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DOSSIER “SCUOLA”

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ARCHIVIO GENERALE  DEL DOSSIER  

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toARTICOLI DEL  8-19 febbraio 2009      #TOP



Report "Scuola"

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Indice delle sezioni

Scuola (156)


Indice degli articoli

Sezione principale: Scuola

il cinque in condotta è un incubo solo per due ( da "Tirreno, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Con il nuovo decreto Gelmini, infatti, tanti sono i cambiamenti che i docenti dei vari istituti grossetani hanno dovuto affrontare nella compilazione delle pagelle di metà anno. Primo tra tutti la reintroduzione del cinque in condotta, votazione «che - secondo le direttive ministeriali - potrà portare anche alla bocciatura degli stessi studenti»

colpevoli di fatti molto gravi ( da "Tirreno, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini, il collegio docenti ha approvato una griglia utile al fine di dare una motivazione alle varie tipologie di votazione che poi in seguito sarebbero state assegnate. «Ci siamo trovati subito in sintonia con le direttive del ministro - va avanti Marilene Taddei - e abbiamo capito fin dall'inizio che l'assegnazione del cinque in condotta doveva riguardare un fatto grave riconosciuto

i ragazzi marinano le lezioni? il centralone lo dice ai genitori - salvo intravaia ( da "Repubblica, La" del 08-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, e della Funzione pubblica, Renato Brunetta, per l´istituto di via Mongerbino è già una consuetudine. E verrà superata da una nuova tecnologia: scuolatel, appunto. «è dal mese di novembre del 2005 che inviamo gli sms ai genitori - spiega la preside dell´istituto Anna Fileccia - Prima dell´attivazione del servizio le assenze degli studenti erano certamente superiori.

Cassini e Da Vinci, genitori al Tar contro il nuovo piano ( da "Secolo XIX, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini. A motivare lo schieramento di un fronte compatto di studenti, genitori e insegnanti dei licei del centro - Cassini e Leonardo Da Vinci - è il "piano di dimensionamento" avviato da Provincia e Regione. Ovvero, la decisione (in ottemperanza a normative nazionali) di limare il numero degli iscritti per ciascun istituto portandolo a una cifra considerata ottimale per lo svolgimento

si contendono il ragazzo con minacce via sms ( da "Tirreno, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: contratto formativo introdotto dal ministro Gelmini in cui sono anche coinvolti i genitori. Noi lo abbiamo subito introdotto», dice Angela Gadducci, preside dell'Istituto comprensivo Curtatone. Nelle sue 14 classi, alla scuola media, parla di babbi e mamme collaborative. «Quando i propri figli sbagliano non hanno problemi ad accettare che la scuola proceda con sanzioni disciplinari»

Le Università? Nelle mani dei commercialisti ( da "Secolo XIX, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: che lavoro all'Università - è che dopo i decreti Gelmini, o meglio dopo i tagli Tremonti, i commercialisti sono arrivati anche da noi, inalberando l'insegna weberiana della razionalizzazione e anche il piglio dei goliardi di "Amici miei", quando fingevano di progettare l'abbattimento della Torre di Pisa.

Meno maestre alle Elementari ( da "Stampa, La" del 08-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: incertezze e la volontà di non «far pagare» agli alunni i tagli della riforma Gelmini. L'altra sera, oltre 100 tra insegnanti, genitori e amministratori, hanno partecipato alla prima di tre serate sul futuro della scuola. Hanno parlato cinque dirigenti scolastici di Cuneo, moderati dall'assessore ai Servizi sociali Erio Ambrosino.

La storia non si riscrive L'Anpi contro la proposta di legge revisionista ( da "Unita, L'" del 08-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: applicando il testo unico Gelmini che riporta la scuola indietro di decenni. Da parte sua il segretario regionale del Pdci, Fabio Nobile, ha posto l'accento sul decreto sicurezza e sull'obbligo per i medici di denunciare i clandestini che chiedono cure. Messaggi di solidarietà sono arrivati del governatore della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e dagli ex Presidenti della Repubblica,

nuovo progetto si occupa della riforma gelmini ( da "Tirreno, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Viareggio Nuovo Progetto si occupa della riforma Gelmini VIAREGGIO. L'intervento del Ministro Gelmini nella scuola ha provocato molte reazioni e proteste a livello nazionale, così come nella nostra città, dove si è manifestato e discusso sulle nuove norme. Nuovo Progetto di Viareggio - neo costituita associazione di cultura, politica e società - ha promosso un approfondimento sull'

il compagno matteoli straccia tutti ( da "Tirreno, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini: 4,5 , Istruzione. Qualche mese fa poteva sicuramente andarle peggio. Qualcosa però in questi mesi è cambiato, come riconosce l'assessore Simoncini: «Abbiamo contrastato con forza le idee del ministro Gelmini, arrivando anche a fare, per due volte, ricorso alla Corte Costituzionale contro i provvedimenti del governo sulla scuola.

liti, parolacce, sgambetti tra candidati: a firenze la campagna è una rissa quotidiana ( da "Tirreno, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: a Firenze la campagna è una rissa quotidiana Gelmini in ripresa, Fitto inutile, la Meloni chi l'ha vista? FIRENZE. Liti, sgambetti e veleni: ogni giorno il tormentone Firenze si arricchisce di qualche paragrafo poco edificante. Ieri nemmeno il presidio in sostegno del Quirinale ha messo tutti d'accordo: solo la componente che fa capo a Daniela Lastri ha aderito.

<Ho 6 in condotta per un no all'autogestione> ( da "Corriere della Sera" del 08-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: dai professori per non aver partecipato alle manifestazioni anti-Gelmini di novembre. Giorgia, 15 anni, nonostante nel primo quadrimestre non abbia mai preso una nota, si è ritrovata un 6 in condotta nella pagella. «Ha dato fastidio che io pretendessi di fare lezione », racconta, ma la preside replica: «è una classe vivace, metà dei ragazzi ha avuto lo stesso voto».

Giorgia, 15 anni <Quel sei in condotta perché non protestavo> ( da "Corriere della Sera" del 08-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Tutti i genitori si sono presentati a ritirare la pagella e i docenti hanno potuto spiegare le motivazioni dei voti in condotta, ma il padre e la mamma della ragazza non si sono visti. Bisogna superare il ricordo del vecchio sette in cond0tta con cui si era bocciati. Ora è l'insufficienza a farfa perdere l'anno, il 6 è un voto normale ».

Cari amici de La Stampa, sono uno studente di quarta liceo scientifico, e vado a scuola in un po... ( da "Stampa, La" del 09-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: da Veltroni al ministro Gelmini, dal presidente della Repubblica Napolitano al ministro Brunetta, dal premier Berlusconi al capo della protezione civile Bertolaso, inneggiavano qua e là sulla gravità della situazione. E tutti si erano affrettai a promettere si sarebbe rimediato al più presto, senza indugi Ora, da studente obiettivo,

Scuola, terzo congresso Cisl ( da "Stampa, La" del 09-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Oltre alla riforma avviata dal ministro Gelmini che dal prossimo anno farà sentire pesantemente i suoi effetti alle elementari, proprio venerdì il direttore regionale Massara ha firmato il decreto che stabilisce la riorganizzazione degli istituti a partire dal prossimo settembre. Le modifiche saranno rilevanti tanto nella scuola dell'obbligo con la nascita di undici istituti «

Oggi il congressodel settore scuola ( da "Secolo XIX, Il" del 09-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Oggi il congressodel settore scuola noli IL FUTURO della scuola, le novità della riforma Gelmini, il rinnovo delle cariche. Sono questi gli argomenti principali che saranno trattati al III Congresso Cisl Savona "In prima persona, al plurale. Difensori di un bene comune", che si svolgerà oggi a Noli, all'hotel Capo Noli, con inizio alle 9,30.

tempo di iscrizioni ( da "Sicilia, La" del 09-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini, le maggiori novità si hanno nella scuola di base, dove viene introdotta la valutazione numerica. Un sistema valutativo che ha i lati positivi e negativi. Da una parte, infatti, i genitori potranno conoscere la posizione del figlio attraverso una «scala di valori», dall'altra, però, il «numero» non dice nulla sui vari processi di apprendimento e su eventuali recuperi futuri.

SCUOLA MATERNA ( da "Sicilia, La" del 09-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: altro uno dei tanti aspetti negativi della riforma Gelmini, fatta solo di tagli. A giudizio dei dirigenti scolastici, che nelle loro scuole hanno il tempo pieno, per esempio la Pestalozzi, questa modalità di costruzione dell'organico e del tempo-scuola finirà per penalizzare il Sud, in particolare quattro Regioni, cioè Puglia, Campania, Calabria e Sicilia,

Consiglio comunale Torino: fondi per Scuola pubblica e Università ( da "Sestopotere.com" del 09-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: impegna il Sindaco e la Giunta a manifestare il proprio dissenso dalla legge 133/2008 (riforma Gelmini) ed in particolare al ritorno al maestro unico ed ai tagli all?organico ed ai finanziamenti della scuola. I voti favorevoli sono stati 31, quelli contrari 1. Sullo stesso tema l?ordine del giorno di Domenico Gallo che invita a contrastare il disegno del Governo nazionale che “

Basso chiede un intervento della regioneper salvare la prima elementare di bavari ( da "Secolo XIX, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: riforma Gelmini. «La situazione è dovuta ai recenti interventi in materia di istruzione, che rendono, tra l'altro, più difficoltoso il mantenimento di sedi scolastiche sul territorio, e che il problema di Bavari presenta analogie con quelli di molti paesi dell'entroterra, essendo il centro città distante ed accessibile soltanto con difficoltosi viaggi con mezzi privati o pubblici»

<Rimpiango la maestra unica> ( da "Secolo XIX, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Quindi lei non critica la riforma Gelmini? «Nel mio ruolo non sono chiamato a giudicare, ma a realizzare l'operato dei ministri, creando tutte le condizioni affinché i loro progetti vengano realizzati sul territorio. Il ministro Gelmini ci tiene a sottolineare che non si tratta di una riforma».

Undicigli istituticomprensivi ( da "Secolo XIX, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Oltre alla riforma del ministro Gelmini settembre porterà una rivoluzione nelle scuole della provincia. Il decreto attuativo del piano di ridimensionamento scolastico regionale, al quale hanno lavorato diverse istituzioni, pochi giorni fa ha ricevuto il via libera del direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Attilio Massara.

"La riforma scolastica della Gelmini rischia di portare solo al caos totale" ( da "Stampa, La" del 10-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: La riforma scolastica della Gelmini rischia di portare solo al caos totale" Ieri all'Hotel Capo Noli si è svolto il 3° congresso territoriale Cisl Scuola Savona con le massime autorità del mondo scolastico locale riunite per confrontarsi sui cambiamenti a cui si sta andando incontro, in particolare come conseguenza della riforma avviata dal decreto Gelmini.

summit al cavalieri per l'effetto-gelmini ( da "Repubblica, La" del 10-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Milano Convocati i genitori per i moduli a 30 o 36 ore Summit al Cavalieri per l´effetto-Gelmini Ai genitori tocca scegliere: mandare i figli a scuola solo al mattino o anche al pomeriggio. Questa la più grande novità per il prossimo anno scolastico fra quelle illustrate ieri alle famiglie dalla preside della scuola media Cavalieri.

i presidi pisani bocciano il 5 in condotta ( da "Tirreno, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: introdotta dalla Gelmini: «Come istituto non siamo disposti a farci trascinare nell'equazione basso voto in condotta, miglioramento della disciplina interna - spiega -. Per questo nel primo trimestre non abbiamo dato né 5, né 6 in condotta. Rispetto all'anno passato però non ci siamo limitati a dare i consueti 8 e 9, ma abbiamo previsto una forbice di voti che andasse dal 7 al 10,

un sms tradirà chi diserta le lezioni ( da "Tirreno, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: proprio come auspicato dai ministri Gelmini e Brunetta. Sono già stati acquisiti i preventivi dei vari gestori telefonici, che prevedono pacchetti da 1000, 2000 e 3000 sms e si procederà in breve tempo alla scelta di quello più vantaggioso. Il costo del servizio sarà probabilmente a carico delle famiglie.

in sala borsa a lezione di hip hop - brunella torresin ( da "Repubblica, La" del 10-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: hanno scelta per esporre i lavori che hanno creato a partire dalla documentazione fotografica delle giornate di contestazione anti-Gelmini: foto rielaborate con tecniche pittoriche, che saranno da sabato (alle 17 l´inaugurazione) riunite in una mostra, «Studenti NON indifferenti». Nelle ultime settimane il gruppo d´Arte e il gruppo «Ramsek» si sono incrociati e conosciuti;

io, insegnante di sostegno senza lavoro - francesco vallone ( da "Repubblica, La" del 10-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: necessità didattica interna rimane senza lavoro solo per le dissennate misure politiche ed economiche della riforma Gelmini; un alunno diversamente abile e una classe intera con lui, vengono privati della possibilità di esercitare un diritto costituzionale; il lavoro fin qui svolto andrà inevitabilmente perso nel disorganico avvicendamento che più docenti saranno chiamati a svolgere.

scuola, a rischio quattromila cattedre - francesca savino ( da "Repubblica, La" del 10-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: appuntamento di domani a Roma con il ministro Mariastella Gelmini. L´ultima previsione diffusa dall´ufficio scolastico provinciale di Bari parla di 3mila e 995 posti in meno per il prossimo anno scolastico in Puglia, con una riduzione del 7,33 per cento rispetto all´organico di diritto dell´anno scolastico in corso: 1450 cattedre potrebbero essere tagliate nella scuola primaria,

E la gita di classe? A Lampedusa ( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini e Sandro Bondi per scoraggiare i viaggi all'estero delle scolaresche italiane. Il programma «Alla scoperta del tuo Paese», che durerà due anni e coinvolgerà 500 istituti, mira non solo a promuovere la conoscenza del territorio nazionale in vista del 150mo anniversario dell'Unità ma anche a combattere un certo andazzo spensieratamente vacanziero diffuso in questi anni nelle

Bullismo, pochi studenti lo denunciano ( da "Sicilia, La" del 10-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Alfano e Gelmini, - ha riguardato anche la concezione dei ragazzi sul bullismo. Il 69% degli intervistati lo definisce 'un atto criminale', mentre il 31% 'un atto goliardico'. Il 29% degli studenti dice di essere stato vittima di episodi di bullismo, mentre la decisione di denunciare l'aggressione è stata presa soltanto dal 25%.

Riunione del Collegio dei docentiper l'applicazione della circolare Gelmini ( da "Sicilia, La" del 10-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: applicazione della circolare Gelmini Anche l'istituto comprensivo "F. Cordova", diretto dal prof. Luigi Minacapilli, si sta preparando all'attuazione della riforma Gelmini. La Circolare n. 4 del 15 gennaio scorso ha già dato le indicazioni circa la formazione delle sezioni di scuola dell'infanzia e delle classi della scuola primaria e secondaria di primo grado,

La preside del liceo Grassi consulente della Gelmini ( da "Stampa, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: NUOVI PROGRAMMI La preside del liceo Grassi consulente della Gelmini In passato tanti allievi hanno dato lustro al liceo conquistando importanti riconoscimenti. Oggi il ruolo di portabandiera dello scientifico «Grassi» di Savona vede protagonista la dirigente d'istituto Gabriella Viganego, scelta assieme ad altri dieci colleghi di tutta Italia per far parte di un gruppo di lavoro (

Si apre "Versus" ( da "Stampa, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: nella scuola dopo la Legge Gelmini. Per mamme e papà è invece pensato l'incontro «Essere genitori nelle scelte importanti» a cura di Paola Merlino (alle 18,30). I laboratori proseguono sabato, quando alle 10,30 è prevista una conferenza istituzionale su «Ruolo della Provincia e della Regione in materia di istruzione e formazione professionale» con interventi di Giovanna Pentenero,

"cara ministro gelmini, ti sei scordata il darwin" ( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Pagina I - Torino "Cara ministro Gelmini, ti sei scordata il Darwin" Lettera aperta del Comitato genitori e studenti del Darwin al ministro Gelmini. Una lettera dura in cui si accusa in pratica il ministro di essersi scordata dell´istituto in cui morì per il crollo di un soffitto un ragazzo di 17 anni.

"caro ministro, ci ha abbandonato" - ottavia giustetti ( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: La Gelmini replica: "Sono in contatto con la preside" OTTAVIA GIUSTETTI Caro ministro, dopo tante promesse ci hai abbandonati. I genitori e gli alunni del liceo Darwin, dove Vito Scafidi - 17 anni - ha perso la vita schiacciato dal crollo del controsoffitto della sua aula, hanno scritto una lettera aperta al ministro dell´Istruzione,

Veardo assicura DEROGA per Bavari ( da "Secolo XIX, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: che porrà il massimo impegno affinché anche il prossimo anno scolastico si formi una classe prima alla elementare di Bavari. I provvedimenti del ministro Gelmini hanno innalzato il numero minimo per costituire una classe portandolo da 10 a 15 alunni. Ma il Comune è favorevole a una deroga perché Bavari non supera mai i 12 alunni 11/02/2009

marcucci: gelmini conferma dal governo nessun contributo ( da "Tirreno, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini conferma dal governo nessun contributo» LUCCA. «Il funzionamento degli istituti musicali pareggiati è di esclusiva competenza degli enti locali». Così il ministero della istruzione, dell'università e della ricerca, ha risposto all'interrogazione presentata dal senatore Andrea Marcucci (Pd) che chiedeva di ripristinare il contributo che il governo Prodi aveva stanziato per

sospesi i servizi scolastici ( da "Tirreno, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Le organizzazioni sindacali hanno deciso una mobilitazione nazionale a seguito delle indicazioni del Miur, giunte nelle scuole in questi giorni, per la formazione degli organici con i criteri derivanti dai regolamenti attuativi della legge Gelmini.

via al nuovo indirizzo musicale con quattro classi di strumenti ( da "Tirreno, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Della riforma del ministro Gelmini in realtà si sa piuttosto poco, certe scuole quando possono tentano di portarsi avanti con il lavoro e lanciano sperimentazioni. Il liceo Forteguerri ha oggi 1.010 studenti divisi in tre indirizzi: liceo classico, liceo pedagogico-sociale, scienze sociali.

più ore di matematica e fisica ma per quest'anno tutto uguale ( da "Tirreno, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il preside tenta ora di interpretare quel che sarà la riforma Gelmini, ma intanto per quest'anno nulla cambia. «Credo che in futuro al liceo scientifico ci saranno cinque ore di matematica a settimana per tutti gli anni. Anche le ore di fisica aumenteranno e si studierà per tutti i cinque anni» dice il preside Rabuzzi.

Cipputi e l'impiegato hanno perso la pazienza ( da "Unita, L'" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Rds da i quali hanno preso in prestito lo slogan portato in piazza durante le proteste contro la riforma Gelmini: «noi la crisi non la paghiamo». Dall'Europa arriva la solidarietà di Unison, sindacato inglese dei lavoratori pubblici (1,3 milioni di iscritti) impegnato in una lotta analoga all'omologo italiano che sfocerà in una manifestazione a Londra il 28 marzo, prima del G20.

satira ed evasione: ecco le maschere isolate ( da "Tirreno, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini, anche se nella circostanza l'insegnante unico è la televisione, buona ad obnubilare le menti dei piccoli. La stele di Brunetta di Lorenzo e Mario Maffei. Prendete un carnevalaro di 11 anni che convince il padre a tuffarsi nel mondo di Burlamacco: nasce così questa maschera che prende spunto dalla stele di Rosetta e rappresenta il ministro Brunetta nella sua crociata anti-

per stefoni il caso è "chiuso" ( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Medicina i membri del comitato etico stanno firmando i verbali che verranno inviati al ministro Gelmini in risposta a un´interrogazione. «Sono state valutate le varie situazioni, il figlio del professor Stefoni ha fatto una lunga carriera precedente alla posizione di preside assunta dal padre, e per questo non si prefigurava un caso di nepotismo», precisa il prorettore Guido Gambetta.

La Gelmini: via ai libri <on line> nelle scuole ( da "Corriere della Sera" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Stessi testi per almeno 5 anni La Gelmini: via ai libri «on line» nelle scuole ROMA — Uno zaino meno pesante da caricarsi in spalla ogni mattina, un risparmio che può arrivare a 200 euro l'anno, la possibilità di aggiornare i testi anche in corso d'opera. In teoria l'e book, il libro elettronico, è l'uovo di Colombo.

Gli studenti del Darwin: dimenticati dopo il crollo ( da "Corriere della Sera" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro Gelmini aveva fatto visita all'istituto «Darwin» di Rivoli il giorno stesso del crollo nel quale perse la vita il diciassettenne Vito Scafidi (nella foto). Aveva visto le macerie dentro la scuola e aveva promesso fondi e interventi veloci. Studenti e genitori hanno sperato.

Matematica, cattedre vuote Al Nord scatta l'allarme prof ( da "Corriere della Sera" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: il sociologo Giuseppe De Rita e il ministro Mariastella Gelmini —, cerca di dare una risposta a partire da una domanda più grande: «La scuola è un rischio per il futuro del Paese? ». Prima di fare un salto sulla sedia, precisiamo: l'interrogativo non è farina del loro sacco (vale a dire, dei 30 ricercatori cui spetta la paternità del rapporto), bensì della commissione che,

"tagli alla scuola, attacco all'italia" ( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: interviene sui tagli alla vigilia dell´incontro a Roma fra il ministro Mariastella Gelmini e i sindacati. «Purtroppo la politica scolastica di questo governo ha sferrato un duro attacco all´istruzione, che è la condizione sine qua non per avere opportunità di lavoro» ha commentato Scrima durante il congresso ospitato a villla Morisco, a Santo Spirito.

spuntano i bonus anche per tv e computer inflazione, si dimette "mister prezzi" - roberto petrini ( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: la Gelmini sta introducendo anche nei livelli più bassi di scolarità, gli aiuti alle imprese a partire dall´auto e ora l´informatica. Quanto alla tv invece, la manovra si farebbe in vista dell´avvento a giugno del digitale terrestre: in questo caso chi compra una nuova tv abilitata alla tecnologia di trasmissione digitale potrebbe beneficiare di uno sconto Irpef del 20 per cento.

John Elkann "La buona scuola? Rigore e buonsenso" ( da "Stampaweb, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Che effetto le hanno fatto le proteste dell'Onda contro la Gelmini? «Al di là delle idee che propugnano, questi movimenti sono occasioni per costruirsi una propria identità, insieme ad altri. E anche occasioni per dialogare». Ma sulla scuola non si è dialogato anche troppo? Tante riforme, nessuna riforma.

Via libera a due impianti fotovoltaici nel Ragusano ( da "Sicilia, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: questa la linea su cui si è mosso il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, che ieri ha disposto l'emanazione di una circolare destinata a modificare il panorama dell'istruzione nei prossimi anni. Si va dal contenimento dei costi per i testi scolastici, agli zainetti meno pesanti, ai libri scaricabili da Internet.

La scrittura, per capire dove andiamo ( da "Trentino" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: alla base della nostra identità nazionale La riforma Gelmini è mostruosa, pensata da chi non ha nessuna nozione della scuola che è molto migliore di quanto si pensa E' un intellettuale militante, di formazione marxista, definito dalle pagine della cultura del Corriere della Sera, ieri, «il più ortodosso degli eretici, ma contemporaneamente il più eretico degli ortodossi».

ma l'ateneo è il fanalino di coda dell'occupazione dei neo-dottori - antonio fraschilla ( da "Repubblica, La" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: dopo la riforma Gelmini in Italia si perderanno 87.500 cattedre nelle scuole primarie, secondarie e superiori. Non è un caso quindi che oltre il 41 per cento degli intervistati dopo la laurea triennale continui gli studi. Il tasso di occupazione tra chi ha in tasca una laurea specialistica dell´Università di Palermo sale al 51 per cento,

L'istituto gobetti compie 35 anni un volume ripercorre le tappe ( da "Secolo XIX, Il" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: importanti cambiamenti previsti dalla riforma Gelmini, che con l'annuncio del riconoscimento del liceo linguistico, musicale coreutico e delle scienze umane dà il giusto peso e valore al duro lavoro fatto nei decenni dal Gobetti». Il libro, realizzato dalla commissione editoriale dell'istituto, si suddivide in 3 parti: "Ieri", dalla fondazione alle testimonianze degli ex studenti,

Ora in classe si parla cinese ( da "Stampa, La" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: questa è una delle sedi scolastiche che rischiano di essere cancellate dalla riforma Gelmini. Il progetto di cinese è partito lo scorso anno, con due classi sperimentali, la quarta e la quinta. Quest'anno l'esperienza si è ripetuta, allargandola ad altre classi: la quinta ha proseguito con un corso avanzato, mentre la terza e la quarta hanno iniziato il corso base.

"Attenti alla beffa delle iscrizioni" ( da "Stampa, La" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: approccio del ministri Gelmini-Tremonti sulla scuola. Nunziata: «Il guaio è che la circolare 4 del 16 gennaio è applicativa di regolamenti che al momento sono in alto mare. C'è illegittimità. Le indicazioni della circolare non possono essere vincolanti per scuole e genitori che entro il 28 devono perfezionare le iscrizioni.

longhena, 10 politico a tutti gli alunni - ilaria venturi ( da "Repubblica, La" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: 10 politico a tutti gli alunni Gli insegnanti sfidano la Gelmini. La preside minaccia sanzioni "I bambini non vanno classificati, valutarli così significa solo danneggiarli" ILARIA VENTURI DIECI in tutte le materie per tutti i bambini. Anche l´ultima pagella è stata consegnata ieri alle famiglie delle elementari Longhena.

lettera alla gelmini dei 347 presidi "troppe incognite in questa riforma" - francesca savino a pagina ix ( da "Repubblica, La" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Pagina III - Bari Chiedono chiarezza sul maestro unico Lettera alla Gelmini dei 347 presidi "Troppe incognite in questa riforma" FRANCESCA SAVINO A PAGINA IX SEGUE A PAGINA IX

riforma gelmimi, presidi in rivolta "poca chiarezza sul maestro unico" - francesca savino ( da "Repubblica, La" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini: sulla base delle conferenze di servizi indette dall´ufficio scolastico provinciale, i capi di istituto hanno stilato un documento che nei prossimi giorni arriverà sulle scrivanie del ministero dell´Istruzione. Alla vigilia della chiusura delle iscrizioni, prevista il prossimo 28 febbraio, non ci sono certezze su quello che il prossimo anno attende i ragazzi fra i banchi

scuole senza soldi, rischio paralisi ( da "Tirreno, Il" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Se a causa della riforma Gelmini i nostri istituti non potranno garantire il personale, i bambini delle classi prime delle primarie non avranno la possibilità di avvalersi del tempo pieno» SAN MINIATO. Proprio nei giorni in cui i genitori iscrivono i loro figli a scuola, spuntano i primi problemi dovuti alla riorganizzazione voluta dal ministro Mariastella Gelmini,

i migliori agenti di borsa? al marchi ( da "Tirreno, Il" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Come ha evidenziato il ministro Gelmini in Italia perdura uno spazio di occupazione da colmare: a fronte di 200mila richieste di diplomati tecnici da parte delle imprese la scuola al momento può fornirne solo 135 mila. Per quanto riguarda le richieste di giovani diplomati, al Marchi ne arrivao per i ragionieri dalle 30 alle 50.

qui si può scegliere tra tre indirizzi diversi ( da "Tirreno, Il" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Finita la prospettiva di liceizzazione dell'ex ministro Moratti si aspetta ora la legge del ministro Gelmini che cambierà molti aspetti delle scuole superiori, soprattutto per quel che riguarda gli istituti tecnici. Ma per adesso c'è ancora parecchia incertezza.

niente gite scolastiche, bloccata l'adozione di nuovi testi ( da "Tirreno, Il" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: adozione di nuovi testi Protesta di docenti e personale Ata all'Istituto Fermi contro la riforma Gelmini PISTOIA. Niente gite scolastiche, anzi, come tengono a precisare i docenti, «niente viaggi di istruzione» e sospensione dell'adozione di nuovi libri di testo. Così protesta all'Istituto tecnico per geometri Fermi il personale docente e Ata contro la riforma Gelmini.

Cattiva condotta ( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: attenzione che il ministro Gelmini ha prestato alla condotta degli studenti. La legislazione vigente prevede per la condotta una gamma di voti che di fatto va dal 5 al 10. Teoricamente anche altre insufficienze sono possibili, ma va da sé che se al 5 viene collegata la punizione massima per la condotta peggiore, non ha alcun senso ricorrere al 4 al 3 o a quant'

Protesta anti Gelmini <Dieci politico> in pagella ( da "Corriere della Sera" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: La preside: in arrivo provvedimenti Protesta anti Gelmini «Dieci politico» in pagella Il voto più alto in tutte le materie. Il ministro: disorientano I docenti volevano adottare i giudizi nel primo quadrimestre. Con l'obbligo dei voti è scattata la provocazione DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA —

l'onda torna in piazza striscione anti-chiesa ( da "Tirreno, Il" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: confusamente ci infilano dentro il caso Englaro: «è una risposta alle vicende incredibili delle ultime ore» dicono. Ma anche l'idea di una Chiesa super-tutelata dallo Stato finisce sotto il fuoco delle critiche: «La scuola pubblica non ha soldi e il Governo che fa? Basta che la Chiesa dica "pè" e tirano subito fuori i soldi per le scuole cattoliche».

Prof in carriera? Adesso si può ( da "Stampaweb, La" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini ha parlato ieri sera nella sede romana della casa editrice Laterza, nel corso della presentazione del Rapporto sulla scuola realizzato dalla Fondazione Giovanni Agnelli, e pubblicato dalla prestigiosa casa editrice. «Il precariato - ha detto il ministro - è diventato una piaga sociale, che impone un nuovo sistema di reclutamento nella scuola,

Protesta contro la riforma 10 in tutte le materie ( da "Stampaweb, La" del 12-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: contro la riforma Gelmini. Ovviamente, nulla a che vedere con l?atmosfera ribollente del ?68 universitario (il 18 politico sui libretti dopo un esame farsa). Qui, gli insegnanti hanno dato un bel 10 in tutte le materie a tutti i bambini. Ci troviamo alle primarie Longhena di Bologna, dove il collegio dei docenti, appellandosi all?

Eletto il direttivo Mario Semino neo presidente ( da "Stampa, La" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Nel direttivo Paolo Bettinz1oli, Claudio Bisiani, Luigi Cavriani, Giuliano Ghiglione, Angelo Grosso, Giancarlo Grosso, Stefano Mariani, Roberto Pellati, Gelmino Remersaro, Italo Semino, Fabrizio Silvano, Eugenio Spigno e Modesto Zancanaro e Arturo Pedrolli.

Scambio di accuse sulle dimensioni del piano scolastico ( da "Stampa, La" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Qui la riforma Gelmini non c'entra nulla - ha ricordato ancora la Repetto - visto che già adesso il massimo di studenti che può contenere un istituto, comprese le succursali, è di 900 unità, con una tolleranza che può arrivare fino a 1.100. Il dimensionamento in questo caso non significa riduzione, ma mettere le scuole nelle condizioni ottimali di operare»

Daltrocanto , l'informazione fa cultura ( da "Trentino" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: durante la protesta studentesca, avevamo scritto sia al presidente della Repubblica che al ministro Gelmini la nostra posizione, senza ottenere risposta. Dunque, niente inchieste o scoop. L'ateneo può star tranquillo... «Non credo sia il nostro compito. Non siamo un giornale scandalistico, ma culturale.

No ai voti, "10" politico ai bambini ( da "Trentino" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: protesta anti-Gelmini in una elementare L'Ufficio scolastico annulla la delibera della scuola ANNALISA D'APRILE ROMA. Dieci politico annullato, ispettori in arrivo e sanzioni annunciate dal ministro dell'istruzione, Maria Stella Gelmini, che non ha preso bene la «bravata» delle maestre della scuola elementare Longhena di Bologna.

la cgil sciopera contro il governo - luisa grion ( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: incrocia con la manifestazione nazionale degli Unicobs della scuola contro la Gelmini - mette anche il dito sulla piaga della frattura sindacale. Cisl e Uil contestano - tra l´altro - i risultati del referendum sulla riforma promosso fra gli statali. La consultazione, che ha coinvolto il 47 per cento dei lavoratori interessati, secondo la Cgil è stata vinta alla stragrande dal «no».

un carnevale dimezzato niente carri sul corso ma il 21 ci sarà la festa ( da "Tirreno, Il" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: con la riforma Gelmini, decisero di bloccare tutte le attività extrascolastiche. Una delusione per tutti». «In conclusione la nostra associazione si prefigge di organizzare eventi per la gente, è apolitica e non ha fini di lucro. Questa premessa perché ci ha dato un po' fastidio l'intervento della Sinistra per Castagneto sulla stampa.

il boccherini sarà statalizzato ( da "Tirreno, Il" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: me lo ha garantito il ministro Gelmini Il Boccherini sarà statalizzato L'istituto musicale non sarà accorpato con altre scuole toscane Non mi risulta affatto un no secco alle nostre proposte come invece sostiene l'ex sottosegretario Andrea Marcucci LUCCA. Non ci sono veti da Roma alla statalizzazione dell'istituto musicale Boccherini.

Ispettori alla scuola 10 e lode Pugno duro della Gelmini ( da "Unita, L'" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ispettori alla scuola 10 e lode Pugno duro della Gelmini È stato un 10 in pagella a scatenare la bufera sulla scuola elementare Longhena di Bologna. 10 è il voto che i maestri hanno dato ai 360 alunni dell'istituto, in tutte le materie. Una protesta contro la reintroduzione, prevista nella riforma Gelmini, del voto numerico al posto del giudizio anche alle elementari.

Elementari, boom d'iscritti al tempo pieno. La Gelmini ora è informata... ( da "Unita, L'" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: La Gelmini ora è informata... È stato raggiunto quasi l'80% di richieste di tempo pieno a 40 ore e tempo lungo di 30 ore per i bambini che verranno iscritti alla prima classe elementare. Ciò grazie al tam tam messo in atto, scuola per scuola, da insegnanti e genitori per informare sulle modalità di iscrizione alle elementari per l'

i genitori "siamo pronti a incatenarci" - alessandro cori ( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Un ultimo baluardo che non vuole cedere alla riforma Gelmini e se la protesta in città contro il ministro negli ultimi tempi sembrava scemare, insegnanti e genitori di questo istituto abbarbicato sui colli, uniti più che mai, vanno avanti per la loro strada per difendere la scuola pubblica e il futuro dei loro figli.

longhena, strappate le pagelle ( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)
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Abstract: protesta contro la Gelmini. "Domani torniamo in piazza" Longhena, strappate le pagelle La preside: "Quegli insegnanti pensano solo a far rivolta" Le pagelle con il 10 non sono valide. Il dirigente dell´ufficio scolastico provinciale di Bologna ha annullato la delibera del collegio dei docenti delle Longhena con cui i maestri avevano disposto di dare a tutti gli alunni un dieci «

la linea del boh ( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: LA LINEA DEL BOH Ieri il Pd si è cimentato nella difficile operazione di far quadrare il cerchio: sul caso delle Longhena chi ha ragione e chi torto? Compito di un partito, di solito, è interpretare il sentimento degli elettori. Sul caso del "10 politico" dunque chi ha ragione e chi torto? Semplice, hanno tutti torto: sia il ministro Gelmini, sia le maestre. E chi ha ragione? Boh

pagelle cancellate, scrutini da rifare - ilaria venturi ( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: in occasione della partenza del camper per le iscrizioni anti - Gelmini. La protesta contro il voto in decimi si allarga ai genitori. «Non firmerò la pagella di mio figlio e come rappresentanti nelle varie classi abbiamo invitato i genitori a non farlo», spiega Maria Rosa Gheduzzi, presidente del comitato genitori delle elementari Costa.

casini: parli il governo alunni strumentalizzati roversi: avvilente - luigi spezia ( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: agli alunni delle elementari contro la riforma Gelmini ha suscitato l´immediata reazione dei rappresentanti di tutto lo schieramento della maggioranza di governo e dell´Udc. Il segretario Pierferdinando Casini parla di «strumentalizzazione dei bambini per fini politici» e chi lo fa «sono cattivi maestri e la scuola italiana non ne ha proprio bisogno».

cofferati ai maestri "iniziativa sbagliata" e il pd si divide - alessandro cori ( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ministro Gelmini, ma considero l´iniziativa degli insegnanti profondamente sbagliata», anzi «addirittura controproducente». Per il primo cittadino, infatti, «le iniziative a contrasto di una legge devono sempre, per avere efficacia, essere promosse con una piena assunzione di responsabilità, senza farle cadere su soggetti privi di elementi di conoscenza e di valutazione del merito,

guazzaloca resuscita la rave parade - silvia bignami ( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: attacca: «Guazzaloca bolla gli anti-Gelmini come diseducativi e poi ripropone il rave in città, che invece sarà probabilmente educativo...». Insorgono i comitati anti-degrado, che hanno già incontrato il candidato sindaco Alfredo Cazzola. «Ma non lo sa quanti danni fa il rave?» dice Barbara Rinaldi del Pratello.

bologna, stop alle pagelle col "10 politico" - ilaria venturi ( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: stop alle pagelle col "10 politico" Protesta anti Gelmini alle elementari, provveditore contro insegnanti. Esposto pdl All´istituto Longhena. Cofferati accusa i docenti: sbagliano ILARIA VENTURI BOLOGNA - Il «dieci» politico in pagella all´istituto elementare Longhena di Bologna scatena una bufera politica.

la lega e le classi d'inserimento "tempi maturi per realizzarle" ( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: incontreranno il Ministro Gelmini per l´adozione in proposito di un regolamento». Lo ha dichiarato il Presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Cota. Il tema delle classi di inserimento per alunni stranieri è ancora piuttosto controverso. Circa un mese fase a Torino si è registrata la fuga dei genitori italiani dalle scuole multietniche di Porta Palazzo e Barriera Milano (

questa volta i giganteschi mascheroni che ritraggono barak obama, andreotti e berlusconi, e danno ... ( da "Tirreno, Il" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: alla Gelmini e a Brunetta, cercano un grande riscatto dopo la prima sfilata che a causa del maltempo aveva visto il pubblico dimezzato. Intanto domani, per la festa degli innamorati, a partire dalle 15,30 Piazza Mazzini si animerà di musica: Claudio Sottili condurrà una kermesse dal titolo "Carnevale di Baci" che vedrà alternarsi sul palcoscenico di Burlamacco e Ondina Egisto Olivi,

no ai voti, "10" politico ai bambini - annalisa d'aprile ( da "Tirreno, Il" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: protesta anti-Gelmini in una elementare L'Ufficio scolastico annulla la delibera della scuola ANNALISA D'APRILE ROMA. Dieci politico annullato, ispettori in arrivo e sanzioni annunciate dal ministro dell'istruzione, Maria Stella Gelmini, che non ha preso bene la «bravata» delle maestre della scuola elementare Longhena di Bologna.

La Costituzione non è un moloch ( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Carfagna, e Maria Stella Gelmini e il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi) ha ripetuto che non è vero che avrebbe cercato lo scontro con il Quirinale e ha chiesto a tutti di abbassare i toni. L'obiettivo è arrivare alla data del congresso del 27 marzo senza ulteriori scossoni nella maggioranza.

Studenti contro il rettore <Via i baroni dalla Statale> ( da "Corriere della Sera" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Vogliamo la meritocrazia tanto conclamata dalla Gelmini», hanno urlato i ragazzi irrompendo nell'aula dove si teneva il consiglio. Nel mirino anche il preside Daniele Checchi «colpevole di aver prestato il fianco a questa vergogna». Già perché secondo loro «l'utilizzo di un luogo pubblico di formazione come privato orticello di potere è inaccettabile ».

<Quegli eredi del '68 che boicottano la riforma> ( da "Corriere della Sera" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: data: 2009-02-13 num: - pag: 20 categoria: REDAZIONALE Il ministro Gelmini «In atto campagne disinformative» «Quegli eredi del '68 che boicottano la riforma» ROMA — «è l'ennesimo caso di chi fa politica a scuola, un vizio che abbiamo ereditato dal '68». Scuole in rivolta, controinformazione per stoppare le riforme?

Cofferati contro le maestre <Un errore il 10 politico> ( da "Corriere della Sera" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Censurato dal ministro Gelmini, che, anzi, si augura «provvedimenti e sanzioni» nei confronti di chi ha ideato questa forma di protesta contro la sua riforma. Bocciato dall'Ufficio scolastico provinciale, che ha annullato la delibera con la quale gli insegnanti della scuola elementare bolognese «Longhena», contrari all'introduzione dei voti in decimali,

Barbieri non scioglie la riservaIl Pd deciderà con le primarie ( da "Secolo XIX, Il" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: con la legge Gelmini, i genitori si aspettano ben peggiori novità. Se ora solo la direzione didattica sarà spostata, da settembre, a Sesta Godano, nel prossimo futuro che ne sarà delle scuole di "montagna"? «L'esistenza delle scuole in valli come la nostra è una delle principali ragioni che mantiene una comunità legata al proprio territorio montano.

Scuola, Governo: integrare gli alunni con handicap sensoriali ( da "Sestopotere.com" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro Mariastella Gelmini si è impegnata a promuovere e sostenere al più presto un regolamento attuativo dell?articolo 21 della legge n. 59 del 1977, per la cui realizzazione la legge 69 del 2000 ha stanziato apposite risorse economiche per l?integrazione scolastica degli alunni ciechi, ipovedenti e sordi.

Annullato il "dieci politico" ( da "Stampaweb, La" del 13-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: scuola elementare Longhena di Bologna da parte delle maestre anti Gelmini, sono state cancellate. Il dirigente dell?ufficio scolastico bolognese ha annullato la delibera dei docenti che, all?unanimità, si schieravano contro l?introduzione dei voti (al posto dei giudizi) voluta dalla riforma Gelmini. «è l?ennesimo caso di chi fa politica a scuola, un vizio che abbiamo ereditato dal ?

fuga dalla scuola: in 900 vanno in pensione - salvo intravaia ( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: iniziativa Assessori a confronto sulla legge Gelmini Fuga dalla scuola: in 900 vanno in pensione A Palermo raddoppiate le domande di quiescenza di docenti e amministrativi I sindacati "Pesano anche la demotivazione e i continui cambiamenti" Quella del 2009 è l´ultima finestra prima dell´innalzamento dell´età minima SALVO INTRAVAIA Esodo dalle scuole palermitane.

scuola, la protesta gira in camper ( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Per contestare il maestro unico della riforma Gelmini applicata alle elementari statali, e tra poco anche alle materne del Comune. Due camper, da tre settimane, girano giorno e notte per le scuole materne, elementari e medie di città e provincia, per raccogliere «iscrizioni alternative per la buona scuola, con il tempo pieno (o il modulo) di qualità».

"iscrizioni a scuola? falsa scelta" ( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Marco Polo per denunciare i problemi legati alla riforma Gelmini. Partendo proprio dalle iscrizioni, in corso fino al 28 febbraio. Per le elementari, ai genitori è chiesto di mettere in scala di priorità 4 pacchetti formativi: 24, 27, 30 o 40 ore settimanali. «è un bluff - spiega Alessandro Rapezzi della Flc-Cgil - l´organizzazione didattica sarà decisa soltanto sulla base dell´

basso profilo addio flavio alza la voce e cambia passo ( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ma non possiamo prendercela con gli insegnanti e dimenticare i disastri della Gelmini». Laico, autonomo, battagliero. Non solo l´assessore bravo e competente, ma «democristiano» un po´ grigio e poco simpatico come lo dipingono. Ecco il personaggio che Delbono intende incarnare nelle prossime settimane, mentre metterà insieme programma e coalizione.

l'ispettore ha bussato alle longhena - ilaria venturi ( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Manifesteremo così il nostro disappunto e sconcerto per le scelte pedagogiche che il ministro Gelmini sta portando avanti in maniera cieca, senza confronto», è l´appello in rete di Stefania e Angelo, genitori delle Mattiuzzi Casali. «Una forma di dissenso per i nostri figli, ma che non avrà conseguenze su di loro», dicono citando don Milani.

al datini il primato dei 5 in condotta ( da "Tirreno, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il 5 in condotta, introdotto da quest'anno con la riforma Gelmini, nella prima tornata di scrutini appena conclusa, è stato quasi un'eccezione. Poche nel complesso le insufficienze attribuite dagli insegnati al comportamento in pagella, escluso il professionale Datini, dove i 5 sono stati quasi una trentina.

gli italiani più scorretti degli stranieri ( da "Tirreno, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: la condotta introdotte dal ministro Gelmini, ne ha approfittato per aprire una riflessione sull'argomento. Il dirigente sulla questione invita al confronto - visto che siamo alla vigilia delle primarie - anche i futuri amministratori della città di Prato. «Credo che molti ragazzi finiscano per assumere comportamenti scorretti a scuola o rissosi proprio per mancanza di interesse -

A Mongardino la geografia si gusta in mensa ( da "Stampa, La" del 15-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: non manca il lupo cattivo: con la riforma Gelmini, la scuola di Mongardino è a rischio chiusura. I numeri non perdonano: oggi sono 43 i bimbi delle elementari; il prossimo anno in 13 s'iscriveranno alle medie. Per tenerla aperta, bisognerebbe almeno raggiungere quota 50. Un obiettivo lontano: finora i nuovi iscritti sono solo sette.

Pagelle: giudizi e niente voti ( da "Stampa, La" del 15-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: non vuole essere una protesta contro la riforma Gelmini. Lo conferma il dirigente scolastico Piero Bottiroli: «La commissione del collegio docenti sta studiando i meccanismi applicativi per introdurre i voti e per dare il giusto valore a questi numeri. Riteniamo che il passaggio dai voti ai giudizi non sia una semplice traduzione dei secondi nei primi,

Scuola, Gelmini bocciata dai suoi stessi consiglieri ( da "Unita, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Scuola, Gelmini bocciata dai suoi stessi consiglieri Status quo è un termine molto caro alla Gelmini. Lo usa ogni qualvolta parla di istruzione; lo sottolinea per difendere il maestro unico per polemizzare a distanza con i sindacati (Flc-Cgil in primis) e l'opposizione.

no alla riforma ( da "Tirreno, Il" del 15-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Salviamo la scuola pubblica martedì scorso ha tenuto al Cenacolo degli Agostiniani l'incontro-dibattito sul tema "L'applicazione della Riforma Gelmini: ecco gli effetti su tutte le classi del primo ciclo! (scuola dell'infanzia, primaria e media)", organizzato per approfondire e discutere, assieme a degli esperti, i cambiamenti che troveremo sui banchi di scuola dal prossimo settembre.

[FIRMA]DIEGO ANDRÀ SAN RAFFAELE CIMENA Non avremmo mai pensato che lo Stato non avesse pi... ( da "Stampa, La" del 16-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: L'assessore regionale all'Istruzione, Gianna Pentenero, spiega: «I soldi dello Stato per la scuola dell'obbligo tardano ad arrivare, ne ho già parlato col ministro Gelmini. Occorrono provvedimenti urgenti per evitare un peggioramento della situazione».

lotta dura per scegliere il liceo - vera schiavazzi ( da "Repubblica, La" del 16-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Pulizie da record. E´ durato 48 ore il grande messaggio d´amore in vernice rosa sul piedistallo del monumento di piazza Castello, poi pulitori spietati e tecnologici l´hanno fatta sparire. Gli insulti a Israele e Gelmini, invece, resistono.

i dalmata e il maxi biliardino ( da "Tirreno, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: istruzione con la ministra Gelmini. Perchè Carnevale è anche questo e ognuno, nel suo piccolo, denuncia i fatti che hanno animato le cronache degli ultimi giorni. Se si è in gruppo ancora meglio. Ecco la riproduzione in forma umana del calcio Balilla con ragazzi e ragazze dipinti di rosso e di blu schierati come nel biliardino e muniti addirittura di manopoline laterali.

Messa per Galileo, la prima dopo 4 secoli ( da "Corriere della Sera" del 16-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: frontiera di scienziati che sulle orme di Galileo non rinunciano né alla ragione né alla fede anzi le valorizzano entrambe nella loro reciprocità». Attraverso Bertone è arrivata poi la benedizione di Benedetto XVI che l'ha voluta assicurare ai membri «benvenuti» della accademia della scienza della Cina. Un messaggio è arrivato anche dal ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini.

Sulle scuole a rischio rilevazione concertata ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 16-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: orario della materna Il decreto Gelmini e la circolare del ministero dell'Istruzione n.4 del 15 gennaio 2009 prevedono per le scuole dell'infanzia 40 ore settimanali e un tempo scuola di massimo 50 ore settimanali.La scuola per l'infanzia di questo Comune attua, in modo soddisfacente: 35 ore settimanali di "tempo scuola" e 52,50 ore settimanali complessive,

Il The Times boccia l'Italia Gelmini, serve un cambiamento ( da "Stampaweb, La" del 16-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini rilancia: la «impietosa classifica si riferisce agli anni in cui governava il centrosinistra» - sottolinea in una nota - ma ora «è finita un?epoca, bisogna avere il coraggio di cambiare», e «il problema non è quanto si spende ma come si spendono i soldi»;

<L'Mpa pronto per le sfide future>Gli interventi. ( da "Sicilia, La" del 16-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Sebastiano Arcidiacono ha parlato della riforma Gelmini e si è augurato che «il presidente Lombardo difenda la Sicilia dai tagli previsti che colpiscono principalmente il Meridione»; il deputato regionale Orazio D'Antoni si è soffermato sul Ddl sanitario e ha fatto un excursus sui lavori in Commissione.

La dott. Carmelita Russo ( da "Sicilia, La" del 16-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini avrà effetti pesantissimi nella provincia di Catania. Da una simulazione effettuata dalla Flc Cgil di Catania, emerge chiaramente che nella scuola primaria i tagli oscilleranno tra i 390 e 717 sulla base del tempo scuola che sarà coperto, vale a dire 30 ore o 27 settimanali, mentre nella scuola secondaria di primo grado si perderanno 440 posti a causa della modifica del quadro

Scuola, con la riforma rischiano in 5 mila ( da "Stampa, La" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ma i tagli stabiliti dal ministro Gelmini si devono fare. E saranno tanti: a sparire dovrebbero essere oltre tremila cattedre alle elementari e alle medie e 1500 posti da bidello e assistente tecnico. La stima è della Cisl Scuola. Una previsione che fa paura ai precari e ai docenti di ruolo più «giovani», possibili «perdenti posto».

Se i precari si mobilitano possono fermare la didattica ( da "Stampa, La" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: riforma Gelmini saranno i precari. E quanto pesi davvero questa forza lavoro nella scuola torinese (stimata intorno al 20%) lo ha misurato il sindacato Cub Scuola. «Abbiamo fatto una ricerca scuola per scuola - dice il segretario Cosimo Scarinzi - attraverso un campione significativo: abbiamo accertato così che ci sono scuole che possono funzionare solo grazie al lavoro precario»

"Cattedre e bidelli Saltano 5000 posti" ( da "Stampa, La" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ma i tagli stabiliti dal ministro Gelmini si devono fare. E saranno tanti: a sparire dovrebbero essere oltre tremila cattedre alle elementari e alle medie (le superiori nel 2009/10 non saranno ancora investite dalla riforma) e 1500 posti da bidello e assistente tecnico. La stima è della stessa Cisl Scuola, di cui oggi e domani al Sermig si svolge il congresso territoriale (

"Ho dedicato la vita ora mi cacceranno" ( da "Stampa, La" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ma i tagli stabiliti dal ministro Gelmini si devono fare. E saranno tanti: a sparire dovrebbero essere oltre tremila cattedre alle elementari e alle medie (le superiori nel 2009/10 non saranno ancora investite dalla riforma) e 1500 posti da bidello e assistente tecnico. La stima è della stessa Cisl Scuola, di cui oggi e domani al Sermig si svolge il congresso territoriale (

l'oggetto del desiderio del potere politico - filippo ceccarelli ( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Così una volta da don Gelmini, sempre ridendo, ha spiegato che non gli dispiacerebbe se i ministri s´inginocchiassero davanti a lui; e in un´altra occasione, anzi due, ma sempre al tempo della monnezza, ha fatto presente che a Singapore chi sporca viene frustato. E l´altro giorno, infine, per dire il bene che vuole al nipotino Alessandro,

stabilito il calendario scolastico si allungano le vacanze di pasqua - stefano parola ( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: state dedicate alla legge Gelmini. Risultato: un coro univoco di preoccupazioni per la qualità della scuola piemontese, che con i tagli previsti dal ministero dell´Istruzione rischia di ridursi notevolmente. Un coro però senza contraltare, perché mancava un tassello importante della Conferenza: l´Ufficio scolastico regionale, che rappresenta il ministero in territorio piemontese.

asili, rivolta contro i nuovi moduli "no ai bambini divisi per orario" - zita dazzi ( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: previsto dalla riforma Gelmini» scrivono diverse madri, preavvisate dalle educatrici. Bisogna quindi dimenticarsi la «compresenza» di due maestre, come avveniva finora nella gran parte dell´orario scolastico? Sì, secondo la Camera del lavoro. «Questo nuovo modello comporterà uno svilimento della qualità dei servizi - si legge nel volantino che è in distribuzione davanti alle scuole -

il nervosismo, un nemico in più ( da "Tirreno, Il" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Speriamo che il ministro Gelmini non suggerisca di estendere il 5 in condotta allo sport. Certo, nel calcio ci sarebbe una strage di bocciati, ma anche Rb potrebbe essere decimata. Lo ripetiamo (non solo noi: anche la società, l'allenatore e addirittura gli stessi giocatori!

dopo il dieci alle longhena spunta l'8 per tutti alle fortuzzi - ilaria venturi ( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: aggiunge Tripodi contrario alla riforma Gelmini che «ci riporta a una scuola che pensavamo di avere seppellito». I due maestri delle Fortuzzi sono solidali con i colleghi delle Longhena. E spiegano: «Tutti i nostri alunni hanno lavorato da otto». All´Ottavo circolo il collegio docenti aveva deciso di usare i voti in corrispondenza dei vecchi giudizi senza arrivare al 5.

pasquino si schiera con le longhena - ilaria venturi ( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ci siamo divisi sulla riforma Gelmini, ma non si è entrati nel merito, questa è una occasione per farlo: come riuscire a valutare l´impatto dell´insegnamento sul modo di apprendere dei bambini è un tema serio». Per Pasquino il voto numerico in decimi «ha un senso immediato perché consente di valutare comparativamente».

errani, summit sulla crisi con i quattro rettori ( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini (la lettera, approvata la settimana scorsa, è stata pubblicata ieri sul sito dell´università) chiedendo l´impegno in prima persona perché «venga eliminata o sostanzialmente ridotta l´amputazione delle risorse». Anche perché, scrivono i docenti e il rettore, «siamo convinti che le conseguenze dei tagli previsti dalla finanziaria del luglio 2008 non siano state sufficientemente

il tramonto dei supplenti - giancarlo visitilli ( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: in vista e in ascolto del ministro Gelmini e della sua pesante scure sulla vita della scuola e quindi degli insegnanti. "Mi segue un´amica psicologa perché stavo partendo col cervello - Mariangela, insegnante di Matematica - Non posso permettermi neanche di pagarla, in cambio seguo il figlio al doposcuola.

crollano le iscrizioni all'elementare - francesca savino ( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: spiega che il sistema del maestro prevalente è applicato alle scuole pubbliche dopo il successo avuto nelle private» scuote la testa Menga. «Un´assurdità, fra le tante, che allontana le famiglie dalla scuola pubblica in un momento così delicato». La scorsa settimana il sindacato ha incontrato i direttori dei circoli didattici del Barese: «Tutti parlano di un crollo nelle prime classi,

Imbarazzo-Marsilio: Brava ragazza ma deve migliorare ( da "Unita, L'" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Già ad Auschwitz si era messa a litigare con gli studenti sulla riforma Gelmini. «È una brava ragazza, deve giusto migliorare qualche aspetto... », ha detto di lei il sindaco durante il viaggio in Istria. Non prevedendo ancora che Laura Marsilio, sorella di Marco, ex ragazza del Fronte e ora assessore alle politiche scolastiche, gliene avrebbe combinata un'altra.

Candidature, FI: se andiamo a destra rischiamo. Ma An vuole Milano o Brescia ( da "Corriere della Sera" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: lo stesso La Russa e la collega di Governo Mariastella Gelmini sono volate parole grosse e accuse pesantissime. La ministra, bresciana d'origini, sta facendo da tempo la battaglia per l'onorevole, anche lui bresciano, Giuseppe Romele. La Russa spinge invece per l'onorevole Viviana Beccalossi, altra nativa della città della Leonessa.

Lo spettacolo entra allo Iulm, laurea a Costanzo ( da "Corriere della Sera" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: E se «la riforma Gelmini ben venga», tuttavia «qualcosa in più si sarebbe potuto fare». Difesa dell'università. Ma gli occhi, ieri, erano tutti per Costanzo in toga, in platea c'erano Carlo Rossella, Stefano Zecchi, Ferruccio de Bortoli, Davide Rampello, Antonio Scurati, Tiziano Treu.

Mastella candidato Gli azzurri insorgono: <Vergogna> ( da "Corriere della Sera" del 17-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: che fin dallo pseudonimo sceglie il filosofo prediletto dal premier: «Caro presidente, ti ho sempre difeso , con avvocati a Roma (sic), la Gelmini in Calabria, con dottoresse contro la Carfagna. Ma Mastella no, questo è troppo, esprime ciò che più disprezzo». Mentre Ceppalone dà il «benvenuto a Mastella nel Pdl! Ci voleva un volto nuovo e pulito da proporre al Parlamento europeo!

Quando si hanno soltanto tredici anni, per pugnalare alla schiena il professore di musica non basta ... ( da "Stampa, La" del 18-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: per quei due genitori che non più tardi di qualche giorno fa si sono visti consegnare una pagella decorosa, con tanto di nove di condotta. Già, la condotta: questa sconosciuta. I criteri di valutazione quest'anno sono cambiati (anche se non in tutte le scuole: alcune hanno optato per la via della conservazione). Come? Non è facile a dirsi.

Sospesi per 16 giorni I genitori si ribellano ( da "Stampa, La" del 18-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: DIVENTA UN CASO IL PROVVEDIMENTO DOPO LE MINACCE A UNA PROF Sospesi per 16 giorni I genitori si ribellano Il decreto Gelmini applicato per tre studenti al Primo Levi Insulti, botte e persino una minaccia all'insegnante. Dopo una lunghissima serie di rimproveri, un registro zeppo di note e una sospensione di 5 giorni un ragazzo e due suoi compagni sono stati sospesi per 16 giorni.

Minacce alla prof Sospesi 16 giorni ( da "Stampa, La" del 18-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: delle scuole dal recente decreto del ministro Maria Stella Gelmini: una sospensione di oltre 15 giorni, infatti, consente di dare il 5 in condotta a fine anno. E il 5 sottintende la bocciatura, ciò che a uno studente dovrebbe fare più paura (in molte scuole, però, si dice che non sia più così...). Per un quarto studente, sempre della stessa classe, la sanzione è stata di 10 giorni.

IL RIGORE AIUTA A CRESCERE ( da "Stampa, La" del 18-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: impotenza di molti insegnanti nel non riuscire a comporre in un unico ambiente condizioni umane e familiari così disparate. Fino al 5 in condotta della Gelmini le scuole non avevano alcuno strumento per far fronte a casi come questi. Ora hanno un appiglio per contrastare queste situazioni, anche se alla fine ci perdiamo un po' tutti.

Affiorate sotto il monotono giallo Torino ( da "Stampa, La" del 18-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: al «primo Forum del libro scolastico», come servizio di accoglienza del pubblico, reception e accreditamento nelle 3 sale durante le tre giornate. Tra gli invitati al Forum: Vecchioni, Eco, Odifreddi, Andrea Camilleri, Benedetta Cibrario, Chiambretti Stella Gelmini, Luciana Littizzetto, Claudio Magris.

tredicenne accoltella alle spalle il prof di violino - cinzia sasso ( da "Repubblica, La" del 18-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: E lo studente è sempre stato un tipo tranquillo, in pagella in condotta aveva nove». Da Roma il ministro Mariastella Gelmini telefona per esprimere «solidarietà e vicinanza» al professore, ma anche il suo «sgomento». Nessuna reazione isterica, stavolta; ma, certo, tanti interrogativi che rimangono senza una risposta.

Coltellata alla schiena del prof ( da "Secolo XIX, Il" del 18-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini, dopo essersi accertato delle condizioni di salute dell'insegnante, si è detta sgomenta per quanto accaduto e ha espresso la sua solidarietà e vicinanza al professor Paggiaro.Alberto Boccanegra (Ansa) 18/02/2009 A casa anche il secondo poliziotto indagato.

Innovare che fatica ( da "Sole 24 Ore, Il" del 18-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: insediamento dell'attuale Governo il ministro della Ricerca Gelmini non ha trovato il tempo di firmare il decreto di riparto dei Fondi (pronto da nove mesi) a favore dei progetti di R&S presentati ex legge 297/96 ed esaminati e approvati da anni. Abbiamo le mani legate: un cittadino non può rivolgere interpellanze parlamentari;

No del Consiglio provinciale di Bologna alla valutazione in decimi nelle scuole elementari ( da "Sestopotere.com" del 18-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: come previsto dal decreto Gelmini. Nella seduta di ieri sono stati respinti altri due documenti sullo stesso argomento, uno presentato da Sergio Spina del Prc (primo firmatario), Zanotti e Caserta (Sd), Venturi (Pdci), Vigarani (Verdi), Mattioli e Pariani (Pd), e uno presentato dalla minoranza (Fi-Pdl e An-Pdl).

Nel nostro Paese un professore su sette non sale in cattedra. A rivelarlo è l'Asasi, assoc... ( da "Stampa, La" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: E così i dirigenti scolastici ogni mattina si trovano a sostituire 68 mila assenti per una media di 6 ogni scuola. Il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini avverte: «È una situazione che stiamo esaminando. Alcune assenze non trovano alcuna giustificazione». Amabile A PAGINA 23

Con la satira affosso esecutivo, opposizione e potere vaticano ( da "Stampa, La" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Prima su tutti la Gelmini, uno scandalo quello che sta facendo sulla scuola. Il fatto è che la gente vuole sempre più deresponsabilizzarsi, e allora cerca il condottiero, alla Grillo per intenderci: ma se vuoi fare un comizio politico, non puoi far pagare un biglietto».

"operazione inutile e clientelare" ( da "Repubblica, La" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: » Tra due anni, infatti, la riforma Gelmini taglierà tutte le sperimentazioni e trasformerà il liceo socio-psico-pedagogico in liceo delle Scienze umane. «In questi anni ? continua la Guagenti ? abbiamo avuto tante iscrizioni ma chi può dire cosa accadrà quando ci trasformeranno in liceo delle Scienze umane?

Pdl, incontro in vista di VarazzeOra tocca a Orizzonti, Pcdl e Pd ( da "Secolo XIX, Il" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: aggirare la scure della riforma voluta dal Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione. Lo spauracchio sono i limiti posti dalla normativa riguardo il numero di iscritti in ogni singolo plesso, pena la chiusura di un istituto. Così con meno di quaranta scolari le elementari tirano giù la saracinesca, mentre sotto i quarantacinque studenti le scuole medie sono destinate a chiudere.

Non si è ancora deciso nulla di definitivo, si sta ragionando su bozze di regolamenti ( da "Stampa, La" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Non si è ancora deciso nulla di definitivo, si sta ragionando su bozze di regolamenti» Un settore che cambia «Penalizzanti per le nostre scuole i tagli imposti dal decreto Gelmini nei prossimi 3 anni» «Non basta più insegnare solo la teoria, bisogna sviluppare anche la creatività» Paola d'Alessandro Massimo Barbadoro Luigi Berlinguer

"Iscrizioni mirate per salvare le scuole" ( da "Stampa, La" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: a causa della cinghia stretta imposta dal decreto Gelmini. «Ritengo che la prospettiva dei tagli di circa 8 miliardi sulla scuola pubblica e la riduzione di circa 120 mila addetti tra insegnanti e personale Ata nei prossimi 3 anni sia troppo penalizzante per le nostre scuole che già vivono in condizioni estreme».

