CENACOLO
DEI COGITANTI |
Report
"Obama" 16-19 APRILE 2009
La svolta
nucleare ( da "Stampa, La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Obama
nel suo discorso a Praga il 5 aprile scorso ha creato una storica finestra di
opportunità che è responsabilità di tutti cercare di cogliere. L'entrata in
vigore del Ctbt, il Trattato contro gli esperimenti nucleari, e l'avvio del
negoziato per un Trattato che proibisca in maniera verificabile la produzione
di materiale fissile sono i punti di partenza di qualsiasi credibile
Sassi sulle
studentesse ( da
"Stampa,
La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
nel
momento in cui Teheran cerca nuovi spazi di manovra e vuole sfruttare al
massimo le aperture di Obama. Il grande gioco questa volta prevede un aiuto da
parte dell'Iran a stabilizzare il vicino di casa e a isolare i taleban (che
sono sunniti) irriducibili. In cambio l'Iran potrebbe ottenere un primo
riconoscimento a «potenza regionale» a cui tiene strenuamente.
Il giovane
Gandhi dorme fra i paria e conquista l'India ( da "Stampa, La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
38enne
Rahul guida il Congresso alle elezioni presentandosi come una sorta di nuovo
Obama Gli avversari induisti del Bjp puntano sull'odio per l'Islam «La nostra è
la terra di Rama» VALERIA FRASCHETTI AMETHI (India) Appena il Suv blindato
appare sulla strada sterrata, abituata a carri e trattori, il grido si
riverbera sui campi di grano: «Lunga vita a Sonia, lunga vita a Rahul».
La Casa
Bianca: riveleremo tutti i segreti delle banche ( da "Stampa, La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
pubblici
per evitare voci incontrollate [FIRMA]FRANCESCO SEMPRINI NEW YORK
L'amministrazione di Barack Obama è pronta a rivelare i segreti sullo stato di
salute delle banche. Il governo americano valuta l'opzione di rendere noti
alcuni «dettagli sensibili» degli stress-test condotti di recente sulle 19
principali istituzioni finanziarie statunitensi.
"Chrysler
in bilico i sindacati devono accettare i tagli" ( da "Stampa, La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
auto
preferito dal presidente Obama è pronto a indossare anche la casacca di Ceo di
Chrysler. Lui la mette così: «I titoli a me importano fino a un certo punto.
Quello che conta è fare il necessario per risanare l'azienda e io sono
disponibile a tutto pur di riuscirci». E, come dice anche in un'intervista al
canadese Globe And Mail,
Non basta
l'Ipo di Skype Per premiare i suoi azionisti eBay deve vendere Paypal ( da "Stampa, La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
amministrazione
Obama sono stati molto riservati sulla questione di porre fine all'assistenza
del governo a Fannie and Freddie, nota come tutela. Con il governo che detiene
warrant per l'80% delle loro azioni ed entrambe le società che continuano a
dichiarare forti perdite, è improbabile che siano in grado di liberarsi in un
prossimo futuro.
la ferrari
perde la battaglia dei diffusori ( da
"Repubblica,
La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Pagina
1 - Prima Pagina Cerasuolo mensurati e zaino GUIDO RAMPOLDI FEDERICO RAMPINI Lo
sport La storia Il reportage India, il voto più lungo del mondo La Ferrari
perde la battaglia dei diffusori Kabul, il mullah che vuole mediare tra Obama e
Taliban
il mondo
islamico e la svolta di obama - jean daniel ( da "Repubblica, La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
il suo
eroe Mustafa Kemal è stato comparato ad Abraham Lincoln da Barack Obama, che li
vede entrambi come liberatori. Questi i temi presenti nei discorsi, notevoli
per profondità di pensiero, tenuti da Barack Obama davanti al parlamento turco
e in occasione della sua visita alla moschea di Santa Sofia. Il successore di
George W.
"un
fondo per la filiera dell'auto" ( da "Repubblica, La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
force
del presidente Usa Barack Obama e appena una il ministro italiano delle
Attività produttive, Claudio Scajola». Anche dall´altra parte della barricata,
quella degli imprenditori, suona lo stesso disco, anche se i problemi sono
diversi: «Le nostre aziende continuano a denunciare i ritardi dei pagamenti sia
di chi è a capo della filiera che della Pubblica amministrazione.
detenuto
chiama tv "così mi torturano" ( da "Repubblica, La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
raccontando
in diretta gli abusi subiti nella prigione creata dall´amministrazione Bush che
Barack Obama ha promesso di chiudere. Mohammed al Gharani, catturato a 14 anni,
ha detto ai carcerieri che intendeva telefonare a uno zio: si è invece messo in
contatto con la rete qatariota a cui ha raccontato di esser stato picchiato con
bastoni e di avere i denti rotti.
l'iran a
obama: "presto un'offerta sul nucleare" - alberto flores d'arcais ( da "Repubblica, La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Esteri
L´Iran a Obama: "Presto un´offerta sul nucleare" Ahmadinejad annuncia
un pacchetto di proposte. La Corea del Nord espelle gli osservatori Usa Hillary
Clinton frena: "Vogliamo il dialogo, ma finora non abbiamo visto alcuna
novità" ALBERTO FLORES D´ARCAIS dal nostro inviato NEW YORK - L´Iran
annuncia «nuove proposte»,
"io,
mediatore tra obama e i taliban" l'ultima missione del mullah zaeef -
guido rampoldi kabul ( da
"Repubblica,
La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
mediatore
tra Obama e i Taliban" l´ultima missione del mullah Zaeef I tentativi di
trattativa finora sono stati inconcludenti Ma col nuovo presidente le cose
possono cambiare Tre i nodi principali per un possibile accordo con i
combattenti: immunità, lavoro e sicurezza per chi deporrà le armi GUIDO
RAMPOLDI KABUL dal nostro inviato Negoziare con i Taliban "
prezzi usa in
calo, allarme deflazione e l'economia cinese rallenta ancora - elena polidori ( da "Repubblica, La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
intravisti
da Obama, nuovi dati dimostrano che nell´economia mondiale vi sono oggi,
inevitabilmente, luci e ombre. Talvolta questo contrasto si registra anche
all´interno dello stesso Paese. E´ il caso degli Usa dove c´è un´ombra
costituita dall´inflazione che scende a marzo, su base annuale, dello 0,4%: è
il primo ribasso da oltre cinquant´
il nuovo
"tea-party" degli americani spaventa obama ( da "Repubblica, La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
degli
americani spaventa Obama Generali China Life è salita al primo posto nella
classifica di febbraio degli assicuratori vita a partecipazione straniera
operanti in Cina con una raccolta pari a 155 milioni di euro Negli Stati Uniti
la scadenza delle tasse si è trasformata ieri in una giornata nazionale di
protesta nelle strade e di fronte ai Parlamenti statali all´
Abstract: L'Amministrazione di Barack Obama negli Stati Uniti ha ridimensionato le attese: più che prefiggersi di democratizzare l'Afghanistan, come proclamava George W. Bush, punta a neutralizzare il terrorismo. Teme ripercussioni su diritti come quelli invocati nella manifestazione di ieri?
Argomenti: Obama
Abstract:
12 Strategie
Hillary annuncia un piano Obama sulla strada di Clinton Gli Usa studiano
l'intervento WASHINGTON Potrebbe essere il battesimo del fuoco per il «Comando
Africa». Una serie di attacchi per colpire a terra i pirati. La Casa Bianca
potrebbe presto impartire l'ordine. E intanto il segretario di Stato Hillary
Clinton annuncia misure politiche e tecniche.
Marchionne:
mi dividerò tra Torino e Detroit ( da
"Corriere
della Sera" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Barack
Obama è considerato dal mondo dell'auto come la vera garanzia passe-partout al
matrimonio, l'accordo può pur sempre saltare: siamo nella fase più dura del
gioco (dopo la trattativa con la task force della Casa Bianca), ed è
l'amministratore delegato Fiat a dire senza mezzi termini che, se i sindacati
americani e canadesi non accetteranno i previsti tagli al costo del lavoro,
Argomenti: Obama
Abstract:
repubblicani
contro le tasse di Obama Come la rivolta del tè che nel 1773 diede
simbolicamente il via alla rivoluzione americana: la destra conservatrice
statunitense ha organizzato centinaia di party per protestare contro le troppe
tasse di Barack Obama. E lo ha fatto nel Tax Day, cioè la scadenza per la
presentazione delle dichiarazioni dei redditi.
Wal Mart:
sarà a la geometria della crisi ( da
"Corriere
della Sera" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
consigliere
economico di Barack Obama), che proprio per combattere la spirale dei prezzi
intervenne con decisione sui tassi d'interesse e sulla liquidità disponibile
per il sistema. Ma se con una 'U' tutti (o quasi) gli economisti sono convinti
che dovremo fare i conti, il vero incubo che si cerca di esorcizzare (e i piani
di stimolo economico varati da molti paesi vanno in questo senso)
L'India, il
gigante al voto e la tentazione della sinistra ( da "Corriere della Sera" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Obama
viene considerato di sinistra, allora forse anche l'America lo è. E nel resto
del mondo? Non la Gran Bretagna, né la Francia o la Germania, e certamente non
l'Italia. Oggi, però, un altro Paese si reca alle urne e il risultato
elettorale potrebbe decretare una virata a sinistra, malgrado tutti i benefici
sinora ricevuti dalla globalizzazione e dal capitalismo liberale per lo
Il governo
tentato dalla tassa sui ricchi ( da
"Stampa,
La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
non
solo Barack Obama, ma anche il centro-destra francese. Se con l'aliquota del
2%, e sopra i 120.000 euro, l'una tantum frutterebbe circa 500 milioni. Sul
tavolo del governo erano arrivate diverse ipotesi, anche più pesanti, con
contributo a partire da 80.
[FIRMA]STEFANO
LEPRI ROMA Una nuova tassa sui ricchi per finanziare l'intervento in Abruz... ( da "Stampa, La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
non
solo Barack Obama, ma anche il centro-destra francese. Se con l'aliquota del
2%, e sopra i 120.000 euro, l'una tantum frutterebbe circa 500 milioni. Sul
tavolo del governo erano arrivate diverse ipotesi, anche più pesanti, con
contributo a partire da 80.
Obama
milionario grazie ai libri ( da
"Stampaweb,
La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Obama
punta tutto sull'educazione. Lui e la moglie Michelle, infatti, l'anno scorso
hanno speso per l'istruzione delle figlie oltre 47mila dollari. E sono anche di
più i soldi versati nei fondi di risparmio di Sasha e Malia. Gli Obama possono
dare il meglio alle loro piccole soprattutto grazie ai ricavi prodotti con i
libri scritti dal presidente.
Rosa Brooks,
una liberal anti-guerra al Pentagono ( da "Stampaweb, La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Per
Barack Obama la risposta a questa apparentemente improbabile domanda è “sì”. Il
presidente ha scelto Rosa Brooks, opinionista del Los Angeles Times ed
esponente della sinistra radicale, come consigliere del sottosegretario alla
Difesa Michèle Flournoy, forse uno dei più convinti sostenitori di politiche di
difesa intransigenti e interventiste all?
Ferrovie,
Obama lancia l'alta velocità ( da
"Stampaweb,
La" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
è la
rivoluzione dei trasporti annunciata oggi dal presidente Barack Obama, secondo
cui la Tav aiuterà gli Usa a ridurre il traffico e l?inquinamento atmosferico,
oltre a costituire un buon risparmio energetico. Si tratterà, ha ammesso Obama,
di «un progetto a lungo termine», ma appunto per questo, bisogna cominciare
subito.
Usa, parte il
treno di Obama "8 miliardi per l'alta velocità" ( da "Repubblica.it" del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
il
presidente Usa Barack Obama ha oggi annunciato un programma con l'obiettivo di
colmare nei prossimi anni il ritardo statunitense nei confronti di paesi
europei come Francia e Spagna, orientali come Cina e Giappone. "Abbiamo
bisogno di un sistema di trasporto intelligente che risponda ai bisogni del
Ventunesimo secolo", ha detto Obama alla Casa Bianca,
Obama in
Messico, intesa sul clima "Insieme per l'energie pulita" ( da "Repubblica.it" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
dichiarazione
comune emessa durante la visita del presidente americano Barack Obama in
Messico. Obama e il suo collega messicano Felipe Calderon si sono accordati per
allargare la cooperazione economica e tecnica su questi temi istituendo quella
che è stata definita "la cornice bilaterale Usa-Messico sull'energia
pulita e sui cambiamenti climatici", si legge nella dichiarazione.
OBAMA MISSILI
E SOGNI ( da "Stampa, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Arrigo
Levi OBAMA MISSILI E SOGNI Si stanno tentando i primi bilanci del viaggio del
presidente Obama in Europa, Turchia, ed anche Iraq. Qualcuno ha osservato, con
qualche ragione, che la politica della «mano tesa» di Obama (verso i Paesi
islamici, verso l'Iran, verso il mondo) non ha per ora avuto molto successo.
"Ricostruiremo
senza nuove tasse" ( da
"Stampa,
La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Da
Barack Obama a José Zapatero: «Mi ha detto che c'è un Forte spagnolo, forse di
quello si occuperà lui. E dove non arriveranno gli amici - spiega con piglio da
ingegnere - interverrà lo Stato, appendendo nei cantieri le date di inizio e
fine lavori».
Mimmo Càndito ( da "Stampa, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Parleranno
anche di questo, Obama e Calderón, ma per il presidente americano il Rio Bravo
sarà soprattutto un fiume da passare per ritrovare parole che possano essere
ascoltate ben più lontano, fino alla lande estreme della Terra del Fuoco.
Obama alla
guerra del Sud ( da
"Stampa,
La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
consigliere
di Obama per l'America Latina, spiega che gli obiettivi del viaggio
nell'Emisfero Occidentale sono tre: «Affrontare assieme crisi economica,
emergenza climatica e minacce alla sicurezza collettiva». In concreto significa
che Obama cerca con Calderon una convergenza sui temi-chiave dell'approccio
alla regione per arrivare con una piattaforma comune al summit delle Americhe,
La Casa
Bianca dà l'immunità agli agenti Cia ( da "Stampa, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Lo ha
assicurato il presidente Barack Obama in un comunicato che accompagna la
pubblicazione di quattro memorandum dell'Amministrazione Bush sui metodi di
interrogatorio ammessi nella guerra al terrorismo. Obama ha chiuso tutti i
«siti neri», in Asia e nell'Europa dell'Est, e ha deciso la pubblicazione dei
documenti segreti.
Il Texas:
"Washington ladrona" ( da
"Stampa,
La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Obama
talmente agguerrito da rubare la scena all'opposizione repubblicana, ancora
incapace di ritrovarsi attorno ad un leader davvero condiviso. Perry ha sfruttato
la manifestazione del «tea party» anti-tasse svoltasi di fronte al municipio di
Austin per far capire alla Casa Bianca che i texani non intendono accettare
passivamente l'
ALESSANDRIA
Novi Ligure AL VIA ECHOS Venerdi 17, alle 21,15, comincia nell'Oratorio de... ( da "Stampa, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Barak
Obama. L'accompagnano Dino Rubino (pianoforte), Riccardo Fioravanti
(contrabbasso) e Stefano Bagnoli (batteria). Special guest Fabrizio Bosso
(tromba). Inizio alle 20,45, info 0131-234.240. ASTI Moncalvo UNA NUOVA
COMMEDIA Venerdì 17 e sabato 18 alle 21 al teatro comunale commedia «In stato
di avanzata conservazione (lo sciopero dei becchini)
Carla Marino
premiata per il ritratto di Obama ( da "Stampa, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
SAN
LORENZO IN UNA GALLERIA DI MIAMI Carla Marino premiata per il ritratto di Obama
SAN LORENZO AL MARE È nata a Finale ligure, vive a lavora a San Lorenzo al
Mare, ma nasconde uno spirito «yankee». Carla Marino, pittrice di 56 anni, è
stata premiata in America grazie a un quadro dal titolo «The Karma», che ritrae
il nuovo presidente Barack Obama.
