CENACOLO
DEI COGITANTI |
Giudice costituzionale
alla media "Jona" su legalità e diritti
( da "Stampa, La" del
14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: LA LEZIONE DI FERNANDA CONTRI
Giudice costituzionale alla media "Jona" su legalità e diritti Ex
ministro, prima donna giudice della Corte Costituzionale, Fernanda Contri ha
parlato di «Educazione alla legalità» agli studenti di terza della media
«Jona». nell'ambito del Progetto «Educazione alla legalità».
cinque pubblici ministeri
per le procure sarde ( da "Nuova
Sardegna, La" del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm, due magistrati a Nuoro e uno a
Lanusei Cinque pubblici ministeri per le procure sarde NUORO. Cinque pubblici
ministeri per la Sardegna: lo ha deciso il Consiglio superiore della
magistratura con un provvedimento che aiuterà a colmare le gravissime lacune
degli organici delle Procure della repubblica.
Un modo per aiutare?
Comprare bomboniere ( da "Arena,
L'" del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ANNO dopo nasce la Csm 94, coop di
tipo B (orientata all'inserimento lavorativo), che trova sede in via della
Fontana. Il Ceod, in convenzione con l'Ulss 20, nasce nel 1995 e da allora
continua a crescere, anche con attività di accompagnamento e trasporto,
includendo anche alcuni assistiti della comunità per disabili di Corte
Scolette,
Beve soda caustica Grave a
Frosinone il procuratore capo ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Auguri di pronta guarigione sono
stati espressi dal Csm al procuratore di Frosinone da parte del vice presidente
Nicola Mancino, aprendo la riunione pomeridiana del plenum. Gerunda, ligure di
nascita, è procuratore capo della Procura della Repubblica di Frosinone dal 23
marzo del 2004. Laureatasi a Genova nel 1963, due anni dopo ha fatto il suo
ingresso in magistratura.
giustizia, non c'è stato
particolare attivismo ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Nulla neanche in tema di riforma
della composizione e del ruolo del Csm, nonostante le critiche spesso aspre che
l'attuale maggioranza ha espresso nei confronti di quest'organo. La portata
limitata di quanto fatto sinora rende molto difficile valutare gli effetti
delle politiche giudiziarie del governo Berlusconi.
Battisti, slitta ancora
l'audizione di Lollo ( da "Tempo,
Il" del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ha presentato ricorso di fronte al
Supremo tribunale federale (Stf), la Corte costituzionale brasiliana. La data
del pronunciamento dell'Stf, che si riunisce in seduta pubblica due giorni a
settimana, non è stata ancora fissata: la sentenza sul caso Battisti potrebbe
essere emessa alla fine di questo mese o all'inizio del prossimo.
confronto a scampia sulla
salute mentale - salvatore di fede ed emilio lupo
( da "Repubblica, La"
del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: coloro che tutti i giorni nei Csm,
e in particolare nei centri diurni, come nelle cooperative sociali, investono
nel futuro possibile di persone in difficoltà. Perché siano reperite presto
tutte le risorse umane ed economiche necessarie a promuovere politiche di
inclusione sociale e così sconfiggere tutte le voglie autoritarie che
attraversano il Paese e che mirano periodicamente,
Al via il processo
MultipurposeAuthority e Messina parti civili
( da "Secolo XIX, Il"
del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ex vicepresidente del Csm) si è
costituita contro tutti gli imputati, mentre Messina solo contro Novi e il suo
ex consulente Sergio Maria Carbone. Durante l'udienza, l'avvocato Cesare
Manzitti, difensore di Novi, ha sollevato un'eccezione sull'ammissibilità della
costituzione dell'Autorità portuale.
vendola: barricate contro
il nucleare - paolo russo ( da "Repubblica,
La" del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Contro questa decisione del governo
ricorreremo alla Corte costituzionale», ha annunciato Vendola, scagliandosi
contro il declassamento delle regioni, previsto nel ddl votato in Senato. Le
giunte locali potranno solo esprimere un parere consultivo e non vincolante
sulle centrali: «Altro che federalismo - ha accusato Vendola - le regioni sono
ridotte al rango di buca per le lettere.
diritti, il rovescio della
giustizia - massimo calandri ( da "Repubblica,
La" del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: è perseguendo questo obiettivo che
due anni fa Livio Pepino - membro del Csm e presidente dell´Associazione Studi
Giuridici Giuseppe Borré - ha cominciato a tracciare le linee di questo
progetto. Parole di Giustizia è la prima edizione di una rassegna nazionale
sulla democrazia, sulla giustizia, sulla libertà. Sui diritti.
regioni e comuni in
rivolta contro il nuovo nucleare "non vogliamo le centrali" - luca
iezzi ( da "Repubblica,
La" del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Mercedes Bresso annuncia il ricorso
alla Corte Costituzionale, il pugliese Nicola Vendola rilancia: «Dovranno
venire con i carri armati per imporre le centrali atomiche». «Sono contrario ai
depositi di scorie nucleari in Sardegna» dichiara l´assessore regionale
all´Ambiente della Regione, Emilio Simeone, mentre il Pdl isolano, esclude la
possibilità di centrali.
Brescia procura disagiata
Ora scattano gli incentivi ( da "Giorno,
Il (Bergamo - Brescia)" del
14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: incentivi SI CERCANO CINQUE M
DIP. AMBIENTE: LE MANI DEL
GOVERNO SUL PETROLIO LUCANO ( da "marketpress.info"
del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dal ricorso alla Corte
Costituzionale ad un?autonoma legge regionale sia sulla Valutazione di impatto
ambientale che sulle procedure autorizzatorie in materia di ricerca,
prospezione ed estrazione di idrocarburi. Insomma, riappropriandosi del governo
del territorio e del controllo delle attività che su esso si svolgono,
Il pirata Sarkozy
( da "Manifesto, Il"
del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: francese ha dato il via libero
definitivo al provvedimento che ora dovrà superare solo lo scoglio della Corte
Costituzionale. Ma il pervicace presidente francese ha davvero vinto la
personale guerra contro i pirati online? O la sua è una «vittoria di Pirro»,
utile solo ad accontentare le major dell'intrattenimento, ma del tutto
inefficace per arginare il fenomeno della pirateria?
Toscana controcorrente
Cure mediche ai clandestini ( da "Nazione,
La (Firenze)" del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: della Corte Costituzionale. Confermiamo
il voto contrario, che ripeteremo in aula, e siamo dell'idea che, nonostante le
modifiche, frutto di un lavoro anche abile, non cambiano i fondamenti della
legge, a nostro parere molto discutibili». Soddisfatti, e convinti a difendere
la legge fino in fondo, Luca Ciabatti di Rifondazione comunista e Alessia
Petraglia di Sinistra Democratica.
Vendola:
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Losappio che annuncia che la Puglia
arriverà a rivolgersi alla Corte costituzionale per fermare il nucleare, anche
il governatore attacca la possibilità di costruire centrali nei dintorni di
Ostuni come era stato ventilato. «La Puglia è pronta non ad accogliere il
nucleare ma a costruire una ribellione popolare nei confronti di una ipotesi
che è semplicemente offensiva e demenziale »
Nucleare, la Regione
insorge Vendola: ribellione popolare
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: pronto un ricorso alla Corte
Costituzionale Losappio: legge ad hoc. Amati (Anci): «E Ostuni si mobiliti»
BARI La Puglia si prepara alla battaglia contro il nucleare. Nichi Vendola
invoca «una ribellione popolare». L'assessore Michele Losappio preannuncia «un
ricorso alla Corte costituzionale e una legge ad hoc ».
Inchiesta sui rifiuti,
tensione in Procura sullo stralcio del capo della Protezione civile
( da "Corriere della Sera"
del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Perché tra i due è nato un caso ora
all'esame della prima commissione del Csm dopo la lettera inviata da De Chiara
in cui sostiene che la decisione di Lepore di stralciare da una delle
principali inchieste sui rifiuti le posizioni del sottosegretario Guido
Bertolaso e del prefetto Alessandro Pansa fu presa per non ostacolare l'azione
del governo.
Soda caustica al bar Grave
il procuratore di Frosinone ( da "Corriere
della Sera" del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Al magistrato hanno inviato gli
auguri di pronta guarigione il Csm, a cominciare dal vicepresidente Nicola
Mancino, e il senatore Mauro Cutrufo, vicesindaco di Roma. La Gerunda, nata 68
anni fa in Liguria, sposata con un collega in pensione, Mario Licata, due figli
e un nipote, è procuratore di Frosinone da cinque anni.
Sciopero anti-Mancino al
Csm ( da "Corriere
della Sera" del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm ROMA Linea dura del
vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Nicola Mancino sul
rinnovo del contratto dei dipendenti di Palazzo dei Marescialli per il quale
gli stessi hanno proclamato lo sciopero. Lo scontro riguarda la richiesta degli
aumenti di stipendio che Mancino giudica irrealistica e di molto superiore ai
parametri retributivi previsti per gli altri comparti
PERCHÉ LA PROCURA È UN
CASO NAZIONALE ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sostituti si sono rivolti prima al
Consiglio giudiziario e poi al Csm, che ha dato loro ragione ritenendo che la
decisione di Lepore non costituisse un semplice stralcio, bensì una revoca non
motivata dell'indagine. Letti così i fatti, dunque, non ci troveremmo altro che
di fronte a una questione di natura prettamente tecnica, ad una normale e
fisiologica dialettica interna a un ufficio.
Legge 40: Serve un
comitato scientifico slegato dalla politica
( da "Unita, L'" del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Secondo il costituzionalista
Stefano Rodotà, tuttavia, non è detto che sia la strada migliore: «Non è il
momento di costituire organi di controllo sulla fecondazione assistita, quando
la Corte Costituzionale, con la sua ultima sentenza, ha già fissato chiaramente
i punti chiave della questione».
Il processo
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm, potrebbe svolgersi davanti ad
un altro collegio della stessa sezione oppure essere spostato davanti ad
un'altra sezione. Gli avvocati stanno lavorando alla lista testi, che dovranno
comunque presentare entro lunedì. I pm di udienza dovrebbero essere gli stessi
che hanno condotto le indagini e che poi al momento della richiesta di rinvio a
giudizio hanno avuto un clamoroso scontro
Così i titolari: In queste
ore, l'unico interesse della famiglia Dolcemascolo è...
( da "Messaggero, Il (Frosinone)"
del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Anche il Csm ha fatto gli auguri di
«pronta guarigione» al procuratore di Frosinone. Li ha espressi il
vicepresidente di Palazzo dei Marescialli, Nicola Mancino, a nome dell'Interno
Consiglio aprendo il plenum ieri pomeriggio. Auguri di pronta guarigione sono
arrivati anche da Elisabetta Alberti Casellati, sottosegretario alla Giustizia.
FROSINONE - Va al bar,
chiede un bicchiere d'acqua, ma beve soda caustica. Ora Margheri...
( da "Messaggero, Il"
del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: quando fu designata dal Csm. Negli
anni '90, è stata sostituto procuratore generale presso la Corte d'Appello di
Roma con delega sui procedimenti che riguardano il Tribunale dei minori. Ha
cominciato la sua carriera a Torino, per poi passare alla Procura della
Capitale, prima presso il Tribunale e poi alla Corte d'Appello.
Giudizio per conflitto di
attribuzione tra Enti. Costituzione e intervento nel giudizio in via principale
- Costituzione della Regione resistente oltre il termine applicabile ratio
( da "Gazzetta Ufficiale.it(Corte Costituzionale)"
del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: - Norme integrative per i giudizi
davanti alla Corte costituzionale 16 marzo 1956 e s.m. (testo anteriore a
quello adottato dalla Corte con deliberazione 7 ottobre 2008), art. 27, terzo
[rectius, quarto] comma. Regione Sardegna - Legge statutaria sottoposta
..........
DDL sicurezza: passa la
linea dura del Governo. Ecco il testo completo
( da "Blogosfere" del
14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: esclusi quelli destinati ad
affluire nel Fondo unico giustizia, di cui all'articolo 61, comma 23, del
decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla
legge 6 agosto 2008, n.
Beve soda invece di acqua
Grave giudice a Frosinone ( da "Giornale
di Brescia" del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Auguri di pronta guarigione sono
stati espressi al procuratore di Frosinone da parte del vice presidente del Csm
Nicola Mancino, aprendo la riunione pomeridiana del plenum. Gerunda, ligure di
nascita, è procuratore capo della Procura della Repubblica di Frosinone dal 23
marzo del 2004. Laureatasi a Genova nel 1963, due anni dopo ha fatto il suo
ingresso in magistratura.
Affari: "Ci vorrà
l'esercito"">Nucleare, Vendola ad Affari: "Ci vorrà
l'esercito" ( da "Affari
Italiani (Online)" del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: alla Corte Costituzionale.
"Perché è un abbaglio dal punto di vista economico, una distrazione di
risorse dal lato energetico e una tragedia per l'ambiente". La soluzione?
"Investire nelle rinnovabili e sull'efficienza energetica". L'INTERVISTA
E' arrivato il primo via libera del Senato al ritorno del nucleare in Italia.
L'eugenetica introdotta
pian piano senza che il Paese se ne accorga
( da "Avvenire" del
14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: EUGENIA ROCCELLA Q uando è stata
resa nota la sentenza della Corte costituzionale sulla legge 40 per la
procreazione assistita, non ci sono state reazioni indignate e allarmi
eccessivi. Le modifiche al testo sono apparse molto contenute, e non hanno
alterato nella sostanza l'impianto della legge. Non è stato toccato il divieto
di crioconservazione e di eliminazione degli embrioni,
Frosinone Dopo aver preso
un cappuccino ha chiesto un bicchiere d'acqua e le è stata servit...
( da "Gazzettino, Il"
del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Auguri di pronta guarigione sono
stati espressi dal Csm al procuratore di Frosinone da parte del vice presidente
Nicola Mancino, aprendo la riunione pomeridiana del plenum. Gerunda, ligure di
nascita, è procuratore capo della Procura della Repubblica di Frosinone dal 23
marzo del 2004. Laureatasi a Genova nel 1963, due anni dopo ha fatto il suo
ingresso in magistratura.
ANNA VILLANI ANGRI. UNA
BUONA NOTIZIA PER GLI AMANTI DEI RIMBORSI ECONOMICI. A BREVE CI SARà...
( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: recente sentenza della Corte
Costituzionale. La richiesta era stata avanzata negli ultimi mesi anche dal
disciolto comitato Cossap. Ma ora è davvero ufficiale. Pertanto «L'utente che
ha corrisposto al comune l'importo dell'intera tariffa ha diritto ad ottenere
il rimborso della quota relativa al servizio di depurazione, dedotti gli oneri
derivati dalle attività di progettazione,
BRASILIA. LA PREVISTA AUDIZIONE
DI ACHILLE LOLLO DI FRONTE ALLA COMMISSIONE PER I DIRITTI UMANI DEL ...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ha presentato ricorso di fronte al
Supremo tribunale federale (Stf), la Corte costituzionale brasiliana. La data
del pronunciamento dell'Stf, che si riunisce in seduta pubblica due giorni a
settimana, non è stata comunque ancora fissata, ma secondo alcune fonti la
sentenza sul caso Battisti potrebbe essere emessa alla fine di questo mese o
all'inizio del prossimo.
GIUSEPPE CRIMALDI
L'APPUNTAMENTO è FISSATO PER OGGI POMERIGGIO. ALLE 15,30, IN PROCURA,...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 14-05-2009) + 2 altre fonti
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il procuratore aggiunto De Chiara
in una lettera inviata al Csm sosteneva che il procuratore Lepore aveva chiesto
lo stralcio delle posizioni di Pansa e Bertolaso dall'inchiesta sui rifiuti per
non danneggiare il governo. Il clima di attesa per questa riunione ieri si
percepiva appena, a Palazzo di Giustizia.
Ribera, Giuseppe Di
Giorgifa il
Argomenti:
Giustizia
Abstract: che il ministro ha fatto al Csm,
così come da lui stesso annunciato in occasione della recente visita a Sciacca.
Alfano si era impegnato ad intervenire per la copertura dei due posti mancanti
ed è stato di parola. Il Csm dovrà ora approvare in plenum il bando di
pubblicazione di questi posti, cosa che dovrebbe accadere già questa settimana.
Concorsi per le Procure
disagiate ( da "Sicilia,
La" del 14-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: bando pubblicato dal csm Concorsi
per le Procure disagiate Una donna di 50 anni, Loredana Giordano (nella foto),
casalinga, di San Cataldo, si è data fuoco ieri mattina nel sottoscala di casa,
nel quartiere Santa Germana. La donna è morta a causa delle gravissime ustioni
provocate dalle fiamme.
