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DOSSIER “BUROCRAZIA” |
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tARTICOLI DEL 5-10 novembre 2008
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Articoli
Burocrazia (238)
Per tre mesi senza la Sisal
( da "Gazzetta
di Reggio" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Il disguido si sarebbe dovuto risolvere intorno al mese di ottobre, ma tempi tecnici legati alla burocrazia hanno protratto l'attesa dei gestori, che in questi mesi hanno fatto registrare un vistoso calo di clienti in particolare nelle ultime settimane, quando le giocate al Superenalotto erano notevolmente incrementate visto il lauto montepremi in palio.
Dignità
e solidarietà nella Strategia della lumaca
( da "Gazzetta
di Reggio" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: difendersi dalle pastoie del potere e della burocrazia in un quartiere popolare di Bogotà. La soluzione sembra impossibile, la resistenza sprecata. Ma nelle assemblee che scandiscono l'evoluzione della storia, quando i cavilli giuridici sono finiti e i destini sembrano segnati, la scelta dell'autogestione ridona speranza ai protagonisti e la stessa riunione costante degli abitanti,
Le
cooperative: Nuovi terreni, basta ritardi
( da "Alto
Adige" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: vicepresidente dell'associazione, si offre di dare una mano al Comune per velocizzare l'affaire Puc: «Il ritardo è effettivo ma i tempi della burocrazia non sono semplici e non è facile venirne fuori ma possiamo impegnarci e mettere attorno ad un tavolo le forze economiche e quelle sociali per fare prima».
Scontro
da record tra Ual e Fassa ( da "Trentino"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: E dalla burocrazia asfissiante alle difficoltà di alcune società impiantistiche, dalla scuola con specifico riferimento al patentino ladino, dalle emergenze sociali alle difficoltà delle famiglie, dall'economia alla difesa del territorio. Un ampio ventaglio di temi sui quali poi si è aperto il dibattito animato da un gran numero d'
Detomas:
L'economia non è l'unico credo ( da "Trentino"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: opportunità di operare scelte politiche determinanti per lo sviluppo e di snellire la burocrazia. Detomas ha difeso a spada tratta lo statuto elaborato con accortezza e fatica. «Anch'esso, ha sottolineato, uno strumento che pone le basi politiche al nuovo organismo e non entra nelle scelte di merito». L'ex parlamentare ladino ha preso posizione sulla questione del turismo che in Fassa,
Lasagna:
Rimasti al palo, cattiva gestione
( da "Trentino"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: incremento del costo delle case, maggiore burocrazia e costi energetici». Per Lasagna, presidente dei giovani albergatori del Trentino, le sensibilità e i modi di fare politica oggi sono un po' sacrificati per cui urge un cambiamento di rotta. E così indica una strada che deve portare verso la concretezza e verso l'etica.
Unipack
di Pontoglio conquista il mercato dei sacconi industriali
( da "Giornale
di Brescia" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: le donne sono sincere, orgogliose e grandi lavoratrici; e il clima è stupendo (18 gradi a gennaio). E tre difetti: «La burocrazia è soffocante; la tempistica è lenta... e poi ci vuole pazienza nell'inserirsi: all'inizio ti "bastonano", anche sui prezzi; col tempo, le cose cambiano». sam
Dieci
buone ragioni per investire in Tunisia (
da "Giornale
di Brescia" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: poca burocrazia e infrastrutture di livello europeo Investire in Tunisia può essere molto vantaggioso Un'economia in crescita continua e diversificata in vari settori, un'inflazione contenuta, un indebitamento estero limitato, finanze pubbliche equilibrate, una buona notazione internazionale, fanno della Tunisia un Paese che si distingue e che merita di essere conosciuto,
Soldi
del 5 per mille: sbloccato il "tesoretto"
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: BUROCRAZIA A distanza di due anni sono arrivati. I fondi destinati dai contribuenti - attraverso il 5 per mille sull'Irpef - sono giunti a destinazione. Non tutti, si intende, ma quelli della dichiarazione del 2006 (riferiti al 2005). In provincia si attendevano circa 2 milioni di euro ripartiti tra associazioni e enti no profit.
le
banche hanno chiuso i rubinetti alle imprese
( da "Nuova
Sardegna, La" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Una trovata geniale della Regione che vuole snellire con questo sistema i tempi al moviolone della burocrazia. Tutto perfetto. O quasi. Perché tra i sogni di cemento e la realtà si mette di mezzo di nuovo il tiranno, la burocrazia, che questa volta ha indossato i panni del pignolo bancario. Sulla carta basta presentare il duaap alla banca per ottenere i fondi per costruire.
la
burocrazia dà il colpo finale al sistema produttivo
( da "Nuova
Sardegna, La" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: LA CNA «La burocrazia dà il colpo finale al sistema produttivo» OLBIA. La recessione mette sabbia anche nel motore produttivo dell'isola. Le imprese della Gallura sono in affanno, in modo particolare a soffrire è il settore edile. Il mercato è sempre meno dinamico.
assessore
contro burocrati nella battaglia del vaccino - massimo lorello
( da "Repubblica,
La" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
Palermo Il
retroscena Assessore contro burocrati nella battaglia del vaccino MASSIMO
LORELLO L´anima del magistrato doveva venire fuori, prima o poi. Gli analisti
anonimi che animano le polverose stanze della burocrazia siciliana commentano
così le ultime sull´assessore alla Sanità. SEGUE A APGINA III SEGUE A P
l'esperto
veneto e l'ex manager lo staff di russo sfida i burocrati
( da "Repubblica,
La" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: fatto capire quale sarebbe stato il suo approccio con la burocrazia dell´assessorato ereditata dal suo predecessore (Roberto Lagalla), fortemente voluto dall´allora presidente della Regione, Salvatore Cuffaro. «Una delle prime cose che ho fatto - commentava Russo, poco dopo il suo arrivo in piazza Ottavio Ziino - è stata quella di regolarizzare, con l´utilizzo rigoroso dei badge,
conti
in rosso il pd: "chiarimenti o non voteremo"
( da "Repubblica,
La" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: disallineamenti" segnalati dai revisori dei conti, dallo stato di insolvenza dell´Amia fino al nuovo debito per l´Amap. «Chi approva atti illegittimi rischia la condanna da parte della Corte dei conti», avverte Faraone. L´incontro fra i capigruppo e i vertici della burocrazia comunale e delle società è fissato per oggi alle 16.
nazareth,
al restauro pensa l'abruzzo ( da "Centro, Il"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Sarebbe bello creare qualcosa in Abruzzo. Ci ho provato qualche anno fa, ma mi sono trovato di fronte all'invalicabile muro della burocrazia. Spero in una sensibilità più profonda dei nostri futuri amministratori. Siamo una nicchia, però abbiamo prestigio».
Una
crisi che in Italia verrà ricordata per quattro cattivi motivi
( da "Italia
Oggi" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Italia ha un triste primato e paga il prezzo di una burocrazia costosa e spesso fannullona, perché radicata nel clientelismo politico. Siamo un paese di santuari intoccabili, pena la piazza. Maestri che strumentalizzano scolari bambini delle elementari e baroni universitari che invitano gli studenti a scendere in piazza, sono espressioni dell'odio scatenato da gruppuscoli,
Cia,
sempre più ridotti i sostegni all'agricoltura
( da "Italia
Oggi" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: carica di burocrazia, poco produttiva e progressivamente ridotta: è la definizione della spesa pubblica in agricoltura, che, tra interventi dell'Unione europea, dello stato e delle regioni, incide sempre meno sul settore e non riesce a dare alle imprese la necessaria spinta all'innovazione e alla competitività.
ALA
- Il rilancio del centro storico ad Ala parte dagli operatori commerciali
( da "Adige,
L'" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: oggi le piccole imprese sono schiacciate dalla burocrazia e dagli adempimenti amministrativi, che sono gli stessi delle grandi industrie. Il lavoro del Cat (centri di assistenza tecnica, ndr) come quello dell'Unione è di valorizzare i centri commerciali naturali, perché tornino ad essere il centro dell'economia, attraverso una serie di provvedimenti a livello normativo,
centri
storici e ambiente, il futuro delle frazioni
( da "Nuova
Sardegna, La" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: in quanto sono pochi i Comuni che hanno ultimato le procedure, si potrebbe così arrivare entro tempi limitati al suo esame, e all'approvazione o alla richiesta di modifiche. A conti fatti, tenendo presenti i tempi necessari della burocrazia, si potrebbe arrivare alla definizione finale entro il mese di aprile o maggio.
VENTIDUE
LE NUOVE COMUNITA' MONTANE DEL PIEMONTE LO STABILISCE LA DELIBERA APPROVATA DAL
CONSIGLIO REGIONALE ( da "marketpress.info"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: riducendo la burocrazia, dall?altra rende le Comunità montane più forti e preserva un patrimonio importante per la nostra regione e per il paese. ? ?Il Consiglio, e in particolare la maggioranza, - aggiunge Bresso - hanno retto in questi mesi a pressioni di campanile di ogni tipo, anche a quelle di un?
PER
QUANTO SI riferisce all'artigianato e alle pmi ferraresi, questo vero e ...
( da "Resto
del Carlino, Il (Ferrara)" del
05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: efficienza del sistema pubblico e della burocrazia anche a livello locale, efficienza - efficacia dei servizi, anche attraverso il rapporto pubblico ? privato. La nostra Associazione è disposta ad assumersi precise responsabilità, come abbiamo più volte affermato. Ma ora è tempo di accelerare il passo, se vogliamo farci trovare pronti a correre,
Con
una dichiarazione d'inizio attività il business può partire senza intoppi
( da "Giorno,
Il (Legnano)" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: inizio attività il business può partire senza intoppi BUROCRAZIA RIDOTTA AL MINIMO ? LEGNANO ? Negli ultimi anni c?è stato un vero e proprio fiorire di nuove attività legate al mercatino dell?usato in tutto il Legnanese. Di solito si tratta di un modello di business proposto con formula del franchising.
LA
BUROCRAZIA mette in ginocchio gli olivicoltori della provincia di Pistoia,
mol... ( da "Nazione, La (Pistoia)"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: 6 LA BUROCRAZIA mette in ginocchio gli olivicoltori della provincia di Pistoia, mol... LA BUROCRAZIA mette in ginocchio gli olivicoltori della provincia di Pistoia, molti dei quali rischiano addirittura la sospensione delle attività, con tutto ciò che questa può comportare all?
LA
RIFORMA ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Burocrazia Per dar vita a una società non serve più il rogito notarile, ma solo l'autenticazione delle firme dei soci. Tagliati anchei tempi per l'iscrizione al registro delle imprese prevista in via telematica. La sede amministrativa della nuova GmbH può essere stabilita anche in un Paese diverso rispetto alla sede sociale.
Bolzano
verso il superassessorato ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: economia ha chiare le priorità: meno oneri per le imprese, che si parli di tasse, burocrazia o procedure. E intanto si fa strada anche l'ideadi un "superassessorato". «Almeno la componente dell'innovazione più legata all'economia dovrebbe stare con chi l'economia la governa», traccia la linea il presidente di Assoimprenditori, Christof Oberrauch.
Il
Trentino investe sugli strumenti per gli immigrati
( da "Sole
24 Ore, Il (Nord Est)" del
05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Oggi i veri problemi sono l'eccessiva burocrazia che ancora persiste nelle fasi di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno e la quasi totale mancanza di rappresentanza degli immigrati nelle decisioni che li riguardano, anche a livello locale». ALL'AVANGUARDIA Approvati due progetti relativi agli stranieri in attesa di asilo politico,
CARA
NAZIONE, la burocrazia non dà proprio scampo. Nemmeno, e soprattutto, se si
parla di sanit... ( da "Nazione, La (Firenze)"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: 35 CARA NAZIONE, la burocrazia non dà proprio scampo. Nemmeno, e soprattutto, se si parla di sanit... CARA NAZIONE, la burocrazia non dà proprio scampo. Nemmeno, e soprattutto, se si parla di sanità. Nei giorni scorsi mi è stato prescritto dal mio medico un esame da effettuare in una struttura vicina all?
Le
imprese cambiano gestore ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: il risparmio reale èminimo e la burocrazia pesantissima. Senza l'aiuto dei consorzi una piccola impresa difficilmente riesce a districarsi». In Piemonte hanno cambiato fornitore 124.845 famiglie su un bacino totale di circa 2,2 milioni di utenti. I movimenti più significativi si sono registrati tra novembre 2007 e aprile 2008 (il picco massimo a dicembre dello scorso anno con 17.
Un
maestro davvero unico ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Spesso in barba della burocrazia: «Nel ?51, una settimana dopo la frana del monte che fece nascere il lago di Castel dell?Alpe, ci portai gli studenti. Quante storie mi hanno fatto». SPORT e insegnamento, per il maestro Giannino, vivevano in simbiosi. «Per spiegare la punteggiatura ?
Americani
dell'Alto Adige <Il presidente sarà Obama>
( da "Corriere
Alto Adige" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: è sempre troppa burocrazia di mezzo». Su MaCain il giudizio di DiCasmirro è negativo: «Ha troppe primavere alle spalle — conclude — l'America ha bisogno di rinnovamento e di personaggi nuovi e con idee propositive». Un altro americano Doc, il direttore generale della Cassa di Risparmio Timothy Brooks, guarda con grande interesse alla scelta su quello che sarà il 44Ë?
Neo-socialismo
in aiuto dei ricchi Il duro mercato per tutti gli altri
( da "Corriere
della Sera" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: voleva ascoltare valutazioni di cui la loro burocrazia nazionale forse non disponeva. Tutti i referenti mettevano in evidenza che l'Europa dovesse avere un ruolo maggiore, anzi che l'Europa fosse la chance decisiva della politica mondiale. La politica degli Stati Uniti basata sull'unilateralismo è drammaticamente fallita.
Primavera
contro Enti e burocrazia: Siamo pronti allo sciopero dei cantieri
( da "Messaggero,
Il (Abruzzo)" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Mercoledì 05 Novembre 2008 Chiudi Primavera contro Enti e burocrazia: «Siamo pronti allo sciopero dei cantieri»
E
ora la transizione: i sorrisi di Clinton, il gelo Carter-Reagan
( da "Corriere
della Sera" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: e ostacolata dalla burocrazia. Nel settembre 2001, quando Al Qaeda abbatté le Torri Gemelle, molte cariche governative erano ancora scoperte. «Non deve accadere mai più», ha ammonito Josh Bolten, capo di gabinetto di Bush. «Il periodo della transizione e i primi cento giorni di governo sono i due periodi in cui il Paese è più vulnerabile.
Per
l'edilizia sta iniziando una fase di recessione figlia della crisi economica
generale ma sopratt... ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: crisi economica generale ma soprattutto di una burocrazia spesso ottusa e di un incrocio perverso fra norme che di fatto paralizza la macchina degli appalti e dei pagamenti. Dopo nove anni consecutivi di crescita, per il settore delle costruzioni si sta dunque aprendo un periodo molto difficile che è iniziato nel secondo semestre di quest'anno e che tenderà a peggiorare nel 2009:
San
Marino fa i conti con la crisi ( da "Sole 24 Ore, Il (Centro Nord)"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia e riduzione della quota di spesa corrente sul bilancio pubblico». Per quel che riguarda il confronto bilaterale, la trattativa potrebbe essere ben influenzata dal fatto che San Marino si è appena dotato di una legge antiriciclaggio molto restrittiva che potrebbe favorire l'ingresso del Paese nella white list degli Stati virtuosi e che è stata positivamente valutata anche
A
PROPOSITO di PdL e Forza Italia verso il PdL, a Carrara calma piatta. Dopo
insi... ( da "Nazione, La (Massa - Carrara)"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: essere stufo di tutta questa burocrazia e di tutti questi arzigogoli; ma almeno Verdini, coordinatore nazionale. IL QUALE domenica a Orbetello, in una riunione dei vertici toscani di Forza Italia e di An, ha detto apertamente: «Più siamo, meglio siamo». Secondo Antichi invece, almeno nella nostra provincia, siamo meglio se siamo in meno: non gli è chiaro che debba abolire la mannaia.
E'
crisi nera, 15 pescherecci in disarmo
( da "Resto
del Carlino, Il (Fermo)" del
05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: fino al punto da dover lavorare in perdita, mentre la burocrazia comunitaria, nazionale e locale, infierisce con nuove e vecchie imposizioni: blue-box, misurazioni pignole, giornali di bordo telematici, costi crescenti delle manutenzioni, gestione carente del mercato ittico comunale, controllori di ogni tipo che anziché aiutare l?
Salvatore
Giannella: "voglia di cambiare"
( da "Resto
del Carlino, Il (Rovigo)" del
05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: hanno chiamato proprio un italiano per snellire la burocrazia e a Copenhagen è la nostra tecnologia a bruciare i rifiuti, che invece da noi rigurgitano per strade e piazze. Insomma un libro semplice e concreto, come si addice a un giornalista ormai di lungo corso e ancora pieno di buone intenzioni, come è Giannella, pugliese inurbato a Milano, già direttore dell?
La
scoperta arriva scavando, come si conviene ad un'inchiesta in cui dominano gli
antic... ( da "Messaggero, Il (Umbria)"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: beneficiari sarebbero stati coloro che tengono in mano i permessi e la burocrazia del restauro. Tutto qui? No, probabilmente c'è di più. E chissà che l'interrogatorio non sia stato illuminante. Per capire l'inizio bisogna guardare verso Orvieto, la sua Soprintendenza e le informazioni di garanzia destinate a Giuseppe Davanzo, un altro funzionario la cui responsabilità è di seguire,
Non
abbastanza disabile per il bus ( da "Messaggero, Il (Umbria)"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Mercoledì 05 Novembre 2008 Chiudi Assurda storia di burocrazia per una madre che ha il figlio al Serafico di Assisi: per un cavillo negato il servizio trasporti Non abbastanza disabile per il bus
Trent'anni
per demolire un abuso edilizio. Un bagno dalle parti del Tras...
( da "Messaggero,
Il (Umbria)" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Mercoledì 05 Novembre 2008 Chiudi di ALESSANDRO BELEI Trent'anni per demolire un abuso edilizio. Un bagno dalle parti del Trasimeno. Forse un cesso. Un tempo detto ritirata. Magari la ritirata dei romani inseguiti da Annibale. La burocrazia fa passi da elefante. All'indietro.
Venerdì
s'inaugura cassa di espansione ( da "Stampa, La"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la cassa di
espansione tra Canelli e Santo Stefano, sarà inaugurata venerdì alle 11:
costata più di 15 milioni di euro, con tempi di realizzazione rallentati a
causa della burocrazia. Il sistema di laminazione copre un'area di più di
a
causa dei tagli ai bilanci a rischio servizi fondamentali
( da "Nuova
Venezia, La" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: già gravata dalla burocrazia». Zoggia poi ha anche detto che in un Paese come il nostro, dove si parla sempre di privatizzare e di tagliare i costi, si impone un cambiamento culturale. «I tagli non possono essere applicati in modo indiscriminato - ha detto il presidente - perché ci sono sprechi ma ci sono anche amministrazioni che spendono in modo oculato ed efficiente»
"A
Stroppo la mia auto colpita da un masso"
( da "Stampa,
La" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: «Il piano di messa in sicurezza sta andando avanti - replica Giovanni Negro, assessore provinciale ai lavori pubblici -. La Giunta ha già approvato il progetto di allargamento nella carreggiata. Abbiamo anche trovato l'accordo con Anas per il paramassi; i ritardi sono dovuti alla burocrazia». \
umberto
i ostaggio della soprintendenza ( da "Nuova Venezia, La"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: E' una storia di ordinaria burocrazia. I programmi iniziali prevedevano che a ottobre, in via Circonvallazione, partissero i lavori per l'abbattimento del monoblocco. Siamo a novembre e non c'è ancora il passaggio di proprietà tra Asl 12 e i nuovi proprietari (la società trentina Il Rovere e la mestrina Dng).
Grandi
Comuni a rischio deficit ( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Per quanto riguarda in particolare quest'ultima voce (che contiene le risorse per la burocrazia e per la gestione di servizi generali per il pubblico,quali l'anagrafe e l'ufficio tecnico), gli aumenti più consistenti si registrano a Caserta, Catania, Enna e Gela (con incrementi superiori al 30%), mentre a Napoli si rileva una dinamica molto contenuta (+4,8%).
Quattordici
anni di burocrazia ( da "Stampa, La"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: La cronistoria Quattordici anni di burocrazia Il progetto della variante sulla Statale 27 nasce 14 anni fa. Nel 1994 il Comuni di Etroubles e St-Oyen, la Regione e l'Anas sono d'accordo sul tracciato. Il progetto viene approvato nel 1999. Ma i lavori non partono. Nel 2004 il progetto va rivisto e adeguato alle nuove normative.
Contro
i burocrati nel nome del padre morto senza giustizia
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: spingono a continuare nella sua lotta contro questa vergognosa e fatiscente burocrazia. Per mio padre, per me, per i miei figli. ANNA RITA ROMBI - CALASETTA Ricapitolando: suo padre non ha ricevuto in vita né gli arretrati, né la pensione adeguatamente calcolata. In compenso, lo Stato gli manda un assegno post-mortem per quattordici mesi e un Cud affinché ci paghi sopra le tasse.
Intervista
a GIANNI LETTIERI/ Se è difficile l'accesso al credito, le aziende sono a
rischio usura ( da "Opinione, L'"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: estrema reattività del sistema imprenditoriale che combatte ogni giorno con i problemi della sicurezza, della burocrazia e dell?accesso al credito. Ne consegue che la crisi finanziaria impattando su un sistema già di per sé debole, non fa altro che acuire i problemi. Qual è il problema che potrebbe rivelarsi più preoccupante nel breve o medio termine?
Restauro?
Il chiostro dovrà aspettare anni ( da "Giornale di Vicenza.it, Il"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ulss saranno trascorsi 8 anni, una infinità degna della burocrazia più resistente, e addirittura 11 da quando alla sovrintendenza di Verona giunse l?ok romano. Fu grazie a Fabio Gava, oggi parlamentare alla corte di Berlusconi e allora assessore regionale alla sanità, a far aprire i forzieri ministeriali a favore del S.
A.a.a.
cercansi becchini formati sul campo(santo)
( da "Secolo
XIX, Il" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Burocrazia impazzita a Genova Il concorso per otto "operai seppellitori" va deserto: serve una "patente" che nessuna scuola può dare MA DOVE troverà, il Comune di Genova, otto persone con la qualifica di "operaio professionale seppellitore categoria B", vulgo becchino, per garantire il regolare svolgimento dei servizi cimiteriali?
L'Ecofridge
rischia di fallire ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ritardi legati alla burocrazia, perché la realizzazione del capannone nell'area industriale di Bolotana, è stata frenata per molto tempo da cause non imputabili all'azienda. Una giustificazione riconosciuta anche dal Comitato e soprattutto dai sindacati e da Confindustria, che hanno sollecitato più volte il Ministero per annullare il provvedimento di revoca dei finanziamenti.
CATANZARO/ANCE:
CERMINARA, IMPRESE COSTRUZIONI IN SOFFERENZA.
( da "Asca"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la burocrazia mette troppi bastoni fra le ruote''. ''Se la situazione nazionale - continua il Presidente Cerminara - e' pesante, il contesto locale e' ancora piu' sofferente, perche' cominciamo a vedere gia' i segnali negativi sull'economia reale con una stretta creditizia sulle imprese, in aggiunta alla grave criticita' connessa all'
Turbogas,
interviene il ministero ( da "Tempo, Il"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: sono normali e legati alla solita lentezza della burocrazia. Quello in questione, invece, sembra un rinvio significativo. Infatti la Provincia di Frosinone, che aveva indetto la Conferenza dei Servizi per dare il via libera all'impianto di cogenerazione della Cartiera del Sole a S.Domenico, ieri ha dovuto interrompere l'iter e rinviare l'incontro su richiesta della Regione Lazio -
Rischia
di sparire la flotta dei pescherecci
( da "Corriere
Adriatico" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: fino a lavorare anche in perdita conclude la Federcoopesca mentre la burocrazia comunitaria, nazionale e locale aggrava sempre più l'impresa con nuove e vecchie imposizioni: blue-box, pesce misurato con il centimetro, giornali di bordo inviati telematicamente, imbarchi e sbarchi comunicati via e-mail, costi delle manutenzioni sempre crescenti, gestione carente del mercato ittico,
<Nessun
caorlotto brucerebbe un casone>
( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Mi auguro che questa situazione non si ripeta perchè ha concluso il sindaco casoni e laguna sono un patrimonio inestimabile per i quali l'amministrazione si sta impegnando. Purtroppo il nostro piano di tutela è fermato dalla burocrazia: ci serve maggiore sostegno da parte della Regione e della Sovrintendenza».Riccardo Coppo
Insediato
il nuovo segretario Sarà anche direttore generale
( da "Gazzettino,
Il (Vicenza)" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: ma questo non significa trincerarsi dietro la burocrazia, bensì mettersi al servizio della città». «Ho scelto il dottor Vetrano per la professionalità e la conoscenza della realtà vicentina, maturata come segretario generale di numerosi comuni del nostro territorio - è stato il commento di Variati - Al compito del segretario comunale aggiungerà quello di direttore generale,
<I
sindaci ridiano le chiavi del Municipio>
( da "Gazzettino,
Il (Belluno)" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: le promesse disattese ed una burocrazia opprimente, la misura è ormai colma. "Se i presidenti delle comunità montane porteranno le chiavi al Prefetto, portiamo anche noi sindaci quelle dei nostri municipi! Dovremmo gridare forte che non sono i nostri enti il vero costo della politica e che la necessità di tagliare spese, ritenute eccessive ed inutili"
Santa
Lucia Continua a far discutere la sicurezza a ...
( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia, pattugliamento e vigilanza che con la stessa cifra non potremmo garantire. Infatti con tre ipotetici vigili, a cui andrebbero aggiunti mezzi ed attrezzature, ne avremmo costantemente uno e mezzo in ufficio ed uno fuori. Inoltre il tipo di sicurezza di una rapina fatta alle 5 e mezza del mattino attiene alle forze dell'
Addio
licenza di pesca, basterà pagare una tassa
( da "Gazzettino,
Il" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ora meno burocrazia per i cittadini e uno sgravio di lavoro per gli uffici della Provincia - commenta soddisfatto Da Re, primo firmatario della proposta leghista - La licenza che fino a ora veniva richiesta non aveva alcuno scopo di dimostrare l'attitudine all'attività di pesca e quindi era opportuno, almeno per il livello dilettantistico,
Ance
di Catanzaro, situazione preoccupante per il settore edilizio
( da "Giornale
di Calabria, Il" del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: i privati sono scoraggiati con conseguente diminuzione dei consumi, la burocrazia mette troppi bastoni fra le ruote. Lo dichiara il presidente di Ance Catanzaro, Raffaele Cerminara, che aggiunge: ?Se questa è la situazione nazionale il contesto locale è ancora più sofferente, perché cominciamo a vedere già i segnali negativi sull?
SALUTE.
Cure palliative: cresce la percezione di utilità dei farmaci oppiacei
( da "HelpConsumatori"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: punta il dito sulla burocrazia che imbriglia ancora l'uso dei farmaci oppiacei. "Se è certamente confortante rilevare che l'80% degli italiani ritiene necessario l'uso degli oppiacei nella cura del dolore, va preso atto che questo diritto non è fruibile a causa delle difficoltà burocratiche dovute all'uso di speciali ricettari ministeriali.
CONCORRENZA.
Carburanti, Antitrust: in Italia costano da 3 a 5 centesimi in più
( da "HelpConsumatori"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: in termini di minor costo di ricerca e di confrontabilità delle varie opportunità, sia per i venditori, in termine di accessibilità alle informazioni necessarie e minore burocrazia connessa all'acquisizione di un nuovo cliente. Solo così sarà possibile abbassare i costi commerciali e rafforzare il processo di discesa dei prezzi nel regime di libero mercato". 2008 - redattore: BS
<Sindaco
si muova!>, Azione Giovani critica Farioli
( da "Varesenews"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: della burocrazia e dei secondi fini. Azione Giovani vuole delle risposte oneste e sensate su entrambi i punti caldi: sull'autosilo perchè tanti problemi per far partire i lavori in piazza Vittorio Emanuele? perchè 4 osservazioni di associazioni, che non sono mai state ascoltate, ora vengono usate come scusa per i ritardi?
Di
Silvio, test con Velasquez, aspettando Califano
( da "Datasport"
del 05-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Molto per colpa di una burocrazia che non fa eccezione da nessuna parte. Il campione italiano dei leggeri Di Silvio se la vedra` con Carlos Wiston Velasquez (12+2) pugile del Nicaragua, gia` visto lo scorso ottobre a Piacenza perdere in modo netto da Max Chiofalo sui 10 round.
Con
l'indimenticabile "Batezar" i vizi e le virtù dei valdostani
( da "Stampa,
La" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: personificazione della burocrazia, passando da vedove e signorine di diversa levatura morale. Prima sul palco e poi alla radio, Vietti ha cristallizzato con le sue parole vizi e virtù dei valdostani alle prese con il cambiamento degli Anni 50 e 60, per poi continuare a guardare alla sua gente con una penna divertita.
Opportunità
lungo il sentiero di Ho Chi Minh (
da "Giornale
di Brescia" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Meno burocrazia più concretezza «Tempi rapidissimi per le autorizzazioni e niente obbligo di partnership con aziende locali - spiega Enrica Senini - per ciò il modello vietnamita funziona». È infatti la grande concretezza, il grande pragmatismo, avulso dall'ideologia, che caratterizza l'attuale condotta della dirigenza politica vietnamita.
una
battaglia lunga 9 mesi per il volontario del verde - sara strippoli
( da "Repubblica,
La" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Pagina XV - Torino Un anziano si è scontrato con la burocrazia Una battaglia lunga 9 mesi per il volontario del verde "Finalmente mi daranno le chiavi del giardini del Martinetto: l´assicurazione mi copre però soltanto per nove ore alla settimana" SARA STRIPPOLI La burocrazia ammazza anche lo slancio più genuino.
addio
alla decana delle industrie - antonio fraschilla
( da "Repubblica,
La" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia». La Metalmeccanica meridionale era stata l´unica in Sicilia a richiedere di accedere al fondo per le imprese in crisi: «Non avevamo ricevuto altre domande», dicono da Sviluppo Italia. L´azienda, da sempre nel settore metalmeccanico, è stata per più di trent´anni fornitrice dell´Enel per la costruzione di componenti per centrali termoelettriche e sostegni a traliccio zincati,
impianti
chiusi, sos allenamenti le società costrette a spostarsi - dario prestigiacomo
( da "Repubblica,
La" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: piuttosto che combattere con la burocrazia», spiega Giancarlo Cardella, uno dei dirigenti. A rendere ancora più complicata la vita delle società di pallacanestro ha contribuito la Provincia, che non ha ancora assegnato alle associazioni le strutture sportive scolastiche, una risorsa importante soprattutto per ammortizzare i costi degli allenamenti.
Cannabinoidi,
tre motivi che ne bloccano l'uso ( da "Salute (La Repubblica)"
del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: il Sativex o il Bedrocan devono superare una burocrazia sfiancante: il medico prescrive in base alla patologia, fa richiesta alla Asl la quale chiede l'autorizzazione al ministero della Salute e intanto decide se pagare ed essere rimborsata dal Servizio sanitario nazionale oppure, come accade nel 99% dei casi, lasciare al paziente l'onere della spesa che dovrà essere anticipata.
mccain,
l'addio dell'eroe stanco "ho fallito, ma questo è un voto storico" -
alberto flores d'arcais ( da "Repubblica, La"
del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: ortodossia e dalla burocrazia interna. Un candidato anticonformista ma perdente. McCain sul palco ha elogiato Sarah Palin e la governatrice dell´Alaska è stata accolta da un´ovazione. Non c´è dubbio che è stata lei la vera star repubblicana in queste elezioni, non c´è dubbio che abbia portato in dote molti dei voti della destra religiosa e militante,
Francesco
Terreri Un dibattito <pacato e corretto> su temi sollecitati dagli
ascoltatori e presentati dal direttore Corrado Tononi quello di ieri mattina,
nella diretta di Radio Do ( da "Adige, L'"
del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: che comporta più burocrazia». Ma Dellai contesta la ricostruzione: «Non è così. Nel federalismo non si parla di manovrare in libertà le aliquote delle imposte statali. A noi andrebbe benissimo, con le nostre imposte come l'Irap l'abbiamo fatto. Ma il progetto del governo non prevede nulla di simile».
Michelon,
Savoi e Santuari: tre idee da mettere nell'urna
( da "Adige,
L'" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: combattendo la burocrazia e i costi legati all'energia». Tutti d'accordo i tre candidati sulla costituzione di una comunità di valle tutta cembrana (con l'esclusione di Lavis), anche se Michelon ha evidenziato le titubanze di alcuni sindaci, mentre Savoi ha messo in discussione l'intera riforma istituzionale della giunta Dellai.
Strada
di casa a proprie spese ( da "Giorno, Il (Sondrio)"
del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: ma da anni le loro richieste sono rimaste inascoltate e la burocrazia ci si è messa di mezzo a complicare le cose. Adesso che, finalmente, gli enti pubblici hanno deciso di costruire una strada nei vigneti della zona ad uso agricolo, dovranno collegarsi con un tracciolino privato se vorranno finalmente poter portare in casa merci e suppellettili o, in alternativa,
Tra
i canali trasformati in discariche
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: LA BUROCRAZIA «Quei finanziamenti sono rimasti bloccati in attesa dei nulla osta dell'Ufficio di Tutela del paesaggio e del Genio civile, ai quali - sottolinea l'assessore - abbiamo presentato un progetto che riguarda i Comuni di Posada, Orosei, Galtellì e Loculi».
Milioni
di giorni lavorativi persi dietro le scartoffie
( da "Giorno,
Il (Brianza)" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: lavorativi persi dietro le scartoffie FISCO E BUROCRAZIA non costituiscono una «croce» solo per gli artigiani. Anche gli industriali (quelli, per intenderci, con aziende che spesso contano centinaia di dipendenti) hanno i loro bravi problemi a stare al passo con le scartoffie. Uno studio di Confindustria ha infatti stimato che per assolvere alle pratiche burocratiche le imprese «
Tagliati
i fondi per le capre ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ma soprattutto ucciso dalla cecità della burocrazia e della politica regionale. Gli allevamenti di capre sono stati esclusi da alcune contribuzioni comunitarie, prima fra tutte quella relativa al "benessere animale": 19 euro per capo, che ci avrebbero consentito di coprire le spese in questi anni terribili.
<FACCIAMO
OGNI giorno i salti mortali. I nostri bilanci sono sempre sul filo...
( da "Nazione,
La (Prato)" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: è la ciliegina della tempistica dei pagamenti, sempre in ritardo e subordinate a burocrazie. Siamo alle porte del 2009 e non è stata ancora fatturata la prima tranche 2008, ovviamente basata sui dati 2004 senza adeguamenti. In sintesi non vegono coperte le spese legate all?erogazione del servizio». E.D.
Guidi:
un anno difficile, spero nel 2009
( da "Giorno,
Il (Milano)" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: sia pure ricordando che il settore ha bisogno di meno burocrazia. «Dovremmo avere il rinnovo visto che - dice Guidi - scade a dicembre. Il ministro dell?industria ci ha assicurato che se continueranno per le quattro ruote, li avremo anche per le due ruote»: «non vorrei si parlasse di incentivi alla rottamazione, anche perchè siamo contrari a questi.
Raccolta
di fondi per Capoterra al "Sacro Cuore"
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: La burocrazia, che ancora non ha dato un nome a chi potrà porre fine alla costruzione, continua a fare il suo corso. Restano quindi inascoltate le segnalazioni dei fedeli che ormai sono costretti a seguire tutte le celebrazioni tra l'acqua che scende dal soffitto e l'umidità.
di
CARLO DONATI ERA ammalato di cancro, ma nessuno se l'aspettava una mor...
( da "Nazione,
La (Firenze)" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: opposto bacchetta certi altri che si rifugiano nella grigia routine della burocrazia sanitaria. I CRITICI letterari non lo hanno mai amato, ma è la regola. I critici non amano quasi mai gli autori di successo e ancora meno quando allacciano proficue relazioni con il cinema. Nel caso di Crichton i matrimoni con la settima arte furono addirittura spettacolari.
Si
snellisce la burocrazia sanitaria, i distretti scendono da tredici a sette
( da "Tempo,
Il" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Si va verso una più coerente ed incisiva programmazione e gestione» Si snellisce la burocrazia sanitaria, i distretti scendono da tredici a sette Fabio Zampetti ISERNIA Piano sanitario: la Regione sta facendo i salti mortali per rientrare nei parametri richiesti dai Ministeri. Proprio in questi giorni la documentazione è al vaglio degli organi ministeriali preposti.
PERUGIA
- L'antica arte della mazzetta serviva per portare nuove somme nei conti
corren... ( da "Messaggero, Il (Umbria)"
del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Preso soldi per aiutare gli ingranaggi della burocrazia a funzionare meglio, a scorrere più veloci e dalla parte giusta. Preso soldi per fare il lavoro per cui erano già pagati dallo Stato. Un doppio stipendio che ha portato in carcere tre dipendenti della Soprintendenza per i Beni Culturali, Raffaele Davanzo, 58 anni residente a Orvieto, Vincenzo Latini Angeletti 54 anni,
La
rivoluzione del ritorno al buonsenso
( da "Sole
24 Ore, Il" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: contro le minoranze e la burocrazia democratica. C'è riuscito, provano i sondaggi, grazie alla crisi finanziaria e al crollo delle Borse, che negli Usa significa disoccupazione, sfratti, rischio pensione e crollo dei consumi familiari. Perché la crisi ha unito l'entusiasmo dei giovani idealisti per Obama, la crociata dei campus,
Case,
ne mancano ancora 200 ( da "Messaggero, Il (Umbria)"
del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Giovedì 06 Novembre 2008 Chiudi Costruiti tre anni fa e bloccati dalla burocrazia, sono stati consegnti cinque alloggi a San Nicolò Case, ne mancano ancora 200 Cinque famiglie sorridono ma sono appena il 2% della lista
I
piccoli Ciro, Giovanni e Rocco non dimenticheranno tanto facilmente la giornata
di ieri. I... ( da "Messaggero, Il (Umbria)"
del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ater aveva terminato di costruire tre anni fa ma che non erano stati ancora consegnati perché la burocrazia non aveva completato il suo iter. Quelli che il sindaco Brunini ha definito "alloggi stagionati" per i ritardi nella consegna che li avevano fatti diventare un rifugio di vandali e balordi, da ieri sono la felicità di cinque famiglie, quattro italiane ed una marocchina.
IL
VOLONTARIATO come moneta sonante. La solidarietà come moneta di scambio. È ...
( da "Messaggero,
Il (Umbria)" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: E questa è la burocrazia. Nella pratica, ogni cliente della banca "versa" il suo tempo libero sul conto, proponendo degli scambi non per forza reciproci: per esempio un'ora libera per fare la spesa a un altro correntista, in cambio di una lezione di informatica o la fila all'ufficio postale per il pagamento delle proprie bollette.
costruttori,
fatturato in calo del 60% - roberta de rossi
( da "Nuova
Venezia, La" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Burocrazia. E non è l'unico problema: «Un altro dei provvedimenti recenti presi dal governo, e dei quali forse non si è valutata bene la ricaduta sulla realtà di tutti i giorni, pur partendo da un principio anche condivisibile di lotta agli sprechi», prosegue Barbuio, «è la "perenzione del credito" per gli uffici ministeriali,
La
Teksid sigla l'intesa che salva anche i precari
( da "Stampa,
La" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Replica il direttore dell'Amma, Gabriele Paino: «Non è una questione di burocrazia: noi cerchiamo sempre e soltanto di assistere le nostre imprese nel modo migliore e di arrivare a scrivere negli accordi impegni che sia possibile rispettare».
Bergonzoni:
Ente camerale al servizio dell'internazionalizzazione
( da "Denaro,
Il" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: eccessivo peso della burocrazia nel rapporto tra loro e noi. Eppure, come nota giustamente Francesca Musini, trade analyst alla Camera di Commercio, i cinesi hanno bisogno di tempo prima di stabilire un contatto con i loro interlocutori. Vi candidate quindi a rappresentare un punto di riferimento per la ricerca della Campania in Cina.
Un
anno da dimenticare per la marineria
( da "Corriere
Adriatico" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: a partire da quelle generali relative ad una burocrazia comunitaria e nazionale considerata "opprimente". A livello locale, invece, è in ballo la gestione stessa del Mercato Ittico Comunale. una società consortile di cui il 52% delle quote sono pubbliche (in mano al Comune) e il restante 48% equamente divise tra le due cooperative di produttori ittici della città.
Un
diploma "salva mansioni" per i marittimi
( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: mette di traverso la burocrazia le cose cambiano. Lo stanno sperimentando decine di dipendenti delle imprese consorziate in Chioggia Nuova, la sorella minore del Consorzio Venezia Nuova. Queste imprese agiscono quasi tutte nel settore delle opere marittime (dighe, ripascimenti di litorali, banchine e via aggiungendo) e utilizzano quasi un centinaio di grosse imbarcazioni e chiatte.
SI
ROMPE il fronte della lotta al carovita a Ravenna. La Confesercenti ha
infatti... ( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)"
del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Al pari è fondamentale mettere in campo politiche e misure tese a ridurre i carichi fiscali , tariffari e di burocrazia che pesano su famiglie e piccole e medie imprese». Confesercenti ha quindi proposto che le risorse impiegate o destinate a questa iniziativa siano devolute a famiglie in difficoltà.
TROPPA
BUROCRAZIA per le imprese della provincia di Rovigo. Lo afferma un'indagine
promossa dal... ( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)"
del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: 3 TROPPA BUROCRAZIA per le imprese della provincia di Rovigo. Lo afferma un?indagine promossa dal... TROPPA BUROCRAZIA per le imprese della provincia di Rovigo. Lo afferma un?indagine promossa dalla Confartigianato Imprese Rovigo su un migliaio di associati.
Appiah:
"Danneggiato dalla burocrazia della Fifa". La Federazione: "Non
è vero" ( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Danneggiato dalla burocrazia della Fifa". La Federazione: "Non è vero" Stephen Appiah può firmare con chi vuole. La Fifa smentisce le voci secondo le quali il centrocampista ghanese, per colpa di ritardi burocratici dovuti alla stessa Federazione internazionale, non potrebbe accasarsi altrove dopo aver rescisso in agosto il contratto con il Fenerbahce.
E'
giovane, può dare la svolta ( da "Arena, L'"
del 06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: eccessiva burocrazia e lentezza nei giudizi legali in caso di vertenze. Dobbiamo, come governo, lavorare per ridurre questi vincoli che limitano importanti investimenti nel nostro paese». Anche il sindaco Flavio Tosi non ha dubbi. «A Barack Obama i miei complimenti per il successo elettorale e gli auguri per il difficile compito che lo attende.
Quattro
inverni d'acqua e paura Dopo l'alluvione lavori ancora fermi
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
06-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia regionale caratterizzato dalla solita, esasperante lentezza. Come se una nuova emergenza alluvione non fosse dietro l'angolo. «Prima della tragica alluvione del 2004 - ricorda Piero Cannas sindaco del paese all'epoca dei fatti - l'amministrazione comunale aveva ottenuto dalla Regione un finanziamento da due milioni di euro per rafforzare i canali di scolo a monte dell'
Legno,
tre milioni e mezzo per il rilancio
( da "Corriere
delle Alpi" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Voti augurali sono stati espressi da Comiotto di Confagricoltura e dal sindaco di Taibon Loretta Ben, mentre quello di Seren del Grappa, Loris Scopel, ha chiesto che la burocrazia non complichi l'iter, rallentando i progetti e scoraggiando i proponenti. Gianni Santomaso
Myftiu:
Irregolare non è delinquente ( da "Alto Adige"
del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: attività di sportello per aiutare a cavarsela tra leggi e burocrazia. «Stiamo per inaugurare la nuova sede in via Piacenza a Bolzano - dice Myftiu - e siamo aperti tutti i giorni dalle 18 alle 20 (il telefono è 0471-1810380). Noi siamo per la legalità, la clandestinità può indurre le persone a delinquere per sopravvivere.
Promossida
Brunetta, ma lo Statochiede i danni
( da "Secolo
XIX, Il" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Promossida Brunetta, ma lo Statochiede i danni manager asl Citati fra i casi di buona burocrazia per aver speso meno sui farmaci, ora si vedono chiedere 5 milioni: potevano fare meglio... 07/11/2008
Imperia,
multa alla Asl che Brunetta aveva elogiato
( da "Secolo
XIX, Il" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: della buona burocrazia perché nella Asl 1 imperiese erano riusciti ad abbattere la spesa farmaceutica. Il fatto strambo è che ora, ai due manager che dal gennaio 2001 al giugno 2008 si sono alternati al vertice della Asl, la Corte dei Conti ha presentato il conto, la messa in mora (una sorta di avviso di garanzia della magistratura contabile)
Coppie
di fatto, bonus vincolato alla residenza
( da "Italia
Oggi" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: bonus vincolato alla residenza Le coppie di fatto rischiano di perdere alcuni benefici fiscali se non stanno attente alla burocrazia. Infatti non è detraibile quanto speso dal convivente per ristrutturare la casa della compagna se, già alla data di inizio dei lavori, non era formalmente residente in quell'abitazione. Insomma, si evince dalla sentenza della Cassazione n.
Leonardi,
la folla applaude le accuse di clientelismo
( da "Adige,
L'" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia, la politica del fare, contro una situazione in cui purtroppo «conta più la grammatica della pratica». E se Santini ha parlato di situazioni in cui, come a Madonna di Campiglio, la gente vota Berlusconi ma «non si può far vedere agli incontri del Pdl per timore di ritorsioni», Leonardi è arrivato a dire che «la mafia bianca è ben peggio della mafia delle regioni del sud»
sportello
unico per le manifestazioni l'udc-fl: il comune boccia la proposta
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: approccio degli stessi con la burocrazia». «Sono allibito dalle scuse addotte dal sindaco per giustificare l'immobilismo di questa amministrazione - ha aggiunto il consigliere -, ed è sotto gli occhi di tutti la perdita di credibilità della nostra località anche nei confronti di Provincia e Regione che sono dello stesso schieramento.
Divina
fa la giunta? Debole e disperato, non lo voto H o letto sull'Adige di ieri che
Divina, ancora prima di sapere quale sarà l'esito elettorale di domenica
prossima ha già decis ( da "Adige, L'"
del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: il settore, è oberato da costi e da un'inconcludente burocrazia; gli aiuti erogati dalla Provincia sono sempre stati e sono tuttora insufficienti soprattutto se paragonati agli esborsi sostenuti per settori quali l'agricoltura e il turismo. Delle cave di porfido ci si ricorda solo in campagna elettorale.
municipalità,
corsa al risparmio ( da "Nuova Venezia, La"
del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: meno burocrazia MESTRE. Le Municipalità? Costano troppo. E' la conclusione a cui è giunta l'amministrazione comunale di Venezia che ieri ha approvato le linee guida della riforma dei sei «parlamentini» cittadini. Verranno tagliati sia il numero dei consiglieri municipali (ora sono addirittura 194) sia quello delle commissioni.
aspetta
i contributi per la pensione da quasi 20 anni
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Storie di burocrazia. Una pratica avviata a metà del decennio precedente non è stata ancora conclusa e dal 2005 è in fase di registrazione alla Corte dei conti Aspetta i contributi per la pensione da quasi 20 anni Un artigiano ha indossato la divisa dell'Esercito per tre lustri e non ha ancora avuto il ricongiungimento di ENRI LISETTO Ha indossato la divisa per quasi 15 anni,
Bianco
Natal che quasi scolorisce ( da "Eco di Bergamo, L'"
del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: su tutti i documenti ufficiali della burocrazia cittadina. Non si è arrivati a tanto. «Festeggeremo il Natale come sempre», ha rassicurato il sindaco. Ma la questione di fondo resta: perché quando si parla di iniziative (non necessariamente religiose) che ruotano intorno alla Natività non si può fare riferimento al Natale?
quella
rotonda al buio è pericolosa, illuminatela
( da "Nuova
Venezia, La" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Sarà mia personale cura informare gli uffici preposti per denunciare questa persistente ed ingiustificata anomalia che crea disagio ai cittadini, precisa Bortolussi, mi auguro che per una questione di burocrazia non si continui a giocare con la pelle della gente». (gp. dg.)
Treviso,
la mia città ( da "Tribuna di Treviso, La"
del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: oltre l'eccesso di burocrazia, diventa stressante per gli anziani o i loro familiari accedere alle strutture sanitarie. Chi ha bambini, deve parcheggiarli in fretta nella scuola,per correre al lavoro, dal medico o a fare la spesa. Correre, correre, correre...per finire in ospedale per incidente stradale o per un infarto.
fvg
in recessione, ma un po' meno che nel resto d'italia
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Inoltre, con la Regione, ho chiesto la sottoscrizione di un Patto per l'economia - conclude Da Pozzo - che contenga, oltre a interventi sul credito utilizzando pure Friulia e Mediocredito, lo snellimento della burocrazia e l'avvio di un piano complessivo per il rafforzamento delle infrastrutture».
Festival
Barocco e burocrazia stonata ( da "Messaggero, Il (Civitavecchia)"
del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Venerdì 07 Novembre 2008 Chiudi Festival Barocco e burocrazia stonata Critiche al bando per il direttore artistico, la replica di Mazzoli: «Le date sono cambiate»
La
burocrazia colpisce ancora. E stavolta manda in crisi centinaia di famiglie.
Sono quelle ... ( da "Messaggero, Il (Umbria)"
del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Venerdì 07 Novembre 2008 Chiudi di LUCA BENEDETTI La burocrazia colpisce ancora. E stavolta manda in crisi centinaia di famiglie. Sono quelle che mandano i loro bambini alle scuole materne comunali. Ieri sono arrivati i bollettini per pagare la quota mensile del servizio mensa. E fin qui nulla di strano.
Soltanto
pochi giorni fa i sindacati dei pensionati avevano lanciato l'allarme,
riferendo di come ne... ( da "Messaggero, Il (Umbria)"
del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: ed è proprio per questo che i patronati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil chiedono al Comune di istituire al più presto uno sportello dedicato all'interno del Suic, onde evitare di far perdere gli anziani nel labirinto della burocrazia, visto che attualmente per ottenere le varie agevolazioni bisogna rivolgersi a interlocutori diversi.
Anche
perché nel frattempo la comunità scientifica si accorge dell'importanza dell...
( da "Messaggero,
Il (Umbria)" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: E' proprio da questo intreccio di burocrazia e inefficace coordinamento fra comuni interessati, Enel, Soprintendenza e Regione che trae origine il naufragio della musealizzazione. Manifestazioni e prese di posizione da parte della comunità locale non sono mancate, l'ultima qualche anno fa, ma i risultati sono sempre lì.
Cara
Carla ( da "Manifesto, Il"
del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazie, o finiamo per rifugiarci in origini pure, separate, a identità chiusa: i comunisti, i sessantottini, gli altri. Perché proprio quell'origine e questa vicenda non univoca, il rischio dell'incontro e dell'agire di donne e uomini differenti, che da subito segna l'esperienza politica e anche editoriale - la nascita del quotidiano e i saperi le passioni le ore di vita che
Gis,
Sartori lascia: <Mi sento in gabbia>
( da "Corriere
del Veneto" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: 1500 euro mensili - era inadeguato rispetto all'impegno, ma non ha avuto riscontri dal Comune. Ma c'è anche un altro motivo che spinge Sartori a mollare: «Non mi adatto al pubblico. Ho mentalità da imprenditore privato e la burocrazia è crescente: mi sento come in una gabbia».
<Trentuno
miliardi per le infrastrutture bloccati dalla burocrazia>
( da "Resto
del Carlino, Il (Rovigo)" del
07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: 12 «Trentuno miliardi per le infrastrutture bloccati dalla burocrazia» I SINDACATI confederali del Veneto denunciano la situazione paradossale che vede, in un momento di crisi dell?economia, 31 miliardi di euro per infrastrutture materiali e immateriali «bloccati» tra Cipe e Cassa depositi e prestiti.
er
gli oltre trenta comuni emuli di Cortina, che ha scelto di traslocare in
un'altra regione, l... ( da "Nazione, La (Umbria)"
del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Più una in Umbria: a Leonessa, nel Reatino, si voterà domenica 30. La doppia consultazione è la prima risposta burocratica a cittadini oppressi dalla burocrazia. Magari in seguito, per prudenza, verranno istituiti anche referendum supplementari e calci di rigore.
Così
la Moratti diventò "suor Letizia"
( da "Giornale.it,
Il" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: fantasia contro burocrazia. Ecco i retroscena dello scontro fra il sindaco di Milano e il suo ex assessore alla Cultura. L'intervista al critico d'arte: "In lei c'è un po' di me e un po' di Albertini" Milano - Il sindaco Letizia Moratti si permette di dire che la mostra «Vade retro, arte e omosessualità» (siamo nell?
Promossi
da Brunetta, ma lo Stato chiede i danni
( da "Secolo
XIX, Il" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Promossi da Brunetta, ma lo Stato chiede i danni Manager ASL Citati fra i casi di buona burocrazia per aver speso meno sui farmaci, ora si vedono chiedere 5 milioni: potevano fare meglio... COSTANTE >> 9 07/11/2008
Immigrazione
in Italia La sfida è bipartisan ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: tanto una burocrazia farraginosa farà sì che poi si possa restare. Gran parte di chi è qui non è stato scelto, non è stato selezionato: è qui perchè è riuscito a imporsi, con una serie di sanatorie che si sono susseguite negli anni. Invece bisogna invertire il trend, arrivare ad avere un'immigrazione scelta e non subita».
Partorì
in coma Ora torna casa dalla sua bimba
( da "Stampa,
La" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: per la burocrazia, la giovane donna non è ancora giuridicamente la mamma di Gaia, perché al momento del parto lei era in coma e quindi non nelle condizioni di poterla riconoscere. Il caso aveva destato scalpore e apprensione. La giovane donna, al settimo mese di gravidanza, era stata investita da un automobilista pirata (poi bloccato qualche centinaio di metri più avanti)
L'alluvione
batte sul tempo il G8 ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: LA BUROCRAZIA È terribile doverlo ricordare, adesso che la gente sta spalando fango e si asciuga le lacrime. Ma così come i soldi per la pulizia dei canali di Posada, Orosei, Galtellì e Loculi erano fermi in Provincia ormai da più di due anni («fondi bloccati perché aspettavamo il nulla osta dell'Ufficio di Tutela del paesaggio e del Genio civile»
<Prosciolto
per il disastro? Non mi consolo>
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: I risultati sono sotto gli occhi di tutti e la cronaca degli ultimi giorni ne è, purtroppo, la riprova. Villagrande resta una zona ad alto rischio di dissesto idrogeologico. La Regione ha stanziato due milioni di euro ma la burocrazia impedisce ancora di utilizzare quei fondi per realizzare opere di sicurezza. GIUSY FERRELI
assessorati,
rivoluzione rinviata - massimo lorello
( da "Repubblica,
La" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
entrata in
vigore dell´emendamento più importante del disegno di legge sulla riforma della
burocrazia. Entrerà in vigore immediatamente dopo l´approvazione, invece, un
secondo emendamento, sempre del governo, che riduce da
uno
stop alla lotteria per finanziare l'expo - rodolfo sala
( da "Repubblica,
La" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: hanno subito gridato contro «le lobby delle burocrazie romane sorde alle richieste dei territori», poi si sono accontentati di presentare un ordine del giorno che impegna il governo ad attivarsi per reperire risorse aggiuntive e per istituire nuove lotterie e altre forme «innovative» di sottoscrizione a premi.
ateneo,
prima valutateci e solo dopo usate la scure - gianfranco pasquino
( da "Repubblica,
La" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: vale a dire il Ministro Gelmini più la sua burocrazia, ritiene che tutto possa essere risolto attraverso tagli che sarebbero equi perché calcolati in percentuale: 10, 15, 20 per cento in meno dei fondi in maniera orizzontale. E´ lampante che questa è una misura che, in qualche modo, potrebbe anche "fare cassa", ma che sicuramente non migliorerebbe l´organizzazione della didattica,
prima
valutateci... - gianfranco pasquino
( da "Repubblica,
La" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: cara Ministro e carissima burocrazia, non dico di non tagliare, ma prima valutateci caso per caso, con cura, a fondo, in maniera documentata, pubblica e trasparente, e richiedete a tutti gli atenei e a tutte le facoltà di mettere on line, facilmente e universalmente accessibili, le loro valutazioni della didattica e della ricerca,
Come
non perdersi all'Urbanistica ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)"
del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Come non perdersi all'Urbanistica La burocrazia è di solito vista come un mostro pronta a inghiottire i cittadini che si avventurano in una pratica, ma seppure possa essere vero che di fronte a cavilli, leggi e norme non sia facile muoversi, è altrettanto vero che conoscendo e trovando aiuto tutto si dipana.
La
Camera approva i fondi per l'ippica
( da "Gazzettino,
Il" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: emendamento sulla crisi ippica rappresenta un segnale forte per il rilancio del settore e «non si tratta di sostenere vecchi carrozzoni fatti di burocrazie e clientele ma di garantire un montepremi strumentale ad un serio e rigoroso piano industriale che sappia misurare nel mercato le opportunità che l'ippica italiana può registrare».
DANIELA
VOLPECINA IL NUOVO MERCATO DI PIAZZA MATTEOTTI SARà ATTIVO ENTRO L'8 DICEMBRE.
È... ( da "Mattino, Il (Caserta)"
del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: amministrazione comunale che pure conosce bene i lunghi tempi della burocrazia. Stando infatti alle prime indiscrezioni trapelate dall'ufficio tecnico sarebbero approdati a Palazzo Castropignano sia il collaudo che i dovuti pareri tecnici prescritti dalla legge. A preoccupare in queste ore è piuttosto la disposizione dei 54 box di vendita e soprattutto i criteri di assegnazione degli spazi.
CASTELLAMMARE
DI STABIA. OGGI GAETANO GRIECO COMPIE 26 ANNI. IL REGALO PIù BELLO è ARRIVAT...
( da "Mattino,
Il (Circondario Sud2)" del
07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Il provvedimento della Corte di giustizia federale rappresenta una svolta per la burocrazia calcistica: oggi verrà depositato presso gli uffici della Federcalcio a Roma. Una buona notizia per Grieco e anche per Morgia, che dopo gli ultimi risultati negativi della Juve Stabia aveva deciso d'accordo con i dirigenti di portare i gialloblù nel ritiro di Serino.
Europa
e Pmi: 6 milioni di Pmi sollecitano rapida attuazione Small Business Act
( da "Sestopotere.com"
del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Europa delle imprese con meno burocrazia per 23 milioni di Pmi ed una pietra miliare nell?attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l?occupazione. Si tratta di un importante riconoscimento del ruolo delle piccole e medie imprese confermato anche dall?attenzione che la Commissione europea dedica loro con la Settimana europea delle Pmi in programma dal 6 al 14 maggio 2009.
Porto,
molo di levanteripristinate le torri faro
( da "Sicilia,
La" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: però, nelle strette delle maglie della farraginosa burocrazia e della rete di una classe politica che non sa decidere. La città termale è anche questa, pensa allo sviluppo turistico ma non ci sono infrastrutture, pensa allo sviluppo commerciale, ma mancano gli strumenti urbanistici e di programmazione.
La
nave <Sirio> in portosino a martedì prossimo
( da "Sicilia,
La" del 07-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Abbiamo superato tanti problemi di burocrazia per portare a termine questo progetto. Grazie a Dio ci siamo riusciti». Felice per una giornata "storica" è ovviamente il missionario laico Biagio Conte. «Il sacrificio di questi anni ha avuto oggi una risposta - conclude -. Il disegno di Dio si è completato.
Cassa
integrazione, Urso rassicura sui fondi
( da "Corriere
delle Alpi" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: soprattutto nell'occhialeria - e da una burocrazia asfissiante. Sindacati e categorie produttive lo hanno sottolineato più volte: «Per andare avanti servono misure specifiche». L'emergenza. Paolo Doglioni usa il termine con disinvoltura: «Siamo in un momento di emergenza, per questo abbiamo bisogno di risposte rapide».
Monna
Lisa e Colombo "eroi" della Biennale
( da "Stampa,
La" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: stato proprio un italiano ad aggiudicarsi il primo premio, raccontando una storia di ordinaria burocrazia quotidiana, sintetizzata attraverso un ponderoso tomo di leggi dove i molti segnalibri appuntano codicilli, norme, disposizioni e «garbugli» che separano il cittadino da ciò che è imposto in maniera aggrovigliata, ma si sa: dura lex sed lex.
Crisi,
attesa lunedì la decisione del prefetto
( da "Stampa,
La" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: attesa lunedì la decisione del prefetto SANREMO La burocrazia portata alla perfezione ha concesso un paio di giorni in più di sopravivenza alla giunta Borea. O, se vista dall'altra parte della barricata, un paio di giorni in più alle speranze dell'opposizione di mandare a casa l'amministrazione di centrosinistra che dal giugno 2004 governa la città.
Sportello
online, la Provincia si modernizza
( da "Arena,
L'" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Sabato 08 Novembre 2008 CRONACA Pagina 23 BUROCRAZIA SNELLITA. Presentato ai Comuni Sportello online, la Provincia si modernizza Da gennaio molte pratiche si potranno fare in Internet Lo Sportello del cittadino e l'adozione della firma digitale sono le novità presentate ieri dalla Provincia.
Le
industrie di Montecarlo <Andiamo a Ventimiglia>
( da "Secolo
XIX, Il" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia spaventosa e i monegaschi sono abituati a decidere in tempi rapidissimi», scuote la testa Scullino. I prezzi delle aree di Ventimiglia, però, dovrebbero ingolosire più d'uno. Nel Principato un metro quadrato costa 40 mila euro, lungo le sponde del Roja i valori di mercato sono di 250 euro e con la trasformazione dei terreni agricoli in lotti industriali il prezzo si abbasserà
pintori
e calligaris: liberate evelino loi
( da "Nuova
Sardegna, La" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: mese in più ai domiciliari a causa della burocrazia NUORO. L'assessore comunale ai servizi sociali Graziano Pintori (Rifondazione) e il consigliere regionale socialista Maria Grazia Calligaris chiedono una soluzione alla vicenda giudiziaria di Evelino Loi (foto a destra), presidente dell'Associazione detenuti non violenti, e noto per una clamorosa protesta sul Colosseo negli anni '
Imminente
il nulla osta Ue alla Brebemi ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: autostrada della Valtrompia, è la burocrazia a rallentare l'iter. In questo Paese occorre lottare contro veri mostri a più teste per realizzare infrastrutture. Ma si diceva del federalismo fiscale: potrebbe servire in altre partite». A quali, presidente? Si riferisce alla questione del riordino dei treni sulle tratte lombarde?
riapre
la stazione? dipende dall'affitto
( da "Tirreno,
Il" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ma nella burocrazia c'è poco spazio per la morale. «Non possiamo prendere la via del comodato gratuito - spiega Creatini - perché dovremmo accollarci anche le spese per la pulizia dei binari e del parcheggio. Spesa che si aggira intorno ai 5mila euro ogni anno e che non possiamo sostenere».
manca
il medico, niente pensione ( da "Centro, Il"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: gli ostacoli della burocrazia. Protagonista della storia è Maria, nome di fantasia, una vedova 76enne ammalata gravemente di tumore che, da quasi due mesi, è in attesa della visita per ottenere la pensione di invalidità. Un calvario nel calvario che sta aggravando ulteriormente la situazione della donna, che da agosto sta conducendo la sua battaglia contro la terribile malattia.
l'ok
di grasso: "una svolta storica ma la riforma va applicata sul serio"
- alessandra ziniti ( da "Repubblica, La"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: o della burocrazia, per trovare un lavoro o per avere una casa, non ci potrà essere alcun cambiamento radicale. Bisogna mettere i cittadini nelle condizioni di essere liberi, per dare a ognuno la libertà di scegliere veramente da che parte stare. Non si può chiedere una svolta di carattere culturale a chi non ha da mangiare».
governatore
e imprese faccia a faccia "irap e credito, è l'ora delle riforme" -
antonio fraschilla ( da "Repubblica, La"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: il funzionamento della macchina amministrativa»: «Occorre avere certezze per quanto riguarda la burocrazia, e allo stesso tempo un sistema chiaro di rapporti con le istituzioni e le banche». Lucio Tasca d´Almerita chiede chiarezza soprattutto a Lombardo: «Sarebbe bello capire quali sono i suoi veri programmi, cosa vuole fare la Regione» dice Tasca.
i
suonatori palermitani - francesco gambaro
( da "Repubblica,
La" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Suonano e se la suonano in parlamento ragionando sulla riforma della burocrazia. Suonano e se la suonano alla facoltà di agraria ragionando su Palermo e se è meglio che il punteruolo rosso se la mangi con tutte le sue palme o... ma abbiamo palme qui a Agraria, stanno ancora bene quelle di Villa Bonanno? Che se no dove si affacciano i nostri parlamentari?
il
sindaco di vito d'asio: l'emergenza posti esiste al cimitero di pielungo
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: potrebbero essere effettuate altrove in attesa che i tempi della burocrazia rendano possibile l'ampliamento dell'area). «Come amministrazione abbiamo apprezzato l'interpellanza del capogruppo del Partito dei pensionati - ha spiegato Mecchia, il quale segue la vicenda come assessore al bilancio - Spero che la politica trovi un punto di convergenza su un problema così urgente.
Attuare
lo Small business act ( da "Italia Oggi"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Europa delle imprese con meno burocrazia per 23 milioni di pmi e una pietra miliare nell'attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione. Si tratta di un importante riconoscimento del ruolo delle pmi confermato anche dall'attenzione che la Commissione europea dedica loro con la «Settimana europea delle pmi», in programma dal 6 al 14 maggio 2009»
caccia
agli affitti turistici al nero ( da "Tirreno, Il"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: confronteranno da un lato i formalismi dichiarati alla burocrazia, dall'altro la natura delle offerte sui siti internet. Grovigli di competenze. Il compito si prospetta tutt'altro che semplice. Il quadro è intricato; la Provincia non se lo nasconde e definisce «particolarmente complessa» la situazione, a causa «dell'intrecciarsi di competenze di vigilanza e controllo tra i vari enti»
Valanga
di richieste, struttura unica in Italia
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Abbiamo voluto affidare la gestione direttamente a chi appartiene al mondo dello sport, e non alla burocrazia della Provincia». Federazioni e associazioni insediate nella Casa dello sport non pagano nessun affitto. Perché questa scelta? «Quando uno guadagna mille euro al mese e trova anche il tempo per fare volontariato, non gli si possono chiedere dei soldi.
Il
cinema italiano ha raddoppiato gli incassi
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Aspetto con ansia Challenging : è un film di denuncia sulla burocrazia. C'è una parte ancora molto vitale del cinema americano. Poi le cose cambieranno ancora con questa importante e piacevole svolta storica rappresentata dalla vittoria di Obama». Mariella Radaelli
I
camion presidiano il ponte <Vogliamo la tangenziale>
( da "Giorno,
Il (Brianza)" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: iter della tangenziale a suon di errori nei bandi e probemi di burocrazia. L?opposizione rilancia: se la tangenziale non c?è ancora, la colpa è in buona parte dell?ammnistrazione comunale, che non ha ottemperato con tempestività a protocolli, stesure di progetti e appalti. La tangenziale è in itinere da un decennio.
Grazie
per l'editoriale sull'elezione di Obama S timatissimo direttore, leggo sempre i
Suoi editoriali con molto interesse
( da "Adige,
L'" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: ma credo che di fronte alla bellezza delle opere, la burocrazia dovrebbe fare un piccolo passo indietro per farne uno, molto più grande, in avanti. Quella realizzata sulla facciata del centro sociale è una pittura che ha portato colore in un angolo di Trento caratterizzato finora dal grigio dei binari, delle strade e dei palazzi istituzionali.
Un
mese in più di carcere a causa della burocrazia
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ennesima denuncia del consigliere regionale del Ps Caligaris Un mese in più di carcere a causa della burocrazia Buoncammino.. Ennesima denuncia del consigliere regionale del Ps Caligaris --> «È assurdo che un cittadino condannato ad un anno ed otto mesi debba scontare, per effetto della burocrazia, una pena superiore a quella che gli è stata inflitta.
Addio
all'Arnaboldi fra timori e speranzeL'antico ospedale chiuderà alla fine
dell'annoEcco come la città si prepara a gestire il futuro
( da "Provincia
Pavese, La" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: fino alle paure di chi teme che i ritardi della burocrazia possano affondare l'economia quotidiana di negozi e attività. Visto da fuori, l'Arnaboldi sembra più una grande dimora nobiliare ottocentesca che un ospedale. Eppure qui nell'ultimo hanno sono nati circa 100 bambini e a questa struttura ha fatto riferimento quasi tutto il bacino sanitario dell'Oltrepo orientale.
Ancora
a secco gli sfrattati del porto turistico
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Burocrazia e rimpalli di responsabilità li tengono alla larga dallo scalo da marzo. La soluzione sembrava vicino solo trenta giorni fa: dalle parti del cantiere del porto turistico era stato individuato uno spazio libero per la posa delle barche in acqua.
<Contro
il buco, rivediamo i ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Corticelli ricorda la sua «battaglia per abbattere i costi della burocrazia e della politica». E nel progetto di Bologna Capitale, anticipa il candidato, «troverà posto la carta etica degli appalti e della concorrenza, primo passo reale per abbattere i costi della politica e della burocrazia». Luca Orsi
NON
TAGLI ai servizi, ma nuove gare di appalto per la manutenzione del
patrimonio... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Corticelli ricorda la sua «battaglia per abbattere i costi della burocrazia e della politica». E nel progetto di Bologna Capitale, anticipa il candidato, «troverà posto la carta etica degli appalti e della concorrenza, primo passo reale per abbattere i costi della politica e della burocrazia». Luca Orsi
Brebemi,
Bruxelles si muova ( da "Giornale di Brescia"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: un eccesso di burocrazia. La Valutazione di impatto ambientale è stata ritenuta non valida in base a riferimenti forse non del tutto coerenti. Attendiamo con fiducia gli sviluppi del ricorso al Consiglio di Stato. Certo che in Italia costruire delle infrastrutture necessarie ai cittadini ed al mondo economico è sempre una lotta contro mostri a tre teste.
Sale
la febbre della crisi ( da "MF Sicilia"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la crisi non aspetta i tempi della burocrazia». Anche in base alle stime degli industriali, il 2008 si chiuderà con una crescita negativa per il pil regionale e per il 2009 le previsioni non sono certo migliori. Tra le priorità, il presidente di Confindustria Sicilia e del Banco di Sicilia chiede un intervento a favore dei Confidi.
Lavori
edili bloccati dalla burocrazia ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia SAn Gavino --> Bloccati dall'assurda burocrazia e dai vincoli. È questo quanto succede ad alcuni cittadini sangavinesi che hanno chiesto di poter eseguire delle ristrutturazioni in alcune case del centro storico. È eclatante il caso di Carlo Mascia, un giovane di 32 anni: «Sono proprietario di una casa da ristrutturare al primo e secondo piano di un edificio in via Mameli
Cartelle
cliniche: un filo diretto tra ospedale e medici di base
( da "Stampa,
La" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Il primo a tentare di superare la burocrazia che impedisce un rapporto stretto tra i medici ospedalieri e quelli di famiglia, era stato Franco Testore, primario di Oncologia al Cardinal Massaja: grazie alla posta elettronica, da qualche tempo informa i medici di base sull'andamento delle cure dei pazienti del suo reparto e le cartelle cliniche da oltre 16 anni sono informatizzate.
Riforma
sanitaria Il primo test per il presidente
( da "Corriere
della Sera" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: in realtà funziona male e produce nuove burocrazie. I motivi sono essenzialmente due: da un lato il paziente non ha le conoscenze e la libertà di scelta necessarie per comportarsi da soggetto economico, da consumatore del mercato della sanità; dall'altro il mantenimento dei rapporti con decine di compagnie assicurative, ognuna delle quali ha le sue regole,
Poste
allagate dalla pioggia "Da lunedì nessuno interviene"
( da "Stampa,
La" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: «Mi auguro - prosegue Allegro - che si lasci da parte la burocrazia e che i lavori inizino al più presto per rimettere in sesto l'edificio. Altrimenti saremo costretti ad intervenire anche presso la direzione generale». Intanto tra la gente montano le proteste. Il primo cittadino è subissato di telefonate.
Peso
dell'Irap e carenza di infrastrutture. Passano gli anni ma le imprese
multinazionali conti... ( da "Messaggero, Il (Frosinone)"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: economia locale nonché i costi di una burocrazia asfissiante che ingessa qualsiasi iniziativa». «Per questo verrà costituito - prosegue Zeppieri - un comitato strategico delle multinazionali che analizzerà i risultati di un sondaggio avviato sul territorio ed elaborerà un documento con le priorità per lo sviluppo da sottoporre al sistema politico ed amministrativo locale,
Ragazzi
e prostituzione, nasce il centro di accoglienza
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: esigenza di mediazione espressa da molti di loro che hanno difficoltà a relazionarsi con la nostra burocrazia». Nel corso dell'incontro sono stati presentati due laboratori che fanno parte del progetto: il primo a cura dello scenografo Riccardo Sivelli, l'altro realizzato da Pietro Perotti che crea fantastiche coreografie con la gommapiuma.
<Imminente
il nulla osta Ue alla Brebemi>
( da "Brescia
Oggi" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: autostrada della Valtrompia, è la burocrazia a rallentare l?iter. In questo Paese occorre lottare contro veri mostri a più teste per realizzare infrastrutture. Ma si diceva del federalismo fiscale: potrebbe servire in altre partite». A quali, presidente? Si riferisce alla questione del riordino dei treni sulle tratte lombarde?
Come
far ripartire il "Cantiere Italia"
( da "
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
la
burocrazia, la carenza di risorse pubbliche: per realizzare un chilometro di
alta velocità in Italia si spendono 32 milioni di euro,
Crisi,
annata agraria 2008 in difficoltà : produzione stagnante, impennata dei costi,
calo dei prezzi sui campi e crollo dei consumi
( da "Sestopotere.com"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: degli oneri sociali e della opprimente burocrazia. Non solo. A rendere più complesso il quadro è l?elevato costo del denaro e le difficoltà di accesso al credito che penalizzano maggiormente le imprese che hanno investito in innovazione e qualità. A questo si aggiungono le anomalie ed il malfunzionamento dei mercati, a cominciare dall?
GIUSEPPE
MIRETTO A MADDALONI ANCHE UN'ALLUVIONE PUò ASPETTARE. GLI INTERVENTI DI
MITIGAZIONE... ( da "Mattino, Il (Caserta)"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: rischi sono bloccati dalla burocrazia. Ci sono i soldi (10 milioni di euro), i progetti (by-pass dei collettori fognari vetusti), un piano di contenimento delle ondate di piena (deviazione a monte del collettore fognario interprovinciale ex-Casmez). Manca però il coordinamento regionale per autorizzare gli interventi: quelli urgenti e quelli più complessi di adeguamento strutturale.
Lanciato
il "pane natura toscano"
( da "Gazzettino,
Il (Rovigo)" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: anche se la burocrazia sembra averci messo lo zampino, quanto prima dovrebbe riaprire il forno sperimentale di via Ca' Cima: «Sono oltre 20 giorni - conclude Cavallari - che aspetto alcuni allacciamenti per dar via all'operazione "Ciabatta village". Qui organizzeremo corsi pratici per i panificatori, per i pizzaioli e per gli appassionati del pane e della pizza,
Muraro
spera che il Governo consenta di spendere i soldi in cassa
( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia, e passano anche due anni. Così adesso dobbiamo fare i conti con i pagamenti».Il Sant'Artemio dovrebbe salvarsi per il rotto della cuffia: «Il grosso dei lavori è ormai concluso, così il grosso della spesa ricade quest'anno».I tagli interesseranno comunque tutti i settori: «Mi spiace tantissimo ma purtroppo salteranno alcuni progetti culturali e salteranno alcuni progetti
ANDREA
FERRARO CASERTA. L'IRA DEGLI IMPRENDITORI SERICI CASERTANI SI ABBATTE SUL SAN
CARLO E... ( da "Mattino, Il (Avellino)"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia, quando si riferisce al bando di appalto, e, sottolinea, anche di cultura, considerato «che le sete di San Leucio, come il San Carlo, sono legate indissolubilmente ai Borbone». «La crisi - conclude - sta mettendo in ginocchio il comparto della tessitura, aggredito prima dalla concorrenza cinese e poi dalla congiuntura internazionale per cui un segnale di attenzione da
L'Aurora-Briantea
punta a rimanere ancora imbattuta
( da "Corriere
Di Como, Il" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia permettendo, potrebbero essere presentati. «Ci siamo allenati bene dice il coach della Briantea, Marco Bergna nonostante la panchina corta. Sono molto contento dei nostri giovani, che stanno superando ottimamente la prova difficile a cui sono chiamati, ovvero sopperire la mancanza dei due iraniani».
Le
impresesollecitanolo <Sba> ( da "Sicilia, La"
del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Europa delle imprese con meno burocrazia per 23 milioni di Pmi ed una pietra miliare nell'attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione. Si tratta di un importante riconoscimento del ruolo delle Pmi confermato anche dall'attenzione che la Commissione europea dedica loro con la Settimana europea delle Pmi in programma dal 6 al 14 maggio 2009.
Consiglio:
<Abolirela commissione edilizia>
( da "Sicilia,
La" del 08-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: limitare i costi della burocrazia ed accelerare i tempi della stessa" sono infatti le ragioni che stanno alla base della proposta di modifica, presentata dal consigliere Giovanni Rapisarda, che non riguarda né la qualità né le modalità del lavoro svolto, ma l'aspetto finanziario, su cui il Consiglio ha esercitato la sua sovranità decisionale,
"I
tronisti più pagati dei ricercatori"
( da "Stampa,
La" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: più che stare al microscopio, deve occuparsi di burocrazia, amministrazione, persino dell'allestimento del laboratorio». Non è questione di denaro, ma di dignità. Sia chiaro: «I nostri giovani non chiedono più soldi, vogliono solo essere messi nella condizione di lavorare in maniera competitiva», sostiene Comoglio.
Gaido
non abbandona "I ritardi nei pagamenti colpa della burocrazia"
( da "Stampa,
La" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: ritardi nei pagamenti colpa della burocrazia" [FIRMA]RENATO MORESCHI COSSATO Nessuna intenzione di rimettere il mandato, come chiesto dalla minoranza: l'assessore al Bilancio Giorgio Gaido attende con impazienza il prossimo Consiglio per replicare alle accuse lanciate da Franco Botta e Claudio Corradino sui ritardi dei pagamenti per i lavori alla nuova casa di riposo di Lessona.
I
risvolti meschini della sanità e la dignità di un malato terminale
( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: fine aprile sono esasperata da questa burocrazia scaricabarile e mi rimetto in contatto con gli uffici di competenza. Mi chiedo se questo è uno Stato che c'è o che fa finta di niente o che gioca sullo sfinimento del cittadino impotente di fronte al Sistema. Già il Sistema... spesso mi sento dire che dobbiamo adeguarci al Sistema perché se non lo fai sei uno stolto Don Chisciotte.
Credito
sportivo, nuovi fondi ( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Non vuole essere burocrazia inutile: «Il controllo del Coni serve anche ad evitare che si costruiscano palestre per una disciplina - spiega Giuseppe Faugiana, vice presidente dello stesso comitato - salvo poi scoprire che lo stesso campo per pochi centimetri non può essere utilizzato anche per altri due o tre sport».
Alpago,
c'è l'ostacolo Plavis ( da "Corriere delle Alpi"
del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Viaggio non impossibile per i biancocelesti, ospiti di una vicina di classifica. Il tecnico Imerio Salvador non dovrebbe avere grandi problemi di formazione. Quella che ha appena battuto il Nervesa ha avuto anche un po' di fortuna, ma ci vuole. Niente da fare per il brasiliano Frenky: burocrazia. (g.s.)
Alcune
verità nascoste ( da "Corriere delle Alpi"
del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: anche quella burocrazia che il Ministro Brunetta forse finge di non vedere. Per ovvi motivi. Arnaldo De Porti Sulla 24 Ore di S. Martino ancora qualcosa da dire 24 ORE DI San Martino. Certo è che l'ignoranza è una parte non marginale nell'uomo. Speravo che con la riposta «dovuta» del signor Fasolo, la cosa si sarebbe sciolta come tutto oggi decade in questo nostro paese povero d'
Scivolo
vietato ai bimbi che non si arrampicano
( da "Stampa,
La" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: un curioso e sconsolante spaccato di burocrazia elefantiaca e di scarsa lungimiranza amministrativa quello che emerge dalla mancata manutenzione del parco giochi del lungomare Argentina (lato levante, zona Parigi). Ieri mattina ad una settimana dalla rottura (o danneggiamento?) della scala in corda utilizzata dai piccoli utenti per salire sul «castello con scivoli»
<Potenziare
i tecnici qualificati per l'industria>
( da "Secolo
XIX, Il" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Ma il convegno sono gli stati generali dei direttori di Confindustria, il trionfo della burocrazia. E dunque ecco arrivare il primo niet, «Scusateci ma il ministro non può parlare con voi: sapete, gli altri giornalisti...». Si avvicina anche lei, Mariastella Gelmini, assolutamente mortificata: «Temo di avervi detto una cosa che non posso mantenere.
la
lega apre una sede a san paolo la prossima tappa sarà mirafiori
( da "Repubblica,
La" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: «Questa appena inaugurata - ha detto Maccanti - sarà una sede politica, ma anche un punto di riferimento per i cittadini: ci sarà uno sportello per i disabili e un centro di ascolto per problemi con la burocrazia e le banche». Entro Natale sarà aperta la quarta sede della Lega Nord, nel quartiere di Mirafiori.
sportello
unico per le imprese ( da "Centro, Il"
del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: La proposta di un ufficio per accorciare la burocrazia porta la firma dell'assessore al Commercio Claudio Daventura. Le funzioni dello sportello Suap riguarderanno, secondo la delibera di giunta numero 285 approvata, «la realizzazione, l'ampliamento, la cessazione, la riattivazione, la localizzazione e la rilocalizzazione di impianti produttivi,
neppure
la sla velocizza la burocrazia ( da "Tirreno, Il"
del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Pisa Neppure la Sla velocizza la burocrazia Due mesi per permettere a Daniele di avere un puntatore La richiesta dello strumento è ferma in un cassetto dell'Azienda sanitaria La protesta della moglie SAN BENEDETTO. La burocrazia non guarda in faccia a nessuno. Non importa se a chiedere un aiuto è un malato di sclerosi laterale amiotrofica di 48 anni,
marianelli/1
( da "Tirreno,
Il" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: responsabilità e iniziativa muovendosi per avere un sindaco da cui ritengono di poter essere rappresentate, indipendentemente dalle burocrazie di partito: e quindi, a mio avviso, dando alla sinistra un contributo concreto di partecipazione. A Pisa non aver ascoltato e accolto gli umori e il sentire dei cittadini ha portato per la prima volta al ballottaggio nell'elezione del sindaco.
sport,
feste, servizi: la spiaggia del futuro - valentina landucci
( da "Tirreno,
Il" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Non sempre, però, è facile: per colpa della burocrazia, della scarsa attenzione delle amministrazione locali per le opere pubbliche necessarie al turismo, della promozione carente, ma anche delle difficoltà per i titolari dei bagni a collaborare tra loro e con gli altri imprenditori del turismo.
c'è
il pucciniano ma sul mare non si vede
( da "Tirreno,
Il" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: divieti saranno tolti resterà sempre troppa burocrazia. 3. Una stagione diesel: è partita lenta a causa del brutto tempo. 4. Mancano le cose semplici: parcheggi per bici e motorini, illuminazione urbana, una pista ciclabile su via Giovanni XXIII. Non c'è un sevizio bus durante la bassa stagione: molti turisti, soprattutto stranieri, sono costretti a raggiungere la marina a piedi.
Festa
grande alla Cittadella dello Sport con cinquanta olimpionici bergamaschi
( da "Giorno,
Il (Bergamo - Brescia)" del
09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: non alla burocrazia della Provincia». Sarà una grande festa dello sport, quella in programma questa mattina. Prima dell?inaugurazione del nuovo auditorium, alle 10,30, Bettoni inconterà e premierà nella sede del Cai cinquanta tra atleti e tecnici bergamaschi che hanno partecipato alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Pechino 2008 e alle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Torino 2006.
Gianni
Bonadonna, l'oncologo che si è fatto paziente
( da "Libertà"
del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: spesso schiacciata tra burocrazia, lottizzazione, corsa ai facili guadagni. Il professor Gianni Bonadonna, 73 anni, rappresenta una figura storica nell'ambito della terapia medica oncologica a livello internazionale. E' impegnato presso l'Istituto per lo studio e la cura dei tumori in studi e ricerche che gli sono valsi riconoscimenti di grande prestigio,
tiziano
bianchi ALA - Marino (nome di fantasia, ma storia vera) è un ragazzo di 17 anni
( da "Adige,
L'" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: sembra un sogno impossibile, un diritto negato dalla burocrazia: «Non è possibile perchè Marino e mio figlio sono iscritti nel mio stato di famiglia». La conversazione si interrompe così: Marino torna a casa da scuola, sono quasi le quattro del pomeriggio; Maria gli prepara come può un piatto di pasta.
A
12 anni è andato dal sindaco a chiedere un tetto
( da "Adige,
L'" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia A 12 anni è andato dal sindaco a chiedere un tetto Non serve guardare lontano per trovare storie vere e sofferte di disagio sociale. Ad Ala vivono in tre - nonna, padre e figlio - in un appartamentino che sarebbe al massimo per una persona.
<Riformate
la burocrazia e disboscate gli enti>
( da "Resto
del Carlino, Il (Rimini)" del
09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Riformate la burocrazia e disboscate gli enti» Satanassi: «Piattaforma comune tra i candidati» di EMANUELE CHESI E? IL ?grande vecchio? della politica forlivese e non ci sta di certo a passare per brontolone. In forza dell?età non è sospettabile di muoversi per arraffare poltrone, ma forse non gli dispiacerebbe giocare il ruolo di ?
FACCIA
faccia sulla situazione occupazionale del Piceno, tra i rapp...
( da "Resto
del Carlino, Il (Ascoli)" del
09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: LE LUNGAGGINI della burocrazia e la difficoltà che spesso si incontra nel ricevere risposte da parte delle istituzioni sono i due aspetti sollevati dal mondo dell?imprenditoria che come ha spiegato Celani nel territorio ascolano è costituito soprattutto da piccole e medie imprese.
Casorate,
tutte le case saranno in rete ( da "Provincia Pavese, La"
del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: con meno burocrazia e pratiche più veloci GIOVANNI SCARPA CASORATE. Prende il via il progetto per la costituzione dell'anagrafe immobiliare associata. Capofila sarà proprio Casorate, che insieme a Bereguardo, Certosa, Trovo, Trivolzio, Giussago, Marcignago, Battuda, Rognano e Vellezzo sta cercando di creare il primo ufficio intecomunale della zona.
E
l'ora di religione va a finire in Parlamento
( da "Nazione,
La (Umbria)" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Quando ci si mette la burocrazia, però, il dissidio si infervora. Fino a diventare interrogazione parlamentare. PARTE proprio da Perugia il perché dell?azione promossa dai senatori radicali del gruppo del Partito Democratico, Donatella Poretti e Marco Perduca. Dalla storia di un ragazzino al primo anno di un liceo cittadino.
La
fiaba svedese del signor Ikea ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: La burocrazia statale tergiversa ma alla fine accetta di produrre in conto terzi per un imprenditore capitalista. Verrà fuori solo a metà degli anni '90 che in gioventù il signor Ikea in realtà era stato un fervente anti-comunista, aderente a un movimento di chiare simpatie naziste: «È stato un errore di gioventù - dirà poi Kamprad,
Accattoni,
spinelli e bottiglie di birra ( da "Giornale.it, Il"
del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: come burocrazia richiede, nell'albo pretorio del Comune. Vergate dal sindaco Moratti martedì pomeriggio, che le ha volute immediatamente eseguite. Peccato, però, che nella pratica non vengano ancora fatte rispettare. Per il momento, almeno. E nonostante ieri il centro, affollatissimo per lo shopping, complice anche la giornata di sole,
Liberal
e conservatori, pressing sul nuovo leader
( da "Corriere
della Sera" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: senza burocrazia, aperta alle buone idee come il venture capital». Di estrazione liberal, con un Congresso in mano a liberal, Obama alla fine potrebbe allinearsi a Krugman. La Scuola di Chicago lo dubita: il presidente eletto non sarà un clone di Franklin Roosevelt né di Bill Gates, il padre della Microsoft.
D'ACCORDO,
la prima preoccupazione della Regione è la salute dei suoi cittadini, anche...
( da "Messaggero,
Il (Umbria)" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: da una parte facciamo fare un passo indietro alla burocrazia costosa e talvolta inconcludente e dall'altra parte riscopriamo una nuova manualità del lavoro artigiano dove l'ingegno e la fantasia, sia pure sostenuta dalle tradizioni, fanno la differenza e possono rappresentare un punto di forza per l'economia umbra e per il futuro di tanti giovani.
Difficile
dire se è la serenità di Paola oppure la sua cocciuta determinazione ad ...
( da "Messaggero,
Il (Civitavecchia)" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: perché quei centosettanta metri quadrati ottenuti dopo cinque anni di burocrazia, inaugurati ieri mattina, appaiono come un miracolo: Paola e la sua associazione Arché avranno una casa tutta per loro dove far giocare i bambini, organizzare corsi di teatro, laboratori di fumetti, pittura. Cose semplici, cose da bambini, ma così tanto importanti per loro che devono riappropriarsi,
un
impianto per riutilizzare i rifiuti domestici
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Dai vertici dell'A&T 2000 allo staff accademico che ruota attorno a Gregori è arrivato un forte appello all'assessore regionale Vanni Lenna e a quello provinciale Ennio Decorte affinché il tempo delle autorizzazioni e la burocrazia obsoleta non ostacolino la realizzazione. Irene Giurovich
Palagiustizia,
conto alla rovescia ( da "Brescia Oggi"
del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: perché questo è il frutto della burocrazia, quella che fa perdere dieci anni solo per salvare un filare di tigli o alcuni reperti archeologici». Non meno deleterie, secondo Prati, si sono rivelate le «incomprensioni fra l?amministrazione comunale e il ministero di Grazia e Giustizia, magari perché governati da forze politiche di colore differente,
La
Cgia: in nove mesi chiuse 337mila aziende
( da "Brescia
Oggi" del 09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract:
a questo
proposito il ministro Scajola ha già annunciato la convocazione di un Tavolo.
Il documento, nota la Cna insieme alle altre sigle confederali, rappresenta un
«passo avanti verso un?Europa con meno burocrazia e una pietra miliare
nell?attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l?occupazione».
<Bicamerale per le riforme>, intesa Fini-D'Alema ( da "Gazzettino, Il" del
09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: burocrazia. Perciò lo Stato deve solo
assumere la capacità di programmare, valutare e controllare».Il federalismo
come bandiera, o peggio come tentativo surrettizio di disarticolare l'unità
dello Stato, fa ancora paura. Ma Fini non è di questo avviso: «Non vedo un
rischio di disarticolazione, anche la Lega è ormai consapevole che il
federalismo è realizzabile solo se si traduce in
Buonocore da domani a Tolmezzo ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del
09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: non poteva aspettare i tempi della
burocrazia lasciando che il suo futuro ufficio fosse affossato da un iceberg
chiamato "carenza d'organico". Così ha spiazzato tutti (specie a
palazzo Lovaria, dove il procuratore capo Antonio Biancardi sperava di averlo
al suo fianco il più a lungo possibile) sollecitando al procuratore generale di
anticipare il trasferimento.
Chiarotto: nessuna contrapposizione ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del
09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Non faccio parte della burocrazia del Pd -
ha voluto precisare il preside del liceo Leopardi-Majorana - Ho accettato
l'invito a questa sfida anche per portare ulteriore tensione ideale nel
partito. È un modo per mettere a disposizione una certa esperienza
amministrativa e poi quella della vita professioanle e civile vissuta,
SALVO VITRANO TRA ROMANZO PENSIEROSO E REPORTAGE SOCIALE
IL LIBRO DI LUCIO IACCARINO NAPOLI BENE ... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del
09-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: dalla politica alla cultura, dalla borghesia
imprenditoriale alla burocrazia pletorica. Intorno c'è l'abbraccio avvolgente e
strozzante della camorra diventata elemento decisivo del paesaggio sociale.
Così appare spesso un incubo il mondo attraversato dall'alter ego narrativo,
quasi fedelmente autobiografico, dell'autore.
In ballo a Washington ben ottomila poltrone ( da "Giornale di Brescia" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: titolo ufficiale «United States Policy and
Supporting Positions» - mettono in circolazione le poltrone della passata
amministrazione che non rientrano nel Civil Service, cioè la burocrazia. Un
terzo delle poltrone sono di nomina politica: saranno assegnate ai democratici
secondo le regole dello spoil system.
L'apprendistato a tutto campo ( da "ItaliaOggi Sette" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: e alla quale si va ad aggiungere il taglio
di burocrazia, che ne appesantiva enormemente la gestione. Nuove opportunità, dunque,
per imprese e lavoratori: alle prime perché si moltiplicano le possibilità di
reclutare e di addestrare manodopera a basso prezzo; ai secondi perché
aumentano le occasioni di ingresso nel mercato del lavoro e, quindi, di prima
occupazione.
l'amministrazione cambia colore: con lo 'spoil system'
disponibili ottomila posti ( da "Centro, Il" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la burocrazia di stato. Un terzo di queste
poltrone sono di stretta nomina politica: verranno assegnate a democratici
secondo le regole dello spoil system. Nel volume stampato in 2.717 copie (
Si è aperta la caccia a ottomila poltrone ( da "Libertà" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la burocrazia di stato. Un terzo di queste
poltrone sono di stretta nomina politica: verranno assegnate a democratici
secondo le regole dello spoil system. Nel volume stampato in 2.717 copie (
Telelibertà: Amministrazione provinciale ai raggi X ( da "Libertà" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: altro volto della burocrazia. Il primo appuntamento
è per domani alle 20.15 con il presidente Boiardi che darà il via al nuovo
programma "La vostra provincia". Dalla sanità alle politiche di
sostegno alle famiglie e agli anziani, dal Ptcp alla tangenziale di Piacenza
con il nuovo ponte sul Trebbia, dai lavori pubblici alla realizzazione di nuove
scuole,
Funzionario cercasi: liberi 8000 posti ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: seller nella capitale della politica ,
titolo ufficiale United States Policy and Supporting Positions - mettono in
circolazione ogni poltrona della passata amministrazione che non rientra nei
quadri del Civil Service, la burocrazia di stato. Un terzo di queste poltrone è
di nomina politica e verranno assegnate secondo lo spoil system.
"o pagano i miei ricercatori..." - valerio
varesi ( da "Repubblica, La" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: eccellenza in questo settore non venisse
compromesso dalle burocrazie contabili. E nel caso dell´Unità del Sant´Orsola,
l´eccellenza si traduce in vite salvate. Solo quindici anni fa, per certe
leucemie e linfomi, la sopravvivenza non andava oltre l´anno. Ora con cure che
partono dallo studio dei geni e da terapie cucite su misura per ciascun
paziente, quindi molto più efficaci,
mediatori culturali, il sogno realizzato ( da "Nuova Sardegna, La" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: una delle città più popolose di uno degli
Stati più poveri del mondo - a fare da ponte fra la burocrazia italiana e gli
immigrati di lingua francese. "Aiutiamo chi ha bisogno di muoversi fra
pratiche e uffici". Nella scrivania affianco un altro mediatore, marocchino,
lingua araba ovviamente, Mouharrir Mohamed, 34 anni, laurea in Lingua e
letteratura francese.
ottomila poltrone vuote attendono funzionari ( da "Nuova Sardegna, La" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: la burocrazia di stato. Un terzo di queste
poltrone sono di stretta nomina politica: verranno assegnate a democratici
secondo le regole dello spoil system. Nel volume stampato in 2.717 copie (
PARTIAMO da un dato oggettivo: mancano 13,4 milioni di
euro nel bilancio del Comu... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: battaglia per abbattere i costi della
burocrazia e della politica e anche Buriani dovrà convenire che efficienza e
risparmio nelle aziende private si hanno solo attraverso un regime di
concorrenza reale e non solo formale. Nel più scalcagnato ufficio acquisti
dell?ultima impresa bolognese nulla viene comprato se non ci sono sul tavolo
diversi preventivi o offerte da confrontare.