Il maestro
del grissino che aveva sedotto Bush ( da "Stampa, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Il suo
«regno» Mauro l'ha chiamato «Camminata in montagna» per ricordare le
peculiarità della sua zona, è aperto dalle 6 alle 22, tranne la domenica. Altri
sogni? «Un laboratorio negli States». E chissà che non riesca a riallacciare i
contatti con la Casa Bianca, dopo tutto Obama è un patito del cibo italiano...
Le elezioni
Usa secondo Lotta Comunista ( da
"Stampa,
La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
al
Campus universitario di Legino, Palazzina Branca, aula B2 piano terra. Nel
volume sono raccolti oltre 30 anni di studi sulla lotta politica negli Usa,
attraversando l'elezione degli ultimi sei presidenti. Dall'analisi critica di
stampo leninista non viene esclusa nemmeno la recenti elezione di Barack Obama.
[FIRMA]MAURIZIO
MOLINARI CORRISPONDENTE DA NEW YORK I sindacati dell'auto americani metto... ( da "Stampa, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Obama
per supervisionare le ristrutturazioni di Detroit e in tale quota rientrerebbe
anche il 15 per cento che Fiat potrebbe acquisire per raggiungere il tetto del 35
per cento. Sarebbero questi i dettagli dell'intesa che ruota attorno alla
formazione di un consiglio di amministrazione di sette membri e una struttura
al vertice che vedrebbe Marchionne nel ruolo di amministratore
[FIRMA]MARCO
NEIROTTI INVIATO A L'AQUILA Poveri bambini. Inseguiti per tutta la mattina n... ( da "Stampa, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
anche
se non è Obama e si dispiace di «non aver tempo di star qui ad abbronzarmi con
voi». Alle signore consiglia di stare attente agli alpini che «sono peggio dei
marinai». A tutti promette che finita l'estate «nessuno resterà nelle tende».
Può accadere. Ieri sera tre sindaci spiegavano a proprietari di seconde case:
«Se sarà necessario,
La svolta
nucleare e la questione Trident Sono un accademico nel Regno Unito in vacanza
in... ( da "Stampa, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Barack
Obama ancora non si è pronunciato sul futuro del sistema di difesa contro i
missili balistici e di quello marittimo e specialmente sottomarino, che è
caratterizzato dalla presenza di testate nucleari. Quanto al Regno Unito, una
campagna è in corso ormai da qualche anno per impedire il rinnovo del
deterrente nucleare attraverso la sostituzione del corrente meccanismo Trident.
AZIONISTI ( da "Corriere della Sera" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
si
stanno trasformando nei progetti operativi che Rattner e Bloom (gli esperti
incaricati da Obama di trovare una soluzione) stanno proponendo alle banche
creditrici e ai sindacalisti della Uaw. Se l'operazione funzionerà, negli Usa
il modello Fiat-Chrysler potrebbe essere usato anche in altre situazioni di
crisi affrontate con imponenti iniezioni di denaro pubblico.
Chrysler,
intesa vicina Sindacati nel capitale Spunta l'opzione Opel ( da "Corriere della Sera" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
ma
anche di opinione pubblica, che preme su Barack Obama perché «non si può
salvare Chrysler e lasciar fallire Gm». Così è pure nelle stanze del potere, e
non solo sulle colonne dei quotidiani, che gli Usa parlano dell'ipotesi di
mettere in qualche modo insieme almeno «pezzi» delle due ex big di Detroit.
Treni,
modello Europa per Obama Pronti 8 miliardi sull'alta velocità ( da "Corriere della Sera" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
modello
Europa per Obama Pronti 8 miliardi sull'alta velocità WASHINGTON L'America di
Obama, il paradiso dell'aereo e dell' auto, abbraccia la causa dei treni ad
alta velocità, meno inquinanti e più democratici. Partendo per una visita di un
giorno in Messico, tema l'antidroga, il presidente ha annunciato uno
stanziamento di 13 miliardi di dollari per «
Il premier:
case entro l'autunno Dallo Stato aiuti fino al 33% ( da "Corriere della Sera" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Contro
la fatica mi son fatto due iniezioni di cortisone»), ricasca nella battuta su
Obama scherzando con un parroco di colore («Complimenti, lei è molto abbronzato
») ma soprattutto cerca di portare allegria tra i 30 bambini, a cui firma
autografi («Non rivendeteli a meno di 10 euro, mi raccomando») e regala palloni
e magliette della Juve e del Milan.
A Roma per il
disarmo ( da "Corriere della Sera" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
04/2009
- pag: 14 Usa-Russia A Roma per il disarmo Start Un primo incontro
russo-americano per il trattato Start sugli arsenali nucleari (scade a fine
anno) avverrà a Roma il 24 aprile Erano stati Barack Obama e Dmitrij Medvedev a
impegnarsi a definire un «nuovo accordo complessivo e vincolante» per il
disarmo strategico
Per rifondare
l'Europa ( da "Corriere della Sera" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
È un
imperativo lanciato dal pericolo di fallimento e capace di ravvivare le
speranze, malgrado i mercati in calo: solo un'Europa ringiovanita dalla crisi e
accompagnata dalla nuova apertura dell'America al mondo, sotto Obama potrà
costruire quella soluzione globale unificata, già abbozzata a grandi linee a
inizio del mese. traduzione Rita Baldassarre © Guardian News & Media
Sarkozy a
ruota libera
Argomenti: Obama
Abstract:
Poco
intelligente» Veleni anche per Obama e Merkel. Elogio di Berlusconi Perfido con
Jospin: «Mi sono spesso battuto con rivali più colti di me che poi non arrivavano
al secondo turno» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI Uno si immagina che le
riunioni all'Eliseo, se non proprio segrete, si svolgano all'insegna della
discrezione.
se riparte
dal texas la guerra di secessione - washington ( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
e ci
ha portato via un Kennedy la controffensiva dei Repubblicani contro Obama e la
Washington «ladrona» dominata dai Democratici. La possibilità che il secondo
stato americano per dimensione, dopo l´Alaska, immenso contenitore di campi,
petrolio, tecnologie, silos, raffinerie, manzi dalle lunghe corna e uomini
dalla testa calda dove l´Italia potrebbe essere contenuta tre volte,
"zapatero?
non è molto intelligente" la gaffe di sarkozy fa infuriare madrid ( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Non è
molto intelligente" la gaffe di Sarkozy fa infuriare Madrid Obama è
carismatico ma governa da due mesi. Merkel mi ha seguito. Berlusconi è stato
eletto tre volte DAL NOSTRO INVIATO PARIGI - Barack Obama? «Molto intelligente
e carismatico, ma è eletto solo da due mesi e non ha mai gestito un ministero.
la conferenza
sul nucleare a roma - ferdinando salleo ( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
iraniana
sulla questione nucleare in risposta alla mano tesa da Obama "a chi
disserra il pugno", comunicata significativamente dai mollah al
plenipotenziario dell´Europa Javier Solana, precede di appena pochi giorni la
conferenza che si terrà a Roma sul "superamento del pericolo
nucleare". Tra ieri e oggi il Segretario di Stato di Reagan, George
Shultz, e l´ultimo presidente sovietico,
Obama "assolve"
gli agenti Cia e svela gli interrogatori con torture ( da "Repubblica.it" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Il
presidente americano Barack Obama ha annunciato che gli uomini della Cia che ha
condotto interrogatori usando vere e proprie tecniche di tortura come il
waterboarding non saranno perseguiti. L'annuncio arriva con un comunicato che
accompagna la pubblicazione di quattro memorandum dell'amministrazione Bush sui
metodi di interrogatorio ammessi nella guerra al terrorismo,
Troppe tasse,
il Texas minaccia la secessione dagli States ( da "Repubblica.it" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
ordine
e slogan di tipo "leghista" contro Obama e il governo federale -
accusati di "socialismo", di rubare i soldi pubblici e attentare alla
"libertà dei singoli Stati" - risuonati in oltre mille città
americane, dalla California alla Florida, dal Kansas al Texas, comprese
metropoli liberal come New York, Chicago e Washington.
L'orgoglio
degli eroi di Fort Alamo e il mito americano della rivolta del tè ( da "Repubblica.it" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
e ci
ha portato via un Kennedy la controffensiva dei Repubblicani contro Obama e la
Washington "ladrona" dominata dai Democratici. La possibilità che il
secondo stato americano per dimensione, dopo l'Alaska, immenso contenitore di
campi, petrolio, tecnologie, silos, raffinerie, manzi dalle lunghe corna e
uomini dalla testa calda dove l'Italia potrebbe essere contenuta tre volte,
Obama in
Messico, una battaglia comune stop al traffico d'armi per battere i 'narcos' ( da "Repubblica.it" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
ha
detto Obama, consapevole delle resistenze, quasi insuperabili che ci sono
proprio in America. "Nessuno di noi si fa illusioni che rimettere il bando
sia facile". OAS_RICH('Middle'); In coincidenza con l'arrivo di Obama in
Messico la Casa Bianca ha annunciato che altri tre cartelli della droga
(Sinaloa, Los Zetas e La Familia Michoachana)
Torture,
Obama assolve la Cia ( da
"Stampaweb,
La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Lo ha assicurato
il presidente Barack Obama in un comunicato che accompagna la pubblicazione di
quattro memorandum dell?amministrazione Bush sui metodi di interrogatorio
ammessi nella guerra al terrorismo. I cosiddetti ?siti nerì, in Asia e
nell?Europa dell?Est, sono stati chiusi dall?
Obama apre al
dialogo con Cuba ( da
"Stampaweb,
La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Il
governo cubano secondo Obama «deve manifestare la volontà di fare passi che
vanno al di là di questi ultimi 50 anni». Obama ha chiesto a Cuba di impegnarsi
per quanto riguarda «i diritti umani, la libertà di stampa, la libertà di
opinione, la libertà di movimento».
rivoluzione
lido, "salve" seicento cabine - marco preve ( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Nonostante
il crescente movimento di opinione che da Obama al più piccolo dei comitati
locali chiede di ridurre la pressione edilizia, anche questa operazione di
qualità, che riaprirà la vista mare da corso Italia, formerà una generazione di
velisti e alleggerirà il Lido di tonnellate di cemento, nasce e si sviluppa
sotto il segno dell´ennesima variante urbanistica e del calcestruzzo.
dai vecchi
frigoriferi ai pannelli solari all'ex electrolux operai a scuola di ecologia -
ilaria ciuti ( da
"Repubblica,
La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Lo
dice anche Obama». Un futuro anche per loro che si erano visti persi appena
saputo che Electrolux chiudeva, ma che ne hanno fatte di tutte: i cortei, i
volantini con le loro foto e quelle dei figli, il coinvolgimento delle
istituzioni fino alle parrocchie.
la favola
glocal di cirasola con il marchio di slow food - antonella gaeta ( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Sto
per incontrare la segretaria di Obama, stiamo trattando per far piantare i semi
della Murgia nell´orto di Michelle». Molto probabilmente ci riuscirà, com´è riuscito
a distribuire gratis focaccia di Altamura, complice l´irriducibile Onofrio
Pepe, in un McDonald di Chicago. Perché il concetto di un film documentario
come "Focaccia Blues" è proprio questo,
pesaro e
caserta al paladozza, paghi una e prendi due ( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Jamont
cita Obama, poi dice. «Non sono un leader, me ne manca anche l´esperienza, ma
posso segnare fuori dagli schemi e so difendere. E ognuno dei miei compagni sa
fare qualcosa di speciale. Vincere in quel modo ha davvero cambiato il nostro
campionato».
obama dà
l'immunità alla cia "niente processi per le torture" ( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Pagina
20 - Esteri Obama dà l´immunità alla Cia "Niente processi per le
torture" Pubblici i memo di Bush sul "waterboarding" La Casa
Bianca li ha divulgati per "affrontare un capitolo buio e doloroso"
DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK - Gli agenti della Cia che hanno torturato non
saranno processati.
troppe tasse,
il texas minaccia la secessione - alberto flores d'arcais ( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
ordine
e slogan di tipo "leghista" contro Obama e il governo federale -
accusati di «socialismo», di rubare i soldi pubblici e attentare alla«libertà
dei singoli Stati - risuonati in oltre mille città americane, dalla California
alla Florida, dal Kansas al Texas, comprese metropoli liberal come New York,
Chicago e Washington.
boom della
fiat in europa: +14% si arresta la caduta delle vendite - salvatore tropea ( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
amministrazione
Obama . Le quote degli attuali azionisti di Chrysler, Cerberus e Daimler,
sarebbero infatti azzerate nell´ambito della ristrutturazione finanziaria. Se
l´intesa non dovesse arrivare il Lingotto metterà in atto quel "Piano
B" di cui parla Montezemolo e che l´ad della Fiat non ha mai abbandonato
in questi mesi.
ferrovie usa,
8 miliardi per l'alta velocità - luca iezzi ( da "Repubblica, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Barack
Obama ha annunciato ieri la volontà di colmare il ritardo in questo settore nei
confronti di paesi europei come Francia e Spagna, orientali come Cina e
Giappone. Solo un inizio che per ora vede tra gli itinerari da realizzare il
collegamento San Francisco-San Diego in California e quello della costa est,
Sarkozy e le
frasi sui leader mondiali La notizia sui giornali internazionali ( da "Stampaweb, La" del 17-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
ROMA
«Barack Obama manca di esperienza, José Luis Zapatero non è forse molto
intelligente e José Manuale Barroso brilla soprattutto per la sua assenza».
Riportate dal quotidiano francese "Liberation", le spietate
considerazioni di Nicolas Sarkozy sui suoi colleghi hanno già fatto il giro
della stampa internazionale.
Gian Enrico
Rusconi ( da "Stampa, La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
riemersa
settimane or sono in occasione del viaggio di Barack Obama in Europa.
L'opinione pubblica ha preso atto della netta divergenza di prospettiva tra il
presidente americano, favorevole alla sollecita accoglienza della Turchia
nell'Ue, e l'opposizione di Francia e Germania. Il tema non è stato
ulteriormente approfondito, anche perché sono in gioco aspetti di natura molto
diversa.
[FIRMA]FRANCESCO
SEMPRINI NEW YORK Fame, insetti e annegamenti simulati. Questi e molti altri
... ( da "Stampa, La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Una
decisione voluta da Barack Obama ma che lo ha spinto sotto il fuoco incrociato
di destra e sinistra. Sono una decina le tecniche approvate nei memo, il primo
dei quali risale all'agosto del 2002 ed è siglato dal vice ministro della
giustizia Jay Baybee, con l'obiettivo di «terrorizzare» il detenuto, come
spiega una nota a piè di pagina.