I fondi europei non
arriveranno alle mafie ( da "Gazzetta
di Reggio" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: se il Csm si pronuncerà
all'unanimità per la sua nomina. E' tutta una farsa, perché le dimissioni si
danno al Csm e non alla stampa e se dovesse esserci un passo indietro, i
reggiani dovrebbero pretendere delle spiegazioni». Da ultimo Sonia Alfano, ha
lanciato un altro messaggio: «Giuseppe Tancrè - ha detto - dovrebbe essere
conosciuto a Reggio.
Superstiti, rendita ai
figli naturali ( da "Italia
Oggi (Lavoro e Previdenza)" del
15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: agli orfani figli naturali
riconosciuti o riconoscibili dal genitore deceduto a seguito di evento
assicurato, deve essere riconosciuta una rendita ai superstiti nella misura del
40%. Lo precisa l'Inail nella circolare n. 24/2009 recependo i principi fissati
dalla Corte costituzionale [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per
Registrati:
Matrimonio omosessuale
negato dal costume e dalla Costituzione
( da "Italia Oggi" del
15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: IL PUNTO Matrimonio omosessuale
negato dal costume e dalla Costituzione Il tribunale di Venezia ha rimesso alla
Corte costituzionale la questione circa la legittimità costituzionale delle
norme che riservano a coniugi di sesso diverso il diritto di contrarre il
matrimonio. Secondo i giudici i tempi sarebbero ormai maturi per aprire il
negozio anche ad aspiranti dello stesso sesso.
Superstiti, rendita ai
figli naturali ( da "Italia
Oggi" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 2009 recependo i principi fissati
dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 86/2009, pubblica sulla G.U. n.
13/2009. La sentenza dopo aver dichiarato manifestamente infondata la questione
di legittimità costituzionale dell'articolo 85 del T.u. Inail (dpr n.
1124/1965) nella parte in cui non prevede il diritto alla rendita a superstiti
anche in favore del convivente more uxorio,
situazione preoccupante in
procura ( da "Nuova
Sardegna, La" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: apposita commissione del Csm
effettui rapidamente la nomina del nuovo capo della Procura, che dovrebbe
essere imminente, così come - spiegano - il plenum del Csm dovrebbe ratificare
la nomina di Vito Motta a presidente del tribunale. Da colmare, ricordano
ancora gli avvocati del foro nuorese, ci sono anche alcune carenze
nell'organico amministrativo,
procreazione, nessun
limite per gli embrioni ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sentenza della Corte Costituzionale
che ha in parte bocciato la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita
è da ieri in vigore, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Con un primo
effetto immediato: si stabilisce che sia il medico a decidere circa il numero
di embrioni da produrre e si prevede la possibilità di crioconservare gli
embrioni che non verranno impiantati.
de lucia lascia palermo
andrà alla dna di grasso ( da "Repubblica,
La" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: memoria storica delle indagini sul
racket, è stato nominato dal Csm sostituto procuratore della direzione
nazionale antimafia. Lunedì, de Lucia aveva firmato il fermo di 30 fra boss ed
estorsori dei clan di Brancaccio e Porta Nuova. Proprio l´undici maggio, ma del
1991, il magistrato aveva iniziato il suo lavoro a Palermo dopo l´uditorato.
l'auspicio di napolitano
"serenità in procura" ( da "Repubblica,
La" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Pagina I - Napoli DEL PORTO A P
tensione in procura,
quirinale in campo ( da "Repubblica,
La" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: colloquio intercorso mercoledì sera
allo stadio Olimpico di Roma fra il presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano e il consigliere del Csm Vincenzo Maria Siniscalchi. I due si sono
incontrati a margine della finale di Coppa Italia alla presenza di altri due
componenti dell´organo di autogoverno dei magistrati, Fabio Roia di Unicost e
Cosimo Ferri di Magistratura indipendente.
procura antimafia, via
libera del csm altri due napoletani alla corte di grasso
( da "Repubblica, La"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: via libera del Csm altri due
napoletani alla corte di Grasso Dopo il pm di Calciopoli Filippo Beatrice,
altri due magistrati napoletani sono stati nominati come sostituti della
Direzione nazionale antimafia guidata da Piero Grasso. Si tratta di Giovanni
Russo e Maria Vittoria De Simone, designati dal plenum del Csm nella seduta di
ieri mattina.
contro l'arbitrio della
giunta soru la consulta ha ristabilito il diritto
( da "Nuova Sardegna, La"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: che la Corte Costituzionale ha
correttamente ritenuto ammissibile, ed in linea con sue precedenti pronunce.
Sul punto, perciò non si può concordare con quanto sostenuto lunedì su questo
giornale dai due costituzionalisti sassaresi, Chessa e Pinna, pur essendo
sicuramente condivisibili le loro considerazioni sul merito,
Maxi prescrizioniper
assicuropoli ( da "Secolo
XIX, Il" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: prescrizione era maturata dopo un
ricorso alla Corte Costituzionale (poi rigettato) sollevato dagli avvocati
difensori degli imputati al momento del cambio di collegio giudicante che era
scattato nel corso del processo, relativamente all'illegittimità del passaggio
del fascicolo processuale da un collegio all'altro e la necessità di ripetere
il dibattimento di fronte ai nuovi giudici.
Affidamento, Statuto a
copertura costituzionale ( da "Sole
24 Ore, Il" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La sentenza del 13 maggio
ripercorre quindi l'indirizzo di alcuni precedenti della Corte di cassazione,
ma ha particolare importanza venendo a poca distanza da una sentenza della
Corte costituazionale, la 58/2009, per la quale si rimanda al Sole 24 Ore del
28 febbraio, con la quale è stato affermato che non «hanno rango costituzionale
–
Onorevole Caliendo, è
stato mai in via Teulada a vedere il caos del Giudice ...
( da "Messaggero, Il"
del 15-05-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ex membro del Csm, vice di Angelino
Alfano, Ministro di Grazia e Giustizia nel Governo Berlusconi, è l'uomo che
potrebbe mettere fine all'inferno della sezione civile del Giudice di Pace di
Roma. È un magistrato in aspettativa, Caliendo, e ieri la "pratica"
via Teulada l'aveva in primo piano sulla scrivania.
Pedofilo fuori per
decorrenza: il Csm archivia ( da "Sole
24 Ore, Il" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ATTI AL PG Pedofilo fuori per
decorrenza: il Csm archivia Il plenum del Csm ha archiviato all'unanimità la
vicenda del pizzaiolo siciliano che, dopo aver violentato una bimba di 4 anni e
già condannato per altri episodi di pedofilia, era stato scarcerato per
decorrenza dei termini. Il plenum, trasmettendo gli atti al procuratore
generale della Cassazione,
Pezza:
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il 20 marzo scorso scrive Orsini
chiedevo alla Ciip di dar seguito alla sentenza della Corte Costituzionale del
10 ottobre 2008, che dichiarava illegittimo' l'addebito del servizio
depurazione delle acque in assenza di impianti di depurazione o quando questi
siano temporaneamente inattivi'. Richiesta negata dalla Ciip. A Quintodecimo
sono però in uso fosse Imhoff non assistite.
L'immigrazione clandestina
reato Ecco come cambiano le regole
( da "Corriere della Sera"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale, pur non
prevedendo pene di per sé severe, la nuova legge «fornisce gli strumenti
giurisdizionali per allontanare dal territorio nazionale i clandestini », anche
se restano alcuni dubbi interpretativi: «Chi entra con visto turistico e resta
in Italia dopo la scadenza commette il reato di immigrazione clandestina o
almeno nel primo periodo siamo di fronte a una
Referendum, la sfida
leghista
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dalla commissione di Vigilanza Rai
protesta il presidente del Comitato promotore Giovanni Guzzetta conferma le
norme che garantiscono ai partiti tutti gli spazi d'informazione rilevanti nel
dibattito sul referendum. Si tratta di una decisione in frode alla Costituzione
per la quale, come avevamo preannunciato, stiamo preparando un ricorso alla
Corte Costituzionale». Paola Di Caro
Procura, Napolitano
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Napolitano «preoccupato»
Siniscalchi (Csm): l'ho incontrato, spera che l'ufficio torni unito Un incontro
«assolutamente informale» tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
e il consigliere del Csm Vincenzo Siniscalchi è avvenuto l'altra sera allo
stadio Olimpico di Roma nell'intervallo della finale di Coppa Italia.
Tre magistrati in corsa,
il Csm decide il 25 ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Appello Tre magistrati in corsa, il
Csm decide il 25 Corte d'Appello --> Grazia Corradini potrebbe diventare
primo presidente della Corte d'appello di Cagliari. Il giudice cagliaritano,
attualmente presidente di sezione presso la Corte di Cassazione, è stato
ascoltato dalla commissione del Csm che deve valutare le domande.
Napoli, i veleni della
procura ( da "Corriere
della Sera" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: avrebbe auspicato conversando con
il penalista e consigliere laico del Csm Vincenzo Maria Siniscalchi, secondo
quanto lo stesso avvocato riferisce al Corriere del Mezzogiorno. Siniscalchi
conosce bene la storia dello stralcio delle posizioni di Bertolaso e Pansa
dall'inchiesta condotta dai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo perché il
Consiglio superiore se ne sta occupando da tempo.
Napolitano: la Procura
recuperi serenità ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Giorgio Napolitano del Csm presenti
allo stadio ci siamo recati, nell'intervallo, a porgere il nostro doveroso
saluto al Presidente della Repubblica, che è anche il Presidente del Csm. Mi
sono intrattenuto per qualche attimo con lui, che mi ha manifestato la sua
preoccupazione, dicendomi che è suo vivo desiderio che la Procura di Napoli
recuperi quel clima di serenità e collaborazione.
Procurorul care turna
discutiile din autogara ( da "Romania
Libera" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: un comunicat de joi al Consiliului
Superior al Magistraturii (CSM). Sesizarea CSM a fost facuta dupa ce, prin
sentinta civila 2876, pronuntata de Tribunalul Bucuresti, ramasa irevocabila si
publicata deja in Monitorul Oficial al Romaniei, s-a constatat calitatea de
colaborator al Securitatii a procurorului Teodoru Bostan.
meglio dare il buon
esempio - mario bertolissi ( da "Mattino
di Padova, Il" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Riferendosi ai magistrati, la Corte
costituzionale, nell'ormai lontano
La "genovese"
Anna Canepatra i procuratori antimafia
( da "Secolo XIX, Il"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Anna Canepatra i procuratori
antimafia le nomine del csm ROMA. C'è anche Anna Canepa, per vent'anni
sostituto procuratore a Genova e ora applicata a Gela, tra i sei nuovi
sostituti alla Procura nazionale antimafia nominati ieri dal Consiglio
superiore della magistratura. «Sono molto contenta della nomina - ha detto Anna
Canepa - Spero di riuscire a fare qualcosa qui,
Alassio: l'integrazione
socio-sanitaria nell'area geriatrica
( da "Savona news" del
15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 30: Un progetto di gruppo a cura
del CSM di Albenga, Dr . sa Donatella Pecoraio, psicologa centro salute mentale
Asl 2 savonese, D.ssa Letizia Nicolini, assistente sociale centro salute
mentale Asl 2 savonese. Ore 17.00: Un progetto di ortoterapia con la scuola
agraria e alberghiera in istituto, Prof.
Due posti da pm a
concorso, restano i disagi ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: uffici giudiziari requirenti di
primo grado indicati dalla terza commissione del Csm «attraverso una
valutazione - sottolinea il ministro in una lettera al vice presidente del Csm
Nicola Mancino - che ha tenuto conto del tasso medio di scopertura a livello
nazionale, della percentuale di scopertura, delle pendenze e della specificità
territoriale e criminale di alcune sedi del Sud».
Un procuror isi turna
colegii ca intretin relatii sexuale cu elevi
( da "Romania Libera"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: un comunicat de joi al Consiliului
Superior al Magistraturii (CSM). Sesizarea CSM a fost facuta dupa ce, prin
sentinta civila 2876, pronuntata de Tribunalul Bucuresti, ramasa irevocabila si
publicata deja in Monitorul Oficial al Romaniei, s-a constatat calitatea de
colaborator al Securitatii a procurorului Teodoru Bostan.
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Un diritto che la Corte
costituzionale ha esteso anche al padre. Insomma, nel momento stesso in cui il
bimbo nasce, i suoi geni- tori non si trovano più in condizione di
clandestinità. In ogni caso, per dimostrare di non avere alcun intento
discriminatorio, l'esecutivo ha accolto, riformulandolo ampiamente, un ordine
del giorno in cui s'impegna ad applicare la norma contestata (
Roccella: i limiti della
legge 40 sono invariati ci saranno nuove linee guida ma non subito
( da "Avvenire" del
15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Infatti con la sentenza della Corte
costituzionale, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale il 13 maggio, la legge «non
è scalfita nel suo impianto sostanziale, ma è dato al medico un margine di
autonomia rispetto alla valutazione clinica». Se, infatti, viene meno il limite
della produzione di tre embrioni, tuttavia, ha chiarito il sottosegretario,
Dove trovare i candidati
( da "Corriere Adriatico"
del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Sandra Amurri (giornalista), Dino
Petralia (Csm) e Rino Germanà ( Questore di Forlì e Cesena). Sempre oggi, ore
17, ma a Porto Sant'Elpidio nei locali della Casa del Volontariato Giovanni
Basso, presenterà i candidati elpidiensi: Antonesio Diomedi e Mauro Tosoni (La
Destra); Michele Palermo e Luciano Ferrini (Mpa);
Il weekend si accende con
la politica ( da "Corriere
Adriatico" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Dino Petralia (Csm) e Rino Germanà
(Questore di Forlì e Cesena), "personalità che con il loro impegno
salvaguardano le istituzioni e il senso di legalità di questo Paese. Proprio da
qui vogliamo ripartire: dal rifiuto per qualsiasi forma di condizionamento
richiamato in ogni incontro coi cittadini".
"Garofani d'altri
tempi per Gatti" ( da "Corriere
Adriatico" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ex presidente della corte
costituzionale Gustavo Zagrebelsky, ma che arriva in un momento particolarmente
triste per il Centro Calamandrei. "Sebbene il memorial voglia onorare la
figura di Alessandro Galante Garrone - spiega il presidente del Calamandrei di
Jesi Gian Franco Berti - il nostro pensiero sarà rivolto a Massimiliano Gatti,
Il Tribunale ha rischiato
il collasso ( da "Gazzettino,
Il (Vicenza)" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Lo scorso settembre il Csm aveva
indicato nel dott. Aurelio Gatto il nuovo presidente del Tribunale di Bassano,
inviando il dott. Giarrusso appunto in Trentino. Passati i tempi tecnici,
l'avvicendamento si è ora completato. Ieri abbiamo raggiunto il magistrato al
telefono.
Scalcia l'avversario e
offende l'arbitro, 4 turni ( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Gaetano), De Marchi, Gomiero (Csm
Resana), Favaro (Badoere), Rossi (Paese), Manente (Campolongo), Kone
(Fossalunga), Vettori (Gorghense), Bertagna De Marchi (Porto Mansuè), Dametto,
Lorenzon (Pro Roncade), Carullo, Tonon (S. Vendemiano), Maso (Vazzolese). Inibizione
fino la 26 maggio a Gava (dir.
Riese Vallà e Montello
vanno allo spareggio ( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Città di Asolo-CSM Resana 1-1,
SP-Milan Guarda 3-1, Spineda-S. Floriano 1-3, Montello-S. Gaetano 1-0, Riese
Vallà-Treville 7-4, Fossalunga-Virtus Csm Farra 2-0. Classifica: Riese Vallà e
Montello 59, S. Floriano 58, Godigese 57, CSM Resana, SP 48, Spineda 44, Virtus
Csm Farra 30, Città di Asolo 28, Bessica 26, San Gaetano 21,
Caponcello nominatoalla
direzione nazionale antimafia ( da "Sicilia,
La" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Caponcello nominato alla direzione
nazionale antimafia Il plenum del Csm ha nominato il giudice del Tribunale di
Catania Carlo Caponcello alla Direzione nazionale antimafia. Assieme a
Caponcello, a collaborare con il procuratore nazionale Pietro Grasso, il Csm ha
nominato Diana De Martino, sostituto della Procura di Roma;
Già condannatoviolentò una
bimbail Csm archiviaAtti alla Cassazione
( da "Sicilia, La" del
15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Già condannato violentò una bimba
il Csm archivia Atti alla Cassazione Roma. Archiviazione con trasmissione degli
atti al procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito. Il plenum
del Csm ha chiuso così all'unanimità la vicenda del pizzaiolo dell'Agrigentino
Vincenzo Iacono che un anno fa violentò una bambina di quattro anni e che,
Nuove iniziative dei
volontari della Caritasa favore delle popolazioni colpite dal sisma
( da "Sicilia, La" del
15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: autorevoli nomine del plenum del
Csm che ha designato a maggioranza sei nuovi sostituti procuratori alla
Direzione nazionale antimafia, mettano fine ad ogni inutile polemica di cui,
francamente non abbiamo bisogno». Lo ha affermato il parlamentare nazionale del
Pd, Giuseppe Berretta, che ha auspicato il «rafforzamento delle azioni
investigative in Sicilia e soprattutto a Catania.
