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Report "Giustizia"   8-9 aprile 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Giustizia

Boccalatte ieri in visita a Palazzo di Giustizia ( da "Stampa, La" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: se il Csm accoglierà le istanze, potrebbe prendere posto a giugno. E' quanto si augurano gli avvocati, perché le cause stanno andando a rilento per l'insufficiente numero di magistrati Con Squizzato è andato in pensione Luigi Sanzo. Il suo sostituto è atteso per l'estate ma, trattandosi di una prima nomina,

Judecatorii se plang de presiuni in cazul Becali ( da "Romania Libera" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: CSM). Nicolae Popa, presedintele ICCJ, a cerut Presedintiei, Parlamentului si Guvernului sa se renunte la intruziunile in activitatea judecatorilor prin declaratii publice. Printre cei vizati de catre presedintele ICCJ s-ar afla Mircea Geoana, presedintele PSD si al Senatului, Adrian Nastase (PSD), Corneliu Vadim Tudor (

Acque, rimborso tariffa con il bollo da 14,62 euro ( da "Italia Oggi" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: la corte costituzionale ha infatti precisato che l'impiego del termine «corrispettivo» e la struttura sinallagmatica del rapporto con l'utente si armonizzano con le disposizioni del comma 5 dell'art. 4 del dpr n. 633/72, che considerano le quote di tariffa riferite ai servizi di fognatura e depurazione veri e propri corrispettivi dovuti per lo svolgimento di attività commerciali,

Napoli, il csm apre pratica sui Pm denigrati dal premier Il Consiglio su... ( da "Unita, L'" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Napoli, il csm apre pratica sui Pm «denigrati» dal premier Il Consiglio superiore della magistratura a tutela dei pm di Napoli, Noviello e Sirleo (inchiesta rifiuti) che denunciano si essere stati «denigrati» da Berlusconi e dai vertici di Impregilo durante la manifestazione sull'inceneritore di Acerra.

Incidente di Los Roques: Venezuela non collabora ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Pagina 111 Pm romani sentiti davanti al Csm Incidente di Los Roques: Venezuela non collabora Pm romani sentiti davanti al Csm --> ROMA Le autorità venezuelane non stanno collaborando con la magistratura italiana per far luce sulla scomparsa dell'aereo Let 410 della compagnia Transaven, con otto cittadini italiani a bordo, di cui si sono perse le tracce il 4 gennaio 2008 al largo dell'

Manovra, l'assessore sentito in commissione ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: terrebbe conto delle osservazioni di Corte dei Conti e Corte costituzionale), attraverso un mutuo di 5 anni, da onorare con l'autolimitazione della spesa. Un mutuo trentennale sarà acceso per il disavanzo, che ammonta a quasi un miliardo e mezzo. CONFINDUSTRIA Sentito anche il presidente di Confindustria sarda, Massimo Putzu.

Disagio, muro da superare ( da "Gazzetta di Modena,La" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Tutto è nato da un gruppo di auto-mutuo-aiuto attuato dal Centro salute mentale (CSM) di Carpi per attivare un confronto costruttivo. Proprio ascoltando le varie problematiche che si presentavano quotidianamente è nata l'idea di dare vita all'associazione. E' così nata l'idea di dare più voce a ciò che rimaneva in sordina, costituendo un'associazione.

Battisti, respinta la richiesta di scarcerazione ( da "Libertà" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: la Corte Costituzionale brasiliana) si è intanto appreso che la Corte stessa non si pronuncerà sul caso Battisti prima di maggio. Gli avvocati di Battisti, intanto, sono intervenuti per sostenere che «l'Italia continua a prendersi gioco della sovranità brasiliana» e per denunciare «una campagna diffamatoria» nei confronti del loro assistito.

la gestione del porto dev'essere affidata al comune ( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Esiste un decreto della Corte costituzionale - ha detto il sindaco Gianfranco Pizzolitto - per cui i porti non classificati potrebbero essere presi in carico dalla Regione, ma non è una cosa semplice da attuare. La prospettiva che dobbiamo temere è di diventare succursali di qualcuno: questa è una cosa che non possiamo accettare.

un convegno sulle tariffe di depurazione ( da "Tirreno, Il" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: decreto legge nel quale da una parte si dichiara di voler dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale, concedendo tempo alle aziende erogatrici fino al 1º ottobre 2009 per provvedere a rimborsare il maltolto, ma dall'altra si dice che le aziende potranno dedurre dal rimborso gli oneri derivanti dalle attività di progettazione, di realizzazione e di completamento avviate».

il brasile dice no alla scarcerazione di battisti il giudice: prima il verdetto sull'estradizione ( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: la Corte Costituzionale brasiliana) si è intanto appreso che la corte stessa non si pronuncerà sul caso Battisti prima di maggio. Secondo fonti autorevoli di stampa brasiliana, il Supremo tribunal federal (Stf, la Corte costituzionale) approverà l'estradizione in Italia di Cesare Battisti, condizionandola però alla commutazione della pena all'

Nessuna archiviazione del caso "Holiday Village", la maxistruttura turistica di Fo... ( da "Messaggero, Il (Latina)" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Csm condannò duramente il fatto: «Il Csm - scrissero i giudici in un documento - auspica che in ogni occasione l'atteggiamento dei rappresentanti delle istituzioni sia tale che renda impossibile l'ingenerarsi del dubbio di condizionamenti». Il 27 marzo si è svolta l'udienza sull'archiviazione durante la quale il pm Marco Giancristofaro ha confermato la volontà della Procura di chiudere

UNA VITA SPESA a combattere le mafie, quella di Antonino Ca... ( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Spiegando altresì la strage di Capaci e quella di Via D'Amelio, il Csm e i giudici, il valore della legalità e della scorta, citando fatti, nomi e date indelebili nella sua memoria. Una testimonianza intensa' contro le mafie perché le mafie non è una sola. Ma c'è anche la 'ndrangheta, la sacra corona, la camorra e la politica del malaffare.

Irap deducibile, l'eterna chimera ( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Tanto antico e controverso da aver portato a una chiamata in causa della Corte costituzionale. Quando il decreto legge anti-crisi si è proposto di aprire la strada alla deducibilità, seppure a forfait, oltre che ai rimborsi per quanto pagato in passato, i contribuenti hanno tirato un sospiro di sollievo. La battaglia sembrava conclusa e vinta.

Depurazione, con bollo le domande di rimborso ( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Agenzia prende le mosse dalla sentenza 335/2008 con cui la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della disciplina del servizio idrico integrato, nella parte in cui impone il pagamento della quota relativa alla depurazione anche negli ambiti privi di impianto centralizzato. Si chiedeva, quindi, se le istanze dovessero o meno scontare il bollo.

EMILIA ROMAGNA: NELLA NUOVA NORMATIVA NORME ANTI-SISMICHE RIGOROSE ( da "marketpress.info" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: recependo anche quanto previsto da una sentenza della Corte costituzionale, stabilisce che i Comuni debbano fornire un?autorizzazione preventiva sui requisiti antisismici di tutti gli interventi edilizi nelle zone classificate a media sismicità. In quelle a bassa sismicità è sufficiente il deposito del progetto strutturale presso i competenti uffici comunali,

BASILICATA: AL E AATO SULLA QUESTIONE DEPURAZIONE ( da "marketpress.info" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: utenti interessati dalla sentenza della Corte Costituzionale, che ha sancito la non applicabilità della tariffa di depurazione laddove questa non sia stata effettuata. In particolare si prevede che entro due mesi dalla entrata in vigore, il ministro dell?Ambiente, stabilisca con propri decreti i criteri ed i parametri da utilizzare per la restituzione della quota non più dovuta.

Avanti con i piccoli cantieri ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: fu bocciato dalla Corte Costituzionale. La legge n. 201/2008 rappresenta dunque un cambio nell'orientamento da parte dello Stato nella direzione già percorsa dalla Regione Veneto. Altra novità riguarda la normativa statale sulle opere di urbanizzazione a scomputo (3Ú decreto correttivo del codice dei contratti pubblici Dlgs 152/2008).

Eroi e vecchi camion, le due Italie ( da "Corriere della Sera" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale, tre anni fa, tra i lamenti e gli strilli dei costruttori («Siamo molto preoccupati per il rischio di paralisi nei cantieri, si potrebbe bloccare l'edilizia!») a bloccare una legge troppo permissiva della Regione Toscana spiegando che no, «in zona sismica, non si possono iniziare i lavori senza la preventiva autorizzazione scritta del competente ufficio tecnico»

Le toghe applaudono lo stop di Fini ( da "Corriere della Sera" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: costringere il Csm a trasferire d'ufficio i magistrati che da oltre 10 anni occupano la stessa poltrona. Il problema della fuga dalle procure, dunque, rimane ma l'Anm coglie al balzo l'occasione offerta da Fini per fare una proposta al governo: «Modifichiamo l'articolo 110 dell'ordinamento giudiziario in modo da prevedere l'applicazione extradistrettuale dei giudici nelle procure scoperte»

Accuse da Berlusconi, il Csm Forleo e Noviello ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: il Csm «tutela» Forleo e Noviello ROMA Il braccio di ferro tra i magistrati napoletani e il presidente del consiglio Berlusconi è arrivato al Palazzo dei Marescialli. Il Csm ha aperto la pratica a tutela dei pm di Napoli, Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo,titolari dell'inchiesta sui rifiuti, che secondo un documento approvato a larga maggioranza dai magistrati dell'

( da "Corriere della Sera" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: 4 Audizione al Csm «Aereo scomparso, inchiesta ferma» Si torna a parlare della sciagura all'arcipelago di Los Roques del 4 gennaio 2008: «Le autorità venezuelane non stanno collaborando con la magistratura italiana per far luce sulla scomparsa dell'aereo». È quanto emerso dall'audizione dei pm romani davanti alla Commissione del Csm (nella foto Valeria Napoli e Stefano Fragione,>

stop al trasferimento dei pm nelle sedi vuote fini blocca la norma di alfano: inammissibile ( da "Repubblica, La" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ufficio» il Csm avrebbe dovuto spedire da un ufficio all´altro, anche in deroga al divieto di passare da giudice a pm. Per l´Anm una scelta «incostituzionale» che viola il principio di inamovibilità. Loro e il Csm vogliono cambiare l´ordinamento Castelli-Mastella e togliere il divieto per i giovani uditori di fare i pm,

Opinioni - La scommessa della certificazione energetica ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: univoca produzione della Corte Costituzionale sull'argomento, quando la Regione dispone regole che ineriscono il diritto privato, materia in cui non ha competenza. E impone un onere economico eccessivo sia con la duplicazione fra AQE (Attestato di Qualificazione Energetica che deve produrre il costruttore ad opera di un tecnico abilitato con asseverazione del Direttore dei lavori)

In Tribunale rinforzo tardivo ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il Csm aveva inserito Lanusei tra gli uffici da smantellare. Il ministro Angelino Alfano, poco prima delle elezioni regionali, aveva però spedito una lettera rassicurante al parlamentare sardo Salvatore Cicu, nella quale si garantiva che il Governo non aveva intenzione di usare il bisturi per tagliare i piccoli Tribunali sardi.

Gli azzeccazigoti ( da "Tempi" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Legge 40 è laica Reso noto il dispositivo della decisione della Corte Costituzionale sulla Legge 40, tutti hanno tratto conclusioni circa il destino della legge medesima nonché di ogni altra legge (specie se in discussione) che pur lontanamente si discosti dalla cosiddetta "etica laica", la quale propugna gridandolo ai quattro venti che l'essere umano appartiene solo a se stesso,

Ma quale Stato etico? La Legge 40 è laica ( da "Tempi" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: E questo anche la sentenza della Corte ha dovuto ammettere che è perfettamente costituzionale». Agire secondo ragione L'altra questione che preoccupa parecchio Lupi è il dibattito sulla "laicità" delle leggi che la sentenza della Corte ha innescato. «La Legge 40 è massima espressione di laicità.

I giudici fanno politica ( da "Tempi" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Anche la Corte costituzionale in Italia ha assunto un rilievo diverso da quello che hanno le corrispondenti corti europee, ed è divenuta in pratica l'ultima istanza della legittimità della politica, mettendo in pratica quella dimensione di sacralità che il carattere ideologico della Costituzione conferisce all'organo che ne rappresenta la logica.

CANONI DEPURAZIONE: ADUSBEF, AL VIA DOMANDE RIMBORSO ( da "Basilicanet.it" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: negli ultimi dieci anni dagli utenti che non hanno fruito del servizio di depurazione, in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n.335/08, registriamo, finalmente, un rilevante riconoscimento da parte dei dirigenti di Aato Basilicata ed Acquedotto Lucano che sulla questione hanno dovuto ammettere, con un comunicato stampa congiunto, lâ? esecutività della sentenzaâ?

Al Csm fascicolo per i pm di Napoli ( da "Nuova Ecologia.it, La" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Csm fascicolo per i pm di Napoli Il Csm ha aperto la pratica a tutela dei pm titolari dell'inchiesta sui rifiuti, che sarebbero stati "denigrati" dal presidente del Consiglio e dai vertici di Impregilo durante la manifestazione per l'inaugurazione dell'inceneritore di Acerra L'amarezza dei magistrati napoletani Traffico di rifiuti nel viterbese Il Csm ha aperto la pratica a tutela

Sicurezza, il governo frena via le ronde dal decreto ( da "Repubblica.it" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Fortemente volute dalla Lega e altrettanto fortemente contestate dall'opposizione e criticate dal Csm e dai sindacati di polizia, sono state stralciate dal decreto. Il governo ha accettato di farle confluire nel disegno di legge sempre in materia di sicurezza all'esame della Camera. La decisione è stata ufficializzata nella conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

sull'immunità deciderà la consulta ( da "Centro, Il" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il giudice monocratico di Milano ha chiesto alla Corte costituzionale l'annullamento della delibera della Giunta del Senato che ha dichiarato l'insindacabilità delle opinione espresse dall'ex senatore Lino Iannuzzi in due articoli. L'ex parlamentare e giornalista era stato querelato per diffamazione dagli ex pm del processo Andreotti, tra cui Giancarlo Caselli.

ENERGIA: DIGILIO (PDL), CORTE COSTITUZIONALE BOCCIA REGIONE ( da "Basilicanet.it" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: componente della XIII Commissione del Senato (Ambiente-Territorio) riferendo che la Corte Costituzionale con sentenza pubblicata sulla G.U. (sezione speciale) dellâ??1 aprile u.s. ha accolto il ricorso per questione di legittimità costituzionale depositato in cancelleria il 3 marzo 2009 dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Due interventi evitabili e un rischio di troppo ( da "Avvenire" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: 13, comma 2, della legge giustamente proibisce. Non si può certo sostenere che questa legge sia perfetta, ma non sembra che i punti toccati dalla Corte rientrino fra quelli che meriterebbero un perfezionamento. *Vicepresidente emerito della Corte Costituzionale

Rifiuti, al Csm pratica antipremier ( da "Avvenire" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: al Csm pratica antipremier ROMA. Il Csm ha aperto la pratica a tutela dei pm di Napoli, Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo,titolari dell'inchiesta sui rifiuti, che secondo un documento approvato a larga maggioranza dai magistrati dell'ufficio e sottoscritto dallo stesso procuratore Giandomenico Lepore, sarebbero stati «denigrati»

Due anni retribuiti anche ai figli conviventi con un genitore portatore di handicap grave ( da "Giorno, Il (Milano)" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: adeguandosi a una sentenza emessa dalla Corte Costituzionale, ha riconosciuto il diritto al congedo retribuito di due anni ai figli conviventi con un genitore portatore di un handicap grave, se non vi sono altri soggetti in grado di assisterlo. Per l'assistenza di parenti o affini portatori di handicap grave la legge prevede un congedo straordinario della durata massima di due anni,

Sicurezza, ronde via dal decreto Governo battuto sugli immigrati ( da "Repubblica.it" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Fortemente volute dalla Lega e altrettanto fortemente contestate dall'opposizione e criticate dal Csm e dai sindacati di polizia, le ronde sono state stralciate dal decreto. Il governo, infatti, davanti all'ostruzionismo dell'opposizione, ha accettato di farle confluire nel disegno di legge sempre in materia di sicurezza all'esame della Camera.

Processo alla giustizia. Se il magistrato va fuori di toga ( da "Panorama.it" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il plenum del Csm l'ha "licenziato" per "incapacità assoluta di affrontare il giudizio di legittimità" e "scarsissima diligenza" nelle sentenze. Un caso più unico che raro. Che alimenta anche sospetti sullo spirito corporativo nel Csm: si potrebbe pensare che è più facile essere severi con un ex avvocato che con un magistrato di carriera.

Oua: Giudici laici da valorizzare ( da "Denaro, Il" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: organizzato presso il Csm. "E' bene ricordare dice de Tilla - che la magistratura laica (od onoraria) svolge una piena attività giurisdizionale di pari livello ed impatto per i cittadini. Per questa ragione, ritieniamo che sia necessario per questo settore, sulla base del progetto elaborato dall'avvocato Giuseppe Chiaia Noya,

Ambulatori: legittimi i tagli ( da "Denaro, Il" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: legittimi i tagli La Consulta lascia in piedi le previsioni della Finanziaria del 2007 La Corte Costituzionale ritiene legittimi i tagli alle tariffe delle prestazioni specialistiche (del 20 per cento per le analisi di laboratorio e del 2 per cento per le branche radiologiche e riabilitative). Tagli entrati in vigore nel 2007 con la Finanziaria di quell'anno.

Ponzano Davanti alla prima commissione del Csm riunitasi a Roma per ascoltare gli ultimi dettagl... ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Mercoledì 8 Aprile 2009, Ponzano Davanti alla prima commissione del Csm riunitasi a Roma per ascoltare gli ultimi dettagli dell'inchiesta su quanto accaduto a Los Roques, il sostituto procuratore di Roma Maria Caterina Sgrò ha dovuto ammettere: in quindici mesi le autorità venezuelane non hanno dato il minimo contributo.

Depurazione, via ai rimborsi ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Tutto parte dalla sentenza della Corte costituzionale dell'ottobre scorso che ha dichiarato illegittimo il 1. comma dell'art. 14 della Legge n. 36/1994, nella parte in cui prevedeva che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione era dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura fosse sprovvista di impianti di depurazione o che questi fossero inattivi.

Maturità, il voto finale torna sui tabelloni ( da "Gazzettino, Il" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: non consentire il trasferimento da una provincia all'altra, all'atto del prossimo aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento, del personale docente». Sarebbe, infatti, ha ammonito il deputato del Pd, contro la normativa vigente e contro le sentenze del Tar Lazio, della Corte Costituzionale, e alcune ordinanze del Consiglio di Stato.

Caracas (Venezuela) Le autorità venezuelane non stanno collaborando con la magistratura ita... ( da "Gazzettino, Il" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: disastro davanti alla Prima Commissione del Csm. La Commissione, presieduta dal laico dell'Udc Ugo Bergamo, aveva convocato il procuratore di Roma Ettore Ferrara e il sostituto Maria Caterina Sgrò, dopo aver ricevuto un esposto con cui i familiari delle persone disperse lamentavano lentezze nelle indagini che sono a carico di ignoti e in cui il reato ipotizzato è di disastro colposo.

Los Roques: Caracas sa, ma non collabora ( da "Gazzettino, Il" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Los Roques: Caracas sa, ma non collabora L'audizione al Csm dei magistrati che indagano sulla scomparsa della famiglia veneta. I telefonini attivi ore dopo il disastro Mercoledì 8 Aprile 2009,

Il terrorista Battisti resti in carcere ( da "Gazzettino, Il" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: la Corte Costituzionale brasiliana) si è intanto appreso che la corte stessa non si pronuncerà sul caso Battisti prima di maggio. In un parere inviato al Tribunale Supremo Federale del Brasile, il procuratore generale della Repubblica, Antonio Fernando de Souza, raccomanda che l'ex esponente dei 'Proletari armati per il comunismo'

Rivolta in Moldova: 193 arresti I manifestanti: "Rilasciateli" ( da "Giornale.it, Il" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: risultato delle elezioni sarà inviato alla Corte Costituzionale, che ha il diritto di prendere le decisioni successive". Appello Intanto, il presidente Vladimir Voronin ha fatto appello a un intervento dei Paesi occidentali per aiutare a riportare la calma. Negli scontri di ieri, secondo una tv locale, è morta una ragazza asfissiata dal fumo sviluppatosi nell'incendio al parlamento.

PAOLO MAINIERO SUL BOLLENTE BRACIERE DELLA SANITà SI AGGIUNGE ALTRA CARNE A CUOCERE. COME SE... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 08-04-2009) + 5 altre fonti
Argomenti: Giustizia

Abstract: norma che il governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale. La soppressione dell'Arsan (l'Agenzia regionale per la sanità che si occupa di edilizia ospedaliera, dei flussi sanitari e di formazione, presieduta da Tonino Pedicini, molto vicino a Bassolino) apre più di un fronte: un primo interno alla maggioranza e al Pd;

LEANDRO DEL GAUDIO CASO NAPOLI, TRE NODI DA SCIOGLIERE DAL CSM. INIZIA OGGI DINANZI AL PLENUM, SA... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 08-04-2009) + 4 altre fonti
Argomenti: Giustizia

Abstract: tre nodi da sciogliere dal Csm. Inizia oggi dinanzi al plenum, salvo rinvii, la delicata partita per definire competenze e gestione del processo alle ecoballe nel corso dell'emergenza rifiuti in Campania. Oggi il plenum si riunisce infatti per stabilire se il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore ha revocato lo stralcio del fascicolo che vede imputati,

Sicurezza, scontro nella maggioranza L'ira della Lega: "Berlusconi intervenga" ( da "Repubblica.it" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Fortemente volute dal Carroccio e altrettanto fortemente contestate dall'opposizione e criticate dal Csm e dai sindacati di polizia, le ronde sono state stralciate dal decreto. Il governo, infatti, davanti all'ostruzionismo dell'opposizione, ha accettato di farle confluire nel disegno di legge sempre in materia di sicurezza all'esame della Camera.

(AGR) ENERGIA: PRESIDENTE DE FILIPPO RISPONDE A SEN. DIGILIO ( da "Basilicanet.it" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ) dalla Corte costituzionale. Si è¨ ulteriormente spiacenti di informare il sen. Digilio che â?? nellâ??ambito di un proficuo rapporto di collaborazione istituzionale â?? è¨ già stata concordata una lieve modifica al tenore letterale della norma in parola;

Moldova, Voronin accusa Romania dietro la rivolta ( da "Giornale.it, Il" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Dopo il risultato delle elezioni sarà inviato alla Corte Costituzionale, che ha il diritto di prendere le decisioni successive". L'opposizione Il leader del partito liberaldemocratico Vlad Filat ha detto che la manifestazione contro il governo proseguirà fino a quando non verrà data una risposta dalle autorità sul riconteggio dei voti.

Ostruzionismo e ferie pasquali: le ronde spariscono dal decreto sicurezza ( da "Panorama.it" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: criticate anche dal Csm. L'accordo è stato raggiunto nella conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Ma il governo è poi andato sotto sull'articolo 5 dello stesso decreto: quello che prevede la permanenza fino a 6 mesi per gli immigrati nei centri di identificazione ed espulsione (gli emendamenti identici di Pd e Udc sono passati con 232 voti a favore,

Savona: giudice savonese procuratore capo a Campobasso ( da "Savona news" del 08-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Alterio nominato dal plenum del Csm. Il magistrato, dal 2007 fuori ruolo per ricoprire le funzioni di vicecapo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, ha iniziato la sua carriera a Savona nel 1982 con funzioni di giudice, poi è stato pm a Napoli presso la Dda e, in seguito, consigliere della Corte d'appello partenopea nel settore agrario e civile.

Gardone Acqua, novità in bolletta? ( da "Giornale di Brescia" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte Costituzionale, però, ha emesso una sentenza che sancisce l'illegittimità costituzionale di un articolo della legge Galli. In pratica, la Corte Costituzionale ha ritenuto irragionevole il pagamento da parte degli utenti di una tassa di depurazione dove il servizio non è attivo.

La suprema Corte Costituzionale ha sentenziato che, come si desume dalla definizione islamica del... ( da "Leggo" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La suprema Corte Costituzionale ha sentenziato che, come si desume dalla definizione islamica della "donna terreno da arare", si possono impiantare un numero illimitato di embrioni nell'utero durante la PMA (procreazione medicalmente assistita). La stessa Corte poi conferma il divieto della riduzione embrionale.

parere acquisito dal pm: vietato dare ai partiti i fondi dei gruppi politici ( da "Nuova Sardegna, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: assemblea regionale dallo statuto e dalla Corte Costituzionale. Nel parere si sostiene fra l'altro che utilizzare i fondi per il partito potrebbe integrare il reato di finanziamento illecito. L'inchiesta - giudicata «inopportuna» dall'ex presidente Giacomo Spissu, che ha parlato il mese scorso con i vertici della Procura - è per ora centrata sull'attività del gruppo Misto e del gruppo '

- (segue dalla copertina) leandro palestini ( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: quando la Corte costituzionale autorizzò la nascita delle tv private», spiega Tullio Camiglieri, responsabile comunicazione di DGTvi, l´associazione che raccoglie tutti i broadcaster che offrono servizi gratuti sulla piattaforma del digitale terrestre (Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Frt, DFree, Aeranti Corallo).

lepore, via libera alla conferma per altri quattro anni ( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: passa adesso al vaglio del Csm. A Palazzo dei Marescialli rinviata invece la discussione sullo strappo insorto fra Lepore e i pm Noviello e Sirleo a margine dell´inchiesta rifiuti. Va alla Superprocura il pm di Calciopoli, Filippo Beatrice. Ieri cena in prefettura per salutare Franco Roberti, nuovo procuratore di Salerno.

"sì al procuratore lepore per altri 4 anni" - dario del porto ( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il capo dei pm: "Ora il Csm" Le statistiche: le toghe smaltiscono più procedimenti di quanti vengono iscritti DARIO DEL PORTO Il consiglio giudiziario ha espresso parere favorevole alla permanenza per altri quattro anni di Giandomenico Lepore alla guida della Procura di Napoli.

il pubblico ministero filippo beatrice da calciopoli all'antimafia nazionale ( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il Csm ha nominato come sostituto alla Procura nazionale Antimafia il pm Filippo Beatrice, titolare delle indagini sul pallone truccato e per oltre dieci anni in prima linea nelle inchieste sui più pericolosi clan della camorra cittadina. Via libera anche per un altro nuovo pm dell´ufficio diretto da Pietro Grasso: il magistrato salernitano Leonida Primicerio,

Durante, l'appello: Non abbandonateci ( da "Tribuna di Treviso, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: il Csm ha convocato il procuratore generale di Roma e il sostituto che coordina le indagini. «Una tiratina d'orecchi e nient'altro. Invece bisogna indagare a tutto campo, battere i pugni e continuare a cercare. I venezuelani hanno paura di una sola cosa: la pubblicità negativa in tivù e sulla stampa.

l'asl ci priva di un servizio ( da "Nuova Sardegna, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: oggi realizzati dagli operatori del Csm». Rischia quindi di venire a mancare l'efficienza nata dalla fruttuosa collaborazione tra comuni e operatori, in sinergia con i quali erano stati elaborati sia i progetti abilitativi personalizzati, previsti dalla normativa regionale, sia anche progetti ben più articolati inseriti nel Plus, il Piano locale unitario dei Servizi alla Persona.

i cittadini vogliono le ronde e noi le faremo ( da "Nuova Venezia, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Csm aveva preso posizione contro le ronde e prima ancora lo stesso ministro Maroni aveva parlato di illegalità in attesa della istituzionalizzazione. Con disciplina i leghisti del Veneto Orientale, che si erano già riuniti nel famoso «comitato dei 100» in una località nell'entroterra di Caorle, avevano battuto in ritirata aspettando momenti migliori ed il via libera del loro ministro.

rimborsi dei canoni non dovuti il comitato: il comune non paga ( da "Messaggero Veneto, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ma non dovuti come sentenziato dalla Corte Costituzionale che ne ha abrogato la riscossione in quanto «non dovuta per un servizio non reso». Come si ricorderà, il 57% della circa 900 famiglie porpettesi paga il canone per la depurazione, mentre il 43 % paga, creando una spaccatura all'interno della comunità che lamenta un trattamento diverso al suo interno.

quote rosa violate "multe non pagate" ( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Sarà la Corte costituzionale a pronunciarsi sulla legittimità delle prove in corso per sessanta posti di livello D1 e D3 attivati sulla base di bandi pubblicati dalla Regione nel marzo 2007. Lo ha disposto il Consiglio di Stato accogliendo una eccezione sollevata da una candidata, eccezione in precedenza respinta dal Tar della Puglia.

depuratore, il sindaco replica a bomben divide la sentenza della corte dei conti ( da "Messaggero Veneto, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: il sindaco replica a Bomben Divide la sentenza della Corte dei conti ZOPPOLA. Questione depuratore a Zoppola, il sindaco Angelo Masotti Cristofoli (nella foto) replica a Gustavo Bomben. «É falso - afferma - che prima della sentenza della Corte costituzionale il canone di depurazione non fosse dovuto.

Gli italiani?Abulici, infingardi e da educare alla democrazia ( da "Italia Oggi" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ex presidente della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelsky, la Biennale Democrazia provvederà a chiarire che da noi «la democrazia è in affanno», come leggiamo sull'«Espresso». Che fare per guarirla? «Pedagogia», è la risposta di Zagrebelsky al suo intervistatore (all'incirca la stessa risposta che hanno sempre dato, praticamente a qualsiasi domanda gli venisse rivolta,

Avvocati sotto controllo ( da "Italia Oggi" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte costituzionale, sentenza n. 390/2006). Ma, al contempo, ha altresì valorizzato «una spiccata autonomia» degli enti locali in materia di istituzione di propri organi tecnico-legali (si veda Tar Lazio, sez. III, n. 1886/1990). Da queste premesse, la Corte pertanto non esclude a priori la sottoposizione del personale di avvocatura degli enti locali a un'

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Annalisa Pelosi e Sarah La Marca dell'Università di Parma, Emanuela Lauci del Csm di Fidenza, Matteo Mossini, Barbara Branchi, Luca Ruiu e Pietro Pellegrini dell'Ausl. «I comportamenti devianti, come l'uso di sostanze stupefacenti spiega Fruggeri sono sempre più assimilabili a comportamenti sociali e meno a problemi di tipo clinico».

Il concorso regionale del '98 finisce alla Corte costituzionale ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: 4 La decisione del Consiglio di Stato Il concorso regionale del '98 finisce alla Corte costituzionale Un groviglio inestricabile: questo sta diventando il vecchio concorso per funzionari (riservato agli interni) bandito tra il '98 e '99 dalla Regione. Con il rischio che finisca per intralciare la procedura dei concorsi in via di definizione.

( da "Corriere del Veneto" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Annalisa Pelosi e Sarah La Marca dell'Università di Parma, Emanuela Lauci del Csm di Fidenza, Matteo Mossini, Barbara Branchi, Luca Ruiu e Pietro Pellegrini dell'Ausl. «I comportamenti devianti, come l'uso di sostanze stupefacenti spiega Fruggeri sono sempre più assimilabili a comportamenti sociali e meno a problemi di tipo clinico».

BASTA MULTE STRUMENTALI CHE SERVONO A FARE CASSA ( da "Corriere della Sera" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte costituzionale dice che lei non ha adempiuto all'obbligo di collaborare: forse doveva essere messa nelle condizioni migliori per farlo, diciamo noi. Ma il Comune si limita alle norme di legge: perché deve aiutarla a risparmiare 263 euro?

Primicerio va alla Procura nazionale antimafia ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: sul quale si è pronunciata la terza commissione del Csm, hanno prevalso a maggioranza Diana De Martino, che ha condotto la terza inchiesta sull'omicidio di Pierpaolo Pasolini, e con quattro voti a favore Leonida Primicerio. L'ex consigliere del Csm e attuale sostituto pg a Salerno si è occupato, come capo degli investigatori della Dia di Salerno, di processi rilevanti di camorra,

Rimborsi a chi ha pagato ( da "Nazione, La (Pistoia)" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: dei servizi idrici della sentenza della Corte Costituzionale 335/2008, relativa agli utenti allacciati a pubblica fognatura non collegata a un depuratore funzionante o temporaneamente inattivo, ed assorbe (incorpora) anche il recupero tariffario per gli anni 2006 e 2007, previsti dalla precedente delibera dell'agosto 2007: risolvendo così la vicenda legata ai conguagli retroattivi.

IL PLENUM del Csm, a maggioranza, ha nominato ieri pomeriggio Silverio Piro (... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: 6 IL PLENUM del Csm, a maggioranza, ha nominato ieri pomeriggio Silverio Piro (... IL PLENUM del Csm, a maggioranza, ha nominato ieri pomeriggio Silverio Piro (nella foto) alla guida della Procura di Velletri. Il magistrato lascerà così l'incarico di procuratore aggiunto a Bologna, che rivestiva dal 2004.

La diagnosi preimpianto ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il caso cagliaritano La recente sentenza della Corte Costituzionale sulla legge 40/04 ha suscitato accese polemiche tra le diverse fazioni politiche: illegittima la restrizione all'impianto di tre soli embrioni, e illegittimo il comma 3 dell'articolo 14 nella parte in cui non prevede che il trasferimento degli embrioni debba realizzarsi senza pregiudizio per la salute della donna.

Un taglio alle Province per essere più chic ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: dinanzi alla Corte Costituzionale: sugli enti locali la materia è squisitamente regionale, rientra dunque nelle prerogative dell'autonomia sarda creare anche trenta province e lo Stato non può dire bè. Otto (per tanti abitanti quanti ne ha Milano, 12 in tutta la Lombardia su una popolazione di quasi dieci milioni) è il nostro piccolo record che non fa molto chic detenere.

Lo Stato laico ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: In realtà il commento di Fini alla decisione della Corte ha come punto nevralgico lo Stato laico: «Le istituzioni sono laiche, quindi se una norma si basa su dogmi etico-religiosi è sempre suscettibile di censura di costituzionalità». E su questo fronte si profila un'alleanza con l'ala del Pd che poco tollera le sortite teodem.

vidali: bergamo ti aiuterà ( da "Nuova Venezia, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ora nel Csm, e al «Doic» Vidali: «Bergamo ti aiuterà» L'imprenditore al telefono con Rizzi millantava accordi Il titolare del cantiere Nuovo Moschettiere faceva credere all'amico di averlo «protetto» «Brunetto» Vidali avrebbe speso la sua antica amicizia con Ugo Bergamo, ex sindaco, ex parlamentare e ora componente del Consiglio superiore della magistratura,

ambulanti, denunciati 8 clandestini ( da "Nuova Venezia, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: portare al giudizio della Corte costituzionale la legge regionale che mette al bando il commercio itinerante dai centri storici, il Comune continua a dapplicare l'ordinanza anti-borsoni che da quella legge deriva. «Borsoni a parte», conclude il comandante Agostini, «qui si tratta soprattutto di stranieri clandestini, senza permesso di soggiorno: una nuova generazione di ambulanti,

durante, l'appello: non abbandonateci ( da "Nuova Venezia, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Dopo il vostro esposto, il Csm ha convocato il procuratore generale di Roma e il sostituto che coordina le indagini. «Una tiratina d'orecchi e nient'altro. Invece bisogna indagare a tutto campo, battere i pugni e continuare a cercare. I venezuelani hanno paura di una sola cosa: la pubblicità negativa su tv e stampa.

Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Costituzione e intervento nel giudizio incidentale - Deposito del relativo atto oltre il termine perentorio all'uopo pre ( da "Gazzetta Ufficiale.it(Corte Costituzionale)" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: 100 ORDINANZA Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Costituzione e intervento nel giudizio incidentale - Deposito del relativo atto oltre il termine perentorio all'uopo previsto - Inammissibilita'. - Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale, art.

Addio vecchia televisione il digitale è già realtà ( da "Repubblica.it" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: quando la Corte costituzionale autorizzò la nascita delle tv private", spiega Tullio Camiglieri, responsabile comunicazione di DGTvi, l'associazione che raccoglie tutti i broadcaster che offrono servizi gratuti sulla piattaforma del digitale terrestre (Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Frt, DFree, Aeranti Corallo).

Non è finita: nuovo processo ai Serenissimi ( da "Corriere del Veneto" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: reato dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale nel 2001), i giudici dell'Assise di Padova assolsero tutti gli imputati perché non fu provato il «programma di violenza in quanto la sua concretizzazione si sarebbe manifestata la prima volta con modalità tali per cui con certezza nessun'altra azione sarebbe stata poi possibile da parte del commando»

Il Pm di Calciopoli lascia la Procura ( da "Denaro, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il plenum del Csm ha accolto la sua richiesta di essere assegnato alla procura nazionale antimafia diretta da Piero Grasso. Beatrice è stato a lungo alla direzione distrettuale antimafia di Napoli dove ha trattato numerosi procedimenti nei confronti di esponenti di clan camorristici della provincia di Napoli, culminati in condanne all'

Da oggi solo scontri con le istituzioni inadempienti ( da "Napoli.com" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: associazioni daremo il via agli atti necessari visto che la Corte Costituzionale è stata chiarissima in proposito confermando in pieno quella che è la nostra tesi da tanti anni. Se gli impianti non funzionano non è dovuto il canone. Indiciamo una riunione operativa per venerdì 10 aprile - ore 18 - al lido Le Dune alla quale invitiamo gli associati per definire gli schemi organizzativi.

Cade la Sanfiorese Mareno solo in vetta ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: GIRONE C Risultati: Godigese-CSM Resana 4-1, Montello-Fossalunga 2-1, Bessica-Milan Guarda 4-4, Città di Asolo-Riese Vallà 1-3, S. Floriano-S. Gaetano 3-2, Spineda-Treville 2-1, SP-Virtus Csm Farra 4-4. Classifica: San Floriano 49, Riese Vallà, Montello 47, CSM Resana 46, Godigese 45, SP 38, Spineda 37, Virtus Csm Farra 29, Bessica 26,

Doppio canone, domande bollate per i rimborsi ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ma della tariffa per un servizio (proprio per questo motivo la Corte Costituzionale ha sentenziato la restituzione) le richieste per il canone di depurazione sono soggette all'imposta di bollo da 14,62 euro. Trova così ulteriore validità la tesi dell'assessore, che nel predisporre i moduli, aveva previsto il bollo.

Casale va alle finali ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Azzurra-Loria 3-1, Concordia Fonte-Riese Vallà 2-1, CSM Resana-S. Andrea 2-1, S. Gottardo-Maser 0-2, ha rip. Giov. Ezzelina. Classifica: Loria 58, Azzurra 56, Godigese, Maser 43, Giov. Ezzelina 41, CSM Resana 38, S. Gottardo 28, Fonte 27, Riese Vallà 22, Città di Asolo 21, Idea Sport 14, S. Andrea 9, Bessica 4.

