|       Il Sole
  24 Ore 3-12-2007 Mutui, nuovo
  lieve rialzo per l'Euribor a
  un mese di Alberto Annicchiarico     Il
  caro rata a
  dicembre  Speciale mutui / Dall'Euribor
  alla scelta del contratto  VIDEO / Il caro-rata in quattro domande
  (intervista con Elia Zamboni)  QUI ITALIA / Prezzi
  delle case: le previsioni degli operatori raccolte dal Sole 24 Ore    
   MUTUI SURPRISE
  / Tassi, tensione sino a primaveraEuribor ai massimi, per chi ha un mutuo
  spiragli solo a fine 2008
 Tegola di
  settembre sui mutui
 LA TRAPPOLA
  DEI TASSI / La crisi dei subprime può
  costare oltre 300 euro
 
 
 Si consolida l'impennata registrata nella scorsa settimana dall'Euribor, il tasso di interesse
  medio delle transazioni finanziarie tra le principali banche europee usato
  come indicatore per il costo del denaro a breve termine, quindi tasso base
  per i mutui. Dopo il 4,889 di venerdi scorso, il fixing di
  oggi ha registrato un ulteriore lieve rialzo al 4,901%,
  ai massimi da sei anni.  Possibili spiegazioni? Dietro un simile movimento, ha spiegato a Il Sole 24 Ore Radiocor un
  operatore di una primaria banca italiana, «c'è chiaramente la
  particolare stagione che stiamo vivendo e, soprattutto, il fatto che le
  banche stanno intensificando gli sforzi per assicurarsi la liquidità
  per chiudere il 2007 con i conti in ordine». Insomma, banali, e in qualche
  modo attese, scadenze tecniche di fine anno che hanno
  spostato le tensioni sull'Euribor a un mese,
  rimasto finora parzialmente immune. «Piano piano -
  spiega un altro operatore - avvicinandosi alla fine
  dell'anno tutte le scadenze dell'Euribor,
  comprese quelle a tre, due e una settimana si allineeranno ai valori
  aggiornati».
 Da Londra un esperto in forze a una primaria banca
  americana commenta: «L'impennata è improvvisa, ma assolutamente non
  anonima, completamente in linea con l'aspettativa
  del mercato: l'aumento del tasso Euribor è
  l'evidente conseguenza del credit crunch.
  Infine, il fixing sul mese Euribor oggi tratta
  sulla fine dell'anno, cioè va dal 3 dicembre
  al 3 gennaio, includendo, quindi, il "turn" di fine anno, che
  tratta a livelli, solo fino a pochi mesi fa, impensabili».
 
 Secondo Mutuionline su 36 banche che offrono
  prodotti a tasso variabile, 23 (il 64%) lo agganciano all'Euribor
  a un mese, 12 (33%) a 3 mesi e una (3%) a 6 mesi.
 
 In ogni caso il salto impressiona e per vederne uno analogo bisogna andare
  indietro nel tempo alla crisi agostana dei subprime,
  quando comunque la risalita improvvisa non era andata oltre lo 0,5% e aveva
  interessato uniformemente i valori del tasso interbancario. L'impennata rischia
  di avere effetti molto pesanti su milioni di sottoscrittori di mutui casa a tasso variabile: la rata viene agganciata
  dalle banche proprio al dato dell'Euribor a tre
  mesi e a un mese base 360 rilevato all'ultimo giorno lavorativo del mese
  precedente e al primo del nuovo mese.
 
 Anche per questo le associazioni dei consumatori
  hanno lanciato l'allarme liquidità per le famiglie (3,2 milioni) che
  hanno acceso un mutuo a tasso variabile. Secondo i consumatori c'è una
  «grave responsabilità delle banche». Così dopo la raffica di aumenti già subiti, gli italiani che hanno
  scelto il mutuo variabile devono mettere in conto un ulteriore aumento della
  loro rata mensile: in media, secondo Adusbef, «25 euro, per un mutuo di 100
  mila euro, e questo indipendentemente dalle decisioni della Banca Centrale
  Europea».
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