La Regionefesteggia63 anni
( da "Sicilia, La" del
15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il Commissario dello Stato è
previsto dallo Statuto e non può essere cancellato se non con la procedura
della riforma costituzionale. E, poi, perché ci paragoniamo alla altre regioni?
Il commissario dello Stato è una garanzia, sta in mezzo tra la Regione e il
governo centrale. I suoi ricorsi vanno direttamente alla Corte Costituzionale,
mentre per le regioni ordinarie (art.
Il Csm archiviail caso
Iaconoma bacchettai magistrati ( da "Sicilia,
La" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il Csm archivia il caso Iacono ma
bacchetta i magistrati Francesco Di Mare Non ha chiamato emittenti televisive,
giornalisti della carta stampata o altri media per «pupiarsi» come fanno tanti
altri da queste parti. Dopo avere letto su questo giornale la vergognosa
condizione in cui versava - fino a ieri mattina - la stele eretta in memoria
del giudice Rosario Livatino,
Albenga: altri argomenti
aggiunti al consiglio comunale ( da "Savona
news" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: tesa a conoscere le implicazioni
che deriveranno dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 335 del
10.10.2008. § Mozione a firma del Consigliere Guarnieri tesa alla ricerca di
soluzione per contrastare le problematiche occupazionali, economiche ed
ambientali che da tempo interessano lo stabilimento farmaceutico Cav.
General Motors Says It's Closing 1,100 `Underperforming' Dealers in U.S. ( da "Bloomberg" del 15-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: a
CSM Worldwide Inc. analyst in Northville, Michigan. "Dealers in some
respect were a fairly substantial reason that Chrysler had to go into
bankruptcy and a very good reason why GM will need to go in as well." GM
told dealers in a letter the locations targeted for closing were measured by
benchmarks including sales volume,
General Motors Is Said to Send Termination Notices to 1,100 U.S. Dealers ( da "Bloomberg" del 16-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: a
CSM Worldwide Inc. analyst in Northville, Michigan. "Dealer consolidation
is a fairly substantial reason that Chrysler had to go into bankruptcy and a
very good reason why GM will need to go in as well." GM told dealers in a
letter the locations targeted for closing were measured by benchmarks including
sales volume,
Le nuove regole sui
clandestini ( da "Corriere.it"
del 16-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: to della Corte costituzionale, pur
non prevedendo pene di per sé severe, la nuova legge «fornisce gli strumenti
giurisdizionali per allontanare dal territorio nazionale i clandestini »,
anche se restano alcuni dubbi interpretativi: «Chi entra con visto turistico e
resta in Italia dopo la scadenza commette il reato di immigrazione clandestina
o almeno nel pri
Cappato: referendum, un
"no" alla partitocrazia
( da "Libertà" del
16-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Oggi lo strumento referendario
appare svuotato del suo vero significato, la Corte Costituzionale negli anni ha
inventato vari criteri per mandarlo al macero». Cappato ha espresso la
contrarietà dei radicali alla riforma così come prevista dal referendum. «Siamo
per un bipartitismo all'americana, dove al centro c'è la persona - ha spiegato
-.
la procura - angelo peluso
( da "Repubblica, La"
del 16-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: anni dalla propria nomina al vertice
della Corte costituzionale sentì il bisogno di dimettersi credendo che gli
fosse venuto meno "l´unanime consenso dei giudici", i quali non
gradivano i suoi estenuanti ritmi di lavoro e i continui inviti a mantenere
comportamenti di austerità estrema, come quando, da Capo dello Stato,
affrontava i rigori dell´inverno con un "cappotto rivoltato"
GM in Bankruptcy Likely Would Speed Pace of Dealer Cuts to Match
Chrysler ( da "Bloomberg" del 16-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: a
CSM Worldwide Inc. analyst in Northville, Michigan. "Dealer consolidation
is a fairly substantial reason that Chrysler had to go into bankruptcy and a
very good reason why GM will need to go in as well." GM's Letter GM told
dealers in a letter the locations targeted for closing were measured by
benchmarks including sales volume,
Intellettuali-Masaniello
alla corte di Di Pietro ( da "Secolo
XIX, Il" del 16-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: in difesa di una giustizia
costituzionale superiore alle leggi ordinarie e interpretata non solo dagli
organi deputati (la Corte Costituzionale, la Presidenza della Repubblica) ma
anche dal preteso senso comune degli uomini retti e onesti. Così, se Giorgio
Napolitano non respinge le leggi fatte da Silvio Berlusconi, se la Corte
Costituzionale non le invalida,
Verso un nuovo capitalismo
( da "Nuova Ferrara, La"
del 16-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Le conclusioni saranno quindi
affidate a Paolo Grossi, giudice della Corte Costituzionale. La riunione
scientifica verterà sui seguenti temi: «Verso un nuovo Capitalismo? La
proprietà collettiva: dalla marginalità, alla creazione e uso di un territorio.
L'uomo, l'ambiente, l'economia, la socialità. Un falso dilemma».
Stampa, tv, politica e
giustizia ( da "Articolo21.com"
del 16-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale, sentenza 21
luglio 1981, n. 148, n. 3 del «considerato in diritto». Come a tutti noto, «un
sistema di garanzie efficace al fine di ostacolare concentrazioni
monopolistiche od oligopolistiche», auspicato dalla Corte costituzionale, non è
stato mai approvato dal legislatore né prima né dopo la fine del monopolio
radiotelevisivo statale via etere su scala nazionale)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: comporterà «la possibilità di
sollecitare l'intervento della Corte costituzionale», che non potrà esimersi
dal prendere posizione. «Il federalismo fiscale ha aggiunto Luca Antonini,
dell'Università i Padova è amico del principio di responsabilità e quindi della
famiglia, ciò è affermato espressamente nei principi fondamentali ».
Federalismo e autogoverno
responsabile L'approvazione del disegno di legge-delega sul fe...
( da "Gazzettino, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la Corte Costituzionale (si veda
sent. n. 370/2003 Corte Cost.) per la realizzazione di una reale
"autonomia finanziaria di entrata e di spesa" come afferma l'art.
119, 1° comma, Cost. In particolare, sono 4 i punti principali di questa grande
rivoluzione copernicana attuata con il disegno di legge-delega sul federalismo
fiscale:
Les réseaux du procureur
( da "Monde, Le" del
16-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: CSM).
Philippe Courroye n'a jamais affiché ce lien avec le président. Il ne le cache pas, cependant, même
s'il assure voir peu le chef de l'Etat. Il sait bien qu'on le soupçonne depuis
qu'il a classé, quelques semaines après l'élection présidentielle, l'affaire de
l'appartement acheté par Cécilia et Nicolas Sarkozy sur l'
contesa sul contratto
d'affitto tra marito e moglie separati
( da "Repubblica, La"
del 17-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: per la sentenza della Corte
Costituzionale n. 404/1988, il suddetto diritto di successione nel contratto di
locazione è stato esteso anche alla convivente more uxorio del conduttore, la
quale rimanga nell´immobile con la loro prole naturale, anche qualora la
convivenza sia iniziata durante la locazione e senza che il locatore ne avesse
conoscenza.
Argomenti:
Giustizia
Abstract: è materia per la Corte
Costituzionale». ABBANDONATA dalle istituzioni che avevano promesso di
intervenire, alla famiglia Squarise rimane il sostegno dei ragazzi di San
Giorgio delle Pertiche che hanno costituito un'associazione, «Per Federica
Onlus», proprio far fronte economicamente alla delicata vicenda, non solo per
onorare la memoria della loro amica.
REFERENDUM: IL MIO VOTO È
L'ASTENSIONE ( da "Unita,
L'" del 17-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: non solo nominare tutte le
istituzioni (Capo dello Stato, Corte Costituzionale, Autorità Indipendenti) ma
in alleanza con uno dei partiti minori raggiungere i 2/3 dei seggi e cambiare
la Costituzione a proprio piacimento senza obbligo di referendum popolare.
Occorre dunque che il referendum fallisca.
Quando tutti erano contro
le scorie lucane ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 17-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ad essere censurata dalla Corte
costituzionale. E con senso delle istituzioni aggiunse: «Se ogni Regione
approvasse una legge del genere non si capisce quale potrebbe essere la
soluzione al problema». La legge fu respinta, ma il consiglio votò
all'unanimità un documento con cui si impegnava la giunta regionale a
«richiedere con tutti i mezzi» il ritiro del decreto su Scanzano.
Abusi a Ischia, via alle
demolizioni I sindaci:
Argomenti:
Giustizia
Abstract: determinata dalla sentenza della
Corte Costituzionale che ha riaperto definitivamente la strada agli
abattimenti. Da circa due mesi sono intercorse riunioni a Roma che però non
hanno prodotto alcuna modifica legislativa. «Non vedo alternativa alle dimissioni
ha detto il sindaco di Casamicciola Vincenzo D'Ambrosio questa iniziativa
potrebbe essere un'azione deflagrante per attirare l'
Acque Vicentine chiude il
bilancio Utili a 600mila euro ( da "Corriere
del Veneto" del 17-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: effetto della sentenza della Corte
Costituzionale a favore degli utenti non allacciati al depuratore che ha
sottratto all'azienda non poche risorse. Durante la seduta di approvazione del
documento finanziario è stato riconfermato alla guida del gruppo l'attuale
presidente Giancarlo Corò che sarà affiancato dai consiglieri Flavio Marelli,
La fine dell'esodo
( da "Corriere della Sera"
del 17-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corriere della Sera sezione: Salute
data: 17/05/2009 - pag: 45 Fecondazione assistita Dopo la sentenza della Corte
Costituzionale che ha ribaltato la legge La fine dell'esodo Non sarà più
necessario farsi curare all'estero per tentare di avere un figlio sano di
Franca Porciani Servizio alle pagine 48-49
Infertilità
( da "Corriere della Sera"
del 17-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale ha determinato
in questa complessa materia. Evidentemente basandosi su principi «forti», ma
quali esattamente? «Il principio cardine cui si è ispirata la Corte è cha la
tutela dell'embrione anziché assoluta (come previsto dalla legge 40, ndr), deve
essere limitata dalla necessità di trovare un giusto bilanciamento con la
tutela delle esigenze di procreazione
Abstract: grazie alla Corte Costituzionale!), abbiamo dovuto ricorrere ad un centro estero. Siamo stati fortunati: dopo appena due tentativi (due viaggi molto costosi, economicamente e emotivamente, ma non ci lamentiamo visti i tanti amici che dopo tanti tentativi ancora non sono riusciti e tremano per la vita dei propri figli),
Abstract: la pronuncia della Corte costituzionale apre finalmente l'accesso alla diagnosi genetica pre-impianto su quella piccola vita potenziale conservata nell'azoto liquido. «Mi piacerebbe dare un fratellino a Sofia: ho trentanove anni, non c'è molto da aspettare. Comunque vada nel nostro caso, sono contenta del cambiamento in atto,>
Il caso Pamuk:
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Non può esserci giustizia senza
libertà, per questo credo di dover parlare liberamente». In Turchia, però, di
discorsi liberi e di responsabilità storiche non sembra che la corte
costituzionale e gli ultranazionalisti sentano grandi esigenze. © SOCIETà
EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
la laurea honoris causa a
gheddafi non sarà il modo per sdoganare il colonnello in europa?
( da "Nuova Sardegna, La"
del 17-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: a iniziare da Gustavo Zagrebelsky e
Valerio Onida (entrambi già presidenti della Corte costituzionale), Ugo De
Siervo (ancora alla Corte), Franco Bassanini, Luigi Berlinguer, Tullio Treves,
Domenico De Masi e altri meno noti ma altrettanto eminenti. E anche i
precedenti laureati honoris causa, a iniziare dal presidente Cossiga.
e per recuperare il
veicolo resta la strada dell'opposizione al decreto del giudice
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 17-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sperano in un mutamento della norma
o in un eventuale intervento della Corte costituzionale in materia di
confische. Da qualche parte, in Italia, c'è stato chi ha sollevato una
questione di legittimità costituzionale, evidenziando una disparità di trattamento
tra questo e altri reati più gravi». Intanto, però, l'attività giudiziaria deve
continuare e, per quanto possibile,
BARBARA CIARCIA
MONTEFALCIONE. IL COLLEGIO 19, QUELLO CHE HA COME COMUNE CAPOFILA
MONTEFALCIONE, ... ( da "Mattino,
Il (Benevento)" del 17-05-2009) + 1 altra
fonte
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Per un posto al parlamentino di
piazza Libertà corre anche un nipote del vice presidente del CSM, Pasquale
Anzalone, candidato con il Partito dei Pensionati. Nel paese che in passato ha
registrato una considerevole emigrazione non poteva certo mancare un candidato
scelto dal movimento degli Italiani nel Mondo, che fa capo a Sergio De
Gregorio.
BIBBIA, COSTITUZIONE E
SOFFERENZA UMANA VITTORIO SCUDERI - NAPOLI DUE LIBRI, MOLTE CONT...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 17-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sia poi dovuta intervenire la Corte
Costituzionale. Quanto è dovuto in nome della fede? Non mi sembra di vivere nel
migliore dei mondi possibili. E ha ragione il Presidente Napolitano quando
dice: «La Costituzione non è un residuato bellico». In seguito a una fantasiosa
interpretazione c'è stata una disputa tra chi ha considerato «sostegno vitale»
l'
CIRO CENATIEMPO ISCHIA.
ABUSI EDILIZI, RUSPE E SANATORIE IMPOSSIBILI: I SINDACI SCENDONO IN CAMPO...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 17-05-2009) + 2 altre fonti
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dopo la recente decisione della
Corte costituzionale che ha sancito l'inapplicabilità del condono-ter nelle
aree sottoposte a vincoli ambientali e paesaggistici e, soprattutto, dopo
l'avvio della campagna di abbattimenti da parte della Procura. La richiesta di
deroga urgente alla normativa entrata in vigore nel 2003, per evitare
«l'esclusione delle isole,
( da "Stampa, La" del
14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
SCUOLA. LA LEZIONE DI FERNANDA CONTRI Giudice costituzionale alla media "Jona" su legalità e diritti Ex ministro,
prima donna giudice della Corte Costituzionale, Fernanda Contri ha parlato di
«Educazione alla legalità» agli studenti di terza della media «Jona».
nell'ambito del Progetto «Educazione alla legalità». Nato come
un'iniziativa di «Polizia di prossimità» da parte della Questura di Asti, il
progetto si è proposto di tracciare alcune linee guida per i consueti incontri
annuali tra gli studenti e la polizia astigiana. Tema di fondo degli incontri
il concetto di legalità: negli incontri, i responsabili hanno parlato ai
ragazzi del rispetto delle regole, dalla piccola comunità familiare fino
all'intera società civile, come unica garanzia per l'esercizio dei propri
diritti. A completare questo percorso gli studenti, grazie alla collaborazione
tra Questura e Biblioteca Astense, hanno avuto la possibilità di ascoltare
Fernanda Contri. Sempre alla scuola media «Jona», si è svolto, sabato, il
consueto appuntamento del «Circolo dei Superlettori», nell'ambito del quale è
stata organizzata la Giornata del libro. Nei giorni precedenti i ragazzi hanno
portato a scuola i loro libri e li hanno messi a disposizione per un maxiscambio,
ricevendo un buono per ogni libro regalato. Centinaia di testi sono poi stati
esposti, e i ragazzi, passeggiando fra i tavoli, hanno potuto scegliere quelli
che preferivano, «pagandoli» con i loro buoni. \
( da "Nuova Sardegna, La"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Csm,
due magistrati a Nuoro e uno a Lanusei Cinque pubblici ministeri per le procure
sarde NUORO. Cinque pubblici ministeri per la Sardegna: lo ha deciso il
Consiglio superiore della magistratura con un provvedimento che aiuterà a
colmare le gravissime lacune degli organici delle Procure della repubblica. Due sono destinati a Nuoro, uno a
Lanusei e uno ciascuno anche a Oristano e Tempio Pausania. I quattro uffici
giudiziari sardi rientrano tra quelli individuati come sedi disagiate dal
ministro della giustizia Angelino Alfano. A Nuoro così come in Ogliastra la
situazione critica della giustizia è palese. In due territori dove c'è stata
un'allarmante recrudescenza dei fenomeni criminosi, le Procure sono prossime al
collasso. A Nuoro entro l'estate dovrebbero restare in servizio soltanto due
sostituti procuratori sui sei previsti dall'organico, mentre a Lanusei su tre
sostituti in organico ne è rimasto uno. Ma il problema diviene più drammatico
perché i tempi per la loro sostituzione rischiano di essere piuttosto lunghi a
causa di nuove norme dell'ordinamento giudiziario. Scelte legislative che
stanno determinando una vera e propria situazione di emergenza negli uffici
giudiziari e soprattutto nelle Procure di piccola e media dimensione, come
Lanusei e Nuoro, dove spesso i posti vacanti sono stati coperti tramite i
magistrati di prima nomina. Si stanno così manifestando vuoti drammatici negli
organici, che rischiano di pregiudicare l'esercizio dell'azione penale e di
rendere più lunghi i già intollerabili tempi del processo civile.
