CENACOLO
DEI COGITANTI |
Semifinali Pero-Campolongo
e S. Gaetano-Fontane ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 18-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: RESANA - SAN GAETANO: 0 - 2 CSM
RESANA: Furlan, Fagan, Tosetto, Agello, Barrichello, Rigo, Barban, Giacobbi,
Simionato, Ruffato, Fabbian. All. Fabbrin. SAN GAETANO: Quagliotto, Caeran,
Scarpa, Zago, Camozzato, Pederiva, Levorato, Callegari (35'st Favero), Peveri,
Canonico (10'st Possamai), Di Gravina (40'st Magagnin).
Â
Argomenti:
Giustizia
Abstract: anche dopo che la Corte
Costituzionale, il Consiglio di Stato ed il Coviri ne avevano dichiarato
l'illegittimità) Potrei andare avanti ancora per molto, ma le classifiche del
sole 24 ore, che posizionano puntualmente Frosinone agli ultimi posti a livello
nazionale per qualità della vita sono molto più eloquenti e, certamente,
I concessionari pagano il
conto ( da "Sole
24 Ore, Il" del 18-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: CSM Worldwide, ciascuno dei dealer
di Gm e Chrysler ha venduto nel 2008 poco più di 200 vetture contro le 322 di
un punto vendita Ford e le 1.380 dei concessionari Toyota. La scelta di
Chrysler di andare in amministrazione controllata permette ora alla futura
alleata di Fiat di alleggerire questa parte dei costi: questa settimana
Chrysler ha chiesto al giudice fallimentare di New
Oreste Ferri L'Economist
ci aveva già provato Negli ultimi giorni il quotidi...
( da "Unita, L'" del
18-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale che scardina
una parte dell'impianto della legge 40 sulla procreazione medicalmente
assistita ritenendola, per alcuni significativi aspetti, incostituzionale. È un
giorno importante per molti italiani che, loro malgrado, si sono trovati a
combattere con problematiche legate alla sterilità cercando un aiuto nella
tecniche di procreazione medicalmente assistita.
FAMIGLIA: IN ITALIA
PROMESSE CHE NON VENGONO MANTENUTE. I GENITORI NE RISENTONO E ANCHE I FIGLI
( da "marketpress.info"
del 18-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sistema fiscale giudicato
incostituzionale e discriminatorio per ben tre volte dalla Corte Costituzionale
non sia ritenuto primario è in netta contraddizione?. Il Moige quindi ribadisce
la necessità di azioni concrete a favore dei genitori e dei figli, in primis
con l?introduzione del quoziente familiare e in parallelo con la
predisposizioni di un ventaglio di azioni che prevedano l?
Cartelle mute illegittime
se precedenti a giugno 2008 ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
18-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale. Con
quell'ultima decisione, come si ricorderà, è stata dichiarata la legittimità
costituzionale dell'articolo 36, comma 4-ter, del Dl 248/07 dove si prevede, da
un lato, che le cartelle di pagamento contengano, a pena di nullità,
l'indicazione del responsabile del procedimento di iscrizione a ruolo e di
quello di emissione e di notificazione delle cartelle;
Presupposti necessari per
il risarcimento del danno da ritardo della P.A.
( da "AltaLex" del
18-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: invasivi dei diritti soggettivi del
privato ed espunti dalla giurisdizione amministrativa in seguito alla sentenza
della Corte Costituzionale n. 204 del 2004 (cfr. Cons. Stato, Ad. Plenaria, n.
7 del 15 settembre 2005; Tar Lazio, Roma, sez. III quater, 31 marzo 2008, n.
2704; Tar Piemonte, sez. I, 20 novembre 2008, n. 2901). Il TAR, inoltre,
specifica che il danno da ritardo non ha un?
Infertilità: ora la cura è
libera ( da "Corriere.it"
del 18-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale ha determinato
in questa complessa materia. Evidentemente basandosi su principi «forti», ma
quali esattamente? TUTELA DELL'EMBRIONE - «Il principio cardine cui si è
ispirata la Corte è cha la tutela dell'embrione anziché assoluta (come
previsto dalla legge 40, ndr), deve essere limitata dalla necessità di trovare
un giusto bilanciamento con la tutela delle
Il mal francese di
Internet contagia l'Europa LA DEMOCRAZIA ONLINE/ La "mano pesante"
del governo transalpino influenza le decisioni che Bruxelles sta per prendere,
e il popolo del ( da "Affari
e Finanza (La Repubblica)" del
18-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Finirà davanti alla corte
costituzionale francese. Sta trovando chi spinge per qualche brutta imitazione
in Italia col varo di una legge che badi solo agli interessi di produttori,
major della musica e padroni di tv. C?è chi dice che violerà la privacy e metterà
i presupposti perché questa violazione venga estesa in modo sistematico in
tutta Europa.
Albenga:gli argomenti del
consiglio comunale di mercoledì 20
( da "Savona news" del
18-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: tesa a conoscere le implicazioni
che deriveranno dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 335 del
10.10.2008. Mozione a firma del Consigliere Guarnieri tesa alla ricerca di
soluzione per contrastare le problematiche occupazionali, economiche ed ambientali
che da tempo interessano lo stabilimento farmaceutico Cav.
18/05/2009 13:21
GIUSTIZIA: ROIA (CSM), TOGHE ELETTE DAL POPOLO? PROPOSTA CONTRADDITTORIA E
SENZA SENSO ( da "ITnews.it"
del 18-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Questo il commento del togato di
Unicost al Csm, Fabio Roia, alla proposta del ministro delle Riforme e
segretario federale della Lega Nord Umberto Bossi di magistrati eletti dal
popolo. Roia sottolinea come avere dei magistrati su elezione popolare
comporterebbe una ''manifestazione del consenso e dunque una politicizzazione
delle toghe all'eccesso.
Sicurezza, Fio.Psd contro
attacco alle persone senza dimora
( da "Sanremo news" del
18-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ora si chiede lo stralcio al
Senato, altrimenti si farà ricorso sino alla Corte costituzionale Diritti
costituzionali compromessi. Una minaccia pendente sulla condizione abitativa di
milioni di cittadini. Una volontà di registrazione dalle dubbie finalità, oltre
che prevedibilmente inefficace. L?articolo 42 prevede che l?
CATANZARO: CSM RINVIA
PROCESSO DISCIPLINARE A EX PM DE MAGISTRIS
( da "ITnews.it" del
18-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: udienza che era fissata per domani
davanti al Csm riguardante il procedimento disciplinare a carico dell'ex pm di
Catanzaro Luigi De Magistris. Il motivo dello slittamento, l'impedimento del
suo difensore, il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia. Nell'udienza
di domani era in programma l'audizione dell'ex consulente tecnico di De
Magistris,
Cine va fi comisarul
european al Romaniei? ( da "Romania
Libera" del 18-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: iar disputele sale cu CSM sau cu
Parlamentul (acuzat in corpore de PDL ca ar incuraja coruptia) s-au prelungit
si in mandatul Predoiu. Alti critici i-au reprosat ca modificarea Legii
raspunderii ministeriale in 2005 le-a permis unor fosti demnitari precum Adrian
Nastase sa intarzie si mai mult un verdict al Justitiei.
Argomenti:
Giustizia
Abstract: potere giudiziario». Palamara poi
aggiunge: «È vero che ci sono sistemi che prevedono l'elezione dei magistrati
direttamente dal popolo, come in America per quanto riguarda i Pm distrettuali,
ma deve considerarsi che siamo di fronte a sistemi completamente diversi da
quello nostro e che di conseguenza rendono impossibile prendere singoli pezzi
di un sistema e trasportarli in un altro»
Errore della Regione,
pagheranno i dipendenti ( da "Corriere
delle Alpi" del 19-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: avrebbe dovuto far dirimere la
questione alla Corte costituzionale, che avrebbe deciso le competenze. Oppure
avrebbe dovuto far approvare al consiglio regionale una legge, attendendo che
fosse il governo a chiedere di far dirimere la questione alla Consulta». E
intanto il tempo passa e all'Usl il clima si fa sempre più teso.
cure e mense per i
clandestini, la destra insorge ( da "Tirreno,
Il" del 19-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: e dovrebbe approvare) una legge che
prevede cure mediche, mensa e un letto anche per i clandestini, che il
presidente Martini ha proposto di chiamare «stranieri irregolari». Una legge
che farà discutere con il centrodestra che darà battaglia fino in fondo. Non è
esclusa l'impugnazione alla Corte costituzionale. MARIO LANCISI a pagina
ROMA Quando Fini separa la
sfera religiosa da quella temporale non fa altro che riaffermare...
( da "Stampa, La" del
19-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La sentenza sulla laicità della
Corte costituzionale chiarisce in modo illuminante la separazione dei piani,
specificando però che indubbiamente in Italia abbiamo una cultura permeata
dalla religione più diffusa del paese, cioè il cattolicesimo. E ciò non inficia
il principio di laicità».
il governo li caccia, la
toscana li cura - mario lancisi ( da "Tirreno,
Il" del 19-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la legge della Regione farà
discutere e non è esclusa l'impugnazione presso la Corte costituzionale da
parte del governo. Intanto la destra annuncia battaglia. «Con la legge che la
maggioranza regionale di centrosinistra si appresta ad approvare, la Toscana
rischia di diventare l'Eldorado di tutta la clandestinità e illegalità,
nazionale ed europea.
Creato in Italia il virus
anti-tumore ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
19-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 8 maggio della sentenza della Corte
Costituzionale del 31 marzo scorso, che ha dichiarato parzialmente illegittimo
il testo della Legge 40 del 2004 sulla procreazione assistita. Tali temi (tra
cui la tavola rotonda: Una nuova legge 40?) verranno dibattuti a Bologna nel
convegno Aggiornamenti in tema di Procreazione medicalmente assistita e
diagnosi prenatale'
Appropriazione indebita
Gul rinviato a giudizio ( da "Corriere
della Sera" del 19-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il caso risale al 1998: il Partito
del Benessere era stato sciolto dalla Corte Costituzionale per attività
antilaiche, ma era riuscito a ottenere lo stesso alcuni finanziamenti pubblici.
«Secondo la Costituzione, il presidente turco può essere processato solo se
imputato di alto tradimento», ha replicato il portavoce.
Esame avvocato: il voto
numerico non è sufficiente ad integrare la motivazione
( da "AltaLex" del
19-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: intervento di una importante
decisione della Corte costituzionale (Corte cost. ord. 14 novembre 2005 n.
419), l?orientamento è stato riaffermato da sentenze più recenti della Sezione
(T.A.R. Puglia Lecce sez. I 20 novembre 2008 n. 3375; 21 dicembre 2006 n. 6055
e 6056), sulla base di una struttura argomentativa estremamente aggiornata che
può essere richiamata anche in questa sede,
"Agì per l'impunità
del premier" ( da "Affari
Italiani (Online)" del 19-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: compimento delle operazioni
societarie e finanziarie illecite compiute sino a quella data, dall'altro ha
contemporaneamente perseguito il proprio ingente vantaggio economico".
Dallo stesso procedimento è stata stralciata la posizione di Berlusconi in
attesa che la corte costituzionale si pronunci sulla legittimità del lodo
Alfano. tags: Silvio Berlusconi David Mills avvocato giudici
Sentenza Mills, 376 pagine
di accuse "Falso test per impunità a Berlusconi"
( da "Repubblica.it"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: premier era stata stralciata il 4
ottobre
Savona: rimborsi agli
utenti non allacciati alla fognatura
( da "Savona news" del
19-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: cittadini è legata ad una recente
sentenza specifica della Corte Costituzionale che tra l?altro prevede non solo
rimborso ma anche l?esonero dal pagamento della tassa in questione per i
cittadini interessati?. L?assessore Martino ha anche sottolineato, nella sua
veste di assessore allo sport, l?impiego di un investimento da 145 mila euro
per la sistemazione di alcuni impianti sportivi.
I giudici:
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Dal medesimo procedimento la
posizione di Silvio Berlusconi è stata stralciata in attesa che la Corte
Costituzionale si pronunci sulla legittimità del lodo Alfano riguardante le
quattro più alte cariche dello Stato. Il dibattimento nei confronti di
Berlusconi è quindi stato sospeso. stampa |
Il Cavaliere impunito
( da "Repubblica.it"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: e ora sottoposta al vaglio della
Corte Costituzionale. Perché dietro la formula enfatica che dà il titolo al
Lodo Alfano (cioè la "sospensione dei processi per le Alte Cariche dello
Stato") è chiaro a tutti che l'unica carica da salvare era ed è la sua.
"Riferirò in Parlamento", annuncia ora Berlusconi.
Processo Mills,
dall'ammissione dell'avvocato al Lodo Alfano che salva Berlusconi
( da "Repubblica.it"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale decida sulla
legittimità del lodo Alfano, la legge che garantisce l'immunità alle massime
cariche dello Stato, fra le quali il presidente del Consiglio. L'intera vicenda
andrà in prescrizione nel febbraio del 2010. Una volta depositate le
motivazioni inizierà una vera e propria corsa contro il tempo per arrivare alla
sentenza definitiva della Cassazione entro
I giudici: Mills corrotto
da Berlusconi Il premier:
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Silvio Berlusconi è stata
stralciata in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sulla legittimità
del lodo Alfano riguardante le quattro più alte cariche dello Stato. Il
dibattimento nei confronti di Berlusconi è quindi stato sospeso. REAZIONI -
Immediate le reazioni politiche. Antonio Di Pietro, ospite su Radio due della
trasmissione «28 minuti» condotta da Barbara Palombelli:
Tagli alla Scuola, la
protesta emiliana a Roma ( da "Sestopotere.com"
del 19-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Romagna ha presentato ricorso alla
Corte Costituzionale), mettendo a rischio lo stesso diritto di accesso
all?istruzione, nonché il presidio sociale e culturale che le scuole
rappresentano per tali aree; - di individuare soluzioni adeguate rispetto al personale
ATA, la cui drammatica riduzione mette a rischio il normale funzionamento delle
scuole;
"Mills corrotto dal
premier" Ira Berlusconi: uno scandalo
( da "Corriere.it" del
19-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Dal processo Mills è stata
stralciata la posizione di Silvio Berlusconi, in attesa che la Corte
Costituzionale si pronunci sulla legittimità del lodo Alfano riguardante le
quattro più alte cariche dello Stato. Il dibattimento nei confronti di
Berlusconi è quindi stato sospeso. «NESSUN VERSAMENTO» - «Ci sarà un appello,
ci sarà un altro giudice e io sono sereno.
La farmacia è del
farmacista ( da "Corriere
delle Alpi" del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Una sentenza della Corte
costituzionale europea La farmacia è del farmacista BELLUNO. Il giudice della
Corte costituzionale europea ha stabilito che la proprietà della farmacia può
essere soltanto del farmacista. Esclusa quindi la possibilità, come richiedeva
il caso che era stato portato all'attenzione dallo Stato italiano,
Fiera e benedizione delle
rose per la tradizione di Santa Rita
( da "Stampa, La" del
20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: spiegando che in seguito a una
sentenza della Corte Costituzionale, «e' necessario provvedere al rimborso
delle somme incassate per un servizio non svolto». Il caso è quello del canone
di depurazione delle acque pagato da tutti i savonesi, compresi quelli che non
essendo allacciati alla rete fognaria non godevano evidentemente del servizio.
Lodo Alfano, lo
Argomenti:
Giustizia
Abstract: decisione in autunno Sarà nuovamente
la Corte Costituzionale a decidere il destino dei processi a carico del premier
Silvio Berlusconi. Come già fu nel 2004 per il «lodo Schifani», vale a dire lo
«scudo» processuale per le più alte cariche dello Stato che la Corte bocciò in
toto determinando la ripresa del processo Sme, la Consulta tornerà a
pronunciarsi sulla legittimità del nuovo «
D'Ambrosio indignato La
gente si svegli ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 20-05-2009) + 4 altre fonti
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Sul lodo Alfano però pende ancora
il giudizio della Corte costituzionale. Potrebbe cambiare qualcosa? «Non
sappiamo come deciderà ma ricordo le parole di un ex presidente di Cassazione e
della Corte Costituzionale che in commissione ci implorò di non approvare la
legge che avrebbe fatto scendere la nostra democrazia in uno degli ultimi
posti.
l'ira del cavaliere sui
magistrati "una sentenza scandalosa in parlamento dirò ciò che penso"
- gianluca luzi ( da "Repubblica,
La" del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: potrebbe arrivare dalla Corte
costituzionale che dopo l´estate deciderà sulla sorte del Lodo Alfano. Arriva
così un attacco diretto al magistrato Nicoletta Gandus che il premier ritiene
prevenuta nei suoi confronti. E alla domanda della giornalista dell´Unità che
gli chiede perché, se convinto della propria estraneità, non si vuole
sottoporre al processo rinunciando al Lodo Alfano,
un leader in fuga dalla
verità - giuseppe d'avanzo (segue dalla prima pagina)
( da "Repubblica, La"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: se la Corte Costituzionale dovesse
cancellare per incostituzionalità lo scudo immunitario, le norme sulla
prescrizione che si è approvato uccideranno nella culla il processo. Promette
che in parlamento «dirà finalmente quel che pensa di certa magistratura», come
se non conoscessimo la litania da quindici anni.
il pd: "il premier si
faccia processare" - giovanna casadio
( da "Repubblica, La"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: su cui si deve ancora pronunciare
la Corte costituzionale. Il giudizio di Dario Franceshini, il segretario dei
Democratici, è tagliente: «La sentenza dimostra in modo purtroppo
incontestabile il coinvolgimento del presidente del Consiglio e che la
"legge Alfano" è stata fatta apposta per sottrarre Berlusconi al
giudizio a cui sono sottoposti tutti i normali cittadini italiani»
Le motivazioni accusano
Silvio ( da "Italia
Oggi" del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: decisone della Corte Costituzionale
sul lodo Alfano. Il presidente della Consulta Francesco Amirante infatti non ha
ancora fissato la data dell'udienza per discutere le questioni di legittimità
sollevate nei confronti della legge che sospende i processi per le quattro più
alte cariche dello Stato, in attesa che tutte e tre le cause in questione a
carico del presidente del consiglio,
NEO - DEM Meno moduli di
Stato e più libertà in Abruzzo ( da "Italia
Oggi" del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale 155/1995),
nega qualsiasi possibilità di iniziativa privata per fare residenze di qualità,
espropria ettari di orti dei residenti confinanti con terreni già di proprietà
comunale che restano invece intatti. Un mega-piano confuso anche sul piano
delle motivazioni urbanistiche, assai generiche e modeste,
d'ambrosio indignato la
gente si svegli - nicola corda ( da "Tirreno,
Il" del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Sul lodo Alfano però pende ancora
il giudizio della Corte costituzionale. Potrebbe cambiare qualcosa? «Non
sappiamo come deciderà ma ricordo le parole di un ex presidente di Cassazione e
della Corte Costituzionale che in commissione ci implorò di non approvare la
legge che avrebbe fatto scendere la nostra democrazia in uno degli ultimi
posti.
si è sottratto al processo
con il lodo alfano ( da "Tirreno,
Il" del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: se la legge è costituzionale Nel
2004 la prima decisione su un tema analogo ROMA. Sarà nuovamente la Corte
Costituzionale a decidere il destino dei processi a carico del premier Silvio
Berlusconi. Come già fu nel 2004 per il "lodo Schifani", vale a dire
lo "scudo" processuale per le più alte cariche dello Stato che la
Corte bocciò in toto determinando la ripresa del processo Sme,
cure ai clandestini,
l'approvazione slitta ( da "Tirreno,
Il" del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: presentazione di un ricorso alla
Corte costituzionale da parte del governo in caso di approvazione della legge
toscana sull'immigrazione. Il centrodestra è infatti deciso a combattere una
battaglia senza esclusione di colpi contro la legge regionale: «Sarà un preciso
dovere del Pdl - ha dichiarato il coordinatore regionale Massimo Parisi -
qualora la legge dovesse entrare in vigore,
incostituzionale? non vedo
perché - carlo bartoli ( da "Tirreno,
Il" del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: impianto normativo difficilmente
potrà essere messo in discussione dalla Corte costituzionale nel caso che il
governo voglia proporre un ricorso di legittimità costituzionale. Questo il
parere di Emanuele Rossi, docente di diritto costituzionale alla Scuola
superiore Sant'Anna di Pisa. La Regione Toscana ha travalicato le proprie
competenze, come accusa l'opposizione di centrodestra?
Toscana, assistenza anche
ai clandestini ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: hanno fatto sapere che chiederanno
a Berlusconi di ricorrere alla Corte Costituzionale. E che raccoglieranno firme
per un referendum abrogativo. Al centro di questa battaglia che si combatte in
Consiglio regionale ci sono molte norme contestate. Ma il cuore del problema è
nell'enunciazione di principio, dove si dice «che tutte le persone dimoranti
nel territorio regionale,
CARLO Azeglio Ciampi,
Presidente emerito della Repubblica italiana,...
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Presidente emerito della Corte
costituzionale. Quest'ultimo terrà una significativa lectio dal titolo: Dimmi,
Pericle, sapresti dirmi che cosa è la legge?'. Gli Onafifetti, gruppo locale di
cabaret, canteranno La badoglieide'. Nel pomeriggio, dalle ore 17 alle
G
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: caso la Corte costituzionale. La
Liguria è ovviamente una delle Regioni più colpite perché, stante l'orografia,
molti stabilimenti sono in muratura e quindi incamerati. Tutte le associazioni
di categoria hanno disperatamente cercato di convincere il Governo che la
normativa era ingiusta e rendeva impossibile la sopravvivenza di molte imprese
turistiche e hanno raggiunto un accordo,
Mills corrotto dal premier
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: posizione fu stralciata in attesa
che la Corte costituzionale si pronunci sulla legittimità del Lodo Alfano, lo
scudo varato dal Governo per sospendere i processi alle quattro più alte
cariche dello Stato (la decisione non è stata ancora fissata). Di fronte a un
reato come la corruzione giudiziaria (a "concorso necessario"), era
inevitabile che i giudici si spingessero a valutare (
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Per il Sadirs c'è una sola strada
da percorrere: l'impugnazione della norma davanti alla Corte costituzionale.
«Diversamente - chiude Melis - la disparità di trattamento tra lavoratori non
può che portare all'apertura di contenziosi all'interno dell'amministrazione».
ALESSANDRA CARTA
L' effetto
( da "Corriere della Sera"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: a settembre passerà all'esame della
Corte costituzionale. E fa ripartire con virulenza l'attacco del centrosinistra,
stavolta in modo compatto. Da Antonio Di Pietro al Pd, a Rifondazione, fioccano
richieste di dimissioni e minacce di impeachment; si fa notare al premier che
senza il provvedimento anche lui sarebbe stato condannato.
Il conto fantasma La
motivazione non spiega da dove sia giunto quel denaro e rinvia alcuni atti al
pm ( da "Stampa,
La" del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ancora il vaglio della corte
Costituzionale e che comunque impedirà probabilmente per sempre che Berlusconi
venga mai chiamato a rispondere delle accuse che, come in un gioco di specchi,
riverberano dalla sentenza Mills. Un contesto che inizialmente è lo stesso
Mills a rivelare confessando, prima ai suoi consulenti fiscali poi agli stessi
magistrati della Procura che lo indagano,
La Corte decide in
autunno. Ma il reato è già prescritto
( da "Manifesto, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte decide in autunno. Ma il
reato è già prescritto La data ancora non c'è, ma sulla legittimità del Lodo
Alfano, la legge che sospende i processi nei confronti delle quattro più alte
cariche dello stato, la Corte costituzionale dovrebbe decidere non prima
dell'autunno.
Giù le mani dal capo Ho
l'Italia con me ( da "Manifesto,
Il" del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Questo nel caso la Corte
costituzionale dichiarasse incostituzionale il lodo. E comunque il reato
andrebbe prescritto. Il cavaliere non rischia altre condanne. Utilizzerà però
le motivazioni della sentenza per alzare il polverone in parlamento. La
decisione di ieri non è solo frutto della rabbia di un momento.
Argomenti:
Giustizia
Abstract: oppure se la Corte costituzionale
(chiamata a pronunciarsi nei prossimi mesi) annullerà il Lodo Alfano
giudicandolo in contrasto con la Costituzione. Il reato, ricordano i giudici,
fu commesso a Milano, Londra e Ginevra (i luoghi delle deposizioni ritenute
false e quello del pagamento dei 600 mila dollari) fino al 29 febbraio 2000.
Un leader in fuga dalla
verità ( da "Repubblica.it"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: se la Corte Costituzionale dovesse
cancellare per incostituzionalità lo scudo immunitario, le norme sulla
prescrizione che si è approvato uccideranno nella culla il processo. Promette
che in parlamento "dirà finalmente quel che pensa di certa
magistratura", come se non conoscessimo la litania da quindici anni.
Riesplode la tempesta
Mills ( da "Corriere.it"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Dal processo Mills è stata
stralciata la posizione di Silvio Berlusconi, in attesa che la Corte
Costituzionale si pronunci sulla legittimità del lodo Alfano riguardante le
quattro più alte cariche dello Stato. Il dibattimento nei confronti di
Berlusconi è quindi stato sospeso. «NESSUN VERSAMENTO» - «Ci sarà un appello,
ci sarà un altro giudice e io sono sereno.
Giù le mani dal capo Abstract: Questo nel caso la Corte costituzionale dichiarasse incostituzionale il lodo. E comunque il reato andrebbe prescritto. Il cavaliere non rischia altre condanne. Utilizzerà però le motivazioni della sentenza per alzare il polverone in parlamento. La decisione di ieri non è solo frutto della rabbia di un momento.
Argomenti: Giustizia
Abstract: L'11 marzo scorso la Corte Costituzionale, dirimendo un conflitto di attribuzione fra governo e magistratura, aveva stabilito che la procura di Milano non poteva utilizzare i documenti coperti da segreto di Stato, eliminando in sostanza dal dibattimento alcuni degli atti che ne hanno consentito il rinvio a giudizio.>
Abu Omar, il processo va
avanti Prodi e Berlusconi non testimoniano
( da "Corriere.it"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: L'11 marzo scorso la Corte
Costituzionale, dirimendo un conflitto di attribuzione fra governo e
magistratura, aveva stabilito che la procura di Milano non poteva utilizzare i
documenti coperti da segreto di Stato, eliminando in sostanza dal dibattimento
alcuni degli atti che ne hanno consentito il rinvio a giudizio.
TERRORISMO: GIUDICE
MILANO, NO A TESTI BERLUSCONI E PRODI A PROCESSO ABU OMAR
( da "ITnews.it"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: stato definito dalla Corte
Costituzionale, Silvio Berlusconi e Romano Prodi, come altri testi citati dalle
difese nell'ambito del processo milanese sul sequestro di Abu Omar, non saranno
piu' convocati e ascoltati perche' ritenuti, a questo punto, 'superflui'. Lo ha
deciso il giudice monocratico di Milano Oscar Magi, che,
Abu Omar, il processo va
avanti. E Pollari... ( da "Affari
Italiani (Online)" del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la sentenza della Corte
Costituzionale sul Segreto di Stato. Il giudice ha anche respinto sia le
richieste di proscioglimento immediato degli imputati sia quelle di
restituzione degli atti alla Procura per far ripartire dall'inizio il
procedimento. Magi ha inoltre rigettato la richiesta di revoca dell'ordinanza
di custodia cautelare nei confronti degli agenti della Cia latitanti,
Sono tre i ricorsisul
Argomenti:
Giustizia
Abstract: scudo processuale per le più alte
cariche dello Stato che la Corte Costituzionale bocciò «in toto», determinando
la ripresa del processo Sme, la Consulta tornerà a pronunciarsi sulla
legittimità del nuovo lodo, ribattezzato col nome del Guardasigilli, Alfano
(nella foto). I tre ricorsi arrivati alla Corte saranno presi in esame dopo la
pausa estiva, secondo alcune indiscrezioni.
Abu Omar, processo va
avanti. No revoca arresti Cia ( da "Reuters
Italia" del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: rispettarsi i principi affermati
dalla Corte Costituzionale e ovviamente questo comporterà un particolare sforzo
anche da parte del pubblico ministero nella raccolta delle prove future",
ha aggiunto il procuratore. Magi, rigettando la richiesta di proscioglimento
presentata dalle difese di tutti gli imputati e respingendo la richiesta di
annullamento del decreto di rinvio a giudizio,
Abu Omar, il processo va
avanti Prodi e Berlusconi non saranno in aula
( da "Repubblica.it"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dovrà rispettare i limiti probatori
imposti dalla Corte Costituzionale che aveva annullato alcuni atti processuali.
No quindi al proscioglimento degli imputati per carenza di elementi di prova,
no alla dichiarazione di non doversi procedere per l'esistenza del segreto di
Stato, e no anche alla richiesta di annnullare l'ordinanza di rinvio a giudizio
e di rinviare gli atti al pm.
CSM, acuzat ca evita sa
vorbeasca de magistratii colaboratori ai Securitatii
( da "Romania Libera"
del 20-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Dar persoana respectiva fusese
numita in CSM inainte ca legea Monica Macovei sa fie adoptata, asa incat CSM-ul
a crezut de cuviinta sa lase lucrurile asa cum sunt, argumentand ca legea nu
poate fi retroactiva. A fost vadit insa ca CSM-ul n-a asumat acest tip de
exigenta moral-politica ca o norma de regula interna, iar in aceste conditii
reforma este intr-adevar dificila"
Abu Omar, il processo
riparte. Ma è in salita ( da "Manifesto,
Il" del 21-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: necessaria a interpretare la
sentenza della Corte costituzionale sul segreto di stato. Non ha accolto la
tesi delle difese, che chiedevano di disporre il proscioglimento di tutti gli
imputati, tra cui l'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari. Ma ha anche
stabilito che, così come ha stabilito la Consulta, «l'opposizione del segreto
di Stato da parte del governo obbliga i pubblici ufficiali,
Rivoluzione giustizia Ora
il governo ha fretta ( da "Stampa,
La" del 21-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: è una sentenza della Corte
Costituzionale in questo senso, oggi esiste solo una sentenza Mills di primo
grado. Ci sarà una sentenza definitiva, se fanno le corse contro il tempo, tra
un anno e mezzo. Nel frattempo interverrà la prescrizione. E di certo una
prescrizione per Mills non si potrebbe utilizzare in un processo a Silvio
Berlusconi.
