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PRIVILEGIA NE IRROGANTO     di  Mauro Novelli        

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DOSSIER “COSTI DELLA POLITICA”

 

 

 

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Report "Costi dei politici"   10-12 marzo 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Costi dei politici

Solo la maggioranza vota il bilancio 2009 ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 10-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: decisione concorde il consiglio ha poi deliberato di non aumentare i gettoni di presenza per i consiglieri comunali e i membri della commissioni, mantenendo l'orientamento già espresso a proposito dell'indennità del sindaco, rimasta inalterata. In conclusione, la Leorati ha illustrato il programma delle opere pubbliche per il 2009 che prevede l'ampliamento delle scuole elementari (

a rischio la sede dell'inail ( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Italia e telefonia» e ora si prospetta la perdita di Inail «in un territorio che ha il triste primato di infortuni sul lavoro e malattie connesse col modo di lavorare. Perderebbe così anche senso il Comitato provinciale di controllo, che non costa niente perché non ha gettoni presenza e che non avrebbe più con chi confrontarsi.

Questa Roma multietnica vincerà intolleranza e discriminazioni ( da "Manifesto, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: fatta eccezione per Andrea Alzetta) i cui consiglieri hanno addirittura ricevuto un gettone di presenza per assistere alla visita del papa. «Inaccettabile», aveva denunciato nei giorni scorsi Francesco Storace. Nulla vieta loro «di devolvere il beneficenza il gettone» gli aveva risposto Marco Pomarici che del consiglio capitolino è presidente.

FANO - I Grillini di 'Fano a cinque stelle' e le Apette di Bene Comune hanno partecipato a... ( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 10-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: hanno avuto modo di incontrare Beppe Grillo, il promotore dell'iniziativa e il comico che infiamma piazze, stadi e palazzetti dello sport con le sue invettive contro il malgoverno e la casta politica. I due esponenti fanesi gli hanno illustrato in via sintetica il loro programma elettorale in vista dell'imminente voto comunale, il 6 e 7 giugno prossimi.

P.A.: SINDACO MORATTI E MINISTRO BRUNETTA FIRMANO PROTOCOLLO PER INNOVAZIONE DEI SERVIZI AL COMUNE DI MILANO ( da "marketpress.info" del 10-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: incremento dell?efficienza, della trasparenza e della qualità dei servizi resi, realizzando, nel contempo, una progressiva riduzione dei costi. In particolare le parti convengono di svolgere attività di analisi e ricerca con i seguenti obiettivi: a. Implementazione e sviluppo dell?

Da oggi si vota con le impronte: 19 <irriducibili> ( da "Corriere della Sera" del 10-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: anche se mi dovessero togliere il gettone di presenza in aula». Più morbida la posizione dei leghisti ribelli. «Sono contrario, ma accetterò o se me lo chiede Umberto Bossi, o se il presidente Fini decide che il sistema, costato mezzo milione di euro, viene fatto pagare ai parlamentari», dice Matteo Brigandì.

IL SINDACATO Cisl <rompe> deciso con una direzione sanitaria Asl che &#... ( da "Nazione, La (La Spezia)" del 10-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: estate 2008 che chiedeva uno sforzo straordinario agli infermieri in cambio di un gettone di presenza in molti casi mai arrivato, alle carenze dei servizi. Quattro mesi dal trasferimento a Sarzana e l'urologia continua ad affannare con pochi infermieri e caposala «facente funzioni» per due reparti. Per arrivare al caso dell'emodinamica aperta part-time per mancanza di personale,

<Caccia anche a febbraio, più sicurezza e competenza> ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 10-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: partecipano solo per incassare il gettone di presenza», ha concluso Pisanu, «i cacciatori versano nelle casse regionali fior di quattrini, perciò vorremmo che i nostri soldi fossero reinvestiti per pianificare il ripopolamento su tutto il territorio regionale». Tutte richieste che le doppiette si augurano di poter ribadire presto in un incontro con il neo governatore della Regione.

L'oro dei quiz ( da "Famiglia Cristiana" del 10-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: In sostanza, girano sempre quelli, eliminando un sacco di spese. I gettoni sono coniati in tagli da 25, 50 e 500 euro e vengono consegnati a casa in buste sigillate, entro sei mesi, e le spese di spedizione sono a carico del ricevente. Poiché è facoltà delle varie Tv di pagare in denaro o in gettoni d?

Pergusa: entro giugno scatterannoi lavori per la licenza internazionale ( da "Sicilia, La" del 10-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: GIFA PALERMO-Volturno14-6 Gifa: Calza, Alaimo 1, Zummo 3, Scalici 3, Rizzo, Truden, Sottile 2, Cambria, Bologna, Vaglica, Montaina 4, Henriques 1. All. Schiavo. Volturno: Ventriglia, Maiello, Rinaldi, Mattiello 1, Valente, De Simone 1, Pellegrino, Capuano, Masciandaro 4, Stellato. Arbitro: Tranchida. Parziali: 5-1, 3-1, 3-1, 3-3.

AZZANO SI: VALVASORI STAMPELLA DEL SINDACO ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 10-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: A Valvasori - afferma la nota - che dichiara di essere rimasto in aula con responsabilità a guadagnarsi il gettone di presenza, ricordiamo che lui, residente a Trieste, costa ai cittadini di Azzano Decimo, fra rimborso della giornata lavorativa e rimborso delle spese di viaggio, molto più di un qualsiasi altro consigliere".

Consigliere: vuoi il gettone? Resta e vota ( da "Sicilia, La" del 10-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: vuoi il gettone? Resta e vota E' stato un giorno storico per le province di Agrigento e Caltanissetta che tra un paio di mesi vedranno aprire il cantiere per il raddoppio del primo tratto di strada, da Porto Empedocle a Grottarossa. Nel corso della cerimonia svoltasi in una tensostruttura i rappresentanti del Governo nazionale,

Gli indigenti<assaltano> il Comune ( da "Sicilia, La" del 10-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: organo che presiedo non ha mai badato alla mera percezione di un gettone di presenza e pertanto ho proposto allo stesso Consiglio Comunale di modificare il regolamento. Si tratta di un caso unico in Sicilia». Unico e raro, visto che le poltrone politiche - anche quelle più strette - sono ancora ritenute da alcuni una fonte di reddito.

Il vicesindaco perde la causa con il Comune ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 10-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: anche se di una cifra di circa 1500 euro, incassati in base ad una delibera del Consiglio comunale che riconosceva ai consiglieri un fisso mensile, delibera che fu revocata mediante il ripristino del gettone di presenza. Proprio in riferimento a questa situazione al momento dell'insediamento dell'attuale Amministrazione comunale l'

Il provvedimento, arrivato dopo le richieste giunte in municipio da parte di due privati, è stato approvato all'unanimità ( da "Cittadino, Il" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: alla vendita di Gratta e vinci ai minori chiedendo ferme misure a livello nazionale, in questo caso è la giunta di centrosinistra ad intervenire sul capitolo del gioco, anche se la delibera non riguarda l'azzardo, bensì le tradizionali partite a gettoni da contendersi in spazi solitamente utilizzati dagli adolescenti anche come punto di ritrovo spontaneo.

Scandali, misteri e dimissioni È crollato il castello di carte ( da "Giornale.it, Il" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Il Grinzane Cavour era noto per i suo sfarzi, per i viaggi premio, per i gettoni di presenza generosi, per il denaro elargito a nomi da cartellone, compresi attori e figuranti vari. Delegazioni di giornalisti compiacenti o presunti tali, venivano invitate in gita premio dall'Africa alla Russia, dagli Stati Uniti a Parigi.

comune, no alla riduzione delle consulenze ( da "Messaggero Veneto, Il" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: risparmiando oltre 100 mila euro da destinare all'assistenza e al contrasto della difficile congiuntura economica». Pollice verso anche per l'altro documento il cui tema era «in occasione del 60º della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo: la salute è un diritto per tutti, anche per gli immigrati regolari».

regione, tutti d'accordo sui portaborse - paolo russo ( da "Repubblica, La" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: la squadra di Vendola deve prima confrontarsi con il presidente della Regione. Il governatore si trova in una difficile situazione. Aveva suggerito una legge che tagliasse i costi della politica. Ma si ritrova ad avere in casa propria uno dei maggiori sostenitori dei nuovi portaborse. Arcangelo Sannicandro, uomo forte del Movimento per la sinistra di Vendola, infatti,

Generale LIBANO ( da "Manifesto, Il" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Non abbiamo una gestione accettabile del denaro pubblico nel nostro paese, gli sprechi e le appropriazioni illegali sono ampiamente diffuse. Sin dal suo rientro in Libano lei ha fatto della lotta alla corruzione una delle sue battaglie principali e ha in varie occasioni denunciato i motivi che sono alla base dell'enorme deficit pubblico che pesa sul paese.

L'AQUILA - Un disegno di legge sugli enti regionali affinchè nei prossimi 180 giorni, dop... ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: taglio delle indennità. Siamo consapevoli che il problema del bilancio è legato alla sanità, ma vogliamo dare seguito agli impegni assunti sulla riduzione dei costi della politica». Immediata la replica di Maurizio Acerbo di Rifondazione comunista: «Ritengo ridicolo che si proceda alla costituzione di una commissione per il raffronto con le altre regioni perchè credo che presidenti,

L'AQUILA - E' inesatto, anzi falso che abbiamo allo studio un aumento delle ... ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: diminuiremo i costi della politica. Ma soprattutto dovremo mettere a posto la sanità. Per i programmi di sviluppo, tutto resta affidato all'uso dei fondi europei, oltre 2 miliardi». Chiodi ha detto che proprio la sanità avrà le attenzione maggiori da parte dalla giunta regionale che ha intenzione di eliminare doppioni e privilegi «senza diminuire i livelli di assistenza»

La perdita impegna anche il Fisco ( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: grande o piccolo che sia il «gettone» fin qui accumulato dagli investitori persone fisiche, il suo recupero effettivo appare difficile. Un investimento di 50mila euro ridotto a 5mila ( proporzioni realmente accadute) mette a disposizione più di 5600 euro di credito. Potenziale, come precisa la tabella e che, per diventare concreto,

A CHE SERVONO I POLITICI DEL 2% ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Si dice che quei finanziamenti servono a coprire i costi della politica. In realtà servono a mantenere apparati burocratici ed inutili giornali, i cui lettori possono riunirsi in assemblea in qualche cabina del telefono. Serve a garantire la democrazia si sostiene ancora, l'agibilità politica.

Stagione storta: soltanto cinque presenze ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: 8 Stagione storta: soltanto cinque presenze Giuseppe Alessi è l'uomo di maggior classe della Reggiana, ma il mister Pane l'ha potuto schierare pochissimo. Finora ha collezionato soltanto cinque gettoni (un gol all'attivo), con un lungo stop dopo la gara inaugurale di Cesena, nella quale subì un serio infortunio al ginocchio sinistro

Consiglio, dalla farsa alla vergogna: altra seduta sospesa ( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Solo ieri, tra gettoni di presenza (75 lordi a testa), spese di straordinario del personale del Comune, luce, acqua, gas e appendici varie, il saldo è stato pesante. Qualcuno dirà che si tratta dei costi della democrazia. Vedendo cosa sta accadendo, sembrano più i costi della farsa e della vergogna.

EUROPARLAMENTO ( da "Corriere della Sera" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: europalestra» di lusso per i deputati del Parlamento europeo viene giustificata come «mezzo per ridurre l'astensionismo». A parte il fatto che solo in tale Parlamento con un solo giorno intero di presenza ai deputati vengono retribuiti ben tre gettoni, l'astensionismo può essere ridotto soltanto non assicurando uno stipendio fisso,

chiodi: nuove tasse? dirò no a berlusconi ( da "Centro, Il" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: TAGLI COSTI POLITICA. Il risanamento passa per un taglio drastico a spesa pubblica, costi della politica e spesa di enti, agenzie e società regionali, «ma la cosa principale è risanare la sanità, la cui spesa è fuori controllo, nonostante la Regione abbia avuto 800 milioni di euro a fondo perduto.

Compensi d'oro nel sughereto ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: una ragioniera e cinque consiglieri di amministrazione nelle voci di costo. Dell'attivo, nel senso di operatività, niente. Ora è arrivata una diffida dalla Corte dei conti che intima il pagamento dell'importo di 391,749, 43 euro. Sui gettoni presenza e gli stipendietti da consiglieri di amministrazione non hanno battuto ciglio: incassato,

<Rinunciamo al gettone di presenza> ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Prov Sulcis Pagina 2018 villamassargia «Rinunciamo al gettone di presenza» Villamassargia --> Devolvere il gettone di presenza dei consiglieri alle famiglie bisognose del paese.È la proposta fatta dal capogruppo di opposizione del Consiglio comunale di Villamassargia, Gianluigi Rubiu, a nome anche degli altri tre consiglieri della lista Paese Amico.

Onali è il più assiduo, suo il record di presenze ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Renato Atzori e Andrea Caddeo hanno collezionato invece 15 presenze ed altrettanti gettoni di 18 euro ciascuno. A pari merito Monica Secci, unica donna dell'Assemblea cittadina fra le file della maggioranza. A quota 13 c'è la coppia di Fabio Putzu e Massimo Sanna. I meno affezionati sono stati Massimo Atzori con 12 sedute e Giuseppe Garau con 11.

Approvazione del consuntivo rinviata ( da "Sicilia, La" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: minoranza e lo stesso consigliere indipendente Silvio Scichilone hanno dichiarato la volontà di rinunciare al loro gettone di presenza in Consiglio e di mettere le somme risparmiate a disposizione dell'amministrazione comunale per eventuali iniziative a sostegno della comunità. L'altro punto importante è stato rappresentato dall'intervento del sindaco Luigi Casisi sulla zona industriale.

Idv contro Mpa a Niscemi: <I tagli dei costi in politica? Cominci dall'Ap> ( da "Sicilia, La" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: I tagli dei costi in politica? Cominci dall'Ap» Niscemi. La proposta lanciata dal gruppo consiliare del Movimento per l'autonomia relativa all'anticipo di due anni della riduzione del numero di assessori, ha suscitato una reazione critica da parte dell'Italia dei Valori, con una nota a firma del commissario provinciale Gero Arena,

Quest'anno per San Giuseppesolo 28 <avutari> a Niscemi ( da "Sicilia, La" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Paolo Rizzo, via G. Pascoli 8; Primo circolo didattico, via Canale; Alfonso Sinatra, via Galilei 114; Carmelo Tizza, via Vacirca 61; Rocco Valenti, via Turati 15; Luigi Viola, contrada Vituso. Prima della visita all'«avutari», all'imbrunire del 18 marzo, la città è una grande "luminaria".

<Da Tringali solo inesattezze> ( da "Sicilia, La" del 11-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: amico Tringali non sa che le commissioni speciali sono senza gettone di presenza. Tra l'altro la missiva protocollata dai consiglieri comunali Udc, recita testualmente che la commissione deve essere a costo zero per le casse dell'ente, quindi farebbe bene ad informarsi e a leggere di più gli atti che cerca di criticare.

non solo circoscrizioni, aboliamo tutti i consigli ( da "Nuova Sardegna, La" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Partendo dal fatto che i costi per la politica siano elevati perché non aboliamo anche i Consigli comunali, quelli provinciali, quelli regionali? Aboliamo pure la Camera e il Senato, e via pure il Consiglio dei Ministri (che, caspita, quanto costa!

tarsu, bertolaso contro realfonzo - ottavio lucarelli ( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: sottolinea che «è necessario razionalizzare il servizio riducendo in misura radicale i costi di gestione che sono doppi rispetto al resto d´Italia». La giunta comunale, intanto, ha deciso in serata di ridurre le auto blu da 36 a 16 e di tagliare del 30 per cento i gettoni di presenza nei cda delle aziende municipalizzate.

oggi e domani il convegno nazionale dei bibliotecari, in agosto quello mondiale. milano, capitale del settore, registra un forte aumento degli utenti degli spazi comunali: ecco qua ( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: da La Casta di Rizzo e Stella, a Spingendo la notte più in là di Mario Calabresi, al sorprendente bestseller teologico L´anima e il suo destino di Vito Mancuso, con prefazione del cardinale Carlo Maria Martini. Momento fortunato, quindi, per le biblioteche, tuttavia alle prese con i problemi dell´adeguamento alla modernità,

il comitato provinciale inps non deve morire ( da "Nuova Sardegna, La" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: vanno avanti a forza di volontariato, senza gettoni di presenza (che peraltro era già alquanto ridotto: 27 euro) né alcun rimborso spesa. Così ha deciso il governo Berlusconi, così ha sottoscritto il Parlamento. «Non vorremmo che dietro questo provvedimento si nasconda un primo tentativo per eliminare i Comitati» spiega Mele.

case in vendita, gli affari in provincia - marta artico ( da "Nuova Venezia, La" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: il costo è di 1.300 euro. Domanda. La vera novità, però, non è tanto flessione del 3 per cento, quanto la ripresa della domanda abitativa, che si era lentamente spenta nei mesi scorsi. Nel 2009, invece, la sensazione è che il ribasso dei tassi abbia influito positivamente sulla ricerca di casa dei veneziani,

Il progetto della reggia di Bari, chiunque lo abbia pensato, poteva essere fermato ( da "Italia Oggi" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Francesca Pietroniro - Ma Rizzo e Stella non hanno nulla da dire a proposito?Maria Longo - Mah....Non cambiano mai. Sempre ipocriti, sempre al massimo della megalomania. Vendola? Dava l'impressione del politico mite, dimesso, proiettato solo verso i poveri e i derelitti.

Sprechi, gli industriali chiedono i bilanci ai Comuni per studiarli: rispondono solo in tre ( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Sprechi, gli industriali chiedono i bilanci ai Comuni per studiarli: rispondono solo in tre Giovedì 12 Marzo 2009, Confindustria Belluno Dolomiti chiede ai Comuni bellunesi di visionare i loro bilanci per cercare di individuare i costi della politica.

marcia indietro sui portaborse congelate le assunzioni esterne - paolo russo ( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: da tutti i gruppi consiliari che consente loro di utilizzare i risparmi ottenuti dal taglio dei costi della politica per assumere cinquanta portaborse. Così, la prossima settimana, il ddl concepito per eliminare i privilegi dei "missionari" ritornerà al suo obiettivo originario. O sarà rimandato a data da destinarsi. Fino a due giorni fa il patto sui portaborse sembrava blindato.

Supercommissione per partecipate Alemanno: operazione trasparenza ( da "Tempo, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Gli interventi positivi che vengono così realizzati sono infinitamente superiori al piccolissimo costo che questa Commissione comporta». Ogni membro della Commissione, che si riunirà due o tre volte al mese, percepirà infatti un gettone di presenza di circa 140 euro. Sus. Nov.

Spagnolli: Poche sedute per la sindrome da inchiesta ( da "Alto Adige" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: perché si fanno poche sedute, lo fa solo per incassare i gettoni di presenza. L'opposizione respinge al mittente quella che definiscono una "volgare" insinuazione, sostenendo che le scarse sedute sono la dimostrazione della scarsa produttività della giunta. Dall'inizio dell'anno ad oggi sono state 9;

Come si fa a dire: "La chiesa ( da "Corriere delle Alpi" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: ridurre i costi della politica, proprio a partire dai dirigenti e politici, per dare un segnale etico, morale e solidale. Nicola Atalmi Consigliere regionale Comunisti Italiani Non mi fido di Tremonti e delle sue argomentazioni NON voglio certo creare panico ai risparmiatori che, come me, hanno sudato una vita per garantire un po'

L'Obama cubano ( da "Manifesto, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: che in fin dei conti è un problema americano. Una revisione che partiva dalle cose più facili e a costo politico zero o quasi. Come l'ammorbidimento delle restrizioni imposte da Bush a partire dal 2003 ai viaggi dei cubano-americani e alle loro rimesse a Cuba, nonché la flessibilizzzazione delle regole sulla vendita di medicinali e alimenti made in Usa.

NONOSTANTE le grandi novità finanziarie delle ultime ore il segretario del P... ( da "Nazione, La (Viareggio)" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: consiglio comunale e in città ha chiesto di promuovere un bilancio partecipato, di corrispondere il solo gettone di presenza ai membri delle società partecipate non in possesso di incarichi operativi, di sviluppare iniziative per la ricerca di contributi aggiuntivi da enti e Fondazioni bancarie, di esaminare nel dettaglio le attività dei diversi settori per evidenziare e ridurre sprechi,

così giovani e già così vecchi... - mario lancisi e gabriele firmani ( da "Tirreno, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: che non ha letto La Casta di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, ma invoca che «chi fa politica deve essere moralmente pulito» e si dichiara d'accordo con Di Pietro e le sue battaglie contro i parlamentari con la fedina penale sporca. O Ginevra Paini, 21 anni, responsabile della federazione giovanile di Piombino, e Riccardo Trallori,

Una commissione formata da tecnici ed esperti per monitorare la correttezza delle attivit... ( da "Messaggero, Il (Metropolitana)" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: quali i membri riceveranno un gettone di presenza di 140 euro come previsto dalla delibera comunale del novembre del 2000 e, in caso di provenienza da fuori Roma anche un rimborso spese. Successivamente si valuterà se intensificare o diminuire gli incontri». Gallo ha anche sottolineato che «in caso verranno riscontrate delle irregolarità si procederà con le vie previste dalla legge»

Una commissione per la trasparenza degli atti comunali ( da "Corriere della Sera" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: i componenti avranno un gettone di presenza di 140 euro, più il rimborso spese. Ogni tre mesi, verrà elaborato un rapporto, sullo screening effettuato. Gli atti della commissione saranno riservati, e i componente riferiranno solo al sindaco. Il controllo non ci sarà solo sulle decisioni del Campidoglio, ma anche delle aziende controllate,

Sarebbe una mossa giusta ma non si arriverà a nulla ( da "Nuova Ferrara, La" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Mischiato alla risata sarcastica che Rolando Cimicchi fa scoppiare quando gli si pone il tema della riduzione dei costi della politica. «Lo stipendio di un parlamentare - prosegue fattosi serio - dovrebbe essere come quello di un operaio metalmeccanico. Il loro dovrebbe essere un lavoro per la comunità, ma non è poi che il loro impegno sia massimo, anzi.

Con i tagli alle circoscrizioni 100mila euro di costi in meno ( da "Nuova Ferrara, La" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: è atteso infatti un risparmio su base annua di circa 100mila euro, tutto riferito alla mancata erogazione di 4 stipendi da presidente (circa 1.500 euro a testa) e di circa la metà dei gettoni di presenza. I costi più consistenti, a partire da personale per il quale si spendono 1,6 milioni di euro l'anno per arrivare ad affitti, manutenzioni e interventi sul territorio (

Vigili, Vianello rifiuta la commissione <Ne discuteremo presto in Consiglio> ( da "Corriere del Veneto" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Tra un paio di settimane potranno riunirsi in Consiglio e discutere qualcosa di concreto invece di prendersi un gettone di presenza per parlare dell'aria». Al.A. Confusione totale Caccia, Bonzio e Mazzonetto protestano contro la scarsa informazione

Unico ko firmato Inzaghi-De Vitis Il trend complessivo non è male ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Tecnico del Piacenza l'ascolano Iachini ex centrocampista bianconero per 7 campionati dall' 80-81: 85 gettoni, 9 gol. 2007-08. Il 25 agosto, 1ª di andata, Ascoli-Piacenza 4-1, a bersaglio pt 16' e 23' Soncin, 35' Bernacci su rigore, st 24' Belingheri 4-0, 33' Simon. Gianfilippo Centanni

GIUSTIZIA. Addio parcelle salate e tempi biblici. Arriva l'avvocato di strada in franchising ( da "HelpConsumatori" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Il riscontro della gente al nostro modo di lavorare è ottimo - continua l'avvocato Romeo - e riusciamo nel 98% dei casi a risolvere le questioni senza mettere piede in tribunale". È l'etica, quindi, il motore di questa iniziativa ispirata addirittura al Mahatma Gandhi che, ben ricordando la propria gioventù da avvocato,

Infrastrutture, bisogna investire ( da "Denaro, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: di Annunziata è riconducibile alle operazioni di dragaggio dei fondali del porto commerciale di Salerno. L'intervento, impossibile senza un finanziamento da parte del Governo, secondo quanto sostiene il presidente dell'Autorità Portuale, dovrebbe essere inserito nel piano nazionale delle opere pubbliche.

Prg, pronto il piano di avvicinamentoFavara. ( da "Sicilia, La" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: pronto il piano di avvicinamentoFavara. Definite tutte le tappe propedeutiche all'approdo in Consiglio comunale Porto Empedocle. Che la proposta choc del presidente del Consiglio comunale Luigi Troja di cambiare il sistema di attribuzione del gettone di presenza ai colleghi consiglieri, erogandolo solo a quelli che restano in aula e votano,

Sabato <L'Avaro> con Frassica ( da "Sicilia, La" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: appuntamento o quantomeno riduciamo il preventivo di spesa per stornarlo ai danneggiati dalla tromba d'aria o creiamo un cantiere di lavoro per i disoccupati. Diminuiamo subito il numero degli assessori, come chiede Mpa, - ha detto Meli - risparmieremo 150 mila euro, così come abolire il gettone di presenza per i consiglieri comunali.

Più attenzione ai diritti del malato naccio ( da "Sicilia, La" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: aumento del gettone di presenza, nonostante la capogruppo consiliare dell'Udc abbia invitato, nel corso della seduta del civico consesso di lunedì, di concludere lo spettacolo dato in pasto alla città, su cui ha voluto speculare qualche «paladino della giustizia» che sta facendo campagna elettorale, considerato anche che l'Assemblea regionale siciliana non ha accolto la «

<Presenti a tutta la seduta o non sarà pagato il gettone> ( da "Sicilia, La" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: per responsabilizzare i consiglieri comunali a un più adeguato rispetto del ruolo che gli stessi impersonano in qualità di rappresentanti della cittadinanza che li ha designati, proporrò a stretto giro di posta che, sin dal prossimo Consiglio comunale, tutti i consiglieri presenzino per l'intera durata della seduta, pena la non remunerazione del gettone di presenza».

Sulla giunta pioggia di critiche fi: tremonti mandi gli ispettori nella manovra di bilancio tagli a gettoni di presenza e auto blu ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Sulla giunta pioggia di critiche Fi: Tremonti mandi gli ispettori Nella manovra di bilancio tagli a gettoni di presenza e auto blu

RIFIUTI, PIù TASSE PER 61 MILIONI ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: Per risparmiare il Comune taglia le auto blu e i gettoni di presenza nelle partecipate Rifiuti, più tasse per 61 milioni Scontro sulla delibera del bilancio. Bertolaso: è una norma voluta da Prodi

LUIGI ROANO L'AUMENTO DELLA TARSU DECISO DALLA GIUNTA NELLA MISURA DEL 30-35 PER CENTO COSTE... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 12-03-2009)
Argomenti: Costi della politica

Abstract: In An si parla di «beffa» e Andrea Santoro incalza: «Aumentano la Tarsu perché c'è molta gente che non paga e non sanno stanarla». Passiamo al taglio dei benefit per far quadrare il bilancio e salvare la faccia della giunta. I gettoni di presenza nei cda delle partecipate costano 1,6 milioni all'anno è prevista una sforbiciata del 30 per cento.


Articoli

Solo la maggioranza vota il bilancio 2009 (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 10-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Casaloldo. Astenuti i consiglieri d'opposizione Solo la maggioranza vota il bilancio 2009 CASALOLDO. L'ultimo consiglio comunale ha approvato a maggioranza, astenuti i due consiglieri di opposizione, il bilancio di previsione 2009, che pareggia a tre milioni e 732 mila euro. Dopo aver dato lettura del parere favorevole del revisore dei conti Vittorio Sartori, che ha definito «congrue le previsioni di spesa ed attendibili le entrate previste», è intervenuto il sindaco Patrizia Leorati. Sindaco che ha illustrato alcuni indicatori finanziari ed economici positivi che offrono un quadro confortante della situazione; così l'indice di autonomia finanziaria che rileva la capacità di spesa del Comune assicurata da risorse proprie, senza il ricorso a trasferimenti, per il 2009 si assesta sul 74,22 per cento (era il 73,47 per cento nel 2008 e il 72,32 per cento nel 2007) e il progressivo miglioramento di questo parametro garantisce che tre quarti della spesa corrente siano coperti dal Comune e solo il venticinque per cento dai finanziamenti di Stato, Regione ecc... Altro dato rilevante - illustrato durante il consiglio comunale - è il grado di rigidità della spesa corrente che evidenzia quanta parte delle entrate correnti viene assorbita da spese per il personale, rimborso mutui ecc...; nel 2009 dovrebbe scendere al 35% (nel 2007 era il 38%) consentendo agli amministratori una maggior libertà nell'impostare il bilancio e destinare le risorse. Con voto unanime è stata approvata la determinazione dell'aliquota addizionale Irpef, che rimane invariata come l'aliquota Ici; sempre con decisione concorde il consiglio ha poi deliberato di non aumentare i gettoni di presenza per i consiglieri comunali e i membri della commissioni, mantenendo l'orientamento già espresso a proposito dell'indennità del sindaco, rimasta inalterata. In conclusione, la Leorati ha illustrato il programma delle opere pubbliche per il 2009 che prevede l'ampliamento delle scuole elementari (duecentocinquantamila euro), l'installazione dell'impianto fotovoltaico del centro sportivo (duecentocinquantamila euro), la realizzazione della pista ciclabile di via Libertà (centocinquantamila euro), il secondo lotto di piazza Virgilio (centocinquantamila euro), la sistemazione del passaggio pedonale tra via Piave e via Trieste (trentacinquemila euro), la costruzione dello scolmatore del Tartaro Fabrezza che è stato finanziato dalla Regione (settecentomila euro) e ancora interventi di manutenzione straordinaria con asfaltature di strade (circa sessantamila euro).