Cassazione: mai più toga per il magistrato-lumaca ( da "Giornale.it, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il Csm, di cui Napolitano è presidente, si è attenuto all'indicazione. E la Cassazione non è stata da meno. Pinatto aveva atteso la decisione della Cassazione continuando a lavorare come se nulla fosse nel suo ufficio di pm a Milano (dove si era reso protagonista di un altro piccolo caso, dando l'okay alla scarcerazione di un indagato per violenza sessuale)

AFRAGOLA CONVENGO SULLA GIUSTIZIA L'ORGANIZZAZIONE DELLA GIUSTIZIA A NAPOLI E NELL'A... ( da "Mattino, Il (Circondario Sud1)" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: componente del Csm». LETTERE Rapina un disoccupato: preso Rapina 20 euro a un disoccupato, ai domiciliari un pregiudicato 28enne letterese. Si tratta di Francesco Bellotti, già noto alle forze dell'ordine, arrestato dai carabinieri della locale stazione in esecuzione a un provvedimento di custodia cautelare dei giudici di Torre Annunziata.

LASCIA LA PROCURA DI NAPOLI FILIPPO BEATRICE, PM DI CALCIOPOLI CHE VEDE IMPUTATO L'EX DG DELLA ... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 09-04-2009) + 5 altre fonti
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il plenum del Csm ha accolto la sua richiesta di essere assegnato alla Procura nazionale antimafia di Piero Grasso. A lungo alla Dda di Napoli, ha trattato numerosi procedimenti nei confronti di esponenti di clan camorristici della provincia di Napoli, culminati in condanne all'ergastolo, prima di passare al pool mani pulite.

LEANDRO DEL GAUDIO PARERE POSITIVO DA PARTE DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, PROMOSSA LA GESTIONE LEPOR... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 09-04-2009) + 5 altre fonti
Argomenti: Giustizia

Abstract: Mentre a Roma, dinanzi al Csm il plenum ha rinviato la decisione sulla gestione dello stralcio nel processo rifiuti, a Napoli arriva una «promozione» del capo dei pm. È di lunedì scorso infatti il sì unanime alla conduzione di uno degli uffici investigativi più numerosi e complessi d'Italia.

DA ANNI, è IMPEGNATO A DIFENDERE L'AMBIENTE SUL LITORALE CHE VA DA MONTE DI PROCIDA ALLA F... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 09-04-2009) + 4 altre fonti
Argomenti: Giustizia

Abstract: Pensavo di fare segnalazioni al Csm, ma aspetto. Speriamo bene». Alla foce del depuratore di Cuma, c'è un vero scempio. Quali soluzioni tecniche ci sono? «Ne esistono alcune. Due anni fa, fu siglato un protocollo d'intesa per la famosa condotta sottomarina che, attraverso anche il gioco delle temperature, porti in profondità le acque reflue.

09/04/2009 17:22 MAFIA: CASSAZIONE, PINATTO MAI PIU' GIUDICE, 8 ANNI PER UNA SENTENZA HANNO SCREDITATO TOGHE ( da "ITnews.it" del 09-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: unite civili della Cassazione hanno respinto il ricorso presentato dall'ex giudice di Gela, poi pm a Milano, sospeso dal Csm dalle sue funzione di giudice per avere appunto impiegato otto anni per stendere una sentenza che riguardava capi mafia, scarcerati per decorrenza dei termini. Il magistrato, il 7 luglio del 2008, era stato sospeso dalle sue funzioni con provvedimento del Csm.


Articoli

Boccalatte ieri in visita a Palazzo di Giustizia (sezione: Giustizia)

( da "Stampa, La" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

IMPERIA Boccalatte ieri in visita a Palazzo di Giustizia Una visita tra quella di cortesia e quella tecnica. L'ha fatta ieri Gianfranco Boccalatte, il nuovo presidente del Tribunale di Imperia a Palazzo di giustizia. Era affiancato dal suo predecessore, il giudice Giuseppe Squizzato, andato in pensione. Boccalatte ha voluto conoscere i dipendenti delle cancellerie, informarsi sulla mole di lavoro che lo attenderà. Purtroppo i tempi previsti per il suo insediamento ufficiale si prospettano lunghi. Si parla di settembre-ottobre. Ma sono lo stesso Boccalatte e i suoi nuovi colleghi a premere per un insediamento anticipato. Boccalatte, se il Csm accoglierà le istanze, potrebbe prendere posto a giugno. E' quanto si augurano gli avvocati, perché le cause stanno andando a rilento per l'insufficiente numero di magistrati Con Squizzato è andato in pensione Luigi Sanzo. Il suo sostituto è atteso per l'estate ma, trattandosi di una prima nomina, non potrà seguire i processi penali. \

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Judecatorii se plang de presiuni in cazul Becali (sezione: Giustizia)

( da "Romania Libera" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

> Cititi online anunturile din ziarul “Romania libera”: Judecatorii se plang de presiuni in cazul Becali Ondine Ghergut Miercuri, 08 Aprilie 2009 Amenintarea cu moartea a Nicoletei Cristus, presedintele instantei Judecatoriei Sectorului 1 al Capitalei, care a decis arestarea preventiva a lui George Becali, precum si criticile dure ale unor politicieni si analisti la adresa magistratilor au starnit reactia Inaltei Curti de Casatie si Justitie (ICCJ) si a Consiliului Superior al Magistraturii (CSM). Nicolae Popa, presedintele ICCJ, a cerut Presedintiei, Parlamentului si Guvernului sa se renunte la intruziunile in activitatea judecatorilor prin declaratii publice. Printre cei vizati de catre presedintele ICCJ s-ar afla Mircea Geoana, presedintele PSD si al Senatului, Adrian Nastase (PSD), Corneliu Vadim Tudor (presedinte PRM), Crin Antonescu (presedinte PNL), sustin surse din cadrul ICCJ. Presedintele ICCJ a lansat chiar si o amenintare: "Nu vrem sa aratam ce ar insemna ca magistratii sa se retraga din birourile electorale sau justitia sa nu lucreze o zi". La randul sau, presedintele CSM, Virgil Andreies, s-a aratat ingrijorat de atacurile lansate in ultimele zile la adresa magistratilor de catre unii "formatori de opinie, analisti media si oameni politici". Invocand o decizie a Curtii Europene a Drepturilor Omului, Andreies a precizat ca "instantele trebuie ferite de atacuri distructive pentru a se oferi partilor implicate garantiile unui proces echitabil". Reactiile celor doua institutii au aparut dupa ce, incepand de joi seara, peste 200 de oameni s-au adunat si au scandat lozinci pro-Becali atat in fata Judecatoriei Sectorului 1, cat si in fata Tribunalului Bucuresti. De asemenea, mai multi sefi de partide au criticat la emisiuni TV deciziile judecatorilor. Reamintim ca judecatoarea Nicoleta Cristus a fost amenintata vineri cu moartea, printr-un email, la scurt timp dupa ce a decis arestarea lui Becali. "Nu va pot spune prin ce am trecut eu si membrii familiei mele, mai ales dupa ce au inceput sa vina sustinatorii domnului Becali cu autocarele din provincie si dupa ce sefi de partide, membri ai Parlamentului si ai Guvernului s-au lansat in criticarea deciziei mele pe posturile unor televiziuni. Am cerut protectie, pe care am primit-o de la Politia Capitalei. Nu am facut pana acum plangere penala deoarece am fost ocupata cu punerea la adapost a membrilor familiei mele", ne-a declarat judecatoarea Cristus. Serviciul de Investigare a Criminalitatii a demarat ancheta pentru depistarea calculatorului si a persoanei care a trimis amenintarea cu moartea. Acea persoana poate fi acuzata si de ultraj, sustin surse judiciare. » Fara sedinte de judecata la TV Consiliul National al Audiovizualului trebuie sa intervina imediat si sa stopeze atacurile prin mass-media la adresa vietii private a magistratilor, a declarat presedintele Consiliului Superior al Magistraturii (CSM), Virgil Andreies. Procedurile judiciare trebuie sa se desfasoare exclusiv in fata instantelor, si nu la TV, a adaugat Andreies, explicand ca unii magistrati au cerut protectie din cauza acestor atacuri. Intrebat ce le recomanda celor amenintati de membrii familiei Becali, seful CSM a spus: "Sa-si indeplineasca cu aceeasi fidelitate si cu acelasi curaj functia de magistrat". Din aceeasi categorie: BERD: Statele est-europene care au nevoie de ajutorul FMI ar trebui sa actioneze acumScrisoarea de intentie privind contractarea imprumutului extern a ajuns la FMIIBM a renuntat la preluarea Sun Microsystems Voteaza

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Acque, rimborso tariffa con il bollo da 14,62 euro (sezione: Giustizia)

( da "Italia Oggi" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ItaliaOggi sezione: Imposte e Tasse data: 08/04/2009 - pag: 32 autore: Sandro Zuliani Acque, rimborso tariffa con il bollo da 14,62 euro La tariffa per il servizio di depurazione delle acque non ha natura tributaria, per cui le istanze di rimborso delle somme indebitamente corrisposte a tale titolo dagli utenti sono soggette all'applicazione dell'imposta di bollo di 14,62 euro. Questo il parere espresso dall'agenzia delle entrate con la risoluzione n. 98 del 7 aprile 2009. La questione era stata sollevata da un comune, che nel fare presente che la consulta, con la sentenza n. 335/98, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 14, comma 1, della legge n. 36/94 e dell'art. 155, comma 1, del dlgs n. 152/06, nella parte in cui prevedono che la quota di tariffa riferita ai servizi di pubblica fognatura e di depurazione sono dovute dagli utenti anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi, aveva chiesto di sapere se le istanze di rimborso dei canoni versati e non dovuti per la depurazione delle acque fossero soggette all'imposta di bollo.Al riguardo, l'agenzia ha osservato preliminarmente che l'art. 3 della tariffa allegata al dpr n. 642/72 prevede l'applicazione dell'imposta di bollo fin dall'origine, nella misura di 14,62 euro per ogni foglio, per le istanze, petizioni, ricorsi e relative memorie dirette agli uffici e agli organi dell'amministrazione dello stato, ecc, volte ad ottenere l'emanazione di un provvedimento amministrativo o il rilascio di certificati, estratti, copie e simili, mentre l'art. 5, comma 5, della tabella annessa allo stesso dpr esenta dall'imposta le istanze di rimborso e di sospensione dal pagamento di qualsiasi tributo. Ciò premesso, l'art. 31, comma 28, della legge n. 448/98 qualifica «corrispettivi» i canoni dovuti per i servizi di depurazione, che pertanto non hanno natura tributaria e sono, di contro, soggetti all'Iva. Nella citata sentenza, la corte costituzionale ha infatti precisato che l'impiego del termine «corrispettivo» e la struttura sinallagmatica del rapporto con l'utente si armonizzano con le disposizioni del comma 5 dell'art. 4 del dpr n. 633/72, che considerano le quote di tariffa riferite ai servizi di fognatura e depurazione veri e propri corrispettivi dovuti per lo svolgimento di attività commerciali, ancorché esercitate da enti pubblici. Stante, dunque, la natura di corrispettivo della tariffa dovuta per il servizio di depurazione delle acque, l'istanza di rimborso di quanto indebitamente versato è soggetta all'imposta di bollo di 14,62 euro.

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Napoli, il csm apre pratica sui Pm denigrati dal premier Il Consiglio su... (sezione: Giustizia)

( da "Unita, L'" del 08-04-2009)

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Napoli, il csm apre pratica sui Pm «denigrati» dal premier Il Consiglio superiore della magistratura a tutela dei pm di Napoli, Noviello e Sirleo (inchiesta rifiuti) che denunciano si essere stati «denigrati» da Berlusconi e dai vertici di Impregilo durante la manifestazione sull'inceneritore di Acerra.

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Incidente di Los Roques: Venezuela non collabora (sezione: Giustizia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Cronaca Italiana Pagina 111 Pm romani sentiti davanti al Csm Incidente di Los Roques: Venezuela non collabora Pm romani sentiti davanti al Csm --> ROMA Le autorità venezuelane non stanno collaborando con la magistratura italiana per far luce sulla scomparsa dell'aereo Let 410 della compagnia Transaven, con otto cittadini italiani a bordo, di cui si sono perse le tracce il 4 gennaio 2008 al largo dell'arcipelago di Los Roques. È quanto emerso dall'audizione dei pm romani che conducono l'inchiesta sul disastro davanti alla Prima Commissione del Csm. La Commissione, presieduta dal laico dell'Udc Ugo Bergamo, aveva convocato il procuratore di Roma Ettore Ferrara e il sostituto Maria Caterina Sgrò, dopo aver ricevuto un esposto con cui i familiari delle persone disperse lamentavano lentezze nelle indagini che sono a carico di ignoti e in cui il reato ipotizzato è di disastro colposo. I familiari ritengono invece che l'aereo, di cui non è mai stato recuperato e nemmeno localizzato il relitto, sia stato dirottato e che i loro congiunti siano stati rapiti. Un'ipotesi basata soprattutto sul fatto che il cellulare del capo pilota abbia funzionato due ore dopo la caduta dell'aereo e che anche il telefonino di un passeggero abbia squillato dopo qualche giorno. Ma che è difficile accertare vista la «reticenza» delle autorità venezuelane. «Sinora le richieste da noi avanzate non hanno avuto risposta» ha lamentato davanti ai consiglieri del Csm il procuratore di Roma, che alle autorità venezuelane con il suo sostituto aveva chiesto diversi atti, a cominciare dalla relazione dell'agenzia sulla sicurezza dei voli e l'esito dell'accertamento sul Dna degli unici resti di ossa umane riconducibili al disastro aereo. Ferrara ha anche rivelato ai consiglieri che sinora non ha trovato riscontro l'ipotesi formulata nell'articolo di un quotidiano qualche giorno fa che sull'aereo viaggiasse un trafficante di stupefacenti.Quanto alla vicenda dei cellulari, la procura si sarebbe limitata ad acquisire una relazione degli operatori italiani di telefonia mobile, ma non è esclusa la perizia.

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Manovra, l'assessore sentito in commissione (sezione: Giustizia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Cronaca Regionale Pagina 110 Finanziaria In audizione La Spisa e i sindacati Manovra, l'assessore sentito in commissione Finanziaria. In audizione La Spisa e i sindacati --> Fare presto è un'esigenza inderogabile, perché il quarto mese di esercizio provvisorio sta per scadere e la Regione ha imminente necessità di una legge finanziaria. Giorgio La Spisa, assessore alla Programmazione, l'ha ribadito ieri in audizione alla commissione Bilancio. Audizione che si è aperta con una polemica: «Non ci hanno dato il tempo di terminare la conferenza stampa sui nodi dell'illegittimità della Giunta», ha fatto notare Adriano Salis (Idv): «Non va bene». I LAVORI Sarà una finanziaria corta, con quattro articoli e molti cambi di rotta rispetto al passato. «Invertiremo la tendenza», ha detto La Spisa, «di inserire in bilancio le anticipazioni di future entrate per 500 milioni». Il livello delle entrate è stato mantenuto in una forma che l'assessore definisce più corretta (terrebbe conto delle osservazioni di Corte dei Conti e Corte costituzionale), attraverso un mutuo di 5 anni, da onorare con l'autolimitazione della spesa. Un mutuo trentennale sarà acceso per il disavanzo, che ammonta a quasi un miliardo e mezzo. CONFINDUSTRIA Sentito anche il presidente di Confindustria sarda, Massimo Putzu. Il leader degli industriali ha caldeggiato la manovra entro aprile e chiesto di non allentare i vincoli di bilancio a fronte delle maggiori risorse disponibili. Putzu si è poi soffermato sull'Irap, approvando l'estensione dei benefici previsti in Finanziaria, e sui primi interventi a favore delle politiche sociali, auspicando l'inserimento di una clausola valutativa, con la quale si dia mandato alla Giunta di sottoporre a valutazione annuale i vari provvedimenti. I SINDACATI Sentiti dai commissari anche i Confederali. Mario Medde (Cisl) ritiene essenziale la tutela del reddito e del potere d'acquisto. Rapidità nella spesa e un forte orientamento al sociale sono priorità anche per Enzo Costa, segretario Cgil. Francesca Ticca (Uil) ha fatto notare che la formazione professionale è indispensabile per garantire la riapertura delle fabbriche. In serata sono stati sentiti i rappresentanti degli artigiani e del mondo della cooperazione. (lo. pi.)

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Disagio, muro da superare (sezione: Giustizia)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

A Carpi nuova associazione per aiutare chi soffre di problemi psichiatrici «Disagio, muro da superare» Un libro e un opuscolo per sensibilizzare L'associazione "Al di là del Muro'' è stata istituita il 15 settembre del 2008 da un'esigenza di genitori e familiari con in casa un malato psichiatrico. Tutto è nato da un gruppo di auto-mutuo-aiuto attuato dal Centro salute mentale (CSM) di Carpi per attivare un confronto costruttivo. Proprio ascoltando le varie problematiche che si presentavano quotidianamente è nata l'idea di dare vita all'associazione. E' così nata l'idea di dare più voce a ciò che rimaneva in sordina, costituendo un'associazione. Sette sono i soci fondatori a cui si sono già uniti altri a distanza di pochi mesi. Il ritrovo è presso l'ospedale Ramazzini di Carpi ogni quindici giorni di lunedì dalle 14 alle 16. Da poco si è attuato un secondo gruppo serale per dare modo a coloro che lavorano e ad entrambi i genitori la partecipazione ogni quindici giorni dalle ore 20 alle 22, di venerdì presso una sala della canonica della chiesa San Bernardino Realino in via Alghisi. Il primo gruppo è coordinato da due infermiere del CSM, mentre quello serale viene articolato da volontarie operanti nel settore psichiatrico di altri distretti. L'associazione si è fatta conoscere sul territorio di Carpi attraverso la distribuzione di materiale informativo e il proprio simbolo che è una rosellina perenne. Il gruppo si è presentato agli assessori e ai medici di famiglia, chiedendo loro una collaborazione per la distribuzione mirata del materiale ai loro pazienti che potrebbero avere bisogno di sostegno. Con la divulgazione di un libro "Scontro con la schizofrenia'', si intende sensibilizzare l'opinione pubblica al problema e abbattere quel muro di pregiudizio che ancora ruota intorno alla malattia mentale. Il libro è un'esperienza vissuta di una madre con il proprio figlio con disagio psichiatrico, che si è trovata a lottare giorno dopo giorno contro dolore, solitudine ed impotenza. Il libro è stato scritto da Agnese Fusco che è anche la presidente dell'associazione e si può richiedere all'associazione o via mail o telefonicamente al 392 - 8885291 ed è disponibile nelle librerie La Fenice e Mondadori di Carpi. Come scrive l'autrice «quest'esperienza potrebbe essere di aiuto a quelle tante famiglie che si trovano nella stessa condizione, affrontare insieme senza sentirsi soli aiuta ad alleviare il profondo dolore che ti attanaglia». Col prossimo progetto, che si realizzerà grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, l'associazione sta stilando, con vari esperti del settore (psichiatrico, legale, previdenziale, psicoterapeutiche di comunità) un opuscolo informativo "Vademecum'' a cui seguiranno conferenze sul disagio psichiatrico. L'associazione collabora col CSM del territorio (Centro di salute mentale) con la piena disponibilità del Dottor Rubes Monatti; con il CSV (centro servizi volontario) esistente sul territorio e partecipa con diverse associazione a nuovi progetti. L'associazione è in attesa di una sede dove poter aprire uno sportello di prima informazione dal nome "Insieme si può'' per poter raccogliere le prime esigenze, bisogni di familiari, pazienti, volontari e indirizzarli lungo un adeguato percorso, che sia medico o legale o previdenziale. Per saperne di più sull'associazione vi invitiamo a visitare il sito www.aldiladelmuro-mo.org; e-mail aldiladelmuro alice.it; oppure agnese.fusco alice.it; tel. 392 - 8885291 (Agnese) e 348 - 2740143 (Lisetta). Per contributi all'associazione si possono effettuare versamenti sul c/c n° 000011116871 presso Unicredit Banca- Carpi Berengario IT 70 E ABI 02008 CAB 23301. (Ombretta Guerri)

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Battisti, respinta la richiesta di scarcerazione (sezione: Giustizia)

( da "Libertà" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Battisti, respinta la richiesta di scarcerazione BRASILIA - Il procuratore generale del Brasile, Antonio Fernando de Souza, ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Cesare Battisti. Il procuratore generale ha anche emesso un parere a riguardo della pretesa prescrizione delle condanne in Italia a carico dell'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo. De Souza ha decretato che in base alla legge brasiliana, i crimini commessi da Battisti cadranno in prescrizione solo tra il 2011 e il 2013. «Finchè non sarà estinto il processo di estradizione o non sarà giudicata irricevibile la richiesta della Repubblica Italiana, è necessario che sia prolungata la detenzione preventiva di Cesare Battisti», scrive De Souza. Da fonti del Supremo tribunal federal (Stf, la Corte Costituzionale brasiliana) si è intanto appreso che la Corte stessa non si pronuncerà sul caso Battisti prima di maggio. Gli avvocati di Battisti, intanto, sono intervenuti per sostenere che «l'Italia continua a prendersi gioco della sovranità brasiliana» e per denunciare «una campagna diffamatoria» nei confronti del loro assistito. «Ancora una volta - sostengono - il Governo italiano fa di tutto per far pressione sulle autorità brasiliane e cerca di passare all'opinione pubblica un'immagine che non corrisponde a Cesare Battisti». 08/04/2009

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la gestione del porto dev'essere affidata al comune (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 8 - Gorizia «La gestione del porto dev'essere affidata al Comune» Il consiglio appoggia il sindaco sulla proposta di "regionalizzazione". Pizzolitto: non vogliamo diventare una succursale Monfalcone MONFALCONE. Il consiglio comunale di Monfalcone appoggia il sindaco nel pretendere con forza la regionalizzazione di Portorosega, ciò anche per evitare di essere sottomessi ad altre realtà. È questa la sostanza della corposa mozione, presentata dal consigliere di opposizione, Giorgio Pacor, sostenuta dalla maggioranza con 16 voti, dopo essere stata però "ripulita" di una serie di considerazioni non condivise e respinta invece dal consigliere Giuseppe Nicoli, dello stesso gruppo di Pacor e dai consiglieri Antonello Murgia e Giuliano Antonaci. Lega Nord, An e La destra non hanno partecipato al voto. Punto di partenza della richiesta il decreto del presidente del consiglio dei ministri dello scorso 9 febbraio che trasferisce la funzioni relative alle concessioni demaniali dei porti di Monfalcone e Porto Nogaro alla Regione, Dpcm che risale al decreto firmato nel 2006 dall'allora assessore regionale Lodovico Sonego e dal sottosegretario Cesare De Piccoli. Nella mozione, Pacor, oltre a fare un'analisi della storia e dell'attualità portuale, ha messo in guardia sulla possibilità di essere sottomessi a un'altra autorità portuale e quindi ha chiesto che il sindaco pretenda che il porto di Monfalcone sia "regionalizzato", affidato al Comune. «Il Dpcm è un passo in avanti, ma sappiamo dai progetti di riforma che ci sarà una divisione fra porti regionali e nazionali, che non è una divisione gerarchica, ma soltanto funzionale: nazionali sono i porti con l'autorità portuale, regionali tutti gli altri». «Esiste un decreto della Corte costituzionale - ha detto il sindaco Gianfranco Pizzolitto - per cui i porti non classificati potrebbero essere presi in carico dalla Regione, ma non è una cosa semplice da attuare. La prospettiva che dobbiamo temere è di diventare succursali di qualcuno: questa è una cosa che non possiamo accettare. Anche perché diventeremmo succursale di Trieste e ciò non favorirebbe lo sviluppo del nostro porto. Siamo d'accordo, invece, sulla costituzione di un range dell'Alto Adriatico, così com'era stato prospettato da Sonego e De Piccoli, con un coordinamento per il sistema logistico all'interno del quale ci sarebbe dovuta esserci concorrenza, che è utile per non avere appiattimento. Oggi, invece - ha proseguito il sindaco -, si parla di coordinamento con specializzazione, ma non credo questo abbia senso. Ora serve che la Regione deliberi e faccia proprio il porto: a me della formula non interessa: m'interessa che il porto possa produrre, che la Regione abbia potere concessorio e normativo, e che vada verso le istituzioni di prossimità quando sarà il momento». Che regionalizzare non significhi declassare, ma attribuire competenze accessorie alla regione è stato sottolineato dal consigliere Pd Omar Greco, che ha ribadito la contrarietà a finire sotto Trieste, mentre il consigliere Fi-Pdl, Giuseppe Nicoli, ha evidenziato come la visione del sindaco vada a cozzare con la direzione che stanno prendendo la Regione e l'assessore Riccardi. Ha ricordato, inoltre, che nel settembre 2008 si sono avuti incontri in Regione con Riccardi e che era nata l'idea dell'Agenzia regionale per la gestione dei porti del Friuli Venezia Giulia: «La Regione sa che a Monfalcone ci sono situazioni particolari e di conflittualità, ma è anche vero - ha detto Nicoli - che serve un soggetto che gestisca in maniera univoca. Certo è doveroso che il Comune venga coinvolto. Ma in questo momento il Comune fa fatica a gestire la spiaggia, figuriamoci le difficoltà che potrebbe avere nel gestire il porto». Attenzione a non essere sottomessi è stata chiesta anche dal capogruppo Pd Barbara Zilli.

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un convegno sulle tariffe di depurazione (sezione: Giustizia)

( da "Tirreno, Il" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 9 - Pisa Un convegno sulle tariffe di depurazione Organizzato per domani a Metato da Rifondazione Comunista ARENA METATO. Domani, giovedì alle ore 21, al circolo Arci Metato, in via Cuoco 32, convegno con assemblea pubblica di Rifondazione comunista sul rimborso delle tariffe di depurazione percepite da Acque spa. Interverranno Claudio Bolelli, avvocato incaricato delle azioni giudiziarie, capogruppo di Rifondazione al Comune di San Giuliano, e Piero Matteoni, coordinatore comunale di Rifondazione a Palazzo Niccolini. Dice Matteoni: «Incassiamo una prima vittoria in quanto Acque spa riconosce di aver indebitamente percepito il canone di depurazione e s'impegna a rimborsare quanto pagato dagli utenti per le tariffe di depurazione illegittimamente riscosse. è un significativo successo della battaglia che abbiamo sostenuto insieme alla Federconsumatori». L'iniziativa al circolo Arci di Metato vedrà la relazione di Bolelli il quale argomenta: «Per quel che concerne le somme indebitamente percepite prima del 15 ottobre, la lettera di Acque spa è estremamente vaga e rinvia ogni decisione alle determinazioni che verranno assunte dall'Ato. Questo organismo, che determina il prezzo dell'Acqua, è composto dei sindaci dei Comuni interessati. In pratica spetta ai primi cittadini decidere se restituire o meno agli utenti quanto indebitamente incassato da Acque spa. Nel frattempo il parlamento ha approvato un decreto legge nel quale da una parte si dichiara di voler dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale, concedendo tempo alle aziende erogatrici fino al 1º ottobre 2009 per provvedere a rimborsare il maltolto, ma dall'altra si dice che le aziende potranno dedurre dal rimborso gli oneri derivanti dalle attività di progettazione, di realizzazione e di completamento avviate». «è evidente - rimarca Bolelli - che la genericità della formula potrà essere utilizzata per ritardare i pagamenti e diminuire l'entità dei rimborsi. Il decreto legge è stato approvato con il voto della maggioranza di governo. Il Partito Democratico si è astenuto rinunciando (anche per i rilevanti interessi in sede locale che ha nelle aziende erogatrici) a fare in parlamento una battaglia per rendere giustizia agli utenti. Da parte nostra non lasceremo nulla di intentato per un puntuale e integrale rimborso. Abbiamo presentato alcuni ricorsi piloti per vedere quale è l'orientamento della magistratura. Cercheremo di sollevare un ulteriore questioni di legittimità costituzionale nei confronti dell'ultimo decreto legge». Pier Luigi Ara

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il brasile dice no alla scarcerazione di battisti il giudice: prima il verdetto sull'estradizione (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 8 - Attualità Il Brasile dice no alla scarcerazione di Battisti Il giudice: prima il verdetto sull'estradizione Terrorismo BRSAILIA. Il procuratore generale del Brasile, Antonio Fernando de Souza, ha ieri respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Cesare Battisti. Il procuratore generale ha anche emesso un parere a riguardo della pretesa prescrizione delle condanne in Italia a carico dell'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo. De Souza ha decretato che in base alla legge brasiliana, i crimini commessi da Battisti cadranno in prescrizione prescriveranno solo tra il 2011 e il 2013. «Finchè non sarà estinto il processo di estradizione o non sarà giudicata irricevibile la richiesta della Repubblica Italiana, è necessario che sia prolungata la detenzione preventiva di Cesare Battisti», scrive De Souza. Da fonti del Supremo Tribunal Federal (Stf, la Corte Costituzionale brasiliana) si è intanto appreso che la corte stessa non si pronuncerà sul caso Battisti prima di maggio. Secondo fonti autorevoli di stampa brasiliana, il Supremo tribunal federal (Stf, la Corte costituzionale) approverà l'estradizione in Italia di Cesare Battisti, condizionandola però alla commutazione della pena all'ergastolo decisa dai tribunali italiani in 30 anni di detenzione, il massimo previsto dalla Costituzione brasiliana. Per prima cosa il tribunale dovrà valutare se la concessione dell'asilo politico da parte del ministro della Giustizia Tarso Genro interrompe l'iter di estradizione. Per ultima sarebbe giudicata la validità della richiesta di estradizione, che non dovrebbe essere messa in questione. Resterebbe solo la richiesta di adeguamento della condanna di Battisti, visto che l'ergastolo non è previsto dalla legislazione brasiliana. Il presidente brasiliano, Luis Inacio Lula da Silva, ha fatto sapere invece che se spetterà a lui la decisione finale non estraderà Battisti, a favore del quale si è schierato anche il ministro della Giustizia Genro.

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Nessuna archiviazione del caso "Holiday Village", la maxistruttura turistica di Fo... (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero, Il (Latina)" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Mercoledì 08 Aprile 2009 Chiudi di MARCO CUSUMANO Nessuna archiviazione del caso "Holiday Village", la maxistruttura turistica di Fondi finita sotto inchiesta con l'accusa di lottizzazione abusiva. Anzi, al contrario, il giudice Giuseppe Cario ha disposto la cosiddetta "imputazione coatta". Ciò significa che, in base all'articolo 409 del codice di procedura penale, il pubblico ministero dovrà formulare l'imputazione su ordine del giudice. La Procura, invece, aveva chiesto l'archiviazione del caso sostenendo che non esistono gli elementi per procedere con le accuse ipotizzate. Il giudice, però, si era opposto all'archiviazione fissando un'udienza per discutere la questione. Ora la decisione, clamorosa, di procedere obbligatoriamente con la formulazione dell'accusa. Una scelta di certo non all'ordine del giorno. La maggior parte delle volte le richieste di archiviazione vengono accolte, spesso si oppongono le parti interessate. In questo caso, invece, si è opposto lo stesso giudice che ha poi preso la decisione più audace, quella dell'imputazione coatta. Avrebbe potuto disporre nuove indagini ma, probabilmente, ha considerato sufficienti gli elementi già emersi nell'inchiesta. Cosa accadrà adesso si può solo ipotizzare. Al momento risultano indagate Silvia Banotti e Soledad Esposito, le titolari del villaggio di Fondi, entrambe difese dall'avvocato Corrado De Simone. A questo punto si potrebbe arrivare in tempi rapidi a un'udienza preliminare durante la quale, per coerenza, la Procura potrebbe chiedere il proscioglimento. Il caso "Holiday" provocò lo scorso anno un terremoto politico-giudiziario. Proprio il giudice Cario ricevette la visita del senatore Claudio Fazzone il quale disse che voleva solo "informarsi" sulla situazione dell'Holiday Village. Un episodio che scatenò una grossa polemica sull'autonomia della magistratura. Il Csm condannò duramente il fatto: «Il Csm - scrissero i giudici in un documento - auspica che in ogni occasione l'atteggiamento dei rappresentanti delle istituzioni sia tale che renda impossibile l'ingenerarsi del dubbio di condizionamenti». Il 27 marzo si è svolta l'udienza sull'archiviazione durante la quale il pm Marco Giancristofaro ha confermato la volontà della Procura di chiudere il caso. Ma ora Cario ha detto no. L'Holiday Village fu sequestrato dalla Forestale su ordine della Procura. Dopo una serie di manifestazioni, anche davanti al Tribunale, il procuratore capo Giuseppe Mancini dispose il dissequestro e poi la richiesta di archiviazione. Ora però, dopo la decisione del gip, la Procura dovrà andare avanti con le accuse. Volente o nolente.

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UNA VITA SPESA a combattere le mafie, quella di Antonino Ca... (sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

MEDIO E ALTO POLESINE pag. 10 UNA VITA SPESA a combattere le mafie, quella di Antonino Ca... UNA VITA SPESA a combattere le mafie, quella di Antonino Caponnetto, capo del Pool Antimafia di Palermo. «Nonno Nino l'ha fatto da capo del pool antimafia di Palermo e poi andando nelle scuole a parlare coi giovani. L'aveva promesso nella sua preghiera laica, ai funerali di Borsellino. E così negli ultimi 10 anni della sua vita, mio marito, anzi Nonno Nino', ha portato avanti gli ideali di Paolo e Giovanni , andando in giro tra le scuole d'Italia». Già Nonno Nino, per Elisabetta Baldi, la moglie di Antonino Caponnetto, il giudice era soltanto e tutto' Nonno Nino, perché la sua vita era continuamente in pericolo, specie dopo la morte di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. E allora per non diventare un bersaglio facile, meglio dire sempre, anche per telefono, mi passi Nonno Nino' oppure mi passi Nonna Betta, anche se ormai pure lei, la 86enne vedova Caponnetto, è praticamente diventata la Nonna Nina. Tanto più che ha detto: «Ora tocca a me, fin che le gambe mi reggono e fin che mi porta il cuore, andare nelle scuole a parlare ai giovani perché il loro passato possa diventare il loro avvenire». Ecco perché l'incontro nella biblioteca comunale di Crespino, promosso dall'Istituto Comprensivo di Polesella per il quale era presente il dirigente Giorgio Zucchini, ha trovato ampia partecipazione, anche perché era stato promosso in collaborazione con i Comuni dell'Unione dell'Eridano (Bosaro, Crespino, Guarda Veneta, Polesella, Pontecchio) . Il tutto, come ha sottolineato Domenico Bilotta responsabile dell'area scuola, integrato da un tour nelle 8 scuole del comprensorio e per sviluppare il progetto «Educazione alla legalità» che, ha spiegato Zucchini, viene da un anno portato avanti dall'insegnate Daniela Simoncini. Uno spaccato di umanità e di storia vissuta, quella della signora Caponnetto, che di Nonno Nino' ha raccontato le tappe e gli ideali di una vita spesa al servizio della legalità, come capo del pool Antimafia a Palermo dal 1983 al 1988, dopo l'uccisione di Chinnici. Spiegando altresì la strage di Capaci e quella di Via D'Amelio, il Csm e i giudici, il valore della legalità e della scorta, citando fatti, nomi e date indelebili nella sua memoria. Una testimonianza intensa' contro le mafie perché le mafie non è una sola. Ma c'è anche la 'ndrangheta, la sacra corona, la camorra e la politica del malaffare. Anche per questo è nata la «Fondazione Progetto Scuola» hanno detto Bilotta e la vedova Caponnetto perché «non ci deve essere omertà, ma bisogna denunciare, come ha sempre fatto Nonno Nino, perché bisogna seminare sempre il grano della speranza». Frasi significative, come le tante che sono state citate dal diario di Nonno Nino. Speciali anche perché dette da una signora' che in quei 4 anni e 4 mesi dei tempi di Palermo, aspettava ogni giorno, verso mezzogiorno, la speciale telefonata del suo Nonno Nino' , visto soltanto tre volte perché era blindato' in caserma. Un messaggio positivo, in risposta anche alle preoccupazioni espresse negli interventi di Gianni Sparapan e del professor Giorgio Demetri, e che poi in mattinata sono stati trasmessi anche ai ragazzi delle scuole compreso un pullman di ragazzi arrivati appositamente da Porto Tolle. Perché ha sempre detto Nonno Nino per essere degni di essere uomo, bisogna avere volontà, forza, coraggio e cuore. Appunto per combattere le tante mafie' che sempre più si camuffano in modi moderni e diversi. Sergio Sottovia

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Irap deducibile, l'eterna chimera (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-04-08 - pag: 16 autore: ... LA TASSAZIONE SULLE SOCIETà Irap deducibile, l'eterna chimera I l problema della mancata deducibilità dell'Irap dall'imposta che si paga sul reddito delle societàe dall'Irpef è antico. Tanto antico e controverso da aver portato a una chiamata in causa della Corte costituzionale. Quando il decreto legge anti-crisi si è proposto di aprire la strada alla deducibilità, seppure a forfait, oltre che ai rimborsi per quanto pagato in passato, i contribuenti hanno tirato un sospiro di sollievo. La battaglia sembrava conclusa e vinta. Il sospiro è diventato meno soddisfatto già quando le prime simulazioni hanno mostrato che il nuovo regime potrebbe, in realtà, comportare benefici alquanto ridotti. Ma l'operazione ora sembra segnare il passo. Non è, infatti, ancora arrivato il provvedimento che deve stabilire le modalità di presentazione dell'istanzadi rimborso e completare quanto disposto dal decreto legge. Manca inoltre all'appello la circolare dell'agenzia delle Entrate con i chiarimenti per gestire bilancio e dichiarazioni. A conferma del sortilegio che da sempre accompagna l'Irap, facendone l'imposta più contestata e sofferta del nostro sistema fiscale.