[FIRMA]EMANUELE
NOVAZIO ROMA A meno di cambiamenti dell'ultima ora nella bozza di risoluz... ( da "Stampa, La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
e ci
si accordasse su un «testo sostenibile»: secondo il Washington Post, Obama
deciderà solo all'ultimo momento. Altre fonti americane sottolineano
l'importante operazione di lobby di numerose Ong, secondo le quali «gli Usa
devono unirsi alla lotta globale contro il razzismo, una battaglia che
l'amministrazione Bush ha abbandonato».
L'inefficienza
pesa tra il 3% e il 7,5% del prodotto interno lordo ( da "Stampa, La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
nessuno
realisticamente scommetterebbe un soldo bucato sul ripetersi del fenomeno
Barack Obama in Italia. Sconosciuto, nero, umili origini, bravissimo?
Sicuramente il Barack di casa nostra verrebbe surclassato nel suo tentativo di
guidare la politica italiana da concorrenti dotati di uno splendido cognome o
di moltissimi soldi. O da ex-veline.
[FIRMA]GLAUCO
MAGGI NEW YORK La Crain Communications di Detroit, che con 1.000 dipendenti e
re... ( da "Stampa, La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
che
ancora non aveva avuto il placet pubblico di Obama, aveva trovato il tempo per
un incontro con il guru di Detroit. Il quale gli dispensò questo consiglio:
«L'unico modo per vendere l'affare Fiat-Chrysler e ottenere altri miliardi di
dollari di prestiti è buttarla in politica, enfatizzando che si tratta di
salvare 50 mila posti di lavoro americani».
Lo zar
dell'auto indagato per tangenti ( da
"Stampa,
La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Per
Rattner, 56enne ex reporter del New York Times convertito alla finanza prima e
alla politica dopo, il rischio dello scandalo pesa molto, specie per il suo
ruolo nel processo di riordino del comparto auto per cui è stato chiamato
direttamente da Barack Obama.
Ombre
sinistre incombono sullo zar dell'auto. Steven Rattner, il capo della task
force designat... ( da
"Stampa,
La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Per
Rattner, 56enne ex reporter del New York Times convertito alla finanza prima e
alla politica dopo, il rischio dello scandalo pesa molto, specie per il suo
ruolo nel processo di riordino del comparto auto per cui è stato chiamato
direttamente da Barack Obama.
Una Rete per
bloccare l'avversario ( da
"Stampa,
La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
«Stile
Obama», si spingono a sostenere i collaboratori più entusiasti. «Progetto web
2.0»: cioè il Web applicato alla politica, lo strumento-cardine per interagire
in tempo reale con la fascia più giovane e dinamica del potenziale elettorato.
Ieri si è appreso che Porchietto ha aperto tramite il suo sito - www.
Raul: pronti
a parlare con Obama ( da
"Stampa,
La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Obama
negli ultimi tre mesi ai leader di Paesi considerati avversari degli Stati
Uniti. Fra i leader presenti al summit si è innescata quasi una gara a
consolidare il dialogo a distanza fra Obama e Castro. Il Segretario generale
dell'Organizzazione degli Stati americani, Josè Miguel Insulza, si è detto
favorevole a riammettere Cuba preannunciando che lo proporrà alla riunione di
raul castro e
hillary clinton: sì al dialogo tra usa e cuba ( da "Repubblica, La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Alla
vigilia del vertice delle Americhe Raul Castro apre a Obama. Ricevendo il
plauso del segretario di Stato Usa Hillary Clinton, che aggiunge: «La vecchia
politica di Washington verso Cuba ha fallito». ALBERTO FLORES D´ARCAIS ALLE
PAGINE 16 E 17
obama
sott'accusa per aver perdonato le torture della cia ( da "Repubblica, La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Pagina
1 - Prima Pagina SERVIZI a Pagina 15 La sinistra: no all´amnistia Obama
sott´accusa per aver perdonato le torture della Cia SEGUE A PAGINA 15
provinciali,
partenza con scintille - sara strippoli ( da "Repubblica, La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
falso
Porchietto guarda allo stile Obama tra social network piattaforme video blog e
forum SARA STRIPPOLI La candidata presidente Claudia Porchietto prende a
prestito l´ Obama style e sceglie la via della politica web.2, il numero uno in
caricadella Provincia continua imperterrito a battere il territorio e
programmare incontri "reali".
fondi alle
staminali ma niente clonazione ( da
"Repubblica,
La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
alle
staminali ma niente clonazione Dopo aver annunciato una svolta liberale sulla
ricerca sulle cellule staminali, ieri l´amministrazione Obama ha emesso le
linee guida su come saranno distribuiti i finanziamenti pubblici. I fondi
andranno solo ai laboratori che usano embrioni in eccesso abbandonati nelle
cliniche per la fecondazione assistita e non a chi pratica la clonazione.
"la co2
inquina", svolta verde negli usa - valerio gualerzi ( da "Repubblica, La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
insediamento
alla Casa Bianca di Barack Obama, con il suo sigillo di scientificità,
distrugge ora questo alibi, spianando la strada a regole severe per mettere
sotto controllo le emissioni di CO2. Una notizia accolta con entusiasmo dagli
ambientalisti americani, che pronosticano un primo giro di vite sugli standard
dei consumi automobilistici,
"i
responsabili devono pagare" ( da
"Repubblica,
La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Pagina
15 - Esteri "I responsabili devono pagare" Keith Olberman,
commentatore della Msnbc e grande sostenitore di Obama, ha attaccato la
decisione di non processare i responsabili delle torture: "Chi è
responsabile deve rispondere delle proprie azioni".
torture,
polemiche sul "perdono" di obama ( da "Repubblica, La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
di
Obama La destra: "Folle pubblicare le carte di Bush". E da sinistra:
"No all´amnistia" Il capo della Cia, Leon Panetta, aveva cercato di
dissuadere il presidente DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK - Critiche da destra e da
sinistra, il plauso (con qualche distinguo) dei media, la richiesta di una
commissione d´inchiesta del Senato.
raul tende la
mano a obama "cuba pronta a trattare su tutto" - alberto flores
d'arcais ( da "Repubblica, La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
cercare
strade più produttive da seguire perché per il presidente Obama, per me e per
la nostra amministrazione l´attuale politica su Cuba è fallimentare». A Port of
Spain Obama non incontrerà Chavez, ma altri leader latino-americani si faranno
carico di portare sul tavolo il dossier su Cuba. Alcuni paesi del gruppo Alba
(Alternativa Bolivariana para America Latina y el Caribe),
Batterie
costruite coi virus ( da
"Corriere
della Sera" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
I
virus prima si rivestono di uno strato di fosfato di ferro, poi si attaccano a
nanotubi di carbonio per creare una rete di materiale ad alta conducibilità. Le
batterie possono essere ricaricate un centinaio di volte. Il prototipo è stato
presentato alla Casa Bianca al Presidente Barack Obama. Massimo Spampani
Raul tende la
mano a Obama "Cuba pronta a trattare su tutto" ( da "Repubblica.it" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
cercare
strade più produttive da seguire perché per il presidente Obama, per me e per la
nostra amministrazione l'attuale politica su Cuba è fallimentare". A Port
of Spain Obama non incontrerà Chavez, ma altri leader latino-americani si
faranno carico di portare sul tavolo il dossier su Cuba. Alcuni paesi del
gruppo Alba (Alternativa Bolivariana para America Latina y el Caribe),
Obama offre a
Cuba un "nuovo inizio" ( da
"Stampaweb,
La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Il
presidente americano Barack Obama ha detto che gli Stati Uniti cercano un «nuovo
inizio» con Cuba e una «partnership da pari a pari» con tutte le nazioni delle
Americhe nonostante decenni di diffidenza reciproca. Obama ha parlato ai leader
latino-americani e caraibici presenti al Summit delle Americhe a Port-of-Spain,
a Trinidad e Tobago.
Michelle e
l'America, è amore vero ( da
"Stampaweb,
La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Michelle
Obama può dire di avercela fatta. Alle prese con il difficile compito di ogni
First Lady - sostenere il presidente senza oscurarlo, riuscendo nello stesso
tempo a entrare nel cuore degli americani -, Michelle esce dalla sfida a testa
più che alta: il 76% della popolazione ha di lei un?
Teheran, otto
anni per spionaggio alla giornalista iraniana-americana ( da "Repubblica.it" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
amministrazione
Obama e il regime degli ayatollah. Roxana Saberi, in carcere a Teheran dal 31
gennaio scorso, "ha potuto parlare per difendersi" durante il
processo, hanno spiegato fonti giudiziarie iraniane. Roxana Saberi, 31 anni, è
nata negli Usa da padre iraniano e madre giapponese e da sei anni risiede in
Iran con un passaporto iraniano.
Obama e
Chavez, un libro e una stretta di mano per la svolta ( da "Stampaweb, La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Prove
di amcizia fra il presidentissimo venezuelano Hugo Chavez e Barack Obama al
V°vertice delle Americhe, in corso a Trinidad e Tobago Ha iniziato il leader
della Casa Bianca, che si è avvicinato al presidente venezuelano nel salone
Jade dell?hotel Hyatt Regency prima dell?apertura dei lavori del summit per
presentarsi.
Obama tende
la mano al Sudamerica ( da
"Stampaweb,
La" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Il
presidente americano Barack Obama ha detto che gli Stati Uniti cercano un
«nuovo inizio» con Cuba e una «partnership da pari a pari» con tutte le nazioni
delle Americhe nonostante decenni di diffidenza reciproca. Obama ha parlato ai
leader latino-americani e caraibici presenti al Summit delle Americhe a
Port-of-Spain, a Trinidad e Tobago.
Obama al
Sudamerica: "Ho molto da imparare" e Chavez gli regala un libro di
Galeano ( da "Repubblica.it" del 18-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Obama
ha alla sua sinistra la presidente argentina, Cristina Fernandez de Kirchner, e
alla destra la collega cilena, Michelle Bachelet, che è inoltre presidente di
turno dell'Unasur. Dopo l'incontro con i rappresentanti sudamericani, Obama
parteciperà ad una serie di riunioni con tutti gli altri 33 presidenti del
vertice delle Americhe,
Zaia:
"Sì ai dazi se non si riscrivono le regole globali" ( da "Stampa, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Barack
Obama. Un discorso che non vale solo per quei prodotti un po'burocraticamente
indicati come «eccellenze alimentari», le regole rigide servono anche a
bloccare la speculazione sui generi di prima necessità «perchè - scandisce Zaia
- non è ammissibile che ci si possa arricchire giocando sui "future"
delle materie prime che compongono il cibo quotidiano»
Fare la corte
all'Iran mette a rischio le alleanze nel Golfo ( da "Stampa, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
amministrazione
come quella di Obama, che è sì a caccia di qualche successo concreto, ma non a
qualunque costo. È infatti imbarazzante, dopo tanta retorica benintenzionata nei
confronti dei propri avversari e degli ex Stati-canaglia, far finta di niente e
continuare su una linea conciliante mentre una cittadina americana viene
condannata a una pena tanto severa per un'
"La
Saberi è una spia" Dovrà scontare 8 anni ( da "Stampa, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Obama,
dopo un solo giorno di processo segreto in una «corte rivoluzionaria» di
Teheran. Di doppia nazionalità americana e iraniana, nata e cresciuta in Nord
Dakota da papà emigrato dall'Iran e mamma giapponese, la giovane free lance, 31
anni e una corona da Miss del suo Stato vinta nel 1997, stava completando un
libro sulla vita e i costumi del Paese paterno quando è stata arrestata
Scrittore-bandiera
contro il saccheggio dell'America Latina ( da "Stampa, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
che
Chavez ha regalato a Obama. Galeano è uno dei big della letteratura
sudamericana e il libro in questione, pubblicato nel 1971 ancora prima delle
dittature di Pinochet e Videla, è tutt'ora uno dei testi di riferimento della
sinistra sull'America Latina. Affronta il saccheggio delle risorse di questa
regione dal XV al XX secolo.
"La
mossa vincente? Aprire all'Avana diffidare di Caracas" ( da "Stampa, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Obama
e Cuba sta parlando con Washington. Per Chavez sarà difficile continuare a
giocare la carta dell'antiamericanismo». La stretta di mano fra Chavez e Obama
cosa le suggerisce? «È difficile dire, perché Chavez che stringe la mano a
Obama è la stessa persona che negli ultimi tempi lo ha spesso attaccato ed è
anche lo stesso che sta inasprendo la repressione contro gli oppositori.
[FIRMA]MAURIZIO
MOLINARI CORRISPONDENTE DA NEW YORK Con un I want to introduce myself... ( da "Stampa, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Bersagliati
dalle domande dei reporter al seguito, i collaboratori di Obama evitano di
pronunciarsi sulla repressione dell'opposizione a Caracas come sui recenti
insulti che lo stesso Chávez ha riversato addosso a Obama. Anche l'annunciato
veto di Chávez sulla dichiarazione finale del summit non viene messo troppo in
risalto.
Gm adotta il
piano Chrysler ( da
"Stampa,
La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
dopo
la relazione della task force nominata dal presidente Obama su quella che è
stata un tempo l'industria Usa per eccellenza, è destinato a sconvolgere
l'assetto di un settore che si è retto per un lungo tratto del Novecento su uno
schema consolidato. Con la trasformazione radicale di General Motors e
Chrysler, il sistema di Detroit cambia volto e dimensioni.
Maurizio
Zoccarato trova su Facebook oltre mille "amici" ( da "Stampa, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Stile
Obama», con il Web applicato alla politica, lo strumento-cardine per interagire
in tempo reale con la fascia più giovane e dinamica del potenziale elettorato.
Obiettivo: scambiare pensieri, opinioni. Il Web è solo il primo capitolo di una
strategia che dovrà necessariamente studiare forme di comunicazione più tradizionali
per intercettare la maggioranza degli elettori.
obama:
"pronti al confronto con cuba" iran, condannata la reporter: proteste
usa - miami dal nostro inviato @fi firma editoriale sx:mario calabresi ( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Barack
divide Little Havana Obama: "Pronti al confronto con Cuba" Iran,
condannata la reporter: proteste Usa MIAMI DAL NOSTRO INVIATO @FI FIRMA
EDITORIALE SX:MARIO CALABRESI La stagione degli uragani è cominciata con sei
settimane di anticipo quest´anno a Miami: la decisione di Barack Obama di
togliere le restrizioni ai viaggi e all´invio di denaro a Cuba per chi ha
parenti nell´
"l'embargo
usa va tolto per non dare più alibi per me la fiera del libro in italia resta
un sogno" - omero ciai ( da
"Repubblica,
La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
molte
speranze da quando il presidente Obama ha tolto i divieti sui viaggi dei cubano-americani
e sull´invio di dollari a Cuba. Ma finora il regime ha risposto solo con belle
parole. Ora bisogna che si siedano ad un tavolo e comincino a negoziare, noi ci
attendiamo che il governo elimini a sua volta il divieto ai cubani di viaggiare
all´estero e che liberi i prigionieri politici»
barack pronto
al confronto "da voi ho molto da imparare" - alberto flores d'arcais ( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
tanto
da salutare Obama così: «Con queste mani otto anni fa diedi l´addio a Bush.