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a rischio la sede dell'inail (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 8 - Gorizia A rischio la sede dell'Inail L'allarme dei sindacati: in città e a Gorizia semplici sportelli POLEMICHE A MONFALCONE L'appello dei rappresentanti dei lavoratori ai sindaci e alle forze politiche «Dimenticati i molti infortuni, le morti da amianto, le presenze industriali» MONFALCONE. Monfalcone e Gorizia rischiano di perdere le proprie sedi Inail, Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. O meglio, rischiano di vederle declassate e ridotte a meri sportelli senza poteri direttivi o decisionali. Una prospettiva improponibile per una città come Monfalcone e per una provincia come quella isontina dove si fanno i conti con un tasso di infortuni altissimo. E con la tragedia delle morti e degli esposti all'amianto, con una forte densità di presenze industriali, non ultima quella di Fincantieri e delle ditte dell'indotto. Dinanzi al silenzio delle istituzioni, che già un anno fa erano state avvisate su quanto sarebbe potuto succedere, l'allarme è lanciato ancora dai segretari provinciali di Cgil, Paolo Liva, Cisl, Umberto Brusciano, e Uil, Giacinto Menis. Non ci sono ancora date per il declassamento, ma la cosa sarebbe certa, vista la delibera 500 del 24 dicembre 2007 con cui il Cda di Inail ha approvato il progetto del nuovo ordinamento dell'istituto, dando concretezza ai tagli previsti dalla Finanziaria 2007. La delibera prevede che dal 1º gennaio 2009 s'inizino la razionalizzazione delle sedi e il declassamento da serie A a B delle sedi di Gorizia, Asti, Battipaglia, Benevento, Gallarate, Imperia, Ivrea, Lodi, Ragusa e Sondrio. Parametro di riferimento i 26 mila "pezzi a portafoglio", cioè le pratiche per infortunio e malattia aperte negli uffici Inail: Gorizia ne ha 13.500, è sotto la soglia e quindi va declassata e accorpata a Trieste. «Peccato che non siano conteggiate la pratiche sull'amianto», dicono amari i sindacati, che chiedono a sindaci e forze politiche di intervenire. Annunciano poi di aver chiesto un incontro con l'Inail regionale e di voler inviare una lettera al presidente del Comitato di vigilanza Inail, Lotito. Anche perché ritengono assurdo giustificare i tagli con le politiche di risparmio, visto che Inail ha avuto un avanzo di cassa di 13.236 milioni, «avanzo assurdo per un ente che opera nel sociale e dovrebbe tendere al pareggio di bilancio». «La perdita delle funzioni di un ente che dovrebbe fare anche opera di prevenzione - dice Liva - è una scelta che non possiamo condividere. È importante per un ente come questo stare vicino ai lavoratori, tanto che avevamo chiesto l'apertura di uno sportello nello stabilimento Fincantieri. Perdere la sede di Monfalcone significa perdere la capacità di monitoraggio degli infortuni, ma anche la possibilità di fare politiche adeguate di formazione, perdere professionalità e forse anche posti di lavoro». Sottolinea che Inail deve avere capacità ispettive e perderne la presenza vanificherebbe anche Protocollo di legalità e relative sinergie tra Inail, Insp e forze dell'ordine. Menis non ha dimenticato di spiegare che la provincia ha già perso «pezzi importanti quali Banca d'Italia e telefonia» e ora si prospetta la perdita di Inail «in un territorio che ha il triste primato di infortuni sul lavoro e malattie connesse col modo di lavorare. Perderebbe così anche senso il Comitato provinciale di controllo, che non costa niente perché non ha gettoni presenza e che non avrebbe più con chi confrontarsi. Noi reagiremo con grande forza». Che tutto si basi solo su ragioni di risparmio e non di necessità è evidenziato da Brusciano, che indica come il taglio avvenga per un ufficio che «attiene alla tutela dei lavoratori e della salute». Cristina Visintini

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Questa Roma multietnica vincerà intolleranza e discriminazioni (sezione: Costi dei politici)

( da "Manifesto, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

VATICANO Joseph Ratzinger in visita al Campidoglio. È il terzo papa a salire sul colle capitolino dopo Paolo VI e Giovanni Paolo II «Questa Roma multietnica vincerà intolleranza e discriminazioni» Iaia Vantaggiato ROMA Il colpo d'occhio è prima di tutto cromatico. Tante le bandiere giallorosse e biancogialle che letteralmente «avvolgono» i musei capitolini, imponente il vessillo giallo e bianco con lo stemma pontificio che svetta sul Campidoglio mentre l'intera facciata del palazzo senatorio - sede del consiglio comunale - è un unico grande tappeto di margherite. Rosse e gialle, naturalmente. Sulla scenografia, neanche un appunto. E tuttavia quando Benedetto XVI raggiunge il colle, accompagnato del suono delle campane che lo salutano battendo le undici, la piazza non registra il tutto esaurito. Ci sono, certo, alcuni rappresentanti della Comunità di Sant'Egidio e delle Acli, ci sono le delegazione rom dei campi nomadi di Casilino 900 e di Tor di Quinto, ci sono oltre 150 disabili in rappresentanza di alcune associazioni cattoliche e laiche che, a Roma, sono impegnate nel settore. Ma non ci sono le «masse». Non quelle, almeno, che il 15 gennaio del 1998 salutarono l'arrivo al Campidoglio di Giovanni Paolo II, il secondo papa a salire sul colle capitolino dopo Paolo VI. Ad accogliere il papa è, insomma, una rappresentanza tutta istituzionale: oltre al sindaco Alemanno, sono presenti Gianni Letta, il portavoce del premier Bonaiuti, il presidente della regione Marrazzo, diversi ministri, alcuni senatori e Francesco Rutelli. Schierata la giunta al gran completo (fatta eccezione per Andrea Alzetta) i cui consiglieri hanno addirittura ricevuto un gettone di presenza per assistere alla visita del papa. «Inaccettabile», aveva denunciato nei giorni scorsi Francesco Storace. Nulla vieta loro «di devolvere il beneficenza il gettone» gli aveva risposto Marco Pomarici che del consiglio capitolino è presidente. «Apre» i lavori di questa seduta un po' speciale Gianni Alemanno: «Per noi - dice - è una giornata storica. Dopo undici anni il successore di Pietro ritorna nel cuore di questa città». E prosegue: «Roma è città di vita, accoglienza e speranza». Perciò intendiamo «con sempre maggiore consapevolezza, prevenire e sconfiggere ogni forma di violenza che ferisce i nostri quartieri, che colpisce e umilia la dignità delle donne, che viola l'innocenza dei bambini, che emargina i disabili e le persone più deboli». Degli episodi di violenza degli ultimi mesi parla anche Joseph Ratzinger: «sono il segno della povertà spirituale che affligge il cuore dell'uomo contemporaneo e manifestano un disagio profondo». Entrambi, il sindaco e il papa, auspicano l'avvento di un nuovo umanesimo per il quale necessario risulta il richiamo alle nostre più antiche radici. «Radici culturali e spirituali» le definisce Alemanno. «Radici cristiane» precisa il papa tedesco che parla anche di Roma come di una città dal volto ormai multietnico e multireligioso nella quale «l'integrazione è talvolta faticosa e complessa». Un città, continua Benedetto XVI, che però «saprà trovare la forza per esigere da tutti il rispetto delle regole della convivenza civile e respingere ogni forma di intolleranza e discriminazione». Non discriminare gli immigrati ma rispettare la legalià, questo è il messaggio. Quindi, per concludere, qualche cenno sui giovani e sulla crisi economica. Punto. Fine della rappresentazione. Al margine, solo qualche protesta dei radicali e della Fgci, l'organizzazione giovanile del Pdci, che denuncia: «Non si può accogliere nelle nostre istituzioni chi scomunica i medici che fanno abortire ragazzine di 9 anni stuprate e riabilita i vescovi filonazisti».

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FANO - I Grillini di 'Fano a cinque stelle' e le Apette di Bene Comune hanno partecipato a... (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 10-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Martedì 10 Marzo 2009 Chiudi FANO - I Grillini di 'Fano a cinque stelle' e le Apette di Bene Comune hanno partecipato all'assemblea nazionale di tutte le liste civiche, l'altro ieri a Firenze. Il portavoce dei grillini Ettore Marini e il candidato sindaco delle due liste, Carlo De Marchi, hanno avuto modo di incontrare Beppe Grillo, il promotore dell'iniziativa e il comico che infiamma piazze, stadi e palazzetti dello sport con le sue invettive contro il malgoverno e la casta politica. I due esponenti fanesi gli hanno illustrato in via sintetica il loro programma elettorale in vista dell'imminente voto comunale, il 6 e 7 giugno prossimi.

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P.A.: SINDACO MORATTI E MINISTRO BRUNETTA FIRMANO PROTOCOLLO PER INNOVAZIONE DEI SERVIZI AL COMUNE DI MILANO (sezione: Costi dei politici)

( da "marketpress.info" del 10-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Martedì 10 Marzo 2009 P.A.: SINDACO MORATTI E MINISTRO BRUNETTA FIRMANO PROTOCOLLO PER INNOVAZIONE DEI SERVIZI AL COMUNE DI MILANO Milano, 10 marzo 2009 - Il Sindaco di Milano Letizia Moratti e il Ministro per la Pubblica Amministrazione e Innovazione Renato Brunetta hanno firmato questa mattina a Palazzo Marino un protocollo d?intesa per l?innovazione tecnologica dei processi e dei servizi del Comune di Milano. La cerimonia è avvenuta al termine del forum ?E?gov 2012: un piano per le famiglie e le imprese? che si è svolto oggi in Sala Alessi. ?Questo protocollo è molto importante perché fissa obiettivi concreti, per questo motivo Milano è felice di partecipare a questa nuova modalità di confronto con i cittadini ? ha detto il Sindaco Letizia Moratti?. ?Innovare vuol dire puntare sul merito ? ha proseguito il Sindaco Moratti. Questo vale per ogni Pubblica amministrazione, che deve valutare i traguardi raggiunti e ricompensare i più meritevoli. Per questo motivo ho lanciato il Manifesto del Merito a cui hanno aderito oltre 100 Sindaci. Milano dimostra con i numeri di essere una città virtuosa e di migliorare i servizi ai cittadini, ma nello stesso tempo si devono rispettare le regole del Patto di Stabilità in un momento critico del mondo finanziario a livello internazionale. Senza una visione che metta al centro il merito questo è difficile. Inoltre il federalismo fiscale consente di utilizzare le risorse prodotte dal territorio per offrire servizi efficienti ed innovativi. Federalismo e merito sono due obiettivi strettamente intrecciati?. ?A Milano ? ha aggiunto Moratti ? abbiamo puntato sulla riorganizzazione della macchina comunale e sulla semplificazione della struttura. Il Comune di Milano ha già effettuato interventi concreti per porre al centro del sistema dei servizi pubblici il cittadino: abbiamo avviato il processo di certificazione, abbiamo messo a punto un sistema di indagini Customer Satisfaction su campioni di cittadini e un sistema di monitoraggio centralizzato attraverso l?ufficio reclami, abbiamo attivato un processo di verifica della soddisfazione cominciando dai processi che sono soggetti alla certificazione di qualità?. ?Con questo protocollo ? ha concluso il Sindaco ? vogliamo sviluppare l?iniziativa ?Linea Amica?, uno strumento per favorire la comunicazione con i cittadini e la raccolta dei livelli di soddisfazione. A breve verranno attivate indagini di customer satisfation, che utilizzeranno il linguaggio grafico ?Emoticon? secondo le linee guida fornite dal Dipartimento della Funzione pubblica, per partecipare all?iniziativa nazionale di sperimentazione ?Mettiamoci la faccia?, dove si avrà un riscontro immediato del grado di soddisfazione del cittadino?. ?Verrà lanciata il 23 marzo la linea degli ?Emoticons? per la customer satisfaction ? ha aggiunto il Ministro Renato Brunetta -. In ogni sportello della Pubblica amministrazione ci sarà una macchinetta, a disposizione del cittadino che ha fatto una transazione, per dire se è soddisfatto oppure no. Il Comune di Milano con questo protocollo si impegna a realizzare queste macchinette?. ?Entro l?anno saranno 100mila i punti non della Pubblica amministrazione che produrranno i servizi dei Comuni con reti già esistenti (camere di commercio, farmacie, tabaccherie e centri commerciali)?, ha proseguito il ministro Brunetta. ?Inoltre ? ha concluso il ministro ? avremo i prodotti della pubblica amministrazione distribuiti ?on the job? in tutte le aziende pubbliche e private. In ogni azienda i dipendenti avranno il loro desk e invece di chiedere permessi per andare a fare documenti potranno farli direttamente al lavoro. Si tratta di un?iniziativa a base volontaria per le imprese private e con un certo numero di dipendenti. A partire da maggio infine sarà attivata la casella di posta elettronica gratuita per tutti i cittadini, con la quale sarà possibile dialogare con la Pubblica amministrazione?. ?Il Comune di Milano ? ha detto l?assessore ai Serivizi civici e Semplificazione Stefano Pillitteri aprendo il lavori del forum - sta operando per aumentare la qualità di tutti i suoi servizi. Ad oggi abbiamo certificato il 50% della macchina comunale. L?obiettivo che ci siamo posti è quello di ampliare il più possibile i canali di accesso ai servizi. In questa direzione va l?accordo siglato con le Poste per gli Sportelli Amico dove è possibile chiedere certificati anagrafici senza doveri recare in una sede comunale. Ad oggi sono aperti e attivi 176 Sportelli Amico in città e Provincia?. ?A febbraio 2007 ? ha concluso Pillitteri - il Comune di Milano ha aperto lo sportello Reclami a cui il cittadino può agevolmente accedere servendosi di diversi canali (tramite portale, sportello integrato, fax e posta). Complessivamente lo sportello ha gestito 12. 551 reclami, il 99% dei quali ha ottenuto risposta. Nel luglio 2007 è nata invece l?Infoline 02. 02. 02 sulla quale vengono fatte convergere tutte le funzioni di contact center del Comune?. Protocollo Di Intesa Tra Il Ministro Per La Pubblica Amministrazione E L?innovazione E Il Sindaco Del Comune Di Milano Per L?innovazione Dei Processi E Dei Servizi Del Comune Di Milano - Il Ministro per la pubblica amministrazione e l?innovazione ed il Sindaco del Comune di Milano, d?ora innanzi congiuntamente definiti ?le Parti? o, singolarmente, ?la Parte? Visto - il decreto del Presidente della Repubblica 7 maggio 2008, con il quale Renato Brunetta è stato nominato Ministro senza portafoglio; - il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 maggio 2008, con il quale al predetto Ministro senza portafoglio è stato conferito l´incarico per la Pubblica Amministrazione e l?Innovazione ; - il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 giugno 2008, recante ?Delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei ministri in materia di pubblica amministrazione e innovazione al Ministro senza portafoglio On. Prof. Renato Brunetta?; - l?articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, che prevede la possibilità per le pubbliche amministrazioni di concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune; - l?articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367, inerente le modalità di realizzazione di programmi comuni fra più amministrazioni. Considerato - che il Ministro per la pubblica amministrazione e l?innovazione , è delegato ad esercitare funzioni di impulso e promozione delle politiche di innovazione volte a migliorare la qualità dei servizi pubblici verificandone l´efficienza, l´efficacia e l´economicità, realizzando programmi di sostegno all´innovazione nelle Amministrazioni pubbliche, basati sullo sviluppo e la condivisione delle conoscenze e del capitale umano e sulla creazione di condizioni favorevoli ai processi di innovazione; - che il Ministro nell?ambito delle proprie funzioni ha il compito di avviare tutte le attività utili ad assicurare lo sviluppo e la diffusione delle competenze necessarie ad un adeguato uso delle tecnologie; - che nell?ambito delle politiche poste in essere dal Ministro della pubblica amministrazione e l?innovazione assume forte rilevanza la valorizzazione di strumenti di orientamento volti a mettere al centro del sistema dei servizi pubblici il cittadino, al fine di favorire la percezione unitaria della Pubblica Amministrazione e di potenziare la valutabilità e misurabilità dei servizi erogati; - che per il raggiungimento delle finalità sopra descritte è stata affidata al Formez la realizzazione del progetto ?Linea Amica? - Il contact center multicanale della P. A. Italiana, uno strumento multicanale, atto a favorire la comunicazione con i cittadini utenti e la raccolta ed elaborazione dei livelli di soddisfazione nell?accesso e nella fruizione degli stessi, nonché in grado di realizzare l?integrazione dei vari Centri di Contatto esistenti nelle pubbliche amministrazioni e a fornire in tempo reale dati utili al monitoraggio sull?erogazione dei servizi e alla valutazione oggettiva delle prestazioni, dei risultati e della qualità delle pubbliche amministrazioni, sviluppando, al contempo, nell?utenza la percezione dell?efficienza e la fiducia nella P. A. ; - che il Comune di Milano per dare attuazione al programma di mandato del Sindaco, che prevede l?obiettivo strategico ?La Pubblica Amministrazione va al Cittadino: semplificazione, qualità e decentramento?: - ha avviato il processo di certificazione di qualità Iso 9001:2000 già conseguita per la maggior parte dei Settori - ha avviato un percorso di eccellenza (Efqm) - ha messo a regime un sistema di governance e di rilevazione di indagini estensive di Customer Satisfaction su campioni significativi e rappresentativi di Cittadini ed un sistema di monitoraggio centralizzato, continuo e strutturato della soddisfazione dei cittadini come fruitori dei servizi dell?amministrazione attraverso l?implementazione di uno sportello reclami multicanale - ha intrapreso attività di benchmarking a livello nazionale ed internazionale per l?avvio e l?applicazione delle buone prassi. Tale attività che vede il coinvolgimento e il sostegno del Dipartimento della Funzione Pubblica, ha condotto alla realizzazione di un network di grandi comuni italiani (Benchmarking Qclub) che utilizzano in modo sistematico strumenti per la Qualità Totale e Milano viene riconosciuta ?migliore prassi? nella realizzazione di indagine di Customer e Gestione Reclami e viene pertanto designata al coordinamento dell?attività a livello nazionale - ha individuato, mediante la creazione di tavoli di lavoro coordinati con Assolombarda, percorsi di semplificazione e reingegnerizzazione delle procedure volte ad aumentare la competitività del territorio ed a migliorare i canali di collaborazione tra Pa ed Imprese, in particolare: - semplificazione delle procedure per la realizzazione di strumenti di informazione ed orientamento a supporto delle imprese che devono attivare procedimenti amministrativi per potersi insediare sul territorio comunale; - semplificazione finalizzata all?ingresso al soggiorno di specifiche categorie di cittadini di Paesi extracomunitari. Tale progetto vede il coinvolgimento del Ministero dell?Interno e il Ministero della Funzione Pubblica per consentire una sperimentazione nazionale; - ipotesi di Carta dei diritti delle imprese per sistematizzare e ottimizzare le iniziative di dialogo, trasparenza e semplificazione tra il Comune e il mondo imprenditoriale; - ha individuato un tavolo di lavoro con la C. C. I. I. A di Milano relativo al progetto strategico ?impresa in un giorno? Ritenuto Opportuno sviluppare azioni sinergiche per condividere le migliori pratiche tecnologiche e organizzative adottate; avviare e valorizzare il presente rapporto di collaborazione, al fine di garantire continuità ai risultati raggiunti e utilizzare in modo sistematico le opportunità offerte; di realizzare finalità strategiche quali la maggiore qualità dei servizi, l?efficienza amministrativa e la lotta agli sprechi, la semplificazione e la trasparenza; che le iniziative di cui al presente protocollo, in coerenza con la strategia di ammodernamento indicata dal Governo ed avviata con i Piani industriali del Ministro della pubblica amministrazione e dell?innovazione e in coerenza con l?implementazione della strategia di Lisbona, si ispirino ai seguenti principi: riferimento alle buone pratiche nazionali e internazionali; valutazione delle performance e della soddisfazione del cliente; riduzione dei costi dell?amministrazione pubblica con miglioramento di qualità ed efficienza anche in termini dei tempi di risposta; trasparenza, accessibilità standardizzazione ed interoperabilità dei processi di interazione tra le amministrazioni e con gli utenti, come previsto dal Codice dell?amministrazione digitale; per il Comune di Milano orientare il proprio sforzo all?attuazione dei processi di riforma della Pa italiana avviati dal Ministero ed al rispetto del Piano generale di Sviluppo del Comune con particolare riferimento all?utilizzo di nuove tecnologie ed all?implementazione di sistemi di ascolto del cittadino, ormai riconosciute come fattori decisivi per la competitività del Paese e per l?effettiva fruibilità dei servizi e delle prestazioni delle pubbliche amministrazioni da parte dei cittadini Convengono Quanto Segue Articolo 1 (Obiettivi) 1. Con la presente intesa le Parti intendono avviare un rapporto di collaborazione volto a realizzare un programma di innovazione per l?incremento dell?efficienza, della trasparenza e della qualità dei servizi resi, realizzando, nel contempo, una progressiva riduzione dei costi. In particolare le parti convengono di svolgere attività di analisi e ricerca con i seguenti obiettivi: a. Implementazione e sviluppo dell?iniziativa Linea amica; b. Individuazione e promozione di ?best practice?; c. Sviluppo di modelli di rilevazione dell?efficienza e delle ?performance? degli apparati e dei dipendenti della pubblica amministrazione. In particolare: a) per il Progetto ?Linea amica? gli obiettivi specifici sono: - attivare un sistema di reporting del numero e tipologia dei contatti che preveda anche un sistema di trasmissione quotidiana dei quesiti e delle problematiche di reciproca competenza, al fine di una risposta nel minor tempo possibile; - raccordare i servizi di supporto informativo (front e back office, sistemi redazionali) nonché il follow up alle segnalazioni di disservizi delle pubbliche amministrazioni evidenziati dai cittadini, al fine di fornire una risposta il più possibile uniforme e univoca agli utenti; - analizzare soluzioni di interoperabilità tecnologica, organizzativa e semantica degli strumenti utilizzati e sviluppare in modo omogeneo un sistema di rilevazione della customer satisfaction; - supportare le persone disabili e chi non può usufruire pienamente delle opportunità offerte dalle tecnologie; che il Comune di Milano si impegna a conseguire attraverso lo sviluppo e il potenziamento delle iniziative già intraprese sul tema, ovvero: - lo Sportello Reclami, attivato dal febbraio 2007, a cui il cittadino può agevolmente accedere servendosi di diversi canali (portale, sportello integrato,fax, posta). Lo Sportello Reclami eroga un servizio certificato multicanale che interfaccia tutti i servizi interni del Comune di Milano facendo convergere la gestione su un unico punto a garanzia di monitoraggio continuo per il rispetto dei tempi di risposta previsti dalla procedura ed a predisposizione di opportune azioni correttive con una costante elaborazione di report a fini statistici e di monitoraggio della qualità dei procedimenti; - Infoline 020202, ?linea amica?, implementata dal luglio 2007, sulla quale sono state fatte convergere le funzioni di contact center già esistenti ed aggiunte ulteriori funzionalità. Il servizio, strutturato con modalità multicanale (telefonico vocale multilingue, fax, e mail, sms e posta ordinaria) si caratterizza per l?ampia accessibilità e fruibilità delle sue funzioni (tutte le informazioni sono certificate). Inoltre al fine di costituire una buona base informativa a disposizione degli operatori è stato disposto il collegamento alle schede redatte per il portale www. Comune. Milano. It da parte delle singole Direzioni centrali e attraverso l?utilizzo di un software specifico le telefonate e le informazioni richieste vengono profilate in modo da permettere agli operatori di poter accedere all´informazione storicizzata. B) per il Progetto ?Emoticon?, oltre alle consuete indagini di Customer Satisfaction pianificate e rispetto allo svolgimento delle quali il Comune di Milano è stato riconosciuto come best practice nell?ambito del Benchmarking Qclub, il Comune si impegna ad attivare indagini di Customer Satisfaction che utilizzino il linguaggio grafico ?Emoticon? rispetto ad un elenco di servizi già pianificati ( ad es. Polizia Locale, Servizi all?infanzia, Ecopass, Servizi anagrafici , Finanza, Urbanistica, Attività produttive (Suap), Cultura, Statistica), secondo le linee guida fornite dal Dipartimento della funzione pubblica, ai fini della partecipazione alla iniziativa nazionale di sperimentazione denominata ?Mettiamoci la faccia?. Articolo 2 (Attuazione) 1. Le Parti mettono a disposizione le competenze delle strutture di cui si avvalgono per l´attuazione del presente protocollo. 2. Al fine di assicurare la corretta e tempestiva attuazione degli interventi di innovazione previsti dal presente programma e descritti nei precedenti articoli è istituito un Comitato tecnico che svolge funzioni di coordinamento, pianificazione e controllo, in raccordo con altre funzioni di monitoraggio eventualmente già esistenti per specifiche iniziative. 3. Il Comitato tecnico è composto da tre membri, pariteticamente designati dalle Parti. Il Comitato tecnico avrà la funzione di: - orientamento e programmazione delle attività; - definizione delle modalità operative per la realizzazione degli interventi sulle aree individuate; - individuazione delle eventuali criticità e proposizione delle possibili soluzioni operative; - monitoraggio e verifica degli output e dei risultati prodotti; - individuazione di ulteriori ambiti di interventi collaborativi; Ciascuna parte, in relazione alle attività del suddetto Comitato tecnico, sosterrà i costi di propria competenza. Articolo 3 (Comunicazione e promozione) 1. Le Parti pubblicizzeranno congiuntamente le cooperazioni che verranno attuate nonché i risultati conseguiti con apposite azioni di comunicazione e promozione. Articolo 4 (Durata) 1. Il presente Protocollo ha durata di 3 anni a decorrere dalla data della sua sottoscrizione. Le parti si riservano la facoltà di rinnovo. 2. Su richiesta delle parti, può essere effettuata una rimodulazione del presente protocollo. Articolo 5 (Risorse finanziarie) 1. Il programma di interventi oggetto del presente accordo è finanziato in parte con fondi già stanziati in parte con fondi da reperire. 2. Le Parti si impegnano a dare priorità agli interventi di innovazione definiti in questa intesa e a individuare, nell?ambito delle rispettive competenze, le fonti di finanziamento necessarie per attuare gli interventi. Milano, lì 9 marzo 2009 - Il Ministro Per La Pubblica Amministrazione E L?innovazione Renato Brunetta - Il Sindaco Del Comune Di Milano Letizia Moratti . <<BACK

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Da oggi si vota con le impronte: 19 <irriducibili> (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 10-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-03-10 num: - pag: 12 categoria: REDAZIONALE Alla Camera Da oggi si vota con le impronte: 19 «irriducibili» ROMA — Gli irriducibili sono 19. Oggi entrerà in funzione alla Camera il nuovo sistema di votazione che riconosce le impronte digitali, per mettere fuori gioco i «pianisti». Ma ancora una settantina di deputati non ha ritirato la nuova tessera: la maggior parte, però, non lo ha fatto per ragioni tempo e conta di mettersi in regola oggi stesso. Un manipolo di parlamentari però non vuole per adesso cedere. E il più agguerrito è il repubblicano Francesco Nucara: «Solo in Brasile, Messico e Albania c'è un sistema di voto così. Io mi sono schierato anche contro la raccolta delle impronte digitali per i rom, figuriamoci se mi piego a questa schedatura». E aggiunge: «Non darò mai le impronte, anche se mi dovessero togliere il gettone di presenza in aula». Più morbida la posizione dei leghisti ribelli. «Sono contrario, ma accetterò o se me lo chiede Umberto Bossi, o se il presidente Fini decide che il sistema, costato mezzo milione di euro, viene fatto pagare ai parlamentari», dice Matteo Brigandì. Fra gli irriducibili c'è anche Paolo Guzzanti, ex Pdl ora gruppo misto. Se i ribelli saranno alla fine meno di venti, comunque potrebbero anche continuare a votare con il vecchio sistema, magari però posizionati sui banchi uno lontano dall'altro per evitare scambi di voto. Ma non è esclusa un'azione di forza della presidenza per ridurre ulteriormente il manipolo degli irriducibili. Pa. Fo.

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IL SINDACATO Cisl <rompe> deciso con una direzione sanitaria Asl che &#... (sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (La Spezia)" del 10-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

PRIMA SARZANA pag. 13 IL SINDACATO Cisl «rompe» deciso con una direzione sanitaria Asl che &#... IL SINDACATO Cisl «rompe» deciso con una direzione sanitaria Asl che «non rispetta neppure gli accordi sottoscritti», incapace di «corrette relazioni sindacali». I comitati, dal Tribunale del Malato al Sanità Val di Magra, ribadiscono che la situazione spezzina è «gravissima», dicono «basta» e annunciano nuove forme democratiche di protesta contro sprechi e disfunzioni. La visita sabato del presidente della Regione Claudio Burlando, e l'inaugurazione dell'ambulatorio oncologico al San Bartolomeo non ancora in grado di aprire davvero, non ha tranquillizzato una sanità che continua a «boccheggiare» mentre l'ossigeno diminuisce. Il «giorno dopo» la Cisl spezzina e i delegati della Rsu si schierano al fianco dei comitati e, con un volantino distribuito negli ospedali, spiegano «perchè non siamo andati alla corte di Burlando». Le ragioni sono tante: l'immobilità della Regione, l'interruzione delle relazioni sindacali, i servizi sanitari aperti senza personale e senza organizzazione, il paradosso della ricetta "meno impiegati più infermieri" in un'Asl dove gli impiegati sono all'osso ormai da tempo. E il volantino Cisl sottolinea la necessità che i responsabili della «cosa pubblica, a tutti i livelli, siano scelti per le competenze e conservino il posto solo se amministrano bene, se fanno progredire la pubblica amministrazione, altrimenti a casa». E, dopo aver precisato che era assente all'incontro con il presidente Burlando, la Cisl annuncia che «non parteciperà più al tavolo delle trattative con l'azienda finché non saranno ristabilite corrette relazioni sindacali rispettando gli accordi già sottoscritti». UNA DIREZIONE aziendale non più credibile secondo la segreteria provinciale del sindacato (Polledri, Colombo, Mammi, Pig) e la Rsu (Currenti, Godani, Battini, Moretti e Telles). Esempi infiniti, dall'accordo per garantire i servizi nell'estate 2008 che chiedeva uno sforzo straordinario agli infermieri in cambio di un gettone di presenza in molti casi mai arrivato, alle carenze dei servizi. Quattro mesi dal trasferimento a Sarzana e l'urologia continua ad affannare con pochi infermieri e caposala «facente funzioni» per due reparti. Per arrivare al caso dell'emodinamica aperta part-time per mancanza di personale, alle sale operatorie in sofferenza, alla gestione dei costosissimi appalti sui quali sono numerose le segnalazioni di scarsa qualità dei servizi. INTANTO associazioni e comitati spezzini continuano la loro battaglia conto i «mali» della sanità spezzina. E loro il volantino consegnato sabato al presidente della Regione nel quale elencano le urgenze per salvare un sistema in «prognosi riservata»: bloccare le privatizzazioni, controlli severi sulle prestazioni fornite dai privati, annullamento degli appalti che non forniscono qualità e sicurezza, premiare gli operatori dell'Asl che vogliono attuare percorsi di diagnosi e cura a tutela dei cittadini (e oggi non avviene), potenziare la sanità pubblica assumento personale e dotandolo di mezzi. A sostegno delle loro denunce i comitati portano le dichiarazioni dello stesso direttore generale Asl Conzi alla conferenza ristretta dei sindaci del 2008 quando aveva annunciato tagli «violenti» sul bilancio e sulle prestazioni, sottolineato l'impossibilità di ridurre i costi in buona parte determinati dagli appalti ai privati e pronosticato «una tragedia» per l'anno in corso. Molte le risposte che chiedono i Comitati. A partire dal perché le prestazioni per i malati oncologici furono tolte all'ospedale di Sarzana al quale, a suo tempo, fu regalata una costosa cappa aspirante a flussi laminari mai messa in funzione, sottratta con un "blitz" e portata come seconda cappa al Felettino. Dopo anni, sottolinea il direttivo dei Comitati, arriva un ambulatorio part time che non fornirà tutte le prestazioni di cui necessitano i pazienti oncologici, e soprattutto le più pesanti come i cicli antiblastici che potrebbero essere effettuati in Day Hospital. Day hospital che in medicina è costretto a lavorare a scartamento ridotto perché l'unica infermiera è malata e non viene sostituita. E fanno notare che l'appalto multiservice non copre tutte le necessità di manutenzione necessarie nei reparti dell'ospedale ma si è riusciti ad imbiancare i corridoi dove sarebbe transitato il Presidente. I Comitati chiedono poi quali servizi territoriali rimarranno al vecchio ospedale, dove si trasferanno quelli attuali durante i lavori di ristrutturazione, dove si prenderà il personale per Rsa e Hopsice, quanto ha incassato l'Asl dalla vendita dell'ex S. Bartolomeo, come sono stati utilizzati i soldi e quanto sarà il rientro economico di chi gestirà gli immobili da realizzare. Ma le risposte ancora non arrivano.