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Depurazione, con bollo le domande di rimborso (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-04-08 - pag: 31 autore: Agenzia Entrate Depurazione, con bollo le domande di rimborso Luigi Lovecchio Le istanze di rimborso della quota di tariffa relativa al servizio di depurazione indebitamente versate nei Comuni privi di impianti di depurazione sono soggette all'imposta di bollo. Questo perché la quota di tariffa ha natura privatistica e non tributaria. Il chiarimento è contenuto nella risoluzione 98/E diffusa ieri dalle Entrate. Il quesito rivolto all'Agenzia prende le mosse dalla sentenza 335/2008 con cui la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della disciplina del servizio idrico integrato, nella parte in cui impone il pagamento della quota relativa alla depurazione anche negli ambiti privi di impianto centralizzato. Si chiedeva, quindi, se le istanze dovessero o meno scontare il bollo. L'Agenzia ha innanzitutto ricordato come, in linea generale, le istanze rivolte allo Statoe agli enti territoriali debbano scontare il bollo sin dall'origine. Fanno eccezione le domande di rimborso di tributi indebitamente versati. Al riguardo, il documento di prassi ha avuto gioco facile nel rilevare che, proprio ai sensi della sentenza 335, la tariffa del servizio idrico integrato ha natura corrispettiva e non tributaria. Da qui la conclusione nel senso dell'assoggettamento a bollo. Va ricordato che i rimborsi non possono mai andare indietro oltre il 3 ottobre 2000, poiché è solo da quella data che la tariffa ha assunto una connotazione privatistica. E va infine segnalato che la materia dei rimborsi è stata da ultimo disciplinata nell'articolo 8 sexies del Dl 208/08, come modificato dalla legge di conversione 13/09. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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EMILIA ROMAGNA: NELLA NUOVA NORMATIVA NORME ANTI-SISMICHE RIGOROSE (sezione: Giustizia)

( da "marketpress.info" del 08-04-2009)

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Mercoledì 08 Aprile 2009 EMILIA ROMAGNA: NELLA NUOVA NORMATIVA NORME ANTI-SISMICHE RIGOROSE Bologna, 8 aprile 2009 - "In Emilia-romagna ci sono norme rigorose e ne rafforzeremo l’applicazione. Inoltre proseguiremo la messa in sicurezza di tutte le strutture pubbliche con l´applicazione dei principi tecnici antisismici che riconfermeremo anche nell’aggiornamento con cui vogliamo migliorare la legge regionale 20 del 2000”. Lo ha evidenziato l’assessore regionale a Programmazione e sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli, a Roma con il presidente Errani, a margine della Conferenza straordinaria Stato-regioni sulle iniziative da assumere per il sisma che ha colpito la Regione Abruzzo. In questi giorni è all’esame della Conferenza Stato-regioni proprio una proposta di decreto di semplificazione delle norme in materia di edilizia. “L’applicazione del Decreto del Governo sulla semplificazione, in Emilia-romagna – ha aggiunto Gian Carlo Muzzarelli - terrà necessariamente conto di principi e regole consolidati per la sostenibilità e la sicurezza. Comprendiamo le esigenze di semplificazione ma ribadiamo la necessità di un’ulteriore riflessione, per ricercare soluzioni che comunque tengano in massimo grado la sicurezza dei cittadini. Costruire subito? Va bene, ma soltanto se si costruirà meglio: in modo più sostenibile, più sicuro e più rispettoso dell’ambiente e delle risorse energetiche”. In Emilia Romagna nell’ottobre scorso è stata approvata una legge in materia, la legge 19 del 2008, che resta il riferimento certo per questo territorio. La legge, recependo anche quanto previsto da una sentenza della Corte costituzionale, stabilisce che i Comuni debbano fornire un’autorizzazione preventiva sui requisiti antisismici di tutti gli interventi edilizi nelle zone classificate a media sismicità. In quelle a bassa sismicità è sufficiente il deposito del progetto strutturale presso i competenti uffici comunali, con controlli a campione. In base alla classificazione del 2005, in Emilia Romagna sono considerati a media sismicità 105 Comuni, mentre sono 236 quelli a bassa sismicità. Nessun Comune è classificato ad alta sismicità. I Comuni, in forma singola nel caso dei più grandi o associata, dovranno dotarsi di una struttura tecnica adeguata con personale specializzato e opportunamente formato. Inoltre potranno anche avvalersi delle competenze dei Servizi Tecnici di Bacino della Regione. . <<BACK

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BASILICATA: AL E AATO SULLA QUESTIONE DEPURAZIONE (sezione: Giustizia)

( da "marketpress.info" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Mercoledì 08 Aprile 2009 BASILICATA: AL E AATO SULLA QUESTIONE DEPURAZIONE Potenza, 8 aprile 2009 - Prosegue l’attività di confronto tra Aato Basilicata ed Acquedotto Lucano sulla questione della depurazione. Nell’incontro tenuto il 31 scorso tra il presidente dell’Aato ed il direttore generale di Acquedotto Lucano, si è condivisa “l’opportunità – riferisce una nota dell’Acquedotto lucano - di aggiornare gli utenti interessati dalla sentenza della Corte Costituzionale, che ha sancito la non applicabilità della tariffa di depurazione laddove questa non sia stata effettuata. In particolare si prevede che entro due mesi dalla entrata in vigore, il ministro dell’Ambiente, stabilisca con propri decreti i criteri ed i parametri da utilizzare per la restituzione della quota non più dovuta. Successivamente all’emanazione di tali decreti attuativi – si legge nella nota - l’Aato determinerà l’importo da rimborsare decurtando quanto effettivamente speso dal Gestore. La stessa norma prevede che il rimborso debba essere effettuato, a partire dal 1 ottobre 2009, nel termine massimo di cinque anni”. . <<BACK

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Avanti con i piccoli cantieri (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Nord-Est sezione: EST data: 2009-04-08 - pag: 21 autore: Lavori pubblici. I costruttori veneti sollecitano Governo e Regione ad interventi rapidi «Avanti con i piccoli cantieri» Positiva l'estensione della procedura negoziata per opere fino a 500mila euro A CURA DI Valeria Zanetti Uscire dalla crisi utilizzando i nuovi strumenti legislativi messi a disposizione dal governo regionale e centrale e guardando alle esperienze maturate in Europa, in particolare in Spagna. Ance Veneto (la sezione regionale dell'associazione nazionale costruttori edili) sollecita il Governo a sostenere un piano di interventi per opere medie e piccole, già cantierabili ed accoglie l'invito dell'assessore regionale ai lavori pubblici, Massimo Giorgetti, che chiede agli imprenditori del settore il «coraggio di avvalersi di tutti gli strumenti che la Regione ha messo a disposizione per superare la difficile congiuntura finanziaria». Il modello spagnolo L'associazione dei costruttori insieme a Confindustria sollecita il ministero dei Lavori pubblici a trovare le risorse per varare un programma di opere medio-piccole, finanziabili con i 1.150 milioni di euro assegnati dal Cipe alle infrastrutture, ma ancora privi di una destinazione definitiva. Il modello è quello spagnolo: il governo Zapatero, per contrastare la crisi, si è fatto inviare dagli 8.112 Comuni l'elenco delle opere in stato di avanzata progettazione e in tre mesi ha dato il via ad un piano di lavori pubblici per l'importo di 8 miliardi. Le associazioni territoriali di Ance, analogamente, stanno raccogliendo l'elenco delle opere immediatamente cantierabili nelle province italiane da inoltrare al ministero, attraverso l'organizzazione nazionale, per ottenere i finanziamenti. «La prima lista arrivata alla sede regionale di Padova riguarda le opere viarie del Vicentino, ora, attendiamo le indicazioni delle altre province venete», spiega Stefano Pelliciari, presidente regionale dei costruttori. In elenco, ad esempio, il terzo stralcio della SS Pasubio, variante di Schio (importo di oltre 12 milioni), per cui è già pronto il progetto definitivo, il III stralcio della variante Ovest di Thiene (30 milioni) e della variante dell'abitato di Malo (28 milioni). Procedura negoziata Per ovviare alle ripercussioni della crisi sul settore delle costruzioni, è stata introdotta inoltre con la legge statale n. 201 del 22 dicembre 2008 la possibilità per le amministrazioni pubbliche di aggiudicare i lavori fino a 500mila euro, ricorrendo alla procedura negoziata, senza obbligo di pubblicazione del bando. Precedentemente la procedura era autorizzata per opere fino a 100mila euro. La Regione Veneto con la legge n. 27/2003 ne aveva previsto un utilizzo allargato ad appalti fino ad un milione. Il provvedimento, impugnato dal precedente Governo, fu bocciato dalla Corte Costituzionale. La legge n. 201/2008 rappresenta dunque un cambio nell'orientamento da parte dello Stato nella direzione già percorsa dalla Regione Veneto. Altra novità riguarda la normativa statale sulle opere di urbanizzazione a scomputo (3Ú decreto correttivo del codice dei contratti pubblici Dlgs 152/2008). «La Regione attraverso la Dgr n. 436 del 24 febbraio scorso ne chiariscee semplifica l'iter», aggiunge Giorgetti. Si tratta di «atti di indirizzo rivolti alle amministrazioni locali per facilitare l'utilizzo della normativa- afferma Pelliciari - . Lo scenario è quello dei piani di trasformazione urbana pubblico-privati, nei quali l'imprenditore si facarico delle opere di urbanizzazione, di competenza pubblica, dovendo però sottostare a modalità di appalto e tempistica vincolate, poco appetibili dal privato». Il Ddl sui lavori pubblici Ance veneto interviene in questi giorni anche nel dibattito sul ddl regionale n. 344 riguardante "Infrastrutture di interesse corrente statale e regionale". Il disegno legislativo è ora all'attenzione della settima commissione consiliare competente in materia di lavori pubblici. «Si tratta di una sorta di legge obiettivo regionale che istituisce corsie preferenziali per gli appalti e prevede anche la nomina di un commissario regionale per velocizzare l'assegnazione di lavori pubblici di importo rilevante (dai 50 milioni, ndr)», concludono dall'associazione dei costruttori. © RIPRODUZIONE RISERVATA Presidente. Stefano Pelliciari alla guida di Ance Veneto UNIONPRESS Assessore. Massimo Giorgetti Lavori pubblici della Regione UNIONPRESS

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Eroi e vecchi camion, le due Italie (sezione: Giustizia)

( da "Corriere della Sera" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 08/04/2009 - pag: 5 Eroi e vecchi camion, le due Italie Fantastica dedizione e piccoli egoismi, i contrasti (storici) di un Paese in emergenza «Misure urgenti in materia antisismica»: il governo decide di consegnare alle Regioni una nuova formulazione del piano casa SEGUE DALLA PRIMA La sera era già al lavoro tra le rovine della città fantasma. Una fitta e si è accasciato. C'è da sperare che almeno l'ambulanza fosse in ordine. Perché, insieme con tanti eroi ricchi di coraggio e generosità come lui, i vigili del fuoco arrivati da tutto il Paese sono stati costretti a portare in Abruzzo anche vecchi camion scassati. Bestioni appesantiti da venti anni di servizio o ancora di più. Che a volte, dopo un rantolo del motore, si sono fermati in autostrada e, come certi muli di una volta, non han voluto saperne di ripartire. Eccole qui, le due facce dello Stato sul fronte di quella che Guido Bertolaso ha chiamato «la tragedia del millennio». Due facce complementari, come tante volte accade. Da una parte l'Italia dei vetusti «Fiat Om 90», «AF Combi» o «APS Eurofaire» in servizio dai tempi lontani in cui il centravanti della nazionale era Paolino Rossi, carrette di lamiera che dopo essere state lasciate «dieci anni nei capannoni » (parole di un comunicato ufficiale del sindacato di base Rdb-Cub) sono finite «fuori uso per problemi di ribaltamento e rotture ai supporti del serbatoio dell'acqua» e abbandonate lungo il percorso. Dall'altra l'Italia che nel giro di poche ore, in condizioni di assoluta emergenza, riesce a portare a L'Aquila un camion di computer nuovi di zecca, subito allacciati da una squadretta di sistemisti per allestire una centrale operativa d'avanguardia. E non puoi arrabbiarti con la prima Italia senza guardare con ammirazione quel-- l'altra. Non puoi sentirti orgoglioso di come sgobbano i carabinieri e i poliziotti, le guardie di finanza e i forestali e tutti gli altri senza ribollire d'insofferenza a guardare la mattina, tra le macerie di Onna, la delusione dei volontari della Protezione civile del Friuli, che sono venuti giù coi loro cani e le loro tende e le loro attrezzature e stanno lì impotenti nelle loro divise nuove di zecca che non riescono a sporcare: «Sono già le dieci, siamo qua da ieri sera e nessuno ci ha ancora detto come possiamo renderci utili. Che modo è?». È l'Italia. La «nostra» Italia. Piccoli egoismi e fantastica dedizione, efficienza e sciatteria, ripiegamenti individualisti e straordinario altruismo di uomini e donne accorsi da tutte le contrade a dare una mano. Nonostante le paure per uno sciame sismico che pare non finire mai. I cani, nel centro del capoluogo, sono nervosi. Sembrano sentirli prima, loro, gli scrolloni della terra. Gli esperti dicono che è così da sempre. Che secondo Diodoro Siculo, pochi giorni prima che un sisma annientasse la città greca di Elice, nel Peloponneso, nel 373 a.C., i ratti e le donnole e i serpenti avevano abbandonato la città. E che tre giorni prima della spaventosa scudisciata che qualche tempo fa sconquassò la cinese Mianzhu uccidendo duemila persone, migliaia di rospi in fuga si erano riversati per le strade. E che gli etruschi, per capire, guardavano le vipere. Come noi oggi, mentre i sismologi si avventurano tra i diagrammi, ci accorgiamo di buttare un occhio, inquieti, su ogni bastardino che scodinzola tra i cornicioni sbriciolati. Mentre una Volante passa per il corso principale con l'altoparlante a tutto volume per cacciare i rarissimi passanti che affrettano il passo: «Via da queste strade! Via da queste strade!». Il gran Sasso, lassù in alto, domina severo. L'impresario edile Bruno Canali, ai margini di quella Onna in cui le ruspe scavano solchi tra le montagne di macerie per ricostruire il tracciato delle vecchie strade, mostra il suo villino: «Non c'è una crepa ». Spiega che l'ha costruita seguendo «tutti i criteri antisismici». A pochi metri, le altre case si sono sgretolate. Da lui non è caduto un soprammobile. Come fai a non arrabbiarti, a guardare le fotografie della biblioteca della scuola elementare crollata a Goriano Sicoli o, peggio ancora, dell'ospedale (l'ospedale!) dell'Aquila? Sono anni che si sa come si dovrebbe costruire, nelle aree a rischio. Non sono serviti a niente la durissima lezione del terremoto ad Avezzano né gli avvertimenti degli esperti che da decenni ricordano come le zone più esposte siano quella a cavallo dello Stretto di Messina, la Sila in Calabria, il Forlivese, la Garfagnana e la Marsica né il disastro di qualche anno fa in cui morirono i piccoli di san Giuliano. A niente. «Dopotutto non è la natura che ha ammucchiato là ventimila case di sei-sette piani», disse furente Jean-Jacques Rousseau a proposito del catastrofico terremoto di Lisbona del 1755. L'uomo non può sfidare impunemente la natura: questo voleva dire. Non può contare, spensieratamente, solo sulla buona sorte. Eppure così è sempre stato, da noi. E decine di migliaia di persone hanno continuato ad ammucchiarsi disordinatamente intorno al Vesuvio nonostante siano passati solo pochi decenni dall'ultima eruzione del 1944 quando la gente pazza di paura prese a girare con la statua di San Gennaro perché fermasse la lava già bloccata quarant'anni prima dal santo a un passo da Trecase. E migliaia di sindaci e assessori e vigili urbani hanno chiuso gli occhi per anni sul modo in cui, anche nelle zone più pericolose, venivano tirati su spesso con cemento scadente e piloni gracili i condomini e le scuole e gli edifici pubblici. Per non dire di chi aveva le responsabilità più gravi. «Mai più», aveva giurato Silvio Berlusconi nel novembre del 2002, dopo la tragedia di san Giuliano di Puglia. Sono passati più di sei anni, da allora. Ma, come accusava ieri mattina Il Sole 24 ore, il varo delle nuove regole si è via via impantanato di ritocco in ritocco, di rinvio in rinvio, di proroga in proroga. Colpa della destra, colpa della sinistra. Basti ricordare che fu solo la Corte Costituzionale, tre anni fa, tra i lamenti e gli strilli dei costruttori («Siamo molto preoccupati per il rischio di paralisi nei cantieri, si potrebbe bloccare l'edilizia!») a bloccare una legge troppo permissiva della Regione Toscana spiegando che no, «in zona sismica, non si possono iniziare i lavori senza la preventiva autorizzazione scritta del competente ufficio tecnico». Ed è sbalorditivo, oggi, tornare indietro soltanto di qualche giorno. E trovare la conferma che mai, prima dell'apocalisse di lunedì notte, erano state nominate parole come sisma o terremoti nella proposta edilizia del governo alle Regioni del giugno scorso, mai nella prima bozza di un mese del «piano casa», mai nell'intesa del 31 marzo. Mai. Oggi Claudio Scajola detta alle agenzie che il piano casa «dovrà essere utile anche per le protezioni antisismiche» e il nuovo documento dato alle Regioni, ritoccato l'altro ieri in tutta fretta, ha un «articolo 2» nuovo nuovo. Dove si spiega, sotto il titolo «misure urgenti in materia antisismica» che «gli interventi di ampliamento nonché di demolizione e ricostruzione di immobili e gli interventi che comunque riguardino parti strutturali di edifici, non possono essere assentiti né realizzati e per i medesimi non può essere previsto né concesso alcun premio urbanistico sotto alcuna forma ed in particolare come aumento di cubatura, ove non sia documentalmente provato il rispetto della vigente normativa antisismica». Evviva. Ci sono voluti i lutti di Onna e la distruzione dell'Aquila e quelle file di bare allineate, però, per cambiare il testo originale dato alle Regioni solo una settimana fa. Dove l'articolo 6, precipitosamente soppresso dopo il cataclisma abruzzese, era intitolato «Semplificazioni in materia antisismica». Meglio tardi che mai. Purché fra una settimana, un mese, un anno, non torni tutto come prima. C'è un Galiani che forse Berlusconi non conosce. Si chiamava Ferdinando e non Adriano, aveva una «elle» sola, vestiva l'abito da abate ed era un dotto economista. Disse: «Molte volte le calamità distruggono le nazioni senza risorgimento, ma talvolta sono principio di risorgimento e di riordinamento di esse. Tutto dipende da come si ristorano». Sarà il caso di ricordarlo. Le storie La morte del caposquadra dei pompieri Cavagna, da Bergamo all'Aquila per soccorrere i terremotati Gian Antonio Stella

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Le toghe applaudono lo stop di Fini (sezione: Giustizia)

( da "Corriere della Sera" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere della Sera sezione: Politica data: 08/04/2009 - pag: 19 Giustizia Il presidente della Camera blocca la norma sulle sedi disagiate «Pm, no a trasferimenti d'ufficio» Le toghe applaudono lo stop di Fini «Inammissibile» l'emendamento del governo. Soddisfatta l'Anm ROMA La matita rossa di Gianfranco Fini ha di nuovo messo in imbarazzo la maggioranza facendo scattare, invece, il plauso dell'Associazione nazionale magistrati. Infatti l'ufficio di presidenza della Camera ha dichiarato inammissibile l'emendamento dell'ultimo minuto con il quale il governo, modificando il decreto legge antistupri, avrebbe voluto risolvere il problema ormai cronico della fuga dei pm dalle procure. Aprendo la seduta, Fini ha comunicato la decisione che di fatto ha smontato il percorso costruito dal ministro Angelino Alfano (Giustizia): nel testo in cui già si tratta una materia molto ampia, dallo stalking alle ronde, l'inserimento di un articolo sui trasferimenti d'ufficio dei magistrati destinati alle sedi disagiate è dunque inammissibile per «estraneità di materia ». Il governo, rassicura il sottosegretario Giacomo Caliendo (Giustizia), riproporrà la stessa norma in un altro provvedimento. È una decisione, quella dell'ufficio di presidenza della Camera, che ha creato più di un disappunto nella maggioranza. Pdl e Lega non hanno gradito l'assist lanciato ai magistrati: «L'Anm esprime grande e rispettosa soddisfazione perché la valutazione di uno dei massimi organi costituzionali conferma la fondatezza e le perplessità che invece il governo aveva respinto con fastidio», osservano Luca Palamara e Giuseppe Cascini, rispettivamente presidente e segretario del «sindacato » delle toghe. E per tutta la giornata, nel corso di una seduta anche spigolosa a causa dell'ostruzionismo messo in campo dall'opposizione, il presidente Fini non ha fatto sconti a Pdl, Lega e governo. Prima, con ironia, se l'è presa con il vulcanico Matteo Brigandì (Lega) che evidentemente a suo giudizio non teneva un comportamento composto in aula durante le votazioni: «Onorevole, non faccia lo spiritoso... ». Poi «Fini mi ha chiesto scusa », si è premurato di precisare il deputato del Carroccio davanti a una limonata sorseggiata alla buvette. Il secondo episodio, invece, ha avuto come protagonista il sottosegretario Caliendo che è stato seriamente ripreso da Fini perché si era allontanato dai banchi del governo quando il ministro Angelino Alfano ancora non era arrivato alla Camera e il collega Roberto Maroni si era già allontanato: «Sottosegretario, sottosegretario... torni ai banchi del governo. Non c'è nessuno. Se non c'è lei sospendiamo la seduta. Cosa preferisce?». Insomma, è un Fini ancora più super partes quello che si è visto ieri alla Camera. Il presidente ha detto no a un emendamento agganciato all'ultimo minuto al convoglio eterogeneo di un decreto legge già in viaggio: nel merito, questo significa che il governo non potrà costringere il Csm a trasferire d'ufficio i magistrati che da oltre 10 anni occupano la stessa poltrona. Il problema della fuga dalle procure, dunque, rimane ma l'Anm coglie al balzo l'occasione offerta da Fini per fare una proposta al governo: «Modifichiamo l'articolo 110 dell'ordinamento giudiziario in modo da prevedere l'applicazione extradistrettuale dei giudici nelle procure scoperte». In altre parole, nei 200 posti di pm oggi vuoti potrebbero andare temporaneamente, cambiando distretto, i giudici che oggi sono in sovrannumero rispetto alle esigenze dei tribunali. Dunque, commenta ancora Palamara, «la decisone dell'ufficio di presidenza della Camera ci permette di rilanciare con una proposta concerta. Ma poi il sottosegretario Caliendo smorza gli entusiasmi: «Il trasferimento d'ufficio verrà riproposto». D. Mart.

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Accuse da Berlusconi, il Csm Forleo e Noviello (sezione: Giustizia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere del Mezzogiorno sezione: INPRIMOPIANO data: 08/04/2009 - pag: 4 ll caso / 1 Aperto un fascicolo sulla vicenda Accuse da Berlusconi, il Csm «tutela» Forleo e Noviello ROMA Il braccio di ferro tra i magistrati napoletani e il presidente del consiglio Berlusconi è arrivato al Palazzo dei Marescialli. Il Csm ha aperto la pratica a tutela dei pm di Napoli, Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo,titolari dell'inchiesta sui rifiuti, che secondo un documento approvato a larga maggioranza dai magistrati dell'ufficio e sottoscritto dallo stesso procuratore Giandomenico Lepore, sarebbero stati «denigrati» dal premier Berlusconi e dai vertici di Impregilo durante la manifestazione per l'inaugurazione dell'inceneritore di Acerra. Il fascicolo è stato assegnato al togato di Magistratura democratica Livio Pepino. Il primo atto sarà l'acquisizione degli articoli dei giornali che hanno riportato le affermazioni del premier e dell'amministratore di Impregilo per verificare se effettivamente siano andate oltre il legittimo diritto di critica. «I rappresentanti delle istituzioni e l'amministratore della azienda Impregilo hanno pubblicamente esaltato come veri eroi i dirigenti della azienda che ha realizzato l' impianto ed hanno poi sostenuto che gli eroi della azienda privata sono stati ostacolati nel proprio compito «dalle iniziative della magistratura - hanno scritto le toghe di Napoli nel documento inviato al Csm - . La Procura della Repubblica di Napoli e, più in generale, la autorità giudiziaria della nostra città, sono state additate quali cause principali dei gravissimi problemi che hanno determinato l'insorgere della stato di emergenza, a Napoli e in Campania, nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti». Di qui la richiesta dell'intervento del Csm. Che ieri ha aperto il fascicolo. Intanto novità anche per quanto riguarda l'inceneritore di Napoli est: con una gara internazionale verrà individuato il partner della Neam spa (Napoli energia ambiente), la società che gestirà il termovalorizzatore di Napoli est, cui cedere quote per il 49%: «Chi vince la gara costruisce l' impianto». A dirlo è stato l'amministratore delegato di Asia (società privata con capitale pubblico interamente versato dal comune) Daniele Fortini, a margine del convegno di Legambiente «Rifiuti made in Italy» a Roma. Il bando dovrebbe essere pubblicato a fine maggio per poi aprire i cantieri a gennaio 2010 con lavori in almeno 30 mesi, conclusione e collaudi nel 2013-2014. Il volume di produzione dovrebbe essere un terzo di quello di Acerra. «La caduta dei Cip6 - osserva Fortini, che è anche presidente di Federambiente - sarà la perdita dell'unico volano» in un settore dove c'è bisogno di sostegno. Sulla differenziata, rileva, a marzo siamo al 20%, a fine 2009 arriveremo al 25% e per il 2010 saremo al 30%».

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(sezione: Giustizia)

( da "Corriere della Sera" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Roma data: 08/04/2009 - pag: 4 Audizione al Csm «Aereo scomparso, inchiesta ferma» Si torna a parlare della sciagura all'arcipelago di Los Roques del 4 gennaio 2008: «Le autorità venezuelane non stanno collaborando con la magistratura italiana per far luce sulla scomparsa dell'aereo». È quanto emerso dall'audizione dei pm romani davanti alla Commissione del Csm (nella foto Valeria Napoli e Stefano Fragione, due delle 8 vittime).

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stop al trasferimento dei pm nelle sedi vuote fini blocca la norma di alfano: inammissibile (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 17 - Interni Il Guardasigilli voleva inserirla nel decreto sicurezza. L´Anm soddisfatta: confermate le perplessità Stop al trasferimento dei pm nelle sedi vuote Fini blocca la norma di Alfano: inammissibile ROMA - «Inammissibile». Niet di Gianfranco Fini ad Angelino Alfano sui trasferimenti obbligati delle toghe nelle procure senza pm soprattutto al sud, ma anche al nord. Il presidente della Camera lo annuncia in aula, quando elenca la tagliola agli emendamenti al decreto ronde-stupri. Il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo non fa una piega: «Lo sapevo già. Non è stata una sorpresa. Alfano ha tentato di risolvere una situazione drammatica, anticipando il contenuto del ddl sul processo penale già in discussione al Senato. Se ne riparlerà lì». Il Guardasigilli arriva nel pomeriggio, a notizia fredda. Ai suoi dice: «Amen. Non la considero una bocciatura politica, perché non lo è. Fini ha posto una questione formale e ha eliminato modifiche che incidevano sull´ordinamento. Se avesse accolto la nostra, ne avrebbe dovuto far passare anche delle altre». E i drammatici vuoti nelle procure? «C´è il nostro ddl». Aggiunge un polemico Caliendo: «Il Csm non ci ha ancora inviato l´elenco delle procure disagiate». Il che blocca gli incentivi, 2.500 euro al mese, per chi accetta di trasferirsi per quattro anni. Fini parla alle 9 e 30. L´Anm manda in rete il suo entusiasmo mezzora dopo. Parla di «grande e rispettosa soddisfazione», di una decisione, quella di Fini, che «conferma la fondatezza delle perplessità espresse subito al governo e accolte con fastidio». Era sabato: un duro comunicato del presidente Luca Palamara e del segretario Giuseppe Cascini bocciava il passo del governo di aumentare da 60 a 80 il numero delle sedi disagiate (quelle per cui non ci sono domande di magistrati che ci vogliono andare) e da 100 a 150 il numero delle toghe trasferibili. Colleghi giovani, con quattro anni di anzianità alle spalle, che «d´ufficio» il Csm avrebbe dovuto spedire da un ufficio all´altro, anche in deroga al divieto di passare da giudice a pm. Per l´Anm una scelta «incostituzionale» che viola il principio di inamovibilità. Loro e il Csm vogliono cambiare l´ordinamento Castelli-Mastella e togliere il divieto per i giovani uditori di fare i pm, peraltro inserito da tre ex toghe (D´Ambrosio, Di Lello, Casson). Alfano ha sempre detto no: «L´ha voluto la sinistra, la mia maggioranza è contraria». (l. mi.)

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Opinioni - La scommessa della certificazione energetica (sezione: Giustizia)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Opinioni - La scommessa della certificazione energetica C'è una logica, del tutto condivisibile, nella nuova normativa sulla certificazione energetica, compiutamente illustrata nell'importante convegno organizzato dal Collegio Notarile di Parma al Centro Cavagnari. Ma c'è una scommessa, dalla quale dipende il raggiungimento degli obiettivi. La logica è nel rendere le case non più fonte di inquinamento e di spesa, ma strumento di risparmio energetico. Le nuove case nulla hanno a che vedere con quelle costruite negli anni '70, e prima ancora. Allora si realizzava l'edificio, poi si decideva come riscaldarlo e quanta energia occorreva. Ora il percorso è inverso, la progettazione deve tener conto del risparmio da realizzare; la struttura, i materiali, gli impianti vengono decisi in funzione del risultato, che non è una scelta del costruttore, ma un obbligo di legge. Su questo l'obiettivo è già raggiunto: la casa del duemila è di un'altra generazione rispetto alla sua antenata di trent'anni prima. Ma la scommessa riguarda la percezione, per gli acquirenti di case, della maggior qualità dell'edificio che risparmia e non inquina. Per questo, da luglio di quest'anno, ogni rogito dovrà essere accompagnato dalla pagella energetica dell'immobile. Si chiama ACE (Attestato di Certificazione Energetica), prende spunto dal documento che accompagna frigoriferi e lavatrici, suddivide gli immobili in otto classi, dalla A+ (il massimo del risparmio) alla G (il massimo dello spreco). Le perplessità riguardano l'eccesso di burocrazia, nella quale il legislatore europeo (da cui è partita la direttiva) da un lato e la nostra Regione (che ha competenza legislativa in materia) dall'altro, sono maestri. Come la gran parte di leggi regionali, ridondanti, cariche di proclami ideologici e imprecise nella parte tecnica, la legge dell'Emilia Romagna crea perplessità fra gli operatori (non è chiaro se l'ACE debba essere allegato ai rogiti e se comunque l'acquirente possa esonerare il venditore dall'onere), si pone in evidente contrasto con la Costituzione, come dimostrato dal Notaio Bevilacqua nel Convegno con l'illustrazione dell'univoca produzione della Corte Costituzionale sull'argomento, quando la Regione dispone regole che ineriscono il diritto privato, materia in cui non ha competenza. E impone un onere economico eccessivo sia con la duplicazione fra AQE (Attestato di Qualificazione Energetica che deve produrre il costruttore ad opera di un tecnico abilitato con asseverazione del Direttore dei lavori) e ACE, due documenti che attestano le stesse cose e che potrebbero essere unificati, sia con l'obbligo di produzione di un inutile ACE anche per fabbricati vetusti e destinati alla ristrutturazione. Perché l'ACE è un documento complesso, che richiede tempi e costi, e l'edilizia, in questa fase, chiede cose diverse. Si diceva della scommessa che accompagna il cammino di questa legge. Per vincerla è necessario che la casa ecocompatibile sia percepita come un valore. Con le auto e gli elettrodomestici ci si è riusciti, pubblicizzando i vantaggi e concedendo agevolazioni. Difficile che si possa arrivare agli stessi risultati puntando sul carico burocratico e causando un aumento di costi. Ma da qui al 1 luglio, vero inizio applicativo della legge, un po' di tempo ancora c'è.

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In Tribunale rinforzo tardivo (sezione: Giustizia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Prov Ogliastra Pagina 6022 Lanusei. In Procura la situazione rimane difficile: soltanto pm a scavalco per affiancare Fiordalisi In Tribunale rinforzo tardivo Lanusei.. In Procura la situazione rimane difficile: soltanto pm a scavalco per affiancare Fiordalisi Sostituito il giudice che era partito un anno fa --> Sostituito il giudice che era partito un anno fa L'organico dei giudici del Tribunale è di nuovo al completo. A settembre un nuovo giudice prenderà il posto del collega trasferito un anno fa. In Procura però resta il problema di sempre: affiancare adeguatamente il capo dell'ufficio. In Procura c'è un posto scoperto da tanti anni, in servizio soltanto un sostituto anziché i due previsti in pianta organica. L'ufficio boccheggia, non da oggi, e non c'è verso di invertire la tendenza. In Tribunale, da un anno, manca un giudice ma finalmente, a settembre, arriverà il suo successore. Si chiama Luca Ponzillo, è un uditore giudiziario romano che nel prossimo autunno prenderà il posto di Andrea Trani, magistrato suo concittadino che aveva lasciato il Tribunale di Lanusei nel marzo dello scorso anno. PIENO ORGANICO Quando il nuovo giudice prenderà servizio, il Tribunale potrà tornare a lavorare a pieno organico. Oltre al presidente, a garantire il funzionamento della macchina giudiziaria ci saranno cinque magistrati, i quali - visto che a Lanusei come in molti uffici di frontiera esiste un'unica sezione - si divideranno tra processi penali e cause civili. A supporto i giudici onorari. CON LA VALIGIA I ripetuti trasferimenti di magistrati, storicamente, hanno fatto del palazzo di via Marconi una stazione arrivi e partenze. I giudici che possono vantare una lunga permanenza in Ogliastra sono stati pochi. Tra questi l'ex presidente Claudio Lo Curto, giunto a Lanusei nel 1993 e trasferito alla Procura generale di Sassari nel gennaio 2006. Tredici anni in cui il magistrato siciliano si è guadagnato stima e apprezzamento. Sintomatico il fatto che Lanusei gli abbia voluto conferire la cittadinanza onoraria. PROCURA SGUARNITA Alla buone notizie in arrivo sul fronte Tribunale purtroppo non si accompagnano liete novelle per la Procura, in costante debito d'ossigeno. La situazione peggiorerà ulteriormente in autunno, quando il procuratore capo Domenico Fiordalisi rimarrà solo. L'unico sostituto attualmente in servizio, Rossella Spano, ha già ottenuto il trasferimento (a Oristano). Un pronto rimpiazzo non sarà possibile, ma la Procura generale di Cagliari ha già annunciato che il posto sarà provvisoriamente coperto, a scavalco, da magistrati cagliaritani. Qualche pm ha già garantito una piena disponibilità in questo senso. L'EMERGENZA La piena operatività della Procura, sembrerebbe inutile ma è doveroso ripeterlo è condizione essenziale di un efficace lotta al crimine. Specie nel momento in cui sono stati riaperti fascicoli scottanti su tragici fatti di sangue e le indagini, con l'arrivo in Ogliastra di Fiordalisi, hanno avuto un nuovo impulso. L'incremento dell'attività d'indagine da parte della Procura ha avuto ripercussioni anche sul carico di lavoro del Tribunale. Sono aumentate le richieste di rinvio a giudizio e i decreti di citazione, i provvedimenti di esecuzione delle pene e i decreti penali di condanna. Numeri che testimoniano l'importanza del Tribunale in un territorio che ha un profondo bisogno di giustizia. E dovrebbero scongiurare anche l'ipotesi di soppressione degli uffici giudiziari tornata pericolosamente d'attualità nei mesi scorsi. Il Csm aveva inserito Lanusei tra gli uffici da smantellare. Il ministro Angelino Alfano, poco prima delle elezioni regionali, aveva però spedito una lettera rassicurante al parlamentare sardo Salvatore Cicu, nella quale si garantiva che il Governo non aveva intenzione di usare il bisturi per tagliare i piccoli Tribunali sardi.