Oggi voglio essere tuo amico». E a chi gli chiedeva se con Obama alla Casa
Bianca miglioreranno i rapporti tra Usa e Venzuela, ha risposto: «Non ho il
minimo dubbio, abbiamo iniziato a parlare e penso sia stata un´ottima
partenza».
"giusto",
"no, è una resa" la mossa di obama spacca little havana - (segue
dalla prima pagina) dal nostro inviato ( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Obama
ha fatto la prima mossa, adesso la palla è nel loro campo - sottolinea Joe
Garcia - e tutto dipenderà da come si muoveranno. Obama ha mandato un messaggio
forte a tutti i cubani: potete viaggiare, comprare, spendere e fare regali, ma
se non ve lo faranno fare allora dovrete prendervela con il regime non con
l´America.
sindacati
canadesi e banche doppio scoglio per fiat-chrysler - salvatore tropea ( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Obama
alla Chrysler. E Sergio Marchionne: «O si trova un´intesa con i sindacati o
salta tutto e ce ne torniamo a casa». La settimana decisiva per l´alleanza tra
Torino e Detroit parte domani da questi due ultimatum. Lo scoglio sono i
sindacati, in particolare quelli canadesi, che non ci stanno a rivedere il
costo del lavoro e fanno difficoltà anche sulla richiesta del Tesoro americano
g8,
albergatori sardi in rivolta "niente ospitalità ai diplomatici" -
piergiorgio pinna ( da
"Repubblica,
La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Obama
risiederà alla Maddalena in una stupenda residenza nell´ex arsenale militare.
Gli altri capi di Stato verranno accolti a bordo di una supernave da crociera
Msc che getterà l´ancora nelle splendide acque dell´arcipelago caro a
Garibaldi.
zaia al g8
dell'agricoltura "sì ai dazi salva-imprese" - rodolfo sala ( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
green
economy di Obama, da lui citato in abbondanza. Però il leghista Luca Zaia, in
questa prima giornata del summit con i suoi colleghi ministri dell´Agricoltura
del G8, in un vecchio castello del Trevigiano, rilancia il vecchio tema dei
dazi. «Non ho una posizione di protezionismo - dice - ma in una condizione di
mercato libero occorre certamente trovare un punto di equilibrio:
volcker:
"gli usa dovranno sgobbare a lungo" ( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Pagina
27 - Economia La recessione Volcker: "Gli Usa dovranno sgobbare a
lungo" Paul Volcker, ex presidente della Fed e ora consigliere economico
di Barack Obama, sostiene che gli Usa per uscire dalla crisi dovranno
"sgobbare a lungo".
allison
guiderà il salvataggio delle banche ( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Pagina
27 - Economia La nomina Allison guiderà il salvataggio delle banche Herb
Allison, numero uno di Fannie Mae, è stato scelto dall´amministrazione Obama
come responsabile del piano di salvataggio delle banche da 700 miliardi di
dollari.
- dario
olivero ( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Pensa
che Barack Obama stia dando nuove speranze all´America? «Lo ammiro molto. Ha
qualità che il suo predecessore non sapeva neanche esistessero. Per la prima
volta negli ultimi otto anni non mi sento a disagio né provo vergogna per il
mio Paese. In teoria l´uomo potrebbe vivere anche senza speranza e paura ma,
fino a quando non riuscirà a farlo,
A Obama diamo
tempo, ma ascolti il nostro popolo ( da "Stampa, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
SPERANZA
NERA NO AI BLITZ «A Obama diamo tempo, ma ascolti il nostro popolo» «Le
sanzioni possono bastare: l'Europa ci creda fino in fondo»
Caso politico
L'ala dura del regime vuole arrestare il dialogo con Obama e sconfiggere i
moderati alle elezioni ( da
"Stampa,
La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Caso
politico L'ala dura del regime vuole arrestare il dialogo con Obama e
sconfiggere i moderati alle elezioni
A che gioco
sta giocando l'Iran? È solo una coincidenza che le dichiarazioni concilianti
d... ( da "Stampa, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
amministrazione
come quella di Obama, che è sì a caccia di qualche successo concreto, ma non a
qualunque costo. È infatti imbarazzante, dopo tanta retorica benintenzionata
nei confronti dei propri avversari e degli ex Stati-canaglia, far finta di
niente e continuare su una linea conciliante mentre una cittadina americana
viene condannata a una pena tanto severa per un'
"Donne e
blogger hanno più futuro di Ahmadinejad" ( da "Stampa, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
solo
Obama può salvare l'Iran dalle bombe israeliane. Ha fiducia nel nuovo
presidente americano? «Ho imparato a dubitare seguendo il proverbio inglese per
cui prima di giudicare il pudding bisogna mangiarlo. Obama rappresenta la
speranza, al punto che all'indomani della sua elezione una rivista iraniana è
uscita titolando "Perché non possiamo avere uno come lui?
No di
Washington alla conferenza sul razzzismo ( da "Stampa, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Obama
in ragione del testo della dichiarazione finale, che accusa Israele di «restringere
la libertà di espressione». Gli Usa avevano già boicottato la prima conferenza
sul razzismo, a Durban in Sudafrica nel 2001: per la forte ostilità degli
organizzatori nei confronti dello Stato ebraico e perché anche in
quell'occasione molti Paesi arabi e del Terzo Mondo avevano riproposto il
Teheran, otto
anni alla giornalista arrestata ( da
"Corriere
della Sera" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Il
presidente Usa Barack Obama e il segretario di Stato Hillary Clinton si sono
detti «profondamente delusi». Dalla sua elezione, Obama ha dichiarato di voler
scongelare i rapporti con Teheran, sospesi dopo la Rivoluzione Islamica nel
1979 e peggiorati per via delle ambizioni nucleari iraniane.
Accordo
Fiat-Chrysler al tavolo finale ( da
"Corriere
della Sera" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Ma sta
alla task force di Barack Obama, ora, sciogliere l'ostacolo principale alla
chiusura dell'accordo: le banche. E sta agli uomini Chrysler qui con un ruolo
evidentemente più attivo, benché sullo sfondo, degli italiani ottenere l'altro
via libera cui Marchionne condiziona l'intesa: quello dei sindacati.
La ripresa?
Nel secondo trimestre 2010 ( da
"Corriere
della Sera" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
solitamente,
nelle prime elezioni a medio termine, ma Obama sa che potrà tenersi strette le
sue maggioranze con una gestione oculata dell'economia. Gli elettori reagiscono
ai trend economici più che ai livelli correnti, vale a dire più alla direzione
generale dell'economia che alla situazione in corso.
Obama
conquista il Sudamerica I leader: "Ora via l'embargo a Cuba" ( da "Repubblica.it" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Barack
Obama e gli altri 11 capi di Stato dell'Unasur, e ha suscitato una risata
generale. Ma lo scherzo nasconde il punto sostanziale che ha dominato il
vertice delle Americhe di Trinidad, dove il presidente democratico Barack Obama
ha fatto il suo debutto nell'altra metà dell'America conquistando di fatto la
stima e la fiducia di gran parte degli undici leader latinoamericani.
La mossa di
Barack divide Little Havana ( da
"Repubblica.it" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Obama
ha fatto la prima mossa, adesso la palla è nel loro campo - sottolinea Joe
Garcia - e tutto dipenderà da come si muoveranno. Obama ha mandato un messaggio
forte a tutti i cubani: potete viaggiare, comprare, spendere e fare regali, ma
se non ve lo faranno fare allora dovrete prendervela con il regime non con
l'America.
"Donne e
blogger hanno più futuro di Ahmadinejad" ( da "Stampaweb, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
Secondo
una barzelletta raccontata a Gerusalemme, solo Obama può salvare l?Iran dalle
bombe israeliane. Ha fiducia nel nuovo presidente americano? «Ho imparato a
dubitare seguendo il proverbio inglese per cui prima di giudicare il pudding
bisogna mangiarlo. Obama rappresenta la speranza, al punto che all?
Iran,
Ahmadinejad sul caso Saberi "Rispettare i diritti alla difesa" ( da "Repubblica.it" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
presidente
americano Barack Obama si era detto "deluso" per la condanna di
Roxana Saberi, ma era sembrato rinunciare ad avviare una polemica troppo aspra
sul caso con le autorità di Teheran. Lo stesso aveva fatto la segretaria di
Stato, Hillary Clinton. "Attraverso la Svizzera (che rappresenta gli
interessi americani in Iran) esprimeremo la nostra preoccupazione alle autorità
iraniane"
Obama frena:
l'embargo a Cuba resta ( da
"Stampaweb,
La" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
incontro
con Obama. E ha aggiunto: «È un uomo intelligente, diverso dal suo
predecessore». Durante il suo discorso, nell?auspicare un contatto diretto con
L?Avana, il presidente Obama ha rinnovato l?invito al governo di Castro a
compiere dei «passi» in avanti, ribadendo la disponibilità della Casa Bianca ad
impegnarsi con il governo cubano «
Un deposito
di CO2 sott'acqua il sogno verde di Manhattan ( da "Repubblica.it" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
dove
il presidente Barack Obama ha creato un team con l'incarico di valutare i piani
relativi all'energia pulita, è la collocazione: un vecchio sito industriale
vicino la costa di Linden, nel New Jersey, dall'altro lato di Staten Island.
OAS_RICH('Middle'); La produzione di energia elettrica in questo sito
permetterebbe all'azienda di venderla sui mercati più cari del Paese e l'
Napolitano
elogia la UE e Obama per il loro impegno sull'ambiente ( da "Repubblica.it" del 19-04-2009)
Argomenti: Obama
Abstract:
oggi
abbiamo la grande novità di un forte impegno del presidente Obama per la tutela
del clima", ma sottolinea anche come "l'Unione europea abbia preso
posizione all'avanguardia senza aspettare che tutti gli altri protagonisti dell'economia
mondiale fossero pronti a dare il loro contributo e ha aperto una strada che ci
auguriamo possa essere seguita con successo".
( da "Stampa, La" del
16-04-2009)
Argomenti: Obama
Franco
Frattini La svolta nucleare La proliferazione delle armi di distruzione di
massa, in primis quelle nucleari è la principale minaccia alla nostra esistenza
nel XXI secolo. Abbiamo avuto difficoltà ad accorgercene, avendo vissuto per quasi
mezzo secolo sotto la prevedibilità della deterrenza bipolare. A vent'anni
dalla fine della Guerra fredda questo scenario è però totalmente cambiato. In
un contesto di estrema fluidità ed imprevedibilità dei rapporti internazionali
il nuovo multipolarismo economico e politico rischia oggi di essere
accompagnato da un crescente «multipolarismo nucleare», che se non verrà
tempestivamente contenuto e sufficientemente regolato, rischia di mettere a
repentaglio la sicurezza dell'umanità. Tanto più che la corsa al nucleare si
manifesta con maggiore intensità proprio in quelle aree dove le tensioni
internazionali sono maggiori, dal Golfo all'Estremo Oriente asiatico. Un mondo
ad alta densità di Stati nucleari, anche se dotati di arsenali limitati e non
comparabili a quelli delle due ex superpotenze, sarebbe caratterizzato
dall'imprevedibilità e dall'incertezza sul nostro domani. E ciò anche perché la
proliferazione nucleare non interessa più esclusivamente gli Stati. Nel mondo
di oggi, centrifugo ed interdipendente allo stesso tempo, è diventato più
facile per individui, gruppi terroristici ed attori non statali impossessarsi
clandestinamente di materiale utilizzabile per la fabbricazione di armi
nucleari. Cosa si può fare per arginare questa minaccia che ci riguarda tutti?
Deve cambiare innanzitutto la nostra impostazione al problema della
proliferazione: non possiamo agire più «caso per caso» e in maniera reattiva di
fronte alla minaccia di questo o quel Paese che dichiara di voler sviluppare
capacità nucleari sfidando o insinuandosi nelle maglie del regime normativo
internazionale esistente, il Trattato di Non Proliferazione (Tnp), definito
oltre quarant'anni fa, in un contesto storico assai diverso da quello attuale.
C'è bisogno di rafforzare ed universalizzare il regime normativo multilaterale
che fa capo al Tnp, adattandolo alla realtà complessa del XXI secolo. In
particolare abbiamo bisogno di compiere più chiari e coraggiosi passi in avanti
in tutti e tre i settori che compongono il Tnp: la non proliferazione, il
disarmo e l'uso pacifico dell'energia nucleare. Innanzitutto, essendo oggi
diventato più facile proliferare, le regole del Tnp devono essere rese più
rigorose e i poteri di controllo ed ispettivi dell'Aiea, l'Agenzia di
supervisione nucleare, rafforzati. È a tal fine necessario rendere universali i
Protocolli Aggiuntivi dell'Aiea, i quali aumentano la capacità di verifica
dell'Agenzia e, quindi, riducono il rischio che materiale e tecnologie nucleari
vengano dirottati a fini militari. Dopo il precedente nordcoreano del 2003,
bisognerà anche studiare un regime di salvaguardie che possa sopravvivere
all'eventualità in cui uno Stato decida di ritirarsi unilateralmente dal Tnp.
In secondo luogo in un mondo dove aumentano le esigenze da parte di un maggior
numero di Paesi di utilizzo dell'energia nucleare, sia per garantire la
sicurezza degli approvvigionamenti energetici che per rendere il consumo di
energia compatibile con gli standards ambientali, c'è l'esigenza di creare
meccanismi multilaterali affidabili, che governino la produzione e
distribuzione del combustibile nucleare. La creazione di una banca
internazionale del combustibile nucleare, posta sotto il controllo dell'Aiea,
risponderebbe a queste esigenze. Infine, occorre che regole e strumenti per
prevenire la proliferazione siano accompagnati da un impegno condiviso delle
attuali potenze nucleari a procedere gradualmente sulla strada del disarmo, in
quello che era nello spirito e nella lettera (l'art.VI) del Tnp. La svolta
annunciata dalla nuova amministrazione americana e dal presidente Obama nel suo discorso a Praga il 5 aprile scorso ha creato una
storica finestra di opportunità che è responsabilità di tutti cercare di
cogliere. L'entrata in vigore del Ctbt, il Trattato contro gli esperimenti nucleari,
e l'avvio del negoziato per un Trattato che proibisca in maniera verificabile
la produzione di materiale fissile sono i punti di partenza di qualsiasi
credibile sforzo verso il disarmo. L'altra condizione indispensabile,
dove da parte americana sono emersi nuovi segnali incoraggianti, è il rilancio
del negoziato tra Stati Uniti e Russia per definire un regime «post-Start» (il
Trattato Start scadrà nel dicembre di quest'anno) con una drastica riduzione
del numero di testate nucleari in possesso di ciascuna delle due potenze.
Infine, condizione indispensabile per un disarmo credibile, è che vi siano
analogo impegno e volontà politica anche da parte delle altre potenze nucleari.