Sportelli unici in affanno per colmare il gap ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Burocrazia. Procedure troppo lunghe
Sportelli unici in affanno per colmare il gap N on faranno in tempo a riprendere
fiato che dovranno già rimettersi al lavoro. Gli Sportelli unici per
l'immigrazione avranno un notevole carico di lavoro nei prossimi mesi: da una
parte dovranno completare il vaglio delle istanze relative ai 170mila posti del
2007,
Usa, gli attacchi segreti ad Al Qaeda Così Rumsfeld
"copriva" le operazioni ( da "Repubblica.it" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: con il risultato che servivano giorni di
'burocrazià per approvare un'azione da compiersi nel giro di ore. Con l'Exord
di Rumsfeld la luce verde era praticamente sempre accesa. Le missioni 'segretè
fuori dai teatri di guerra (Iraq e Afghanistan) sono servite ad esempio per
uccidere o catturare singoli terroristi, un'evoluzione della 'rendition',
Gianni, moglie e due figli, ha un lavoro sicuro e ben
retribuito. Improvvisamente si ammala e non po... ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: indennità di invalidità non arriva perchè la
burocrazia, purtroppo, ha tempi completamente diversi da quelli che scandiscono
i pasti e le necessità quotidiane. A chiedere aiuto alla San Vincenzo sono
anche tante famiglie ternane che combattono con tante difficoltà. E' gente con
un solo stipendio e due figli che studiano, che non riesce ad arrivare alla
fine del mese.
GIULIANOVA - La Guardia Costiera a scuola per ricordare
il novantesimo anniversario della Vittoria. ... ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: buona volontà e senza soggiacere alla
burocrazia ingessata, qualcosa di più si sarebbe potuto ottenere. In occasione
della settimana in cui si celebra il movantesimo anniversario della fine della
Prima Guerra Mondiale, l'Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova,
nell'ambito delle proprie attività istituzionali, ha posto in essere una
interessante iniziativa volta a recuperare,
Rifiuti, per 2 anni pagate bollette maggiorate ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Lunedì 10 Novembre 2008 Chiudi Tra
burocrazia e carovita. Spunta il caso del tributo provinciale non dovuto ma
conteggiato lo stesso Rifiuti, per 2 anni pagate bollette maggiorate Gli
esperti: «Quei soldi vanno restituiti». Battaglia da milioni di euro
PERUGIA - Nell'infinita battaglia contro la burocrazia,
contro le leggi inutili e contr... ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: infinita battaglia contro la burocrazia,
contro le leggi inutili e contro i balzelli che spuntano, silenziosi e
insidiosi, in bollette e conti dei servizi pubblici, c'è quella del tributo
provinciale sui rifiuti che è una trappola più trappola di altre. Il conto
degli esperti dice che negli anni 2006 e 2007 è stato riscosso un tributo non
dovuto.
Umberto I, i grattacieli cambiano pelle ( da "Corriere del Veneto" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Umberto I purtroppo sconta i tempi della
burocrazia. «L'Asl per vendere ( a 43 milioni, ndr) deve avere il sì del
Ministero ai beni ambientali - ricorda l'ingegnere - speriamo per Natale di
firmare il contratto d'acquisto». Se così fosse nel 2013 avremo le torri dopo
un anno di demolizioni (si salvano solo gli edifici Pozzan, De Zottis e
Cecchini),
AGRICOLTURA: DOMANI CONFERENZA STAMPA CIA BASILICATA ( da "Basilicanet.it" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: degli oneri sociali e della opprimente
burocrazia. Non solo. A rendere più¹ complesso il quadro è¨ lâ??elevato costo
del denaro e le difficoltà di accesso al credito che penalizzano maggiormente
le imprese che hanno investito in innovazione e qualità . A questo si
aggiungono le anomalie ed il malfunzionamento dei mercati, a cominciare dallâ?
Le multe pazze dei Comuni? Le paghiamo noi ( da "Giornale.it, Il" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: oltre il 60 per cento delle udienze finisce
con l'accoglimento del ricorso. In compenso, il conto lo paga lo Stato: in
media 80 euro a sentenza, per una spesa totale di 33 milioni di euro l'anno (40
milioni tra burocrazia e procedure legali). © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA -
Via G. Negri 4 - 20123 Milano
"E' tardi per chiudere la stalla" ( da "Corriere Adriatico" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: con uno di loro che in un anno sembra sia
riuscito a farsi rimborsare oltre 200 missioni fra Roma e Ancona), le aziende
partecipate fanno quello che vogliono, cosicchè il comune è in mano alla
burocrazia e al sottobosco politico. Questa amministrazione è stata una vera
rovina per la città e le conseguenze le pagheremo per anni".
(m.d.l.) Con Dedé e Bitencourt non al meglio, Gustavo
sempre ... ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Gustavo sempre stoppato dalla burocrazia e
Renato ancora lontano dal giocatore di un tempo, è toccato a Flavio Luiz
Morosini caricarsi il Casinò di Venezia sulle spalle. Nonostante l'ottima
prestazione del ventisettenne brasiliano di Pato Branco il team lagunare non è
riuscito ad evitare la sua seconda sconfitta stagionale in A2.
Il mondo di O. maschera per maschera ( da "Foglio, Il" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: il labirinto della burocrazia sarà il suo tallone
d?achille. Saranno i clintoniani a esercitare un?influenza sovradimensionata
nelle file di Obama, dato che posseggono buona parte dell?esperienza
disponibile nel partito in economia e politica estera. Il che aiuta a
comprendere perché Larry Summers e Tim Geithner, due protetti di Bob Rubin,
Carla Casalini, bandiera de "Il manifesto" ( da "AprileOnline.info" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: intriso tuttavia di burocrazia e di regole
spesso incomprensibili. Sapevo del suo carattere anarchico e ribelle a ogni
convenzione. Carla, invece, mi stupì per il modo come visse questo viaggio:
forse intuendo una verità nascosta in quella rivoluzione, finì per avere un
atteggiamento indulgente e comprensivo anche per le rughe politiche dell'
associazioni, eccobla riforma targata vietti ( da "Vita non profit magazine" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: Libro primo Più trasparenza e meno
burocrazia, autonomia statutaria e attività d'impresa le principali novità. Ma
anche qualche zona d'ombra. Il parere di Stefano Zamagni e Carlo Mazzini U n
ulteriore, ennesimo tentativo di riformare il Libro primo del Codice civile
laddove tratta (al Titolo secondo) delle associazioni e delle fondazioni è
stato consegnato alla storia del non profit.
Mobilità sostenibile: un sms, e arriva il tram ( da "Vita non profit magazine" del
10-11-2008)
Argomenti: Burocrazia
Abstract: di avere servizi soprattutto di trasporto
senza attese e burocrazia». «Sono servizi attesi dai cittadini», continua
Poggio, «che stanno partecipando a crearli, e in questo un importante ruolo ha
il privato sociale, per contribuire all'emersione della domanda e per la
diffusione delle iniziative». Tra qualche settimana si entrerà in una delle
fasi annuali critiche per i trasporti,
( da "Gazzetta di
Reggio"
del 05-11-2008)
Argomenti:
Burocrazia
BORETTO
Per tre mesi senza la Sisal BORETTO. Dopo tre mesi senza la linea Sisal, torna
la normalità alla tabaccheria Fola di Boretto, gestita dalla famiglia Lanzi in
via Montanari. Dal primo agosto, infatti, il negozio si è visto inspiegabilmente
privato della linea Sisal dopo il passaggio della linea telefonica da Telecom a
Fastweb. Per tre mesi, quindi, l'esercizio commerciale non ha potuto offrire ai
clienti tradizionali servizi come il superenalotto, il pagamento delle bollette
Sky e l'acquisto di carte telefoniche per l'estero. Il
disguido si sarebbe dovuto risolvere intorno al mese di ottobre, ma tempi
tecnici legati alla burocrazia hanno protratto l'attesa dei gestori, che in questi mesi hanno fatto
registrare un vistoso calo di clienti in particolare nelle ultime settimane,
quando le giocate al Superenalotto erano notevolmente incrementate visto il
lauto montepremi in palio. La perdita, per la tabaccheria, è stata di
decine di migliaia di euro, e per questa ragione la famiglia Lanzi ha deciso di
adire le vie legali.
( da "Gazzetta di
Reggio"
del 05-11-2008)
Argomenti:
Burocrazia
Dignità
e solidarietà nella «Strategia della lumaca» Ingresso gratuito per la
proiezione del film di Sergio Cabrera. Un'iniziativa per il ventennale di Mag6
REGGIO. Questa sera (ore 21) al cinema Rosebud, spazio a «La strategia della
lumaca», film di Sergio Cabrera. Con Frank Ramirez, Florina Lemaitre, Fausto
Cabrera. Un elogio della dignità e della solidarietà, ma anche della
creatività, della fantasia, dell'astuzia che ne possono essere gli strumenti.
La strategia della lumaca è quella che gli abitanti di un palazzo messo sotto
sfratto mettono in atto per difendersi dalle pastoie del
potere e della burocrazia
in un quartiere popolare di Bogotà. La soluzione sembra impossibile, la
resistenza sprecata. Ma nelle assemblee che scandiscono l'evoluzione della
storia, quando i cavilli giuridici sono finiti e i destini sembrano segnati, la
scelta dell'autogestione ridona speranza ai protagonisti e la stessa riunione
costante degli abitanti, decisi a resistere ai soprusi dei padroni, prende
le caratteristiche chiare di una visione libertaria della proprietà abitativa.
Le soluzioni spesso sono più semplici di quello che sembrano, e più a portata
di mano di quanto si voglia credere. Non ci sono altre possibilità se non
quella proposta dal vecchio reduce della rivoluzione spagnola, perché alla casa
non si può rinunciare quanto non si può rinunciare a respirare. La proiezione è
all'interno delle iniziative per il «Ventennale Mag 6» ed è realizzata grazie
alla collaborazione dell'ufficio Cinema del Comune di Reggio. Ingresso
gratuito.
( da "Alto Adige" del 05-11-2008)
Argomenti:
Burocrazia
L'assessore
Pasquali: «Faremo in fretta, gli appartamenti per le coop pronti nel 2013» Le
cooperative: «Nuovi terreni, basta ritardi» Il sindaco ribatte alla Provincia:
«Troveremo subito le aree per gli 80 alloggi dell'Ipes» EDILIZIA ABITATIVA
VALERIA FRANGIPANE BOLZANO. La Provincia striglia il Comune: «Non ha ancora
trovato i terreni per 80 alloggi Ipes mentre noi abbiamo già i soldi. Vuol dire
che andremo a costruirli altrove». Il sindaco Spagnolli non ci sta: «Non
perderemo il finanziamento e troveremo lo spazio. Non è detto che sia un prato,
può essere anche una zona da ristrutturare». Le cooperative intanto tornano
alla carica: «Abbiamo 1.200 famiglie in attesa di una casa e ci servono terreni
subito ma il Comune va avanti con una lentezza esasperante». Al centro di tutta
la questione sempre e solo il Puc, il Piano urbanistico comunale scaduto ormai
da tre anni con le aree per l'edilizia esaurite. «La cosa peggiore è
l'immobilismo. Il non far nulla per non scontentare nessuno»: Michele Libori,
responsabile per Assoimprenditori del comprensorio di Bolzano, già un mese fa
aveva spronato il Comune a decidere. Lunedì ci ha pensato la Provincia a
mettere il dito nella piaga e adesso Alberto Stenico (Legacoop) e Andrea Grata
(Confcoop) tornano alla carica ribadendo che manca la programmazione, che il
nuovo Puc si fa attendere e che loro non sanno più come tenere a bada i 1.200
soci: «Chiediamo subito, ma prorio subito, la famosa variante stralcio che ci
permetterà di andare avanti con il programma». Stenico punta all'area tra Casanova
e Firmian, Grata a quella di via Frangarto, prima di ponte Adige (per capirci a
fianco del Lungodegenti). Zona che, tra il resto, Spagnolli, giudica essere a
rischio esondazione e con una falda acquifera alta. «Non capisco dove stia il
problema - ribatte Grata - visto che l'Alto Adige è la provincia d'Italia che
più controlla il rischio idrogeologico». L'assessore all'urbanistica Chiara
Pasquali spiega che la zona preferita è sicuramente quella di ponte Adige e poi
chiarisce due questioni, la prima con l'Ipes, l'altra con le coop. «è inutile
che la Provincia attacchi il Comune quando l'Ipes è in ritardo con la
costruzione di 400 alloggi a Casanova per colpe che non sono certo nostre.
Hanno iniziato i lavori da poco e non li finiranno prima del 2011. Altra
questione sono i famosi 80 alloggi rimasti fuori da Casanova: noi abbiamo messo
a punto una variante di assestamento al Puc che ci permette di recuperare una
ventina di appartamenti che verranno realizzati in un'area del Comune che si
trova in via Druso. Direi che siamo a buon punto anche perché ogni anno l'Ipes,
come mi ha detto il presidente PÜrgstaller, ristruttura e riutilizza 150
alloggi». Mancano all'appello, però, ancora una cinquantina di case. Il sindaco
che non ha nessun'intenzione di perdere i soldi già stanziati - e che annuncia
a breve un incontro con il presidente dell'Ipes - dice che per costruire una
casa non c'è bisogno di un prato: «Basta individuare delle zone da recuperare e
siamo a posto». Il Puc però arranca e le coop pretendono risposte rapide. La
Pasquali ha pronto il programma: «Punto di avere il Piano preliminare approvato
entro giugno 2009 e di avere in mano l'approvazione della variante stralcio
(anche per l'edilizia privata) tra la fine del 2009 e l'inizio del 2010». A
quando le prime case? «Per me saranno pronte nel 2013, le coop possono stare
tranquille». Sul serio o i tempi slitteranno ancora? «Sul serio». Lo studio di
Assoimprenditori quantifica il fabbisogno entro i prossimi 10 anni in
6.600-6.800 alloggi ma per la Pasquali ne bastano la metà. Vittorio Repetto, vicepresidente dell'associazione, si offre di dare una mano al
Comune per velocizzare l'affaire Puc: «Il ritardo è effettivo ma i tempi della burocrazia non sono semplici e non è
facile venirne fuori ma possiamo impegnarci e mettere attorno ad un tavolo le
forze economiche e quelle sociali per fare prima».
( da "Trentino" del 05-11-2008)
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Burocrazia
Scontro
da record tra «Ual» e «Fassa» Era dai lontani anni Settanta che la politica non
riempiva un teatro La «prima volta» di due formazioni contrapposte mobilita i
fassani CANAZEI. Era dagli anni Settanta, tempi roventi della rinascita ladina,
che un teatro non si riempiva per trattare questioni politiche. O almeno da un
decennio: dai tempi d'oro del compianto Ezio Anesi, primo parlamentare ladino.
E' successo l'altra sera al nuovo cinema Marmolada che ha ospitato il lungo
confronto organizzato dal nostro giornale tra le due formazioni, «Unione
Autonomista Ladina» e «Lista Fassa», che si contenderanno domenica prossima il
seggio ladino. Un lasso di tempo breve fra gli avvenimenti ricordati, ma con in
mezzo un grande cambiamento culturale, socio-politico e di valori. Confermato
anche dallo spostamento dei protagonisti e soprattutto degli interlocutori del
confronto. E del contendere. Un tempo il confronto era tra ladini di Fassa e la
Provincia di Trento, con le sue resistenze ai moti rivendicazionisti della
valle. Ora il confronto, lo scontro, è «interno». C'é chi si straccia le vesti
e parla di separatismo, di frattura anche insanabile c'è invece chi vi indica
una opportunità di arricchimento. In mezzo c'è sempre il rischio di recintarsi
delle idee. Quando Andrea Iannuzzi, vicedirettore del Trentino, ha aperto le
sfide aveva di fronte una sala piena. «Un dibattito necessario - ha esordito
prima di passare alla presentazione del tavolo - che si arricchisce di una
rappresentanza eterogenea. Ed anche una sfida sentita». Sfida inedita ha ancora
commentato Iannuzzi che si colora di diverse interpretazioni ma che comunque
accende un dibattito che non ci sarebbe stato se non fosse sceso in campo in
Fassa un altro contendente. Sul tavolo la lista «Fassa», rappresentata da
Guglielmo Lasagna, Silvano Parmesani e Alberto Felicetti. Mentre per l'Ual
c'erano Beppe Detomas, Cristina Donei e Leonardo Bernard. Sul senso della sfida
la prima pungolatura di Iannuzzi rivolta ad Alberto Felicetti. E lui non ha
perso occasione per mordere la Ual: «di sinistra e nicchia di potere».
L'alternativa - ha detto - era urgente. La palla a Beppe Detomas per ricordare
la lunga storia dell'Ual: non ideologie ma tutela culturale per contrastare i
processi di assimilazione. Divina e Lega più appeal fra i giovani? La domanda a
Guglielmo Lasagna. «Non è questione d'appeal ma di rompere gli schemi e
preparare un cambio generazionale per portare qualcosa di nuovo nella famiglia,
nella società, nelle aziende di Fassa». Leonardo Bernard si è detto preoccupato
per la divisione che non starebbe in piedi se non ci fosse il consigliere
garantito. Una divisione dannosa. Crucci di divisione non condivisi da Silvano
Parmesani che ha marchiato di sinistra l'Ual e sottolineando che la destra si
avvicina di più alle esigenze della valle. «Se Dellai vince - ha rilanciato
Iannuzzi - vi troverete all'opposizione». «Anche da là si può fare un buon
lavoro», ha risposto Parmesani. Ha chiuso il primo giro di domande Cristina
Donei sulla questione culturale: questione prioritaria - ha sottolineato - ma
che rischia di passare in secondo piano. Ancora un altro intenso giro di
domande ai primi protagonisti del confronto prima di aprire il dibattito alla
platea. Affrontata tutta la vasta problematica delle questioni sul tavolo:
dall'autonomia, al Comun General de Fascia (autonomia nell'autonomia), dal
turismo con particolare riferimento alla sua qualità per rivolgersi alla
Marmolada trentina lasciata morire. E dalla burocrazia asfissiante alle difficoltà
di alcune società impiantistiche, dalla scuola con specifico riferimento al
patentino ladino, dalle emergenze sociali alle difficoltà delle famiglie,
dall'economia alla difesa del territorio. Un ampio ventaglio di temi sui quali
poi si è aperto il dibattito animato da un gran numero d'intervenuti.
Fra gli altri Paolo Lastei, Fernando Brunel, Emilio Talmon, Fiorenzo Battel,
Lucia Gross, Katia Vassellai, Celestino Lasagna e molti altri. Un dibattito
martellante con botta e risposta senza soluzione di continuità, con
interpretazioni ed interrogativi pressanti diretti ai rappresentanti delle due
liste. Non sono mancate polemica e scintille a volte con il rischio di sfociare
in un battibecco senza senso. Un'evenienza evitata anche grazie alla mediazione
di Iannuzzi. Tutto sommato un buon confronto che, dopo quattro ore, non è
terminato con la sala mezza vuota come succede spesso. Anche questo indice
dell'interesse, dell'attenzione e non ultimo della curiosità, della voglia di
chiarirsi le idee che l'evento promosso dal Trentino ha suscitato. Certo a ben
ragionare le incertezze, le nebbie non paiono diradate: contestazioni ed
applausi ce ne sono stati abbondantemente per tutti e due gli schieramenti. A
questo punto solo le urne ci diranno dove intende andare la Val di Fassa.
( da "Trentino" del 05-11-2008)
Argomenti:
Burocrazia
Detomas:
«L'economia non è l'unico credo» L'ex parlamentare promette una rete di
socialità e solidarietà CANAZEI. La costituzione del Comun General de Fascia è
stata fra gli argomenti più vivaci del dibattito promosso dal Trentino. E'
stata presa di mira da Alberto Felicetti ipotizzando l'ingovernabilità
dell'ente così come previsto dallo statuto. Subito lo ha rintuzzato Beppe
Detomas additandolo invece come strumento straordinario di autogoverno in grado
di offrire opportunità di operare scelte politiche determinanti
per lo sviluppo e di snellire la burocrazia. Detomas ha difeso a spada tratta lo statuto elaborato con
accortezza e fatica. «Anch'esso, ha sottolineato, uno strumento che pone le
basi politiche al nuovo organismo e non entra nelle scelte di merito». L'ex
parlamentare ladino ha preso posizione sulla questione del turismo che in
Fassa, ha precisato, presenta situazioni d'eccellenza e di criticità.
Settore importante che rappresenta il 10% del pil provinciale. Per Detomas
sulla questione turismo c'è una notevole condivisione e assonanza fra i due
programmi quanto alle iniziative da intraprendere e gli obbiettivi da
raggiungere per dare più qualità all'industria dell'accoglienza. «Ma una
puntualizzazione va fatta - ha aggiunto - sui pericoli che si corrono
considerando l'economia il fine prevalente rispetto a tutte le altre
problematiche sociali emergenti, ai disagi e difficoltà di parte della
comunità». Per cui della massima importanza che le realtà, tutte le realtà
sociali si mettano in rete per affrontare una dimensione della vita comunitaria
che sta rivelando sempre più la debolezza di taluni settori alimentando le
contraddizioni esistenti. Beppe Detomas non poteva non rivendicare - come ha
fatto - alla Ual i notevoli traguardi raggiunti a livello giuridico
istituzionale quanto a difesa e valorizzazione della cultura ladina. (c.g.)
( da "Trentino" del 05-11-2008)
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Burocrazia
Lasagna:
«Rimasti al palo, cattiva gestione» L'albergatore vuole un cambio di rotta
nelle politiche turistiche CANAZEI. Guglielmo Lasagna è un giovane e
battagliero rappresentante di spicco della lista "Fassa" - la lista
che nella contesa elettorale di domenica si schiera nel campo del centro destra
e appoggia Divina. Lui non ha dubbi: «E' un momento importante e decisivo per
il futuro della nostra valle e del Trentino». «In questi anni - spiega il
giovane Lasagna - sono rimasti al palo, sono vittime di una gestione con molti
limiti: meno servizi, incremento del costo delle case,
maggiore burocrazia e costi
energetici». Per Lasagna, presidente dei giovani albergatori del Trentino, le
sensibilità e i modi di fare politica oggi sono un po' sacrificati per cui urge
un cambiamento di rotta. E così indica una strada che deve portare verso la
concretezza e verso l'etica. E' chiaro che il suo interesse è specifico
verso il settore turistico. Stimolato da Andrea Iannuzzi sulla sua ricetta da
proporre a questo proposito Lasagna ha spiegato che nessuno possiede la
bacchetta magica per affrontare e risolvere la vasta problematica legata al
turismo. «Una cosa è certa: c'è estremo bisogno di un riequilibrio, anche nella
gestione del territorio che è, in definitiva, il nostro biglietto da visita, il
nostro punto di forza. In questo senso - aggiunge - non sono risolutivi i
contributi ma c'è bisogno anche di un approccio diverso al problema, di un
cambiamento culturale complessivo». Lasagna, infine, non è stato tenero con la
gestione dell'autonomia come è stata fino ad oggi condotta. Un'autonomia - ha
spiegato - che secondo lui è più sulla carta che reale. Nel mirino anche il
centralismo di Trento. A Canazei, accanto agli applausi, ha dovuto incassare anche
una veemente contestazione alla sua proposta di staccare automaticamente il
patentino di ladino al termine delle scuole medie. (c.g.)
( da "Giornale di
Brescia"
del 05-11-2008)
Argomenti:
Burocrazia
Edizione:
05/11/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:economia Unipack di Pontoglio conquista
il mercato dei sacconi industriali DJERBAUn sacco di opportunità. Anzi, un
saccone, nel caso di Unipack, gruppo di Pontogli guidato da Umberto Zanotti e
attivo, appunto, nella produzione di sacconi industriali in polipropilene. «In
Tunisia abbiamo una sito produttivo di 2mila metri quadri a Bouhjar vicino a
Monastir», spiega Zanotti. «Vi lavorano 34 addetti, tutti tunisini». Lo
stabilimento è stato realizzato nell'autunno 2007 (l'edificio è in affitto con
opzione di acquistarlo, mentre l'investimento in macchinari è stato di circa
350mila euro); la produzione è iniziata a marzo 2008 e oggi sforna 1.200-1.300
sacconi industriali al giorno. La fabbrica è nata su suggerimento dei clienti
italiani, tra cui il gruppo Colacem, che era entrato nel mercato tunisino
acquistando una ex cementeria statale «Abbiamo ritenuto opportuno seguirli
nella loro delocalizzazione e abbiamo iniziato a produrre per loro».
Soddisfatti dell'investimento? «Come produttività sì, in particolare del
personale femminile, che rappresenta l'80%. E il mercato si sta ampliando: in
questi mesi abbiamo fatto 4-5 clienti tunisini, tra cui uno che produce sale e
una che macina bottiglie di plastica (i sacconi sono adatti per molti usi)».
Tre pregi della Tunisia: «La gente è molto, ma molto di parola; le donne sono sincere, orgogliose e grandi lavoratrici; e il
clima è stupendo (18 gradi a gennaio). E tre difetti: «La burocrazia è soffocante; la tempistica è
lenta... e poi ci vuole pazienza nell'inserirsi: all'inizio ti
"bastonano", anche sui prezzi; col tempo, le cose cambiano». sam
( da "Giornale di
Brescia"
del 05-11-2008)
Argomenti:
Burocrazia
Edizione:
05/11/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:economia Dieci buone ragioni
per investire in Tunisia Imposizione fiscale favorevole, manodopera a basso
costo, poca burocrazia e infrastrutture di livello europeo Investire in Tunisia può
essere molto vantaggioso Un'economia in crescita continua e diversificata in
vari settori, un'inflazione contenuta, un indebitamento estero limitato,
finanze pubbliche equilibrate, una buona notazione internazionale, fanno della
Tunisia un Paese che si distingue e che merita di essere conosciuto, non
solo per gli importanti e significativi vantaggi economici, ma anche per la sua
accoglienza e qualità della vita che sa offrire. I 10 vantaggi I vantaggi sono
molti, li riassumiamo brevemente: la manodopera costa da 1/5 a 1/10 di quella
media europea; l'imposizione fiscale è estremamente favorevole in particolare
per le aziende che producono per esportare; gli investimenti sono liberi; le
formalità per costituire una società sono minime e attuabili in tempi
brevissimi presso uno sportello unico certificato; c'è libertà di trasferimento
di capitali e di utili; gli aeroporti, i porti, le strade, le autostrade e i
servizi urbani sono di livello europeo; il sistema industriale cresce
parallelamente a quello turistico e agricolo; vi sono molte strutture di
servizio bilingue, il francese, l'inglese e l'italiano sono molto diffusi; è un
Paese vicino e facilmente raggiungibile; è una zona strategica per penetrare i
mercati d'Europa, del Nord e del centro Africa. Inflazione bassa, buona competitività
L'inflazione è contenuta mediamente del 3,6%-4,0%. Questo grazie all'impegno
nel contenimento dei prezzi e al rafforzamento delle regole della concorrenza,
oltre che del miglioramento continuo della produttività. Il dinamismo del
Paese, buona gestione, ed un'economia diversificata in costante crescita
consentono di avere costi di produzione competitivi. Sia l'energia elettrica,
sia il gas, godono di tariffe convenienti e sono distribuite nel territorio con
reti moderne. Incentivi agli investimenti Con la Legge 93-1 20 del 27 dicembre
1993, è stato introdotto il Codice di incentivo agli investimenti che si
propone di incoraggiare la partecipazione estera allo sviluppo economico del
Paese. Nell'ambito di questo programma è previsto che ad ogni progetto
d'investimento vengano concessi dei benefici fiscali e finanziari ed in
particolare: esenzione totale dal pagamento delle imposte sugli utili generati
da esportazioni per i primi 10 anni; deduzione fino ad un massimo del 35%
dell'imposta sui redditi per gli utili reinvestiti; riduzione totale dai dazi
doganali ed esenzione dall'Iva per le attrezzature importate (i beni
strumentali) se non esistono in loco; esenzione dall'Iva e dall'imposta di
consumo per i beni strumentali fabbricati in loco; possibilità di scelta di un
sistema di ammortamento regressivo per le attrezzature la cui durata superi i 7
anni. I vantaggi fiscali I principali vantaggi fiscali per le società operanti
nelle zone d'incentivazione allo sviluppo regionale possono riassumersi nei seguenti
punti: esonero totale dell'imposta sui redditi per un periodo di 10 anni ed una
riduzione del 50% per ulteriori 10 anni; esonero totale dell'imposta sui
benefici e sui redditi reinvestiti; presa in carico da parte dello Stato del
contributo patronale del regime legale di sicurezza sociale: il 15,5% dei
salari, durante i primi 5 anni; possibilità di partecipazione dello Stato alle
spese infrastrutturali. La fiscalità La Tunisia è ormai da molti considerata
una vera alternativa ad altri Paesi, specie quelli asiatici, dove poter
investire in sicurezza e in un'ambiente favorevole. Grazie ad una attenta
politica del governo orientata ad incentivare ed incoraggiare gli investimenti,
il Paese offre tutta una serie di esenzioni, incentivi e sostegni che rafforzano
l'apertura del mercato agli investitori esteri. Tassazione sui redditi per le
aziende totalmente esportatrici (off-shore), esenzione totale per i primi 10
anni se l'azienda è attivata entro l'anno 2010 -. Negli altri casi, regime
ordinario con aliquota del 10%. Esenzione totale degli utili e redditi
reinvestiti. Esenzione dall'imposta doganale per l'importazione di attrezzature
e per beni di consumo non prodotti localmente. Esenzione Iva e tasse doganali
per l'importazione di attrezzature, materie prime e prodotti semilavorati.
Possibilità di ammortamento regressivo per le attrezzature la cui durata di
utilizzo supera i 7 anni. Ulteriori agevolazioni e incentivi nel caso
dell'introduzione di nuove tecnologie e per la promozione della formazione. Giovanna
Delle Donne Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili
( da "Messaggero
Veneto, Il"
del 05-11-2008)
Argomenti:
Burocrazia
Soldi
del 5 per mille: sbloccato il "tesoretto" BUROCRAZIA
A distanza di due anni sono arrivati. I fondi destinati dai contribuenti -
attraverso il 5 per mille sull'Irpef - sono giunti a destinazione. Non tutti, si
intende, ma quelli della dichiarazione del 2006 (riferiti al 2005). In
provincia si attendevano circa 2 milioni di euro ripartiti tra associazioni e
enti no profit. Tra i primi a cui sono arrivati i fondi c'è l'onlus
Bambini e Autismo: 1233 contribuenti hanno destinato alla fondazione 43.495,10
euro. «Siamo molto orgogliosi di questo traguardo e della stima che in molti
hanno riposto su di noi scegliendoci fra le moltissime possibili opzioni - dice
il fondatore, Davide Del Duca - In una logica di qualità dei servizi e di
trasparenza ci pare giusto già ora informare come utilizzeremo queste risorse
per poi renderne conto in maniera più dettagliata in sede di bilancio». Una
parte delle risorse andrà al il progetto di residenzialità temporanea per gli
adulti con autismo che lavorano a Pordenone presso l'Officina dell'arte. Ancora
una volta la Fondazione si cimenta con la sperimentazione realizzando un luogo,
un piccolo albergo a misura di persona con autismo nel centro abitato, affinché
dopo il lavoro dal lunedì al venerdì sia possibile non solo pernottare ma anche
usufruire di ciò che la città offre. «La realizzazione di questo nuovo progetto
- prosegue Del Duca - vedrà l'impiego di molte risorse. A tal proposito però
possiamo dire che, la campagna di raccolta fondi per l'acquisto e la
ristrutturazione di un alloggio da adibire a foresteria, sta cominciando a dare
frutti e anche il 5 x 1000 arrivato finalmente (anche se con molto ritardo) ci
darà una grossa mano». Il resto servirà per comprare test specifici per la
diagnosi delle persone con autismo da destinare al Centro di Fidenza, per il
quale saranno anche acquistati degli arredi. «Naturalmente comprare dei test
non è nulla se non c'è una adeguata formazione del personale che li usa. Da qui
il proposito di mandare alcuni dei nostri operatori - prosegue Del Duca - ad
approfondire la loro formazione all'estero nei centri più accreditati, oggi nel
mondo». Si spera ora che, dopo il 5 per mille legato alla dichiarazione 2006,
arrivino in tempi più rapidi anche le risorse che i contribuenti hanno
destinato ad associazioni ed enti benefici con le dichiarazione 2007 e 2008.
Martina Milia
( da "Nuova Sardegna,
La" del
05-11-2008)
Argomenti:
Burocrazia
L'accusa.
Gli istituti non accettano i documenti presentati dalle aziende edili «Le
banche hanno chiuso i rubinetti alle imprese» La denuncia di un'economia vicina
al tracollo arriva dal capogruppo Pd Rino Piccinnu OLBIA. Fragili come mattoni.
Le imprese edili boccheggiano, cominciano a sentire il fiato corto di
un'economia in apnea. A levare ossigeno alle aziende sono le banche che hanno
tagliato l'accesso al credito. Un po' colpa della crisi internazionale, molto
colpa della burocrazia. Il mostro invincibile fa
diventare ancora più complicato sopravvivere all'esplosione della bolla
immobiliare. Si sfarinano le imprese più grandi, quelle che puntano a costruire
i palazzi. Per loro non è più possibile avere denaro dagli istituti di credito.
Si spezza un anello della catena di montaggio e l'ex indistruttibile fabbrica
del cemento rischia di andare in crash. Tutta colpa del Duaap. Non è una marca
di detersivo, ma la dichiarazione unica autocertificativa per le attività
produttive. Sigla complicatissima che dovrebbe rendere facile la vita per le
imprese. Per spiegarla semplice semplice se un'impresa deve costruire un
palazzo o un residence con più di 10 appartamenti può presentare il progetto e
un'autocertificazione, il duaap, a uno sportello del Comune, il Suap. Al di là
della scarsa fantasia di chi inventa le sigle, nel duaap chi ha fatto il
progetto e il proprietario certificano che l'opera da costruire è conforme a
tutte le leggi e le regole previste da Stato e Regione. Il Comune ha 20 giorni
per fare obiezione. Se non si pronuncia si può iniziare dopo tre settimane a
costruire. Tutto senza presentare ulteriori pratiche o attendere che
l'amministrazione dia il via libera. Una trovata geniale
della Regione che vuole snellire con questo sistema i tempi al moviolone della burocrazia. Tutto perfetto. O quasi.
Perché tra i sogni di cemento e la realtà si mette di mezzo di nuovo il
tiranno, la burocrazia, che
questa volta ha indossato i panni del pignolo bancario. Sulla carta basta
presentare il duaap alla banca per ottenere i fondi per costruire. Solo
sulla carta, perché in realtà nessun istituto di credito apre la borsa per
concedere un euro. Più taccagno di una massaia alla terza settimana. La
denuncia arriva dal capogruppo del Pd in consiglio, Rino Piccinnu. «Il mondo
delle imprese edili è in profonda crisi - spiega -. Tutta colpa delle banche
che si rifiutano di concedere credito a chi si presenta con il duaap. è un
autocertificazione con cui il Comune dà la possibilità al privato di costruire.
Ma per la banca non ha nessun valore. Ci si ostina a chiedere la concessione
edilizia. Ma non esiste più per questo tipo di costruzioni». Piccinnu lancia
l'allarme. «Non si deve sottovalutare l'importanza di questi imprenditori che
investono forti cifre per costruire in città - continua -. Sono la spina
dorsale del nostro sistema. Se si taglia questa fetta dall'accesso al credito
ci sarà un effetto domino che si abbatterà su tutti. Al di là dei singoli casi
non comprendo l'atteggiamento degli istituti di credito. Non si può
disapplicare una legge dello Stato. Ho parlato con l'assessore regionale
all'Industria, Concetta Rau, e lei mi ha confermato che basta presentare il
Duaap in banca per avere i finanziamenti». Il consigliere comunale spera in un
cambiamento di rotta da parte delle banche. «Il momento economico non è
semplice - conclude -. La crisi si fa sentire anche nella dinamica Gallura.
Alla base mi sembra evidente che manchi un'attenta valutazione da parte delle
banche dell'importanza delle imprese edili nel territorio per quello che
riguarda le ricadute economiche e l'occupazione». Lo sportello è stato creato
dall'amministrazione ed è stato accolto con entusiasmo da parte delle aziende.
Taglia tutti i tempi morti della burocrazia. In meno
di un mese si può cominciare a costruire se si hanno le carte in regola. Ma il
velocissimo sportello rimane inchiodato se a far girare il motore della
macchina non c'è la benzina.
( da "Nuova Sardegna,
La" del
05-11-2008)
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LA CNA «La burocrazia dà
il colpo finale al sistema produttivo» OLBIA. La recessione mette sabbia anche
nel motore produttivo dell'isola. Le imprese della Gallura sono in affanno, in
modo particolare a soffrire è il settore edile. Il mercato è sempre meno
dinamico. Le banche danno un giro ai rubinetti, a dire il vero mai
spalancati, del credito. Fare impresa diventa sempre più un'impresa. La
conferma arriva anche dal direttore della Cna, Massimo Bonaccossa. «L'accesso
al credito è sempre più complicato per le imprese - spiega -. Il momento
negativo che vive l'economia mondiale ha ripercussioni anche in Gallura. Il G8
e la naturale dinamicità del territorio in parte hanno mitigato gli effetti che
in altre aree dell'isola sono devastanti. Ma la difficoltà a ottenere credito e
fiducia dalle banche è sempre più tangibile». La conferma indiretta arriva
dalla crescita del numero di imprese che si rivolgono alla Cna. «In realtà
chiedono di poter appoggiarsi al consorzio fidi - spiega Bonaccossa -. Uno
strumento che consente alle aziende di potere accedere al credito. Sono sempre
di più. Segno che c'è una oggettiva difficoltà ad accreditarsi nelle banche.
Noi cerchiamo di offrire la nostra esperienza per superare questo momento di
difficoltà. Tra i settori più penalizzati c'è l'edilizia, in modo particolare
chi costruisce per rivendere. L'impresa che vuole un finanziamento per tirare
su un capannone non ha nessuna difficoltà a ottenerlo. Diversa la situazione
per chi chiede denaro per costruire un edificio in un mercato come quello
immobiliare che tende sempre più alla stagnazione». (l.roj.)
( da "Repubblica, La" del 05-11-2008)
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Burocrazia
Pagina
I - Palermo Il retroscena Assessore contro burocrati nella
battaglia del vaccino MASSIMO LORELLO L´anima del magistrato doveva venire
fuori, prima o poi. Gli analisti anonimi che animano le polverose stanze della burocrazia siciliana commentano così le
ultime sull´assessore alla Sanità. SEGUE A APGINA III SEGUE A P
( da "Repubblica, La" del 05-11-2008)
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Pagina
III - Palermo Lo scontro sui vaccini d´oro scava il solco tra i dirigenti
dell´assessorato e gli uomini dell´ex pm L´esperto veneto e l´ex manager lo staff
di Russo sfida i burocrati I consiglieri più ascoltati sono Corrado Pertile,
Francesco Poli e Danilo Bono Ciriminna, il direttore del caso Papilloma virus,
è in uscita come Luigi Castellucci (segue dalla prima di cronaca) Ma questa,
per Massimo Russo, non sarà un´offesa, anzi: potrebbe benissimo rivelarsi il
migliore dei complimenti. Certo, il capo della sanità siciliana, nell´ultima
polemica che lo ha coinvolto, quattro mosse da pubblico ministero se l´è
intestate. Come non agire diversamente davanti ai vaccini contro il papilloma
virus che l´Ausl
( da "Repubblica, La" del 05-11-2008)
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Pagina
VI - Palermo Conti in rosso Il Pd: "Chiarimenti o non voteremo" Il
Partito democratico, con l´appoggio di tutto il centrosinistra, chiede
chiarimenti sul bilancio consuntivo che Sala delle Lapidi si appresta a votare
e minaccia di non presentarsi in aula se non arriveranno risposte certe. «Ho
forti perplessità in merito al conto consuntivo del 2007 - dice il capogruppo
del Pd, Davide Faraone (nella foto) - Ho chiesto formalmente al presidente del
Consiglio comunale, Alberto Campagna, di convocare in conferenza dei capigruppo
il ragioniere generale Paolo Basile, il direttore generale Gaetano Lo Cicero e
gli amministratori delegati delle ex municipalizzate». Faraone vuole chiarezza
sui "disallineamenti" segnalati dai revisori dei
conti, dallo stato di insolvenza dell´Amia fino al nuovo debito per l´Amap.
«Chi approva atti illegittimi rischia la condanna da parte della Corte dei
conti», avverte Faraone. L´incontro fra i capigruppo e i vertici della burocrazia comunale e delle società è
fissato per oggi alle 16.
( da "Centro, Il" del 05-11-2008)
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Burocrazia
dall'inviato
Marco Camplone Nazareth, al restauro pensa l'Abruzzo A Bevilacqua di Torre dei
Nolfi il compito di sistemare l'organo In cinque partiranno l'11 novembre per
Israele Eligio: «Tra le tante soddisfazioni l'opera realizzata da mio nonno per
Padre Pio» TORRE DEI NOLFI. Non è un lavoro per tutti. Ci vogliono mani esperte
e orecchie sensibili, professionalità acclarata e un nome spendibile.
Restaurare l'organo della Basilica dell'Annunciazione a Nazareth, in Israele, è
innanzitutto una responsabilità. «Siamo pronti a farcene carico e orgogliosi di
essere stati scelti», precisa Eligio Bevilacqua, titolare della Bevilacqua snc,
che costruisce organi meccanici ed elettrici oltre a restaurare quelli antichi.
La partenza è prevista per l'11 novembre. «Resteremo in Galilea fino alla
conclusione del mese», aggiunge Bevilacqua. «Il gruppo di lavoro è formato da
quattro persone oltre al sottoscritto. Bisognerà smontare, ripulire, restaurare
e rimontare l'organo. E, poi, accordarlo». La bottega di Bevilacqua si trova a
Torre dei Nolfi, una frazione di Bugnara, paese dell'Aquilano non distante da
Pratola Peligna. Fu nonno Eligio, nel lontano
( da "Italia Oggi" del 05-11-2008)
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ItaliaOggi
ItaliaOggi - Economia e Politica Numero 263, pag. 11
del 5/11/2008 Autore: di Pietro Bonazza Visualizza la pagina in PDF
analisi Una crisi che in Italia verrà ricordata per quattro
cattivi motivi La visione dei fatti economici di questi giorni è simile a
quella di un ammalato che spera di guarire, ma non sa quando e non conosce la
causa. In futuro, quando l'uragano sarà passato e si scriverà la storia
dell'economia dei nostri giorni, è prevedibile che per l'Italia si sosterrà
che: globalizzazione, sperpero di risorse pubbliche, soffocante pressione
fiscale e insipienza bancaria, sono state le cause principali dell'attuale
picco negativo del ciclo. Esaminiamole: a) globalizzazione. Da oltre una decina
d'anni questo fenomeno è stato esaltato e magnificato come una garanzia della
crescita. Convengo che il protezionismo è un reperto archeologico; ma la
chiusura è cosa diversa dalla mancanza di ogni controllo. Globalizzazione è una
parola vuota e metafisica, se non è collegata con i fenomeni reali, che sono:
la libera circolazione di capitali, spesso sporchi, e di uomini, spesso
malfattori, tutti pronti a sfruttare l'abbattimento di controlli e a dilagare
nel mondo, più o meno come virus, ben peggio che influenzali. L'eccesso di
libertà finisce in non-libertà. L'eccesso di democrazia sfocia nella demagogia.
La democrazia, che dovrebbe essere l'espressione dei molti, diventa dominio e
prevaricazione dei pochi. L'avversione piazzaiola e barricadiera di questi giorni
a ogni tentativo di miglioramento della scuola è solo un esempio della
debolezza di una democrazia che non sa difendere se stessa. Fenomeno analogo
avviene in economia con una finanza internazionalizzata e deregolamentata. La
stessa ripresa del cambio del dollaro sull'euro non è tanto espressione di una
ritrovata forza della moneta americana, quanto la dimostrazione della debolezza
dell'euro, che è una moneta senza politica alle spalle. A Washington decidono,
pur con fatica, a Bruxelles cincischiano; b) sperpero di risorse. L'Italia ha un triste primato e paga il prezzo di una burocrazia costosa e spesso fannullona,
perché radicata nel clientelismo politico. Siamo un paese di santuari
intoccabili, pena la piazza. Maestri che strumentalizzano scolari bambini delle
elementari e baroni universitari che invitano gli studenti a scendere in
piazza, sono espressioni dell'odio scatenato da gruppuscoli, che
diventano milioni nelle cifre artefatte di una opposizione, che non capisce
niente di economia, di politica e di occupazione; c) pressione fiscale. è noto
che in Europa, con la creazione della Bce, gli stati aderenti hanno rinunciato
a un'autonoma politica monetaria e, avendo a disposizione solo quella di
bilancio, cercano la quadratura del cerchio con la pressione fiscale, visto che
i rubinetti della spesa non si riesce a chiuderli. Ma la pressione fiscale,
come saggia scienza economica dimostra, crea inflazione oltre che reazioni
sociali. Anche su questo fronte l'Italia è cattiva maestra; d) insipienza
bancaria. è opinione diffusa che le banche italiane stiano meno peggio delle
concorrenti europee. Però, che siano sottocapitalizzate, è fenomeno già noto
prima della crisi. L'intervento statale è definito polemicamente una via per
tornare allo stato banchiere. Ci si dimentica che il governo si è solo offerto
di sottoscrivere obbligazioni bancarie anche non convertibili. Che si pretende
di più? Che i soldi Roma glieli dia di nascosto? La verità è che il far ricorso
alla finanza pubblica significa ammettere di averne bisogno e i banchieri
temono una ricaduta sul valore delle azioni. Ma è una politica dello struzzo!
Se ci sono scheletri negli armadi (bilanci), questo è il momento di
dichiararli. Oggi si conosce quali banche non raggiungono il coefficiente Core
Tier1 capital ratio al 6% indicato da Bankitalia come minimo di sicurezza ed è
il rapporto tra patrimonio di base (numeratore) e asset ponderati in base al
rischio (denominatore) depurati dagli strumenti ibridi. La verità non è tanto
nei mutui subprime o nei titoli tossici, che erano lì pronti per essere
rifilati agli ingenui clienti, quanto nell'indigestione delle scorpacciate di
fusioni e incorporazioni realizzate dalle grandi banche senza adeguate risorse
prima della crisi finanziaria in atto. Sono errori di megalomania correggibili
solo con aumenti di capitale e ritenzioni di dividendi. Ma oggi troverebbero
sottoscrittori? Gli storici potranno ricordare il vecchio proverbio: male che
hai voluto, goditelo.
( da "Italia Oggi" del 05-11-2008)
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Burocrazia
ItaliaOggi
ItaliaOggi - Agricoltura Numero 263, pag. 13 del
5/11/2008 Autore: Visualizza la pagina in PDF Cia, sempre più
ridotti i sostegni all'agricoltura Lenta, carica di burocrazia, poco produttiva e
progressivamente ridotta: è la definizione della spesa pubblica in agricoltura,
che, tra interventi dell'Unione europea, dello stato e delle regioni, incide
sempre meno sul settore e non riesce a dare alle imprese la necessaria spinta
all'innovazione e alla competitività. Infatti, negli ultimi otto anni i
sostegni complessivi sono diminuiti, in termini reali, del 14%. E questo ha
influito negativamente sul valore aggiunto agricolo che ha perso il 20%. Non
solo. I redditi dei nostri agricoltori sono scesi di oltre il 18%. A delineare
questo quadro è stata la Confederazione italiana agricoltori (Cia), durante il
convengo organizzato a Bruxelles, presso la sede del Comitato economico e
sociale europeo, sul tema «La spesa regionale e lo sviluppo dell'agricoltura».
«Negli ultimi anni», ha ricordato il presidente della Cia, Giuseppe Politi,
«c'è stato un progressivo disimpegno del settore pubblico nei confronti dell'agricoltura.
è un andamento che desta preoccupazione perché si combina con una tendenziale
riduzione del valore aggiunto agricolo e con un calo costante dei redditi dei
produttori, che continuano a fare i conti con una crescita elevata dei costi
produttivi e degli oneri sociale e con una diminuzione dei prezzi praticati sui
campi». Siamo in presenza «di una situazione che fa suonare il campanello
d'allarme», ha aggiunto il presidente della Cia, «basti pensare che la
riduzione dei trasferimenti dell'Ue al nostro paese, dopo la riforma di Agenda
2000 e l'allargamento ai nuovi paesi dell'Est europeo, non è stata compensata
da un maggiore impegno delle regioni che, anzi, hanno ridotto la loro spesa del
12%». Un disimpegno, secondo la Confederazione, «al quale si aggiunge una burocrazia obsoleta che ritarda notevolmente gli interventi
a sostegno degli agricoltori». In definitiva la Cia, a Bruxelles, ha lanciato
l'allarme: per l'agricoltura si spende male e, se continua il disimpegno
pubblico, si rischia di aprire scenari preoccupanti.
( da "Adige, L'" del 05-11-2008)
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Burocrazia
ALA -
Il rilancio del centro storico ad Ala parte dagli operatori commerciali ALA -
Il rilancio del centro storico ad Ala parte dagli operatori commerciali. La
giunta infatti, ad oltre tre anni dalla firma del protocollo tra soggetti
pubblici e privati, ha voluto riprendere il dialogo con gli operatori sul piano
di valorizzazione della rete commerciale del centro storico, che lo stesso
comune aveva commissionato e sul quale aveva lavorato l'apposito tavolo di
concertazione. L'assessore Lorenzini nei giorni scorsi ha convocato al centro
sociale "Zendri" tutti i commercianti alensi, alla presenza del
presidente dell'Ucts Mariano Modena, del responsabile del Cat Imprese Massimo
Piffer (che è anche presidente provinciale dei dettaglianti dell'Unione) e di
Mario Pedrotti, presidente degli alimentaristi. «Un incontro necessario per
costruire un percorso organico che coinvolga a 360 gradi - ha ricordato
Lorenzini - tutti i soggetti, pubblici e privati, che possono contribuire alla
soluzione dei problemi che gli operatori del centro storico vivono
quotidianamente. Siamo consapevoli della necessità di intraprendere azioni
decise e concrete per operare il rilancio e la rivitalizzazione del centro
storico. Noi vogliamo che il Piano di valorizzazione della rete commerciale del
centro, che l'amministrazione aveva fatto predisporre nel 2005 (dall'allora
assessore al commercio Matteo Tomasoni, ndr) non rimanga solo sulla carta,
perché ogni singola iniziativa sia concertata e condivisa con i diretti
interessati». Mariano Modena ha ricordato che «il momento è sicuramente
difficile per le piccole aziende ma vi invito a tenere duro per un paio d'anni
perché le cose poi miglioreranno. Questi incontri servono per individuare 2-3
problematiche principali, non di più, sulle quali focalizzare l'attenzione e
gli sforzi sia del pubblico che dei privati; l'obiettivo principale è riportare
nei centri storici i cittadini. All'ente pubblico chiediamo di non portare
all'esterno tutte le funzioni pubbliche e di non togliere i parcheggi». Per
Massimo Piffer «al giorno d'oggi le piccole imprese sono
schiacciate dalla burocrazia e dagli adempimenti amministrativi, che sono gli stessi delle
grandi industrie. Il lavoro del Cat (centri di assistenza tecnica, ndr) come
quello dell'Unione è di valorizzare i centri commerciali naturali, perché
tornino ad essere il centro dell'economia, attraverso una serie di
provvedimenti a livello normativo, di regolamenti e disciplinari.
Abbiamo bisogno di risposte, di perimetrare i centri commerciali naturali, di
disciplinarli e di finanziare i progetti individuati, lanciare il marchio
"Centriamo" e le "botteghe storiche". L'assessore Lorenzini
ha quindi proposto la costituzione di un gruppo di lavoro con la partecipazione
degli operatori commerciali, che insieme all'amministrazione dovrà individuare
le priorità principali per Ala: «abbiamo predisposto un questionario che in
questi giorni verrà consegnato e ritirato a mano alle 130 aziende commerciali,
che potranno indicarci l'ordine d'importanza, in una scala da
( da "Nuova Sardegna,
La" del
05-11-2008)
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Le
tappe a Bacu Abis, Cortoghiana e Barbusi del confronto sul Puc avviato dal
Comune Centri storici e ambiente, il futuro delle frazioni Edilizia popolare, recupero
edilizio, zone artigianali e spazi per attività agropastorali Entro fine anno
il via libera in aula Poi alla Regione CARBONIA. Il Puc? Piace alle
circoscrizioni comunali. In maniera più o meno marcata, e forse con qualche
distinguo, ma l'indice di gradimento appare altissimo dappertutto. I temi e le
speranze, d'altronde, appaiono simili. In testa a tutti, la carenza di nuove
abitazioni, necessità di riduzione delle aree "G" di rispetto
determinate attorno ai piccoli medaus del territorio, e che si sovrappongono
alle zone agricole creando grossi problemi alle attività agro pastorali. Ma c'è
anche l'urgenza di aprire la porta a iniziative per il recupero dei centri
abitati e per il potenziamento delle attività produttive. Sono questi i temi,
presenti nelle elaborazioni del Puc, evidenziati negli incontri che l'assessore
all'Urbanistica Giuseppe Casti ha promosso, così come prevede la legge, per la
presentazione ai cittadini del Piano urbanistico. «Riassumendo nella maniera
più estrema possiamo dire che a Bacu Abis si punta a un nuovo piano di zona, ma
anche a un piano del centro storico, che consenta tutte le operazioni di
modifica e esistemazione che sono necessarie. In più, ma questo è un elemento
che è marginale rispetto al Puc, vogliamo un grande studio che consenta il
riassestto ambientale. A Cortoghiana puntiamo all'ampliamento del piano di
zona, ad aprire la strada per le possibili modifiche ai bassi edifici
retrostanti l'asse viario principale del paese ma anche al potenziamento
dell'area artigianale, negli spazi della vecchia miniera. A Barbusi nascerà
quello che sarà il principale piano di zona della città. E' su questa
direttrice, infatti, che Carbonia, dove è ormai satura l'area di via Santa
Caterina, potrà espandere l'edilizia economica e popolare nei prossimi anni».
Altre modifiche profonde sono previste nel nuovo Piano urbanistico per le aree
rurali. Il Comune ha ridimensionato in maniera consistente il numero dei medaus
che erano stati identificati in una prima fase dalla Regione. Un ridimensionamento
che ha modificato profondamente le caratteristiche del territorio. Finora
attorno ad ogni nucleo abitato è prevista una fascia di rispetto di circa
cinquecento metri, che di fatto si sovrappongono alle aree agricole, vietata ad
ogni attività. La diminuzione dei medaus, diminisce ora automaticamente le aree
di rispetto, consentendo il potenziamento delle attività agro apstorali. «Siamo
soddisfatti - ha commentato il presidente della circoscrizione di Bacu Abis
Gianfranco Fantinel -. Il Piano mette le basi per la soluzione di una lunga
serie di problemi del paese, che ha bisogno di uno studio allargato sulla
situazione idrogeologica, ma anche di prospettive per un recupero
urbanistico-edilizio che appare sempre più urgente». Ultimato il giro di presentazioni
del piano ai cittadini, intanto, la Giunta comunale sembra vicina a decidere
l'approdo in consiglio comunale del Piano per l'adozione prima dell'avvio della
sessione del bilancio, quindi entro la fine di novembre. Considerato che gli
uffici regionali dell'assessorato all'Urbanistica non sono ancora oberati di
lavoro, in quanto sono pochi i Comuni che hanno ultimato le
procedure, si potrebbe così arrivare entro tempi limitati al suo esame, e
all'approvazione o alla richiesta di modifiche. A conti fatti, tenendo presenti
i tempi necessari della burocrazia, si potrebbe arrivare alla definizione finale entro il mese di
aprile o maggio.
( da "marketpress.info" del 05-11-2008)
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Mercoledì
05 Novembre 2008 VENTIDUE LE NUOVE COMUNITA´ MONTANE DEL PIEMONTE LO STABILISCE
LA DELIBERA APPROVATA DAL CONSIGLIO REGIONALE Il Consiglio regionale ha
approvato il 3 novembre, su proposta dell?assessore regionale allo Sviluppo
della montagna Bruna Sibille, la delibera che definisce le aree omogenee che
andranno a formare le nuove Comunità montane del Piemonte. Rispetto al tetto
massimo di 23 previsto dalla legge regionale approvata lo scorso giugno, le
nuove Comunità montane saranno 22: 6 rispettivamente nelle province di Torino e
di Cuneo, 1 rispettivamente in quelle di Asti e di Vercelli, 2 nell?Alessandrino,
3 nel Biellese, 3 tra Vco e provincia di Novara, di cui una con sede legale nel
Novarese. ?E? stato un lavoro complicato, - dichiara la presidente Mercedes
Bresso - ma alla fine siamo soddisfatti del risultato: il provvedimento
consente da una parte di realizzare risparmi, riducendo la burocrazia,
dall?altra rende le Comunità montane più forti e preserva un patrimonio
importante per la nostra regione e per il paese. ? ?Il Consiglio, e in
particolare la maggioranza, - aggiunge Bresso - hanno retto in questi mesi a
pressioni di campanile di ogni tipo, anche a quelle di un?opinione pubblica che
chiedeva l?abolizione in toto delle Comunità montane. La riduzione del numero
delle comunità, attraverso il loro accorpamento in aree omogenee, è solo uno degli
aspetti di una riorganizzazione ben più complessa che prevede un significativo
rafforzamento del ruolo e dei compiti di questi enti e la garanzia della loro
rappresentatività nella vita democratica. ? ?Per arrivare al disegno
territoriale contenuto nella delibera del Consiglio regionale, - afferma
l?assessore allo Sviluppo della montagna e Foreste Bruna Sibille - abbiamo
ascoltato tutte le parti in causa e le diverse proposte provenienti dalle varie
aree del Piemonte, consapevoli del fatto che ogni cambiamento crea resistenze e
difficoltà, ma la cosa importante è che con questa riforma abbiamo salvato il
governo della montagna. Ora bisognerà realmente occuparsi delle questioni di
montanità e di marginalità delle aree con una discussione attenta e puntuale?.
I paesi esclusi dalle Comunità montane perché il loro territorio non è
effettivamente montano potranno fare richiesta entro 60 giorni alla Regione di
esservi compresi per motivi di continuità. I Comuni montani potranno invece
chiedere di passare da una Comunità ad un?altra limitrofa. I nuovi enti, così
come prefigurati dalla delibera approvata il 3 novembre, inizieranno ad operare
dopo la prossima tornata di elezioni amministrative del 2009. . <<BACK
( da "Resto del
Carlino, Il (Ferrara)" del 05-11-2008)
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FERRARA
CRONACA pag. 8 PER QUANTO SI riferisce all?artigianato e alle pmi ferraresi,
questo vero e ... PER QUANTO SI riferisce all?artigianato e alle pmi ferraresi,
questo vero e proprio rivolgimento, che ha cambiato radicalmente scenari e
prospettive dell?economia nel giro di pochi mesi, giunge dopo una fase
abbastanza lunga di stagnazione, che perdura ormai dalla fine del 2007. Mentre
a livello nazionale e regionale, la Cna ha sollecitato misure straordinarie,
facendosi interprete delle crescenti difficoltà delle imprese innanzitutto sul
versante dell?accesso al credito, ai diversi tavoli locali sta ponendo con
forza la necessità di una reazione coesa che metta al centro il supporto ai
Confidi, con la creazione di un fondo straordinario provinciale, dopo i provvedimenti
già decisi da Camera di Commercio e Comune di Ferrara, e misure a sostegno del
reddito.Questo confronto deve necessariamente coinvolgere anche le banche
locali, più legate al nostro territorio e alle sue prospettive, alle quali
proponiamo un?azione esplicita e significativa a sostegno della economia
provinciale e delle piccole imprese, le più esposte in questa fase ai rischi di
ordine finanziario. A questo tema delicato dedicheremo, tra l?altro, la nostra
assemblea annuale il prossimo 22 novembre. In sostanza, la presa di coscienza
della gravità di quanto sta avvenendo richiede a ciascuno di noi una
altrettanta consapevolezza che coesione, accordo sugli obiettivi e sulle scelte
di fondo costituiscono le condizioni essenziali per difendere il patrimonio
produttivo e le condizioni di vita dei cittadini della nostra provincia.
Dunque, ben vengano iniziative d?intesa tra istituzioni e forze economiche come
questa, alla quale chiediamo aderiscano tutti i comuni, evitando iniziative
localistiche, che avrebbero come unico risultato la dispersione di risorse
preziose. Quello che occorre oggi è una risposta forte e chiara ai problemi
posti dalle imprese e dallo stato complessivo di difficoltà della nostra
economia, che depaupera il territorio, mangia i redditi delle famiglie e
allarga le povertà sociali. Tale impegno deve caratterizzare, a mio parere, non
solo gli interventi sul versante del credito, ma anche le iniziative da
adottare ? tempestivamente ? a sostegno dello sviluppo e della competitività
del nostro territorio. La nostra provincia, per molteplici fattori, continua a
manifestare caratteristiche di maggiore fragilità di altre aree della regione
e, da diverso tempo, lancia segnali di insufficiente dinamismo. Per questi
motivi, il nostro sistema produttivo rischia di pagare prezzi più salati di
fronte alla portata della crisi attuale, a condizione che non si intervenga
rapidamente ? con il medesimo rigore e senso di coesione ? con un progetto di
sviluppo condiviso, costituito da un pacchetto di misure articolate di rilancio
della economia provinciale. Deve farsi strada rapidamente la consapevolezza che
la situazione e le prospettive economiche in atto richiedono questa visione e,
al tempo stesso, l?individuazione di precise priorità comuni di lavoro. Ne cito
alcune, tra le più importanti: infrastrutture e innovazione tecnologica,
efficienza del sistema pubblico e della burocrazia
anche a livello locale, efficienza - efficacia dei servizi, anche attraverso il
rapporto pubblico ? privato. La nostra Associazione è disposta ad assumersi
precise responsabilità, come abbiamo più volte affermato. Ma ora è tempo di
accelerare il passo, se vogliamo farci trovare pronti a correre, quando
l?economia ricomincerà a tirare. Corradino Merli Direttore provinciale Cna
( da "Giorno, Il
(Legnano)"
del 05-11-2008)
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PRIMO PIANO
pag. 3 Con una dichiarazione d?inizio attività il business può partire senza
intoppi BUROCRAZIA RIDOTTA AL MINIMO ? LEGNANO ? Negli ultimi anni c?è stato un
vero e proprio fiorire di nuove attività legate al mercatino dell?usato in
tutto il Legnanese. Di solito si tratta di un modello di business proposto con
formula del franchising. Mercatino srl, ad esempio, conta più di 170 affiliati
con sedi in tutte le province d?Italia, 110 mila metri quadri espositivi, 1.100
addetti, 4 milioni e 200 mila clienti abituali e oltre 25 milioni di articoli
venduti. In ogni caso anche un privato senza know-how di un?azienda e senza
poter disporre di un marchio già conosciuto può avviare la propria attività.
Aprire un mercatino dell?usato è infatti semplice. È sufficiente trovare un
locale adatto, in un posto possibilmente ben visibile e con un buon passaggio
di gente. Presentare poi una dichiarazione di inizio attività al Comune e dopo
trenta giorni iniziare ad operare. Ch.S.
( da "Nazione, La
(Pistoia)"
del 05-11-2008)
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CRONACA
PISTOIA pag. 6 LA BUROCRAZIA mette in ginocchio gli olivicoltori della
provincia di Pistoia, mol... LA BUROCRAZIA mette in ginocchio gli olivicoltori
della provincia di Pistoia, molti dei quali rischiano addirittura la
sospensione delle attività, con tutto ciò che questa può comportare all?economia
del settore in un periodo cruciale come quello della frangitura, che è iniziata
proprio in questi giorni. Il problema riguarda lo smaltimento delle sanse. A
lanciare l?allarme è la Coldiretti, che con una lettera al presidente della
Provincia e ai sindaci del territorio invita le istituzioni locali ad
attivarsi, sollecitando la Regione, affinché venga trovata urgentemente una
soluzione «in merito ? scrive il direttore provinciale di Coldiretti Pietro
Piccioni - alla preoccupante nota inviata dalla Italcol spa ai frantoi della
provincia di Pistoia, con la quale preannuncia un ridimensionamento degli orari
giornalieri di ritiro della sansa, adducendo a motivazione, le intransigenze
delle autorità locali nei confronti di qualsivoglia eventuale tipologia di emissione
odorigena, con pericolo di chiusura dello stabilimento». Le conseguenze per
tutto il settore oleario (produttori, frantoi e tutte le attività di servizi ad
essi collegati), potrebbero essere drastiche. «Gli eventuali ritardi o blocchi
della molitura degli oleifici per difficoltà di smaltimento delle sanse ?
riprende Piccioni ? avrebbero gravi ripercussioni sulla campagna olearia, che
andrebbe a concludersi nel giro di pochi mesi». PER QUESTO Coldiretti chiede
«un intervento congiunto, affinché tale pericolo venga scongiurato, per non
mirare la debole economia del settore olivicolo, duramente provato da annate
spesso avverse e da un mercato altamente penalizzante». «Si tratta di un
problema, quello della gestione della sansa - afferma Piccioni - di cui si era
a conoscenza e su cui si è lasciato correre, senza affrontarlo con
determinazione. Non lo si può affrontare ora, a campagna iniziata. Si chiede
perciò che a livello regionale e locale ci si attivi per una deroga di qualche
mese, per poi affrontare il problema delle sanse inserendolo all?interno di un
progetto complessivo di rilancio del settore». Patrizio Ceccarelli
( da "Sole 24 Ore, Il
(Nord Est)"
del 05-11-2008)
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Nord-Est
sezione: NORD EST data: 2008-11-05 - pag: 5 autore: LA RIFORMA I contenuti
Approvata il 26 giugno scorso, la nuova riforma tedesca del diritto societarioè
entratainvigoreil1Ú novembre. Comporta l'alleggerimento delle incombenze
burocratiche e la velocizzazione dei tempi di costituzione societaria La novità
Il fatto principale riguarda l'introduzione di una particolare societàa
responsabilità limitata, chiamata UG (si tratta di una società d'impresa),che
per essere costituita necessita del capitale simbolico di 1 euro ed è stata
pensata per quegli imprenditori che in fase di start up non dispongono
dell'importo necessario alla GmbH classica (corrispondente alla Srl italiana).
Semplificazione Altre novità riguardano anche la GmbH classica con la riduzione
del capitale sociale minimo da 25mila a 10mila euro, la semplificazione in
materia di trasferimento quote, la costituzione tramite compilazione di un
formulario prestampato, che sostituisce statuto societario, lista dei soci e
nomina dell'amministratore. Burocrazia Per dar vita a una
società non serve più il rogito notarile, ma solo l'autenticazione delle firme
dei soci. Tagliati anchei tempi per l'iscrizione al registro delle imprese
prevista in via telematica. La sede amministrativa della nuova GmbH può essere
stabilita anche in un Paese diverso rispetto alla sede sociale.
( da "Sole 24 Ore, Il
(Nord Est)"
del 05-11-2008)
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Nord-Est
sezione: NORD EST data: 2008-11-05 - pag: 7 autore: Autonomia. Nella futura
Giunta potrebbero essere cumulate le competenze su economia e innovazione
Bolzano verso il superassessorato Favorevoli gli industriali - Un pacchetto di
richieste alla Provincia Mirco Marchiodi BOLZANO Il Consiglio altoatesino è
stato rinnovato da appena dieci giorni, ma gli imprenditori sanno già cosa
chiedere alla prossima Giunta. A guidarla ci sarà ancora Luis Durnwalder, che
con la sua Svpè riuscito a mantenere la maggioranza assoluta dei seggi (18 su
35) pur perdendo molto nei confronti delle destre tedesche. Il partner italiano
è ancora da decidere: continuità col centrosinistra o nuovo asse con il centrodestra
di Pdl e Lega? L'impressione è che sia favorito il Pd, ma se in Trentino – dove
si voterà domenica prossima –dovesse vincere il centrodestra tutto potrebbe
cambiare. Ma ci sarà da discutere anche sul programma, e l'economia
ha chiare le priorità: meno oneri per le imprese, che si parli di tasse, burocrazia o procedure. E intanto si fa
strada anche l'ideadi un "superassessorato". «Almeno la componente
dell'innovazione più legata all'economia dovrebbe stare con chi l'economia la
governa», traccia la linea il presidente di Assoimprenditori, Christof
Oberrauch. Ecco le principali richieste del mondo economico. Tasse e
imposte è un tasto su cui l'imprenditoria preme da anni: la concorrenza di
Austria e Germania è sempre più forte anche perché gli oneri a carico delle
imprese italiane sono enormemente più alti. «Cercheremo di fare qualcosa,
soprattutto quando sarà attuato il progetto di federalismo fiscale», è la
promessa di Durnwalder. Ma alle categorie non basta. «La Provincia – propone
Oberrauch –potrebbe ridurre il prezzo dell'energia del 20% per le imprese».
Anche Arrigo Simoni, presidente della Cna, chiede interventi più rapidi:
«Bisogna sostenere le Pmi attraverso finanziamenti diretti, rafforzamento dei
Confidi e defiscalizzazione». Infrastrutture Sulla necessità del tunnel del
Brennero non si discute più. Su quella dell'aeroporto sì: «Ne abbiamo
assolutamente bisogno, perché il turismo continuerà ad andare bene solo se
riusciremo a portare in Alto Adige ospiti provenienti da nuovi mercati, visto
che quelli tradizionali, Germania in testa, sono in crisi», afferma il
presidente dell'Unione albergatori, Walter Meister. Si discute anche del grande
centro commerciale che la Provincia vorrebbe realizzare a Bolzano: l'Unione
commercio è scettica, la Confesercenti nettamente contraria «perché – è
convinto il direttore Paolo Pavan – significherebbe mettere in ginocchio il
commercio di vicinato». Tra i settori più in difficoltà c'è quello delle
costruzioni e la richiesta avanzata è quella di anticipare alcuni appalti
pubblici, cercando di privilegiare le ditte locale. Una richiesta che
Durnwalder ha accolto: «I programmi che possiamo portare avanti senza
stravolgere il patto di stabilità li anticiperemo. E gli appalti saranno divisi
in lotti più piccoli, in modo da permettere alle nostre aziende di partecipare
alle gare con più possibilità». Oneri burocratici «Abbiamo 12mila leggi
statali, 300 regionali e 1.310 provinciali con le rispettive disposizioni e
normative da rispettare. Sono semplicemente troppe», accusa il direttore
dell'Unione commercio, Dieter Steger. E Hanspeter Munter, direttore dell'Apa,
aggiunge: «L'obiettivo dev'essere quello di ridurre gli oneri burocratici di
almeno il 5% all'anno». La Provincia assicura che ci proverà: è già stato
istituito un gruppo di lavoro che oltre a dover analizzare l'impatto in termini
di oneri burocratici di ogni nuova legge dovrà cercare di ridurre al minimo
quelle esistenti. Il ruolo di Tis e Bls Il Tis, chiedono gli imprenditori,
dovrà rafforzarsi per dare nuovo slancio all'innovazione, sulla spinta anche
della nuova legge da poco diventata operativa. Diventerà invece operativo solo
nel gennaio 2009 il Business Location SÜdtirol, la società che si occuperà
dell'insediamento di nuove imprese. Il primo compito sarà quello di gestire la
nuova zona di espansione a Bolzano Sud, ma in generale bisognerà velocizzare i
tempi per l'assegnazione dei terreni.
( da "Sole 24 Ore, Il
(Nord Est)"
del 05-11-2008)
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Nord-Est
sezione: NORD EST data: 2008-11-05 - pag: 14 autore: Verso le elezioni. Obiettivo
accoglienza Il Trentino investe sugli strumenti per gli immigrati
AMMINISTRATIVE 2008 Alessandra Saletti TRENTO Evitare di proporre servizi ad
hoc per gli immigrati, e invece lavorare sulle strutture già esistenti per
metterle in condizione di accogliere al meglio le differenze. è la filosofia
scelta dalla Giunta provinciale uscente nell'arco dell'ultima legislatura, che
ha varato provvedimenti, soprattutto di carattere amministrativo, volti a
seguire e anticipare le problematiche specifiche (come il ricongiungimento
familiare e l'integrazione delle seconde generazioni) poste da un'immigrazione
sempre crescente. Sono infatti quasi 38mila gli immigrati regolari (compresi i
comunitari) presenti sul territorio provinciale, pari al 7% circa della popolazione.
Un problema da gestire, ma al tempo stesso una risorsa per lo sviluppo
produttivo, su cui il governo provinciale ha investito 1.750mila euro annui,
attraverso il Centro informativo per l'immigrazione dell'assessorato alle
politiche sociali. «La razionalizzazione delle risorse ci ha permesso di
raggiungere risultati importanti, tanto che il Cnel ha più volte indicato il
Trentino come realtà che offre a livello nazionale le migliori condizioni per
l'integrazione – spiega Pierluigi La Spada, responsabile del Centro –abbiamo
investito sulla formazione degli operatori sulle norme, molto complesse, che
regolano l'accesso ai servizi pubblici. Gli operatori, tutti di madrelingua
diversa, hanno raccolto segnalazioni e svolto attività di mediazione verso altri
soggetti pubblici e privati. Il Centro redige inoltre unrapporto annuale sul
fenomeno migratorio e svolge attivitàdi informazione e
sensibilizza-zioneanchesulsitoweb( conoltre 1.500 contatti al giorno), dove è
possibile controllare in tempo reale lo stato di avanzamento delle pratiche
burocratiche e conoscere iniziative e servizi». «Negli ultimi anni –aggiunge La
Spada – abbiamo avviato due progetti: uno per l'accoglienza degli immigrati in
attesa di asilo politico (solo nel 2008 abbiamo avuto 41 domande) e uno a
favore delle vittime della tratta e dello sfruttamento ». «Quanto è stato fatto
rappresenta sicuramente un passo avanti – commenta Aicha Mesrar, presidente
della cooperativa Città Aperta che si occupa di integrazione – tuttavia la
preoccupazione per il futuro è forte. Gli stranieri hanno bisogno di un
maggiore coinvolgimento nella vita sociale. Oggi i veri
problemi sono l'eccessiva burocrazia che ancora persiste nelle fasi di rilascio e rinnovo dei
permessi di soggiorno e la quasi totale mancanza di rappresentanza degli
immigrati nelle decisioni che li riguardano, anche a livello locale».
ALL'AVANGUARDIA Approvati due progetti relativi agli stranieri in attesa di
asilo politico, e a sostegno delle vittime dello sfruttamento Sesta e
ultima puntata Le precedenti puntate dedicate alle amministrazioni provinciali
sono state pubblicate il 24 settembre, l'1,il 15,il 22 e il 29 ottobre
( da "Nazione, La
(Firenze)"
del 05-11-2008)
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LA P
( da "Sole 24 Ore, Il
(Nord Ovest)"
del 05-11-2008)
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Nord-Ovest
sezione: PRIMO PIANO data: 2008-11-05 - pag: 2 autore: Le imprese cambiano
gestore Da luglio 2007 il Piemonte è quinto per quota di passaggi - In coda la
Valle d'Aosta Roberta Favrin Sono oltre 103mila le imprese del Nord-Ovest che
hanno cambiato il fornitore di energia elettricadal 1Úluglio2007, datain cui si
è completata l'ultima tappa del percorso di liberalizzazione del mercato, a
inizio ottobre
( da "Resto del
Carlino, Il (Bologna)" del 05-11-2008)
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LOIANO
pag. 23 Un maestro davvero unico Loiano: sport in classe, il segreto di Gianni
Nascetti ? LOIANO ? E? STATO IL MAESTRO di tre, forse quattro generazioni di
compaesani. In una scuola assai diversa dall?attuale, dove una bacchettata
sulle mani non finiva con una denuncia in caserma e quando dietro alla cattedra
c?era una sorta di secondo papà. Gianni Nascetti ha 82 anni ed è in pensione da
diciassette. Per tutti, a Loiano, è il maestro Giannino. I SUOI RICORDI di
insegnante elementare si mescolano con quelli di giornalista sportivo.
Collaboratore delle più importanti testate nazionali, da Carlino a Stadio, dal
Tempo al Mattino, dal Giornale alla Stampa, per finire col Guerin Sportivo. I
metodi di insegnamento del maestro, a dirla tutta, erano un po? inconsueti.
Come quella volta che in classe si presentò con Nino Benvenuti. Poi, a seguire,
Gianni Rivera e Giacomo Bulgarelli. «Qualcuno ? ammette ? già allora si
meravigliava». Metodi spicci ma efficaci. Spesso in barba della burocrazia: «Nel ?51, una settimana dopo la frana del monte
che fece nascere il lago di Castel dell?Alpe, ci portai gli studenti. Quante
storie mi hanno fatto». SPORT e insegnamento, per il maestro Giannino, vivevano
in simbiosi. «Per spiegare la punteggiatura ? racconta ? prendevo le formazioni
delle squadre e le classifiche per la matematica. Il Giro d?Italia, invece, era
un?ottima base per la geografia. Il campo da calcio per la geometria. Poi
l?inglese: corner, off side». Gianni Nascetti diventa insegnante nel ?46. Vince
il concorso con un tema, manco a dirlo, sullo sport. Prima le scuole serali di
Loiano, poi tre anni nella frazione di Quinzano, quindi di nuovo a Loiano al
posto del maestro Roberto Salmi, altro pezzo di storia locale. Qui, già negli
anni cinquanta, c?erano classi miste. Loiano era capoluogo di mandamento. Ogni
frazione aveva una scuola, che spesso era una vecchia casa. E ogni maestro
aveva due o tre classi. Le bocciature erano più frequenti e «qualcuno, per fare
cinque anni di elementari ne impiegava sette o otto». Sulla riforma Gelmini ha
le idee chiare: «Un bambino, fino agli undici anni, deve vedere nel maestro una
sorta di secondo papà e la formazione deve essere simile a quella della
famiglia. Oggi, invece, per ogni materia c?è un insegnante». SPIEGA il suo
metodo: «Il bambino va coinvolto. Dirgli le cose che vuole sentirsi dire. Io
utilizzavo lo sport». E di nuovo sulla riforma: «La maggior parte degli
insegnanti è favorevole ma non va in piazza. Chi fa rumore è una minoranza. Si
sono scagliati contro il voto in condotta, ma è molto importante. Con il sette
si veniva bocciati, adesso se la maestra viene mandata a quel paese deve stare
zitta». Favorevole, Nascetti, anche a un anno di pre insegnamento dell?italiano
per gli extracomunitari: «Per prepararli, anche senza voti. L?anno dopo
farebbero meno fatica gli insegnanti stessi. Oggi, invece, la scuola va sempre
più giù perché si insegna per l?ultimo della classe, non per il primo». Lorenzo
Priviato
( da "Corriere Alto
Adige" del
05-11-2008)
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Corriere
dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: BOLZANOEPROV - data: 2008-11-05 num: - pag:
6 categoria: REDAZIONALE Il voto negli Usa Candidati: gli hockeisti e il
direttore Carispa concordano Americani dell'Alto Adige «Il presidente sarà
Obama» Olson e DiCasmirro: è il nuovo. Brooks: ha carisma BOLZANO — Anche a
Bolzano c'è un pizzico di orgoglio a «stelle e strisce» che attende l'esito
delle elezioni presidenziali Oltreoceano. Nel capoluogo altoatesino i sondaggi
sembrano rispecchiare fedelmente le proiezioni da parte dei maggiori istituti
di ricerca, ovvero la vittoria del candidato del Partito democratico Obama. Sul
fronte degli sportivi, gli hockeisti fanno fronte comune. «Se non fossi in
Europa — dice Josh Olson, ala e stella dei campioni d'Italia del Bolzano —
voterei senza indugi per Obama. Ha dei programmi seri, incentrati sui problemi
più gravosi del nostro paese: l'economia e il sostegno alle fasce più deboli».
Olson sottolinea inoltre l'aria di cambiamento nel suo paese. «Bush non ha
rispettato quelle che erano state le promesse in campagna elettorale — afferma
— di questo gli americani ne faranno tesoro in quella che sarà la loro
decisione alle urne. Le elezioni però sono un terno al lotto — conclude — alla
fine è il risultato che conta. Questa volta però credo che non ci saranno
dubbi». Anche Nate DiCasmirro, attaccante dei biancorossi, passaporto canadese
e recentemente anche italiano («ma sono nato negli States da mamma americana»,
dice) indica in Obama il successore di Bush. «Lui è la novità — afferma
DiCasmirro — perché è un personaggio che piace e che sembra in grado di dare risposte
concrete alle esigenze degli americani. Peccato non poter votare — dice — anche
gli americani attualmente all'estero avrebbero questa possibi-lità, ma tra il
dire e il fare, purtroppo, c'è sempre troppa burocrazia
di mezzo». Su MaCain il giudizio di DiCasmirro è negativo: «Ha troppe primavere
alle spalle — conclude — l'America ha bisogno di rinnovamento e di personaggi
nuovi e con idee propositive». Un altro americano Doc, il direttore generale
della Cassa di Risparmio Timothy Brooks, guarda con grande interesse alla
scelta su quello che sarà il 44Ë? presidente della storia americana. Il
giudizio di Brooks sui due candidati però, è alquanto negativo. In
un'intervista al settimanale di lingua «Ff», Brooks boccia senza appello i due
candidati alla Casa Bianca. «Entrambi non gioveranno di certo all'Europa —
afferma — sia Obama che MaCain guardano troppo agli Stati Uniti e ai suoi
interessi di parte, in quello che si potrebbe considerare come una sorta di
“isolamento politico” dal resto del mondo». Sull'esito finale, Brooks non ha
dubbi: «Vincerà Obama, perché porta con sè un grande carisma, poi bisognerà
vedere come agirà realmente dal punto di vista strettamente politico ». Thomas
Laconi Sfidanti Obama e Mc Cain si stringono la mano prima di un confronto
pubblico Convinti Da sopra: Olson, Brooks e DiCasmirro
( da "Corriere della
Sera" del
05-11-2008)
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Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Opinioni - data: 2008-11-05 num: - pag: 44
autore: di ULRICH BECK categoria: REDAZIONALE IL DOPPIO STANDARD DELLA CRISI
Neo-socialismo in aiuto dei ricchi Il duro mercato per tutti gli altri N el mio
libro Conditio Humana. Il rischio nell'Età Globale (Laterza) metto a confronto
tre situazioni di rischio globale: il cambio climatico, il terrorismo e il
sistema finanziario, in vista del loro storico potere di cambiamento. Devo
tuttavia dire che molte delle cose che ora accadono nel teatrino reale dell'
economia e della politica mondiale vanno ben al di là di quel che ero riuscito
ad immaginare chiuso nel mio studio. Tutte e tre le crisi non possono essere
risolte dallo Stato nazionale. Tuttavia, nel caso della crisi della finanza
emerge in tutta la sua chiarezza il potere rivoluzionario della situazione.
Dalla sera al mattino non vale più il principio di fondo dell'Occidente, ovvero
il libero mercato. Fino a qualche giorno fa volevamo salvare il mondo intero
lasciandolo ad un indisturbato sviluppo, ciò è stato dannoso. Proprio coloro
che finora avevano rifiutato con veemenza ogni intervento statale, dalla sera
al mattino si sono convertiti. Nei partiti i politici si stanno trasformando da
neoliberali in socialisti statalisti, almeno per quanto riguarda singoli punti.
Mettono a disposizione dalla finanza pubblica delle somme finora
inimmaginabili. Molti rappresentanti del capitalismo anglosassone del
laissez-faire sono sulla strada giusta per diventare fautori di un dirigismo
capitalistico di Stato di stampo cinese. In realtà l'economia di mercato
sociale è soltanto una minuscola variante nel sistema capitalistico. Proprio
negli ultimi anni in Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, ciò che è
sociale è stato piuttosto espulso dall'economia di mercato. Si tratta inoltre
di un modello legato del tutto allo Stato nazionale. Non è affatto preparato
alla situazione globale. Quel che ora sta arrivando è uno Stato sociale in
aiuto del capitale finanziario. Ciò avrà sicuramente un ruolo importante nei
prossimi anni. Da un lato si mette in piedi un socialismo spendaccione per i
ricchi, per l'economia e per la finanza. Dall'altro per i lavoratori dipendenti
è pronta l'ideologia di un nudo neoliberalismo. La liberalizzazione dei mercati
continuerà tuttavia ad essere eseguita contro coloro che hanno un impiego
precario. Le contraddizioni lampanti, in cui si ingarbugliano i politici di
tutti i Paesi, non ci sono ancora tutte chiare. Se è fallita l'ideologia del
mercato che tutto aggiusta, allora molte riforme degli ultimi anni sono
fallite. Anche ad esempio la riforma dell'università. La privatizzazione di
ampi settori di quelli che una volta erano i compiti dello Stato metterà a
rischio la nostra infrastruttura, il fondamento della nostra ricchezza. Vorrei
sottolineare l'ironia strutturale della situazione. Vi è una certa comicità nel
fatto che sia stato proprio l'illimitato successo del capitalismo finanziario a
metterlo in crisi. Dal momento che la maggior parte degli approcci sociologici
partono dal presupposto di una stabilità ed espansione della modernità
occidentale e del suo sistema economico, per lo più scevre da crisi, come si
spiega il potenziale di rovesciamento proprio di questa situazione? Gli uomini
del fare, ad esempio il capo della Deutsche Bank Ackermann, parlano di un
rischio sistemico. Questo attira l'attenzione del sociologo. Ai suoi occhi non
è tanto questione di fattori che riguardano la psicologia individuale e
sociale, tanto discussi in queste settimane e senza'altro presenti, come ad
esempio l'avidità che ha suscitato molto scandalo, ma quel che conta è
piuttosto il fatto che l'economia di mercato, sprigionata, privata dei confini,
globalmente liberata dalle prescrizioni dello Stato nazionale, spinge il
proprio sistema in una crisi esistenziale. Da un punto di vista della
sociologia del rischio si tratta sempre di anticipazioni. Con il rischio non si
intende la catastrofe. Il rischio è l'anticipazione della catastrofe nel
presente, affinché venga evitato il peggio, che in nessun caso deve
verificarsi. Quindi occorre inscenarlo. Esageriamo nel descrivere la
situazione, la paragoniamo al crash del 1929 e alla successiva depressione
degli anni Trenta. Ci proiettiamo l'immagine del fantasma, affinché si
mobilitino le forze per impedirne l'ingresso nel mondo reale del XXI secolo.
Così avviene involontariamente un salto quantico della politica dal paradigma
nazionale a quello transnazionale. La distinzione tra nazionale ed
internazionale che sorregge la visione del mondo finora in auge viene dissolta
e almeno a tratti sostituita da una politica interna mondiale, in cui i sistemi
globali di regole del potere, tra economia e Stato, sono messi in movimento e
devono essere ridiscussi. Da noi ciò si concretizza nel fatto che
all'improvviso si fanno cose che poco prima erano ancora del tutto
inimmaginabili. Nel giro di pochi giorni la Repubblica Federale di Germania si
fa improvvisamente garante per la somma di 500 miliardi di euro. In un nonnulla
il tutto attraversa le istanze parlamentari. Si agisce in una condizione di
panico, del non-sapere, anzi, del non-poter-sapere. Si tratta infatti di una
situazione nuova. Non sappiamo quasi nulla al riguardo. Nel 1929 — che viene
portato sempre come esempio — vi erano globalmente condizioni di tutt'altra
natura. In verità non abbiamo nulla di veramente paragonabile; e l'esperienza
della catastrofe dell'umanità, su cui potrebbe fondarsi il giudizio razionale,
va in ogni caso impedita. è interessante che in questa situazione del
non-sapere— che riguarda anche la scienza economica — e della massima
catastrofe che viene evocata, si indichi all'improvviso lo Stato, fino a poco
fa scritto con la lettera minuscola, come l'attore centrale che tutto deve
aggiustare. è lo Stato che deve decidere sullo stato d'eccezione. Spenderà
miliardi senza che nessuno potrà dire con certezza se ciò sarà d'aiuto. Nessuno
ha poi la minima idea di quali saranno gli effetti collaterali. Da dove
verranno i soldi? Certo non dalle banche americane. Cinesi, arabi, russi
concederanno crediti all'Occidente. Non posso immaginare che questo non
comporti uno spostamento nei rapporti di forza economici e politici globali. Ma
di questo a malapena si parla da noi. Negli Usa invece sì. Le banche sono nella
condizione di coloro che ricevono assistenza sociale e come loro non vogliono
doverla mendicare, ma avervi diritto. Preferirebbero che i miliardi venissero
loro imposti. Rischi globali mettono in questione il bisogno fondamentale dei
cittadini di avere sicurezza e ordine. Si tratta della anticipazione di uno
stato d'eccezione che non giunge dal di fuori, dal nemico, ma che proviene dal
centro e riguarda tutti, che ha quindi dimensioni cosmopolitiche. Esso mette in
questione l'immagine del mondo finora in auge riguardo alla politica,
l'economia, la società e la loro cooperazione. Ne va dell'intero. Dell'intero
globale. Non si risolve nulla con i mezzi dello Stato nazionale. Mi affascina
in questo il momento cosmopolitico. Costi quel che costi si deve agire al di là
dei confini. Il consenso deve coinvolgere l'altro, il nemico. Non possiamo
comprendere la nostra stessa situazione, se non impariamo a vedere il mondo con
gli occhi degli altri. E la Cina potrebbe approfittare di quello che sta
accadendo. C'è sempre chi ne approfitta. Obama ad esempio ha sicuramente
conquistato punti presso gli elettori attraverso la crisi della finanza.
Sicuramente in America ora si percepisce più chiaramente la perdita di potere
degli Usa nei confronti della Cina, di quanto non avvenisse qualche mese fa.
Tempo fa scrivevo: «Ora vale l'inversione del principio di Marx: non è l'essere
che determina la coscienza, la coscienza della nuova situazione determina le
possibilità di potere degli attori statali». Questo per certi versi si è
verificato, per altri no. Anche la situazione del pensiero è cambiata. La
premessa, che il neoliberalismo condivide paradossalmente con il neomarxismo e
per cui l'economia dà quel muro del suono che non può essere violato dalla
politica, perché essa è e rimane l'ancella dell'economia, è sbagliata. Tutti
quelli che hanno responsabilità politica parlano improvvisamente della
«regolazione» o addirittura della «costituzione» dei mercati finanziari
mondiali, usano quindi in modo disinvolto parole finora lebbrose. Si ricerca
con urgenza un nuovo Keynes. La teoria economica del vecchio Keynes, che
ovunque vive ora la sua ripresa, era indirizzata alle economie del dopoguerra
organizzate a livello nazionale. Nell'epoca dei mercati globali ciò è
antiquato. Quel che allora prese piede in Europa aveva piuttosto il carattere
di un coordinamento di misure nazionali, non portava avanti l'Europa, né
aumentava il suo peso. A gennaio sono stato ospite del presidente francese
Nicolas Sarkozy e del ministro degli Esteri Bernard Kouchner. Il governo
francese, in vista della presidenza francese della Unione Europea, voleva ascoltare valutazioni di cui la loro burocrazia nazionale forse non
disponeva. Tutti i referenti mettevano in evidenza che l'Europa dovesse avere
un ruolo maggiore, anzi che l'Europa fosse la chance decisiva della politica
mondiale. La politica degli Stati Uniti basata sull'unilateralismo è
drammaticamente fallita. Il modello europeo della conciliazione
reciproca è il modello globale del futuro. Io ho sottolineato in questa
occasione che, se l'Europa smetterà di guardarsi l'ombelico e sarà disposta a
pensare e ad agire in modo globale, le piccole differenze all'interno
dell'Europa si sposteranno in secondo piano. E Sarkozy intende utilizzare i
rovesciamenti nel sistema finanziario internazionale per scuotere addirittura
due principi europei di fondo: i limiti del deficit e il principio di
sussidiarietà nella politica economica. Il suo argomento è convincente: una
valuta comune necessita di una comune politica economica e finanziaria, in
tempi di crisi più che mai. La crisi della finanza così come la crisi del clima
potrebbero essere o diventare l'ora di un'Europa politicamente ampliata e desta
dal punto di vista della politica mondiale. Helmut Kohl oggi sfrutterebbe
questa occasione, data dall'incombente catastrofe, per un rafforzamento
dell'Unione europea. Londra e Parigi si chiedono perché proprio la sedicente
europeista Angela Merkel e il suo aiutante Peer Steinbeck se la lascino
scappare. traduzione di Steffen Wagner \\ Molti capitalisti anglosassoni stanno
diventando fautori di un dirigismo di Stato di stampo cinese
( da "Messaggero, Il
(Abruzzo)"
del 05-11-2008)
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Burocrazia
Mercoledì 05 Novembre 2008 Chiudi Primavera contro Enti e burocrazia:
«Siamo pronti allo sciopero dei cantieri»
( da "Corriere della
Sera" del
05-11-2008)
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Burocrazia
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-11-05 num: - pag: 11
categoria: REDAZIONALE E ora la transizione: i sorrisi di Clinton, il gelo
Carter-Reagan Quella che si prepara sarà una delle più difficili Fu Jefferson a
inventare il «team» per il cambio WASHINGTON — Sarà la transizione
presidenziale più difficile degli ultimi 75 anni, la prima in tempo di
depressione da quella tra il repubblicano Herbert Hoover e il democratico
Franklin Roosevelt nel 1933. La prima in tempo di guerra da quella tra il
democratico Lyndon Johnson e il repubblicano Richard Nixon nel 1968. Ma
potrebbe anche essere la transizione — i due mesi e mezzo di preparativi dello
scambio di consegne — più costruttiva della storia Usa. Per la prima volta, una
nuova legge ha infatti permesso all'Fbi di avviare le indagini di routine sui membri
dei due «transition team » già in campagna elettorale e quelle sui membri del
futuro governo da oggi. Il 9 ottobre Bush ha poi istituito un Consiglio di
coordinamento della transizione, bipartisan e diretto da due ex capi di
gabinetto della Casa Bianca: uno suo, Andrew Card, e uno dell'ex presidente
Clinton, Mack McLarty, che ha lavorato con i due team e continuerà a lavorare
con quello vittorioso. Il nuovo sistema è l'effetto della traumatica
transizione del 2000, quando il candidato democratico Al Gore, vincitore del
voto popolare ma non di quello dei grandi elettori, si diede per sconfitto solo
il 13 dicembre, dopo la sentenza della Corte Costituzionale. La transizione,
resa ulteriormente ardua dall'antipatia personale tra il presidente uscente
Clinton e Bush (i clintoniani la boicottarono al punto di fare sparire la
lettera W dai computer della Casa Bianca) fu troppo breve, 47 giorni contro i
77 di oggi, e ostacolata dalla burocrazia. Nel settembre 2001, quando Al Qaeda abbatté le Torri Gemelle,
molte cariche governative erano ancora scoperte. «Non deve accadere mai più»,
ha ammonito Josh Bolten, capo di gabinetto di Bush. «Il periodo della
transizione e i primi cento giorni di governo sono i due periodi in cui il
Paese è più vulnerabile. All'ingresso alla Casa Bianca, il nuovo
presidente deve potere affrontare ogni emergenza». è stato Obama il primo a
formare un «transition team», al comando di John Podesta (ex capo di gabinetto
di Clinton). A luglio, quando lo annunciò, McCain lo derise: «Che arrogante:
sta già scegliendo le tende della Casa Bianca». Ma in agosto McCain varò in
segreto la propria squadra al comando di John Lehman, come lui eroe della
guerra del Vietnam. Quando lo venne a sapere, Martha Kurman, direttrice del
Progetto di transizione alla Casa Bianca, istituto di ricerca bipartisan,
applaudì i candidati: «è una dimostrazione di responsabilità. I compiti della
squadra del vincitore sono cruciali: deve impostarne la politica, consigliarlo
nella scelta dei ministri, agevolare i rapporti con il Congresso e i leader
stranieri, programmarne i primi cento giorni». I due team non hanno perso
tempo. Ieri hanno confermato i primi nomi dei papabili ai vari ministeri.
