori e dimezzare le indennità, citando il caso dei consiglieri extracomunitari con gettone di presenza ma senza diritto di voto.

Accordo sulle commissioni ( da "Adige, L'" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Il rapporto di due a uno viene rispettato anche nelle altre commissioni, che saranno composte alcune da 12 (8 più 4) e altre da 9 (6 più 3) membri. Ciò a conti fatti porterà a far si che ogni consigliere sarà membro di due commissioni. Evitata insomma la caccia ai gettoni di presenza. F.G. 19/06/2009

vigili da assumere con i gettoni di presenza ( da "Tirreno, Il" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Vigili da assumere con i gettoni di presenza» Bellandi (centrosinistra) nell'appello al voto torna sul tema della sicurezza MONTECATINI. La "lunga cavalcata" (è così che la chiama) sta per finire. E per Giuseppe Bellandi, «abituato a comandare, dirigere, innovare, sperimentare e motivare le persone», essere arrivato al ballottaggio rappresenta «

Segretari in prima linea per l'Abruzzo ( da "Italia Oggi" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Fin dai primi giorni successivi al terremoto i segretari comunali si sono attivati per raccogliere parte dei gettoni di presenza e per ripristinare il servizio anagrafico. In accordo con l'Anci, l'Agenzia dei segretari (Ages) ha dislocato sul territorio abruzzese alcuni segretari comunali in disponibilità per aiutare i sindaci a risolvere le tante necessità amministrative.

E' INDETTA per martedì prossimo 23 giugno alle ore 18 nella sala consil... ( da "Nazione, La (Viareggio)" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Saranno poi nominati i componenti dell'assemblea dell'Unione dei comuni dell'Alta Versilia, si procederà alla nomina del presidente del consiglio e si ratificherà la devoluzione del gettone di presenza alle popolazioni dell'Abruzzo colpite dal terremoto.

Melloni, l'esercito che sorride ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Rizzo Marta, Schianchi Mattia, Valentini Monica. 2»D Erica: Bandini Elisa, Bartolini Sara, Besagni Valentina, Borrini Marianna, Brigada Brigitta, Campanini Alice (8,18), Cantarelli Elena, Cavalli Andrea, Colla Federica (8,27), Colombo Sara (8,09), Ferrigno Rosa, Formaggini Jennifer, Gibilras Daniela, Macovei Yasmina,

Inquisì il premier del Montenegro Ora spia i party a palazzo Grazioli ( da "Giornale.it, Il" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Criminalità organizzata e politici collusi, killer e colletti bianchi. Ma anche lui incontra Massimo D'Alema nell'indagine sul re delle cliniche private Francesco Cavallari e i presunti finanziamenti al Partito comunista per la campagna elettorale del 1985. Un'inchiesta per la quale il pm Alberto Maritati chiese l'archiviazione e nella quale Scelsi fece gli accertamenti su Cavallari.

( da "Corriere del Veneto" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: annuncio di Zoggia Il presidente uscente con Letta: risparmi per un milione di euro l'anno «Posti e gettoni: taglierò il 50%» MESTRE Altri tagli in arrivo dal centrosinistra. A meno di due giorni dal voto che decide la presidenza della Provincia, Davide Zoggia assicura che in caso di vittoria il personale politico di Ca' Corner si sottoporrà a un'

basketmania, al torneo delle contrade pioggia di canestri per torre e rorai ( da "Messaggero Veneto, Il" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: alla conferma dei due giovani Rizzo e Jenkins e al sempreverde Grion, per coach Freschi non sono bastati i 35 punti di un monumentale Cipolla. Trascinata da Ferraro, tutti suoi i 16 punti iniziali della sua squadra, e da Bagnarol, Cappuccini si è sbarazzata del Pn Nord, che ha nell'americano Wallace, ancora 37 punti come nella prima giornata e capocannoniere della manifestazione,

GIANNI COLUCCI Scatta lo spoil system. Entro tre mesi Edmondo Cirielli rivoluzionerà tutto i... ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: la fondazione Menna e la fondazione Sichelgaita, l'Interporto, e i Parchi, Salerno sviluppo e il consorzio Siis per gli acquedotti. Piccoli e grandi luoghi di gestione, in alcuni casi con nessun gettone di presenza, in altri con stipendi e diarie. Il sottogoverno cambia faccia. E per Cirielli si apre il capitolo lottizzazione.

Zaccariotto con due ministri, Zoggia con le forbici ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Lui promette di tagliare gli stipendi agli assessori per dare i soldi risparmiati alle famiglie, lei gli rinfaccia di aver previsto l'elezione di tre consiglieri extracomunitari senza diritto di voto ma con gettone di presenza. Per Davide Zoggia calano a Mestre Enrico Letta e David Sassoli, per Francesca Zaccariotto due ministri,

Referendum, il dossier ( da "AprileOnline.info" del 19-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: metterà a rischio la Costituzione, consegnandone il destino nelle mani di una sola parte politica. 28. L'attuale maggioranza politica, infatti, non può modificare a suo piacimento la Costituzione perché non dispone della maggioranza dei due terzi richiesta per escludere il referendum sulle leggi di modifica della Costituzione.

Referendum: lettera-appello del comitato ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: suoi colleghi Rizzo e Stella. Perché proponiamo di votare tre Sì? Con la scheda verde, per eliminare lo scandalo generato dalle candidature multiple. Se vince il Sì non sarà più possibile che un leader si faccia eleggere ovunque e poi “nomini” come suoi sostituti dei perfetti sconosciuti, creando una sudditanza che mina alla base la dignità delle funzioni parlamentari.

Lady Compagnoni pugno di ferro ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Per Lungarotti «francamente le case popolari sono diventate un fatto ideologico» e diversi consiglieri sono intervenuti fino a quando appunto il sindaco ha interrotto. Per la commissione elettorale sono eletti membri effettivi Saccani, Lodi Rizzino e Valentini. Per i supplenti Giovanni Gettoni, Fornasari e Giuseppe Bettoni. (a.p.)

Consulenze, Provincia bacchettata ( da "Alto Adige" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: esercizio finanziario 2008 degli enti dell'autonomia. I rilievi: aumento dei costi della politica e ancora troppe consulenze esterne. La Corte bacchetta in particolare la Regione. Nella relazione i giudici contabili hanno evidenziato un aumento dei costi della politica e il mancato adeguamento della disciplina contabile regionale alla normativa nazionale,

La Corte dei conti contro la Provincia ( da "Adige, L'" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: dei conti contro la Provincia Critiche anche alla Regione: «Crescono i costi della politica» BRUNO ZORZI Nella cornice barocca e un po' retro fatta di toghe, formule e riti, la Corte dei Conti non si è smentita anche quest'anno. Nel senso che qualche «scoppellotto» a Durnwalder, presidente della Previncia di Bolzano e della Regione e a Dellai che lo è di quella di Trento la Corte

( da "Adige, L'" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: presidente del Consiglio regionale: «Previsti meno costi» «Nel 2009 un risparmio di 7 milioni» Sentito signor presidente del consiglio regionale, Marco Depaoli? Le critiche della Corte dei Conti riguardo i costi della politica sono severe, le più dure espresse quest'anno dai magistrati contabili ai bilanci consuntivi.

carlesi-cenni, duello con pepe la querela accende il clima scontro sulla delocalizzazione ( da "Tirreno, Il" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: per arrivare a facilitazioni sul fronte degli affitti, dei buoni scolastici, dei nidi. Va fatta una prima variazione del bilancio utilizzando i risparmi ottenuti dal taglio del costo della politica: otto assessori invece di dodici, alleggerimento nel corpus dei dirigenti. Così si otterranno circa 400 mila euro da destinare ai primi aiuti.

l'amica di patrizia racconta "ingaggiata per le feste di gianpi" - gabriella de matteis giuliano foschini ( da "Repubblica, La" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Per quella serata Gianpaolo mi ha dato un gettone di presenza: mille euro». Barbara che ha chiesto assistenza ai legali Daniela Castelluzzo ed Emiliano D´Alessandro nelle indagini della procura di Bari è una testimone importante. Conferma quello che Patrizia dopo ha raccontato al magistrato e alla guardia di finanza.

Bettinelli cerca il pass per i Mondiali ( da "Eco di Bergamo, L'" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Come lo è la presenza nella nazionale che conta di Marco Francesco Vistalli, 22 anni, di Torre Boldone. Il quattrocentista della Bergamo 59 Creberg si è conquistato la prima convocazione di sempre tra i senior (un gettone di tra gli under 23) grazie ad un promettente inizio di stagione: vedi il secondo posto di una settimana fa nei 400 dei Campionati italiani promesse,

"io, silvio e le altre ragazze tutte lo chiamavano papi" - (segue dalla prima pagina) paolo berizzi ( da "Repubblica, La" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: telefono e dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la prima volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa volta è tutto a posto. Che avrei avuto i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti aerei. A quel punto, Patrizia si arrabbia. Prende il telefono e grida a Tarantini: "Ma come, te l´ho portata io e adesso tu vuoi lei e non me?

NICOLA Campedelli nasce a Cesena il 7 febbraio 1969. Cresciuto nelle giovanili bianconere... ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: dove colleziona 34 gettoni (con 4 gol) in serie B prima di passare alla Salernitana di Zeman. Due tornei in amaranto, entrambi tra i cadetti, con 68 partite complessive, poi nell'estate del 2002 viene acquistato dal Modena appena tornato in serie A. La squadra canarina acquisisce complatamente il suo cartellino, con la più importante operazione finanziaria degli ultimi dieci anni.

Regione in Air Alps, dubbi della Corte dei conti ( da "Corriere Alto Adige" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: dei costi della politica». Il «nodo» delle quote Discussa anche la situazione di Air Alps, che «registra una forte perdita del capitale investito». Quindi: «Il mantenimento della partecipazione azionaria della Regione nella Spa recita la Dichiarazione dovrebbe essere attentamente valutato dai soci pubblici tenendo conto dei requisiti della stretta necessità di un servizio di interesse

RS.Benedetto ISALE a 28 anni fa la felice intuizione di Mimmo Minuto</... ( da "Messaggero, Il (Marche)" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Dal giornalista e scrittore Sergio Rizzo che aprirà la rassegna il 2 luglio all'autore molto in voga Ascanio Celestini che chiuderà in piazza Matteotti, il 30 agosto, con il suo libro Lotta di classe abbinato ad uno spettacolo. In tutto 18 appuntamenti, tre in più della passata edizione, intercalati da novità editoriali, romanzi e saggi più gettonati.

"Io, Silvio e le altre ragazze tutte lo chiamavano Papi" ( da "Repubblica.it" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: telefono e dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la prima volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa volta è tutto a posto. Che avrei avuto i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti aerei. A quel punto, Patrizia si arrabbia. Prende il telefono e grida a Tarantini: "Ma come, te l'ho portata io e adesso tu vuoi lei e non me?

Tutto esaurito per l'insediamento ( da "Libertà" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: di destinate il gettone di presenza della prima seduta ai terremotati. Interventi dell'opposizione - Il geometra Giuseppe Ghia, unico eletto per la "lista civica", dopo un ringraziamento rivolto agli elettori che gli hanno consentito di essere «una voce"» in seno al consiglio comunale, ha assicurato «la propria collaborazione pur nel rispetto dei differenti ruoli e di voler essere

Berlusconi, notte di sesso con Patrizia D'Addario: la foto di Veronica e il "letto grande" di Palazzo Grazioli ( da "Blogosfere" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: telefono e dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la prima volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa volta è tutto a posto. Che avrei avuto i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti aerei. A quel punto, Patrizia si arrabbia. Prende il telefono e grida a Tarantini: "Ma come, te l'ho portata io e adesso tu vuoi lei e non me?

( da "Wall Street Italia" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: telefono e dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la prima volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa volta è tutto a posto. Che avrei avuto i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti aerei. A quel punto, Patrizia si arrabbia. Prende il telefono e grida a Tarantini: "Ma come, te l'ho portata io e adesso tu vuoi lei e non me?

Sanità/ Il 22 giugno a Venezia meeting ministri Salute 35 ( da "Virgilio Notizie" del 20-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Italia ha finanziato la produzione del primo rapporto mondiale che valuta l'impatto delle politiche di finanziamento mirate a malattie prioritarie sui sistemi sanitari in oltre 20 paesi. Recentemente, nei paesi più poveri si sono investiti miliardi di dollari nella lotta contro malattie quali l'Aids, la tubercolosi e la malaria.

Maggioranza, capogruppo il leghista Loatelli ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: di nomina dei rappresentanti del Comune perché Lungarotti ha lamentato che il giorno precedente non c'era nessun documento esplicativo nella cartella preparatoria del consiglio. Ritorna il gettone di presenza di 18,08 euro a seduta con l'astensione di Maioli e Lungarotti e un accordo tra i consilieri di poterli lasciare al Comune come nel passato e come sicuramente faranno Valentini

Il gettone dei consiglieri alla famiglia di Daniele Noli ( da "Libertà" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: La novità è rappresentata dall'ingresso in squadra di Claudio Polenghi cui sono state affidate le deleghe ad ambiente, ecologia e protezione civile. In conclusione di seduta il capogruppo di opposizione Angelo Fugazza ha proposto di devolvere il gettone di presenza della prima seduta di tutti i consiglieri alla famiglia di Daniele Noli.

Prima seduta nel ricordo del compianto Noli ( da "Giorno, Il (Lodi)" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Ci attendono cinque anni di impegni gravosi», ha sostenuto il sindaco nel suo discorso di insediamento. Il capogruppo di opposizione, Angelo Fugazza, ha proposto che il gettone di presenza della prima seduta sia devoluto dai consiglieri alla famiglia di Noli. Il sindaco ha risposto: «Ne terremo conto, lei sfonda una porta aperta».

Per il portiere con Lamanna c'è l'interista Bindi ( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: la Spal segue con attenzione anche le tracce di Giacomo Bindi, classe 1987, scuola Inter, l'anno scorso autore di 2 presenze nel Monza, e da gennaio di 12 con la Pistoiese. In precedenza Bindi aveva fatto 32 gare in C2 nel Varese, e in C1 il vice con Samb e Manfredonia (4 gettoni). Esce dal gruppetto dei candidati Ingrassia del Palermo Image: 20090621/foto/3467.

patrizia, barbara e la terza ragazza ( da "Mattino di Padova, Il" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: consulente in numerosi procedimenti penali e noto per il suo archivio ricavato da tabulati telefonici. Parole che hanno spinto il vicepresidente del Pdl Carmelo Briguglio, componente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), a chiedere che Gioacchino Genchi sia sentito dal Copasir riguardo all'

patrizia, barbara e la terza ragazza ( da "Nuova Venezia, La" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: consulente in numerosi procedimenti penali e noto per il suo archivio ricavato da tabulati telefonici. Parole che hanno spinto il vicepresidente del Pdl Carmelo Briguglio, componente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), a chiedere che Gioacchino Genchi sia sentito dal Copasir riguardo all'

Cambia lo statuto della Cassa Rurale Compensi invariati ( da "Adige, L'" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: C'è anche stato spazio per una parte ordinaria modificando il regolamento assembleare nella parte della compatibilità del ruolo di amministratore con altre cariche e dell'utilizzo del voto elettronico. Nessun ritocco ai gettoni di presenza. 21/06/2009

anche a bologna c'è chi chiama papi berlusconi? ( da "Repubblica, La" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: pagando il conto e anche il gettone di presenza, e che ora è indagato per sfruttamento della prostituzione. Dopo aver raccolto la versione di Patrizia D´Addario e Barbara M., che hanno confermato di aver raggiunto il presidente del consiglio con queste modalità, gli inquirenti allungano l´elenco delle giovani ospiti.

di GIANFRANCO RICCI PERUGIA UN TIPO COME LUI (temperamento pr... ( da "Nazione, La (Umbria)" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Non c'era il gettone di presenza. Se qualcuno arrivava con pochi minuti di ritardo, come talora capitava al Dc Vincenzo Antonioni che chiudeva tardi la libreria, si scusava con tutti perché era forte il senso della casa comunitaria». Antonioni vendeva anche oggetti sacri «Sì.

( da "Nazione, La (Umbria)" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Non c'era il gettone di presenza. Se qualcuno arrivava con pochi minuti di ritardo, come talora capitava al Dc Vincenzo Antonioni che chiudeva tardi la libreria, si scusava con tutti perché era forte il senso della casa comunitaria». Antonioni vendeva anche oggetti sacri «Sì.

Patrizia, Barbara e la terza ragazza ( da "Nuova Ferrara, La" del 21-06-2009) + 7 altre fonti
Argomenti: Costi della politica

Abstract: consulente in numerosi procedimenti penali e noto per il suo archivio ricavato da tabulati telefonici. Parole che hanno spinto il vicepresidente del Pdl Carmelo Briguglio, componente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), a chiedere che Gioacchino Genchi sia sentito dal Copasir riguardo all'

dal nostro inviato BARI - Dopo Patrizia D'Addario e Barbara Montereale spunta Lu... ( da "Messaggero, Il" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Tutto con la promessa di un gettone di presenza. Per lei, come per la Montereale, si sarebbe trattato solo di un evento mondano; nel senso che dopo la cena e le chiacchiere sarebbe tornata a dormire in albergo. A differenza della D'Addario, che come lei stessa ha documentato con dovizia di particolari, rimase a dormire nella residenza del premier.

I nastri di Patrizia: Un'altra ragazza spiega ( da "Sicilia, La" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: La Montereale descrive il premier come una persona affettuosa che, venuto a conoscenza dei suoi problemi economici, le ha regalato una busta contenente diecimila euro. Più un gettone di presenza di mille euro per il suo lavoro di ragazza-immagine, e non di escort, come tiene a precisare.

MASSIMO MARTINELLI Bari. Dopo Patrizia D'Addario e Barbara Montereale spunta Lucia R. È... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Tutto con la promessa di un gettone di presenza. Per lei, come per la Montereale, si sarebbe trattato solo di un evento mondano; dopo la cena, le chiacchiere, le barzellette, sarebbe tornata a dormire in albergo. Intanto le indagini hanno preso una piega internazionale: gli inquirenti ipotizzano l'esistenza di una vera rete che almeno in tre città -

Lippi: "Sono i migliori ragazzi che ho" ( da "Datasport" del 21-06-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: taglierà il record di presenze eguagliando Paolo Maldini a quota 126 gettoni: "Farà bene anche stasera, giocherà come le altre 125 partite, con la serietà, la brillantezza e l'immagine che ha". L'ultimo pensiero è una lancia spezzata in favore di Gennaro Gattuso, criticato per le sue ultime prestazioni: "Lo avrei portato anche se fosse stato al cinquanta per cento della sua condizione,


Articoli

Quando gli errori dei politici ci costano molto più degli stipendi (sezione: Costi dei politici)

( da "Trentino" del 13-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

di Mauro Lando Quando gli errori dei politici ci costano molto più degli stipendi I costi della politica: ora si cerca di diminuirli con la riduzione dei compensi e delle indennità come sta facendo il Consiglio regionale, oppure come si propone nel Consiglio comunale di Trento si prolunga il tempo delle sedute, o si accorpano le commissioni. Altre iniziative sono in corso in diversi enti pubblici oltre che in Parlamento. Tutto bene, perché i costi della politica, intesi come stipendi o indennità al personale politico erano particolarmente lievitati. I veri costi però non sono i compensi, pur alti, dei politici: i costi più gravi sono invece gli errori commessi dagli uomini politici e amministratori presenti nelle loro decisioni. Sono costi più gravi perché ricadono sui cittadini, sulla società, sull'ambiente e non solo per il tempo di una o più "mensilità", ma per tempi indefiniti. Azzardiamo tre esempi di errori desumendoli da tempi lontani e in casa propria, al fine di non prestare il fianco alle polemiche della quotidianità. Il primo esempio è il Bondone per il quale negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso il Comune di Trento previde e consentì una urbanizzazione lineare lungo la strada senza creare un vero centro che creasse "effetto paese". Ora la montagna di Trento è senza un'"anima" e continuamente alla ricerca di una identità turistica, economica ed anche sociale per la quale si sono sprecati progetti e inventate soluzioni, certo non risolutive, con continuo utilizzo di soldi pubblici. Il secondo esempio è la strada di Malga Flavona che dal lago di Tovel doveva raggiungere l'alpeggio dentro il gruppo del Brenta con un facile accesso poi verso Campo Carlomagno. L'arteria fu autorizzata nel 1971 dalla Giunta provinciale allora presieduta da Bruno Kessler, ma non venne realizzata perché bloccata da un ricorso di Italia Nostra al Consiglio di Stato. Qualche anno dopo ci fu un altro tentativo, ma meno dirompente. Se però la strada della Flavona fosse stata costruita, ora ci troveremmo con il cuore del Brenta urbanizzato. Quale sarebbe il costo in termini di ambiente e di bilancio? Il terzo esempio è Piedicastello per il quale si è dovuto recentemente costruire la nuova lunga galleria della circonvallazione al fine di rimediare al disastro compiuto nei primi anni '70 con la costruzione della superstrada sotto il Dos Trento e la ciambella viaria oltre il ponte di San Lorenzo. Bene quindi è la riduzione dei costi della politica, ma ancora meglio è l'attenzione della politica a procedere a scelte corrette perché è certo che quelle scorrette costano di più. Ma è altrettanto certo che operare sugli "stipendi" è più facile e demagogicamente fa più presa sull'opinione pubblica.

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Il gettone per l'Abruzzo (sezione: Costi dei politici)

( da "Trentino" del 13-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

BOSENTINO Il «gettone» per l'Abruzzo BOSENTINO. Su proposta del sindaco Fernando Leonardelli, il consiglio comunale ha deciso di devolvere il valore netto del gettone di presenza di una seduta consiliare ai terremotati dell'Abruzzo. A tale proposta tutti i consiglieri hanno aderito andando così ad aumentare di circa 450 euro, il contributo stanziato dall'amministrazione comunale di 600 euro. Soldi che saranno versati sull'apposito conto corrente aperto dal Consorzio dei Comuni Trentini in collegamento con la Provincia. Nella stessa seduta, il Consiglio comunale ha inoltre approvato la convenzione con il Comune di Vigolo Vattaro, capofila, e con gli altri Comuni dell'Altopiano della Vigolana per il servizio di scuola dell'infanzia da attivare nel periodo estivo, per un mese e mezzo, presso la struttura di Vigolo Vattaro. (g.m.)

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Orio Litta, si insedia il sindaco Cappelletti e conferma di volersi tagliare lo stipendio (sezione: Costi dei politici)

( da "Cittadino, Il" del 13-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Orio Litta, si insedia il sindaco Cappelletti e conferma di volersi tagliare lo stipendio ORIO LITTA Stipendio del sindaco ridotto del 25 per cento per dare ossigeno a un fondo di solidarietà sociale che sia di aiuto agli oriesi in difficoltà. Nuovo sindaco di Orio Litta, Pierluigi Cappelletti si appresta a trasformare in atto ufficiale quel che era stato promesso in campagna elettorale: un taglio di un quarto dello stipendio da primo cittadino, per risorse da destinare alla realizzazione di una sorta di "tesoretto" della solidarietà che possa essere di aiuto in quelle situazioni di difficoltà sociale (acuite dalla crisi economica attuale) che non lasciano indenne neppure un piccolo comune come quello di Orio Litta. La decisione sarà ratificata in occasione del consiglio comunale di insediamento fissato per venerdì 19 giugno. Peraltro, la riduzione del sindaco non viaggerà in solitaria: la decisione sarà formalizzata sempre nel consiglio della prossima settimana e vedrà i due assessori e i consiglieri di maggioranza rinunciare al gettone di presenza e alle indennità di carica. All'ordine del giorno della prima seduta consigliare ci saranno, ovviamente, gli atti procedurali di rito: proclamazione degli eletti, giuramento del primo cittadino, indicazione della composizione della giunta. Il neo sindaco Cappelletti darà poi lettura dei punti di priorità del programma della sua coalizione "La nostra Orio". «In aula sottolineerò come le priorità di lavoro siano tutte per la scuola a tempo pieno, per la sistemazione della caserma dei carabinieri di Orio, che vogliamo restino in paese - rimarca Cappelletti -. Tra le priorità, confermerò sostegno alle agenzie educative della parrocchia e del volontariato e il rilancio della biblioteca di paese, che è nostro impegno riportare all'interno del sistema bibliotecario del Lodigiano. Senza dimenticare - puntualizza - che nei nostri punti privilegiati d'azione ci sarà sicuramente la cura e la difesa dell'ambiente e del paesaggio di Orio». Tra gli intenti amministrativi, anche una chiara impostazione di lavoro: ovvero la massima disponibilità a collaborare con le due minoranze in seno al consiglio, quella di "Vivere Orio" e quella di "Insieme per Orio". In attesa del consiglio, il neo sindaco ha già fissato i primi appuntamenti: tra questi, anche quello di martedì che porterà Cappelletti a Roma con i sindaci della Bassa per la conferenza di servizi con Terna per il passaggio del nuovo elettrodotto. Luisa Luccini

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Mese di fioritura musicale al Giardino intitolato al filosofo Dino Formaggio, l'ex oratorio res... (sezione: Costi dei politici)

( da "Arena, L'" del 13-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Sabato 13 Giugno 2009 PROVINCIA Pagina 27 Mese di fioritura musicale al Giardino intitolato al filosofo Dino Formaggio, l'ex oratorio res Mese di fioritura musicale al Giardino intitolato al filosofo Dino Formaggio, l'ex oratorio restaurato di piazza Sprea, a fianco del municipio e gestito dall'associazione culturale «Il Giardino musicale» convenzionata con l'amministrazione comunale. Domani sera alle 21 il Charleston Quartet (Massimo Rizza clarinetto, Stefano Corsi contrabbasso, Flaviano Richelli e Claudio Moro chitarra classica e acustica) guideranno in un «Viaggio tra la gente» fatto di salse, tanghi, milonghe, sambe, tarantelle e musica klezmer. Venerdì prossimo alle 21, su testo di Raffaella Benetti e musica di Giannantonio Mutto, eseguita al violino da Maria Odorizzi e alla chitarra da Michela Cordioli, sarà la stessa autrice a recitare una fiaba musicale («La storia di Stella») ambientata nel «Paese perduto nel Tempo», dove un violino è usato in modo «anomalo»: fischia, graffia, emette dei suoni sgraziati, imita tutti gli scherzi che combina Stella, una bambina trasformata per sortilegio in suono che vola nell'aria. Saranno le lacrime di gioia versate dagli ascoltatori del violino suonato da un giovane di cui Stella si è innamorata a interrompere finalmente l'incantesimo.La fiaba, adatta a un pubblico di bambini fra i 4 e gli 8 anni, si propone di far conoscere le possibilità musicali e i caratteri propri del violino, capire cosa vuol dire «suono flautato», «pizzicato», «archetto», «corde» e così via. Sabato 20 giugno, alle 21 il complesso di ottoni Venetum Brass Band (Daniele Casarotti e Valentino Vesentini trombe, Giuliano Venturini corno, Flavio Dal Colle trombone, Michele Maltauro bassotuba, Dario Maule batteria) offre un concerto di musica swing, da film e pop internazionale. Nato ad Illasi 16 anni fa, il gruppo che è fondato e coordinato dall'illasiano Valentino Vesentini, diplomato in tromba al Conservatorio, affronta agevolmente diversi repertori musicali dal barocco alla musica leggera con una particolare predilezione per il jazz e lo swing. Infine giovedì 25 giugno alle 21, prove a porte aperte di Chorus, coro e orchestra d'archi diretti dal maestro Carlo Bennati.  

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macrolotto zero (sezione: Costi dei politici)

( da "Tirreno, Il" del 13-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 5 - Prato MACROLOTTO ZERO MACROLOTTO ZERO E noi saremmo i cittadini benestanti? Noi del comitato di via Pistoiese macrolotto zero, vorremmo far presente al candidato sindaco Carlesi, che sicuramente ignora la geografia dei quartieri e del comune di cui vorrebbe diventare sindaco. Nel quartiere centro insiste quella parte di città che ormai a perso la sua identità e viene chiamata Chinatown. Alle offese c'è un limite, noi saremmo dei "benestanti" che vogliono lasciare indietro l'altra parte della città? Oddio, in parte è vero perché grazie alle amministrazioni degli ultimi 20 anni Martini, Mattei per dieci anni, e Romagnoli, noi del macrolotto zero, ci siamo trasferiti direttamente in Cina senza aspettare il resto della città, ma abbiate fede, cari concittadini, che se Carlesi diventerà sindaco di Prato, e Gestri presidente della provincia, molto presto, tutti voi ci raggiungerete, in Cina e senza la necessità di prender alcun aereo. Noi siamo talmente benestanti che abbiamo deciso di ridurre il prezzo delle nostre case a zero, di vivere nel degrado dilagante e nell'immondizia perché siamo degli snob. Abbiamo deciso di mettere a repentaglio la salute dei nostri figli e anche nostra perché siamo degli incoscienti e continuiamo a vivere in una città lastricata di sputi e escrementi vari. Abbiamo deciso di affittare le nostre case per dormitori e case chiuse o bische clandestine o catering abusivi, tanto l'amministrazione non ha alcuna responsabilità e quindi lascia perdere. Comitato di via Pistoiese Macrolotto Zero IN CONSIGLIO I banchi vuoti dell'opposizione Sin dall'inizio del mio ingresso in consiglio comunale, sono rimasto colpito da un'abitudine per me molto strana: spesso,ad una certa ora, arrivati alla seconda metà della seduta, la maggior parte dei consiglieri di Alleanza Nazionale e di Forza Italia, piano piano, alla spicciolata e senza dare nell'occhio, lasciavano la sala; all'ultima o anche alla penultima votazione, mi accorgevo che i loro banchi erano quasi vuoti. Quando a qualcuno ho chiesto il perché di questo comportamento,la spiegazione era che tanto per questioni numeriche, non potevano influire sull'esito delle decisioni. Ma proprio questo dimostra la loro assente cultura istituzionale. Chi rinuncia ad un confronto e ad esporre il proprio punto di vista,solo per il fatto che non potrà prevalere numericamente, non crede nel ruolo istituzionale dell'organo in cui è stato eletto, ma soprattutto dimostra una cultura di potere: che le assemblee elettive servono a ratificare decisioni prese altrove. Se questo è l'uso che alcuni eletti fanno del gettone di presenza pagato dai cittadini,se questa è la coscienza istituzionale della destra,se tanto poco i loro esponenti credono negli strumenti della democrazia, gli elettori devono rifletterci alquanto prima di conferire i loro consensi. Aurelio Donzella (Idv) PROGRAMMI La lista 5 stelle è vicina a Carlesi Chi scrive questo appello è un assiduo fruitore di internet che segue da anni e conosce bene il blog di Beppe Grillo, ho avuto modo di apprezzare e condividere molte delle battaglie promosse dai meetup mentre, con molta sincerità, alcune le trovo demagogiche. Quello che mi interessa però sottolineare con forza è la comunanza di molti dei punti principali della Carta di Firenze, documento che certifica il programma della lista a Cinque Stelle, con il programma di Massimo Carlesi e penso che, solo verificando nel merito le proposte in campo (e non solo le chiacchiere da campagna elettorale) potrete farvi un'idea sulla scelta da fare in occasione del prossimo ballottaggio per l'elezione a sindaco di Prato. Trasporti pubblici non inquinanti e potenziamento delle piste ciclabili, espansione del verde urbano, sviluppo fino al massimo della raccolta differenziata, piano di mobilità per i disabili, sviluppo delle fonti rinnovabili, efficienza energetica, connettività gratuita di internet, acqua pubblica, piano teso a favorire le produzioni locali, sostegno ai gruppi di acquisto solidale, trasmissione in tv del Consiglio Comunale ecc, sono tutti punti di condivisione dei due programmi. Da Berlusconi solo leggi per mettere il bavaglio alla libera informazione su internet, favorire il riciclaggio del denaro sporco, premiare gli imprenditori disonesti che falsificano il bilancio, a prato Cenni fa solo da paravento allo "psiconano", per dirla alla Grillo, e ad una banda di loschi individui che con il loro saluto fascista offendono gravemente l'intera città, che ha pagato con il sangue la difesa della libertà, quella vera, non quella della PDL. Francesco Bartolomei BALLOTTAGGIO La nostra città messa in ginocchio Sono passati oltre trentenni da quando sono arrivato a Prato, allora Prato era bella si lavorava, ci conoscevamo in qualche modo quasi tutti, il benessere lo si vedeva veramente, per le giovani coppie che si sposavano la prima cosa da fare era quella di comperare casa ed arredarla, oggi tutto questa è quasi svanito. La bella Prato di allora si è quasi sbriciolata, c'è solo una immigrazione violenta e selvaggia di una etnia cinese, che poco a poco si sta comprando tassello su tassello tutta la città, dalla periferia all'imminente fuori le mura(zona Pistoiese) al centro storico, ora cosa succederà? Se uno ama veramente questa città e non vuole che questo accada il 21/22 giugno a l'opportunità di mandare a casa chi ha amministrato per 63 anni, con un finto buonismo che a cosi permesso il dilagare del degrado e messo in ginocchio la nostra amata città di Prato. Giancarlo Auzzi A chi spedire le lettere Le lettere vanno inviate al Tirreno, redazione di Prato, via del Ceppo Vecchio 5. Non devono superare le quaranta righe di lunghezza e devono essere corredate da generalità complete dell'autore, indirizzo e recapito telefonico. Possono essere spedite anche via e-mail all'indirizzo di posta elettronica prato.it@iltirreno.it o via fax al numero: 0574-605770.

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L'arbitro Gervasoni, novità per i dorici e...portafortuna per i biancorossi (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Cesena)" del 13-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

ROMAGNA SPORT pag. 8 L'arbitro Gervasoni, novità per i dorici e...portafortuna per i biancorossi LA PARTITA che vale una stagione sarà diretta da Andrea Gervasoni di Mantova, uno che porta fortuna al Rimini dato che su tre partite sono arrivate altrettante vittorie: Rimini Lucchese 2-1 (5 aprile 2004), Rimini Foggia 2-0 (26 marzo 2005) e Rimini Brescia 2-1 (17 maggio 2008), 19 cartellini gialli, un rigore e un'espulsione. Precedenti tutti favorevoli che fanno ben sperare il tecnico Guido Carboni e i suoi ragazzi. Il fischietto lombardo è invece una novità per i marchigiani che se lo troveranno in campo per la prima volta questa sera. Quella odierna per Gervarsoni sarà la trentunesima presenza in serie B, il bilancio è di 13 vittorie casalinghe, 14 pareggi e 3 sole affermazioni esterne. In carriera Gervasoni ha collezionato anche 30 gettoni in A, 40 in C1, 27 in C2 e 47 nel Campionato Nazionale Dilettanti. IN QUESTA stagione il fischietto mantovano ha già arbitrato 8 partite in serie B, una vittoria, sei i segni X e un solo 2. Gli assistenti allo stadio Neri saranno Giorgio Niccolai di Livorno, Michele Giordano di Caltanisetta, mentre il quarto è Nicola Pierpaoli di Firenze. Antonio Montefusco

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Il Comune mette nel forziere tutte le società partecipate (sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (Pisa)" del 13-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

CRONACA PISA pag. 4 Il Comune mette nel forziere tutte le società partecipate Via alla holding unica di gestione: «Più controlli e risparmi» di GUGLIELMO VEZZOSI DUE LE esigenze irrinunciabili: da una parte la necessità di snellire una struttura elefantiaca sulla quale è molto difficile, se non impossibile, ogni forma di controllo (come ha dimostrato alcuni anni fa lo scandalo Geofor sui dati taroccati della raccolta differenziata), dall'altra rispondere ai nuovi obblighi di legge che chiedono agli enti locali di razionalizzare (leggi sfoltire) la loro presenza in società di capitali. Per questo l'assessore al bilancio Giovanni Viale preme sull'acceleratore della costituzione di una nuova società, una holding appunto, che dovrà raccogliere le attività che vedono la partecipazione del Comune. Insomma una specie di forziere che contenga tutto: e la carne al fuoco non manca visto che il Comune attraverso partecipazioni dirette (una quarantina) o indirette (circa 60) gestisce importanti e redditizi interessi: dai rifiuti all'aeroporto, dalle farmacie ai trasporti pubblici, dalla mobilità alla riscossione delle entrate. UN FIUME di denaro, attività, nomine, indennità e gettoni di presenza nel quale occorre da tempo mettere ordine: «La nascita della holding unica è compresa negli impegni di programma del sindaco Filippeschi e dunque abbiamo messo mano anche a questo lavoro» spiega l'assessore Viale che ha tenuto una prima presentazione del piano in commissione consiliare. La cosa è stata anche accennata in giunta, ma subito rinviata anche perché il governo ha spostato dal 30 giugno alla fine del prossimo anno il termine ultimo per la revisione della partecipazione degli enti locali nelle società di capitali. «C'è dunque tempo per dibattere e capire cosa fare e come muoversi: l'obiettivo strategico prosegue Viale è quello di arrivare a una gestione coordinata delle partecipazioni, garantire una più efficace informazione al sindaco e al consiglio comunale circa l'andamento e il funzionamento di queste attività, nonché poter assicurare maggiori e più efficaci controlli». NON È però escluso, almeno secondo la legge attuale, che il Comune debba dismettere alcune partecipazioni: la norma prevede infattoi l'uscita dell'amministrazione «da tutte quelle attività aventi per oggetto la produzione di beni e servizi non strattamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né potrà assumere nuove partecipazioni o mantenerne direttamente o indirettamente, anche di minoranza». Ma è pure vero che il rinvio della scadenza al 2010 «sembra preludere alla volontà di rivedere la norma. In ogni caso non ci faremo trovare impreparati» dice Viale. Di sicuro non sarà in discussione la presenza dell'ente in società in house (ad esempio Sepi e Pisamo che sono società strumentali del Comune per conto del quale gesticono importanti settori), né le grandi partecipate che erogano servizi pubblici (es. gas, acqua, trasporti). Per il resto il dibattito è aperto e in base agli obblighi di legge che saranno o meno confermati potrebbero aprirsi nuovi scenari.

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ospedale, emergenza rianimatori (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Venezia, La" del 13-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Polemica sull'organizzazione e sulla sicurezza degli utenti «Ospedale, emergenza rianimatori» I medici del Pronto soccorso scrivono all'Asl, che replica: «Problemi superati» «Pronti a tutelarci con una vertenza sindacale e legale» Prima un colpo, poi un altro, quindi un altro ancora. Prima di finire al tappeto, però, i medici del Pronto soccorso dell'ospedale di Venezia hanno deciso di reagire. E l'hanno fatto apponendo 13 firme in calce a una lettera spedita alla direzione dell'Asl 12. Una lettera in cui i dirigenti medici anticipano «una vertenza sindacale e legale» a tutela della loro professionalità e sicurezza dei cittadini. Negli ultimi mesi, denunciano i medici del Pronto soccorso, abbiamo subìto una «raffica di decisioni aziendali che coinvolgono l'organizzazione, la gestione e il lavoro del Pronto soccorso». Decisioni non contrattate, imposte dalla direzione secondo un andazzo che ormai «sta deteriorando a tutti i livelli il rapporto dipendente-azienda», tanto che «è sempre più difficile ottenere la disponibilità del personale». Ppi Lido. Si parte dall'affaire Ppi (punto di primo intervento) del Lido. La presenza del medico rianimatore 24 ore su 24 prima è stata giudicata essenziale, conditio sine qua non per la chiusura delle strutture per acuti dell'ex Ospedale al mare. Poi «senza concertazione sindacale, consultazione, formazione o addestramento nè adeguamento dell'organico» il servizio è stato «riappioppato» ai medici del Pronto soccorso. E quando a Lido servono medici che hanno rifiutato di andarci a gettone allora si ricorre agli ordini di servizio. Rianimatore. La presenza del medico rianimatore sarebbe indispensabile anche nel caso della gestione prolungata di un paziente intubato o di interventi operativi o di stabilizzazione che richiedono l'uso di farmaci specialistici; interventi che vanno «ben oltre i compiti del medico di urgenza». Guardia otorino. L'abolizione della guardia attiva di Otorinolaringoiatria, sempre dal primo aprile scorso, «si traduce in un ulteriore aggravio di lavoro e responsabilità per il medico di Pronto soccorso», il quale non potrà «mai sostituire l'otorino nella gestione delle emergenze che necessitano di tracheotomia perchè non ha competenza, addestramento, attrezzatura idonee». Gastroenterologia. L'abolizione della reperibilità dei Gastroenterologi, oltre a gravare sui medici del Pronto soccorso, «andrà ad aumentare notevolmente il numero di trasporto secondari». Questa Asl, infine, secondo i medici del Pronto soccorso «non sembra assolutamente prendere in considerazione» le competenze del medico accompagnatore in base a specifiche classi di rischio dei pazienti, come invece prevederebbero le maggiori società scientifiche del settore. Obiettivo. Obiettivo della lettera, scrivono i medici, è «far sì che si instauri un percorso unitario per affrontare questi problemi e trovare una soluzione, nell'interesse dell'utenza e della sicurezza nello svolgimento delle nostre mansioni». La replica dell'Asl. «Si tratta di questioni ormai superate - la replica dagli uffici della direzione sanitaria - Pronto soccorso, gastroenterologia e Chirurgia hanno raggiunto un accordo. I medici che prima rifiutavano di andare ora ci vanno. E' appena stato nominato il nuovo primario Michele Alzetta. Il servizio non pone problemi». (Massimo Scattolin)

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Mese di fioritura musicale al Giardino intitolato al filosofo Dino Formaggio, l'ex oratorio res (sezione: Costi dei politici)

( da "Arena.it, L'" del 13-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Mese di fioritura musicale al Giardino intitolato al filosofo Dino Formaggio, l'ex oratorio restaurato di piazza Sprea, a fianco del municipio e gestito dall'associazione culturale «Il Giardino musicale» convenzionata con l'amministrazione comunale. Domani sera alle 21 il Charleston Quartet (Massimo Rizza clarinetto, Stefano Corsi contrabbasso, Flaviano Richelli e Claudio Moro chitarra classica e acustica) guideranno in un «Viaggio tra la gente» fatto di salse, tanghi, milonghe, sambe, tarantelle e musica klezmer. Venerdì prossimo alle 21, su testo di Raffaella Benetti e musica di Giannantonio Mutto, eseguita al violino da Maria Odorizzi e alla chitarra da Michela Cordioli, sarà la stessa autrice a recitare una fiaba musicale («La storia di Stella») ambientata nel «Paese perduto nel Tempo», dove un violino è usato in modo «anomalo»: fischia, graffia, emette dei suoni sgraziati, imita tutti gli scherzi che combina Stella, una bambina trasformata per sortilegio in suono che vola nell'aria. Saranno le lacrime di gioia versate dagli ascoltatori del violino suonato da un giovane di cui Stella si è innamorata a interrompere finalmente l'incantesimo.La fiaba, adatta a un pubblico di bambini fra i 4 e gli 8 anni, si propone di far conoscere le possibilità musicali e i caratteri propri del violino, capire cosa vuol dire «suono flautato», «pizzicato», «archetto», «corde» e così via. Sabato 20 giugno, alle 21 il complesso di ottoni Venetum Brass Band (Daniele Casarotti e Valentino Vesentini trombe, Giuliano Venturini corno, Flavio Dal Colle trombone, Michele Maltauro bassotuba, Dario Maule batteria) offre un concerto di musica swing, da film e pop internazionale. Nato ad Illasi 16 anni fa, il gruppo che è fondato e coordinato dall'illasiano Valentino Vesentini, diplomato in tromba al Conservatorio, affronta agevolmente diversi repertori musicali dal barocco alla musica leggera con una particolare predilezione per il jazz e lo swing. Infine giovedì 25 giugno alle 21, prove a porte aperte di Chorus, coro e orchestra d'archi diretti dal maestro Carlo Bennati. Vittorio Zambaldo Vittorio Zambaldo

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Europee, Mpa diventa primo partitoseguito dal Pdl, da Pd e dall'Udc (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 13-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pietraperzia Europee, Mpa diventa primo partito seguito dal Pdl, da Pd e dall'Udc Resi noti i 60 nominativi degli scrutatori per il referendum del prossimo 21 giugno. Quattro le scuole interessate dove saranno presenti i 20 seggi. Gli scrutatori saranno tre per ogni sezione. Questi i nomi: Sez.1: Salvatore Costa, Angelo Nicolosi, Carmela Paternò. Sez. 2: Alberto Patti, Salvatore Patti, Michele Rizza. Sez. 3: Angelo Centonze, Giuseppe La Rosa, Giuseppina Paternò; Sez.4: Luigi Cumia, Alessandra Gambacorta, Alfonso Mancuso. Sez. 5: Santina Curatolo, Domenico Fardella, Giuseppa Palmeri. Sez. 6: Antonietta Bonaffini, Fabrizio Salvatore Gueli, Maria Stella Gueli. Sez. 7: Giuseppe Avola, Valeria Costa, Calogero Nicolosi. Sez. 8: Oscar Bonfirraro, Isabella D'Aiera, Marco Malacasa. E poi: Sez. 9: Gisella Caputo, Rosa Maria Ingala, Giovanna Sfragara. Sez. 10: Patrizia Bonaffini, Antonietta Ligotti, Liboria Maimonte. Sez. 11: Francesco Cravotta, Luigi Paternò, Agata Sansone. Sez. 12: Gaetano Donatello Collerone, Francesco Salamone, Salvatore Tropea. Sez. 13: Stella Balsamo, Sebastiano Bongarrà, Giuseppa Crapanzano. Sez. 14: Luciano Ferro, Santina Gueli, Filippa Piazza. Nella sez. 15, Rosario Costa, Giuseppina Mingoia Tambè, Giuseppina Pilotta. Sez.16: Angela Elisa Banciforte, Domenico Collerone, Luciano Giunta. Sez.17: Emilio Gagliano, Vincenza Giugno, Michele Minacapelli; Sez.18: Stella Dell'Alma, Giuseppina Sansone, Stella Tropea; Sez.19: Lucia Ferrigno, Lucia Russo, Pasqua Sansone. Sez. 20: Domenica Di Vita, Salvatore Salvaggio, Calogero Tummino. RENATO PINNISI

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Scandalo delle commissioniotto imputati sentiti dal Gup (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 13-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

biancavilla Scandalo delle commissioni otto imputati sentiti dal Gup Seconda udienza preliminare, al Palazzo di Giustizia di Catania, per il caso delle commissioni consiliari "bluff" di Biancavilla che, dal 2003 al 2008, avrebbero prodotto 200mila euro di danno patrimoniale al Comune. In 11 (l'ex presidente Antonio Portale e i 10 presidenti di commissione che si sono alternati in 5 anni) sono imputati per abuso d'ufficio. Una gestione criticata dai biancavillesi già anche prima della stessa azione penale: le comissioni erano state bollate come strumenti di malcostume politico per l'accumulo di gettoni di presenza. Ora la magistratura dovrà stabilire se la condotta dei consiglieri sia viziata pure da reati penali. La settimana scorsa, l'udienza nella quale il pm Lucio Setola ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio e sono state valutate le posizioni di Antonio Portale, Giosuè Sangiorgio e Alfio Furnari. Ieri, davanti al gup Luigi Barone, l'esame di Mario Amato, Vincenzo Amato, Salvatore Giuffrida, Giuseppe Sapienza, Carmelo Cantarella, Alfredo Greco, Vincenzo Papotto e Santo Zammataro, quasi tutti presenti con i rispettivi legali, che hanno chiesto per gli imputati sentenza di proscioglimento. L'ultima parola spetterà al Gup. Vittorio Fiorenza

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Kessler: Tra Pd e Upt rapporti da correggere (sezione: Costi dei politici)

( da "Trentino" del 14-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Colloquio con il presidente del Consiglio provinciale. A tutto tondo Kessler: «Tra Pd e Upt rapporti da correggere» E sui costi della politica: «Al prezzo più basso non si ha sempre il prodotto migliore» Dellai ha detto che non si possono prendere voti usando il telecomando ma lui ha dato indicazioni non a favore del Pd TRENTO. Costi della politica. Rapporti (non proprio fraterni) tra Pd e Upt. Ed una riflessione, a bocce ferme, sulle recenti elezioni europee. In un colloquio di ampio respiro il presidente del Consiglio Gianni Kessler affronta temi che lo riguardano come garante dell'aula ma, smesso il ruolo istituzionale, affronta anche temi squisitamente politici come la sponsorizzazione di Lorenzo Dellai per il candidato dell'Udc, Ivo Tarolli, alle elezioni europee di sette giorni fa: «E' vero che Dellai ha detto che i voti non sono teleguidati con un telecomando, che l'elettore sceglie con la propria testa. E per fortuna. Ma anche è vero che delle indicazioni le ha date, ed erano diverse da quelle di votare Pd. E se non avevano un senso tanto valeva non darle». Costi della politica. Ha senso tagliare con la mannaia giusto per farlo? «Attenzione. Non è che tutto quello che costa meno sia meglio. Questo vale per la vita quotidiana ma il concetto si applica anche per il funzionamento delle istituzioni. Per il Consiglio si può spendere la metà, ma significherebbe non metterlo più in condizione di lavorare. O farlo contare poco o niente. Quello che conta di più non è la somma finale che si va a spendere ma se le istituzioni democratiche fanno bene il loro lavoro. I nostri Consigli, sia quello provinciale che quello regionale, lo fanno senza sprecare soldi». Kessler non è favorevole, battaglia messa in campo nelle ultime settimane dal centrodestra, all'abolizione delle cosiddette porte girevoli. Lo scambio assessore-consigliere. Costi della politica. Il Consiglio che presiede ha sottoposto a cura dimagrante la voce uscite nel nuovo bilancio ed ha pure restituito un po' di budget 2008 avanzato alla Provincia. Tutto bene o si può dare di più? «Abbiamo dimostrato che si può funzionare bene spendendo meno. I costi del Consiglio sono in diminuzione, questo è più che un segnale. Ma attenzione: non è che tutto quello che costa meno sia meglio. Questo vale per la vita quotidiana ma il concetto si applica anche per il funzionamento delle istituzioni. Per il Consiglio si può spendere la metà, ma significherebbe non metterlo più in condizione di lavorare. O farlo contare poco o niente. Quello che conta di più non è la somma finale che si va a spendere ma se le istituzioni democratiche fanno bene il loro lavoro. I nostri Consigli, sia quello provinciale che quello regionale, lo fanno senza sprecare soldi». Presidente in quest'ottica di risparmio il centrodestra vorrebbe mettere mano alla legge elettorale provinciale. Cancellando le porte girevoli, ovvero consiglieri che diventati assessori lasciano ad altri il loro posto in aula, Lei che ne pensa? «Mi sembra una regola che, avrà anche un costo ma che deve rimanere nell'interesse proprio della democrazia, dividendo senza ambiguità il potere esecutivo, quello della giunta, da quello legislativo che è proprio dei consiglieri. Se una buona parte dei consiglieri provinciali, quasi la metà della maggioranza, sedesse allo stesso tempo in giunta (come avveniva o avviene ancora a Bolzano) il risultato sarebbe quello di un Consiglio molto più debole nella sua opera di controllo e di indirizzo del governo. Per questi consiglieri con doppia veste di prefigurerebbe così un conflitto di interessi, politici. Una legge giusta è stata quella di limitare il numero degli assessori: mi pare che l'equilibrio raggiunto sia ottimale tra costi e benefici». E il ritorno a casa di un consigliere sostituito se decade l'assessore di cui ha preso il posto? «Regola sacrosanta, non ha costi. Diversamente gli assessori scelti dal presidente sarebbero completamente nelle mani del leader dell'esecutivo». Come valuta, da esponente del Pd, la qualità dei rapporti tra il suo partito e l'altra gamba del centrosinistra, l'Upt? In questa parte di legislatura, vicenda difensore civico in primis, non sono sembrati granché. «La faticosa elezione del difensore civico lo dimostra: in questa legislatura i due partiti non hanno trovato un metodo comune di lavoro. In questo caso significa darsi degli obiettivi. Pd ed Upt sembrano sul difensore civico aver seguito l'idea di capire se un candidato fosse dell'uno o dell'altro e cosa fare per stoppare l'elezioni di quello non considerato "proprio". C'è bisogno, ed in fretta, di trovare un metodo di lavoro comune. Ora non c'è. Sono sicuro che si troverà». Dalle elezioni europee è trascorsa una settimana. Siamo senza parlamentari trentini. Il vostro Nicoletti ha fatto bene ma ha anche lamentato la mancanza di un appoggio compatto della coalizione. «E' un fatto che il presidente Lorenzo Dellai abbia detto che i voti non sono teleguidati con un telecomando, che l'elettore sceglie con la propria testa. E per fortuna. Ma anche è vero che delle indicazioni le ha date, ed erano diverse da quelle di votare Pd. E se non avevano un senso tanto valeva non darle... Su queste elezioni tuttavia non si è sottolineata abbastanza la capacità di risposta degli elettori quando si fanno delle proposte nuove e convincenti. La gente vota se la proposta contiene in se delle idee di cambiamento e non solo un'idea di spettacolo o di mera contrapposizione. Il Pd, sia con la Serracchiani che con Nicoletti, ha fatto delle proposte di nuova classe dirigente».

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Consigli comunali no allo snellimento (sezione: Costi dei politici)

( da "Alto Adige" del 14-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

L'assessore Baratta interviene sulla bozza-Cogo «Consigli comunali no allo snellimento» BOLZANO. La settimana prossima l'assessore regionale Margherita Cogo porterà in giunta la sua proposta per la nuova legge sui Comuni. Tra il resto sono previsti consistenti tagli al numero dei componenti dei consiglio comunali: dalle grandi alle piccole realtà. «Si tratta di una bozza e questo non significa che diventi legge, anche perché noi siamo contrari», afferma il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini. Anche l'assessore Martha Stocker non è, ad esempio, d'accordo con lo snellimento dei consigli comunali nei piccoli paesi. Contrario si dice anche l'assessore comunale Silvano Baratta (Udc) che ricorda come - nel caso che con questa legge si vogliano abbattere i costi della politica - ci siano altri strumenti per risparmiare, come la diminuzione dei gettoni di presenza: a Bolzano da 120 a 100 euro a seduta. «Per snellire i lavori basterebbe inoltre la modifica ai regolamenti consiliari, riducendo i tempi di intervento da 15 a 5 minuti per consigliere», ancora Baratta che teme poi per la possibile ridotta rappresentatività del gruppo italiano nelle realtà periferiche dell'Alto Adige.

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Niente taglio alle indennità Bocciata la proposta dei Ladins (sezione: Costi dei politici)

( da "Alto Adige" del 14-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Niente taglio alle indennità Bocciata la proposta dei Ladins ORTISEI. Approvati in consiglio le variazioni al bilancio 2009 e l'integrazione del programma di opere pubbliche. Ma la seduta era attesa anche per la mozione presentata dai Ladins che chiedeva la riduzione del 20% delle indennità di carica dei componenti e, per quanto riguarda i consiglieri, anche dei gettoni di presenza alle sedute. La proposta è stata respinta: «Intanto va detto che le nostre indennità sono ferme da anni e quindi, siccome intanto l'inflazione è salita, di fatto prendiamo di meno - commenta il sindaco Ewald Moroder -. Inoltre, come ho già avuto modo di dire, credo che le nostre indennità siano adeguate al carico di lavoro e alle responsabilità che abbiamo. In ogni caso chi sostiene la proposta può tranquillamente rinunciare al 20% di quanto prende: vedremo se lo faranno...».

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la ruota del lotto dopo 70 anni si ferma (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Sardegna, La" del 14-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

di Pablo Sole La ruota del Lotto dopo 70 anni si ferma Il diktat del risparmio del governo ha mandato in pensione la dea bendata Finisce il rito affascinante che teneva tutti con il fiato sospeso I bussolotti venivano fatti girare più volte da una bambina e i giocatori attendevano di conoscere i numeri fortunati CAGLIARI. Il soldato stupido, la chiesa, il sottosopra, la Madonna e la bocca. Vale a dire, in successione: 12, 84, 69, 8 e 80. Sono questi, accompagnati dai relativi abbinamenti indicati dalla Smorfia, gli ultimi numeri che sono stati estratti ieri sulla ruota di Cagliari. Che dalla prossima settimana, dopo settant'anni di onorato servizio, trasloca a Roma per decisione del governo nazionale: non scompare nominalmente, ma l'antico rito dell'estrazione non si terrà più nella sede cagliaritana dell'Agenzia delle entrate. E anzi, a dire il vero non si terrà proprio più da nessuna parte, visto che a dare i numeri saranno solo quegli strumenti automatizzati già visti in tv in occasione delle lotterie nazionali. Nello specifico, le estrazione di Cagliari e Firenze si terranno a Roma, quelle di Venezia, Genova e Torino a Milano, mentre a Napoli saranno estratti i numeri di Bari e Palermo. Perché questa piccola rivoluzione che di certo non piacerà a nostalgici e scaramantici? Semplice: la parola d'ordine è risparmiare. La commissione che ogni settimana si riunisce alla presenza di un colonnello della Guardia di finanza ha diritto ad un gettone di presenza. Senza contare il costo addebitato allo Stato per mantenere una rete telematica che unisce tutte le sedi di estrazione. Finisce dunque l'era del segretario banditore, del coadiutore, del servente, del giraruota, del presidente di commissione e, per finire, del fanciullo - questo il nome in gergo - che infila il braccio nella ruota ed estrae il bussolotto che contiene il numero. Nel caso dell'ultima estrazione cagliaritana, si tratta della piccola Silvia, che ieri pomeriggio, visibilmente emozionata, ha definitivamente fatto calare il velo su una procedura eseguita per la prima volta l'otto luglio del 1939. I passaggi da rispettare sono precisi e molto rigorosi. Per prima cosa viene portata in sala una valigetta sigillata in acciaio che contiene i fogli con i numeri, una cesta, una ciotola, un piccolo vassoio, una campanella e i novanta bussolotti che saranno poi inseriti nella ruota. Per prima cosa il coadiutore (ieri Luigi Pettazzoni) si occupa di verificare la presenza di tutti i numeri. I bussolotti vengono dunque sistemati nella cesta: a quel punto il presidente della commissione (Maria Nicoletta Mura) ne estrae dieci e li sistema sul vassoio. Quindi suona la campanella e il segretario banditore (Alberto Reginato) mostra al pubblico i primi dieci numeri prima di passarli alla presidente che li sistema nelle sfere e le porge alla servente (Mirella Altea), che li introduce nella ruota. A quel punto il giraruota (Marco Grussu), con tre energiche bracciate, fa girare l'urna tre volte a destra e altrettante a sinistra. Si va avanti così fino al 90, quindi si aspetta che dalla direzione centrale di Lottomatica, il concessionario che per conto dello Stato gestisce i giochi nazionali, si dia il via libera all'estrazione. Una volta arrivato il segnale, la presidente suona il campanello, la ruota gira ancora tre volte a destra e tre a sinistra, quindi la servente tiene alzato il braccio della fanciulla, che nel frattempo è stata bendata e lo accompagna nella ruota. Una volta estratta, la sfera viene deposta nella ciotola. La presidente la apre, srotola il foglio con il numero e lo passa al segretario banditore che lo annuncia e lo mostra al pubblico. Così per cinque volte, fino a quando l'estrazione si chiude con un ulteriore scampanellata. L'ultimo passaggio è il controllo delle sfere che sono rimaste nella ruota, un ulteriore riscontro per assicurarsi che durante tutta la procedura non si sia commesso alcun errore. A quel punto la procedura si chiude definitivamente con l'ultima scampanellata. Che ieri è stata doppia: «Posso farne un'altra? - ha chiesto emozionata la presidente di commissione - è l'ultima».

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cittadella, il comune s'indebita - enrico tantucci (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Venezia, La" del 14-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

La copertura attraverso la vendita del palazzo di San Cassiano non va in porto, Ca' Farsetti ricorre a un prestito Cittadella, il Comune s'indebita Le spese per i lavori sono cresciute di oltre sette milioni ENRICO TANTUCCI Cittadella della Giustizia, cantiere infinito, come i suoi costi, con una crescita esponenziale che ricorda - su cifre ben più elevate - quella per la realizzazione del ponte di Calatrava (o della Costituzione) e che ancora non si conoscono nella loro versione definitiva. La Giunta comunale ha infatti approvato recentemente la sesta perizia di variante sul primo stralcio dei lavori che prevede un maggiore costo di circa 7 milioni e mezzo di euro che sarà finanziato con il ricorso all'indebitamento, visto che non è stato possibile vendere finora il palazzetto comunale a San Cassiano, che ospita uffici giudiziari, da cui Ca' Farsetti si aspettava 6 milioni e mezzo di euro - già inseriti in bilancio - proprio per finanziare parte dell'intervento sull'ex Manifattura Tabacchi. La maggiore spesa riguarda la realizzazione dei nuovi fabbricati 1, 2, 4 e 16 e il recupero del 16 bis, oltre alle centrali tecnologiche, sconta anche l'aumento dei prezzi per le opere in contratto e non ancora eseguite anche per i ritardi accumulati in cantiere. La storia dell'ex Manifattura Tabacchi da trasformare in sede degli uffici giudiziari, accorpandoli qui, nasce nel 2003, con l'approvazione del progetto esecutivo del primo stralcio, che prevede un importo complessivo di oltre 62 milioni di euro, di cui più di 44 per i lavori e il resto per riserve e oneri fiscali. Lo Stato se ne accolla 45 con mutuo della Cassa Depositi e Prestiti e il resto è a carico del Comune, con fondi Legge Speciale e ulteriori mutui. Ad aggiudicarsi l'appalto nel novembre 2003 è l'associazione d'imprese capitanata dalla De Sanctis Costruzioni per un importo di oltre 32 milioni di euro (con un ribasso d'asta di circa il 26 per cento). I problemi sorgono subito, per la necessità di bonificare i terreni che risultano inquinati e per estesi ritrovamenti archeologici, oltre a necessità di adeguare il progetto. Per questo il Comune ha di recente citato in Tribunale - chiedendo cinque milioni di euro, più i danni per i ritardi nei lavori - la Fiat Engineering spa e gli altri studi autori del progetto definitivo per la Cittadella della Giustizia, per inadempienza contrattuale, perché non avrebbero svolto le indagini preliminari che avrebbero mostrato la necessità di bonificare l'area dell'ex Manifattura Tabacchi. Intanto - e siamo nell'ottobre 2007 - la De Sanctis e le altre imprese diffidano il Comune ad adottare una perizia di variante per affrontare i problemi insorti, minacciando, altrimenti, la risoluzione del contratto. Nel marzo 2008 il Comune raggiunge un accordo bonario con le imprese per definire le perizie di variante (in tutto quattro) e l'adeguamento dei prezzi sulle opere ancora non eseguite, quantificando il costo in 14 milioni e 680 mila euro. Nel maggio dello stesso anno si approva la quinta perizia di variante (per i fabbricati 3, 5, 6 e 8) che comporta una maggiore spesa di 7 milioni e 170 mila euro per maggiori lavori e adeguamento dei prezzi sui lavori non ancora eseguiti. Ora, appunto, la sesta variante con altri 7 milioni e mezzo di euro da reperire indebitandosi - possibilità contemplata dal bilancio di previsione 2009 - di Ca' Farsetti e i lavori, e i costi non sono ancora finiti, sperando effettivamente di riuscire a terminarli alla fine del 2011.