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Gli azzeccazigoti (sezione: Giustizia)

( da "Tempi" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Gli azzeccazigoti La sentenza della Consulta alimenta più dubbi che certezze. Un metodo che rischia di farci tornare al far west procreativo di Lorenza Violini* approfondimenti Quando Fini stava con l'embrione (e la Cei)Ma quale Stato etico? La Legge 40 è laica Reso noto il dispositivo della decisione della Corte Costituzionale sulla Legge 40, tutti hanno tratto conclusioni circa il destino della legge medesima nonché di ogni altra legge (specie se in discussione) che pur lontanamente si discosti dalla cosiddetta "etica laica", la quale propugna gridandolo ai quattro venti che l'essere umano appartiene solo a se stesso, non importa se forte o debole, cosciente o incosciente. Che dice il dispositivo e come si relaziona con le norme in vigore? Due sono le decisioni sostanziali annunciate. La prima accerta l'incostituzionalità secca del limite dei tre embrioni, da produrre e da impiantare simultaneamente; tolto l'inciso, resta una norma che, comunque, impedisce che si produca un numero di embrioni «superiore a quello strettamente necessario». Parrebbe, dunque, restare in vigore una norma assai restrittiva. La seconda sancisce l'incostituzionalità per così dire attenuata dell'articolo 14, III comma. Anche prima della sentenza tale articolo consentiva la crioconservazione di embrioni in casi di «grave e documentata causa di forza maggiore non prevedibile al momento della fecondazione e relativa allo stato di salute della donna»; in questi casi il trasferimento in utero deve essere realizzato «non appena possibile»; a questa cautela la Corte ne aggiunge in via interpretativa una seconda, secondo cui tale trasferimento deve essere realizzato senza pregiudizio per la salute della donna, il che ovviamente era vero anche nel passato, quando non era certo possibile ritrasferire embrioni se la salute della donna ne fosse risultata compromessa. Legge intatta, come dicono molti, o intervento che ha riscritto la legge, sconfessandone l'impianto valoriale che aveva al centro la tutela dell'embrione (pur con molte cautele volte a far sì che la salute della donna non venisse compromessa), come invece sostengono i più? Non c'è dubbio: la legge ha subìto da parte della sentenza una sorta di taglia e incolla e questo naturalmente alimenta dubbi più che fondare certezze. Una novità rilevante è data dal fatto che oggi il medico può decidere quanti embrioni far produrre alla donna con una sola stimolazione ovarica; la legge continua invero a sancire che deve essere prodotto un numero di embrioni «strettamente necessario» ma l'interpretazione di tale clausola resta al medico, che in scienza e coscienza deciderà. Quanto alla crioconservazione, essa dovrebbe restare una proceduta eccezionale, da attuarsi se strettamente necessaria per la salute della donna, come era in precedenza; il che ovviamente ridurrebbe la portata innovativa della sentenza confinando la possibilità di produrre più embrioni di quanti si intende impiantare a casi (quali?) in cui vi è un rischio per l'aspirante madre. Dunque, i medici guadagnano in libertà di azione e questo dovrebbe, secondo molti, essere un vantaggio per la salute della donna. Quelle richieste inammissibili Sarebbe comunque importante che, a suon di sentenze (non dimentichiamo che la Legge 40 e le linee guida di attuazione della stessa sono già state oggetto di più di dieci sentenze dal 2004 ad oggi), non si torni a quel far west procreativo che la legge ha messo sotto controllo tramite l'accreditamento delle strutture, l'enunciazione dei diritti dell'embrione, il divieto di usare embrioni per ricerca scientifica, lo stesso divieto di crioconservazione, ritenuto una barriera importante per evitare abusi da parte di medici e scienziati.Tutte scelte di estrema prudenza, sgradite a chi ritiene che la legge debba solo prevedere procedure senza riferimento ai valori ma indicative delle cautele che devono essere tenute ben presenti dal legislatore quando il binomio vita umana/tecnica si incontrano sul delicato terreno della tutela della salute. è auspicabile, pertanto, che anche la motivazione della sentenza resti dentro i canali della prudenza più estrema evitando di entrare a gamba tesa in settori in cui il Parlamento ha compiuto scelte di rilievo che, in sede referendaria, il popolo tra l'altro non ha ritenuto di sconfessare. Ma questo già si può evincere dal fatto che, in questa stessa sentenza, la Corte ha dichiarato inammissibili le più radicali richieste dei giudici rimettenti, quale quella relativa al divieto generale di crioconservazione, al divieto di sopprimere gli embrioni e al divieto di riduzione embrionaria delle gravidanze plurime. * docente di Diritto costituzionale all'Università degli Studi di Milano

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Ma quale Stato etico? La Legge 40 è laica (sezione: Giustizia)

( da "Tempi" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Ma quale Stato etico? La Legge 40 è laica «Questa è una norma frutto di un alto compromesso approvato dal popolo». Lupi e i dubbi del presidente della Camera di Rodolfo Casadei approfondimenti Gli azzeccazigotiQuando Fini stava con l'embrione (e la Cei) «Una sentenza pericolosa e contraddittoria». La voce decisa di Maurizio Lupi si palesa contrariata nel contenuto e nella forma. Il vicepresidente della Camera ci tiene a far sapere quanta preoccupazione gli dia la pronunzia della Corte costituzionale che ha bocciato la limitazione del numero di embrioni producibili e impiantabili prevista nella Legge 40. Perché vada considerata pericolosa è presto detto: «Leggerò con attenzione il dispositivo della sentenza, ma una cosa mi sembra evidente: la Consulta, come hanno osservato anche alcuni giuristi, sta esercitando una creatività giuridica. è andata ben al di là del controllo di costituzionalità delle leggi, si sta sostituendo al parlamento nella funzione legislativa. Per di più ha deciso di intervenire su di una legge sulla quale i cittadini si sono già espressi inequivocabilmente in occasione di un referendum, autorizzato dalla Corte stessa! Abbiamo l'impressione che la Corte entri nel merito della legge, che cerchi di imporre al parlamento una determinata ispirazione ideale. Ma l'equilibrio fra gli interessi della donna, del nascituro e della società è chiamato a determinarlo il legislatore, non chi è deputato al controllo di costituzionalità! Questi non sono temi di costituzionalità, ma appartengono per loro natura al dibattito democratico, al parlamento». Le contraddizioni evidenti sono almeno un paio: «Sul conflitto di attribuzioni con la Cassazione sollevato dal parlamento sul caso Englaro, la Corte ha deciso di ritenere inammissibile il ricorso e di non entrare nel merito. Così ha permesso che la sentenza di un tribunale determinasse la morte di una persona. Nel caso della Legge 40 invece ha fatto esattamente l'opposto: è entrata nel merito, in un modo che sembra voler obbligare il parlamento a seguire una determinata strada». Che pare senza alternative, per via dell'altra grande contraddizione della sentenza: si toglie la norma sui tre embrioni, ma si lascia il divieto di congelamento. Due cose che non possono stare insieme. La volontà di forzare la mano al parlamento sembra palese. «I dubbi a questo punto diventano legittimi. A pensar male si fa peccato, ma ogni tanto ci si azzecca. Io mi auguro che non sia così, ma sono molto preoccupato». Lupi difende a spada tratta la normativa approvata dal parlamento: «Da quel che si legge sui giornali, la Corte avrebbe bocciato l'articolo sui tre embrioni perché contrario al diritto alla salute della donna. Ma una delle grandi motivazioni alla base di quell'articolo è proprio la difesa della salute e della dignità della donna. Limitare la fecondazione a tre embrioni evita alle donne italiane di essere sottoposte a stimolazioni ormonali dannose per la salute. E difende un altro grande principio fondamentale stabilito dalla Costituzione: la difesa della vita umana e della sua inviolabilità. Insieme al divieto di diagnosi preimpianto, l'articolo mira a evitare il diffondersi di pratiche eugenetiche. E questo anche la sentenza della Corte ha dovuto ammettere che è perfettamente costituzionale». Agire secondo ragione L'altra questione che preoccupa parecchio Lupi è il dibattito sulla "laicità" delle leggi che la sentenza della Corte ha innescato. «La Legge 40 è massima espressione di laicità. Se fossero stati coerenti con la dottrina morale, i parlamentari cattolici quella legge non avrebbero dovuto votarla, perché per la Chiesa la vita deve sempre nascere da un atto di amore fra un uomo e una donna e non da un intervento tecnico. Ma fu proprio per un atto di realismo, di disponibilità, di incontro, quindi di grande laicità, che ci si impegnò a produrre una legge che mettesse fine al far west della fecondazione assistita in Italia. Tirare in ballo lo Stato etico, vuol dire alzare i toni e non comprendere che siamo tutti chiamati al senso di responsabilità per il bene del paese». Inevitabilmente il pensiero corre all'eccitato intervento di Gianfranco Fini a favore della sentenza e contro lo spirito della Legge 40, da lui giudicata irrispettosa della laicità dello Stato. Un presidente della Camera che saluta una sentenza che disconosce in parte quanto discusso e deciso dalla Camera. Una circostanza paradossale. «Non mi spaventa e non mi dà fastidio che Fini esprima un punto di vista diverso dal mio. Già in occasione del referendum sulla legge si pronunciò in modo coerente con le idee espresse oggi e si schierò su alcuni punti per l'abrogazione. è normale che un uomo politico importante come lui abbia idea personali sulla materia, ed è normale che io le critichi non condividendole. Laddove però questo giudizio diventasse un monito al parlamento, chiamato a legiferare in modo diverso da quanto ha fatto in nome di una fantomatica laicità, allora mi preoccuperei. Chi decide qual è la laicità e quand'è che non è rispettata? Questo comunque fino ad ora non è successo, e sono certo, perché ci lavoro insieme, che Fini nell'esercizio delle sue funzioni di presidente della Camera garantirà il massimo dell'autonomia e del giudizio da parte del parlamento». «Nei dibattiti televisivi mi arrabbio molto quando mi dicono che non sarei un laico e seguirei i dettati della Chiesa. Perché nell'esercizio delle mie responsabilità parlamentari io rifletto e agisco secondo ragione e sono aperto a tutte le sollecitazioni che mi giungono da chi la pensa diversamente da me. Questa continua deformazione del principio di laicità è uno dei più grandi problemi della nostra società, inquina qualsiasi dibattito politico. Ci sono ideali e valori che motivano il mio impegno in politica. Voglio affermarli nel confronto serio e libero con gli altri. Mi faccio interrogare dalle opinioni espresse dal parlamento ma anche dalle opinioni espresse dalla società civile, compresa la Chiesa cattolica». Una buona legge sul fine vita Quanto a eventuali correzioni della Legge 40, Lupi esclude di ricoinvolgere il parlamento. «Credo che il parlamento non debba fare assolutamente nulla. Lascerei al governo, presa visione del dispositivo della sentenza, il compito di adattare le linee guida della legge. Non riaprirei un conflitto sulla Legge 40, perché su di essa si è già espresso il popolo mediante referendum. In parlamento lavorerei rapidamente per cercare di fare una buona legge sul fine vita. Dopodiché cercherei invece di affrontare tutti i grandi problemi che il paese ha, che non sono solo questi legati alla bioetica».

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I giudici fanno politica (sezione: Giustizia)

( da "Tempi" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

I giudici fanno politica Il ritmo della politica è ormai tolto dal legame tra elettorato, Parlamento ed esecutivo, che in regime democratico è invece la chiave di evoluzione dei rapporti tra gli organi costituzionali di Gianni Baget Bozzo Il principale problema della politica italiana dagli anni Ottanta in poi è stato l'impossibilità di modificare la Costituzione del '47. Il documento costituzionale presentava due problemi. Uno era l'estensione della parte dottrinale del testo, concepita come una rivoluzione ideale dalla cultura cattolica di sinistra che dominava l'attività costituente della Democrazia cristiana e dai comunisti, che però in questa materia seguirono piuttosto la linea dossettiana che una propria ispirazione. Questa concezione ha dato al documento costituzionale un carattere ideologico che ha contribuito a creare il mito della sua sacralità, un processo che non è avvenuto in nessun altro paese europeo, neanche nella Germania federale, dove pure la Costituzione è stata scritta dopo un'esperienza totalitaria. Il secondo grave difetto della Costituzione italiana deriva dal fatto che i costituenti erano orientati più verso un regime assembleare che non verso un regime parlamentare. E infatti non regolarono in alcun modo i rapporti tra governo e Parlamento in modo da garantire la stabilità degli esecutivi. Vi era già l'idea, che ebbe poi corso nella storia della Repubblica, che fossero i partiti a garantire la composizione e la stabilità dei governi. E infatti è questo che è sempre avvenuto, sino a quando, nel 1993, i partiti storici occidentali sono stati rimossi, l'immunità parlamentare abolita e il Parlamento sottomesso al potere dei procuratori della Repubblica. Da quel momento hanno iniziato a crescere le istituzioni: a partire dal presidente della Repubblica, che è divenuto, oltre le intenzioni dei costituenti e oltre il testo della Costituzione, il decisore ultimo della politica del governo. Hanno assunto un peso sempre più rilevante anche le cariche dei presidenti delle assemblee parlamentari, in maniera corrispondente alla logica del regime assembleare che era il fondo del pensiero dei costituenti. In nessun altro parlamento europeo esiste il concetto di "terzietà" del capo dello Stato rispetto all'esecutivo, concetto che viene invece enunciato come una forma propria della Repubblica italiana. Anche la Corte costituzionale in Italia ha assunto un rilievo diverso da quello che hanno le corrispondenti corti europee, ed è divenuta in pratica l'ultima istanza della legittimità della politica, mettendo in pratica quella dimensione di sacralità che il carattere ideologico della Costituzione conferisce all'organo che ne rappresenta la logica. Sicché nel nostro paese il ritmo della vita politica è tolto dal rapporto tra corpo elettorale, Parlamento e governo, che in un regime democratico dovrebbe invece costituire la chiave di evoluzione dei rapporti tra gli organi costituzionali. Se poi a tutto questo si aggiunge il fatto che la magistratura è divenuta nel suo organo di autogoverno un potere politico di indirizzo generale, si comprende il motivo per cui si può dubitare che la Repubblica italiana sia una democrazia nel senso ovvio del termine, ed è lecito considerare la Repubblica italiana come il governo delle istituzioni non elette dal popolo. Non un governo popolare, insomma, ma un governo delle istituzioni. E, visto il ruolo di fatto assunto dalla Corte costituzionale, il regime politico italiano si può definire come un governo dei giudici. bagetbozzo@ragionpolitica.it

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CANONI DEPURAZIONE: ADUSBEF, AL VIA DOMANDE RIMBORSO (sezione: Giustizia)

( da "Basilicanet.it" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

CANONI DEPURAZIONE: ADUSBEF, AL VIA DOMANDE RIMBORSO 08/04/2009 10.40.31 [Basilicata] “Nella battaglia che abbiamo ingaggiato per la restituzione dei canoni pagati negli ultimi dieci anni dagli utenti che non hanno fruito del servizio di depurazione, in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n.335/08, registriamo, finalmente, un rilevante riconoscimento da parte dei dirigenti di Aato Basilicata ed Acquedotto Lucano che sulla questione hanno dovuto ammettere, con un comunicato stampa congiunto, l†esecutività  della sentenzaâ€. E†quanto sostiene Vittoria Marzioni, presidente dell†Adusbef rilevando che “però² non siamo soddisfatti dell’atteggiamento assunto dai manager degli Enti idrici che puntano a recuperare tempo rinviando ad un nuovo atto del Ministero dell’Ambiente sui criteri e i parametri da utilizzare per la restituzione della quota non più¹ dovuta. Secondo quanto ci è¨ stato comunicato – aggiunge - solo successivamente all’emanazione di decreti attuativi l’Aato determinerà  l’importo da rimborsare, e sempre secondo quanto ci è¨ stato comunicato, a decorrere dal 1 ottobre 2009, nel termine massimo di cinque anni. Come abbiamo già  fatto nei confronti del Governo – dice Marzioni – diffidiamo Aato e AL dal compiere un colpo di mano per svuotare gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale n.335/08, che riconosce la restituzione dei canoni pagati negli ultimi dieci anni dagli utenti (e non cinque come sostengono i due Enti lucani) che non hanno fruito del servizio di depurazione. Ribadiamo l’invito ai presidenti ATO e AL di dare applicazione alla sentenza, restituendo il canone depurazione indebitamente pagato da tutte le utenze non collegate a tale servizio e di rendersi disponibili a un tavolo di confronto con le Associazioni dei Consumatori per definire le modalità  di risarcimento. Invitiamo inoltre le famiglie aventi diritto, che hanno indebitamente pagato, in media, 75 € l’anno, a inoltrare ai presidenti ATO e AL la domanda di restituzione. Per maggiore assistenza è¨ possibile rivolgersi presso le nostre sedi, dove è¨ stato predisposto un apposito modulo di domanda da firmare. bas 02

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Al Csm fascicolo per i pm di Napoli (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Ecologia.it, La" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

«Denigrati da Berlusconi e Impregilo» Al Csm fascicolo per i pm di Napoli Il Csm ha aperto la pratica a tutela dei pm titolari dell'inchiesta sui rifiuti, che sarebbero stati "denigrati" dal presidente del Consiglio e dai vertici di Impregilo durante la manifestazione per l'inaugurazione dell'inceneritore di Acerra L'amarezza dei magistrati napoletani Traffico di rifiuti nel viterbese Il Csm ha aperto la pratica a tutela dei pm di Napoli, Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, titolari dell'inchiesta sui rifiuti, che secondo un documento approvato a larga maggioranza dai magistrati dell'ufficio e sottoscritto dallo stesso procuratore Giandomenico Lepore, sarebbero stati "denigrati" dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dai vertici di Impregilo durante la manifestazione per l'inaugurazione dell'inceneritore di Acerra. Il fascicolo è stato assegnato al togato di Magistratura democratica Livio Pepino. Il primo atto sarà l'acquisizione degli articoli dei giornali che hanno riportato le affermazioni del premier e dell'amministratore di Impregilo per verificare se effettivamente siano andate oltre il legittimo diritto di critica. "I rappresentanti delle istituzioni e l' amministratore della azienda Impregilo hanno pubblicamente esaltato come 'veri eroi' i dirigenti della azienda che ha realizzato l'impianto ed hanno poi sostenuto che gli 'eroi'' della azienda privata sono stati ostacolati nel proprio compito" dalle iniziative della magistratura - hanno scritto le toghe di Napoli nel documento inviato al Csm - La Procura della Repubblica di Napoli e, più in generale, la autorità giudiziaria della nostra città, sono state additate quali cause principali dei gravissimi problemi che hanno determinato l'insorgere della stato di emergenza, a Napoli e in Campania, nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti". Di qui la richiesta dell'intervento del Csm. 08 aprile 2009 - TAG: Rifiuti | Campania | Csm |

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Sicurezza, il governo frena via le ronde dal decreto (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica.it" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA - Retromarcia del governo sulle ronde. Fortemente volute dalla Lega e altrettanto fortemente contestate dall'opposizione e criticate dal Csm e dai sindacati di polizia, sono state stralciate dal decreto. Il governo ha accettato di farle confluire nel disegno di legge sempre in materia di sicurezza all'esame della Camera. La decisione è stata ufficializzata nella conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Soddisfatta l'opposizione, che interromperà il suo ostruzionismo, consentendo di dare il via libera al testo a Montecitorio entro la giornata di oggi. Da punto di vista tecnico, sarà un emendamento della commissione a cancellare dal decreto sicurezza la norma. Le norme poi verranno molto probabilmente inserite in un disegno di legge di cui il governo chiederà l'esame quanto prima già nella riunione dei capigruppo prevista per questo pomeriggio. "Quando prevalgono la saggezza e la ragionevolezza non vince nessuno ma sono tutti a vincere", spiega il capogruppo del Pd Antonello Soro. "Siamo molto soddisfatti - sostiene Michele Vietti (Udc) - che il governo abbia cambiato parere su una nostra proposta molto ragionevole. Grazie al nostro ostruzionismo salta un macigno e ora siamo impegnati nell'accelerare l'esame del testo". Polemico, invece, il ministro della Difesa Ignazio La Russa: "Nessun passo indietro, metteremo la fiducia probabilmente lunedì 20 aprile. L'atteggiamento della sinistra ci costringe a un voto di fiducia che è figlio di un'inutile e sterile polemica". OAS_RICH('Middle'); (8 aprile 2009

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sull'immunità deciderà la consulta (sezione: Giustizia)

( da "Centro, Il" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Iannuzzi sotto accusa Sull'immunità deciderà la Consulta MILANO. Il giudice monocratico di Milano ha chiesto alla Corte costituzionale l'annullamento della delibera della Giunta del Senato che ha dichiarato l'insindacabilità delle opinione espresse dall'ex senatore Lino Iannuzzi in due articoli. L'ex parlamentare e giornalista era stato querelato per diffamazione dagli ex pm del processo Andreotti, tra cui Giancarlo Caselli. Gli atti del processo sono stati trasmessi dal giudice alla Consulta, sollevando il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Iannuzzi é accusato di diffamazione per due articoli pubblicati su «Il Giornale» intitolati rispettivamente «Genesi di una persecuzione» e «Gli intoccabili in toga». Ieri il pm Elisa Moretti ha sollevato la questione del conflitto di attribuzione tra poteri, ritenendo che gli scritti dell'ex senatore non rientrino nell'immunità parlamentare.

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ENERGIA: DIGILIO (PDL), CORTE COSTITUZIONALE BOCCIA REGIONE (sezione: Giustizia)

( da "Basilicanet.it" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ENERGIA: DIGILIO (PDL), CORTE COSTITUZIONALE BOCCIA REGIONE 08/04/2009 11.54.58 [Basilicata] Il procedimento semplificato per la costruzione e l'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, sulla base di una denuncia di inizio di attività  (DIA), anziché© dell'apposito provvedimento di autorizzazione, come aveva stabilito la Regione Basilicata con la legge regionale n.31 del 24 dicembre 2008 (disposizioni di bilancio) è¨ in contrasto con la legislazione nazionale e comunitaria in materia. Lo sottolinea il sen. Egidio Digilio (Pdl), componente della XIII Commissione del Senato (Ambiente-Territorio) riferendo che la Corte Costituzionale con sentenza pubblicata sulla G.U. (sezione speciale) dell’1 aprile u.s. ha accolto il ricorso per questione di legittimità  costituzionale depositato in cancelleria il 3 marzo 2009 dal Presidente del Consiglio dei Ministri. La Giunta regionale della Basilicata – commenta il sen. Digilio – ha ricevuto una lezione non solo di natura costituzionale ma anche politica perché© ha tentato di attestare competenze e funzioni, sicuramente in previsione dell’entrata in attività  della SEL, a cui dare carta bianca in materia di impianti di fonti energetiche alternative al petrolio, che non le appartengono perché© stravolgono normative comunitarie e nazionali. Il dispositivo della sentenza prevede che gli impianti di combustione con potenza termica di combustione superiore a 50 MW, anche alimentati da fonti rinnovabili, rientrano nell'attività  di cui al punto 1.1. dell'allegato 1 della direttiva 96/61/CE e sono soggetti al rilascio di un'autorizzazione in forma scritta a norma dell'articolo 2 della direttiva stessa. La norma impugnata che invece avrebbe autorizzato la messa in esercizio di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, soggetti alla direttiva IPPC, sulla base di una semplice DIA, anziché© in seguito ad apposito provvedimento di autorizzazione rilasciato dall'autorità  competente – è¨ pertanto considerata in contrasto con la legislazione nazionale e comunitaria in materia. bas 02

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Due interventi evitabili e un rischio di troppo (sezione: Giustizia)

( da "Avvenire" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

POLITICA 08-04-2009 PRIME OSSERVAZIONI SULLA PRONUNCIA DELLA CONSULTA SULLA LEGGE 40 Due interventi evitabili e un rischio di troppo FERNANDO SANTOSUOSSO* L e notizie finora giunte sulla decisione della Corte Costituzionale sui limiti di accoglimento del ricorso in tema di fecondazione assistita non consentono ancora una valutazione esauriente della effettiva portata dell'intervento, che sarà quindi possibile solo sulla base della prossima motivazione. È tuttavia consentito fare alcune osservazioni sulla incidenza che tale sentenza determina su tre punti della legge n.40 del 2004. Su due di questi punti non sembra che fosse necessaria una dichiarazione di illegittimità costituzionale, dal momento che i relativi dubbi di correttezza della predetta legge potevano essere superati mediante una mera interpretazione adeguatrice. Il primo di essi è quello delle parole «unico e contemporaneo impianto» degli embrioni prodotti ai sensi dell'art.14, comma 2. Come ho più volte sostenuto nei miei precedenti scritti, la «contemporaneità» dell'impianto non risulta essere stata prevista in maniera estremamente rigorosa, tenuti presenti i principi generali della «gradualità» e delle minori «gravosità e invasività» per i destinatari delle tecniche, nonché delle possibili sospensioni delle stesse tecniche per motivi di salute della donna. Si possono quindi tollerare più impianti degli embrioni legittimamente prodotti. La seconda e più evidente possibilità di interpretazione adeguatrice riguarda (l'art.14, comma 3) il punto in cui, secondo la Corte, non sarebbe previsto che il trasferimento degli embrioni deve sempre tener conto delle condizioni di salute della donna. In realtà, poiché questa norma stabilisce l'impossibilità del trasferimento in utero degli embrioni «per grave e documentata causa di forza maggiore relativa allo stato di salute della donna», ne deriva che, permanendo o risorgendo questo impedimento, non può proprio verificarsi l'ipotesi di un «trasferimento da realizzare non appena possibile», prevista nel solo caso in cui sia certo il «non pregiudizio per la salute della donna». Non resta che il terzo punto, quello relativo al numero degli embrioni e al momento della loro produzione. La Corte ha ritenuto illegittime le parole dell'art.14, comma 2 sul limite degli embrioni «non superiore a tre». In proposito va premesso che, dopo che l'impianto dei primi tre embrioni si sia dimostrato insufficiente alla fecondazione, è certamente consentito ripetere più volte dette operazioni con la produzione di altri embrioni, sia pure mediante successive stimolazioni ovariche. Con l'intervento operato dalla Corte, c'è il rischio di una deriva demolitoria. Che in forza degli intatti principi della legge 40 come è già stato spiegato su queste colonne non è affatto inevitabile, ma che s'inizierebbe se si rendesse davvero possibile produrre ogni volta e senza limiti un gran numero di embrioni, da congelare ancora in spregio a limiti e divieti anti-far west fissati dalla legge ai fini di ripetuti tentativi di fecondazione. Viene proprio da chiedersi come sia possibile prefigurare un simile esito. Da questo nuovo sistema (che non si capisce come possa essere definito da qualcuno «migliore per le donne») certamente deriverebbero infatti almeno due gravi conseguenze: a) crescerebbe, cioè, illimitatamente il numero degli embrioni crioconservati, dei quali pochi sarebbero utilizzati da quella coppia e molti quelli con destinazioni incerte ed esiziali per gli embrioni stessi, b) si renderebbero più facili, e addirittura quasi obbligate, delle libere operazioni di selezione dell'embrione più gradito per la fecondazione, aprendosi così una pericolosa deriva eugenetica, che l'art.13, comma 2, della legge giustamente proibisce. Non si può certo sostenere che questa legge sia perfetta, ma non sembra che i punti toccati dalla Corte rientrino fra quelli che meriterebbero un perfezionamento. *Vicepresidente emerito della Corte Costituzionale

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Rifiuti, al Csm pratica antipremier (sezione: Giustizia)

( da "Avvenire" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

CRONACA 08-04-2009 Rifiuti, al Csm pratica antipremier ROMA. Il Csm ha aperto la pratica a tutela dei pm di Napoli, Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo,titolari dell'inchiesta sui rifiuti, che secondo un documento approvato a larga maggioranza dai magistrati dell'ufficio e sottoscritto dallo stesso procuratore Giandomenico Lepore, sarebbero stati «denigrati» dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dai vertici di Impregilo durante la manifestazione per l'inaugurazione dell'inceneritore di Acerra. Il fascicolo è stato assegnato al togato di Magistratura democratica Livio Pepino. Il primo atto sarà l'acquisizione degli articoli dei giornali che hanno riportato le affermazioni del premier e dell'amministratore di Impregilo per verificare se effettivamente siano andate oltre il legittimo diritto di critica.

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Due anni retribuiti anche ai figli conviventi con un genitore portatore di handicap grave (sezione: Giustizia)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

LA PREVIDENZA pag. 27 Due anni retribuiti anche ai figli conviventi con un genitore portatore di handicap grave SE NON VI SONO ALTRI SOGGETTI IN GRADO DI ASSISTERLO MILANO IN UNA RECENTE circolare (la n. 41 del 16 marzo 2009) l'Inps, adeguandosi a una sentenza emessa dalla Corte Costituzionale, ha riconosciuto il diritto al congedo retribuito di due anni ai figli conviventi con un genitore portatore di un handicap grave, se non vi sono altri soggetti in grado di assisterlo. Per l'assistenza di parenti o affini portatori di handicap grave la legge prevede un congedo straordinario della durata massima di due anni, durante l'arco della vita lavorativa, frazionabile a mesi, a settimane o a giorni. Il congedo è retribuito con un'indennità, pari alla retribuzione percepita nell'ultimo mese di lavoro che precede il congedo (comprensiva del rateo di tredicesima mensilità, altre mensilità aggiuntive, gratifiche, indennità, premi). La retribuzione così determinata e sulla quale viene calcolata l'indennità (giornaliera, mensile o annuale) non può essere superiore al massimale fissato dalla legge; tale massimale è pari per l'anno 2009 a 43.276,13 euro, riproporzionato a giorno, mese, anno. In pratica l'indennità è calcolata su un massimale di 32.538,00 euro annui. GLI INTERESSATI Possono ottenere il congedo: a) il coniuge, se convivente, anche se separato, con il portatore di handicap; b) i genitori, naturali o adottivi della persona con handicap grave; al di là della convivenza con quest'ultimo; il beneficio spetta in via alternativa alla madre o al padre, con l'ovvia conseguenza che il beneficio non può essere utilizzato contemporaneamente da entrambi i genitori; c) fratelli o sorelle, se conviventi con la persona disabile, se entrambi i genitori sono deceduti o totalmente inabili e se il fratello è coniugato e convive con il coniuge, solo nel caso in cui quest'ultimo non presti attività lavorativa o sia lavoratore autonomo; d) i figli, se conviventi con il genitore con handicap grave, a condizione che l'eventuale coniuge del genitore o gli eventuali fratelli o figli conviventi abbiano esplicitamente rinuciato al congedo o non ne abbiano diritto. LA DOMANDA La domanda per ottenere questa prestazione va presentata alla sede Inps della propria località di residenza sugli appositi moduli in duplice copia; una di queste copie, timbrata dall'Ente di previdenza, dovrà essere restituita all'azienda che provvederà ad anticipare la prestazione. Sulla domanda deve essere ovviamente indicato il periodo di congedo di cui s'intende fruire e deve essere allegata una dichiarazione degli altri possibili beneficiari di non aver fruito del congedo. All'istanza va allegata la documentazione relativa al riconoscimento della gravità dell'handicap, a suo tempo rilasciata dalla Asl, e una dichiarazione circa il fatto che non sono intervenute nel frattempo variazioni nel riconoscimento della gravità dell'handicap stesso. Salvatore Martorelli

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Sicurezza, ronde via dal decreto Governo battuto sugli immigrati (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica.it" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA - Retromarcia del governo sulle ronde e secca bocciatura sull'esecuzione dell'espulsione degli immigrati. Momenti difficili per l'esecutivo a Montecitorio dove l'aula sta esaminando il dl sicurezza. Fortemente volute dalla Lega e altrettanto fortemente contestate dall'opposizione e criticate dal Csm e dai sindacati di polizia, le ronde sono state stralciate dal decreto. Il governo, infatti, davanti all'ostruzionismo dell'opposizione, ha accettato di farle confluire nel disegno di legge sempre in materia di sicurezza all'esame della Camera. Soddisfatta l'opposizione. Che, poco dopo, ha incassato un nuovo successo. L'aula infatti ha approvato a scrutinio segreto gli emendamenti del Pd e dell'Udc al decreto che sopprimono l'articolo del testo sull'esecuzione dell'espulsione degli immigrati. Gli emendamenti miravano alla soppressione dell'articolo 5 del decreto legge, che aumentava a 180 giorni il tempi di permanenza nei Cpt degli immigrati. Gli emendamenti sono passati con 232 voti a favore, 225 contrari e 12 astensioni (compresi alcuni dipietristi, cosa che ha scatenato l'irritazione del Pd). Prevedibile l'ira della Lega che dopo lo stop sulle ronde deve incassare una nuova sconfitta. Non a caso il Carroccio parla di "tradimento" e punta il dito contro almeno 20 deputati del Pdl nella votazione a scrutinio segreto si sono schierati con l'opposizione. OAS_RICH('Middle'); "Questo voto conferma che c'è una parte della maggioranza per cui conta l'adesione alle regole della civiltà del nostro Paese e che non si lascia dettare l'agenda dalla Lega" commenta Antonello Soro, capogruppo del Pd. Tornando alle ronde, da punto di vista tecnico, sarà un emendamento della commissione a cancellare dal decreto sicurezza la norma. Le norme poi verranno molto probabilmente inserite in un disegno di legge di cui il governo chiederà l'esame quanto prima già nella riunione dei capigruppo prevista per questo pomeriggio. "Quando prevalgono la saggezza e la ragionevolezza non vince nessuno ma sono tutti a vincere", spiega il capogruppo del Pd Antonello Soro. "Siamo molto soddisfatti - sostiene Michele Vietti dell'Udc - che il governo abbia cambiato parere su una nostra proposta molto ragionevole. Grazie al nostro ostruzionismo salta un macigno e ora siamo impegnati nell'accelerare l'esame del testo". Polemico, invece, il ministro della Difesa Ignazio La Russa: "Nessun passo indietro, metteremo la fiducia probabilmente lunedì 20 aprile. L'atteggiamento della sinistra ci costringe a un voto di fiducia che è figlio di un'inutile e sterile polemica". (8 aprile 2009

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Processo alla giustizia. Se il magistrato va fuori di toga (sezione: Giustizia)

( da "Panorama.it" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

- Italia - http://blog.panorama.it/italia - Processo alla giustizia. Se il magistrato va fuori di toga Posted By redazione On 8/4/2009 @ 10:41 In Headlines, NotiziaHome | 1 Comment di Anna Maria Greco Sorpresa, stupore almeno. Esaminando alcuni dei fascicoli dei magistrati al vaglio del Csm (Consiglio superiore della magistratura) per la valutazione della carriera delle toghe, ci si chiede come finora abbiano potuto alcune di loro avanzare nella carriera, malgrado curricula pieni di macchie: condanne disciplinari, processi penali, sanzioni, esposti, cartelle cliniche per gravi disturbi. Tutto, senza serie conseguenze. Fino ad arrivare ai livelli più alti. Qualche esempio? Maddalena C., consigliere di Cassazione ambisce a funzioni direttive superiori. Però emerge che pur essendo dal 2000 l'unico giudice del lavoro in un tribunale sardo, non sa lavorare. Causa gravi problemi all'ufficio, perché gestisce gli affari con "confusione e disordine", dimostra "carenza di equilibrio", fa errori nei provvedimenti e trascura formazione e aggiornamento professionale. La qualità del suo lavoro è "non soddisfacente", per il consiglio giudiziario. E poi predilige le sentenze "non definitive", quelle che decidono solo alcuni capi della controversia, allungando i tempi dei processi e dilatando i costi. Sentenze che, puntualmente, vengono impugnate e nella maggioranza dei casi bocciate in appello. Pensare che negli anni passati ha collezionato solo elogi. Ma stavolta il Csm non le riconosce la "necessaria capacità professionale" per essere promossa. La lascia al suo posto dove continuerà a fare, male, il giudice del lavoro. E questo è solo uno dei tanti casi eclatanti. Aveva ottimi pareri dei consigli giudiziari il magistrato di Cassazione Fulvio V., giudice a Roma. Ma era stato condannato dalla sezione disciplinare perché, con un errore "macroscopico e incontrovertibile" in una sentenza, aveva dato ragione a una società poi fallita, causando un danno economico allo Stato di 30 miliardi di lire. "All'imperizia" si legge nel suo fascicolo "si aggiunge la grave approssimazione e la negligenza grave". Possibile che finora nessuno si sia accorto di lacune così profonde? Anche perché il magistrato era finito un'altra volta di fronte al tribunale delle toghe, per gravi ritardi nel deposito di svariate sentenze, ma era stato assolto in virtù della "grande laboriosità" dimostrata in precedenza. Al Csm, per le funzioni direttive, l'hanno fermato. È andata meglio a Giuliana B., magistrato d'appello in un tribunale marchigiano: censurata dalla disciplinare perché da pm aveva dimenticato di denunciare la sua incompatibilità in procedure di aggiudicazione che potevano interessare una società di costruzioni di cui era socia con marito e fratello, ha ottenuto ugualmente la nomina in Cassazione. "Il disvalore delle condotte censurate" per il Csm è stato messo in secondo piano dalle valutazioni positive avute sul suo lavoro. Per una bocciatura ci vogliono storie clamorose. Quella di Giulio L., per esempio, che a novembre è stato dispensato dal servizio per "sopravvenuta inettitudine". Avvocato e curatore di collane giuridiche, nel 2004 è diventato consigliere di Cassazione "per meriti insigni". Ma subito sono fioccate lamentele e proteste: in camera di consiglio non era all'altezza della discussione, le sue sentenze erano incomplete, fraintendeva le questioni, non le approfondiva. Nessun presidente lo voleva nel proprio collegio. Il plenum del Csm l'ha "licenziato" per "incapacità assoluta di affrontare il giudizio di legittimità" e "scarsissima diligenza" nelle sentenze. Un caso più unico che raro. Che alimenta anche sospetti sullo spirito corporativo nel Csm: si potrebbe pensare che è più facile essere severi con un ex avvocato che con un magistrato di carriera. Anche per Assunta M., della Corte d'appello di Milano, Palazzo de' Marescialli ha valutato la dispensa per "sopravvenuta inettitudine". Forte depressione, mesi di congedo straordinario e di aspettativa, eccessivi tempi di deposito delle sentenze, numero dei provvedimenti "molto inferiore allo standard richiesto", due procedimenti disciplinari per i ritardi nel lavoro (per uno c'è stata l'assoluzione, mentre l'altro è ancora in corso): e il Csm l'ha lasciata al suo posto. Idem per Cinzia S., giudice in Sicilia, affetta da grave anoressia che non le permetteva di lavorare per lunghi periodi. Di storie ce ne sono tante. Vittorio S., magistrato d'appello, speculava comprando case popolari e rivendendole in barba alla legge. Sotto processo per truffa aggravata, concussione, evasione fiscale, si è salvato grazie alla prescrizione. Il Csm non gli ha riconosciuto il V livello, ma il IV sì. E in Liguria è sempre lì a giudicare gli altri. Ve lo immaginate un magistrato per i minorenni che aggredisce una signora sul molo del porto per un banale diverbio e picchia anche il marito, insultando pesantemente entrambi? Pietro C., giudice per i minorenni in Basilicata, l'ha fatto, poi ha negato, inventando di essere stato colpito per primo con una pagaia, ha poi giocato d'anticipo con querele e denunce contro le vittime e mai si è giustificato. "Solo una personalità priva del necessario, minimo equilibrio" si legge negli atti "può manifestarsi in una reazione così arrogante e sproporzionata". La nomina in Cassazione non l'ha avuta. C'è, poi, chi non si arrende facilmente alla sconfitta: Giuseppe M., giudice in Sicilia, ha fatto ricorso straordinario al capo dello Stato contro la dispensa dal servizio. Una perizia lo descrive come: aggressivo, arrogante, narcisista, autoritario. Diagnosi dello psichiatra: disturbo della personalità. Ricorso irricevibile per il Csm, ma la vicenda si chiude solo dopo anni di comportamenti "pazzeschi" in ufficio. Giulio D., giudice in Liguria, è stato bloccato sulla strada della corte d'appello perché ha avuto due procedimenti disciplinari (con la perdita di 2 anni di anzianità), dopo due processi penali, uno dei quali l'ha condannato a 1 anno e 4 mesi di carcere. Si occupava di fallimenti ed era stato accusato di avere fatto una nomina in cambio di 27 milioni di lire e della promessa di ulteriori 50. La corruzione non è stata provata ma diverse anomalie sì, compresa la falsificazione di un atto giudiziario. Ma forse, è la professione che è un po' scaduta. Al punto che Sandra L., chiromante e sensitiva nota in tv come "la Maga della Toscana", ha chiesto di fare il giudice onorario. Il Csm, però, ha avuto il pudore di rigettare la domanda. In realtà dal 30 luglio 2007, quando la riforma Mastella dell'ordinamento giudiziario ha introdotto, fra l'altro, un nuovo sistema di valutazione dei magistrati, la parola d'ordine per gestire le carriere delle toghe dovrebbe essere meritocrazia. Ma il Csm si trova ad applicare i nuovi criteri tra mille problemi. Basta con la carriera automatica per anzianità, ma sette esami di professionalità, uno ogni 4 anni. La progressione in carriera si decide sulla base della storia di ogni magistrato, di eventuali condanne disciplinari o penali, dei pareri dei capi degli uffici e dei 26 consigli giudiziari di tutt'Italia; e anche dell'analisi a campione di provvedimenti e verbali di udienza. Le difficoltà non mancano, anche perché non ci sono ancora standard medi di produttività né i necessari parametri di efficienza che dovrebbero permettere al Csm una valutazione trasparente e omogenea. E poi è difficile fare piazza pulita, in un colpo solo, di consolidate logiche correntizie e spartitorie che per troppi anni hanno dominato. Lavoro in salita, dunque, quello dell'organo di autogoverno della magistratura in questa fase di transizione. A Palazzo de' Marescialli i nodi vengono al pettine. A decidere dell'idoneità per uno dei sette livelli è la IV commissione, competente per la progressione di carriera. La V attribuisce gli incarichi direttivi e semidirettivi. E la VII si occupa dell'organizzazione degli uffici giudiziari, con delibere che entrano nel fascicolo di ogni magistrato da valutare. Su migliaia di pratiche in esame (sono 2.213 le definite e 282 quelle pendenti dal 1 settembre 2007 a oggi) quelle che contengono una bocciatura sono poche decine. Dal giugno 2005 i magistrati che non hanno avuto nomine e promozioni sono solo 39; altri otto hanno il parere negativo della commissione ma non ancora quello finale del plenum. Rarissime, poi, le dispense dal servizio: cinque definitive e due pendenti nell'ultimo anno e mezzo. "Invertire la tendenza non è facile" conferma Celestina Tinelli, presidente della VII sezione del Csm, membro laico del Pd, "perché interveniamo in una situazione già fortemente pregiudicata e rimane la difficoltà dei magistrati a giudicare sui loro colleghi. Fino a ieri non è stato esercitato il dovuto controllo, anche per la mancanza di norme. Adesso gli strumenti ci sono (anche se ho qualche perplessità, per esempio, sul fatto che dopo il 28 anno di servizio cessano le valutazioni), molto dipenderà da come il Consiglio saprà usarli". Spiega il laico del Pdl Michele Saponara, membro della IV e V commissione: "Siamo ancora in fase di rodaggio. L'anzianità non pesa più come una volta, deve prevalere il giudizio su professionalità ed efficienza. Ed è molto importante, per una seria valutazione dei magistrati, la nuova responsabilità che in questo campo hanno i capi degli uffici". Quanto ai pareri dei consigli giudiziari, dove più forti sono i condizionamenti locali, la tendenza è (o almeno era) quella di descrivere quasi tutti con un profluvio di lodi per "laboriosità", "diligenza", "preparazione". "Troppo spesso" sostiene il laico di centrosinistra Mauro Volpi "a questo livello le valutazioni sono positive e non si può aderirvi senza spirito critico. C'è anche il sospetto che, visto che il 90 per cento delle toghe è iscritto a una delle correnti, possa essere penalizzato quel 10 per cento che è fuori da tutto". Per Cosimo Ferri, togato di Magistratura indipendente e membro di IV e V commissione, le valutazioni dovranno fondarsi "sempre di più su elementi precisi, in modo che le scelte del Csm siano trasparenti e fondate su criteri di meritocrazia, professionalità e competenza". Solo così, sottolinea, "si potrà evitare che l'invadenza delle correnti degeneri e, magari, provochi un danno a chi ha scelto di mantenersi distante da queste logiche".