( da "Arena, L'" del
14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Giovedì 14 Maggio
2009 PROVINCIA Pagina 23 Un modo per aiutare? Comprare bomboniere Trent'anni fa
alcuni ragazzi e i familiari di qualche giovane disabile si associarono nel
Centro sociale Monteforte, che nel 1983 divenne la cooperativa sociale Il
Fiore. Nel 1979 quattro giovani disabili, seguiti da un operatore, aprirono un
piccolo laboratorio per l'assembleaggio di materie plastiche. CON l'andar del
tempo aumentò il lavoro, anche nella meccanica e nel giardinaggio. Nel 1983,
con otto persone e due operatori, fu costituita la coop che tre anni più tardi
traslocò da piazza Venturi a via Garibaldi. Vent'anni fa la coop accoglieva 15
persone con 8 operatori; fu acquistata una sede in via della Fontana. Altra
promozione nel 1993, con la classificazione di cooperativa sociale di tipo A,
orientata dunque ai servizi sociosanitari ed educativi. L'ANNO
dopo nasce la Csm 94, coop di tipo B (orientata all'inserimento lavorativo),
che trova sede in via della Fontana. Il Ceod, in convenzione con l'Ulss 20,
nasce nel 1995 e da allora continua a crescere, anche con attività di
accompagnamento e trasporto, includendo anche alcuni assistiti della comunità
per disabili di Corte Scolette, gestita dalla fondazione don Mozzatti
d'Aprili. Anche grazie a loro nascono le bomboniere etiche, scelte da sempre
più coppie per le proprie nozze: per vederle e per saperne di più basta
chiamare il numero 045.610.4755. P.D.C.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Cronaca Italiana
Pagina 109 Servita al posto dell'acqua al bar Beve soda caustica Grave a
Frosinone il procuratore capo Servita al posto dell'acqua al bar -->
FROSINONE Dopo aver preso un cappuccino ha chiesto un bicchiere d'acqua e le è
stata servita per sbaglio della soda caustica in un bar di Frosinone dove ogni
mattina fa colazione. È la brutta avventura capitata ieri al procuratore capo
della Procura di Frosinone, Margherita Gerunda, 70 anni, ora ricoverata in
gravi condizioni nel policlinico Gemelli di Roma. La donna, che si è sentita
male con forti bruciori allo stomaco, avrebbe subito gravi danni all'esofago.
Il contenuto della bottiglia dalla quale è stato versato il liquido bevuto dal
magistrato, con tutta probabilità soda caustica, sarà ora esaminato dagli
ispettori della Asl di Frosinone. I titolari del bar si sono chiusi nel
silenzio, ma in una nota affidata al loro avvocato Nicola Ottaviani hanno
espresso «profonda solidarietà personale ed umana» al magistrato sottolineando
che «una combinazione di una serie di elementi imprevedibili ed assolutamente
eccezionali ha generato un assurdo incidente che contrista e addolora». Auguri di pronta guarigione sono stati espressi dal Csm al
procuratore di Frosinone da parte del vice presidente Nicola Mancino, aprendo
la riunione pomeridiana del plenum. Gerunda, ligure di nascita, è procuratore
capo della Procura della Repubblica di Frosinone dal 23 marzo del 2004.
Laureatasi a Genova nel 1963, due anni dopo ha fatto il suo ingresso in
magistratura. La sua prima destinazione è stata la Pretura penale di
Torino dove è rimasta per due anni prima di approdare alla procura della
Repubblica del capoluogo piemontese. Nel 1970 è stata trasferita alla Procura
di Roma dove ha lavorato per 20 anni. Negli anni '90 è stata sostituto
procuratore generale presso la Corte d'Appello di Roma con delega sui
procedimenti che riguardano il tribunale dei minori. Si è occupata, tra le
altre cose, di omicidi, sequestri di persona, terrorismo, criminalità
organizzata e spaccio internazionale di stupefacenti.
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 17 - Udine
Giustizia, non c'è stato particolare attivismo Dibattito di CARLO GUARNIERI* In
materia di giustizia, il primo anno del governo Berlusconi uscito dalle
elezioni del 2008 non si è caratterizzato per particolare attivismo. Al di là
delle dichiarazioni, i provvedimenti varati sono di portata abbastanza ridotta.
Spicca ovviamente l'approvazione a tamburo battente - il Ddl varato dal
Consiglio dei ministri il 27 giugno 2008 viene definitivamente approvato il 23
luglio - del cosiddetto lodo Alfano, che sospende i procedimenti penali contro
le alte cariche dello Stato e soprattutto nei confronti del premier. Per il
resto, l'attività si è concentrata sulla sicurezza, in un settore di prevalente
competenza del ministro dell'Interno, con il varo in aprile della legge numero
38/2009, che contiene svariate disposizioni destinate a rafforzare la
repressione penale in questo settore. In Parlamento sono però in esame diversi
provvedimenti. In campo penale va segnalato quello inteso a evitare la
divulgazione abusiva di intercettazioni che, a detta dei critici, renderebbe
troppo difficile per il magistrato poterle disporre, con ricadute negative per
l'efficacia delle indagini. Del resto, il governo non ha fatto mistero di voler
limitare la libertà d'azione di cui oggi dispone il pubblico ministero, anche
riducendone l'influenza sulla polizia giudiziaria. Forse più impegnative sono
le misure in discussione in campo civile. È in dirittura d'arrivo un provvedimento
destinato, nelle intenzioni del governo, a ridurre i tempi della giustizia
civile. Un risultato che sarebbe ottenuto con snellimenti procedurali,
semplificazioni dei riti e soprattutto l'introduzione di un filtro per i
ricorsi in Cassazione: il loro numero enorme è infatti una delle cause dei
tempi lunghi della nostra giustizia. Dopo polemiche e decisioni
contraddittorie, in Parlamento sembra essere emerso un consenso che dovrebbe
concretizzarsi nei prossimi giorni. Nonostante le aspettative e gli annunci,
poco questo governo ha fatto, almeno finora, in tema di ordinamento
giudiziario. Vi è stato solamente, la scorsa estate, un provvedimento che ha
introdotto incentivi economici per i magistrati disponibili a trasferirsi negli
uffici giudiziari meno graditi. Nulla, invece, in tema di separazione delle
carriere, nonostante il premier avesse preannunziato la trasformazione dei
nostri pubblici ministeri in "avvocati dell'accusa". Nulla neanche in tema di riforma della composizione e del ruolo
del Csm, nonostante le critiche spesso aspre che l'attuale maggioranza ha
espresso nei confronti di quest'organo. La portata limitata di quanto fatto
sinora rende molto difficile valutare gli effetti delle politiche giudiziarie
del governo Berlusconi. Dei provvedimenti approvati di recente o ancora
in gestazione poco si può dire, almeno dal punto di vista delle conseguenze
concrete: il discorso sull'immagine è, invece, un po' diverso. L'unico
provvedimento veramente efficace è stato il lodo Alfano, che ha congelato i
procedimenti penali contro il presidente del Consiglio, liberandolo dalle
preoccupazioni che avevano "guastato" buona parte della sua
precedente esperienza di governo. La patata bollente è stata ora scaricata
sulla Corte costituzionale, chiamata a decidere della
costituzionalità del lodo. È comunque probabile che, anche in caso di giudizio
sfavorevole, la forte maggioranza parlamentare permetterà al governo di
escogitare qualche altro strumento per bloccare od ostacolare i procedimenti contro
il premier. Quanto all'altro provvedimento che il tempo permette di valutare -
le misure per colmare i vuoti di organico nelle sedi disagiate -, non sembra
aver prodotto gli effetti sperati, dato che di recente il governo ha presentato
in Parlamento norme per rendere più facili i trasferimenti d'ufficio verso
quelle sedi. Nella sostanza il governo ha seguìto una linea relativamente
prudente: non ha affrontato il tema della riforma dell'ordinamento giudiziario
(dopo la tanto contestata riforma varata, e poi corretta, nelle legislature
precedenti) e, una volta portato a casa il lodo Alfano, ha lasciato che gli
altri provvedimenti seguissero lentamente il corso parlamentare. Quindi, a
eccezione del lodo, ha rinunciato alla politica dei "cento giorni",
ad approfittare della netta vittoria elettorale, per far passare le misure più
controverse (o più incisive). In realtà, il governo - e lo stesso ministro
della Giustizia - sembra in questa fase aver investito soprattutto sul tema
"sicurezza" e, in pratica, sull'inasprimento della repressione
penale, come dimostra anche l'ulteriore provvedimento sulla "sicurezza
pubblica" in corso di approvazione. È probabile che si tratti di un
investimento redditizio in termini di consenso, almeno per un po'. A questo si
è accompagnato un diverso stile ministeriale. Contrariamente al suo
predecessore nei governi Berlusconi - Roberto Castelli -, il ministro Alfano
tende a non alimentare polemiche con la magistratura, a smorzarle quando
emergono e a evitare comunque forti contrapposizioni. Bisognerà vedere se
questa tattica, più elastica di quelle sperimentate nel passato, gli permetterà
di realizzare quello che appare il suo programma di fondo: un
ridimensionamento, moderato ma non insignificante, dei poteri della nostra magistratura.
*tratto da www.lavoce.info
( da "Tempo, Il" del
14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
stampa
BrasileNuova pagina amara della vicenda Battisti, slitta ancora l'audizione di
Lollo La prevista audizione di Achille Lollo di fronte alla Commissione per i
diritti umani del Congresso brasiliano è slittata a data da destinarsi. Non è
prevista per il momento una nuova seduta della Commissione per esaminare il
caso di Cesare Battisti, l'ex membro dei Proletari armati per il Comunismo
(Pac) condannato in Italia all'ergastolo per quattro omicidi e al quale il
Brasile ha concesso l'asilo politico. L'altroieri, la Commissione - che oltre a
Lollo, condannato in Italia per il rogo di Primavalle del 1972 e riparato in
Brasile dal 1987, aveva convocato anche il presidente dell'Ordine degli
avvocati brasiliani, Luiz Flavio Borges D'Urso - aveva ascoltato solo il
ministro della giustizia Tarso Genro, il quale ha difeso ancora una volta la
sua decisione di concedere l'asilo politico a Battisti. Contro questa
decisione, l'Italia - che ha richiesto l'estradizione di Battisti, recluso nel
carcere di Papuda, nei pressi di Brasilia - ha presentato
ricorso di fronte al Supremo tribunale federale (Stf), la Corte costituzionale brasiliana. La data del
pronunciamento dell'Stf, che si riunisce in seduta pubblica due giorni a
settimana, non è stata ancora fissata: la sentenza sul caso Battisti potrebbe
essere emessa alla fine di questo mese o all'inizio del prossimo. Un
giudizio severo su Cesare Battisti arriva da Arrigo Cavallina, colui che lo
istradò alla lotta armata (prima era un criminale comune) nei gruppi di fuoco
di Prima Linea. Arrigo Cavallina e il latitante si conobbero nel carcere di
Udine nel 1977: «Cesare Battisti? Un arrogante che lancia messaggi oscuri»,
afferma Cavallina che era leader dei Pac (Proletari Armati pwer il Comunismo),
Battisti scontava una condanna per quattro rapine.