Ddl intercettazioni.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: intercettazioni degli 007 sono
sopravvissute persino alla mannaia della Corte costituzionale che ha fortemente
esteso il segreto di Stato (con l'emendamento, il processo non ci sarebbe). La
norma-Caliendo va a modificare quanto stabilito dalla riforma dei servizi del
2007. Spataro ricorda che durante l'iter parlamentare di quella legge era stato
proposto un analogo avviso al premier,
Abu Omar.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Lo «sbarramento » del segreto di
Stato alzato dalla Corte costituzionale non lo impedisce. Mercoledì, quindi, la
parola passerà agli imputati, a cominciare da Niccolò Pollari, ex capo del
Sismi (ora Aiese) accusato di aver collaborato al rapimento insieme aD altri
007 italiani e a 26 agenti della Cia (latitanti).
Il processo Abu Omar perde
pezzi No a Berlusconi e Prodi testimoni
( da "Corriere della Sera"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ieri ha preso atto che la Corte
Costituzionale ha dato del segreto di Stato un'interpretazione «estensiva» per
la quale «in qualche modo il rapporto di collaborazione tra servizi segreti
italiani e stranieri costituisce sempre una possibile copertura alla realizzazione
di un qualsiasi fatto illecito, che rischia di non essere compiutamente
ricostruibile in sede giudiziaria»
La (strana) campagna di
Sicilia Centrodestra contro il
Argomenti:
Giustizia
Abstract: voleva che io ricorressi contro
quella impugnazione davanti alla Corte costituzionale. Io gli ho risposto: no,
no, no». Botta di Cascio: «Stiamo valutando dopo il commissariamento dello
Iacp, se ci sono le condizioni per denunciare Lombardo alla Procura della
Repubblica per abuso di potere». Risposta del governatore: «Credo che nel Pdl
stia facendosi strada un delirio di onnipotenza.
Se c'è il corrotto c'è
anche il corruttore ( da "Unita,
L'" del 21-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Sul lodo Alfano si deve pronunciare
la Corte Costituzionale. «L'illegittimità costituzionale è probabile, se la
Corte è coerente con la sentenza per il lodo Maccanico-Schifani. L'aspetto più
macroscopico è che, data la materia, la tutela del processo e quella della
carica istituzionale, ci sarebbe voluta una legge costituzionale».
Il padre che non può
riconoscere il figlio nel Paese respingente
( da "Unita, L'"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: soggiorno alla donna incinta o che
abbia partorito da meno di sei mesi e (per la sentenza 376/2000 della Corte
Costituzionale) al marito di lei. Si ostina a non tener conto però, quella
maggioranza, del fatto che l'art. 9 dello stesso DPR impone per il rilascio di
ogni permesso di soggiorno (salvi i pochi casi tassativamente elencati) che lo
straniero sia in possesso di passaporto.
"Gli italiani in
Europa lavorano troppo poco"
( da "Stampa, La"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ambito del segreto di Stato così
come delimitato dalla Corte Costituzionale». Insomma, sarebbero testi
superflui. Anche gli imputati, oltre ai testi, potranno opporre il segreto di
Stato, aveva detto la Corte Costituzionale. E Magi, ovviamente, dice che così
sarà. Anche perché alla prossima udienza è fissato l'interrogatorio degli
imputati.
Guida in stato di ebbrezza
e utilizzabilità processuale dei prelievi ematici
( da "AltaLex"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: della Corte costituzionale la
sentenza n. 238 del 19962. Pur trattandosi, infatti, di una decisione che
avente riguardo la norma afferente i poteri del giudice in materia di perizia
(art. 224 c.p.p.), la presa di posizione della Corte Costituzionale produsse,
comunque, tutta una serie di effetti in punto di diritto che non rimasero
circoscritti allo spettro tipicamente codici stico.
Provincia:
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ha interpellato la Corte dei Conti
sezione della Campania in merito alla sentenza della Corte Costituzionale,
numero 335 del 10 ottobre
Franceschini:
Argomenti:
Giustizia
Abstract: CSM - Lo scontro giudici-
Berlusconi potrebbe però presto spostarsi al Consiglio superiore della
magistratura. Dopo l'attacco del premier ai giudici del processo Mills, si va
verso il probabile intervento del Csm sul caso. Alcuni togati vorrebbero l'apertura
di una nuova pratica a tutela dei magistrati del processo;
abu omar, avanti col
processo ma resta il segreto di stato
( da "Repubblica, La"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: i limiti imposti dalla decisione
della Corte Costituzionale nel processo «impediscono al generale Pollari di
dimostrare la propria estraneità». E anche la rinuncia alle testimonianze di
Romano Prodi e Silvio Berlusconi, pregiudicherebbe la linea difensiva. «Sia
Berlusconi che Prodi - ha concluso Madia - potevano dimostrare l´estraneità del
generale in questa vicenda.
Rivoluzione della
giustizia adesso il governo ha fretta
( da "Stampaweb, La"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: è una sentenza della Corte
Costituzionale in questo senso, oggi esiste solo una sentenza Mills di primo
grado. Ci sarà una sentenza definitiva, se fanno le corse contro il tempo, tra
un anno e mezzo. Nel frattempo interverrà la prescrizione. E di certo una
prescrizione per Mills non si potrebbe utilizzare in un processo a Silvio
Berlusconi.
Inca un magistrat din
dosarul Gorbunov exclus din bransa
( da "Romania Libera"
del 21-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: a fost si ea exclusa din
magistratura pe 29 aprilie de CSM. Toti ceilalti magistrati cercetati de CSM in
acest caz au fost revocati din functiile de conducere. Tribunalul Dolj a fost
instanta care a decis eliberarea pe motive medicale a lui Serghei Gorbunov, iar
Parchetul de pe langa Tribunalul Dolj nu a atacat aceasta decizie.
Norma ue contraria ai 3
schiaffi ( da "superEva
notizie" del 21-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: opposizione si appella alla Corte
costituzionale,[...] L'Unione Europea definisce l'accesso ad internet un vero e
proprio diritto. In Francia, sulla base di questa emendamento Ue, l'opposizione
si appella alla Corte costituzionale, affinche' venga cambiata la norma
approvata qualche giorno fa contro la pirateria online, la Lci (Loi Creation et
Internet)
Procurorul din cazul
Gorbunov, dat afara ( da "Romania
Libera" del 21-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: a fost si ea exclusa din
magistratura pe 29 aprilie de CSM. Toti ceilalti magistrati cercetati de CSM in
acest caz au fost revocati din functiile de conducere. Tribunalul Dolj a fost
instanta care a decis eliberarea pe motive medicale a lui Serghei Gorbunov, iar
Parchetul de pe langa Tribunalul Dolj nu a atacat aceasta decizie.
Conflict deschis intre CSM
si ministrul Justitie ( da "Romania
Libera" del 21-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ministerul Justitiei are propriile
politici si viziuni si a tinut cont intotdeauna de parerile Ministerului Public
si ale CSM. Am spus si saptamana trecuta ca nu este primul pas al CSM spre o
confruntare cu MJ. CSM a avut astfel de confruntari si cu ministerele
anterioare si asta da de gandit. CSM incearca aceasta confruntare pentru a-si
castiga credibilitatea in fata magistratilor.
Lodo Alfano, il Colle
risponde a Grillo
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 2004 con cui la Corte
costituzionale dichiarò l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge
n. 140 del 20 giugno 2003 che prevedeva la sospensione dei processi che
investissero le alte cariche dello Stato". Nella stessa comunicazione si
rilevò che, per quanto compete al capo dello Stato in questa fase, il disegno
di legge approvato il 27 giugno dal Consiglio dei ministri "
Fra Cavaliere e toghe
riparte uno scontro segnato dalle incognite
( da "Corriere.it"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: oppure se il corpo a corpo appena
ripreso fra palazzo Chigi e potere giudiziario sia l'inizio di qualcosa di
peggio e di più duraturo. Per il momento si indovina solo che se Silvio
Berlusconi riferirà al Parlamento come aveva annunciato a caldo, lo farà dopo
le elezioni europee del 6 e 7 giugno: magari rafforzato dal voto.
La (strana) campagna di
Sicilia Centrodestra contro il
Argomenti:
Giustizia
Abstract: che io ricorressi contro quella
impugnazione davanti alla Corte costituzionale. Io gli ho risposto: no, no,
no». Botta di Cascio: «Stiamo valutando dopo il commissariamento dello Iacp, se
ci sono le condizioni per denunciare Lombardo alla Procura della Repubblica
per abuso di potere». Risposta del governatore: «Credo che nel Pdl stia
facendosi strada un delirio di onnipotenza.
Salute mentale, inaugurato
il centro Treviso Nord ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: In questo momento il CSM segue più
di 1200 cittadini residenti. Sono circa 300 le persone che ogni anno chiedono
aiuto per la prima volta e che necessitano di periodi di cura. Vi vengono
svolte visite psichiatriche e psicologiche per persone maggiorenni che
presentano problemi clinici di depressione, disturbi d'ansia, psicosi
schizofreniche,
Doppio canone fognario
Arriva il difensore civico ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale ha dichiarato
illegittima la legge Galli e successive modifiche nonché l'articolo 155 del
decreto legislativo 152 del 2006, poiché ha ritenuto tali disposizioni
irragionevoli in quelle parti in cui asseriscono che la quota di tariffa
riferita al servizio di pubblica fognatura e di depurazione è dovuta dagli
utenti anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista
Il Governo impugna la
Finanziaria provinciale ( da "Trentino"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Risulta difficile capire come il
governo si metta a impugnare davanti alla Corte Costituzionale una legge
finanziaria su una questione di lana caprina come questa». Se la Consulta
dovesse accogliere il punto di vista del governo, sarebbe una mazzata non
secondaria per l'agricoltura trentina che dovrebbe, visto che la riduzione
dell'1 per cento ammonta a circa 5 milioni e mezzo di euro.
Se è innocente lo dimostri
( da "Trentino"
del 22-05-2009) + 3 altre fonti
Argomenti:
Giustizia
Abstract: firmato senza attender la Corte
costituzionale e perché lo ha firmato sapendo che era una fotocopia del già
bocciato lodo Schifani. Il Quirinale ha replicato ricordando tutti i passi
seguiti nella vicenda, ricordando che il «controllo ultimo sulla legittimità
delle leggi è affidato alla Corte costituzionale alla quale l'ordinamento non
consente la richiesta di pareri preventivi»
lega di a: no ad abete
commissario vuole un ex avvocato di berlusconi
( da "Repubblica, La"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Durante la riunione della A, è
stato fatto il nome di un possibile commissario che avrebbe il gradimento della
nuova Lega: Romano Vaccarella, ex membro della Corte Costituzionale in quota
centrodestra e avvocato civilista di Silvio Berlusconi in diversi procedimenti.
(stefano scacchi)
no del governo alla legge
che vuole favorire le donne ( da "Repubblica,
La" del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: varate dal consiglio regionale No
del governo alla legge che vuole favorire le donne Il governo ha impugnato la
legge elettorale della Campania per vizi di forma e nel merito, poiché obbliga
a dare voti di preferenza a generi diversi, con l´obiettivo di favorire
l´elezione delle donne. Ciarlo (Pd): rilievi pretestuosi. Deciderà la Corte
costituzionale. PATRIZIA CAPUA A P
"posizione
inconsistente i rilievi sono pretestuosi"
( da "Repubblica, La"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale Listino del
presidente Pietro Ciarlo, capogruppo Pd in consiglio regionale, contesta la
scelta di Palazzo Chigi "Posizione inconsistente i rilievi sono
pretestuosi" La Corte impiegherà cinque o sei mesi per decidere, sono
convinto che respingerà il ricorso dell´esecutivo Il centrodestra difende a
spada tratta il listino perché Berlusconi vuole indicare i possibili
regione, il governo
impugna la nuova legge elettorale - patrizia capua
( da "Repubblica, La"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: è da vedere come la Corte
costituzionale valuterà questa eccezione di incostituzionalità. La Corte si
pronuncerà, i tempi possono essere relativamente brevi. è una prospettazione
che mi sembra nuova e c´è una parte dei costituzionalisti che avanza qualche dubbio
sulla legittimità, ritenendo che la presenza femminile vada certamente
incentivata,
Accertamento dal
capufficio ( da "Italia
Oggi" del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: legittimità si è pronunciata recentemente
la Corte costituzionale con l'ordinanza n. 377 del 9 dicembre 2007. I giudici
regionali romani hanno fondato la loro decisione sull'attenta analisi dello
stesso articolo 42 del dpr n. 600/1973 avendo riguardo, in particolare, al
fatto che l'accertamento anziché dal titolare dell'Ufficio, fosse stato
sottoscritto da un direttore tributario.
Roma Capitale, serve il
dialogo ( da "Italia
Oggi" del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale non ha mancato
di sottolineare ripetutamente. Per non dire, poi, dei possibili contrasti con
il principio della competenza generale esclusiva prevista dal comma 4 dello
stesso articolo 117.Va riconosciuto, però, che il legislatore delle norme su
Roma capitale sembra aver avuto sufficiente consapevolezza del potenziale
conflitto che da una non meditata attuazione
Memorial Garrone: premio
Calamandrei a Ciampi e Zagrebelsky
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: al teatro Pergolesi Gustavo
Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale, terrà una «lectio
magistralis» dal titolo: «Dimmi, Pericle, mi sapresti dire che cosa è la
legge?». Parteciperà anche Carlo Azeglio Ciampi, presidente emerito della
Repubblica, condizioni di salute permettendo. Ad ascoltarlo oltre 500
maturandi.
Le considerazioni con cui
accompagna la richiesta tendono obbiettivamente a spingere il Capo d...
( da "Unita, L'"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 24 del 2004 con cui la Corte
costituzionale dichiarò l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge
n. 140 del 20 giugno 2003 che prevedeva la sospensione dei processi che
investissero le alte cariche dello Statò. Nella stessa comunicazione - prosegue
il Quirinale - si rilevò che, per quanto compete al Capo dello Stato in questa
fase,
LA CONSULTA dopo l'estate
può sbloccare il processo ( da "Unita,
L'" del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: LA CONSULTA dopo l'estate può
sbloccare il processo Il presidente della Corte Costituzionale Amirante non ha
ancora emanato il decreto per la fissazione della data per l'esame del Lodo
Alfano. La causa sarà dibattuta dopo l'estate. Nel caso di bocciatura del Lodo
Alfano il processo Mills potrebbe ripartire.
Il Quirinale a Grillo:
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Napolitano ha firmato il Lodo Alfano
perché la legge rispondeva alle condizioni poste dalla Corte Costituzionale nel
2004. Quella sentenza è stata il «punto di riferimento» seguito da Napolitano e
la sussistenza delle condizioni indicate dalla Consulta è stata «la bussola»
seguita dal presidente. Così il Quirinale risponde a Beppe Grillo che nel suo
blog gli rivolge cinque domande.
I l governo Berlusconi
apre due nuovi fronti di scontro col Trentino
( da "Adige, L'"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale, per conflitto
di competenza, due articoli della legge finanziaria di assestamento 2009,
nonché la legge regionale istitutiva del Comune di Ledro, che tocca dunque
anche la Regione. Per quanto riguarda la finanziaria, il governo contesta la
riduzione dall'1,9% allo 0,9% dell'aliquota dell'Irap rispetto a quella fissata
a livello statale per le imprese e le coop
Si apre un nuovo fronte di
scontro tra il governo Berlusconi e la Provincia di Trento
( da "Adige, L'"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ha impugnato davanti alla Corte
costituzionale, per conflitto di competenza, due articoli della legge
finanziaria di assestamento 2009, approvata nel marzo scorso, nonché la legge
regionale ( vedi cronaca di Riva ) istitutiva del Comune di Ledro, che tocca
dunque anche la Regione Trentino Alto Adige.
Berlusconi: Giudici
estremisti ( da "Sole
24 Ore, Il" del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ma è sulla revisione del sistema
giudiziario che il premier si mostra più che mai determinato. «Metteremo tutto
il nostro impegno nella riforma della giustizia penale e non ci fermeremo fino
al-la divisione delle carriere ».Un'accelerazione che il Governo doveva avere
già deciso nei giorni scorsi, visto che mercoledì sera il ministro della
Giustizia,
Lodo Alfano, bussola è la
Consulta ( da "Sole
24 Ore, Il" del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: rilievi della sentenza con cui la
Corte costituzionale bocciò, nel 2003, il Lodo Schifani: la Corte «non sancì»
che la sospensione dei processi alle alte cariche dello Stato dovesse essere
disposta con legge costituzionale e, inoltre, giudicò «apprezzabile» la tutela
a cui era rivolto il Lodo, cioè «il sereno svolgimento delle rilevanti funzioni
che ineriscono a quelle cariche »
E il Quirinale rispose a
Grillo sul blog: Consulta, la mia bussola
( da "Corriere della Sera"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il controllo ultimo sulla
legittimità delle leggi è affidato alla Corte costituzionale, alla quale
contrariamente a quanto da lei assunto l'ordinamento non prevede la richiesta,
da parte del presidente o di chiunque altro, di alcun parere preventivo». Insomma:
è la Consulta il giudice delle leggi, ciò che dovrebbe almeno spostare il
bersaglio di Grillo.
Grillo-Colle, sono botte
( da "Manifesto, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale sul Lodo
Schifani, prima approvato e poi bocciato dalla Consulta nel 2004: «La Corte
giudicò un interesse apprezzabile la tutela del bene costituito dalla
assicurazione del sereno svolgimento delle rilevanti funzioni che ineriscono a
quelle cariche, rilevando che tale interesse ''può essere tutelato in armonia
con i princìpi fondamentali dello Stato di diritto,
I pericoli del muro contro
muro ( da "Corriere
della Sera" del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: perché la legge rispondeva alle
condizioni chieste dalla Corte Costituzionale nel 2004, unico suo «punto di
riferimento». Per paradosso, quella Costituzione che Berlusconi è accusato di
deformare e stravolgere, appare un ingombro anche ai suoi avversari nel momento
in cui il capo dello Stato la addita come bussola neutrale, oggettiva.
La Maddalena, i lavori
continueranno ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: soldi isolani verranno riassegnati
in un apposito fondo della presidenza del Consiglio», sottolinea il senatore
del Pd Francesco Sanna, che ha definito «incredibile» la nuova formulazione
dell'articolo 17. Sanna invita il presidente della Regione a impugnare il
decreto legge davanti alla Corte Costituzionale. ENRICO PILIA
Corte d'appello, incontro
di studi ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Cronaca di Cagliari Pagina 1021 Corte
d'appello, incontro di studi --> Un incontro di studi sull'incidente di
costituzionalità è in programma oggi pomeriggio e domani mattina nell'Aula
Magna della Corte d'Appello. L'incontro è organizzato dalla Camera penale della
Sardegna e dall'Osservatorio del foro di Cagliari.
se è innocente lo dimostri
( da "Tirreno, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: firmato senza attender la Corte
costituzionale e perché lo ha firmato sapendo che era una fotocopia del già
bocciato lodo Schifani. Il Quirinale ha replicato ricordando tutti i passi
seguiti nella vicenda, ricordando che il «controllo ultimo sulla legittimità
delle leggi è affidato alla Corte costituzionale alla quale l'ordinamento non
consente la richiesta di pareri preventivi»
Presa rusa: R.Moldova a
deschis "frontul romanesc"
( da "Romania Libera"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: de a contracara concurenta UE in
aceasta regiune si de a stopa la granitele moldovene extinderea NATO spre Est.
Din aceeasi categorie: Conflict deschis intre CSM si ministrul JustitieLukoil a
scumpit benzina si motorina cu 2 bani/litruBoc a explicat criteriile de
selectie a bancilor pentru "Prima casa" Voteaza
GIUSTIZIA: CSM, AUMENTATA
L'ATTIVITA' DELLA SEZIONE DISCIPLINARE DOPO RIFORMA ORDINAMENTO
( da "ITnews.it"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Lo riferisce lo stesso Csm, in una
nota, sottolineando che "al rilevante incremento dei procedimenti
disciplinari sopravvenuti, la Sezione ha fatto fronte con le udienze ordinarie,
a cadenza settimanale, e con numerose udienze straordinarie".
Canali: presto la legge di
riforma delle nomine ( da "Italia
Sera" del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: composta da esperti quali ex
giudici della Corte Costituzionale, magistrati a riposo delle supreme
magistrature e professori universitari. Per la nomina dei direttori generali il
Presidente della Regione chiederà alla commissione di indicargli tre nomi
tratti dall?elenco, e sceglierà fra questi tre.
Il nuovo consiglio
direttivodell'associazione Hera onlus
( da "Sicilia, La"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: L'assemblea ha espresso
soddisfazione per la recente sentenza della Corte Costituzionale e ha anche
fatto il punto sulle iniziative dell'associazione per modificare e migliorare
ulteriormente la Legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita.
Politica: Il Governo
impugna la legge elettorale regionale
( da "Sannio Online, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: si rivolge alla Corte
Costituzionale. Sollevate questioni di legittimità relative alle competenze e
all?elettorato attivo e passivo... Il Consiglio dei ministri ha impugnato, su
proposta del ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, la legge
elettorale approvata lo scorso 12 marzo dal Consiglio regionale campano.
Oina nu vrea sa moara
( da "Romania Libera"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: CSM Rm. Sarat, Victoria Surdila
Greci (Braila), Pamira Sibiu, Crasna Gorj, Spicu Horia Constanta si Viata Noua
Olteni (Teleorman). "In general, ma declar multumit, dar terenul a lasat
de dorit si rog autoritatile locale sa faca demersuri pentru imbunatatirea si
amenajarea bazei sportive, ca sa putem organiza competitii importante si cu
alte prilejuri intr-
"Immigrati, il ddl
sicurezza obbliga i medici a fare la spia"
( da "Repubblica.it"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: fossero denunciati e a garantire
supporto sino alla Corte Costituzionale. Non possiamo chiedere che vadano
contro una legge - conclude Lusenti - ma che si regolino in base alla
Costituzione e al codice deontologico". "La richiesta che fanno i
medici di una norma espressa che li esenti dal dover denunciare gli immigrati
clandestini è apodittica e razzista" afferma Matteo Brigandì,
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 18-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Semifinali
Pero-Campolongo e S. Gaetano-Fontane Una disattenzione e l'Evolution cede al
Ponte Crepaldo: domenica a Chiarano la resa dei conti CIMAPIAVE - CAMPOLONGO: 0
- 1 CIMAPIAVE: Tomietto, Todesco, Quaggio, Pozzobon (30'st Manzaro), Girardi
(15'st Callegaro), Lorenzon, Cazziolati (35'pt Capellazzo), Zuliani, Amadio,
Paqualin, Filippin. All. Cimitan. CAMPOLONGO: Spinazzè, Caselli, Piai,
Campodall'Orto, Volpato, Ceolin, De Paoli (35'st Ros), Da Lozzo, Uremovic
(35'st El Hattab), Armellin (40'st Frare), Zanchetta. All. Tonon. ARBITRO:
Lorenzin di Castelfranco. RETE: 25'st Campodall'Orto. NOTE: espulso a gara
terminata Piai. CIMADOLMO. La rasoiata di Campodall'Orto al 25' della ripresa
regala la qualificazione al Campolongo, che disputerà la semifinale tra sette
giorni contro l'Ardita Pero. Al Cimapiave sarebbe bastato un pareggio ma è
stata un'impresa impossibile. ARDITA PERO - SANTA GIUSTINA: 3 - 1 ARDITA PERO:
Guerretta, Scanferla, Carretta (28'st Girotto), Fornasier, Bardin (3'st
Piovesan), Simion, Moro, Targhetta, Berto (44'st Zampieri), Trevisi (34'st
Pavan), Zabotti. All. Crespan. S. GIUSTINA: Dal Col, Herri, Diego Collodel,
Scottà (41'st Luca Collodel), De Priori, Zanchettin (22'st Tonio), Dell'Agiustina,
Zanette (18'st Segatto), Birro (7'st Stet), Grava, Tomasella (32'st Coly). All.
De Nardi. ARBITRO: Trisolini di Treviso. RETI: 8'-11'-30' st Berto, 9'st Grava.
BREDA DI PIAVE. Berto, in giornata di grazia, prende per mano la propria squadra
e la guida dritta alla semifinale di domenica col Campolongo. Succede tutto
nella ripresa, tra l'8' e il 30': fa tutto Berto, con Grava che segna il pari. RESANA - SAN GAETANO: 0 - 2 CSM RESANA: Furlan, Fagan, Tosetto, Agello, Barrichello, Rigo,
Barban, Giacobbi, Simionato, Ruffato, Fabbian. All. Fabbrin. SAN GAETANO:
Quagliotto, Caeran, Scarpa, Zago, Camozzato, Pederiva, Levorato, Callegari
(35'st Favero), Peveri, Canonico (10'st Possamai), Di Gravina (40'st Magagnin).
All. Favaro. ARBITRO: Bardin di Conegliano. RETI: 10' pt Pederiva, 30' pt
Callegari. RESANA. San Gaetano vince e accede alla semifinale playoff. Troverà
il Fontane che ha superato la Rovere. Succede tutto nel primo tempo:
Pederiva-Gravina gli autori delle due reti. La reazione del Resana non è
incisiva e nella ripresa il San Gaetano si limita ad amministrare il risultato.
( da "Tempo, Il" del
18-05-2009)
Argomenti: Giustizia
stampa La replica
Iannarilli risponde a Scalia «Ho fatto davvero tanto per il nostro territorio»
«Solo Scalia non si è accorto di quello che ho fatto per il nostro territorio:
i cittadini, infatti, hanno dimostrato di saperlo benissimo e di apprezzarlo, in
ogni tornata elettorale». Iannarilli replica così alle critiche mossegli da
Scalia. «Per rinfrescargli la memoria - prosegue – gli ricordo che nei cinque
anni durante i quali ho ricoperto l'incarico di assessore regionale
all'agricoltura, il Lazio è diventata la prima Regione in Italia per utilizzo
dei fondi comunitari nel settore, e la quarta in Europa. A beneficiarne,
ovviamente, sono stati gli agricoltori, anche quelli della provincia di
Frosinone, oltre che l'intero territorio, che ha potuto contare su importanti
opportunità di sviluppo. Tanto per fare un altro esempio, inoltre, sempre in
quel periodo, ho cercato di dare soluzione ad uno spinoso problema che affligge
gli allevatori con una legge relativa allo smaltimento delle carcasse animali.
Consiglio poi a Scalia di chiedere lumi, in tal senso, agli agricoltori della
provincia, anche per confrontare i risultati ottenuti dal sottoscritto con
quelli conseguiti, invece, negli ultimi 5 anni, da Marrazzo e dall'assessore
Valentini. Sono sicuro che riceverebbe risposte per lui davvero poco gradite.
Non riesco però a ricordare cosa abbia fatto Scalia per il nostro territorio.
Non mi risulta, infatti, che sia riuscito a risolvere qualcuno dei problemi dei
cittadini, né ad attuare un solo progetto per lo sviluppo di questa provincia.
Anzi, se la vogliamo dire tutta, ha politicamente svenduto l'aeroporto a
Viterbo per una poltrona da assessore regionale. A questo possiamo aggiungere
una lunga serie di incompiute, tra cui spicca sicuramente l'interporto, ancora
fermo dopo 18 anni, con un consiglio di amministrazione che costa 40 mila Euro
l'anno. Per non parlare, poi, dell'inesistenza di politiche efficaci e di
controlli per l'ambiente (come dimostra ampiamente la catastrofica situazione
in cui versano la valle del Sacco e i nostri fiumi), e della scandalosa
situazione relativa alla gestione del servizio idrico (dove il centrosinistra
ha avallato l'aumento delle tariffe a danno dei cittadini, anche
dopo che la Corte Costituzionale, il Consiglio di Stato ed il Coviri ne avevano
dichiarato l'illegittimità) Potrei andare avanti ancora per molto, ma le
classifiche del sole 24 ore, che posizionano puntualmente Frosinone agli ultimi
posti a livello nazionale per qualità della vita sono molto più eloquenti e,
certamente, oggettive e super partes».
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 18-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-05-17 - pag: 5 autore: I concessionari
pagano il conto Gm e Chrysler tagliano il 10% dei dealer per recuperare
efficienza Andrea Malan Un monovolume Chrysler Town & Country (da noi si
chiama Grand Voyager) a 17.500 dollari, meno di 13mila euro; e una Jeep Liberty
a 16 mila (neppure 12mila euro). La pubblicità in bella evidenza su sito del
"Detroit News" la dice lunga sulla crisi della Chrysler e quella dei
suoi concessionari: il Town & Country più economico costa di listino 26mila
dollari (circa 20mila euro), e da noi il Grand Voyager parte da 40mila euro...
Con i margini di profitto sotto zero sia per le aziende che per i
concessionari, l'ipertrofia della rete è stata per anni uno dei fattori della
scarsa competitività delle case automobilistiche americane. Nata negli anni del
boom, la loro rete di concessionari è rimasta capillare nonostante il
progressivo calo delle vendite, anche per effetto di una serie di leggi dei
singoli Stati americani che rendono complesso e costoso rescindere i contratti.