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<Caccia anche a febbraio, più sicurezza e competenza> (sezione: Costi dei politici)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 10-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Provincia di Oristano Pagina 4018 Ales. L'appello del presidente regionale al governatore «Caccia anche a febbraio, più sicurezza e competenza» Ales.. L'appello del presidente regionale al governatore --> La lettera di Marco Pisanu, al presidente della Regione: «I nostri problemi non sono mai stati affrontati seriamente» La caccia a febbraio, ma anche l'uso della canna rigata e del gilet arancione per questioni di sicurezza. Ed ancora la presenza di persone competenti nei comitati faunistici. Nel nuovo taccuino del governatore regionale Ugo Cappellacci ci deve essere spazio anche per i problemi della caccia. Almeno questo ha chiesto l'associazione "Caccia, Pesca, Ambiente Sports", diretta dal presidente regionale Marco Pisanu di Ales, in una lettera inviata al nuovo presidente della Regione. Un documento che ha ricordato l'appoggio dei cacciatori alla coalizione di centrodestra ed ha auspicato un confronto aperto con la nuova Giunta Cappellacci sulle richieste del mondo delle doppiette, che si è sentito trascurato dal passato Governo regionale. LA LETTERA «Il 70 per cento della nostra categoria ha sostenuto la vostra coalizione perché la precedente giunta non ha mai affrontato seriamente le problematiche venatorie», ha esordito Pisanu, «questo risultato è stato voluto con forza dall'ambiente venatorio isolano, che non è formato solo da 42.000 cacciatori, ma da un indotto che sfiora le 100 mila unità». I CACCIATORI Una categoria che ha chiesto rispetto ed attenzione anche a Cappellacci. «Vogliamo far presente al nostro Governatore che migliaia di cacciatori dedicano gran parte del loro tempo libero al volontariato per la prevenzione degli incendi e alla vigilanza contro il bracconaggio», ha aggiunto il presidente di "C.P.A Sports", «siamo sempre i primi ad accorrere in caso di calamità o quando qualcuno si perde nei boschi». Per questo «non vorremmo più subire le ingiustizie e le penalizzazioni che i cacciatori della penisola e degli altri Paesi Europei non subiscono. Chiediamo di non essere trattati più come cittadini di terza classe». RICHIESTE Quindi l'elenco delle richieste. «Innanzitutto la caccia a febbraio», ha sottolineato Pisanu, «ma anche attenzione per la sicurezza con l'uso obbligatorio del gilet arancione che potrebbe evitare tanti incidenti. Ed ancora l'uso della canna rigata al posto dei pallettoni, che sono più pericolosi. Questa canna viene usata in tutte le altre regioni d'Italia tranne che in Sardegna». COMITATI Infine l'ultimo appello al presidente della Regione sulla composizione dei comitati faunistici. «Vorremmo solo persone competenti e conoscitrici delle reali esigenze del territorio, non individui che partecipano solo per incassare il gettone di presenza», ha concluso Pisanu, «i cacciatori versano nelle casse regionali fior di quattrini, perciò vorremmo che i nostri soldi fossero reinvestiti per pianificare il ripopolamento su tutto il territorio regionale». Tutte richieste che le doppiette si augurano di poter ribadire presto in un incontro con il neo governatore della Regione. ANTONIO PINTORI

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L'oro dei quiz (sezione: Costi dei politici)

( da "Famiglia Cristiana" del 10-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

di Gigi Vesigna TELEVISIONE OGNI GIORNO 11 ORE DI GIOCHI TELEVISIVI A PREMI L?ORO DEI QUIZ La Tv mette in palio più di due milioni di euro ogni giorno. Ma una ricerca rivela che chi vince una somma consistente ha serie probabilità di stare peggio nel giro di pochi anni. Aveva ragione Renzo Arbore, quando scimmiottava le trasmissioni a premio cantando quella memorabile canzoncina La vita è tutta un quiz? No, quella era solo una parodia, però senza trucco e senza inganno, ma la Tv, privata o pubblica, con i quiz ci marcia. A cominciare dalla scelta dei concorrenti che, "provinati", rivelano i loro punti deboli, i loro numeri fortunati, le loro scaramanzie, tutto quanto, insomma, può aiutare a pilotare verso una sicura sconfitta o a una vincita modesta, ma fondamentale per le esigenze del concorrente. La tentazione di partecipare a un gioco o a un semplice quiz con relativi montepremi è fortissima, e in più si aggiunge quel quarto d?ora di celebrità che Andy Warhol ha "assegnato" a ogni comune mortale. Si calcola che da quando è nata la Tv, circa la metà della popolazione italiana adulta abbia tentato di proporsi come concorrente. Poi, da quando si cercano i partecipanti ai reality show il numero è sensibilmente aumentato: comunque, ogni giorno i palinsesti delle principali reti televisive dedicano a quiz, game show e infotainment (informazione più intrattenimento) almeno 11 ore di programmazione, sulle complessive 144 (calcolo medio) dell?intera giornata. Ma spesso si arriva a picchi di 15 ore. Carlo Conti conduce su Raiuno L'eredità (foto Ansa). Canale 5 mette in palio più di un milione di euro al giorno (solo con Chi vuol essere milionario di Gerry Scotti si può portare a casa un milioncino), ma Raiuno segue a non poca distanza con gli 815 mila euro a disposizione di chi vuol tentare la fortuna. Una somma spalmata in cinque programmi, dal primo mattino ad Affari tuoi, il gioco dei pacchi che da solo mette in palio 500 mila euro. «Quello messo in atto», precisa Saro Trovato, presidente di Comunicazione perbene, «è un bombardamento mediatico pericolosissimo. Oggi basta accendere la televisione per assistere a programmi che regalano cifre esorbitanti e fanno perdere anche quello stimolo di eccezionalità che un tempo creò la fortuna del quiz e dei giochi a premi». Da uno alla settimana s?è passati a una vera e propria inflazione di "offerte" di guadagni facili, che non hanno niente a che vedere con quanto succedeva quando c?erano Lascia o raddoppia? e Il musichiere. Se Raffaella Carrà prometteva nello spettacolo abbinato alla Lotteria (che già aveva come premio finale cinque milioni di euro) vincite sino a 750 mila euro, Paperissima prometteva al concorrente che avesse realizzato il filmato più spiritoso 100 mila euro. Quando gli euro sono "virtuali" Gli euro, come vedremo, sono spesso virtuali, ma ci sono anche trasmissioni che danno premi "in natura". Su Raidue, Mattina in famiglia, per risolvere un cruciverba dispone di poche centinaia di euro, Mezzogiorno in famiglia mette in lizza i Comuni d?Italia, che possono vincere un pullman. A Geo & Geo si gioca per vincere pannelli solari, La prova del cuoco mette in palio una batteria di pentole, Per un pugno di libri regala alla squadra di ragazzi che vince un carrello della spesa pieno di libri, Occhio alla spesa offre buoni acquisto per generi alimentari oppure casalinghi, Alle falde del Kilimangiaro regala viaggi. Davide Pavesi, che nel 2004 ha vinto un milione di euro al quiz Chi vuol essere milionario (Canale 5) (foto Ansa). Insomma, fatti due conti, la Tv mette in palio 84.272 euro l?ora, 1.404 ogni minuto, vale a dire 23 al secondo. Ma qui viene il bello: non è tutto oro quello che luccica. I premi, infatti, si differenziano sostanzialmente, se li vince un concorrente che gioca in una trasmissione Rai o in una di Mediaset. Come si sa, solo le lotterie e i giochi "benedetti" dallo Stato (il Lotto, il Superenalotto) sono esentasse: chi vince in un quiz o in un gioco televisivo su Mediaset riceve la cifra a domicilio entro 180 giorni (decurtata del 20 per cento per le tasse) in gettoni d?oro che portano inciso il marchio del biscione, fabbricati da aziende specializzate. Questi gettoni non sono convertibili in banca, se non accettando la valutazione di "oggetti in oro vecchio", ma chi vince viene raggiunto da una tempestiva telefonata di agenzie che si offrono di "ritirare" il malloppo con un prezzo definito "ragionevole" (si dice che 100 mila euro diventino subito 70 mila). Così quei gettoni non devono essere riconiati per un altro concorrente, ma tornano al punto di partenza. In sostanza, girano sempre quelli, eliminando un sacco di spese. I gettoni sono coniati in tagli da 25, 50 e 500 euro e vengono consegnati a casa in buste sigillate, entro sei mesi, e le spese di spedizione sono a carico del ricevente. Poiché è facoltà delle varie Tv di pagare in denaro o in gettoni d?oro, Mediaset ha mantenuto l?abitudine di pagare in gettoni d?oro, la Rai ha scelto un sistema misto: mentre L?eredità e Affari tuoi pagano in euro, mediante accredito bancario, le altre trasmissioni offrono "pagamenti in natura", come oggetti di vario genere da scegliere tra quelli che gli inserzionisti mettono a disposizione. «I giochi trasmettono ottimismo» Poche settimane fa l?onorevole Walter Veltroni ha preso una posizione durissima su quiz e giochi a premi: «Ci sono trasmissioni televisive in cui si guadagnano milioni senza far nulla e trasmettono al Paese un messaggio sbagliato». Il direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, replica che «i giochetti in Tv diffondono ottimismo», e naturalmente anche il direttore di Canale 5, Massimo Donelli, sostiene: «I premi in Tv esistono dalla notte dei tempi, fanno parte della storia della Tv, non solo italiana». Poi, spostando l?argomento dalla Tv privata a quella pubblica, sostiene: «Quest?anno nei nostri programmi, dal Grande Fratello a La corrida, i telespettatori possono vincere buoni acquisto per fare la spesa. Si deve distinguere tra la Tv commerciale, che non gode di un canone, e quella pubblica». Interviene anche Gerry Scotti:«I miei dilettanti allo sbaraglio hanno solo un modesto rimborso spese, ma vengono per giocare, per passare una serata diversa, al contrario dei ballerini della Carlucci, che per ballare con le stelle percepiscono ingaggi "principeschi». Comunque, nel suo Milionario, i concorrenti hanno guadagnato in sei anni 15 milioni e 632 mila euro! La filosofia del quiz o del gioco che ti fa guadagnare soldi è cambiata: Mike Bongiorno, che ha portato il quiz televisivo in Italia, sostiene: «Ormai è tutta questione di fortuna come al gioco dei tre bussolotti. L?inizio della fine è stato quando per tirare su gli ascolti hanno cominciato a dare tre, quattro risposte per ogni domanda». Max Giusti (Affari tuoi, Raiuno) (foto Ansa). Ai tempi di Mike ogni concorrente veniva scrutinato tre volte, la prima a casa sua, la seconda a casa di Mike e la terza in studio. Poi, venivano consegnati dei libri sulla materia scelta e il concorrente doveva studiarli: le risposte alle domande le avrebbe trovate tutte lì. Sono lontani i tempi di Mike Oggi, di solito i concorrenti di giochi che richiedono risposte nozionistiche sono prima sentiti telefonicamente, poi vengono interrogati sulla cultura generale e, quindi, devono rispondere a un questionario di trenta domande. L?attesa da quando si presenta la domanda a quando viene chiamato in trasmissione è di solito molto lunga: Davide Pavesi, il venticinquenne di Milano che ha vinto un milione di euro da Gerry, ha aspettato la convocazione per un anno e mezzo, e la vincita l?ha investita acquistando immobili. Sono lontani i tempi in cui Mike Bongiorno offriva ai vincitori per la domanda finale (davvero difficile) 5 milioni e 125 mila lire e, come premio di consolazione, una Seicento; o quelli in cui il primo grande vincitore del Musichiere di Mario Riva, il cameriere Spartaco D?Itri, vinse 8 milioni. I record di oggi, in euro, sono plurimiliardari (in lire). Il signor V. D. P., molisano, ha vinto il superpacco da 500 mila euro ad Affari tuoi; mentre la signora G.T., che ha vinto la stessa cifra, quando, interpellata da Staffelli di Striscia la notizia su una presunta irregolarità (mai provata), che l?avrebbe costretta a restituire i soldi, ha risposto con grande buonsenso: «La cosa importante è la salute!». Il Codacons attacca la Rai Mentre tra Codacons, l?ente che tutela i diritti dei cittadini, e la Rai è in atto una polemica che riguarda proprio Affari tuoi, ed esiste anche un atto formale del ministero dello Sviluppo economico, del 12 gennaio scorso, secondo il quale «la trasmissione a premi denominata Affari tuoi è da considerarsi vietata in quanto ha avuto svolgimento senza che la società promotrice abbia mai adempiuto alle disposizioni recate dal Dpr 430/2001». Comunque la trasmissione va in onda regolarmente, perché la Rai respinge ogni accusa. Ma quella signora che ha parlato di salute ha, inconsciamente, messo il dito nella piaga. Un?indagine svolta da due ricercatori della Paris School of Economics, Andrei Clark e Bènedicte Apouey, ha confermato che i soldi non fanno la felicità, sostenendo che chi vince alla lotteria o a un gioco televisivo una somma consistente ha serie probabilità di stare peggio nel giro di pochi anni. L?inchiesta, condotta tra il 1995 e il 2005, tra 16 mila persone incluse nel British Panel Study, ha appurato che ritrovarsi da un momento all?altro ricchi sfondati dà, al primo momento, una sensazione di benessere mentale, ma successivamente i comportamenti che seguono la vincita danneggiano la salute. Antonio Lo Jacono, presidente della Società italiana di psicologia, avverte: «Abbandonarsi agli eccessi è il segnale che, sotto sotto, anche l?equilibrio mentale non è più così solido». Insomma, tutti vorremmo vincere un jackpot miliardario, ma poi dovremmo mantenere uno stile di vita maturo e consapevole, senza stravolgere il quotidiano. Sempre secondo le stime di Lo Jacono, il 35 per cento dei vincitori di grossi premi dopo un po? si accorge che stava meglio prima. Ammalarsi di ricchezza? Sembra un paradosso, ma chi, sinceramente, può sapere come si comporterebbe se si ritrovasse a essere straricco? E anche questa è una domanda da un milione di euro!

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Pergusa: entro giugno scatterannoi lavori per la licenza internazionale (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 10-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pergusa: entro giugno scatteranno i lavori per la licenza internazionale Guinnes-Poseidon Corona8-11 Wp Guinnes: Mirabella, Romano, D'Agosta, Albo 1, V. Garofalo, Zappalà, La Carrubba, C. Garofalo, Denaro, Guglielmino 2, Caserta, Cucè 6, Messina. All. Consoli. Poseidon Corona: G. Alongi, Vitaliti, Salvia, Lombardo, Raciti, Torrisi 2, Pane, Panebianco, Iuppa 1, Quartarone 2, Paratore 6, Mannino, Trombatore. All. Pellegrino. Arbitro: Scollo. Parziali: 3-3, 2-4, 1-3, 2-1. a.cig.) La stracittadina è della Poseidon Corona. La squadra di Pellegrino batte la Guinnes nel derby catanese e si sistema al secondo posto agganciando il Gaeta. L'equilibrio dura un tempo, poi Quartarone e compagne scappano con quattro reti di fila siglate da Paratore (2), Iuppa e la stessa Quartarone (3-7). Le ragazze di Cristina Consoli dimezzano le distanze con Albo e Garofalo, ma il nuovo allungo della Poseidon con Quartarone, Paratore su rigore e Torrisi chiude l'incontro. GIFA PALERMO-Volturno14-6 Gifa: Calza, Alaimo 1, Zummo 3, Scalici 3, Rizzo, Truden, Sottile 2, Cambria, Bologna, Vaglica, Montaina 4, Henriques 1. All. Schiavo. Volturno: Ventriglia, Maiello, Rinaldi, Mattiello 1, Valente, De Simone 1, Pellegrino, Capuano, Masciandaro 4, Stellato. Arbitro: Tranchida. Parziali: 5-1, 3-1, 3-1, 3-3. Palermo. f.t.) Torna alla vittoria la Gifa. Dopo tre turni amari, la squadra di Schiavo riassapora il gusto del successo travolgendo il Volturno. SERAPO GAETA-Athlon7-11 Serapo Gaeta: Rossini, De Meo, Di Florio, Dies 2, Elmo 1, Scuccimarra, Tagliamonte L., Tagliamonte S., Vellozzi, Ottaviano, Ciccariello 3, Anastasio, Taiano 1. All. Baldassarre. Athlon: Bisconti, Gagliano 4, Alberti, Cannatella 2, Calamita, Arangio 1, Mannino 2, Ignaccolo, De Benigno, Ferotti 2, Filippone, Messina. Allenatore: Birri. Arbitro: Calabrò. Parziali: 2-3, 2-2, 1-2, 2-4. f.t.) L'Athlon 90 vince lo scontro diretto con il Serapo Gaeta per 11-7 e si isola in testa alla classifica del girone Sud. Altri risultati: Coser Civitavecchia-Vesuvio 9-2; Castelli Romani-Racing Roma 7-4. Classifica: Athlon Palermo 21; Poseidon Corona e Serapo Gaeta 18; Racing 15; Guinnes e Gifa 12; Coser Civitavecchia e Castelli Romani 10; Volturno 3; Vesuvio 0.

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AZZANO SI: VALVASORI STAMPELLA DEL SINDACO (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 10-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

AZZANO SI: «VALVASORI STAMPELLA DEL SINDACO» Martedì 10 Marzo 2009, Azzano Decimo I consiglieri comunali Marco Putto, Roberto Innocente, Lucio Caldo e Simone Saro del gruppo Azzano Si, sentendosi chiamati in causa dalle dichiarazioni pubbliche del capogruppo del Partito Democratico Sante Luca Valvasori, replicano con decisione. "Le affermazioni del consigliere Valvasori in merito alla sua permanenza in aula al momento dell'approvazione della Variante n. 39 - area Prpc 'Gaia' sono contraddittorie e politicamente sconcertanti. La contraddittorietà sta nel fatto che lui stesso, che oggi si erge a paladino del dovere di partecipare alle votazioni, in passato si sia più volte avvalso della facoltà di non parteciparvi. Predica bene, dunque, ma razzola male" scrivono i quattro consiglieri in una nota. Il gruppo consiliare di opposizione Azzano Si, come pure di opposizione è lo stesso Valvasori, va giù pesante con il collega di minoranza per il fatto che con la sua presenza ha consentito l'approvazione della Variante "Gaia". "È palese - scrivono i quattro - che in una maggioranza che sta perdendo i pezzi e che da sola non ce l'avrebbe fatta ad approvare la Variante su Gaia, il consigliere Valvasori abbia fatto da stampella al sindaco Bortolotti, permettendo con la sua solitaria presenza tra i banchi della minoranza, che il provvedimento fosse approvato". Ma non è tutto: Azzano Si rinfaccia addirittura al collega il fatto di non abitare ad Azzano: "A Valvasori - afferma la nota - che dichiara di essere rimasto in aula con responsabilità a guadagnarsi il gettone di presenza, ricordiamo che lui, residente a Trieste, costa ai cittadini di Azzano Decimo, fra rimborso della giornata lavorativa e rimborso delle spese di viaggio, molto più di un qualsiasi altro consigliere".

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Consigliere: vuoi il gettone? Resta e vota (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 10-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Consigliere: vuoi il gettone? Resta e vota E' stato un giorno storico per le province di Agrigento e Caltanissetta che tra un paio di mesi vedranno aprire il cantiere per il raddoppio del primo tratto di strada, da Porto Empedocle a Grottarossa. Nel corso della cerimonia svoltasi in una tensostruttura i rappresentanti del Governo nazionale, regionale e provinciale hanno fatto il punto della situazione tra passato, presente e futuro. Alfano ha ricordato i caduti sulla «strada della morte». Una storia triste, da archiviare. Di Mare e Fucà29

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Gli indigenti<assaltano> il Comune (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 10-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Licata. Gli indigenti «assaltano» il Comune La protesta di una trentina di persone supera il limite: infranta una vetrata, occupati i corridoi e gli uffici 34 Non esistono più i gettoni di una volta. Quelli per telefonare dalle cabine sono spariti da un pezzo, soppiantati dalle schede o meglio ancora dai telefoni cellulari che fan tutto, a momenti anche il caffè. Ma a essere destinato all'estinzione è anche un altro tipo di gettone, ben più ambito di quello che ai tempi della lira ne costava 200. E' quello di presenza che entra come se niente fosse nelle tasche dei consiglieri comunali e provinciali. Soldi pubblici spesso buttati alla luce della scarsa produttività di certi agoni politici. In quel di Porto Empedocle c'è il presidente del Consiglio Comunale, Luigi Troja di professione avvocato al quale è venuta un'«idea meravigliosa» e Cesare Ragazzi - il mago dei capelli - non c'entra. Troja,con l'avallo pieno dei capigruppo consiliari, ha proposto che il gettone di presenza ai ogni seduta dell'assise civica si trasformi in gettone di deliberazione. Tradotto: i soldi arrivano solo rimanendo in aula, votando i punti per i quali si deve votare. Altrimenti niente. Basta dunque con gli eletti dal popolo che pensano solo ai soldi del popolo, tornandosene a casa dopo avere detto «presente» all'appello. Un malcostume che ha dunque in Porto Empedocle un primo avamposto capace di andare contro corrente. La proposta avanzata da Troja e supportata dai leader dei gruppi consiliari verrà votata stasera dall'intero Consiglio. Non dovrebbero esserci sorprese, visto che il messaggio del presidente è stato chiaro ed esplicito:«L'organo che presiedo non ha mai badato alla mera percezione di un gettone di presenza e pertanto ho proposto allo stesso Consiglio Comunale di modificare il regolamento. Si tratta di un caso unico in Sicilia». Unico e raro, visto che le poltrone politiche - anche quelle più strette - sono ancora ritenute da alcuni una fonte di reddito. Alcuni che a Porto Empedocle certamente non si candideranno a sedere nell'aula intitolata a Lino Amormino, non a caso simbolo di rettitudine e legalità.

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Il vicesindaco perde la causa con il Comune (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 10-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Il vicesindaco perde la causa con il Comune Contenzioso legato a spese legali Martedì 10 Marzo 2009, Chioggia Comune batte vicesindaco uno a zero. Questo per effetto di una recente sentenza di primo grado sfavorevole a Sandro Tiozzo, che intendeva ottenere dal Comune l'intera parcella pagata per la propria difesa in una causa cosiddetta "di mandato", perché riguardante l'attività di Todaro quale sindaco di Chioggia fino al novembre del '97. Todaro fu infatti oggetto di una denuncia dalla quale si difese vincendo. Come da prassi, passò quindi la parcella del suo avvocato al Comune perché la saldasse. Il Comune però gli obiettò allora, nel frattempo era cambiata l'Amministrazione e sindaco era Fortunato Guarnieri, che la mancata comunicazione del procedimento penale in corso non aveva consentito allo stesso Comune di accendere per quel caso un'assicurazione come di solito si faceva e tuttora si fa in circostanze del genere. Pertanto a Todaro fu saldata solo la parte di parcella eccedente la cifra che sarebbe stata coperta, se fosse stata accesa, dall'assicurazione. Todaro non ha mai accettato questa soluzione e si è rivolto alla Magistratura per veder riconosciuta la sua richiesta del saldo completo della parcella dell'avvocato. In primo grado il giudizio gli è stato sfavorevole. Dunque, causa persa, almeno fino a questo punto, e obbligo per il vicesindaco di far fronte alle spese dell'ordine di alcune migliaia di euro. La querelle giudiziaria rappresenta una delle ragioni del contenzioso tra l'attuale vicesindaco e il Comune di Chioggia. Nella fattispecie, il vicesindaco riteneva di essere creditore del Comune. L'altra lo ha visto invece come debitore, anche se di una cifra di circa 1500 euro, incassati in base ad una delibera del Consiglio comunale che riconosceva ai consiglieri un fisso mensile, delibera che fu revocata mediante il ripristino del gettone di presenza. Proprio in riferimento a questa situazione al momento dell'insediamento dell'attuale Amministrazione comunale l'ex sindaco Guarnieri ha sostenuto che Sandro Todaro fosse incompatibile con la carica che gli era stata assegnata. Giudizio peraltro confermato per ben due volte dal ministero dell'Interno. Giorgio Boscolo

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Il provvedimento, arrivato dopo le richieste giunte in municipio da parte di due privati, è stato approvato all'unanimità (sezione: Costi dei politici)

( da "Cittadino, Il" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Il comune mette il freno alle sale giochi Chi vuole aprirne una dovrà farlo lontano da scuole e oratori n Sale giochi? Si, ma a debita distanza da scuole ed oratori. Di fronte ad alcune richieste avanzate da privati, che si sono fatti avanti mostrando l'intenzione di investire in locali dedicati ai videogame, la giunta di centrosinistra ha intrapreso la linea dura, dotandosi di un regolamento che è stato approvato lunedì sera in consiglio comunale. Un passaggio ritenuto urgente, proprio al fine di porre decisi freni all'eventuale rilascio di autorizzazioni, che a questo punto dovranno seguire un severo codice. «Dal momento che abbiamo ricevuto pressanti richieste per l'apertura di sale giochi nel centro cittadino - ha ricordato in aula l'assessore al commercio, Sergio Morelli -, abbiamo deciso di dotarci di un regolamento che prevede la localizzazione di questo genere di attività ad una distanza di minimo 500 metri da luoghi come scuole e oratori». In particolare, recentemente si sarebbero presentati in comune due operatori, chiedendo all'ente locale di allestire spazi per videogiochi rispettivamente in via Cavour e nelle vicinanza di piazza Italia. Entrambe le proposte verranno respinte, in quanto l'area centrale del territorio ospita una sequenza di strutture didattiche e di spazi parrocchiali, che non consentono l'accensione di nuove insegne troppo a portata di mano della fascia di utenti già molto attratta dalle macchinette. Unica alternativa per gli addetti ai lavori, come è stato evidenziato nel corso della seduta, è quella di tentare il business lungo la via Emilia. Mentre rimarrà aperto l'unico esempio di sala giochi esistente, nel tratto di via Sanremo, a cui si aggiunge il bowling nella zona industriale di Zivido. Altro aspetto, oltre ai criteri di carattere igienico sanitario annoverati nel documento, riguarda i parcheggi, al fine di assicurare comunque un clima di ordine intorno ad attività capaci di attirare diversi utenti. Insomma, dopo la protesta del leghista Sergio Bolzoni, che aveva detto «no» alla vendita di Gratta e vinci ai minori chiedendo ferme misure a livello nazionale, in questo caso è la giunta di centrosinistra ad intervenire sul capitolo del gioco, anche se la delibera non riguarda l'azzardo, bensì le tradizionali partite a gettoni da contendersi in spazi solitamente utilizzati dagli adolescenti anche come punto di ritrovo spontaneo. Del resto, forse proprio l'elevata presenza di ragazzi ospitati in questo tratto di hinterland - che per la concentrazione di bambini e giovani può vantare un primato a livello provinciale - sta portando i privati a tentare di investire in attrattive dirette a questa fascia di popolazione. In una fase quindi in cui il largo utilizzo dei computer ha fatto in parte calare la moda delle sale giochi, l'esecutivo sangiulianese si è trovato a dovere effettuare precise scelte, ponendo sul tappeto nuove regole, che hanno ottenuto il benestare dall'unanimità degli schieramenti che siedono in consiglio comunale. Giulia Cerboni

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Scandali, misteri e dimissioni È crollato il castello di carte (sezione: Costi dei politici)

( da "Giornale.it, Il" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

n. 60 del 2009-03-11 pagina 28 Scandali, misteri e dimissioni È crollato il castello di carte di Paolo Bianchi Sei giurati del «Grinzane» lasciano in polemica per la scelta dei nuovi esperti, tutti esponenti dell'intellighenzia di sinistra: da Odifreddi alla Maraini Poi dicono che la cultura è noiosa. Diventa il tema di una commedia degli equivoci, ma con risvolti vagamente tragici, se si punta lo sguardo sui coltelli e i veleni che s'insinuano nei meccanismi dei premi letterari. Oggi tocca al Grinzane Cavour, un premio piemontese nato nel 1982 e cresciuto fino ad acquistare forme e modi da holding internazionale. Il fondatore e padrone del premio, Giuliano Soria, è protagonista, come accusato, di una vicenda giudiziaria tra il boccaccesco e il drammatico, sotto inchiesta in contemporanea per malversazione e per maltrattamenti a un dipendente di colore che ha denunciato offese a sfondo sessuale e razziale. Ma Soria è innocente fino a prova contraria. Il problema è che il Premio, ormai gravato da un gigantismo organizzativo al limite della megalomania, rischia di finire in pezzi. Ogni giorno ne perde qualcuno. Ieri è stata la volta di un blocco di sei giurati che hanno rassegnato le dimissioni. I loro nomi: Rosetta Loy, Jacqueline Risset, Francesca Sanvitale, Alain Elkann, Luigi Forte, Lorenzo Mondo. Motivo: è stato nominato un «Comitato di garanti» che ha l'incarico di traghettare la baracca fuori dall'epicentro della tempesta e che è per ora composto dai seguenti illustri nomi della cultura contemporanea: Tahar Ben Jelloun (scrittore marocchino, già coinvolto nella giuria di passate edizioni), Piergiorgio Odifreddi, Cristina Comencini, Dacia Maraini, Giulio Giorello e un sesto ancora da nominare. Nessuno ha però avvertito gli ex giurati, i quali hanno saputo tutto da qualche scarna riga di giornale. E se ne sono andati. «Nessun risentimento di natura personale», commenta il giornalista, scrittore e critico letterario Lorenzo Mondo, «ma siamo stupiti e seccati per il metodo. Hanno proceduto a farsi i fatti loro, senza interessarsi neanche del nostro parere. Eppure noi eravamo la parte meno compromessa del premio, non ci occupavamo dei finanziamenti, ma solo dei giudizi letterari». Già, ma chi sono «loro»? Questo è quasi un giallo. Alla segreteria del premio, i cui uffici si trovano a Torino, a due passi dalla Mole Antonelliana e dall'università, risponde una voce maschile che dice di essere «di passaggio». Alla nostra richiesta di saperne di più, risponde che non gli risulta ufficialmente alcun Comitato di garanti. E neanche che sei giurati se ne siano andati sbattendo la porta. Insomma, sotto il cielo di Torino la confusione è grande. Al telefono, Giulio Giorello ci conferma di essere stato convocato dai vertici del Premio, ma solo in quanto «esperto per la consulenza in materia scientifica e matematica». Il che ci sta tutto, così come si possono dedurre i motivi di convocazione dei suoi omologhi. Tuttavia, poiché il Grinzane Cavour distribuisce ogni anno svariati milioni di fondi pubblici, almeno la metà dei quali della Regione, la politica non può essere estranea a questi processi decisionali. C'è già chi, anche in area piddìna, ha protestato per uno sbilanciamento «laicista» di questo comitato. È nota la mancanza, nel professor Odifreddi, del timor Dei. Egli non perde occasione per sbandierare il suo fiero ateismo, un po' da tutti i pulpiti (laici) e da tutti i canali televisivi. Abbiamo tentato invano di ottenere dichiarazioni dirette dalle signore Risset, Loy e Sanvitale. Pare che le scrittrici italiane siano molto contrariate e forse non parlano per timore di lasciarsi prendere la mano. Lo sapremo nelle prossime puntate di questa premionovela. Alquanto netta la posizione di Alain Elkann, evidenziata in questa stessa pagina. Di certo c'è soltanto che quando nello scivoloso terreno della polemica culturale entra la politica, c'è ben poco di buono da aspettarsi. Il Grinzane Cavour era noto per i suo sfarzi, per i viaggi premio, per i gettoni di presenza generosi, per il denaro elargito a nomi da cartellone, compresi attori e figuranti vari. Delegazioni di giornalisti compiacenti o presunti tali, venivano invitate in gita premio dall'Africa alla Russia, dagli Stati Uniti a Parigi. In genere, chi manifestava qualche dissidio, veniva epurato dalla lista (e chi scrive è orgogliosamente fra questi). Le pubbliche relazioni sono sempre state un punto forte del Premio, ancorché inasprite dal carattere non proprio levigatissimo di Giuliano Soria. L'anno scorso uno scontro con un altro ex giurato, Guido Davico Bonino, era finito a male parole tramite lettere aperte ai giornali. Il professor Davico Bonino aveva dato del «rozzo contadino» a Soria. Offendendo più che altro i contadini, che oltretutto in Piemonte sono una categoria sempre più rara e preziosa. E poi il presidente teneva a precisare che la madre, una Beccarsi di Asti, discende da una famiglia di banchieri fin dall'alto medioevo. Niente di grave, in fondo. Sciabolate fra intellettuali sanguigni. O almeno così pareva. Purché se ne parlasse. E infatti del premio si continua a parlare. In fondo alla lista degli interessi, e perfino dei pettegolezzi, però sono rimasti proprio loro, i libri. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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comune, no alla riduzione delle consulenze (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 1 - Gorizia Comune, no alla riduzione delle consulenze Il feeling fra maggioranza e opposizione, concretizzatosi con l'approvazione trasversale sul punto franco per la benzina, si è subito interrotto quando si è trattato di confrontarsi sugli altri punti dell'ordine del giorno. Il centro-destra ha, infatti, bocciato tutte le altre proposte presentate dal centro-sinistra. Oltre a quella riguardante i lavori pubblici presentata da Daniele Orzan, è stata respinta anche la richiesta di dimezzare i costi delle consulenze esterne del Comune, che vedeva come primo firmatario il capogruppo del Pd, Federico Portelli. La mozione proponeva anche «di rendere le procedure di selezione più trasparenti e affidare incarichi solo se realmente necessari, risparmiando oltre 100 mila euro da destinare all'assistenza e al contrasto della difficile congiuntura economica». Pollice verso anche per l'altro documento il cui tema era «in occasione del 60º della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo: la salute è un diritto per tutti, anche per gli immigrati regolari». Anche le due mozioni su Iris non hanno avuto miglior fortuna.