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i friulani al 5 posto tra i più prolifici (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 14-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Le statistiche dell'attacco. Quagliarella in testa con 13 reti, ma la sua media-partita è piuttosto bassa. Meglio Ighalo: un tiro e un gol I friulani al 5º posto tra i più prolifici Nonostante ciò, la mira non è stata delle migliori, con troppe conclusioni errate Sessantuno gol all'attivo, 40 dei quali suddivisi tra i sei attaccanti utilizzati nel corso del campionato da Marino, con Quagliarella capocannoniere della squadra a quota 13. Sono cifre di tutto rispetto che hanno fatto dell'attacco bianconero uno dei reparti più prolifici e stimati del campionato. Non a caso salta all'occhio proprio la 5ª posizione raggiunta dall'Udinese nella graduatoria degli attacchi più performanti, alle spalle di Inter (70), Milan (70), Juventus (69) e Roma (64). Udinese dunque dietro alle grandi, capace di chiudere la stagione con una media realizzativa di 1,9 gol a partita al Friuli e 1,3 in trasferta, dove sono state 25 le marcature messe a segno. Rammarico. E dire che i bianconeri sono stati privati a lungo del loro secondo migliore marcatore stagionale, quell'Antonio Di Natale che ha saltato gli ultimi due mesi di campionato per infortunio e che ha realizzato 12 reti nelle 22 partite disputate. Il rammarico maggiore però riguarda la mancanza di precisione rispetto alle conclusioni effettuate, con un rapporto quasi di 1 a 10 tra i tiri complessivi (612) e i gol (61). Mira e cinismo sono quindi mancati, come evidenzia anche la 7ª posizione finale occupata dalla squadra nei "tiri nello specchio della porta", con soli 195 conclusioni finite tra i pali sulle 612 provate. L'altra faccia della medaglia è l'intraprendenza e la produzione in massa di tiri effettuati, con l'Udinese piazzatasi addirittura terza in questa graduatoria: Quagliarella e compagni, infatti, hanno tirato in porta meno di Fiorentina (669) e Roma (646), ma più di Milan (598), Juventus (573) e Inter (568). Singoli. Premesso che i centrocampisti bianconeri sono andati al tiro 168 volte, a fronte delle 377 conclusioni scoccate dagli attaccanti (67 quelle dei difensori), la media realizzativa più alta tra i 6 attaccanti utilizzati dal tecnico è stata di Ighalo (un tiro e un gol). Curiosità a parte, è logico che chi ha giocato di più ha avuto anche più opportunità di segnare, ma anche di sbagliare. Quagliarella, ad esempio, è rimasto in campo più di tutti, e nei 2.306 minuti giocati (36 presenze) ha segnato 13 gol su 118 tiri effettuati, di cui 38 hanno centrato lo specchio. Floro Flores invece ha giocato 1.988 minuti raccogliendo poco (7 gol) rispetto ai tentativi (94) che hanno centrato la porta solo 35 volte. Anche Pepe è stato impreciso, ma ha raccolto abbastanza (4 reti) avendo tirato 55 volte, 16 delle quali in porta. Alla fine il migliore è stato Di Natale, che ha realizzato 12 gol con 61 tiri di cui 27 in porta, avendo giocato in tutto per 1.386 minuti. Sanchez invece ci ha provato 47 volte, nei 1.791 minuti giocati, cogliendo la porta solo 7 volte, ma trovando il gol in 3. Il nigeriano Ighalo, lanciato titolare a Reggio Calabria, ha giocato 137 minuti raccogliendo altri 4 gettoni di presenza, e all'ultima giornata col Cagliari ha trovato il gol nel suo primo tiro in porta. (s.m.)

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Tarantini presidente: il debutto in mensa (sezione: Costi dei politici)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 14-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Domenica 14 Giugno 2009 CRONACA Pagina 10 Tarantini presidente: il «debutto» in mensa Tu chiamalo, se vuoi, «stile Tarantini». Certo è che il nuovo presidente del consiglio di sorveglianza di A2A, fortissimamente voluto dal sindaco Adriano Paroli al vertice della società di via Lamarmora, ha scelto per il debutto qualche gesto simbolico che ha già rotto liturgie vecchie e nuove di quella che fu l'Asm. NEL SUO PRIMO giorno «operativo» Tarantini ha voluto prendere contatto con la realtà produttiva dell'azienda prima ancora che con i manager e i vertici amministrativi. Per questo ha scelto di farsi accompagnare dal direttore generale Paolo Rossetti alla scoperta dell'azienda di via Lamarmora. Una presa di contatto informale, che ha favorito però il «disgelo» fra i dipendenti e il nuovo leader bresciano dell'azienda. Tarantini, che s'è intrattenuto con numerosi dipendenti incontrati negli uffici e nei reparti produttivi, ha insomma iniziato a conoscere i vari reparti, le spettacolari centrali energetiche, ma non ha disdegnato un contatto anche con realtà più «oscure» come il call center e i tanti giovani che vi lavorano. Infine il colpo a effetto: il pranzo consumato nella mensa aziendale, gomito a gomito con impiegati e operai, a consacrare simbolicamente l'immagine di un presidente capace di stare «in mezzo ai lavoratori». Il giorno successivo, poi, Tarantini ha presieduto la prima seduta ufficiale del nuovo Consiglio di sorveglianza: un'ora o poco più è bastata per varare i primi due comitati (Nomine e Remunerazione) e «tagliare» i comitati Bilancio e Organizzazione interna. Il presidente ha chiesto al comitato Remunerazione di prevedere tagli (oltre a quelli decretati dall'assemblea) sulle remunerazioni dello stesso presidente e del suo vice, nonchè sui gettoni di presenza dei vari comitati e sulle retribuzioni dei membri della Gestione. TARANTINI sta per affrontare poi i corposi dossier riguardanti il futuro dell'azienda (da Edison a Delmi, alle reti del gas e dell'energia) e gli aspetti regolamentari da mettere a punto. A cominciare da quello dell'assemblea, oggi priva di qualsiasi norma di funzionamento come s'è visto nelle sedute del 5 e 8 giugno. Il 22 nuovo round del Cds con la nomina dei due Comitati mancanti e della Gestione.M.TE.  

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La ruota della fortuna non abita più qui (sezione: Costi dei politici)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 14-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Cronaca Regionale Pagina 106 La ruota della fortuna non abita più qui Ieri l'ultima estrazione a Cagliari, d'ora in poi si faranno a Roma --> Ieri l'ultima estrazione a Cagliari, d'ora in poi si faranno a Roma Ultima estrazione del Lotto ieri a Cagliari. D'ora in poi l'operazione, automatizzata, verrà effettuata a Roma. di STEFANO LENZA L'addio all'estrazione del Lotto a Cagliari lo dà una bimba di dieci anni. Silvia Fanti chiude un'epoca infilando le novanta palle nella cesta girevole per poi estrarre i cinque numeri vincenti: 12, 84, 69, 8, 80. D'ora in poi l'operazione si farà a Roma. Niente più fanciulli bendati, sarà una macchina a interpretare il ruolo della fortuna (per pochi), della sfortuna (per tutti gli altri). Saranno l'elettronica e la meccanica a esprimere la volontà del caso che arricchisce, entusiasma o delude e, qualche volta, manda, ha mandato, in rovina i lottodipendenti . La linea che separa il presente dal passato, la cronaca dalla storia minima è sottile, circa due ore. Alle 18,30, l'ingresso dell'Agenzia delle entrate di via Bacaredda viene aperto e un po' alla volta arrivano gli addetti all'estrazione. Silvia è puntualissima: «Per me è la quarta volta», racconta, felice di ritrovarsi al centro di tanta attenzione. Purtroppo per lei è anche l'ultima. Non avrà più la possibilità di rimediare un buono giocattoli da trenta euro, il compenso per la sua prestazione. «Lo userò per comprare qualcosa per il mare oppure schedine Nintendo». Come il regolamento impone, l'accompagna un maggiorenne, la sorella, Alessia, 23 anni. L'estrazione ha una scansione prestabilita, il fascino di tutti i rituali. Perché i celebranti possano iniziare deve essere presente la commissione ministeriale di controllo, composta da due rappresentanti dei monopoli (Alessandro Petrosino e Fulvio Lilliu), un colonnello della Guardia di Finanza (Francesco Bucarelli) che può essere sostituito solo dal direttore delle Entrate. Dei preparativi e dell'estrazione si occupa il personale dell'Agenzia che, in quest'occasione assume ruoli e nomi di antico conio. Il presidente (Maria Violetta Mura), il segretario (Alberto Reginato) detto banditore perché legge i numeri prima di inserirli nei bussolotti, il coadiutore (Luigi Petazzoni), il servente (Mirella Altea), ovvero chi porge il contenitore dove deporre la palla da infilare nella ruota, e il giraruota (Mario Grussu). In ordine progressivo, i novanta rettangoli di stoffa con stampato il numero in lettere e in cifre, vengono mostrati e letti ad alta voce dal segretario, che li piega e li infila nella sfera prima di passarli alla presidente. Lei li depone in una ciotola trasparente che la servente porge alla bimba cui spetta il compito di immettere il bussolotto nella ruota. Ogni dieci numeri, in ordine progressivo, un suono di campanello interrompe l'incapsulazione e il giraruota chiude il contenitore e mette mano alla manovella. Terminato l'inserimento, Silvia Fanti viene bendata e comincia a pescare. Con il quinto estratto (l'80) Cagliari dice addio alla ruota del Lotto in città. La prima estrazione fu l'8 luglio del 1939, nell'Italia del fascismo e delle leggi razziali in vigore dall'anno precedente. Da allora, per fortuna, il Paese è cambiato così come le procedure del gioco. Fino al varo di Lottomatica l'estrazione avveniva il sabato mattina a mezzogiorno. Stessa sala, che però allora ospitava il centro stampa della Guardia di Finanza. A comporre il tabellone con la cinquina era un tipografo e un commesso correva alle Poste per inviare a Roma un telegramma con i numeri vincenti. Ovviamente, aveva la priorità nella fila allo sportello. Successivamente sono arrivate le fotocopie, i fonogrammi e i fax. Infine, dall'aprile del '94 è entrata in scena Lottomatica e Cagliari è stata scelta come ruota pilota per l'automatizzazione. Nell'immaginario collettivo, il protagonista dell'estrazione è sempre stato il bimbo bendato. Le norme lo definiscono fanciullo senza precisare l'età che è stata poi indicata tra i sette e gli undici anni. La selezione non ha criteri rigidi. Possibile fare richiesta ma, prevalentemente, si sceglievano per canali diretti di conoscenza. La dote fondamentale era l'affidabilità, cioè la garanzia della presenza. Talvolta, però, si andava a cercarli dalle suore o nelle parrocchie per dare una piccola mano d'aiuto alle famiglie più bisognose. Con il decreto approvato il dieci giugno, non ci saranno più buoni giocattolo e gettoni di presenza (80 euro lordi) per il personale che, a turno, partecipava alle operazioni. Esigenze “di risparmio” e di “maggiore trasparenza” hanno portato al trasferimento a Roma dove un complicato marchingegno, simile agli alambicchi di un alchimista, provvede freddamente alla pesca (in realtà è più un'espulsione) dei numeri. È il futuro che avanza. Ai nostalgici resterà il ricordo di quelle immagini in bianco e nero che la tivù ha portato nelle case degli italiani. La Dea Bendata era un bimbo in pantaloncini corti. Da oggi saranno solo tubi e sfere di plexiglas, tanto trasparenti da non imprimersi forse nella memoria degli anziani di domani.

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Il Pd sfida già Miozzi sui costi della politica (sezione: Costi dei politici)

( da "Arena, L'" del 14-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Domenica 14 Giugno 2009 CRONACA Pagina 10 CENTROSINISTRA. Si presentano i sette consiglieri provinciali del Partito democratico, fra cui ci sono quattro donne. «È il segno del nostro investimento in rosa» Il Pd sfida già Miozzi sui costi della politica «Meno assessori, più efficienza e pacchetto anticrisi per aiutare i precari» E parte la battaglia per difendere i posti di lavoro di 14 addetti dell'Amt Sostenere la costruzione di strade e infrastrutture fondamentali. Ridurre i costi della politica, proponendo di diminuire gli assessorati e aumentando l'efficienza della macchina amministrativa. Puntare l'attenzione, e quindi anche soldi, per sostenere i lavoratori e per rilanciare i centri per l'impiego. E per avere una rappresentanza politica nelle commissioni, ora solo tecniche, per la Valutazione di impatto ambientale e per le attività estrattive. Il Partito democratico lancia la sfida al centrodestra del presidente Giovanni Miozzi in Consiglio provinciale. Il gruppo del Pd sarà composto da sette persone, compreso il candidato alla presidenza della Provincia (anche per Idv e Verdi della Colomba), Diego Zardini, e ha quattro donne. Sei su sette gli eletti in città. «Puntiamo a dare continuità all'azione del gruppo uscente, confermando Vincenzo D'Arienzo ma con sei novità. Purtroppo non è stato rieletto Luciano Sterzi. Abbiamo comunque su un nuovo gruppo compatto, che all'esperienza unisce la giovane età di alcuni componenti». Zardini, 30 anni, addetto alla sicurezza in un'azienda e consigliere da due anni della Seconda circoscrizione cittadina rilancia il «pacchetto anticrisi varato dal Pd in campagna elettorale con cui proponevamo alla Provincia di rispamiare soldi e di destinarli a fondi per lavoratori precari e per anticipare versamenti per i cassintegrati. Comunque, siamo aperti alle collaborazione». Quanto all'autodromo fra Vigasio e Trevenzuolo, Allegri e Zardini sottolineano che «non dovrà diventare una Grande Mela Due, un centro commerciale che ha stravolto la viabilità attorno». Vincenzo D'Arienzo, 43 anni, impiegato, al terzo mandato in Consiglio, punta sulle infrastrutture. «Su questo punto sfidiamo il presidente Miozzi». Compagni di viaggio in questa sfida saranno Franca Rizzi, 60 anni, insegnante in pensione, eletta in centro, che rimarca «la presenza di quattro donne nel gruppo, segno di un investimento fatto dal partito». Fra queste c'è Clara Scapin, 59 anni, insegnante in pensione, per 10 anni assessore a Legnago (è l'unica della provincia) nella Giunta uscente del sindaco Silvio Gandini. «La Provincia deve valorizzare anzitutto il suo ruolo nel settore dell'istruzione». Completano il plotoncino rosa del Pd in Provincia Silvia Allegri, 32 anni, insegnante precaria, eletta a Borgo Trento, che puntualizza come «il Pd dovrebbe imparare dagli avversari a migliorare la comunicazione, stando vicino alla gente e comprendendone i bisogni». Alice Leso, 27 anni, eletta in Borgo Venezia e San Michele, studentessa di economia e commercio e già impiegata nel campo della normativa fiscale e della gestione amministrativa, punta «a ridurre gli sprechi dell'amministrazione» e a «interpellare le associazioni di categoria per intraprendere una cammino di scelte per il nostro territorio». Infine Lorenzo Dalai, 56 anni, diirgente d'azienda, eletto in Borgo Milano dove coordina il circolo del Pd, che punta già il dito contro gli effetti della legge Brunetta. «Quattordici lavoratori dell'ufficio permessi dell'Amt rischiano di perdere il lavoro perché devono essere licenziati per poi essere nuovamente selezionati in un concorso. Cominciamo allora a difendere il posto di lavoro di chi già ce l'ha».  

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Premi a chi rende grande l'economia trevigiana (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 14-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Premi a chi rende grande l'economia trevigiana Domenica 14 Giugno 2009, Ecco i riconoscimenti 'Fedeltà al lavoro e al progresso economico'. LAVORATORI IN SERVIZIO: Agostino Farsetto, Villorba; Dino Masier, Vittorio Veneto; Costantino Pilla, Pieve di Soligo; Romeo Torresan, Silea; Luciana Dalto, Susegana; Cesare Sanson, Conegliano; Pietro Stecca, Monastier di Treviso; Emilia Todesco, Pieve di Soligo; Silvano Cimetta, Treviso, premiato anche come Maestro del Lavoro; Valter Tittoto, Paderno del Grappa; Bruno Baseggio, Ponzano Veneto. PENSIONATI: Mario Carlet, Gaiarine; Andrea Danieli, Conegliano; Renzo Gumier, Silea; Arnaldo Peruzzet, Conegliano; Ermanno Pin, Colle Umberto; Marilena Pozzobon, San Biagio di Callalta; Lorenzo Zanata, Treviso; Mario Balviera, Villorba; Claudio Betto, Codognè; Erminio Mariottel, Mareno di Piave; Giuseppe Spinazzè, Santa Lucia di Piave; Efrem Dall'Anese, Conegliano. LAVORATORI ANZIANI RIMPATRIATI : Luigi Busanello, Motta di Livenza; Francesco Dotta, Treviso; Giuseppe Rizzetto, San Biagio di Callalta. AZIENDE INDUSTRIALI : Cappellotto S.P.A, Gaiarine. AZIENDE COMMERCIALI: Farmacia Giorgio Dalla Zorza di Dr.ssa Francesca e Dr.ssa Laura Dalla Zorza S.N.C., Treviso ; Libreria "Opitergina" Stampe d'arte di Rosanna Vedovato, Oderzo. AUSILIARI DEL COMMERCIO: Danillo Rizzetto, San Biagio di Callalta; Gianfranco Rizzo, Treviso; Antonio Scattolin, Treviso. AZIENDE ARTIGIANE: Albiflex di Dardengo A. & C. S.N.C. Gaiarine; Ardizzoni Alessandro, Treviso; Francesco Berlese di Marilena Castello, Treviso; B.F. Mobili Rustici, San Polo di Piave; Mario Biondo SNC di Mario Biondo & C., Paese; Carrer S.N.C. di Bruno Carrer & C., Gaiarine; Carrozzeria Colmagro di Augusto e Stefano Colmagro & C. Motta di Livenza; Carrozzeria Piave Service S.N.C. di Rino e Stefano Mazzonetto, Montebelluna; Casa del Dolce di Luigi Netto, Treviso; Edil Quattro S.N.C. di Michele, Samuele e Simone Gazzola, Castelfranco V.to; Falegnameria Zecchetto S.N.C. di Francesco & C., Motta di Livenza; Angelo Feletto, Gaiarine; Mario Bottari S.R.L., San Vendemiano; Marmedil S.N.C. di Flavio Sonego & C., Gaiarine; Martino Dal Bo' & Figli S.N.C., Oderzo; Moras Costruzioni S.R.L., Codognè; Giorgio Muraro, Castelfranco V.to; Salvatore Nicosia, Preganziol; Officine Giuseppe Bordin & C. S.N.C., Riese Pio X; Orologeria Oreficeria Renzo Pasinato & C. S.C.N., Riese Pio X; Panificio di Valentino Bertuola & C. S.N.C., Vedelago; Pessot F.lli di Renzo & Giuseppe Pessot S.N.C., Gaiarine; Guido Piovesan & Figli S.N.C., Olmi di San Biagio di Callalta; Guido Piovesan & Figli S.N.C., Olmi di San Biagio di Callata; Ricamificio Vecchia Filanda S.R.L., Vedelago; Roberto Rosato, Castello di Godego; Sergio & Mario Saccon S.N.C., Vazzola; Renzo Sartori, Treviso; Renato Tiatto, Riese Pio X; Bruno Tolfo, Motta di Livenza; Luigino Tomasin, Vazzola; Giancarlo Vettor, Conegliano; Zeta Due di Tomaso Zanardo & C. S.N.C., Fontanelle. AZIENDE AGRICOLE E DIRETTE COLTIVATRICI: Pietro Agnolin, Fanzolo di Vedelago; Az. Agr. " Ai Pioppi" di Bergamin S.S., S.Andrea di Montebelluna, Az. Agr. Aristide Pietrobon di Luigi Pietrobon, Monastier di Treviso; Az. Agr. Battilana F.lli S.S., Casale sul Sile; Az. Agr. Arturo Dam e Figlio S.S. di Arturo Dam e Pietro Dam, Pinidello di Cordignano; Az. Agr. Sergio Morandin, Cavrie' di San Biagio di Callata; Ester Barro, Arcade; Giuseppina Bassani, Castelminio di Resana; Faustino Beltrame, Albaredo di Vedelago; Assunta Beni, Carbonera Rosalia Bordignon, Vallà di Riese Pio X; Pietro Bortolomiol, San Biagio di Callalta; Az.Agr. Angelo Braido, Santa Lucia di Piave; Gilberto Brognera, Scandolara di Zero Branco; Mauro Brognera. Scandolara di Zero Branco; Az. Agr. Rino Cadamuro, Stabiuzzo di Cimadolmo; Lino Cadorin, Volpago del Montello; Luigi Calliman, Giavera del Montello; Gabriele Carnelos, Gaiarine; Giuliana Carniel, Zero Branco; Oliviero Carraro, Mogliano Veneto; Elisabetta Casagrande, Cavasagra di Vedelago; Pietro Cerantola, Bessica di Loria; Mario Corbanese, S.Biagio di Callalta; Carlo Da Ros, Francenigo di Gaiarine; Gabriele Daniel, Riese Pio X; Barnaba De Rosso, Farra di Soligo; F.lli De Martin S.S. di Giacomo e Vincenzo De Martin, Tovena di Cison di Valmarino; Andrea Favalessa, Cison di Valmarino; Angelo Feltrin, Quinto di Treviso; Luigi Feltrin, Cornuda; Alfeo e Daniele Fighera S.S., Sala d'Istrana; Vittorio Fiorotto, Nervesa della Battaglia; Andrea Florian, Scandolara di Zero Branco; Alfonso Fornasier, Cavrie' di San Biagio di Callalta; Tiziano Gallina, Caerano San Marco; Ovidio Giacomin, San Cipriano di Roncade; Roberto Gobbo, Scandolara di Zero Branco; Adriano Guzzo, Crocetta del Montello; Az. Agr. Felice Marin, Onè di Fonte; Galdino Massaro, Riese Pio X; Az. Agr. Claudio Mattiuzzi, Campomolino di Gaiarine; Mario e Gino Merotto, Col San Martino di Farra di Soligo; Flavio Morello, Casale sul Sile; Massimiliano Nardi, Farra di Soligo; Danilo Perin, Fanzolo di Vedelago; Eliseo Perin, Fanzolo di Vedelago; Rino Pillon, Colfrancui di Oderzo; Antonio Rovere, Ponzano Veneto; Gina Scarabel, Candelù di Maserada sul Piave; Società Agricola Vittorio e Severino Brugnera S.S., Oderzo; Società Agricola Riccardo e Eugenio Fighera S.S., Sala di Istrana; Società Agricola Finco di Guido Finco e Diego Finco S.S., Roncade; Società Agricola di Sergio e Nicoletta Rizzante S.S., Zero Branco; Domenico Storgato, Falzè di Trevignano; Basilio e Marino Toffoli S.S., San Polo di Piave; Angelo Tonin, San Marco di Resana; Pietro Tosatto, Zero Branco; Giovanni Vedelago, Istrana; Bertilla Zabotto, Pero di Breda di Piave. IMPRENDITORI E AMMINISTRATORI DI SOCIETA': Loris Barro, Mareno di Piave; Giovanni Battagin, San Zenone degli Ezzelini; Giorgio Bonaldo, Motta di Livenza; Anna Maria Borelli, Casier; Sergio Busato, Monastier di Treviso; Antonio Cauzzo, Silea; Ugo Fantuz, Gaiarine; Fiorino Gatti, Vazzola; Amedeo Grespan, Treviso; Roberto Luisato, Resana; Lino Marcon, Mansuè; Marino Micheletto, San Biagio di Callalta; Roberto Padoan, San Biagio di Callalta; Arcangelo Padoin, Pieve di Soligo; Renato Ramon, Breda di Piave; Mario Venturin, Castelfranco Veneto; Renato Zanesco, Asolo. IMPRENDITORI ALL'ESTERO. Germano Beltrame, Canada; Angelo Berton, Canada; Ermenegildo Dal Santo, Canada; Laurie (Ilario) Dolso, Australia; Giuseppe Fantuz, Australia; Giovanni Follegot, Canada; Guido Marion, Sud Africa; Giovanni Ostetto, Canada; Angelo Rosolen, Canada; Achille Sonego, Australia. LAVORATORI. Delfino Callegari, Canada; Amadio Rocchetto, Svizzera. ATTESTATO A LAVORATORI CON STELLA AL MERITO DEL LAVORO: Anno 2008. Mario Baliviera, Villorba; Flavio Barichello, Vedelago; Silvano Cimetta, Treviso; Silvana Crozzolin, Roncade; Roberto Cusinato, Castelfranco Veneto; Enrico Dell'Andrea, Oderzo; Mario Gottardi, Fontanelle; Rinaldo Manzardo, Carbonera; Alfio Meneghin, Vittorio Veneto; Maurizio Morandin, Treviso; Luigino Rizzo, Paese; Giulio Ros, San Pietro di Feletto; Ivan Giovanni Ruoso, San Vendemiano; Claudio Simioni, Vedelago; Antonio Valenti, Treviso. Anno 2009. Lando Arbizzani, Treviso; Sante Carraretto, Treviso; Mario Dal Cin, Godega di S. Urbano; Francesco Dal Pos, San Vendemiano; Maurizio Dalla Valle, Morgano; Mario Gasparetto, Carbonera; Giancarlo Guglielmi, Mogliano Veneto; Feliciano Marchesin, San Vendemiano; Giorgio Merlotto, San Biagio di Callalta; Bruno Moz, Codognè; Loretta Padoan, Roncade; Danilo Rosa, Conegliano. PERSONALE CAMERALE IN QUIESCENZA: Claudio Cadamura, Mignagola di Carbonera. PREMI "MOTU PROPRIO": Az. Agr. Mario Pistorello, Borso del Grappa; Battistella Costruzioni S.R.L.di R. D'Agostin & C., Pieve di Soligo; Zanatta Vetro S.R.L., Montebelluna; Grafiche Italprint S.N.C. di Martin e Bergamin, Treviso; Maglieria Francesca di Iginio Marcon, Loria; Caffè Club di Pietro Maffione, Montebelluna; Hotel Terme di Antonio Palazzi, Vittorio Veneto; Pool Engineering S.P.A., Mareno di Piave.

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È stato molto elevato il livello di partecipanti al primo concorso internazionale di fisarmonic... (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 14-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Domenica 14 Giugno 2009, È stato molto elevato il livello di partecipanti al primo concorso internazionale di fisarmonica e canto moderno, denominato "Fratta Polesine è... musica". A ospitare la rassegna organizzata dal Centro veneto Esperienze musicali, con il patrocinio di Provincia e Comune, sono stati i locali del Manegium e del Centro sociale Acli. Presenti in tutto 44 musicisti, che hanno conseguito punteggi alti, di tutte le età giunti da ogni dove. La commissione giudicatrice era composta per la sezione fisarmonica da Fabio Rossato, campione mondiale nel 1988 e 1992, Massimo Devò docente al Centro didattico musicale della provincia di Venezia, Ado Rossi direttore artistico biennale Kramer di Poggio Rusco; per la sezione canto moderno Valeria Astolfi docente della scuola media a indirizzo musicale di Ferrara e supervisore di tirocinio al conservatorio Pedrollo di Vicenza, Federica Baccaglini cantante e animatrice musicale, Roberta Vignato cantante e animatrice, Benedetta Kim cantante e animatrice, Paola Onofrio arpista e animatrice. La manifestazione, ideata dal presidente del Cvem, Renato Astolfi, faceva parte del laboratorio "Fiabe, immagini e musica". Questi tutti i vincitori nella fisarmonica: categoria A Federico Greggio di Camponagara; categoria B a pari merito primi Samuele Ferrari di Verona e Antonio Stella di Mantova, secondo Leonardo Mondadori di Mantova; categoria C primo Riccardo Prevedi di Poggio Rusco, secondo Danilo Nicod di Arnad Aosta; categoria D a pari merito primi Silvano Ballerini di Modena, Dario Delaiti di Poggio Rusco, Patrik Fiore di Camponogara, secondo Silvano Ballerini di Modena. Nel canto moderno categoria A prima Chiara Fogo di Villa Estense, secondo Filippo Rizzo di Monselice, terza Elena Girotto di Monselice; categoria B pari merito Costanza Vegro di Monselice e Valentina Bellini di Rovigo; categoria C primi a pari merito Elena Dainese di Ospedaletto Euganeo e Stefania Piazza di Rovigo, seconda Giulia Pizzardo di Rovigo, terzi Alessia Businaro di Rovigo, Jessica Negri di Castagnaro e Davide Zanetti di Este, quarti Enrica Avezzù di Rovigo, Giorgia Barbierato di Rovigo e Anna Beatrice Massaro di Rovigo, quinte Elena Bergantin di Monselice e Sara Girotto di Monselice; categoria D prime a pari merito Susanna Poletti di Rovigo e Valentina Ballani di Rovigo, seconde Sandra Bettonte di Rovigo e Tania Gazzi di Rovigo, terza Veronica Longo, quarti Debora Bonafè di Badia Polesine, Irene Chieregato di Rovigo, Martina Lazzara di Rovigo, Marco Magro di Megliadino San Fidenzio e Irene Sguotti di Monselice, quinti Adriana Bottaro di Villa Estense, Maurizio Doria di Porto Viro, Lucilla Finotto di Rovigo, Dana Mirela Mandache di Rovigo, Lucia Rizzo di Rovigo e Susi Zerbinati di Rovigo. Marco Scarazzatti

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Maggioranza, prove di tenutaMUSSOMELI. (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 14-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Maggioranza, prove di tenutaMUSSOMELI. Venerdì sera riunione in cui si è parlato anche di Tarsu, ma non sono mancate le «scintille» Niscemi. Conferenza di ringraziamento agli elettori niscemesi sabato sera nella sala della biblioteca comunale di via IV Novembre da parte del raggruppamento politico locale del Mpa, La Destra, Pensionati ed Alleanza Centro. "1.805 grazie… Niscemi coraggiosa e generosa", c'era scritto nei manifesti di ringraziamento che sono stati affissi in città e che hanno caratterizzato la conferenza, riferendosi ai voti ottenuti dalla lista che fa riferimento al presidente della Regione Raffaele Lombardo, in città nelle votazioni per il rinnovo del parlamento europeo. Il coordinatore cittadino del Movimento per l'autonomia, Massimiliano Conti, nel suo intervento, ha puntualizzato la generosità ed il coraggio dei niscemesi che hanno votato per rafforzare i valori dell'autonomia e del consenso ottenuto nonostante l'alta percentuale di astensionismo al voto che si è verificata in città. Fabio Bennici, coordinatore cittadino de La Destra invece, facendo riferimento all'astensione al voto che si è verificata in città e nel sud in genere, ha puntualizzato il non raggiungimento da parte della lista dello sbarramento del 4% e dell'opportunità persa di avere comunque rappresentanti del sud al Parlamento europeo. Il consigliere provinciale Franco La Rosa invece si è congratulato per l'elezione al parlamento europeo del sindaco di Gela Rosario Crocetta ed ha criticato le varie frange del Partito democratico locale per avere sostenuto a suo dire vari candidati e dato dimostrazione di poca unità. Riferendosi all'astensionismo al voto locale, La Rosa ha parlato di «insoddisfazione dilagante verso l'Amministrazione comunale» ed ha reso noto di avere sempre devoluto i gettoni di presenza di quando esercitava la carica di consigliere comunale in beneficienza a diverse associazioni di volontariato. Il consigliere comunale del Mpa Giuseppe Giugno, infine, ha criticato l'Amministrazione comunale niscemese per l'attuale mancanza in città degli sportelli della Montepashi Serit e della Siae. Alla conferenza stampa del Movimento per l'autonomia ha partecipato ed è intervenuto anche il presidente del Consiglio comunale di Gela, Giuseppe Di Dio.

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Quello che fece, secondo la leggenda, il diluvio universale, che salvò solo l'Arca e il suo noc... (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 14-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Quello che fece, secondo la leggenda, il diluvio universale, che salvò solo l'Arca e il suo nocchiero Noè con il suo folto zoo, per garantire la sopravvivenza di tutte le specie animali, si ripeterebbe, mutatis mutandis, con la massiccia, inesorabile contaminazione del pianeta. Dubito che qualcuno sopravvivrebbe. Chi fosse condannato a questo destino si dorrebbe di non avere fatto la fine dei propri simili. Si ritirerebbe con i suoi cenci in una caverna o costruirebbe con le sue mani una palafitta, in attesa di tempi migliori che, forse, non arriverebbero mai. Questo dimostra che la natura malvagia e belluina dell'uomo non sa stare in pace né con se stessa né con gli altri. È possibile che chi, nel Palazzi del potere dei cinque continenti, manda avanti la cosa pubblica, non veda questo pericolo, che è sotto gli occhi di tutti? Non si rende conto che, se il mondo scoppia e si estingue, scoppiano e si estinguono i suoi abitanti? Le grida d'allarme di chi, scambiato per pazzo o visionario, ogni tanto lancia, cadono nel vuoto, e nel vuoto restano. Chi finge di raccoglierle lo fa per convenzione, non per convinzione. Le organizzazioni che per statuto dovrebbero occuparsi di questi problemi chiacchierano, fanno proclami, istituiscono commissioni e tutto, ancora una volta, cade nel vuoto, e nel vuoto resta. I governi, soprattutto quelli che menano la quadriglia, cioè le grandi potenze, «prendono atto con preoccupazione del rischio cui va incontro l'umanità», ma non muovono un dito per cambiare le cose. Non vedono di là dal proprio naso. I loro interessi sono altri, il presente li occupa e li preoccupa più del futuro, che non riescono, o non vogliono, immaginare. La ragione di Stato, cioè la lotta per il potere, la sua conquista, la sua difesa, il suo consolidamento vale più della salute dei cittadini, trattati, nelle stesse superdemocrazie, alla stregua di sudditi. Grande colpevole è anche l'Onu, come, a suo tempo, lo fu l'antenata Società delle Nazioni, fortissimamente voluta da uno dei peggiori inquilini della Casa Bianca del XX secolo: l'astratto e utopistico Wilson. La Società nacque male (alla fine, nemmeno gli Stati Uniti vi aderirono), visse peggio e morì miseramente, fra l'indifferenza e l'irrisione generale. L'Onu, purtroppo, è ancora viva e vegeta. Di tutti gli enti inutili internazionali è il più inutile. Non è solo una palestra di ciance, di ordini del giorno, di censure indignate che lasciano il tempo che trovano, e ne fanno perdere tanto; chiunque, nella sua aula e nei suoi ambulacri, può dire la sua con la certezza che nessuno vi presterà orecchio e la tradurrà in eventi concreti. L'Onu non è solo un emporio di chiacchiere: è anche un comitato d'affari e una greppia. I suoi dipendenti, a tutti i livelli, godono di mille privilegi, riscuotono stipendi sceiccheschi, indennità e gettoni di presenza da nababbi. Gli orpelli che li circondano e li agghindano sono degni di una reggia e di migliori Cause. Nessuno proporrà di abolire questa nobile, solenne e ciarliera istituzione, ma almeno la si riformi, le si assegnino compiti che non siano solo missioni di pace che non servono a niente o solo a confondere le acque e a dare l'illusoria sensazione che sull'intera umanità vigili un garante della sua pace e del suo benessere. Mi disse un giorno un collega americano: «Se scoppia la guerra tra una grande e una piccola potenza, interviene l'Onu e la piccola potenza scompare; se scoppia un conflitto tra due piccole potenze, interviene l'Onu e le due piccole potenze scompaiono; se scendono in armi, l'una contro l'altra, due grandi potenze, intervengono le due grandi potenze e l'Onu scompare». È sempre stato così, e sempre sarà se non si cambierà musica che, in fondo, nessuno ha intenzione di cambiare perché l'Onu, come la Società delle Nazioni, è un gran paravento fatto da paraventi e a uso e consumo di altri paraventi. Io non sono un futurologo, né il profeta Ezechiele, né la Pizia, ma se il mondo non si dà una regolata, ne vedrà delle bruttissime. Non c'è parte, la più remota, del pianeta dove non ci siano popoli in guerra, spesso tra di loro. Ma non ci sono solo i conflitti a fuoco: ci sono anche lotte fratricide. E poi le esecuzioni capitali in molti Paesi, e non solo in quelli islamici e del Terzo Mondo. La vendetta e l'assassinio di Stato sono legali nell'emergente Cina, che si avvia ad assumere la leadership economica del globo, e nei democratici Stati Uniti. E poi ci sono le carestie, l'inquinamento che appesta tutti, la deforestazione che provoca l'effetto serra. La Natura si vendicherà di un mondo sedicente civile che l'ha offesa, vilipesa, stuprata. Roberto Gervaso

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consiglio comunale su ici e tarsu (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Sardegna, La" del 15-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

OSCHIRI Consiglio comunale su Ici e Tarsu OSCHIRI. Il consiglio comunale di Oschiri si riunirà domani pomeriggio, a partire dalle ore 18.30, nella sala consiliare di via Roma. L'ordine del giorno dell'assemblea consiliare prevede intanto la trattazione delle aliquote e detrazioni dell'Imposta comunale sugli immobili per il corrente anno. Verrà poi presa in considerazione l'approvazione dei regolamenti per la definizione delle annualità pregresse della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, e dell'imposta comunale sugli immobili. Seguirà la decisione di approvare il piano di valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare. Subito dopo verranno determinati i gettoni di presenza spettanti ai consiglieri comunali per il 2009, esaminati ed approvati la relazione previsionale e programmatica, nonché del bilancio di previsione per l'esercizio del 2009 e del triennio 2009-2011. Gli ultimi due argomenti in trattazione saranno l'adesione al comitato di gestione alla "Strada del Vermentino di Gallura Docg" e, infine, l'approvazione dell'elenco dei componenti della compagnia barracellare per il biennio del 2009-2010. (g.cas.)

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Oselin primo allievo Zordan tra gli juniores (sezione: Costi dei politici)

( da "Arena, L'" del 15-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Lunedì 15 Giugno 2009 SPORT Pagina 33 Oselin primo allievo Zordan tra gli juniores ESORDIENTI (Gp Rotal Met). Anno 1996: 1) Omar Leardini (Isolano Stella 81 Sartori) p. 48; 2) Leonardo Fedrigo (Isolano Stella 81 Sartori) 27; 3) Alessandro Fedeli (Ausonia) 17; 4) Edoardo Affini (Isolano Stella 81 Sartori) 15; 5) Attilio Viviani (Luc) 13. Anno 1995: 1) Riccardo Minali (Isolano Stella 81 Sartori) p. 55; 2) Daniel Rupiani (Gore-Tex Gaiga Campi) e Michele Ambrosi (Hawaiki) 18; 4) Antonio Jozic (Ausonia) 16; 5) Mattia Biasiolo (Isolano Stella 81 Sartori) 14. Società (Gp Casa Franchising): 1) Isolano Stella 81 Sartori p. 159; 2) Ausonia 36; 3) Luc 21; 4) Gore-Tex Gaiga Campi e Hawaiki 18; 6) Cordioli Acl 10; 7) Barlottini 9; 10) Azzanese 5; 11) Bisson Cage Silvana 2. ALLIEVI (Gp Novasystems): 1) Simone Oselin (Isolano Stella 81 Sartoti) p. 34; 2) Francesco Castegnaro (La Rizza T.K.) 33; 3) Stefano Marchesini (Ausonia) 31; 4) Federico Capretti (La Rizza T.K.) 13; 5) Giacomo Peroni (Off. Alberti) 11. Società (Gp Lessinia Sporting): 1) La Rizza Thermo King p. 50; 2) Isolano Stella 81 Sartori 46; 3) Ausonia 36; 4) Off. Alberti 11; 5) FDB Cologna Veneta e Cordioli Acl 10. JUNIORES (Gp Minotti Cucine): 1) Andrea Zordan (Contri Autozai Liotto) p. 46; 2) Pierre Paolo Penasa (Ausonia) 29; 3) Andrea Toniatti (Ausonia) 20; 4) Matteo Piazza (Contri Autozai Liotto) 16; 5) Michele Scartezzini (Azzanese) 15. Società: 1) Contri Autozai Liotto p. 95; 2) Ausonia 49; 3) FDB Car Diesel 27; 4) Azzanese 15; 6) Assali Stefen 7. Le classifiche dei Gran premi sono aggiornate a tutto il 7 giugno.  

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1) Jakub Mareczko (Soprazzocco), km. 72,900 in 1h.50' media 39,494. 2) Michele Poldi (Cordioli A... (sezione: Costi dei politici)

( da "Arena, L'" del 15-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Lunedì 15 Giugno 2009 SPORT Pagina 33 1) Jakub Mareczko (Soprazzocco), km. 72,900 in 1h.50' media 39,494. 2) Michele Poldi (Cordioli A 1) Jakub Mareczko (Soprazzocco), km. 72,900 in 1h.50' media 39,494. 2) Michele Poldi (Cordioli Acl Legno) 3) Stefano Ippolito (Ciclistica 2000) 4) Simone Carletto (La Rizza Thermo King) 5) Andrea Canovi (Isolano Stella 81 Sartori) 6) Luca Gamba (Mazzano) 7) Alberto Di Ruscio (Mazzano) 8) Francesco Pancini (Italo Pec Collanti) 9) Koni Geku Haxhi (Italo Pec Collanti) 10) Adel Salah (San Marinese).  

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con il Circolo Didattico (sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 15-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

LUNIGIANA pag. 7 «Tra gioco e talento» con il Circolo Didattico aulla L'ELEZIONE dei rappresentanti comunali nell'assemblea della Comunità montana è al centro del dibattito del consiglio comunale convocato per stasera alle 20.30. Dopo l'entrata in vigore della legge regionale 37 del 26 giugno 2008 che riordina le Montane, devono essere infatti rinominati i consiglieri con le nuove norme che implicano il voto disgiunto in assemblea per eleggere un rappresentante di maggioranza e uno minoranza. Il sindaco è nominato di diritto. In pratica sia la maggioranza che l'opposizione eleggono un loro rappresentante. Nella precedente elezione Pontremoli aveva eletto l'attuale presidente Paolo Bissoli e Pier Camillo Cocchi, ma con regole diverse, tanto che il consigliere di minoranza era stato indicato anche dalla maggioranza. La prescrizione ha creato qualche disappunto fuori dalla maggioranza tra i consiglieri fuoriusciti che, poiché eletti nella lista collegata al sindaco, sono costretti a votare solo il rappresentante di maggioranza. Per cercare di evitare questo obbligo, in una nota alla segreteria comunale, i consiglieri Luciano Bertocchi e Matteo Biondi dichiarano di formare un gruppo di minoranza. Ma forse non sarà sufficiente a risolvere l'inghippo non previsto dalla legge. Nella seduta, che prevede diverse variazioni di bilancio, saranno posti in approvazione anche un contratto di locazione per l'allestimento di un punto di informazione turistica in Piazza della Repubblica, la devoluzione dei gettoni di presenza e di quote di indennità di funzione ai terremotati dell'Abruzzo, la sdemanializzazione di un tratto di strada comunale in località Guinadi la Serra e un ordine del giorno della Consulta Immigrazione dell'Anci Toscana contro l'istituzione delle ronde.

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APREA 7 Inizia il campionato dimostrando di aver recuperato al meglio dall... (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 15-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Lunedì 15 Giugno 2009, APREA 7 - Inizia il campionato dimostrando di aver recuperato al meglio dall'infortunio della scorsa annata. Per oltre tre mesi è una garanzia tra i pali e assicura prestazioni salva-risultato. Il nuovo infortunio di novembre lo toglie dai pali per un lungo periodo e lo restituisce un po' incerto, specie negli interventi di piede. Dopo qualche prestazione alterna nelle gare decisive torna a disimpegnarsi con l'abituale sicurezza. LOTTI 6.5 - Gli anni sulle spalle non li sente proprio. La forma e la determinazione non sembrano scemare mai, anche grazie al lavoro svolto con il preparatore Alessandro Vitrani. Quando è chiamato a difendere la porta lagunare lo fa con grandissima attenzione e partecipazione. Quando occorre non fa rimpiangere Aprea con prestazioni super che aiutano il Venezia nei momenti più delicati. SEMENZATO 5.5 - Una partenza sprint che rende di difficile comprensione il 2007/08 trascorso in tribuna al PortoSummaga in Seconda Divisione. Nonostante un gol regalato al Lecco cresce gara dopo gara, risulta utile ed incisivo in fase di spinta sulla fascia destra, assicurando pericolosità e copertura. A gennaio per pochi minuti sfuma il passaggio al Frosinone in serie B e da quel momento è l'ombra di se stesso, tanto che trascorre più tempo in panchina e tribuna che in campo. BERTOTTO 6.5 - Arriva per portare esperienza e peso al reparto arretrato nella seconda parte del campionato e ci riesce quasi sempre nonostante un avvio in salita. Non appena recuperata la condizione la sua presenza risulta indispensabile, come terzino o centrale, per donare un po' di calma alla difesa e contribuire a creare buone ripartenze. MANDORLINI 6 - Un'annata vissuta a corrente alterna. Dopo tanta tribuna viene rispolverato da Cuoghi, quindi Serena al suo ritorno si ritrova un giocatore del tutto recuperato. Ad alcune prestazioni di grande sicurezza fa seguire però qualche leggerezza di troppo. Nel reparto arretrato è comunque importante. LEBRAN 6 - Titolare sia con al fianco Galuppo (ceduto a gennaio al Treviso) sia con Mandorlini. Non sempre impeccabile alla sua prima annata in "terza serie", tuttavia garantisce una buona dose di carattere e tanta voglia di non arrendersi mai. Alcune ingenuità o superficilità accompagnano le sue prove: finisce in crescendo. GARDELLA 6 - L'essere chiamato in causa senza una certa continuità non gli consente di trovare il giusto passo, ma nel contempo quando serve assicura una buona presenza, con discreta attenzione e regolarità. TRICOLI 6 - Presenze misurate ma contraddistinte da una giusta volontà che non sempre riesce però ad accompagnarsi con la resa. Giocatore serio e generoso, lavora in silenzio e come Gardella risponde presente quando serve. LANZARA 6 - Arriva a gennaio dalla serie D ma fa vedere di avere voglia e i mezzi per giocare ancora tra i Pro. Ha saputo portare una certa qualità sulla fascia sinistra del reparto arretrato. Non sempre costante, ma contribuisce sia a dare sicurezza sia a proporre in avanti la squadra con i suoi "uno-due" col compagno di fascia più avanzato. COLLAUTO 6.5 - Presenza importantissima sotto ogni punto di vista quella del capitano arancioneroverde. La sua è una stagione in saliscendi, però col suo enorme cuore si adatta da una corsia all'altra, dalla fascia al centro o alla trequarti. Non salta più l'uomo però il suo gioco sulla fascia destra è comunque determinante e indispensabile. Bravo anche nel reggere la pressione psicologica di essere diventato leader (con i "senatori" del gruppo) anche nel fronteggiare i tantissimi problemi extra-calcistici di tutti i giorni. DRASCEK 6.5 - Partenza più che accettabile nella quale la determinazione e la voglia di fare sopperiscono ad alcuni limiti qualitativi. Contribuisce in maniera sufficiente nell'effettuare il filtro a centrocampo e si impegna sempre nell'aiutare la squadra a proporsi in avanti. Con 34 presenze è il giocatore più utilizzato. BONO 5.5 - Ritorna in laguna accompagnato da tante speranze e simpatie, ma sul campo non è quello di due anni prima. Il suo gioco è lento e prevedibile, si affida sin troppo a passaggi laterali o addirittura arretrati e difetta di fantasia. Sul piano della gestione del pallone stavolta non convince, su quello del carattere invece sì. RUFFINI 6 - Quantità accompagnata da una dose non sempre adeguata di precisione e inventiva. Molte palle passano per i suoi piedi sulla mediana ma non tutte finiscono sui piedi delle punte. Nell'arco della stagione brilla a sprazzi ma finisce in crescendo. ANDERSON 6 - Duttile sulla corsia sinistra, dove gioca terzino, ala e persino da attaccante aggiunto: riesce a dare un discreto contributo. In chiusura è meno brillante e tempestivo, ma in fase offensiva dimostra veemenza e capacità di imbeccare i compagni con una certa continuità. REBECCA 5.5 - Indovina un gol e due assist (decisivi) in tutta la stagione. Per il resto prestazioni poco convincenti anche quando è inserito dall'inizio. Non ha visione di gioco adeguata né il passo giusto per saltare l'uomo da esterno puro. In una stagione riservata ai giovani ci si aspettava di più. CORRADI 5.5 - La voglia di fare c'è ma spesso dà l'impressione di essere troppo timoroso, quando si tratta di affondare o nei contrasti. Un'eredita psicologica forse legata ai numerosi infortuni riportati. Poteva essere la stagione del suo rilancio, non lo è stata ancora una volta a causa di ricorrenti problemi fisici. M.CUOGHI 6 - Dopo mesi di attesa mette piede in campo meritandosi spazio non per il suo essere figlio dell'allenatore. Vivacità e profondità accompagnano le sue giocate e lo fanno diventare elemento davvero importante. Come Corradi ha l'abbonamento agli infortuni, poi una volta recuperato mister Serena non lo impiega proprio avendo già trovato la quadratura del cerchio sulle fasce. CARDINALE 6 - Pupillo di mister Cuoghi, niente da dire sulla grinta e sulla determinazione, tantomeno sulle capacità tecniche. Dopo 5 gare e la doppietta decisiva al Novara se ne va, ufficialmente per motivi familiari. Una presenza troppo breve per aiutare in maniera decisiva la squadra. POGGI 8 - Carta d'identita dimenticata a Mantova, se non fosse per qualche acciacco inevitabile non rinuncerebbe nemmeno sotto tortura ad una sola presenza con la maglia del "suo" Venezia. E' il beniamino del pubblico che sa ripagare con buonissime prestazioni e tanto cuore. E' l'unico elemento di questa squadra che può dare al reparto avanzato mobilità, brio e qualche invenzione, oltre a una buona dose di pericolosità e al giusto peso in fatto di fraseggi. Segna (a inizio stagione), fa segnare, tiene in mano la squadra. A volte si scalda il giusto anche con gli avversari se qualcosa non gli garba. Nello spoagliatoio risulta essere un collante importantissimo con la sua composta signorilità. Dispiace a tutti che abbia deciso di chiudere la sua carriera, vederlo in campo è sempre un piacere. Nuovo recordman di presenze (222) in arancioneroverde. MOMENTE' 6 - Non pare essere ancora maturo per risultare determinante con una certa continuità in fase offensiva. Segna 7 reti (record in carriera) quasi tutte pesanti, come nei successi su Cesena, Sambenedettese (in trasferta) e Pro Sesto nell'andata dei playout. Rispetto a Malatesta a volte sembra non avere ancora la giusta visione del gioco. MALATESTA 7 - Determinante con i suoi 10 gol anche se in campo s'è visto davvero poco al top della condizione. Peccato per gli acciacchi e l'utilizzo part time che non gli hanno permesso di esprimersi al meglio. Quando nel finale di stagione è stato supportato da un po' di condizione in più ha messo in mostra delle grandi capacità, sia in fase di finalizzazione offensiva sia sul piano dell'intelligenza tattica, risultando un vero faro per la squadra. IBEKWE 6 - Con il gol di Sesto si guadagna la sufficienza. Un paio di reti in tutta la stagione, tante corse alternate a tuffi in area anche plateali, poca concertezza. Il movimento e i continui battibecchi con gli avversari lo rendono molto visibile ma ben poco utile. Era la sua prima esperienza in Prima Divisione e non ha inciso come nella categoria inferiore. MORELLI 6 - Arriva a gennaio e trova spazio in squadra tardi. Dimostra in poco tempo di avere delle buone doti tecniche e di sapersi rendere utile sul piano tattico. Per questo, al di là del suo unico gol contro il Novara, aiuta la squadra più di quanto possa sembrare. LAURITO 4 - Gioca bene la prima partita appena arrivato da Livorno nel mercato invernale. Dopo l'esonero di Cuoghi e il ritorno di Serena smarrisce la condizione e finisce in tribuna. L'ex bomber del campionato Primavera con l'Udinese delude, soprattutto quando si arrende e fugge in Argentina: un comportamento non da professionista. SERENA 7 - Ha sempre avuto il gruppo dalla sua parte: all'inizio della stagione, poi ha saputo ricompattarlo una volta richiamato in panchina a raccogliere i cocci. La sua carriera è appena iniziata ma è già in evoluzione e in crescita continua, lo si è visto proprio nella complicatissima situazione del Venezia. Nella seconda parte di stagione - seppur difficilissima - interpreta in maniera migliore sotto ogni aspetto, anche se l'avvio di campionato era apparso più avvincente. Non sempre convincente nella gestione di più di una partita, ma il tempo per "formarsi" è dalla sua parte. S.CUOGHI 4.5 - Chiamato a novembre per svegliare un Venezia troppo moscio a livello caratteriale, dimostra di possederlo ma non lo trasmette alla squadra. Riesce pure a farsi ricordare per una vergognosa zuffa in un dopopartita a Lecco. Pochi i match indovinati con in più l'aggravante della mancanza di decisione nel correggere squadra e assetto a partita in corso. Il suo esonero a favore di Serena ha pagato. N.G. - Fornaio, Conte, Chinellato e Mion, una manciata di gettone per tutti, non giudicabili. Luca Miani Marco De Lazzari

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Operaio in attesada oltre due annidi un'indennitàdi malattia (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 15-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Operaio in attesa da oltre due anni di un'indennità di malattia Leonforte. Negli ultimi tempi, a Leonforte, è stato quasi un plebiscito di richieste da parte dei cittadini che vogliono conoscere le indennità percepite da amministratori e consiglieri comunali. Peraltro molti di loro ci tengono a fare sapere cosa percepiscono, in modo da non creare commenti inopportuni, visto che i numeri sono agli atti. Ecco le indennità: il sindaco Pino Bonanno (part time), 1.760,72 euro; il vicesindaco Uccio Muratore (intera), 1.936,79; gli assessori Vittorio Salamone (intera) 1.584,65, Francesco Rubino (intera) 1.584,65, Maria Salerno 792,32, Angelo Castrogiovanni (part time) 792,32, Francesco Sinatra (part time) 792,32. Il presidente del consiglio comunale Massimiliamo Trecarichi (intera), 1.584,65 euro. Poiché le indennità ai consiglieri comunali sono calcolate in gettoni (80 euro a seduta) e, quindi, in base alle presenze alle sedute mensili del Consiglio comunale e alla partecipazione alle riunioni della Commissioni consiliari, riportiamo quanto da loro perepito a marzo 2009: Domenico Livolsi 1.112 euro euro, Mario Panvini 720, Angelo Cremona 1.040, Carmelo Sottile 960, Domenico Nastro 880, Antonino Forno 1.112, Vincenzo Barbera 640, Angelo Mangione 880, Vincenzo Cottonaro 960, Salvatore Spataro 720, Filippo Fiorenza 1.112, Gaetano Potenza 720, Angelo Proto 720, Luigi La Delfa 1.112, Fedele Pioppo 880, Antonino Scaccia 1.112, Alfredo Battiato 1.112, Giovanni Vasta 960, Ignazio Lattuga 800. Carmelo Pontorno

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Tre nomi: Selva, Erpen, Burato (sezione: Costi dei politici)

( da "Arena, L'" del 16-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Martedì 16 Giugno 2009 SPORT Pagina 41 LE TRATTATIVE IN CORSO. SUL TACCUINO DI BONATO MOLTI APPUNTAMENTI CON PARECCHIE SOCIETÀ PER AGGIUNGERE PEDINE DI VALORE ALL'ORGANICO DI REMONDINA Tre nomi: Selva, Erpen, Burato Seguito anche Titone, un centrocampista della Sambenedettese. E piace il capitano del Chievo baby Mario Titone ed Andy Selva. Un centrocampista ed un attaccante per il Verona. "Giocatori interessanti" si limita a dire Nereo Bonato. Titone, il cui cartellino è a metà tra Sassuolo e Sambenedettese, è alla ricerca di una ribalta che gli sappia regalare spazio e notorietà. Casa Hellas potrebbe essere l'ambiente giusto. Bonato conosce il ragazzo, lo ha messo sotto osservazione, e non è da escludere che possa anche trasformare quella che oggi è considerata un'indiscrezione in operazione di mercato. Titone nell'ultimo campionato con la Samb ha collezionato 24 presenze ed una rete. Storia diversa per Selva. Remondina conosce molto bene il nazionale sammarinese. In passato, con la maglia neroverde, Selva ha dimostrato di avere grande confidenza con il gol realizzando 23 reti in due stagioni. Bloccato, però, da un fastidioso infortunio non ha trovato grande spazio nell'avventura in B del club del patron Squinzi. Da tempo si parla di un interesse importante del Verona per lui. Ma da Sassuolo potrebbe arrivare, in alternativa a Selva, Horacio Erpen. "Il giocatore è in scadenza - dice Bonato - e adesso deve capire bene cosa fare del suo destino". L'attaccante argentino ha chiuso il campionato cadetto con 29 gettoni corredati da tre reti. Probabilmente sta aspettando una chiamata dalla B. Non dovesse arrivare, Verona potrebbe diventare la sua prima scelta. Si allontana, invece, il difensore Nicolò Consolini, destinato a restare in Emilia anche la prossima stagione. Pioli, neo allenatore del Sassuolo pare lo abbia tolto subito dal mercato. Va verificata, invece, più attentamente la voce che dava Christian Jidayi ormai all'Hellas. Il centrale difensivo del Bassano avrebbe dovuto seguire subito Berrettoni nella sua nuova avventura gialloblù, ma la situazione non si è ancora sbloccata. Non è finita: quando Bonato incontrerà Sartori per parlare di Girardi, Parolo e Garzon probabilmente chiederà notizie anche del centrocampista Andrea Burato, che ha esordito in A proprio all'ultima giornata contro il Napoli. Il capitano della Primavera del Ceo potrebbe essere una pedina sulla quale scommettere la prossima stagione. S.A.  

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ciclo club battaglia. si stanno intensificando i preparativi per la gita sociale che il ciclo ... (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino di Padova, Il" del 16-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 25 - Provincia Ciclo Club Battaglia. Si stanno intensificando i preparativi per la gita sociale che il Ciclo ... Ciclo Club Battaglia. Si stanno intensificando i preparativi per la gita sociale che il Ciclo Club Battaglia Terme è solito organizzare per l'ultima settimana di giugno. Quest'anno è stato scelto come quartier generale la cittadina trentina di Molveno. Il gruppo ciclistico termale con ben 21 atleti al via è stato tra i protagonisti della gara di fondo a Montegrotto. Nella prova sui 125 chilometri Massimo Rosa, con il tempo di 3h 54'30", è stato il migliore dei pedalatori in maglia gialloblù ed ha preceduto i compagni Alessandro De Zotti, Leris Splendore, Marco Brizzolari, Andrea Fasolato e Stefano Rado. Sulla distanza dei 75 chilometri il migliore del Ciclo Club Battaglia è stato Lorenzo Cecchinato, piazzatosi cinquantunesimo con il tempo di 2h 7'21", seguito dai compagni di team Maurizio Furioso, Giampaolo Creuso, Simone Baratto, Diego Salmaso, Marco Quintellio, Luigi Carraro, Bruno Curtarello, Rosalinda Belluco, Olindo Curtarello, Alessandro Giraldin, Gianantonio Pavanello, Giorgio Lazzaro, Lorenzo Bonaldi, Roberto Rado, e Mauro Donà. Gs Le Terme. Nato nei primi mesi del 2009, l'Asd Gs Le Terme conta già una settantina di soci di tutte le età, che fanno attività sia agonistica che cicloturistica. Giuseppe Moro e Raffaele Foralosso sono le punte di diamante della squadra. Diciassette atleti del sodalizio arancio-azzurro recentemente hanno partecipato ad una due giorni in bicicletta toccando le località più affascinanti della campagna toscana. Con il presidente Carlo Lupi hanno partecipato alla trasferta Stefano e Nazzareno Franco, Raffaele e Giorgio Foralosso, Zonzin, Gomirato, Dalla Libera, Bertan, Vigolo, Bonato, Lazzarin, Mattiolo, Marin, Bressan, Rizzo e l'ottima pedalatrice Stella Simonato. Mogli, fidanzate e amici dei ciclisti hanno seguito la carovana in auto. La scorsa settimana il gruppo si è ritrovato nella zona artigianale di Abano per l'inaugurazione della nuova sede del maggiore sponsor, «Il Nuovo Pneumatico» di Giuseppe Andreose. Prossimi appuntamenti. Sabato 20 giugno gara su strada a San Vito di Leguzzano (Vicenza). Ritrovo concorrenti dalle 13 nella palestra comunale; partenze 14.30 C-J-S-V, a seguire G-Sg A-B-Donne. Organizza Asd Carving Club Schio. Info 0445-522852. Domenica a Torreglia si corre il terzo «Memorial Paolo Legnaro» riservato a tutte le categorie degli Enti promozionali. Ritrovo dalle 7.30 al bar Terris in via Montegrotto. Orari di partenza: 8.30 G, a 5' Sg A-B-Donne; al termine C-J-S, a 5' V. Org. Asd Club Colli Euganei. Per informazioni basta telefonare al numero 347-4233450. A Badia Polesine cicloraduno di 20 e 30 chilometri. Ritrovo alle 8 al ristorante Green Cafè e partenza alle 9. Org. Asd Tre Torri. Informazioni al 337-524848. Sempre domenica, si corre a Stroppari di Tezze sul Brenta. Ritrovo dalle 13 allo stand dei festeggiamenti in via Einaudi (zona artigianale). Partenze: 14 Sg A-B-Donne; 15.20 V-G; 16.40 C-J-S. Organizza Asd Uno Team Cittadella. Informazioni al numero 348-64600067. Infine a Pianezze di Arcugnano, gara di Mtb cross country. Ritrovo dalle 7.45 vicino alla Chiesa. Partenze a griglie separate alle 9. Organizza Asd Tormeno. Informazioni allo 0444-530326.