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Oua: Giudici laici da valorizzare (sezione: Giustizia)

( da "Denaro, Il" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Professioni giustizia Oua: Giudici laici da valorizzare Il presidente Maurizio de Tilla: Non più rinviabili seri interventi di riforma "In Italia a fianco degli 8.000 magistrati togati lavorano circa 12.000 giudici onorari. A questi sono affidati un milione cinquecentomila processi civili e penali. L'impegno dei giudici laici (od onorari) non è più un'emergenza o una soluzione temporanea del nostro sistema giudiziario: è una realtà importante. Non sono più rinviabili seri interventi di riforma del settore". Lo sostiene Maurizio de Tilla, presidente dell'Organismo unitario dell'avvocatura. giovanni capozzi L'Oua scende in campo a sostegno dei magistrati laici. Il presidente Maurizio de Tilla, presidente Oua, è intervenuto al Congresso Nazionale della Magistratura Onoraria sul tema "L'altra toga, cronaca di una riforma annunciata...10 anni dopo", organizzato presso il Csm. "E' bene ricordare dice de Tilla - che la magistratura laica (od onoraria) svolge una piena attività giurisdizionale di pari livello ed impatto per i cittadini. Per questa ragione, ritieniamo che sia necessario per questo settore, sulla base del progetto elaborato dall'avvocato Giuseppe Chiaia Noya, coordinatore della specifica Commissione dell'Oua, che si prevedano efficienti strutture organizzative e logistiche e che si avvii una compiuta e uniforme regolamentazione basata su una rigorosa selezione nell'accesso, con una formazione adeguata e un forte controllo etico. ", altresì, importante prevedere parità di ruoli, dignità e adeguato trattamento retributivo e previdenziale ed un sistema di incompatibilità assoluta che ne garantisca l'autonomia e l'indipendenza". Il presidente dell'Oua ha, poi, ricordato la recente proposta di modifica della Costituzione avanzata dall'avvocatura e ha inquadrato in questa cornice anche il ruolo della magistratura onoraria: "Gli avvocati sottolineato a questo proposito de Tilla - stanno dando un forte contributo affinché si conferisca un ruolo paritario e concorrente rispetto alla magistratura togata, anche nella predisposizione delle regole e delle strutture a presidio della magistratura onoraria attinta prevalentemente dagli albi degli avvocati. Tale cooperazione va inquadrata nella prerogativa di Soggetto costituzionale". Nel progetto, appunto, elaborato dall'OUA è previsto che "L'avvocatura concorre, con propri rappresentanti, all'Amministrazione della giustizia nelle diverse articolazioni". "Alla Politica - dice de Tilla - , anche da questa sede, insieme alla magistratura laica, lanciamo la sfida per una giustizia più moderna, europea ed efficiente". del 08-04-2009 num.

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Ambulatori: legittimi i tagli (sezione: Giustizia)

( da "Denaro, Il" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Campania sanità Ambulatori: legittimi i tagli La Consulta lascia in piedi le previsioni della Finanziaria del 2007 La Corte Costituzionale ritiene legittimi i tagli alle tariffe delle prestazioni specialistiche (del 20 per cento per le analisi di laboratorio e del 2 per cento per le branche radiologiche e riabilitative). Tagli entrati in vigore nel 2007 con la Finanziaria di quell'anno. La sentenza della Consulta è del 1 aprile scorso e dichiara ammissibile, ovvero costituzionale, l'articolo 1, comma 796, lettera o, della Legge 27 dicembre del 2006 n. 296 (legge Finanziaria) che dispone appunto, l'applicazione di uno sconto del 20 per cento sulle tariffe alle analisi di laboratorio e del 2 per cento alle tariffe per le altre prestazioni specialistiche. ettore mautone La Suprema Corte ha motivato la decisione ritenendo che il provvedimento è legittimo in quanto ha natura transitoria (ancora da chiarire se il provvedimento è circoscritto al solo 2007) e le Regioni conservano la piena titolarità in materia di tariffe, tanto da vanificare i tagli decisi a livello nazionale. In effetti, la Finanziaria del 2007 si basa sul tariffario Bindi, entrato in vigore con un decreto ministeriale del 12 settembre del 2006. Un tariffario che la Campania ha implementato a suo tempo con correzioni al rialzo dei prezzi delle prestazioni, tanto che i tagli del 20 per cento si riducono al 14 o 15 per cento. Comunque si configura un salasso notevole, soprattutto per la laboratoristica. Il budget dell'area specialistica ex convenzionata (che comprende laboratori di analisi, centri radiologici, riabilitazione e altre branche specialistiche) in Campania ammonta a circa 497 milioni di euro, dei quali il 50 per cento appannaggio della laboratoristica. Per cui il taglio delle tariffe, confermato dalla Consulta, inciderà per circa 35 milioni. Soldi che i laboratori accreditati potrebbero dover restituire alle singole Asl. Ma la Federlab, la principale associazione di categoria della laboratoristica, è pronta a dare battaglia e ha già convocato per domani, all'hotel Tiberio, i titolari delle circa 700 strutture rappresentate. "La costituzionalità della norma sostiene il presidente di Federlab Italia Vincenzo D'Anna - non implica giudizi sull'applicabilità, ovvero risultano ancora valide la motivazioni che hanno determinato l'annullamento del Nomenclatore tariffario ministeriale, (il decreto ministeriale del 12 settembre del 2006 che ha riproposto il decreto Bindi del 24 luglio del 1996) da parte del Tar Lazio. La sospensione cautelare della sentenza di annullamento del Decreto ministeriale del 2006, decretata dal Consiglio di Stato, sarà riesaminata, a breve, nel giudizio di merito e solo allora si avrà un quadro chiaro della situazione. Bisogna precisare aggiunge D'Anna - che lo sconto sulle tariffe non determina una diminuzione dei tetti di spesa assegnati alle branche specialistiche (tetti di branca) né quelli assegnati alle singole strutture (tetti di struttura) e dunque lo sconto modifica solo il volume delle prestazioni erogabili, ovvero determina una variazione del case mix e un incremento delle prestazioni proporzionale allo sconto del costo unitario della prestazione. Nel caso, dunque, la Regione intendesse rideterminare, alla luce del pronunciamento della Consulta, le assegnazioni economiche già attribuite alla branca di laboratorio, la FederLab farebbe immediatamente partire atti di diffida e le eventuali impugnative per richiedere in particolare l'applicazione della Legge n. 31 del 2008 (decreto milleproroghe). Non solo, secondo la intepretazione di Federlab la Regione, ribadisce che Palazzo Santa Lucia ha già trattenuto lo sconto "decurtando il corrispettivo importo dalle assegnazioni relative ai Tetti di spesa, considerati sottostimati (per i quali pende un giudizio intentato da FederLab innanzi al Tar Campania ndr). del 08-04-2009 num.

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Ponzano Davanti alla prima commissione del Csm riunitasi a Roma per ascoltare gli ultimi dettagl... (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Mercoledì 8 Aprile 2009, Ponzano Davanti alla prima commissione del Csm riunitasi a Roma per ascoltare gli ultimi dettagli dell'inchiesta su quanto accaduto a Los Roques, il sostituto procuratore di Roma Maria Caterina Sgrò ha dovuto ammettere: in quindici mesi le autorità venezuelane non hanno dato il minimo contributo. Le indagini su quel disastro aereo sono quindi praticamente ferme. Un'ammissione che getta ulteriormente nello sconforto i parenti dei Durante, la famiglia ponzanese scomparsa assieme agli altri passeggeri del volo Let 410 della Transaven diretto a Los Roques per una settimana di vacanza. Settimane e mesi sono trascorsi inutilmente. Dal quel 4 gennaio 2008, quando l'aereo scomparve forse inghiottito dal mare, i magistrati italiani hanno lavorato solo con brandelli di informazioni. Per questo l'inchiesta ha proceduto lentamente. Una lentezza che ha irritato i familiari e insospettito il Csm, che ha quindi voluto sentire i pm incaricati. E la verità è venuta fuori: le autorità venezuelane non hanno mai dato il minimo contributo. La collaborazione è stata scarsa, senza contare il segreto messo su alcuni atti. E nessuno dei dubbi sollevati dai parenti delle vittime, ed elencati in un esposto portato al Csm, è stato sciolto. Le domande rivolte al Consiglio superiore della Magistratura erano precise: perchè le ricerche compiute dalla Protezione civile venezuelana alla ricerca del relitto non hanno dato «alcun esito»; perché la magistratura italiana non ha dato alcun peso alle «circostanze quanto meno dubbie sulla ricostruzione ufficiale dell'accaduto fornita dalle autorità venezuelane». Ma non solo. I parenti vogliono anche sapere se il pm Sgrò abbia acquisito informazioni sui tabulati dei telefoni cellulari dei passeggeri dell'aereo (e sulle tre telefonate partite dopo l'orario in cui sarebbe accaduto l'incidente) e abbia indagato sul ritrovamento del cadavere del secondo pilota, ripescato molti giorni dopo a distanza di centinaia di km dal luogo del presunto disastro e la cui autopsia non ha mai convinto del tutto. Tutte domande a cui il pm non ha potuto rispondere per le difficoltà incontrate con le autorità venezuelane. «Tutto questo ci fa pensare che il nostro Ministero degli Esteri non abbia mai fatto vera pressione sul Venezuela - attacca l'avvocato dei Durante Giovanni Bonifacio - fino a oggi siamo stati buoni. Ma dopo Pasqua inizieremo a farci sentire». Paolo Calia

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Depurazione, via ai rimborsi (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Depurazione, via ai rimborsi Mercoledì 8 Aprile 2009, Zoppola Scatteranno da ottobre i primi rimborsi del canone di depurazione per i cittadini di Zoppola. A comunicarlo è il Comune, intervenuto per fare chiarezza su una questione che sta costando cara alle casse comunali. Tutto parte dalla sentenza della Corte costituzionale dell'ottobre scorso che ha dichiarato illegittimo il 1. comma dell'art. 14 della Legge n. 36/1994, nella parte in cui prevedeva che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione era dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura fosse sprovvista di impianti di depurazione o che questi fossero inattivi. Poiché le fognature del comune zoppolano non sono ancora collegate a un depuratore, la quota di tariffa relativa alla depurazione non è più dovuta dalla data della sentenza e il Comune dovrà restituire le relative somme incassate nei cinque anni precedenti. «Una sentenza che rischia di avere effetti dirompenti sulle finanze di un Comune come il nostro, - afferma il sindaco Masotti - che si vede costretto a rimborsare somme percepite sulla base di una norma promulgata nel 1994 (e confermata nel 2002 e nel 2006), di cui si è accertata l'incostituzionalità 14 anni dopo e che sono già state spese per i tratti del sistema fognario completati finora». Per la restituzione delle quote relative al canone di depurazione, il Comune di Zoppola seguirà le modalità sulla base di specifici pareri della Corte dei conti. I rimborsi quindi avverranno su richiesta degli interessati, corredata dalle ricevute di avvenuto pagamento, mentre le liquidazioni avverranno entro cinque anni (non sono dovuti interessi), a partire dal 1. ottobre 2009, seguendo l'ordine cronologico delle richieste. E.M.

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Maturità, il voto finale torna sui tabelloni (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Maturità, il voto finale torna sui tabelloni Novità per 500mila studenti nell'ordinanza del ministero. Ammissione all'esame con una media non inferiore al sei Mercoledì 8 Aprile 2009, Roma Nell'albo dell'istituto torna il punteggio finale della maturità, alla quale si potrà essere ammessi con una media non inferiore al 6: lo prevede l'ordinanza emanata ieri dal ministero dell'Istruzione, diramata per fissare le regole per l'ammissione all'esame di Stato per il corrente anno scolastico. Un appuntamento che coinvolgerà circa 500 mila studenti dell'ultimo anno. Nel provvedimento del ministero, si stabilisce che, in attesa del perfezionamento del regolamento sulla valutazione degli studenti (che sta ancora completando l'iter formale), saranno ammessi all'esame di Stato che conclude il ciclo di studi superiori gli studenti con una media non inferiore al 6. Dunque, anche se si avrà un cinque in qualche materia, ma la media sarà sufficiente, si potrà essere ammessi. Di fatto si rinvia al prossimo anno quanto previsto nel regolamento in via di approvazione e che rischia di essere definitivamente varato soltanto a pochi giorni dall'esame: e cioè la necessità di avere tutti 6, condotta compresa, per accedere all'esame. Una soluzione, questa, adottata anche per evitare eventuali ricorsi da parte degli esclusi. Nel provvedimento viene invece confermato che con il 5 in condotta lo studente non sarà ammesso, come il ministro ha più volte sottolineato nelle ultime settimane. Con l'ordinanza del ministero viene reintrodotta, infine, la pubblicazione del punteggio finale nell'albo dell'istituto sede della commissione. Modalità questa che era stata esclusa con un'ordinanza dal precedente governo. L'allora ministro Giuseppe Fioroni aveva, infatti, previsto per i «maturi» edizione 2008 soltanto un'indicazione dell'esito dell'esame - diplomato o non diplomato - senza segnalare nell'albo dell'istituto il voto, riportato quindi soltanto nella scheda di ciascun candidato e sui registri d'esame. Nel frattempo, nuove fibrillazioni agitato il mondo scolastico. Ieri, Tonino Russo (Pd) ha messo le mani avanti chiedendo al ministro Mariastella Gelmini di non insistere nella decisione di «non consentire il trasferimento da una provincia all'altra, all'atto del prossimo aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento, del personale docente». Sarebbe, infatti, ha ammonito il deputato del Pd, contro la normativa vigente e contro le sentenze del Tar Lazio, della Corte Costituzionale, e alcune ordinanze del Consiglio di Stato.

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Caracas (Venezuela) Le autorità venezuelane non stanno collaborando con la magistratura ita... (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Mercoledì 8 Aprile 2009, Caracas (Venezuela) Le autorità venezuelane non stanno collaborando con la magistratura italiana per far luce sulla scomparsa dell'aereo Let 410 della compagnia Transaven, con otto cittadini italiani a bordo, di cui si sono perse le tracce il 4 gennaio 2008 al largo dell'arcipelago di Los Roques. È quanto emerso dall'audizione dei pm romani che conducono l'inchiesta sul disastro davanti alla Prima Commissione del Csm. La Commissione, presieduta dal laico dell'Udc Ugo Bergamo, aveva convocato il procuratore di Roma Ettore Ferrara e il sostituto Maria Caterina Sgrò, dopo aver ricevuto un esposto con cui i familiari delle persone disperse lamentavano lentezze nelle indagini che sono a carico di ignoti e in cui il reato ipotizzato è di disastro colposo. I familiari ritengono invece che l'aereo, di cui non è mai stato recuperato e nemmeno localizzato il relitto, sia stato dirottato e che i loro congiunti siano stati rapiti. Un'ipotesi basata soprattutto sul fatto che il cellulare del capo pilota abbia funzionato due ore dopo la caduta dell'aereo e che anche il telefonino di un passeggero abbia squillato dopo qualche giorno. Ma che è difficile accertare vista la «reticenza» delle autorità venezuelane. «Sinora le richieste da noi avanzate non hanno avuto risposta» ha lamentato davanti ai consiglieri del Csm il procuratore di Roma, che alle autorità venezuelane con il suo sostituto aveva chiesto diversi atti, a cominciare dalla relazione dell'agenzia sulla sicurezza dei voli e l'esito dell'accertamento sul Dna degli unici resti di ossa umane riconducibili al disastro aereo. Ferrara ha anche rivelato che non ha trovato riscontro l'ipotesi che sull'aereo viaggiasse un trafficante di stupefacenti. Quanto alla vicenda dei cellulari, la procura si sarebbe limitata ad acquisire una relazione degli operatori italiani di telefonia mobile, ma ora su sollecitazione di Bergamo non avrebbe escluso l'ipotesi di procedere a una perizia. È possibile che l'istruttoria del Csm si chiuda con questa audizione, visto che l'intenzione era soprattutto quella di «accendere i riflettori su questa vicenda. Abbiamo il massimo rispetto per la procura di Roma e per le indagini che sta svolgendo - dice Bergamo - ma è comprensibile l'ansia di verità e certezze delle famiglie Il ministero degli Esteri ha fatto diventare un affare di stato il diniego dell'estradizione dal Brasile di Cesare Battisti. In questo caso in cui vi sono autorità che non collaborano ci vorrebbe maggiore fermezza».

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Los Roques: Caracas sa, ma non collabora (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Los Roques: Caracas sa, ma non collabora L'audizione al Csm dei magistrati che indagano sulla scomparsa della famiglia veneta. I telefonini attivi ore dopo il disastro Mercoledì 8 Aprile 2009,

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Il terrorista Battisti resti in carcere (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

«Il terrorista Battisti resti in carcere» Non c'è la prescrizione dei reati Mercoledì 8 Aprile 2009, Roma Il procuratore generale del Brasile, Antonio Fernando de Souza, ha l'altro ieri respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Cesare Battisti. Il procuratore generale ha anche emesso un parere a riguardo della pretesa prescrizione delle condanne in Italia a carico dell'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo. De Souza ha decretato che in base alla legge brasiliana, i crimini commessi da Battisti cadranno in prescrizione e saranno considerati prescritti solo tra il 2011 e il 2013. «Finché non sarà estinto il processo di estradizione o non sarà giudicata irricevibile la richiesta della Repubblica Italiana, è necessario che sia prolungata la detenzione preventiva di Cesare Battisti», scrive De Souza. Da fonti del Supremo Tribunal Federal (Stf, la Corte Costituzionale brasiliana) si è intanto appreso che la corte stessa non si pronuncerà sul caso Battisti prima di maggio. In un parere inviato al Tribunale Supremo Federale del Brasile, il procuratore generale della Repubblica, Antonio Fernando de Souza, raccomanda che l'ex esponente dei 'Proletari armati per il comunismo', Cesare Battisti, resti in carcere. Battisti era ricorso al Tribunale Supremo per ottenere una revoca della carcerazione preventiva o gli arresti domiciliari. I legali di Battisti avevano anche chiesto di fermare la procedura di estradizione per prescrizione dei reati: nel suo parere il procuratore Antonio Fernando de Souza considera invece che tali reati non sono ancora prescritti. Il terrorista italiano, condannato a quattro ergastoli, adesso e sotto controllo brasiliano in attesa di esserer estradato per scontare la pena che gli è stata comminata dal popolo italiano.

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Rivolta in Moldova: 193 arresti I manifestanti: "Rilasciateli" (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 84 del 2009-04-08 pagina 0 Moldova, Voronin accusa Romania dietro la rivolta di Redazione Sale la tensione fra i due Paesi dopo l'assalto di ieri a palazzo presidenziale e parlamento da parte dei manifestanti anti-comunisti. Espulso l'ambasciatore romeno. Bucarest respinge le accuse. Arrestati 193 manifestanti. Guarda il video Chisanu - Rivolta in Moldova, sale la tensione con la Romania che accusa Bucarest di fomentare gli scontri post elettorali ed espelle l'ambasciatore di Bucarest. La polizia anti-sommossa nella notte ha ripreso il controllo del parlamento e del palazzo presidenziale di Chisanu, presi d'assalto da una folla che di manifestanti che protestava contro lavittoria dei comunisti alle elezioni legislative. Arresti La polizia ha arrestato 193 persone coinvolte nei disordini. Come ha riferito Anna Meleka, portavoce del ministero dell'Interno citata dall'agenzia Ria Novosti, gli arrestati sono accusati di saccheggio, atti di teppismo e azioni violente. Secondo il canale televisivo russo 'Vesti', negli scontri sono rimasti feriti un centinaio di poliziotti moldavi. I manifestanti: "Rilasciateli" I manifestanti in piazza a Chisinau hanno lanciato un ultimatum al governo, esigendo l’immediato rilascio edei 193 arrestati. L’intenzione, ha spiegato un manifestante all’agenzia Interfax, è di fare irruzione nella sede governativa se il ministero dell’Interno non darà seguito alla richiesta in tempi brevissimi. Voronin accusa la Romania Il presidente moldavo Vladimir Voronin ha definito i disordini e le violenze di ieri un chiaro tentativo di colpo di stato."Quando la bandiera romena è stata issata sugli edifici governativi, è divenuto chiaro il tentativo dell’opposizione di attuare un colpo di stato" ha detto Voronin. E l'ambasciatore moldavo a Bucarest è stato richiamato a Chisinau "per consultazioni". Espulso l'ambasciatore romeno L’ambasciatore romeno a Chisinau Filip Teodorescu ha ricevuto la nota ufficiale che lo obbliga a lasciare la Moldova entro 24 ore dopo che è stato dichiarato persona non grata. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri moldavo. Anche il ministro consigliere presso la delegazione romena di Chisinau Ioan Gaborean è stato dichiarato persona non grata dalle autorità moldave e dovrà lasciare il Paese. La Romania: non siamo dietro i disordini "Questa accusa è una provocazione - tuona un comunicato del ministero degli Esteri romeno -. Non è accettabile che il potere comunista di Chisinau trasferisca alla Romania e ai suoi cittadini la responsabilità per i problemi interni in Moldova". Il ministero ritiene poi "aberranti" le misure unilaterali tese ad imporre visti ai romeni, annunciate dal presidente moldavo Voronin. Bucarest sottolinea che "la Romania non prenderà simili misure sul personale dell’ambasciata della Moldova a Bucarest e manterrà il sistema di visti gratuiti per i cittadini moldavi". Bucarest "continuerà a sostenere l’avvicinamento della Moldova all’Ue, anche attraverso progetti destinati ai giovani che vogliono studiare in Romania, nonchè la partecipazione ad altri progetti europei destinati ai cittadini di questo Paese". Il ministero degli Esteri si dice infine "indignato" per la decisione delle autorità di Chisinau di dichiarare persona non grata l’ambasciatore romeno in Moldova, Filip Teodorescu. L'opposizione potrà verificare il voto La Commissione elettorale centrale è disposta a fare accedere i rappresentanti dell’opposizione ai documenti relativi alle elezioni legislative di domenica scorsa dopo la conclusione del conteggio, ha annunciato il segretario Yurie Chokan a Interfax. "Abbiamo ricevuto richieste da diversi partiti che sospettano violazioni nel corso del voto. Abbiamo deciso che tutto deve rispettare le procedure. Daremo l’accesso a tutte le liste dei votanti e i risultati dello spoglio", ha spiegato. Secondo Chokan "esiste una procedura di verifica. Finiremo di conteggiare i voti oggi. I risultati ufficiali saranno annunciati domani. Da quel momento i rappresentanti dei partiti avranno 15 giorni per verificare i dati su cui esistono dubbi. Dopo il risultato delle elezioni sarà inviato alla Corte Costituzionale, che ha il diritto di prendere le decisioni successive". Appello Intanto, il presidente Vladimir Voronin ha fatto appello a un intervento dei Paesi occidentali per aiutare a riportare la calma. Negli scontri di ieri, secondo una tv locale, è morta una ragazza asfissiata dal fumo sviluppatosi nell'incendio al parlamento. Almeno altre 60 persone sono rimaste ferite, compresi numerosi agenti di polizia. In serata, dopo ore di tensione e paura per il possibile precipitare degli eventi, era giunto l'annuncio di un accordo tra governo e opposizione per un nuovo scrutinio delle schede elettorali. Accordo tuttavia smentito poco dopo dall'opposizione e dalla commissione elettorale, secondo cui per ora non vi è alcuna decisione ufficiale su un eventuale nuovo scrutinio. L'opposizione Il leader del partito liberaldemocratico Vlad Filat ha detto che la manifestazione contro il governo proseguirà fino a quando non verrà data una risposta dalle autorità sul riconteggio dei voti. "La Moldova si e' svegliata", "Vogliamo entrare in Europa", "Vogliamo unirci alla Romania": questi gli slogan scanditi dalle decine di migliaia di dimostranti - in gran parte giovani e studenti - che sono riusciti a rompere i cordoni delle forze dell'ordine e a fare irruzione negli edifici del parlamento e della presidenza, situati a breve distanza l'uno dall'altro. Mobili e documenti sono stati gettati dalle finestre, con i dimostranti che hanno appiccato il fuoco ai primi piani dell'edificio del parlamento e in parte anche alla sede della presidenza. Il presidente Voronin ha accusato forze oscure di voler "destabilizzare" la Moldova, mentre uno dei leader del partito comunista al potere, Mark Tkaciuk, ha parlato apertamente di "tentativo di colpo di Stato". "Contestare i risultati elettorali è solo un pretesto", ha detto il presidente. "Non ci sono ancora i risultati definitivi ufficiali. Per questo ci sembra strano che ci sia tanta fretta da parte di coloro che hanno scatenato un tale baccanale". Voronin ha aggiunto che non vi è nessuna prova di possibili brogli elettorali, e che tutte le valutazioni delle organizzazioni internazionali erano state positive. Ieri l'Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) aveva definito il voto in Moldova conforme alle norme internazionali, anche se aveva auspicato miglioramenti per evitare interferenze amministrative nel processo elettorale. In tarda serata le migliaia di manifestanti antigovernativi erano ancora intorno al parlamento, e il loro numero era in continuo aumento, fino a che la polizia non è riuscita a liberare il palazzo, insieme a quello presidenziale. Forte preoccupazione è stata espressa da vari Paesi. Sia Mosca che Washington hanno fatto appello a una pacifica soluzione della crisi. Anche il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha esortato le parti ad astenersi da ogni violenza. E mentre manifestazioni di sostegno alle proteste anticomuniste moldave si sono svolte ieri a Bucarest, la Moldova ha richiamato a Chisinau l'ambasciatore in Romania per consultazioni. Ingressi vietati nel Paese Tra ieri e oggi la polizia di confine moldava ha vietato l’ingresso dalla Romania nella confinante Moldova a circa 280 romeni, bulgari e moldavi, tra cui più di 20 giornalisti di testate romene e straniere e 50 giovani moldavi che studiano in Romania. "Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale dalle autorità moldave, che ci hanno soltanto informato a voce su problemi tecnici alla dogana", ha dichiarato a Mediafax il portavoce della polizia di confine di Vaslui (est della Romania), Manuel Nacu. Prima delle elezioni politiche del 5 aprile scorso, Chisinau aveva vietato, con vari pretesti, l’ingresso di circa 250 romeni, tra cui autorità locali e cantanti. La Moldova, che era parte della Romania, fu occupata nel 1940 dall’Unione Sovietica a seguito del Patto Molotov-Ribbentrop , e diventò indipendente nel 1991, dopo lo smembramento dell’Urss. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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PAOLO MAINIERO SUL BOLLENTE BRACIERE DELLA SANITà SI AGGIUNGE ALTRA CARNE A CUOCERE. COME SE... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 08-04-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Nazionale)) (Mattino, Il (Caserta)) (Mattino, Il (City)) (Mattino, Il (Circondario Sud1)) (Mattino, Il (Circondario Sud2))

Argomenti: Giustizia

PAOLO MAINIERO Sul bollente braciere della sanità si aggiunge altra carne a cuocere. Come se non bastassero tutte le questioni ancora in cottura, la commissione Bilancio ha approvato ieri un emendamento che sopprime l'Arsan, trasferendone funzioni e personale all'assessorato. È passata anche la proposta di non riconoscere ai commissari delle Asl le indennità ma solo il rimborso delle spese di viaggio. Infine, un terzo emendamento toglie alla giunta il potere di ridisegnare i distretti sanitari affidandone il compito al Consiglio. I tre emendamenti sono stati presentati al disegno di legge che modifica la parte della finanziaria relativa alla non pignorabilità dei beni delle Asl, norma che il governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale. La soppressione dell'Arsan (l'Agenzia regionale per la sanità che si occupa di edilizia ospedaliera, dei flussi sanitari e di formazione, presieduta da Tonino Pedicini, molto vicino a Bassolino) apre più di un fronte: un primo interno alla maggioranza e al Pd; un secondo con la giunta. L'emendamento è stato presentato dal socialista Gennaro Oliviero ed è stato subito sottoscritto da Verdi e Italia dei Valori. A favore della proposta ha votato anche Tonino Scala (Sinistra e libertà) ma soprattutto hanno votato Nicola Caputo e Donato Pica, entrambi vicecapigruppo del Pd. Nel centrosinistra si apre dunque un solco profondo. I partiti minori puntano i piedi. «Non sono ancora riuscito a capire - spiega Oliviero - a cosa serve l'Arsan. Se si deve razionalizzare bisogna farlo fino in fondo». In realtà, con il voto per la soppressione dell'Arsan i partiti minori vogliono minare quello che a loro dire «è uno dei centri di potere di Bassolino». E su questo principio si salda il voto contrario di Caputo e Pica, voto che apre uno squarcio anche nel Pd perchè avrebbe creato non pochi imbarazzi al capogruppo Pietro Ciarlo. Per la giunta si è trattato di un vero e proprio colpo di mano. «Atti così importanti non possono essere infilati di straforo in altri provvedimenti», dice il vicepresidente della giunta Antonio Valiante. L'esecutivo si opporrà alla proposta. «A dicembre in finanziaria - ricorda Valiante - fu previsto che entro sei mesi la giunta avrebbe provveduto al riordino dell'Arsan. È quantomeno contraddittorio che chi appena tre mesi fa votò quella norma oggi chiede la soppressione dell'Agenzia. E comunque la proposta prima di arrivare in aula dovrà avere il parere della commissione Sanità». Ma sulla soppressione dell'Arsan si divide anche l'opposizione. In commissione ha votato a favore Franco D'Ercole (Pdl); contro Salvatore Ronghi (Mpa) e Antonio Castelluccio (Pdl). «L'Arsan è un inutile carrozzone e va eliminato - spiega D'Ercole -. Sul piano politico il voto ha messo in luce le contraddizioni del centrosinistra». Ma Ronghi non è d'accordo. «Il disastro della sanità - dice - va interamente addebitato a Montemarano e al centrosinistra ma non è ammissibile che con un emendamento di un solo rigo si sopprima l'Arsan e che, in contrasto con il nuovo Statuto, si espropri la giunta dei poteri decisionali». Per Enzo Rivellini, «in commissione si è consumata la faida interna al centrosinistra». Nel frattempo resta aperto il nodo del commissariamento. Il consigliere del Pd Mario Sena chiede una seduta monotematica sullo stato dei conti. «È assolutamente indispensabile - sostiene - che si esca dagli equivoci e attraverso un confronto pubblico gli assessori dimostrino il buon lavoro svolto». Sena parla anche dei contenziosi, uno dei più controversi del caso sanità. «La giunta - propone l'ex capogruppo del Pd - nomini un commissario, magari l'Avvocato capo, che faccia verifiche e abbia poteri transattivi».

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LEANDRO DEL GAUDIO CASO NAPOLI, TRE NODI DA SCIOGLIERE DAL CSM. INIZIA OGGI DINANZI AL PLENUM, SA... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 08-04-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Benevento)) (Mattino, Il (Caserta)) (Mattino, Il (Circondario Nord)) (Mattino, Il (Circondario Sud2))

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LEANDRO DEL GAUDIO Caso Napoli, tre nodi da sciogliere dal Csm. Inizia oggi dinanzi al plenum, salvo rinvii, la delicata partita per definire competenze e gestione del processo alle ecoballe nel corso dell'emergenza rifiuti in Campania. Oggi il plenum si riunisce infatti per stabilire se il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore ha revocato lo stralcio del fascicolo che vede imputati, tra gli altri, i tre ex commissari Corrado Catenacci, Guido Bertolaso e Alessandro Pansa. Ma al Csm, ci sono altri due aspetti che potrebbero essere oggetto di valutazione: Palazzo dei Marescialli potrebbe infatti essere interessato da una relazione indirizzata qualche mese fa dal procuratore generale Vincenzo Galgano, sulla decisione dei due pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo di non seguire il procuratore Lepore nella scelta dello stralcio. La nota in questo caso non ha un contenuto punitivo, ma puramente informativo, e viene indirizzata alla Procura generale della Cassazione e al Csm. La domanda posta dal pg è una: è possibile parlare di «rifiuto» da parte dei due pm napoletani? Accertamenti e richieste di chiarimenti sono in corso da parte della Procura generale (titolare dell'esercizio dell'azione disciplinare), in una vicenda che attende comunque l'esito del plenum sulla posizione di Lepore. Terzo aspetto del caso Napoli in tema di rifiuti riguarda la richiesta di apertura di una pratica a tutela da parte dei pm napoletani. Un'iniziativa che nasce dalle recenti accuse del premier Berlusconi sui presunti «ostacoli giudiziari agli eroi della Impregilo nella realizzazione del termovalorizzatore di Acerra». Il fascicolo è stato assegnato al togato di Md Livio Pepino e il suo primo atto sarà l'acquisizione dei giornali che hanno riportato le affermazioni del premier e dell'amministratore di Impregilo per verificare se effettivamente siano andate oltre il legittimo diritto di critica. Ma l'attenzione, inutile dirlo, è tutta per la posizione del procuratore. Lunedì scorso, il Consiglio giudiziario a Napoli ha dato parere favorevole alla riconferma di Lepore dopo i primi quattro anni ai vertici dell'ufficio inquirente. Oggi, il caso della revoca del fascicolo sulle ecoballe dinanzi al Csm. Contro il procuratore non vengono mossi rilievi da un punto di vista disciplinare, va chiarito, tanto che la sua posizione è stata affrontata dalla settima commissione, specializzata in materia di organizzazione degli uffici. Fatto sta che per i consiglieri della settima commissione (cinque voti su sei), il capo dei pm napoletani non avrebbe motivato la revoca del fascicolo che riguarda i tre commissari, nel corso di una divergenza sull'opportunità di esercitare l'azione penale nelle indagini sulla gestione dell'emergenza rifiuti in Campania.

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Sicurezza, scontro nella maggioranza L'ira della Lega: "Berlusconi intervenga" (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica.it" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA - La retromarcia del governo sulle ronde e secca bocciatura sull'esecuzione dell'espulsione degli immigrati fanno esplodere l'ira della Lega. Il Carroccio, che della sicurezza fa uno dei suoi temi forti, deve incassare, nella stessa giornata, il doppio stop alla Camera di due norme che considerava vitali: le ronde e la permanenza dei clandestini nei Cpt. Le prime vengono stralciate dal decreto, la seconda viene cancellata grazie al voto di alcuni parlamentari della maggioranza che si schierano con l'opposizione. Troppo per Bossi e soci che danno libero sfogo alla rabbia e chiamano in causa il premier: "Berlusconi garantisca per le scelte di governo". Una minaccia, neanche tanto velata, alla tenuta dell'esecutivo. Fortemente volute dal Carroccio e altrettanto fortemente contestate dall'opposizione e criticate dal Csm e dai sindacati di polizia, le ronde sono state stralciate dal decreto. Il governo, infatti, davanti all'ostruzionismo dell'opposizione, ha accettato di farle confluire nel disegno di legge sempre in materia di sicurezza all'esame della Camera. Soddisfatta l'opposizione. Che, poco dopo, incassa un nuovo successo. L'aula infatti approva, a scrutinio segreto, gli emendamenti del Pd e dell'Udc al decreto che sopprimono l'articolo del testo sull'esecuzione dell'espulsione degli immigrati. Gli emendamenti, che mirano alla soppressione dell'articolo 5 del decreto legge, che aumentava a 180 giorni il tempi di permanenza nei Cpt degli immigrati, passano con 232 voti a favore, 225 contrari e 12 astensioni (compresi alcuni dipietristi, cosa che ha scatenato l'irritazione del Pd). Diciassette parlamentari del Pdl(tra di l votano con l'opposizione e il Carroccio insorge: "E' un tradimento". OAS_RICH('Middle'); La Lega è furiosa e il ministro dell'Intero Roberto Maroni alza i toni: "Sono furibondo. Dal 26 aprile dovremo rimettere in libertà 1.038 clandestini". Poi la secca chiamata in causa del premier: "Intervenga, serve il suo impegno per le scelte del governo. Per due volte le nostre iniziative sono state smentite dal voto dei franchi tiratori. Chiederò a Berlusconi di farlo lui, perchè evidentemente io non riesco a farlo e lo ammetto. O ci riesce il presidente del consiglio o dovrò prendere atto che sull'immigrazione clandestina la maggioranza, o una parte di essa, non la pensa così severamente come la pensiamo noi". Soddisfatta, ovviamente, l'opposizione. "Questo voto conferma che c'è una parte della maggioranza per cui conta l'adesione alle regole della civiltà del nostro Paese e che non si lascia dettare l'agenda dalla Lega" commenta Antonello Soro, capogruppo del Pd. Tornando alle ronde, da punto di vista tecnico, sarà un emendamento della commissione a cancellare dal decreto sicurezza la norma. Le norme poi verranno molto probabilmente inserite in un disegno di legge di cui il governo chiederà l'esame quanto prima già nella riunione dei capigruppo prevista per questo pomeriggio. "Tolta la demagogia delle ronde, ora ci si può concentrare sulla sicurezza dei cittadini, cioè avere più forze dell'ordine sulle strade e trovare le risorse necessarie. Su questo noi del Pd siamo pronti a collaborare" dice Dario Franceschini. "Siamo molto soddisfatti - sostiene Michele Vietti dell'Udc - che il governo abbia cambiato parere su una nostra proposta molto ragionevole. Grazie al nostro ostruzionismo salta un macigno e ora siamo impegnati nell'accelerare l'esame del testo". Polemico, invece, il ministro della Difesa Ignazio La Russa: "Nessun passo indietro, metteremo la fiducia probabilmente lunedì 20 aprile. L'atteggiamento della sinistra ci costringe a un voto di fiducia che è figlio di un'inutile e sterile polemica". (8 aprile 2009

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(AGR) ENERGIA: PRESIDENTE DE FILIPPO RISPONDE A SEN. DIGILIO (sezione: Giustizia)

( da "Basilicanet.it" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ENERGIA: PRESIDENTE DE FILIPPO RISPONDE A SEN. DIGILIO 08/04/2009 17.40.00 [Basilicata] (AGR) - Spiace rilevare che il sen. Digilio maneggia una materia che non domina. Infatti, dobbiamo informarlo che il documento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del primo aprile scorso è¨ solo l’impugnativa proposta dal Consiglio dei Ministri il 3/3/2009 avverso l’art. 10, comma 4 della L.R. 31/2008 e non certo la sentenza pronunciata (a tempo record!) dalla Corte costituzionale. Si è¨ ulteriormente spiacenti di informare il sen. Digilio che – nell’ambito di un proficuo rapporto di collaborazione istituzionale – è¨ già  stata concordata una lieve modifica al tenore letterale della norma in parola; modifica approvata dalla Giunta regionale e già  trasmessa al Consiglio regionale per l’approvazione. A seguito del procedimento descritto il Consiglio di Ministri ritirerà  la proposta impugnativa dinanzi alla Consulta.