L'Italia, in quanto Presidente del G8, ed in sintonia con i principi della Strategia
contro la proliferazione dell'Unione Europea, intende incoraggiare attivamente
la creazione di un contesto favorevole per giungere a progressi significativi
in tutti i tre settori del Tnp, anche in vista della Conferenza di Riesame del
Trattato, che prenderà avvio nell'aprile del 2010. Non possiamo l'anno prossimo
permetterci un nuovo fallimento come quello testimoniato nella Conferenza di
Riesame del 2005. Riteniamo sia necessario, in vista della Conferenza del 2010,
mobilitare le energie di governi, esperti e società civile per creare la
necessaria massa critica di consenso internazionale per realizzare una svolta
sul tema del nucleare. La Conferenza che si svolge da oggi a Roma con la
partecipazione di uomini politici di grande fama internazionale, tra i quali
l'ex Segretario di Stato Schultz ed il presidente Gorbaciov si propone di dare
ulteriore forza e chiarezza alla nostra visione di un mondo sicuro ed il più
possibile de-nuclearizzato. L'incontro di Roma ha l'obiettivo di approfondire
il dialogo sulla prospettiva di un mondo libero da armi nucleari e sui passi
concreti necessari per realizzarla. Sarà una tappa importante verso il Vertice
della Maddalena dove è nostra intenzione promuovere al massimo livello
l'impegno politico dei governi del G8 sulla non proliferazione. *Ministro degli
Affari Esteri
( da "Stampa, La" del
16-04-2009)
Argomenti: Obama
Sassi sulle
studentesse [FIRMA]GIORDANO STABILE Le Trecento si sono radunate strette e
compatte davanti all'Università sciita di Kabul, con i fazzoletti colorati in
testa, senza burqa e con tanta rabbia dentro. Urlavano «vergogna!». Urlavano
«no alla legalizzazione dello stupro!». Erano quasi tutte giovani studentesse,
della minoranza sciita afgana che ha espresso storicamente gran parte della
borghesia progressista di questo Paese. E che adesso si ritrovano sul capo una
legge retriva apprezzata persino dai taleban. Di fronte un contro corteo di
almeno un migliaio di persone, moltissime le donne, sciite anche loro, che
dagli insulti, «Siete cagne, occidentali, non donne sciite!», sono passati
rapidamente al lancio delle pietre, un tentativo di lapidazione di massa
fermato a stento dal cordone di poliziotti che si sono messi a sparare in aria
e poi anche alle gambe, visto che si registrano almeno tre feriti. Nel tumulto
si è sgretolato anche il quadrato delle 300 studentesse, ma non si è fermata
l'onda di indignazione contro la legge sul diritto di famiglia firmata lo
scorso mese dal presidente Hamid Karzai. L'articolo 132 stabilisce (soltanto
per le famiglie degli sciiti) che le mogli debbano assecondare sempre i
desideri dei mariti, e che un uomo degno di questo nome debba avere un rapporto
con la consorte «almeno una volta ogni quattro notti», a meno che non sia
indisposta. I matrimoni con le bambine, pratica comune in Afghanistan e non
soltanto tra gli sciiti, vengono di fatto legalizzati e si proibisce alle donne
di uscire di casa senza il permesso del coniuge, come ai tempi del mullah Omar.
Karzai, sommerso dalle critiche, su pressione degli alleati europei e americano
- che sostengono il suo traballante governo con 85 mila soldati e aiuti per
miliardi di dollari - si è impegnato a modificare l'articolo 132, «se risulterà
in contrasto con la Costituzione». Finora il responso dei costituzionalisti non
è arrivato e difficilmente arriverà prima del 20 agosto, data stabilita per le
elezioni presidenziali. Karzai per farsi rieleggere ha bisogno dei voti dei
partiti che rappresentano la minoranza sciita, oltre il 10 per cento della
popolazione, ed è stato di manica larga nelle concessioni a quelli più
integralisti. Suggeritore del famigerato articolo 132 è l'ayatollah Mohammad
Asif Mohsini, ispiratore anche del contro corteo integralista e che ha definito
le trecento studentesse «apostate e schiave dei cristiani» e ha radunato in
piazza una massa d'urto sufficiente a disperderle. A organizzare la protesta
erano invece state le poche attiviste dei diritti umani e parlamentari oggi
presenti in Afghanistan. Una di loro è Sabrina Sabiq, che ha cercato invano di
fermare l'approvazione della legge in Parlamento: «Le pressioni dei religiosi
sciiti hanno spazzato via tutto, abbiamo dovuto votare il provvedimento in
blocco, non articolo per articolo, come prevede il regolamento». L'avvocato
Fauzia Kofi punta invece il dito contro l'Iran. «Karzai cerca nuove alleanze
per rimanere la potere - accusa -. È disposto a sacrificare donne e bambine per
far passare gli integralisti sciiti dalla sua parte». Il riavvicinamento di
Karzai all'Iran sta rimettendo in moto il grande gioco nella regione, nel momento in cui Teheran cerca nuovi spazi di manovra e vuole
sfruttare al massimo le aperture di Obama. Il grande gioco questa volta prevede un aiuto da parte
dell'Iran a stabilizzare il vicino di casa e a isolare i taleban (che sono
sunniti) irriducibili. In cambio l'Iran potrebbe ottenere un primo
riconoscimento a «potenza regionale» a cui tiene strenuamente. L'Afghanistan
è da sempre nella sfera di influenza persiana, per lingua e cultura, ma è sulla
religione che ci sono stati gli scontri maggiori. La dinastia persiana
safavide, all'inizio del 1700, cercò di imporre la religione sciita alle tribù
afgane che si rivoltarono e arrivarono a saccheggiare la capitale persiana
Isfahan. I safavidi furono spazzati via e il successore Nadir Shah riuscì a
riportare sotto il suo controllo i guerrieri pashtun soltanto arruolandoli
nell'esercito e dando pari dignità a sciiti e sunniti. La minoranza sciita
afghana, oggi, guarda a Teheran ma anche a Washington. Abas Noyan, deputato
sciita moderato, citato dal sito Afghanistan News, ha chiesto a Karzai di
rimandare la legge in Parlamento per «permettere l'emendamento dell'articolo 132».
Le Trecento, intrepide sotto la sassaiola e riprese dai siti di tutto il mondo,
hanno almeno smosso qualcosa. Guarda il video degli scontri su www.lastampa.it
( da "Stampa, La" del
16-04-2009)
Argomenti: Obama
PAESE DIVISO
Reportage Da domani alle urne 714 milioni di elettori Il voto dura un mese Il
giovane Gandhi dorme fra i paria e conquista l'India Il 38enne
Rahul guida il Congresso alle elezioni presentandosi come una sorta di nuovo Obama Gli avversari induisti del Bjp puntano sull'odio per l'Islam «La
nostra è la terra di Rama» VALERIA FRASCHETTI AMETHI (India) Appena il Suv
blindato appare sulla strada sterrata, abituata a carri e trattori, il grido si
riverbera sui campi di grano: «Lunga vita a Sonia, lunga vita a Rahul».
Avvolta nella modesta eleganza di un sari pistacchio, Priyanka Gandhi è accolta
come una principessa dalla folla di braccianti e disoccupati sotto il gazebo
allestito tra i terreni di Amethi, nel più popoloso stato indiano dell'Uttar
Pradesh. E' venuta a coccolare il feudo elettorale di famiglia. Mentre la madre
e il fratello sono in tournée per il subcontinente per acciuffare più voti
possibili dai 714 milioni di cittadini chiamati alle urne per le elezioni
parlamentari che inizieranno oggi e durereranno fino al 13 maggio e che, oltre
ai due partiti nazionali - Congresso e Bharatiya Janata Party (Bjp) - vedranno
competere più di 1000 partiti locali. In nessun altro posto l'identificazione
tra il Congresso e i Nehru-Gandhi è tanto forte come ad Amethi. Priyanka non lo
nasconde: «Sono venuta qui per l'affetto che lega la mia famiglia a questa
terra». Il primo premier indiano Jawaharlal Nehru si candidò da qui, seguito
dai nipoti Sanjay e Rajiv. L'unica volta che la dinastia politica perse qui fu
dopo il periodo dell'Emergenza, quando Indira si conferì poteri
semi-dittatoriali. Ora è di nuovo la volta di suo nipote Rahul, già eletto parlamentare
nel 2004. «Il compito di mio fratello è portare a termine i sogni irrealizzati
di nostro padre», dice Priyanka. L'allusione a Rajiv, l'ex-premier e marito
dell'italiana Sonia ucciso nel '91, scatena un applauso che pare non finire.
Nell'adiacente circoscrizione di Rae Bareli, dove è candidata la vedoda Gandhi,
sui tetti di chioschi e capanne sventola l'arancio-verde-bianco delle bandiere
del Congresso. Dopo aver guidato la traballante alleanza governativa degli
ultimi cinque anni, Manmohan Singh è stato riconfermato candidato premier del
laico Congresso. Di fatto è stato Rahul, però, il volto della campagna. Merito
del cognome certo, e dell'età. Con un parlamento affollato da 70enni, il
partito spera che i 38 anni di Gandhi facciano da calamita elettorale per quel
65% di votanti sotto i 35 anni. In più, le sue iniziative vagamente obamiane
verso l'amni admi - «l'uomo comune» cui si rivolge la campagna - non passano
inosservate in un Paese dove la forbice tra ricchi e poveri resta abissale.
«Nessun politico ha mai passato la notte nelle case di contadini e intoccabili
come fa lui» fa notare l'attivista Manika. Eppure le performance economiche del
governo Singh (prima della crisi globale il Pil indiano viaggiava sull'8%),
così come il discreto successo del programma «100 giorni di lavoro» per i
disoccupati rurali, non saranno probabilmente sufficienti al Congresso per
assicurarsi una sonora vittoria. I nazionalisti del Bjp continuano ad accusare
Singh di essere una marionetta della «straniera» Sonia. Dalla loro hanno l'alto
numero di attentati terroristici. Violenze che aiutano a far leva sui
sentimenti di coloro che mal sopportano i 160 milioni di musulmani del Paese.
Il candidato premier L.K. Advani ha promesso riforme liberali e tagli alla
tasse. Ma il suo partito non ha abbandonato lo sciovinismo dell'hindutva, che
persegue il sogno di un'India induista. Così, a una manciata di chilometri da
Amethi, è ad Ayodhya che si ferma il tour elettorale di Narendra Modi, uomo di
ferro del Bjp e governatore del Gujarat già ai tempi in cui lo stato fu teatro
di un pogrom antimusulmano che fece circa 2000 morti. La tappa è carica di
simbologia e Modi non manca di sottolinearlo. «Non è questa la terra di Rama?»,
chiede sollevando dalla folla tinta dello zafferano del partito un roboante
«Sì!». Fu in questa città che nel '92 una masnada di radicali buttò giù la
moschea di Babri, costruita dai Mogul su quello che gli indù ritengono essere
il luogo di nascita del dio Rama. In caso di vittoria, il Bjp si è impeganto a
edificare un tempio dedicato alla divinità. «Se davvero verrà costruito
scoppieranno rivolte», commenta Awub Nizam, avvocato islamico di Ayodhya e fan
del Congresso. Non è solo nella minoranza musulmana che le ferite lasciate dai
fondamentalisti bruciano ancora. In Orissa l'arcivescovo Raphael Cheenath ha
chiesto, senza successo, il posticipo del voto. Il motivo? Le circa 22 mila
persone, vittime delle persecuzioni anticrisitiane dell'agosto scorso, che non
potranno recarsi alle urne perché tuttora nei campi per rifugiati o nascosti
altrove. Il distretto di Kandhamal, epicentro degli scontri, ancora non è
sicuro. Tanto più da quando il Bjp ha candidato uno dei principali accusati
delle rivolte. Nonostante gli indiani siano per l'80% indù, l'agenda
dell'81enne Advani sembra comunque riscuotere scarso successo. I sondaggi danno
in vantaggio il Congresso, ma soprattutto prevedono la crescita dei partiti
regionali. Primo tra tutti il Bahujan Samaj Party di Mayawati, la «regina degli
intoccabili» che promette più giustizia sociale ai diseredati. Per ora l'unica
certezza sembra essere che da questo portentoso evento democratico -
numericamente il più grande al mondo - verrà fuori un governo vacillante dato
da opportunistiche alleanze postelettorali. Il che, seppur sintomo di salute
della democrazia indiana, difficilmente produrrà le tante riforme di cui il
Paese ha bisogno.
( da "Stampa, La" del
16-04-2009)
Argomenti: Obama
DOPO I GRANDI
CRAC STOP ALLA RISERVATEZZA FINORA PRATICATA DALLA FEDERAL RESERVE La Casa
Bianca: riveleremo tutti i segreti delle banche "Test di solidità" pubblici per evitare voci incontrollate [FIRMA]FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK L'amministrazione di Barack Obama è pronta a rivelare i segreti sullo stato di salute delle
banche. Il governo americano valuta l'opzione di rendere noti alcuni «dettagli
sensibili» degli stress-test condotti di recente sulle 19 principali
istituzioni finanziarie statunitensi. «All'inizio di maggio saranno resi
noti a tutti parte dei risultati degli stress test», spiega il portavoce della
Casa Bianca, Robert Gibbs. La decisione rappresenta un'inversione di rotta
rispetto alle indicazioni date la scorsa settimana dalla Federal Reserve che
aveva chiesto il riserbo. La sensazione maturata negli ultimi giorni è che il
silenzio possa essere interpretato come un segnale di pericolo e rischi di
alimentare la sfiducia dei mercati. «Il proposito di questi programmi era di
prevenire il panico non di causarlo», dice un funzionario dell'amministrazione
secondo cui è dovere del governo e degli operatori spiegare «la reale posizione
delle banche in termini di solidità». Sebbene la convinzione generale sia che
tutti i principali istituti passino i test, alcuni potrebbero ottenere un voto
più elevato mentre altri potrebbero rivelarsi ancora molto vulnerabili,
nonostante i miliardi di dollari ricevuti dal governo nell'ambito del Tarp, il
piano salva-finanza approvato lo scorso anno. Nonostante quindi la percezione
di un generale miglioramento molti analisti temono che alcuni istituti siano
ancora appesantiti dagli «asset tossici» accumulati con la crisi immobiliare.
Non è chiaro quanto e cosa le autorità vogliano rivelare sulle banche: sino ad
ora il Tesoro si è limitato a confermare che renderà noto «l'ammontare
complessivo» di nuovi capitali che il governo intende iniettare. Ma alcuni
all'interno dell'amministrazione ritengono che sia opportuno levare i veli su
vari aspetti dei test anche per confermare la validità degli esami. Il rischio
inoltre è che mantenendo il riserbo assoluto le banche possano formulare loro
valutazioni fornendo un quadro che non rispecchia la reale situazione ottenuta
dai test. Citigroup e Bank of America ad esempio hanno espresso pareri
decisamente positivi sull'andamento del primo trimestre, mentre Wells Fargo
attende per il periodo compreso tra gennaio e marzo utili da tre miliardi di
dollari. Queste informazioni hanno stimolato un certo ottimismo ma potrebbero
non essere del tutto in linea con l'andamento degli esami basato su parametri
di più lungo periodo. Gli istituti saranno così incoraggiati a rendere note
informazioni come «l'ammontare delle perdite accumulabili» o i fattori in
termini di liquidità, indebitamento e volumi del capitale più o meno solidi. In
questo modo potrà essere tracciata una mappatura del sistema bancario sulla
quale il governo si muoverà in maniera più efficiente concentrandosi sulle
istituzioni più a rischio. Il cambio di orientamento è stato dettato inoltre
dalla corsa di alcune banche alla restituzione dei fondi Tarp al fine di
liberarsi dei vincoli imposti dal governo a chi ottiene fondi pubblici. Così
hanno fatto ad esempio alcuni istituti di piccole dimensioni, o la stessa
Goldman Sachs che ha raccolto cinque miliardi di dollari in nuove azioni per
ripagare parte dei dieci miliardi di debito Tarp. Altre banche sembrano
orientate nella stessa direzione. Tuttavia restituendo i fondi pubblici gli istituti
potrebbero non vedersi affrancati del tutto dagli obblighi imposti dalle
autorità. In novembre il governo ha avviato un programma che consentiva alle
banche di emettere obbligazioni dietro «garanzie straordinarie» della Fdic,
l'agenzia che vigila sui depositi. Un debito, finora pari a 300 miliardi di
dollari che consente al governo di imporre nuove restrizioni in caso lo reputi
necessario sul piano delle garanzie.