Il risultato è che all'inizio di quest'anno le (ex) Big Three di Detroit
avevano circa due terzi dei 20mila concessionari Usa, pur con una quota pari a
circa metà del mercato nel 2008; secondo uno studio della CSM Worldwide, ciascuno dei dealer di Gm e Chrysler ha venduto nel
2008 poco più di 200 vetture contro le 322 di un punto vendita Ford e le 1.380
dei concessionari Toyota. La scelta di Chrysler di andare in amministrazione
controllata permette ora alla futura alleata di Fiat di alleggerire questa
parte dei costi: questa settimana Chrysler ha chiesto al giudice fallimentare
di New York di poter tagliare quasi 800 dei suoi oltre 3.200
concessionari. La stessa strada verrà seguita dalla General Motors, la quale (pur
non avendo ancora portato i libri in tribunale) ha anticipato l'intenzione di
ridurre il numero di punti vendita di 1.100 rispetto ai 6.200 che aveva
all'inizio dell'anno: l'azienda ha inviato una lettera ai concessionari
interessati, informandoli che «la relazione contrattuale non verrà rinnovata a
dopo l'ottobre 2010». «Senza il Chapter 11 – ha però avvertito Mark LaNeve,
responsabile vendite della Gm – sarà difficile mettere in pratica i tagli. Non
abbiamo intenzione di avviare una battaglia legale». Secondo alcuni tale
battaglia potrebbe però essere inevitabile se qualche rivenditore facesse causa
prima del deposito dei libri. Un altro dei motivi dell'ipertrofia delle reti di
vendita dei costruttori Usa era il gran numero di marchi: General Motors ne aveva
fino a poco tempo fa nove, a fronte dei due di Honda e Nissan e dei tre di
Toyota. La cessione o chiusura di Saturn, Hummer, Saab dovrebbe contribuire per
altre 500 unità allo snellimento della struttura. I quasi 2mila tagli
annunciati in settimana da General Motorse Chrysler corrispondono al 10% della
rete, e dovrebbero comportare la perdita di decine di migliaia di posti di
lavoro. Secondo la Nada, l'associazione dei concessionari, i soli tagli alla Gm
porteranno all'eliminazione di 63mila posti. Gm del resto, impegnata nei
frenetici negoziati anche con obbligazionisti e sindacati, deve mostrare loro
che la ristrutturazione richiede sacrifici a tutti. Anche Ford – l'unica delle
tre grandi a non aver chiesto l'aiuto dei contribuenti – ha avviato un processo
di sfoltimento della rete: da fine 2005 il numero dei suoi dealer è sceso del
16% a circa 3.700, soprattutto per il consolidamento di quelli delle grandi
aree urbane. Il timore di Ford è ora che le due rivali approfittino della
maggiore libertà di manovra concessa loro dalle procedure fallimentari per
uscire con una rete più competitiva. Pochi problemi dovrebbero invece avere le
rivali giapponesi, che operano con strutture molto più snelle. © RIPRODUZIONE
RISERVATA DECISIONI OBBLIGATE Lo sfoltimento annunciato da General Motors
comporta la perdita di 63mila posti L'alleata del Lingotto snellisce di oltre
un terzo Chiudono i concessionari. Stanley Balzekas (nella foto), proprietario
di una concessionaria Chrysler a Chicago, subito dopo aver ricevuto la notizia
che la casa produttrice interromperà il contratto di franchising con la sua
società. AFP
( da "Unita, L'" del
18-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Oreste Ferri
L'Economist ci aveva già provato Negli ultimi giorni il quotidiano la
Repubblica ha tentato di porre alcune domande al premier sulla "serata di
compleanno" di una signorina napoletana. Nel luglio
( da "marketpress.info"
del 18-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Lunedì 18 Maggio
2009 FAMIGLIA: IN ITALIA PROMESSE CHE NON VENGONO MANTENUTE. I GENITORI NE
RISENTONO E ANCHE I FIGLI Roma, 18 maggio 2009 - In occasione della Giornata
internazionale della Famiglia il Moige Movimento
Italiano Genitori punta il dito contro le difficoltà che vivono le famiglie
italiane, sia
in termini economici che di servizi. Purtroppo la famiglia
rappresenta sempre un cavallo di battaglia durante le campagne elettorali, ma
poi viene troppo spesso dimenticata afferma Maria Rita Munizzi,
Presidente Nazionale del Moige Il quoziente familiare è stato più volte garantito
dai politici ma poi puntualmente accantonato a causa di altre azioni che
risultano sempre più importanti. Prosegue Munizzi
Se la centralità della famiglia allinterno della nostra società non
viene mai messa in discussione, il fatto che modificare un sistema fiscale giudicato incostituzionale e discriminatorio per ben tre volte dalla
Corte Costituzionale non sia ritenuto primario è in netta contraddizione.
Il Moige quindi ribadisce la necessità di azioni concrete a favore dei genitori e dei figli, in
primis con lintroduzione del quoziente familiare e in
parallelo con la predisposizioni di un ventaglio di azioni che prevedano
laccessibilità dei servizi a sostegno della genitorialità e
lapprovazione di provvedimenti inerenti la conciliazione dei tempi famiglia e
lavoro. Chiediamo alle Istituzioni un aiuto vero e
concreto verso i genitori e le famiglie italiane, guardando alle best practice
che spiccano sul territorio europeo, in particolare alla Francia che in pochi anni con una politica articolata
basata sul quoziente e su sostegni alle madri è riuscita a diventare il Paese
in Europa con il più alto tasso di natalità.
. <<BACK
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 18-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
del lunedì sezione: FISCO E SENTENZE data: 2009-05-18 - pag: 40 autore: Ctp.
Atti e validità Cartelle mute illegittime se precedenti a giugno 2008 Domenico
Carnimeo Sono illegittime, e come tali devono essere "annullate", le
cartelle di pagamento prive della sottoscrizione o dell'indicazione del
responsabile del procedimento. La Ctr Puglia, con la sentenza n. 63/9/09,
rimette in discussione una questione che in molti consideravano definitivamente
risolta dopo la sentenza n. 58/09 della Corte costituzionale. Con quell'ultima
decisione, come si ricorderà, è stata dichiarata la legittimità costituzionale dell'articolo 36, comma
4-ter, del Dl 248/07 dove si prevede, da un lato, che le cartelle di pagamento
contengano, a pena di nullità, l'indicazione del responsabile del procedimento
di iscrizione a ruolo e di quello di emissione e di notificazione delle
cartelle; dall'altro, che la stessa disposizione si applichi ai ruoli
consegnati agli agenti della riscossione a decorrere dal 1Ú giugno 2008 e che
la mancata indicazione di quei responsabili nelle cartelle relative ai ruoli
consegnati prima di tale data non è causa di nullità delle stesse. Di qui il
sospetto, da più parti sollevato, che la norma contenga una sanatoria degli
atti già emanati e che determini un'ingiustificata disparità di trattamento tra
i contribuenti, a parità di condizioni, soltanto in ragione della diversa data
di consegna del ruolo. La Consulta, come abbiamo detto, ha "salvato"
quella disposizione e ha escluso che, prima della sua emanazione, la mancata
indicazione del responsabile del procedimento abbia determinato la nullità
della cartella di pagamento. La questione, perciò, sembrava definitivamente
chiusa. I giudici pugliesi, però, non la pensano così. A loro parere, infatti,
con la sentenza n. 58/09 la Consulta ha fissato il principio secondo cui le
cartelle di pagamento "mute", relative ai ruoli consegnati prima del
1Ú giugno 2008, non sono affette da "nullità" in assenza di
un'espressa previsione normativa in tal senso, questo non implica, tuttavia,
che quelle cartelle debbano ritenersi comunque " legittime".
Nell'ordinamento ammini-strativo, ha sottolineato il collegio, le forme di
invalidità degli atti sono riconducibili a due tipologie: da un lato «la
nullità, di carattere assoluto, non sanabile, non soggetta a prescrizione e
rilevabiled'ufficio dal giudice»; dall'altro «l'annullabilità,sanzione meno
grave, che attiene ad un vizio di legittimitàdell'atto amministrativo che può
comunque portare alla caducazione dell'atto impugnato». Ebbene, prosegue la Ctr
pugliese, secondo i principi generali, le cartelle di pagamento, che sono
certamente atti amministrativi, se privi di sottoscrizione o del responsabile
del procedimento, non si sottraggono alla censura di annullabilità. Tali
principi, infatti, sono certamente coerenti con quanto ha stabilito la Corte costituzionale nell'ordinanza n. 377/07 e nella recente
sentenza n. 58 del 2009, dove, pur ritenendo non applicabile alle "
vecchie" cartelle di pagamento la sanzione della nullità, non è stata
esclusa la sanzione meno grave dell'annullabilità delle cartelle prive di
sottoscrizione o dell'indicazione del responsabile del procedimento. Per altro,
concludono i giudici, il sistema delle garanzie previsto dalla legge n. 212/00
(Statuto del Contribuente), e in particolare dall'articolo 7, comma 2, secondo
cui «le cartelle di pagamento devono tassativamente indicare il responsabile
del procedimento », recupera l'esigenza di protezione degli interessi del
contribuente e, quindi, l'invalidità delle cartelle di pagamento prive di
sottoscrizione o dell'indicazione di quel responsabile. Insomma la questione è
tutt'altro che chiusa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "AltaLex" del
18-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Presupposti
necessari per il risarcimento del danno da ritardo della P.A. TAR Lazio-Roma,
sez. II bis, sentenza 16.03.2009 n° 2694 (Francesco Logiudice) Commenta |
Stampa | Segnala | Condividi Il TAR capitolino affronta, con la pronuncia in
rassegna, la tematica concernente i presupposti che devono necessariamente
sussistere affinché possa essere accolta una domanda di risarcimento del danno
nei confronti della P.A., nel caso di ritardo nel rilascio di provvedimenti
amministrativi. Nel caso di specie, la società ricorrente sostiene di avere
titolo alla tutela risarcitoria per lillegittimo ritardo nel
rilascio della concessione edilizia evidenziando come listanza sia stata
definita a distanza di un lungo lasso di tempo e che le argomentazioni
sollevate dallAmministrazione nel corso del procedimento sulla
complessità giuridica del caso, peraltro, non sussisterebbero. Il Collegio, in
primis, ricorda che nel nostro diritto positivo non è previsto, allo stato
attuale della legislazione, un meccanismo riparatore dei danni causati dal ritardo
procedimentale in sé e per sé considerato. A questo proposito, la
giurisprudenza amministrativa ha precisato che in presenza del mancato
tempestivo soddisfacimento dellobbligo
dellAutorità amministrativa di assolvere adempimenti pubblicistici, aventi ad
oggetto lo svolgimento di funzioni amministrative, si è al cospetto di
interessi legittimi pretensivi del privato, la cui tutela ricade, per loro
intrinseca natura, nella giurisdizione del giudice amministrativo (e, trattandosi
della materia urbanistica-edilizia, nella sua giurisdizione esclusiva); come
tali esulano dai meri "comportamenti" della P.A. invasivi dei diritti
soggettivi del privato ed espunti dalla giurisdizione amministrativa in seguito
alla sentenza della Corte Costituzionale n. 204 del 2004 (cfr. Cons. Stato, Ad.
Plenaria, n. 7 del 15 settembre 2005; Tar Lazio, Roma, sez. III quater, 31
marzo 2008, n. 2704; Tar Piemonte, sez. I, 20 novembre 2008, n. 2901). Il TAR,
inoltre, specifica che il danno da ritardo non ha unautonomia
strutturale rispetto alla fattispecie procedimentale da cui scaturisce ed è
legato inscindibilmente alla positiva finalizzazione di questultima,
essendo essenziale, per integrare la fattispecie, il giudizio di imputabilità
soggettiva, quantomeno
a titolo di colpa, dellapparato amministrativo procedente.
A sostegno di quanto affermato il GA richiama lorientamento dell
Ad. Plen. n. 7/2005, con il quale il Supremo Consesso aveva stabilito che non è
risarcibile il danno da ritardo "puro" quando sia disancorato dalla
dimostrazione giudiziale della meritevolezza di tutela dellinteresse
pretensivo fatto valere e quando la P.A. abbia adottato con notevole ritardo un
provvedimento negativo rimasto inoppugnato. Completando liter logico -
argomentativo,
il G.A. aggiunge che lazione di risarcimento da ritardo
della P.A., pur ammessa in astratto e rientrante nellalveo del danno da
lesione di interessi legittimi, in applicazione del principio
dellatipicità dellillecito civile, deve essere ricondotta nellambito
dellart.2043 cod. civ., per lidentificazione degli elementi
costitutivi dellillecito, e a quello del successivo art. 2236 cod. civ.,
per delineare i confini della responsabilità. E quindi, detta azione di
risarcibilità del danno, inquadrandosi nella sua natura "extracontrattuale",
comporta che il bene della vita conseguito in modo differito sia avvenuto per
il fatto altrui, quanto meno colpevole. E pacifico, per
giurisprudenza ormai costante, che non è sufficiente la illegittimità (del provvedimento o) dellinerzia
amministrativa per ritenere integrata una fattispecie di responsabilità
aquiliana della P.A., essendo essenziale ad integrare la fattispecie il
giudizio di imputabilità soggettiva, quantomeno a titolo di colpa
dellapparato amministrativo procedente (cfr. da ultimo, Cons. Stato, sez. V, 8 settembre
2008, n. 4242; idem, 2 marzo 2009, n. 1162). Sicchè, per riconoscere la
fondatezza della domanda così avanzata, è necessario che il difettoso
funzionamento dellapparato pubblico sia riconducibile ad un comportamento
negligente o ad una volontà di nuocere o si ponga in contrasto con le
prescrizioni di legalità, imparzialità e buon andamento previste dallart.97
della Cost., non essendo ex se riconducibile al superamento dei termini di conclusione del procedimento in
violazione dellart. 4 della L. n. 493 del 1993, data la
natura acceleratoria degli stessi. (cfr.Cons. Stato, sez. VI, 30 dicembre 2005,
n. 7623; Tar Lombardia, Milano, sez. III,17 gennaio 2007, n. 71; Tar Lazio,
Roma, sez. III
quater, 31 marzo 2008, n. 2704; Tar Piemonte, sez. I, cit. n. 2901/2008). Il
Collegio conclude evidenziando che il risarcimento del danno da ritardo, attesa
la sua natura extracontrattuale, richiede la prova della quantificazione dello
stesso con riferimento sia al danno emergente che al lucro cessante, in quanto
elementi costitutivi della relativa domanda, ai sensi dellart.
2697 cod. civ. . Per di più, non va sottaciuto che nel caso specifico di
domanda di risarcimento dei danni per il ritardo nel rilascio della concessione edilizia, il
danno è da farsi conseguire, comunque, alla concreta esecuzione dellopera,
non essendo di per sé sufficiente il riconoscimento tardivo del titolo di
legittimazione edificatoria (cfr. Tar Sicilia, Catania, sez. I, 3 luglio 2007, n. 1158). Dichiara,
pertanto, inammissibile la richiesta di risarcimento del danno da ritardo che
sia sommaria e sia stata effettuata indicando una cifra forfetaria e generica
del danno subito, senza fornire specifici elementi di prova, la cui indicazione
grava sulla parte richiedente il risarcimento. (Altalex, 18 maggio 2009. Nota
di Francesco Logiudice) Amministrativo | Responsabilità della pubblica
amministrazione T.A.R. Lazio - Roma Sezione II bis Sentenza 4 dicembre 2008 -
16 marzo 2009, n. 2694 Massima e Testo Integrale Commenta | Stampa | Segnala |
Condividi |
( da "Corriere.it"
del 18-05-2009)
Argomenti: Giustizia
IL CASO
Infertilità: ora la cura è libera La Consulta ha ribaltato la legge 40: quali
regole per fecondazione assistita e diagnosi preimpianto MILANO - Basta con gli
«emigranti per un figlio», i «paradisi della provetta» e quant'altro il
linguaggio giornalistico si è inventato in questi cinque anni per descrivere il
disagio delle coppie infertili in cerca del bebè altrove. Una recentissima
sentenza della Corte costituzionale ha ribaltato gran
parte dei divieti della legge 40 sulla fecondazione assistita (no alla creazione
di più di tre embrioni, no al congelamento, no alle indagini genetiche sull'embrione),
riallineando l'Italia alla maggior parte degli paesi europei. I punti chiave
del cambiamento sono la possibilità di fecondare tutti gli embrioni che si
ritiene necessario, di trasferirne in utero quanti sembra utile per ottenere la
gravidanza e di congelare gli altri per eventuali successivi tentativi. Ma si
apre anche la strada alla diagnosi preimpianto (per farlo sono necessari
diversi embrioni) in caso di malattie genetiche, messa all'indice dalla
legislazione varata cinque anni fa. Uno scenario nuovo che dovrebbe arrestare
la fuga all'estero delle coppie con problemi di fertilità e permettere ai
centri che operano nell'ambito della fecondazione assistita di lavorare con
una certa tranquillità. Ma non era di tranquillità l'atteggiamento prevalente
fra gli specialisti riuniti a Roma pochi giorni fa; sembravano, piuttosto,
preoccupati di capire meglio che cosa diventa lecito e cosa è ragionevole
aspettarsi nel prossimo futuro. Lo hanno fatto con giuristi esperti in
materia in un convegno organizzato dalla Società italiana di fertilità e
sterilità a Palazzo Marini. La libertà ritrovata fa paura ha detto qualcuno ,
cosa comprensibile visto il ribaltamento che la sentenza della Corte costituzionale ha determinato in questa complessa materia. Evidentemente
basandosi su principi «forti», ma quali esattamente? TUTELA DELL'EMBRIONE - «Il
principio cardine cui si è ispirata la Corte è cha la tutela dell'embrione
anziché assoluta (come previsto dalla legge 40, ndr), deve essere limitata
dalla necessità di trovare un giusto bilanciamento con la tutela delle
esigenze di procreazione ha spiegato Marilisa D'Amico, ordinario di diritto costituzionale all'università Statale di Milano . In
sostanza si 'affievolisce' la tutela dell'embrione per assicurare possibilità
concrete di gravidanza. La Corte ha quindi stabilito che una coppia ha diritto
al trattamento più adatto nel suo singolo caso, concordato con il medico che
si assume pienamente la responsabilità della strategia scelta. Va comunque
precisato che la decisione della Corte è una sentenza 'manipolativa' che
riscrive la legge per renderla compatibile con la Costituzione; ha, perciò,
un valore inconfutabile. Non troveranno spazio perciò ipotesi come quelle
ventilate dal Movimento per la Vita, che alla sentenza vuole contrapporre la
'tutela giuridica dell'embrione' ». «Il legislatore di fatto aveva
considerato la donna come mero strumento di procreazione e aveva annullato
completamente la figura del medico e la sostanza dell'atto terapeutico: ora
gli ridà autonomia e libertà di offrire alla coppia il trattamento che ritiene
più idoneo precisa l'avvocato fiorentino Maria Paola Costantini . Che cosa
succederà adesso? Il ministero dovrà stilare nuove linee guida che armonizzino
il testo della legge 40 con la presa di posizione della Corte costituzionale». E la diagnosi preimpianto? Già una serie
di pronunciamenti del Tribunale di Cagliari e del Tar del Lazio, in seguito a
richieste di diagnosi genetiche pre-impianto per gravi malattie ereditarie,
aveva aperto la strada alla sua fattibilità in Italia. «Ora, con questa sentenza,
la Corte ha dichiarato illegittime le limitazioni al numero di di embrioni
producibili e alla crioconservazione, rendendola finalmente praticabile ».
precisa Marilisa D'Amico. In sostanza non ci sono più limiti agli esami per conoscere
lo stato di salute dell'embrione e, una volta effettuata la diagnosi genetica
prima dell'impianto, è possibile congelare gli embrioni malati trasferendo in
utero soltanto quelli sani o, al massimo, portatori sani della malattia (per lo
più si tratta di talassemia e di fibrosi cistica). IL RUOLO DEL MEDICO - Si
tratta in conclusione di una piccola rivoluzione che riporta sulla scena il
medico come figura «forte» delle scelte di cura e enfatizza il patto
terapeutico fra lui e le pazienti. «Paradossalmente, da domani per noi medici
il lavoro diventa più difficile; utilizzare tre ovociti e trasferire gli
embrioni formati è sicuramente più semplice che capire le reali necessità caso
per caso afferma Andrea Borini, direttore scientifico del centro Tecnobios di
Bologna . Non è possibile ipotizzare il numero 'giusto' di embrioni che
bisogna creare. Si dovrà tornare ad utilizzare una serie di parametri, quale
l'età della donna e i tentativi infruttuosi precedenti. Spero, però, che non
si arrivi al paradosso opposto, che le coppie infertili considerino più
attraenti i centri che utilizzeranno molti ovociti». Come dire: dopo i danni
della carestia, il rischio è che si punti un po' troppo sull'abbondanza.
Vedremo.. Franca Porciani stampa |
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)"
del 18-05-2009)
Argomenti: Giustizia
MULTIMEDIA pag.
31 Il mal francese di Internet contagia lEuropa LA
DEMOCRAZIA ONLINE/ La "mano pesante" del governo transalpino
influenza le decisioni che Bruxelles sta per prendere, e il popolo della rete è
in rivolta VITTORIO ZAMBARDINO Diventerà argomento di campagna elettorale europea.
Finirà davanti alla corte costituzionale
francese. Sta trovando chi spinge per qualche brutta imitazione in Italia col
varo di una legge che badi solo agli interessi di produttori, major della
musica e padroni di tv. Cè chi dice che violerà la privacy e
metterà i presupposti perché questa violazione venga estesa in modo sistematico
in tutta Europa. Ma soprattutto è destinata a scombussolare ulteriormente il
processo decisionale dellUnione sul Telecoms Package, la
megadirettiva
di sistema delle tlc destinata a governare nel continente per i prossimi anni.
E che oggi si ritrova tra i piedi una strana vicenda di libertà. Come se la
libertà avesse qualcosa a che fare con frequenze, connessioni e questioni
lobbistiche. Pare proprio di sì. Tutte queste sono parte delle conseguenze che
discendono dallapprovazione da parte del parlamento
francese della legge che istituisce lo sceriffo digitale Hadopi contro i
download illegali. Listituzione della Haute Autorité pour la Diffusion des uvres
et la Protection des Droits sur Internet (Hadopi, appunto) porterà ad uno
scontro duro e ampio nel continente sui diritti degli utenti Internet. La legge
approvata prevede la "risposta graduale" contro i download illegali
di contenuti audio e video. LHadopi manderà due ammonizioni al
sospettato e poi lo priverà della connessione web. Cosa cè che non va in
quel testo? Tre cose: 1) Procedura sommaria: si passa dallintercettazione
di polizia dellattività illegale al provvedimento punitivo senza passare per un processo. 2)
Procedura invasiva esposta alla possibilità di commettere abusi: per
individuare il comportamento illecito bisogna seguire e analizzare in
profondità tutto il traffico delle persone sospettate, anche di coloro che
vivono o lavorano col sospettato, considerato che la tecnologia p2p, che
permette i download, non è necessariamente adoperata per scopi non leciti. Come
altro avvengono le telefonate su Internet? Cè
un altro aspetto che viene denunciato: in paesi dove lamministrazione statale è più soggetta a
problemi di costi, come lItalia, potrebbe succedere che le
indagini siano portate "chiavi in mano", sotto forma di denuncia, da
investigatori che operano per conto delle associazioni dei produttori. 3)
Proceduratrampolino della censura: dentro la sua logica vi è la creazione di una white list di
un elenco di siti consentiti, allinterno dei quali non
si svolgono attività illecite. Di fatto un elenco di contenuti autorizzati: è
ciò che avviene in Italia per le scommesse. Chi stila la lista? Loccidente
come la Cina? La legge francese apre uno scontro a dimensione europea.
Spostiamo lattenzione sulla direttiva Telecom Package, la legge quadro
allinterno della quale ogni paese dovrebbe strutturare il governo della
democrazia elettronica.
La storia ha un punto di svolta recente, inizio maggio, quando il Parlamento
europeo ha votato, poco prima di sciogliersi per le elezioni, lemendamento
138. La connessione Internet fa parte dellesercizio della libertà di
espressione delle persone. Staccarla o meno può essere oggetto solo di un procedimento penale e
non di procedimenti amministrativi. Nella direttiva entra a far parte un
principio di diritto. Ma non è finita. In aprile un gruppo di associazioni che
si occupano della difesa dei diritti degli utenti manda una lettera aperta al
Parlamento europeo. Non vi si parla di diritto dautore
ma della mano libera che il pacchetto Telecom darebbe ai fornitori di accesso
Internet in fatto di tariffe, qualità del servizio, diritti di precedenza nel traffico. Tutte violazioni secondo
i mittenti della neutralità della rete, espressione di gergo carissima allopinione
pubblica americana, dietro la quale cè un principio elementare: che la
rete deve rimanere "stupida", non scegliere tra i dati che trasmette, perché se sceglie fra i dati
lo fa in base ad unopzione commerciale o politica che crea
disparità nel mercato e dà spazio a nuovi doganieri e intermediazioni.
Lobiezione qui è comprensibile: e cosa centra tutto questo con la
lotta alla pirateria e agli scaricatori selvaggi? Perché mai un cittadino che va a votare
alle elezioni (e magari scarica film da internet) dovrebbe anche pensare di
avere qualche "vested interest" nella neutralità della rete? Lo
spiega in modo chiaro Jacques Attali, in una intervista reperibile su YouTube
registrata in aprile mentre infuriavano le polemiche in Francia sulla legge
Hadopi. Il capo della commissione bipartisan insediata dal presidente Sarkozy
per "pensare" il futuro, vi sostiene linapplicabilità
della legge antipirateria
per la sua carenza di logica economica. Poiché argomenta Attali
lintrattenimento è informazione e formazione, remunerare i produttori di
queste attività è possibile allinterno dei vasti profitti che da sempre
le compagnie telefoniche realizzano fornendo laccesso alla rete web.
Apparentemente "parassitario", il ragionamento di Attali porta alla
luce la vera causa della pirateria. La rete, semplicemente, non è gratuita.
Perché non lo è mai stato laccesso. Laffermazione, diffusa tra
produttori e
major, che su internet "non ci sono soldi" è falsa. I soldi ci sono,
perché chiunque usi internet paga per farlo. Che quel denaro entri tutto in una
sola tasca è altrettanto vero. Forse sono quelli i conti da rifare. Prima che lassurdo
diventi legge. v.zambardino@repubblica.it
Scopri come ricevere sul tuo cellulare Repubblica Gold condividi
( da "Savona news"
del 18-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Albenga:gli
argomenti del consiglio comunale di mercoledì 20 Mercoledì 20 maggio alle 19.30
il consiglio comunale di Albenga si riunirà per discutere il seguente ordine
del giorno: Comunicazioni del Sindaco e della Giunta Comunale. Interrogazione,
a firma del Consigliere Barbero, in merito allesposizione
di bandiere in via Enrico dAste. Richiesta di intitolazione di una strada
ad Enzo Tortora (Su richiesta da parte dei Consiglieri Barbero, Geddo,
Guarnieri, Savorè,
Schneck, Vannucci, Zunino e Distilo). Mozione, a firma dei Consiglieri
Guarnieri, Savorè, Distilo, Schneck, Barbero, Geddo e Vannucci, intesa ad
approfondire le problematiche conseguenti limmissione
nella rete del civico acquedotto di acqua emunta dai pozzi di Regione Negiaire.
Mozione, a firma dei Consiglieri Guarnieri, Savorè, Vannucci, Distilo e
Schneck, intesa a conoscere lo stato di fatto del progetto di spostamento a
monte della tratta ferroviaria Finale Ligure
Andora. Interrogazione/interpellanza, a firma del Consigliere Vannucci, tesa a conoscere
la volontà o meno allincremento dei posteggi a
pagamento. Interrogazione/interpellanza, a firma del Consigliere Vannucci, tesa
a conoscere di tempi di realizzazione di campetto in terra battuta, nel compendio della zona sportiva di
Viale Olimpia. Richiesta di intitolazione di una strada agli Azzurri
dItalia (Su richiesta da parte dei Consiglieri Zunino, Barbero,
Geddo, Vannucci e Distilo). Mozione, a firma dei Consiglieri Guarnieri, Savorè,
Barbero, Geddo
e Schneck intesa ad approfondire le problematiche di ordine pubblico nelle
adiacenze dellex zona ospedaliera ed in altre parti del
territorio comunale. Stato economico finanziario della società Isola
Gallinara Provvedimenti conseguenti. (Su richiesta da parte dei
Consiglieri Barbero, Geddo, Guarnieri, Savorè, Schneck, Vannucci, Distilo e
Zunino). Stato economico finanziario della società Palazzo
Oddo Provvedimenti conseguenti. (Su richiesta da parte dei
Consiglieri Barbero, Geddo, Guarnieri, Savorè, Schneck, Vannucci, Distilo e Zunino).
Ordine del giorno in materia di tutela delle risorse idriche.
(Su richiesta da parte del Consigliere Tonarelli).
Interrogazione/interpellanza, a firma del Consigliere Vannucci, tesa a
conoscere le iniziative
poste in essere per fronteggiare la prevista cessazione di attività della
discarica rifiuti solidi urbani di Magliolo. Interrogazione, a firma del
Consigliere Vannucci, tesa a conoscere le implicazioni che
deriveranno dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 335 del 10.10.2008.
Mozione a firma del Consigliere Guarnieri tesa alla ricerca di soluzione per
contrastare le problematiche occupazionali, economiche ed ambientali che da
tempo interessano lo stabilimento farmaceutico Cav. G. Testa. Destino e
prospettive per squadra agonistica di pallanuoto
Interrogazione a firma dei Consiglieri Barbero, Geddo, Distilo, Pollio,
Vannucci, Schneck, Zunino, Guarnieri e Savorè. Attivazione di corsi per la
formazione di tecnici manutentori aeronautici presso lIstituto Tecnico
Industriale Statale Interpellanza a firma dei Consiglieri Zunino,
Barbero, Distilo, Geddo, Pollio e Vannucci. Trasferimento degli uffici del
S.E.R.T. dallattuale sede di Via Vecchia Morella Su
richiesta da parte dei Consiglieri Guarnieri, Savorè, Barbero, Distilo, Schneck, Geddo,
Pollio e Vannucci). Interrogazione a firma del Consigliere Barbero tesa a
conoscere lofferta di servizi resa dallAsilo
Nido Comunale Roberto di Ferro. Approvazione ordine del giorno a
sostegno dellattività della sede staccata del Tribunale. Approvazione ordine del giorno
a sostegno della operatività della Clinica San Michele. Attività di
manutenzione del patrimonio arboreo posto in fregio al Viale Italia. (Su
richiesta da parte dei Consiglieri Guarnieri e Savorè). Richiesta di
rivisitazione del sistema di raccolta delle aree ecologiche. (Su richiesta da
parte dei Consiglieri Guarnieri e Savorè). Pianificazione ed utilizzo delle
risorse di organico operanti presso il Comando Polizia Municipale. (Su richiesta
da parte dei Consiglieri Guarnieri e Savorè). Mozione tesa alla revoca della
delega relativa al turismo ed alle manifestazioni turistiche, in capo allAssessore
Verrazzani. (Su richiesta da parte dei Consiglieri Guarnieri e Savorè). Ordine
del giorno teso
a considerare lopportunità di accorpare Referendum
popolare con le consultazioni elettorali per prossimo giugno 2009. (Su
richiesta da parte del Consigliere Rovere). Approvazione rendiconto di gestione
anno 2008. Ratifica, ai sensi dell'art. 175 - comma 4° - del D. lgs 18.08.2000 n.
267 della deliberazione della Giunta Comunale n. 154 del 12.05.2009 avente ad
oggetto: "Variazione al bilancio di previsione 2009." Programma
unitario di valorizzazione (P.U.V.) dei beni compresi in Liguria nel territorio
del Comune di Albenga Approvazione documento di
indirizzo per la fattibilità degli interventi. Atto di indirizzo per
realizzazione di un programma di edilizia sociale e residenziale in regione
Rapalline mediante alienazione, sub conditione, con permuta e conguaglio in denaro di proprietà
comunali e proprietà ARTE. Approvazione regolamento per la disciplina della
videosorveglianza. Approvazione modifiche al Regolamento di Polizia Urbana.