"con il vaticano totale identità di vedute" - marco politi ( da "Repubblica, La" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: il finanziamento delle scuole private, il sostegno alle famiglie, una gestione equilibrata del problema immigrazione. Berlusconi garantisce un´"attenzione puntuale" ai problemi della scuola cattolica, assicura di aver fatto molto per le famiglie, sottolinea la «visione comune» con la Chiesa sul tema del testamento biologico,

Cartelli sulle auto contro i tagli e maestro unico ( da "Stampa, La" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Contro la riforma Gelmini ora protestano i genitori. In modo garbato e visibile: un piccolo foglio, colorato dai ragazzi, esposto ai vetri delle auto. Se ne vedono già centinaia a Cuneo. L'iniziativa è stata avviata da un gruppo di genitori: hanno aderito mamme e papà delle Elementari del I e III circolo di Cuneo, Borgo Gesso,

Rinvio per la palestra si fa sport in corridoio ( da "Stampa, La" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Poi è sopravvenuto il Decreto Gelmini: in prima istanza la nostra elementare era destinata a scomparire». L'Amministrazione in carica è in scadenza, a giugno si vota. «La Giunta chiamata ad esprimersi se portare avanti un impegno di spesa così gravoso ha preferito non pronunciarsi - precisa Bortolotti -.

Brera, l'Accademia taglia le tasse agli studenti ( da "Corriere della Sera" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Qualcuno fa notare che il ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, da cui dipende l'Accademia, non si è mai sbilanciato. Lei non c'era nel giorno dell'accordo sulla Grande Brera. Un caso o qualcosa di più? Giangiacomo Schiavi Il trasloco Martedì 24 si sceglierà il successore di Fernando de Filippi, il cui mandato è scaduto.

De Filippi: abbiamo fatto miracoli Il trasloco? Una perdita per il quartiere ( da "Corriere della Sera" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Sia il ministero Mussi che quello della Gelmini non hanno aggiunto una virgola a quanto elaborato dal Ministero Moratti, bloccandosi sui settori disciplinari e sulle declaratorie, già approvate nel 2004, e rimesse sempre in discussione da un sindacato che ha utilizzato tutti i mezzi del contenzioso per bloccare il rinnovamento».

Millesimo, vertice tra sindaci e Regione sulla difesa delle scuole nei piccoli paesi ( da "Stampa, La" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: LEGGE GELMINI EFFETTI IN ALTA VAL BORMIDA Millesimo, vertice tra sindaci e Regione sulla difesa delle scuole nei piccoli paesi MILLESIMO Il sindaco Mauro Righello, ha convocato per il giorno 24 una riunione con i vertici delle istituzioni scolastiche locali e provinciali, la Regione e i sindaci dei Comuni dell'Alta Val Bormida le cui scuole fanno capo all'

quei genitori hanno creato disturbo ( da "Tirreno, Il" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ad alcune domande sugli effetti della riforma Gelmini. «Come dirigente scolastica del secondo circolo didattico di Viareggio, in riferimento all'articolo apparso sul giornale dichiaro che ho esposto in maniera completa, sulla base della Circolare ministeriale numero 4 del 15 gennaio 2009 le iscrizioni per l'anno scolastico 2009-2010.

il g8 della scienza potrebbe emigrare in brianza ( da "Tirreno, Il" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: istruzione Maria Stella Gelmini. In realtà, su internet come sede del G8 della scienza (11-14 giugno) è ancora confermata Lucca, come sono confermate Siracusa per il G8 dell'Ambiente e Pescara per il G8 dello sviluppo. «Per quello che ci riguarda - dice il presidente della Provincia, Stefano Baccelli - non abbiamo notizie ufficiali su una cancellazione del G8 della scienza a Lucca.

Re Burlone passa in sordinaIl sindaco: <Le casse vuote> ( da "Sicilia, La" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Riforma Gelmini", "Lampada di Aladino". Il Comune ha assegnato la direzione artistica del Carnevale alla Pro Loco, presieduta da Alessandro Zampino. Il coordinamento artistico è a cura del consigliere dell'opposizione Lino Guagliardo, mentre le manifestazioni fino alla premiazione finale saranno presentate dalla brava Gisella Di Fini.

La grande offensiva contro il killer delle palme ( da "Sicilia, La" del 19-02-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: passerà infatti anche al vaglio dei tecnici del ministro Maria Stella Gelmini. Nel dettaglio, saranno 43 le scuole che perderanno l'autonomia a favore di 19 nuove istituzioni suddivise in quindici centri provinciali di istruzione per gli adulti. Si tratta cioè del potenziamento delle scuole serali che permetteranno agli adulti che vogliono proseguire nel cammino dell'istruzione,


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il cinque in condotta è un incubo solo per due (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 08-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 3 - Grosseto Il cinque in condotta è un incubo solo per due Sono entrambi studenti dell'Agrario, nessuna insufficienza negli altri istituti NEL MONDO DELLA SCUOLA GROSSETO. Sono due, entrambi dell'Agrario, gli unici studenti grossetani che dagli ultimi scrutini sono usciti con il tanto temuto cinque in condotta stampato sulla pagella. Con il nuovo decreto Gelmini, infatti, tanti sono i cambiamenti che i docenti dei vari istituti grossetani hanno dovuto affrontare nella compilazione delle pagelle di metà anno. Primo tra tutti la reintroduzione del cinque in condotta, votazione «che - secondo le direttive ministeriali - potrà portare anche alla bocciatura degli stessi studenti». Fino ad oggi, il voto in condotta aveva sempre avuto un significato simbolico, quasi scontato, mentre con la nuova legge del ministro dell'istruzione, Maria Stella Gelmini, gli studenti delle scuole superiori dovranno stare attenti anche al loro comportamento durante le ore di lezione. Il cinque in condotta, infatti, non solo farà media con le altre votazioni, ma porterà anche alla bocciatura dello studente. Ma come hanno affrontato questo nuovo scoglio docenti e dirigenti delle varie scuole di Grosseto? «Quando abbiamo compilato le pagelle - afferma Gabriella Papponi Morelli, dirigente scolastica dell'Istituto professionale Einaudi - la nuova normativa non era ancora entrata in vigore. Nel nostro istituto - è va avanti la dirigente - adottiamo il trimestre e il semestre, quindi non abbiamo potuto seguire la nuova legge. In ogni caso il cinque in condotta al momento non è stato dato a nessuno studente, ma nello specifico è un voto che andrà ad influire soprattutto sulla valutazione finale». Stessi risultati anche per l'Istituto commerciale che adottando il trimestre ha già i primi risultati: «Durante gli scrutini - spiega la dirigente scolastica Francesca Dini - abbiamo creato una griglia di valutazione approvata in collegio docenti, secondo la quale, poi, siamo stati in grado di dare le votazioni appropriate agli studenti seguendo anche la nuova normativa. In ogni caso - prosegue la preside - non sono stati dati né 5 in condotta né 6». Più rigidi invece all'Istituto Agrario di Grosseto. «Qui - ricorda la dirigente Marilene Taddei - ne sono stati dati un paio, in quanto ci sono stati casi di alcuni studenti che proprio non hanno raggiunto la sufficienza». Situazione tranquilla, infine, al Liceo classico, scientifico e artistico, dove - nonostante venga utilizzato il quadrimestre e quindi gli scrutini siano in atto proprio in questi giorni - non si dovrebbero verificare casi di 5 in condotta. «è importante sottolineare - ha detto Tommaso Imperio, dirigente del Polo liceale istruzione classica, scientifica e artistica - che il cinque in condotta viene dato solo in situazione particolari e casi gravi, quindi non con estrema facilità come potrebbe sembrare. Per esempio - aggiunge Imperio - nel momento in cui uno studente riceve la sospensione di 15 giorni. All'interno dei vari licei di Grosseto, però, si respira una situazione tranquilla, quindi sarà difficile che tale votazione venga assegnata». Insomma, pensieri contrastanti sul nuovo voto che di certo non piacerà ai ragazzi, ma che mette tutti d'accordo su uno stesso punto: il verdetto finale e quindi le conseguenze che questo sospirato 5 in condotta potrà causare sono rimandate a giugno, momento in cui si deciderà su promozione o bocciatura. Roberta Bogi Pagnini

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colpevoli di fatti molto gravi (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 08-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 3 - Grosseto «Colpevoli di fatti molto gravi» Per la preside «la punizione deve stimolarli a migliorare» Marilene Taddei spiega «Abbiamo applicato la nuova direttiva» GROSSETO. «Il cinque in condotta come valore educativo e non come anticamera verso la bocciatura». Commenta così le due insufficienze che sono state date durante gli scrutini la dirigente scolastica dell'Istituto agrario, Marilene Taddei. L'Agrario, per altro, è l'unico Istituto scolastico grossetano ad avere assegnato queste votazioni applicando alla lettera il nuovo indirizzo ministeriale in fatto di buone maniere. «Sicuramente - dice Marilene Taddei - il cinque è stato dato a ragazzi che avevano commesso fatti gravi durante il primo trimestre dell'anno scolastico. Ma questo voto - prosegue - non vuole essere il primo passo verso la bocciatura, ma anzi, uno stimolo a migliorare in classe e a comportarsi in modo più corretto durante le ore di lezione». Una volta entrato in vigore il decreto legge del ministro Gelmini, il collegio docenti ha approvato una griglia utile al fine di dare una motivazione alle varie tipologie di votazione che poi in seguito sarebbero state assegnate. «Ci siamo trovati subito in sintonia con le direttive del ministro - va avanti Marilene Taddei - e abbiamo capito fin dall'inizio che l'assegnazione del cinque in condotta doveva riguardare un fatto grave riconosciuto da tutto l'istituto, un modo per educare ancora di più i ragazzi alla disciplina e non una minaccia alla bocciatura. Per questo speriamo che i ragazzi che hanno ricevuto questo voto, che ripeto è stato dato soltanto in quanto sono state commesse infrazioni gravi che hanno portato alla sospensione di 15 giorni, sia per gli studenti un incentivo a migliorare e a non ripete più tali errori. Infine - conclude la preside dell'Agragrio - credo che l'importanza di questa votazione debba essere focalizzata soprattutto sugli studenti che invece hanno ottenuto alte votazioni. Il voto in condotta può essere, infatti, una gratificazione soprattutto per coloro che magari non hanno una media alta ma che si comportano in modo corretto e adeguato rispettando le norme di comportamento da tenere all'interno della scuola». R.B.P.

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i ragazzi marinano le lezioni? il centralone lo dice ai genitori - salvo intravaia (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 08-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VI - Palermo All´istituto professionale Einaudi un sistema elettronico dà notizie in tempo reale su assenze e ingressi alla seconda ora I ragazzi marinano le lezioni? Il centralone lo dice ai genitori Alunni perplessi "Con i messaggini qualcosa sfuggiva ora il controllo è troppo stretto" Genitori contenti "Dopo gli sms questo metodo consente di sapere tutto" SALVO INTRAVAIA Arriva scuolatel. Il servizio telefonico che consentirà ai genitori di sapere se i figli hanno marinato la scuola o hanno chiesto il permesso di entrare a seconda ora verrà attivato tra pochi giorni all´istituto professionale Einaudi di Palermo e si aggiungerà al servizio di informazione tramite sms in uso da oltre tre anni nell´istituto palermitano. La rivoluzione copernicana (pagelle on line e assenze comunicate ai genitori tramite sms) annunciata pochi giorni fa dai ministri dell´Istruzione, Mariastella Gelmini, e della Funzione pubblica, Renato Brunetta, per l´istituto di via Mongerbino è già una consuetudine. E verrà superata da una nuova tecnologia: scuolatel, appunto. «è dal mese di novembre del 2005 che inviamo gli sms ai genitori - spiega la preside dell´istituto Anna Fileccia - Prima dell´attivazione del servizio le assenze degli studenti erano certamente superiori. Proprio nei giorni scorsi abbiamo effettuato un monitoraggio e abbiamo rilevato un calo compreso fra il 30 e il 40 per cento. Ma resta un consistente numero di ragazzi che continua ad assentarsi. Insomma, l´sms non è la panacea di tutti i mali». «Per informare i genitori sulla frequenza scolastica dei figli - spiega il direttore dei servizi amministrativi (l´ex segretario scolastico) della scuola, Andrea Ribaldi, che controlla l´intera procedura - partirà un servizio telefonico che consentirà ai genitori di conoscere le assenze, gli ingressi in ritardo e quelli a seconda ora degli ultimi 5 giorni». Basterà telefonare a scuola e, solo dopo avere digitato un codice utente e una password, una voce registrata darà tutte le informazioni ai genitori. Il servizio non sostituirà gli sms e per funzionare sfrutterà la stessa organizzazione che consente di monitorare in tempo reale le assenze dei ragazzi. Il meccanismo è collaudato. Da tre anni, oltre che sul registro di classe, i professori dell´Einaudi segnano le assenze anche su speciali elenchi muniti di codice a barre che dopo la prima ora i bidelli raccolgono e portano in segreteria. In ufficio è pronto un operatore munito di lettore ottico che in mezz´ora circa carica al computer tutte le assenze degli oltre mille alunni. Sarà il cervello elettronico che contiene tutti i cellulari dei genitori a occuparsi dell´invio degli sms che ogni mattina puntualmente informano i genitori delle assenze fatte dai figli. Ma cosa ne pensano i ragazzi? «Tutti hanno marinato almeno una volta la scuola - dice Alessio Sciortino, studente della quinta I - Per me non ha senso l´sms per ogni singola assenza, meglio la lettera che arrivava per posta». Alessio confessa di essere stato beccato qualche giorno fa «ma una scusa si trova sempre», spiega. I genitori mostrano di gradire i sistemi che li informano in tempo reale delle assenze che fanno i figli. «Sono un sistema ottimo - dice patrizia Russo - Mia figlia mi informa sempre quando non va a scuola ma ogni volta mi arriva l´sms». «è fastidioso - confessa Sandy Scalici, studentessa dell´ultimo anno - essere controllati in maniera così stretta. La vivo come una violazione della privacy». E Claudio C. che frequenta la prima F ammette: «Ogni volta che mi assento mi telefona mio padre. Io dico la verità - spiega - o invento qualcosa. Ma adesso con il servizio telefonico le cose si complicano: con l´sms non avrebbe saputo degli ingressi a seconda ora». Lia Urso, insegnante di Diritto, spiega che si tratta «di supporti che funzionano quando la famiglia è sensibile». Ma non sempre è così. «Occorre migliorare - dice la preside - il rapporto scuola-famiglia. Ma questo non basta: bisogna rendere più affascinanti le stesse scuole dove i ragazzi stanno per intere giornate. Servono più spazi e risorse ma l´approccio deve essere sistemico: anche la Provincia deve fare la sua parte». E per incrementare le presenze a scuola si pensa di istituire un premio in denaro per i più meritevoli.

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Cassini e Da Vinci, genitori al Tar contro il nuovo piano (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 08-02-2009)

Argomenti: Scuola

Cassini e Da Vinci, genitori al Tar contro il nuovo piano la decisione Assemblee nei due istituti: «A rischio tutte le classi all'inizio di un ciclo» GLI STUDENTI dei licei scientifici sono in rivolta. E questa volta non è colpa del ministro Mariastella Gelmini. A motivare lo schieramento di un fronte compatto di studenti, genitori e insegnanti dei licei del centro - Cassini e Leonardo Da Vinci - è il "piano di dimensionamento" avviato da Provincia e Regione. Ovvero, la decisione (in ottemperanza a normative nazionali) di limare il numero degli iscritti per ciascun istituto portandolo a una cifra considerata ottimale per lo svolgimento delle attività didattiche: tra i 500 e i 900 alunni. Tradotto in pratica, significa tagliare almeno 300 ragazzi sia al Cassini che al Leonardo De Vinci. Con l'invito ad iscrivere nel più vicino istituto dove la capienza è ancora sotto il tetto (ovvero il Convitto Colombo) tutti quei giovanissimi che dovessero restare fuori nelle graduatorie. La lista dei sommersi e dei salvati dovrebbe essere compilata seguendo criteri decisi dalle singole scuole, privilegiando il curriculum scolastico delle medie o la vicinanza geografica, limitando le nuove iscrizioni o "tagliando" le classi già esistenti. E visto che il dialogo tra la scuola e le istituzioni non ha fermato il piano, ieri le assemblee dei genitori riunite in contemporanea nei due istituti minacciati dal provvedimento hanno adottato la stessa decisione: ricorrere al Tar per impugnare la delibera regionale pubblicata il 31 dicembre o il decreto dell'Ufficio scolastico regionale pubblicato venerdì, a firma del direttore Attilio Massara. Nelle tabelle allegate al decreto, in particolare, "scompare" la succursale del Cassini di via Peschiera: come se non esistesse. L'unico indirizzo indicato, infatti, è quello della sede di via Galata. «Non vorrei mai che il liceo scientifico all'interno del Convitto si riempisse di studenti "deportati" dagli altri istituti - dice a botta calda il preside del Convitto Colombo, Roberto Olmi,maliziosamente indicato da molti come il "beneficiario" dell'operazione - Noi stiamo cercando di rilanciare questa scuola, che ha vissuto negli ultimi anni diverse traversie che per questo oggi ha un "buco" nelle classi terze e quarte, per riportarla alla situazione si sette o otto anni fa. Vogliamo proporre una offerta formativa dignitosa, vincente, che completi quella di altri istituti: la scelta della lingua che affianca all'inglese lo spagnolo, molto richiesto da tanti immigrati che già oggi sono un terzo degli iscritti. Gli spazi sportivi di massimo livello, con ampie palestre e un campo da calcio in erba sintetica. E la biblioteca impreziosita da tanti volumi storici». Nessun liceo di serie "B", insomma. Ma nella scuola del 2009 che tenta di proporre come valore primario l'offerta formativa di ogni singolo istituto, i genitori reclamano la libertà di scegliere, senza imposizioni esterne, quella che considerano la scuola più idonea per i loro figli. E l'alleanza tra prof e famiglie, da ieri, è siglata senza più tentennamenti. I genitori del Cassini, hanno presentato un documento annunciando la volontà di «dare forza alla dirigenza supportandola nella lotta contro il rischio di accorpamenti». Il preside Massimo Angelini: «Temiamo il caos - dice - sembrava che il provvedimento dovesse riguardare solo le prime classi, ora apprendiamo che sono a rischio tutte le classi che iniziano un ciclo: quindi, anche le terze, alla chiusura del biennio». In gioco è la continuità dell'insegnamento per i ragazzi. Ma anche le prospettive per il corpo docenti sono fumose: «I professori di ruolo ovviamente resteranno al loro posto, ma per i tanti precari la situazione è tutta da definire». Al Leonardo Da Vinci, nel corso di un'assemblea tumultuosa con la partecipazione dell'assessore provinciale Manuela Cappello, si sono vissuti momenti di tensione. E il presidente del comitato dei genitori si è dimesso, denunciando un clima ostile e il pericolo d i strumentalizzazioni. L'assessore Cappello lancia invece messaggi rassicuranti, almeno per chi è già a metà del guado «Noi siamo chiamati esclusivamente ad attuare quello che decide la Regione, a sua volta dipendente dalle scelte del governo - dice - Ma uno dei punti cardine della delibera regionale è proprio la gradualità dell dimensionamento: significa che si inizierà solo dalle prime classi, chi ha già avviato un percorso scolastico non verrà minimamente toccato». Bruno Viani viani@ilsecoloxix.it Commenta la notizia sul sito del Secolo XIX 08/02/2009

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si contendono il ragazzo con minacce via sms (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 08-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 3 - Pontedera Si contendono il ragazzo con minacce via sms Bullismo rosa, alle medie aumentano i casi di giovani tecnologiche e manesche PONTEDERA. Il ragazzino che tira giù i pantaloni alla compagna di classe e viene sospeso un giorno. Una baby gang di "disfattisti" che prendono a calci la porta del bagno, la rompono e poi la ripagano per intero. Ma soprattutto sono sempre più numerose le ragazzine a litigarsi il fidanzato a colpi di sms minacciosi, spesso conditi pure da calci e sberle. Teppistelle tecnologiche che fanno tremare gli istituti scolastici. «Diciamo che rispetto al passato sembra emergere una sorta di bullismo al femminile che prima non c'era», fa notare Maura Biasci, dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo Niccolini di Ponsacco. Per lei 359 studenti "da tenere a bada", con i quali costruire un percorso didattico il più possibile educativo e attento ai disagi che si possono verificare. Versante didattico da una parte, e questione sanzionatoria dall'altra. Così per una diatriba al famminile finita a pedate - "fuori dalla scuola", tiene a precisare la preside - è scattata una sospensione alla carnefice di 7 giorni. Danno e sanzione, come prevede il nuovo regolamento d'istituto approvato ed in vigore nella scuola ponsacchina. «Si tratta di norme che abbiamo concordato e approvato a giugno 2008 - spiega - così anche nei casi di ragazzi che danneggiano l'istituto, il regolamento prevede che questi ripaghino il tutto. E' successo quando è stata rotta una porta e quando alcuni bambini delle elementari hanno imbrattato un muro». L'istituto è molto attivo anche sul versante prevenzione. «Sullo stesso bullismo stiamo portando avanti il progetto Bulli e pupe - prosegue la preside- mentre in tutte le classi stiamo lavorando sul recupero con Ce la posso fare. In più gli insegnanti dallo scorso anno portano avanti un'attività di formazione sui disturbi psicologici legati all'apprendimento». Molto frequentato dai genitori anche lo sportello d'ascolto. Un modo per accorciare le distanze tra istituto e famiglie. Uno strumento con cui la scuola si mette a disposizione per cercare di superare disagi e situazioni di difficoltà. Con questo intento è stato, inoltre introdotto, varato ed approvato il cosiddetto patto educativo di corresponsabilità firmato dai genitori stessi. «E' una sorta di contratto formativo introdotto dal ministro Gelmini in cui sono anche coinvolti i genitori. Noi lo abbiamo subito introdotto», dice Angela Gadducci, preside dell'Istituto comprensivo Curtatone. Nelle sue 14 classi, alla scuola media, parla di babbi e mamme collaborative. «Quando i propri figli sbagliano non hanno problemi ad accettare che la scuola proceda con sanzioni disciplinari». La dirigente sostiene che i compagni del bulletto di turno non sono pronti a coprire la malefatta. «Questa è una bella cosa, anche se da noi non sono mai successe cose gravi», conclude. Francesca Suggi

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Le Università? Nelle mani dei commercialisti (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 08-02-2009)

Argomenti: Scuola

Le Università? Nelle mani dei commercialisti Mauro Barberis C'è stato un tempo non troppo lontano - chi oggi ha quaranta o cinquant'anni se ne ricorda ancora - in cui le cose non avevano solo un prezzo, ma anche un valore: un'epoca in cui attività, lavoro, servizi, la vita, insomma, non venivano misurati esclusivamente in termini di efficienza economica. Solo a parlarne, sembra di evocare un periodo favoloso e improbabile, come l'età dell'oro degli antichi; peggio ancora, sembra di alimentare la nostalgia dello spreco, della dilapidazione e dell'irrazionalità. Quando si cita qualche idea di quel periodo - una per tutte: l'idea che stipendi e salari fossero una «variabile indipendente» - lo si fa solo per mostrare quanto eravamo pazzi, sventati, o in malafede. Può darsi che ogni epoca parli così dell'epoca precedente; torna in mente Edmund Burke che, dinanzi agli sconquassi della Rivoluzione francese, non trovava di meglio che sospirare sulla fine dell'età della cavalleria e sull'inizio dell'età dei ragionieri: oggi, in epoca di tremontismo, avrebbe probabilmente sospirato sull'avvento dell'epoca dei commercialisti. Una buona teoria di tutto questo è stata sbozzata agli inizi del Novecento da Max Weber che aveva visto il genere umano progressivamente rinchiuso nella gabbia d'acciaio della razionalizzazione. Poi il secolo ha visto il trionfo di tutte le forme possibili di irrazionalità; ma l'idea che tutto debba essere misurato in termini economici, in parte condivisa da marxismo e liberismo, è fatalmente tornata a galla, e oggi domina la nostra vita, pubblica e privata. E il bello è che si tratta di un'idea insostenibile; ci sono mille cose che il denaro non può né pagare né comprare: anche se dirlo, ormai, evoca solo la pubblicità di una nota carta di credito. Per quanto si razionalizzino la sanità, la scuola, i trasporti, ci sarà sempre una parte del loro costo che graverà sulla collettività, ovvero che sarà pagato dalle nostre tasse: il che, naturalmente, non è una buona ragione per una gestione allegra dei servizi pubblici, anzi esattamente il contrario. Ma fra le ragioni dell'economia e quelle della vita ci dovrebbe essere un equilibrio; se proprio dobbiamo sottostare all'impero dei commercialisti, almeno che si tratti di commercialisti illuminati: non di supermanager votati a tagliare tutto, tranne i loro superstipendi. L'unica cosa certa - almeno per me, che lavoro all'Università - è che dopo i decreti Gelmini, o meglio dopo i tagli Tremonti, i commercialisti sono arrivati anche da noi, inalberando l'insegna weberiana della razionalizzazione e anche il piglio dei goliardi di "Amici miei", quando fingevano di progettare l'abbattimento della Torre di Pisa. La prima reazione dei professori è stata «Giammai»; ma dopo una settimana, tutti stavano già calcolando dove si poteva tagliare, per non incorrere nelle forche caudine del novanta per cento del budget destinato a stipendi: il discrimine fra Università virtuose, che possono almeno parzialmente sostituire chi va in pensione, e Università delinquenti, destinate alla forca e a un frettoloso seppellimento in terra sconsacrata. E siccome nelle Università i professori hanno più potere dei ricercatori, e i dipendenti a tempo indeterminato dei precari, ecco che la prima frettolosa soluzione per diventare virtuosi quest'anno - per i prossimi si vedrà - è stata immediatamente trovata: prepensioniamo i ricercatori e sbarazziamoci dei precari, anche nei casi in cui sono loro, in realtà, a tirare avanti la baracca. E la ricerca, dirà il professor Maurizio Maresca, che i decreti Gelmini o i tagli Tremonti dovevano promuovere? La ricerca continua a essere finanziata come al solito: con il gioco dell'oca dei fondi cosiddetti Prin, i progetti che in questi giorni incatenano ai loro computer i docenti coscienziosi. Dai Prin, pochi fortunati ricaveranno i soldi necessari a comprare i libri e la carta per le fotocopie; i più, invece, rifletteranno sulla vecchia frase di Aristotele: le cose utili dovrebbero servire alle cose belle. Mauro Barberis è professore ordinario di filosofia del diritto all'Università di Trieste. 08/02/2009

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Meno maestre alle Elementari (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 08-02-2009)

Argomenti: Scuola

Meno maestre alle Elementari [FIRMA]LORENZO BORATTO CUNEO Dubbi, incertezze e la volontà di non «far pagare» agli alunni i tagli della riforma Gelmini. L'altra sera, oltre 100 tra insegnanti, genitori e amministratori, hanno partecipato alla prima di tre serate sul futuro della scuola. Hanno parlato cinque dirigenti scolastici di Cuneo, moderati dall'assessore ai Servizi sociali Erio Ambrosino. «Alle Elementari con il maestro unico, da settembre, ci saranno 24 ore di lezione settimanali, ma per contratto una maestra arriva soltanto a 22 - ha detto Mauro Casadio, dell'Istituto comprensivo di Borgo San Giuseppe -. Le ore mancanti saranno pagate forse con il fondo d'istituto. Ma se il maestro non ha requisiti per insegnare religione o inglese? E, poi, non sono previste ore per l'assistenza alla mensa». Paolo Cattero, dirigente del Primo Circolo: «Se ho due classi con 24 e 27 ore settimanali, i primi studieranno 100 ore in meno l'anno rispetto ai compagni. Quali ore elimino? Avere due insegnanti era una ricchezza, ma i bimbi oggi hanno più stimoli e opportunità rispetto al passato». Maria Rosa Bellino dell'Istituto comprensivo Oltrestura: «Le compresenze erano fondamentali: per aiutare gli alunni stranieri, chi si trasferisce da altre scuole, bimbi più lenti nell'apprendimento, oltre a sostituire le assenze. La mia scuola perderà da 5 a 7 insegnanti su 57: tutti giovani. Invito le famiglie a scegliere il tempo pieno». «La riforma torna indietro rispetto all'autonomia stabilita nel '99 - ha detto Aldo Milano, preside del III circolo -. I voti numerici? Un ritorno al passato». «Il tempo prolungato alle Medie a Cuneo non si fa da anni: non interessa ai genitori - ha detto Luciana Basso, della Media unificata -. Si rischia di perdere il francese. I fondi di istituto sono sempre meno e dovremo affrontare spese extra». Ambrosino ha ricordato che «il Comune garantirà il servizio mensa come è stato finora». I prossimi appuntamenti (organizzati dal Coordinamento scuole Cuneo, rete degli studenti medi, Comitato genitori) saranno al cinema Monviso: 16 febbraio («Dove va la scuola pubblica?») e 23 marzo («Superiori: quali scenari»).

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La storia non si riscrive L'Anpi contro la proposta di legge revisionista (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 08-02-2009)

Argomenti: Scuola

«La storia non si riscrive» L'Anpi contro la proposta di legge «revisionista» «La storia non si riscrive». Affollata assemblea ieri mattina a Roma. Giovani ed ex combattenti della Resistenza si schierano contro la proposta di legge che equipara partigiani e repubblichini. I partigiani fanno sentire la loro voce forte e chiaro nella polemica sulla proposta di legge 1630: lo hanno fatto con un'assemblea ieri mattina al Teatro Italia di Roma indetta dall'Anpi, con tanta gente e un numero insperato di giovani. Presentato il 23 giugno del 2008, giunto in Parlamento tra le polemiche, il provvedimento vorrebbe istituire un ordine del tricolore per i reduci della guerra 1940-1945. Partigiani e repubblichini assieme, tutti insigniti di un cavalierato revisionista all'insegna di una grottesca pacificazione, che i 42 firmatari della 1630, per lo più parlamentari di centrodestra, sperano di far digerire ai partigiani con una prebenda di 200 euro l'anno. Ma certe cose non sono in vendita: netto il no dei partigiani, e l'iniziativa cui hanno aderito Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Rete Antifascista Metropolitana, cioè i centri sociali e anche l'Unione di Centro, è stato un modo per manifestarlo. Ad aprire i lavori Massimo Rendina, presidente dell'Anpi di Roma e Lazio, che ha subito lanciato la proposta di un coordinamento delle forze di opposizione nel Lazio offrendo la sede dell'Associazione come casa per riunirsi. Gli interventi che si sono susseguiti, infatti, hanno tutti puntualizzato come questa legge sia parte di un disegno più ampio per scardinare la democrazia e le sue regole. il disegno A fianco agli stendardi azzurri dell'Anpi, con effigiate le medaglie d'oro, Paolo Masini, consigliere comunale del Pd, ha ricordato il cruento scontro istituzionale tra il primo ministro e il Presidente della Repubblica sul caso Eluana. I ragazzi dell'Onda, senza dimenticare come parte dell'informazione abbia cercato di far passare l'aggressione fascista a Piazza Navona dell'ottobre scorso per una rissa tra studenti, hanno sottolineato che nelle scuole primarie si sta applicando il testo unico Gelmini che riporta la scuola indietro di decenni. Da parte sua il segretario regionale del Pdci, Fabio Nobile, ha posto l'accento sul decreto sicurezza e sull'obbligo per i medici di denunciare i clandestini che chiedono cure. Messaggi di solidarietà sono arrivati del governatore della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e dagli ex Presidenti della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi e Oscar Luigi Scalfaro. In particolare quest'ultimo ha voluto chiarire nelle sue righe come un provvedimento come la legge 1630 non «onorerebbe la memoria neanche dei repubblichini in buona fede». un nuovo Cln Falsificare la storia, equiparare chi ha combattuto per la libertà con chi la voleva soffocare, ha ribadito nella conclusione Armando Cossutta, è parte di un progetto contro la democrazia. Un attacco a cui rispondere «ritrovando lo spirito del Cln», così Rendina, quel Comitato di Liberazione Nazionale che dal 1943 vide uniti partiti di matrice diversa per affrontare il fascismo: qualcosa in fin dei conti non lontano da questa iniziativa che ha visto coinvolti dai centri sociali della Ram all'UdC: miracoli che ancora riescono ai partigiani. LUCA DEL FRA ROMA ldelfra@unita.it

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nuovo progetto si occupa della riforma gelmini (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 08-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 6 - Viareggio Nuovo Progetto si occupa della riforma Gelmini VIAREGGIO. L'intervento del Ministro Gelmini nella scuola ha provocato molte reazioni e proteste a livello nazionale, così come nella nostra città, dove si è manifestato e discusso sulle nuove norme. Nuovo Progetto di Viareggio - neo costituita associazione di cultura, politica e società - ha promosso un approfondimento sull'argomento anche a Viareggio (l'incontro pubblico ha, più che altro, ospitato opinioni pro-Gelmini, ndr). Il dibattito si è occupato della nuova impostazione voluta dalla Gelmini. «La riforma scolastica - ha affermato Donatella Buonriposi, che a Lucca è preside della scuola Iti Fermi e assessore all'istruzione - ha da sempre creato grande confusione e, purtroppo, la scuola viene utilizzata come campo per lo scontro ideologico. I Paesi sottosviluppati - prosegue la Preside - oggi ci stanno superando, Cina e India sono il nuovo continente, dove gli studenti risultano possedere competenze più elevate rispetto ai nostri, la loro cultura è scientifica e la nostra si basa su una tradizione umanistica e, a mio avviso, la legge Gelmini vuole recuperare questa carenza. India e Cina hanno puntato sulla formazione e noi questo investimento facciamo fatica a farlo». «Nel nostro territorio - informa l'assessore Buonriposi - per favorire la formazione, la Provincia di Lucca ha proposto alla Regione due Its, quelli che nella legge Fioroni si chiamavano poli tecnologici. Non sono state indicate delle scuole, ma sono state richieste le candidature da parte delle scuole stesse. Ponendo al centro nuove figure professionali nel sistema ambientale, energetico e cantieristico, che riguarderà Viareggio». «Questo inizio di legislatura - sottolinea Gaetano Quagliariello, docente universitario, senatore e membro della commissione Affari costituzionali dello Stato - ci ha presentato temi molto difficili ed una forte polemica. Il governo aveva presentato un decreto per razionalizzare la spesa, che proponeva alcune cose di buon senso e altre soggette a strumentalizzazione, proprie del '68 nella scuola del permissivismo». Si è parlato anche di fatti gravi, autentiche emergenze. «Uno dei problemi che incontriamo "sul campo" - ha detto - è quello del bullismo; giorni fa abbiamo letto che un gruppetto di studenti, un branco, ha messo in atto degli scherzi su una vittima prescelta, simulando una violenza sessuale su questo ragazzo, riprendendosi e incitando l'aggressore. E' necessario prendere delle decisioni; i ragazzi sono stati denunciati». Susanna Cinzia Piotto

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il compagno matteoli straccia tutti (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 08-02-2009)

Argomenti: Scuola

di Mario Lancisi Il compagno Matteoli straccia tutti Assessori e sindaci toscani bocciano Maroni e Tremonti, ok Frattini Anche la Prestigiacomo è da sufficienza piena Male Brunetta e Bondi FIRENZE. Il «compagno» Altero batte tutti: è lui, Matteoli, il più bravo del governo Berlusconi. A scuola, raccontano gli amici, non brillava. Come ministro piace e si guadagna un bell'8 in pagella. Un voto lusinghiero se si pensa che i «professori» sono assessori regionali e sindaci, che politicamente non sono teneri con il governo Berlusconi. Tutt'altro. Il presidente della Regione Toscana Claudio Martini nei giorni scorsi ha lamentato i tagli del governo. Alla domanda se meglio o peggio rispetto al precedente governo del Cavaliere, Martini se l'è cavata con un'immagine epistolare: «Prima si mandavano richieste di incontro e nessuno ci rispondeva. Ora, magari qualche letterina arriva...». Che qualcosa sia cambiato (in meglio) lo si ricava anche dal nostro sondaggio. Abbiamo chiesto agli assessori regionali e ad alcuni sindaci un giudizio sui ministri con i quali hanno rapporti (per questo nella nostra pagella non appare il premier Berlusconi). E le risposte sono state abbastanza sorprendenti. Sì, perché qualche ministro si salva dalla mannaia dei nostri terribili professori. Ad esempio il ministro degli Esteri Franco Frattini, elogiato apertamente dall'assessore Massimo Toschi. Bene anche Adolfo Urso, che è sottosegretario ma ha un competenza - il Commercio estero - molto importante per la Toscana. L'assessore Ambrogio Brenna dice di stimarlo. Lo promuove con un bel sette. Anche il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo si guadagna una sufficienza piena, mentre Claudio Scaloja è in bilico. Il peggiore è risultato il leghista Maroni, ma anche Tremonti, Brunetta e Sacconi si beccano un brutto quattro. Sandro Bondi: 4,5 , Beni culturali. E' toscano, ma non si vede. Firenze lamenta di essere trascurata, ma anche l'assessore regionale Paolo Cocchi lo boccia senza appello: «Poco incisivo e distante dei problemi culturali della Toscana. Ci sono vicende - come quella fondazioni liriche - gravi: Bondi taglia i fondi senza un piano di riforma generale». Lo salva invece il sindaco di Viareggio Luca Lunardini, Pdl: «Ha mostrato vivo interessamento per il teatro pucciniano». Renato Brunetta: 4 , Pubblica amministrazione. «Totalmente negativo», esordisce netto Federico Gelli, vice presidente della Regione. «Troppi annunci altisonanti, troppa demagogia. Sta facendo grandi danni perché non distingue tra chi spreca e chi no. Colpisce nel mazzo senza distinguere. Ci ha bloccato ad esempio tutte le norme di stabilizzazione dei precari», polemizza Gelli. Raffaele Fitto: 4,5 , Rapporti con il Parlamento. Gelli di mestiere fa il medico, se fosse stato professore guai grossi per gli allievi. Sì, perché anche su Fitto usa la matita blu: «E' appiattito sulla linea del governo e non dimostra alcuna autonomia. Una presenza inutile», conclude il vice di Martini, al quale spettano le competenze della "macchina" della Regione. Franco Frattini: 7 meno , Esteri. E' la prima sorpresa. In positivo. C'è chi sostiene che il governo Berlusconi non ha un'adeguata politica estera, ma l'assessore regionale alla pace Massimo Toschi promuove Frattini: «Per la prima volta abbiamo un ministro degli Esteri che riconosce il ruolo delle Regioni nella cooperazione mondiale. Inoltre ha gestito molto bene la vicenda di Gaza, valorizzando l'impegno della Toscana. Un interlocutore serio». Maria S. Gelmini: 4,5 , Istruzione. Qualche mese fa poteva sicuramente andarle peggio. Qualcosa però in questi mesi è cambiato, come riconosce l'assessore Simoncini: «Abbiamo contrastato con forza le idee del ministro Gelmini, arrivando anche a fare, per due volte, ricorso alla Corte Costituzionale contro i provvedimenti del governo sulla scuola. Non condividiamo la sua idea di scuola anche se, dopo mesi di proteste, con le Regioni si è finalmente aperto un confronto». Insomma, se la Gelmini, che a scuola era una secchiona, si impegna ce la può fare... Roberto Maroni: 3 , Interno. Chi non ha chance di riprendersi è il ministro Bobo, il leghista che ama il rock. Il peggiore del governo. «Il suo pacchetto sicurezza è deleterio. E poi l'ingiunzione ai medici di denunciare gli immigrati clandestini che chiedono di essere curati è persino disumano. Il ministro ha detto che gli piace fare il cattivo. Ci riesce benissimo, ma con i poveracci, non con i potenti», tuona Gelli. Altero Matteoli: 8 , Infrastrutture. Sembrano passati anni luce da quando, giovane consigliere del Msi a Livorno, non veniva degnato neppure del saluto dagli amministratori comunisti. Oggi i compagni stravedono per lui. Lo chiamano il «compagno Altero». «Dalla Tirrenica alle altre opere infrastrutturali della Toscana ha dimostrato di voler collaborare costruttivamente con la Regione», lo elogia l'assessore ai trasporti Riccardo Conti. Persino l'assessore Anna Rita Bramerini lo promuove: «E' uno pragmatico con cui è facile trovare intese utili per risolvere i problemi della nostra regione». Persino sull'ospedale di Lucca Matteoli si è schierato con la Regione e contro il sindaco Mauro Favilla. Troppa grazia, «compagno» Altero... Giorgia Meloni: sv, , Gioventù. Chi l'ha vista?, domanda l'assessore al sociale Gianni Salvadori. Urge risposta. Stefania Prestigiacomo: 6 più , Ambiente. ministro dell'Ambiente. Per Marco Betti, assessore regionale al suolo e all'acqua, è un ministro dal doppio voto: «Gravemente insufficiente su temi quali i parchi e i bacini idrici, ma dimostra di avere capacità politiche di ascolto». Gli fa eco la Bramerini: «E' solo un mese che ci conosciamo ma mi sembra affabile. Una con cui si può parlare». Da donna a donna. Maurizio Sacconi: 4 , Lavoro e salute. Il giudizio dell'assessore regionale Enrico Rossi è una bocciatura senza appello: «Il suo operato non è qualificabile per eccesso di assenze. Per fare il ministro alla salute c'è l'obbligo di frequenza e lui lo si è visto appena un paio di volte in poco meno di un anno. Sul piano della legislazioni sul lavoro appena due riunioni. Dannose: Sacconi sta svuotando le normative sulla sicurezza. Il vero problema è che manca un ministro della Sanità». Claudio Scajola: 5,5, Sviluppo economico. L'assessore all'economia Ambrogio Brenna usa il bastone e la carota. Bravo nella missione internazionale in Vietnam. Male sui Cantieri apuani. Da rivedere. Giulio Tremonti: 4 , Tesoro. Lo bacchetta Conti: «Si fanno accordi con Matteoli che poi Tremonti smonta perché non scuce un euro. Lui pensa al nord, alla Lega, non investe. Pessimo, da 2». Anche i sindaci - da Paolo Pacini di Cecina a Renzo Berti di Pistoia - sono critici: non ha ancora ridato ai comuni tutti i soldi dell'Ici. Rossi però sostiene che per la Sanità ha confermato nel 2009 i soldi promessi da Prodi. E il voto risale un pochino. Adolfo Urso 7 , Commercio con l'estero. L'assessore Brenna lo elogia: «Sta facendo un buon lavoro». (ha coll. Gabriele Firmani)

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liti, parolacce, sgambetti tra candidati: a firenze la campagna è una rissa quotidiana (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 08-02-2009)

Argomenti: Scuola

E PER I SONDAGGI NON VINCE NESSUNO Liti, parolacce, sgambetti tra candidati: a Firenze la campagna è una rissa quotidiana Gelmini in ripresa, Fitto inutile, la Meloni chi l'ha vista? FIRENZE. Liti, sgambetti e veleni: ogni giorno il tormentone Firenze si arricchisce di qualche paragrafo poco edificante. Ieri nemmeno il presidio in sostegno del Quirinale ha messo tutti d'accordo: solo la componente che fa capo a Daniela Lastri ha aderito. E così, ad esempio venerdì anche sul documento della direzione regionale sul dramma di Eluana la rissa non è mancata. Da una parte il sindaco Domenici e dall'altra il capogruppo Pd in Regione Monaci, che avrebbe preferito toni più pacati nei confronti del governo, tra Domenici e Monaci sarebbero volate parolacce. Anche ieri Domenici ha esternato tutta la sua disapprovazione, scomodando una citazione di Gramsci, per dire che «il Pd sta distruggendo la sua stessa opera». Per il sindaco, la classe dirigente del Pd è isolata dalla realtà, ripiegata su se stessa e spesso nemmeno in accordo; e ognuno fa come gli pare, come mostra «l'orrenda vicenda delle primarie fiorentine». E a proposito di primarie, tra una settimana i fiorentini si recheranno alle urne per scegliere il candidato del centrosinistra, e si moltiplicano i colpi bassi: i sondaggi commissionati da due dei candidati e non resi pubblici, anticipano i verdetti: fra 7 giorni non si saprà chi sarà il vincitore perché nessuno raggiungerà il 40%. In particolare Lapo Pistelli non vola e si fermerebbe al 26%, tallonato da Matteo Renzi e Daniela Lastri, compresi entrambi in una forbice tra il 23 e il 20%. Clamoroso sarebbe il flop del ministro-ombra Michele Ventura che non andrebbe oltre il 6%. Se questi fossero davvero i risultati, una volta di più le primarie confermerebbero di scompaginare le certezze degli apparati dirigenti e di quegli "ampi settori del riformismo cittadino" che si sono spesi per convincere Michele Ventura ad accettare la sfida in extremis: il ministro ombra avrebbe forse vinto a mani basse un congresso, ma le primarie sono un'altra cosa. Ma nessuno, per ora, può esultare. Pistelli sperava in un margine più ampio e il suo ricorso al comitato dei garanti per bloccare la pubblicazione di 4 pagine voluta da Renzi per gli ultimi giorni della sua campagna, è interpretato come un segno di nervosismo. Giampiero Calapà

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<Ho 6 in condotta per un no all'autogestione> (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 08-02-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - ROMA - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2009-02-08 num: - pag: 1 autore: di FLAVIA FIORENTINO categoria: REDAZIONALE Tiburtino III La studentessa sostenuta da Ag. La preside: il 6 ce l'ha mezza classe «Ho 6 in condotta per un no all'autogestione» Un gruppo di ragazzi di Azione Giovani ha organizzato ieri mattina un sit-in davanti all'Istituto d'arte Roma2 del Tiburtino a sostegno di una studentessa che si dice «perseguitata» dai professori per non aver partecipato alle manifestazioni anti-Gelmini di novembre. Giorgia, 15 anni, nonostante nel primo quadrimestre non abbia mai preso una nota, si è ritrovata un 6 in condotta nella pagella. «Ha dato fastidio che io pretendessi di fare lezione », racconta, ma la preside replica: «è una classe vivace, metà dei ragazzi ha avuto lo stesso voto». CONTINUA A PAGINA 2

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Giorgia, 15 anni <Quel sei in condotta perché non protestavo> (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 08-02-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-02-08 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Istituto d'arte Il caso Giorgia, 15 anni «Quel sei in condotta perché non protestavo» SEGUE DALLA PRIMA Dopo aver denunciato l'episodio, Giorgia non è più tornata a scuola: «Negli ultimi giorni ho ricevuto telefonate di studenti che mi consigliavano di stare a casa perché il clima nei miei confronti non era dei migliori. Ma io sono abituata a pensare con la mia testa e non mi piacciono le strumentalizzazioni. Questo però costa caro e sto passando un momento terribile». A sostegno della sua causa di fronte alla sede della scuola in via del Frantoio una ventina di militanti di Azione Giovani hanno esposto uno striscione con la scritta «Ora bocciateci tutti». Presenti anche Cesare Giardina e Maurizio Guccini, presidenti di AG Roma e Provincia: «Abbiamo voluto riaffermare con forza il concetto di una scuola libera in cui i professori si dedichino all'insegnamento e non alla politica». A loro sui è poi unito il vicepresidente del consiglio provinciale Francesco Petrocchi: «Esprimo la mia solidarietà a Giorgia e a chi subisce pressioni di professori sessantottini per non essersi uniformati alla loro arroganza ideologica». La preside Maria Grazia Dardanelli, candidata alle primarie per il Pd, si dice amareggiata «per l'esposizione mediatica di una ragazzina di 15 anni che viene pilotata da altri. Mi sorprendo che Petrocchi si presti a questi giochi e abbia addirittura presentato un'interrogazione alla Provincia. Tutti i genitori si sono presentati a ritirare la pagella e i docenti hanno potuto spiegare le motivazioni dei voti in condotta, ma il padre e la mamma della ragazza non si sono visti. Bisogna superare il ricordo del vecchio sette in cond0tta con cui si era bocciati. Ora è l'insufficienza a farfa perdere l'anno, il 6 è un voto normale ». Ma la studentessa non la pensa così: «Mi hanno abbassato tutti i voti, i miei compagni fanno finta di non vedermi» e c'è anche il «giallo» di una nota apparsa sul registro di classe in cui è scritto: «Giorgia C. non ha partecipato all'autogestione». Un mistero che la preside spiega così: «E' vero, è riportata questa frase ma non era una nota disciplinare tant'è che poi non è finita nel fascicolo dell'allievo. Voglio ribadire che nel momento dell'autogestione, soprattutto i piccoli sono rimasti a casa, alcuni hanno deciso di fare lezione e altri attività autogestite. Nel mio istituto ci sono ragazzi di tutte le provenienze politiche, perfino due "negazionisti", ma io ci parlo, c'è rispetto reciproco e tutti mi hanno manifestato il loro appoggio. Sono dispiaciuti per ciò che sta accadendo e per l'immagine della scuola». Domani sarà noto un documento del collegio dei docenti mentre la preside annuncia di aver «preso contatti con un legale per tutelarmi dalla diffamazione». Flavia Fiorentino Ieri Con lo striscione di Ag

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Cari amici de La Stampa, sono uno studente di quarta liceo scientifico, e vado a scuola in un po... (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 09-02-2009)

Argomenti: Scuola

Cari amici de La Stampa, sono uno studente di quarta liceo scientifico, e vado a scuola in un posto tristemente famoso: il Darwin di Rivoli. La tragedia era forse inevitabile, forse, ma non ho intenzione di discuterne qui. Desidero piuttosto denunciare, purtroppo, le conseguenze di quel drammatico sabato mattina a due mesi e passa di distanza Adesso la scuola è divisa in due; una parte al mattino in un ex scuola media, luogo freddo (non in senso fisico) e ovviamente non attrezzato di laboratori. In questo posto, ci vanno le quinte e alcune quarte, al mattino Gli altri 800 alunni, vanno invece in un altro istituto, sito a circa chilometri di distanza, frequentando la scuola di pomeriggio Emergono problemi, solo problemi. Gli insegnanti: il viavai tra una scuola e l'altra, mattino e pomeriggio, e gli amici lontani. Ma ciò che più mi sconvolge, però, è che quando c'era interesse mediatico, tutti i politici, da Veltroni al ministro Gelmini, dal presidente della Repubblica Napolitano al ministro Brunetta, dal premier Berlusconi al capo della protezione civile Bertolaso, inneggiavano qua e là sulla gravità della situazione. E tutti si erano affrettai a promettere si sarebbe rimediato al più presto, senza indugi Ora, da studente obiettivo, devo dire che il Darwin non era assolutamente fatiscente, come alcuni giornali lo facevano apparire, e dunque mi chiedo: come mai, fino a settembre resterà chiuso? Perché stanno facendo dei «lavori»? Ben vengano, non fosse che mi pare esagerato credere che ci voglia così tanto tempo. Poi è ultimamente emerso un grosso problema: mancano apparentemente i soldi per terminare i cantiere; è possibile, dico io? Allora o la scuola davvero cadeva a pezzi e noi non ce ne accorgevamo, oppure sono tentato di credere che alla fine gli appalti sono stati fatti, perdendo tempo (si era detto che non si sarebbe perso tempo per gli appalti) E come al solito burocrazia e politica si danno da fare per mangiare il mangiabile Ora mi rivolgo a chi in ascolto: non dimentichiamoci del Darwin, perché altrimenti Vito non sarà stato un martire, ma uno sfigato morto a scuola per la negligenza di qualcuno (ovviamente i responsabili non sono ancora saltati fuori e probabilmente mai verranno scoperti e denunciati!!!) Bisogna cambiare, e certo i tagli alla scuola non aiutano. Per mia idea, la scuola va considerata un investimento, adesso invece è solo una tomba.

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Scuola, terzo congresso Cisl (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 09-02-2009)

Argomenti: Scuola

HOTEL CAPO NOLI OGGI CON MASSARA SI PARLA DI ACCORPAMENTI DEGLI ISTITUTI Scuola, terzo congresso Cisl NOLI Si aprirà questa mattina alle 9 all'Hotel Capo Noli il terzo congresso della Cisl scuola. L'assemblea sarà aperta dal segretario di categoria Luigi Viggiano e di seguito interverranno il segretario nazionale Gianni Manuzio, quello regionale Dino Castiglioni, il segretario provinciale della Cisl Maresa Meneghini, il dirigente dell'ufficio scolastico regionale Attilio Massara, l'assessore della Regione Massimiliano Costa e il provveditore agli Studi Carla Barzaghi. Un congresso a cui, insomma, prenderanno parte le massime autorità della scuola per confrontarsi sul momento di delicata transizione che sta attraversando una delle principali istituzioni del Paese. Oltre alla riforma avviata dal ministro Gelmini che dal prossimo anno farà sentire pesantemente i suoi effetti alle elementari, proprio venerdì il direttore regionale Massara ha firmato il decreto che stabilisce la riorganizzazione degli istituti a partire dal prossimo settembre. Le modifiche saranno rilevanti tanto nella scuola dell'obbligo con la nascita di undici istituti «comprensivi» nati dalla somma di scuola d'infanzia, elementari e medie, tanto alle superiori con la riorganizzazione della rete scolastica soprattutto di Savona. Spiccano, fra gli altri, gli accorpamenti di Classico e Artistico, Ragionieri e Geometri, Nautico e Industriali e la nascita del nuovo polo professionale formato da Mazzini e Ipsia Da Vinci. Sempre alla scuola è dedicata la riunione convocata stasera alle 20,30 alla Sala evangelica di piazza Diaz dal Coordinamento genitori democratici. Il tema discusso nel corso della serata sarà: «Cosa accadrà alla scuola del nostri figli?».

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Oggi il congressodel settore scuola (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 09-02-2009)

Argomenti: Scuola

Oggi il congressodel settore scuola noli IL FUTURO della scuola, le novità della riforma Gelmini, il rinnovo delle cariche. Sono questi gli argomenti principali che saranno trattati al III Congresso Cisl Savona "In prima persona, al plurale. Difensori di un bene comune", che si svolgerà oggi a Noli, all'hotel Capo Noli, con inizio alle 9,30. Al convegno parteciperanno i vertici del pianeta scuola della provincia e della regione, a cominciare da numerosi esponenti della Cisl Scuola: Luigi Viggiano, segretario generale, Gianni Garino, segretario, Gianni Manuzio, segretario nazionale, Dino Castiglioni, segretario regionale, Maresa Meneghini, segretaria generale Ust. Saranno poi presenti il dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, Attilio Massara, l'assessore regionale all'Istruzione, Massimiliano Costa (nella foto), la dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, Carla Barzaghi. «Il congresso si svolge ogni quattro anni. Rappresenta un importante momento di democrazia e l'occasione per affrontare le tematiche di maggior attualità - spiega Luigi Viggiano, segretario generale Cisl Scuola Savona -. Fra gli argomenti trattati ci saranno sicuramente la riforma Gelmini e le novità che riguarderanno da settembre diverse scuole della provincia dopo che, pochi giorni fa, il dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, Massara, ha emanato il decreto attuativo del piano di ridimensionamento scolastico regionale». «Al centro del congresso ci sarà comunque il rinnovo delle cariche - continua -. Dopo le assemblee che si sono tenute nei mesi scorsi, a Noli saranno eletti i 25 delegati, compreso il segretario, del Consiglio provinciale della Cisl Scuola». St. Mor. 09/02/2009

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tempo di iscrizioni (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 09-02-2009)

Argomenti: Scuola

tempo di iscrizioni MARIO CASTRO Tutte le scuole di ogni ordine e grado della provincia sono impegnate nella valutazione quadrimestrale degli alunni. Vero è che i collegi dei docenti avrebbero potuto optare per il trimestre, ma la maggior parte delle istituzioni scolastiche hanno deciso per il quadrimestre, per cui tutti i consigli di classe hanno iniziato, come si è detto, le operazioni di valutazione (il quadrimestre si è concluso il 31 gennaio) Tensioni quindi da parte degli alunni e dei loro genitori dal momento che fra qualche giorno conosceranno il primo «verdetto» relativo all'anno scolastico 2008-2009. In virtù delle nuove disposizioni della Gelmini, le maggiori novità si hanno nella scuola di base, dove viene introdotta la valutazione numerica. Un sistema valutativo che ha i lati positivi e negativi. Da una parte, infatti, i genitori potranno conoscere la posizione del figlio attraverso una «scala di valori», dall'altra, però, il «numero» non dice nulla sui vari processi di apprendimento e su eventuali recuperi futuri. Elementi, quest'ultimi, che in linea di massima erano elencati nel giudizio globale che, appunto, conteneva l'iter di apprendimento raggiunto dagli alunni in tutte le discipline ed ogni altro elemento utile in vista di un possibile recupero nel quadrimestre successivo. C'è da dire, altresì, che gli alunni, i loro genitori e molti docenti non si sono ancora perfettamente resisi conto della valutazione numerica Sempre restando nella scuola di base, il capo di istituto della Pestalozzi di Catania, Santo Molino, che dirige un istituto comprensivo ubicato in uno dei quartieri a rischio di Catania, ha rilevato che la «la valutazione numerica non è la panacea», cioè non risolve alcun problema, fermo restando che il rispetto delle regole e la disciplina costituiscono il fondamento di un sistema democratico. C'è da dire, però, che un alunno che proviene da un difficile contesto culturale e sociale, dovrà essere educato dalla scuola, per cui in questi casi dare semplicemente un voto negativo in condotta nel primo quadrimestre di per sé non risolve i problemi di comportamento, significherebbe dare un'insufficienza alla famiglia e al contesto socio ambientale, ma anche all'istituzione scolastica, considerato il carattere di «valutazione formativa» (vuol dire il team non ha raggiunto gli obiettivi programmati). In altri termini, quando si allontana dalla scuola un alunno difficile, che magari avrà un'insufficienza in condotta, significa consegnarlo al disadattamento sociale o peggio ancora alla criminalità minorile, soprattutto quando non vi è un contesto familiare valido ed efficace dietro l'alunno. La scuola ha il compito di recuperare quegli alunni che vivono in un contesto familiare particolarmente complesso. In questo caso diventa un falso problema l'idea che attraverso il voto in condotta si possa governare meglio il percorso educativo degli alunni. Sarebbe forse più opportuna, piuttosto che discutere sul come cacciare via dalla scuola le persone con problemi comportamentali, riflettere sulle opportunità e sulle risorse da dare alle scuole per garantire il successo formativo al maggiore numero di alunni anche se provenienti da «situazioni a rischio». Nella scuola di base vi sono diverse insufficienze in condotta, che scaturiscono in linea di massima dalle molte assenze e in qualche caso di gravi atti di indisciplina, bullismo, che hanno causato la sospensione dalle lezioni. Più numerose le insufficienze in condotta nella Media superiore, dove i casi di indisciplina, assenteismo, bullismo sono molto più numerosi rispetto agli alunni della scuola di base. Per il preside del liceo scientifico Boggio Lera, prof. Giovanni Torrisi il voto in condotta, inferiore a 6, significa bocciatura, «però è giusto dire - rileva il capo di istituto - che il voto in condotta ridurrà sicuramente il bullismo, gli atti vandalici. Nel contempo è doveroso sottolineare che per noi educatori non dovrà essere l'unico rimedio per indurre i ragazzi al rispetto delle regole, dei docenti e dei compagni. In altri termini, come si è detto, potrà essere utile, ma è fondamentale che gli alunni capiscano che la scuola è un centro di formazione e, quindi, comportarsi bene significa convivenza civile. Nell'istituto che dirigo, con 1800 alunni frequentanti, non vi sono casi di insufficienze in condotta». Il dirigente scolastico dell'istituto psicopedagogico «Regina Elena», prof. Alfio Mazzaglia, ha rilevato che nell'istituto che dirige vi sono stati dei cinque in condotta, che fanno media al pari degli altri voti, per cui una «condotta ordinaria, senza infamia e senza lode, può meritare la sufficienza. Al contrario, gli alunni, che si impegnano nello studio, rispettano i regolamenti scolastici, mantengono comportamenti adeguati sia nei confronti dei compagni e degli alunni potranno avere in condotta voti alti. Va da sé che quegli alunni che si rendono responsabili di atti vandalici, comportamenti scorretti, scarso impegno nello studio, assenteismo, bullismo, avranno voti in condotta insufficienti e rischiano la bocciatura». Certo la scuola non deve usare il voto in condotta e quindi la bocciatura o l'allontanamento della scuola come l'unico rimedio per ottenere la disciplina, soprattutto dai ragazzi difficili, ma un buon comportamento da parte degli alunni si dovrà ottenere attraverso proficui insegnamenti, per cui, indipendentemente dallo spauracchio del voto in condotta, gli alunni dovranno capacitarsi che è un loro dovere comportarsi bene, rispettare le regole, i docenti, i compagni, non danneggiare le strutture scolastiche. Certo, il voto in condotta, come si è detto, potrà essere utile per ridurre soprattutto i casi di bullismo, ma, come rilevano dirigenti scolastici e docenti, non dovrà essere l'unica «arma» per portare nella giusta strada gli alunni provenienti da contesti sociali piuttosto difficili, anche se, purtroppo, nei casi estremi i docenti saranno costretti alla valutazione negativa in condotta.

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SCUOLA MATERNA (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 09-02-2009)

Argomenti: Scuola

SCUOLA MATERNA È tempo di iscrizioni sia nella scuola dell'infanzia, di primo grado, come pure nella Media superiore. Da quest'anno le famiglie che iscriveranno i loro figli in prima media potranno scegliere l'orario di 30 ore oppure il tempo prolungato su 36 o 40 ore. Quest'ultima scelta però è condizionata alle risorse presenti nell'organico dell'istituto. Le conseguenze sono: l'orario di 30 ore è garantito a tutti, mentre per la frequenza su un orario che va dalle 36 alle 40 ore è necessario che la scuola abbia già in organico i docenti per assicurare l'orario prolungato. In altri termini, per i dirigenti scolastici di un istituto comprensivo, che non ha classi a tempo pieno, nel segmento della scuola primaria o in quelle a tempo prolungato, nella secondaria di primo grado, risulterà quasi impossibile accontentare le nuove richieste di tempo prolungato o pieno. Di conseguenza, per avviare una nuova classe a tempo prolungato, occorrerà che, contemporaneamente, un altro istituto decida per la chiusura di una classe dello stesso tipo; la stessa motivazione è in vigore anche per il tempo pieno nella scuola primaria, cioè l'ex scuola elementare. Questo è senz'altro uno dei tanti aspetti negativi della riforma Gelmini, fatta solo di tagli. A giudizio dei dirigenti scolastici, che nelle loro scuole hanno il tempo pieno, per esempio la Pestalozzi, questa modalità di costruzione dell'organico e del tempo-scuola finirà per penalizzare il Sud, in particolare quattro Regioni, cioè Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, trattandosi delle quattro regioni dove vi è un minor numero di classi a tempo pieno. «Stranamente - ha detto il prof. Santo Molino, che dirige l'istituto comprensivo Pestalozzi - si tratta delle quattro regioni dove vi è un minor numero di classi a tempo pieno. Lo Stato infatti darà meno risorse a dette quattro Regioni, che, fra l'altro, l'Europa ha collocato nell'obiettivo uno (progetti Pon e Por). In altri termini, mentre vengono chiesti all'Europa finanziamenti per le Regioni sottosviluppate, poi vengono fatti tagli notevoli e meno risorse. Nel centro e nel Nord vi è il 40 % di classi a tempo pieno (in Lombardia il 43,40 %) in Sicilia il 3%, che significa la perdita di 6.000 posti di lavoro». Tanti problemi quindi per le famiglie che dovranno iscrivere i figli nella scuola secondaria di primo grado. Intanto, oltre 13.000 alunni che completeranno la scuola secondaria di primo grado entro il 28 febbraio dovranno scegliere la tipologia di istituto da frequentare nell'anno scolastico 2009-2010. Si tratta di una scelta senz'altro difficile ed impegnativa, dal momento che frequentare un segmento scolastico non corrispondente alle capacità dell'alunno potrebbe portare a notevoli ritardi sul percorso di studi. Giustamente, rileva il provveditore agli studi Raffaele Zanoli, rivolgendosi ai genitori degli alunni che completeranno il primo ciclo di scuola di base, la famiglia in questa responsabile scelta dovrà quotidianamente dialogare a lungo con i loro figli, aiutarli «a scegliere responsabilmente sulla base delle attitudini e capacità personali emerse durante il triennio. Appena avete sott'occhio - rileva il dirigente dell'ufficio scolastico provinciale - , l'amplissimo ventaglio di scelta che l'insieme del sistema di istruzione e formazione catanese vi offre. Scegliete con prudenza e lungimiranza, coinvolgendo e corresponsabilizzando i vostri figli». Quando i genitori non hanno una formazione culturale e sociale idonea, sarà la scuola ad assumersi in toto la responsabilità della scelta dell'istituto o la frequenza dei corsi di formazione professionale. Durante questo mese, infatti, i consigli di classe, completata la valutazione quadrimestrale, si riuniranno più volte per esaminare l'istituto adeguato ai loro singoli allievi. A cura dell'ufficio scolastico provinciale, con la collaborazione dell'assessorato delle Politiche scolastiche e della Provincia, è stato inoltre distribuito agli alunni il fascicolo "Conoscere per scegliere meglio", fascicolo che contiene gli indirizzi classici, scientifici e linguistici, socio-psico pedagogici e linguistici, artistici, tecnici e professionali. M. C.