( da "Stampa, La" del
16-04-2009)
Argomenti: Obama
L'AD DEL
LINGOTTO DISPOSTO A GUIDARE ANCHE LA CASA DI DETROIT IL NEW YORK TIMES «Lo
spezzatino non sarebbe la soluzione migliore per l'azienda e per i lavoratori»
"Chrysler in bilico i sindacati devono accettare i tagli" «Il primo
trimestre il più brutto del 2009 Ma in Europa a marzo siamo saliti al 9,2%»
«Prima fusione Chrysler-Gm e poi Torino» [FIRMA]FRANCESCO SPINI INVIATO A
ZURIGO Va e viene dalla sua sedia in prima fila all'assemblea dell'Ubs a
Zurigo. Qualche sigaretta per spezzare queste interminabili sette ore di
dibattito, e soprattutto molte telefonate intercontinentali per Sergio Marchionne.
«Sto parlando con gli americani anche da qui - dice l'amministratore delegato
Fiat -, il dialogo è aperto: ci sono moltissime cose da risolvere, la
situazione con i sindacati canadesi e Usa non è ancora definita. Quindi sino a
che non creiamo le condizioni necessarie per una base industriale solida su cui
andare avanti restano tutte ipotesi...» Anche se, dice, «io l'intenzione di
arrivare a una buona conclusione ce l'ho» e «in una maniera decente, che
rispetti gli interessi di tutte le persone coinvolte». Per questo il manager
dell'auto preferito dal presidente Obama è pronto a indossare anche la casacca di Ceo di Chrysler. Lui la
mette così: «I titoli a me importano fino a un certo punto. Quello che conta è
fare il necessario per risanare l'azienda e io sono disponibile a tutto pur di
riuscirci». E, come dice anche in un'intervista al canadese Globe And Mail,
«è possibile che io mi trovi a dover dividere il mio tempo tra la guida di Fiat
e quella di Chrysler». Marchionne è realista: esiste un 50% di possibilità che
l'accordo vada in porto e un altro 50 che salti. A 15 giorni dal termine
fissato da Obama gli ostacoli non mancano. Ci sono i sindacati, cui è
già stato chiesto di adeguare il costo del lavoro a quello applicato in Nord
America dalle aziende tedesche e giapponesi, mediamente 40 dollari l'ora. Ma
con i canadesi l'accordo per tagliare di 19 dollari nazionali per arrivare
almeno a quota 55(e pareggiare con quanto Chrysler paga negli stabilimenti Usa)
non si è trovato. «Siamo pronti ad andarcene - avverte Marchionne - non
possiamo prendere impegni con questa società se non possiamo vedere la luce in
fondo al tunnel». E non sono neppure i sindacati l'ostacolo principale per la
stretta finale. «No, perché non abbiamo ancora avuto l'accordo dalle banche che
hanno finanziato la Chrysler. Ci sono opportunità per tutti, vediamo di
sfruttarle in maniera intelligente». Se poi non si troverà l'incontro, Fiat non
starà lì a guardare, ma proseguirà con lo sviluppo industriale, per arrivare a
quei 5,5 o 6 milioni di vetture «in maniera razionale, condividendo le
piattaforme che è la cosa essenziale». O con Chrysler o con qualcun altro: «Di
piani B ce ne sono parecchi. A livello europeo e americano rispondiamo sempre
al telefono, a chiunque: ci sediamo e parliamo con tutti». Una Chrysler in
bancarotta, però, non conviene a nessuno: «Penso che l'obiettivo di tutti
quelli coivolti in questo progetto sia evitare che Chrysler arrivi al chapter
11». Rilevarne alcuni asset? «Se si arriverà a quel punto valuteremo, ma la preferenza
è trovare una soluzione con il Tesoro Usa, i sindacati e i creditori che
permetta una transizione morbida dalla attuale Chrysler ad una nuova». Ma il
tempo stringe e l'ad Fiat invita a «fare attenzione a ogni atto che possa
distruggere l'operatività commerciale di Chrysler». Per questo «qualunque cosa
debba accadere, deve accadere in fretta e poi il business deve andare avanti.
Vendere asset di una società in liquidazione non è necessariamente il miglior
modo di creare valore». Tanto meno per i lavoratori, «che sono quelli di cui mi
preoccupo maggiormente». Ma Fiat non chiederà più tempo a Obama per
proseguire nelle trattative: «No - sbotta Marchionne - non c'è una sola ragione
per cui cui Fiat non debba chiudere entro il 30 aprile». Sempre negli Stati
Uniti, Cnh Capital cercherà di sfruttare le opportunità di credito offerte
dalla Federal Reserve, anche per ripagare un passato finanziamento avuto da
Fiat. «Ci stiamo lavorando - dice il top manager del Lingotto - fino a quando
il mercato non riparte, sfruttiamo anche queste risorse. Ci avvarremo di tutto
quello che si può ottenere, come del resto fanno i nostri concorrenti». Intanto
ci sono le soddisfazioni all'interno di una crisi che morde. A marzo, conferma
l'ad, la quota di mercato Fiat ha superato il 9%, «intorno al 9,2%. E' un passo
avanti enorme, se si guardano i risultati del 2008 avevamo circa il 7,8%». Ma
il primo trimestre, quanto ai conti, si confermerà «duro, come ho sempre detto.
Il mercato dell'auto è ripartito a marzo. Quello delle macchine movimento terra
è completamente ingessato, mentre per i camion non vedremo niente fino alla
seconda metà dell'anno. Probabilmente questo sarà il più brutto trimestre del
2009». Una fusione tra Chrysler e General Motors potrebbe essere una soluzione migliore
per rafforzare l'industria dell'auto statunitense. Lo suggerisce il New York
Times in un'analisi affidata alla rubrica «breakingviews». In un articolo
intitolato «Una fusione automobilistica potrebbe dare frutti», gli autori
sottolineano che piuttosto che prolungare «l'incerto futuro di Chrysler come
compagnia indipendente, il governo farebbe meglio a unire Chrysler e Gm»,
un'ipotesi che raforzerebbe il loro valore patrimoniale e garantirebbe anche un
risparmio dei costi. Quanto all'intesa tra Chrysler e Fiat, il Nyt dice che non
c'è ragione per cui l'ad del Lingotto «non possa stringere un'alleanza con la
società nata dalla fusione tra Gm e Chrysler. Potrebbe perfino avere una chance
di guidarla».
( da "Stampa, La" del
16-04-2009)
Argomenti: Obama
Non basta
l'Ipo di Skype Per premiare i suoi azionisti eBay deve vendere Paypal Per
Fannie e Freddy è difficile trovare nuovi top manager I direttori finanziari
vengono licenziati ovunque. Ma potrebbe essere difficile trovare nuovi top
manager per i giganti dei mutui statunitensi, Fannie Mae e Freddie Mac perché
sembrano lavori ingrati. Le paghe sono basse, le ingerenze degli Enti di
regolamentazione e legislativi numerose e le possibilità di riforme scarse. Ora
nessuna delle due società può sopravvivere come entità privata; i loro nuovi
direttori potrebbero essere poco più che custodi. La frustrazione del lavoro ha
costretto il chief executive di Freddie, David Moffett, a dare le dimissioni
dopo essere stato in carica appena sei mesi. Si prevede che Herb Allison, la
sua controparte presso Fannie, lascerà presto la società per gestire il
programma statunitense Tarp (Troubled Asset Relief Program - Programma di aiuti
per gli asset tossici). Entrambi sono stati assunti dopo che il governo era
entrato in possesso delle società dei mutui a settembre. A quel tempo, il
Dipartimento del Tesoro concesse alle due società massicce linee di credito e
il loro Ente di regolamentazione, la Federal Housing Finance Agency, allentò i
limiti relativi alla crescita del loro portafoglio. Ciò poteva sembrare
necessario per mantenere la disponibilità a concedere mutui. Ma sostenendole,
ha permesso a Fannie e Freddie di continuare a sfruttare i loro sussidi statali
per ottenere prestiti convenienti e battere la concorrenza delle fonti private
di ipoteche, mantenendo il loro predominio e rendendo molto più difficile
metterle su un piano commerciale. I legislatori e l'amministrazione
Obama sono stati molto riservati sulla
questione di porre fine all'assistenza del governo a Fannie and Freddie, nota
come tutela. Con il governo che detiene warrant per l'80% delle loro azioni ed
entrambe le società che continuano a dichiarare forti perdite, è improbabile
che siano in grado di liberarsi in un prossimo futuro. Un direttore
ambizioso potrebbe trovare stimolante la sfida di un ridimensionamento e
rilancio di una società con una forte partecipazione azionaria personale. Per
ora, tuttavia, non ci sono segnali che indichino la volontà politica per una
tale azione. Un'alternativa meno allettante sarebbe di ridimensionare Fannie e
Freddie nel tempo. \ Ebay ha optato per la semplificazione. Martedì, la società
ha annunciato che nel 2010 venderà Skype, il suo servizio telefonico Internet,
attraverso un'offerta pubblica iniziale. Questa è una buona notizia per i suoi
azionisti. Skype non si era mai integrata con le altre attività di eBay: le
omonime aste internet e i pagamenti online PayPal. Ma se eBay vuole premiare
gli azionisti, deve vendere anche Paypal. Skype è un asset interessante. I
proventi di 551 milioni di dollari nel 2008 sono stati quasi del 50% superiori
a quelli dell'anno precedente. Ebay prevede che i profitti raggiungeranno 1
miliardo fra tre anni. E i fondatori di Skype, insieme con un piccolo gruppo di
private equity, hanno presentato un'offerta per la società di circa di 2
miliardi. Il piano dell'Ipo indica che il management di eBay ritiene questa
cifra non ancora sufficiente. La proposta di un'Ipo potrebbe essere un
tentativo di ricevere un'offerta più alta. Ma perfino 2 miliardi in contanti
sarebbero un toccasana per gli azionisti di eBay, che l'anno scorso hanno visto
la capitalizzazione di Borsa della società scendere della metà a 19 miliardi.
Il denaro potrebbe fornire utile capitale circolante per contribuire ad
aggiustare l'attività delle aste in difficoltà. Ma se eBay vuole agire
nell'interesse dei suoi azionisti, dovrebbe scorporare Paypal. Il sistema di
pagamenti online è un motore di crescita. Sebbene l'anno scorso l'attività
delle aste di eBay abbia registrato una crescita dei profitti solo dell'1% soltanto,
i profitti di Paypal hanno ottenuto un forte aumento del 26%. E si ritiene che
questi profitti raddoppieranno nei prossimi tre anni a 5 miliardi, con margini
degli utili del 20%. Ciò potrebbe portare il valore di Paypal a 15 miliardi.