Podesta ha preparato la rosa più vasta: accanto al clintoniano Rahm Emanuel,
che nel 2006 guidò il Partito alla riconquista del Congresso, figurano anche
repubblicani come l'attuale ministro della Difesa Robert Gates o il senatore
Richard Lugar. Lehman prevede un incarico importante per il senatore
indipendente Joe Lieberman, l'ex democratico che ha condotto la campagna 2008
per McCain. L'attesa maggiore riguarda il ministero del Tesoro: Obama
punterebbe su Tim Geithner, direttore della Federal Reserve di New York, o su
Paul Volcker, il mitico ex governatore centrale. McCain sul presidente della
Banca mondiale Robert Zoellick o su John Thain, presidente di Merrill Lynch. I
«transition team» risalgono ai primi dell'Ottocento, dopo che uno dei padri
fondatori, John Adams, consegnando la Casa Bianca al successore Thomas
Jefferson si portò via tutto, servitù compresa. La transizione modello rimane
quella tra Hoover, vittima del crack di Borsa, e Franklin Roosevelt,
l'architetto del New Deal: i due si detestavano, ma Roosevelt seppe gestire il
passaggio di consegne al meglio. Ebbe però a disposizione ben 105 giorni
(allora il presidente si insediava in marzo). Se il neoeletto è dello stesso
partito del predecessore, lo scambio di consegne in genere è morbido, rileva
Martha Kurman, e il team ha un valore relativo. Determinante è invece il suo
ruolo quando il cambio della guardia avviene tra un partito e l'altro e il
successo della squadra dipende innanzitutto dagli sconfitti. Nel 1960, anno di
grandi cambiamenti che sancì l'ascesa del movimento dei diritti civili, il
presidente repubblicano Ike Eisenhower, liberatore dell'Europa dal nazismo,
s'impegnò a fondo per instradare John Kennedy da lui liquidato inizialmente
come «un giovanotto che crede di avere una soluzione per qualsiasi crisi».
Gelidi furono invece i passaggi dal democratico Lyndon Johnson al repubblicano
Richard Nixon nel 1968, all'apice della guerra del Vietnam, e dal democratico
Jimmy Carter al repubblicano Ronald Reagan nel 1980, con la crisi degli ostaggi
Usa a Teheran. Clay Johnson, capo del team di Bush nel 2000, sostiene che la sconfitta
di un candidato è la morte politica per la sua squadra. Al contrario, la
vittoria le spalanca le porte della Casa Bianca (Johnson ne diventò direttore
del personale) o del governo, come la spalanca ai capi della campagna
elettorale. Vo l ti Vo ti & Ennio Caretto
( da "Messaggero, Il
(Abruzzo)"
del 05-11-2008)
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Burocrazia
Mercoledì
05 Novembre 2008 Chiudi di LFREDO D'ALESSANDRO Per l'edilizia sta iniziando una
fase di recessione figlia della crisi economica generale ma
soprattutto di una burocrazia spesso ottusa e di un incrocio perverso fra norme che di fatto
paralizza la macchina degli appalti e dei pagamenti. Dopo nove anni consecutivi
di crescita, per il settore delle costruzioni si sta dunque aprendo un periodo
molto difficile che è iniziato nel secondo semestre di quest'anno e che tenderà
a peggiorare nel 2009: i comparti più in difficoltà sono la nuova
edilizia abitativa (meno 15 per cento la stima per l'anno prossimo) e le opere
pubbliche (meno 30 per cento»; il calo dei lavoratori è valutato fra il 10 e il
15 per cento, ovvero fino a 6000 addetti sui 47 mila che lavorano in edilizia.
Di questi almeno duemila perderebbero il lavoro a Chieti e in provincia. Il
grido d'allarme arriva dal presidente dell'Ance di Chieti Paolo Primavera che
non ha escluso uno sciopero, con la chiusura dei cantieri, ed ha annunciato che
l'Ance intende promuovere un'azione di consulenza per le imprese mettendo a
disposizione una bozza di atto di diffida e di messa in mora nei confronti
degli enti inadempienti. Presso la Regione Abruzzo ci sono risorse disponibili
per opere pubbliche, che non vengono spese, per 1,2 miliardi di euro. Gli
imprenditori dell'Ance chiedono certezza dei tempi e meno burocrazia,
e che siano gli Enti a ricorrere alle banche per garantire alle imprese la
certezza di essere pagate. E, soprattutto, che qualora si profili il rischio di
un mancato pagamento da parte dell'ente appaltante, si concordi una sospensione
dei lavori senza che l'impresa incorra nel pagamento di penali. «E' il blocco
dei pagamenti da parte delle Stazioni appaltanti - ha evidenziato Primavera - a
creare le maggiori difficoltà, un blocco che deriva nella stragrande
maggioranza dei casi dalla necessità da parte degli enti di rientrare nel Patto
di Stabilità e a volte dalla errata interpretazione di norme. A causa dei
ritardi burocratici il sistema abruzzese delle costruzioni sopporta oneri e
interessi passivi fra 25 e 30 milioni di euro l'anno. Lavorare oggi con gli
enti pubblici - ha detto con una punta di amarezza il presidente dell'Ance - è
un salto nel buio: sono aumentati da parte delle pubbliche amministrazioni i
ritardi nei pagamenti nei confronti delle imprese e questo mette molto in
difficoltà le imprese. Dal 2004 al 2007, inoltre, c'è stata una riduzione di
oltre il 50 per cento degli appalti pubblici in Abruzzo. Dai 500 milioni di
euro di lavori che venivano appaltati siamo passati a 250 milioni. Ad oggi non
vedo programmi che possano risolvere concretamente questo problema: questa è
una regione da rinnovare - ha concluso - si deve ripartire in fretta perchè altrimenti
vedremo conseguenze drammatiche».
( da "Sole 24 Ore, Il
(Centro Nord)"
del 05-11-2008)
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Centro-Nord
sezione: ECO-IMP Emilia-Romagna data: 2008-11-05 - pag: 5 autore:
Oltrefrontiera. A pochi giorni dal voto l'Industria chiede di frenare la spesa
pubblica San Marino fa i conti con la crisi Giorgio Costa SAN MARINO Rallenta
anche a San Marino il ciclo economico e non sarà facile il compito del prossimo
Esecutivo, alle prese da una parte con la necessità di fissare nel più breve
tempo possibile un accordo con il Governo italiano che chiarisca le
"regole del gioco" tra i due Stati e, dall'altra, di sostenere il
comparto produttivo locale, incluso il settore finanziario da sempre al centro
del business nel piccolo Stato circondato dalle province di Rimini e Pesaro. E
sempre più nel mirino delle auto-rità italiane, che tentano di frenare il
movimento di denaro contante, ma condizionano la ratifica di un accordo globale
con San Marino al venir meno del segretobancario e al superamento delle società
anonime. Punti su cui il Titano non pare intenzionato a cedere, visto che
rappresentano uno dei principali "core business" dei
( da "Nazione, La
(Massa - Carrara)"
del 05-11-2008)
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CRONACA
CARRARA pag.
( da "Resto del
Carlino, Il (Fermo)"
del 05-11-2008)
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CIVITANOVA
pag. 9 E? crisi nera, 15 pescherecci in disarmo SFIDUCIA IN PORTOCRESCONO GLI
ARMATORI INTENZIONATI A RESTITUIRE LE LICENZE La flottiglia peschereccia
civitanovese rischia di assottigliarsi di giorno in giorno Per Federcoopesca
l?attività degli armatori è sempre meno conveniente e remunerativa UNA CRISI
grave, anzi gravissima, come non se ne ricordano a memoria d?uomo. La nostra
flotta peschereccia potrebbe perdere ben 15 unità nei prossimi mesi, dimezzando
quasi la sua forza. Il grido di allarme viene dalla direzione regionale della
Federcoopesca, che spiega i motivi della debacle. «Facendo leva sui
provvedimenti comunitari che agevolano la demolizione delle barche ? comunica
l?associazione ? i proprietari di una quindicina di pescherecci stanno compilando
la domanda per la chiusura dell?attività. E? vero che l?emergenza-gasolio è
parzialmente rientrata a seguito del calo del prezzo del petrolio. Ma tanti
altri problemi affliggono il settore?». La Federcoopesca sottolinea la forte
diminuzione del pescato riscontrata alla ripresa dell?attività dopo il fermo
biologico, il calo dei prezzi a fronte dell?aumento dei costi di tutti i beni
che le imprese sono costrette ad acquistare e il dislivello negativo tra i
prezzi medi del nostro mercato ittico e quelli della vicina Ancona. Di qui la
progressiva sfiducia nel futuro, alimentata dalla crisi nera del
comparto-vongole. E ancora: «Negli ultimi anni i redditi si sono assottigliati
sempre di più, fino al punto da dover lavorare in perdita, mentre la burocrazia comunitaria, nazionale e locale, infierisce con
nuove e vecchie imposizioni: blue-box, misurazioni pignole, giornali di bordo
telematici, costi crescenti delle manutenzioni, gestione carente del mercato
ittico comunale, controllori di ogni tipo che anziché aiutare l?azienda a
rispettare le regole sono sempre pronti a irrogare sanzioni salate». La
sconsolata chiusa: «Gestire un?impresa di pesca è diventato difficile, se non
impossibile. Chi può scappa, lasciando il campo a chi è costretto a rimanere
solo perché sa fare solo il pescatore. Che futuro c?è?». Image:
20081105/foto/3089.jpg
( da "Resto del
Carlino, Il (Rovigo)" del 05-11-2008)
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CULTURA
E SPETTACOLI pag. 17 Salvatore Giannella: ?voglia di cambiare? IL GIORNALISTA
DOMANI AI CONCORDI ?L?ITALIA, secondo una statistica dell?Università di
Cambridge, è il paese meno felice d?Europa?. Non è difficile crederlo,
soprattutto se, come fa Salvatore Giannella nel suo libro più recente ?Voglia
di cambiare? (Chiarelettere editore), si paragona il nostro tormentato paese
con quelli europei. E non solo la mitica Svezia e la Danimarca, ma anche la
vicinissima Francia e la Spagna, per non dire della Germania e
dell?Inghilterra. E, in questo suo viaggio attraverso l?Europa per trovare
esempi risolutivi da proporci, Giannella disegna un mondo diverso, in gran
parte esente da tutti gli intoppi e difficoltà che ci impediscono, giorno dopo
giorno, di condurre una vita normale, vale a dire trovare i treni e gli aerei
senza ritardo, entrare senza ingorghi in città lasciandosi alle spalle
autostrade e strade trafficate, e ancora aria pulita, strade e case a misura
d?uomo, scuole efficienti, eccetera. Altrove hanno fatto le scelte opportune.
Non sempre e non tutte, naturalmente, ma in Francia, tanto per dire, hanno
chiamato proprio un italiano per snellire la burocrazia
e a Copenhagen è la nostra tecnologia a bruciare i rifiuti, che invece da noi
rigurgitano per strade e piazze. Insomma un libro semplice e concreto, come si
addice a un giornalista ormai di lungo corso e ancora pieno di buone
intenzioni, come è Giannella, pugliese inurbato a Milano, già direttore
dell?Europeo e di Airone, firma di prestigio di Oggi e autore di libri e
documentari televisivi. Sarà Gianluigi Ceruti, da sempre in prima linea contro
i danni all?ambiente e dirigente di Italia Nostra, a presentare il libro di
Giannella, domani alle 18 nella sala degli arazzi all?Accademia dei Concordi.
( da "Messaggero, Il
(Umbria)" del
05-11-2008)
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Mercoledì
05 Novembre 2008 Chiudi di ITALO CARMIGNANI La scoperta arriva scavando, come
si conviene ad un'inchiesta in cui dominano gli antichi restauri. Così
l'indagine partita dai sotterranei del monastero dell'Orsoline tra gli oliveti
di Calvi, si allarga sottotraccia verso altre antiche mura fino a misurarsi con
quei lavori e quei permessi pagati non solo con i capitolati d'appalto. Indaga
la Guardia di Finanza, coordinano Fausto Cardella e Barbara Mazzullo, capo e
sostituto procuratore di Terni. Mentre incisi nel registro degli indagati oltre
a otto nomi ci sono una ditta edile di Roma, quattro strutture recuperate, un
pacchetto di soldi ordinatamente fascettati fino ad arrivare a 200mila euro e
l'accusa di corruzione. Nel fascicolo, invece, da 48 ore c'è l'interrogatorio
di un funzionario della Soprintendenza umbra. Il perché è facilmente intuibile
e l'ipotesi cui lavorano gli investigatori non è complicata: la ditta avrebbe
pagato per avere delle agevolazioni e i beneficiari
sarebbero stati coloro che tengono in mano i permessi e la burocrazia del restauro. Tutto qui? No,
probabilmente c'è di più. E chissà che l'interrogatorio non sia stato
illuminante. Per capire l'inizio bisogna guardare verso Orvieto, la sua Soprintendenza
e le informazioni di garanzia destinate a Giuseppe Davanzo, un altro
funzionario la cui responsabilità è di seguire, tra le altre, il
monastero delle Orsoline. E bisogna guardare verso la capitale quando si vuol
sapere quale strada abbiano presi altri avvisi. Si trova nei dintorni di Roma
la sede dell'impresa impegnata nei lavori di ristrutturazione del monastero. Ma
nel mazzo c'è anche Perugia e la sua Soprintendenza. Quando l'inchiesta prese
il via la casa e l'ufficio del funzionario furono perquisiti Finanza di Terni,
così come furono acquisiti progetti, brogliacci e altri documenti ritenuti
interessanti dalle Fiamme Gialle. Quindi l'inchiesta prese il volo. Continua a
pagina 43
( da "Messaggero, Il
(Umbria)"
del 05-11-2008)
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Mercoledì 05 Novembre 2008 Chiudi Assurda storia di burocrazia per
una madre che ha il figlio al Serafico di Assisi: per un cavillo negato il
servizio trasporti Non abbastanza disabile per il bus
( da "Messaggero, Il
(Umbria)"
del 05-11-2008)
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Mercoledì 05 Novembre 2008 Chiudi di ALESSANDRO BELEI Trent'anni
per demolire un abuso edilizio. Un bagno dalle parti del Trasimeno. Forse un
cesso. Un tempo detto ritirata. Magari la ritirata dei romani inseguiti da
Annibale. La burocrazia fa passi da
elefante. All'indietro.
( da "Stampa, La" del 05-11-2008)
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Sul
Belbo a Canelli Venerdì s'inaugura cassa di espansione La Valle Belbo ha pagato
un duro prezzo all'alluvione: due morti (i coniugi Fiorentino e Elide Genovese
di Canelli), case e ditte allagate, con danni enormi all'economia e alla vita
sociale di tutta la comunità. Le piogge di questi giorni inevitabilmente fanno
tornare alla mente quei momenti, ma la situazione è profondamente mutata. In 14
anni, i Comuni dell'asta del Belbo (dal Cuneese all'Alessandrino), insieme
hanno compiuto un percorso che li ha portati al cosiddetto «contratto di fiume»
(se ne parlerà a Nizza in un seminario il 12 novembre, ed hanno collaborato per
far realizzare opere di prevenzione. Pulizia degli argini, muri di contenimento
e paratie, stazioni di monitoraggio e una Protezione civile intercomunale
efficiente. Uno dei lavori più attesi, la cassa di
espansione tra Canelli e Santo Stefano, sarà inaugurata venerdì alle 11: costata
più di 15 milioni di euro, con tempi di realizzazione rallentati a causa della burocrazia. Il sistema di laminazione
copre un'area di più di
( da "Nuova Venezia,
La" del
05-11-2008)
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Pagina
19 - Cronaca «A causa dei tagli ai bilanci a rischio servizi fondamentali»
ZOGGIA «Non ci sono solo sprechi» «La Provincia e i Comuni rischiano di non
potere più offrire servizi ai cittadini a causa dei tagli dei trasferimenti
dello Stato agli enti locali e dei vincoli di spesa». Il presidente della
Provincia Davide Zoggia ha lanciato l'allarme, ieri mattina, all'inaugurazione
del Centro servizi per il volontariato della Provincia, in via Muratori.
All'appuntamento erano presenti anche il vicepresidente Andrea Ferrazzi e gli
assessori Rita Zanutel (Politiche sociali), Lieta Smajato (Patrimonio) e Nicola
Funari (Cultura). «Siamo una delle Province più ricche d'Italia - ha affermato
Zoggia - che fa parte del tanto celebrato Nordest ma abbiamo seri problemi lo stesso.
Tra tagli da parte dello Stato e imposizioni di vincoli di spesa, gli enti
locali rischiano di non essere più in grado di fare niente». Nonostante la
preoccupazione, il presidente della Provincia sostiene che ci siano margini di
manovra per migliorare la qualità dei servizi. «Prometto che cercheremo di
semplificare la vita ai cittadini - ha detto Zoggia - per quanto riguarda i
settori del lavoro, del volontariato, della cultura e dell'istruzione. La
Provincia non sarà un ente che si aggiunge ai Comuni e alla Regione ma saprà
rendere più semplice la vita della gente, già gravata dalla
burocrazia». Zoggia poi ha
anche detto che in un Paese come il nostro, dove si parla sempre di
privatizzare e di tagliare i costi, si impone un cambiamento culturale. «I
tagli non possono essere applicati in modo indiscriminato - ha detto il
presidente - perché ci sono sprechi ma ci sono anche amministrazioni che
spendono in modo oculato ed efficiente». Il Centro servizi per il
volontariato offre gratuitamente servizi a tutte le associazioni di
volontariato. «Il centro servizi - ha evidenziato Zanutel - rappresenta il
risultato di un percorso partecipato, portato avanti con le realtà che fanno
parte della Consulta provinciale del volontariato». Per informazioni si può consultare
il sito www.csvvenezia.it oppure quello delle Politiche sociali
(www.politichesociali.provincia,venezia.it) alla voce volontariato ed
associazionismo. (Michele Bugliari)
( da "Stampa, La" del 05-11-2008)
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ALLUVIONE
"A Stroppo la mia auto colpita da un masso" DANNI E RICOSTRUZIONE Valle
Maira. L'incidente nel punto della provinciale vicino al bivio di Elva Da anni
è previsto un paramassi «Stavo viaggiando verso Acceglio con mia figlia. Ho
visto la scarica di pietre. Poi un colpo secco, sulla carrozzeria. Un masso ha
colpito la parte del parafango». E' la spiacevole avventura toccata a Enrico
Colombo, consigliere comunale di Acceglio. Il fatto è avvenuto domenica sera,
in uno dei tratti più a rischio della provinciale che da Dronero risale la
valle Maira: Pont d'la Ceino. Località nel territorio di Stroppo, un centinaio
di metri prima del bivio per Elva, dove da anni si parla di realizzare un
paramassi e l'attuale sindaco di Acceglio, Riccardo Benvegnù si era anche
incatenato per denunciare la pericolosità della strada. «Non è la prima volta
che percorrendo la strada della Valle Maira vengo colpito da una pietra -
spiega ancora Colombo -. Era già successo lo scorso anno, sempre nello stesso
posto. Anche allora avevo a fianco mia figlia. Una pietra aveva danneggiato il
cofano e il fanale. I danni me li sono pagati, come farò adesso. Sia ben chiaro
non è una questione personale: si tratta della sicurezza di tutti gli
automobilisti che percorrono la valle. Servono interventi urgenti, non possiamo
aspettare altri 10 anni per avere un progetto. Se non si può costruire un
paramassi si mettano almeno delle reti di protezione». «E' andato di lusso, ci
potevano essere feriti - spiega il sindaco Benvegnù -. Uno scandalo visto che i
soldi per la realizzazione del paramassi ci sono, oltre 3 milioni di euro. Cosa
aspetta la Provincia a intervenire? Se questa primavera non ci sarà un
progetto, tornerò a incatenarmi a oltranza e se sarà necessario chiederò la
collaborazione di altri sindaci per bloccare la strada. Non siamo più disposti
a tollerare una simile situazione di estremo pericolo. La responsabilità è
anche dei politici che non si fanno promotori di quest'opera». «Il piano di messa in sicurezza sta andando avanti - replica
Giovanni Negro, assessore provinciale ai lavori pubblici -. La Giunta ha già
approvato il progetto di allargamento nella carreggiata. Abbiamo anche trovato
l'accordo con Anas per il paramassi; i ritardi sono dovuti alla burocrazia». \
( da "Nuova Venezia,
La" del
05-11-2008)
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Asl 12
e nuovi proprietari ancora in attesa dell'autorizzazione ad alienare Umberto I
«ostaggio» della Soprintendenza La vendita dell'ex ospedale slitta ancora per
colpa di inghippi burocratici IL CANTIERE. I lavori dovevano cominciare a
ottobre Il primo colpo di ruspa previsto non prima di febbraio-marzo I
vigilantes, già da qualche giorno, hanno abbandonato la guardiola. Nessuno più
presidia l'ex ospedale Umberto I, complesso di fatto abbandonato. E i tempi
della riqualificazione dell'area - quello che per il sindaco Massimo Cacciari
sarà il simbolo per eccellenza della new city - si allungano. «Colpa» di
ritardi burocratici legati al nuovo Codice dei beni culturali da un lato, della
crisi del mercato immobiliare dall'altro. E intanto la Soprintendenza non ha
ancora concesso l'autorizzazione all'alienazione. Come dire: Asl 12 e società
Il Rovere-Dng non possono ancora fissare l'appuntamento dal notaio per il
passaggio di proprietà. E' una storia di ordinaria burocrazia. I programmi iniziali
prevedevano che a ottobre, in via Circonvallazione, partissero i lavori per
l'abbattimento del monoblocco. Siamo a novembre e non c'è ancora il passaggio
di proprietà tra Asl 12 e i nuovi proprietari (la società trentina Il Rovere e
la mestrina Dng). Codice beni culturali. Il nuovo codice del beni
culturali prevede l'autorizzazione all'alienazione da parte della
Soprintendenza per gli immobili con oltre 50 anni. Obiettivo: verificare
l'eventuale sussistenza di interesse culturale e architettonico degli edifici o
di parte di un complesso. Nel caso dell'Umberto I, in particolare, i padiglioni
«storici». Dal Pozzan al De Zottis (in foto) al Cecchini si tratta di
padiglioni di cui, già nel piano originario, era stato previsto il mantenimento
per essere adibiti a spazi a uso pubblico. Soprintendenza. L'Asl 12, ad agosto,
ha trasmesso quanto richiesto e imposto dalla nuova normativa alla Direzione
regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto. Dagli uffici di
piazza San Marco il materiale è stato inoltrato alla Soprintendenza per i beni
architettonici e paesaggistici del Veneto. La Soprintendenza, dal momento in
cui riceve il materiale, ha 120 giorni di tempo entro i quali esprimersi. C'è
tempo, insomma, fino alla fine dell'anno. L'autorizzazione all'alienazione sarà
poi concessa, una volta verificata l'insussistenza di ostacoli, entro i
successivi 60 giorni. Al momento, però, l'istruttoria non è ancora avviata.
«Non ce l'ho ancora alla firma» conferma la Soprintendente Renata Codello. Si
prevedono dunque tempi lunghi. Mercato in crisi. Comune e nuovi proprietari,
comunque, non sembrano preoccupati. «Non mi risulta ci possano essere elementi
tali da mettere in discussione le schede già approvate» afferma l'assessore
all'Urbanistica Gianfranco Vecchiato. Il referente della società che acquista
il complesso dall'Asl (dopo la prima tranche dovranno versare il saldo di 43
milioni di euro) ostenta tranquillità. «Non è certo il momento migliore per il
mercato immobiliare. Qualche settimana o mese di ritardo più che perso potrebbe
essere guadagnato» sottolinea Flavio Zuanier, l'ingegnere che con Dng e Studio
Glass si è appena aggiudicato il piano da 159 alloggi di social housing in
Rione Pertini. Altri ritardi. E proprio considerando lo scenario economico
generale gli stessi costruttori starebbero rivedendo i loro piani iniziali.
Oltre al primo colpo di ruspa (da ottobre
( da "Sole 24 Ore, Il
(Sud)" del
05-11-2008)
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Burocrazia
Sud sezione:
ISTITUZIONI data: 2008-11-05 - pag: 17 autore: Finanza locale. Studio Spi Cgil
sui centri maggiori: con il Ddl federalismo nodo copertura per il 34% di uscite
Grandi Comuni a rischio deficit Al Sud entrate sufficienti per poco più di metà
delle spese correnti Francesco Montemurro Le entrate tributarie ed
extratributarie coprono solo il 52% delle spese correnti dei Comuni più grandi
del Sud, nonostante negli ultimi cinque anni tasse e tariffe siano aumentate
molto più della spesa corrente. Dunque, se si esclude un 14% circa di
trasferimenti regionali, almeno il 34% delle entrate ordinarie dei Comuni del
Sud resterebbe senza copertura nell'ipotesi di eliminazione dei trasferimenti
statali dalle casse comunali, prevista dal nuovo disegno di legge sul federalismo
fiscale approvato dal Governo. Questi i principali risultati di una recente
indagine promossa dallo Spi Cgil sullo stato delle politiche sociali. A
sostituire il gettito dei trasferimenti statali saranno, poi, le entrate
provenienti da nuovi tributi propri ancora da definire e comunque collegati al
patrimonio immobiliare, quelle derivanti dall'attribuzione ai Comuni di nuove
compartecipazioni e addizionali ai tributi erariali e regionali e il fondo
perequativo, che dovrà almeno attenuare i divari finanziari tra i Comuni più e
meno ricchi. Analizzando i bilanci 2007 dei 174 Comuni d'Italia con più di
50mila abitanti, è emerso che mediamente si riuscirebbe a coprire con le
entrate proprie solo il 69% delle spese correnti e nel Sud tale valore è inferiore
di ben 17 punti percentuali (52%). La capacità di autofinanziamento scende
soprattutto in Sicilia, a Enna (25%), Gela (28,4%), Acireale (33,8%) e Catania
(41,6%), dove i trasferimenti statali e regionali giocano ancora un ruolo molto
importante nella finanza locale, a causa dell'autonomia regionale. Il rapporto
tra entrate proprie e spese correnti è molto basso anche a Napoli (46%) e
Reggio Calabria ( 52,9%), mentre cresce in Puglia e Basilicata, in particolare
a Lecce (73,5%), Potenza (66,9%) e Matera (61,9%). In generale, le maggiori
capacità di autofinanziamento derivano soprattutto dagli incrementi dei gettiti
tributari e delle tariffe dei servizi pubblici, ma anche dal fatto che negli
ultimi anni l'aumento della spesa corrente è stato contenuto dai Patti di
stabilità introdotti dalle manovre finanziarie centrali. Secondo l'indagine, a
fronte dell'incertezza sulla definizione e le conseguenti capacità di gettito
dei nuovi tributi federalisti, l'unico dato certo è che nel quinquennio
2003-2007 i Comuni del Sud con più di 50mila abitanti hanno previsto di
aumentare le entrate tributarie mediamente del 23% (a fronte del 16,7% rilevato
a livello nazionale), con un incremento in valori assoluti di 327,4 milioni, e
quelle extratributarie collegate alle tariffe del 21,1% (ben 9 punti
percentuali più del valore nazionale), con un aumento delle previsioni di
bilancio di 177,2 milioni. Tutto ciò per far fronte al taglio dei trasferimenti
correnti (9,7%)e all'aumento del 15,8%delle spese correnti previste. «è un
quadro della finanza locale piuttosto preoccupante – spiega Celina Cesari,
responsabile dell'Osservatorio sulle politiche sociali dello Spi Cgil –, perché
allo stato attuale i Comuni possono far fronte alle enormi responsabilità di
governo locale e ai conseguenti impegni di spesa corrente, non anche attraverso
il ricorso alla compartecipazione alle grandi imposte nazionali come accade in
altre Stati europei, ma premendo soprattutto sulla leva delle addizionali e dei
ritocchi a imposte e tariffe». Del resto al Sud, nel quinquennio considerato,
relativamente ai Comuni più grandi il gettito complessivo dell'addizionale
Irpef è aumentato dell'83,4% (grazie all'aumento delle aliquote
sull'addizionale); le entrate da Ici mostrano un incremento del 14,2% (derivante
non solo dal ritocco alle aliquote ma anche dal recupero dell'evasione); il
gettito della tassa sullo smaltimento dei rifiuti (Tarsu) è aumentato del
28,7%, con record ad Aversa (101%), Catania (60%), Bari (34,5%) e Napoli
(34,3%). Infine, i proventi dei servizi pubblici sono aumentati del 23,9% a
fronte del 10,8% rilevato a livello nazionale. La ricerca ha preso in esame
anche l'andamento delle spese correnti. Nei bilanci di previsione queste sono
aumentate soprattutto a Taranto (43%), Altamura (42%) e Catania (31%), mentre a
Bari, Napoli e Reggio Calabria gli aumenti sono più contenuti anche per effetto
dei processi di esternalizzazione di interventi e servizi, che hanno
"espulso" dai bilanci le corrispettive entrate e spese. Tra le
componenti di spesa con gli incrementi più elevati, quelle per i servizi
sociali (mediamente del 29%) e l'amministrazione generale ( 14,2%). Per quanto riguarda in particolare quest'ultima voce (che
contiene le risorse per la burocrazia e per la gestione di servizi generali per il pubblico,quali
l'anagrafe e l'ufficio tecnico), gli aumenti più consistenti si registrano a
Caserta, Catania, Enna e Gela (con incrementi superiori al 30%), mentre a
Napoli si rileva una dinamica molto contenuta (+4,8%). DENTRO I BILANCI
Risulta bassa la capacità di autofinanziamento soprattutto in Sicilia Ad Enna
si tocca il 25%, a Gela non si va oltre il 28,4% L'IMPENNATA Tra il 2003 e il
( da "Stampa, La" del 05-11-2008)
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Burocrazia
La cronistoria Quattordici anni di burocrazia
Il progetto della variante sulla Statale 27 nasce 14 anni fa. Nel 1994 il
Comuni di Etroubles e St-Oyen, la Regione e l'Anas sono d'accordo sul
tracciato. Il progetto viene approvato nel 1999. Ma i lavori non partono. Nel
2004 il progetto va rivisto e adeguato alle nuove normative. Dopo tre anni,
trascorsi a modificare il progetto iniziale, la normativa cambia di nuovo.
Vanno modificate le piazzole di sosta e la segnaletica all'interno della
galleria di St-Oyen. Si arriva al
( da "Unione Sarda,
L' (Nazionale)"
del 05-11-2008)
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Burocrazia
Lettere
& Opinioni Pagina 341 Paradossale catena di disservizi per un pensionato di
Calasetta Contro i burocrati nel nome del padre morto senza giustizia
Paradossale catena di disservizi per un pensionato di Calasetta --> Sono
figlia di un pensionato dell'ex Consorzio acquedotti del Sulcis. Ritiratosi dal
lavoro nel
( da "Opinione, L'" del 05-11-2008)
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Oggi è
Mer, 05 Nov 2008 Edizione 237 del 05-11-2008 Intervista a GIANNI LETTIERI/ Se è
difficile l?accesso al credito, le aziende sono a rischio usura di Eustachio
Voza Gianni Lettieri, Presidente dell?Unione Industriali di Napoli, è agli
sgoccioli del suo mandato, ma non rinuncia a proporre una lucida analisi dei
problemi che attanagliano il mondo industriale campano e nazionale. Dopo
un?estate passate sulle barricate per denunciare il proliferare del diffuso
malcostume legato alla cattiva gestione della cosa pubblica, che ha paralizzato
già per decenni la Campania, Lettieri è ancora pronto a scendere in campo. Pur
fermo il rispetto dei diversi ruoli, l?imprenditore vuole dare il proprio
contributo di idee per impedire che una crisi che si annuncia lacerante possa
mettere definitivamente in ginocchio il sistema produttivo del Paese. In che
misura la crisi minaccia di colpire le imprese campane e napoletane? Nonostante
le difficoltà del territorio su cui ora si sta abbattendo la crisi finanziaria,
ci sono aziende che continuano a investire e si internazionalizzano. A
dimostrazione dell?estrema reattività del sistema imprenditoriale che combatte
ogni giorno con i problemi della sicurezza, della burocrazia
e dell?accesso al credito. Ne consegue che la crisi finanziaria impattando su
un sistema già di per sé debole, non fa altro che acuire i problemi. Qual è il
problema che potrebbe rivelarsi più preoccupante nel breve o medio termine? Di
certo la maggiore preoccupazione riguarda l?aumento dei costi bancari e le
innumerevoli difficoltà di accesso al credito: se le banche fanno mancare
liquidità in questa fase, il rischio è il proliferare dell?usura. I banchieri
continuano a dichiararsi disponibili nei confronti del settore produttivo, nella
pratica le cose vanno diversamente? Confindustria ha da tempo avuto un
confronto con i principali banchieri, ora quell?approccio tempestivo va portato
a livello provinciale. Tuttavia, non basta che ci sia un accordo ai vertici
delle banche per rendere più fluido il flusso dei prestiti alle imprese.
Bisogna che questo impegno si trasferisca nelle filiali perché è lì che le
imprese combattono la loro battaglia giornaliera. La vostra associazione di
categoria è concretamente impegnata per tentare di evitare che questi problemi
si ripercuotano sui propri associati? Da ultimo, ci siamo impegnati anche ad
aumentare le risorse in dotazione ai confidi, un sistema di garanzia alle
banche per concedere credito alle piccole imprese, in modo da facilitare la
concessione di mutui agli operatori economici. Quali altre preoccupazioni
minano le certezze degli imprenditori campani? L?energia e, al di fuori del
contesto produttivo, innanzitutto la sicurezza e la legalità. Il mese scorso
abbiamo firmato un protocollo con il ministro Maroni e il prefetto di Napoli
Panza nel quale sono state individuate una serie di misure per liberare il
territorio dagli ostacoli legati alla criminalità: lo svolgimento degli appalti
e la bonifica dei settori produttivi a rischio. Permette che torni
all?assemblea di Città della Scienza e alla proposta del Presidente del
Consiglio? Ringrazio il premier Berlusconi per la sua investitura, ma per ora
non mi candido. Per fare risorgere il paese occorre che ognuno faccia il suo
mestiere.
( da "Giornale di
Vicenza.it, Il"
del 05-11-2008)
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Burocrazia
Mercoledì
5 Novembre 2008 S. BORTOLO. Tempi biblici per le risorse destinate al recupero
del cuore storico dell?ospedale Restauro? Il chiostro dovrà aspettare anni La
Soprintendenza, che invierà i fondi già concessi dallo Stato, sta evadendo ora
le pratiche del 2005... Se tutto va bene, il dg Antonio Alessandri
questi benedetti soldi riuscirà a vederli un anno prima di chiudere il mandato.
Ora la notizia è che, se non ci saranno altri intoppi (ma con questi chiari di
luna finanziari non si sa cosa accadrà domani, figuriamoci fra 3 anni), la
sovrintendenza di Venezia è arrivata con i pagamenti alle pratiche del 2005.
Quindi, stando alla matematica (ma qui le variabili sono parecchie), i 400 mila
euro destinati dallo Stato al restauro degli edifici dell?antico chiostro
dell?ospedale, ricadente, appunto, sotto la tutela della sovrintendenza,
dovrebbero giungere - Dio volendo - nel 2011. Se davvero andrà così, quando il
tesoretto stanziato ancora nel 2003 dal ministero per i beni culturali entrerà
nelle casse dell?Ulss saranno trascorsi 8 anni, una infinità degna della burocrazia più resistente, e addirittura 11 da quando alla
sovrintendenza di Verona giunse l?ok romano. Fu grazie a Fabio Gava, oggi
parlamentare alla corte di Berlusconi e allora assessore regionale alla sanità,
a far aprire i forzieri ministeriali a favore del S. Bortolo. Alessandri,
appena sbarcato a Vicenza, trasmise in fretta e furia le carte richieste, ma
non è servito. I tempi sono rimasti biblici. Peccato, perché i lavori
cambierebbero il volto dell?ex convento medievale, che è il nucleo storico
dell?ospedale, e che oggi giace in uno stato di semiabbandono. Senza contare
che con l?inflazione fra 3 anni questi soldi varranno di meno. Cose da
pretendere gli interessi. Non arriverebbero subito. Però... F.P.
( da "Secolo XIX, Il" del 05-11-2008)
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Burocrazia
A.a.a.
cercansi becchini formati sul campo(santo) Burocrazia
impazzita a Genova Il concorso per otto "operai seppellitori" va
deserto: serve una "patente" che nessuna scuola può dare MA DOVE
troverà, il Comune di Genova, otto persone con la qualifica di "operaio
professionale seppellitore categoria B", vulgo becchino, per garantire il
regolare svolgimento dei servizi cimiteriali? Non è solo perché «lo
scavafosse in questa città non lo vuole fare più nessuno», come lamentava pochi
giorni fa l'assessore ai Servizi cimiteriali Paolo Veardo, che già due bandi sono
andati deserti. E il terzo non promette niente di buono. Il fatto è che la
"patente" di becchino che aprirebbe le porte del lavoro, oggi, sembra
non poterla dare nessuno. «Sono a disposizione otto posti per operai con le
qualifiche di seppellitore, tumulatore o becchino - spiegano gli operatori del
Centro per l'impiego della Provincia - ma, per entrare in lista, bisogna essere
in possesso della qualifica». Un attestato di scuola superiore o persino una
laurea, insomma, non bastano. Serve la "patente". Ma come averla? «Di
norma, questi documenti si ottengono attraverso corsi di formazione o un
tirocinio», ipotizzano al call center. E visto che non si hanno notizie di
corsi professionali per scavare fosse, la conseguenza è che la qualifica si può
acquisire solo sul campo, anzi sul camposanto. Senza, è impossibile entrare
nelle graduatorie, che restano così deserte. È un intoppo della burocrazia impazzita e l'assessore, informato del problema,
sta cercando di porre rimedio. Se alla scadenza del bando non si presenterà
nessuno con l'attestato da "seppellitore" o "tumulatore",
la proposta sarà allargata al personale non qualificato. Contratti a tempo
determinato, per dodici mesi. Perché l'eternità (forse) esiste, ma il posto
fisso resta un miraggio. BRUNO VIANI 05/11/2008
( da "Unione Sarda,
L' (Nazionale)"
del 05-11-2008)
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Burocrazia
Provincia
di Nuoro Pagina 5034 Bolotana L'Ecofridge rischia di fallire Bolotana -->
Per Ecofridge ancora silenzio. Da Roma ancora non è arrivata nessuna risposta,
il che lascia nell'incertezza decine di lavoratori. Dopo il benestare del
comitato promotore del Contratto d'area, si aspettava una risposta celere da
parte del ministero per lo Sviluppo Economico per concedere i finanziamenti
revocati. Non è un ultimatum quello lanciato da Giuseppe Aloisi, l'imprenditore
lombardo titolare della Ecofridge, la fabbrica che produce sistemi
refrigeranti, ma la necessità di sollecitare una soluzione del problema in
tempi brevi, per consentire di soddisfare una importante commessa che arriva
dagli Stati Uniti. Lo stesso Aloisi, ma anche una decina di lavoratori (altri
trenta saranno assunti subito dopo il via libera del Ministero), da oltre un
anno attendono una risposta definitiva da Roma, proprio per la concessione di
quei finanziamenti (poco più di un milione di euro), che erano stati revocati a
causa dei ritardi nell'attuazione dei programmi stabiliti col Contratto d'area.
Ritardi legati alla burocrazia, perché la realizzazione del capannone nell'area industriale di
Bolotana, è stata frenata per molto tempo da cause non imputabili all'azienda. Una
giustificazione riconosciuta anche dal Comitato e soprattutto dai sindacati e
da Confindustria, che hanno sollecitato più volte il Ministero per annullare il
provvedimento di revoca dei finanziamenti. «Senza quei finanziamenti non
posiamo andare avanti - commenta Aloisi - perché per rimanere in quest'area ho
dovuto far ipotecare anche la mia abitazione». ( f. o. )
( da "Asca" del 05-11-2008)
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Burocrazia
CATANZARO/ANCE:
CERMINARA, IMPRESE COSTRUZIONI IN SOFFERENZA (ASCA) - Catanzaro, 5 nov -
Secondo il Presidente dell'Ance Catanzaro, raffaele Cerminara, la preoccupante
situazione dell'economia coinvolge anche ''il settore delle costruzioni, dopo
alcuni anni consecutivi di crescita. Si sta aprendo un periodo di difficolta',
che, secondo le nostre stime, tendera' a peggiorare nel corso del 2009. Per la
prima volta, dopo molti anni prevediamo, addirittura, una riduzione dei livelli
produttivi. Le casse dello Stato sono vuote; i privati sono scoraggiati con
conseguente diminuzione dei consumi, la burocrazia mette troppi bastoni fra le
ruote''. ''Se la situazione nazionale - continua il Presidente Cerminara - e'
pesante, il contesto locale e' ancora piu' sofferente, perche' cominciamo a
vedere gia' i segnali negativi sull'economia reale con una stretta creditizia
sulle imprese, in aggiunta alla grave criticita' connessa all'aumento
dei costi delle materie prime. Al di la' di tali fattori oggettivi, lo stato di
preoccupazione aumenta sempre di piu' a causa di alcune vicende che stanno
caratterizzando il nostro sistema produttivo: mi riferisco, in particolare,
all'atteggiamento delle grandi imprese aggiudicatici del nord che, con
arroganza e spregiudicatezza, soffocano le nostre imprese''. red/map/alf (Asca)
( da "Tempo, Il" del 05-11-2008)
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Burocrazia
stampa
sora Turbogas, interviene il ministero Anche il Ministero dell'Ambiente vuole
fare luce sulla questione turbogas. Spesso i rinvii delle decisioni,
specialmente nel settore pubblico, sono normali e legati alla
solita lentezza della burocrazia. Quello in questione, invece, sembra un rinvio significativo.
Infatti la Provincia di Frosinone, che aveva indetto la Conferenza dei Servizi
per dare il via libera all'impianto di cogenerazione della Cartiera del Sole a
S.Domenico, ieri ha dovuto interrompere l'iter e rinviare l'incontro su
richiesta della Regione Lazio - Dipartimento del territorio ed Ambiente
che, su richiesta del ministero dell'Ambiente, sta redigendo un documento per
«chiarire alcuni aspetti procedimentali». Ma anche il legale delle associazioni
ha contestualmente diffidato a concedere il nulla osta. Quindi circa due anni
dopo l'inizio della storia, dopo esposti, manifestazioni, inchieste, strane
storie ancora da chiarire, anche dal Ministero vogliono vederci chiaro sulle
procedure seguite dagli enti che finora hanno autorizzato l'intervento e che
duramente sono state contestate dalle associazioni ambientaliste e non solo.
Ora, pur in attesa di sapere come finirà, appare evidente che qualcosa finora non
è andato per il verso giusto. Se si sta perdendo tempo e si rischiano i posti
di lavoro, come purtroppo minacciato, non può essere colpa di chi fa rilevare
le «cose». Forse le stesse «cose» andavano fatte meglio. Tipo discutere e
verificare se esistono davvero abbattitori delle polveri sottili in grado di
dare maggiori garanzie. O di chi era la competenza dell'autorizzazione. O la
reale potenza della centrale. E tanto altro ancora. Due anni buttati che,
speriamo, non siano causa di problemi occupazionali per gli operai.
( da "Corriere
Adriatico"
del 05-11-2008)
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Burocrazia
Il drastico
calodel pescato e il crollodei prezzi sonotra le cause principali Problemi per
i vongolari Rischia di sparire la flotta dei pescherecci Almeno 15 proprietari
hanno chiesto di chiudere l'attività. Allarme di Federcoopesca CIVITANOVA - La
flottiglia di Civitanova rischia di scomparire. O, comunque, di ridursi
drasticamente. Almeno di un terzo. Una tendenza, peraltro, già in atto negli
ultimi anni. Proprio in questi giorni, i proprietari di 15 motopescherecci
stanno preparando la domanda per chiudere l'attività facendo leva sugli
interventi comunitari che agevolano la demolizione delle imbarcazioni. Lo rende
noto la Federcoopesca Marche. Un preoccupante segnale che testimonia il grande
disagio che sta vivendo una categoria storica della città, che ha largamente
contribuito alla crescita economica di Civitanova. Né a portare un po' di
ottimismo basta una morsa meno stringente del caro-gasolio. "La grande
paura per il prezzo del gasolio è un po' diminuita a seguito del calo delle
quotazioni del petrolio si legge in una nota della Federcoopesca regionale
anche se le diminuzioni non hanno mai la stessa velocità e proporzione dei
rincari. Ma altre preoccupazioni gravano sui pescatori. Dopo la ripresa della
pesca, infatti, si è riscontrata la diminuzione delle catture del prodotto in
misura consistente. I prezzi del pesce sono diminuiti mentre l'inflazione
continua a colpire tutti i beni acquistati dalle aziende di pesca. Al mercato
ittico di Civitanova i prezzi sono sempre inferiori a quelli della vicina Ancona
e se questo fenomeno è aggiunto al calo di produzione, si comprende il motivo
di piena sfiducia nel futuro da parte dei pescatori". Insomma, venti di
recessione che colpiscono il settore ma con particolare violenza a Civitanova,
dove all'asta del mercato ittico le quotazioni delle casse sono sempre più
basse. Sulla stessa "barca", è proprio il caso di dire, anche i
"vongolari". "A tutto ciò si deve aggiungere la grave crisi che
ha investito la pesca delle vongole per la mancanza del prodotto improvvisamente
scomparso nei mesi scorsi rileva l'associazione di categoria il quadro che
emerge del settore ittico civitanovese è veramente pieno di ombre e senza
luce". I vongolari hanno ripreso l'attività proprio in questa settimana
dopo quattro mesi di fermo. Meno della metà delle vongolare hanno ripreso il
mare. Tutto sommato, le prime giornate di pesca non sono andate malissimo. In
poche ore, raggiunta la quota di 25 sacchi (massimo consentito giornaliero). Ma
sono sempre più ridotte le aree di pesca ricche di vongole. A Civitanova sono
44 le vongolare. Più o meno lo stesso numero dei motopescherecci. Nel 2000,
invece, nel porto di Civitanova si contavano circa 70 scafi. Una diminuzione
del 30% in pochi anni. E sono pronte altre 15 domande di dismissione. "I
pescatori negli ultimi anni hanno assottigliato sempre più i redditi fino a lavorare anche in perdita conclude la Federcoopesca mentre
la burocrazia comunitaria,
nazionale e locale aggrava sempre più l'impresa con nuove e vecchie
imposizioni: blue-box, pesce misurato con il centimetro, giornali di bordo
inviati telematicamente, imbarchi e sbarchi comunicati via e-mail, costi delle
manutenzioni sempre crescenti, gestione carente del mercato ittico,
controllori di ogni tipo che anziché accompagnare l'azienda al rispetto delle
normative sono sempre pronti ad irrogare salate sanzioni. Gestire l'azienda di
pesca è divenuto veramente difficile se non impossibile e chi può scappa,
lasciando in campo chi è costretto a rimanere perché ha fatto e sa fare solo il
pescatore, ma pieno di sfiducia verso il futuro o pronto a feroci
contestazioni". EMANUELE PAGNANINI,
( da "Gazzettino, Il
(Venezia)"
del 05-11-2008)
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Burocrazia
CAORLE
Indignato per l?accaduto il sindaco Marco Sarto: «Un patrimonio inestimabile
della nostra laguna» «Nessun caorlotto brucerebbe un casone» I pescatori preoccupati:
«Un?azione vigliacca, poteva andare a fuoco tutto quanto» CaorleNon si parlava
d'altro, ieri a Caorle, se non del casone bruciato l'altra notte a Falconera.
Le prime ricostruzioni di Carabinieri e dei Vigili del fuoco hanno concordato
sulla concreta possibilità di un incendio doloso. Ed è proprio questa
volontarietà ad aver suscitato reazioni contrastanti tra i proprietari dei
casoni: c'è chi teme che l'episodio possa ripetersi e quindi preferisce non
parlare temendo rappresaglie a proprio danno e chi invece ritiene che si sia
trattato di un caso isolato. «È stata un'azione a dir poco vigliacca ha detto
Dino Benatelli, proprietario di un casone Poteva andare a fuoco tutto quanto.
Dispiace però che si parli dei casoni solamente quando succedono episodi simili
o per i sequestri giudiziari. Il Comune si sarebbe dovuto interessare ben prima
di questa zona promuovendo un tavolo di confronto tra gli enti competenti per
evitare i sequestri, ma ormai è tardi».Secondo uno dei pescatori che quella
notte stava lavorando in laguna, un forte odore di plastica bruciata avrebbe
anticipato l'incendio vero e proprio. «Appena abbiamo visto le fiamme abbiamo
chiamato i vigili del fuoco. È stata davvero una fortuna che nessuno si sia
fatto male». Senza dubbio chi ha rischiato di più a causa dell'incendio è Luigi
Gobbato che da tempo vive all'interno di un camper posteggiato a pochi metri
dal casone finito in cenere: «Stavo dormendo e non mi sono accorto di nulla.
Poi alcuni rumori mi hanno svegliato e mi sono trovato davanti fiamme
altissime. Mi sono spaventato ed ho spostato la macchina che era più vicina
all'incendio rispetto al camper. Poi non ho potuto far altro che allontanarmi
ed attendere l'arrivo dei vigili del fuoco».Sulla questione è intervenuto oggi
anche il sindaco Marco Sarto: «Se, come sembra, l'incendio è stato provocato
intenzionalmente - dice il primo cittadino, smentendo ancora una volta che il
casone sia suo, come si era vociferato in città - si tratta di un episodio
grave e lo è ancor di più se si pensa che quella struttura era affidata al
Comune. Io non riesco a dare un senso ad un simile atto che avrebbe potuto
generare conseguenze molto più gravi. Quello che mi sento di dire è che un
caorlotto, o quanto meno un vero caorlotto, non avrebbe mai potuto bruciare un
casone. Mi auguro che questa situazione non si ripeta
perchè ha concluso il sindaco casoni e laguna sono un patrimonio inestimabile
per i quali l'amministrazione si sta impegnando. Purtroppo il nostro piano di
tutela è fermato dalla burocrazia: ci serve maggiore sostegno da parte della Regione e della
Sovrintendenza».Riccardo Coppo
( da "Gazzettino, Il
(Vicenza)"
del 05-11-2008)
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Burocrazia
COMUNE
Insediato il nuovo segretario Sarà anche direttore generale (r.c.) Il Comune di
Vicenza ha ufficialmente un nuovo segretario. Da ieri Simone Maurizio Vetrano
ha preso il posto di Angelo Macchia, dallo scorso giugno responsabile della
segreteria generale della Provincia di Vicenza. Vetrano, 60 anni, originario di
Sciacca (Agrigento), arriva dal Comune di Bassano del Grappa, e ricoprirà anche
la carica di direttore generale del Comune. «Sono onorato della scelta compiuta
dal sindaco Achille Variati - ha fatto sapere - Mi è stato offerto un ruolo
importante, che svolgerò nel migliore dei modi. La mia è una funzione pubblica,
ma questo non significa trincerarsi dietro la burocrazia, bensì mettersi al servizio
della città». «Ho scelto il dottor Vetrano per la professionalità e la
conoscenza della realtà vicentina, maturata come segretario generale di
numerosi comuni del nostro territorio - è stato il commento di Variati - Al
compito del segretario comunale aggiungerà quello di direttore generale,
che coordinerà la dirigenza e monitorerà l'attuazione dei progetti
dell'Amministrazione».
( da "Gazzettino, Il
(Belluno)"
del 05-11-2008)
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Burocrazia
TOSCANI
(VALLE) «I sindaci ridiano le chiavi del Municipio» (B.D.V.) Anche i sindaci, e
non solo i presidenti di comunità montana, possono portare le chiavi dei loro
municipi al prefetto. E' la proposta provocatoria che il sindaco di Valle,
Matteo Toscani, ha fatto ai colleghi in una lettera aperta che ha focalizzato
la loro attenzione sui disagi che opprimono gli amministratori degli enti
pubblici. "Dopo tanto parlare, la fine delle comunità montane bellunesi
sembra ora essere ineluttabile ed imminente": così esordisce la sua
lettera aperta."I fatti stanno dimostrando che né la Regione né lo Stato
hanno a cuore l'esistenza delle comunità montane. Se così non fosse, essi non
avrebbero adottato le scelte politiche (per la Regione Veneto sarebbe più
corretto affermare le non scelte) che hanno creato l'insostenibile e
paradossale situazione in cui si trovano". Secondo Toscani, nessuno ha
inteso fornire a questo ente adeguate risorse, nuove competenze, certezze per
il futuro e, soprattutto, dignità e riconoscimento per il lavoro svolto in
questi anni in favore dei Comuni e della popolazione di montagna. Così continua
Toscani: "Il peso politico e la forza contrattuale delle comunità montane
sono in questo momento debolissimi e quindi è impensabile che la protesta dei
presidenti, per quanto accorata ed autorevole, possa impensierire Venezia e Roma
e portare a qualche risultato positivo". Toscani fa poi un cenno
all'annuncio che le chiavi degli enti saranno consegnate al Prefetto: "è
un gesto che rischia di diventare reale anziché simbolico ed è probabile che
ottenga il risultato opposto a quello sperato: la soddisfazione di quanti,
senza avere il coraggio di agire direttamente, hanno progettato la loro
eliminazione!" Sui rapporti Comunità Montane-Comuni, Toscani ritiene che
il ruolo delle comunità è sicuramente strategico e fondamentale per l'attività
dei comuni, sia in termini di servizi erogati che di coordinamento e di sintesi
delle esigenze delle varie realtà territoriali; "per un difetto di
comunicazione, lamenta ancora Toscani, gran parte della popolazione nemmeno
percepisce la loro presenza e per questo motivo, forse, è scarso l'interesse
dei cittadini circa la loro soppressione. Senza i servizi erogati, però, presto
il silenzio della popolazione diventerà rabbia e protesta nei confronti di chi
l'ha privata di enti poco appariscenti ma indispensabili ed attivi".Per
Toscani andava fatta una riforma in termini di confini, di ruolo e di
competenze: "ciò è intollerabile, ma è ancora più grave che i comuni non
alzino la voce per far sentire la rabbia della montagna sempre più maltrattata
e sempre meno considerata. Questa battaglia, che non è né di destra né di
sinistra, ma di interesse per il territorio e per quanti ancora hanno la forza
per abitarlo, deve essere combattuta, anche dai comuni e dai loro sindaci, al
fianco delle comunità montane e dei loro presidenti". Per Toscani, dopo i
tagli continui ai bilanci, le promesse disattese ed una burocrazia opprimente, la misura è ormai
colma. "Se i presidenti delle comunità montane porteranno le chiavi al
Prefetto, portiamo anche noi sindaci quelle dei nostri municipi! Dovremmo
gridare forte che non sono i nostri enti il vero costo della politica e che la
necessità di tagliare spese, ritenute eccessive ed inutili".
( da "Gazzettino, Il
(Treviso)"
del 05-11-2008)
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Burocrazia
Santa
Lucia Continua a far discutere la sicurezza a ... Santa LuciaContinua a far
discutere la sicurezza a Santa Lucia.Dopo lo sfogo del sindaco Fiorenzo
Fantinel per la mancanza di risorse da investire nella sicurezza e l'accusa
delle minoranze di non saper amministrare le risorse, interviene sulla
questione il vicesindaco Riccardo Szumski per fare alcune precisazioni.Il
vigile di prossimità è stato istituito lo scorso 1 luglio in coerenza con il
nostro programma elettorale. Le "mille lamentele "della minoranza non
c'entrano con questa decisione assicura Szumski -. La cifra di 280 mila euro di
costo del consorzio per il 2007 non esiste, il surplus relativo alle infrazioni
da photored ha comportato maggiori spese ma anche maggiori entrate, ma non sono
un costo assestato del consorzio. La spesa di normale funzionamento si attesta
sui 130 mila euro per il
( da "Gazzettino, Il" del 05-11-2008)
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Burocrazia
Il Veneto
decide per la semplificazione Addio licenza di pesca, basterà pagare una tassa
Dopo dieci anni cambia la legge Venezia(g.t.) Addio licenza di pesca. I quasi
84mila pescatori sportivi del Veneto non dovranno più sobbarcarsi code negli
uffici delle Province per rinnovare i documenti che abilitano alla pesca
dilettantistica nelle acque interne e marittime interne, ma basterà pagare
l'apposita tassa di concessione regionale e la ricevuta varrà come licenza. È
quanto ha deciso all'unanimità la commissione consiliare
agricoltura-caccia-pesca fondendo ben due distinti progetti di legge, il primo
presentato a gennaio dal consiglio provinciale di Belluno e il secondo in
agosto dai consiglieri della Lega Nord, Gianantonio Da Re, Gianpaolo Bottacin,
Roberto Ciambetti e Daniele Stival.Entrambe le proposte si rifanno alla
modifica del Titolo V della Costituzione che ha affidato alle Regioni la
competenza esclusiva sulla pesca e all'obiettivo di sburocratizzare e
semplificare la materia sollevando da un lato gli uffici provinciali da un
onere e dall'altro il cittadino dalla trafila burocratica, fatta di carte e
tempo, per ottenere il documento e dall'esborso di ben tre marche da bollo da
14,62 euro l'una. Una volta approvata dal consiglio, la proposta licenziata dalla
commissione andrà a modificare la legge del 1998 che disciplina l'esercizio
della pesca stabilendo che "la ricevuta di versamento delle tasse di
concessione regionale costituisce licenza di pesca dilettantistica a tutti gli
effetti". Attualmente la tassa di concessione è di 22,72 euro, ridotta a
4,54 euro per i giovani tra 14 e 18 anni e gratuita per i minori di 14 anni e
gli over 70. La nuova legge prevede inoltre che la licenza di pesca rilasciata
nelle altre regioni e nelle province autonome di Trento e Bolzano ha validità
anche in Veneto.«Ora meno burocrazia per i cittadini e uno sgravio di lavoro per gli uffici della
Provincia - commenta soddisfatto Da Re, primo firmatario della proposta leghista
- La licenza che fino a ora veniva richiesta non aveva alcuno scopo di
dimostrare l'attitudine all'attività di pesca e quindi era opportuno, almeno
per il livello dilettantistico, eliminare questo attestato». «Ora gli
appassionati non saranno più costretti a recarsi negli uffici preposti per
versare la tassa, ma basterà un versamento postale, senza più obblighi di marca
da bollo conclude Da Re - Un vantaggio economico per il cittadino, non più
costretto a code e lunghe attese».Nel testo licenziato dalla commissione è
stato inserito anche un emendamento presentato da Claudio Rizzato (Pd) che
prevede una delega alle Province per combattere il "gambero rosso"
della Lousiana che si sta diffondendo in maniera preoccupante nelle acque
interne venete producendo effetti devastanti sulla fauna ittica e sugli argini
in modo particolare nei fiumi del Vicentino e nel lago di Fimon.
( da "Giornale di
Calabria, Il"
del 05-11-2008)
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Burocrazia
Ance
di Catanzaro, situazione preoccupante per il settore edilizio CATANZARO. ?Lo
stato dell?economia come apprendiamo quotidianamente da esperti ed organi istituzionali,
è molto preoccupante. Anche per il settore delle costruzioni si sta aprendo,
dopo alcuni anni consecutivi di crescita, un periodo di difficoltà, che,
secondo le nostre stime, tenderà a peggiorare nel corso del 2009. Per la prima
volta dopo molti anni prevediamo, addirittura, una riduzione dei livelli
produttivi. Le casse dello Stato sono vuote; i privati sono scoraggiati con
conseguente diminuzione dei consumi, la burocrazia
mette troppi bastoni fra le ruote. Lo dichiara il presidente di Ance Catanzaro,
Raffaele Cerminara, che aggiunge: ?Se questa è la situazione nazionale il
contesto locale è ancora più sofferente, perché cominciamo a vedere già i
segnali negativi sull?economia reale con una stretta creditizia sulle imprese,
in aggiunta alla grave criticità connessa all?aumento dei costi delle materie
prime. Al di là di tali fattori oggettivi, - continua il Presidente Cerminara -
lo stato di preoccupazione aumenta sempre di più a causa di alcune vicende che
stanno caratterizzando il nostro sistema produttivo: mi riferisco, in
particolare, all?atteggiamento delle grandi imprese aggiudicatici del nord che,
con arroganza e spregiudicatezza, soffocano le nostre imprese. Già in sede di
insediamento alla Presidenza di Ance Catanzaro denunciai il problema -
sottolinea Cerminara - nel mercato dei lavori pubblici, tanto del ?gigantismo
degli appalti? perché lavori che potrebbero essere appaltati separatamente sono
accorpati senza motivo penalizzando l?imprenditoria locale, quanto
dell?indifferenza registrata allorquando si procede, in presenza di aziende
calabresi, con i dovuti requisiti e che hanno realizzato le stesse opere in
tutto il territorio nazionale, ad appaltare lavori con esclusivi ?inviti? delle
solite imprese non locali. Ebbene, si è verificato proprio ciò che temevo, sono
infatti in corso operazioni da parte di grandi imprese sulle quali è necessario
alzare l?attenzione; da qualche tempo, stanno attuando una politica ?non
corretta? nei confronti delle imprese subappaltatrici, tesa a stressare i
rapporti e pretendendo contratti ?vessatori?, ribassi su ribassi, nonché
ritardi nei pagamenti con gravissime ripercussioni sulla sopravvivenza delle
piccole imprese, le quali si vedono costrette alla fine a cedere anche in
considerazione delle difficoltà del momento?.?Non v?è dubbio - dice ancora -
che tutto ciò non va bene; infatti, bisogna comprendere che rigidità ed
atteggiamenti prevaricatori non possono che innestare situazioni di malessere e
disagio che compromettono la realizzazione delle opere e la loro qualità
secondo il rispetto delle regole ed in contesto di piena legalità. In tale
direzione, peraltro, non può sottovalutarsi la ricaduta negativa che tale
situazione andrebbe a determinare in termini di perdita di posti di lavoro; la
qualcosa innesterebbe, inevitabilmente, una presa di posizione comune con le
Organizzazioni Sindacali a tutela di interessi comuni e fondamentali
assolutamente coincidenti . Il panorama che si è tratteggiato è, purtroppo,
tutt?altro che incoraggiante. Partendo dal presupposto che il pluralismo delle
imprese e, dunque, la sua difesa, è uno dei principi fondanti di qualunque
democrazia economica, occorrerà, anche da parte della politica
un?inequivocabile correzione di tiro, che dia certezze non solo alle grandi
imprese che si occupano di opere strategiche, ma, soprattutto, a quelle piccole
e medie, indispensabili per farci recuperare il gap che dura da 50 anni ed
innescare uno sviluppo duraturo, altrimenti, anche chi ha voglia e capacità di
investire, non potrà far altro che stare a guardare. Noi siamo imprese e non
scendiamo in piazza, ma vogliamo comunque far sentire la nostra voce, anche
nell?interesse delle comunità in cui operiamo e, a tal proposito, auspicando un
cambiamento culturale che dia il giusto segnale, mi dichiaro disponibile con
tutti i colleghi ad un confronto proficuo e positivo, nonché idoneo a superare
frizioni e contrasti al fine di creare quel clima di fiducia che ci consente di
affrontare con serenità le difficoltà quotidiane. In assenza di una qualsiasi
svolta risolutiva, attesa la gravità della situazione, anche in considerazione
delle pressanti sollecitazioni dei colleghi, - conclude Raffaele Cerminara -
saremo costretti, come categoria, a chiedere al Prefetto un attento
monitoraggio dei contratti stipulati con le imprese subappaltatrici al fine di
verificare comportamenti non in linea con un certo contesto di regole,
improntate a rispetto della dignità di ciascuna impresa ed al connesso ruolo
sociale?. (05-11-08)
( da "HelpConsumatori" del 05-11-2008)
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Burocrazia
News
SALUTE. Cure palliative: cresce la percezione di utilità dei farmaci oppiacei
05/11/2008 - 17:26 Cure palliative: cresce la percezione di utilità di farmaci
oppiacei per il controllo del dolore in un contesto di preoccupante vuoto
legislativo e di disparità interregionale. Come è stato anticipato nella presentazione
alla stampa del XV Congresso della Società Italiana delle Cure Palliative (SICP
- www.sicp.it), rispetto al passato è cresciuta tra i cittadini italiani la
percezione della necessità di somministrare oppiacei per il controllo del
dolore. Ma nonostante l'attestato di fiducia espresso da gran parte della
popolazione intervistata (l'80%, come rivela l'indagine Ipsos presentata al
congresso della SICP) che dichiara di ritenere un diritto fondamentale non
soffrire nella fase finale della vita, le cure palliative in Italia si stanno
confrontando in questo momento con un preoccupante vuoto legislativo: ancora
troppe questioni aperte sul tavolo ne decideranno il futuro nel prossimo anno e
comunque nel corso di questa legislatura. Ma le soddisfazioni per le conquiste
ottenute da tutti gli operatori, compresi i volontari e le strutture impegnate,
devono fare i conti con i tanti nodi ancora da sbrogliare, come le normative,
la prescrizione di alcuni farmaci e i temi sensibili, come il testamento
biologico. Questa situazione di impasse e di vuoto legislativo si traduce in
una situazione di conseguente incertezza per gli operatori sanitari, ma
soprattutto, per le oltre 250.000 famiglie di malati terminali presenti sul
territorio nazionale. Si attendono, si spera a giorni, importanti novità sulla
definizione dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza(LEA) e l'inclusione al
loro interno di specifici interventi di cure palliative, sia domiciliari, sia
in hospice. Emerge inoltre una fotografia dell'Italia a due velocità in materia
di cure palliative, con una disomogeneità regionale che penalizza, in
particolar modo, il Sud e la Sicilia. Inoltre a fronte di un primato per
consumo di antinfiammatori non steroidei (Fans), dagli importanti effetti
collaterali, l'Italia è fanalino di coda per uso degli oppiacei nel dolore
cronico, un dato inequivocabile, secondo molti operatori, di quella "paura
della morfina" che da sempre caratterizza la cultura medico-sanitaria
italiana, ma anche di una scarsa consapevolezza del diritto dei cittadini ad
usufruire di questi farmaci. L'occasione per trovare le risposte alle tante
domande è stata offerta quindi dall'appuntamento annuale Congresso della SICP,
a 20 anni dalla nascita di questo movimento creato per dare dignità ai malati
al termine della loro vita, approvato e rispettato non solo dalle famiglie dei
malati terminali ma anche dalle Istituzioni e dall'opinione pubblica in genere.
Help Consumatori, presente al Congresso, ha chiesto ai massimi esperti del
settore di spiegare cosa significa parlare di dignità alla fine della vita e
quali saranno le evoluzioni delle cure palliative in Italia. Nonostante la
Convenzione di Oviedo (Consiglio d'Europa, 1997), per la protezione dell'essere
umano riguardo alle applicazioni della Medicina, ratificata dall'Italia nel
2000 (legge n° 145, 28 marzo), la consapevolezza da parte del cittadino del
diritto alla dignità anche nella parte finale della vita non si può ancora dare
affatto per scontata. Nel corso del congresso gli operatori hanno evidenziato
infatti un ritardo dell'informazione all'opinione pubblica, che non sembra
essere del tutto consapevole del diritto alla non sofferenza nella parte finale
della vita. In pratica, solo il 40% dei malati oncologici e pochissimi malati
non oncologici (meno dell'1%) riceve un'adeguata assistenza a domicilio o
presso gli hospice. "E' giunto il momento di promuovere all'attenzione
pubblica una riflessione su un tema tanto difficile quanto fondamentale, come
il diritto alla dignità nella parte finale della vita, con cui i cittadini e
gli operatori devono quotidianamente confrontarsi - spiega a Help Consumatori
Giovanni Zaninetta, presidente della SICP - .Avviare questo percorso culturale
significa spiegare ai cittadini che la medicina non può risolvere tutti i problemi
legati alla salute, ma può e deve trasformarsi in un competente strumento di
accompagnamento nella parte finale della vita. Il cittadino, da parte sua, deve
acquisire maggiore consapevolezza riguardo al diritto alla cura del dolore, che
rappresenta però solo un primo passo di un percorso di assistenza
psicologica", precisa il presidente della SICP sottolineando l'importanza
del ruolo dei media nell'informare l'opinione pubblica sul diritto alla non
sofferenza e alla tutela della dignità nella parte finale della vita.
Nonostante anche un recente rapporto del Parlamento europeo sottolinei il ruolo
della medicina palliativa in relazione al generale invecchiamento della
popolazione, non esiste al momento una legge nazionale unitaria che regoli
l'applicazione delle cure palliative. "La riapertura del dibattito alla
Camera dovrebbe portare a una legge unitaria sulle cure palliative - continua
Zaninetta - ma alla lettura dei testi ci chiediamo se questa legge riuscirà a
incidere davvero nell'evoluzione degli hospice italiani". Dalla fotografia
scattata nel corso del congresso della SICP emerge infatti un Paese a macchia
di leopardo, in cui il diritto alle cure di fine vita è più o meno fruibile a
seconda delle Regioni prese in considerazione: meglio al Nord e al Centro
Italia, decisamente peggio nel Sud e nelle isole. Se qualche miglioramento c'è
stato in termini di strutture costruite (dei 206 hospice previsti ne sono stati
aperti 147) la presenza è molto disomogenea:
( da "HelpConsumatori" del 05-11-2008)
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Burocrazia
News
CONCORRENZA. Carburanti, Antitrust: in Italia costano da
( da "Varesenews" del 05-11-2008)
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Burocrazia
Busto
Arsizio - Secondo l'organo politico giovanile di Alleanza Nazionale il primo
cittadino sta nicchiando sul nuovo stadio e su altre opere in previsione
«Sindaco si muova!», Azione Giovani critica Farioli Riceviamo e pubblichiamo un
comunicato stampa di Azione Giovani rivolto al sindaco di Busto Arsizio
Gianluigi Farioli. I giovani di An gli contestano immobilismo e ritardi
nell'affrontare i problemi. Barack Hussein Obama è diventato il primo presidente
afroamericano degli States, in Giappone hanno ridato vita a dei topolini morti
più di 15 anni fa e a Busto Arsizio? A Busto Arsizio niente di niente, neanche
le banalità: del progetto di piazza Vittorio Emanuele, non v'è traccia; per non
parlare del progetto stadio. «Mesi fa avevamo stampato dei volantini con
scritto basta c...e - dice Matteo Sabba, presidente del circolo bustocco di AG
- oggi mi viene voglia di riproporlo. Abbiamo grandi potenzialità, supportate
da progetti di privati che richiedono uno strettissimo contributo pubblico e
qualcuno continua a mettere bastoni tra le ruote per rendere immobile la
città". L'autosilo l'abbiamo già discusso nei minimi dettagli e non
vogliamo ripeterci; lo stadio è l'ennesima grande opportunità che stiamo buttando
all'aria: a quanto pare il problema è che nel progetto, già presentato, c'è la
presenza di un'area commerciale, minima rispetto all'impianto sportivo, ma
ovviamente nel mondo moderno, dove il Pubblico non ha soldi, se c'è un privato
che vuole investire, non lo fa certo per beneficenza, ma per avere un ritorno
economico. Quello che deve essere valutato è però il ritorno economico,
d'immagine, occupazionale che la nostra città potrà avere». Il Sindaco continua
ad allontanare gli spettri dell'immobilismo dalla sua amministrazione, ma ormai
la situazione è palese. Busto Arsizio è in letargo, nessuno sa il perchè o chi
l'ha addormentata, ma tutti se ne rendono conto. In compenso le Agesp si prova
a "farle riprodurre come conigli", nonostante esista un flusso
legislativo inverso. Chi ha la fortuna, come noi, di "non avere
un'opposizione" in consiglio comunale, dovrebbe creare, gestire e
governare nella maniera più fluida e semplice possibile, ma da noi non è così:
siamo imbrigliati nelle maglie dei formalismi, della burocrazia e dei secondi fini. Azione
Giovani vuole delle risposte oneste e sensate su entrambi i punti caldi:
sull'autosilo perchè tanti problemi per far partire i lavori in piazza Vittorio
Emanuele? perchè 4 osservazioni di associazioni, che non sono mai state
ascoltate, ora vengono usate come scusa per i ritardi? chi realmente non
vuole che questo progetto diventi realtà? Sullo stadio chi si mette di traverso
di fronte al progetto stadio e soprattutto, perchè? A chi spaventa l'area
commerciale che verrebbe creata? AG vuole ricordare ai concittadini che
entrambe i progetti hanno piccoli contributi pubblici e quindi non ci sono
grossi appalti controllati dalla politica. «Ovviamente - conclude Sabba -
qualsiasi risposta che parlerà di ambiente, inquinamento e traffico non la
riterremo valida, poichè nessuno di chi amministra Busto, a torto o a ragione,
ha mai dimostrato di aver particolarmente a cuore questi temi». Sindaco, se
vuole glielo diciamo in politically correct: "Basta perdite di
tempo", il significato è lo stesso. Mercoledi 5 Novembre 2008
( da "Datasport" del 05-11-2008)
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Burocrazia
Di
Silvio, test con Velasquez, aspettando Califano (AGM-DS) - 05/11/2008 20.22.09
- (AGM-DS) - Milano, 5 novembre - C'e` una costante a Roma e dintorni. Quando
si organizzano serate di pugilato, l'esaurito e` una costante. Questo nelle ultime
stagioni, dopo un digiuno decennale. Grazie ad alcuni organizzatori locali, che
hanno iniziato con umilta` e avvedutezza. E' doveroso citare Davide Buccioni,
ex pugile romano, oggi avvocato, che capi` come sensibilizzare le borgate,
puntando su ragazzi del quartiere. La scelta si dimostro` la giusta leva per
alzare l'interesse e far tornare il pubblico, in particolare quello giovane
alla noble art. I successi dei dilettanti italiani sia ai mondiali di Chicago
nel 2007 e le medaglie olimpiche di Pechino, hanno fatto il resto. Le palestre
sono tornate ad affollarsi, con un cambio radicale. Prima gli insegnanti
accoglievano ragazzi che sceglievano le discipline orientali, Thai e Kick in
particolare. Adesso chiedono di praticare la boxe. L'appuntamento di domani
sera (giovedi`) della Unicorner di Marcello Paciucci e Lamberto Petrecca al
Palafijkam di Ostia Lido, anche se privata dell'etichetta tricolore che avrebbe
avuto con la prevista e poi saltata sfida tra Giovanni Niro (14+0-2=1nc) e
Pasquale Di Silvio (8+), rappresenta l'ufficializzazione di un titolo che
sembrava non voler trovare la strada di Roma. Finalmente, pur non battendosi
per il trofeo che adesso possiede, potra` alzare al cielo la cintura dei
leggeri in attesa di metterla in palio. Pasquale Niro ha dovuto arrendersi alla
cattiva sorte - crediamo alla sua versione - anche se i troppi rinvii sempre
sulla stessa sponda, possono attivare dubbi. Il messinese-grossetano dopo aver
conquistato a Sequals il 15 luglio a Sequals 2006, il titolo dei leggeri, con
pieno merito ai danni di Corrado Battaglia, siciliano di Siracusa, costretto
alla resa al 6 round, le successive difese sono state il festival
dell'imprevedibile. Ne ha sostenuto tre con un NC e due pareggi assai generosi.
Sia contro Marsili a Grosseto che con Chiofalo a Piacenza per la maggior parte
degli spettatori neutrali, gli sfidanti meritavano qualcosa di piu`. Sul NC
(contro Chiofalo) niente da dire, anche se in quell'occasione ci fu un teatrino
diseducativo di cui il pubblico in sala e di Raisport, avrebbe fatto volentieri
a meno. Comunque, l'attaccamento al titolo era davvero forte. Tanto che l'ha
perduto solo a tavolino per l'impossibilita` di salire sul ring. Dopo un batti
e ribatti tra i vari organizzatori nell'interpretare le regole su titolari e
sfidanti. Molto per colpa di una burocrazia che non fa eccezione da nessuna parte. Il campione italiano dei
leggeri Di Silvio se la vedra` con Carlos Wiston Velasquez (12+2) pugile del
Nicaragua, gia` visto lo scorso ottobre a Piacenza perdere in modo netto da Max
Chiofalo sui 10 round. Nell'occasione Chiofalo si mostro` decisamente
bene ispirato, disputando il suo miglior match, oltre che un segnale che
potrebbe suonare come campanello d'allarme. Il protetto di Mario Loreni -
ennesimo siciliano, trapanese di Campobello di Mazaro - in attesa che cresca
del tutto Luca Marasco, potrebbe essere il prossimo sfidante ufficiale.
Aspettando che si delinei la situazione, otto round con Velasquez vanno piu`
che bene per "il puma" romano, a sua volta in grande crescita. A
valutarne la prestazione, ci sara` sicuramente a bordo ring il concittadino
Simone Califano, in predicato per una sfida che Roma aspetta. Sfida e rivincita
tra i due ottimi pugili. Per la cronaca il primo confronto ando` a Di Silvio di
misura e valeva per la Coppa Italia. La Unicorner sta pensando serialmente al
clou per il Santo Stefano di Roma e sarebbe un derby da scintille. Un altro
tricolore, il gallo Emiliano Salvini (11-6-1), passato di recente alla scuderia
romana, chiamato ad un test sui 6 round contro Luigi Mantegna (0-11). Incontro
facile sulla carta, magari piu` laborioso sul ring, visto che il ceccanese pur
limitato tecnicamente ha un cuore grande. Due incontri di Coppa Italia fissati
sui sei tempi. Nei quarti, sono di fronte i medi Stefano Loriga (8-1-2) e Carlo
De Novellis (5-1-1). Il crotonese ha un conto aperto con De Novellis, che gli
ha inflitto l'unica sconfitta in carriera. Assicura Paciucci che Stefano e`
assai migliorato e deciso a capovolgere il precedente verdetto. Vale invece la
semifinale superleggeri, lo scontro tra Danilo Valerii (3-0-1) ragazzo di casa,
che spera di aver superato il momento negativo a causa di incidenti vari,
opposto a, campano Samuele Esposito (1) che sembra avere pugni pesanti. Il
confronto Di Silvio-Velasquez verra` stramesso in differita domani sera su
Raisport Piu` dopo la diretta, da Piove di Sacco (Pd) tra Devis Boschiero e lo
spagnolo Garcia Escalona. Valido per la vacante cintura superpiuma Unione
Europea. Nel lunghissimo venerdi` pugilistico, si disputeranno le finale
regionali laziali, sul ring dieci categorie. I vincitori saranno i titolari per
gli assoluti di Milano a dicembre. Di Giuliano Orlando
( da "Stampa, La" del 06-11-2008)
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Burocrazia
Al
Giacosa. Con l'indimenticabile "Batezar" i vizi e le virtù dei valdostani
Il teatro popolare ricorda Pierre Vietti Fondò lo Charaban [FIRMA]DAVIDE JACCOD
AOSTA E' per conservare una preziosa memoria che domani sera al teatro Giacosa
di Aosta si aprirà il sipario dello spettacolo «Pierre Vietti - dix ans après»,
organizzato dal «Centre d'etudes francoprovençales René Willien» di St-Nicolas
con il patrocinio dell'assessorato regionale alla Cultura e la collaborazione
della Fédérachon Valdoténa di Téatro Populéro. Dieci anni fa, con la morte di
Vietti, se ne andava «Batezar», uno dei principali promotori del teatro
dialettale nella regione. Fondatore assieme a René Willien dello «Charaban»,
Vietti è stato il creatore di una serie di personaggi diventati dei «clichés»
del teatro valdostano: dal «Senteucco» incompetente fino al «Secrétéro», personificazione della burocrazia, passando da vedove e signorine di diversa levatura morale.
Prima sul palco e poi alla radio, Vietti ha cristallizzato con le sue parole
vizi e virtù dei valdostani alle prese con il cambiamento degli Anni 50 e 60,
per poi continuare a guardare alla sua gente con una penna divertita. Lo
spettacolo di domani (inizio alle 21, ingresso libero) raduna sul palco attori
di diverse compagnie della Fédérachon. Dovranno interpretare un testo scritto
da Roger Vuillermin che, come spiega l'autore, «non è una biografia, ma
un'evocazione dello spirito con cui Vietti ha trasmesso al pubblico il suo
amore per il teatro, con la sua mimica e i suoi simboli». La maschera di
«Batezar» è entrata nella memoria comune perché ha solleticato qualcosa di
profondo, nello spirito di un certo modo di intendere l'identità valdostana,
tanto da diventare un punto di riferimento difficilmente eguagliabile. «Il
movimento teatrale in patois - spiega Alexis Bétemps, presidente del Centre - è
vivo e ricco, ma si basa sull'attività dei tanti gruppi e delle loro
caratteristiche più che sulla presenza di nuove maschere di quell'importanza.
In questo senso quella di Batezar resta unica e, in qualche modo,
irripetibile».
( da "Giornale di
Brescia"
del 06-11-2008)
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Burocrazia
Edizione:
06/11/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:economia Opportunità lungo il
«sentiero di Ho Chi Minh» Il Vietnam è una piccola Cina: a differenza
dell'India non sarà mercato di sbocco, ma Paese di produzione Anche Brescia
partecipa alla missione in Vietnam Il nuovo «sentiero di Ho Chi Minh» non
conduce più ai «santuari» militari della jungla, ma alla Camera di commercio
italo-vietnamita, non serve più ai guerriglieri ma agli operatori economici, i
nuovi portatori di pace del mercato globale e dello scambio mercantile che
oggi, 50 anni dopo Dien Bien Phu e 40 anni dopo la «offensiva del Tet», il
capodanno vietnamita, approdano ad Hanoi e a Saigon, l'attuale Ho Chi Minh
City, con la valigetta 24ore piena di proposte commerciali e progetti
industriali. Nella piccola Cina «Il Vietnam è una piccola Cina, un polo
produttivo del futuro, a differenza dell'India non sarà un mercato di sbocco ma
un Paese di produzione e trasformazione, con manodopera capace, tecnici
preparati, quadri aziendali seri ed efficienti, un sistema istituzionale molto
attento al mercato e alle esigenze delle imprese: anche per questo conviene
investire in Vietnam». Enrica Senini, avvocato bresciano esperto di diritto
commerciale orientale presente da alcuni anni in India con domiciliazione
professionale a New Delhi, Bangalore e Hyderabad, fa parte della delegazione di
Confindustria, ospite in questi giorni in Vietnam al seguito di Emma
Marcegaglia. Senini partecipa alla missione italiana come consulente: sta
infatti preparando un manuale sul Vietnam ad uso delle aziende italiane. La
missione confindustriale è composta da 160 aziende, di cui alcune bresciane,
come riferiamo sopra, che stanno incontrando in questi giorni 600 operatori
vietnamiti. Il modello vietnamita «Un Paese in crescita - precisa Senini - nel
quale sono già presenti numerose imprese italiane, con una economia dinamica
dove c'è voglia di lavorare, di guadagnare, di competere e di migliorare». Una
sorta di modello cinese riveduto e corretto - i vietnamiti sono gelosi della
loro identità e specificità nazionali, soprattutto nei confronti del gigante
cinese - con un tasso di efficienza da manuale e un ritmo di sviluppo da
primato. Insomma, il Giappone degli anni Sessanta più la Cina degli anni
Novanta. Reduce dalla visita alla Piaggio di Roberto Colaninno, la delegazione
confindustriale e le imprese bresciane che ne fanno parte hanno potuto
saggiare, oltre all'entusiasmo degli imprenditori locali, le grandi
potenzialità di un Paese da poco affacciatosi alla ribalta internazionale.
Insieme a Confindustria sono presenti in Vietnam l'Ice, l'Abi, il Ministero
dello sviluppo economico nella persona del ministro Claudio Scajola, le società
di servizi Sace (assicurazioni) e Simest (agevolazioni). Corrado Faissola,
presidente del Consiglio di sorveglianza di Ubi Banca e presidente dell'Abi, ha
parlato ieri al Business Forum. Accanto a lui Paolo Zegna, vicepresidente
Confindustria, il ministro Scaiola, Umberto Veltani dell'Ice. Investire per
battere la crisi «Investire in un Paese così dinamico è una delle strade giuste
per affrontare la crisi», ha detto Faissola nel corso del Business Forum,
rivolto alla delegazione del Ministero vietnamita del Commercio estero. Forum
al quale hanno partecipato, insieme agli imprenditori bresciani, anche i
rappresentanti di aziende importanti di altre province italiane. Tra queste
Bonfiglioli (meccanica), Segis (arredamento), Mastrotto (pelle), Agtex
(tessile). Tamburini, Bonomi e Pasotti hanno portato il contributo delle
proprie specializzazioni industriali; Santoni (macchine per maglieria
«semless», senza cucitura) già presente in Vietnam con un proprio importatore,
ha confermato la positiva apertura al commercio del Sud Est asiatico. Brescia,
è stato l'unanime conclusione del Forum, è un'area tipica di Pmi che possono
costituire il partner ideale per un Paese alla vigilia del decollo come il
Vietnam, bisognoso di tutto ma soprattutto di imparare a fare impresa. Meno burocrazia più concretezza «Tempi rapidissimi per le autorizzazioni e
niente obbligo di partnership con aziende locali - spiega Enrica Senini - per
ciò il modello vietnamita funziona». È infatti la grande concretezza, il grande
pragmatismo, avulso dall'ideologia, che caratterizza l'attuale condotta della
dirigenza politica vietnamita. Una flessibilità sconosciuta persino in
Cina che, unita a salari ancora più bassi rispetto ai cinesi, costituisce il
principali appeal per le aziende italiane, e bresciane, che vogliono
delocalizzarsi in riva al Mekong. Per ora, l'investimento più consistente è
quello della Piaggio di Colaninno. Ma anche imprenditori bresciani, dopo Tiberio
Lonati della Santoni, stanno studiando ipotesi di collaborazione industriale
con realtà locali. Alessandro Cheula
( da "Repubblica, La" del 06-11-2008)
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Burocrazia
Pagina XV - Torino Un anziano si è scontrato con la burocrazia
Una battaglia lunga 9 mesi per il volontario del verde "Finalmente mi daranno
le chiavi del giardini del Martinetto: l´assicurazione mi copre però soltanto
per nove ore alla settimana" SARA STRIPPOLI La burocrazia
ammazza anche lo slancio più genuino. Per diventare volontario del verde e poter
curare i giardini davanti al Martinetto, Wilmo Perino, (nella foto) un
pensionato di 64 anni con l´hobby della cucina e del giardinaggio, ci ha messo
addirittura nove mesi. Assicurazione, corso di sicurezza, papiri vari e
autorizzazioni. «Un vero parto», racconta ridendo. L´idea gli era venuta quando
durante la siccità del 2003 si era accorto che tutti andavano ai giardini per
trovare un po´ di fresco, ma a nessuno veniva in mente di raccogliere l´acqua
del toretto e innaffiare le piante. «Inoltre - dice - gli addetti del Comune
lavorano ma poi la gente sporca. Loro puliscono e i cittadini gettano cartacce
e sigarette. C´è sempre bisogno di lavoro». Nei mesi scorsi la burocrazia aveva già dimostrato di mettersi di traverso.
Perino aveva un´altra idea, quella di occuparsi dei giardini di Lanzo, la sua
città. «Mi sarebbe piaciuto andar su una o due volte alla settimana e curare il
verde con l´aiuto dei ragazzi della scuola, anche perché pensavo che fosse
educativo». Nulla da fare, autorizzazione dei genitori, problemi, difficoltà.
Alla fine ci aveva rinunciato. Fra qualche giorno il suo sogno però si
realizzerà: «mi daranno le chiavi, però posso lavorare soltanto nove ore a
settimana. L´assicurazione no coprirebbe le altre ore».
( da "Repubblica, La" del 06-11-2008)
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Pagina
IV - Palermo Addio alla decana delle industrie Chiude la Metalmeccanica
meridionale, in 45 perdono il lavoro "Travolti dalla concorrenza della
Cina e dell´Est e dall´aumento del costo delle materie prime e dei salari"
ANTONIO FRASCHILLA Dopo un secolo chiude la Metalmeccanica meridionale. La
storica azienda palermitana non ha retto alla concorrenza dei paesi dell´Est e
della Cina. Ieri la proprietà, costituita dalla famiglia Mineo, ha portato i
libri contabili in tribunale e 45 operai hanno così perso il lavoro. L´azienda
di via Ducrot a Palermo non ha retto alle difficoltà degli ultimi anni.
«Abbiamo accumulato debiti per cercare di rimanere nel mercato - dice Vincenzo
Mineo, legale rappresentante dell´impresa - Siamo stati stretti da una doppia
morsa, da un lato la concorrenza della Cina e dei paesi dell´Est, e dall´altro
l´aumento del costo delle materie prime e del lavoro». La Metalmeccanica
meridionale esiste dai primi del Novecento, dal secondo dopoguerra si è
specializzata nella produzione di componenti meccaniche per le centrale
elettriche, diventando un´azienda leader nel settore, che aveva nel suo portafogli
clienti colossi come l´Enel e l´Edipower. «Colossi che sono rimasti nostri
clienti, il problema è che con la concorrenza spietata abbiamo tenuto i prezzi
bassi, mentre i costi aumentavano - continua Mineo - Il risultato è stata
l´accumulazione dei debiti, ai quali adesso non sappiamo come far fronte, per
questo abbiamo portato i libri contabili in tribunale». L´ultimo tentativo per
salvare l´azienda è stato fatto nel gennaio scorso, quando la Metalmeccanica
meridionale aveva fatto richiesta di accedere al fondo per «la ristrutturazione
e il salvataggio delle aziende in crisi», costituito dal ministero dello
Sviluppo economico e gestito da Sviluppo Italia. «Ci era stato riconosciuto un
finanziamento di 4 milioni di euro che serviva, oltre che a coprire i debiti, a
incassare la disponibilità di tre banche a sostenere il piano industriale -
conclude Mineo - Ma ad aprile è arrivata la comunicazione dal Ministero che la
Corte Costituzionale e l´Unione Europea avevano dichiarato illegittima una
parte della legge. Risultato? Il fondo è stato bloccato. Cento anni di
tradizione sono stati così spazzati via dalla burocrazia». La Metalmeccanica meridionale era stata l´unica in Sicilia a
richiedere di accedere al fondo per le imprese in crisi: «Non avevamo ricevuto
altre domande», dicono da Sviluppo Italia. L´azienda, da sempre nel settore
metalmeccanico, è stata per più di trent´anni fornitrice dell´Enel per la
costruzione di componenti per centrali termoelettriche e sostegni a traliccio
zincati, detenendo il 90 per cento del mercato italiano. Fiore
all´occhiello delle aziende metalmeccaniche dell´Isola, era riuscita a superare
la crisi del settore della fine anni Novanta. Negli ultimi anni si era
diversificata nel settore della carpenteria pesante, in particolare nella
costruzione di macchine per centrali elettriche, lavorando per clienti come
Ansaldo, Termokimik ed Edipower. «Purtroppo adesso, a causa dei debiti, siamo
stati costretti a revocare anche alcuni di queste commesse, il che è un
assurdo, ma d´altronde nessuno ci ha aiutato in questo momento difficile»,
dicono dalla Metalmeccanica meridionale. «L´azienda continua ad avere richieste
di lavoro da parte di queste grandi ditte, per questo chiediamo al tribunale la
nomina immediata di un curatore fallimentare che verifichi la possibilità di
una ripresa della produzione per garantire il lavoro ai 45 operai - dice
Francesco Piastra, segretario provinciale della Fiom Cgil - Inoltre occorre che
venga garantita la cassa integrazione ordinaria ai dipendenti in questa fasi di
transizione».
( da "Repubblica, La" del 06-11-2008)
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Pagina
XIV - Palermo Dal palasport alla piscina: le squadre devono rivolgersi ai
privati o andare in trasferta aumentando le spese Impianti chiusi, sos
allenamenti le società costrette a spostarsi Salteranno quattro partite di
basket per gli spettacoli organizzati al Palauditore La Waterpolo si è spostata
a Partinico e ha sospeso i corsi DARIO PRESTIGIACOMO Il Palasport di fondo
Patti è chiuso dal marzo scorso e non si ancora quando riaprirà i battenti.
Alla piscina comunale soltanto ieri è stata riattivata la vasca esterna, mentre
per quella coperta si dovrà attendere ancora qualche giorno. E se alla palestra
di Borgo Ulivia da circa sei mesi le attività sono ferme per dei lavori di
manutenzione, al Palauditore i problemi riguarderanno a breve la convivenza tra
le partite di campionato delle società di basket e i vari spettacoli
programmati dal Comune tra dicembre e marzo. Insomma, è una situazione
d´emergenza quella in cui versano buona parte degli impianti sportivi della
città e con essi le tante associazioni che in queste strutture, tra mille
difficoltà, si battono per la sopravvivenza dei cosiddetti sport minori a
Palermo. E che adesso, stanche dei continui disagi, sono sul piede di guerra.
«Di questo passo prima o poi saremo costretti a chiudere i battenti», è l´amaro
sfogo di Antonio Coglitore, presidente della Waterpolo, una delle società di
nuoto palermitane che in questi giorni ha dovuto fare i conti con l´ennesima
chiusura della piscina comunale. «Per una settimana - spiega - siamo stati costretti
a spostare l´attività agonistica a Partinico, spendendo ben 3 mila euro extra,
e inoltre abbiamo dovuto interrompere totalmente i corsi della scuola di nuoto
e le attività dei master e della pallanuoto». Al pari della Waterpolo, anche le
altre società di nuoto hanno dovuto spostarsi in fretta e furia fuori Palermo o
affidarsi alle poche strutture private della città. E nonostante ieri la vasca
esterna sia stata riaperta, i problemi non svaniranno finché resterà chiusa la
piscina coperta. Altro impianto, altri disagi. Da quando la principale
struttura sportiva della città, il palasport di fondo Patti, è chiusa per un
tetto divelto e mai riparato, il Comune ha deciso di spostare concerti e
spettacoli al Palauditore, procurando non pochi grattacapi alle otto società di
basket che qui si allenano e giocano. «All´andata, su nove partite di
campionato, ben quattro salteranno per la concomitanza con eventi culturali -
dice Carlo Virgilio, responsabile dell´Asd Aquila, l´unica squadra di
pallacanestro maschile della città - Già in un´occasione abbiamo dovuto
spostarci presso un campo privato, sborsando il doppio della cifra che di
solito versiamo al Comune. E la beffa è stata che lo spettacolo in programma
non si è più svolto». Per non incorrere in queste vicissitudini, l´Otium, altra
società di basket, ha preferito rivolgersi a un impianto privato per le partite
di campionato. «Preferiamo spendere 8 mila euro all´anno in più, piuttosto che combattere con la burocrazia», spiega Giancarlo Cardella, uno dei dirigenti. A rendere ancora
più complicata la vita delle società di pallacanestro ha contribuito la
Provincia, che non ha ancora assegnato alle associazioni le strutture sportive
scolastiche, una risorsa importante soprattutto per ammortizzare i costi degli allenamenti.
Così come importante è la palestra comunale di Borgo Ulivia, la cui chiusura ha
fatto migrare non poche associazioni al Pala Oreto. «Al momento qui ci sono una
dozzina di società sportive, ma le attività non ne risentono», rassicura il
responsabile dell´impianto di via Santa Maria di Gesù, Cosimo De Roberto.
Infine, nell´elenco dei disagi, va segnalato il caso della Trinacria, unica
società agonistica di scherma della città. «Da via Olimpo ci hanno trasferito
in un padiglione della Fiera del Mediterraneo - racconta il suo presidente,
Maurizio Seminara - Si tratta sempre di una struttura comunale, ma adesso
dobbiamo pagare un affitto mensile di 1.140 euro, contro i 350 che versavamo al
palazzetto. Prendiamo 100 euro all´anno dalla Regione. Come possiamo andare
avanti in queste condizioni?».
( da "Salute (La
Repubblica)"
del 06-11-2008)
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Burocrazia
SUPPLEMENTO
SALUTE ultimo aggiornamento 06 Novembre 2008 pag. 9 Cannabinoidi, tre motivi
che ne bloccano l'uso Il caso di Mariapaola Salmi Benché la Convenzione di
Vienna del 1971, ratificata dall'Italia nel 1981, riconosca che "l'uso
delle sostanze psicotrope a fini medici e scientifici è indispensabile e che la
possibilità di procurarsi queste sostanze a tali fini non dovrebbe essere
oggetto di alcuna restrizione ingiustificata...", nel nostro Paese vi sono
ancora insormontabili difficoltà per i malati che davvero hanno bisogno di
accedere alle terapie con farmaci a base di cannabinoidi. Il dolore, quello
profondo che rende la vita insostenibile, più che malattia pare essere
considerato proprio dalle nazioni più evolute una questione politica,
ideologica, legislativa e commerciale. "Eppure le evidenze scientifiche
sulle proprietà antidolorifiche e sui vantaggi rispetto ad altri antidolorifici
della Cannabis in certe patologie ci sono", dice Felice Nava,
neurofarmacologo e direttore del Comitato scientifico di FederSerd, "ma la
forbice tra l'evidenza scientifica - ottenuta seppur con qualche oggettiva
difficoltà attraverso studi sperimentali in tanti paesi - e la pratica clinica,
è enorme per tre ordini di problemi: la Cannabis terapeutica non è inserita
nella nostra farmacopea; la prescrivibilità è macchinosa; i medici non sono
edotti sull'utilità e i rischi di queste terapie. Nessun Governo",
ribadisce Nava, "ha mai affrontato veramente la questione anche se oggi
una legge buona l'abbiamo". L'unica è il Ddl del 18/4/07, emanato
dall'allora ministro della Salute Livia Turco, che autorizzava di nuovo
l'importazione (sospesa dal decreto 49/06 Fini-Giovanardi) di farmaci derivati
dalla Cannabis per il loro utilizzo nella terapia del dolore. Quel decreto
semplificò la prescrizione dei farmaci cannabinoidi - ricetta semplice non
ripetibile - e inserì i principi attivi (THC) e di sintesi (dronabinol e
nabilone) nella tabella II Sezione B ma non nella farmacopea nazionale che ne
avrebbe consentito la vendita alle farmacie e l'erogazione ospedaliera.