( da "Repubblica, La"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina X - Napoli
CONFRONTO A SCAMPIA SULLA SALUTE MENTALE SALVATORE DI FEDE ED EMILIO LUPO S e
nel lontano 1978, sembrava impossibile, oggi a trentuno anni dalla
promulgazione della legge 180, le conquiste di salute per le persone sofferenti
di disagio mentale hanno la sostanza di una riforma che afferma, nelle pratiche
dei servizi di salute mentale territoriali, il diritto alla cura, dei bisogni
di salute nel rispetto della dignità della persona umana e delle sue necessità
esistenziali e socio-relazionali. Ma di più, in questi lunghi anni di impegno,
la riforma si è confermata la radice feconda di un mutamento epocale che ha
contribuito a cambiare il modo di guardare alla malattia, nei suoi dispositivi
mortificanti di cura, in psichiatria come in medicina. Questa rivoluzione
scientifica presenta certo, oggi, alcuni blocchi nel suo sistema operativo, difficoltà
e resistenze che vanno risolte e sciolte necessariamente: mancanza di
personale, strutture insufficienti, inadeguate e mal dislocate, penuria cronica
di risorse che pure le leggi regionali mettono a bilancio, prepotenza
dell´industria farmaceutica e dei suoi interessi e che spesso finisce per
costituire l´agenzia unica di formazione per i giovani psichiatri. Eppure
nonostante questo difficile cammino le pratiche di salute mentale territoriali
irrompono sulla scena e si affermano con autorevolezza laddove il servizio
pubblico, attraverso i suoi operatori, riesce a incontrare amministratori
pubblici e la cosiddetta società civile per sfondare, insieme, il muro dello
stigma che per troppi anni ha pesato sulle spalle di tutti e, principalmente,
su quelle degli utenti e dei loro familiari. In questo caso l´autorevolezza cui
facevamo cenno veste i panni delle tante cose concrete fatte e delle tante da
farsi. Oltre ogni autoreferenzialità, ma sporcandosi le mani, senza deleghe a
terzi ma provando a rendere effettivi quelli che abbiamo individuato come i
nuovi protagonisti: utenti, familiari e operatori. Risposte tangibili alla
solitudine della malattia sono i gruppi-appartamento, le borse-lavoro, come il
ricchissimo quotidiano promosso nei centri diurni dei servizi territoriali,
dove molti operatori si impegnano a trasformare il disagio in risorsa
collettiva. E proprio su questi temi Psichiatria democratica della Campania il
9 giugno alle 10 (a Scampia nei locali del centro di salute mentale) chiamerà a
confronto una parte del pianeta Salute Mentale, per raccogliere testimonianze e
richieste di coloro che tutti i giorni nei Csm, e in
particolare nei centri diurni, come nelle cooperative sociali, investono nel
futuro possibile di persone in difficoltà. Perché siano reperite presto tutte
le risorse umane ed economiche necessarie a promuovere politiche di inclusione
sociale e così sconfiggere tutte le voglie autoritarie che attraversano il
Paese e che mirano periodicamente, come in un macabro rituale, a
identificare la cura con la segregazione, la separazione e la custodia. Ma
soprattutto ci sta a cuore ribadire, come Psichiatria democratica, che la
difesa e lo sviluppo della legge di riforma non è un bene dei soli addetti ai
lavori o comunque dei soli attori in campo. Essa è un patrimonio comune i cui
confini vanno ben oltre lo specifico psichiatrico, perché gli spazi di libertà,
di rispetto delle differenze e dei mille percorsi per uscire dal dolore,
contenuti nel dispositivo legislativo sono un patrimonio dell´intera
collettività, ritornare indietro pertanto costituirebbe una sconfitta per
tutti. Dio salvi la 180! Gli autori sono rispettivamente componente del
direttivo nazionale di Psichiatria democratica e segretario nazionale di
Psichiatria democratica
( da "Secolo XIX, Il"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Al via il
processo MultipurposeAuthority e Messina parti civili genova Terminata
l'inchiesta sulle concessioni, ieri si è aperta l'udienza premiliminare di
fronte al gip Califano 14/05/2009 GENOVA. L'Autorità Portuale di Genova e
l'armatore Ignazio Messina si sono costituiti parti civili ieri mattina
all'apertura dell'udienza preliminare del "processo Multipurpose",
ovvero la maxi-inchiesta sulla spartizione delle banchine nel porto del
capoluogo ligure che portò all'arresto dell'ex presidente dell'Authority
Giovanni Novi e all'iscrizione sul registro degli indagati di alcuni fra i nomi
più noti dello shipping genovese. In particolare, l'Autorità portuale
(assistita da Carlo Federico Grosso, ex vicepresidente del
Csm) si è costituita contro tutti gli imputati, mentre Messina solo contro Novi
e il suo ex consulente Sergio Maria Carbone. Durante l'udienza, l'avvocato
Cesare Manzitti, difensore di Novi, ha sollevato un'eccezione
sull'ammissibilità della costituzione dell'Autorità portuale. Altra
eccezione è stata sollevata dalla difesa di Paolo Marchelli (vicepresidente
della Compagnia Unica dei portuali) sulla compatibilità del giudice. Nei giorni
scorsi, infatti, il gip Maria Letizia Califano aveva pronunciato «non luogo a
procedere» per la morte di Paride Batini, l'ex console dei camalli: secondo
l'avvocato di Marchelli, in questo caso, il giudice sarebbe già entrata nel
merito del giudizio. Il magistrato si è riservata di pronunciarsi sulle
eccezioni e ha rinviato l'udienza al 21 maggio. L'indagine, coordinata dai
pubblici ministeri Enrico Zucca, Walter Cotugno e Mario Morisani, prese avvio
nel 2007 dopo le denunce dell'armatore Messina, e si concretizzò nei
provvedimenti più clamorosi a seguito d'una serie di intercettazioni
telefoniche. Gli imputati, oltre a Novi, sono l'ex segretario generale
dell'Autorità Alessandro Carena, l'allora dirigente e attuale presidente di
Stazioni Marittime Filippo Schiaffino, l'ex consulente e docente universitario
Sergio Maria Carbone, l'avvocato generale dello Stato Giuseppe Novaresi, il
vice presidente della Culmv Walter Marchelli, l'imprenditore Aldo Spinelli e
l'armatore Aldo Grimaldi. Le accuse mosse ai nove a vario titolo sono turbativa
d'asta, concussione e truffa per il risarcimento da un milione e 700 mila euro
riconosciuto dal comitato portuale alla Compagnia Unica. La concussione, in
particolare, sarebbe quella messa in atto nei confronti degli armatori Messina
ai tempi in cui si dovette "ridisegnare" la suddivisione del
Multipurpose poiché, all'ultimo momento, l'armatore Aponte si tirò fuori dalla
gara pubblica. A quel punto i moli furono spartiti senza gara e - a giudizio
della Procura - Novi, Carena e Carbone esercitarono in vari modi pressioni sui
Messina e su altri aspiranti "minori", affinché ridimensionassero le
proprie pretese. 14/05/2009
( da "Repubblica, La"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina II - Bari
Vendola: barricate contro il nucleare No alla centrale a Ostuni. Il 19 primo
voto in Consiglio regionale Energia e ambiente Il governatore annuncia
battaglia a tutto campo: ricorso alla Consulta, vogliono ridurre le Regioni a
mera buca delle lettere PAOLO RUSSO «Il nucleare potranno imporcelo solo con
l´esercito. La ribellione della Puglia sarà rabbiosa e radicale». Nichi Vendola
alza le barricate e si dichiara pronto a tutto per difendere la regione dal
rischio atomico. Contro l´improvvisa accelerazione del governo Berlusconi, che
- come anticipato ieri da Repubblica - ha inserito Ostuni tra i siti che
dovranno ospitare le centrali atomiche nazionali, il governatore pugliese ha
scelto di mettere da parte la diplomazia. «Siamo pronti a costruire una
ribellione popolare nei confronti di una ipotesi che è semplicemente offensiva
e demenziale». Ma quella annunciata dalla Puglia sarà una battaglia su tutti i
fronti, anche quello legale: «Contro questa decisione del
governo ricorreremo alla Corte costituzionale», ha annunciato Vendola, scagliandosi contro il declassamento
delle regioni, previsto nel ddl votato in Senato. Le giunte locali potranno
solo esprimere un parere consultivo e non vincolante sulle centrali: «Altro che
federalismo - ha accusato Vendola - le regioni sono ridotte al rango di buca
per le lettere. Questo governo avrà bisogno di un grado crescente di
militarizzazione per poter saltare il confronto con le comunità locali». Ma non
è solo una questione di metodo. Il no pugliese alla centrale nucleare di Ostuni
è soprattutto una questione di principio: «La Puglia ha già dato - ha
sottolineato il presidente della giunta - la sola centrale a carbone di Cerano
comporta una percentuale impressionate di inquinamento ambientale con conseguenze
molto serie per la salute dei cittadini. Non abbiamo bisogno di nuove centrali
ma di uscire dal carbone». In tre anni, la Puglia ha conosciuto uno sviluppo
impetuoso delle energie rinnovabili ed è diventata la prima produttrice
italiana di eolico e di fotovoltaico. Ma, nonostante questo primato, l´85 per
cento dell´energia prodotta, deriva ancora dagli insalubri combustibili
fossili. Non solo nelle piazze e nelle aule dei tribunali. La battaglia
pugliese contro la centrale atomica di Berlusconi si disputerà anche sul piano
politico. Il vicepresidente Anci, Fabiano Amati, ha invitato le amministrazioni
locali a esprimere la propria contrarietà alla centrale. Le prime scintille si
avranno nel consiglio regionale del prossimo 19 maggio quando, su richiesta del
Pd, approderà un ordine del giorno contro il nucleare. L´opposizione di
centrodestra è in difficoltà su questo tema. La linea del Pdl è di difendere la
scelta del governo ma, come per l´Ilva, non sarà semplice, per gli esponenti
brindisini di centrodestra, votare a favore del nucleare con una centrale in
arrivo sulla costa salentina.
( da "Repubblica, La"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina XXII -
Genova Diritti, il rovescio della giustizia Democrazia in crisi, alla Spezia
una rassegna tra spettacoli e dibattiti Tra i partecipanti don Luigi Ciotti e
Enrico Carofiglio, monsignor Bettazzi e Fernanda Contri MASSIMO CALANDRI
«L´uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e la tutela dei diritti di
tutti sono il banco di prova delle democrazie contemporanee. è scritto nelle
Costituzioni del Novecento, a cominciare da quella italiana. Ma spesso, troppo spesso,
resta un obiettivo irrealizzato. Così la giustizia sembra talvolta ridursi, da
orizzonte di vita decorosa per tutti, a insieme di procedure per risolvere
controversie e conflitti. Per superare questa visione riduttiva occorre
recuperare la consapevolezza del carattere etico e politico oltre (e prima) che
tecnico sulla questione giustizia». è perseguendo questo
obiettivo che due anni fa Livio Pepino - membro del Csm e presidente
dell´Associazione Studi Giuridici Giuseppe Borré - ha cominciato a tracciare le
linee di questo progetto. Parole di Giustizia è la prima edizione di una
rassegna nazionale sulla democrazia, sulla giustizia, sulla libertà. Sui
diritti. Dal 15 al 17 maggio e non a caso a La Spezia, la città di un
grande e moderno giurista come è stato Giuseppe Borré. Dibattiti, lezioni
magistrali, interviste, spettacoli, letture sul tema Nuovi diritti e diritti
negati. Protagonisti studiosi, intellettuali, testimoni di questo tempo come i
professori Nicola Colaianni e Luigi Ferrajoli, monsignor Luigi Bettazzi, che è
presidente di Pax Christi Internazionale, e Gianrico Carofiglio, magistrato,
senatore e romanziere. Ci saranno Elena Paciotti, parlamentare europeo tra gli
estensori della Carta dei diritti dfondamentali dell´Unione Europea, il procuratore
torinese Giancarlo Caselli, il professore Giulio Giorello e la genovese
Fernanda Contri, prima donna giudice della Corte Costituzionale. Renzo Guolo,
tra i maggiori esperti italiani di Islam, e l´ex ministro della Giustizia,
Giovanni Maria Flick, poi Guido Alpa, presidente del Consiglio nazionale
forense, ed Edmondo Bruti Liberati, procuratore aggiunto a Milano e già
presidente dell´Anm. Giusto per citarne solo alcuni, così come vale la pena di
ricordare che tra gli spettacoli in scena ci sarà anche quello della Compagnia
della Fortezza di Volterra di Armando Punzo. Nell´organizzazione della rassegna
c´è naturalmente il Comune di La Spezia, che insieme al patrocinio della
regione Liguria ha potuto contare su di una serie di partner come le fondazioni
Lelio e Sisti Basso, Verardi, la rivista Questione di Giustizia. Per il sindaco
Massimo Federici, La Spezia con Parole di Giustizia «vuole dare un contributo
alla riflessione sul grande tema della libertà nelle società moderne. Vuole
parlare in primo luogo ai giovani, per favorire la crescita del livello di
civiltà e del senso delle istituzioni nelle nostre comunità. Nei giorni scorsi
il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in apertura della Biennale
della Democrazia di Torino, ha fatto un nuovo, alto richiamo all´esigenza di
"suscitare la vicinanza e l´adesione, non passiva ma vigile e propulsiva,
dei cittadini alle istituzioni democratiche, l´esigenza di evitare un fatale
indebolimento di queste ultime per effetto di tendenze al distacco, alla sfiducia,
all´indifferenza da parte dei cittadini´. Questa rassegna risponde proprio a
questa esigenza: di giustizia, libertà, democrazia, diritti. Parleremo sul
territorio, nelle piazze, nelle librerie, nelle scuole, nei luoghi di
incontro». La Spezia si apre ai diritti, alla cultura. Il Centro Arte Moderna e
Contemporanea, il Centro Allende, la Sala Dante e il Teatro Civico ospiteranno
i diversi appuntamenti. è possibile vedere il fitto programma visitando il sito
www.paroledigiustizia.spezianet.it
( da "Repubblica, La"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 27 -
Economia Protestano Puglia e Sardegna. Scajola, mano tesa ai governatori
Regioni e comuni in rivolta contro il nuovo nucleare "Non vogliamo le
centrali" LUCA IEZZI ROMA - Esplode il problema della localizzazione delle
centrali nucleari. La legge per il ritorno dell´atomo continua a progredire in
Senato: ieri è stato approvata l´istituzione della Agenzia nazionale per la
sicurezza. Sarà un autorità indipendente per la regolamentazione tecnica, il
controllo della sicurezza, la gestione e la sistemazione dei rifiuti
radioattivi e dei materiali nucleari, la protezione dalle radiazioni. L´Agenzia
vigilerà su costruzione, esercizio, salvaguardia degli impianti. Tra sei mesi
sapremo anche dove il governo vorrà realizzarle anche se le mappe su rischio sismico
e di alluvioni, come quelle elaborate da Repubblica ieri, riducono ad una
manciata le zone adatte. E le regioni già si ribellano all´impossibilità di
intervenire nella scelta dei siti. Se il governatore del Piemonte, Mercedes Bresso annuncia il ricorso alla Corte Costituzionale, il
pugliese Nicola Vendola rilancia: «Dovranno venire con i carri armati per
imporre le centrali atomiche». «Sono contrario ai depositi di scorie nucleari
in Sardegna» dichiara l´assessore regionale all´Ambiente della Regione, Emilio
Simeone, mentre il Pdl isolano, esclude la possibilità di centrali. Per
il governatore Claudio Martini: «La risposta della Toscana è netta: no grazie,
noi abbiamo già fatto un´altra scelta». Filiberto Zaratti, assessore
all´ambiente del Lazio, respinge l´attenzione dell´industria nucleare per
Montalto di Castro. Il Ministro degli dello sviluppo Economico Claudio Scajola
rassicura: «I decreti sulla localizzazione degli impianti saranno adottati con
il parere della Conferenza Stato-regioni, nel pieno rispetto di tutte le
prerogative riconosciute a regioni ed enti». Il viceministro allo sviluppo
economico, Adolfo Urso ha chiarito: «La mappa dei futuri siti risponderò a
criteri strettamente tecnico-scientifici e non sarà una mappa politica. Le
ipotesi che sono circolate di un elenco di siti sono false». Non basteranno sei
mesi a ridurre i timori: «Non sarà con la forza che Berlusconi farà digerire
agli italiani una scelta costosa e sbagliata. Oltre all´errore del perseguire
con il nucleare è inaccettabile l´idea del governo di scorciatoie che passino
per la militarizzazione delle aree» afferma il responsabile Ambiente del Pd
Ermete Realacci. Mentre l´Anci, per bocca di Fabio Callori, sindaco di Caorso,
ex sede di centrale, propone: «Si parta dalle regioni che hanno dato il loro
assenso: la Lombardia, il Veneto e la Sicilia per esempio».
( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
BRESCIA pag. 7
Brescia procura disagiata Ora scattano gli incentivi SI
CERCANO CINQUE M
( da "marketpress.info"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Giovedì 14 Maggio
2009 DIP. AMBIENTE: LE MANI DEL GOVERNO SUL PETROLIO LUCANO Potenza, 14 maggio
2009 - In relazione al disegno di legge approvato in Senato che modifica le
norme per lestrazione degli idrocarburi, il
Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata fa presente quanto segue: Gli abitanti
della Basilicata trattati allo stesso modo di paesi come la Nigeria, lAngola
o la Guinea Equatoriale: da oggi, per estrarre il petrolio dal sottosuolo nella
nostra regione è sufficiente un accordo fra il Governo e le multinazionali, alle
quali basterà andare a Roma e contrattare con il ministro Scajola. Alla
Basilicata nessuno dovrà chiedere nulla o dare in cambio qualcosa: sono saltate
le garanzie per la salvaguardia del territorio e quindi ogni possibilità per la
Regione di negoziare benefici per il suo territorio e i suoi cittadini. Questo
meccanismo perverso è il risultato di unoperazione in cui
sono complici e conniventi il Governo di destra e le grandi multinazionali del
petrolio: sono gli effetti del disegno di legge approvato oggi al Senato chiamato Sviluppo
e internazionalizzazione delle imprese, sulla base del quale i permessi
di ricerca e le concessioni per l´estrazione di idrocarburi possono essere
rilasciati senza l´Intesa Stato-regione, bensì con un procedimento unico in capo
all´Amministrazione dello Stato. Si torna indietro di dieci anni privando la
Regione del suo potere di autodeterminazione e riducendola, appunto, a colonia.
Come se non bastasse, la legge cambia anche le norme sulla Valutazione di
impatto ambientale, che sarebbe richiesta soltanto per le attività di
perforazione dei pozzi e sarebbe affidata ora all´Unmig (Ufficio nazionale
minerario per gli idrocarburi e la geotermia), un organismo statale periferico
del Ministero per lo Sviluppo economico, neanche di quello dellAmbiente.
Speravamo che almeno in questa occasione il ministro Prestigiacomo difendesse
le prerogative del suo dicastero senza farsi fagocitare, come accade anche per
il nucleare, dal collega dellEconomia. In pratica, è stata messa a punto una joint
venture in cui Governo e compagnie gestiscono uniniziativa
comune per poi dividerne gli utili. E non fa niente se per agevolare le imprese
si impoverisce una regione. Sono anche questi, in fin dei conti, gli effetti
del federalismo,
per cui ciò che appartiene alla Lombardia (il gettito fiscale delle imprese, ad
esempio) resta nelle casse di quella Regione, mentre ciò di cui dispone la
Basilicata, gas, petrolio e risorse naturali, viene espropriato. Un colpo
durissimo per la Basilicata che è di gran lunga la prima regione per produzione
di petrolio in Italia, che contribuisce a circa il 90 per cento della
produzione nazionale su terraferma e ad oltre il 76% dellintera
produzione italiana I rischi di questa decisione sono stati evidenziati da tempo,
ricevendo anche il sostegno della Commissione Ambiente e Protezione civile
delle Regioni che, il 29 ottobre scorso ha assunto una posizione chiara e
univoca contro questo disegno di legge. Questo federalismo
allincontrario obbliga la Basilicata e i lucani a opporsi con ogni mezzo ad
unna legge che li espropria delle loro risorse e del loro futuro. Nulla rimarrà
intentato, dal ricorso alla Corte Costituzionale ad unautonoma
legge regionale sia sulla Valutazione di impatto ambientale che sulle procedure
autorizzatorie in materia di ricerca, prospezione ed estrazione di idrocarburi.