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giunta e consiglieri danno soldi all'abruzzo (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino di Padova, Il" del 16-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

MASERà Giunta e consiglieri danno soldi all'Abruzzo MASERà. E' andato in beneficienza, destinato ai terremotati dell'Abruzzo, lo stipendio di aprile del sindaco e degli assessori di Maserà. E anche i consiglieri comunali hanno devoluto il proprio gettone di presenza. La donazione, circa 3.500 euro, si è sommata alle altre iniziative di solidarietà avviate subito dopo il sisma. La raccolta di viveri e vestiario promossa dalla Croce Rossa ha permesso di inviare in Abruzzo 1.650 chilogrammi di pasta, 100 litri di olio, 450 litri di acqua, 400 pacchi di omogeneizzati e molti altri prodotti. Mobilitati anche i volontari della Protezione civile. «Abbiamo scelto di devolvere le indennità di carica della giunta e il gettone di presenza dei consiglieri comunali - hanno spiegato gli amministratori di Maserà - perché era questa la formula più rapida per raccogliere un contributo economico senza dover ricorrere a variazioni di bilancio i cui tempi sarebbero stati sicuramente più lunghi». (n.s.)

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Tre nomi: Selva, Erpen, Burato (sezione: Costi dei politici)

( da "Arena.it, L'" del 16-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Mario Titone ed Andy Selva. Un centrocampista ed un attaccante per il Verona. "Giocatori interessanti" si limita a dire Nereo Bonato. Titone, il cui cartellino è a metà tra Sassuolo e Sambenedettese, è alla ricerca di una ribalta che gli sappia regalare spazio e notorietà. Casa Hellas potrebbe essere l'ambiente giusto. Bonato conosce il ragazzo, lo ha messo sotto osservazione, e non è da escludere che possa anche trasformare quella che oggi è considerata un'indiscrezione in operazione di mercato. Titone nell'ultimo campionato con la Samb ha collezionato 24 presenze ed una rete. Storia diversa per Selva. Remondina conosce molto bene il nazionale sammarinese. In passato, con la maglia neroverde, Selva ha dimostrato di avere grande confidenza con il gol realizzando 23 reti in due stagioni. Bloccato, però, da un fastidioso infortunio non ha trovato grande spazio nell'avventura in B del club del patron Squinzi. Da tempo si parla di un interesse importante del Verona per lui. Ma da Sassuolo potrebbe arrivare, in alternativa a Selva, Horacio Erpen. "Il giocatore è in scadenza - dice Bonato - e adesso deve capire bene cosa fare del suo destino". L'attaccante argentino ha chiuso il campionato cadetto con 29 gettoni corredati da tre reti. Probabilmente sta aspettando una chiamata dalla B. Non dovesse arrivare, Verona potrebbe diventare la sua prima scelta. Si allontana, invece, il difensore Nicolò Consolini, destinato a restare in Emilia anche la prossima stagione. Pioli, neo allenatore del Sassuolo pare lo abbia tolto subito dal mercato. Va verificata, invece, più attentamente la voce che dava Christian Jidayi ormai all'Hellas. Il centrale difensivo del Bassano avrebbe dovuto seguire subito Berrettoni nella sua nuova avventura gialloblù, ma la situazione non si è ancora sbloccata. Non è finita: quando Bonato incontrerà Sartori per parlare di Girardi, Parolo e Garzon probabilmente chiederà notizie anche del centrocampista Andrea Burato, che ha esordito in A proprio all'ultima giornata contro il Napoli. Il capitano della Primavera del Ceo potrebbe essere una pedina sulla quale scommettere la prossima stagione. S.A.

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(sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 16-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

«L'Unione Valle del Platani non è un “carrozzone” inutile» Mussomeli. Le invettive del consigliere dell'MpA Enzo Nigrelli, hanno investito anche la gestione dell'Unione dei comuni "Alta Valle del Platani", presieduta dal sindaco di Sutera Gero Difrancesco, che replica. «E' doveroso - scrive Difrancesco - rispondere alle illazioni del consigliere Nigrelli in merito alla costituzione dell'Unione dei Comuni Alta valle del Platani, non tanto per difendere una scelta politica "autonoma" fatta dal sindaco e dal Consiglio comunale di Mussomeli che ritengo intelligente e di prospettiva, quanto per la espressione di giudizi capziosamente malevoli, che mal celano un non ben comprensibile risentimento, specialmente in lui che ne ha più volte e in diverse occasioni (nei mesi passati), sollecitato la costituzione e ne ha votato lo statuto. Mi piace affermare senza tema di smentita, che non si tratta, per niente, di un carrozzone, se con tale attributo si vuole intendere un ente inutile che sperpera denaro, stante che a tutt'oggi nessuno dei componenti degli organi dell'Unione (presidente, consiglio direttivo, assemblea) ha percepito alcuna indennità di carica o alcun gettone di presenza. Per non parlare dei funzionari comandati dal Comune di Campofranco - continua Difrancesco - e da quello di Sutera che si stanno adoperando gratis anche fuori orario per avviare le procedure di funzionamento dei nuovi servizi, con l'aiuto altrettanto "non oneroso e disinteressato" del segretario comunale di Mussomeli, che a scavalco svolge le funzioni di segretario comunale anche di Sutera e che non percepisce alcuna indennità aggiuntiva». Difrancesco aggiunge: «Risulta, quindi, pretestuosa (sicuramente ai fini della giustificazione di dissensi interni al Consiglio comunale di Mussomeli) ogni forma di insinuazione sulla sua funzionalità visto che è entrata in funzione solo da qualche mese, non ha ancora un proprio bilancio e sta aspettando che la Regione emani l'apposita circolare per l'attribuzione delle risorse economiche annuali. Certamente il consigliere Nigrelli sarà a conoscenza (visto che sembra interessato alle sorti economiche del suo Comune) che ogni anno il Comune di Mussomeli (da sei anni a questa parte) ha potuto usufruire dei pochi fondi del progetto Sicania che il Comune di Sutera (in quanto capofila della convenzione) ed il suo sindaco hanno reperito presso l'Assessorato regionale agli Enti Locali. Sicuramente il consigliere Nigrelli si sarà chiesto "come mai", se l'Unione si fosse rivelata un carrozzone, i Comuni di Villalba, Marianopoli e Comitini, abbiano fatto richiesta di farne parte. Evidentemente chi affronta la politica con impegno e serietà al fine di procurare miglioramenti ed opportunità al proprio territorio non la pensa come lui. D'altronde, se ci riflettesse bene, potrebbe capire come attraverso l'Unione si potrebbe davvero dare una risposta al problema dell'Igiene ambientale e dei suoi costi (Tarsu), specialmente se le gestione del servizio tornasse, per legge, ai Comuni. Si potrebbe gestire assieme una piccola discarica e svolgere il servizio in economia senza ulteriori aggravi amministrativi (locali, dipendenti, amministratori). Tale ipotesi è stata appositamente prevista nello statuto dell'Unione».

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Il Pd sollecita misure antiassenteismo in Consiglio comunale (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 16-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Eliminate le indennità di carica sono aumentati i gettoni di presenza dei consiglieri Il Pd sollecita misure antiassenteismo in Consiglio comunale Il Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Piazza Armerina e della stazione dipendenti nel territorio hanno effettuato una serie di controllo che hanno come fatto concreto l'arresto di un pregiudicato per evasione, il sequestro di piante di canapa indiana, guida in stato di ebbrezza automobilista vittima di incidente stradale, contravvenzioni per irregolarità al codice della strada, denunziati coppie di genitori per non avere assicurato la frequenza scolastica ai propri figli. Una pattuglia ha tratto in arresto il pregiudicato Fabio Cateno Milazzo, 27 anni di Piazza Armerina, perché nel corso di controlli di soggetti a vario titolo, sottoposti a misure detentive nella propria abitazione Milazzo non è stato trovato a casa, rintracciato poi fuori casa. Inoltre i carabinieri del nucleo radiomobile in collaborazione don quelli della stazione di Pietraperzia hanno controllato l'abitazione di un operaio V. T., 31 anni, dove hanno rinvenuto un vaso con due piante in piena crescita di di canapa indiana, l'operaio è stato denunciato per coltivazione e detenzione di stupefacenti. Inoltre sempre a Pietraperzia è stato denunciato B. P., 37 anni, perché sorpreso a guidare la propria auto in stato di ebrezza alcolica e lo stesso tra l'altro, aveva causato un incidente autonomo, finendo con l'auto contro un gard-rail. Gli esami hanno stabilito che lo stesso aveva superato oltre tre volte il valore consentito; gli è stata sospesa immediatamente la patente. Diversi i servizi di controllo alla circolazione stradale eseguite nel corso delle ore serali e notturne del fine settimana, portando all'identificazione di numerose persone e veicoli. Sono stati elevate 20 contravvenzioni con il fermo amministrativo di cinque ciclomotori i cui rispettivi conducenti, tutti minorenni, guidavano senza casco. Un'autovettura è stata sequestrata perché sprovvista di copertura assicurativa. Ritirata una carta di circolazione per omessa revisione. Sempre elevato il numero degli automobilisti trovati alla guida senza indossare la cintura di sicurezza. Le stazioni di Piazza Armerina e Aidone, alla verifica finale circa il controllo presso tutti gli istituti scolastici, hanno segnalato all'autorità giudiziaria due coppie di genitori, ritenuti responsabili di non aver curato la normale frequenza dei propri figli di 14 anni presso gli istituti scolastici dove erano iscritti. F. g.

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Appiccò rogoche uccise commercianteprocesso d'appello (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 16-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Appiccò rogo che uccise commerciante processo d'appello La mancanza del numero legale in consiglio comunale, nella riunione di giovedì passato, dopo che mercoledì era stato trattato il problema autodromo Pergusa, non ha consentito la trattazione di argomenti importanti come la riforma della scuola , la fase ispettiva ed ancora una volta l'annullamento della processione del Venerdì Santo. Alla riunione ,nella seconda giornata, erano presenti appena 11 consiglieri, per cui il presidente Gargaglione ha dovuto annullare la seduta. «Evidentemente - afferma il segretario del Pd, Vittorio Di Gangi - soltanto a pochi interessa affrontare argomenti seri in consiglio comunale, mentre vi sono consiglieri che si affrettano a ritirare la giustificazione per l'assenza dal posto di lavoro e per il conteggio del gettone di presenza, andando poi via. Francamente è un modo di fare politica che non appassiona la gente e discredita ulteriormente il ruolo del consigliere comunale». " «l Pd - prosegue Di Gangi - è impegnato a contrastare le "presenze mordi e fuggi" e a evitare che le commissioni consiliari vengano svolte per avere garantito solo il gettone di presenza. Occorre che il presidente del consiglio faccia rispettare le regole esistenti e se è necessario si apportino dei correttivi al fine di "costringere" i consiglieri ad avere maggiore rispetto per sala d'Euno e partecipare al dibattito politico. Si faccia, poi, definitiva chiarezza sul fatto che ad un incremento delle sedute di commissioni consiliari non corrisponde un altrettanto incremento delle delibere consiliari». Si è constatato che a causa dell'aumentato numero dei lavori consiliari, avvenuto dopo l'entrata in vigore della legge regionale che ha trasformato il compenso per il consigliere comunale da indennità fissa a gettone di presenza, il costo della politica previsto per l'anno 2009 è raddoppiato rispetto a quello dell'anno precedente. «Questo è un "lusso" che il Comune di Enna non si può permettere - sostiene Di Gangi - soprattutto dopo che l'amministrazione comunale e i consiglieri, a seguito della dichiarazione del dissesto finanziario, si erano ridotti autonomamente le loro indennità del 20%. È assolutamente necessario modificare il regolamento del funzionamento del consiglio comunale per evitare l'assenteismo, così come già proposto dal presidente Gargaglione, e prevedere un tetto massimo mensile da erogare ad ogni singolo consigliere per ridurre i costi della politica». F. g.

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QlikView, la BI più user friendly secondo "BI Survey 8" (sezione: Costi dei politici)

( da "Data Manager" del 17-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

QlikView ottiene il primo posto in termini di velocità di query, benefici raggiunti, disponibilità dei clienti ad acquistare di più e minori costi di consulenza QlikTech, il vendor BI in più forte crescita al mondo, ha registrato un punteggio eccezionale nell'ultimo sondaggio "BI Survey 8", il più esteso studio mai condotto sugli utenti di soluzioni di Business Intelligence e Performance Management, realizzato a cura di Business Application Research Center. QlickTech si è aggiudicata il primo posto dimostrando semplicità d'uso e fedeltà della clientela. Lo studio ha dimostrato che i clienti di QlikTech sono complessivamente i più fedeli, un aspetto ritenuto fra i più rilevanti da parte dei vendor come testimoniato da Nigel Pendse, autore della ricerca: "Il fatturato proveniente dal mantenimento delle relazioni con i clienti e dalla vendita di nuove licenze risulta molto più redditizio rispetto alla stipula di nuovi contratti. Ecco perché la maggior parte dei vendor dedica grande impegno a questo riguardo". QlikTech ha ottenuto la prima posizione nelle seguenti aree: -Semplicità d'uso per gli utenti finali: citata dal 56% degli intervistati relativamente a QlikView (livello più alto), rispetto a un limitato 6% per SAP BI/BW e un 13% per Microsoft. -Rapidità di prestazioni in fase di query: elemento essenziale per gli acquirenti di QlikView, rispetto a un 1% per SAP e a un 2% per Crystal Reports. -Capacità di produrre benefici: QlikTech è stato citato dagli intervistati in quanto vendor con il più esteso Business Benefit Index (BBI), uno strumento di calcolo complessivo utilizzato per mettere a confronto una miriade di fattori esaminati nel sondaggio, spaziando da funzioni di reporting più accurate o più rapide fino a una riduzione dei costi e delle risorse umane. -Predisposizione ad acquistare nuove licenze QlikView: questo valore ha registrato il gap positivo più elevato (la differenza fra coloro che prevedono e non prevedono di acquistare ulteriori postazioni) pari al 50%. Il gap positivo medio generale è risultato il più basso mai registrato in questo sondaggio. -Spesa minima per i servizi di consulenza: gli utenti QlikView hanno riferito una spesa media esterna di 8.500 dollari; una cifra che con SAP (BI/BW) tocca i 500.000 dollari, con Cognos i 127.000 dollari e con BO i 115.000 dollari. “In tutto quello che facciamo, l'esperienza dell'utente viene al primo posto. è gratificante quindi ricevere questo genere di riscontro oggettivo che testimonia il nostro sforzo", ha commentato Lars Bjork, CEO di QlikTech. “Da sempre riteniamo che, se durante lo sviluppo di un prodotto si tiene conto di quella che sarà l'esperienza dell'utente, la semplicità di utilizzo e la soddisfazione del cliente saranno garantiti. Essere una società indipendente di Business Intelligence che non deve integrarsi con piattaforme che potrebbero penalizzare il risultato ci permette di trarre grandi vantaggi dalla nostra attività”. Giunto alla sua ottava edizione, il "BI Survey" condotto da Nigel Pendse è un rapporto annuale basato sui più importanti utilizzatori mondiali di Business Intelligence (BI) e Performance Management (PM). L'analisi ha coinvolto più di 3.200 utilizzatori di soluzioni di BI e di performance management. Lo studio "BI Survey 8" mette in luce i criteri in base ai quali le imprese selezionano i prodotti di BI, come li utilizzano e con quali risultati. Mette inoltre a confronto i prodotti leader di mercato in base a una serie di funzioni e di caratteristiche, come ad esempio le performance, la scalabilità e il supporto da parte del vendor. A differenza di molti altri studi, non è sponsorizzato da alcun vendor, mantenendo e garantendo la totale indipendenza sul fronte delle valutazioni e dei giudizi assegnati. " /> --> QlikView, la BI più user friendly secondo "BI Survey 8" A cura di Redazione DMO Pubblicato il 17-06-2009 0:00 . --> QlikView ottiene il primo posto in termini di velocità di query, benefici raggiunti, disponibilità dei clienti ad acquistare di più e minori costi di consulenza QlikTech, il vendor BI in più forte crescita al mondo, ha registrato un punteggio eccezionale nell'ultimo sondaggio "BI Survey 8", il più esteso studio mai condotto sugli utenti di soluzioni di Business Intelligence e Performance Management, realizzato a cura di Business Application Research Center. QlickTech si è aggiudicata il primo posto dimostrando semplicità d'uso e fedeltà della clientela. Lo studio ha dimostrato che i clienti di QlikTech sono complessivamente i più fedeli, un aspetto ritenuto fra i più rilevanti da parte dei vendor come testimoniato da Nigel Pendse, autore della ricerca: "Il fatturato proveniente dal mantenimento delle relazioni con i clienti e dalla vendita di nuove licenze risulta molto più redditizio rispetto alla stipula di nuovi contratti. Ecco perché la maggior parte dei vendor dedica grande impegno a questo riguardo". QlikTech ha ottenuto la prima posizione nelle seguenti aree: -Semplicità d'uso per gli utenti finali: citata dal 56% degli intervistati relativamente a QlikView (livello più alto), rispetto a un limitato 6% per SAP BI/BW e un 13% per Microsoft. -Rapidità di prestazioni in fase di query: elemento essenziale per gli acquirenti di QlikView, rispetto a un 1% per SAP e a un 2% per Crystal Reports. -Capacità di produrre benefici: QlikTech è stato citato dagli intervistati in quanto vendor con il più esteso Business Benefit Index (BBI), uno strumento di calcolo complessivo utilizzato per mettere a confronto una miriade di fattori esaminati nel sondaggio, spaziando da funzioni di reporting più accurate o più rapide fino a una riduzione dei costi e delle risorse umane. -Predisposizione ad acquistare nuove licenze QlikView: questo valore ha registrato il gap positivo più elevato (la differenza fra coloro che prevedono e non prevedono di acquistare ulteriori postazioni) pari al 50%. Il gap positivo medio generale è risultato il più basso mai registrato in questo sondaggio. -Spesa minima per i servizi di consulenza: gli utenti QlikView hanno riferito una spesa media esterna di 8.500 dollari; una cifra che con SAP (BI/BW) tocca i 500.000 dollari, con Cognos i 127.000 dollari e con BO i 115.000 dollari. “In tutto quello che facciamo, l'esperienza dell'utente viene al primo posto. è gratificante quindi ricevere questo genere di riscontro oggettivo che testimonia il nostro sforzo", ha commentato Lars Bjork, CEO di QlikTech. “Da sempre riteniamo che, se durante lo sviluppo di un prodotto si tiene conto di quella che sarà l'esperienza dell'utente, la semplicità di utilizzo e la soddisfazione del cliente saranno garantiti. Essere una società indipendente di Business Intelligence che non deve integrarsi con piattaforme che potrebbero penalizzare il risultato ci permette di trarre grandi vantaggi dalla nostra attività”. Giunto alla sua ottava edizione, il "BI Survey" condotto da Nigel Pendse è un rapporto annuale basato sui più importanti utilizzatori mondiali di Business Intelligence (BI) e Performance Management (PM). L'analisi ha coinvolto più di 3.200 utilizzatori di soluzioni di BI e di performance management. Lo studio "BI Survey 8" mette in luce i criteri in base ai quali le imprese selezionano i prodotti di BI, come li utilizzano e con quali risultati. Mette inoltre a confronto i prodotti leader di mercato in base a una serie di funzioni e di caratteristiche, come ad esempio le performance, la scalabilità e il supporto da parte del vendor. A differenza di molti altri studi, non è sponsorizzato da alcun vendor, mantenendo e garantendo la totale indipendenza sul fronte delle valutazioni e dei giudizi assegnati.

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Norme antirumore, via libera in 7 minuti (sezione: Costi dei politici)

( da "Arena, L'" del 17-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Mercoledì 17 Giugno 2009 CRONACA Pagina 14 REGOLAMENTO. Unanimità in commissione Norme antirumore, via libera in 7 minuti Seduta lampo per la commissione quarta che si è riunita ieri a Palazzo Barbieri per approvare il nuovo regolamento per la disciplina delle attività rumorose. In sette minuti, i consiglieri si sono guadagnati un gettone di presenza (160 euro lordi) votando la nuova normativa illustrata la scorsa settimana dall'assessore all'Ambiente Federico Sboarina. Nella passata seduta le obiezioni erano state poche e i consiglieri si erano riservati di studiare le carte prima di esprimersi. Evidentemente le perplessità sollevate dal consigliere dell'Udc Gianpaolo Beschin la scorsa riunione hanno trovato soluzione, perché ieri il consigliere non era presente e la votazione è filata liscia. La commissione si è espressa favorevolmente all'unanimità, ma solo Roberto Uboldi (Pd), unico rappresentante della minoranza in aula, ha fatto la dichiarazione di voto sostenendo di essere «convintamente favorevole» ma chiedendo copia di una pratica relativa al regolamento. Infatti la nuova normativa prevede che per la costruzione di scuole, ospedali, case di cura e parchi pubblici, il nulla osta comunale sia subordinato alla «valutazione del clima acustico». Valutazione che Uboldi si riserva di visionare per la costruzione del parco della Passalacqua.G.C.  

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La maggioranza : raddoppieremo i servizi serali dei vigili (sezione: Costi dei politici)

( da "Giorno, Il (Lodi)" del 17-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

CODOGNO CASALPUSTERLENGO pag. 8 La maggioranza : raddoppieremo i servizi serali dei vigili CASALPUSTERLENGO RADDOPPIARE i servizi serali degli agenti di polizia municipale. Era stata una delle prime istanze ribadite pochi minuti dopo aver vinto le elezioni e, a circa una settimana dalla fine delle consultazioni, il sindaco Flavio Parmesani ha voluto incontrare tutto il corpo dei vigili urbani per capire la reale possibilità di potenziare i pattugliamenti durante le ore serali. Dopo alcuni faccia a faccia con la comandante Laura Chiesa, ieri dunque è arrivato anche l'atteso summit plenario. Il primo cittadino ha ribadito che una delle priorità della nuova amministrazione di centrodestra è quella di prevedere una copertura quasi completa del servizio serale nell'arco della settimana. Ad oggi, i vigili urbani effettuano il cosiddetto terzo turno dalle 18 alle 24 tre giorni alla settimana, giovedì, venerdì e sabato. Quasi tutti gli agenti hanno dato la propria adesione al progetto che prevede la corresponsione, oltre alla normale paga, di un cosiddetto gettone di presenza pari a trenta euro lordi. L'idea di Parmesani è quella di coprire quasi tutta la settimana, almeno per cinque-sei giorni. Il primo cittadino non ha incontrato l'opposizione del corpo dei vigili i quali però gli hanno fatto presente alcune «magagne» che si portano avanti ormai da tempo e che sperano possano essere risolte quanto prima: in primis, la riqualificazione della centrale operativa attraverso il potenziamento del sistema di comunicazione mediante le radio, ad oggi ancora al palo. Infatti, gli agenti, per comunicare tra di loro, devono utilizzare il telefonino. M.B.

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Montana, salta l'elezione dei delegati (sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (La Spezia)" del 17-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

LUNIGIANA pag. 15 Montana, salta l'elezione dei delegati «La legge regionale è da chiarire» PONTREMOLI DECISA L'APERTURA DI UN PUNTO DI INFORMAZIONE TURISTICA E' STATA rinviata l'elezione dei rappresentanti comunali nell'assemblea della Comunità Montana. Prima di procedere ai lavori, il consiglio comunale pontremolese ha deciso di chiedere chiarimenti su alcuni aspetti della nuova legge 37 che riordina le Montane all'Ufficio legislativo della regione Toscana. L'assemblea della Montana è composta dai sindaci e da due rappresentanti per ciascuno dei comuni che ne fanno parte. Le nuove norme prevedono che la nomina dei consiglieri avvenga con voto disgiunto: in pratica ogni gruppo elegge il suo. Ma a Pontremoli dopo le elezioni ci sono stati cambiamenti di fronte e ora consiglieri eletti in maggioranza sono di fatto all'opposizione, però sarebbero costretti a votare un candidato che non è più il loro. Il capogruppo di «Pontremoli Città Viva» Pier Camillo Cocchi ha presentato la richiesta di chiarimenti, mentre Jacopo Ferri (che in apertura aveva annunciato la costituzione di un nuovo gruppo denominato cara Puntremal-Nuova Agora-Pdl comprendente anche Francesco Mazzoni) ha detto che le norme della nuova legge erano già chiare e non c'era bisogno di rinvii. Sul punto è intervenuto anche Paolo Bissoli per il quale la richiesta di interpretazione della legge è un atto utile che può rientrare nei tempi richiesti per la nomina dei rappresentanti. La soluzione è passata con 13 voti favorevoli. In apertura dei lavori i consiglieri Matteo Biondi e Luciano Bertocchi hanno comunicato la costituzione di un nuovo gruppo di minoranza denominato «Progetto democratico». La seduta è stata caratterizzata da discussioni di carattere tecnico con l'approvazione di variazioni di bilancio e del contratto di locazione di un ufficio da adibire a punto di informazione turistica in Piazza della Repubblica. Con una serie di interventi definiti «propositivi» da parte della minoranza. La Provincia provinciale ha contribuito con con 4.200 euro, mentre il Comune pagherà seimila euro l'anno di affitto. L'iniziativa che verrà avviata giovedì prossimo (inaugurazione alla 9) consentirà di tenere aperto l'ufficio in estate e nei weekend più importanti per andare incontro ai turisti. Su questo tema sono intervenuti oltre all'assessore Caterina Rapetti anche il capogruppo del Pd Paolo Bissoli e il consigliere di minoranza Luciano Bertocchi che ha chiesto all'amministrazione di prevedere in futuro una figura nella pianta organica comunale per consentire al punto di informazione di rimanere aperto tutto l'anno. L'assemblea ha approvato all'unanimità la devoluzione dei gettoni di presenza e di quote di indennità alle popolazioni dell'Abruzzo colpite dal terremoto e la sdemanializzazione di un tratto di strada comunale in località Guinadi la Serra. L'ordine del giorno della Consulta Immigrazione dell'Anci Toscana contro l'istituzione delle ronde è stato rinviato. N.B.

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Perché le reti di distribuzione non hanno colpa della crisi dei fondi (sezione: Costi dei politici)

( da "Milano Finanza (MF)" del 17-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

MF sezione: Commenti & Analisi data: 17/06/2009 - pag: 9 autore: di Francesco Bochicchio* Perché le reti di distribuzione non hanno colpa della crisi dei fondi Prima che scoppiasse questa crisi, che ha scompaginato le carte in tutti i settori della finanza, fra i principali argomenti di discussione sul mercato finanziario italiano c'era senza dubbio la situazione profondamente negativa dell'industria dei fondi comuni di investimento, a causa dei continui e cospicui riscatti da parte dei clienti, attratti verso altri prodotti e servizi. I risultati gestionali dei fondi erano senz'altro insoddisfacenti ed il valore aggiunto da essi fornito ai risparmiatori appariva veramente dubbio. In concomitanza con la crisi finanziaria la situazione si è attutita, tanto che recentemente la raccolta si è riportata su valori positivi, ma non sembra che la situazione sia cambiata effettivamente: ciò spiega perché i più importanti gruppi creditizi del nostro paese ricerchino sempre maggiori sinergie all'estero. La gestione collettiva, per la propria natura di massa, è ovviamente la forma più diffusa di risparmio gestito e quindi la crisi dei fondi comuni è in definitiva la crisi del risparmio gestito «tout court»: è un malessere che coinvolge tutta l'operatività in titoli, un'industria vera e propria, per il resto caratterizzata dal fiorire di attività distributive e di mediazione. La crisi dei fondi comuni è estremamente grave, in quanto colpisce quel ramo che più è in grado di mostrarsi come alternativo per i risparmiatori rispetto all'operatività in proprio, quest'ultima contrassegnata da maggiori possibilità di comportamenti irrazionali e speculativi. Ma non solo: il risparmio gestito collettivo, con scelte rispondenti ad una logica di programmazione e di strategie consolidate di investimento rispondenti ad una logica unitaria e coordinata nel tempo, può svolgere un ruolo fondamentale nell'assicurare la destinazione di flussi stabili di mezzi finanziari alle imprese produttive, selezionate professionalmente.Da parte delle autorità e dei movimenti di opinione, si attribuisce la crisi ai collegamenti tra le società di gestione dei fondi comuni – le sgr – e i gruppi bancari di appartenenza, collegamenti tra i quali spicca la dipendenza delle sgr dalle reti distributive, spesso dello stesso gruppo bancario, cui le società di gestione retrocedono gran parte della commissioni, non solo quelle di vendita, retrocesse «in toto», ma anche quelle di gestione. Tale retrocessione metterebbe le società di gestione in condizione di non disporre di rilevanti mezzi finanziari e quindi di non poter investire in ricerca, tecnologia e personale altamente qualificato, impoverendo il servizio reso ai risparmiatori. Un tempo si discuteva molto su quale fosse il modulo organizzativo più idoneo per un gruppo bancario che svolga la sua attività in tutti i rami del settore finanziario, se quello della banca universale, vale a dire della stessa persona giuridica che svolga tutte le attività finanziarie, ovvero della specializzazione per società, ciascuna operante in un diverso ramo. Tale problematica risulta superata vista l'idoneità del gruppo, riconosciuta adesso anche dalla normativa, ad operare in via accentrata, ad eccezione delle situazioni in cui emerge un conflitto d'interesse. Oggi, la problematica sulla gestione dei fondi comuni si è spostata sulla stessa ammissibilità, per un gruppo bancario, di gestire tutte le attività del settore finanziario anche con società separate, in quanto l'esercizio dell'attività bancaria condizionerebbe in modo negativo l'esercizio delle altre attività. Tale incompatibilità non sussiste e le sinergie tra le diverse attività finanziarie, visti i collegamenti tra le diverse forme di raccolta da un lato e di impiego dall'altro, ma anche delle une e delle altre tra di loro, non possono che essere benefiche. Nella stessa ottica, la necessità di rendere la produzione quanto più possibile indipendente dalla distribuzione si rivela eccessiva rispetto agli stessi principi generali in materia di concorrenza, dove gli interventi scattano non a causa della sola presenza, in capo allo stesso soggetto economico, di produzione e distribuzione, ma esclusivamente nel caso in cui eventuali accordi o l'ottenimento di una posizione dominante siano in grado di distorcere il gioco competitivo e di impedire l'accesso agli altri operatori, il che non si realizza nel nostro settore, dove il collegamento tra produzione e distribuzione serve ad integrare le attività, senza produrre effetto a danno di concorrenti. La crisi ha fatto definitiva giustizia di tali discussioni, mostrando che le più esposte alla crisi sono state le merchant bank non integrate in un gruppo bancario universale: le sinergie tra settori sono quelle che meglio tutelano la stabilità finanziaria e l'integrazione con l'attività bancaria ordinaria si è rivelata un fattore positivo, dove è necessario solo sanzionare i conflitti di interesse. La Consob ha recentemente concluso un importante studio in materia, richiedendo la quotazione in borsa delle quote di partecipazione, in modo da consentirne la negoziazione, senza costi distributivi: si trascura così che il modello distributivo non può essere scelto a tavolino e che l'automaticità della distribuzione o il ricorso a soggetti ad hoc con costi parimenti ad hoc può derivare solo dall'efficacia penetrativa, che l'esperienza italiana ha dimostrato esistere solo presso apposite reti distributive: il corollario delle conclusioni Consob, di convertire i costi di distribuzione in costi di consulenza, al fine di fornire valore aggiunto ai risparmiatori, è privo di realismo in quanto la consulenza è aggiuntiva rispetto alla distribuzione, e non sostitutiva. *Studio Legale Bochicchio

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Caso Cibic, giurista nel mirino (sezione: Costi dei politici)

( da "Libertà" del 17-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Caso Cibic, giurista nel mirino Putzu (Pdl) incalza. Ma Levoni (Pc Libera): Pdl arrogante Si apre sulla consulenza a Vincenco Cerulli Irelli, docente di diritto amministrativo, l'ultima polemica nel caso Cibic-palazzo uffici. E' Filiberto Putzu (Pdl) a puntare il dito contro l'esperto da cui il Comune conta di farsi indicare la strada più ortodossa per uscire dal «pasticcio giuridico» (parole di Reggi) in cui è finito dopo l'annullamento della gara per palazzo uffici in ragione della mancanza di requisiti di uno dei componenti della commissione giudicante, Aldo Cibic. In una interrogazione alla giunta Putzu chiede di conoscere il costo della consulenza e «con quali risorse economiche» si intenda coprirlo, e «a quale soggetto verranno addebitate le spese sostenute e da sostenere in conseguenza dell'annullamento della gara e dei risvolti legali». Interviene anche Antonio Levoni (Piacenza Libera) che in una nota torna a polemizzare con gli alleati del centrodestra: «Il Pdl non vuole palazzo uffici? Se l'opposizione avesse condotto un'azione responsabile e costruttiva invece di fare ostruzionismo sterile per 25 ore l'estate scorsa e conseguentemente avere ricompattato una maggioranza che non era coesa, le cose molto probabilmente sarebbero andate in modo diverso» e «invece l'arroganza e la presunzione di una parte dell'opposizione hanno favorito appunto il ricompattamento della maggioranza e, a seguire, l'approvazione di quanto sopra, Cibic o non Cibic». «Siamo stati eletti nel centrodestra e continuiamo a rimanerci con convinzione ed impegno, ma anche attenti agli sviluppi della politica locale che vogliamo privilegi i sacrosanti interessi dei nostri cittadini», afferma l'esponente di Piacenza Libera che, in riferimento alle dissociazioni di Stefano Frontini dalle sue posizioni, «specifica che Frontini è sì in Piacenza Libera, ma rappresenta in consiglio una costola del Pdl che fa riferimento all'on Giovanardi. Il sottoscritto, Dario Squeri e Gianluca Ceccarelli sono invece puri rappresentanti di una lista civica che non ha legami e non accetta condizionamenti ed è forse questo che in alcune occasioni potrebbe determinare una disomogeneità di opinioni». 17/06/2009

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Addio ai quartieri con nostalgia (sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 17-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

METROPOLI E PROVINCIA FIRENZE pag. 15 Addio ai quartieri con nostalgia Due sedi in affitto chiuderanno. Quattro dei 5 presidenti entrano in Consiglio IL CASO IL SINDACO STA PENSANDO A NUOVE FORME DI PARTECIPAZIONE FRA CUI INTERNET di FABRIZIO MORVIDUCCI REQUIEM per i quartieri. E' la novità più importante di queste amministrative a Scandicci. Una rivoluzione epocale, che porta alla scomparsa per questo istituto di partecipazione diretta che ha un senso in città con tanti abitanti, ma diventano inutili e superati in realtà come Scandicci che arriva di poco sopra i 50mila cittadini. La fine dei quartieri era nell'aria, da tempo se ne parlava, ma stavolta è deciso. Ma cosa succederà? «La partecipazione popolare - ha detto il sindaco Gheri - è per noi importante. Per questo pensiamo a forme associative che uniscano quanti più cittadini possibile per svolgere quel ruolo che avevano i quartieri fino a ieri». Ma la semplificazione politica imponeva la soppressione di questo livello base della istituzione. Un cammino che è andato avanti per gradi. «Con la scorsa legislatura - ha aggiunto il primo cittadino - è stato abolito il gettone di presenza per i consiglieri di quartiere, non c'erano dipendenti nelle sedi decentrate. Come costi vivi restavano solo gli affitti per la sede di Casellina e San Giusto. Le altre sedi di quartiere erano tutte nella nostra disponibilità». Queste sedi resteranno comunque comunali, e non è escluso possano servire per assemblee cittadine per illustrare progetti o discutere di varie tematiche di interesse pubblico. I presidenti di quartiere, almeno coloro che secondo il Pd potevano garantire ancora una continuità con la base, coi cittadini, sono stati tutti ricandidati in consiglio comunale, tranne Roberto Vinciguerra, presidente della circoscrizione di Casellina. «Sarà compito della prossima giunta e del consiglio comunale - ha concluso il sindaco Gheri - creare il nuovo assetto per favorire la partecipazione. Penso anche a internet come strumento per raccogliere opinioni, dare il proprio parere. L'abolizione dei quartieri non vuol dire sopprimere l'attenzione che l'amministrazione ha nei confronti dei cittadini». Resta dunque da vedere come sarà possibile coniugare rappresentanza e partecipazione. Se la morte dei quartieri non farà venire meno la volontà di consultare i cittadini sulle varie tematiche. Nella scorsa legislatura i quartieri hanno avuto un ruolo di non poco conto, soprattutto quello del Vingone, per fare fronte alle varie problematiche derivanti dai cantieri della terza corsia. E nel quartiere del centro, si è parlato di cantieri della tramvia. Nelle scelte che verranno c'è bisogno di consultare gli scandiccesi. E per questo servono nuove forme di partecipazione.

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lorenzoni (sezione: Costi dei politici)

( da "Tirreno, Il" del 17-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 10 - Viareggio LORENZONI LORENZONI «Gettoni per l'Abruzzo» STAZZEMA. La proposta è arrivata da Gian Piero Lorenzoni, consigliere d'opposizione della lista «Luce a Stazzema»: devolvere il gettone di presenza di tutti i consiglieri alle popolazioni terremotate dell'Abruzzo. «La mia proposta - afferma - si basa anche sull'iniziativa assunta dalla Presidenza dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani».

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TEMPI MODERNI (sezione: Costi dei politici)

( da "TGCom" del 17-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

17/6/2009 Lotto, sparisce il bimbo bendato D'ora in poi estrazioni al computer E' solo un bambino, ma è già stato mandato in pensione. E' il ragazzino bendato che estraeva i numeri del lotto: a tre anni dalla prima estrazione automatizzata, i Monopoli di Stato hanno sancito che d'ora in poi scompaia definitivamente la figura del bambino che, con la "manina innocente", pescava i numeri dal cesto. Al suo posto, d'ora in poi, solo computer, che accentreranno in tre sedi le estrazioni di tutte e 11 le ruote. Per la scelta del bambino le regole erano due, molto semplici: doveva avere tra 7 e 11 anni e non poteva partecipare a più di un'estrazione. Il compenso, una volta pescati i numeri, era di un buono giocattolo di 30 euro per il ragazzino e di un gettone di presenza di 80 euro per l'accompagnatore. E così, anche per ottimizzare i costi (risparmiando 110 euro per ogni ruota, cioè un totale di 1.210 euro a estrazione), ora la figura del bambino bendato è stata mandata in pensione. Sostituita da un freddo calcolatore che però, quantomeno, fugherà per sempre ogni possibile dubbio sulla regolarità dell'estrazione, sulla casualità della pescata dei numeri, sul fatto che le palline potessero essere in qualche modo "segnate".

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Dalla Bona, un'altra chance da Donadoni (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 17-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere del Mezzogiorno sezione: 1SPORT data: 17/06/2009 - pag: 9 Il ritorno Dalla Bona, un'altra chance da Donadoni NAPOLI - Si presenterà regolarmente in ritiro il 10 luglio, in Austria. Si allenerà regolarmente e troverà un altro allenatore, Roberto Donadoni. La seconda fase della carriera di Sam Dalla Bona è appena cominciata, salvo colpi di scena che solo il mercato estivo sa regalare. Del resto, il centrocampista di San Donà di Piave per il tecnico bergamasco è ancora tutto da decifrare. Dalla Bona ha rescisso il contratto con il Napoli, in scadenza nel 2010 con la promessa che se non avesse trovato squadra sarebbe ritornato in rosa. E' andato via prima dell'avvento del nuovo allenatore che ora vuole vederlo all'opera, almeno per un anno. E questa volta toccherà a Sam convincere gli scettici e soprattutto il nuovo allenatore. Il rapporto con il tecnico Edy Reja non è stato mai idilliaco. Nella stagione 2006-2007, nell'anno della serie B, ha collezionato 32 presenze condite da tre gol. L'anno successivo, solo due gettoni con qualche apparizione in Coppa Italia. Nella stagione appena trascorsa non è mai sceso in campo, tanto da decidere di lasciare il club a gennaio. Ora la nuova chance. Provaci ancora Sam. Donato Martucci

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Presenze in Consiglio: vince la Lega (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 17-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Presenze in Consiglio: vince la Lega Ecco la classifica dei "gettoni" nelle 69 sedute dell'amministrazione uscente Scottà Mercoledì 17 Giugno 2009, Vittorio Veneto (l. a.) Due alleati della Lega in testa alla classifica dei consiglieri più presenti nei 69 consigli comunali convocati negli ultimi 5 anni. Con la fine del mandato della seconda giunta Scottà si chiude anche l'esperienza del consiglio comunale eletto nel 2004 e che, chiunque fra Toni Da Re e Giuseppe Costa vincerà il ballottaggio per l'elezione del sindaco, tornerà ad insediarsi ai primi di luglio profondamente rinnovato. Un consiglio comunale, quello dell'ultimo quinquennio, nel quale la Lega Nord e i suoi alleati hanno potuto contare su una maggioranza "blindata", grazie anche all'appoggio del capogruppo di Forza Italia Michele Toffoli, ma che ha ugualmente riservato dibattiti e votazioni infuocate, soprattutto sui temi urbanistici, al punto che nel giorno della sua presentazione al bar Lux come candidato sindaco, Da Re ha voluto pubblicamente ringraziare gli alleati «per il lavoro svolto nei tanti durissimi consigli comunali che abbiamo vissuto in trincea fino a notte fonda». 69, come detto, quelli convocati dalla seconda metà del 2004 ad oggi. Un gettone di presenza è andato ai consiglieri per le sedute terminate entro le 24, due per quelle che hanno fatto le ore piccole. Così si spiega la statistica, ricavata da dati dell'amministrazione comunale, che vede Giuseppe Maset, consigliere della lista Scottà, in testa per numero di gettoni (91) nella classifica delle presenze ai consigli. Maset distacca di una sola presenza altri due leghisti o alleati, Renzo Dalla Cia (che si vocifera potrebbe fare parte dello staff di Giancarlo Scottà al Parlamento europeo) della lista Scottà, che ha totalizzato 90 gettoni così come Bruno Fasan della Lega, il candidato consigliere più votato al primo turno delle comunali 2009. Al terzo posto un altro leghista, Mario Rosset (88) e al quarto, a pari merito, ancora due esponenti di maggioranza: Giacomo Fava (Lega) e Antonio Miatto (lista Scottà, 86 gettoni a testa). Il più presente nelle file delle opposizioni è stato Giovanni Napol, che nel corso della legislatura è passato dai banchi dei Ds a quelli del Pd. Per lui 85 gettoni, uno più di Toni Da Re che, da capogruppo del Carroccio, ha rinunciato a tutti i gettoni di presenza a lui spettanti. Poi, ancora opposizione con Fabio Garoffolo, capogruppo Udc: per lui 81 gettoni, uno più di Roberto Tonon del Pd, già sicuro di entrare anche nel prossimo consiglio, e via via tutti gli altri: da Giorgio Giuseppe Della Giustina di Vittorio Nuova, con 79 gettoni di presenza (uno più di Adriana Costantini di Sd), fino all'ex candidato sindaco Enzo Pavan che con 35 gettoni chiude la classifica dei consiglieri che hanno completato il mandato.

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Approvati i debiti fuori bilancio naccio (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 17-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Approvati i debiti fuori bilancio naccio @@Si è anche stabilito l'importo del gettone di presenza dei consiglieri e l'indennità del presidente Esitati dalla civica assise una serie di punti propedeutici allo strumento finanziario 2009 prelevati dall'odg su proposta del vice presidente Corrado Roccasalvo. In particolare sono stati approvati all'unanimità tre debiti fuori bilancio: 2.217 euro come risarcimento al signor Iuvara, 3.450 euro per il servizio straordinario di Polizia municipali e 9.540 euro dovuti all'ex dipendente comunale Di Fede. Si è poi stabilito l'importo del gettone di presenza dei consiglieri e dell'indennità di funzione del presidente del consiglio per l'anno 2009. Su proposta della commissione bilancio e finanze, sono state confermate le somme del 2008, ossia 65 euro come gettone per ogni seduta del consiglio e delle commissioni, comunque non si potrà superare mensilmente il 30% dell'indennità del sindaco (2900 euro) ossia 900 euro. Il presidente del consiglio percepirà un'indennità di 1300 euro lorde circa, pari al 45% di quella del primo cittadino. Contrari solo i consiglieri del Pd Gerratana e Sparacino che avevano proposto di ridurre gli importi al minimo previsto dalla legge ed invitato i presidenti a limitare le riunioni delle commissioni. Approvato poi, con l'astensione di Gerratana e Sparacino, il punto inerente «ricognizione degli immobili di proprietà comunale suscettibili di alienazione e/o valorizzazione, ai sensi dell'art. 58 del Disegno di legge n. 112/2008 convertito con modificazioni della Legge 133/2008 ed approvazione schema del piano delle alienazioni e/o valorizzazioni», seppur tra le perplessità dei consiglieri Vaccaro ed Incatasciato in quanto le operazioni di ricognizione degli immobili sono ancora in corso. La trattazione del bilancio è stata invece rinviata alla seduta del 23 giugno in quanto sono stati presentati dall'opposizione tre emendamenti e la legge impone che trascorrano otto giorni affinchè i Revisori dei Conti possano esprimere il parere in merito. Durante i lavori consiliari è stato approvato anche il nuovo regolamento comunale inerente la concessione di contributi ad associazioni avente la funzione, come ha spiegato Macauda, presidente della commissione sport, turismo e spettacolo, di avviare una programmazione organica di tutte le iniziative, evitando interventi a macchia di leopardo. Criticata dal gruppo del Pd la decisione di prelevare alcuni punti, saltando mozioni, interrogazioni ed interpellanze. «E' necessario dialogare per ritrovare la serenità tra le forze politiche» hanno dichiarato Gerratana e Sparacino riferendosi alle frizioni interne all'Mpa e al Pdl. Infine durante la seduta il sindaco ha presentato ufficialmente il nuovo assessore di Insieme per Servire, Giusi Rizza, subentrato al dimissionario Giorgio Figura. Cecilia Galizia

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Italia: Cannavaro "Non sono il difensore del 2006" (sezione: Costi dei politici)

( da "Datasport" del 17-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Italia: Cannavaro "Non sono il difensore del 2006" (Fabio Cannavaro, Italia) (AGM-DS) - 17/06/2009 20.42.01 - (AGM-DS) - Milano, 17 giugno - Il capitano della Nazionale fa autocritica: "E' impensabile tornare ai livelli del Mondiale ma dimostrerò il mio valore". Dopo aver superato i problemi al polpaccio destro che lo ha costretto a saltare la partita di esordio nella Confederations Cup contro gli Stati Uniti il capitano Fabio Cannavaro è pronto a tornare al centro della difesa e guidare la squadra nell'ostica sfida con l'Egitto: "Spero di dimostrare domani sera che sono ancora nella fascia di quei giocatori che vengono ritenuti tra i migliori". Da buon giocatore però sa che l'età è un problema anche per lui: "La verita' è che è impensabile, direi impossibile per me, tornare ai livelli del Mondiale del 2006". Cannavaro prosegue sapendo che un suo impiego contro i nordafricani nella gara di mercoledì lo porterebbe ad una sola presenza dal record detenuto da Paolo Maldini con la maglia azzurra di 126 gettoni: "E' per me una grande soddisfazione, mi ripaga dei sacrifici che ho fatto, fermo restando che è sempre il campo a dire quanto vali". Il capitano però non lascia nulla al caso e critica la stampa italiana che ha definito questa Italia un po' troppo vecchia: "Qualche vecchietto gioca al Bayern Monaco, al Lione, al Milan, alla Juve, in grandi squadre, da qui al Mondiale ci si può preparare bene e arrivare nelle migliori condizioni".

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Costi della politica, subito stop alla legge in consiglio regionale (sezione: Costi dei politici)

( da "Alto Adige" del 18-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Ostruzionismo di Seppi: troppe differenze tra Bolzano e Trento Costi della politica, subito stop alla legge in consiglio regionale BOLZANO. Iniziato e subito stoppato ieri in commissione l'esame del disegno di legge proposto dall'ufficio di presidenza del consiglio regionale. Si tratta della proposta nata dalla mozione approvata in Consiglio regionale che chiede la riduzione del 20 per cento dei costi della politica rispetto alla scorsa legislatura. I consiglieri si sono fermati all'articolo 1 dopo alcune ore di discussione vivacizzata dal deposito di quaranta emendamenti di Donato Seppi, che conferma la propria volontà ostruzionistica. Così spiega il consigliere di Unitalia: «Sarei favorevole a ridurmi del 20 per cento l'indennità anche domani, ma non a queste condizioni. Non sono disponibile a sedermi al tavolo finché c'è una disparità di trattamento inaccettabile tra i consiglieri in Provincia a Bolzano e Trento. Come gruppo unico a Trento avrei diritto a due segretari pagati dalla Provincia, per un costo di 100 mila euro. A Bolzano lo pago con i miei fondi». Sotto i riflettori ieri anche Rosa Thaler (Svp), che ha presentato un emendamento per sopprimere l'articolo 4 che prevede la riduzione delle indennità degli assessori regionali. «Ho visto perplessità e l'ho ritirato», spiega a seduta conclusa, «ma di un taglio agli assessori non si era parlato».

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maggioranza allo sfascio e litigiosa, il sindaco si deve dimettere (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Sardegna, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 22 - Sassari «Maggioranza allo sfascio e litigiosa, il sindaco si deve dimettere» Il centrodestra accusa: «Metodi poco democratici per approvare pratiche importanti con un pugno di voti» di Silvia Sanna SASSARI. All'appello delle 14 rispondono 11 consiglieri di minoranza. Il vicepresidente Dario Satta saluta tutti e arrivederci a oggi alle 16, alla seconda convocazione del consiglio. Quella ufficiale. L'opposizione sapeva già che l'aula sarebbe rimasta deserta. E non ci sta. Boccia i metodi «poco democratici» della coalizione di centrosinistra e dice che la maggioranza che sostiene il sindaco Gianfranco Ganau non c'è più, «dunque le dimissioni sono un atto dovuto». La scelta della doppia convocazione dell'assemblea, dice Antonello Solinas (Riformatori) deriva proprio «dall'esiguità dei voti a disposizione. Grazie allo stratagemma del presidente del Consiglio Monica Spanedda, che ricorda tante le riunioni di condominio, la seduta odierna sarà valida con appena 14 presenti. E approvare pratiche importanti con così pochi voti è inaccettabile». Secondo Antonio Piredda (Pdl) il problema vero è che «la maggioranza ha grosse difficoltà sul Puc, in particolare sulla concessione delle nuove volumetrie». Aggiunge Michele Quidacciolu (Sassari Sveglia): «Una fetta della maggioranza ha deciso di accantonare una grossa quota di aree F2 a destinazione turistico-alberghiera per assegnarle successivamente attraverso un bando pubblico. La cosa mi puzza di campagna preelettorale». La minoranza oggi sarà di nuovo in aula. «E non prendere il gettone di presenza - dice Giancarlo Carta -, ma per continuare la nostra battaglia politica». Al gettone di ieri, visto che la seduta non è neppure iniziata, 11 consiglieri di centrodestra hanno rinunciato.

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manca l'assessore, commissione rinviata per sichi è uno spreco di denaro pubblico (sezione: Costi dei politici)

( da "Tirreno, Il" del 18-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 5 - Lucca Manca l'assessore, commissione rinviata Per Sichi è uno «spreco di denaro pubblico» LUCCA. Rimandata a giovedì prossimo la commissione lavori pubblici che deve discutere degli arredi urbani del centro storico, compresi quelli dei pubblici esercizi. Ieri mattina, l'assessore al decoro urbano, Marco Chiari, non si presenta in commissione (perché impegnato in una riunione sui varchi telematici) e la seduta viene aggiornata non senza polemiche. In particolare il capogruppo di Rc, Antonio Sichi, chiede al presidente della commissione, Benedetto Stefani (Pdl) di inviare una «censura ufficiale» all'assessore per lo scarso rispetto mostrato nei confronti dei commissari. «Ma non è solo questo - sottolinea Sichi -: il fatto che la commissione si sia riunita senza poter lavorare, comporta un costo per la collettività, visto che tutti i presenti riscuoteranno il gettone di presenza. A mio avviso, non è questo il modo di amministrare».

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È già stato stoppato il disegno di legge Depaoli, elaborato dall'ufficio di presidenza del consiglio regionale, che mira a dare una sforbiciata ai costi della politica per almeno a (sezione: Costi dei politici)

( da "Adige, L'" del 18-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

È già stato stoppato il disegno di legge Depaoli, elaborato dall'ufficio di presidenza del consiglio regionale, che mira a dare una sforbiciata ai costi della politica per almeno altri 9 milioni di euro È già stato stoppato il disegno di legge Depaoli, elaborato dall'ufficio di presidenza del consiglio regionale, che mira a dare una sforbiciata ai costi della politica per almeno altri 9 milioni di euro. Ieri, la riforma è approdata infatti in prima commissione del consiglio provinciale, presentata da Bruno Dorigatti (Pd), che fa parte dell'ufficio di presidenza, ma non è riuscita a fare neppure un passo perché è stata subito fermata dall'ostruzionismo del consigliere provinciale altoatesino di Unitalia, Donato Seppi, che ha presentato una valanga di emendamenti. Seppi si è rifiutato infatti di cominciare a discutere nei nuovi tagli perché ha sostenuto che i consiglieri provinciali di Trento hanno molte più risorse a disposizione per l'attività dei gruppi dei colleghi altoatesini e finché le due situazioni non saranno equiparate non si può parlare di ulteriori tagli dei fondi. Poi, dopo ore è mancato il numero legale perché Michele Nardelli (Pd) ha dovuto assentarsi e le opposizioni ne hanno approfittato per andarsene e la seduta è stata sospesa. In effetti, il bilancio del consiglio provinciale di Trento è di circa 14 milioni di euro e quello di Bolzano la metà e la cosa che dà più fastidio a Seppi, ma anche ad altri consiglieri altoatesini di opposizione è ai gruppi trentini vengono pagati i portaborse, ovvero i collaboratori, mentre a Bolzano i consiglieri devono pagarsi gli assistenti con la loro indennità. Questo problema era già emerso nell'aprile scorso quando venne approvata dal consiglio regionale la mozione sui tagli dei costi della politica che poi si è tradotta nel disegno di legge elaborato dal presidente Marco Depaoli (Upt) e dal suo ufficio di presidenza. Ieri in commissione la discussione era cominciata con la decisione di bocciare subito i disegni di legge di Nerio Giovanazzi e dei Verdi presentati sulla stessa questione della riduzione dei costi, per dare corso all'approvazione del disegno di legge Depaoli, che ha ripreso i contenuti della mozione approvata in consiglio regionale e dunque sul quale ci dovrebbe essere il consenso della maggioranza dell'aula. In realtà, anche all'interno della maggioranza non mancano i problemi visto che la capogruppo della Svp, Rosa Thaler, si è presentata a sorpresa in commissione con un emendamento per eliminare la riduzione dal 30 al 20% della maggiorazione dell'indennità per gli assessori regionali prevista dalla riforma. E pensare che in ufficio di presidenza la Svp è rappresentata dal vice presidente Seppl Lamprecht e dal consigliere Christian Egartner ed entrambi avevano dato il via libera al disegno di legge compresi i tagli sugli assessori. Dopo un confronto in maggioranza alla fine Thaler ha ritirato l'emendamento. La riforma prevede l'interruzione degli aumenti automatici dell'indennità e dei vitalizi per due anni. Saranno tagliate le indennità aggiuntive per i membri dell'ufficio di presidenza del consiglio regionale. Quella del presidente scenderà dal 50 al 30%, per il vice dal 25 a 20 e i segretari dal 12,5 al 10. «Ora - commenta Dorigatti - speriamo di riuscire a fissare una nuova commissione entro giugno. La mia idea è di andare avanti a oltranza, anche se c'è ostruzionismo, finché gli articoli non vengono tutti approvati, altrimenti non riusciamo a portare la legge in consiglio a luglio, come previsto, ma slitterà tutto a settembre. È chiaro che la cosa migliore sarebbe che in Alto Adige trovassero un accordo politico tra Svp e opposizioni. Il problema è lì». L.P. 18/06/2009

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Indennità dei consiglieri Slitta il (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere Alto Adige" del 18-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere dell'Alto Adige sezione: BOLZANOEPROV data: 18/06/2009 - pag: 6 Regione Opposizione in rivolta. Vezzali: ci prendono in giro Indennità dei consiglieri Slitta il «taglio truffa» La maggioranza «cede» in commissione BOLZANO Taglio ai costi della politica? Nein danke! La maggioranza regionale dà segni di cedimento e la norma tagli stipendi slitta. O meglio slitta quello che l'opposizione non esita a definire il taglio truffa. Di tagliare i costi della politica si parla dall'inizio della legislatura ma dopo le grandi dichiarazioni le buone intenzioni sembrano essere finite nel dimenticatoio. Anzi qualcuno, Svp, in testa comincia addirittura a frenare sui tagli. La maggioranza si è impegnata a presentare un disegno di legge che tagliasse del 20 per cento i costi della politica rispetto alla scorsa legislatura. Una dichiarazione roboante che però è stata fortemente ridimensionata nella pratica. Infatti i tecnici hanno scoperto che in virtù di norme approvate nello scorso quinquennio (l'abolizione dei vitalizi e la riduzione dei contributi ai gruppi consiliari) c'è già stata una significativa riduzione dei costi. Dunque basterebbe una sforbiciata minimale, nell'ordine dello 0,2 per cento. Il disegno di legge arrivato ieri in commissione infatti prevedeva tagli minimi alle indennità. Come se non bastasse la Stella Alpina ha presentato due proposte peggiorative al ddl della maggioranza. L'emendamento depositato dalla Volkspartei cancella di fatto i taglio alle indennità degli assessori regionali e dei componenti dell'ufficio di presidenza. Insomma una farsa nella farsa. «Un atteggiamento simile è inammissibile» tuona Maurizio Vezzali, consigliere regionale del Pdl secondo cui la questione dei costi della politica dovrebbe essere affrontata in modo decisamente più ampio includendo anche gli stipendi dei manager delle società pubbliche. L'opposizione ha fatto due conti e visto che tra le fila della maggioranza qualcuno si era defilato, tutti hanno abbandonato l'aula. Risultato: è mancato il numero legale e la maggioranza è rimasta con il cerino in mano. Il taglio alle indennità slitterà alla prossima seduta della commissione e, c'è da scommetterci, l'Svp tornerà alla carica chiedendo la riduzione dei tagli per assessori e membri dell'ufficio di presidenza. «La maggioranza non ha alcuna voglia di tagliare le indennità» attacca Riccardo Dello Sbarba che invita Stella Alpina, Pd e Upt a sostenere i disegni di legge dei verdi che prevedono un taglio deciso di 1.300 euro. «Nel nostro progetto spiega Dello Sbarba viene abolita anche l'indicizzazione delle indennità all'inflazione. Abbiamo anche chiesto che vengano abolite Stipendi d'oro Un consigliere regionale del Trentino Alto Adige guadagna 6.300 euro al mese le maggiorazioni per i membri dell'ufficio di presidenza. Il nostro sarebbe un taglio vero, la maggioranza ha proposto una legge che è una presa in giro e che ora vogliono ulteriormente depotenziare. La verità è che non hanno voglia di fare questi benedetti tagli». M. An.