Malgrado il passo avanti adesso la situazione è ferma e l'iter per accedere
all'autosomministrazione terapeutica non è meno complesso. Riccardo De Facci,
responsabile nazionale per le dipendenze del Cnca di Milano, commenta così il
momento: "Siamo in una fase transitoria, c'è un oggettivo riconoscimento
di validità della Cannabis terapeutica legato alle poche controindicazioni, il
nodo legalizzazione-uso terapeutico-dipendenza si strumentalizza sempre meno.
In fondo le lotte delle associazioni, dei pazienti e delle famiglie sono
servite a scindere la questione terapeutica da quella della
legalizzazione". Resta il fatto che mentre le farmacie in Inghilterra,
Germania, Olanda, Belgio, Svizzera, Repubblica di San Marino, Canada, alcuni
Stati americani e lo Stato del Vaticano, possono vendere dietro prescrizione
medica il principio attivo o i derivati sintetici della Cannabis, in Italia è
proibito. Il paziente con dolore neuropatico profondo, con Aids conclamato, il
paziente con un tumore o con sclerosi multipla e Parkinson, per ottenere il
Marinol (sintetico), il Cesamet (sintetico) o meglio ancora un farmaco naturale
come il Sativex o il Bedrocan devono superare una burocrazia sfiancante: il medico
prescrive in base alla patologia, fa richiesta alla Asl la quale chiede
l'autorizzazione al ministero della Salute e intanto decide se pagare ed essere
rimborsata dal Servizio sanitario nazionale oppure, come accade nel 99% dei
casi, lasciare al paziente l'onere della spesa che dovrà essere anticipata.
Al tempo stesso la documentazione viene inviata al ministero della Salute del
Paese importatore. Un giro di carte e sofferenze che supera i due, tre mesi.
"I medici e i pazienti che seguono questa trafila sono pochissimi anche
per i costi, molti ricorrono al mercato illegale (Internet e spaccio) poco
costoso ma pericoloso per salute e vita del malato", sottolinea De Facci.
In questi casi il rischio è il carcere o la multa perché la legge non prevede
l'uso medico della Cannabis. "Sarebbe possibile per i nostri farmacisti
preparare il prodotto galenico a condizione di avere un distributore
autorizzato", spiega Alberto Sciolari, dell'Associazione Pazienti
Impazienti Cannabis, "da mesi una ditta milanese, la Solmag, ha fatto
richiesta in tal senso al ministero della Salute italiano e a quello olandese
per il principio attivo, il THC, e non è la sola".
( da "Repubblica, La" del 06-11-2008)
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Burocrazia
Pagina
14 - Esteri McCain, l´addio dell´eroe stanco "Ho fallito, ma questo è un
voto storico" Dalla folla fischi al discorso bipartisan. E la Palin già
pensa al 2012 I repubblicani Lo sconfitto ostenta fair play, i suoi sostenitori
si mostrano assai meno leali ALBERTO FLORES D´ARCAIS dal nostro inviato PHOENIX
- Il sogno del "Maverick" finisce alle 17,15 di uno splendido
pomeriggio sotto il sole dell´Arizona. John McCain è appena stato informato che
l´Ohio è andato ad Obama e capisce, con pochi minuti di anticipo sull´America
intera, che i cancelli di quella Casa Bianca sognata per una vita si sono inesorabilmente
chiusi. E´ un eroe stanco, ha passato gli ultimi due giorni in un massacrante
tour che lo ha visto volare da un capo all´altro dell´America nella speranza di
rimettere in sesto all´ultimo minuto un´elezione in cui tutti i sondaggi lo
davano per spacciato. Tornando a Phoenix dal Nevada il suo aereo ha avuto un
atterraggio complicato e forse il senatore dell´Arizona, uomo superstizioso, vi
ha letto l´ultimo segnale negativo di un destino avverso. Si è fatto coraggio.
Il pilota abbattuto sui cieli del Vietnam, l´uomo che ha il fisico segnato
dalle torture subite quarant´anni fa nell´«Hanoi Hilton», il politico temprato
da mille battaglie, da cocenti sconfitte e da improvvise resurrezioni, è salito
sul grande palco allestito nello splendido scenario del Biltmore
Hotel&Resort per parlare alle centinaia di fans sbigottiti e increduli di
fronte a una sconfitta di quella portata. Ha salutato, ha voluto vicino Sarah
"Barracuda" Palin, ha iniziato a parlare quando un terzo degli
invitati (a fior di dollari) se ne era già andato. «Poco fa ho avuto l´onore di
chiamare il senatore Barack Obama e di congratularmi con lui per l´elezione a
prossimo presidente del paese che entrambi amiamo. In un contesto lungo e
difficile come questa campagna elettorale, il solo fatto che abbia vinto merita
tutto il mio rispetto». Il volto non riesce a nascondere la delusione, ma le
parole esprimono dignità e coraggio nella sconfitta, le qualità per cui
l´America di ogni colore lo ha sempre stimato. «Questo è il mio fallimento, non
il vostro», dice ai repubblicani che lo ascoltano da ogni angolo d´America,
«siamo alla fine di un lungo viaggio, il popolo della nostra grande nazione ha
parlato chiaro ma adesso nessun americano deve essere dispiaciuto». Parla con
spirito bipartisan ma i suoi fanno fatica ad accettare la sconfitta. Quando
pronuncia il nome Obama si sentono fischi e "buuu" di disapprovazione
che lui blocca subito facendo no con la mano, «please, please». Rende omaggio
al suo avversario (ancora "buuu") e a quell´America che oggi si sente
riscattata da secoli di ingiustizie: «Questa è un´elezione storica, riconosco
il significato speciale che ha per gli afroamericani, per l´orgoglio speciale
che devono provare stanotte. Ho sempre ritenuto che l´America offra opportunità
a chiunque abbia la capacità e la volontà di coglierle e anche il senatore
Obama la vede così. Ma entrambi riconosciamo che anche se abbiamo percorso una
lunga strada dalle vecchie ingiustizie che un tempo macchiarono la nostra
reputazione, il loro ricordo ha ancora il potere di ferire. Invito tutti gli
americani che mi hanno sostenuto a unirsi a me non solo nel congratularsi con
Obama ma nell´offrire al prossimo presidente la nostra buona volontà e il più
grande sforzo per unirci. Quali che siano le nostre differenze, siamo tutti
americani». Eppure la serata era iniziata nel migliore dei modi e i cartelli
per «The Victory Election Night 2008» erano ben visibili ad ogni angolo del
Biltmore. Gli invitati erano oltre duemila, venuti qui dai ricchi sobborghi di
Phoenix. Signore ingioiellate e mariti imprenditori, rampolli delle famiglie
che contano, solo una manciata di afro-americani tra una marea di bianchi e
biondi. Tutti convinti (o facendo finta) che la rimonta impossibile promessa da
McCain e che i suoi agit-prop davano per fatta si stesse realizzando veramente.
La musica country ad alto volume accompagnava l´attesa e i primi risultati che
davano gli Stati in bilico in testa a testa avevano strappato applausi ed
entusiasmo. Poi è arrivato l´Ohio e la musica è improvvisamente cambiata:
incredulità, sbigottimento, rabbia e tristezza. Sul viso delle hostess vestite
di rosso, che fino a qualche minuto prima agitavano mazzi di fiori (finti), è
comparsa qualche lacrima, come lacrime saranno di lì a poco quelle di Sarah
"Barracuda" sul palco. McCain è stato fair, leale, ma la stessa cosa
non si può dire dei suoi. Quando il senatore dell´Arizona lascia il palco e nel
grande schermo appare la figura di Obama, che a Chicago sta per parlare alla
folla in festa, una mano ignota taglia brutalmente il collegamento. Così gli
americani presenti al Biltmore non possono sentire in diretta le prime parole
del loro nuovo presidente. In Arizona finisce il sogno di McCain e cala il
sipario sull´epopea moderna del Grand Old Party. Quarant´anni di dominio
politico, interrotto solo dal Watergate (brevemente) e dagli anni di Bill
Clinton. Decenni segnati profondamente dalla rivoluzione di Reagan e in questo
inizio secolo dal conservatorismo "compassionevole" di Bush, dall´11
settembre e dalle guerre in Iraq e Afghanistan. Il ciclone Obama ha spazzato
via tutto in una nottata e per i repubblicani adesso inizia veramente il
difficile. Dovranno ricostruire un partito che ha voltato le spalle al proprio
presidente e che ha espresso un candidato che era quanto di più lontano ci
fosse dall´ortodossia e dalla burocrazia interna. Un candidato anticonformista ma perdente. McCain sul
palco ha elogiato Sarah Palin e la governatrice dell´Alaska è stata accolta da
un´ovazione. Non c´è dubbio che è stata lei la vera star repubblicana in queste
elezioni, non c´è dubbio che abbia portato in dote molti dei voti della destra
religiosa e militante, ma è altrettanto vero che la sua presenza ha
alienato le simpatie degli elettori indipendenti. Sarah "Barracuda"
non ha fatto mistero di puntare alla Casa Bianca nel 2012, ma una sua
candidatura rischia di far diventare il Grand Old Party un partito dal
"quaranta per cento", destinato alla sconfitta. Visto e considerato
che qualsiasi candidato repubblicano nel 2012 si troverà di fronte Barack
Obama.
( da "Adige, L'" del 06-11-2008)
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Francesco
Terreri Un dibattito «pacato e corretto» su temi sollecitati dagli ascoltatori
e presentati dal direttore Corrado Tononi quello di ieri mattina, nella diretta
di Radio Dolomiti con il presidente della Provincia Lorenzo Dellai e lo
sfidante di centrodestra Sergio Divina Francesco Terreri Un dibattito «pacato e
corretto» su temi sollecitati dagli ascoltatori e presentati dal direttore Corrado
Tononi quello di ieri mattina, nella diretta di Radio Dolomiti con il
presidente della Provincia Lorenzo Dellai e lo sfidante di centrodestra Sergio
Divina. Pacato ma non privo di scontri sulla sostanza delle questioni: casa,
sanità, turismo, economia. Ma soprattutto su risorse dell'Autonomia e
conseguenze del disegno di legge sul federalismo fiscale presentato dal governo
Berlusconi. «Il federalismo non intacca le nostre prerogative» sottolinea
Divina. «L'effetto finanziario per noi non è positivo, dovremo lavorare per
ridurre il danno» ribatte Dellai. Tra le voci a rischio, la cosiddetta quota
variabile delle imposte che tornano in Trentino: circa 250 milioni di euro
l'anno. Ma non è la sola. Dellai non fa cifre, anche se ripete l'allarme più
volte lanciato in questi giorni: «Il federalismo fiscale è una risposta alle
grandi regioni a statuto ordinario, a cui verrà lasciata una parte del gettito
fiscale in cambio del trasferimento di competenze, come noi già abbiamo». Una
tendenza di per sé positiva, ma che ha alcune conseguenze indesiderate per
Regioni e Province a statuto speciale. «Tra l'altro - sottolinea il presidente
uscente - veniamo trascinati dentro al fondo perequativo nazionale». Per
Divina, invece, su questo «è stato fatto terrorismo. Il ministro Calderoli ha
già ottenuto l'ok della Sicilia e anche di Durnwalder. Il federalismo fiscale è
una rivoluzione che responsabilizza le Regioni. Chi starà entro gli standard di
spesa bene, chi non ce la farà dovrà ricorrere ai tributi propri. Lo Stato risparmierà
tra i 10 e i 15 miliardi annui». Per il Trentino, quindi, «nessuna cura
dimagrante. Anzi, se passa il federalismo, otterremo anche la leva delle
entrate fiscali, non solo l'autonomia nella spesa. Così gli incentivi alle
imprese potrebbero essere sostituiti da sgravi fiscali, lasciando i soldi in
tasca all'artigiano invece che fare tutto il giro dei contributi, che comporta più burocrazia». Ma Dellai contesta la ricostruzione: «Non è così. Nel
federalismo non si parla di manovrare in libertà le aliquote delle imposte
statali. A noi andrebbe benissimo, con le nostre imposte come l'Irap l'abbiamo
fatto. Ma il progetto del governo non prevede nulla di simile». Di per
sé il disegno di legge sul federalismo fiscale non si occupa di Regioni e
Province autonome e, per quanto riguarda le Regioni ordinarie, parla
essenzialmente della devoluzione di una quota delle imposte e di tributi
regionali. Ma la quota variabile delle imposte devoluta a Trento è legata a
parametri connessi a spese dello Stato sostenute dalla Provincia. Col
trasferimento di competenze alle altre Regioni, che dovrebbe seguire la
devoluzione delle tasse, questi parametri cambieranno, tanto da portare ad un
quasi azzeramento della quota. A questo si aggiungono le incognite del fondo di
perequazione, dedicato alle Regioni a basso reddito. Per ora le Autonomie non
partecipano al fondo, ma sono state chiamate a concorrere agli obiettivi. Altro
capitolo da chiarire è quello dei trasferimenti sulle leggi nazionali di
settore. In tutto tagli nei prossimi anni per non meno di 250 milioni, che si
sommano alla compartecipazione al contenimento della spesa pubblica nazionale,
già decisa dal governo precedente. La compartecipazione, di 75 milioni
quest'anno e di 150-200 milioni l'anno nei prossimi, è però più propriamente un
risparmio forzato nell'ambito del patto di stabilità. In ogni caso a Piazza
Dante, per «ridurre il danno», intendono arrivare ad una trattativa complessiva
per compensare i tagli col trasferimento di funzioni o deleghe. Questa, almeno,
è l'intenzione del candidato Dellai se verrà riconfermato. 06/11/2008
( da "Adige, L'" del 06-11-2008)
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Burocrazia
Verla:
confronto tra candidati Michelon, Savoi e Santuari: tre idee da mettere
nell'urna VERLA DI GIOVO - Tre modi di vivere e interpretare la Valle di
Cembra, tre diverse proposte per le elezioni provinciali di domenica prossima.
Davanti ad oltre 300 persone stipate nella sala della cassa rurale di Verla di
Giovo si sono confrontati martedì sera i tre dei candidati cembrani per le
provinciali 2008: Aurelio Michelon del Patt, Alessandro Savoi della Lega Nord e
Simone Santuari di Unione per il Trentino. Confronto utile, proposto dal
circolo Acli, animato dalle domande del giornalista dell' Adige Domenico
Sartori. «L'autonomia è la nostra forza e la nostra ispirazione» ha più volte
sostenuto l'ex sindaco (per 10 anni) di Giovo, Aurelio Michelon. «La comunità
trentina e cembrana ha bisogno di stabilità, nuova fiducia verso i giovani,
valorizzando quanto di buono è stato sin qui costruito» ha tenuto a precisare
Simone Santuari (giovane sindaco di Grumes). Incisivo, a tratti demagogico, nei
suoi interventi il leghista Alessandro Savoi: «Dobbiamo dare priorità ai
bisogni della nostra gente, alle richieste dei trentini e delle periferie, combattendo la burocrazia e i costi legati all'energia». Tutti d'accordo i tre candidati
sulla costituzione di una comunità di valle tutta cembrana (con l'esclusione di
Lavis), anche se Michelon ha evidenziato le titubanze di alcuni sindaci, mentre
Savoi ha messo in discussione l'intera riforma istituzionale della giunta
Dellai. Diversi i pareri e le interpretazioni sulle ultime vicende
legate alle inchieste della magistratura sugli appalti: «Il nostro presidente
Dellai non è stato coinvolto, ci sono ancora tanti amministratori onesti e che
vivono il loro impegno sino in fondo» ha sostenuto Santuari. «Dellai non poteva
non sapere ed è stato irresponsabile», ha ribattuto Savoi. E il Patto
territoriale della Valle di Cembra, cosa ha funzionato e cosa no? «I soldi in
valle sono arrivati, ma la progettualità pubblica è ferma e non tutti
condividono la futura sede lungo l'Avisio» ha sentenziato Savo. «Ma i sindaci
cembrani sono d'accorso sul nuovo progetto della nuova sede della comunità
presso il ponte dell'Amicizia a Faver, il patto è stato una grande palestra nel
dialogo tra le varie componenti cembrane» ha ribadito Santuari, mentre Michelon
non ha escluso che le scelte compiute in passato alla sottoscrizione del patto
possano essere oggi anche riviste. Il dibattito finale ha cercato di cogliere
nuovi aspetti, dai rapporti con Lavis alla presenza dei crocefissi nelle scuole,
alla tutela delle zone svantaggiate. Savoi ha più riprese ha insistito: «Prima
pensiamo ai nostri, poi agli altri». Dal pubblico è intervenuto Herman Lorenzi
di Faver, per raccontare la sua esperienza, figlio di emigrati in Belgio, «dove
non eravamo messi in classi separate ma ben accolti». A lui l'applauso più
lungo della serata. D. F. 06/11/2008
( da "Giorno, Il
(Sondrio)"
del 06-11-2008)
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SONDRIO
pag. 6 Strada di casa a proprie spese Per 5 famiglie che abitano nella zona
alta della Sassella FRAZIONE DI SONDRIO di PARIDE DIOLI ? SONDRIO ? NELL?ITALIA
degli sprechi, cinque famiglie della frazione Sassella dovranno costruire a
proprie spese la strada per poter arrivare in casa. Sono solo
( da "Unione Sarda,
L' (Nazionale)"
del 06-11-2008)
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Cronaca
Regionale Pagina 110 Tra i canali trasformati in discariche Baronia, nel letto
mai pulito dei fiumi il detonatore dell'alluvione --> Baronia, nel letto mai
pulito dei fiumi il detonatore dell'alluvione Le due dighe hanno incamerato
ciascuna 4 milioni di metri cubi d'acqua: quanto la città di Nuoro consuma in
un anno. DAL NOSTRO INVIATO PIERA SERUSI GALTELLÌ Passata la piena, il canale
che corre verso Galtellì per buttarsi sul fiume Cedrino è una foresta di canne
sbattute, televisori rotti, frigoriferi anni Ottanta, bagnarole bucate. L'acqua
che martedì scorso, sotto il cielo scuro, invadeva tutta la campagna
circostante e lambiva la strada provinciale verso il paese, è defluita non
appena il sole ha annunciato la tregua. CANALI COME DISCARICHE Ma è qui, dentro
il letto mai pulito di questo affluente e dei corsi d'acqua di tutta la
Baronia, che stava il tappo a tenuta stagna che nel giro di quattro ore ha messo
sotto spirito le campagne da Irgoli a Posada, fino alle porte della Gallura.
Nel giro di mezza mattina a Siniscola sono caduti
( da "Giorno, Il
(Brianza)"
del 06-11-2008)
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Burocrazia
PRIMO
PIANO pag. 3 Milioni di giorni lavorativi persi dietro le
scartoffie FISCO E BUROCRAZIA non costituiscono una «croce» solo per gli
artigiani. Anche gli industriali (quelli, per intenderci, con aziende che
spesso contano centinaia di dipendenti) hanno i loro bravi problemi a stare al
passo con le scartoffie. Uno studio di Confindustria ha infatti stimato che per
assolvere alle pratiche burocratiche le imprese «buttano al vento» 10
milioni di giornate lavorative. Ma non solo. Secondo uno studio effettuato nel
2007, per avviare una nuova impresa in Italia occorrono oltre 3mila euro. Uno
sproposito se confrontato con altri Paesi europei. Senza arrivare al caso della
Danimarca (dove avviare un?impresa non costa nemmeno un centesimo), in Francia
e Finlandia per aprire «un?attività tipo» ci vogliono poco più di 260 euro.
Ancora meno spendono i neo-imprenditori in Canada (187 euro), nel Regno Unito
(182 euro) mentre, al di là dell?oceano, negli Stati Uniti, occorrono 155 euro.
F.Lomb.
( da "Unione Sarda,
L' (Nazionale)"
del 06-11-2008)
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Lettere
& Opinioni Pagina 346 Niente "benessere" Tagliati i fondi per le
capre Niente "benessere" --> Sono un allevatore di capre di
Armungia. Quello del capraro è un mestiere tra i più difficili del mondo, reso
impossibile da siccità, malattie del bestiame, crisi del prezzo del latte. Ma soprattutto ucciso dalla cecità della burocrazia e della politica regionale.
Gli allevamenti di capre sono stati esclusi da alcune contribuzioni
comunitarie, prima fra tutte quella relativa al "benessere animale": 19
euro per capo, che ci avrebbero consentito di coprire le spese in questi anni
terribili. Nel convegno organizzato dalla Confederazione italiana
agricoltori a Cagliari ne ho chiesto la ragione all'assessore regionale
all'Agricoltura Francesco Foddis: non si è degnato di rispondermi. Lui tutela
le vacche frisone di Arborea, anche perché è lo storico direttore dell'omonima
cooperativa. Però il suo compenso è pagato anche grazie alle tasse che verso io
col latte prodotto dalle mie capre. PIER LUIGI CABBOI - ARMUNGIA
( da "Nazione, La
(Prato)"
del 06-11-2008)
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CRONACA
PRATO pag. 9 «FACCIAMO OGNI giorno i salti mortali. I nostri bilanci sono
sempre sul filo... «FACCIAMO OGNI giorno i salti mortali. I nostri bilanci sono
sempre sul filo per rendere ai cittadini il miglior servizio possibile, abbiamo
potenziato e aggiornato il parco macchine e quello che otteniamo in cambio è
uno schiaffo. L?imposizione delle automediche, forzata dopo che avevamo dato
parere contrario». E? arrabbiato Franco Bigagli, presidente Pubblica Assistenza
e chiede: «Ma allora a cosa serve il tavolo tecnico del 118? Forse a fare le
belle statuine». Bigagli si riferisce alla querelle innescata, tra Asl 4 e
associazioni di volontariato, dall?acquisto di due nuove automediche per il
riassetto del servizio emergenza dell?Asl che saranno posizionate al centro
Giovannini a partire dal 2009. «Quelle automediche potrebbero finire come le
ormai famose due ambulanze comprate con i soldi pubblici dall?azienda sanitaria
e mai usate ? prosegue ? Dopo anni una è stata data in comodato alla Croce
d?Oro di Maliseti, l?altra è stata allestita nuovamente, quindi con esborso di
altro denaro pubblico come mezzo per le grandi emergenze e ?parcheggiato?».
Secondo il presidente della Pubblica Assistenza che è stata la prima
associazione di Prato a mettere il medico a bordo delle ambulanze nel 1982,
risulterebbe scellerata soprattutto la scelta ? contenuta nel piano per la
rioganizzazione del 118 ? di togliere il dottore dalle ambulanze. «QUESTA MOSSA
porterà alla fine del volontariato che invece è ? afferma Bigagli ? uno delle
più grandi risorse sociali di Prato e della Toscana. Qui ci sono tre
associazioni Misericordia, Croce d?Oro e Pubblica Assistenza. che funzionano,
non saremo infallibili, ma almeno potrebbero starci a sentire dopo aver
convocato un tavolo apposito. Le associazioni devono avere una parte attiva nel
soccorso e non diventare dei ?trasportatori?. Non permetteremo che succeda». IL
VOLONTARIATO è una realtà storicamente radicata in città, tanto che la
maggioranza della popolazione pratese ha in famiglia almeno la tessera di una
delle tre associazioni. «Questa imposizione porterà una crisi ulteriore del
volontariato, non siamo disposti a scendere a patti su cose che vanno a
peggiorare l?assistenza e il diritto alla salute del cittadino». Infine Bigagli
elenca i problemi quotidiani che le associazioni sono costrette ad affrontare
quotidianamente: «Basta pensare all?aumento del prezzo del carburante per le
ambulanze, però è il trasporto sociale il vero dramma, il settore che ha
criticità pazzesche. La convenzione attuale, prorogata fino alla fine del 2008,
è bastata sui calcoli del 2004. Ora non solo abbiamo più pazienti, abbiamo
anche rinnovati i mezzi con tecnologie aggiornate, si tratta di modifiche
costose. Ma non solo prima la riscossione dei ticket, era gestita dalle Asl ora
ricade su di noi. Infine ? conclude il presidente ? c?è la ciliegina della
tempistica dei pagamenti, sempre in ritardo e subordinate a burocrazie. Siamo
alle porte del 2009 e non è stata ancora fatturata la prima tranche 2008,
ovviamente basata sui dati 2004 senza adeguamenti. In sintesi non vegono
coperte le spese legate all?erogazione del servizio». E.D.
( da "Giorno, Il
(Milano)"
del 06-11-2008)
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ECONOMIA
& FINANZA pag. 28 Guidi: un anno difficile, spero nel 2009 Luci e ombre
sulle due ruote, oggi il Salone apre al grande pubblico L?INAUGURAZIONE DI EICMA
2008 ? MILANO ? IL SETTORE accusa i contraccolpi della crisi, anche se nulla
traspare dalla ricchezza di offerta del Salone che oggi si prepara alla sua
prima giornata di apertura al pubblico. Ma il Presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi, che ieri ha inaugurato la 66.sima edizione di EICMA 2008, è
riuscito a portare una ventata di ottimismo nei padiglioni della Fiera di
Milano-Rho, dove ieri, a fare gli onori di casa lo attendevano il presidente di
Eicma e Confindustria Ancma Guidalberto Guidi, il presidente della regione
Lombardia Roberto Formigoni, il sindaco di Milano Letizia Moratti. IL PREMIER
dopo il discorso inaugurale non ha rinunciato al bagno di folla nei padiglioni
fieristici dove ha ricevuto una calorosa accoglienza ed anche molti regali, tra
i quali la specialissima bici che Ernesto Colnago ha preparato per lui con i
colori del Milan. La prossima settimana arriveranno dal Governo buone notizie
per l?industria delle due ruote, con la proroga degli incentivi per chi
abbandona veicoli inquinanti e forse qualche ulteriore azione di sostegno sulla
quale gli imprenditori contano parecchio. Soddisfatto Guidalberto Guidi, sia
pure ricordando che il settore ha bisogno di meno burocrazia.
«Dovremmo avere il rinnovo visto che - dice Guidi - scade a dicembre. Il
ministro dell?industria ci ha assicurato che se continueranno per le quattro
ruote, li avremo anche per le due ruote»: «non vorrei si parlasse di incentivi
alla rottamazione, anche perchè siamo contrari a questi. Li riteniamo una
complicazione. Credo che dovremmo continuare ad avere quello che abbiamo oggi,
cioè un incentivo al cambio delle due ruote a motore inquinanti con nuovi
modelli più performanti, che consumano e inquinano meno». Il presidente ha
fatto un forte richiamo a una realtà industriale che impiega centomila persone
e muove 5 miliardi di euro l?anno. «Le nostre piccole e medie aziende lavorano
con margini ridottissimi ma tengono duro. Meritano di essere aiutate e
sostenute, dal governo ed anche dal sistema bancario, per poter guardare al
futuro prossimo con maggiore serenità», ha detto Guidi. Il bilancio delle due
ruote a motore in Italia quest?anno «dovrebbe chiudersi con un calo del 5-6%
sul 2007, ma bisogna tener conto che l?anno scorso fu particolarmente buono.
Per il
( da "Unione Sarda,
L' (Nazionale)"
del 06-11-2008)
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Quartu
S.Elena Pagina
( da "Nazione, La
(Firenze)"
del 06-11-2008)
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CULTURA
& SOCIETA' pag. 38 di CARLO DONATI ERA ammalato di cancro, ma nessuno se
l?aspettava una mor... di CARLO DONATI ERA ammalato di cancro, ma nessuno se
l?aspettava una morte così fulminante. Nemmeno lui, Michael Crichton, perché
stava lavorando ad una ennesima serie di Jurassic Park. Aveva 66 anni. Era uno
degli scrittori più celebri e più ricchi della storia della letteratura. E
anche dei più colti. Aveva due lauree, una in antropologia e una in medicina ad
Harvard. Come medico non ha mai esercitato, in compenso era stato ricercatore
sulle biotecologie al ?Salk Institute? di San Diego. E la sua competenza
emergeva nei suoi romanzi. Anzi, si può dire che in quasi tutti i suoi
bestseller al centro c?è sempre stato il problema dei limiti della scienza:
cioè fino a che punto la fantascienza potesse diventare realtà. Il virus venuto
dallo spazio in Andromeda, la possibilità di manipolare il Dna in Jurassic
Park, il mistero degli abissi marini in Sfera, il gorilla che apprende il
linguaggio umano e il robot che impazzisce e prende decisioni disastrose in
Congo e altrove. Per non parlare delle tempeste economiche e finanziarie in
qualche modo anticipate in Sol Levante, un libro che creò quasi un incidente
diplomatico fra Stati Uniti e Giappone. Da medico poi si era posto anche il
problema della fallibilità della stessa medicina, come abbiamo visto nella
serie televisiva ER. Medici in prima linea tratta da suoi racconti (e
coprodotta con Steven Spielberg). Al di là della spettacolarizzazione di quel
famoso reparto di pronto soccorso, si avverte il Crichton etico che svela i
deliri di onnipotenza di certi medici e che all?opposto
bacchetta certi altri che si rifugiano nella grigia routine della burocrazia sanitaria. I CRITICI
letterari non lo hanno mai amato, ma è la regola. I critici non amano quasi mai
gli autori di successo e ancora meno quando allacciano proficue relazioni con
il cinema. Nel caso di Crichton i matrimoni con la settima arte furono
addirittura spettacolari. Ma lui con quella faccia da eterno fanciullo,
che sovrastava chiunque dall?alto dei suoi due metri e cinque centimetri,
mostrava di non prendersela troppo quando leggeva una stroncatura. Aveva già
sperimentato da studente l?avversione del professore di letteratura che gli
bocciava i suoi lavori. Scrivere non era il suo mestiere. Il giovanotto fece
una controprova: gli sottopose un po? di pagine integralmente copiate da George
Orwell. Il giudizio fu ancora più severo e negativo. PER PRECAUZIONE le prime
prove narrative le firmò con pseudonimi. Ottenuta la laurea in medicina nel
( da "Tempo, Il" del 06-11-2008)
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Burocrazia
stampa
Il Governatore Iorio: «Si va verso una più coerente ed
incisiva programmazione e gestione» Si snellisce la burocrazia sanitaria, i distretti scendono da tredici a sette Fabio
Zampetti ISERNIA Piano sanitario: la Regione sta facendo i salti mortali per
rientrare nei parametri richiesti dai Ministeri. Proprio in questi giorni la
documentazione è al vaglio degli organi ministeriali preposti. E si è in
attesa per l'esito. Come si sa, c'è anche il rischio di un eventuale
commissariamento del comparto. La Regione sta ridisegnando la geografia
ospedaliera, sta cancellando le Zone. Anche se tutto ciò sta alzando polveroni
di qua e di là. Ieri a Venafro, per esempio, si è tenuto un Consiglio comunale
monotematico per salvare il "Ss. Rosario". A Larino, idem. Tutti al
capezzale del "Vietri". La Giunta regionale, comunque, ha approvato
la deliberazione con la quale, in attuazione del Programma Operativo di Rientro
e del Piano Sanitario Regionale, sono stati ridotti da
( da "Messaggero, Il
(Umbria)"
del 06-11-2008)
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Burocrazia
Giovedì
06 Novembre 2008 Chiudi di ITALO CARMIGNANI PERUGIA - L'antica arte della
mazzetta serviva per portare nuove somme nei conti correnti di alcuni
funzionari della Soprintendenza e alzare la statistica degli impiegati pubblici
indagati per corruzione. Tre ne ha arrestati la Guardia di Finanza di Terni
nella certezza che abbiano cercato di inquinare le prove della loro presunta
colpa: avere preso soldi dalla Olimpo srl, la ditta impegnata nei restauri
della Porta Ternana di Narni, del monastero delle Orsoline di Calvi
dell'Umbria, del museo delle Armi di Terni e della chiesa di San Francesco di
Calvi dell'Umbria. Preso soldi per aiutare gli ingranaggi
della burocrazia a
funzionare meglio, a scorrere più veloci e dalla parte giusta. Preso soldi per
fare il lavoro per cui erano già pagati dallo Stato. Un doppio stipendio che ha
portato in carcere tre dipendenti della Soprintendenza per i Beni Culturali,
Raffaele Davanzo, 58 anni residente a Orvieto, Vincenzo Latini Angeletti 54
anni, residente a Frosinone, e Orazio Baldoni, 52 di Assisi. Arresto
anche per Antonio Antonelli, di 51 anni, della Olimpo srl, considerato il
numero uno delle mazzette. Almeno dalla parte di chi pagava. A portarli in
carcere, una richiesta firmata dal procuratore di Terni Fausto Cardella e dal
sostituto Barbara Mazzullo, l'accusa di corruzione, ma anche un episodio
preciso. Un filmato registrato (audio e video) in cui i tre incontrano
Antonelli per comunicargli dei passaggi dell'inchiesta, fargli firmare delle
carte, cercare di tamponare quella valanga di accusa di cui avevano avuto
sentore. Un errore fatale, quello di cercare di inquinare le prove, più di
un'ammissione piena. D'altra parte quando qualche mese c'era stata la prima
perquisizione nella casa e nell'ufficio di Raffaele Davanzo, l'intera
Soprintendenza era entrata in fibrillazione. Ma le tangenti della
Soprintendenza è l'ultima nata tra le inchieste dedicate alla corruzione. Nata
e cresciuta per l'insoddisfazione di uno dei fornitori, s'inserisce nella
classifica dei mazzette in un posto importante. In questo caso sono stati i
soldi, mentre in altri casi erano gli hamburger a fare la differenza. ALTRI
SERVIZI alle pagine 34 e 45
( da "Sole 24 Ore, Il" del 06-11-2008)
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Burocrazia
Il
Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-11-06 - pag: 7 autore: DALLA
PRIMA La rivoluzione del ritorno al buonsenso Non è la sola sorpresa che attende
chi voglia davvero analizzare il credo politico di Barack, dopo l'entusiasmo
della vittoria. Obama è persuaso che i democratici abbiano vinto le
presidenziali solo tre volte dal 1968 (Carter 1976 e Clinton 1992 e 1996) non
vittime della superiore macchina elettorale repubblicana, ma per aver smarrito
il senso comune: «I progressisti non sanno dire al ceto medio: ci battiamo per
voi...la retorica dei democratici preferisce diritti e privilegi a doveri e
responsabilità». La corsa di Obama, che entusiasma il mondo, non nasce da un
torto da riparare o dalla passione militante per questa o quella crociata.
Parte dal raziocinante comprendere che «gli americani amano l'ordine, e hanno
bisogno di non sentirsi in balia di forze senza volto, ma padroni del proprio
destino, personale e collettivo, per ritrovare le virtù tradizionali,
rimboccarsi le mani e faticare, patriottismo, responsabilità personale,
ottimismo, fede». Ripeto: «Le virtù tradizionali ». Ecco l'identità di Barack
Obama e chiunque, uomo della strada o leader mondiale, smarrisse questo
principio non potrà né comprendere, né negoziare con il nuovo presidente. è «il
radicalismo della rivoluzione americana », studiato dallo storico Gordon Wood,
a intrecciare le virtù antiche nell'amore e nel rispetto del common man, la
gente semplice. Ronald Reagan era stato un democratico e fino agli ultimi
giorni della sua vita amava ripetere: «Non ho mica lasciato io il partito, è
stato il partito a lasciarmi». Con un atto di generosità politica costato
carissimo, nei primi anni 60 il Partito democratico siglò in legge i diritti
civili propugnati dal reverendo King. Nel farlo il presidente Johnson, un
formidabile animale politico, concluse: «E con questo abbiamo regalato ai
repubblicani il Sud per una generazione». Verissimo: Nixon, Reagan, Bush padre
e figlio vinsero anche grazie al lock, il catenaccio che il sud metteva sulle
speranze democratiche. Già Bill Clinton aveva provato a lavorare contro le
élite che affollano i campus americani, sognando la prosa di Derrida e
disprezzando il ceto medio americano, considerato, sulla falsariga dei filosofi
alla Baudrillard, filisteo. Obama, che i campus della Ivy League li ha
frequentati ed è stato il primo nero a dirigere la Law Review di Harvard, ha
conosciuto il dolore dei neri ma anche il risentimento dei bianchi poveri, che
così a lungo ha penalizzato i democratici. è il mondo che canta il rapper
bianco Eminem, i trailer, le case roulotte, i villaggi disprezzati come white
trash, spazzatura bianca che traduce l'esclusione in razzismo spicciolo, amore
per le armi, un tatuaggio della vecchia bandiera Confederata sul bicipite,
l'odio per i diversi. Barack Obama ha compreso che solo parlando a tutti gli
americani avrebbe potuto aprire il "catenaccio elettorale" e fugare i
pregiudizi, contro le minoranze e la burocrazia democratica. C'è riuscito,
provano i sondaggi, grazie alla crisi finanziaria e al crollo delle Borse, che
negli Usa significa disoccupazione, sfratti, rischio pensione e crollo dei
consumi familiari. Perché la crisi ha unito l'entusiasmo dei giovani idealisti
per Obama, la crociata dei campus, i milioni di volontari sdegnati
dall'inane amministrazione Bush il ceto medio spaventato, i ricchi che sanno
guardare oltre il proprio portfolio e la working class in affanno. Nelle ultime
ore, perfino tra gli elettori che nei sondaggi rispondono "no" alla
domanda "credete davvero che bianchi e neri siano uguali?", Obama era
in vantaggio, portando i suoi collaboratori a passarsi email scherzose
“Razzisti per Obama”. Dagli anni della guerra culturale
conservatori-progressisti, da una parte i commentatori di destra alla Rush
Limbaugh, dall'altra i mandarini alla Michael Moore e Noam Chomsky,
furiosamente combattuta nella blogosfera tossica di internet, Obama ha capito
che il segno era stato passato. Né i repubblicani sono servi dei mulini di
Satana di Wall Street, né i democratici neosovietici dell'economia centrale.
Accusarsi a vicenda di simili eccessi aliena l'opinione pubblica che non smette
solo di credere a questo o quel partito, ma diventa cinica sull'intero processo
democratico. Credendo di sconfiggere i propri avversari, si distrugge la stessa
dialettica politica. Niente più dunque opera dei pupi dove cattivi e buoni
hanno sempre gli stessi tratti, ma la società complessa e confusa di oggi, dove
Obama cita «l'ex Pantera Nera che è entrata nel mondo immobiliare del ghetto e
teme gli spacciatori come i banchieri avari di mutui... la femminista
addolorata ancora per il suo aborto, la mamma cristiana che paga l'aborto per
la figlia adolescente... il bianco del Sud che ricorda il padre disprezzare
"i negri" ma ora è amico del collega d'ufficio nero...», insomma la
vita com'è e non come la propaganda politica la dipinge. Prima del piano
economico e delle strategie per Iraq, Afghanistan e Iran è questo ritorno al
buon senso la vera rivoluzione di Barack Obama. Gianni Riotta g.riotta@rai.it
( da "Messaggero, Il
(Umbria)"
del 06-11-2008)
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Burocrazia
Giovedì 06 Novembre 2008 Chiudi Costruiti tre anni fa e bloccati
dalla burocrazia, sono stati
consegnti cinque alloggi a San Nicolò Case, ne mancano ancora 200 Cinque
famiglie sorridono ma sono appena il 2% della lista
( da "Messaggero, Il
(Umbria)"
del 06-11-2008)
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Burocrazia
Giovedì
06 Novembre 2008 Chiudi di RENZO BERTI I piccoli Ciro, Giovanni e Rocco non
dimenticheranno tanto facilmente la giornata di ieri. Insieme ai loro genitori
hanno potuto mettere finalmente piede in quella casa che sognavano da anni: uno
dei sei alloggi popolari che l'Ater aveva terminato di
costruire tre anni fa ma che non erano stati ancora consegnati perché la burocrazia non aveva completato il suo
iter. Quelli che il sindaco Brunini ha definito "alloggi stagionati"
per i ritardi nella consegna che li avevano fatti diventare un rifugio di
vandali e balordi, da ieri sono la felicità di cinque famiglie, quattro
italiane ed una marocchina. «Finalmente, dopo otto anni, siamo arrivati
alla conclusione di questa vicenda -ha ammesso Brunini- Ma quando si ha a che
fare con una programmazione così complessa come quella del Contratto di
Quartiere che ha cambiato il volto ad intere zone della nostra città partendo
dall'Anfiteatro per arrivare a San Nicolò, i tempi di realizzazione degli interventi
possono diventare abbastanza lunghi. Il disegno di unire il centro storico alla
periferia verrà completato anche con la realizzazione della pista ciclabile che
collegherà la fabbrica delle mattonelle di Collicelli al monastero di San
Ponziano estendendosi poi al tracciato della Spoleto-Norcia». Per la zona Peep
di San Nicolò, la consegna delle cinque case popolari alla presenza del
presidente dell'Ater Furio Benigni ed all'assessore alla coesione sociale
Manuela Albertella, segna la fine del degrado dell'area adiacente il rudere del
"Casaletto". Per quest'ultimo, il consigliere comunale Enzo Alleori,
che aveva denunciato il grave stato di abbandono delle cinque villette facendo
scattare il blitz dei vigili urbani, ha chiesto al sindaco di avviare un progetto
di riqualificazione destinandolo alle esigenze culturali e sociali del
popolatissimo quartiere. I cinque nuovi alloggi rappresentano comunque solo il
due per cento della necessità effettiva di case popolari. «A Spoleto mancano
duecento appartamenti -ha aggiunto il sindaco- L'anno prossimo ne consegneremo
altri 60, ma l'impegno congiunto dell'Ater e dell'amministrazione comunale sarà
quello di far fronte a questa richiesta nei prossimi tre o quattro anni». Ed il
2009, oltre a vedere l'ultimazione dei complessi di San Martino In Trignano e
probabilmente della vecchia caserma San Giovanni, vedrà la partenza di quello
che il presidente dell'Ater Benigni ha definito un piccolo gioiello: la
ristrutturazione ad uso abitativo di Palazzo Leonetti Luparini in piazza del
Comune che rientra nel programma del Piano urbano complesso.
( da "Messaggero, Il
(Umbria)"
del 06-11-2008)
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Burocrazia
Giovedì
06 Novembre 2008 Chiudi di EGLE PRIOLO IL VOLONTARIATO come moneta sonante. La
solidarietà come moneta di scambio. È lo spirito che anima la "banca del
tempo", che senza essere un'associazione vera e propria fa della
solidarietà sociale e della cultura della reciprocità le ragioni della sua
costituzione. La banca del tempo è un "istituto di credito" un po'
particolare: ai suoi sportelli non si deposita denaro, ma disponibilità a
scambiare prestazioni con gli altri "correntisti", utilizzando il
proprio tempo libero e la propria volontà come unica unità di misura del
baratto. Ma come qualsiasi altro sportello bancario propone ai suoi clienti
assegni, estratti conto e saldi, fatti solo di tempo e solidarietà. Iniziativa
non nuova nel territorio umbro, ma che da oggi avrà una nuova
"filiale" anche a Foligno. "Uno spazio di relazione e di
aggregazione - spiegano i promotori - che cerca di recuperare i rapporti di
fiducia e stima tra le persone e un luogo d'incontro innovativo, alla cui base
c'è il presupposto che la misura dello scambio delle persone non è il denaro ma
il tempo". E nella sala del Camino di palazzo Deli, oggi pomeriggio alle
17,30, rappresentanti dell'assessorato alle politiche sociali del Comune di
Foligno spiegheranno il significato di questa iniziativa. «Gli obiettivi della
banca del tempo - anticipano - riguardano lo sviluppo di relazioni tra le
persone per superare la solitudine, l'isolamento, l'indifferenza tipica
dell'attuale società, ma anche l'intenzione di recuperare i perduti rapporti di
buon vicinato cercando di creare una rete di mutuo aiuto tra le persone o
gruppi di persone. Inoltre la banca punta a gestire il tempo in modo più
adeguato alla dimensione umana del vivere, più attenta alla cura del singolo e
della famiglia». In altre parole, avendo preso alla lettera il motto secondo
cui "il tempo è denaro" e prendendo ad esempio le altre realtà in cui
già esiste il particolare istituto, a ogni aderente viene intestato un regolare
conto corrente e consegnato un libretto degli assegni, attraverso cui gestire e
scambiare con gli altri le proprie ore libere, da dedicare a commissioni,
lezioni, giardinaggio o babysitting. E questa è la burocrazia. Nella pratica, ogni cliente della
banca "versa" il suo tempo libero sul conto, proponendo degli scambi
non per forza reciproci: per esempio un'ora libera per fare la spesa a un altro
correntista, in cambio di una lezione di informatica o la fila all'ufficio
postale per il pagamento delle proprie bollette. «Aderire alla banca del
tempo, è infatti necessario diventare soci - chiariscono dall'assessorato di
Rita Zampolini - significa trasmettere agli altri ciò che ognuno sa fare,
rendendosi così utile a chi magari può risolvere un altro problema. Inoltre
trasmettere i propri saperi dà un valore aggiunto alla propria esistenza e la
conoscenza con altre persone aiuta a superare il senso di isolamento e di
solitudine, tipiche della nostra società». In Umbria, quella di Foligno arriva
dopo tante altre iniziative del genere, alcune meno fortunate e altre più
floride. Dopo il flop di quella di Perugia, istituita nel 1996 grazie ad
un'intuizione dell'allora vice sindaco Clara Sereni, in regione è presente, tra
l'altro, a Piegaro e ce n'è un'altra fondata nel 1998 che, come fosse quasi una
holding, unisce le banche del tempo di Castel Ritaldi, Giano dell'Umbria,
Gualdo Cattaneo e Spoleto e che pare avere un costante incremento di clienti.
Tra i correntisti soprattutto persone tra i 35 e i 60 anni, tra i quali
necessariamente, per poter consegnare, ad esempio, i propri soldi ad uno
sconosciuto per pagare le bollette o affidargli i propri figli per una lezione
di latino, si instaura un rapporto di fiducia reciproca. E in questo momento in
cui quella nei confronti delle banche è ai minimi storici, è rassicurante
sapere che grazie agli scambi e al volontariato per il volontariato magari si
acquista fiducia almeno nei propri concittadini.
( da "Nuova Venezia,
La" del
06-11-2008)
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Burocrazia
Per le
imprese veneziane la situazione è diventata pesantissima Costruttori, fatturato
in calo del 60% L'allarme del presidente dell'Ance: «Gli enti pubblici non
pagano più» L'analisi. Lionello Barbuio «Le opere eseguite non vengono
liquidata a causa del Patto di stabilità che vincola i Comuni» Il caso del
Magistrato alle Acque che deve quindici milioni di euro ROBERTA DE ROSSI «Il
momento è molto, molto difficile». Lionello Barbuio, presidente dell'Ance, fa
due conti in tasca ai costruttori veneziani: «Quest'anno i fatturati del
settore saranno il 60% in meno rispetto a quelli del 2006, ultimo anno di
crescita, quando già nel 2007 erano scesi del 40%. La situazine è pesantissima,
se non si affronta la realtà con politiche nuove, ai tagli dei fatturati
seguiranno inevitabilmente quelli all'occupazione, con ricadute gravissime: il
nostro è un settore con 18 mila addetti, il 30% dei nostri 12 mila operai sono
cittadini extracomunitari, rappresentiamo il 15% del Pil della provincia». Enti
pubblici. La situazione paradossale è che le imprese veneziane hanno sinora
continuato a lavorare per gli enti pubblici, ma quest'ultimi sono ora messi in
condizione - pur avendo i danari in cassa - di non poter pagare le opere
eseguite a causa del Patto di stabilità, che li vincola a migliorare di anno in
anno le performance entrate-spese, pena tagli di fondi e assunzioni: il
presidente della Provincia, Zoggia, ha già detto che non intende «mettere in
ginocchio un settore strategico per l'economia del territorio, solo perché un
vincolo contabile vieta di pagare 20 milioni di opere di viabilità, scuole,
caserme, che abbiamo commissionato e che siamo in grado di pagare». Questo solo
per Ca' Corner, ma poi ci sono decine di Comuni. Burocrazia.
E non è l'unico problema: «Un altro dei provvedimenti recenti presi dal
governo, e dei quali forse non si è valutata bene la ricaduta sulla realtà di
tutti i giorni, pur partendo da un principio anche condivisibile di lotta agli
sprechi», prosegue Barbuio, «è la "perenzione del credito" per gli
uffici ministeriali, passato da
( da "Stampa, La" del 06-11-2008)
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Burocrazia
Retroscena
In settimana decide il voto in assemblea LA POLEMICA FIOM LA DIFESA La Teksid
sigla l'intesa che salva anche i precari Cassa integrazione straordinaria e una
cinquantina di esuberi MARINA CASSI Airaudo: «L'Amma crea più difficoltà di
quante ce ne creino le imprese» Il direttore Paino «Puntiamo solo a intese che
possiamo rispettare» CARMAGNOLA Diranno i lavoratori, nelle assemblee previste
in settimana, se sono d'accordo, ma ieri è stata raggiunta una intesa tra
azienda e sindacato alla Teksid di Carmagnola dove lavorano in mille: verrà
chiesta la cassa integrazione straordinaria in deroga, per un anno, per un
centinaio di lavoratori e nel contempo saranno aperte procedure di mobilità,
probabilmente per una cinquantina di addetti, verso la pensione per chi ha i
requisiti. Ma i 18 ragazzi che stanno facendo l'apprendistato verranno
confermati al lavoro e non andranno a ingrossare le file dei giovani spazzati
via dalla crisi di queste settimane. La Teksid - che produce teste di motori
per Fiat, Ford, Psa - è ritornata lo scorso anno nel gruppo Fiat dopo un
complesso percorso di cambio di assetti proprietari. A Carmagnola ci sono gli
enti centrali che prima si occupavano di tutti i 12 stabilimenti della
Powertrain, ma ora per quella sola sede si è determinato uno squilibrio
numerico tra chi è in produzione e chi no. In più c'è stato un calo produttivo
conseguente alla crisi dell'auto. Vittorio De Martino della Fiom giudica
l'accordo «difensivo, ma in questa situazione drammatica equilibrato perchè
prevede anche la possibilità di cassa a rotazione e salva i precari». E Sergio
De Salve della Fim spiega che «tutta l'intesa funziona se il governo
rifinanzierà la cassa in deroga». E ricorda che «per mantenere i posti di
lavoro potranno essere anche, con la formazione, spostate in produzione persone
che oggi fanno altre mansioni». Naturalmente se un impiegato o un carrellista
andranno nelle officine non perderà la qualifica acquisita. Il segretario Fiom,
Giorgio Airaudo giudica positivo l'accordo: «E' la prima volta nel gruppo Fiat,
da quando si è aperta la crisi, che non si lasciano a casa i precari». Ma
polemizza con l'associazione metalmeccanica dell'Unione Industriale: «L'Amma ci
crea più difficoltà di quante ne creino le imprese; è successo per la Dayco, è
successo per la Teksid. Non volevano che si scrivesse che i precari avranno
salvo il posto». E aggiunge: «Hanno una gestione burocratica, sembrano non
rendersi conto della entità della crisi. Vorrei capire perchè non vogliono
valorizzare un accordo che salva i giovani e tutela gli anziani. Se l'Amma
vuole i licenziamenti lo dica chiaro. Penso piuttosto che i presidenti di Amma
e Unione farebbero bene a chiedere alle loro strutture di gestire la crisi in
modo meno burocratico». Replica il direttore dell'Amma,
Gabriele Paino: «Non è una questione di burocrazia: noi cerchiamo sempre e soltanto di assistere le nostre imprese
nel modo migliore e di arrivare a scrivere negli accordi impegni che sia
possibile rispettare».
( da "Denaro, Il" del 06-11-2008)
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Burocrazia
Futura
Bergonzoni: Ente camerale al servizio dell'internazionalizzazione La Camera di
Commercio Italiana in Cina (Ccic) cura, nell'ambito del progetto di promozione
e internazionalizzazione dei Centri Regionali di Competenza campani nei mercati
asiatici di Cina e India, tutte le fasi organizzative degli incontri one-to-one
tra i Centri di Competenza e gli enti e le imprese cinesi. Ne parliamo con
Luisa Bergonzoni, segretario generale della Camera italo-cinese. Da quanti anni
opera in Cina la Camera di Commercio Italiana in Cina e qual è il supporto che
offre alle imprese italiane? La nostra attività parte nel 1991: la
"dimensione cinese" ha imposto da subito alla Ccic, con la sua natura
di associazione privata, libera ed elettiva, di confrontarsi con la complessità
della Repubblica Popolare Cinese. Nel 2000 la Ccic viene riconosciuta, con la
legge 518/70, come Camera di Commercio italiana all'estero consolidando la sua
posizione sia in Cina che in Italia. In diciotto anni la Ccic ha sviluppato una
serie di servizi per i suoi membri in linea con le esigenze del mercato e dalla
condizione politica dei paesi di riferimento. Alla vostra struttura è affidato
il compito di introdurre il mercato cinese ai Centri di Competenza campani:
qual è la percezione che i cinesi hanno del nostro Paese e della nostra
ricerca? La risposta non è semplice. La Cina è un continente caratterizzato da
una realtà liquida ed incline al cambiamento, con una popolazione doppia
rispetto alla somma di quella europea e statunitense e un territorio
paragonabile all'area che si estende dalla Finlandia al Marocco e dall'Islanda
alla Turchia: la presenza italiana è invece concentrata nelle metropoli
costiere, per cui solo una piccolissima percentuale di cinesi conosce l'Italia.
Ciononostante, questa piccola percentuale è estremamente aperta e curiosa delle
culture straniere e di quella italiana. La Ccic può stimolare le nostre aziende
a conoscere, di converso, la realtà cinese e ad instaurare dei buoni rapporti.
Quali suggerimenti date ai Centri di Competenza per confrontarsi con il mercato
cinese, così diverso da quello europeo per modello di sviluppo, giuridico, di
stile, di cultura? La strategia più efficace è quella di avvicinarsi al mercato
cinese senza pregiudizi e con la ferma volontà di interagire rispettando i loro
modelli socio-culturali, senza pensare di poter imporre i modelli occidentali.
Dalla missione emergono chiaramente, infatti, alcune rigidità: una di queste è
l'eccessivo peso della burocrazia nel rapporto tra loro e noi. Eppure, come nota giustamente
Francesca Musini, trade analyst alla Camera di Commercio, i cinesi hanno
bisogno di tempo prima di stabilire un contatto con i loro interlocutori. Vi
candidate quindi a rappresentare un punto di riferimento per la ricerca della
Campania in Cina. Certamente: per vocazione e per storia, la Ccic
rappresenta da tempo le eccellenze italiane. Il nostro scopo è duplice: da un
lato, vogliamo fornire servizi ad alto valore aggiunto - informazione,
promozione, logistica, networking per promuovere i nostri interessi in Cina, ma
dall'altro continueremo a rappresentare un marchio riconoscibile per evitare
che le varie iniziative siano percepite in maniera frammentaria. A.M.L. del
06-11-2008 num.
( da "Corriere
Adriatico"
del 06-11-2008)
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Burocrazia
Dal
caro-gasolio, al fallimento del fermo pesca, alla demolizione chiesta di 15
pescherecci Un anno da dimenticare per la marineria CIVITANOVA - Il 2008 finora
è stato un anno nero per la marineria civitanovese. L'impennata del
caro-gasolio prima dell'estate, un fermo pesca che non ha determinato una
crescita del prodotto, l'asta del mercato ittico con vendite più basse rispetto
ad altre realtà vicine (vedi Ancona), problematiche interne allo stesso mercato
ittico, la penuria di vongole. E proprio ieri, la notizia che quindici armatori
starebbero per presentare la domanda per chiudere l'attività e demolire i
propri pescherecci. Situazioni che hanno portato una delle associazioni di
categoria, la Federcoopesca, a lanciare l'allarme. Fino ad ora, non sono state
ancora presentate le domande per dismettere i motopescherecci e accedere così
ai contributi comunitari. Ma si tratta molto più di un'intenzione. Tra le altre
cose, proprio la Federcoopesca è impegnata in un'azione per innalzare gli
indennizzi relativi all'arresto della flotta italiana. Proprio ieri c'è stato
un incontro con la direzione italiana della Pesca a Roma. Riunione che anticipa
quelle in programma con le Regioni. Considerate troppo basse le tabelle dei
premi delle demolizioni. L'ultimo aggiornamento risale al 1999. Il problema è
che si tratta dell'unico criterio per dare un valore oggettivo alle imbarcazioni
e, di conseguenza, uno strumento per accedere al credito da parte degli
operatori ittici. In pratica, quando si chiede un prestito, l'unica garanzia è
il valore dello scafo fissato proprio dalle tabelle per la rottamazione. Alzare
questi valori significa, in primis, agevolare l'accesso al credito, più che
incentivare la demolizione con premi più alti. L'attenzione dell'associazione
di categoria a Civitanova, comunque, è rivolta a scongiurare il pericolo di una
drastica riduzione della flottiglia. La pesca, in città, è un settore che ha un
largo "indotto". Si pensi all'attività cantieristica per la
manutenzione, alla produzione di reti e accessori vari, alle figure
professionali coinvolte (elettricisti, meccanici, etc.). Tante le
problematiche, a partire da quelle generali relative ad una
burocrazia comunitaria e
nazionale considerata "opprimente". A livello locale, invece, è in
ballo la gestione stessa del Mercato Ittico Comunale. una società consortile di
cui il 52% delle quote sono pubbliche (in mano al Comune) e il restante 48%
equamente divise tra le due cooperative di produttori ittici della città.
Nei giorni scorsi c'era stato un incontro in Comune con l'assessore Mauro
Canale. Espresse perplessità su canoni per i magazzini più che raddoppiati
(decisi dal Mic ma, pare, senza la presenza dei rappresentanti delle
cooperative) e, in generale, per la stessa natura del mercato ittico. Si chiede
un cambio d'orizzonte volto a rilanciare l'attività del Mic. I produttori
ittici sono disposti sia a rilevare tutte le quote che cederle completamente al
Comune. L'importante è che si dia il via ad iniziative importanti, come la
creazione di un "centro" per la spedizione e la commercializzazione
delle vongole. Proprio i vongolari rappresentano una delle due anime della
marineria. Anche loro alle prese con gli annosi problemi di un compartimento di
pesca troppo ristretto per 44 scafi e che, imprevedibilmente, in questa
stagione dimostra una produttività minore. EMANUELE PAGNANINI,
( da "Gazzettino, Il
(Venezia)"
del 06-11-2008)
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Burocrazia
CONSORZIO
CHIOGGIA NUOVA Un diploma "salva mansioni" per i marittimi Chioggia(G.B.)
La pratica, secondo il proverbio, vale più della grammatica. Ma c'è un però. Se
si mette di traverso la burocrazia le cose cambiano. Lo stanno sperimentando decine di dipendenti
delle imprese consorziate in Chioggia Nuova, la sorella minore del Consorzio
Venezia Nuova. Queste imprese agiscono quasi tutte nel settore delle opere
marittime (dighe, ripascimenti di litorali, banchine e via aggiungendo) e
utilizzano quasi un centinaio di grosse imbarcazioni e chiatte. Il
personale in genere risulta altamente specializzato e competente. Ma i più
anziani, gente che sta intorno ai cinquant'anni, qualcuno anche un po' più
avanti, non ha perso tanto tempo con la scuola. In qualche caso non sono state
neppure completate le elementari. Serviva lavorare, aiutare le famiglie e così
s'è fatto. Né, pur con tutte le occasioni di recupero, corsi serali, 150 ore e
quant'altro, si è provveduto a sanare la situazione.Ma, per un caso qualsiasi,
se qualcuno di loro viene sbarcato (magari perché un'imbarcazione ormai vecchiotta
viene sostituita da una nuova) non può più essere imbarcato con la qualifica e
le mansioni fino ad allora esercitate. Se era motorista, tanto per fare un
esempio, può essere imbarcato solo come marinaio. Con un salario minore, ma
anche con problemi per il datore di lavoro, che non riesce sempre a trovare un
adeguato rimpiazzo.Per questo proprio oggi Ivano Boscolo Bielo, presidente del
Consorzio Chioggia Nuova, è al ministero dei Trasporti per cercare di ottenere
una sanatoria, una deroga, un regime transitorio o qualsiasi altro espediente
possibile per cercare di uscire nel vicolo cieco in cui molti si sono
ritrovati.
( da "Resto del
Carlino, Il (Ravenna)" del 06-11-2008)
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Burocrazia
RAVENNA
PRIMO PIANO pag. 3 SI ROMPE il fronte della lotta al carovita a Ravenna. La
Confesercenti ha infatti... SI ROMPE il fronte della lotta al carovita a
Ravenna. La Confesercenti ha infatti preso le distanze da iniziative che, a suo
avviso, hanno mostrato di avere il fiato corto e di non aiutare la capacità di
spesa delle famiglie. Il ?pool? di imprese e Comune si era costituito due anni
fa in un ?tavolo? con l?adesione di gran parte delle associazioni di categoria,
dei sindacati, dei rappresentanti dei consumatori della città. Dietro la regia
dell?assessore Corsini, il gruppo di lavoro aveva l?obiettivo di tener
monitorati i prezzi di alcuni beni di largo consumo e di adottare misure utili
a calmierare o congelare i prezzi stessi di generi alimentari e non di prima
necessità. La campagna ?Ravenna attenta ai prezzi? tuttavia non è mai decollata
fino in fondo. Poche e poco convinte le adesioni degli operatori, se si
eccettuano alcuni settori della grande distribuzione. E le iniziative di
contenimento dei prezzi al consumo hanno funzionato solo a tratti. SEGNALI di
insofferenza si erano manifestati già in primavera, quando le organizzazioni
del commercio avevano chiesto che si estendesse anche ad altri settori il
contenimento di prezzi e tariffe: i rincari, segnalavano, non sono solo nel
carrello della spesa. Corsini aveva garantito il proprio impegno. Si sarebbe
cercato di coinvolgere banche, assicurazioni, proprietari di immobili. Ma
all?atto pratico non è cambiato quasi nulla. Ieri, poi, quando in Comune si è
riunito il ?pool? per mettere a punto la campagna per l?autunno-inverno 2008,
Corsini si è trovato davanti solo quattro interlocutori: c?erano i
rappresentanti di Ascom, Confesercenti, Cgil e Associazione consumatori. E?
stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Roberto Lucchi, segretario di
Confesercenti, è sbottato. «Francamente è irritante la scarsa partecipazione e
attenzione di altre realtà produttive che, proprio in queste settimane, hanno
praticato a livello nazionale aumenti significativi di alcuni prodotti». In
sostanza l?associazione di piazza Bernini non condivide che l?onere di mantere
sotto controllo i prezzi ricada solo sui dettaglianti, mentre produttori e
grossisti se ne infischiano, e mentre gli stessi enti locali non fanno nulla
per contenere il costo di tariffe e servizi. «Abbiamo invitato il tavolo a
riflettere sulla riproposizione delle stesse iniziative del passato ?
sottolinea Lucchi ? e, pur riconoscendo gli sforzi profusi, abbiamo segnalato
che non hanno prodotto risultati. Se verranno riproposte, la Confesercenti non
vi parteciperà». LA ROTTURA dunque non si è consumata sui princìpi della
campagna. «Nonostante le nostre profonde riserve ? dice Lucchi ? avevamo
sottoscritto per senso di responsabilità il protocollo comunale e partecipato
attivamente alla due esperienze svolte, quella della campagna prezzi bloccati e
scontati, e le iniziative speciali come quella recente promossa dai nostri
macellai con prodotti scontati. Iniziative a cui abbiamo sempre partecipato e a
cui abbiamo dedicato risorse umane e finanziarie. Tutte le esperienze svolte
non hanno avuto risultati e, nonostante il consistente battage promozionale,
quasi nessun consumatore ha utilizzato e acquistato i prodotti offerti dalle
poche aziende che hanno aderito». Giudizi che sono stati espressi nella
mattinata di ieri a Palazzo Merlato. «La categoria del commercio e dei pubblici
esercizi è non da oggi molto attenta al problema prezzi come testimoniano anche
i dati locali ultimi dell?andamento Istat e continuerà ad usare grande cautela
nella costruzione dei listini. Al pari è fondamentale
mettere in campo politiche e misure tese a ridurre i carichi fiscali ,
tariffari e di burocrazia
che pesano su famiglie e piccole e medie imprese». Confesercenti ha quindi
proposto che le risorse impiegate o destinate a questa iniziativa siano
devolute a famiglie in difficoltà.
( da "Resto del
Carlino, Il (Rovigo)" del 06-11-2008)
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ROVIGO
PRIMO PIANO pag. 3 TROPPA BUROCRAZIA per le imprese della provincia di Rovigo.
Lo afferma un?indagine promossa dal... TROPPA BUROCRAZIA per le imprese della
provincia di Rovigo. Lo afferma un?indagine promossa dalla Confartigianato
Imprese Rovigo su un migliaio di associati. La maggioranza assoluta degli
intervistati, oltre il 55%, giudica la gestione fiscale degli ultimi due anni
«più difficile». E oltre un terzo degli intervistati ritiene che sia rimasto
tutto ?invariato?, nonostante alcune novità introdotte con l?obiettivo di
semplificare le procedure, come l?invio telematico dei modelli F24 e Intrastat,
che consentono il monitoraggio della movimentazioni dei beni nell?ambito
dell?Unione Europea. L?approccio alle tecnologie è uno dei problemi più diffusi
tra la categoria. In particolare, quasi il 40% degli artigiani polesani si
ritiene «non pratico della telematica». Eppure l?associazione si è mossa da
tempo. La Confartigianato Imprese Rovigo ha avviato un servizio per agevolare
gli iscritti a fronte della disposizione che impone a tutti i titolari di
partita Iva di effettuare i pagamenti dei tributi e contributi per via
telematica. II contribuente può scegliere di far riferimento agli sportelli
dell?associazione che provvede a inviare i dati al Tesoro. «I risultati del
sondaggio confermano che in Italia non è ancora stato affrontato in modo
efficace il tema della semplificazione burocratica» spiega il segretario della
Confartigianto di Rovigo, Antonello Sartori, citando almeno 180 adempimenti
annualmente richiesti alle aziende del settore. Gli obblighi più complessi
riguardano la gestione delle scadenze (23,2%) e la redazione delle fatture
(16,3%). Come uscire da questa situazione? Gli artigiani chiedono
l?accorpamento delle scadenze: la burocrazia sottrae tempo
ed energie alla produttività «II 42% dei nostri associati dedica alle procedure
un tempo medio settimanale che va da una a tre ore, incidendo tra il 5 e il 12
per cento sul reddito d?impresa» conclude Antonello Sartori.
( da "Gazzetta di
Parma Online, La"
del 06-11-2008)
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Appiah:
"Danneggiato dalla burocrazia della Fifa". La Federazione: "Non è vero" Stephen
Appiah può firmare con chi vuole. La Fifa smentisce le voci secondo le quali il
centrocampista ghanese, per colpa di ritardi burocratici dovuti alla stessa
Federazione internazionale, non potrebbe accasarsi altrove dopo aver rescisso
in agosto il contratto con il Fenerbahce. "E' falso che la presunta
"lentezza amministrativa" della Fifa stia impedendo al giocatore di
firmare un nuovo contratto con un altro club - fa sapere alla BBC Sport un
portavoce della Federazione internazionale -. Né il giocatore né un potenziale
nuovo club ci hanno comunque presentato alcuna richiesta per permettere al
giocatore di vestire la maglia di una nuova squadra". Appiah, che in
Italia ha vestito le maglie di Udinese, Brescia, Parma e Juventus, sarebbe nel
mirino di Arsenal e West Ham.
( da "Arena, L'" del 06-11-2008)
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Burocrazia
Giovedì
06 Novembre 2008 NAZIONALE Pagina 8 I POLITICI. Il sindaco Flavio Tosi critica
gli errori del recente passato, ma non risparmia frecciate al centrosinistra
accusandolo di appropriarsi del successo di Obama «E' giovane, può dare la
svolta» Il centrodestra: la politica atlantica non cambierà Per il Pd è la
vittoria epocale di una linea nuova Sono tutti di segno positivo i commenti dei
politici veronesi, sia di destra, che di sinistra, sull'elezione di Barack
Obama. Come al solito si cerca di trovare analogie e affinità che non ci sono.
Federico Bricolo, per esempio, presidente del gruppo della Lega al Senato è
appena uscito da Villa Taverna, dove i capigruppo del Pdl in Parlamento sono
stati ricevuti a pranzo dall'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, Ronald
Spogli, che ha aperto la sua residenza privata poche ore dopo la conferma di
Obama alla guida degli Usa. «È stato un incontro molto cordiale», dice, tutto
dedicato ai commenti sulle elezioni e nel quale sono stati toccati appunto i
rapporti tra Italia e Stati Uniti alla luce del grande cambiamento da Bush a
Obama. Il tema di fondo che è stato ribadito è che bene o male, pur con i
distinguo del caso, sulla politica atlantica, sugli interventi nelle missioni
di pace, la collaborazione con l'Unione europea nei luoghi del mondo dove la
situazione è più critica, continuerà come sempre». Bricolo parla di clima
disteso e sereno. Al centro,come tema di grande attualità e urgenza resta la
crisi finanziaria mondiale. «C'è una grande determinazione nel rilanciare l'economia
e proprio per questo c'è la convinzione che per trovare la soluzione è
fondamentale mantenere e rafforzare una solida alleanza con l'Unione europea
perché da soli non se ne esce. Abbiamo anche affrontato», ha aggiunto Bricolo,
«i problemi che le imprese americane incontrano quando vogliono investire da
noi: eccessiva burocrazia e lentezza nei giudizi legali in caso di vertenze. Dobbiamo,
come governo, lavorare per ridurre questi vincoli che limitano importanti
investimenti nel nostro paese». Anche il sindaco Flavio Tosi non ha dubbi. «A
Barack Obama i miei complimenti per il successo elettorale e gli auguri per il
difficile compito che lo attende. E' un politico giovane che può dare
una svolta positiva a un'azione di governo degli USA che, negli ultimi anni, ha
commesso diversi errori». Poi parte la frecciata. «Trovo però piuttosto
maldestra, se non ridicola - ha aggiunto - la corsa affannosa di alcuni
ambienti politici del centrosinistra per appropriarsi del successo di Obama,
dimenticando che i valori ispiratori della sua politica e il suo modello
sociale sono lontanissimi da quelli della sinistra italiana». E per il
centrosinistra? «E'stata una grande prova di democrazia ed è enorme la
soddisfazione dei Democratici di tutto il mondo. In Italia molti guardano
ancora con diffidenza alle persone di colore, ma gli USA ci insegnano che la
diversità può arricchire ed essere vincente», afferma il deputato Giampaolo
Fogliardi del Pd. «Le politiche di destra, che cercano il consenso seminando
paura - prosegue il deputato - hanno rivelato la loro inefficacia anche negli
USA. Bush ha lasciato un Paese al collasso, dall'economia allo stato sociale. I
Democratici americani sapranno risollevarne le sorti». Giandomenico Allegri,
coordinatore provinciale Pd, la svolta storica è finalmente arrivata. «Gli
Stati Uniti hanno votato il cambiamento. E lo hanno fatto dando fiducia alla
proposta politica del candidato Democratico, uno che ha saputo risvegliare le
coscienze di milioni di persone di ogni età, razza e religione con un messaggio
riformista autentico e credibile. La vittoria trionfale di Barack Obama,
dall'Est all'Ovest, con un consenso che va ben oltre i confini statunitensi, è
la vittoria di tutti coloro che credono in un modello di società migliore di
quella attuale. Non solo gli Stati Uniti, ma il mondo, festeggiano la vittoria
epocale di una linea politica nuova, nettamente contrapposta allo sciagurato
progetto economico-sociale portato avanti dall'amministrazione Bush, impegnata
per otto anni a premiare i ceti ricchi e la conservazione dei poteri forti. Un
progetto che continua ad affliggere purtroppo l'Italia, tristemente invischiata
nel modello berlusconiano».
( da "Unione Sarda,
L' (Nazionale)"
del 06-11-2008)
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Burocrazia
Prov
Ogliastra Pagina 6026 Villagrande. Il commissario regionale Vincenzo Basciu
denuncia la situazione d'emergenza nell'abitato Quattro inverni d'acqua e paura
Dopo l'alluvione lavori ancora fermi Villagrande.. Il commissario regionale
Vincenzo Basciu denuncia la situazione d'emergenza nell'abitato Lavori ancora
fermi dopo l'alluvione del 2004 --> Lavori ancora fermi dopo l'alluvione del
2004 I lavori per la realizzazione del canale di guardia a monte dell'abitato
sono ancora fermi. Nei giorni scorsi si sono resi necessari diversi interventi
di emergenza per permettere ai detriti di defluire. Nei quattro anni che separano
la prima alluvione da quella di pochi giorni fa la Regione è riuscita solo ad
affidare la progettazione per il canale di guardia, finanziato con 10 milioni
di euro. I lavori non potranno perciò iniziare, a voler essere ottimisti, prima
della prossima primavera. Intanto amministratori e cittadini sono costretti a
guardare, preoccupati ma impotenti, i torrenti che lambiscono le case e che i
canali di scolo fanno fatica a contenere. L'INCUBO RITORNA Il commissario
straordinario Vincenzo Basciu è in giro per i quartieri più a rischio,
raccoglie timori e segnalazioni di pericolo ma può solo disporre la demolizione
di qualche pezzo di canalone coperto per farvi defluire la massa di acqua e
detriti penetrata pericolosamente nello scantinato di alcune abitazioni.
Interventi d'emergenza, come quattro anni fa. L'incubo di quell'alluvione mai
dimenticata è tornato ad affacciarsi nella mattinata di martedì, dopo otto ore
di pioggia battente. «La gente - commenta il commissario Basciu - chiede
protezione ma l'amministrazione comunale può mettere in campo solo interventi
d'emergenza con le ruspe. La soluzione sta nella realizzazione di un nuovo
canale di guardia a monte dell'abitato, ma le decisioni sono tutte in mano alla
Regione. L'assessore Carlo Mannoni mi ha rassicurato che la procedura verrà
accelerata. Al momento risulta affidata la progettazione delle opere». Per fare
fronte all'emergenza del dopo alluvione, nel 2004 era stato costituto un gruppo
misto di lavoro con tecnici della Regione e del Comune di Villagrande, sindaco
Piero Cannas e Gabriele Basoccu assessore all' Ambiente. Erano stati coinvolti
come consulenti anche alcuni docenti dell'Università di Torino. Il gruppo di
lavoro aveva persino effettuato la stesura di una progettazione preliminare che
prevedeva la realizzazione di un grande canale di guardia a monte dell'abitato,
studiato in modo da convogliare la gran parte delle acque piovane sui canali di
Suellazziri e S'arrescottu posti ai due lati del paese. In tal modo si sarebbe
ridotto al minimo il flusso delle acque verso i tre canali che attraversano il
centro abitato e che si erano dimostrati inadeguati a contenere piogge
eccezionali. RITARDI IN REGIONE Appena eletto sindaco, nell'estate dell'anno
successivo, Gabriele Basoccu aveva però delegato interamente nelle mani della
Regione la faccenda della progettazione. Motivazione ufficiale: la carenza di
personale tecnico nel municipio. Da quel momento è calato un grande silenzio
sul lavoro della burocrazia
regionale caratterizzato dalla solita, esasperante lentezza. Come se una nuova
emergenza alluvione non fosse dietro l'angolo. «Prima della tragica alluvione
del 2004 - ricorda Piero Cannas sindaco del paese all'epoca dei fatti -
l'amministrazione comunale aveva ottenuto dalla Regione un finanziamento da due
milioni di euro per rafforzare i canali di scolo a monte dell'abitato.
Non abbiamo mai potuto dare inizio ai lavori in quanto, a distanza di tre anni,
non erano arrivate le autorizzazioni degli uffici regionali competenti».
Secondo gli esperti, l'intervento sarebbe risultato determinante per ridurre
gli esisti disastrosi dell'alluvione sul quartiere di Monte Nieddu dove
trovarono la morte Assunta Bidotti e la nipotina Francesca Longoni, trascinate
dalla furia delle acque. ?La storia è maestra di vita? recita un vecchio
adagio. Peccato che troppi amministratori e uomini politici siano refrattari ad
andarci a lezione. NINO MELIS
( da "Corriere delle
Alpi" del
07-11-2008)
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Burocrazia
Produzione
di energia e pulizia dei boschi al centro del progetto che coinvolge 37 realtà
di tutta la provincia Legno, tre milioni e mezzo per il rilancio Agordino
capofila del progetto di valorizzazione finanziato dall'Ue AGORDO. «E' un
progetto innovativo, concepito in un'ottica di modernità; un'importante
opportunità che avrà ricadute importanti nella valorizzazione del territorio e
delle sue risorse ambientali, umane e culturali». Non ha nascosto la sua
soddisfazione l'assessore Renato Da Ronch ieri alla presentazione del
"Progetto integrato di filiera forestale Soccol Olga", collegato al
Piano di sviluppo rurale 2007-13. Un progetto, finanziato con 3,5 milioni di euro,
che coinvolge 37 realtà di tutta la provincia. Riscoprire e valorizzare il
legno in tutto il suo percorso, puntando i riflettori sulla pulizia del bosco
per la produzione di cippato e quindi di energia: è questo l'obiettivo del
progetto che vede come capofila l'azienda "Soccol Olga" di Taibon,
che con il legno dà acqua calda anche alla Luxottica, e che coinvolge il gruppo
di operatori di tutto il Bellunese, dal Cadore al Feltrino. Ieri il sindaco
Renzo Gavaz, la cui amministrazione ha perseguito con convinzione l'iniziativa,
ha rivolto un plauso ai principali artefici del progetto «che potrà creare
ricchezza nel territorio mediante la rivalutazione degli elementi naturali e
del lavoro artigianale e artistico». Roberto Borsato di Prime Alpi,
l'associazione socio-culturale catalizzatrice fra i vari soggetti della
filiera, ha richiamato il principio base del progetto, cioè il fare sistema,
come richiesto dall'Unione europea per l'assegnazione dei finanziamenti, ovvero
«il mettersi assieme - ha detto - nelle varie fasi di una produzione
dall'inizio alla fine». Nel caso specifico della filiera forestale si va dalla
raccolta di legna nel bosco, con evidente valenza ecologica, allo stoccaggio,
alla lavorazione e trasformazione in cippato commercializzabile e quindi fonte
di reddito. «In tal modo - ha proseguito - il bosco può diventare l'oro verde
per la nostra economia specie in previsione di un nuovo rialzo del petrolio,
tutt'altro che improbabile». Positivo il riscontro che ci potrà essere nella
produzione di acqua calda ad uso sanitario e di riscaldamento. A questo primo
bando del piano, finanziato per 3,5 milioni di euro, hanno risposto perciò i 37
soggetti di tutta la provincia, le cui domande dovranno ora essere formalizzate
secondo i criteri previsti per accedere al contributo. Ieri sono pure
intervenuti il tecnico forestale Luca Canzan (per spiegare che l'approccio di
soggetti diversi favorisce il contributo), Max Pachner in rappresentanza
dell'assessore regionale De Bona (elogiando il progetto basato sullo sforzo e alla
volontà di tanti), Savaris del Bim, ente preposto al coordinamento e che con
Regione e Comune di Agordo ha dato un apporto determinante al progetto
(mettendo in luce che l'energia rinnovabile e le biomasse offrono ulteriori
potenzialità). Voti augurali sono stati espressi da
Comiotto di Confagricoltura e dal sindaco di Taibon Loretta Ben, mentre quello
di Seren del Grappa, Loris Scopel, ha chiesto che la burocrazia non complichi l'iter, rallentando i progetti e scoraggiando i
proponenti. Gianni Santomaso
( da "Alto Adige" del 07-11-2008)
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Burocrazia
L'ASSOCIAZIONE
Myftiu: «Irregolare non è delinquente» BOLZANO. «La parola eroe spesso è
abusata. Secondo me Sedat è un eroe. E la sua storia dimostra che clandestino e
delinquente non sono sinonimi». Tritan Myftiu è il presidente dell'associazione
panalbanese ArbËria, uno dei punti di riferimento della comunità in Alto Adige
perché affianca alle attività tipiche di un sodalizio anche un'attività di sportello per aiutare a cavarsela tra leggi e burocrazia. «Stiamo per inaugurare la
nuova sede in via Piacenza a Bolzano - dice Myftiu - e siamo aperti tutti i
giorni dalle 18 alle 20 (il telefono è 0471-1810380). Noi siamo per la
legalità, la clandestinità può indurre le persone a delinquere per
sopravvivere. Ma questa storia mostra che clandestinità e delinquenza
non sono un binomio indissolubile».
( da "Secolo XIX, Il" del 07-11-2008)
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Burocrazia
Promossida Brunetta, ma lo Statochiede i danni manager asl Citati
fra i casi di buona burocrazia
per aver speso meno sui farmaci, ora si vedono chiedere 5 milioni: potevano
fare meglio... 07/11/2008
( da "Secolo XIX, Il" del 07-11-2008)
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Burocrazia
Imperia,
multa alla Asl che Brunetta aveva elogiato Il caso Secondo la Corte dei Conti
era possibile un maggiore risparmio Genova. Quando il ministro Renato Brunetta
dopo aver deposto il bastone aveva cominciato a sventolare la carota, i liguri
Mauro Barabino e Renata Canini erano stati inseriti nella "top cento"
della buona burocrazia perché nella Asl 1 imperiese erano riusciti ad abbattere la
spesa farmaceutica. Il fatto strambo è che ora, ai due manager che dal gennaio
2001 al giugno 2008 si sono alternati al vertice della Asl, la Corte dei Conti
ha presentato il conto, la messa in mora (una sorta di avviso di garanzia della
magistratura contabile): 2 milioni e duecentomila euro a Canini e 2
milioni e settecentomila euro a Barabino. Il motivo: potevano risparmiare di
più con la distribuzione diretta dei farmaci perché la Guardia di Finanza ha
rilevato che il 40% dei farmaci del prontuario Pht (prontuario dei farmaci ospedalieri)
passava invece per le farmacie ordinarie. A rigor di cronaca, lo stesso avviso,
è arrivato anche ai manager della Asl 5 spezzina e qualche mese prima, nella
primavera scorsa, ai direttori generali delle aziende sanitarie locali di
Genova, Savona e Chiavari. Complessivamente il danno erariale conteggiato in
quella prima tornata era di quasi 30 milioni di euro e le richieste partivano
da un minimo di 700 mila euro fino ad un massimo di 13 milioni e mezzo. Secondo
la Corte dei Conti negli ultimi cinque anni, la Liguria avrebbe potuto
risparmiare 30 milioni di euro sulla spesa farmaceutica utilizzando a tappeto
lo strumento della distribuzione diretta dei farmaci del cosiddetto prontuario
Pht, medicinali normalmente molto costosi, che se distribuiti direttamente ai
pazienti dalle farmacie ospedaliere e dai dispensari delle Asl possono portare
a grandi risparmi. Esiste però una differenza macroscopica tra le varie Asl. Se
le Asl di Genova, Chiavari, Savona e La Spezia non potevano, per disposizioni della
Regione (modificate solo nel 2006 e nel 2008) fare la distribuzione diretta dei
farmaci; la Asl di Imperia invece era l'unica obbligata a questo processo. Non
solo lo aveva fatto così bene, secondo la Regione Liguria e lo stesso ministro
Brunetta, da essere portata ad esempio. Renata Canini, che nel 2007 era stata
protagonista di un servizio di Report proprio sul "miracolo"
imperiese, è a dir poco inviperita e pronta a presentare una memoria difensiva
con tutti i dati del servizio farmaceutico imperiese dal
( da "Italia Oggi" del 07-11-2008)
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ItaliaOggi
ItaliaOggi - Imposte e Tasse Numero 265, pag. 46 del
7/11/2008 Autore: di Debora Alberici Visualizza la pagina in PDF
La Cassazione sulla detrazione delle spese di ristrutturazione Coppie di
fatto, bonus vincolato alla residenza Le coppie di fatto rischiano
di perdere alcuni benefici fiscali se non stanno attente alla burocrazia. Infatti non è detraibile
quanto speso dal convivente per ristrutturare la casa della compagna se, già
alla data di inizio dei lavori, non era formalmente residente in quell'abitazione.
Insomma, si evince dalla sentenza della Cassazione n. 26543 del 5
novembre 2008, che alcune formalità vanno rispettate per potere accedere senza
intoppi ai benefici fiscali. «Quanto al rapporto more uxorio», ecco quanto
hanno scritto i giudici della sezione tributaria, «il giudice non ne ha negato
la rilevanza ai fini fiscali ma, muovendo dal presupposto che la posizione del
convivente sarebbe eventualmente assimilabile a quella del coniuge, ha ritenuto
assorbente la circostanza che, alla data dell'invio della comunicazione di
inizio lavori, il contribuente risultava residente in altro comune, ritenendo
che, anche per quanto riguarda il coniuge, può dirsi sussistente il possesso o
la detenzione dell'immobile solo nel caso in cui il contribuente vi abiti
stabilmente con l'altro coniuge proprietario». Non solo. La Cassazione, fa
un'altra importante precisazione: «Il rapporto di coniugio non determina, ai
fini della detrazione di cui si tratta, una situazione di compossesso (o di
detenzione comune) o di tutti gli immobili di proprietà di ciascun coniuge, ma
solo quello concretamente utilizzato anche dal coniuge non proprietario, alla
data di inizio dei lavori, a nulla rilevando la circostanza che le spese di
ristrutturazione siano eventualmente sostenute dal coniuge non proprietario».
Insomma, applicare questo principio al convivente more uxorio, dice infine la
Cassazione, fa si che il contribuente ha l'onere di dimostrare «la detenzione
dell'immobile da epoca anteriore all'inizio dei lavori». Niente detrazione
d'imposta per un contribuente piemontese che aveva partecipato alla
ristrutturazione della casa della compagna, dove i due vivevano, ma aveva preso
la residenza lì in un secondo momento. In primo grado la commissione tributaria
provinciale di Torino aveva accolto l'impugnazione del contribuente presentata
contro la cartella di pagamento nella quale non erano stati conteggiati i
benefici fiscali. Diversa, invece, la posizione dei giudici regionali che
avevano dato ragione al fisco. La decisione è stata resa definitiva dalla
Cassazione che si è espressa in senso conforme all'opinione della procura
generale di piazza Cavour.
( da "Adige, L'" del 07-11-2008)
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Cdl in
filarmonica Leonardi, la folla applaude le accuse di clientelismo Chiusura in
grande stile ieri sera per il candidato del Pdl Giorgio Leonardi che ha
completamente riempito la sala della Filarmonica. I suoi sostenitori hanno
affollato sia la sala inferiore che la balconata, molti in piedi, tutti
entusiasti. Ad introdurre l'aspirante consigliere provinciale ci ha pensato il
senatore Giacomo Santini, che ha voluto sottolineare il significato della
candidatura, intesa come atto di umiltà, volontà di sottoporsi all'esame della
collettività, in grado di giudicare quanto una persona possa essere utile agli
altri. Il tutto in contrapposizione ad un centrosinistra in cui «il mandato politico
è inteso come strumento per i vantaggi personali». Durissimo anche il candidato
berlusconiano Leonardi che ha tracciato un'immagine del Trentino davvero cupa e
clientelare. «A Trento - ha ribadito - il centrosinistra ha comperato il
consenso, creato vincoli per legare le attività produttive, commerciali,
imprenditoriali, in una rete di connivenze che ha permeato tutta la società».
Nel corso delle sue visite nei comuni, ha raccontato con emozione, ha rilevato
che «i politici non sanno ascoltare», che non riescono a capire le istanze
della gente, che «non sanno quanto costa un chilo di pane, come si fa un
bonifico bancario, come si deve fare la coda per una carta». D'altra parte, ha
aggiunto polemico «questa è gente che non ha mai lavorato, che non ha idea di
cosa voglia dire fare sacrifici». E per questo Leonardi si propone come
l'alternativa concreta ad un modo di «fare politica che è fatta solo di
rapporti particolari degli amici con gli amici». Nel corso della lunga serata,
che è stata l'occasione perché alcuni dei suoi sostenitori facessero
pubblicamente dichiarazione di voto, Leonardi ha continuato a martellare sui
temi cari al centrodestra: la difesa della libertà, l'identità nazionale, la
sicurezza, la semplificazione della burocrazia, la politica del fare, contro una situazione in cui purtroppo
«conta più la grammatica della pratica». E se Santini ha parlato di situazioni
in cui, come a Madonna di Campiglio, la gente vota Berlusconi ma «non si può
far vedere agli incontri del Pdl per timore di ritorsioni», Leonardi è arrivato
a dire che «la mafia bianca è ben peggio della mafia delle regioni del sud».
E la gente ha applaudito. B.G. 07/11/2008
( da "Messaggero
Veneto, Il"
del 07-11-2008)
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Burocrazia
Pagina
15 - Udine Sportello unico per le manifestazioni L'Udc-Fl: il Comune boccia la proposta
LIGNANO. L'amministrazione comunale ha bocciato la proposta di uno sportello
unico per le manifestazioni e le attività produttive. «L'idea dello sportello
unico - ha riferito Massimo Brini, consigliere di Udc-Forza Lignano, promotore
dell'iniziativa -, è buona e condivisibile, ma siccome non ci sono i soldi e
non abbiamo personale adeguato bocciamo la mozione. Con questa motivazione la
maggioranza di Lignano Sabbiadoro ha respinto la mozione». «Come la maggior
parte delle mozioni propositive e stimolanti presentate dai gruppi di
opposizione - seguita Brini -, la maggioranza ancora una volta con pretesti
ingiustificabili, boccia un'altra delle proposte presentate per venire incontro
alle esigenze dei cittadini e facilitare l'approccio degli
stessi con la burocrazia».
«Sono allibito dalle scuse addotte dal sindaco per giustificare l'immobilismo
di questa amministrazione - ha aggiunto il consigliere -, ed è sotto gli occhi
di tutti la perdita di credibilità della nostra località anche nei confronti di
Provincia e Regione che sono dello stesso schieramento. Lo sportello
unico da me richiesto aveva lo scopo di evitare tutti quei rimpallamenti tra
ufficio e ufficio, il moltiplicarsi di carte e perdite di tempo per le code nei
vari uffici. Non mi consola il fatto che sia stata approvata la mia mozione con
la richiesta per attivare il sindaco a chiedere l'apertura presso la sede
municipale di uno sportello della "Equitalia" per agevolare tutti i
cittadini che ricevono cartelle esattoriali ed hanno bisogno di pagare
risparmiando sulle spese postali o bancarie, di chiedere spiegazioni circa una
cartella ed avere quei servizi per i quali bisogna recarsi ad Udine o a
Latisana. Si ricorderà che l'ufficio "Pubbliche relazioni", che era
stato predisposto dall'amministrazione Sandri, di cui ero vicesindaco, nel
momento di entrare in funzione, il sindaco Delzotto, appena eletto, è stato
cancellato, dopo che una dipendente qualificata del Comune aveva fatto il corso
obbligatorio; era costato quasi 3 mila euro. Tanto paga Pantalone». (d.s.)
( da "Adige, L'" del 07-11-2008)
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Burocrazia
Divina
fa la giunta? Debole e disperato, non lo voto H o letto sull'Adige di ieri che
Divina, ancora prima di sapere quale sarà l'esito elettorale di domenica prossima
ha già deciso chi saranno i prossimi assessori provinciali Divina fa la giunta?
Debole e disperato, non lo voto H o letto sull'Adige di ieri che Divina, ancora
prima di sapere quale sarà l'esito elettorale di domenica prossima ha già
deciso chi saranno i prossimi assessori provinciali. Bell'esempio di rispetto
della volontà popolare. In barba alla volontà degli elettori lui ha già deciso
chi saranno gli uomini e le donne della sua ipotetica giunta. Se con questa
mossa voleva mostrare la propria debolezza c'è riuscito in pieno. A cosa serve
allora andare a votare? La maggioranza degli assessori in pectore sono dei
perfetti sconosciuti che non riuscirà nemmeno a mettere piede in consiglio.
Molti infatti sono degli illustri «trombati» nei vari comuni nei quali si sono
presentati. Altri alla loro prima esperienza. E noi dovremmo affidare il
Trentino a questa gente? Il povero Divina ormai è alla disperazione, non sa più
che pesci pigliare. Non si preoccupi che domenica i trentini gliene daranno
tanti in faccia. Io ero convinto a votare Divina domenica prossima, ma dopo
aver conosciuto la squadra di governo mi sono ricreduto. Meglio il tanto
chiacchierato Dellai che quantomeno la giunta la farà dopo le elezioni
rispettando la volontà degli elettori. Questa mattina al bar di Aldeno dove
vivo, la gente non parlava d'altro. Luciano Mosna - Aldeno Se incontro l'orso
che cosa devo fare? D opo aver letto con simpatia la lettera del signor
Alessandro de Guelmi del 5 novembre mi sorge spontanea una riflessione: se, lo scrivente
(io), che abita a Cadine, dovesse (per mera ipotesi) trovarsi nel bel mezzo di
una delle gallerie del forte e si vedesse improvvisamente davanti «l'amico
orso», secondo il signore in questione, dovrebbe solamente uscire dalla
macchina, sdraiarsi a terra e aspettare che l'orso si allontani indisturbato.
Ps: spero tanto che l'orso visiti la val di Ledro. Marcello Moser - Cadine In
Valsugana servono infrastrutture utili È abbastanza simpatico discutere sul
giornale di una cosa che non si vuole affrontare direttamente e seriamente. Gli
amici dell'Upt e del Patt (dalla lunga tradizione correntizia) s'incaponiscono
per decenni su cose che poi si rivelano autentici errori: la superstrada in
quel di Tezze, il diniego alle quattro corsie in Valsugana, il sostegno a
infrastrutture sul territorio altrui che i vicini territoriali bolzanini e
bassanesi vedono come il fumo negli occhi. Il tunnel proposto, con chiarezza
solo da Bressanini e Boso, si innesta al km 87 della Valsugana ed è
un'alternativa seria a una proposta approssimativa e un po' bislacca:
( da "Nuova Venezia,
La" del
07-11-2008)
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Burocrazia
La giunta
comunale veneziana approva i punti cardine della riforma dei «parlamentini».
Rassegnati i sei presidenti Municipalità, corsa al risparmio Tagli al numero di
consiglieri e commissioni, meno burocrazia MESTRE. Le Municipalità? Costano troppo. E' la conclusione a cui
è giunta l'amministrazione comunale di Venezia che ieri ha approvato le linee
guida della riforma dei sei «parlamentini» cittadini. Verranno tagliati sia il
numero dei consiglieri municipali (ora sono addirittura 194) sia quello delle
commissioni. Inoltre verrà ridotto il ricorso ai pareri: ora ne vengono
richiesti sugli argomenti più disparati, con un abnorme aggravio di burocrazia nelle scelte del Comune. E i sei presidenti di
Municipalità come la prendono? Sembrano ormai rassegnati alle scelte di Ca'
Farsetti. CHIARIN A P
( da "Messaggero
Veneto, Il"
del 07-11-2008)
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Burocrazia
Storie di burocrazia.
Una pratica avviata a metà del decennio precedente non è stata ancora conclusa
e dal 2005 è in fase di registrazione alla Corte dei conti Aspetta i contributi
per la pensione da quasi 20 anni Un artigiano ha indossato la divisa dell'Esercito
per tre lustri e non ha ancora avuto il ricongiungimento di ENRI LISETTO Ha
indossato la divisa per quasi 15 anni, ma per lo Stato - e lui spera almeno
solo per un momento che dura sempre più - ha lo stesso periodo di vuoto
contributivo. E' la singolare vicenda che sta vivendo un pordenonese, da anni
ormai impegnato non nella guerra sul campo con la mimetica, bensì in quella
"dei contributi". Massimo Berlenga, pordenonese di 51 anni,
artigiano, s'era arruolato nell'Esercito italiano il 24 maggio 1973;
maresciallo dei bersaglieri, indossò la divisa fino al 31 ottobre 1987 quando
si congedò per lavorare in proprio. «Chiesi il congedo - spiega l'interessato -
per avviare un'attività di traslocatore». L'attività partì e opera tuttora.
«Nei primi anni Novanta - prosegue il racconto dell'ex militare ora artigiano -
decisi di accertarmi all'Inps se il ministero della Difesa avesse travasato i
miei contributi dall'Enpdap, la cassa previdenziale dell'Esercito, al più noto
istituto Inps». La risposta fu immediata: troppo presto per vedere soddisfatta
la domanda, occorre aspettare. E così il nostro artigiano ha fatto. Passano gli
anni e nel 2003 Massimo Berlenga chiede nuovamente l'estratto conto all'Inps «e
mi accorgo che non risulta essere stato effettuato alcun versamento dei
contributi». In sostanza, riassume l'ex militare ora artigiano, «risulta che
per 15 anni non ho lavorato». Nuova iniziativa: Massimo Berlenga si reca
all'ufficio pordenonese dell'Enpdap dove «mi dicono che non ci sono fondi del
ministero e occorre aspettare nuove assegnazioni. Ma aggiungono anche di stare
tranquillo perché niente è perduto». Intanto passano ancora anni. Il 18 giugno
2008 Berlenga scrive al distretto militare di Udine e al ministero della Difesa
sollecitando che venga effettuata l'operazione di trasferimento dei contributi.