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regione, tutti d'accordo sui portaborse - paolo russo (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina III - Bari Regione, tutti d´accordo sui portaborse Saranno cinquanta assunti dall´esterno: "Servono forze fresche" Il disegno di legge nato per ridurre i costi della politica sarà esaminato dai sindacati PAOLO RUSSO divisi dalla politica, uniti dai portaborse. I consiglieri regionali di destra e sinistra hanno raggiunto l´accordo per istituire, anche in Puglia, la figura dell´assistente personale agli organi di direzione politica e ai gruppi consiliari. Grazie a un´intesa bipartisan, un disegno di legge nato per ridurre i costi della politica si è trasformato nell´atto istitutivo dei portaborse pugliesi. Il provvedimento che, nelle prossime settimane sarà portato al vaglio dei sindacati, infatti, prevede che i risparmi ottenuti dai tagli alle indennità dei "missionari", (i dipendenti regionali distaccati dai loro uffici e messi al seguito dei consiglieri), potranno essere riutilizzati per l´assunzione di collaboratori esterni. Il progetto originario portato avanti dal presidente della giunta Nichi Vendola e dal presidente del Consiglio regionale, Piero Pepe, nasceva dall´esigenza di ridurre i costi della politica. Negli ultimi mesi, effettivamente, alcuni passi sono stati mossi in questa direzione. Dalla riduzione del 15 per cento degli stipendi dei consiglieri e dei due presidenti. Alla soppressione dei gruppi consiliari formati da un solo elemento, "capogruppo di se stesso". Ieri, un´affollata riunione congiunta della prima e della seconda commissione, avrebbe dovuto sancire un´altra consistente sforbiciata. Un risparmio di 260mila euro proveniente dal taglio delle indennità record percepite dai missionari che, vedranno dimagrire da 20 a 8 euro il loro ricco buono pasto. Ma il disegno di legge che ha messo tutti i partiti d´accordo, contiene un altro particolare: i risparmi ottenuti da questo contenimento dei costi, torneranno nelle disponibilità dei gruppi consiliari che, potranno utilizzare queste somme per assumere portaborse esterni. Uno ogni due missionari: se tutti i gruppi dovesse farne richiesta, nella prossima legislatura potrebbero essere in servizio 50 portaborse, rigorosamente co.co.co. Una integrazione al ddl che, come accaduto molto raramente nel corso di questa legislatura, ha messo tutti i partiti d´accordo. La preoccupazione comune di tutti i consiglieri, ieri, non è apparsa quella di discutere nel merito della legge ma di renderla presentabile all´esterno. «Dobbiamo far capire all´opinione pubblica che questa è una legge che serve a contenere i costi», sosteneva, nel corso della commissione a porte chiuse (come da regolamento) il capogruppo di Forza Italia, Rocco Palese, appoggiato dai due presidenti di commissione, Vittorio Potì (Socialisti autonomisti) e Michele Ventricelli (Sinistra democratica). Questo prima che i cronisti in attesa al di là della porta fossero invitati ad allontanarsi di alcuni metri per non percepire nulla dell´accordo che si andava definendo. La legge che istituisce i portaborse, piace poco alla giunta regionale. Prima di uscire allo scoperto, però, la squadra di Vendola deve prima confrontarsi con il presidente della Regione. Il governatore si trova in una difficile situazione. Aveva suggerito una legge che tagliasse i costi della politica. Ma si ritrova ad avere in casa propria uno dei maggiori sostenitori dei nuovi portaborse. Arcangelo Sannicandro, uomo forte del Movimento per la sinistra di Vendola, infatti, è convinto che, per funzionare meglio, il consiglio regionale abbia bisogno di forze fresche dall´esterno. «Un missionario adesso percepisce in media 17mila euro di indennità all´anno - tuona Sannicandro - con quei soldi preferisco assumere del personale più adatto alle esigenze della politica: uomini di fiducia e competenti nelle materie per le quali il gruppo vorrebbe produrre ddl ed emendamenti». «E´ una legge che non fa spendere un euro in più al consiglio regionale», fa eco Palese che annuncia: «Io non mi avvarrò mai di collaboratori esterni».

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Generale LIBANO (sezione: Costi dei politici)

( da "Manifesto, Il" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

«UNITI CAMBIEREMO IL PAESE» Generale LIBANO Parla Michel Aoun. L'ex capo di stato maggiore, che s'oppose alla pax siriana per porre fine alla guerra civile, sarà uno dei protagonisti del voto del 7 giugno. Cristiano, leader del movimento dei Liberi patrioti, rivendica l'alleanza con gli sciiti di Hezbollah - garantisce coesione nazionale - e attacca il sistema di corruzione messo su dall'ex premier Hariri. A Obama rivolge un appello: ci aiuti a risolvere il problema dei profughi palestinesi Michele Giorgio INVIATO A BEIRUT Alla fine degli anni Ottanta, in nome dell'indipendenza del Libano, il generale cristiano Michel Aoun si oppose in qualità di capo di stato maggiore e di premier ad interim alla «pax siriana» destinata a mettere fine alla guerra civile libanese. Le previsioni dicono che venti anni dopo Aoun potrebbe ritrovarsi al potere come vincitore delle elezioni legislative del 7 giugno, grazie all'alleanza tra il suo movimento dei Liberi patrioti e gli sciiti di Hezbollah. La sua popolarità tra i cristiani libanesi probabilmente gli consentirà di ripetere l'ottimo risultato ottenuto nel 2005, nonostante le recenti defezioni subite dal suo schieramento e l'accesa ostilità degli altri leader cristiani appartenenti al fronte antisiriano del «14 marzo». Abbiamo intervistato Aoun nel suo quartier generale a Rabieh, a nord di Beirut. Generale Aoun mancano tre mesi all'apertura delle urne e la campagna elettorale è già in pieno svolgimento. Per quale Libano saranno chiamati a votare gli elettori? I libanesi dovranno votare per il cambiamento e le riforme e dovranno tenere presente il problema della corruzione, uno dei principali che affligge il Libano. Non abbiamo una gestione accettabile del denaro pubblico nel nostro paese, gli sprechi e le appropriazioni illegali sono ampiamente diffuse. Sin dal suo rientro in Libano lei ha fatto della lotta alla corruzione una delle sue battaglie principali e ha in varie occasioni denunciato i motivi che sono alla base dell'enorme deficit pubblico che pesa sul paese. Il problema in gran parte è cominciato nel 1992 quando Rafiq Hariri (l'ex premier sunnita assassinato nel 2005, ndr) che era al potere avviò una serie di speculazioni sul mercato finanziario e valutario. In quel periodo un dollaro valeva 3mila lire libanesi, il punto più alto toccato dalla valuta statunitense, e le banche di Hariri e dei suoi amici realizzarono enormi profitti scambiando i dollari che avevano in cassaforte e giocando sui tassi di interesse. In quelle circostanze il governo continuò a richiedere prestiti alla banche ad interessi altissimi, aumentando in modo vertiginoso il debito pubblico. Oggi i tassi sono più bassi ma i debiti si sono accumulati con il passare degli anni e gravano sullo Stato. Il suo partito punta sul liberismo economico. Non crede che questa impostazione sia inadeguata a rilanciare l'economia Libano che, come il resto del mondo, sta facendo i conti con la recessione globale e l'impoverimento della popolazione? Il movimento dei Liberi patrioti continua a credere nel liberismo ma non rimane indifferente rispetto a ciò che accade. C'è una fetta non insignificante della popolazione che, ad esempio, non ha elettricità e acqua e se, come ci auguriamo, vinceremo le elezioni, nei prossimi due anni sarà nostro impegno garantire questi servizi essenziali. Abbiamo bisogno di più energia e dobbiamo ricostruire le raffinerie (distrutte dai bombardamenti israeliani del 2006, ndr) senza dimenticare le necessità di sviluppo economico nel nostro settore (le aree popolate da libanesi cristiani, ndr). Occorre soprattutto cambiare il sistema messo in piedi da Hariri, una sorta di grande impresa privata che governa il Libano e che considera i cittadini come clienti. È un sistema volto a realizzare profitti e non a costruire il paese. Lanciando il suo programma elettorale lei ha detto che nel 2005 i libanesi rischiavano di pagare il prezzo di un conflitto regionale e che le scelte fatte dal suo partito sono state fondamentali per evitare una catastrofe. Gli Stati Uniti in quel periodo erano in rotta di collisione con diversi paesi di questa regione e spingevano il Libano a schierarsi contro la Siria che rappresenta la nostra via di accesso verso altri paesi arabi. In quella situazione ho agito per mantenere un equilibrio tra le diverse fazioni ed evitare che il governo andasse nella direzione voluta dagli Stati Uniti. Un anno dopo, quando Israele ha attaccato il Libano, ho svolto la stessa funzione di garanzia dell'equilibrio sociale che ha avuto effetti positivi nel sud del paese dove convivono sciiti e cristiani. Nel 2005 il suo partito, tra la sorpresa di altre forze politiche libanesi, ha stabilito una stretta alleanza con il movimento sciita Hezbollah. Può spiegare qual è il significato politico e sociale di questa alleanza contestata dai suoi rivali cristiani e criticata da non pochi governi occidentali, a cominciare da quello statunitense? Noi libanesi siamo impegnati contro il terrorismo ma allo stesso tempo anche contro l'occupazione israeliana. Chi afferma che i libanesi (Hezbollah, ndr) stanno praticando il terrorismo contro Israele commette un gravissimo errore. Le nostre azioni (di resistenza all'occupazione, ndr) non sono illegali, rispettano la carta e le risoluzioni dell'Onu. Abbiamo il diritto di resistere militarmente all'occupazione, siamo combattenti per l'integrità territoriale del Libano. Se i paesi europei o gli Stati Uniti sono in grado di provare che Hezbollah ha commesso anche una sola azione di terrorismo in qualsiasi parte del mondo, allora il movimento dei Liberi patrioti non solo spezzerà l'alleanza ma addirittura lotterà contro Hezbollah. Devono però provare le loro affermazioni. Piuttosto occorre ricordare che atti di terrorismo sono stati commessi dagli alleati degli Stati Uniti. I militanti di al Qaeda e i salafisti sono indottrinati e finanziati dall'Arabia saudita e dobbiamo domandarci se questi elementi non vengano manovrati per destabilizzare il Medio Oriente. La nostra alleanza con Hezbollah ha inoltre una notevole importanza sul piano sociale perché garantisce una maggiore unità nazionale. Negli ultimi anni i rapporti tra cristiani e musulmani sciiti si sono sviluppati favorendo comprensione e cooperazione tra le due comunità. E se oggi Hezbollah è cambiato, è più aperto e inserito nella società libanese, ciò si deve anche alla nostra influenza. Si tratta di un'esperienza sociale oltre che politica che potrebbe rivelarsi utile in altri paesi arabi dove convivono musulmani e cristiani. Resta però aperta la questione delle armi di cui è in possesso Hezbollah. Nel nostro memorandum d'intesa è stabilito in modo molto chiaro che i militanti di Hezbollah si impegnano a usare le armi solo per difendere il territorio libanese. Ad inizio anno molti si aspettavano un intervento di Hezbollah contro Israele a sostegno di Hamas a Gaza che però non c'è stato e ciò rappresenta un segnale importante, pur senza mettere da parte il sostegno ai diritti del popolo palestinese. A Washington c'è una nuova amministrazione, in apparenza più aperta al dialogo con paesi e forze politiche mediorientali tenuti invece sotto pressione durante la presidenza Bush. Cosa vorrebbe dire al presidente Barack Obama? Che abbiamo bisogno di maggiore armonia nella regione e che deve essere risolto subito il problema dei profughi (palestinesi), anche prima di quello territoriale, perché l'aspetto umanitario del conflitto pesa e impedisce il raggiungimento di soluzioni credibili. Parliamo delle elezioni di giugno. I voti cristiani saranno determinati per il successo di uno dei due schieramenti. L'influente deputato Michel Murr, un suo ex alleato, è passato al fronte "14 marzo" e i commentatori politici sostengono che questa mossa potrebbe impedire ai Liberi Patrioti di vincere nella delicata regione del Metn, dove si combatterà la battaglia elettorale più dura. Una nostra sconfitta nel Metn è da escludere. Murr ha continuato per mesi a sostenere che la mia popolarità è in forte calo e ripetendolo all'infinito se ne è convinto. Ma le cose non stanno così e credo che (Murr) adesso stia finalmente cominciando a rendersi conto che i risultati delle elezioni saranno ben diversi da quello che sperava. Noi siamo molto fiduciosi, usciremo vittoriosi dal voto. Foto: SOSTENITORI DEL GENERALE MICHEL AOUN NELLA PIAZZA DEI MARTIRI DI BEIRUT /FOTO AP

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L'AQUILA - Un disegno di legge sugli enti regionali affinchè nei prossimi 180 giorni, dop... (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Mercoledì 11 Marzo 2009 Chiudi L'AQUILA - Un disegno di legge sugli enti regionali «affinchè nei prossimi 180 giorni, dopo il commissariamento degli stessi, si possano tagliare i costi e riorganizzare le strutture», sarà all'esame del Consiglio regionale d'Abruzzo nella riunione di martedì prossimo, 17 marzo. Lo ha reso noto il presidente, Nazario Pagano, nella conferenza stampa in cui, insieme al presidente della Giunta, Gianni Chiodi, ha illustrato le condizioni dei conti regionali. Pagano ha annunciato anche la costituzione di una commissione di tecnici e funzionari regionali per approfondire il tema delle indennità e dei vitalizi dei consiglieri in rapporto alle altre regioni italiane. «Dopo questa analisi - ha detto - come annunciato nella seduta inaugurale del Consiglio del 27 gennaio scorso, si procederà al taglio delle indennità. Siamo consapevoli che il problema del bilancio è legato alla sanità, ma vogliamo dare seguito agli impegni assunti sulla riduzione dei costi della politica». Immediata la replica di Maurizio Acerbo di Rifondazione comunista: «Ritengo ridicolo che si proceda alla costituzione di una commissione per il raffronto con le altre regioni perchè credo che presidenti, assessori e consiglieri ben conoscono i propri guadagni. Soprattutto quelli che sono alla seconda o alla terza legislatura. Già mi aspetto che al termine dell'istruttoria si dica che dopotutto l'Abruzzo è indietro rispetto alle altre regioni per quanto riguarda i privilegi. Tutti gli abruzzesi onesti sanno che devono subire una tassazione spropositata rispetto alle altre regioni, che il deficit della regione è una voragine, che il ceto politico regionale è stato responsabile di questa situazione e che le responsabilità sono di ambedue gli schieramenti. Le stesse cifre rese note oggi da Chiodi impongono tagli drastici di privilegi ormai inaccettabili. Se Chiodi e Pagano vogliono fare dei raffronti li facciano con i redditi di qualsiasi categoria di lavoratori, e verrà fuori che i consiglieri regionali guadagnano cifre spropositate anche al confronto con primari o docenti universitari. Ricordo che più di metà degli abruzzesi non ha votato alle ultime elezioni e che non vi è in Italia nessun governo e consiglio regionale così deleggittimato come quello abruzzese. Di fronte alla crisi è dall'alto che devono cominciare i sacrifici!». Secondo Carlo Costantini, consigliere regionale dell'Italia dei Valori, «Chiodi paga pesantemente la mancanza di un programma» e non ha un progetto di ristrutturazione della sanità, e di conseguenza, della gestione del bilancio. «E' doverosa la richiesta, da parte sua, di sostegno al governo nazionale per la rinegoziazione di un piano di rientro del debito rivelatosi insostenibile. Ed è altrettanto doverosa e auspicabile la promessa di intervenire sul fronte del taglio ai costi della politica. Ma il progetto di ristrutturazione del sistema sanitario abruzzese dov'è?». Rinegoziare con il governo il piano di rientro, eliminare per il 2009 qualunque ipotesi di aggravio delle addizionali Irpef e Irap; tagliare drasticamente la spesa sanitaria, anche ricorrendo alla chiusura di alcuni piccoli ospedali e riducendo ad una sola Asl le attuali sei: è invece quanto chiede la Cna abruzzese, alla luce delle dichiarazioni di Gianni Chiodi sul rischio di un collasso totale delle finanze abruzzesi.

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L'AQUILA - E' inesatto, anzi falso che abbiamo allo studio un aumento delle ... (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Mercoledì 11 Marzo 2009 Chiudi di GIANCARLO DE RISIO L'AQUILA - «E' inesatto, anzi falso che abbiamo allo studio un aumento delle tasse per gli abruzzesi. Al contrario, questa giunta farà di tutto per evitare il meccanismo automatico e perverso contenuto nel patto per la salute in caso di mancato rispetto del piano di rientro del debito della sanità». E' perentoria l'affermazione del governatore Gianni Chiodi che, con a fianco tutti gli assessori e il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, ha riferito ieri sullo stato finanziario della Regione. «Un atto di doverosa trasparenza- ha detto- verso tutti i cittadini. Perché la Regione Abruzzo è degli abruzzesi, perché i soldi per amministrarla provengono da loro. Per questo- ha aggiunto il governatore- noi abbiamo il dovere di rendere consapevoli i cittadini dello stato economico della Regione qual è adesso perché possano giudicarci in futuro. Senza tale conoscenza, il giudizio resterebbe difficile e tutto verrebbe mantenuto sul piano della sterile polemica politica». Niente tasse dunque, anche se Chiodi è consapevole che la spada di Damocle del meccanismo legato al patto per la salute penderà sull'Abruzzo per tutta la legislatura. Niente tasse anche se la situazione economico finanziaria della Regione è davvero sull'orlo del baratro, perché in sei anni l'indebitamento della stessa Regione è aumentato di ben sette volte. Chiodi ha analizzato per primo lo stato del patto per la salute. «Al 31 dicembre 2007, in sede di verifica trimestrale- ha detto leggendo la situazione contabile redatta dai funzionari del Bilancio- il piano di rientro aveva 183 milioni di disavanzo scaturito dalla destinazione, nel 2006, di parte dei fondi vincolati per il sistema sanitario, a capitoli di bilancio extrasanitari». Stessa cosa nel 2008. Il deficit di bilancio programmato del piano di rientro, avrebbe dovuto essere di 63,6 milioni, invece è stato di 113,8 milioni, anche se i costi della "produzione sanitaria esterna" sono diminuiti di quasi 70 milioni rispetto al 2007. Ad aumentare sono stati invece i "costi interni", in particolare la spesa per il personale, cresciuta di 30 milioni. Molto alto l'indebitamento complessivo di 3.982 milioni (quasi quattro miliardi appunto). «In questa situazione- ha detto Chiodi- potrebbe scattare l'aumento automatico delle tasse, ma noi lo eviteremo con un impegno rigoroso di riforme che riguarderanno tutti i settori dell'amministrazione regionale». La Regione, dunque, è allo stremo. Non ha più capacità d'indebitamento, le risorse non ci sono, quindi non esistono più i margini per finanziare i disavanzi delle Asl. Dei 2 miliardi e 722 milioni di euro di entrate, due miliardi e 375 milioni vengono assorbiti dalla spesa sanitaria. Dei 334 che restano, la Regione può utilizzarne soltanto 64, mentre ne sarebbero necessari almeno altri 400. «Per questo- ha detto Chiodi- faremo scelte impopolari: taglieremo le spese con rigore, accorperemo enti e società, elimineremo quelli che non sono necessari, diminuiremo i costi della politica. Ma soprattutto dovremo mettere a posto la sanità. Per i programmi di sviluppo, tutto resta affidato all'uso dei fondi europei, oltre 2 miliardi». Chiodi ha detto che proprio la sanità avrà le attenzione maggiori da parte dalla giunta regionale che ha intenzione di eliminare doppioni e privilegi «senza diminuire i livelli di assistenza». «E' una sfida che dobbiamo vincere- ha affermato- avremo proteste dalle lobby mediche, imprenditoriali e politiche. Ma non possiamo tirarci indietro. Il risanamento passa per una sola strada: il riequilibrio della spesa sanitaria». Ed ha annunciato che l'assessore alla sanità ha ricevuto mandato di attuare la riconversione di un numero di strutture sanitarie regionali che spesso non garantiscono, soprattutto al malato acuto, un'adeguata protezione sanitaria». «Oggi tutti gli ospedali lamentano una carenza di personale, ma non è possibile continuare con nuove assunzioni. Così come non sarà possibile- ha aggiunto- garantire la stabilizzazione di tutti i precari». Chiodi ha infine assicurato che sono già stati avviati contatti con il governo nazionale per modificare il piano di rientro firmato con la precedente giunta regionale. «Senza fare polemiche - ha detto -sottolineo che il precedente governo di centrosinistra ha negoziato un piano a condizioni più negative di altre regioni. È un piano di rientro molto duro».

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La perdita impegna anche il Fisco (sezione: Costi dei politici)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-03-11 - pag: 5 autore: Dalle cessioni in ribasso i risparmiatori ottengono un credito d'imposta La perdita impegna anche il Fisco La caduta dei listini è anche un bell'impegno per il Fisco. Solo nei fondi comuni italiani, da fine 2007 a fine 2008, i crediti d'imposta utilizzabili nei confronti dell'Erario sono cresciuti da 3 miliardi a 6,8, a causa della particolare tassazione di questi strumenti. Ma se immaginassimo tutta la perdita di valore del 2008 in carico ai piccoli risparmiatori, ne deriverebbe un credito d'imposta mostruoso, da oltre 44 miliardi. Crediti «targati» Questa cifra di 44 miliardi non ha naturalmente nessun valore reale, ma può essere utile per ricordare come funziona il prelievo su guadagni e perdite azionari, partendo da due dati assolutamente veri: il valore complessivo delle capitalizzazioni a Piazza Affari al 31 dicembre 2007, pari a 733,6 miliardi di euro, e lo stesso valore dodici mesi dopo, al 31 dicembre 2008, calato a 374,7 miliardi. Immaginiamo che tutte le azioni quotate siano in mano ai piccoli risparmiatori, che hanno acquistato al 31 dicembre 2007 e rivendono un anno più tardi: avrebbero totalizzato complessivamente 358,9 miliardi di perdite, conquistando così un credito d'imposta di 44,8 miliardi. Un paio di Finanziarie robuste. Il credito dato dalle perdite, però, non è affatto certo né subito pagabile, come spiega la tabella qui sotto: si può solo spendere, ma entro cinque anni, in compensazione per non versare le imposte dovute sui futuri guadagni, sempre dagli investimenti.Un po' come avere in mano il gettone del Luna Park, che non si può usare per comprare il pane o il giornale ma ha valore solo restando sulla giostra (sia detto senza sottintesi malevoli per le Borse). Né è possibile, liquidando completamente qualsiasi posizione di investimento, usufruire liberamente dei crediti potenziali nella dichiarazione dei redditi: anche lì, vanno a compensare le imposte dovute da capital gain. Con questi vincoli, grande o piccolo che sia il «gettone» fin qui accumulato dagli investitori persone fisiche, il suo recupero effettivo appare difficile. Un investimento di 50mila euro ridotto a 5mila ( proporzioni realmente accadute) mette a disposizione più di 5600 euro di credito. Potenziale, come precisa la tabella e che, per diventare concreto, avrebbe bisogno di futuri guadagni per 45mila euro. Partendo magari dai soli 5mila rimasti. I fondi comuni Di tutt'altra natura il problema dei fondi comuni italiani, rimasti legati alla tassazione su quanto maturato. Una solitudine normativa che sembrava avviata a risolversi con il decreto legge anti-crisi: ma le ipotesi di intervento per allineare questi strumenti ai colleghi esteri sono poi rimaste sulla carta. Così, il risparmio gestito italiano si trova a versare imposte o ad accumulare crediti periodicamente, a prescindere dal comportamento dei sottoscrittori. L'addensarsi dei crediti, arrivati a fine 2008 a 6,8 miliardi, non favorisce però il rilancio. Se un fondo vale 100 e si trova poi a valere 50, ha diritto a un credito di 6,25: ma per investire non ha a disposizione 56,25 ma soltanto i 50 reali. E questo riduce le capacità operative e può allungare di conseguenza i tempi per riportare i valori verso l'alto. Ci possono essere anche dei vantaggi in questa particolare situazione: il fondo comune nazionale può compensare le perdite da cessioni con le imposte dovute sulle cedole (compensazione vietata agli altri soggetti investitori) e può esibire posizioni che sono già al netto delle imposte. Questo, in tempi difficili, può anche favorire l'«immagine»del soggetto italiano nelle quotazioni. Ma c'è da dubitare che si tratti di una consolazione sufficiente. M.Mea. RISPARMIO FRENATO I fondi comuni italiani hanno visto crescere il loro «gettone» nei confronti dell'Erario da 3 a 6,8 miliardi

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A CHE SERVONO I POLITICI DEL 2% (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere del Mezzogiorno - BARI - sezione: 1PAGINA - data: 2009-03-11 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE A PROPOSITO DEL FINANZIAMENTO A CHE SERVONO I POLITICI DEL 2% di ALESSIO VIOLA L a discussione su un possibile partito trasversale del Sud, quando esce dai salotti televisivi o dai convegni per specialisti, si arena spesso su una domanda, «la» domanda. Dove trovare le risorse da destinare ad interventi speciali, ordinari, straordinari? Senza volerlo, un emendamento approvato a proposito di legge elettorale e sbarramento fornisce l'indicazione per una fonte di finanziamenti, nemmeno trascurabile, cui poter accedere nell'immediato. L'emendamento proposto da alcuni deputati della sinistra Pd, e fatto proprio dalla Camera, prevede di destinare il rimborso elettorale che lo Stato accorda ai partiti, anche a quei soggetti che non arrivino al fatidico sbarramento del 4%. Basterà raggiungere il misero 2% per poterne usufruire. Ora. La decisione è così assurda, da apparire surreale. Viene da chi si esercita quotidianamente in estenuanti convegni alla ricerca delle ragioni della sconfitta della sinistra, più in generale della disaffezione della gente dalla politica. Quella stessa gente che con il suo voto, sceglie chi deve o chi non deve rappresentarla nei parlamenti, nazionale od europeo. Si dice che quei finanziamenti servono a coprire i costi della politica. In realtà servono a mantenere apparati burocratici ed inutili giornali, i cui lettori possono riunirsi in assemblea in qualche cabina del telefono. Serve a garantire la democrazia si sostiene ancora, l'agibilità politica. Ma questa non è garantita dagli stipendi di funzionari, spesso giovani ed arroganti, che vengono pagati quanto un collettivo di precari. E d'altronde, la storia dei partiti extraparlamentari insegna che si può fare politica senza rappresentanza istituzionale, e senza finanziamento pubblico. Servono passione autentica, spirito di servizio, senso della storia e anche del ruolo personale di ognuno. La politica come espressione alta della passione civile, dello spirito repubblicano, di quella costituzione che garantisce libertà a tutti, non finanziamenti a chiunque. Domanda retorica e volutamente provocatoria: quanti contratti di precariato si possono stabilizzare, con i finanziamenti dati ai signori del 2%? Quanti interventi di disinquinamento realizzare, quanti asili nido si possono aprire? Populismo, si dice in questi casi. Demagogia. Peccato che siano esattamente le domande che si pongono quei cittadini meridionali in particolare, che poi, al momento del voto, trasformano le domande da retoriche e demagogiche in sonore sconfitte, in allontanamento dalla politica forse irreversibile. Allora, chiedere la destinazione di quei fondi alle aree disagiate del Sud, può essere più di un escamotage retorico può addirittura diventare un sentiero, da allargare e condividere, questa volta si con chi ci sta, per praticare un meridionalismo concreto. Soprattutto, per sindaci e presidenti sotto la mannaia elettorale farsi riconoscere come portatori sani di interessi popolari. Solo qualche anno fa, i dirigenti della sinistra viaggiavano in treno, di notte per risparmiare sull'albergo. Mangiavano nelle case dei compagni, nelle trattorie, e bevevano vino non barricato. La televisione la guardavano per addormentarsi, non ne erano ossessionati. Raccoglievano milioni di voti. Vincevano, qualche volta.