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D'Alema: meno schieramenti ora contano le persone Sarà un duello all'ultimo voto (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 18/06/2009 - pag: 3 Centrosinistra Il leader Pd per Penati D'Alema: meno schieramenti ora contano le persone Sarà un duello all'ultimo voto I dieci punti di distacco non sono un problema. Quella dei prossimi domenica e lunedì sarà «una sfida aperta, un testa a testa». Ne è convinto Massimo D'Alema, secondo cui «quello dei ballottaggi è un voto diverso rispetto al primo turno. È un altro voto in cui si sceglie tra due persone e due proposte di governo. Non ci sono più i partiti, i condizionamenti politici». L'ex ministro degli Esteri, ieri a Milano per una serie di incontri elettorali, insiste sul fatto che i dieci punti di vantaggio ottenuti da Guido Podestà su Filippo Penati domenica 7 giugno «appartengono ad un altro voto, ad un'altra stagione politica. È un riferimento che vale poco». D'Alema conosce Podestà: «È una persona moderata. Certo l'ho visto a Pontida curiosamente travestito in panni leghisti. Credo sia stato duro per lui, ma la politica si sa, è un mestiere duro...». Ma è durante un incontro a Cornaredo che D'Alema punge l'avversario: «C'è l'unto del Signore che unge Podestà, un unto di secondo grado, ma tutto questo unto non serve». Meglio, poi, che non tutti i tre livelli istituzionali milanesi siano guidati dalla stessa parte politica, altrimenti «la democrazia sarebbe più povera perché il fatto che i cittadini possano mettere alla prova sinistra e destra e giudicare determina una competizione a fare meglio». Anche Penati ieri ha attaccato l'avversario ricordando che «Podestà è l'uomo del no, uno che dopo 15 anni a Strasburgo ha preso tutti i vizi degli euroburocrati, io sono l'uomo del fare». Perché questa critica? «La discesa in campo di Podestà risponde Penati ha coinciso con la paralisi dell'attività del consiglio provinciale. Da gennaio ad aprile, Forza Italia e An, per sostenere la suacampagnaelettorale, hanno presentato oltre 10 mila emendamenti ostruzionistici, che hanno di fatto bloccato ogni attività». Penati traduce in cifre: «Podestà, senza neppure avere una carica è costato ai contribuenti milanesi 270 mila euro. Tanto sono costate34 sedute tra dipendenti, catering, gettoni di presenza,per 185 ore tenute in consiglio provinciale in 4 mesi, tra il gennaio e l'aprile del 2009 per approvare solo 17 delibere». Ieri il candidato del centrosinistra è stato protagonista di un collegamento web da Bruxelles con Daniel Cohn Bendit. Malgrado le difficoltà di collegamento, il leader ecologista francese ha ricordato due impegni: quello del sostegno alla formazione di chi ha perso il lavoro e, sul lungo periodo, lo sviluppo di un'industria ecosostenibile. Filippo Penati ha auspicato una sempre maggior collaborazione tra i livelli locali di governo e l'Europa, ricordando l'impegno della Provincia di Milano per arginare gli effetti sociali della crisi. Elisabetta Soglio Il giudizio \\ Podestà? È una persona moderata. Certo l'ho visto a Pontida curiosamente travestito in panni leghisti Stretta di mano Massimo D'Alema con Filippo Penati

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Ed Edf rafforza la posizione in America (sezione: Costi dei politici)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 18-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-06-18 - pag: 10 autore: IL RUOLO FRANCESE Ed Edf rafforza la posizione in America PARIGI La nuova partita che si sta giocando per il nucleare negli Stati Uniti comporta una presenza in campo francese. Una delle quattro aziende che sarebbero state selezionate per prime dal governo americano per ricevere i finanziamenti destinati ai reattori nucleari di terza generazione è la UniStar nuclear energy, joint venture fra il colosso francese Edf e la società locale Constellation energy, nella quale a sua volta la multinazionale europea sta investendo (ma con varie difficoltà) 4,5 miliardi di dollari. Non solo: il progetto di UniStar potrebbe essere finanziato in parte da crediti pubblici francesi, un plus visto di buon occhio da Washington. La UniStar venne creata nel luglio 2007. Edf si alleò con Constellation energy per esportare negli Usa la tecnologia nucleare made in France. L'obiettivo della società è costruire un reattore a Calvert Cliffs, nel Maryland. Il progetto dovrebbe costare dieci miliardi di dollari. La centrale, del tipo Epr, sarà fornita da un altro gigante francese del settore, Areva. Come indicato da George Vanderheyden, amministratore delegato di UniStar, è in corso un «complesso negoziato» con il governo francese, che potrebbe assicurare fra il 15 e il 20% del costo del progetto mediante i suoi crediti all'esportazione, che si aggiungerebbero ai finanziamenti pubblici statunitensi. Edf ha anche concluso nel dicembre scorso l'acquisizione della metà delle attività di Constellation per 4,5 miliardi di dollari. L'operazione vieneper il momento bloccata dalle autorità del Maryland, che temono un abuso di posizione dominante di Edf. L. Ma.

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La Provincia adesso dà i numeri (sezione: Costi dei politici)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 18-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Prov Medio Camp Pagina 3025 Il fatto. Le curiosità dei lavori dell'assemblea: Danza, Mura e Pilia gli stakanovisti sempre sui banchi La Provincia adesso dà i numeri Il fatto.. Le curiosità dei lavori dell'assemblea: Danza, Mura e Pilia gli stakanovisti sempre sui banchi Assenze record per Tomasi, tre sempre presenti --> Assenze record per Tomasi, tre sempre presenti Molto attive anche le commissioni consiliari. I gettoni di presenza possono arrivare sino a 600 euro mensili. Il compenso per il presidente Tocco invece è di tremila euro. Sono 108 i provvedimenti adottati, 19 interrogazioni, altrettante mozioni. La hit parade delle presenze nel Consiglio provinciale del Medio Campidano assegna l'ultimo posto della classifica al pidiessino Carlo Tomasi, primario del reparto di ginecologia all'ospedale di San Gavino. Nelle 27 sedute convocate nel 2008 dall'amministrazione di centro-sinistra, il consigliere è risultato assente 9 volte. Alle sue spalle, distanti di una sola lunghezza, c'è la coppia del gruppo di minoranza formata da Giovanni Ulargiu e Giorgio Murru. Sul terzo gradino del podio negativo troviamo Piero Porru (Pd) e sul quarto Salvatore Angius (Pd). I VIRTUOSI Per quanto riguarda, invece, i più virtuosi, l'en plein va al terzetto composto da Giorgio Danza (Pd), Antonio Mura (Rifondazione comunista) e Agostino Pilia (Partito socialista). Sono stati assenti una sola volta la presidente del Consiglio Giuseppa Unida (Pd), i consiglieri Marco Tuveri (gruppo misto), Filippo Tuveri (gruppo misto) e Pantaleo Talloru (Psd'Az). A quota 25 si sono fermati il suo vice Giorgio Zucca, il presidente della giunta Fulvio Tocco e 4 eletti nella sua lista: Silvio Atzeri (Pd), Luigi Deias (gruppo misto), Umberto Pinna (Pd), Massimo Sanna (Pd). Seguiti con 24 sì da Francesco Atzori (Nuovo Psi)e Vittorio Cabriolu (gruppo misto). A timbrare il cartellino per 22 volte troviamo Simona Lobina (Rifondazione), Nicola Cau (Pdl), Carlo Concu (Pdl), Efisio Meloni (gruppo misto) e Mauro Montis (Comunisti italiani). L'ATTIVITÀ Fra presenze ed assenze l'attività del Consiglio porta comunque la firma su 108 provvedimenti, 19 interrogazioni, altrettante mozioni, 5 interpellanze e 20 richieste all'ordine del giorno. Quella degli appuntamenti nell'aula di Villacidro non è la sola attività che impegna i consiglieri eletti nella prima legislatura della Provincia campidanese. Per ben due volte la settimana il dovere istituzionale li chiama all'appello delle 6 Commissioni. Qui però è difficile stilare una classifica ben precisa. Sia perché non tutte si riuniscono lo stesso numero di volte, sia perché la maggior parte di loro sono membri di più gruppi. COMMISSIONI L'unico dato certo è che la Commissione che ha lavorato di più è quella dell'agricoltura con 112 incontri, seguita dai lavori pubblici con 104, del bilancio con 103, affari generali e turismo 97 e la cultura, fanalino di coda, con 96. I COSTI Ma quanto costa tutta questa operosità che ricade sui 25 componenti il Consiglio? A dire il vero non tantissimo: ogni mese poco più di 600 euro nette a testa. E questo perché ciascuno non può superare di un terzo il monte massimo per gettoni rispetto a quanto percepisce il presidente della Provincia: 3 mila euro. Significa che dopo 20 riunioni, il lavoro dei consiglieri rientra nello spirito del volontariato o, come preferiscono loro stessi, «rimane l'impegno di onorare il patto con gli elettori». SANTINA RAVÌ

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San Severo, l'amministrazione Savino nel segno del risparmio intende ridurre gli assessorati (sezione: Costi dei politici)

( da "Grecale, Il" del 18-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

giovedì 18 giugno 2009 08:59 Ancora bocche cucite sui nomi anche se il primo cittadino anticipa: "si punterà a tecnici esterni che eviteranno ulteriori consulenti e dispendio di denaro" San Severo - Al lavoro il sindaco neo sindaco di San Severo Gianfranco Savino che intende avviare il suo mandato nel segno del risparmio e della riduzione degli sprechi, riducendo in primis il proprio esecutivo. Sembra infatti sia destinato a ridursi da 10 a 6, o al massimo 8, il numero degli assessori, con l'obiettivo, ha annunciato Savino, di ridurre i costi di gestione della macchina amministrativa. Ancora bocche cucite, però, sui nomi dei papabili assessori. “Per il nuovo esecutivo di Palazzo Celestini -annuncia il sindaco Gianfranco Savino - io e i partiti della maggioranza intendiamo affidarci a personalità esterne competenti che eviteranno così inutili costi di consulenze aggiuntive. Una scelta, questa, che ci permetterà di risparmiare notevoli somme di denaro che saranno destinate, invece a risolvere i tanti problemi della città come quello in primis delle strade dissestate. Tante infatti sono le richieste di risarcimento danni che quotidianamente giungono negli uffici comunali da parte di cittadini che hanno riportato danni alle proprie autovetture o sono inciampati nei tanti crateri disseminati in tutta la città”. Nelle priorità del primo cittadino l'intera riorganizzazione della macchina amministrativa. “Lavoreremo – conclude Savino - affinché si riducano gli sprechi anche in alcuni uffici comunali dove abbiamo riscontrato esubero di personale”. Ieri intanto il commissario prefettizio Daniela Aponte ha ufficialmente lasciato nelle mani del neo primo cittadino le redini della città. Savino, completate le pratiche di insediamento, alla presenza del segretario generale Felice Scarlato, ha indossato per la prima volta la fascia tricolore donando alla dottoressa Aponte un omaggio floreale per ringraziarla, a nome suo e della città, per il lavoro svolto. (Il Grecale - Marilia Castelli)

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Luna Reverse di Luigi Cinque apre Villa Celimontana Jazz Festival 2009 (sezione: Costi dei politici)

( da "Musicalnews.com" del 18-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Comunicati Pubblicato il 18/06/2009 alle 13:26:10 Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo Luna Reverse di Luigi Cinque apre Villa Celimontana Jazz Festival 2009 di Alessandro Sgritta Giovedì 18 giugno si apre la XVI edizione di Villa Celimontana Jazz Festival con il progetto Luna Reverse di Luigi Cinque, che ospita un sestetto di musicisti tra cui Alex Balanescu e Salvatore Bonafede e un trio flamenco. Fino al 20 settembre. Giovedì 18 giugno si apre la XVI edizione di Villa Celimontana Jazz Festival con il progetto Luna Reverse di Luigi Cinque (nella foto), che ospita un sestetto di musicisti tra cui Alex Balanescu, Salvatore Bonafede, Laia Genc, Efren Lopez e un trio flamenco. Nell’ambito delle manifestazioni culturali e artistiche dell’Estate Romana, con il sostegno del Comune di Roma e il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Villa Celimontana Jazz Festival quest’anno giunge alla XVI° edizione. Come di consueto si svolgerà in una delle più belle e antiche ville romane, Villa Celimontana, situata nel cuore di Roma a circa 150 metri dal Colosseo, e proseguirà fino al 20 settembre. Luigi Cinque proporrà, in occasione dell’apertura di Villa Celimontana stasera giovedì 18 giugno, uno straordinario dialogo tra un sestetto composto da musicisti eccezionali come Alex Balanescu violinista indiscusso balkanico/inglese di frontiera tra classica e nuova musica, Laia Genc stella del nuovo pianismo tedesco, Efren Lopez greco/valenciano chitarre e oud di primissimo piano e poi tre musicisti italiani conosciuti e apprezzati dal pubblico come il siciliano/newyorkese Salvatore Bonafede al piano, Andrea Biondi vibrafono e percussioni, il romano Gabriele Lazzarotti al basso e il trio flamenco con i due chitarristi flamenco Juan Carlos Gomez e Juan Ramòn Caro e dall’incantevole voce “cantaora” di Alba Guerrero. Sul palco le due formazioni dialogheranno e costruiranno insieme con il pubblico un immancabile esperimento di suggestioni forti mediterranee, elettronica, jazz, contemporanea, corde andaluse. Ascoltatelo come un dialogo alla luna. E’ LUNA REVERSE. Luigi Cinque non è un jazzista. Arriva dalla musica contemporanea e frequenta la musica etnica da tempi non sospetti. E’ stato più volte definito uno dei musicisti più originali della scena europea. Ogni suo progetto traccia una linea di riferimento e nuove ipotesi timbriche e poetiche. La critica internazionale (fROOTS) già nel 2003 lo ha premiato con il suo Tangerine Cafè (ed. MRF5 distr. Egea) come miglior artista/compositore di nuova musica tra world e jazz. Giovedì 18 Giugno CONCERTO ORE 22.15 LUIGI CINQUE LUNA REVERSE SEI x FLAMENCO Alex Balanescu: violino Luigi Cinque: sassofoni, clarinetti, live electronics, voce Efren Lopez : chitarre, oud, rebab, corde Laia Genc: pianoforte Sal Bonafede: pianoforte e tastiere Andrea Biondi: vibrafono e percussioni Gabriele Lazzarotti: basso Flamenco trio con: - Alba Guerrero: voce - Juan Carlos Gòmez: chitarra flamenca - Juan Ramòn Caro: chitarra flamenca Questi gli altri concerti in programma a giugno: Venerdì 19 Giugno Concerto ore 22.15 NATALIO MANGALAVITE OCTETO Natalio Mangalavite : piano, tastiere, voce, arrang. composizioni Marco Siniscalco: basso Massimiliano Rosati: chitarre Luisiana Lorusso: violino Juan Carlos (El Cubanito): violino e armonica Nico Ciricugno: viola Piero Salvatori: violoncello Martin Brhun : batteria Sabato 20 Giugno MUSICAL ore 22.15 VILLA CELIMONTANA IN COLLABORAZIONE CON LA SCUOLA FONDERIA DELLE ARTI PRESENTA LA RASSEGNA “W IL MUSICAL” Saggio degli allievi diplomandi Rappresentazione “Anni ‘40 la gallina canta” tre atti unici di Achille Campanile 1° atto "150 la gallina canta" 2° atto "visita di condoglianze" 3° atto "erano nervosi" Musicisti dal vivo: Gino Cardamone: chitarra Giuseppe Condò: batteria Francesco Vitulli: basso Dino Scuderi: tastiere e direzione Francesco Pafundi: sax Domenica 21 Giugno MUSICAL ore 22.15 La Compagnia "QuintaEssentia" Presenta Musical Tonight Verde Speranza Regia: Davide Nebbia Direzione Musicale: Raffaella Arriola Cast: Maura Armento, Daniele Brenna, Carlotta Mangione, Gloria Miele, Sandro Piccirilli, Lucia Radicchi Lunedì 22 Giugno MUSICAL ore 22.15 THE AMERICAN DREAM Regia Jacopo Pelliccia Interpreti Alessandro Calabrò - Simonetta Celentano Cast: Daniele Brenna, Chiara Felici, Jacopo Pelliccia, Serena Ottardo Per la rassegna GIOVANI TITANI Concerto ore 24.00 Marco Postacchini: sax tenore Samuele Garofoli: tromba Massimo Morganti: trombone Andrea Solarino: chitarra Emanuele Evangelista: fender rhodes Gabriele Pesaresi: contrabbasso Alessandro Paternesi: batteria Martedì 23 Giugno Spettacolo Ore 22.15 JESUS CHRIST SUPERSTAR Regia: Claudio Morici Jesus Christ Superstar rappresenta forse la più grande opera di sintesi tra teatro e musica. Rappresentato agli inizi degli anni 70 con oltre 3.500 repliche nella sola Londra, il capolavoro di Andrew Lloyd Webber racconta gli ultimi giorni della vita di Cristo. Per la rassegna GIOVANI TITANI Concerto ore 24.00 GINA TRIO Gina Fabiani: voce Daniele Bazzani: chitarra acustica Lorenzo Feliciati: contrabbasso Mercoledì 24 Giugno Spettacolo Ore 22.15 TRIBUTO A EZRA POUND CON GIORGIO ALBERTAZZI Prodotto e Ideato da Giampiero Rubei Musica originale composta e diretta da Riccardo Biseo Aldo Bassi: tromba Simone Salza: alto sax, soprano Paolo Recchia: alto sax Gianni Savelli: sax tenore, flauto Elvio Ghigliordini: flauto, sax baritono Riccardo Biseo: piano Fabrizio Aiello: percussioni Marco Siniscalco: basso elettrico Davide Pettirossi: batteria Per la rassegna GIOVANI TITANI Concerto ore 24.00 Manuele Montesanti: pianoforte FrancescaPrissati: voce Giovedì 25 Giugno CONCERTO ORE 22.15 LEONEL O ZUÑIGA & HAVANA STREET BAND Leonel O Zúñiga: flauto, sax tenore Juan Munguia: tromba, voce Juanjo Arrom: trombone, voce Làzara “Cachao”: piano Alejandro Fong”Chino”: basso Alberto Borrero “Pico”: congas Roberto Pulido: main voice Per la rassegna GIOVANI TITANI Concerto ore 24.00 . VALERIO VANTAGGIO TRIO Bruno Salicone: pianoforte Jacopo Ferrazza: basso, contrabbasso Valerio Vantaggio: batteria Venerdì 26 Giugno SPETTACOLO ORE 22.15 CALVINO RELOADED, di Apperry, Nunzi, Sferra con Enzo Iacchetti Opera liberamente ispirata all'immaginario letterario di Italo Calvino e alle "Lezioni Americane" con : Enzo Iacchetti, voce recitante e con Gabriele Mirabassi, clarinetto Giovanni Falzone, tromba Roberto Rossi, trombone Dan Kinzelman, sax tenore Sophie Bernadò, fagotto, voce Marco Moro, flauti Giovanni Guidi, pianoforte Francesco Ponticelli, contrabbasso Fabrizio Sferra, batteria Direzione musicale di Massimo Nunzi Testo di Yann Apperry Musiche di Massimo Nunzi e Fabrizio Sferra Per la rassegna GIOVANI TITANI Concerto ore 24.00 MICHELA LOMBARDI- PIERO FRASSI DUO Michela Lombardi: voce Piero Frassi: piano Sabato 27 Giugno CONCERTO ORE 22.15 GIOVANNI BAGLIONI ANIMA MECCANICA Per la rassegna GIOVANI TITANI Concerto ore 24.00 Ida Landsberg: voce Simone Salvatore: chitarra Domenica 28 Giugno CONCERTO ORE 22.15 SCUOLA DI MUSICA “IL POLISTRUMENTISTA” Luca Chiaraluce Per la rassegna GIOVANI TITANI Concerto ore 24.00 JACOPO FERRAZZA TRIO “ THE TEEN’S REVENGE” Enrico Zanisi: pianoforte Jacopo Ferrazza: basso, contrabbasso Valerio Vantaggio: batteria Lunedì 29 Giugno CONCERTO ORE 22.15 SCUOLA L’OTTAVA Centro di Formazione e Produzione “L'Ottava” presenta: “Nuovi talenti in Jazz” serata dedicata ai giovani talenti della scuola di specializzazione jazzistica del M° Ramberto Ciammarughi che parteciperà alla serata. FLAVIO FERRERI QUARTET Flavio Ferreri: sax Enrico Zanisi : pianoforte Jacopo Ferrazza: basso Valerio Vantaggio: batteria AURELIO RIZZUTI QUINTET Aurelio Rizzuti: batteria Giancarlo Boccitto: chitarra Giulio Ciani: contrabbasso Alberto Popolla: clarinetto basso Biagio Orlando: sax FEDERICO PROCOPIO QUARTET Federico Procopio: chitarra Roberto Lo Monaco: basso Alessandro Pizzonia: batteria Martino Onorato: pianoforte MAGRINI/BATTAGLIA/PATERNESI TRIO Manuel Magrini:piano Stefano Battaglia: basso Alessandro Paternesi: batteria Per la rassegna GIOVANI TITANI Concerto ore 24.00 . ENRICO OLIVANTI BAND Martedì 30 Giugno CONCERTO ORE 22.15 BLUE NOISE Tollak: voce, armonica & piano Lello Panico: chitarra & Bg vocal Francesco Puglisi: contrabbasso Luca Trolli: batteria &Bg vocal RASSEGNA DOPO FESTIVAL Concerto ore 24.00 SERATA BLUES - THE JOHNNY’S BAND Pierfrancesco Sampaolo: voce Marco Chiusolo:chitarra Teddy Lauria: chitarra Paolo Valerio: basso Maurizio Johnny Volpetti: batteria VILLA CELIMONTANA JAZZ FESTIVAL 2009 18 Giugno - 20 Settembre Via della Navicella - Roma tel. 06 5897807 Apertura cancelli: ore 21.00 Inizio concerti: ore 22.10 I biglietti sono acquistabili presso il botteghino che apre alle 19.30.

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Campisi: (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

elezioni Campisi: «Assisto tranquillo al turno del ballottaggio» Nuovi debiti fuori bilancio si prospettano all'orizzonte per le casse del Comune rosolinese. Questo il pericolo contro cui il responsabile dei Servizi Finanziari, Carmelo Lorefice, ha voluto mettere in guardia i venti componenti del consiglio comunale durante l'ultima seduta di lunedì 15 quando, votando la determinazione del gettone di presenza per le riunioni di consiglio e commissione per l'anno 2009, il civico consesso si è espresso per la riconferma della somma di 65 euro, stabilita a settembre 2008. Ad opporsi i due consiglieri di minoranza, Piergiorgio Gerratana e Vincenzo Sparacino, che hanno riproposto l'abbassamento della somma a 30 euro, il minimo previsto dalla legge. Ma il richiamo più forte è venuto dal responsabile dei Servizi Finanziari, che ha sottolineato come la cifra prevista nello schema di bilancio, che il consiglio dovrà ancora approvare, non sarà sufficiente a coprire i costi delle sedute di consiglio per l'intero anno, motivo per cui a dicembre 2009, probabilmente, potrebbero esserci dei debiti fuori bilancio che aggraveranno la situazione delle casse comunali. Lo schema di bilancio, infatti, prevede 55 mila euro per il gettone di presenza dei consiglieri, ma circa 40 mila di questi sono già stati impegnati per le sedute di consiglio comunale e delle commissioni consiliari svoltesi da gennaio al 31 maggio. Ciò significa che, procedendo con questa media di circa 8 mila euro al mese, alla fine dell'anno la spesa totale sarà di circa 96 mila euro, ben 41 in più rispetto ai 55 mila euro previsti. Se tale somma non dovesse trovare riscontro all'interno del bilancio con le variazioni di fine novembre, tuttavia, automaticamente dovrebbe essere inserita nella voce «Debiti fuori bilancio» che già presenta una lunga lista di impegni da onorare. Nessuna motivazione o replica è stata concessa dai consiglieri all'avvertimento del funzionario e la votazione ha avvalorato la scelta di confermare il gettone di presenza a 65 euro. Un appello al consiglio comunale per ridurre i costi era stato rivolto qualche settimana fa anche dal sindaco Nino Savarino che, insieme alla giunta, aveva deciso di tagliare i costi della politica, soprattutto in considerazione della grave crisi economica in atto, riducendo del 25% il compenso mensile, che da 3900 euro lordi è passato a circa 2900 euro. Analoga diminuzione si è riflessa di conseguenza sul compenso degli assessori, che corrisponde al 45% della retribuzione del primo cittadino. Santina Giannone

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REFERENDUM: GUZZETTA, QUANTE BUGIE PER FERMARLO! (sezione: Costi dei politici)

( da "Virgilio Notizie" del 18-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Quante bugie sui referendum! Bugie per convincere gli italiani a non votare. Ma i referendum elettorali, anche se non portano al migliore risultato auspicabile, sono tuttavia in grado di produrre un vero e proprio terremoto politico: si eliminerebbe la lunga storia della frammentazione politica per approdare ad un sostanziale bipartitismo.E' questo in sostanza quanto afferma Giovanni Guzzetta, presidente del Comitato promotore dei referendum, che controbatte quelle che definisce le principali 11 bugie sui referendum. Vediamo il ragionamento di Guzzetta. 1) IL REFERENDUM E' INUTILE PERCHE' NON CANCELLA LE LISTE BLOCCATE. E' vero che non cancella questo sconcio. Purtroppo non e' possibile farlo con un referendum. Ma questo e' il referendum contro la ''legge-porcata'' di Calderoli, e se passera' il suo significato politico sara' questo: il Parlamento sara' costretto a fare le riforme che oggi non vuole fare. Sara' una scossa che rimettera' in moto le cose. A suo tempo neanche l'elezione diretta del sindaco era tra i quesiti (anche quella non poteva esserci), ma la vittoria del si' nel '92 obbligo' il Parlamento a vararla. Della ''porcata'' il referendum cancella invece un'altra vergogna, la possibilita' di candidature multiple. Piuttosto la domanda da fare e' questa: c'e' qualcuno che crede che, se il referendum fallisse, i partiti farebbero le riforme? No, se il referendum fallira' tutto restera' come prima. Qualcuno andra' in tv e dira': ''Vedete? Gli italiani sono contenti di questo sistema elettorale e di questa politica''. 2) IL REFERENDUM NON SERVE, PERCHE' DOPO I PARTITI CAMBIANO TUTTO. A volte e' capitato. La legge sul finanziamento dei partiti e' stata scippata in modo vergognoso dal Parlamento, e la stessa legge Calderoli ha stravolto vergognosamente il referendum del '93, anche se ha comunque dovuto rispettare almeno il principio del bipolarismo, proprio perche' quella scelta gli elettori l'avevano voluta e la vogliono ancora fortemente. Per il resto l'attuale legge e' una porcheria. Consente ad un partitino di mettere la maggioranza con la schiena al muro e di minacciare continuamente le crisi di governo. Non dobbiamo arrenderci a questa situazione. Questo e' un referendum proprio contro quello ''scippo''. Del resto la storia d'Italia e' stata fatta molto dai referendum, e la maggior parte delle volte il risultato e' stato rispettato. La elezione diretta del sindaco e' sempre li'. 3) CON LE ELEZIONI IL QUADRO POLITICO E' STATO SEMPLIFICATO, E IL REFERENDUM E' DUNQUE SUPERATO. Quando abbiamo raccolto le firme non esistevano ne' il PD ne' il PDL, ed e' stata proprio la campagna referendaria a spingere i partiti a fare queste aggregazioni. Ma la politica italiana e' ancora instabile. Se vince il si' questi partiti rimarranno uniti e ci avvieremo al bipartitismo. Se il referendum perde si puo' sfasciare tutto. E poi l'instabilita' c'e' con qualsiasi coalizione, anche di tre partiti. Basta ricordare il ricatto della lega per non fare l'election day con il referendum il 6 e 7 giugno. Ma si possono immaginare Obama, Sarkozy o Zapatero andare in televisione e dire ''io vorrei fare questa cosa per il bene del paese, ma se la faccio gli alleati mi fanno la crisi di governo. E quindi non la faccio''? E' proprio quello che Berlusconi ha dovuto ammettere soltanto poche settimane fa di fronte al ricatto della Lega sulla questione dell'abbinamento del referendum all'election day. Quello che cambierebbe e' che nessun partito delle coalizioni di governo potrebbe ricattare gli alleati. Non ci sarebbero stati i diktat dei Mastella e dei Giordano della scorsa legislatura nel centro-sinistra, e dei Bossi e dei Maroni nel centrodestra in questa.Una cosa deve essere chiara: in nessun paese che conta una minoranzapuo' far cadere il governo. per questo l'italia non conta. 4) LE LEGGI ELETTORALI DEVE FARLE IL PARLAMENTO. In linea di principio cio' e' giusto, ma in Italia le uniche riforme, come il maggioritario e la elezione diretta del sindaco, del presidente della provincia e del governatore, sono state fatte, a furor di popolo, dai referendum degli anni '90. Il Parlamento parla di riforme da trent'anni, ma e' bloccato perche' controllato dai partiti che non le vogliono. Soltanto i cittadini possono cambiare e dare un scossa perche' si facciano le riforme. 5) IL REFERENDUM E' PERICOLOSO: AIUTA BERLUSCONI. Qualunque sia la posizione politica che si ha, questa e' comunque una grandissima balla. Dicono che se passa il referendum Berlusconi e il suo PdL, con il 40% dei voti, prende il 55% dei seggi in parlamento. Attenzione, puo' avvenire gia' oggi con l'attuale legge-porcellum. Per fare questo Berlusconi non ha alcun bisogno del referendum che su questo punto non cambia niente (i cambiamenti sono altri). Tutto questo e' un effetto della legge elettorale oggi in vigore, la quale gia' prevede che alla lista piu' votata venga attribuita anche la maggioranza assoluta dei seggi in palio. 6) E' ANTIDEMOCRATICO CHE UN PARTITO DEL 40% ABBIA IL 55% DEI SEGGI. No, questo non e' vero. Nei paesi anglosassoni, la culla della democrazia, cio' accade spesso. Thatcher e Blair hanno sempre governato con queste percentuali, e nel 2005 Tony Blair, con il 35,3% dei voti, ha preso il 55 % dei seggi ed ha eletto 360 deputati contro i 260 di tutte le opposizioni. Il maggioritario e' questo: chi vince governa, chi perde controlla. 7) MA ADDIRITTURA CON IL 20% DEI VOTI SI PUO' PRENDERE LA MAGGIORANZA ASSOLUTA DEI SEGGI. Ancora una volta occorre ricordare che questo puo' accadere anche oggi, proprio con la legge che combattiamo, e non sarebbe un effetto del referendum. Se una coalizione prende il 20%, la seconda il 19%, la terza il 18% e le altre ancora meno, la prima ha la maggioranza assoluta in Parlamento. In realta' pero' si tratta di un'ipotesi teorica, sostanzialmente impossibile a realizzarsi. Gia' oggi i due principali partiti hanno piu' del 20%! E poi il desiderio di vincere spinge a fare aggregazioni vaste, per battere l'avversario. Nel 2006 questo ha portato ad aggregazioni enormi, 16 partiti da una parte e 17 dall'altra. Se passa il referendum chi vuole aggregarsi per vincere dovra' fare una lista unica, con grande vantaggio per la stabilita' e la chiarezza. 8) IL REFERENDUM RAFFORZA SOLTANTO CHI HA LA MAGGIORANZA. Non e' vero. Aiuta anche l'opposizione, anzi forse ancora di piu'. Quando ci sono le elezioni la maggioranza va al governo ed e' unita dall'esigenza di non perdere il governo, mentre l'opposizione tende a sfasciarsi, a litigare, e ciascun partito va per conto suo. Lo vediamo gia' oggi con la rissa continua tra PD e Italia dei valori. Litigano perche' vogliono rubarsi reciprocamente i voti per essere piu' forti quando si trattera' di contrattare la formazione della coalizione elettorale. Se ci fosse il bipartitismo il partito di opposizione rimarrebbe unito e dovrebbe pensare soltanto a fare delle proposte serie che gli consentano di vincere le elezioni la volta successiva. 9) IL REFERENDUM FA SPENDERE SOLDI. La democrazia ha i suoi costi. Vogliamo rinunciare alla democrazia per risparmiare qualcosa? Mussolini diceva che le elezioni costano caro, e infatti per vent'anni non le ha piu' fatte. Ma attenzione, se si fosse accolta la nostra richiesta di votare nello stesso giorno, il 6 e il 7 giugno, europee, amministrative e referendum, si sarebbero risparmiati ben 400 milioni di euro. E' stata la Lega a impedire questo e ad addossare alla collettivita' un costo enorme. 10) IL REFERENDUM PORTEREBBE AD UN BIPARTITISMO FORZATO. E' vero, il referendum spingerebbe al bipartitismo. Questo e' il suo valore politico, questo e' l'obiettivo che ci prefiggiamo. Ed e' un obiettivo importantissimo e positivo. Tutte le grandi democrazie si fondano su due grandi partiti. Negli Usa i democratici e i repubblicani, in Gran Bretagna i laburisti e i conservatori, in Spagna e in Germania i popolari i socialisti, in Francia o socialisti e il partito di Sarkozy. Questo non significa che non vi siano altri partiti piu' piccoli, ma che ciascuno dei due poli ruota attorno a un grande partito. Ma questa e' la garanzia di stabilita' e di efficienza di quelle democrazie: e questo e' cio' che il referendum ci darebbe anche in Italia. E poi non ci sarebbe nessuna forzatura. Gli italiani che hanno votato per i due principali partiti sono piu' del 70 %. Piu' di quanto abbiano ottenuto insieme i due principali partiti in Inghilterra nel 2005 (67,6%). 11) CI SAREBBE MENO PLURALISMO. Non e' vero. I partiti che superano il 4 % sarebbero comunque rappresentati. E poi la frammentazione estrema non porta pluralismo: porta a inefficienza, paralisi, e anzi immobilismo. Il vero pluralismo ha bisogno dell' alternanza, del ricambio. Solo questo mette al riparo dalla cosa piu' soffocante che ci sia, il consociativismo. Noi non vogliamo colpire il sano pluralismo. Vogliamo colpire il potere di ricatto dei partiti dentro le coalizioni. Vogliamo eliminare l'idea della coalizione. Che e' una contraddizione in termini: si sta insieme, ma ci si combatte anche per rosicchiarsi reciprocamente voti. Un assurdo. E il tempo si spreca nei negoziati tra i partiti, anziche' pensare al bene del paese.

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REFERENDUM: GUZZETTA, QUANTE BUGIE PER FERMARLO!. (sezione: Costi dei politici)

( da "Asca" del 18-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

REFERENDUM: GUZZETTA, QUANTE BUGIE PER FERMARLO! (ASCA) - Roma, 18 giu - Quante bugie sui referendum! Bugie per convincere gli italiani a non votare. Ma i referendum elettorali, anche se non portano al migliore risultato auspicabile, sono tuttavia in grado di produrre un vero e proprio terremoto politico: si eliminerebbe la lunga storia della frammentazione politica per approdare ad un sostanziale bipartitismo.E' questo in sostanza quanto afferma Giovanni Guzzetta, presidente del Comitato promotore dei referendum, che controbatte quelle che definisce le principali 11 bugie sui referendum. Vediamo il ragionamento di Guzzetta. 1) IL REFERENDUM E' INUTILE PERCHE' NON CANCELLA LE LISTE BLOCCATE. E' vero che non cancella questo sconcio. Purtroppo non e' possibile farlo con un referendum. Ma questo e' il referendum contro la ''legge-porcata'' di Calderoli, e se passera' il suo significato politico sara' questo: il Parlamento sara' costretto a fare le riforme che oggi non vuole fare. Sara' una scossa che rimettera' in moto le cose. A suo tempo neanche l'elezione diretta del sindaco era tra i quesiti (anche quella non poteva esserci), ma la vittoria del si' nel '92 obbligo' il Parlamento a vararla. Della ''porcata'' il referendum cancella invece un'altra vergogna, la possibilita' di candidature multiple. Piuttosto la domanda da fare e' questa: c'e' qualcuno che crede che, se il referendum fallisse, i partiti farebbero le riforme? No, se il referendum fallira' tutto restera' come prima. Qualcuno andra' in tv e dira': ''Vedete? Gli italiani sono contenti di questo sistema elettorale e di questa politica''. 2) IL REFERENDUM NON SERVE, PERCHE' DOPO I PARTITI CAMBIANO TUTTO. A volte e' capitato. La legge sul finanziamento dei partiti e' stata scippata in modo vergognoso dal Parlamento, e la stessa legge Calderoli ha stravolto vergognosamente il referendum del '93, anche se ha comunque dovuto rispettare almeno il principio del bipolarismo, proprio perche' quella scelta gli elettori l'avevano voluta e la vogliono ancora fortemente. Per il resto l'attuale legge e' una porcheria. Consente ad un partitino di mettere la maggioranza con la schiena al muro e di minacciare continuamente le crisi di governo. Non dobbiamo arrenderci a questa situazione. Questo e' un referendum proprio contro quello ''scippo''. Del resto la storia d'Italia e' stata fatta molto dai referendum, e la maggior parte delle volte il risultato e' stato rispettato. La elezione diretta del sindaco e' sempre li'. 3) CON LE ELEZIONI IL QUADRO POLITICO E' STATO SEMPLIFICATO, E IL REFERENDUM E' DUNQUE SUPERATO. Quando abbiamo raccolto le firme non esistevano ne' il PD ne' il PDL, ed e' stata proprio la campagna referendaria a spingere i partiti a fare queste aggregazioni. Ma la politica italiana e' ancora instabile. Se vince il si' questi partiti rimarranno uniti e ci avvieremo al bipartitismo. Se il referendum perde si puo' sfasciare tutto. E poi l'instabilita' c'e' con qualsiasi coalizione, anche di tre partiti. Basta ricordare il ricatto della lega per non fare l'election day con il referendum il 6 e 7 giugno. Ma si possono immaginare Obama, Sarkozy o Zapatero andare in televisione e dire ''io vorrei fare questa cosa per il bene del paese, ma se la faccio gli alleati mi fanno la crisi di governo. E quindi non la faccio''? E' proprio quello che Berlusconi ha dovuto ammettere soltanto poche settimane fa di fronte al ricatto della Lega sulla questione dell'abbinamento del referendum all'election day. Quello che cambierebbe e' che nessun partito delle coalizioni di governo potrebbe ricattare gli alleati. Non ci sarebbero stati i diktat dei Mastella e dei Giordano della scorsa legislatura nel centro-sinistra, e dei Bossi e dei Maroni nel centrodestra in questa.Una cosa deve essere chiara: in nessun paese che conta una minoranza puo' far cadere il governo. per questo l'italia non conta. 4) LE LEGGI ELETTORALI DEVE FARLE IL PARLAMENTO. In linea di principio cio' e' giusto, ma in Italia le uniche riforme, come il maggioritario e la elezione diretta del sindaco, del presidente della provincia e del governatore, sono state fatte, a furor di popolo, dai referendum degli anni '90. Il Parlamento parla di riforme da trent'anni, ma e' bloccato perche' controllato dai partiti che non le vogliono. Soltanto i cittadini possono cambiare e dare un scossa perche' si facciano le riforme. 5) IL REFERENDUM E' PERICOLOSO: AIUTA BERLUSCONI. Qualunque sia la posizione politica che si ha, questa e' comunque una grandissima balla. Dicono che se passa il referendum Berlusconi e il suo PdL, con il 40% dei voti, prende il 55% dei seggi in parlamento. Attenzione, puo' avvenire gia' oggi con l'attuale legge-porcellum. Per fare questo Berlusconi non ha alcun bisogno del referendum che su questo punto non cambia niente (i cambiamenti sono altri). Tutto questo e' un effetto della legge elettorale oggi in vigore, la quale gia' prevede che alla lista piu' votata venga attribuita anche la maggioranza assoluta dei seggi in palio. 6) E' ANTIDEMOCRATICO CHE UN PARTITO DEL 40% ABBIA IL 55% DEI SEGGI. No, questo non e' vero. Nei paesi anglosassoni, la culla della democrazia, cio' accade spesso. Thatcher e Blair hanno sempre governato con queste percentuali, e nel 2005 Tony Blair, con il 35,3% dei voti, ha preso il 55 % dei seggi ed ha eletto 360 deputati contro i 260 di tutte le opposizioni. Il maggioritario e' questo: chi vince governa, chi perde controlla. 7) MA ADDIRITTURA CON IL 20% DEI VOTI SI PUO' PRENDERE LA MAGGIORANZA ASSOLUTA DEI SEGGI. Ancora una volta occorre ricordare che questo puo' accadere anche oggi, proprio con la legge che combattiamo, e non sarebbe un effetto del referendum. Se una coalizione prende il 20%, la seconda il 19%, la terza il 18% e le altre ancora meno, la prima ha la maggioranza assoluta in Parlamento. In realta' pero' si tratta di un'ipotesi teorica, sostanzialmente impossibile a realizzarsi. Gia' oggi i due principali partiti hanno piu' del 20%! E poi il desiderio di vincere spinge a fare aggregazioni vaste, per battere l'avversario. Nel 2006 questo ha portato ad aggregazioni enormi, 16 partiti da una parte e 17 dall'altra. Se passa il referendum chi vuole aggregarsi per vincere dovra' fare una lista unica, con grande vantaggio per la stabilita' e la chiarezza. 8) IL REFERENDUM RAFFORZA SOLTANTO CHI HA LA MAGGIORANZA. Non e' vero. Aiuta anche l'opposizione, anzi forse ancora di piu'. Quando ci sono le elezioni la maggioranza va al governo ed e' unita dall'esigenza di non perdere il governo, mentre l'opposizione tende a sfasciarsi, a litigare, e ciascun partito va per conto suo. Lo vediamo gia' oggi con la rissa continua tra PD e Italia dei valori. Litigano perche' vogliono rubarsi reciprocamente i voti per essere piu' forti quando si trattera' di contrattare la formazione della coalizione elettorale. Se ci fosse il bipartitismo il partito di opposizione rimarrebbe unito e dovrebbe pensare soltanto a fare delle proposte serie che gli consentano di vincere le elezioni la volta successiva. 9) IL REFERENDUM FA SPENDERE SOLDI. La democrazia ha i suoi costi. Vogliamo rinunciare alla democrazia per risparmiare qualcosa? Mussolini diceva che le elezioni costano caro, e infatti per vent'anni non le ha piu' fatte. Ma attenzione, se si fosse accolta la nostra richiesta di votare nello stesso giorno, il 6 e il 7 giugno, europee, amministrative e referendum, si sarebbero risparmiati ben 400 milioni di euro. E' stata la Lega a impedire questo e ad addossare alla collettivita' un costo enorme. 10) IL REFERENDUM PORTEREBBE AD UN BIPARTITISMO FORZATO. E' vero, il referendum spingerebbe al bipartitismo. Questo e' il suo valore politico, questo e' l'obiettivo che ci prefiggiamo. Ed e' un obiettivo importantissimo e positivo. Tutte le grandi democrazie si fondano su due grandi partiti. Negli Usa i democratici e i repubblicani, in Gran Bretagna i laburisti e i conservatori, in Spagna e in Germania i popolari i socialisti, in Francia o socialisti e il partito di Sarkozy. Questo non significa che non vi siano altri partiti piu' piccoli, ma che ciascuno dei due poli ruota attorno a un grande partito. Ma questa e' la garanzia di stabilita' e di efficienza di quelle democrazie: e questo e' cio' che il referendum ci darebbe anche in Italia. E poi non ci sarebbe nessuna forzatura. Gli italiani che hanno votato per i due principali partiti sono piu' del 70 %. Piu' di quanto abbiano ottenuto insieme i due principali partiti in Inghilterra nel 2005 (67,6%). 11) CI SAREBBE MENO PLURALISMO. Non e' vero. I partiti che superano il 4 % sarebbero comunque rappresentati. E poi la frammentazione estrema non porta pluralismo: porta a inefficienza, paralisi, e anzi immobilismo. Il vero pluralismo ha bisogno dell' alternanza, del ricambio. Solo questo mette al riparo dalla cosa piu' soffocante che ci sia, il consociativismo. Noi non vogliamo colpire il sano pluralismo. Vogliamo colpire il potere di ricatto dei partiti dentro le coalizioni. Vogliamo eliminare l'idea della coalizione. Che e' una contraddizione in termini: si sta insieme, ma ci si combatte anche per rosicchiarsi reciprocamente voti. Un assurdo. E il tempo si spreca nei negoziati tra i partiti, anziche' pensare al bene del paese. min/sam/ss

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Serve una riforma degli enti locali (sezione: Costi dei politici)

( da "Trentino" del 19-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Durante il consiglio dell'altra sera sono state nominate le commissioni interne: sei in più della scorsa legislatura «Serve una riforma degli enti locali» Piedicastello, il presidente Redolfi non ha dubbi: importante il nostro ruolo di Alessandro Graziadei PIEDICASTELLO. Secondo consiglio circoscrizionale della legislatura per il Centro Storico - Piedicastello che, sotto la terza presidenza di Melchiore Redolfi del Pd, ha aperto la seduta di martedì sera affrontando la nomina delle commissioni interne di lavoro. Al via ci sono sei commissioni, una in più rispetto a quelle isitituite nella scorsa legislatura. Le nuove commissioni sono: territorio, ambiente e mobilità, lavori pubblici e verde pubblico, cultura e tempo libero, scuola e politiche dell'infanzia, politiche sociali e nuove cittadinanze e sport e politiche giovanili. La commissione territorio dopo uno scrutinio segreto ha visto eletti Alessandro Pezzè, Annalisa Tomasi, Claudio Geat, Matteo Livio (Pd), Michele Facci (Idv) Fabio Ferrari (Pdl) Sonia Brugnara (Lista Civica) e Mario Voltolini (Rc); ai lavori pubblici Giuliano Andreolli, Claudio Geat, Annalisa Tomasi, Roberta Zalla (Pd), Michele Facci (Idv) Sonia Brugnara (Lista Civica) Aldini Chiampan e Michele Marchetti (Pdl); la cultura Domenico Gulla (Upt) Giuliano Andreolli, Antonella Andreatta, Matteo Livio (Pd), Michele Facci (Idv) Gianni Festini Brosa (Ln) Michele Marchetti e Fabio Ferrari (Pdl); la scuola Gianni Festini Brosa (Ln), Davide Franceschini (Ln) Roberta Zalla, Antonella Andreatta, Alessandro Pezzè (Pd), Michele Condini (Patt) e Maurizio Daldon (Upt); le politiche sociali Roberta Zalla Annalisa Tomasi, Alessandro Pezzè (Pd) Michele Condini (Patt), Domenico Gulla (Upt), Davide Franceschini, Gianni Festini Brosa (Ln) e Aldino Chiampan (Pdl) e infine allo sport Matteo Livio, Giuliano Andreolli (Pd), Domenico Gulla (Upt), Michele Marchetta e Fabio Ferrari (Pdl). In apertura di seduta Redolfi ha voluto intervenire sull'attuale dibattito intorno al futuro ruolo e opportunità delle circoscrizioni. "Non ci sono dubbi che sia opportuna ed urgente la riforma degli enti locali - ha spiegato il presidente - a cominciare dal gettone di presenza e dello stipendio del presidente, non dobbiamo però dimenticarci della grande occasione di partecipazione democratica che fino ad oggi ha caratterizzato le circoscrizioni. Spero che si possa affrontare assieme il disegno di legge che verrà dibattuta in Giunta regionale e si possa ragionare nel merito della proposta con le circoscrizioni".

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La sfida Sul tavolo la doppia coppia di Livorno e Brescia (sezione: Costi dei politici)

( da "Giornale di Brescia" del 19-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Edizione: 19/06/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:sport La sfida Sul tavolo la doppia coppia di Livorno e Brescia Diamanti-Tavano contro Caracciolo-Possanzini: saranno loro a decidere il match di domani sera Davide Possanzini e Andrea Caracciolo: insieme in questa stagione hanno realizzato 23 reti BRESCIAFosse un partita di poker, sarebbe una doppia coppia. Carte vincenti, che ti fanno portare a casa la mano. Andrea Caracciolo e Davide Possanzini da una parte, Alessandro Diamanti e Francesco Tavano dall'altra. Domani toccherà a loro caricarsi Brescia e Livorno sulle spalle per riportarle in serie A. Una stagione da record I due attaccanti amaranto nelle tre gare play off sinora disputate hanno viaggiato a mille, segnando 4 dei 6 gol livornesi. Per la verità l'intera stagione di entrambi è stata superlativa. Diamanti nel campionato appena concluso (considerando la sola regular season), è andato a bersaglio 13 volte, superando il suo precedente primato di marcature stagionali: 10 gol con il Prato, nella serie C2 '06/'07. Proprio di Prato è originario il 26enne fantasista mancino. Formatosi calcisticamente nel Santa Lucia, lo stesso club che ha lanciato Christian Vieri e Paolo Rossi, a 14 anni corona il sogno di vestire la maglia della squadra della sua città, della quale è tutt'oggi tifosissimo. Dal Prato lo ha pescato Spinelli nell'estate del 2007, su indicazione di Galante, dopo che il ragazzo si era fatto le ossa in giro per l'Italia, indossando i colori di Empoli, Fucecchio, Fiorentina e AlbinoLeffe. «Eravamo in discoteca a Milano Marittina - ha raccontato Diamanti - e il mio amico Galante ha promesso che avrebbe proposto il mio acquisto alla dirigenza livornese». Nel periodo viola, in serie C2 e sotto la guida di Alberto Cavasin, il giocatore viene ricoverato per due episodi di pneumotorace che ne mettono a repentaglio la carriera. Diamanti non molla e si presenta in serie A con il Livorno. L'esordio alla prima contro la Juve, in un campionato che alla fine gli regala 26 presenze e 4 gol. Su di lui piomba il Napoli, ma Spinelli ad agosto lo convince a rimanere a Livorno: contratto fino al 2013 a circa due milioni di euro lordi a stagione. «È forte, ma ha un caratteraccio e in campo è indisciplinato», racconta chi lo conosce bene. Il suo rapporto con l'ex tecnico Leo Acori è stato conflittuale: «In realtà non ho mai litigato con lui - ha spiegato Diamanti -. Non capivo perché ogni tanto stavo fuori, ma lo accettavo». Uno dei suoi migliori amici è Bobo Vieri, con il quale la prossima settimana partirà per le vacanze: destinazione Formentera. È sposato con Silvia Hsieh, ex vj di Mtv, dalla quale ha avuto una bimba. In ottica mercato, piace molto a Sampdoria, Bologna e Parma. Attenzione al capocannoniere Il suo partner d'attacco si chiama Francesco «Ciccio» Tavano. Pure lui ha vissuto una stagione super, stabilendo il nuovo primato personale di marcature in campionato. I 24 centri siglati durante la regular season gli hanno permesso di vincere il titolo di capocannoniere e di superare il record di 19 gol stabilito nel '04/'05 (in serie B) e nel '05/'06 (in serie A), in entrambi i casi con l'Empoli. Originario di Caserta, inizia a tirare i primi calci nel Nola, con cui si aggiudica il campionato Allievi regionali '95/'96, prima di passare alla Primavera della Fiorentina. In viola, sotto la guida di Aureliano Andreazzoli prima e Luciano Chiarugi poi, gioca in attacco in tandem con Riccardo Taddei. La Toscana è diventata la sua seconda casa, avendo militato anche nel Pisa, nella Rondinella e nell'Empoli. Gli amici lo descrivono come un ragazzo molto riservato, al quale Grandoni ha consegnato la fascia di capitano, mentre Protti gli ha concesso di vestire la maglia numero 10, che pure era stata ritirata. Celebra ogni gol baciando il tatuaggio che ha sull'avambraccio: «È un'esultanza che abbiamo deciso di fare io e il mio compagno Volpe (il quale in questa stagione non è mai andato in rete, ndr). Svelerò il significato del gesto solo a promozione raggiunta». In campionato Diamanti e Tavano insieme hanno siglato ben 37 reti. Se si aggiungono le 4 dei play off si arriva addirittura a 41. Un'accoppiata da serie A La coppia gol del Brescia ha invece le sembianze di Caracciolo e Possanzini. I due sono ancora a secco negli spareggi promozione, ma in campionato la musica è stata un'altra. Giocano insieme dal febbraio dello scorso anno, quando Corioni nel mercato invernale sborsò 7 milioni di euro per riportare l'«Airone» in biancoblù. Caracciolo ha rinunciato alla A e ad un contratto principesco offertogli dai Glasgow Rangers. In coppia i due hanno giocato soltanto 29 delle 67 partite disputate dalle rondinelle. Colpa di infortuni e squalifiche. E il rimpianto sta nei numeri: 56 punti in 29 partite (play off compresi), alla media di 1,93 punti a gara. L'Airone, nato 28 anni fa a pochi chilometri da San Siro, tifoso del Milan e sposato con Gloriana Falletta, è appassionatissimo dell'intera saga di Rocky. Gli osservatori del Brescia lo hanno scovato al San Colombano, in serie D. Quest'anno ha superato se stesso, segnando 15 reti come mai gli era accaduto in carriera. La stagione di Possanzini è stata invece un calvario. E meno male che il 33enne capitano biancoblù è di Loreto, patria della Madonna degli aviatori. La sfortuna è iniziata il 23 settembre, ad Ancona, quando il suo ginocchio destro ha fatto crac. Due mesi di stop, poi il rientro fino al 29 gennaio, giorno della squalifica di un anno decisa dal Tas per il ritardo all'antidoping dopo la gara col Chievo del primo dicembre 2007. Squalifica sospesa il 18 marzo scorso. Nonostante tutto, il capitano è riuscito a collezionare 24 gettoni, firmando anche 8 reti. Andrea Tramacere

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Segretari in prima linea per l'Abruzzo (sezione: Costi dei politici)

( da "Italia Oggi (Enti Locali)" del 19-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

ItaliaOggi Numero 144  pag. 16 del 19/6/2009 | Indietro Segretari in prima linea per l'Abruzzo ENTI LOCALI iniziativa ages Anche i segretari comunali sono in prima linea per la ricostruzione in Abruzzo. Fin dai primi giorni successivi al terremoto i segretari comunali si sono attivati per raccogliere parte dei gettoni di presenza e per ripristinare il servizio anagrafico. In accordo con l'Anci, l'Agenzia dei segretari [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati: 2      

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bossi parla in piazza venezia ha bisogno di nuove imprese (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Venezia, La" del 19-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 24 - Cronaca Bossi parla in piazza «Venezia ha bisogno di nuove imprese» «Noi siamo questa terra e la sua rivoluzione. Serve una Venezia a statuto speciale in una Provincia speciale, che non sia più l'ultima in Regione e senza la chimica inquinante». Il ministro Renato Brunetta promette uno statuto speciale per Venezia dal palco di piazza Ferretto dove Pdl e Lega Nord hanno tenuto ieri una manifestazione a sostegno di Francesca Zaccariotto. Con Brunetta c'è il collega di governo, Umberto Bossi. Due ministri, tanti dirigenti locali e nazionali di Pdl e Lega Nord, compreso il segretario comunale dell'Udc in un comizio unitario ma diretto dal Carroccio e seguito da 600 persone. Imponente la presenza di forze dell'ordine ma senza la piazza blindata per il precedente comizio di Bossi. «Questa è l'ex piazza Rossa», dice il senatur. «Purtroppo bisognerà portare nuove imprese a Mestre che mi sembra mal ridotta sul fronte del lavoro. Servono finanziamenti europei per risolvere il problema occupazionale di Mestre». Francesca Zaccariotto parla per prima e critica l'avversario Zoggia, per la promessa di ridurre il numero di assessori e dimezzare le indennità, citando il caso dei consiglieri extracomunitari con gettone di presenza ma senza diritto di voto. «Fanno votare gli extracomunitari perché noi non li votiamo più». E sul ballottaggio: «Avrei dovuto già essere nella fase dell'azione ma nonostante 7 punti di vantaggio siamo costretti ad andare ai rigori». La candidata promette «che con questo governo sarà possibile dare risposte a Marghera» e da appuntamento a tutti per lunedì pomeriggio in piazza per festeggiare la vittoria. «Per loro è finita», dice. Dopo tocca alla sottosegretario Francesca Martini e a Giampaolo Gobbo che al grido di «Padroni a casa nostra» promette che la Lega si prenderà anche Ca' Farsetti. Brunetta critica una «Provincia governata da troppi anni dalle stesse facce, dagli stessi estremismi e dagli stessi centri sociali» e promette per Venezia un futuro «a statuto speciale, baricentro della nuova Europa come provincia metropolitana». Poi accusa il Comune di «aver fatto fallire il Casinò». Umberto Bossi e Rosi Mauro, vicepresidente del Senato, concludono la manifestazione. «Bossi mi ha detto che non porto a casa la Provincia, poi faremo i conti», scherza la Zaccariotto. (Mitia Chiarin)

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Accordo sulle commissioni (sezione: Costi dei politici)

( da "Adige, L'" del 19-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

comune Vigilanza all'opposizione. Pd e Upt si contendono il bilancio Accordo sulle commissioni Tre presidenze al Pd, due all'Upt, una ai Leali, una all'Udc e due alle minoranze, Pdl e probabilmente Lega Nord. È questo lo schema emerso sule nove commissioni tematiche del consiglio comunale di Trento. Finora è andato tutto liscio o quasi. La minoranza ha sparato alto chiedendo oltre alla commissione Statuto, che tradizionalmente viene concessa all'opposizione, questa volta non la commissione trasparenza ma quella che si occupa della vigilanza sui servizi. Una competenza pesante che ha inizialmente incontrato la resistenza soprattutto dell'Upt. Ma che alla fine dovrebbe passare. «Bisognerà però essere molto chiari e trovare regole che garantiscano il buon funzionamento del consiglio, una cosa a cui teniamo molto» avverte Franco Micheli, capogruppo dell'Unione. Quanto ai rapporti di forza all'interno della maggioranza, anche qui l'Upt non è uscita proprio felicissima dalla discussione con gli alleati. Questa sera il gruppo si troverà per valutare ma ciò che pesa maggiormente è la possibile perdita della presidenza della commissione bilancio, che era stata richiesta anche in considerazione del fatto che la competenza è in capo al sindaco. Al bilancio però tiene anche il Partito democratico, che non la vuole mollare e che fa valere la forza dei numeri. Secondo gli accordi di massima dunque il Pd avrà la guida di tre commissioni: bilancio e attività economiche; urbanistica, opere pubbliche e viabilità; istruzione, università e sport. All'Upt, oltre alla richiesta commissione per le pari opportunità e le politiche sociali e abitative, verrebbe assegnata la presidenza della commissione trasparenza, partecipazione, decentramento e toponomastica. I Leali con Dario Maestranzi hanno chiesto e ottenuto la commissione ambiente, vivibilità urbana e mobilità. Al consigliere Udc, Paolo Zanlucchi, andrà la presidenza della commissione cultura, giovani, turismo e solidarietà internazionale. Accordo di massima trovato anche per quanto riguarda il numero dei componenti delle singole commissioni. La novità è che siccome tutti volevano partecipare a quella urbanistica si è deciso per una commissione pletorica, ampiamente rappresentativa dei partiti, con 15 membri, dieci di maggioranza e cinque di opposizione. Il rapporto di due a uno viene rispettato anche nelle altre commissioni, che saranno composte alcune da 12 (8 più 4) e altre da 9 (6 più 3) membri. Ciò a conti fatti porterà a far si che ogni consigliere sarà membro di due commissioni. Evitata insomma la caccia ai gettoni di presenza. F.G. 19/06/2009

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vigili da assumere con i gettoni di presenza (sezione: Costi dei politici)

( da "Tirreno, Il" del 19-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 1 - Montecatini «Vigili da assumere con i gettoni di presenza» Bellandi (centrosinistra) nell'appello al voto torna sul tema della sicurezza MONTECATINI. La "lunga cavalcata" (è così che la chiama) sta per finire. E per Giuseppe Bellandi, «abituato a comandare, dirigere, innovare, sperimentare e motivare le persone», essere arrivato al ballottaggio rappresenta «la fine di un lungo, duro e bellissimo percorso». Per il suo appello finale al voto, il candidato del centrosinistra punta ancora (dopo l'"adozione" di sei poliziotti) sulla sicurezza, promettendo di devolvere (sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale) parte dei gettoni per "assumere nuovi vigili". Giorni sereni. «Ho vissuto questi giorni che mi separano dal ballottaggio - dice Bellandi - con estrema serenità e pochi dubbi. Mi sono attivato in quanto in gioco c'è il futuro della città, perché dopo anni di immobilismo e di uso della politica non al servizio dei cittadini, questo possa essere un periodo da cancellare con la mia elezione. E come l'industria che è in crisi investe nella ricerca, noi cercheremo un prodotto innovativo per ripartire, collaborando e non competendo con Regione e Provincia e le categorie economiche». Poli e capitali. Bellandi torna poi a parlare del rapporto con gli altri enti pubblici. «La Regione (e non certo il governo centrale) sta già aiutando gli imprenditori toscani dilazionando i mutui e l'assessore Cocchi ha promesso la creazione di un importante polo congressuale a Montecatini. La nuova presidente provinciale si è invece impegnata a dare una rappresentanza montecatinese in Provincia, riconoscendo la città come capitale del turismo». Amici e conoscenti. «Per me l'amicizia - dice Bellandi, rispondendo a Lapenna che lo aveva definito un "ex amico" - è un valore fondamentale, superiore alla politica. Si possono avere contrasti, ma l'amicizia non può certo essere ritirata pubblicamente per qualche bega». Sicurezza in primis. «Il governo centrale - prosegue Bellandi - versa ai Comuni poche risorse. Ma noi vogliamo concentrarci su un progetto preciso sul fronte della sicurezza. Pertanto parte dei gettoni di sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale serviranno per questo scopo». E proprio di sicurezza si parlerà oggi alle 17,30 al Grand Hotel Bellavista con l'ex prefetto Achille Serra e lo stesso Bellandi. Che conclude: «I cittadini stiano tranquilli: io mantengo le promesse». D.M.

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Segretari in prima linea per l'Abruzzo (sezione: Costi dei politici)

( da "Italia Oggi" del 19-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

ItaliaOggi sezione: Enti Locali data: 19/06/2009 - pag: 16 autore: iniziativa ages Segretari in prima linea per l'Abruzzo Anche i segretari comunali sono in prima linea per la ricostruzione in Abruzzo. Fin dai primi giorni successivi al terremoto i segretari comunali si sono attivati per raccogliere parte dei gettoni di presenza e per ripristinare il servizio anagrafico. In accordo con l'Anci, l'Agenzia dei segretari (Ages) ha dislocato sul territorio abruzzese alcuni segretari comunali in disponibilità per aiutare i sindaci a risolvere le tante necessità amministrative. «Dopo il terremoto molti comuni si sono trovati con dipendenti assenti a causa del sisma», spiega la dottoressa Cristina Tedesco, responsabile del progetto dell'Ages, «così abbiamo deciso di mandare sul luogo i segretari comunali, che per la loro formazione conoscono bene la macchina amministrativa. Abbiamo subito trovato cinque segretari, liberi dal servizio, disponibili a essere dislocati a L'Aquila. Questi segretari comunali si sono impegnati per puro spirito di servizio: non percepiscono nulla di più dell'indennità che gli spettava di diritto».

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E' INDETTA per martedì prossimo 23 giugno alle ore 18 nella sala consil... (sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (Viareggio)" del 19-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

FORTE DEI MARMI / SERAVEZZA / STAZZEMA pag. 12 E' INDETTA per martedì prossimo 23 giugno alle ore 18 nella sala consil... E' INDETTA per martedì prossimo 23 giugno alle ore 18 nella sala consiliare di Pontestazzemese la riunione di insediamento del nuovo consiglio comunale di Stazzema eletto solo qualche giorno fa. Il primo atto sarà il giuramento del riconfermato sindaco Michele Silicani che poi illustrerà le sue linee programmatiche. Saranno poi nominati i componenti dell'assemblea dell'Unione dei comuni dell'Alta Versilia, si procederà alla nomina del presidente del consiglio e si ratificherà la devoluzione del gettone di presenza alle popolazioni dell'Abruzzo colpite dal terremoto.