UNIAGRA s.c.r.l. Ripiano perdite esercizi pregressi ed anno
2008. Società
Aeroporto di Villanova dAlbenga spa Approvazione
aumento di capitale sociale, con esclusione del diritto di opzione ai sensi
dellart. 2441 comma 5 del Codice Civile, a favore di
soggetto privato, con conseguente modifica dellArt. 6 dello Statuto sociale
Modifica agli Artt. 2, 5, 13, 14, 15, 17, 18, 19 e 22 dello Statuto ed
introduzione dellArt. 29 allo Statuto stesso. Strumento Urbanistico Attuativo di
iniziativa privata ricadente in Ambito Urbanistico C7
Zona Urbanistica CR2 del vigente P.R.G., presentato in data 28.07.2008 dalla Sig.ra
MAGLIO Ivana ed adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 15 del
26.02.2009 Presa datto mancata presentazione di
osservazioni e/o opposizioni.
( da "ITnews.it" del
18-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 18 mag. -
(Adnkronos) - ''Non si capisce il senso della proposta di Bossi, alla luce dei
principi costituzionali e delle opinioni culturali che vogliono i magistrati
non politicizzati''. Questo il commento del togato di
Unicost al Csm, Fabio Roia, alla proposta del ministro delle Riforme e
segretario federale della Lega Nord Umberto Bossi di magistrati eletti dal
popolo. Roia sottolinea come avere dei magistrati su elezione popolare
comporterebbe una ''manifestazione del consenso e dunque una politicizzazione
delle toghe all'eccesso. A mio parere in contraddizione a cio' che
questa parte politica ha sostenuto finora, contraria ad una magistratura
politicizzata''.
( da "Sanremo news"
del 18-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Sicurezza,
Fio.Psd contro attacco alle persone senza dimora La Federazione italiana degli
organismi per le persone senza dimora (Fio.PSD) esprime sconcerto e condanna
per lapprovazione, da parte della Camera dei deputati, del disegno di
legge sulla sicurezza, allinterno del quale sono contenute due norme che
interessano la realtà delle persone senza dimora e gravemente emarginate. A tal proposito invia un comunicato
dove spiega la sua posizione. "Nel pacchetto sicurezza due norme che
compromettono liscrizione allanagrafe e sottopongono
a schedatura soggetti già esclusi e vulnerabili. Siti listati a lutto: ora si
chiede lo stralcio al Senato, altrimenti si farà ricorso sino alla Corte costituzionale
Diritti costituzionali compromessi. Una minaccia pendente sulla condizione
abitativa di milioni di cittadini. Una volontà di registrazione dalle dubbie
finalità, oltre che prevedibilmente inefficace. Larticolo
42 prevede che liscrizione allanagrafe di un cittadino sia subordinata allaccertamento,
da parte dei comuni, dellesistenza di determinati requisiti
igienico-sanitari del luogo di abitazione. La norma rischia di mettere in crisi
i sistemi di accertamento dei comuni italiani e di creare serie difficoltà ai titolari dei 2,1 milioni
di abitazioni precarie esistenti nel nostro paese. Ma soprattutto vanificherà,
di fatto, la possibilità che i comuni riconoscano la residenza anagrafica a
decine di migliaia di persone senza dimora, che si troverebbero di conseguenza
private della possibilità di godere di diritti fondamentali (accesso al sistema
sanitario, ai servizi sociali, alle liste per una casa popolare, ecc). Larticolo
50 introduce invece un registro delle persone senza dimora, istituito presso il
ministero dellinterno:
liscrizione al registro, oltre a denotare uninquietante volontà di
controllo, comporterà una deprecabile condizione di stigma di cui saranno
vittima persone già fragili e vulnerabili, e potrebbe avere implicazioni
negative anche sulla
loro fruizione di servizi e aiuti pubblici. Per evidenziare la sua totale
avversità alle due norme, Fio.PSD ha listato a lutto, nella mattinata di oggi,
giovedì 14 maggio, il suo sito internet, e ha chiesto di fare altrettanto ai 78
soci (tra organizzazioni non profit ed enti locali) aderenti alla federazione.
Linvito è esteso a tutti coloro che vogliono aderire:
liniziativa segnala la morte dei diritti cui vengono
condannate, in virtù di una discutibile volontà politica di rassicurazione
dellopinione
pubblica, migliaia di persone che sono, come ha segnalato una recente campagna
di Fio.PSD e dei giornali di strada italiani, 'residenti della repubblica' a
tutti gli effetti, non scarti umani da escludere ulteriormente e da schedare
come 'naturalmente criminali'. La mobilitazione contro il 'pacchetto sicurezza'
non si fermerà però ai simboli. Il direttivo di Fio.PSD, riunito a Genova
questa mattina, ha deciso di chiedere ad autorevoli costituzionalisti di
supportare lazione che, in tutta Italia, condurrà (insieme ad altri soggetti e ad
associazioni di avvocati di strada) per presentare ricorsi contro leventuale
esclusione di persone senza dimora dalle anagrafi comunali. I ricorsi potranno
spingersi sino alla sede più elevata, cioè la Corte costituzionale.
Fio.PSD è infatti convinta della incostituzionalità della norma stabilita dallarticolo
42, come ha sostenuto nellaudizione svoltasi ad aprile di fronte alla
commissione Giustizia e affari istituzionali della Camera. Molti deputati, di
maggioranza e minoranza,
hanno fatto propria questa preoccupazione, come dimostrano gli atti dellaudizione
e dei lavori successivi. Ma purtroppo lesito del voto, in aula, non ha
rispecchiato quella convinzione diffusa. Fio.PSD auspica ora che nelle sedi
parlamentari prevalga
la ragione e ribadisce linvito, in vista
dellulteriore esame del disegno di legge da parte del Senato, a
stralciare dal testo gli articoli 42 e 50. Se ciò non avverrà, promette di dare
battaglia, nelle opportune sedi giuridiche e istituzionali, per difendere diritti fondamentali e
costituzionali che nessuna convinzione politica e nessuna ragione di consenso
può mettere a repentaglio".
( da "ITnews.it" del
18-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 18 mag. -
(Adnkronos) - E' stata rinviata a data da definirsi l'udienza
che era fissata per domani davanti al Csm riguardante il procedimento
disciplinare a carico dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris. Il motivo
dello slittamento, l'impedimento del suo difensore, il procuratore aggiunto di
Palermo Antonio Ingroia. Nell'udienza di domani era in programma l'audizione
dell'ex consulente tecnico di De Magistris, ora candidato alle europee
con l'Italia de valori, Gioacchino Genchi.
( da "Romania Libera"
del 18-05-2009)
Argomenti: Giustizia
> Cititi
online anunturile din ziarul Romania libera:
Cine va fi comisarul european al Romaniei? Andreea Nicolae, Elena Vijulie, sef
departament Marti, 19 Mai 2009 » Pentru prima data, Romania isi poate negocia
din timp un portofoliu influent in Comisia Europeana. Jocurile politice virulente fac
presedintia sa prefere un independent. Cei implicati in negocierile interne
sustin la unison ca discutia privind nominalizarea unui comisar european de
catre Romania este prematura inaintea datei de 7 iunie. Totusi, exista cativa
posibili candidati cu sanse mai mari de a ajunge la Bruxelles intr-un astfel de
post. Monica Macovei (PDL) si Adrian Severin (PSD) sunt adversari directi in
aceasta confruntare. "Reducerea fondurilor a devenit un joc in Romania.
Inclusiv Monica Macovei a inveninat Romania cu argumente neadevarate. (…) Calea
spre sanctiuni este deschisa de lucrarea antiromaneasca a unor colegi din
politica romaneasca, care gasesc la Bruxelles urechi dispuse sa-i
asculte", a declarat Severin, cap de lista numarul 1 la europarlamentare
pentru PSD. "Severin, in Parlamentul European, se comporta ca avocatul lui
Adrian Nastase si cauta sa-l salveze de la orice proces. (…) Cei din PSD nu
sunt credibili acolo, la Bruxelles, pentru ca ei au mintit ani de zile si au
adus Romaniei stegulete rosii pe Justitie", a replicat Monica Macovei,
anuland verbal influenta de care se foloseste PSD in grupul socialist din PE.
Cu o buna reputatie europeana, Monica Macovei stie ca structurile europene sunt
un teren in care regulile negocierii sunt infinit mai stricte decat in tara. si
admite ca in aceasta privinta mai are de invatat: "Mi-am dezvoltat
tenacitatea, puterea, incapatanarea , capacitatea de a nu renunta alaturi de
prietenii din organizatiile civice. Voi face politica europeana la fel cum am
facut politica in Romania in perioada cand am fost ministru al Justitiei. Voi
invata sa negociez mai bine", a declarat ea recent. In ciuda reputatiei de
diplomat, Adrian Severin are in CV declaratii mult prea transante pentru gustul
unei Uniuni Europene confruntate nu numai cu criza economica, ci si cu riscul
ca si Tratatul de la Lisabona sa ramana neadoptat, asa cum a esuat mai vechiul
Tratat Constitutional. Dupa respingerea de catre Irlanda prin referendum a
Tratatului de la Lisabona, in iunie 2008, Adrian Severin a declarat nici mai
mult, nici mai putin ca Uniunea Europeana ar trebui sa se gandeasca la un
mecanism legal si politic prin care astfel de tari sa se desprinda de
comunitatea europeana. Cu alte cuvinte, ca Lisabona (2007) nu numai ca nu a
fost un progres, ci duce la dispersarea statelor membre. Alaturi de cei doi
viitori europarlamentari, au fost vehiculate si nume precum Theodor Stolojan,
numarul 1 pe listele PDL, sau Renate Weber (numarul 3 PNL), care a facut figura
foarte buna in precedenta legislatura in Grupul ALDE si nu numai. Criteriile
care stau insa la baza unei alegeri cu mari sanse de succes au orientat insa
presedintia spre un independent. In raportul diplomatic semnat de ambasadorul
Austriei la Bucuresti, se spune ca la intalnirea de saptamana trecuta cu
ambasadorii statelor membre, Traian Basescu a spus ca avand cea de-a treia
suprafata agricola din UE dupa Franta si Spania, de 4,5 milioane de hectare,
Romania s-ar califica cel mai bine pentru un comisar pentru agricultura.
Declaratia este rezultatul unei conjuncturi diplomatice la nivel european.
Acest post – unul dintre cele mai importante in Comisie – nu ajunge niciodata
in portofoliul Frantei sau Germaniei pentru ca acest lucru ar crea un dezechilibru
intre cei mari. Potrivit cutumei europene, comisarul pe agricultura provine
intotdeauna dintr-o tara de importanta medie sau mica in domeniu. Desemnarea
lui Dacian Ciolos este, se pare, sprijinita de Franta (presedintele Basescu s-a
intalnit ieri cu presedintele Sarkozy la Paris) si poate fi sprijinita si de
Polonia, care saluta cu entuziasm orice voce avizata a Agriculturii rasaritene.
Traian Basescu a luat probabil in calcul si eventualele disensiuni in coalitia
de guvernamant pe care le-ar crea desemnarea unui candidat dintr-o tabara sau
alta. Jocurile nu sunt insa facute. O alta cutuma spune ca guvernele statelor
membre pot trimite la Bruxelles o lista cu pana la trei candidati, astfel incat
negocierile politice intre cele mai importante grupuri politice sa poata fi mai
flexibile. Desemnarea comisarilor europeni Actuala Comisie Europeana, condusa
de portughezul Jose Manuel Barroso, are mandat pana pe 31 octombrie 2009, iar
noua Comisie trebuie aleasa in termen de sase luni de la europarlamentare.
Inainte de a fi elucidat "misterul" numelor noilor comisari, se
stabileste cine va conduce CE in urmatorii cinci ani. Propunerea vine de la
Consiliul European, care reuneste sefii de stat sau de guvern ai tarilor membre
UE, iar pentru aprobarea ei este nevoie de votul majoritatii eurodeputatilor.
Daca nu se intruneste majoritatea, va fi prezentata o noua propunere in maximum
o luna. Odata ales, presedintele Comisiei Europene trece la formarea echipei
sale, alegandu-si comisarii din listele inaintate de tarile Uniunii. Pana acum
a functionat ca regula formularea a trei propuneri de catre fiecare tara.
Urmeaza audierea dupa criterii extrem de severe a candidatilor. Echipa
selectata de presedintele Comisiei trebuie sa primeasca apoi atat aprobarea
Consiliului, cat si pe cea a Parlamentului European. Portofoliile sunt
stabilite si impartite de presedintele CE si nu este obligatoriu ca ele sa
corespunda directoratelor generale (departamentelor) actuale. Conduita si
referinte impecabile Politicienii care doresc sa devina comisari europeni
trebuie sa respecte o regula clara: "Membrii Comisiei nu solicita si nu
accepta instructiuni din partea vreunui guvern, institutie, organ, oficiu sau
agentie si trebuie sa se abtina de la orice act incompatibil cu functiile lor
sau cu indeplinirea sarcinilor lor". Pentru o demnitate de asemenea rang,
veniturile si beneficiile sunt pe masura. De pe 1 iulie 2008, salariul de baza
al unui comisar european este de 19.909,89 euro pe luna. La instalare,
comisarul are dreptul la o prima constand din doua salarii lunare. In plus,
primeste alocatii lunare pentru cazare (15% din salariu) si divertisment (607
euro). In momentul parasirii postului, comisarul primeste echivalentul unui
salariu, iar timp de trei ani i se plateste o alocatie care variaza intre 40 si
65% din salariul de baza, in functie de perioada petrecuta in functie. Tot
proportional cu lungimea mandatului i se calculeaza si pensia, la implinirea
varstei de 65 de ani. In schimb, potrivit Codului de conduita al comisarilor
europeni, acestora le este interzisa orice alta activitate profesionala,
inclusiv publicarea regulata de articole in presa. Le este permis doar sa tina
cursuri despre integrarea europeana si sa participe la conferinte, fara sa
accepte insa onorarii pentru participare. Tot interzisa este primirea de
cadouri cu o valoare mai mare de 150 de euro. De-a lungul timpului, au fost si
candidati respinsi sau care s-au retras in urma criticilor aparute. Cel mai
sonor este cazul lui Rocco Butiglione, propus de Italia pentru pozitia de
comisar pe Justitie si Afaceri Interne. Acesta a fost nevoit sa se retraga dupa
ce a declarat ca homosexualitatea este un pacat, iar femeile care au copii
trebuie sa fie maritate. Probleme au intampinat si alti comisari din actuala
echipa Barroso. Laszlo Kovacs a fost mutat de la Energie la Taxe, dupa ce i s-a
reprosat competenta insuficienta in primul domeniu. Apoi, candidatura Ingridei
Udre (Letonia) a fost inlocuita cu cea a lui Andris Piebalgs, dupa ce s-a aflat
ca doamna Udre a considerat necesar sa fie insotita de stilistul personal in
vizitele sale oficiale. Erorile de discurs au atarnat greu si in cazul lui Vosganian,
prima propunere a Romaniei pentru functia de comisar european. Acesta declarase
ca va reprezenta la Bruxelles PNL si doctrina liberala si ca isi doreste un
portofoliu pe Cultura sau Finante. Un tehnocrat ignorat la Bucuresti Ministru
al Agriculturii in Guvernul Tariceanu, Dacian Ciolos si-a construit o cariera
de tehnocrat in ciuda presiunilor exercitate asupra sa de a intra intr-un
partid sau altul. In 2002-
( da "Corriere.it"
del 19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
L'associazione
nazionale magistrati insorge contro la proposta di Umberto Bossi «Magistrati
eletti dal popolo? Così si calpesta la Costituzione» «Difficile immaginare
l'avvio di certe inchieste se il pm fosse strettamente legato al potere politico» ROMA - Insorgono le toghe italiane, per
bocca del presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati Luca Palamara alla
proposta del leader della lega Nord Umberto Bossi di una magistratura eletta
dal popolo. Magistrati eletti? Così si calpesta la Costituzione e non si
garantisce l'indipendenza della magistratura dal potere
politico a garanzia dei cittadini, dice Palamara. «La Costituzione, su questo
punto, va tutelata evitando qualsiasi discriminazione». A Palamara fa eco il
segretario dell'associazione Giuseppe Cascini: «L'Italia è un Paese che tutto
il mondo guarda con attenzione e rispetto per la capacità che ha avuto la
magistratura italiana di contrastare fenomeni come la corruzione della
politica, la mafia, il terrorismo e i loro legami con centri di potere più o meno occulti. E questo è stato possibile grazie
all'elevato livello di professionalità e di indipendenza dei magistrati
italiani. Certamente è difficile immaginare che certe inchieste potessero solo
essere avviate in un sistema in cui il pm fosse stato strettamente legato al potere politico». PERCHÉ NO - Per Palamara, la proposta di
Bossi «non tiene conto di quanto previsto dalla Costituzione per realizzare la
più ampia professionalità e indipendenza della magistratura a garanzia dei
cittadini. Cioè - spiega - tramite la previsione di un concorso selettivo e non
tramite una elezione popolare che, inevitabilmente, comporterebbe una
politicizzazione della nomina e quindi del potere giudiziario». Palamara poi aggiunge: «È vero che ci sono sistemi che
prevedono l'elezione dei magistrati direttamente dal popolo, come in America
per quanto riguarda i Pm distrettuali, ma deve considerarsi che siamo di fronte
a sistemi completamente diversi da quello nostro e che di conseguenza rendono
impossibile prendere singoli pezzi di un sistema e trasportarli in un altro».
In questo modo, secondo il presidente dell'Anm «inevitabilmente avremmo un
pubblico ministero espressione di una singola parte e quindi quella garanzia di
indipendenza andrebbe persa. La funzione giudiziaria non può dipendere dalla
provenienza regionale di un magistrato». REAZIONI - Non mancano ovviamente le
reazioni politiche. Niccolò Ghedini (Pdl) ad "Affaritaliani.it"
afferma: «Bisogna andare avanti con giudizio» sostiene. «Quella dei pm votati
dai cittadini - prosegue il consigliere giuridico (nonché avvocato) del premier
- non è un'idea della Lega, è un'idea che l'avvocatura e il mondo liberale
portano avanti da quarant'anni. Io che sono venticinque anni che faccio
politica sulla giustizia ho sempre portato avanti
questa ipotesi, ovvero far sì che ci sia una maggiore partecipazione del popolo
alla gestione della giustizia». Posizione contraria da
parte di Federico Palomba, deputato dell'Italia dei Valori e vicepresidente
della commissione giustizia alla Camera: «L'Idv è per
l'affrancamento della giustizia da ogni dipendenza
politica. Siamo, pertanto, fermamente contrari alla proposta di Bossi, di fare
eleggere i magistrati dal popolo». «Tale proposta - aggiunge Palomba - oltre ad
andare contro la Costituzione, darebbe luogo ad una magistratura fortemente
politicizzata, l'esatto contrario di ciò cui noi e i cittadini tutti
aspiriamo». Anche per Donatella Ferranti, capogruppo del Pd in commissione
Giustizia della Camera, «gli esponenti del governo, progressivamente e a turno,
tentano di erodere i principi fondamentali della Costituzione che garantiscono
i diritti e l'uguaglianza dei cittadini di fronte alle legge». stampa |
( da "Corriere delle Alpi"
del 19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
«Errore della
Regione, pagheranno i dipendenti» Levorato (Uil): «La delibera non ha valore di
legge: o si ritira o si va in giudizio» BELLUNO. Nel giro di qualche giorno
dovrebbe arrivare la presa di posizione della Regione, o meglio del segretario
regionale della sanità Giancarlo Ruscitti. E' quest'ultimo, infatti, ad
occuparsi della denuncia della procura della Corte dei conti e della
conseguente messa in mora di 174 dipendenti per aver percepito indennità
illegittime nelle commissioni di invalidità o di concorso. «Sono fiducioso»,
dice il direttore generale dell'Usl 1, Ermanno Angonese, «conosco la
sensibilità di Ruscitti, anche perchè abbiamo agito seguendo una delibera
regionale». Ma che valore ha la delibera regionale? Praticamente nessuno, visto
che deve fare i conti con una legge dello Stato che prevede il principio di
omnicomprensività dello stipendio. «Una delibera regionale non ha alcuna
valenza nei confronti di una legge», dice Piero Levorato, della Uil regionale.
«E l'interpretazione della norma data dal Veneto con la delibera cozza con la
norma nazionale». In materia di rapporti di lavoro, come nel caso specifico, a
modificare una legge dello Stato può essere soltanto un'altra legge statale
oppure il contratto nazionale del comparto. A questo punto per la Regione ci
sono due possibili soluzioni. Difficili entrambe, come sanno bene gli uffici
veneziani che da mesi derogano la decisione, tenendo in ansia i lavoratori
coinvolti in questa vicenda soltanto per aver aderito in buona fede ad una
richiesta dell'aziend; ma anche la stessa Usl, che non sa, a questo punto, come
venirne fuori. «O ritira la delibera, riconoscendo l'errore e quindi la vicenda
giudiziaria cade addosso interamente ai lavoratori, oppure si costituisce in
giudizio e lascia a un giudice la facoltà di decidere se la sua interpretazione
della legge può essere accolta o meno», precisa Levorato, che aggiunge: «In
questi casi, visto che sulla materia sanitaria c'è una concorrenza tra Stato e
Regione, il Veneto, prima di qualsiasi azione, avrebbe
dovuto far dirimere la questione alla Corte costituzionale, che avrebbe deciso le competenze. Oppure avrebbe dovuto far
approvare al consiglio regionale una legge, attendendo che fosse il governo a
chiedere di far dirimere la questione alla Consulta». E intanto il tempo passa
e all'Usl il clima si fa sempre più teso. Tutti sono preoccupati per
l'esito che potrà avere la vicenda, soprattutto nei confronti dei lavoratori. E
proprio per questo il direttore generale Ermanno Angonese si dice pronto a fare
«qualsiasi cosa, naturalmente lecita e in mio potere, per salvaguardare i
dipendenti, affinchè non debbano restituire neanche un centesimo di quello che
hanno percepito per un'attività che hanno svolto». Paola Dall'Anese
( da "Tirreno, Il"
del 19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Regione. Oggi il
dibattito Cure e mense per i clandestini, la destra insorge FIRENZE. Mentre il
governo nazionale respinge gli immigrati la Toscana va controcorrente. Oggi il
consiglio regionale discuterà (e dovrebbe approvare) una
legge che prevede cure mediche, mensa e un letto anche per i clandestini, che
il presidente Martini ha proposto di chiamare «stranieri irregolari». Una legge
che farà discutere con il centrodestra che darà battaglia fino in fondo. Non è
esclusa l'impugnazione alla Corte costituzionale. MARIO LANCISI a pagina 3
( da "Stampa, La" del
19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA «Quando Fini
separa la sfera religiosa da quella temporale non fa altro che riaffermare un
principio fondante del Concilio Vaticano II. La distinzione di ambiti tra Stato
e Chiesa è un caposaldo anche della nostra Costituzione». A difendere
Gianfranco Fini è il «cattolico adulto» del Pd, Pierluigi Castagnetti che
dall'opposizione è disposto a «riconoscere al presidente della Camera il
lodevole intento di svelenire lo scontro laici-cattolici sui temi bioetici»,
pur esortandolo a «non privare la religione della possibilità di formare le
coscienze anche dei parlamentari». Condivide l'appello che ha rivolto il
presidente della Camera, Gianfranco Fini, a favore della laicità delle Camere?
Si inserisce in un solco già tracciato dal leader della destra. «Sono d'accordo
con Fini sulla necessaria separazione degli ambiti tra Chiesa e Stato come
stabilito dall'articolo sette della Costituzione. Il problema, però, è non
introdurre l'impossibilità che la religione possa influenzare la cultura del
paese e di conseguenza non venga considerata un'interferenza sull'attività
delle Camere. La sentenza sulla laicità della Corte costituzionale chiarisce in modo
illuminante la separazione dei piani, specificando però che indubbiamente in
Italia abbiamo una cultura permeata dalla religione più diffusa del paese, cioè
il cattolicesimo. E ciò non inficia il principio di laicità». Cosa trova
di "cattolicamente accettabile" nell'intervento del presidente della
Camera? «Fini ha ragione ad invocare pacatezza del confronto sulla bioetica
nelle Camere. Abbiamo tutti bisogno di spogliare il dibattito parlamentare
dagli ideologismi che si sono costruiti attorno ai due versanti, sia quello
clericale sia quello laicista. A me sta a cuore che non si arrivi a ritenere
che la religione non abbia titolo di esprimersi però non bisogna farne una
clava da brandire nella contesa politica. Ed è impossibile dare torto a Fini
sul fatto che finora è accaduto esattamente questo».\
( da "Tirreno, Il"
del 19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 3 -
Attualità Il governo li caccia, la Toscana li cura Anche mensa e posto letto ai
clandestini, oggi bagarre in Regione Il piano di Martini: tessera sanitaria e
tanti altri diritti MARIO LANCISI FIRENZE. Mentre il governo nazionale respinge
gli immigrati in mare, istituisce le ronde e consente ai medici di denunciare i
clandestini, la Toscana va controcorrente. Oggi il consiglio regionale
discuterà (e dovrebbe approvare a maggioranza) una legge che prevede le cure
mediche, la mensa e un letto anche per i clandestini, che il presidente Claudio
Martini ha proposto di chiamare «stranieri irregolari». L'Eldorado dei
clandestini. Ma al di là del lessico, la legge della
Regione farà discutere e non è esclusa l'impugnazione presso la Corte costituzionale da parte del governo.
Intanto la destra annuncia battaglia. «Con la legge che la maggioranza
regionale di centrosinistra si appresta ad approvare, la Toscana rischia di
diventare l'Eldorado di tutta la clandestinità e illegalità, nazionale ed europea.
Una prospettiva che ostacoleremo in ogni modo nell'interesse della Toscana e
della sicurezza dei cittadini», fa sapere Alberto Magnolfi, capogruppo di Forza
Italia-Pdl. Bandiera elettorale. A poco meno di venti giorni dal voto
amministrativo e europeo, la legge sugli immigrati rischia di diventare un
cavallo di battaglia del Pdl nella sua sfida alla Toscana rossa. Non a caso
Magnolfi agita la bandiera della sicurezza e snocciola i dati della
criminalità: «In Toscana oltre il 30% dei condannati è straniero. Prato è la
città toscana con il maggior numero di clandestini (16 ogni 1000 abitanti)
seguita da Firenze (14), Pisa (12) e Arezzo (11)», fa sapere Magnolfi. E
Marcella Amadio, consigliere di An-Pdl, aggiunge: «E' da sinistra
irresponsabile tentare di legittimare ciò che legittimo non è, per di più
attraverso una somma di 2 milioni di euro che sarebbe molto più efficace
impiegare per le ormai putroppo numerose sacche di povertà». Dal voto alla
casa. La proposta di legge non riguarda tanto i clandestini, quanto soprattutto
gli stranieri regolari, per i quali prevede una serie di diritti come i servizi
sanitari, il diritto al voto (anche se su questo punto l'ultima parola spetterà
al Parlamento), l'accesso alla casa e alle politiche abitative, prevedendo la
possibilità di accedere ai bandi per l'assegnazione degli alloggi, le misure di
rispetto delle varie religioni negli ospedali, nei cimiteri, in luoghi di culto
adeguati, per la macellazione della carne. E poi iniziative culturali, centri
di informazione e insegnamento della lingua italiana. Cure per i clandestini.
Ma ovviamente a fare più discutere sono le misure per gli immigrati irregolari:
cure, mensa e un letto (nei periodi invernali). In particolare la proposta di
legge prevede che con la tessera Stp (Straniero temporaneamente presente),
attualmente rilasciata agli irregolari quando vengono ricoverati negli
ospedali, un immigrato anche senza il permesso di soggiorno possa essere
curato. La Stp diventa una sorta di tessera sanitaria. Utile non solo per le
emergenze, ma anche per le normali cure. Prevenzione sanitaria. Alla base di
questo allargamento dell'uso della Stp non c'è solo una ragione umanitaria.
Gianni Salvadori, assessore alla sicurezza sociale e ideatore della legge,
spiega che c'è anche una ragione di prevenzione: troppi malati di tubercolosi
non vanno in ospedale perché temono di essere rispediti a casa. Ma il rischio è
questi malati clandestini possano infettare anche i cittadini regolari. «Non
siamo questurini». In Parlamento è stato approvata una norma nel decreto
sicurezza che prevede la denuncia da parte dei medici dei malati clandestini.
«Una mostruosità perché trasforma i medici in questurini. Si dice che non
abbiamo l'obbligo. Falso. In quanto pubblici ufficiali noi siamo obbligati a
denunciare gli irregolari, ma a questa norma ci opporremo. Su questo tutti i
medici sono uniti», protesta il presidente dell'ordine dei medici Antonio
Panti. Intanto segni di disagio e di aperta ostilità al decreto di sicurezza
del governo arrivano anche dalla Chiesa. Si annunciano in diverse diocesi
iniziative contro ronde, respingimenti in mare e denuncia dei clandestini.
Proprio sull'appoggio dei cattolici fa molto affidamento il governo toscano.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
MEDICINA E SALUTE
pag. 35 Creato in Italia il virus anti-tumore LA STERILITÀ non è da sottovalutare.
Si stima, infatti, che il 10 per cento delle coppie abbia tale problema e che
oltre 55mila (stando ai dati del 2007) si rivolgano ogni anno a uno dei 342
centri pubblici o privati italiani di procreazione assistita. Non mancano, poi,
le coppie che, invece, si affidano a centri esteri, arrivate a quota 10mila nel
2008. Ma si presume che le prospettive cambieranno dopo la pubblicazione l'8 maggio della sentenza della Corte Costituzionale del 31 marzo
scorso, che ha dichiarato parzialmente illegittimo il testo della Legge 40 del
2004 sulla procreazione assistita. Tali temi (tra cui la tavola rotonda: Una
nuova legge 40?) verranno dibattuti a Bologna nel convegno Aggiornamenti in
tema di Procreazione medicalmente assistita e diagnosi prenatale'
promosso dal centro di Ginecologia e Medicina della riproduzione GynePro,
venerdì e sabato al Royal hotel Carlton (via Montebello, 8). Interverranno il
preside e il vicepreside della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Bologna,
Sergio Stefoni e Giovanni Mazzotti, il presidente dell'Ordine dei medici del
capoluogo emiliano Giancarlo Pizza, i professori Marco Filicori, direttore
Centri medici GynePro e Gianluigi Pilu (Università di Bologna).
( da "Corriere della Sera"
del 19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della
Sera sezione: Esteri data: 19/05/2009 - pag: 19 Il presidente turco
Appropriazione indebita Gul rinviato a giudizio ANKARA Il tribunale penale di
Ankara ha chiesto che Abdullah Gul (nella foto) sia processato per
appropriazione indebita di fondi. Il caso risale al 1998:
il Partito del Benessere era stato sciolto dalla Corte Costituzionale per
attività antilaiche, ma era riuscito a ottenere lo stesso alcuni finanziamenti
pubblici. «Secondo la Costituzione, il presidente turco può essere processato
solo se imputato di alto tradimento», ha replicato il portavoce. Gul è
accusato di aver falsificato dei documenti, in quello che è stato
soprannominato «lo scandalo dei trilioni persi». I giudici hanno deciso per il
rinvio a giudizio, anche se il procuratore aveva chiesto il proscioglimento.