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Consiglio comunale Torino: fondi per Scuola pubblica e Università (sezione: Scuola)

( da "Sestopotere.com" del 09-02-2009)

Argomenti: Scuola

Consiglio comunale Torino: fondi per Scuola pubblica e Università (9/2/2009 19:30) | (Sesto Potere) - Torino - 9 febbraio 2009 - Nella seduta odierna del Consiglio comunale sono stati approvati un ordine del giorno della consigliera Monica Cerutti che impegna la Città a non far mancare alla Scuola pubblica e all?Università gli investimenti indispensabili a garantire una didattica di qualità e l?accesso ai livelli più alti dell?istruzione. L?ordine del giorno impegna il Sindaco e la Giunta a manifestare il proprio dissenso dalla legge 133/2008 (riforma Gelmini) ed in particolare al ritorno al maestro unico ed ai tagli all?organico ed ai finanziamenti della scuola. I voti favorevoli sono stati 31, quelli contrari 1. Sullo stesso tema l?ordine del giorno di Domenico Gallo che invita a contrastare il disegno del Governo nazionale che “…mira a colpire al cuore il sistema dell?istruzione pubblica del nostro Paese”. La sua proposta è stata approvata con 26 voti a favore, 1 contrario ed 8 astensioni. Una seconda proposta di Domenico Gallo, impegna Sindaco e Giunta a intervenire presso il Governo perché cancelli l?emendamento con cui si “azzerano le norme” sulla stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato, (previste dalle ultime leggi finanziarie) è stata approvata con 33 voti favorevoli ed un astenuto.

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Basso chiede un intervento della regioneper salvare la prima elementare di bavari (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 10-02-2009)

Argomenti: Scuola

Basso chiede un intervento della regioneper salvare la prima elementare di bavari l'appello GENOVA. Un intervento della Regione per impedire la chiusura della prima elementare della scuola Gioiosa di Bavari è stato chiesto alla giunta regionale dal consigliere Lorenzo Basso (Pd). Secondo l'esponente del centrosinistra la soppressione della classe rientrerebbe fra le conseguenze dell'approvazione della riforma Gelmini. «La situazione è dovuta ai recenti interventi in materia di istruzione, che rendono, tra l'altro, più difficoltoso il mantenimento di sedi scolastiche sul territorio, e che il problema di Bavari presenta analogie con quelli di molti paesi dell'entroterra, essendo il centro città distante ed accessibile soltanto con difficoltosi viaggi con mezzi privati o pubblici». La scuola Gioiosa, spiega il consigliere del Pd, «conta ad oggi 60 alunni distribuiti su cinque classi, l'edificio ospita anche una scuola materna ed è dotato di ampio giardino ristrutturato di recente. Il complesso ha costituito nel tempo un importante presidio di socialità per l'intero territorio di Bavari, al quale ha assicurato una forza attrattiva nei confronti di molte giovani famiglie in ricerca di un luogo ad alta vivibilità». 10/02/2009

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<Rimpiango la maestra unica> (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 10-02-2009)

Argomenti: Scuola

«Rimpiango la maestra unica» congresso cisl scuola, parla il dirigente regionale Massara d'accordo con la Gelmini: l'insegnante prevalente è importante per lo scolaro Noli. «Il mio ricordo più vivo della scuola è la maestra delle elementari, non sono i professori delle medie». Attilio Massara, dirigente dell'Ufficio scolastico regionale ha ricordi nostalgici. Ricordi che, dopo un'opera di restauro, si materializzeranno con l'entrata in vigore della riforma della scuola disegnata dal ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini. Abbiamo incontrato Massara (che è stato provveditore a Savona alla fine degli anni Novanta) a margine del 3° Congresso Cisl Scuola Savona, che si è tenuto ieri a Noli e si è concluso con l'elezione del segretario generale e del consiglio che guiderà il sindacato per il prossimo quadriennio. Nostalgia del maestro? Allora lei non è contrario al ritorno dell'insegnante unico... «Non è preciso dire che ci sarà il maestro unico, ma quello prevalente, affiancato dagli insegnanti di lingua, di attività motoria, di religione. Il maestro prevalente tornerà comunque ad essere la figura di riferimento principale per gli scolari. E questo è un fatto importante: è a lui che il bambino si rivolgerà in una fase della vita delicata, nella quale c'è il passaggio tra le figure materna e paterna e il mondo esterno». Quindi lei non critica la riforma Gelmini? «Nel mio ruolo non sono chiamato a giudicare, ma a realizzare l'operato dei ministri, creando tutte le condizioni affinché i loro progetti vengano realizzati sul territorio. Il ministro Gelmini ci tiene a sottolineare che non si tratta di una riforma». Allora la contestazione che c'è stata è eccessiva, secondo lei? «In Italia non siamo contenti se non contestiamo. Per la scuola si scende sempre in piazza. Anche il ministro Berlinguer era stato contestato. L'importante è che le proteste non avvengano a livello di preconcetto». Il problema dei precari. Migliaia di insegnanti sono disperati perché non avranno più il posto. «Sui precari non si hanno ancora le idee molto chiare. La questione è legata ai pensionamenti, ma non si hanno ancora direttive precise da Brunetta. Bisogna aspettare l'effetto degli accorpamenti dei diversi istituti scolastici, che entrerà in vigore a settembre». La scorsa settimana lei ha emanato il decreto attuativo del piano di ridimensionamento scolastico regionale, che nel Savonese porta gli istituti comprensivi (asili-elementari-medie) a 11 e, nelle superiori, rivoluziona gli accorpamenti dei diversi istituti. Un grosso scombussolamento in arrivo. «Chiariamo una cosa: il nuovo assetto non c'entra con la Gelmini, ma risale a una legge del '98, quando era ministro Berlinguer. La tendenza verso gli istituti comprensivi è internazionale: la scuola dell'infanzia, la primaria e la secondaria accorpate diventano più funzionali. Ed è ovvio che portino a un risparmio economico: con l'accorpamento di più scuole in ogni istituto comprensivo ci sono un solo ufficio di presidenza e un'unica segreteria». Nelle superiori è in arrivo una rivoluzione. A Savona resteranno autonomi solo il liceo Scientifico "Grassi" e il liceo "Della Rovere". Per tutti gli altri sono in arrivo nuovi accorpamenti. «La Regione cerca di fare il meglio, pur muovendosi entro certi paletti: un istituto non deve avere mento di 500 alunni e non oltre 900. Ma ci sono state due eccezioni: la deroga di Carcare, zona di montagna, e Finale, ma in questo caso ritengo che sarà necessario un nuovo intervento per accorpare il liceo Scientifico ad altri istituti». Comuni, Comunità montane, Province, Regione. Sono diversi gli attori che hanno ridisegnato la mappa delle scuole. Che cosa ne pensa? «C'è il rischio che queste istituzioni non riescano a instaurare fra di loro un rapporto ottimale, in grado di portare ad un prodotto di qualità. Inoltre qualcuno potrebbe cercare di salvaguardare un po' troppo i localismi». Stefania Mordeglia mordeglia@ilsecoloxix.it 10/02/2009 ' 10/02/2009 le buferesulla scuolaIn Italia non siamo contenti se non protestiamo. Anche il ministro Berlinguer era stato contestato Attilio massaradirettore Ufficio scolastico 10/02/2009 Il dato emerge da un questionario della Coldiretti nell'ambito di un progetto sull'alimentazione 10/02/2009 Savona. Quarantadue classi coinvolte, da Albenga a Varazze, da Cairo ad Altare. Oltre mille studenti di 12 scuole medie della provincia impegnati a lavorare in un progetto utile per apprendere informazioni importanti sull'alimentazione e scoprire mille curiosità sul territorio. "Dimmi come mangi e ti dirò come cresci"è il titolo del progetto promosso dalla Coldiretti di Savona, attraverso l'associazione Terranostra, con l'appoggio del Provveditorato, la Fondazione "De Mari" Cassa di Risparmio di Savona, la Camera di Commercio, la Provincia. «Dopo il successo delle due passate edizioni, nell'anno scolastico 2008-2009 torniamo nelle scuole con un progetto sull'alimentazione - spiega Roberto Minuto, vide direttore della Coldiretti Savona -. Anche quest'anno il progetto è articolato in più fasi e si concluderà con la realizzazione di un libro. Come nelle edizioni precedenti, al progetto collaborano diversi esperti, fra cui la dottoressa Marina Scotto dell'Asl 2 e il geometra Riccardo Galbussera». «La prima fase consisteva nella compilazione di un questionario sulle abitudini alimentari - continua -, dal quale è emerso un dato negativo: il 30 per cento dei ragazzi fra i 10 e i 13 anni non fa colazione. Nella seconda fase le diverse classi devono approfondire un argomento: dall'alimentazione degli sportivi alla tutela dei consumatori, dalla stagionalità dei prodotti al menù a km. 0. Fra marzo e maggio a scuola commenteremo i risultati del questionario e porteremo i ragazzi a visitare aziende agricole, agrituristiche e fattorie didattiche. A giugno ci sarà una grande festa nella quale sarà presentato il libro conclusivo e si terranno le premiazioni». Queste le classi delle scuole medie che partecipano al progetto: "Brondi" di Altare (3° A, B), "Mameli" di Carcare (2° A, B, C, D), "Abba" di Cairo (1° C, 2° C, D, 3° C), Millesimo (2° A, B), "Cerruti-Jacopo da Varagine" di Varazze (2° B, D), "De André" di Albissola Marina (2° B, C), "Dante Alighieri" di Albenga (2° A, B, D, E) e Ceriale (2° F e G), "Mameli" di Albenga (2° A, B), Leca (2° D, G, H) e Ortovero (2° I, L), "Aycardi-Ghighieri" di Pietra Ligure (2° A, B, C) e Borgio Verezzi (1° A, B), Spotorno (2° A), Noli (2° B), "Mazzini-Ramella" di Loano (2° B, E, 3° C), Andora (2° E). St. Mor. 10/02/2009

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Undicigli istituticomprensivi (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 10-02-2009)

Argomenti: Scuola

Undicigli istituticomprensivi da settembre Noli. Scuola, si cambia. Oltre alla riforma del ministro Gelmini settembre porterà una rivoluzione nelle scuole della provincia. Il decreto attuativo del piano di ridimensionamento scolastico regionale, al quale hanno lavorato diverse istituzioni, pochi giorni fa ha ricevuto il via libera del direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Attilio Massara. Due le novità principali. Nelle scuola dell'infanzia-elementari e medie gli istituti comprensivi (che riuniscono i vari livelli di istruzione) passano da quattro (Carcare, Millesimo, Spotorno e Sassello) a 11 (vedi trabella). Per quanto riguarda le superiori le grosse novità riguardano Savona, dove solo due scuole restano autonome e indipendenti: il liceo "Della Rovere" e lo Scientifico "Grassi". A illustrarle è Luigi Viggiano, confermato ieri segretario generale della Cisl Scuola Savona: «La modifica più evidente sarà lo smembramento del "Martini-Pancaldo-Mazzini". Da settembre l'Artistico sarà accorpato al liceo Classico "Chiabrera". Il Nautico sarà unito all'Itis e non più al liceo Classico - spiega - e, probabilmente, in futuro si prospetta il suo trasferimento alla Rocca. Il "Mazzini" (professionale commerciale) sarà unito all'Ipsia "Leonardo da Vinci". I geometri "Alberti" (oggi uniti al "Da Vinci") saranno accorpati ai ragionieri del "Boselli" e a quelli del "Pertini" di Varazze. Per quanto riguarda la provincia, sono state date le sperimentazioni a due istituti, che sono rimasti nonostante abbiano meno di 500 iscritti: il "Calasanzio" di Carcare, perchéè zona montana, e lo Scientifico "Issel" di Finale (che ha ottenuto anche l'indirizzo psicopedagogico), per evitare agli studenti della zona interessati a questo corso di studi di venire a Savona». «L'aumento degli istituti comprensivi, comune a tutta Italia, rientra in una linea pedagogica più moderna che dà la possibilità a scuola e famiglia di interloquire in modo continuativo per anni»è il commento dell'assessore regionale all'Istruzione, Massimiliano Costa, ieri presente al Congresso della Cisl. «È importante investire sulla scuola - continua - poiché il futuro sociale ed economico passano attraverso l'investimento nelle risorse umane. Ma, purtroppo, il governo ha tagliato le risorse nella scuola, che invece andavano aumentate». Cosa prevede per i precari? «Il problema viene da lontano. Io sto con Fioroni: nelle scuole si entra solo per concorso. Chi vince entra, chi non lo vince resta fuori. Sono contrario alle graduatorie permanenti». A contestare le novità portate dal ministro Gelmini è Gianni Manuzio, segretario nazionale Cisl Scuola: «Nella scuola si sta attuando solo una cieca politica dei tagli - afferma - che porterà solo a peggioramenti. La riforma, realizzata con interventi improvvisati, nasce dall'esigenza di risparmiare. In questi giorni il sindacato è impegnato in un difficile confronto col ministro per cercare di cambiare in parte la manovra». St. Mor. 10/02/2009

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"La riforma scolastica della Gelmini rischia di portare solo al caos totale" (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 10-02-2009)

Argomenti: Scuola

ALL'HOTEL CAPO NOLIIL 3° CONGRESSO DELLA CISL SCUOLA "La riforma scolastica della Gelmini rischia di portare solo al caos totale" Ieri all'Hotel Capo Noli si è svolto il 3° congresso territoriale Cisl Scuola Savona con le massime autorità del mondo scolastico locale riunite per confrontarsi sui cambiamenti a cui si sta andando incontro, in particolare come conseguenza della riforma avviata dal decreto Gelmini. A questo riguardo il segretario generale Luigi Viggiano richiama nella sua relazione quanto detto da Walter Veltroni a dicembre, «quando parlò di "una radicale e condivisa riforma della scuola, dell'università e della ricerca" affermando che "è il cambiamento, e non la conservazione, la frontiera dei riformisti", e "selezione e valutazione sono i principi che ispirano le proposte". Certo non è immaginabile un punto d'incontro sui tagli ma sulla valutazione, alla luce di queste dichiarazioni, la cosa diventa realisticamente possibile ancor più quando egli dice che "senza selezione e valutazione, senza merito, i migliori finiscono per risultare sempre gli stessi: quelli con famiglie facoltose alle spalle, quelli con i contatti giusti"». Sul piano della riorganizzazione della rete scolastica e degli accorpamenti che massicciamente colpiranno il territorio savonese, sia per le elementare e media che per le superiori, la visione di Viggiano è fosca: «Se aggiungiamo le novità sul reclutamento del personale, la trasformazione dei consigli di circolo e d'istituto in consigli d'amministrazione, le scuole in fondazioni, ecc., ecco che la situazione rischia l'implosione creando le condizioni per dire che l'unico modo per venirne fuori è quello di dare la piena autonomia alle Regioni e ai singoli dirigenti soggetti allo spoil-system in tal modo la paventata destrutturazione potrebbe concretizzarsi addirittura con il favore della società stessa esasperata dalla confusione più totale raggiunta, cosa del resto che si sta già verificando per singoli provvedimenti».

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summit al cavalieri per l'effetto-gelmini (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 10-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VII - Milano Convocati i genitori per i moduli a 30 o 36 ore Summit al Cavalieri per l´effetto-Gelmini Ai genitori tocca scegliere: mandare i figli a scuola solo al mattino o anche al pomeriggio. Questa la più grande novità per il prossimo anno scolastico fra quelle illustrate ieri alle famiglie dalla preside della scuola media Cavalieri. Un´assemblea convocata per spiegare gli effetti pratici del decreto Gelmini, «i cui regolamenti attuativi - ha precisato Francesca Lavizzari, la dirigente scolastica - sono ancora bozze». Fino a quest´anno le famiglie potevano scegliere quali corsi pomeridiani fare seguire ai figli (fra inglese, latino, francese, teatro e informatica), dall´anno prossimo la scelta sarà netta: o scelgono il modulo da 30 ore, e quindi la scuola solo al mattino, o quello da 36, che prevede due giorni di rientro pomeridiano. Altra novità: al pomeriggio non si faranno più laboratori di argomento vario, ma solo lezioni di italiano e matematica. Una formula rigida che spaventa le famiglie chiamate a decidere entro il 28 febbraio, data di scadenza per le iscrizioni. Per Francesca Boeri, rappresentante dei genitori, «il fatto che la nuova regola si applichi anche alle classi seconde e terze ci ha lasciati spiazzati. Eravamo abituati ai corsi al pomeriggio opzionali». La nuova organizzazione «prendere o lasciare» pone anche problemi pratici. «Di fatto, scegliendo le 36 ore, per due giorni a settimana i nostri figli si troveranno a fare una sorta di tempo pieno - continua la Boeri - questo impone di rivedere l´intera organizzazione delle nostre giornate». Per il cambio dell´orario, ha detto la preside Lavizzari, «rischiano di perdere il posto anche alcune insegnanti alle scuole medie, di cui di non si parla mai. La comunicazione del ministero dell´Istruzione riguarda spesso l´introduzione del maestro unico alle elementari, ma degli effetti sulle medie mai una parola». Da qui la necessità di convocare i genitori. (f. v.)

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i presidi pisani bocciano il 5 in condotta (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 10-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 5 - Pisa I presidi pisani bocciano il 5 in condotta «Una misura eccessiva». Il provveditore: dobbiamo educare, non punire PISA. Niente cinque in condotta per gli studenti pisani. I presidi delle medie superiori della città sono concordi nel definire la misura disciplinare eccessiva, almeno da quanto emerge da un giro nelle scuole cittadine. Da quest'anno, infatti, gli studenti che dovessero prendere un voto in condotta inferiore alla sufficienza, sarebbero costretti a ripetere l'anno. «L'insufficienza con conseguenze così importanti è discutibile - afferma la professoressa Lia Marianelli, preside del liceo scientifico Dini -. Gli studenti devono aver avuto un comportamento davvero grave, al limite del penale, per meritare una misura disciplinare di questo tipo. Nel nostro liceo su 1200 allievi solo 10 hanno preso la sola sufficienza in condotta. Settanta il 7. In genere non abbiamo gravi problemi da questo punto di vista». Anche il preside dell'istituto tecnico Pacinotti, il professor Giuseppe Piero Ceraolo, giudica eccessiva la nuova misura disciplinare introdotta dalla Gelmini: «Come istituto non siamo disposti a farci trascinare nell'equazione basso voto in condotta, miglioramento della disciplina interna - spiega -. Per questo nel primo trimestre non abbiamo dato né 5, né 6 in condotta. Rispetto all'anno passato però non ci siamo limitati a dare i consueti 8 e 9, ma abbiamo previsto una forbice di voti che andasse dal 7 al 10, correlata ad una serie di indici descrittori che tenessero conto dell'interesse e della disciplina dello studente». «Dato che la circolare è uscita a quadrimestre in corso - sostiene la preside dell'istituto professionale Fascetti, la professoressa Mariangela Chiapparelli - abbiamo utilizzato la norma precedentemente in vigore. Comunque, anche se avessimo adottato questa circolare, non ci sarebbe stata nessuna insufficienza. Rimaniamo in attesa che il ministro chiarisca meglio il senso delle disposizioni per dotarci di una migliore organizzazione interna». La circolare ministeriale, infatti, è uscita il 16 gennaio e comunque restringe di molto le possibilità di un'insufficienza per motivi disciplinari. Secondo la circolare, merita l'insufficienza lo studente che abbia avuto una sospensione superiore ai 15 giorni e non abbia dato segnali di miglioramento della sua condizione. Il provvedimento dev'essere votato dalla maggioranza del consiglio di classe e ampiamente motivato. «La novità non sta tanto nell'insufficienza in condotta, quanto nel fatto che incide sul giudizio finale di profitto - spiega il provveditore agli studi, la professoressa Gloria Bracci Marinai -. Un segnale di maggior rigore, comunque, doveva essere dato, almeno a fine dissuasorio, perché le scuole non avevano più dei validi strumenti disciplinari per prevenire fenomeni come il bullismo». Secondo il provveditore, comunque, la funzione della scuola è un'altra: «Nostro compito è educare, non punire». Gian Mario Scanu

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un sms tradirà chi diserta le lezioni (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 10-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 5 - Pisa Un sms tradirà chi diserta le lezioni All'istituto Matteotti hanno già i preventivi di alcuni gestori telefonici PISA. L'istituto alberghiero Matteotti è in pole position per l'invio di sms alle famiglie in caso di assenza degli alunni. Dal prossimo anno scolastico le comunicazioni tra scuola e genitori avverranno in tempo reale, proprio come auspicato dai ministri Gelmini e Brunetta. Sono già stati acquisiti i preventivi dei vari gestori telefonici, che prevedono pacchetti da 1000, 2000 e 3000 sms e si procederà in breve tempo alla scelta di quello più vantaggioso. Il costo del servizio sarà probabilmente a carico delle famiglie. Lo annuncia Giacomo Cerrai, il dirigente amministrativo del Matteotti, che aggiunge: «Per le pagelle on line non siamo ancora pronti, il software è piuttosto costoso. Per le comunicazioni d'ufficio, è abbastanza visitato il sito della nostra scuola, che viene aggiornato continuamente con le notizie flash e con quelle più urgenti». Infatti, tra gli istituti superiori cittadini, il Matteotti risulta essere il più informatizzato, dunque potrebbe essere il primo ad inviare segnalazioni sui telefonini, a Pisa. Ma, a differenza dell'Alberghiero, non sono poi così tante le scuole che prevedono di adeguarsi in tempi brevi alla proposta Gelmini-Brunetta. Motivi di ordine economico e di ordine educativo fanno scuotere la testa a più di un dirigente scolastico. Molti istituti superiori lamentano già una scarsità di risorse per far fronte alle comunicazioni cartacee, resta da vedere come sopperire alle nuove esigenze di comunicazione on line. Sempre che il gioco valga la candela, perché ad informare le famiglie delle assenze dei ragazzi non basta certo un messaggino, specie se le assenze si protraggono e magari diventano la spia di disagi più importanti. «Da quest'anno scolastico - dice il professor Stefano Bucciarelli, preside del liceo classico Galilei - per comprendere i motivi di assenze ripetute, abbiamo introdotto la regola che il ragazzo sia accompagnato da uno dei genitori ogni cinque giustificazioni scritte sul libretto. Il nostro liceo è di dimensioni medio piccole e dunque è ancora possibile, nonché privilegiato, il rapporto personale con i docenti, che rimane la struttura portante del percorso educativo. Ben vengano le innovazioni, ma a parte il lato economico che è ancora tutto da vedere, bisogna tener conto che non tutti i genitori sono informatizzati e si corre il pericolo di penalizzarli ulteriormente rispetto a quelli più abili». Al liceo linguistico, ex istituto magistrale, il pc al momento viene poco utilizzato come strumento di comunicazione e si trascrivono gran parte dei risultati degli scrutini a mano; al contrario di quanto avviene al Santoni, come riferisce il vicepreside Sergio Amoroso, dove l'informatica è utilizzata proprio per gli scrutini. Al liceo scientifico Dini la preside Lia Marianelli si dichiara favorevole all'invio degli sms, ma precisa: «Nei casi di assenze prolungate mi sono attaccata al telefono. La modernizzazione non potrà mai sostituire l'asse scuola-ragazzo-famiglia». R.V.

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in sala borsa a lezione di hip hop - brunella torresin (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 10-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VIII - Bologna In sala Borsa a lezione di hip hop BRUNELLA TORRESIN (segue dalla prima di cronaca) Cosa c´entra l´hip hop con le attività di una biblioteca, anche se multimediale? C´entra, e moltissimo, perché l´interesse per la cultura hip hop accomuna e cementa un gruppo piuttosto ampio di adolescenti, dai 14 ai 17 anni, la maggior parte ragazzi e stranieri (serbi e kossovari) - ma vi sono anche alcune ragazze -, per lo più iscritti con scarso entusiasmo a scuole professionali e che considerano la biblioteca Salaborsa come uno dei (pochissimi) luoghi in cui si sentano accolti senza essere ghettizzati. Tutte queste cose Tiziana Nanni, che è responsabile della sezione Ragazzi, e i bibliotecari che lavorano con lei, le hanno scoperte grazie ai due educatori professionali di Irides (Istituzioni Riunite Infanzia Disabilità e Sociale), Giampaolo Vulcano e Valentina Valente, che da settembre hanno iniziato ad agganciare i ragazzi, a farsi raccontare le loro storie, a chiedere cosa sarebbe loro piaciuto fare. è così che è nata l´idea dell´hip hop. Il gruppo si è chiamato «Ramsek», dalle iniziali di alcuni componenti. Si trovano ogni pomeriggio in biblioteca. «All´inizio - ricorda Tiziana Nanni - non riuscivano nemmeno a vedere un film fino alla fine», per le continue interruzioni. Durante tutta la prima fase le parole chiave sono state «regole» e «rispetto». Oggi la parte di Officina adolescenti che li riguarda (l´«Officina in movimento per la città») è così strutturata che oltre alle lezioni e al corso pratico di hip hop (tenuto da Marta Crialesi) è prevista la realizzazione di una mostra fotografica e di un filmato. «I rapporti con i bibliotecari sono molto migliorati». E nel prossimo futuro si conta di dar vita a una rete che colleghi bibliotecari, educatori, insegnanti, operatori sociali dei Quartieri e, quando possibile, le famiglie. La seconda punta d´iceberg di Officina adolescenti riguarda un gruppo di studenti del Liceo artistico e Istituto d´arte, coordinati da un insegnante, Bruno Stefani: frequentano anch´essi Sala Borsa e l´hanno scelta per esporre i lavori che hanno creato a partire dalla documentazione fotografica delle giornate di contestazione anti-Gelmini: foto rielaborate con tecniche pittoriche, che saranno da sabato (alle 17 l´inaugurazione) riunite in una mostra, «Studenti NON indifferenti». Nelle ultime settimane il gruppo d´Arte e il gruppo «Ramsek» si sono incrociati e conosciuti; hanno in comune l´interesse per la fotografia. E magari nascono nuovi progetti.

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io, insegnante di sostegno senza lavoro - francesco vallone (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 10-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina I - Bari La lettera Io, insegnante di sostegno senza lavoro FRANCESCO VALLONE Ieri è stato il mio ultimo giorno di lavoro come insegnante di sostegno presso una scuola media statale della provincia. Il mio contratto, come supplente «sorteggiato» dalla graduatoria d´istituto, prevedeva la riconferma ogni mese. La settimana scorsa dopo 4 mesi sono stato congedato non perchè sia tornata in servizio la docente titolare, ma perchè la scuola, a causa dei tempi e delle modalità repentine decise dal solerte ministro, si è trovata nell´impossibilità di corrispondere gli stipendi al personale supplente nei mesi a venire. Ne consegue che: un insegnante specializzato anche in presenza di una necessità didattica interna rimane senza lavoro solo per le dissennate misure politiche ed economiche della riforma Gelmini; un alunno diversamente abile e una classe intera con lui, vengono privati della possibilità di esercitare un diritto costituzionale; il lavoro fin qui svolto andrà inevitabilmente perso nel disorganico avvicendamento che più docenti saranno chiamati a svolgere. La vicenda, comune a tanti precari ma non per questo meno scandalosa, assume contorni ancor più preoccupanti, in ragione della specificità e gravità dell´handicap dell´alunno da me seguito, proveniente tra l´altro da una condizione di grave disagio familiare che certo non mitigherà le conseguenze di tale brusca privazione. Un perverso concorso di fattori che renderanno ancor più ardua l´auspicata integrazione dell´alunno nel tessuto scolastico, svilito ormai da sistemica incertezza e fiaccato dal pressapochismo. La scuola in questione è situata in un quartiere periferico marcatamente segnato da squilibri economici e disagi sociali, interessato da consistenti fenomeni di microcriminalità che vedono precettati soprattutto minorenni e pre-adolescenti. E il corpo docente è spesso l´unico «organismo» di contrasto.

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scuola, a rischio quattromila cattedre - francesca savino (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 10-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VII - Bari Scuola, a rischio quattromila cattedre Turn over difficile nonostante il boom di richieste per la pensione Le domande sono aumentate del 53%: una boccata d´ossigeno per i ventimila precari Lacoppola: i tagli ufficiali solo dopo i dati sulle iscrizioni. Oggi Cisl a congresso FRANCESCA SAVINO Oltre mille e duecento domande per la pensione, con un aumento del 53,55 per cento rispetto al 2008. è fuga dalle scuole della provincia di Bari: 33 dirigenti scolastici, 994 insegnanti e 229 tra collaboratori e assistenti lasceranno il lavoro, secondo il bilancio definitivo tracciato dall´ufficio scolastico provinciale sulla base delle domande chiuse lo scorso 26 gennaio. E intanto la previsione sui tagli dei docenti per il prossimo anno sfiora le 4mila cattedre in tutta la regione: più del doppio rispetto alla proiezione elaborata a fine gennaio che ipotizzava 1600 posti in meno. I ventimila precari pugliesi della scuola restano in bilico: da un lato il boom di pensionamenti potrebbe significare per loro «una boccata d´ossigeno», come rileva il dirigente dell´Usp di Bari Giovanni Lacoppola. Dall´altro però gli esuberi e i tagli nazionali ai finanziamenti per l´insegnamento, le supplenze e l´amministrazione rischiano di escluderli definitivamente dal mondo della scuola. Gli organici per l´anno prossimo sono già in via di definizione: 1256 dipendenti andranno in pensione il prossimo anno, contro gli 818 di quello passato. «Per il quadro ufficiale dei tagli ai posti di lavoro bisogna attendere la chiusura delle iscrizioni» temporeggia però Lacoppola. Il ministero dell´Istruzione aspetta il 28 febbraio, termine ultimo di presentazione delle domande, per avere a disposizione il numero degli iscritti. Adesso nelle scuole del Barese ci sono 260mila e 834 studenti, divisi in 11mila 864 classi con 23mila 132 docenti: dai primi dati a disposizione il numero degli alunni dovrebbe aumentare, a fronte di una diminuzione del personale e delle classi. Ieri i sindacati hanno incontrato il dirigente dell´ufficio scolastico regionale, Lucrezia Stellacci, per un confronto in vista dell´appuntamento di domani a Roma con il ministro Mariastella Gelmini. L´ultima previsione diffusa dall´ufficio scolastico provinciale di Bari parla di 3mila e 995 posti in meno per il prossimo anno scolastico in Puglia, con una riduzione del 7,33 per cento rispetto all´organico di diritto dell´anno scolastico in corso: 1450 cattedre potrebbero essere tagliate nella scuola primaria, 1311 nella secondaria di primo grado, 1234 in quella di secondo grado. Di fronte alle incertezze sulle iscrizioni e al rischio di tagli, Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals hanno istituito un tavolo permanente «per ridurre al minino i danni inferti alla scuola pugliese»: i sindacati puntano a fare fronte comune, con il sostegno degli enti locali, contro i tagli, per la stabilizzazione dei precari e in favore dell´aumento del tempo pieno e del potenziamento di quello prolungato. Linee guida che oggi saranno discusse anche nel congresso provinciale della Cisl Scuola dedicato al "Bene comune": l´incontro sarà aperto questa mattina dalla relazione del segretario generale di Bari Lena Gissi e prevede gli interventi del segretario nazionale Francesco Scrima e di quello regionale Attilio D´Ercole.

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E la gita di classe? A Lampedusa (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-02-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: COPERTINA data: 2009-02-08 - pag: 23 autore: Contrappunto E la gita di classe? A Lampedusa T ra le poche notizie positive uscite nei giorni scorsi dai palazzi romani, e passate come d'abitudine quasi inosservate, c'è l'intesa tra i ministri dell'Istruzione e dei Beni Culturali Mariastella Gelmini e Sandro Bondi per scoraggiare i viaggi all'estero delle scolaresche italiane. Il programma «Alla scoperta del tuo Paese», che durerà due anni e coinvolgerà 500 istituti, mira non solo a promuovere la conoscenza del territorio nazionale in vista del 150mo anniversario dell'Unità ma anche a combattere un certo andazzo spensieratamente vacanziero diffuso in questi anni nelle scuole della Repubblica. Quelli che vengono spacciati come «viaggi di istruzione» a Barcellona oa Berlino (due tra le mete più gettonate) sono di fatto degli ottimi pretesti per bigiare tutti insieme, professori e studenti, una settimana o più di lezioni e andare a bighellonare in una capitale straniera. Qualche ora di sbadigli alla Sagrada Familia o alla GemÄldegalerie, un po' di foto col telefonino, poi di corsa nella prima birreria o in qualche Tapas Bar. Per tacere delle notti brave in albergo, con annessi spinelli e video osé. Voli low cost e pacchetti all inclusive rendono popolari queste transumanze presso le famiglie, ben felici di liberarsi per un po' dell'ingombrante presenza di adolescenti ipodizzati e scarsamente interattivi. Il programma ministeriale prevede pure un concorso aperto a scuole medie e licei, che dovranno gemellarsi per proporre idee originali di viaggi d'istruzione (non di distruzione né di distrazione), rigorosamente entro i confini patrii. Attendiamo fiduciosi gli esiti del concorso. Purché l'originalità non consista nel mandare i ragazzi a Firenze coll'insegnante di ginnastica, che non sa neppure chi era Brunelleschi. Se fossi nei panni dei professori suggerirei una destinazione insolita, lontana dalle rotte più battute: la bella isola di Lampedusa, ultimamente frequentata da una specie particolare di crocieristi provenienti dall'altra sponda del Mediterraneo. Laggiù, senza bisogno di passare la frontiera, ma restando in terra italiana, gli studenti potranno vedere un po' di mondo, capire le conseguenze della globalizzazione e imparare due concetti fondamentali delle democrazie liberali: il dovere di accoglienza verso lo straniero e il valore della vita umana. Non la vita vegetativa, ma quella piena e cosciente di chi lotta per sopravvivere e spesso viene buttato a mare senza chea nessuno venga in mente di salvarlo con un decreto. Peggio, rischiando di essere denunciato come clandestino dai medici del pronto soccorso. http://riccardochiaberge. blog.ilsole24ore.com Severità. La ministra dell'Istruzione Mariastella Gelmini GRAZIANERI di Riccardo Chiaberge

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Bullismo, pochi studenti lo denunciano (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 10-02-2009)

Argomenti: Scuola

scuola. Presentato il sondaggio di «MafiaContro» sui temi della legalità e della lotta ai boss Bullismo, pochi studenti lo denunciano Una sostanziale sfiducia dei ragazzi nella capacità dello Stato di difendere i propri cittadini dai soprusi della mafia. E' quanto emerge da un sondaggio dell'associazione MafiaContro, condotto su un campione di 1.642 studenti dai 13 ai 20 anni iscritti a undici tra scuole medie e superiori. Il 79% dei ragazzi ritiene che le istituzioni facciano 'poco o nulla' per proteggere i cittadini da Cosa nostra. Il 16% crede che lo Stato faccia 'abbastanza' e il 5% 'molto'. Sono complessivamente otto le scuole palermitane coinvolte nel progetto, oltre a un liceo di Castellammare del Golfo, una scuola media di Catania e un istituto commerciale di Busto Arsizio. Sulla percezione della pericolosità della mafia per la Sicilia il risultato è confortante: il 76% la considera un danno, anche se c'è ancora uno zoccolo duro composto da chi la reputa una tradizione (15%) o addirittura una risorsa (9%). Le note dolenti arrivano dalla conoscenza della storia di un fenomeno che ha insanguinato la Sicilia. Nei giorni scorsi, infatti, era emerso il dato secondo cui per il 22% degli studenti i giudici Gaetano Costa e Rocco Chinnici erano dei capimafia. La versione corretta alla domanda sui due magistrati è stata data soltanto dal 53%. Le cose sono andate un pò meglio nelle domande sul pizzo, con alcune sorprese: per il 63% è un'estorsione, per il 23% una tassa e per il 9% un merletto. Secondo il 61% chi paga il racket è una vittima, per il 21% un fesso e per il 18% un complice. Per il presidente onorario di MafiaContro, Carlo Vizzini, è necessario che la Regione «istituisca corsi nelle proprie scuole per raccontare la storia della Sicilia, dando spazio al devastante ruolo della mafia». Secondo Vito Lo Scruto, preside del liceo scientifico 'Basile', scuola di un quartiere palermitano difficile come quello di Brancaccio, "certi dati denotano la necessità di dare più informazione ai ragazzi tuttavia, rispetto a 25 anni fa, su temi come il rifiuto della mafia si sono fatti grossi passi in avanti". Il sondaggio - i cui risultati saranno inviati, tra gli altri, ai ministri della Giustizia e della Pubblica Istruzione, Alfano e Gelmini, - ha riguardato anche la concezione dei ragazzi sul bullismo. Il 69% degli intervistati lo definisce 'un atto criminale', mentre il 31% 'un atto goliardico'. Il 29% degli studenti dice di essere stato vittima di episodi di bullismo, mentre la decisione di denunciare l'aggressione è stata presa soltanto dal 25%. Salvo Cataldo

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Riunione del Collegio dei docentiper l'applicazione della circolare Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 10-02-2009)

Argomenti: Scuola

Aidone. Riunione del Collegio dei docenti per l'applicazione della circolare Gelmini Anche l'istituto comprensivo "F. Cordova", diretto dal prof. Luigi Minacapilli, si sta preparando all'attuazione della riforma Gelmini. La Circolare n. 4 del 15 gennaio scorso ha già dato le indicazioni circa la formazione delle sezioni di scuola dell'infanzia e delle classi della scuola primaria e secondaria di primo grado, le cui iscrizioni scadranno il 28 febbraio prossimo. Il collegio dei docenti, in una fase preliminare, ha già deliberato per l'anno scolastico 2009/2010 in merito all'organizzazione didattica e ai criteri di formazione delle classi iniziali appellandosi anche alla legge 275 del 1999 sull'Autonomia organizzativa e didattica. Per la scuola primaria, il tempo scuola dovrebbe rimanere invariato con 40 ore. Per le prime classi della scuola primaria si è proposto il tempo pieno con 40 ore e per le prime classi della scuola media si confermerebbe il tempo prolungato di 36 ore settimanali con la scelta opzionale dello strumento, che prevede un ulteriore rientro per gli alunni interessati. Così come è previsto dalla normativa, il dirigente prof. Luigi Minacapilli, al fine di predisporre le operazioni di iscrizioni, per l'anno scolastico 2009/2010, si è impegnato a informare le famiglie e gli alunni considerato che, dalle effettive iscrizioni, dipendono le adozioni dei modelli organizzativi del sistema scolastico e le assegnazioni delle risorse nell'Organico dell'istituto, sia per quanto riguarda il corpo docente, sia per quanto riguarda il pesonale amministrativo e tecnico. A tal fine, per mercoledì 11 febbraio, ha predisposto un calendario di incontri, coi genitori degli alunni nuovi iscritti alle classi prime, che si svolgeranno nei locali del plesso Bruno, sede della Presidenza. Il primo incontro sarà, alle 16,05, con la scuola dell'infanzia, per proseguire, alle 17,05, con la scuola primaria. Poi, alle 18,05, con la scuola media. In quell'occasione, saranno consegnati i modelli d'iscrizione che i genitori dovranno riconsegnare entro la data di scadenza ministeriale, cioè il 28 febbraio prossimo. Angela Rita Palermo NICOSIA. Accusato di lesioni al cugino pensionato Prende la via della aule giudiziarie la complessa controversia tra due cugini, che ha visto una serie di denunce reciproche una delle quali già finita dinanzi all'Ufficio del Giudice di pace del Tribunale di Nicosia. Contrasti che nascono dalla proprietà di un terreno in contrada Noci, hanno causato accesi rancori tra i due cugini. M. F., 40 anni, è già imputato di lesioni ai danni del cugino G. F., ultrasettantenne. Secondo l'accusa lo scorso 17 maggio l'uomo avrebbe colpito il cugino con un bastone al culmine di una accesa discussione sui terreni contesi. Gli appezzamenti erano stati acquistati da M. F. a gennaio dello scorso anno ma sembra che il cugino G. F. fosse a sua volta interessato all'acquisto. Una tesi che tuttavia è stata messa in discussione dal difensore dell'anziano. Oltre al processo dinanzi al giudice di pace dagli stessi fatti è scaturito il procedimento per violenza privata e lesioni aggravate che si aprirà proprio giovedì. Il procedimento scaturisce dall'opposizione presentata dall'avvocato Salvatore Timpanaro, difensore di M. F., al decreto penale di condanna. I rapporti tra i due parenti, nel frattempo, sono però precipitati ulteriormente. Lo scorso 11 settembre F. M. si è presentato al commissariato di polizia per denunciare a sua volta il cugino. Secondo il racconto del quarantenne, mentre stava lavorando con il trattore su un appezzamento di terreno, l'anziano cugino era arrivato in auto e ne era sceso portando con se il fucile. L'anziano, difeso dall'avvocato Maria La Ganga, sostiene di non essere neanche passato nei pressi della proprietà del parente ed ha denunciato per calunnia M. F Giu. Mar.

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La preside del liceo Grassi consulente della Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

SCUOLA I NUOVI PROGRAMMI La preside del liceo Grassi consulente della Gelmini In passato tanti allievi hanno dato lustro al liceo conquistando importanti riconoscimenti. Oggi il ruolo di portabandiera dello scientifico «Grassi» di Savona vede protagonista la dirigente d'istituto Gabriella Viganego, scelta assieme ad altri dieci colleghi di tutta Italia per far parte di un gruppo di lavoro (inserito nell'èquipe interministeriale per lo sviluppo delle cultura scientifica, presieduto dal prof. Luigi Berlinguer), con l'obiettivo di presentare una serie di proposte al ministro Gelmini per rifondare il Liceo scientifico. «Si tratta di un importante riconoscimento per il nostro istituto. Si è già svolto un primo incontro dal titolo emblematico, "Per un liceo scientifico ... più scientifico" per una crescente valorizzazione delle attività di laboratorio e la caratterizzazione delle due anime del liceo: matematica-informatica e naturalistica», ha detto Gabriella Viganego.

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Si apre "Versus" (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

SCUOLE. VENERDI' E SABATO Incontro Si apre "Versus" «Ricerca della felicità» con il lama Rinpoce [FIRMA]SIMONA ROMAGNOLI BIELLA «Il successo dai ragazzi a scuola dipende dalla scelta del percorso di studi più adatto alle proprie attitudini e ambizioni». In questo pensiero, condiviso dall'assessore provinciale Annamaria Fazzari e dal preside del Bona David Cohen è racchiuso lo spirito di «Versus», il salone dell'orientamento verso le scuole superiori, in programma venerdì e sabato a Città studi. L'appuntamento, che si rivolge agli studenti delle scuole medie inferiori, alle loro famiglie e agli insegnanti, si propone di guidare i ragazzi verso la scuola superiore più adatta a ciascuno. «Come amministrazione provinciale - aggiunge l'assessore Fazzari - abbiamo voluto rispondere a un dato che appare piuttosto allarmante sul nostro territorio: l'elevato numero di abbandoni scolastici. Spesso dietro questo disorientamento c'è una scelta poco consapevole o mal indirizzata rispetto al proprio percorso scolastico». Il salone, frutto di un lavoro sinergico tra insegnanti delle medie, istituti superiori e Provincia con il suo Sportello Orientagiovani, prenderà il via venerdì alle 14,30 con l'apertura degli Infopoint dei vari istituti. Alla stessa ora si attiveranno anche i tre laboratori che, in forma ludica, aiuteranno i ragazzi a conoscere se stessi e a scegliere con consapevolezza: «Giochiamo con le carte dei mestieri» esplora le varie professioni; «Salta l'ostacolo» insegna ad affrontare le difficoltà; «Caccia al tesoro» invita a riconoscere le ricchezze che ciascuno custodisce. Si rivolge ai docenti la conferenza tecnica «Cosa si valuta? Come si valuta?» in cui Riccardo Barbero, alle 16,30, offrirà spunti e riflessioni sulla valutazione nella scuola dopo la Legge Gelmini. Per mamme e papà è invece pensato l'incontro «Essere genitori nelle scelte importanti» a cura di Paola Merlino (alle 18,30). I laboratori proseguono sabato, quando alle 10,30 è prevista una conferenza istituzionale su «Ruolo della Provincia e della Regione in materia di istruzione e formazione professionale» con interventi di Giovanna Pentenero, Annamaria Fazzari e Marisa Lucano. Alle 15 rappresentati di Gruppo Banca Sella, Bon Prix, Confartigianato e Atl parleranno dei rispettivi settori. «Versus» si concluderà con una performance teatrale a cura dei ragazzi che seguono i laboratori di Renato Iannì (alle 17,30) e con un aperitivo preparato dagli studenti dell'Alberghiero di Trivero (18,30). Paljin Tulku Rinpoce, guida spirituale della Comunità Mandala Samten Ling di Graglia, è stato invitato quale relatore alla conferenza «Felicità: ricerca senza soluzioni o equilibrio difficile?» organizzata dal liceo Classico Linguistico e Artistico venerdì alle 20,30 all'Istituto di via Addis Abeba 20. L'incontro giunge a conclusione di un percorso che ha visto i ragazzi approfondire il tema mettendo in relazione, da un lato alcuni capitoli di «Le città invisibili» di Italo Calvino e dall'altro le opere realizzate dagli allievi dell'artistico per il progetto Ars Captiva. \

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"cara ministro gelmini, ti sei scordata il darwin" (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina I - Torino "Cara ministro Gelmini, ti sei scordata il Darwin" Lettera aperta del Comitato genitori e studenti del Darwin al ministro Gelmini. Una lettera dura in cui si accusa in pratica il ministro di essersi scordata dell´istituto in cui morì per il crollo di un soffitto un ragazzo di 17 anni. "A dicembre - scrive il Comitato - le avevamo già mandato una lettera a cui non ha neanche risposto. Adesso c´è il rischio concreto che gli studenti non possano tornare nelle loro aule neanche il prossimo anno scolastico". La Gelmini replica di essere rimasta in contatto con la preside e di essere pronta a mobilitarsi". GIUSTETTI A PAGINA IV

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"caro ministro, ci ha abbandonato" - ottavia giustetti (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina IV - Torino "Caro ministro, ci ha abbandonato" Lettera aperta dal Darwin. La Gelmini replica: "Sono in contatto con la preside" OTTAVIA GIUSTETTI Caro ministro, dopo tante promesse ci hai abbandonati. I genitori e gli alunni del liceo Darwin, dove Vito Scafidi - 17 anni - ha perso la vita schiacciato dal crollo del controsoffitto della sua aula, hanno scritto una lettera aperta al ministro dell´Istruzione, Mariastella Gelmini, per denunciare la totale latitanza da parte del governo nei mesi successivi al tragico incidente. Il ministro, che aveva immediatamente raggiunto il liceo di Rivoli dopo il crollo, aveva invece promesso sostegno e impegno affinché questi incidenti non si verifichino mai più. Ma da novembre a oggi i problemi per gli studenti di Rivoli sono tutt´altro che finiti. I ragazzi hanno dovuto affrontare e superare il lutto per la perdita di un compagno e per il grave ferimento di un altro e non sono ancora potuti tornare nella loro scuola ma frequentano in altri edifici scolastici, molti persino di pomeriggio quando le aule vengono lasciate libere dai legittimi occupanti. «A due mesi dalla tragedia è con profonda amarezza e delusione che siamo costretti a constatare l´assenza di qualsiasi intervento da parte del suo ministero - scrivono i genitori -. Alla nostra prima e fiduciosa e garbata richiesta inviatale il 18 dicembre non solo è mancata una risposta positiva, ma non vi è stata risposta alcuna, come se la lettera in questione non fosse mai esistita». Il ministro ieri ha risposto che non è vero che il governo si è disinteressato alla vicenda e che lei stessa è rimasta in contatto diretto con la preside del liceo Darwin. In ogni caso anche per il futuro la Gelmini si mobiliterà affinché i problemi organizzativi siano risolti al più presto. Intanto i lavori di ristrutturazione dell´edificio proseguono a oltranza e il timore delle famiglie è che la condizione di attuale disagio perduri anche il prossimo anno. Gli studenti sono per ora dislocati in due diverse sedi, con problemi di spostamento e di tempo. E senza alcuna possibilità di frequentare laboratori. «Siamo un liceo scientifico con corsi sperimentali - concludono gli studenti -. Ma non vi sono laboratori disponibili, né informatici né di altro genere, sono sospese tutte le attività pomeridiane, i crediti conseguibili non sono tali e subiamo disparità nei confronti di altre realtà equivalenti». Alla chiusura del primo quadrimestre gli studenti sono arrivati davvero provati per le condizioni nelle quali sono costretti a seguire le lezioni. Conclude la lettera: «è con stupore e incredulità che abbiamo appreso, tramite gli organi d´informazione che riportavano sue recenti dichiarazioni, che la messa in sicurezza degli edifici scolastici "rappresenta una priorità assoluta" e che saranno stanziate "risorse molto importanti", indicate dai media in «una quota delle risorse del Fondo aree sottoutilizzate (prevista nel decreto anticrisi); 300 milioni di euro per il 2008 e altrettanti per il 2009; altri 100 milioni grazie a un´intesa con l´Inail; il 5 per cento del Fondo per le infrastrutture strategiche; 20 milioni annui derivati dai risparmi sulle spese della politica».

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Veardo assicura DEROGA per Bavari (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

Veardo assicura DEROGA per Bavari elementari L'ASSESSORE alle Politiche Formative e Servizi Educativi Paolo Veardo ha assicurato ieri, in Consiglio Comunale, rispondendo a una richiesta di un consigliere, che porrà il massimo impegno affinché anche il prossimo anno scolastico si formi una classe prima alla elementare di Bavari. I provvedimenti del ministro Gelmini hanno innalzato il numero minimo per costituire una classe portandolo da 10 a 15 alunni. Ma il Comune è favorevole a una deroga perché Bavari non supera mai i 12 alunni 11/02/2009

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marcucci: gelmini conferma dal governo nessun contributo (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 5 - Lucca Marcucci: «Gelmini conferma dal governo nessun contributo» LUCCA. «Il funzionamento degli istituti musicali pareggiati è di esclusiva competenza degli enti locali». Così il ministero della istruzione, dell'università e della ricerca, ha risposto all'interrogazione presentata dal senatore Andrea Marcucci (Pd) che chiedeva di ripristinare il contributo che il governo Prodi aveva stanziato per il Boccherini, nelle finanziarie del 2007 e del 2008. «Per il 2009 gli istituti musicali pareggiati - si legge nella nota dell'ufficio legislativo del ministro Maria Stella Gelmini - sono stati invitati prudenzialmente a non tener conto di una contribuzione ministeriale». Per il prestigioso istituto lucchese è una perdita secca: infatti il Boccherini aveva incassato durante l'esecutivo di Romano Prodi, nella finanziaria 2007 197mila euro e nella finanziaria 2008 140mila euro come contributi di funzionamento. «è la conferma che la formazione culturale e la musica contano molto poco per il governo Berlusconi - commenta Marcucci - ed inoltre mi pare che ormai si possa affermare che anche Lucca non sia nel cuore del centrodestra. Nella precedente legislatura abbiamo portato a Lucca finanziamenti, attività ed eventi - ricorda Marcucci - l'attenzione per il Boccherini è solo un esempio qualificante». Per il senatore del Pd «le istituzioni locali devono fare la loro parte per salvaguardare le attività dell'istituto musicale, anche aprendo tavoli di trattativa con il ministero dell'istruzione. Il Boccherini rappresenta un vanto per tutta la provincia, va difeso con forza da tutti». A perorare la causa della statizzazione del Boccherini era stato a suo tempo anche l'allora presidente Vincenzo Placido. A Lucca era venuta anche il ministro Letizia Moratti che aveva assicurato attenzione alla pratica, caldeggiata peraltro anche dal presidente del Senato Marcello Pera. Impegni che il governo attuale non ricorda più.

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sospesi i servizi scolastici (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

Per uno sciopero Sospesi i servizi scolastici VECCHIANO. è in programma per venerdì 13 lo sciopero proclamato dai sindacati della scuola. In tale data, verranno sospesi i servizi di mensa e trasporto erogati dal Comune in ambito scolastico. è, tuttavia, confermato il servizio di trasporto per gli alunni della scuola paritaria di Migliarino. Le organizzazioni sindacali hanno deciso una mobilitazione nazionale a seguito delle indicazioni del Miur, giunte nelle scuole in questi giorni, per la formazione degli organici con i criteri derivanti dai regolamenti attuativi della legge Gelmini.

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via al nuovo indirizzo musicale con quattro classi di strumenti (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 2 - Pistoia Via al nuovo indirizzo musicale con quattro classi di strumenti PISTOIA. Nasce il liceo musicale. Questa la sfida alle novità che quest'anno lancia il liceo classico Forteguerri, è il primo sul territorio e raccoglie già molte preiscrizioni. Spiega la preside Rita Flamma: «In questo modo noi anticipiamo il liceo musicale, che dovrebbe essere previsto nel 2010 con la riforma delle superiori». Della riforma del ministro Gelmini in realtà si sa piuttosto poco, certe scuole quando possono tentano di portarsi avanti con il lavoro e lanciano sperimentazioni. Il liceo Forteguerri ha oggi 1.010 studenti divisi in tre indirizzi: liceo classico, liceo pedagogico-sociale, scienze sociali. E' in questo terzo ramo, quelle delle scienze sociali, che si inserisce la sperimentazione. Si chiamerà, per la precisione, "liceo sociale a indirizzo musicale". Le preiscrizioni sono aperte sino alla fine di febbraio. «Fino ad ora non esiste nessuna offerta del genere sul territorio - dice la preside Rita Flamma - abbiamo come punto di riferimento la scuola media dove c'è già una sperimentazione musicale, dunque per questi ragazzi sarebbe una continuità didattica». Questa sperimentazione è stata possibile, spiegano al classico, «agendo sulla quota di variabilità del 20% di cui si dispone». Gli insegnanti del nuovo liceo musicale saranno assunti come di regola sulla base delle graduatorie del provveditorato, rispettivamente nelle graduatorie di educazione musicale e per strumenti (di questi per ora esiste solo una graduatoria per le medie inferiori). I ragazzi per cinque anni studieranno storia della musica. Nel biennio ci saranno lezioni di solfeggio e nei successivi tre anni lezioni di analisi e composizione. Per raggiungere l'orario stabilito delle lezioni sarà tolto un po' di tempo ad altre materie. Le lezioni di strumento si svolgeranno al pomeriggio, con un rientro la settimana. Ci saranno quattro classi rispettivamente per lo studio di: chitarra, pianoforte, flauto traverso, viola-violino. Il liceo Forteguerri punta dunque sulla crescita e sulla qualità degli studi. A maggior ragione dunque avrebbe bisogno di nuovi spazi. Già adesso, oltre alla sede di corso Gamsci, ha due classi ospiti dell'istituto Pacini. «E le iscrizioni sono in continuo aumento» ricorda la preside. Quindi lancia un appello: «C'è bisogno di una succursale». Il prossimo incontro per presentare il liceo classico e i suoi indirizzi agli studenti di terza media e alle loro famiglie, sarà venerdì 13 febbraio dalle ore 15 alle 18.

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più ore di matematica e fisica ma per quest'anno tutto uguale (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 2 - Pistoia Più ore di matematica e fisica ma per quest'anno tutto uguale PISTOIA. La riforma delle scuole superiori toccherà anche il liceo scientifico, come? «Ci sono solo delle voci, pare ci sarà un aumento delle materie scientifiche» dice Alessandro Rabuzzi preside del liceo Amedeo Duca d'Aosta, con sede in viale Adua. Un liceo che da anni ormai ha bisogno di nuovi spazi, tanto da dover chiedere ospitalità ad altre scuole. Il preside tenta ora di interpretare quel che sarà la riforma Gelmini, ma intanto per quest'anno nulla cambia. «Credo che in futuro al liceo scientifico ci saranno cinque ore di matematica a settimana per tutti gli anni. Anche le ore di fisica aumenteranno e si studierà per tutti i cinque anni» dice il preside Rabuzzi. Quindi commenta: «Più scientificità insomma, e questo mi sembra positivo». Tutto ciò però dovrebbe partire dall'anno scolastico 2010-2011. Per chi si iscrive quest'anno invece non ci sono cambiamenti di programma. Al liceo scientifico di viale Adua i ragazzi possono scegliere tra tre diversi indirizzi di studio: il corso tradizionale, il corso di sperimetazione artistico-letterario-filosofica, il corso di Pni (informatica). Il preside Rabuzzi ricorda che gli studenti di terza media e le famiglie potranno visitare la scuola venerdì 13 febbraio dalle ore 17 alle 19. In quell'occasione saranno illustrati i vari obiettivi formativi del liceo. Lo scientifico è frequentato attualmente da 960 studenti divisi in 42 classi. Ha una sede in viale Adua e una succursale dentro l'Istituto per geometri Fermi, sempre in viale Adua. «Nonostante siano stati di recente creati spazi per 8-9 classi in più, qui in sede - dice il preside - lo spazio non basta, per questo ci sono altre 12 classi ospiti dell'Istituto per geometri». Per spalmare i disagi fra gli studenti, le varie classi vanno a turno in succursale, con una rotazione di un anno. Un giorno alla settimana inoltre i ragazzi della succursale hanno lezioni in sede, dove concentrano in quello stesso giorno ore di laboratorio e di educazione fisica, utilizzando appunto attrezzature e palestra del liceo. Lo scientifico ha avuto un certo calo di iscrizioni ultimamente, tanto da formare sette prime in meno rispetto agli anni precedenti. Ma il preside non si preoccupa: «Direi che si tratta di un calo estemporaneo. Avevamo avuto infatti un particolare incremento di iscrizioni per 2-3 anni, ora si è tornati più o meno ai livelli precedenti».

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Cipputi e l'impiegato hanno perso la pazienza (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

Cipputi e l'impiegato hanno perso la pazienza Metalmeccanici e lavoratori pubblici in corteo a Roma per chiedere risposte contro la crisi e respingere l'accordo separato che riforma i contratti. È l'inizio della mobilitazione Cgil. Con l'appoggio di parlamentari Pd. Sono tre i cortei che venerdì mattina attraverseranno Roma per raggiungere piazza San Giovanni, ci saranno migliaia di metalmeccanici e di lavoratori pubblici per un'alleanza sindacale che le due maggiori organizzazioni della Cgil, Fiom e Fp, hanno sintetizzato con lo slogan «unità anticrisi». I dati sulla partecipazione vengono aggiornati di continuo, sarà comunque massiccia. Aggiornamento anche per le dichiarazioni di sostegno alla giornata di mobilitazione: oggi verrà illustrato un appello di un centinaio tra senatori e deputati del Partito democratico, che fa proprie le ragioni dell'iniziativa sindacale. LA CRISI UNISCE Gli operai e i lavoratori pubblici hanno già ricevuto l'adesione dell'Arci, degli studenti universitari dell'Udu, e di quelli medi di Rds da i quali hanno preso in prestito lo slogan portato in piazza durante le proteste contro la riforma Gelmini: «noi la crisi non la paghiamo». Dall'Europa arriva la solidarietà di Unison, sindacato inglese dei lavoratori pubblici (1,3 milioni di iscritti) impegnato in una lotta analoga all'omologo italiano che sfocerà in una manifestazione a Londra il 28 marzo, prima del G20. Solidarietà anche dagli spagnoli del Fsap-Ccoo e, a smentire la tesi che Fiom e Fp stiano dando corpo a chissà quale progetto para-politico in splendido isolamento anche all'interno della Cgil, sono arrivate le dichiarazioni di solidarietà dei segretari generali di quasi tutte le altre categorie cgielline. Da Valeria Fedeli (Filtea) a Carla Cantone (Spi,) Franco Martini (Filcams), Mimmo Pantaleo (Flc), Franco Nasso (Filt) Enrico Miceli (Slc). IN CANTIERE Del resto lo sciopero e la manifestazione di venerdì sono solo l'inizio di una mobilitazione che la Cgil ha messo in cantiere fino al 4 aprile quando ci sarà un'altra grande manifestazione romana. Fino ad allora tutte le strutture del sindacato hanno a disposizione quattro ore di sciopero da effettuare sui territori, il 5 marzo, ci sarà la manifestazione dei pensionati, alla fine dello stesso mese uno sciopero della scuola e due iniziative sul Mezzogiorno: a Brindisi il 27 febbraio e a Palermo il 9 marzo focalizzata sui giovani. Rientra nella mobilitazione il referendum che Fp ha tenuto negli uffici pubblici sui contratti separati sul pubblico impiego che la categoria della Cgil non ha firmato. Ieri il segretario generale Carlo Podda ha annunciato che il quorum del 50% degli aventi diritto al voto è vicino. Un dato particolarmente rilevante, ha commentato, nelle agenzie fiscali e parastato dove la Cgil raccoglie, rispettivamente, il 23% e il 19% dei consensi. «È chiaro che se fosse così avremo raddoppiato i simpatizzanti. Comunque è un segnale che i lavoratori reclamano il diritto di esprimersi». Anche sull'accordo separato che riforma i contratti sul quale la cgil chiede il voto dei lavoratori. FELICIA MASOCCO ROMA fmasocco@unita.it

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satira ed evasione: ecco le maschere isolate (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 4 - Viareggio Satira ed evasione: ecco le maschere isolate Da Obama a Bertinotti, da Brunetta alla Carfagna il mondo della politica bersagliato dai nuovi maghi VIAREGGIO. La categoria che da sempre lancia i giovani talenti della cartapesta ha fatto tredici: tante sono le opere in concorso quest'anno, con numerosi debuttanti. Gettonatissima la satira politica, tutta d'attualità e ben rappresentata: le maschere isolate si confermano una realtà da seguire con molta attenzione. S...profondo rosso di Luca Bertozzi. Una simpatica allegoria sulla sinistra italiana, estromessa dagli scranni di Montecitorio: Bertinotti regge sotto il peso di un'incudine Berlusconi, Bossi e Fini, mascherati da Burlamacco, Pulcinella ed Arlecchino. Asino chi legge di Silvia Cerri e Michele Cinquini. Buon sangue non mente: moglie e figlio del carrista Umberto Cinquini si cimentano con la cartapesta. Lo fanno con un somaro che regge una pila di libri, allegoria sulla scuola italiana. La cacciatrice di lucciole di Andrea De Angeli. A distanza di due anni, De Angeli torna ad occuparsi di satira politica: la protagonista è il ministro Mara Carfagna che, armata di retino, prova a cacciare dalle strade le lucciole, ma in realtà si ritrova in mano gli omonimi insetti. Sotto coperta di Valentina Galli. Accompagnata da una vera ciurma di pirati, la figlia del carrista Fabrizio Galli dopo il debutto di un anno fa presenta un corsaro che si ripara dalle intemperie: a disposizione ha una vera coperta. L'insegnante unico di Luca Imberbi. Viene addirittura da Santhià (Vercelli) questo giovane debuttante: il titolo è un richiamo alla riforma operata dal ministro Maria Stella Gelmini, anche se nella circostanza l'insegnante unico è la televisione, buona ad obnubilare le menti dei piccoli. La stele di Brunetta di Lorenzo e Mario Maffei. Prendete un carnevalaro di 11 anni che convince il padre a tuffarsi nel mondo di Burlamacco: nasce così questa maschera che prende spunto dalla stele di Rosetta e rappresenta il ministro Brunetta nella sua crociata anti-fannulloni. Barack e barakka rotta di Floriano Marchi. Il nuovo presidente degli Stati Uniti veste qui i panni di operaio metalmeccanico costretto a rimettere in piedi la Casa Bianca, un edificio che cade a pezzi dopo otto anni di amministrazione Bush. Pranzo di Carnevale di Giacomo Marsili. Viareggino 22enne, aiutante di Gionata Francesconi e debuttante: questo l'identikit di Marsili che con la maschera rende omaggio ai cento anni dalla nascita di Uberto Bonetti. La faraona di Rodolfo Mazzone. Dopo un anno di assenza ritorna in pista il mascheratista cecinese: per quest'anno presenta un simpatico gioco di parola, con l'omonimo pollo che esce da un sarcofago in abiti da antico Egitto. Un Maglione nuovo nuovo di Ilario Pescaglini. Una satira tutta viareggina: Giovanni Maglione, presidente della Fondazione Carnevale, decide di farsi un pullover ed utilizza la lana di una pecora con le sembianze di Elio Tofanelli. Pescaglini, nipote di Mario Neri, è al secondo anno di partecipazione. Il commissario Monta...Albano di Andrea e Franco Pucci. Luca Zingaretti, celebre Montalbano della tv, che carica sulle proprie spalle il cantante Albano Carrisi: questo il gioco di parole che ha ispirato la maschera. La gatta persiana di Alessandro Romagnani. Pure lui al debutto nella categoria: Romagnani per l'esordio si affida ad una maschera di facile lettura, dove una gatta si affaccia ad una finestra e sorride al pubblico viareggino. Riso freddo di Davide Servetto. Per il suo terzo anno di partecipazione Servetto jr rappresenta un piatto trasformato in pista da sci, dove gli ingredienti del riso freddo si divertono come se fossero a Cortina d'Ampezzo. Simone Pierotti

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per stefoni il caso è "chiuso" (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)

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Pagina VI - Bologna La polemica Per Stefoni il caso è "chiuso" IL caso del figlio del preside di Medicina, divenuto ricercatore nella stessa Facoltà del padre, per il comitato etico dell´Ateneo è chiuso. Con assoluzione: non c´è stata nessuna violazione della carta morale dell´Alma Mater. Ad annunciarlo è lo stesso rettore che aveva attivato la procedura interna di verifica. «Quel giovane lavorava già da dieci anni a Medicina, ben prima che entrasse in vigore il codice etico». Pier Ugo Calzolari difende anche la situazione dei quattro ricercatori entrati con l´ultimo concorso: «Sono quattro su 90 e non violano il codice etico». E aggiunge: «Il codice ha dato buoni risultati, non ci sono più casi come un tempo. Se uno poi dice che il richiamo alla moralizzazione non serve nulla allora è fuori dal mio modo di pensare». Sul caso di Medicina i membri del comitato etico stanno firmando i verbali che verranno inviati al ministro Gelmini in risposta a un´interrogazione. «Sono state valutate le varie situazioni, il figlio del professor Stefoni ha fatto una lunga carriera precedente alla posizione di preside assunta dal padre, e per questo non si prefigurava un caso di nepotismo», precisa il prorettore Guido Gambetta. I casi di figli di professori che fanno carriera nell´università del padre fanno discutere. «Nessuno deve essere favorito, i concorsi sono pubblici e nazionali, il resto è dietrologia» commenta l´ex prorettore Mario Rinaldi, ordinario al dipartimento di ingegneria elettrica, la cui figlia è a Ingegneria dal 2002, ricercatrice dopo un concorso in Misure elettriche al Deis.