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Melloni, l'esercito che sorride (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 19-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

CRONACA 19-06-2009 Melloni, l'esercito che sorride Tutti i promossi dell'istituto tecnico commerciale. Kaur Dashminder della 4» D Mercurio è il più bravo Ben dodici gli studenti che hanno raggiunto (e anche superato) la stellare media del 9 Pubblichiamo l'elenco dei promossi dell'itc Melloni. II 1»A Igea: Bodnarchuk Oleksan dra, Burani Massimiliano, Croi toru Alina (9,17), Fava Federico, Gianferrari Veronica, Gimignano Antonio, Mosca Federica, Pavarani Martina, Pesce Laura (8,42), Popescu Corina (8,17), Proietti Ilaria, Sorenti Pietro, Tverdohleb Eugenia. 1»A Erica: Bonah Amoah Roy, Bonassi Alessia, Brianti Giulia, Brugnoli Damiano (8), Cantu' Susi, Dall'Aglio Chiara, D'Elia Grazia, Del sante Giulia, Estasi Ambra (8), Ferrari Maria Chiara, Galeone Martina (9), Hajdini Rovena, Maestri Lorenzo, Ollari Monica, Ortalli Alessia (8), Pescatore Elena, Pessina Federica (8,27), Scarica Carolina, Tananayko Ivanna. 1»B Igea: Allegri Martina, Be restean Adelina, Berselli Christian, Colavecchio Luca, Frigo Valentina, Gagliostro Lucrezia, Gianno Simone, Massaroni Ambra, Notari Chiara, Quintano Simone, Rota Giacomo, Rotaru Mariana, Rovelli Luca (8), Sarno Giuseppe, Zoni Lorenzo. 1»B Erica: Alfieri Lucia (8,36), Andreoni Silvia, Azzato Ilenia, Baldi Luca, Carbognani Massimo (8,45), Cocconi Chiara, Consiglio Jessica, Disogra Lorenzo, Grossi Elena (9,18), Mainardi Margherita, Malpeli Chiara, Mezzadri Sara, Ronzoni Pietro (8,36), Sivieri Giulia (8,18), Vezzoni Silvia (8,09), Zanacca Chiara, Zini Jessica. 1»C Igea: Aloisio Ylenia, Bo durri Xhuina, Choukry Zineb, Dall'asta Simone, Grillo Massimiliano, Izman Natalia, Kissi Enock Adama, Laurini Giulia (8,42), Liverani Alessia, Manzari Federica Rosa, Marossa Monia, Perugino Luca, Robuschi Andrea, Savi Serena (8,75), Tondini Marco. 1»C Erica: Balica Jon, Caleca Davide, Campanini Chiara, Conforti Ilenia, Dedda Carmela, Di Taranto Naomi, Galvani Sara, Mammino Greta, Michelotti Giulia (8,64), Moretti Deborah, Musiari Michela, Pacchiani Stefania, Pini Laura, Seletti Ilenia, Staderoli Alessia, Terenziani Gaia, Tosetti Chiara, Ursu Tatia na. 1»D Igea: Barbaro Miriam, Barbieri Michela, Gabura Daniela (8,33), Martelli Chiara (8), Merighi Sibilla, Milaqi Sara, Moraru Sarah Diana, Orefice Francesco, Palumbo Martina, Sandri Noemi, Sicorello Mariaclaudia. 1»E Igea: Bonazzi Nicolò, Friggeri Angelica, Gennari Lisa, Greci Elisa, Lusardi Teresa (8,33), Morano Nicola, Pelizza Sonia, Silva Sara, Stocchi Vanessa, Terabelloni Fontana Vanessa, Termine Andrea Maria, Termine Simone, Tiganu Doina. 1»F Igea: Bertoletti Marco, Bonatti Filippo, Ceci Martina, Celentano Marco, Formaggioni Silvia, Montagna Veronica, Pavani Davide, Sannicola Silvia (8,92), Silva Veronica, Tagliaferri Gabriele, Terzi Thomas (8,42), Tramalloni Chiara. 1»G Igea: Amadasi Luca, Botti Nicole, Diquattro Martina, Isfan Adrijana, Kurcani Erisa, Livrini Silvia, Manghi Alessia (8,08), Minotti Marco, Pala Alessandro, Pesci Giada, Rossi Francesca, Saccò Matteo, Spocchi Cristopher, Vinzani Gabriele, Ziveri Alberto (8,33). 1»H Igea: Amadasi Melania, Belletti Valentina, Favalesi Beatrice, Franchi Ilaria, Milazzo Federico, Pionetti Martina, Ragazzini Chiara (8,17), Rasia Dal Polo Matteo, Rivara Filippo, Sagliocco Giulia, Tagliavini Mattia (8), Tarantini Cataldo, Vescovi Giorgia (8), Wang Zhe. 2»A Igea: Ancellotti Mirko (8), Begarani Federica, Borrelli Elena, Cavalca Giorgia (8,83), Cella Matteo (8,17), Chiari Marco (8,17), Cristea Monica, Diviza Igor, Mariani Binda Alessandro, Musini Silvia, Pelizziari Mario, Perucchini Sabina, Popescu Doina, Rossi Riccardo, Rossini Luca, Schianchi Davide (8,25), 2»A Erica: Amin Abbadi Karim, Armani Veronica, Astorri Elena (8,18), Bombassei Daniele, Depietri Fabio (8,55), Esposito Martina (9,18), Ferrari Chiara, Guarnieri Samantha, Lillo Isabù Riccardi, Moglia Leonardo, Mutti Veronica, Novellino Emma, Paglino Silvia, Pissarotti Matteo, Weng Anwei, Zabatta Anna Alexa. 2»B Igea: Agyemang Esther, Bertoncini Federico, Buonanno Giulia, Corsi Michele, Foglietta Michele, Gioia Giuseppe, Manicone Giuseppe, Mariani Elisa (8,67), Pini Martina, Recalde Mary Gean Briones, Selami Kenon, Servan Cristina, Serventi Giulia, Tassi Luca (8,67), Zanapa Giuseppe. 2»B Erica: Alzapiedi Alessia, Amato Desiree, Barbieri Elena, Bianchini Bryan Josh, Burgio Francesco Maria (8,09), Ferrara Ta nya (8,55), Ferroni Margherita, Ficarra Valentina, Kaur Nav deep, Manco Davide (8), Martinelli Elena, Mattioli Simone, Monti Maria Sabrina, Mulazzi Nicole (8,27), Pastorelli Francesca (9,64), Pioli Silvia, Rossi Alessandro, Topolska Valeriya, Triani Elisa (8). 2»C Igea: Alestra Veronica, Amadasi Manuel, Balzani Silvia, Boschesi Giulia (8,42), Boschi Massimo, Brianti Ilaria (8,42), Carrara Francesco, Cavazzini Alessia, Ciucciarelli Nicole, Ferrari Stefania (8,17), Ferrari Veronica (8), Frondana Stefano, Le Rose Antonio, Maldini Giorgia, Medioli Elisa (8,17), Pasini Nicola, Rangognini Gaia, Rodolfi Emanuela (8,42). 2»C Erica: Baldi Federica Rosa, Bandieri Francesca, Benassi Serena, Costa Giulia, Dallatana Giulia, Di Pietro Arianna, Gandolfi Cinzia, Holodenco Stela, Kwarteng Bridget Osei, Lerose Sara, Luminoso Sara, Merico Ilaria, Morganti Irene, Oddi Alice, Orlando Giulia, Roncai Giulia, Ruggeri Linda. 2»D Igea: Allodi Lorenzo, Caputo Gabriele, Carpanini Massimo, Cavatorta Alberto, De Crescenzo Luca (8), Fabbri Emanuele, Ferri Saverio, Forte Francesco, Gennari Thomas, Ingrosso Fabrizio, Lecce Cristina, Maramotti Marco, Meta Arsen, Molinari Simone, Niamkey Manzan Jeanne (8,42), Pelizza Sara, Pignato Simona, Reggiani Chiara (8,17), Rizzo Marta, Schianchi Mattia, Valentini Monica. 2»D Erica: Bandini Elisa, Bartolini Sara, Besagni Valentina, Borrini Marianna, Brigada Brigitta, Campanini Alice (8,18), Cantarelli Elena, Cavalli Andrea, Colla Federica (8,27), Colombo Sara (8,09), Ferrigno Rosa, Formaggini Jennifer, Gibilras Daniela, Macovei Yasmina, Montesano Menella, Mussi Veronica (8,55), Notari Manuela, Orioni Nicole, Papini Giorgia, Toncu Diana, Zucchelli Monia. 2»E Igea: Capra Veronica (9,17), Deleu Olimpia, Giacopelli Chiara (8,25), Giaroli Maria Elena, Gorgan Irina, Levrieri Lorenzo, Pastuhov Elena, Reverberi Simona, Sartori Michelle (8,33), Zaffanella Federica (8,17). 2»F Igea: Balocchi Rossella (8,08), Bolzoni Cinzia, Curumi Yze, Ferrari Alberto, Fontana Fiorenza, Ghirardi Giulia (9), Iacca Samuele, Marchi Sara, Morelli Antonio, Mosca Alessandra (8,67), Rangognini Fabiano, Ricci Silvia, Rozzi Laura, Scai Alisa, Tondini Valentina, Valenti Vanessa. 2»G Igea: Bianchi Matteo, Bocchi Paolo, Bocchialini Luca (8,58), Calin Doina, Carfora Sara, Magnani Nicolas, Piccinini Martina, Pinelli Martina, Raffaetta Davide, Romanini Michele (9,08), Rotelli Federico. 2»H Igea: Accorsi Andrea, Bobak Volodymyra (8,17), Castaldo Arianna, Fusaro Beatrice, Galloni Andrea, Ilcov Cristina (8), Morini Samuele, Pelacci Eleonora, Prampolini Giulia, Rizzo Adelaide, Sandrasegaran Mallika Devi (8,75), Schirò Cristina (8,75), Tekeste Salem, Vaga Maria Chiara (8,08). 3»A Igea: Bellini Alessandra, Bernazzoli Giorgia, Bisaccioni Cecilia (8,09), Catellani Greta, Conti Ilaria, Costabile Elisabetta, Fornari Chiara, Gaitan Perez Daniela, Ghillani Annalisa (8,64), Marcone Daniela, Mortini Monica, Oliva Carmen, Ordente Simone, Ori Martina (8,09), Rendinella Sara, Rossetti Arianna, Schianchi Eleonora, Tirdea Eugenia. 3»A Erica: Brighenti Cristiana, Buonocore Nicola, Carattini Veronica (8,55), Cervellin Giorgia, Daddi Isotta, Fontana Jessica, Fornari Giulia (8,73), Gazzellone Thomas (8,18), Gonanu Valentina, Grossi Leonardo, Lupino Silvia (8,09), Mamiani Francesca, Ostrovan Olesea, Rosati Alice, Tadic Nika, Yilmaz Hatice. 3»A Mercurio: Campanini Chiara, Carruba Nicolas (8,1), Cenci Stefano, Cencig Federico, Conti Jessica, D'auria Ettore, De Luca Deborah, Di Pietra Nicola, Fava Enrico, Gazzola Jessica, Lanzafame Antonio, Malatesta Silvia, Meneses Fernandez Mauricio Enrique, Molinari Francesco, Montoya Liseth Yurani, Mori Laura (8,1), Pelli Alessandro (8,1), Pizzarotti Jessica, Virgenti Elisa (8,1). 3»B Igea: Bacchieri Christian, Bellini Serena, Boschi Pier Francesco (8,18), Konate Hamed Kader, Mambriani Erica, Mancuso Vanessa, Mattioli Alessia (8,09), Puglia Luca (8,64), Scarano Arianna, Tosi Lorenzo, Vunic Eldina. 3»B Erica: Adorni Giulia, Bellini Veronica (8,45), Benetti Chiara, Brigiolini Sofia, Cattani Debora, Cavagni Marina, Dallatomasina Sara (8,45), Fatadey Alice, Ghirardi Chiara (8,27), Giuffredi Laura (8,09), Guazzetti Giulia (8,09), Jalil Charif, Liverani Silvia, Panizzieri Elisa, Schianchi Chiara, Silva Julia, Spampinato Manuela. 3»B Mercurio: Bonatti Martina (8,4), Brunetti Umberto, Calestani Valentina, Ferrari Gianmarco, Giaroli Chiara (8,6), Melegari Fa bio, Monfrini Fabio, Ollari Marco, Praticò Roberto, Ramuschi Marco (8,1), Reverberi Davide, Rossetti Carlotta, Tanzi Filippo, Zbogar Enrico (8,1), Zhovner Vi ktoriya. 3»C Erica: Angheleddu Angela, Anghinetti Giorgia, Bonati Gloria (8,36), Chierici Alice (8,09), Comani Stefania (9,27), D'angelo Anna Nunzia, Donnici Tiziana, Fortese Raffaella Gessica, Landi Chiara (8,45), Legati Arianna (8), Mammino Martina, Mannu Luana, Mazzola Cinzia, Murru Valentina, Nica Victoria (8,18), Orlandini Ilaria (8,09), Squadroni Mara (8,82), Ubaldi Sara. 3»C Mercurio: Bosi Cristina, Fricano Caterina, Giuffredi Nicola, Lambertini Pietro, Margarint Marcela, Martini Valentina, Rainieri Filippo, Ravanetti Mattia, Reverberi Luca (8,3), Robuschi Giada, Rotaru Cristina, Simone Raffaella Pia (9), Strina Silvia, Testi Martina. 4»A Igea: Begnardi Alex, Bersanelli Nicolò, Cantoro Veronica (8,91), Capelli Giulio, Cittadini Fabio, Donini Giulia, Fontana Eleonora (8,09), Ghillani Angelica (8,27), Gonzi Federica (8,64), Gutu Tatiana (8,09), Lanfranchi Stefano, Loreti Sara, Montali Alessandro, Polimeni Carmela Martina, Ronconi Giulia (8,82), Rosca Corina, Sacchi Barbara. 4»A Erica: Adorni Silvia (8,64), Bertoli Filippo, Bia Francesco, Cappelletti Giada, Castellano Samantha, Dallatana Jacopo, Decò Chiara (8,36), Di Sanza Lucia (8,09), Faccini Cecilia, Furfaro Angela, Galloni Manuela (8,55), Maghenzani Michel, Papaleo Laura, Qepi Persida, Riccò Giulia (8,36), Rida Imane, Riganò Noemi, Ruzzi Beatrice, Soricelli Lucia, Truden Guendalina (8,09) 4»A Mercurio: Accorsi Annalisa (8,3), Anghinetti Andrea, Bandini Eleonora, Caggiati Alessandro (8,6), Carnoli Valentina (8,2), Casali Veronica, Francesconi Francesco, Frazzi Davide, Gualzetti Giulia, Levaia Varvara, Lo Cascio Riccardo, Malcotti Manuel, Mazzuca Massimo (8,1), Moiseev Andrei, Nocciolati Eleonora, Pellacini Andrea, Ponzi Marina, Ranzini Serena, Ricci Andrea, Simon Vasile, Turco Giovanni. 4»B Igea: Abis Caterina, Attolini Carlotta, Binini Beatrice, Buffa Sebastiano, Cavallina Camilla, Chiastra Federico (8,27), Dacci Alice (8,82), Ferrari Giulia (8,55), Galloni Elisa (8,36), Grande Gianfranco, Malucelli Lorena (8,45), Melegari Alice, Piazza Francesco, Pisseri Matteo, Pongolini Giulia (8,27), Sirocchi Valentina (8,36), Tanzi Danila. 4»B Erica: Barani Chiara (8,18), Bellini Alejandra, Bonzani Andrea (8,27), Carloni Giulia (8,09), Cobianchi Filippo, Corradi Serena, Delinschi Alina, Falcone Elena, Galbura Ecaterina (8,36), Ginesi Linda, Kruskic Nerma, Lin Wei Miao (8,27), Nicoli Gloria, Patrese Ilaria, Scardina Valentina, Vaccari Monica. 4»B Mercurio: Bernardi Mattia (8,2), Bonzani Michele (8,9), Chiussi Simone, Coccioli Beatrice, Concas Chiara, Gardo ni Erica, Guazzi Silvia, Mezzadri Giulia, Pavlova Cristina, Tallo Francesca Maria, Visconti Elisa (8,5), Zilocchi Luca (8,5). 4»C Erica: Alberti Angela, Anzalone Giulia (8,64), Baccarini Debora, Barbacini Giulia, Borlenghi Alice, Campanini Federica, Cocco Jessica (8,09), Dallasta Veronica (9), De Vita Chiara, Donnini Arianna, Ferraguti Giorgia, Fochi Jessica, Frondana Beatrice, Manenti Laura (8,09), Petrolini Samantha, Vitalone Marta (8,91). 4»C Mercurio: Antignano Marco, Ascoli Letizia, Auriuso Alex, Bassi Lorenzo (8,4), Bertoletti Lorenzo, Bucci Isabella (8,8), Carpi Greta, Ceglie Antonella (8,3), Conti Laura, Di Pietro Veronica, Fava Gianmaria (8,6), Garcia Sara (8,5), Gussoni Anna, Khimyak Ivanna, Senatore Sara, Tedeschi Sabrina. 4»D Mercurio: Attolini Sara, Balica Sergiu (8,2), Casoni Lorenzo, Cavalli Giovanni (8,5), Celcinschi Diana (8,5), Donelli Silvia, Formentin Amelia (8,1), Grazzi Chiara (8,7), Kaur Dashminder (9,7), Magri Valentina (8,1), Paccagnella Ivan, Parlicova Diana, Pellicane Debora, Rosovska Nataliya, Tagliaferri Alessandra, Turcanu Irina, Ughetti Martina, Zambrano Solorzano Katherine.

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Inquisì il premier del Montenegro Ora spia i party a palazzo Grazioli (sezione: Costi dei politici)

( da "Giornale.it, Il" del 19-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

n. 147 del 2009-06-19 pagina 3 Inquisì il premier del Montenegro Ora spia i party a palazzo Grazioli di Redazione Il tam tam sui blog è già partito. «Pino Scelsi sarà il nuovo De Magistris?», si chiedono gli internauti alcuni con speranza, altri intravedendo una iattura. Cinquantacinque anni, una fama da gran lavoratore, sostituto procuratore distrettuale antimafia, Scelsi a Bari è magistrato piuttosto noto. Soprattutto da quando ha messo sotto inchiesta Milo Djukanovic, cinque volte premier del Montenegro, accusato di associazione mafiosa finalizzata al traffico di sigarette di contrabbando dal Montenegro all'Europa e verso la Svizzera. Inchiesta archiviata per l'immunità diplomatica riservata ai capi di Stato, di governo e ai ministri degli Esteri. Decisamente più tosti i processi ai più spietati clan baresi, i Capriati e gli Japigia. Criminalità organizzata e politici collusi, killer e colletti bianchi. Ma anche lui incontra Massimo D'Alema nell'indagine sul re delle cliniche private Francesco Cavallari e i presunti finanziamenti al Partito comunista per la campagna elettorale del 1985. Un'inchiesta per la quale il pm Alberto Maritati chiese l'archiviazione e nella quale Scelsi fece gli accertamenti su Cavallari. Finanziamenti rossi, dunque, sui quali indagò proprio Scelsi, magistrato di punta della corrente di Magistratura democratica a Bari. Maritati, come Emiliano, si buttò in politica. Scelsi, invece, si tiene stretta la sua toga da magistrato e oggi indaga sulle presunte feste a Palazzo Grazioli. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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(sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere del Veneto" del 19-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere del Veneto sezione: VENEZIAMESTRE data: 19/06/2009 - pag: 9 L'annuncio di Zoggia Il presidente uscente con Letta: risparmi per un milione di euro l'anno «Posti e gettoni: taglierò il 50%» MESTRE Altri tagli in arrivo dal centrosinistra. A meno di due giorni dal voto che decide la presidenza della Provincia, Davide Zoggia assicura che in caso di vittoria il personale politico di Ca' Corner si sottoporrà a un'ulteriore cura dimagrante: dopo l'annunciata riduzione del numero di assessori che in caso di vittoria per la coalizione dal 23 giugno saranno solo otto, arriva anche il taglio dei compensi per i membri della giunta e dei consiglieri di amministrazione delle società della Provincia. «A partire dal mio afferma il candidato del Pd taglieremo il 50% delle indennità del presidente, degli assessori e dei componenti dei consigli di amministrazione delle società partecipate della Provincia. Con un risparmio di un milione di euro all'anno da destinare ai giovani, alle famiglie, agli artigiani e alle piccole imprese». Ma i tagli alla politica, elencati di fronte a Enrico Letta venuto a Mestre in sostegno di Zoggia, non si fermano qui. «Cercheremo anche di ridurre anche il numero dei consiglieri delle partecipate portandoli da 7 a 5 e da 5 a 3 per liberare risorse per ulteriori investimenti aggiunge il presidente uscente ma questo potremo farlo solo in corso d'opera». Conti e numeri alla mano la nuova ricetta è questa: «Con la riduzione del numero di assessori dice il vicepresidente uscente della Provincia Andrea Ferrazzi saranno 450 mila euro in meno, altri 250 mila dimezzando le indennità dei membri della giunta e quasi 300 mila euro in meno riducendo del 50 per cento i compensi dei 60 consiglieri di amministrazione delle 14 società partecipate come l'Apt o il Gral. E va aggiunto che nei cinque anni passati abbiamo già tagliato 29 società partecipate su 14 che rappresentavano per la Provincia solo costi passivi ». «Le differenze tra noi e il centrodestra è principalmente questa rincara la dose Enrico Letta nella corte del Caffè dell'Orologio dietro piazza Ferretto noi abbiamo programmi e contenuti. E su questo deve riflettere l'elettorato moderato di centro e del Pdl. Dare la Provincia di Venezia alla Lega oggi, significa spalancare al Carroccio anche le porte della Regione e del Comune ». E se non basta questo a «spaventare i moderati», suggerisce Letta, «ricordatevi che le scelte dei vertici dell'Udc in Veneto sono state fatte perché ci sono due assessori regionali (il riferimento è a Stefano Valdegamberi e Flavio Silvestrin) che vogliono restare aggrappati alle loro poltrone anche il prossimo anno». Al consiglio per il voto di domenica e lunedì, Letta aggiunge anche una proposta per tutelare chi ha perso il lavoro o chi rischia: «Serve una riforma degli ammortizzatori sociali conclude , ci sono un milione e 600 mila lavoratori privi di ombrello nella pioggia della crisi. Accade troppo spesso che nelle aziende e negli uffici, e anche nel mondo dell'informazione, ci siano lavoratori con protezioni sociali e altri che fanno lo stesso lavoro e che però non hanno nessuna garanzia». Al.A. Meno indennità Il candidato Davide Zoggia

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basketmania, al torneo delle contrade pioggia di canestri per torre e rorai (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 19-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Domani alle 18 clinic per tecnici con Novello Basketmania, al Torneo delle contrade pioggia di canestri per Torre e Rorai PORDENONE. Dopo due giornate di gare al Torneo delle contrade, evento-clou della manifestazione Basketmania che si sta disputando sui campi all'aperto dell'ex fiera, sono due per girone le formazioni imbattute. Nel gruppo A sono Torre e Cappuccini con 4 punti, Rorai e Pn Nord ne hanno zero, nel B Pn Centro e Villanova 4, Vallenoncello e Borgomeduna 0. Successo all'ultimo tiro, con un giallo, dopo un tempo supplementare per Villanova su Borgomeduna, Dopo che i tempi regolari si erano chiusi sull'84 pari complice un clamoroso errore da un metro di Brusamarello, nell'overtime la formazione di coach De Stefano era avanti di un punto sul 94-93 con la palla in mano e 28'' sul cronometro, ma si è vista fermare per infrazione di 24'' quando in realtà ne erano trascorsi 21, e con 7'' a disposizione è stato Piazza a segnare il canestro della vittoria mentre suonava la sirena. Canestri a raffica in Torre-Rorai, 115-100, con la squadra di Ciman vincente grazie alla conferma dei due giovani Rizzo e Jenkins e al sempreverde Grion, per coach Freschi non sono bastati i 35 punti di un monumentale Cipolla. Trascinata da Ferraro, tutti suoi i 16 punti iniziali della sua squadra, e da Bagnarol, Cappuccini si è sbarazzata del Pn Nord, che ha nell'americano Wallace, ancora 37 punti come nella prima giornata e capocannoniere della manifestazione, la stella, mentre Pn Centro non ha avuto problemi contro Vallenoncello grazie al terzetto, De Simon, Magee, Franco. Questa sera sono in programma le finali, alle 20 per il terzo posto e alle 22 quella per il primo. Domani, prima del torneo Senza confini che si gioca però al forum, alle 17 ci sarà il clinic per allenatori, che vede il pordenonese, ma trevigiano d'adozione ed ex di tante formazioni di serie A femminili, Guido Novello nel ruolo di relatore. (d.d.)

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GIANNI COLUCCI Scatta lo spoil system. Entro tre mesi Edmondo Cirielli rivoluzionerà tutto i... (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 19-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

GIANNI COLUCCI Scatta lo spoil system. Entro tre mesi Edmondo Cirielli rivoluzionerà tutto il sistema dirigenziale della Provincia. Ieri è partita una lettera a tutti i dirigenti apicali dell'ente (una quindicina) a cui è stato confermato che manterranno i loro ruoli, ma solo per i prossimi novanta giorni. Successivamente potranno andare a ricoprire ruoli, mantenendo evidentemente le qualifiche, in altri settori. Dopo un quindicennio di gestione del centrosinistra, Cirielli intende ricostruire la geografia di Palazzo Sant'Agostino. I colonnelli saranno altri, o comunque saranno trasferiti per svecchiare settori, per smontare sistemi organizzativi, in qualche modo per riportare al centro, sulla tolda di comando di Cirielli e dei suoi uomini, il timone che segnerà la direzione. Salta la figura del direttore generale, Fausto Delli Santi andrà in pensione e non verrà sostituito, salterebbero anche i concorsi che sono stati avviati nei giorni immediatamente precedenti alle elezioni. Sono infatti 21 i posti in organico individuati come «dirigente» e quindi ne mancano sette oltre quelli quelli attualmente in servizio. «Siamo nell'ottica del risparmio - fa sapere Antonio Iannone, tra i principali consiglieri del presidente Cirielli - e le scelte che stanno arrivando vanno nella direzione di un riorganizzazione dei servizi e di una vera messa a regime delle spese. Secondo le indicazioni che erano già contenute nel nostro programma elettorale». I costi in meno ad esempio del direttore generale sono consistenti. Si arriva a circa 360 mila euro l'anno di risparmi. Concorsi. Giro di vite anche nello staff del presidente che sarà ridotto. Si sta costruendo un ufficio centralizzato del cerimoniale, della segreteria e del portavoce. C'è quindi il tema del concorso per personale dirigente e di concetto bandito ma non espletato (per il bando e le domande era utilizzato il solo canale internet). Secondo l'entourage di Cirielli si potrebbe giungere ad una revisione del bando alla fine delle verifiche sulle procedure di mobilità interna (quei posti messi a bando potevano essere ricoperti da personale dipendente). Si potrebbe dunque arrivare allo svolgimento solo della parte del concorso che riguarda le figure di dipendenti di livello inferiore e non quello per dirigenti. Manifestazioni. Si discute anche della parte che riguarda i finanziamenti alle manifestazioni. Palinuro griffe e il Concorso ippico si svolgeranno regolarmente non essendo finanziati direttamente dall'ente ma con fondi comunitari. Tutto da discutere il sistema di finanziamento di manifestazioni come la Borsa del turismo archeologico. Partecipate. Infine entro 45 giorni si arriverà alla definizione dei nuovi rappresentanti in enti e partecipate. In breve tempo Cirielli intende definire il quadro dello spoil system a cominciare dalla Meridionale multiservice (partecipazione al 100% della Provincia). Entro fine mese si tiene anche l'assemblea del Cstp per l'approvazione del bilancio e l'ingresso di un rappresentante della Provincia di altro orientamento. Più di qualche comune passato di mano potrebbe modificare gli attuali rapporti di forza (attualmente il 51% delle quote è in mano al centrosinistra). Tra le partecipate dove rinnovare la rappresentanza anche il consorzio Aeroporto, il consorzio di ambito territoriale, il parco Cilento, Agroinvest, l'Associazione patti territoriali, la Biennale del mare, ma anche la Città dei giovani di Baronissi, l'organismo dirigente della comunità portuale, dell'Asi-area industriale, del Consorzio di Ateneo, dei consorzi ortofrutticoli di Paestum e di Nocera, Salerno trading e il convitto Torquato Tasso, la fondazione Menna e la fondazione Sichelgaita, l'Interporto, e i Parchi, Salerno sviluppo e il consorzio Siis per gli acquedotti. Piccoli e grandi luoghi di gestione, in alcuni casi con nessun gettone di presenza, in altri con stipendi e diarie. Il sottogoverno cambia faccia. E per Cirielli si apre il capitolo lottizzazione.

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Zaccariotto con due ministri, Zoggia con le forbici (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 19-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Zaccariotto con due ministri, Zoggia con le forbici Bossi e Brunetta accompagnano la leghista, il candidato del Pd con Letta: «Taglierò stipendi e poltrone» Venerdì 19 Giugno 2009, Lui promette di tagliare gli stipendi agli assessori per dare i soldi risparmiati alle famiglie, lei gli rinfaccia di aver previsto l'elezione di tre consiglieri extracomunitari senza diritto di voto ma con gettone di presenza. Per Davide Zoggia calano a Mestre Enrico Letta e David Sassoli, per Francesca Zaccariotto due ministri, Renato Brunetta e Umberto Bossi, più lo stato maggiore del Pdl, della Lega e pure l'Udc sul palco. In ordine cronologico, la giornata elettorale comincia con l'annuncio di Zoggia nella corte del Caffè dell'orologio, a due passi da piazza Ferretto: «Le indennità degli assessori, a partire dalla mia, saranno dimezzate, per tutte un taglio del 50%». Analoga riduzione riguarderà i compensi agli amministratori delle società e delle aziende partecipate dalla Provincia: «Farò firmare a tutte le persone nominate per conto del nostro ente in consigli di amministrazione di altre società una dichiarazione in cui si impegnano a versare il 50% di quanto percepito nel nostro "fondo famiglia"». Gli stessi consigli di amministrazione - aggiunge - saranno ridotti ben oltre il dettato del decreto Lanzillotta. L'operazione tagli a indennità e compensi frutterebbe un risparmio di 500mila euro all'anno. Che, sommati ai 450mila risparmiati riducendo gli assessori da 12 a 8, porterebbe a una disponibilità annua di quasi un milione. Soldi che Zoggia intende impegnare in misure anti-crisi nel "fondo famiglie". Della crisi economica, nella sua tappa mestrina, parla anche il deputato Enrico Letta: «In Italia c'è stata una perdita della ricchezza pari all'intero Pil dell'Ungheria, eppure stiamo ancora aspettando la strategia anti-crisi del Governo. Che non c'è, l'atteggiamento di Berlusconi è lo stesso assunto nei confronti dell'influenza messicana: prima o poi passerà». Come l'altro giorno il segretario del Pd Dario Franceschini, anche Letta si rivolge agli elettori moderati: «Se i veneti non vogliono consegnare la Regione alla Lega, perché queste sono le prove generali per il 2010, votino per Zoggia». Dal voto del primo turno, il «messaggio degli elettori» per Letta è stato chiaro: «Se lasciamo sgombro il voto dei moderati, noi saremo minoranza. Berlusconi ha definito l'Udc "l'unione delle clientele", i rapporti con la Lega sono noti, ma in Regione Veneto i due assessori dell'Udc per non perdere la poltrona si spostano verso il Pdl e la Lega. Per gli elettori dell'Udc è una contraddizione in termini votare per la leghista Zaccariotto: in questa partita i moderati sono di qua, con Zoggia». «Martedì non possiamo svegliarci in una provincia leghista - dice poi Sassoli - Questo di Venezia è uno dei ballottaggi più importanti». Poche ore dopo piazza Ferretto cambia colore: gazebo e bandiere del Pdl, della Lega, dell'Udc. Per il comizio in coppia dei ministri Bossi e Berlusconi, tutti e a Mestre per sostenere Francesca Zaccariotto, è stato preparato anche un adesivo che l'azzurro Renato Boraso esibisce sulla cravatta: "Il 21 e 22 giugno vota per mandare via le sinistre". Il segretario veneziano del Carroccio Corrado Callegari, ai circa 600 che stanno in piazza, presenta i big sul palco: ci sono i leghisti Giampaolo Gobbo, il sottosegretario Francesca Martini, i parlamentari Bricolo e Forcolin, la neoeurodeputata Mara Bizzotto. C'è Renato Chisso con Mario dalla Tor, Tesserin, Danesin e Zuin, Stefano Zecchi, Francesco Piccolo dell'Mpv, anche il segretario comunale dell'Udc Roberto Panciera. Solo che Bossi è in ritardo. Parla Zaccariotto: «Il ballottaggio non è un'altra partita, io non vado a bussare alle porte di chi ha scelto il centrosinistra. Ma noi dobbiamo tornare a votare per confermare il risultato del primo turno. La partita noi la vinciamo». Dopo Martini, tocca a Gobbo che, in dialetto, avvisa Cacciari: «L'anno prossimo arriviamo anche a Venezia, sono i veneziani che lo vogliono, ho una lettera con 380 firme di commercianti stanchi dei venditori abusivi». Il segretario veneto della Lega si riferisce alle Comunali del 2010, delle Regionali aveva già parlato prima di salire sul palco: «Nel 2010 si vota in 13 Regioni, la Lega è il terzo partito, rappresenta un quarto della potenzialità del centrodestra. Fate voi i conti: ci spettano come minimo 3 Regioni. Ma siamo buoni, ci accontentiamo anche di due». Quali? Gobbo si mette a ridere. «Ma va bene anche la Calabria. E la Campania, così gli insegniamo come si fa». Intanto sul palco il microfono passa a Renato Brunetta. Il ministro attacca la sinistra: «È in stato comatoso, non ha più una politica, si affida a gruppi editoriali per fare opposizione». Non solo quella nazionale: «Qui hanno fatto fallire perfino il Casinò». Delle Province prima del comizio aveva detto che bisogna ridefinirne il ruolo («Personalmente sono per farle diventare enti di secondo livello, consorzi di Comuni in cui il presidente sia magari il sindaco del Comune capoluogo e i consiglieri provinciali siano i sindaci dei Comuni della provincia»), sul palco il ministro Brunetta chiede qualcosa di più per Venezia, «baricentro della nuova Europa»: «Venezia è una città speciale e ha bisogno di uno statuto speciale in una Provincia metropolitana speciale». Dice che bisogna investire sulle infrastrutture, non sulla «cattiva chimica inquinante». E si rallegra della decisione dell'Udc di appoggiare Francesca Zaccariotto: «Mi piacerebbe che gli amici dell'Udc fossero con noi anche a Roma, non possono stare con i comunisti di D'Alema». Alle 19.30 arriva Umberto Bossi, Brunetta lo bacia e lo elogia («Un uomo straordinario»), il Senatùr ci scherza su: «La solita sviolinata». Poi guarda la gente: «Questa piazza è diventata la ex piazza rossa». Al.Va.

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Referendum, il dossier (sezione: Costi dei politici)