«E' previsto dalla la legge e dalla Costituzione della Repubblica Turca:
chiunque può essere sottoposto a un processo», hanno scritto nelle motivazioni.
La decisione finale spetta adesso a una corte
d'Appello.
( da "AltaLex" del
19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Esame avvocato:
il voto numerico non è sufficiente ad integrare la motivazione TAR
Puglia-Lecce, sez. I, sentenza 23.04.2009 n° 746 (Alfredo Matranga) Commenta |
Stampa | Segnala | Condividi Esame avvocato: il solo voto numerico non è
sufficiente ad integrare la motivazione. E questo il
principio con cui il Tar Lecce ha ribadito il proprio costante orientamento in materia di esame per labilitazione
forense affermando, contrariamente a quanto più volte statuito dal Consiglio di
Stato, che la valutazione degli elaborati desame o di concorso in forma
meramente numerica è assolutamente insufficiente ad integrare lobbligo
di motivazione previsto dallart.
( da "Affari Italiani (Online)"
del 19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Politica David
Mills "agì per l'impunità del premier" Martedí 19.05.2009 12:30
L'avvocato britannico David Mills è stato condannato a Milano a 4 anni e 6 mesi
per corruzione in atti giudiziari agì "da falso testimone "per
consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l'impunità dalle accuse, o
almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati". E' questo uno
dei passaggi delle motivazioni, circa 400 pagine, della sentenza con la quale
il tribunale di Milano ha condannato il legale inglese a 4 anni e 6 mesi per
corruzione in atti giudiziari. Mills "ha agito certamente da falso
testimone da un lato per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest
l'impunità dalle accuse, o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti
realizzati attraverso il compimento delle operazioni
societarie e finanziarie illecite compiute sino a quella data, dall'altro ha
contemporaneamente perseguito il proprio ingente vantaggio economico".
Dallo stesso procedimento è stata stralciata la posizione di Berlusconi in
attesa che la corte costituzionale si pronunci sulla
legittimità del lodo Alfano. tags: Silvio Berlusconi David Mills avvocato
giudici
( da "Repubblica.it"
del 19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
MILANO -
Trecentosettantasei pagine. Sono le motivazioni della sentenza con la quale i
giudici della decima sezione penale del tribunale di Milano, hanno condannato
David Mills a quattro anni e sei mesi di reclusione, per concorso in corruzione
in atti giudiziari con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Una
sentenza destinata a riaprire lo scontro sulla giustizia e sulle leggi 'ad
personam', visto che la posizione del premier era stata
stralciata il 4 ottobre
( da "Savona news"
del 19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Savona: rimborsi
agli utenti non allacciati alla fognatura E
stato deciso dallassessorato al Bilancio di Palazzo Sisto il rimborso
agli utenti che risiedono in abitazioni collinari non allacciate alla rete
fognaria del canone previsto per il servizio di pubblica fognatura per il periodo
compreso tra il 3 ottobre 2000 e il 30 giugno 2007.
Al momento le richieste di rimborsi spiega lassessore Luca Martino
non sono numerose. Nei nostri uffici ne sono pervenute 5 ma siamo
abbastanza certi che nel tempo ne arriveranno un numero sicuramente maggiore. Questa
opportunità di restituzione delle somme già versate dai cittadini è legata ad
una recente sentenza specifica della Corte Costituzionale che tra laltro
prevede non solo rimborso ma anche lesonero dal pagamento della tassa in questione
per i cittadini interessati. Lassessore
Martino ha anche sottolineato, nella sua veste di assessore allo sport,
limpiego di un investimento da 145 mila euro per la sistemazione di
alcuni impianti sportivi. La sua attenzione si focalizza in particolare sul campo sportivo
della Fontanassa nel quale saranno sgomberati i detriti derivanti da una frana
verificatasi un po di tempo fa e sarà anche innalzato un muro
di protezione. Sarà realizzata la pista per il salto in lungo e saranno sistemati anche gli
spogliatoi. Il residuo verrà utilizzato per acquisto di materiale sportivo
laddove è necessario. Di questa somma ha
proseguito Martino 100 mila euro sono parte del Bilancio e altri 45 mila
euro sono stati stanziati dalla Regione. Lanello che doveva
sorgere intorno alla pista del campo della Fontanassa non sarà costruito per il
costo assai elevato di realizzazione: 500 mila euro. Tra laltro abbiamo
anche dato un contributo da 10 mila euro alla società Bocciofila Rebagliati che due anni fa ewra stata
distrutta da un incendio.
( da "Corriere.it"
del 19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Le motivazioni
della sentenza. Il premier: «riferirò in parlamento» I giudici di Milano:
«L'avvocato Mills fu corrotto da Silvio Berlusconi» L'avvocato inglese
condannato a 4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari: agì «da falso
testimone» MILANO - Sono state depositate a Milano le 400 pagine delle
motivazioni che hanno portato alla condanna dell'avvocato inglese David Mills a
4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari. Agì «da falso testimone» -
si legge nelle motivazioni di condanna -«per consentire a Silvio Berlusconi e al
gruppo Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli
ingenti profitti realizzati. Dall'altro lato (Mills) ha contemporaneamente
perseguito il proprio vantaggio economico». Dopo la notizia, il presidente del
Consiglio ha assicurato che riferirà in Parlamento. LA VICENDA - Al centro del
procedimento c'è l'accusa secondo cui Berlusconi nel 1997 avrebbe fatto inviare
600.000 dollari a Mills come ricompensa per non aver rivelato in due processi
(All Iberian e quello sulla corruzione nella Guardia di Finanza), in qualità di
testimone e quindi con l'obbligo di legge di dire il vero e non tacere nulla,
le informazioni su due società off- shore usate da Mediaset, secondo la
procura, per creare fondi neri. Dal medesimo procedimento
la posizione di Silvio Berlusconi è stata stralciata in attesa che la Corte
Costituzionale si pronunci sulla legittimità del lodo Alfano riguardante le
quattro più alte cariche dello Stato. Il dibattimento nei confronti di
Berlusconi è quindi stato sospeso. stampa |
( da "Repubblica.it"
del 19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Come il morto che
afferra il vivo, il fantasma della giustizia trascina ancora una volta Silvio
Berlusconi nell'abisso. La pubblicazione delle motivazioni della sentenza di
condanna dell'avvocato Mills, nel processo per corruzione in atti giudiziari
che vede implicato anche il presidente del Consiglio, sarebbe il "de
profundis" per qualunque uomo politico, in qualunque paese normale. Non
così in Italia. Questo è un Paese dove un'osservazione così banale diventa
paradossalmente impronunciabile in Transatlantico o sui media (persino per
l'afona opposizione di centrosinistra) pena la squalifica nei gironi infernali
dell'"antiberlusconismo" o del "giustizialismo". Questo è
un Paese dove il premier ha risolto tanta parte dei suoi antichi guai
giudiziari con leggi ad personam che gli hanno consentito proscioglimenti a
colpi di prescrizione, e che si è protetto dall'ultima pendenza grazie allo
scudo del Lodo Alfano, imposto a maggioranza poco meno di un anno fa, quasi
come "atto fondativo" della nuova legislatura. Ora, di quell'ennesimo
colpo di spugna preventivo si comprende appieno la ragion d'essere. Secondo i
giudici milanesi, l'avvocato inglese incassò 600 mila dollari dal gruppo
Fininvest per testimoniare il falso nei processi per le tangenti alla Guardia
di Finanza e All Iberian. "Mentì per consentire a Berlusconi
l'impunità", recita un passaggio delle 400 pagine delle motivazioni.
Un'accusa gravissima. Una prova schiacciante. Dalla quale il Cavaliere,
guardandosi bene dal difendersi nel processo, ha preferito svicolare grazie al
salvacondotto di un'altra legge ritagliata su misura, e ora
sottoposta al vaglio della Corte Costituzionale. Perché dietro la formula
enfatica che dà il titolo al Lodo Alfano (cioè la "sospensione dei
processi per le Alte Cariche dello Stato") è chiaro a tutti che l'unica
carica da salvare era ed è la sua. "Riferirò in Parlamento", annuncia
ora Berlusconi. Bontà sua. Pronuncerà l'ennesima, violenta invettiva
contro le toghe rosse e la magistratura comunista, "cancro da
estirpare" nell'Impero delle Libertà. E invece basterebbe pronunciare una
sola parola, quella che non ascolteremo mai: dimissioni. OAS_RICH('Middle');
(19 maggio 2009
( da "Repubblica.it"
del 19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
MILANO - David
Mills è un avvocato d'affari inglese. Secondo l'accusa, ricevette 600 mila
dollari da Berlusconi (per "bramosia di denaro", ma anche per una
sorta di "sudditanza professionale ed economica" nei confronti del
principale azionista del gruppo Fininvest). Soldi che servirono per tacere
quanto sapeva nei processi, celebrati alla fine degli anni Novanta, per le
mazzette alle Fiamme Gialle e All Iberian. In particolare, sempre secondo
l'accusa, l'avvocato avrebbe taciuto il reale assetto societario di due società
off-shore attraverso le quali sarebbe stata realizzata l'appropriazione
indebita oggetto del processo principale. Ma, paradossalmente, furono proprio
le sue parole ad aprire il filone d'inchiesta sulla corruzione giudiziaria.
Mills, in veste di testimone, fu così riconvocato il 18 luglio del 2004, quando
al pm De Pasquale disse (a verbale) di aver ricevuto i 600mila dollari per aver
"tenuto mister B. (Silvio Berlusconi, ndr) fuori dal mare di guai in cui
l'avrei buttato se avessi detto tutta la verità". Una dichiarazione che
l'interessato, però, cercò di ritrattare poco dopo, forse rendendosi conto del
reale peso delle sue parole. Con una lettera inviata alla procura milanese, il
legale inglese infatti si rimangiò tutto, sostenendo questa volta di aver
fornito la prima versione perché pressato dalle domande dei magistrati
milanesi. Nella sua nuova verità indicava l'armatore napoletano Diego Attanasio
- e non più il Cavaliere - come il reale mittente di quella somma. De Pasquale,
però, aveva nel frattempo raccolto altre prove che mise in tavola durante il
processo. Come le confidenze che Mills aveva lasciato al suo consulente, Bob
Drennan, al quale si era rivolto per evitare di finire nelle grinfie del
severissimo fisco inglese. OAS_RICH('Middle'); A Drennan, nel febbraio di 5
anni fa, Mills aveva infatti scritto una lettera in cui dava la stessa versione
sull'origine dei 600mila dollari, ovvero che erano soldi del gruppo Fininvest.
Il resto si svolge tutto nelle aule giudiziarie. La decisione di rinviare a
giudizio il premier fu presa il 30 ottobre del 2006 dal gup Fabio Paparella
che, con la stessa accusa, mandò a giudizio anche Mills. Si trattò, in sintesi,
di un'inchiesta stralcio rispetto al filone principale relativo alle presunte
irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi da parte di Mediaset.
Il 5 aprile 2007, la Cassazione bocciò il ricorso della difesa di Berlusconi
per la ricusazione del gup milanese. E a giugno anche il ricorso di Mills per
la ricusazione fu giudicato inammissibile dagli stessi giudici. Dopo altri
ricorsi respinti, la posizione del premier è stata stralciata il 4 ottobre
( da "Corriere.it"
del 19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Le motivazioni
della sentenza. Il premier: «riferirò in parlamento» I giudici di Milano:
«L'avvocato Mills fu corrotto da Silvio Berlusconi» L'avvocato inglese
condannato a 4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari: agì «da falso
testimone» MILANO - Sono state depositate a Milano le 400 pagine delle
motivazioni che hanno portato alla condanna dell'avvocato inglese David Mills a
4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari. Agì «da falso testimone» -
si legge nelle motivazioni di condanna -«per consentire a Silvio Berlusconi e
al gruppo Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli
ingenti profitti realizzati. Dall'altro lato (Mills) ha contemporaneamente
perseguito il proprio vantaggio economico». Dopo la notizia, il presidente del
Consiglio ha assicurato che riferirà in Parlamento. LA VICENDA - Al centro del
procedimento c'è l'accusa secondo cui Berlusconi nel 1997 avrebbe fatto inviare
600.000 dollari a Mills come ricompensa per non aver rivelato in due processi
(All Iberian e quello sulla corruzione nella Guardia di Finanza), in qualità di
testimone e quindi con l'obbligo di legge di dire il vero e non tacere nulla,
le informazioni su due società off- shore usate da Mediaset, secondo la
procura, per creare fondi neri. Si legge in un passaggio: «Il fulcro della
reticenza di David Mills in ciascuna delle sue deposizioni sta nel fatto che
egli aveva ricondotto solo genericamente a Fininvest e non alla persona di
Silvio Berlusconi, la proprietà delle società off-shore, in tal modo
favorendolo in quanto imputato in quei procedimenti». E poi continua: «David
Mills ha ricevuto enormi somme di denaro, estranee alle sue parcelle
professionali, da Fininvest e da Silvio Berlusconi, fin dagli anni 1995 - 1996,
e quindi da un'epoca anteriore a quella delle sue deposizioni nei procedimenti
tenuti a Milano» che vedevano imputato il premier. Dal medesimo procedimento la
posizione di Silvio Berlusconi è stata stralciata in attesa
che la Corte Costituzionale si pronunci sulla legittimità del lodo Alfano
riguardante le quattro più alte cariche dello Stato. Il dibattimento nei
confronti di Berlusconi è quindi stato sospeso. REAZIONI - Immediate le
reazioni politiche. Antonio Di Pietro, ospite su Radio due della trasmissione
«28 minuti» condotta da Barbara Palombelli: «Il problema non è Mills,
che è un testimone che ha detto il falso, dice la sentenza, il grave è che lo
ha fatto per consentire a Silvio Berlusconi, cioè al nostro presidente del Consiglio,
e alla Fininvest, il massimo organo di informazione privata, l'impunità dalle
accuse o almeno il mantenimento di ingenti profitti realizzati attaverso i
compimento di operazioni illecite. La sentenza dice che Berlusconi ha fatto
operazioni illecite, ha pagato la corruzione di Mills, e che quindi Berlusconi,
se non ci fosse stato il lodo Alfano, sarebbe stato condannato anche lui per
questi reati». Poi l'invito a Silvio Berlusconi a rinunciare all'immunità del
lodo Alfano e a farsi processare, altrimenti, secondo il leader dell'Idv,
dovrebbe dimettersi subito. Il segretario del Pd, Dario Franceschini esorta
Berlusconi a dire in Parlamento: «io rinuncio ai privilegi del lodo Alfano e mi
sottopongo a un giudizio come tutti i normali cittadini». A Radio Radicale,
invece, il deputato del Pdl Giancarlo Lehner commentando le motivazioni della
condanna ha detto: «Questa è una condanna a Berlusconi». «Il lessico della
sentenza - spiega Lehner - appartiene ad una sentenza della Santa Inquisizione
alla quale si ispira il rito ambrosiano quando ci si occupa di Berlusconi o di
persone a lui vicine, una sentenza scritta con rabbia contro l'eretico». È come
se il giudice avesse condannato Berlusconi per interposta persona? «Certo-
risponde Lehner - Questa è una condanna a Berlusconi, tant'è che gran parte
della motivazione attiene a Berlusconi e non a Mills. Questa sentenza è
l'ennesima vergogna perché è un comizio, non una motivazione che spiega la
condanna di Mills ma che attacca in maniera furibonda il nostro premier». - Di
Pietro: «Il Paese non può essere governato da un corruttore» - Ghedini: «Una
sentenza basata sul nulla» stampa |
( da "Sestopotere.com"
del 19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Tagli alla
Scuola, la protesta emiliana a Roma (19/5/2009 16:56) | (Sesto Potere) -
Piacenza - 19 maggio 2009 - Dopo la recente presa di posizione della CRAL dellEmilia-Romagna
(la Conferenza
che riunisce la Regione, le 9 province e tutti i comuni), domani, mercoledì 20
maggio, una delegazione degli enti locali della Regione si recherà a Roma per
protestare contro il taglio degli organici della scuola e sostenere le
legittime richieste delle famiglie, degli studenti e dei dirigenti scolastici.
Infatti, nonostante il continuo aumento di studenti nelle scuole
emiliano-romagnole, le crescenti esigenze di scuola dellinfanzia
e di educazione degli adulti, per la.s. 2009/10 il Ministro Gelmini prevede oltre 1600 unità di
personale scolastico in meno nella nostra regione rispetto allattuale
anno scolastico. Proprio domani a Piacenza è previsto un confronto con
lAmministrazione Scolastica, insieme ai dirigenti scolastici interessati
ed ai comuni
coinvolti, per verificare la situazione delle nuove istituzioni di scuole dellinfanzia
e per il completamento orario di quelle funzionanti part-time. Per questo
motivo lAssessore Provinciale al Sistema Scolastico Fernando Tribi
resterà a Piacenza ma
la voce del territorio, con il documento che sintetizza le rivendicazioni
locali, arriverà ugualmente a Roma: prima in viale Trastevere (sede del
Ministero dellIstruzione) alle ore 11.30, e poi alla
Camera dei Deputati alle ore 14, tramite lAssessore allIstruzione
del Comune di Fiorenzuola dArda Nicoletta Barbieri, membro della
Conferenza Provinciale di Coordinamento delle Politiche Scolastiche. Insieme
agli altri amministratori dellEmilia-Romagna lAssessore Barbieri
avanzerà al Ministro le richieste in materia di organici e di attenzione al sistema della
scuola pubblica, e poi incontrerà i parlamentari eletti in Regione che si sono
dichiarati disponibili a sostenere questa vertenza. Tra questi ha annunciato la
partecipazione alliniziativa anche lOn. Paola De Micheli. A seguire il
documento CRAL del 4 maggio e le richieste per il territorio piacentino. ORDINE
DEL GIORNO La Conferenza Regione-Autonomie locali della Regione Emilia-Romagna
visto il regolamento attuativo dellart. 64 D.L. 25.6.2008
n. 112
convertito nella legge 6.8.2008 n. 133, approvato dal Consiglio dei ministri
del 27 febbraio 2009 (peraltro non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale);
regolamento che comporta tagli di organici per il prossimo anno scolastico, che
prevedono la riduzione a livello nazionale di 42102 posti (riduzione da
realizzare in due distinte fasi di determinazione dellorganico
di diritto e delladeguamento alla situazione di fatto, per le quali è
prevista rispettivamente una riduzione di 31485 e 10617 posti); visto inoltre che i provvedimenti del
Governo prevedono anche una riduzione del personale ATA nel prossimo triennio
scolastico pari a 44.500 unità; preso atto in specifico che nellambito
di quanto sopra indicato, per lEmilia-Romagna è prevista per lanno
scolastico
2009/2010 una riduzione complessiva per lorganico dei
docenti di 1637 posti; considerato - che in Emilia-Romagna, anche grazie
allimpegno profuso dagli Enti locali e dalla Regione in termini di
importanti disponibilità di risorse umane ed economiche, è stato realizzato nel tempo
un sistema scolastico di qualità che vanta, secondo tutte le rilevazioni
nazionali ed internazionali, eccellenze e alti standard qualitativi, ed è
caratterizzato da una ampia e diffusa rete di scuole dellinfanzia,
dallestensione
del tempo scuola (in conseguenza non solo di esigenze sociali, ma di una
specifica scelta educativa), da alti livelli di scolarizzazione superiore, da
forte sostegno allintegrazione scolastica degli studenti
disabili ed al positivo inserimento degli studenti stranieri, dallattenzione
alle esigenze occupazionali, in particolare femminili, da una forte
integrazione tra formazione e istruzione; - che nel sistema scolastico sono
stati fatti investimenti significativi che hanno consentito di realizzare un sistema educativo e
formativo, nelle scuole di ogni ordine e grado, che è solido, capillare e
coerente rispetto ai fabbisogni, sia sul piano quantitativo
che sul piano qualitativo, grazie anche allintervento degli
Enti locali nelledilizia scolastica e a favore della qualificazione del sistema, nonché
al lavoro svolto in collaborazione con le autonomie scolastiche della Regione
Emilia-Romagna; - che lalto livello di benessere sociale
ed economico è profondamente correlato alla qualità del sistema scolastico e formativo e che il
sistema non deve essere indebolito, in particolare nella fase attuale, nel
pieno di una crisi economica senza precedenti, se si vogliono difendere i
diritti di cittadinanza e preparare un futuro sicuro ai giovani; - che sia più
che mai strategico investire sul sapere e sulla risorsa umana, nellimmediato
perché consente la qualificazione o la riqualificazione dei lavoratori e delle
lavoratrici sospesi o espulsi dal lavoro, successivamente perché consentirà al
nostro Paese di
competere nel nuovo scenario globale nella fase di ripresa; - che le politiche
adottate in Emilia-Romagna hanno consentito al sistema scolastico regionale di
raggiungere i livelli più alti negli indici dei rapporti alunni/classe,
alunni/docenti e dei parametri di dimensionamento nel panorama nazionale,
realizzando ogni razionalizzazione possibile del sistema; - che le politiche
relative alla scuola e alla formazione non si limitano ai giovani in età
scolare, ma devono tenere conto della complessità della società attuale e della
necessità di investire nel sapere per qualificare anche gli adulti, tra cui, in
considerazione della trasformazione sociale e dei flussi migratori in corso,
gli immigrati; - che i tagli comporterebbero inevitabilmente una riduzione dellestensione
e della qualità del servizio, ora particolarmente elevato, tanto più che a)
cresce la richiesta di un tempo scuola esteso, come dimostra la richiesta
prevalente dei genitori di iscrivere i figli alla scuola primaria optando per
le 30 o le 40
ore (i due modelli organizzativi che raccolgono quasi lunanimità
dei consensi tra le famiglie emiliano-romagnole); b) aumenta in ambito
regionale, per la.s. 2009-2010 (confermando la tendenza alla crescita
costante già rilevata nellultimo quinquennio), il numero degli iscritti a
scuola, con oltre 6.000 alunni in più rispetto allo scorso anno; c) aumenta la
presenza di giovani immigrati che richiedono particolari modalità di gestione
della didattica, in modo da garantire una piena integrazione; d) aumenta laccesso
degli alunni disabili alla scuola secondaria superiore e, in generale, si
consolida lalta percentuale di allievi con bisogni educativi speciali
presenti nelle scuole dellEmilia-Romagna, con la conseguente esigenza di
docenti di sostegno in grado di assicurare il successo formativo; ritenuto - che, in questo
quadro, la riduzione di 1.637 posti nella pianta organica degli insegnanti
della Regione Emilia-Romagna sia un colpo gravissimo al sistema scolastico
regionale, soprattutto in relazione al forte incremento di iscritti ed al
rapporto alunni/classi più alto dItalia; valutata - la
legittima e giustificata preoccupazione che emerge tra le autonomie locali,
come documentano gli atti deliberati dalle Conferenze Provinciali di
Coordinamento in merito
allapplicazione delle norme ministeriali sugli organici per
la.s. 2009/2010; - la forte preoccupazione diffusa tra famiglie, mondo
della scuola e studenti per i tagli operati dal Governo nel prossimo triennio
scolastico e per la situazione di difficoltà economica in cui versano le istituzioni
scolastiche italiane per la mancanza di fondi; - la permanenza di incertezze
sul quadro normativo di riferimento, particolarmente per ciò che riguarda le
scuole superiori, che costituiscono unulteriore ragione
di
preoccupazione per le famiglie e il mondo della scuola; esprime forte
preoccupazione per la riduzione significativa di risorse in organico prevista
per lEmilia-Romagna che crea le condizioni per dequalificare di fatto
il sistema scolastico regionale e compromettere la possibilità di dare applicazione corretta
alle normative sulla sicurezza, determinando nelle scuole la formazione di
classi con un alto numero di alunni; ritiene - che la scuola italiana non possa
sopportare il taglio di 42.100 insegnanti e che tale scelta comprometta la
qualità del sistema dellistruzione nazionale e riduca la
possibilità di competere nella società della conoscenza; conferma
limpegno di Regione ed Autonomie Locali per la collaborazione con le
Autonomie Scolastiche per lefficacia dellazione educativa e
formativa, sostenendo le iniziative previste nei Piani dellOfferta
Formativa (POF) e contribuendo allallargamento dei sistemi di relazione
con il territorio; chiede al Governo - di riconsiderare le attuali politiche, che
comportano
inevitabilmente una riduzione di efficacia e qualità del sistema scolastico; -
che siano garantite le risorse di organico per consentire il corretto
funzionamento del sistema scolastico e per dare riposta alle aspettative delle
famiglie e ai bisogni degli studenti; va, in particolare, assicurata la
generalizzazione della scuola dellinfanzia per soddisfare
tutte le richieste, anche considerati i consistenti investimenti attivati dagli
Enti Locali; - che siano garantite risorse adeguate alle autonomie scolastiche per consentire il
normale funzionamento degli istituti e siano risolte le situazioni pregresse; -
che sia consolidata per la.s. 2009/2010 lofferta
formativa per come si è strutturata negli anni grazie alla costruzione di
rapporti interistituzionali
che hanno visto la scuola e le istituzioni locali investire intelligenze e
significative risorse nel sistema di istruzione; - che vengano garantiti i
livelli di funzionamento consolidati dei servizi scolastici delle scuole di
ogni ordine e grado; - che vi siano le condizioni per dare risposta positiva
alla crescente domanda di tempo pieno da parte delle famiglie
emiliano-romagnole; - che siano assicurate attenzione e risorse per le realtà
scolastiche della montagna, che ancor più delle altre risentiranno dei tagli
(secondo le previsioni della normativa citata in premessa, contro la quale la
Regione Emilia-Romagna ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale),
mettendo a rischio lo stesso diritto di accesso allistruzione,
nonché il presidio sociale e culturale che le scuole rappresentano per tali aree; - di
individuare soluzioni adeguate rispetto al personale ATA, la cui drammatica
riduzione mette a rischio il normale funzionamento delle scuole; - di trovare
soluzioni certe alla condizione di precarietà di una parte importante del
personale della scuola che verrà espulsa dal lavoro, in conseguenza dei tagli
operati, e che si troverà priva di ammortizzatori sociali; - di riservare una
speciale attenzione allistruzione degli adulti che
registra una
tendenza in aumento nelle iscrizioni; dà mandato al Presidente della Regione
Emilia Romagna Vasco Errani di continuare a farsi interprete delle
considerazioni e delle richieste del presente documento presso le opportune
sedi di confronto interistituzionale; trasmette il presente odg alle
Associazioni nazionali degli Enti locali - ANCI, UPI, UNCEM, Lega autonomie –
affinché possano rappresentare nelle sedi di confronto interistituzionali le
istanze e le richieste in esso contenute. ORGANICI DEL PERSONALE DOCENTE DELLA
PROVINCIA DI PIACENZA RICHIESTE / FABBISOGNO PER LA.S.2009/10
Scuola dellinfanzia Occorrono 24 posti, di cui 20 da destinare alle nuove
istituzioni di sezioni di scuola dellinfanzia statali richieste
congiuntamente da Comuni e Istituzioni Scolastiche (10), e 4 posti servono per i
completamenti orari di quelle attualmente funzionanti part-time. Diversamente
oltre 250 famiglie restano senza scuola per i propri figli e circa 100 si
devono accontentare del part-time. Scuola Primaria Siamo in presenza di 113
alunni in più rispetto allattuale anno scolastico
(11397 / 11284). Occorrono almeno altri 10 posti, per attivare le 20 classi a
tempo pieno richieste dalle famiglie e non autorizzate in organico di diritto.
Scuola Secondaria di 1^ grado Siamo in presenza di 143 alunni in più rispetto allattuale
anno scolastico (7127 / 6984), eppure sono stati tagliati 26 posti che
chiediamo di ripristinare, anche per evitare laumento delle pluriclassi
Scuola Secondaria di 2^ grado Siamo in presenza di 261 alunni in più rispetto allattuale
anno scolastico (10896 / 10635). Il Ministero prevede un taglio di 14 classi
(oltre ad aumentare il numero delle classi articolate), che comporterebbero una
perdita secca di 28 docenti. La richiesta è di autorizzare tutte le classi proposte dalle scuole (e
validate dal sistema, e perciò in regola con le norme sulle iscrizioni), senza
tagli degli insegnanti. Educazione Adulti Occorrono almeno 20 posti, sia per
rafforzare i CTP (alfabetizzazione stranieri e licenza media), sia per avviare
tutte le prime classi dei corsi serali (al momento è autorizzata soltanto la 1^
classe dellI.T.G. Tramello mentre I.T.C. Romagnosi,
Istituto Raineri-Marcora e Istituto Tecnico Marconi sono privi di docenti per
lavvio di nuove classi) A.T.A. Blocco dei tagli del personale-tecnico-amministrativo
previsti dal decreto ministeriale in corso di emanazione e che a Piacenza
potrebbe coinvolgere diverse decine di lavoratori già dal prossimo anno
scolastico.
( da "Corriere.it"
del 19-05-2009)
Argomenti: Giustizia
DEPOSITATE LE
MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA. IL Cavaliere: «in aula dirò cosa penso dei giudici»
"Mills fu corrotto da Berlusconi" L'ira del premier:«Sentenza
scandalosa» L'avvocato inglese condannato a 4 anni e 6 mesi per corruzione in
atti giudiziari: agì «da falso testimone» MILANO - «È una sentenza
semplicemente scandalosa, contraria alla realtà, come sono certamente sicuro
sarà accertato in appello per quanto riguarda il signor Mills». In conferenza
all'Aquila, Silvio Berlusconi rompe il silenzio, durato una mattinata, sulla
sentenza di condanna dell'avvocato inglese David Mills che lo vede coinvolto.