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La Gelmini: via ai libri <on line> nelle scuole (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-02-11 num: - pag: 25 categoria: REDAZIONALE Istruzione Con l'e-book risparmi anche del 90% e zaini meno pesanti. Stessi testi per almeno 5 anni La Gelmini: via ai libri «on line» nelle scuole ROMA — Uno zaino meno pesante da caricarsi in spalla ogni mattina, un risparmio che può arrivare a 200 euro l'anno, la possibilità di aggiornare i testi anche in corso d'opera. In teoria l'e book, il libro elettronico, è l'uovo di Colombo. Nella scuola italiana se ne parla da 25 anni, il primo annuncio è del 1984, ma rinvio dopo rinvio siamo ancora alla fase di progetto. Adesso a provarci è il ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini che ha appena firmato una circolare. Il documento prevede che «a partire dall'anno scolastico 2011—2012 il collegio dei docenti adotti esclusivamente libri utilizzabili nelle versioni on line o mista». Ma gli e book potranno essere adottati già a partire dal prossimo anno scolastico. Come funziona esattamente il libro elettronico? Il testo può essere scaricato direttamente dal computer di casa o di scuola, pagando solo i diritti d'autore e non il costo della carta, della stampa, del trasporto e della diffusione. Un risparmio che può arrivare al 90 per cento della somma totale che oscilla tra i 200 e i 250 euro. Le caratteristiche tecnologiche del libro elettronico saranno fissate con un decreto ancora allo studio. Ma è la stessa circolare a indicare nel contenimento dei costi per le famiglie e nella riduzione del peso degli zainetti gli obiettivi della transizione al libro elettronico, un'idea più volte proposta anche dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Come già previsto dalla legge approvata lo scorso anno, gli insegnanti dovranno mantenere lo stesso libro di testo per almeno cinque anni nella scuola primaria ed almeno sei in quella secondaria, con la possibilità per gli editori di integrarli con appendici di aggiornamento. Sarà sempre possibile, per le scuole, ricorrere al comodato d'uso gratuito e al noleggio dei testi. Così come restano le borse di studio per le famiglie più povere, con un fondo di quasi 260 milioni di euro. In attesa del libro elettronico, la Uil scuola lancia l'allarme sui posti di lavoro. Secondo una ricerca del sindacato, l'anno prossimo potrebbero non essere confermati 20 mila insegnanti precari (il 15 per cento del totale) e 8 mila amministrativi sempre precari. A questa cifra la Uil arriva incrociando le previsioni sui pensionamenti e gli effetti dei vari decreti sulla scuola. Per questo la Uil scuola chiede misure a sostegno del reddito dei precari. I risparmi Scaricando i testi dal computer si pagheranno i diritti d'autore e non carta, stampa e diffusione Ministro Mariastella Gelmini L. Sal.

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Gli studenti del Darwin: dimenticati dopo il crollo (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 11-02-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-02-11 num: - pag: 25 categoria: REDAZIONALE Rivoli Gli studenti del Darwin: dimenticati dopo il crollo TORINO — Il ministro Gelmini aveva fatto visita all'istituto «Darwin» di Rivoli il giorno stesso del crollo nel quale perse la vita il diciassettenne Vito Scafidi (nella foto). Aveva visto le macerie dentro la scuola e aveva promesso fondi e interventi veloci. Studenti e genitori hanno sperato. Ora però hanno perso la pazienza e hanno scritto al ministro: «Ci sentiamo abbandonati». Nel liceo scientifico «Darwin» di Rivoli lo scorso novembre crollò il soffitto nella classe IV G. Vito Scafidi stava parlando con il compagno Andrea Macrì. Furono entrambi sommersi dalle macerie: il primo morì, il secondo rimase ferito gravemente. Ora, nella lettera aperta al ministro, i compagni denunciano il protrarsi a dismisura dei lavori di ristrutturazione dell'istituto, che rischia di minarne la didattica non soltanto per l'anno scolastico in corso, ma anche per il prossimo. «A due mesi dalla tragedia è con profonda amarezza e delusione che siamo costretti a constatare l'assenza di qualsiasi intervento da parte del suo ministero — hanno scritto —. Alla nostra prima, fiduciosa e garbata richiesta inviatale il 18 dicembre non solo è mancata una risposta positiva, ma non vi è stata risposta alcuna, come se la lettera in questione non fosse mai esistita». Gli studenti sono ora collocati in due diverse sedi, con problemi di spostamento e di tempo. «Siamo un liceo con corsi sperimentali — conclude la lettera —. Ma non ci sono laboratori disponibili e sono sospese tutte le attività pomeridiane, i crediti conseguibili non sono tali e subiamo disparità nei confronti di altre realtà equivalenti».

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Matematica, cattedre vuote Al Nord scatta l'allarme prof (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-02-11 num: - pag: 25 categoria: REDAZIONALE Scuola Rapporto della Fondazione Agnelli: stop alle graduatorie, premi ai migliori Matematica, cattedre vuote Al Nord scatta l'allarme prof Stipendi bassi e poca carriera: fuga verso altri lavori Oggi la presentazione dello studio. Mancano docenti anche per le materie tecniche ed economico-giuridiche MILANO — è la dimostrazione che i numeri, se letti nel modo giusto, possono sfatare miti veri a metà. Ma è anche un allarme. Perché i miti, a volte, possono essere consolatori. In questo caso, quello sui precari della scuola: tanti, troppi, con liste d'attesa infinite. Vero? Falso? Il Rapporto sulla scuola in Italia 2009 elaborato dalla Fondazione Giovanni Agnelli (Laterza, in libreria dal 19 febbraio), che oggi sarà presentato a Roma— con il vicepresidente John Elkann, il sociologo Giuseppe De Rita e il ministro Mariastella Gelmini —, cerca di dare una risposta a partire da una domanda più grande: «La scuola è un rischio per il futuro del Paese? ». Prima di fare un salto sulla sedia, precisiamo: l'interrogativo non è farina del loro sacco (vale a dire, dei 30 ricercatori cui spetta la paternità del rapporto), bensì della commissione che, nel lontano 1983, mise sotto accusa il sistema educativo americano. Per gli esperti della Fondazione torinese, un quesito utile per individuare, senza falsi tabù, i «fattori di rischio » della scuola italiana, oggi. E dunque, per questo rapporto (primo di una serie), un tema centrale: gli insegnanti, le loro carriere. Per capire in che misura sia vero quel che si sente ripetere da tempo. Che sono troppi, che sono vecchi, che con i loro spostamenti non garantiscono continuità didattica. A finire sotto il microscopio, oltre 8.000 graduatorie provinciali; ed ecco sfatato (in parte) il «mito» dei precari. Perché di queste, 1.500 sono esaurite o in via di esaurimento. «La situazione — spiega il direttore Andrea Gavosto — è molto variegata, sia sull'asse territoriale che su quello delle materie. Ci vorranno 19 anni per esaurire le graduatorie di lingue straniere; ma al tempo stesso, nelle aree scientifiche e tecnologiche — le stesse in cui, fuori, c'è la possibilità di un impiego meglio retribuito —, c'è una carenza disperante». Elettronica e matematica, materie sanitarie o economico- giuridiche: è in questi settori che i pensionamenti — con una media «di almeno 30/32.000 cessazioni all'anno» — creano voragini negli organici. Soprattutto, sorpresa, nelle Regioni del Nord. Dove il mercato del lavoro è florido. «Se nelle materie umanistiche gli insegnanti sono la "crema", in quelle scientifiche la scuola si prende il residuo». Il motivo è semplice: l'assenza di una prospettiva di carriera formale. Gli stipendi, tra i più bassi d'Europa (Ocse 2008), raggiungono un massimo di una volta e mezza la busta paga iniziale. A 35 anni di anzianità (in un corpo docente di ruolo dove l'età media è vicina ai 50). «E allora si "fa carriera" avvicinandosi a casa, o passando a scuole "di prestigio" ». Le stesse in cui i genitori laureati cercano di mandare i figli. Risultato: «La scuola italiana non fa da ascensore sociale, ma perpetua una struttura che rimane uguale a se stessa ». L'analisi non è confortante. Ma per la Fondazione, esistono soluzioni concrete e praticabili. Per iniziare: assunzioni dirette e differenziazione retributiva. «Le graduatorie vanno abolite, sostituendole con un albo. Saranno le scuole, poi, a emettere un bando; e i docenti a mandare i curricula. La mobilità resterebbe, ma con un maggiore incrocio di domanda e offerta». Quanto alle retribuzioni, «bisognerebbe differenziarle su base regionale e di materie, ma anche dei ruoli rivestiti. E soprattutto, introducendo una valutazione delle scuole». Con un «premio» per quelle in grado di offrire un «valore aggiunto» ai loro studenti. E i prof? «La maggioranza dei neoassunti è d'accordo », giura la Fondazione. Chissà, forse è davvero arrivato il momento di cambiare. Gabriela Jacomella

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"tagli alla scuola, attacco all'italia" (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina V - Bari La Cisl contro la decurtazione dei finanziamenti imposta da Palazzo Chigi: organici in pericolo "Tagli alla scuola, attacco all´Italia" «Gli attacchi alla scuola sono attacchi al futuro del Paese». Il segretario nazionale della Cisl scuola Francesco Scrima, a Bari per il terzo congresso provinciale del sindacato, interviene sui tagli alla vigilia dell´incontro a Roma fra il ministro Mariastella Gelmini e i sindacati. «Purtroppo la politica scolastica di questo governo ha sferrato un duro attacco all´istruzione, che è la condizione sine qua non per avere opportunità di lavoro» ha commentato Scrima durante il congresso ospitato a villla Morisco, a Santo Spirito. «Tagliare 8 miliardi e 700 milioni di euro alla scuola significa destrutturare il nostro sistema di istruzione pubblica, destrutturare quella scuola che ha garantito la crescita e lo sviluppo di questo Paese». Al termine del congresso, aperto dall´intervento di una giovane precaria e al quale ha partecipato anche il segretario regionale Attilio D´Ercole, il consiglio generale ha confermato Lena Gissi alla guida della segreteria generale della Cisl Bari. «La nostra priorità in questo momento di incertezza sul mondo della scuola in generale, e dell´istruzione pugliese in particolare, è difendere le nostre risorse» ha commentato D´Ercole.

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spuntano i bonus anche per tv e computer inflazione, si dimette "mister prezzi" - roberto petrini (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 24 - Economia Detrazione del 20% per i televisori abilitati al digitale terrestre e incentivo da 400 euro per la rottamazione del pc Spuntano i bonus anche per tv e computer Inflazione, si dimette "mister prezzi" Dietro l´addio di Lirosi la riorga-nizzazione del ministero dello Sviluppo ROBERTO PETRINI ROMA - Si affacciano aiuti all´acquisto di altri due prodotti di largo consumo, dopo l´auto e gli elettrodomestici: il governo avrebbe allo studio misure per la rottamazione dei computer e sconti fiscali per l´acquisto di televisori abilitati al digitale terrestre. L´indiscrezione circola per i corridoi del Parlamento: in particolare per i computer sarebbe previsto un bonus, con funzionamento analogo a quello dell´auto, di 300-400 euro che consentirebbe l´acquisto di un nuovo pc a fronte della rottamazione del vecchio. Le motivazioni sarebbero anche carattere ecologico: infatti oggi spesso i vecchi computer vengono abbandonati o gettati tra i rifiuti comuni, tuttavia questa pressi è altamente inquinante per via dei materiali contenuti nell´hardware. La rottamazione consentirebbe ai negozianti e alle catene di vendita di ritirare i vecchi apparecchi e di eliminarli in modo sicuro. Inoltre la maggioranza darebbe anche una spiegazione politica che richiamerebbe le vecchie «tre i» di Berlusconi: l´inglese che la Gelmini sta introducendo anche nei livelli più bassi di scolarità, gli aiuti alle imprese a partire dall´auto e ora l´informatica. Quanto alla tv invece, la manovra si farebbe in vista dell´avvento a giugno del digitale terrestre: in questo caso chi compra una nuova tv abilitata alla tecnologia di trasmissione digitale potrebbe beneficiare di uno sconto Irpef del 20 per cento. Intanto prosegue l´iter del provvedimento milleproroghe al Senato: il decreto, come ha annunciato ieri il sottosegretario all´Economia Alberto Giorgetti, ha già cumulato 69 emendamenti tra governo e maggioranza e va verso la fiducia. Il testo del milleproroghe non riceverà, come si era ipotizzato, gli incentivi auto e moto del relativo decreto, ma figureranno gli aiuti all´editoria (sarà estesa anche ai periodici la cig). Infine il Garante per la sorveglianza dei prezzi Antonio Lirosi, alias «Mister Prezzi» si è dimesso dall´incarico. Lirosi era stato nominato il 15 gennaio 2008 dal presidente del Consiglio Romano Prodi su proposta del ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani. Il Garante se ne va con anticipo in quanto il suo mandato sarebbe scaduto nel 2010: «Cerco un´altra esperienza», ha dichiarato ieri Lirosi. «Dopo 14 anni � ha proseguito - al ministero ho ricevuto tanto e ho contribuito a dare tanto, a fare delle cose. Ora mi sembrava deontologicamente corretto lasciare l´incarico istituzionale per cercare esperienze altrove». Tuttavia sullo sfondo delle dimissioni di Lirosi emerge anche la situazione che si è creata al ministero dello Sviluppo economico dopo l´ultima riorganizzazione: il Dipartimento dei prezzi infatti è confluito in quello più generale delle Imprese e il tema non sembra più rappresentare una priorità assoluta. Rammarico per l´uscita di scena di Mr Prezzi è stato espresso dall´associazione dei consumatori Adoc che ha subito fatto appello al ministro Scajola perché trovi una «rapida e valida» sostituzione.

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John Elkann "La buona scuola? Rigore e buonsenso" (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

TORINO La scuola italiana può essere salvata da un'unica riforma: quella del buonsenso. è il segnale lanciato dal «Rapporto sulla scuola in Italia 2009» a cura della Fondazione Agnelli, che John Elkann presenta oggi a Roma presso l'editore Laterza e del quale ha scritto la prefazione. Un messaggio che suona rivoluzionario in un Paese come il nostro, che anche nella scuola ha sempre privilegiato l'ideologia al pragmatismo e si è agitato molto per potersi muovere il meno possibile. Ingegner Elkann, come mai un libro sulla scuola? «La Fondazione si è sempre occupata di temi sociali. Ma abbiamo pensato fosse giusto che si concentrasse su un solo obiettivo, per cercare di aumentare l'impatto della sua azione». Ma perché proprio la scuola? «Perché occuparsi di scuola è occuparsi del futuro». Il futuro sembra non interessare molto, di questi tempi. «Invece è nei passaggi di crisi che bisogna pensarci di più. A me interessa per una ragione generale e una personale. La ragione generale è che più persone preparate hai, più possibilità ci sono che il tuo Paese risolva i suoi problemi. Poi c'è un motivo più intimo: ho due bambini piccoli. Penso al loro avvenire. Anche se cambiare la scuola in profondità è un lavoro che richiederà tempi lunghi. Diciamo che ne beneficeranno più i nipotini che i figli». Che esperienza ha della scuola italiana? «Fino all'università ho studiato all'estero. Inghilterra, Brasile, Francia. Sempre scuola francese. Mi piaceva la storia, ma avevo un'attitudine per le materie scientifiche. Per mia fortuna nel sistema francese erano quelle che contavano di più». In Italia, invece. «Da questo punto di vista l'Italia è un dramma». Altre differenze? «All'estero si cura di più l'educazione civica». Da noi è delegata al Grande Fratello. «I ragazzi sarebbero ben contenti di imparare. Ma spesso chi deve istruirli ed educarli, in famiglia e a scuola, non lo fa. E non facendolo, lascia spazio alla tv. Bisogna appassionarli alla conoscenza. A un certo punto della vita quei ragazzi scopriranno che l'ignoranza li rende infelici». Però non si può neanche lasciar decidere a loro cosa studiare, come fanno certe scuole affamate di iscrizioni. «Al liceo, in Francia, avevo un professore di storia che ogni volta ci chiedeva: preferite la lezione o un dibattito? Noi ovviamente sceglievamo sempre il dibattito... ma alla lunga era noioso». Che effetto le hanno fatto le proteste dell'Onda contro la Gelmini? «Al di là delle idee che propugnano, questi movimenti sono occasioni per costruirsi una propria identità, insieme ad altri. E anche occasioni per dialogare». Ma sulla scuola non si è dialogato anche troppo? Tante riforme, nessuna riforma. «Nel Rapporto scriviamo che bisogna ripartire dalla valorizzazione degli insegnanti. Servono incentivi economici, ma non solo. Gli insegnanti devono recuperare lo status sociale che in passato era connesso alla loro professione. Un modo per riuscirci consiste nel selezionarli in base al merito e non all'anzianità». Ma qual è il criterio giusto per misurare il merito? «Il merito è importante. Purtroppo in Italia non sappiamo né punire né premiare. Ma le valutazioni non possono essere solo quantitative. C'è anche un giudizio qualitativo». E a chi spetta il compito di giudicare? «Ai presidi. Si può dar voce ai ragazzi e ai genitori, ma la responsabilità è del preside». Molti finiscono per mandare i figli là dove studiare è meno faticoso. Non servirebbe una scuola anche per i genitori? «è vero che tanti guardano alle loro esigenze, per esempio al sabato libero. Ma non bisogna essere troppo rigidi. Lo stile di vita è cambiato e le regole della scuola vanno adeguate. Senza "svaccare", ecco il punto. Bisogna trovare un equilibrio». In base a cosa sceglierà la scuola per i suoi figli? «Fra qualità dell'ambiente e qualità dell'insegnante, privilegerò sempre l'insegnante». Lamento di molti prof: i ragazzi non ci rispettano più. «Prima del Sessantotto la scuola era autoritaria, ma dopo ha smesso di essere autorevole e questo non va bene. Il pendolo si deve fermare nel mezzo. E vale anche per i genitori, che devono rispettare gli insegnanti». Qual è stata la figura più autorevole nella sua vita di studente? «La mia maestra delle elementari. Maestra unica, quindi sempre con noi. Si chiamava Nicole. Era anziana, ma forse non lo era. E' che a quell'età tutti gli adulti ti sembrano così. Era autorevole, ma non autoritaria». Voto in condotta? «Non ce l'avevamo. Però i castighi non sono mancati. "Au piquet", diceva la signora Nicole. E si finiva all'angolo, con la faccia rivolta verso il muro, magari per aver chiacchierato troppo». Sia pure da una posizione privilegiata, lei sa cosa vuol dire studiare in scuole lontane dal Paese di origine. «La scuola deve riuscire a integrare: è un imperativo civile e sociale. Ma questo non significa deprimere i migliori talenti. Il nemico da combattere è la mediocrità. La scuola deve portare su chi ce la fa, però non può nemmeno abbandonare gli altri, perché essere esclusi genera comunque frustrazione. Bisogna selezionare classi più omogenee: non socialmente o culturalmente, ma in base alla qualità scolastica». Ma così facendo non si rischia una scuola per soli ricchi? «No. La selezione va fatta in base al merito e non al reddito. E poi attenzione: la scuola non serve solo a trovare un lavoro. Serve a educarti e a permetterti di evolvere come individuo. La felicità di una persona non dipende soltanto dalle sue capacità di spesa». Il Rapporto denuncia lo stato disastroso dell'istruzione al Sud. «Sono problemi secolari, di cui la scuola è un derivato, non la causa. La scuola può aiutare a ridurre il divario, ma non mi faccio troppe illusioni. Il rischio è che il divario - certificato da tutte le ricerche internazionali - aumenti invece di diminuire. Spesso manca la percezione esatta di questa differenza e quindi anche del pericolo». C'è un problema di fondi. Non è masochista tagliare le risorse all'istruzione? «Attenzione alla demagogia. Le risorse sono limitate per definizione. Il problema quindi non è aumentarle, ma usarle meglio. Per quanto ci si concentri a ridurli, di sprechi ne esisteranno sempre troppi». I privati però possono dare una mano. «Grazie a molti soggetti italiani, fra cui la Fondazione Agnelli, a Torino nascerà una scuola di eccellenza per valorizzare i migliori laureati in campo scientifico e tecnologico, collegandoli direttamente alle imprese. E' un'esperienza già avviata in Germania e Francia, che siamo contenti di portare in Italia».

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Via libera a due impianti fotovoltaici nel Ragusano (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 11-02-2009)

Argomenti: Scuola

Via libera a due impianti fotovoltaici nel Ragusano Giancarlo Cologgi Roma. Una mano alle famiglie per il contemìnimento della spesa per lo studio dei figli, e un sostegno agli studenti impegnati sui libri di testo: questa la linea su cui si è mosso il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, che ieri ha disposto l'emanazione di una circolare destinata a modificare il panorama dell'istruzione nei prossimi anni. Si va dal contenimento dei costi per i testi scolastici, agli zainetti meno pesanti, ai libri scaricabili da Internet. Con il provvedimento vengono introdotti alcuni cambiamenti nella scelta dei libri di testo da parte dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado per il prossimo anno scolastico. Intanto, a fianco del tradizionale libro a stampa le scuole potranno scegliere testi scaricabili in tutto o in parte da Internet. Poi, le scelte non potranno essere cambiate per almeno 5 anni nella scuola primaria e 6 in quella secondaria. Rimane, comunque, la possibilità per gli editori di integrare i testi con appendici di aggiornamento, se necessario in relazione a modifiche dei programmi di insegnamento. Per limitare al massimo la spesa a carico delle famiglie, le scuole potranno continuare a ricorrere al comodato d'uso gratuito e al noleggio dei testi scolastici. Le adozioni dei testi, che le scuole renderanno pubbliche, dovranno essere effettuate entro il 15 aprile 2009 per le classi di scuola secondaria di primo grado (scuole medie) ed entro la fine di maggio 2009 per tutte le classi di scuola primaria (scuola elementare) e secondaria di secondo grado (scuola superiore). Per tutte le classi in cui sono presenti alunni con disabilità visiva, invece, le adozioni dovranno essere effettuate entro il 31 marzo 2009. I libri di testo sono gratuiti per tutti gli alunni delle scuole elementari e vengono forniti attraverso la consegna di cedole librarie. Per gli studenti delle scuole medie e dei primi due anni delle scuole superiori appartenenti a famiglie meno abbienti, è invece possibile richiedere borse di studio e rimborsi parziali della spesa sostenuta per l'acquisto dei libri. A questo fine, le risorse finanziarie disponibili, assegnate complessivamente alle amministrazioni comunali, sono pari a euro 103.291.000 per i rimborsi alle famiglie e a euro 154.937.070 per le borse di studio agli alunni in obbligo scolastico. Con un decreto che sarà emanato in tempi brevi, saranno definite le caratteristiche tecniche e tecnologiche dei libri di testo e i tetti di spesa per ciascuna classe di scuola secondaria di primo e di secondo grado.

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La scrittura, per capire dove andiamo (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

di Sandra Mattei La scrittura, per capire dove andiamo Asor Rosa rivisita la storia della letteratura, alla base della nostra identità nazionale La riforma Gelmini è mostruosa, pensata da chi non ha nessuna nozione della scuola che è molto migliore di quanto si pensa E' un intellettuale militante, di formazione marxista, definito dalle pagine della cultura del Corriere della Sera, ieri, «il più ortodosso degli eretici, ma contemporaneamente il più eretico degli ortodossi». Il suo saggio del '65 «Scrittori e popolo» ha fatto scuola, evidenziando come la letteratura italiana può essere una riflessione sull'identità nazionale. Parliamo di Alberto Asor Rosa, classe 1933, direttore di Rinascita, setimanale del Pci e autore di una storia della "Letteratura italiana del Novecento" per Einaudi nel 2000 ed ora di una nuova opera "Storia europea della letteratura italiana", sempre per Einaudi. Insegnante all'università La Sapienza di Roma fino al 2003, il professore è da sempre protagonista del dibattito culturale in Italia e mantiene i rapporti con la scuola, invitato per incontrare gli studenti. Domani sarà al liceo "Prati" di Trento, alle ore 15, in un incontro aperto a tutti, per parlare sul tema «Insegnare la letteratura italiana: modeste istruzioni per l'uso». L'abbiamo intervistato. Professore, lei viene a parlare di insegnamento della letteratura italiana. Qual è lo stato di salute della scuola italiana? Penso che la scuola italiana sia molto migliore di quello che si pensa. Nei miei tour, e ne faccio tanti perché considero un dovere e un piacere tenermi in contatto con gli studenti, constato che c'è una disponibilità negli insegnanti all'aggiornamento culturale e una consolidata componente formativa che andrebbe rafforzata, invece che essere attaccata e vilipesa. Si riferisce alla riforma Gelmini? Sulla riforma dico solo che mi sembra una cosa mostruosa, operata da persone che non hanno nessuna nozione della scuola italiana e che è solo da bocciare. Non è una costante, purtroppo, che chi al governo si occupa, non sia addentro alle sue problematiche? Non è sempre così: abbiamo avuto per un breve periodo uno straordinario ministro, Tullio De Mauro, che ha tentato di operare un rinnovamento non distruttivo del sistema scolastico, durato troppo poco e troppo radicalmente abbandonato. Anche Luigi Berlinguer è stato un ministro dell'istruzione non certo incompetente, ma che ha prodotto la riforma 3 più 2, con risultati discutibili. Lei cosa ne pensa? Si è trattata di una modernizzazione presa a prestito su modelli stranieri, poco efficace ai fini nostri. Una riforma va giudicata con distacco, ma in base all'esperienza degli ultimi anni, mi pare che l'esito finale sia deludente. Siamo di fronte ad una dimensione parcellizzata degli studi universitari, soprattutto quelli umanistici. Per arrivare alla sua «Storia europea della letteratura italiana» appena pubblicata, ci può spiegare qual è l'impostazione che ha voluto dare all'opera? Cerco di dimostrare l'importanza di due elementi fondamentali nella costruzione dell'opera letteraria: gli autori, di conseguenza le biografie, e le opere. Privilegio in sostanza, rispetto alle interpretazioni di tipo sociologico o al contrario strutturalistico, una costruzione della storia come narrazione, come un grande racconto, dove autori e opere si fondono in un discorso continuo. Pierluigi Battista, nell'articolo del Corriere, lo definisce il più ortodosso degli eretici, ma anche il più eretico degli ortodossi. Condivide? E' una formula a cui non avrei pensato, nella quale mette insieme definizioni diverse e le combina con questo duplice accostamento. Non l'avrei pensato da solo, ma non mi dispiace. Rispetto alla precedente Storia della letteratura, scritta nel 2000, cosa la differenzia quella appena pubblicata? Ritorno sulla nostra storia letteraria, in questo periodo, perché ne ho sentito bisogno. Il ripercorre la nostra storia letteraria vorrei che fosse anche un'occasione per riflettere sulla nozione del nostro essere italiani. Tra le novità, lei segnala come una discriminante storica per la nascita della modernità non tanto il Rinascimento, ma la Controriforma. Perché? Più che altro sposto più indietro la frattura Medio Evo e modernità, facendo di Dante il protagonista di questo passaggio. Dante di solito si assimila al Medio Evo, mentre con lui si afferma il concetto di individualità creatrice, la Divina Commedia è un grande passaggio, anche per la lingua. Poi c'è l'altro passaggio, con la crisi del Rinascimento e l'affermazione del potere egemonico della Chiesa. Alla modernità, la Chiesa reagisce con un processo dogmatico molto rigido, che è la Controriforma e a questo processo ci sono resistenze molto forti. L'Historia concilio tridentino di Paolo Sarpi è una di queste, tanto più importante perché l'autore non è un laico, ma fa una critica dall'interno dell'istituzione. Passando agli autori moderni, l'hanno criticata perché nella sua opera non sono inseriti scrittori come Paolo Giordano e Roberto Saviano. La spiegazione è semplice: la mia analisi arriva fino al 2008, ma parlando di generazioni letterarie arrivo fino ai quarantenni, per cui ho escluso i trentenni, autori di una sola opera e quindi difficilmente storicizzabili. Ma penso che potranno essere affrontati in un'appendice tra qualche anno. Cosa ne pensa degli scrittori contemporanei? Chi preferisce? Penso che gli autori attuali, con la caduta di tutti i disegni generali, ideologici, politico-culturali, navighino a vista. Infatti il capitolo a loro dedicato l'ho intitolato «Gli esploratori del magma», per segnalare la precarietà della loro esperienza. Ammiro comunque lo sforzo di realizzare un risultato formale compiuto e cito i nomi di Niccolò Ammanniti, Melania Mazzucco, Simona Vinci, Maurizio Maggiani, gente che in questa lotta con la realtà tira fuori i denti e dimostra come la scrittura è un mezzo forte di conoscenza del reale. Cercano di andare al di là della società dell'immagine. Lei ha definito tempo fa Berlusconi peggio del fascismo, attirandosi polemiche a non finire. E' pentito? Ho affermato che è, in maniera diversa, peggiore del fascismo. Direi che le cose successe in questi ultimi giorni, l'insofferenza anticostituzionale, è stata più rivelatrice che mai. Gli italiani devono arrivare al fondo per reagire, speriamo di esserci arrivati.

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ma l'ateneo è il fanalino di coda dell'occupazione dei neo-dottori - antonio fraschilla (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina IV - Palermo Le cause Ma l´Ateneo è il fanalino di coda dell´occupazione dei neo-dottori La colpa è del mercato siciliano che è asfittico e costringe in un caso su due a lasciare l´Isola per ottenere un lavoro ANTONIO FRASCHILLA Crescono gli iscritti, ma solo uno su tre troverà un lavoro subito dopo la laurea triennale e uno su due rimarrà disoccupato, almeno per un anno, pur con una laurea specialistica in tasca. L´Ateneo palermitano, secondo la ricerca sull´occupazione post-laurea fatta dal consorzio interuniversitario Cilea, è fanalino di coda. Perché? Ornella Giambalvo, la docente di Statistica che ha curato la ricerca, non ha dubbi: «La colpa è del mercato del lavoro siciliano, che è a dir poco asfittico e costringe il 50 per cento dei laureati palermitani ad andare fuori dall´Isola per ottenere un´occupazione». Ma quanti laureati trovano lavoro in breve tempo? Quali sono le facoltà che danno maggiore possibilità di ottenere un´occupazione? E, soprattutto, rispetto ad altri atenei italiani, quante chance hanno i laureati dell´Università di Palermo? L´unica ricerca che riguardi l´Ateneo palermitano è quella condotta dal Cilea, che a fine 2008 ha presentato il "report Stella", confrontando i dati di tredici università, dalla Bocconi di Milano alla Federico II di Napoli, passando per Bergamo, Brescia, Pavia e Pisa. Cifre alla mano, i laureati palermitani sono quelli che nell´immediato arrancano di più. Secondo il sondaggio fatto dal Cilea, solo il 30,9 per cento dei laureati triennali palermitani trova un lavoro in un anno, contro una media del 44 per cento registrata negli altri Atenei. All´Università di Palermo il numero di occupati sale al 51 per cento tra chi ha conseguito una laurea specialistica: un dato che rimane sempre sotto la media (82,4 per cento di occupati dopo la laurea specialistica) e risulta il peggiore tra gli Atenei presi in esame. Il record di laureati che ottengono in breve tempo un´occupazione spetta all´Università dell´Insubria di Varese e Como e al Politecnico di Milano. All´Insubria il 66,7 per cento degli intervistati ha avuto un posto di lavoro entro dodici mesi dalla laurea triennale. Palermo invece non arriva alla metà, anzi si ferma poco al di sopra di quota 30 per cento. Con alcuni ambiti disciplinari che scendono sotto questa media, come quello biologico (appena il 10,1 per cento dei laureati triennali trova lavoro) e letterario (19,6 per cento). La facoltà di Economia, che quest´anno ha registrato un aumento notevole delle immatricolazioni, non fa eccezione: solo il 23,6 per cento dei laureati triennali trova subito un´occupazione, mentre nei corsi di laurea di Economia o Statistica di Milano Bicocca, ad esempio, il numero di occupati supera il 50 per cento. Considerando sempre le lauree triennali, vanno bene a Palermo quelle che riguardano l´insegnamento, a partire da Scienze della formazione: in questo settore il 47,7 per cento dei laureati trova lavoro. Ma non sarà facile mantenere questa percentuale nei prossimi anni: secondo i sindacati, dopo la riforma Gelmini in Italia si perderanno 87.500 cattedre nelle scuole primarie, secondarie e superiori. Non è un caso quindi che oltre il 41 per cento degli intervistati dopo la laurea triennale continui gli studi. Il tasso di occupazione tra chi ha in tasca una laurea specialistica dell´Università di Palermo sale al 51 per cento, con alcuni ambiti disciplinari che raggiungono praticamente il 100 per cento (Agraria, Architettura, Chimica e Medicina). Sembra andare bene anche il comparto economico e statistico, dove i laureati che trovano immediatamente lavoro sono oltre il 50 per cento: peccato però che la media di lavoratori laureati in questo stesso settore, nelle Università prese in considerazione dal Cilea, sia del 92,2 per cento, quasi il doppio. I laureati palermitani, insomma, hanno più difficoltà a trovare un lavoro rispetto ai colleghi di altri Atenei italiani, e forse è anche questo il motivo che vede l´Università di Palermo tra le meno "attraenti", con una percentuale di iscritti provenienti da altre regioni di appena lo 0,4 per cento, contro il 19,7 della Bocconi, il 15,5 del Politecnico di Milano o il 17,7 del Sant´Anna di Pisa.

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L'istituto gobetti compie 35 anni un volume ripercorre le tappe (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

L'istituto gobetti compie 35 anni un volume ripercorre le tappe ieri, oggi e domani "ISTITUTO Gobetti: ieri, oggi, domani. 35 anni di storia". Questo il titolo del volume presentato ieri mattina alla scuola sperimentale di Sampierdarena a 4 indirizzi (socio - psicopedagogico, linguistico, scienze sociale e musicale delle scienze sociali) con 3 sedi e frequentata ogni anno da migliaia di ragazzi: genovesi, ma provenienti anche dalla provincia e Basso Piemonte. Il libro non ripercorre solamente la storia dell'istituto, ma anche della città e di una quartiere, Sampierdarena, all'interno del quale il Gobetti rappresenta una fra le realtà formative più importanti e radicate. Una testimonianza che, come raccontano i docenti e la dirigenza scolastica, proprio per la sua natura sperimentale «ha l'obbligo di dare testimonianza del percorso fatto proprio in vista dei grandi e importanti cambiamenti previsti dalla riforma Gelmini, che con l'annuncio del riconoscimento del liceo linguistico, musicale coreutico e delle scienze umane dà il giusto peso e valore al duro lavoro fatto nei decenni dal Gobetti». Il libro, realizzato dalla commissione editoriale dell'istituto, si suddivide in 3 parti: "Ieri", dalla fondazione alle testimonianze degli ex studenti, "oggi", descrizione dei corsi, delle attività, scambi culturali e stage formativi, e "domani", con particolare riferimento al nuovo indirizzo delle scienze sociali a indirizzo musicale e coreutico (quinquennale, presto portato alla maturità). «Il sottotilo è volutamente ambizioso - avverte la dirigente scolastica Milena Romagnoli, vero factotum del processo di cambiamento, crescita e sviluppo dell'istituto di via Spinola -. Domani: cioè a dire che siamo pronti alle sfide che ci riserva il futuro, mantenendo la memoria di ciò che è stato, della nostra storia e tradizione». «Siamo fieri dei nostri ragazzi - insiste - della dedizione e dell'impegno che mettono nello studio. Tanti vengono da fuori Genova: l'80 % prende il treno. Ciò dimostra che il Gobetti è un'eccellenza in Liguria, e le famiglie sono disposte anche a sacrifici pur di far studiare qui i loro ragazzi». Molti vengono da Varazze, Rossiglione, Masone, Arquata Scrivia. E c'è da attendersi che, con l'apertura del nuovo corso musicale coreutico, unico di questo genere sul territorio ligure, la scuola assuma ancora maggior importanza. FEDERICO AMODEO 12/02/2009

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Ora in classe si parla cinese (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

AUTOTASSATI La storia Progetto alle elementari di Settime Ora in classe si parla cinese A finanziare il corso l'Istituto di Castell'Alfero con genitori e residenti CLAUDIA CANEGALLO SETTIME La scuola è capace ancora di qualche «miracolo». Ne sanno qualcosa a Settime, dove in una scuola minuscola - poche aule su tre piani, decine di disegni alle pareti - sono riusciti, unici in Italia, a proporre agli studenti un corso all'avanguardia. Si studia lingua cinese. E, sorpresa, i bambini lo imparano davvero. Il progetto (costo 1750 euro) è stato finanziato in parte dall'Istituto comprensivo di Castell'Alfero, da cui dipende la scuola e in parte dal paese. Alcuni genitori si sono autotassati, ma c'è stato anche qualche cittadino che, pur non avendo figli nella scuola, saputo del progetto, ha deciso di contribuire. Motivo? La scuola è preziosa e chi vive qui fa il possibile per tenerla in vita. Anche se, con 34 studenti, questa è una delle sedi scolastiche che rischiano di essere cancellate dalla riforma Gelmini. Il progetto di cinese è partito lo scorso anno, con due classi sperimentali, la quarta e la quinta. Quest'anno l'esperienza si è ripetuta, allargandola ad altre classi: la quinta ha proseguito con un corso avanzato, mentre la terza e la quarta hanno iniziato il corso base. In tutto gli studenti di cinese sono 17. A tenere le lezioni (36 ore in totale) due insegnanti del Centro Alti studi sulla Cina, diretto da Stefania Stafutti, che insieme all'Istituto Confucio si è posto l'obiettivo di diffondere la cultura e la conoscenza della lingua nelle scuole piemontesi. «Questo corso fa parte del nostro progetto di intercultura - spiega l'insegnante Maria Letizia Viarengo -. Da noi i bambini extracomunitari o stranieri sono una rarità: più che concentrarci sull'integrazione, abbiamo potuto allargare il nostro orizzonte, esplorando una cultura lontanissima». La risposta è stata ottima, e lo dimostrano non solo i risultati «scolastici», ma anche la curiosità che l'esperienza ha suscitato negli allievi. «Alcuni bambini avevano pregiudizi nei confronti della cultura cinese - racconta Maria Grazia Cavallino, insegnante -. Studiare questa lingua e conoscere meglio ciò che avevano di fronte ha contribuito ad abbattere i luoghi comuni. Un esercizio che sicuramente rimarrà anche in altre situazioni della loro vita». Ieri pomeriggio era un giorno speciale: ultima lezione di cinese e consegna dei diplomi di frequenza al corso. Un bilancio era d'obbligo, ma i ragazzi non avevano dubbi: alla domanda «sapreste cavarvela in Cina?», la risposta è un coro di «sì». E c'è da crederci. Qualcuno, come Lorenzo, in Cina vorrebbe andarci anche subito. «Quando sarò grande ci andrò di sicuro - spiega -. E magari il cinese lo studierò ancora».

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"Attenti alla beffa delle iscrizioni" (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

"Attenti alla beffa delle iscrizioni" «E' una beffa. Ecco perché ricorriamo al Tar del Lazio e a Roma ci sono nuove mobilitazioni dei dirigenti scolastici»: Luigi Nunziata, segretario novarese della Cgil per i lavoratori della conoscenza (Flc), boccia per ora senza appello le modalità d'iscrizione e l'approccio del ministri Gelmini-Tremonti sulla scuola. Nunziata: «Il guaio è che la circolare 4 del 16 gennaio è applicativa di regolamenti che al momento sono in alto mare. C'è illegittimità. Le indicazioni della circolare non possono essere vincolanti per scuole e genitori che entro il 28 devono perfezionare le iscrizioni. Invitiamo i soggetti coinvolti, dai dirigenti al personale tecnico amministrativo alle famiglie, a evitare di anticipare con proprie decisioni l'attuazione di norme confuse o illegittime. In generale nella scuola primaria, per esempio, si prevede di aggiungere la possibilità di un orario settimanale a 24 ore e maestro unico ai modelli vigenti a 27, 30 o 40 ore con compresenze e laboratori. Allo satto dei fatti, con le manovre di risparmio del Governo, le scuole avranno pochissimi margini di manovra, bilanci risicati e debiti. Anche gli organici ne risentiranno. Il ricorso è per tutelare la buona scuola pubblica: non un lusso ma un diritto dei bambini e delle bambine».

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longhena, 10 politico a tutti gli alunni - ilaria venturi (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina IX - Bologna Longhena, 10 politico a tutti gli alunni Gli insegnanti sfidano la Gelmini. La preside minaccia sanzioni "I bambini non vanno classificati, valutarli così significa solo danneggiarli" ILARIA VENTURI DIECI in tutte le materie per tutti i bambini. Anche l´ultima pagella è stata consegnata ieri alle famiglie delle elementari Longhena. Con voto politico: non il «sei» del Sessantotto contro la scuola autoritaria, ma il «dieci» contro la scuola che classifica i bambini. E un giudizio uguale per tutti: «L´alunno possiede conoscenze e competenze esaurienti in relazione alle proprie capacità. Obiettivi raggiunti in modo personale». Così gli insegnanti della primaria di via Casaglia hanno deciso di protestare contro la riforma Gelmini che reintroduce i voti in decimi alle elementari. Ma il dieci in pagella è anche una risposta alla dirigente scolastica Ivana Summa che, dopo la decisione del collegio dei docenti di continuare a scrivere i giudizi almeno nel primo quadrimestre, ha inviato un ordine di servizio ai maestri: rispettate la legge o partiranno i procedimenti disciplinari. Legge rispettata, replicano ora i docenti. Il voto in pagella c´è. Ma è un dieci, per ribadire, alla maniera del maestro Alberto Manzi, quello di «Non è mai troppo tardi», che «i bambini non vanno classificati». «Se siamo obbligati a farlo allora li classifichiamo secondo i loro progressi personali e quindi è un dieci per tutti», spiega la maestra Marzia Mascagni. «I bambini non devono apprendere per il voto, ma perché sono motivati a farlo. Valutarli in modo competitivo significa solo danneggiarli». Un´altra insegnante fa l´esempio della bicicletta: «L´importante è raggiungere l´obiettivo, poi c´è chi impara a pedalare cadendo una volta e chi dieci, ma nessuno va giudicato per le cadute». La protesta contro il provvedimento Gelmini sui voti era partita prima di Natale nelle scuole bolognesi. All´unanimità il collegio dei docenti delle Longhena aveva ribadito la propria contrarietà dal punto di vista educativo e aveva deliberato di mantenere ancora con i giudizi nel primo quadrimestre, in vista di una riflessione più ampia sulla nuova norma per la pagella di fine anno. Una decisione discussa, per volere della preside, in un nuovo collegio a fine gennaio e riconfermata dai trenta maestri. Così il due febbraio, giorno degli scrutini, è arrivato l´ordine di servizio. Gli insegnanti sono tenuti ad applicare la legge, scrive la preside, considerato anche «che la valutazione degli alunni è espressione della responsabilità professionale del singolo docente». Nel provvedimento la dirigente ricorda le conseguenze: violazione al dovere d´ufficio e quindi avvio di procedimenti disciplinari. Immediata la replica. Ventotto insegnanti hanno deciso il «dieci politico» e in tredici hanno scritto una lettera alla dirigente: «L´ordine di servizio è illegittimo». La preside ha chiesto allora di presentare, entro domani, una dichiarazione personale in cui si dice di avere ottemperato alla legge Gelmini. In caso contrario scatteranno i provvedimenti disciplinari che prevedono anche la sospensione. «Ma i voti sono stati messi», fa notare Marzia Mascagni. Le mamme stanno dalla parte degli insegnanti. «Condividiamo questa scelta, non è corretto ridurre la valutazione di un bambino, in una fase di sviluppo, a numeri aridi e poco significativi», commenta Patrizia Alberti a sostegno della protesta che ricorda quando il maestro Manzi: negli anni �70 fu sospeso per aver messo un timbro in pagella: «Fa quel che può, quel che non può non fa».

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lettera alla gelmini dei 347 presidi "troppe incognite in questa riforma" - francesca savino a pagina ix (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina III - Bari Chiedono chiarezza sul maestro unico Lettera alla Gelmini dei 347 presidi "Troppe incognite in questa riforma" FRANCESCA SAVINO A PAGINA IX SEGUE A PAGINA IX

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riforma gelmimi, presidi in rivolta "poca chiarezza sul maestro unico" - francesca savino (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina XI - Bari Riforma Gelmimi, presidi in rivolta "Poca chiarezza sul maestro unico" Chiesto l´intervento chiarificatore della direzione didattica Protestano anche i genitori: "La normativa va applicata solo alla prima classe" FRANCESCA SAVINO Chiedono chiarezza sul maestro unico. Si domandano cosa succederà agli organici degli istituti della provincia di Bari, temono per le supplenze e la didattica per gli alunni disabili. Lanciano l´allarme sul futuro dell´educazione musicale e, soprattutto, sugli insegnamenti alternativi alla religione cattolica: una richiesta molto diffusa fra gli alunni in quella che definiscono una "terra di frontiera" come la Puglia, ma che adesso deve fare i conti con i tagli al personale imposti dalle riforme governative. I 347 dirigenti scolastici del Barese scrivono al ministro Mariastella Gelmini: sulla base delle conferenze di servizi indette dall´ufficio scolastico provinciale, i capi di istituto hanno stilato un documento che nei prossimi giorni arriverà sulle scrivanie del ministero dell´Istruzione. Alla vigilia della chiusura delle iscrizioni, prevista il prossimo 28 febbraio, non ci sono certezze su quello che il prossimo anno attende i ragazzi fra i banchi di scuola. L´allarme principale, al momento, riguarda le scuole primarie: l´eliminazione delle compresenze rischia di ripercuotersi su tutta l´offerta formativa anche secondo i presidi. «Ma la riforma non deve toccare le classi già avviate» si ribellano i genitori attraverso il coordinamento Sos scuola pubblica e le associazioni interne agli istituti: puntano a difendere tempo pieno, bilinguismo, servizio mensa e laboratori e hanno già pronte le diffide nel caso in cui gli istituti modifichino i piani anche nelle classi successive alle prime. Regione e Comune di Bari sostengono la battaglia delle famiglie in difesa del tempo pieno e prolungato: dopo la disponibilità data da Palazzo di città a finanziare il servizio mensa e trasporti, ieri l´assessore regionale all´Istruzione Mimmo Lomelo si è schierato nuovamente contro la riduzione dell´offerta formativa. «Non bisogna giocare sulla difensiva: è giusto che i cittadini rendano visibile la richiesta di più ore nel tempo scuola» ha dichiarato al termine dell´assemblea con i dirigenti scolastici convocata dalla Flc Cgil nel liceo Salvemini. «Stiamo vivendo una crisi economica drammatica ed è assurdo che l´unico settore che crea esuberi e trasforma il precariato in disoccupazione sia quello della scuola, il più delicato per il futuro del Paese» ha commentato Lomelo. Per nessuna delle 926 scuole pubbliche pugliesi, comunque, è prevista la chiusura il prossimo anno. Ma i dubbi restano più numerosi delle certezze: su questa base i capi di istituto della provincia di Bari hanno riempito tre pagine di richieste e nodi problematici. Nella scuola elementare la scomparsa delle compresenze nelle classi successive alle prime potrebbe avere conseguenze sull´equilibrio di tutto l´istituto e sull´organico, con la perdita di tre o quattro insegnanti per scuola. In quella secondaria di primo grado le difficoltà maggiori arrivano dal rischio di esuberi e dall´organizzazione del tempo prolungato, dall´orario delle cattedre di lettere e dalla perdita del bilinguismo. Proprio su questo rischio, dopo il ricorso presentato al Tar da una insegnante di francese lo scorso dicembre, anche i genitori sono pronti a costituirsi come parte lesa: dalla scuola media Tommaso Fiore è partita una raccolta firme in favore dell´insegnamento di due lingue comunitarie che lunedì prossimo si trasformerà nella protesta ufficiale da depositare in tribunale, contro il mancato rispetto del patto formativo stipulato dalle famiglie al momento dell´iscrizione.

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scuole senza soldi, rischio paralisi (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 9 - Empoli Scuole senza soldi, rischio paralisi Allarme del Comune di San Miniato: «Chi pagherà i supplenti?» Grana: «Se a causa della riforma Gelmini i nostri istituti non potranno garantire il personale, i bambini delle classi prime delle primarie non avranno la possibilità di avvalersi del tempo pieno» SAN MINIATO. Proprio nei giorni in cui i genitori iscrivono i loro figli a scuola, spuntano i primi problemi dovuti alla riorganizzazione voluta dal ministro Mariastella Gelmini, i cui effetti si fanno già sentire sul territorio. A San Miniato, ad esempio, è a rischio il tempo pieno nelle scuole primarie. Il grido d'allarme è lanciato dall'assessore al sapere Raffaella Grana, che si lamenta pubblicamente della situazione in cui versa l'intero sistema scolastico. Grana lo dice chiaramente: «Non possiamo sostituire lo Stato». L'assessore vuol far presente ai genitori di non essere in grado di supplire a quella che lei stessa chiama "la riduzione dei servizi fondamentali che la riforma Gelmini provocherà all'avvio del nuovo anno scolastico". «Rischiamo la paralisi dell'attività didattica - afferma l'assessore - e le scuole sono in una situazione di grandissima difficoltà finanziaria. La mancanza di liquidità impedisce il pagamento dei supplenti, che hanno prestato servizio o che sono attualmente impegnati, e pertanto ostacola la nomina dei sostituti dei docenti assenti; tale sofferenza, riduce l'acquisto di materiale didattico, così come dei prodotti di igiene e pulizia dei locali. Ciò rischia di compromettere sia il regolare svolgimento delle attività didattiche, impedendo, di fatto, la realizzazione del dettato costituzionale, che garantisce l'esercizio del diritto allo studio, sia l'immagine della scuola di fronte alle famiglie ed all'opinione pubblica». «In questo contesto - aggiunge Grana - ai genitori che iscrivono i loro figli per la prima volta alla scuola, dico che il Comune di San Miniato si impegna a garantire quanto ha garantito in questi anni, ma non può farsi carico di sostituire lo Stato se lo Stato taglia le risorse alla scuola. In altre parole, il Comune è in grado di mantenere, seppur con sacrifici, gli attuali servizi di mensa e di trasporto scolastico nonché alcuni interventi e progetti finalizzati al contrasto della dispersione scolastica. Ma se a causa della riforma Gelmini i nostri istituti scolastici non potranno garantire il personale, i ragazzi delle classi prime delle primarie non avranno la possibilità di avvalersi del tempo pieno». «Speriamo che non sia così - conclude Grana -. Noi faremo di tutto per garantire il massimo dei servizi, ma in questo momento non possiamo dire di più. Sono in corso le iscrizioni e in base al loro numero e alle esigenze espresse dalle famiglie le scuole chiederanno il personale necessario. Se queste richieste non saranno esaudite dovremo comportarci di conseguenza. Il Comune crede nel valore della formazione e, come ha fatto in questi anni, continuerà a lavorare insieme alle istituzioni scolastiche, ognuno per le proprie competenze, perché l'istruzione e l'educazione siano lo strumento per un'effettiva crescita di tutta la comunità».

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i migliori agenti di borsa? al marchi (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

Interessante iniziativa all'Itc con gli studenti al lavoro sul mercato azionario virtuale I migliori agenti di borsa? Al Marchi PESCIA. "Conoscere la dinamica degli investimenti di denaro da cui trarre i maggiori benefici": se ne è parlato in una conferenza stampa tenuta all'istituto tecnico commerciale "Marchi" per presentare un'iniziativa della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia rivolta agli studenti degli istituti tecnici e professionali della provincia. Si tratta di un progetto per consentire agli studenti più meritevoli di ogni scuola di sperimentare la gestione del portafoglio virtuale di titoli azionari selezionati, in modo da acquisire competenza in materia di compravendita di titoli. Due le classi del Marchi che sono state scelte per questa iniziativa: questa sorta di investimento: la 5ª C e la 5ª B. Alla sezione C, guidata dalla professoressa Oria Mechelli e della quale facevano parte gli studenti Federico Stiavelli, Mattia Pallini, Stefano Mechi e Marco Bassi l'istituto di credito pistoiese aveva affidato un budget di 50mila euro con lo scopo di incrementare il capitale attraverso titoli preselezionati. «Quella della borsa è un'esperienza - hanno spiegato i giovani - che potrà esserci utile nel corso della vita, imparando i segreti e le tecniche di lavoro di questo settore economico. Come in tutti i campi in cui si opera ci vuole anche molta fortuna, oltre a cercare una visione e una linea di investimento». Alla fine gli studenti sono arrivati primi in provincia grazie a un incremento sui titoli acquistati di 10mila euro (virtuali) nel giro di 2 mesi. L'altra classe, la 5ª B, guidato da Davide Sambuchi e formato da Julia Spinetti, Giada Bertini e Sara Simoni è giunta 3ª riuscendo a guadagnare 5mila euro, oltre a conservare interamente il capitale investito. Con una punta di orgoglio la preside Ilaria Baroni non ha mancato di sottolineare l'ottimo comportamento delle due formazioni del Marchi: «Un 1º e un 3º posto rappresentano un ottimo comportamento da parte degli studenti, a dimostrare la bontà del piano di studi». Gli insegnanti hanno sottolineato invece la necessità di una valorizzazione dell'istruzione tecnica: «Come ha evidenziato il ministro Gelmini in Italia perdura uno spazio di occupazione da colmare: a fronte di 200mila richieste di diplomati tecnici da parte delle imprese la scuola al momento può fornirne solo 135 mila. Per quanto riguarda le richieste di giovani diplomati, al Marchi ne arrivao per i ragionieri dalle 30 alle 50. Infine la caccia al "perito": in Italia le scuole superiori tecniche e professionali sono 1.800, con 870mila studenti, ma le aziende chiedono sempre un numero maggiore di periti, anche se la scuola non ne crea abbastanza. La Ferrari, per fare un esempio, già segue i ragazzi tra i banchi di scuola». Omarò Buralli

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qui si può scegliere tra tre indirizzi diversi (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 4 - Pistoia Qui si può scegliere tra tre indirizzi diversi PISTOIA. «Bisogna aspettare le direttive ministeriali prima di capire se ci saranno delle novità e comunque non sarà prima dell'anno scolastico 2010-2011» dicono all''Istituto professionale per il commercio Luigi Einaudi, sede principale in viale Pacinotti. Superati i tempi della "ragioneria", il preside Giovanni Marruchi presenta la sua scuola che anche quest'anno propone a chi esce dalla terza media tre indirizzi di studio: l'indirizzo aziendale, quello turistico e l'indirizzo sociale. Ragazzi di terza media e genitori possono visitare la scuola e chiedere informazioni, prima delle preiscrizioni che scadono il 28 febbraio. Quindi il preside aggiunge: «L'istituto è in una costante crescita, ora abbiamo quasi 700 studenti che sono divisi su due sedi attigue». Le strutture? «Per il momento sono adeguate, anche se l'istituto aspetta altri finanziamenti e intanto abbiamo programmato l'installazione di un ascensore» dice. L'Istituto Einaudi era stato al centro di un boom di iscrizioni l'anno passato quando la corsa alle prime classi nelle scuole superiori pistoiesi offriva una situazione ribaltata rispetto alla tendenza degli anni precedenti. Finita la prospettiva di liceizzazione dell'ex ministro Moratti si aspetta ora la legge del ministro Gelmini che cambierà molti aspetti delle scuole superiori, soprattutto per quel che riguarda gli istituti tecnici. Ma per adesso c'è ancora parecchia incertezza.

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niente gite scolastiche, bloccata l'adozione di nuovi testi (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 4 - Pistoia Niente gite scolastiche, bloccata l'adozione di nuovi testi Protesta di docenti e personale Ata all'Istituto Fermi contro la riforma Gelmini PISTOIA. Niente gite scolastiche, anzi, come tengono a precisare i docenti, «niente viaggi di istruzione» e sospensione dell'adozione di nuovi libri di testo. Così protesta all'Istituto tecnico per geometri Fermi il personale docente e Ata contro la riforma Gelmini. Le ragioni del malcontento sono state espresse nell' assemblea sindacale del personale docente e Ata dove si è fatto presente «il disagio nelle condizioni di lavoro per le modifiche del rapporto di lavoro sempre più affidato a interventi unilaterali e sostenuto da una ingiusta campagna di "criminalizzazione" del dipendente pubblico ritenuto indiscriminatamente "fannullone"». Questi lavoratori si sentono «penalizzati anche in un momento delicato come la malattia attraverso strumenti vessatori». Contestano «il tentativo di dequalificazione della professionalità del docente dovuto alla scarsa considerazione del suo ruolo professionale che va a penalizzare la sua funzione didattica ed educativa nel contesto scolastico e sociale». E ancora: «La totale assenza di un reale confronto con le forze sociali e con il mondo della scuola destinatario dei provvedimenti varati dal ministro». A loro avviso «il futuro della scuola dovrebbe essere deciso in modo partecipato». No anche alla riduzione delle ore di lezione e all'accorpamento di alcune materie: «Si andrà a limitare fortemente la preparazione scolastica e la futura professionalità degli studenti».