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Stagione storta: soltanto cinque presenze (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

REGGIO SPORT pag. 8 Stagione storta: soltanto cinque presenze Giuseppe Alessi è l'uomo di maggior classe della Reggiana, ma il mister Pane l'ha potuto schierare pochissimo. Finora ha collezionato soltanto cinque gettoni (un gol all'attivo), con un lungo stop dopo la gara inaugurale di Cesena, nella quale subì un serio infortunio al ginocchio sinistro

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Consiglio, dalla farsa alla vergogna: altra seduta sospesa (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

FERRARA ECONOMIA E POLITICA pag. 9 Consiglio, dalla farsa alla vergogna: altra seduta sospesa COMUNE ENNESIMO RINVIO PER LA NOMINA DEL PRESIDENTE: COLAIACOVO ELETTO LUNEDI' SI E' RITIRATO IERI. COSTI ALLE STELLE INGAGGIARE MOURINHO come presidente del Consiglio comunale, alla fine costerebbe meno che eleggere un rappresentante del Pd o di Forza Italia. Perchè tra sedute convocate e sospese, telegrammi da centinaia di euro, riunioni e spese varie, alla fine il nulla di fatto in cui anche ieri l'assemblea si è incartata, sta comportando costi pesanti per la collettività. Una stima prudenziale: eleggere un presidente che resterà in carica per quaranta giorni, e che guiderà quattro-cinque sedute, sarà costato ai contribuenti quasi 20 mila euro. Solo ieri, tra gettoni di presenza (75 lordi a testa), spese di straordinario del personale del Comune, luce, acqua, gas e appendici varie, il saldo è stato pesante. Qualcuno dirà che si tratta dei costi della democrazia. Vedendo cosa sta accadendo, sembrano più i costi della farsa e della vergogna. La seduta di ieri si è aperta infatti con le... dimissioni di Francesco Colaiacovo (Pd), eletto ed autoproclamatosi presidente lunedì sera, nel pieno marasma. Anche un bambino avrebbe capito che in assenza di un clima costruttivo tra maggioranza e opposizione (fondamento della nomina di una figura di garanzia), sarebbe stato opportuno rinunciare subito alla carica e passare a una nuova votazione. No: Colaiacovo e il Pd, Sateriale compreso, ci hanno dormito su. Finendo poi col fare quello che il buon senso consigliava da ventiquattro ore. Risultato ieri sera l'ex presidente di Circoscrizione ha esplicitato la rinuncia (e lo stesso ha fatto Maria Giulia Simeoli eletta vicepresidente... per scherzo con i voti dell'opposizione); ma a quel punto, per il regolamento del Comune, non era più possibile proseguire la seduta. Occorre una nuova convocazione, che il sindaco ha indetto per oggi alle 18. Altre migliaia di euro buttate letteralmente dalla finestra. Per una sorta di capriccio, di gioco delle parti, di inutile accademia istituzionale e soprattutto di tanta confusione; ieri sera Colaiacovo, dopo essersi auto-dimesso (con la stessa serenità con cui venti ore prima si era autoproclamato presidente), in forza del suo rango di consigliere anziano' ha convocato la Commissione Statuto per verificare la possibilità di tentare una votazione tra le 19 e le 20. Qualcuno gli ha fatto notare che la cosa era impossibile sia per il rigido regolamento comunale, ma sotto sotto anche perchè alle 20.45 c'era Juventus-Chelsea. Ed allora meglio riconvocare tutto a stasera. Tanto pagano i cittadini... s. l. Image: 20090311/foto/3719.jpg

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EUROPARLAMENTO (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Lettere al Corriere - data: 2009-03-11 num: - pag: 35 categoria: BREVI EUROPARLAMENTO Soluzioni sportive L'«europalestra» di lusso per i deputati del Parlamento europeo viene giustificata come «mezzo per ridurre l'astensionismo». A parte il fatto che solo in tale Parlamento con un solo giorno intero di presenza ai deputati vengono retribuiti ben tre gettoni, l'astensionismo può essere ridotto soltanto non assicurando uno stipendio fisso, ma proporzionato all'effettiva presenza. Cesare Carli cesarecarli@tiscali.it

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chiodi: nuove tasse? dirò no a berlusconi (sezione: Costi dei politici)

( da "Centro, Il" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

di Vittorio Perfetto Chiodi: «Nuove tasse? Dirò no a Berlusconi» «Il deficit della sanità manda fuori controllo tutti i conti dell'Abruzzo» «Rinegozierò il Piano di rientro, se necessario sarò contro il governo» L'AQUILA. «La nottata passa, ma poi arriva la "jurnat" (detto in dialetto teramano)». Ha attinto dal teatro di Eduardo, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, per dire che «la situazione economica della Regione Abruzzo è sull'orlo del default», cioè a rischio fallimento. «Il problema principe è il buco della sanità». Fin qui nulla di nuovo, dalla conferenza in cui Chiodi ha voluto «illustrare agli abruzzesi la situazione economica della Regione». Ma la novità è che Chiodi promette che «non ci saranno tasse in più per i cittadini, perché rinegozierò con il governo il Piano di rientro della sanità. Se non sarà possibile, sarò il primo a mettermi contro Roma». Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, insieme al presidente del consiglio regionale, Nazario Pagano, e ai dieci assessori, ieri mattina, nella Sala Michetti del Palazzo dell'Emiciclo, all'Aquila, ha «relazionato agli abruzzesi sullo stato economico e finanziario della Regione». Ha voluto informare i cittadini per due motivi: 1) «per doverosa trasparenza, per far conoscere a tutti gli abruzzesi la situazione in cui versa il governo regionale; 2) la consapevolezza dei cittadini per poter giudicare l'operato della giunta». LE TASSE. «Il patto con il governo della giunta precedente, prevede l'automatismo di nuove tasse ai cittadini se non si rispetta il Piano di rientro della sanità. Devo precisare», ha detto Chiodi, «che siamo già fuori di 182 milioni, un ulteriore buco nella sanità». «NON CI STO». «Ma noi non metteremo nuove tasse, perché l'Abruzzo e gli abruzzesi non possono rischiare la deindustrializzazione. Questo dirò al governo centrale, con il quale rinegozierò il Piano di rientro della sanità. Se il governo non dovesse accettare, allora sarò il primo a mettermi contro il governo stesso». COME RIENTRARE. «Il buco di 94 milioni di euro per assicurare le spese obbligatorie, sarà coperto dalle economie vincolate (fondi già destinati ad alcune finalità, che verranno trasferiti ad altre). Non è che con questo la situazione migliori: infatti, resta drammatica, perché a fronte di una richiesta di 551 milioni di euro da parte delle direzioni regionali, ne abbiamo 66 per finanziare le attività», ha precisato Chiodi. «Il bilancio preventivo lo approveremo nei prossimi giorni in giunta». Chiodi ha fatto riferimento anche ai bond contratti a Londra dalla Regione, spiegando che «il denaro degli abruzzesi ammonta a 2 miliardi e 722 milioni di euro, che è il bilancio 2009». Di questi, 2 miliardi 375 sono destinati alla sanità. Chiodi ha precisato che i fondi europei per lo sviluppo sono ingenti: «Ci sono 2 miliardi di euro per i prossimi cinque anni e dobbiamo essere bravi a gestirli per progetti di grande qualità». Sulla rinegoziazione del Piano di rientro con il governo, Chiodi ha sottoneato come «il precedente governo di centrosinistra ha negoziato un piano a condizioni più negative di altre regioni». L'Abruzzo, inoltre, ha proseguito Chiodi, «e non ne conosco il motivo, non ha partecipato a un riparto della spesa sanitaria di circa 9 miliardi di euro. è un piano di rientro molto duro. Perché il governo dovrebbe rinegoziare? Perché porteremo fatti e cifre, non promesse di "fare" . Dimostrando serietà e compattezza della maggioranza». TAGLI COSTI POLITICA. Il risanamento passa per un taglio drastico a spesa pubblica, costi della politica e spesa di enti, agenzie e società regionali, «ma la cosa principale è risanare la sanità, la cui spesa è fuori controllo, nonostante la Regione abbia avuto 800 milioni di euro a fondo perduto. Se non si riesce a mettere a posto la sanità, non c'è futuro: dobbiamo tagliare i costi e migliorare il servizio», ha sottolineato Chiodi. Dal 2000 a oggi l'indebitamento strutturale dell'Abruzzo è aumentato sette volte, raggiungendo nel 2007 quota 3 miliardi 981 milioni, il 14,2% del Pil abruzzese. Nel 2000 era 558 milioni di euro (vedi tabella). «Per contrastare la situazione», ha detto Chiodi, «abbiamo tre strade, ma tutte non percorribili: 1) non possiamo mettere in ballo, risorse perché non ne abbiamo; 2) non possiamo ricorrere all'indebitamento, perché è al tetto massimo; 3) non possiamo aumentare le tasse». LE CASTE. «Ci saranno drastici ridimensionamenti della spesa per la sanità privata, che oggi occupa circa il 60 per cento della spesa. Anche i rapporto con le Univeristà andranno rivisti», ha detto Chiodi, «non ci saranno caste o privilegiati da difendere e non accettermo ricatti morali, come il licenziamento del personale delle cliniche o la chiusura di facoltà universitarie». «CI RIUSCIREMO». Il presidente della Regione, esibendo grafici e dati, si è detto sicuro di riuscire nell'impresa del risanamento, «perché gli abruzzesi, a cui spiegheremo di volta in volta la situazione, ci appoggeranno». DDL PER I COSTI. Un disegno di legge sugli enti regionali «affinché nei prossimi 180 giorni, dopo il commissariamento, si possano tagliare i costi e riorganizzare le strutture», sarà all'esame del consiglio martedì prossimo, 17 marzo. Lo ha detto il presidente, Nazario Pagano, che ha ricordato anche che si si procederà al taglio delle indennità. «Anche se sono spiccioli, in confronto al debito. Ma è un esempio di moralità».

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Compensi d'oro nel sughereto (sezione: Costi dei politici)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Provincia di Sassari Pagina 7029 Sassari. La Procura della Corte dei conti ora chiede i danni erariali: coinvolti numerosi politici Compensi d'oro nel sughereto Sassari.. La Procura della Corte dei conti ora chiede i danni erariali: coinvolti numerosi politici La Suber service risulta inattiva, ma paga il Cda --> La Suber service risulta inattiva, ma paga il Cda Società con un presidente, una ragioniera e cinque consiglieri di amministrazione nelle voci di costo. Dell'attivo, nel senso di operatività, niente. Ora è arrivata una diffida dalla Corte dei conti che intima il pagamento dell'importo di 391,749, 43 euro. Sui gettoni presenza e gli stipendietti da consiglieri di amministrazione non hanno battuto ciglio: incassato, senza fare questioni. Sullo sviluppo, sugli obiettivi, sull'economicità del carrozzone pubblico, della scatola vuota Suber service srl (un presunto braccio operativo della Stazione sperimentale del sughero), non hanno mosso un dito: nel senso che non hanno fatto niente per due anni. Né ricerca, né innovazione, né un piccolo stand nella fiera di paese. Niente. Però hanno preso soldi pubblici, comprato scrivanie e computer e per finire distribuito prebende e rimborsi chilometrici. Loro: sindaci, amministratori comunali, consiglieri provinciali, professori universitari, affermati agronomi e commercialisti. Tutti vicini alla Suber service srl. Società con un presidente, una ragioniera e cinque consiglieri di amministrazione nelle voci di costo. Dell'attivo, nel senso di operatività, niente. Ora però è arrivata una bella diffida dalla Corte dei conti: il procuratore generale Antonietta Bussi lo scorso 23 febbraio intima il pagamento a favore dell'Agris dell'importo di 391,749, 43 euro «oltre agli accessori di legge, entro trenta giorni, fornendo la dimostrazione del pagamento». Secondo il magistrato contabile è il danno erariale che dovranno restituire gli amministratori: Francesco Baule, ex presidente della Stazione sperimentale del sughero, sindaco di Ploaghe, primo dei non eletti nell'ultima consultazione regionale nella lista dell'Udc; Giampiero Buttu, assessore a Dorgali e presidente della Suber service srl; Lucio Torru, ex consigliere del comune di Quartu Sant'Elena e membro del cda della Stazione sperimentale; Ugo Niedda, al tempo consigliere comunale a Sassari, consigliere della Stazione sperimentale; Luigi Pintus, consigliere provinciale Olbia - Gallura in quota Udc e consigliere della Stazione sperimentale; Giovanni Manconi, direttore generale della Stazione sperimentale; Giuseppe Scanu, professore universitario di cartografia nell'Ateneo sassarese, membro del cda della Suber service; Giovanni Battista Giannottu, agronomo e consigliere di amministrazione della Suber service; Giovanni Manconi, consigliere di amministrazione della Suber service; Gregorio Mazzettieri, commercialista nato a Ploaghe, ma con avviati studi a Nuoro.Tutte le persone coinvolte avranno trenta giorni di tempo per presentare memorie e contro deduzioni. L'inchiesta è stata condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Cagliari su delega della Corte dei Conti. La Suber Service srl nasce nel 2002: capitale sociale versato da Stazione sperimentale del sughero (70 per cento), Sfirs (20 per cento) e Confindustria Sassari (10 per cento). Industriali e Sfirs sono stati sempre contrari al riconoscimento di indennità agli amministratori. Secondo i giudici contabili una fotocopia, un doppione della esistente Stazione sperimentale del sughero: Già scritto nel 2004 in una relazione del giudice della Corte dei conti Nicola Leone: «non si capisce la necessità di costituire la Suber service. Ha le stesse finalità della Stazione sperimentale del sughero». Si capisce, si capisce: un nuovo Cda e gettoni per tutti. MAURIZIO OLANDI

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<Rinunciamo al gettone di presenza> (sezione: Costi dei politici)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Prov Sulcis Pagina 2018 villamassargia «Rinunciamo al gettone di presenza» Villamassargia --> Devolvere il gettone di presenza dei consiglieri alle famiglie bisognose del paese.È la proposta fatta dal capogruppo di opposizione del Consiglio comunale di Villamassargia, Gianluigi Rubiu, a nome anche degli altri tre consiglieri della lista Paese Amico. Rubiu ha auspicato un'analoga presa di posizione dai consiglieri di maggioranza. «In un momento di così grave crisi economica - ha detto Rubiu - ci sembra doveroso rinunciare al gettone di presenza per aiutare i più bisognosi del paese». (p. cab.)

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Onali è il più assiduo, suo il record di presenze (sezione: Costi dei politici)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Prov Medio Camp Pagina 3022 Sardara Onali è il più assiduo, suo il record di presenze Sardara --> Enrico Onali, il consigliere più presente, nel corso del 2008 ha risposto all'appello 16 volte. Nell'aula del Consiglio comunale di Sardara si è distinto per una sola assenza. Fra i banchi dell'opposizione, Renato Atzori e Andrea Caddeo hanno collezionato invece 15 presenze ed altrettanti gettoni di 18 euro ciascuno. A pari merito Monica Secci, unica donna dell'Assemblea cittadina fra le file della maggioranza. A quota 13 c'è la coppia di Fabio Putzu e Massimo Sanna. I meno affezionati sono stati Massimo Atzori con 12 sedute e Giuseppe Garau con 11. In coda alla classifica con 9 punti sono rimasti Vittorio Serra e Franco Atzori: il primo perché a novembre dello scorso anno ha assunto l'incarico di assessore all'Agricoltura ed all'Ambiente, il secondo perché nel mese di maggio è subentrato al dimissionario consigliere di minoranza Giuseppe Cuccu che si è presentato solo 2 volte. (s. r.)

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Approvazione del consuntivo rinviata (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

A Butera la minoranza solleva un'eccezione di regolarità Approvazione del consuntivo rinviata Butera. In occasione dell'ultima seduta del consiglio comunale, l'atteso esame ed approvazione del conto consuntivo per l'anno 2007 è stato rinviato. Il motivo è da ricercare nel fatto che la minoranza consiliare ha sollevato un'eccezione di regolarità in quanto, a suo modo di vedere, la documentazione relativa al punto in questione avrebbe dovuto essere messa a disposizione dei consiglieri almeno 20 giorni prima. Considerato che la documentazione è stata messa a disposizione dei consiglieri solo lo scorso 27 febbraio, e che, da allora al giorno in cui è stato celebrato il consiglio comunale (il 9 marzo) venti giorni non erano trascorsi, è stato deciso di rinviare la trattazione del punto ad una prossima seduta consiliare in programma il 18 marzo alle ore 19. Da segnalare che i consiglieri comunali del gruppo di minoranza e lo stesso consigliere indipendente Silvio Scichilone hanno dichiarato la volontà di rinunciare al loro gettone di presenza in Consiglio e di mettere le somme risparmiate a disposizione dell'amministrazione comunale per eventuali iniziative a sostegno della comunità. L'altro punto importante è stato rappresentato dall'intervento del sindaco Luigi Casisi sulla zona industriale. Il primo cittadino ha parlato espressamente di come la crisi globale attuale finisce per avere ripercussioni anche sulla situazione economica locale, con riferimento alla zona industriale. In generale è emerso che, al momento, c'è una crisi economica che finisce per avere ripercussioni non indifferenti sulle commesse delle realtà produttive presenti nella zona industriale buterese. Una crisi che si riflette anche sull'economia locale. Il consigliere indipendente Silvio Scichilone ha pertanto proposto l'istituzione di una commissione consiliare di vigilanza sulla zona industriale al fine non solo di vigilare, ma anche mediare per consentire una positiva soluzione ai tanti problemi che l'affliggono e che finiscono per avere ricadute negative anche in ambito locale. C. L.

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Idv contro Mpa a Niscemi: <I tagli dei costi in politica? Cominci dall'Ap> (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Idv contro Mpa a Niscemi: «I tagli dei costi in politica? Cominci dall'Ap» Niscemi. La proposta lanciata dal gruppo consiliare del Movimento per l'autonomia relativa all'anticipo di due anni della riduzione del numero di assessori, ha suscitato una reazione critica da parte dell'Italia dei Valori, con una nota a firma del commissario provinciale Gero Arena, che ritiene la proposta dei consiglieri comunali Mpa «faziosa, provocatoria e di basso profilo politico». «La legge regionale del 16 dicembre 2008, n. 22, all'art. 1 riguardante la composizione delle giunte comunali e provinciali - si legge nella nota dell'Idv - recita che le stesse sono composte rispettivamente dal sindaco e dal presidente della Provincia regionale che le presiedono e da un numero di assessori che è stabilito in modo aritmetico dagli statuti e che non deve essere superiore al 20% dei componenti dell'organo elettivo di riferimento. Non ci risulta - si legge ancora nel documento - che il gruppo consiliare Mpa di Niscemi abbia inoltrato un'analoga richiesta al presidente della Provincia on. Pino Federico, né il fatto che sia stato attento ad una recente bocciatura all'Ars da parte del centro destra di un disegno di legge presentato dal deputato del Pd Giovanni Barbagallo che prevedeva la riduzione dei parlamentari regionali da 90 a 70». «La bocciatura del suddetto disegno di legge ha quindi dimostrato - puntualizza ancora Italia dei valori - che il centro destra non ha alcuna intenzione di abbattere i costi della politica con la riduzione della quantità dei deputati all'Ars. Questo comportamento teso a difendere i privilegi del palazzo è ancora più intollerabile se si consideriamo le difficoltà economiche in cui versano oggi le famiglie siciliane. Pare quindi di capire - precisa Arena - che i deputati del centro destra vorrebbero continuare a chiedere ai cittadini e agli Enti locali di fare sacrifici che loro stessi invece non intendono sostenere. Il gruppo consiliare Mpa dimentica che lo stesso sindaco Di Martino già all'indomani della sua elezione ha proposto e attuato la riduzione dell'importo delle indennità del 30% di tutti i componenti della Giunta, quando in realtà il loro leader presidente della Regione Lombardo, in questi mesi di governo, ha dimostrato di non garantire gli interessi dei siciliani e dei niscemesi. Il gruppo consiliare Mpa, anziché occuparsi di modifiche dello Statuto, farebbe bene ad essere più vicino alla città e chiedere invece al suo leader regionale Lombardo, risposte per impedire la chiusura dell'ospedale di Niscemi, l'installazione del Muos e i necessari interventi per affrontare la crisi agricola e risollevare la nostra comunità». Alberto Drago

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Quest'anno per San Giuseppesolo 28 <avutari> a Niscemi (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Quest'anno per San Giuseppe solo 28 «avutari» a Niscemi Niscemi. Con un manifesto pubblico la Parrocchia San Giuseppe, retta da don Salvatore Pepi, e l'amministrazione comunale hanno reso noto l'elenco degli altari allestiti dalle famiglie per ex voto a San Giuseppe, compatrono di Niscemi, essendo molto venerato dagli abitanti della "Capitale del Carciofo". L'"avutari", una "tradizione cristiano-spagnola, nasce nel 1700 per venire incontro alla necessità dei poveri con la distribuzione dei generi alimentari che costituiscono l'«avutari». Quest'anno non sono tanti, come negli anni scorsi, sono solo 28, sparsi nei vari quartieri della città: Antonio Alario, via Volta 145; Sebastiano Allia, via Potenza 99; Rocca Alma, via Popolo 345; Emanuele Arcerito, via Rosselli 13; Antonino Barone, via Can. Tizza; Giovanni Bordieri, via De Gasperi 40; Ignazio Cacciaguerra, via Isonzo; Salvatore Cacciaguerra, via Buonarroti 45; Salvatore Cardaci, via Carlo Marx 12; Stella Di Grazia, via Giovanni XXIII, angolo via Fava; Francesco Di Maria, via Filangeri 15; Francesco Evola, via Gagliano 107; Salvatore Ferrante, via E. Franco 28; Francesco Giordano, via Madonna 70; Gaetano Iannì, via Normandia 9; Pino La Russa, via Bachelet 43; Giacomo Lodato, via D. Dolci 10; Gaetano Migliore, via Popolo 345; Giuseppe Muscia, via Ragusa 4; Carmelo Piazza, via V. Caruso 100; Vincenzo Piva, via L. da Vinci, 70; Giuseppe Ravalli, via Canova 20; Paolo Rizzo, via G. Pascoli 8; Primo circolo didattico, via Canale; Alfonso Sinatra, via Galilei 114; Carmelo Tizza, via Vacirca 61; Rocco Valenti, via Turati 15; Luigi Viola, contrada Vituso. Prima della visita all'«avutari», all'imbrunire del 18 marzo, la città è una grande "luminaria". Quasi in ogni quadrivio si accendono falò per festeggiare l'arrivo della primavera, del risveglio della natura. Quest'anno, a cura del Comune, sarà allestita una grande e lunga luminaria in via Marconi. Giuseppe Vaccaro

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<Da Tringali solo inesattezze> (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 11-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Nicky Paci replica al coordinatore di «Stile di centro» «Da Tringali solo inesattezze» In merito alla proposta della segreteria dell'Udc di istituire una commissione speciale sul porto, dopo la presa di posizione e le critiche mosse da «Stile di Centro» non si è fatta attendere la replica del consigliere provinciale Nicky Paci (nella foto), chiamato direttamente in causa. «Ci dispiace evidenziare le inesattezze dichiarate dal coordinatore del movimento, Domenico Tringali ? dice Paci -. Sicuramente l'amico Tringali non sa che le commissioni speciali sono senza gettone di presenza. Tra l'altro la missiva protocollata dai consiglieri comunali Udc, recita testualmente che la commissione deve essere a costo zero per le casse dell'ente, quindi farebbe bene ad informarsi e a leggere di più gli atti che cerca di criticare. Voglio ricordare ? continua Paci - che questa commissione è utile a mantenere elevato il livello di attenzione su un tema nevralgico per lo sviluppo economico lavorativo su tutto il nostro territorio e nel contempo serve a mantenere alta l'attenzione per scongiurare eventuali proposte dissennate di alcuni politici o pseudo tali che vorrebbero accorpare la nostra Autorità Portuale a quella di Catania». Il consigliere provinciale e commissario dell'Udc di Augusta rende noto che grazie alle sollecitazioni del gruppo Udc di questi ultimi mesi, nel prossimo fine settimana con l'assessore all'industria Pippo Gianni sono stati calendarizzati alcuni incontri che hanno come oggetto il porto di Augusta. J.S.

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non solo circoscrizioni, aboliamo tutti i consigli (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Sardegna, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 28 - Sassari Non solo circoscrizioni, aboliamo tutti i consigli I costi della politica sono elevati ma attenzione a non suggerire pericolosi risparmi Intervengo a proposito dell'articolo apparso l'8 marzo scorso inerente i consigli di Circoscrizione, la loro utilità e il costo che l'amministrazione sostiene per la loro funzione. Posto che rispetto ogni opinione, anche quando non la condivido, avrei un'altra proposta da fare e voglio sottoporla agli elettori attraverso la Nuova. Partendo dal fatto che i costi per la politica siano elevati perché non aboliamo anche i Consigli comunali, quelli provinciali, quelli regionali? Aboliamo pure la Camera e il Senato, e via pure il Consiglio dei Ministri (che, caspita, quanto costa!). Affidiamo il governo del nostro Stato ad un unico podestà (che tanto già siamo sulla buona strada, quindi un'accelerata al processo non guasta) e risparmieremo una montagna di denaro. La proposta mi sembra decisamente populista e direi sufficientemente demagogica. Credo che la proporrò ai cittadini, e, cifre alla mano, avrò sicuramente un seguito enorme. Potrei anche proporre una via di mezzo: manteniamo i consigli circoscrizionali e mandiamo i presidenti di questi ultimi a fare - gratis, che tanto sono pagati - il Consiglio (ovviamente aboliremo quello esistente!) con la giunta comunale. Poi mandiamo i sindaci - come già detto sopra - a fare Consiglio (abolito pure questo!) con la giunta provinciale. A seguire i presidenti di provincia - valga lo stesso affermato per i sindaci - a fare Consiglio (che facciamo? Con quello che costa vorremo mica tenerlo!) con la giunta regionale e i presidenti di Regione - ai quali si rimborsa al massimo il costo del biglietto aereo, che la continuità territoriale continua a essere troppo onerosa - a fare le Camere (via pure deputati e senatori, che non son bruscolini quelli che percepiscono!) con il consiglio dei ministri. Il risparmio sarebbe incalcolabile e tutto sommato ci sarebbe una buona rappresentanza democratica. Mi pare che la proposta sia tutto (anche il denaro, è chiaro!) sommato assolutamente accettabile. Si! Anche questa non mi sembra male! Penso che sia il caso di raccogliere i dati (pardon, le cifre!) e avviare la raccolta firme. Quando la concluderò ne avvierò un'altra relativa ai finanziamenti statali agli organi di informazione politica... C'è un sacco di gente che incamera ingenti finanziamenti per tenere in piedi radio e quotidiani che nessuno ascolta o legge. E quei soldi potrebbero essere destinati, per esempio all'istruzione e alla cultura, ma anche alla sanità e perché no, al sussidio per i disoccupati e all'aumento delle pensioni. Paola Careddu Presidente Circoscrizione nº 3

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tarsu, bertolaso contro realfonzo - ottavio lucarelli (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina IV - Napoli Tarsu, Bertolaso contro Realfonzo Albergatori infuriati per l´aumento della tassa sui rifiuti "Perché ciò che vale per tutti i Comuni non dovrebbe essere valido per Napoli?" OTTAVIO LUCARELLI «Stupisce apprendere che l´aumento della tariffa dei rifiuti urbani annunciata dal Comune sia imputata all´attuale governo, artefice dell´ormai prossimo e definitivo superamento dell´emergenza in Campania». è la dura risposta che il sottosegretario Guido Bertolaso ha pubblicato in serata sul sito Internet ministeriale reagendo così alle accuse di martedì quando l´assessore comunale Riccardo Realfonzo aveva giustificato l´imminente impennata della tassa sui rifiuti, con un aumento tra il 30 e il 35 per cento in città, scaricando le colpe sul governo. «La norma in base alla quale da una percentuale iniziale del settanta per cento, i Comuni sono ora tenuti a coprire per intero le spese per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti - ricorda la struttura del sottosegretario Bertolaso - risale al governo precedente. Ed è altrettanto singolare dover rilevare la pretesa che, nonostante la fine imminente dell´emergenza, ciò che vale per tutti i Comuni d´Italia debba ancora una volta non essere valido per Napoli». Una dura risposta arrivata mentre a Palazzo San Giacomo la giunta era riunita per definire gli ultimi tasselli del bilancio di previsione 2009. In materia di rifiuti queste le cifre: il Comune oggi incassa 109 milioni e ne spende 170. Ne occorrono, dunque, 61 che saranno distribuiti in base alle fasce di reddito (come chiesto da alcuni consiglieri del Pd) con un rimborso bimestrale di 15 euro per chi fa la differenziata. Aumento che fa infuriare gli albergatori: «Cresce la tassa mentre il 50 per cento delle nostre stanze sono vuote. L´aumento, applicato incondizionatamente, penalizza ancor più le categorie già tartassate da una base di tariffa alquanto elevata». Sul piede di guerra il centrodestra con il consigliere di Forza Italia Salvatore Varriale che chiede al ministro Tremonti l´invio di ispettori per «verificare l´operato del Comune». Mentre Guglielmo Allodi, candidato alle primarie del centrosinistra per la guida della Provincia di Napoli, sottolinea che «è necessario razionalizzare il servizio riducendo in misura radicale i costi di gestione che sono doppi rispetto al resto d´Italia». La giunta comunale, intanto, ha deciso in serata di ridurre le auto blu da 36 a 16 e di tagliare del 30 per cento i gettoni di presenza nei cda delle aziende municipalizzate.

