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INSERITO IL  25-2-2012

 

 

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20-12-2011 La PignattA n° 63 Crisi di liquidità per le banche occidentali? La crisi è – semmai - di fiducia!

 

 

 

 

 

La PignattA n° 65

 

Banche: campati in aria i problemi di raccolta.

 

Di Mauro Novelli   25-2-2012

 

 

1)  Raccolta bancaria.

 

Le banche lamentano una difficoltà nell’accedere alle classiche fonti di raccolta (funding). A giustificazione fanno sapere che i depositi privati sono diminuiti di circa 39 miliardi di euro.

Fatti conti, nel 2011 la raccolta complessiva del sistema bancario è aumentata di oltre 70 miliardi di euro (+ 3,15 per cento sul 2010).

 

E’ vero che la componente privata è diminuita di oltre 39 miliardi, ma altre componenti sono notevolmente aumentate, anche a fronte di politiche industriali miranti a imporre alla clientela le obbligazioni bancarie.

 

Infatti, la consistenza delle obbligazioni ha superato i 910  miliardi, con un aumento del 12,8 per cento rispetto al 2010, mentre i depositi interbancari sono aumentati di oltre 185 miliardi di euro (+ 45,9 per cento), passati a  588 miliardi dai 403 del 2010.

 

Per tacer dei prestiti BCE.

 

 

Raccolta e impieghi (interni, area Euro, resto del mondo)

delle Istituzioni monetarie e finanziarie

Supplementi al Bollettino Statistico Bankitalia

Moneta e banche N° 8 dell’8-2-2012 (pagg. 25-29)

Nostre elaborazioni

 

 

RACCOLTA

 

 

IMPIEGHI

 

 

TOTALE

 

 

TOTALE

….di cui depositi privati e delle amm. locali

… di cui Obbligazioni bancarie

… di cui depositi interbancari

2008

1.868,198

 

 

 

1.978,081

2009

2.035,272

 

 

 

1.975,547

2010

2.248,270

1.399,946

807.055

403,300

2.128,965

2011

2.319,157

1.360,811

910,807   

588,707

2.184,745

 

 

 

 

 

 

2011 / 2008

+ 24,14 %

 

 

+ 10,44 %

2011 / 2010

(+ 70,887 mld)

+ 3,15 %

(- 39,135 mld) 

- 2,8 %

(+ 103,752 mld)

+ 12,8 %

(+ 185,407 mld)

+ 45,9 %

(+ 55,780 mld)

+ 2,62 %

 


 

2)  Liquidità da BCE

 

Sono ormai note le immissioni di liquidità – senza limitazioni alle richieste – operate dalla BCE. Dei 480 miliardi di euro forniti da Francoforte, oltre 100 sono stati richiesti da banche italiane.

Tali fondi sono stati utilizzati o per effettuare depositi presso la, Banca centrale europea, per riacquistare proprie obbligazioni in scadenza, per comprare titoli di stato.

Si prevede una seconda operazione di rifornimento da parte di BCE.

Ma tali immissioni sembrano far ristagnare la liquidità all’interno del sistema bancario: non sono stati avvertiti giovamenti per il settore produttivo.

3)  Prestiti interbancari. Euribor.[1]

 

Dal 2006 al 2008, l’Euribor si impennò. Si giustificava quell’andamento con valutazioni del tipo: “Le banche hanno perso reciprocamente fiducia. Per questo il tasso interbancario richiesto è alto”.

 

Dal 2009, il tasso precipitò e, dopo la moderata crescita del 2011, oggi torna nettamente a scendere.

 

Ecco il grafico dell’andamento storico (dal 1999) dell’Euribor.

 

 

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Nonostante tale andamento sia opposto a quello del 2006-2008, l’analisi “finanziaria” del momento è la stessa: “Le banche hanno perso reciprocamente fiducia. In particolare le banche italiane  hanno difficoltà ad accedere al mercato interbancario europeo”.

 

Seguono i grafici relativi all’andamento dell’euribor dal marzo 2011 ad oggi. E’ notevole il calo del tasso eurointerbancario da inizio d’anno ad oggi. In meno di 60 giorni, l’euribor a 1 mese si è praticamente dimezzato.

 

Descrizione: Descrizione: Descrizione: C:\Users\Novelli\Desktop\Euribor 1-3-6 trend 1 anno 25-2-12.jpg

 

 

Il controsenso è evidente: delle 44 banche monitorate per la fissazione giornaliera dell’euribor, quattro sono italiane: Banca Intesa, Monte dei Paschi, Unicredit e la new entry UBI Banca. Poiché le banche devono fornire il livello di tasso al quale, a metà mattinata, possono stipulare - in quel momento - scambi in euro nel mercato monetario interbancario, è evidente il leggero maggior costo per le banche italiane. Ma uno o due centesimi in più non possono essere tali da giustificare la conclusione che “alle banche italiane è precluso il mercato interbancario europeo”.

 

Ecco il livello dell’euribor definito il 24 febbraio 2012 e i dati forniti (alle 10.45) dalle quattro banche nostrane per il livello di tasso a cui hanno potuto stipulare contratti lo stesso giorno.

 

Euribor del 24-2-2012 e componente delle 4 banche italiane

 

24/02/2012

1 Month

3 Month

6 Month

 

 

 

 

EURIBOR (44 banche)

0,361

1,006

1,301

 

 

 

 

Banca Intesa

0,59

1,02

1,31

MPSI

0,60

1,02

1,31

UBI Banca

0,59

1,01

1,31

Unicredito

0,60

1,02

1,33

 

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] Come viene definito l’Euribor

Ogni istituto bancario facente parte del panel (di 44 banche) deve comunicare entro le 10,45 CET a Thomson Reuters i tassi di interesse che può stipulare in quel momento per i prestiti in euro nel mercato monetario interbancario. Una volta che Thomson Reuters ha raccolto i tassi di tutte le banche del panel, vengono eliminati i valori del 15% superiore e inferiore.

La media del 70% rimanente di "valori medi" corrisponde al tasso Euribor ufficiale.