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Cattiva condotta (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-02-12 - pag: 12 autore: Cattiva condotta Gli insegnanti hanno considerato positivamente l'attenzione che il ministro Gelmini ha prestato alla condotta degli studenti. La legislazione vigente prevede per la condotta una gamma di voti che di fatto va dal 5 al 10. Teoricamente anche altre insufficienze sono possibili, ma va da sé che se al 5 viene collegata la punizione massima per la condotta peggiore, non ha alcun senso ricorrere al 4 al 3 o a quant'altro. E così i lavativi e gli svogliati vedranno lievitare la loro media, sia pure in presenza di una cattiva condotta... Serafina Gnech Gruppo Professione insegnante V alutare la buona condotta: un principio apparentemente semplice e di buon senso (e quindi, in Italia, di portata rivoluzionaria) mi pare si stia intorcinando nella consueta babele di interpretazioni e rimandi tra decreti e regolamenti. Col rischio, sottolinea l'insegnante lettrice, che tutto resti come prima, nonostante le buoneintenzioni e le bellicose dichiarazioni. Sarebbe la peggiore lezione di educazione civica che gli studenti italiani potrebbero ricevere. Il ministro Gelmini ha promesso chiarimenti e correzioni: speriamo che siano definitivi e tempestivi, soprattutto per non mortificare gli insegnanti (e credo che siano tantissimi) pronti ad assumersi le proprie responsabilità. • L'esempio contadino Il libro della sociologa Perez-Vitoria Silva «Il ritorno dei contadini», il documentario «Terramadre» di Ermanno Olmi (di cui ho anche letto l'articolo-messaggio sul Sole 24 Ore Domenica dell'8febbraio), il manifesto di Sergio Cabras sul bisogno di una scelta di vita di tipo neo-contadino: sono lavori di denuncia, ma anche di riflessione e di proposta alternativa di un modo di vivere, che serviranno a scuotere profondamente l'uomo dioggi, compresso e avvilito, ancora in forma rimediabile, da un modello esistenziale in fortissima crisi. Sono ampiamente convinto che i contadini siano la categoria umana che meglio d'ognuno preserva la natura, e quindi il pianeta. Non solo, sono i soli a rappresentare nella storia e nell'attualità un modello di vita più a misura d'uomo, che non è retrogrado né una moda per ricchi industriali pentiti o per intellettuali fondamentalisti e naturalisti, o altro. è una scelta essenziale per l'uomo di oggi, la sola che possa rispondere alle esigenze primarie, anche spirituali dell'uomo, che né il liberismo economico, né il capitalismo selvaggio, né il comunismo hanno saputo e/o voluto interpretare. Domenico Giordano Taurianova (RC) Marche da bollo Provate a chiedere un certificato universitario per qualsiasi uso: per averlo ho dovuto portare una marca da bollo di 14,32 euro, e tra l'altro sul certificato c'è scritto che non ha valore bollato. Alla richiesta di spiegazioni mi hanno detto che è un ordine del ministero. Lettera firmata Senza giustizia Il dibattito sulla giustizia è viziato da interessi di parte e posizioni ideologiche che orientano l'attenzione su presunte questioni di principio mentre trascuranoi fatti. I fondi relativi alla Giustizia in Italia sono pari, in qualche caso superiori agli altri Paesi europei. La magistratura italiana risulta però la meno produttiva in Europa. Roberto Benedetti email Politica e denaro Qui è la politica sporca che regna. Ho una convinzione: oggi, con il vil denaro tutto si compra, tranne le persone che hanno in sé "dignità". E, tra i politici di oggi, ve ne sono poche di persone vere. Povera Italia! Poveri noi! Carlo Rossi Albignasego (PD)

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Protesta anti Gelmini <Dieci politico> in pagella (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-02-12 num: - pag: 25 categoria: REDAZIONALE Bologna Tensione alla Longhena. La preside: in arrivo provvedimenti Protesta anti Gelmini «Dieci politico» in pagella Il voto più alto in tutte le materie. Il ministro: disorientano I docenti volevano adottare i giudizi nel primo quadrimestre. Con l'obbligo dei voti è scattata la provocazione DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA — Dieci in tutte le materie, e vai. Da italiano a matematica, passando per ginnastica e religione. Bambini superdotati? No, maestre super-arrabbiate. Contro il ministro Gelmini e la sua riforma che introduce il voto in decimi al posto dei giudizi. E allora, per protesta, ecco sbucare da una delle scuole elementari storiche di Bologna, la «Longhena», fucina nei mesi scorsi delle contestazioni contro la riforma, la «pagella sessantottina ». Sì, il ritorno al voto politico. A differenza però degli anni ruggenti, quando ci si accontentava del «6», ora si vola alto: 10 in tutte le materie. Una provocazione? «è un modo per dare un segnale forte », afferma una delle maestre che hanno capeggiato la rivolta, Marzia Mascagni. Che ora, però, deve attrezzarsi per fronteggiare la contro reazione. Che si annuncia poderosa, visto che è scesa in campo lo stesso ministro Mariastella Gelmini, bacchettando i rivoltosi: «Gli insegnanti non devono fare politica. è un fatto grave, che crea disorientamento nelle famiglie». La preside della scuola, Ivana Summa, ha già fatto sapere che «sono in arrivo provvedimenti disciplinari». Mentre i parlamentari di Forza Italia e Udc scaldano i muscoli: «La legge va rispettata, questi docenti si meritano zero in condotta». La scuola «Longhena» (36 maestri, 370 alunni) sorge in un parco, è richiestissima ed è stata tra le prime ad introdurre un paio di decenni fa il tempo pieno. Nei mesi scorsi, al culmine delle proteste contro la Gelmini, docenti e genitori dell'istituto hanno attinto a piene mani all'armamentario sessantottino: occupazioni notturne della scuola (bambini compresi), cortei, sfottò. Alla decisione di adottare il voto politico sono arrivati tra mille tensioni. «A grande maggioranza— spiega Mascagni —, il collegio dei docenti aveva deciso di continuare ad utilizzare i giudizi per le pagelle del primo quadrimestre, garantendo così un passaggio graduale ». Ma la preside, dopo aver cercato di convincere gli insegnanti ad applicare la nuova legge, ha emanato un ordine di servizio, obbligandoli a trasformare i giudizi in voti. La risposta è stata una sfilza di 10. E per motivare tanta bravura da parte degli studenti, i maestri hanno anche allegato alle pagelle una valutazione, uguale per tutti: «L' alunno possiede competenze e conoscenze esaurienti in relazione alle proprie capacità ». I genitori pare l'abbiano presa bene. Figurarsi poi un ex sessantottino (e fondatore di Radio Alice nel '76), come Franco Berardi «Bifo», che al Corriere di Bologna dice: «Bravissime, lo proporrò al liceo in cui insegno lettere ». Pure l'assessore alla scuola, Paolo Rebaudengo, tifa per le maestre: «è un modo per portare alla luce un problema». L'assemblea dei genitori e degli insegnanti di tutte le scuole bolognesi ha invitato gli altri istituti «a seguire l'esempio della Longhena». Il 10 politico «alla bolognese » rischia davvero di dilagare. Francesco Alberti Scuola e voti A sinistra, la scuola elementare «Longhena» di Bologna. Sopra, una delle pagelle con il 10 «politico»

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l'onda torna in piazza striscione anti-chiesa (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 7 - Livorno L'Onda torna in piazza Striscione anti-Chiesa LIVORNO. C'era di nuovo un'onda (ma con la "O" maiuscola) a imperversare ieri mattina per le vie del centro. Niente bombe d'acqua: ma l'Onda degli studenti delle superiori che è tornata a farsi sentire dopo qualche settimana di silenzio. Un corteo di 3-400 ragazzi (con studenti da tutti e 9 gli istituti superiori e 40 liceali arrivati da Firenze) è partito alle 9.30 da piazza Cavour. Poi il consueto tour per via Grande, piazza della Repubblica, fino all'epilogo davanti alla sede dell'Usp (ex-provveditorato) di via Chiarini. Lì gli studenti, dopo qualche scaramuccia risoltasi poi positivamente con la dirigente dell'Usp Elisa Nicosia Amato, sono riusciti a faxare un documento di protesta all'Ufficio scolastico regionale. Raccogliendo le voci del popolo della piazza tre dati balzano agli occhi. Uno: che non si vedeva un corteo studentesco in città nel mese di febbraio erano anni ("per lo meno una quindicina" dicono gli studenti). Due: la lotta alla Gelmini ha dato il via alla rinascita dei collettivi studenteschi in quasi tutti gli istituti superiori (solo Geometri e Vespucci mancano ancora all'appello). Tre: la lotta degli studenti del Coordinamento studentesco si è ormai saldata con quella dei sindacati di base e dei movimenti antagonisti (ieri in piazza c'erano anche Unicobas, Cobas, Sdl, Mal, Cp 1921 e il Comitato per la difesa della scuola pubblica). Un movimento dunque, rivendica Giacomo Sini tra i leader del Coordinamento con sede al Godzilla, "che ormai si è radicato e strutturato in città in modo importante". Su facebook il loro gruppo conta qualcosa come 775 aderenti: «Il movimento non si è fermato, anzi in questi mesi abbiamo lavorato sodo - dice Sini - l'Onda continua a travolgere. Nelle scuole i collettivi fanno da tempo controinformazione: abbiamo aperto un tavolo di discussione sulla legge Aprea. Pensiamo che sia abbastanza grave che nel 2008 si riparli di un sindacato unico e di una soppressione delle rappresentanze sindacali in ogni scuola». Il segretario Unicobas Galatolo, anche lui al corteo, spiega la sua adesione: «Una cosa va detta. Rispetto alle generazioni precedenti, questi ragazzi dimostrano più coscienza e voglia di lottare per i loro diritti. Sanno che li aspetta un mondo di precariato e zero garanzie. Il movimento non può essere sottovalutato, o peggio, snobbato». Striscione anti-Chiesa. A margine del corteo, alcuni studenti hanno appeso uno striscione alle colonne del sagrato del duomo: "Non occupatevi delle nostre vite". Poco distante, tra due pali, è stato poi confezionato un altro striscione: "Che la crisi la paghino anche i preti". Un attacco alla chiesa: gli studenti un po' confusamente ci infilano dentro il caso Englaro: «è una risposta alle vicende incredibili delle ultime ore» dicono. Ma anche l'idea di una Chiesa super-tutelata dallo Stato finisce sotto il fuoco delle critiche: «La scuola pubblica non ha soldi e il Governo che fa? Basta che la Chiesa dica "pè" e tirano subito fuori i soldi per le scuole cattoliche».

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Prof in carriera? Adesso si può (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

ROMA Cambierà il sistema di reclutamento degli insegnanti (con l?auspicabile scomparsa del precariato) e per i docenti, come per gli altri professionisti, saranno introdotte progressioni di carriera in ragione dell?impegno, opportunamente valutato. Il ministro dell?Istruzione Mariastella Gelmini ha parlato ieri sera nella sede romana della casa editrice Laterza, nel corso della presentazione del Rapporto sulla scuola realizzato dalla Fondazione Giovanni Agnelli, e pubblicato dalla prestigiosa casa editrice. «Il precariato - ha detto il ministro - è diventato una piaga sociale, che impone un nuovo sistema di reclutamento nella scuola, secondo un sistema che valorizzi l?autonomia, che dia, in definitiva ai presidi, la possibilità di scegliere tra gli insegnanti che hanno i requisiti». Poi - ha aggiunto - non è necessario che questo avvenga con un provvedimento ministeriale, perché esiste già in Parlamento un ventaglio di proposte in questo senso, che stanno confluendo su un ddl comune. Il ministro si è rivolto a Valentina Aprea, presidente della commissione Istruzione della Camera (presente in sala), che sta portando a termine un ddl sul reclutamento dei docenti, il cui senso è quello indicato dal ministro: un sistema di abilitazioni nazionali, che consentano ai docenti di accedere a concorsi su base regionale e, infine, ai presidi e ai docenti (vincitori di concorso) di scegliersi a vicenda. Gli insegnanti così assunti inizierebbero un percorso di carriera, già ipotizzato in tre stop da Valentina Aprea, ma in corso di definizione. «Perché non è possibile che si faccia carriera solo per anzianità - ha detto il ministro -. Fare carriera è un atto di giustizia e bisogna poter premiare chi si impegna nella scuola». Tutto questo è stato musica per le orecchie dei vertici della Fondazione Agnelli - il presidente Maria Sole Agnelli Teodorani Fabbri, il vicepresidente John Elkann, il direttore Andrea Gavosto - in quanto le istanze suggerite dal ministro coincidono con le proposte del rapporto: abolire le graduatorie (sono più di 8 mila), creare un albo degli insegnanti, creare una progressione di carriera e di incentivi, differenziare le retribuzioni su base meritocratica e di impegno. L?importante è che questo avvenga senza rimettere in moto un ennesimo processo di riforma palingenetica, ha auspicato il presidente del Censis Giuseppe De Rita: «La scuola ha bisogno di tranquillità - ha detto - non dell?ennesima riforma».

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Protesta contro la riforma 10 in tutte le materie (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 12-02-2009)

Argomenti: Scuola

C?è una scuola elementare dov?è tornato il voto politico in segno di protesta, contro la riforma Gelmini. Ovviamente, nulla a che vedere con l?atmosfera ribollente del ?68 universitario (il 18 politico sui libretti dopo un esame farsa). Qui, gli insegnanti hanno dato un bel 10 in tutte le materie a tutti i bambini. Ci troviamo alle primarie Longhena di Bologna, dove il collegio dei docenti, appellandosi all?autonomia scolastica, ha deliberato che si sarebbe preso un periodo di riflessione prima di adottare i voti previsti dalla nuova legge, in modo da stabilire i criteri per la classificazione. A quel punto il dirigente ha emesso un ordine di servizio richiamandoli al dovere di assegnare i voti previsto dalla legge, mettendo in chiaro anche la possibilità che incorressero nelle sanzioni disciplinari del caso. Per tutta risposta, 34 insegnanti su 36 hanno riconosciuto il massimo della votazione a tutti i bambini, accompagnandolo con un giudizio che evidenzia i progressi personali di ognuno in relazione a competenze e capacità.

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Eletto il direttivo Mario Semino neo presidente (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

All'Ana Eletto il direttivo Mario Semino neo presidente Nuovo capogruppo degli alpini è Mario Semino. Nel direttivo Paolo Bettinz1oli, Claudio Bisiani, Luigi Cavriani, Giuliano Ghiglione, Angelo Grosso, Giancarlo Grosso, Stefano Mariani, Roberto Pellati, Gelmino Remersaro, Italo Semino, Fabrizio Silvano, Eugenio Spigno e Modesto Zancanaro e Arturo Pedrolli.

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Scambio di accuse sulle dimensioni del piano scolastico (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

ISTITUTI BURLANDO REPLICA ALL'UFFICIO REGIONALE Scambio di accuse sulle dimensioni del piano scolastico Chi ha sbagliato, la Regione o l'Ufficio regionale scolastico? Il rimpallo di responsabilità continua (scivolando verso un più salomonico «concorso di colpe») ma certamente nel piano di riordino e dimensionamento scolastico qualcosa da rivedere esiste, non tanto per le polemiche nate in proposito (sarebbero sorte comunque) quanto piuttosto per il caos che ha generato, soprattutto a Genova. «Nessun errore da parte della Regione ma semmai della Direzione regionale dell'Istruzione che ha emanato un decreto amministrativo non sulla base della delibera approvata dal Consiglio regionale ma su un testo non ufficiale e non rivisto», ha ribadito ieri il presidente Burlando, mentre il suo vice, nonché assessore alla Scuola Massimiliano Costa, ha chiamato in causa le province, ricordando che il ruolo della Regione è stato essenzialmente quello del notaio. «Se occorre sdoppiare o accorpare gli istituti non tocca a noi deciderlo, ma alla Provincia - ha sottolineato -. Noi dobbiamo solo controllare che ciò avvenga in maniera conferme alle regole». Chiarimenti e sottolineature che però il direttore regionale scolastico non ha accolto: nessuna intenzione di aprire una nuova polemica (non è certo nello stile del direttore Attilio Massara), ma qualche distinguo lo ha fatto. «La delibera della Regione e sulla quale abbiamo lavorato non era quella finale, ci sono stati in seguito ulteriori aggiustamenti», ha precisato Massara, aggiungendo che, su alcuni aspetti specifici, erano contenute anche alcune inesattezze. Al di là di tutto, però, da ambo le parti c'è la volontà di arrivare a una soluzione che metta tutti d'accordo, come ha fatto notare Paola Repetto segretario generale regionale della Cgil Saperi (Scuola e Università), «ma è anche vero che in questi ultimi anni le iscrizioni ai licei si sono decisamente gonfiate a causa dell'incertezza che gravava sul futuro degli istituti tecnici e professionali», ha aggiunto. Una situazione in netto contrasto con le esigenze del mercato. «Qui la riforma Gelmini non c'entra nulla - ha ricordato ancora la Repetto - visto che già adesso il massimo di studenti che può contenere un istituto, comprese le succursali, è di 900 unità, con una tolleranza che può arrivare fino a 1.100. Il dimensionamento in questo caso non significa riduzione, ma mettere le scuole nelle condizioni ottimali di operare». \

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Daltrocanto , l'informazione fa cultura (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Prodotto dall'associazione Athena e sostenuto da Opera universitaria e ateneo, il primo numero è stato stampato in 1200 copie «Daltrocanto», l'informazione fa cultura A gennaio il debutto del trimestrale che vuol coinvolgere gli studenti JACOPO TOMASI TRENTO. Si chiama «Daltrocanto» ed è il nuovo periodico a disposizione degli studenti dell'Università di Trento. Il primo numero, stampato in 1.200 copie, è uscito a gennaio ed è realizzato dall'associazione culturale studentesca Athena con il contributo finanziario dell'Opera universitaria e dell'ateneo trentino (circa 900 euro). Va ad aggiungersi ad altri due periodici, «Universitando» e «Il cielo metropolitano». C'è anche «Studiare a Trento», che rappresenta l'organo dell'Opera universitaria, ma è diventato poco più che un «bollettino», dopo lo scoop sulle studentesse-prostitute che costò il ridimensionamento del giornalino nel gennaio 2007. Adesso, quindi, arriva «Daltrocanto». Un trimestrale gratuito che sarà distribuito «a mano» dai componenti della redazione. Una decina di ragazzi di «buona volontà», che non hanno in mente scoop o inchieste, ma l'umile e al contempo ambiziosa intenzione di «fare cultura». Niccolò Valentini è il fondatore e vicepresidente dell'associazione studentesca. Com'è nata l'idea di far nascere questo periodico? Diciamo che non è una novità. Dal 2006 al 2008 abbiamo pubblicato il bimestrale «Athena». Adesso, però, avevamo voglia di cambiare. Si è rinnovata la redazione e abbiamo pensato di fare un giornale culturale che potesse arrivare al numero più alto possibile di studenti. Come nasce un numero di «Daltrocanto»? Nasce dal confronto tra tutti i componenti dell'associazione che provengono da culture e formazioni diverse. Ora come ora stiamo sperimentando il tema unico, e ognuno scrive in base al proprio bagaglio. Il primo numero era sull'identità, il prossimo tratterà il nudo-corpo. Niente politica? Siamo apartitici e aconfessionali. L'intento del giornale è quello di «fare cultura» anche attraverso le esperienze, per offrire qualcosa a chi lo legge. Anche perché alla fine di una triennale spesso si esce con poca cultura. «Fare cultura» non è cosa facile. C'è un po' di disattenzione da parte dei giovani su certi temi? Più che altro credo manchi la voglia di andare oltre il minimo indispensabile. Anche noi avremmo bisogno di facce nuove in redazione, ma non è facile trovare disponibilità tra le nuove generazioni. Generazioni «happy hour»... «Beh, in effetti qualcuno piuttosto che spendere tempo per una riunione di redazione preferisce andare a bere uno spritz, ma credo che il problema di base sia la poca voglia di mettersi in gioco e di studiare, non solo per gli esami che devi sostenere all'università. Avrete anche un occhio per la gestione dell'ateneo? Non vogliamo invischiarci nella gestione politica ed economica del rettore, anche se a novembre, durante la protesta studentesca, avevamo scritto sia al presidente della Repubblica che al ministro Gelmini la nostra posizione, senza ottenere risposta. Dunque, niente inchieste o scoop. L'ateneo può star tranquillo... «Non credo sia il nostro compito. Non siamo un giornale scandalistico, ma culturale.

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No ai voti, "10" politico ai bambini (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

No ai voti, "10" politico ai bambini Bologna, protesta anti-Gelmini in una elementare L'Ufficio scolastico annulla la delibera della scuola ANNALISA D'APRILE ROMA. Dieci politico annullato, ispettori in arrivo e sanzioni annunciate dal ministro dell'istruzione, Maria Stella Gelmini, che non ha preso bene la «bravata» delle maestre della scuola elementare Longhena di Bologna. La protesta messa in atto contro il ritorno del voto decimale in pagella deciso dal dicastero, potrebbe costare cara alle sue artefici che nello scrutinio di febbraio hanno deciso per un bel 10 e lode a tutti gli alunni. «Strumentalizzazione dei bambini» e una scusa per fare «politica a scuola», sono le immediate contestazioni fatte dal ministro all'operato delle docenti. E i primi provvedimenti sono già entrati in azione. Intanto, il dirigente dell'ufficio scolastico provinciale, Vincenzo Aiello, ha annullato la delibera del collegio dei docenti dell'istituto bolognese relativa alla valutazione. Mentre l'ufficio scolastico regionale invierà un ispettore per appurare le irregolarità nell'assegnazione del 10. «La valutazione degli studenti - ha spiegato il direttore generale Luigi Catalano - tanto più per i primi anni di studio, è un processo serio, in cui sono coinvolti aspetti importanti dell'apprendimento come la motivazione e la fiducia nelle proprie capacità. Per questo ogni insegnante sa che si tratta di materia delicata, che coinvolge gli studenti e le famiglie e non può in nessun modo essere condizionata da considerazioni estranee al dialogo didattico. Alla scuola primaria Longhena faremo le verifiche del caso con l'obiettivo di riportare tutta la situazione al rispetto delle norme e del buon senso». Netta la condanna espressa dalla Gelmini: «Purtroppo parte del personale della scuola fa politica. Chi svolge la funzione dirigente o docente è chiamato ad un ruolo istituzionale, non a fare politica all'interno delle scuole». Il ministro ha parlato di «sfruttamento dei bambini a fini politici» precisando che «i ragazzi devono poter andare a scuola sereni» e non essere coinvolti in scontri ideologici. Auspicando che «i dirigenti di questa scuola prendano provvedimenti e sanzioni contro i responsabili», la Gelmini rimanda al mittente il motivo della contestazione perché «siamo allineati con l'Europa, dove il voto è considerato un elemento di valutazione più preciso». Reazioni contrastanti nelle forze politiche. «I maestri che strumentalizzano i bambini per fini politici sono cattivi maestri e la scuola italiana non ne ha proprio bisogno», è la dichiarazione del leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. Opinione condivisa anche dal sindaco di Bologna, Sergio Cofferati che, sebbene non concordi con la riforma scolastica della Gelmini, disapprova l'iniziativa delle maestre bollandola come «profondamente sbagliata, addirittura controproducente» perché coinvolge direttamente «soggetti inconsapevoli». Sdegnato invece, per le «vergognose minacce rivolte dal ministro dell'Istruzione contro maestre e dirigenti scolastici bolognesi», il segretario nazionale del Prc, Paolo Ferrero. E per sabato l'assemblea di genitori e insegnanti delle scuole di Bologna e provincia ha indetto una manifestazione, dalle 15 nella centrale Piazza del Nettuno, in segno di solidarietà con le insegnanti della Longhena.

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la cgil sciopera contro il governo - luisa grion (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 9 - Economia La Cgil sciopera contro il governo Oggi tre cortei a Roma. Brunetta: allora rinuncino agli aumenti LUISA GRION ROMA - La «macchina» è quella delle grandi occasioni: mille pullman, sedici treni speciali in partenza per Roma da tutta Italia, tre piazze dalle quali partiranno altrettanti cortei (piazza della Repubblica, stazione Tiburtina, piazzale dei Partigiani). Oggi statali e metalmeccanici della Cgil protestano contro la politica economica del governo e la riforma dei contratti attraverso uno sciopero generale di otto ore e una manifestazione nazionale che si concluderà in piazza San Giovanni, dove parleranno Gianni Rinaldini (leader delle tute blu della Fiom), Carlo Podda (Funzione pubblica) e Guglielmo Epifani. E´ uno sciopero che la Cgil fa da sola (Cisl e Uil hanno firmato la riforma) per reagire «all´arroganza dell´esecutivo» e al varo di uno schema contrattuale che, a detta del sindacato, penalizzerà i redditi. Sulla stessa piazza, quindi, s´incroceranno le proteste dei metalmeccanici sotto schiaffo per la crisi e l´onda montante di licenziamenti e cassa integrazione, e quella degli statali che contestano le scelte del ministro Brunetta. Motivazioni che hanno fatto discutere l´intera opposizione creando una frattura fra chi, all´interno del Pd ha apertamente appoggiato lo sciopero (D´Alema, Bersani, Bindi, Damiano e un centinaio di parlamentari firmatari di un documento ad hoc) e chi invece poco concorda con la posizione sui contratti e l´esigenza di un corteo separato (Letta, Rutelli, ma anche tutta l´ala d´origine cislina). Una frattura che Veltroni ha cercato in qualche modo di ricomporre dopo che lo stesso Epifani lo aveva criticato per le sue ambiguità sui temi: il leader del Pd, infatti, nei giorni scorsi, ha precisato di sentirsi vicino ai manifestanti, invitandoli però ad una mobilitazione unitaria assieme alle aziende contro la debolezza del piano anti-crisi varato dal governo. Ma a Podda e Rinaldini la premessa non è bastata. «Quando c´è uno sciopero o si entra oppure si esce, mentre non è possibile che si entri e si esca» hanno risposto chiedendo una posizione netta. Lo sciopero di oggi - che s´incrocia con la manifestazione nazionale degli Unicobs della scuola contro la Gelmini - mette anche il dito sulla piaga della frattura sindacale. Cisl e Uil contestano - tra l´altro - i risultati del referendum sulla riforma promosso fra gli statali. La consultazione, che ha coinvolto il 47 per cento dei lavoratori interessati, secondo la Cgil è stata vinta alla stragrande dal «no». Per la Cisl il voto si è invece risolto in un «flop». Scontri, come prevedibile anche fra la stessa Cgil e il ministro Brunetta. «Contro chi scioperano? Rinunciassero allora agli aumenti» ha detto il responsabile della Funzione Pubblica. «In vent´anni che faccio questo mestiere, mai sentito un ministro palare in modo così irresponsabile. Non sa perché scioperiamo? Venga in piazza lo capirà» risponde Podda.

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un carnevale dimezzato niente carri sul corso ma il 21 ci sarà la festa (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 2 - Cecina Un carnevale dimezzato Niente carri sul corso ma il 21 ci sarà la festa DONORATICO. Si infittiscono le polemiche intorno al Carnevale di Donoratico. Insomma, questo carnevale s'ha da fare oppure no? La rassicurazione finale arriva dal presidente del Comitato turistico di Donoratico Andrea Fatighenti. «Il carnevale si farà sabato 21 febbraio. Un unico appuntamento con "sfilata a terra" diciamo. Sì non ci saranno i carri». Vari problemi affrontati tra cui la mancanza di adeguato locale, le sovvenzioni pubbliche e le promesse, mai mantenute, da parte dell'amministrazione comunale.» Le responsabilità - precisa Fatighenti - sono un po' di tutti. Non ci sono nè vincitori nè vinti. La verità è che avremmo potuto fare i carri anche quest'anno, ne parliamo da ottobre, ma nessuno se la sentiva. Io avevo addirittura proposto di comprarlo il capannone perché prenderlo in affitto costava troppo. Ma a quel punto sono sorte ulteriori complicazioni. Volevamo fare due carnevali quello estivo e quello invernale, ma non andava bene neppure questo. Comprare un capannone per utilizzarlo solo sei mesi all'anno mi sembrava eccessivo. Per di più nessuno voleva firmare il mutuo con me. Mi sono trovato solo. Come quando ho firmato per l'affitto garantendo al proprietario che non ci sarebbero stati danneggiamenti. Bisognava ripartire sempre da capo. Morale della favola? Ulteriori spese, parecchie spese. I materiali per il carnevale sono molto cari». Il comitato si era anche mosso per organizzare i festeggiamenti con le istituzioni scolastiche e dar così vita ad un vero e proprio carnevale per i bambini. «Ma anche lì - continua Fatighenti - con la riforma Gelmini, decisero di bloccare tutte le attività extrascolastiche. Una delusione per tutti». «In conclusione la nostra associazione si prefigge di organizzare eventi per la gente, è apolitica e non ha fini di lucro. Questa premessa perché ci ha dato un po' fastidio l'intervento della Sinistra per Castagneto sulla stampa. Noi non ci siamo mai rivolti a loro mi sembra che la situazione sia stata strumentalizzata». Quindi l'appuntamento è per il 21 a partire dalle 15.30, i direttori artistici Enzo Togni e Roberto Granucci stanno lavorando ad un simil-carro di nome Bambolo: un pupazzo, ovvero un contadino vestito da marinaio che verrà bruciato alla fine della giornata. E dopo la sfilata la festa prosegue con cena a buffet offerta dal Comitato, lo spettacolo brasiliano e disco dance con il dj Marco Bresciani. Tutti in pista perché il veglione andrà avanti fino alle 4. Divina Vitale

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il boccherini sarà statalizzato (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

L'assessore Buonriposi: non ci sono veti di alcun genere da Roma, me lo ha garantito il ministro Gelmini Il Boccherini sarà statalizzato L'istituto musicale non sarà accorpato con altre scuole toscane Non mi risulta affatto un no secco alle nostre proposte come invece sostiene l'ex sottosegretario Andrea Marcucci LUCCA. Non ci sono veti da Roma alla statalizzazione dell'istituto musicale Boccherini. E anzi ci sarebbero garanzie dal ministero della pubblica istruzione che l'istituto, il più antico della Toscana, non verrà accorpato ad altre scuole, magari di Firenze o Livorno. Così Donatella Buonriposi, assessore alla pubblica istruzione, replica sia al direttore del Boccherini, Renzo Cresti che all'ex sottosegretario alla cultura, Andrea Marcucci. A creare preoccupazione nel Boccherini è il fatto che quest'anno sia stato tagliato il budget di 120mila euro, una somma enorma per la scuola. Ma per Donatella Buonriposi il futuro è meno nero di quanto non lo descrivano Cresti e il senatore Marcucci. «All'inizio di dicembre - esordisce l'assessore - ho partecipato, unico assessore in Italia, a un incontro che si è tenuto a Roma fra tutti gli istituti musicali e parificati. L'incontro era programmato al ministero dell'Università e della ricerca per fare il punto sulla situazione (dopo i tagli sulla cultura operati dal Governo, ndr). Con me c'erano il presidente del consiglio di amministrazione del Boccherini, Giuseppe Ciri e il professor Cresti che hanno potuto constatare come le problematiche del Boccherini siano quelle di tutti gli istituti musicali italiani». Dall'incontro - evidenzia Donatella Buonriposi - è uscito un documento a tutela degli istituti musicali che è stato presentato al ministro della pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini. «In realtà - precisa l'assessore Buonriposi - io ho fatto anche di più. Ho parlato personalmente con il ministro e le ho fatto presente l'intenzione del Comune di statalizzare il Boccherini. Da parte sua il ministro si è dichiarato disponibile e favorevole a dare una valutazione a questa proposta. Per cui non mi risulta affatto che dal ministero sia stato espresso un no secco alla statalizzazione del Boccherini, al contrario di quanto sostiene il senatore Marcucci. Infatti, con me il ministro si è impegnato a prendere in seria considerazione la situazione e la richiesta del Boccherini». Che - stando all'assessore Buonriposi - non corre affatto il rischio di accorpamenti con altri istituti musicali. «Questa - insiste Buonriposi - è una possibilità che mi sento di escludere assolutamente. Lo dico anche a Cresti, proprio in virtù dei contatti avuti con il ministro, con il quale mi dovrò incontrare di nuovo». Allo stesso modo, l'assessore alla pubblica istruzione assicura che a breve giro di posta il Boccherini non dovrà neppure più preoccuparsi delle condizioni «precarie» della palestra. Secondo Cresti, infatti, «l'aula, praticamente la più grande ed una delle migliori ed attrezzate del Boccherini, da circa due anni è praticamente inagibile, in seguito alla rovinosa caduta di molti calcinacci dal soffitto. E le tre classi che la utilizzavano (per le lezioni di organo, percussioni e arte scenica) sono costrette a sopportare disagi derivanti dai continui spostamenti in altre aule». I contributi per sistemare in modo definitivo questa classe sarebbero, comunque, in arrivo. «Non appena avremo definito il bilancio preventivo del 2009 - conclude l'assessore Buonriposi - verranno stanziati i fondi per ultimare il recupero della palestra dove, però, sono già stati effettuati interventi. Inoltre il Comune non ha mai abbandonato il Boccherini: abbiamo, infatti, già stanziato 200mila euro anche per gli stipendi del personale».

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Ispettori alla scuola 10 e lode Pugno duro della Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Ispettori alla scuola 10 e lode Pugno duro della Gelmini È stato un 10 in pagella a scatenare la bufera sulla scuola elementare Longhena di Bologna. 10 è il voto che i maestri hanno dato ai 360 alunni dell'istituto, in tutte le materie. Una protesta contro la reintroduzione, prevista nella riforma Gelmini, del voto numerico al posto del giudizio anche alle elementari. Le pagelle, però, sono state annullate dall'Ufficio Scolastico Regionale. Dopo una giornata convulsa, accuse di sfruttamento politico dei bambini e minacce, da parte del ministro Gelmini nei confronti dei maestri. «È strumentalizzazione politica - ha accusato - un comportamento che va sanzionato». Le sanzioni sono arrivate. L'Ufficio Scolastico Regionale ieri pomeriggio ha inviato un ispettore nell'istituto. Ma i genitori non ci stanno. «Faremo quanto in nostro possesso per contestare i voti - protesta Patrizia Alberti -. Non si misurano i bambini». «L'obiettivo delle pagelle alle elementari - spiega la maestra Mascagni - è rendere conto del processo di apprendimento, non dare voti. Ogni bambino ha i suoi tempi». Spaccatura nel Pd bolognese. Mentre per Davide Ferrari, del Forum Scuola, «Il ministro è responsabile di quanto sta accadendo», il sindaco Cofferati ha condannato la protesta. «Sono contrario alla riforma, ma utilizzare bambini inconsapevoli è sbagliato». Ferrero (PRC) dice: «le maestre sono colpevoli solo di aver protestato civilmente e democraticamente». ANDREINA BACCARO

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Elementari, boom d'iscritti al tempo pieno. La Gelmini ora è informata... (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Elementari, boom d'iscritti al tempo pieno. La Gelmini ora è informata... È stato raggiunto quasi l'80% di richieste di tempo pieno a 40 ore e tempo lungo di 30 ore per i bambini che verranno iscritti alla prima classe elementare. Ciò grazie al tam tam messo in atto, scuola per scuola, da insegnanti e genitori per informare sulle modalità di iscrizione alle elementari per l'anno scolastico 2009-2010. E ancora mancano più di due settimane al termine per le iscrizioni, fissato per il 28 febbraio. «Abbiamo portato avanti una battaglia serrata in tutte le scuole della città» spiega Paola De Meo, portavoce del Coordinamento cittadino genitori-insegnanti «Non Rubateci il Futuro», che ha promosso la campagna d'informazione. «L'opzione delle 24 ore, introdotta dalla riforma Gelmini, ha avuto uno scarsissimo successo - aggiunge - il Ministro dell'Istruzione sarà costretto a prendere atto della volontà delle famiglie». Alla Cesare Battisti a Garbatella, però, già si pensa a come fronteggiare la grande quantità di richieste di tempo pieno, se l'organico non sarà sufficiente: «In questa scuola sono arrivate 140 richieste di tempo pieno, 25 di tempo lungo, e una sola di 24 ore - spiega il direttore scolastico Marco Olivieri -. Se i tagli saranno confermati, saremo costretti a ridimensionare l'orario del tempo pieno per tutte le classi a 37 ore». Ma la campagna d'informazione non si ferma qui. Fino al 28 febbraio proseguiranno in tutte le scuole assemblee, convegni, dibattiti e iniziative a staffetta, aperte ai genitori. E per domani è stata organizzata dal Coordinamento una grande manifestazione, «Amo e difendo la mia scuola», che sarà, come sempre, anche una festa con il concerto degli Assalti Frontali e spettacoli di intrattenimento di artisti di strada e giocolieri, che si esibiranno nel cortile della scuola Iqbal Masih al Casilino. Nel corso della mattinata saranno «presi d'assalto» alcuni mercati rionali e centri commerciali, come Cinecittà 2 e Auchan di via Tiburtina e di via Collatina, da furgoncini e macchine, da cui sarà distribuito del materiale informativo. Per tutti, infine, l'appuntamento sarà all'Iqbal Masih alle 12 per la grande festa. MICHELA BEVERE

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i genitori "siamo pronti a incatenarci" - alessandro cori (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina III - Bologna Il racconto I genitori "Siamo pronti a incatenarci" ALESSANDRO CORI Le Longhena non sono solo una scuola, ma un vero e proprio fortino, almeno all´apparenza, inespugnabile. Un ultimo baluardo che non vuole cedere alla riforma Gelmini e se la protesta in città contro il ministro negli ultimi tempi sembrava scemare, insegnanti e genitori di questo istituto abbarbicato sui colli, uniti più che mai, vanno avanti per la loro strada per difendere la scuola pubblica e il futuro dei loro figli. «Guai a chi ci tocca le nostre maestre» dice una mamma seduta sulle panche di legno, davanti all´ingresso della scuola. «Gli ispettori della Gelmini? Li aspettiamo e se qualcuno prenderà provvedimenti contro gli insegnanti siamo anche pronte ad incatenarci. Il ministro? venga pure lei. Così finalmente potremmo spiegarle come devono essere educati i bambini. Questo dieci è solo un segnale per tenere alta l´attenzione su un problema reale. Noi con le maestre parliamo tutti i giorni e i giudizi sui nostri figli li conosciamo bene». Oggi, alle Longhena sembra un giorno normale se non fosse per i giornalisti che si aggirano in zona. I pullman vanno e vengono per portare a casa i piccoli alunni e i vigili presidiano i cancelli, ma giurano di esserci tutti i giorni. Del caso delle maestre che «resistono» alla Gelmini ormai si parla in tutta Italia ma per i genitori che arrivano fin quassù a ritirare le "famigerate" pagelle «politiche», la protesta è iniziata già mesi fa. Per gli insegnanti invece, va avanti da anni. Dai tempi della Moratti, nel 2004. «E sabato - dice un papà - saremo di nuovo in piazza». SEGUE A PAGINA III

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longhena, strappate le pagelle (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina III - Bologna Ispezione alle elementari che hanno deciso di dare 10 a tutti per protesta contro la Gelmini. "Domani torniamo in piazza" Longhena, strappate le pagelle La preside: "Quegli insegnanti pensano solo a far rivolta" Le pagelle con il 10 non sono valide. Il dirigente dell´ufficio scolastico provinciale di Bologna ha annullato la delibera del collegio dei docenti delle Longhena con cui i maestri avevano disposto di dare a tutti gli alunni un dieci «politico», per protestare contro il ritorno ai voti decimali al posto dei giudizi deciso dal ministro Gelmini. A scuola arriveranno gli ispettori del ministero. Per Cofferati quella degli insegnanti è una «iniziativa sbagliata». Il Pd invece va in tilt. SERVIZI A PAGINA II,III E IN NAZIONALE

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la linea del boh (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina III - Bologna LA LINEA DEL BOH Ieri il Pd si è cimentato nella difficile operazione di far quadrare il cerchio: sul caso delle Longhena chi ha ragione e chi torto? Compito di un partito, di solito, è interpretare il sentimento degli elettori. Sul caso del "10 politico" dunque chi ha ragione e chi torto? Semplice, hanno tutti torto: sia il ministro Gelmini, sia le maestre. E chi ha ragione? Boh

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pagelle cancellate, scrutini da rifare - ilaria venturi (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina IV - Bologna Pagelle cancellate, scrutini da rifare Longhena, arrivano gli ispettori. Docenti e genitori domani in piazza Longhena, arrivano gli ispettori. Docenti e genitori domani in piazza ILARIA VENTURI ISPEZIONE lampo alle scuole Longhena. E pagelle con il «dieci politico» annullate. I genitori le hanno appena ritirate, ma già non valgono più. Saranno rifatti probabilmente anche gli scrutini. La decisione è arrivata ieri quando Vincenzo Aiello, direttore dell´ufficio scolastico provinciale, oltre a richiedere l´ispezione, poi concessa dall´ufficio scolastico regionale su firma del vicedirettore Stefano Versari, ha annullato la delibera del collegio dei docenti delle Longhena nella parte relativa alla valutazione degli alunni. «Illegittima», la motivazione. Un atto che ha come conseguenza automatica l´annullamento delle pagelle. «Vedremo se rifare gli scrutini, certo è che sono atti amministrativi nulli. Se gli alunni arrivano in queste condizioni alla fine della scuola per me è come se non avessero fatto l´anno», dichiara senza mezzi termini la preside Ivana Summa. «Le pagelle non sono valide, è una conseguenza automatica dell´annullamento della delibera. Ma la competenza del procedimento è in capo al dirigente scolastico. La pagella è un documento con una sua autorevolezza, mettere qualcosa di falso è calpestare la legalità», aggiunge Aiello che, infuriato, attacca: «Quello che hanno fatto i maestri è una cosa dissennata, hanno avuto un comportamento da irresponsabili, si è perso il senso e il rispetto delle istituzioni, mancano i fondamentali». Ma i docenti non sono dello stesso avviso. « Non credo che le pagelle siano azzerabili» dice Marzia Mascagni, responsabile scuola del Prc. Da Roma il centro destra chiede al ministro di inviare i «suoi» ispettori. A Bologna intanto l´ispezione è partita con un dirigente tecnico, Luciano Lelli, a cui ieri è stato affidato l´incarico di verificare se dovranno scattare provvedimenti disciplinari nei confronti dei maestri che rischiano, se saranno «puniti», dalla censura, alla sospensione, alla riduzione dello stipendio. I genitori delle Longhena, con una lettera, esprimono solidarietà agli insegnanti: «Il dieci a tutti non è stato un atto politico, ma educativo». La tensione è alle stelle nel mondo della scuola. Genitori e insegnanti del movimento a difesa della scuola pubblica e del tempo pieno protesteranno domani (ore 15) in piazza Nettuno, in occasione della partenza del camper per le iscrizioni anti - Gelmini. La protesta contro il voto in decimi si allarga ai genitori. «Non firmerò la pagella di mio figlio e come rappresentanti nelle varie classi abbiamo invitato i genitori a non farlo», spiega Maria Rosa Gheduzzi, presidente del comitato genitori delle elementari Costa. «Non ritengo che sia giusto tornare alla scuola autoritaria che abbiamo conosciuto noi da piccoli, i bambini non vanno classificati, ma valorizzati per le loro capacità e potenzialità. Chiediamo una scuola rigorosa, severa, come abbiamo, ma non autoritaria». Anche in altre scuole come il Decimo circolo le famiglie si stanno organizzando per questo atto di protesta. Un gesto simbolico, che non ha conseguenze sui bambini (la pagella è comunque valida). Sui voti è caos. In ogni istituto sono state adottate soluzioni diverse. Anche alle XXI Aprile i docenti hanno ricevuto un ordine di servizio del preside dopo aver deliberato, a maggioranza, la contrarietà ai voti. Il dirigente Stefano Mari ha proposto una mediazione: «Non mettere i voti significa andare contro la legge, metteteli, ma con accanto i giudizi». E così si è fatto in molte scuole. Alle elementari di Crespellano e Bazzano è stata lasciata la facoltà, ai docenti che non se la sentivano di «mortificare» un bambino con un cinque di mettere un sei con un asterisco e la nota in positivo: «Ancora non ha raggiunto il massimo, può migliorare, ha delle lacune». Queste forme di dissenso, spiega Giovanni Cocchi, voce dell´assemblea delle scuole, fanno emergere «lo sconforto ed il disagio dei tanti che ancora si ostinano a difendere la qualità ed il senso della loro professione di maestri».

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casini: parli il governo alunni strumentalizzati roversi: avvilente - luigi spezia (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina V - Bologna Il centrodestra insorge, Garagnani denuncia. La Bernini: diseducazione civica Casini: parli il governo alunni strumentalizzati Roversi: avvilente Casini: parli il governo alunni strumentalizzati Roversi: avvilente Galletti a Delbono e Draghetti: "Diteci che cosa pensate del dieci politico" LUIGI SPEZIA Un uragano di sdegno dal centrodestra contro i maestri delle Longhena. Il «10 politico» agli alunni delle elementari contro la riforma Gelmini ha suscitato l´immediata reazione dei rappresentanti di tutto lo schieramento della maggioranza di governo e dell´Udc. Il segretario Pierferdinando Casini parla di «strumentalizzazione dei bambini per fini politici» e chi lo fa «sono cattivi maestri e la scuola italiana non ne ha proprio bisogno». Casini si appella al ministero Mariastella Gelmini, che infatti ha aspramente criticato l´azione delle Longhena. «Le famiglie italiane devono avere la certezza che in tutte le scuole l´educazione e l´istruzione dei propri figli sia improntata al valore del merito e della legalità - ha aggiunto Casini -. Le leggi dello Stato anche se non condivise vanno sempre applicate, specie da chi ha la responsabilità della formazione dei nostri figli». Il deputato dell´Udc Galletti prova a snidare i candidati del Pd Delbono e Draghetti, chiedendo loro che cosa pensino del 10 politico alle Longhena. Il parlamentare di Forza Italia Fabio Garagnani invece non si rivolge al ministro, ma come è suo solito in questi ultimi mesi riguardo alle manifestazioni di protesta sulla scuola, chiede l´intervento della Procura della Repubblica. «Accertare la sussistenza di eventuali reati, come una possibile omissione di atti d´ufficio o la falsità ideologica», ha scritto nella denuncia presentata all´ispettorato di Polizia della Camera dei deputati, che viene girata alla Procura di Bologna. «Nessuna buona motivazione può giustificare la trasgressione di leggi ed il mancato rispetto degli ordini di servizio delle gerarchie superiori. Questo deve valere sempre rimandando la opposizione a ciò che non ci convince alle giuste sedi ed alle giuste modalità, senza mai strumentalizzare i bambini», ripete il segretario provinciale dell´Udc Maria Cristina Marri. «A scuola bisogna educare al rispetto delle regole e ad un uso responsabile della libertà». Interviene anche con il suo giudizio di docente l´ex rettore Fabio Roversi Monaco, presidente della Fondazione Carisbo: «Non avrei mai pensato potesse succedere una cosa di questo genere. E´ un comportamento avvilente per i docenti e per i ragazzi. Non mi piace per niente come non mi piacevano gli esami collettivi». Francesco Pasquali, coordinatore dei Giovani per la Libertà, Forza Italia, valuta che «un gesto di dissenso poteva essere manifestato in altri modi ben più legittimi. E´ davvero desolante vedere che alcuni insegnanti utilizzano la pagella dei loro alunni per inscenare proteste politiche. Sfruttare la propria autorità per queste azioni è un segnale di inadeguatezza a ricoprire un ruolo importante». Ubaldo Salomoni, consigliere regionale del Pdl arriva ad usare la parola violenza: «Questa protesta degli insegnanti è una violenza a danno degli alunni. Siamo di fronte al funerale della scuola italiana». Nel frattempo, «molti consigli di istituto stanno inviando alle famiglie falsi moduli di iscrizione per l´anno prossimo dove si fa del vero e proprio terrorismo psicologico contro la riforma Gelmini, mentre gli unici moduli regolari sono quelli legati alla circolare ministeriale». Per finire, Anna Maria Bernini, deputata di Alleanza nazionale, dà lei il voto agli insegnanti delle Longhena: «Un bel dieci e lode in diseducazione civica».

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cofferati ai maestri "iniziativa sbagliata" e il pd si divide - alessandro cori (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina V - Bologna Il sindaco: "Coinvolti soggetti inconsapevoli come i bambini" Cofferati ai maestri "Iniziativa sbagliata" e il Pd si divide Cofferati ai maestri "Iniziativa sbagliata" e il Pd si divide De Maria tace, la Lenzi col Cinese Il responsabile scuola difende gli insegnanti ALESSANDRO CORI iL SINDACO Sergio Cofferati boccia le maestre delle Longhena, «iniziativa sbagliata e controproducente», il Pd va in tilt e a sera la segreteria di Via Rivani diffonde un comunicato a firma del coordinatore Raffaele Donini che incolpa un po´ tutti: il ministro «che ha messo in campo una iniziativa sbagliata e crea gravissime tensioni»; il centrodestra bolognese «per le continue intimidazioni ai docenti bolognesi, un´ingerenza inaccettabile nel mondo della scuola». E per finire pure gli insegnanti delle Longhena, la cui scelta di dare a tutti il "dieci politico" «non è per nulla condivisibile in particolare se si configurasse come strumento di protesta che coinvolge gli alunni». Che il terreno delle Longhena fosse per il Pd minato lo si era capito dai telefoni spenti, i "no comment", l´imbarazzo nel dichiarare al buio, senza cioè conoscere la linea del partito. Solo Cofferati esprime parole chiare, nette, che non lasciano spazio al dubbio. Il resto dei dirigenti va in ordine sparso e poco aiuta l´equilibrismo della segreteria. «Le modalità per sostenere la propria contrarietà ad una legge sono molteplici, ma quelli che prefigurano una rinuncia ad un esercizio di responsabilità o l´utilizzo di soggetti inconsapevoli sono profondamente sbagliati» dice Cofferati. Una doccia gelata nei confronti di un´iniziativa che ha mietuto simpatie nel centrosinistra con la mente rivolta alle elezioni di giugno e che ha aperto un dibattito spigoloso in città. «Personalmente - premette il sindaco - sono contrario al provvedimento del ministro Gelmini, ma considero l´iniziativa degli insegnanti profondamente sbagliata», anzi «addirittura controproducente». Per il primo cittadino, infatti, «le iniziative a contrasto di una legge devono sempre, per avere efficacia, essere promosse con una piena assunzione di responsabilità, senza farle cadere su soggetti privi di elementi di conoscenza e di valutazione del merito, come in questo caso sono i bambini». D´accordo con i docenti è invece il consigliere comunale Davide Ferrari - a cui il segretario Andrea De Maria invita a far riferimento prima della nota di Donini - che si scaglia contro il ministro Gelmini attribuendogli la responsabilità «di quanto sta accadendo». Le nuove norme introdotte dalla riforma «non solo sono sbagliate, ma confuse». Per Ferrari «dietro la campagna sul rigore c´è la realtà di una scuola tagliata, costretta ad indebitarsi per svolgere la normale attività». Una linea, questa, che sposa anche il senatore Pd Walter Vitali. Contro il gesto degli insegnanti della Longhena insorge invece Donata Lenzi, parlamentare del Pd. «E´ una protesta sbagliata e una reazione esagerata. La Gelmini ci ha tolto i giudizi e dato i voti, ma così non si valutano gli alunni e comunque non si lanciano segnali sulla pelle dei bambini. In questo modo si rischia di dividere un fronte di protesta che fino ad ora era stato molto unito». Anche Daniela Turci, responsabile provinciale scuola del Pd, ritiene «azzardato e ingenuo utilizzare una funzione-dovere del docente per testimoniare una critica di natura culturale e politica, pur legittima». Turci crede infatti che «dare a tutti lo stesso voto equivale a non darlo, e la non valutazione è un segnale di contraddizione rispetto alle esigenze degli alunni». A sinistra del Pd i pareri sono unanimi. «Contro la Gelmini e Casini» il candidato sindaco della lista Bologna città libera, Valerio Monteventi. Flavio Delbono, candidato del Pd, non commenta.

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guazzaloca resuscita la rave parade - silvia bignami (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VI - Bologna Guazzaloca resuscita la rave parade Il candidato: facciamoli divertire. Berselli: lo voteranno dieci scoppiati "Una sera d´estate non uccide il mondo, basta che non creino problemi" SILVIA BIGNAMI «Sono ragazzi», Giorgio Guazzaloca torna là dove la sua avventura di amministratore era iniziata, al suo primo impegno da sindaco, nel giugno �99, quando incontrò nel suo ufficio gli organizzatori della rave parade dando loro il via libera. Lo rifarebbe ora? «Perché no? Una sera d´estate non uccide il mondo, facciamoli divertire, basta che non creino problemi». In versione "buon padre di famiglia", il candidato sindaco interviene al forum online del Carlino. E lancia la piccola provocazione del rave, la "parata dello sballo" cancellata dalla giunta Cofferati - con la soddisfazione delle destre - dopo un braccio di ferro con i centri sociali. Faccia pure, replica gelido Filippo Berselli di Alleanza nazionale, tanto «Guazzaloca lo voteranno dieci scoppiati». E l´avversario Flavio Delbono, candidato sindaco del Pd, rincara definendolo «maestro unico delle banalità». Tanti i simpatizzanti che telefonano in diretta al forum e che Guazzaloca chiama per nome, mandando saluti a parenti e amici. Dalla «battagliera Desolina della via Emilia», a Sandro del ristorante al Navile. Poi arrivano i temi politici. L´ex sindaco definisce «enigmatico» Cofferati, «pensieroso» Delbono, «bravo» Cazzola, «ottimo» Gianfranco Pasquino. Dichiara di non spiegarsi il perché dell´entrata della Regione nella Fiera. E ammonisce gli insegnanti che hanno messo il 10 politico in pagella ai bimbi delle scuole Longhena: «Diseducativo e pessimo». Ma è sul tema della sicurezza che imprime la sua svolta. «I militari in strada voluti dal governo? Si inquadrano nella politica virtuale. Di immagine più che di sostanza». Piuttosto, continua, bisogna reintrodurre l´assessorato alla sicurezza e gli 800 assistenti civici «smantellati da Cofferati», senza demonizzare i centri sociali: «Non sono brutti in sé. Se non spacciano droga e si comportano bene, non c´è problema. Sono pittoreschi, ma non per questo sono delinquenti. Poi se delinquono è diverso». Claudio Merighi, uomo d´ordine del Pd in consiglio comunale e ora nell´entourage di Delbono, attacca: «Guazzaloca bolla gli anti-Gelmini come diseducativi e poi ripropone il rave in città, che invece sarà probabilmente educativo...». Insorgono i comitati anti-degrado, che hanno già incontrato il candidato sindaco Alfredo Cazzola. «Ma non lo sa quanti danni fa il rave?» dice Barbara Rinaldi del Pratello. «Di rave ce ne sono già abbastanza ogni sera» dice Loris Folegatti di Stop al Degrado. Unico a difendere l´ex sindaco resta Valerio Monteventi, candidato sindaco per Bologna città libera, che non ha mai nascosto le sue simpatie: «Guazzaloca è stato sempre più aperto di Cofferati al mondo dei centri sociali. Quello che mi piacerebbe capire è che ne pensa il candidato del Pd». «Delbono non commenta» fanno sapere dal suo staff.

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bologna, stop alle pagelle col "10 politico" - ilaria venturi (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 25 - Cronaca Bologna, stop alle pagelle col "10 politico" Protesta anti Gelmini alle elementari, provveditore contro insegnanti. Esposto pdl All´istituto Longhena. Cofferati accusa i docenti: sbagliano ILARIA VENTURI BOLOGNA - Il «dieci» politico in pagella all´istituto elementare Longhena di Bologna scatena una bufera politica. E immediate reazioni dei vertici della scuola: pagelle annullate e ispezione lampo per decidere provvedimenti disciplinari contro i maestri ribelli. La polemica sul ritorno dei voti in decimi, a riforma approvata dal Parlamento, si riaccende nei giorni delle pagelle nella città laboratorio degli asili modello e del tempo pieno, che dal ministro Letizia Moratti a Maria Stella Gelmini, passando per il titolare dell´Istruzione Giuseppe Fioroni del centrosinistra, ha visto scendere in piazza genitori e insegnanti a difesa della scuola pubblica. Ad accendere la miccia, questa volta, la decisione dei docenti delle Longhena, scuola primaria pubblica in collina dove le famiglie fanno a gara per mandare i propri bambini, di non dare i voti ma di mantenere i giudizi almeno nel primo quadrimestre. Decisione contestata dalla preside Ivana Summa con un ordine di servizio: «Rispettate la legge» In risposta, i maestri hanno messo dieci in tutte le materie a tutti i bambini. «Se siamo obbligati a classificare i bambini allora lo facciamo secondo i loro progressi personali: sono tutti bravi, da dieci», dice Marzia Mascagni, una delle maestre della rivolta. Immediate le reazioni. Il ministro Gelmini interviene contro i maestri ribelli: «Fanno politica a scuola, sfruttano gli alunni a fini di parte». Il direttore dell´ufficio scolastico provinciale Vincenzo Aiello ieri ha annullato la delibera del collegio dei docenti «ribelle». E così facendo ha automaticamente reso nulle le pagelle da dieci. Sono tutte da riscrivere, annuncia la preside che attacca frontalmente gli insegnanti: «Sono interessati solo alla lotta». Il caso diventa politico. Il centro destra insorge, chiede punizioni esemplari, presenta, con il deputato del Pdl Garagnani, un esposto in Procura. Scende in campo anche il segretario dell´Udc Pier Ferdinando Casini che parla di «strumentalizzazione dei bambini per fini politici». E chi lo fa, aggiunge, «sono cattivi maestri, la scuola italiana non ne ha bisogno». Ma anche da sinistra arrivano bocciature agli insegnanti. «Iniziativa sbagliata e controproducente», la definisce il sindaco Sergio Cofferati, mentre il suo assessore alla scuola sostiene la protesta. Il Pd locale va in tilt: accusa il ministro sulla riforma, il centro destra bolognese per «le continue intimidazioni ai docenti» e pure gli insegnanti, perché «il dieci politico non è condivisibile, è una forma di lotta sbagliata». Ma i maestri ribelli non demordono e il fronte del non-voto in decimi si allarga. I genitori delle Longhena si schierano con i docenti e scrivono al ministro Gelmini: «Siamo sconcertati, il dieci in pagella non è una protesta politica ma una scelta consapevole per non penalizzare i bambini, questa scuola è un modello di eccellenza, qui i nostri figli crescono in un ambiente sereno e non competitivo». Famiglie e insegnanti bolognesi scenderanno in piazza domani a difesa della scuola pubblica e del tempo pieno, ma anche «per riaffermare che compito e responsabilità della scuola repubblicana non è quella di obbedir tacendo». La protesta non si arrende. Le mamme di altre scuole hanno già deciso: «Non firmeremo le pagelle dei nostri figli».

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la lega e le classi d'inserimento "tempi maturi per realizzarle" (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 25 - Cronaca La Lega e le classi d´inserimento "Tempi maturi per realizzarle" ROMA - «Sono maturi i tempi per dare attuazione alla mozione approvata dalla Camera sulle classi di inserimento e sulla distribuzione degli alunni stranieri proporzionata al numero complessivo degli alunni per classe. Nei prossimi giorni i rappresentanti dei nostri gruppi parlamentari alla Camera e al Senato incontreranno il Ministro Gelmini per l´adozione in proposito di un regolamento». Lo ha dichiarato il Presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Cota. Il tema delle classi di inserimento per alunni stranieri è ancora piuttosto controverso. Circa un mese fase a Torino si è registrata la fuga dei genitori italiani dalle scuole multietniche di Porta Palazzo e Barriera Milano (34 e 26 per cento di alunni stranieri nelle elementari e medie): non vogliono più iscrivere i loro figli lì. E a Roma il caso della scuola elementare e materna Carlo Pisacane, nel popolare quartiere di Torpignattara: 170 bambini stranieri su 180 iscritti. Il comune è intervenuto siglando un accordo: tra le scuole della zona ci sarà uno "scambio" di iscrizioni per creare un equilibrio tra italiani e non italiani.

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questa volta i giganteschi mascheroni che ritraggono barak obama, andreotti e berlusconi, e danno ... (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 22 - Spettacolo Questa volta i giganteschi mascheroni che ritraggono Barak Obama, Andreotti e Berlusconi, e danno ... Spettacoli in piazza e fuochi d'artificio in riva al mare Questa volta i giganteschi mascheroni che ritraggono Barak Obama, Andreotti e Berlusconi, e danno lustro con la chiave della satira alla Carfagna, alla Gelmini e a Brunetta, cercano un grande riscatto dopo la prima sfilata che a causa del maltempo aveva visto il pubblico dimezzato. Intanto domani, per la festa degli innamorati, a partire dalle 15,30 Piazza Mazzini si animerà di musica: Claudio Sottili condurrà una kermesse dal titolo "Carnevale di Baci" che vedrà alternarsi sul palcoscenico di Burlamacco e Ondina Egisto Olivi, Gianluca Domenici, Daniele Biagini, i giovani artisti della Compagnia della Quinta e i protagonisti del Festival dei Rioni. Le più belle canzoni d'amore della musica pop nazionale ed internazionale, i classici d'amore dalla storia del musical e le canzoni del Carnevale di Viareggio, con un immancabile omaggio a Uberto Bonetti terranno banco fino alle 18.30, momento clou della giornata che darà l'avvio all'attesissimo spettacolo pirotecnico sul mare. è Festa Rionale da oggi a domenica al Marco Polo con musica, balli e cucina tipica. Quella nei Rioni ha sempre rappresentato l'anima più genuina e spontanea del Carnevale, una festa dove soprattutto i giovani si ritrovano. Sarà musica soprattutto carnevalesca e legata alla tradizione della festa viareggina la colonna sonora dei Rioni. Ma veniamo alla giornata di domenica, quando la festa comincerà in piazza Mazzini. Qui si esibiranno Juda, giovane cantautore, uno dei nuovi personaggi della musica elettro-pop italiana, la band dei Liberpool e Daniele Stefani, autore del singolo "Un giorno d'amore", diventato una hit, entrata a far parte dei brani di repertorio del film "Gomorra". Poi la sfilata sui viali a mare nel pomeriggio. Le due ragazze più belle d'Italia, Miriam Leone e Marianna Di Martino De Cecco, avranno il posto d'onore. Il pubblico potrà vederle quando sfileranno sul carro di apertura. E ammirare ancora una volta l'abilità dei maghi della cartapesta che sanno ritrarre con ironia la realtà.

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no ai voti, "10" politico ai bambini - annalisa d'aprile (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 5 - Attualità No ai voti, "10" politico ai bambini Bologna, protesta anti-Gelmini in una elementare L'Ufficio scolastico annulla la delibera della scuola ANNALISA D'APRILE ROMA. Dieci politico annullato, ispettori in arrivo e sanzioni annunciate dal ministro dell'istruzione, Maria Stella Gelmini, che non ha preso bene la «bravata» delle maestre della scuola elementare Longhena di Bologna. La protesta messa in atto contro il ritorno del voto decimale in pagella deciso dal dicastero, potrebbe costare cara alle sue artefici che nello scrutinio di febbraio hanno deciso per un bel 10 e lode a tutti gli alunni. «Strumentalizzazione dei bambini» e una scusa per fare «politica a scuola», sono le immediate contestazioni fatte dal ministro all'operato delle docenti. E i primi provvedimenti sono già entrati in azione. Intanto, il dirigente dell'ufficio scolastico provinciale, Vincenzo Aiello, ha annullato la delibera del collegio dei docenti dell'istituto bolognese relativa alla valutazione. Mentre l'ufficio scolastico regionale invierà un ispettore per appurare le irregolarità nell'assegnazione del 10. «La valutazione degli studenti - ha spiegato il direttore generale Luigi Catalano - tanto più per i primi anni di studio, è un processo serio, in cui sono coinvolti aspetti importanti dell'apprendimento come la motivazione e la fiducia nelle proprie capacità. Per questo ogni insegnante sa che si tratta di materia delicata, che coinvolge gli studenti e le famiglie e non può in nessun modo essere condizionata da considerazioni estranee al dialogo didattico. Alla scuola primaria Longhena faremo le verifiche del caso con l'obiettivo di riportare tutta la situazione al rispetto delle norme e del buon senso». Netta la condanna espressa dalla Gelmini: «Purtroppo parte del personale della scuola fa politica. Chi svolge la funzione dirigente o docente è chiamato ad un ruolo istituzionale, non a fare politica all'interno delle scuole». Il ministro ha parlato di «sfruttamento dei bambini a fini politici» precisando che «i ragazzi devono poter andare a scuola sereni» e non essere coinvolti in scontri ideologici. Auspicando che «i dirigenti di questa scuola prendano provvedimenti e sanzioni contro i responsabili», la Gelmini rimanda al mittente il motivo della contestazione perché «siamo allineati con l'Europa, dove il voto è considerato un elemento di valutazione più preciso». Reazioni contrastanti nelle forze politiche. «I maestri che strumentalizzano i bambini per fini politici sono cattivi maestri e la scuola italiana non ne ha proprio bisogno», è la dichiarazione del leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. Opinione condivisa anche dal sindaco di Bologna, Sergio Cofferati che, sebbene non concordi con la riforma scolastica della Gelmini, disapprova l'iniziativa delle maestre bollandola come «profondamente sbagliata, addirittura controproducente» perché coinvolge direttamente «soggetti inconsapevoli». Sdegnato invece, per le «vergognose minacce rivolte dal ministro dell'Istruzione contro maestre e dirigenti scolastici bolognesi», il segretario nazionale del Prc, Paolo Ferrero. E per sabato l'assemblea di genitori e insegnanti delle scuole di Bologna e provincia ha indetto una manifestazione, dalle 15 nella centrale Piazza del Nettuno, in segno di solidarietà con le insegnanti della Longhena.