Prima risposta, quella del distretto: non è di sua competenza, ma di Roma e la
richiesta viene inviata nella Capitale. Seconda, quella di Roma: «Scrivono che
dal 7 settembre 2005 la domanda è in fase di registrazione alla Corte dei
Conti». A ieri, quando Massimo Berlenga è stato interpellato l'ultima volta, la
registrazione evidentemente è ancora in corso visto che la sua domanda non è
stata soddisfatta. «Mi mancano 9 anni per andare in pensione - conclude - e
vorrei, magari, chiudere prima questa pratica aperta quasi vent'anni fa».
( da "Eco di Bergamo,
L'" del
07-11-2008)
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Burocrazia
Bianco
Natal che quasi scolorisce Lava più bianco che più bianco non si può,
prometteva la pubblicità di un detersivo che ha fatto furore per anni. La mania
di lavare tutto, fino a scolorire, stingere, uniformare, ha colpito anche Oxford.
Nella celebre città inglese c'è qualcuno a cui la parola Natale infatti non
piace. Si tratta di un'organizzazione finanziata dall'ateneo e dal Comune che
organizza una serie di manifestazioni che per due mesi ruotano intorno alla
Natività. Il tutto sotto il nome di «Winter Light Fest», cioè «Festività della
luce invernale». In un primo tempo sembrava che il Consiglio comunale di Oxford
avesse accettato la proposta di sostituire la parola «Natale» con l'espressione
«Festività della luce» su tutti i documenti ufficiali della
burocrazia cittadina. Non
si è arrivati a tanto. «Festeggeremo il Natale come sempre», ha rassicurato il
sindaco. Ma la questione di fondo resta: perché quando si parla di iniziative
(non necessariamente religiose) che ruotano intorno alla Natività non si può
fare riferimento al Natale? La forma è sostanza. È come se un'onda
anonima, morbida e lenta, si premurasse di scolorare tutto quel che rimanda a
un'identità propria. A furia di lavare, non ci resterà che il bianco. Ma non è
di lavatrici che la modernità ha bisogno.
( da "Nuova Venezia,
La" del
07-11-2008)
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Burocrazia
GRUARO.
APPELLO DEL LEGHISTA BORTOLUSSI «Quella rotonda al buio è pericolosa,
illuminatela» GRUARO. Due auto andate a finire fuori strada, un camion che si
scontra con un'auto per la scarsa visibilità e nessuno sembra preoccuparsi di
una situazione che da oltre dieci giorni sta lasciando completamente al buio la
rotatoria di Gruaro, quella per intenderci all'uscita dell'autostrada. «Alle
mie rimostranze, sostiene Matteo Bortolussi, peraltro anche consigliere
comunale della Lega Nord, si sta verificando un palleggiamento di
responsabilità tra Comune e Provincia ed intanto, precisa il consigliere,
l'intera rotatoria non ha nemmeno un lumino acceso. Se si considera il grande
volume di traffico che passa per questa arteria, è pura fortuna se finora non
sia accaduto qualcosa di grave, perciò non credo che si debba aspettare che ci
scappi il morto prima di intervenire per ripristinare l'illuminazione». E qui
il consigliere se la prende con i vertici del Comune, il cui vice sindaco
Giacomo Gasparotto, ricopre anche la carica di consigliere provinciale: «La
rotatoria è la sua grande opera, dice Bortolussi, trovo strano che trovandosi
quotidianamente nel Palazzo del potere, il nostro vicesindaco non si ricordi
del proprio paese e lo lasci al buio, per voglia di risparmio energetico. Sarà mia personale cura informare gli uffici preposti per
denunciare questa persistente ed ingiustificata anomalia che crea disagio ai
cittadini, precisa Bortolussi, mi auguro che per una questione di burocrazia non si continui a giocare con
la pelle della gente». (gp. dg.)
( da "Tribuna di
Treviso, La"
del 07-11-2008)
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Burocrazia
Treviso,
la mia città Treviso, la mia città geneticamente modificata Ricordo gli anni
della mia giovinezza, quando la città era veramente un piccolo gioiellO, anche
di educazione civica. Oggi, quando mi immetto nel centro storico, ma anche nei
quartieri periferici, si respira un'atmosfera di disagio, che sembra avvolgerti
come la nebbia. Insomma nel complesso, si ha l'impressione che esista un
disagio psicologico. Un motivo c'è,a mio parere! L'attuale giunta comunale in
carico, nonostante si vanti d'aver fatto meraviglie, con un abile azione degna
d'ingegneria molecolare OGM, è riuscita in nome del progresso a stravolgere la
struttura urbana, aggiungendo, tra l'altro, infrastrtture che si sono rivelate
inutili se non potenzialmente dannose. Sto riferendomi ancora alla famigerata
pista ciclabile in viale Felissent, praticamente vuota anche nelle ore di
punta. Non parliamo, dopo più di un anno di lavori, del sottopasso di viale
Brigata Marche, completato senza pensare che un mezzo dei Vigili del Fuoco non
riesce a passare. E che dire, nonostante i vari comitati che le hanno
contestate, della selva di torri elettromagnetiche? Il traffico, in parte
legato ad un abuso dell'auto da parte del cittadino, non scorre se non la notte
fonda. Ma allora rotatorie, tangenziali... Tutti si sono spaventati l'anno
scorso per l'incendio De Longhi, ma a quasi un anno dal disastro, nessuno pensa
al danno incredibile prodotto dai gas di scarico (polveri sottili, benzene
etc.) Se si legge il registro tumori veneto siamo tra i primi posti in Europa,per
alcune forme di cancro! Sarà un caso? Comunque anche questa vita frenetica
logora e fa ammalare le persone. Le difficoltà logistiche a muoversi, pesano su
tutti. Per esempio, oltre l'eccesso di burocrazia, diventa stressante per gli
anziani o i loro familiari accedere alle strutture sanitarie. Chi ha bambini,
deve parcheggiarli in fretta nella scuola,per correre al lavoro, dal medico o a
fare la spesa. Correre, correre, correre...per finire in ospedale per incidente
stradale o per un infarto. Qualcuno, dopo aver letto questa lettera
potrebbe pensare che io sia contrario al progresso e rimpiango tempi
bucolici,che non torneranno mai. Ebbene no! Esiste anche un modo per far
crescere la città in modo più sostenibile. Politici, guardatevi attorno, prendete
ad esempio i Paesi Scandinavi, l'Olanda, non spetta a me darvi le specifiche
soluzioni. Nel frattempo Treviso continua a mutare, come un organismo
geneticamente modificato, ma non ne vedo gli effetti positivi sulla salute
psico- fisica dei cittadini. Gianfranco Aretini Medico di Medicina Generale
Treviso Vi spiego perchè continuo a difendere l'Ombralonga Egregio signor
Albanese, con piacere rispondo alla sua lettera. E' vero che il dramma del
ragazzo morto sotto il treno è stato forte. Innegabile e purtroppo ai nostri
occhi. Per quanto riguarda il pelo sullo stomaco le garantisco che ho perso
pure i capelli.... Vede io ho 43 anni, felicemente coniugato da 19, 3 figli, il
maggiore farà 18 anni ad aprile la più piccola ha appena fatto gli 8
anni..ritiene che non mi preoccupi del problema del bere ai ragazzi vista anche
la mia professione? Non voglio e non ho voluto vendere alcol ma cercare di
educare al «giusto» bere le persone. Io e le persone coinvolte
nell'organizzazione abbiamo cercato di fare il possibile per mantenere il tutto
all'interno di ciò che ci eravamo prefissati. Cultura enogastronomica, il
giusto bere, per inciso è stata l'organizzazione, al fine di evitare spiacevoli
situazioni come purtroppo spesso accade nei fine settimana, ad incentivare
l'uso di mezzi pubblici, con forme culturali diverse che andavano dalla pittura
alla musica. Mi permetto di farle una confidenza; l'organizzazione, che non
aveva il patrocinio del comune e della provincia, si è trovata all'ultimo
(l'omo par a paroe el muso par a caveza) senza la collaborazione della
protezione civile che nel programma doveva controllare le «aree buie». Altresì
la possibilità di locali che, pur non aderendo alla manifestazione ed alle
regole prefissate, davano bottiglie, che per accordo tra le parti non dovevano
essere vendute, a chi le chiedeva. Con rispetto non possiamo noi andare a dire
«non vendere». Le dico, con tutta onestà, che c'erano persone che si portavano
il vino da casa. In realtà una problematica esiste, forse si poteva fare di
più, ma da soli è dura. ersonalmente piacerebbe che la gente andasse a visitare
le opere di Tommaso da Modena (pensi abbiamo un affresco con il primo uomo con
gli occhiali) o camminasse per Treviso con gli occhi alti per vedere cosa
stiamo perdendo... la conoscenza della nostra città e della sua provincia. Fare
manifestazione e cultura in numeri così concentrati in un giorno è arduo... ma
ci abbiamo provato. Per quanto riguarda il fatto fiscale credo che abbia
interpretato male la mia affermazione; ritengo assolutamente doveroso farli ma
emetterne così tanti in breve periodo mi ha stupefatto. La cosa che non le fa
onore, ed avrei piacere incontrarla per chiarirsi ad visu, riguarda il fatto
della beneficenza. Io non so chi sia sialei e la rispetto ma lei non sà cosa
faccio io in questo campo. Mi permetto solamente di invitarla a partecipare
alla evoluzione del progetto Giovanni Righetto Treviso I leoni della Padania
impigriti dal Ponentino Tagli alla scuola pubblica e più soldi alla scuola
privata (cioè, cattolica): a parziale ricompensa dell'appoggio dato dal
Vaticano al centrodestra in campagna elettorale. Tagli ai comuni; ma 140
milioni di euro regalati al comune di Catania (Berlusconi non abbandona gli
amici nel momento del bisogno, specie se a pagare sono i contribuenti): è il
federalismo fiscale in salsa azzurra. La Lega crede di tenere in pugno
Berlusconi; invece, gli trotterella accanto, al guinzaglio: per qualche
discreto boccone, e tanti tanti rospacci da ingoiare. D' altra parte, al popolo
leghista bastano le feste padane; le ombrelonghe; gli slogans qualunquisti: al
resto, ci pensano i capi. Ma il ponentino di «Roma-ladrona» ha impigrito anche
i giovani leoni della padania. Eh si! E' molto più facile sfasciare che
costruire. Specialmente dalle parti di Roma. Ernesto Pavan Povegliano
( da "Messaggero
Veneto, Il"
del 07-11-2008)
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Burocrazia
Le previsioni
degli scenari di sviluppo delle economie locali elaborate da Unioncamere e
Prometeia. Nel 2010 ci sarà la ripresa, timida, e più robusta l'anno dopo «Sarà
il Mezzogiorno a pagare di più il prezzo della crisi» Fvg in recessione, ma un
po' meno che nel resto d'Italia La regione però registrerà una performance
leggermente peggiore di quella che sarà segnata dal Nord-Est di PAOLO L.
MEDEOSSI UDINE. In questo e nel prossimo anno il Fvg non crescerà, anzi il Pil
si ridurrà seppur di un decimo di punto, insomma due anni di recessione, anche
se uno, il 2008, è quasi agli sgoccioli. Inoltre caleranno i consumi, aumenterà
la disoccupazione (anche se le unità lavoro cresceranno ma molto poco) e il
reddito disponibile si ridurrà. Non sono supposizioni basate su quelle che sono
le ultime stime sull'economia europea e mondiale, ma previsioni con tanto di
numeri (si veda la tabella) elaborate da Unioncamere e Prometeia nell'ambito
delle analisi sugli scenari di sviluppo delle economie locali. Le cifre parlano
da sole, ma alcune valutazioni sono possibili. Intanto, per non farsi
travolgere dai dati negativi, la ripresa arriverà nel 2010 e si rinforzerà nel
2011, anche se i tassi di crescita saranno sotto i due punti percentuali, con
un aumento superiore degli investimenti fissi lordi che comunque non
registreranno mai flessioni e il traino che verrà dalle esportazioni più che
dai consumi interni, anche se le vendite all'estero non avranno quella
brillantezza registrata nel 2006 e nel 2007. Quanto invece ai due "anni
horribiles" va sottolineato che si nota che in regione l'andamento sarà
frazionalmente migliore di quello del sistema Paese, ma peggiore, sempre
frazionalmente, di quello del Nord-Est: si veda per esempio, oltre al Pil, le
esportazioni, i consumi e il valore aggiunto, una situazione che sarà
recuperata solo nel 2011. Sul piano nazionale, il Pil scenderà dello 0,3% nel
2009 e la recessione sarà decisamente più pesante al Sud, dove la flessione
dell'economia raggiungerà lo 0,6%. Il 2008, poi, si chiuderà con un calo del
Pil dello 0,2%, per risalire a un +0,8% nel 2010. Solo nel 2011 la crescita
tornerà ad essere decisa e pari al +1,3%. Il prossimo anno, come accennato, «a
pagare il prezzo più alto della crisi economica sarà il Mezzogiorno: -0,6%
l'andamento del Pil previsto in quest'area contro il -0,3% della media
nazionale, con Basilicata (-0,9%), Molise, Puglia e Calabria (-0,8%) fanalini
di coda della classifica regionale. Soltanto l'Emilia Romagna sembra destinata
a contenere il peso della crisi, incrementando la propria attività produttiva
dello 0,1%». Tornando al Fvg, «negli ultimi tre-sei mesi - sottolinea Giovanni
Da Pozzo, presidente della Camera di Commercio di Udine - i dati economici
regionali hanno completamente cambiato di segno. Il Pil, le esportazioni e i
consumi delle famiglie del secondo semestre sono tutti preceduti da un segno
meno (i dati di giugno, a esempio, segnavano un ottimo risultato per il nostro
export). Il trend previsionale per il 2009 è peggiorativo e potrà avere
ripercussioni pure sul mercato del lavoro. Di fronte al calo della domanda
interna ed estera, insistiamo nel sostenere che è necessario intervenire sul
sistema con la liquidità e l'efficienza necessaria affinché i soldi arrivino,
in tempi brevi, nei posti dove possono essere immediatamente spesi. Inoltre, con la Regione, ho chiesto la sottoscrizione di un Patto
per l'economia - conclude Da Pozzo - che contenga, oltre a interventi sul
credito utilizzando pure Friulia e Mediocredito, lo snellimento della burocrazia e l'avvio di un piano
complessivo per il rafforzamento delle infrastrutture».
( da "Messaggero, Il
(Civitavecchia)"
del 07-11-2008)
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Burocrazia
Venerdì 07 Novembre 2008 Chiudi Festival Barocco e burocrazia
stonata Critiche al bando per il direttore artistico, la replica di Mazzoli:
«Le date sono cambiate»
( da "Messaggero, Il
(Umbria)"
del 07-11-2008)
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Burocrazia
Venerdì 07 Novembre 2008 Chiudi di LUCA BENEDETTI La burocrazia
colpisce ancora. E stavolta manda in crisi centinaia di famiglie. Sono quelle
che mandano i loro bambini alle scuole materne comunali. Ieri sono arrivati i
bollettini per pagare la quota mensile del servizio mensa. E fin qui nulla di
strano. Il problema e che il mensile di settembre e di ottobre, ha la
scadenza un po' vecchiotta: quella del 20 ottobre. Logico lo smarrimento di chi
è visto recapitare il bollettino con la scadenza già superata. Dopo qualche
consulto tra genitori in tanti hanno telefonato in Comune. Tutti a chiamare il
numero unico 075075075 e la risposta è stata più o meno questa: «Ah, anche lei?
Ci hanno chiamato in tanti. Adesso le passo l'ufficio...». «E all'ufficio-
spiega il papà di un bambino che frequenta la scuola materna comunale "Il
Tiglio" - ci hanno risposto che non c'era alcun problema per la data di
scadenza che riportava il 20 ottobre come giorno ultimo per pagare. Ci hanno
soltanto consigliato di pagare con un certa celerità». Insomma, nessuna mora,
ma per fra tornare i conti del Comune, meglio affrettarsi. Secondo quando hanno
scoperto i genitori
( da "Messaggero, Il
(Umbria)"
del 07-11-2008)
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Burocrazia
Venerdì
07 Novembre 2008 Chiudi Soltanto pochi giorni fa i sindacati dei pensionati
avevano lanciato l'allarme, riferendo di come negli ultimi tre anni fossero
addirittura triplicate le richieste di agevolazioni da parte degli anziani per
il pagamento di acqua, gas e nettezza urbana. Mentre si attendono lunghe code
per chiedere tariffe scontate per l'energia elettrica, agevolazione cui si
potrà accedere a inizio anno, dal primo gennaio al 28 febbraio. La situazione
spoletina, quindi, non è rosea, ed è proprio per questo che
i patronati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil chiedono al Comune di istituire
al più presto uno sportello dedicato all'interno del Suic, onde evitare di far
perdere gli anziani nel labirinto della burocrazia, visto che attualmente per ottenere le varie agevolazioni
bisogna rivolgersi a interlocutori diversi.
( da "Messaggero, Il
(Umbria)"
del 07-11-2008)
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Burocrazia
Venerdì
07 Novembre 2008 Chiudi di MARCO SAIONI Anche perché nel frattempo la comunità
scientifica si accorge dell'importanza della raccolta, ritenuta tra le più
rilevanti in Europa. Il giacimento di lignite diviene l'oggetto di uno
specifico convegno. Attualmente i reperti, alcune migliaia, sono difficilmente
visitabili e conservati in un locale poco idoneo. Si tratta di resti di
"Mammuthus meridionalis" un elefante che frequentava volentieri quell'ambiente
palustre. Ma anche di rinoceronti, vari tipi di rettili e anfibi, tra i quali
la tartaruga d'acqua dolce. Uno strepitoso zoo pietrificato che stimola
curiosità, specie nei bambini. La capacità visionaria li induce a figurarsi,
come in un film di Spielberg, un ambiente magico popolato di alberi rosicchiati
da castori; scimmie che si rincorrono; uccelli volteggianti dalle larghe ali.
Mandrie di cavalli con criniere al vento. Già, ma quando le insegnanti provano
a comporre il numero per prenotare una visita debbono sottomettersi ad una
sorta di gioco dell'oca. Alla centrale Enel di Pietrafitta, dove sono
conservati i materiali, consigliano di chiamare la Soprintendenza per
l'autorizzazione. Da lì rispondono picche poiché da recenti accordi si dà per scontata
la possibilità di accesso. Sentissero la centrale. E'
proprio da questo intreccio di burocrazia e inefficace coordinamento fra comuni interessati, Enel,
Soprintendenza e Regione che trae origine il naufragio della musealizzazione.
Manifestazioni e prese di posizione da parte della comunità locale non sono
mancate, l'ultima qualche anno fa, ma i risultati sono sempre lì. Una
collezione unica, ancorché curata dai restauratori, riposa in un cimitero di
elefanti, difficile da visitare. Saranno i bambini a salvare quel mondo in un
prossimo futuro?
( da "Manifesto, Il" del 07-11-2008)
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Cara Carla
«Una storia d'amore, da rinnovare ogni giorno». Questo diceva del manifesto
Carla Casalini nell'articolo per i 35 anni del giornale, che qui ripubblichiamo
Carla Casalini Detto molto sobriamente: questa è una storia d'amore. E come
tutte le storie d'amore è nata da un incontro tra quelle donne e uomini
radiati, usciti dal partito comunista, e le ragazzi e i ragazzi del
Sessantotto-Sessantanove, dei primi anni Settanta. L'incontro è felice perché
gli uni e gli altri in quel momento stanno osannando se stessi e, come ciascuno
sa dalla propria vita personale, questo è capace di produrre una qualche magia.
Le differenze ci sono, pur immerse allora nella forza destabilizzante e gioiosa
di «stato nascente» del movimento, e sempre si vedranno: contraddizione e
insieme tesoro della vicenda manifesto. Né possono banalizzarsi a puri gap
«generazionali» - secondo la nomenclatura del consumo che sempre più tenta di
irrigidire i desideri in target. Le differenze attraverso tutti e ciascuno. E
fin dall'inizio segnano lo stesso gruppo uscito dal Pci: che via via si separa,
una volta fuori dall'ex grande partito, che evidentemente nella cassetta degli
attrezzi aveva un collante a presa forte; o forse già si anticipano quelle vie
diverse che negli anni successivi prenderanno anche tanti più giovani. Ma
differenti sono anche i ragazzi e le ragazze di quel primo incontro. C'è chi ha
già sperimentato una qualche realtà politica strutturata; e chi invece si è
radicato direttamente nel movimento, con riferimenti e esperienze più ibride.
Comune, soprattutto per chi viene dal nord, è il rapporto con le lotte operaie.
Altri riferimenti, non tutti condivisi, contano invece per molti di noi. C'è
Marx certamente, ma pochissimo Gramsci ad esempio, e invece il richiamo europeo
con Luxemburg, Korsch, nonché Bloch; da un lato la scuola di Francoforte in
tutta la tastiera dei suoi esponenti, accanto a Foucault «e i francesi». In
Italia c'è lo sconvolgente movimento di Basaglia che si applica a svuotare i
manicomi; fuori si guarda a Laing e all'antipsichiatria inglese,
all'antiautoritarismo e alle suggestioni americane. C'è il rock. C'è la pratica
del femminismo. Un catalogo zeppo. L'esito, per quelle e quelli che non avevano
«a che vedere» con il Pci era una pretesa radicale: strappare in sé,
l'«individuo», alla scarnificazione e solitudine cui pretendeva inchiodarlo il
presente di un'accumulazione capitalistica vorace di ogni legame sociale,
rapporto con culture e forme di vita. Non leggibile classicamente nel solito
conflitto capitale-lavoro. Insomma, questa storia d'amore e di politica non è
nata da un unico ceppo, l'allora grande partito comunista. Anzi, i compagni
«radiati» là si erano a lungo battuti perché avvertivano mutamenti che
richiedevano analisi più rischiose ma anche esposizioni personali più
rischiose, e hanno corso il rischio, sono usciti per strada: per questo alcuni
di noi «del Sessantotto» li hanno incontrati. La storia del manifesto - l'ho
già scritto, lo ripeto - nasce propriamente da questo incontro. Perciò la sua
identità è per definizione mobile, pretende il riconoscimento reciproco; e la
sua origine sta anche davanti a noi, non solo dietro, e chiede di essere sempre
ricostruita, pena la perdita del senso di questa impresa: nata nella storia, in
un noi costruito nel tempo, la sua esistenza non è ineluttabile, deve essere
rischiata ogni giorno. E' il nostro bene prezioso per il futuro, nei confronti,
nei conflitti anche laceranti, che hanno solcato il passato e che via via si
ripresentano. Semmai c'è da chiedersi se i momenti di avvertita a tratti
decadenza in questa impresa non segnalino che non sempre onoriamo la sua
delicata origine promiscua, quel noi sempre da ricostruire, e invece per
stanchezze o rassegnazioni mutuiamo pratiche correnti di «gruppo», mimiamo
l'autoconservazione della «famiglia», delle burocrazie, o
finiamo per rifugiarci in origini pure, separate, a identità chiusa: i
comunisti, i sessantottini, gli altri. Perché proprio quell'origine e questa
vicenda non univoca, il rischio dell'incontro e dell'agire di donne e uomini
differenti, che da subito segna l'esperienza politica e anche editoriale - la
nascita del quotidiano e i saperi le passioni le ore di vita che ne
hanno permesso, ne permettono l'esistenza - e non è l'ultima delle ragioni per
cui il manifesto c'è ancora oggi.
( da "Corriere del
Veneto"
del 07-11-2008)
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Burocrazia
Corriere
del Veneto - TREVISO - sezione: BELLUNO - data: 2008-11-07 num: - pag: 15
categoria: REDAZIONALE Cortina Gis, Sartori lascia: «Mi sento in gabbia»
CORTINA — Teodoro Sartori, alla presidenza della Gis dal giugno 2007, la
società che gestisce gli impianti sportivi, ricreativi e culturali di Cortina,
lascia a fine anno. «Troppo impegno per chi come me ha una sua azienda - dice
-. Alla Gis non bastano due ore al giorno: ne servono almeno 8-10». Tempo fa
Sartori aveva lamentato che il compenso – 1500 euro mensili
- era inadeguato rispetto all'impegno, ma non ha avuto riscontri dal Comune. Ma
c'è anche un altro motivo che spinge Sartori a mollare: «Non mi adatto al
pubblico. Ho mentalità da imprenditore privato e la burocrazia è crescente: mi sento come in una gabbia».
( da "Resto del
Carlino, Il (Rovigo)" del 07-11-2008)
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Burocrazia
VENETO
pag. 12 «Trentuno miliardi per le infrastrutture bloccati dalla burocrazia» I SINDACATI confederali del Veneto denunciano la
situazione paradossale che vede, in un momento di crisi dell?economia, 31
miliardi di euro per infrastrutture materiali e immateriali «bloccati» tra Cipe
e Cassa depositi e prestiti. Secondo quanto affermato ieri dai segretari veneti
di Cgil, Cisl e Uil, Viafora, Porto e Colamarco, si tratta di risorse ingenti
per opere che dovrebbero realizzare gli enti locali, ma inutilizzate «per motivi
burocratici». In particolare, ha rilevato Franca Porto (Cisl), ammontano a 16
miliardi complessivi per il Cipe e 15 miliardi per la Cassa Depositi e
prestiti. Risorse che invece, sottolineano Cgil, Cisl e Uil, sarebbero vitali
per far ripartire anche in Veneto il settore delle infrastrutture. Secondo
Emilio Viafora (Cgil), la ripresa degli investimenti in infrastrutture è uno
dei tasti sui quali è necessario che anche la Regione Veneto si impegni. La
forte frenata delle opere, ha ricordato Viafora, è confermata dall?aumento
esponenziale della cassa integrazione nell?edilizia (+440% ) nei primi sei mesi
dell?anno.
( da "Nazione, La
(Umbria)"
del 07-11-2008)
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Burocrazia
UMBRIA
pag. 1 er gli oltre trenta comuni emuli di Cortina, che ha scelto di traslocare
in un?altra regione, l... er gli oltre trenta comuni emuli di Cortina, che ha
scelto di traslocare in un?altra regione, la strada si fa in salita. Secondo la
proposta di legge all?esame della commissione Affari costituzionali della
Camera, non sarà più sufficiente un referendum dell?ente locale che intende
emigrare. Ce ne vorranno due, entrambi con esito positivo: uno indetto fra i
transfughi e il secondo fra gli eventuali ospitanti. Finora ci sono 16
richieste di trasferimento in Trentino Alto Adige (Cortina ha votato sì al 78%)
e
( da "Giornale.it, Il" del 07-11-2008)
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n. 267
del 2008-11-07 pagina 0 Così la Moratti diventò "suor Letizia" di
Vittorio Sgarbi Mostre contestate, visioni contrastanti della politica, idee
diverse sull?Expo, fantasia contro burocrazia. Ecco i
retroscena dello scontro fra il sindaco di Milano e il suo ex assessore alla
Cultura. L'intervista al critico d'arte: "In lei c'è un po' di me e un po'
di Albertini" Milano - Il sindaco Letizia Moratti si permette di dire che
la mostra «Vade retro, arte e omosessualità» (siamo nell?estate 2007, ndr) è
brutta: ho iniziato a fare politica molto prima della Moratti e so che non
spetta a un politico, ma nemmeno al critico, giudicare l?arte in relazione a
presunti valori. La mostra non feriva i valori di nessuno, non diversamente
dalle immagini dell?inferno negli affreschi delle chiese. La sensibilità, il
gusto, la raffinatezza degli omosessuali non vanno confusi con le indicazioni
della moda. La Moratti, insomma, non doveva rimediare a nessun vizio di
origine, che non c?era. Se la sua è un?estetica dell?Ottocento va bene, ma non
la imponga a tutti. L?arte del Novecento è una continua provocazione, da
Duchamp a Manzoni. Non si permetta di dare lezioni d?arte a me. Sono
particolarmente colpito perché la mostra per metà è mia, nel senso che io ho
inserito una serie di presenze del tutto peregrine rispetto alla costruzione
contemporaneistica di Eugenio Viola, come Leonor Fini con il Principe Hassan
(1951), il ritratto straordinario di un principe arabo omosessuale che sembra
una Gioconda al maschile, e il barone von Gloeden che, per divertimento, avrei
proposto per una mostra monografica. Che ho realizzato, ottenendo che almeno su
von Gloeden ci fosse un atteggiamento non di censura. Per un?altra stagione ho
proposto anche Pierre et Gilles. Il percorso della mostra, nella prima parte,
governata da me, vedeva appunto autori assolutamente imprevisti e sconosciuti a
molti, anche a Viola, come il pittore sardo Brancaleone da Romana, che rivela
un amore, una sensualità, una sensibilità sottile, intima e intimistica,
«larvatamente» omosessuale, anche se non abbiamo notizia della sua
omosessualità. Mi interessavano il clima, l?atmosfera, le spiagge delle opere
meravigliose di Willy Varlin, e poi soprattutto la forza cromatica di Giovanni
Testori, in opere di ispirazione dichiaratamente omosessuale, e poi c?era un
meraviglioso ragazzo di Aron Demetz, che cade immediatamente sotto la censura
della Moratti, perché bambini e soggetti religiosi vengono banditi, secondo un
principio che sembra essere «scherza con i fanti, ma lascia stare i santi».
Insomma, arricchisco la rassegna, anche nella fase più avanzata, delle sculture
di Eugenio Baroni, di ispirazione michelangiolesca, il Davide di Guglielmo
Janni, il Vir temporis act di Wildt. Sono pronto a difendere la mostra sul
piano estetico, sia nella leggerezza armoniosa delle scelte delle opere degli
ultimi trent?anni fatta da Viola, sia nella scelta della prima parte del secolo
fatta da me, e nell?allestimento. La mostra funzionava, infatti, come mi è
stato confermato anche da persone che l?avevano vista. Il 14 luglio davanti a
Palazzo della Ragione viene organizzato un sit-in di protesta contro il
Sindaco, che viene fischiato anche in serata al concerto di Giovanni Allevi in
piazza Duomo. Per la Moratti la mostra si sarebbe potuta svolgere, una volta
eliminate le immagini sacre, blasfeme e minori. A queste continue censure
legate prevalentemente a soggetti religiosi si aggiunge l?assurda richiesta
della Moratti di togliere dal catalogo anche le immagini di riferimento, non
quindi quelle delle opere esposte, ma i minimali con cui si fanno i confronti,
con Caravaggio, Antonello da Messina o Mantegna, perché riferite a temi
religiosi, san Sebastiano in primis. La partita è assolutamente impossibile da
giocare sul piano etico, perché alimentata dalla volontà, da parte del Sindaco,
di rappresentare l?aspetto più ridicolo del potere. Mi dispiace di essere
contemporaneamente dentro e fuori - dentro perché io stesso vittima, fuori
perché era l?unico modo per salvare la faccia, come infatti è accaduto, uscendo
da questa ridicola vicenda come eroe del mondo gay e della libertà dì pensiero,
figura che non avevo ricercato -. Ero profondamente amareggiato per la
figuraccia di Milano e della Moratti, mi sentivo responsabile anche del suo
errore, pur essendone immune. Il contrasto con la Moratti si fa radicale, quasi
come se io fossi all?opposizione - ed è qui che nasce la denominazione feroce
di «Suor Letizia», con cui cerco di dare un significato ironico a questa
censura. Della contraddizione entro cui annaspa Suor Letizia si rende conto
anche il capogruppo di Forza Italia, Gallera: «La Moratti - commenta il 15
luglio - non ha saputo gestire al meglio la situazione: prima ha dato semaforo
verde alla mostra, poi ha disposto la censura di una decina di opere, tra cui
quelle dedicate a san Sebastiano, le più significative in catalogo». © SOCIETà
EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Secolo XIX, Il" del 07-11-2008)
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Promossi
da Brunetta, ma lo Stato chiede i danni Manager ASL Citati fra i casi di buona burocrazia per aver speso meno sui farmaci, ora si vedono
chiedere 5 milioni: potevano fare meglio... COSTANTE >> 9 07/11/2008
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 07-11-2008)
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Burocrazia
IL
CONFRONTO. Dibattito a più voci (teletrasmesso in diretta da Brescia Punto Tv)
attorno a un fenomeno «strutturale e gigantesco» che sta cambiando il Paese
Immigrazione in Italia La sfida è «bipartisan» di Massimo Tedeschi Il tema
immigrazione va sottratto agli slogan acchiappa-voti. Per un fenomeno che ormai
coinvolge l'Italia da vent'anni, e che sta modificando il tessuto sociale del
Paese, è tempo di proposte meditate, condivise. Non va sottaciuto il carico di
ansia, e di problemi, che l'immigrazione genera, ma puntando sull'incontro fra
i valori di cui ciascuno è portatore, e su regole chiare da proporre a chi
arriva nel Belpaese, è possibile guardare a un futuro meno cupo, alla
costruzione di una società più umana. È questo, in estrema sintesi, il
messaggio uscito dal dibattito che, sotto il titolo «L'esperienza della
libertà: fra regole e integrazione», ha focalizzato l'annuale assemblea della
Compagnia delle opere di Brescia. Per accogliere i 1.500 convenuti, e
assicurare un posto ai 1.330 partecipanti alla cena a inviti, la Cdo quest'anno
ha dovuto ricorrere al PalaFiera. Assente (giustificata per impegni romani) il
ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che era attesa invano da un
piccolo manipolo di contestatori, sono stati il giornalista Magdi Cristiano
Allam, l'europarlamentare Mario Mauro e il presidente del Comitato dei servizi
per la sicurezza Francesco Rutelli ad affrontare lo spinoso tema, con Oscar
Giannino in veste di «regista» dell'incontro e il presidente Cdo, Graziano
Tarantini, a delinearne l'obiettivo: «Per un fenomeno strutturale non
intendiamo fornire risposte preconfezionate, ma avanzare proposte per arrivare
a scelte appropriate». FRANCESCO RUTELLI meglio di tutti riesce a mettersi in
sintonia con le attese della Cdo: «Servono - dice - regole condivise per un
fenomeno gigantesco, che ci interpella tutti. Le politiche della sicurezza e
dell'integrazione vanno spogliate dalla polemica estrema: in campagna
elettorale è più facile segnalare un problema che proporre soluzioni. Il tema
va affrontato con coraggio e serietà, smettendola con le letture ideologiche ma
cercando un terreno comune». La globalizzazione ha mutato gli scenari. «Un
tempo - osserva Francesco Rutelli - l'emigrazione era un progetto di vita
preparato a lungo, oggi la fuga da Paesi africani scossi dalla guerra viene
decisa e messa in pratica in dieci giorni. I "giri di vite" non hanno
efficacia: quest'anno a Lampedusa sono sbarcati più del doppio degli immigrati
dell'anno scorso». Interi Paesi, ricorda Rutelli, vivono ormai sulle rimesse
degli immigrati. E intere organizzazioni criminali prosperano sul traffico di
esseri umani, che è il più redditizio dopo quello della droga. «L'Italia -
denuncia Rutelli - non fa abbastanza per contrastare questo traffico, non è
attrezzata. La commissione dei servizi lo segnalerà, in una prossima relazione
al parlamento». EZIO MAURO invoca la vigilanza delle istituzioni per «evitare
che l'immigrato finisca nelle mani del racket», ma anche per fargli sentire una
«presenza amica», capace di far rispettare «regole chiare» anche a fronte di
chi, come i fondamentalisti, cerca di imporre al mondo dell'immigrazione regole
e stili di vita incompatibili con quelli italiani. L'esperienza di Bruxelles
porta Mauro a contestare «l'operazione mediatica che ha fatto sembrare che
l'Europa bocciasse i provvedimenti del governo italiano dell'estate scorsa. In
realtà Barroso li ha giudicati compatibili con le regole dell'Unione». Ed è
sbagliato «dipingere l'Italia come un Paese razzista rispetto a un'Europa più
buonista». In realtà le legislazioni nazionali di Stati come l'Austria, la
Danimarca, la Francia e la Germania sono assai più esigenti, in tema di
permessi di residenza, nel chiedere la conoscenza di lingua, tradizioni,
istituzioni locali. Mauro prova a smontare anche le polemiche più recenti su alcune
proposte di innovazione scolastica: «Da un mese e mezzo - sostiene -
polemizziamo su una mozione della Lega facendo finta di ignorare che
classi-ponte, aggiuntive e integrative per i figli di immigrati appena arrivati
ci sono in 20 dei 26 Paesi dell'Unione». «Chiedere a qualcuno di più vuol dire
anche dargli di più», insiste l'europarlamentare. E fra i tanti esempi di
disponibilità e apertura dell'Italia ricorda le 145mila imprese di immigrati
che hanno rapporti con il sistema delle Bcc, «che assicurano microcredito, fino
a 6 mila euro, a tassi del 2%». MAGDI CRISTIANO ALLAM insiste su un leit motiv
che gli è caro: «In Italia - ribadisce - non si è ancora elaborato un sistema
di regole vincolanti per chi arriva. E così l'Italia dà la percezione di essere
una landa deserta, in cui si può arrivare anche da clandestini, tanto una burocrazia farraginosa farà sì che poi si possa restare. Gran parte di chi
è qui non è stato scelto, non è stato selezionato: è qui perchè è riuscito a imporsi,
con una serie di sanatorie che si sono susseguite negli anni. Invece bisogna
invertire il trend, arrivare ad avere un'immigrazione scelta e non subita».
Lo sprone di Allam è a stabilire «regole sulla base delle nostre certezze
identitarie e valoriali», ed esigere che che chi arriva in Italia le accetti, e
dimostri di volersi sintonizzare con il nostro Paese «a partire dalla
conoscenza della lingua, della cultura, dei valori fondanti». Proposte e
accenti diversi, come si vede, ma che contribuiscono a spostare, lentamente, il
tema-immigrazione dall'emergenza alla strategia meditata. E, possibilmente,
condivisa.
( da "Stampa, La" del 07-11-2008)
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il
caso Battaglia giuridica per riconoscere la maternità Partorì in coma Ora torna
casa dalla sua bimba SILVANA MOSSANO CASALE MONFERRATO La casalese di 35 anni
che, il 22 maggio scorso, in coma da due giorni a seguito di un incidente,
partorì una bambina, con un cesareo indotto dai medici, è finalmente uscita
dall'ospedale e dal centro di riabilitazione intensiva dove è rimasta tutto
questo tempo. Ha imparato ad abbracciare la sua bambina quando aveva ormai
alcuni mesi. L'ha trovata bella e paffuta, e con il nome che lei, quando era
incinta, aveva già scelto nell'attesa: Gaia. Magari tra non molto la piccola
comincerà a balbettare qualche verso somigliante a «mamma». Ma, in realtà, per la burocrazia, la giovane donna non è ancora giuridicamente la mamma di Gaia,
perché al momento del parto lei era in coma e quindi non nelle condizioni di
poterla riconoscere. Il caso aveva destato scalpore e apprensione. La giovane
donna, al settimo mese di gravidanza, era stata investita da un automobilista
pirata (poi bloccato qualche centinaio di metri più avanti). La vittima
aveva battuto la testa ed era entrata in coma. All'ospedale di Alessandria, i
medici avevano dunque deciso di intervenire con un cesareo indotto per salvare
la bambina. Ma, quando i genitori della donna si erano presentati al Comune di
Casale, l'ufficiale dell'Anagrafe non aveva potuto iscrivere la piccola: per la
legge la donna che l'aveva partorita, senza l'espressa volontà di
riconoscimento, non era madre. E, di conseguenza, i genitori della donna non
erano i nonni. Ma le leggi della natura e dell'amore? Beh, quelle hanno
prevalso spingendo i «nonni» che tali si sentivano a tutti gli effetti a
rivolgersi all'avvocato Paolo Casalone perché sbrogliasse l'inghippo. Il legale
avanzò al Tribunale dei minori la richiesta di affidamento temporaneo della
bambina ai genitori e alla sorella della donna che l'aveva partorita. Nel
frattempo, un muratore albanese di 30 anni si fece avanti dicendo: «Quella bambina
è mia». Ma non basta dirlo. Affiancato dall'avvocato Massimiliano Borsalino di
Valenza, si presentò in Comune ad Alessandria (località di nascita della
piccola) e fece istanza. Il riconoscimento, con il placet del Tribunale dei
minori, gli fu concesso. Nel frattempo, però, lo stesso Tribunale accolse la
richiesta di affidamento della neonata avanzata da genitori e sorella della
partoriente, con diritto del padre di vedere la piccola in giorni stabiliti.
L'uomo, tuttavia, impugnò il provvedimento e si rivolse alla Corte d'Appello
chiedendo che, avendo riconosciuto la figlia, gli fosse anche affidata. Ieri il
responso: la Corte d'Appello ha respinto la richiesta del genitore e ha
valutato più opportuno confermare l'affidamento a «nonni» e «zia». Ma, intanto,
è avvenuto il miracolo. La donna è uscita dal coma e, dopo un lungo periodo in
una struttura riabilitativa, è tornata a casa dalla sua bambina. Ha ancora
bisogno di qualche mese di convalescenza per ristabilirsi del tutto, ma può
cominciare a prendersi cura di Gaia, stringerla, toccarla, osservarla mentre
ride, farla addormentare quando piange. E, tuttavia, per la legge questa donna
amorevole non è ancora la sua mamma. Spiega l'avvocato Casalone: «Abbiamo
avviato il procedimento per ottenere il riconoscimento della maternità».
L'udienza è fissata a Torino per giovedì prossimo 13 novembre.
( da "Unione Sarda,
L' (Nazionale)"
del 07-11-2008)
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Nuoro
e Provincia Pagina 5017 Baronia. Il progetto affidato dalla Regione al
Consorzio di bonifica con uno stanziamento di quasi 10 milioni di euro
L'alluvione batte sul tempo il G8 Baronia.. Il progetto affidato dalla Regione
al Consorzio di bonifica con uno stanziamento di quasi 10 milioni di euro Vanno
a La Maddalena i fondi per Cedrino e rio Posada --> Vanno a La Maddalena i
fondi per Cedrino e rio Posada Durante il vertice di ieri a Galtellì si è
parlato, naturalmente, della priorità di intervento che è la pulizia dei
canali. L'allarme, tra l'altro, resta per la messa in sicurezza del fiume
Cedrino e del rio Posada. DAL NOSTRO INVIATO PIERA SERUSI GALTELLÌ Meno male
che martedì scorso, mentre l'intera Baronia finiva in ammollo, in montagna è
piovuto poco. Per fortuna perché, se negli invasi sul Cedrino e sul rio Posada
fosse arrivata l'onda dai monti, viste le condizioni dell'alveo dei due fiumi
adesso la conta dei danni sarebbe ben più pesante. Fosse solo per la mancata
pulizia dei canali (infestati di canne, legna e immondizia) che non vedono
operai ormai da anni. Dopo l'alluvione di martedì scorso, occorre dire che i
paesi della Baronia ancora aspettano gli interventi di messa in sicurezza del
Cedrino e del rio Posada che due anni fa - durante una terribile piena -
diedero un assaggio della loro forza distruttrice. LA
BUROCRAZIA È terribile doverlo ricordare, adesso che la gente sta spalando
fango e si asciuga le lacrime. Ma così come i soldi per la pulizia dei canali di
Posada, Orosei, Galtellì e Loculi erano fermi in Provincia ormai da più di due
anni («fondi bloccati perché aspettavamo il nulla osta dell'Ufficio di Tutela
del paesaggio e del Genio civile», ha spiegato l'altro ieri l'assessore
alla Protezione civile Rocco Celentano); così dal 2007 il Consorzio di Bonifica
disponeva di 4 milioni e 800 mila euro per i lavori sull'alveo del rio Posada e
altrettanti per quello del Cedrino. Soldi che però non ci sono più perché - ma
questa è notizia di due settimane fa - la Regione ha dirottato quasi 5 milioni
di euro alle opere per il G8 di La Maddalena. ADDIO FONDI È vero che la giunta
regionale si è impegnata a «riassegnare l'intera somma sui fondi Fas
2007-2013»; ma il presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale
Gianmarco Meloni mette le mani avanti. «Lo scorso anno la Regione ci mandò una
lettera di affidamento individuandoci come l'ente che avrebbe dovuto definire
il progetto e gestire l'opera. Abbiamo avviato l'iter, definito il progetto
esecutivo, ma al momento di dare in appalto i lavori ci è stato detto che i
soldi non c'erano più». Esattamente due mesi fa. LE RIUNIONI Dopo l'alluvione,
capita sempre che durante i vertici di Protezione civile si parli di strategie
d'intervento le più banali. Tipo la pulizia dei canali e dell'alveo dei fiumi,
questione nota persino alle massaie meno esperte, se è lecito fare un paragone
tra i tubi del lavandino di casa e il letto di un corso d'acqua: sempre meglio
levare il grumo che ostruisce lo scorrere dell'acqua. Ieri mattina, durante
l'incontro coi sindaci della Bassa Baronia, l'assessore provinciale
all'Ambiente, nonché responsabile della protezione civile, Rocco Celentano, ha
assicurato che i lavori sui canali verranno affidati il 25 novembre. PAURA A
OROSEI Intanto, mentre in tutta la Baronia prosegue la conta dei danni, a
Orosei c'è un intero quartiere col fiato sospeso per via di alcuni massi che
incombono sulle case sottostanti. La zona del paese è quella del costone che
sta tra la via Nazionale e il quartiere Gollai. Qui, martedì scorso, nel pieno
del temporale, una roccia enorme si è staccata dalla corona di massi
precipitando per una quindicina di metri sullo sterrato di un cantiere edile.
«Sono stati momenti terribili: dopo il boato una marea di fango ha investito le
nostre case», raccontano alcuni residenti. Tutto è accaduto per via dei lavori
di sbancamento della parete, con le ruspe che hanno scavato fino a levare
stabilità alla roccia. «La pioggia ha fatto il resto, e adesso non sappiamo
proprio cosa potrà accadere se arriverà un altro temporale». Intanto - mentre
il cantiere è stato chiuso in attesa della messa a punto del progetto per il
muro di contenimento - nel rione viene avviata una raccolta di firme: l'idea è
quella di presentare un esposto in Procura. «C'è una regolare concessione
edilizia, ma è vero che c'era anche la condizione che venissero immediatamente
fatti i lavori di contenimento in cemento armato», dice il responsabile
dell'ufficio tecnico comunale Efisio Roich. Nessuna perizia geologica è stata
fatta, perché «nel Piano di assetto idrogeologico quel costone non è indicato
come zona a rischio». Amen.
( da "Unione Sarda,
L' (Nazionale)"
del 07-11-2008)
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Prov
Ogliastra Pagina 6023 Villagrande «Prosciolto per il disastro? Non mi consolo»
Villagrande --> Per quattro anni ha atteso che la magistratura concludesse le
indagini sul disastro che sconvolse Villagrande ed ora che potrebbe profilarsi
un'archiviazione l'ex sindaco Piero Cannas non riesce a rallegrarsi. Parte da
lontano, l'ex amministratore comunale, da quella sensazione di sconforto e di
dolore che lo attanaglia dalla morte di nonna Assunta e della nipotina
Francesca, le due vittime dell'alluvione, e che non lo abbandona mai. «Attendo
di sapere dal mio avvocato, Pietro Usai, quale sarà la mia posizione in seno al
procedimento penale sull'alluvione», dice, «ma anche se l'inchiesta aperta nei
miei confronti dovesse essere archiviata il sollievo non può cancellare il
dolore per quanto è accaduto». Un'inchiesta difficile e soprattutto lunga
quella che ha visto la magistratura cercare di risalire alle cause e alle
responsabilità del disastro e che nei giorni scorsi ha registrato una svolta
clamorosa. Sette tra tecnici, professionisti e funzionari del Genio civile e
della Regione sono stati iscritti nel registro degli indagati perché coinvolti
a vario titolo nella drammatica vicenda che colpì tutta la comunità
villagrandese. «A loro - sottolinea Cannas - va tutta la mia personale
solidarietà. Così come all'epoca dei fatti furono in molti a starmi vicino
adesso mi sembra doveroso ricambiare». Alla fine sarà l'autorità giudiziaria a
stabilire le responsabilità e accertare se la distruzione dell'abitato e la
morte di nonna e nipotina sia imputabile a quei canali che tra il 1982 ed il
2001 vennero ricoperti da un manto di cemento per poi esplodere il 6 dicembre
del 2004 sino a trasformare il centro abitato in una trincea. All'indomani dei
fatti ci fu chi fece il mea culpa sulla disattenzione della classe dirigente e
politica nei confronti di un territorio sempre più fragile e a rischio di
dissesto. Considerazioni che, anche in altre zone a rischio, non hano impedito
di continuare a costruire dove il buonsenso consiglierebbe invece di non farlo.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti e la cronaca
degli ultimi giorni ne è, purtroppo, la riprova. Villagrande resta una zona ad
alto rischio di dissesto idrogeologico. La Regione ha stanziato due milioni di
euro ma la burocrazia
impedisce ancora di utilizzare quei fondi per realizzare opere di sicurezza.
GIUSY FERRELI
( da "Repubblica, La" del 07-11-2008)
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Pagina
IV - Palermo Assessorati, rivoluzione rinviata Lombardo presenta la bozza di
riforma: che scatterà nel 2011 MASSIMO LORELLO Resteranno dodici gli assessori
della giunta regionale ma cambieranno responsabilità, competenze e nomi. Il
tutto, però, a partire dal 1° gennaio 2011 perché i delicati equilibri della
maggioranza consigliano per adesso di non modificare l´assetto dell´esecutivo
di Palazzo d´Orleans. Così, sarà necessario aspettare due anni e due mesi per
l´entrata in vigore dell´emendamento più importante del
disegno di legge sulla riforma della burocrazia. Entrerà in vigore immediatamente dopo l´approvazione, invece,
un secondo emendamento, sempre del governo, che riduce da
( da "Repubblica, La" del 07-11-2008)
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Pagina
XIII - Milano Non entra in Finanziaria la richiesta della Lega Uno stop alla
lotteria per finanziare l´Expo RODOLFO SALA Servono soldi per l´Expo, e la Lega
in Parlamento ci riprova con l´idea delle lotterie. Ma ci riesce a metà. Ieri
l´emendamento presentato dai deputati del Carroccio (i proventi «da gioco»
rimangano sul territorio e vengano destinati alla realizzazione dell´evento del
2015) è stato giudicato inammissibile dal presidente della Camera. I leghisti,
con Matteo Salvini, hanno subito gridato contro «le lobby
delle burocrazie romane sorde alle richieste dei territori», poi si sono
accontentati di presentare un ordine del giorno che impegna il governo ad
attivarsi per reperire risorse aggiuntive e per istituire nuove lotterie e
altre forme «innovative» di sottoscrizione a premi. L´odg è stato
accolto dall´esecutivo, ma si tratta di un impegno generico a reperire fondi
per il futuro. Solo l´approvazione dell´emendamento avrebbe infatti indicato
con precisione nella legge Finanziaria quanti soldi impegnare, da subito, per
le nuove lotterie. E oggi torna a riunirsi a Roma il tavolo politico per l´Expo
(governo ed enti territoriali): non per approvare l´atto costitutivo e lo
statuto della Società di gestione (Soge), precisa il sindaco Moratti, ma solo
per «dare conto del rapporto da noi presentato al Bie sullo stato dei lavori» e
anche per fare il punto degli interventi infrastrutturali che servono (ieri
Formigoni ha riunito al Pirellone la segreteria tecnica del Tavolo Lombardia
per un esame delle 50 opere infrastrutturali e delle 17 «connesse»). Ma è la
Provincia ad avere qualcosa da dire sulla bozza di statuto predisposta dal
sindaco commissario. In particolare viene messo in discussione l´articolo 16,
secondo cui «il cda nomina l´amministratore delegato (il braccio destro della
Moratti Paolo Glisenti, ndr) conferendogli tutti i poteri di gestione». Sempre
secondo la bozza, all´ad spetterebbe la nomina di uno o più direttori generali.
Per Palazzo Isimbardi il cda «può» nominare l´ad, e devono essere gli stessi
amministratori a nominare i direttori generali. Inoltre, sempre secondo la
Provincia, la Soge non dovrà occuparsi degli appalti per la realizzazione di
opere legate alla ricettività dell´evento (alberghi, residence, agriturismo,
campeggi, ecc). Altro tema controverso, il sostegno alla cooperazione, che per
la Provincia non può essere oggetto di gestione sociale, ma deve restare in
capo agli enti territoriali. Dalla risposta dei partner dipende se il
presidente Filippo Penati accetterà di partecipare al cda a cinque con un
proprio rappresentante. Il candidato più probabile è un alto dirigente di
Palazzo Isimbardi: Marcello Correra, vice direttore generale e direttore
centrale dei settori Presidenza e Relazioni internazionali.
( da "Repubblica, La" del 07-11-2008)
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Pagina
III - Bologna L´intervento Ateneo, prima valutateci e solo dopo usate la scure
GIANFRANCO PASQUINO NO, non sono affatto disposto a sostenere che tutta
l´Università italiana vada male e sprechi i soldi dei contribuenti. No,
nonostante abbia fondate riserve sul sistema dei concorsi e sui comportamenti
concreti di non pochi colleghi, non arriverei mai fino a sostenere che
prevalgono regolarmente e sempre le clientele e il nepotismo. Tuttavia, sono
assolutamente consapevole che la situazione attuale è molto migliorabile. Il
Ministero, vale a dire il Ministro Gelmini più la sua burocrazia, ritiene che tutto possa
essere risolto attraverso tagli che sarebbero equi perché calcolati in
percentuale: 10, 15, 20 per cento in meno dei fondi in maniera orizzontale. E´
lampante che questa è una misura che, in qualche modo, potrebbe anche
"fare cassa", ma che sicuramente non migliorerebbe l´organizzazione
della didattica, lo sviluppo della ricerca, la qualità degli studi. Il
massimo dell´ingiustizia consiste nel trattare in maniera eguale i diseguali.
Invece, operazione molto più complicata, il Ministro dovrebbe procedere ad
accertamenti precisi del funzionamento e della produttività, anche delle
singole facoltà. Con riferimento agli esiti potrebbe poi procedere, in maniera documentata
e convincente, a tagliare, suggerire (o imporre) ristrutturazioni e, magari,
persino a premiare le sedi e le Facoltà virtuose. Se scendiamo al caso
dell´Ateneo bolognese, è possibile, anzitutto affermare, confortati dalle
statistiche internazionali, che di virtù, di capacità e di riconoscimento della
qualità ne disponiamo in maniera abbondante. Mi limito a mettere in evidenza
due settori nei quali l´Ateneo e, per quel che loro compete, le singole Facoltà
potrebbero assumere la guida di un movimento di riforma che coinvolga gli
studenti e li renda partecipi e influenti. SEGUE A P
( da "Repubblica, La" del 07-11-2008)
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Burocrazia
Pagina
XI - Bologna PRIMA VALUTATECI... GIANFRANCO PASQUINO (segue dalla prima di
cronaca) da un lato, la valutazione della didattica, dall´altro, la valutazione
della ricerca. So, naturalmente, che procedure di valutazione già esistono, ma
so anche che hanno due gravi inconvenienti. Il primo è che né l´una né l´altra
sono effettivamente pubbliche e trasparenti, vale a dire che, ad esempio. chi
volesse conoscere la valutazione data anno dopo anno, del mio corso di Scienza
politica, non può avere accesso ai dati raccolti (contrariamente alla prassi
seguita dal Bologna Center della Johns Hopkins). E chi volesse sapere quanto,
che cosa, su quali riviste e presso quali case editrici, più o meno
prestigiose, hanno pubblicato i docenti di una qualsiasi facoltà e quanti fondi
hanno ottenuto per fare ricerca non potrebbe saperlo. Non soltanto, comunque,
nonostante il gran parlare che se ne fa, il merito, nella didattica e nella
ricerca, non viene ricompensato, ma qualsiasi eventuale rapporto con enti
esterni all´Università per ricerche che volessero affidare ad uno o più docenti
di qualsiasi facoltà appare, in assenza di informazioni pubbliche e
accessibili, risulta molto difficile, comunque affidato, come sarebbe meglio
non fosse, a conoscenze personali. Dunque, cara Ministro e
carissima burocrazia, non
dico di non tagliare, ma prima valutateci caso per caso, con cura, a fondo, in
maniera documentata, pubblica e trasparente, e richiedete a tutti gli atenei e
a tutte le facoltà di mettere on line, facilmente e universalmente accessibili,
le loro valutazioni della didattica e della ricerca, acquisite almeno
negli ultimi cinque anni. Sarebbe un buon inizio, una apprezzabile ripartenza.
( da "Gazzettino, Il
(Rovigo)"
del 07-11-2008)
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Burocrazia
Come non perdersi all'Urbanistica La burocrazia è
di solito vista come un mostro pronta a inghiottire i cittadini che si
avventurano in una pratica, ma seppure possa essere vero che di fronte a
cavilli, leggi e norme non sia facile muoversi, è altrettanto vero che
conoscendo e trovando aiuto tutto si dipana.È questo l'obiettivo
che cerca di cogliere la rubrica che partirà su queste colonne da domani, nata
dalla collaborazione tra il giornale e l'Urbanistica di Rovigo, in particolare
con il settore dell'edilizia privata, quello con il quale tecnici e cittadini
hanno di fronte.«L'idea di questa rubrica - afferma l'assessore Luigi Osti -
nasce nell'ambito dell'azione di trasparenza e di semplificazione del rapporto
tra amministrazione e utenti. Vogliamo mettere tutti nella condizione di essere
accompagnati nelle procedure che devono svolgerle». E conoscerle è il primo
passo per non entrare "sguarniti" negli uffici.
( da "Gazzettino, Il" del 07-11-2008)
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Burocrazia
CRISI
FINITA La Camera approva i fondi per l'ippica RomaIppica in festa per il via
libera da parte della Camera dell'atteso emendamento al dl su giochi e
scommesse che destina risorse economiche al comparto ormai in pesante rosso per
il calo delle scommesse e un montepremi ridotto al lumicino. «Finalmente siamo
fuori da tunnel e possiamo andare avanti con fiducia - afferma il portavoce del
Comitato di crisi dell'ippica, Pier Luigi D'Angelo, esprimendo commossi
ringraziamenti a tutti quelli che ci hanno sostenuto, a cominciare dal premier
Berlusconi e dal ministro Zaia».L'emendamento salva-ippica approvato alla
Camera prevede un contributo di 25 milioni di euro per il 2008 e, a partire dal
primo gennaio 2009, la destinazione dello 0,70 per cento delle somme giocate
con le slot-machine. «Tali somme - spiega il leghista Cota, autore
dell'emendamento - saranno prelevate dai concessionari. Questo significa che si
tratta di una riforma che salva oltre 50 mila famiglie, ma che è a costo zero
per la collettività». L'Unire - ha inoltre detto Cota - dovrà indicare entro il
31 gennaio di ogni anno la destinazione dei fondi «in regime di assoluta
chiarezza». Soddisfatto anche il ministro delle politiche agricole Luca Zaia che
ha appoggiato con vigore il settore nell'ultimo mese particolarmente delicato,
a fronte di un disagio talmente forte da bloccare le corse negli ippodromi e
organizzare negli ultimi giorni ripetute manifestazioni di protesta davanti
alle principali istituzioni governative. Un gruppetto di irriducibili si era
persino asserragliato in una delle sale del Ministero delle politiche agricole,
attuando lo sciopero dello fame. Le agitazioni si erano interrotte martedì
scorso ed il Comitato di crisi aveva preannunciato il ritorno delle gare nel
week-end dopo che il premier Berlusconi aveva espresso il suo appoggio
all'emendamento salva-ippica.«Oggi - nota il ministro Zaia - possiamo dire di
aver posto una pietra miliare, rivoluzionando la filosofia di gestione delle
risorse nell'ippica. Passeremo infatti ad un sistema simile a quello americano,
in cui i proventi destinati all'ippica arriveranno da altri comparti, in questo
caso dalle slot-machine». Zaia ha anche sottolineato come l'approvazione del
provvedimento non rappresenti un punto di arrivo ma «un punto di partenza» e
sarà presto avviato un «serio piano industriale che consenta di premiare chi
investe sulla qualità, evitando il ripetersi degli errori commessi in passato».
Per il presidente della Commissione dell'agricoltura alla Camera dei Deputati,
Paolo Russo, l'approvazione dell'emendamento sulla crisi
ippica rappresenta un segnale forte per il rilancio del settore e «non si
tratta di sostenere vecchi carrozzoni fatti di burocrazie e clientele ma di
garantire un montepremi strumentale ad un serio e rigoroso piano industriale
che sappia misurare nel mercato le opportunità che l'ippica italiana può
registrare».
( da "Mattino, Il
(Caserta)"
del 07-11-2008)
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Burocrazia
DANIELA
VOLPECINA Il nuovo mercato di Piazza Matteotti sarà attivo entro l'8 dicembre.
È questa l'ultima notizia che trapela da Palazzo Castropignano e sulla quale i
commercianti ora fondano tutte le loro speranze. I continui ritardi
collezionati dalla concessionaria (la Cogein di Mario Pagano) e dal Comune
nella realizzazione dell'opera hanno infatti generato non pochi malumori tra le
fila della categoria che tutt'ora resta in attesa di chiarimenti per sapere se
e quando potrà finalmente salire in superficie. L'amministrazionesi prepara ad
approvare in giunta, nella seduta di lunedì, una delibera di assestamento della
convenzione, una sorta di variante al progetto originario (modificato in corso
d'opera dalla concessionaria) che dovrà poi passare al vaglio del consiglio
comunale. Due passaggi obbligati per dare il via libera al mercato che, in
assenza di nuovi impedimenti, potrebbe essere inaugurato in occasione della
festa dell'Immacolata. Questo infatti l'obiettivo dell'amministrazione
comunale che pure conosce bene i lunghi tempi della burocrazia. Stando infatti alle prime indiscrezioni trapelate dall'ufficio
tecnico sarebbero approdati a Palazzo Castropignano sia il collaudo che i
dovuti pareri tecnici prescritti dalla legge. A preoccupare in queste ore è
piuttosto la disposizione dei 54 box di vendita e soprattutto i criteri di
assegnazione degli spazi. L'Ente ha chiesto infatti alla Regione un
parere sull'attuale collocazione così come è stata predisposta questa estate
dalla concessionaria. Un'assegnazione che il Comune ha sempre contestato e definito
illegittima (la suddivisione degli spazi secondo l'ufficio Annona spetterebbe
infatti a Palazzo Castropignano) ma che probabilmente (e solo se la Regione
darà parere favorevole) non verrà modificata anche alla luce degli investimenti
effettuati dai commercianti che stanno già arredando gli spazi. Gli stand - la
cui grandezza oscilla tra i dieci e i quaranta metri quadrati - costeranno ai
commercianti 17 euro al metro quadrato al mese. Un importo sensibilmente più
alto rispetto a quello versato ai tempi del mercato interrato al quale va ad
aggiungersi il versamento anticipato di sei mensilità quale cauzione. Aspetti
sottolineati anche dalla Confesercenti da settimane in attesa di una
convocazione da parte dell'amministrazione comunale. Tra le istanze della
categoria oltre alla rivisitazione del sistema delle caparre, considerate
troppo onerose per i commercianti, anche la richiesta che l'Ente controfirmi i
contratti di Cogein per ottenere una duplice garanzia.
( da "Mattino, Il
(Circondario Sud2)"
del 07-11-2008)
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Burocrazia
Castellammare
di Stabia. Oggi Gaetano Grieco compie 26 anni. Il regalo più bello è arrivato
ieri per l'attaccante napoletano: la Corte di giustizia federale ha accolto il
ricorso presentato dal suo agente Gaetano Fedele e dall'avvocato Ruggiero
Malagnini e ha disposto che a far data dal 28 ottobre scorso sia considerato un
tesserato della Juve Stabia. Grieco potrebbe debuttare domenica nel derby
contro il Sorrento. È terminata così, grazie al lavoro dell'avvocato Malagnini
(il professionista che aveva consentito all'Avellino di «recuperare» tre punti
nella classifica di serie B), un'attesa lunghissima per il giocatore, ex
tesserato del Napoli. A fine agosto, dopo l'incontro tra il dg del club azzurro
Pierpaolo Marino, il ds della Juve Stabia Roberto Amodio e il procuratore
Fedele il contratto di Grieco era stato consensualmente risolto a pochi giorni
dalla chiusura del mercato. Il documento era stato anticipato via fax alla Lega
di Milano, però l'originale era arrivato oltre il termine regolamentare a causa
di un ritardo del corriere scelto dal Napoli. La Lega, quindi, non aveva
formalizzato l'interruzione del rapporto tra Grieco e il Napoli, che intanto
aveva escluso il giocatore dalla propria rosa. L'attaccante, cresciuto nelle
giovanili del Genoa, si era così trovato disoccupato. «Una situazione
amarissima», aveva detto. La Juve Stabia non lo aveva abbandonato, anzi: Grieco
si è allenato con i gialloblù e ha partecipato alle partitine del giovedì. Ma
la domenica era soltanto spettatore. A quasi due mesi dalla riapertura del
mercato la buona notizia: accolto il ricorso, Grieco torna ad essere un
calciatore a tutti gli effetti e adesso toccherà a Morgia decidere se
schierarlo contro il Sorrento. Nella scorsa stagione l'attaccante ha indossato
prima la maglia della Cavese e poi quella del Monza, collezionando
complessivamente 23 presenze e realizzando sei reti. Come si sono convinti i
giudici della Corte di giustizia federale, presieduta dal magistrato napoletano
Giancarlo Coraggio? Nel ricorso presentato il 28 ottobre l'avvocato Malagnini
ha insistito su un punto: il fax che documentava la risoluzione consensuale del
contratto che legava Grieco al Napoli aveva pieno valore legale e la Lega
avrebbe dovuto soltanto ratificarlo, non giudicarlo. Tra un grado di giudizio e
l'altro sono trascorsi due mesi, ma alla fine la linea dell'avvocato Malagnini,
studiata con i responsabili della Fedele Management, è stata accolta. Il provvedimento della Corte di giustizia federale rappresenta
una svolta per la burocrazia calcistica: oggi verrà depositato presso gli uffici della
Federcalcio a Roma. Una buona notizia per Grieco e anche per Morgia, che dopo
gli ultimi risultati negativi della Juve Stabia aveva deciso d'accordo con i
dirigenti di portare i gialloblù nel ritiro di Serino. La sfida al campo
Italia è un'occasione da non fallire per la squadra che ha un lungo elenco di
ex, compreso il tecnico, il patron Giglio e il ds Amodio. g.d.o.
( da "Sestopotere.com" del 07-11-2008)
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Burocrazia
Europa
e Pmi: 6 milioni di Pmi sollecitano rapida attuazione Small Business Act
(7/11/2008 16:24) | (Sesto Potere) - Roma - 7 novembre 2008 - Nel corso
dell?Audizione in Commissione Industria del Senato sullo Small Business Act,
Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Legacoop
hanno apprezzato l?iniziativa del Presidente della Commissione, Sen. Cesare
Cursi, dato che, per prima in Parlamento, la Commissione da lui presieduta ha
riconosciuto l?importanza di questo atto che pone le piccole imprese al centro
della crescita dell?Europa. Le Confederazioni dell?artigianato, del commercio e
della cooperazione hanno sollecitato un?azione congiunta del Parlamento, del
Governo e delle Regioni italiane affinché lo Small Business Act sia inserito
nell?agenda del prossimo Consiglio europeo in programma l?11 e 12 dicembre. Lo
SBA rappresenta un passo avanti verso un?Europa delle imprese con meno burocrazia per 23 milioni di Pmi ed una pietra miliare
nell?attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l?occupazione. Si
tratta di un importante riconoscimento del ruolo delle piccole e medie imprese confermato
anche dall?attenzione che la Commissione europea dedica loro con la Settimana
europea delle Pmi in programma dal 6 al 14 maggio 2009. Lo Small Business Act è
stato presentato il 25 giugno 2008 dalla Commissione Europea e contiene
orientamenti e proposte di azioni politiche da attuare a livello europeo e
negli Stati membri per valorizzare 23 milioni di piccole e medie imprese
europee, di cui 6 milioni attive in Italia. Con lo Small Business Act la
Commissione europea e gli Stati membri sono chiamati ad applicare il principio
?Think Small First?. Tuttavia, all?apprezzamento dello sforzo della Commissione
Europea nell?aver fissato con lo SBA una nuova generazione di politiche per le
PMI, si unisce la consapevolezza che tale atto è solo un punto di partenza e
che l?impegno più oneroso a cui l?Europa ed i singoli Stati membri sono
chiamati è quello di darne attuazione. E? per questi motivi che le
Confederazioni considerano fondamentale il ruolo del Governo (il Ministro
Scajola ha preannunciato nelle scorse settimane la convocazione di un Tavolo ad
hoc presso il Ministero dello Sviluppo Economico) e del Parlamento italiano. Le
Confederazioni dell?artigianato, del commercio e della cooperazione hanno,
pertanto, sollecitato la rapida attuazione dello SBA e la creazione di un
sistema di misurazione dell?efficacia delle politiche che verranno attivate a
sostegno delle piccole imprese. Nell?ambito delle priorità delle proposte di
azioni politiche indicate nello Small Business Act, le Confederazioni hanno
indicato i temi della semplificazione burocratica per la costituzione e la
trasmissione d?impresa, del miglioramento nell?accesso al credito, agli
incentivi e al mercato degli appalti pubblici, delle politiche ambientali ed
energetiche, della fiscalità, della formazione.
( da "Sicilia, La" del 07-11-2008)
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Burocrazia
Porto,
molo di levante ripristinate le torri faro «Mi hanno trascinato tutto questo
tempo, per due anni, inutilmente, fino a far tramontare il sogno di realizzare
un centro commerciale che avrebbe impiegato 200 unità lavorative». Lo sfogo di
Luigi Montana è duro, ma anche comprensibile se ci si immedesima nel ruolo di
un imprenditore che intendeva realizzare un centro commerciale di 15 mila metri
quadri, finito, però, nelle strette delle maglie della
farraginosa burocrazia e
della rete di una classe politica che non sa decidere. La città termale è anche
questa, pensa allo sviluppo turistico ma non ci sono infrastrutture, pensa allo
sviluppo commerciale, ma mancano gli strumenti urbanistici e di programmazione.
Il progetto del centro commerciale, che sarebbe dovuto sorgere in contrada
Bellante, da oltre due mesi si trova nei punti di discussione del Consiglio
comunale. Ieri sera la mazzata decisiva, anche in funzione della circolare
dello scorso 23 ottobre dell'assessorato regionale alla Cooperazione,
Commercio, Artigianato e Pesca a firma dell'onorevole Roberto Di Mauro:
«L'apertura, il trasferimento e l'ampliamento della superficie di una grande
struttura di vendita - recita la circolare - sono soggetti, a norma
dell'articolo 9 della legge regionale 22 dicembre 1999, n. 28, ad
autorizzazione rilasciata dal Comune nel rispetto della programmazione
urbanistico -commerciale ai sensi dell'articolo 52». Il Comune di Sciacca, come
altri Comuni siciliani, non è ancora dotato di tali strumenti per cui, come
recita la circolare, «nelle more dovranno essere considerate inammissibili dai
Comuni sprovvisti di programmazione urbanistico -commerciale a norma dell'art.
5 della L.r.28/99 nuove istanze per l'apertura, il trasferimento di sede e
l'ampliamento della superficie di grandi strutture di vendita». «Mi hanno trascinato
per oltre due anni - dichiara Luigi Montana - e adesso dicono che non possono
approvare il progetto a causa della circolare dell'assessorato. Dimenticano,
però, che il progetto risale a tempo addietro e ogni prolungamento dei tempi di
approvazione ha una precisa imputazione di responsabilità». Chiaro il messaggio
di Montana, il quale preannuncia di adire le vie giudiziarie. Il centro
commerciale avrebbe potuto impiegare 200 unità. Di progetti relativi ce ne sono
diversi, uno in contrada Chiana, uno alla Perriera, uno già in corso di
completamento in contrada Isabella. Insomma, ci sarebbe la possibilità di
creare un migliaio di posti di lavoro, ma le lungaggini portano tutto sul
binario morto. Filippo Cardinale
( da "Sicilia, La" del 07-11-2008)
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Burocrazia
l'unità
è aperta al pubblico La nave «Sirio» in porto sino a martedì prossimo francesco
trupia Una firma arrivata dopo 15 anni di attesa. L'assessore comunale alle
Risorse immobiliari, Pippo Enea, ed il missionario laico Biagio Conte hanno
sottoscritto ieri l'atto di concessione dei locali di via Archirafi 31, che
concede l'intero immobile per 20 anni alla Missione Speranza e Carità. La
firma, arrivata dopo la delibera del 4 luglio scorso, permetterà a Biagio Conte
ed ai volontari che lo collaborano di continuare la loro opera giornaliera al
servizio degli "ultimi" cioè dei più poveri. Un'autorizzazione attesa
dal lontano 1993. Il canone di concessione, definito in 46 mila euro all'anno
dal settore Risorse immobiliari, sarà interamente compensato con i servizi resi
alla collettività palermitana dalla Missione. Quest'ultima si occuperà della
manutenzione ordinaria, mentre il Comune si occuperà di quella straordinaria.
«Biagio Conte e la Missione Speranza e Carità da tanti anni svolgono
un'attività continua di volontariato per la città - sottolinea il Sindaco Diego
Cammarata -. In pratica, offrono un aiuto concreto ai più bisognosi e ai più
sofferenti. È giusto, quindi, che possano portare avanti serenamente la loro
opera quotidiana verso i più deboli». L'Amministrazione comunale, che ha
ribadito di apprezzare l'attività dei volontari, ha concesso anche l'autorizzazione
di collocare sul lastrico solare della Missione impianti fotovoltaici per la
produzione di energia elettrica e di acqua calda dopo aver ottenuto le
autorizzazioni di legge del caso. «Grazie a questo contratto, che fa parte di
un riordino generale dell'attività del Patrimonio comunale - dichiara
l'assessore comunale alle Risorse immobiliari, Pippo Enea -, la Missione
Speranza e Carità potrà utilizzare al meglio la struttura apportando migliorie
e istallando impianti fotovoltaici che ridurranno di molto il costo
dell'energia. Biagio Conte ha dedicato la vita ai poveri ed il modo con cui
questi ultimi vengono sostenuti non ha eguali. Nessuna istituzione pubblica
potrebbe mai fare lo stesso. Sono molto emozionato e un po' commosso per la
firma dell'atto di concessione. Abbiamo superato tanti
problemi di burocrazia per
portare a termine questo progetto. Grazie a Dio ci siamo riusciti». Felice per
una giornata "storica" è ovviamente il missionario laico Biagio Conte.
«Il sacrificio di questi anni ha avuto oggi una risposta - conclude -. Il
disegno di Dio si è completato. Ringrazio Comune, Provincia e Regione
per il loro aiuto. Credo molto nella bontà dei cittadini e nella Chiesa di
Palermo».
( da "Corriere delle
Alpi" del
08-11-2008)
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Burocrazia
di
Cristian Arboit Cassa integrazione, Urso rassicura sui fondi Categorie e
sindacati hanno incontrato il sottosegretario: «E' emergenza» BELLUNO. Il mondo
produttivo bellunese ha suonato la sveglia, anzi la grancassa. Associazioni di
categoria e sindacati si sono ritrovati ieri in Camera di commercio dove hanno
incontrato il sottosegretario allo sviluppo economico Adolfo Urso, dal quale
hanno ricevuto precise rassicurazioni. Il rappresentante del governo ha
garantito il rifinanziamento del fondo per la cassa integrazione straordinaria
e misure a sostegno di un'eventuale ripresa. Altro capitolo, quello sulla legge
per le aree di confine. Attualmente, le risorse per foraggiare il fondo non ci
sono. Ed è così che alla pessima congiuntura finanziaria mondiale si sono
contrapposte - o meglio aggiunte - le peculiarità di un territorio in affanno,
quello bellunese, strangolato da una precarietà massiccia - soprattutto nell'occhialeria - e da una burocrazia asfissiante. Sindacati e categorie produttive lo hanno
sottolineato più volte: «Per andare avanti servono misure specifiche». L'emergenza.
Paolo Doglioni usa il termine con disinvoltura: «Siamo in un momento di
emergenza, per questo abbiamo bisogno di risposte rapide». Una su tutte,
il rifinanziamento della cassa integrazione da qui ai prossimi mesi.
Industriali, artigiani, Cgil, Cisl e Uil hanno consegnato a Urso un documento
che lascia poco spazio a dubbi o interpretazioni: «Gli indicatori generali»,
affermano, «segnalano un protrarsi delle difficoltà per tutto il 2009 e una
possibile ripresa solo nel 2010». Situazione che nel Bellunese ha provocato, si
legge, «una riduzione dei livelli occupazionali causata soprattutto dal mancato
rinnovo dei contratti a termine». Da qui la richiesta, quella di evitare una
«ulteriore caduta dell'occupazione», attraverso l'aumento del fondo della Cigs
in deroga per l'intero 2009. Ma non solo. Sindacati e categorie
"sollecitano" anche l'attivazione di un fondo di riassicurazione
delle operazioni di credito così da valutare la reale affidabilità delle
imprese. Dal canto suo, Urso dà ampie garanzie: «Il governo sta lavorando
sull'allargamento delle risorse e degli ammortizzatori sociali. L'obiettivo è
quello di far fronte all'emergenza e di trovare fondi anche per sostenere la
ripresa». Ripresa che per Urso potrebbe già arrivare nella seconda metà del 2009:
«Nemmeno l'elezione del presidente Usa ha riportato fiducia nelle borse. Questo
significa che la crisi è profonda». L'ottimismo vola. Nonostante l'impietosa
fotografia Urso è inguaribilmente ottimista: «Rispetto all'economia inglese e
statunitense quella italiana fonda le sue radici su piccole medie imprese
"reali" che poco hanno da spartire con i grandi colossi, spesso fatti
di carta». Da qui l'analogia con la Germania e le lodi al sistema bellunese e
del Nordest in generale, dove il tessuto produttivo è ancora più solido. A Urso
le categorie nostrane hanno chiesto maggiore sensibilità per il territorio
montano, portando l'esempio degli alberghi, stretti nella morsa del caro
gasolio. «Abbattiamo le accise», la proposta dell'Ascom, cui è seguito un appello
di Assindustria: «Basta con la concorrenza sleale della Cina». E la legge 18?
Un secondo documento è stato siglato per sensibilizzare Urso e il governo sulla
mancanza di fondi della legge 18 del 1994, la legge che fin dalla sua
emanazione prevede misure a sostegno delle aree di confine. Si tratta di una
norma strutturata come un fondo per finanziare le attività turistiche,
commerciali, artigianali e gli impianti a fune della provincia di Belluno. «Il
fondo non ha risorse, mancano all'appello 9 milioni di euro», la denuncia degli
operatori bellunesi, che contemporaneamente hanno chiesto un nuovo intervento
di finanziamento da parte dello Stato. «Non sarà facile», ha ammesso Urso, «a
meno che non si riesca a reperire quelle risorse da alcuni capitoli di spesa
non utilizzati». Rassicurazioni sono arrivate sul fronte della scuola: «Quella
di montagna per il momento non si tocca».
( da "Stampa, La" del 08-11-2008)
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Burocrazia
Capitale
dell'umorismo Monna Lisa e Colombo "eroi" della Biennale Oggi al
Dugentesco la premiazione e l'apertura della mostra [FIRMA]GIOVANNI BARBERIS
VERCELLI L'appuntamento con il vernissage della quindicesima edizione della
Biennale internazionale di caricatura organizzata dalla Famija Varsleisa sotto
il nome «L'Arte dell'umorismo nel mondo» è per oggi alle 16,30 nel Salone
Dugentesco. Sarà l'occasione per presentare le migliori opere che hanno
partecipato al concorso e premiare i vincitori scelti dalla giuria. Ancora una
volta, sono pervenute vignette satiriche da tutto il mondo. Numerosissime
firmate da caricaturisti dell'Est europeo: dall'Ucraina alla Russia, dalla
Bielorussia alla Polonia e alla Serbia. Una discreta compagine di artisti
arriva dalla Turchia, ma anche da Cuba e dall'America del Sud. Un po' meno
delle altre edizioni le presenze statunitensi e canadesi. E chiaramente è stata
fittissima la partecipazione di umoristi italiani. E' stato
proprio un italiano ad aggiudicarsi il primo premio, raccontando una storia di
ordinaria burocrazia
quotidiana, sintetizzata attraverso un ponderoso tomo di leggi dove i molti
segnalibri appuntano codicilli, norme, disposizioni e «garbugli» che separano
il cittadino da ciò che è imposto in maniera aggrovigliata, ma si sa: dura lex
sed lex... come fa intendere l'autore, il bolognese Andrea Bersani, che
ha usato l'inglese nel sintetico titolo «Law». L'argento è stato attribuito
invece all'ucraino Yuriy Kosobukin per una illustrazione «Senza titolo» che
esprime quanto sia terribile l'annoso problema della fame nel mondo,
descrivendo la paziente attesa di chi non ha da mangiare ed allora si deve
accontentare di un pezzo di pane pur se questo verrà distribuito in fotocopia.
Il terzo posto è andato al britannico Dave Connaughton che si rifà ad un
ostentatamente vanaglorioso Leonardo Da Vinci al cospetto della Gioconda che
viene ritratta con il suo enigmatico sorriso, anche se poi il disegnatore
rivela il retroscena del «Mona Lisa's smile» con una modella che sorride
osservando la nerboruta scultura di un prestante macho. Le segnalazioni Tra le
opere segnalate, «The Sun» del polacco Pawel Kuczynski e «Streaptease» del
serbo-montenegrino Darko Drljevic, già tra i vincitori del 2006. La targa messa
a disposizione da Tigullio Events, intitolata a Pietro Ardito, artista di Santa
Margherita Ligure che vinse il Sant'Andrea d'oro alla prima edizione della Biennale
con una stilizzata leggendaria Greta Garbo, sarà destinata al pistoiese Carlo
Bertolini per «12 ottobre 1492», un'originalissima rivisitazione della scoperta
dell'America. Le tecniche utilizzate sono diverse e molti dei lavori, più che
disegni, sono veri e propri dipinti. Altri invece sono realizzati con l'uso
tecnologico della computer grafica. Uno spazio della mostra è stato riservato
anche ai disegnatori vercellesi: saranno esposte quindi tavole fumettistiche
originali di Marco Guerrieri, Daniele Statella e Simon Panella e alcuni
bozzetti di Luca Mainardi e Luca Martinotti. I visitatori avranno a
disposizione il catalogo che contiene un saggio critico di Luisa Facelli,
mentre la linea grafica della pubblicazione è stata ideata da Marisa Bazzano. La
giuria della Famija Varsleisa che ha valutato le opere proposte era composta da
Monica Falcone, Mauro Pedrani, Gian Piero Prassi e presieduta da Mario Guilla.
La biennale internazionale di Caricatura «L'Arte dell'Umorismo nel mondo» -
patrocinata e sostenuta dalla Provincia e dal Comune, da Vercelli e i suoi
eventi, dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Vercelli e dall'Unione
Industriali Vercelli e Valsesia - resterà aperta ai visitatori fino a domenica
23 novembre tutti i giorni escluso lunedì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
Ingresso libero.
( da "Stampa, La" del 08-11-2008)
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Burocrazia
il
caso Ritardi burocratici sarebbero alla base dell'ulteriore rinvio GIAN PIERO
MORETTI Crisi, attesa lunedì la decisione del prefetto
SANREMO La burocrazia
portata alla perfezione ha concesso un paio di giorni in più di sopravivenza
alla giunta Borea. O, se vista dall'altra parte della barricata, un paio di
giorni in più alle speranze dell'opposizione di mandare a casa
l'amministrazione di centrosinistra che dal giugno 2004 governa la città.
Tutta colpa della relazione della Deloitte & Touche sulla certificazione
(mancata) del preconsuntivo di bilancio 2008 del casinò. La società di
certificazione ha trasmesso via fax al commissario ad acta Luciana Lucianò le
13 pagine del documento, ma la funzionaria le ha volute in originale, con la
firma autenticata del responsabile. Per recapitare l'originale, dalla sede di
Genova al Comune di Sanremo, la società ha dovuto far ricorso ad un corriere,
ma intanto le ore sono trasorse inesorabili. Il week end ha bloccato tutto.
Solo domani il prefetto Maccari avrà nelle sue mani la relazione conclusiva
della dottoressa Lucianò e potrà decidere se sospendere il Consiglio comunale
dalla sua attività in attesa della nomina di un commissario e del decreto di
scioglimento firmato dal presidente della Repubblica, o lasciare in vita la giunta
Borea in attesa dell'esito della mozione di sfiducia annunciata dalla
minoranza. Una cosa è certa: il prefetto lunedì dovrebbe decidere in brevissimo
tempo perchè, sia pure informalmente, ha già un quadro preciso del
caso-Sanremo. La giunta Borea, intanto, continua ad andare per la sua strada,
incurante della spada di Damocle che pende sul suo capo con inaugurazioni,
appalti, cerimonie. Come se nulla fosse. Domenica 9 sindaco e assessori
incontreranno la popolazione al cinema Ariston Ritz per fare il punto
sull'attività amministrativa fin qui svolta e sarà inevitabile un riferimento
alla crisi e alle cause che l'hanno provocata. La Lega Nord che aveva
annunciato una «contro-manifestazione» davanti al Ritz con la distribuzione di
volantini sul caso dell'edificabilità in zone franose, ha invitato i
sostenitori a rinunciare per evitare possibili tensioni. Nello stesso tempo,
sempre a proposito delle frane, il leader del Carroccio, Marco Lupi, ha
presentato un ordine del giorno, nel quale invita il sindaco a nominare un pool
di esperti (docenti universitari o professionisti indicati dal CNR) che
effettuino uno studio approfondito e aggiornato di tutte le zone a frana attiva
o sismiche presenti sul territorio che possa dare maggiori garanzie di
sicurezza e incolumità pubblica per le scelte della futura amministrazione. Il
caso-frane è stato anche al centro di un incontro del Pd dove l'assessore
Gorlero ha presentato uno studio relativo all'idoneità edificatoria del
territorio sottoposto alla variante. Risulta che le aree trasformate, a seguito
della diversa valutazione del piano di bacino, rispetto al Piano regolatore di
Sanremo, sono un milione 96 mila metri quadrati. Di queste solo 27.500
potrebbero essere oggetto di uno sfruttamento edilizio.
( da "Arena, L'" del 08-11-2008)
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Burocrazia
Sabato 08 Novembre 2008 CRONACA Pagina 23 BUROCRAZIA SNELLITA. Presentato
ai Comuni Sportello online, la Provincia si modernizza Da gennaio molte
pratiche si potranno fare in Internet Lo Sportello del cittadino e l'adozione
della firma digitale sono le novità presentate ieri dalla Provincia. Dal prossimo gennaio
sarà possibile svolgere online una serie di pratiche. La sala nella Loggia di
Fra' Giocondo era così affollata da rappresentanti di Comuni, biblioteche,
associazioni, pro loco interessate all'innovazione, da dover limitare l'accesso
solo a 120 persone. Presenti all'illustrazione del progetto il presidente Elio
Mosele, il direttore generale Giuseppe Panassidi, il vicepresidente Antonio
Pastorello, gli assessori alle Politiche familiari, Maria Luisa Tezza e ai
Trasporti, Alberto Martelletto, il presidente del Consiglio provinciale,
Massimo Galli Righi, la consigliera Manuela Mattioli e il rappresentante della
società di certificazione Rina, Gianni De Lillo, che ha ufficialmente
consegnato al presidente Mosele la certificazione del sistema di qualità Uni
Iso 9001:2000. Il progetto è stato avviato a gennaio ed è costato 40 mila euro,
un quinto del costo di prodotti similari già presenti sul mercato. Lo sportello
è dotato di un portale che funziona grazie al software open source Opero,
sviluppato dalla Provincia. L'obiettivo è ridurre del 30 % i tempi burocratici,
risparmiando risorse da dedicare a nuovi servizi e attività, ma anche una
montagna di carta. Durante l'incontro sono state attivate due postazioni per il
rilascio gratuito a tutti i presenti interessati del kit per la firma digitale.
«Questa è la migliore amministrazione della mia ormai lunga carriera. Un plauso
particolare meritano dirigenti e funzionari provinciali, sempre disponibili nei
confronti degli amministratori, ma soprattutto dei cittadini», sottolinea il
professor Mosele. «L'efficienza del contatto con il cittadino e con i Comuni si
misura dal grado di trasparenza con cui opera la Provincia. Compito del buon
amministratore è quello di rendere possibile e facile l'interfaccia con l'ente.
Grazie a questo passo in avanti, il cittadino ora potrà sempre controllare dove
e a che punto si trovi la sua pratica, senza perdere tempo e uscire di casa»,
spiega il vicepresidente Pastorello. «Abbiamo avviato questo percorso di
efficienza, informatizzazione e trasparenza dei nostri procedimenti quando non
erano ancora di moda. Lo sportello del cittadino oggi trova 14 procedimenti
informatizzati su 400, ma contiamo entro la fine dell'anno di informatizzarne
altri 26», conclude Panassidi. R.C.
( da "Secolo XIX, Il" del 08-11-2008)
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Burocrazia
Le
industrie di Montecarlo «Andiamo a Ventimiglia» sfrattate dal residenziale
entro il 2011 Emissari del Principe dal sindaco Scullino per comprare la zona
franca dalla prima pagina Tra il quinto e il decimo anno di attività, le
agevolazioni saranno mantenute al 60%, tra il decimo e il quindicesimo al 40% e
così via. Ufficialmente, il governo di Montecarlo nega l'assoluta necessità di
delocalizzare: «Per le industrie abbiamo ipotizzato le aree lasciate libere
dalle ferrovie francesi sul nostro territorio», ha spiegato al Secolo XIX una
nota del ministero delle Finanze. Ma la legge prevede che il sito di
Fontvieille debba mettersi in regola da un punto di vista ambientale entro tre
anni, obiettivo praticamente irraggiungibile, e le aziende monegasche sono
troppe perché tutte restino in patria. L'obiettivo ambientale è irraggiungibile
perché le attività industriali del Principato sono costrette in una decina di
edifici assolutamente inadatti. Qualche esempio? Nel complesso Le Mercator ci
sono la Polymetal nel seminterrato, Les Ateliers du Bois al primo piano, le
macchine industriali della Tyrolienne al terzo, la Boulangerie Costa al
quarto... e via salendo, tra laboratori chimici e tipografie. Nel complesso
L'Hercule ci sono l'Electonique nei primi due piani, la Sam Plastic tra il
terzo e il quinto... La strada si chiama rue de l'Industrie, naturalmente, ed è
estremamente pittoresca. Nel senso che uno non se li aspetta, dietro lo stadio
e ai piedi dei lussuosissimi condomini con vista mare, i blue collar. Quasi
tutti italiani. Come il carpentiere Antonio Mosna, delle Fonderie di Monaco,
che lavora nove ore al giorno per 1500 euro: «Se mia moglie non facesse
l'infermiera vorrebbe dire la fame. Io sto a Ventimiglia, devo pagare pure il
biglietto del treno e portarmi dietro il panino... Meno male che fra poco vado
in pensione, rispetto a quando c'era il franco è cambiato tutto e fare il
frontaliere non ha più senso. Lo sapete che qui le aziende non pagano neppure
la liquidazione? In compenso le tasse, in Italia, bisogna versarle eccome».
Hanno un futuro le fonderie di Monaco, signor Mosna? «Dovranno trasferirsi come
gli altri, meno male che non chiuderanno». Chiuderà lo stabilimento della
Biotherm, produttrice dei diffusissimi deodoranti e del famoso shampoo L'Oreal.
I sindacalisti Stephane Langlois e Fabrice Breyton spiegano che «la direzione
ha deciso di trasferire tutto nel nord della Francia, vicino a Parigi, entro il
31 marzo del 2011: magari fossimo potuti venire a Ventimiglia. Gli italiani che
lavorano qui sono una trentina e loro sarebbero addirittura tornati a casa, ma
anche noi avremmo trovato accettabile uno spostamento di quindici chilometri.
Cosìè un dramma, c'è chi per motivi familiari non potrà accettare il
trasferimento e perderà il posto». Il problema, come al solito, sono i tempi.
«Abbiamo una burocrazia spaventosa
e i monegaschi sono abituati a decidere in tempi rapidissimi», scuote la testa
Scullino. I prezzi delle aree di Ventimiglia, però, dovrebbero ingolosire più
d'uno. Nel Principato un metro quadrato costa 40 mila euro, lungo le sponde del
Roja i valori di mercato sono di 250 euro e con la trasformazione dei terreni
agricoli in lotti industriali il prezzo si abbasserà ancora, arrivando a
oscillare tra i 180 e i 220. Le agevolazioni faranno il resto. Il governo
monegasco vorrebbe acquistare direttamente e poi procedere alla lottizzazione,
in modo da gestire in proprio i trasferimenti. Tra i pretendenti, al momento,
c'è pure un industriale che vorrebbe realizzare un autodromo per le prove di
Formula Uno: il gran premio di Montecarlo è fonte di business enorme, gli autodromi
in Italia sono pochissimi (Mugello, Monza, Imola e pochi altri) potrebbe essere
un'attrazione turistica in più. Scullino: «Aspettiamo fiduciosi. Ci sono
interessi anche da parte italiana, un'importante ditta calzaturiera delle
Marche e un salumificio emiliano su tutti. Non passa settimana che qualcuno non
bussi alla mia porta, sono arrivati anche gli emissari di parecchi supermarket,
ma quelli sono gli unici insediamenti che rifiutiamo visto che siamo ancora e
soprattutto una città commerciale. Comunque: devono essere le Ferrovie a
decidere, i prezzi e i tempi. Noi possiamo solo augurarci che si faccia presto:
il protocollo d'intesa sarà firmato il 15 novembre, la zona franca attende
l'ultimo via libera della Ue... Il 2009 sarà l'anno del grande rilancio:
avvieremo il risanamento di 400 mila metri quadrati mai utilizzati e
cominceremo a dare un'identità diversa alla città». Di ieri l'allarme lanciato
da Santo Fortugno, presidente dell'associazione dei frontalieri: a rischio
chiusura nel Principato sono anche la Plascopan e la Theramex, mentre si
prevedono forti ridimensionamenti per la Sagome-Conti e la Eaton. Per gli
italiani, altri 100 posti a rischio. Portare le industrie monegasche e magari
l'autodromo nella valle del Roja diventa, a questo punto, un obiettivo
primario. paolo crecchi crecchi@ilsecoloxix.it 08/11/2008 4.000 08/11/2008 I
posti di lavoro nell'industria a Montecarlo 08/11/2008 190.000 08/11/2008 I
metri quadrati della zona industriale Fontvieil 08/11/2008 5.000 08/11/2008 I
frontalieri italiani 08/11/2008 40 08/11/2008 Ettari l'aera delle ferrovie
08/11/2008 11 08/11/2008 Ettari l'autoporto 08/11/2008 50 08/11/2008 Ettari le
zone argicole riconvertite in industriali 08/11/2008 15 08/11/2008 Euro il
valore a metro quadrato di terreno agricolo in Val Roia 08/11/2008 180/220
08/11/2008 Il valore in euro a metro quadrato dei terreni riconvertiti per uso
industriale 08/11/2008 Ringraziamento Al Day-Hospital di ematologia oncologica
del Monoblocco S. Martino del prof. Gobbi ed una menzione particolare alla
dottoressa Letizia Canepa, dottoressa Sara Aquino e personale infermieristico
nella persona di Enrica Grazioli per la cura, l'attenzione e l'umanità
meravigliose prestate a mia madre Novarina Cavallero. Grazie di cuore. Roberto
Novella. 08/11/2008
( da "Nuova Sardegna,
La" del
08-11-2008)
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Burocrazia
Pagina
40 - Nazionale Pintori e Calligaris: «Liberate Evelino Loi» Un mese in più ai domiciliari a causa della burocrazia NUORO. L'assessore comunale
ai servizi sociali Graziano Pintori (Rifondazione) e il consigliere regionale
socialista Maria Grazia Calligaris chiedono una soluzione alla vicenda
giudiziaria di Evelino Loi (foto a destra), presidente dell'Associazione
detenuti non violenti, e noto per una clamorosa protesta sul Colosseo negli
anni '70. Loi è agli arresti domiciliari a Barisardo, dopo una condanna
(contestata) a un anno e otto mesi per detenzione di droga. Secondo i suoi
legali, avrebbe potuto ottenere la liberazione anticipata fin dal 5 novembre
scorso ma il calendario della Cassazione non consentirà l'esame del suo caso
prima del 4 dicembre prossimo. «è assurdo che un cittadino debba scontare, per
effetto della burocrazia, una pena superiore a quella
che gli è stata inflitta», afferma Maria Grazia Calligaris. Loi, che si è
sempre detto innocente, è agli arresti dal 5 giugno 2007. Nello scorso febbraio,
è stato condannato in appello e ha presentato ricorso in Cassazione. Il suo
nuovo legale Dania Aresu, del foro Cagliari, lo ha convinto a ritirare i
ricorsi e a chiedere il beneficio della liberazione anticipata. La Cassazione
aveva fissato l'udienza per il 12 febbraio 2009, dopo la data di fine pena del
5 febbraio. Il legale ha chiesto l'anticipo, ma la Cassazione ha concesso solo
la data per il 4 dicembre con la motivazione che il suo calendario è già
sovraccarico. Loi, dunque, dovrà trascorrere un altro mese agli arresti causa burocrazia. L'assessore comunale Graziano Pintori sottolinea
che «l'invocazione di aiuto di Evelino Loi pone in evidenza quanto sia
importante affrontare, con estrema serietà e determinazione, le problematiche
relative alle povertà». Pintori aggiunge che Evelino Loi è stato dimesso
dall'ospedale con una diagnosi in cui si contano almeno otto malattie e una
terapia che prevede il ricorso almeno a dieci farmaci che costituiscono una
spesa sanitaria fissa, esclusi i salvavita. «Fissa - prosegue Pintori - è anche
la spesa di 50 euro per l'affitto dell'appartamento ex Gescal dove vive. La
pensione mensile è di 250 euro da cui deve ricavare anche il sostentamento
quotidiano, oltre alla tenuta della casa e dei servizi elettrici, riscaldamento,
acqua ecc. Evelino Loi è chiuso nel suo appartamento e si sente dimenticato da
tutti. Per far fronte alle esigenze primarie dell'esistenza mette in vendita i
suoi'gioielli di famiglia': un costume sardo, una cassapanca antica, arazzi,
lavori prodotti da detenuti ecc. Si spoglia dei suoi beni per difendere la sua
dignità».