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oggi e domani il convegno nazionale dei bibliotecari, in agosto quello mondiale. milano, capitale del settore, registra un forte aumento degli utenti degli spazi comunali: ecco qua (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina XIII - Milano Il futuro Oggi e domani il convegno nazionale dei bibliotecari, in agosto quello mondiale. Milano, capitale del settore, registra un forte aumento degli utenti degli spazi comunali: ecco quanti sono e che cosa leggono "La vera sfida è il digitale, la trasformazione delle raccolte dal cartaceo all´elettronica" ANNA CIRILLO Niente può essere meglio di un buon libro. Lo sanno bene i milanesi che amano la lettura, e anche in tempi di crisi non rinunciano a questo piacere, attrezzandosi per risparmiare. Invece della libreria puntano sulla biblioteca, dove possono prendere in prestito il titolo che sta loro più a cuore. Con poca spesa, e molta resa: il costo di una tessera vitalizia è di 6,20 euro alla Sormani, gratis nelle altre strutture comunali. Non è un caso che nel 2008 gli utenti iscritti alle 24 biblioteche civiche siano cresciuti del 3,47 per cento. E che i prestiti effettuati nello stesso anno rispetto al 2007 abbiano avuto un incremento di quasi il 21 per cento alla Sormani, la biblioteca centrale, e del 4,38 per cento nelle 23 sedi rionali. Tra i primi dieci titoli più richiesti dominano non solo i romanzi di successo della passata stagione, ma pure i saggi: da La Casta di Rizzo e Stella, a Spingendo la notte più in là di Mario Calabresi, al sorprendente bestseller teologico L´anima e il suo destino di Vito Mancuso, con prefazione del cardinale Carlo Maria Martini. Momento fortunato, quindi, per le biblioteche, tuttavia alle prese con i problemi dell´adeguamento alla modernità, al centro del convegno di due giorni che apre proprio oggi alle Stelline (Un mondo in biblioteca-La biblioteca nel mondo) per discutere come cambia il servizio e la figura del bibliotecario (ne arriveranno duemila, da ogni parte d´Italia) nell´era della globalizzazione. Ma Milano quest´anno è stata scelta anche come sede del convegno dell´Ifla (International federation of library associations) - non era ospitato in Italia da 40 anni - che vedrà approdare dal 23 al 27 agosto in Fiera Milano City quattromila bibliotecari da ogni parte del mondo. «La professionalità del bibliotecario è cambiata, da attività di tipo locale è diventata planetaria - spiega Aldo Pirola, responsabile del settore Biblioteche del Comune - . La biblioteca non è più un deposito di libri e giornali ordinati secondo un criterio razionale per renderli reperibili. Sempre più si configura come punto di accesso di una rete informativa globale, senza distinzione di fusi orari, spazi, tempi, che deve essere guidata dal bibliotecario. Lui conosce i principi di classificazione e con le sue conoscenze ottimizza le potenzialità della ricerca». «Oggi è più importante accedere piuttosto che possedere libri, saper spaziare con le nuove tecnologie oltre le pareti della biblioteca per recuperare informazioni che possono stare ovunque, anche sul dorso di un cammello - dice Massimo Belotti, direttore del mensile "Biblioteche Oggi" - . Questo richiede un costante aggiornamento del bibliotecario e delle strutture». «La vera sfida del futuro - aggiunge Pirola - è il salto nel digitale, la trasformazione delle raccolte dal cartaceo all´elettronico, con la messa in rete dei testi per cui l´utente non andrà più in biblioteca ma la biblioteca a casa sua». Le biblioteche comunali milanesi hanno attivato da qualche giorno un sistema di interrogazione dei cataloghi online in grado di raggiungere anche le biblioteche specialistiche in città (una decina, dall´Acquario alla Trivulziana) che verrà presentato oggi al convegno. Ma Milano è lontana dalla qualità (anche estetica) di molte biblioteche moderne che si ammirano nel mondo. E pure il salto nel digitale è agli esordi (sono solo due i fondi digitali: Digitami, raccolta dei materiali del´800 milanese, e Marginalia, testi antichi della biblioteca di Stendhal), così come sembra disperso il progetto della decantata Biblioteca Europea. Intanto il 20 marzo sarà inaugurata, dopo anni di lavori, la biblioteca rionale più grande, Valvassori Peroni, nel primo di tre giorni dedicati alla lettura in città, con tutte le biblioteche, non solo comunali, coinvolte in appuntamenti con i libri.

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il comitato provinciale inps non deve morire (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Sardegna, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Il caso. L'organo politico dell'Istituto di previdenza rischia di sparire a causa dei tagli «Il Comitato provinciale Inps non deve morire» Appello del presidente Giovanni Mele: sarebbe un colpo alle istanze della povera gente NUORO. Crisi economica imperante, legge finanziaria al ribasso: tagli, tagli e ancora tagli. Ma a farne le spese sono soprattutto «le istanze della povera gente, dei commercianti, dei coltivatori diretti, dei piccoli artigiani che non navigano di certo nell'oro». Soprattutto in territori già sul lastrico ormai da tempo come sono il Nuorese e l'Ogliastra, dove due terzi delle famiglie residenti sono «inpsdipendenti». Nel senso che vivono di pensioni, cassa integrazione e assegni sociali vari. A lanciare il nuovo allarme, stavolta è Giovanni Mele, da quasi tre anni presidente del Comitato provinciale dell'Inps. è dal 1º gennaio scorso, infatti, che l'organo politico dell'Istituto nazionale di previdenza sociale non riceve un soldo. I venti componenti che ne fanno parte, rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro, nuoresi, ogliastrini, del Marghine come pure della Baronia, vanno avanti a forza di volontariato, senza gettoni di presenza (che peraltro era già alquanto ridotto: 27 euro) né alcun rimborso spesa. Così ha deciso il governo Berlusconi, così ha sottoscritto il Parlamento. «Non vorremmo che dietro questo provvedimento si nasconda un primo tentativo per eliminare i Comitati» spiega Mele. Che tradotto in parole povere significherebbe, a Nuoro e dintorni, togliere la voce a chi non ha voce. Nel Comitato provinciale Inps, infatti, trovano posto le diverse espressioni del territorio. Tutte le categorie degli operai come pure degli imprenditori sono rappresentate. Il Comitato è in sostanza il trait d'union tra la realtà economica operativa sul campo e lo stesso Istituto. Il Comitato, poi, è organizzato per commissioni, quattro a Nuoro: commissione dei lavoratori dipendenti; commissione dei lavoratori autonomi; commissione degli artigiani; commissione dei coltivatori diretti. Sono queste commissioni che risolvono molte vertenze altrimenti destinate a trascinarsi chissà per quanto nelle aule del tribunale. Con tutti i costi che ne deriverebbero per le casse pubbliche. Per esempio: a risolvere il contenzioso amministrativo su pensioni di anzianità, su questioni contributive, su casi di malattia o di disoccupazione, ci pensano le commissioni. In tempi rapidissimi, tra l'altro, uno, due mesi al massimo. «Su 312 casi esaminati nel corso del 2008, ne sono stati decisi 296, 79 dei quali accolti» dice Giovanni Mele. «Settantanove casi che all'Inps sarebbero costati 104mila euro, qualora le persone interessate avessero fatto ricorso giudiziario e non amministrativo» spiega Silvio Onida, segretario del Comitato Inps di Nuoro. Considerato che le spese sostenute per la gestione del Comitato provinciale erano nel 2008 di 49mila euro (questo il costo totale dei gettoni e dei rimborsi assicurati fino a ieri ai 20 componenti) significa quindi che la sede nuorese dell'Istituto nazionale di previdenza sociale ha risparmiato ben 55 mila euro. Un risparmio per l'Inps, ma anche una garanzia, un giudice terzo, «per la povera gente, che non può aspettare anni e anni per avere riconosciuto il diritto alla pensione o alla disoccupazione». «Ok, siamo d'accordo, è necessario un riordino dei Comitati, ma da qui a farli sparire ce ne passa» attacca il presidente Giovanni Mele. «Anche perché siamo pure disposti a rinunciare al gettone di presenza, ma almeno le spese per la benzina... !». Pensionato, ex funzionario dello stesso Inps, lui che vive nel capoluogo della Barbagia, assicura: «Io posso anche fare volontariato, non mi costa nulla, ma gli altri? All'interno del nostro Comitato provinciale c'è gente che viene a Nuoro dall'Ogliastra, da Posada, da Siniscola, dal Marghine, gente che lascia il lavoro perché dobbiamo riunirci... almeno le spese gliele vogliamo rimborsare?». Un problema comune a tutti gli altri Comitati provinciali Inps sparsi nell'isola e nello stivale, «ma che in un territorio molto povero come è quello del Nuorese, come è quello dell'intera vecchia provincia di Nuoro, diventa ancora più grave». Tagliare i rimborsi spesa, infatti, significa lasciare fuori dal palazzo Inps intere sub-regioni, come l'Ogliastra appunto o il Marghine. «Il taglio degli emolumenti ai componenti i Comitati provinciali Inps, è un palese disegno per eliminare la partecipazione delle rappresentanze sociali e del mondo del lavoro alla vita dell'Istituto» incalza Mele. «Eliminare i Comitati provinciali - continua - significa cancellare la partecipazione democratica e rappresentativa delle varie istanze del territorio». E le istanze dell'Inps, «sono le istanze della povera gente, perché nessuna delle persone che si mettono in fila davanti ai nostri sportelli naviga nell'oro».

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case in vendita, gli affari in provincia - marta artico (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Venezia, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Prezzi più bassi rispetto a Mestre, dove la situazione è ancora bloccata Case in vendita, gli affari in provincia Nei primi mesi del 2009 si registra un aumento della domanda abitativa COMPRAVENDITE. Cala la richiesta di appartamenti, sale quella di bifamiliari e villette, anche se sono «vecchie» MARTA ARTICO VENEZIA. Prosegue inesorabile, nel secondo semestre del 2008, la flessione dei prezzi delle case in provincia di Venezia, nonostante - sono in molti a sostenerlo - siano ancora troppo alti per le tasche vuote dei cittadini. Ma il dato nuovo nel 2009, e per certi versi positivo che emerge dalle stime di Tecnocasa, è un picco della domanda abitativa, che riemerge timida dopo la brusca frenata degli scorsi mesi. C'è voglia di andare a vedere abitazioni, anche se poi, a rallentare le vendite, ci si mettono le banche. Banche che sono sempre più rigide nel concedere finanziamenti persino a chi ha contratti a tempo indeterminato. Ribasso. Il calo più sensibile dei prezzi, è evidente nei capoluoghi di provincia: a Venezia si registra un meno 3 per cento al metro quadro, rispetto al semestre precedente, che si scontra con una domanda prudente e una maggiore offerta di tipologia di abitazioni. Il mercato immobiliare, si muove con lentezza, i potenziali acquirenti hanno allungato i tempi decisionali, ci mettono di più a scegliere. Sul rallentamento della compravendita, pesa lo scenario mondiale dell'economia, soprattutto l'incertezza diffusa sulla disponibilità di spesa. Per quel che riguarda la provincia di Venezia, il Comune dove comperare un appartamento nuovo è più costoso è il centro di Sottomarina. Qui la media nel nuovo «signorile» al metro quadro si aggira attorno ai 3.300 euro, mentre l'usato oscilla tra i 2.700 e i 2.500 euro. Di seguito si piazza Mirano (2.600 al metro quadro) per un locale appena costruito, Dolo (2.300) e Scorzè (2.000 euro). Ragionando all'inverso, il comune nel quale è più conveniente acquistare un appartamento nuovo, magari non in centro ma un po' fuori, è Cavarzere, dove al metro quadro, il costo è di 1.300 euro. Domanda. La vera novità, però, non è tanto flessione del 3 per cento, quanto la ripresa della domanda abitativa, che si era lentamente spenta nei mesi scorsi. Nel 2009, invece, la sensazione è che il ribasso dei tassi abbia influito positivamente sulla ricerca di casa dei veneziani, che hanno ripreso ad andare in giro, per cercare offerte e tastare prezzi e rendersi conto se sono effettivamente scesi. «Il sentimento diffuso degli operatori del settore - spiega Massimiliano Zinato di Tecnocasa - è che in questi primi mesi dell'anno, i cittadini abbiano cominciato ad andare a vedere le abitazioni», dato che vale sia per Mestre e Venezia che per la Provincia. «E' palpabile con mano una rinnovata curiosità, la gente ha ricominciato a girare, mentre nell'ultimo periodo dell'anno scorso la domanda si era bruscamente fermata. Ora le agenzie immobiliari hanno l'agenda fitta di appuntamenti (in linea con i primi mesi del 2008), nonostante la difficoltà abissale ad ottenere un finanziamento da parte delle banche, restie a concedere margine anche a chi ha contratti più solidi». Vendite. Per quel che riguarda il mercato delle compravendite, anche la tipologia della richiesta in questi mesi è mutata di pari passo con la crisi. «L'appartamento in provincia non va per nulla bene - spiega Zinato - la gente cerca soluzioni diverse, non il classico locale, ma qualche cosa in più: vanno le bifamigliari, le villette, anche vecchie. Se ne avessi dieci - prosegue - le venderei tutte. A soffrire è il nuovo soprattutto dove si è costruito tanto». Motivi? «Costi troppo elevati». Impossibili. Mestre. E in questo caso terraferma docet. «Nei cantieri in centro - chiarisce - sono più di sei mesi che non viene venduto neppure un appartamento». Magra completa. Stiamo parlando delle nuove residenze di Viale San Marco, via Fradeletto, zona Auchan. L'appartamento, specialmente il nuovo, è in completa crisi. I prezzi sono troppo elevati, specialmente per quello che offrono. La qualità, il compratore, la trova uscendo dal comune di Venezia, nell'hinterland.

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Il progetto della reggia di Bari, chiunque lo abbia pensato, poteva essere fermato (sezione: Costi dei politici)

( da "Italia Oggi" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

ItaliaOggi sezione: Primo Piano data: 12/03/2009 - pag: 4 autore: di Fosca Bincher P.S. per chi volesse iscriversi l'indirizzo è http://www.facebook.com/group. Il progetto della reggia di Bari, chiunque lo abbia pensato, poteva essere fermato Ha raggiunto i 2.149 iscritti il gruppo Io leggo Italia Oggi su Facebook, il social network del momento. Ieri centro della discussione è stata la Versailles di Nichi Vendola, il nuovo palazzo da 60 milioni di euro con tanto di parco secolare e campi da calcetto in cui troverà sede la Regione Puglia. Ecco la sintesi del dibattitoGiuseppe Pulieri - Come dice il Berlusca le grandi opere spingono l'economia e il nostro governatore l'ha preso in parola!..Luana Provenzano - Bravo il compagno Vendola che fa ripartire l'edilizia...Ines Sposato - Quante tasse ora vuole per questi 60 milioni? Ma lo sa che forse fra un anno quel posto sarà occupato da qualcun'altro? Beato lui, facciamolo sognare.Francesca Pietroniro - Ma Rizzo e Stella non hanno nulla da dire a proposito?Maria Longo - Mah....Non cambiano mai. Sempre ipocriti, sempre al massimo della megalomania. Vendola? Dava l'impressione del politico mite, dimesso, proiettato solo verso i poveri e i derelitti.Per carità...aiuto!!Sabrina Calcagni - Hai capito il compagno!!! Sono senza parole!!Vincenzo Fanelli - La regola è confermata: sono tutti bravi e pieni di buone intenzioni quando sono all'opposizione a prescindere dal colore politico. Ho amici a Bari che hanno perso il posto di lavoro e altri che sono a spasso da mesi, anni...che dire? La situazione giù è disastrosa: per entrare in un call center bisogna essere raccomandati. Figuratevi il resto. Con 60 milioni non si potevano far partire iniziative economiche (e quindi posti di lavoro) adatte al territorio? Quando si passerà a un sistema economico etico?Alessandro Pedroni - Da come la mettete sembra che quello sia un suo progetto privato mentre se non sbaglio è quello che resterà alla comunità anche dopo che lui se ne sarà andato, anche dopo che la crisi sarà passata. Sicuramente poi è un progetto partito ben prima dell'inizio di questa crisi. Se volete esercitarvi a denigrare qualcuno almeno sforzatevi a trovare i veri scheletri nell'armadio .Nadiolinda Nadia Busato - Sarà anche partito prima di lui, il progetto. Ma si può sempre fermarlo. L'alibi del «tanto non sono stato io» non vale mica sempre. La verità è che a nessuno, che sia di destra o di sinistra, certe cose fanno proprio schifo.Tutt'altro. Paola Mosti - È corretto quello che dice Alessandro Pedroni. Non è corretta informazione quella che «cavalca» a volte Italia Oggi. Il taglio della notizia doveva essere diverso. È bene però fare maggiori inchieste e dare più notizie quotidiane sugli sperperi della politica, sui benefits dei politici, per rendere palese a tutti i cittadini privilegi e sprechi cui nessun politico, né di destra né di sinistra, rinuncia o denuncia!Giorgio Marchetti - Sinistra o Destra pari sono. Mi pare che i boiardi del potere indipendentemente dalle idee e ideali quando rivestono cariche pubbliche si comportano da faraoni fregandosene altamente dei propri sudditi troppo spesso illusi e quasi sempre gabbati. Che appiattimento generale e che tristezza...Simona Buonaura - Beh se permettete questa è sempre stata l'ipocrisia della sinistra in genere che predica bene e razzola male, critica certe scelte però poi essa si comporta quasi peggio per cui verrebbe da pensare che quando critica certe ideologie e propone qualcosa di più alla portata è perchè «quando la volpe non può prendere l'una dice che è acerba»Oscar Mininni - Non voglio ergermi a difensore di nessuno, ma i fatti sono diversi da come l'autore li commenta e secondo me li mistifica. Ho vissuto in prima persona questa esperienza in quanto lavoravo proprio nel posto in cui dovrebbe «nascere» questo Eden così ben descritto. Quell'immobile fu venduto dal Demanio (direttore generale il coniuge di un potente segretario politico dei tempi), alla Regione Puglia (allora governatore Fitto). Più che venduto fu quasi un regalo una specie di un do ut des. All'epoca, non destò alcun scalpore. Gli unici e roboanti titoli dell'epoca furono, invero, favorevoli a quel progetto faraoinico, dai costi esosissimi. Ricordo una foto del Governatore della Puglia dell'epoca che mostrava il modellino di quella che sarebbe dovuta diventare la sua «villa privata». Imputare a Nichi Vendola qualsiasi responsabilità in merito a questa faccenda è inqualificabile, mistificatorio quanto scorretto. A meno che Vendola (ma credo e spero di no), pervicacemente non continui nel solco già scavato

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Sprechi, gli industriali chiedono i bilanci ai Comuni per studiarli: rispondono solo in tre (sezione: Costi dei politici)

( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Sprechi, gli industriali chiedono i bilanci ai Comuni per studiarli: rispondono solo in tre Giovedì 12 Marzo 2009, Confindustria Belluno Dolomiti chiede ai Comuni bellunesi di visionare i loro bilanci per cercare di individuare i costi della politica. Ma tra i 69 enti rispondono solo in 3. "Politica, ma quanto ci costi?". Sarà questa la domanda principale alla quale il 20 marzo, al teatro comunale, cercherà di rispondere l'ssemblea generale "Reset - Per condurre il manifatturiero fuori dalla crisi". «Per dimostrare come si possa rendere più efficiente la pubblica amministrazione allineandola alle logiche di mercato a cui sono sottoposte le imprese - spiega il presidente Valentino Vascellari - abbiamo commissionato una ricerca alla Fondazione Nord Est. Sarà l'occasione per valutare i principali trend di evoluzione nei bilanci degli enti pubblici del Veneto, che presentano anche una curiosa caratteristica: molte voci di spesa rimangono fuori bilancio». Anche a Belluno e nel Veneto, sostiene Confindustria, ci sono sprechi e scarsa efficienza nei servizi pubblici, una sovrapposizione di funzioni e poteri fra enti che si moltiplicano, un'esagerazione di dipendenti, lo sconfinamento della politica anche nella gestione dei consorzi privati. Dall'altra parte, invece, ci sono le imprese che tagliano i costi, ripensano al proprio posizionamento sul mercato e rivedono i processi produttivi mantenendo al centro le risorse umane, vero patrimonio dell'azienda. «Le vittime della crisi sono i cittadini consumatori e le imprese - afferma Vascellari -; anche il sistema finanziario ha capito che deve cambiare: chi non sembra reagire all'altezza è la politica. Lo stato centrale non sa nemmeno quanti sono complessivamente i suoi dipendenti. Nella ricerca che stiamo conducendo ci siamo scontrati con il muro di gomma della pubblica amministrazione: chiedendo di ricevere i bilanci dei Comuni bellunesi, solo in tre casi abbiamo avuto riscontro positivo, senza contare le difficoltà incontrate nell'inoltrare le richieste. Solo un esempio: dei 69 Comuni bellunesi, 50 hanno pubblicato sul proprio sito internet indirizzi e-mail vecchi o sbagliati. Ma dove vivono?». Il programma dell'assemblea prevede la relazione d'apertura del presidente Vascellari, l'intervento di Maria Stella Righettini della Fondazione Nordest, la tavola rotonda condotta da Irene Pivetti a cui parteciperanno Andrea Tomat (presidente Confindustria Veneto), Maria Luisa Coppola (assessore regionale al Bilancio), Samuele Sorato (direttore Banca Popolare di Vicenza) e Sergio Reolon (presidente della Provincia di Belluno). Le conclusioni saranno affidate al ministro del lavoro Maurizio Sacconi.

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marcia indietro sui portaborse congelate le assunzioni esterne - paolo russo (sezione: Costi dei politici)

( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina II - Bari Marcia indietro sui portaborse congelate le assunzioni esterne Regione, riforma bloccata. Vendola: "Voglio risparmi" PAOLO RUSSO Marcia indietro sui portaborse. I gruppi consiliari non potranno più assumere collaboratori esterni. Su pressione del governo regionale e dopo le critiche della Cgil, il ddl, che trasforma una norma antisprechi in una nuova infornata di assunzioni, sarà ridimensionato o messo nel congelatore. I vertici politici della Regione non hanno gradito l´accordo bipartisan raggiunto da tutti i gruppi consiliari che consente loro di utilizzare i risparmi ottenuti dal taglio dei costi della politica per assumere cinquanta portaborse. Così, la prossima settimana, il ddl concepito per eliminare i privilegi dei "missionari" ritornerà al suo obiettivo originario. O sarà rimandato a data da destinarsi. Fino a due giorni fa il patto sui portaborse sembrava blindato. Destra e sinistra, grandi e piccoli partiti erano ormai d´accordo. La prima e la seconda commissione avevano introdotto dei correttivi alla legge che ne ribaltavano gli effetti. Il tavolo antisprechi istituito dal presidente della Regione Nichi Vendola, infatti, era partito dall´obbiettivo di tagliare le esose indennità di missione percepite dai dipendenti regionali distaccati dagli uffici e messi al seguito dei consiglieri. Il loro attuale buono pasto è di 20 euro. Che sommato ai rimborsi chilometrici che ottengono per spostarsi dalla loro sede di assunzione fa lievitare il costo medio di un "missionario" a 1.700 euro mensili, intesi come extra rispetto al loro stipendio base. Animato dai migliori propositi, il tavolo anti sprechi aveva tagliato il buono pasto a 8 euro e contrattato un´indennità forfettaria variabile da caso a caso. Un operazione importante dal punto di vista simbolico e finanziario che avrebbe permesso al Consiglio regionale un risparmio annuo di almeno 260mila euro. Un blitz bipartisan, però, stava per trasformare un provvedimento anti sprechi nell´atto costitutivo dei portaborse pugliesi. Figura professionale, sino ad ora, non contemplata nel regolamento regionale. Ma alla prima uscita pubblica, il nuovo ddl ha suscitato l´attenzione della stampa, ha provocato le critiche della Cgil. E, a ventiquattr´ore di distanza, lo spirito riformatore dei consiglieri pugliesi si è affievolito. Beccati con le mani nella marmellata, dopo aver tentato di difendere nel merito le scelte adottate, i rappresentanti di destra sinistra adesso si apprestano alla retromarcia strategica. «Il ddl si appresta a essere modificato profondamente», ha anticipato il capogruppo del Pdl, Rocco Palese. Certo, nella decisione, ha influito la moral suasion del governatore. Nichi Vendola, anche ieri ha ribadito: «Siamo l´unica regione italiana che sta tagliando i costi della politica - ha sottolineato il governatore - ho istituito un tavolo anti sprechi. Non voglio valutare i passaggi intermedi ma i risultati finali che questo tavolo sarà in grado di produrre. Risultati che non possono che portare ad una riduzione dei costi». Nessuna critica esplicita ma una chiara indicazione politica. Il Governatore vuole dare un chiaro messaggio all´opinione pubblica. Lo ha fatto, nei mesi scorsi, riducendosi lo stipendio per la seconda volta in quattro anni. E vuole continuare in questa direzione. Martedì prossimo, quando il ddl sarà presentato ai sindacati, in commissione sarà presente anche l´assessore al Personale, Guglielmo Minervini che, in quella sede detterà la linea del governo. Fino a quel momento però, nessuno, né tra le file del consiglio né tra quelle della giunta, dovrà fare fughe in avanti ed ergersi a moralizzatore. Altrimenti l´intesa sul dietrofront rischia di saltare: un eroe adesso può far passare per casta tutti gli altri. Ieri, tra i banchi della maggioranza e dell´opposizione non si discuteva che di questo: come salvare la faccia e non passare come quelli che vogliono i privilegi. Martedì quando il ddl sarà modificato o messo nel congelatore, tutti potranno fare sapere di essere per il taglio dei costi della politica.

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Supercommissione per partecipate Alemanno: operazione trasparenza (sezione: Costi dei politici)

( da "Tempo, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

stampa Supercommissione per partecipate Alemanno: operazione trasparenza Monitoraggio costante e verifica sulla correttezza delle procedure per l'acquisizione di lavori, opere, beni e servizi delle aziende capitoline, ad eccezione di quelle quotate in borsa. È questa la «mission» della super-commissione, presentata ieri dal sindaco Alemanno e composta da sei membri, tra i quali, il capo di gabinetto Sergio Gallo. «Questa Commissione - ha spiegato il sindaco Alemanno - rappresenta una piccola rivoluzione nell'attività amministrativa del nostro Comune e monitorerà la correttezza di tutti i procedimenti, come gli appalti. Si tratta di un'istituzione di alto profilo che servirà a fare una grande operazione trasparenza». I componenti la commissione, oltre al capo di gabinetto del sindaco, sono Gerardo Mastrandrea, cosnigliere di Stato, Giovanni Sabbato, consigliere del Tar, Antonio Mario Scino e Carmela Pluchino, avvocati dello Stato e Massimo Passoni esperto di informatica e telecomunicazioni. La Commissione presenterà tra sei mesi una relazione dettagliata sull'attività svolta, esprimendo pareri e proposte anche per il superamento di eventuali criticità. Di seguito è previsto un «report» analitico a cadenza trimestrale. «La commissione - ha continuato il sindaco - nasce dalla richiesta che ci è stata fatta dalla magistratura affinché ogni Comune possa avere questo tipo di controlli. Gli interventi positivi che vengono così realizzati sono infinitamente superiori al piccolissimo costo che questa Commissione comporta». Ogni membro della Commissione, che si riunirà due o tre volte al mese, percepirà infatti un gettone di presenza di circa 140 euro. Sus. Nov.

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Spagnolli: Poche sedute per la sindrome da inchiesta (sezione: Costi dei politici)

( da "Alto Adige" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Spagnolli: «Poche sedute per la sindrome da inchiesta» POLEMICHE MUNICIPIO BOLZANO. «Si fanno poche sedute di consiglio? è una conseguenza delle inchieste della Corte dei conti». Il sindaco spiega anche così il fatto che le delibere arrivano col contagocce e ciò implica che - come martedì - si annullino le sedute e quelle che si fanno siano spesso brevissime. La cosa è positiva o negativa? Per quanto riguarda i costi è sicuramente positiva. «Se non ci sono delibere - commenta Wally Rungger, capogruppo degli ecosociali - è inutile convocare il consiglio: si buttano via soldi per niente». I consiglieri (50) ricevono 120 euro lordi per ogni seduta di consiglio e altrettanti per ogni commissione. Si calcola che ogni seduta, compresa la spesa per i traduttori, costi in media dai 5 ai 7 mila euro. La spesa è considerevole se si pensa che nel 2008 le sedute sono state 56, nel 2007 60 e nel 2006 63. A queste, ovviamente, bisogna aggiungere tutte le riunioni delle commissioni consiliari. I maligni dicono che chi si lamenta, perché si fanno poche sedute, lo fa solo per incassare i gettoni di presenza. L'opposizione respinge al mittente quella che definiscono una "volgare" insinuazione, sostenendo che le scarse sedute sono la dimostrazione della scarsa produttività della giunta. Dall'inizio dell'anno ad oggi sono state 9; solo 20 le delibere approvate, di cui 11 sono surroghe di consiglieri nelle commissioni o nelle società partecipate. «Sono io la prima a dire - sostiene Maria Teresa Tomada (An) - che se non ci sono delibere o sono poche, ovviamente il consiglio non si fa. Ma il problema vero è un altro: la scarsità di sedute purtroppo è la dimostrazione che nel Comune di Bolzano è tutto fermo. A partire dalle modifiche allo statuto del consiglio stesso approvate un anno fa in commissione e mai arrivate in aula; per non parlare del Piano urbanistico e di quello della mobilità. Ormai le sedute, quando si fanno, durano un'ora, massimo un'ora e mezza». Alle critiche di inefficienza replica il sindaco: «Stupidaggini. La giunta lavora eccome. Ma sono poi gli uffici a dover predisporre le delibere da discutere in consiglio». Colpa degli uffici dunque? «Se è così ma non credo - replica Tomada - allora visto che ci sono un city manager e un segretario generale sarà bene che sollecitino i dirigenti affinché diano un'accelerata al lavoro». Il sindaco però difende il personale: «Non c'è bisogno di alcun'accelerata: gli impiegati lavorano già in modo serio. Ci sono però due problemi. Il primo: gli uffici non lavorano solo per mettere a punto le delibere per il consiglio ma soprattutto per rispondere alle esigenze dei cittadini che sono prioritarie rispetto al resto. Il secondo: l'effetto delle inchieste della Corte dei conti continua a farsi sentire. Prima di dare il via libera ad una qualsiasi delibera il dirigente la guarda con la lente d'ingrandimento. Controlla punti e virgole e solo quando è più che sicuro che il documento sia inattaccabile lo licenzia. Chiaramente questo comporta che i tempi si dilatino a dismisura. Del resto, è comprensibile la paura dei dirigenti che rischiano di venir chiamati a risarcire di tasca propria eventuali danni». Il sindaco l'ha detto e ripetuto più volte: «Le inchieste della Corte hanno ridotto l'efficienza e anche questo ha finito per produrre un danno erariale non quantificabile ma reale». Diverso il giudizio di Silvano Baratta, presidente del consiglio nella prima metà del mandato: «Tutta colpa di una sbagliata programmazione delle sedute del consiglio». Ovvero del suo successore, Rudy Benedikter, attuale responsabile dei lavori dell'aula.