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Moldova, Voronin accusa Romania dietro la rivolta (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 84 del 2009-04-08 pagina 0 Moldova, Voronin accusa Romania dietro la rivolta di Redazione Sale la tensione fra i due Paesi dopo l'assalto di ieri a palazzo presidenziale e parlamento da parte dei manifestanti anti-comunisti. Espulso l'ambasciatore romeno. Bucarest respinge le accuse. Arrestati 193 manifestanti. Un testimone italiano: "Calma tesa...". Guarda il video Chisanu - Rivolta in Moldova, sale la tensione con la Romania che accusa Bucarest di fomentare gli scontri post elettorali ed espelle l'ambasciatore di Bucarest. La polizia anti-sommossa nella notte ha ripreso il controllo del parlamento e del palazzo presidenziale di Chisanu, presi d'assalto da una folla che di manifestanti che protestava contro lavittoria dei comunisti alle elezioni legislative. Arresti La polizia ha arrestato 193 persone coinvolte nei disordini. Come ha riferito Anna Meleka, portavoce del ministero dell'Interno citata dall'agenzia Ria Novosti, gli arrestati sono accusati di saccheggio, atti di teppismo e azioni violente. Secondo il canale televisivo russo 'Vesti', negli scontri sono rimasti feriti un centinaio di poliziotti moldavi. I manifestanti: "Rilasciateli" I manifestanti in piazza a Chisinau hanno lanciato un ultimatum al governo, esigendo l’immediato rilascio edei 193 arrestati. L’intenzione, ha spiegato un manifestante all’agenzia Interfax, è di fare irruzione nella sede governativa se il ministero dell’Interno non darà seguito alla richiesta in tempi brevissimi. Voronin accusa la Romania Il presidente moldavo Vladimir Voronin ha definito i disordini e le violenze di ieri un chiaro tentativo di colpo di stato."Quando la bandiera romena è stata issata sugli edifici governativi, è divenuto chiaro il tentativo dell’opposizione di attuare un colpo di stato" ha detto Voronin. E l'ambasciatore moldavo a Bucarest è stato richiamato a Chisinau "per consultazioni". Espulso l'ambasciatore romeno L’ambasciatore romeno a Chisinau Filip Teodorescu ha ricevuto la nota ufficiale che lo obbliga a lasciare la Moldova entro 24 ore dopo che è stato dichiarato persona non grata. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri moldavo. Anche il ministro consigliere presso la delegazione romena di Chisinau Ioan Gaborean è stato dichiarato persona non grata dalle autorità moldave e dovrà lasciare il Paese. La Romania: non siamo dietro i disordini "Questa accusa è una provocazione - tuona un comunicato del ministero degli Esteri romeno -. Non è accettabile che il potere comunista di Chisinau trasferisca alla Romania e ai suoi cittadini la responsabilità per i problemi interni in Moldova". Il ministero ritiene poi "aberranti" le misure unilaterali tese ad imporre visti ai romeni, annunciate dal presidente moldavo Voronin. Bucarest sottolinea che "la Romania non prenderà simili misure sul personale dell’ambasciata della Moldova a Bucarest e manterrà il sistema di visti gratuiti per i cittadini moldavi". Bucarest "continuerà a sostenere l’avvicinamento della Moldova all’Ue, anche attraverso progetti destinati ai giovani che vogliono studiare in Romania, nonchè la partecipazione ad altri progetti europei destinati ai cittadini di questo Paese". Il ministero degli Esteri si dice infine "indignato" per la decisione delle autorità di Chisinau di dichiarare persona non grata l’ambasciatore romeno in Moldova, Filip Teodorescu. L'opposizione potrà verificare il voto La Commissione elettorale centrale è disposta a fare accedere i rappresentanti dell’opposizione ai documenti relativi alle elezioni legislative di domenica scorsa dopo la conclusione del conteggio, ha annunciato il segretario Yurie Chokan a Interfax. "Abbiamo ricevuto richieste da diversi partiti che sospettano violazioni nel corso del voto. Abbiamo deciso che tutto deve rispettare le procedure. Daremo l’accesso a tutte le liste dei votanti e i risultati dello spoglio", ha spiegato. Secondo Chokan "esiste una procedura di verifica. Finiremo di conteggiare i voti oggi. I risultati ufficiali saranno annunciati domani. Da quel momento i rappresentanti dei partiti avranno 15 giorni per verificare i dati su cui esistono dubbi. Dopo il risultato delle elezioni sarà inviato alla Corte Costituzionale, che ha il diritto di prendere le decisioni successive". L'opposizione Il leader del partito liberaldemocratico Vlad Filat ha detto che la manifestazione contro il governo proseguirà fino a quando non verrà data una risposta dalle autorità sul riconteggio dei voti. "La Moldova si e' svegliata", "Vogliamo entrare in Europa", "Vogliamo unirci alla Romania": questi gli slogan scanditi dalle decine di migliaia di dimostranti - in gran parte giovani e studenti - che sono riusciti a rompere i cordoni delle forze dell'ordine e a fare irruzione negli edifici del parlamento e della presidenza, situati a breve distanza l'uno dall'altro. Mobili e documenti sono stati gettati dalle finestre, con i dimostranti che hanno appiccato il fuoco ai primi piani dell'edificio del parlamento e in parte anche alla sede della presidenza. Il presidente Voronin ha accusato forze oscure di voler "destabilizzare" la Moldova, mentre uno dei leader del partito comunista al potere, Mark Tkaciuk, ha parlato apertamente di "tentativo di colpo di Stato". "Contestare i risultati elettorali è solo un pretesto", ha detto il presidente. "Non ci sono ancora i risultati definitivi ufficiali. Per questo ci sembra strano che ci sia tanta fretta da parte di coloro che hanno scatenato un tale baccanale". Voronin ha aggiunto che non vi è nessuna prova di possibili brogli elettorali, e che tutte le valutazioni delle organizzazioni internazionali erano state positive. Ieri l'Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) aveva definito il voto in Moldova conforme alle norme internazionali, anche se aveva auspicato miglioramenti per evitare interferenze amministrative nel processo elettorale. In tarda serata le migliaia di manifestanti antigovernativi erano ancora intorno al parlamento, e il loro numero era in continuo aumento, fino a che la polizia non è riuscita a liberare il palazzo, insieme a quello presidenziale. Forte preoccupazione è stata espressa da vari Paesi. Sia Mosca che Washington hanno fatto appello a una pacifica soluzione della crisi. Anche il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha esortato le parti ad astenersi da ogni violenza. E mentre manifestazioni di sostegno alle proteste anticomuniste moldave si sono svolte ieri a Bucarest, la Moldova ha richiamato a Chisinau l'ambasciatore in Romania per consultazioni. Ingressi vietati nel Paese Tra ieri e oggi la polizia di confine moldava ha vietato l’ingresso dalla Romania nella confinante Moldova a circa 280 romeni, bulgari e moldavi, tra cui più di 20 giornalisti di testate romene e straniere e 50 giovani moldavi che studiano in Romania. "Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale dalle autorità moldave, che ci hanno soltanto informato a voce su problemi tecnici alla dogana", ha dichiarato a Mediafax il portavoce della polizia di confine di Vaslui (est della Romania), Manuel Nacu. Prima delle elezioni politiche del 5 aprile scorso, Chisinau aveva vietato, con vari pretesti, l’ingresso di circa 250 romeni, tra cui autorità locali e cantanti. La Moldova, che era parte della Romania, fu occupata nel 1940 dall’Unione Sovietica a seguito del Patto Molotov-Ribbentrop , e diventò indipendente nel 1991, dopo lo smembramento dell’Urss. Un testimone italiano: "C'è una calma tesa..." "In città la situazione è sotto controllo, ma c’è una sensazione di attesa, attesa di qualcosa che potrebbe avvenire ma che non si sa ancora cosa sia", ha detto per telefono all’ANSA don Cesare Lodeserto, presidente della Fondazione Regina Pacis che si occupa di solidarietà e sviluppo nelle zone rurali del Paese. "In molti si stanno muovendo dai villaggi per unirsi ai dimostranti e sostenere l’opposizione", ha aggiunto. Lodeserto ha raccontato di aver vissuto "in presa diretta" gli scontri di ieri perchè la sede della sua associazione si trova "sotto le mura di cinta del palazzo presidenziale"." Erano almeno 10 mila giovani e giovanissimi, sotto i 30 anni, addirittura sotto i 20 - ha detto -. Hanno raccolto per strada quello che trovavano, bastoni, pietre, blocchi di marmo e si sono diretti verso i palazzi devastando tutto e appiccando il fuoco. La polizia ha prima cercato di fermarli, poi ha avuto disposizioni di andare via". "Hanno trasformato un’azione di protesta democratica in un’azione violenta - ha concluso don Cesare -. Ma non c’è dubbio che questi giovani, che all’improvviso sono usciti dalle scuole, abbiano ricevuto l’input da qualcuno". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Ostruzionismo e ferie pasquali: le ronde spariscono dal decreto sicurezza (sezione: Giustizia)

( da "Panorama.it" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

- Italia - http://blog.panorama.it/italia - Ostruzionismo e ferie pasquali: le ronde spariscono dal decreto sicurezza Posted By redazione On 8/4/2009 @ 13:31 In Headlines, NotiziaHome | 1 Comment Uno scontro aperto. Durato una giornata intera. Un vero e proprio braccio di ferro, tra Lega e opposizione. Sulle ronde. Chi ha vinto? Di certo, ha perso la Lega: il governo ha accettato di [1] eliminare dal dl sicurezza le norme sulle ronde duramente contestate dall'opposizione [2] e, ultimamente, criticate anche dal Csm. L'accordo è stato raggiunto nella conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Ma il governo è poi andato sotto sull'articolo 5 dello stesso decreto: quello che prevede la permanenza fino a 6 mesi per gli immigrati nei centri di identificazione ed espulsione (gli emendamenti identici di Pd e Udc sono passati con 232 voti a favore, 225 contrari e 12 astensioni. La votazione si è svolta a scrutinio segreto). Due gocce che fanno traboccare il vaso leghista. I deputati del Carroccio escono infuriati dall'aula di Montecitorio: "Ci hanno traditi" e minacciano ripercussioni sulla maggioranza. Sono state davvero 24 ore di bataglia, a livello parlamentare. [3] In Aula alla Camera, il Pd mette subito le cose in chiaro: se si stralcia la norma che legalizza le ronde, il decreto del governo, che contiene anche misure anti-stupro, potrà essere votato in tempi brevi. Ieri sulle quote latte non ci siamo messi di traverso per senso di responsabilità nei confronti delle vittime del terremoto, ricorda il capogruppo del Pd Antonello Soro, ma i doveri li ha anche la maggioranza. Stessi toni usati dal vicepresidente del gruppo dell'Udc Michele Vietti: anche il centrodestra "si dimostri responsabile" facendo un passo indietro. La Lega però non sente ragione: quella sulle ronde, assicura il ministro dell'Interno [4] Roberto Maroni presente in Aula per quasi tutto il giorno, [5] "È una norma giusta, coerente e moderna", nonché molto cara al Carroccio, pertanto non si tocca. Il centrosinistra ribatte ed è subito ostruzionismo. Un ostruzionismo che avrebbe messo a rischio il decreto, che scade il 23 aprile. Fatti due calcoli, intervenendo tutti e 278 i deputati dell'opposizione (Pd, Idv e Udc) su ogni emendamento o pronunciando tutti anche solo una dichiarazione di voto, il Pd era certo che l'esame del decreto non si sarebbe maii concluso entro giovedì (come aveva previsto la Lega), cioè alla vigilia delle vacanze di Pasqua. I deputati poi, per i sette giorni successivi, avrebbero deciso di prendersi la cosiddetta "settimana bianca" (la settimana al mese in cui la Camera non si riunisce), tornando a riconvocarsi il martedì dopo ancora, cioè il 21 aprile: troppo tardi, anche perché poi il Senato avrebbe avuto neanche due giorni di tempo per dire la sua sul testo. Insomma: o si rinuncia alla "settimana bianca" oppure il decreto decade senza essere riconvertito, facevano capire dalla maggioranza. Così si è scelto di togliere la norma dl decreto e di inserirla in un ddl. Una decisione a sorpresa che dispiace non poco la Lega (che delle ronde ha fatto il suo cavallo di battaglia, nonostante, malignano nel Pdl, abbia gia' incassato il federalismo fiscale e le quote latte), dopo che fino all'ultimo minuto il governo aveva minacciato il ricorso al voto di fiducia. Una possibilità quest'ultima che era stata esplicitata proprio dal ministro della Difesa [6] Ignazio la Russa, che a a [7] Panorama del Giorno con Maurizio Belpietro, aveva dichiarato che "L'ostruzionismo dell'opposizione sul decreto sicurezza costringerà il governo a un voto di fiducia, il giorno 20 aprile, che è figlio delle sterili polemiche della sinistra. Quello che è emerso in modo chiaro è che la sinistra, anziché cogliere l'opportunità che il governo le ha offerto, e cioè modificare la legge che istituisce le ronde, autorizzando esclusivamente l'impiego di ex Carabinieri, poliziotti e uomini dello Stato, per puro spirito di polemica non ha accettato neanche questo". Da punto di vista tecnico, la norma sulle ronde verrà eliminata dal decreto o con un emendamento soppressivo del governo o con uno dell'opposizione su cui il governo renderà parere positivo. Quelle norme verranno molto probabilmente inserite in un disegno di legge di cui il governo chiederà l'esame quanto prima già nella riunione dei capigruppo prevista per questo pomeriggio. La decisione del governo di stralciare la norma sulle ronde ha fatto esultare l'opposizione. "Quando prevalgono la saggezza e la ragionevolezza, non vince nessuno ma vincono tutti", ha commentato il capogruppo del Pd [8] Antonello Soro al termine della conferenza dei capigruppo in cui l'esecutivo ha annunciato la sua decisione. A questo punto, ha assicurato, "ci impegnamo a fare tutto il possibile perchè il dl sia approvato in giornata", ha assicurato. Anche l'Italia dei Valori saluta come una propria vittoria lo stralcio della norma sulle ronde dal decreto sicurezza. Per la deputata dipietrista [9] Silvana Mura "è una vittoria dell'opposizione. La marcia indietro effettuata dal governo inoltre, oltre a costituire una sconfitta per la Lega, che è stata evidentemente abbandonata dal resto della maggioranza, dimostra che avevamo ragione noi e che abbiamo fatto bene a dare vita all'ostruzionismo parlamentare per difendere la legalità e la sicurezza dei cittadini".

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Savona: giudice savonese procuratore capo a Campobasso (sezione: Giustizia)

( da "Savona news" del 08-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Savona: giudice savonese procuratore capo a Campobasso Da Savona a procuratore capo di Campobasso. E' la carriera di Armando D'Alterio nominato dal plenum del Csm. Il magistrato, dal 2007 fuori ruolo per ricoprire le funzioni di vicecapo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, ha iniziato la sua carriera a Savona nel 1982 con funzioni di giudice, poi è stato pm a Napoli presso la Dda e, in seguito, consigliere della Corte d'appello partenopea nel settore agrario e civile. Nel periodo passato alla direzione distrettuale antimafia a Napoli, D'Alterio si è occupato di procedimenti sui clan Nuvoletta, Gionta e D'Alessandro, ed ha svolto indagini sull'omicidio del cronista Giancarlo Siani.

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Gardone Acqua, novità in bolletta? (sezione: Giustizia)

( da "Giornale di Brescia" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Edizione: 09/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:valtrompia e lumezzane Gardone Acqua, novità in bolletta? Dopo la sentenza della Consulta che dichiarava illegittimo il pagamento di una tassa di depurazione nei Comuni dove il servizio non era attivo, una nuova legge dà la possibilità di introdurre una nuova tariffa «per investimenti» L'Asvt potrà inserire in bolletta la tariffa «per investimenti» GARDONE Tariffa di depurazione sì, tariffa di depurazione no. Questo il grattacapo che da qualche mese tiene occupati i Comuni e Asvt, società che gestisce il servizio idrico integrato. Ma facciamo un passo indietro. Dal 1994, i cittadini di Gardone pagano la tariffa del servizio di depurazione anche nel caso in cui manchino o siano inattivi gli impianti di depurazione dell'acqua in base ad un articolo della legge Galli. La Corte Costituzionale, però, ha emesso una sentenza che sancisce l'illegittimità costituzionale di un articolo della legge Galli. In pratica, la Corte Costituzionale ha ritenuto irragionevole il pagamento da parte degli utenti di una tassa di depurazione dove il servizio non è attivo. Numerose richieste di rimborso Molti cittadini, dopo essersi resi conto di aver pagato un contributo per un servizio non attivo, hanno chiesto un rimborso. La sentenza della Corte Costituzionale, però, non dice nulla relativamente alle somme già corrisposte dall'utente ma specifica solamente che dal 16 ottobre 2008, la tariffa di depurazione non può più essere introitata nel caso in cui l'utente allacciato alla rete fognaria non goda di un trattamento finale dei suoi reflui. Dal 16 ottobre, dunque, l'Asvt non riscuote più, attraverso la bolletta, l'intera tariffa di depurazione che si componeva di due voci: tariffa investimenti e tariffa di gestione dell'esercizio. È pur vero, però, che il primo marzo 2009 una legge ha decretato che le società possono applicare un corrispettivo tariffario agli utenti privi del trattamento di depurazione nel caso in cui si stiano effettuando degli interventi nel settore depurazione e fognatura previsti nel Piano d'Ambito per i quali è stata avviata la progettazione. «Il collettore fognario della Valtrompia, inserito nel piano d'ambito - ha sottolineato il sindaco di Gardone Michele Gussago - rientra in questa casistica». Quindi, le nuove tariffe per il 2009 decise dall'Ato prevedono per gli utenti privi di trattamento di depurazione lo scomputo della tariffa del costo di servizio ma non della componente destinata alla realizzazione delle opere previste dal piano d'ambito come il collettore fognario. In pratica, con le prossime bollette Asvt comincerà ad inserire in bolletta anche la voce «investimenti» nella tariffa di depurazione. A questo punto è chiaro che i cittadini hanno comunque pagato di più del dovuto e, la sentenza del primo di marzo prende in considerazione anche la restituzione delle quote di tariffa non dovute pagate prima della sentenza. A fine giugno la decisione dell'Ato Ora l'Ato, entro 120 giorni dall'entrata in vigore della legge, ovvero entro il 29 giugno, dovrà definire l'importo da restituire, determinato deducendo gli oneri derivanti dall'attività di progettazione, di realizzazione o di completamento dalla tariffa. Nel caso in cui l'Ato valuti che ci sia una cifra da restituire, questa partirà dal primo ottobre 2009 con possibilità di rateizzazione fino a 5 anni e il Ministero dell'Ambiente, dovrà definire le modalità operative per l'attuazione del rimborso. Inoltre il rimborso avrà un termine quinquennale di prescrizione come da indicazione della Corte dei Conti della Lombardia. Secondo il sindaco Gussago, comunque, tutte le entrate relative alla tariffa di depurazione sono state impiegate per la realizzazione del collettore fognario della Valtrompia. «La cifra che si dovrà restituire - ha detto ribadito il primo cittadino di Gardone - se ci sarà, penso sia irrisoria e, in più - ha concluso - bisognerà tener conto del conguaglio per la parte di tariffa non riscossa dal 16 di ottobre in poi». Maria Gatta

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La suprema Corte Costituzionale ha sentenziato che, come si desume dalla definizione islamica del... (sezione: Giustizia)

( da "Leggo" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

La suprema Corte Costituzionale ha sentenziato che, come si desume dalla definizione islamica della "donna terreno da arare", si possono impiantare un numero illimitato di embrioni nell'utero durante la PMA (procreazione medicalmente assistita). La stessa Corte poi conferma il divieto della riduzione embrionale. Ergo o tale sentenza è autocontraddittoria oppure intende mettere a repentaglio la salute della donna. Matteo Maria Martinoli, Milano

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parere acquisito dal pm: vietato dare ai partiti i fondi dei gruppi politici (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 17 - Sardegna Parere acquisito dal pm: vietato dare ai partiti i fondi dei gruppi politici CAGLIARI. I fondi dei gruppi consiliari regionali non possono essere utilizzati per l'attività dei partiti e meno ancora per quella dei singoli consiglieri: a sostenerlo è Giammario Demuro, docente di diritto costituzionale all'Università di Cagliari, in un parere richiesto dal gruppo di Progetto Sardegna nel 2004 e acquisito l'altro ieri dalla Procura della Repubblica. Il pm Marco Cocco indaga per abuso d'ufficio sulla destinazione delle risorse economiche riferite ai gruppi politici dopo i tre esposti presentati dalla funzionaria Ornella Piredda. Il magistrato - sugli atti dell'indagine è stato posto il segreto su disposizione del procuratore capo Mauro Mura - non ha voluto commentare il nuovo documento, trenta pagine in cui il problema dei fondi per i gruppi viene analizzato in rapporto alle leggi. E' certo però che il contenuto del parere giuridico - anche per l'autorevolezza della fonte - potrebbe avere effetti importanti sull'indagine, perchè adesso è certo come almeno una parte del consiglio regionale fosse consapevole dei limiti imposti dalle norme all'autonomia di spesa riconosciuta alla massima assemblea regionale dallo statuto e dalla Corte Costituzionale. Nel parere si sostiene fra l'altro che utilizzare i fondi per il partito potrebbe integrare il reato di finanziamento illecito. L'inchiesta - giudicata «inopportuna» dall'ex presidente Giacomo Spissu, che ha parlato il mese scorso con i vertici della Procura - è per ora centrata sull'attività del gruppo Misto e del gruppo 'Insieme per la Sardegna', gli ultimi due in cui ha lavorato la funzionaria. L'ipotesi, avanzata negli esposti e oggi al vaglio della Procura, è che i fondi o parte di essi non sia stata utilizzata per le attività del gruppo ma che - in assenza di qualsiasi forma di rendicontazione - abbia preso strade diverse. Fino ad oggi il pm Cocco ha acquisito i documenti contabili dei due gruppi, il prossimo passo potrebbe essere la tracciatura bancaria delle somme consegnate dai responsabili dei due gruppi ai consiglieri, con normali assegni. Per compiere questo passo però la Procura dovrebbe iscrivere al registro degli indagati i consiglieri sui quali è puntata l'indagine. Tra i fatti ormai pubblici dell'inchiesta, un assegno da 28 mila euro staccato a favore di un consigliere dopo le dimissioni del presidente Soru e prima che la campagna elettorale cominciasse. (m.l)

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- (segue dalla copertina) leandro palestini (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 34 - Spettacoli Conto alla rovescia per il passaggio al digitale. Da una settimana i vecchi apparecchi analogici non possono più essere venduti e a giugno grandi città come Roma e Torino non vedranno più RaiDue e Retequattro senza decoder. Mentre Internet si prepara al sorpasso come mezzo di comunicazione di massa Entro il 2012 tutto il Paese spegnerà il vecchio segnale analogico per sostituirlo con un sistema che occupa "meno spazio" (SEGUE DALLA COPERTINA) LEANDRO PALESTINI E sullo scenario televisivo si profila Internet. Una ricerca di Microsoft prevede il "sorpasso" nel giugno 2010: per quella data Internet dovrebbe sottrarre alla tv lo scettro di mezzo di comunicazione più utilizzato. Ma sul digitale terrestre tanti italiani, allergici alle nuove tecnologie, forse non hanno le idee chiare. Cosa succederà nei prossimi mesi? Il vecchio segnale tv (analogico) verrà sostituito con una nuova tecnica di trasmissione televisiva e radiofonica. Quando si parla di switch off nel Piemonte occidentale dal 24 settembre al 9 ottobre, vuol dire che nel Piemonte occidentale si avrà lo spegnimento completo del segnale analogico di tutti gli altri canali. Entro il 2012 tutte le regioni avranno il digitale terrestre, sistema che occupa "meno spazio" nell´etere: laddove oggi c´è un canale analogico, domani sarà possibile far viaggiare dai 5 agli 8 canali digitali (da qui la moltiplicazione dei canali). Carlo Freccero, responsabile di Rai4, che ha debuttato in Sardegna con il nuovo segnale, spiega come «il digitale terrestre alla fine cambierà il pubblico. Finirà la passività della tv generalista. Rai e Mediaset dovranno fare i conti con un soggetto attivo, con l´interazione. Si lavorerà sulla specializzazione dell´offerta. Lo stiamo sperimentando a Rai4, che ha come mamma l´immaginario americano e come papà Internet». Lo spettatore potrà interagire attraverso il telecomando con il canale o il programma seguito (per esempio aprendo delle pagine con informazioni biografiche sul protagonista ). Ecco perché serviranno televisori di nuova generazione, con decoder integrato (la garanzia è un bollino bianco, mentre il bollino blu certifica la compatibilità con il segnale terrestre). Il digitale come scelta obbligata? In teoria no. Chi ha la vecchia tv potrà accedere al digitale acquistando il solo decoder (60-70 euro di costo), le Regioni daranno un contributo di 50 euro a chi ha più di 65 anni, alle fasce più deboli con reddito al di sotto dei diecimila euro. La Rivoluzione della tv italiana segue un calendario preciso. Tutto è cominciato dalla Sardegna, nell´ottobre 2008, la prima regione italiana ad essere entrata dell´era digitale. Ma nel 2012, quando tutta l´Italia sarà digitalizzata, quale sarà lo scenario? «Questo passaggio è simile a quello vissuto nel 1976, quando la Corte costituzionale autorizzò la nascita delle tv private», spiega Tullio Camiglieri, responsabile comunicazione di DGTvi, l´associazione che raccoglie tutti i broadcaster che offrono servizi gratuti sulla piattaforma del digitale terrestre (Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Frt, DFree, Aeranti Corallo). E Andrea Ambrogetti, presidente di DGTvi, evita di parlare di guerra a Sky. Non siamo alla materializzazione di Raiset? «Più che fare la guerra a Sky, la tv generalista difende se stessa nel momento in cui c´è questo passaggio tecnologico. Diciamo che con il digitale terrestre diventa più forte l´offerta gratuita, dai 9 canali di oggi progressivamente si arriverà a 50 canali. E va ricordato che il digitale potrà raggiungere fasce di popolazione (soprattutto quelle montane) che non ricevevano tradizionalmente tutti i segnali televisivi». Il digitale ha però i suoi costi. E diventa un passaggio quasi obbligato per il l´utente che vuole stare al passo coi tempi. Come sarà aiutata la popolazione meno abbiente, i pensionati d´Italia legati alla tv generalista? «Il Piemonte ha pensato a dei contributi. Verrà dato un contributo di 50 euro alla categoria degli ultrasessantacinquenni, con meno di diecimila euro di reddito. Si tratta del 10% della popolazione. Il Lazio si sta orientando sulla stessa decisione».

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lepore, via libera alla conferma per altri quattro anni (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina I - Napoli Lepore, via libera alla conferma per altri quattro anni Il consiglio giudiziario dà il primo via libera alla conferma per altri quattro anni del procuratore capo Giandomenico Lepore. Il parere favorevole, imposto dalla legge di riforma degli incarichi direttivi, passa adesso al vaglio del Csm. A Palazzo dei Marescialli rinviata invece la discussione sullo strappo insorto fra Lepore e i pm Noviello e Sirleo a margine dell´inchiesta rifiuti. Va alla Superprocura il pm di Calciopoli, Filippo Beatrice. Ieri cena in prefettura per salutare Franco Roberti, nuovo procuratore di Salerno. DARIO DEL PORTO A PAGINA V

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"sì al procuratore lepore per altri 4 anni" - dario del porto (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina V - Napoli "Sì al procuratore Lepore per altri 4 anni" La pronuncia del consiglio giudiziario. Il capo dei pm: "Ora il Csm" Le statistiche: le toghe smaltiscono più procedimenti di quanti vengono iscritti DARIO DEL PORTO Il consiglio giudiziario ha espresso parere favorevole alla permanenza per altri quattro anni di Giandomenico Lepore alla guida della Procura di Napoli. L´organo locale di autogoverno di giudici e pm ha concluso dunque senza voti contrari, e in maniera favorevole a Lepore, l´istruttoria imposta dalla riforma degli incarichi direttivi. La legge che fissa in otto anni il tetto massimo di permanenza dei magistrati al vertice di un ufficio prevede infatti una "verifica" a metà del mandato e Lepore aveva preso il posto di Agostino Cordova nell´ottobre 2004. Agli atti della pratica (relatore Giovanna Napoletano) il procuratore ha allegato le statistiche della Procura dal giorno del suo insediamento a oggi. Numeri dai quali emerge che i pm del Centro direzionale riescono a smaltire più procedimenti rispetto a quelli che vengono iscritti. Il parere favorevole passa ora all´esame del Csm, cui spetta la parola definitiva. «Mi fa piacere che il consiglio giudiziario abbia deciso, adesso aspetto le determinazioni del Consiglio superiore», commenta Lepore, che in questi giorni sta lavorando alla riorganizzazione dell´ufficio. Primo tassello, il nuovo pool anticamorra allargato a 30 pm e coordinato da tre procuratori aggiunti. Il plenum del Csm non ha ancora affrontato invece il nodo relativo allo strappo insorto fra il procuratore e i sostituti Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo a seguito dello stralcio di alcune posizioni (fra le quali quelle dei prefetti Corrado Catenacci, Alessandro Pansa e Guido Bertolaso) dall´elenco delle richieste di rinvio a giudizio nell´inchiesta su presunti illeciti nella gestione della crisi rifiuti. Palazzo dei Marescialli dovrà decidere se il provvedimento di Lepore vada considerato una revoca, come sostenuto dai pm, oppure no, come invece obiettato dal procuratore, al quale il procedimento è assegnato in base alla legge istitutiva della Procura regionale. La pratica, assegnata alla commissione competente sui profili organizzativi degli uffici, sembrava pronta per essere discussa ieri ma non è stata esaminata. Se ne parlerà, forse, la prossima settimana. Aperta invece la pratica "a tutela" dei pm Noviello e Sirleo chiesta con un documento firmato da 67 magistrati (Lepore in testa) dopo le affermazioni del premier Berlusconi che aveva definito «eroi» i manager Impregilo, alcuni dei quali coinvolti nelle indagini sui rifiuti.

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il pubblico ministero filippo beatrice da calciopoli all'antimafia nazionale (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina V - Napoli Le nomine Il pubblico ministero Filippo Beatrice da Calciopoli all´Antimafia nazionale Da Calciopoli alla Superprocura. Il Csm ha nominato come sostituto alla Procura nazionale Antimafia il pm Filippo Beatrice, titolare delle indagini sul pallone truccato e per oltre dieci anni in prima linea nelle inchieste sui più pericolosi clan della camorra cittadina. Via libera anche per un altro nuovo pm dell´ufficio diretto da Pietro Grasso: il magistrato salernitano Leonida Primicerio, già componente del Csm. In pole position come procuratore capo di Bari invece Antonio Laudati, (oggi direttore della Giustizia penale al Ministero) a lungo in servizio a Napoli come pm del pool anticamorra negli anni delle inchieste imperniate sulle rivelazioni dei pentiti Carmine Alfieri e Pasquale Galasso. Il suo nome è stato proposto all´unanimità dalla commissione Incarichi direttivi, manca la ratifica del plenum che ieri ha nominato Armando D´Alterio (il pm che risolse il caso Siani) nuovo procuratore capo di Campobasso. (d.d.p.)

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Durante, l'appello: Non abbandonateci (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Le ricerche sono finite, ma il mistero sulla scomparsa della famiglia rimane fitto. E i parenti chiedono aiuto Durante, l'appello: «Non abbandonateci» La rabbia di Romolo Guernieri: dimenticati dai politici, non ci hanno aiutato «Ci hanno abbandonato troppe volte, non possono farlo ancora». Romolo Guernieri, padre di Bruna, lotta ancora. Sua figlia, con il marito Paolo e le piccole Emma e Sofia, è scomparsa 15 mesi fa, mentre si preparava alla vacanza a Los Roques. Da quel 4 gennaio 2008 è cominciato un incubo. Che rischia di continuare: i venezuelani hanno sospeso le immersioni e non è previsto un nuovo piano per cercare la famiglia. Signor Guernieri, sembra definitivo: la sagoma ritrovata nei giorni scorsi a largo delle isole caraibiche non è quella dell'aereo Transaven. «Notizia non ancora confermata dal magistrato Morales, che manderà gli appunti in Italia soltanto dopo Pasqua. Aspettiamo la riunione tra gli ambasciatori, poi il governo deciderà il da farsi. Finora da loro ho avuto la prenotazione dell'albergo a Caracas, poi l'alloggio l'ho pagato io. Ma non è questo il problema: dopo ciò che ci hanno promesso Berlusconi, Frattini, Zaia, Brunetta e Sacconi siamo ancora in attesa. Da 15 mesi. E' passato quasi un anno da quando dicevano di aver trovato il nostro aereo, che poi è diventato una nave e, alla fine, una roccia». L'hanno delusa proprio tutti? «Soprattutto Napolitano. Ha sbagliato destinatario quando ci ha inviato la sua solidarietà, una cosa vergognosa. E anche Gobbo e Gentilini ci hanno dato la solidarietà di un'alzata di mano, poi nient'altro. Cercavamo qualcuno che smuovesse la situazione, non l'abbiamo trovato». Dubbi sulla qualità delle ricerche? «Abbiamo dubbi su tutto e su tutti. I venezuelani ci avevano detto che le ricerche sarebbero andate avanti finché non si trovava l'aereo. Ci sono 8 italiani scomparsi, ma non sono figli di senatori o industriali, altrimenti a quest'ora le cose erano già risolte. Non è possibile che non si sappia nulla. Avevamo chiesto che il nostro perito Mario Pica e l'ammiraglio Giovanni Vitaloni venissero accreditati per seguire le ricerche, ma non se n'è fatto niente. Non c'è nulla che dica che l'aereo è in mare, ma nessuno ci aiuta. Sono stanco e umiliato, ci hanno fatto sentire delle nullità». Dopo il vostro esposto, il Csm ha convocato il procuratore generale di Roma e il sostituto che coordina le indagini. «Una tiratina d'orecchi e nient'altro. Invece bisogna indagare a tutto campo, battere i pugni e continuare a cercare. I venezuelani hanno paura di una sola cosa: la pubblicità negativa in tivù e sulla stampa. Ma le grandi reti nazionali, Vespa in primis, ci hanno ignorato. Ora devono riprendere le ricerche, non possono finire così. Io faccio un appello: continuate, continuate a cercarli». (Massimo Guerretta)

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l'asl ci priva di un servizio (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 38 - Sassari «L'Asl ci priva di un servizio» Dito puntato sui problemi del centro di salute mentale Domani la riunione per l'elezione del nuovo presidente OZIERI. Saranno tante le rivendicazioni presentate ai vertici dell'Asl da parte del Comitato dei sindaci del Distretto socio-sanitario di Ozieri, che si riunirà domani in occasione dell'elezione del nuovo presidente. Una fra tutte riguarderà la nuova organizzazione di servizio del Centro di Salute mentale che, a detta degli amministratori, penalizza le persone con disabilità mentale. La riorganizzazione ha comportato infatti una riduzione del personale, con gravi conseguenze sull'efficienza. Una forte presa di posizione in difesa di questo essenziale settore è portata avanti dal presidente dell'Unione dei comuni del Logudoro e sindaco di Ittireddu Gavino Appeddu, pronto a dare battaglia per ottenere il ripristino della funzionalità originaria del Centro per la Salute mentale. «A seguito di una scelta della Asl di attuare una divisione tra gli operatori, separando i propri dipendenti da quelli della cooperativa Seriana di Sassari - spiega Appeddu -, il nostro territorio è stato privato di un servizio efficiente che la stessa Asl insieme con le amministrazioni aveva costruito in questi ultimi anni». A partire dal mese di marzo, infatti, gli operatori della cooperativa (uno psichiatra, una psicologa, una educatrice e due infermieri professionali) finora operativi in tutto il distretto, sono stati destinati al solo Goceano. Nella sede di Ozieri, a cui fanno capo tutti i comuni del Logudoro, sono quindi rimasti solo due psichiatri, un'assistente sociale e una infermiera professionale, che ora si trovano a dover gestire da soli sia il servizio ambulatoriale sia i servizi esterni domiciliari. «La riduzione del personale che finora garantiva la presenza costante presso i domicili dei cittadini con disabilità mentale - afferma il sindaco Appeddu - determina un grande vuoto e l'assenza di punti di riferimento importanti per gli assistiti e causa un impoverimento della qualità del servizio, nonché grosse difficoltà da parte degli operatori sociali dei comuni nel garantire quei servizi fino ad oggi realizzati dagli operatori del Csm». Rischia quindi di venire a mancare l'efficienza nata dalla fruttuosa collaborazione tra comuni e operatori, in sinergia con i quali erano stati elaborati sia i progetti abilitativi personalizzati, previsti dalla normativa regionale, sia anche progetti ben più articolati inseriti nel Plus, il Piano locale unitario dei Servizi alla Persona. Oltre a ciò, mancherà anche quella rete relazionale importante che si era creta tra gli operatori e i pazienti, e persino con le famiglie di questi. «I nostri cittadini - dice infatti Gavino Appeddu - hanno individuato negli operatori dei punti di riferimento importanti sia nella gestione della malattia sia nella quotidianità. E mi riferisco principalmente alle persone con disabilità mentale prive di una rete familiare di supporto, che hanno trovato negli operatori dei servizi un sostegno e una collaborazione continua che oggi stanno venendo meno. E ciò è avvenuto - aggiunge polemicamente il primo cittadino di Ittireddu - in seguito a decisioni assunte dall'alto, unilateralmente, senza tenere conto dell'autorità dello stesso Comitato dei sindaci». L'emergenza ora evidenziata, che è già a conoscenza di tutti i sindaci del territorio e che, come accennato, sarà portata all'attenzione dell'Asl nel coeso della riunione di domani, «era già stata comunicata - fa sapere Appeddu - sia al direttore generale della Asl sia ai responsabili del Dipartimento di Salute mentale di Sassari e di Ozieri, senza avere alcun riscontro. Considerato quanto detto - conclude - si chiede pertanto all'Asl di ripristinare la precedente organizzazione di servizio e, semmai, di potenziarlo. Occorre garantire continuità agli interventi e alle prestazioni erogate fino ad oggi, in un'ottica che deve assicurare e garantire una maggiore tutela dei soggetti deboli piuttosto che perseguire, probabilmente, obiettivi meramente amministrativi e di contenimento di costi». Barbara Mastino

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i cittadini vogliono le ronde e noi le faremo (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Venezia, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Stival e Boccato guidano la rivolta del Carroccio contro la decisione del governo «I cittadini vogliono le ronde e noi le faremo» Il sindaco Calzavara: «Adesso è un'iniziativa di partito, il Comune non la finanzierà» JESOLO. Stralciato il provvedimento sulle «ronde» nel decreto legge in votazione alla Camera e il governo chiude per ora il capitolo sui volontari per la sicurezza. Dura la reazione della Lega che si ribella: «Continueremo lo stesso». Ma il colpo è accusato e si vede. Il Coisp, sindacato di polizia, ha annunciato subito che le ronde non verranno «istituzionalizzate» e il Governo dovrà ripensare l'organizzazione della sicurezza. Anche il Csm aveva preso posizione contro le ronde e prima ancora lo stesso ministro Maroni aveva parlato di illegalità in attesa della istituzionalizzazione. Con disciplina i leghisti del Veneto Orientale, che si erano già riuniti nel famoso «comitato dei 100» in una località nell'entroterra di Caorle, avevano battuto in ritirata aspettando momenti migliori ed il via libera del loro ministro. Nel frattempo era però divampata la polemica con An a proposito dei militari da schierare nelle città. «Prendiamo atto della decisione - commenta a caldo il capo riconosciuto del «comitato dei 100» e segretario provinciale del Carroccio, Daniele Stival - ma vorrà dire allora che noi andremo avanti ugualmente con i volontari che vorranno aderire alle nostre iniziative. Centrodestra e centrosinistra sono in disaccordo e in questo modo sono andati contro il volere dei cittadini». L'assessore sandonatese, Oliviero Leo (Pdl) era stato, ancora nelle file di An, il primo firmatario della proposta di legge popolare sull'utilizzo dei militari per la sicurezza e fervido detrattore delle ronde. «Il governo ha dimostrato la sua determinazione e ha avuto carattere - spiega Leo - pur rispettando i cittadini e il loro bisogno di sentirsi sicuri, resta il fatto che la sicurezza deve essere materia delle forze dell'ordine e dei professionisti di questo settore». Sul litorale, la Lega si stava già preparando per coordinare i gruppi durante l'estate, mentre a San Donà potrebbero presto tornare a perlustrare le strade del mercato del lunedì. «Il Comune, stando così le cose - analizza il sindaco di Jesolo, Francesco Calzavara - non potrà supportare economicamente i volontari, visto che resteranno in una logica di partito, seppure rispettabile». L'assessore alla Sicurezza di Jesolo, Andrea Boccato, suona la carica per la sua sezione che è già pronta al riarmo. «A noi, compreso l'onorevole Forcolin che ci ha chiamati da Roma, risulta che il percorso andrà avanti lo stesso, la gente ha voglia di sicurezza - dice Boccato - e sono i cittadini a chiederci di uscire per i controlli. E noi andremo avanti perché nessuno ci può fermare, nel rispetto delle leggi e con il nostro volontariato pronto a schierarsi per la comunità e la difesa dei cittadini assieme alle forze di polizia». Il rischio è adesso che le «ronde» tornino ad essere tali nel vero senso della parola, sul filo della legalità, creando situazioni di pericolo visto che saranno identificate solo con un partito, la Lega.

