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L. Giuliani  -  Summa Cogitationum

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Sono loro o siamo noi?

 Di Luciano Giuliani 1-2-2012

  

Annosa questione: la classe politica italiana è lo specchio fedele, nel bene e nel male, della società italiana?

Oppure i cittadini sono migliori e meriterebbero una classe politica più onesta?

Il problema è tuttora irrisolto e non abbiamo certo la pretesa di risolverlo noi.

Proviamo quindi a ricordare insieme qualche episodio di cronaca recente, in modo che ognuno possa trarre le sue conclusioni.

Esaminiamo per primi alcuni fatti di cronaca che riguardano i politici; evitiamo di fare nomi, primo perché qui non interessano i singoli (le cui responsabilità, tra l’altro, in molti casi sono ancora tutte da accertare), ma i politici come categoria; secondo, perché tanto tutti sanno di chi si parla.

Uno compra una casa e dice che gliela pagano a sua insaputa; un altro compra un complesso immobiliare a 26 milioni di euro e dopo un’ora la rivende a 44 milioni; un altro ancora, accusato di aver sottratto 13 milioni alle casse del partito di cui è tesoriere (invece di investirli, magari in Tanzania secondo l’ultima moda), propone di restituirne 5; Tizio è accusato di essere referente del clan tal dei tali, Caio del clan talaltro: il primo se ne va in giro tranquillamente, l’altro ha fatto una breve visita alle patrie galere, non ha gradito e adesso va in giro tranquillamente anche lui; c’è anche chi, a quanto si dice, avrebbe comprato autostrade a peso d’oro, per non dire di quelli meno originali che - sempre a quanto si dice - barattano voti con lavori o con favori (in enigmistica si chiama cambio di iniziale).

Veniamo ai cittadini: il confronto è serrato, perché ce ne sono di quelli che a questi politici, pur così ingegnosi, danno veramente del filo da torcere.

Così, abbiamo il luminare medico che, dietro il pagamento di una modica somma, ti fa scalare un po’ di posti (e di mesi) nella graduatoria delle visite o degli interventi; il cieco con la passione della guida, che si permette l’auto grazie alla pensione di invalidità; l’orfano che, non volendo rassegnarsi alla scomparsa della cara madre, rimuove il fenomeno e continua a riscuotere la pensione; e che dire di quei fedeli militari (appartenenti ad un corpo che dovrebbe far pagare le tasse) che tenevano bordone a chi svuotava i video poker e le slot machine, in modo da farle trovare vuote ai controlli e da evitare ai gestori l’incomodo di pagare le tasse?

E’ una bella gara. Comunque, Prof. Monti, non si preoccupi: se quelli che abbiamo citato, e tutti quelli come loro, non pagano, stia pure tranquillo: per pagare ci siamo noi.

 Luciano Giuliani 1 febbraio 2012