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Come si fa a dire: "La chiesa (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere delle Alpi" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Come si fa a dire: "La chiesa Come si fa a dire: "La chiesa fa esercizi scientifici"? C'E' UNA frase nella interessante intervista di Toni Sirena a Maria Turchetto sull'evoluzionismo, ieri sul Corriere, che mi ha particolarmente colpito. Anzi due. La prima, a risposta alla domanda "Ha mai affrontato un contradditorio con dei credenti?" cui risponde, anzi non risponde, evidenziando quindi una perniciosa autoreferenzialità: non partecipo a contradditori con chi non la pensa come me! E continua con "... gli esercizi "scientifici" che fa la Chiesa hanno la stessa valenza dei racconti di fantascienza o di vampiri.." con questo affermando che la Chiesa fa "esercizi scientifici". Ma quando mai! Non ho, è ovvio, la competenza della direttrice de "L'Ateo", che insegna "Storia del pensiero economico", di cui fatico a comprendere l'aggancio con l'Ateismo, ma mi domando con che criterio si giunga a dire che la Chiesa (nella sua accezione di Corpo Mistico di Cristo) fa "esercizi scientifici"? Qui si tratta di capire se si può superare la contraddizione (superabile per alcuni, definitiva per altri) tra creazionismo biblico ("Dio ha creato "dal nulla" - ex nihilo - la materia ed ha la piena sovranità su di essa. La Bibbia, dalla Genesi all'Apocalisse, è coerente con i fatti - miracoli - e le parole riguardo alla potenza creatrice di Dio") e l'evoluzionismo radicale ("Nel principio c'era solo la materia - o energia -. Ora come sempre, la materia non può essere creata o distrutta, ma solo trasformarsi o essere trasformata." Terzium non datur direbbe, e dice, l'esimia dottoressa Turchetto: ed invece la terza via c'è, potremo definirla un tentativo concordista: "Dio ha creato la materia (o l'energia) nel principio, dando ad essa una capacità di trasformazione anche in senso evolutivo." La dottoressa Turchetto utilizza unicamente le proprie particolari metodologie, escludendo altri orizzonti, facendo così assumere al proprio punto di vista un carattere totalizzante. Secondo lei il darwinismo emancipa la natura dall'ipotesi-Dio, di cui non c'è più bisogno. Questa è una estensione della visione evolutiva non richiesta nemmeno dalla stessa teoria evolutiva, neppure nella versione darwiniana; essa assume i connotati di una ideologia e come tale va considerata: non come scienza. Viene preso il cosiddetto Disegno Intelligente come posizione di tutta la Chiesa, ma non è così. Pierre Teilhard de Chardin, Jean Guitton, Francisco J. Ayala, Francis Collins (il quale pensa al "BioLogos", in cui Dio, che è fuori dallo spazio e dal tempo, usa il processo della evoluzione per trarne un piano creativo) sono personaggi di cui la dottoressa Turchetto non parla ma che dimostrano la possibilità del dialogo tra creazionismo ed evoluzionismo. Solo per far capire che Collins non è un bigotto impenitente: è lo scienziato (cristiano) che ha guidato il team di ricercatori che ha decifrato il genoma umano. Diventa importante la mediazione filosofica in ordine alla causalità efficiente e alla causa finale dell'evoluzione - a partire dalla teleologia interna a livello di strutture o teleonomia, secondo Jacques Monod - come pure per la spiegazione del carattere trascendente dell'uomo. E mi fermo qui! Quindi, come spesso accade, il contradditorio, il dialogo, la ricerca di posizioni, se non comuni, almeno non escludenti, aprioristicamente vengono denegate in nome della dichiarata superiorità di una delle parti, che diventa "de facto" totalizzante. Danilo De Giuliani La giunta regala maxi bonus ai dirigenti CON la fredda semplicità dei numeri la Giunta dimostra di non rendersi conto della crisi che sta colpendo i veneti. Dare un "premio" indistintamente a tutti i massimi dirigenti della Regione di 15.000 euro vuol dire insultare le migliaia di veneti che in questi giorni devono arrabattarsi con assegni di cassa integrazione di 700 euro al mese. Vuol dire dare il cattivo esempio perché, come già per i direttori Asl, non premia chi merita, chi ha migliorato il funzionamento della macchina pubblica, chi ha servito meglio le Istituzioni ed i cittadini. Vuol dire non capire che di questi tempi servono risorse straordinarie per aiutare i lavoratori veneti e le loro famiglie alle prese con una crisi nera e, semmai, servirebbe tagliare gli sprechi, ridurre i costi della politica, proprio a partire dai dirigenti e politici, per dare un segnale etico, morale e solidale. Nicola Atalmi Consigliere regionale Comunisti Italiani Non mi fido di Tremonti e delle sue argomentazioni NON voglio certo creare panico ai risparmiatori che, come me, hanno sudato una vita per garantire un po' di tranquillità a se stessi ed ai figli. E di certo non scrivo da sprovveduto, avendo lavorato dentro al sistema bancario per quasi quattro decenni: desidero solo parlare con semplicità dopo aver sentito gli umori che si sentono in giro. Oggi tutti si chiedono: "Che facciamo dei nostri risparmi?" C'è chi, come Tremonti, dice che non si deve aver paura in quanto il sistema bancario italiano è fra i più solidi d'Europa. C'è chi gli crede, io assolutamente no, ma non perché il sistema bancario italiano non sia solido, ma perché non mi fido delle sue argomentazioni, sempre lontane anni luce dall'economia e dalla finanza, preferendo egli argomentare a furia di slogan, di modi di dire che lasciano il tempo che trovano. C'è chi, come l'uomo della strada, che preferisce non parlare ed "agire" prelevando i soldi dal sistema bancario per portarseli a casa, una volta si diceva, per piazzarli sotto il materasso ad evitare che un giorno le banche non li restituisca. Sistema questo che, se può avere una qualche motivazione soggettiva, finisce per far fallire davvero il sistema che sarebbe costretto a chiudere perché senza liquidità, nel caso ovviamente che tutti facessero così. C'è anche chi, con un po' di coraggio investe ancora i suoi soldi in banca, limitandosi però agli investimenti di brevissima durata, per preparasi a disinvestire per il caso che senta odore di bruciato..... anche se, diciamocelo con schiettezza, è il sistema bancario che, in ogni caso, anticiperebbe l'evento negativo chiudendo le casse. C'è poi anche chi, non proprio a torto, preferisce depositare i risparmi nelle piccole banche in quanto sarebbero più sicure, stante la loro solidità riveniente dal tessuto locale. Di tutto questo, nessuno, o quasi, dei mass-media, parla. Sembra sia calato quel il silenzio che, ad un certo momento, circostanza non improbabile anche se un'ultima spiaggia, potrebbe manifestare la sua inaudita fragorosità. Ed allora? Siamo in una posizione di assuefazione al brutto? Input filo-governativi che dicono di non parlarne? Che altro? C'è anche chi, dimenticavo di dirlo dianzi, che investe in beni di rifugio (terreni, metalli nobili, case ecc.) stante il fatto che, da quando è mondo, questi fattori di ricchezza, hanno sempre dato buoni risultati. Allora io mi chiedo: "Perché non si fa un po' di chiarezza in queste cose, che stanno ora per disorientare tutti?" Stiamo attenti perché la paura di perdere i propri risparmi, potrebbe un giorno degenerare con la corsa immediata in banca per prelevare tutto, dirottando il risparmio (permettetemi il frizzo) in una sorta di...."Materass Bank", e cioè proprio sotto i materassi del letto. Ripeto. La paura non sta nel sistema bancario, invero abbastanza solido, ma nelle iniziative sbagliate che vengono assunte da chi ci governa e che potrebbe rovinare detto sistema. In primis, quelle di Tremonti che, in questo momento sta vivendo la paura dei prossimi rimborsi miliardari dei grandi investitori obbligazionari. Si tratta di cifre che, ad occhio e croce sfiorano i 200 (?) miliardi di euro su 1.750 miliardi di debito pubblico...., a casse sono completamente vuote. Ecco perché egli, a mio avviso, sta obbligando le banche a sottoscrivere un sacco di miliardi, mi pare 12 (Tremonti bond), promettendo rendimenti addirittura dell'8,50 %? Premesso che anche le banche dovrebbero poi guadagnare qualche punto, mi pare che ancor oggi esse stiano alla finestra e non abbiano nessuna intenzione di sottoscrivere obbligazioni... anche se qualcuno dice che sono stati prenotati. Facendo i conti della serva, le medie e piccole imprese dovrebbero pagare il 12-13%, visto che i Tremonti Bond dovrebbero servire per sostenere le Pim? Ma siamo matti o incapaci? Più errore di questo...? Errore che, se interpretato, fa desistere di primo acchito ad ogni tipo di sottoscrizione. Arnaldo De Porti Signor Bogo, si informi prima di criticare IL SIG. Bogo, che non ho il piacere di conoscere, forse legge questo quotidiano a giorni alterni. Naturalmente è un suo diritto. Se è questo il suo sistema, egli avrebbe potuto leggere il giornale domenica, e quindi non lunedì. Solo in tal modo riesco a spiegarmi il tono delle sua lettera. Nella mia replica di lunedì infatti, ho chiarito la mia posizione, che egli dimostra peraltro di non avere inteso. Chiunque l'abbia letta, ha capito. Al sig. Bogo, consiglio quindi, prima di esprimere opinioni e giudizi, di documentarsi meglio. I giudizi sono sempre leciti, e la critica apprezzata, salvo quando poggino su una base di scorretta, o insufficiente, informazione. Gianluca D'Incà Levis Curatore di M-Arte Dovevano pensare all'edilizia popolare LA NUOVA legge regionale, deliberata in giunta in questi giorni, che addirittura anticipa il provvedimento nazionale, è un rinnovato via libera agli speculatori che in questi anni hanno devastato il territorio, costruendo case e capannoni che, come sostengono anche gli operatori del settore, rimangono spesso invenduti. In provincia di Belluno, dall'ultimo censimento Istat, su una popolazione di 209.000 abitanti, sono presenti 134.644 abitazioni, di cui ben 46.618 non occupate. E dal 2001 sicuramente la situazione è diventata molto peggiore con la scelta da parte dei Comuni di incentivare l'edilizia per utilizzare gli oneri di urbanizzazione come sostegno dei bilanci. Dopo anni di boom edilizio, che ha sorretto l'economia provinciale, la bolla edilizia è "scoppiata", poiché non supportata da bisogni reali di nuove edificazioni, portando a una grave crisi del settore. E adesso, con la scusa di riavviare l'economia, viene deregolata tutta la materia, permettendo anche in deroga ai piani regolatori esistenti, spesso sovradimensionati, ampliamenti di edifici esistenti (dal 20 al 35%), abbattendo e spostando anche l'insediamento in altra zona, che provocherà la distruzione di paesaggi, beni artistici e culturali. Questa situazione sarà ancora più pesante in territori come la provincia di Belluno, farcito di villette che potranno così essere facilmente trasformate, alla faccia del previsto inserimento delle Dolomiti a patrimonio mondiale dell'Unesco. C'era invece la possibilità di fare un vero piano casa, puntando all'edilizia popolare, ferma ormai da anni, che in un momento di crisi economica come questa, potrebbe aiutare le molte famiglie in difficoltà, magari senza lavoro, a sostenere i costi dell'alloggio. In realtà questo è un piano per i ricchi. Questa legge poi non obbliga nemmeno, come prevede il d.lgs 195/2005, la certificazione energetica di questi edifici, mancando le linee guida che né il parlamento nazionale né tantomeno regionale, hanno decretato. Per cui saranno eseguiti interventi senza nessuna regola e senza nemmeno passare per la commissione edilizia. Rimane solamente una possibilità di salvaguardia, cosa prevista dalla legge regionale, e cioè che i Comuni possano escludere da queste possibilità aree di particolare importanza sotto l'aspetto artistico, paesaggistico ed ambientale: il nostro appello è che i Comuni della provincia inseriscano tutto il territorio sotto questi aspetti, così la legge non potrà essere utilizzata nel nostro delicato territorio. Anche perché vorremmo solo ricordare alle amministrazioni locali, che sono stati drasticamente ridotti gli oneri di urbanizzazione, quindi qualsiasi intervento diverrà solamente un pesante onere anche economico per le varie comunità. Davide De Martini Bonan Altrementi Provincia di Belluno Il Piano casa del governo si risolverà in un danno IO non mi considero né di destra né di sinistra, ho votato entrambe le parti ed entrambe mi hanno sinceramente deluso. Presumo sia una questione di persone, non abbiamo nel nostro paese risorse con adeguate capacità (oppure, spero sia così, la politica con i suoi meccanismi non permette loro di esprimersi...). Però quello che sta facendo ormai troppo spesso il nostro attuale governo mi spaventa. Sta viaggiando a vista, ogni settimana propone una nuova iniziativa (ronde, centrali nucleari già "obsolete", taglio indiscriminato dell'Ici, etc.). Come se giocasse a improvvisare (ogni quattro iniziative che lancia forse una dà risultati positivi... e i danni delle altre?). Quest'ultima iniziativa del piano casa mi inorridisce. Mi sembra un altro indulto. Gli avversari politici la definiscono un'autorizzazione potenziale alla cementificazione selvaggia, e forse non sbagliano. In ogni caso permetterà (anche se si dichiara il contrario) a chi finora ha effettuato degli abusi con ampliamento non dichiarato di cubatura, di regolarizzare l'opera (come al solito chi ha agito contro la legge verrà premiato) e non produrrà nessun maggior ritorno economico (già ora gli appartamenti invenduti sono moltissimi, e il prezzo non è calato: con l'aumento dell'offerta, vi saranno solo altri appartamenti invenduti). Può essere condivisibile il piano di edilizia popolare (sempre che non sia il solito proclama, utilizzato per far passare altri provvedimenti correlati) ma non certo quello relativo all'aumento della cubatura. Claudio Della Ratta

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L'Obama cubano (sezione: Costi dei politici)

( da "Manifesto, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

L'Obama cubano Dopo il sofferto sì del senato Usa all'ammorbidimento di alcune delle più becere disposizioni di Bush sul blocco Maurizio Matteuzzi Nell'ultimo mezzo secolo la politica delle varie amministrazioni Usa rispetto a Cuba - sia quelle «di destra» repubblicane sia quelle «di sinistra» democratiche - è stata un fallimento. Quando alla fine, nel luglio 2006, non gli americani ma l'età e la malattia hanno costretto Fidel a farsi da parte, non è successo niente di speciale. Raúl gli è subentrato e dopo un anno ha fatto piazza pulita dei due fidelisti più in vista del governo, il «talebano» Pérez Roque e il «riformatore» Lage, senza che succedesse niente. «Il paese non traballa affatto sull'orlo del baratro - ha scritto il Newsweek di questa settimana -. La politica americana di isolare Cuba è fallita... né ha funzionato l'embargo economico». Anzi, in tutta evidenza, ha funzionato contro gli americani: favorendo altri paesi - Canada, Cina, Russia, europei, latino-americani, asiatici - nel campo dell'economia e al limite lo stesso regime cubano in campo politico, facilitato nell'addebitare tutti i problemi interni (non pochi e non piccoli) al blocco Usa e nel rafforzare una coesione sociale basata su un orgoglioso nazionalismo anti-gringo piuttosto che sul socialismo di stato. Questo è stato dal '61 - presidente il democratico John F. Kennedy - il bilancio disastroso e perverso di quella che l'ex-segretario di stato Henry Kissinger ha chiamato «the policy of perpetual hostility». Il prezzo di una insensata ossessione anti-cubana che non ha riscontri su altri versanti. Non solo la Cina e il Vietnam ma anche alcuni dei paesi dell'ex asse del male: l'Iran e la Corea del nord. Il candidato Obama fra i vari impegni presi in campagna elettorale aveva preso anche quello - ovvio - di «rivedere» i rapporti Usa-Cuba, estendendo anche al regime cubano la proposta di «direct diplomacy», fra uguali e senza precondizioni, lanciata all'Iran di Ahmadinejad. Una revisione che non arrivava all'annuncio della prossima revoca tout court di un blocco economico che è l'anacronistico residuato bellico della guerra fredda. Meno che mai della restituzione della base Usa di Guantanamo a Cuba e non solo della chiusura dell'infame lager voluto da Bush, che in fin dei conti è un problema americano. Una revisione che partiva dalle cose più facili e a costo politico zero o quasi. Come l'ammorbidimento delle restrizioni imposte da Bush a partire dal 2003 ai viaggi dei cubano-americani e alle loro rimesse a Cuba, nonché la flessibilizzzazione delle regole sulla vendita di medicinali e alimenti made in Usa. Eppure Obama ha dovuto faticare non poco per strappare il sì del senato (quello della Camera era arrivato il mese scorso) a inserire in una mega-legge finanziaria da 410 miliardi di dollari i paragrafi che si riferivano a Cuba. Il segretario al tesoro Timothy Geithner ha dovuto scrivere una lettera personale a due o tre senatori eletti nelle zone calde anti-castriste della Florida e del New Jersey (Bill Nelson, Mel Martinez e Bob Menedez) per garantirgli che il governo interpreterà le nuove disposizioni in modo tanto stretto da renderle senza effetti pratici. Garanzie che hanno convinto quei due o tre senatori a cambiare la decisione e votare sì (62 a 35 al momento del voto decisivo). Senza effetti pratici probabilmente è un'esagerazione e alla nuova legge voluta dal presidente bisogna riconoscere il valore politico e simbolico di un inizio. Il problema adesso è il dopo. Cosa succederà dopo? Obama, anche se nelle elezioni di novembre ha vinto in Florida, non deve niente alla poderosa lobby anti-castrista di Miami, al contrario di Bush che con ogni probabilità le doveva la (prima) presidenza. Oltretutto la lobby non è più quella di una volta, adesso è divisa, l'esilio è più di tipo economico che politico, specie fra quelli di seconda e terza generazione, il «fracaso» della linea dura ha fatto breccia e per la prima volta, nel dicembre scorso, un sondaggio fra i cubano-americani ha mostrato una maggioranza (il 55%) favorevole alla fine dell'embargo e il 67% contrari alle limitazioni sui viaggi e le rimesse revocate martedì. Altri gesti a costo politico zero sono a portata di mano - cancellare Cuba dalla lista nera degli stati che sponsorizzano il terrorismo, il primo - e altre «issues» sono sul tavolo: droga, immigrazione, ambiente. Man mano che si sale però i costi politici aumentano e Cuba, con tutto quello che succede nel mondo, probabilmente non è fra le priorità dell'amministrazione. Invece dovrebbe esserlo, per ragioni politiche, economiche (nonostante l'embargo gli Usa sono già il quinto partner commerciale di Cuba) ed etiche (che a Obama dovrebbero interessare qualcosa). E anche per ragioni di pura opportunità: Cuba è ormai «rientrata» a pieno titolo in America latina e se Obama vuole rilanciare i rapporti con l'America latina dovrà sanare in qualche misura - più consistente di quella sui viaggi e le rimesse - quell'oscenità che è il blocco. Di chi è «la opportunità» di cui parla il segretario di stato Hillary Clinton? Dei cubani o di Obama? Foto: L'ARRIVO DI FAMILIARI ALL'AVANA /FOTO REUTERS

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NONOSTANTE le grandi novità finanziarie delle ultime ore il segretario del P... (sezione: Costi dei politici)

( da "Nazione, La (Viareggio)" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

PRIMO PIANO pag. 3 NONOSTANTE le grandi novità finanziarie delle ultime ore il segretario del P... NONOSTANTE le grandi novità finanziarie delle ultime ore il segretario del Pd Giovanni Giannerini continua a sostenere che «il bilancio, così come è stato presentato, è insostenibile e ingestibile. Gli zeri presenti nei conti del sociale sono un'assurdità. Spesso si riferiscono a capitoli di spesa ineludibili per il comune, come nel caso dell'assistenza ai senza tetto. Se è vero che risorse aggiuntive potranno essere trovate con alienazioni, ma messe in bilancio solo dopo che queste siano avvenute, è indispensabile togliere risorse da settori dove non siano in gioco la dignità e la sopravvivenza stessa delle persone, dei cittadini meno abbienti, e destinare gli eventuali proventi futuri a ripristinare tetti di spesa oggi previsti per settori non vitali». «SIAMO veramente a rischio di innescare situazioni per le quali l'ordine pubblico sia messo a repentaglio prosegue il segretario E' necessario chiedere di sforare il patto di stabilità, come stanno chiedendo di fare le amministrazioni pubbliche di ogni colore in Italia. E' necessario rivolgersi alle Fondazioni bancarie per trovare tutte le risorse aggiuntive possibili. E' necessario coinvolgere tutti i soggetti attivi nel settore del sociale a Viareggio per verificare le possibili soluzioni, per conoscere la misura minima indispensabile dell'intervento pubblico, per promuovere progetti da finanziare da Provincia e Regione, per mettere in piedi una rete di tutela nei confronti delle famiglie sull'orlo della disperazione. Un bilancio non è un'arida sommatoria di numeri: è il presupposto di azioni e di iniziative, di soluzioni concordate, di dettagliati esami per ridurre gli sprechi. E tutto questo è completamente assente nella prospettiva della giunta. Il Pd in consiglio comunale e in città ha chiesto di promuovere un bilancio partecipato, di corrispondere il solo gettone di presenza ai membri delle società partecipate non in possesso di incarichi operativi, di sviluppare iniziative per la ricerca di contributi aggiuntivi da enti e Fondazioni bancarie, di esaminare nel dettaglio le attività dei diversi settori per evidenziare e ridurre sprechi, ma finora è stato inascoltato».

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così giovani e già così vecchi... - mario lancisi e gabriele firmani (sezione: Costi dei politici)

( da "Tirreno, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Pagina 2 - Attualità Così giovani e già così vecchi... Bravi, colti, impegnati ma senza grinta: l'identikit dei Pd boys Diventeranno una Castina? «Dipende da noi, bisogna avere voglia di fare come Renzi» MARIO LANCISI E GABRIELE FIRMANI FIRENZE. I loro padri hanno fatto il Sessantotto. Tirato le molotov. Occupato le chiese. Manifestato per il Vietnam. Loro - i figli politici dei D'Alema, dei Veltroni, dei Franceschini - navigano nella Rete, mandano messaggi su Facebook, sognano magari anche un futuro in politica. Bravi, colti, tecnologici e perbene ma senza la forza di osare. Non contestamo, ma appaiono remissivi, silenziosi. Con il rischio, così giovani, di essere già vecchi, troppo maturi e realisti. «Stanno nei luoghi della politica in attesa degli scranni istituzionali. Ma chi il posto lo aspetta sarà sempre conformista e mai un leader», dice severo il senatore livornese Marco Filippi, 45 anni. Che però li assolve, i giovani Pd delle nuove generazioni (vedi intervista a parte). I Manciulli boys. Eppure il dopo Veltroni li riguarda. Il futuro del Pd passa da loro. Dai Manciulli boys. Giovani come Patrizio Mecacci, 25 anni, segretario regionale dei giovani democratici, come Cecilia Pezza, 23 anni e l'empolese Brenda Barnini, approdati alla politica attraverso il Social Forum e i cortei contro la Moratti. E poi c'è la generazione degli under 21 che hanno scoperto il Pd nelle primarie per Veltroni o nelle occupazioni contro il ministro della Pubblica istruzione Gelmini. Come Jonni Guarguaglini, 18 anni, Volterra, responsabile dei giovani demoratici per i problemi della legalità. O Alessio Arzilli, 19 anni, empolese, che non ha letto La Casta di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, ma invoca che «chi fa politica deve essere moralmente pulito» e si dichiara d'accordo con Di Pietro e le sue battaglie contro i parlamentari con la fedina penale sporca. O Ginevra Paini, 21 anni, responsabile della federazione giovanile di Piombino, e Riccardo Trallori, 21, coordinatore provinciale dei giovani democratici di Pistoia. La nebbia del Pd. «Giovani che non osano? Il problema è che nel Pd non sono chiare le posizioni. Chi è approdato al Pci negli anni Settanta sapeva con chi schierarsi perché Ingrao, Amendola e Berlinguer erano leader che rappresentavano linee politiche chiare e diverse. Ma oggi non è così», osserva Mecacci, che lavora nello staff di Manciulli (si occupa di lavoro e guadagna mille euro al mese). Per capire il mondo dei giovani, Mecacci e i giovani democratici toscani lanceranno martedì prossimo una campagna di interviste su scala regionale. «Andremo a chiedere ai giovani i loro problemi e la voglia di spendersi per il cambiamento», spiega. D'Alema è il Massimo. La maggior parte dei giovani del Pd stravede per D'Alema. La Pezza, cattolica, che alle primarie fiorentine ha appoggiato il dalemiano Michele Ventura, non ha mai nascosto le simpatie per D'Alema. Così come Giulio Francesconi, 22 anni, coordinatore provinciale dei giovani democratici a Massa Carrara: «D'Alema? L'ho sempre ammirato sin da piccolo». Anche Sara Caporaso, 21 anni, studentessa, esponente nazionale dei Giovani democratici: Veltroni o D'Alema? D'Alema ovviamente». Mentra Corinna Pugi, 19 anni, fiorentina, vota Fassino, «un uomo che ha dato tanto al partito», e come leader nazionale non gli dispiacerebbe Pierluigi Bersani. Sognando Renzi... Giovani che alla guida del Pd difficilmente sognano un altro giovane come Martina o Cuperlo. L'unico azzardo lo compie Arzilli che come segretario del Pd indica Matteo Renzi, 34 anni, che ha vinto le primarie fiorentine, sbaragliando la nomenklatura: «Se rischiamo di diventare noi stessi una Castina? Dipende da noi. Penso che i giovani dovrebbero prendere come esempio Renzi per la sua volontà di innovare. Sono rimasto colpito quando Renzi ha raccontato di essere stato accusato di non aver rispettato la fila degli aspiranti sindaci». Tonino non ci piace. Di Pietro e Grillo non raccolgono grandi consensi. Tutt'altro. Sull'ex pm di Mani Pulite piovono molte critiche: «Offende il capo dello Stato un giorno sì e l'altro pure; porta avanti una politica vociata fatta per spot, che personalmente non condivido per niente», sottolinea la Caporaso. «Udc o Idv? Meglio allearsi con Casini perché è l'ora di finirla con questa litania dell'antiberlusconismo e del giustizialismo che ha dimostrato di non pagare in termini elettorali», risponde Francesconi. Infine Lorenzo Rocchi, 22 anni di Poggio a Caiano, osserva: «Non mi piace il misto di giustizialismo e populismo di Di Pietro». Professione politico. Infine - sorpresa - chi l'ha detto che la politica come professione non piace ai giovani? Diversi giovani Pd sognano un futuro da sindaco, parlamentare, segretario di partito. «Sì, nella vita mi piacerebbe continuare a fare il dirigente di partito; penso non ci sia nulla di male a credere nell'idea di un partito strutturato. La politica ha dei costi e bisogna viverli con responsabilità», spiega Mecacci. E Trallori ammette: «L'idea di diventare parlamentare credo resterà un sogno nel cassetto». Chissà...

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Una commissione formata da tecnici ed esperti per monitorare la correttezza delle attivit... (sezione: Costi dei politici)

( da "Messaggero, Il (Metropolitana)" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Giovedì 12 Marzo 2009 Chiudi di DAVIDE DESARIO Una commissione formata da tecnici ed esperti per monitorare la correttezza delle attività procedimentali delle strutture tecnico-amministrative del Comune e delle sue aziende speciali e società partecipate, ad eccezione di quelle quotate in Borsa, nell'acquisizione di lavori, opere, beni e servizi. L'ha istituita il sindaco di Roma Gianni Alemanno con un'ordinanza ad hoc. E la commissione «riferirà esclusivamente» a lui. «Una grandissima operazione di trasparenza», l'ha definita Alemanno spiegando che la commissione redigerà a cadenza trimestrale un rapporto analitico sulle attività svolte. Dopo sei mesi di attività sarà presentata al sindaco una relazione dettagliata che sarà accompagnata da pareri e proposte per il superamento di eventuali criticità. Il sindaco ha sottolineato come l'attività della commissione sarà di controllo e verifica e non «sostituirà in alcun modo l'attività dei dipartimenti». L'organismo, sarà presieduto dal Capo di Gabinetto del Comune Sergio Gallo e sarà composto da altri cinque esperti di altissimo profilo: il consigliere di Stato Gerardo Mastrandea, il consigliere del Tar Giovanni Sabbato, l'avvocato dello Stato Antonio Mario Scino, l'avvocato dello Stato Carmela Pluchino e l'esperto di informatica e telecomunicazioni Massimo Passoni.La commissione, che resterà in carica un anno con possibilità di proroga, si riunirà negli uffici del Gabinetto del sindaco al primo piano di Palazzo Senatorio. «Inizialmente sono previste - ha spiegato Gallo - due o tre sedute al mese per le quali i membri riceveranno un gettone di presenza di 140 euro come previsto dalla delibera comunale del novembre del 2000 e, in caso di provenienza da fuori Roma anche un rimborso spese. Successivamente si valuterà se intensificare o diminuire gli incontri». Gallo ha anche sottolineato che «in caso verranno riscontrate delle irregolarità si procederà con le vie previste dalla legge». Insomma ci si rivolgerà subito alla magistratura. Per Alemanno si tratta di «una piccola svolta nell'attività amministrativa che controllerà la correttezza di tutti i procedimenti amministrativi come appalti e opere». Un controllo, ha specificato, che sarà «di alto profilo» e «non inutile e retorico». La nascita della commissione «è una richiesta che viene fatta dalla magistratura affinché ogni Comune si doti di controlli di questo tipo - ha concluso - La virtuosità e gli interventi positivi che possono venire da questo intervento sono infinitamente superiori al piccolissimo costo di questa commissione». Nell'ordinanza di Alemanno si legge: «I commissari sono tenuti al rispetto delle norme vigenti in materia di riservatezza rispetto alle informazioni, dati o notizie di cui verranno a conoscenza in ragione del loro incarico» e Ancora: «La commissione riferisce esclusivamente al sindaco. Gli atti della commissione sono considerati riservati». Il sindaco ha concluso dicendo: «I cittadini devono sapere che anche l'ultimo spicciolo è stato speso in maniera virtuosa».