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rimborsi dei canoni non dovuti il comitato: il comune non paga (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 12 - Udine Rimborsi dei canoni non dovuti Il comitato: il Comune non paga PORPETTO. «Gli enti locali gestori in via diretta dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione, com'è il comune di Porpetto, individuato l'importo da restituire, hanno 120 giorni di tempo dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, per restituire i canoni non dovuti della depurazione. Perché allora l'amministrazione porpettese non lo ha ancora fatto visto che il 28 febbraio la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato la legge 13 recante misure straordinarie in materia di risorse idriche e tra queste anche i rimborsi»? A dirlo e Giulio Bossa, del comitato per i rimborsi di Porpetto, a fronte delle numerose richieste presentate dalle famiglie, circa 250, aventi diritto alla restituzione dei canoni per la depurazione pagati negli ultimi cinque anni, ma non dovuti come sentenziato dalla Corte Costituzionale che ne ha abrogato la riscossione in quanto «non dovuta per un servizio non reso». Come si ricorderà, il 57% della circa 900 famiglie porpettesi paga il canone per la depurazione, mentre il 43 % paga, creando una spaccatura all'interno della comunità che lamenta un trattamento diverso al suo interno. L'amministrazione comunale, come ha evidenziato il sindaco Cecilia Schiff, ha inserito nel bilancio 2009, una posta di 60 mila euro per i rimborsi fondi che però si dovrà ottenere dalla Regione in quanto il comune non avrebbe risorse proprie per farlo. «Se saranno concessi questi 60 mila euro, e, come confermatomi dal sindaco - dice Bossa -, dovrebbero essere stati accantonati in questi anni con la depurazione già 59.440 euro, il comune avrebbe a disposizione circa 120 mila euro (in realtà ne servirebbero almeno 200 mila): perché allora non va avanti con i rimborsi?» (f.a.)

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quote rosa violate "multe non pagate" (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina XIII - Bari La denuncia La richiesta La decisione Concorsi per dirigenti la parola alla Consulta Quote rosa violate "Multe non pagate" "Cassa integrazione alla Copersalento" «Il decreto della giunta regionale pugliese che garantisce la rappresentanza politica delle donne non ha ancora avuto attuazione». A denunciarlo è stato ieri il coordinamento delle Associazioni femminili, da anni è impegnato nella promozione della democrazia paritaria. Che ha sottolineato anche la mancata erogazione dei fondi concordati (99mila euro) alle associazioni che si occupano di promuovere la partecipazione delle donne alla politica. La richiesta avanzata alla giunta Vendola dal o dal coordinamento delle associazioni femminili della Puglia è quella di "attribuire le risorse spettanti agli organismi regionali di parità vincolandole alla formazione e partecipazione politica delle donne". A rischio i concorsi per dirigenti alla Regione Puglia. Sarà la Corte costituzionale a pronunciarsi sulla legittimità delle prove in corso per sessanta posti di livello D1 e D3 attivati sulla base di bandi pubblicati dalla Regione nel marzo 2007. Lo ha disposto il Consiglio di Stato accogliendo una eccezione sollevata da una candidata, eccezione in precedenza respinta dal Tar della Puglia. Si tratta di concorsi che vengono da bandi del 1998 e 1999 dichiarati illegittimi dal Tar e dalla Corte Costituzionale che ritenne illegittima la legge regionale che li aveva banditi, perchè riservava le prove al solo personale interno. L´attività industriale della Copersalento è ancora ferma in attesa degli esiti delle analisi sulle sue emissioni inquinanti. Per questo i sindacati di categoria Flai Cgil e Fai Cisl hanno incontrato ieri la direzione dell´azienda di Maglie per sollecitare l´avvio degli ammortizzatori sociali. Durante l´incontro, i sindacati hanno ribadito la necessità di attivare la cassa integrazione ordinaria per i dipendenti. «Ci stiamo prodigando affinché i dati analitici di Asl e Arpa Puglia siano esigibili per la data prevista del 15 aprile» ha dichiarato Antonio Gagliardi, segretario provinciale Flai Cgil di Lecce.

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depuratore, il sindaco replica a bomben divide la sentenza della corte dei conti (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ZOPPOLA Depuratore, il sindaco replica a Bomben Divide la sentenza della Corte dei conti ZOPPOLA. Questione depuratore a Zoppola, il sindaco Angelo Masotti Cristofoli (nella foto) replica a Gustavo Bomben. «É falso - afferma - che prima della sentenza della Corte costituzionale il canone di depurazione non fosse dovuto. La legge del 1994 era stata confermata due volte dal Parlamento». E aggiunge: «La sentenza rischia di avere effetti dirompenti sulle finanze di un Comune come il nostro».

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Gli italiani?Abulici, infingardi e da educare alla democrazia (sezione: Giustizia)

( da "Italia Oggi" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ItaliaOggi sezione: Primo Piano data: 09/04/2009 - pag: 8 autore: Diego Gabutti l'opinione Gli italiani?Abulici, infingardi e da educare alla democrazia L'intellighenzia di sinistra non perde il vizio. E usa la casta progressista come braccio armato Tranne rare eccezioni, praticamente soltanto i politici e gli intellettuali «de sinistra», gli italiani sono imperfetti ed è meglio non fidarsene. Secondo Pier Luigi Bersani, che ne discorreva l'altra sera a Ballarò, non puoi dire a un italiano che ci vogliono «meno regole», come fa il governo col suo piano-casa: dagli un dito e lui, l'italiano, ti prenderà prima la mano, dopo il braccio e poi chissà. Questa è l'Italia, ragazzi, via. Più regole, ci vogliono, con gli italiani. Leggi severe, e gli occhi dell'amministrazione pubblica puntati sempre addosso. Altro che «autocertificazione», come si vorrebbe adesso, anche in fatto di case da allungare e allargare. Soltanto un boccalone può credere a un italiano che si «autocertifica» il diritto a sopraelevarsi l'abitazione. Quello, l'italiano, è un eterno Alberto Sordi: furbino, autolesionista, disonesto, cinico, evasore. Ma basterà educarlo al civismo? No, non basta: oltre che al civismo, bisogna educarlo, anzi rieducarlo, anche alla democrazia. A questo pensa, dal 22 al 26 aprile, la Biennale Democrazia di Torino. Mai sentita? Male. Presieduta, tra gli altri, dall'ex presidente della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelsky, la Biennale Democrazia provvederà a chiarire che da noi «la democrazia è in affanno», come leggiamo sull'«Espresso». Che fare per guarirla? «Pedagogia», è la risposta di Zagrebelsky al suo intervistatore (all'incirca la stessa risposta che hanno sempre dato, praticamente a qualsiasi domanda gli venisse rivolta, i teorici dello Stato etico, da Hegel in avanti). Si deve sapere, infatti, che la democrazia, «un regime difficile, quasi contronatura», non può essere lasciata alla «spontaneità», minacciata com'è da troppe insidie, che poi, stringi stringi, si riducono a una: «il capitale finanziario globalizzato», «il potere oligarchico». In Italia, poi, essendo gli italiani avidi e egoisti, la democrazia non ha quasi speranze, specie da quando da noi nessuno presta più orecchio al contributo che l'intellighenzia («da Gobetti a Gramsci», che erano poi due famosi ammiratori della Rivoluzione d'ottobre, il secondo addirittura fondatore del Partito comunista italiano) ha dato alla democrazia e al liberalismo. Non sembra uno spettacolo anni sessanta di Carmelo Bene? Noi ce stiamo qui, in platea, e la meglio intellighenzia là sul palco dei talk show e delle Biennali ci bombarda di torsoli di cavolo, mozziconi di sigaretta, semi d'anguria e sputi. Negli anni sessanta l'avanguardia teatrale svillaneggiava il suo pubblico perchè meschino e perbenista. Adesso l'Intellighenzia e il suo braccio armato, la Casta progressista, trattano tutti gli italiani (esclusi loro) come meritano: da abulici infingardi. Non siamo degni della democrazia. Questa «vede i cittadini come capaci d'agire da sé», spiega Zagrebelsky, mentre «la demagogia», che l'italiano alimenta col suo voto irresponsabile, «vuole invece il popolo agito» (bella parola, convenitene). Com'era più bello quando mezzo paese tifava per la Rivoluzione d'ottobre e tutti (come Bersani nei fotocolor dell'adunata Cgil di sabato scorso) andavano sottobraccio con dei veri democratici in maglietta rossa ingentilita da un bel ritratto di Che Guevara!

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Avvocati sotto controllo (sezione: Giustizia)

( da "Italia Oggi" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ItaliaOggi sezione: La Legge data: 09/04/2009 - pag: 13 autore: di Antonio G. Paladino ENTI LOCALI/ La Corte conti campana: discrezionalità per la p.a. Avvocati sotto controllo Gli occhi del nucleo di valutazione sui legali Fermo restando che qualunque modalità di valutazione posta in essere nei confronti del personale di avvocatura di enti locali non può prevedere forme di condizionamento che producano un'ingerenza nella loro autonomia di giudizio, è rimessa all'esclusiva valutazione degli enti locali, la possibilità di sottoporre gli organi dell'avvocatura interna al controllo del nucleo di valutazione. Infatti, in questa materia devono contemperarsi due fondamentali principi. Da un lato, devono essere garantite l'autonomia e l'indipendenza, tipiche dello status professionale dell'avvocato incardinato nella struttura pubblica. Dall'altro, però, non può essere sminuita l'autonomia degli enti locali che pur sempre assumono in questo caso la veste di datore di lavoro pubblico e che utilizzano onerosamente risorse per assicurare il funzionamento e provvedere alle dotazioni strumentali di tali particolari uffici.Lo ha chiarito la sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Campania, nel testo del parere n. 14/2009 (su www.corteconti.it), rispondendo ad un preciso quesito sul punto, posto dal sindaco del comune di Campagna (Sa).La giurisprudenza sul punto, ha rilevato il collegio della magistratura contabile campana, ha ampiamente valorizzato la posizione di esclusività delle prestazioni, di autonomia e di indipendenza dell'avvocato pubblico (cfr. Corte costituzionale, sentenza n. 390/2006). Ma, al contempo, ha altresì valorizzato «una spiccata autonomia» degli enti locali in materia di istituzione di propri organi tecnico-legali (si veda Tar Lazio, sez. III, n. 1886/1990). Da queste premesse, la Corte pertanto non esclude a priori la sottoposizione del personale di avvocatura degli enti locali a un'attività di valutazione che viene esercitata da organi degli enti stessi, nell'ambito dei controlli interni previsti dalla legge ovvero da disposizioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro, ancorché decentrati. È ovvio, ha tenuto a sottolineare il collegio contabile, che qualunque modalità di valutazione posta in essere nei confronti del personale di avvocatura di enti locali, «non può espandersi sino a prevedere forme di condizionamento e di soggezione che introducano un'intollerabile ingerenza nell'autonomia di giudizio e di iniziativa nella trattazione degli affari giuridico-legali». Comunque, è proprio l'articolazione, su base apicale o dirigenziale, degli uffici tecnico-legali degli enti locali che può legittimare l'introduzione di forme di valutazione al solo fine di valorizzare al meglio le risorse disponibili nel bilancio dell'ente da destinare al funzionamento di tale articolazione organizzativa e mai per controllare le autonome modalità di esercizio della professione forense.Pertanto, sulla scorta di tali rilevanti osservazioni, la Corte ha concluso che resta affidato «alla equilibrata discrezionalità» degli enti, l'esercizio di una previsione, sia essa statutaria che regolamentare, di sottoposizione degli organi interni dell'avvocatura al controllo del nucleo di valutazione.

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(sezione: Giustizia)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

CRONACA 09-04-2009 Il ricercatore «I ragazzi arrivano già alle medie senza etica» II Comportamenti anti sociali, disforie, tossicodipendenze. Una sottile linea rossa collega tutti i disturbi comportamentali dei giovani d'oggi: «Arrivano alle medie che sono già troppo vecchi spiega Giovanni Michelini, dottorando in Psicologia a Parma -. Iniziano a non avere un'etica già da piccoli, a soffrire. E chiaramente entrano in ballo le sostanze stupefacenti, vissute senza colpa, né vergogna». Si è parlato di questo ieri, al convegno organizzato dal Centro studi Farmacotossicodipendenze e disturbi del comportamento, al centro congressi Cavagnari. Un momento di incontro tra specialisti del settore, per promuovere la conoscenza di progetti di ricerca e collaborazioni realizzate dal Centro con Università e Ausl di Parma. Tanti i nomi illustri: Sergio Dazzi, dell'Università Bicocca, Laura Fruggeri, Carlo Pruneti, Annalisa Pelosi e Sarah La Marca dell'Università di Parma, Emanuela Lauci del Csm di Fidenza, Matteo Mossini, Barbara Branchi, Luca Ruiu e Pietro Pellegrini dell'Ausl. «I comportamenti devianti, come l'uso di sostanze stupefacenti spiega Fruggeri sono sempre più assimilabili a comportamenti sociali e meno a problemi di tipo clinico». C.Z.

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Il concorso regionale del '98 finisce alla Corte costituzionale (sezione: Giustizia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere del Mezzogiorno sezione: INPRIMOPIANO data: 09/04/2009 - pag: 4 La decisione del Consiglio di Stato Il concorso regionale del '98 finisce alla Corte costituzionale Un groviglio inestricabile: questo sta diventando il vecchio concorso per funzionari (riservato agli interni) bandito tra il '98 e '99 dalla Regione. Con il rischio che finisca per intralciare la procedura dei concorsi in via di definizione. In estrema sintesi: su ricorso di una impiegata regionale esclusa dal vecchio concorso e difesa dall'avvocato Giuseppe Gallo, il Consiglio di Stato ha deciso di rimettere alla Corte costituzionale una legge pugliese. È quella che consentì nel 2004 di sanare gli effetti del concorso-pasticcio del '98-'99. Questo fu riservato solo agli interni, in possesso «della qualifica immediatamente inferiore», ed escluse i laureati che non possedevano quella qualifica ma che dall'esterno avrebbero avuto accesso. Il bando fu bocciato dal Tar e poi dalla Consulta. La legge del 2004 sanò la situazione. I nuovi concorsi banditi «ora per allora» rischiano di essere travolti dal giudizio della Corte costituzionale. ( f. str.)

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(sezione: Giustizia)

( da "Corriere del Veneto" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

CRONACA 09-04-2009 Il ricercatore «I ragazzi arrivano già alle medie senza etica» II Comportamenti anti sociali, disforie, tossicodipendenze. Una sottile linea rossa collega tutti i disturbi comportamentali dei giovani d'oggi: «Arrivano alle medie che sono già troppo vecchi spiega Giovanni Michelini, dottorando in Psicologia a Parma -. Iniziano a non avere un'etica già da piccoli, a soffrire. E chiaramente entrano in ballo le sostanze stupefacenti, vissute senza colpa, né vergogna». Si è parlato di questo ieri, al convegno organizzato dal Centro studi Farmacotossicodipendenze e disturbi del comportamento, al centro congressi Cavagnari. Un momento di incontro tra specialisti del settore, per promuovere la conoscenza di progetti di ricerca e collaborazioni realizzate dal Centro con Università e Ausl di Parma. Tanti i nomi illustri: Sergio Dazzi, dell'Università Bicocca, Laura Fruggeri, Carlo Pruneti, Annalisa Pelosi e Sarah La Marca dell'Università di Parma, Emanuela Lauci del Csm di Fidenza, Matteo Mossini, Barbara Branchi, Luca Ruiu e Pietro Pellegrini dell'Ausl. «I comportamenti devianti, come l'uso di sostanze stupefacenti spiega Fruggeri sono sempre più assimilabili a comportamenti sociali e meno a problemi di tipo clinico». C.Z. Salvo per uso personale è vietato qualunque tipo di riproduzione delle notizie senza autorizzazione.

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BASTA MULTE STRUMENTALI CHE SERVONO A FARE CASSA (sezione: Giustizia)

( da "Corriere della Sera" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 09/04/2009 - pag: 9 Il caso di Giangiacomo Schiavi BASTA MULTE STRUMENTALI CHE SERVONO A FARE CASSA Caro Schiavi, nessuno paga le multe con piacere, però quando si sbaglia ci si deve rassegnare. Io ho fatto così dopo una contravvenzione per la sosta vietata nello spazio del bus. L'auto è stata anche rimossa, per cui ho lasciato dati e generalità e ho pagato sia il carro-attrezzi che il bollettino recapitato a casa. Tutto a posto? No. Con mia sorpresa ho ricevuto un'ingiunzione di pagamento da 263 euro per non aver comunicato gli estremi della patente. Mi è stato detto che c'era un avviso nel bollettino della multa: ma io non l'ho visto. Se pago non verranno scalati due punti dalla patente; se mostro la patente, oggi, non serve più: devo pagare lo stesso. Se ricorro al giudice di pace, forse mi danno ragione. Ma perché questa persecuzione ai danni dei cittadini perbene ? Anna C. Gentile Anna, viviamo in un presente complesso e travagliato, ma nelle comunicazioni tra istituzioni e cittadino a volte ci sembra di essere ancora al Medioevo. Sulle multe e su certi bollettini è arrivato il tempo di ingaggiare una battaglia per la chiarezza e la trasparenza, per rendere facile la giustificazione al cittadino onesto e obbligare i furbi a non farla franca. Bisogna dire subito che ci sono vessazioni inutili, che vanno contrastate civilmente, con le ragioni del buon senso. Fermo restando il principio che chi contravviene a un divieto deve pagare, i casi di ingiusto accanimento stanno diventando un'esagerazione. Ci sono troppe multe per i cartelli poco chiari (tra Ecopass e zone traffico limitato è stata fatta una strage), e sembrano davvero strumentali le multe per un avviso non visto, perché segnalato male. Nel suo caso, la sanzione aggiuntiva ci sembra un atto di slealtà. La Corte costituzionale dice che lei non ha adempiuto all'obbligo di collaborare: forse doveva essere messa nelle condizioni migliori per farlo, diciamo noi. Ma il Comune si limita alle norme di legge: perché deve aiutarla a risparmiare 263 euro? È contro i suoi interessi di bottega. C'è lo Stato-canaglia, come scrive il nostro Ostellino, e c'è il Comune-nemico. Ci marciano tutti sui bizantinismi del codice: intanto si fa cassa. Un sindacato dei vigili urbani, il Siapol, dice che basterebbe una piccola modifica al testo del Codice della strada. Si dovrebbe scrivere: «Il proprietario del veicolo subirà la decurtazione dei punti salvo comunicazione contraria». È così che si incoraggiano i principi della buona amministrazione. Io non credo che il Comune si impegni a rendere più visibile l'avvertenza: ha l'alibi della legge. Le resta il giudice di pace: ma il Comune si costituirà parte civile. È in trappola, cara Anna. Servirebbe una carta dei diritti del cittadino: chi ha proposte può anche chiamare allo 02-62827382. Cominciamo così: primo, non vessare il buon cittadino. gschiavi@rcs.it

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Primicerio va alla Procura nazionale antimafia (sezione: Giustizia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere del Mezzogiorno sezione: SALERNO data: 09/04/2009 - pag: 10 Il magistrato lascia Salerno Primicerio va alla Procura nazionale antimafia SALERNO Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha deciso: il magistrato salernitano Leonida Primicerio entra a far parte come sostituto della Procura nazionale antimafia diretta da Piero Grasso. Il suo è uno degli otto posti da sostituto procuratore banditi con due concorsi diversi. Nel primo, che riguardava due soli posti e sul quale si è pronunciata la terza commissione del Csm, hanno prevalso a maggioranza Diana De Martino, che ha condotto la terza inchiesta sull'omicidio di Pierpaolo Pasolini, e con quattro voti a favore Leonida Primicerio. L'ex consigliere del Csm e attuale sostituto pg a Salerno si è occupato, come capo degli investigatori della Dia di Salerno, di processi rilevanti di camorra, come quelli sulla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo e sulla Nuova Famiglia di Carmine Alfieri e Pasquale Galasso, ottenendo tra l'altro importanti collaborazioni da parte di capi e promotori delle consorterie criminali. Al momento non si sa ancora quando Primicerio prenderà servizio: i tempi tecnici del trasferimento sono lunghi. Della Procura nazionale antimafia entra a far parte anche Filippo Beatrice, pm nel processo Calciopoli che vede come imputato principale l'ex dg della Juve Luciano Moggi, e a lungo alla direzione distrettuale antimafia di Napoli dove ha trattato numerosi procedimenti nei confronti di esponenti di clan camorristici della provincia di Napoli, culminati in condanne all'ergastolo. Attesa, infine, alla Procura di Salerno, per l'arrivo del nuovo procuratore generale previsto per giovedì 16 aprile. Leonida Primicerio Il magistrato è stato consigliere del Csm

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Rimborsi a chi ha pagato (sezione: Giustizia)

( da "Nazione, La (Pistoia)" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

MONTAGNA PISTOIA pag. 10 Rimborsi a chi ha pagato MONTAGNA NELLE BOLLETTE DELL'ACQUA IN SEGUITO ALLA SENTENZA I L 16 MARZO sono entrati in vigore gli importi per la tariffa 2009 del Servizio idrico integrato (acquedotto fognatura e depurazione) che gli utenti vedranno presto applicati nelle prossime bollette della società Gaia Spa. La tariffa approvata - specifica Gaia tiene conto degli effetti sul sistema dei servizi idrici della sentenza della Corte Costituzionale 335/2008, relativa agli utenti allacciati a pubblica fognatura non collegata a un depuratore funzionante o temporaneamente inattivo, ed assorbe (incorpora) anche il recupero tariffario per gli anni 2006 e 2007, previsti dalla precedente delibera dell'agosto 2007: risolvendo così la vicenda legata ai conguagli retroattivi. Secondo gli indirizzi forniti dall'Autorità di Ambito, le fatture emesse dalla società con la voce recupero tariffario verranno stornate per gli utenti che non hanno pagato le bollette, mentre verranno rimborsati coloro che le hanno regolarmente saldate. Rispetto al passato aggiunge Gaia si registrano aumenti nella tariffa approvata (contenuti comunque all'interno degli incrementi previsti dalla legge), necessari per realizzare gli investimenti sul territorio. E' importante però richiamare l'attenzione degli utenti sul fatto che sono ancora validi benefici e agevolazioni previste dall'Autorità di Ambito e le procedure definite con il gestore per il loro accesso: attraverso la compilazione del modello di autocertificazione entro il 30 aprile è possibile essere assimilati all'uso domestico residente, per coloro che pur non avendo la residenza dimostrano con un contratto di locazione di durata non inferiore all'anno, regolarmente registrato all'Agenzia dell'Entrate, di usare in modo continuato l'abitazione. Così come accedere all'agevolazione per le famiglie numerose, composte da almeno 4 componenti il nucleo familiare. Sono inoltre previste conclude Gaia delle agevolazioni tariffarie per particolari fasce di reddito.

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IL PLENUM del Csm, a maggioranza, ha nominato ieri pomeriggio Silverio Piro (... (sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

BOLOGNA PRIMO PIANO pag. 6 IL PLENUM del Csm, a maggioranza, ha nominato ieri pomeriggio Silverio Piro (... IL PLENUM del Csm, a maggioranza, ha nominato ieri pomeriggio Silverio Piro (nella foto) alla guida della Procura di Velletri. Il magistrato lascerà così l'incarico di procuratore aggiunto a Bologna, che rivestiva dal 2004. Piro, in magistratura dal '77, è stato pretore a Tempio Pausania dal 1978, poi pm nella capitale tra il 1980 e il 2004. Tra le inchieste da lui seguite, quella sul sequestro e l'omicidio del piccolo Tommaso Onofri. Il nome di Piro è stato preferito rispetto agli altri due candidati; Gianfranco Garofalo, consigliere della terza sezione civile del tribunale di Palermo e Maria Cordova, procuratore aggiunto di Roma. Image: 20090409/foto/1183.jpg

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La diagnosi preimpianto (sezione: Giustizia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Commenti Pagina 342 La diagnosi preimpianto Il caso cagliaritano --> Il caso cagliaritano La recente sentenza della Corte Costituzionale sulla legge 40/04 ha suscitato accese polemiche tra le diverse fazioni politiche: illegittima la restrizione all'impianto di tre soli embrioni, e illegittimo il comma 3 dell'articolo 14 nella parte in cui non prevede che il trasferimento degli embrioni debba realizzarsi senza pregiudizio per la salute della donna. La legge stabilisce la possibilità di diagnosi preimpianto superando la precedente impostazione che limitava l'indagine al solo stato di salute dell'embrione e a quello di "osservazione". Il rilievo non è di scarso momento se si ricorda una questione decisa dalla stessa Consulta nel 2006 sulla legittimità costituzionale dell'articolo 13 sollevata dal Tribunale di Cagliari per violazione degli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione. Nel caso trattato, la fecondazione assistita si era già realizzata con tanto di embrioni, ma la donna rifiutava l'impianto in assenza di preventiva diagnosi: i genitori erano portatori sani di beta-talassemia e avevano affrontato un aborto terapeutico proprio perché il feto, pure esso risultato della procreazione assistita, era affetto dalla patologia. Aborto che aveva ingenerato nella donna un fortissimo stato ansioso. Il primario della struttura sanitaria aveva rifiutato di eseguire la diagnosi preimpianto invocando il disposto dell'articolo 13, 2° comma, il quale prevedeva che si potessero eseguire interventi sull'embrione solo se aventi finalità diagnostiche e terapeutiche utili allo sviluppo e alla salute dello stesso. Secondo il Tribunale di Cagliari, la normativa appariva contraddittoria poiché vietava la diagnosi preimpianto in relazione alla tecnica di procreazione medicalmente assistita, laddove invece la stessa diagnosi era consentita nelle "normali" gravidanze. La Corte rigettava la questione senza tuttavia affrontare il problema sulla legittimità dell'articolo 13, ma limitandosi a osservare che il divieto, pur non espressamente previsto dalla norma esaminata, era presente nel decreto del ministro della Salute 21 luglio 2004. La possibilità di eseguire oggi la diagnosi preimpianto rende ragione della fondatezza della questione sollevata tre anni fa dal Tribunale di Cagliari, e vale a parificare sul punto la situazione di quante ricorrano alla procreazione assistita rispetto alle altre donne. GIUSEPPINA DI SALVATORE

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Un taglio alle Province per essere più chic (sezione: Giustizia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Commenti Pagina 342 Tutti ne parlano Un taglio alle Province per essere più chic Tutti ne parlano --> L'abolizione delle Province è stato il cavallo di battaglia di molte campagne elettorali negli ultimi anni. Sembrava anche un punto forte di questo governo, ma a quanto pare vince il solito compromesso tra partiti. In zona Lega infatti non ci sentono, Bossi non permetterà che si distrugga l'appena istituita provincia di Monza, cuore della sua Brianza laboriosa e produttiva, e di conseguenza nessun altro cederà. Anche nel recente congresso del Pdl il presidente Schifani ha ribadito che è ora di ridurre i costi partendo dall'abolizione di enti inutili e province. Per ora, ha ottenuto solo un lungo applauso e una mezza dichiarazione sussurrata dal ministro Fitto («ci stiamo muovendo in questo senso»). Potrebbe provarci Brunetta, ma dato che le resistenze vengono sia da destra che da sinistra sarà arduo anche per lui. Perché chi occupa certe poltrone sostiene che passare alle Regioni i poteri delle Province significhi indebolire il territorio dominato da assessori e consiglieri che lo presidiano con cura. E con 115 milioni di euro l'anno. Anche in Sardegna abbiamo il nostro piccolo record: anziché eliminare quei carrozzoni, che altro non sono che una spartizione di poltrone tra trombati della politica e loro amici, si è lasciato che ne istituissero altre quattro, operative dal 2005, raddoppiando in un colpo solo quelle storiche di Cagliari, Sassari, Oristano e Nuoro. All'epoca la cosa ha fatto discutere (e ridere) molti, soprattutto perché un milione e mezzo di abitanti suddivisi in otto province sembrava più una barzelletta che una seria istituzione regionale. È stato anche un problema per i diretti interessati districarsi tra beghe di campanile e stabilire quali città dovessero essere sede, quali paesi dovessero farne parte, dividersi competenze e seggiole. Col risultato che per esser tutti contenti le nuove province hanno doppio capoluogo, come i doppi cognomi di certa nobiltà: la Olbia-Tempio ha Olbia e Tempio Pausania, Ogliastra, Lanusei e Tortolì, i capoluoghi di Carbonia-Iglesias sono Carbonia e Iglesias, del Medio-Campidano, Sanluri e Villacidro. A nulla è valso l'intervento del governo di allora (nel 2001) dinanzi alla Corte Costituzionale: sugli enti locali la materia è squisitamente regionale, rientra dunque nelle prerogative dell'autonomia sarda creare anche trenta province e lo Stato non può dire bè. Otto (per tanti abitanti quanti ne ha Milano, 12 in tutta la Lombardia su una popolazione di quasi dieci milioni) è il nostro piccolo record che non fa molto chic detenere. Ma si potrebbe superare con la stessa autonomia che ci ha consentito quelle manie di grandezza: un bel taglio netto, senza compromessi né anticamere romane. Questo sarebbe un record davvero chic. ANNA PICCIONI piccioni@unionesarda.it

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Lo Stato laico (sezione: Giustizia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Commenti Pagina 342 Lo Stato laico Reazioni in casa Pdl e Pd --> Reazioni in casa Pdl e Pd Primo colpo per la legge 40: la Consulta ha deciso che cambierà il numero di ovociti da poter inseminare e di embrioni da trasferire. In altre parole, le coppie interessate non saranno più costrette a impiantare tre embrioni, come stabiliva la legge 40, e probabilmente potranno trasferirne due e conservare gli altri. Resta invece intonso l'articolo 13, che non consente la diagnosi preimpianto. Le conseguenze politiche della decisione sono evidenti: un rinvigorimento del fronte "pro-choice" - trasversale, dai Radicali a Massimo D'Alema a Gianfranco Fini - e un "serrare i ranghi" del fronte "pro-life" (che teme ora un riflettersi della decisione sul percorso parlamentare del disegno di legge sul testamento biologico). Ed è un fronte che va da Pier Ferdinando Casini a Eugenia Roccella a Paola Binetti. E quest'ultima non è la sola, nel Pd. Ci sono infatti quelli che dicono: il Parlamento ha legiferato anni fa, e il referendum sulla legge 40 non ha raggiunto il quorum, dunque gli italiani hanno stabilito che la legge andava bene così com'era. Peccato che tacciano sugli effetti nefasti della campagna per l'astensione. Le donne che erano costrette a impiantare tre embrioni in una volta e a ripetere da capo tutto il ciclo in caso di insuccesso, e le coppie che non potevano permettersi costose trasferte all'estero per non dover sottostare ai limiti della legge - dicono i fan della decisione della Consulta - sentono che finalmente è "stata fatta giustizia". Sono parole dello stesso Fini, accusato da Luca Volontè dell'Udc di essere un «ventriloquo dei radicali», un uomo che «rappresenta il peggior laicismo eugenetico del Paese». In realtà il commento di Fini alla decisione della Corte ha come punto nevralgico lo Stato laico: «Le istituzioni sono laiche, quindi se una norma si basa su dogmi etico-religiosi è sempre suscettibile di censura di costituzionalità». E su questo fronte si profila un'alleanza con l'ala del Pd che poco tollera le sortite teodem. Massimo D'Alema ha detto che «la sentenza della Corte Costituzionale chiarisce oltre ogni ragionevole dubbio che alcuni principi della legge 40 sono contrari alla Costituzione, oltre che contrari al buonsenso», e in effetti, verrebbe da dire, di fronte alle diecimila coppie fuggite all'estero per via della legge 40, non si può proprio dargli torto. NINA ROMANI

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vidali: bergamo ti aiuterà (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Venezia, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Tentato omicidio di Zennaro: intercettate le chiamate di «Brunetto» all'ex parlamentare, ora nel Csm, e al «Doic» Vidali: «Bergamo ti aiuterà» L'imprenditore al telefono con Rizzi millantava accordi Il titolare del cantiere Nuovo Moschettiere faceva credere all'amico di averlo «protetto» «Brunetto» Vidali avrebbe speso la sua antica amicizia con Ugo Bergamo, ex sindaco, ex parlamentare e ora componente del Consiglio superiore della magistratura, con Alesasandro Rizzi, pochi giorni prima che quest'ultimo finisse in carcere per il tentato omicidio di Maurizio Zennaro, riferendogli che aveva parlato con l'esponente politico, il quale gli aveva promesso che si sarebbe dato da fare per far togliere al pm Stefano Ancillotto l'indagine nei suoi confronti. Una vanteria, forse per far credere a Rizzi che si interessava a lui, che non lo aveva mollato anche nella situazione di difficoltà in cui si trovava. Ad intercettare le telefonate di Vidali a Rizzi e viceversa i carabinieri, i quali hanno subito capito che si trattava di una grande bugia perchè poco prima avevano intercettato la telefonata di Vidali a Bergamo. «Brunetto» con l'esponente del Csm, che non ha mai negato di conoscerlo, neppure aveva parlato della sparatoria di cui poi sarebbe stato accusato Rizzi, ma solo del fatto che Zennaro lo aveva pesantemente minacciato e in più occasioni. E Bergamo insiste perchè lui denunci i fatti alle forze dell'ordine, invitandolo addirittura ad andare personalmente dal pubblico ministero per spiegargli di persona quello che era accaduto, aggiungendo che il pm Stefano Ancillotto era un magistrato capace ed esperto. Ma Vidali non è l'unico dei personaggi implicati in questa intricata vicenda che avrebbe telefonato all'ex sindaco e parlamentare Udc. Anche la moglie di Alessandro Rizzi lo avrebbe chiamato dopo la pesante accusa di tentato omicidio piovuta sulla testa del pregiudicato della Giudecca, chiedendo se poteva assumere la difesa del marito, visto che è un avvocato. Bergamo, naturalmente, le avrebbe risposto che non poteva farlo, essendo uno dei componenti del Consiglio superiore della magistratura. Spesso Vidali avrebbe utilizzato le sue conoscenze per essere introdotto in ambienti ai quali non avrebbe potuto aspirare senza di loro. Ad esempio, sarebbe accaduto al Golf clun degli Alberoni, al quale era isctitta l'intera su famiglia, lui (l'unico che non giocava), la moglie, la figlia e il figlio, che era diventato anche un discreto giocatore di golf. E le sue conoscenze sarebbero servite soprattutto per convincere il consiglio direttivo del circolo quando alcuni soci avevano chiesto la sua espulsione a causa del fatto che aveva aggredito il maestro del figlio soltanto perchè aveva redarguito il ragazzo per un comportamento poco riospettoso nei confronti di un giocatore anziano. Nel frattempo, Vidali è ancora nel carcere di Treviso, accusato di essere il mandante del tentato omicidio di Zennaro. Ad accusarlo Rizzi, che dopo aver negato la sua partecipazione ha ammesso di aver sparato e ha accusato «Brunetto».

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ambulanti, denunciati 8 clandestini (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Venezia, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 15 - Cronaca Ambulanti, denunciati 8 clandestini Operazione dei vigili dentro un fastfood Con i bei giorni primaverili, insieme a folle di turisti mordi-e-fuggi, sono tornati anche i venditori ambulanti. «Sono quasi tutti volti nuovi, spesso stranieri clandestini. Abbiamo subito aumentato i controlli per far capire come funzionano le cose a Venezia», commenta il comandante di Polizia municipale, Marco Agostini. Così, martedì pomeriggio, i vigili sono entrati da «Spizzico» - in campo San Luca - e hanno controllato i documenti ad un gruppo di venditori, che stavano cenando con accanto i loro borsoni azzurri pieni di mercanzia. Conclusione: 8 su 9 sono risultati essere giovani clandestini senza permesso di soggiono e - come tali - sono stati fotosegnalati, denunciati ed è stato consegnato loro un foglio di via, mentre per tutti e nove è poi scattata la sanzione amministrativa per la violazione dell'ordinanza anti-borsoni, con conseguente sequestro della merce (e denuncia penale per quanti sono stati trovati in possesso di borse con il marchio contraffatto). A pochi giorni dalla decisione del Tar di portare al giudizio della Corte costituzionale la legge regionale che mette al bando il commercio itinerante dai centri storici, il Comune continua a dapplicare l'ordinanza anti-borsoni che da quella legge deriva. «Borsoni a parte», conclude il comandante Agostini, «qui si tratta soprattutto di stranieri clandestini, senza permesso di soggiorno: una nuova generazione di ambulanti, che ha preso il posto dei vecchi».