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La Costituzione non è un moloch (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-02-13 - pag: 14 autore: Istituzioni. Il Cavaliere torna sullo scontro per il caso Englaro: non ho interesse a non avere buoni rapporti con il Quirinale «La Costituzione non è un moloch» Berlusconi: non ho mai messo in discussione il Capo dello Stato e la Carta Barbara Fiammeri ROMA Silvio Berlusconi smentisce di aver attaccato la Costituzione e il Capo dello Stato. Il premier, nel giorno della manifestazione del Pd a sostegno della Carta, interviene di primo mattino su Canale 5 per offrire la sua interpretazione autentica su quanto avvenuto. «La sinistra mi ha accusato di aver attaccato il Capo dello Stato e la Costituzione: non c'è niente di più falso!» sostiene Berlusconi. Quella del Cavaliere non è però una marcia indietro. Almeno non del tutto. Il premier non parla più di «influenze sovietiche », ma ribadisce che «la Costituzione non è un moloch intangibile», tant'è – aggiunge – che l'articolo 138 prevede «la possibilità e le modalità per modificarla» e che i «cassetti del Parlamento» sono pieni di proposte di riforma presentate «dalla stessa sinistra che oggi mi accusa». L'intervento del presidente del Consiglio non va letto, però, solo in chiave anti-Pd.Certamente c'è l'interesse a evitare che la cronaca politica si focalizzi sulle accuse che di lì a poche ore gli sarebbero state rivolte da Piazza SS. Apostoli. Berlusconi ci tiene a far sapere che lui la Costituzione l'ha «difesa»,rispettandone il dettato che – insiste –affida al Governo «la piena responsabilità di giudizio » sulla valutazione della necessità e urgenza dei decreti legge». Nella testa del Cavaliere però riecheggiano le parole pronunciate da Bossi. Il suo maggiore alleato, pur non rinnegando la scelta del decreto su Eluana,ventiquattr'ore prima aveva ricordato al premier che spetta al Capo dello Stato intervenire sul potere di decretazione dell'Esecutivo, perché è così che esercita il suo ruolo di garante previsto dalla Costituzione. Su questo punto – è il messaggio del leader della Lega – la Costituzione va bene così com'è e non va dunque modificata. Berlusconi ha così dovuto prendere atto che anche Bossi – come giàil presidentedella Camera e leader di An Gianfranco Fini – non ha alcuna intenzione di promuovere forzature istituzionali. Forzature che in realtà il premier ieri ha smentito di voler fare: «Non ho alcun interesse a non avere buoni rapporti con il Capo dello Stato», ha detto Berlusconi, sottolineando che il dialogo con Giorgio Napolitano è sempre stato «cordiale » e «tale rimarrà». Toni più misurati quelli del Cavaliere, che oggi sarà di nuovo in Sardegna per chiudere la campagna elettorale a sostegno del candidato del centro- destra. Un appuntamento che potrebbe rivelarsi determinante anche in relazione alla nascita del Pdl. Una sconfitta aprirebbe infatti crepe pericolose in una fase delicatissima. Ieri Berlusconi a Palazzo Grazioli ha incontrato alcuni ministri e parlamentari di Fi per fare il punto sul Pdl. A loro ( presenti tra gli altri il Guardasigilli Alfano, i ministri Fitto, Carfagna, e Maria Stella Gelmini e il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi) ha ripetuto che non è vero che avrebbe cercato lo scontro con il Quirinale e ha chiesto a tutti di abbassare i toni. L'obiettivo è arrivare alla data del congresso del 27 marzo senza ulteriori scossoni nella maggioranza. Il breve incontro di mercoledì con Fini non ha ricucito nella sostanza la distanza tra il premier e il presidente della Camera, ma certamente è servito a ridurre l'immagine del muro contro muro dei giorni precedenti. La prova di forza sul caso Englaro ha confermato a Berlusconi che gli uomini di An sono pronti anche ad andare contro il loro leader. Ma radicalizzare lo scontro con il presidente della Camera, alla vigilia della nascita del Pdl, sarebbe comunque rischioso per il Cavaliere. Dunque, meglio soprassedere. Le elezioni europee e le amministrative che precederanno l'estate si avvicinano. Il Pdl deve vedersela con la Lega che ormai viaggia a vele spiegate. Bossi è intenzionato a mostrare i muscoli, si muove oltre i confini padani convinto che la fusione tra Fi e An apra ulteriori spazi al Carroccio. «STOP ALLE POLEMICHE» Vertice a Palazzo Grazioli con ministri e parlamenti di Fi: abbassare i toni nei confronti del Quirinale ed evitare polemiche, avanti con il Pdl AFP «Berlusconi non ci faccia temere per la democrazia». Il Presidente emerito Oscar Luigi Scalfaro ieri a piazza Santi Apostoli a Roma

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Studenti contro il rettore <Via i baroni dalla Statale> (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-02-13 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Protesta Interrotto il consiglio di facoltà. «Vogliamo la meritocrazia» Studenti contro il rettore «Via i baroni dalla Statale» Fuori, gli striscioni. E gli slogan. Dentro, il megafono. E l'assedio. Ore tre del pomeriggio di ieri: a Scienze politiche va in scena il dissenso. Un gruppo di studenti ha interrotto il consiglio di facoltà «per denunciare le modifiche allo statuto dell'Università Statale». Grazie alle quali il rettore Enrico Decleva può prolungare il suo mandato per altri due anni. E rimanere così anche a capo della Crui (Conferenza dei rettori italiani). «Basta con i baroni. Vogliamo la meritocrazia tanto conclamata dalla Gelmini», hanno urlato i ragazzi irrompendo nell'aula dove si teneva il consiglio. Nel mirino anche il preside Daniele Checchi «colpevole di aver prestato il fianco a questa vergogna». Già perché secondo loro «l'utilizzo di un luogo pubblico di formazione come privato orticello di potere è inaccettabile ». Ed è proprio questo che «sta facendo il rettore». Checchi, dopo l'irruzione, ha sospeso la sessione per un quarto d'ora, «perché questa non è un'assemblea pubblica». E gli studenti sono stati fatti uscire. E intanto Roberto Novelli, di Sinistra universitaria, ha presentato una mozione «discussa e stilata da tutti gli studenti». Si chiede, tra l'altro, al «Senato di riconsiderare le conseguenze della modifica ». Non è stata approvata. Passata, invece, quella presentata dai docenti. «Chiede un programma specifico al rettore». Anche al consiglio di Giurisprudenza, mercoledì, è stato presentata una mozione contro le modifiche dello statuto. Perché «il dissenso serpeggia nelle facoltà». Il dissenso Gli studenti prima di fare irruzione nel consiglio di facoltà. Si protesta per le modifiche dello statuto della Statale Benedetta Argentieri

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<Quegli eredi del '68 che boicottano la riforma> (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 13-02-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-02-13 num: - pag: 20 categoria: REDAZIONALE Il ministro Gelmini «In atto campagne disinformative» «Quegli eredi del '68 che boicottano la riforma» ROMA — «è l'ennesimo caso di chi fa politica a scuola, un vizio che abbiamo ereditato dal '68». Scuole in rivolta, controinformazione per stoppare le riforme? Il ministro Gelmini non si arrende. Prende carta e penna e scrive una lettera aperta ai prof e ai dirigenti scolastici. Il succo è questo: «Ogni docente è certamente libero, come tutti, di avere le proprie opinioni su qualsiasi argomento. Questa libertà, indiscussa e indiscutibile, non può comunque tradursi in campagne di disinformazione sistematica verso le famiglie e gli alunni sui provvedimenti del ministero, come sta accadendo, sulle iscrizioni al primo ciclo e sul voto in condotta». Questa volta a fare l'autogestione sono le maestre. Minoranze militanti, sostiene il ministro. «Ho il massimo rispetto per gli insegnanti che ogni giorno svolgono il proprio dovere e che rappresentano la maggioranza, una maggioranza silenziosa — sostiene Mariastella Gelmini — . Ma accanto a questi esistono altri docenti che agiscono come gruppi organizzati e purtroppo non sono capaci di comprendere che se al di fuori della scuola è giusto esprimere idee politiche, quando si entra in classe quelle idee, sia chiaro legittime, vanno lasciate fuori». «Il caso di Bologna è estremamente grave — continua il ministro — perché porta ad una strumentalizzazione dei ragazzi. E arreca un danno alle famiglie. Ma non c'è solo il caso di Bologna. In questi giorni in alcune scuole elementari i genitori incontrano difficoltà all'atto di iscrivere i propri figli perché dirigenti e insegnanti — dimenticando di essere dipendenti del

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Cofferati contro le maestre <Un errore il 10 politico> (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-02-13 num: - pag: 20 categoria: REDAZIONALE Bologna Scontro sulle pagelle dorate. Casini: cattivi docenti Cofferati contro le maestre «Un errore il 10 politico» Il provveditore: delibera nulla. Genitori in piazza Il caso della elementare Longhena. Inviato un ispettore. Ferrero (Rifondazione): una protesta civile DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA — Il «10 politico » finisce dietro alla lavagna. Censurato dal ministro Gelmini, che, anzi, si augura «provvedimenti e sanzioni» nei confronti di chi ha ideato questa forma di protesta contro la sua riforma. Bocciato dall'Ufficio scolastico provinciale, che ha annullato la delibera con la quale gli insegnanti della scuola elementare bolognese «Longhena», contrari all'introduzione dei voti in decimali, avevano provocatoriamente deciso di riempire le pagelle del primo quadrimestre con una sfilza di 10. Stigmatizzato dal sindaco Sergio Cofferati, che ha definito «profondamente sbagliata l'iniziativa delle maestre», pur condividendo «il giudizio negativo» nei confronti dei provvedimenti della Gelmini. Addirittura criminalizzato da alcuni parlamentari di Forza Italia, che hanno presentato un esposto in Procura nel quale si ipotizzano i reati di omissione di atti d'ufficio e falsità ideologica. Ha fatto un gran rumore la rivolta dal sapore sessantottino degli insegnanti della «Longhena», storico istituto bolognese. E ancora ne farà, visto che i ribelli, nonostante alcune scuole abbiano preferito prendere le distanze, non hanno affatto intenzione di deporre le armi. Anzi, per domani, nel pieno centro di Bologna, hanno già messo in programma una manifestazione «per difendere la scuola pubblica da chi vuole distruggerla ». Al loro fianco non avranno di sicuro il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che li accusa di «strumentalizzare i bambini» e ricorda che «anche le leggi non condivise vanno applicate», in compenso non mancherà Rifondazione comunista che, con il segretario Paolo Ferrero, si è scagliata contro «le vergognose e minacciose parole del ministro nei confronti di maestre colpevoli di dissentire dalla sua controriforma ». Più tormentata la posizione del Pd, che, da un lato, addebita alla riforma «la confusione che c'è nella scuola elementare» e dall'altra boccia senz'appello l'iniziativa del 10 politico, «scelta non condivisibile che coinvolge gli alunni». La lettera Qui sopra, la lettera del ministro Mariastella Gelmini ( a sinistra) al Corriere La pagella La pagella del primo quadrimestre della scuola elementare Longhena ( foto a destra) di Bologna dove gli insegnanti hanno dato il massimo dei voti, 10, in tutte le materie per protestare contro la riforma Gelmini sui voti in decimi al posto dei giudizi Francesco Alberti

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Barbieri non scioglie la riservaIl Pd deciderà con le primarie (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Barbieri non scioglie la riservaIl Pd deciderà con le primarie elezioni a framura DOVE andranno a scuola i nostri figli? È la domanda che si pongono tanti genitori dell'alta Val di Vara, preoccupati dall'accorpamento dell'istituto comprensivo di Sesta Godano e Varese Ligure con quello di Brugnato e Borghetto Vara. Per molti, il preambolo della possibile chiusura di alcuni plessi. E così prima i genitori, poi gli insegnanti di Varese Ligure, hanno scritto un documento e una lettera aperta per esprimere i loro timori, che sono condivisi anche dall'amministrazione comunale. I due istituti, per il dimensionamento della rete scolastica regionale, formeranno l'unico istituto "Val di Vara". Ma, con la legge Gelmini, i genitori si aspettano ben peggiori novità. Se ora solo la direzione didattica sarà spostata, da settembre, a Sesta Godano, nel prossimo futuro che ne sarà delle scuole di "montagna"? «L'esistenza delle scuole in valli come la nostra è una delle principali ragioni che mantiene una comunità legata al proprio territorio montano. Che senso ha oggi parlare di presidio del territorio - sostengono i papà e le mamme - se poi miniamo quelli che sono i servizi principali per una comunità? Quando parliamo di scuola non intendiamo solo la sede fisica ma soprattutto rivendichiamo l'autonomia dell'istituzione». Non solo un fatto di distanze, precisano, ma una vera necessità di rafforzare il territorio e di non impoverirlo in servizi. « Il documento è stato consegnato anche al presidente della Regione Burlando. Secondo gli insegnanti, l'unificazione dei due istituti comprensivi «appare una forzatura», perciò propongono che la sede dell'istituto sia nella parte di territorio più debole, cioè a Varese Ligure. I consiglieri comunali De Paoli e Vassalli hanno organizzato una raccolta firme per impedire lo spostamento della direzione didattica. Almeno un centinaio le adesioni raccolte in poche ore. Laura Ivani .x/13/0902 Da settembre la direzione didattica spostata a Sesta, ma si teme la chiusura dei plessi. Lettera a Burlando e raccolta di firme .x/13/0902 «PUR ESSENDOMI stata proposta da esponenti della società civile e di contrapposte ideologie politiche una candidatura per le prossime elezioni amministrative, al momento non ho ancora sciolto la riserva». Così si esprime l'avvocato Luigi Barbieri rispetto all'ipotesi di una sua discesa in campo nella corsa a sindaco del Comune di Framura. «Qualora accettassi l'invito, - dice - vorrei identificarmi in una lista veramente civica, che esprimesse quindi candidati di diverse ideologie politiche legate dall'unico obiettivo da perseguire che, per me, è rappresentato dal futuro di Framura». É ormai certo, invece, che il Pd ricorrerà alle primarie per scegliere il candidato che dovrà sostituire il sindaco Corrado Chiono. Si voterà, con ogni probabilità, il prossimo 8 marzo. .x/13/0902

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Scuola, Governo: integrare gli alunni con handicap sensoriali (sezione: Scuola)

( da "Sestopotere.com" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

Scuola, Governo: integrare gli alunni con handicap sensoriali (12/2/2009 15:55) | (Sesto Potere) - Roma - 12 febbraio 2009 - L?integrazione scolastica degli studenti con handicap sensoriali è un tema molto importante. Il ministro Mariastella Gelmini si è impegnata a promuovere e sostenere al più presto un regolamento attuativo dell?articolo 21 della legge n. 59 del 1977, per la cui realizzazione la legge 69 del 2000 ha stanziato apposite risorse economiche per l?integrazione scolastica degli alunni ciechi, ipovedenti e sordi. L?adozione del regolamento attuativo della legge n. 59/77, con il quale vengono costituiti gli Enti per il sostegno all?integrazione scolastica di questi studenti, è un provvedimento urgente. Già questa mattina, infatti, al Ministero dell?Istruzione, dell?Università e della Ricerca si è tenuto un incontro con l?obiettivo di individuare uno schema condiviso di regolamento, tra il Capo dell?Ufficio Legislativo del Ministero, Maria Celentano, il Capo Dipartimento per l?Istruzione, Giuseppe Cosentino e il Presidente e il Vice Presidente dell?Unione Nazionale Ciechi e Ipovedenti, Tommaso Daniele ed Enzo Tioli insieme al Presidente dell?Ente Nazionale per la protezione dei Sordi, Ida Collu.

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Annullato il "dieci politico" (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 13-02-2009)

Argomenti: Scuola

BOLOGNA Le pagelle con il 10 politico in tutte le materie, «regalo» del primo quadrimestre agli alunni della scuola elementare Longhena di Bologna da parte delle maestre anti Gelmini, sono state cancellate. Il dirigente dell?ufficio scolastico bolognese ha annullato la delibera dei docenti che, all?unanimità, si schieravano contro l?introduzione dei voti (al posto dei giudizi) voluta dalla riforma Gelmini. «è l?ennesimo caso di chi fa politica a scuola, un vizio che abbiamo ereditato dal ?68. Mi auguro sanzioni contro i responsabili». + Protesta contro la riforma 10 in tutte le materie

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fuga dalla scuola: in 900 vanno in pensione - salvo intravaia (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina IV - Palermo L´iniziativa Assessori a confronto sulla legge Gelmini Fuga dalla scuola: in 900 vanno in pensione A Palermo raddoppiate le domande di quiescenza di docenti e amministrativi I sindacati "Pesano anche la demotivazione e i continui cambiamenti" Quella del 2009 è l´ultima finestra prima dell´innalzamento dell´età minima SALVO INTRAVAIA Esodo dalle scuole palermitane. Tra insegnanti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) saranno più di 900 coloro che lasceranno le scuole dal prossimo primo settembre. Il termine di presentazione delle domande di pensionamento è scaduto lo scorso 26 gennaio ed è già possibile un primo bilancio. In questi giorni, infatti, gli impiegati dell´Ufficio scolastico provinciale (l´ex provveditorato agli studi) stanno mettendo in ordine i fascicoli di coloro che hanno preferito lasciare il posto ad altri. I primi dati sui pensionamenti nelle scuole della provincia di Palermo segnalano una vera e propria fuga dalla cattedra. L´anno scorso, secondo le cifre diffuse dal ministero dell´Istruzione, furono in totale 563 le unità di personale (docenti, dirigenti e Ata) che andarono in pensione in provincia di Palermo. E anche se i numeri non sono ancora definitivi (dagli elenchi dei nominativi stilati in via Praga occorre depennare coloro che hanno dapprima chiesto di andarsene e poi ci hanno ripensato) si può già ipotizzare un incremento rispetto al 2008 prossimo al 50 per cento. Il dato non sembra meravigliare troppo i sindacati anche perché quella del 2009 rappresenta l´ultima "finestra" per andare in pensione a 58 anni con 35 di servizio. Dal prossimo anno per lasciare la scuola occorrerà avere almeno 60 anni e molti non se la sentono di continuare. «Dai primi numeri - dice Fabio Pipitò, della Gilda degli insegnanti di Palermo - emerge un incremento delle cosiddette dimissioni volontarie». Sono infatti tre le possibilità per passare la mano: il raggiungimento del limite d´età (fino al 2008, 65 anni elevabili a 67), il raggiungimento di 40 anni di servizio e le dimissioni volontarie, ma solo per coloro che hanno maturato il requisito dell´età e del servizio. è proprio quest´ultimo l´indicatore della fuga. «Si sta diffondendo tra i docenti - continua Pipitò - un senso di insostenibilità nello svolgimento delle proprie attività, accentuato dalle ultime riforme sul sistema scolastico italiano e dalla paura che venga innalzato il limite d´età per andare in pensione». Grazia Parisi insegnerà Discipline pittoriche al liceo artistico Almeyda di Palermo fino al prossimo mese di agosto, dal primo settembre «sarà libera di occuparsi di altro». «La paura che l´età pensionabile per le donne potesse essere innalzata - ammette - ha giocato un ruolo fondamentale nelle mie decisioni». Ma c´è dell´altro: «Mi sono stancata - spiega Parisi - della scuola: troppi cambiamenti in tempi troppo ravvicinati». E ad aggravare la situazione c´è il problema della sovrannumerarietà nella scuola primaria e secondaria di primo grado, dove si conta il maggiore numero di abbandoni. Il maestro "unico di riferimento" all´elementare imposto da Tremonti e Gelmini determinerà un taglio senza precedenti: 410 cattedre in meno. Stesso discorso per la riforma della scuola media che, nella sola provincia di Palermo, vedrà assottigliare l´organico di 500 posti. Saranno i docenti di Italiano e Tecnologia a pagare il prezzo più alto. Per i primi si prevede addirittura un taglio di 200 cattedre. I supplenti pagheranno con il mancato rinnovo del contratto, per i titolari si profila lo spettro del trasferimento d´ufficio. V. V. insegna Italiano alla scuola media. «Ogni anno le cose peggiorano, preferisco lasciare», spiega con un pizzico di amarezza. «Alla primaria, il prossimo anno non si potranno chiamare i supplenti e il tempo prolungato alla media è in pericolo. Di fronte a questo stato di estrema incertezza - spiega Enzo Granato della Uil scuola - parecchi hanno preferito gettare la spugna». Gli assessori alle Politiche scolastiche dei nove Comuni delle città capoluogo della Sicilia si riuniranno oggi a Catania per parlare dell´applicazione della legge Gelmini che comporterà cambiamenti sia sul piano organizzativo che didattico. All´incontro, promosso dall´assessore comunale di Catania, Sebastiano Arcidiacono, hanno aderito i suoi colleghi: Enza Jerna (Agrigento), Fiorella Falci (Caltanissetta), Claudia Cozzo (Enna), Salvatore Magazzù (Messina), Raoul Russo (Palermo), Venerando Suizzo (Ragusa), Giuseppe Munafò (Siracusa), Francesca Scalabrino (Trapani).

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scuola, la protesta gira in camper (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina IX - Milano Manifestazione in Duomo contro la riforma che il Comune vuole estendere alle materne Scuola, la protesta gira in camper Le "compresenze" delle insegnanti d´asilo verrebbero ridotte a 2 ore, con classi di 29 bimbi La scuola manifesta in piazza Duomo oggi pomeriggio a Milano. Per contestare il maestro unico della riforma Gelmini applicata alle elementari statali, e tra poco anche alle materne del Comune. Due camper, da tre settimane, girano giorno e notte per le scuole materne, elementari e medie di città e provincia, per raccogliere «iscrizioni alternative per la buona scuola, con il tempo pieno (o il modulo) di qualità». In sostanza, i genitori che aderiscono alla battaglia lanciata dal sito Retescuole. it stanno mettendo assieme, battendo i quartieri, istituto per istituto, centinaia e centinaia di iscrizioni fac-simile per chiedere al Ministero di non demolire l´impianto attuale della scuola pubblica, dove di maestre per classe ce ne sono almeno due, se non di più. Una battaglia alla quale oggi aderiscono anche le famiglie dei 23mila bimbi dei 170 asili milanesi, che, secondo le scelte annunciate dai funzionari dell´assessorato, vedranno ridursi a due ore al giorno le «compresenze» delle maestre: con classi di 29 bambini, orari più rigidi, nuovi criteri di formazione delle sezioni, non più per età, ma per orario di ingresso e uscita. Queste le novità che hanno gettato nel panico i genitori, avvisati negli scorsi giorni dalle educatrici e dalle dirigenti delle materne. Per questi motivi, in attesa di un´assemblea pubblica, saranno anche loro oggi in piazza Duomo a partire dalle 15, assieme ai clown, agli artisti della Piccola scuola di Circo e ai musicisti della banda degli Ottoni a scoppio, mobilitati per intrattenere i più piccoli. Per saperne di più ci sono un "Diario del Camper giallo" (comitatizona3. blogspot. com) e un sito Internet (www. lamaternachevorrei. it) sul quale trovare notizie sulle prossime iniziative pubbliche per chiedere all´assessore all´Educazione di non abolire, alle materne, le due insegnanti per classe. (z. d.)

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"iscrizioni a scuola? falsa scelta" (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina IX - Firenze "Iscrizioni a scuola? Falsa scelta" iscrizioni scolastiche? Per le famiglie, una «falsa scelta». Almeno per i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda e Snals, riuniti ieri all´istituto Marco Polo per denunciare i problemi legati alla riforma Gelmini. Partendo proprio dalle iscrizioni, in corso fino al 28 febbraio. Per le elementari, ai genitori è chiesto di mettere in scala di priorità 4 pacchetti formativi: 24, 27, 30 o 40 ore settimanali. «è un bluff - spiega Alessandro Rapezzi della Flc-Cgil - l´organizzazione didattica sarà decisa soltanto sulla base dell´organico deciso dal ministero». I sindacati, uniti, lanciano allora un appello ai genitori: chiedere la riconferma del modello pre-riforma e scegliere solo una delle 4 opzioni, senza metterle in ordine di preferenza. Per le medie, poi, è possibile scegliere il potenziamento dell´inglese (5 ore) a scapito della seconda lingua: «Ma anche questo - avvertono - dipenderà dall´organico disponibile, non dalla volontà delle famiglie». Problemi anche per le visite fiscali imposte dal governo ai docenti assenti: «è una misura inattuabile: gli istituti non hanno le risorse per pagare le prestazioni alla Asl che, in caso di scuole inadempienti, sospende le visite». (g. r.)

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basso profilo addio flavio alza la voce e cambia passo (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina X - Bologna Fino a ieri aveva sempre scelto il fair play Basso profilo addio Flavio alza la voce e cambia passo «Cos´è successo a Flavio Delbono? Adesso comincia a fare sul serio». Così un uomo dello staff del vicepresidente della Regione spiega l´improvviso cambio di passo del candidato del Pd che spara ad alzo zero contro Guazzaloca. Mette una marcia in più, si presenta combattivo, meno timoroso di sbagliare, il candidato del Pd e il suo primo bersaglio è l´ex sindaco: il bugiardo, lo sparaballe, il finto vergine. Sembra la risposta a chi gli contesta di nascondersi, in attesa del lavoro del partito o dei partiti, impaurito da Cofferati, tirato per la manica una volta dai vertici del Pd, un´altra da Prodi. Eccolo allora presentarsi a Dedalus, su è-tv con un inatteso piglio da combattente. Alla vigilia di un dibattito con D´Alema (oggi all´hotel Savoia), dell´uscita dei suoi primi manifesti («Scegli Bologna, Delbono sindaco») e del suo viaggio nei quartieri: nove martedì di seguito, un vero e proprio tour della città, prima tappa il 17 a Borgo Panigale. Metamorfosi? Delbono ha raccolto molti pareri, ma ora sembra aver messo a punto la strategia per la conquista innanzitutto dell´elettorato di centrosinistra. La squadra è quasi definita. Tre uomini alla comunicazione: Alessandro Rovinetti, giornalista, già capo di gabinetto di Zangheri, poi direttore del Domani, il cronista Luca Molinari come portavoce e ad occuparsi di Internet Mattia Miani. L´organizzazione a un pacchetto di mischia di sperimentati uomini di partito Claudio Merighi, Marco Lombardelli, Massimo Degli Esposti, Nadia Musolesi, Luisa Lazzaroni. E l´immagine? Il punto debole dell´uomo che non sorride mai? Ecco un gruppo di giovani volontari che si metterà a produrre un giornale on line, la fotografa Daniela Facchinato. E per la televisione la consulenza di persone vicine al Professor Prodi. «Ascolto tutti», racconta agli amici Delbono, «ogni consiglio è il benvenuto ma non mi lego a un grande comunicatore. Se anche fosse un genio, scontenterebbe tutti gli altri». Frequenta Nicola Sinisi, l´ex assessore socialista ora dirigente di Conad, sentirà il massmediologo Roberto Grandi. Ma farà in proprio. «Ora - ha confidato ai suoi collaboratori - è il momento di smascherare Guazzaloca» guarda caso il più vicino nei sondaggi. Poi verrà il momento di Cazzola «è lui il più insidioso dei concorrenti». Ma il vero cambio di passo riguarda l´elettorato. Basta con i vertici con i dirigenti del Pd. «L´obiettivo numero uno è la conquista di un elettorato di centrosinistra che sulla carta vale il 60 per cento (il solo Pd è ancora accreditato di un 48%)» ma che è stufo di veti e liti. Per farlo Delbono ha scelto di caratterizzarsi di più, perciò si smarcherà via via da Cofferati (senza rinnegarne le scelte forti, sulla sicurezza, per esempio, dice «il buonismo è finito»), e mai più timoroso di pestare i calli ad altri. «Abolire le provincie, eliminare gli sprechi», ha detto ieri creando non pochi imbarazzi a Beatrice Draghetti. Il cavallo di battaglia sarà l´economia, gli interventi per far fronte alla crisi («Guazzaloca è l´unico che non ne parla»). E i temi delicati come Eluana Englaro? «Non mi interessa cosa dice Rutelli, ma non si può rimproverare ai musulmani di confondere religione e Stato per poi ricaderci ogni volta». Nessuna remora neppure sui temi caldi. «Il 10 politico? Una provocazione, ma non possiamo prendercela con gli insegnanti e dimenticare i disastri della Gelmini». Laico, autonomo, battagliero. Non solo l´assessore bravo e competente, ma «democristiano» un po´ grigio e poco simpatico come lo dipingono. Ecco il personaggio che Delbono intende incarnare nelle prossime settimane, mentre metterà insieme programma e coalizione. (l.n.)

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l'ispettore ha bussato alle longhena - ilaria venturi (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina XIII - Bologna L´ispettore ha bussato alle Longhena Oggi genitori e insegnanti in piazza. "Atto d´amore per la scuola pubblica" L´ufficio scolastico: "Nessun rischio per gli alunni di perdere l´anno" ILARIA VENTURI «SONO andato a fare un incontro amichevole, ho acquisito le carte e parlato con gli insegnanti. Lunedì tornerò, il lavoro continua. Le norme prevedono che le ispezioni si debbano concludere in un mese, cercherò di accelerare i tempi». Luciano Lelli, dirigente di lungo corso nella scuola, è l´ispettore che ieri mattina ha bussato alla porta delle Longhena. Con il compito di valutare le «pagelle da dieci» e proporre eventuali provvedimenti disciplinari nei confronti dei maestri. La preside Ivana Summa ha accompagnato l´ispettore nella visita in due classi, tra cui una quinta. Sotto esame le pagelle, in ogni sezione (non tutti gli insegnanti hanno messo il dieci). E i maestri, «interrogati» sulle motivazioni. «Le pagelle con tutti 10 non sono valide, ma prima di prendere provvedimenti attendo l´esito dell´ispezione», ribadisce la preside. E l´Ufficio scolastico regionale conferma che non esiste nessun rischio per gli alunni di perdere l´anno. Loro, gli insegnanti si dicono «sereni». E replicano a Cofferati. «Il sindaco non è uomo di scuola e non sa di cosa si tratta. I bambini non sono stati ne´ coinvolti ne´ usati. E´ stato spiegato a loro, e alle famiglie, il senso della pagella e hanno capito», dice Marzia Mascagni. Fuori dalla scuola il caso non è per nulla chiuso. Anzi. Genitori e insegnanti saranno oggi in piazza Nettuno (ore 15): per dare solidarietà ai maestri delle Longhena, ma anche per far partire il camper a difesa del tempo pieno nei giorni delle iscrizioni e per ribadire, a San Valentino, «un atto di amore per la scuola pubblica». Nel tam tam dei genitori e via mail monta anche la proposta di non firmare le pagelle. «Manifesteremo così il nostro disappunto e sconcerto per le scelte pedagogiche che il ministro Gelmini sta portando avanti in maniera cieca, senza confronto», è l´appello in rete di Stefania e Angelo, genitori delle Mattiuzzi Casali. «Una forma di dissenso per i nostri figli, ma che non avrà conseguenze su di loro», dicono citando don Milani. Gli insegnanti delle elementari Romagnoli scrivono al ministro: siamo con i maestri delle Longhena. E se Forza Italia attacca, il Pd sposta il tiro dal «dieci per tutti», non condiviso, ai guasti della riforma Gelmini. Lo fa il segretario De Maria: «Non intendiamo accettare che si utilizzi quanto accaduto alle Longhena per alzare un polverone che serve a nascondere le vere responsabilità del gravissimo stato di confusione che vive la scuola». «Manifestazione civile, per quanto provocatoria - dichiara il candidato sindaco Flavio Delbono - non hanno paralizzato la città né bloccato treni. Piuttosto, contano le cose che hanno portato alla protesta. Le famiglie sono preoccupate per il futuro dei ragazzi». Anche il senatore Vitali, un tempo papà delle Longhena, ribadisce: «Alla radice vi è il duro attacco del governo alla scuola pubblica». Solidali con i maestri di Longhena il Prc, i Cobas e la Cgil scuola. «Ciò che muove questi insegnanti è il pensiero di tutto il mondo pedagogico», dice Sandra Soster.

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al datini il primato dei 5 in condotta (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 14-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 2 - Prato Al Datini il primato dei 5 in condotta Quasi tutti i "discoli" si concentrano nell'istituto professionale PRATO. Il 5 in condotta era stato presentato come lo spauracchio degli studenti, ma da una verifica nelle scuole pratesi, finora sembra un deterrente che è stato assegnato con parsimonia. Il 5 in condotta, introdotto da quest'anno con la riforma Gelmini, nella prima tornata di scrutini appena conclusa, è stato quasi un'eccezione. Poche nel complesso le insufficienze attribuite dagli insegnati al comportamento in pagella, escluso il professionale Datini, dove i 5 sono stati quasi una trentina. In alcuni istituti superiori pratesi, i presidi non hanno avuto neppure bisogno di ricorrere all'insufficienza in condotta, non avendo registrato nei primi mesi casi gravi o sospensioni, come nel caso del liceo scientifico Copernico. «Non abbiamo assegnato nessun 5 in condotta - spiega Lucia Napolitano, dirigente scolastico del Copernico - non ce n'è stato bisogno. Nessuna sospensione o episodio grave o violento, meglio così. In genere anche il numero di insufficienze, soprattutto in matematica e latino, è rimasto lo stesso degli anni passati. Entro la prossima settimana partiranno i corsi di recupero, tutto secondo i piani». «Quello del 5 in condotta è stato un buon deterrente - fa sapere Stefano Papini dell'Ipsia Marconi - Su 420 studenti solo 5 o 6 hanno avuto insufficienza in condotta. Per le nuove valutazioni del comportamento ci siamo così orientati: il 6 lo abbiamo considerato l'anticamera del 5 e il 5 una specie di salvavita, un avvertimento. In genere - spiega ancora Papini - quelli che hanno avuto 5 sono ragazzi che in questi mesi hanno avuto richiami, note o sospensioni disciplinari. Per le loro famiglie non sarà stata certo una sorpresa trovare un'insufficienza in condotta». «Non si sono registrati comportamenti così gravi da richiedere un 5 in condotta - precisa invece Maria Jose Manfrè, preside dell'istituto tecnico commerciale Paolo Dagomari - Si tratta di un provvedimento da applicare in casi gravissimi. Per quanto riguarda gli scrutini tutto si è svolto nella norma, le insufficienze in alcune materie ci sono, ma abbiamo giocato d'anticipo facendo iniziare i corsi di recupero già a gennaio. Entro la fine del mese partiranno quelli ufficiali». Nessun 5 in condotta anche per l'Itis Buzzi, al Cicognini Rodari e al Gramsci Keynes. Ma andiamo a vedere che conseguenze ci saranno invece per chi ha passato il limite al Datini. «Il 5 in condotta è previsto in casi gravi - spiega il preside del Datini, Roberto Paganelli - in presenza di una sospensione o di comportamenti violenti. Noi lo abbiamo dato anche a studenti così indisciplinati da impedire agli insegnanti di svolgere la lezione. Nel nostro istituto più di venticinque studenti hanno avuto 5 in condotta. Verso questi ragazzi saranno presi provvedimenti, i genitori saranno chiamati a colloquio. Naturalmente ci auguriamo che da qui alla fine dell'anno, il 5 diventi almeno un 6». Miriam Monteleone

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gli italiani più scorretti degli stranieri (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 14-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 2 - Prato «Gli italiani più scorretti degli stranieri» Il preside Papini (Marconi) invita i futuri amministratori a riflettere PRATO. «Bisogna riflettere sul comportamento degli studenti e aiutarli a coltivare l'interesse per la scuola». A lanciare l'appello è il preside dell'Ipsia Marconi Stefano Papini, che chiamato a rispondere sulle nuove norme di valutazione per la condotta introdotte dal ministro Gelmini, ne ha approfittato per aprire una riflessione sull'argomento. Il dirigente sulla questione invita al confronto - visto che siamo alla vigilia delle primarie - anche i futuri amministratori della città di Prato. «Credo che molti ragazzi finiscano per assumere comportamenti scorretti a scuola o rissosi proprio per mancanza di interesse - spiega il preside Papini - Un'apatia, chiamiamola così, che li porta gradualmente a staccarsi dall'ambiente scolastico e al rifiuto. L'interesse non è innato, ma deve essere coltivato. I docenti devono coinvolgere i ragazzi, avvicinarli alla scuola e non solo assegnare loro pagine da studiare. Fare lezione oggi non significa solo portare avanti un programma ministeriale e far funzionare la didattica, ma anche fare i conti con i cambiamenti generazionali e sociali». «Non voglio generalizzare - continua Papini - ma è curioso vedere che spesso a comportarsi in maniera scorretta sono i ragazzi italiani più che gli stranieri. Da noi gli studenti stranieri hanno avuto quasi tutti 9 in condotta. Ma ripeto, ogni ragazzo ha i suoi bisogni e la sua storia e quindi è difficile rintracciare un identikit dei più indisciplinati». «La scuola deve dialogare con i ragazzi e la città con la scuola - conclude il preside - Mi piacerebbe visto che siamo vicini alle elezioni che i futuri amministratori della città incontrassero i dirigenti scolastici per confrontarsi con loro sui temi della scuola. Lancio questa proposta ai candidati sindaci e vediamo chi risponde all'appello». (m.m.)

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A Mongardino la geografia si gusta in mensa (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 15-02-2009)

Argomenti: Scuola

Asti A Mongardino la geografia si gusta in mensa [FIRMA]FIAMMETTA MUSSIO MONGARDINO L'Italia non è solo confini, fiumi, mari e montagne. E' fatta anche di sapori non scritti sui libri di scuola. Rita lo sa, ragiona da cuoca. Lei, la geografia, ama portarla in tavola: le regioni, con lei, diventano piatti tipici. Accade due volte alla settimana nella piccola scuola di Mongardino, un paese di nemmeno mille abitanti che dall'alto, guarda Asti città. Rita Pellizzone lavora alla mensa. Fa la cuoca da 16 anni. Ha cresciuto tanti bambini, tra materna ed elementari e ha un suo metodo particolare: il martedì e il giovedì, di prima mattina, entra in classe e ascolta la maestra. «Oggi studiamo la Lombardia». Le basta: va ai fornelli. Suona la campanella: è l'ora pranzo. Dalla cucina, esce il suo sussidiario gastronomico: risotto «d'oro dei principi» allo zafferano, la «principessa» milanese. I bambini alzano le mani, chiedono il bis. I «primoli», i più piccoli, ruotano il dito sulla guancia per dirle «che buono!». Rita sorride soddisfatta. «Oggi, siamo lombardi - dice - ma ieri eravamo liguri con la pasta al pesto e poi saremo siculi con la caponata». «Anche questo è un modo per imparare - osserva un'insegnante Antonella Bertolino - i bambini sono entusiasti: non solo mangiano senza fare storie, ma per loro la geografia non è più un'astrazione sulla carta. Si studia, si vive, è buona e fa pure divertire». Metodo didattico e pedagogico approvato dunque, da maestre e dalla coordinatrice Mara Deluca, ma anche da mamme e papà. «Il sedersi a tavola diventa un momento di confronto e cultura - confermano le colleghe Rosanna Novelli e Michela Poggio - facilita anche l'integrazione dei bambini stranieri: molti arrivano e non parlano ancora l'italiano, cominciano a rapportarsi con i compagni iniziando dal cibo». Nella fiaba però, non manca il lupo cattivo: con la riforma Gelmini, la scuola di Mongardino è a rischio chiusura. I numeri non perdonano: oggi sono 43 i bimbi delle elementari; il prossimo anno in 13 s'iscriveranno alle medie. Per tenerla aperta, bisognerebbe almeno raggiungere quota 50. Un obiettivo lontano: finora i nuovi iscritti sono solo sette. Troppo pochi. E le iscrizioni si chiudono il 28 febbraio. «C'è il rischio di disperdere un patrimonio del territorio - commenta Vincenzo Fagnola, preside dell'Istituto comprensivo di Montegrosso, a cui fa capo Mongardino - il Comune ha anche in progetto un ampliamento dell'edificio con un'aula in più. La scuola è piccola, ma funziona bene. I tempi però stringono». Dalle insegnati parte un appello «a non portare i bimbi nelle scuole di città dopo la materna: «Iscriveteli qui, che si mangia anche benissimo». La favola aspetta il lieto fine.

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Pagelle: giudizi e niente voti (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 15-02-2009)

Argomenti: Scuola

SCUOLA. CIRCOLARE AI GENITORI Pagelle: giudizi e niente voti Alle Elementari di Saluzzo rinviata l'applicazione della Riforma [FIRMA]ANDREA GARASSINO SALUZZO «Non diamo solo i numeri». Lo dicono le maestre del circolo didattico di Saluzzo. Nelle pagelle del primo quadrimestre che gli alunni delle cinque scuole elementari della città, di quella di Manta e di quella di Pagno, stanno ricevendo in questi giorni, infatti, di fianco ad ogni materia non c'è un voto numerico per rappresentare il livello di apprendimento, ma il giudizio (ad esempio «buono» o «ottimo») che il ministero della Pubblica istruzione vuole eliminare dalle modalità di valutazione. L'iniziativa del corpo docente della scuola primaria saluzzese, spiegata ai genitori con una circolare intitolata proprio «Non diamo solo i numeri», non vuole essere una protesta contro la riforma Gelmini. Lo conferma il dirigente scolastico Piero Bottiroli: «La commissione del collegio docenti sta studiando i meccanismi applicativi per introdurre i voti e per dare il giusto valore a questi numeri. Riteniamo che il passaggio dai voti ai giudizi non sia una semplice traduzione dei secondi nei primi, ma il significato della novità deve essere attentamente definito. Non volevamo utilizzare male gli strumenti di valutazione per la fretta di compilare le pagelle. Se avessimo voluto protestare contro le disposizioni del ministero l'avremo fatto in maniera più palese e con maggiore risonanza pubblica». I voti dall'uno al dieci, allora, arriveranno nella pagelle degli alunni di Saluzzo alla fine del secondo quadrimestre, a giugno. Nel frattempo ci saranno delle sperimentazioni. Nei prossimi mesi, nei vari plessi verranno programmate delle prove per ogni disciplina in cui i «numeri-voto» saranno gradualmente introdotti e spiegati. «L'idea, poi - conclude Bottiroli - è di giudicare i bambini alla fine dell'anno scolastico sia con i voti, sia con giudizi analitici». I genitori sono divisi. Il papà Paolo Maletto, di fronte alla «Dante Alighieri»: «Credo che fino a che le maestre non si saranno fatte un'idea precisa sui nuovi voti e su come utilizzarli, faranno bene a scegliere il vecchio sistema». Simona Giacoletti, una «collega» mamma la pensa diversamente: «I numeri permettono di capire meglio il livello di studio e i bimbi si abituano visto che poi alle Medie e alle Superiori il metodo sarà quello». Se per i quasi 900 alunni delle scuole elementari saluzzesi (e di quelle di Manta e Pagno) non c'è ancora l'«incubo del 5», in altri istituti vicini le pagelle sono già numeriche. Nell'Istituto comprensivo di Venasca che comprende tutti i plessi della Val Varaita, sono stati assegnati i voti, mentre per la condotta è ancora presente il giudizio analitico. Stesso sistema a Verzuolo. Solo voti, invece, ad esempio a Costigliole Saluzzo e Revello.

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Scuola, Gelmini bocciata dai suoi stessi consiglieri (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 15-02-2009)

Argomenti: Scuola

Scuola, Gelmini bocciata dai suoi stessi consiglieri Status quo è un termine molto caro alla Gelmini. Lo usa ogni qualvolta parla di istruzione; lo sottolinea per difendere il maestro unico per polemizzare a distanza con i sindacati (Flc-Cgil in primis) e l'opposizione. Ora nell'elenco dei difensori dello status quo, il ministero di Maristella Gelmini ci ha inserito anche i suoi stessi consiglieri del Consiglio nazionale della pubblica istruzione. «Il Cnpi - fa sapere viale Trastevere - fa politica e sindacalismo, non opera come organismo consultivo e tecnico del ministero». Insomma, non è in linea con la riforma Gelmini. Di conseguenza - sottolinea una nota del ministero il Cnpi è un difensore dello status quo». A far arrabbiare il ministro, la sonora bocciatura dei suoi consiglieri allo schema di Regolamento sulla scuola dell'infanzia e del primo ciclo. Un giudizio severo, come accadde con il piano programmatico. Ecco il parere del Cnpi: «Non è coerente con l'autonomia scolastica, compromette l'efficicacia dell'offerta formativa, non garantisce le aspettative delle famiglie».

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no alla riforma (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 15-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 2 - Empoli NO ALLA RIFORMA NO ALLA RIFORMA Bisogna difendere la scuola pubblica Il Comitato di Empoli Salviamo la scuola pubblica martedì scorso ha tenuto al Cenacolo degli Agostiniani l'incontro-dibattito sul tema "L'applicazione della Riforma Gelmini: ecco gli effetti su tutte le classi del primo ciclo! (scuola dell'infanzia, primaria e media)", organizzato per approfondire e discutere, assieme a degli esperti, i cambiamenti che troveremo sui banchi di scuola dal prossimo settembre. Vista la numerosa adesione di genitori e insegnanti, e grazie alla competenza e professionalità dei tre esperti invitati - Mario Battistini (Consiglio nazionale della pubblica istruzione), Corrado Mauceri (giurista e rappresentante del Comitato per la scuola pubblica) e Piergiorgio Bergonzi (già senatore e membro della Commissione istruzione del Senato) - gli argomenti sono stati ampiamente analizzati e discussi. Le notizie che comunque hanno più destato stupore e preoccupazione negli ascoltatori sono state, non tanto lo scardinamento dell'attuale modello di scuola, che riguarderà tutte le classi (perché di quello ne abbiamo già sentito parlare), ma soprattutto l'illegittimità: dell'applicazione dei decreti attuativi nelle iscrizioni alla scuola dell'infanzia e primaria; l'adozione dei voti nelle valutazioni degli studenti, non esistendo ancora uno specifico decreto attuativo. La scuola primaria italiana esce ancora oggi dai confronti internazionali con risultati lusinghieri, e pertanto non c'era necessità di scardinarne il modello. Non è quindi giusto parlare di riforma, bensì di drastica riduzione delle spese da parte dello stato. La scuola pubblica e l'istruzione sono diritti, garantiti dalla nostra costituzione: non possono essere negati ai nostri bambini, specialmente in questo momento storico di manifesta crisi economica e finanziaria mondiale. La storia ci ha insegnato che è solo investendo nell'istruzione e nella cultura che si possono superare le crisi e le difficoltà. "Queste sono le idee che vi devono unire. Non mollate e lottate per i vostri diritti!". Queste sono state le parole toccanti dette da una madre, che ha lasciato il suo paese (il Perù) per offrire una vita migliore alla figlia. E' venuta in Italia anche perché qui tutti i bambini possono studiare. Al termine della serata sono state promosse delle iniziative da portare avanti in maniera congiunta nei nostri 3 circoli didattici in occasione delle iscrizioni. I presenti si sono fatti, e si faranno, portavoce delle nostre iniziative nei loro istituti e così le informazioni si diffonderanno velocemente a tutti. Comitato di Empoli Salviamo la scuola pubblica CONTRO LA POLITICA A noi poveracci non pensa nessuno A persone disperate come me non resta che soffrire e aspettare veramente che lassù ci sia il padreeterno a fare qualcosa. è proprio lui che mi dà coraggio e che prima o poi penserà a punire tutti, anche coloro che dicono di aiutare i poveri e poi non lo fanno. Tutti i giorni vengono date notizie brutte di quello che accade ma dei disperati non ne parla mai nessuno, basti vedere quante persone muoiono sotto i ponti, persone che non hanno dove dormire e poi diciamo che siamo una nazione all'avanguardia. In cosa siamo all'avanguardia nell'educazione che diamo ai giovani? Per poi trovarli a spacciare la droga perché non hanno un lavoro fisso visto che le aziende dei nostri comuni sono piene di extracomunitari e per noi italiani non c'è più lavoro. Cosa possiamo fare per mangiare? Delinquere?! Berlusconi aveva promesso che avrebbe aumentato le pensioni a tutti gli italiani che percepivano meno di cinquecento euro al mese. Ditemi a quanti l'ha portata a cinquecento euro? Comunque 500 euro vorrei che li prendesse lui e gli altri politici. Giovanni Fenili

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[FIRMA]DIEGO ANDRÀ SAN RAFFAELE CIMENA Non avremmo mai pensato che lo Stato non avesse pi... (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 16-02-2009)

Argomenti: Scuola

[FIRMA]DIEGO ANDRÀ SAN RAFFAELE CIMENA Non avremmo mai pensato che lo Stato non avesse più i soldi per la carta igienica. Abbiamo toccato il fondo». Ma è proprio così. E le mamme di 110 alunni della scuola elementare «Bottero» di San Raffaele Cimena, centro collinare di tremila anime della Valle Cerrina, tra Gassino e Chivasso, si sfogano. Non potevano crederci, quando l'altro giorno hanno aperto il diario dei loro figli e hanno letto la comunicazione della direzione didattica. «Pensavo a una nota o a un brutto voto - racconta una di loro - poi mi sono cascate le braccia». Il comunicato recitava: «A causa della riduzione sempre più significativa dei finanziamenti alle scuole, la Direzione non potrà più fornire la carta igienica. Pertanto a ogni rappresentante dei genitori viene chiesto di procurarne urgentemente per gli alunni della propria classe. È sempre più difficoltoso garantire anche i servizi minimi». Il problema riguarderebbe anche altri 10 istituti che fanno capo alla direzione didattica di Castiglione Torinese, guidata da Riccardo Santa, il quale allarga le braccia: «Al momento non ci sono soldi, così abbiamo chiesto aiuto alle famiglie. Se la situazione non si sblocca, ci rivolgeremo ai Comuni». A San Raffaele mancano anche i prodotti per le pulizie: una mamma li ha procurati a spese proprie. Fabrizio Buemi, consigliere comunale, promette: «Chiederò al sindaco di intervenire, è una vergogna coinvolgere le famiglie». L'assessore regionale all'Istruzione, Gianna Pentenero, spiega: «I soldi dello Stato per la scuola dell'obbligo tardano ad arrivare, ne ho già parlato col ministro Gelmini. Occorrono provvedimenti urgenti per evitare un peggioramento della situazione».

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lotta dura per scegliere il liceo - vera schiavazzi (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 16-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina I - Torino Lotta dura per scegliere il liceo VERA SCHIAVAZZI Mancano soltanto due giorni a una delle date più temute dalle perfette madri urbane: la scelta della scuola. Finiti da un pezzo gli anni d´oro nei quali, almeno fino alla terza media, non si discuteva nemmeno e i figli finivano d´ufficio nell´istituto più vicino a casa, ora si lotta per settimane, frequentando open-day, visitando siti, fissando incontri segreti con i dirigenti scolastici («ma quanto è severa la vostra scuola?») e scambiandosi come reliquie i cellulari di insegnanti che potrebbero, volendo, darci informazioni che non troveremo mai alla luce del sole. Non è chiaro che cosa temano le madri: che il figlio finisca in una scuola inferiore alle sue capacità piuttosto che in una troppo dura, che l´ambiente sia troppo competitivo o al contrario non all´altezza delle aspirazioni socio-estetico-esistenziali del pargolo. Sta di fatto che fuori dai cancelli delle elementari o delle medie che si stanno per abbandonare si discute e perfino si litiga: «Come? La mandi alla Nievo? Sei pazza, non sai che ambiente, finirà griffata dalla testa ai piedi�», ma anche «No! Alla Rayneri no, i bambini stranieri sono troppi». Insomma, tutto e il contrario di tutto, nell´illusorio tentativo di giocare d´anticipo e garantire ai figli se non proprio un futuro migliore, alcuni anni di vita più facile. Se la scelta è sul liceo, la scelta vira al parossismo: dev´essere serio, ma non severo, comodo ma di bell´aspetto, ben frequentato ma culturalmente aperto, con abbondanza di ore di lingue e di informatica ma a condizione che non influenzino troppo la pagella. E col sabato libero, naturalmente. Un trendy-liceo, insomma. Presidi e insegnanti danno il loro contributo, emanando nelle presentazioni al pubblico severi proclami: «In questo liceo, chi non funziona viene avvisato già in novembre», abbiamo sentito ai piedi della collina. Brrr! Vien voglia di arrendersi, e di scegliere con l´unico criterio dei metri che separano la scuola da casa. Pulizie da record. E´ durato 48 ore il grande messaggio d´amore in vernice rosa sul piedistallo del monumento di piazza Castello, poi pulitori spietati e tecnologici l´hanno fatta sparire. Gli insulti a Israele e Gelmini, invece, resistono.

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i dalmata e il maxi biliardino (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 16-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 3 - Viareggio I dalmata e il maxi biliardino Spettatori protagonisti: le maschere più divertenti Trionfano i cartoni animati e le citazioni televisive VIAREGGIO. "Permesso, eccoci tutte quante, dell'uomo siam le maschere in veste stravagante...". Dopo i tre colpi di cannone che segnano l'inizio del Carnevale ritornano, come ogni anno, i più svariati travestimenti. Dai comuni peluches che vengono puntualmente riesumati dal baule dei costumi alle maschere più insolite con mesi e mesi di preparazione alle spalle. Perché a queste trasformazioni si è iniziato a pensare già a partire dalla fine del Carnevale 2008. Scegliere il travestimento più insolito per non passare assolutamente inosservati. In questo 2009, forse a causa del freddo di questi giorni, in tanti hanno optato per il più comodo peluche, che sempbrava essere stato appeso al chiodo e invece è tornato a colorare la Passeggiata. Grandi e piccini protagonisti dello "zoo" del Carnevale: conigli colorati, dalmata da fare invidia a "La carica dei 101", orsetti e chi più ne ha più ne metta. C'è invece chi non fa caso alle basse temperature di febbraio e mette in mostra le gambe con calze trasparenti e tutù in tulle. Uomini e donne senza distinzione, anche se le mini gonne probabilmente donano di più al gentil sesso. Ma a Carnevale come sempre tutto è concesso. Appena trascorso San Valentino ecco poi spuntare le coppie di innamorati nei panni di personaggi dei cartoni animati. La Bella e la Bestia, Cappuccetto rosso e il Lupo, Shrek e la sua principessa Fiona (con il piccolo orchetto verde in braccio). Travestimenti a non finire che contagiano davvero tutti, non solo i viareggini doc, ma anche i "forestieri" che vengono da ogni parte di Italia (anche da oltre le Mura) attratti dalla magia del nostro Carnevale. E' sufficiente un cappello appariscente, una parrucca colorata o un paio di occhiali luminosi che il gioco è fatto. E temi di attualità non vengono trattati solo da carristi e mascheratisti, ma anche dalla gente comune con i loro insoliti costumi. Dalla crisi dell'Alitalia con la hostess e il "Pirlota" alle elezioni americane con il neo-eletto Presidente Obama e il suo slogan "Yes we can", passando per la riforma dell'istruzione con la ministra Gelmini. Perchè Carnevale è anche questo e ognuno, nel suo piccolo, denuncia i fatti che hanno animato le cronache degli ultimi giorni. Se si è in gruppo ancora meglio. Ecco la riproduzione in forma umana del calcio Balilla con ragazzi e ragazze dipinti di rosso e di blu schierati come nel biliardino e muniti addirittura di manopoline laterali. O ancora gli sciacalli di Giorgio Panariello nella pubblicità di una nota compagnia telefonica con lo striscione: "Winde! Lo fa al Carnevale". Martina Ambrogi

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Messa per Galileo, la prima dopo 4 secoli (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 16-02-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-02-16 num: - pag: 18 categoria: REDAZIONALE In Vaticano Messa per Galileo, la prima dopo 4 secoli CITTà DEL VATICANO — Ieri, per la prima volta dopo 445 anni, in Vaticano è stata celebrata una messa solenne in ricordo di Galileo Galilei, in occasione dell'anno dell'Astronomia. A presiedere monsignor Gianfranco Ravasi che, davanti a scienziati e astronomi di tutto il mondo, inclusi russi e cinesi, ha ricordato la figura dello scienziato che «ha saputo distinguere le due ragioni: quelle della scienza da un lato, e quelle verità che sono necessarie alla nostra salvezza e che ci vengono comunicate attraverso la voce dello Spirito Santo, dall'altro». Il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone ha inviato un messaggio: «Galileo è stato giustamente definito "divin uomo"» e «anche oggi nella nostra epoca emerge una nuova frontiera di scienziati che sulle orme di Galileo non rinunciano né alla ragione né alla fede anzi le valorizzano entrambe nella loro reciprocità». Attraverso Bertone è arrivata poi la benedizione di Benedetto XVI che l'ha voluta assicurare ai membri «benvenuti» della accademia della scienza della Cina. Un messaggio è arrivato anche dal ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini.

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Sulle scuole a rischio rilevazione concertata (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 16-02-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: AUTONOMIE LOCALI E PA data: 2009-02-16 - pag: 37 autore: ANCI RISPONDE Sulle scuole a rischio rilevazione concertata Sabrina Gastaldi Il 28 gennaio in Conferenza Unificata è stata sottoscritta un'intesa sugli edifici scolastici a rischio. L'intesa giunge al termine dell'impegno portato avanti da Anci rispetto all'iniziale direttiva proposta dalla Protezione civile che, senza alcuna concertazione, prevedeva l'avvio di un'indagineper accertare lo stato degli elementi non strutturali negli edifici, sia pubblici sia privati, in tempi molto ristretti,senza collegamenti con l'Anagrafe dell'Edilizia scolastica e con le risorse a ciò dedicate. La direttiva prevedeva poi il coordinamento dei Prefetti e l'esclusione degli enti. A seguito delle obiezioni di Anci e dalle altre autonomie, si è riusciti a trasformare la direttiva in intesa con la riacquisizione da parte di sindaci e presidenti dei rispettivi ruoli istituzionali, ottenendo una revisione dei tempi e che le informazioni acquisite da tale rilevazione integrino l'anagrafe dell'edilizia scolastica. è stato inoltre previsto, su richiesta di Anci, che gli enti locali già in possesso di tali informazioni, potranno inviare le schede predisposte nell'intesa senza procedere a una nuova rilevazione. Con l'intesa si avvierà una attività straordinaria di ricognizione degli edifici scolastici connessa alla vulnerabilità degli elementi non strutturali, che consentirà di individuare le situazioni più a rischio e di metterle in sicurezza, con le risorse che il Governo si è impegnato a stanziare quanto prima. La cassetta del pronto soccorso I presidi di primo soccorso sonoa carico del Comune o a carico del dirigente scolastico? Si ritiene che la dotazione dei mezzi di primo soccorso non rientri tra le spese che la legge 23/96 assegna alla competenza dei comuni. Peraltro, ma soltanto ai fini di dare una motivazione logica risposta su quanto richiesto, la normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro impone al datore di lavoro l'obbligo di adottare tutte le misure generali di tutela della salute e di sicurezza dei lavoratori nei luoghi lavoro (articolo 15, lettera u, Dlgs 81/2008), facendo ricadere direttamente sulle figure competenti il rispetto dei relativi obblighi. E appare incongruo che le modalità di organizzazione e gestione dei servizi di cui alla richiesta siano legate alle scelte di un altro ente il quale dovrebbe intervenire quanto meno a livello finanziario. I libri di testo Annualmente sorgono problemi con i comuni appartenenti a Regionio Province autonome perché ogni enteè convinto di non dover rimborsare alcunché al Comune che ha provveduto al pagamento dei testi scolastici dell'alunno non residente. Si chiede un parere in merito. La fornitura gratuita dei libri di testo per la scuola primaria è disposta dall'articolo 42 del Dpr 616/77, trasfuso nell'articolo 156,comma 1, del Dlgs 297/94. Tale norma prevede che i libri siano forniti gratuitamente dal comune secondo le modalità stabilite dalla leggi regionali. Sul punto della competenza è del tutto normale che s'intenda riferita al comune di residenza. Riguardo alla fornitura dei libri di testo agli alunni non residenti anagraficamente, cono senza ripetizione nei confronti del comune di residenza, si sottolinea quanto segue. Esistono, per stessa riserva normativa, disposizioni regionali e queste disposizioni sono anche legate alle rispettive fonti statutarie. Nel caso "de qua" però non sembra esistere specifica normativa nella legislazione regionale che introduca deroghe al principio sulla competenza del comune di residenza. Pertanto si ritiene conforme al buon diritto la richiesta al comune di residenza del rimborso della spesa. Tuttavia, nel caso in cui alla spesa dei libri di testo concorra anche la Regione e che la relativa documentazione afferisca alla frequenza indifferente di alunni residenti e non residenti, la possibilità di ripetizione deve intendersi limitata solo alla spesa che fa capo al comune di non residenza dell'alunno. L'orario della materna Il decreto Gelmini e la circolare del ministero dell'Istruzione n.4 del 15 gennaio 2009 prevedono per le scuole dell'infanzia 40 ore settimanali e un tempo scuola di massimo 50 ore settimanali.La scuola per l'infanzia di questo Comune attua, in modo soddisfacente: 35 ore settimanali di "tempo scuola" e 52,50 ore settimanali complessive, compresii servizi di accoglienza e post scuola. Si chiede se sia possibile mantenere il modello organizzativo in atto. Si premette che la materia oggetto del quesito è ancora in via di definizione, per cui allo stato attuale si possono fornire le seguenti indicazioni. La circolare n. 4 del 2009 prende a riferimento l'orario di funzionamento delle scuole materne statali che si articola in otto ore giornaliere, potendo raggiungere un massimo di 10 giornaliere, come previsto dall'articolo 104 del Dlgs 297/94. Peraltro, la circolare fa salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche di cui al Dpr 275/99, la quale deve essere adeguata ai diversi contesti, alle domande delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti (articolo 1). Con riguardo al funzionamento delle scuole materne comunali l'articolo 30 del Ccnl 14 settembre 2000 prevede che ciascun ente, previa informazione sindacale, definisce le condizioni e le modalità ottimali per l'erogazione del servizio.E ciò rappresenta espressione del principio per il quale sono le singole amministrazioni a individuare le esigenze della comunità amministrata e porre in essere le azioni adeguate al loro soddisfacimento. E nel campo dell'istruzione questo principio appare limitato esclusivamente dalle norme generali dettate dallo Statoe dalla potestà legislativa concorrente delle Regioni a termini dell'articolo 118 della Costituzione. A livello di normativa statale, è stata individuata quella sopra menzionata, né sembra che il decreto Gelmini, Dl 137/2008, né l'articolo 64 del Dl 112/2008, richiamato nella circolare, pongano vincoli assoluti all'organizzazione delle scuole materne comunali, né ancora deroghino alla contrattazione collettiva sulla materia. Pertanto si ritiene che il Comune possa continuare a mantenere l'orario nei termini in cui è stato articolato, fatte salve eventuali disposizioni regionali limitative di quanto richiesto. «Il Sole 24 Ore del lunedì» pubblica in questa rubrica una selezione delle risposte fornite dall'Anci ai quesiti (che qui appaiono in forma anonima) degli amministratori locali. I Comuni possono accedere al servizio «Anci-risponde» — solo se sono abbonati — per consultare la banca dati, porre domandee ricevere la risposta, all'indirizzo Internet Web www.ancitel.it. I quesiti non devono, però, essere inviati al Sole 24 Ore. Per informazioni, le amministrazioni possono utilizzare il numero di telefono 06762911 o l'e-mail «ancirisponde@ancitel.it».

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Il The Times boccia l'Italia Gelmini, serve un cambiamento (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 16-02-2009)

Argomenti: Scuola

ROMA Prendendo spunto dalla classifica annuale del prestigioso quotidiano britannico “The Times” che boccia l?università italiana, il ministro dell?Istruzione Mariastella Gelmini rilancia: la «impietosa classifica si riferisce agli anni in cui governava il centrosinistra» - sottolinea in una nota - ma ora «è finita un?epoca, bisogna avere il coraggio di cambiare», e «il problema non è quanto si spende ma come si spendono i soldi»; quindi, spiega il ministro, la ricetta è «eliminare gli sprechi, le sedi e i corsi inutili», ovvero «rivedere completamente la nostra università: è necessario renderla meritocratica». La classifica del quotidiano britannico The Times sulle migliori università del mondo boccia, infatti, l?Italia: un solo ateneo nostrano tra le prime duecento, ovvero Bologna che si piazza al 192esimo posto, perdendo 19 posizioni rispetto allo scorso anno, mentre “La Sapienza” di Roma si piazza al 205esimo posto, il Politecnico di Milano al 291esimo, l?Università di Padova al 296esimo. “Cassata” la Bocconi di Milano, che non figura nemmeno tra le prime 400. «La classifica pubblicata dal Times dimostra che il sistema universitario italiano vive una fase veramente difficile», commenta Gelmini in una nota, aggiungendo: «I problemi sono strutturali e di sistema. Non sono, come qualcuno ha detto più per motivi di lotta politica che per una analisi tecnica della realtà, legati alla quantità di risorse che si investono nell?università». Secondo il ministro «questo è un falso problema», perché «tutti gli indicatori internazionali stabiliscono che non c?è correlazione tra quanto si spende per l?università e la sua qualità». In sintesi «il problema non è quanto si spende ma come si spendono i soldi dei cittadini», sottolinea Gelmini ricordando che «l?Italia spende come la Germania eppure ha un sistema universitario peggiore». E la soluzione è quindi un?altra: «Bisogna piuttosto eliminare gli sprechi, le sedi e i corsi inutili, dobbiamo rivedere completamente la nostra università: è necessario renderla meritocratica», spiega il ministro dell?Istruzione, concludendo con un attacco ai predecessori di centrosinistra: «Voglio anche osservare che questa impietosa classifica si riferisce agli anni in cui governava il centrosinistra, quindi molto prima dei famigerati tagli dell?attuale Governo. Ciò significa che l?università italiana non va bene per problemi e gestioni non trasparenti che durano da decenni e non certo a causa del governo Berlusconi».