( da "AprileOnline.info" del 19-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Referendum, il dossier Fausto Caffarelli, 19 giugno 2009, 13:01 Verso il voto Le ragioni del si e le ragioni del no. Tutto quello che c'è ancora da sapere e il dibattito "passato" in rete negli ultimi mesi Clicca quì per leggere il dossier in pdf Breve dossier sul referendum (versione in pdf) Le ragioni del sì pagg. 2 - 3 Presentazione del quesito pagg. 4 - 8 Domande e risposte pagg. 9 -11 Tutte le bugie sul referendum Tutte le pagine sono tratte dal sito del Comitato Promotore all'indirizzo ww.referendumelettorale.org Le ragioni del no / astensione pagg. 12-13 S. Passigli, Referendum - balletti e trappole, circolorosselli.blogspot.com pagg. 14-16 Enzo Ragusa, Referendum: l'inutilità del terzo quesito, riforme.info, 28/4/2009 pagg.17-18 Piero Ignazi, Apprendisti e stregoni , L'Espresso, 7/5/2009 pagg. 19-20 Pancho Pardi, Boicottiamo il referendum, Micromega on line, 5/5/2009 pagg 21-28 Guido Ortona, A proposito del prossimo referendum elettorale, email pagg.29 -30 G. Sartori, Gli esiti nocivi del referendum, Corriere della Sera, 17/5/2009 pagg. 32-37 D.Gallo, Referendum beffa: 50 buoni motivi per astenersi, Micromega online, 16/6/2009 LE RAGIONI DEL SI' Titolo: Referendum - presentazione dei quesiti Autore: Comitato promotore Fonte: referendum elettorale.org Il 1° e il 2° quesito: premio di maggioranza alla lista più votata e innalzamento della soglia di sbarramento Le attuali leggi elettorali di Camera e Senato prevedono un sistema proporzionale con premio di maggioranza. Tale premio è attribuito su base nazionale alla Camera dei Deputati e su base regionale al Senato. Esso è attribuito alla "singola lista" o alla "coalizione di liste" che ottiene il maggior numero di voti. Il fatto che sia consentito alle liste di coalizzarsi per ottenere il premio ha fatto sì che, alle ultime elezioni, si siano formate due grandi coalizioni composte di numerosi partiti al proprio interno. E la frammentazione è notevolmente aumentata. Il 1° ed il 2° quesito (valevoli rispettivamente per la Camera dei Deputati e per il Senato) si propongono l'abrogazione del collegamento tra liste e della possibilità di attribuire il premio di maggioranza alle coalizioni di liste. In caso di esito positivo del referendum, la conseguenza è che il premio di maggioranza viene attribuito alla lista singola (e non più alla coalizione di liste) che abbia ottenuto il maggior numero di seggi.Un secondo effetto del referendum è il seguente: abrogando la norma sulle coalizioni verrebbero anche innalzate le soglie di sbarramento. Per ottenere rappresentanza parlamentare, cioé, le liste debbono comunque raggiungere un consenso del 4 % alla Camera e 8 % al Senato. In sintesi: la lista più votata ottiene il premio che le assicura la maggioranza dei seggi in palio, le liste minori ottengono comunque una rappresentanza adeguata, purché superino lo sbarramento. All'esito dell'abrogazione, resteranno comunque in vigore le norme vigenti relative all'indicazione del "capo della forza politica" (il candidato premier) ed al programma elettorale. Gli effetti politico-istituzionali del 1° e del 2° quesito Il sistema elettorale risultante dal referendum spingerà gli attuali soggetti politici a perseguire, sin dalla fase pre-elettorale, la costruzione di un unico raggruppamento, rendendo impraticabili soluzioni equivoche e incentivando la riaggregazione nel sistema partitico. Si potrà aprire, per l'Italia, una prospettiva tendenzialmente bipartitica. La frammentazione si ridurrà drasticamente. Non essendoci più le coalizioni scomparirà l'attuale schizofrenia tra identità collettiva della coalizione e identità dei singoli partiti nella coalizione. Con l'effetto che i partiti sono insieme il giorno delle elezioni e, dal giorno successivo, si combattono dentro la coalizione. Sulla scheda apparirà un solo simbolo, un solo nome ed una sola lista per ciascuna aggregazione che si candidi ad ottenere il premio di maggioranza. Le componenti politiche di ciascuna lista non potranno rivendicare un proprio diritto all'autonomia perché, di fronte agli elettori, si sono presentate come schieramento unico, una cosa sola. Nessuno potrà rivendicare la propria "quota" di consensi. E sarà molto difficile spiegare ai cittadini eventuali lacerazioni della maggioranza. Lo scioglimento del Parlamento una volta che è entrata in crisi una maggioranza votata compattamente dagli elettori potrebbe essere politicamente molto probabile. L'eliminazione di composite e rissose coalizioni imporrà al sistema politico una sterzata esattamente opposta all'attuale. Piuttosto che l'inarrestabile frammentazione in liste e listine, minacce di scissioni e continue trattative tra i partiti, il nuovo sistema imporrà una notevole semplificazione, lasciando comunque un diritto di rappresentanza anche alle forze che non intendano correre per ottenere una maggioranza di Governo, purché abbiano un consenso significativo e superino la soglia di sbarramento. Il 3° quesito: abrogazione delle candidature multiple e la cooptazione oligarchica della classe politica Un terzo quesito referendario colpisce un altro aspetto di scandalo. Oggi la possibilità di candidature in più circoscrizioni (anche tutte!) dà un enorme potere al candidato eletto in più luoghi (il "plurieletto"). Questi, optando per uno dei vari seggi ottenuti, permette che i primi dei candidati "non eletti" della propria lista in quella circoscrizione gli subentrino nel seggio al quale rinunzia. Egli così, di fatto, dispone del destino degli altri candidati la cui elezione dipende dalla propria scelta. Se sceglie per sé il seggio "A" favorisce l'elezione del primo dei non eletti nella circoscrizione "B"; se sceglie il seggio "B" favorisce il primo dei non eletti nella circoscrizione "A". Nell'attuale legislatura, questo fenomeno, di dimensioni veramente patologiche, coinvolge circa 1/3 dei parlamentari. In altri termini: 1/3 dei parlamentari sono scelti dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia ricevuta. Un esempio macroscopico di cooptazione! E' inevitabile che una tale disciplina induca inevitabilmente ad atteggiamenti di sudditanza e di disponibilità alla subordinazione dei cooptandi, atteggiamenti che danneggiano fortemente la dignità e la natura della funzione parlamentare. Inoltre i parlamentari subentranti (1/3, come si è detto) debbono la propria elezione non alle proprie capacità, ma alla fedeltà ad un notabile, che li premia scegliendoli per sostituirlo. Con l'approvazione del 3° quesito la facoltà di candidature multiple verrà abrogata sia alla Camera che al Senato. Titolo: Referendum - domande e risposte Autore: Comitato promotore referendum Fonte: referendum elettorale.org 1. Perché una riforma elettorale tramite il referendum? L'approvazione della legge elettorale (l. n. 270 del 2005) è stata accompagnata, sin dall'inizio, da numerose critiche, delle quali, tuttavia, nessuno è riuscito a farsi carico. Le proposte di miglioramento da tutti auspicate, non hanno trovato riscontro nei dibattiti parlamentari. Lo strumento referendario, dunque, sembra l'unico in grado di raggiungere il duplice obiettivo di modificare, in senso migliorativo, la legge ed al contempo riaprire il relativo dibattito, anche in vista di un eventuale intervento legislativo. Si tenga presente, inoltre, che le uniche modifiche sistematiche delle leggi elettorali e del sistema politico centrale sono state sempre approvate per via referendaria (con i referendum del 1991 e del 1993). 2. Non pensa che sia ormai impossibile raggiungere il quorum? Credo sinceramente di no. Questo referendum non è un referendum qualunque. Ha ad oggetto, infatti, una legge di sistema, che è alla base del funzionamento della democrazia rappresentativa. In altre parole, se si approvasse questo referendum, la vita parlamentare funzionerebbe meglio e, di conseguenza, sarebbe sempre meno necessario ricorrere ad un'altra tipologia di referendum, quelli che intervengono laddove il Parlamento non è stato in grado di rispondere alle esigenze del Paese. La nostra iniziativa si propone di scardinare un'idea oligarchica e paternalistica della politica, colpendo il cuore dei meccanismi di ricambio della classe dirigente, ed incontra la pressante domanda di modernizzazione rivolta a tale scopo. è, inoltre, coerente con un'idea dell'Italia come il paese delle opportunità e non delle rendite, della competizione e non della cooptazione. Per questi motivi non vi è ragione di ritenere che l'elettorato non coglierà l'occasione per essere partecipe di tale auspicato processo di modernizzazione. 3. Qual è l'oggetto dei quesiti? Il primo quesito riguarda l'abrogazione delle coalizioni (approfondimento). Secondo l'attuale legge elettorale di Camera e Senato (così come introdotta con l. legge n. 270 del 2005) a beneficiarie del premio di maggioranza possono essere alternativamente "liste" o "coalizioni di liste". Il I quesito si propone di abrogare la disciplina che permette il collegamento tra liste. In caso di esito positivo la conseguenza sarebbe che il premio di maggioranza verrebbe attribuito solo alla lista singola (e non più alla coalizione di liste) che abbia ottenuto il maggior numero di seggi. E, di conseguenza, verrebbero innalzate le soglie di sbarramento, che sarebbero ad essere del 4% per l'accesso alla Camera e dell'8% per essere rappresentati in Senato. Un secondo quesito (approfondimento) è relativo al divieto di candidature plurime in più di una circoscrizione per uno stresso candidato. Esso mira a colpire l'ulteriore aspetto di scandalo rappresentato dalle candidature multiple e dalla cooptazione oligarchica della classe politica. L'eletto in più circoscrizioni, cd. "plurieletto", è infatti signore del destino di tutti gli altri candidati, la cui elezione dipende, appunto, dal fatto che egli, scegliendo uno dei seggi che ha conquistato, lascia liberi gli altri. Il fenomeno descritto è oggi di dimensioni tali che non sembra inopportuno parlare di una vera e propria patologia del sistema. Basti pensare che ben 1/3 dei parlamentari attualmente in carica sono stati "eletti" per grazia ricevuta. Tutto ciò induce inevitabilmente ad atteggiamenti di sudditanza e di disponibilità alla subordinazione dei cooptandi, atteggiamenti che danneggiano fortemente la dignità e la natura della funzione parlamentare. Per questa ragione è auspicabile l'eliminazione - sempre mediante referendum - della facoltà di candidature multiple sia alla Camera che al Senato. 4. Quali sono i motivi ispiratori della proposta referendaria? Unità e trasparenza. Quanto al primo obiettivo, il sistema elettorale risultante dal referendum spingerebbe gli attuali soggetti politici a perseguire, sin dalla fase preelettorale, la costruzione di un unico raggruppamento, rendendo impraticabili soluzioni equivoche ed incentivando una significativa ristrutturazione del sistema partitico. Si aprirebbe, per l'Italia, una prospettiva tendenzialmente bipartitica, con conseguente eliminazione della frammentazione dentro le coalizioni. La proposta referendaria va incontro, inoltre, ad un'esigenza di trasparenza, la quale è realizzabile tramite l'eliminazione della facoltà di candidature plurime sia alla Camera che al Senato. 5. Che cosa succederebbe al sistema politico italiano se venisse approvato il referendum? L'approvazione del referendum produrrebbe un radicale rinnovamento dell'attuale sistema elettorale - e, attraverso quello, del sistema politico - in grado di assicurare all'intero contesto politico più trasparenza, agli schieramenti più unità, ai cittadini più opportunità di spendersi per far valere le proprie capacità e meriti. L'eliminazione del frazionismo e dello sbriciolamento della rappresentanza, garantirebbero una ristrutturazione profonda del sistema dei partiti. I quali sono sempre più avvitati su se stessi e stentano ad operare qualsiasi ricambio. Selezionano le proprie classi dirigenti in base a criteri poco trasparenti che spesso non hanno nulla a che vedere con il merito, le capacità o la passione disinteressata. I partiti, inoltre non riescono a realizzare l'unità negli schieramenti, con una strisciante, continua guerra di posizione ed uno scontro di paralizzanti veti incrociati, all'interno delle coalizioni. I partiti sono divisi e l'attuale legge elettorale ha ancor più esasperato le tendenze alla divisione e alla frammentazione. Tutto ciò è un freno per il cambiamento e impedisce di realizzare politiche ambiziose che migliorino effettivamente la nostra qualità di vita di cittadini comuni. L'auspicio è quello di partiti aperti, sensibili ai flussi di novità che provengono dalla società e più capaci di resistere alle pressioni degli interessi consolidati. Partiti responsabili, capaci di realizzare obiettivi, di innovare, di inventare il cambiamento. Partiti dinamici, che non cedano alla tentazione di ripiegarsi su se stessi, di diventare oligarchie autoconcluse sorde al futuro. Per ciò crediamo che ci sia un modo migliore di scegliere i parlamentari, evitando cosi' che centinaia di essi siano nominati per grazia ricevuta da chi già è stato eletto. Per ciò crediamo che gli attuali partiti debbano rimettersi in gioco e reinvestire le proprie tradizioni in qualcosa di più grande e di più coeso: soggetti unitari che si candidino a guidare il Paese, impiegando il proprio tempo nella realizzazione degli obiettivi promessi. 6. Qualcuno obietta che il referendum sarebbe inutile perché i partiti si alleerebbero in un grande listone per poi dividersi dopo le elezioni. L'obiezione muove dall'assunto che i sistemi elettorali siano del tutto ininfluenti sui comportamenti dei partiti e degli elettori. I partiti italiani, in particolare, troverebbero il modo di "aggirare l'ostacolo" unendosi fittiziamente per poi ridividersi dopo. Come dire: fatta la legge trovato l'inganno. Tuttavia, gli studiosi sono concordi nel ritenere che i sistemi elettorali non siano assolutamente irrilevanti sul modo in cui si strutturano il sistema dei partiti ed i comportamenti elettorali. Si può discutere sul tasso di incidenza delle regole, ma nessuno ha mai messo in dubbio la connessione tra regole e politica. Penso che ormai il modello delle democrazie avanzate in cui due principali soggetti si contendono la guida politica del paese - fermo restando uno spazio per partiti minori non coalizzabili - sia ormai interiorizzato anche in Italia Trovare sulla scheda 15 simboli di partito per una sola coalizione (della quale manca, peraltro simbolo, nome, e leader) è cosa ben diversa che trovare un simbolo unico, un nome solo, l'indicazione di un solo candidato a Primo Ministro. Certo, i partiti potranno sempre "sganciarsi" dopo. Soprattutto fin quando non introdurremo in Italia regole come quelle tedesche che interpretano il principio del libero mandato parlamentare in modo meno trasformistico. Ma quali saranno i costi politici di rompere un'aggregazione suggellata da elettori che hanno votato il "tutto" e non le singole parti? Non solo, ma l'assenza dei simboli dei singoli partiti impedirebbe loro di potere censire il proprio consenso. Il che non è di poco conto, perché li priva del potere di ricatto per così dire "certificato". Il referendum, in definitiva, massimizza i costi politici delle divisioni e riduce la litigiosità. Gli elettori, infine, hanno già dimostrato in diverse occasioni che vogliono unità, sintesi, visione univoca. E che sono disposti a premiare - la lista dell'Ulivo docet - chi riesce a trasmettere questi valori. 7. Il referendum non è contro i piccoli partiti e contro il pluralismo? Questo referendum non è contro nessuno. E, soprattutto, non è contro il pluralismo. Semmai è per un'Italia moderna e dinamica. L'obiettivo di indurre diversi soggetti politici a fondersi in grandi partiti non impedisce alle istanze minoritarie di avere un loro ruolo all'interno degli stessi. In tutte le grandi democrazie, anche laddove a contendersi la possibilità di governare sono soltanto due o tre partiti, sono presenti anime e correnti diverse all'interno di essi. Il fatto poi che si scoraggi il multipartitismo estremo non è da biasimare. è sin dall'epoca dell'Assemblea costituente, infatti, che si deprecano l'instabilità e la frammentazione dei governi di coalizione. Il sistema elettorale che risulterebbe dall'approvazione dei quesiti referendari è una sfida per tutti i partiti, grandi e piccoli. Questi ultimi, in particolare, si troverebbero a dover scegliere se difendere le proprie istanze all'interno di partiti più ampi, arricchendo, in un processo di sintesi, l'identità degli stessi, ovvero concorrere autonomamente nelle elezioni, cosa che rimarrebbe comunque possibile, previo superamento delle soglie di sbarramento (del 4%e dell'8%). Sarebbe, in altre parole, comunque garantito a chi decidesse di competere al di fuori dei partiti unitari la possibilità di un ampio "diritto di tribuna". 8. Non si tratta di un'iniziativa astratta d'ingegneria costituzionale? Lo strumento referendario, per sua natura, non può introdurre nuove leggi, ma soltanto abrogare singole norme di leggi già esistenti. E se si riesce a far ciò in modo tale che la c.d. normativa di risulta sia migliore della precedente, può forse parlarsi di "ingegneria costituzionale", ma la definizione non sarebbe affatto offensiva. Basti, in tal senso citare, l'incipit di un saggio di Sartori (Ingegneria costituzionale comparata): "Bentam disse una volta che i grandi ‘motori' (engines) della realtà sono la punizione e il premio. E sicuramente ‘ingegneria' (engineering) deriva da engine. Mettendo assieme metafora e etimologia, sono arrivato a ‘ingegneria costituzionale' per rendere l'idea, primo che le costituzioni sono qualcosa di simile a macchine o meccanismi che devono ‘funzionare' e che devono dare comunque risultati; e, secondo, che è improbabile che le costituzioni funzionino a dovere (come dovrebbero), a meno che non impieghino i ‘motori' di Bentham, e cioè punizioni e premi." Se con l'espressione "ingegneria costituzionale", cioè, si allude alla circostanza che, mediante, la c.d. "tecnica del ritaglio" si interviene sulla legge elettorale ricavando, legittimamente, un sistema migliore di quello vigente, non mi dispiace affatto essere considerato un ingegnere costituzionale. 9. è giusto esautorare il Parlamento in una questione così delicata? Il Parlamento non viene affatto esautorato. Il referendum è strumento nella disponibilità del corpo elettorale per esercitare un'azione abrogativa sulle leggi, ma ciò non toglie che l'organo legislativo resti pur sempre e pienamente titolare del potere di disciplinare le materie che ne formano oggetto, nel caso di specie il sistema elettorale. Piuttosto, tale strumento di democrazia diretta si dimostra idoneo a stimolare il dibattito politico sull'argomento, con la possibile conseguenza, addirittura, di propiziare un eventuale intervento legislativo, e non già di tagliare fuori il Parlamento. Certo, se il Parlamento non sarà in grado di fare una buona riforma e rimarrà paralizzato da veti incrociati, dovremo dire grazie al cielo che c'è lo strumento del referendum. Aggiungo che questo referendum ha la pretesa di intercettare una spinta al cambiamento al già esistente nella società. Il processo di aggregazione nel Partito democratico e la e la prospettiva della nascita del Partito dei moderati sono il segno che l'attesa di unità è molto forte nella società. Il referendum è uno strumento per dar voce a questo desiderio. 10. Quindi il referendum non riguarda solo la legge elettorale? No, il referendum esprime un'idea della politica e della società, come società aperta e fondata sulla competizione, sulle qualità, sulla valorizzazione dei meriti e delle opportunità. Una società in cui ogni cittadino si possa sentire artefice del proprio destino. Titolo: Tutte le bugie sul referendum Autore: Comitato promotore Fonte: referendum elettorale.org - Il referendum è inutile perché non cancella le liste bloccate. E' vero che non cancella questo sconcio. Purtroppo non è possibile farlo con un referendum. Ma questo è il referendum contro la "legge-porcata" di Calderoli, e se passerà il suo significato politico sarà questo: il Parlamento sarà costretto a fare le riforme che oggi non vuole fare. Sarà una scossa che rimetterà in moto le cose. A suo tempo neanche l'elezione diretta del sindaco era tra i quesiti (anche quella non poteva esserci), ma la vittoria del sì nel '92 obbligò il Parlamento a vararla. Della "porcata" il referendum cancella invece un'altra vergogna, la possibilità di candidature multiple. Piuttosto la domanda da fare è questa: c'è qualcuno che crede che, se il referendum fallisse, i partiti farebbero le riforme? No, se il referendum fallirà tutto resterà come prima. Qualcuno andrà in tv e dirà: "Vedete? Gli italiani sono contenti di questo sistema elettorale e di questa politica" - Il referendum non serve, perché dopo i partiti cambiano tutto. A volte è capitato. La legge sul finanziamento dei partiti è stata scippata in modo vergognoso dal Parlamento, e la stessa legge Calderoli ha stravolto vergognosamente il referendum del '93, anche se ha comunque dovuto rispettare almeno il principio del bipolarismo, proprio perché quella scelta gli elettori l'avevano voluta e la vogliono ancora fortemente. Per il resto l'attuale legge è una porcheria. Consente ad un partitino di mettere la maggioranza con la schiena al muro e di minacciare continuamente le crisi di governo. Non dobbiamo arrenderci a questa situazione. Questo è un referendum proprio contro quello "scippo". Del resto la storia d'Italia è stata fatta molto dai referendum, e la maggior parte delle volte il risultato è stato rispettato. La elezione diretta del sindaco è sempre lì. - Con le elezioni il quadro politico è stato semplificato, e il referendum è dunque superato. Quando abbiamo raccolto le firme non esistevano né il PD né il PDL, ed è stata proprio la campagna referendaria a spingere i partiti a fare queste aggregazioni. Ma la politica italiana è ancora instabile. Se vince il sì questi partiti rimarranno uniti e ci avvieremo al bipartitismo. Se il referendum perde si può sfasciare tutto. E poi l'instabilità c'è con qualsiasi coalizione, anche di tre partiti. Basta ricordare il ricatto della lega per non fare l'election day con il referendum il 6 e 7 giugno. Ma si possono immaginare Obama, Sarkozy o Zapatero andare in televisione e dire "io vorrei fare questa cosa per il bene del paese, ma se la faccio gli alleati mi fanno la crisi di governo. E quindi non la faccio"? è proprio quello che Berlusconi ha dovuto ammettere soltanto poche settimane fa di fronte al ricatto della Lega sulla questione dell'abbinamento del referendum all'election day. Quello che cambierebbe è che nessun partito delle coalizioni di governo potrebbe ricattare gli alleati. Non ci sarebbero stati i diktat dei Mastella e dei Giordano della scorsa legislatura nel centro-sinistra, e dei Bossi e dei Maroni nel centrodestra in questa. Una cosa deve essere chiara: IN NESSUN PAESE CHE CONTA UNA MINORANZA PUò FAR CADERE IL GOVERNO. PER QUESTO L'ITALIA NON CONTA - Le leggi elettorali deve farle il Parlamento. In linea di principio ciò è giusto, ma in Italia le uniche riforme, come il maggioritario e la elezione diretta del sindaco, del presidente della provincia e del governatore, sono state fatte, a furor di popolo, dai referendum degli anni '90. Il Parlamento parla di riforme da trent'anni, ma è bloccato perché controllato dai partiti che non le vogliono. Soltanto i cittadini possono cambiare e dare un scossa perché si facciano le riforme. - Il referendum è pericoloso: aiuta Berlusconi. Qualunque sia la posizione politica che si ha, questa è comunque una grandissima balla. Dicono che se passa il referendum Berlusconi e il suo PdL, con il 40% dei voti, prende il 55% dei seggi in parlamento. Attenzione, può avvenire già oggi con l'attuale legge-porcellum. Per fare questo Berlusconi non ha alcun bisogno del referendum che su questo punto non cambia niente (i cambiamenti sono altri). Tutto questo è un effetto della legge elettorale oggi in vigore, la quale già prevede che alla lista più votata venga attribuita anche la maggioranza assoluta dei seggi in palio. - E' antidemocratico che un partito del 40% abbia il 55% dei seggi. No, questo non è vero. Nei paesi anglosassoni, la culla della democrazia, ciò accade spesso. Thatcher e Blair hanno sempre governato con queste percentuali, e nel 2005 Tony Blair, con il 35,3% dei voti, ha preso il 55 % dei seggi ed ha eletto 360 deputati contro i 260 di tutte le opposizioni. Il maggioritario è questo: chi vince governa, chi perde controlla. - Ma addirittura con il 20% dei voti si può prendere la maggioranza assoluta dei seggi. Ancora una volta occorre ricordare che questo può accadere anche oggi, proprio con la legge che combattiamo, e non sarebbe un effetto del referendum. Se una coalizione prende il 20%, la seconda il 19%, la terza il 18% e le altre ancora meno, la prima ha la maggioranza assoluta in Parlamento. In realtà però si tratta di un'ipotesi teorica, sostanzialmente impossibile a realizzarsi. Già oggi i due principali partiti hanno più del 20%! E poi il desiderio di vincere spinge a fare aggregazioni vaste, per battere l'avversario. Nel 2006 questo ha portato ad aggregazioni enormi, 16 partiti da una parte e 17 dall'altra. Se passa il referendum chi vuole aggregarsi per vincere dovrà fare una lista unica, con grande vantaggio per la stabilità e la chiarezza. - Il referendum rafforza soltanto chi ha la maggioranza. Non è vero. Aiuta anche l'opposizione, anzi forse ancora di più. Quando ci sono le elezioni la maggioranza va al governo ed è unita dall'esigenza di non perdere il governo, mentre l'opposizione tende a sfasciarsi, a litigare, e ciascun partito va per conto suo. Lo vediamo già oggi con la rissa continua tra PD e Italia dei valori. Litigano perché vogliono rubarsi reciprocamente i voti per essere più forti quando si tratterà di contrattare la formazione della coalizione elettorale. Se ci fosse il bipartitismo il partito di opposizione rimarrebbe unito e dovrebbe pensare soltanto a fare delle proposte serie che gli consentano di vincere le elezioni la volta successiva. - Il referendum fa spendere soldi. La democrazia ha i suoi costi. Vogliamo rinunciare alla democrazia per risparmiare qualcosa? Mussolini diceva che le elezioni costano caro, e infatti per vent'anni non le ha più fatte. Ma attenzione, se si fosse accolta la nostra richiesta di votare nello stesso giorno, il 6 e il 7 giugno, europee, amministrative e referendum, si sarebbero risparmiati ben 400 milioni di euro. E' stata la Lega a impedire questo e ad addossare alla collettività un costo enorme. - Il referendum porterebbe ad un bipartitismo forzato. E' vero, il referendum spingerebbe al bipartitismo. Questo è il suo valore politico, questo è l'obiettivo che ci prefiggiamo. Ed è un obiettivo importantissimo e positivo. Tutte le grandi democrazie si fondano su due grandi partiti. Negli USA i democratici e i repubblicani, in Gran Bretagna i laburisti e i conservatori, in Spagna e in Germania i popolari i socialisti, in Francia o socialisti e il partito di Sarkozy. Questo non significa che non vi siano altri partiti più piccoli, ma che ciascuno dei due poli ruota attorno a un grande partito. Ma questa è la garanzia di stabilità e di efficienza di quelle democrazie: e questo è ciò che il referendum ci darebbe anche in Italia. E poi non ci sarebbe nessuna forzatura. Gli italiani che hanno votato per i due principali partiti sono più del 70 %. Più di quanto abbiano ottenuto insieme i due principali partiti in Inghilterra nel 2005 (67,6%). - Ci sarebbe meno pluralismo. Non è vero. I partiti che superano il 4 % sarebbero comunque rappresentati. E poi la frammentazione estrema non porta pluralismo: porta a inefficienza, paralisi, e anzi immobilismo. Il vero pluralismo ha bisogno dell' alternanza, del ricambio. Solo questo mette al riparo dalla cosa più soffocante che ci sia, il consociativismo. Noi non vogliamo colpire il sano pluralismo. Vogliamo colpire il potere di ricatto dei partiti dentro le coalizioni. Vogliamo eliminare l'idea della coalizione. Che è una contraddizione in termini: si sta insieme, ma ci si combatte anche per rosicchiarsi reciprocamente voti. Un assurdo. E il tempo si spreca nei negoziati tra i partiti, anziché pensare al bene del paese. Noi ci ispiriamo ai modelli anglosassoni. Ti pare che in quei paesi non ci sia pluralismo? LE RAGIONI DEL NO / ASTENSIONE Titolo: Referendum - balletti e trappole Autore: Passigli Stefano Fonte: circolorossellimilano.blogspot.com - 22 aprile 2009 La disputa sulle date, oltre a sollevare delicati problemi giuridici, ha sino ad oggi oscurato la sostanza del referendum e i negativi effetti della sua eventuale approvazione sul nostro sistema politico. Gli aspetti giuridici del problema sono chiari. L'attuale normativa impone per la validità dei referendum abrogativi che vi partecipi almeno la metà più uno degli elettori, e vieta il loro accorpamento con le elezioni politiche - cui sono assimilabili le consultazioni europee in quanto anch'esse elezioni generali - proprio per evitare che il quorum non venga raggiunto spontaneamente ma grazie al «traino» di un voto che ha luogo sull'intero territorio nazionale. Per votare il 7 giugno come chiesto dai referendari (sulla base di un'opinabile calcolo dei costi, ma in realtà per beneficiare del traino) sarebbe stato perciò necessario modificare l'attuale normativa ricorrendo, per ovvi motivi di tempo, a un Decreto Legge. Ma quali motivi di «necessità e urgenza» possono essere invocati, la necessità di fissare una data per il referendum essendo nota da oltre un anno? Le date residue del 14 e 21 sono entrambe praticabili, dato che i ballottaggi del 21, tenendosi solo in alcuni comuni, non investono - al contrario delle europee - l'intero territorio. Più problematico invece un rinvio al 2010, quando è presumibile che si assisterebbe nuovamente al tentativo del Comitato promotore di accorpare il referendum alle elezioni regionali, sollevando così gli stessi problemi oggi sul tappeto. Il balletto delle date ha però sinora nascosto la vera sostanza del problema. Il referendum non porta rimedio ai mali dell'attuale pessima legge elettorale, aggravandone anzi i difetti. Infatti: 1) non eliminando le liste bloccate, non restituisce ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti, lasciando alle segreterie di partito il potere di «nominare» il Parlamento; 2) non riduce il numero dei parlamentari; 3) lasciando immutate le eguali competenze di Camera e Senato non elimina il bicameralismo perfetto; e 4) non garantisce dal rischio che le elezioni producano una diversa maggioranza politica nelle due Camere, con conseguente paralisi dell'azione di governo. La sola vera innovazione introdotta dal referendum consisterebbe dunque nello spostare il premio di maggioranza dalla coalizione vincente alla lista più votata. Presentata come positiva dai referendari, questa innovazione avrebbe in realtà un effetto devastante: nell'attuale assetto politico, con un probabile 30% dei voti destinato a partiti intermedi come IdV, UdC, Lega, e partiti minori al di sotto del 4%, è possibile che una lista con poco più del 35% del suffragio ottenga grazie al premio di maggioranza il 55% dei seggi, potendo così non solo eleggere i Presidenti della Repubblica e delle Camere, e tutte le cariche di garanzie (Corte Costituzionale, Autorità indipendenti), ma anche modificare l'ordinamento giudiziario, i Codici e le leggi che regolano il sistema dell'informazione o che dovrebbero disciplinare il conflitto d'interessi. Si aggiunga che con qualche alleanza la lista vincente potrebbe raggiungere in Parlamento i 2/3 dei voti e modificare a proprio piacimento la Costituzione evitando il referendum confermativo. Il successo del referendum rappresenta, dunque, un rischio che la nostra ancora fragile democrazia non può permettersi di correre. Né si deve cadere nella trappola di ritenere che una vittoria del «sì» possa servire ad accelerare una riforma della legge Calderoli. Mario Segni lo sa bene: solo dopo la vittoria del maggioritario nel 1993 accettò di firmare il mio emendamento per il doppio turno, ma gli altri referendari pretesero che il risultato del referendum non venisse modificato in alcun modo e il doppio turno non vide mai la luce. Una modifica della «porcata» è dunque possibile solo con la sconfitta del referendum Segni-Guzzetta: quale che sia la data del voto, sarà perciò opportuno por mano sin da ora a una nuova legge elettorale dando vita nel frattempo a un comitato a favore di una «Astensione per la riforma». Titolo: Referendum - l'inutilità del terzo quesito Autore: Franco Ragusa Fonte: riforme.info - 28 aprile 2009 Il terzo referendum elettorale ha lo scopo di impedire le candidature multiple. A prima vista, un quesito degno di essere preso in considerazione. O meglio, lo sarebbe se ci fosse una diversa legge elettorale in vigore, e questo anche nell'ipotesi di approvazione degli altri due quesiti: con l'attuale legge elettorale, oggi gli elettori possono scegliere, quanto meno, nell'ipotesi di costituzione di una coalizione, quale partito della coalizione votare. Domani, con l'approvazione dei primi due quesiti, l'elettore voterà un simbolo-contenitore senza alcuna possibilità d'intervento. Di quale moralizzazione politica stiamo quindi parlando? L'attuale legge elettorale, è bene ricordare, non prevede il voto di preferenza. Ciò che gli elettori votano, infatti, è una lista di nomi predefinita, bloccata. Se la lista votata conquista 10 seggi, passano i primi 10. E' sin troppo evidente come con un meccanismo simile agli elettori non è dato modo di selezionare la classe politica del paese, essendo questa già stata scelta per loro a seconda della posizione occupata dai candidati nelle liste. Riguardo all'assenza del voto di preferenza, inoltre, è bene non dimenticare che i primi ad essere contrari alla sua introduzione sono i referendari stessi. Non a caso, evidentemente. L'approvazione degli altri due quesiti, infatti, produrrebbe effetti tali che l'ipotesi che questo possa essere reintrodotto successivamente è da escludere in maniera totale. Chiarito il quadro entro il quale ci viene chiesto d'intervenire, si può facilmente approfondire il come ed il perché dell'inutilità del terzo quesito, e per farlo nulla di meglio che riportare per intero le argomentazioni dei promotori. (fonte: www.referendumelettorale.org) Un terzo quesito referendario colpisce un altro aspetto di scandalo. Oggi la possibilità di candidature in più circoscrizioni (anche tutte!) dà un enorme potere al candidato eletto in più luoghi (il "plurieletto"). Questi, optando per uno dei vari seggi ottenuti, permette che i primi dei candidati "non eletti" della propria lista in quella circoscrizione gli subentrino nel seggio al quale rinunzia. Egli così, di fatto, dispone del destino degli altri candidati la cui elezione dipende dalla propria scelta. Se sceglie per sé il seggio "A" favorisce l'elezione del primo dei non eletti nella circoscrizione "B"; se sceglie il seggio "B" favorisce il primo dei non eletti nella circoscrizione "A". Nell'attuale legislatura, questo fenomeno, di dimensioni veramente patologiche, coinvolge circa 1/3 dei parlamentari. In altri termini: 1/3 dei parlamentari sono scelti dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia ricevuta. Un esempio macroscopico di cooptazione! E' inevitabile che una tale disciplina induca inevitabilmente ad atteggiamenti di sudditanza e di disponibilità alla subordinazione dei cooptandi, atteggiamenti che danneggiano fortemente la dignità e la natura della funzione parlamentare. Inoltre i parlamentari subentranti (1/3, come si è detto) debbono la propria elezione non alle proprie capacità, ma alla fedeltà ad un notabile, che li premia scegliendoli per sostituirlo. Come si può già capire dalle prime righe, i proponenti sembrano parlare di un'altra legge elettorale, di una legge elettorale, per l'appunto, dove sono gli elettori a decidere i primi eletti con il voto di preferenza e non i "proprietari" della lista. Ma dato che così non è, e che i candidati posizionati nella lista sono stati selezionati e piazzati in una determinata sequenza dal "proprietario" o dai "proprietari" della lista, è sin troppo evidente che il legame di sudditanza del futuro parlamentare non nasce dopo le elezioni, ma prima, al momento della sua possibile collocazione nella lista. La scelta finale compiuta dai plurieletti, i "proprietari" della liste, altro non fa che cerificare quanto già deciso prima delle elezioni, per tutti gli altri candidati presenti nelle liste, senza che gli elettori possano intervenire in alcun modo per cambiare una sola virgola. Diversamente, con il voto di preferenza, allora sì che avrebbe senso impedire lo stravolgimento delle scelte compiute dagli elettori non permettendo la presentazione di candidature multiple. Ma dato che gli elettori non scelgono nulla e che il tutto è già stato deciso a tavolino dai "proprietari" delle liste, candidature multiple o no, con l'attuale legge elettorale, o con quella che deriverebbe dall'approvazione degli altri due quesiti, non cambierebbe nulla. A meno che... a meno che non venga per l'appunto reintrodotto il voto di preferenza, cosa che nessuno dei tre quesiti fa. Per altro, come accennato all'inizio, tra i più convinti contrari alla reintroduzione del voto di preferenza troviamo, in prima fila, i referendari stessi. Nulla di più logico, del resto, se pensiamo al disegno complessivo che si vuole raggiungere attraverso l'approvazione dei primi due quesiti. Assegnare il premio di maggioranza ad una sola lista, anziché ad una coalizione di liste, ha infatti lo scopo di forzare il sistema di voto verso una competizione bipartitica. Ciò non può in ogni caso escludere, però, che vi possa essere la necessità, per i partiti maggiori, di costituire delle coalizioni elettorali al fine di ottenere il premio di maggioranza. Tutto ciò è già successo con la precedente legge elettorale maggioritaria fondata sui collegi uninominali, potrebbe quindi benissimo succedere anche con il maggioritario di lista, possibilità per altro non esclusa dai referendari stessi. Ma se le forze politiche coalizzate non hanno la possibilità di presentarsi davanti agli elettori, ognuna con il proprio simbolo e la propria lista di candidati, è sin troppo evidente che dovranno trovare l'accordo per dividersi i posti sicuri in Parlamento: tot al partito X, tot al partito Z, due cosine al partito Y. Ecco quindi spiegata la contrarietà alla reintroduzione del voto di preferenza: gli elettori potrebbero infatti "interferire" con quanto deciso nel "mercato delle vacche" per la spartizione dei seggi. Di quale moralizzazione politica stiamo quindi parlando? Con l'attuale legge elettorale, oggi gli elettori possono scegliere, quanto meno, nell'ipotesi di costituzione di una coalizione, quale partito della coalizione votare. In altre parole, sono gli elettori che oggi decidono, nell'ambito del voto dato ad una coalizione, quanti parlamentari per il partito X, quanti per il partito Z e quanti per il partito Y. Domani, con l'approvazione dei primi due quesiti, neanche più questo: l'elettore voterà un simbolo-contenitore senza alcuna possibilità d'intervento. Che senso ha, allora, impedire le candidature multiple quando tutto viene deciso prima delle elezioni, in maniera ancora peggiore nel caso venissero approvati gli altri due quesiti? Evidentemente nessuno. Siamo chiaramente di fronte ad un quesito messo lì per fare confusione e con l'intento di dare all'iniziativa referendaria una facciata di democraticità che non ha. Titolo: Apprendisti stregoni Autore: Piero Ignazi Fonte: L'espresso - 7 maggio 2009 Con questo ulteriore mostriciattolo elettorale - un unicum nel panorama delle democrazie consolidate, che ci porrebbe ai margini delle stesse democrazie per la distorsione clamorosa del principio di rappresentanza - il partito del presidente del Consiglio non avrebbe più bisogno di alleati. Potrebbe andare libero e tranquillo per la sua strada, senza il minimo condizionamento. Anzi, magari prende corpo l'ipotesi di una crisi pilotata per arrivare allo scioglimento anticipato delle Camere e approfittare così del regalo fornito dalla nuova legge elettorale. Per Berlusconi sarebbe la blindatura definitiva del suo potere, vita natural durante. L'incubo di morire democristiani che tanto agitava i sonni della sinistra degli anni Ottanta, si traduce ora nella prospettiva di un lungo regime personalistico di tipo sultanistico - e non solo in senso politologico, alla Sartori, ma anche in senso colloquiale. Al di là di ogni elucubrazione sull'esito e gli effetti del referendum, quello che è certo è lo stato di grazia in cui si muove il partito di maggioranza. Per intralciare la sua marcia trionfale verso le elezioni europee alcuni ingegni del Pd, con una improntitudine già dimostrata in precedenti occasioni, puntano su una supposta riottosità della Lega all'alleanza con il Pdl. Immemori del patto d'acciaio siglato un decennio fa tra Bossi e Berlusconi, questa schiera di apprendisti stregoni sembra ignorare quanto il Carroccio abbia incarnato sempre più convintamente posizioni di destra anti- immigrati e law-and-order. è evidente che con un profilo politico siffatto il partito di Bossi non può trovare sponda altro che nel Pdl. Invece circola ancora quell'abbaglio sociologico che dipinge la Lega come una costola smarrita della sinistra per via del suo elettorato popolare, dimenticando le motivazioni, gli slogan, le parole d'ordine con i quali essa attira i propri elettori; richiami che sono del tutto simili a quelli degli altri partiti populisti e xenofobi europei, dal Front National di Jean-Marie Le Pen alla formazione di JÖrg Haider, il leader austriaco recentemente scomparso, sempre ammirato dai leghisti. E come quei partiti, anche la Lega attira le componenti meno acculturate e meno favorite, quelle più spaventate dalle trasformazioni delle nostre città e dal diffondersi del panico mediatico. Il dialogo sulle riforme avviato dal Pd con la Lega nell'illusione di alimentare attriti con il Pdl in realtà non fa altro che legittimare l'agenda politica del partito di Bossi (con i risultati che si vedranno alle europee e, soprattutto, alle amministrative). Maggior grinta il Pd la esibisce nei confronti dell''alleato' Di Pietro. Il residuo snobismo ancora aleggiante tra i 'democrat' rende difficile la convivenza con l'irruente Tonino. Il tratto popolare, popolano anche (ma non populista), dell'ex magistrato mette in sofferenza la sindrome della rispettabilità e delle buone maniere che pervade da anni il centro-sinistra. Mentre i dipietristi continuano a lanciar bordate contro il governo come ogni opposizione che si rispetti e non dimentica mai né il conflitto di interessi né le leggi ad personam né il dominio berlusconiano sui media, il Pd sorvola con eleganza lettiana su queste questioni. E sul declassamento dell'Italia da paese libero a paese semilibero da parte della Freedom House "per la concentrazione delle fonti d'informazione" appena un sospiro. Eppure, il ceto medio riflessivo continua, seppure con crescente fatica, a indignarsi; c'è ancora una opinione pubblica che 'resiste' all'incensamento mediatico del Cavaliere faber, e ora anche pater premuroso della povera gente terremotata. Sono componenti che trovano maggior rispondenza alle loro preoccupazioni in un partito improbabile e raccogliticcio, ma vocale e battagliero, come l'Italia dei Valori. Il Pd finisce per fare il donatore di sangue, sia a destra che a sinistra (senza parlare dei tormenti dei suoi cattolici). In sovrappiù, i probabili successi elettorali della Lega e dell'IdV avranno un impatto sistemico superiore al trionfo del Pdl: radicalizzeranno il conflitto politico consentendo al Pdl di porsi in una collocazione centrale, come espressione super partes, vero 'partito unico nazionale', spingendo il Pd ai margini della scena politica. Uno scenario da incubo. Titolo: Boicottiamo il referendum Autore: Pancho Pardi Fonte: Micromega online - 5.5.2009 Pare che molti nel centrosinistra siano orientati a votare Sì nel referendum Guzzetta. Spero che cambino idea. Non c'è una sola ragione al mondo per votare in quel senso. Il quesito del referendum è stato rappresentato come un tentativo di eliminare gli effetti negativi della legge Calderoli. Non è affatto vero. Se accolto produrrebbe un secco peggioramento della legge: il passaggio automatico da un bipolarismo coatto a un bipartitismo coatto. E non solo: la lista di partito che prende più voti ottiene la maggioranza assoluta dei seggi. C'è chi ripete che una riforma non deve essere giudicata in base alla contingenza ma per i suoi effetti di sistema. L'assunto può avere senso in una democrazia normale, ma in Italia non c'è una democrazia normale. Non si capisce perché si dovrebbe giudicare la soluzione Guzzetta trascurando le sue conseguenze nei prossimi dieci o venti anni. Dopo ciò che accadrà in questo periodo gli effetti di sistema della legge uscita dal referendum avrebbero l'efficacia di una medicina sul corpo del morto. Perché? Perché nelle condizioni date oggi in Italia, il successo del Sì ha un solo significato: la vittoria definitiva di Berlusconi. Se passa il Sì potrà sostenere che si deve andare a elezioni anticipate con la nuova legge elettorale. Il PdL vincerà e otterrà una maggioranza schiacciante che gli permetterà di fare ciò che vuole. D'Alema e molti altri sostengono che se vince il Sì sarà necessario scrivere una nuova legge elettorale. L'ipotesi è già stata smentita dal PdL: la legge cambiata dal Sì sarà immediatamente applicabile e applicata. La Lega ha capito benissimo che così perderà ogni potere di condizionamento sul centrodestra e che il PdL potrà governare da solo. Perciò si oppone con decisione. E se davvero Berlusconi fosse intenzionato a far votare Sì, la Lega non avrebbe forse altra scelta che far cadere il governo prima del referendum. Che lo faccia o no dipenderà dalla sua volontà. Ma in ogni caso nelle sue file l'allarme è suonato. Non si capisce invece perché i partiti del centrosinistra dovrebbero scegliere un voto che li avvia a un sereno suicidio. Il PD può accampare il motivo di aver da tempo sostenuto la validità di una soluzione molto bipolare. Ma a questo punto dovrebbe essersi reso conto che la scelta "coraggiosa" di andare da solo lo fa passare solo da una sconfitta all'altra. Da parte sua IdV può giustificare la scelta del Sì solo perché aveva raccolto le firme per il referendum. Ma oggi è assai più chiaro di allora che la soluzione Guzzetta è un netto peggioramento della legge Calderoli. Dunque perché insistere? E poi la coerenza verso una scelta infelice e ormai superata vale molto di meno della coerenza dovuta alla propria vocazione: sì alla democrazia pluralistica, no al potere unico. In ogni caso PD e IdV devono confrontarsi con un futuro già segnato. Se vincerà il Sì, dopo elezioni anticipate Berlusconi avrà da solo il pieno possesso del Parlamento. Cambierà la Costituzione e la Corte Costituzionale. Diventerà presidente della repubblica con accresciuti poteri. Le assemblee elettive, che già oggi contano ben poco, diventeranno l'arredo di contorno del presidenzialismo. La democrazia italiana sarà sfigurata per sempre. Di fronte a questa prospettiva non si può nemmeno propagandare il No. Lo schieramento a favore del Sì, anche senza l'inclinazione al suicidio del centrosinistra, è già abbastanza temibile. Si deve sperare che il 21 giugno sia una data che di per sé scoraggi la partecipazione popolare e occorre mobilitarsi con tutte le nostre forze per far mancare il quorum. Non si tratta di dire: andate al mare. Si deve spiegare con cura estrema: la soluzione Guzzetta dà tutto il potere in mano a chi ha già il pieno dominio sui mezzi di comunicazione. Questa non è democrazia. E' instaurazione di un potere plebiscitario assoluto. Far mancare il quorum non è manifestazione di indifferenza. E' difesa attiva della democrazia. Titolo: A proposito del prossimo referendum sulla legge elettorale Autore: Guido Ortona Fonte: e-mail / 5.6.2009 . Il prossimo referendum elettorale non sta suscitando l'allarme che dovrebbe. C'è chi è convinto che non si raggiunga il quorum, e chi non si rende conto della gravità della situazione. Che il quorum non venga raggiunto è probabile ma tutt'altro che garantito, data l'adesione al si del partito democratico e dato l'interesse oggettivo di Berlusconi alla vittoria dei si; entrambi i fattori potranno produrre molta propaganda diretta e occulta. Alla gravità della situazione che conseguirebbe da una vittoria dei si è dedicato tutto il resto di questo testo. 1. Su cosa si vota. Come non è abbastanza noto, si voterà per tre referendum. Uno è un referendum civetta, finalizzato al raggiungimento del quorum per gli altri due; in esso si chiede di proibire le candidature di una stessa persona in più circoscrizioni. Con gli altri due, uno per la Camera e uno per il Senato, si chiede che l'attuale cospicuo premio di maggioranza, sufficiente a far raggiungere il 55% dei seggi a chi ha la maggioranza relativa, vada non più alla coalizione, ma alla singola lista che ottenga la maggioranza relativa. Apparentemente cambia poco rispetto alla situazione attuale. Ma in realtà si tratterebbe di una sostanziosa riduzione della democrazia, come verrà argomentato più sotto. 2. Referendum e sistema maggioritario. A prima vista, ciò che il referendum vorrebbe ottenere è la struttura parlamentare tipica di un sistema maggioritario: meno partiti che nel proporzionale (tendenzialmente due), e una maggioranza con molti seggi e formata da una coalizione di pochissimi partiti, possibilmente anzi da uno solo. Ciò che i promotori del referendum dicono infatti di volere è che i partiti attuali si coalizzino in due (o eventualmente più, ma meglio due) partiti "veri", caratterizzati al loro interno da monolitismo decisionale. Questo ridurrebbe il peso dei do ut des interni alla compagine governativa, e quindi produrrebbe maggiore governabilità. Cito dal sito del comitato promotore: "il sistema elettorale risultante dal referendum spingerebbe gli attuali soggetti politici a perseguire, sin dalla fase preelettorale, la costruzione di un unico raggruppamento, rendendo impraticabili soluzioni equivoche ed incentivando una significativa ristrutturazione del sistema partitico. Si aprirebbe, per l'Italia, una prospettiva tendenzialmente bipartitica, con conseguente eliminazione della frammentazione dentro le coalizioni". Vedremo che ciò è falso; ma anche se fosse vero sarebbe tutt'altro che auspicabile. 3. Maggioritario, referendum e governabilità. E' possibile che ci siano degli elettori (e lettori, scusate il gioco di parole) che credono in buona fede che ciò che i promotori del referendum dicono di volere sia auspicabile. Si sbagliano: la ricerca politologica, sia empirica che teorica, smentisce che il risultato della riduzione del numero dei partiti corrisponda a una maggiore governabilità. Qui sotto riferisco molto brevemente, e schematicamente, i principali risultati di questa ricerca. Quanto ad oggi sappiamo a proposito delle differenze di governabilità (fra paesi analogamente sviluppati) imputabili alla differenza di sistema elettorale è sostanzialmente quanto segue. 1. I governi dei sistemi maggioritari durano più a lungo. Questo è probabilmente l'unico vero vantaggio di un sistema maggioritario. Tuttavia, non è detto che una maggiore durata sia sempre un vantaggio. Una lunga durata può corrispondere a una scarsa contendibilità, e quindi a scarsi incentivi a governare bene. In ogni caso, come vedremo altre caratteristiche desiderabili più sostanziali non sembrano essere associate alla maggiore durata. 2. Un sistema elettorale maggioritario è associato a una spesa pubblica inferiore rispetto a un sistema proporzionale. Naturalmente, non c'è nessun motivo né empirico né teorico (in particolare non c'è nessuna dimostrazione in questo senso nella scienza economica) per cui ciò corrisponda a una maggiore efficienza del governo; e del resto i guai prodotti da decenni di privatizzazioni e di riduzione dell'intervento pubblico in economia sono sotto gli occhi di tutti. 3. Il passaggio dal sistema maggioritario a quello proporzionale non produce un aumento della spesa pubblica. Inoltre, il caso opposto (forse unico) di passaggio dal proporzionale al maggioritario, e cioè l'Italia negli anni 90, non ha probabilmente propiziato una riduzione della spesa pubblica. Dico probabilmente perché le saltuarie riduzioni che si sono avute sono assai più facilmente ascrivibili ai vincoli europei, ma non si può escludere che in parte siano anche effetto del cambiamento di sistema elettorale. 4. La minore spesa pubblica di un sistema maggioritario è dovuta interamente alla minore frammentazione del sistema politico. Questo è un punto molto importante. Dato e tutt'altro che concesso che una riduzione della spesa pubblica sia auspicabile, essa si produrrebbe solo se il passaggio al sistema maggioritario corrispondesse effettivamente a una riduzione del numero di decisori. Non è affatto certo che ciò si verificherebbe davvero. Una ricerca in corso presso il mio dipartimento (scaricabile come working paper n. 138 del dipartimento POLIS dell'Università del Piemonte Orientale dal sito http://polis.unipmn.it) porta a concludere che probabilmente è sufficiente che i partiti coalizzati mantengano un'autonomia anche relativamente limitata perché la governabilità possa essere inferiore a quella di un sistema proporzionale. Sul piano empirico, un'altra ricerca ha dimostrato che nel caso dell'Italia la frammentazione non si è ridotta con il passaggio dal proporzionale al maggioritario nel 1993 (si veda il working paper n. 60, scaricabile dal sito di cui sopra). Alcune caratteristiche specifiche della struttura politica italiana implicano inoltre ulteriori difficoltà per questa ipotetica riduzione del numero di soggetti decisori; mi permetto di rinviare nuovamente a un working paper del citato dipartimento POLIS, il n.115. Mi scuso per queste autocitazioni, ma se intervengo sul referendum è perché da molti anni la mia ricerca verte proprio sui sistemi elettorali. 5. In un sistema maggioritario la spesa pubblica è più indirizzata a favorire interessi locali e particolari, mentre in un sistema proporzionale è più generalistica. Soprattutto nell'Italia di oggi, questa è una caratteristica negativa del sistema maggioritario ovviamente di grande importanza. E' lecito sospettare che alcuni sostenitori del maggioritario (e del referendum) siano tali appunto per questo motivo. 6. Se per efficienza intendiamo capacità di fornire beni e politiche pubbliche reali, allora non c'è prova di una maggiore efficienza del sistema maggioritario. E' questo il risultato del famoso studio di Lijphart del 1994, che a mia conoscenza nessuno ha osato mettere in discussione. Lijphart intende per efficienza la capacità di produrre servizi pubblici essenziali, come quelli destinati alla tutela della famiglia, o politiche pubbliche essenziali, come la difesa delle minoranze, o di ottenere buoni risultati nelle variabili nacroeconomiche, come la crescita del PIL e l'andamento della disoccupazione; e trova che "il senso comune ha torto quando ritiene che ci siano reciproci vantaggi e svantaggi nel maggioritario e nel proporzionale. La migliore prestazione del proporzionale per quanto riguarda la rappresentatività non è controbilanciata da una peggiore prestazione per quanto riguarda la governabilità [governmental effectiveness]." Se quindi fosse vero che la vittoria dei si equivale all'introduzione di un sistema maggioritario, ciò sarebbe più che sufficiente per essere fermamente contrari. In realtà ci sarebbe una differenza significativa, e in peggio: e cioè che il maggioritario obbliga almeno a chiedere il voto sui singoli candidati, e quindi obbliga i partiti a presentare dei candidati almeno un po' credibili. Col sistema che si verrebbe a creare i nomi dei candidati sarebbero irrilevanti, e ciò apre alla strada al massimo di rappresentanza delle lobbies economicamente potenti e al minimo di rappresentanza dei cittadini. 4. Un "errore" fondamentale. Anche ammesso -erroneamente, come abbiamo visto- che (a) il referendum porti veramente a una struttura maggioritaria e (b) che tale logica sia auspicabile, rimane comunque un errore logico fondamentale nell'argomentazione dei promotori del referendum; talmente evidente da far ritenere praticamente impossibile che sia stato commesso in buona fede. L'errore è il seguente: non c'è alcuna garanzia che la riduzione nominalistica del numero dei partiti corrisponda a una riduzione effettiva del numero delle fazioni e quindi dei decisori. Al contrario, la possibilità di condurre le trattative fondamentali prima delle elezioni, cioè al momento di scegliere le candidature, e del tutto al riparo dall'opinione pubblica, darebbe uno spazio enorme ai ricatti, ai do ut des delle diverse lobbies e soprattutto alla pura e semplice corruzione. Come scrivono in uno studio del 2007 Persson, Roland e Tabellini (autori probabilmente non simpatetici con le idee dell'autore di questo testo), "perché un partito che rappresenta diversi gruppi presenti nella società dovrebbe comportarsi in modo diverso da una coalizione che rappresenta gli stessi gruppi?" In effetti, i vari gruppi di pressione avrebbero tutto l'interesse a mantenere, e anzi ad aumentare, la propria autonomia, onde massimizzare il loro potere di ricatto, sopratutto quello occulto. Anziché avere molti partiti avremo insomma molte correnti; l'unica differenza è che oggi un elettore può scegliere che partito votare all'interno della coalizione, mentre se vincono i si questo potere gli sarà sottratto. I promotori del referendum sono coscienti di ciò; non a caso parlano di dare la maggioranza dei voti alla lista che ha la maggioranza relativa, e sostengono che ciò porterà "tendenzialmente" a un sistema bipartitico. In sostanza, assisteremo (o meglio, non assisteremo, perché avverrà al riparo della vista degli elettori) a una complicatissima rete di ricatti, manovre, accordi sottobanco, ecc., al termine della quale agli elettori verrà presentato un pacchetto "prendere o lasciare". La trattativa vera avverrà comunque prima delle elezioni; in aperto contrasto con lo spirito della democrazia, per cui gli elettori votano i loro rappresentanti e poi questi rappresentanti trattano per formare una maggioranza. Questo nel caso che i partiti si coalizzino; se non lo fanno lo scenario è ancora peggiore. 5. Altri scenari. Sono infatti possibili tre scenari. Il più probabile, come abbiamo visto, è che i diversi partiti si uniscano in coalizioni. Questo scenario può facilmente evolvere in un secondo, molto più preoccupante. Le potenti lobbies rappresentate dai e al comando nei grandi partiti-coalizioni avranno tutto l'interesse a mettersi d'accordo per spartirsi il potere, invece di rischiare a ogni elezione di perderlo. La grande coalizione diventerà facilmente una coalizione di centro, che si identificherà sempre più con lo stato, anche perché sarà facilmente in grado di cooptare le frange necessarie a garantire la maggioranza. C'è quindi un rischio reale che il sistema evolva verso un sistema a partito unico, qualcosa a metà fra la Democrazia Cristiana e il PCUS. Infine, è possibile che i partiti non si coalizzino, come auspicato da Veltroni. In tal caso un partito col 30 % dei voti o anche meno governerà con la maggioranza assoluta, grazie al voto di una maggioranza composta in buona parte da parlamentari che nessuno ha eletto; una situazione che si presta a ogni sorta di degenerazione, e sulla cui validità costituzionale è lecito nutrire seri dubbi. Sull'aspetto della costituzionalità torneremo più sotto. 6. Altri problemi. L'aspetto più propriamente liberticida di una possibile vittoria dei si è quindi la sottrazione agli elettori di gran parte del potere di scelta dei loro rappresentanti. Ma ci sono altri elementi pericolosi. Il primo è l'ulteriore distacco che si creerebbe fra classe politica (o "casta"; il termine è sempre meno improprio) e popolo. Abbiamo visto che la segretezza delle trattative sulla formazione delle liste spiana la strada al controllo delle lobbies (fra cui quelle criminali) sulla politica. Ma un altro risultato sarebbe l'apertura di un abisso fra la società civile e i maneggi della politica. Si tratta di qualcosa di molto pericoloso per la democrazia. Come risulta dai sondaggi, fra tutti i paesi dell'Europa Occidentale l'Italia è già adesso quello in cui la democrazia gode del minore appoggio popolare. E' facile prevedere che quando le alleanze fra i partiti si faranno interamente all'oscuro oppure governerà da solo un partito col 30% dei voti questo prestigio scenderà ulteriormente. L'abolizione del voto di preferenza (che, è bene ricordare, non verrebbe reintrodotto se vincessero i "si") ha tolto agli elettori la possibilità di scegliere il loro candidato preferito, e ciò, a giudizio unanime, ha contribuito potentemente a far sì che i candidati vengano "calati dall'alto", e che vengano sentiti come estranei. Se vincono i "si", agli elettori verrà tolto anche il diritto di scegliere il partito preferito. E' ovvio che ciò farà ulteriormente aumentare il distacco fra elettori e candidati. Nel breve periodo, un corollario di quanto sopra è l'ulteriore indebolimento dell'opposizione; infatti è ovvio che la battaglia che il partito democratico avrà combattuto contro la democrazia gli farà perdere ulteriormente consenso. E un paese senza opposizione è un paese in cui la democrazia non funziona tanto bene. Il secondo è la coerenza fra la proposta del referendum e la strategia berlusconiana. Berlusconi afferma che chi ha la maggioranza deve governare da solo, senza lacci e lacciuoli; i sostenitori del referendum dicono la stessa cosa: a chi ha la maggioranza relativa, anche molto limitata, bisogna dare la maggioranza assoluta, in modo che possa governare da solo. Il sostegno del "si" porta insomma molta acqua al mulino di Berlusconi; l'incoerenza fra l'appoggio al "si" e la critica al personalismo di Berlusconi è palese. Ciò tra l'altro rende la posizione del Partito Democratico nella migliore delle ipotesi incomprensibile. Infine, a seguito della scomparsa del premio di maggioranza alle coalizioni, le soglie di sbarramento risulterebbero alzate: 4% alla camera e addirittura 8% al senato. La soglia al senato è ovviamente troppo alta, sia rispetto alla necessità di mantenere un'effettiva rappresentatività sia rispetto agli standard mondiali. Inoltre, questa differenza di soglie aggraverebbe il principale difetto della legge attuale, e cioè la possibilità di una maggioranza diversa fra le due camere. 7. Un po' di economia. Ma allora, perché? Perché c'è chi è favorevole al si? Naturalmente c'è chi lo è perché gli conviene: a molte lobbies politiche, economiche e mafiose conviene che ci sia meno democrazia. E ciò è ovvio: democrazia vuol dire in primo luogo "una testa un voto", e quindi in linea di principio, se funziona bene, è in contrasto con gli interessi di chi preferirebbe "un euro un voto". Ma credo che ci sia anche chi crede in buona fede che sia meglio ridurre (e di molto, come abbiamo visto) la democrazia per motivi non egoistici. Questi motivi sono economici; l'idea è che un sistema più decisionista contribuirebbe a togliere molti degli impedimenti che ostacolano la crescita economica del nostro paese. Questo argomento ha apparentemente qualche fondamento, ma in realtà è sbagliato, per due motivi fondamentali. Il primo è che la democrazia è un valore in sé, anche economico. Come diceva a suo tempo Sylos Labini, e senza assolutamente volere denigrare i ragionieri, la differenza fra l'economia e la ragioneria è che la ragioneria considera solo i costi e i guadagni monetari, mentre l'economia considera anche quelli non monetizzabili. Ora, la pesante riduzione della democrazia che conseguirebbe alla vittoria dei "si" avrebbe ovviamente effetti deleteri sulla qualità della vita di tutti, in termini di emarginazione, di immiserimento, di corruzione diffusa, di perdita di cultura, di asservimento ai potenti. Questi sono tutti costi, per evitare i quali vale la pena pagare qualche decimo di punto di crescita del PIL. Ammesso che lo si paghi; e vengo al secondo errore di chi pensa che meno democrazia equivalga a più ricchezza. E' vero che esistono esempi in cui la dittatura (al netto dei costi di cui sopra) ha portato a una maggiore crescita del PIL, come la Germania di Hitler o la Francia di De Gaulle, ma ce ne sono altri, come l'Argentina e la Grecia, in cui è avvenuto il contrario. Non esiste una letteratura conclusiva su quando l'autoritarismo conviene e quando no (parliamo sempre solo del punto di vista ragionieristico); o forse esiste ma io non la conosco. E' certo però che molto dipende dalla capacità con cui i vari potentati economici e le varie mafie riuscirebbero a impossessarsi di quote di potere per usarle per i propri interessi, e da quanto questi interessi sono in contrasto con gli interessi dell'economia nazionale. Oggi in Italia entrambi i fattori opererebbero molto probabilmente contro lo sviluppo dell'economia. E' possibile che qualcuno, penso soprattutto nel PD, voglia in buona fede allontanarsi da un sistema bene o male democratico per avvicinarsi a un sistema più fascista (dando a questo termine il significato tecnico che esso ha), onde avere un miglioramento dell'economia; ma molto probabilmente si sbaglia. 8. Un po' di geografia e un po' di storia. E' utile ricordare che la maggioranza dei paesi democratici adotta un sistema proporzionale; che in Europa solo tre paesi adottano un sistema maggioritario, e cioè il Regno Unito, la Bielorussia e la Francia (quest'ultima però a doppio turno); e che la maggioranza degli studiosi di scienza della politica ritiene che il sistema proporzionale sia preferibile a quello maggioritario. (Chi fosse eventualmente interessato ai dati a suffragio di queste affermazioni li troverà in un mio articolo apparso nel settembre del 2007 sulla rivista elettronica Costituzionalismo, scaricabile dal sito http://www.costituzionalismo.it/articolo.asp?id=251). Soprattutto, è interessante notare che il premio di maggioranza è pochissimo usato; oltre che in Italia esiste solo in Grecia e a Malta. A Malta tuttavia il premio viene concesso solo quando un partito ha già la maggioranza assoluta dei voti, ma non dei seggi; e in Grecia per avere diritto al premio di maggioranza un partito o una coalizione di partiti deve avere almeno il 41.5% dei voti. La possibilità che si avrebbe in Italia di passare dal 30% dei voti o meno al 55% dei seggi non ha riscontro nella geografia elettorale. Ha però riscontro nella storia. La legge elettorale che risulterebbe dalla vittoria dei "si" ricorda abbastanza da vicino la legge Acerbo del 1923, pensata per garantire una larga maggioranza a Mussolini; essa infatti prevedeva che per avere il premio di maggioranza (che avrebbe portato ai due terzi dei seggi) sarebbe stato sufficiente il 25% dei voti. 9. Un po' di diritto costituzionale. Il testo che risulterebbe dal referendum suscita fondati dubbi di costituzionalità; vedremo che la sua ammissione da parte della Corte Costituzionale non li inficia. L'articolo 56 per la Camera e gli articoli 57 e 58 per il Senato stabiliscono infatti che i deputati e i senatori sono eletti a suffragio universale diretto. Non si parla di parlamentari non eletti (ovviamente con l'eccezione dei senatori a vita) e quindi non sembra vi sia spazio per un premio di maggioranza. Il problema esiste anche con la legge attuale, ma se vincessero i "si" aumenterebbe il numero di parlamentari non eletti. Custodire la costituzione è un dovere anche dei politici, e quindi i politici che favoriscono il "si" tradiscono probabilmente il loro mandato. Ma allora perché la corte costituzionale ha dichiarato il referendum ammissibile? Leggiamo nella sentenza (art.6): "Questa corte può spingersi soltanto sino a valutare un dato di assoluta oggettività, quale la permanenza di una legislazione elettorale applicabile, a garanzia della stessa sovranità popolare, che esige il rinnovo periodico degli organi rappresentativi. Ogni ulteriore considerazione deve seguire le vie normali di accesso al giudizio di costituzionalità delle leggi" (sottolineatura aggiunta). Questo passo è la conclusione di un lungo ragionamento che in sostanza significa: la Corte può solo verificare che la eventuale abrogazione non crei dei "buchi" nella legislazione. Non può invece valutare nel merito la costituzionalità della struttura risultante; perché possa fare ciò la legge risultante dovrà essere impugnata nelle forme dovute. 10. E' giusto non andare a votare. Bisogna quindi che i "si" non vincano. L'elettore contrario al "si" può scegliere se votare no o non andare a votare. Come è noto, se i contrari possono comportarsi in modo unanime conviene non andare a votare. Curiosamente, tuttavia, è diffusa l'idea che non andare a votare sia immorale. Questo penultimo paragrafo è volto a sfatare questa idea. Porto quattro argomenti. a) Essendo in gioco la democrazia -perché questa è la posta in palio- non bisogna andare tanto per il sottile. b) In uno stato di diritto esistono il lecito e l'illecito, non il "vale" e "non vale". Se la legge consente di trarre vantaggio dal non andare a votare, non c'è motivo di non farlo. c) Se i contrari non vanno a votare, ciò equivale a dire che il "si" per vincere deve avere la maggioranza non dei votanti ma degli aventi diritto. Poiché il referendum è una garanzia per il caso che il Parlamento deliberi contro la volontà della maggioranza degli elettori, ciò non sembra sbagliato. d) Non andare a votare non costituisce necessariamente una scelta tattica. Io per esempio sono molto contrario a che una norma così importante per la democrazia come una riedizione della legge Acerbo venga approvata da una platea di elettori disinformati sulla base di un testo elaborato a colpi di bianchetto. In altri termini, il rifiuto di votare può benissimo essere una scelta politica, di pari dignità che l'essere per il si o per il no. Stando così le cose, non è vero che la possibilità di non votare dia un indebito vantaggio al "no"; è invece vero che l'esistenza di due gruppi di contrari al "si" fa sì che se questi gruppi non si coordinano siano i "si" ad avere un vantaggio indebito. Mi spiego con un esempio numerico. Supponiamo che ci siano quattro gruppi di elettori: quelli che non vanno a votare perché si disinteressano, che sono il 24.9% degli elettori; quelli che non vanno a votare perché sono contro il referendum (e quindi a fortiori sono contro il "si"), che sono il 25%; quelli che sono per il no, che sono il 25%; e quelli che sono per il si, che sono il 25.1%. Se i due ultimi gruppi vanno a votare il "si" vince, nonostante che il "no" abbia l'appoggio di quasi due terzi degli elettori che hanno operato una scelta, e il "si" solo di appena più di un quarto degli elettori totali. Un risultato di questo tipo, palesemente ingiusto, può essere evitato solo se i contrari al referendum, in contrasto con la loro preferenza reale, vanno a votare per il "no", oppure se i fautori del "no", in contrasto con la loro preferenza reale, non vanno a votare. Non c'è alcun motivo per cui la prima alternativa sia più giusta eticamente della seconda. La legge attuale è fatta male: contiene una grossa ambiguità, e cioè appunto che non considera che ci sono due tipi di elettori contrari alla proposta, quelli che sono per il no e quelli che sono contro il referendum. Fino a quando non sarà modificata -per esempio imponendo che il "si" per vincere debba avere il voto del 50% più uno degli aventi diritto, oppure che debba avere il 50% più uno dei voti espressi ma anche il voto di almeno il 25% più uno degli aventi diritto (che è la condizione minima attuale per la vittoria del si)- non c'è alcun motivo, né morale, né politico, né legale per lasciare che questa ambiguità avvantaggi i "si". 11. Conclusioni. la vittoria del "si" al referendum creerebbe un serio pericolo per la democrazia. Il raggiungimento del quorum è improbabile, ma possibile; molto dipenderà da quanto i partiti principali e i mezzi di informazione che a loro fanno riferimento si impegneranno. La strategia migliore per chi sia contrario al "si" è non andare a votare; non c'è alcun motivo per non farlo. Guido Ortona, professore ordinario di Scelte Collettive, facoltà di Scienze Politiche, Università del Piemonte Orientale, già coordinatore nazionale dei Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale Confronto quantitativo di sistemi elettorali (2003-2005) e Uso di metodologie simulative per la scelta del sistema elettorale (2005-2007). Aprile 2009. Titolo: Gli esiti nocivi del referendum Autore: Giovanni Sartori Fonte: Il Corriere della Sera - 17 maggio 2009 Tra poco saremo chiamati a votare parecchio. Ma il voto che sin d'ora accende gli animi e fa più discutere è sul referendum Guzzetta-Segni in calenda­rio per il 21 giugno: un refe­rendum che modifica il si­stema elettorale in vigore, il giustamente malfamato Porcellum. Per l'esattezza i quesiti referendari sono due. Il secondo propone di vietare le candidature mul­tiple, e questa proposta è sacrosanta. Però il quesito importante è il primo, che mantiene il premio di mag­gioranza ma lo attribuisce soltanto alla lista vincente e non più alla coalizione vincente. Di questa propo­sta 1) si deve dire bene, 2) si può aggiungere che è inutile, ma 3) si deve an­che dire che è pessima. Bene perché il Porcel­lum esibiva un controsen­so, il controsenso di predi­sporre uno sbarramento (alla Camera il 4% per un partito, il 10 per una coali­zione) e di consentire al tempo stesso coalizioni che lo avrebbero scavalca­to. Per esempio, cinque «nanetti» del 2% cadauno si potevano alleare e così beffare la barriera. Il che non toglie, però, che il divieto di coalizioni previsto dal referendum fosse inutile. Inutile per­ché la legge parla di «liste» e non di partiti, e quindi quel divieto sarebbe stato aggirato dall'invenzione, per le elezioni, di due «li­stoni » acchiappatutti al co­perto dei quali restavano e sarebbero riemersi i partiti di prima. Insomma, fatta la legge, trovato l'inganno. In­ganno lucidamente previ­sto da Franceschini, allora presidente dei deputati Ds, che a quel tempo era evi­dentemente ancora lucido. Pessima. Pessima per­ché si tratta davvero di un premio di maggioranza truffaldino e distorcente. Il professor Guzzetta lo pote­va tranquillamente cancel­lare. Non lo ha fatto. Pecca­to. Un premio di maggio­ranza non è truffaldino (co­me non lo fu all'inizio de­gli anni Cinquanta) quan­do rinforza una vera mag­gioranza, e cioè quando ri­chiede, per scattare, che la coalizione vincente arrivi almeno al 50% del voto. In­vece il premio previsto dal referendum scatta in ogni caso, e così trasforma in maggioranza la maggiore minoranza. Anche se, per esempio, il Pdl ottenesse al­le prossime elezioni soltan­to il 30% dei voti, otterreb­be lo stesso alla Camera il 55% dei seggi. Già lo scrive­vo in data 1 novembre 2006: il rischio più grave è che «un partito di maggio­ranza relativa possa vince­re il premio senza aggregar­si con nessuno e così con­seguire una maggioranza assoluta tutto da solo: il che prefigura, in ipotesi, un inedito strapotere di Berlusconi». Purtroppo l'ipotesi di allora è la certez­za di oggi. Che fare? Si avverta: il si­stema elettorale, in Italia, è stabilito con legge ordina­ria a maggioranza sempli­ce. Pertanto non è espres­sione di una volontà popo­lare ma di una normale vo­lontà parlamentare. Ma se sottoposto a referendum, allora ottiene un rinforzo di legittimità. Nel caso in esame, se vinceranno i No (il rifiuto delle modifiche referendarie) allora si po­trà dire che il popolo italia­no vuole il Porcellum così come è. Se invece vincesse­ro i Sì, allora si dirà che la sovranità popolare vuole una maggioranza ope legis. E in entrambi i casi ci do­vremo tenere questa mani­polazione truffaldina a lun­go. Allora, che fare? Perso­nalmente io non voterò. Non per indifferenza o pi­grizia, ma perché rifiuto di conferire legittimità a due soluzioni che sono entram­be nocive. Non sarà, que­sta, una soluzione brillan­te. Ma è forse il male mino­re. Titolo: Referendum beffa, 50 buoni motivi per astenersi Autore: a cura di Domenico Gallo Fonte: Micromega online - 16 giugno 2009 Le ragioni per per astenersi e far fallire il referendum elettorale in 50 punti; e tutti i punti si riassumono in uno solo: salvare la democrazia. "Per questo diciamo no al referendum elettorale, non andando a votare dove si vota solo per il referendum, o rifiutando le schede del referendum se chiamati alle urne per il ballottaggio che si terrà in diversi comuni e province" (punto n. 50) Prima parte: considerazioni sulla vigente legge elettorale 1. Siamo tutti scontenti della vigente legge elettorale, unanimemente denominata "porcellum" con la quale si è votato nelle ultime due tornate elettorali (2006 e 2008). 2. Due sono i principali aspetti negativi di questa legge: le liste bloccate ed il premio di maggioranza. 3. Questa legge, attraverso le liste bloccate, ha espropriato gli elettori di ogni residua possibilità di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento, conferendo a una ristrettissima oligarchia di persone (i capi dei partiti politici) il potere di determinare al 100% la composizione delle Assemblee legislative. 4. Con questo sistema elettorale i nomi dei candidati sono persino scomparsi dalla scheda elettorale, con la conseguenza che le scelte dei candidati operate dai capi dei partiti non possono in alcun modo essere censurate, sconfessate o corrette dal corpo elettorale. 5. Di conseguenza tutti i "rappresentanti del popolo" sono stati nominati da oligarchie di partito svincolate da ogni controllo popolare. 6. In questo modo gli eletti, più che rappresentanti del popolo, sono - anche in senso tecnico - dei delegati di partito, anzi del capo politico che li ha nominati, al quale sono legati da un vincolo di fedeltà estremo, restando così fortemente pregiudicato il principio sancito dall'art. 67 della Costituzione che prevede che "ogni membro del parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato". 7. Il premio di maggioranza è un meccanismo truffaldino che interviene a manipolare la volontà espressa dagli elettori, trasformando - per legge - una minoranza in maggioranza. 8. Un sistema così fortemente distorsivo della volontà popolare non esisteva neppure nella c.d. "legge truffa" del 1953, che prevedeva che, per ottenere il premio di maggioranza, occorresse ottenere almeno la maggioranza dei voti popolari. 9. Con la legge truffa per conseguire il premio di maggioranza, che mirava a rendere più stabile il governo, occorreva godere del consenso della maggioranza degli elettori; la legge vigente, invece, trasforma una minoranza in maggioranza (attribuendole per legge il 54% dei seggi alla Camera) e sancisce il principio che per governare non occorre il consenso della maggioranza degli elettori. 10. La vigente legge elettorale ha introdotto delle soglie di sbarramento per l'accesso alla Camera ed al Senato che, se appaiono ragionevoli per i partiti che si riuniscono in coalizione (2% alla Camera e 4% al Senato), sono del tutto irragionevoli per i partiti esclusi dalle coalizioni (4% alla Camera e 8% al Senato). In questo modo milioni di elettori vengono esclusi dalla possibilità di essere rappresentati in Parlamento. 11. Infine la vigente legge elettorale, con l'indicazione sulla scheda del candidato alla presidenza del Consiglio, introduce una sorta di investitura popolare del Capo politico, mortificando il ruolo del Presidente della Repubblica a cui la Costituzione assegna il compito di nominare il Presidente del Consiglio. Seconda Parte: quali modifiche introduce il referendum, con quali conseguenze 12. Il referendum proposto non corregge nessuno dei difetti del "porcellum" ma, al contrario, li aggrava, esaltandone le conseguenze negative. 13. Il referendum non restituisce agli elettori il potere di scelta dei propri rappresentanti politici, che la legge vigente ha sequestrato per conferirlo nella mani dei partiti, conservando le liste bloccate. 14. Il referendum propone sostanzialmente due modifiche della vigente legge elettorale: a) attribuisce il premio di maggioranza alla lista che abbia ottenuto anche un solo voto in più delle altre liste concorrenti, abrogando la possibilità che il premio venga attribuito ad una coalizione di partiti; b) determina il raddoppio delle soglie di sbarramento confermando per tutti la soglia del 4% alla Camera dei Deputati e dell'8% al Senato (che la legge attuale impone soltanto ai partiti non coalizzati) 15. Le conseguenze che verrebbero fuori dalla legge elettorale modificata dal referendum sarebbero nefaste per la democrazia e ne sovvertirebbero il metodo basilare per il quale le decisioni si prendono a maggioranza. 16. La nuova disciplina elettorale sancirebbe il principio che il potere di governo spetta ad una minoranza e deve essere consegnato nelle mani di un solo partito, a prescindere dal livello del consenso popolare ricevuto 17. Infatti, attribuire il premio di maggioranza ad una sola lista determina un incremento esponenziale del premio stesso, sovvertendo il rapporto fra i voti espressi ed i seggi ottenuti. 18. Nelle elezioni del 2006, a fronte di una ampia coalizione di forze politiche, che ottenne alla Camera il 49,8 %, il premio di maggioranza è stato del 4 %. Nelle elezioni del 2008, a fronte di una coalizione meno ampia, che ottenne il 46,8%, il premio di maggioranza è stato del 7%. Se si fosse votato nel 2008 con il sistema elettorale proposto dai referendari, la lista più votata (il PdL) con il 37,4% dei voti, avrebbe ottenuto il 54% dei seggi, cioè si sarebbe giovata di un premio di maggioranza del 16,6%. Vale a dire a un solo partito sarebbe stata attribuita dalla legge elettorale quasi il 50% in più della rappresentanza che gli sarebbe spettata in base ai voti ricevuti dagli elettori (cioè gli sarebbero spettati oltre 100 seggi in più rispetto ai voti ricevuti) . 19. Con questo sistema viene attribuito ad una singola lista un premio di maggioranza di proporzioni inusitate, che può consentire ad un singolo partito di ottenere in Parlamento una rappresentanza doppia rispetto al consenso ricevuto, a danno di tutti gli altri partiti e di tutti gli altri elettori. 20. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 15/2008, pur dichiarando ammissibile il referendum elettorale, ha adombrato un pesante sospetto di incostituzionalità segnalando al Parlamento: "l'esigenza di considerare con attenzione gli aspetti problematici di una legislazione che non subordina l'attribuzione del premio di maggioranza al raggiungimento di una soglia minima di voti e/o di seggi." 21. Attraverso questo spropositato premio di maggioranza resta pregiudicato il principio costituzionale che il voto è uguale per tutti. Non tutti i cittadini saranno uguali nel voto perché il voto di taluni varrà il doppio rispetto al voto degli altri, tanto da consentire a una minoranza di diventare ex lege maggioranza e di fondare il governo non più sul consenso della maggioranza, ma su quello di una minoranza del corpo elettorale. 22. L'ulteriore effetto negativo è quello della riduzione forzata del pluralismo politico dovuta all'effetto combinato dell'incremento del premio di maggioranza e delle soglie di sbarramento. 23. Il corpo elettorale, proprio per la presenza di un così grave e destabilizzante premio di maggioranza, sarà costretto ad orientare le sue scelte sulle due principali liste in competizione. Ciò indebolirà tutti gli altri partiti, rendendo ancora più difficile superare lo sbarramento delle soglie raddoppiate dalla disciplina risultante dal referendum. 24. In questo modo dal bipolarismo forzato si passerà a un bipartitismo forzato, non determinato da scelte genuine del corpo elettorale, ma imposto dalle costrizioni del sistema elettorale 25. Questa situazione mortificherà ulteriormente la rappresentanza, riducendo la possibilità che il corpo elettorale possa ottenere che nel sistema politico siano rappresentati i bisogni, le esigenze, le culture ed i valori presenti nel popolo italiano. 26. In questo modo verrà introdotta, di fatto, una sorta di democrazia dell'investitura al posto della democrazia fondata sulla rappresentanza e la partecipazione dei cittadini come prevista dalla Costituzione. 27. La riduzione del pluralismo politico nelle assemblee legislative e la posizione di rendita assicurata a un solo partito politico, metterà a rischio la Costituzione, consegnandone il destino nelle mani di una sola parte politica. 28. L'attuale maggioranza politica, infatti, non può modificare a suo piacimento la Costituzione perché non dispone della maggioranza dei due terzi richiesta per escludere il referendum sulle leggi di modifica della Costituzione. 29. Se si fosse applicata alle elezioni del 2008 la legge elettorale con le modifiche proposte dai referendari, con lo stesso numero di voti, le forze politiche della attuale maggioranza (PDL + Lega) disporrebbero di circa il 62% dei seggi alla Camera. Con un piccolo sforzo potrebbero ottenere la maggioranza di due terzi necessaria per cambiare la Costituzione senza dover affrontare il giudizio del popolo italiano attraverso il referendum. 30. In questo modo si realizzerebbe una sorta di dittatura della minoranza, in quanto un solo partito, senza avere il consenso della maggioranza del popolo italiano, avrebbe nelle sue mani il controllo del Governo e la possibilità di eleggere - da solo - il Presidente della Repubblica, mentre una sola parte politica (cioè il partito beneficiato dal premio di maggioranza più i suoi alleati) avrebbe la possibilità di nominare i giudici della Corte Costituzionale e di modificare a suo piacimento la Costituzione. 31. Gli effetti che il referendum produrrebbe sul sistema politico sono stati già parzialmente sperimentati nelle elezioni politiche del 2008, quando i capi dei due principali partiti in competizione hanno deciso di restringere le coalizioni, limitandole ad una alleanza fra due soli partiti. In questo modo i partiti esclusi dalla possibilità di competere per il premio di maggioranza hanno perso una parte del loro genuino consenso elettorale e sono stati stroncati dal raddoppio delle soglie di sbarramento alla Camera ed al Senato. 32. In conseguenza di questa interpretazione delle legge elettorale sulla scia del modello proposto dal referendum, circa tre milioni di persone hanno perso ogni forma di rappresentanza in Parlamento, sono stati, pertanto, esclusi dal circuito della democrazia, mentre il tasso di astensionismo è cresciuto, essendo diminuita la partecipazione al voto dall'83,6% (2006) all'80,5% (2008). 33. Questa situazione di espulsione dal circuito democratico di milioni di persone, che abbiamo già sperimentato nelle elezioni del 2008, non sarebbe corretta dalle conseguenze del referendum, al contrario essa sarebbe ulteriormente aggravata perché le soglie di sbarramento raddoppiate varrebbero in ogni caso e per tutti i partiti. 34. Il sistema elettorale prefigurato dal referendum non esiste in nessun ordinamento di democrazia occidentale ma non rappresenta una novità assoluta nel nostro paese. Esso infatti si ispira alla legge "Acerbo" voluta da Mussolini, ed è stato già sperimentato nella storia d'Italia con le elezioni del 1924 che, schiacciando l'opposizione e le minoranze, aprirono la strada alla dittatura fascista. 35. Tuttavia la legge Acerbo era più democratica della disciplina che viene fuori dal referendum. Essa, infatti prevedeva che per accedere al premio di maggioranza, la lista più votata dovesse comunque superare la soglia del 25% dei voti e non imponeva soglie di sbarramento. 36. Per questo nel Parlamento del 1924 ebbero accesso - sia pure a ranghi ridotti - tutte le forze d'opposizione, mentre nel Parlamento repubblicano eletto nel 2008 con il metodo referendario, le opposizioni sono state drasticamente falcidiate. 37. Una situazione simile a quella del 1924 si produrrebbe di nuovo in Italia se venisse approvato il referendum. 38. Il principio democratico della rappresentanza verrebbe colpito a morte perché non vi è rappresentanza senza pluralismo e senza la libertà del corpo elettorale di scegliere le persone e le forze politiche da cui farsi rappresentare. Di conseguenza verrebbe meno il carattere democratico della forma di Governo. 39. Si produrrebbe quindi, attraverso la riforma elettorale, una riforma di fatto della Costituzione. 40. Il modello di democrazia, concepito dai padri costituenti, fondato sul pluralismo, sulla centralità del Parlamento e sulla partecipazione popolare dei cittadini associati in partiti, verrebbe definitivamente stravolto e sostituito da un ordinamento oligarchico. Terza parte: come opporsi al referendum beffa 41. Per non tornare al 1924 bisogna respingere il referendum, utilizzando gli strumenti che la Costituzione ha messo a disposizione del corpo elettorale. 42. I Costituenti hanno previsto che i proponenti del referendum abrogativo devono superare una doppia soglia di consenso per poter raggiungere lo scopo dell'abrogazione delle norme prese di mira. Per questo la Costituzione prevede che la proposta è approvata soltanto se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. 43. A differenza che nelle elezioni politiche, che mirano al rinnovo di assemblee politiche le quali devono necessariamente essere rinnovate, nel referendum il voto non è un dovere civico, in quanto la proposta di abrogazione non deve necessariamente essere approvata o respinta. Nel referendum gli elettori scelgono liberamente se andare o non andare a votare, a seconda dei risultati che vogliono conseguire. 44. Questa volta la chiamata degli elettori alle urne per il referendum nasconde un inganno: essa sfrutta l'insoddisfazione generale che tutti noi nutriamo verso questa legge elettorale (il porcellum) per spingerci ad un voto che, qualunque sia il risultato, non può avere altro effetto che quello di rafforzare il porcellum. 45. Infatti, se prevalessero i no, l'effetto sarebbe quello paradossale di offrire ai fautori dell'attuale legge elettorale imposta dalle oligarchie il destro di dire che la legge avrebbe avuto l'avallo di un voto popolare. 46. Se prevalessero i si, l'effetto sarebbe quello di blindare l'attuale legge elettorale, nella versione peggiorata proposta dai referendari. Il parlamento difficilmente potrebbe metterci mano per effettuare delle modifiche, sia perché gli si potrebbe obiettare di essere vincolato dalla volontà popolare espressa attraverso il voto referendario, sia perché la legge così modificata piacerebbe ancora di più alla maggioranza che vuole restringere gli spazi e le opportunità della democrazia. 47. Per questo si tratta di un referendum beffa: chiama alle urne dicendo di voler ammazzare il porcellum, ma in realtà lo ingrassa e lo rende intoccabile, qualunque sia la risposta al quesito referendario. 48. L'unico modo per non essere beffati, per dire NO alla proposta referendaria, è quello di disubbidire alla chiamata alle urne che i proponenti vogliono imporre al popolo italiano. 49. E' questa l'unica strada per lasciare aperta la possibilità di una riforma elettorale che restituisca agli elettori i poteri che sono stati loro confiscati con il porcellum. 50. Per questo diciamo No al referendum elettorale, non andando a votare, dove si vota solo per il referendum, e rifiutando le schede del referendum, se chiamati alle urne per il ballottaggio che si terrà in diversi comuni e province. a cura di Domenico Gallo

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Referendum: lettera-appello del comitato (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Referendum: lettera-appello del comitato Questa la lettera inviata in redazione dal Comitato promotore dei referendum. Caro Direttore, alla vigilia del voto per i referendum sulla legge elettorale, il Comitato Promotore di Parma le chiede un’ultima accoglienza. Riconosciamo che il suo giornale ha sempre assegnato a questo argomento lo spazio che meritava. Nonostante ciò, a pochissimi giorni dal voto anche a Parma vi è ancora una vasta fascia di cittadini che non sa dell’esistenza della consultazione referendaria. Come tutti hanno potuto notare, la maggior parte delle forze politiche è contraria a questi referendum. I partiti contrari si dividono tra i tanti che sollecitano apertamente all’astensione e i pochi (in sostanza, i radicali), che invitano a votare no. Noi referendari, invece, siamo persuasi dell’esatto contrario: per noi è sbagliato astenersi e sosteniamo con convinzione le ragioni del Sì. Perché non ci piace l’astensione? Perché a questi partiti, per dirla con la pubblicità, “gli piace vincere facile”. è noto che in Italia c’è un 20% di astensione abituale. è certamente più semplice convincere un rimanente 30% a stare a casa, piuttosto che discutere nel merito, giocando ad armi pari. Fallito il quorum, gli italiani si terranno “la porcata” per chissà quanti anni a venire, alla faccia della loro reale opinione. Niente di illegittimo, per carità. Ma non ci vengano a dire che “la casta” è un’invenzione giornalistica dei suoi colleghi Rizzo e Stella. Perché proponiamo di votare tre Sì? Con la scheda verde, per eliminare lo scandalo generato dalle candidature multiple. Se vince il Sì non sarà più possibile che un leader si faccia eleggere ovunque e poi “nomini” come suoi sostituti dei perfetti sconosciuti, creando una sudditanza che mina alla base la dignità delle funzioni parlamentari. Con le schede viola e beige, per arginare i danni causati dall’eccesso di frammentazione dei partiti e rinforzare il bipolarismo nel nostro Paese. In Francia, nel Regno Unito o negli USA non accade mai che un Governo cada per i ricatti egoistici di un partitino alleato. In Italia è accaduto spesso e non vorremmo accadesse più. Con tutte e tre le schede insieme, per rimarcare che il Parlamento italiano in trent'anni non è riuscito a realizzare nessuna autoriforma, se non con la legge definita dai suoi stessi creatori"la porcata". Dove hanno fallito i partiti, possono ora affermarsi i cittadini. I referendari di Parma comprendono molto bene l’insofferenza degli elettori verso gli abusi della politica. Ma l’astensione non è il miglior modo per combattere l’autoreferenzialità dei partiti. Anzi, pensiamoci bene: l’astensione è il più bel regalo che il cittadino può fare alla casta. Il Comitato Promotore per il Referendum Elettorale – Parma.