Insomma, riappropriandosi del governo del territorio e del controllo delle
attività che su esso si svolgono, estrazioni incluse. Lauspicio
è che vi sia un
più ampio schieramento di forze e che anche gli esponenti del centrodestra
lucano che fino ad ora hanno finto di ignorare le
gravi conseguenze della legge - possano riscoprire le ragioni del federalismo,
schierandosi finalmente in difesa della Basilicata e dei cittadini lucani nella
battaglia che vedrà la Regione impugnare questo provvedimento ingiusto e
approvare in Consiglio norme che servano a tutelare le nostre risorse. .
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( da "Manifesto, Il"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
INTERNET Il
pirata Sarkozy Tre download e sei disconnesso. Perché la nuova legge del
presidente francese sarà la sua vittoria di Pirro Nicola Bruno Vincere la
battaglia e perdere la guerra. Sembra questo il destino del presidente francese
Nicolas Sarkozy e della legge Hadopi («tre errori e sei disconnesso») per cui
si è tanto battuto nell'ultimo anno. Dopo un iter travagliato e diverse
bocciature politiche (sia in Francia che al parlamento europeo) ieri il Senato francese ha dato il via libero definitivo al provvedimento che
ora dovrà superare solo lo scoglio della Corte Costituzionale. Ma il pervicace
presidente francese ha davvero vinto la personale guerra contro i pirati
online? O la sua è una «vittoria di Pirro», utile solo ad accontentare le major
dell'intrattenimento, ma del tutto inefficace per arginare il fenomeno della
pirateria? Digerita la sconfitta, diversi attivisti d'Oltralpe
rilanciano la sfida, mettendo in luce come la dottrina Sarkozy sia arrivata
troppo in ritardo rispetto alle abitudini degli utenti online (che nel
frattempo sono molto cambiate), oltre ad essere già inefficace dal punto di
vista tecnologico. Fatto sta - ribattono i più pessimisti - che da qui al 2011
(quando la legge diventerà effettiva) la Francia sarà il primo paese europeo ad
applicare un regime di sorveglianza su tutte le attività online degli utenti:
«Le conseguenze saranno potenzialmente liberticide», hanno denunciato ieri
diversi deputati indipendenti. Il provvedimento prevede infatti che, dopo due
avvertimenti formali, si possa disconnettere un utente scoperto a scaricare
contenuti protetti da copyright. E' come se dopo aver ricevuto due multe perché
si è senza biglietto sull'autobus, alla terza si ricevesse un diffida da parte
del controllore con il divieto di utilizzare qualsiasi mezzo pubblico per un
anno. Ma c'è di più: l'espulsione non riguarda solo il colpevole, ma chiunque
condivida la connessione. Pensate ad un genitore estromesso dalla rete perché
il figlio si ostina a scaricare videogiochi. O ad interi uffici tagliati fuori
da internet per un anno perché un dipendente ha effettuato il download di un
film. Il tutto - fatto ancora più grave - senza neanche passare per un giusto
processo: a ordinare la disconnessione (e così privare di un diritto che il
parlamento dell'Unione europea ha più volte ribadito come fondamentale) ci
penserà un'autorità amministrativa (l'Hadopi, appunto) il cui presidente è
nominato direttamente dal governo. Come se non bastasse saranno poi società
private (finanziate dai detentori dei diritti, e quindi in odore di conflitto
di interessi) a spiare sull'attività degli internauti francesi. Ma quali
saranno le conseguenze pratiche per gli utenti? Almeno in un primo momento, i
navigatori meno esperti subiranno «l'effetto-paura» e magari si affretteranno
ad acquistare software di sicurezza a pagamento. Mentre quelli più esperti
avranno già cambiato le proprie abitudini, senza rinunciare ad un accesso più
libero alle risorse online. Se l'industria del software ha di che gioire per
l'entrata in vigore di questo provvedimento, lo stesso non può dirsi per le
major dell'intrattenimento che tante pressioni hanno fatto su Sarkozy. Sui blog
già dilagano gli appelli ad azioni di protesta («Boicottiamo i cinema, i Cd e i
Dvd per un anno», scrivono alcuni blogger; altri utenti di Twitter promettono
incursioni al festival di Cannes appena iniziato), mentre c'è chi ha già messo
online la lista con i deputati che hanno votato a favore, con l'avvertimento:
«Ora sappiamo per chi votare alle prossime europee». E ancora: «Facciamogli
vedere che siamo noi consumatori a dettare legge», reclama un internauta su
Twitter, mentre altri se la prendono con Denis Oliviennes, ispiratore del
progetto di legge. Si aggiunga a ciò che il processo in Svezia contro i
fondatori del sito The Pirate Bay ha alzato i riflettori su un fenomeno che non
è più di nicchia, ma ormai sensibilizza ampie fasce di cittadini. Secondo un
sondaggio della London School of Economics diffuso ieri, alle prossime
consultazioni europee il Partito dei Pirati svedese potrebbe portare a
Bruxelles ben due rappresentanti, raccogliendo circa l'8,1% delle preferenze
totali, grazie soprattutto al voto giovanile (oltre il 20%). Gli animatori del
blog Linux Manua ieri hanno subito pubblicato un «piano di resistenza» con ben
dieci antidoti alla legge Hadopi: si va dal «contestate tutto» per ingolfare la
macchina burocratica, al ricorso sistematico allo streaming video e musicale
(al posto del download), ma anche il più sicuro mascheramento dell'indirizzo Ip
(in modo da non essere intercettati da chi sorveglia, un po' come fanno i
dissedenti politici in Cina), fino alle scelte di voto consapevoli. Va al
contrattacco anche il collettivo La Quadrature du Net, che parla di un
provvedimento «già morto e sepolto» per ben quattro motivi: legale (è in
contraddizione con quanto votato dal parlamento europeo), tecnico (già esistono
diversi programmi per rendere anonima la connessione), giuridico (presto
scoppierà un Hadopi-gate per le tante collusioni tra i membri del governo e
l'industria dell'intrattenimento francese), mediatico (la propaganda
anti-Hadopi ha compattato il fronte degli utenti). Ce n'è abbastanza perché
alla fine la vittoria Sarkozy-Pirro si riveli solo un clamoroso autogol, sia
nel merito (politico) che nel metodo (tecnologico). totem.to CHI APPLAUDE La
legge francese suscita naturalmente grandi applausi in Italia. Le maggiori
associazioni degli editori librari, musicali, dei produttori audiovisivi e dei
discografici italiane scattano in piedi: «Siamo convinti che tale intervento
risponda pienamente all'obiettivo di contrastare in radice l'assunto che tutto
in rete deve essere solo gratis e liberamente accessibile», dice una lettera
inviata al presidente Sarkozy e per conoscenza al presidente del Consiglio
Berlusconi, siglata da Afi, Aie, Anem Fem, Fimi, Fpm, Pmi, Unemia, Univideo,
Sistema Cultura Italia. «Riteniamo che lo sforzo fatto dal suo governo sia
ancora più lodevole e apprezzabile perché si è mantenuta la centralità del
diritto d'autore anche per l'ambito telematico - prosegue la lettera a Sarkozy
- e non si è caduti nell'abbaglio, come avvenuto di recente al Parlamento
europeo con il voto sul Telecom Package, di un difesa ideologica di presunte
libertà digitali». «L'auspicio - conclude la lettera - è che questo
provvedimento possa aprire la strada in Europa ad una politica che metta al
centro i contenuti creativi contrastando la diffusione illecita di opere
dell'ingegno che sta mettendo in ginocchio l'intera filiera della produzione.
Ci auguriamo che anche il nostro paese, con il comitato contro la pirateria
multimediale e altre iniziative normative dia seguito urgentemente
all'attivazione di politiche pubbliche volte a tutelare il patrimonio artistico
e culturale dell'Italia». Anche la Siaes, naturalmente, applaude.
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACHE pag. 17
Toscana controcorrente Cure mediche ai clandestini EMIGRAZIONE: PRIMO SI' IN
COMMISSIONE ALLA REGIONE FIRENZE ASSISTENZA SANITARIA e interventi urgenti
anche ai clandestini. La Toscana, ancora una volta, va controcorrente. Mentre
il governo respinge i barconi di chi tenta di sbarcare in Italia, la
Commissione attività produttive del Consiglio regionale approva coi voti del
centrosinistra (contrario il Pdl) una legge che andrà in aula il 19 maggio per
il sì definitivo. Nel testo si legge: «Tutte le persone dimoranti nel
territorio regionale, anche se prive di titolo di soggiorno, possono fruire
degli interventi socio-assistenziali, urgenti e indifferibili, necessari a
garantire il rispetto dei diritti fondamentali riconosciuti a ogni persona
dalla Costituzione e dalle norme internazionali». La proposta, ha spiegato il
presidente della commissione, Vittorio Bugli (Pd), detta norme ispirate a
principi di uguaglianza e pari opportunità per gli stranieri. Ma Alberto
Magnolfi, capogruppo di Forza Italia-Pdl, si è scagliato contro: «Abbiamo
espresso il nostro giudizio politico negativo. E siamo convinti che questa
legge si scontri con sentenze della Corte Costituzionale.
Confermiamo il voto contrario, che ripeteremo in aula, e siamo dell'idea che,
nonostante le modifiche, frutto di un lavoro anche abile, non cambiano i
fondamenti della legge, a nostro parere molto discutibili». Soddisfatti, e
convinti a difendere la legge fino in fondo, Luca Ciabatti di Rifondazione
comunista e Alessia Petraglia di Sinistra Democratica. Col plauso di
Gianni Salvadori, assessore alle Politiche sociali: «Mi riconosco in pieno nel
testo che traduce la proposta della giunta senza contraddizioni». E ora? E'
probabile che il governo ricorra alla Corte Costituzionale. Ma la Regione dovrà
difendersi anche da cittadini contrari alla legge. Che da ieri hanno cominciato
a inviare e-mail di protesta. Sandro Bennucci
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno sezione: 1P
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno sezione: INPRIMOPIANO data: 14/05/2009 - pag: 2 Nucleare, la
Regione insorge Vendola: ribellione popolare Piano del Governo, pronto un ricorso alla Corte Costituzionale Losappio: legge ad
hoc. Amati (Anci): «E Ostuni si mobiliti» BARI La Puglia si prepara alla
battaglia contro il nucleare. Nichi Vendola invoca «una ribellione popolare».
L'assessore Michele Losappio preannuncia «un ricorso alla Corte costituzionale e una legge ad hoc ».
Il Pd (con Antonio Maniglio e Fabiano Amati) arringa il consiglio regionale e i
sindaci. Rimane isolato Rocco Palese (Pdl), unico a difendere le intenzioni del
governo di tornare all'energia atomica. È la sintesi di una giornata segnata
dal crepitio di molte e diverse prese posizione. L'innesco è arrivato dai
giornali di ieri mattina: Repubblica riferisce del voto, al Senato, su tre
articoli del disegno di legge su Sviluppo ed energia. Le norme delegano il
governo a ripristinare la filiera del nucleare (bloccata dal referendum del
1987) e a decidere sulla localizzazione dei siti. All'esecutivo sono concessi
sei mesi. Ma non si parte da zero. Qualcuno rispolvera lo studio messo a punto
nei primi anni Settanta. Le zone poco sismiche e con abbondanza di acqua (fiumi
o mare) sono le candidate per eccellenza. Dunque: una larga area della
Sardegna, un pezzo di Piemonte, la Puglia meridionale, in particolare il
territorio di Ostuni. Avetrana e Nardò hanno di recente ribadito il proprio
netto no, dopo le poderose proteste negli anni Ottanta. È spuntato nei mesi scorsi
anche il nome di Mola di Bari. «La Puglia - tuona Vendola - è pronta a
costruire una ribellione popolare nei confronti di un'ipotesi offensiva e
demenziale. La Puglia ha già dato. La centrale a carbone di Cerano comporta una
percentuale impressionante di inquinamento ambientale, con conseguenze molto
serie per la salute dei cittadini ». Ma non è tutto. Vendola allude, in chiave
anti atomo, all'incremento vorticoso dell'energia da fonti rinnovabili, al
futuro arrivo in Puglia di due gasdotti, al fatto che già oggi le centrali
pugliesi forniscano al sistema nazionale l'88% dell'energia che producono. «Al
territorio - aggiunge Losappio - restano i danni per la salute. In questo
contesto, l'ipotesi di una centrale o di un sito di stoccaggio di scorie nucleari,
è inaccettabile ». Che può fare la Puglia per opporsi? Due ipotesi: «Un ricorso
alla Corte costituzionale, visto che l'energia è
materia concorrente». Significa che governo e Regioni decidono assieme. Mentre
le norme approvate dal Senato profilano la semplice audizione delle Regioni. La
seconda potrebbe essere «una legge regionale con cui si dichiara la Puglia
regione denuclearizzata ». L'effetto sarebbe indentico: il conflitto finirebbe
davanti alla Consulta. «La destra - commenta Antonio Maniglio, capogruppo pd -
pretende di commissariare le Regioni. Siamo al tragicomico. Qualche settimana
fa si è votata la legge sul federalismo fiscale: per anni si è discusso su come
spostare sul territorio le decisioni, e oggi, alla prima occasione, si torna
alla centralizzazione di stampo sovietico». Maniglio ha chiesto al presidente
dell'assemblea regionale, Piero Pepe, di portare all'esame della prossima
seduta la discussione sulla mozione del centrosinistra contro il nucleare.
L'assessore regionale Mimmo Lomelo è lapidario: «La Regione ha già detto 'no'
al nucleare e 'sì' alle fonti rinnovabili». Il vice presidente dell'Anci,
Fabiano Amati, ha già mobilitato i sindaci del brindisino e chiesto ai primi
cittadini di Ostuni, Fasano, Cisternino e Carovigno una riunione congiunta dei
rispettivi consigli comunali. Contro le centrali atomiche anche la Uil di Aldo
Pugliese. Favorevole all'atomo è Rocco Palese (Fi). «Sono false - sottolinea -
le notizie di chi continua a diffondere mappe e a sostenere che i siti siano
stati individuati. Siamo anche noi ansiosi di discutere in consiglio regionale.
Ma per sentire Losappio, Maniglio e compagni spiegare perché l'Europa e il
mondo intero scelgono il nucleare sicuro», mentre l'Italia dovrebbe dire no «e
continuare a far pagare bollette energetiche salatissime ». Francesco Strippoli
( da "Corriere della Sera"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della
Sera sezione: Cronache data: 14/05/2009 - pag: 23 Nel capoluogo campano
Inchiesta sui rifiuti, tensione in Procura sullo stralcio del capo della
Protezione civile NAPOLI Oggi un incontro informale tra un gruppo di pm, nei
prossimi giorni probabilmente un'assemblea e forse un documento che potrebbe
schierare i sostituti napoletani con il procuratore aggiunto Aldo De Chiara o
con il capo Giovandomenico Lepore. Perché tra i due è nato
un caso ora all'esame della prima commissione del Csm dopo la lettera inviata
da De Chiara in cui sostiene che la decisione di Lepore di stralciare da una
delle principali inchieste sui rifiuti le posizioni del sottosegretario Guido
Bertolaso e del prefetto Alessandro Pansa fu presa per non ostacolare l'azione
del governo. Sulla questione Lepore è già intervenuto, sostenendo di
aver deciso lo stralcio perché riteneva l'indagine «non sufficientemente
approfondita e ponderata». In ogni caso, però, lo scontro ormai è aperto, e ora
potrebbero schierarsi i pm. Anche se l'attesa principale resta per la decisione
del Csm, che potrebbe arrivare al massimo lunedì prossimo. Non è escluso che
prima di esprimersi la commissione ascolti De Chiara e i due pm titolari
dell'inchiesta contestata, i sostituti Noviello e Sirleo. F.B.
( da "Corriere della Sera"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della
Sera sezione: Cronache data: 14/05/2009 - pag:
( da "Corriere della Sera"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della
Sera sezione: Cronache data: 14/05/2009 - pag: 25 La protesta Sciopero
anti-Mancino al Csm ROMA Linea dura del vicepresidente del
Consiglio superiore della magistratura Nicola Mancino sul rinnovo del contratto
dei dipendenti di Palazzo dei Marescialli per il quale gli stessi hanno
proclamato lo sciopero. Lo scontro riguarda la richiesta degli aumenti di
stipendio che Mancino giudica irrealistica e di molto superiore ai parametri
retributivi previsti per gli altri comparti della amministrazione
pubblica. «Il rinnovo del contratto ha ammonito Mancino sarà possibile solo
sulla base di richieste realistiche. Le richieste del sindacato interno del
personale del Csm sono state di molto superiori agli aumenti riconosciuti dal
recente contratto nazionale degli statali. Le percentuali di aumento richieste
non sono compatibili con la situazione finanziaria del Paese».