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<L'Mpa pronto per le sfide future>Gli interventi. (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 16-02-2009)

Argomenti: Scuola

«L'Mpa pronto per le sfide future»Gli interventi. Assente il presidente Lombardo, influenzato. Leanza: «Ddl Sanità, un dibattito pubblico col Pdl» Giuseppe Bonaccorsi Un vero peccato che il presidente della Regione Raffaele Lombardo sia rimasto a casa per una sindrome influenzale e che abbia dovuto rinunciare a presenziare al congresso provinciale del suo Movimento per l'autonomia. Non ha visto quanta gente era presente nell'aula delle Ciminiere. Ma gli avranno certamente riferito che era tanta, al punto tale che per minuti abbondanti è stato addirittura difficile riuscire a conquistare un solo angolo della sala. E' certo, però, che quando nell'ampio salone si è sparsa la notizia che il presidente era stato colpito dall'influenza, con un rialzo febbrile di «39 e mezzo», pian piano che si sono succeduti gli interventi, l'aula ha cominciato lentamente a svuotarsi, nonostante più volte i leader sul palco avessero dichiarato rivolti alla folla: «Forse il presidente viene, forse no...». Sino a sostenere: «Interverrà a momenti, ma solo per telefono»... Per poi concludere: «Purtroppo non ce la fa» e a quel punto, rivolto al presidente costretto a casa, dalla sala si è levato uno scrosciante applauso per una sua pronta guarigione. Ma in diversi erano già andati via, dispiaciuti per l'assenza del loro leader carismatico che avrebbe dovuto «chiudere» i lavori. E' naturale quando un leader risponde al nome di Raffaele Lombardo che in poco tempo ha proiettato il Movimento verso traguardi di livello. Ciononstante, in assenza del leader, i lavori sono stati animati e a tratti molto interessanti, sia quando Lino Leanza, coordinatore regionale, ha parlato di riforma sanitaria e si è detto pronto a «un pubblico confronto con gli esponenti del Pdl per fare chiarezza sul Ddl», sia quando a prendere la parola sono stati il sottosegretario alle Infrastrutture Reina e il senatore Giovanni Pistorio. Nutrita la presenza di personalità nella sala gremita. Nelle prime file i deputati nazionali Roberto Commercio ed Enzo Oliva, l'assessore comunale alla Pubblica istruzione Sebastiano Arcidiacono, il capogruppo consiliare Salvo Di Salvo, il vicesindaco Chisari, il direttore dell'Asl 3, Scavone, l'ex Rettore Latteri tanto per citare solo alcuni dei presenti. Un po' più defilato il presidente dell'Amt Michele Sineri che, poi sul palco, però, ha tenuto a chiarire, rivolgendosi ai leader del Pdl che ne hanno chiesto la sostituzione: «Vorrei precisare che nel giugno scorso ho presentato le mie dimissioni...Io non sono ancorato alla poltrona». Eppure Sineri, poi a microfoni spenti, è tornato sulla sua possibile sostituzione ai vertici dell'Amt: «Io sono qui - ha detto - e lavorerò sino all'ultimo giorno. Si dice che stanno per sostituirmi? Sinora non so nulla». Non vi è dubbio che la sua presenza sia un segnale indirizzato al presidente Lombardo per conoscere come stanno le cose. Nutrito l'elenco degli interventi durante l'assise. Sebastiano Arcidiacono ha parlato della riforma Gelmini e si è augurato che «il presidente Lombardo difenda la Sicilia dai tagli previsti che colpiscono principalmente il Meridione»; il deputato regionale Orazio D'Antoni si è soffermato sul Ddl sanitario e ha fatto un excursus sui lavori in Commissione. Via via hanno preso la parola Angelo Rosano, Nino Amendolia e una nutrita schiera di sindaci del Movimento per l'autonomia. In precedenza c'era stato, invece, l'intervento del capogruppo Mpa alla Provincia, Domenico Galvagno che tra l'altro aveva parlato della riforma degli Ato rifiuti, mettendo il dito in una piaga ancora non sanata che conosce bene per essere stato ex presidente di una delle società d'ambito più in crisi, l'«Ato Simeto» in perenne emergenza. La «chiusura» dei lavori è stata riservata agli interventi del sottosegretario Reina, che ha fatto un quadro nazionale del Mpa in vista del congresso nazionale e ha detto che il Meridione oggi guarda alla Sicilia: «Se la Sicilia questa volta non cambia - ha detto - l'intero sud non avrà più la capacità di essere credibile nei confronti del nord». Mentre Giovanni Pistorio, nell'intervento di chiusura dei lavori, si è soffermato «sulle potenzialità» del Mpa «che può diventare - ha detto - strumento che dà voce ai bisogni del sud. Per questo occorre che si doti di una classe dirigente all'altezza, molto unita e compatta, che consenta di accompagnare e sostenere i grandi sforzi che sta compiendo la Giunta Lombardo, che costituisce un modello di governo moderno, efficiente e rigoroso». Un partito-movimento che «bilanci - ha concluso Pistorio - l'incidenza della Lega e sia pronto anche alle sfide del federalismo fiscale».

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La dott. Carmelita Russo (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 16-02-2009)

Argomenti: Scuola

La dott. Carmelita Russo Secondo una stima fatta dal segretario provinciale della Flc- Cgil, prof. Fasciana, che è anche componente della segreteria regionale del sindacato, nel prossimo anno scolastico nella nostra provincia tra personale docente e Ata vi sarà un taglio di oltre 1000 posti. Secondo Fasciana «la controriforma Gelmini avrà effetti pesantissimi nella provincia di Catania. Da una simulazione effettuata dalla Flc Cgil di Catania, emerge chiaramente che nella scuola primaria i tagli oscilleranno tra i 390 e 717 sulla base del tempo scuola che sarà coperto, vale a dire 30 ore o 27 settimanali, mentre nella scuola secondaria di primo grado si perderanno 440 posti a causa della modifica del quadro orario del personale docente, in particolare quello di Lettere. Tenuto conto del piano programmatico del Miur si dovrebbero perdere, inoltre, 328 posti nella secondaria di secondo grado e 386 posti di personale Ata». - Quali effetti avranno i tagli sul personale?» «Per quanto riguarda i precari - dice Fasciana - è evidente che sono destinati a scomparire: nella scuola primaria e per alcune discipline nella secondaria di primo grado si avrà, fra l'altro, una condizione di soprannumerari età diffusa che creerà problemi anche al personale di ruolo. Tuttavia, per quest'anno la contrattazione nazionale sui trasferimenti è riuscita ad impartire l'introduzione della mobilità professionale d'ufficio per il personale in esubero». Il modulo di 24 (su richiesta delle famiglie), 27 (garantito a tutti), 30 ore (difficile da realizzarsi), quali conseguenze apporterà sul piano organizzativo didattico nella scuola primaria? «Il superamento del modulo - dice Fasciana - assieme al taglio secco delle compresenze, comporterà il venir meno della continuità didattica e della contitolarità. E ciò toccherà tutte le classi successive alla prima sin dal prossimo anno. Inoltre, il taglio secco delle compresenze spazza via la possibilità di organizzare lavori di gruppo e individualizzati seguiti da un insegnante, renderà assai più difficoltoso attività basate sui linguaggi non verbali, di tipo manipolatorio e, in genere, laboratoriale. Le condizioni di lavoro degli insegnanti peggiorano drasticamente». - Cosa succederà nella scuola secondaria di primo grado? «Per effetto della possibilità delle famiglie di chiedere il potenziamento della lingua inglese, i nostri ragazzi risulteranno penalizzati rispetto ai loro coetanei europei. La commissione europea da tempo insiste nella raccomandazione ai paesi membri di sviluppare la conoscenza e l'uso anche di una seconda lingua comunitaria e tutti gli altri stati europei si stanno da tempo orientando in tal senso. Vi è inoltre un serio problema di recupero, sostegno all'apprendimento, per effetto della prevista e pesante riduzione del tempo prolungato, di adolescenti che vivono una fase piuttosto complessa della loro crescita. Ridurre il tempo prolungato significa rendere ancora più difficoltoso il lavoro già complicato di questo segmento scolastico che penalizza soprattutto i ragazzi più a rischio». A Catania vi sono i primi movimenti per ridurre i danni, vedi il coordinamento intercomunale degli assessori alla Pi per affrontare la riforma Gelmini, preoccupati appunto per i molti tagli dei posti di lavoro. Si riuscirà ad ottenere qualcosa o finirà come all'inizio di anno scolastico quando, malgrado le promesse, non si sono ottenuti i nuovi posti di sostegno? MARIO CASTRO

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Scuola, con la riforma rischiano in 5 mila (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

DOSSIER DELLA CISL I PRIMI AD ESSERE TAGLIATI DAL PROSSIMO ANNO SARANNO I PRECARI Scuola, con la riforma rischiano in 5 mila Maestre elementari, prof di lettere e lingue i più esposti Neppure una classe a 24 ore e maestro unico in tutto il Piemonte. Ma i tagli stabiliti dal ministro Gelmini si devono fare. E saranno tanti: a sparire dovrebbero essere oltre tremila cattedre alle elementari e alle medie e 1500 posti da bidello e assistente tecnico. La stima è della Cisl Scuola. Una previsione che fa paura ai precari e ai docenti di ruolo più «giovani», possibili «perdenti posto». Oggi in Piemonte, alle elementari ci sono 5538 classi a modulo che hanno una dotazione di organico per 33 ore. Le ore scenderanno a 30. Ne deriva una decurtazione di 755 posti. Nel tempo pieno si perderanno 739 posti. Poi le medie; spariranno 366 insegnanti di lettere e 179 cattedre di educazione tecnica. E c'è il problema della seconda lingua, in generale francese: si perderà almeno un'ora; ma c'è la possibilità che in certe classi venga persino eliminato. Maria Teresa Martinengo ALLE PAGINE 48 E 49

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Se i precari si mobilitano possono fermare la didattica (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

UNO STUDIO DELLA CUB «Se i precari si mobilitano possono fermare la didattica» Le prime vittime della riforma Gelmini saranno i precari. E quanto pesi davvero questa forza lavoro nella scuola torinese (stimata intorno al 20%) lo ha misurato il sindacato Cub Scuola. «Abbiamo fatto una ricerca scuola per scuola - dice il segretario Cosimo Scarinzi - attraverso un campione significativo: abbiamo accertato così che ci sono scuole che possono funzionare solo grazie al lavoro precario». In attesa di presentare tutto lo studio durante l'assemblea che si terrà al Castello del Valentino nel pomeriggio del 25 febbraio, Scarinzi offre qualche dato: all'Itc Russel Moro su 88 docenti 17 sono precari, all'istituto comprensivo di Sant'Antonino di Susa sono 35 su 120 e 12 gli ata su 34, al Plana su 124 docenti i precari sono 35 e gli ata 22 su 50. E così via. «Vogliamo che questi lavoratori capiscano che la loro mobilitazione può fermare la didattica».

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"Cattedre e bidelli Saltano 5000 posti" (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

IN CLASSE "Cattedre e bidelli Saltano 5000 posti" Il sindacato confronta i numeri Oggi e domani al Sermig il congresso territoriale della Cisl LA SCURE DEL MINISTRO [FIRMA]MARIA TERESA MARTINENGO Neppure una classe a 24 ore e maestro unico in tutto il Piemonte: le iscrizioni alla prima elementare nella nostra regione - e ancora più a Torino - in base alle rilevazioni della Cisl Scuola stanno dando questo risultato, vanificando le speranze del Miur di poter risparmiare docenti a partire proprio da questo tipo di organizzazione. Ma i tagli stabiliti dal ministro Gelmini si devono fare. E saranno tanti: a sparire dovrebbero essere oltre tremila cattedre alle elementari e alle medie (le superiori nel 2009/10 non saranno ancora investite dalla riforma) e 1500 posti da bidello e assistente tecnico. La stima è della stessa Cisl Scuola, di cui oggi e domani al Sermig si svolge il congresso territoriale (con la partecipazione, domani, del segretario nazionale Francesco Scrima). Una previsione che sconcerta le famiglie e fa paura ai precari e ai docenti di ruolo più «giovani», possibili «perdenti posto». «Bisogna fare una premessa - dice Enzo Pappalettera, segretario regionale del sindacato - e cioè che l'aumento di cinquemila alunni nei vari gradi dell'istruzione, che proseguirà anche nel 2009/10 in linea con gli ultimi anni, sarà assorbito dall'innalzamento del numero massimo e minimo di alunni per classe. Alle medie sarà normale avere 29 allievi e così il numero delle classi resterà stabile». Fatta la premessa, si incomincia a osservare il dettaglio. «Oggi in Piemonte alle elementari ci sono 5538 classi a modulo che hanno una dotazione di organico per 33 ore. Domani, con il nuovo modello, le ore scenderanno a 30. Ne deriva una decurtazione di 755 posti». Non va meglio nel tempo pieno che, rispetto all'insieme della regione, pesa per due terzi sulla provincia di Torino. «Abbiamo 4065 classi con dotazione di 44 ore che, eliminate le compresenze, scendono a 40. Significa 739 posti in meno». Tagli che, nel caso della scuola elementare, ricadranno tutti sugli insegnanti precari. Ma c'è dell'altro. «Entro il 31 agosto prossimo 500 maestre concluderanno la formazione che consentirà loro di insegnare anche inglese: comporterà una perdita di un centinaio di posti per le specialiste di lingua». Ed ora le medie. «Dal momento che l'insegnamento di lettere passa subito in tutte le classi, anche nelle seconde e terze, da 11 a 9 ore, spariranno 366 posti. Stesso discorso per educazione tecnica, che passa da due ore a un'ora la settimana: sfumano 179 cattedre». C'è poi il problema della seconda lingua - che qui significa in generale francese - meno prevedibile in termini numerici. «Sparisce subito la sperimentazione di bilinguismo tre ore più tre ore: si perde un'ora di francese», spiega il sindacalista. Ma c'è anche il punto interrogativo che riguarda la gestione delle due ore della seconda lingua che, in caso di mancanza di docente titolare, può diventare di inglese o di italiano per i ragazzi stranieri. Infine, il tempo prolungato alle medie: 1778 classi e una dotazione di 45 ore settimanali che si riducono a 36. «Con 9 ore in meno si perderanno 889 posti. Se queste stime diventeranno realtà, cioè se il ministero terrà conto esclusivamente del numero delle classi, sarà una tragedia: nel tempo avevamo ottenuto qualche posto in più che aveva consentito di ampliare un pochino il tempo pieno e i rientri pomeridiani con la mensa inclusa. Se invece il Miur ripartirà i 40 mila posti da tagliare a livello nazionale in base alla popolazione studentesca, la situazione potrebbe essere un po' meno grave». E se c'è speranza che non sarà toccato l'organico del sostegno, non ci saranno attenzioni speciali alle aree con alte percentuali di alunni stranieri. C'è poi un altro doloroso capitolo, quello degli Ata, cioè bidelli e personale tecnico. «La situazione è drammatica: i parametri introdotti alzano le soglie per ottenere unità di personale, equiparano le esigenze degli istituti tecnici e professionali - dove c'è bisogno di maggiore vigilanza - a quelle dei licei, e non tengono più conto del numero delle sedi. Tutto questo porta a stimare un taglio di 1500 posti: 2-4 persone in meno per scuola. Tutti precari che dall'anno prossimo saranno in serissime difficoltà».

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"Ho dedicato la vita ora mi cacceranno" (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

L'insegnante di francese "Ho dedicato la vita ora mi cacceranno" I nuovi iscritti non salvano posti Si alza il numero degli studenti ma anche il «volume» delle classi Le materie opzionali Educazione tecnica, che passa da due a un'ora: «Via 179 cattedre» Preoccupazione a Torino «A settembre un migliaio di maestre non potranno tornare a insegnare» [FIRMA]MARIA TERESA MARTINENGO Neppure una classe a 24 ore e maestro unico in tutto il Piemonte: le iscrizioni alla prima elementare nella nostra regione - e ancora più a Torino - in base alle rilevazioni della Cisl Scuola stanno dando questo risultato, vanificando le speranze del Miur di poter risparmiare docenti a partire proprio da questo tipo di organizzazione. Ma i tagli stabiliti dal ministro Gelmini si devono fare. E saranno tanti: a sparire dovrebbero essere oltre tremila cattedre alle elementari e alle medie (le superiori nel 2009/10 non saranno ancora investite dalla riforma) e 1500 posti da bidello e assistente tecnico. La stima è della stessa Cisl Scuola, di cui oggi e domani al Sermig si svolge il congresso territoriale (con la partecipazione, domani, del segretario nazionale Francesco Scrima). Una previsione che sconcerta le famiglie e fa paura ai precari e ai docenti di ruolo più «giovani», possibili «perdenti posto». «Bisogna fare una premessa - dice Enzo Pappalettera, segretario regionale del sindacato - e cioè che l'aumento di cinquemila alunni nei vari gradi dell'istruzione, che proseguirà anche nel 2009/10 in linea con gli ultimi anni, sarà assorbito dall'innalzamento del numero massimo e minimo di alunni per classe. Alle medie sarà normale avere 29 allievi e così il numero delle classi resterà stabile». Fatta la premessa, si incomincia a osservare il dettaglio. «Oggi in Piemonte alle elementari ci sono 5538 classi a modulo che hanno una dotazione di organico per 33 ore. Domani, con il nuovo modello, le ore scenderanno a 30. Ne deriva una decurtazione di 755 posti». Non va meglio nel tempo pieno che, rispetto all'insieme della regione, pesa per due terzi sulla provincia di Torino. «Abbiamo 4065 classi con dotazione di 44 ore che, eliminate le compresenze, scendono a 40. Significa 739 posti in meno». Tagli che, nel caso della scuola elementare, ricadranno tutti sugli insegnanti precari. Ma c'è dell'altro. «Entro il 31 agosto prossimo 500 maestre concluderanno la formazione che consentirà loro di insegnare anche inglese: comporterà una perdita di un centinaio di posti per le specialiste di lingua». Ed ora le medie. «Dal momento che l'insegnamento di lettere passa subito in tutte le classi, anche nelle seconde e terze, da 11 a 9 ore, spariranno 366 posti. Stesso discorso per educazione tecnica, che passa da due ore a un'ora la settimana: sfumano 179 cattedre». C'è poi il problema della seconda lingua - che qui significa in generale francese - meno prevedibile in termini numerici. «Sparisce subito la sperimentazione di bilinguismo tre ore più tre ore: si perde un'ora di francese», spiega il sindacalista. Ma c'è anche il punto interrogativo che riguarda la gestione delle due ore della seconda lingua che, in caso di mancanza di docente titolare, può diventare di inglese o di italiano per i ragazzi stranieri. Infine, il tempo prolungato alle medie: 1778 classi e una dotazione di 45 ore settimanali che si riducono a 36. «Con 9 ore in meno si perderanno 889 posti. Se queste stime diventeranno realtà, cioè se il ministero terrà conto esclusivamente del numero delle classi, sarà una tragedia: nel tempo avevamo ottenuto qualche posto in più che aveva consentito di ampliare un pochino il tempo pieno e i rientri pomeridiani con la mensa inclusa. Se invece il Miur ripartirà i 40 mila posti da tagliare a livello nazionale in base alla popolazione studentesca, la situazione potrebbe essere un po' meno grave». E se c'è speranza che non sarà toccato l'organico del sostegno, non ci saranno attenzioni speciali alle aree con alte percentuali di alunni stranieri. C'è poi un altro doloroso capitolo, quello degli Ata, cioè bidelli e personale tecnico. «La situazione è drammatica: i parametri introdotti alzano le soglie per ottenere unità di personale, equiparano le esigenze degli istituti tecnici e professionali - dove c'è bisogno di maggiore vigilanza - a quelle dei licei, e non tengono più conto del numero delle sedi. Tutto questo porta a stimare un taglio di 1500 posti: 2-4 persone in meno per scuola. Tutti precari che dall'anno prossimo saranno in serissime difficoltà».

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l'oggetto del desiderio del potere politico - filippo ceccarelli (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 32 - Cultura Storia oscurata Un nuovo format La storia sembra spesso oscurata, e i media sono sicuramente impazziti, con la deriva esibizionistica che impazza in tutti i talk-show televisivi La ginnastica del ministroLa Russa, le mezze porzionidi Sirchia, il junk-food della Turco, le taglie 38 della Melandri: va in scena la post-politica L´oggetto del desiderio del potere politico Chi ha il potere di decidere su questioni estreme come l´inizio o la fine della vita? L´ondata di violenza sulle donne è un altro aspetto della volontà di dominio sulle esistenze fisiche FILIPPO CECCARELLI Ma che gli è preso, e tutto insieme, e all´improvviso? Preghiere, strilli e vaniloquio mediatico-istituzionale attorno al corpo vivo-morto, reale e virtuale di Eluana Englaro. E adesso, senza nemmeno il tempo per un respiro, ecco una seconda ondata di pensieri, parole, opere e prevedibile ottusità normativa attorno ai corpi femminili violati, come in Bosnia o ai tempi delle "marocchinate", da fronteggiare magari a colpi di castrazione, chi dice chimica e chi � vuoi mettere l´effetto degli schizzi di sangue? � chirurgica, addirittura. Biologia, eutanasia, stupri, la vita nuda, primordiale e drammatica, ma pure quotidiana e debitamente stralunata. L´altro giorno è venuto fuori che il ministro della Difesa La Russa vuol far fare ginnastica obbligatoria ai militari del ministero: flessioni, corsetta, piegamenti, vedi l´accluso manuale. E dopo le feste di Natale la sottosegretaria Martini è intervenuta sulle diete, così come il ministro Sirchia s´era preso a cuore di favorire normativamente le mezze porzioni al ristorante. A suo tempo, d´altra parte, la Livia Turco creò una task-force contro junk-food, fumo, alcool e sedentarietà; mentre la Melandri ce l´aveva con le taglie 38 e Napolitano premia la stilista delle taglie forti. Corpi, corpi e ancora corpi da difendere, disciplinare, sorvegliare, punire, salvare. Chissà cosa direbbe Michel Foucault, teorico della microfisica del comando, che nell´involucro di carne e ossa vedeva il "luogo assoluto" della politica. A Varallo Sesia danno dei soldi a chi dimagrisce; lo sceriffo Alemanno vieta il vino dopo una certa ora e la Lega continua a organizzare l´etno-festival di Miss Padania, ma con tale severità da mettere al bando la danza del ventre. Un tempo il corpo apparteneva al suo legittimo proprietario. Bene, adesso sembra che il potere o i poteri rivendichino di nuovo un qualche interesse al riguardo. Di questa specialissima cura offre plastica e spudorata testimonianza il presidente Berlusconi. Sempre con garbo e simpatia, s´intende, egli abbottona di continuo giacche a diplomatici, anche davanti al Santo Padre, suggerisce interventi estetici ai ministri, approva nuove acconciature, depreca la barba di La Russa, consiglia i pantaloni anziché la gonna alla Brambilla, si preoccupa per la magrezza della Carfagna e all´inizio della scorsa campagna elettorale ha proposto addirittura la maglia di lana a Veltroni. Quest´ultimo gli ha risposto: «Me lo diceva pure mia nonna!». Ma del tutto incurante, il Cavaliere ha semmai alzato il tiro dell´immaginazione corporale. Così una volta da don Gelmini, sempre ridendo, ha spiegato che non gli dispiacerebbe se i ministri s´inginocchiassero davanti a lui; e in un´altra occasione, anzi due, ma sempre al tempo della monnezza, ha fatto presente che a Singapore chi sporca viene frustato. E l´altro giorno, infine, per dire il bene che vuole al nipotino Alessandro, gli è parso simpatico evocare un suo possibile intervento legislativo per fermare la crescita del bimbo, lasciandolo così: «Amabile e piccolino» ha soggiunto. Per decreto. Ecco. Che cosa è accaduto nella storia di questo paese perché dagli sfuggenti pallori democristiani, dalle rarefatte astrazioni di una classe dirigente quasi del tutto disincarnata si arrivasse ai milioni di euro che Berlusconi versa all´istituto di medicina predittiva di don Verzé per far campare lui, e magari chi vuole lui, fino ai 120 anni? Che segno reca questo teatro dell´immortalità e del potere faustiano? Possibile e problematica risposta: tramontate le ideologie, espulse le culture politiche e raschiate via le appartenenze, ormai senza più progetti, interessi e insediamenti, la politica si è de-politicizzata. O meglio: ridotta ai minimi termini della semplificazione, ma al massimo format dell´evoluzione spettacolare e tecnologica, questa benedetta politica, o post-politica che sia, si è reincarnata. Messa così, l´ipotesi può suonare ermetica, per non dire incomprensibile. Così come appare morboso, stucchevole e irrilevante lo scatenarsi dei media sul capoccione di Prodi, l´ombelico della Santanché, le tette della Carfagna chiamata a rispondere della loro integrità («Tutta roba mia») alle Invasioni barbariche. E certo lasciano il tempo che trovano i servizi fotografici sullo scarso appeal di Veltroni in spiaggia («Aiuto, arrivano i tettoni!»), sulle ascelle forse depilate di Casini, sul merolone di Fini o sul microfallo che tanto ha infastidito il professor Fagioli su Liberazione. Perché la storia è spesso oscura, la sociologia politica anche di più e di sicuro i media sono impazziti. Ma intanto il sindaco di Verona Tosi fa il bagno a Capodanno. Da Storace a Rosy Bindi è una gara a chi perde più peso. Il sottosegretario Bonaiuti pubblicizza la sua dieta. Il Cavaliere scappa da Messegué. Il padano Gentilini chiede bimbi "razza piave". L´intero gruppo parlamentare dell´Udc, pompetta in bocca, si sottopone al test anti-droga. I giovanotti di Forza Nuova spediscono per posta raccapriccianti cuori di maiali e bambolotti fatti con le rigaglie di pollo. Bossi fa eleggere il suo medico. Il maratoneta Bassolino ha il preparatore atletico. Prodi ammette una certa somiglianza con Jimmy Fontana. E la Brambilla accavalla e riaccavalla le gambe nei talk-show: «Ah � commenta Berlusconi � sapeste quanto suda Bondi ogni volta che la vede!». «Io, senatore Pannolone»: così esordisce nell´aula di Palazzo Madama Francesco Cossiga per rispondere provocatoriamente a chi solleva la questione anagrafica. Il corpo e i suoi accessori. La stampella, l´autoreggente, il cilicio, il massaggio, il lifting, il botulino, pure andato a male, il frustino, la saga incessante sulla tintura dei capelli, con i loro riflessi ramati, ma pure con gli shampini sbagliati... Viene da chiedersi che cosa sarebbe oggi, la politica, senza questa immensa pressione di carne; senza questa urgenza anatomica che sempre più chiaramente cerca di travolgere i confini tra sfera pubblica e sfera privata, che s´incrocia con la tirannia dell´intimità, con la deriva esibizionistica e guardona dei talk-show; e nel frattempo rimbalza nel linguaggio, ne abbassa le soglie cognitive, accende il turpiloquio a colpi di "vecchio", "panzone", "nano", "mettiti la dentiera". Chi abbia cominciato a raccogliere con certosino entusiasmo quanti più possibili sfoghi e ogni ragionevole follia del corpo politico della nazione si sorprende oggi a rileggere tutto questo materiale con fatica e sgomento. In poco più di un anno, per varie ragioni, ben tre esponenti politici (la Mussolini, il sindaco di Palermo Cammarata e Giulianone Ferrara) hanno sentito il bisogno di rendere pubbliche le loro analisi del sangue e delle urine. Meno idee circolano e più strappano attenzione, sputi, malori, sorrisi, gesti, smorfie, lacrime, desideri. Ogni tanto il dito medio si leva a condensare l´energia insieme primaria e terminale del discorso politico, unico sicuro indizio di valori estetici e morali. Con il povero risultato che sia pure per frammenti e per abbagli, per simboli misteriosi e materiali organici, acquista un senso il monito di Nietzsche: «C´è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore saggezza». E vai a sapere per quanto ancora, a che scopo, e a che prezzo.

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stabilito il calendario scolastico si allungano le vacanze di pasqua - stefano parola (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VII - Torino Riunione tra Comune, Regione e Provincia. Mancava solo il direttore De Sanctis Stabilito il calendario scolastico si allungano le vacanze di Pasqua STEFANO PAROLA Il prossimo anno scolastico in Piemonte la scuola inizierà lunedì 14 settembre 2009 e terminerà il 12 giugno 2010. In mezzo ci saranno due ampie finestre per le vacanze di Natale (dal 21 dicembre al 6 gennaio) e di Pasqua (dall´8 al 17 aprile). In tutto, 205 giorni di scuola, cinque in più dei 200 obbligatori nel caso in cui il maltempo costringa a chiudere le scuole per qualche tempo. Lo ha deciso la Conferenza regionale diritto allo studio del Piemonte, l´assemblea che raccoglie i 40 soggetti che animano il mondo della scuola: dall´assessore regionale all´Istruzione ai suoi omologhi delle otto province piemontesi, dall´Ance (l´associazione dei Comuni) ai sindacati, oltre ai rappresentanti di presidi, professori, genitori. Nei primi dieci minuti di riunione è stato definito il calendario dell´anno scolastico 2009/10. Le restanti tre ore invece sono state dedicate alla legge Gelmini. Risultato: un coro univoco di preoccupazioni per la qualità della scuola piemontese, che con i tagli previsti dal ministero dell´Istruzione rischia di ridursi notevolmente. Un coro però senza contraltare, perché mancava un tassello importante della Conferenza: l´Ufficio scolastico regionale, che rappresenta il ministero in territorio piemontese. Il direttore Francesco De Sanctis era impegnato a Roma a discutere con i dirigenti del dicastero dell´Istruzione la riformulazione dell´organigramma ministeriale e nessun suo sostituto si è presentato di fronte ad assessori e associazioni. Dettaglio che ha creato più di un malumore. Dalla riunione della Conferenza alla fine è uscita una richiesta precisa all´Ufficio scolastico regionale: «Abbiamo bisogno - spiega l´assessore all´Istruzione della provincia di Torino, Umberto D´Ottavio - di un´operazione di trasparenza: appena chiudono le iscrizioni dobbiamo sapere su quanto personale potremmo contare il prossimo anno, in modo da non ritrovarci con qualche sorpresa a settembre. Se dobbiamo fare delle scelte, nel bene o nel male, dobbiamo condividerle con tutti gli interessati». Questo perché ci sono alcuni aspetti poco chiari nei regolamenti che mettono in atto la legge Gelmini. La maggiori preoccupazioni sono legate alla riduzione delle ore di compresenza tra i docenti e alla riduzione del personale. E poi c´è la questione mensa, visto che ancora non si capisce se saranno i maestri e i professori a garantire l´assistenza in quelle ore. «Abbiamo la necessità - dice l´assessore regionale all´Istruzione, Gianna Pentenero - di fare una pianificazione che tenga in considerazione le esigenze di scuole e famiglie ma che allo stesso tempo garantisca qualità. Quest´anno saremo noi Regioni a dover trattare gli organici con il ministero e vogliamo avere tutti gli strumenti possibili».

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asili, rivolta contro i nuovi moduli "no ai bambini divisi per orario" - zita dazzi (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VII - Milano I genitori degli alunni già iscritti dovranno scegliere fra tre turni. Moioli: nessun taglio Asili, rivolta contro i nuovi moduli "No ai bambini divisi per orario" ZITA DAZZI Non c´è stata circolare dell´assessore all´Educazione, né annuncio pubblico da parte di Palazzo Marino. Ma in questi giorni le famiglie dei circa 15mila bambini già iscritti e riconfermati per il prossimo anno scolastico alle materne comunali devono sottoscrivere un nuovo modulo. Nel quale i genitori devono - cosa inedita rispetto agli anni precedenti - scegliere l´orario di ingresso e di uscita fra tre opzioni possibili. Nuovi orari e nuovo regolamento decisi dall´assessore, mai spiegati all´utenza in modo formale, ma comunicati alle famiglie in via ufficiosa dalle dirigenti e dalle educatrici nelle scuole. Fino alla fine di quest´anno a scuola si entra, con la flessibilità di cinque o dieci minuti di ritardo, dalle 9 alle 9.25 e si esce dalle 15.45 alle 16. Dal prossimo anno scolastico l´orario di ingresso sarà rigido: dalle 8 alle 9. E quello d´uscita potrà essere dalle 13 alle 13.30; dalle 16 alle 16.30; o dalle 17.30 alle 18. Stessa scelta viene data ai bambini che si iscrivono per la prima volta quest´anno. La novità vera è che chi sceglie uno di questi «moduli» non potrà più cambiare o chiedere eccezioni. E dall´anno prossimo, secondo quel che spiegano le funzionarie chiedendo l´anonimato, «l´indicazione dell´assessorato è quella di formare le classi non più in base all´età degli alunni, ma in base all´orario di uscita da scuola». Una prospettiva che crea confusione fra i genitori. Nelle mailing list delle diverse associazioni e delle diverse scuole circolano in questi giorni messaggi allarmati. «Ci hanno detto che ci sarà un´educatrice "prevalente" nella fascia dalle 8 alle 14. Come il maestro unico alle elementari previsto dalla riforma Gelmini» scrivono diverse madri, preavvisate dalle educatrici. Bisogna quindi dimenticarsi la «compresenza» di due maestre, come avveniva finora nella gran parte dell´orario scolastico? Sì, secondo la Camera del lavoro. «Questo nuovo modello comporterà uno svilimento della qualità dei servizi - si legge nel volantino che è in distribuzione davanti alle scuole - La ricaduta sarà la scomparsa di anni e anni di progetti basati sulla compresenza». Secondo quel che dicono le educatrici e le dirigenti nelle scuole, in futuro sarà più difficile organizzare uscite didattiche, laboratori, spettacoli: «Si tornerà all´insegnamento frontale, alle attività vecchio stampo, come la raccolta delle castagne e le schede da colorare seduti al tavolino». L´assessore all´Educazione, Mariolina Moioli, esorta a «non perdere la calma, stiamo lavorando nell´interesse dei nostri utenti». Assicura che «tutto resterà com´era: le nuove scelte degli orari sono necessarie perché stiamo cercando di conciliare le diverse esigenze delle famiglie con i giusti diritti delle nostre lavoratrici. Adesso raccogliamo i dati, le richieste delle famiglie, e poi decideremo scuola per scuola come formare le classi e organizzare i tempi». E la maestra unica? «Fesserie messe in giro ad arte. Restano due maestre per classe, vedremo come, appena avrò in mano tutti i moduli firmati dai genitori. Valuteremo assieme a loro».

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il nervosismo, un nemico in più (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

IL PUNTO Il nervosismo, un nemico in più MONTECATINI. Speriamo che il ministro Gelmini non suggerisca di estendere il 5 in condotta allo sport. Certo, nel calcio ci sarebbe una strage di bocciati, ma anche Rb potrebbe essere decimata. Lo ripetiamo (non solo noi: anche la società, l'allenatore e addirittura gli stessi giocatori!) da mesi, ma le proteste continuano ad arrivare, e i rossoblù fanno il conto dei punti regalati agli avversari a forza di falli tecnici. Che gli arbitri in A dilettanti siano scarsi ormai non è più un mistero neppure per lo spettatore passato per caso dal Palamadigan e affacciatosi dalle tribune. Del resto, non ce ne voglia nessuno, non è che in questa categoria ci sia l'élite dei giocatori italiani, e che solo i direttori di gara rappresentino una stonatura in una sinfonia celestiale. Per questo non è giustificabile la sequela di proteste, di gesti irriverenti, di calci ai cuscini, che i giocatori di Tucci ripetono ogni santa domenica, meritandosi, oltretutto, una cattiva reputazione che genera negli arbitri anche una certa dose di pregiudizio. Una squadra che lotta e si danna l'anima, come fa l'Agricola di oggi, non può gettare via tutto perché non sa stare al proprio posto. (l.m.)

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dopo il dieci alle longhena spunta l'8 per tutti alle fortuzzi - ilaria venturi (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina I - Bologna La polemica Dopo il dieci alle Longhena spunta l´8 per tutti alle Fortuzzi ILARIA VENTURI NON solo dieci. C´è anche l´otto in pagella in tutte le materie per tutti gli alunni. E´ successo in una classe di seconda elementare alle Fortuzzi. Una scelta che riaccende la polemica sui voti dopo il caso Longhena. Questa volta a decidere l´atto simbolico (i giudizi in accompagnamento ai voti sono differenziati) sono due maestri d´arte e di esperienza: Francesco Tripodi e Francesca Gattullo. Il gesto di protesta contro la classificazione degli alunni, sia esso un voto o un «numero in parole», dicono i maestri, è stato spiegato ai genitori con una lettera che ha preceduto la consegna delle pagelle. «Se i voti rimanessero ad uso e consumo degli adulti potremmo servircene come strumento ausiliare di comunicazione. Ma sappiamo che il bambino ne viene a conoscenza con il rischio di farne un uso improprio: io ho preso sei sono cattivo o stupido, io ho preso otto sono bravo e intelligente. Per questo pensiamo sia meglio non usarli». Di qui l´8 simbolico. «La nostra è una scelta pedagogica: siamo contro le etichette messe ai bambini, numeri o giudizi sintetici. Il nostro obiettivo è che i bambini apprendano perché motivati dalla soddisfazione intrinseca che provano nell´imparare, non dal voto» spiega Francesca Gattullo. «Uno degli ostacoli all´apprendimento di tutti è la competizione e il voto è lo strumento ideale per fare classifiche». «Nostro compito educativo è valutare i progressi dei bambini», aggiunge Tripodi contrario alla riforma Gelmini che «ci riporta a una scuola che pensavamo di avere seppellito». I due maestri delle Fortuzzi sono solidali con i colleghi delle Longhena. E spiegano: «Tutti i nostri alunni hanno lavorato da otto». All´Ottavo circolo il collegio docenti aveva deciso di usare i voti in corrispondenza dei vecchi giudizi senza arrivare al 5. «Nulla di politico è una scelta motivata degli insegnanti» dice la preside Daniela Turci.

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pasquino si schiera con le longhena - ilaria venturi (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VI - Bologna Pasquino si schiera con le Longhena "Gli altri candidati non sono interessati a questi problemi" Il consiglio di istituto vota la fiducia ai docenti, ma la preside lascia la riunione ILARIA VENTURI «QUELLO che hanno fatto gli insegnanti delle Longhena è importante. Dicono: diamo dieci a tutti gli alunni e da qui partiamo per una discussione che ha valore pedagogico e che deve coinvolgere la città». Raccoglie il messaggio dei maestri «ribelli» il candidato sindaco Gianfranco Pasquino. Il politologo, che per mestiere sale in cattedra in università, attacca gli altri candidati. A partire da Giorgio Guazzaloca e Alfredo Cazzola che liquida così: «Hanno altre prospettive, non sono interessati a questo». Poi la frecciata a Flavio Delbono: «Da professore dovrebbe sapere quanto poco valore hanno i voti che noi stessi diamo agli esami universitari, quanto essi siano inadeguati. Il tema è importante, i maestri delle Longhena hanno richiamato l´attenzione sulle pratiche concrete all´interno della scuola e non su posizioni ideologiche. Ci siamo divisi sulla riforma Gelmini, ma non si è entrati nel merito, questa è una occasione per farlo: come riuscire a valutare l´impatto dell´insegnamento sul modo di apprendere dei bambini è un tema serio». Per Pasquino il voto numerico in decimi «ha un senso immediato perché consente di valutare comparativamente». Ma rimane «uno strumento rigido e rozzo». «Ogni volta che un insegnante mette un numero non comunica abbastanza. Occorre capire da dove partono gli alunni: da zero posso arrivare a sei ed è un progresso differente, nel suo valore, da chi passa dal sette all´otto e mezzo. Questo per dire che occorre una valutazione con le parole, una comunicazione più approfondita con la famiglia. Ed è giusto che a Bologna il mondo della scuola, che è migliore rispetto ad altre realtà del Paese, e non solo, ne discuta». Pasquino concorda con la preside delle Longhena che giudica la città disattenta nei confronti della scuola. «E´ vero l´attenzione è venuta molto meno. Bisogna tornare a focalizzare il dibattito sulla scuola, che è anche strumento di integrazione, di politiche per il futuro della città». Pasquino, suo malgrado, cita Romano Prodi: possiamo essere ricchi e stupidi per una generazione, ma non possiamo permettercelo in quella successiva, perché oltre che stupidi non saremo più nemmeno più ricchi. «Un sindaco deve avere grande attenzione al sistema educativo, che è un sistema complesso, dalle elementari all´università, è un punto strategico, l´attenzione alla formazione mi trova in accordo con Prodi. Solo un cittadino istruito può essere ricco, e non solo in senso economico». Ieri il consiglio di istituto delle Longhena ha approvato all´unanimità un documento in cui si conferma «la fiducia nella professionalità del corpo docente e nelle scelte valutative del primo quadrimestre». Ma la preside Ivana Summa, contraria al 10 politico, ha lasciato la riunione. SEGUE A PAGINA V

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errani, summit sulla crisi con i quattro rettori (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VI - Bologna L´iniziativa Errani, summit sulla crisi con i quattro rettori I RETTORI dell´Emilia Romagna faranno pressione a Roma, alla Conferenza dei rettori. Il governatore Errani porterà l´emergenza tagli alla Conferenza Stato regione. Con un doppio intervento, rettori e presidente della Regione si muoveranno per «un reale rilancio dell´università». Il fronte comune contro la sforbiciata del governo che metterà in ginocchio gli Atenei è stato deciso ieri dopo un incontro in regione tra Errani e i quattro «magnifici», i rettori Calzolari, (Bologna), Ferretti (Parma), Bianchi (Ferrara) e Tomasi (Modena). «Occorrono iniziative urgenti per dare respiro alle politiche della conoscenza e dell´innovazione», è la linea concordata. «Un´esigenza avvertita con forza in realtà come l´Emilia dove sono cresciute esperienze di grande spessore, che vedono il sistema universitario regionale polo di attrazione fra i più forti a livello nazionale». Intanto il senato accademico dell´Alma Mater ha scritto al ministro Gelmini (la lettera, approvata la settimana scorsa, è stata pubblicata ieri sul sito dell´università) chiedendo l´impegno in prima persona perché «venga eliminata o sostanzialmente ridotta l´amputazione delle risorse». Anche perché, scrivono i docenti e il rettore, «siamo convinti che le conseguenze dei tagli previsti dalla finanziaria del luglio 2008 non siano state sufficientemente valutate». (il. ve.)

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il tramonto dei supplenti - giancarlo visitilli (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina I - Bari IL TRAMONTO DEI SUPPLENTI GIANCARLO VISITILLI "Dai, non scrivere solo di loro (degli studenti, ndr). In fondo, in cattedra non si è mai da soli. Specie noi giovani insegnanti, non amiamo stare da quell´altra parte, ma fra i banchi. Incazzati pure tu per noi!". Tanti sono gli sms, le mail e i messaggi, ricevuti in queste ultime settimane da molti miei amici, colleghi e non solo. Insegnanti. Precari. Al contrario delle formiche, i più fortunati con supplenza annuale, cominciano a pensare all´estate. Ai tre mesi senza soldi, ma soprattutto "ai mesi in cui se qualcuno ti chiede: che fai? Ingoi e non rispondi". Gli altri, preoccupati per quello che li aspetta da settembre in poi, in vista e in ascolto del ministro Gelmini e della sua pesante scure sulla vita della scuola e quindi degli insegnanti. "Mi segue un´amica psicologa perché stavo partendo col cervello - Mariangela, insegnante di Matematica - Non posso permettermi neanche di pagarla, in cambio seguo il figlio al doposcuola. Ho fatto solo due mesi di supplenza e con una bambina piccola come si fa ad andare avanti?". Molti sono i precari fra quelli che nove anni fa hanno superato "anche alla grande" il Concorso per l´insegnamento e stanno "ancora spettando". "Siamo l´unica categoria che vince un Concorso pubblico, costretti ad aspettare". C´è chi prova vergogna a riconoscere di essere docente: "Dieci anni fa dirlo in giro era un vanto. Ora c´è da vergognarsi, perché lavorare nella scuola come docenti è avvilente", ammette Laura, insegnante di Lettere, non precaria, ma che avrebbe voglia di "non fare più babysiteraggio". SEGUE A PAGINA XIII

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crollano le iscrizioni all'elementare - francesca savino (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina IX - Bari Crollano le iscrizioni all´elementare Scuola, l´allarme dei sindacati: "Molti preferiscono le private" FRANCESCA SAVINO Banchi vuoti. Potrebbe essere lo scenario del prossimo anno nelle aule delle prime elementari di Bari e provincia. Almeno per quanto riguarda le scuole pubbliche: dall´ufficio scolastico provinciale parte l´allarme per il crollo delle iscrizioni. Per i dati ufficiali bisogna aspettare la chiusura dei termini, fissata per il prossimo 28 febbraio. Ma dai 125 circoli didattici del Barese la segnalazione che rimbalza è sempre la stessa: mancano i bambini. La tendenza, scorrendo i numeri, è iniziata qualche anno fa: nell´anno scolastico 2006/2007 le prime elementari contavano 17mila 409 alunni, nel 2007/2008 erano 16mila e 455, oggi sono 16mila e 207. Mille e duecento scolari in meno nelle classi, un calo del 7,42 per cento rispetto a tre anni prima. «La flessione c´è, è innegabile, e il prossimo anno, purtroppo, la situazione è destinata a peggiorare» registra il dirigente dell´Usp di Bari Giovanni Lacoppola. «Non è una sorpresa per il nostro ufficio scolastico: gli anni fra il 2000 e il 2004 sono stati "anni vuoti", in cui c´è stato un calo della natalità molto forte». Ma la causa del crollo delle iscrizioni potrebbe essere ricercata anche altrove. «Nelle scuole private» denuncia a gran voce la Flc Cgil di Bari. «Non c´è da stupirsi che l´istruzione pubblica si stia svuotando» riflette dalla segreteria generale Claudio Menga: «Ormai gli istituti privati sono presi a modello di riferimento da imitare: basti pensare che sul sito del ministero dell´Istruzione, in risposta a una delle domande frequenti (le Faq, Frequently Asked Questions), si spiega che il sistema del maestro prevalente è applicato alle scuole pubbliche dopo il successo avuto nelle private» scuote la testa Menga. «Un´assurdità, fra le tante, che allontana le famiglie dalla scuola pubblica in un momento così delicato». La scorsa settimana il sindacato ha incontrato i direttori dei circoli didattici del Barese: «Tutti parlano di un crollo nelle prime classi, speriamo solo che non dipenda davvero dal massiccio spostamento dei bambini verso la scuola privata». A due settimane dalla chiusura delle iscrizioni, però, il numero degli alunni per l´anno prossimo non è l´unico dubbio. «C´è poca chiarezza nella circolare ministeriale, e sono tantissimi i genitori che non sanno cosa chiedere rispetto all´offerta formativa» riflette Lena Gissi della Cisl Scuola. Dal numero degli allievi dipenderanno anche le proiezioni sull´organico: un filo al quale sono appesi in Puglia circa 25mila precari, 16mila solo nella provincia di Bari. Le risposte definitive arriveranno nei prossimi giorni: intanto si sono riaperti i termini per le domande di trasferimento del personale della scuola. L´Usp di Bari da ieri ha deciso di darsi una nuova organizzazione: cambiano gli orari di ricevimento del pubblico che saranno dalle 11 alle 13 ogni mattina, dal lunedì al venerdì, e nei pomeriggi di lunedì e mercoledì, e sono potenziati i settori relativi a pensioni e riscatti, organici, incarichi e supplenze.

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Imbarazzo-Marsilio: Brava ragazza ma deve migliorare (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

Imbarazzo-Marsilio: «Brava ragazza ma deve migliorare» Già ad Auschwitz si era messa a litigare con gli studenti sulla riforma Gelmini. «È una brava ragazza, deve giusto migliorare qualche aspetto... », ha detto di lei il sindaco durante il viaggio in Istria. Non prevedendo ancora che Laura Marsilio, sorella di Marco, ex ragazza del Fronte e ora assessore alle politiche scolastiche, gliene avrebbe combinata un'altra. E pensare che non si era ancora sopita la polemica per i fondi del carnevale, dati all'associazione amica. IL CASO

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Candidature, FI: se andiamo a destra rischiamo. Ma An vuole Milano o Brescia (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-02-17 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Verso il voto di giugno Scontro nel centrodestra sulle provinciali. La Russa: siamo un solo partito, non possono continuare a proporci i posti da vicesindaco Candidature, FI: se andiamo a destra rischiamo. Ma An vuole Milano o Brescia Alla fine, tanto per cambiare, deciderà Berlusconi. Anche perché i partiti hanno avuto più di un mese di tempo per trovare l'accordo sulle provinciali che è ancora lontanissimo: e mentre i candidati del centrosinistra sono già in piena campagna elettorale, An, Fi e Lega litigano per decidere chi dovrà occupare che cosa. Per questo, il premier ha deciso di prendere in mano la situazione: avrebbe dovuto già affrontare il caso Lombardia ieri, poi c'è stata l'emergenza Expo. Nel frattempo, il ministro Ignazio la Russa ribadisce la linea: «Non possiamo più essere il partito dei vicesindaci, perché adesso siamo nel partito unico. E nel partito unico è inaccettabile che si rifiuti un candidato perché è di An». Al centro del contendere, come noto, c'è la Provincia di Brescia. Durante un vertice a Roma, martedì scorso, lo stesso La Russa e la collega di Governo Mariastella Gelmini sono volate parole grosse e accuse pesantissime. La ministra, bresciana d'origini, sta facendo da tempo la battaglia per l'onorevole, anche lui bresciano, Giuseppe Romele. La Russa spinge invece per l'onorevole Viviana Beccalossi, altra nativa della città della Leonessa. Il bello è che fra di due litiganti se ne è intromesso un terzo, ministro pure lui: Roberto Calderoli, portando la voce di Umberto Bossi, sostiene che «Brescia la prendiamo noi». Gli onorevoli leghisti che seguono le trattative, dallo stesso Calderoli a Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini, hanno anzi precisato che «se non verrà riconosciuto nelle candidature il nostro peso politico e di voi, siamo già organizzati per andare da soli». Questione su cui lo stesso Umberto Bossi non ha ancora sciolto le riserve. Brescia è solo un caso emblematico. Ma in Lombardia sono moltissime le situazioni incartocciate: e mentre si preparano al voto 8 province e 110 comuni, i sondaggi dicono che la Lega potrebbe fare il botto imponendosi come primo partito. «Partiamo dal 20 per cento e qualcuno ci accredita al 30 — sintetizza Salvini — quindi anche la distribuzione degli incarichi deve rispondere a questo equilibrio». I vertici di Forza Italia sono consapevoli del rischio ed è per questo che cercano di arginare, Berlusconi in testa, le velleità di An: «Se prendiamo una deriva troppo di destra, molti elettori potrebbero non riconoscersi e premiare la Lega ». Ma La Russa non pare sentirci. Tant'è che, anche ieri durante un incontro milanese con i presidenti delle federazioni provinciali, il ministro alla Difesa ha ribadito: «Non possono dirci no su tutto. E se hanno problemi su Brescia, ci spieghino perché a Milano non potremmo candidare Riccardo De Corato, sicuramente più conosciuto del candidato suggerito da Forza Italia». Coordinatore Guido Podestà Onorevole Viviana Beccalossi Vicesindaco Riccardo De Corato E. So.

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Lo spettacolo entra allo Iulm, laurea a Costanzo (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-02-17 num: - pag: 4 categoria: REDAZIONALE Show Presentatore, editore, giornalista: riconoscimento honoris causa al mattatore del Parioli Lo spettacolo entra allo Iulm, laurea a Costanzo Applausi e battute, scambi di complimenti (di più, «una flebo»), commozione, pubblico in sala e tanti vecchi amici. No, non era il teatro Parioli di Roma. Ma l'aula magna dell'università Iulm ieri un po' lo ricordava: e non solo per il clima insolito della mattinata accademica, ma perché sul palco c'era lui, Maurizio Costanzo. Neodottore in «Giornalismo, editoria e multimedialità». Laurea honoris causa. E inaugurazione del nuovo anno accademico, ieri in via Carlo Bo. Un'occasione per parlare di università. Tra luci e ombre. Il rettore, Giovanni Puglisi, davanti al ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi, lo ha detto apertamente: «Auspico che il mondo degli atenei italiani ritrovi "il piacere del-l'etica" ». Allusione agli «atteggiamenti baronali»: «è giusto mettere alle corde certi personaggi isolandoli e, se ricorrono le circostanze, mettendoli anche in galera ». No ai privilegi di pochi, alla «metastasi accademica » che non può essere debellata «con proclami rivoluzionari o con le norme legislative di facciata». E se «la riforma Gelmini ben venga», tuttavia «qualcosa in più si sarebbe potuto fare». Difesa dell'università. Ma gli occhi, ieri, erano tutti per Costanzo in toga, in platea c'erano Carlo Rossella, Stefano Zecchi, Ferruccio de Bortoli, Davide Rampello, Antonio Scurati, Tiziano Treu. Laudatio del professor Alberto Abruzzese dal titolo «Costanzo, l'infinito intrattenimento». E poi gli applausi scroscianti per il giornalista e l'intrattenitore, per l'inventore di format e il paroliere. «Sarò breve, state tranquilli », ha scherzato lui. Poi, senza seguire il discorso scritto, appello ai ragazzi in sala: «Combattete per fare un lavoro che vi piace. Vi auguro di avere una vocazione reale e motivarla, di combattere per fare quello che desiderate». Spazio all'emozione: «Vorrei dedicare questa laurea ai miei genitori, due fanatici del posto fisso. Vorrei regalarla a loro perché mi hanno permesso di provarci. Mi hanno consentito di fare questo mestiere». Un saluto al figlio Saverio, in aula, e un'ultima raccomandazione ai giovani: «Sarei anacronistico se negassi il potere di Internet. Ma sono un sostenitore della vita reale e per questo penso che la multimedialità debba essere solo un modo per poter accrescere le nostre conoscenze. Non bisogna mai perdere il senso della vita, pensare che nel virtuale si possa trovare soluzione a tutto». Annachiara Sacchi

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Mastella candidato Gli azzurri insorgono: <Vergogna> (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 17-02-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-02-17 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Sul web Mastella candidato Gli azzurri insorgono: «Vergogna» MILANO — Arrabbiati. Di più. Inviperiti. La candidatura di Clemente Mastella alle prossime elezioni europee non si può dire sia stata presa sportivamente dalla base di Forza Italia. I cui militanti hanno cominciato a bersagliare il web del partito con salve di commenti di fuoco: sullo «Spazio azzurro», il forum del sito, se ne leggono di ogni colore. Il registro prevalente è quello dell'indignazione. Scrive Giancarlo: «Indulto, parentela varia infilata ovunque, mani sulla sanità... no, grazie, a tutto c'è un limite. Salto il fosso: dove è lui, io non sono». Dice no anche Erasmus, che fin dallo pseudonimo sceglie il filosofo prediletto dal premier: «Caro presidente, ti ho sempre difeso , con avvocati a Roma (sic), la Gelmini in Calabria, con dottoresse contro la Carfagna. Ma Mastella no, questo è troppo, esprime ciò che più disprezzo». Mentre Ceppalone dà il «benvenuto a Mastella nel Pdl! Ci voleva un volto nuovo e pulito da proporre al Parlamento europeo! Ma cribbio... ». In molti annunciano che il Pdl si è giocato il loro voto, magari a favore del Carroccio. Per esempio, Cippalippa: «Se prendete Mastella, sarà Lega Nord forever!!!!!!!!!!!!». E poi perché, si chiedono altri: «Dove stiamo andando? — si chiede Mario 42 — Raschiamo il "mastello"? In quanti dobbiamo essere per far passare le leggi senza ricorrere alla fiducia? Gradiremmo una cortese risposta». Mentre quella di Molder è amarezza vera: «Prima Capezzone e Dini, ora Mastella. Noi portiamo acqua al Partito e Voi gli regalate le poltrone. Basta: io mi fermo qui». M. Cre.

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Quando si hanno soltanto tredici anni, per pugnalare alla schiena il professore di musica non basta ... (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 18-02-2009)

Argomenti: Scuola

Quando si hanno soltanto tredici anni, per pugnalare alla schiena il professore di musica non basta tenere in mano un'arma: bianca sì, ma letale. Non basta essere stati ripetutamente rimproverati perché «così proprio non va». E nemmeno aver premeditato l'assalto con tale rigore da entrare in classe armati di coltello sottratto alla cucina di casa. Non basta essere stressati (fino a non molti anni fa lo stress era un privilegio degli adulti, un mal di successo) dai compiti e dalle aspettative dei genitori e dalla quantità di ore che si passano a scuola. Che sono davvero troppe a ogni ordine e grado, perché in fondo tenerli in classe è una comodità per tutti: genitori indaffarati, organico scolastico. Coscienza collettiva, appagata a quanto pare dal principio che la quantità di tempo scolastico sia una garanzia educativa. Per aspettare che il tuo insegnante di violino si giri a riporre lo strumento nella custodia e ficcargli il coltello dentro la schiena - com'è accaduto ieri a Chioggia - ci vuole un miscuglio di odio e rabbia e incoscienza e violenza difficile da districare. Scomodo per chi se lo porta dentro, e per chi da domani dovrà occuparsi di un tredicenne ovviamente non perseguibile a termini di legge. E, non certo ultimi, per quei due genitori che non più tardi di qualche giorno fa si sono visti consegnare una pagella decorosa, con tanto di nove di condotta. Già, la condotta: questa sconosciuta. I criteri di valutazione quest'anno sono cambiati (anche se non in tutte le scuole: alcune hanno optato per la via della conservazione). Come? Non è facile a dirsi. Le disposizioni ministeriali prescrivono che il voto di condotta sia equiparato agli altri, in scala: un nove, dunque, dovrebbe valere moltissimo. Qualche assenza scriteriata basterebbe per un otto (che fino a ieri in condotta confinava con l'inaccettabile sette). Certo, nella griglia di valutazione che molte scuole hanno allegato alla pagella (con specifico riferimento al «nuovo» che avanza in condotta), la pugnalata alla schiena del professore non è contemplata, nemmeno con la peggiore insufficienza. In compenso ci sono parametri quali «attenzione costante», «comportamento maleducato», «interazione con i compagni». Istruzioni per l'uso alla mano, il genitore dovrebbe interpretare il voto. Al di là dello sforzo ermeneutico, questa storia del voto di condotta svela una verità triste per tutti: è sempre più difficile conoscere i nostri figli. Ogni anno, ogni giorno che passa, qualcosa ci sfugge. E di fronte a un tredicenne normalmente diligente - nonché assiduo frequentatore dei corsi pomeridiani di violino - che tenta di ammazzare il suo insegnante, non siamo tanto esterrefatti e increduli, quanto rattristati. Rassegnati forse no, ma poco ci manca. Quel ragazzino non è un mostro. Anzi, sino a ieri era un tredicenne assolutamente normale. Potrebbe diventare un delinquente, ma anche no. Forse, per evitare la prima possibilità ci vorrebbe una punizione esemplare, come si diceva una volta. Che forse non arriverà, perché il supporto psicologico, come castigo, non è poi uno spauracchio colossale. Ma al di là del destino che attende questo scellerato tredicenne partito da casa con il coltello in cartella, lo sgomento che la storia ci provoca nasce da una consapevolezza intima e profonda, quasi inconfessabile: chissà che anche noi con i nostri figli non stiamo rischiando di vivere un incubo così. Non li conosciamo mai abbastanza, ma soprattutto non sappiamo più come fare per decifrarli, per leggere loro in faccia, nei gesti, nel rumore dei loro passi, nel modo in cui masticano la bistecca e ti guardano di sottecchi, che cosa hanno in testa e nel cuore. E non ce lo dicono.

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Sospesi per 16 giorni I genitori si ribellano (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 18-02-2009)

Argomenti: Scuola

SCUOLA ALL'ISTITUTO TECNICO DIVENTA UN CASO IL PROVVEDIMENTO DOPO LE MINACCE A UNA PROF Sospesi per 16 giorni I genitori si ribellano Il decreto Gelmini applicato per tre studenti al Primo Levi Insulti, botte e persino una minaccia all'insegnante. Dopo una lunghissima serie di rimproveri, un registro zeppo di note e una sospensione di 5 giorni un ragazzo e due suoi compagni sono stati sospesi per 16 giorni. Lo ha deliberato il consiglio di istituto dell'Itis Primo Levi che ha accolto la proposta del consiglio di classe di prendere provvedimenti contro i ragazzi che da mesi hanno reso difficile il clima in classe. È stato usato dunque, in modo «massiccio», il nuovo strumento messo a disposizione delle scuole dal recente decreto del ministro Maria Stella Gelmini: una sospensione di oltre 15 giorni, infatti, consente di dare il 5 in condotta a fine anno. Non è mancata la reazione dei genitori che hanno criticato la decisione: «La scuola deve insegnare ai ragazzi come comportarsi. Se non ci riesce non è colpa nostra». Martinengo e Garelli A PAG.56 E 57

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Minacce alla prof Sospesi 16 giorni (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 18-02-2009)

Argomenti: Scuola

ISTITUTO PRIMO LEVI IL CONSIGLIO PER LA LINEA DURA DOPO NOTE E RICHIAMI A TRE STUDENTI Minacce alla prof Sospesi 16 giorni [FIRMA]MARIA TERESA MARTINENGO «Questa deve morire». Alla professoressa non l'ha detto proprio in faccia. C. si è voltato verso un compagno e, a voce sufficientemente alta perché lei dalla cattedra potesse sentire, ha pronunciato la minaccia. Quattordici anni, allievo dell'Istituto tecnico industriale Primo Levi di corso Unione Sovietica (dove esistono anche liceo scientifico e liceo tecnologico), lo studente era stato invitato a non disturbare: l'ennesimo richiamo dopo una lunghissima serie di rimproveri e una sospensione di 5 giorni. Quella minaccia è stata la classica goccia che fa traboccare un vaso ormai stracolmo. Così, il consiglio di classe è stato convocato in seduta straordinaria e, venerdì, il consiglio d'istituto ha accolto la proposta e deliberato per il giovanissimo irriducibile e per due suoi compagni di gesta - tutti italiani - una sospensione di ben 16 giorni che scatta oggi. E' stato usato dunque, in modo «massiccio», il nuovo strumento messo a disposizione delle scuole dal recente decreto del ministro Maria Stella Gelmini: una sospensione di oltre 15 giorni, infatti, consente di dare il 5 in condotta a fine anno. E il 5 sottintende la bocciatura, ciò che a uno studente dovrebbe fare più paura (in molte scuole, però, si dice che non sia più così...). Per un quarto studente, sempre della stessa classe, la sanzione è stata di 10 giorni. Il preside del Primo Levi, Carmine Percuoco, persona aperta e sempre disponibile al colloquio con gli studenti, racconta come lui e la scuola siano arrivati a «benedire» l'iniziativa del ministro. «Il registro di quella classe è letteralmente tappezzato di note. Quei ragazzi impediscono agli insegnanti di fare lezione e ai compagni di imparare qualcosa. Abbiamo avuto comprensione, abbiamo cercato di mettere in campo tutte le risorse. C'è stata una prima sospensione, poi l'obbligo di frequentare lo sportello di ascolto, cioè di farsi aiutare dalla psicologa della scuola». Tutto inutile. «La scuola andava da una parte, chiedeva ai ragazzi un comportamento corretto, le famiglie, in particolare quella del ragazzo che ha minacciato la docente, dall'altra. Il padre, iperprotettivo, ha continuato a ripetere che deve essere la scuola a dover insegnare a comportarsi bene e se non ci riesce sono fatti della scuola». Un esempio dello stile: «Un giorno il ragazzino ha messo le mani addosso a un compagno - ricorda il preside -, arrivando a farlo piangere. La scuola l'ha sanzionato, ma il padre ha protestato, riferendosi alla vittima come a "un ragazzo alto un metro e settanta che deve imparare a difendersi"». Un altro episodio fa capire l'atmosfera e il genere di studente. Era stata rotta la lavagna e una docente ha avvisato che tutta la classe avrebbe pagate il danno. «So io come farmi restituire i soldi», ha subito risposto C.. Questo spiega anche il clima di intimidazione, tra alterchi e mani alzate, in cui vivevano i compagni e i professori, almeno quelli inadatti a presentarsi dal primo giorno con pugno di ferro. Ad un certo punto, dopo tante attenzioni per tentare di recuperare gli arroganti, «le famiglie degli studenti che hanno voglia di ascoltare le lezioni - dice Percuoco - hanno cominciato a chiederci di pensare anche ai loro figli». Il preside precisa comunque che «la sospensione non significa automaticamente 5 a giugno e quindi bocciatura. Se dimostreranno di aver capito, se terranno un comportamento migliore, potranno avere 6 o 7. E se avranno un rendimento scolastico sufficiente, passeranno in seconda». Al momento l'esito resta incerto. Per C. ieri è stato l'ultimo giorno di scuola. E tanto per chiudere in bellezza, ha preso una nota.