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 08-11-2008)
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Burocrazia
FORMIGONI
«Imminente il nulla osta Ue alla Brebemi» Dirà alla fine che «ciò che si vede
vale più di mille parole». E ciò che si vede è la rinnovata Tangenziale sud, il
cui allargamento ha occupato due anni di lavori e disagi ma che ora è salutata
con entisiasmo anche da lui, dal presidente della Regione Lombardia, Roberto
Formigoni, arrivato apposta per questa inaugurazione. D'altronde, è un pezzo
importante di una rete infrastrutturale che necessita, ne è convinto, di essere
potenziata. E a sostegno della sua tesi, snocciolerà i dati che fotografano il
ritardo della Lombardia: «In Italia siamo tra le regioni della seconda fascia
per infrastrutturazione». Presidente Formigoni ogni volta che si inaugura una
strada, quasi per riflesso condizionato in questa provincia si evoca la
Brebemi. Ha qualche novità? Dall'Europa magari, dove l'autostrada è incagliata
nella procedura di infrazione. «Credo che a breve, parlo di qualche giorno,
avremo notizie importanti. Il commissario europeo, rispondendo ad una
interrogazione, ha detto che è ora di chiudere la pratica di infrazione. Il che
fa pensare che a giorni arriverà il nulla osta e si potrà avviare l'opera. Che
si sia ancora fermi è sconcertante: ho fatto presente a due commissari europei
l'inconsistenza delle ragioni su cui poggia la procedura di infrazione,
illustrando a fondo le modalità innovative che caratterizzano quest'opera
fondamentale per l'economia e l'impresa bresciana». Lo sarà, fondamentale,
anche questa tangenziale? «Tanto per Brescia che per l'intera Lombardia, che ha
urgenza di strade veloci e infrastrutture di collegamento affinchè le sue
imprese possano lavorare al meglio. Credo che i lombardi vogliano e abbiano
diritto ad un sistema viabilistico all'altezza». Quello attuale è carente?
«Moltissimo, e la mia amministrazione considera un suo adeguamento una assoluta
priorità. C'è un gap da colmare non solo con l'Europa: la Lombardia, che è
un'economia trainante per il Paese, è all'ultimo posto in Italia per strade
provinciali e regionali e al terzultimo per autostrade in rapporto al numero
della popolazione. Anche se possiamo vantare il primato nelle autostrade a tre
corsie». Presidente, una sensazione: lo scorso governo Berlusconi tra i
primissimi provvedimenti aveva varato la legge obiettivo e messo le
infrastrutture al centro della sua agenda. Al contrario in questa nuova
legislatura, l'enfasi sembra cascare altrove: scuola, federalismo ecc.
(Formigoni fa un cenno, come a dire d'aver coltivato pensieri simili. Poi
spiega di averli espressi al premier) «Ho incontrato Berlusconi poche ore fa
alla fiera del motociclo. E provocatoriamente gli ho ricordato appunto le cifre
del ritardo lombardo, inadeguate alla sua forza economica. Il premier mi ha
rassicurato: le infrastruture restano una priorità per la quale il governo, ha
spiegato, stanzierà 16 miliardi». Il federalismo fiscale può dare una mano?
«Può darla in prospettiva, meno nell'immediato. Le opere fondamentali sono già
previste e finanziate, per i tre quarti dai privati e, qualche volta
interamente, come la Brebemi. Il problema è che nella gran parte dei casi,
sicuramente in quello dell'autostrada della Valtrompia, è
la burocrazia a rallentare
l'iter. In questo Paese occorre lottare contro veri mostri a più teste per
realizzare infrastrutture. Ma si diceva del federalismo fiscale: potrebbe
servire in altre partite». A quali, presidente? Si riferisce alla questione del
riordino dei treni sulle tratte lombarde? «Anche le ferrovie sono
fondamentali, ma se poi non ci sono sopra i treni... Trenitalia minaccia di
levare convogli se la Regione non alza il proprio contributo nel contratto di
servizio. Ma se Roma mettesse di più! Si dimentica che il fondo per il
trasporto pubblico, un fondo statale, non viene potenziato da anni, neppure per
adeguarlo all'inflazione. Ecco, con il federalismo fiscale la Regione avrebbe
fondi suoi da investire». Per qualcuno vale l'equazione: più infrastrutture
uguale più inquinamento. In ogni modo, le Pm10 sono una piaga qui, dove bastano
due mesi per esaurire il bonus di superi dei livelli di tolleranza consentiti
in un anno dall'Ue. «La provincia di Brescia, come la Pianura padana, sconta
limiti orografici oggettivi, di cui a Bruxelles sono consapevoli. Detto questo,
di recente le nostre politiche sono state giudicate avanzate dal commissario
Dimas. E poi non dimentichiamo un dato abbastanza nuovo: la Lombardia, se
guardiamo al tasso di inquinamento pro capite, è al primo posto in Europa.
Questo non significa che ci fermeremo». Tra le misure, c'è da attendersi la
riproposizione dei blocchi festivi? «No, considero superata la strategia dei
blocchi indifferenziati in città. Piuttosto insisterei su misure come quelle
già attuate: dalla messa al bando degli oli pesanti, agli incentivi per
l'acquisto dei motocicli puliti o la sostituzione delle auto più inquinanti».
Il 118 di Brescia è nella bufera. La Procura sta indagando sulle associazioni
convenzionate e sulla gestione dei rimborsi, soldi regionali. «Il 118 è un
servizio perfettamente funzionante su cui i lombardi possono contare. Se poi
emergerà che vi sono mele marce, verranno punite. Ma ora lasciamo lavorare la
magistratura».
( da "Tirreno, Il" del 08-11-2008)
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Burocrazia
Pagina
4 - Cecina Riapre la stazione? Dipende dall'affitto La Pro Loco attende di
sapere il costo del canone da Ferrovie VADA. Riapre o no la stazione di Vada? Tutto
dipende da un prezzo. Dal prezzo dell'affitto per la sala d'aspetto e per i
bagni che Ferrovie chiederà alla Pro Loco. Nell'incontro di Firenze, i
dirigenti Fs hanno spiegato al presidente dell'associazione vadese Roberto
Creatini che ci sono due possibilità per riaprire i servizi della stazione di
Vada al pubblico: la concessione per comodato gratuito o l'affitto dei locali.
La strada più praticabile è la seconda, ma la decisione definitiva sarà dalla
Pro Loco solo dopo avere saputo la cifra esatta del canone annuo. Parlare di
affitto sembra quasi un parodosso vista la volontà della Pro Loco. Ma nella burocrazia c'è poco spazio per la morale. «Non possiamo prendere la via del
comodato gratuito - spiega Creatini - perché dovremmo accollarci anche le spese
per la pulizia dei binari e del parcheggio. Spesa che si aggira intorno ai
5mila euro ogni anno e che non possiamo sostenere». Così ecco che la Pro
Loco punterà sull'affitto. «Ma anche in questo dipenderà dalla cifra che ci
verrà chiesta». La direzione di Firenze proverà a strappare un buon prezzo da
Roma. Un prezzo che per rendere possibile questa operazione non dovrebbe
superare 500 euro l'anno. Ma.Mo.
( da "Centro, Il" del 08-11-2008)
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Burocrazia
Castel
di Sangro. L'attesa dura da due mesi, la paziente costretta a spostarsi a
Sulmona Manca il medico, niente pensione Malata di tumore non viene visitata e
non ottiene il sussidio IL CASO L'Asl: il problema è la commissione CASTEL DI
SANGRO. La sofferenza della malattia e gli ostacoli della burocrazia. Protagonista della storia è
Maria, nome di fantasia, una vedova 76enne ammalata gravemente di tumore che,
da quasi due mesi, è in attesa della visita per ottenere la pensione di
invalidità. Un calvario nel calvario che sta aggravando ulteriormente la
situazione della donna, che da agosto sta conducendo la sua battaglia contro la
terribile malattia. A metà settembre la donna ha presentato la richiesta
per ottenere la pensione di invalidità, ma finora non ha ricevuto nessuna
risposta. Considerate le sue gravi condizioni di salute, la convocazione per la
visita sarebbe dovuta arrivare al massimo entro un mese dalla richiesta. Le
cose, però, sono andate diversamente. «Non ho saputo più niente», racconta.
«Non riesco ad avere chiarimenti da nessuno. Intanto, la malattia procede e ai
problemi di salute si stanno aggiungendo anche quelli economici». La 76enne,
due volte a settimana, deve raggiungere l'ospedale di Sulmona per sottoporsi a
sedute di chemioterapia. Sedute la cui durata varia dalle tre alle cinque ore.
Per ottenere il rimborso delle spese la donna deve aspettare il termine del
ciclo di terapia. «è una vergogna», aggiunge. «Già dobbiamo patire la
sofferenza della malattia e a ciò dobbiamo aggiungere tanti altri ostacoli.
Bisogna fare i salti mortali soltanto per sottoporsi a una visita per ottenere
la pensione di invalidità. Non so davvero a chi rivolgermi». La visita, effettuata
dalla commissione dell'Asl, rappresenta il primo passo per avviare l'iter per
poter ottenere la pensione di invalidità, «che per me», continua la donna, «è
davvero importante: si tratta di un sostegno economico di cui non posso fare
più a meno». La Asl Avezzano-Sulmona non ignora la situazione della paziente e,
nonostante le difficoltà, assicura che interverrà per risolvere la situazione.
«A Castel di Sangro», afferma il dottor Ildo Polidoro, responsabile delle
commissioni Asl, «non ci sono assistenti sociali e psicologi disponibili per
costituire le commissioni che si occupano delle visite per le invalidità. In
genere, per convocare i malati, valutiamo in base all'urgenza ma ora la
situazione è più articolata». Non è escluso che, a breve, la Asl possa
reclutare altro personale per sopperire alla carenza. «Stiamo lavorando»,
conclude, «per garantire il servizio anche ai pazienti dell'area sangrina che
saranno sottoposti a visita con le commissioni di Sulmona e Avezzano». Chiara
Buccini
( da "Repubblica, La" del 08-11-2008)
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Burocrazia
Pagina
III - Palermo L´intervista Il superprocuratore, consultato nella fase di
elaborazione, approva il testo finale L´ok di Grasso: "Una svolta storica
ma la riforma va applicata sul serio" è molto importante la tracciabilità
dei passaggi di denaro La Sicilia può fare da apripista in Italia Un grande
segnale di cambiamento. Adesso però la politica deve incidere su sviluppo e
occupazione ALESSANDRA ZINITI (segue dalla prima di cronaca) Hanno chiesto più
di un consiglio anche a lui i deputati siciliani prima di approvare le nuove
norme contro mafia e racket. A lui che, per anni, ha strigliato i politici
siciliani accusandoli di non voler fare la loro parte nel cammino verso la
legalità e la trasparenza. E ora, procuratore, possiamo dire che qualcosa sta
cambiando anche nella politica? «Avere finalmente uno strumento legislativo,
con i conseguenti finanziamenti, per aiutare gli imprenditori coraggiosi, per
portare la legalità nelle scuole, per utilizzare i beni confiscati è una cosa
estremamente positiva e importante. Possiamo certamente dire che è una presa di
posizione storica per il Parlamento siciliano. Basta ricordare i tempi in cui
non veniva neanche formata la commissione Antimafia. L´approvazione di questa
legge è sicuramente un grande segnale di innovazione e di cambiamento. Ora però
bisogna metterli alla prova». In che senso? Fatta la legge, trovato l´inganno?
«Molto più semplicemente, le leggi poi vanno attuate. Nel nostro Paese ci sono
molte buone leggi che vengono ignorate. Noi adesso, per la nostra parte,
vigileremo con grande attenzione che norme così importanti vengano poi
effettivamente messe in atto». Scendendo nel dettaglio, l´articolo che prevede
la creazione di un conto corrente unico per tutte le operazioni riferibili ad
appalti superiori ai centomila euro è stata messa a punto con i suoi uffici. «è
una norma estremamente importante e pilota, che abbiamo sollecitato anche a
livello nazionale e che ci consente di tracciare tutti i passaggi di denaro: il
che significa sapere a chi va realmente il denaro pagato dall´ente appaltante
per un´opera pubblica, quali fornitori vengono pagati, quali imprese
subappaltatrici, quali lavoratori. Significa far venire meno la possibilità di
creare fondi riservati e impedire lavoro nero. è uno strumento che è stato messo
a punto con la collaborazione della commissione Grandi opere pubbliche della
Direzione nazionale antimafia ed è - diciamo così - un "consiglio"
che abbiamo già dato a grandi imprese o a multinazionali che si sono trovate a
lavorare in Italia. è certamente un grande strumento di trasparenza. In attesa
che venga adottata anche a livello nazionale, la Sicilia farà da apripista e
dimostrerà la validità e l´importanza di questa norma». Anche gli incentivi
previsti per gli imprenditori che denunciano il racket sono notevoli. Fine di
ogni alibi? «Beh, insomma... mettiamola così: è meglio farsi arrestare o
prendere gli incentivi? Battute a parte, adesso non si può dire che lo Stato
non tende una mano a chi vuole ribellarsi al giogo di Cosa nostra. Diciamo che dove
non arriva l´etica può sopperire l´utilità. Insomma, il vecchio discorso della
convenienza adesso è davvero reale. E se nemmeno questo dovesse essere
efficace, vuol dire che la Sicilia è davvero una terra irredimibile. Speriamo
di no». Ai politici siciliani, dopo l´approvazione all´unanimità di questa
legge storica, cosa vuole dire? «Che, dopo questo, ci aspettiamo altri segnali
incisivi di cambiamento. Con questa legge si è intervenuti sull´aspetto
normativo, estremamente importante ma non risolutivo. Compito della politica è
anche quello di incidere sullo sviluppo, sul sociale, sui posti di lavoro.
Abbiamo detto sempre che, se non si risolvono i problemi di disoccupazione e di
vivibilità sociale, non si riuscirà a dare un colpo risolutivo alla mafia. Fino
a quando la gente sarà costretta a soggiacere al potere di un boss, o della burocrazia, per trovare un lavoro o per avere una casa, non ci potrà essere
alcun cambiamento radicale. Bisogna mettere i cittadini nelle condizioni di
essere liberi, per dare a ognuno la libertà di scegliere veramente da che parte
stare. Non si può chiedere una svolta di carattere culturale a chi non ha da
mangiare».
( da "Repubblica, La" del 08-11-2008)
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Burocrazia
Pagina
VI - Palermo I capitani d´industria Gli appelli di cento aziende radunate da
Banca Nuova a Castello Utveggio. Lui rassicura: "La crisi passerà"
Governatore e imprese faccia a faccia "Irap e credito, è l´ora delle
riforme" Conte: "Non si può legiferare su temi che ci riguardano
senza ascoltarci come è accaduto" D´Angelo: "Usiamo meglio i fondi
europei, la priorità dell´Isola sono le infrastrutture" ANTONIO FRASCHILLA
Chiedono sostegno istituzionale alla Regione, un utilizzo efficiente dei nuovi
fondi europei e dialogo con le banche. Per il resto gli imprenditori siciliani,
quelli veri, vogliono fare solo il loro mestiere. Riuniti ieri a Castel
Utveggio, ospiti di Banca Nuova all´interno delle "Giornate
dell´economia", cento imprenditori hanno presentato le loro priorità al
governatore Raffaele Lombardo. A fare gli onori di casa Marino Breganze,
presidente di Banca Nuova, e il direttore generale Francesco Maiolini. Giuseppe
D´Angelo, patron della Satin group di Trapani, azienda nel settore della
cantieristica navale che fattura 25 milioni di euro e ha 125 operai, chiede a
Lombardo «di utilizzare al meglio i fondi europei»: «Le priorità per noi sono
le infrastrutture, che penalizzano eccessivamente chi fa impresa in
quest´Isola», dice D´Angelo, che nel suo cantiere sta realizzando due
petroliere. Giancarlo Conte, patron della distilleria Trapas che fattura 8
milioni di euro nella piccola Petrosino, chiede al governatore di «essere
ascoltato come imprenditore»: «è assurdo che l´Assemblea regionale continui a
fare leggi senza mai ascoltare gli imprenditori siciliani - dice Conte - Anche
se la legge sul credito d´imposta in discussione all´Ars può dare ossigeno alle
imprese, specie in un momento come questo che vede le banche stringere la
cinghia». Quello del credito è un tema molto sentito dagli imprenditori, che
Breganze ha provato a tranquillizzare: «C´è una maggiore attenzione al credito,
ma allo stesso tempo il rapporto tra banche e imprese si sta facendo più
stretto, e questo è un bene per tutti - dice Breganze - Il modello da seguire è
quello delle piccole banche di credito cooperativo, che hanno un dialogo
diretto con i clienti». «Il dialogo è la strada vincente, per questo abbiamo
organizzato questo appuntamento», aggiunge Maiolini. Gli imprenditori chiedono
poi a Lombardo anche riforme radicali: «A partire dall´abbattimento dell´Irap,
che noi paghiamo come le aziende milanesi - dice Giuseppe Lapis, che nelle
Madonie ha realizzato un golf resort - Occorre anche modificare la legge sugli
appalti, istituendo un organo di governo e controllo che eviti ribassi
eccessivi». Il giovane Mauro Scurria, manager dell´azienda di famiglia (la
Sicilferro di Messina), auspica «il funzionamento della
macchina amministrativa»: «Occorre avere certezze per quanto riguarda la burocrazia, e allo stesso tempo un
sistema chiaro di rapporti con le istituzioni e le banche». Lucio Tasca d´Almerita
chiede chiarezza soprattutto a Lombardo: «Sarebbe bello capire quali sono i
suoi veri programmi, cosa vuole fare la Regione» dice Tasca. Il patron
dell´Istituto oncologico del Mediterraneo, Ettore Denti, che a Catania gestisce
diverse cliniche e che con il suo gruppo fattura 50 milioni di euro, vorrebbe
un sostegno al comparto sanitario, «falcidiato dal piano di rientro». Mentre
Seby Costanzo, a capo della Siciliana Carbolio, vorrebbe un impegno di Lombardo
per «un´amministrazione efficiente, che paghi i tempo le aziende». A tutti
Lombardo ha assicurato che «la crisi passerà»: «Abbiamo già fatto due cose
strepitose - dice il governatore - L´approvazione in commissione bilancio della
legge sul credito d´imposta e la legge antiracket, di certo da oggi avvierò un
dialogo costante con le imprese».
( da "Repubblica, La" del 08-11-2008)
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XVI - Palermo I SUONATORI PALERMITANI FRANCESCO GAMBARO S uonano alle
automobili che precedono, poi suonano mentre le superano, poi suonano dopo
averle superate. Poi suonano dopo essere stati risuperati nel bel mezzo
dell´ingorgo cittadino. Poi suonano ai telefonini che suonano cori intillimani.
I suoni, riuscendo pure a suonare dai finestrini alzati suonano sopra le
capote, saltano da una capote all´altra, comunicando e bisognando. Le suonano
ai ciclisti in affanno, ai centauri che zigzagano attorno gli specchietti (una
specie di genitali estroversi o di bargigli di capre). A proposito di bargigli
e di tettole di capra, avete notato come le capre - sua maestà la capra,
secondo la buonanima di Landolfi - sono diventate famose su internet? Primi
piani inimmaginabili che ci scambierei la mia faccia con la loro, accettandone
pure le corna. Cliccate su capra e magari vi beccate la faccia di . La capra è
pettinata, mi dice un collega esperto, che una capra se l´è pettinata come
sfondo e viagra della giornata sul suo desktop, la pecora no, la pecora è
spettinata. Sì, che, la mattina non oso più pettinarmi. Pecora si diceva, negli
anni settanta (non capra che è un condizionale nobiliare) a chi non si
riconosceva come un miserabile uomo a una dimensione, servo del pensiero comune
e comunale. Ma i palermitani suonano anche alle pecore, salendo e uscendo dai
circuiti cittadini. Non sanno aspettare, sconoscono il pensiero lento
contadino, suonano anche alle pecore di Monreale (e poi cu sunnu sti picurari,
sti buzzurri, sti pezzi d´immerda albanisi, picchì un si levano d´immenzu?).
Hanno le macchinette della corea del sud per sentirsi del nord ma il loro cuore
comincia a battere frettoloso dalle parti del Capo, di Ballarò, del Borgo
Vecchio. Sud sud sud, più sud che non si può, eppure, basta un suono, che è un
piccolo fischio, e cambiano macchina o fanno cadere dalla bicicletta chi sta
davanti. Poi c´è l´orma che non sarà lasciata, il cambiomaterasso e la
primaverile consapevolezza che «l´anno scorso non ho investito nessuno: io ho
suonato». Buon natale. Suonano, forse non suonano solo le tombe, bà. Forse
suonano negli spigoli stradali i fiori finti nelle croci virtuali e i cippi
familiari. I cari congiunti suonano più forte dei cari estinti. Suonano i
motorini. Passi tra l´uno e l´altro e loro si mettono d´accordo: o l´uno o
l´altro suona. Prima tu, dopo io. Se lo stai rubando suona, suonano seppure li
sfiori. Sembrano ragazzine molestate i motorini, bimbi a cui è stato sottratto
il ciuccio. Sfiorì il mio amore per i motorini quando cominciarono a suonare.
Non andavano soltanto col ciuccio. Nel loro tempo libero suonavano tra di loro
senza ciuccio e alla faccia mia. Chi aveva orecchie ha cominciato a dubitare di
averle. Suonano i motorini dell´acqua che hanno le perdite ma non i pannolini.
Il suo autoclave di notte si accende ogni cinque minuti, suona il condomino del
primo piano. Suonano o suoniamo per dire: ci siamo? Infatti ci siamola solo per
spegnere il motorino. Suonano la domenica le campane di piazza san Francesco di
Paola, amplificato controcanto alle mine che libereranno una volta per tutte la
Conca dall´oro delle sue pietre. Suonano per dirci, avete sentito che abbiamo
suonato? Suonano quelli della Torre e dell´Avvento e domani ci suonerà
Berlusconi nella sua maestà in persona. Suonano e se la
suonano in parlamento ragionando sulla riforma della burocrazia. Suonano e se la suonano alla facoltà di agraria ragionando su
Palermo e se è meglio che il punteruolo rosso se la mangi con tutte le sue
palme o... ma abbiamo palme qui a Agraria, stanno ancora bene quelle di Villa
Bonanno? Che se no dove si affacciano i nostri parlamentari? Suonano e
sono suonate le orecchie dei palermitani che vivono o semplicemente
attraversano questa città, cioè sono sorde, apatiche, orecchie ininfluenti che
sognano di trasformarsi anche loro in trombette di clacson. Suonano in corteo
gli studenti in via Ruggero Settimo. Suonavano l´altra sera. Erano tre milioni.
No, forse tremila. No, forse trecento. Ma non sembravano morti.
( da "Messaggero
Veneto, Il"
del 08-11-2008)
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14 - Pordenone Il sindaco di Vito D'Asio: «L'emergenza posti esiste al cimitero
di Pielungo» VITO D'ASIO. «Siamo grati al consigliere regionale Luigi Ferone
per l'interrogazione proposta. Un problema così sentito merita l'aiuto di tutte
le forze politiche. Speriamo d'ottenere presto un contributo tale da far
partire i lavori». A parlare è il vicesindaco di Vito d'Asio, Cristian Mecchia,
il quale ha ringraziato Ferone dell'interessamento per la situazione venutasi a
creare nel cimitero di Pielungo. L'area cimiteriale è praticamente satura, è
c'è chi paventa problemi per le tumulazioni (potrebbero
essere effettuate altrove in attesa che i tempi della burocrazia rendano possibile l'ampliamento dell'area). «Come
amministrazione abbiamo apprezzato l'interpellanza del capogruppo del Partito
dei pensionati - ha spiegato Mecchia, il quale segue la vicenda come assessore
al bilancio - Spero che la politica trovi un punto di convergenza su un
problema così urgente. Il pericolo di un'emergenza posti esiste e non
possiamo negarlo. Confido che il presidente della Regione possa attivare gli
uffici e risolvere in breve tempo la situazione venutasi a creare. La Provincia
di Pordenone ci ha garantito la propria disponibilità sul tema». (f.fi.)
( da "Italia Oggi" del 08-11-2008)
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ItaliaOggi
ItaliaOggi - Economia e Politica Numero 266, pag. 10
del 8/11/2008 Autore: Visualizza la pagina in PDF Appello delle
confederazioni italiane: in agenda al prossimo consiglio Ue Attuare lo Small
business act Azioni per valorizzare 23 milioni di pmi europee Semplificazione
burocratica per la costituzione e la trasmissione d'impresa, miglioramento
nell'accesso al credito, agli incentivi e al mercato degli appalti pubblici,
politiche ambientali, energetiche, fiscalità e formazione a misura di pmi.
Queste le priorità indicate dalle confederazioni dell'artigianato, del
commercio e della cooperazione (Cna, Confartigianato, Confcommercio,
Confcooperative, Confesercenti, Legacoop) nel corso di un'audizione alla
commissione industria del senato sullo Small business act, il pacchetto di
proposte riguardanti le piccole e medie imprese presentato dalla Commissione
europea e che stabilisce principi che dovrebbero essere adottati al massimo
livello politico. Durante l'audizione le confederazioni dell'artigianato, del
commercio e della cooperazione hanno apprezzato l'iniziativa della commissione
industria del senato, presieduta da Cesare Cursi, che «per prima in parlamento
ha riconosciuto l'importanza di questo atto che pone le piccole imprese al
centro della crescita dell'Europa». Cna, Confartigianato, Confcommercio,
Confcooperative, Confesercenti, Legacoop hanno poi sollecitato un'azione
congiunta del parlamento, del governo e delle regioni italiane affinché lo
Small business act sia inserito nell'agenda del prossimoconsiglio europeo in
programma l'11 e 12 dicembre. «Lo Small business act», hanno ribadito le
confederazioni, «rappresenta un passo avanti verso un'Europa
delle imprese con meno burocrazia per 23 milioni di pmi e una pietra miliare nell'attuazione della
Strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione. Si tratta di un
importante riconoscimento del ruolo delle pmi confermato anche dall'attenzione
che la Commissione europea dedica loro con la «Settimana europea delle pmi», in
programma dal 6 al 14 maggio 2009». Lo Small business act, presentato il
25 giugno scorso dalla Commissione europea, contiene orientamenti e proposte di
azioni politiche da attuare a livello europeo e negli stati membri per
valorizzare 23 milioni di piccole e medie imprese europee, di cui 6 milioni
attive in Italia. Con tale documento la Commissione europea e gli stati membri
sono chiamati ad applicare il principio «Think small first». Tuttavia,
all'apprezzamento dello sforzo della Commissione europea nell'«aver fissato con
lo Small business act una nuova generazione di politiche per le pmi», si unisce
la consapevolezza che «tale atto è solo un punto di partenza e che l'impegno
più oneroso a cui l'Europa e i singoli stati membri sono chiamati è quello di
darne attuazione». è per questi motivi che le confederazioni considerano
fondamentale il ruolo del governo (il ministro Claudio Scajola ha preannunciato
nelle scorse settimane la convocazione di un tavolo ad hoc presso il ministero
dello sviluppo economico) e del parlamento italiano, sollecitando la rapida
attuazione dello Small business act e la creazione di un sistema di misurazione
dell'efficacia delle politiche che verranno attivate a sostegno delle piccole
imprese.
( da "Tirreno, Il" del 08-11-2008)
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6 - Viareggio Caccia agli affitti turistici al nero Provincia alleata con Fisco
e Finanza: verifiche in vista Per la Provincia «la riorganizzazione delle
strutture ricettive arriva a una svolta». Termini impegnativi per annunciare la
nascita di un gruppo di lavoro, formato da soggetti disparati che si occupano
di turismo, dalla Provincia di Lucca alla Guardia di Finanza, dalle
associazioni di categoria agli enti pubblici. Questa task-force coordinerà gli
interventi perché le strutture del turismo siano "regolarizzate" e
perché sia attuata la normativa regionale. Il tema delle locazioni - regolari o
al nero - è centrale; gli affitti turistici, iceberg più o meno emersi,
condizionano qualsiasi analisi dell'economia versiliese. Per questo ci sarà
forte attesa per capire, attraverso i risultati, se la "svolta" si
sarà manifestata sul serio. In più di un'occasione si è tentato di intercettare
il turismo con dati concreti: non esistono solo i numeri delle presenze e degli
arrivi negli hotel o nei campeggi. La vacanza in Versilia è stabilmente legata
al soggiorno nelle case per locazione estiva. Ora si registra questa
iniziativa, meritoria quanto ambiziosa. Chi partecipa. La svolta è stata decisa
nell'incontro dei giorni scorsi, convocato dalla Provincia di Lucca, al quale
hanno preso parte Servizio turismo della Regione, l'Agenzia delle entrate, il
comando provinciale della Guardia di Finanza, le Asl Lucca e Versilia, la
Camera di Commercio, le Apt di Lucca e Versilia, Ascom, Confesercenti,
Assoindustriali, l'associazione delle agenzie immobiliari, la Polizia
provinciale, la direzione provinciale del lavoro e i Comuni di Altopascio,
Bagni di Lucca, Barga, Camaiore, Capannori, Castelnuovo, Forte dei Marmi,
Lucca, Massarosa, Montecarlo, Pietrasanta e Viareggio. «La Provincia - commenta
il vicepresidente Patrizio Petrucci - da tempo contrasta il fenomeno degli
'affitti turistici' non dichiarati. Anche accogliendo le sollecitazioni giunte
dalle associazioni di categoria, abbiamo messo attorno a un tavolo tutti coloro
che operano in tale ambito, in modo da focalizzare le azioni necessarie per
regolamentare tali attività». Nel concreto. Che cosa significa
"interventi" per "regolarizzare" le varie strutture-ombra
del nostro turismo? La scelta, per il momento, è quella di non calcare i toni
sulle sanzioni da applicare, o sui metodi di accertamento. è una scelta
comprensibile in questa fase, in cui si mira a consolidare la collaborazione
tra più soggetti e a sensibilizzare i vari operatori del territorio affinché,
appunto, si mettano in sintonia con le norme. Ma certo la partenza è
pragmatica, visto che coinvolge sin da subito l'Agenzia delle Entrate e la
Finanza. Tre casi. Quali sono i casi più vistosi di strutture non conformi alle
norme turistiche? Eccone un terzetto, citato dalla Provincia. 1) L'edificio di
prestigio, tipo villa storica, che non è inserito negli archivi ufficiali, pur
comparendo su numerosi siti web. Questo tipo di struttura propone formalmente
il solo affitto; in realtà spesso fornisce veri e propri servizi turistici,
dalla ristorazione, al cambio della biancheria, alla portineria. 2) La
residenza turistica alberghiera, che, pur offrendo appartamenti, nasconde
insediamenti residenziali. 3) Gli affittacamere dichiarati non professionali, i
quali, però, non svolgono un'attività occasionale, bensì effettuano questo
lavoro in maniera continuativa e notevolmente pubblicizzata su internet.
Insomma, uno strumento importante per scandagliare questo mercato vago e ricco
di sfumature sarà il web: si confronteranno da un lato i
formalismi dichiarati alla burocrazia, dall'altro la natura delle offerte sui siti internet. Grovigli
di competenze. Il compito si prospetta tutt'altro che semplice. Il quadro è
intricato; la Provincia non se lo nasconde e definisce «particolarmente
complessa» la situazione, a causa «dell'intrecciarsi di competenze di vigilanza
e controllo tra i vari enti». E proprio la coscienza di questa
frammentazione di competenze ha innescato la proposta di dar vita «a un tavolo
di lavoro comune». «Il presidente della Camera di commercio - afferma la
Provincia - ha suggerito di coinvolgere lo sportello dell'ente camerale per la
garanzia della concorrenza del mercato». Ogni volta che sentiamo parlare di un
«tavolo» nelle politiche territoriali, siamo percorsi da diffidenza. Nel nostro
tempo sembra di essere in un mobilificio della Brianza, la produzione di tavoli
è particolarmente intensa... L'importante è che intenti e interventi siano
efficaci. Questa operazione parte con serietà; va messa alla prova ma è da
accogliere con favore. Fabrizio Brancoli
( da "Eco di Bergamo,
L'" del
08-11-2008)
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Valanga
di richieste, struttura unica in Italia «Una scelta naturale». Toccherà a
Valerio Bettoni, nella duplice veste di presidente del Coni e della Provincia,
inaugurare domattina il nuovo auditorium della Cittadella dello sport, che sarà
intitolato a Gianni e Fausto Radici. Presidente, un'intitolazione nel nome
della riconoscenza? «Stiamo parlando di due uomini, padre e figlio, che hanno
dato molto alla comunità bergamasca, mostrandosi sempre attenti al mondo dello
sport. Gianni è stato un imprenditore illuminato, e il figlio Fausto un grande
campione. Ci è sembrato naturale dare il loro nome a questo nuovo spazio». Dopo
anni di lavori, la realizzazione della Cittadella dello sport è quasi
completata. «Ci è voluto il suo tempo, si tratta di un progetto complesso, su
un'area di vaste dimensioni. Però sta andando avanti alla grande, e si tratta
di un'esperienza unica in Italia». Di cui la Provincia si è fatta carico
interamente. «Sì, abbiamo investito molto, non solo nelle opere ma anche nella
gestione: l'associazione Cittadella dello sport, che manda avanti la struttura,
riceve da noi 100 mila euro l'anno. Abbiamo voluto affidare
la gestione direttamente a chi appartiene al mondo dello sport, e non alla burocrazia della Provincia». Federazioni
e associazioni insediate nella Casa dello sport non pagano nessun affitto.
Perché questa scelta? «Quando uno guadagna mille euro al mese e trova anche il
tempo per fare volontariato, non gli si possono chiedere dei soldi. Se
vogliamo valorizzare lo sport come fatto sociale ed educativo, dobbiamo creare
le condizioni per cui chi opera volontariamente, con passione, in questo
settore possa continuare a farlo serenamente. Senza volontariato, saremmo tutti
molto più poveri». La Cittadella è riuscita a suscitare l'interesse del
territorio e ad aggregare le realtà sportive? «Le basti un dato: continuiamo a
ricevere nuove richieste di associazioni che vorrebbero uno spazio all'interno,
ma non c'è più un buco. È un'opera apprezzatissima e viva». Ora manca l'ultimo
tassello: ostello e pensionato universitario. «Su questo tema era aperto un
confronto con l'università, che poi però ha dovuto rinunciare per mancanza di
risorse. Ma noi continuiamo a lavorarci, in città servono più spazi di
accoglienza a basso prezzo».
( da "Eco di Bergamo,
L'" del
08-11-2008)
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Il
cinema italiano ha raddoppiato gli incassi Il critico Morandini: «Cambiati i
gusti del pubblico? Presto per dirlo, ma si riscoprono i nostri attori formati
dal teatro» Al botteghino del Belpaese i film nazionali quest'anno sono passati
dal 18 al 33,5 per cento. Il traino di «Gomorra» Morando Morandini, maestro
indiscusso della nostra critica cinematografica ? ha cresciuto al mestiere
anche critici autorevoli come Paolo Mereghetti e Maurizio Porro ? nonché autore
dell'omonimo dizionario del cinema, Il Morandini , è ospite della sesta
edizione della Rassegna della microeditoria italiana dal titolo «Memoria è
futuro», alle porte di Chiari (Bs), a Villa Mazzotti. Il celebre critico
rifletterà sull'interrogativo «Cinema italiano da Gomorra a Venezia 2008: crisi
finita?» (domani, domenica, ore 17, Sala dello Zodiaco). «Gomorra è il miglior
film italiano della stagione 2007-2008. Fa impressione che stia arrivando ai
due milioni di spettatori ? ci dice Morandini ?. Mentre in genere in cima alle
classifiche del pubblico ci sono le commedie e spesso i vari cinepanettoni
natalizi». Vuol dire che i gusti degli italiani sono cambiati? O c'è maggior
sensibilità verso certi temi? «Non me la sento di generalizzare. Vedremo come
andrà questa stagione. Quanto a Gomorra , pensiamo poi che è senza attori
famosi». Toni Servillo? «Lui è bravo, ma non si può certo dire un attore
popolare. È un ottimo attore teatrale, che da Gomorra ha ottenuto adesso una
certa popolarità». Da alcuni Garrone è stato criticato per non aver
sottolineato abbastanza l'aspetto internazionale del fenomeno camorra casertana...
«Non si può pretendere che un film sia un saggio storico. Rimane un pezzo di
fiction». Adesso anche Lina Wertmüller sta girando un soggetto sui clan
malavitosi. «Visto che Gomorra è andato bene, allora uno sperimenta in quella
direzione...». Quindi quest'anno è stato un buon anno per il nostro cinema?
«Sì. E non solo perché si son fatti Gomorra e Il divo di Sorrentino. C'è
un'altra mezza dozzina di registi più o meno giovani che sono piaciuti alla
critica. Inoltre il pubblico si sta accorgendo che abbiamo un repertorio di
attori ed attrici che sono alla pari dei francesi e dei tedeschi e quasi degli
inglesi, che hanno un tale retroterra teatrale da saltar fuori più facilmente
al cinema. Ho notato, dai press book dei nostri film, che i curricula dei nostri
attori alternano cinema e teatro. E la pratica teatrale incide sulla qualità
attoriale». Spesso le nostre attrici non si sentono coccolate abbastanza dal
nostro cinema. Sentono il forte ricambio generazionale. Un'attrice arrivata a
50 anni, perdendo la bellezza giovanile, si sente un po' messa da parte.
«Purtroppo da noi non ci sono sceneggiatori in grado di scrivere storie al
femminile. Mancano i personaggi femminili. Un'attrice italiana a 40 anni fa
solo il ruolo di madre, zia, nonna...». Mentalità maschilista? «È un problema
di psicologia sociale. Catherine Deneuve continua a fare film. Non farà più
Giulietta innamorata di Romeo, farà qualcos'altro... Sì, all'estero le attrici
vengono coltivate meglio. Le nostre hanno ragione di lamentarsi. Gli attori
maschi sono più favoriti. Per loro le storie si scrivono». Quest'anno sono
lievitati anche gli incassi nazionali. «Gli incassi dei film italiani sono
passati dal 18 per cento al 33,5 per cento. Non succedeva da diversi anni».
Siamo ancora molto lontani dal periodo d'oro del nostro cinema. «Negli anni '60
eravamo forti anche sotto il profilo dell'esportazione. Allora in Italia si
producevano 200 film l'anno. Oltre ai film d'autore, c'erano i western, i
polizieschi, il genere horror. Adesso ogni anno se ne producono 70 - 80. Non si
possono fare paragoni in questo senso. La quantità diventa la qualità. È ovvio
che se si fanno 200 film all'anno, la possibilità che ci sia una rosa più ampia
di film buoni è maggiore. Negli anni '60 poi la tv era fatta di due reti.
Adesso di canali ce ne sono cento. La concorrenza è enorme». Lei guarda la tv?
«No. Non ho tempo. Già vedo troppi film e non leggo tutti i libri che vorrei.
So comunque che c'è della buona e della cattiva fiction televisiva. E lo imparo
spesso da mia figlia Lia che fa la costumista, ogni tanto anche in tv.
Quest'anno ha preso un premio per i costumi della fiction Caravaggio ».
Interpretato dal nostro Alessio Boni... «E Boni è uno che fa buona fiction.
Boni è bravo, bello, giovane e atletico. Lui in certi casi è ancora meglio dei
registi che lo dirigono. Alessio è straordinario». «Caravaggio» aveva dalla sua
anche la fotografia del premio Oscar Storaro. «E con lui Lia dovrebbe lavorare
a una produzione americana». Questa edizione del Festival del Cinema di Venezia
non è stata un po' sottotono? «Il mio bilancio è stato in parte positivo, come
ho scritto su Duellante , in un pezzo intitolato "Le contraddizioni
fertili di una mostra non inutile". Nonostante certi sbagli nel mettere
quattro film italiani in concorso sbagliandone magari due. È stata una mostra
molto contraddittoria, ma abbastanza vitale sia nel mostrare alcuni film
stranieri sia asiatici. Poi nella Settimana della critica sono saltate fuori
tante cose interessanti, come Pranzo di Ferragosto interpretato da attrici
anziane, un film divertente, ma non a spese della vecchiaia di cui si porta
rispetto. Poi c'è stato il film di Marco Pontecorvo Pa-ra-da . Inoltre
quest'anno a Venezia si è sentita una certa brezza di emergenza civile e
attenzione alla realtà». Che pensa del numero crescente di festival? «È un gran
bene ai fini della distribuzione dei nostri film. Ora si sta mettendo in piedi
un'organizzazione tra i festival, un circuito supplementare per facilitare lo
scambio dei film. La notizia affiorerà sui giornali. Servirà molto ad aiutare
la diffusione dei nostri film migliori. Questo è un Paese in cui vige la
raccomandazione. E c'è un duopolio in quanto a distribuzione: Mediaset o Rai.
L'iniziativa allo studio è per rimediare a questo problema». La percezione
attuale del cinema italiano nel mondo è tornata ad essere positiva. «Bisogna
vedere quanto dura». Veniamo al «Morandini». Il suo lavoro di aggiornamento è
quotidiano? «Sì. Ogni anno devo inserire 400 titoli e non solo i film nuovi. Ci
sono anche rifacimenti, revisioni di vecchi film perché cambiamo noi come
critici ma cambiano anche i film». In che senso? «Ci sono film che escono al
momento giusto, vedi Gomorra . Altri escono in anticipo sui tempi e allora non
vengono capiti oppure troppo tardi: supponiamo che tra un anno ci sia un altro
film sulla camorra o sulla mafia. Allora magari lo sottovalutiamo. Ecco perché
è necessario rivedere i film a distanza di anni». Morandini, ma secondo lei il
cinema americano è in crisi? «Non si può dire. Ogni anno escono una mezza
dozzina di film che vedo molto volentieri. Sta uscendo il nuovo di Clint
Eastwood. Aspetto con ansia Challenging : è un film di
denuncia sulla burocrazia.
C'è una parte ancora molto vitale del cinema americano. Poi le cose cambieranno
ancora con questa importante e piacevole svolta storica rappresentata dalla
vittoria di Obama». Mariella Radaelli
( da "Giorno, Il
(Brianza)"
del 08-11-2008)
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Burocrazia
TREZZO
SULL'ADDA CORNATE pag. 16 I camion presidiano il ponte «Vogliamo la
tangenziale» Il nuovo attraversamento sull?Adda è atteso da cinque anni di MONICA
AUTUNNO ? TREZZO SULL?ADDA ? PRESIDIO sul ponte a Cassano d?Adda con il leader
dei camionisti trezzesi: «Proteste sacrosante: da Milano ci prendono in giro
ormai da troppo tempo». C?ERA ANCHE Giampietro Robbiati, leader storico degli
autotrasportatori abduani e capopopolo della grande stagione di blocchi dei
ponti di cinque anni fa, al presidio indetto l?altro pomeriggio sul ponte
dell?Adda a Cassano, dove si protesta contro la mancata (sinora) realizzazione
della tangenziale. Cinque anni fa i camionisti scesero sui ponti, esasperati
dalle condizioni drammatiche della viabilità rivierasca e dalle promesse non
mantenute. Chiesero e ottennero un protocollo sovracomunale per il
miglioramento della viabilità sull?Adda, realizzato solo in minima parte. «Non
è cambiato proprio niente - tuona Robbiati - . La mia presenza qui non è di
appoggio a un partito o a un altro. È di appoggio alla protesta e basta, perché
i ritardi nella costruzione della tangenziale di Cassano danneggiano tutti
coloro che si muovono in zona. Ci prendono in giro da cinque anni». A cinque
anni dalle proteste e dai presidi, i mezzi pesanti continuano ad essere ammessi
sui ponti urbani solo a senso unico alternato e in autostrada. «Muoversi è un
incubo - dice Robbiati - . Siamo costretti a passare nei centri abitati, a fare
giri assurdi, ne risentono il lavoro e la salute. Solo ieri uno dei miei ha
preso l?ennesimo verbale per ore di guida. Per forza: ha impiegato nove ore a
fare duecento chilometri. Lavorare in queste condizioni è assurdo». Il ponte
della nuova tangenziale a Cassano a sud, il ponte della Pedemontana a nord:
sono le infrastrutture miraggio che potrebbero, consentire un miglioramento.
«Il nuovo ponte dovevano farlo dieci anni fa, fra Trezzo e Vaprio. Il pubblico
non ha più un soldo. Rallentano la tangenziale di Cassano perché aspettano la
Brebemi». PRESENZA d?appoggio a una manifestazione culminata, l?altra sera, in
un doppio volantinaggio, molto caos e poca chiarezza. La maggioranza cassanese
di centrodestra accusa la giunta Penati di aver rallentato l?iter della
tangenziale a suon di errori nei bandi e probemi di burocrazia.
L?opposizione rilancia: se la tangenziale non c?è ancora, la colpa è in buona
parte dell?ammnistrazione comunale, che non ha ottemperato con tempestività a
protocolli, stesure di progetti e appalti. La tangenziale è in itinere da un
decennio. Del costo di 26 milioni di euro, passerà a sud della città e
culminerà in un nuovo attraversamento fluviale, garantendo un nuovo sfogo a una
viabilità rivierasca cronicamente al collasso.
( da "Adige, L'" del 08-11-2008)
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Burocrazia
Grazie
per l'editoriale sull'elezione di Obama S timatissimo direttore, leggo sempre i
Suoi editoriali con molto interesse Grazie per l'editoriale sull'elezione di
Obama S timatissimo direttore, leggo sempre i Suoi editoriali con molto
interesse. Quello di giovedì scorso, sull'elezione di Barack Obama a presidente
degli Stati Uniti d'America, mi ha colpita profondamente e mi sono maggiormente
resa conto di trovarmi di fronte ad un ottimo giornalista. Desidero complimentarmi
veramente non solo per la Sua bravura, ma soprattutto per le grandi doti di
onestà, professionalità, rettitudine, obiettività e straodinaria umanità. Il
Suo modo di scrivere dovrebbe essere una lezione per tutti i giornalisti. Pia
Fronza Girardi Dico no alla politica del «Mors tua, vita mea» S ono un vecchio
cittadino trentino, non privo di esperienze vissute in prima persona, che lo
inducono a collocarsi in quella numerosa collettività che vede di giorno in
giorno crescere il distacco fra se e la politica reale, quale è praticata dagli
«addetti ai lavori». Vorrei in merito esporre alcune personali considerazioni.
- Per ragioni morali e pratiche critico l'iniziativa del candidato Divina che,
ricorrendo in modo assolutamente ineccepibile dal punto di vista procedurale e
legale, ha ottenuto l'esclusione elettorale della lista Udc che ritengo possa
rappresentare una quota abbastanza significativa del moderato elettorato
regionale. Oltre questo aspetto di natura moralistica, molto di più mi
preoccupano le conseguenze future che potrebbero derivare da ricorsi
(prospettiva già avanzata e allo studio presso le parti in causa) contro
l'esito dell'ormai prossimo confronto elettorale, soggetto a prospettiva di
annullamento da parte degli organi giurisdizionali. Con enormi conseguenti
spese ed inimmaginabili empasse e disguidi nell'apparato amministrativo della
nostra Provincia! Mi piacerebbe sapere che ne pensa in merito il senatore
Divina e i suoi collaboratori e sostenitori. Purtroppo in questa politica,
priva di morale, ormai il motto, che è diventato quasi regola, può riassumersi
nell'adagio latino «mors tua vita mea» o in quello poetico «Dopo di me il
diluvio!». - Colgo l'occasione per esprimere la mia personale sfiducia verso
l'amministratore politico che, per sua natura, è portato a trascurare aspetti e
finalità gestionali dell'azienda, per privilegiare aspetti propagandistici ed
elettorali. Il politico, di norma e salvo apprezzabili eccezioni, si rivela
quasi sempre un clientelista costituzionale. Solo così si può comprendere la
nascita e creazione di quelli che definirei «mostri amministrativi» quali si
rivelò la Rai al tempo del commissariamento Moratti, con migliaia di inutili
dipendenti, consulenze costose e improduttive. Analoga situazione è verificabile
per la società Alitalia, con i suoi esuberi di personale che incidono
sull'esito delle trattative sindacali in corso. Concludendo vorrei ricordare ai
politici in carriera che la gestione di un Ente importante, comporta impegno,
capacità e onestà, senza di che non si potrà che proseguire nella disastrosa
situazione di sfascio fin qui rilevata. Giovanni Malpaga - Trento Diamo più
colore alla città Lasciamo l'orso Bruno E gregio signor sindaco di Trento, c'è
una cittadina in provincia di Bologna che dei murales artistici ha fatto il
proprio punto di forza: Dozza, visitata ogni anno da migliaia di turisti
appositamente per ammirare le pitture realizzate sui suoi edifici civili.
Capisco le ragioni normative che hanno indotto il servizio comunale competente
ad imporre la rimozione del murale dalla palazzina occupata dai ragazzi del
centro sociale «Bruno», ma credo che di fronte alla
bellezza delle opere, la burocrazia dovrebbe fare un piccolo passo indietro per farne uno, molto più
grande, in avanti. Quella realizzata sulla facciata del centro sociale è una
pittura che ha portato colore in un angolo di Trento caratterizzato finora dal
grigio dei binari, delle strade e dei palazzi istituzionali. Un angolo
morto, dove la gente non cammina ma passa, nella fretta di semafori che
scattano di continuo, di treni e autobus che partono, di pratiche da smaltire
in qualche ufficio. Il colore è invece vita, per ognuno di noi: ogni colore
suscita un sentimento diverso a seconda dell'occhio che guarda, del cervello
che riceve l'impulso visivo. Ogni colore suscita emozioni diverse, che
risalgono spesso all'infanzia, che riportano alla mente odori, paesaggi,
vissuti. Ogni colore ci fa vivere. Ecco perché, da cittadina che non ha mai
amato le occupazioni e che ritiene dovere di ciascuno osservare le regole
(quanto meglio andrebbe la nostra Italia...), le chiedo di trovare un modo per
salvare il murale del «Bruno». E poi, dopo averlo fatto, le suggerisco di
impegnare il Comune affinché quanto accaduto diventi l'occasione per dare colore
anche ad altri angoli grigi del capoluogo, salvandoli da chi è capace solo di
ricorrere a una bomboletta spray, color rosso o nero, come le proprie idee.
Giorgia Cardini Occorre pagare di più i lavoratori italiani L ' avvicendarsi
delle campagne elettorali (statunitensi e, più modestamente, altoatesine ed ora
trentine, poi europee) hanno oscurato le notizie sulla crisi economica. Il
mondo è più povero. Secondo i dati Ocse l'Italia è al sesto posto tra quelli
che presentano il più forte divario tra chi è ricco e chi è povero. L 'Italia,
in questo rapporto dell'Ocse, si guadagna un primato poco lusinghiero: dalla
metà degli anni '80 ad oggi ha visto la disuguaglianza su redditi da lavoro,
risparmi e capitale aggravarsi del 33 per cento. Se l'Italia è una repubblica
fondata sul lavoro, perchè il lavoro stesso non viene tutelato e pagato di più?
Il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, ritiene che non si possa più
governare facendo leva su strumenti fiscali e redistribuzione sociale: bisogna
intervenire sul mercato del lavoro, dove si sono creati quei mutamenti che
hanno fatto peggiorare i divari: «La crescente disuguaglianza tende a dividere.
Polarizza le società, crea divisioni regionali tra paesi e allarga la voragine
tra ricchi e poveri». Giovanna Giugni 08/11/2008
( da "Unione Sarda,
L' (Nazionale)"
del 08-11-2008)
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Burocrazia
Cagliari
e Provincia Pagina 1019 Buoncammino. Ennesima denuncia del consigliere
regionale del Ps Caligaris Un mese in più di carcere a causa della burocrazia Buoncammino.. Ennesima denuncia del consigliere
regionale del Ps Caligaris --> «È assurdo che un cittadino condannato ad un
anno ed otto mesi debba scontare, per effetto della burocrazia,
una pena superiore a quella che gli è stata inflitta. Ed è grave che vittima di
questa assurdità sia un detenuto che vive da solo ed usufruisce - anche questa
una evidente contraddizione - degli arresti domiciliari». Lo denuncia la
consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris (PS), componente della
commissione Diritti Civili, con riferimento al caso di Evelino Loi, presidente
dell'Associazione Detenuti non Violenti, vittima-protagonista di «un grave
disservizio della burocrazia della Corte di
Cassazione». Evelino Loi, in carcere dal 5 giugno 2007, sta scontando agli
arresti domiciliari la parte finale della pena di un anno e otto mesi cui è
stato condannato. La fine della pene scade il 5 febbraio 2009. Ma Loi», precisa
Caligaris, «ha presentato, come è suo diritto, due rinunce al ricorso in
Cassazione potendo così usufruire del beneficio di riduzione della pena e
scarcerazione dal 9 novembre cioè da domenica. Invece la Corte di Cassazione ha
fissato l'udienza il 9 febbraio 2009 con la motivazione che le due istanze di
rinuncia inviate dall'avvocato Dania Aresu non figurano nel fascicolo
processuale di Evelino Loi. Per ridurre le conseguenze del pasticcio provocato
dal disguido burocratico, l'avvocatessa Aresu ha chiesto e ottenuto
un'anticipazione dell'udienza al 4 dicembre di questo anno. «Il danno è
comunque grave e l'episodio paradossale nella sua assurdità in quanto Evelino
Loi rischia di scontare un mese di detenzione in più della condanna
inflittagli», sottolinea Caligaris. «Sono, infatti, necessari quattro o cinque
giorni perché la decisione della Cassazione diventi esecutiva. Lo diverrà il 9
dicembre quando saranno trascorsi esattamente 30 giorni di detenzione
ingiustificata per il condannato che è solo in casa e ha necessità di uscire
per diversi bisogni compresi l'approvvigionamento dei farmaci, di generi
alimentari e l'assistenza sanitaria». «Per rendere meno pesante e grave la condizione
del cittadino che sta scontando la pena, è indispensabile», conclude Caligaris,
«che la Corte d'Appello di Cagliari accolga tempestivamente l'istanza
presentata dall'avvocatessa Aresu per la sostituzione dell'attuale misura
cautelare con un'altra meno afflittiva di quella attuale in modo da consentire,
a Loi di uscire di casa per alcune ore con l'obbligo della firma nella caserma
dei Carabinieri. Sono convinta che la sensibilità dei giudici consentirà
l'accoglimento della richiesta».
( da "Provincia
Pavese, La"
del 08-11-2008)
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Burocrazia
Le
paure dei commercianti «Il 30 per cento del lavoro è garantito dai visitatori»
La fiducia del sindaco «L'intero quartiere è destinato a rinascere» Addio
all'Arnaboldi fra timori e speranze L'antico ospedale chiuderà alla fine dell'anno
Ecco come la città si prepara a gestire il futuro VIAGGIO-INCHIESTA A BRONI DI
STEFANO ROMANO BRONI. Alle dieci del mattino l'ambulanza con le insegne della
Croce verde arriva davanti all'antico e venerabile ospedale Arnaboldi. Il
cancello automatico ci mette tre minuti ad aprirsi: tre minuti d'attesa che
bastano a far arrivare la fila d'auto fino alla rotonda sulla statale.
Basterebbe questo episodio a giustificare il "pensionamento" di una
struttura ospedaliera pensata nell'Ottocento. Ma cosa riserva il futuro? E con
il trasloco tra meno di un mese dell'ospedale unico a Stradella cosa succederà
a Broni? Fra dubbi e speranze, il viaggio-inchiesta inizia da qui: dai progetti
del Comune per un quartiere destinato a cambiare volto, fino
alle paure di chi teme che i ritardi della burocrazia possano affondare l'economia quotidiana di negozi e attività.
Visto da fuori, l'Arnaboldi sembra più una grande dimora nobiliare ottocentesca
che un ospedale. Eppure qui nell'ultimo hanno sono nati circa 100 bambini e a
questa struttura ha fatto riferimento quasi tutto il bacino sanitario
dell'Oltrepo orientale. Un bacino enorme, che conta quasi 50mila
persone. Pochi giorni ancora e tutto cambierà: entro la fine dell'anno
l'Azienda ospedaliera trasferirà tutte le attività dell'Arnaboldi e
dell'ospedale di Stradella nella nuova struttura unica di Stradella: prima
della fine dell'anno il direttore generale dell'azienda ospedaliera Luigi
Sanfilippo inaugurerà un ospedale nuovo di zecca, di fatto già completo,
costato più di 22 milioni di euro. Il futuro... Tutti aspettano il nuovo
ospedale: medici e infermieri che sperano di trovare un ambiente di lavoro più
moderno, pazienti che aspettano stanze con pochi letti e servizi da grande
albergo, sindacati che puntano su un potenziamento dei servizi e quindi
dell'occupazione. I numeri, dunque. nella struttura unica di Stradella ci
saranno nuovi blocchi operatori (per un costo di 3 milioni e 100mila euro) e
una serie di impianti tecnologici di qualità (tra cui una Tac da 4 milioni di
euro). Il nuovo ospedale sarà costruito su quattro livelli operativi: al piano
terra pronto soccorso diagnostica per immagini e blocco operatorio; al primo
piano poliambulatorio, dialisi, laboratori, endoscopia e mensa: al secondo
piano degenza chirurgia e ginecologia, ostetricia, blocco parto; al terzo
piano: ortopedia, medicina e spazi di riunione. Il tutto distribuito su una
enorme superficie di 15mila metri quadrati e con una capacità ricettiva di 319
posti letto per i degenti. ... e il presente. A Broni il presente è un vecchio
ospedale che per più di un secolo ha fatto egregiamente il proprio dovere, ma
nel quale faticano a trovare spazio le nuove tecnologie. Un ospedale, però, che
attorno a sè ha creato un indotto sociale ed economico. Indotto destinato a
scomparire? «Il trenta per cento del nostro fatturato è dato da chi arriva
all'Arnaboldi per una visita o da chi viene a trovare un parente o un amico
ricoverato ? conferma Giuseppe Mollo, titolare della caffetteria Incontro
proprio di fronte all'ingresso dell'ospedale ?. Il trasferimento della
struttura, per noi, è una grande incognita. Sono tempi di crisi, e perdere
anche soltanto il 10 per cento del fatturato significa chiudere i battenti
licenziando i dipendenti. Sappiamo che ci sono accordi per portare
all'Arnaboldi ambulatori e uffici e siamo convinti che il cambio di attività
basterà a garantire il volume d'affari: il problema sono i tempi. Se passeranno
mesi prima che il polo di ambulatori e uffici entri in funzione, chi lavora
sull'indotto dell'ospedale non potrà reggere». Un po' meno pessimista
Alessandro Stefano, fiorista a pochi metri dall'ingresso dell'Arnaboldi: «E'
evidente che la presenza di un ospedale per noi è un vantaggio ? ammette ?
fiori per le neo-mamme e fiocchi rosa e azzurri da mettere prima sulla porta
della camera e poi a casa. Se davvero, però, arriveranno ambulatori e uffici
Asl, il giro di persone nel quartiere aumenterà e tutto l'indotto economico
potrà beneficiarne». Il business del mattone. I primi a scommettere sullo sviluppo
del rione sembrano essere stati gi immobiliaristi: attorno all'Arnaboldi in via
di smantellamento si nota un fiorire di cantieri per la costruzione di nuovi
edifici e ristrutturazioni di vecchie case abbandonate da tempo. «Da mesi si
parla di un trasferimento all'Arnaboldi di poliambulatori e uffici dell'Asl ?
spiega Franco Lavorerio, titolare di un'agenzia immobiliare a meno di cento
meri dall'ospedale ?. Di conseguenza notiamo un fiorire di attività. Chi chiede
di acquistare qui? Giovani bronesi che escono dalla casa di famiglia, ma anche
professionisti in cerca di uno studio. Chi arriva da fuori, in compenso,
preferisce la collina poco sopra il paese, con villa e giardino». Il comune si
attrezza. «Molti temevano un fuggi-fuggi generale dalla zona dell'Arnaboldi ?
conferma il sindaco Luigi Paroni ? e invece, quasi paradossalmente, potremmo
dover fronteggiare una rinascita inaspettata del rione che porta verso
Stradella. Il protocollo d'intesa con l'Azienda ospedaliera prevede il
trasferimento all'Arnaboldi della lungodegenza di Stradella, dei poliambulatori
che oggi sono sparpagliati sul territorio e dei servizi dell'Asl...». Sembra di
rivedere il "modello Voghera" quando uffici e ambulatori sono stati
riuniti all'ex ospedale psichiatrico di viale Repubblica. «Qualcosa di simile ?
conferma Paroni ?. Entro la fine del mese avrò sentito l'azienda ospedaliera e
l'Asl e potrò presentare i dettagli in consiglio comunale». Dettagli che
comprendono una grande variante viabilistica: «Stiamo trattando l'acquiso di
un'area alle spalle dell'ospedale ? conferma Paroni ? Lì dovremmo realizzare un
parcheggio per 85 posti auto necessaria a tutta l'area dell'Arnaboldi».
( da "Unione Sarda,
L' (Nazionale)"
del 08-11-2008)
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Burocrazia
Provincia
di Sassari Pagina 7040 Porto Torres I diportisti accusano: «Dal Comune solo tante
promesse svanite nel nulla» Ancora a secco gli sfrattati del porto turistico
Porto Torres. I diportisti accusano: «Dal Comune solo tante promesse svanite
nel nulla» --> Gli emarginati del porto. I diportisti allontanati dopo
l'arrivo delle ruspe non riescono a tornare in banchina. Burocrazia
e rimpalli di responsabilità li tengono alla larga dallo scalo da marzo. La
soluzione sembrava vicino solo trenta giorni fa: dalle parti del cantiere del
porto turistico era stato individuato uno spazio libero per la posa delle
barche in acqua. Non un'area al completo servizio dei pescatori del
tempo libero, ma un piccolo luogo di rimessaggio senza via d'uscita che sarebbe
comunque stato utilissimo: attualmente, infatti, circa trenta natanti sono
"ancorati", in terreni e capannoni privati. Niente da fare e i
rappresentanti dei diportisti continuano a puntare il dito contro il Comune.
«Gli amministratori devono decidere e dirci se questa soluzione è ancora in
piedi oppure no. Non bisogna scaricare le responsabilità sull'autorità portuale
o sulla Capitaneria, come sta facendo qualcuno, perché quella è una zona
adiacente al pontile di proprietà del Comune. Un mese fa sembravamo vicini al
rientro: pareva che l'assessore alla Portualità, Giacomo Rum, e il direttore
del cantiere avessero trovato un accordo. Invece non è cambiato nulla», afferma
Angelo Dedola. Da otto mesi i proprietari sono sul piede di guerra in seguito
allo sfratto per l'avvio dei lavori nel porto turistico. Hanno ascoltato
promesse, proposto alternative, manifestato con scioperi in mare e sotto le
finestre del palazzo comunale. Con scarsi risultati. «Sulla banchina della
darsena pescherecci c'è un pontile smontato che potrebbe fare al caso nostro.
Oppure c'è la darsena nel porto industriale che è stata liberata dai relitti:
le imbarcazioni di servizio potrebbero trasferirsi lì, liberando gli spazi. Le
proposte le facciamo, ma davanti a noi c'è un muro di gomma», dice il
rappresentante dei diportisti. «C'è un assenza totale del Comune sulle vicende
quotidiane del porto. Pensano ai progetti mastodontici e poi non riescono a
risolvere nemmeno i piccoli problemi. Le chiacchiere sono finite, è il momento
di decidere. Se non succederà qualcosa subito - conclude Dedola - noi siamo
pronti a tornare in piazza. Se dovesse essere necessario ci rivolgeremo anche
al Questore e al Prefetto per risolvere il nostro problema». ( s. s. )
( da "Resto del Carlino,
Il (Bologna)"
del 08-11-2008)
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Burocrazia
BOLOGNA
PRIMO PIANO pag. 10 «Contro il buco, rivediamo i Corticelli: «Gli appalti per
la manutenzione costano 164 NON TAGLI ai servizi, ma nuove gare di appalto per
la manutenzione del patrimonio del Comune. Davanti ai 13,4 milioni di euro di
buco nel bilancio 2009 di Palazzo d?Accursio, e alle annunciate sforbiciate a
servizi e contratti, Daniele Corticelli ? candidato sindaco per la lista civica
Bologna Capitale ? propone a Sergio Cofferati di «rivedere i bandi del global
service», il maxi appalto per la manutenzione di strade, immobili e verde di
proprietà comunale. Gli appalti quinquennali, ricorda Corticelli, «sono costati
164 milioni di euro, oltre il 50% in più» rispetto al costo del global service
della giunta Guazzaloca. E «per i medesimi lavori. Né l?inflazione né la
qualità dei servizi giustificavano un simile aumento». Si tratta, calcola
Corticelli, di circa 56 milioni di euro in più, «che diviso per i cinque anni
di contratto corrispondono a 11,2 milioni l?anno, cifra molto vicina al buco di
bilancio». Il candidato sindaco punta l?indice contro «il sistema di governo
degli appalti». Appalti che, «pur assolutamente legali, di fatto non seguono le
regole della concorrenza, e non permettono competizione fra le aziende in
gara». E, se non c?è concorrenza, «è difficile ridurre i prezzi delle opere e
dei servizi pagati dal Comune». ALLA GARA per strade e segnaletica (46,8
milioni di euro), «hanno partecipato tre concorrenti ? ricorda Corticelli ? e
la vittoria è andata a Coop Costruzioni e CCC, con un ribasso dell?1%». Al
bando per il verde pubblico «ha partecipato un solo concorrente, Manutencoop e
CCC insieme, che ha ovviamente vinto con un ribasso dello 0,5%». Alla terza
gara (immobili, impianti ed energia) «ha partecipato solo il CCC, vincendo con
un ribasso del 3%». Con qualche concorrente in più, sostiene Corticelli,
«avremmo avuto almeno dei ribassi un po? più competitivi». E quindi «maggiori
risparmi per il Comune». EFFICIENZA e risparmio, afferma il consigliere
comunale, «si hanno solo in un regime di concorrenza reale, non solo formale,
come avviene nelle aziende private». Da qui la richiesta, a Cofferati e ai suoi
assessori, di «rivedere i bandi del global service, prima di tagliare servizi
che vanno a beneficio dei cittadini bolognesi». E se il sindaco imputa al
governo la causa dello squilibrio di bilancio (i 13,4 milioni di euro mancanti
«sono frutto di manovre nazionale sbagliate»), il candidato sindaco di Bologna
Capitale parla piuttosto di «incapacità amministrative». Che «non devono essere
fatte ricadere sulla città con il taglio dei servizi e l?aumento delle tasse
locali». Corticelli ricorda la sua «battaglia per abbattere
i costi della burocrazia e
della politica». E nel progetto di Bologna Capitale, anticipa il candidato,
«troverà posto la carta etica degli appalti e della concorrenza, primo passo
reale per abbattere i costi della politica e della burocrazia». Luca Orsi
( da "Resto del
Carlino, Il (Bologna)" del 08-11-2008)
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BOLOGNA
PRIMO PIANO pag. 11 NON TAGLI ai servizi, ma nuove gare di appalto per la
manutenzione del patrimonio... NON TAGLI ai servizi, ma nuove gare di appalto
per la manutenzione del patrimonio del Comune. Davanti ai 13,4 milioni di euro
di buco nel bilancio 2009 di Palazzo d?Accursio, e alle annunciate sforbiciate
a servizi e contratti, Daniele Corticelli ? candidato sindaco per la lista
civica Bologna Capitale ? propone a Sergio Cofferati di «rivedere i bandi del
global service», il maxi appalto per la manutenzione di strade, immobili e
verde di proprietà comunale. Gli appalti quinquennali, ricorda Corticelli,
«sono costati 164 milioni di euro, oltre il 50% in più» rispetto al costo del
global service della giunta Guazzaloca. E «per i medesimi lavori. Né l?inflazione
né la qualità dei servizi giustificavano un simile aumento». Si tratta, calcola
Corticelli, di circa 56 milioni di euro in più, «che diviso per i cinque anni
di contratto corrispondono a 11,2 milioni l?anno, cifra molto vicina al buco di
bilancio». Il candidato sindaco punta l?indice contro «il sistema di governo
degli appalti». Appalti che, «pur assolutamente legali, di fatto non seguono le
regole della concorrenza, e non permettono competizione fra le aziende in
gara». E, se non c?è concorrenza, «è difficile ridurre i prezzi delle opere e
dei servizi pagati dal Comune». ALLA GARA per strade e segnaletica (46,8
milioni di euro), «hanno partecipato tre concorrenti ? ricorda Corticelli ? e
la vittoria è andata a Coop Costruzioni e CCC, con un ribasso dell?1%». Al
bando per il verde pubblico «ha partecipato un solo concorrente, Manutencoop e
CCC insieme, che ha ovviamente vinto con un ribasso dello 0,5%». Alla terza
gara (immobili, impianti ed energia) «ha partecipato solo il CCC, vincendo con
un ribasso del 3%». Con qualche concorrente in più, sostiene Corticelli,
«avremmo avuto almeno dei ribassi un po? più competitivi». E quindi «maggiori
risparmi per il Comune». EFFICIENZA e risparmio, afferma il consigliere
comunale, «si hanno solo in un regime di concorrenza reale, non solo formale,
come avviene nelle aziende private». Da qui la richiesta, a Cofferati e ai suoi
assessori, di «rivedere i bandi del global service, prima di tagliare servizi
che vanno a beneficio dei cittadini bolognesi». E se il sindaco imputa al
governo la causa dello squilibrio di bilancio (i 13,4 milioni di euro mancanti
«sono frutto di manovre nazionale sbagliate»), il candidato sindaco di Bologna
Capitale parla piuttosto di «incapacità amministrative». Che «non devono essere
fatte ricadere sulla città con il taglio dei servizi e l?aumento delle tasse
locali». Corticelli ricorda la sua «battaglia per abbattere
i costi della burocrazia e
della politica». E nel progetto di Bologna Capitale, anticipa il candidato,
«troverà posto la carta etica degli appalti e della concorrenza, primo passo
reale per abbattere i costi della politica e della burocrazia». Luca Orsi
( da "Giornale di
Brescia"
del 08-11-2008)
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Burocrazia
Edizione:
08/11/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:brescia e provincia «Brebemi,
Bruxelles si muova» Intervenendo all'inaugurazione della terza corsia della
Tangenziale Sud, il presidente Formigoni ha toccato anche altri punti «caldi»
della viabilità regionale e bresciana. Partendo dalla questione Brebemi: «Mi
auguro che finalmente la Commissione europea riconosca che la procedura di
infrazione è del tutto infondata. Ci hanno fatto perdere oltre un anno per una
vicenda di un'inconsistenza assoluta, sono veramente sconcertato dal
comportamento della Commissione. Confido comunque che entro la prossima
settimana arrivi l'atto autorizzativo». Parlando dell'autostrada della
Valtrompia, Formigoni rileva «un eccesso di burocrazia. La Valutazione di impatto
ambientale è stata ritenuta non valida in base a riferimenti forse non del
tutto coerenti. Attendiamo con fiducia gli sviluppi del ricorso al Consiglio di
Stato. Certo che in Italia costruire delle infrastrutture necessarie ai
cittadini ed al mondo economico è sempre una lotta contro mostri a tre teste...».
Anche per questo motivo nei giorni scorsi Formigoni ha incontrato il presidente
del Consiglio Berlusconi: «Gli ho evidenziato alcune delle opere prioritarie
per la nostra regione, che dovrebbero giovarsi di prossimi finanziamenti (16
milioni di euro di stanziamenti per infrastrutture in tutto il Paese), e pure
l'urgenza di rifinanziare il fondo per il trasporto pubblico locale, che incide
in particolare sulla qualità del servizio ferroviario».
( da "MF Sicilia" del 08-11-2008)
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Burocrazia
MIFI
Sicilia Numero 223 pag. 1 del 8/11/2008 | Indietro Sale la
febbre della crisi Di Antonio Giordano secondo la fondazione curella nel 2009
il pil regionale sarà negativo Nell'Isola economia debole e previsioni a tinte
fosche. La soluzione? Prendere al volo l'ultimo treno dei fondi Ue. Per
Busetta, «la Sicilia è come un corpo malato» E contro la stretta creditizia Lo
Bello propone: «Meno Confidi e più efficienza» La crisi internazionale potrebbe
avere delle ripercussioni ancora più pesanti in una regione dall'economia
debole come quella della Sicilia. Per riuscire a fronteggiare questo pericolo
occorrono misure a sostegno delle imprese ma anche un più attento utilizzo dei
fondi strutturali, visto quanto accaduto nella precedente programmazione Ue. Di
tutto questo si è discusso nel corso delle giornate dell'economia che si
concludono oggi (sabato 8) a Palermo con la presentazione dell'osservatorio
sull'andamento dell'economia elaborato dalla Fondazione Curella. I dati
confermano l'andamento negativo: per quest'anno il pil sarà vicino allo zero,
per il prossimo sarà negativo. La situazione è stata illustrata a Milano
Finanza Sicilia dal presidente della Fondazione, Pietro Busetta, con la
metafora di un corpo malato. «L'economia siciliana è sempre stata
febbricitante. Ora bisogna tenere d'occhio la temperatura, che a volte è più
alta, altre meno». E con questa crisi, dunque, ci sarebbe da aspettarsi il
classico febbrone da cavallo, viste le previsioni dell'andamento del prodotto
interno lordo. E, allora, come uscire da questo stato? «La chiave di volta può
essere l'arrivo dei nuovi fondi europei», ha risposto l'economista. Ma questa
volta la scommessa è da vincere e non sono ammessi passi falsi come nella
precedente programmazione. «Occorre una maggiore serietà da parte della classe
dirigente e una maggiore consapevolezza della spesa. Ma anche più fondi da
destinare al Sud», ha detto Busetta. Che ribatte: «La riforma federale è una
riforma fatta per togliere soldi al Sud. Non a caso è sponsorizzata dalla Lega
nord». Per far fronte alle differenze territoriali bisognerebbe procedere come
fatto dalla Germania dopo l'unificazione: «Con una quantità enorme di fondi che
sono stati trasferiti per le parti meno forti del paese». Ma, soprattutto, per
Busetta deve cambiare la mentalità del Sud. «I meridionali imparino a fare
lobby», ha spiegato il presidente della Fondazione Curella, «altrimenti
rischiamo di essere messi all'angolo». Una condizione di debolezza
dell'economia siciliana che, dunque, rischia di aggravare nell'Isola le
conseguenze della crisi mondiale. «Si tratta di una crisi che inizia a pesare
anche per le imprese siciliane», ha sostenuto il presidente di Confindustria
Sicilia, Ivan Lo Bello. «Nel primo semestre dell'anno abbiamo registrato un
forte decremento della domanda interna e un calo dei consumi». Con conseguenze
immediate per le aziende siciliane che hanno ripreso a fare ricorso alla cassa
integrazione. Per Lo Bello sono necessari degli interventi tampone, ma anche
sistemici. Intanto, «la creazione di un fondo di garanzia da parte della
Regione siciliana, con un intervento sui confidi» per evitare la stretta del
credito «e un piano più veloce per i pagamenti delle pubbliche amministrazioni
alle imprese che forniscono servizi». «Purtroppo», ha aggiunto il numero uno
degli industriali siciliani, «la crisi non aspetta i tempi
della burocrazia». Anche in
base alle stime degli industriali, il 2008 si chiuderà con una crescita
negativa per il pil regionale e per il 2009 le previsioni non sono certo
migliori. Tra le priorità, il presidente di Confindustria Sicilia e del Banco
di Sicilia chiede un intervento a favore dei Confidi. «Bisogna ripensare
al rapporto tra banche, confidi e imprese. Affidando ai fondi di garanzia un
ruolo più forte. Ma per fare questo bisognerà puntare su associazioni più
grandi». Attualmente i fondi autorizzati dalla Regione sono una ventina, ma per
Lo Bello dovrebbero contarsi «sulle dita di una mano». L'Ars sta preparando una
norma a sostegno dei consorzi fidi, che prevede uno stanziamento di 50 milioni,
che dovrebbe essere approvata a fine mese. Martedì
( da "Unione Sarda,
L' (Nazionale)"
del 08-11-2008)
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Prov
Medio Camp Pagina 3026 SAn Gavino Lavori edili bloccati dalla burocrazia SAn Gavino --> Bloccati dall'assurda burocrazia e dai vincoli. È questo quanto succede ad alcuni
cittadini sangavinesi che hanno chiesto di poter eseguire delle
ristrutturazioni in alcune case del centro storico. È eclatante il caso di
Carlo Mascia, un giovane di 32 anni: «Sono proprietario di una casa da
ristrutturare al primo e secondo piano di un edificio in via Mameli - racconta
- il progetto è pronto, ma non ho l'autorizzazione del Comune per poter
trasformare una finestra in porta. Così non posso certo entrare a casa e ho
tutto pronto, ma l'ufficio tecnico non mi dà la concessione edilizia. Dovrei
passare per un'altrui proprietà, ma tutto questo è assurdo anche perché in
questo modo non mi potrà essere concesso un mutuo regionale di 100 mila euro».
Carlo Mascia lotta da quasi un anno contro la burocrazia:
«Ho parlato anche con il sindaco, ma nessuno mi ha dato dei tempi. Alla fine
sarò costretto a ricorrere alle vie legali. Per fortuna ho un tetto dove
andare, ma mi si sta creando un forte danno economico. Se la situazione non si
risolve, sono disposto anche ad incatenarmi al Comune e alla Regione. Ho messo
la cassetta della posta vicino alla finestra: basterebbe buttare giù un metro
di muratura». Non può andare avanti con i lavori di ristrutturazione di un
immobile acquistato due anni fa anche Mauro Cossu in via Santa Croce: «La mia
concessione edilizia - spiega - è stata bloccata a causa del piano paesaggistico
regionale che non permette di modificare i prospetti esterni delle abitazioni
del centro storico. La casa da ristrutturare si trova a
( da "Stampa, La" del 08-11-2008)
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Burocrazia
SANITA'.INTERROGAZIONE
IN REGIONE DI MARIANGELA COTTO Cartelle cliniche: un filo diretto tra ospedale
e medici di base Il primo a tentare di superare la burocrazia che impedisce un rapporto
stretto tra i medici ospedalieri e quelli di famiglia, era stato Franco
Testore, primario di Oncologia al Cardinal Massaja: grazie alla posta
elettronica, da qualche tempo informa i medici di base sull'andamento delle
cure dei pazienti del suo reparto e le cartelle cliniche da oltre 16 anni sono
informatizzate. Il tutto ovviamente in una rete protetta, per rispetto
della privacy. L'esempio funziona e l'Asl lo estende (per la parte delle
cartelle cliniche informatizzate), ai reparti pilota di Ginecologia,
Ostetricia, Medicina B e Chirurgia generale. A questo si aggiunge la
trasmissione dei referti di laboratorio con la firma digitale elettronica.
Queste novità «made in Asti», curate dal direttore sanitario Donatella Ciaceri,
sembrano finalmente sfondare il muro che consentiva la libera circolazione di
cartelle tra ospedali, ma non fuori «dalle mura». Eppure la necessità di
maggiore e rapida informazione c'è: in media negli ospedali piemontesi
occorrono tre giorni lavorativi, dopo aver compilato la domanda (e non è cosa
facile, soprattutto per gli anziani), per poter avere le fotocopie della
cartella clinica. E su questi temi, si è mossa la vicepresidente del Consiglio
regionale Mariangela Cotto che ha presentato una interrogazione a palazzo
Lascaris, per sottolineare le «criticità riscontrate da molti medici di
medicina generale nella presa in carico dei pazienti dimessi». Spiega Cotto:
«Gli ospedali devono mettere a disposizione dei medici di famiglia la cartella
clinica del malato dimesso, per evitare inutili difficoltà ai cittadini».
Prosegue Cotto: «In molti casi infatti, si procede alle dimissioni senza aver
fornito alcuna documentazione clinica, fondamentale invece al medico di
famiglia per una diagnosi tempestiva e approfondita. E le conseguenze si
ripercuotono sui pazienti stessi, che per ottenere copia dei referti, ad
esempio radiologici, devono addirittura pagare il ticket e poi recarsi, magari
con una frattura, più volte dal medico di fiducia per la prescrizione di
medicinali e controlli». L'iniziativa di Mariangela Cotto pare incontrare il
gradimento dei medici di famiglia. «Mi hanno già scritto in diversi, annotando
come sia funzionale ed efficace il metodo usato in Oncologia, di facile
estensione anche per gli altri reparti».
( da "Corriere della
Sera" del
08-11-2008)
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Burocrazia
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus Vuota - data: 2008-11-08 num: - pag: 14
categoria: REDAZIONALE I soldi Servono 65 miliardi di dollari per realizzarla,
risultati dal 2010 Le promesse Il progetto prevede risparmi di 2.500 dollari a
famiglia Riforma sanitaria Il primo test per il presidente «Difficile con la
crisi, forse un rinvio» DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK — Stanley Ann Dunham, morta
a 53 anni per un cancro alle ovaie, passò l'ultima parte della sua vita
combattendo, più ancora che con la malattia che l'aveva colpita, con le assicurazioni
private che le lesinavano le cure mediche più costose, che la costringevano a
seguire procedure estenuanti, a compilare pacchi di moduli. è una storia comune
a molti americani, soprattutto i malati cronici: le assicurazioni Usa pagano
senza battere ciglio operazioni chirurgiche e trattamenti «una tantum», ma
cercano di evitare come la peste i pazienti con patologie che richiedono
terapie che vanno ripetute di frequente. Ma Stanley Ann, scomparsa nel 1995,
non era una donna qualsiasi: era la madre di Barack Obama. E lui, nei 21 mesi
spesi nella campagna elettorale, ha raccontato la sua storia in tutte le piazze
d'America: il suo modo di spiegare perché aveva deciso di mettere la riforma
della sanità — insieme al piano di sviluppo di fonti energetiche alternative e
non inquinanti — al centro del suo programma presidenziale. Il crollo
finanziario degli ultimi due mesi, i «salvataggi» a raffica di banche,
assicurazioni e imprese in crisi che hanno fatto impennare la spesa pubblica e
il deficit, oggi rendono più difficile l'applicazione di una riforma che ha
costi elevati: 65 miliardi di dollari secondo gli esperti di Obama, 100 o 110
secondo gli analisti indipendenti che hanno esaminato il progetto. Il
presidente eletto tre giorni fa dagli americani ammette che l'emergenza
economica potrebbe costringerlo a ridimensionare o rinviare a qualche parte del
suo piano. Ma Obama non può certo rinunciare alla riforma sanitaria perché il
sistema attuale, oltre a lasciare 45 milioni di cittadini (tra i quali ci sono
ben 9 milioni di bambini) senza alcuna copertura sanitaria e a garantire a
molti altri solo una tutela limitata, ha costi enormi: il 16 per cento del
reddito nazionale, il 50 per cento in più di quanto spendono, in media, i Paesi
europei o il Canada. Certo, il sistema Usa ha anche i suoi vantaggi: liste
d'attesa più brevi, molte strutture mediche d'eccellenza, ricerca
avanzatissima. Ma i costi sono spaventosi e il sistema delle assicurazioni
private — che in un mercato «perfetto » dovrebbe garantire più efficienza — in realtà funziona male e produce nuove burocrazie. I motivi sono
essenzialmente due: da un lato il paziente non ha le conoscenze e la libertà di
scelta necessarie per comportarsi da soggetto economico, da consumatore del
mercato della sanità; dall'altro il mantenimento dei rapporti con decine di
compagnie assicurative, ognuna delle quali ha le sue regole, i suoi
standard di rimborso, la sua modulistica, obbliga ogni singolo medico a
riempire il suo studio di schiere di segretarie ed esperti di pratiche
amministrative. Se passerà, la riforma di Obama non cambierà radicalmente
questa situazione: anche se soffrono per le disfunzioni del sistema, gli
americani non vogliono sentir parlare di nazionalizzazioni. E, d'altra parte,
le assicurazioni sono società con centinaia di miliardi di dollari di
capitalizzazione che rappresentano una parte centrale del sistema finanziario
Usa e nelle quali milioni di investitori e molti fondi pensione hanno messo
buona parte dei loro fondi, dei loro risparmi. Una riforma radicale del sistema
era stata tentata nel 1993 da Hillary Clinton, un anno
( da "Stampa, La" del 08-11-2008)
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Burocrazia
SANT'AMBROGIO
PREOCCUPAZIONI PER I DIS
( da "Messaggero, Il
(Frosinone)"
del 08-11-2008)
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Sabato
08 Novembre 2008 Chiudi Peso dell'Irap e carenza di infrastrutture. Passano gli
anni ma le imprese multinazionali continuano a puntare il dito sempre sugli
stessi problemi, come è emerso dall'incontro presso la sede di Confindustria
dei manager delle imprese multinazionali italiane ed estere che operano in
Ciociaria. «Sono un fondamentale elemento di stabilità economica e sociale e
negli anni il loro apporto è stato determinante in termini di crescita della
cultura imprenditoriale e della qualità della vita in Ciociaria. Per questo
motivo abbiamo avvertito l'esigenza di esaminare con loro la situazione di
recessione internazionale e finanziaria, oltre che quella economico-produttiva
che sta riflettendo i propri effetti critici anche nella provincia di
Frosinone, e ci vede così costretti a fare i conti con l'incertezza
dell'assetto economico-produttivo dei prossimi anni», spiega il presidente di
Confindustria Arnaldo Zeppieri. «Da un primo esame delle criticità del nostro
territorio - spiega il direttore dell'associazione, Marcello Bertoni - è emersa
la grave disparità che le imprese del Lazio stanno affrontando a causa del
maggiore livello di Irap rispetto a quello di altre Regioni. Altro problema
condiviso da tutti è quello della carenza di infrastrutture, malgrado la
posizione strategica. Manca ad esempio una ferrovia che la colleghi velocemente
alla capitale, oppure l'occasione mancata dell'aeroporto, che avrebbe senza
dubbio contribuito al decollo dell'economia locale nonché i
costi di una burocrazia
asfissiante che ingessa qualsiasi iniziativa». «Per questo verrà costituito -
prosegue Zeppieri - un comitato strategico delle multinazionali che analizzerà
i risultati di un sondaggio avviato sul territorio ed elaborerà un documento
con le priorità per lo sviluppo da sottoporre al sistema politico ed
amministrativo locale, regionale e nazionale».
( da "Corriere del
Mezzogiorno"
del 08-11-2008)
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Corriere
del Mezzogiorno - NAPOLI - sezione: NAPOLI - data: 2008-11-08 num: - pag: 6 categoria:
REDAZIONALE Volontariato Realizzato da Dedalus. Per i minori scuola e corsi di
recupero Ragazzi e prostituzione, nasce il centro di accoglienza La sede aperta
nell'ex casa di un boss all'Arenaccia Molti i giovanissimi immigrati che
saranno accolti nel progetto L'associazione: primo obiettivo l'integrazione
NAPOLI - Un centro di accoglienza per minori italiani e stranieri nell'ex casa
del boss. Lo ha realizzato la cooperativa sociale Dedalus con il sostegno
economico della fondazione Vodafone Italia in via Palmieri, 43, alle spalle
dell'Arenaccia, nell'ambito della IV municipalità che abbraccia i quartieri di
San Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Gianturco, un territorio di 105.000
abitanti, praticamente una grande città del nord. Il centro sorge proprio nel
quartiere San Lorenzo, zona dove sono concentrate la maggior parte delle
presenze malavitose del centro città, dove alti sono i tassi della dispersione
scolastica, diffuse le attività illecite e forte la presenza di immigrati,
soprattutto minori, per i quali è facile cadere nelle insidie della strada,
diventare ladri, spacciatori. Molti vengono salvati dalla prostituzione. In
tanti si vendono per poche decine di euro come è stato scoperto poche settimana
fa dietro via Marina grazie alle rivelazioni del nostro giornale. Proprio a
loro i volontari della cooperativa stanno rivolgendo grande attenzione avendo
già preso in carico alcuni di questi minori che si prostituivano, chiesto al
Comune un maggior numero di operatori da utilizzare in strada, e pensato di
mettere su un Drop in, un centro di prima accoglienza dove sarà possibile
invitare i ragazzi a prendere un caffè, un modo per avvicinarli, per
familiarizzare. Da questo primo contatto sarà poi possibile entrare in
confidenza e provare a distoglierli dall'intento. Una risposta importante al
problema della baby prostituzione nella zona orientale di Napoli cui si
affianca ora questo centro multiculturale, presentato presso la sede della IV
Municipalità, uno spazio aperto al territorio, che darà la possibilità a minori
e giovani, italiani e stranieri, soli o con famiglia, di essere avviati
all'alfabetizzazione e all'informatica e di frequentare attività sportive e
laboratoriali. «Quello che teniamo a sottolineare - ha spiegato la presidente
di Dedalus Elena De Filippo - è che tutti i nostri progetti sono rivolti sia ai
minori stranieri che ai ragazzi del quartiere perchè l'obiettivo è quello
dell'integrazione ». Oltre ai seminari su legalità ed ambiente che verranno
portati avanti nel centro di via Palmieri ci saranno altre attività collaterali
che Dedalus svolgerà nelle proprie strutture. Il progetto è stato finanziato
per due anni «ma - precisa Edmondo Esposito della Fondazione Vodafone Italia -
in Campania abbiamo sostenuto già 19 progetti, con una spesa di 4 milioni di
euro, intendiamo continuare su questa strada lavorando soprattutto nella
periferia urbana e dando continuità alle iniziative». Dal consigliere con
delega ai beni confiscati della IV Municipalità Armando Simeone, l'invito a
Comune e Demanio a sveltire le pratiche per sbloccare gli immobili confiscati,
«nella zona tra Forcella e i Tribunali - ha detto - ci sono almeno 22 edifici
che attendono di essere destinati». «Stiamo lavorando per rendere più vivibile
questo territorio dove c'è un'alta concentrazione di immigrati - ha detto David
Lebro, presidente della IV Municipalità - nostro prossimo obiettivo quello di
realizzare un Ufficio di relazioni con il pubblico per immigrati allo scopo di
rispondere all'esigenza di mediazione espressa da molti di
loro che hanno difficoltà a relazionarsi con la nostra burocrazia». Nel corso dell'incontro
sono stati presentati due laboratori che fanno parte del progetto: il primo a
cura dello scenografo Riccardo Sivelli, l'altro realizzato da Pietro Perotti
che crea fantastiche coreografie con la gommapiuma. Elena Scarici Baby
prostituti in corso Novara
( da "Brescia Oggi" del 08-11-2008)
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Burocrazia
Sabato
8 Novembre 2008 FORMIGONI «Imminente il nulla osta Ue alla Brebemi» Dirà
alla fine che «ciò che si vede vale più di mille parole». E ciò che si vede è
la rinnovata Tangenziale sud, il cui allargamento ha occupato due anni di
lavori e disagi ma che ora è salutata con entisiasmo anche da lui, dal
presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, arrivato apposta per
questa inaugurazione. D?altronde, è un pezzo importante di una rete
infrastrutturale che necessita, ne è convinto, di essere potenziata. E a
sostegno della sua tesi, snocciolerà i dati che fotografano il ritardo della
Lombardia: «In Italia siamo tra le regioni della seconda fascia per
infrastrutturazione». Presidente Formigoni ogni volta che si inaugura una
strada, quasi per riflesso condizionato in questa provincia si evoca la
Brebemi. Ha qualche novità? Dall?Europa magari, dove l?autostrada è incagliata
nella procedura di infrazione. «Credo che a breve, parlo di qualche giorno,
avremo notizie importanti. Il commissario europeo, rispondendo ad una
interrogazione, ha detto che è ora di chiudere la pratica di infrazione. Il che
fa pensare che a giorni arriverà il nulla osta e si potrà avviare l?opera. Che
si sia ancora fermi è sconcertante: ho fatto presente a due commissari europei
l?inconsistenza delle ragioni su cui poggia la procedura di infrazione,
illustrando a fondo le modalità innovative che caratterizzano quest?opera
fondamentale per l?economia e l?impresa bresciana». Lo sarà, fondamentale,
anche questa tangenziale? «Tanto per Brescia che per l?intera Lombardia, che ha
urgenza di strade veloci e infrastrutture di collegamento affinchè le sue
imprese possano lavorare al meglio. Credo che i lombardi vogliano e abbiano
diritto ad un sistema viabilistico all?altezza». Quello attuale è carente?
«Moltissimo, e la mia amministrazione considera un suo adeguamento una assoluta
priorità. C?è un gap da colmare non solo con l?Europa: la Lombardia, che è
un?economia trainante per il Paese, è all?ultimo posto in Italia per strade
provinciali e regionali e al terzultimo per autostrade in rapporto al numero
della popolazione. Anche se possiamo vantare il primato nelle autostrade a tre
corsie». Presidente, una sensazione: lo scorso governo Berlusconi tra i
primissimi provvedimenti aveva varato la legge obiettivo e messo le
infrastrutture al centro della sua agenda. Al contrario in questa nuova
legislatura, l?enfasi sembra cascare altrove: scuola, federalismo ecc.
(Formigoni fa un cenno, come a dire d?aver coltivato pensieri simili. Poi
spiega di averli espressi al premier) «Ho incontrato Berlusconi poche ore fa
alla fiera del motociclo. E provocatoriamente gli ho ricordato appunto le cifre
del ritardo lombardo, inadeguate alla sua forza economica. Il premier mi ha
rassicurato: le infrastruture restano una priorità per la quale il governo, ha
spiegato, stanzierà 16 miliardi». Il federalismo fiscale può dare una mano?
«Può darla in prospettiva, meno nell?immediato. Le opere fondamentali sono già
previste e finanziate, per i tre quarti dai privati e, qualche volta
interamente, come la Brebemi. Il problema è che nella gran parte dei casi,
sicuramente in quello dell?autostrada della Valtrompia, è la burocrazia
a rallentare l?iter. In questo Paese occorre lottare contro veri mostri a più
teste per realizzare infrastrutture. Ma si diceva del federalismo fiscale:
potrebbe servire in altre partite». A quali, presidente? Si riferisce alla
questione del riordino dei treni sulle tratte lombarde? «Anche le ferrovie sono
fondamentali, ma se poi non ci sono sopra i treni... Trenitalia minaccia di
levare convogli se la Regione non alza il proprio contributo nel contratto di
servizio. Ma se Roma mettesse di più! Si dimentica che il fondo per il
trasporto pubblico, un fondo statale, non viene potenziato da anni, neppure per
adeguarlo all?inflazione. Ecco, con il federalismo fiscale la Regione avrebbe
fondi suoi da investire». Per qualcuno vale l?equazione: più infrastrutture
uguale più inquinamento. In ogni modo, le Pm10 sono una piaga qui, dove bastano
due mesi per esaurire il bonus di superi dei livelli di tolleranza consentiti
in un anno dall?Ue. «La provincia di Brescia, come la Pianura padana, sconta
limiti orografici oggettivi, di cui a Bruxelles sono consapevoli. Detto questo,
di recente le nostre politiche sono state giudicate avanzate dal commissario
Dimas. E poi non dimentichiamo un dato abbastanza nuovo: la Lombardia, se
guardiamo al tasso di inquinamento pro capite, è al primo posto in Europa.