Il premier scandisce la parola «scandalosa» riferendosi a quelle 400 pagine di
motivazioni depositate in giornata (scarica in pdf) che hanno portato alla condanna
di Mills a 4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari. Agì «da falso
testimone» - si legge nelle motivazioni di condanna -«per consentire a Silvio
Berlusconi e al gruppo Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno, il
mantenimento degli ingenti profitti realizzati. Dall'altro lato (Mills) ha
contemporaneamente perseguito il proprio vantaggio economico». LA VICENDA - Al
centro del procedimento che riguarda Mills c'è l'accusa secondo cui il legale
inglese tra il 1996 e il 1997 avrebbe incassato da Silvio Berlusconi 600.000
dollari come ricompensa per non aver rivelato in due processi (All Iberian e
quello sulla corruzione nella Guardia di Finanza, con Mills in qualità di
testimone e quindi con l'obbligo di legge di dire il vero e non tacere nulla),
le informazioni su due società off- shore usate da Mediaset, secondo la
procura, per creare fondi neri. Si legge in un passaggio delle motivazioni: «Il
fulcro della reticenza di David Mills in ciascuna delle sue deposizioni sta nel
fatto che egli aveva ricondotto solo genericamente a Fininvest e non alla
persona di Silvio Berlusconi, la proprietà delle società off-shore, in tal modo
favorendolo in quanto imputato in quei procedimenti». E poi ancora: «David
Mills ha ricevuto enormi somme di denaro, estranee alle sue parcelle
professionali, da Fininvest e da Silvio Berlusconi, fin dagli anni 1995 - 1996,
e quindi da un'epoca anteriore a quella delle sue deposizioni nei procedimenti
tenuti a Milano» che vedevano imputato il premier. Dal
processo Mills è stata stralciata la posizione di Silvio Berlusconi, in attesa
che la Corte Costituzionale si pronunci sulla legittimità del lodo Alfano
riguardante le quattro più alte cariche dello Stato. Il dibattimento nei
confronti di Berlusconi è quindi stato sospeso. «NESSUN VERSAMENTO» - «Ci sarà
un appello, ci sarà un altro giudice e io sono sereno. Se c'è un fatto
indiscutibile è che non c'è stato alcun versamento di nessuno al signor Mills»
si è difeso il premier dall'Aquila. «Da questi giudici - ha aggiunto il premier
riferendosi a Nicoletta Gandus - non mi farò processare. Quando il processo riprenderà
con altri giudici dimostrerò la mia totale estraneità» ha chiarito il premier.
«Durante il processo è stato spiegato chi aveva dato i soldi, è stato
individuato il tragitto dei soldi, sono state individuate le azioni fatte da
Mills su questi soldi e il fisco inglese ha costretto il signor Mills a pagare
imposte, considerando questa entrata un suo compenso professionale. Se fosse
stata una donazione, il signor Mills non avrebbe dovuto pagare alcuna imposta.
E se questo non vi basta...» ha anche spiegato il Cavaliere. Berlusconi ha
confermato l'intenzione (già annunciata in mattinata) di riferire in Parlamento
sulla vicenda. «In quella sede - ha spiegato il Cavaliere - dirò finalmente
quanto da tempo penso a proposito di certa magistratura». - Di Pietro: «Il
Paese non può essere governato da un corruttore» - Ghedini: «Una sentenza
basata sul nulla» REAZIONI - Le 400 pagine scritte da giudici di Milano sul
caso Mills tengono banco nel dibattito politico. Il Pd chiede al premier di
rinunciare al lodo Alfano. Berlusconi «venga in Parlamento, ma venga a dire:
'io rinuncio ai privilegi del lodo Alfano e mi sottopongo a un giudizio come
tutti i normali cittadini"» sostiene il leader dei democratici Dario
Franceschini. «Non capisco perché Silvio Berlusconi abbia scelto di andare in
Parlamento. Sarebbe dovuto andare in tribunale per accettare di essere
processato e chiarire le accuse che gli vengono rivolte. A questo punto sono
preoccupato che la seduta in Parlamento diventi una gazzarra contro la
magistratura. Questo sarebbe intollerabile» rincara la dose Massimo D'Alema.
«Ora si capisce il motivo del Lodo Alfano» aggiunge l'esponente Pd. «Berlusconi
è un corruttore giudiziario che si è fatto una legge per non farsi processare,
rinunci all'immunità del Lodo Alfano o si dimetta» è la posizione del leader
dell'Idv Antonio Di Pietro. Spazza il terreno da ogni equivoco Niccolò Ghedini
(Pdl), ascoltato consigliere giuridico del premier: Berlusconi non rinuncerà
all'immunità, altrimenti «per un anno anziché stare a governare dovrebbe stare
in aula a difendersi». Pdl e Lega fanno quadrato attorno al presidente del
Consiglio, chiedendo un no secco alle strumentalizzazioni e piena difesa del
premier. Per Sandro Bondi coordinatore nazionale del Pdl, «ancora una volta
teoremi giudiziari tanto infondati quanto perseguiti con ostinazione
intervengono, specialmente alla vigilia di appuntamenti elettorali, a
condizionare e turbare pesantemente la vita politica italiana». «COSE
INVENTATE»- La conferenza stampa all'Aquila è stata per il premier anche
un'occasione per attaccare l'opposizione («sconfitta, divisa e annullata si
attacca a cose di questo tipo in modo vergognoso come ha fatto con il caso
delle "veline", che non sono mai esistite») e sfogarsi con la stampa.
Sul presidente del Consiglio «sono state scritte cose inventate di sana
pianta», ha sottolineato Berlusconi riferendosi al «caso veline» e a Noemi
Letizia. Duro scontro tra il premier e la cronista dell'Unità Claudia Fusani.
La giornalista chiede a Berlusconi se, dopo le motivazioni della sentenza
Mills, non sia il caso di farsi processare e quindi di congelare il lodo
Alfano. «Con questi giudici non si può fare» esplode. «Il processo c'è ed è a
Mills. Ci sarà un appello, ci sarà un altro giudice ed io sono sereno. Quando il
processo riprenderà ci sarà una assoluzione assoluta». La Fusani insiste: si
faccia processare. Berlusconi alza moltissimo la voce: «Su questa cosa mi
infurio. Lo posso giurare sui miei figli. Non perdo tempo a risponderle. Me ne
vado o sennò se ne va lei. Questa cosa mi fa infuriare, è come se mi dicessero
che non mi chiamo Silvio Berlusconi». stampa |
( da "Corriere delle Alpi"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Una
sentenza della Corte costituzionale europea La
farmacia è del farmacista BELLUNO. Il giudice della Corte costituzionale europea ha
stabilito che la proprietà della farmacia può essere soltanto del farmacista.
Esclusa quindi la possibilità, come richiedeva il caso che era stato portato
all'attenzione dallo Stato italiano, di acquisto da parte di una
multinazionale o di una società della grande distribuzione. Soddisfazione da
parte del segretario di Federfarma veneto nonchè presidente dell'associazione
nella provincia di Belluno, Roberto Grubissa. «Questo sarà un grande beneficio
per gli utenti, perchè così saranno più tutelati e potranno sempre avere la
certezza. Si tratta di una sentenza che cambia molte cose e che dà più forza a
quello che da tempo come associazione che raccoglie i farmacisti andiamo
dicendo: cioè che per garantire il servizio alla popolazione la farmacia deve
essere di proprietà soltanto della figura professionale».
( da "Stampa, La" del
20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
SAVONA VENERDI'
L'INTERO QIARTIERE DIVENTA ISOLA PEDONALE Zone periferiche Fiera e benedizione
delle rose per la tradizione di Santa Rita Il Comune restituisce il canone di
depurazione incassato per sbaglio L'elenco di vie e piazze dove saranno rimosse
le auto SAVONA Quartiere di Santa Rita: attenti a non lasciare l'auto
parcheggiata i zona. Il rischio di vedersela rimuovere è concreto. Si sta
preparando la tradizionale festa di Santa Rita, che si tramuterà, da venerdì
( da "Corriere.it"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
GIUSTIZIA Lodo
Alfano, lo «scudo» delle polemiche Tre ricorsi alla Consulta, la decisione in autunno Sarà nuovamente la Corte Costituzionale a
decidere il destino dei processi a carico del premier Silvio Berlusconi. Come
già fu nel 2004 per il «lodo Schifani», vale a dire lo «scudo» processuale per
le più alte cariche dello Stato che la Corte bocciò in toto determinando la
ripresa del processo Sme, la Consulta tornerà a pronunciarsi sulla legittimità
del nuovo «lodo», ribattezzato col nome del Guardasigilli Alfano. I tre
ricorsi arrivati alla Corte saranno presi in esame dopo la pausa estiva,
probabilmente tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre, secondo alcune
indiscrezioni. Il presidente della Consulta, Francesco Amirante, che nel 2004
scrisse le motivazioni della sentenza di illegittimità del lodo Schifani, non
ha ancora fissato la data dell'udienza. La prima questione di legittimità del
lodo Alfano è stata sollevata dai giudici della prima sezione del tribunale di
Milano, davanti ai quali si celebra il processo per presunte irregolarità nella
compravendita dei diritti televisivi da parte di Mediaset con Berlusconi tra
gli imputati. Il secondo ricorso è dei giudici della decima sezione del
Tribunale di Milano che, dopo aver stralciato la posizione di Berlusconi e
investito l'Alta Corte, hanno condannato a 4 anni e 6 mesi l'avvocato inglese
David Mills, coimputato del premier, per corruzione in atti giudiziari. La
terza causa è arrivata alla Consulta dal gip di Roma Orlando Villoni
nell'ambito del procedimento che vede indagato Berlusconi per istigazione alla
corruzione di alcuni senatori eletti all'estero durante la scorsa legislatura.
Tutti e tre i ricorsi muovono rilievi sostanzialmente simili: innanzitutto che
il lodo Alfano, nel sospendere i processi penali per reati extrafunzionali
commessi dalle quattro più alte cariche (presidente della Repubblica,
presidenti di Senato e Camera, presidente del Consiglio), viola l'articolo 138
della Costituzione perchè introduce con una legge ordinaria e non costituzionale una «garanzia aggiuntiva» «in deroga alla
generale disciplina in vigore per tutti i cittadini». E ancora: il 'lodò viola
l'art 3 della della Carta, vale a dire l'uguaglianza dei cittadini di fronte
alla giurisdizione penale, nonché i principi dell'obbligatorietà dell'azione
penale (art.112) e del giusto processo (art.111). Nel ricorso alla Consulta
presentato dal collegio presieduto dal giudice Nicoletta Gandus, ricusata dal
premier, è inoltre aggiunto che il lodo, per la sua «generale e automatica»
sospensione del procedimento penale per reati extrafunzionali di cui il premier
è imputato, comporta una violazione dell'art 96 della Costituzione: se infatti
per i reati commessi nell'esercizio delle funzioni il presidente del Consiglio
e i ministri sono accomunati dalla necessità di una preventiva autorizzazione
delle Camere, ciò non vale per i reati extrafunzionali dal momento che il 'lodò
tutela solo il premier. La bussola della prossima decisione della Corte sarà
senza dubbio la sua precedente pronuncia del 2004: allora la Consulta bocciò la
legge perché «generale, automatica e di durata non determinata». Tuttavia la
Corte indicò come «un interesse apprezzabile» quello di «tutelare il sereno
svolgimento delle funzioni» delle alte cariche dello Stato; interesse che, si
sottolineava, «può essere tutelato in armonia con i principi fondamentali dello
Stato di diritto, rispetto al cui migliore assetto la protezione è
strumentale». Come dire: l'obiettivo non era censurabile ma il «lodo Schifani»
era scritto male. Ansa stampa |
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 20-05-2009)
Pubblicato anche in: (Trentino)
(Gazzetta di Modena,La) (Gazzetta di Mantova, La) (Corriere delle Alpi)
Argomenti: Giustizia
D'Ambrosio
indignato «La gente si svegli» NICOLA CORDA ROMA. «Ora la gente si deve
svegliare, c'è bisogno di una reazione forte». L'ex giudice e senatore del Pd
Gerardo D'Ambrosio non usa mezzi termini per commentare la sentenza Mills,
anche se non si mostra per nulla stupito. Senatore, lei dice che già si sapeva?
«Era una cosa scontata, se non ci fosse stato il processo Mills non ci sarebbe
stato neppure il Lodo Alfano, non ce n'era bisogno. Anche il modo con cui si è
arrivati alla legge è chiaro che è stata fatta in funzione di quel processo.
Noi lo abbiamo osteggiato perché in nessun altro Stato esiste un tipo di
immunità che va al di là del mandato».... La maggioranza però ha sempre
sostenuto che l'immunità per le massime cariche dello Stato c'è in tutte le
democrazie. «Non in tutte, in qualcuna. Ma in ogni caso è completamente diverso
il comportamento da parte di chi ricopre una carica pubblica. Se si è
sospettati di un reato abbastanza grave come la corruzione ci si dimette,
oppure non ci si presenta neppure per determinate cariche. Ciò che stupisce e
che questa anomalia sia solo nel nostro paese e che tutto ciò avvenga con
grande tranquillità, così come le leggi ad personam varate nell'altra legislatura».
Sul lodo Alfano però pende ancora il giudizio della Corte costituzionale. Potrebbe cambiare
qualcosa? «Non sappiamo come deciderà ma ricordo le parole di un ex presidente
di Cassazione e della Corte Costituzionale che in commissione ci implorò di non
approvare la legge che avrebbe fatto scendere la nostra democrazia in uno degli
ultimi posti. Questa vicenda mi colpì molto». Non servirà neppure che
venga in Parlamento a riferire come ha annunciato lo stesso premier? «E cosa
vuole che racconti? Ci dirà quello che vuole lui, ci darà delle
giustificazioni, mica ci dimostrerà dei fatti o delle spiegazioni dal punto di
vista giudiziale. E' vero che si tratta sempre di un giudizio di primo grado e
dunque c'è presunzione di non colpevolezza ma è pur sempre una sentenza che si
basa su fatti che sono stati accertati giudizialmente». I legali del premier
dicono però che il teorema della corruzione sarebbe stato smontato nel
dibattimento. «Infatti loro adesso nel disegno di legge 1440, proprio perché la
prima ricusazione era stata respinta, hanno inserito dei nuovi motivi per
ricusare i giudici. Quello di aver espresso giudizi politici la Cassazione lo
ha sempre escluso, ma ora cambiano la legge. In Italia con questa maggioranza è
possibile tutto. Sono molto preoccupato per quello che sta accadendo. La gente
si sta disinteressando della politica e non si accorge di quello che sta
accadendo».
( da "Repubblica, La"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 3 -
Interni L´ira del Cavaliere sui magistrati "Una sentenza scandalosa in
Parlamento dirò ciò che penso" GIANLUCA LUZI dal nostro inviato L´AQUILA -
«è una sentenza semplicemente scandalosa», scandisce Berlusconi. Per di più
uscita alla vigilia delle elezioni Europee «in modo puntualmente programmato».
«è mia intenzione intervenire in Parlamento sulla sentenza Mills appena avrò
tempo. E in quella sede dirò finalmente quello che da tempo penso a proposito
di certa magistratura». Manca poco alle diciannove nella caserma di Coppito,
quartier generale della ricostruzione. Il presidente della Commissione Europea
Barroso è stato appena salutato. Berlusconi torna nella saletta della
conferenza stampa e scatena la sua furia. Che sarebbe andato in Parlamento per
dire la sua sulla sentenza del tribunale di Milano che lo chiama direttamente
in causa nella condanna dell´avvocato inglese, lo aveva annunciato già ieri
mattina inaugurando il reparto di un ospedale a San Donato Milanese. Ma al
pomeriggio la rabbia deve essere montata di parecchie spanne, tanto è stato
virulento lo sfogo del presidente del Consiglio. Contro i giudici, contro la
stampa che «si dovrebbe vergognare», contro Di Pietro «pericoloso per la
democrazia. Mi fa orrore» e contro l´opposizione che «è stata sconfitta sul
piano delle cose concrete ed è completamente annullata. Si attacca a queste
cose come ha già fatto sul caso veline, che non sono mai esistite». Ma di farsi
processare per il caso Mills, Berlusconi non ha la minima intenzione. E non
solo - come aveva detto il suo avvocato-deputato Ghedini - perché le sedute lo
distoglierebbero dai compiti di governo. Ma proprio perché «con questi giudici
non si può, quando il processo riprenderà con altri giudici dimostrerò la mia
totale estraneità, ma da questi giudici non mi farò processare». Una mossa
dettata anche dai timori di un´altra "imboscata" che potrebbe arrivare dalla Corte costituzionale che dopo l´estate deciderà sulla sorte del Lodo Alfano. Arriva
così un attacco diretto al magistrato Nicoletta Gandus che il premier ritiene
prevenuta nei suoi confronti. E alla domanda della giornalista dell´Unità che
gli chiede perché, se convinto della propria estraneità, non si vuole
sottoporre al processo rinunciando al Lodo Alfano, Berlusconi ripete che
«il processo c´è. è un processo a Mills, ci sarà un appello: con questi giudici
non si può fare. Io - aggiunge Berlusconi accalorandosi - sono assolutamente
sereno. Quando il processo riprenderà non ho nessuna esitazione a dire che ci
sarà un´assoluzione assoluta», perché «è un fatto indiscutibile che non c´è
stato nessun versamento di nessuno al signor Mills». Nel consueto look
informale con girocollo scuro sotto la giacca, Berlusconi appare tirato in
viso, un po´ pallido, persino i capelli perdono l´abituale compostezza. Il tono
è tagliente: «Durante il processo è stato spiegato chi aveva dato i soldi -
incalza Berlusconi - è stato individuato il tragitto dei soldi e sono state
individuate le azioni che Mills ha fatto con quei soldi e il fisco inglese ha
costretto il signor Mills a pagare le imposte, considerando queste entrate come
un compenso professionale. Se fosse stata una donazione Mills non avrebbe
dovuto pagare alcuna imposta. Se questo non vi basta, non vi basta la presa di
posizione di uno Stato a riguardo, allora non so...». Il Cavaliere è veramente
arrabbiato: «Io su questa cosa mi infurio - si accalora Berlusconi con la
giornalista dell´Unità - e siccome posso giurare sui miei figli, non le
rispondo più, perché lei ha una posizione pregiudiziale. Sto lavorando tanto,
pensate che voglia perdere altro tempo? Sono già stati fatti 102 processi, ho
speso 200 milioni in consulenze e avvocati. Non perdo tempo a rispondere,
questa cosa mi fa infuriare. è come se mi dicessero che non mi chiamo Silvio
Berlusconi. Avevamo ricusato questo giudice - aggiunge riferendosi alla Gandus
- che in tutte le situazioni si è messo in piazza per criticare l´operato del
Governo. è una cosa scandalosa, vedrete cosa dirò in Parlamento». Non ha voluto
anticipare di più, il presidente del consiglio, ma certamente sarà l´occasione,
oltre che per scagliarsi contro le «toghe rosse», sua ossessione da quando è
sceso in politica, anche per rilanciare la riforma radicale della Giustizia con
la separazione degli ordinamenti e i pm sullo stesso piano degli avvocati della
difesa. Non solo. L´assedio dei magistrati, i processi «ingiusti» diventeranno
presto il centro della campagna elettorale. Il Cavaliere sa che questo è un terreno
sempre vincente per lui. Cavalcare il sentimento "anti-magistrati" e
schiacciare il Pd su Antonio Di Pietro. E in più "nascondere" i temi
più sensibili: la crisi economica e il caso Noemi-Veronica. Intanto coglie
l´occasione per rinnovare un duro attacco a Di Pietro: «Il signore che guida
l´Italia dei valori è un soggetto pericoloso per la democrazia e mi fa orrore».
E per quanto riguarda l´Idv Berlusconi affonda il colpo: «Sono dei valori
mobiliari».
( da "Repubblica, La"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 33 -
Commenti UN LEADER IN FUGA DALLA VERITà modello nordcoreano GIUSEPPE D´AVANZO
(SEGUE DALLA PRIMA P
( da "Repubblica, La"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 4 -
Interni Il Pd: "Il premier si faccia processare" Di Pietro: si
dimetta o impeachment. Casini: positivo che si spieghi in Parlamento Le
reazioni GIOVANNA CASADIO ROMA - La questione è sempre la stessa: Berlusconi
mente o dice la verità? è il corruttore di David Mills oppure no? L´opposizione
attacca. Il Pd e i dipietristi chiedono al premier di rispondere a queste
semplici domande ma in un tribunale, rinunciando perciò all´immunità che gli è
garantita dal "lodo Alfano", la legge "ad personam" su cui si deve ancora pronunciare la Corte costituzionale. Il giudizio di Dario
Franceshini, il segretario dei Democratici, è tagliente: «La sentenza dimostra
in modo purtroppo incontestabile il coinvolgimento del presidente del Consiglio
e che la "legge Alfano" è stata fatta apposta per sottrarre Berlusconi
al giudizio a cui sono sottoposti tutti i normali cittadini italiani».
C´è sul muro delle aule dei tribunali, ricorda il leader del Pd, «la scritta
"la legge è uguale per tutti" : Berlusconi la rispetti venendo in
Parlamento ma a dire "rinuncio ai privilegi del lodo Alfano"». E
Antonio Di Pietro, il leader di Idv, chiede le dimissioni o l´impeachment del
Cavaliere: «Insistiamo su questo, non è antidemocratica Idv, lo è lui stesso:
xenofobo, piduista, fascista e adesso anche corruttore, si dimetta e non venga
in Parlamento solo ad offendere i giudici che hanno fatto il loro mestiere».
Toni surriscaldati e scambio di accuse. Alla ripresa dei lavori d´aula, nel
primo pomeriggio a Montecitorio poco dopo le motivazioni della sentenza Mills,
Antonello Soro il capogruppo dei Democratici chiede la parola sulla vicenda:
«Ci sono ombre gravi, Berlusconi difenda in tribunale la reputazione sua e
dell´Italia». Subito dopo, il dipietrista Massimo Donadi: «In un paese civile
il premier sarebbe costretto alle dimissioni». Ad apprezzare l´annuncio di
Berlusconi è il leader dell´Udc, Pier Ferdinando Casini: «è un gesto di
responsabilità, bene che venga a riferire in Parlamento». Ma per Massimo
D´Alema ad esempio, assai meglio sarebbe se rispondesse «in tribunale non in
Parlamento: sarebbe infatti intollerabile una seduta di gazzarra contro la
magistratura». è il timore di tutti nell´opposizione, che il premier cioè
scateni l´ira di Dio nelle aule parlamentari sviando dal merito della vicenda
di corruzione. Del resto, quando si presenterà alle Camere? Berlusconi
risponde: «Quando avrò tempo» e il pd Luigi Zanda denuncia: «Per queste parole
ci aspettiamo la protesta dei presidenti Fini e Schifani». La maggioranza, Pdl
e Lega, fanno quadrato e accusano l´opposizione: «Torna l´uso politico della
giustizia». «Gli attacchi saranno un boomerang». C´è invece una semplice
evidenza per la vice presidente della Camera Rosy Bindi: «Ci sono accuse
gravissi e imbarazzanti nella vita del premier delle quali deve rispondere in
sede giudiziaria e politica, non pensi di essere l´imperatore». Il popolare
Pierluigi Castagnetti tuttavia teme che «questa situazione non aiuti noi, ma
lui e Di Pietro».
( da "Italia Oggi"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi
sezione: Primo Piano data: 20/05/2009 - pag: 4 autore: di Paolo Silvestrelli
Berlusconi si avvale del lodo Alfano e annuncia che parlerà davanti al
Parlamento Le motivazioni accusano Silvio Sentenza Mills, il legale condannato.
E si scatena il finimondo David Mills è stato condannato dal tribunale di
Milano a 4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari per operazioni
societarie e finanziarie illecite in concorso con il premier Silvio Berlusconi
il cui processo è fermo in attesa della decisione della Consulta sul lodo
Alfano.Il premier, in seguito alle pubblicazioni della sentenza, ha annunciato
che riferirà in Parlamento la sua posizione.Le motivazioni della condanna del
legale britannico, per diversi anni consulente della Fininivest e marito di un
ex ministro del governo inglese, deciso lo scorso 17 febbraio, secondo la
decima sezione del tribunale di Milano sono riconducibili al fatto che «Mills
ha agito certamente da falso testimone da un lato per consentire a Silvio
Berlusconi e al gruppo Fininvest l'impunità delle accuse o almeno il
mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento di
operazioni societarie e finanziate illecite perseguendo contemporaneamente il
proprio vantaggio economico».Secondo la ricostruzione dei pm, «l'esito dei
procedimenti a carico di Berlusconi» con riferimento alle vicende All Iberian e
alle tangenti alla Guardia di Finanza, «dipendeva anche dalla testimonianza di Mills».
La condotta di Mills, accusato di reticenza nei processi in cui era imputato
Berlusconi, secondo i giudici, «era dettata dalla necessità di distanziare la
persona di Silvio Berlusconi dalle società off shore, al fine di eludere il
fisco e la normativa antitrust consentendo il mantenimento della proprietà di
ingenti profitti illecitamente conseguiti all'estero».La reticenza di Mills
sarebbe emersa «in ciascuna delle sue deposizioni riconducendo solo
genericamente a Fininvest e non alla persona di Silvio Berlusconi la proprietà
delle società off shore in tal modo favorendolo in quanto imputato in quei
procedimenti». Nella sentenza scritta dai giudici milanesi, Mills avrebbe
ricevuto enormi somme di denaro estranee alle sue parcelle professionali da Fininvest
fin dagli anni 1995-1996» e inoltre avrebbe ricevuto «almeno 600 mila dollari»
ritenuti «il prezzo della corruzione » per dire il falso e « l'artificiosa
tanto opaca modalità di trasferimento dei soldi ai conti di Mills» è per i
giudici indicativa dell'illeceità della complessiva operazione».
Dall'opposizione è arrivata la richiesta di rinuciare al lodo Alfano e farsi
processare ma l'avvocato del premier Nicolò Ghedini ha già annunciato che non
lo farà «perché si negherebbe la possibilità di espletare in maniera completa
il suo mandato poiché per un processo fatto bene e sentire tutti i teste della
difesa ci vorrebbero 50 udienze oltre a quelle già fatte». Il premier, alle
accuse che lo vogliono «corruttore» ha risposto: «È una sentenza scandalosa e andrò
in Parlamento a dire cosa penso dei giudici». Già in passato infatti Berlusconi
ha ricusato il presidente della decima sezione del tribunale di Milano
Nicoletta Gandus riguardo il processo Mills, poiché secondo l'istanza di
ricusazione del premier, la Gandus avrebbe in passato rilasciato dichiarazioni
che attesterebbero una «inimicizia grave» nei sui confronti «con posizioni
pubbliche di netto e violento contrasto contro il precedente governo».Intanto,
potrebbe slittare a dopo l'estate la decisone della Corte
Costituzionale sul lodo Alfano. Il presidente della Consulta Francesco Amirante
infatti non ha ancora fissato la data dell'udienza per discutere le questioni
di legittimità sollevate nei confronti della legge che sospende i processi per
le quattro più alte cariche dello Stato, in attesa che tutte e tre le cause in
questione a carico del presidente del consiglio, vengano depositate.
( da "Italia Oggi"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi
sezione: Primo Piano data: 20/05/2009 - pag: 8 autore: di Pierluigi Mantini NEO
- DEM Meno moduli di Stato e più libertà in Abruzzo In Abruzzo si apre una
nuova fase, dall'urgenza dell'emergenza al governo dell'emergenza e del futuro.
Le scosse sembrano diminuire, dalla lunga condizione di terremoto si è
tecnicamente ora nella fase di sciame sismico.
Con cautela, sulla base dell'esperienza scientifica, si può iniziare a pensare e a
programmare il vero obiettivo: quello del rientro, del ritorno ad una dolorosa
e difficile normalità. Può apparire velleitario o addirittura provocatorio
parlare di rientro, in una condizione segnata da
molte macerie e non
solo materiali. Certo non si può pensare ad un ritorno ad una quasi normalità,
anche se talvolta, da qualche spicchio di terra, il rigoglio della natura o lo
speciale rosa del tramonto dietro il Gran Sasso possono concedere l'illusione
che poco sia cambiato. È l'illusione di un momento, perché lo sgomento che
accompagna le persone trova una sua brusca conferma appena lo sguardo incrocia
le gru altissime che spuntano dal centro storico blindato o le macchie blu
delle tende tra il verde dei campi. Eppure, dinanzi alla drammaticità eloquente
dei fatti, c'è qualcosa che non ci convince nel gigantismo dell'intervento
pubblico in atto. Gigantismo mediatico, di promesse, di presenze politiche, di
Capi di Stato del G8, di espropri. L'aquilano ferito, ma non abbattuto, come il
motto nec recisa recedit che campeggia
nella Caserma della Guardia di Finanza, sembra perplesso ed estraniato dinanzi
a questa girandola di numeri e di effetti speciali. Però, mentre si affollano
le visite di strani personaggi di servizi di sicurezza di mezzo mondo e
procedono alacremente i lavori per il G8, ci sono alcuni fatti che non si
vedono. Il decreto legge in via di conversione al Senato è stato migliorato ma
non si vedono ancora coperture efficienti delle risorse né liquidità. Gli indennizzi
per le attività produttive sono incerti e ancora affidati ai crediti
di imposta, inutili per attività che avranno ben poco debito di
imposta e inadeguate a rigenerare il tessuto produttivo. Non c'è la
zona franca o comunque un regime anche parziale di detassazione che possa
attrarre investimenti e risorse. Non è chiara la gestione delle gare e degli
affidamenti e crescono i primi pericolosi sospetti. Gli albergatori della
costa, che ospitano 35.000 aquilani (
( da "Tirreno, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 5 -
Attualità D'Ambrosio indignato «La gente si svegli» NICOLA CORDA ROMA. «Ora la
gente si deve svegliare, c'è bisogno di una reazione forte». L'ex giudice e
senatore del Pd Gerardo D'Ambrosio non usa mezzi termini per commentare la
sentenza Mills, anche se non si mostra per nulla stupito. Senatore, lei dice
che già si sapeva? «Era una cosa scontata, se non ci fosse stato il processo
Mills non ci sarebbe stato neppure il Lodo Alfano, non ce n'era bisogno. Anche
il modo con cui si è arrivati alla legge è chiaro che è stata fatta in funzione
di quel processo. Noi lo abbiamo osteggiato perché in nessun altro Stato esiste
un tipo di immunità che va al di là del mandato».... La maggioranza però ha
sempre sostenuto che l'immunità per le massime cariche dello Stato c'è in tutte
le democrazie. «Non in tutte, in qualcuna. Ma in ogni caso è completamente
diverso il comportamento da parte di chi ricopre una carica pubblica. Se si è
sospettati di un reato abbastanza grave come la corruzione ci si dimette,
oppure non ci si presenta neppure per determinate cariche. Ciò che stupisce e
che questa anomalia sia solo nel nostro paese e che tutto ciò avvenga con
grande tranquillità, così come le leggi ad personam varate nell'altra
legislatura». Sul lodo Alfano però pende ancora il giudizio
della Corte costituzionale.
Potrebbe cambiare qualcosa? «Non sappiamo come deciderà ma ricordo le parole di
un ex presidente di Cassazione e della Corte Costituzionale che in commissione
ci implorò di non approvare la legge che avrebbe fatto scendere la nostra
democrazia in uno degli ultimi posti. Questa vicenda mi colpì molto».