Potrebbe valere di più una volta libera, poiché i concorrenti di eBay, come
Google e Amazon, potrebbero far aumentare il giro d'affari di Paypal quando non
farà più parte di una società rivale. Mettere Skype in vendita è un buon inizio
per eBay. Se non altro, le fornirà esperienza per un'azione successiva ancora
più importante. \
( da "Repubblica, La"
del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Pagina
1 - Prima Pagina Cerasuolo mensurati e zaino GUIDO RAMPOLDI FEDERICO RAMPINI Lo
sport La storia Il reportage India, il voto più lungo del mondo La Ferrari
perde la battaglia dei diffusori Kabul, il mullah che vuole mediare tra Obama e Taliban
( da "Repubblica, La"
del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
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Commenti IL MONDO ISLAMICO E LA SVOLTA DI OBAMA JEAN DANIEL Ho scritto la
settimana scorsa che i potenti dell´economia di mercato avevano fatto in modo
di «cambiare tutto affinché nulla cambi». Non potrei certo fare la stessa
osservazione sui nuovi rapporti che il presidente americano ha deciso di intrattenere
con l´islam. è una svolta reale e profonda, un cambiamento della mentalità
occidentale e della configurazione geopolitica. A mio parere, un evento
considerevole. Indubbiamente, dalle parole e dagli scritti di Barack Obama,
fin da quando era senatore dell´Illinois, poi candidato del partito democratico
e infine nuovo presidente degli Stati Uniti, si potevano intuire quelle che
sarebbero state le sue scelte politiche fondamentali. Era già apparsa chiara la
sua volontà di presentare al mondo un volto radicalmente diverso degli Stati
Uniti, ponendo fine alle guerre in Iraq e Afghanistan e ai conflitti in Medio
Oriente. E inoltre era deciso a respingere, nella sua lotta contro il
terrorismo, lo spirito di crociata che portava a stigmatizzare non solo l´islamismo
radicale, ma l´islam nella sua totalità. Tutto questo, lo ha confermato
nettamente nel corso della sua visita all´Ankara. Perché questa scelta della
Turchia? Innanzitutto, questo Paese fa parte della Nato e desidera entrare
nell´Unione europea, confermando così la propria aspirazione a integrarsi
nell´Occidente. Poi perché confina con l´Iraq e con l´Iran, e potrebbe avere
un´influenza su entrambi. E perché grazie ai suoi rapporti pacifici con
Israele, ha potuto facilitare i negoziati con i siriani, e potrà aiutare gli
Stati Uniti a esercitare pressioni sia su Hamas che sui nuovi dirigenti
israeliani. Infine, perché questo Paese musulmano è anche un Paese laico: il suo eroe Mustafa Kemal è stato comparato ad Abraham Lincoln da
Barack Obama, che li vede entrambi come
liberatori. Questi i temi presenti nei discorsi, notevoli per profondità di
pensiero, tenuti da Barack Obama
davanti al parlamento turco e in occasione della sua visita alla moschea di
Santa Sofia. Il successore di George W. Bush si è peraltro concesso il
piacere di una rivalsa, ricordando come la Turchia avesse scelto liberamente la
democrazia, senza bisogno che qualcuno gliela imponesse (sottinteso: come in
Iraq). Questa strategia geopolitica volta radicalmente le spalle al manicheismo
di concetti quali «asse del male» o «Stati canaglia», suscettibili di condurre
a comportamenti interventisti, o anche, per essere più precisi, di giustificare
una guerra preventiva contro l´Iran. Non dimentichiamo che tuttora, in Israele
e in taluni ambienti americani, un´eventualità del genere non viene affatto
esclusa. Anche se frattanto gli iraniani hanno accettato l´invito americano a
partecipare alla «Conferenza dei sei» sulla proliferazione nucleare. Questo
giro di boa non ha affatto il significato di una propensione più o meno
pronunciata ad abbassare la guardia davanti a eventuali risposte provocatorie
da parte di Paesi ai quali si è offerta la pace; ma comporta che non si
prendano più alla lettera, ad esempio, gli incitamenti iraniani alla
distruzione di Israele, o le fantasmagorie dei Taliban quando ingiungono agli
Usa di lasciare l´Afganistan. La proclamata riconciliazione con l´Islam schiude
agli Stati Uniti la possibilità di inserirsi nella politica interna dei singoli
Stati musulmani, per favorire in essi le forze di pace. Barack Obama
ha potuto così permettersi di consigliare ai turchi di riconciliarsi con gli
armeni � pur senza esortarli a riconoscere il genocidio; e di invitarli a
fare passi avanti nelle aperture verso i curdi, o a favorire a Cipro un
ravvicinamento tra le popolazioni turca e greca. Il presidente americano ha
fatto appello al premier turco Recep Tayyip Erdogan affinché lo aiuti a
conseguire due obiettivi prioritari in Medio Oriente: l´unità tra Hamas e
l´Autorità palestinese, e l´insediamento di uno Stato palestinese accanto allo
Stato di Israele. «Vorrei dire con chiarezza», ha detto ad Ankara Barack Obama,
«con la maggior chiarezza possibile, che gli Stati Uniti non sono e non saranno
mai in guerra contro l´Islam. Di fatto, il nostro partenariato con il mondo
musulmano è cruciale. (...) Noi ascolteremo con grande attenzione, dissiperemo
i malintesi, troveremo terreni comuni. Saremo rispettosi anche quando non
saremo d´accordo. (...) Gli americani musulmani hanno arricchito gli Stati
Uniti. Molte famiglie americane hanno componenti musulmani; e molti americani
hanno vissuto in Paesi a maggioranza musulmana. Io lo so bene, semplicemente
perché sono uno di loro». Con quest´ultima espressione: «sono uno di loro», Barack
Obama
ha proclamato la sua volontà di farla finita con la minaccia di scontro tra
civiltà cara a Samuel Huntington, o con le profezie di uno studioso dell´Islam
come Bernard Lewis, schierato con i turchi contro i curdi, fautore della guerra
contro l´Iraq, che non vede alcuna ragione di porre fine al conflitto tra
cristiani a musulmani in atto da undici secoli. Trascinato dal suo slancio,
Barack Obama non si è chiesto se l´integrazione della Turchia
nell´Unione europea fosse o meno una questione da lasciar decidere agli
europei, che hanno pur sempre qualche motivo per preoccuparsi della loro
identità, qualora venisse estesa a 76 milioni di musulmani turchi. Molto
probabilmente, nell´ottica di Obama un po´ di islam in più in Europa
offrirebbe il vantaggio di far arretrare di un tanto la minaccia del conflitto
tra civiltà. Non si è chiesto neppure se non fosse rischioso esortare Anders
Fogh Rasmussen, l´ex presidente danese candidato alla segreteria generale della
Nato, a scusarsi coi turchi per aver permesso ai suoi concittadini di farsi
beffe (con le ben note caricature su Maometto) di alcuni aspetti della
religione islamica. è stato senza dubbio un modo per permettere a Erdogan di
salvare la faccia davanti ai suoi alleati islamici. Resta il fatto che quest´islamofilia
di Barack Obama, a otto anni dalla distruzione delle torri di
Manhattan, è a mio parere uno dei maggiori avvenimenti di questi ultimi
quindici anni. Traduzione di Elisabetta Horvat
( da "Repubblica, La"
del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Pagina VI -
Torino "Un fondo per la filiera dell´auto" La proposta di Morgando
per salvare anche le piccole imprese Un fondo speciale, a cui contribuiscano lo
Stato, le banche, l´Unione europea, la Banca europea per gli investimenti, per
sostenere l´innovazione dell´intera filiera dell´auto. Uno strumento che, però,
dev´essere accessibile anche alle piccole imprese. La proposta arriva dal
segretario del Pd piemontese, Gianfranco Morgando, che nella conferenza «L´auto
del futuro», organizzata alla Galleria d´arte moderna, non perde l´occasione
per attaccare il Governo, in particolare sugli eco-incentivi: «Quello che oggi
si è ottenuto - dice il leader dei democratici piemontesi - è l´effetto di
avere riaperto il paracadute, dopo averlo incredibilmente chiuso mentre si
stava precipitando». Questo perché, spiega Morgando, «resta ancora un mistero
come l´esecutivo possa aver lasciato cadere gli incentivi ecologici del governo
Prodi in una fase di aperta crisi del settore, salvo poi reinserirli alcuni
mesi più tardi». Senza contare che la misura ha avuto conseguenze minime sulle
fabbriche italiane del Lingotto: «Gli effetti - continua il segretario
regionale del Pd - si riverseranno sui lavoratori italiani solo per quella
parte delle vetture prodotte nel nostro Paese: il 31% del mercato, quello
detenuto da Fiat, detratta la quota, pari a circa un terzo, della produzione
che è realizzata in Polonia. Rimangono circa 80 mila vetture, delle 460 mila
aggiuntive auspicate dal Governo». Il segretario Morgando conclude l´intervento
e si apre la tavola rotonda con le parti sociali. Ma la musica non cambia,
tutti battono sullo stesso chiodo: il governo deve fare di più. Lo dicono i
sindacati: «Senza un intervento molto forte rischiamo di perdere parte della
produzione italiana. Se il futuro del Lingotto è produrre 550 mila vetture,
come accadrà quest´anno, basteranno tre stabilimenti sui cinque che ci sono
attualmente in Italia», attacca la Fiom torinese. Ribadisce la Fismic, con il
segretario nazionale Roberto Di Maulo: «Marchionne ha incontrato dieci volte la
task-force del presidente Usa Barack Obama e appena una il ministro italiano delle Attività produttive,
Claudio Scajola». Anche dall´altra parte della barricata, quella degli
imprenditori, suona lo stesso disco, anche se i problemi sono diversi: «Le
nostre aziende continuano a denunciare i ritardi dei pagamenti sia di chi è a
capo della filiera che della Pubblica amministrazione. Inoltre tutte le
operazioni svolte per supportare i confidi e garantire l´accesso al credito,
per quanto apprezzabili, sono state portate avanti con forti ritardi», accusa
Fabio Schena dell´Api Torino. Il direttore del Centro studi dell´Unione
industriale, Mauro Zangola, rincara la dose: «La crisi di liquidità è il
problema dei problemi: la denuncia il 90 per cento delle imprese. Il Governo
sta facendo poco». (ste.p.)
( da "Repubblica, La"
del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Pagina 20 -
Esteri Guantanamo Detenuto chiama tv "Così mi torturano" WASHINGTON -
Un afgano detenuto a Guantanamo da sette anni è riuscito ieri a telefonare ieri
alla tv al Jazeera, raccontando in diretta gli abusi subiti
nella prigione creata dall´amministrazione Bush che Barack Obama ha promesso di chiudere. Mohammed al Gharani, catturato a 14
anni, ha detto ai carcerieri che intendeva telefonare a uno zio: si è invece
messo in contatto con la rete qatariota a cui ha raccontato di esser stato
picchiato con bastoni e di avere i denti rotti. è stata la prima
intervista di un prigioniero a Guantanamo: nella base i giornalisti sono
ammessi in cambio di un impegno scritto a non parlare con i detenuti.
( da "Repubblica, La"
del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Pagina 20 - Esteri L´Iran a Obama:
"Presto un´offerta sul nucleare" Ahmadinejad annuncia un pacchetto di
proposte. La Corea del Nord espelle gli osservatori Usa Hillary Clinton frena:
"Vogliamo il dialogo, ma finora non abbiamo visto alcuna novità"
ALBERTO FLORES D´ARCAIS dal nostro inviato NEW YORK - L´Iran annuncia «nuove
proposte», la Corea del Nord caccia gli ispettori americani. è un
dossier nucleare a due volti quello che la Casa Bianca si trova oggi ad
esaminare, nel tentativo di trovare una via d´uscita ai rapporti con i due
Paesi che (insieme a Pakistan e Afghanistan) rendono agitati i sonni della
diplomazia americana. Le caute aperture di Obama a
quelli che nell´amministrazione Bush erano considerati i perni dell´«asse del
male» finora non hanno ancora dato i frutti sperati, se non un´inversione dei
ruoli tra Teheran e Pyongyang. Lo ha chiarito Hillary Clinton, gettando acqua
sul fuoco dei facili entusiasmi: «Vogliamo il dialogo e siamo pronti a
impegnarci con l´Iran - ha detto ieri sera - ma finora non abbiamo visto nulla
che somigli a una proposta». In attesa delle elezioni di giugno, comunque, il
duro Ahmadinejad fa un passo e si dice pronto a negoziare, a «dare inizio a una
nuova era e perfino a dimenticare il passato». Mentre Kim Jong-il fa la faccia
feroce, sfida il mondo con i suoi missili e mette alla porta gli scienziati Usa
che seguivano (come da accordo) il disarmo della centrale nucleare di Yongbyon.
«Hanno detto che vogliono risolvere le questioni aperte attraverso i canali
diplomatici e per noi è un´ottima cosa», dice agli americani il presidente
iraniano dopo che Obama si era detto disponibile ad ammorbidire le posizioni
Usa per favorire il dialogo. Resta però da chiarire il nodo dell´arricchimento
dell´uranio, dopo che la Casa Bianca ha definito «inesatto» il resoconto del
New York Times secondo cui gli Usa avrebbero autorizzato l´Iran a proseguire il
processo anche durante i negoziati. è questo il vero scoglio, quello cui sembra
riferirsi Ahmadinejad («se qualcuno prova a parlarci con un tono arrogante, la
risposta sarà quella offerta a Bush») e su questo la Casa Bianca dovrà adesso
prendere una difficile decisione. Gli Stati Uniti sono comunque disposti a
valutare ogni eventuale, nuova proposta che arrivi dal regime degli ayatollah
in merito al programma nucleare. A parlarne ieri è stato uno dei portavoce del
Dipartimento di Stato, Robert Wood: «Se presenteranno un nuovo pacchetto che
riguarda il loro programma nucleare, allora lo guarderemo per capire di cosa si
tratta, lo prenderemo in considerazione e lo valuteremo. La nostra speranza è
che si risponda a tutte le preoccupazioni che gli Stati Uniti e altri Paesi
hanno verso le attività nucleari dell´Iran». Se con Teheran la diplomazia
sotterranea degli ultimi mesi fa comunque passi in avanti, il disgelo con la
Corea del Nord ha subito una pesante battuta d´arresto. Pyongyang ha informato
l´Aiea che ha iniziato a riattivare il proprio programma nucleare, e ieri ha
cacciato gli ispettori internazionali.
( da "Repubblica, La"
del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Pagina 38 -
Esteri Sassi contro il corteo delle donne Aprire il dialogo con i seguaci più
moderati del mullah Omar è la sfida delle diplomazie occidentali ma per farcela
serve l´aiuto di personalità "di mezzo", come l´ex "detenuto
306" di Guantanamo "Io, mediatore tra Obama e i Taliban" l´ultima missione del mullah Zaeef I tentativi
di trattativa finora sono stati inconcludenti Ma col nuovo presidente le cose
possono cambiare Tre i nodi principali per un possibile accordo con i
combattenti: immunità, lavoro e sicurezza per chi deporrà le armi GUIDO
RAMPOLDI KABUL dal nostro inviato Negoziare con i Taliban "moderati",
riconciliazione. Non sono soltanto auspici le formule oscure e imprecise che da
alcuni mesi appartengono al linguaggio di alcune diplomazie Nato. In gran
segreto, gli occidentali hanno aperto vari canali di comunicazione con i
Taliban: «Fin troppi», dice chi sa e teme sovrapposizioni dannose. A questo
dialogo sotterraneo, sregolato e finora inconcludente, l´amministrazione Obama
ha imposto un nuova prospettiva. Raddoppiano i propri soldati in Afghanistan,
Washington adesso dice: solo un successo militare può aprire la strada ad una
soluzione politica. Ma questa tempistica non sembra escludere paci separate con
alleati dei Taliban, se è vero che la settimana scorsa emissari di Gulbuddin
Hekmatyar, un sinistro capobanda afgano, erano negli Usa per trattare con gli
americani, come lamentava un portavoce del presidente Karzai. Inoltre si
avvertono toni diversi all´interno dell´Amministrazione, e in ogni caso la
nuova dottrina non è così rigida da scoraggiare quei governi che da tempo
cercano scorciatoie alla "soluzione politica". Questo variegato
partito del compromesso si attende molto dal mullah che adesso ci accoglie
nella sua casa di Kabul. Si chiama Abdul Salaam Zaeef, ex "detenuto
306" di Guantanamo, il più influente stando ad un rapporto delle guardie
americane: «E´ il re della prigione». Se non fosse finito laggiù, e dopo varie
sevizie in basi militari, potremmo dire che quasi quattro anni di carcere duro
gli anno fatto bene. Lo ricordiamo nel 2001, ambasciatore dei Taliban a
Islamabad: grasso, arrogante, querulo. Oggi è un uomo pacato e soave,
avvoltolato nella sua mantellina come in un bozzolo. Quale sia oggi la sua
identità politica, dipende dai punti di vista. Davanti alla sua casa ci sono un
poliziotto dentro una garitta di legno, per sorvegliarlo, e un suo uomo di
fiducia, per proteggerlo. Non si è unito alla guerriglia afgana, e gli occidentali
lo considerano il prototipo del Talib "moderato". Ma è libero, e i
guerrieri Taliban forse ne diffidano. Però il mullah Omar lo considera un uomo
sul quale può ancora contare. Se non mantenesse i contatti con quello che
chiama tuttora l´«Emiro», varie diplomazie non tenterebbero di accreditarlo
come il "facilitatore" della "riconciliazione". In quel
ruolo, si disse, ha partecipato ad un pranzo tra afgani organizzato l´anno
scorso alla Mecca dalla corte saudita. In seguito Zaeef si è tirato indietro,
intuendo un tentativo, sostiene, di dividere i Taliban. E il mullah Omar ha
posto condizione iperboliche per un dialogo con l´amministrazione Bush (impegno
occidentale a ritirarsi entro una certa data, liberazione dei Taliban detenuti,
eccetera). Ma quando chiedo a Zaeef se vi sia ancora uno spazio per il
negoziato, scopro che la nuova presidenza americana suggerisce maggior
duttilità a lui, e forse anche al mullah Omar. «Se volete davvero dialogare con
i Taliban - mi dice - dovete riconoscerli come opposizione, garantire
l´immunità agli inviati nominati dall´emiro e offrire ad essi una sede sotto
protezione Onu, in Arabia saudita, in Pakistan, a Dubai, a Londra, ovunque. Se
avessero queste assicurazioni, i Taliban potrebbero ammorbidirsi». Queste sono
condizioni nuove. E l´indicazione delle possibili sedi di una legazione
diplomatica Taliban, non è casuale. Arabia saudita, Pakistan e Gran Bretagna
sono i Paesi che più si sono adoperati per dare al conflitto afgano una
"soluzione politica". Dunque Zaeef sta dicendo che per negoziare i
Taliban ora si accontenterebbero di essere riconosciuti come interlocutori
legittimi. Come opposizione afgana. Non si fidano di Obama («Sono
Cia e Pentagono a scrivere l´agenda della politica estera americana, non il
presidente», dice Zaeef). Ma se ottenessero quanto chiedono, «potrebbero
ammorbidirsi». E Zaeef si vedrebbe riconosciuto quel ruolo ufficiale che
ritiene indispensabile per aprire un canale ufficiale di comunicazione: «Se mi
chiedono di dire ai Taliban questo o quello, non posso farlo se non ho la
garanzia che in seguito non sarò arrestato per aver avuto contatti con loro».