Questo non significa che ci fermeremo». Tra le misure, c?è da attendersi la
riproposizione dei blocchi festivi? «No, considero superata la strategia dei
blocchi indifferenziati in città. Piuttosto insisterei su misure come quelle
già attuate: dalla messa al bando degli oli pesanti, agli incentivi per
l?acquisto dei motocicli puliti o la sostituzione delle auto più inquinanti».
Il 118 di Brescia è nella bufera. La Procura sta indagando sulle associazioni
convenzionate e sulla gestione dei rimborsi, soldi regionali. «Il 118 è un
servizio perfettamente funzionante su cui i lombardi possono contare. Se poi
emergerà che vi sono mele marce, verranno punite. Ma ora lasciamo lavorare la
magistratura».
( da "
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Gli
ultimi articoli da: Esperto conti correnti Emissione assegni e iscrizione
SicProdotti per protestatiIncasso assegnoSmarrimento assegnoRecupero penale assegno
protestatoFattura pagata con bonificoC/c per protestatoSmarrimento libretto di
risparmio nominativoOneri accessori sugli assegniApertura c/c per residente
all'estero Gli ultimi articoli da: Esperto mutui casa Modifiche al contratto di
mutuoAcquisto immobile in separazione legaleIscrizione Sic positiva e
negativaResidenza e locazione prima casaMutuo al 100%Acquisto casa per
segnalato CrifLquidazione esecutatiRevoca della fideiussioneAccordo
governo-AbiRevoca immobile a minore BORSA E MERCATI » Il fatto del giorno Come
far ripartire il "Cantiere Italia" (08/11/2008) Il cantiere Italia è
fermo,il Paese non ha ancora infrastrutture adeguate, dalle autostrade (+38% la
crescita in chilometri nel periodo 1995/2005 in Eurolandia contro il +2% italiano)
alle ferrovie (560 i chilometri dell?alta velocità nella penisola contro i
1.000 della Spagna e i 1.500 della Francia), né servizi (gli asili coprono l?8%
dei bambini tra 0 e 2 anni, mentre l?obiettivo di Lisbona 2020 prevede il 33%).
La causa? I costi troppo elevati, la burocrazia, la carenza di risorse
pubbliche: per realizzare un chilometro di alta velocità in Italia si spendono
32 milioni di euro,
( da "Sestopotere.com" del 08-11-2008)
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Crisi,
annata agraria
( da "Mattino, Il (Caserta)" del 08-11-2008)
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GIUSEPPE
MIRETTO A Maddaloni anche un'alluvione può aspettare. Gli interventi di
mitigazione dei rischi sono bloccati dalla burocrazia. Ci sono i soldi (10 milioni di
euro), i progetti (by-pass dei collettori fognari vetusti), un piano di
contenimento delle ondate di piena (deviazione a monte del collettore fognario
interprovinciale ex-Casmez). Manca però il coordinamento regionale per
autorizzare gli interventi: quelli urgenti e quelli più complessi di
adeguamento strutturale. Così, tutte le volte che le precipitazioni
diventano intense e prolungate, continuano ad esondare le acque nere di
Maddaloni, Santa Maria a Vico, Arienzo, Cervino e San Felice a Cancello. Un fiume
di acque reflue, proveniente da Arpaia, tra la rassegnazione collettiva,
sommerge un intero quartiere: via Cancello, la periferia sud di Maddaloni
schiacciata tra l'intasatissima statale 265 e l'Interporto. In teoria, gi
scarichi intercomunali dovrebbero essere convogliati nel collettore ex-Casmez
rimasto incompleto. «Ma poiché il recapito terminale - testimonia Domenico
Crisci, presidente del comitato civico di via Cancello - non funziona, in
pratica i liquami sommergono i campi coltivati, le strade (la provinciale tra
Maddaloni e Cancello Scalo, più le stradine private) e soprattutto le
abitazioni». La tratta finale della fogna intercomunale (oggi vetusta e
sottodimensionata) continua ad inghiottire cantine e abitazioni a piano terra.
La furia delle acque abbatte mura perimetrali e trascina via persino effetti
personali e masserizie. Scene da un disastro ambientale: in via Cancello, in
località bivio San Marco, i residenti hanno eretto dighe artigianali per
fronteggiare le improvvise ondate di piena notturne della fogna. «Poiché il
livello di guardia del collettore - annuncia Crisci - è già stato superato a
settembre, in assenza di soluzioni praticabili, confidiamo nella clemenza delle
condizioni meteo e nella magistratura». Dietro le quinte è di nuovo tempo di
summit e di febbrili trattative. Un vero pressing istituzionale. «Il Comune di
Maddaloni - annuncia l'assessore Angelo Schiavone, delegato dal sindaco Farina
a seguire l'emergenza - ha chiamato Regione, Provincia e Comuni a rispondere
delle conseguenze degli scarichi incontrollati». Chiesto alla Regione il
coordinamento dell'emergenza «attivando immediatamente il piano contro i rischi
affidato all'Hydrogest». Per evitare l'alluvione, tra Maddaloni e Acerra,
potrebbe essere sufficiente deviare e contenere le immissioni a monte (nel
territorio di Arpaia) e riattivare canali alternativi a valle (nella zona di
Acerra). Insomma, basterebbe un intervento di ordinaria manutenzione per
scongiurare gli allagamenti. A medio termine, il Comune di Maddaloni ha ufficialmente
chiesto alla Provincia di «rendere disponibile il collettore fognario di via
Calabricito». Basterebbe un by-pass tra l'ex-Casmez e la struttura provinciale
per scongiurare le inondazioni, alimentate dagli «scarichi del collettore
3/218, emissario del comune di Santa Maria a Vico e della Valle Caudina» e del
«collettore a servizio dei comuni di Santa Maria a Vico, Cervino e San Felice a
Cancello».
( da "Gazzettino, Il
(Rovigo)"
del 08-11-2008)
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Burocrazia
Una
nuova sfida in campo alimentare di Arnaldo Cavallari, all?insegna della genuità
e della tradizione Lanciato il "pane natura toscano" Nella capitale
la linea dei prodotti derivanti dalla Ciabatta ha ottenuto un grande successo
Parte da Adria una nuova sfida in campo alimentare in grado di riunire sotto la
bandiera della genuinità e della tradizione panificatoria italiana tutte le
regioni d'Italia. Se ne fa promotore Arnaldo Cavallari, l'ideatore del pane -
ciabatta. La "linea natura", dopo aver conquistato Roma, sbarca in
Toscana: nascono la "farina natura Toscana" ed il "pane natura
toscano". Grande successo nei giorni scorsi nella Capitale, nei padiglioni
della fiera della città eterna, nell'ambito di "Pabogel", per il pane
ciabatta, prodotto principe del territorio adriese. Durante i tre giorni della
fiera internazionale della panificazione, della pasticceria, della gelateria e
dell'alimentazione, un salone a 360 gradi che si prefigge l'obiettivo di far
conoscere l'evoluzione della ristorazione e le opportunità commerciali che i
vari comparti offrono, il dottor Cavallari e la sua linea di prodotti
"Natura" hanno letteralmente spopolato.Presente in prima persona
nello stand del Molino Aguiaro e Figna, il padre della Ciabatta, assieme a
personale esperto, ha prodotto giornalmente, in diretta, l'ormai famosa
Ciabatta Natura, promuovendo nel contempo non solo i propri marchi e prodotti
ma anche il nome della città di Adria. Cavallari, in sintesi, ha portato avanti
una vera e propria operazione di marketing territoriale. «Siamo andati anche
oltre - puntualizza il patron -. A Roma abbiamo fatto le prove di panificazione
del neonato "pane natura toscano", un prodotto innovativo, fatto con
farine speciali, che sarà lanciato a breve. È circa un mese che sto lavorando a
questo progetto assieme ad altri mugnai e panificatori. L'idea è nata per caso
ma è subito piaciuta.Il procedimento è sempre quello della Ciabatta Natura;
anzi è più semplice. Mentre la ciabatta è prodotta con grani duri, soprattutto
esteri, e la sua biga ha caratteristiche ben precise, per il pane toscano
l'operazione si è rivelata più semplice. Si è lavorato su bighe più corte e
solo su grani nazionali. Sto già registrando i marchi. L'operazione è piaciuta
e il nuovo prodotto è andato ruba. È la fraganza ed il sapore del pane, come
quello di una volta, a fare la differenza ed a rivelarsi la carta vincente.
Questa è anche una delle finalità dell'Accademia del Pane da me fondata e della
fondazione "Arnaldo Cavallari". L'obiettivo è quello di promuovere la
conoscenza ed il consumo del pane naturale prodotto secondo la tradizione della
panificazione italiana, un pane genuino e privo di additivi o di miglioratori
chimici».Nel frattempo, anche se la burocrazia sembra averci messo lo
zampino, quanto prima dovrebbe riaprire il forno sperimentale di via Ca' Cima:
«Sono oltre 20 giorni - conclude Cavallari - che aspetto alcuni allacciamenti
per dar via all'operazione "Ciabatta village". Qui organizzeremo
corsi pratici per i panificatori, per i pizzaioli e per gli appassionati del
pane e della pizza, al fine di far conoscere le corrette tecniche di
lavorazione».Guido Fraccon
( da "Gazzettino, Il
(Treviso)"
del 08-11-2008)
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Burocrazia
Muraro
spera che il Governo consenta di spendere i soldi in cassa La Provincia fa i
conti con la morsa del patto di stabilità: i paletti messi dall'ultima
Finanziaria impongono tagli importanti in tutti i settori. In questi giorni
negli uffici di viale Battisti è tutto un batter di tasti sulle calcolatrici, e
sui capitoli del bilancio di previsione in corso di stesura compare una serie
di segni meno che si tradurrà in una serie di tagli che si faranno sentire, per
quanto gli amministratori assicurino che si sta facendo il possibile per
garantire tutti i servizi.«Ci hanno legato mani e piedi - lamenta sconsolato il
presidente Leonardo Muraro -. La spesa corrente è ridotta in funzione delle
entrate, mentre per quanto riguarda gli investimenti dovremo ridurli del 17 per
cento nel 2009, del 64 per cento nel 2010 e - udite udite - del 125 per cento
nel 2011. Da quasi 100 milioni di opere pubbliche spesi quest'anno passeremo a
circa
( da "Mattino, Il
(Avellino)"
del 08-11-2008)
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Burocrazia
ANDREA
FERRARO Caserta. L'ira degli imprenditori serici casertani si abbatte sul San
Carlo e sulla gara d'appalto che in pratica avrebbe precluso la possibilità alle
sete di San Leucio di trovare spazio sul palcoscenico, sui palchetti e sulle
sedie del teatro, interessato dai lavori di ristrutturazione e anche di
rifacimento della tappezzeria. Quella che poteva essere un'opportunità per
assicurare una boccata d'ossigeno alle aziende casertane che operano in un
settore che inevitabilmente risente anche della crisi internazionale, dunque,
si è trasformata in amarezza e malcontento. Il presidente della sezione Tessili
di Confindustria Caserta, Gustavo De Negri, è duro: «Si parla tanto di rete, di
fare sistema, ma poi ognuno va per la propria strada». La speranza di vedere
all'interno del teatro le preziose sete, apprezzate ed esportate in tutto il
mondo, dunque, è andata delusa. L'imprenditore casertano pone anche una questione
di burocrazia, quando si riferisce
al bando di appalto, e, sottolinea, anche di cultura, considerato «che le sete
di San Leucio, come il San Carlo, sono legate indissolubilmente ai Borbone».
«La crisi - conclude - sta mettendo in ginocchio il comparto della tessitura,
aggredito prima dalla concorrenza cinese e poi dalla congiuntura internazionale
per cui un segnale di attenzione da parte degli enti pubblici sarebbe
stato gradito. C'è una questione di regole che non funzionano e, dunque, non
aiutano. Se i lavori di tappezzeria, a prescindere dalla qualità, dal prestigio
e dalla storia dei siti, vengono considerati all'interno di un unico bando di
appalto, in cui la parte preminente è riservata agli interventi murari, è
evidente che restano margini minimi per il coivolgimento delle piccole aziende
locali».
( da "Corriere Di
Como, Il"
del 08-11-2008)
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Burocrazia
L'Aurora-Briantea
punta a rimanere ancora imbattuta Quarta di campionato di serie A2 di basket in
carrozzina in casa per l'Aurora Assicurazioni-Briantea 84 che, sempre in clima di
emergenza, stasera al Palasport di Seveso (ore 20.30), affronta la matricola
Parma. I ragazzi di coach Marco Bergna devono ancora scontare l'assenza dei due
giocatori iraniani, Morteza Garibloo e Alì Ahmadi, squalificati per cinque
anni, e dell'infortunato Angelo Scopelliti. I 6 punti in classifica punteggio
pieno a pari merito con Gradisca d'Isonzo sono un buon ossigeno che permette ai
canturini di guardare con ottimismo alla gara contro la neopromossa Parma,
finora a secco di vittorie. In questa fase molto critica, in attesa che il
Comitato italiano paralimpico dia il via libera per un'apertura straordinaria
del mercato acquisti, sono arrivati a Seveso per una prova due nuovi giocatori
provenienti dagli Usa. La settimana prossima, burocrazia permettendo, potrebbero essere presentati. «Ci siamo allenati
bene dice il coach della Briantea, Marco Bergna nonostante la panchina corta.
Sono molto contento dei nostri giovani, che stanno superando ottimamente la
prova difficile a cui sono chiamati, ovvero sopperire la mancanza dei due
iraniani». Home Comense ottimista, il calendario è favorevole Una
"classica" per l'Ims Como, il derby con Varese Italia-Svizzera Under
20, biglietti in Comune Domani arriva l'Olbia Di Bari atteso a Orsenigo Un
calcio alla Sla. Stefano Borgonovo giornalista Cantù ritrova l'ex Hoover
«Voglio vincere per mia figlia»
( da "Sicilia, La" del 08-11-2008)
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Burocrazia
in
senato Le imprese sollecitano lo «Sba» Roma. Nel corso dell'audizione in
Commissione Industria del senato sullo Small business act, Cna,
Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Legacoop hanno
apprezzato l'iniziativa del presidente della Commissione, senatore Cesare
Cursi, dato che, per prima in Parlamento, la Commissione da lui presieduta ha
riconosciuto l'importanza di questo atto che pone le piccole imprese al centro
della crescita dell'Europa. Le Confederazioni dell'artigianato, del commercio e
della cooperazione hanno sollecitato un'azione congiunta del parlamento, del
governo e delle regioni italiane affinché lo Small business act sia inserito
nell'agenda del prossimo Consiglio europeo in programma l'11 e 12 dicembre. Lo
SBA rappresenta un passo avanti verso un'Europa delle
imprese con meno burocrazia
per 23 milioni di Pmi ed una pietra miliare nell'attuazione della Strategia di
Lisbona per la crescita e l'occupazione. Si tratta di un importante
riconoscimento del ruolo delle Pmi confermato anche dall'attenzione che la
Commissione europea dedica loro con la Settimana europea delle Pmi in programma
dal 6 al 14 maggio 2009. Lo Small business act è stato presentato il 25
giugno 2008 dalla Commissione europea e contiene orientamenti e proposte di
azioni politiche da attuare a livello europeo e negli Stati membri per
valorizzare 23 milioni di piccole e medie imprese europee, di cui 6 milioni
attive in Italia. Con lo SBA la Commissione europea e gli Stati membri sono
chiamati ad applicare il principio «Think small first». Tuttavia,
all'apprezzamento dello sforzo della Commissione europea nell'aver fissato con
lo SBA una nuova generazione di politiche per le PMI, si unisce la
consapevolezza che tale atto è solo un punto di partenza e che l'impegno più
oneroso a cui l'Europa ed i singoli Stati membri sono chiamati è quello di
darne attuazione.
( da "Sicilia, La" del 08-11-2008)
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Burocrazia
belpasso
Consiglio: «Abolire la commissione edilizia» Nel corso della seduta del
Consiglio municipale di giovedì sera, con particolare attenzione si è discusso della
possibilità di abolire la commissione edilizia, modifica al regolamento del
Prg, che è stata approvata dai consiglieri, la cui delibera attende adesso il
parere della Regione. Ad accendere i toni sulla questione, la lettera già
inviata dai membri della commissione con cui gli stessi, unanimamente hanno
minacciato di sospendersi, atteggiamento che, secondo i consiglieri di
Belpasso, "creerebbe disservizi alla cittadinanza". "Evitare
accentramenti di potere, limitare i costi della burocrazia ed accelerare i tempi della
stessa" sono infatti le ragioni che stanno alla base della proposta di
modifica, presentata dal consigliere Giovanni Rapisarda, che non riguarda né la
qualità né le modalità del lavoro svolto, ma l'aspetto finanziario, su cui il
Consiglio ha esercitato la sua sovranità decisionale, ribadendo comunque
la necessità di "rinnovare la commissione qualora la Regione non approvi
la delibera del Consiglio di Belpasso". Rinviati diversi punti all'odg, è
stato inoltre approvato all'unanimità, dopo opportune delucidazioni tecniche,
il programma costruttivo in zona C2 del Prg sito a Piano Tavola, che riguarda
l'edilizia agevolata convenzionata, che permetterà ai costruttori, con un
terreno proprio di usufruire di prestiti a tasso agevolato secondo le direttive
europee, passando il mutuo all'acquirente, con l'obbligo di indicare che
trattasi di edilizia agevolata convenzionata. Approvato il recesso dal
Consorzio tra Comuni "Libertà e Legalità", è stata approvata anche la
civica benemerenza alla memoria del prof. Giuseppe Sambataro con collocazione
di un busto dell'illustre studioso belpassese nel giardino Martoglio. Sonia
Distefano
( da "Stampa, La" del 09-11-2008)
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Burocrazia
APPELLO
AL GOVERNO Polemica Candiolo e la giornata dell'Airc IL PROFESSOR COMOGLIO La
provocazione di Faletti all'Università «A queste condizioni avremo sempre meno
ragazzi per la scienza» "I tronisti più pagati dei ricercatori" MARCO
ACCOSSATO «Nel nostro Paese chi sta in laboratorio fa anche il burocrate» E'
scandaloso che chi siede sul trono di Maria De Filippi guadagni un sacco di
quattrini mentre chi lavora a un microscopio per salvare vite abbia una paga da
fame»: Giorgio Faletti, comico e scrittore, lo dice con una battuta. Il
professor Paolo Comoglio, direttore scientifico dell'Istituto anti-tumori di
Candiolo, usa parole più misurate, politicamente corrette, ma la sostanza non
cambia: l'Italia offende i giovani ricercatori. Peggio: li demotiva. «Nel
nostro Paese - dice Comoglio - il problema non è solo la carenza di fondi per
la ricerca, è che i nostri ragazzi non sono messi nella condizione di lavorare,
col risultato che se ne trovano sempre meno, e alla fine i cervelli vanno
all'estero». Nella Giornata nazionale per la Ricerca promossa dall'Airc («Il
valore dell'esperienza, il bisogno dell'innovazione»), parte dall'aula magna
dell'Università di Torino una provocazione al governo. «Ad Harvard - lamenta il
professor Comoglio, di fronte a una platea di studenti - un ricercatore è messo
nella condizione di poter immediatamente lavorare sugli studi che intende
portare avanti. Qui in Italia, più che stare al
microscopio, deve occuparsi di burocrazia, amministrazione, persino dell'allestimento del laboratorio».
Non è questione di denaro, ma di dignità. Sia chiaro: «I nostri giovani non
chiedono più soldi, vogliono solo essere messi nella condizione di lavorare in
maniera competitiva», sostiene Comoglio. «L'opera di questi ricercatori
- aggiunge Faletti, testimonial della Giornata dell'Airc appena rientrato da un
viaggio in Vietnam per preparare il suo prossimo thriller - continua invece a
rimanere all'oscuro». Unicredit, nel triennio 2006-2008 si è impegnata a
sostenere la fase produttiva della piattaforma di oncogenomica diretta dal
dottor Enzo Medico all'Istituto di Candiolo per la Ricerca e la Cura del
Cancro. Nel prossimo biennio finanzierà anche undici ricercatori. Grazie
all'Airc, poi, quest'anno sono stati finanziati in Piemonte 36 progetti di
ricerca per un totale di quasi 3 milioni e mezzo di euro (di cui 2,1 milioni
destinati al centro di Candiolo). «Ma interventi simili, per quanto
fondamentali, non sono sufficienti - è stato detto ieri in Rettorato -: occorre
una nuova cultura della ricerca», è l'appello che parte da Torino. Ovunque, in
Italia e all'estero, si allunga la lista dei nuovi farmaci che dai laboratori
si avvicinano al letto del malato. La ricerca, ormai, non conosce confini. E il
dipartimento di Scienze oncologiche all'Ircc di Candiolo è una delle strutture
preminenti per numero di ricercatori, sofisticatezza delle attrezzature,
qualità e quantità di risultati: 318 i lavori pubblicati su riviste
internazionali, dal giorno della nascita del Dipartimento nel 2002. Ma anche
qui - dove la Fondazione Piemontese per la Ricerca contro il Cancro presieduta
da Allegra Agnelli ha potuto reperire risorse finanziarie grazie ad una
infaticabile campagna di sensibilizzazione della popolazione - «i ricercatori
devono poter dedicare tutte le loro energie agli studi».
www.lastampa.it/accossato
( da "Stampa, La" del 09-11-2008)
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Burocrazia
COSSATO.REPLICA
«Attacchi inutili Al prossimo Consiglio spiegherò la vicenda I conti sono a
posto» Gaido non abbandona "I ritardi nei pagamenti
colpa della burocrazia"
[FIRMA]RENATO MORESCHI COSSATO Nessuna intenzione di rimettere il mandato, come
chiesto dalla minoranza: l'assessore al Bilancio Giorgio Gaido attende con
impazienza il prossimo Consiglio per replicare alle accuse lanciate da Franco
Botta e Claudio Corradino sui ritardi dei pagamenti per i lavori alla nuova
casa di riposo di Lessona. «Farò chiarezza sull'intera vicenda - spiega
Gaido - qualcosa però non torna: rimane un mistero come circolino certe notizie
riservate. L'opposizione ha montato ad arte un caso che si è rivelato un
castello di carte. Spiace perché, con chi mi accusa, ho un rapporto personale
normale. Al di fuori delle diverse vedute ideologiche ci si parla e ci si
confronta. Sarebbe bastato alzare la cornetta e chiedere chiarimenti». Per
Gaido la copertura c'è sempre stata, nessun ente si sarebbe imbarcato in questa
avventura sapendo di non poter pagare. In questo caso ci sono stati diversi
fattori concomitanti che hanno portato ad alcuni ritardi sul pagamento delle
fatture scadute: da un lato si attendeva di riscuotere un contributo regionale
che non è arrivato nei giorni previsti, mentre il Comune ha incassato solo 10
giorni prima la fattura del subappaltatore. Un tempo, quest'ultimo, troppo
stretto per le verifiche e le pratiche di giro. «La statistica ci ricorda che i
ritardi di pagamento degli enti locali sono diventati consuetudine, nel
pubblico c'è però la certezza di riscuotere sempre e comunque - conclude Gaido
-. L'Ance (associazione nazionale costruttori edili) ha chiesto al governo una maggiore
flessibilità per spostare i capitoli di spesa anche all'anno dopo senza
penalizzare così i patti di stabilità. E' paradossale ma hanno più
problematiche i Comuni che hanno avuto i conti in regola fino ad oggi come noi,
rispetto a enti deficitari come Catania e Taranto».
( da "Gazzetta di
Mantova, La"
del 09-11-2008)
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Burocrazia
I
risvolti meschini della sanità e la dignità di un malato terminale Mio padre ha
lavorato per 36 anni con grande dedizione e professionalità. Nel luglio 2007
noi famigliari abbiamo avviato le pratiche per ottenere i benefici dovuti al
suo grave stato di salute. E' stato sottoposto a visita medico-collegiale
dell'Asl dopo 3 mesi. Entro 60 giorni dalla visita (il 9 ottobre), l'Asl
avrebbe dovuto inviare la risposta con l'esito della commissione medica. A metà
dicembre decido di informarmi. Mi si dice che la pratica è in spedizione. Passa
Natale e intorno al 10 gennaio riprovo a chiamare. Al telefono vengo informata
che mio padre dovrà essere sottoposto a nuova visita medico-collegiale,
stavolta dell'Inps, a fine gennaio, nonostante la prima avesse approvato lo
stato totale di invalidità. Pazienza... ogni tanto succede che anche l'Istituto
che eroga le provvidenze economiche di invalidità voglia fare i relativi
controlli. Mi si dice inoltre che, vista la circostanza, qualora questa
commissione avesse confermato lo stesso esito, i tempi sarebbero stati molto
più celeri. A metà febbraio, infatti, riceviamo il verbale che attesta lo stato
di grave infermità di mio padre. Nel frattempo in questi mesi, i miei genitori
si avvalgono di aiuti esterni a pagamento, per poter fronteggiare i pesanti
problemi quotidiani. A fine marzo provo a contattare l'Asl e poi l'Assi e poi
l'Inps... dov'è la pratica? Dopo varie telefonate, mi si dice che le domande da
evadere sono tante e che i tempi di attesa sono quelli lì, e che insomma «devo
mettermi il cuore in pace». A fine aprile sono esasperata
da questa burocrazia
scaricabarile e mi rimetto in contatto con gli uffici di competenza. Mi chiedo
se questo è uno Stato che c'è o che fa finta di niente o che gioca sullo
sfinimento del cittadino impotente di fronte al Sistema. Già il Sistema...
spesso mi sento dire che dobbiamo adeguarci al Sistema perché se non lo fai sei
uno stolto Don Chisciotte. Ma qui si tratta dell'individuo, di un essere
umano che ha dato tanto e che ora ha bisogno di ricevere dallo Stato
quell'assistenza di cui lui avrebbe voluto fare a meno fino alla fine dei suoi
giorni. Per farla breve, la situazione si è risolta solo nel luglio scorso, a
un anno dall'inizio del procedimento. Ma non è finita. Ora mio padre è un malato
oncologico terminale. Per sua volontà vuole rimanere a casa per poter morire
nel suo letto. Abbiamo attivato il servizio infermieristico domiciliare
dell'Asl. Il medico di base aveva fatto la richiesta anche di quello
assistenziale, sempre gestito dall'Asl. Purtroppo le direttive sanitarie
regionali impongono rigide regole: questo tipo di assistenza non può essere
effettuata sui malati oncologici, solo sugli altri (vedasi vari Protocolli),
cosicché se mio padre deve essere cambiato, lavato, sottoposto a una sia pur
minima forma di igiene personale, occorre attivare un servizio a pagamento. Non
ne sto facendo una questione economica, perché esistono anche i servizi sociali
del Comune con prezzi contenuti, ma di principio: perché ci deve essere una discriminazione
tra paziente oncologico e quello non? Perché la Regione si rende assente
proprio là dove ce n'è più bisogno? Oltre al danno anche la beffa? La strategia
politica sulle direttive in materia di Sanità segue strade diverse a seconda
delle Regioni, in nome di quello che ci dicono trattasi di Stato federalista.
Ma la Lombardia in particolare, già da diversi anni e in modo sempre più
accentuato, persegue obiettivi privatistici che gravano sulle tasche dei
cittadini lombardi e in particolare su quelle dei pensionati. Si disincentivano
l'assistenza domiciliare, le visite specialistiche e la diagnostica pubblica
per favorire e impinguare istituti e cliniche privati. Mio padre per fortuna
non si rende conto di questi risvolti irragionevoli e meschini. Cittadino
passivo che non produce più, solo un peso e un debito per la società. Mio padre
è un paziente oncologico ma conserva a una straordinaria lucidità che fa
trapelare quella dignità umana e individuale che per lo Stato non hanno più
ragione di esistere. D.T.
( da "Gazzetta di
Mantova, La"
del 09-11-2008)
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Burocrazia
Credito
sportivo, nuovi fondi Buone notizie per Comuni, società ed enti L'assessore
Melli: la Provincia ha subito aderito al piano MANTOVA. Ci sono buone notizie
per i comuni e le associazioni sportive. A giugno era infatti stato firmato il
nuovo protocollo d'intesa tra Provincia, Coni ed Istituto credito sportivo che
mette a disposizione 20 milioni di euro di finanziamento per l'impiantistica
sportiva nei i prossimi 3 anni. Ma la novità è un'altra: «Qualora il plafond
venga esaurito siamo pronti ad integrare altri fondi» ha rivelato Lucia
Candida, direttore generale dell'Ics, di fronte ad una platea composta da
numerosi rappresentati di comuni, enti e federazioni sportive oltre che di
alcune delle società mantovane più rappresentative. «Inoltre - ha proseguito - i
contributi del credito si possono cumulare ai contributi della legge 26 della
Regione Lombardia». In tempi in cui l'accesso al credito è costoso e
problematico, non è un incoraggiamento da poco. «La Provincia ha subito aderito
con entusiasmo - rivela Dimitri Melli, assessore provinciale allo sport - a
quello che rappresenta una delle ultime possibilità di finanziamento per gli
enti locali. La convenzione è uno strumento utile e veloce per l'accesso al
credito». «L'Ics finanzia la costruzione, l'ampliamento, la riqualificazione ed
il miglioramento degli impianti sportivi nonché l'acquisto delle attrezzature e
delle relative aree - spiega Silvia Rosa, referente commerciale della Lombardia
- oltre agli interventi strutturali, la banca assicura fonti di credito anche
per finanziare eventi sportivi ed iniziative di sostegno e sviluppo delle
attività culturali». Necessario per ottenere i finanziamenti è che il progetto
venga approvato dai tecnici del Coni, provinciale, regionale o nazionale a
seconda della spesa: «Un consiglio è di valutare la progettazione e/o
l'acquisto delle attrezzature insieme con il Coni di competenza - consiglia
Renzo Minelli, responsabile per il comitato provinciale di Mantova - anche in
via preliminare, al fine di evitare gravose modifiche su progetti già
definitivi o esecutivi e magari già muniti di permesso di costruire, nel caso
il Coni formuli dei rilievi di natura tecnica». Non vuole
essere burocrazia inutile:
«Il controllo del Coni serve anche ad evitare che si costruiscano palestre per
una disciplina - spiega Giuseppe Faugiana, vice presidente dello stesso
comitato - salvo poi scoprire che lo stesso campo per pochi centimetri non può
essere utilizzato anche per altri due o tre sport». In conferenza è
stato ricordato come anche associazioni ed enti di promozione sportiva
riconosciuti dal Coni possano aderire al credito, nonché ogni altro soggetto
pubblico o privato che persegua anche indirettamente, finalità sportive. Davide
Dalai
( da "Corriere delle
Alpi" del
09-11-2008)
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Burocrazia
Alpago,
c'è l'ostacolo Plavis Prima. Ripa Fenadora, la rimonta riparte dal Ponte San
Giorgio obbligato a vincere, Ztll col Fregona SANTA GIUSTINA. La Plavis
mormora... A Santa Giustina, hanno preparato una grande partita: è quello che
ci vuole, per arginare un Alpago, che vince da sei settimane e convive in cima
alla classifica di Prima categoria con il Careni Pievigina. L'ex Eros Prest non
può utilizzare gli squalificati Bortolin e Giazzon, ma dovrebbe recuperare
Christian Polli, per un attacco, che sta faticando parecchio. Non sono
annunciate assenze, invece, nella squadra ospite di Carlo Pierobon.
Occasionissima per l'Union. Il Ripa Fenadora si è messo all'inseguimento del
duo di testa con la vittoria di San Fior e stavolta gli tocca un Ponte di
Piave, che mette in campo una delle difese più maltrattate: 13 i palloni
incassati e piena zona play out. In settimana, la squadra di Sandro Tormen e, a
questo punto, Andrea Sagrillo (in realtà il dirigente accompagnatore
portafortuna) ha messo sotto il Careni e con lo stesso spirito non dovrebbe
avere grandi problemi. Non ci sono Lira e Dal Zotto, mentre tornano disponibili
Scariot e Stefanon. Sveglia, San Giorgio. Chi se la sta complicando da morire è
la formazione di Stefano Chiesa. A Fregona, i draghi di Libano non hanno
sputato nemmeno una scintilla, uscendo dal campo strapazzati. L'Orsago è sotto
in classifica, ma rischia di diventare un pericolo, anche al Fant di Libano, se
i biancorossi non si sanno una regolata e non cominciano a darci dentro. Ztll,
addio Mior. In fondo alla classifica, la Ztll aspetta proprio il Fregona, senza
due dei quattro sudamericani: Moron sta per tornare o è tornato in Argentina,
mentre Ricardo Mior è sul mercato e ha una richiesta dall'Eccellenza. Gli altri
ci sono è hanno il dovere di provare a conquistare la prima vittoria della
stagione. Il Sedico a Godega. Viaggio non impossibile per i
biancocelesti, ospiti di una vicina di classifica. Il tecnico Imerio Salvador
non dovrebbe avere grandi problemi di formazione. Quella che ha appena battuto
il Nervesa ha avuto anche un po' di fortuna, ma ci vuole. Niente da fare per il
brasiliano Frenky: burocrazia. (g.s.)
( da "Corriere delle
Alpi" del
09-11-2008)
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Burocrazia
Alcune
verità nascoste Alcune verità nascoste sul plebiscito del 1866 SE VOGLIAMO
comportarci da uomini e non da conigli è necessario riparlare del
( da "Stampa, La" del 09-11-2008)
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Burocrazia
BORDIGHERAPARCO
GIOCHI SENZA MANUTENZIONE Scivolo vietato ai bimbi che non si arrampicano
Scivolo vietato per i bambini che non sono in grado di arrampicarsi con le
proprie braccia. E' un curioso e sconsolante spaccato di burocrazia elefantiaca e di scarsa
lungimiranza amministrativa quello che emerge dalla mancata manutenzione del
parco giochi del lungomare Argentina (lato levante, zona Parigi). Ieri mattina
ad una settimana dalla rottura (o danneggiamento?) della scala in corda
utilizzata dai piccoli utenti per salire sul «castello con scivoli»
nessuno aveva infatti provveduto. Fino a ieri il Comune è stato soltanto in
grado di rimuovere l'elemento pericoloso (peraltro su segnalazione di mamme e
papà). Cinque giorni lavorativi non hanno evidentemente consentito alla burocrazia di acquistare una scaletta nuova (ma considerando
la presenza sul lungomare non sarebbe stato opportuno attrezzarsi per tempo di
pezzi di ricambio senza dover attendere la rottura?). Per usare lo scivolo
rimane quindi la solo «parete con corda». E ai bimbi piccoli, quelli che non
usano la corta, «ciccia». Insieme alla delusione, non poca cosa a due anni, di
vedere quelli più grandi giocare e di vedersi negare il diritto al gioco. \
( da "Secolo XIX, Il" del 09-11-2008)
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Burocrazia
«Potenziare
i tecnici qualificati per l'industria» scuola e lavoro Il ministro dell'Istruzione
promette un rilancio degli istituti tecnici. Il presidente di Confindustria:
«Promessa che vale oro» 09/11/2008 dal nostro inviato PAOLO CRECCHI Sanremo.
Presidente Marcegaglia, cos'ha detto la Gelmini? «Che rilancerà alla grande gli
istituti tecnici. Per noi di Confindustria una promessa che vale oro, perché il
mondo dell'impresa ha bisogno di tecnici davvero qualificati». Hotel Royal di
Sanremo, ieri, ore 14. Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia fa il
portavoce di Mariastella Gelmini perché il ministro della Pubblica istruzione
non può parlare. Ha in uggia i giornalisti? Tutt'altro. Quattro ore prima si è
concessa con gentilezza all'inviato del Secolo XIX e al collega del Sole 24
Ore: «Parlo al convegno e poi mi intervistate. Aspettatemi». Ma il convegno sono gli stati generali dei direttori di
Confindustria, il trionfo della burocrazia. E dunque ecco arrivare il primo niet, «Scusateci ma il ministro
non può parlare con voi: sapete, gli altri giornalisti...». Si avvicina anche
lei, Mariastella Gelmini, assolutamente mortificata: «Temo di avervi detto una
cosa che non posso mantenere. Vogliate scusarmi. Oggi, qui, non posso
rilasciare interviste». Non le può rilasciare perché gli organizzatori del
meeting, i funzionari locali di Confindustria, non vogliono che rubi la scena a
Emma Marcegaglia: «Ci dispiace, ma si tratta di una riunione a porte chiuse».
Obiezione: e allora perché ci avete convocato? «Non vi abbiamo convocato. Si è
trattato di una fuga di notizie». Anche l'inviato del Sole 24 Ore viene
invitato ad allontanarsi: il che è surreale, essendo il Sole 24 Ore l'organo di
Confindustria. Così finisce con la Marcegaglia impegnata in una difficilissima
conferenza stampa, con i giornalisti che le chiedono della Gelmini e della scuola
e lei che prova invano a rilanciare sulle richieste degli industriali al
governo: garanzie sul credito, agevolazioni fiscali... Niente di nuovo, chissà
se era il caso di paracadutarsi a Sanremo per ribadire cose note: piuttosto la
Gelmini, presidente? Cos'ha detto la Gelmini? «Ha difeso la sua riforma. Ci ha
spiegato che vuole aprire le università all'impresa, e noi non possiamo non
essere d'accordo. Dopo di che, c'è stata questa bella riflessione sugli
istituti tecnici. Lo sapete che una volta erano il vanto del Paese? Devono
tornare a esserlo». Sulla riforma, parole buone: «Diciamolo, alcune riduzione
di spesa andavano fatte perché erano fuori dai parametri europei. Noi riteniamo
quindi che questo sia un decreto che tagli alcuni costi e rimette a posto alcuni
numeri, non bisogna però fermarsi qui. Ora bisogna fare la vera riforma: sul
merito, sull'efficienza, sulla qualità. Quello che è stato fatto andava fatto,
ma adesso bisogna continuare perché la scuola italiana così com'è non va bene.
Chi protesta dovrebbe guardare in che posizione di classifica siamo a livello
europeo. Siamo sempre agli ultimi posti». Il ministro Gelmini ha incassato un
lungo applauso, questo si è potuto registrare anche restando nella hall
dell'albergo, e naturalmente il via libera delle imprese. Ma negli ultimi tempi
- sull'onda delle contestazioni, e pare di alcuni sondaggi piuttosto critici
con il governo - ha deciso di non procedere più come un bulldozer. Dunque, ha
ribadito agli industriali, basta con la scuola dei precari e del doppio
maestro, basta con la scuola intesa come ammortizzatore sociale; ma grande
attenzione alla ricerca e no ai tagli indiscriminati, nei limiti del possibile,
perché su un'istruzione moderna si gioca il futuro del Paese. Concetti già
espressi in privato a Emma Marcegaglia, e ai principali industriali italiani.
Perché il ministro dovesse confidarsi in gran segreto con i funzionari e i
burocrati di Confindustria resta un mistero, e così pure la scelta di Sanremo
per un appuntamento del genere. Se tutto doveva restare segreto, perché non
vedersi a Milano? Si sarebbe speso anche meno. crecchi@ilsecoloxix.it
09/11/2008 ' 09/11/2008 riforma necessariaIl ministro vuole aprire l'Università
all'impresa e noi non possiamo che essere d'accordo emma marcegagliapresidente
di Confindustria 09/11/2008
( da "Repubblica, La" del 09-11-2008)
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Burocrazia
Pagina
IX - Torino L´inaugurazione La Lega apre una sede a San Paolo la prossima tappa
sarà Mirafiori La Lega Nord ha inaugurato la sua terza sede a Torino,
Cenischia, nel quartiere San Paolo. Hanno partecipato all´apertura il
capogruppo del Carroccio alla Camera, Roberto Cota, l´europarlamentare Mario
Borghezio, i segretari cittadino Mario Carossa e provinciale Stefano Allasia,
la deputata Elena Maccanti. «La nuova sezione di Borgo San Paolo e le altre che
apriremo a breve in città - ha sottolineato Carossa - ci permetteranno di
mandare via la cupola rossa che soffoca Torino ed il Piemonte». «La Lega - ha
rincarato Cota - diventerà il primo partito in Piemonte. Io penso che la
crescita che c´è stata non sia stata casuale, ma sia stata dettata dalla fiducia
che la gente ha nei confronti di Bossi e anche dal lavoro che abbiamo fatto sul
territorio». «Questa appena inaugurata - ha detto Maccanti
- sarà una sede politica, ma anche un punto di riferimento per i cittadini: ci
sarà uno sportello per i disabili e un centro di ascolto per problemi con la burocrazia e le banche». Entro Natale
sarà aperta la quarta sede della Lega Nord, nel quartiere di Mirafiori.
( da "Centro, Il" del 09-11-2008)
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Burocrazia
Via
libera dalla giunta Sportello Unico per le imprese MONTESILVANO. Via libera
dall giunta comunale all'istituzione dello sportello unico per le attività produttive.
La proposta di un ufficio per accorciare la burocrazia porta la firma dell'assessore
al Commercio Claudio Daventura. Le funzioni dello sportello Suap riguarderanno,
secondo la delibera di giunta numero 285 approvata, «la realizzazione, l'ampliamento,
la cessazione, la riattivazione, la localizzazione e la rilocalizzazione di
impianti produttivi, ivi incluso il rilascio delle concessioni o
autorizzazioni edilizie». Lo sportello Suap sarà l'«unico interfaccia delle
pubbliche amministrazioni del territorio con il soggetto imprenditoriale».
( da "Tirreno, Il" del 09-11-2008)
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8 - Pisa Neppure la Sla velocizza la burocrazia Due mesi per permettere a
Daniele di avere un puntatore La richiesta dello strumento è ferma in un
cassetto dell'Azienda sanitaria La protesta della moglie SAN BENEDETTO. La burocrazia non guarda in faccia a
nessuno. Non importa se a chiedere un aiuto è un malato di sclerosi laterale
amiotrofica di 48 anni, padre di due bambine, che per comunicare ha
bisogno di un puntatore oculare. Daniele, ormai da alcuni mesi, incontra
difficoltà, a causa di un aggravamento della malattia, a utilizzare un sensore
eye-blink con una sorta di telecamera. Così la moglie ha chiesto che fosse
valutata di nuovo la situazione di Daniele per capire come era meglio
intervenire. Personale specializzato dell'Asl, lo scorso settembre, ha valutato
le condizioni del giovane padre e ha ritenuto che abbia bisogno di un puntatore
oculare di produzione svedese che gli permetterà di comunicare attraverso un
computer attivato, appunto, solo con il movimento degli occhi. è questa l'unica
possibilità che Daniele ha di relazionarsi con la sua famiglia e con le molte
persone che lo seguono. Per ottenere il puntatore è necessario attivare una
procedura con l'Asl
( da "Tirreno, Il" del 09-11-2008)
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11 - Pontedera MARIANELLI/1 MARIANELLI/1 Il Pd deve muoversi in un modo nuovo Ho
letto l'intervento di Mario Marianelli. Ne ho dedotto che Pontedera ha una
interessante vivacità socio-politica, persone che si assumono responsabilità e iniziativa muovendosi per avere un sindaco da
cui ritengono di poter essere rappresentate, indipendentemente dalle burocrazie
di partito: e quindi, a mio avviso, dando alla sinistra un contributo concreto
di partecipazione. A Pisa non aver ascoltato e accolto gli umori e il sentire
dei cittadini ha portato per la prima volta al ballottaggio nell'elezione del
sindaco. Forse il Pd si è costituito anche per la necessità di dare
maggior spazio e ascolto ai cittadini, che non sono più mobilitabili come ai
tempi che - presumo - fanno parte della mia storia come di quella di
Marianelli. Dunque è fuori tempo anche un atteggiamento autoritario, e, ancor
più, di disprezzo come quello dell'intervento pubblicato. Un partito, per
essere nuovo, non può muoversi in maniera vecchia. Genitori, studenti,
insegnanti stanno facendo sentire la loro voce senza aver chiesto il permesso a
nessuno. Per questo la loro voce ha meno valore? Claudia Melli MARIANELLI/2
Nelle scuole si firma solo contro la riforma In riferimento all'intervista del
signor Marianelli, si precisa che le firme raccolte all'interno delle scuole di
Pontedera riguardavano esclusivamente la richiesta di ritiro del Decreto 137.
Luisella Mori, Comitato genitori insegnanti di Pontedera in difesa della scuola
pubblica VERSO LE PRIMARIE Appoggiare Bertelli? Esperienza positiva Pensiamo
sia stata un'esperienza positiva per alcuni di noi, l'impegno che ci ha visti
mobilitati nella raccolta di firme a sostegno di Stefano Bertelli, per le
primarie del Pd, a candidato sindaco, sia perché ci ha portati a parlare con
tanti cittadini e ascoltarne bisogni, necessità, come ritessere quel legame di
fiducia fra gli elettori del Pd e il suo gruppo dirigente, politicamente
indebolito, dalla scarsa partecipazione dei cittadini, nelle recenti primarie
del Pd a Pontedera. Alcuni sostenitori alla candidatura di Bertelli NEGOZI
APERTI Perché si lavora di domenica? Sono una donna di 30 anni e come ho una
figlia, un marito e una casa. Per riuscire a far fronte alle spese familiari
devo lavorare, affidando mia figlia alle cure dei nonni e trascurando la casa.
La mia giornata è frenetica, faticosa e alla continua rincorsa del tempo che
non basta. L'unico giorno in cui mi concedo un po' di relax è la domenica. Sono
dipendente di un negozio. E spesso la domenica devo andare a lavoro. E mi
domando perché. Fin dalle epoche passate la domenica è sempre stata il giorno
del riposo, il giorno in cui non si lavora, si sta in casa, si pranza con i
propri car. Il giorno dedicato ai figli, che spesso sono trascurati. Perché
permette le aperture domenicali sempre più spesso? E se i negozi devono stare
aperti, perché non aprono anche le banche, gli uffici postali, gli enti
pubblici, gli altri uffici e addirittura le scuole? Eliminiamo la domenica
dalla nostra settimana, o perlomeno la nostra concezione di quel giorno di
festa. M.O.
( da "Tirreno, Il" del 09-11-2008)
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Burocrazia
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7 - Viareggio Sport, feste, servizi: la spiaggia del futuro Cinque titolari
degli stabilimenti fanno il punto sul turismo balneare VALENTINA LANDUCCI
Porticcioli, acqua park, spazi per lo sport. Ma anche aperitivi e feste in
spiaggia. E per migliorare i servizi parcheggi e bus navetta. Tutti a caccia
del turista facoltoso, compatibilmente con quanto ciascuno più mettere sul
mercato: servizi esclusivi, relax, divertimento. Quello della Versilia è un
unico mare con tante spiagge diverse. Eppure le idee per far crescere il
turismo balneare sono spesso le stesse. Lo conferma l'intervista a cinque voci
che abbiamo realizzato con i titolari di alcuni degli stabilimenti balneari più
noti della costa: bagni a conduzione familiare che talvolta appartengono alle
stesse famiglie da generazione e tramandano una tradizione dell'accoglienza
oggi chiamata a scelte decisive per contrastare la concorrenza. Su cosa
puntare? La qualità, rispondono i nostri cinque interlocutori. Non sempre, però, è facile: per colpa della burocrazia, della scarsa attenzione
delle amministrazione locali per le opere pubbliche necessarie al turismo,
della promozione carente, ma anche delle difficoltà per i titolari dei bagni a
collaborare tra loro e con gli altri imprenditori del turismo. Per tutti
una cosa è chiara: le nostre sono spiagge da famiglie. Mamme, papà e bambini a
caccia di tranquillità. A loro occorre continuare a rivolgersi, senza tuttavia
dire di no ad un tipo di turismo diverso, più giovane, da solleticare con feste
in spiaggia e localini on the beach per spuntini e aperitivi. Un classico,
questo, da villaggio caraibico che in Versilia non ha ancora messo radici: sia
perchè c'è chi teme il turismo più rumoroso dei giovani, sia per ragioni
burocratiche e norme che lo impediscono. Ecco allora che gli imprenditori del
settore studiano delle alternative "acchiappa-turisti": giochi, sport
e cultura in spiaggia. Per i balneari l'obbiettivo di incrementare le presenze
turistiche non si raggiunge se manca la collaborazione degli enti locali. A
loro i balneari della Versilia chiedono la possibilità di allungare la stagione
con iniziative e strutture ad hoc, ad esempio un nuovo centro congressi. Ma
anche la realizzazione di nuovi parcheggi, perché oggi il turista da spiaggia
non è più il bagnante tradizionale che affitta casa in città per un mese e si sposta
in bicicletta. La durata della vacanza è sempre più breve, con la conseguenza
che il principale mezzo di trasporto del bagnante è l'auto. Tempi che cambiano,
evidentemente, come cambiano anche i gusti del turista. Chi lavora nel settore
lo sa da tempo: il mare non basta più. Arte, enogastronomia, escursioni
riempiono l'agenda della famiglia tipo che chiede offerte diversificate e, al
contempo, sempre maggiori servizi. Essenziale la piscina, l'ombrellone o la
tenda superaccessoriati, la disponibilità dei titolari ad assecondare i
capricci del cliente, al quale bisogna far sapere che oltre alla spiaggia ci
sono le Apuane, la buona cucina, le mostre, i concerti. Tutte informazioni
fornite, per ora, con buona volontà dagli stessi titolari dei bagni che ritengono
indispensabile fare di più e, per questo, tendono la mano alle amministrazioni
locali. Sono razzi di segnalazione: l'ideale sarebbe che i politici e gli
amministratori li avvistassero e li tenessero in considerazione.
( da "Tirreno, Il" del 09-11-2008)
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Burocrazia
TORRE
DEL LAGO C'è il Pucciniano ma sul mare non si vede Più collaborazione tra gli imprenditori
e gli enti. E più attenzione alle opere pubbliche, anche quelle più semplici.
E' la ricetta dei titolari del bagno Mauro, Andrea Pardini e la sorella Maura.
1. Siamo poco uniti, ognuno pensa al suo orticello. E non si fa molto per
promuovere il territorio: quest'anno negli stabilimenti non c'erano neppure i
manifesti del Pucciniano. 2. La piscina. Oggi con l'ente Parco non si può, ed
anche quando i divieti saranno tolti resterà sempre troppa burocrazia. 3. Una stagione diesel: è
partita lenta a causa del brutto tempo. 4. Mancano le cose semplici: parcheggi
per bici e motorini, illuminazione urbana, una pista ciclabile su via Giovanni
XXIII. Non c'è un sevizio bus durante la bassa stagione: molti turisti,
soprattutto stranieri, sono costretti a raggiungere la marina a piedi.
5. Un tempo le vacanze al mare erano più lunghe. Oggi non si va in vacanza solo
d'estate e si scelgono località diverse in diversi periodi dell'anno. 6. Brad
Pitt e Angelina Jolie con famiglia, o in alternativa anche David Beckham con
consorte e figli. Del resto la nostra vera identità è quella di una spiaggia
per famiglie. 7. Un punto di ristoro sul mare e, almeno una volta al mese, le
feste in spiaggia.
( da "Giorno, Il
(Bergamo - Brescia)"
del 09-11-2008)
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Burocrazia
BERGAMO
pag. 4 Festa grande alla Cittadella dello Sport con cinquanta olimpionici
bergamaschi CERIMONIA / LA PROVINCIA INAUGURA L?AUDITORIUM ? BERGAMO? E? IN
PROGRAMMA OGGI alle
( da "Libertà" del 09-11-2008)
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Burocrazia
Gianni
Bonadonna, l'oncologo che si è fatto paziente Gianni Bonadonna, il grande
oncologo colpito da un ictus che ha riscritto con Giangiacomo Schiavi la
medicina dalla parte del paziente e che con coraggio ha chiesto l'esame di
umanità per i giovani medici, è stato al centro del dibattito di ieri mattina.
Lo ha citato Luigi Cavanna, ne ha parlato lo stesso Schiavi e alla colazione a
favore dell'Airc, offerta da Enrica e Marco Arcelli Fontana alla Volta del
Vescovo, anche Marco Bellocchio ne è rimasto affascinato, tanto da prendere in
considerazione l'idea di un documentario sull'oncologo milanese, premiato in
America per le sue ricerche nella cura dei tumori e dimenticato in fretta
nell'Italia dei senza memoria, spesso schiacciata tra burocrazia, lottizzazione, corsa ai
facili guadagni. Il professor Gianni Bonadonna, 73 anni, rappresenta una figura
storica nell'ambito della terapia medica oncologica a livello internazionale.
E' impegnato presso l'Istituto per lo studio e la cura dei tumori in studi e
ricerche che gli sono valsi riconoscimenti di grande prestigio, tra cui
il David Karnofsky Award Lecture dell'American Society of Clinical Oncology
(Asco) nel 1989 e il Charles F. Kettering Price della General Motors nel 1993.
Le sue ricerche di maggior rilievo comprendono le prime valutazioni cliniche
sull'efficacia dell'adriamicina, oltre a vari studi sulla chemioterapia
adiuvante e primaria nel carcinoma mammario e nel trattamento del linfoma di
Hodgkin. «Bonadonna - ha detto Schiavi - ha offerto una testimonianza di come
si può vivere la malattia con coraggio, cercando di dare un senso a una lunga
infermità». Luigi Cavanna lo ha ricordato e l'ha definito «il medico che ha
sconfitto il linfoma di Hodgkin e cambiato l'approccio alle cure contro il
cancro», aggiungendo che «questo oncologo ci porta a rivedere il concetto di
malato e di malattia, sulla base di un'esperienza vissuta da entrambe le
parti». Il libro che ha scritto Giangiacomo Schiavi "Medici umani,
pazienti guerrieri" (Baldini Castaldi Dalai) è forse lo slogan di una
ritrovata alleanza che Bonadonna indica per il futuro, insieme alla riscoperta
del medico di famiglia, alla limitazione delle cure inutili, all'invito a
investire nel volontariato e a dare più fiducia alle donne medico. «Ho scritto
la storia di una paziente che, ribaltando i ruoli, decide di aiutare il suo
medico malato - ha ribadito Schiavi - un messaggio di umanità in contrasto con
il mercato della salute che privilegia il business. Bonadonna ci restituisce
l'immagine del medico che rientra a testa alta nel mondo dei pazienti». Ma.
Mol. 09/11/2008
( da "Adige, L'" del 09-11-2008)
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tiziano
bianchi ALA - Marino (nome di fantasia, ma storia vera) è un ragazzo di 17 anni
tiziano bianchi ALA - Marino (nome di fantasia, ma storia vera) è un ragazzo di
17 anni. Fu abbandonato dalla madre che era ancora quasi bambino. Lei se ne
andò per la sua strada. Altre strade. Altre vite. Lui, Marino, da allora vive
in un casermone popolare alle porte di Ala. Con il padre e con la nonna. E' un
bel ragazzo, alto, studia in una città del Veneto. Ha la faccia sveglia ma un
sorriso obliquamente triste. Torna a casa tutti giorni e «dorme ancora con me,
nel mio letto - ci racconta nonna Maria - perchè questa casa è così piccola che
non c' è posto per viverci in tre». Quando sua madre lo mise fuori di casa
insieme al padre, una casa di proprietà pubblica, lui, bambino, andò da solo in
Comune, in lacrime, per chiedere al sindaco di poter vivere ancora con suo
padre, a casa sua, fra i suoi ricordi di bambino, fra le sue cose e i suoi
pochi giochi. Naturalmente il sindaco fece poco. O nulla. Del resto che cosa
avrebbe potuto fare? Davanti ad un bambino di 12 anni che chiedeva le chiavi di
una casa per sé e per suo padre. Da allora Marino vive, così, con la nonna e
con il padre. In quella casa che non sente come sua; in quella casa troppo
piccola per viverci in tre. Senza privacy e senza diritti. Accolto e coccolato
dall'affetto di nonna Maria, ma senza sorriso. E senza madre. La storia ce la
racconta la nonna, e la prendiamo per buona così come la ascoltiamo; lei è una
donna in pensione che vive della sua pensione e che con la sua pensione manda
avanti come può questa famiglia: «Mio figlio ha quarant'anni, fa lavori
precari, ora per esempio è disoccupato e sta girando da settimane le aziende di
Rovereto per cercare un lavoro che non c'è». Lei, Maria, è una donna che ha
appena passato i sessant'anni, una vita di lavoro duro alle spalle. E ora anche
una malattia che le sta rubando le mani e il sorrido: «Guardi le mie mani,
tremano, mi hanno diagnostico la malattia di parkinson e davvero ora non so più
cosa fare». Casa troppo piccola e pensione troppo avara per vivere in tre, per
dar da mangiare anche a due uomini: «Marino e mio figlio sono entrambi sul mio
stato di famiglia, a mio carico. Ho provato a cercare aiuto. Ma nessuno mi ha
dato ascolto». Per suo nipote e per suo figlio, nonna Maria vorrebbe almeno una
casa: «Credo ne abbiano diritto, soprattutto mio nipote. Come fa un ragazzo di
quasi 18 anni a dormire ancora nel letto di sua nonna?». Eppure questa casa, un
appartamento popolare, sembra un sogno impossibile, un
diritto negato dalla burocrazia: «Non è possibile perchè Marino e mio figlio sono iscritti nel
mio stato di famiglia». La conversazione si interrompe così: Marino torna a
casa da scuola, sono quasi le quattro del pomeriggio; Maria gli prepara come
può un piatto di pasta. Lui le dà un bacio. E resta sulla sua faccia
allegra il sorriso spento di un ragazzo a cui è stato rubato un pezzo di
adolescenza. 09/11/2008
( da "Adige, L'" del 09-11-2008)
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Burocrazia
burocrazia A 12 anni è andato
dal sindaco a chiedere un tetto Non serve guardare lontano per trovare storie vere
e sofferte di disagio sociale. Ad Ala vivono in tre - nonna, padre e figlio -
in un appartamentino che sarebbe al massimo per una persona. Ma la burocrazia non aiuta: figlio e nipote figurano sullo stato
di famiglia della nonna, e non hanno diritto, quindi, ad una casa 09/11/2008
( da "Resto del
Carlino, Il (Rimini)" del 09-11-2008)
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FORLI'
PRIMO PIANO pag. 23 «Riformate la burocrazia e
disboscate gli enti» Satanassi: «Piattaforma comune tra i candidati» di
EMANUELE CHESI E? IL ?grande vecchio? della politica forlivese e non ci sta di
certo a passare per brontolone. In forza dell?età non è sospettabile di
muoversi per arraffare poltrone, ma forse non gli dispiacerebbe giocare il
ruolo di ?king maker?. Angelo Satanassi, classe 1925, sindaco comunista dal al
1970 al 1979, parlamentare fino al 1987, non tradisce la serie di ex sindaci
schierati con Nadia Masini alle primarie del Pd. «Questa giunta ha lavorato
bene ? afferma Satanassi ? e io ho fiducia in Nadia Masini, per le sue capacità
e per il suo operato, però...». ... però come tutti i vecchi comunisti del Pd
ha paura che le primarie spacchino il partito? Era meglio farne a meno? «No, le
primarie sono un fatto importante e per me equivalgono a un congresso per il
dibattito che hanno attivato. Però non devono trasformarsi in una lacerante
lotta ideologica. Così sì che ne trarrebbe vantaggio solo la destra. Abbiamo
già ?pagato? alle elezioni regionali e nazionali, un terzo flop sarebbe
esiziale per Forlì». Entrambi i contendenti del Pd, Masini e Balzani, ora fanno
appello al nuovo, al rinnovamento. Ma non è un po? tardi vista l?aria di
critica e di disaffezione, anche in parte dell?elettorato di sinistra, che si
registra verso questa amministrazione? «Non è affatto tardi, se il rinnovamento
è vero, se si smette di dire ?occorre questo, occorre quello? e invece ci si
concentra sul cuore del problema per ogni amministrazione pubblica: il peso
della burocrazia e l?invadenza della politica». Qual è
la sua ricetta? «Metto in fila alcuni punti sui quali sarebbe utile un
confronto tra i due candidati, per stabilire una piattaforma comune e dare uno
sbocco produttivo alle primarie. Intanto gli assessori dovrebbero essere scelti
tra gli eletti, basta nomine dall?alto. Poi la macchina comunale dovrebbe
essere guidata da un direttore generale scelto all?esterno fra candidati
esperti e prestigiosi. Per il personale: promozioni all?insegna della
meritocrazia e formazione in collaborazione con l?Università. Insieme a questo
è necessario superare la figura del vicesegretario generale e dei capi-area».
Lei vuole smantellare l?organizzazione del Municipio. «Certo, va profondamente
riformata, va resa più snella, efficiente e rispondente alle necessità della
realtà attuale. Ora è una macchina invadente, autoritaria e farraginosa». Ma
non occorre anche disboscare i tanti enti inutili e ricchi di poltrone
assegnate ai politici di seconda fila? «E? vero, occorre disboscare: gli
amministratori di enti strumentali nominati dal Comune devono percepire solo un
gettone di presenza. Nessuno deve percepire compensi mensili che, come dimostra
l?esperienza, spingono i partiti all?occupazione di spazi pubblici». Come nel
caso dei presidenti di Circoscrizione... «Sì. Questi punti dovrebbero segnare
il discrimine tra chi vuole rinnovare veramente e chi fa solo finta. E non
sarebbe male che se ne discutesse anche nel centrodestra».
( da "Resto del
Carlino, Il (Ascoli)" del 09-11-2008)
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ASCOLI
PRIMO PIANO pag. 3 FACCIA faccia sulla situazione occupazionale del Piceno, tra
i rapp... FACCIA faccia sulla situazione occupazionale del Piceno, tra i
rappresentanti politici locali di Alleanza Nazionale e Forza Italia e
l?onorevole Ignazio Abrignani, ospite alla Sala Docens. Abrigani ha ascoltato
le parole dei politici e dei rappresentanti dell?imprenditoria locale sui
problemi che attanagliano la produttività del Piceno. Mobilità in crescita,
fabbriche che minacciano la chiusura e un terrtorio che si impoverisce sempre
più. La drammatica situazione economica e occupazionale è stata illustrata dal
sindaco Celani, presente all?incontro. Oltre a lui c?erano anche l?assessore
comunale all?ambiente Claudio Sesto Travanti, il consigliere comunale Umberto
Trenta, il consigliere regionale Guido Castelli, l?assessore regionale con
delega specifica al Piceno Sandro Donati e i rappresentanti locali di Forza
Italia. OBIETTIVO dell?incontro è stato cercare di individuare gli strumenti
necessari a fronteggiare la crisi del territorio. Il sindaco ha sottolineato la
necessità di estendere anche al Piceno le agevolazioni che sono concesse alle
cosidette Zone Franche e insistito sull?importanza di concretizzare i progetti
che porterannoa delineare il futuro della Sgl Carbon. L?onorevole Abrignani,
dal canto suo, ha garantito impegno per far sì che arrivino prima possibile i
fondi destinati ai siti inquinati, in sintonia con l?assessore regionale Donati
che ha ribadito come il futuro della Sgl Carbon sia una delle priorità della
Regione. Il consigliere regionale Castelli, invece, ha sollecitato Donati
affinché anche nel territorio Piceno siano applicati gli interventi adottati
nel fabrianese. LE LUNGAGGINI della burocrazia e la
difficoltà che spesso si incontra nel ricevere risposte da parte delle
istituzioni sono i due aspetti sollevati dal mondo dell?imprenditoria che come
ha spiegato Celani nel territorio ascolano è costituito soprattutto da piccole
e medie imprese. e.a.
( da "Provincia
Pavese, La"
del 09-11-2008)
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Casorate,
tutte le case saranno in rete Nasce il progetto per l'anagrafe immobiliare per
dieci Comuni Ci saranno vantaggi per le amministrazioni e per i cittadini, con meno burocrazia e pratiche più veloci GIOVANNI SCARPA CASORATE. Prende il via il
progetto per la costituzione dell'anagrafe immobiliare associata. Capofila sarà
proprio Casorate, che insieme a Bereguardo, Certosa, Trovo, Trivolzio,
Giussago, Marcignago, Battuda, Rognano e Vellezzo sta cercando di creare il
primo ufficio intecomunale della zona. Duplici i vantaggi. Per le
amministrazioni, che potranno controllare in tempo reale situazioni catastali e
pagamento di tributi degli occupanti. Per i cittadini, con meno burocrazia e più velocità per le pratiche. Il progetto può
essere finanziato dalla Regione Lombardia, come già è accaduto per l'anagrafe
immobiliare creata dai Comuni del Milanese, al confine con la provincia di
Pavia. Capitanati da Corbetta, al Sigit (servizi intercomunali per la gestione
integrata del territorio) hanno aderito all'inziativa, fra gli altri, Besate,
Bubbiano, Motta Visconti, Noviglio, Rosate, Vernate e Zibido San Giacomo. Adesso
Casorate vuole provarci nell'alto Pavese, raggrupando altrettante
amministrazioni. Il progetto piace. E una prima riunione c'è già stata nelle
scorse settimane: «L'obiettivo è quello di riuscire a creare anche in questo
territorio una banca catastale intercomunale attraverso un sistema informatico
che consenta di veicolare un flusso di dati ai cittadini, professionisti ed
imprese, riguardanti i servizi del territorio, catastale e anagrafico
comprensivo di una corretta toponomastica» dice il documento inviato dal
sindaco Gianni Rho ai colleghi dei paesi vicini illustrando in linea di massima
modalità e vantaggi del progetto. Per gli uffici municipali si tratterebbe
sicuramente di un salto in avanti notevole. Creare un'anagrafe in rete,
infatti, alla cui base c'è il sistema catastale, permette di conoscere la
"storia" di tutti gli immobili presenti in ogni Comune, facendo
aggiornamenti in tempo reale. Questo significherebbe, per esempio, avere un
maggiore controllo sui pagamenti delle imposte comunali, a partire dalla tassa
sui rifiuti, dove spesso le amministrazioni scoprono falle clamorose proprio
per la mancanza di una rete informatica adeguata in grado di fornire dati in
tempo reale e soprattutto aggiornati. Non solo. L'anagrafe immobiliare può
essere utilizzata anche per scopi "sociali", dando notizie relative
ai proprietari degli immobili o a chi vive in determinate zone, permettendo di
calibrare servizi ad hoc. Ma anche per i cittadini l'istituzione dei Sigit può
portare benefici, come sta emergendo nei territorio dove quest'anagrafe è già
attiva. Un ricerca catastale digitalizzata può in pochi minuti portare a
conoscenza dell'utente la storia della propria casa. E informare con sicurezza
su cosa si può eventualmente modificare e cosa no, senza le solite lungaggini
burocratiche, pareri contradditori, errori o sviste da parte degli uffici. Si
tratta di tutte cose che allungano notevolmente i tempi per ogni pratica
relativa agli immobili, e sicuramente aumentano il rischio di pagare pesanti
sanzioni in caso di irregolarità.
( da "Nazione, La
(Umbria)"
del 09-11-2008)
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PRIMO PIANO
pag. 4 E l?ora di religione va a finire in Parlamento RADICALI ? PERUGIA ? POMO
della discordia, l?ora di religione. Da sempre. Quando ci si mette la burocrazia, però, il dissidio si infervora. Fino a diventare
interrogazione parlamentare. PARTE proprio da Perugia il perché dell?azione
promossa dai senatori radicali del gruppo del Partito Democratico, Donatella
Poretti e Marco Perduca. Dalla storia di un ragazzino al primo anno di un liceo
cittadino. Mario (è il nome di fantasia) aveva optato, al momento
dell?iscrizione, per l?ora alternativa a quella di religione. Ma organizzare
gli allievi, si sa, non è per la scuola cosa immediata. I primi due mesi,
perciò, Mario è sempre stato in classe con i compagni. Tanto che ad ascoltare
il prof di religione ci ha preso gusto. Pensava allora bastasse un cambio di
crocetta per invertire la scelta in segreteria. «La legge vieta di cambiare
l?opzione ?ora di religione? in corso d?anno», si è sentito rispondere. E non
solo lui. «Nel liceo sono una trentina gli studenti nella stessa situazione o
che l?ora di religione la vogliono abbandonare ? ricorda Pierfrancesco
Pellegrino, dei radicali Perugia ?. Pensare in tutta la città e a centinaia
lungo la Penisola. La scelta informata dello studente dovrebbe essere fatta solo
dopo aver compreso come verrà trattato il programma di IRC. Il non poter
cambiare durante l?anno, visto che non si tratta di storia delle religioni,
espone lo studente a possibili violazioni personali che non sono accettabili
forse sotto più profili». DI QUI la mobilitazione dei senatori. Per sapere dal
ministro dell?Istruzione Maria Stella Gelmini se non giudichi opportuno
modificare la normativa in vigore e consentire agli studenti di poter
riconsiderare la scelta o meno dell?insegnamento della religione cattolica. Per
non sentirsi ripetere: «Vuole far religione? Passi a rimetter la crocetta
l?anno prossimo». M.G.
( da "Unione Sarda,
L' (Nazionale)"
del 09-11-2008)
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Economia
Pagina 217 Ingvar Kamprad, ottantenne fondatore della catena di mobili e
arredi, è fra gli uomini più ricchi al mondo La fiaba svedese del signor Ikea
Ingvar Kamprad, ottantenne fondatore della catena di mobili e arredi, è fra gli
uomini più ricchi al mondo La sua fortuna è stimata in 25 miliardi di euro
--> La sua fortuna è stimata in 25 miliardi di euro di Salvatore Gaziano Il
libro più diffuso al mondo? Se rispondete la Bibbia siete fuori strada. Da
qualche anno è il catalogo dell'Ikea: oltre 200 milioni di copie distribuite
annualmente in quasi tutti i continenti. Per alcuni è il segno che non c'è più
religione, per altri la dimostrazione che il genio imprenditoriale non conosce
confini. La storia dell'Ikea e del suo fondatore Ingvar Kamprad, oggi
ottantenne, è così incredibile da sembrare quasi una fiaba. Svedese,
naturalmente. La nazione di cui è originario questo imprenditore che da 30 anni
vive però in Svizzera sopra il lago di Losanna all'insegna del più rigoroso
"low profile". Il più grande venditore di mobili e arredi "low
cost" del mondo ha scelto, infatti, di vivere da sempre una vita
parsimoniosa. Tutto è "low", non costoso e minimalista tranne il
patrimonio che ha accumulato: 25 miliardi di euro, «il nostro cuscinetto di
sicurezza per il futuro», ripete ai suoi tre figli quarantenni. Che non giudica
ancora adatti per la successione. Nonostante la veneranda età, Kamprad segue
attivamente tutto il suo gruppo. Un colosso mondiale con 21,2 miliardi di euro
di fatturato, 285 negozi in 36 nazioni e 127.800 collaboratori. Un gruppo di
cui si sa molto poco come risultati economici poiché Ikea non è quotata in
Borsa (e il fondatore non ha pensato nemmeno un momento di cercare soci) e tutto
è all'insegna della massima discrezione. Meno si sa, meno tasse si pagano, meno
concorrenti e politici si hanno fra le scatole. Di cartone, naturalmente, visto
che parliamo di Ikea. E così quasi un mese all'anno il signor Kamprad lo passa
a visitare i suoi centri commerciali sparsi per il pianeta (in incognito quando
può), mentre la restante parte del tempo è impegnato ancora a seguire le
strategie del gruppo che ha fondato nel 1943 ad Àlmhuit, remota cittadina
agricola della contea di Smàland, nel sud della Svezia. In principio il
quartier generale di Ikea era una capanna (senza bue e asinello) di pochi metri
quadri, di quelle usate per proteggere i bidoni del latte. Qui il giovane
Kamprad decise di avviare a 17 anni la sua nascente attività di consegna di
fiammiferi, accendini, cornici, penne, biglietti di Natale per corrispondenza.
Il capitale di partenza era un piccolo premio in denaro donatogli dal padre per
aver preso dei buoni voti a scuola. Imprenditori non si diventa, si nasce. Già
a 5 anni la leggenda racconta che il piccolo Ingvar vendeva ai suoi compagni di
scuola i fiammiferi, lucrandoci. Comprare in stock, rivendere al minuto,
l'eterno suo semplice segreto. Il padre di Ingvar non vedeva un grande futuro
per questo ragazzo pigro che non voleva alzarsi dal letto per mungere le mucche
della fattoria: «Brutto dormiglione! Non combinerai mai niente di buono!», gli
ripeteva. Una famiglia molto rigida come educazione; il nonno si era suicidato,
sparandosi un colpo di pistola perché non riusciva a pagare le rate del mutuo.
La nonna, nonostante tutte le avversità, riesce a evitare la bancarotta
impegnandosi allo stremo nell'attività della fattoria. IL PRIMO CATALOGO In
questo clima, il giovane Ingvar s'inventa imprenditore e fa nascere il primo
catalogo Ikea. È lui a scegliere gli articoli e anche a consegnarli. Tutti gli
oggetti sono di piccole dimensioni in modo che possano essere trasportati e
recapitati direttamente in bicicletta dallo stesso Kamprad. Il nome Ikea nasce
come acronimo di Ingvar Kamprad, nome e cognome del fondatore (e allora unico
dipendente tuttofare), ed Elmtaryd Agunnaryd, rispettivamente il nome della
fattoria e del villaggio nel quale Kamprad vive. Nessun costosissimo studio di
"brand naming", semplice intuizione. Come quella che caratterizzerà
tutta la carriera imprenditoriale di questo svedese creativo più di un
napoletano e "risparmioso" più di un genovese. Nel 1947 un'altra
intuizione per allargare il giro d'affari e risolvere gli evidenti problemi
distributivi. Fare un accordo con i lattai per utilizzare la loro rete di
camioncini (risparmiando molto visto che già erano in giro a effettuare le
consegne), potendo così aggiungere altri prodotti al catalogo. Come i mobili
realizzati da fornitori locali nei boschi vicino alla sua casa: uno dei vanti
della produzione artigianale dello Smàland. La strategia del signor Ikea è
quella di battere la concorrenza sul prezzo, puntando soprattutto sulla
quantità. È stato calcolato che negli anni '
( da "Giornale.it, Il" del 09-11-2008)
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n. 269
del 2008-11-09 pagina 6 Accattoni, spinelli e bottiglie di birra di Marta Bravi
le ordinanze valgono solo sulla carta In centro e in Darsena mendicanti e
bambini importunano turisti e passanti In corso Vittorio Emanuele c'è chi fuma
canne e chi si ubriaca sul sagrato Le ordinanze ci sono, scritte nero su bianco
e affisse, come burocrazia richiede, nell'albo pretorio del Comune. Vergate dal sindaco
Moratti martedì pomeriggio, che le ha volute immediatamente eseguite. Peccato,
però, che nella pratica non vengano ancora fatte rispettare. Per il momento,
almeno. E nonostante ieri il centro, affollatissimo per lo shopping, complice
anche la giornata di sole, fosse pieno di poliziotti, carabinieri e
militari, accattoni, venditori insistenti si aggiravano indisturbati. Ore
( da "Corriere della
Sera" del
09-11-2008)
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Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-11-09 num: - pag: 5
categoria: REDAZIONALE Liberal e conservatori, pressing sul nuovo leader Da
Krugman a Brooks e agli economisti della Scuola di Chicago: i consigli a Obama
Secondo il premio Nobel 2008, Obama dovrà varare le riforme e finanziare l'occupazione;
per l'editorialista del «New York Times» Brooks, dovrà invece tagliare la spesa
pubblica. Terza via della Scuola di Chicago: attenzione empirica a fatti e a
dati economici WASHINGTON — A cinque giorni dal voto, l'interrogativo che più
agita l'America è quale sarà la «obamanomics», la politica economica di Obama.
Sulla scia del trionfo elettorale, il dibattito è acceso: la sinistra gli
chiede grandi riforme e grandi spese, la destra moderazione e «bipartisanship».
Due scuole i cui esponenti, Paul Krugman, il Nobel liberal dell'economia, e
David Brooks si sono confrontati sulla op ed, la pagina degli editoriali del
New York Times. Il presidente eletto sembra colto tra l'incudine e il martello
anche se, stando alla School of Economy di Chicago, sino a pochi anni fa culla
del libero mercato, che negli ultimi mesi gli si è avvicinata, Obama seguirà
una terza via. Dichiara James Heckman, uno dei suoi leader, a sua volta premio
Nobel: «Obama sarà un manager pragmatico della crisi più grave dal 1929». Le opposte
pressioni scaturiscono dall'opposta analisi delle elezioni. Secondo Krugman, il
voto è stato un referendum ideologico vinto dall'ideologia riformista, e ha
portato a un drastico riallineamento dei partiti. Obama, ha scritto, ha
promesso sanità di Stato e sgravi fiscali al ceto medio, e ne sosterrà i costi
aumentando le tasse sui redditi più alti. Contro la crisi, inoltre, dovrà
finanziare sia produzione che disoccupazione: nel 2009 il deficit del bilancio
dello Stato potrebbe superare i mille miliardi di dollari, ma nelle depressioni
economiche è necessario. Obama, conclude il Nobel, deve imitare Roosevelt che
nel 1933 risollevò l'America e varare un «nuovo Nuovo corso». Per Brooks invece
le elezioni hanno segnato la vittoria del centro, non uno spostamento a
sinistra, e il Paese non accetterà un ritorno all'ideologia, sia pure contraria
a quella di Bush. Obama dice di essere «postpartisan», rileva Brooks, ed è
chiamato a dimostrarlo, soprattutto per raggiungere l'autonomia energetica e
liberarsi della schiavitù del petrolio straniero. Lo sgravio fiscale al ceto
medio e gli stimoli all'economia vanno bene, ma occorrerà anche un'iniziativa
per il pareggio del bilancio e, quindi, un graduale taglio della spesa
pubblica. «Mettere piede nella Casa Bianca dei miei sogni — osserva — sarebbe
come metterlo nella Fondazione Gates, senza burocrazia, aperta alle buone idee come
il venture capital». Di estrazione liberal, con un Congresso in mano a liberal,
Obama alla fine potrebbe allinearsi a Krugman. La Scuola di Chicago lo dubita:
il presidente eletto non sarà un clone di Franklin Roosevelt né di Bill Gates,
il padre della Microsoft. «Sarà un empirico — ribadisce Richard Thaler,
docente della Scuola e membro del consiglio economico di Obama —. è interessato
soprattutto ai dati economici e al comportamento del pubblico, come noi». La
stessa percezione del collega Heckman, il premio Nobel, che lavora al programma
sull'istruzione: «Ha meno pregiudizi ideologici di quanto la destra gli
attribuisca, per lui contano i fatti ed è liberista, non protezionista ».
Saranno i primi mesi dell'amministrazione Obama a svelare se la «obamanomics»
rappresenterà davvero una terza via, se il feeling tra l'erede di Roosevelt e
Kennedy e la Scuola di Chicago è reale o una chimera. Thaler ha dichiarato al
Wall Street Journal che il feeling esiste anche perché la Scuola è cambiata:
«Non siamo i figli di Milton Friedman, che ispirò il liberismo spinto del
presidente Reagan. La rivoluzione informatica ci ha insegnato che la teoria non
regge sempre alla verifica degli eventi, che il mercato è imperfetto perché
spesso la gente prende decisioni irrazionali». Le nomine del ministro del
Tesoro e del direttore del bilancio, su cui le correnti dei Democratici si
stanno già scontrando, forniranno una indicazione dell'orientamento di Obama.
Ennio Caretto
( da "Messaggero, Il
(Umbria)"
del 09-11-2008)
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Burocrazia
Domenica
09 Novembre 2008 Chiudi di GIAMPAOLO FALCIAI D'ACCORDO, la prima preoccupazione
della Regione è la salute dei suoi cittadini, anche perché vivendo più a lungo crescono
pure i nostri acciacchi. Va quindi bene che sul servizio sanitario si concentri
il 60% del bilancio regionale, magari cercando di ridurne gli sprechi ed
aumentarne l'efficienza. Ma di sola salute, pur avendo un paio di scarpe nuove
come diceva Manfredi, non si campa. Occorre curare anche la salute delle
imprese e del lavoro. Quando però scopriamo che la Regione, fra le pieghe del
bilancio 2008, prevede solo il 6% per le imprese, piccole o grandi che siano, e
solo lo 0,6% per il turismo, non si va lontano. E' vero che le aziende debbono
camminare con le proprie gambe, ma in tempi di recessione Palazzo Donini deve
impegnarsi di più se vuole rilanciare il sistema produttivo umbro. Pensiamo ad
esempio all'artigianato artistico e tradizionale che in passato era un fiore
all'occhiello dell'Umbria. Pensiamo a quella impresa artigiana che faceva perno
sulla figura del suo titolare, dove prestava personalmente il suo lavoro,
assumendone rischi ed oneri. Certo, apprezziamo la decisione della Regione di
stanziare 10 milioni di euro in cinque anni per operazioni di credito e leasing
agevolati, destinati all'ammodernamento ed ampliamento locali, all'acquisto di
macchinari e materie prime. Questa è una iniezione di fiducia, anche se in dose
omeopatica perché con due milioni l'anno non si fa molto. Ma se mancano i soldi
facciamo almeno funzionare il cervello, riscrivendo le regole per le attività
artigiane. Ad esempio, cominciamo col semplificare l'apparato burocratico
sopprimendo le Commissioni provinciali per l'artigianato, trasferendone le
funzioni alle Camere di Commercio. Collochiamo poi la stessa Commissione
regionale presso l'Unione delle Camere di Commercio di Perugia, che ci pare la
sede più idonea. Valorizziamo invece le Associazioni di rappresentanza degli artigiani
attraverso appositi Centri per l'assistenza e lo sviluppo imprenditoriale.
Ricreiamo infine la figura professionale del maestro artigiano capace di
trasmettere ai giovani apprendisti il know-how ed il saper fare nelle diverse
attività dell'artistico e del tradizionale. In altre parole risuscitiamo le
botteghe-scuola, facendo dell'Umbria una sorta di "silicon valley"
dell'artigianato. Ma nel contempo troviamo il coraggio di pensare
all'evoluzione di un artigianato che sappia avvalersi anche di una strumentazione
meccanica tecnologicamente avanzata, naturalmente escludendo lavorazioni
automatizzate. In conclusione, da una parte facciamo fare
un passo indietro alla burocrazia costosa e talvolta inconcludente e dall'altra parte riscopriamo
una nuova manualità del lavoro artigiano dove l'ingegno e la fantasia, sia pure
sostenuta dalle tradizioni, fanno la differenza e possono rappresentare un
punto di forza per l'economia umbra e per il futuro di tanti giovani.
giampaolofalciai@libero.it
( da "Messaggero, Il
(Civitavecchia)"
del 09-11-2008)
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Burocrazia
Domenica
09 Novembre 2008 Chiudi di BEATRICE PICCHI Difficile dire se è la serenità di
Paola oppure la sua cocciuta determinazione ad aver compiuto il miracolo. Poi
l'ascolti e capisci, e soprattutto impari. Impari che «l'aids è molto di più di
una malattia: e sui bambini diventa un marchio, che crea mostri di sette, otto,
dieci anni, che nessuno vuole più». E lei vuole soltanto farli tornare a essere
bambini, anche se devono prendere quattordici pasticche al giorno, fare le
analisi ogni mese... Ecco perché quei centosettanta metri
quadrati ottenuti dopo cinque anni di burocrazia, inaugurati ieri mattina, appaiono come un miracolo: Paola e la
sua associazione Arché avranno una casa tutta per loro dove far giocare i
bambini, organizzare corsi di teatro, laboratori di fumetti, pittura. Cose
semplici, cose da bambini, ma così tanto importanti per loro che devono
riappropriarsi, giorno dopo giorno, di una vita normale. Perché è stato
questo fin dall'inizio il primo obiettivo dell'associazione, la prima nata in
Italia proprio per prendersi cura dei bambini sieropositivi: farli tornare
ragazzini felici. Felicità è la parola scritta e ripetuta una decina di volte
nello statuto della storica associazione. Come anche la parola responsabilità,
«perché soltanto quando parli, spieghi, rispondi alle domande degli adolescenti
fai veramente qualcosa per cancellare mostri e pregiudizi, per fare prevenzione
concretamente. Solo così ti impegni a costruire un mondo più responsabile,
insomma basta che ognuno faccia la sua parte», questo ripeterà fino a quando
avrà fiato Paola Liuni, anima e voce di Arché, che si occupa anche di adozioni,
affidi, famiglie fragili e sole, ma anche di reclutare volontari. E' un
immobile confiscato alla banda della Magliana, vicino a San Giovanni, il
palazzo dell'associazione, (www.archè.it). Ci sono voluti cinque anni di carte
bollate, richieste, rassicurazioni, documenti da una scrivania all'altra, poi
un mese e mezzo fa la telefonata: «Tutto a posto signora Liuni, l'immobile è
stato assegnato alla vostra associazione». Trenta giorni sono volati a
tinteggiare il nuovo palazzo, rifare impianti, traslocare mobili e
attrezzature, fra dieci giorni si entra. Finalmente niente più affitti da
pagare, spazi ristretti, iniziative sospese, appuntamenti saltati. E sarà molto
più che una festa aprire le porte di questo palazzo, «potremo fare più cose,
coinvolgere anche le famiglie», tutti quei genitori fragili e spaventati che
hanno bisogno di parlare, di sapere, che continuano ad avere vergogna, a
preferire il silenzio a una verità che si può affrontare e guarire.
( da "Messaggero
Veneto, Il"
del 09-11-2008)
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Burocrazia
Pagina
2 - Udine Un impianto per riutilizzare i rifiuti domestici Collaborazione fra
ateneo e Consorzio A&t2000. l'esperto: sono sostanze organiche utili al
suolo Stop all'inquinamento e al conferimento dell'umido in discarica.
L'università di Udine, in collaborazione con A&T 2000, presenta il primo
progetto alternativo di riutilizzo dei rifiuti domestici che, attualmente,
vengono trasportati in discarica con due effetti ambientali negativi: far
aumentare l'esigenza di discariche e sprecare tonnellate di sostanza organica,
estremamente utile al suolo, come ha dimostrato il docente di Economia agricola
Mario Gregori, promotore dell'iniziativa per il reimpiego dell'umido presentata
nel convegno tenutosi al Polo scientifico dei Rizzi. L'idea, rivoluzionaria per
il Friuli (peraltro già applicata con risultati ottimi in Vietnam proprio
dall'équipe di Gregori in collaborazione con l'Hanoi Agricultural University) e
da anni fatta propria dall'Austria, il paese più ecologicamente sensibile -
prevede l'uso dell'umido come risorsa per l'agricoltura. Per rendere possibile
il meccanismo, è necessario un impianto sperimentale che sarà costruito, sempre
che arrivino in tempo i nulla osta, accanto all'autorizzato impianto di
compostaggio che sorgerà a Codroipo il prossimo anno. Nel centro sperimentale
gestito dall'Ateneo confluirà l'umido della provincia di Udine e si realizzerà
il precompostaggio dell'organico senza immettere alcuna sostanza nociva
nell'atmosfera. «Nella futura stazione sperimentale - ha spiegato Gregori -
verrà preparata una miscela dei rifuti organici che avrà una caratteristica
fisica simile a quella del letame: si mescola il tutto con foglie e rami per
realizzare il precompostaggio che abbatte gli odori. Questa materia non adrà in
discarica, ovviamente, ma finirà nelle aziende agricole dove verrà fatta
maturare in apposite concimaie dai 4 ai 6 mesi, dopo di che il mix è pronto per
essere usato come fertilizzante». I vantaggi? Di natura economica, in quanto
smaltire 1 tonnellata di rifiuto organico in discarica costa 140 euro, mentre
«noi con 80 euro copriamo - spiega Gregori - tutti i costi, dalla lavorazione
al trasporto fino al premio per gli agricoltori che ricevono il compost e lo
utilizzano come concime organico»; ma anche di natura ambientale, in quanto ogni
chilo che finisce nel suolo trattiene anidride carbonica e combatte l'effetto
serra, quindi se si aumentasse dell'1 per cento la frazione organica, si
rispetterebbero i parametri di Kyoto. Il progetto è stato promosso a pieni voti
dall'Assindustria, attraverso Claudia Silvestro, responsabile ambiente: «E' un
ottimo progetto ambientale». Dai vertici dell'A&T 2000
allo staff accademico che ruota attorno a Gregori è arrivato un forte appello
all'assessore regionale Vanni Lenna e a quello provinciale Ennio Decorte
affinché il tempo delle autorizzazioni e la burocrazia obsoleta non ostacolino la realizzazione. Irene Giurovich
( da "Brescia Oggi" del 09-11-2008)
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Burocrazia
Domenica
9 Novembre 2008 IL CASO. Riflettori Rai sull?annosa vicenda del mega-edificio
di via Gambara, iniziato nel 1999 e non ancora fruibile. All?orizzonte, però,
si intravvede l?atteso lieto fine Palagiustizia, conto alla rovescia Labolani
ribadisce l?impegno del Comune: «Consegna ai magistrati entro giugno» Poi
l?operazione trasloco Il presidente Mazzoncini e gli avvocati: «L?attuale
sistemazione è disastrosa» Marra: «Tendaggi entro fine mese». Papalia: «Traguardo
finalmente vicino» Chi ha svolto i collaudi smentiti dai vigili del fuoco se ne
assumerà la responsabilità» FAUSTO DI MEZZA ASSESSORE AL BILANCIO
«Spreco per giusta causa». Così Rai
( da "Brescia Oggi" del 09-11-2008)
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Burocrazia
Domenica
9 Novembre 2008 CRISI. L?allarme dell?associazione artigiani di Mestre: «Il piccolo
commercio è il più colpito» La Cgia: in nove mesi chiuse 337mila aziende È di
100mila posti di lavoro la stima delle perdite A pagare il prezzo più alto le
regioni meridionali VENEZIA Nei primi nove mesi del
( da "Gazzettino, Il" del 09-11-2008)
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Burocrazia
«Bicamerale
per le riforme», intesa Fini-D'Alema «Il federalismo fiscale non basta».
L?obiettivo: cambiamenti istituzionali condivisi. «È un confronto, altro che
inciucio» AsoloNOSTRO INVIATO«Solo un troglodita può pensare che un confronto
sia un inciucio. Non dobbiamo spartirci nessuna torta». Pensiero di Gianfranco
Fini. «Se uno dice che non vuole dialogare, passa per troglodita; se dice che
vuole dialogare, pensano che voglia fare un inciucio. Ma che razza di Paese
è?». Pensiero di Massimo D'Alema. An e Pd, almeno ad Asolo, la pensano allo
stesso modo: e non solo nell'accusare i giornalisti di lasciarsi andare alla
dietrologia. Non c'è nessuna intenzione nascosta - giurano - dietro l'incontro
di 100 under 35 selezionati dalle fondazioni Farefuturo (che fa capo a Fini) e
Italianieuropei (ispirata da D'Alema). C'è solo la comune consapevolezza che le
riforme non possono essere "episodiche": se si vuole cambiare il
Paese, il federalismo non basta. «Serve ben altro», avverte il presidente della
Camera.È vero quel che sostiene D'Alema: qui la notizia non sono le sue
ambizioni o quelle di Fini, ma il fatto che un centinaio di ragazzi di destra e
di sinistra si sono mescolati per due giorni ed era francamente difficile
capire chi stava di qua e chi stava di là. Sembrava di vivere in un Paese
normale. Il placido sindaco Daniele Ferrazza gongolava soddisfatto: lo
"spirito di Asolo" non durerà solo per questi due giorni, ma sarà mantenuto
in vita dalle repliche che Fini e D'Alema intendono riproporre ogni anno.
Almeno fino a quando durerà questa legislatura, che secondo An e Pd ha le
potenzialità per portare a una riforma complessiva e condivisa dello Stato.
«Pensare che il federalismo fiscale sia taumaturgico - sostiene il presidente
della Camera - e non invece solo un anello di una catena di riforme, è una
legittima azione politica della Lega. Ma è illusorio».E poi, evidenzia, non si
sa ancora quali saranno i contenuti di questa riforma; saranno decisi dai
decreti attuativi. Fini propone quindi che si istituisca «una commissione
bicamerale apposita finalizzata all'esame dei decreti», per evitare che debbano
passare attraverso sei commissioni tra Camera e Senato. Proposta avanzata ieri
da Luciano Violante, e sulla quale D'Alema concorda: «Presenteremo subito un
emendamento per istituire una commissione mista». Ma, avverte l'ex premier, «il
federalismo fiscale è solo l'occasione per riprendere il processo di riforma
costituzionale. Non una revisione complessiva perché se reimbocchiamo quella
strada rischiamo di nuovo di naufragare: alcuni precisi punti però sono
indispensabili». L'Italia, secondo D'Alema, è una «nazione senza Stato» in
un'epoca in cui c'è invece bisogno di uno Stato più snello e al contempo forte:
«I cittadini vogliono efficienza, semplicità, minori costi. Non vogliono un
neocentralismo regionale e altra burocrazia. Perciò lo Stato deve solo assumere la capacità di programmare,
valutare e controllare».Il federalismo come bandiera, o peggio come tentativo
surrettizio di disarticolare l'unità dello Stato, fa ancora paura. Ma Fini non
è di questo avviso: «Non vedo un rischio di disarticolazione, anche la Lega è
ormai consapevole che il federalismo è realizzabile solo se si traduce in
una complessiva riorganizzazione dello Stato». E allora, si discuta di tutte le
riforme necessarie a cambiare lo Stato, senza pregiudiziali e con spirito
costruttivo: lo "spirito di Asolo", che parte dall'osservazione
oggettiva dell'esistente per cercare soluzioni il più possibile condivise. «Ad
esempio - spiega il presidente della Camera - è evidente a tutti che in Italia
è nato una sorta di presidenzialismo spurio senza che ci sia il bilanciamento
di un parlamento forte. Io resto favorevole al presidenzialismo, ma negli Usa
il Congresso è in grado di cambiare l'80\% del piano finanziario di Bush».
Meglio una riforma organica, con pesi e contrappesi, che un adeguamento
"di fatto". Nella scorsa legislatura, la commissione Affari
Costituzionali della Camera era riuscita nonostante tutto ad approvare la
cosiddetta "Bozza Violante", «un testo di riforma con alcuni ritocchi
dai quali sarebbe sbagliato non ripartire», propone Fini.E D'Alema concorda:
«Dobbiamo usare questa legislatura per fare alcune riforme sulle quali c'è già
di fatto una larga convergenza. Dare più poteri al Governo e al contempo creare
un Parlamento più forte, con una sola Camera e un minor numero di parlamentari;
istituire il Senato federale; e varare una legge elettorale che dia più potere
ai cittadini e rafforzi i partiti: l'attuale legge è fondata sulle coalizioni e
sui leader». Cambiare strada si può: a patto che incontri come quelli di Asolo
non diventino convegni di partito.Ario Gervasutti
( da "Gazzettino, Il
(Udine)"
del 09-11-2008)
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Burocrazia
Dopo
29 anni lascia il palazzo di giustizia di Udine e diventa il nuovo procuratore
per Carnia e Alto Friuli Buonocore da domani a Tolmezzo Ha sollecitato
l?applicazione in anticipo perchè la Procura carnica è in affanno Due soli pm.
Fascicoli che si accumulano su fascicoli. Turni impossibili. Giancarlo
Buonocore, il nuovo procuratore di Tolmezzo, non poteva
aspettare i tempi della burocrazia lasciando che il suo futuro ufficio fosse affossato da un
iceberg chiamato "carenza d'organico". Così ha spiazzato tutti
(specie a palazzo Lovaria, dove il procuratore capo Antonio Biancardi sperava di
averlo al suo fianco il più a lungo possibile) sollecitando al procuratore
generale di anticipare il trasferimento. La sua richiesta è stata
immediatamente accolta. E da domani il suo ufficio, in fondo al corridoio del
terzo piano, sarà vuoto.«Per il momento sono stato applicato su mia
sollecitazione - spiega il magistrato - nel presupposto che la situazione di
Tolmezzo è di leggera sofferenza. I ragazzi (si riferisce ai sostituti Luca
Olivotto e Andrea Gondolo, nrd) sono validissimi, ma una collega è in maternità
e Cavalieri è applicato dal 24 settembre a Trieste. Se aspettavo il bollettino,
sarebbero rimasti altri due mesi a metà organico». La notizia è arrivata
venerdì. Ieri mattina Buonocore era ugualmente al lavoro. Prima di lasciare la
Procura ha tolto quadri e foto dalle pareti.Napoletano ormai
"friulanizzato" («Ho guadagnato anche una moglie friulana»), è
entrato in magistratura nel '78, non aveva ancora 25 anni. Il 12 luglio ha
prestato giuramento e nel settembre 1979 è arrivato a Udine per il suo primo
incarico. Drigani, Diez e Caruso sono stati i suoi primi procuratori.