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IL RIGORE AIUTA A CRESCERE (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 18-02-2009)

Argomenti: Scuola

Franco Garelli IL RIGORE AIUTA A CRESCERE Quanto sta accadendo all'Istituto Primo Levi, non soltanto conferma l'idea che la domanda di rigore scolastico sta crescendo, ma indica anche che questa linea è condivisa dalle componenti della scuola più aperte al dialogo con gli studenti e più impegnate in termini educativi. L'istituto al centro della cronaca sarebbe una scuola normale se in una sua classe non vi fossero 3-4 studenti refrattari a qualsiasi invito ad un comportamento urbano. Non si tratta soltanto di giovani esuberanti, che danno vita ad un bullismo leggero che può essere recuperato nel tempo. Ma di soggetti che fanno della classe un luogo in cui mostrare i muscoli e la loro prepotenza. La vicenda si trascina da mesi, e dopo molti «cartellini gialli», arriva la proposta del Consiglio di classe (poi ratificata dal consiglio di istituto) di sospendere questi allievi per più di due settimane. E' un provvedimento grave, che può essere l'anticamera (nel caso in cui i giovani non si «redimano») di un 5 in condotta nella pagella finale che decreta la bocciatura. Casi come questi ci dicono quanto ormai sia difficile operare in alcune realtà scolastiche che pur possono avere tutti i requisiti per svolgere un'azione formativa positiva. Diverse scuole italiane sembrano ormai ostaggio di situazioni limite, in cui un piccolo manipolo di bulli incalliti (sovente spalleggiati da famiglie iperprotettive e irresponsabili) condiziona non soltanto il clima scolastico ma anche le possibilità formative dei giovani «normali». Di qui la reazione di molti genitori per arginare questi casi difficili, o per trovare per i figli soluzioni scolastiche accettabili; e l'impotenza di molti insegnanti nel non riuscire a comporre in un unico ambiente condizioni umane e familiari così disparate. Fino al 5 in condotta della Gelmini le scuole non avevano alcuno strumento per far fronte a casi come questi. Ora hanno un appiglio per contrastare queste situazioni, anche se alla fine ci perdiamo un po' tutti.

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Affiorate sotto il monotono giallo Torino (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 18-02-2009)

Argomenti: Scuola

Affiorate sotto il monotono giallo Torino Volontari per il Forum Giovani per Torino cerca 25 volontari per collaborare, dal 5 al 7 marzo, al «primo Forum del libro scolastico», come servizio di accoglienza del pubblico, reception e accreditamento nelle 3 sale durante le tre giornate. Tra gli invitati al Forum: Vecchioni, Eco, Odifreddi, Andrea Camilleri, Benedetta Cibrario, Chiambretti Stella Gelmini, Luciana Littizzetto, Claudio Magris.

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tredicenne accoltella alle spalle il prof di violino - cinzia sasso (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 18-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 16 - Cronaca Tredicenne accoltella alle spalle il prof di violino In una scuola di Chioggia. Il ragazzo: quello strumento non mi piace, volevo suonare la chitarra L´agguato alla fine della lezione. Aveva nascosto la lama da cucina sotto il banco CINZIA SASSO DAL NOSTRO INVIATO CHIOGGIA - Lunedì, sei del pomeriggio, scuola media Silvio Pellico di Chioggia, la lezione di violino è appena terminata. «Hei prof, hai una macchia sul maglione», dice l´allievo di terza che oggi, proprio oggi, ha meritato un elogio, «vedi, quando ti impegni riesci bene». Fabio Paggioro, 36 anni, l´insegnante, volta la testa per guardarsi sulla schiena, la spalla sinistra è alla portata dell´allievo; e lì sente un dolore fortissimo. Lo studente, 13 anni, gli ha piantato un coltello da cucina, di quelli con il manico di plastica, la lama seghettata. Il ragazzino scappa tremando, il professore cerca aiuto nell´aula accanto dove il collega che insegna pianoforte sta congedando la sua allieva. La ferita non è grave: un taglio da un centimetro, quattro di profondità, nessun organo vitale colpito, e poteva andare peggio. Paggioro, adesso, è in ospedale: «Ieri ero sotto shock, ora per fortuna sto benissimo. Solo, sono preoccupato: prima che professore sono concertista, e il corpo per il mio lavoro è importantissimo». L´orrore è entrato così, senza segni premonitori, dentro una scuola media modello, in una classe che non ha mai avuto problemi di comportamento, a mano di un ragazzino dal carattere chiuso e dal profitto mediocre, ma uguale a tanti, secondo di due fratelli, figlio di una famiglia benestante che lo segue e che adesso non capisce. Un ragazzino che però si è procurato un coltello, l´ha tenuto sotto il banco, ha teso un tranello al professore e al momento buono l´ha colpito. Alla polizia, durante l´interrogatorio, ha spiegato che non si sentiva compreso, che non ne poteva più di quella sensazione di poco apprezzamento, e che lui, invece del violino, avrebbe voluto suonare la chitarra. I genitori hanno detto che l´arma, quel coltello, non ricordano di averlo visto a casa. Il professore non si dà pace: «Non so cosa pensare, i miei allievi in genere mi adorano». Chioggia è un paesone, costruito sulla falsariga di Venezia. Non deve trapelare niente che permetta di risalire al nome del bambino, è minorenne, e non è nemmeno punibile per legge, l´unica sanzione sarà quella che decideranno gli insegnanti, la più grave è la sospensione tutto l´anno e la non ammissione agli esami, però tra le calli non si parla di altro. A scuola, 250 alunni divisi in tre sezioni, l´edificio proprio accanto al municipio, è cominciato un lungo consiglio di classe, che si conclude con la decisione di prendere tempo «preferiamo valutare l´episodio con calma e stabilire anche il tipo di sostegno per i genitori e il ragazzino». Anche Carmela Palumbo, dirigente dell´Ufficio scolastico regionale, ha mandato un ispettore per cercare di capire: «In questo caso non c´entrano il bullismo, né situazioni degradate. E lo studente è sempre stato un tipo tranquillo, in pagella in condotta aveva nove». Da Roma il ministro Mariastella Gelmini telefona per esprimere «solidarietà e vicinanza» al professore, ma anche il suo «sgomento». Nessuna reazione isterica, stavolta; ma, certo, tanti interrogativi che rimangono senza una risposta.

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Coltellata alla schiena del prof (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 18-02-2009)

Argomenti: Scuola

Coltellata alla schiena del prof aggressione choc in una scuola media di chioggia «Volevo suonare la chitarra, non il violino», si è giustificato l'alunno che ha tredici anni CHIOGGIA (VENEZIA). Per tre anni ha studiato violino covando rancore nei confronti dell'insegnante "colpevole" di spingerlo a migliorarsi. Poi la rabbia dei suoi 13 anni è esplosa e in classe ha dato una "lezione" al docente accoltellandolo alla schiena. Protagonista della vicenda un ragazzino di Chioggia, alunno di una terza media con indirizzo musicale nella scuola statale Silvio Pellico. Uno studente vivace ma con un 9 in condotta. Il ragazzo ora è a casa con i genitori, entrambi piccoli imprenditori, in attesa di essere visitato da un neuro psichiatra infantile. Vittima il professor Fabio Paggioro, 37 anni, ancora in ospedale a Chioggia ma fuori pericolo, confuso ma non in stato di choc. La lama gli ha provocato una ferita di un centimetro, profonda circa 4, che però non ha leso organi vitali. L'uomo è un noto violinista. «Professore si giri che le pulisco il maglione», ha detto il ragazzino mentre si trovava da solo in aula con l'insegnante. Quando Paggioro si è girato il tredicenne lo ha colpito con un coltello da cucina che si era portato da casa. Era appena finita la lezione di violino. «Ho pensato ad uno scherzo di Carnevale - è il racconto di Paggioro - ma poi ho visto il maglione sporco di sangue e ho sentito il dolore». Il ragazzo, mentre il docente veniva soccorso, è fuggito a piedi. Ma scattato l'allarme è stato raggiunto poco dopo dalla polizia. Quando la madre del tredicenne ha capito cosa il figlio aveva fatto è stata colta da un leggero malore. Lo studente ha confessato di essere conscio di ciò che aveva fatto e si è giustificato dicendo che lui non voleva imparare il violino, come gli imponeva il professore: «volevo suonare la chitarra», è stata la choccante spiegazione. Il ragazzino è descritto come chiuso ed introverso, non lega con i compagni di scuola, nessuno con cui dividere la fatica dei compiti e mai uno sguardo alle compagne. Forse qualche problema di comprensione c'era anche in casa, con i genitori impegnati spesso nel lavoro ed fratello molto più grande di lui. Data la sua età, l'adolescente non è imputabile e l'eventuale ipotesi di reato formulata dalla polizia è di lesioni aggravate personali. Sul fronte scolastico, oggi c'è stata una riunione fiume degli insegnanti con l'ispettore della direzione scolastica regionale e uno psicologo. Al momento - dice Carmela Palumbo dirigente scolastica per il Veneto - non è previsto nessun provvedimento disciplinare. L'attenzione è tutta per gli aspetti psicologici della vicenda, sia nei confronti del ragazzino che per il recupero della serenità a scuola. Il tredicenne rischia però grosso: la massima sanzione disciplinare è la sospensione per l'intero anno e la non ammissione agli scrutini. I docenti del «Pellico» hanno discusso a lungo tra loro ma hanno affrontato il caso anche in classe, dove alcuni compagni dello studente hanno ascoltato dell'episodio tra le lacrime. «Sono cose che non si fanno, solo i pazzi possono accoltellare qualcuno», ha affermato una ragazzina. Il ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini, dopo essersi accertato delle condizioni di salute dell'insegnante, si è detta sgomenta per quanto accaduto e ha espresso la sua solidarietà e vicinanza al professor Paggiaro.Alberto Boccanegra (Ansa) 18/02/2009 A casa anche il secondo poliziotto indagato. Previsto per oggi l'arrivo in questura degli ispettori del ministero 18/02/2009 GENOVA. A una settimana esatta dallo scandalo, entrambi i poliziotti spacciatori sono tornati a casa. Ieri il giudice per le indagini preliminari Daniela Faraggi ha concesso gli arresti domiciliari a Morgan Mele, 26 anni, agente genovese in servizio alla questura di Lodi e finito in manette mercoledì scorso nell'inchiesta che ha alzato il sipario sul disinvolto consumo di cocaina da parte di svariati agenti, originari del capoluogo ligure e destinati a varie città del nord Italia. La stessa polizia ha iniziato a interrogare alcuni dei suoi uomini che risultano semplici consumatori, i quali hanno ammesso la partecipazione ai festini. Oggi invece, con un ritardo di due giorni, arriveranno in città gli "ispettori" inviati dal capo Antonio Manganelli, che cerca di capire l'origine dell'ultimo polverone. E si è appreso che saranno ricevuti - oltre che dal sindacato di categoria Silp - anche dal procuratore capo Francesco Lalla e dal sostituto Vittorio Ranieri Miniati, ovvero i due magistrati che hanno materialmente coordinato l'inchiesta. E il motivo è molto semplice: solo la Procura, ufficialmente, è in possesso dell'elenco con i nomi di tutti i consumatori di droga, ed è chiaro che gli eventuali procedimenti disciplinari si possono avviare soltanto conoscendo le identità"sospette". Nelle ultime ore si è inoltre consolidata un'altra indiscrezione. Il blitz a Genova potrebbe essere compiuto dal dirigente in persona dell'ufficio vigilanza. E questo, confermano in questura, rappresenterebbe un segnale fortissimo dopo i ripetuti scandali dei quali sono stati protagonisti alcuni poliziotti genovesi. La scarcerazione di Mele non sorprende gli investigatori che su di lui hanno indagato per mesi. È vero che durante l'interrogatorio non aveva palesato un atteggiamento particolarmente collaborativo, e dalle intercettazioni telefoniche emerge come instabile e dedito a un consumo di droga quasi ossessivo (in casa sua sono state sequestrate armi illegali e in alcune conversazioni risulta razzista, ndr). Ma secondo il giudice non c'erano più motivi per tenerlo in cella: ha una residenza fissa a casa dei genitori, a Casarza Ligure, e può essere tenuto costantemente sotto controllo. MATTEO INDICE indice@ilsecoloxix.it 18/02/2009

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Innovare che fatica (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 18-02-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-02-18 - pag: 10 autore: Innovare che fatica In questi giorni ci si affanna nel definire interventi finanziari a sostegno delle imprese più trainanti. Mi domando se e quando potranno sviluppare i loro effetti se il sistema non è in grado di rispettare gli impegni pregressi. Un esempio concreto:dall'insediamento dell'attuale Governo il ministro della Ricerca Gelmini non ha trovato il tempo di firmare il decreto di riparto dei Fondi (pronto da nove mesi) a favore dei progetti di R&S presentati ex legge 297/96 ed esaminati e approvati da anni. Abbiamo le mani legate: un cittadino non può rivolgere interpellanze parlamentari; superfluo dire che l'entourage del ministro si guarda dal dare una risposta giustificativa del ritardo. Speriamo che questa lettera serva a qualcosa. Sergio Valsesia Imprenditore - Roma D a lle informazioni che ho raccolto (grazie anche a Marzio Bartoloni), risulta che il lettore, grosso modo, ha ragione. Pare che i mesi non siano nove ma, insomma, il problema esiste. La Corte dei conti, peraltro, ha registrato a novembre la ripartizione del Fondo unico per la ricerca scientifica e tecnologica, dal quale, a sua volta, è finanziato appunto il Fondo per l'agevolazione alla ricerca.Non resta che sperare dunque in una rapida conclusione della vicenda; chiedendosi magari le ragioni di un'attesa così lunga e di un silenzio che risulta così irritante per imprese che, nonostante i tempi, investono e scommettono. Per di più su un obiettivo, quello dell'innovazione tecnologica,che tutti dicono determinante per rafforzare la competitività e, quindi, le stesse prospettive di sopravvivenza del tessuto produttivo. • Sinistra perdente La sinistra continua a perdere perché non si rinnova. Sono un durissimo critico dell'operato del Governo di centro-destra, ma non posso tacere gli errori commessi dall'opposizione che spesso si dimostra come il miglior alleato della maggioranza. Negli Stati Uniti c'è stato un cambiamento perché si è rinnovata in parte la classe dirigente. Al contrario, in Italia l'immobilismo di destra e sinistra è disdicevole, e i risultati si vedono dal degrado sociale e politico del Paese. Cristiano Martorella email La classe dirigente Tante fotografie con alcuni commenti virgolettati nella intervista a Cesare Romiti sul Sole 24 Ore di domenica hanno messo in luce un "salotto buono" del mondo economico italiano molto discutibile. Certe affermazioni su alcuni personaggi indicano che non si riesce a ben valutare il confine tra lecito e illecito. Tutto ciò avalla la presenza di una immoralità diffusa nel Paese cheè il vero e preoccupante "cancro" che ci attanaglia. Mi sbaglio? Agostino Ghiglione email Titoli tossici In occasione del G-8 il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi ha annunciato che le banche dovranno essere ripulite dai famosi titoli tossici.Un'operazione che forse andava fatta prima e che forse poteva essere evitata se le banche avessero fatto il lavoro di banche e non si fossero limitatea speculare in titoli che alla fine si scopre essere carta straccia. Certo se Bankitalia non fosse di proprietà degli stessi soggetti sui quali ella stessa dovrebbe vigilare, a questa situazione non ci saremmo mai arrivati. Nabla Vettori email I dettagli del Freccia rossa Ho viaggiato per la prima volta sul Freccia Rossa non stop da Romaa Milano. Puntualissimo e pulito. Un unico appunto:l'alta velocità del treno provoca vibrazioni all'interno delle carrozze che producono fastidiosi rumori di ferraglia dovuti a posaceneri, faretti e tavoli non perfettamente fissati. Le Ferrovie dello Stato potrebbero fare una manutenzione del cacciavite più attenta? A volte sono i piccoli dettagli a fare la differenza. Lettera firmata

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No del Consiglio provinciale di Bologna alla valutazione in decimi nelle scuole elementari (sezione: Scuola)

( da "Sestopotere.com" del 18-02-2009)

Argomenti: Scuola

No del Consiglio provinciale di Bologna alla valutazione in decimi nelle scuole elementari (18/2/2009 15:55) | (Sesto Potere) - Bologna - 18 febbraio 2009 - Il Consiglio provinciale ha espresso ieri in un ordine del giorno la propria contrarietà alla reintroduzione nella scuola primaria del voto in decimi, come previsto dal decreto Gelmini. Nella seduta di ieri sono stati respinti altri due documenti sullo stesso argomento, uno presentato da Sergio Spina del Prc (primo firmatario), Zanotti e Caserta (Sd), Venturi (Pdci), Vigarani (Verdi), Mattioli e Pariani (Pd), e uno presentato dalla minoranza (Fi-Pdl e An-Pdl). L'ordine del giorno approvato, presentato da Zaniboni e Gnudi (Pd), giudica tra l'altro "deplorevole l'atteggiamento di esponenti politici della maggioranza di centrodestra" che con i loro ripetuti inviti all'intervento della Magistratura e delle forze dell'ordine alimentano un clima di intimidazione e scontro. Si ribadisce che la valutazione nei bambini dai 6 ai 10 anni "deve tener conto delle possibilità, dei progressi e soprattutto delle condizioni di partenza di ognuno" e auspica che vengano stabiliti metodi e criteri di valutazione condivisi "senza procedere a colpi di decreti legge su temi che coinvolgono una così grande parte di cittadini". L'ordine del giorno è stato approvato con 14 voti a favore (Pd), 1 astenuto (Sd) e 8 contrari (Fi-Pdl, An-Pdl e Prc). Nel documento presentato da Spina (Prc)si esprime piena solidarieta agli insegnanti della scuola Longhena che "dando voce ad una forma di disagio e di dissenso per la reintroduzione del voto in decimi, hanno reso pubblico e palese un convincimento pedagogicamente discusso e fondato". Il testo proposto dalla minoranza ritiene le dichiarazioni rese alla stampa dall'Assessore provinciale Rebaudengo sulla vicenda del 10 politico alle scuole Longhena "non confacenti al ruolo istituzionale da lui ricoperto" e lo invita "per coerenza a rassegnare le dimissioni".

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Nel nostro Paese un professore su sette non sale in cattedra. A rivelarlo è l'Asasi, assoc... (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

Nel nostro Paese un professore su sette non sale in cattedra. A rivelarlo è l'Asasi, associazione delle scuole autonome siciliane, sulla base degli ultimi dati resi disponibili dal Miur, riferiti all'anno scolastico 2006/2007. E il docente «fannullone» ha quasi sempre un motivo valido per disertare l'aula. Anzi, ne ha almeno 20: tante sono le forme di assenze previste, concordate, regolari. Tant'è che su un totale di 716.297 prof nelle scuole statali, 142.558 insegnano soltanto per modo di dire. È un vero e proprio esercito, il doppio dei supplenti, che sono 74.500. E così i dirigenti scolastici ogni mattina si trovano a sostituire 68 mila assenti per una media di 6 ogni scuola. Il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini avverte: «È una situazione che stiamo esaminando. Alcune assenze non trovano alcuna giustificazione». Amabile A PAGINA 23

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Con la satira affosso esecutivo, opposizione e potere vaticano (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

DOMANI E SABATO Intervista Daniele Luttazzi «Con la satira affosso esecutivo, opposizione e potere vaticano» TIZIANA PLATZER Chi nel dicembre 2007, alla fine della quinta puntata pensava di avere il tempo di godersi polemiche e provocazioni di un certo peso anche in quella successiva, ci rimase male. Trasmissione interrotta, conduttore senza volume. Succedeva a La 7, per lui già epurato Rai. Da allora a Daniele Luttazzi sono rimasti i teatri, che senza nessun tipo di trascinamento mediatico, riempie ovunque. Ed è sul palco che in questa stagione ha deciso di rimettere in piedi la 6° puntata e altri monologhi mai andati in onda di «Decameron», quel materiale di cui, dopo la sospensione, ai tecnici di studio venne chiesto di cancellare il girato. E si confermano due serate a platea piena anche al Teatro Colosseo, domani e sabato 21 con il comico irremovibile sull'idea che la sua crociata contro il potere politico, il tempo non la ammorbidisce. Ma proprio per niente. Ripropone quei testi lì, gli stessi di due anni fa, a prova della sua veggenza? «Nella terza puntata di "Decameron" feci un intervento su Veltroni, sul fatto che il Pd era un'inevitabile idiozia, perché è facile dirlo oggi. Purtroppo non è un grande merito interpretare con più chiarezza i fatti, più di quanto sappiano fare i politici e i giornalisti. Allora, e oggi, continuo a scrivere monologhi contro il governo Berlusconi, contro un'opposizione fantasma, contro le ingerenze del Vaticano». Dopo il caso Englaro, come traduce nella sua satira la laicità in Italia? «Dico che la cultura laica in Italia esiste ancora, ma non è certo quel che racconta Berlusconi con le sue gazzette. Ciò che pensano i laici non ha modo di trovare espressione. Come c'è tanta gente incazzata, ma non esiste chi lo racconta in Parlamento. I quattro temi fondamentali, che nei miei testi continuo a intrecciare, sono politica, sesso, religione e morte. Una parentesi corposa bisogna aprirla sull'inconsistenza del pensiero di Ratzinger». Secondo un'indagine dell'Università Cattolica, il primo «peccato da confessionale» degli uomini, è la lussuria: che ne pensa? «La religione cattolica continua a identificare il diavolo nel sesso, è un fattore culturale. Devastante. Chi semina gramigna, raccoglie gramigna» Nello spettacolo la parte forte si scaglia contro l'esecutivo? «Me la prendo con ogni ministro, uno per uno. Prima su tutti la Gelmini, uno scandalo quello che sta facendo sulla scuola. Il fatto è che la gente vuole sempre più deresponsabilizzarsi, e allora cerca il condottiero, alla Grillo per intenderci: ma se vuoi fare un comizio politico, non puoi far pagare un biglietto». Lei fa pagare in cambio di satira, per niente leggera: può sostenere che non ci sia mai intento politico? «Chi fa satira non va sul palco a raccontare la verità, Lenny Bruce ha detto "Faccio parte di quel sistema che io stesso attacco". Quindi nessuno può pensare di essere meglio di Berlusconi! Però si può svegliare il pubblico dallo stato di ipnosi in cui si trova. La crisi è grave, il punto di rottura è vicino e sono le condizioni storiche che creano un partito di sinistra, oggi inesistente. Nel momento in cui il lavoro è diventato merce e il fulcro del sistema il licenziamento, di cos'altro dobbiamo prendere atto? Che il modello è lo schiavo cinese?». E' furibondo contro il suo oscuramento tv, ma se dovessero chiuderle la porta i teatri? «In un momento di crisi dello spettacolo come questo, uno come me che i teatri li riempie non dovrebbe avere problemi. Invece ci sono spazi con finanziamenti pubblici che mi rispondono "non ci interessa". Eppure sono i ragazzi che vengono a vedermi, quelli che disperatamente tv e giornali cercano di accaparrarsi ma non sanno dove pescare. Siamo un Paese arretrato, fatto di persone che hanno sempre bisogno del biberon». Info: Teatro Colosseo, domani e sabato, ore 21; biglietti: da e21,50 a e24,50.

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"operazione inutile e clientelare" (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VI - Palermo Scozzaro (Cgil) attacca: qualcuno è stato accontentato a scapito del sistema di istruzione regionale "Operazione inutile e clientelare" "I rapporti di forza politici hanno vanificato le scelte del tavolo tecnico tenuto in gennaio" La dirigente: "Che senso ha dividere un istituto che tra due anni non esisterà più?" «Non ci vogliono persone troppo intelligenti per comprendere che dimensionare un istituto che fra un anno non ci sarà più è assurdo». E c´è chi pensa che il piano di dimensionamento della rete scolastica regionale abbia «accontentato qualcuno a scapito del sistema scolastico siciliano». Ieri, appena il contenuto del documento è stato reso pubblico, le polemiche non si sono fatte attendere. «è stato un parto travagliato ? dichiara Giusto Scozzaro, segretario regionale della Flc Cgil ? dove i rapporti di forza politici hanno fortemente messo in discussione la valenza e il ruolo del tavolo tecnico regionale riunitosi dal 12 al 14 gennaio scorso». Senza mezzi termini la Cgil accusa Antinoro di avere «accontentato qualcuno a scapito del sistema di istruzione regionale». La pensa in maniera molto simile la preside dell´ex istituto magistrale Regina Margherita, uno dei pochissimi che verrà sdoppiato: «Che senso ha ? si chiede Concetta Guagenti ? dimensionare un istituto che nel 2010/2011 non esisterà più?» Tra due anni, infatti, la riforma Gelmini taglierà tutte le sperimentazioni e trasformerà il liceo socio-psico-pedagogico in liceo delle Scienze umane. «In questi anni ? continua la Guagenti ? abbiamo avuto tante iscrizioni ma chi può dire cosa accadrà quando ci trasformeranno in liceo delle Scienze umane? Personalmente credo che molti si iscriveranno altrove e occorrerà riaccorpare gli istituti». Insomma: una operazione inutile. La preside dell´istituto di piazzetta Santissimo Salvatore non riesce a nascondere il suo disappunto. «Perché il mio istituto viene dimensionato e altri no?» si domanda. A metà gennaio, il presidente della Provincia, Giovanni Avanti, aveva chiesto lo sdoppiamento di 6 istituti cittadini. Secondo la Cgil «l´operato dell´assessore ? incalza Scozzaro ? pur legittimo, è discutibile sotto il profilo del merito è scorretto per il metodo adottato». Un mese fa, dalle stanze del dipartimento Pubblica istruzione era uscita in effetti una mappa degli accorpamenti diversa che prevedeva 45 scuole in meno. Che , nonostante la riduzione a 37, a Palermo sono rimaste invariate (10 in meno) mentre ad Agrigento sono addirittura aumentate: 6 in meno, contro le 4 in meno concordate dai partecipanti al Tavolo tecnico. «Speravo che l´assessore non firmasse il decreto», ammette Angela Mineo, preside della scuola media Cocchiara-Vittorio Veneto al Cep. «Da qualche anno ? spiega la Mineo ? mi sto prodigando per offrire servizi al territorio. Farò il mio dovere fino alla fine e spero soltanto che si continui in questo senso». s.i.

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Pdl, incontro in vista di VarazzeOra tocca a Orizzonti, Pcdl e Pd (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pdl, incontro in vista di VarazzeOra tocca a Orizzonti, Pcdl e Pd la politica a "santa" Recco. Uniti si vince, o meglio si spera di non affondare. È il motivo per cui i sette Comuni del Golfo Paradiso - Recco, Camogli, Avegno, Uscio, Sori, Pieve Ligure e Bogliasco - hanno firmato un protocollo d'intesa sul tema della scuola pubblica, mettendo da parte storiche rivalità e l'autonomia didattica, sperando così di riuscire ad aggirare la scure della riforma voluta dal Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione. Lo spauracchio sono i limiti posti dalla normativa riguardo il numero di iscritti in ogni singolo plesso, pena la chiusura di un istituto. Così con meno di quaranta scolari le elementari tirano giù la saracinesca, mentre sotto i quarantacinque studenti le scuole medie sono destinate a chiudere. Con questi numeri, relativamente al comprensorio del Golfo Paradiso, sarebbero condannate le scuole medie di Uscio e Pieve Ligure, mentre rischierebbero non poco le scuole elementari di Avegno. «Le cose stanno così e, a prescindere dal giudizio sulla riforma, noi abbiamo preso atto di queste eventualità. Tutti insieme, abbiamo deciso di trovare una soluzione legale e logica per evitare la chiusura - dice Dario Capurro, assessore recchese alla Pubblica istruzione - La legge prevede la possibilità che i Comuni si possano consorziare, diventando di fatto un unico ente dal punto di vista scolastico. Così abbiamo approvato il protocollo relativo all'intesa tra i sette Comuni e con questo documento andremo presto alla direzione scolastica provinciale o regionale, per fare valere i nostri diritti». Dal punto di vista formale, la soluzione decisa dalle sette amministrazioni appare come un escamotage per superare le rigidità della riforma e salvare le scuole più piccole. «Ma in realtà la questione non riguarda solo il paese che si dovesse trovare senza più la scuola, ma anche gli altri - aggiunge Capurro - Se infatti dovessero chiudere le medie di Pieve Ligure e di Uscio, tanto per fare un esempio concreto, ci troveremmo con settanta studenti da dividere tra gli altri plessi. Con le conseguenze ben immaginabili dal punto di vista didattico e logistico. Mancherebbero le aule e si dovrebbero fare classi con trenta studenti». Con la finestra offerta dalla normativa Gelmini, che prevede espressamente la possibilità di consorzi tra comuni, si spera di evitare una situazione tanto negativa. Il punto a cui si richiamano le sette amministrazione è quello previsto all'articolo 3 dello schema di regolamento del ministro dell'Istruzione, secondo il quale «l'istituzione e il funzionamento di scuole statali devono rispondere a criteri di qualità ed efficienza del servizio, nell'ambito di collaborazioni tra l'amministrazione scolastica e i comuni interessati anche tra loro consorziati». E. M. .x/19/0902 Recco, Camogli, Avegno, Uscio, Pieve, Bogliasco e Sori: protocollo d'intesa per evitare le chiusure di istituti dopo la riforma .x/19/0902 SANTA MARGHERITA. Una riunione dal «clima sereno, con una ventina di partecipanti, in cui abbiamo discusso in vista degli stati generali del Pdl a Varazze». Così Stefano Solari, ex capogruppo del Pdl, parla dell'incontro del Pdl cittadino dell'altra sera (assenti Lega, Lista Biasotti, lista del coordinatore Quacquaro, "Azzurri" della linea Cattoni-Niccoli). E il coordinatore cittadino di Forza Italia, Francesco Ballerino, ieri ha replicato proprio a Ernesto Cattoni e Andrea Niccoli, contestando la dichiarazione sulla mancata risposta alla richiesta di convocazione di un'assemblea comunale degli "Azzurri" iscritti a "Santa". Guardando oltre il centrodestra, stasera, alle 21, nell'atrio del Comune, presentazione del programma della lista civica "Orizzonti" (a oggi corre da sola). Domenica, in piazza Caprera, dalle 10 alle 12.30, campagna elettorale al via per il candidato sindaco del Pcdl, Andrea Carannante. Versante Pd, l'appuntamento è per sabato, alle 16.30, all'Hotel Regina Elena con l'incontro "Dalla macroeconomia alle micro realtà-Scenari sostenibili per il rilancio turismo ed economico". A moderare gli interventi (senatore Enrico Morando, assessore regionale Renzo Guccinelli, presidente del Parco delle 5 Terre, Franco Bonanini) la coordinatrice del Pd a "Santa", Jolanda Pastine. S. PED. .x/19/0902

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Non si è ancora deciso nulla di definitivo, si sta ragionando su bozze di regolamenti (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

Insegnamento «Non si è ancora deciso nulla di definitivo, si sta ragionando su bozze di regolamenti» Un settore che cambia «Penalizzanti per le nostre scuole i tagli imposti dal decreto Gelmini nei prossimi 3 anni» «Non basta più insegnare solo la teoria, bisogna sviluppare anche la creatività» Paola d'Alessandro Massimo Barbadoro Luigi Berlinguer

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"Iscrizioni mirate per salvare le scuole" (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

DOPO LA RIFORMA. APPELLO ALLE FAMIGLIE "Iscrizioni mirate per salvare le scuole" [FIRMA]SILVANA MOSSANO ALESSANDRIA L'assessore provinciale alla Pubblica istruzione Massimo Barbadoro esprime, senza mezze parole, una preoccupazione fortissima circa il futuro della scuola e la qualità dell'offerta formativa, a causa della cinghia stretta imposta dal decreto Gelmini. «Ritengo che la prospettiva dei tagli di circa 8 miliardi sulla scuola pubblica e la riduzione di circa 120 mila addetti tra insegnanti e personale Ata nei prossimi 3 anni sia troppo penalizzante per le nostre scuole che già vivono in condizioni estreme». Da qui l'appello alle famiglie in vista delle iscrizioni entro il 28 febbraio. Barbadoro analizza fascia per fascia: «Nelle scuole dell'infanzia i tagli previsti produrranno un aumento degli alunni per sezione e nello stesso tempo ci sarà una riduzione del personale ausiliario. Anche nella primaria si verificherà un aumento degli alunni per classe e, in più, l'adozione del maestro unico causerà un impoverimento della qualità dell'insegnamento». Peraltro il maestro unico, ha detto Gelmini, non esclude le altre forme didattiche se richieste. Barbadoro dunque suggerisce: «E' necessario, per non peggiorare la situazione, scegliere per i ragazzi il modulo a 40 e 30 ore, esigendo che la scuola garantisca l'assistenza alla mensa anche per le prime classi». Per le medie inferiori, l'assessore ritiene opportuno che «le famiglie scelgano la seconda lingua e l'opzione del tempo pieno dove sia già presente». Nel frattempo, però, il provveditore Paola d'Alessandro fa presente che non ci sono ancora decisioni definitive, si sta discutendo su bozze di regolamento, che riguardano più aspetti: la razionalizzazione delle sedi scolastiche, l'impostazione di scuola primaria e dell'infanzia, e si è in attesa di conoscere il numero degli insegnanti assegnati al nostro territorio per la formazione delle classi. Certo è, ammette, che entro tre anni si dovrà attuare un contenimento dell'attuale spesa scolastica. Ed è per questo che Barbadoro chiama a raccolta i genitori, facendo altresì presente che «la Provincia, in questa difficile situazione, cercherà, nonostante il compito sia arduo, di tutelare il sistema scolastico sostenendo le famiglie anche grazie alla nuova legge regionale n. 28 del 2007 per il diritto allo studio, in particolare per contribuire alle spese di iscrizione e frequenza, libri di testo, trasposti nelle fasce deboli». Chiede altresì la collaborazione di tutte le strutture pubbliche affinché si adottino «gli stessi criteri di collaborazione» per arginare un impoverimento della formazione scolastica e far sì che si continui a garantire a tutte le fasce sociali lo stesso diritto di partenza a poter studiare. Intanto, si svolge domani al Volta, con il coordinamento della Provincia, il 16° convegno interregionale della stampa studentesca intitolato «La scuola tra le righe» che ogni anni si svolge in una sede diversa e che richiama delegazioni da più città. Relatori: l'ex ministro alla Pubblica istruzione Luigi Berlinguer, ora presidente del Gruppo di lavoro ministeriale per la cultura scientifica e tecnologica e Maria Giuseppina Liber, studiosa di politiche educative e formative.

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"con il vaticano totale identità di vedute" - marco politi (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 8 - Interni "Con il Vaticano totale identità di vedute" Berlusconi a tu per tu con Bagnasco. E Fini ricuce dopo le scontro sugli ebrei MARCO POLITI ROMA - Non è un anniversario, è un party per festeggiare il "caro estinto" dell´opposizione. Al ricevimento nell´ambasciata d´Italia presso la Santa Sede per commemorare gli 80 anni del Concordato, un Silvio Berlusconi radioso si ferma molto più del presidente Napolitano, mentre i cardinali Bertone e Bagnasco nascondono la gioia tenendo le bocche rigorosamente chiuse davanti ai giornalisti. Pier Ferdinando Casini va incontro calorosamente al premier. Sembrano i generali Wellington e Bluecher dopo la vittoria di Waterloo. Governo e Vaticano esibiscono un feeling, esaltato dalla battaglia comune sul caso Eluana. Il premier conferma il filo diretto con le gerarchie vaticane nei momenti cruciali della vicenda: «Non ho parlato direttamente con il Papa, ma abbiamo intrattenuto rapporti con i cardinali Bertone e Bagnasco. E poi c´era il dottor Letta�». Le relazioni tra Vaticano e il leader del centro-destra sono al massimo. «Assoluta identità di vedute - dichiara Berlusconi - da parte di tutti i rappresentanti della Santa Sede c´è un riconoscimento entusiasta che mai si era verificato un clima come quello attuale, con la soluzione di praticamente tutti i problemi. Tranne piccole questioni». Monsignor Mariano Crociata, segretario della Cei, conferma: «Un clima sereno». «Ottimo», chiosa il presidente del Senato Schifani. Colpisce tra la folla degli invitati l´eclisse totale del Pd. Fassino non si fa vedere, Rutelli è a Bruxelles. Vagano tra prelati, ambasciatori, calici di champagne e stuzzichini, il deputato Pd Ivano Strizzolo, il teodem Enzo Carra, Maria Pia Garavaglia e Paola Binetti. A sorpresa appare un tranquillo Ignazio Marino. Per il vertici vaticani e della Cei l´implosione dei Democratici è il frutto di un martellamento di quindici anni per scongiurare l´alleanza organica tra la cultura cattolica progressista e la cultura di un socialismo riformista nell´ambito di un partito di stampo europeo. Via via sono stati pestati psicologicamente i cattolici non ossequienti alla Santa Sede. Prodi, poi la Bindi, Marino stesso. L´Avvenire ha ricordato martedì all´ex popolare Franco Marini che non ci si può «contrapporre ai vescovi su argomenti da sempre appannaggio delle religioni». Una singolare «riserva legislativa» per il Vaticano nell´80. dei Patti Lateranensi. Mentre Napolitano era a colloquio con il Segretario di Stato Bertone, il premier ha passato in rassegna con il cardinale Bagnasco l´agenda bilaterale. Per la Chiesa sono importanti una legge sul testamento biologico, che escluda l´autodeterminazione del paziente, il finanziamento delle scuole private, il sostegno alle famiglie, una gestione equilibrata del problema immigrazione. Berlusconi garantisce un´"attenzione puntuale" ai problemi della scuola cattolica, assicura di aver fatto molto per le famiglie, sottolinea la «visione comune» con la Chiesa sul tema del testamento biologico, respinge ogni ipotesi di legge sulle coppie di fatto: «Il progetto Rotondi-Brunetta? E´ un progetto loro che non ha niente a che fare con il governo». Se l´incontro tra Bertone e Napolitano riconferma la stima vaticana per il presidente della Repubblica, un altro colloquio tra il Segretario di Stato, il presidente della Camera e Bagnasco ha smussato gli screzi suscitati dalle critiche di Fini sul rapporto tra Chiesa e ebrei negli anni del fascismo. Un disgelo tra il presidente della Camera e le gerarchie vaticane preparato già in mattinata: in un convegno, Fini aveva lodato «l´azione di coesione svolta dalla Chiesa nella società italiana». Il capo dello Stato, uscendo dall´ambasciata, ribadisce che il concordato riformato ha tante «potenzialità da sviluppare» e, come già in un suo messaggio ufficiale, esorta ad intensificare il «fruttuso dialogo» tra Stato e Chiesa.

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Cartelli sulle auto contro i tagli e maestro unico (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

Cartelli sulle auto contro i tagli e maestro unico No ai tagli! No al maestro unico!». Contro la riforma Gelmini ora protestano i genitori. In modo garbato e visibile: un piccolo foglio, colorato dai ragazzi, esposto ai vetri delle auto. Se ne vedono già centinaia a Cuneo. L'iniziativa è stata avviata da un gruppo di genitori: hanno aderito mamme e papà delle Elementari del I e III circolo di Cuneo, Borgo Gesso, Boves, Caraglio e Peveragno. Molto attivi alcuni genitori delle Elementari «Lidia Beccaria Rolfi» in largo Bellino e Cuneo. «I fogli colorati? Ne ho già visti parecchi in giro - dice Aurora Pregnolato, mamma di un alunno -. Il tempo lungo dovrebbe restare. Oggi i ragazzi sono abituati a confrontarsi almeno con 4 diversi maestri». Un'altra mamma, Antonella Furno: «Ho chiesto il tempo lungo anche per il prossimo anno, ma gli insegnanti non sanno ancora cosa accadrà. Mio marito è olandese: dice che in Italia stiamo tornando indietro con questa riforma». Giuseppa Rabbito ha i figli in prima e terza: «Certo chiederò ancora il tempo lungo, ma avere un solo insegnante, come una volta, forse non è un danno». Salvatore Carpinato (il figlio frequenta la classe IV): «C'è stata troppa polemica. Non credo che la scuola sarà sconvolta: se da settembre qualcosa non funzionasse, protesteremo». Un altro genitore sta raccogliendo firme perché tutto resti come adesso: «Due insegnanti cotitolari, 40 ore di lezione la settimana, 4 ore di compresenze, mensa assistita dai maestri. In due settimane quasi tutti i genitori della classe di mio figlio, la II B, hanno aderito a quest'iniziativa». Laura Degioanni, maestra: «Abbiamo già detto come la pensiamo attraverso il Coordinamento insegnanti. Gli striscioni sulla scuola sono chiari. I volantini sono un'iniziativa dei genitori, forse è la prima volta che si fanno avanti. Hanno aderito anche insegnanti e bidelli. Spiace solo essere accusati di aver strumentalizzato i bambini: non è vero. Alle manifestazioni in piazza i bimbi venivano portati dai genitori, non dalle maestre». «Iniziativa collettiva - dice Mauro Verra del Comitato genitori -. Ho già fatto centinaia di fotocopie dei fogli, altri hanno fatto lo stesso. Senza compresenze, cioè con due insegnanti per classe, non sarà possibile accompagnare fuori i ragazzi, andare nei laboratori, lavorare a gruppi». Verra ha partecipato come relatore, l'altra sera, all'incontro sulla scuola pubblica al cinema Monviso, dove Domenico Chiesa del Cidi (centro di iniziativa democratica degli insegnanti), ha detto: «Non è vero che non si può fare nulla, contro i tagli si stanno battendo scuola, genitori, studenti ed enti locali. Si devono dare più risorse all'istruzione». L'unica certezza è il calendario: l'anno scolastico 2009-2010 in Piemonte inizierà il 14 settembre, si concluderà il 12 giugno. Previsti 5 giorni di lezione in più rispetto a quest'anno (saranno 205), per compensare eventuali stop dovuti al maltempo.

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Rinvio per la palestra si fa sport in corridoio (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

OLEGGIO CASTELLO.COSTI E SCADENZE Rinvio per la palestra si fa sport in corridoio Inatteso stop per il progetto d'ampliamento dell'edificio che ospita le scuole elementari «Pertini» a Oleggio Castello. Nel disegno, redatto dall'architetto Paolo Maiorano, erano previste una sala per attività motorie, una nuova mensa e due nuove aule. I costi preventivi del primo elaborato (nel 2005) ammontavano a 320 mila euro; per far fronte al finanziamento l'Amministrazione, guidata dal sindaco Giorgio Pedroli, ha acceso un mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti di pari importo. Oggi però le somme sono inevitabilmente aumentate da 320 a 570 mila euro: ben 250 mila in più per la lievitazioni dei costi di materiali e qualche opera in più inserita. Il vicesindaco Franco Bortolotti: «L'iter progettuale si è prolungato così tanto per una serie infinita di contatti tra la Direzione didattica e il progettista. Nel frattempo sono mutate le esigenze: come quella di rendere agibile la struttura per una presenza contemporanea di oltre 99 persone. Ci ha frenato anche il limitato incremento di nascite dal 2002 al 2008. Poi è sopravvenuto il Decreto Gelmini: in prima istanza la nostra elementare era destinata a scomparire». L'Amministrazione in carica è in scadenza, a giugno si vota. «La Giunta chiamata ad esprimersi se portare avanti un impegno di spesa così gravoso ha preferito non pronunciarsi - precisa Bortolotti -. Sarà la nuova amministrazione a valutare se procedere o meno. Il mutuo, comunque, noi lo abbiamo confermato». Nel frattempo i bimbi non fanno più attività motoria, o meglio, sono ritornati a farla nel corridoio. La sala polifunzionale, raggiungibile con lo scuolabus, da qualche tempo non sarebbe ritenuta sufficientemente sicura. I genitori non sanno quando i figli riprenderanno a fare educazione motoria.

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Brera, l'Accademia taglia le tasse agli studenti (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-02-19 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Il caso Due mesi di battaglia sul documento contabile, resta l' attivo di 9 milioni di euro non spesi. Oggi il programma dei candidati alla direzione Brera, l'Accademia taglia le tasse agli studenti Trecento euro all'anno in meno ad allievo. Ma il consigliere Almici accusa: bilancio fantoccio, questo è un risarcimento dovuto Il cda dell'Accademia ha approvato la riduzione delle tasse d'iscrizione per un importo di circa un milione e centomila euro Ricordate la battaglia sui bilanci dell'Accademia di Brera, sull'avanzo di cassa non speso, sui nove milioni di euro accumulati e lasciati lì, a gonfiare a dismisura la contabilità fino a far tracimare l'attivo in maniera sospetta? Tre mesi dopo gli articoli del Corriere, il primo effetto è una notizia che dovrebbe far felici gli studenti: il consiglio di amministrazione dell'Accademia ha approvato la riduzione delle tasse d'iscrizione per un importo di circa un milione e centomila euro, a occhio e croce trecento euro a testa per il prossimo anno accademico. è uno sconto che non c'entra con la crisi, è solo la conseguenza del lungo duello in corso sul documento contabile e sugli investimenti mancati nella didattica, spiega Donata Almici, consigliere d'amministrazione dell'Accademia, che ha fatto la proposta di ridurre le tasse «per risarcire in qualche modo i ragazzi che si sono iscritti a Brera e non hanno avuto i supporti adeguati, dalle aule, ai corsi, alle borse di studio». Il consiglio ha accolto la richiesta, ma non ha accettato di iscrivere la riduzione delle tasse direttamente nel bilancio di previsione come voleva Donata Almici «per dare più concretezza al provvedimento ». Così, quando si è trattato di approvare il bilancio c'è stato il suo voto contrario, con una dura dichiarazione: «Si tratta dell'ennesimo bilancio fantoccio, in cui non c'è coerenza tra quello che viene indicato e quello che verrà effettivamente speso. In questo modo, anche un segnale in controtendenza come la riduzione delle tasse, ignorato nel documento contabile, rischia di non essere vincolante». Bilancio ad alta tensione, dunque, mentre si preparano le schede elettorali per il nuovo direttore. Il 24 l'Accademia sceglierà il successore di Fernando De Filippi, la cui lunga gestione si è interrotta ufficialmente per limiti di età, ma in realtà è finita per la contestazione di alcuni dei docenti che un anno prima erano stati tra i firmatari di un appello per la sua riconferma. Dal ministero dell'Istruzione De Filippi ha ottenuto di restare in Accademia per traghettare il nuovo corso fino al 31 ottobre 2009: c'è un impegnativo trasloco, o meglio, un altro caso ingombrante sul piatto. Studenti e docenti di Brera si preparano a un esodo storico dal quartiere degli artisti verso la caserma di via Mascheroni. Si è già scritto più volte: nasce la Grande Brera, la Pinacoteca allarga i suoi spazi espositivi e di accoglienza per i turisti, l'Accademia si trasferisce in cerca di locali più adeguati. Tante volte la partenza è stata solo annunciata: questa volta si fa. Ma il ritornello di questi giorni suona un po' sinistro per i firmatari del protocollo d'intesa: non ci sono i soldi, si dice. L'emergenza economica ha tagliato interi capitoli di spesa: bisogna trovare i cinque milioni di euro per la bonifica e l'adeguamento dei locali dell'ex caserma, mentre per la Pinacoteca sta diventando difficile reperire i milioni per la sistemazione. Qualcuno fa notare che il ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, da cui dipende l'Accademia, non si è mai sbilanciato. Lei non c'era nel giorno dell'accordo sulla Grande Brera. Un caso o qualcosa di più? Giangiacomo Schiavi Il trasloco Martedì 24 si sceglierà il successore di Fernando de Filippi, il cui mandato è scaduto. L'Accademia si prepara al trasloco nella ex caserma di via Mascheroni. Nella foto, i corridoi dell'Accademia

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De Filippi: abbiamo fatto miracoli Il trasloco? Una perdita per il quartiere (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-02-19 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Il direttore uscente De Filippi: abbiamo fatto miracoli Il trasloco? Una perdita per il quartiere Dice che l'avanzo di bilancio è un segno di correttezza, che i corsi scomparsi non avevano iscritti, che i conti economici non sono mai stati segreti. Fernando De Filippi non è più un candidato a Brera, ma un convitato di pietra. Lui è la storia dell'Accademia degli ultimi vent'anni: nel bene e nel male. Il polverone d'autunno sullo smisurato attivo rimasto in cassa lo spiega così: «Abbiamo le mani legate dalla mancata approvazione della legge 508, ci sono le risorse e non riusciamo a spenderle». Ma tra chi aspira alla sua successione qualcuno chiede più trasparenza e investimenti per la didattica. Professore, ritiene sempre l'Accademia un esempio di gestione virtuosa? «Sì. In pochi anni siamo passati dalla preistoria alla modernità a costo zero per lo Stato: a Brera non ci sono più i quattro corsi quadriennali previsti dalla Legge Gentile del 1923, ma c'è un'offerta formativa aperta al mondo del lavoro e delle professioni. Ci siamo allineati al modello europeo: i corsi da 31 sono diventati più di 400. Non è stato facile, la legge sulla riforma delle Accademie è ferma in Parlamento dal '99. Tutti si sono sobbarcati dei sacrifici». Un ispettore ministeriale ha tracciato un quadro pesantissimo dell' Accademia; c'è nepotismo, ha scritto; e ha contestato bilanci, appalti, la gestione di lasciti e alloggi. «Regolarmente ogni tre o quattro anni le Accademie ricevono delle visite di controllo da parte di ispettori del Ministero delle Finanze. Quella del dottor Luccone di cui ha parlato il Corriere sarà stata la terza o la quarta ispezione durante la mia direzione. I rilievi vengono elaborati seguendo il punto di vista delle norme in vigore anche se le Accademie in questa fase transitoria stanno elaborando progetti sperimentali autorizzati e validati. Noi abbiamo risposto a tutti e 27 i rilievi, ottenendo l'archiviazione del rapporto». L'ispettore scrive che gli studenti pagano troppe tasse in funzione dei servizi che ricevono… «Quando si è deciso di allineare le tasse a quelle dell'Università Statale la legge e la relativa autonomia sembravano dietro la porta. Non è stato così. Sia il ministero Mussi che quello della Gelmini non hanno aggiunto una virgola a quanto elaborato dal Ministero Moratti, bloccandosi sui settori disciplinari e sulle declaratorie, già approvate nel 2004, e rimesse sempre in discussione da un sindacato che ha utilizzato tutti i mezzi del contenzioso per bloccare il rinnovamento». Tanti soldi accantonati e tanto degrado. Non c'è contraddizione? «Siamo accusati a torto del degrado di Brera. Chi non conosce i nostri problemi si chiede come mai esistono muri sporchi o poco personale amministrativo in presenza di un simile avanzo di bilancio. Ma noi non possiamo intervenire sulla struttura perché non ci è mai stata consegnata. Davanti alla richiesta di intervento inviata nel gennaio di quest'anno alla Sovrintendenza ai Monumenti, anche solo per imbiancare e riparare i muri, ci è stato risposto: no, grazie, i Beni Culturali non possono delegare le competenze ad altro ente». I milioni di euro non spesi non sono un danno alla qualità della didattica? «La qualità della didattica di Brera non è in discussione. In questi anni abbiamo fatto di Brera una delle principali accademie d'Europa, una scuola d'eccellenza. Siamo il riferimento per l'Italia, riceviamo richieste di convenzioni da tutto il mondo. A Brera non ci sono molti studenti milanesi o lombardi: la maggior parte viene da altre città d'Italia o dall'estero. Perché mai dovrebbero farlo se non per la qualità della didattica?». Che cosa manca all'Accademia? «Noi oggi non possiamo fare assunzioni. Senza decreti attuativi c'è il blocco dell'organico, sia docente che amministrativo. Per dare il via ai corsi abbiamo assunto 300 docenti a contratto. Con le vecchie norme guadagnano da 1500 a 5000 euro all'anno e oltre alle lezioni debbono farsi carico di esami e tesi…». Quando si farà il trasloco da Brera? «Noi non siamo una società immobiliare: il nostro compito è quello di occuparci di formazione. Il Ministero di riferimento per l'Accademia è il Miur: ci deve fornire gli spazi. Questo non vuol dire che abbiamo rinunciato a partecipare alla ricerca di soluzioni migliorative». Alla firma dell'accordo per il trasloco, con Bondi, La Russa e il sindaco Moratti spiccava l'assenza del ministro Gelmini… «L'abbiamo notato». L'Accademia non lascia Brera con entusiasmo. «Per l'opinione pubblica la Grande Brera corrisponde alla soluzione dei problemi della Pinacoteca. In realtà nella ridefinizione degli spazi occorrerebbe tener conto che Brera non è più solo l'edificio del Richini ma tutto quello che le sta intorno, con la sua storia, la sua nuova tipologia,i suoi negozi le gallerie, i bar dove sono nati i movimenti artistici e le istituzioni culturali milanesi». è un trasloco che non s'ha da fare? «Credo che tutte le istituzioni attualmente presenti nel "palazzo di lettere, scienze ed arti" di Brera, dovrebbero restare nel quartiere». g.g.s.

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Millesimo, vertice tra sindaci e Regione sulla difesa delle scuole nei piccoli paesi (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

LEGGE GELMINI EFFETTI IN ALTA VAL BORMIDA Millesimo, vertice tra sindaci e Regione sulla difesa delle scuole nei piccoli paesi MILLESIMO Il sindaco Mauro Righello, ha convocato per il giorno 24 una riunione con i vertici delle istituzioni scolastiche locali e provinciali, la Regione e i sindaci dei Comuni dell'Alta Val Bormida le cui scuole fanno capo all'Istituto comprensivo «Lele Luzzati» di Millesimo, per esaminare quali ricadute avrà su tali scuole la legge Gelmini. All'incontro parteciperanno i sindaci Ezio Billia (Cengio), Enrico Mozzoni (Calizzano), Ilaria Ravera (Osiglia), Carlo Bertone (Murialdo), Renzo Ferraro (Roccavignale), Silvana Frasheri (Bardineto)e Massimo Paoletta (Massimino), il presidente della Comunità montana Ivano Fracchia, il vicepresidente della Regione Massimiliano Costa, il consigliere regionale Michele Boffa, il provveditore Carla Barzaghi e il dirigente scolastico Maria Teresa Gostoni. Osserva il sindaco Righello: «Al di là delle scelte che i genitori sono chiamati a fare entro il 28 febbraio in termini di tempo- scuola per i propri figli, ciò che intendo proporre è un'iniziativa istituzionale per la miglior organizzazione dei plessi scolastici, che ritengo elementi di presidio sociale indispensabili anche e soprattutto nelle località di piccole dimensioni, ed è sulla base di tali considerazioni che chiedo alla Regione, che peraltro si è già espressa per il mantenimento delle scuole, e al provveditorato la possibilità di cooperare con i Comuni con l'obiettivo di evitare di penalizzare i ragazzi e la loro formazione».

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quei genitori hanno creato disturbo (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

LA REPLICA Quei genitori hanno creato disturbo VIAREGGIO. Maria Gaetana Mazzone, dirigente del secondo circolo, replica alle accuse che le erano state lanciate da alcuni genitori per essersi "sottratta" ad alcune domande sugli effetti della riforma Gelmini. «Come dirigente scolastica del secondo circolo didattico di Viareggio, in riferimento all'articolo apparso sul giornale dichiaro che ho esposto in maniera completa, sulla base della Circolare ministeriale numero 4 del 15 gennaio 2009 le iscrizioni per l'anno scolastico 2009-2010. L'esposizione è avvenuta tramite slides, commentate da me per la parte amministrativa e dalle insegnanti per la parte didattica. Alle domande successive e pertinenti dei genitori è stata data ampia spiegazione da parte mia. Dopo dovevano intervenire le insegnanti per le ulteriori spiegazioni in ambito didattico, purtroppo non è stato possibile a causa di alcuni genitori che volutamente hanno creato disturbo, ponendo quesiti dal tono polemico. Dichiaro che gli uffici di segreteria e direzione, docenti compresi, sono sempre disponibili per ulteriori approfondimenti in merito alle iscrizioni, che sono aperte fino al 27 febbraio compreso dalle 10 alle 13. Assicuriamo che nel nostro Circolo Didattico funzionerà il prossimo anno una scuola a. 40 ore e due scuole a 30 ore compatibilmente con l'organico assegnato».

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il g8 della scienza potrebbe emigrare in brianza (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 6 - Lucca Il G8 della scienza potrebbe emigrare in Brianza La voce è insistente ormai da giorni. E arriva da Roma. Il G8 della scienza - con tutti i ministri dei più importanti paesi industrializzati - potrebbe emigrare da Lucca alla Lombardia, in Brianza, zona più vicina al premier Berlusconi e al ministro della Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini. In realtà, su internet come sede del G8 della scienza (11-14 giugno) è ancora confermata Lucca, come sono confermate Siracusa per il G8 dell'Ambiente e Pescara per il G8 dello sviluppo. «Per quello che ci riguarda - dice il presidente della Provincia, Stefano Baccelli - non abbiamo notizie ufficiali su una cancellazione del G8 della scienza a Lucca. Anzi le notizie ufficiali, comprese quelle in rete, confermano l'evento di giugno. Noi in questa direzione ci stiamo muovendo. Abbiamo anche costituito un gruppo tecnico di preparazione dell'evento, formato dai vari capi di gabinetto. E abbiamo anche già avuto un paio di incontri per definire, a grandi linee, le ipotetiche ubicazioni degli incontri, sia a palazzo Ducale che a palazzo Orsetti». Accordi sono anche in vista per la sistemazione degli ospiti nei vari alberghi, ma da Roma la voce è che il G8 della scienza potrebbe essere scippato, nonostante l'impegno preso a Lucca dal sottosegretario alla pubblica istruzione Giuseppe Pizza. Del resto i tempi per un cambio di programma ci sono, visto che mancano ancora quattro mesi all'incontro dei ministri.

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Re Burlone passa in sordinaIl sindaco: <Le casse vuote> (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

Centuripe Re Burlone passa in sordina Il sindaco: «Le casse vuote» Catenanuova. Oggi alle 15,30 irrompe il Carnevale a Catenanuova con la presentazione dei gruppi mascherati, centinaia di maschere singole adulti e bambini e dei carri allegorici:"MAlitalia", "Futurama", "Riforma Gelmini", "Lampada di Aladino". Il Comune ha assegnato la direzione artistica del Carnevale alla Pro Loco, presieduta da Alessandro Zampino. Il coordinamento artistico è a cura del consigliere dell'opposizione Lino Guagliardo, mentre le manifestazioni fino alla premiazione finale saranno presentate dalla brava Gisella Di Fini. Il programma è stato stilato dal sindaco Aldo Biondi e dall'assessore allo Spettacolo e turismo Laura Colica. Domani venerdì 20 febbraio alle 15,30 le iniziative proseguiranno con la presentazione e sfilata della maschera stravagante con premiazione alle 21; sabato 21 febbraio alle 15,30 sfilata maschera singola bambini; domenica 22, alle 15, sfilata dei gruppi in maschera bambini, adulti e dei carri allegorici per le centralissime vie Principe Umberto e Vittorio Emanuele; lunedì 23, alle 18, sfilata maschere adulti, I^ selezione; martedì 24 febbraio, alle 15, la sfilata finale dei gruppi, delle maschere singole e dei carri per le centralissime vie. La premiazione finale avrà luogo alle 22 in piazza Marconi dove alle 23,30 è previsto il rogo al Re Burlone la cui realizzazione è stata commissionata dal Comune alla ditta Procaccianti. La location prevalente delle manifestazioni carnescialesche sarà piazza Marconi. Quest'anno il regolamento comprende anche un severo ammonimento contro coloro che faranno uso di alcol e droga. Verranno infatti penalizzati fino ad essere esclusi dal concorso i gruppi e i carri allegorici e altri partecipanti, i cui rappresentanti faranno uso di alcol e droga. I carri dovranno avere un'altezza massima di 5 metri ed essere muniti dei certificati di idoneità ed agibilità ai fini dei relativi impianti elettrici e della struttura. Questi i premi. Maschera singola bambini (da 3 a 12 anni): 1° premio 400 euro, 2°, 300 euro, 3°, 200 euro; maschera singola partecipanti da 13 anni in su: 1° premio 400 euro, 2°, 300 euro, 3°, 200; gruppi in maschera bambini: 1° premio 1.300 euro, 2°, 1.000 euro, 3°, 800 euro; gruppi in maschera adulti: 1° premio 1.300 euro, 2°, 1.000 euro, 3°, 800 euro; carri allegorici: 1° premio 2.300 euro, 2°, 1.700 euro, 3°, 1.500. ADELE OLLÀ

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La grande offensiva contro il killer delle palme (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 19-02-2009)

Argomenti: Scuola

Punteruolo rosso: a rischio 30 mila piante su una popolazione di 300 mila La grande offensiva contro il killer delle palme Palermo. Ridisegnata la mappa della scuola pubblica nell'Isola. L'assessore regionale alla Pubblica istruzione e ai Beni culturali e ambientali, Antonello Antinoro, ha firmato ieri il piano di dimensionamento degli istituti che è stato già trasmesso a Roma, al ministero dell'Istruzione per avviare una concertazione con lo Stato. Il piano passerà infatti anche al vaglio dei tecnici del ministro Maria Stella Gelmini. Nel dettaglio, saranno 43 le scuole che perderanno l'autonomia a favore di 19 nuove istituzioni suddivise in quindici centri provinciali di istruzione per gli adulti. Si tratta cioè del potenziamento delle scuole serali che permetteranno agli adulti che vogliono proseguire nel cammino dell'istruzione, di potere andare avanti e di seguire corsi anche alla sera, al termine del lavoro. Il piano prevede inoltre la creazione di quattro nuove istituzioni che nasceranno per effetto o degli sdoppiamenti previsti o grazie alla concessione di nuove autonomie. In sintesi ci saranno in tutta l'Isola, 24 presidi scolastici in meno con altrettante segreterie. «Non ci saranno licenziamenti ? si affretta ad assicurare l'assessore Antinoro ?; il personale impegnato nelle segreterie che verranno accorpate sarà infatti riciclato. I tagli che riguardano i docenti sono invece quelli previsti dal ridimensionamento dei finanziamenti alla scuola, secondo quanto è stato a suo tempo stabilito dal decreto Gelmini». Secondo l'assessore, dunque, il provvedimento è stato studiato per difendere il sistema scolastico della Sicilia che rappresenta un punto fermo nella dinamica della formazione degli studenti. «Nell'Isola più che altrove ? chiarisce Antinoro ? la scuola ha una funzione di primaria importanza perché ricopre un ruolo di garanzia per l'educazione e per il rispetto dei valori quali l'educazione e la legalità». Il piano, infatti, tocca marginalmente gli istituti che si trovano nelle province, in aree cioè più svantaggiate e concentra le sue modifiche essenzialmente nelle aree metropolitane. Basti pensare che su Palermo, per esempio, saranno 13 le direzioni didattiche interessate, mentre in provincia, a subire degli accorpamenti saranno solo le direzioni didattiche di scuole che si trovano a Corleone e Roccamena. Situazione analoga su Catania dove gli istituti interessati, in centro, saranno una ventina, mentre il provincia saranno coinvolti solo gli istituti di due paesi, Caltagirone e Gravina di Catania. E se a Enna a subire il piano saranno solo due plessi di Piazza Armerina, a Messina città interessate saranno undici scuole, mentre in provincia due sole scuole che si trovano a Tortorici e Pace del Mela. «Ciò significa ? continua l'assessore regionale ? che non ci saranno chiusure di istituti, né perdita di autonomia rispetto al passato». «Oggi ? prosegue Antinoro ? grazie alla nostra potestà legislativa e attraverso la legge 6 del 2000 sull'autonomia scolastica, siamo riusciti a garantire il servizio sull'intero territorio. Se qualche modestissima penalizzazione vi è stata, quest'ultima riguarda le grandi metropoli e non certamente le piccole comunità dove verrà garantita l'istruzione scolastica. Riteniano infatti che l'istruzione sia un pilastro per le famiglie e pertanto non avremmo potuto togliere ai piccoli Comuni e nelle zone più disagiate un presidio importante come quello garantito dalla scuola». «L'azione dell'assessore è discutibile sotto il profilo del merito delle proposte ed è scorretto per il metodo adottato»: replica però Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Cgil siciliana. «Così forse si accontenta qualcuno, ma non si governa il sistema dell'istruzione in maniera condivisa». Giusy Ciavirella

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