Non servirà neppure che venga in Parlamento a riferire come ha annunciato lo
stesso premier? «E cosa vuole che racconti? Ci dirà quello che vuole lui, ci
darà delle giustificazioni, mica ci dimostrerà dei fatti o delle spiegazioni
dal punto di vista giudiziale. E' vero che si tratta sempre di un giudizio di
primo grado e dunque c'è presunzione di non colpevolezza ma è pur sempre una
sentenza che si basa su fatti che sono stati accertati giudizialmente». I legali
del premier dicono però che il teorema della corruzione sarebbe stato smontato
nel dibattimento. «Infatti loro adesso nel disegno di legge 1440, proprio
perché la prima ricusazione era stata respinta, hanno inserito dei nuovi motivi
per ricusare i giudici. Quello di aver espresso giudizi politici la Cassazione
lo ha sempre escluso, ma ora cambiano la legge. In Italia con questa
maggioranza è possibile tutto. Sono molto preoccupato per quello che sta
accadendo. La gente si sta disinteressando della politica e non si accorge di
quello che sta accadendo».
( da "Tirreno, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 5 -
Attualità Si è sottratto al processo con il lodo Alfano Ma in autunno la
Consulta stabilirà se la legge è costituzionale Nel 2004 la prima decisione su un tema analogo ROMA. Sarà
nuovamente la Corte Costituzionale a decidere il destino dei processi a carico
del premier Silvio Berlusconi. Come già fu nel 2004 per il "lodo
Schifani", vale a dire lo "scudo" processuale per le più alte
cariche dello Stato che la Corte bocciò in toto determinando la ripresa del
processo Sme, la Consulta tornerà a pronunciarsi sulla legittimità del
nuovo "lodo", ribattezzato col nome del Guardasigilli Alfano. I tre
ricorsi arrivati alla Corte saranno presi in esame dopo la pausa estiva,
probabilmente tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre, secondo alcune
indiscrezioni. Il presidente della Consulta, Francesco Amirante, che nel 2004
scrisse le motivazioni della sentenza di illegittimità del "lodo
Schifani", non ha ancora fissato la data dell'udienza. La prima questione
di legittimità del "lodo Alfano" è stata sollevata dai giudici della
prima sezione del tribunale di Milano, davanti ai quali si celebra il processo
per presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi da parte
di Mediaset con Berlusconi tra gli imputati. Il secondo ricorso è dei giudici
della decima sezione del Tribunale di Milano che, dopo aver stralciato la
posizione di Berlusconi e investito l'Alta Corte, hanno condannato a 4 anni e 6
mesi l'avvocato inglese David Mills, coimputato del premier, per corruzione in
atti giudiziari. La terza causa è arrivata alla Consulta dal gip di Roma
Orlando Villoni nell'ambito del procedimento che vede indagato Berlusconi per
istigazione alla corruzione di alcuni senatori eletti all'estero durante la
scorsa legislatura. Tutti e tre i ricorsi muovono rilievi sostanzialmente
simili: innanzitutto che il lodo "Alfano", nel sospendere i processi
penali per reati extrafunzionali commessi dalle quattro più alte cariche
(presidente della Repubblica, presidenti di Senato e Camera, presidente del
Consiglio), viola l'articolo 138 della Costituzione perché introduce con una
legge ordinaria e non costituzionale una «garanzia
aggiuntiva» «in deroga alla generale disciplina in vigore per tutti i
cittadini». E ancora: il "lodo" viola l'articolo 3 della Carta, vale
a dire l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla giurisdizione penale, nonchè
i principi dell'obbligatorietà dell'azione penale (art. 112) e del giusto
processo (art. 111). Nel ricorso alla Consulta presentato dal collegio
presieduto dal giudice Nicoletta Gandus, ricusata dal premier, è inoltre
aggiunto che il "lodo", per la sua «generale e automatica» sospensione
del procedimento penale per reati extrafunzionali di cui il premier è imputato,
comporta una violazione dell'art 96 della Costituzione: se infatti per i reati
commessi nell'esercizio delle funzioni il presidente del Consiglio e i ministri
sono accomunati dalla necessità di una preventiva autorizzazione delle Camere,
ciò non vale per i reati extrafunzionali dal momento che il "lodo"
tutela solo il premier. Nel 2004 la Consulta si è pronunciata su un
"lodo" bocciando la legge perché «generale, automatica e di durata
non determinata». Tuttavia la Corte indicò come «un interesse apprezzabile»
quello di «tutelare il sereno svolgimento delle funzioni» delle alte cariche
dello Stato; interesse che, si sottolineava, «può essere tutelato in armonia
con i principi fondamentali dello Stato di diritto, rispetto al cui migliore
assetto la protezione è strumentale». Come dire: l'obiettivo non era
censurabile ma il "lodo Schifani" era scritto male.
( da "Tirreno, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Il sì del
Consiglio regionale è previsto per oggi. L'opposizione decisa a dar battaglia,
non si esclude il referendum Cure ai clandestini, l'approvazione slitta
Dibattito infuocato, il centrodestra annuncia 67 emendamenti FIRENZE. Al
termine di un lungo dibattito, il consiglio regionale ha rinviato alla seduta
odierna la conclusione dell'esame della proposta di legge regionale sulle
«Norme per l'accoglienza, l'integrazione e la tutela dei cittadini stranieri».
La discussione e il voto sui numerosi emendamenti presentati e su alcuni atti
collegati sono stati dunque rimandati. Tra le misure più contestate della
proposta di legge, il fatto che tutte le «persone dimoranti» nel territorio
regionale, «anche se prive di titolo di soggiorno», e quindi i clandestini,
possano fruire degli «interventi socio-assistenziali urgenti e indifferibili,
necessari per garantire il rispetto dei diritti fondamentali riconosciuti ad
ogni persona in base alla Costituzione ed alle norme internazionali».
L'opposizione ha preannunciato la presentazione di 67 emendamenti al testo
della legge nel tentativo di bloccarne l'approvazione e la seduta di oggi si
preannuncia tempestosa. Il centrodestra si dichiara infatti favorevole a una
«solidarità senza fughe in avanti», mentre la maggioranza è compatta nel
sostenere questa legge. Numerosi gli esponenti del centrodestra che si sono
augurati la presentazione di un ricorso alla Corte costituzionale da parte del governo in
caso di approvazione della legge toscana sull'immigrazione. Il centrodestra è
infatti deciso a combattere una battaglia senza esclusione di colpi contro la
legge regionale: «Sarà un preciso dovere del Pdl - ha dichiarato il
coordinatore regionale Massimo Parisi - qualora la legge dovesse entrare in
vigore, attivare tutti gli strumenti di democrazia diretta regionali,
ivi compreso il referendum, per far fronte alla miopia ideologica di Martini».
( da "Tirreno, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 7 -
Attualità «Incostituzionale? Non vedo perché» Il
giurista Rossi: la Regione ha competenza nel campo del sociale «Anche le norme
nazionali garantiscono i diritti della persona che sono inviolabili» CARLO
BARTOLI FIRENZE. La legge toscana sull'immigrazione potrà forse essere contestata
su singoli aspetti, ma l'impianto normativo difficilmente
potrà essere messo in discussione dalla Corte costituzionale nel caso che il governo voglia proporre un ricorso di
legittimità costituzionale.
Questo il parere di Emanuele Rossi, docente di diritto costituzionale alla Scuola superiore
Sant'Anna di Pisa. La Regione Toscana ha travalicato le proprie competenze,
come accusa l'opposizione di centrodestra? «Direi che nella Costituzione
i rispettivi campi sono ben definiti. Lo Stato ha competenza esclusiva in
materia di immigrazione e la Regione in quella delle politiche sociali in
generale e tra queste ultime rientrano molti interventi riguardanti gli
immigrati. In altri termini, allo Stato spetta stabilire quali sono i requisiti
e i documenti necessari per entrare in Italia, per rimanervi, per svolgere
un'attività. Alle Regioni competono le politiche sociali. Questa distinzione,
come abbiamo evidenziato nella consulenza che come Sant'Anna ci è stata richiesta
dalla Regione, è netta ed è stata confermata da varie sentenze della Corte costituzionale che ha legittimato quelle amministrazioni
regionali che avevano approvato delle leggi in materia di assistenza agli
immigrati». Sono molte le Regioni che hanno legiferato in questo campo? Come
mai si parla tanto solo del provvedimento della Toscana? «Molte Regioni hanno
approvato norme in singoli ambiti di intervento. Diverse altre hanno leggi
generali sulle politiche per gli immigrati, come ad esempio il Lazio e l'Emilia
Romagna». C'è chi dice che la Toscana diverrà una sorta di Bengodi per i
clandestini a cui fornisce assistenza sanitaria gratuita. E vero? «Le norme
nazionali, ossia il testo unico sull'immigrazione, prevedono già oggi che allo
straniero, comunque presente sul territorio, vengano assicurati i diritti
fondamentali della persona umana previsti dalle norme generali, dalle
convenzioni e dai principi del diritto internazionale. In varie occasioni, la
Corte costituzionale ha ribadito che i diritti inviolabili
spettano a ogni persona in quanto essere umano e non in qualità di membro di
una comunità politica. Quando sono in gioco i diritti inviolabili, il principio
di uguaglianza non tollera discriminazioni tra cittadini e stranieri. Non a
caso, il testo unico attualmente in vigore prevede che anche agli irregolari
siano assicurate le "cure sanitarie urgenti e comunque essenziali"».
Ma la legge che la Regione si appresta a varare non forza la Bossi-Fini
ampliando eccessivamente l'assistenza sanitaria agli irregolari e facendo
dell'"Stp" una sorta di tessera sanitaria ad uso dei clandestini? «E'
un allargamento che non travalica le competenze regionali, non a caso la legge
toscana utilizza le stesse espressioni del testo unico; anche le vaccinazioni e
la medicina preventiva sono previste in esso. La stessa tessera "Stp"
data cioè allo "straniero temporaneamente presente" già oggi viene
rilasciata agli irregolari». Garantire vitto e alloggio a chi non è in regola
non è in contraddizione con la legge nazionale? «Mense, ricoveri per senza
tetto, sostegno al soddisfacimento dei bisogni primari sono di competenza delle
Regioni, anche nei confronti degli immigrati».
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
PRIMO PIANO pag.
8 Toscana, assistenza anche ai clandestini LA LEGGE SOSTEGNO SOCIALE E
SANITARIO A CHI NON HA IL PERMESSO DI SOGGIORNO di SANDRO BENNUCCI FIRENZE
«ALMENO per ora siamo riusciti a fermare lo sbarco dei clandestini in Toscana
presentando una montagna di emendamenti», annuncia Maurizio Dinelli, lucchese,
consigliere regionale di Forza Italia-Pdl. «Missione compiuta», aggiunge
Marcella Amadio, pisana, An-Pdl. Niente barconi sull'Arno. Il momentaneo stop è
alla legge regionale che vuol garantire assistenza sanitaria, ma anche casa e
avviamento al lavoro agli immigrati senza permesso di soggiorno. Cioè ai
clandestini. Una legge proposta da Claudio Martini e dalla sua giunta di
centrosinistra sostenuta da Rifondazione, da sempre prodiga di provvedimenti
contrari a quelli del governo Berlusconi, che però, ieri sera, non è passata.
Voto rimandato a stamani. L'ostruzionismo del centrodestra si è concretizzato
con 67 emendamenti del Pdl e 3 dell'Udc. MA C'E' dell'altro. Alberto Magnolfi e
Rossella Angiolini (Forza-ItaliaPdl) hanno fatto sapere che
chiederanno a Berlusconi di ricorrere alla Corte Costituzionale. E che
raccoglieranno firme per un referendum abrogativo. Al centro di questa
battaglia che si combatte in Consiglio regionale ci sono molte norme
contestate. Ma il cuore del problema è nell'enunciazione di principio, dove si
dice «che tutte le persone dimoranti nel territorio regionale, anche se
prive di permesso di soggiorno possono fruire d'interventi socio-assistenziali
urgenti e indifferebili, necessari per garantire il rispetto dei diritti
fondamentali riconosciuti a ogni persona in base alla Costituzione e alle norme
internazionali». Si stamperanno informazioni per i clandestini e non manca
l'accesso ai bandi per le case di edilizia popolare. Ma non basta. L'apertura
della Regione Toscana agli immigrati anche non in regola è a tutto tondo. E
provoca perplessità nei toscani, non solo fra quelli vicini al centrodestra.
Perchè si prevede «la valorizzazione dei titoli professionali acquisiti nel paese
d'origine». Garantite poi l'assistenza religiosa in carceri e ospedali, la
professione di culto. Eppoi, vecchio proposito inserito nello Statuto del
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
ANCONA GIORNO E
NOTTE pag. 21 CARLO Azeglio Ciampi, Presidente emerito della Repubblica
italiana,... CARLO Azeglio Ciampi, Presidente emerito della Repubblica
italiana, sabato sarà al Teatro Pergolesi di Jesi per ricevere il Premio
Calamandrei 2009, nell'ambito del Memorial Alessandro Galante Garrone'. A
trattenerlo potrebbero essere solo motivi di salute. Il Comune di Jesi
assegnerà anche la cittadinanza onoraria a Galante Garrone. Sabato mattina la
vedova del grande antifascista, magistrato e storico del Risorgimento, la
93enne Maria Teresa Peretti Griva, riceverà la pergamena che sancisce
ufficialmente la jesinità' di Galante Garrone, già jesino di adozione per
essere giunto nella città di Pergolesi nel
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Nord-Ovest
sezione: ISTITUZIONI (Bandi E appalti)) data: 2009-05-20 - pag: 30 autore: G li
stabilimenti balneari stanno vivendo un momento di enorme difficoltà e in primo
piano c'é il problema dei canoni demaniali. La normativa, modificata nel 2007,
prevede che le pertinenze demaniali incamerate allo Stato nelle quali si svolga
una attività commerciale accessoria rispetto allo stabilimento (bar,
ristorante, boutique ecc.) paghino un canone annuo pari a 6,5 volte i canoni
mensili "di mercato" rilevati dall'Osservatorio mobiliare italiano
(Omi). Questo crea storture incredibili: intanto chi apre solo per quattro mesi
paga comunque 6,5 mesi, oltre a pagare l'Ici e la manutenzione straordinaria
che, sul mercato, vengono pagati dal proprietario dell'immobile. Ma il peggio è
che si viene a creare un aumento dei canoni assurdo che, in alcuni casi, arriva
al 1.300%, mentre in altri casi è solo del 5%: se l'attività commerciale è in
muratura si paga da
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-05-20 - pag: 18 autore: Processo di
Milano. Depositata la sentenza di condanna dell'avvocato inglese: mentì per
l'impunità al Cavaliere «Mills corrotto dal premier» I giudici: i 600mila
dollari ricevuti nel 2000 furono sborsati da Fininvest Donatella Stasio MILANO
C'erano Silvio Berlusconi e il Gruppo Fininvest dietro la «falsa testimonianza»
dell'avvocato inglese David Mills nei processi milanesi riguardanti il gruppo
televisivo, quello sulla corruzione della Guardia di Finanza e All Iberian.
Mills mentì e fu reticente «per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo
Fininvest l'impunità dalle accuse scrivono i giudici di Milano, presieduti da
Nicoletta Gandus- o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati
attraverso il compimento » di «operazioni societarie e finanziarie illecite »,
oltre che «per perseguire il proprio ingente vantaggio economico». Nel 2000,
«dopo che aveva svolto i suoi compiti»,l'avvocato inglese-per anni consulente
della Fininveste creatore del sistema di società off shore collegate alle
aziende di proprietà del premier - intascò i 600mila dollari promessigli l'anno
prima dal manager Fininvest Carlo Bernasconi,deceduto l'anno dopo. E Bernasconi
era «persona che agiva in nome e per conto di Silvio Berlusconi ». Corrotto e
corruttore. Non c'è alcuna "reticenza" nelle 373 pagine della
sentenza- depositata ieri- con cui i giudici della decima sezione del Tribunale
di Milano hanno condannato David Mills a 4 anni e sei mesi e a 250mila euro di
risarcimento danni alla Presidenza del Consiglio (costituitasi parte civile).
Nessuna reticenza a indicare Berlusconi come corruttore dell'avvocato inglese
anche se Berlusconi, formalmente, non è più parte di questo processo perché,
nello scorso autunno, la sua posizione fu stralciata in
attesa che la Corte costituzionale si pronunci sulla legittimità del Lodo Alfano, lo scudo varato
dal Governo per sospendere i processi alle quattro più alte cariche dello Stato
(la decisione non è stata ancora fissata). Di fronte a un reato come la
corruzione giudiziaria (a "concorso necessario"), era inevitabile che
i giudici si spingessero a valutare (sia pure indirettamente) anche la
posizione del concorrente, ovvero del premier. Che, nelle affermazioni del
Tribunale, appare senza ombra di dubbio il corruttore di Mills. Il Tribunale
parla di prove «incontrovertibili » che dimostrano la fondatezza delle accuse.
I giudici ricordano anzitutto che, nel processo per la corruzione nella Guardia
di Finanza, è stata accertata in via definitiva la corruzione delle Fiamme
gialle per non svolgere approfondite indagini sulle società del Gruppo
Fininvest e per non farne emergere la reale proprietà, ma non sono stati
ritenuti sufficienti gli indizi del collegamento diretto tra i funzionari
corrotti e Berlusconi, al contrario di quello con un altro dirigente Fininvest,
Salvatore Sciascia, condannato in via definitiva. In quel processo, Mills ha
«omesso di dichiarare», pur se interrogato, che la proprietà delle società off shore
del Fininvest B Group «faceva capo direttamente e personalmente a Berlusconi »;
ha «omesso di riferire» la telefonata con Berlusconi nella notte di giovedì 23
novembre '95, «sulla società All Iberian e sul finanziamento illegale di 10
miliardi di lire erogato da Berlusconi tramite All Iberian a Bettino Craxi »;
inoltre, ha detto «il falso » sul compenso di circa un milione e mezzo di
sterline ricevuto una tantum nel '
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Primo Piano
Pagina 105 La denuncia. Luciano Melis, segretario del Sadirs: violate le norme
contrattuali e della Costituzione, Cappellacci blocchi i contratti» «Alla
Regione assunti amici dei politici» La denuncia.. Luciano Melis, segretario del
Sadirs: violate le norme contrattuali e della Costituzione, Cappellacci blocchi
i contratti» --> Bisogna scorrere l'articolo 1 della Finanziaria 2009 sino
al comma 54. È lì che comincia la «porcheria bipartisan votata dal Consiglio»,
dichiara Luciano Melis, segretario del Sadirs, il sindacato autonomo dei
dipendenti regionali. «La massima assemblea sarda - è l'attacco - ha deciso di
assumere gli amici dei politici, quelli che lavorano nei gruppi consiliari.
Entrano in Regione senza fare alcun concorso pubblico». Nel mirino di Melis non
ci sono tanto i lavoratori miracolati («non è colpa loro»), quanto maggioranza
e opposizione: «Hanno violato le norme contrattuali e la Costituzione,
accogliendo una proposta dell'onorevole Luciano Uras (Sinistra e libertà),
primo firmatario dell'emendamento». I sei commi della polemica sono già finiti
sulla posta elettronica del ministro Renato Brunetta, a cui il Sadirs chiede di
annullarli, avviando la procedura di impugnazione davanti alla Consulta. LA
VICENDA Dunque, la pianta organica della Regione si allarga, grazie a una norma
votata dal Consiglio. Ma il sindacato guidato da Melis non ci sta. «Per
lavorare nella pubblica amministrazione, bisogna fare un concorso. I partiti di
destra e di sinistra, invece, hanno creato un corsia preferenziale. Non è
accettabile». Di fatto, le assunzioni sono scattate il 14 maggio, quando la
Finanziaria è entrata in vigore (lo stesso giorno in cui è stata pubblicata sul
Bollettino ufficiale della Sardegna, come disposto all'articolo 6). «Ci risulta
- continua Melis - che saranno messe sotto contratto tra le 22 e le 25 persone,
tutte impiegate nei gruppi consiliari». Peraltro, passando al setaccio i commi
in questione, si legge: «Al predetto personale, che è inquadrato, anche in
sovrannumero, nel ruolo unico regionale e immediatamente assegnato agli uffici,
si applica il contratto dei lavorato collettivo per i dipendenti della Regione
e degli enti strumentali». In buona sostanza, «vengono riconosciute loro le
indennità riservate ai lavoratori del Consiglio («tecnicamente assegno ad
personam non riassorbibile»). «Migliaia di euro in più ogni anno», va avanti il
segretario. LE RICHIESTE Proprio su questo fronte, Melis non lo manda a dire:
«Se si accetta il principio di estendere le indennità agli amici dei politici,
vuol dire lo stesso trattamento deve essere riservato a tutti i dipendenti
regionali». Melis assicura: «Non si tratta di una provocazione, ma è una
richiesta formale, su cui attendiamo una risposta». Non finisce qui.
Ricostruito lo scenario della querelle, il Sadirs fa partire l'affondo.
«Chiunque abbia approvato questa norma, si deve vergognare. A noi risulta che
il primo firmatario dell'emendamento sia il consigliere Uras. Questa
legislatura doveva rappresentare la discontinuità con la giunta Soru, quando
decine di persone sono state assunte senza concorso. Purtroppo il copione
continua a ripetersi». Melis lancia un appello al presidente Cappellacci: «Non
sappiamo nemmeno se il governatore fosse in Aula, al momento del voto. Ma
confidiamo nella sua sensibilità e coerenza governativa, perché blocchi i
contratti. Intanto gli chiediamo un incontro urgente». AL MINISTRO In attesa di
capire cosa succederà in Consiglio, il sindacato ha informato il ministro
Brunetta (Pubblica amministrazione). «Il Governo nazionale deve impugnare la
norma, nel rispetto delle leggi e della Costituzione. Si parla di
riorganizzazione della macchina amministrativa, per aumentare efficienza e
trasparenza. Mi sembra che lo scandaloso voto bipartisan del Consiglio si muova
in direzione opposta». Melis chiude con un'ultima osservazione: «Spero che il
ministro ci risponda, ci aspettiamo un provvedimento formale da parte del
Governo». Per il Sadirs c'è una sola strada da percorrere:
l'impugnazione della norma davanti alla Corte costituzionale. «Diversamente - chiude Melis - la disparità di trattamento tra
lavoratori non può che portare all'apertura di contenziosi all'interno
dell'amministrazione». ALESSANDRA CARTA
( da "Corriere della Sera"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della
Sera sezione: Primo Piano data: 20/05/2009 - pag: 5 La Nota di Massimo Franco I
timori di una ricaduta sul piano internazionale L' effetto politico delle
motivazioni della sentenza di Milano sul caso Mills è, in sé, già pesante. Ma
per misurare l'ira di Silvio Berlusconi bisogna aggiungere la tensione
familiare vissuta dal premier nelle ultime settimane. Solo con questa doppia
lettura si può capire l'irritazione contro «certa magistratura» ed alcuni
giornali; la sua volontà di evitare i giudici milanesi; ma anche la
consapevolezza dei danni che questo provoca sul piano internazionale. L'impegno
di Berlusconi a riferire in Parlamento lascia dunque prevedere un attacco alle
procure, all'opposizione, e a chi avrebbe alimentato la saga delle «veline».
Niccolò Ghedini, il suo difensore, sostiene che la decisione del tribunale era
prevista. La condanna dell'avvocato inglese David Mills, accusato di falsa
testimonianza dietro compenso per favorire la Fininvest non stupisce la
maggioranza. Viene iscritta nel capitolo della «giustizia ad orologeria» che
scatterebbe ad ogni elezione. E alla fine non intaccherà le probabilità di
successo del governo. Ma, per quanto scontata, la decisione della magistratura
sta già avendo conseguenze. E non soltanto perché Berlusconi la definisce
«scandalosa ». La condanna riapre la polemica sul lodo Alfano che sospende i
processi contro le alte cariche dello Stato: a settembre
passerà all'esame della Corte costituzionale. E fa ripartire con virulenza l'attacco del centrosinistra,
stavolta in modo compatto. Da Antonio Di Pietro al Pd, a Rifondazione, fioccano
richieste di dimissioni e minacce di impeachment; si fa notare al premier che
senza il provvedimento anche lui sarebbe stato condannato. Insomma, è
rissa, sovrastata di nuovo da una vicenda giudiziaria. Si conferma
l'archiviazione di una fase nella quale il centrosinistra aveva rinunciato ad
attaccare Berlusconi sul piano processuale, considerandolo una scorciatoia inutile.
Ma nel medio periodo, la sentenza Mills rischia di aumentare anche le tensioni
fra centrodestra e procure. L'annuncio berlusconiano di presentarsi in
Parlamento, prelude ad altre tensioni. Anche perché Pdl e Lega sono compatti
sul lodo Alfano: se non esistesse, dicono, Berlusconi sarebbe stato inghiottito
dai processi, ed il Paese dall'ingovernabilità. Ma sullo sfondo si scorge
l'impatto sul premier dell'amicizia con la famiglia di Noemi Letizia: la
ragazza napoletana, e che ha scatenato l'ira pubblica della moglie Veronica
Lario. L'ombra lunga e opaca di quella storia condiziona il leader del Pdl. Non
intacca la sua popolarità. Forse, però, sta mettendo a dura prova i suoi nervi.
«Dovrò fare uno sforzo per far passare la realtà sul piano internazionale», ha
ammesso ieri all'Aquila. «Il danno lo sapremo riparare, ma c'è stato». Non era
del tutto chiaro se alludesse alle «veline» o alla sentenza; o ad entrambe. \\
La sentenza potrà anche aumentare le tensioni tra Pdl e procure
( da "Stampa, La" del
20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
GIUSTIZIA LA
SENTENZA MILLS Il conto fantasma La motivazione non spiega da dove sia giunto
quel denaro e rinvia alcuni atti al pm [FIRMA]PAOLO COLONNELLO MILANO Non ci
voleva poi molto a scoprirlo: se c'è un corrotto dev'esserci per forza anche un
corruttore. E, nella logica della sentenza che nel febbraio scorso ha portato
alla condanna dell'avvocato d'affari inglese David Mills (4 anni e 8 mesi) per
corruzione in atti giudiziari, il corruttore non poteva che essere Silvio
Berlusconi. Così scrivono, senza troppe sorprese, i giudici della decima
sezione penale presieduta da Nicoletta Gandus, il presidente di sezione che
Berlusconi e i suoi avvocati hanno tentato, senza riuscirci, di ricusare.
Consegnando così alla storia un paradosso giudiziario: un premier virtualmente
condannato ma ingiudicabile. La motivazione di oltre 350 pagine è prodromica a
una inevitabile constatazione: sebbene l'immunità del Lodo Alfano lo abbia
sottratto al suo giudice naturale, Berlusconi rimane pur sempre il convitato di
pietra di questo processo, la leva del contestato reato di corruzione. L'uomo
che avrebbe pagato una somma di circa 600 mila dollari per garantirsi una
testimonianza edulcorata del suo consulente durante i primi processi di
corruzione alla Gdf e per il conto off shore All Iberian, entrambi del 1996.
Testimonianze che secondo i giudici appaiono «quanto meno reticenti» ed
«elusive». «Il fulcro della reticenza di David Mills, in ciascuna delle sue
deposizioni (in quei processi, ndr), sta nel fatto che egli aveva ricondotto
solo genericamente a Fininvest e non alla persona di Silvio Berlusconi, la
proprietà delle società off shore, in tal modo favorendolo in quanto imputato
in quei procedimenti». Così come, ragionano i giudici risalendo a ritroso nella
tormentata storia giudiziaria del premier, è stata provata la costellazione di
società off shore inglesi «costituite per conto della Fininvest e finanziate
tramite il conto Principal Finance»», che porta alla proprietà di Century One e
Universal One, le due società off shore di Marina e Piersilvio Berlusconi
inventate da Mills, nelle quali «ogni decisione in ordine a tali società poteva
essere presa solo da Silvio Berlusconi». E' proprio la salvaguardia di questa
complicata architettura finanziaria, messa in piedi da Mills, che fa
dell'avvocato inglese il complice "perfetto", al quale lasciare in
gestione perfino perfino una parte degli utili del dividendo Horizon, 10
miliardi di lire, diventate poi 6 per la voracità dei soci di studio dello
stesso Mills. E' questa la somma, secondo i giudici, che sta alla base del
peccato originale che induce Mills, nell'ottica di poter disporre per sempre di
quei soldi secondo una promessa ricevuta da Berlusconi («il reale, originario
proprietario della somma»), a presentarsi in Italia nel 1996 per rendere falsa
testimonianza nei processi che lo avevano coinvolto. «Ed è chiaro che
Bernasconi - il manager Fininvest ormai defunto cui Mills attribuisce in un
secondo tempo la responsabilità della vicenda - non aveva alcun proprio motivo
per determinarsi a un regalo di tale entità». Si muove in questo contesto la
vicenda che porta inzialmente sul banco degli imputati entrambi i protagonisti,
poi separati da una legge che attende ancora il vaglio
della corte Costituzionale
e che comunque impedirà probabilmente per sempre che Berlusconi venga mai
chiamato a rispondere delle accuse che, come in un gioco di specchi,
riverberano dalla sentenza Mills. Un contesto che inizialmente è lo stesso
Mills a rivelare confessando, prima ai suoi consulenti fiscali poi agli stessi
magistrati della Procura che lo indagano, di aver ricevuto un
"regalo" di 600 mila dollari da "Mister B.", per cavarlo
dai guai nei processi. Confessione ritrattata a distanza di qualche mese e
riarrangiata con almeno 4 versioni differenti, l'ultima delle quali,
"sposata" anche dalla difesa del Cavaliere: quel denaro arrivò da un
pasticcio di conti messo in piedi per l'imprenditore napoletano Diego
Attanasio. Il quale comunque ha sempre negato. Di più: per i giudici è
«matematicamente smentita l'ipotesi che la somma provenisse da Attanasio». Si
legge nella motivazione: «Il cosiddetto regalo pervenuto a Mills altro non è
stato che la dazione di una somma in cui si fondono una parte di quanto
pattuito sotto condizione anni prima ed una parte di quanto promessogli in
sostituzione della quota prelevata dai soci e per ulteriori disagi». Ma da chi
e da quale conto effettivamente quei soldi sono arrivati, è un nodo che nemmeno
la sentenza riesce sciogliere. Tanto da decretare, per un ulteriore
approfondimento, il rinvio di alcuni atti al pm. E consegnando così a
Berlusconi una nuova formidabile arma per gridare alla persecuzione.