Procuratore aggiunto dal 2001, dopo la morte di Caruso ha retto il Palazzo per
due anni tra carichi di lavoro sempre più pressanti e tensioni sindacali. A
febbraio avrebbe dovuto lasciare la sede di Udine: ha chiesto Tolmezzo, così da
poter restare vicino alla famiglia, e non ha avuto antagonisti.Adesso è venuto
il momento di congedarsi dalla città, anche se solo dal punto di vista
professionale, e dalla «sua» Procura. «A 55 anni, dopo 30 di vita
professionale, uno fa un bilancio - dichiara - Ho fatto il mestiere che mi
piaceva e l'ho fatto dignitosamente, ricevo attestazioni di stima anche dagli
avvocati. Potevo fare il furbo e aspettare che il trasferimento fosse
pubblicato sul bollettino. Ho detto io al procuratore generale di valutare la
situazione». Ieri ha cominciato a fare i "bagagli". «Mi è venuta una
certa melanconia quando ho tolto i quadri - confessa - Sono a Udine da 29 anni
e 2 mesi, potrei scrivere un'encicolpedia, ma non mi sogno, mi piace di più
parlare». Con quale spirito affronterà il nuovo incarico a Tolmezzo lo ha già
fatto capire a tutti giocando d'anticipo sul trasferimento. «Vado con serenità
- afferma - È un'esperienza nuova e stimolante, vado con lo spirito più
costruttivo possibile». Ma c'è anche una nota nostalgica. «A Tolmezzo c'andavo
da bambino - racconta - Un mio zio comandava una compagnia artiglieri e io,
avevo 5 anni, con mia nonna partivo da Napoli per venirlo a trovare. Arrivavamo
qui dopo un giorno e mezzo di viaggio».C.A.
( da "Gazzettino, Il
(Pordenone)"
del 09-11-2008)
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Burocrazia
L?ALTRA
PROPOSTA Chiarotto: nessuna contrapposizione (d.l.) -Sergio Chiarotto ha
firmato la disponibilità a correre alle elezioni primarie di gennaio che
stabiliranno chi sarà il candidato del centrosinistra alla guida della
Provincia. Stamattina - a firme raccolte - la candidatura sarà depositata agli
organismi del partito. «Non faccio parte della burocrazia del Pd - ha voluto precisare
il preside del liceo Leopardi-Majorana - Ho accettato l'invito a questa sfida
anche per portare ulteriore tensione ideale nel partito. È un modo per mettere
a disposizione una certa esperienza amministrativa e poi quella della vita
professioanle e civile vissuta, negli ultimi dodici anni, lontano dalle
segreterie dei partiti. Non c'è alcuna contrapposizione con l'amico Giorgio
Zanin. E tantomeno alcuna conflittualità». In molti sostengono che la sua è la
candidatura della "nomenclatura" del Pd, mentre quella di Zanin è
sponsorizzata da chi vuole il rinnovamento. «Avere una storia - sottolinea il
preside - e delle appartenze non necessariamente rappresenta qualcosa di
negativo. Ci sono esperienze diverse, il segno di un partito dialettico che si
confronta».
( da "Mattino, Il
(Benevento)"
del 09-11-2008)
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Burocrazia
Salvo
Vitrano Tra romanzo pensieroso e reportage sociale il libro di Lucio Iaccarino
Napoli Bene - Salotti, clienti e intellettuali nella capitale del Mezzogiorno
(Ediesse, pagg. 192, euro 10) racconta la Napoli attuale senza risparmiare
sferzate ma anche cercando le risorse per una rigenerazione. In queste pagine
nessun ambiente si sottrae alla critica: dalla politica
alla cultura, dalla borghesia imprenditoriale alla burocrazia pletorica. Intorno c'è l'abbraccio avvolgente e strozzante della
camorra diventata elemento decisivo del paesaggio sociale. Così appare spesso
un incubo il mondo attraversato dall'alter ego narrativo, quasi fedelmente autobiografico,
dell'autore. Eppure Iaccarino riesce a procedere con lucidità e persino
con momenti di ilarità, partendo dallo spunto paradossale di un divano bianco,
«eredità» di un riconoscibile maestro universitario, che torna lungo le pagine
come un leit motiv a contrasto con l'anima «nera» di Napoli. Nell'intreccio lo
sguardo disincantato dello studioso di scienze sociali - quale è per il suo
curriculum accademico Iaccarino, autore tra l'altro del saggio La
rigenerazione, sulla Bagnoli postindustriale (l'ancora del Mediterraneo) - si
unisce al racconto intimo di illusioni perdute, di incertezze esistenziali, di
caparbie speranze. C'è nel libro la storia di un giovane intellettuale che
decide di restare «nonostante tutto», nonostante la palude baronale dell'ambiente
universitario, nonostante la precarietà del lavoro, nonostante il rischio di
giocare partite sempre truccate. E c'è la denuncia forte di una classe
dirigente e politica che dopo le illusioni del «Rinascimento napoletano» e
della «stagione dei sindaci», con Bassolino trionfante, si è ritrovata
letteralmente sommersa dai rifiuti. Iaccarino la questione dei rifiuti
giustamente non la ritiene incidentale. La considera un estremo sintomo di
malanni politici endemici radicati a Napoli, nel Sud, e riguardanti anche un
perturbato contesto nazionale che per Napoli è polemico ma variamente complice.
«Senza girarci troppo attorno - scrive Iaccarino - e per non fare torto ai
nuovi testi sacri del meridionalismo, appare evidente che la condizione di
arretratezza di Napoli e del Mezzogiorno è causata dallo strapotere del
crimine. Non basta denunciare le pratiche criminali, come comportamenti
distanti da noi. E a quanti scelgono la via culturale, come percorso per
arginare il dilagante declino dell'etica pubblica, occorre ricordare che le
complicità del perbenismo e i suoi silenzi si riproducono proprio nelle
istituzioni che più dovrebbero dare l'esempio. Così facendo, si spiazza
sistematicamente l'opinione pubblica che, mentre crede di essere in una
democrazia retta da principî universalmente validi, è costretta a fare i conti
con il particolarismo dei governanti, con il clientelismo delle classi
dirigenti, a difesa di un potere incapace di risolvere problemi». Il primo ed
essenziale riferimento dell'analisi è l'insegnamento di Percy Allum, noto
storico-politologo del «caso Napoli» di cui è controfigura il maestro del
divano bianco e del quale effettivamente Iaccarino è stato allievo
all'università L'Orientale. Il professore, autore negli anni '70 del fondamentale
Potere e società a Napoli nel dopoguerra, non viene citato per nome (e chissà
se questo è un bene o fa correre il rischio di scivolate nell'ammiccamento tra
addetti ai lavori) ma la sua raffigurazione del sistema di potere clientelare è
il quadro di partenza per le esperienze del protagonista di Napoli bene, in un
percorso che diventa anche un'escursione nella recente storia
politico-culturale della città, dalla denuncia di Allum a quella di Saviano in
Gomorra. Alcune delle idee di Iaccarino per la rigenerazione di Napoli -
peraltro già da lui avanzate attraverso il laboratorio Think Thanks e
l'attività pubblicistica per il quotidiano «La Repubblica» - possono lasciare
perplessi. Per esempio la proposta di legalizzazione «locale» delle droghe
leggere. Ma è difficile non concordare con lui sulla necessità di un ricambio
nella classe dirigente e di un rafforzamento del «capitale sociale» della
città, ovvero dell'impegno civile di tutti.
( da "Giornale di
Brescia"
del 10-11-2008)
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Burocrazia
Edizione:
10/11/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:interno ed estero In ballo a
Washington ben ottomila poltrone WASHINGTONSono circa 8.000 le poltrone
disponibili nella amministrazione Obama. Il Plum Book, che ad ogni elezione
elenca i posti di lavoro sul mercato, sarà pubblicato mercoledì dal Government
Printing Office e la Washington dei palazzi aspetta. Il rito è quadriennale e
in parte spiega il perché della lunga transizione americana: ad ogni cambio la
capitale si svuota e si riempie cambiando colore politico e stili. Con Bush
partono i repubblicani (e i texani) e arrivano Barack Obama e i «Chicago Boys».
Le oltre 300 pagine - un best-seller nella capitale, titolo
ufficiale «United States Policy and Supporting Positions» - mettono in
circolazione le poltrone della passata amministrazione che non rientrano nel
Civil Service, cioè la burocrazia. Un terzo delle poltrone sono di nomina politica: saranno
assegnate ai democratici secondo le regole dello spoil system.
( da "ItaliaOggi
Sette" del
10-11-2008)
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Burocrazia
ItaliaOggi
Sette ItaliaOggi Sette - Lavoro & Previdenza
Numero 267, pag. 33 del 10/11/2008 Autore: di Carla De Lellis Visualizza la
pagina in PDF Le opportunità introdotte dalla manovra d'estate
si rivolgono a imprese e lavoratori L'apprendistato a tutto campo Il contratto
è applicabile senza le regole regionali L'apprendistato acquista appeal. Il
contratto è ora praticabile anche se manca la regolamentazione regionale
(all'appello mancano ancora le regioni Campania, Calabria, Sicilia e Veneto),
in presenza di un'erogazione anche solo a livello aziendale della formazione ai
tirocinanti. Una novità, che è già pienamente operativa, introdotta dal dl n.
112/2008 (in vigore dal 25 giugno) e alla quale si va ad
aggiungere il taglio di burocrazia, che ne appesantiva enormemente la gestione. Nuove opportunità,
dunque, per imprese e lavoratori: alle prime perché si moltiplicano le
possibilità di reclutare e di addestrare manodopera a basso prezzo; ai secondi
perché aumentano le occasioni di ingresso nel mercato del lavoro e, quindi, di
prima occupazione. Tre canali per professionalizzarsi La vigente
disciplina, introdotta dal dlgs n. 276/2003, distingue tre contratti di
apprendistato, anche cumulabili tra loro, con altrettante finalità. Il primo è
il contratto di apprendistato per l'espletamento del diritto-dovere di
istruzione e formazione; il secondo l'apprendistato professionalizzante per il
conseguimento di qualificazioni attraverso una formazione sul lavoro e un
apprendimento tecnico-professionale; il terzo è il contratto di apprendistato
per l'acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione. Per tutti,
originariamente, l'operatività veniva subordinata a provvedimenti di attuazione
da parte delle regioni e della contrattazione collettiva. Ecco come ti formo in
azienda Il contratto di apprendistato professionalizzante è quello praticamente
operativo e a maggior appeal presso le imprese. è rivolto a giovani d'età
compresa tra i 18 e i 29 anni (anticipabile a 17 anni per i soggetti in
possesso di una qualifica professionale). La regolamentazione è rimessa ai ccnl
che, tra l'altro, in ragione del tipo di qualificazione da conseguire, fissano
la durata del contratto di lavoro nell'intervallo tra due e sei anni. Ma qui ci
sono le prime e fondamentali novità. La prima riguarda la durata: è scomparso
il limite minimo, per cui l'apprendistato può avere anche una durata inferiore
a due anni, fermo restando la massima (di sei anni). La seconda novità riguarda
la regolamentazione dei profili formativi; questa, come detto, era rimessa alle
regioni e province autonome anche se i ccnl, fino all'approvazione della
regolamentazione regionale, avevano possibilità di dettare una disciplina
sostitutiva (la semplificazione è stata introdotta nel 2005 per ovviare allo
stallo degli enti territoriali che si ripercuoteva con sfavore sulle imprese,
impossibilitate a utilizzare lo speciale contratto di lavoro). Il dl n.
112/2008 ha semplificato ulteriormente la regolamentazione formativa,
ammettendo la possibilità di erogare soltanto la formazione aziendale. In
merito, il ministero del lavoro (interpello n. 50/2008) ha spiegato che la
novità rappresenta un'ulteriore semplificazione, poiché ha introdotto un «canale
parallelo» a quelli predetti (normativa regionale ovvero ccnl) di praticabilità
del contratto. In sostanza, il contratto collettivo di ogni livello (nazionale,
territoriale, aziendale) può dettare la nozione di formazione interna.
Formazione, ha precisato ancora il ministero, che può risolversi anche in
attività fisicamente esterne all'azienda, purché resti sempre quest'ultima a
dirigerne lo svolgimento e sempreché non implichi finanziamenti pubblici. Le
altre semplificazioni All'intervento normativo (dl n. 112/2008) si affiancano
numerosi chiarimenti da parte del ministero del lavoro, alcuni dei quali
conseguenza delle novità di riforma. è il caso, per esempio, delle Co (le
comunicazioni obbligatorie telematiche relative ai rapporti di lavoro). La formazione
aziendale, infatti, consente di accentrare le comunicazioni relative
all'apprendistato. In altre parole, i datori di lavoro i quali, svincolandosi
dai profili formativi regionali, erogano direttamente la formazione agli
apprendisti possono inviare le denunce telematiche presso un unico nodo
informatico regionale. L'accentramento è un servizio che snellisce le procedure
a favore delle Co dei datori di lavoro (oppure dei soggetti abilitati) che
operano in due o più regioni. Ordinariamente, le Co vanno inviate al nodo
regionale competente in ragione dell'ubicazione delle sedi di lavoro. Se queste
ricadono in due o più regioni, il datore di lavoro deve procedere a inviare le
Co presso differenti sistemi telematici. Invece, con l'accentramento, il datore
di lavoro ha facoltà di scegliere e quindi utilizzare un solo nodo regionale
(tecnicamente si chiama sistema informativo regionale), al quale inviare tutte
le comunicazioni obbligatorie, indipendentemente dal numero di sedi di lavoro
presenti sull'intero territorio nazionale. L'accentramento, però, non è
possibile per le comunicazioni inerenti particolari rapporti di lavoro per i
quali, a livello regionale, possono essere definiti moduli integrativi al fine
di acquisire informazioni specifiche necessarie per la loro gestione.
( da "Centro, Il" del 10-11-2008)
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Pagina
3 - Attualità L'amministrazione cambia colore: con lo 'spoil system'
disponibili ottomila posti NEW YORK. Funzionario cercasi: sono circa 8.000 le
poltrone disponibili nella prossima amministrazione Obama. Il Plum Book, che ad
ogni elezione elenca i posti di lavoro sul mercato, verrà pubblicato mercoledì
dal Government Printing Office e la Washington dei palazzi aspetta col fiato
sospeso. Il rito è quadriennale e in parte spiega il perché della lunga
transizione americana: a ogni cambio di amministrazione la capitale si svuota e
si riempie cambiando colore politico e stili di vita. Con George W. Bush
partono i repubblicani (e i texani) e arrivano Barack Obama e i suoi Chicago
Boys. Il primo Plum Book fu pubblicato per la prima volta da Eisenhower, che
nel 1952 aveva ripreso per i repubblicani le redini dell'amministrazione dopo
due decenni di governo democratico, e poi regolarmente dal
( da "Libertà" del 10-11-2008)
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Si è
aperta la caccia a ottomila poltrone NEW YORK - A.A.A. funzionario cercasi:
sono circa 8.000 le poltrone disponibili nella prossima amministrazione Obama.
Il "Plum Book", che ad ogni elezione elenca i posti di lavoro sul
mercato, verrà pubblicato mercoledì dal Government Printing Office e la
Washington dei palazzi aspetta col fiato sospeso. Il rito è quadriennale e in
parte spiega il perché della lunga transizione americana: ad ogni cambio di
amministrazione la capitale si svuota e si riempie cambiando colore politico e
stili di vita. Con George W. Bush partono i repubblicani (e i texani) e
arrivano Barack Obama e i suoi Chicago Boys. Il primo Plum Book fu pubblicato
per la prima volta da Dwight Eisenhower, che nel 1952 aveva ripreso per i
repubblicani le redini dell'amministrazione dopo due decenni di governo
democratico, e poi regolarmente dal
( da "Libertà" del 10-11-2008)
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Telelibertà:
Amministrazione provinciale ai raggi X piacenza - Una provincia, la vostra. Da
domani, alle 20.15 dopo il TGL, la giornalista Nicoletta Bracchi vi
accompagnerà su Telelibertà, insieme al presidente della Provincia Gianluigi
Boiardi e alla sua Giunta, in un viaggio all'interno dell'amministrazione
provinciale. In un momento in cui il ruolo delle Province è sempre più messo in
discussione, i protagonisti di questi cinque anni di mandato si raccontano ai
cittadini, uscendo dal palazzo di corso Garibaldi e confrontandosi con le
proprie esperienze di uomini, donne e amministratori. E, soprattutto, cercando
di mettere in evidenza il ruolo di un Ente chiamato a coordinare e programmare
parte del futuro di un territorio. Sullo sfondo dell'Istituto Alberghiero
"Marcora", con la collaborazione degli allievi e del preside Roberto
Belli, di fronte a un aperitivo preparato rigorosamente con vini e salumi
piacentini, il presidente Boiardi e i suoi assessori rispondono alle domande di
Nicoletta Bracchi per tracciare un bilancio oramai definitivo di questi anni di
lavoro. Un percorso che cercherà di portare i telespettatori a vedere l'altro volto della burocrazia. Il primo appuntamento è per domani alle 20.15 con il presidente
Boiardi che darà il via al nuovo programma "La vostra provincia".
Dalla sanità alle politiche di sostegno alle famiglie e agli anziani, dal Ptcp
alla tangenziale di Piacenza con il nuovo ponte sul Trebbia, dai lavori
pubblici alla realizzazione di nuove scuole, dalla protezione civile
alle politiche ambientali, dalle iniziative culturali alla formazione
professionale, dalle politiche per sviluppare il turismo all'enogastronomia,
dalla ruralità del territorio alla valorizzazione dei prodotti tipici locali.
10/11/2008
( da "Unione Sarda,
L' (Nazionale)"
del 10-11-2008)
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Esteri
Pagina 107 Spoil system Funzionario cercasi: liberi 8000 posti Spoil system
--> NEW YORK A.A.A. funzionario cercasi: sono circa 8.000 le poltrone disponibili
nella prossima amministrazione Obama. Il Plum Book, che a ogni elezione elenca
i posti di lavoro sul mercato, verrà pubblicato mercoledì dal Government
Printing Office e la Washington dei palazzi aspetta col fiato sospeso. Il rito
è quadriennale e in parte spiega il perché della lunga transizione americana:
ad ogni cambio di amministrazione la capitale si svuota e si riempie cambiando
colore politico e stili di vita. Con Bush partono i repubblicani (e i texani) e
arrivano Barack Obama e i suoi Chicago Boys. Il primo Plum Book fu pubblicato
per la prima volta da Dwight Eisenhower, che nel 1952 aveva ripreso per i
repubblicani le redini dell'amministrazione dopo due decenni di governo
democratico, e poi regolarmente dal
( da "Repubblica, La" del 10-11-2008)
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Pagina
IV - Bologna "O PAGANO I MIEI RICERCATORI..." VALERIO VARESI (segue
dalla prima di cronaca) Basti pensare che il 75% dei nuovi casi nel nostro
Paese vengono esaminati a Bologna e l´84% proviene da altre città. Inoltre,
Pileri è uno degli editori, per conto dell´Organizzazione mondiale della sanità
(Oms), del Who classification of tumors hematopoietic and lymphoid tissus
considerato la Bibbia mondiale per la diagnosi e cura dei linfomi e dei tumori
del sangue. Malgrado queste credenziali, la sua struttura si regge in buona
parte sul buon cuore e le offerte dei pazienti convogliate in due onlus create
appositamente (la «Abste» e la «Spes onlus»), nonché sui contributi di «Airc»,
«BolognAil» e le fondazioni «Carisbo», «Del Monte» e «Seragnoli». Un po´ poco
per un´unità che all´estero ci invidiano e che in altri Paesi sarebbe
finanziata doverosamente. Al contrario, la pianta organica su cui può contare
il professor Pileri è composta in gran parte da personale pagato con soldi
privati, dalle onlus e dalle fondazioni di cui si diceva. Solo sei dipendenti
sono stipendiati dal policlinico. Dodici persone su 18 possono continuare la
loro attività di alto livello scientifico unicamente grazie ai contributi
volontari senza nessuna garanzia per il futuro. «Vista la precarietà, molti
validissimi ricercatori da noi formati se ne sono andati all´estero o in altri
centri che hanno garantito loro una stabilità nella carriera scientifica»
spiega il professore. «Purtroppo si tratta di gravi perdite proprio perché, non
solo li avevamo cresciuti, ma potevano dare grandi apporti alle nostre
ricerche». Lo stesso Pileri è di fronte a un bivio. «Ho sessantadue anni e
ancora otto di attività» dice. «Adesso non posso più aspettare: o avrò la
certezza che questa Unità potrà continuare anche dopo la mia pensione avendo
fondi e personale strutturato, oppure io potrei anche prendere la decisione di
andarmene all´estero dove ho tante richieste e la promessa di grandi mezzi per
lavorare». Il professore vorrebbe che il lavoro di ventidue anni per realizzare
uno dei centri mondiali di eccellenza in questo settore non
venisse compromesso dalle burocrazie contabili. E nel caso dell´Unità del Sant´Orsola,
l´eccellenza si traduce in vite salvate. Solo quindici anni fa, per certe
leucemie e linfomi, la sopravvivenza non andava oltre l´anno. Ora con cure che
partono dallo studio dei geni e da terapie cucite su misura per ciascun
paziente, quindi molto più efficaci, ci sono garanzie di guarigione che
arrivano anche al 97% dei casi. Tutto questo non esisterebbe senza gli studi
dello staff del professor Pileri e degli altri centri mondiali che curano
queste malattie. è del ?94 l´articolo scientifico (Real classification) che ha
dato l´avvio a questa rivoluzione nella cura, oltre a essere il più consultato
nella pubblicistica medica. Quell´articolo portava la firma di 18 studiosi
mondiali tra cui il professor Pileri. E nell´ultimo lavoro per l´Oms, sempre Pileri,
oltre che tra gli otto editori, compare anche tra i 50 che hanno coordinato e
rivisto criticamente il volume. «Ci vuole un progetto che vada oltre il
sottoscritto» insiste il professore. Ma nessuno s´è preso a cuore la questione.
Anzi, quest´anno, nella definizione del tetto di spesa per la sua Unità, sono
state addirittura inserite delle indagini di biologia molecolare in più per le
quali non sono stati erogati i fondi necessari pari a 55 mila euro. Una
punizione, se si pensa che le indagini diagnostiche sono cresciute del 10% e
che i risparmi sui reagenti e altre attrezzature hanno fatto sì che, per certe
prestazioni, l´Unità spenda solo un euro quando una ditta esterna ne vorrebbe
sei. Essere bravi è spesso controproducente.
( da "Nuova Sardegna,
La" del
10-11-2008)
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San
Gavino. Un ufficio in Provincia per i professionisti del dialogo Mediatori culturali,
il sogno realizzato Felix, Mouharrir e Mirna esultano per Obama: «Superate le
differenze» Volete aprire una macelleria che venda soltanto le carni mangiate
dai musulmani? Ecco chi può aiutarvi Sulle scrivanie i quotidiani con la
vittoria di Barack Obama, le foto di un nero che riscrive la storia e arriva
alla Casa Bianca, altre immagini dell'America multicolor in festa. E tanti
volti sorridenti anche qui, fra gli abbronzatissimi africani-sardi
"mediatori culturali" a San Gavino, professionisti del dialogo fra
mondi spesso contrapposti. Lavorano in un ufficio dell'amministrazione
provinciale del Medio Campidano. "La svolta è per la politica mondiale, il
bisogno di superare differenze di razza, di religione, del colore della pelle.
The big dream, il grande sogno è diventato realtà", scandisce Felix
Adaudejan, 49 anni, portavoce per gli immigrati in Italia dal Benin. Ha 49
anni, è laureato in Ingegneria agraria, alla Sapienza di Roma ha collezionato
la qualifica di nutrizionista. è lui - nato a Parakou, una
delle città più popolose di uno degli Stati più poveri del mondo - a fare da
ponte fra la burocrazia
italiana e gli immigrati di lingua francese. "Aiutiamo chi ha bisogno di
muoversi fra pratiche e uffici". Nella scrivania affianco un altro
mediatore, marocchino, lingua araba ovviamente, Mouharrir Mohamed, 34 anni,
laurea in Lingua e letteratura francese. Arriva una giovane di Rabat,
Mahjouba Zouggar, 29 anni. è in Sardegna da quattro anni, è stata colf e baby
sitter, estetista, badante, aiuto cuoca. Abita a Serramanna dove si è sposata.
Dice: "Vorrei aprire una macelleria di sole carni mangiate da noi
musulmani, seguiamo una preparazione particolare, anche nel taglio, anche nella
scelta dei vari pezzi da cucinare, badiamo alla selezione dei capi ovini che
devono pascolare in terreni non inquinati da sostanze chimiche. Per raggiungere
questo traguardo ho bisogno di consulenza, in quest'ufficio me la sanno dare,
sono felice di trovare collaborazione dai miei stessi connazionali in un ente pubblico
italiano". è una Sardegna che si conferma nei fatti laboratorio, crocevia
internazionale di mutuo soccorso. Secondo di dieci figli, Felix ha sposato una
psicologa sarda, Paola Sorrentino. Ha tre figli, tutti rigorosamente con almeno
doppio nome: Alexandro Bidosseni di 12 anni, Houefa Joys Isabela di cinque,
Stephane Vidjinnaghi di due. "Mi trovo bene in Sardegna, è una terra calda
negli affetti". Razzismo? "No. Le culture diverse devono convivere
fra loro, bisogna promuovere l'integrazione, credo che l'elezione di Obama darà
un forte impulso alla comprensione, a far cadere le tante e alte barriere che
ancora esistono". Così parlando si allunga la fila. Arrivano tre giovani
donne polacche, un ragazzo nigeriano. Chiedono tutti di poter lavorare. Compilano
questionari. Felix: "Appena abbiamo una proposta vi chiameremo".
Chiede Mougarrir a due giovani tunisini: "Farete qualunque lavoro vi
capiti?". La risposta è naturalmente sì. "Vi chiameremo".
Succede a San Gavino, cuore del Medio Campidano, paese della ferrovia e della
fonderia, dello zafferano e dei pallini da caccia ecologici, di un teatro e di
un ospedale, del caseificio e di un centro metallurgico un tempo fra i più
importanti dell'italica repubblica, una chiesa del 1300 e un informatissimo
periodico ("Il Provinciale") che esce ininterrottamente da diciannove
anni. Un paese carico di problemi economici e sociali, tra i giovani non dilaga
solo la disoccupazione. Ai lati della vecchia stazione dei treni il Comune ha
ristrutturato un edificio che era stato il dopolavoro degli operai Samim,
società statale di trasformazione di metalli e minerali. Oggi - passato alla
giovane amministrazione provinciale guidata da Fulvio Tocco - quello stesso
palazzetto ospita gli uffici del Centro servizi per il lavoro, in sigla Csl,
affidato alla responsabilità politica dell'assessore Velio Ortu che ha dato
gambe a una struttura amministrativa che potrebbe apparire di pura fantasia.
Quest'ufficio è forse l'unico, in Sardegna, che vi sa dire subito quanti
immigrati ed emigrati ci sono, da dove provengono, con quale titolo di studio,
quali sono i gruppi linguistici e religiosi, i dati statistici sono tanto
essenziali quanto esaurienti. Qui si pensa all'orientamento, all'incontro fra
domanda e offerta di lavoro, all'autoimpiego, ci si occupa delle fasce più
deboli, si segue da vicino l'inserimento scolastico. Responsabile è Lorena
Cordeddu, sorridente quarantenne di San Basilio, laurea in Pedagogia, a lei fa
capo il servizio emigrazione ed immigrazione di 28 Comuni. Una decina di
impiegati, uffici pieni di luce. "è un team messo in piedi per dare gambe
alle linee-guida regionali sulle politiche per il lavoro e l'integrazione
sociale. Al centro di tutto c'è uno sportello polifunzionale. Deve puntare ad
attuare il piano tecnico gestionale del progetto sulle attività di mediazione
culturale. Per noi è certo una sfida tanto difficile quanto entusiasmante. Ci
proietta in una dimensione dinamica delle azioni tese all'integrazione reale
degli immigrati, sia per l'accesso degli stranieri all'esercizio dei diritti
fondamentali in Italia, sia per la trasformazione della nostra stessa società
con l'incontro di culture diverse che si conoscono, si modificano e si
integrano reciprocamente". E in futuro? "La decisione è già stata annunciata
dall'assessore Ortu. Il lavoro centralizzato oggi a San Gavino lo dislocheremo
nel territorio, al di là dell'area linguistica, creeremo insomma contatti con i
singoli Comuni per metter su uno sportello itinerante semmai nelle Asl, nelle
scuole, negli uffici, andremo noi dai cittadini". Burocratese?
Politichese? Certo che no. Perché basta stare qui una mattina e vedere sardi e
non che si avvicinano agli sportelli per chiedere di tutto e di più, si può
trattare di un ricovero o di un permesso di soggiorno, di una pratica per
avviare un'attività commerciale o delle difficoltà di accesso a una scuola
elementare o media di bambini di tradizione totalmente diversa dalla nostra.
Bisogna essere pronti a dare risposte a chi parla solo l'arabo o solo il
francese, il rumeno o lo slavo. Mouharrir Mohamed è il marocchino che sta
aiutando Mahjouba ad aprire la macelleria per gli islamici. Ha 34 anni, la
moglie - Imane - abita a Firenze, lui è laureato in Lingua e letteratura
francese a Casablanca. "Mi occupo dei rapporti con gli immigrati arabi, in
questo territorio rappresentano il 14,9 per cento degli stranieri, sono in
tutto 87, di cui 58 maschi e 29 donne, rappresentano il terzo gruppo
linguistico dopo i rumeni e i cinesi. Arrivano per chiedere anche le più banali
informazioni ma soprattutto in cerca di un lavoro, qualunque sia, sono disposti
a fare i pastori o i camerieri e soprattutto sono disposti a imparare". E
i rapporti con i cinesi? Se ne occupa una ragazza del Parteolla, Carla Frigau,
28 anni. Si è laureata in Lingue e civiltà orientali a Napoli, conosce le
sponde del Pacifico, ha vissuto un anno e mezzo a Pechino, ovviamente parla
correttamente il cinese, per la sua formazione ha utilizzato i fondi regionali
per il Master and Back. Ed eccola dietro lo sportello aperto dalla Provincia
del Medio Campidano. Un lavoro difficile e delicato il suo anche perché i
cinesi - in tutto il mondo, Italia e Sardegna comprese - sono comunità a sé,
certamente meno aperte delle altre. Questa comunità dell'Estremo Oriente tende
a far tutto in solitudine, in casa, oppure ci si avvale della mediazione di un
rappresentante ufficiale conosciuto come Zhan. Ma talvolta è necessario
l'intervento di Carla, per aprire un negozio, per il rinnovo di un permesso di
soggiorno, per informazioni più generali. "In questo territorio - spiega
Carla Frigau - i cinesi sono 101, di cui 51 maschi e cinquanta donne, per una
percentuale del 17,29 e sono attivi in diversi centri. Il nucleo più forte è a
Sanluri, con ventuno maschi e quindici donne, seguiti da Guspini (5-8), San
Gavino Monreale (10-10) e Serramanna (4-7). A Sanluri in particolare gli
immigrati sono attratti dalla centralità geografica e socio-economica del
capoluogo della nuova Provincia". A saper tutto sugli immigrati del
territorio è un altro funzionario della Provincia, Gianfranco Porcu, 52 anni,
di Pabillonis: "Complessivamente gli stranieri residenti erano 584 al 31
dicembre dello scorso anno rispetto ai 472 di un anno prima". Al primo
posto c'è la Romania con 103 presenze, al secondo posto i cinesi con 101, terzo
posto per il Marocco con 77 presenze, quarti i senegalesi con 34, ventuno i
polacchi. Con una sola presenza Canada, Georgia, Armenia, Israele, Congo,
Ghana, Slovenia, Svezia, Portogallo, Irlanda, Grecia, Belgio. Due da Cile,
Tanzania, Etiopia, Turchia, Bielorussia, Moldova, Bosnia-Erzegovina. In questo
piccolo mondo globale del Medio Campidano lavora anche una psicologa che arriva
da quell'America centrale che si affaccia sul golfo dell'Honduras, Mirna Prado,
56 anni, nata a San Marcos, pieno Guatemala, madrelingua spagnola, in Sardegna
da dodici anni. Casa in affitto nel quartiere di Stampace a Cagliari, madre di
due figli (Paula, laurea in Informatica ed amministrazione alberghiera in
Guatemala, Paulo, iscritto a Cagliari in Scienze politiche) ha inizialmente
fatto di tutto, colf, badante, assistente di ammalati gravi, insegnante di
cucina multietnica. è stata educatrice in una comunità dove venivano accolte le
donne sottratte alla schiavitù della strada. Nella città capoluogo dell'isola
ha diretto un'indagine sulla condizione delle donne migranti: "Si sanno
adattare molto più degli uomini a qualunque situazione. Le donne hanno
generalmente, quasi per oltre il 75 per cento, titoli elevati di studio. Spesso
parlano almeno due lingue correttamente. Ci sono molte rumene, ucraine,
polacche, sudamericane, anche orientali con laurea, e sono medico, biologhe,
ingegnere, architetto, molte sono specializzate in Informatica e lavorano anche
in studi professionali. Quella femminile in Sardegna è un'immigrazione davvero
di qualità". Dal 2001 Mirna frequenta il corso per Mediatori culturali e
poi quello di "Mediatori di pace" organizzati dalla Regione (tra le
insegnanti la sociologa Aide Esu, allieva di Alain Touraine). Tra Cagliari e
Oristano Mirna aiuta da anni i suoi connazionali a "inserirsi senza traumi
in una Sardegna che resta una eccezionale terra di accoglienza". E adesso?
La psicologa giunta dai Caraibi sta per fare il grande salto per concludere il
corso preferito di "Mediatrice di pace". Proprio stamani, con un
gruppo di altri cinque sardi, parte per Israele e per la Palestina dove
cercherà da capire i traumi di quella terra, di quei conflitti permanenti, di
quelle stragi. "Come tutti coloro che ci hanno preceduto in questo sforzo,
non avremo vita facile perché fra le due comunità è veramente arduo creare il
dialogo. Ma sarà comunque un'esperienza esaltante, per capire le ragioni di un
odio che deve essere sradicato dal territorio più tormentato del mondo. E sono
orgogliosa che questo tentativo sia possibile per una iniziativa umanitaria
della Regione sarda". E al rientro? "Tornerò al lavoro usato, a fare
la mediatrice culturale, a sforzarmi di far capire ai sardi, agli italiani e ai
migranti che siamo tutti uguali, che le barriere razziali o religiose non hanno
senso". Anche con l'aiuto di Barack Obama? "E perché no? Tutto giova,
tout se tient. Perché non credere che, anche dalla Sardegna, si può davvero
costruire - come poetava Rafael Alberti - el hombre nuevo del mundo?". Cantando?
"E perché no? Cantando".
( da "Nuova Sardegna,
La" del
10-11-2008)
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Burocrazia
Pagina
11 - Attualità Ottomila poltrone vuote attendono funzionari NEW YORK. A.A.A.
funzionario cercasi: sono circa 8.000 le poltrone disponibili nella prossima
amministrazione Obama. Il 'Plum Book', che ad ogni elezione elenca i posti di
lavoro sul mercato, verrà pubblicato mercoledì dal Government Printing Office e
la Washington dei palazzi aspetta col fiato sospeso. Il rito è quadriennale e
in parte spiega il perchè della lunga transizione americana: ad ogni cambio di
amministrazione la capitale si svuota e si riempie cambiando colore politico e
stili di vita. Con George W. Bush partono i repubblicani (e i texani) e
arrivano Barack Obama e i suoi Chicago Boys. Il primo Plum Book fu pubblicato
per la prima volta da Dwight Eisenhower, che nel 1952 aveva ripreso per i
repubblicani le redini dell'amministrazione dopo due decenni di governo
democratico, e poi regolarmente dal
( da "Resto del
Carlino, Il (Bologna)" del 10-11-2008)
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Burocrazia
BOLOGNA
CRONACA pag. 29 PARTIAMO da un dato oggettivo: mancano 13,4 milioni di euro nel
bilancio del Comu... PARTIAMO da un dato oggettivo: mancano 13,4 milioni di
euro nel bilancio del Comune e da qualche parte bisogna recuperarli. Le strade
sono due: quella del risparmio e della maggiore efficienza oppure quella della
riduzione dei servizi e del welfare per i bolognesi. Lo dico chiaramente anche
al presidente del Collegio Costruttori Buriani : io e Bologna Capitale
scegliamo senza incertezza la prima strada. Quando parliamo dell?appalto
quinquennale del global service del Comune parliamo complessivamente di 164
milioni di euro : suddivisi sono il 6,5% del bilancio annuale del Comune. Il
global precedente era di 108 milioni di euro : davvero Buriani pensa di
giustificare ai bolognesi questo aumento del 50% perché «il patrimonio pubblico
da gestire è aumentato rispetto al passato»? I 56 milioni di euro che si
spenderanno in più diviso i cinque anni del contratto corrispondono a 11,2 milioni
annui : cifra molto vicina al buco di bilancio. Buriani spieghi a me e ai
cittadini di Bologna se è davvero giusto che cifre così importanti siano
appaltate sostanzialmente senza concorrenza e spieghi quale valore etico hanno
i patti sottoscritti con questi presupposti. I fatti. Parliamo di tre gare :
parliamo di 47, 42 e 75 milioni di euro. Hanno vinto associazioni di imprese
rispettivamente guidate da Coop Costruzioni, Manutencoop e Ccc. Nella prima 3
offerte, nelle altre due solo 1 concorrente. I ribassi: 3%, 1% e 0,5%. Questi
sono i fatti: i giudizi li lascio a chi legge. Come si può senza una reale
concorrenza tra le imprese ridurre i prezzi delle opere e dei servizi pagati
dal Comune? E? doveroso pretendere trasparenza e chiarezza in questa situazione
di bilancio drammatica in cui le scelte dell?amministrazione rischiano o di
andare in tasca ai bolognesi o di tagliare servizi sociali. Io continuo con la
mia battaglia per abbattere i costi della burocrazia e
della politica e anche Buriani dovrà convenire che efficienza e risparmio nelle
aziende private si hanno solo attraverso un regime di concorrenza reale e non
solo formale. Nel più scalcagnato ufficio acquisti dell?ultima impresa
bolognese nulla viene comprato se non ci sono sul tavolo diversi preventivi o
offerte da confrontare. Perché questa semplice regola non deve valere anche per
il pubblico e per il Comune ? Non possiamo fare più ricadere incapacità
amministrative sulla città tramite il taglio dei servizi e l?aumento delle
tasse locali : nel progetto di Bologna Capitale troverà posto la carta etica
degli appalti e della concorrenza, che sancirà una forte discontinuità dalle
esperienze dell?attuale amministrazione. Spero che i Costruttori e i
Cooperatori stiano dalla parte della concorrenza e non si arrocchino su un
corporativismo di casta che davvero non ci possiamo più permettere. Non so cosa
decideranno loro, so per certo cosa decideranno i bolognesi. Daniele Corticelli
candidato sindaco Bologna Capitale
( da "Sole 24 Ore, Il
(Del Lunedi)"
del 10-11-2008)
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Burocrazia
Il
Sole-24 Ore del lunedì sezione: IMMIGRAZIONE data: 2008-11-10 - pag: 15 autore:
Burocrazia. Procedure troppo lunghe Sportelli unici in
affanno per colmare il gap N on faranno in tempo a riprendere fiato che
dovranno già rimettersi al lavoro. Gli Sportelli unici per l'immigrazione
avranno un notevole carico di lavoro nei prossimi mesi: da una parte dovranno
completare il vaglio delle istanze relative ai 170mila posti del 2007, e
dall'altro procedere con lo scorrimento delle graduatorie per l'assegnazione
delle quote previste dal decreto fotocopia in arrivo. Un compito non facile,
soprattutto se si considera la carenza strutturale di mezzi e di uomini degli
Sportelli. In tutta Italia gli uffici preposti al controllo delle pratiche sono
in affanno, tanto che un'ordinanza di ottobre ha permesso a 1.250 addetti degli
sportelli di fare 40 ore di straordinario al mese. La situazione dei ritardi,
però, nonè omogenea su tutto il territorio nazionale: in alcune province la
consegna dei documenti è praticamente finita: a Grosseto la percentuale di
pratiche ultimate è del 96,4%, a Ragusa il dato ha raggiunto il 96,3%, ad Asti
e a Lodi il 90 per cento. «In alcuni casi – spiegano dal ministero dell'Interno
– le domande valide sono state usaudite e sono rimaste quote non assegnate.
Adesso il ministero del Lavoro procederà alla ridistribuzione dei posti rimasti
alle province che hanno lunghe liste di attesa». Non tutte le Prefetture (gli
Sportelli unici), però, sono state così rapide: in fondo alla classifica ci
sono Caltanissetta, Foggia, Agrigento e Roma, dove la percentuale dei nullaosta
rilasciati agli stranieri raggiunge appena il 30 per cento. Le difficoltà degli
Sportelli non sono una novità: già l'anno scorso la Corte dei conti aveva
documentato il ritardo degli uffici.
( da "Repubblica.it" del 10-11-2008)
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NEW
YORK - Una dozzina di attacchi 'top secret' contro Al Qaeda dal 2004 ad oggi.
Sono le operazioni che i reparti speciali americani hanno compiuto - colpendo
l'organizzazione di Bin Laden e 'militanti in Siria, Pakistan ed altre località
in giro per il mondo - grazie all'ordine (anch'esso segretissimo) firmato nella
primavera 2004 dall'allora capo del Pentagono Donald Rumsfeld con
l'approvazione di Bush. Lo ha rivelato ieri sera il New York Times sul suo sito
online. L'"ordine segreto" di Rumsfeld dava ai militari l'autorità di
attaccare Al Qaeda in ogni parte del mondo ed un mandato ancora più ampio per
condurre operazioni coperte anche in Stati non in guerra con gli Usa. Nel 2006
una squadra di 'Navy Seal', il corpo speciale della Marina, ha attaccato un
'compound' di sospetti terroristi nel Bajaur che é una regione del Pakistan,
vale a dire uno dei più importanti (ed ambigui) alleati americani. L'operazione
- filmata passo passo da una videocamera sistemata su un Predator (l'aereo-spia
senza pilota) - venne seguita in tempo reale al Centro Antiterrorismo dei
quartier generale della Cia a Langley, in Virginia. Cioé a 7mila miglia di
distanza. Alcune delle operazioni 'top secret' sono state condotte dai
'commandos' delle forze speciali coordinandosi con la Cia, altre - ad esempio
il raid in Siria del 26 ottobre scorso - dirette proprio dall'agenzia di
spionaggio Usa. Secondo il Nyt, che é riuscito ad ottenere queste informazioni
da un ex 'top official'della Cia e che ha trovato le conferme da alti ufficiali
delle forze armate Usa, almeno un'altra dozzina di 'Special Operations' sono
state annullate, anche su pressione dei vertici militari. Perché troppo
rischiose, perché "esplosive" da un punto di vista diplomatico o
perché non vi erano abbastanza prove. Se solo due sono i paesi di cui vengono
dati dettagli delle operazioni (Siria e Pakistan) il documento rivela che le
'Special Forces' americane sono intervenute anche in un'altra ventina di paesi:
gli unici citati sono Yemen, Somalia, Arabia Saudita e "altri paesi del
Golfo". Le 'fontì - militari ed agenti dell'Intelligence, alcuni ancora in
servizio, altri no - hanno escluso che ci siano stati 'raid' in Iran, ma hanno
'ipotizzatò che 'commandos' Usa abbiano operato nel paese degli ayatollah
usando "altre direttive riservate". Il documento firmato da Rumsfeld
si chiama "Al Qaeda Network Exord" (dove Exord sta per ordine
esecutivo) e dà il via libera ai militari americani per agire fuori dai teatri
di guerra ufficiali. In passato il Pentagono aveva bisogno di avere
l'approvazione missione per missione - con il risultato che
servivano giorni di 'burocrazià per approvare un'azione da compiersi nel giro
di ore. Con l'Exord di Rumsfeld la luce verde era praticamente sempre accesa.
Le missioni 'segretè fuori dai teatri di guerra (Iraq e Afghanistan) sono
servite ad esempio per uccidere o catturare singoli terroristi, un'evoluzione
della 'rendition', la dottrina grazie alla quale agenti operativi della
Cia rapivano e interrogavano (nelle carceri segrete in Europa e Asia) sospetti
terroristi. Anche con l'Exorder altre operazioni speciali hanno continuato a
richiedere un'ulteriore approvazione. Le missioni in Somalia dovevano avere
come minimo il via libera di Rumsfeld, quelle in Siria e Pakistan dovevano
essere approvate dal presidente. Quello del 26 ottobre é solo l'ultima di altre
operazioni che i 'commandos' delle forze speciali hanno compiuto in Siria. (10
novembre 2008
( da "Messaggero, Il
(Umbria)"
del 10-11-2008)
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Burocrazia
Lunedì
10 Novembre 2008 Chiudi di NICOLETTA GIGLI Gianni, moglie e due figli, ha un lavoro
sicuro e ben retribuito. Improvvisamente si ammala e non potrà più svolgere le
mansioni di prima. Ha una percentuale di invalidità che non gli consente di
ottenere la pensione e vivere diventa un inferno. Questa famiglia ternana con
un tenore di vita medio alto si ritrova da un giorno all'altro a finire nella
lista dei poveri. Di quelli costretti a bussare alla porta della San Vincenzo
per chiedere aiuto, per avere qualcosa da mangiare e i soldi per pagare le
bollette. A quella porta bussa anche Francesca, due figli, disoccupata.
Vivevano dello stipendio del marito che, colpito da una malattia rara, è
diventato cieco. Ma l'indennità di invalidità non arriva
perchè la burocrazia,
purtroppo, ha tempi completamente diversi da quelli che scandiscono i pasti e
le necessità quotidiane. A chiedere aiuto alla San Vincenzo sono anche tante
famiglie ternane che combattono con tante difficoltà. E' gente con un solo
stipendio e due figli che studiano, che non riesce ad arrivare alla fine del
mese. E' gente che fino a poco tempo fa riusciva a sbarcare il lunario
ma che oggi è costretta a chiedere una mano. Superando a fatica la vergogna di
essere etichettata tra i poveri. «I casi sono sempre di più e soprattutto si
sono aggravati» dice Giancarlo Felicetti, presidente della San Vincenzo de'
Paoli. Poveri in crescita esponenziale se si pensa che dieci anni fa il numero
delle persone assistite dalla San Vincenzo si fermava a quota 500. Gli ultimi
dati ufficiali disponibili sono quelli dell'anno scorso, quando hanno chiesto
aiuto ben duemila persone, ovvero oltre 600 famiglie. Il venti per cento in più
rispetto all'anno precedente. «Quest'anno il numero dei poveri è sicuramente
aumentato -dice Giancarlo Felicetti- e i casi di povertà si sono aggravati».
Moltiplicando il già duro lavoro portato avanti dai centoventi volontari
impegnati con la San Vincenzo: distribuiscono generi alimentari, vestiario,
mobili, danno contributi economici per pagare affitti, utenze, spese
scolastiche e sanitarie, generi di prima necessità essenziali per garantire
un'esistenza almeno dignitosa. Ai volontari vincenziani si rivolgono molti
stranieri ma tra gli assistiti prevalgono i ternani. A chiedere aiuto sono
anziani soli, disoccupati di tutte le età, malati gravi, stranieri, famiglie di
detenuti ed ex carcerati, tossicodipendenti, disabili, famiglie monoreddito e
persone senza fissa dimora. Giancarlo Felicetti spiega che «le cause delle
povertà economiche sono dovute sempre più alla mancanza di un lavoro, al costo
delle abitazioni sia in termini di affitti che di utenze, all'indebitamento
delle famiglie per far fronte all'acquisto di generi di prima necessità. Molti
comprano a rate e poi non riescono a saldare il conto. Quando ci sono le
malattie poi arriva la vera e propria emergenza. Negli ultimi mesi abbiamo
notato che i costi delle spese sanitarie e delle cure mediche sono lievitati.
Le malattie diventano una delle cause primarie di indebitamento in famiglie che
già a livello psicologico sono pesantemente provate». Tra i nuovi poveri ci sono
padri e madri separati. Che spesso non riescono a far fronte alle necessità
quotidiane dei propri figli. Perchè quando ci si lascia i costi raddoppiano e
vivere diventa più complicato. «Oggi separarsi è un lusso che possono
permettersi in pochi -dice Felicetti- e per questo aumentano le coppie che
vivono da separate ma restano sotto lo stesso tetto per risparmiare». Le
risorse finanziarie della San Vincenzo sono dovute principalmente al contributo
della Diocesi, della Fondazione Carit, del Comune e delle Circoscrizioni e alle
offerte di tante persone. Ma i poveri aumentano e con loro crescono le
necessità economiche. «Il 29 novembre -dice Felicetti- faremo una nuova
raccolta alimentare nei supermercati ternani. E confidiamo nel grande cuore
della gente che ci aiuta ad aiutare chi ha bisogno».
( da "Messaggero, Il
(Abruzzo)"
del 10-11-2008)
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Burocrazia
Lunedì
10 Novembre 2008 Chiudi GIULIANOVA - La Guardia Costiera a scuola per ricordare
il novantesimo anniversario della Vittoria. Finora l'iniziativa era stata
sempre dimenticata o ignorata e quindi si è rimediato anche perchè la recente
manifestazione del 4 novembre a Giuliuanova era stata di molto ridimensionata.
Senza polemiche ma la Guardia costiera ha rimediato a tutto, come dire che, con
un po' di buona volontà e senza soggiacere alla burocrazia ingessata, qualcosa di più si
sarebbe potuto ottenere. In occasione della settimana in cui si celebra il
movantesimo anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, l'Ufficio
Circondariale Marittimo di Giulianova, nell'ambito delle proprie attività
istituzionali, ha posto in essere una interessante iniziativa volta a
recuperare, a beneficio soprattutto dei più giovani, la memoria di un
evento che costituisce patrimonio prezioso della storia dell'Italia e delle sue
Forze Armate. In particolare, destinatari di tale iniziativa sono stati gli
alunni dell'Istituto tecnico cmmerciale "Rosa" di Nereto, presso il
quale, nella giornata odierna, i militari della Guardia Costiera giuliese hanno
tenuto un incontro finalizzato a recuperare la solennità di tale ricorrenza che,
nel tempo, è andata via via perdendo la propria identità fino a cadere nel
dimenticatoio, al punto che gran parte delle giovani generazioni non sono a
conoscenza delle ragioni della sua istituzione. Gli studenti, nell'occasione,
hanno manifestato interesse e partecipazione riponendo notevole attenzione
durante la presentazione di foto e filmati che ricordavano "la Grande
Guerra". Lo scopo principale, come peraltro evidenziato dal comandante
dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova, il Tenente di Vascello
Giuseppe Barretta, è quello di sensibilizzare i giovani, in questa particolare
ricorrenza, e di riportare alla memoria il ricordo di tutti coloro che, anche
giovanissimi, combattendo hanno sacrificato il bene supremo della vita con
estremo senso del dovere per l'ideale della Patria. F.M.
( da "Messaggero, Il
(Umbria)"
del 10-11-2008)
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Burocrazia
Lunedì 10 Novembre 2008 Chiudi Tra burocrazia
e carovita. Spunta il caso del tributo provinciale non dovuto ma conteggiato lo
stesso Rifiuti, per 2 anni pagate bollette maggiorate Gli esperti: «Quei soldi
vanno restituiti». Battaglia da milioni di euro
( da "Messaggero, Il
(Umbria)"
del 10-11-2008)
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Burocrazia
Lunedì
10 Novembre 2008 Chiudi di LUCA BENEDETTI PERUGIA - Nell'infinita
battaglia contro la burocrazia, contro le leggi inutili e contro i balzelli che spuntano,
silenziosi e insidiosi, in bollette e conti dei servizi pubblici, c'è quella
del tributo provinciale sui rifiuti che è una trappola più trappola di altre.
Il conto degli esperti dice che negli anni 2006 e 2007 è stato riscosso un
tributo non dovuto. Il motivo? Molto semplice, quel tributo è stato
abolito dal Codice dell'Ambiente dell'aprile 2006. Anzi, ad essere precisi,
quel tributo è stato cancellato per un anno e nove mesi e poi rimesso lì lo
scorso febbraio. Insomma, per quasi due anni le bollette dei rifiuti sono state
"gonfiate" dal tributo cancellato. E i giuristi spiegano che in casi
del genere ci sono solo due strade da percorrere: o si restituiscono i soldi a
chi ha pagato di più, o si fanno pari sconti nelle bollette successive. «Quel
prelievo - spiega Vincenzo Iovinelli da www.ambiente.diritto.it - è da
restituire o conguagliare per l'importo eventualmente versato». I conti e le
pulci alle bollette che diventano pazze le fa il perugino Eugenio Righi, che
nella battaglia contro burocrazia e vessazioni è
diventato un punto di riferimento. Perché è lui che ha vinto, in commissione
tributaria, la sfida contro l'Iva illegittima (della Gesenu a Perugia) sulla
tariffa di igiene ambientale, cioè la Tia. Con quel passo, Righi ha aperto un
fronte che potrebbe far riavere indietro a chi percorrerà la sua strada il
dieci per per cento del costo delle bollette in tutti quei Comuni in cui la Tia
ha preso, nel corso degli anni, il posto della Tarsu. Un nodo scoperto per le
società di gestione e per i Comuni che si sono sempre mossi con circospezione
evitando di alimentare speranza, ma soprattutto cercando di non alimentare la
valanga dei ricorsi. Una strada, quella del passaggio in commissione
tributaria, che invece è stata imboccata anche da diverse associazioni di
tutela dei consumatori, che della vittoria di Righi hanno fatto una pietra
angolare della loro attività in favore dei cittadini-utenti. Adesso si apre
questo nuovo fronte che, in realtà, era passato nel dibattito dei consigli
provinciali. Adesso, tra un affondo e l'altro e i chiarimenti degli esperti, si
può aprire una vertenza da milioni di euro. Righi ne ha stimati
( da "Corriere del
Veneto"
del 10-11-2008)
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Burocrazia
Corriere
del Veneto - VENEZIA - sezione: VENEZIAMESTRE - data: 2008-11-09 num: - pag: 11
categoria: REDAZIONALE Il progetto L'imprenditore Zuanier presenta al Candiani
il piano aggiornato. Gli appartamenti saranno 492 Umberto I, i grattacieli
cambiano pelle Case a 4 mila euro al metro quadro. Ma sull'architettura
crescono i dubbi L'ingegnere: sarà un laboratorio, un pool di giovani
architetti perchè diventi lo specchio dei tempi MESTRE - «Sulla carta le torri
forse fanno impressione ma non faremo bussolotti poco piacevoli o invendibili».
A prometterlo ieri all'incontro organizzato dai Club services mestrini al
centro Candiani è l'ingegner Flavio Zuanier che con un pool di esperti sta
facendo gli esecutivi del progetto di massima dello studio di Giorgio Lombardi
(scomparso prima di sapere di aver vinto il concorso) per l'Umberto I. «Le tre
torri non hanno ancora una faccia - continua - l'architettura in questa fase è
secondaria ai problemi ingegneristici in cui ci siamo imbattuti». All'ex
ospedale su
( da "Basilicanet.it" del 10-11-2008)
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Burocrazia
AGRICOLTURA:
DOMANI CONFERENZA STAMPA CIA BASILICATA 10/11/2008 09.51.18 [Basilicata] Per
presentare ai giornalisti i documenti programmatici nazionale e regionale della
Cia e il calendario di iniziative di mobilitazione promosse da oggi sino al 20
novembre prossima è¨ convocata una conferenza stampa per domani martedì¬ 11
novembre alle ore
( da "Giornale.it, Il" del 10-11-2008)
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Burocrazia
n. 45
del 2008-11-10 pagina 1 Le multe pazze dei Comuni? Le paghiamo noi di Cristiano
Gatti Le contravvenzioni sbagliate costano allo Stato fino a 40 milioni l'anno.
Le più contestate: le telecamere Soste vietate, zone a traffico limitato
violate, limiti di velocità superati. Infrazioni spesso mai commesse. Sono
migliaia le multe senza giusta causa ai danni degli automobilisti. E secondo i
giudici di pace, oltre il 60 per cento delle udienze
finisce con l'accoglimento del ricorso. In compenso, il conto lo paga lo Stato:
in media 80 euro a sentenza, per una spesa totale di 33 milioni di euro l'anno
(40 milioni tra burocrazia
e procedure legali). © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano
( da "Corriere
Adriatico"
del 10-11-2008)
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Burocrazia
Meriggi
polemico "E' tardi per chiudere la stalla" MACERATA - I problemi
della viabilità e della pianificazione urbanistica cittadina sono stati al
centro dell'attenzione in queste ultime settimane proprio in vista dell'apertura
della galleria di Fontescodella, un'opera importante, attesa da anni e che,
come spesso accade in questi casi, fa molto discutere. Una riflessione su
questi temi è anche quella di Giovanni meriggi, ex candidato sindaco per il
centrodestra alle ultime elezioni comunali. "Ho letto con interesse gli
interventi sulla viabilità e più in generale sulla pianificazione urbanistica a
Macerata pubblicati dal Corriere. Finalmente! Peccato che chiudere ora la
stalla non serve a niente, i buoi sono già usciti. E' comunque un bene che
l'opinione pubblica sia informata sul novello, vero e proprio sacco di
Macerata, un'ondata di cemento di oltre
( da "Gazzettino, Il
(OgniSport)"
del 10-11-2008)
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Burocrazia
(m.d.l.)
Con Dedé e Bitencourt non al meglio, Gustavo sempre ... (m.d.l.) Con Dedé e
Bitencourt non al meglio, Gustavo sempre stoppato dalla burocrazia e Renato ancora lontano dal
giocatore di un tempo, è toccato a Flavio Luiz Morosini caricarsi il Casinò di
Venezia sulle spalle. Nonostante l'ottima prestazione del ventisettenne
brasiliano di Pato Branco il team lagunare non è riuscito ad evitare la sua
seconda sconfitta stagionale in A2. Dopo la capolista San Giorgio è
stato l'Atiesse C5 a violare per 4-3 il parquet di Trivignano: un mezza impresa
(firmata indelebilmente dal portiere Cavanhi) dato che il Casinò, eccezion
fatta per la seconda parte del primo tempo, ha disputato una prova egregia
collezionando molte occasioni da gol. «Almeno il pareggio l'avremmo certamente
meritato esterna la sua delusione Morosini e il rammarico è maggiore se penso
che, dopo una buona partenza e il mio gol dell'1-0, siamo stati noi a rimettere
in carreggiata l'Atiesse concedendo troppi contropiedi». Considerato che la
capolista San Giorgio non è andata oltre un 3-3 casalingo, contro quel Teramo
cui farete visita sabato prossimo (ore 16), di fatto il Casinò ha fallito
l'assalto al primo posto. «Abbiamo sprecato una chance, questo sì analizza con
franchezza il centrale lagunare ma soprattutto dobbiamo lavorare per sbagliare
di meno in fase di marcatura. Ciò non toglie che il nostro avvio di serie A2
sia stato sin qui molto positivo e penso che le altre squadre stiano
cominciando a preoccuparsi di affrontare il Casinò. Comunque il nostro primo
obiettivo è la salvezza, dopodiché vedremo dove sapremo arrivare». Gli altri
risultati della 6^ giornata di A2: Canottieri Belluno-Calcio a 5 2007 1-5,
Fomet Imola-Centro Verde Assemini 3-3, Torino-Gruppo Fassina 3-2, Coop Atlante
Grosseto-Sporting Marca 2-4, Alma Group Magione-Kaos Bologna 0-2, F&G San
Giorgio-Olsv Atletico Teramo 3-3. La classifica: San Giorgio e Kaos Bo 15,
Casinò di Venezia 13, Canottieri Bl, Gr. Fassina, Magione e Imola 11, Calcio
2007 e Sporting Marca 10, Atiesse 9, Torino 7, Teramo e Assemini 5, Grosseto 1.
Marco De Lazzari
( da "Foglio, Il" del 10-11-2008)
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Burocrazia
9 novembre
2008 Il mondo di O. maschera per maschera Nella primavera del 2007, ben prima
che Sarah Palin diventasse un?icona femminista, prima che Jeremiah Wright e
Bill Ayers sollevassero le loro teste, prima che Hillary Clinton mettesse anche
solo in dubbio la sua adeguatezza alla carica di presidente, la principale
nemesi di Barack Obama era un ventinovenne assistente di studio legale, Joe
Anthony. Anthony aveva attratto decine di migliaia di ammiratori su una pagina
di MySpace che aveva creato per Obama. A Chicago il suo sito ispirava forti mal
di pancia. I pezzi grossi che giravano intorno a Obama erano preoccupati
all?idea di dover cedere il controllo dell?immagine della campagna elettorale
alle folle online. Così fecero sì che MySpace oscurasse Anthony. Non entrerà
negli annali della storia americana come una seconda battaglia di Gettysburg,
ma l?episodio era un presagio. La campagna ha dedicato gran parte delle
primarie a soffocare blog e gruppi di internauti. In primavera, quando le mire
di Obama sulla nomination erano ormai corazzate, gli organizzatori della
campagna hanno scoraggiato i donatori dal destinare i loro soldi ai gruppi
esterni fioriti alla fine degli anni 90, cancellando di fatto i fondi per gran
parte della struttura indipendente del partito, e chiedendo a quegli stessi
gruppi di non comprare spot tv (volevano che i dollari disponibili fossero
concentrati su Obama). A giugno, Obama ha annunciato di voler trasferire parte
delle operazioni del Democratic National Committee (Dnc) a Chicago, con uno
spostamento senza precedenti dell?apparato del partito. Il consolidamento ha
reso il messaggio del partito più coerente e i suoi ingranaggi più efficienti
che mai. Ma le conseguenze vanno ben oltre le recenti elezioni. Il presidente
eletto ha avviato una rivoluzione nel Partito democratico, sostituendo un
establishment a lungo dominato dai Clinton e, più recentemente, da blogger e
miliardari progressisti, con uno nuovo, costruito sulla sua immagine. L?elenco
che segue è, per noi, il tentativo di mettere ordine nella nuova gerarchia, e
per voi una guida sugli uomini e le donne che domineranno la politica
progressista nell?età di Obama. Pensate anche solo ai modi con cui la nuova
Casa Bianca potrà scavalcare gli intermediari tradizionali. La forza della base
della campagna di Obama l?ha reso più indipendente dalla stampa di quanto sia
mai successo nella storia recente. Senza più Bush su cui accanirsi, i devoti
degli emergenti media di sinistra, come i dipendenti della Msnbc del presidente
Phil Griffin, potrebbero rivolgere troppe attenzioni al loro eroe. Pensiamo
anche alla raccolta fondi. E? stato stimato che, se Obama avesse voluto
sostenere un candidato in uno stato, avrebbe potuto raccogliere 3 milioni di
dollari con una sola e-mail. Cifre ben diverse dai 100 mila-1 milione di
dollari di MoveOn.org, di gran lunga il più grande operatore di raccolta fondi
della rete, secondo il blogger Matt Stoller. E? già difficile trovare un
democratico appena eletto a Washington che non debba la sua posizione ai soldi
e alla macchina organizzativa di Obama. Persino i democratici dei collegi del
sud, più conservatori e spina nel fianco dei nuovi presidenti, devono parte
della loro crescita alla partecipazione al voto dei neri attratti da Obama.
Come possono opporre resistenza quando Obama verrà a chiedere voti? Saranno
uomini come Rahm Emanuel e Dick Durbin, da tempo legati a Obama, a definire la
rotta del partito a Capitol Hill. I veterani di Washington che conteranno
ancora qualcosa sotto Obama saranno probabilmente quei rifugiati che hanno
firmato un patto con lui sin dagli inizi. Quelli più vicini all?ex leader del
Congresso Tom Daschle si sono risentiti a vedere come gli adepti dei Clinton
siano riusciti ad aggrapparsi con le unghie al potere per vari anni dell?Amministrazione
Bush. Daschle ha dato il suo appoggio a Obama nel febbraio 2007, e ora è
candidato a una posizione importante nell?Amministrazione. I sostenitori più
vicini a John Kerry ribollono d?ira a pensare agli affronti dei Clinton. Molti
dei suoi principali fundraiser e consulenti ora popolano Obamaland. Il
senatore, che a gennaio aveva dato a Obama il suo appoggio, è candidato alla
segreteria di stato. Il che non significa che il vecchio establishment sarà del
tutto escluso dai giochi. Anzi. Il governo federale è enorme, mentre la riserva
di uomini di potere a disposizione di Obama è quantomai risicata, per cui gli
sarà impossibile governare senza farvi ricorso. Obama manca di amici fidati che
possa plausibilmente mettere sui gradini più alti della sua Amministrazione. Se
non riuscirà a imporre la sua volontà a Washington, il labirinto della burocrazia sarà il suo tallone d?achille. Saranno i
clintoniani a esercitare un?influenza sovradimensionata nelle file di Obama,
dato che posseggono buona parte dell?esperienza disponibile nel partito in
economia e politica estera. Il che aiuta a comprendere perché Larry Summers e
Tim Geithner, due protetti di Bob Rubin, il padrino economico di Clinton, siano
tra i principali candidati al dipartimento del Tesoro. E perché ex clintoniani
come James Steinberg e Greg Craig potrebbero finire per gestire l?apparato
della sicurezza nazionale. Il fatto è che i clintoniani, redivivi, si sono
adeguati all?era Obama, e non viceversa. Negli anni 90, la “Rubinomics”
indicava parità di bilancio e crescenti libertà commerciali. Summers ha
trascorso gli ultimi anni a dare l?allarme sulla disuguaglianza delle
retribuzioni e a porre interrogativi sul funzionamento del commercio
internazionale. In più sensi, il passaggio del testimone a Obama rappresenta un
altro trionfo dell?idea centrale della strategia perseguita in campagna
elettorale: è sempre più facile modificare di poco i sistemi esistenti per far
pendere la bilancia a proprio vantaggio che addentrarsi in territori non amici.
Obama non ha preso il potere dalle mani del solito establishment democratico,
ma ha creato una nuova realtà sul campo: quasi dieci milioni di elettori
registrati per la prima volta, oltre ai sostenitori online che hanno
reinventato la politica americana. Quel fruscio che sentite in sottofondo è
prodotto dagli ultimi tra gli ultimi adepti del partito ormai passato che si
affrettano a salire a bordo. David Axelrod, capo della strategia della campagna
di Obama All?inizio, aveva dichiarato che non gli interessava portare il suo
ragazzo a Washington. Ma è difficile credergli. L?artefice della strategia di
Obama potrebbe seguire la strada di Karl Rove e sacrificare i suoi lucrosi
affari di consulenza (è diventato senior adviser della presidenza, come Rove,
ndr). Ma potrebbe anche seguire il sentiero tracciato da James Carville:
lavorare per il Dnc ed essere onnipresente nello studio ovale. Anche se Axelrod
non fa politica, il suo talento per le strategie plasmerà le decisioni chiave
dell?Amministrazione: Obama tenterà il tutto per tutto o ci andrà piano? Non
c?è dubbio che in testa avrà sempre quattro cifre: 2012. 2. Rahm Emanuel, chief
of staff di Obama Il chief of staff di Obama potrebbe essere il Dick Cheney di
questa Amministrazione, il cattivo con le mani in pasta ovunque. “Rahmbo” è
rispettato e temuto, ed è un secchione incredibile. Emanuel potrebbe essere un
interessante chief of staff per via della sua fama di lealtà e capacità di
chiamare a raccolta i democratici. Quelli al Congresso che non devono a lui il
proprio posto ne sono spaventati. Questa scelta, come gran parte del mondo di
Obama, avrà l?impronta di Axelrod: Ax firmò il “ketubah” al matrimonio di
Emanuel. 3. Valerie Jarrett, ceo di Habitat e consulente della campagna di
Obama Le chiacchiere su Obama dicono che ha pochi irriducibili seguaci fedeli
in grado di ricoprire ruoli di alto livello. E? questo che rende la Jarrett
tanto essenziale. Durante la campagna si parlavano ogni giorno e lei ha fatto
da stratega, ambasciatrice e “sicario”. Con la tendenza di Obama a fare
affidamento su vecchie figure di Washington, e dell?Amministrazione Clinton,
avrà bisogno di almeno un difensore dei propri interessi in sala. Ci sono voci
su una sua nomina a segretario per l?Edilizia e lo Sviluppo urbano, ma alcuni
problemi legati a progetti abitativi gestiti dalla Habitat potrebbero
scombussolare la sua conferma. Obama è più propenso a volerla in giro per la
Casa Bianca. 4. Nancy Pelosi, speaker della Camera dei rappresentanti Se Obama
dovesse fallire alla svelta, la causa più probabile sarebbero i democratici
indisciplinati alla Camera. I democratici conservatori, e ce ne sono
moltissimi, vorranno che Obama metta a posto i conti; i liberal desidereranno
il massimalismo su tutti i fronti; e i timorosi concentrati sul 2010 chiederanno
prudenza. Questo significa che il destino della presidenza è legato alle
capacità in materia di disciplina della speaker. Per fortuna, si tratta di un
vero e proprio pitbull in gonnella. Faccendiera e tattica più che idealista di
San Francisco, bazzicherà dietro le quinte concludendo affari e minacciando di
far saltare qualche testa. 5. Tom Daschle, ex leader della maggioranza al
Senato, South Dakota Ha scommesso subito su Obama, e gli ha anche prestato il
suo imprimatur di membro della classe dirigente e la sua intera macchina
politica, che ha dimostrato di includere alcune delle strategie più innovative
della campagna. Da quando ha lasciato il Senato, Daschle è diventato un esperto
di assistenza sanitaria. Potrà non aver ottenuto il ruolo di chief of staff che
tanto desiderava, e per il quale il lobbismo della moglie è stato visto in modo
molto negativo, ma potrebbe ancora finire alla Casa Bianca, o a fare il
segretario alla Sanità e ai Servizi. E? sicuro che sarà tra le figure centrali
che plasmeranno una delle priorità di Obama. 6. Larry Summers, amministratore
delegato, D.E. Shaw & Co. Migliore mente economica del partito, la sua
credibilità tra i democratici è aumentata negli ultimi mesi. I suoi articoli
sul Financial Times rivelano una sua svolta a sinistra. Diversamente da Rubin,
il disastro finanziario, di fatto, getta un?ombra sul suo ultimo mandato a
Washington. Se Obama non lo rimanda al Tesoro, l?incarico potrebbe anche andare
al suo protetto, Tim Geithner, che potrebbe essere chiamato a sostituire
Bernanke alla Fed nel 2010. 7. Generale David Petraeus, capo del Comando
centrale americano Petraeus è un politico provetto, da cui le voci su una sua
futura corsa alla Casa Bianca. Negli ultimi mesi ha tenuto ufficiosamente i
contatti con Obama, creando un rapporto ben oliato. E? d?aiuto il fatto che le
loro posizioni su Afghanistan e Iraq abbiano cominciato a convergere. Il
successo del “surge” in Iraq ha rafforzato la credibilità di Petraeus, perciò
Obama vorrà la benedizione del generale per la propria strategia o, quantomeno,
cercherà di evitare uno scontro con lui. Un rapporto antagonistico farebbe
salire Petraeus in cima alla lista dei desideri del Gop per il 2012. 8. Joe
Biden, vicepresidente eletto Biden si è dotato di un portafoglio come quello di
Cheney e vuole che il presidente sia al corrente di tutto. La sua più ovvia
sfera di interesse sarà la politica estera, dove le sue idee sono più da falco
rispetto a quelle di Obama. Primo test sull?influenza di Biden: riuscirà a
trovare incarichi per i diplomatici democratici che la pensano come lui, tra
cui Richard Holbrooke e Dennis Ross? 9. Robert Gibbs, portavoce della Casa
Bianca Se ai giornalisti non piace, chissenefrega? Da direttore della
comunicazione della campagna di Obama ha comandato una nave a tenuta stagna,
ottenuto una copertura incredibilmente positiva del suo candidato e ha
dimostrato solide doti di public relation in tv. Gibbs si è unito a Obama nel
2004, molto prima che cominciasse il boom mediatico, e il laconico abitante del
sud è famoso per essere temerario quando si tratta di dare consigli al proprio
capo. 10. David Plouffe, manager della campagna di Obama Obamaland è una
potenza egemonica, divora ogni istituzione che non può controllare. Plouffe è
il malato di politica che l?ha creata da zero, con la sua dotta conoscenza
della demografia e delle regole elettorali. Ora che Obama controlla le leve del
governo, l?apparato della campagna elettorale non va da nessuna parte. Potrebbe
diventare il nuovo direttore esecutivo del Dnc o dirigere le operazioni
politiche della Casa Bianca. Che si trovi alla Casa Bianca o no, si può contare
su Plouffe per sostenere il programma legislativo dell?Amministrazione
sfruttando l?ampia base di donatori di Obama per premiare i membri del Congresso
che si dimostrano amici. 11. John Podesta, presidente del Center for american
progress E? una gran bella fortuna che il capo del team per la transizione
abbia anche il suo think tank pieno zeppo di secchioni. Il suo Center for
american progress (Cap) ha preparato i talenti e i documenti per i democratici
negli ultimi cinque anni. Anche se si dice che l?ex capo dello staff di Bill
Clinton tornerà al suo think tank una volta finita la transizione, ci saranno i
suoi protégé in ogni angolo della prossima Amministrazione (il fatto che suo
fratello sia tra i più influenti lobbisti democratici gli fa guadagnare un
bonus in termini di potere). 12. James Steinberg, presidente della Lyndon
Johnson School of Public Affairs Non lo conoscete, ma potrebbe essere colui che
porterà avanti la politica estera, al minimo il National Security Council
(Nsc). Un veterano dell?Nsc di Clinton, non corteggia la stampa, non scrive
commenti sui giornali, non vive neppure a Washington. Ma è un tecnico su cui
Obama vuole contare. Se Kerry atterra al dipartimento di stato, può costituire
un importante contrappeso, spingendo Obama più verso il centro. 14. Pete Rouse,
chief of staff dell?ufficio di Obama al Senato La sconfitta di Daschle nel 2004
(di cui Rouse era il chief of staff) ha regalato a Obama il più efficace aiuto
possibile al Congresso. Rouse, un lavoratore indefesso, ha aiutato Obama a
gestire il suo breve mandato al Senato con un occhio alla candidatura
presidenziale. Quando avrà finito con la transizione, Rouse tornerà al Congresso
come il maggior lobbista di Obama. 14/15, Jason Furman e Austan Goolsbee,
direttore della politica economica e capo dei consulenti economici della
campagna di Obama Sono i due lobi del cervello economico di Obama. Il professor
Goolsbee ha il guizzo economico ma non sempre coglie i tempi politici (basta
ricordare la sua gaffe sul Nafta, in campagna elettorale). Furman, un protegé
di Rubin, è la crema del gruppo di sgobboni che studia le politiche. Ma, al
contrario della maggior parte degli altri “tax nerd”, è politicamente astuto.
Sono entrambi essenzialmente centristi – Furman ha difeso il libero commercio e
persino (sacre bleu!) Wal-Mart – ma le politiche che hanno ideato durante la
campagna hanno permesso a Obama di conquistare la fiducia della sinistra. Nel
tentativo di Obama di venir fuori dalla fossa della recessione, loro saranno le
sue vanghe. 16. Dick Durbin, senatore dell?Illinois Obama ha chiesto a Durbin
di introdurlo prima dell più importante discorso della sua carriera, a Denver.
Con Claire McCaskill, Durbin è il più solido alleato di Obama al Senato. Questa
è una cosa buona per Obama, perché il benvoluto Durbin è il secondo democratico
più potente lì. Durbin deve affrontare un grande problema con i democratici del
Senato: tutti sono convinti di avere molta più esperienza del loro presidente.
17. John Kerry, senatore del Massachusetts Stando alle voci, Kerry ha negoziato
il suo endorsement a Obama durante le primarie con il posto di segretario di
stato. La sua nomina provocherebbe grandi controversie con i democratici
moderati, per non parlare di tutti quei repubblicani che non aspettano altro di
dipingere Obama come uno soft (Kerry non è stato duro abbastanza da difendere
se stesso dallo scandalo degli Swifties, decisivo per la sconfitta del 2004
alle presidenziali). Se non dovesse entrare nell?Amministrazione,
l?onnipresente surrogato potrebbe diventare capo della commissione per le
Banche, cioè l?autore della prossima legge sulle regole del sistema bancario.
18. Eric Holder, ex vice attorney general degli Stati Uniti Il suo ruolo nel
concedere la grazia al contrabbandiere Marc Rich e il fiasco sul caso di Elian
Gonzales l?hanno reso uno dei capri espiatori favoriti della destra. Ma ha
guadagnato punti come uomo saggio dai tempi in cui ha servito come vice
attorney general di Clinton, finendo coinvolto in ogni genere di missione
delicata – dall?indagare sulle gare clandestine tra cani di Michael Vick per
conto della Federazione Football al guidare la ricerca del vice di Obama. Può
ambire al dipartimento della Giustizia? Conosciuto come “rubacuori” durante i
suoi giorni da procuratore, avrà bisogno di tutto il suo charme per vincere
un?eventuale battaglia per la conferma al Congresso. 19. Andy Stern, presidente
della Service Employees International Union Come capo dell?unico vero centro
del potere rimasto nel mondo del lavoro si è visto rafforzato quando molti
altri sindacati hanno cominciato ad affondare. La sua gente ha appoggiato Obama
molto presto e ora Stern è in pole position per diventare il referente sulle
tematiche di sicurezza economica. La premessa sottostante alla politica interna
di Obama è la creazione di un sistema che premia il lavoro più che la
ricchezza. Stern lavorerà sodo perché i membri dei sindacati ottengano quel che
Obama deve loro. 20. Hillary Clinton, senatrice di New York Molti sospettavano
che avrebbe fatto il minimo indispensabile per il suo ex rivale. Con una
campagna energica a favore di Obama, ha messo a tacere le paure. Ma che farà
nei prossimi quattro anni? Può trasformarsi in una seconda Ted Kennedy (grazie
a Podesta potrà contare sulle sue ex api operaie nelle maggiori posizioni
dell?Amministrazione). Oppure può aspettare di vedere se Obama cade e
posizionarsi per un?ultima corsa alla Casa Bianca. 21. Tim Geithner, presidente
della Fed di NY In un modo o nell?altro, sarà cruciale nel ristrutturare il
sistema finanziario degli Stati Uniti, o al dipartimento del Tesoro o nella sua
attuale posizione. Un calmo operatore che ha fatto della sua umiltà un modus
operandi disarmante, sarà chiamato a definire le riforme e poi a venderle a
Wall Street. Le banche potranno poi ripiegarsi su loro stesse, ma almeno
avranno avuto l?impressione di essere state ascoltate. 22. Al Gore, presidente
dell?Alliance for Climate Protection Obama può anche aver definito il programma
più ecologico degli ultimi decenni, ma l?ex vicepresidente ha fatto di tutto
per non essere troppo coinvolto nella campagna elettorale – una reticenza che
potrebbe segnalare lo scetticismo di Al Gore nei confronti della buona fede di
Obama sui temi ambientali. Ciò significa che un posto all?Environmental
Protection Agency o come zar del clima sembrano improbabili. Però potrebbe
rappresentare la coscienza del partito: se Obama non mantiene la promessa di
inserire un tetto stringente alle emissioni, “Goreacle” potrebbe brandire la
sua campagna “We” da 300 milioni di dollari per riportarlo alle sue promesse
ecologiche. 23. Greg Craig, consulente per la politica estera durante la
campagna di Obama Uno dei più fedeli clintoniani – è stato l?avvocato di Bill
Clinton durante l?impeachment e ha servito nel Dipartimento di stato – e uno
dei primi a passare dalla parte di Obama, Craig ha aggiunto l?insulto alla
beffa quando ha presentato una devastante confutazione punto per punto
dell?esperienza in politica estera di Hillary. E? un fan così fedele che Obama
lo chiama “Kool-Aid boy” (espressione che indica più o meno i fan incoscienti).
E? nella rosa dei candidati per il posto da consulente della Casa Bianca o alla
Sicurezza nazionale. 24. Nicolas Sarkozy, presidente di Francia La più grande
ambizione di Sarkozy è di far tornare potente la Francia. E ha trovato
“l?américain” con cui allearsi. Dopo il suo entusiastico meeting con Obama in
luglio (“Devi fumarti una sigaretta dopo quest?incontro”, ha scritto Maureen
Dowd sfottendo Obama), Mr Pro America è diventato ancor più pro Obama (punto
cruciale in comune: sono figli di immigrati che hanno sconfitto i monopoli
etnici al potere). Sarkozy è pronto a essere per Obama quel che Blair era per
Clinton e Bush – il primo leader straniero da consultare in caso di crisi,
l?ospite riverito ai banchetti più lussuosi. C?è un inconveniente: secondo
Haaretz, Sarko non ama i piani di Obama per sedersi al tavolo con Teheran. 25.
Cassandra Butts, consulente della campagna di Obama E? buffo chi si può
incontrare nell?ufficio per gli aiuti finanziari. Al primo anno di Legge a
Harvard, lì Obama si imbatté nella Butts. Vent?anni dopo, questa veterana di
Capitol Hill (fece da consulente a Gephardt) è diventata il guru di politica
interna di Obama. Lavorando dal suo avamposto al Center of American Progress,
ha già giocato un grande ruolo nel distribuire mansioni a Obamaland. Potrebbe
diventare il capo degli advisor sulla politica interna. 26. Julius Genachowski,
cofondatore e direttore di Rock Creek Ventures. Obama ha consiglieri di cui si
fida molto (Jarrett) e ambasciatori nell?establishment di Washington (Daschle),
ma poche preziose persone che sappiano fare entrambe le cose. Per questo ha
bisogno del suo amico alla rivista di Legge di Harvard ed ex funzionario alla
Commissione federale sulla comunicazione (Fcc), che è stato un consigliere
chiave e un fundraiser sin dall?inizio della carriera di Obama. In tanti
ritengono che Obama nominerà il suo amico esperto di tecnologia, che era anche
un dirigente nella società Internet di Barry Diller, a capo della Fcc, o della
posizione appena creata nel governo come capo delle tecnologie. 27. Joel
Benenson, socio fondatore del Benenson Strategy Group Pochi a Washington hanno
sentito parlare del sondaggista newyorkese prima della campagna (come Axelrod,
era un giornalista). Ma è emerso da un gruppo affollato per diventare una
presenza regolare nella preparazione dei dibattiti e nelle riunioni
strategiche. Nonostante Obama lo critichi perché non fa attenzione ai sondaggi,
Benenson rimarrà nella cerchia ristretta di Axelrod. 28. Susan Rice, consulente
per la politica estera nella campagna di Obama Si è buttata nella campagna
molto presto e si è concessa spesso ai media per difenderla. Ex funzionaria del
dipartimento di stato e sostenitrice del soft power, si è opposta alla guerra
in Iraq – cosa che la isolò da molti dei suoi compagni dell?Amministrazione
Clinton. La longevità del suo rapporto con Obama la mette sulla buona strada
per seguire i passi di un?altra donna afroamericana, Condoleezza Rice, alla
Sicurezza nazionale. Ma alcuni si chiedono se non sia troppo ideologica per
fare la mediatrice – una preoccupazione che potrebbe portare Obama a metterla
invece in una posizione ai vertici del dipartimento di stato. 29. Penny
Pritzker, presiede la Classic Residence by Hyatt Ogni presidente ha un posto
omaggio per uno dei suoi migliori amici. Bush mise Don Evans al Commercio. Le
voci dicono che l?ereditiera dell?Hyatt Hotel potrebbe svolgere quel ruolo. E?
stata una sostenitrice di Obama fin dall?inizio – cosa che permise agli ex
rivali di Chicago di raffiguare Obama come una marionetta nelle mani degli
ebrei. 30. Phil Griffin, presidente di Msnbc Ha sguinzagliato i conduttori
Keith Olbermann e Rachel Maddow e ha reso la Msnbc la risposta di sinistra alla
Fox. L?Amministrazione di Obama ora ha un sacco di dilemmi: Olbermann e Maddow
difenderanno l?Amministrazione dai suoi critici? Oppure imprecheranno quando
questa inevitabilmente deluderà i fan sinistrorsi? I suoi migliori amici. Marty
Nesbitt, fondatore di Parking Spot Il migliore amico di Obama condivide con lui
le ossessioni sportive (il basket), il quartiere (Hyde Park) e il compagno di
grigliate (Jarrett). Mentre Nesbitt, il tesoriere della campagna di Obama,
tirava fuori i soldi, sua moglie, Anita Blanchard, l?ostetrica di Michelle,
tirava fuori i bambini. Dott. Eric Whitaker, vicepresidente del Medical Center
dell?Università di Chicago Un altro amico intimo dei tempi di Harvard, dove il
dottore si è guadagnato una laurea in sanità pubblica. Di Whitaker si dice che
sia un esperto nel leggere nell?animo di Obama. Pensate a lui come a un sistema
di allarme per i malumori di Obama. © The New Republic
( da "AprileOnline.info" del 10-11-2008)
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Burocrazia
Carla
Casalini, bandiera de "Il manifesto" Aldo Garzia, 10 novembre 2008,
13:12 Il ricordo Una giornalista appassionata, militante indomita, ribelle e
anticonformista, firma storica del giornale nato nel 1971. La notizia della sua
scomparsa ha commosso l'intera sinistra, a iniziare dai delegati della Cgil
Venerdì scorso c'è stata una cerimonia di addio molto commossa a Carla
Casalini, presso il Tempietto egizio del cimitero del Verano a Roma.
Generazioni diverse transitate da "il manifesto" si sono ritrovate
insieme ai redattori di oggi per l'ultimo saluto a una delle militanti e giornaliste
che hanno legato la propria vita - fin dalla fondazione nel 1971 - al
quotidiano che ha avuto per oltre trent'anni la propria sede in via Tomacelli.
Carla era generosa, appassionata, testarda e chi l'ha conosciuta sa come il suo
carattere facesse scattare contemporanei sentimenti di amore e odio. Ma anche
chi spesso litigava con lei sapeva che Carla obbediva solo alle sue idee: non
aveva un "secondo fine". Per questo, a burrascose discussioni sulla
politica e sull'azienda "manifesto" seguivano - dopo qualche tempo -
abbracci e sorrisi. Lei non ha mai interrotto la relazione amichevole con chi
non era d'accordo e con chi se ne è andato da via Tomacelli senza l'obiettivo
di fare carriera o di rinnegare gli anni dei comuni sacrifici e delle comuni
utopie. Carla è stata una straordinaria giornalista: documentata, con il giusto
pallino del non banale e dello spiazzamento continuo nell'affrontare un
problema o approfondire una questione. Per decenni è stata la cronista delle
vicende del dibattito sindacale e dei mutamenti che si verificavano
nell'organizzazione del lavoro e nei lavori. Per questo, ha spesso litigato con
i segretari della Cgil e dei sindacati di categoria: a lei non piaceva la
realpolitik che spiegava la firma di un contratto o i benevoli rapporti con un
governo, "amico" o "nemico" che fosse. Prima di tutto,
veniva il rigore di una posizione. L'applauso commosso che le ha conferito
qualche giorno fa l'assemblea dei delegati della Cgil apprendendo la notizia
della sua scomparsa è un attestato di stima che a Carla deve avere fatto molto
piacere. Resteranno nella memoria di chi ha lavorato con lei il disordine della
sua scrivania, il ritardo nella consegna dei suoi articoli che facevano entrare
in fibrillazione le chiusure del giornale, gli appuntamenti presi e poi
mancati. Ma a Carla - così intransigente verso se stessa - si finiva per
perdonare tutto in nome della sua dedizione totale al giornale, di cui era una
bandiera: non aveva mai cambiato squadra o punto di vista. A me è capitato il
più delle volte di non essere in sintonia con Carla. Sia sulle questioni
politiche, sia su quelle cosiddette aziendali. Mi sembrava che il giornale
dovesse darsi una bussola politica meno eclettica a metà degli anni Novanta e
che dovesse finalmente, dopo tanti anni corsari, preoccuparsi dei numeri delle
entrate e delle uscite che compongono un bilancio in modo di garantire ai tanti
che vi lavoravano, e non erano più ragazzi di belle speranze, una vita
personale meno incerta. Carla replicava a queste richieste - motivate chissà da
un eccessivo buonsenso - dicendo che il giornale doveva restare autonomo da
tutto e da tutti, cercando di stare perennemente un passo avanti rispetto ad
altri proprio in ragione del fatto che non aveva vincoli da rispettare. Quanto
all'azienda, era convinta - come Luigi Pintor - che quell'anomalo giornale
avrebbe perso la sua anima se si fosse acconciato a essere gestito come una
impresa economica e non solo politica: secondo le regole di un freddo bilancio,
infatti, quel quotidiano avrebbe dovuto chiudere quasi subito, rinunciando a
restare testimone di molte stagioni belle e brutte della sinistra. Venerdì
scorso, nel darle l'ultimo saluto, tutti hanno riconosciuto che Carla
impersonificava "il manifesto", con tutti i suoi valori e i suoi limiti.
Come ha scritto Rossana Rossanda in un fedelissimo ritratto, Carla era la più
sessantottina di tutti: ribelle, mai doma, incurante dell'apparire o di qualche
briciola di potere, indifferente ai segnali che rendevano più fragile la sua
salute. Chiunque abbia lavorato con lei o le sia stato amico serba un episodio
particolare della relazione con Carla. Io conservo il ricordo di un viaggio di
quindici giorni a Cuba compiuto insieme nel 1993. Alla vigilia, ero preoccupato
di come avrebbe reagito nei confronti di un "socialismo reale", pur
molto diverso da quello sovietico o polacco, intriso
tuttavia di burocrazia e di
regole spesso incomprensibili. Sapevo del suo carattere anarchico e ribelle a
ogni convenzione. Carla, invece, mi stupì per il modo come visse questo
viaggio: forse intuendo una verità nascosta in quella rivoluzione, finì per
avere un atteggiamento indulgente e comprensivo anche per le rughe politiche
dell'esperienza cubana e fece molte amicizie. Voleva innanzitutto
capire. Pochi mesi dopo quel viaggio comune, che servì pure per capire meglio
le ragioni di ognuno dal momento che ci parlammo a lungo, lei tornò nel marzo
del
( da "Vita non profit
magazine"
del 10-11-2008)
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Burocrazia
associazioni,
eccobla riforma targata vietti Reading time: 3 minutes --> di Redazione -
pubblicato il 14 Novembre 2008 alle 00:00 codice civile Presentato un ddl
delega che riforma il Libro primo Più trasparenza e meno burocrazia, autonomia statutaria e
attività d'impresa le principali novità. Ma anche qualche zona d'ombra. Il
parere di Stefano Zamagni e Carlo Mazzini U n ulteriore, ennesimo tentativo di
riformare il Libro primo del Codice civile laddove tratta (al Titolo secondo)
delle associazioni e delle fondazioni è stato consegnato alla storia del non
profit. Ha iniziato infatti l'iter parlamentare il disegno di legge
delega intitolato proprio «Delega al governo per la riforma della disciplina
delle persone giuridiche e delle associazioni non riconosciute, di cui al Titolo
II del Libro primo del Codice civile» di cui è primo firmatario e relatore
l'onorevole Michele Vietti (Udc), giurista ed ex presidente della Commissione
ministeriale per la riforma del diritto societario. Il Libro primo del Codice
civile era già stato oggetto, negli anni passati, di vari tentativi di riforma,
tra i quali il più famoso è senz'altro quello della cosiddetta Commissione
Pinza, un organismo insediatosi nel 2006 cui partecipò anche il professor
Stefano Zamagni, e che produsse un testo il cui elemento di novità era anche la
possibilità di svolgere l'attività di impresa da parte di fondazioni e
associazioni, ovviamente a condizioni paritarie (in termini fiscali) degli enti
for profit. In estrema sintesi, il ddl prevede maggiore autonomia statutaria
per gli enti che disciplina, distingue tra enti "egoisti" (che
agiscono in favore dei propri associati) e enti "altruisti" (che
operano a favore di terzi); questi ricevono contributi da settore pubblico o
erogazioni dalla popolazione, e agiscono prevalentemente con lavoro volontario;
hanno inoltre obblighi maggiori di trasparenza e rendicontazione. Cosa è
rimasto di quel testo in quest'altro, redatto dallo stesso Michele Vietti che
pure aveva collaborato con la Commissione Pinza? Fin qui, abbastanza. Ma ecco
le differenze: «L'articolo 6 separa nettamente l'attività di impresa da quella
sociale all'interno della stessa organizzazione», fa notare Stefano Zamagni .
«Questo, a mio avviso, rappresenta un arretramento rispetto a quanto ha
previsto la legge sull'impresa sociale, e di fatto equipara associazioni e
fondazioni alle società di capitali». «Bene invece», prosegue il presidente
dell'Agenzia per le onlus, «la parte iniziale, che introduce una necessaria
semplificazione della materia». Per il nostro esperto di non profit Carlo
Mazzini , nel disegno di legge firmato da Vietti «manca un coordinamento con le
norme fiscali, anche agevolative, che a oggi regolano le associazioni e il loro
sistema democratico di gestione»; il ddl non contiene neppure «riferimenti a
norme speciali (volontariato, onlus, promozione sociale), con rischio di
applicabilità parziale delle norme a seconda delle organizzazioni». Tra gli
aspetti positivi, «il richiamo continuo alla definizione di responsabilità
degli amministratori, la pubblicazione del loro compenso e del bilancio nel
registro delle persone giuridiche», oltre alla «semplificazione della procedura
di riconoscimento e la riduzione del numero di deleghe agli associati».
( da "Vita non profit
magazine"
del 10-11-2008)
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Burocrazia
Mobilità
sostenibile: un sms, e arriva il tram Reading time: 3 minutes --> di
Redazione - pubblicato il 14 Novembre 2008 alle 00:00 trasporti Nuove idee al
World Business Forum di Milano L a mobilità sostenibile è sempre più sentita
come un'esigenza irrinunciabile, dettata dal diffuso desiderio di contribuire a
migliorare l'aria che respiriamo e, in generale, il mondo. Questa tendenza è il
terreno fertile su cui stanno crescendo alcune iniziative di aziende e di enti
locali che vanno nella direzione della sostenibilità. è il caso del car pooling
(auto di gruppo) o sharing (auto a noleggio) e dei poli d'interscambio
treno-auto-biciclette. Ma anche delle auto ibride (benzina-elettriche) che le
case automobilistiche hanno già messo in vendita o nel caso di quelle a
idrogeno che stanno progettando. Al World Business Forum 2008, nella sezione
dedicata alla mobilità sostenibile, sono state portate testimonianze e analisi
del nuovo atteggiamento culturale ed è stato promosso un confronto sulle
esperienze già realizzate. «Le inziative di pooling e sharing sono ancora
troppo parcellizzate e fanno fatica a decollare», nota il vicedirettore
generale di Legambiente, Andrea Poggio che ha messo a punto una proposta, già
sottoposta alle istituzioni. «Il trasporto collettivo e quello pubblico sono
separati, non c'è una visione d'insieme. Deve esserci invece una centrale
urbana della mobilità che risponde alle richieste di trasporto via cellulare e
via email. Ci piace parlare di "abbonamento alla città", perché in
maniera efficiente si ha la possibilità di avere servizi
soprattutto di trasporto senza attese e burocrazia». «Sono servizi attesi dai cittadini», continua Poggio, «che
stanno partecipando a crearli, e in questo un importante ruolo ha il privato
sociale, per contribuire all'emersione della domanda e per la diffusione delle
iniziative». Tra qualche settimana si entrerà in una delle fasi annuali
critiche per i trasporti, le festività natalizie, e proprio a ridosso di
questo periodo da "codice rosso" è arrivata la proposta della Lega
Nord che vorrebbe riconoscere uno sconto sui pedaggi autostradali ai conducenti
che viaggiano con più persone in auto. A fare da apripista per quest'iniziativa
potrebbe essere il tratto d'autostrada A8 e A9 che collega Milano a Varese e
Como, uno dei più congestionati d'Italia. La mobilità sostenibile è anche
obiettivo delle aziende di trasporti. Tnt in Italia ha 4mila veicoli e ha
ideato una nuova mappatura del penisola. Rosario Ambrosino , operation director
Tnt, spiega: «Per diminuire il numero di veicoli sulle strade e il numero di
ore impiegate per i recapiti abbiamo suddiviso le città in zone, in modo da
avere centri di smistamento. Purtroppo però i nostri sforzi sono spesso
smorzati dalle normative urbane. Ciò dimostra che la mobilità debba essere
partecipata».