Aggiunge il mullah che in passato «voi occidentali avete perso un mucchio di
occasioni e vi siete fidati di chi vi ha derubato vendendo false informazioni».
Come a suggerire: non gettate al vento anche questa opportunità. E´
praticabile, utile, onorevole la strada che propone mullah Zaeef? Cominciamo
col dire che conosce la materia come nessun altro. Riconoscimento e
legittimazione internazionale dei Taliban sono questioni che cominciò a
trattare in segreto, e per conto di mullah Omar, a ridosso dell´11 settembre
2001. Erano infatti questi i temi di un negoziato occulto in cui Zaeef,
all´epoca ambasciatore in Pakistan, fu il principale interlocutore degli
americani e il tramite con l´emiro. Egli ne racconta in un´autobiografia che
uscirà in settembre a Londra, "La mia vita con i Taliban, da Kandahar a
Guantanamo". «Il negoziato - mi anticipa - verteva su un baratto: se
avessimo consegnato Osama gli Stati Uniti ci avrebbero riconosciuti. A quel
punto, garantivano gli americani, avremmo avuto il riconoscimento di molti
altri Paesi, il seggio alle Nazioni Unite, lo scongelamento dei nostri conti
bancari all´estero, l´ammissione nella World Bank e in altri istituti del
credito internazionale, e di conseguenza i finanziamenti per costruire il
gasdotto dal Turkmenistan», un progetto particolarmente caro alla Unocal, la
compagnia petrolifera californiana. Ma mullah Omar non volle scaricare Osama
(né espellere dal business del gas turkmeno il rivale di Unocal, l´argentina
Bridas, ci ricorda Zaeef). Dov´è oggi bin Laden? «Non è più in Afghanistan e
non credo vi tornerà. Non credo che i Taliban lo accetterebbero. In
Afghanistan, al fianco dei Taliban, combattono pashtun pachistani, ma non
stranieri, non arabi». Qui Zaeef introduce un importante elemento negoziale.
All´interno della guerriglia non ci sono i "moderati" di cui si
vaneggia in Europa. Ma ci sono, e non da ora, un´area scettica sul sodalizio
con al Qaeda; e un´altra, maggioritaria, che riceve finanziamenti e
addestramento dalla gente di bin Laden. Stando a Zaeef, i Taliban veri e
propri, cioè quelli che fanno capo a mullah Omar, oggi sarebbero il primo
gruppo. E´ molto dubbio che sia così. Ma non è irrilevante che Zaeef voglia
accreditare questa idea: se infatti i Taliban prendessero le distanze da bin
Laden, cadrebbe il principale ostacolo alla loro ammissione ad un negoziato
internazionale. Resterebbe però una questione non meno dirimente, i Taliban
dovrebbero riconoscere i diritti minimi delle donne, che hanno sempre represso
brutalmente. E´ questione su cui possono cambiare idea? Zaeef è evasivo. Dice:
«Non ne sono sicuro. Adesso sono concentrati sull´obiettivo di cacciare gli
stranieri dall´Afghanistan, il resto per loro non conta. In futuro forse si
ammorbidiranno. Hanno acquisito esperienza, prima erano molto giovani e molto
emotivi. Anche l´emiro ha più esperienza». Tutto questo può essere detto in un
altro modo: come intuisce anche la diplomazia europea, nella cerchia di mullah
Omar alcuni si sono resi conto che i Taliban non possono vincere la guerra con
la Nato. E di conseguenza sono disponibili, così come vari governi occidentali,
ad un compromesso politico. Forse lo è anche il piccolo mullah che si fece
emiro. Ma se oggi Omar scaricasse Al Qaeda e scoprisse che le donne possono
andare a scuola e lavorare, una grossa parte del movimento Taliban gli
volterebbe le spalle. E in quel caso negoziare con lui avrebbe poco senso.
Eppure altre strade sono percorribili. L´ambasciatore Ettore Sequi,
rappresentante dell´Unione europea a Kabul, premette che l´obiettivo non è la
«riconciliazione», termine scivoloso, ma un` «inclusione» dei Taliban che
abbiano rinunciato alla lotta armata dentro un percorso politico circoscritto
dalla Costituzione afgana (gli europei la considerano un buon strumento, e ora
vi si appellano per chiedere a Kabul una modifica del diritto di famiglia
sciita, piuttosto misogino). Nel concreto il dialogo potrebbe muovere da un
terreno neutro, per esempio la campagna di vaccinazioni antipolio (i Taliban
hanno fatto sapere che non la contrasteranno, e un accordo permetterebbe di
verificare quanto siano in grado di controllare le varie bande guerrigliere).
Ma in una prima fase bisognerebbe dare soluzione a tre questioni tecniche che
sono centrali, conclude Sequi: offrire ai comandanti che depongono le armi una
sorta di amnistia; una fonte di reddito; e garanzie che non finiranno
assassinati dagli ex compagni Taliban, come accaduto anche di recente.
( da "Repubblica, La"
del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Pagina 26 -
Economia Prezzi Usa in calo, allarme deflazione e l´economia cinese rallenta
ancora Wal-Mart: recessione lunga. Ma arrivano segnali ok per la Germania Negli
Stati Uniti l´inflazione arretra dello 0,4 percento, tendenza che non si
registrava dal �50 Rialza la testa il Pil tedesco. La Bundesbank: non sono
necessari nuovi aiuti ELENA POLIDORI ROMA - Non è mai facile uscire dalla
recessione. Così, dopo i primi segni «di speranza» intravisti
da Obama, nuovi dati dimostrano che
nell´economia mondiale vi sono oggi, inevitabilmente, luci e ombre. Talvolta
questo contrasto si registra anche all´interno dello stesso Paese. E´ il caso
degli Usa dove c´è un´ombra costituita dall´inflazione che scende a marzo, su
base annuale, dello 0,4%: è il primo ribasso da oltre cinquant´anni, per
l´esattezza dal 1950. E subito la gelata dei prezzi fa scattare tra gli esperti
l´allarme deflazione. Inoltre, scende più delle attese anche la produzione
industriale: meno 1,5%, sempre a marzo. Ma ecco che il beige book della Federal
Reserve segnala una luce: in alcune aree del Paese, e segnatamente in 5
distretti su 12, la recessione rallenta e la situazione economica migliora. E
ancora: ombre in Spagna dove pure si intravede un rischio - deflazione, visto
che a marzo i prezzi accusano un calo dello 0,1%, il minimo dal 1962. Ombre
anche in Cina dove, secondo stime ufficiose, il Pil potrebbe rallentare ancora
nel primo trimestre, crescendo «solo» del 6%, cioè meno del 6,8% degli ultimi
tre mesi del 2008 che rappresentava il minimo dal 1992: si saprà oggi, con
certezza. Nelle prossime ore il governo deciderà anche se varare o meno
eventuali altri piani di stimolo dell´economia. Una luce arriva invece dalla
Germania dove la Barclays ipotizza un rialzo del Pil nel secondo trimestre dello
0,5% rispetto ai tre mesi precedenti. In più la Bundesbank si dice convinta che
non servono per il Paese altre misure perché gli interventi anti-crisi già
decisi «produrranno i loro effetti nel corso dell´anno». E´ chiaro che se si
riprende la locomotiva d´Europa è un bene per tutti. Ma Jean-Claude Juncker,
presidente dell´Eurogruppo, pare muoversi con estrema cautela: bene i pacchetti
di stimolo varati dai governi europei finora, ma se le misure non dovessero
bastare «riconsidereremo il tutto». Più pessimista Mike Duke, manager di
Wal-Mart, il gigante della grande distribuzione: la fine della recessione è
lontana, c´è ancora «molta tensione» nell´economia. Bianco-nero, perciò, in una
continua altalena di segnali contrastanti. E in mezzo, altri dati che vanno
ciascuno per un verso o per l´altro. Sulle case, per esempio, negli Usa si
registra un calo delle richieste settimanali di mutui per la prima volta da un
mese: l´indice scende dell´11%; ribasso analogo anche per i rifinanziamenti. Ma
è record dei pignoramenti: più 44% a marzo. In Giappone, la vendita di nuovi
appartamenti nel 2008 registra un crollo del 31%. E l´Opec, il cartello dei
produttori di petrolio, taglia di nuovo le stime sulla domanda di greggio, che
calerà di 1,37 milioni di barili al giorno attestandosi a 84,2 milioni. Segno
che il cavallo ancora non beve.
( da "Repubblica, La"
del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Pagina 28 -
Economia Global market Il nuovo "tea-party" degli
americani spaventa Obama Generali
China Life è salita al primo posto nella classifica di febbraio degli
assicuratori vita a partecipazione straniera operanti in Cina con una raccolta
pari a 155 milioni di euro Negli Stati Uniti la scadenza delle tasse si è
trasformata ieri in una giornata nazionale di protesta nelle strade e di fronte
ai Parlamenti statali all´insegna di un nuovo "tea party" come
quello di Boston nel 1773. Allora furono i coloni, irritati per le tasse
imposte dagli inglesi, a buttare in mare le casse di tè dalla tolda delle navi
britanniche; adesso sono i gruppi di conservatori del Tea (Taxed enough
already, già abbastanza tassati) a scendere in piazza contro il boom della
spesa pubblica e la politica fiscale di Barack Obama.
Giocando d´anticipo, il presidente ha promesso di riformare e semplificare la
legislazione, che ha definito "mostruosa". Ma non sarà facile. E
intanto, grazie a Internet e al ruolo-guida di alcuni commentatori tv, il
movimento anti-tasse rischia di coagulare l´opposizione alla Casa Bianca
democratica. Arturo Zampaglione [la fed in stile eurotower] L´epicentro della
crisi globale è stato negli Usa e lì continuano anche le scosse di assestamento.
Sono americane le maggiori istituzioni finanziarie messe in ginocchio e sono
sempre a stelle e strisce i giganti industriali sull´orlo del baratro (Detroit
docet). Un intero modello capitalista, con i suoi strumenti di regolamentazione
e vigilanza, messo in discussione. Succede così che Eurolandia si lecchi ferite
meno gravi grazie ad una formula più prudente. E che la Fed guardi alla Bce
come qualcosa da studiare e, magari, imitare. Secondo il Wall Street Journal,
La Federal Reserve potrebbe adottare un sistema di conferenze stampa regolari,
sul modello utilizzato dall´Eurotower, per comunicare la propria politica. Non
si finisce mai di imparare. Marco Patucchi
(
da "Corriere della Sera"
del 16-04-2009)
Argomenti: Obama
Corriere della Sera sezione: Esteri data: 16/04/2009 - pag: 12 L'intervista Sassi sulle manifestanti in piazza a Kabul contro la legge pro-stupri. Emma Bonino: «Sbagliato cedere ai talebani sui diritti umani» «Aiutiamo le donne o perderemo l'Afghanistan» KABUL Sassi contro le donne a Kabul. Dopo l'approvazione da parte del Parlamento della legge che stabilisce la subordinazione della moglie al marito, e in pratica ne autorizza lo stupro, un gruppo di un centinaio di attiviste per i diritti umani ha manifestato in piazza denunciando «l'insulto alla dignità delle donne» sancito con l'approvazione del testo e scandendo slogan come: «Non vogliamo la legge talebana». Il corteo è stato però preso di mira da un gruppo di circa 200 uomini (tra loro c'erano anche delle donne) che hanno iniziato a lanciare sassi inneggiando alla «giustizia islamica». Un cordone di poliziotti e di poliziotte è riuscito a tenere separati i due gruppi. Il presidente Hamid Karzai, su pressione degli occidentali, ha promesso di rivedere il testo, che riguarda solo la minoranza sciita del Paese. Secondo il presidente afghano, tuttavia, polemiche e preoccupazioni potrebbero risultare da una «traduzione impropria, perfino errata della legge o di una sua cattiva interpretazione». ROMA Quella dei sassi lanciati sulle afghane scese in piazza contro la legge sugli obblighi di letto per le mogli sciite è una delle notizie che ci ricordano quanto l'Afghanistan resti diverso da come noi occidentali lo vorremmo. Benché sia giusto difendere i diritti delle donne, non stiamo coltivando più illusioni di quante un sano idealismo ne autorizzerebbe? «Il corpo del Paese è meno retrogrado di quanto sembra. L'Afghanistan ebbe nel 1964 una Costituzione che prevedeva il lavoro delle donne. Non era la Svezia, ma succedeva nel 1964. E prima che i talebani andassero al potere, mentre i maschi erano sempre in guerra, spettava alle afghane tenere in piedi la pubblica amministrazione. Non imponiamo nulla, aiutiamo le afghane che chiedono aiuto. E sui diritti di base non si negozia », risponde Emma Bonino, radicale, vicepresidente del Senato, promotrice di un appello per non far entrare in vigore la legge contestata firmato anche da musulmane, tra le quali il ministro egiziano per la Famiglia Moushira Khattab. L'Amministrazione di Barack >Obama negli Stati Uniti ha ridimensionato le attese: più
che prefiggersi di democratizzare l'Afghanistan, come proclamava George W.
Bush, punta a neutralizzare il terrorismo. Teme ripercussioni su diritti come
quelli invocati nella manifestazione di ieri? «Bisogna capire che neppure la
nostra sicurezza sarebbe salvaguardata se l'Afghanistan tornasse a uno stadio
così crudele e reazionario come quando governavano i talebani. Erano stati loro
a togliere le ragazze dalle scuole, a proibire i tacchi perché avrebbero
sprigionato un rumore erotico, a vietare le calze bianche perché attiravano
l'attenzione. Ho letto con preoccupazione un commento di Gideon Rachman sul
Financial Times secondo il quale siamo lì per combattere il terrorismo, non per
difendere i diritti umani. Non è nemmeno una buona Realpolitik ». Chi ha
sentito di recente a Kabul? «Martedì, al telefono, Sima Samar, presidente della
commissione governativa sui diritti umani. Soprattutto sull'ultima coppia
assassinata, due che uscivano insieme senza essere sposati». Attualmente che ne
è della legge che imporrebbe alle sciite, consenzienti o meno, il sesso con il
marito? «Dopo le sollecitazioni estere il presidente Hamid Karzai ha chiesto al
ministro della Giustizia di valutare se viola la Costituzione. Cerchiamo di
riempire questa pausa con l'appello che è su www.npwj.o rg ». Se la legge
entrerà in vigore, il ministro della Difesa Ignazio La Russa aveva ipotizzato
sul Corriere un ritiro delle militari italiane. «È importante trovare una
posizione univoca della comunità internazionale, senza che ogni Paese faccia le
cose sue». Maurizio Caprara Protesta Donne sciite manifestano a Kabul contro
una legge che impone, tra l'altro, l'autorizzazione del marito per lavorare.
Violenta reazione di un gruppo di uomini (a destra) (Afp e Epa) Reazione A
fermare la folla rabbiosa di uomini, almeno cinquecento, che colpiscono le
donne lanciando pietre, deve intervenire la polizia afghana (Afp/Shah Marai)
( da "Corriere della Sera" del
16-04-2009)
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