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Lady Compagnoni pugno di ferro (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Incompatibilità di Loatelli e Luani: il primo si dimetterà da Siem e il secondo aspetta gli approfondimenti sulla vicenda Lady Compagnoni pugno di ferro Sala consiliare gremita per l'insediamento della nuova giunta di Bozzolo BOZZOLO. Sala consiliare gremita per l'insediamento l'altra sera dell'amministrazione Compagnoni. Presenti tra il pubblico anche l'ex sindaco Maini e il segretario provinciale della Lega Claudio Bottari. Sul tavolo del sindaco alcune composizioni di girasoli e le consuete caraffe d'acqua da rubinetto come ha abituato la passata amministrazione. Anna Compagnoni, più volte applaudita, è apparsa del tutto in grado di guidare l'assemblea, troncando anche con decisione la discussione quando è apparsa inappropriata. Si è incominciato con l'esame degli eletti e Valentini, poi Volpi, poi Lungarotti hanno spiegato la presunta incompatibilità di Loatelli che è anche vice presidente Siem e di Luani presidente della Fondazione Isabella Gonzaga di Sabbioneta. I due sarebbero controllori e controllati in quanto anche rappresentanti di enti che ricevono fondi da Bozzolo. Loatelli ha detto che ha già rinunciato alle retribuzioni di vice presidente Siem da cui comunque si dimetterà. Luani aspetterà invece gli approfondimenti del caso. E' piaciuto a tutti il discorso di insediamento del sindaco però Valentini ha innescato una chilometrica discussione sulle case popolari augurandosi che l'attuale stop sia solo influenzato dall'esito elettorale. Loatelli ha ricordato le 500 firme di opposizione e poi in Regione risultano ancora le case in via Boriani dove si dovevano costruire, ecco perché la sospensione. L'ex assessore Maioli della minoranza ha detto però che a dicembre o gennaio scorso il sindaco e il responsabile ufficio tecnico avevano risolto la questione incontrandosi appositamente in Regione con un funzionario. Per Lungarotti «francamente le case popolari sono diventate un fatto ideologico» e diversi consiglieri sono intervenuti fino a quando appunto il sindaco ha interrotto. Per la commissione elettorale sono eletti membri effettivi Saccani, Lodi Rizzino e Valentini. Per i supplenti Giovanni Gettoni, Fornasari e Giuseppe Bettoni. (a.p.)

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Consulenze, Provincia bacchettata (sezione: Costi dei politici)

( da "Alto Adige" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Consulenze, Provincia bacchettata Nel 2008 spesi 13 milioni di euro: richiamo della Corte dei conti I CONTI PUBBLICI Cartellino rosso per la Regione: aumentano i costi della politica che superano i 57 milioni di euro BOLZANO. Cartellino rosso per la Regione; promosse le Province di Bolzano e Trento. La Corte dei conti, ieri nel corso di un'udienza pubblica che per la prima volta si è tenuta a Trento invece che a Roma, ha approvato, con la dichiarazione di regolarità, l'esercizio finanziario 2008 degli enti dell'autonomia. I rilievi: aumento dei costi della politica e ancora troppe consulenze esterne. La Corte bacchetta in particolare la Regione. Nella relazione i giudici contabili hanno evidenziato un aumento dei costi della politica e il mancato adeguamento della disciplina contabile regionale alla normativa nazionale, da qui la non conformità della struttura del bilancio di previsione. La Corte ha contestato che "analogamente ai precedenti esercizi, sia le previsioni iniziali che gli stanziamenti definitivi di spesa hanno superato lo stato di previsione delle entrate". La previsione iniziale di entrata era infatti intorno ai 348 milioni di euro e quella di spesa di circa 447, con più di 626 milioni di euro in conto cassa. Il maggior onere è stato di oltre 98 milioni, cui è stato fatto fronte con l'avanzo di precedenti esercizi. Altra nota dolente: l'aumento dei costi della politica che nel 2008 è stato dell'1,8%. In particolare, per gli organi regionali si spende il 15% della spesa totale, per un importo pari a 57 milioni e 408 mila euro: in questa cifra risultano inclusi sia i costi per il consiglio regionale (57 milioni) sia le spese per indennità di carica e viaggi del presidente della Regione ed assessore (45 mila euro), nonché le indennità di carica e di rappresentanza della giunta regionale (250 mila). Nel 2007 per la stessa voce la Regione aveva speso 56 milioni e 408 mila euro. Poi c'è un richiamo alla situazione di Air Alps che "registra una forte perdita del capitale investito". La Regione ha una partecipazione azionaria nella società, di qui l'invito dell'organo di controllo contabile a valutare il mantenimento di tale partecipazione, "tenendo conto dei requisiti della stretta necessità e/o della sussistenza di un servizio di interesse generale, ma anche di costi e benefici in termini di efficienza, efficacia ed economicità di gestione, nonché di ricaduta effettiva di tali costi e benefici sulla comunità amministrativa". La Corte dei conti si è quindi occupata dei bilanci delle due Province: entrambi hanno ottenuto la dichiarazione di regolarità, ma per entrambi vale il richiamo al principio generale di ridurre al minimo il ricorso a consulenze e collaborazioni esterne. Nel 2008 per queste voci la Provincia ha speso 12,9 milioni di euro contro i 13,7 del 2007. «Le cifre dimostrano - dice soddisfatta l'assessore provinciale Barbara Repetto - che abbiamo diminuito il ricorso agli incarichi esterni». Però nella relazione della Corte dei conti si fa notare come non sia possibile comparare le cifre del 2008 con quelle degli anni precedenti". Il motivo: gli importi del 2008 "non comprendono, ad esempio, i pagamenti per adempimenti obbligatori per legge, la rappresentanza e la difesa in giudizio, le esternalizzazioni dei servizi, gli incarichi a persone giuridiche e società". I giudici contabili evidenziano due necessità: "utilizzare in via del tutto prioritaria le strutture e le risorse umane a disposizione dell'amministrazione"; nonché "recepire normative in materia di riduzione delle strutture politiche e amministrative per migliorare i bilanci pubblici". Un capitolo a parte è riservato alla sanità, perché secondo la Corte dei conti "sotto il profilo dell'efficienza e dell'efficacia è quanto mai essenziale che la Provincia si doti di un nuovo Piano sanitario provinciale sostitutivo di quello per il triennio 2000-2002 ancora in vigore, di adeguamento alla nuova Asl unica, che recepisca le direttive del Piano sanitario nazionale 2006-2008".

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La Corte dei conti contro la Provincia (sezione: Costi dei politici)

( da "Adige, L'" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

La Corte dei conti contro la Provincia Critiche anche alla Regione: «Crescono i costi della politica» BRUNO ZORZI Nella cornice barocca e un po' retro fatta di toghe, formule e riti, la Corte dei Conti non si è smentita anche quest'anno. Nel senso che qualche «scoppellotto» a Durnwalder, presidente della Previncia di Bolzano e della Regione e a Dellai che lo è di quella di Trento la Corte l'ha mollato. «Bacchettata» secca alla Regione per i costi della politica che, bilancio consuntivo alla mano, nel 2008 sono addirittura, aumentati. Critiche a Dellai perché due appalti su tre vengono affidati in Trentino in affidamento diretto. Accuse alla Provincia di Bolzano perché spende a man bassa in consulenze e incarichi e non ha messo mano a tagli sui costi della politica. Critiche, anche severe, quelle che sono venute dalla Corte presieduta da Angelo Patumi; parole secche quelle contenute nelle relazioni di Dario Provvidera sui bilanci della Regione e della Provincia di Trento e di Alessandro Pallaoro per quella di Bolzano. Affermazioni condivise dal sostituto procuratore generale Roberto Benedetti. Però, alla fine, la Corte dei Conti ha comunque approvato i bilanci, in linea con le norme contabili. Anche se la Regione - è stato detto - non si è adeguata alle nuove norme contabili nazionali: «E visto che il Parlamento sta discutendo un'ulteriore aggiornamento delle leggi di contabilità pubblica c'è il rischio che la Regione operi con norme ancora più obsolete», ha spiegato il procuratore Benedetti. Detto che le valutazioni generali della Corte sul bilancio di Trento sono migliori rispetto a quelle di Bolzano, la critica mossa alla Provincia di Trento riguarda principalmente gli appalti. Nella relazione del dottor Provvidera si dice che «nel corso del 2008 sono stati affidati 121 appalti di importo superiore a 137 mila euro in base alla legge provinciale 10 settembre '93 numero 26. Trattasi di normativa di non agevole interpretazione e applicazione in senso conforme ai principi comunitari e alle norme contenute nel Codice degli appalti. Prova ne sia l'abnorme ricorso alle procedure a trattativa privata, della esecuzione in economia e dell'affidamento diretto, procedure che hanno riguardato due appalti su tre che le direttive considerano con sfavore, consentendole solo in casi rigorosamente predeterminati. Si segnala dunque l'esigenza di adeguare urgentemente la normativa provinciale in materia di appalti ai principi e alle norme contenute nel decreto del 12 aprile 2008 numero 163 il cui rispetto si impone anche alle Regioni e Province autonome». C'è poi un'altra sottolineatura, quella che riguarda le partecipate della Provincia: quattro società su ventidue hanno perso soldi e la Corte ricorda che la Provincia può mantenere le quote solo se ci sono motivi di interesse pubblico o se nessun altro, sul mercato, è in grado di fare la stessa cosa. Su questo terreno la Corte ha invitato la Regione a «valutare attentamente» (insomma, a lasciar perdere, a mollare le quote) la partecipazione in Air Alps, la compagnia aerea che ha sede a Bolzano e per la quale è stato richiesta la procedura di concordato preventivo. Tornando alla Provincia va detto però che la valutazione complessiva della Corte dei Conti è buona. Nel 2008 è stato rispettato il patto di stabilità, cioè il contenimento della spesa pubblica; per quanto riguarda il personale il contenimento della spesa si è avuto soprattutto a livello dei comuni. Ma per i magistrati della Corte dei conti da noi si spende troppo per la salute; troppo soprattutto rispetto alla media nazionale. Lo scorso anno per ospedali, assistenza medica e salute in generale in Trentino sono andati un milione di euro, un più 5,41% rispetto al 2007, ben il 25,37% del bilancio provinciale. 20/06/2009

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(sezione: Costi dei politici)

( da "Adige, L'" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

La replica Depaoli, presidente del Consiglio regionale: «Previsti meno costi» «Nel 2009 un risparmio di 7 milioni» Sentito signor presidente del consiglio regionale, Marco Depaoli? Le critiche della Corte dei Conti riguardo i costi della politica sono severe, le più dure espresse quest'anno dai magistrati contabili ai bilanci consuntivi. Vi dicono, in buona sostanza, che le spese per il consiglio, la giunta provinciale, le indennità di assessori e consiglieri, le spese di rappresentanza sono a quota 57 milioni di euro. E ciò significa, fatta la somma, che siamo a più del 15% del bilancio dell'intera Regione Trentino - Alto Adige. Non solo, afferma nella sua relazione il dottor Dario Provvidera, rispetto al 2007 il «caropolitica» è ulteriormente cresciuto: c'è un più 1,8%. E questo significa che le direttive del governo a contenere i costi, soprattutto per quel che riguarda la politica e il funzionamento degli organi istituzionali, non sono state rispettate. «Sì, però la relazione - risponde - fa riferimento al 2008. Alla scorsa legislatura, quando non era ancora in vigore alcuna delle modifiche che abbiamo fatto. Se andrà in porto la riforma dei costi della politica così come l'abbiamo impostata il prossimo anno potremmo già risparmiare una cifra che va dai sette agli otto milioni di euro. Siamo attorno ai 35 milioni di euro risparmiati in consiglio regionale nei cinque anni della legislatura». E se la riforma non passa? «Anche se non riusciremo a farla un risparmio ci sarà comunque, e sarà sempre piuttosto corposo, attorno ai tre milioni di euro». Infastidito dai rilievi della Corte dei Conti? «No, - afferma Paoli - mi sembra che i magistrati facciano più che altro riferimento all'attività amministrativa più che a quella politica». A proposito di politica ieri mattina nella sala Depero dove si è svolta l'udienza della Corte dei Conti, tra toghe e carabinieri in alta uniforme, di esponenti politici ce n'erano pochi. Vero è che la partecipazione alle cerimonie non è esattamente in linea con l'efficienza della pubblica amministrazione rudemente predicata dal ministro Renato Brunetta, ma è altrettanto vero che tra amministratori delle due Province autonome e della Regione e magistrati contabili non corre buon sangue. Questi ultimi sono visti come rappresentanti di uno Stato che non ha granché da insegnare alle autonomie. Non a caso ieri ad ascoltare le relazioni c'erano soprattutto parlamentare. Il senatore Sergio Divina della Lega; il senatore Giacomo Santini del Pdl, l'onorevole Laura Froner. Poi c'era il presidente del Consiglio regionale, Marco Depaoli, il vicesindaco di Trento Paolo Biasioli, il vicepresidente del consiglio provinciale Claudio Eccher. Divina che ne dice delle relazioni? «Mi sembra una cosa strana: si dice che tante cose non vanno ma poi si dice che i bilancio sono a posto». 20/06/2009

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carlesi-cenni, duello con pepe la querela accende il clima scontro sulla delocalizzazione (sezione: Costi dei politici)

( da "Tirreno, Il" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 4 - Prato Carlesi-Cenni, duello con pepe La querela accende il clima scontro sulla delocalizzazione Posizioni diverse sulla sicurezza. Niente ronde, ma l'esercito divide E alla fine un appello ad abbassare i toni per un voto sereno Aiuti alle famiglie: priorità per entrambi. Immigrati: il nodo della riqualificazione del Macrolotto Zero PRATO. Faccia a faccia. I candidati sindaco Massimo Carlesi (centrosinistra) e Roberto Cenni (centrodestra) nella redazione del Tirreno si confrontano sui temi "caldi" della campagna elettorale più combattuta e spesso anche più tesa che Prato abbia conosciuto negli ultimi decenni. Dal welfare all'inceneritore, dalla delocalizzazione alla querela che Cenni ha sporto contro il suo antagonista. Senza rete, ma con un appello finale alla serenità e ad abbassare i toni. Due temi fondamentali si intrecciano nel momento difficile che la città attraversa: crisi economica e immigrazione. Cominciamo dal primo. Se diventerete sindaci cosa farete per dare concretamente una mano alle famiglie in difficoltà? Carlesi: «L'emergenza delle famiglie è seria. Sono almeno 10mila quelle che hanno avuto una contrazione del 30-40% nel reddito. Bisogna usare misure straordinarie, anche in deroga alle norme attuali, per arrivare a facilitazioni sul fronte degli affitti, dei buoni scolastici, dei nidi. Va fatta una prima variazione del bilancio utilizzando i risparmi ottenuti dal taglio del costo della politica: otto assessori invece di dodici, alleggerimento nel corpus dei dirigenti. Così si otterranno circa 400 mila euro da destinare ai primi aiuti. In un secondo momento si potrà ricavare un ulteriore milione e mezzo dai risparmi legati alle partecipate. La terza mossa riguarda la necessità di ripristinare i trasferimenti statali i cui tagli sono caduti sul sociale e sugli affitti. Se sarò sindaco farò tutto il possibile per riottenere dal governo certe disponibilità». Cenni: «Una delle priorità dei sindaci è certamente aiutare le famiglie che hanno bisogno. L'amministrazione, sul fronte economico, deve cercare di mandare avanti il tavolo di distretto e l'apertura di uno specifico tavolo per Prato. Il sindaco dovrà cercare di alimentare più progettualità possibili per ottenere maggiore considerazione e fondi da parte del governo. Ho sempre sostenuto che bisogna dare tutti gli aiuti possibili alla famiglia, che è il nucleo centrale della società. Per il reperimento dei fondi credo sia necessaria un'analisi approfondita sul bilancio preventivo 2009. Infatti sull'addizionale Irpef, c'è una tendenza generale all'abbassamento delle entrate che si ripercuotono sul bilancio del Comune in maniera pesante. Non solo, c'è anche un fuoribilancio di due milioni. Per questo bisogna rivisitare il bilancio 2009 e progettare bene quello 2010 per poter reperire risorse destinate alle famiglie». Altra grande questione è quella della presenza massiccia di immigrati, cui si aggiunge il nodo illegalità legato a una parte di loro. Che cosa pensate di fare su illegalità e distetto parallelo? In maniera brutale: cosa farete dei cinesi? E ancora: servono ronde e esercito a Prato? Carlesi: «La questione è complessa. Intanto la risposta sull'immigrazione: è un fenomeno che ha caratteristiche mondiali e va governata tenendo presente che non ci possono essere risposte solo a livello locale ma a più ampio raggio. A livello locale la cosa più importante credo sia dare attuazione a una politica dei diritti e dei doveri e di ragionare con chiunque per evitare che si crei una città dentro la città. Esistono persone arrivate a Prato per lavorare, si sono integrate e sono cittadini che danno il loro apporto alla città; ci sono altre situazioni invece di forte illegalità che non si possono assolutamente tollerare. Su questo fronte ho già detto che costituirò un ufficio sicurezza e proprio in questi giorni ho avuto la disponibilità come consulenti dell'ex prefetto Achille Serra e di Salvo Ardita. Altra questione: rimettere in ordine pezzi di territorio. E' dell'altro giorno la proposta di riqualificazione del Macrolotto zero che servirà a "ripulire" una zona che oggi è fortemente problematica. Sul discorso ronde ed esercito io penso che la nostra città abbia bisogno soprattutto di interventi mirati delle forze dell'ordine contro le eventuali infiltrazioni mafiose, contro l'usura e per meglio controllare i flussi finanziari. Alle ronde sono contrario in modo assoluto. Per l'esercito credo che le stesse risorse spese per destinarlo in città potrebbero essere usate per aumentare la capacità d'azione della polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza». Cenni: «Il progetto del Macrolotto zero non tiene conto di due cose fondamentali: il diritto alla proprietà privata che la perequazione, cioè lo spostare da una parte all'altra della città l'edificato, rischia di non rispettare; e del fatto che levando 180mila metri quadrati dal Macrolotto zero si va a piazzarli da qualche altra parte. Mi piacerebbe sapere cosa significa. Inoltre per fare un lavoro di questo genere ci sarà bisogno di fondi incredibili oppure di percorrere la strada degli espropri, facendo trovare il Comune in difficoltà economiche se non c'è accordo con i privati. Sul fronte della sicurezza, occorre la massima determinazione. In questo senso devono essere i cittadini a dare la fiducia a chi credono possa operare in un certo modo. Due cose devono essere fatte: sostenere il progetto del presidente del tribunale Genovese per integrare le forze che oggi ha a disposizione; e indurre la Regione a rivedere la politica fatta nei confronti dell'immigrazione. Credo poi che debba essere presa in considerazione la possibilità, annunciata anche da Berlusconi, di accettare l'esercito. Perché non credo si possano fare ulteriori spese per gli organici delle forze dell'ordine. L'esercito non verrebbe con i carriarmato o con i bazooka ma con la semplice pistola, e visto che viene addestrato appositamente, non vedo perché non debba essere usato. Le ronde invece no. Ideologicamente non vengono accettate. Se le ronde escono e incontrano chi è contro, alla fine devono intervenire i carabinieri per dividerli. Creano solo problemi». Carlesi: «Nel macrolotto zero si possono venire a creare condizioni di questo tipo: blocco del frazionamento delle grandi superfici, evitando la nascita di decine e decine di aziende difficili poi da controllare. Non sono il tipo agli "Amici miei" che dice: "da qui passerà un'autostrada in mezzo al paese"... Il ragionamento è diverso: usando gli strumenti della perequazione e la Società di trasformazione urbana e utilizzando fondi regionali e europei, si possono acquisire aree e andare a creare spazi pubblici - piazze, giardini - terziario e residenze, evitando di consumare spazio scegliendo di andare in altezza». Cenni: «L'illegalità economica invece va affrontata con due metodi, quello finanziario e con le indagini sui flussi di denaro. Per i reati finanziari servono indagini mirate, per cui o la guardia di finanza si dedica solo a questo e rallenta il lavoro da altre parti, o si mettono in campo nuove forze. C'è un problema importante: attualmente i money transfer sono fuori da ogni controllo: bisogna ripensare il sistema di controllo. L'altra questione è l'aggancio con l'ufficio delle entrate per poter esaminare a fondo l'attività e la composizione delle singole società».

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l'amica di patrizia racconta "ingaggiata per le feste di gianpi" - gabriella de matteis giuliano foschini (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina IV - Bari L´amica di Patrizia racconta "Ingaggiata per le feste di Gianpi" Inchiesta su Fitto, gli ispettori di Alfano bacchettano i pm del pool La ragazza ascoltata in procura: a Berlusconi ho raccontato la mia storia, non ho avuto rapporti e mi ha trattato come una figlia La relazione degli inviati del ministro riguarda la ritardata iscrizione nel registro degli indagati dell´ex governatore GABRIELLA DE MATTEIS GIULIANO FOSCHINI Alle quattro giovani donne, convocate nella caserma della guardia di finanza, il magistrato Giuseppe Scelsi e gli uomini della guardia di finanza mostrano le copie dei biglietti aerei. Le pagine dei giornali. Chiedono conferme. Cercano riscontri all´ipotesi investigativa: l´esistenza di un presunto giro di squillo, organizzato da Gianpaolo Tarantini, del quale, almeno con Patrizia D´Addario, avrebbe beneficiato anche Silvio Berlusconi. In caserma, tra le quattro donne, c´è anche lei: Barbara Montereale. Ventidue anni, una casa ed una figlia a Modugno, di professione fa la ragazza immagine. «Non sono una escort». Conta qualche esperienza in tv, una partecipazione alla trasmissione "Uomini e donne". Al magistrato Giuseppe Scelsi chiarisce: «Non ho avuto rapporti con il premier, mi ha trattato come una figlia». Ma racconta della cena a Palazzo Grazioli. «è stata Patrizia a portarmi, Gianpaolo ancora non lo conoscevo». Da lei, la mattina successiva, ha ricevuto una confidenza. Patrizia le ha raccontato della notte trascorsa con Berlusconi. Barbara, invece, il presidente del Consiglio lo incontra nuovamente dopo le feste natalizie, ad una festa organizzata a Villa Certosa. «Quando ha saputo che ero in difficoltà economica mi ha regalato una busta: c´erano dieci mila euro. Mi ha dato un bacio in fronte, come un padre. è una persona straordinaria. Per quella serata Gianpaolo mi ha dato un gettone di presenza: mille euro». Barbara che ha chiesto assistenza ai legali Daniela Castelluzzo ed Emiliano D´Alessandro nelle indagini della procura di Bari è una testimone importante. Conferma quello che Patrizia dopo ha raccontato al magistrato e alla guardia di finanza. «Meditava vendetta. Da gennaio - racconta - diceva che avrebbe fatto lo scoop». E poi ancora aggiunge particolari sugli strani "affari", il giro di donne in questo caso, di Gianpaolo Tarantini. L´indagine, quindi, dopo la giornata di ieri, ha subito un´accelerata. Dopo la fuga di notizie, il rischio dell´inquinamento probatorio è concreto. E la procura ha voluto blindare le dichiarazioni delle cinque giovani donne. La testimonianza di Patrizia D´Addario resta però la più significativa per l´inchiesta. E mentre sul nuovo fascicolo, aperto dalla procura di Bari, infuocano le polemiche politiche, da Roma arriva un´altra notizia. Gli ispettori, inviati dal ministro della Giustizia Alfano per accertare eventuali irregolarità nelle due indagini che hanno coinvolto Raffaele Fitto, hanno depositato la propria relazione. Uno il rilievo che sarebbe stato mosso: è quello riguardante la presunta ritardata iscrizione nel registro degli indagati dell´ex governatore regionale. Caduti nel vuoto, invece, le altre contestazioni, contenute in un esposto, firmato dall´attuale ministro per gli Affari regionali Fitto e dal suo avvocato e collega di partito Francesco Paolo Sisto. Gli ispettori di Alfano non avrebbero proposto alcuna misura cautelare nei confronti dei pm. Il Guardasigilli non ha ancora letto e valutato la relazione dei tecnici ma sarebbe intenzionato a prendere tutto il tempo necessario per farlo: davanti a sé ha un anno di tempo da quanto ha ricevuto il fascicolo per decidere se esercitare l´azione disciplinare.

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Bettinelli cerca il pass per i Mondiali (sezione: Costi dei politici)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Bettinelli cerca il pass per i Mondiali --> Sabato 20 Giugno 2009 SPORT, pagina 44 e-mail print Andrea Bettinelli va a caccia in Portogallo del pass per i Mondiali di Berlino Oggi e domani in Portogallo si disputa il Campionato europeo a squadre (diretta Raitre dalle 17 alle 18,45, domenica differita su Rai Sport più dalle 23,15) e alla manifestazione, che prende il posto della Coppa Europa, Bergamo ci arriva con 5 atleti (51 in totale gli azzurri), un numero da record. LA PRIMA VOLTA - Come lo è la presenza nella nazionale che conta di Marco Francesco Vistalli, 22 anni, di Torre Boldone. Il quattrocentista della Bergamo 59 Creberg si è conquistato la prima convocazione di sempre tra i senior (un gettone di tra gli under 23) grazie ad un promettente inizio di stagione: vedi il secondo posto di una settimana fa nei 400 dei Campionati italiani promesse, ma soprattutto il 46"76 di un mese fa alla Top Challenge. Per lui ecco un posto nella 4x400, a fianco di Fontana, Rao e del primatista italiano Barberi, con annessa possibilità di far apprendistato sulla scena internazionale: chanche preclusa all'italo-cubano di Rivolta d'Adda Isabelt Juarez, che della staffetta in gara domani pomeriggio sarà la riserva. SOGNANDO BERLINO - Titolare, della 4x400 femminile, sarà invece Marta Milani. Il 52''77 fatto registrare qualche giorno fa ad Erba ha moltiplicato le possibilità di convocazione della velocista dell'Esercito nella staffetta azzurra sul giro di pista dei prossimi Mondiali di Berlino. Prove generali? Siamo vicini. Perché se l'eccezione è Anna Maria Spacca (radioscarpetta suggerisce a breve una sostituzione con la Calì) con Marta Milani stavolta ci saranno Daniela Reina e sua maestà Libania Grenot, in una sfida per una medaglia con Russia, Spagna e Gran Bretagna. Salvo sorprese dell'ultima ora, l'altra orobica convocata, Eleonora Sirtoli, sarà invece la prima tifosa a bordo pista. PRENDE LA RINCORSA - 15 gettoni di presenza in azzurro, il portabandiera della spedizione orobica a Leiria sarà Andrea Bettinelli. 2,26 al Top Challenge, 2,23 ai Mondiali militari di Sofia una settimana fa, sul suo sito personale l'altista delle Fiamme Gialle ha scritto che «la strada verso i 2,31 (limite A per i Mondiali, ndr) è quella giusta, l'obiettivo è centrarlo a cavallo tra giugno e luglio». Potrebbe essere la volta buona per avvicinarlo insomma, anche in virtù del fatto che nel 2007 e 2008 proprio in Coppa Europa (Annecy e Milano) Andrea disputò due tra le sue gare più belle. Stavolta se la giocherà con avversari di prima fascia (in sei oltre i 2,30 nel 2009) in una gara che questo pomeriggio vedrà anche la sperimentazione di novità regolamentari. Luca Persico 20/06/2009 nascosto-->

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"io, silvio e le altre ragazze tutte lo chiamavano papi" - (segue dalla prima pagina) paolo berizzi (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 7 - Interni "Io, Silvio e le altre ragazze tutte lo chiamavano Papi" Barbara racconta le visite a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa Il personaggio (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) PAOLO BERIZZI gabriella de matteis «Lavoro come modella in un atelier per abiti da sposa», dice Barbara. Ha partecipato a "Uomini e donne" e - aggiunge - ha fatto altre comparsate in tv. «Quando ci riesco faccio la ragazza immagine. Per esempio sono stata Billionerina per tre anni. Ricordo che Fede mi promise di fare la Meteorina. Ci tengo però a dire che non sono una escort». è Barbara «l´amica modella» con cui Patrizia, nel novembre del 2008, entra a Palazzo Grazioli. è lei la ragazza che «riscontra» con la Guardia di Finanza il suo racconto. è lei che, reclutata da Gianpaolo Tarantini, incontrerà il Presidente una seconda volta, nel gennaio di quest´anno, a Villa Certosa. è lei che, ora, svela «il metodo» del Presidente. Andiamo con ordine. Ricorda come, quando e chi la introdusse a Palazzo Grazioli? «Il giorno esatto non lo ricordo. Inizi di novembre del 2008, direi. La mia amica Patrizia mi chiese se mi andava di accompagnarla a una festa a Roma. E io accettai». Come arrivaste a Roma? «Non lo ricordo». In aereo? «Probabile, ma davvero non ricordo anche perché viaggio molto per lavoro». Lei pagò per il viaggio? «No». Chi pagò? «Seppi dopo che pagava Gianpaolo Tarantini». Patrizia le disse che era una festa a casa del Presidente del Consiglio? «Sì. E, dopo, ricollegai una cosa accaduta, sempre a Roma, una settimana prima di quel viaggio. Ero con Patrizia all´inaugurazione di un negozio Versace. Un tipo che Patrizia mi disse essere uno degli autisti di Berlusconi le disse: "Carina la tua amica. Portala alla prossima festa"». Torniamo a novembre 2008. Patrizia le fece il nome di Gianpaolo Tarantini prima di partire? «No. Conobbi questo Gianpaolo solo quando arrivammo a Roma. Lo incontrammo all´hotel De Russie. Mentre noi eravamo alloggiate all´hotel Valadier». Tarantini era da solo? «No. Con il suo autista». Ricorda il nome dell´autista? «Dino». Eravate solo lei, Patrizia e Tarantini? «C´era anche un´altra ragazza di Bari, che non conosco». Il nome? «Non lo ricordo». Che vi disse Tarantini? «Ci disse che saremmo andati a casa del Presidente del Consiglio». Concordaste un compenso? «No. Non dissi nulla a Gianpaolo perché mi aveva portato Patrizia». Come andò la cena? «Mangiammo e scherzammo con il Presidente. Ebbi un´impressione straordinaria. Il Presidente è una persona bellissima e disponibilissima. Mi regalò degli anelli e delle collane che, disse, disegnava lui. Mi diede anche il cd di quel cantante napoletano, come si chiama...?». Apicella? «Apicella». Eravate solo voi ragazze e il Presidente? «No. C´era anche Gianpaolo». Che rapporti hanno Tarantini e Berlusconi? «Gianpaolo dà del lei al Presidente. Il Presidente gli dà del tu. Noi, comunque, avevamo capito che Gianpaolo lavorava per Berlusconi». Finita la cena, cosa accadde? «L´accordo era che io, Gianpaolo e l´altra ragazza lasciassimo sola Patrizia con il Presidente e così facemmo». Perché Patrizia rimase? «Per lavorare». Lavorare? «Sapevano tutti a quella cena che lei era una escort». Anche il Presidente? «Presumo proprio di si». Dunque, ve ne andate e dove? «Io e Giampaolo veniamo riaccompagnati nei nostri alberghi. E la mattina dopo, alle 8, rientrò anche Patrizia nella stanza che condividevamo». Le disse qualcosa? «Mi raccontò di aver avuto un rapporto sessuale con il Presidente. E aggiunse di non essere stata pagata. Aggiunse anche però che non le interessavano tanto i soldi quanto che lui le desse una mano con una questione che riguardava la costruzione di un residence». Lei venne pagata per quella cena? «No». Sentì di nuovo Tarantini? «Sì. A fine novembre 2008. Ero con Patrizia a Dubai, in vacanza. Mi chiama Gianpaolo al telefono e dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la prima volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa volta è tutto a posto. Che avrei avuto i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti aerei. A quel punto, Patrizia si arrabbia. Prende il telefono e grida a Tarantini: "Ma come, te l´ho portata io e adesso tu vuoi lei e non me?"». E come finì? «Non se ne fece niente». Rivide il Presidente del Consiglio? «Si. A Villa Certosa». Quando? «Metà gennaio di quest´anno. Fu sempre Tarantini a chiamarmi. Questa volta mi diede mille euro di gettone e andai». Come ci andò? «Una macchina con autista, sempre Dino, da Bari a Ciampino. E qui in aereo». Che aereo? «Un aereo privato. Piccolo». Ricorda insegne dell´Aeronautica militare? «No». Chi la accolse a Villa Certosa? «Licia Ronzulli. è lei che organizza la logistica dei viaggi delle ragazze. Che decide chi arriva e chi parte. E smista nelle varie stanze». Chi c´era nella villa? «Una ventina di ospiti. Molte ragazze e qualche uomo. Oltre a Berlusconi e Tarantini, ricordo Susanna Petrone, quella che sta con Marco Borriello, il calciatore. E ricordo anche Carolina, quella del Grande Fratello che poi doveva fare una fiction». Che si faceva nella villa? «Balli, canti. Coreografie tra ragazze brune e bionde. C´era anche Apicella che cantava». Incontrò Berlusconi? «Sì, dopo che aveva finito di fare un massaggio mi portò insieme ad altre ragazze con la macchinina a visitare il parco. Giocammo con il cane che gli ha regalato Bush». Lei come si rivolgeva a Berlusconi? «Io lo chiamavo Silvio. Tutte le altre lo chiamavano Papi». Tutte? «Tutte. Io non avevo confidenza e mi limitavo a Silvio». C´erano minorenni nella villa? «Non saprei. Eravamo tutte molto giovani». Vi parlaste? «Fu molto dolce. Come un padre. Gli raccontai che avevo perso i genitori. Che la mia bimba non stava bene. Che non ce la facevo a tirare avanti da sola. Lui mi diede un bacio sulla fronte e prima che partissi mi consegnò una busta». Cosa c´era dentro? «Una cifra molto generosa in contanti. Fu un gesto bellissimo. E io, lo giuro su mia figlia, con lui non ebbi nessun rapporto sessuale. Posso solo dire che Tarantini diceva a noi tutte che per chi andava con il Presidente c´era la busta con cifra a piacimento. Io, lo ripeto, ho avuto la busta ma senza fare nulla perché non sono una escort». Fu invitata di nuovo? «Si. Un´altra volta, alla fine di febbraio, sempre a Villa Certosa, ma la cosa saltò perché morì la sorella del Presidente». Anche quella visita doveva essere a gettone? «Sì. Fosse stato per Tarantini mi avrebbe pagato ogni visita. Perché questo è l´accordo che aveva con me». Sapeva che Patrizia aveva deciso di raccontare la sua storia? «Patrizia meditava vendetta da Natale scorso. Mi disse che avrebbe fatto lo scoop perché non era stata aiutata dal Presidente. Io non ero d´accordo. Perché quello che penso io è: "Meno male che Silvio c´è". Scrivetelo, mi raccomando. Ci tengo. Difenderò Berlusconi fino alla morte». Lei è mai stata invitata a presentarsi alle elezioni con il centro-destra? «Sì, alle ultime elezioni ero candidata alle comunali nella circoscrizione Madonnella a Bari con la lista "La Puglia prima di tutto". Ho preso 91 voti». Chi le ha offerto la candidatura? «Patrizia». Quello che lei ci ha appena riferito lo ha detto anche alla Finanza? «La Finanza mi ha fatto meno domande di voi. Ma le cose che ho detto sono le stesse».

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NICOLA Campedelli nasce a Cesena il 7 febbraio 1969. Cresciuto nelle giovanili bianconere... (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

MODENA SPORT pag. 14 NICOLA Campedelli nasce a Cesena il 7 febbraio 1969. Cresciuto nelle giovanili bianconere... NICOLA Campedelli nasce a Cesena il 7 febbraio 1969. Cresciuto nelle giovanili bianconere, la sua prima esperienza nel calcio professionistico a Castel San Pietro, in serie C2, nella stagione 1998/99. Nel campionato successivo torna a Cesena dove colleziona 34 gettoni (con 4 gol) in serie B prima di passare alla Salernitana di Zeman. Due tornei in amaranto, entrambi tra i cadetti, con 68 partite complessive, poi nell'estate del 2002 viene acquistato dal Modena appena tornato in serie A. La squadra canarina acquisisce complatamente il suo cartellino, con la più importante operazione finanziaria degli ultimi dieci anni. Nel Modena Nicola Campedelli vive la paretesi più lunga ed importante della sua carriera. In casacca canarina infatti gioca per ben cinque stagioni, collezionando 148 presenze tra serie A e serie B con 14 reti complessive, giocando sempre con l'inconfondibile numero 25 e arrivando anche ad indossare la fascia di capitano. Nell'estate del 2007 lascia Modena per tornare nella sua Cesena. Una decisione che lascia un po' di amaro in bocca a qualche tifoso canarino, motivata dal desiderio di ritornare a casa. Il Modena cede la metà del centrocampista alla formazione bianconera (della quale diventerà dopo qualche mese presidente il fratello di Campedelli, Igor) per una cifra vicina ai 700mila euro, comproprietà rinnovata l'anno scorso tanto che il giocatore è ancora formalmente per il 50% gialloblu. Purtroppo durante la preparazione estiva l'infortunio e le successive ricadute che hanno costretto Campedelli all'abbandono.

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Regione in Air Alps, dubbi della Corte dei conti (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere Alto Adige" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere dell'Alto Adige sezione: PRIMOPIANO data: 20/06/2009 - pag: 3 I costi dell'amministrazione Approvati i bilanci con vari rilievi. Per l'Alto Adige nel mirino le spese eccessive della Sanità Regione in Air Alps, dubbi della Corte dei conti I giudici: compagnia in perdita, valutare la partecipazione. I Verdi: lo diciamo da sempre L'assessore Repetto manifesta soddisfazione «Incarichi esterni diminuiti di quasi un milione in un anno» BOLZANO Gli eccessivi costi della politica e della sanità, la perdita di capitale di Air Alps, la necessità di adeguare la normativa in materia di appalti, i dubbi sull'opportunità di alcune partecipazioni societarie della Provincia di Trento. Queste alcune delle osservazioni emerse ieri durante l'assemblea di presentazione della Dichiarazione di regolarità dei Rendiconto generali della regione Trentino Alto Adige e delle Province altoatesina e trentina. Approvati i conti di bilancio e del patrimonio, giudicato non regolare il bilancio di previsione della Regione per il 2008. La relazione generale «Nel 2008 i costi della politica, che nel 2007 ammontavano a 56 milioni 408mila euro, sono aumentati dell'1,8%». Queste le parole della Dichiarazione di regolarità del Rendiconto del Trentino Alto Adige, con le quali la Corte dei conti rimprovera all'amministrazione regionale di non aver dato seguito all'invito di adeguare la disciplina contabile alla normativa nazionale. Gli effetti dell'adeguamento si sarebbero dovuti concretizzare nella riduzione delle spesa, ma tutt'ora «la rubrica 'Organi regionali' assorbe circa il 15% della spesa totalmente impegnata, per un importo pari a 57 milioni 408mila euro». La negatività di quest'aspetto è stata sottolineata ieri dal vice procuratore generale Roberto Benedetti: «Nonostante dal documento non emergano specifici motivi di irregolarità contabile, pongo l'attenzione sulla mancata riduzione dei costi della politica». Il «nodo» delle quote Discussa anche la situazione di Air Alps, che «registra una forte perdita del capitale investito». Quindi: «Il mantenimento della partecipazione azionaria della Regione nella Spa recita la Dichiarazione dovrebbe essere attentamente valutato dai soci pubblici tenendo conto dei requisiti della stretta necessità di un servizio di interesse generale, ma anche con l'attenta valutazione di costi e benefici in termini di efficienza, efficacia ed economicità di gestione, nonché di ricaduta effettiva sulla comunità». Entusiasti i Verdi altoatesini: «La Corte dei conti dimostra che abbiamo ragione spiega il consigliere Riccardo Dello Sbarba e il discorso sulla Regione è riferibile senza dubbio anche alla Provincia di Bolzano, visto che il legame con l'Air Alps è stato rinsaldato con Durnwalder al vertice della Regione. Nella fattispecie la Provincia di Bolzano deve solamente... rispettare una sua legge, quella che dice che la sua partecipazione dentro società deve essere eliminata entro il 2009 se esse non danno un servizio pubblico indispensabile. Questa è una partecipazione a una compagnia aerea privata che ha sede a Innsbruck e che fa voli per Rimini o Pescara: non si tratta di un interesse pubblico dei cittadini altoatesini. E se da Palazzo Widmann mi dicono che il vero interesse è la linea Bolzano- Roma, rispondo due cose: primo, è che se il problema è solo quel volo non serve essere dentro una compagnia ma basta mettere a concorso quel volo a miglior offerente; nulla importa se poi lo fa la Abu Dhabi Air. Secondo, se la Provincia si mettesse davvero di impegno con Trenitalia, si troverebbe il modo di fare Bolzano- Roma in treno in sole cinque ore». Le due Province Per quanto riguarda il controllo sugli enti Provincia, il discorso è diverso per Trento e Bolzano. Nel primo caso, sotto la lente dela Corte dei conti sono finiti gli appalti con «l'abnorme ricorso alle procedure di trattativa privata, dell'esecuzione in economia e dell'affidamento diretto, che hanno riguardato due appalti su tre e che le direttive comunitarie considerano con sfavore». A Bolzano,invece,«l'attivitàdi gestione (amministrativa, ndr) appare svolta in maniera positiva è scritto nella relazione ha affermato Benedetti a commento della Dichiarazione di regolarità del Rendiconto della Provincia di Bolzano il conto di cassa registra però un saldo negativo di -61,7 milioni di euro. Si ribadisce inoltre l'esigenza del contenimento dei costi delle strutture amministrative. Forte perplessità è suscitata dalla spesa della sanità, aumentata del 4,3% rispetto al 2007. L'aumento nazionale è stato del 2,7%. Il costo di un assistito in Alto Adige è pari a 2.663 euro l'anno ed è il valore medio più alto a livello nazionale. È essenziale che la Provincia si doti di un nuovo Piano sanitario, di adeguamento alla nuova unicità aziendale e che recepisca le direttive delineate dal Piano sanitario nazionale 2006-2008». L'assessore provinciale competente sul bilancio Barbara Repetto esprime la propria soddisfazione per l'approvazione del Consuntivo 2008: «La Provincia ha avuto nel 2008 un aumento dell'avanzo di amministrazione di circa 50 milioni rispetto all'anno precedente (fondi ovviamente confluiti nel bilancio 2009), ha rispettato il Patto di stabilità interno stipulato con il ministero delle Finanze, ha diminuito il ricorso agli incarichi esterni (12,9 milioni nel 2008 rispetto ai 13,7 del 2007) i cui pagamenti sono stati pubblicati secondo i criteri fissati dal Dipartimento della Funzione pubblica dice la Repetto un'unica osservazione da parte del viceprocuratore generale della Corte è arrivata con riferimento alla spesa (circa 70mila euro) per interessi corrisposti causa il ritardo con cui vengono erogate le buonuscite». L'assessore Repetto rileva che «l'osservazione è già stata mossa anche negli anni scorsi e la struttura provinciale competente si è già attivata per accelerare le liquidazioni spiega così che la somma per interessi si è potuta ridurre sensibilmente rispetto a quella relativa agli anni precedenti». Marta Romagnoli Pierluigi Perobelli Operativo Velivolo dell'Air Alps, compagnia che fa capo a diversi imprenditori sudtirolesi

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RS.Benedetto ISALE a 28 anni fa la felice intuizione di Mimmo Minuto</... (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero, Il (Marche)" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Sabato 20 Giugno 2009 Chiudi di TIZIANA CAPOCASA RS.Benedetto ISALE a 28 anni fa la felice intuizione di Mimmo Minuto de La Bibliofila di portare d'estate nomi di spicco della cultura in Riviera. Una sfida salottiera nello scenario della Palazzina Azzurra, giocata sulla piacevole leggerezza di conversazioni che accendono la curiosità e spingono alla riflessione. Nutrito come sempre il calendario degli "Incontri con l'autore". Dal giornalista e scrittore Sergio Rizzo che aprirà la rassegna il 2 luglio all'autore molto in voga Ascanio Celestini che chiuderà in piazza Matteotti, il 30 agosto, con il suo libro Lotta di classe abbinato ad uno spettacolo. In tutto 18 appuntamenti, tre in più della passata edizione, intercalati da novità editoriali, romanzi e saggi più gettonati. «Iniziativa estiva di straordinario impatto culturale e turistico in grado di accrescere l'appeal di una città come San Benedetto» così ha definito la rassegna l'assessore alla Cultura Margherita Sorge. Si comincia dunque con il giornalista del Corriere della Sera che presenterà Rapaci, scritto insieme a Gian Antonio Stella, per proseguire il 7 luglio con Veronica De Laurentis, figlia del produttore Dino e della grande attrice Silvana Mangano, con il libro Riprenditi la tua vita. Nei giorni successivi sarà la volta dei giornalisti Luca Telese Qualcuno era comunista, 8 luglio, e di Andrea Vianello di Mi manda Rai3 con Assurdo Italia, 9 luglio, Marco Presta di Radiodue con Il paradosso terrestre, 10 luglio, Marcello Sorgi con Edda Ciano e il comunista, 11 luglio, Salvatore Niffoi Il pane di Abele, 16 luglio. Ed ancora Good morning America di Gerardo Greco, 17 luglio e Gherardo Colombo con Le regole. Sei stato tu?, 21 luglio. Chiuderanno gli appuntamenti di luglio Marcello Veneziani Sud, viaggio civile e sentimentale, il 23, Aldo Forbice Assassini di Stato, il 25, e Franco Di Mare, ex inviato del Tg1, in libreria con Il cecchino e la bambina il 29. Per gli appassionati di calcio seguirà Luigi Garlando, vicedirettore de La Gazzetta con L'amore ai tempi di Pablito, 7 agosto, che riserverà una piacevole sorpresa. Ed ancora Enrico Vaime, già ospite della Riviera, con "La democrazia secondo me". Spazio anche al noir con le autrici Vallorani, Garlaschelli, Diamanti e Losini Alle signore piace noir, 13 agosto. Ed infine Roberto Giacobbo, giornalista di Voyager con 2012 la fine del mondo? e Maria Rita Parsi con Alle spalle della Luna. Si chiuderà a fine agosto con la performance teatrale di Ascanio Celestini, autore di "Lotta di classe".

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"Io, Silvio e le altre ragazze tutte lo chiamavano Papi" (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica.it" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

BARI - Barbara Montereale ha 23 anni. È di Modugno. È una bellissima madre single di una bimba di un anno e tre mesi. Sull'avambraccio sinistro ha tatuato: "Sbagliare e soffrire". Ha vissuto per un periodo a Milano con un uomo che, all'epoca era bodyguard di Domenico Dolce. "Lavoro come modella in un atelier per abiti da sposa", dice Barbara. Ha partecipato a "Uomini e donne" e - aggiunge - ha fatto altre comparsate in tv. "Quando ci riesco faccio la ragazza immagine. Per esempio sono stata Billionerina per tre anni. Ricordo che Fede mi promise di fare la Meteorina. Ci tengo però a dire che non sono una escort". È Barbara "l'amica modella" con cui Patrizia, nel novembre del 2008, entra a Palazzo Grazioli. È lei la ragazza che "riscontra" con la Guardia di Finanza il suo racconto. È lei che, reclutata da Gianpaolo Tarantini, incontrerà il Presidente una seconda volta, nel gennaio di quest'anno, a Villa Certosa. È lei che, ora, svela "il metodo" del Presidente. Andiamo con ordine. Ricorda come, quando e chi la introdusse a Palazzo Grazioli? "Il giorno esatto non lo ricordo. Inizi di novembre del 2008, direi. La mia amica Patrizia mi chiese se mi andava di accompagnarla a una festa a Roma. E io accettai". Come arrivaste a Roma? "Non lo ricordo". In aereo? "Probabile, ma davvero non ricordo anche perché viaggio molto per lavoro". Lei pagò per il viaggio? "No". Chi pagò? "Seppi dopo che pagava Gianpaolo Tarantini". OAS_RICH('Middle'); Patrizia le disse che era una festa a casa del Presidente del Consiglio? "Sì. E, dopo, ricollegai una cosa accaduta, sempre a Roma, una settimana prima di quel viaggio. Ero con Patrizia all'inaugurazione di un negozio Versace. Un tipo che Patrizia mi disse essere uno degli autisti di Berlusconi le disse: "Carina la tua amica. Portala alla prossima festa"". Torniamo a novembre 2008. Patrizia le fece il nome di Gianpaolo Tarantini prima di partire? "No. Conobbi questo Gianpaolo solo quando arrivammo a Roma. Lo incontrammo all'hotel De Russie. Mentre noi eravamo alloggiate all'hotel Valadier". Tarantini era da solo? "No. Con il suo autista". Ricorda il nome dell'autista? "Dino". Eravate solo lei, Patrizia e Tarantini? "C'era anche un'altra ragazza di Bari, che non conosco". Il nome? "Non lo ricordo". Che vi disse Tarantini? "Ci disse che saremmo andati a casa del Presidente del Consiglio". Concordaste un compenso? "No. Non dissi nulla a Gianpaolo perché mi aveva portato Patrizia". Come andò la cena? "Mangiammo e scherzammo con il Presidente. Ebbi un'impressione straordinaria. Il Presidente è una persona bellissima e disponibilissima. Mi regalò degli anelli e delle collane che, disse, disegnava lui. Mi diede anche il cd di quel cantante napoletano, come si chiama...?". Apicella? "Apicella". Eravate solo voi ragazze e il Presidente? "No. C'era anche Gianpaolo". Che rapporti hanno Tarantini e Berlusconi? "Gianpaolo dà del lei al Presidente. Il Presidente gli dà del tu. Noi, comunque, avevamo capito che Gianpaolo lavorava per Berlusconi". Finita la cena, cosa accadde? "L'accordo era che io, Gianpaolo e l'altra ragazza lasciassimo sola Patrizia con il Presidente e così facemmo". Perché Patrizia rimase? "Per lavorare". Lavorare? "Sapevano tutti a quella cena che lei era una escort". Anche il Presidente? "Presumo proprio di si". Dunque, ve ne andate e dove? "Io e Giampaolo veniamo riaccompagnati nei nostri alberghi. E la mattina dopo, alle 8, rientrò anche Patrizia nella stanza che condividevamo". Le disse qualcosa? "Mi raccontò di aver avuto un rapporto sessuale con il Presidente. E aggiunse di non essere stata pagata. Aggiunse anche però che non le interessavano tanto i soldi quanto che lui le desse una mano con una questione che riguardava la costruzione di un residence". Lei venne pagata per quella cena? "No". Sentì di nuovo Tarantini? "Sì. A fine novembre 2008. Ero con Patrizia a Dubai, in vacanza. Mi chiama Gianpaolo al telefono e dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la prima volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa volta è tutto a posto. Che avrei avuto i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti aerei. A quel punto, Patrizia si arrabbia. Prende il telefono e grida a Tarantini: "Ma come, te l'ho portata io e adesso tu vuoi lei e non me?"". E come finì? "Non se ne fece niente". Rivide il Presidente del Consiglio? "Si. A Villa Certosa". Quando? "Metà gennaio di quest'anno. Fu sempre Tarantini a chiamarmi. Questa volta mi diede mille euro di gettone e andai". Come ci andò? "Una macchina con autista, sempre Dino, da Bari a Ciampino. E qui in aereo". Che aereo? "Un aereo privato. Piccolo". Ricorda insegne dell'Aeronautica militare? "No". Chi la accolse a Villa Certosa? "Licia Ronzulli. È lei che organizza la logistica dei viaggi delle ragazze. Che decide chi arriva e chi parte. E smista nelle varie stanze". Chi c'era nella villa? "Una ventina di ospiti. Molte ragazze e qualche uomo. Oltre a Berlusconi e Tarantini, ricordo Susanna Petrone, quella che sta con Marco Borriello, il calciatore. E ricordo anche Carolina, quella del Grande Fratello che poi doveva fare una fiction". Che si faceva nella villa? "Balli, canti. Coreografie tra ragazze brune e bionde. C'era anche Apicella che cantava". Incontrò Berlusconi? "Sì, dopo che aveva finito di fare un massaggio mi portò insieme ad altre ragazze con la macchinina a visitare il parco. Giocammo con il cane che gli ha regalato Bush". Lei come si rivolgeva a Berlusconi? "Io lo chiamavo Silvio. Tutte le altre lo chiamavano Papi". Tutte? "Tutte. Io non avevo confidenza e mi limitavo a Silvio". C'erano minorenni nella villa? "Non saprei. Eravamo tutte molto giovani". Vi parlaste? "Fu molto dolce. Come un padre. Gli raccontai che avevo perso i genitori. Che la mia bimba non stava bene. Che non ce la facevo a tirare avanti da sola. Lui mi diede un bacio sulla fronte e prima che partissi mi consegnò una busta". Cosa c'era dentro? "Una cifra molto generosa in contanti. Fu un gesto bellissimo. E io, lo giuro su mia figlia, con lui non ebbi nessun rapporto sessuale. Posso solo dire che Tarantini diceva a noi tutte che per chi andava con il Presidente c'era la busta con cifra a piacimento. Io, lo ripeto, ho avuto la busta ma senza fare nulla perché non sono una escort". Fu invitata di nuovo? "Si. Un'altra volta, alla fine di febbraio, sempre a Villa Certosa, ma la cosa saltò perché morì la sorella del Presidente". Anche quella visita doveva essere a gettone? "Sì. Fosse stato per Tarantini mi avrebbe pagato ogni visita. Perché questo è l'accordo che aveva con me". Sapeva che Patrizia aveva deciso di raccontare la sua storia? "Patrizia meditava vendetta da Natale scorso. Mi disse che avrebbe fatto lo scoop perché non era stata aiutata dal Presidente. Io non ero d'accordo. Perché quello che penso io è: "Meno male che Silvio c'è". Scrivetelo, mi raccomando. Ci tengo. Difenderò Berlusconi fino alla morte". Lei è mai stata invitata a presentarsi alle elezioni con il centro-destra? "Sì, alle ultime elezioni ero candidata alle comunali nella circoscrizione Madonnella a Bari con la lista "La Puglia prima di tutto". Ho preso 91 voti". Chi le ha offerto la candidatura? "Patrizia". Quello che lei ci ha appena riferito lo ha detto anche alla Finanza? "La Finanza mi ha fatto meno domande di voi. Ma le cose che ho detto sono le stesse". (20 giugno 2009

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Tutto esaurito per l'insediamento (sezione: Costi dei politici)

( da "Libertà" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Tutto esaurito per l'insediamento Papamarenghi presenta la sua giunta formata da tre uomini e tre donne Il pubblico riempie sala, balconata e cortile. Altoparlanti per chi rimane fuori Lugagnano - Mai come l'altra sera si è vista a Lugagnano una tale affluenza di pubblico in occasione dell'insediamento di un nuovo consiglio comunale. Gente dentro e fuori dalla sala principale di palazzo Gandolfi, nella grande balconata ed addirittura nell'area cortilizia, tanto da costringere il personale comunale a installare altoparlanti all'esterno. L'assemblea, dopo gli omaggi floreali alle consigliere Danila Pedretti, Ilaria Frontoni, Valeria Tedaldi ed Adele Soressi offerti da un fiorista, ha provveduto alla verifica delle condizioni di eleggibilità degli eletti. Quindi un caloroso applauso ha fatto seguito al giuramento di fedeltà alla Costituzione italiana espresso dal neo sindaco Jonathan Papamarenghi che, in tal modo, è entrato nelle piene facoltà del suo mandato. Assessori e deleghe speciali - Premesso che «la distribuzione dei vari incarichi e delle rispettive competenze è avvenuta dopo un attento esame delle professionalità e delle competenze lavorative di ogni singolo componente della maggioranza», il primo cittadino ha annunciato le seguenti "formazioni". Sono stati nominati assessori Danila Pedretti (vice sindaco con deleghe all'ambiente ed alle politiche sociali), Filippo Boiardi (commercio, artigianato e industria), Cristian Sileo (politiche giovanili e sport), Ilaria Frontoni (problematiche e sviluppo delle frazioni), Andrea Bonfanti (agricoltura), Valeria Tedaldi (cultura e pubblica istruzione), mentre al sindaco sono rimaste le competenze al bilancio, al turismo, all'urbanistica ed ai lavori pubblici. Hanno invece ricevuto "deleghe speciali" i consiglieri Emanuele Zilocchi (sport, tempo libero e relative fonti di finanziamento), Adele Soressi (urbanistica, lavori pubblici, sviluppo urbano), Angelo Donati (commercio e rilancio del settore), Pier Luigi Magnelli (sviluppo della Valchiavenna) e Vezio Castagnetti (viabilità e sicurezza). Comunicazioni del sindaco - Cosa farà e come si comporterà la nuova amministrazione in un immediato futuro? A tale proposito non sono mancati gli annunci del presidente della assemblea che ha dato spazio alle seguenti priorità: riapertura al transito di via Bersani con sistemazione dell'incrocio con via Fleming, sfalcio dell'erba e pulitura canali su tutte le strade comunali, trattamento di bonifica contro la zanzara tigre, riapertura della strada Breve-Villa Velleia con costruzione del ponticello di ria Pigore, immediata pulizia di tombini e pozzetti fognari a cura di Enìa. Ma il sindaco Papamarenghi, dopo aver indirizzato un ringraziamento ai volontari della Pubblica assistenza per i concreti aiuti già portati ai terremotati dell'Abruzzo, ha invitato i consiglieri presenti a voler considerare l'eventualità di destinate il gettone di presenza della prima seduta ai terremotati. Interventi dell'opposizione - Il geometra Giuseppe Ghia, unico eletto per la "lista civica", dopo un ringraziamento rivolto agli elettori che gli hanno consentito di essere «una voce"» in seno al consiglio comunale, ha assicurato «la propria collaborazione pur nel rispetto dei differenti ruoli e di voler essere un costante stimolo per la stessa maggioranza con l'impegno di voler espletare nel modo migliore il proprio mandato». Non da meno è stato il consigliere Antonio Vincini, del gruppo politico del PD, il quale, dopo aver ringraziato i suoi elettori ha annunciato «una opposizione corretta, incisiva, determinata e di attento controllo». Ha inoltre ricordato che «a carico della amministrazione comunale restano tempi brevi sia per la realizzazione del "progetto Velleia" per il quale si sono già ottenuti cospicui contributi a fondo perduto, che per la realizzazione del primo stralcio a carico della Provincia (di cui è già stato sottoscritto il protocollo di intesa) per la riqualificazione urbana del tratto Cimitero-Madonna del Piano passante all'interno del capoluogo». A quest'ultimo intervento ha subito risposto il sindaco Jonathan Papamarenghi affermando che a tutt'oggi, nonostante sia stato firmato il protocollo di intesa dalla precedente amministrazione, non esiste alcun finanziamento da parte della amministrazione provinciale. Franco Lombardi 20/06/2009

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Berlusconi, notte di sesso con Patrizia D'Addario: la foto di Veronica e il "letto grande" di Palazzo Grazioli (sezione: Costi dei politici)

( da "Blogosfere" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Giu 0920 Berlusconi, notte di sesso con Patrizia D'Addario: la foto di Veronica e il "letto grande" di Palazzo Grazioli Pubblicato da Eleonora Bianchini, Blogosfere Staff alle 10:47 in Italia Il re è nudo, altro che le ragazze di Silvio. Berlusconi continua a liquidare le dichiarazioni di Patrizia D'Addario e di nuove testimoni come spazzatura. Ieri a Cinisello Balsamo, durante un comizio per sostenere il candidato Pdl alla Provincia di Milano Guido Podestà, ha sbottato contro un gruppo di contestatori che si oppone coi fischi agli applausi della claque d'ordinanza. Visibilmente nervoso, Berlusconi è sotto attacco. E oggi spuntano nuove testimonianze. Quella che sul Corriere rimane Barbara B. diventa un nome e un cognome su Repubblica: è Barbara Montereale, 23 anni, l'amica modella" con cui Patrizia, nel novembre del 2008, entra a Palazzo Grazioli. è lei la ragazza che "riscontra" con la Guardia di Finanza il suo racconto. è lei che, reclutata da Gianpaolo Tarantini, incontrerà il Presidente una seconda volta, nel gennaio di quest'anno, a Villa Certosa. è lei che, ora, svela "il metodo" del Presidente. Vi riportiamo alcuni stralci dell'intervista di Paolo Berizzi e Gabriella De Matteis che svela anche i nomi di alcune ospiti di Villa Certosa, immortalate dalle foto de L'Espresso sullo yacht del Cavaliere: Chi la accolse a Villa Certosa? "Licia Ronzulli. è lei che organizza la logistica dei viaggi delle ragazze. Che decide chi arriva e chi parte. E smista nelle varie stanze". Chi c'era nella villa? "Una ventina di ospiti. Molte ragazze e qualche uomo. Oltre a Berlusconi e Tarantini, ricordo Susanna Petrone, quella che sta con Marco Borriello, il calciatore. E ricordo anche Carolina, quella del Grande Fratello che poi doveva fare una fiction". [...] Finita la cena, cosa accadde? "L'accordo era che io, Gianpaolo e l'altra ragazza lasciassimo sola Patrizia con il Presidente e così facemmo". Perché Patrizia rimase? "Per lavorare". Lavorare? "Sapevano tutti a quella cena che lei era una escort". Anche il Presidente? "Presumo proprio di si". Dunque, ve ne andate e dove? "Io e Giampaolo veniamo riaccompagnati nei nostri alberghi. E la mattina dopo, alle 8, rientrò anche Patrizia nella stanza che condividevamo". Le disse qualcosa? "Mi raccontò di aver avuto un rapporto sessuale con il Presidente. E aggiunse di non essere stata pagata. Aggiunse anche però che non le interessavano tanto i soldi quanto che lui le desse una mano con una questione che riguardava la costruzione di un residence". Sentì di nuovo Tarantini? "Sì. A fine novembre 2008. Ero con Patrizia a Dubai, in vacanza. Mi chiama Gianpaolo al telefono e dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la prima volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa volta è tutto a posto. Che avrei avuto i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti aerei. A quel punto, Patrizia si arrabbia. Prende il telefono e grida a Tarantini: "Ma come, te l'ho portata io e adesso tu vuoi lei e non me?"". Poi, la ricostruzione dai nastri di Patrizia: 4 Novembre 2008, giorno dell'elezione di Barack Obama: Patrizia D'Addario è per la seconda volta a Palazzo Grazioli. Si distingue la voce del presidente del Consiglio che si rivolge a Patrizia spiegandole che si assenterà per fare una doccia e mettere un accappatoio. Il presidente invita la donna ad aspettarlo nel "letto grande". Patrizia risponde affermativamente - "Sì nel letto grande" - aggiungendo un dettaglio che si riferisce al letto e non risulta comprensibile all'ascolto. Una successiva sequenza registra un qualche trambusto con voci di estranei che avvertono il presidente dell'elezione di Obama e lo sollecitano ai suoi impegni istituzionali. Patrizia - riferiscono due fonti diverse - spiegherà che il personale di Palazzo Grazioli ha urgenza di ricordare al presidente che è atteso da un appuntamento esterno. Una circostanza, questa, che per altro trova conferma in un dato obiettivo. In quelle ore, Silvio Berlusconi è atteso allo spazio Etoile a Roma dove la Fondazione Italia-Usa ha organizzato una serata ufficiale (ripresa in diretta da Skytg24) per la notte elettorale americana. Un evento cui partecipano almeno 500 ospiti, tra cui un centinaio di parlamentari, e onorata da un messaggio video dell'allora ambasciatore americano in Italia Ronald Spogli e a cui il Presidente del Consiglio (la cui presenza era stata annunciata da almeno due settimane) non arriverà mai. 5 novembre 2008. Patrizia D'Addario registra una chiamata telefonica in entrata. Si riconosce la voce del presidente del Consiglio che le chiede "come va". La donna risponde di essere "un po' rauca". Il presidente, di rimando, si dice ironicamente sorpreso perché la notte precedente non ha sentito "strilli". Quello stesso giorno, c'è una seconda telefonata registrata. L'interlocutore di Patrizia è Gianpaolo Tarantini, l'imprenditore che le ha negato il compenso pieno (2000 euro) pattuito per la prima volta a Palazzo Grazioli ("Perché non ero rimasta", spiega lei nella sua intervista al "Corriere della Sera"). La D'Addario è arrabbiata. Dice di aver ricevuto soltanto "una tartarughina" per la notte e chiede conto dei 2000 euro. Alle registrazioni si accompagnano, come detto, anche delle fotografie, scattate dalla D'Addario con il suo telefonino all'interno di Palazzo Grazioli. Di queste, "Repubblica" ha avuto conferma solo di un dettaglio, per altro anticipato dal Corriere della Sera, due giorni fa. Vale a dire, un'immagine che ritrae la foto incorniciata di Veronica Lario. Le altre istantanee - per quanto è dato sapere al momento - ritraggono altrettanti dettagli delle stanze della residenza privata del presidente del Consiglio. Ecco il metodo del Presidente.