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durante, l'appello: non abbandonateci (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Venezia, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Noale. Le ricerche sono finite, ma il mistero sulla scomparsa della famiglia resta fitto. I parenti non si arrendono Durante, l'appello: «Non abbandonateci» La rabbia di Romolo Guernieri: umiliati dai politici, non ci hanno aiutati NOALE. «Ci hanno abbandonato troppe volte, non possono farlo ancora». Romolo Guernieri, padre di Bruna, lotta ancora. Sua figlia, con il marito Paolo e le piccole Emma e Sofia, è scomparsa 15 mesi fa, mentre si preparava alla vacanza a Los Roques. Da quel 4 gennaio 2008 è cominciato un incubo. Che rischia di continuare: i venezuelani hanno sospeso le immersioni e le ricerche. Signor Guernieri, sembra definitivo: la sagoma ritrovata nei giorni scorsi a largo delle isole caraibiche non è quella dell'aereo Transaven. «Notizia non ancora confermata dal magistrato Morales, che manderà gli appunti in Italia soltanto dopo Pasqua. Aspettiamo la riunione tra gli ambasciatori, poi il governo deciderà il da farsi. Finora da loro ho avuto la prenotazione dell'albergo a Caracas, poi l'alloggio l'ho pagato io. Ma non è questo il problema: dopo ciò che ci hanno promesso Berlusconi, Frattini, Zaia, Brunetta e Sacconi siamo ancora in attesa. Da 15 mesi. E' passato quasi un anno da quando dicevano di aver trovato il nostro aereo, che poi è diventato una nave e, alla fine, una roccia». L'hanno delusa tutti? «Soprattutto Napolitano. Ha sbagliato destinatario quando ci ha inviato la sua solidarietà, una cosa vergognosa. E anche Gobbo e Gentilini ci hanno dato la solidarietà di un'alzata di mano, poi nient'altro. Cercavamo qualcuno che smuovesse la situazione, non l'abbiamo trovato». Dubbi sulla qualità delle ricerche? «Abbiamo dubbi su tutto e su tutti. I venezuelani ci avevano detto che le ricerche sarebbero andate avanti finché non si trovava l'aereo. Ci sono 8 italiani scomparsi, ma non sono figli di senatori o industriali, altrimenti a quest'ora le cose erano già risolte. Non è possibile che non si sappia nulla. Avevamo chiesto che il nostro perito Mario Pica e l'ammiraglio Giovanni Vitaloni venissero accreditati per seguire le ricerche, ma non se n'è fatto niente. Non c'è nulla che dica che l'aereo è in mare, ma nessuno ci aiuta. Sono stanco e umiliato, ci hanno fatto sentire delle nullità». Dopo il vostro esposto, il Csm ha convocato il procuratore generale di Roma e il sostituto che coordina le indagini. «Una tiratina d'orecchi e nient'altro. Invece bisogna indagare a tutto campo, battere i pugni e continuare a cercare. I venezuelani hanno paura di una sola cosa: la pubblicità negativa su tv e stampa. Ma le grandi reti nazionali, Vespa in primis, ci hanno ignorato. Ora devono riprendere le ricerche, non possono finire così». (Massimo Guerretta)

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Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Costituzione e intervento nel giudizio incidentale - Deposito del relativo atto oltre il termine perentorio all'uopo pre (sezione: Giustizia)

( da "Gazzetta Ufficiale.it(Corte Costituzionale)" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

N. 100 ORDINANZA Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Costituzione e intervento nel giudizio incidentale - Deposito del relativo atto oltre il termine perentorio all'uopo previsto - Inammissibilita'. - Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale, art. 3. Imposte e tasse - Norme della Regione Calabria - Istituzione di un'imposta regionale sostitutiva dell'addizionale regionale all'imposta di consumo sul gas metano - Denunciata violazione dei criteri costituzionali di riparto dell'imposizione tributaria tra Stato e Regio ..........

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Addio vecchia televisione il digitale è già realtà (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica.it" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

DAL 3 settembre i vecchi televisori analogici vanno al macero. A Roma e Torino è partito il conto alla rovescia: da una settimana una direttiva europea vieta ai negozi di vendere i televisori analogici. Finisce un'era televisiva. Mezzo secolo fa con il primo monoscopio Rai gli italiani erano ipnotizzati dalla tv in bianco-nero, oggi i cittadini rottamano i vecchi apparecchi tv per entrare nell'era del Digitale terrestre, che promette canali gratuiti e una migliore qualità delle immagini e del suono. Dal venti maggio a Torino e Cuneo con i vecchi apparecchi non si vedranno più RaiDue e Retequattro. Stessa cosa dal 16 giugno a Roma e nel Lazio, escluso Viterbo: non si potranno più seguire X-Factor o il Tg4 di Fede. Nessun boicottaggio ad personam, tutto previsto dal digitale terrestre: una rivoluzione paragonabile all'avvento della tv a colori degli anni '70, che in Italia produsse anni di discussione, anche ideologiche. E sullo scenario televisivo si profila Internet. Una ricerca di Microsoft prevede il "sorpasso" nel giugno 2010: per quella data Internet dovrebbe sottrarre alla tv lo scettro di mezzo di comunicazione più utilizzato. Ma sul digitale terrestre tanti italiani, allergici alle nuove tecnologie, forse non hanno le idee chiare. Cosa succederà nei prossimi mesi? Il vecchio segnale tv (analogico) verrà sostituito con una nuova tecnica di trasmissione televisiva e radiofonica. Quando si parla di switch off nel Piemonte occidentale dal 24 settembre al 9 ottobre, vuol dire che nel Piemonte occidentale si avrà lo spegnimento completo del segnale analogico di tutti gli altri canali. Entro il 2012 tutte le regioni avranno il digitale terrestre, sistema che occupa "meno spazio" nell'etere: laddove oggi c'è un canale analogico, domani sarà possibile far viaggiare dai 5 agli 8 canali digitali (da qui la moltiplicazione dei canali). OAS_RICH('Middle'); Carlo Freccero, responsabile di Rai4, che ha debuttato in Sardegna con il nuovo segnale, spiega come "il digitale terrestre alla fine cambierà il pubblico. Finirà la passività della tv generalista. Rai e Mediaset dovranno fare i conti con un soggetto attivo, con l'interazione. Si lavorerà sulla specializzazione dell'offerta. Lo stiamo sperimentando a Rai4, che ha come mamma l'immaginario americano e come papà Internet". Lo spettatore potrà interagire attraverso il telecomando con il canale o il programma seguito (per esempio aprendo delle pagine con informazioni biografiche sul protagonista ). Ecco perché serviranno televisori di nuova generazione, con decoder integrato (la garanzia è un bollino bianco, mentre il bollino blu certifica la compatibilità con il segnale terrestre). Il digitale come scelta obbligata? In teoria no. Chi ha la vecchia tv potrà accedere al digitale acquistando il solo decoder (60-70 euro di costo), le Regioni daranno un contributo di 50 euro a chi ha più di 65 anni, alle fasce più deboli con reddito al di sotto dei diecimila euro. La Rivoluzione della tv italiana segue un calendario preciso. Tutto è cominciato dalla Sardegna, nell'ottobre 2008, la prima regione italiana ad essere entrata dell'era digitale. Ma nel 2012, quando tutta l'Italia sarà digitalizzata, quale sarà lo scenario? "Questo passaggio è simile a quello vissuto nel 1976, quando la Corte costituzionale autorizzò la nascita delle tv private", spiega Tullio Camiglieri, responsabile comunicazione di DGTvi, l'associazione che raccoglie tutti i broadcaster che offrono servizi gratuti sulla piattaforma del digitale terrestre (Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Frt, DFree, Aeranti Corallo). E Andrea Ambrogetti, presidente di DGTvi, evita di parlare di guerra a Sky. Non siamo alla materializzazione di Raiset? "Più che fare la guerra a Sky, la tv generalista difende se stessa nel momento in cui c'è questo passaggio tecnologico. Diciamo che con il digitale terrestre diventa più forte l'offerta gratuita, dai 9 canali di oggi progressivamente si arriverà a 50 canali. E va ricordato che il digitale potrà raggiungere fasce di popolazione (soprattutto quelle montane) che non ricevevano tradizionalmente tutti i segnali televisivi". Il digitale ha però i suoi costi. E diventa un passaggio quasi obbligato per il l'utente che vuole stare al passo coi tempi. Come sarà aiutata la popolazione meno abbiente, i pensionati d'Italia legati alla tv generalista? "Il Piemonte ha pensato a dei contributi. Verrà dato un contributo di 50 euro alla categoria degli ultrasessantacinquenni, con meno di diecimila euro di reddito. Si tratta del 10% della popolazione. Il Lazio si sta orientando sulla stessa decisione". (9 aprile 2009

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Non è finita: nuovo processo ai Serenissimi (sezione: Giustizia)

( da "Corriere del Veneto" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere del Veneto sezione: REGIONE data: 09/04/2009 - pag: 7 Ancora in aula Tre imputati veneti accusati di eversione dell'ordine democratico andranno in giudizio in Cassazione Il ricorso Il sostituto procuratore generale di Venezia, Bruno Cherchi, ha impugnato la sentenza della Corte d'Assise d'Appello Non è finita: nuovo processo ai Serenissimi Flavio Contin «accusa» indirettamente Guido Papalia: «Da Verona qualcuno si aspettava ancora qualcosa» VENEZIA A distanza di quasi dodici anni dall'assalto al campanile di San Marco, avvenuto nella notte tra l'8 e il 9 maggio 1997, il processo per eversione dell'ordine democratico nei confronti dei tre «serenissimi» Gilberto Buson, Cristian e Flavio Contin, è destinato a ricominciare. Sul tavolo degli avvocati Renzo Fogliata, Alessio Morosin e Luigi Fadalti, infatti, dallo scorso 20 ottobre è depositato il ricorso in Cassazione, con il quale il sostituto procuratore generale di Venezia Bruno Cherchi ha impugnato la sentenza della Corte d'Assise d'Appello presidente Carlo Citterio , che il 9 giugno 2008 aveva assolto i tre imputati con formula piena (poiché «il fatto non sussiste»). Sebbene la data della prima udienza nelle aule del «Palazzaccio» non sia stata ancora fissata, la notizia è destinata già da ora a far discutere. Perché se la Suprema Corte dovesse accogliere i motivi di gravame della Procura Generale, il processo sarebbe tutto da rifare. «Avranno meditato una piccola vendetta ha commentato amaro Flavio Contin, parlando al telefono dalla sua abitazione di Casale di Scodosia - . Nonostante le accuse ridicole, per altro smontate nel dibattimento dai nostri legali, evidentemente da Verona qualcuno si aspettava ancora qualcosa». La strada di Papalia L'accusa di Contin non è proprio velata. Verona infatti significa Guido Papalia. Fu proprio l'attuale Procuratore della Repubblica di Brescia, all'epoca capo del-- l'Ufficio scaligero, che nel 1997, ancor prima dell'occupazione del campanile, avviò le indagini nei confronti degli aderenti al cosiddetto «Serenissimo Governo Veneto», sorto nel gennaio 1987. Ad attivare l'inchiesta erano state le interferenze abusive che alcuni degli imputati avevano prodotto, tramite attrezzature artigianali, nelle trasmissioni televisive del TG1. L'assalto dell' 8 e 9 maggio servì dunque a Papalia per consolidare le proprie tesi: così, parallelamente al processo sorto a Venezia, col quale i «serenissimi» furono condannati a pene severissime (Gilberto distruggere il sentimento nazionale e a suscitare la guerra civile per finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico ». Accuse pesantissime, di cui Papalia ha sempre voluto sostenere la fondatezza. Un processo infinito Già in fase di udienza preliminare, tuttavia, il processo fu trasferito per competenza da Verona a Padova. Molti degli imputati patteggiarono, ma in quattro andarono fino in fondo: i due Contin, Buson e pure Bepi Segato, l'ideologo che morì il 27 marzo del 2006. In primo grado, dopo essere caduta l'imputazione relativa alla distruzione del sentimento nazionale (reato dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale nel 2001), i giudici dell'Assise di Padova assolsero tutti gli imputati perché non fu provato il «programma di violenza in quanto la sua concretizzazione si sarebbe manifestata la prima volta con modalità tali per cui con certezza nessun'altra azione sarebbe stata poi possibile da parte del commando». Lo scorso giugno quindi anche la Corte d'Assise d'Appello di Venezia, seppur con diverse motivazioni, ha confermato la sentenza di primo grado, facendo così esultare i tre «serenissimi» e i loro legali. «Bepi Segato, questa vittoria è per te», esclamò il più giovane dei Contin alla lettura della sentenza, rivolgendosi all'ex compagno scomparso. Ora però è di nuovo tutto in ballo. Giovanni Viafora Uomini e Tanko Serenissimi all'assalto del campanile di San Marco nella notte tra l'8 e il 9 maggio 1997. Sotto, da sinistra, Fausto Faccia e Flavio Contin

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Il Pm di Calciopoli lascia la Procura (sezione: Giustizia)

( da "Denaro, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Napoli Giustizia Il Pm di Calciopoli lascia la Procura Filippo Beatrice, pm nel processo Calciopoli, lascia la procura di Napoli. Il plenum del Csm ha accolto la sua richiesta di essere assegnato alla procura nazionale antimafia diretta da Piero Grasso. Beatrice è stato a lungo alla direzione distrettuale antimafia di Napoli dove ha trattato numerosi procedimenti nei confronti di esponenti di clan camorristici della provincia di Napoli, culminati in condanne all'ergastolo. Tra gli altri, il processo nei confronti dei dirigenti della cosiddetta "Alleanza di Secondigliano", le indagini sul traffico di sostanze stupefacenti controllato dal clan di Lauro, il procedimento contro il cartello di Secondigliano. Alla procura nazionale antimafia andrà anche come sostituto l'ex consigliere del Csm Leonida Primicerio, che attualmente è sostituto pg a Salerno. Anche lui si è occupato di processi rilevanti di camorra, come quelli sulla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo e sulla Nuova Famiglia di Carmine Alfieri e Pasquale Galasso, ottenendo tra l'altro importanti collaborazioni da parte di capi e promotori delle consorterie criminali. del 09-04-2009 num.

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Da oggi solo scontri con le istituzioni inadempienti (sezione: Giustizia)

( da "Napoli.com" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

9/4/2009 Da oggi solo scontri con le istituzioni inadempienti Aspettando Berlusconi Dopo due anni di inutili attese, visto che le promesse di realizzare la condotta di Cuma sono andate del tutto disattese, visto che la situazione d'inquinamento del mare si aggrava piuttosto che migliorare, siamo costretti a rimboccarci nuovamente le maniche ed a riprendere l'estenuante lotta per il nostro litorale. Alcune considerazioni sono però d'obbligo perché va spiegato come si è arenato il percorso virtuoso che aveva visto negli scorsi anni qualche sforzo che in alcune località aveva portato ad un miglioramento anche sensibile della qualità dell'acqua. Chi segue la battaglia per le bandierine blu ricorderà che lo sconcio del Canale di Quarto attraverso il quale giungevano le acque brute dell'intera città che dà nome al canale era stato eliminato con poca spesa e con un poco di attenzione. Sa pure, chi ci segue, che la Sogesid s.p.a. aveva realizzato, a mezzo di un pool composto di professori universitari (Giuseppe De Martino, direttore del dipartimento di Costruzioni Idrauliche dell'Università Federico II di Napoli, prof. Corrado Gisonni e ing. Corrado Montagnese) il progetto preliminare per la condotta di Cuma e che tale progetto fu presentato al Lido Le Dune a marzo del 2007 dall'assessore Luigi Nocera in un pubblico convegno e doveva essere finanziato con fondi europei del POR. A seguito della nota vicenda Mastella, l'assessore Nocera fu però costretto prima agli arresti domiciliari e poi alle dimissioni e in sua sostituzione fu nominato assessore regionale all'ambiente Walter Ganapini, ambientalista di professione. Gli abbiamo inviato gli auguri e chiesto incontri ma ci ha ignorati del tutto, confidando sul progetto di finanza che vide quale aggiudicatario la Hydrogest s.p.a., società che avrebbe dovuto rifunzionalizzare i depuratori dell'area nord di Napoli. Oggi la situazione è purtroppo regredita di molto giacché gli impianti lavorano a scartamento ridotto o per niente, i derivatori si insabbiano al Rione Toiano e portano i reflui direttamente al mare, addirittura rifiuti ospedalieri galleggiano a mare. A quale santo votarci? Tranne Berlusconi, che con un colpo di reni ha risolto la drammatica situazione dei rifiuti solidi facendo scomparire le montagne di sacchetti di spazzatura dalle strade, non si vede in giro qualcuno che abbia l'autorevolezza e, soprattutto, la capacità di interventi risolutivi. Ma Berlusconi potrà occuparsi anche di questa emergenza che affligge la nostra terra? Chissà. Nelle more, però, dobbiamo affilare le armi e procedere alle azioni per bloccare il pagamento dei canoni delle acque reflue. Subito dopo Pasqua con l'associazione "L'Avvocato del Mare" e con altre associazioni daremo il via agli atti necessari visto che la Corte Costituzionale è stata chiarissima in proposito confermando in pieno quella che è la nostra tesi da tanti anni. Se gli impianti non funzionano non è dovuto il canone. Indiciamo una riunione operativa per venerdì 10 aprile - ore 18 - al lido Le Dune alla quale invitiamo gli associati per definire gli schemi organizzativi. Prossimi Appuntamenti Riunione Operativa Ven, 10 aprile 2009, ore 18:00 - Lido Le Dune, Licola

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Cade la Sanfiorese Mareno solo in vetta (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Cade la Sanfiorese Mareno solo in vetta Giovedì 9 Aprile 2009, m.m.) Anche la nona giornata di ritorno del campionato provinciale Juniores è stata movimentata nel girone A con La Marenese capolista solitaria grazie alla vittoria sul Francenigo e la sconfitta della Sanfiorese. Nel girone B conferma per la Pro Mogliano, nel C per il San Floriano. Ecco risultati, classifiche e programma di sabato 18 alle 16 (Turno di sosta l'11). GIRONE A Risultati: La Marenese-Francenigo 2-1, Vazzolese-Godega 1-0, Cappella Maggiore-Gorghense 1-2, Feletto-Parè 3-0, Orsago-Porto Mansuè 1-1, Campolongo-S. Vendemiano 1-1, Codognè-Sanfiorese 1-0. Classifica:La Marenese 47, Vazzolese 45, Sanfiorese 44, Codognè 42, Gorghense, Porto Mansuè 40, Campolongo 33, Orsago 30, Godega 27, Feletto 25, Francenigo 20, Parè 14, S. Vendemiano 13, Cappella Maggiore 8. Prossimo turno: Porto Mansuè-Campolongo, S. Vendemiano-Cappella Maggiore, Parè-Codognè, Francenigo-Feletto, Godega-La Marenese, Sanfiorese-Orsago, Gorghense-Vazzolese. GIRONE B Risultati: Paese-Casale 4-2, Cima Piave-Fontane 0-3, Giavera-Pro Mogliano 1-5, S. Antonino-Pro Roncade 1-1, Zero Branco-Salgareda 1-4, Badoere-S. Lucia Mille 2-3, Padernello-Silea 0-3. Classifica: Pro Mogliano 59, S. Lucia Mille 47, Salgareda 46, Zero Branco 35, Pro Roncade 34, Casale 33, Paese 32, Padernello 29, Silea 25, Cima Piave 24, Badoere 23, Fontane 17, S. Antonino 16, Giavera 7. Prossimo turno:Salgareda-Badoere, S. Lucia Mille-Paese, Pro Mogliano-Cima Piave, Pro Roncade-Giavera, Casale-Padernello, Silea-S. Antonino, Fontane-Zero Branco. GIRONE C Risultati: Godigese-CSM Resana 4-1, Montello-Fossalunga 2-1, Bessica-Milan Guarda 4-4, Città di Asolo-Riese Vallà 1-3, S. Floriano-S. Gaetano 3-2, Spineda-Treville 2-1, SP-Virtus Csm Farra 4-4. Classifica: San Floriano 49, Riese Vallà, Montello 47, CSM Resana 46, Godigese 45, SP 38, Spineda 37, Virtus Csm Farra 29, Bessica 26, Città di Asolo 22, San Gaetano 20, Milan Guarda 14, Treville, Fossalunga 13. Prossimo turno: Riese Vallà-Bessica, CSM Resana-Spineda, Fossalunga-Città di Asolo, S. Gaetano-Godigese, Virtsu Csm Farra-Montello, Milan Guarda-S. FLoriano, Treville-SP.

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Doppio canone, domande bollate per i rimborsi (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Doppio canone, domande bollate per i rimborsi Giovedì 9 Aprile 2009, (mzan) «Le domande per il rimborso del "doppio canone" fognario vanno presentate in bollo». Le parole dell'assessore Fulvio Zugno sono ora confermate dalla risoluzione 98 dell'Agenzia delle Entrate. In sintesi, l'ente dice: trattandosi non di un tributo, ma della tariffa per un servizio (proprio per questo motivo la Corte Costituzionale ha sentenziato la restituzione) le richieste per il canone di depurazione sono soggette all'imposta di bollo da 14,62 euro. Trova così ulteriore validità la tesi dell'assessore, che nel predisporre i moduli, aveva previsto il bollo.

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Casale va alle finali (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Casale va alle finali Anche altre quattro sono ormai vicine al traguardo Giovedì 9 Aprile 2009, (m.m.) Con le gare dell'11. giornata di ritorno del campionato provinciale Giovanissimi, il Casale vince il girone C ed accedere alle finali. Pronto per la vittoria anche il Lia Piave (E), nel girone A conduce il Vittorio Veneto, nel B l'Opitergina, nel D il Loria. Ecco i risultati, le classifiche e gare del 19 aprile (12. ritorno). GIRONE A Risultati: Tarzo Revine Lago-Campolongo 1-0, Cappella Maggiore-Codognè 1-4, Godega-Cordignano 1-2, Ogliano-Efferre Aurora 6-0, S. Vendemiano-Lourdes 0-2, Vittorio Veneto-S. Michele 3-0, ha rip. Sanfiorese. Classifica: Vittorio Veneto 59, S. Michele 54, Campolongo 45, Codognè 44, Ogliano 41, S. Vendemiano 33, Tarzo Revine Lago 32, Sanfiorese 23, Lourdes 22, Cappella Maggiore, Godega 10, Efferre Aurora 7. Prossimo turno:Sanfiorese-Cappella Maggiore, Codognè-Godega, Cordignano-Ogliano, S. Vendemiano-S. Michele, Efferre Aurora-Tarzo Revine Lago, Campolongo-Vittorio Veneto, rip. Lourdes. GIRONE B Risultati: Suseganese-Pero 0-0, S. Lucia Mille-Cima Piave 3-2, Basalghelle-Fontanelle 3-0, Vazzolese-Giovani Lia Piave 0-0, La Marenese-Gorghense 1-0, Breda-Opitergina 0-1, Lovispresiano-Team Biancorossi 2-4. Recupero: Cima Piave-Basalghelle 2-4. Classifica: Opitergina 64, Team Biancorossi 60, Breda 54, Gorghense 42, La Marenese 41, Basalghelle 36, Pero 34, Fontanelle 33, Suseganese, S. Lucia Mille 28, Lovispresiano 24, Giovani Lia Piave 20, Vazzolese 13, Cima Piave 6. Prossimo turno: Pero-Basalghelle, Cima Piave-Marenese, Gorghense-Lovispresiano, Fontanelle-S. Lucia, Giovani Lia Piave-Suseganese, Breda-Team Biancorossi, Opitergina-Vazzolese. GIRONE C Risultati: Pro Roncade-San Giuseppe 0-3, Condor S. Angelo-Casale 4-2, Silea-Castagnole 1-1, Aurora Treviso Due-Padernello 5-0, Badoere-S. Bona 1-5, Preganziol-Zero Branco 0-4, ha rip. Paese. Classifica:Casale 57, Silea 47, Aurora Treviso Due 42, S. Bona 40, S. Giuseppe 39, Paese 38, Padernello 34, Condor 31, Castagnole, Zero Branco 30, Preganziol 11, Badoere 10, Pro Roncade -1. Prossimo turno:Casale-Aurora Treviso Due, S. Giuseppe-Condor, Paese-Padernello, Zero Branco-Pro Roncade, S. Bona-Silea, Castagnole-Preganziol, rip. Badoere. GIRONE D Risultati Città di Asolo-Godigese 1-1, Bessica-Idea Sport np, Azzurra-Loria 3-1, Concordia Fonte-Riese Vallà 2-1, CSM Resana-S. Andrea 2-1, S. Gottardo-Maser 0-2, ha rip. Giov. Ezzelina. Classifica: Loria 58, Azzurra 56, Godigese, Maser 43, Giov. Ezzelina 41, CSM Resana 38, S. Gottardo 28, Fonte 27, Riese Vallà 22, Città di Asolo 21, Idea Sport 14, S. Andrea 9, Bessica 4. Prossimo turno: Riese Vallà-Azzurra, Loria-CSM Resana, Idea Sport-Città di Asolo, Maser-Fonte, Bessica-S. Andrea, Giov. Ezzelina-S. Gottardo, rip. Godigese. GIRONE E Risultati: Giavera-Istrana nd, Città Crocetta Cornuda-Fontane 2-2, Contea-Montello 3-1, Postioma-Nervesa 1-7, Caerano-Quartier Piave 0-1, Lia Piave-San Gaetano 7-1, Milan Guarda-Soccer G.A. 2-2. Classifica: Lia Piave 66, Soccer G.A., Quartier del Piave 59, Caerano 45, Città Crocetta Cornuda, Nervesa 43, S. Gaetano 34, Fontane 32, Montello 28, Milan Guarda 19, Contea 18, Istrana 16, Postioma 10, Giavera 0. Prossimo turno: S. Gaetano-Caerano, Quartier Piave-Contea, Nervesa-Città Crocetta Cornuda, Milan Guarda-Fontane, Montello-Giavera, Soccer-Lia Piave, Istrana-Postioma. GIRONE F (Squadre fuori classifica): Fulgor-Casier Dosson 2-1, Quartier Piave-Codognè 1-2, Cipriano Catron-Careni Pievigina 0-0, Villorba-Pro Mogliano 0-0, Opitergina-Team Biancorossi 0-3, Padernello-Vittorio Veneto 0-8, ha rip. Olmi Callalta. Prossimo turno: Pro Mogliano-Cipriano Catron, Vittorio-Fulgor, Careni Pievigina-Opitergina, Casier Dosson-Quartier del Piave, Padernello-Team Biancorossi, Olmi Callalta-Villorba, rip. Codognè. RAPPRESENTATIVA - Oggi alle 17 a Zero Branco gara di ritorno del torneo regionale fra le rappresentative giovanissimi di Treviso e Padova. I giocatori sono convocati alle 15,30.

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Cassazione: mai più toga per il magistrato-lumaca (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 85 del 2009-04-09 pagina 0 Cassazione: mai più toga per il magistrato-lumaca di Luca Fazzo Confermato il licenziamento dalla magistratura di Edi Pinatto, il pm milanese che - quando era giudice in Sicilia - impiegò 8 anni a scrivere una sentenza. E i mafiosi vennero scarcerati Neanche i giudici di Cassazione si sono fatti convincere o commuovere: il pubblico ministero Edi Pinatto è da oggi ufficialmente fuori dalla magistratura. Le Sezioni Unite della Cassazione hanno depositato oggi la loro decisione sul caso del «magistrato più lento d'Italia», salito all'onore delle cronache per avere impiegato otto anni a scrivere una sentenza, causando così la scarcerazione per decorrenza termini di un folto gruppo di mafiosi. La delibera del Consiglio superiore della magistratura che infliggeva a Pinatto la più grave delle sanzioni disciplinari - in pratica, il licenziamento in tronco - è stata ritenuta dalla Cassazione perfettamente adeguata alle mancanze di cui il giovane magistrato si è reso responsabile. Era l'ultimo tentativo a disposizione di Pinatto per cercare di limitare i danni. Il 10 marzo scorso, durante l'udienza in Cassazione, il difensore del magistrato aveva cercato in ogni modo di trovare delle attenuanti: il fatto che Pinatto fosse stato spedito nella «trincea» di Gela appena fresco di nomina, che avesse chiesto a lungo di non venire trasferito a Milano prima di avere ultimato le motivazioni, che a Milano fosse stato subito investito da un notevole carico di lavoro nelle sue nuove vesti di pubblico ministero. Ma non c'è stato niente da fare. A rendere senza via d'uscita la posizione di Pinatto, oltre alla oggettiva gravità degli episodi, è stato il clamore suscitato dalla vicenda. E la pietra tombale sulla carriera di Pinatto in magistratura è stata messa probabilmente da Giorgio Napolitano: il presidente della Repubblica, con un intervento tutt'altro che consueto, aveva chiesto una pena esemplare per il pm milanese. Il Csm, di cui Napolitano è presidente, si è attenuto all'indicazione. E la Cassazione non è stata da meno. Pinatto aveva atteso la decisione della Cassazione continuando a lavorare come se nulla fosse nel suo ufficio di pm a Milano (dove si era reso protagonista di un altro piccolo caso, dando l'okay alla scarcerazione di un indagato per violenza sessuale). Appariva provato dalla vicenda ma non rilasciava dichiarazioni. Solo qualche giorno fa, alla festa di addio del collega Paolo Ielo (trasferito a Roma), si era concesso un po' di distrazione, accennando anche qualche timido passo di danza. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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AFRAGOLA CONVENGO SULLA GIUSTIZIA L'ORGANIZZAZIONE DELLA GIUSTIZIA A NAPOLI E NELL'A... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud1)" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

AFRAGOLA Convengo sulla giustizia «L'organizzazione della giustizia a Napoli e nell'area nord", è il tema di un convegno, organizzato dall'Idv, sabato 18 aprile, alle 10,30, presso la biblioteca comunale in via Firenze. I lavori saranno introdotti da Cosimo Boemio, segretario cittadino e da Francesco Castaldo, presidente dell'ordine forense di Afragola. Interverranno Alba Napolitano, dirigente del tribunale di Afragola, Marco Corcione, coordinatore dell'ufficio del giudice di pace, il sindaco Vincenzo Nespoli, Nicola Marrazzo, presidente commissione bilancio della Regione, il segretario regionale Idv, Nello Formisano e Ciro Riviezzo, componente del Csm». LETTERE Rapina un disoccupato: preso Rapina 20 euro a un disoccupato, ai domiciliari un pregiudicato 28enne letterese. Si tratta di Francesco Bellotti, già noto alle forze dell'ordine, arrestato dai carabinieri della locale stazione in esecuzione a un provvedimento di custodia cautelare dei giudici di Torre Annunziata. Da una breve attività d'indagine, i militari hanno accertato che Bellotti, il 22 marzo scorso, ha rapinato un 44enne disoccupato del luogo della somma di 20 euro, dopo aver sferrato un pugno al torace della vittima. Dopo i vari accertamenti il giovane pregiudicato è stato accompagnato nel suo domicilio, dove rimarrà a disposizione dell'autorità giudiziaria. SAN GIORGIO/1 Alunni premiati Tre alunni della scuola media Cardinale Massaia sono stati premiati per un concorso grafico sul tema della rinascita bandito dall' Associazione De Lauzieres. «All'iniziativa hanno partecipato - spiega Fausto Smimmo, presidente dell'associazione - 48 studenti ed abbiamo premiato con una maglietta uno studente di prima media, uno di seconda e l'altro di terza: a tutti gli altri abbiamo invece donato un uovo di pasqua. La manifestazione aprirà la nostra campagna pubblicitaria, che per la prima volta ci qualificherà come Centro commerciale naturale De Lauzieres». Questo sabato, inoltre, saranno allestiti 4 gazebo lungo la strada per offrire ai passanti degli omaggi floreali. Uno dei gazebo sarà utilizzato dall' Alts (Associazione per la lotta ai tumori del seno). Oliviero Pasquale, presidente dell'associazione e primario dell'ospedale Pascale, sarà presente con la sua unità mobile per offrire ai passanti il contributo medico per la prevenzione di questo tipo di tumori. SAN GIORGIO/2 Vertice sulle rimozioni Questa mattina la commissione trasparenza si occuperà nuovamente dei dati riguardanti le rimozioni forzate dei veicoli in sosta vietata. Ad insospettire il consigliere Alessandro Longobardi, presidente della commissione, è stato il fatto che in alcuni punti si superi la media di auto prelevate in sei mesi, mentre in altre zone, come via Bruno Buozzi o via Tufarelli, nonostante le lamentele dei residenti non vengono prelevati veicoli per mesi. A fornire delle risposte ai dubbi della commissione sarà l'assessore alla polizia municipale Francesco Sorrentino.

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LASCIA LA PROCURA DI NAPOLI FILIPPO BEATRICE, PM DI CALCIOPOLI CHE VEDE IMPUTATO L'EX DG DELLA ... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 09-04-2009)
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Lascia la Procura di Napoli Filippo Beatrice, pm di Calciopoli che vede imputato l'ex dg della Juve Luciano Moggi. Il plenum del Csm ha accolto la sua richiesta di essere assegnato alla Procura nazionale antimafia di Piero Grasso. A lungo alla Dda di Napoli, ha trattato numerosi procedimenti nei confronti di esponenti di clan camorristici della provincia di Napoli, culminati in condanne all'ergastolo, prima di passare al pool mani pulite. E proprio dalla Dda, con la collaborazione di magistrati di Germania, Francia e Svizzera, e di organi di polizia degli Usa, del Canada e dell'Australia, Beatrice ha coordinato le ricerche che hanno consentito l'arresto di numerosi capi di organizzazioni criminali. Da una sua indagine, la condanna di Giuseppe Misso e la decisione di collaborare con la giustizia da parte di uno dei rampolli del clan di Largo Donnaregina.

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LEANDRO DEL GAUDIO PARERE POSITIVO DA PARTE DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, PROMOSSA LA GESTIONE LEPOR... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 09-04-2009)
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LEANDRO DEL GAUDIO Parere positivo da parte del Consiglio giudiziario, promossa la gestione Lepore della Procura di Napoli, al termine della prima metà del mandato alla guida dell'ufficio. Mentre a Roma, dinanzi al Csm il plenum ha rinviato la decisione sulla gestione dello stralcio nel processo rifiuti, a Napoli arriva una «promozione» del capo dei pm. È di lunedì scorso infatti il sì unanime alla conduzione di uno degli uffici investigativi più numerosi e complessi d'Italia. Il giro di boa - dopo quattro anni di gestione - si chiude con un parere positivo da parte dell'assemblea che rappresenta i magistrati del distretto. Ora, anche in questo caso, la parola definitiva, passa a una delle commissioni di Palazzo dei Marescialli, che dovrà semplicemente ratificare il voto positivo assegnato al procuratore. Promossa la gestione Lepore, dunque, che dal 2004 guida l'ufficio inquirente partenopeo. Ma quali sono i punti che hanno premiato i quattro anni di Lepore procuratore? Cosa ha spinto il Consiglio giudiziario a firmare la promozione del primo corso dell'attuale capo dei pm partenopei? C'è innanzitutto una questione numerica. In quattro anni, sono lievitati arresti (in alcuni casi anche triplicati rispetto al recente passato), sono stati definiti in numero maggiore più processi; sono state inoltre acquisite numerose collaborazioni con la giustizia per boss e personaggi ritenuti eccellenti. Ma a dimostrare la consistenza del lavoro svolto dai vertici dell'ufficio partenopeo - ragionano gli esponenti del Consiglio giudiziario - anche altri aspetti che riguardano in particolare l'attività svolta dal pool anticamorra dell'aggiunto Franco Roberti (di recente nominato procuratore a Salerno): nell'ultimo corso, sono infatti aumentati i detenuti al 41 bis, il cosiddetto carcere duro, ed è cresciuto in modo spiccato anche il novero delle intercettazioni telefoniche e ambientali. Un quadro in positivo, mentre ora l'attenzione si sposta sulle decisioni del Plenum sul braccio di ferro tra Lepore e i due sostituti Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo. È una delle facce del cosiddetto «caso ecoballe»: mercoledì prossimo, il plenum stabilirà se Lepore ha operato o meno una avocazione del fascicolo sui commissari incaricati di risolvere l'emergenza rifiuti in Campania. Una divergenza nata alla fine dello scorso luglio, di fronte alla volontà del procuratore di stralciare le posizioni di alcuni indagati, tra cui gli ex commissari Corrado Catenacci, Guido Bertolaso e Alessandro Pansa. Contestuale alla decisione del plenum di Palazzo dei Marescialli, anche la decisione sulla desecretazione degli atti del consiglio giudiziario sulle audizioni di Lepore, Sirleo e Noviello.

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DA ANNI, è IMPEGNATO A DIFENDERE L'AMBIENTE SUL LITORALE CHE VA DA MONTE DI PROCIDA ALLA F... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 09-04-2009)
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Argomenti: Giustizia

Da anni, è impegnato a difendere l'ambiente sul litorale che va da Monte di Procida alla foce del Volturno. L'avvocato Gaetano Montefusco è stato tra i promotori dell'associazione «Costa dei sogni» e l'ideatore del gruppo «Avvocato del mare», che oggi ha 150 iscritti. È lui ad aver denunciato il blocco del «derivatore Toiano». Avvocato, sulla depurazione a Cuma ci sarà mai soluzione? «Se non ci credessi, smetterei di impegnarmi. Ho fatto esposti, querele, segnalazioni. Purtroppo, negli ultimi due anni non ho ricevuto risposte dalla Procura. Pensavo di fare segnalazioni al Csm, ma aspetto. Speriamo bene». Alla foce del depuratore di Cuma, c'è un vero scempio. Quali soluzioni tecniche ci sono? «Ne esistono alcune. Due anni fa, fu siglato un protocollo d'intesa per la famosa condotta sottomarina che, attraverso anche il gioco delle temperature, porti in profondità le acque reflue. Non si riesce a farla». I comuni del litorale sono sensibili su questo tema? «Sì, ma urtano contro mille ostacoli e scelte che non competono loro. Ci sono 26 comuni uniti, l'associazione Costa dei sogni fa da pungolo. Venne anche individuato Giugliano come comune capofila tra quelli interessati nelle province di Caserta e Napoli». È vero che la Corte costituzionale ha stabilito che se la depurazione delle acque reflue non è attuata, può non essere pagata nei canoni di fornitura d'acqua potabile? «Sì, è una sentenza di cinque anni fa. Sono stati anche chiesti diversi rimborsi. Si potrebbe andare avanti, anche perchè la depurazione è una voce consistente nel canone per l'acqua. Il rischio è che la gente ne approfitti per evitare di pagare la fornitura idrica. Ma è un'arma deterrente da usare contro le istituzioni da poter utilizzare per la battaglia ambientale sul litorale». Chi è responsabile della depurazione nell'area nord? «Il commissario di governo individuò nella Idrogest Campania, derivazione della Termomeccanica, il responsabile unico per i 5 impianti di depurazione delle acque reflue. Soluzione dai molti limiti. Ma la sensibilità della gente è poca come l'attenzione delle istituzioni. La spazzatura è sotto il naso di tutti, del mare e delle coste inquinate ci si accorge solo d'estate». g.d.f.

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09/04/2009 17:22 MAFIA: CASSAZIONE, PINATTO MAI PIU' GIUDICE, 8 ANNI PER UNA SENTENZA HANNO SCREDITATO TOGHE (sezione: Giustizia)

( da "ITnews.it" del 09-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 9 apr. - (Adnkronos) - Edi Pinatto non fara' mai piu' il magistrato in quanto, avendo impiegato otto anni per scrivere una sentenza di mafia, ha gettato "discredito sul prestigio della magistratura tutta". Ecco perche' le sezioni unite civili della Cassazione hanno respinto il ricorso presentato dall'ex giudice di Gela, poi pm a Milano, sospeso dal Csm dalle sue funzione di giudice per avere appunto impiegato otto anni per stendere una sentenza che riguardava capi mafia, scarcerati per decorrenza dei termini. Il magistrato, il 7 luglio del 2008, era stato sospeso dalle sue funzioni con provvedimento del Csm.

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