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Una commissione per la trasparenza degli atti comunali (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere della Sera" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere della Sera - ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-03-12 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE Campidoglio Una commissione per la trasparenza degli atti comunali «Guardate che non è la solita commissione inutile del Campidoglio...». Alemanno (che ieri ha ricevuto la visita di Paolo Berlusconi), ci tiene a specificarlo: quella appena nata, la «Commissione Monitoraggio attività procedimentali del Comune », è - nelle parole del sindaco - «è una piccola svolta, perché avvia un'operazione di trasparenza su tutti gli atti del Comune, soprattutto in materia di appalti». Presidente della commissione è il capo di Gabinetto Sergio Gallo, e i componenti sono cinque esperti scelti dall'ex magistrato: il Consigliere di Stato Gerardo Mastrandrea (attualmente con un incarico al Ministero della Salute); il consigliere del Tar Giovanni Sabbato; il Procuratore di Stato Mario Antonio Scino, che è stato capo dell'ufficio legislativo di Paolo Gentiloni al Ministero delle Comunicazioni; il procuratore presso l'Avvocatura dello Stato Carmela Pluchino; l'ingegnere elettronico, esperto di software ed hardware Massimo Passoni. La commissione si riunirà due o tre volte al mese, i componenti avranno un gettone di presenza di 140 euro, più il rimborso spese. Ogni tre mesi, verrà elaborato un rapporto, sullo screening effettuato. Gli atti della commissione saranno riservati, e i componente riferiranno solo al sindaco. Il controllo non ci sarà solo sulle decisioni del Campidoglio, ma anche delle aziende controllate, con esclusione per l'Acea che è quotata in Borsa. «Non interferiremo - dice Sergio Gallo - con le attività amministrative, ma vogliamo garantire efficienza e legalità. Ne ho parlato col procuratore Giovanni Ferrara che mi ha manifestato il suo gradimento ». Il motivo di questa commissione lo spiega Alemanno: «Dopo alcuni episodi del passato c'era bisogno di una struttura così». E se si accertano procedure non chiare, oppure sospette? «Subentrano tutte le misure previste dalla legge ». E. Men. Sergio Gallo

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Sarebbe una mossa giusta ma non si arriverà a nulla (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Ferrara, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

«Sarebbe una mossa giusta ma non si arriverà a nulla» I PARERI Molto scetticismo e qualche battuta Ridurre i costi della politica, si deve. Sul "si può" però tra i ferraresi c'è tanto scetticismo, tanta incredulità sulla possibilità che, una volta raggiunto lo scranno, ci si ricordi delle promesse di tagliare i privilegi. «Con quello che guadagnano i parlamentari ogni mese si sfamerebbero quindici famiglie. Certo che si potrebbe ridurli, anche se penso che sarebbe più utile averne di onesti», dice Luigi Chiarabelli. Delusa dalla politica si definisce Sara Bellotti, 27 anni: «Sono sempre andata a votare con interesse, ma la fiducia sta venendo meno, anche in generale tra la gente. Perché in fondo se di ridurre i costi degli eletti si parla soltanto e poi mai nessuno fa niente, questo è il risultato. L'importante sarebbe che chi va al potere mettesse in pratica quel che aveva promesso, però è sempre andata diversamente». Una dieta dimagrante per il Parlamento l'ha in mente Natale Benetti: «Dimezzare il numero di deputati e senatori è la cosa giusta, non credo che se ne sentirebbe la mancanza. State tranquilli, comunque: non credo che succederà». Ancora disincanto, dunque. Mischiato alla risata sarcastica che Rolando Cimicchi fa scoppiare quando gli si pone il tema della riduzione dei costi della politica. «Lo stipendio di un parlamentare - prosegue fattosi serio - dovrebbe essere come quello di un operaio metalmeccanico. Il loro dovrebbe essere un lavoro per la comunità, ma non è poi che il loro impegno sia massimo, anzi. E non faccio differenze di schieramento, attenzione». Non si rischia però di screditare il Parlamento e indebolire la democrazia? «La democrazia è già colpita quotidianamente - risponde Cimicchi -. Sembra di cercare un capro espiatorio, però servirebbe un po' di professionalità in più da parte loro, ecco tutto». C'è anche chi punta il dito sulle istituzioni locali: «La Provincia - spiega Roberto Acietto - mi sembra un doppione, andrebbe molto ridimensionata nelle sue competenze. Non so effettivamente quanto guadagnino a quel livello, conta fino a un certo punto. I costi della politica è un tema reale, non concordo tuttavia con l'ipotesi di far votare solo i capigruppo: è una proposta che riporta le lancette indietro a tempi non democratici. Meglio ridurre a una le Camere, dando nuove funzioni al Senato». Un sindaco potrebbe dare il buon esempio riducendosi lo stipendio appena eletto? «Non so, sarebbe un gesto insolito - è il parere di Giulia Fiore -, credo comunque sia a livello nazionale che si concentrano gli sprechi. La via corretta è, più che ridurre gli stipendi, abbattere le inefficienze e lo sperpero di denaro pubblico». Fabio Terminali

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Con i tagli alle circoscrizioni 100mila euro di costi in meno (sezione: Costi dei politici)

( da "Nuova Ferrara, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

I PROVVEDIMENTI LOCALI Con i tagli alle circoscrizioni 100mila euro di costi in meno Stanno arrivando a riscossione i tagli ai costi della politica imposti agli enti locali dalle Finanziarie del governo Prodi. Prima il taglio del 10% degli emolumenti, poi la riduzione al massimo a tre componenti dei consigli di amministrazione delle partecipate, che il sindaco Gaetano Sateriale ha avviato fin dal 2007 e portato avanti con una certa decisione. Non si tratta però di grosse cifre, come dimostra il "gruzzolo" che si potrà cominciare a togliere dalla voce costi a partire dal prossimo luglio, grazie all'ultimo dei tagli previsti: il dimezzamento del decentramento. Dal passaggio a 4 circoscrizioni, rispetto alle 8 attuali, è atteso infatti un risparmio su base annua di circa 100mila euro, tutto riferito alla mancata erogazione di 4 stipendi da presidente (circa 1.500 euro a testa) e di circa la metà dei gettoni di presenza. I costi più consistenti, a partire da personale per il quale si spendono 1,6 milioni di euro l'anno per arrivare ad affitti, manutenzioni e interventi sul territorio (2,3 milioni) sono difficilmente comprimibili. Gli uffici circoscrizionali manterranno tutti le loro attuali funzioni, tranne la sede delle circoscrizione Centro che probabilmente sarà utilizzata in altra maniera. Nei dettagli ha cominciato ad entrare l'assessore Mariella Michelini ieri alla Giardino-Arianuova, entro fine marzo il voto in Consiglio.

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Vigili, Vianello rifiuta la commissione <Ne discuteremo presto in Consiglio> (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere del Veneto" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Corriere del Veneto - VENEZIA - sezione: VENEZIAMESTRE - data: 2009-03-12 num: - pag: 10 categoria: REDAZIONALE Lo scontro Consorzio, il vicesindaco non si presenta. Sindacati: diabolico Vigili, Vianello rifiuta la commissione «Ne discuteremo presto in Consiglio» VENEZIA — La distanza di posizioni c'è tutta: pochi metri quella fisica, anni luce quella politica. La commissione consiliare convocata ieri a Ca' Farsetti per discutere con i sindacati contrari alla creazione del consorzio di polizia municipale è rimasta orfana del vicesindaco che ha preferito restare nel suo ufficio dalla parte opposta del palazzo. Michele Vianello tira dritto verso il consorzio e si è rifiutato di incontrare le organizzazioni sindacali che da tempo chiedono spiegazioni sul futuro della polizia municipale. «Non c'è motivo per cui io debba incontrare solo quei rappresentanti contrari alla creazione del consorzio e non anche quelli favorevoli — ha detto —, e non ho intenzione di incontrare gente che è stata invitata da un ex sindacalista che crede ancora di essere al Petrolchimico e non ha capito che la sua posizione ammini-strativa richiederebbe un minimo di imparzialità». Il riferimento è al presidente della seconda commissione Bruno Filippini con delega alla polizia municipale che ha invitato gli stessi rappresentanti di Cgil e Cisl che la settimana scorsa avevano organizzato la prima manifestazione della polizia locale minacciando di coinvolgere tutti e duemila dipendenti comunali per uno sciopero generale. «Le adesioni allo sciopero hanno già dimostrato che non c'è divisione interna tra i vigili — hanno sottolineato i rappresentanti sindacali, rispondendo in differita alle accuse del sindaco Massimo Cacciari che nel giorno della manifestazione aveva parlato di battaglia di potere interna ai sindacati — ed è diabolico e pazzesco che il vicesindaco eviti quei passaggi istituzionali necessari a evitare i conflitti». Sulla stessa linea dei sindacati, alcuni consiglieri comunali che non digeriscono l'atteggiamento «decisionista» di Vianello. «Non sappiamo ancora che cosa comporterà il consorzio — dicono trasversalmente Sebastiano Bonzio, Beppe Caccia e Alberto Mazzonetto — perché il vicesindaco non ci ha consegnato nessun documento in merito». E in effetti la confusione è tale che agli stessi consiglieri della maggioranza non è chiaro se il consorzio coinvolgerà oltre a Venezia-Mestre, Marcon e Spinea anche Mira e Chioggia. E nel primo pomeriggio i consiglieri erano addirittura preoccupati per la possibilità che il consorzio comprendesse anche i messi comunali oltre agli agenti della polizia locale. «L'ho già spiegato più volte — ha ribattuto secco Vianello — i messi restano dove sono e i tutti i consiglieri avranno la documentazione che serve quando sarà pronta. Tra un paio di settimane potranno riunirsi in Consiglio e discutere qualcosa di concreto invece di prendersi un gettone di presenza per parlare dell'aria». Al.A. Confusione totale Caccia, Bonzio e Mazzonetto protestano contro la scarsa informazione

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Unico ko firmato Inzaghi-De Vitis Il trend complessivo non è male (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

ASCOLI SPORT pag. 8 Unico ko firmato Inzaghi-De Vitis Il trend complessivo non è male I precedenti L'AMARCORD è sostanzialmente favorevole all'Ascoli che in B ha ospitato il Piacenza per 6 partite riportando 3 vittorie, 2 pareggi, una sconfitta, con 8 gol realizzati e 3 incassati. 1992-93. Il 4 ottobre, Ascoli-Piacenza 3-0, marcatori nella ripresa 13' Benetti, 18' Cavaliere, 46' Pergolizzi. 1994-95. Il 23 ottobre, Ascoli-Piacenza 0-2, a bersaglio pt 16' Pippo Inzaghi, 23' De Vitis. Negativo l'esordio in panchina di Orazi in sostituzione di Colautti. 2003-04. Il 17 aprile, Ascoli-Piacenza 0-0. Nel Piacenza anche il difensore Emanuele D'Anna, ex Ascoli 98-99 in C1-b (nessuna presenza). 2004-05. Il 26 marzo '05, Ascoli-Piacenza 1-0, risolutore 7' st Cristiano. Tecnico del Piacenza l'ascolano Iachini ex centrocampista bianconero per 7 campionati dall' 80-81: 85 gettoni, 9 gol. 2007-08. Il 25 agosto, 1ª di andata, Ascoli-Piacenza 4-1, a bersaglio pt 16' e 23' Soncin, 35' Bernacci su rigore, st 24' Belingheri 4-0, 33' Simon. Gianfilippo Centanni

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GIUSTIZIA. Addio parcelle salate e tempi biblici. Arriva l'avvocato di strada in franchising (sezione: Costi dei politici)

( da "HelpConsumatori" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

News GIUSTIZIA. Addio parcelle salate e tempi biblici. Arriva l'avvocato di strada in franchising 12/03/2009 - 10:35 Conciliare le controversie ancor prima che arrivino in tribunale, stringere i tempi della giustizia e contenere i costi delle consulenze legali. Sono questi gli ambiziosi obiettivi del "Negozio Giuridico", il primo franchising in Italia che offre assistenza legale diretta, senza i filtri e soprattutto lontano dai prezzi degli studi ordinari. Nato dall'idea dell'avvocato genovese Chiara Romeo, questo speciale "negozio" è partito da Genova nel 2005 e oggi è in quattro diverse città (Rimini, Como, San Giuliano Milanese e appunto Genova) un vero e proprio locale a livello strada, aperto a chiunque necessiti di un parere o una consulenza legale. Il prezzo base è per tutti di 50 euro per mezz'ora; poi è un preciso e trasparente tariffario a rivelare quanto costerà ogni singolo atto di assistenza. "I nostri clienti sanno sempre prima quanto spenderanno - spiega l'ideatrice - non ci sono sorprese ed è garantito sia un risparmio economico che un risparmio in termini di energie". Il "Negozio Giuridico", infatti, opera per una soluzione "stragiudiziale", ossia senza ricorrere al giudice, evitando alle parti il travaglio di lunghe cause in tribunale; laddove però le vie ordinarie diventano obbligatorie o necessarie, non assume mai, per regola deontologica interna, l'incarico giudiziale relativo, dando così garanzia d'indipendenza alla consulenza prestata. "Il riscontro della gente al nostro modo di lavorare è ottimo - continua l'avvocato Romeo - e riusciamo nel 98% dei casi a risolvere le questioni senza mettere piede in tribunale". È l'etica, quindi, il motore di questa iniziativa ispirata addirittura al Mahatma Gandhi che, ben ricordando la propria gioventù da avvocato, soleva dire "dover iniziare una causa è una sconfitta". "La nostra è la prima esperienza del genere in Italia e mira a diffondere tra gli avvocati stessi la visione non litigiosa della professione forense - dice la fondatrice del progetto - vogliamo seminare una nuova mentalità". Il "Negozio" si fa pertanto "ambulatorio legale", in cui l'avvocato dà il consiglio che equivale alla prescrizione del farmaco, molto spesso decisivo; o assiste il cliente nella risoluzione di controversie che non necessariamente devono avere uno sbocco giudiziale, in procedure "para-giudiziali" o di volontaria giurisdizione che non comportano il ricorso al giudice in sede contenziosa. Così come si va dal medico insomma bisognerà abituarsi ad andare dall'avvocato a prevenire le "patologie legali". Ma è davvero possibile un'applicazione su larga scala di un sistema così semplice e diretto? A guardare alle realtà estere alla base dell'idea dell'avvocato Romeo, sì: di fronte al Palazzo di Giustizia di Ankara in Turchia o di Cuzco in Perù, per esempio, ci sono addirittura i banchetti di "spicciafaccende" che aiutano a scrivere petizioni e simili. Il "Negozio Giuridico" ne è il degno e più moderno erede. 2009 - redattore: FN

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Infrastrutture, bisogna investire (sezione: Costi dei politici)

( da "Denaro, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Salerno sviluppo Infrastrutture, bisogna investire Andrea Annunziata a FareTurismo:?Basta polemiche sull'aeroporto Investimenti per le piccole infrastrutture e snellimento delle procedure burocratiche per favorire la ripresa economica. E' la richiesta che il presidente dell'Autorità Portuale di Salerno, Andrea Annunziata, ha avanzato al Governo a margine della giornata inaugurale di Fare Turismo, rassegna di promozione del territorio locale organizzata dalla Leader di Ugo Picarelli, che si concluderà il prossimo 14 marzo. L'ex sottosegretario ai trasporti del Governo Prodi ha parlato anche dello scalo aeroportuale di Salerno-Pontecagnano, fermo da qualche mese per l'assenza di compagnie alle quali affidare la gestione dei voli. enzo senatore Andrea Annunziata ha tratto spunto dalla recente manovra che il Governo ha attuato per favorire la nascita di grandi infrastrutture sul territorio nazionale. "Va bene operare per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina", commenta Annunziata, "ma bisogna anche considerare che l'economia italiana e quella meridionale hanno bisogno di tante piccole infrastrutture per crescere o anche solo per essere competitive. Salerno e la provincia, per esempio, avrebbero bisogno di essere coinvolte nei finanziamenti governativi per poter finalmente realizzare delle opere a supporto del sistema produttivo". Annunziata ha focalizzato l'attenzione anche sull'aeroporto di Salerno. "La struttura potrà diventare un punto di riferimento per tutta la Campania però bisogna tener conto che è entrata in funzione seguendo dei tempi eccessivamente rapidi. Ora penso sia necessario evitare polemiche inutili e lavorare tutti insieme per lo sviluppo dello scalo". Un'idea condivisa dal presidente di Confindustria Salerno, Agostino Gallozzi. "L'aeroporto di Salerno Costa d'Amalfi è un vero e proprio gioiellino ma è piccolo e da solo non basta per favorire lo sviluppo del turismo. Questo settore non cresce da solo ma con il sostegno di un sistema nel quale le infrastrutture sono determinanti. L'Italia ed il nostro territorio in particolare sono in uno stato di stallo da anni. Senza una mobilità rapida e competitiva dal punto di vista dei trasporti siamo destinati ad uscire fuori dalle rotte economiche maggiormente produttive". "Ma c'è anche un altro aspetto da non sottovalutare", ribadisce Annunziata, "vale a dire quello relativo alle procedure amministrative e burocratiche che spesso penalizzano l'economia. Ebbene, sotto questo punto di vista bisogna intervenire rapidamente per razionalizzare l'intero sistema". Il riferimento specifico, benché indiretto, di Annunziata è riconducibile alle operazioni di dragaggio dei fondali del porto commerciale di Salerno. L'intervento, impossibile senza un finanziamento da parte del Governo, secondo quanto sostiene il presidente dell'Autorità Portuale, dovrebbe essere inserito nel piano nazionale delle opere pubbliche. del 12-03-2009 num.

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Prg, pronto il piano di avvicinamentoFavara. (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Prg, pronto il piano di avvicinamentoFavara. Definite tutte le tappe propedeutiche all'approdo in Consiglio comunale Porto Empedocle. Che la proposta choc del presidente del Consiglio comunale Luigi Troja di cambiare il sistema di attribuzione del gettone di presenza ai colleghi consiglieri, erogandolo solo a quelli che restano in aula e votano, fosse per alcuni indigesta lo hanno capito anche i sassi. E sarà stato forse un caso, ma la seduta dell'assise civica convocata martedì scorso per decidere su questo scottante punto e altri, è stata sospesa e rinviata a martedì prossimo. Come al solito i consiglieri non hanno fatto saltare l'appuntamento, confermandosi assemblea seria e devota all'istituzione che rappresenta. Un esempio raro in provincia, dove molti eletti dal popolo incassano il gettone e se ne vanno a casa. Ma il tema del gettone di presenza solo per chi lavora per davvero è casualmente slittato. I primi temi affrontati sono stati soprattutto il ricordo commosso e doveroso del consigliere comunale Giovanni Sacco scomparsi giorni fa improvvisamente per cause naturali. L'apprezzato uomo politico è stato commemorato da tutti i presenti, tanto che quasi tutti i consiglieri hanno preso la parola per ricordare il caro amico e collega defunto. Nell'aula Amormino erano presenti anche i commossi cari di Sacco, grati per la testimonianza di affetto nei confronti del loro congiunto. Nel corso della seduta è stata effettuata anche la sostituzione del consigliere scomparso, il cui posto tra gli scranni dell'aula è stato preso da Giuseppe Racinello, candidatosi nel 2006 nelle file di An e adesso vicino alle posizioni del patron della politica locale, Filippo Caci. Altri temi sono stati discussi con la consueta costruttiva dialettica, nonostante di fatto in consiglio non esista una opposizione al Pdl. Capitolo gettone di presenza. Visto l'incalzare della partita della Juventus trasmessa dai canali satellitari, in aula ha cominciato a serpeggiare la voglia di chiudere la seduta e andare tutti a casa per godersi lo spettacolo calcistico. Forse qualcuno sarebbe rimasto, ma siccome la proposta di pagare solo chi lavora fatta dal presidente Troja non ha riscosso unanimi salti di gioia - a parte l'appoggio pieno di tutti i capigruppo consiliari - lo stesso Troja ha deciso che era giusto rinviare la discussione. L'appuntamento è stato fissato a martedì prossimo. Fino a quel giorno è facile immaginare che in paese non si parlerà d'altro che di questa novità che farebbe del Comune empedoclino un esempio d'integrità e lontananza dall'accaparramento sterile di denaro pubblico. Tra l'altro martedì prossimo non dovrebbero esserci partite di calcio interessanti in tv. Francesco Di Mare

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Sabato <L'Avaro> con Frassica (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Serradifalco Sabato «L'Avaro» con Frassica Niscemi. Il consiglio comunale ha approvato all'unanimità il documento con cui è stato richiesta la dichiarazione di stato di calamità naturale in seguito ai danni, ancora non quantificati, creati dalla tromba d'aria. Intervenendo al dibattito, il capo gruppo consiliare Udc Rosario Meli ha fatto alcune proposte, tra cui quella di diminuire il budget stanziato per la prossima Sagra del Carciofo. "Siamo in periodo di profonda crisi economica, resa più pesante dal nefasto evento naturale e si prevedono circa 140 mila euro per la fiera, che da 29 anni non ha mai cambiato o migliorato il mercato o fatto aumentare la conoscenza del violetto. Rinviamo a tempi migliori l'appuntamento o quantomeno riduciamo il preventivo di spesa per stornarlo ai danneggiati dalla tromba d'aria o creiamo un cantiere di lavoro per i disoccupati. Diminuiamo subito il numero degli assessori, come chiede Mpa, - ha detto Meli - risparmieremo 150 mila euro, così come abolire il gettone di presenza per i consiglieri comunali. Sarebbe una grossa boccata d'ossigeno per le casse comunali e per il settore agricolo in ginocchio". Meli ancora propone di "interrompere la pubblicazione del mensile"In Comune", ha un costo che il Comune non si può permettere". Salvo Lupo, Pd, ha detto nel suo intervento: " Il Comune dovrebbe fare da garante presso le banche nei confronti degli agricoltori ed elargire dei contributi". Massimiliano Conti, Mpa, ha insistito nella diminuzione degli assessori. Giuseppe Vaccaro

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Più attenzione ai diritti del malato naccio (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Più attenzione ai diritti del malato naccio @@Oggi si inaugura la sede della sezione di Cittadinanzattiva che avrà competenza su tutto il territorio sud La nomina dei nuovi assessori, Davide Campisi e Paolo Tiralongo, designati, nel primo pomeriggio di martedì, in maniera autonoma dal sindaco Antonino Barbagallo, ha lasciato senza parole la maggioranza che non si aspettava una mossa così repentina. «Da capogruppo dico che sono rimasta sorpresa - commenta a caldo il consigliere dell'Udc Maria Grazia Caruso-. Dal punto di vista politico non condivido appieno la scelta del sindaco perché mette in difficoltà i partiti. Questa decisione è come un fulmine a ciel sereno, non è una soluzione, ma serve solo a mettere a servizio della città due persone. D'altro canto giustifico il primo cittadino perché deve amministrare e con soli cinque assessori non poteva governare. L'attribuzione di due rubriche importanti come l'urbanistica e l'ecologia conferma questa necessità. Come Udc noi eravamo già pronti, non avevamo creato né vincoli e né paletti, disposti invece dai vertici di Fi e An, in vista della formazione del Pdl, che hanno previsto una maggioranza allargata. E' stato convocato, infatti, per venerdì sera, il tavolo di maggioranza allargata, comprensivo del Movimento per l'autonomia, per cui noi non ci sentiamo responsabili di un allungamento dei tempi della verifica». Avaro di commenti è, invece, l'intervento del presidente del locale circolo di An, Giovanni Mazzone: «Ci riuniremo in questi giorni, valuteremo il quadro politico per capire cosa dobbiamo fare in questa nuova situazione che si è venuta a creare. Non voglio fare fughe in avanti perché lo scenario è in continua evoluzione, non posso aggiungere nulla». Prosegue, intanto, la polemica per l'aumento del gettone di presenza, nonostante la capogruppo consiliare dell'Udc abbia invitato, nel corso della seduta del civico consesso di lunedì, di concludere lo spettacolo dato in pasto alla città, su cui ha voluto speculare qualche «paladino della giustizia» che sta facendo campagna elettorale, considerato anche che l'Assemblea regionale siciliana non ha accolto la «provocazione» del consiglio comunale di Avola di incrementare il gettone. Daniele Calvo, capogruppo consiliare di An ne ha fatto, invece, oggetto di una interrogazione. Rivolgendosi all'assessore al bilancio ha chiesto di riferire, in consiglio comunale, sulla situazione debitoria del comune, specificando se l'attuale condizione economica consente il pagamento dell'indennità dei consiglieri, pari ad una cifra mensile di circa 40.000 mila euro e con quali entrate si intendono coprire i relativi capitoli di spesa. Gabriella Tiralongo

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<Presenti a tutta la seduta o non sarà pagato il gettone> (sezione: Costi dei politici)

( da "Sicilia, La" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Mascalucia, il presidente del consiglio «Presenti a tutta la seduta o non sarà pagato il gettone» Dinanzi all'ennesima seduta di Consiglio comunale andata a vuoto a Mascalucia, il presidente Roberto Montalto annuncia una mozione di indirizzo volta a responsabilizzare tutti i componenti del civico consesso. A margine della seduta tenutasi martedì 10 marzo, Montalto ha messo in evidenza che «per responsabilizzare i consiglieri comunali a un più adeguato rispetto del ruolo che gli stessi impersonano in qualità di rappresentanti della cittadinanza che li ha designati, proporrò a stretto giro di posta che, sin dal prossimo Consiglio comunale, tutti i consiglieri presenzino per l'intera durata della seduta, pena la non remunerazione del gettone di presenza». L'intervento del presidente Montalto prende spunto dalla presa di posizione assunta recentemente dall'assemblea comunale di Porto Empedocle nella quale, a causa delle lunghe e reiterate «latitanze» da parte di consiglieri comunali che disertavano le riunioni, il presidente ha proposto di non concedere il gettone di presenza a quanti non erano presenti. «Il senso di responsabilità a cui faccio riferimento - prosegue Montalto - consiste nella presenza improrogabile dei consiglieri. Così facendo, si garantisce il massimo rispetto non solo nei confronti dei colleghi che sono presenti costantemente in aula, ma soprattutto verso la cittadinanza». Carmelo Di Mauro

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Sulla giunta pioggia di critiche fi: tremonti mandi gli ispettori nella manovra di bilancio tagli a gettoni di presenza e auto blu (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Sulla giunta pioggia di critiche Fi: Tremonti mandi gli ispettori Nella manovra di bilancio tagli a gettoni di presenza e auto blu

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RIFIUTI, PIù TASSE PER 61 MILIONI (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

Per risparmiare il Comune taglia le auto blu e i gettoni di presenza nelle partecipate Rifiuti, più tasse per 61 milioni Scontro sulla delibera del bilancio. Bertolaso: è una norma voluta da Prodi

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LUIGI ROANO L'AUMENTO DELLA TARSU DECISO DALLA GIUNTA NELLA MISURA DEL 30-35 PER CENTO COSTE... (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 12-03-2009)

Argomenti: Costi della politica

LUIGI ROANO L'aumento della Tarsu deciso dalla giunta nella misura del 30-35 per cento costerà ai napoletani la bellezza di 61 milioni di euro. Ecco come stanno le cose: il costo dello smaltimento dei rifiuti è di 170 milioni, la Tarsu attuale copre fino a 109 milioni, di qui l'aumento per arrivare a coprire l'intero importo. La sostanza è che la stangata è così grande che nemmeno il più pessimista fra gli analisti l'avrebbe immaginata di simili proporzioni. Ieri c'è stata una giunta informale di oltre tre ore per decidere la manovra di bilancio anche al di là della Tarsu, e sono venuti fuori tagli ai benefit degli amministratori, a parziale ristoro - questo il ragionamento - dell'immagine degli assessori e del sindaco Rosa Russo Iervolino che vogliono così dimostrare come anche loro faranno sacrifici al pari dei cittadini. Contestualmente è arrivata la stoccata dal sottosegretariato all'emergenza rifiuti retto da Guido Bertolaso allo stesso Comune che ha accusato il governo della stangata. «In merito all'aumento - si legge in una nota dell'ufficio stampa del sottosegretariato - stupisce apprendere che ne viene imputata la responsabilità all'attuale governo, artefice dell'ormai prossimo e definitivo superamento dell'emergenza rifiuti e non al governo precedente che aveva effettivamente approvato la norma in base alla quale, da una percentuale iniziale del 70%, i Comuni sono tenuti a coprire per intero le spese per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti». Dal chiarimento tecnico all'affondo politico: «È altrettanto singolare - conclude la nota - dover rilevare la pretesa che, nonostante la fine imminente dell'emergenza, ciò che vale per tutti i Comuni d'Italia debba ancora una volta non essere valido per il Comune di Napoli». L'assessore competente Riccardo Realfonzo sta cercando di mettere in piedi un meccanismo per salvaguardare dall'aumento le fasce più deboli con una specie di redditometro e far pagare di più a chi è più ricco. E soprattutto sta verificando se sarà concreta la possibilità di un rimborso di 15 euro per chi effettua correttamente la differenziata. Certo è un diluvio di critiche quello che si è abbattuto sulla giunta: Emilio Montemarano, Franco Verde e Fabio Benincasa del Pd chiedono «che a fronte dell'aumento ci sia un servizio migliore». Fulvio Martusciello, consigliere regionale di Forza Italia, annuncia una campagna che è tutto un programma: «Loro sporcano e noi paghiamo» lo slogan. Salvatore Varriale, consigliere comunale di Forza Italia, chiede al «ministro Tremonti l'invio degli ispettori in Comune». In An si parla di «beffa» e Andrea Santoro incalza: «Aumentano la Tarsu perché c'è molta gente che non paga e non sanno stanarla». Passiamo al taglio dei benefit per far quadrare il bilancio e salvare la faccia della giunta. I gettoni di presenza nei cda delle partecipate costano 1,6 milioni all'anno è prevista una sforbiciata del 30 per cento. E ancora: le auto blu sono 36 e costano 1,1 milioni di euro all'anno, ne saranno tagliate 20, ne resteranno 16 che saranno utilizzate a rotazione dagli assessori. Il sindaco e la giunta hanno anche pensato di tagliarsi lo stipendio, ma non è stato possibile perché ai loro emolumenti sono collegati quelli dei consiglieri comunali, una riduzione avrebbe ridotto lo stipendio degli eletti dal popolo a meno di 800 euro al mese. Tra i tagli dovrebbe spiccare quello ai dirigenti e ai dipendenti comunali. Ai quali il salario accessorio sarà erogato solo se centreranno realmente degli obiettivi prefissati dall'amministrazione. La meritocrazia non piace però ai comunali, così ieri Cgil, Cisl e Uil hanno occupato la stanza dell'assessore al personale Enrica Amaturo.

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