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(sezione: Costi dei politici)

( da "Wall Street Italia" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

«IO, SILVIO E LE ALTRE RAGAZZE. TUTTE LO CHIAMAVANO PAPI» di Paolo Berizzi e Gabriella De Matteis Barbara Montereale, 23 anni, racconta le visite a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa, alcune gratis altre a pagamento. "Dopo la cena io me ne andai. Patrizia D'Addario, che faceva la escort, restò col presidente". Barbara Montereale --> Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente. (WSI) – Barbara Montereale ha 23 anni. È di Modugno. È una bellissima madre single di una bimba di un anno e tre mesi. Sull'avambraccio sinistro ha tatuato: "Sbagliare e soffrire". Ha vissuto per un periodo a Milano con un uomo che, all'epoca era bodyguard di Domenico Dolce. Vuoi sapere cosa comprano e vendono gli Insider di Wall Street? Prova ad abbonarti a INSIDER: costa meno di 1 euro al giorno. Clicca sul link INSIDER "Lavoro come modella in un atelier per abiti da sposa", dice Barbara. Ha partecipato a "Uomini e donne" e - aggiunge - ha fatto altre comparsate in tv. "Quando ci riesco faccio la ragazza immagine. Per esempio sono stata Billionerina per tre anni. Ricordo che Fede mi promise di fare la Meteorina. Ci tengo però a dire che non sono una escort". È Barbara "l'amica modella" con cui Patrizia, nel novembre del 2008, entra a Palazzo Grazioli. È lei la ragazza che "riscontra" con la Guardia di Finanza il suo racconto. È lei che, reclutata da Gianpaolo Tarantini, incontrerà il Presidente una seconda volta, nel gennaio di quest'anno, a Villa Certosa. È lei che, ora, svela "il metodo" del Presidente. Andiamo con ordine. Ricorda come, quando e chi la introdusse a Palazzo Grazioli? "Il giorno esatto non lo ricordo. Inizi di novembre del 2008, direi. La mia amica Patrizia mi chiese se mi andava di accompagnarla a una festa a Roma. E io accettai". Come arrivaste a Roma? "Non lo ricordo". In aereo? "Probabile, ma davvero non ricordo anche perché viaggio molto per lavoro". Lei pagò per il viaggio? "No". Chi pagò? "Seppi dopo che pagava Gianpaolo Tarantini". Patrizia le disse che era una festa a casa del Presidente del Consiglio? "Sì. E, dopo, ricollegai una cosa accaduta, sempre a Roma, una settimana prima di quel viaggio. Ero con Patrizia all'inaugurazione di un negozio Versace. Un tipo che Patrizia mi disse essere uno degli autisti di Berlusconi le disse: "Carina la tua amica. Portala alla prossima festa"". Torniamo a novembre 2008. Patrizia le fece il nome di Gianpaolo Tarantini prima di partire? "No. Conobbi questo Gianpaolo solo quando arrivammo a Roma. Lo incontrammo all'hotel De Russie. Mentre noi eravamo alloggiate all'hotel Valadier". Tarantini era da solo? "No. Con il suo autista". Ricorda il nome dell'autista? "Dino". Eravate solo lei, Patrizia e Tarantini? "C'era anche un'altra ragazza di Bari, che non conosco". Il nome? "Non lo ricordo". Che vi disse Tarantini? "Ci disse che saremmo andati a casa del Presidente del Consiglio". Concordaste un compenso? "No. Non dissi nulla a Gianpaolo perché mi aveva portato Patrizia". Come andò la cena? "Mangiammo e scherzammo con il Presidente. Ebbi un'impressione straordinaria. Il Presidente è una persona bellissima e disponibilissima. Mi regalò degli anelli e delle collane che, disse, disegnava lui. Mi diede anche il cd di quel cantante napoletano, come si chiama...?". Apicella? "Apicella". Eravate solo voi ragazze e il Presidente? "No. C'era anche Gianpaolo". Che rapporti hanno Tarantini e Berlusconi? "Gianpaolo dà del lei al Presidente. Il Presidente gli dà del tu. Noi, comunque, avevamo capito che Gianpaolo lavorava per Berlusconi". Finita la cena, cosa accadde? "L'accordo era che io, Gianpaolo e l'altra ragazza lasciassimo sola Patrizia con il Presidente e così facemmo". Perché Patrizia rimase? "Per lavorare". Lavorare? "Sapevano tutti a quella cena che lei era una escort". Anche il Presidente? "Presumo proprio di si". Dunque, ve ne andate e dove? "Io e Giampaolo veniamo riaccompagnati nei nostri alberghi. E la mattina dopo, alle 8, rientrò anche Patrizia nella stanza che condividevamo". Le disse qualcosa? "Mi raccontò di aver avuto un rapporto sessuale con il Presidente. E aggiunse di non essere stata pagata. Aggiunse anche però che non le interessavano tanto i soldi quanto che lui le desse una mano con una questione che riguardava la costruzione di un residence". Lei venne pagata per quella cena? "No". Sentì di nuovo Tarantini? "Sì. A fine novembre 2008. Ero con Patrizia a Dubai, in vacanza. Mi chiama Gianpaolo al telefono e dice che il Presidente mi vuole incontrare di nuovo. Io mi lamento che la prima volta non ho neppure avuto il gettone di presenza. Lui risponde che questa volta è tutto a posto. Che avrei avuto i soldi e mi avrebbe pagato i biglietti aerei. A quel punto, Patrizia si arrabbia. Prende il telefono e grida a Tarantini: "Ma come, te l'ho portata io e adesso tu vuoi lei e non me?"". E come finì? "Non se ne fece niente". Rivide il Presidente del Consiglio? "Si. A Villa Certosa". Quando? "Metà gennaio di quest'anno. Fu sempre Tarantini a chiamarmi. Questa volta mi diede mille euro di gettone e andai". Come ci andò? "Una macchina con autista, sempre Dino, da Bari a Ciampino. E qui in aereo". Che aereo? "Un aereo privato. Piccolo". Ricorda insegne dell'Aeronautica militare? "No". Chi la accolse a Villa Certosa? "Licia Ronzulli. È lei che organizza la logistica dei viaggi delle ragazze. Che decide chi arriva e chi parte. E smista nelle varie stanze". Chi c'era nella villa? "Una ventina di ospiti. Molte ragazze e qualche uomo. Oltre a Berlusconi e Tarantini, ricordo Susanna Petrone, quella che sta con Marco Borriello, il calciatore. E ricordo anche Carolina, quella del Grande Fratello che poi doveva fare una fiction". Che si faceva nella villa? "Balli, canti. Coreografie tra ragazze brune e bionde. C'era anche Apicella che cantava". Incontrò Berlusconi? "Sì, dopo che aveva finito di fare un massaggio mi portò insieme ad altre ragazze con la macchinina a visitare il parco. Giocammo con il cane che gli ha regalato Bush". Lei come si rivolgeva a Berlusconi? "Io lo chiamavo Silvio. Tutte le altre lo chiamavano Papi". Tutte? "Tutte. Io non avevo confidenza e mi limitavo a Silvio". C'erano minorenni nella villa? "Non saprei. Eravamo tutte molto giovani". Vi parlaste? "Fu molto dolce. Come un padre. Gli raccontai che avevo perso i genitori. Che la mia bimba non stava bene. Che non ce la facevo a tirare avanti da sola. Lui mi diede un bacio sulla fronte e prima che partissi mi consegnò una busta". Cosa c'era dentro? "Una cifra molto generosa in contanti. Fu un gesto bellissimo. E io, lo giuro su mia figlia, con lui non ebbi nessun rapporto sessuale. Posso solo dire che Tarantini diceva a noi tutte che per chi andava con il Presidente c'era la busta con cifra a piacimento. Io, lo ripeto, ho avuto la busta ma senza fare nulla perché non sono una escort". Fu invitata di nuovo? "Si. Un'altra volta, alla fine di febbraio, sempre a Villa Certosa, ma la cosa saltò perché morì la sorella del Presidente". Anche quella visita doveva essere a gettone? "Sì. Fosse stato per Tarantini mi avrebbe pagato ogni visita. Perché questo è l'accordo che aveva con me". Sapeva che Patrizia aveva deciso di raccontare la sua storia? "Patrizia meditava vendetta da Natale scorso. Mi disse che avrebbe fatto lo scoop perché non era stata aiutata dal Presidente. Io non ero d'accordo. Perché quello che penso io è: "Meno male che Silvio c'è". Scrivetelo, mi raccomando. Ci tengo. Difenderò Berlusconi fino alla morte". Lei è mai stata invitata a presentarsi alle elezioni con il centro-destra? "Sì, alle ultime elezioni ero candidata alle comunali nella circoscrizione Madonnella a Bari con la lista "La Puglia prima di tutto". Ho preso 91 voti". Chi le ha offerto la candidatura? "Patrizia". Quello che lei ci ha appena riferito lo ha detto anche alla Finanza? "La Finanza mi ha fatto meno domande di voi. Ma le cose che ho detto sono le stesse". ___________________________________ di Carlo Bonini BARI - Cosa documentano le registrazioni audio che Patrizia D'Addario ha clandestinamente inciso nell'autunno dello scorso anno a Palazzo Grazioli e quindi consegnato alla Procura di Bari a sostegno dell'attendibilità del racconto delle sue due visite? La magistratura, mercoledì scorso, le ha secretate, apponendo i sigilli agli originali dei nastri su cui sono incise, e ha disposto che non ne venissero effettuate le trascrizioni. Negli ultimi otto mesi, quelle registrazioni sono state libere da vincoli, perché nella piena ed esclusiva disponibilità della donna. Ora, tre fonti diverse e indipendenti che hanno avuto nel tempo accesso diretto all'ascolto delle registrazioni, o, quantomeno, ad alcuni dei loro passaggi salienti, riferiscono a Repubblica parte del contenuto. Con indicazioni coincidenti. A cominciare dalla cattiva qualità del sonoro, disturbato da fruscii di fondo. Eccone dunque il dettaglio. Ottobre 2008. Patrizia D'Addario è per la prima volta a Palazzo Grazioli. La si ascolta mentre si presenta con un nome di battesimo che non è il suo ("Alessia", come racconterà al Corriere della Sera il 17 giugno scorso) al presidente del Consiglio, la cui voce, a sua volta, si riconosce benché sovrapposta ad una musica di fondo che accompagna la conversazione. La D'Addario dice di essere la titolare di un'agenzia immobiliare. Aggiunge che non è facile per una donna single mandare avanti un'attività di quel genere. Si sente quindi ancora la voce del presidente del Consiglio impegnato a mostrare quelli che si intuisce siano dei quadri. 4 Novembre 2008. Patrizia D'Addario è per la seconda volta a Palazzo Grazioli. Non è un giorno qualunque. Mentre in Italia si fa notte, negli Stati Uniti mancano poche ore allo spoglio che dichiarerà presidente eletto Barack Obama. Si distingue la voce del presidente del Consiglio che si rivolge a Patrizia spiegandole che si assenterà per fare una doccia e mettere un accappatoio. Il presidente invita la donna ad aspettarlo nel "letto grande". Patrizia risponde affermativamente - "Sì nel letto grande" - aggiungendo un dettaglio che si riferisce al letto e non risulta comprensibile all'ascolto. Una successiva sequenza registra un qualche trambusto con voci di estranei che avvertono il presidente dell'elezione di Obama e lo sollecitano ai suoi impegni istituzionali. Patrizia - riferiscono due fonti diverse - spiegherà che il personale di Palazzo Grazioli ha urgenza di ricordare al presidente che è atteso da un appuntamento esterno. Una circostanza, questa, che per altro trova conferma in un dato obiettivo. In quelle ore, Silvio Berlusconi è atteso allo spazio Etoile a Roma dove la Fondazione Italia-Usa ha organizzato una serata ufficiale (ripresa in diretta da Skytg24) per la notte elettorale americana. Un evento cui partecipano almeno 500 ospiti, tra cui un centinaio di parlamentari, e onorata da un messaggio video dell'allora ambasciatore americano in Italia Ronald Spogli e a cui il Presidente del Consiglio (la cui presenza era stata annunciata da almeno due settimane) non arriverà mai. 5 novembre 2008. Patrizia D'Addario registra una chiamata telefonica in entrata. Si riconosce la voce del presidente del Consiglio che le chiede "come va". La donna risponde di essere "un po' rauca". Il presidente, di rimando, si dice ironicamente sorpreso perché la notte precedente non ha sentito "strilli". Quello stesso giorno, c'è una seconda telefonata registrata. L'interlocutore di Patrizia è Gianpaolo Tarantini, l'imprenditore che le ha negato il compenso pieno (2000 euro) pattuito per la prima volta a Palazzo Grazioli ("Perché non ero rimasta", spiega lei nella sua intervista al "Corriere della Sera"). La D'Addario è arrabbiata. Dice di aver ricevuto soltanto "una tartarughina" per la notte e chiede conto dei 2000 euro. Alle registrazioni si accompagnano, come detto, anche delle fotografie, scattate dalla D'Addario con il suo telefonino all'interno di Palazzo Grazioli. Di queste, "Repubblica" ha avuto conferma solo di un dettaglio, per altro anticipato dal Corriere della Sera, due giorni fa. Vale a dire, un'immagine che ritrae la foto incorniciata di Veronica Lario. Le altre istantanee - per quanto è dato sapere al momento - ritraggono altrettanti dettagli delle stanze della residenza privata del presidente del Consiglio. Copyright © La Repubblica. All rights reserved

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Sanità/ Il 22 giugno a Venezia meeting ministri Salute 35 (sezione: Costi dei politici)

( da "Virgilio Notizie" del 20-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Lunedì 22 giugno prossimo alle 8.30 il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio interverrà al meeting "Massimizzare le sinergie positive tra i sistemi sanitari e le Iniziative Sanitarie Globali" che si terrà al Lido di Venezia presso l'Hotel Excelsior. L'iniziativa vede riuniti i ministri della Salute di 35 paesi ed i migliori esperti mondiali per un incontro di due giorni ospitato dal governo italiano e dall'Oms. Sulla base dei risultati del rapporto mondiale, lo scopo dell'incontro è quello di assicurare che i fondi investiti nella lotta a specifiche patologie vadano anche a migliorare i sistemi sanitari nel loro insieme. Il 23 giugno i delegati produrranno una dichiarazione che li metterà d'accordo su come orientare le politiche e gli interventi futuri. L'incontro di Venezia, offrirà inoltre l'opportunità all'Italia e ad altri paesi donatori di accrescere l'impatto dei loro contributi alla salute e allo sviluppo nei paesi a basso e medio reddito. L'Italia ha finanziato la produzione del primo rapporto mondiale che valuta l'impatto delle politiche di finanziamento mirate a malattie prioritarie sui sistemi sanitari in oltre 20 paesi. Recentemente, nei paesi più poveri si sono investiti miliardi di dollari nella lotta contro malattie quali l'Aids, la tubercolosi e la malaria. Nonostante milioni di persone ne abbiano finora beneficiato, la salute di altri milioni di persone è ancora compromessa da decenni di scarsi investimenti nei sistemi sanitari.

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Maggioranza, capogruppo il leghista Loatelli (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 21-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Maggioranza, capogruppo il leghista Loatelli Torna il gettone di presenza ma i consiglieri potranno rinunciare BOZZOLO. Il consiglio comunale di Bozzolo nel corso dell'insediamento non ha dibattuto solo il fatto delle case popolari, anche se molto seguito in paese. Il neo sindaco si è mossa con capacità in mezzo ad altre polemiche. Nella comunicazione della squadra che forma la Giunta (che ha ottenuto applausi), Lungarotti ha espresso solidarietà all'assessore Giovanni Bettoni nella nota vicenda con Gilberto Sogliani. L'assessore ha ringraziato affermando che è tutta una montatura ad arte di tipo politico con notizie che filtrano in momenti cruciali. Nell'annunciare i capigruppo, per la maggioranza sarà Loatelli; Valentini di Solidarietà e Progresso e Lungarotti de' la Tua Bozzolo. Il sindaco ha deciso di rinviare ad altra seduta il punto sugli indirizzi di nomina dei rappresentanti del Comune perché Lungarotti ha lamentato che il giorno precedente non c'era nessun documento esplicativo nella cartella preparatoria del consiglio. Ritorna il gettone di presenza di 18,08 euro a seduta con l'astensione di Maioli e Lungarotti e un accordo tra i consilieri di poterli lasciare al Comune come nel passato e come sicuramente faranno Valentini e Giuseppe Bettoni e appunto Maioli e Lungarotti. (a.p.)

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Il gettone dei consiglieri alla famiglia di Daniele Noli (sezione: Costi dei politici)

( da "Libertà" del 21-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Il gettone dei consiglieri alla famiglia di Daniele Noli SAN FIORANO - (lg) Si è aperto con un minuto di silenzio in ricordo di Daniele Noli, il 42enne perito informatico ed ex consigliere comunale tragicamente deceduto martedì a seguito della caduta dal tetto di casa, il consiglio comunale. Il parlamentino locale si è riunito venerdì sera in municipio. Dopo la convalida degli eletti, il riconfermato sindaco Antonio Mariani, 61 anni, ha giurato fedeltà alla costituzione ed ha ufficializzato la nuova giunta. Vicesindaco è Mario Ghidelli. A lui anche l'assessorato con deleghe a lavori pubblici, sport e viabilità. Nell'esecutivo riconferme anche per Pierluigi Cabianca, assessore esterno con competenza su affari generali e relazioni pubbliche e per Maria Teresa Cigolini assessore a pubblica istruzione e cultura. La novità è rappresentata dall'ingresso in squadra di Claudio Polenghi cui sono state affidate le deleghe ad ambiente, ecologia e protezione civile. In conclusione di seduta il capogruppo di opposizione Angelo Fugazza ha proposto di devolvere il gettone di presenza della prima seduta di tutti i consiglieri alla famiglia di Daniele Noli. «Ne terremo conto, sfondi una porta aperta», ha replicato il sindaco. 21/06/2009

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Prima seduta nel ricordo del compianto Noli (sezione: Costi dei politici)

( da "Giorno, Il (Lodi)" del 21-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

CODOGNO CASALPUSTERLENGO pag. 4 Prima seduta nel ricordo del compianto Noli SAN FIORANO ESORDIO PER L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE POLENGHI SAN FIORANO È INIZIATA con un minuto di silenzio in ricordo di Daniele Noli, il 42enne ex consigliere comunale morto martedì dopo essere precipitato dal tetto della propria abitazione, l'avventura del nuovo Consiglio comunale di San Fiorano. L'assemblea si è riunita venerdì sera in Municipio per le procedure di rito. Il riconfermato sindaco Antonio Mariani, 61 anni, ha giurato fedeltà alla Costituzione e ha ufficializzato la nuova Giunta. Vicesindaco è Mario Ghidelli. A lui anche l'assessorato ai Lavori pubblici, Sport e Viabilità. Nell'esecutivo riconferme anche per Pierluigi Cabianca, assessore esterno con competenza su Affari generali e relazioni pubbliche e per Maria Teresa Cigolini, Pubblica istruzione e Cultura. La novità è rappresentata da Claudio Polenghi cui sono state affidate le deleghe ad Ambiente, Ecologia e Protezione civile. «Ci attendono cinque anni di impegni gravosi», ha sostenuto il sindaco nel suo discorso di insediamento. Il capogruppo di opposizione, Angelo Fugazza, ha proposto che il gettone di presenza della prima seduta sia devoluto dai consiglieri alla famiglia di Noli. Il sindaco ha risposto: «Ne terremo conto, lei sfonda una porta aperta». T.T.

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Per il portiere con Lamanna c'è l'interista Bindi (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 21-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

CALCIO pag. 8 Per il portiere con Lamanna c'è l'interista Bindi UNA NEW ENTRY e una uscita di scena, per quanto riguarda il secondo portiere del prossimo anno. Oltre al genoano ed ex comasco Lamanna, il cui unico «vizio» è che il Genoa nicchia a cederne la metà e propende per il prestito, la Spal segue con attenzione anche le tracce di Giacomo Bindi, classe 1987, scuola Inter, l'anno scorso autore di 2 presenze nel Monza, e da gennaio di 12 con la Pistoiese. In precedenza Bindi aveva fatto 32 gare in C2 nel Varese, e in C1 il vice con Samb e Manfredonia (4 gettoni). Esce dal gruppetto dei candidati Ingrassia del Palermo Image: 20090621/foto/3467.jpg

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patrizia, barbara e la terza ragazza (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino di Padova, Il" del 21-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 9 - Attualità Patrizia, Barbara e la terza ragazza M. conferma i racconti delle prime due: reclutate per le feste del premier Parla la Montereale: Berlusconi mi regalò diecimila euro. In cambio soltanto un bacio in fronte di Francesca Savino BARI. La sera dell'elezione di Obama c'era un'altra ragazza a palazzo Grazioli. Ha venticinque anni, vive a Bari, fa la modella e l'arredatrice di interni e ha confermato punto per punto alla Guardia di Finanza i ricordi di Barbara Montereale e di Patrizia D'Addario, con cui cenò in quell'occasione. La ragazza ha confermato di essere stata insieme con le altre due donne nella residenza capitolina di Silvio Berlusconi senza un preavviso e senza alcun controllo all'ingresso di palazzo Grazioli. Un'anomalia, se si pensa che proprio in queste ore è stato lanciato l'allarme su una possibile falla nel sistema di sicurezza intorno al premier. Il racconto di M. rafforza così l'ipotesi accusatoria e cioè che l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini aveva organizzato un giro di ragazze da portare alle feste del premier. Berlusconi non è però coinvolto nell'indagine, mentre Tarantini è indagato per sfruttamento della prostituzione. Era Tarantini- hanno raccontato le donne - a pagare le signorine o per la loro presenza oppure, come nel caso della D'Addario, per fermarsi anche a dormire dal premier. Tarantini portava le sue ragazze dal premier anche a Villa Certosa. Ha raccontato di essere stata lì, dietro pagamento, Barbara Montereale, «ma - ha tenuto a precisare in un'intervista a Repubblica - soltanto per svolgere il mio lavoro di ragazza immagine». «Quando arrivammo - ha raccontato - il premier dormiva, noi cominciammo a girare per la villa, bellissima. Ci accolse Licia Ronzulli (ndr, appena eletta all'europarlamento) che smistava le ragazze nelle varie stanze». La Ronzulli, però ieri, ha detto di essere stata nella villa di Berlusconi in Sardegna «soltanto con mio marito». Tornando al racconto di Barbara, la ragazza ha ricordato di avere alloggiato in una delle dependance della villa, insieme con altre ragazze («ricordo che alcune erano straniere»). «In molte erano in grande confidenza con il premier, erano già state in villa. Quando arrivammo stava facendo un pisolino, dopo ci portò a fare una visita alla villa con le macchinette. Mi ricordo che c'erano queste strane colonne di marmo che a seconda del vento cambiavano colore, mi pare che ci fosse anche la musica. C'era poi l'anfiteatro, tutti i giardini e poi questo parco dove mi disse Silvio che le farfalle si accoppiano». Barbara si intrattenne con il premier. «Fu gentilissimo, oltre che generoso visto che dopo che gli confidai di avere problemi economici, mi regalò una cifra importante di denaro (ndr, 10mila euro avrebbe raccontato ai finanzieri) che alla mia bambina è servita tanto». Poi, il solito regalo di bigiotteria: ciondoli a forma di tartarughe e farfalle che Barbara conserva gelosamente. «Una cosa mi ha colpito molto - conclude Barbara - Ovunque c'erano foto della sua famiglia, della moglie, dei figli e di tutti i nipotini. Allora, noi ragazze cosa eravamo a fare tutte quante lì?» si chiede la 23enne. «Berlusconi è stato tradito da un suo fedelissimo. Altrimenti tanti fatti non sarebbero successi», dichiara intanto Gioacchino Genchi, consulente in numerosi procedimenti penali e noto per il suo archivio ricavato da tabulati telefonici. Parole che hanno spinto il vicepresidente del Pdl Carmelo Briguglio, componente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), a chiedere che Gioacchino Genchi sia sentito dal Copasir riguardo all'esistenza di talpe nel sistema di sicurezza e di protezione del presidente del Consiglio. Martedì prossimo il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto da Francesco Rutelli, ascolterà i vertici del servizi segreti sul complessivo apparato di sicurezza intorno al premier e alla sua privacy. Berlusconi continua intanto a lamentare violazioni della sua vita privata: ieri, pensando alla sua casa in Costa Smeralda e agli scatti rubati, oltre ai racconti delle ragazze, ha dichiarato di stare valutando la possibilità di mettere in vendita villa Certosa.

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patrizia, barbara e la terza ragazza (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Venezia, La" del 21-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 7 - Attualità Patrizia, Barbara e la terza ragazza M. conferma i racconti delle prime due: reclutate per le feste del premier Parla la Montereale: Berlusconi mi regalò diecimila euro. In cambio soltanto un bacio in fronte di Francesca Savino BARI. La sera dell'elezione di Obama c'era un'altra ragazza a palazzo Grazioli. Ha venticinque anni, vive a Bari, fa la modella e l'arredatrice di interni e ha confermato punto per punto alla Guardia di Finanza i ricordi di Barbara Montereale e di Patrizia D'Addario, con cui cenò in quell'occasione. La ragazza ha confermato di essere stata insieme con le altre due donne nella residenza capitolina di Silvio Berlusconi senza un preavviso e senza alcun controllo all'ingresso di palazzo Grazioli. Un'anomalia, se si pensa che proprio in queste ore è stato lanciato l'allarme su una possibile falla nel sistema di sicurezza intorno al premier. Il racconto di M. rafforza così l'ipotesi accusatoria e cioè che l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini aveva organizzato un giro di ragazze da portare alle feste del premier. Berlusconi non è però coinvolto nell'indagine, mentre Tarantini è indagato per sfruttamento della prostituzione. Era Tarantini- hanno raccontato le donne - a pagare le signorine o per la loro presenza oppure, come nel caso della D'Addario, per fermarsi anche a dormire dal premier. Tarantini portava le sue ragazze dal premier anche a Villa Certosa. Ha raccontato di essere stata lì, dietro pagamento, Barbara Montereale, «ma - ha tenuto a precisare in un'intervista a Repubblica - soltanto per svolgere il mio lavoro di ragazza immagine». «Quando arrivammo - ha raccontato - il premier dormiva, noi cominciammo a girare per la villa, bellissima. Ci accolse Licia Ronzulli (ndr, appena eletta all'europarlamento) che smistava le ragazze nelle varie stanze». La Ronzulli, però ieri, ha detto di essere stata nella villa di Berlusconi in Sardegna «soltanto con mio marito». Tornando al racconto di Barbara, la ragazza ha ricordato di avere alloggiato in una delle dependance della villa, insieme con altre ragazze («ricordo che alcune erano straniere»). «In molte erano in grande confidenza con il premier, erano già state in villa. Quando arrivammo stava facendo un pisolino, dopo ci portò a fare una visita alla villa con le macchinette. Mi ricordo che c'erano queste strane colonne di marmo che a seconda del vento cambiavano colore, mi pare che ci fosse anche la musica. C'era poi l'anfiteatro, tutti i giardini e poi questo parco dove mi disse Silvio che le farfalle si accoppiano». Barbara si intrattenne con il premier. «Fu gentilissimo, oltre che generoso visto che dopo che gli confidai di avere problemi economici, mi regalò una cifra importante di denaro (ndr, 10mila euro avrebbe raccontato ai finanzieri) che alla mia bambina è servita tanto». Poi, il solito regalo di bigiotteria: ciondoli a forma di tartarughe e farfalle che Barbara conserva gelosamente. «Una cosa mi ha colpito molto - conclude Barbara - Ovunque c'erano foto della sua famiglia, della moglie, dei figli e di tutti i nipotini. Allora, noi ragazze cosa eravamo a fare tutte quante lì?» si chiede la 23enne. «Berlusconi è stato tradito da un suo fedelissimo. Altrimenti tanti fatti non sarebbero successi», dichiara intanto Gioacchino Genchi, consulente in numerosi procedimenti penali e noto per il suo archivio ricavato da tabulati telefonici. Parole che hanno spinto il vicepresidente del Pdl Carmelo Briguglio, componente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), a chiedere che Gioacchino Genchi sia sentito dal Copasir riguardo all'esistenza di talpe nel sistema di sicurezza e di protezione del presidente del Consiglio. Martedì prossimo il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto da Francesco Rutelli, ascolterà i vertici del servizi segreti sul complessivo apparato di sicurezza intorno al premier e alla sua privacy. Berlusconi continua intanto a lamentare violazioni della sua vita privata: ieri, pensando alla sua casa in Costa Smeralda e agli scatti rubati, oltre ai racconti delle ragazze, ha dichiarato di stare valutando la possibilità di mettere in vendita villa Certosa.

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Cambia lo statuto della Cassa Rurale Compensi invariati (sezione: Costi dei politici)

( da "Adige, L'" del 21-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Primiero Credito Cambia lo statuto della Cassa Rurale Compensi invariati PRIMIERO - A due mesi esatti dall'assemblea ordinaria annuale i soci della cassa rurale Valli di Primiero e Vanoi sono stati nuovamente chiamati a raccolta per deliberare in parte straordinaria l'adeguamento dello statuto speciale in relazione alle nuove disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche e per delegare il presidente, Maurizio Bonelli nello specifico, ad apportare allo stesso statuto le eventuali integrazioni e correzioni formali richieste dalle autorità ai fini dell'iscrizione nel registro delle imprese. Atti formali e dovuti entro la scadenza di giugno per tutte le banche. Non c'è stato, per ovvi motivi, il pienone dell'assemblea di aprile; a stento è stato raggiunto il quorum di 360 presenti - il decimo della compagine sociale. Comunque, a sfiorare i 400 soci. C'è anche stato spazio per una parte ordinaria modificando il regolamento assembleare nella parte della compatibilità del ruolo di amministratore con altre cariche e dell'utilizzo del voto elettronico. Nessun ritocco ai gettoni di presenza. 21/06/2009

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anche a bologna c'è chi chiama papi berlusconi? (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 21-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina III - Bologna Gli investigatori allargano le indagini Anche a Bologna c´è chi chiama Papi Berlusconi? Anche a Bologna c´è qualcuno che chiama "Papi" il presidente del consiglio? Una Patrizia, forse una Terry, oppure una Barbara M.? L´ipotesi è tutt´altro che inverosimile: gli investigatori baresi stanno allargando l´indagine sulle feste di villa Certosa e Palazzo Grazioli ad altre città. Vogliono sentire giovani donne che vivono a Milano, in Francia, e anche una ragazza immagine bolognese che avrebbe partecipato agli incontri con Silvio Berlusconi. Tornandosene a casa con un gettone di presenza nella borsetta, o magari qualcosa di più. Le donne dovrebbero essere ascoltate come persone informate sui fatti, le loro audizioni sono state programmate nell´ambito dell´inchiesta del pm barese Pino Scelsi, per il filone riguardante le intercettazioni nelle quali si parla di feste con ospiti femminili invitate a recarsi nelle residenze private del premier a Roma e in Sardegna. O per meglio dire, reclutate: da Giampaolo Tarantini, l´imprenditore barese che procurava biglietti aerei, e hotel prenotati, pagando il conto e anche il gettone di presenza, e che ora è indagato per sfruttamento della prostituzione. Dopo aver raccolto la versione di Patrizia D´Addario e Barbara M., che hanno confermato di aver raggiunto il presidente del consiglio con queste modalità, gli inquirenti allungano l´elenco delle giovani ospiti. Nelle ultime ore si sarebbero aggiunte Terry, Eva ed un´altra teste. E anche nomi bolognesi. L´indagine nasce da un fascicolo aperto dalla Procura di Bari su una vicenda di mazzette nel mondo della sanità. Al centro di tutto la ditta Technhospital che appartiene a Giampaolo Tarantini e al fratello Claudio. Il sospetto è che l´azienda che produce forniture sanitarie, sia stata favorita negli appalti. (p.c.)

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di GIANFRANCO RICCI PERUGIA UN TIPO COME LUI (temperamento pr... (sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 21-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

PRIMO PIANO pag. 5 di GIANFRANCO RICCI PERUGIA UN TIPO COME LUI (temperamento pr... di GIANFRANCO RICCI PERUGIA UN TIPO COME LUI (temperamento prorompente, partigiano, prigioniero politico, dirigente comunista, amministratore locale, parlamentare) non poteva limitarsi a ritirare la pergamena dell'Albo d'oro spendendo poche parole di formale retorica. Ha preferito, invece, salutare i perugini rileggendo anche un paio di polemiche frasi che scandì, nella stessa sala, proprio 14 anni fa. Quel giorno puntò l'indice contro un certo modo di fare politica e di gestire l'amministrazione. Ingegner Rasimelli, lei è tornato a contestare i privilegi personali e il malaffare «Mi sono ricitato perché temo che non sa cambiato nulla. Sono il vecchio testimone di una generazione che ha creduto alla solidarietà e al progetto di sviluppo collettivo. Non voglio arrendermi all'idea che i giovani non avvertano gli stessi aneliti». La sua è nostalgia a 360 gradi? "Certo, sono figlio di un'altra Perugia. Era monocentrica perché tutto, o molto, si snodava tra corso Vannucci e via Mazzini. Gli affari, gli incontri politici, l'ammirazione per le belle donne, il mercato, le beffe ed anche le sfide più dure maturavano nell'ambito di poche centinaia di metri. Era una città usata dai cittadini. Si respirava bene tra palazzo dei Priori e il Vescovado. Sapevamo osteggiarci e ridere insieme. Ricordo quando, nel 1941, qualcuno di noi asportò dalla scalinata del Duomo la lastra di zinco che s'erigeva alle spalle della statua di Leone XIII. Tutti a far battute perché si era osato rubare il culo al Papa». Sembrano cartoline di fantasia «Eppure sono memorie nitide e intrise di innegabile nostalgia. Ricordo, uno per uno, tutti i negozi funzionali e tipici. E dentro personaggi inimitabili. Oggi, se capito in centro, non ci trovo più un cittadino. E' un disagio venire quassù. Mi sento espropriato della città». Nel dopoguerra avete cominciato a ricostruire la democrazia «In Comune eravamo fieramente avversari, eppure si vedeva che c'era rispetto reciproco con socialisti e democristiani. Le sedute a palazzo dei Priori si tenevano dopo cena perché prima bisognava lavorare. Non c'era il gettone di presenza. Se qualcuno arrivava con pochi minuti di ritardo, come talora capitava al Dc Vincenzo Antonioni che chiudeva tardi la libreria, si scusava con tutti perché era forte il senso della casa comunitaria». Antonioni vendeva anche oggetti sacri «Sì. E capitava di andare da lui e chiedergli se avevaMadonne. Alla risposta positiva, contenti di aver cercato l'equivoco del nervosismo, dicevamo: allora,è meglio ripassare un'altra volta». Si direbbe che lei fatichi a ritrovarsi nella Perugia dei nostri giorni. «Sono scontento come perugino e anche come ingegnere. Sono stati anni di politica cieca che ha riservato il centro ai letti speculativi per gli studenti. E temo che si voglia continuare nell'errore perché il rifacimento di Monteluce mi sa tanto di speculazione, non certo volta al servizio della collettività. Se davvero si volevano portare lì gli universitari, bastava ristrutturare razionalmente i padiglioni del vecchio Policlinico». Insoddisfatto e sospettoso, caro ingegnere. «Dirò di più: temo anche per le soluzioni che si vorranno scegliere per l'immenso blocco urbano delle ex carceri. Non si parla più del Centro direzionale. Cosa si nasconde dietro alla riservatezza? Non me la sento di assolvere situazioni che non mi piacciono». Image: 20090621/foto/7751.jpg

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(sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 21-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

PRIMO PIANO pag. 4 «Scempi in centro, e a Monteluce Ilvano Rasimelli tra Albo d'Oro e polemiche: «Mi sento espropriato di GIANFRANCO RICCI PERUGIA UN TIPO COME LUI (temperamento prorompente, partigiano, prigioniero politico, dirigente comunista, amministratore locale, parlamentare) non poteva limitarsi a ritirare la pergamena dell'Albo d'oro spendendo poche parole di formale retorica. Ha preferito, invece, salutare i perugini rileggendo anche un paio di polemiche frasi che scandì, nella stessa sala, proprio 14 anni fa. Quel giorno puntò l'indice contro un certo modo di fare politica e di gestire l'amministrazione. Ingegner Rasimelli, lei è tornato a contestare i privilegi personali e il malaffare «Mi sono ricitato perché temo che non sa cambiato nulla. Sono il vecchio testimone di una generazione che ha creduto alla solidarietà e al progetto di sviluppo collettivo. Non voglio arrendermi all'idea che i giovani non avvertano gli stessi aneliti». La sua è nostalgia a 360 gradi? "Certo, sono figlio di un'altra Perugia. Era monocentrica perché tutto, o molto, si snodava tra corso Vannucci e via Mazzini. Gli affari, gli incontri politici, l'ammirazione per le belle donne, il mercato, le beffe ed anche le sfide più dure maturavano nell'ambito di poche centinaia di metri. Era una città usata dai cittadini. Si respirava bene tra palazzo dei Priori e il Vescovado. Sapevamo osteggiarci e ridere insieme. Ricordo quando, nel 1941, qualcuno di noi asportò dalla scalinata del Duomo la lastra di zinco che s'erigeva alle spalle della statua di Leone XIII. Tutti a far battute perché si era osato rubare il culo al Papa». Sembrano cartoline di fantasia «Eppure sono memorie nitide e intrise di innegabile nostalgia. Ricordo, uno per uno, tutti i negozi funzionali e tipici. E dentro personaggi inimitabili. Oggi, se capito in centro, non ci trovo più un cittadino. E' un disagio venire quassù. Mi sento espropriato della città». Nel dopoguerra avete cominciato a ricostruire la democrazia «In Comune eravamo fieramente avversari, eppure si vedeva che c'era rispetto reciproco con socialisti e democristiani. Le sedute a palazzo dei Priori si tenevano dopo cena perché prima bisognava lavorare. Non c'era il gettone di presenza. Se qualcuno arrivava con pochi minuti di ritardo, come talora capitava al Dc Vincenzo Antonioni che chiudeva tardi la libreria, si scusava con tutti perché era forte il senso della casa comunitaria». Antonioni vendeva anche oggetti sacri «Sì. E capitava di andare da lui e chiedergli se avevaMadonne. Alla risposta positiva, contenti di aver cercato l'equivoco del nervosismo, dicevamo: allora,è meglio ripassare un'altra volta». Si direbbe che lei fatichi a ritrovarsi nella Perugia dei nostri giorni. «Sono scontento come perugino e anche come ingegnere. Sono stati anni di politica cieca che ha riservato il centro ai letti speculativi per gli studenti. E temo che si voglia continuare nell'errore perché il rifacimento di Monteluce mi sa tanto di speculazione, non certo volta al servizio della collettività. Se davvero si volevano portare lì gli universitari, bastava ristrutturare razionalmente i padiglioni del vecchio Policlinico». Insoddisfatto e sospettoso, caro ingegnere. «Dirò di più: temo anche per le soluzioni che si vorranno scegliere per l'immenso blocco urbano delle ex carceri. Non si parla più del Centro direzionale. Cosa si nasconde dietro alla riservatezza? Non me la sento di assolvere situazioni che non mi piacciono». Image: 20090621/foto/7751.jpg

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Patrizia, Barbara e la terza ragazza (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Ferrara, La" del 21-06-2009)
Pubblicato anche in: (Provincia Pavese, La) (Gazzetta di Modena,La) (Corriere delle Alpi) (Alto Adige) (Gazzetta di Mantova, La) (Gazzetta di Reggio) (Citta' di Salerno, La)

Argomenti: Costi della politica

Patrizia, Barbara e la terza ragazza M. conferma i racconti delle prime due: reclutate per le feste del premier Parla la Montereale: Berlusconi mi regalò diecimila euro. In cambio soltanto un bacio in fronte BARI. La sera dell'elezione di Obama c'era un'altra ragazza a palazzo Grazioli. Ha venticinque anni, vive a Bari, fa la modella e l'arredatrice di interni e ha confermato punto per punto alla Guardia di Finanza i ricordi di Barbara Montereale e di Patrizia D'Addario, con cui cenò in quell'occasione. La ragazza ha confermato di essere stata insieme con le altre due donne nella residenza capitolina di Silvio Berlusconi senza un preavviso e senza alcun controllo all'ingresso di palazzo Grazioli. Un'anomalia, se si pensa che proprio in queste ore è stato lanciato l'allarme su una possibile falla nel sistema di sicurezza intorno al premier. Il racconto di M. rafforza così l'ipotesi accusatoria e cioè che l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini aveva organizzato un giro di ragazze da portare alle feste del premier. Berlusconi non è però coinvolto nell'indagine, mentre Tarantini è indagato per sfruttamento della prostituzione. Era Tarantini- hanno raccontato le donne - a pagare le signorine o per la loro presenza oppure, come nel caso della D'Addario, per fermarsi anche a dormire dal premier. Tarantini portava le sue ragazze dal premier anche a Villa Certosa. Ha raccontato di essere stata lì, dietro pagamento, Barbara Montereale, «ma - ha tenuto a precisare in un'intervista a Repubblica - soltanto per svolgere il mio lavoro di ragazza immagine». «Quando arrivammo - ha raccontato - il premier dormiva, noi cominciammo a girare per la villa, bellissima. Ci accolse Licia Ronzulli (ndr, appena eletta all'europarlamento) che smistava le ragazze nelle varie stanze». La Ronzulli, però ieri, ha detto di essere stata nella villa di Berlusconi in Sardegna «soltanto con mio marito». Tornando al racconto di Barbara, la ragazza ha ricordato di avere alloggiato in una delle dependance della villa, insieme con altre ragazze («ricordo che alcune erano straniere»). «In molte erano in grande confidenza con il premier, erano già state in villa. Quando arrivammo stava facendo un pisolino, dopo ci portò a fare una visita alla villa con le macchinette. Mi ricordo che c'erano queste strane colonne di marmo che a seconda del vento cambiavano colore, mi pare che ci fosse anche la musica. C'era poi l'anfiteatro, tutti i giardini e poi questo parco dove mi disse Silvio che le farfalle si accoppiano». Barbara si intrattenne con il premier. «Fu gentilissimo, oltre che generoso visto che dopo che gli confidai di avere problemi economici, mi regalò una cifra importante di denaro (ndr, 10mila euro avrebbe raccontato ai finanzieri) che alla mia bambina è servita tanto». Poi, il solito regalo di bigiotteria: ciondoli a forma di tartarughe e farfalle che Barbara conserva gelosamente. «Una cosa mi ha colpito molto - conclude Barbara - Ovunque c'erano foto della sua famiglia, della moglie, dei figli e di tutti i nipotini. Allora, noi ragazze cosa eravamo a fare tutte quante lì?» si chiede la 23enne. «Berlusconi è stato tradito da un suo fedelissimo. Altrimenti tanti fatti non sarebbero successi», dichiara intanto Gioacchino Genchi, consulente in numerosi procedimenti penali e noto per il suo archivio ricavato da tabulati telefonici. Parole che hanno spinto il vicepresidente del Pdl Carmelo Briguglio, componente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), a chiedere che Gioacchino Genchi sia sentito dal Copasir riguardo all'esistenza di talpe nel sistema di sicurezza e di protezione del presidente del Consiglio. Martedì prossimo il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto da Francesco Rutelli, ascolterà i vertici del servizi segreti sul complessivo apparato di sicurezza intorno al premier e alla sua privacy. Berlusconi continua intanto a lamentare violazioni della sua vita privata: ieri, pensando alla sua casa in Costa Smeralda e agli scatti rubati, oltre ai racconti delle ragazze, ha dichiarato di stare valutando la possibilità di mettere in vendita villa Certosa. Francesca Savino

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dal nostro inviato BARI - Dopo Patrizia D'Addario e Barbara Montereale spunta Lu... (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero, Il" del 21-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Domenica 21 Giugno 2009 Chiudi MASSIMO MARTINELLIdal nostro inviato BARI - Dopo Patrizia D'Addario e Barbara Montereale spunta Lucia R.. E' lei la terza ragazza che partecipò alla cena di Palazzo Grazioli, al tavolo del premier, insieme alle due amiche baresi e a Giampaolo Tarantini, l'imprenditore della Tecnohospital che aveva deciso di entrare nelle grazie del capo del governo presentando belle ragazze. Intimidita, addirittura spaventata, Lucia R. è stata interrogata dagli inquirenti nelle stesse ore in cui la Procura di Bari imboccava una pista internazionale per meglio mettere a fuoco le frequentazioni delle residenze romane, sarde e milanesi di Silvio Berlusconi. E, a sorpresa, Patrizia D'Addario è pronta a depositare in Procura nuove registrazioni delle telefonate tra lei e Tarantini nelle quali l'imprenditore la invita a casa del Cavaliere, dopo quelle già consegnate ai pm in cui si distingue la voce del premier che dialoga con lei in una camera da letto. Ma l'imprenditore rompe il silenzio per smentire le ricostruzioni: «Non ho mai pagato ragazze per portarle da Berlusconi- assicura- quando ero invitato portavo le mie amiche per farmi bello. Ma il premier non sapeva nulla, mi scuso con lui». Ventotto anni, bellissima, ufficialmente segretaria, Lucia R. ha chiesto che venisse in qualche modo "coperta" la sua identità poichè i genitori non sarebbero nemmeno lontanamente al corrente delle sue frequentazioni romane. Abita in pieno centro a Bari, a poche decine di metri dall'abitazione della D'Addario. Davanti agli inquirenti ha confermato di aver partecipato alle cena con la Montereale e la D'Addario con le stesse modalità: viaggio pagato, alloggio in albergo a quattro stelle, autista per gli spostamenti nella capitale. Tutto con la promessa di un gettone di presenza. Per lei, come per la Montereale, si sarebbe trattato solo di un evento mondano; nel senso che dopo la cena e le chiacchiere sarebbe tornata a dormire in albergo. A differenza della D'Addario, che come lei stessa ha documentato con dovizia di particolari, rimase a dormire nella residenza del premier. E ancora, non ci sarebbe stato alcun regalo extra di Berlusconi, che invece - secondo il racconto della Montereale - a lei avrebbe regalato una busta con diecimila euro con un bacio sulla fronte, dopo che la ragazza aveva raccontato di avere una figlia e che non ce la faceva ad andare avanti. Intanto gli inquirenti ipotizzano l'esistenza di una vera rete che almeno in tre città - Bari, Roma e Milano - si occupava di invitare ragazze di rappresentanza per partecipare alle feste nelle residenze del premier. In ogni città, secondo gli investigatori, c'era una persona di fiducia che garantiva la logistica; così, se Giampaolo Tarantini si era guadagnato la fama di referente per la piazza barese, a Roma e Milano c'erano due ragazze che erano in grado di fornire il medesimo tipo di servizio di rappresentanza: Sabina Began per la Capitale e Terry De Nicolo per il capoluogo lombardo. La prima fa parte da tempo dell'entourage del premier, mentre la seconda è stata interrogata a Bari e il suo verbale di interrogatorio è stato trasmesso per competenza alla Procura di Milano, che deve valutare se ricorrano gli estremi per ipotizzare il reato di induzione alle prostituzione. Altre due ragazze sono state interrogate ieri dagli inquirenti: una di loro, Eva, risiede a Padova e l'altra vive invece a Parigi. Intanto, la neo europarlamentare Lucia Ronzulli, indicata tra le invitate a Villa Certosa, precisa di essere sempre stata accompagnata dal marito. (ha collaborato Grazia Rongo)

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I nastri di Patrizia: Un'altra ragazza spiega (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 21-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

I nastri di Patrizia: «Aspettami nel letto grande» Un'altra ragazza spiega «il metodo del presidente» Anna Rita Rapetta Roma. «Non ho mai pagato le ragazze. Le ho portate con me come amiche. Mi dispiace di aver messo in difficoltà il presidente Berlusconi e gli chiedo pubblicamente scusa». Così l'imprenditore Gianpaolo Tarantini smentisce le ricostruzioni giornalistiche delle feste nelle residenze di Berlusconi. Ventitreenne, modella per un atelier di abiti di sposa, single e madre di una bambina di un anno, Barbara Montereale, una delle testimoni ascoltate dai pm pugliesi nell'ambito dell'indagine sull'induzione alla prostituzione in cui è coinvolto Tarantini che avrebbe pagato giovani donne per partecipare alle feste (circostanza confermata da fonti della Procura di Bari) sarebbe tra le ragazze «reclutate». Ieri ha svelato al quotidiano la Repubblica «il metodo del Presidente». La ragazza è amica di Patrizia D'Addario, la quarantaduenne candidata alle amministrative di Bari con una lista collegata al Pdl che nei giorni scorsi ha depositato presso la Procura video, foto e registrazioni delle sue visite a Berlusconi. Registrazioni segretate dalla magistratura. Il quotidiano romano, tuttavia, ha ascoltato tre fonti diverse che hanno avuto accesso diretto all'ascolto dei punti salienti delle conversazioni tra la D'Addario e Berlusconi. E ha ricostruito tutto nel dettaglio. Nell'ottobre del 2008 la D'Addario è per la prima volta a palazzo Grazioli, si presenta al premier e le racconta di quanto sia difficile per una single mandare avanti un'attività come la sua (un'agenzia immobiliare). La D'Addario torna a palazzo Grazioli il 4 novembre, la sera in cui si attende il risultato delle presidenziali Usa per le quali l'ambasciata americana ha organizzato un ricevimento con più di 500 ospiti, a cui il premier non si è presentato. Secondo le fonti di Repubblica, si distingue la voce del premier. Rivolto a Patrizia dice che andrà a fare una doccia e la invita ad aspettarlo nel «letto grande». Segue un'altra registrazione con voci di estranei che avvertono il premier dell'elezione di Obama e gli ricordano i suoi impegni istituzionali. Infine, il nastro di una telefonata in cui il premier chiede alla D'Addario «come va». Lei risponde «un po' rauca» e lui ironizza dicendosi sorpreso visto che la sera prima non ha sentito «strilli». Nell'intervista pubblicata ieri, la Montereale racconta di essere stata introdotta a palazzo Grazioli dalla D'Addario. E' lei a chiederle di partecipare a una festa a Roma. Poi, sarà l'imprenditore Tarantini a spiegarle che si tratta di una cena nella residenza romana del premier. Finita la cena, racconta ancora, «l'accordo era che io, Gianpaolo e l'altra ragazza lasciassimo sola Patrizia con il presidente per lavorare… Sapevano tutti a quella cena che lei era una escort». L'indomani, la D'Addario le confiderà di aver avuto un rapporto sessuale con il premier. Alla fine del novembre 2008 la Montereale viene ricontattata da Tarantini perché il presidente vuole incontrarla di nuovo ma la D'Addario, che è con lei, si arrabbia e non se ne fa niente. A gennaio di quest'anno l'invito di Tarantini a villa Certosa dove ci sono un'altra ventina di ragazze. La Montereale descrive il premier come una persona affettuosa che, venuto a conoscenza dei suoi problemi economici, le ha regalato una busta contenente diecimila euro. Più un gettone di presenza di mille euro per il suo lavoro di ragazza-immagine, e non di escort, come tiene a precisare.

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MASSIMO MARTINELLI Bari. Dopo Patrizia D'Addario e Barbara Montereale spunta Lucia R. È... (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 21-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

MASSIMO MARTINELLI Bari. Dopo Patrizia D'Addario e Barbara Montereale spunta Lucia R. È lei la terza ragazza che partecipò alla cena di Palazzo Grazioli, al tavolo del premier, insieme alle due amiche baresi e a Giampaolo Tarantini, l'imprenditore della Tecnohospital che aveva deciso di entrare nelle grazie del capo del governo presentando belle ragazze. Intimidita, addirittura spaventata, Lucia R. è stata interrogata dagli inquirenti nelle stesse ore in cui la Procura di Bari imboccava una pista internazionale per meglio mettere a fuoco le frequentazioni delle residenze romane, sarde e milanesi di Silvio Berlusconi. E a sorpresa, Patrizia D'Addario è pronta a depositare in Procura altre registrazioni delle telefonate tra lei e Tarantini, nelle quali l'imprenditore la invita a casa del Cavaliere, dopo quelle già consegnate al pm in cui si distingue la voce del capo del governo che dialoga con lei in una stanza da letto. Mentre dal canto suo Tarantini puntualizza di non aver mai pagato ragazze: «Avendo ricevuto inviti» da parte di Berlusconi «ho ritenuto di farmi accompagnare da alcune mie amiche per fare bella figura e mettermi in evidenza. Non ho mai corrisposto soldi a chi mi accompagnava se non per rifondere le spese di viaggio e di soggiorno». E subito dopo: «Non c'è nessuna verità nelle ricostruzioni dei fatti accreditate da certi giornali con il palese intento di denigrare il premier al quale voglio chiedere pubblicamente scusa per averlo involontariamente danneggiato». Ventotto anni, bellissima, ufficialmente segretaria, Lucia R. ha chiesto che venisse in qualche modo «coperta» la sua identità. Abita in pieno centro a Bari, a poche decine di metri dall'abitazione della D'Addario. Davanti agli inquirenti ha confermato di aver partecipato alle cena con la Montereale e la D'Addario con le stesse modalità: viaggio pagato, alloggio in albergo a quattro stelle, autista per gli spostamenti nella capitale. Tutto con la promessa di un gettone di presenza. Per lei, come per la Montereale, si sarebbe trattato solo di un evento mondano; dopo la cena, le chiacchiere, le barzellette, sarebbe tornata a dormire in albergo. Intanto le indagini hanno preso una piega internazionale: gli inquirenti ipotizzano l'esistenza di una vera rete che almeno in tre città - Bari, Roma e Milano - si occupava di invitare ragazze di rappresentanza per partecipare alle feste nelle residenze del premier. In ogni città, secondo gli investigatori, c'era una persona di fiducia; così, se Giampaolo Tarantini si era guadagnato la fama di referente per la piazza barese, a Roma e Milano c'erano due ragazze in grado di fornire il medesimo tipo di servizio di rappresentanza: rispettivamente Sabina Began e Terry De Nicolo. La prima fa parte da tempo dell'entourage del premier, mentre la seconda è stata interrogata nei giorni scorsi a Bari e il suo verbale di interrogatorio è stato trasmesso per competenza alla Procura di Milano, che deve valutare se ricorrano o meno gli estremi per ipotizzare il reato di induzione alle prostituzione. Altre due ragazze, che avrebbero partecipato in veste di invitate alle feste in Sardegna sono state interrogate ieri dagli inquirenti: una di loro, Eva, risiede a Padova e l'altra vive a Parigi. Secondo i magistrati un unico filo conduttore lega molte delle protagoniste femminili di questa vicenda: la D'Addario, la De Nicolo e la Began hanno frequentato gli stessi salotti baresi; e ancora, la D'Addario e la Montereale sono state candidate al Comune nella stessa lista. Infine la D'Addario, la Montereale e la De Nicolo sono amiche di una pr barese molto nota, ex miss Trans, Manila Gorio, che in un'intervista aveva detto: «Patrizia ha fatto tutto questo per vendicarsi».

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Lippi: "Sono i migliori ragazzi che ho" (sezione: Costi dei politici)

( da "Datasport" del 21-06-2009)

Argomenti: Costi della politica

Lippi: "Sono i migliori ragazzi che ho" (Marcello Lippi) (AGM-DS) - 21/06/2009 16.25.17 - (AGM-DS) - Milano, 21 giugno - Marcello Lippi parla della delicata sfida contro il Brasile: "Se le cose dovessero andare male nessuno pensi chissà cosa". Nella consueta intervista prima della gara il commissario tecnico della Nazionale ai microfoni di Rai Sport analizza la gara che vedrà di fronte gli Azzurri al Brasile, in un match che in caso di sconfitta sancirebbe l'eliminazione dei nostri ragazzi. Ma Lippi, in caso di sconfitta non cambierà i giocatori chiave: "Nessuno pensi a chissà cosa succederà qualora le cose stasera andassero male, sento parlare di rinnovamento ma questi sono i migliori giocatori che al momento l'Italia può dare alla Nazionale". L'allenatore prosegue attaccando la stampa: "Se avessi portato sei o sette giovani e avessimo perso contro una nazionale sperimentale, mi avrebbero chiesto il perchè fossimo venuti a giocarci la Confederations Cup con questa squadra". Marcello Lippi elogia Cannavaro, che stasera taglierà il record di presenze eguagliando Paolo Maldini a quota 126 gettoni: "Farà bene anche stasera, giocherà come le altre 125 partite, con la serietà, la brillantezza e l'immagine che ha". L'ultimo pensiero è una lancia spezzata in favore di Gennaro Gattuso, criticato per le sue ultime prestazioni: "Lo avrei portato anche se fosse stato al cinquanta per cento della sua condizione, è stato fondamentale per la nostra crescita".

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