( da "Manifesto, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
La
Corte decide in autunno. Ma il reato è già prescritto La data ancora non c'è,
ma sulla legittimità del Lodo Alfano, la legge che sospende i processi nei
confronti delle quattro più alte cariche dello stato, la Corte costituzionale dovrebbe
decidere non prima dell'autunno. I 'ruoli' di giugno, ovvero l'ordine in cui devono
essere trattate le cause dall'alta corte, sono ormai
tutti assegnati e la ripresa dei lavori, dopo la pausa estiva, è prevista il 23
settembre. Tre le cause che riguardano la sospensione di altrettanti
procedimenti a carico del premier Silvio Berlusconi: le prime due riguardano i
ricorsi dei giudici di Milano dinanzi ai quali il premier è imputato per il
processo Mills e per quello sui diritti televisivi Mediaset. La terza, la più
recente, arrivata alla corte lo scorso gennaio, è la
questione di legittimità sollevata dal gip di Roma nell'ambito della presunta
vicenda della compravendita di alcuni senatori, la scorsa legislatura. In ogni
caso, e cioè qualsiasi sia la decisione della consulta a proposito della
costituzionalità del Lodo Alfano, l'effetto concreto sulla fedina penale del
premier sarebbe nullo, almeno sul processo Mills. Il reato è infatti già
decaduto, grazie alla legge che ha accorciato i tempi della prescrizione, la ex
Cirielli, anche detta 'salva Previti'. Che nel caso specifico si dispone a
salvare anche Berlusconi.
( da "Manifesto, Il" del
20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
VINCERE Silvio
Berlusconi non accetta domande, sentenze o critiche. Va all'assalto dei
giornalisti: «Vergognatevi». Dei giudici: «Scandalosi». E della minoranza:
«Pericolosa». Annuncia un discorso in parlamento «quando avrò tempo». Sarà un
comizio in piena campagna elettorale che adesso preoccupa l'opposizione:
«Dovrebbe farsi processare, rinunciare all'immunità o dimettersi» Giù le mani
dal capo «Ho l'Italia con me» Andrea Fabozzi ROMA ROMA «Gli italiani sono con
me, con me». Al 74,8% secondo l'ultimo sondaggio che giusto ieri ha sbattuto in
faccia a chi voleva fargli una domanda. Noemi e adesso Mills: Silvio Berlusconi
non risponde. E, annuncia, non si farà processare. Dice proprio così, ma non è
Moro e non difende la Dc. Difende se stesso: «Non mi farò processare da questi
giudici». Sono i giudici della decima sezione del tribunale di Milano
presieduta da Nicoletta Gandus che Berlusconi ha tentato invano di ricusare.
Quelli che hanno scritto nelle motivazioni della sentenza di condanna per
corruzione dell'avvocato inglese David Mills (4 anni e sei mesi) che il
corruttore fu Silvio Berlusconi. «Una sentenza scandalosa e contraria alla
realtà» secondo il furioso presidente del Consiglio. Che ieri messo davanti ai
giornalisti a L'Aquila è partito per un affondo finale contro tutto quello che
sa di opposizione, stampa e tribunali in cima alla lista. L'affondo continuerà
in parlamento. Berlusconi ha deciso che parlerà alla camera. Per dire
«finalmente quanto penso da tempo di certa magistratura». Un comizio che si
annuncia durissimo. A ridosso delle elezioni europee. «Ci andrò quando avrò
tempo», fa sapere. Messaggio alla stampa Il presidente del Consiglio punta il
dito contro i giornalisti. «Vergognatevi» scandisce nervoso. Ce l'ha con
l'inviato di Repubblica, Gianluca Luzi, che gli ricorda le dieci domande senza
risposta che quel giornale ha fatto sul caso Noemi. «Non rispondo - dice il
primo ministro -, se Repubblica cambiasse atteggiamento potremmo trovare un
accordo ma adesso non rispondo. Ho già detto che siete malati di invidia
personale e odio politico. Lo riconfermo in pieno». E il cavaliere se la prende
anche con l'inviata dell'Unità, Claudia Fusani, che chiede perché non si fa
processare: «Non perdo tempo a risponderle. Me ne vado o se ne va lei. Questa
cosa mi fa infuriare, è come se mi dicessero che non mi chiamo Silvio
Berlusconi». Fuori dal controllo il presidente del Consiglio alza la voce:
«Questo non è un attentato alla libertà di stampa. Cadete nel ridicolo quando
dite che in Italia non c'è liberta e che il premier ha capacità di interferire
sulla libera stampa. Volete Scherzare? All'esterno certe affermazioni vengono
prese per vere. E questo fa male al paese, e a tutti gli italiani». Il premier
furioso provoca la risposta del sindacato dei giornalisti: «Si scusi o
cominceremo a pensare che le conferenze stampa si faranno senza stampa». Avviso
ai magistrati «Quando il processo riprenderà ci sarà un'assoluzione assoluta. È
un fatto indiscutibile che non c'è stato nessun versamento al signor Mills». A
questo punto il premier fa uno sforzo di autocontrollo e prova a spiegare:
«Durante il processo è stato individuato il tragitto dei soldi e sono state
individuate le azioni che Mills ha fatto con quei soldi, il fisco inglese lo ha
costretto a pagare le imposte, considerando quelle entrate come un compenso
professionale. Se fosse stata una donazione Mills non avrebbe dovuto pagare
nessuna imposta. Se non vi basta la presa di posizione di uno stato, allora non
so». Ma le cose non stanno così. Berlusconi confonde la parcella da 4 miliardi
e 700 milioni di lire ricevuta dallo studio di Mills con i 600 mila dollari
pagati direttamente all'avvocato d'affari: soldi nascosti agli altri componenti
dello studio che per i giudici sono una prova della corruzione. E il premier
agita le acque anche sui giudici: la sua posizione è già sottratta al collegio
presieduto dalla Gandus in forza del lodo Alfano. Se il processo dovesse
riprendere contro di lui a giudicarlo sarebbero in ogni caso altre toghe. Questo nel caso la Corte costituzionale dichiarasse incostituzionale il lodo. E comunque il reato andrebbe prescritto. Il cavaliere
non rischia altre condanne. Utilizzerà però le motivazioni della sentenza per
alzare il polverone in parlamento. La decisione di ieri non è solo frutto della
rabbia di un momento. Il cavaliere è convinto che lo scontro sulla
giustizia accresce la sua popolarità. E già prepara il discorso - la sua verità
sulla magistratura politicizzata - da sganciare alla camera nel momento di
massimo ascolto elettorale. Lo farà «quando avrò tempo», affermazione che non
piace al presidente della camera Fini invitato, insieme al più malleabile
presidente del senato Schifani, dal senatore del Pd Zanda a reagire
all'«insulto al parlamento». E Berlusconi in parlamento comincia a preoccupare
le opposizioni. Se l'Udc Casini aveva addirittura applaudito alla scelta del
premier considerandola «un gesto di responsabilità istituzionale», Massimo
D'Alema dice di non capire perché il cavaliere abbia scelto il parlamento:
«Doveva andare in tribunale per accettare di essere processato e chiarire le
accuse che gli vengono rivolte. A questo punto sono preoccupato che la seduta
alla camera diventi una gazzarra contro la magistratura». Di Pietro e Pd
protestano Il segretario del Pd invita invece il premier ad andare in
parlamento, ma per dire che rinuncia alla protezione del lodo Alfano. La
sentenza, secondo Franceschini, «dimostra in modo purtroppo incontestabile il
coinvolgimento del presidente del Consiglio e dimostra allo stesso modo che la
legge Alfano è stata fatta apposta per sottrarlo al giudizio a cui sono
sottoposti tutti gli italiani». Di Pietro, accusato dal cavaliere di essere un
«soggetto pericoloso per la democrazia», replica definendo il primo ministro
«xenofobo, piduista, fascista e adesso anche corruttore». Secondo il leader
dell'Italia dei valori il presidente del Consiglio a questo punto deve
dimettersi o rinunciare al privilegio del lodo Alfano. Altrimenti i dipietristi
annunciano una procedura di impeachment contro il capo del governo che però nel
sistema italiano non c'è.
( da "Secolo XIX, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
«Mills corrotto
da Berlusconi» Avvocato condannato, le motivazioni. Il premier: andrò in aula
quando avrò tempo «SEICENTOMILA DOLLARI PER
( da "Repubblica.it"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
È giusto
ricordare che, se Silvio Berlusconi non si fosse fabbricato l'immunità con la
"legge Alfano", sarebbe stato condannato come corruttore di un
testimone che ha protetto dinanzi ai giudici le illegalità del patron della
Fininvest. Condizione non nuova per Berlusconi, salvato in altre occasioni da
norme che egli stesso si è fatto approvare da un parlamento gregario. Le leggi
ad personam, è vero, sono un lacerto dell'anomalia italiana che trova il suo
perno nel conflitto di interessi, ma la legislazione immunitaria del premier è
soltanto un segmento della questione che oggi l'Italia e l'Europa hanno davanti
agli occhi. Le ragioni della condanna di David Mills (il testimone corrotto dal
capo del governo) chiamano in causa anche altro, come ha sempre avuto chiaro
anche il presidente del consiglio. Nel corso del tempo, il premier ha
affrontato il caso "All Iberian/Mills" con parole definitive, con
impegni che, se fosse coerente, oggi appaiono temerari: "Ho dichiarato
pubblicamente, nella mia qualità di leader politico responsabile quindi di
fronte agli elettori, che di questa All Iberian non conoscevo neppure
l'esistenza. Sfido chiunque a dimostrare il contrario" (Ansa, 23 novembre
1999, ore 15,17). Nove anni dopo, Berlusconi è a Bruxelles, al vertice europeo
dei capi di Stato e di governo. Ripete: "Non conoscevo Mills, lo giuro sui
miei cinque figli. Se fosse vero, mi ritirerei dalla vita politica, lascerei
l'Italia" (Il sole24ore. com; Ansa, 20 giugno 2008, ore 15,47). È stato lo
stesso Berlusconi a intrecciare consapevolmente in un unico destino il suo
futuro di leader politico, "responsabile di fronte agli elettori", e
il suo passato di imprenditore di successo. Quindi, ancora una volta, creando
un confine indefinibile tra pubblico e privato. Se ne comprende il motivo
perché, nell'ideologia del premier, il suo successo personale è insieme la
promessa di sviluppo del Paese. I suoi soldi sono la garanzia della sua
politica; sono il canone ineliminabile della "società dell'incanto"
che lo beatifica; quasi la condizione necessaria della continua performance
spettacolare che sovrappone ricchezza e infallibilità. OAS_RICH('Middle'); Otto
anni fa questo giornale, dando conto di un documento di una società
internazionale di revisione contabile (Kpmg) che svelava l'esistenza di un
"comparto estero riservato della Fininvest", chiedeva al premier di
rispondere a qualche domanda "non giudiziaria, tanto meno penale, neppure
contabile: soltanto di buon senso. Perché questi segreti, e questi misteri?
Perché questo traffico riservato e nascosto? Perché questo muoversi nell'ombra?
Il vero nucleo politico, ma prima ancora culturale, della questione sta qui
perché l'imprenditorialità, l'efficienza, l'homo faber, la costruzione
dell'impero ? in una parola, i soldi ? sono il corpo mistico dell'ideologia
berlusconiana" (Repubblica, 11 aprile 2001). Berlusconi se la cavò come
sempre dandosi alla fuga. Andò a farsi intervistare senza contraddittorio a
Porta a porta per dire: "All Iberian? Galassia off-shore della Fininvest?
Assolute falsità". La scena oggi è mutata in modo radicale. Se il processo
"All Iberian" (condanna e poi prescrizione) aveva concluso in
Cassazione che "non emerge negli atti processuali l'estraneità
dell'imputato", le motivazioni della sentenza che ha condannato David
Mills ci raccontano il coinvolgimento "diretto e personale" di Silvio
Berlusconi nella creazione e nella gestione di "64 società estere offshore
del group B very discreet della Fininvest". Le creò David Mills per conto
e nell'interesse di Berlusconi e, in due occasioni (processi a Craxi e alle
"fiamme gialle" corrotte), Mills mentì in aula per tener lontano
Berlusconi dai guai, da quella galassia di cui l'avvocato inglese si attribuì
la paternità ricevendone in cambio "enormi somme di denaro, estranee alle
sue parcelle professionali", come si legge nella sentenza. È la
conclusione che ha reso necessaria l'immunità. Berlusconi temeva questo esito
perché, una volta dimostrato il suo governo personale sulle 64 società
off-shore, si può oggi dare risposta alle domande di otto anni fa, luce a quasi
tutti i misteri della sua avventura imprenditoriale. Si può comprendere come è
nato l'impero del Biscione e con quali pratiche. Lungo i sentieri del
"group B very discreet della Fininvest" sono transitati quasi mille
miliardi di lire di fondi neri; i 21 miliardi che hanno ricompensato Bettino
Craxi per l'approvazione della legge Mammì; i 91 miliardi (trasformati in Cct)
destinati non si sa a chi (se non si vuole dar credito a un testimone che ha
riferito come "i politici costano molto? ed è in discussione la legge
Mammì"). E ancora, il finanziamento estero su estero a favore di Giulio
Malgara, presidente dell'Upa (l'associazione che raccoglie gli inserzionisti
pubblicitari) e dell'Auditel (la società che rileva gli ascolti televisivi); la
proprietà abusiva di Tele+ (violava le norme antitrust italiane, per
nasconderla furono corrotte le "fiamme gialle"); il controllo
illegale dell'86 per cento di Telecinco (in disprezzo delle leggi spagnole);
l'acquisto fittizio di azioni per conto del tycoon Leo Kirch contrario alle
leggi antitrust tedesche; la risorse destinate poi da Cesare Previti alla
corruzione dei giudici di Roma; gli acquisti di pacchetti azionari che, in
violazione delle regole di mercato, favorirono le scalate a Standa, Mondadori,
Rinascente. Sono le connessioni e la memoria che sbriciolano il "corpo
mistico" dell'ideologia berlusconiana: al fondo della fortuna del premier,
ci sono evasione fiscale e bilanci taroccati, c'è la corruzione della politica,
delle burocrazie della sicurezza, di giudici e testimoni; la manipolazione
delle leggi che regolano il mercato e il risparmio in Italia e in Europa.
Questo è il quadro che dovrebbe convincere Berlusconi ad affrontare con
coraggio, in pubblico e in parlamento, la sua crisi di credibilità, la
decadenza anche internazionale della sua reputazione. Magari con un colpo d'ala
rinunciando all'impunità e accettando un processo rapido. Non accadrà. Il
premier non sembra comprendere una necessità che interpella il suo privato e il
suo ufficio pubblico, l'immagine stessa del Paese dinanzi al mondo. Prigioniero
di un ostinato narcisismo e convinto della sua invincibilità, pensa che un
bluff o qualche favola o una nuova nebbia mediatica possano salvarlo ancora una
volta. Dice che non si farà processare da questi giudici e sa che non saranno
"questi giudici" a processarlo. Sa che non ci sarà, per lui, alcun
processo perché l'immunità lo protegge. Come sa che, se la
Corte Costituzionale dovesse cancellare per incostituzionalità lo scudo
immunitario, le norme sulla prescrizione che si è approvato uccideranno nella
culla il processo. Promette che in parlamento "dirà finalmente quel che
pensa di certa magistratura", come se non conoscessimo la litania da
quindici anni. Finge di non sapere che ci si attende da lui non uno
"spettacolo", ma una risposta per le sue manovre corruttive, i metodi
delle sue imprese, i sistemi del suo governo autoreferenziale e privatistico.
S'aggrappa al solito refrain, "gli italiani sono con me", come se il
consenso lo liberasse da ogni vincolo, da ogni dovere, da ogni onere. Soltanto
un potere che si ritiene "irresponsabile" può continuare a tacere.
Quel che si scorge in Italia oggi ? e non soltanto in Italia ? è un leader in
fuga dalla sua storia, dal suo presente, dalle sue responsabilità. Un leader
che non vuole rispondere perché, semplicemente, non può farlo. (20 maggio 2009
( da "Corriere.it"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
DEPOSITATE LE
MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA. IL Cavaliere: «in aula dirò cosa penso dei giudici»
I giudici: "Mills mentì per Berlusconi" L'ira del premier:«Sentenza
scandalosa» L'avvocato inglese condannato a 4 anni e 6 mesi per corruzione in
atti giudiziari: agì «da falso testimone» MILANO - «È una sentenza
semplicemente scandalosa, contraria alla realtà, come sono certamente sicuro
sarà accertato in appello per quanto riguarda il signor Mills». In conferenza
all'Aquila, Silvio Berlusconi rompe il silenzio, durato una mattinata, sulla
sentenza di condanna dell'avvocato inglese David Mills che lo vede coinvolto.
Il premier scandisce la parola «scandalosa» riferendosi a quelle 400 pagine di
motivazioni depositate in giornata (scarica in pdf) che hanno portato alla
condanna di Mills a 4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari. Agì «da
falso testimone» - si legge nelle motivazioni di condanna -«per consentire a
Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno, il
mantenimento degli ingenti profitti realizzati. Dall'altro lato (Mills) ha
contemporaneamente perseguito il proprio vantaggio economico». LA VICENDA - Al
centro del procedimento che riguarda Mills c'è l'accusa secondo cui il legale
inglese tra il 1996 e il 1997 avrebbe incassato da Silvio Berlusconi 600.000
dollari come ricompensa per non aver rivelato in due processi (All Iberian e
quello sulla corruzione nella Guardia di Finanza, con Mills in qualità di
testimone e quindi con l'obbligo di legge di dire il vero e non tacere nulla),
le informazioni su due società off- shore usate da Mediaset, secondo la
procura, per creare fondi neri. Si legge in un passaggio delle motivazioni: «Il
fulcro della reticenza di David Mills in ciascuna delle sue deposizioni sta nel
fatto che egli aveva ricondotto solo genericamente a Fininvest e non alla
persona di Silvio Berlusconi, la proprietà delle società off-shore, in tal modo
favorendolo in quanto imputato in quei procedimenti». E poi ancora: «David
Mills ha ricevuto enormi somme di denaro, estranee alle sue parcelle
professionali, da Fininvest e da Silvio Berlusconi, fin dagli anni 1995 - 1996,
e quindi da un'epoca anteriore a quella delle sue deposizioni nei procedimenti
tenuti a Milano» che vedevano imputato il premier. Dal
processo Mills è stata stralciata la posizione di Silvio Berlusconi, in attesa
che la Corte Costituzionale si pronunci sulla legittimità del lodo Alfano
riguardante le quattro più alte cariche dello Stato. Il dibattimento nei
confronti di Berlusconi è quindi stato sospeso. «NESSUN VERSAMENTO» - «Ci sarà
un appello, ci sarà un altro giudice e io sono sereno. Se c'è un fatto
indiscutibile è che non c'è stato alcun versamento di nessuno al signor Mills»
si è difeso il premier dall'Aquila. «Da questi giudici - ha aggiunto il premier
riferendosi a Nicoletta Gandus - non mi farò processare. Quando il processo riprenderà
con altri giudici dimostrerò la mia totale estraneità» ha chiarito il premier.
«Durante il processo è stato spiegato chi aveva dato i soldi, è stato
individuato il tragitto dei soldi, sono state individuate le azioni fatte da
Mills su questi soldi e il fisco inglese ha costretto il signor Mills a pagare
imposte, considerando questa entrata un suo compenso professionale. Se fosse
stata una donazione, il signor Mills non avrebbe dovuto pagare alcuna imposta.
E se questo non vi basta...» ha anche spiegato il Cavaliere. Berlusconi ha
confermato l'intenzione (già annunciata in mattinata) di riferire in Parlamento
sulla vicenda. «In quella sede - ha spiegato il Cavaliere - dirò finalmente
quanto da tempo penso a proposito di certa magistratura». - Di Pietro: «Il
Paese non può essere governato da un corruttore» - Ghedini: «Una sentenza
basata sul nulla» REAZIONI - Le 400 pagine scritte da giudici di Milano sul
caso Mills tengono banco nel dibattito politico. Il Pd chiede al premier di
rinunciare al lodo Alfano. Berlusconi «venga in Parlamento, ma venga a dire:
'io rinuncio ai privilegi del lodo Alfano e mi sottopongo a un giudizio come
tutti i normali cittadini"» sostiene il leader dei democratici Dario
Franceschini. «Non capisco perché Silvio Berlusconi abbia scelto di andare in
Parlamento. Sarebbe dovuto andare in tribunale per accettare di essere
processato e chiarire le accuse che gli vengono rivolte. A questo punto sono
preoccupato che la seduta in Parlamento diventi una gazzarra contro la
magistratura. Questo sarebbe intollerabile» rincara la dose Massimo D'Alema.
«Ora si capisce il motivo del Lodo Alfano» aggiunge l'esponente Pd. «Berlusconi
è un corruttore giudiziario che si è fatto una legge per non farsi processare,
rinunci all'immunità del Lodo Alfano o si dimetta» è la posizione del leader
dell'Idv Antonio Di Pietro. Spazza il terreno da ogni equivoco Niccolò Ghedini
(Pdl), ascoltato consigliere giuridico del premier: Berlusconi non rinuncerà
all'immunità, altrimenti «per un anno anziché stare a governare dovrebbe stare
in aula a difendersi». Pdl e Lega fanno quadrato attorno al presidente del
Consiglio, chiedendo un no secco alle strumentalizzazioni e piena difesa del
premier. Per Sandro Bondi coordinatore nazionale del Pdl, «ancora una volta
teoremi giudiziari tanto infondati quanto perseguiti con ostinazione
intervengono, specialmente alla vigilia di appuntamenti elettorali, a
condizionare e turbare pesantemente la vita politica italiana». «COSE
INVENTATE»- La conferenza stampa all'Aquila è stata per il premier anche
un'occasione per attaccare l'opposizione («sconfitta, divisa e annullata si
attacca a cose di questo tipo in modo vergognoso come ha fatto con il caso
delle "veline", che non sono mai esistite») e sfogarsi con la stampa.
Sul presidente del Consiglio «sono state scritte cose inventate di sana
pianta», ha sottolineato Berlusconi riferendosi al «caso veline» e a Noemi
Letizia. Duro scontro tra il premier e la cronista dell'Unità Claudia Fusani.
La giornalista chiede a Berlusconi se, dopo le motivazioni della sentenza
Mills, non sia il caso di farsi processare e quindi di congelare il lodo
Alfano. «Con questi giudici non si può fare» esplode. «Il processo c'è ed è a
Mills. Ci sarà un appello, ci sarà un altro giudice ed io sono sereno. Quando il
processo riprenderà ci sarà una assoluzione assoluta». La Fusani insiste: si
faccia processare. Berlusconi alza moltissimo la voce: «Su questa cosa mi
infurio. Lo posso giurare sui miei figli. Non perdo tempo a risponderle. Me ne
vado o sennò se ne va lei. Questa cosa mi fa infuriare, è come se mi dicessero
che non mi chiamo Silvio Berlusconi». stampa |
(
da "Manifesto, Il"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
VINCERE Giù le mani dal capo «Ho l'Italia con me» Silvio Berlusconi non accetta domande, sentenze o critiche. Va all'assalto dei giornalisti: «Vergognatevi». Dei giudici: «Scandalosi». E della minoranza: «Pericolosa». Annuncia un discorso in parlamento «quando avrò tempo». Sarà un comizio in piena campagna elettorale che adesso preoccupa l'opposizione: «Dovrebbe farsi processare, rinunciare all'immunità o dimettersi» Andrea Fabozzi ROMA «Gli italiani sono con me, con me». Al 74,8% secondo l'ultimo sondaggio che giusto ieri ha sbattuto in faccia a chi voleva fargli una domanda. Noemi e adesso Mills: Silvio Berlusconi non risponde. E, annuncia, non si farà processare. Dice proprio così, ma non è Moro e non difende la Dc. Difende se stesso: «Non mi farò processare da questi giudici». Sono i giudici della decima sezione del tribunale di Milano presieduta da Nicoletta Gandus che Berlusconi ha tentato invano di ricusare. Quelli che hanno scritto nelle motivazioni della sentenza di condanna per corruzione dell'avvocato inglese David Mills (4 anni e sei mesi) che il corruttore fu Silvio Berlusconi. «Una sentenza scandalosa e contraria alla realtà» secondo il furioso presidente del Consiglio. Che ieri messo davanti ai giornalisti a L'Aquila è partito per un affondo finale contro tutto quello che sa di opposizione, stampa e tribunali in cima alla lista. L'affondo continuerà in parlamento. Berlusconi ha deciso che parlerà alla camera. Per dire «finalmente quanto penso da tempo di certa magistratura». Un comizio che si annuncia durissimo. A ridosso delle elezioni europee. «Ci andrò quando avrò tempo», fa sapere. Messaggio alla stampa Il presidente del Consiglio punta il dito contro i giornalisti. «Vergognatevi» scandisce nervoso. Ce l'ha con l'inviato di Repubblica, Gianluca Luzi, che gli ricorda le dieci domande senza risposta che quel giornale ha fatto sul caso Noemi. «Non rispondo - dice il primo ministro -, se Repubblica cambiasse atteggiamento potremmo trovare un accordo ma adesso non rispondo. Ho già detto che siete malati di invidia personale e odio politico. Lo riconfermo in pieno». E il cavaliere se la prende anche con l'inviata dell'Unità, Claudia Fusani, che chiede perché non si fa processare: «Non perdo tempo a risponderle. Me ne vado o se ne va lei. Questa cosa mi fa infuriare, è come se mi dicessero che non mi chiamo Silvio Berlusconi». Fuori dal controllo il presidente del Consiglio alza la voce: «Questo non è un attentato alla libertà di stampa. Cadete nel ridicolo quando dite che in Italia non c'è liberta e che il premier ha capacità di interferire sulla libera stampa. Volete Scherzare? All'esterno certe affermazioni vengono prese per vere. E questo fa male al paese, e a tutti gli italiani». Il premier furioso provoca la risposta del sindacato dei giornalisti: «Si scusi o cominceremo a pensare che le conferenze stampa si faranno senza stampa». Avviso ai magistrati «Quando il processo riprenderà ci sarà un'assoluzione assoluta. È un fatto indiscutibile che non c'è stato nessun versamento al signor Mills». A questo punto il premier fa uno sforzo di autocontrollo e prova a spiegare: «Durante il processo è stato individuato il tragitto dei soldi e sono state individuate le azioni che Mills ha fatto con quei soldi, il fisco inglese lo ha costretto a pagare le imposte, considerando quelle entrate come un compenso professionale. Se fosse stata una donazione Mills non avrebbe dovuto pagare nessuna imposta. Se non vi basta la presa di posizione di uno stato, allora non so». Ma le cose non stanno così. Berlusconi confonde la parcella da 4 miliardi e 700 milioni di lire ricevuta dallo studio di Mills con i 600 mila dollari pagati direttamente all'avvocato d'affari: soldi nascosti agli altri componenti dello studio che per i giudici sono una prova della corruzione. E il premier agita le acque anche sui giudici: la sua posizione è già sottratta al collegio presieduto dalla Gandus in forza del lodo Alfano. Se il processo dovesse riprendere contro di lui a giudicarlo sarebbero in ogni caso altre toghe. Questo nel caso la Corte costituzionale dichiarasse incostituzionale il lodo. E comunque il reato andrebbe prescritto. Il cavaliere non rischia altre condanne. Utilizzerà però le motivazioni della sentenza per alzare il polverone in parlamento. La decisione di ieri non è solo frutto della rabbia di un momento. Il cavaliere è convinto che lo scontro sulla giustizia accresce la sua popolarità. E già prepara il discorso - la sua verità sulla magistratura politicizzata - da sganciare alla camera nel momento di massimo ascolto elettorale. Lo farà «quando avrò tempo», affermazione che non piace al presidente della camera Fini invitato, insieme al più malleabile presidente del senato Schifani, dal senatore del Pd Zanda a reagire all'«insulto al parlamento». E Berlusconi in parlamento comincia a preoccupare le opposizioni. Se l'Udc Casini aveva addirittura applaudito alla scelta del premier considerandola «un gesto di responsabilità istituzionale», Massimo D'Alema dice di non capire perché il cavaliere abbia scelto il parlamento: «Doveva andare in tribunale per accettare di essere processato e chiarire le accuse che gli vengono rivolte. A questo punto sono preoccupato che la seduta alla camera diventi una gazzarra contro la magistratura». Di Pietro e Pd protestano Il segretario del Pd invita invece il premier ad andare in parlamento, ma per dire che rinuncia alla protezione del lodo Alfano. La sentenza, secondo Franceschini, «dimostra in modo purtroppo incontestabile il coinvolgimento del presidente del Consiglio e dimostra allo stesso modo che la legge Alfano è stata fatta apposta per sottrarlo al giudizio a cui sono sottoposti tutti gli italiani». Di Pietro, accusato dal cavaliere di essere un «soggetto pericoloso per la democrazia», replica definendo il primo ministro «xenofobo, piduista, fascista e adesso anche corruttore». Secondo il leader dell'Italia dei valori il presidente del Consiglio a questo punto deve dimettersi o rinunciare al privilegio del lodo Alfano. Altrimenti i dipietristi annunciano una procedura di impeachment contro il capo del governo che però nel sistema italiano non c'è.>
(
da "Reuters Italia"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Corriere.it"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "ITnews.it"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Affari Italiani
(Online)" del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Sicilia, La"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Reuters Italia"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Repubblica.it"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Romania Libera"
del 20-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Manifesto, Il"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Stampa, La"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Corriere della Sera"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Corriere della Sera"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Unita, L'"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Unita, L'"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Stampa, La"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "AltaLex"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Sannio Online, Il"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Corriere.it"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Repubblica, La"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Stampaweb, La"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Romania Libera"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "superEva notizie"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Romania Libera"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Romania Libera"
del 21-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Corriere.it"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Corriere.it"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Corriere.it"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Tribuna di Treviso,
La" del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Tribuna di Treviso,
La" del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Trentino"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Trentino"
del 22-05-2009)
Pubblicato anche in: (Gazzetta
di Mantova, La) (Tribuna di Treviso, La) (Corriere delle Alpi)
Argomenti: Giustizia
(
da "Repubblica, La"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Repubblica, La"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Repubblica, La"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Repubblica, La"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Italia Oggi"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Italia Oggi"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Resto del Carlino,
Il (Ancona)" del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Unita, L'"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Unita, L'"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Tempo, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Adige, L'"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Adige, L'"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Corriere della Sera"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Manifesto, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Corriere della Sera"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Unione Sarda, L'
(Nazionale)" del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Unione Sarda, L'
(Nazionale)" del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Tirreno, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Romania Libera"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "ITnews.it"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Italia Sera"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Sicilia, La"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Sannio Online, Il"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Romania Libera"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Repubblica.it"
del 22-05-2009)
Argomenti: Giustizia