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno sezione: 1P
( da "Unita, L'" del
14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Legge 40: «Serve
un comitato scientifico slegato dalla politica» Mondo scientifico, giuristi e
politici a confronto sul futuro della Legge 40 all'indomani della sentenza
della Corte costituzionale che ne ha dichiarato la
parziale illegittimità. Il convegno, svoltosi ieri nella Sala delle Colonne di
Palazzo Marini a Roma,è stato organizzato dalla Società italiana di fertilità e
sterilità (Sifes). «Un nuovo patto di genitorialità tra la coppia e il medico
che esegue il trattamento di cura dell'infertilita. È questo quello che si deve
costruire partendo proprio dalle indicazioni contenute nella sentenza della
Consulta: un patto basato su una assunzione di responsabilità del medico e
sulla sua autonomia nell'applicazione delle evidenze scientifiche e delle buone
pratiche mediche», ha proposto di Antonino Guglielmino, ginecologo e presidente
della Fondazione Hera di Catania. «La sentenza della Corte produce una nuova
norma - ha spiegato Marilisa D'Amico, costituzionalista e membro del collegio
di difesa dei pazienti davanti alla Consulta - una norma immediatamente
applicabile che consentirà di produrre il numero di embrioni necessario alla
paziente e di crioconservare quelli eventualmente non impiantati». La proposta
uscita dal confronto di ieri è quella di creare un soggetto completamente
autonomo rispetto alla politica, un comitato scientifico, a cui dovrebbero
partecipare anche rappresentanti dei pazienti, che indichi ai centri le
evidenze scientifiche e che validi le buone pratiche mediche. Secondo il costituzionalista Stefano Rodotà, tuttavia, non è
detto che sia la strada migliore: «Non è il momento di costituire organi di
controllo sulla fecondazione assistita, quando la Corte Costituzionale, con la
sua ultima sentenza, ha già fissato chiaramente i punti chiave della
questione». Soprattutto perché «in Italia le autorità di controllo non
possono vantare l'apertura di quelle che esistono, ad esempio, in Gran
Bretagna. Anzi, spesso sono ideologizzate».
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno sezione: INPRIMOPIANO data: 14/05/2009 - pag: 2 Catenacci dal pm Il
processo «Rompiballe» verso il rinvio NAPOLI Processo «Rompiballe », si va
verso il rinvio. Quasi certamente non comincerà il 26 maggio prossimo il
dibattimento che vede imputate 25 persone, tra cui Marta Di Gennaro, ex vice di
Bertolaso quando questi era commissario straordinario, per aver smaltito
spazzatura «tal quale» come se invece fosse stata trattata. Il processo si
sarebbe dovuto svolgere davanti alla V sezione del Tribunale, collegio B. Ma il
collegio B è esaurito: due giudici su tre sono stati trasferiti e non sono
ancora stati rimpiazzati; il terzo componente, Maria Antonia Napolitano Tafuri,
dovrà astenersi per incompatibilità: è infatti l'ex moglie di Giovanni Corona,
il pm ex consulente del Commissariato straordinario che da pochi giorni è stato
reimmesso in ruolo e destinato nuovamente alla Procura di Napoli. Corona è
indagato nell'ambito dello «stralcio Pansa Bertolaso »: il fascicolo finirà per
competenza alla Procura di Roma. Il presidente del Tribunale, Carlo Alemi,
sottolinea che è allo studio una soluzione: «Voglio che il collegio sia stabile
e segua il processo dall'inizio alla fine. Nei prossimi giorni valuterò le
varie possibilità ». Il processo, molto delicato visti gli strascichi che
ancora ci sono davanti al Csm, potrebbe svolgersi davanti
ad un altro collegio della stessa sezione oppure essere spostato davanti ad
un'altra sezione. Gli avvocati stanno lavorando alla lista testi, che dovranno
comunque presentare entro lunedì. I pm di udienza dovrebbero essere gli stessi
che hanno condotto le indagini e che poi al momento della richiesta di rinvio a
giudizio hanno avuto un clamoroso scontro con il procuratore Lepore:
Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo. Anche loro lavorano sulla lista testi, con
tutte le difficoltà che derivano dal non conoscere gli atti compiuti nel corso
dell'inchiesta stralcio. Martedì, intanto, al pm Maurizio De Marco, cui Lepore
aveva delegato il fascicolo Pansa Bertolaso, si è presentato il prefetto
Corrado Catenacci, accompagnato dal suo difensore, avvocato Ettore Stravino.
Per un'ora e mezzo Catenacci, che fu commissario straordinario dal febbraio
2004 all'ottobre
( da "Messaggero, Il (Frosinone)"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Giovedì 14 Maggio
2009 Chiudi Così i titolari: «In queste ore, l'unico interesse della famiglia
Dolcemascolo è quello di esprimere la profonda solidarietà, personale ed umana,
per quanto accaduto alla dottoressa Margherita Gerunda. La combinazione di una
serie di elementi imprevedibili ed assolutamente eccezionali ha generato un
assurdo incidente, che contrista e addolora i titolari e il personale
dipendente dell'azienda commerciale». La vicenda ha avuto un'eco nazionale: Anche il Csm ha fatto gli auguri di «pronta guarigione» al
procuratore di Frosinone. Li ha espressi il vicepresidente di Palazzo dei
Marescialli, Nicola Mancino, a nome dell'Interno Consiglio aprendo il plenum
ieri pomeriggio. Auguri di pronta guarigione sono arrivati anche da Elisabetta
Alberti Casellati, sottosegretario alla Giustizia. Anche il sindaco del
capoluogo, Michele Marini, ha voluto far sentire la sua vicinanza alla
dottoressa. «Esprimo la più grande solidarietà mia e di tutta l'Amministrazione
Comunale al Procuratore Capo della Repubblica. Con la speranza che possa
recuperare al più presto le proprie condizioni di salute superando il grave
incidente che l'ha colpita, l'intera Città le augura un pronto ritorno
all'incarico e alle attività che hanno permesso a tutti di apprezzarne le doti
umane e professionali». Sulla vicenda è intervenuto anche il Codacons, che in
una nota spiega: «E' dal 2002 che il Codacons, inascoltato, denuncia il
problema e casi verificatasi in vari bar e ristoranti, avendo individuato, con
una sua inchiesta, le ragioni di questi "incidenti", che incidenti
non sono». Il Codacons spiega di aver anche presentato una denuncia ai Nas nel
2003 sottolineando che «nei bar e nei ristoranti, che comprano detersivi in
quantità industriale all'ingrosso e, quindi, in contenitori grandi, travasano,
per comodità, queste pericolose sostanze detergenti e disinfettanti in normali
bottiglie d'acqua. Questo perché, essendo piccole, sono più comode e pratiche
per un uso quotidiano rispetto al recipiente originale che può contenere anche
decine di Kg o litri di prodotto».
( da "Messaggero, Il"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Giovedì 14 Maggio
2009 Chiudi di STEFANO DE ANGELIS FROSINONE - Va al bar, chiede un bicchiere
d'acqua, ma beve soda caustica. Ora Margherita Gerunda, procuratore capo di
Frosinone, nota come "magistrato di ferro" e in passato titolare di
delicate inchieste capitoline, è ricoverata in gravi condizioni al policlinico
Gemelli di Roma: è in prognosi riservata. Ieri di primo mattino era andata al
bar "Dolcemascolo", nella parte bassa della città, per fare colazione:
cornetto e cappuccino, come fa spesso prima di iniziare la sua giornata. Poi
c'era quella pasticca da mandare giù e per aiutarsi ha bevuto dal bicchiere nel
quale, però, sulla base degli accertamenti effettuati dalla Squadra Mobile, per
errore era stata versata soda caustica, sostanza corrosiva di Ph basico. «Era
leggermente diluita, anche se aveva conservato un Ph alto», spiegano dall'Arpa,
che si è occupata delle analisi. Le è stata servita, per sbaglio, al posto
dell'acqua che aveva richiesto. «Una disattenzione degli addetti del locale»,
ricostruisce la polizia. Quel liquido tossico le ha causato serie ustioni al
palato, alla faringe e all'esofago. La procura di Frosinone ha aperto
un'inchiesta: l'ipotesi di reato è di lesioni colpose, per ora contro ignoti. Il
fascicolo, per competenza, passerà presto alla Procura di Perugia. «Un
incredibile incidente, nulla di più, non vi è alcuna altra pista
investigativa», ha spiegato il sostituto procuratore Adolfo Coletta, titolare
del fascicolo. Secondo la ricostruzione della polizia, quel liquido era
contenuto in una bottiglia di plastica (acquisita dagli investigatori), già
aperta, presa da un frigorifero dove era stata posata per errore da qualcuno
che pensava fosse acqua. I titolari dell'esercizio commerciale, scossi, l'hanno
definito «un assurdo incidente, che addolora». Gerunda è un magistrato molto
noto, anche nella Capitale: settantenne, ligure di nascita, è procuratore capo
di Frosinone dal 23 marzo del 2004, quando fu designata dal
Csm. Negli anni '90, è stata sostituto procuratore generale presso la Corte
d'Appello di Roma con delega sui procedimenti che riguardano il Tribunale dei
minori. Ha cominciato la sua carriera a Torino, per poi passare alla Procura
della Capitale, prima presso il Tribunale e poi alla Corte d'Appello. Si
è occupata, tra le altre cose, di terrorismo, criminalità organizzata e spaccio
internazionale di stupefacenti. E' stata anche consulente della commissione
Telekom Serbia. Non solo: nel 1983, insieme al pm Sica, la Gerunda interrogò
Alì Agca, autore dell'attentato a Papa Giovanni Paolo II, in relazione alla
scomparsa di Emanuela Orlandi. Ieri, dopo l'accaduto, autorità civili e
militari di Frosinone hanno espresso sentimenti di stima e vicinanza al
Procuratore. Auguri di pronta guarigione sono arrivati anche dal Csm, a
esprimerli a nome di tutti i consiglieri il vice presidente Nicola Mancino
aprendo la riunione pomeridiana del plenum, e dal sottosegretario alla
Giustizia, Elisabetta Alberti Casellati, che parla di «incredibile incidente». Sulla
vicenda è intervenuto anche il Codacons con una nota: «È dal 2002 che il
Codacons, inascoltato, denuncia il problema e i casi verificatisi in vari bar e
ristoranti, avendo individuato, con una sua inchiesta, le ragioni di questi
"incidenti", che incidenti non sono».
( da "Gazzetta Ufficiale.it(Corte
Costituzionale)" del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
N. 149 SENTENZA
Giudizio per conflitto di attribuzione tra Enti. Costituzione e intervento nel
giudizio in via principale - Costituzione della Regione resistente oltre il
termine applicabile ratione temporis - Inammissibilita'. - Atto di
promulgazione della legge statutaria della Regione Sardegna 10 luglio 2008, n.
1. - Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale 16 marzo 1956 e s.m.
(testo anteriore a quello adottato dalla Corte con deliberazione 7 ottobre
2008), art. 27, terzo [rectius, quarto] comma. Regione Sardegna - Legge
statutaria sottoposta ..........
( da "Blogosfere" del
14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Mag 0914 DDL
sicurezza: passa la linea dura del Governo. Ecco il testo completo Pubblicato
da don Paolo Padrini alle 08:18 in E' passata la linea dura del Governo
Maroni-Berlusconi...pardon...del governo Berlusconi. Si parla ovviamente (anche
perchè in questi giorni l'argomento non può che essere qusto) del DDl sulla
sicurezza, ed - ovviamente - dei maxiemendamenti allegati allo stesso. Visto
che non ci piace parlare per "sentito dire", vi proponiamo il testo
completo dei tre maxiemendamenti, approvati ieri. Buona lettura. Ddl Camera
2180 -A - Disposizioni in materia di sicurezza pubblica - Emendamenti del
governo 1.1000, 2.1000 E 3.1000 - 1. 1000.Governo. Sostituire l'articolo 1 con
il seguente: Art. 1. 1. La disposizione di cui all'articolo 61, numero 11-bis),
del codice penale si intende riferita ai cittadini di Paesi non appartenenti
all'Unione europea e agli apolidi. 2. All'articolo 235 del codice penale, il
secondo comma è abrogato. 3. Il secondo periodo del primo comma dell'articolo
312 del codice penale è soppresso. 4. Dopo l'articolo 183 delle norme di
attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale, di
cui al decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271, sono inseriti i seguenti:
«Art. 183-bis. - (Esecuzione della misura di sicurezza dell'espulsione del
cittadino di uno Stato non appartenente all'Unione europea e dell'apolide). -
( da "Giornale di Brescia"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Edizione:
14/05/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:interno Beve soda invece di
acqua Grave giudice a Frosinone ROMADopo aver preso un cappuccino ha chiesto un
bicchiere d'acqua e le è stata servita per sbaglio della soda caustica in un
bar di Frosinone dove ogni mattina fa colazione. È la brutta avventura capitata
ieri mattina al procuratore capo della Procura di Frosinone, Margherita
Gerunda, 70 anni, ora ricoverata in gravi condizioni nel policlinico Gemelli di
Roma. La donna, che si è sentita male con forti bruciori allo stomaco, avrebbe
subìto gravi danni all'esofago. Il contenuto della bottiglia dalla quale è
stato versato il liquido bevuto dal magistrato, con tutta probabilità soda
caustica, sarà ora esaminato dagli ispettori della Asl di Frosinone. I titolari
del bar si sono chiusi nel silenzio, ma in una nota affidata al loro avvocato
Nicola Ottaviani hanno espresso «profonda solidarietà personale ed umana» al
magistrato sottolineando che «una combinazione di una serie di elementi
imprevedibili ed assolutamente eccezionali ha generato un assurdo incidente che
rattrista e addolora». Auguri di pronta guarigione sono
stati espressi al procuratore di Frosinone da parte del vice presidente del Csm
Nicola Mancino, aprendo la riunione pomeridiana del plenum. Gerunda, ligure di nascita,
è procuratore capo della Procura della Repubblica di Frosinone dal 23 marzo del
2004. Laureatasi a Genova nel 1963, due anni dopo ha fatto il suo ingresso in
magistratura. La sua prima destinazione è stata la Pretura penale di
Torino dove è rimasta per due anni prima di approdare alla Procura della
Repubblica del capoluogo piemontese. Nel 1970 è stata trasferita alla Procura
di Roma dove ha lavorato per 20 anni. Negli anni '90 è stata sostituto
procuratore generale presso la Corte d'Appello di Roma con delega sui
procedimenti che riguardano il tribunale dei minori. Si è occupata di omicidi,
sequestri di persona, terrorismo, criminalità organizzata e spaccio
internazionale di stupefacenti. È stata, inoltre, consulente di commissioni
bicamerali parlamentari, come quella per Telekom Serbia e docente all'Accademia
superiore del Ministero dell'interno, alla Scuola superiore della Pa e alla
Scuola allievi Carabinieri. Preoccupazione è stata espressa dal Codacons che
spiega di aver più volte denunciato il problema dal 2002 per casi verificatasi
in vari bar e ristoranti.
( da "Affari Italiani (Online)"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Economia
Nucleare/ Vendola ad Affari: in Puglia dovranno mandare l'esercito Giovedí
14.05.2009 10:56 Un no secco. E anche un po' ironico, com'è nello stile del
Governatore della Puglia, Nichi Vendola, che ad Affaritaliani.it assicura che
si opporrà con ogni mezzo alla costruzione delle centrali nucleari nella sua
Regione. Ricorrendo, come prima cosa, alla Corte
Costituzionale. "Perché è un abbaglio dal punto di vista economico, una
distrazione di risorse dal lato energetico e una tragedia per l'ambiente".
La soluzione? "Investire nelle rinnovabili e sull'efficienza
energetica". L'INTERVISTA E' arrivato il primo via libera del Senato al
ritorno del nucleare in Italia. Quattro centrali dovrebbero essere
costruite entro i prossimi 6-8 anni. E tra i siti di cui si parla c'è anche
Ostuni, in Puglia. Ma per le Regioni è previsto solo un parere consultivo. Che
cosa ne pensa? "Le questioni sono due: una di metodo e una di merito.
Quanto al metodo, tutta la strabiliante retorica sulla rivoluzione federalista
convive qui con una evidente restaurazione centralistica. Le Regioni prima
avevano il potere di dare l'intesa al governo e ora vengono ora ridotte al
rango di buca delle lettere. Vengono, cioè, soltanto ascoltate, dando per
inteso che il loro parere non abbia un peso effettivo. Credo che il modello di
sviluppo che pensa questo governo abbia bisogno di un grado crescente di
militarizzazione per poter saltare il confronto con le comunità locali". E
per quanto riguarda il merito? Cosa pensa del nucleare nella sua Regione?
"Vorrei avere un po' i dettagli per sapere se stanno pensando alla Costa
Merlata o all'ampliamento di qualche trullo, oppure al nucleare di masseria o,
ancora, al barocco atomico... Credo che dovranno ingegnarsi molto a immaginare
le forme di occupazione militare del territorio, perché la ribellione della
Puglia sarà rabbiosa e radicale". Un no senza se e senza ma, insomma.
"La nostra Regione offre al sistema Paese tanta energia. E paghiamo già un
prezzo molto alto per questa nostra generosità. I polmoni del Salento sono già
gonfi di polveri sottili e di ogni sorta di veleno, a causa per esempio della
centrale Enel di Cerano a Brindisi. Noi siamo diventati i leader italiani della
produzione di energia eolica e di energia solare e per quanto ci riguarda il
tema non è certo l'entrata repentina nel nucleare, ma è la progressiva uscita
dal carbone". Quindi consiglierebbe al governo di investire sulle
rinnovabili piuttosto che sull'atomo. "Certo. E vorrei sapere perché il
governo mi ha tolto i finanziamenti al solare termodinamico sotto la direzione
di Carlo Rubbia, perché mi ha tolto i finanziamenti all'idrogeno verde e perché
ha questo atteggiamento di ostilità nei confronti di quelle fonti di energia
che sicuramente rappresentano il futuro". Però da sole le rinnovabili non
basterebbero a soddisfare il fabbisogno energetico del nostro Paese.
"Dobbiamo immaginare un ciclo complesso dell'energia che è fatto di
efficienza energetica (e su questo argomento non mi pare che ci sia una
consapevolezza da parte del governo della necessità di investire). Dobbiamo
immaginare una riconversione urbanistica ed edilizia che sappia inglobare i valori
dell'efficienza energetica. Dobbiamo investire molto di più su tutte le fonti
di energia alternativa. Credo che il nucleare rappresenti dal punto di vista
economico un abbaglio clamoroso, collocato in un tempo indefinito, dal punto di
vista energetico una distrazione di risorse e dal punto di vista ambientale una
tragedia per un Paese che ha già così grande scarsità di territorio e che ha i
problemi di dissesto idrogeologico e di sismicità che sono noti". Che cosa
farà adesso? "Naturalmente ricorrerò alla Corte Costituzionale contro
questa normativa del governo. E apriremo le danze..." tags: nichi vendola
nucleare centrali nucleari energie rinnovabili
( da "Avvenire" del
14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
POLITICA
14-05-2009 BISOGNA SEGUIRE IL VARCO APERTO DALLE ULTIME MOTIVAZIONI DELLA
CONSULTA L'eugenetica introdotta pian piano senza che il Paese se ne accorga EUGENIA ROCCELLA Q uando è stata resa nota la sentenza della
Corte costituzionale sulla
legge 40 per la procreazione assistita, non ci sono state reazioni indignate e
allarmi eccessivi. Le modifiche al testo sono apparse molto contenute, e non
hanno alterato nella sostanza l'impianto della legge. Non è stato toccato il
divieto di crioconservazione e di eliminazione degli embrioni, il
divieto di selezionarli a scopo eugenetico, e l'obbligo di produrne solo il
numero "strettamente necessario". Si tratta, dunque, soltanto di
attribuire al medico una maggiore responsabilità e autonomia, in sintesi di
richiamare a una "non vincolatività" della legge nei confronti di una
valutazione clinica: lo stesso principio contenuto nel disegno di legge sulle
dichiarazioni di fine vita approvato al Senato. Le motivazioni della sentenza,
pubblicate pochi giorni fa, sono invece più preoccupanti. Si parla, per
esempio, di "deroghe" al divieto di crioconservazione, ma nel testo
della legge non ce n'è traccia. Una legge non può prevedere deroghe implicite e
vaghe, ma solo esplicite e ben definite, e la Consulta, se avesse voluto
inserire qualche precisa eccezione, avrebbe avuto tutto il potere di farlo.
Nelle stesse motivazioni la salute della donna è il criterio con cui misurare
l'appropriatezza delle pratiche, ma poi si sostiene la necessità di
"bilanciare" la tutela dell'embrione con "la tutela delle
esigenze di procreazione"; senza considerare che questo, oltre a non
essere previsto in nessuna parte della legge, può costituire un rischio per
quella salute femminile che si vorrebbe proteggere. Se si accettasse il
principio, infatti, si potrebbero attuare stimolazioni ovariche pesanti e
rischiose, come si fa in altri paesi; mentre con la legge 40 le sindromi da
iperstimolazione ovarica (il pericolo più grave e comune per le donne che si
sottopongono a Pma) in Italia sono crollate. La sensazione è che la Consulta
sia intervenuta sulla legge in modo misurato, ma abbia poi affidato alle
motivazioni un'interpretazione sufficientemente ambigua da aprire la strada ad
altri interventi della magistratura, e magari fornire a qualche centro di Pma
l'alibi per avviare pratiche fuori dalla legge. Basta verificare i dati
dell'Istituto superiore di sanità, e paragonarli a quelli di altri paesi, per
accorgersi che non solo la legge 40 funziona, ma protegge la donna e
l'embrione, evitando il commercio di ovociti, le stimolazioni ormonali
selvagge, la crioconservazione massiccia di embrioni, pratiche odiose come la
riduzione fetale. Ma questo non convincerà mai chi vuole cambiarla, magari
smontandola a colpi di interventi della magistratura. La prospettiva a cui si
mira è l'eugenetica, la selezione degli embrioni per arrivare a una
procreazione sottratta il più possibile alla sua naturalità e ricreata in
laboratorio. Il primo obiettivo è la diagnosi preimpianto, con cui si scartano
gli embrioni "difettati", come fossero un semplice prodotto di
fabbrica riuscito male. È iniziata oggi la discussione tecnica su una
raccomandazione europea sulle malattie rare, le quali, proprio per la scarsità
di pazienti in un singolo paese, hanno bisogno di superare un approccio
esclusivamente nazionale. Nel testo si parla di terapie, farmaci orfani,
diagnosi tempestive e consulenze genetiche, insomma di cure. Ma il 13 aprile il
Parlamento europeo ha votato un emendamento (che i ministri europei possono non
accogliere nella raccomandazione) che invita alla "selezione degli
embrioni sani" come forma di prevenzione. Una precedente versione
dell'emendamento, ancora più esplicita, indicava nella selezione embrionale il
metodo per "eradicare" le malattie rare. Non la cura, dunque, ma
l'eliminazione del malato, tanto più facile. L'idea che ispira i detrattori
della legge 40 è questa: la possibilità di introdurre l'eugenetica, non più con
l'autoritarismo statale ma grazie alla scelta individuale, accuratamente
orientata dal marketing del figlio perfetto. Le coppie, soprattutto le mamme,
sono soggetti sensibili alle pressioni esterne quando è in gioco la salute del
bimbo che deve nascere, e si fa presto a trasformare l'informazione sanitaria
in pubblicità ingannevole o quantomeno non obiettiva. La nostra legge è
costruita per dare anche alle coppie infertili la possibilità di procreare,
attraverso un aiuto medico, non per selezionare i bambini in base a criteri
scientificamente discutibili. Se vogliamo introdurre l'eugenetica in Italia,
apriamo un vero dibattito: la cosa peggiore sarebbe se entrasse di soppiatto,
camuffata da libera scelta, da tecnologia avanzata, attraverso le sentenze di
qualche tribunale amministrativo, ignorando la volontà popolare espressa dal
Parlamento e da un voto referendario. La cosa peggiore sarebbe se nemmeno ce ne
accorgessimo, evitando di discuterne e confrontarci apertamente.
( da "Gazzettino, Il"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Giovedì 14 Maggio
2009, Frosinone Dopo aver preso un cappuccino ha chiesto un bicchiere d'acqua e
le è stata servita per sbaglio della soda caustica in un bar di Frosinone dove
ogni mattina fa colazione. È la brutta avventura capitata al procuratore capo
della Procura di Frosinone, Margherita Gerunda, 70 anni, ora ricoverata in
gravi condizioni nel policlinico Gemelli di Roma. La donna, che si è sentita
male con forti bruciori allo stomaco, avrebbe subito gravi danni all'esofago.
Il contenuto della bottiglia dalla quale è stato versato il liquido bevuto dal
magistrato, con tutta probabilità soda caustica, sarà ora esaminato dagli ispettori
della Asl di Frosinone. Secondo un testimone il Procuratore dopo aver bevuto è
stramazzata a terra perdendo sangue dalla bocca. Subito soccorsa è stata
portata in ospedale dove è ricoverata nel reparto di Rianimazione. Non sarebbe
in pericolo di vita, ma potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per
far fronte alla lesione dell'esofago. I titolari del bar si sono chiusi nel
silenzio, ma in una nota affidata al loro avvocato Nicola Ottaviani hanno
espresso «profonda solidarietà personale ed umana» al magistrato sottolineando
che «una combinazione di una serie di elementi imprevedibili ed assolutamente
eccezionali ha generato un assurdo incidente che contristaa e addolora». Auguri di pronta guarigione sono stati espressi dal Csm al
procuratore di Frosinone da parte del vice presidente Nicola Mancino, aprendo
la riunione pomeridiana del plenum. Gerunda, ligure di nascita, è procuratore
capo della Procura della Repubblica di Frosinone dal 23 marzo del 2004.
Laureatasi a Genova nel 1963, due anni dopo ha fatto il suo ingresso in
magistratura. La sua prima destinazione è stata la Pretura penale di
Torino dove è rimasta per due anni prima di approdare alla procura della
Repubblica del capoluogo piemontese. Nel 1970 è stata trasferita alla Procura
di Roma dove ha lavorato per 20 anni. Negli anni '90 è stata sostituto
procuratore generale presso la Corte d'Appello di Roma con delega sui
procedimenti che riguardano il tribunale dei minori. Si è occupata, tra le
altre cose, di omicidi, sequestri di persona, terrorismo, criminalità
organizzata e spaccio internazionale di stupefacenti. È stata, inoltre,
consulente di commissioni bicamerali parlamentari, come quella per Telekom
Serbia e docente all'Accademia superiore del Ministero dell'Interno, alla
Scuola superiore della Pubblica Amministrazione e alla Scuola allievi
Carabinieri. Non è la prima volta che nel Lazio si verificano casi di
intossicazione da parte di persone che hanno bevuto una sostanza tossica
scambiata per acqua minerale. Il 18 maggio del 2003 Mariella Milani,
giornalista del Tg2, rimase ustionata all'apparato digerente dopo avere bevuto
un sorso di soda caustica, che le era stata servita, come acqua, in un
ristorante a Fregene.
( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
ANNA VILLANI
Angri. Una buona notizia per gli amanti dei rimborsi economici. A breve ci sarà
quello relativo alla quota della tariffa di depurazione. Lo dispone il
commissario straordinario al comune Bruno Pezzuto, ai sensi di una recente sentenza della Corte Costituzionale. La richiesta era
stata avanzata negli ultimi mesi anche dal disciolto comitato Cossap. Ma ora è
davvero ufficiale. Pertanto «L'utente che ha corrisposto al comune l'importo
dell'intera tariffa ha diritto ad ottenere il rimborso della quota relativa al
servizio di depurazione, dedotti gli oneri derivati dalle attività di
progettazione, di realizzazione o di completamento avviate, previa
domanda di rimborso da proporre in bollo». La procedura di rimborso ai
cittadini angresi è stata messa in moto dal commissario, che farà predisporre
degli appositi moduli da compilare per l'istanza di rimborso. Si consiglia
perciò di visitare il sito del comune di Angri su cui sarà pubblicata copia
della domanda, che sarà possibile ritirare anche presso l'ufficio Urp.
«L'amministrazione comunale - spiega il prefetto Pezzuto - effettuerà a
decorrere dal primo ottobre 2009 il rimborso, dopo avere verificato la
legittimità della richiesta, appurando la corrispondenza tra "ricevuta di
versamento" allegata dall'utente alla domanda di rimborso e l'avvenuta
corrispondente riscossione da parte dell'ente». Si precisa nella disposizione
commissariale che al momento «non è possibile procedere al rimborso». Il
dettato costituzionale dello scorso anno aveva
annullato la precedente normativa dell'94 secondo cui il canone andava versato
«anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di
depurazione o questi siano temporaneamente inattivi». Secondo dei calcoli
approssimativi nelle tasche dei cittadini andrebbe circa un milione di euro.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Brasilia. La
prevista audizione di Achille Lollo di fronte alla Commissione per i diritti
umani del Congresso brasiliano è slittata a data da destinarsi. Dopo quella
«saltata», non è del resto per il momento prevista una nuova seduta della
Commissione per esaminare il caso Cesare Battisti (nella foto). Achille Lollo,
rifugiato in Brasile dal 1987, condannato per la strage del rogo di Primavalle
dove morirono i figli del segretario della sezione Msi di Primavalle ed ex
membro di Potere Operaio, fa ora il giornalista e avrebbe dovuto parlare «in
difesa» dell'amico Battisti. Di certo così slittano i tempi per decidere
l'eventuale estradizione di Battisti, ex membro dei Proletari armati per il
Comunismo (Pac) condannato in Italia all'ergastolo per quattro omicidi e al
quale il Brasile ha concesso l'asilo politico. Mercoledì scorso, la Commissione
- che oltre a Lollo, aveva convocato anche il presidente degli avvocati
brasiliani, Luiz Flavio Borges D'Urso - aveva ascoltato solo il ministro della
giustizia Tarso Genro, il quale ha difeso ancora una volta la decisione di
concedere l'asilo politico a Battisti. Contro questa decisione, l'Italia - che
ha richiesto l'estradizione di Battisti, attualmente recluso nel carcere di
Papuda - ha presentato ricorso di fronte al Supremo
tribunale federale (Stf), la Corte costituzionale brasiliana. La data del pronunciamento dell'Stf, che si riunisce
in seduta pubblica due giorni a settimana, non è stata comunque ancora fissata,
ma secondo alcune fonti la sentenza sul caso Battisti potrebbe essere emessa
alla fine di questo mese o all'inizio del prossimo.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 14-05-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Circondario Sud1)) (Mattino, Il (Circondario Nord))
Argomenti: Giustizia
GIUSEPPE CRIMALDI
L'appuntamento è fissato per oggi pomeriggio. Alle 15,30, in Procura, si
riuniscono gli oltre cento sostituti dell'ufficio inquirente diretto da
Giovandomenico Lepore. Oggetto della convocazione: valutare l'opportunità di
convocare un'assemblea per discutere il nuovo «caso Napoli», finito peraltro
davanti alla prima commissione del Consiglio superiore della magistratura. Un
caso che nasce alla luce dello scontro tra il procuratore Giovandomenico Lepore
e il suo aggiunto, Aldo De Chiara, coordinatore della sezione Ecologia, la
stessa della quale fanno parte i due pm titolari del processo sull'emergenza
rifiuti in Campania, Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo. Lo scontro verte sulla
gestione di un fascicolo delicato: quello relativo allo stralcio che vedeva
coinvolti i vertici della Protezione civile, oltre a due ex commissari
all'emergenza rifiuti in Campania, nell'ambito del procedimento sulla gestione
delle ecoballe. Il procuratore aggiunto De Chiara in una
lettera inviata al Csm sosteneva che il procuratore Lepore aveva chiesto lo
stralcio delle posizioni di Pansa e Bertolaso dall'inchiesta sui rifiuti per
non danneggiare il governo. Il clima di attesa per questa riunione ieri si
percepiva appena, a Palazzo di Giustizia. Diversamente in procura, dove
l'argomento ha - com'è logico - continuato a tenere banco tra i sostituti. Un
fatto è certo: se di nuovo «caso Napoli» si tratta, non si può però certo
parlare di tensioni e fratture che rievocano anni e situazioni passate. Il
presunto scontro tra il procuratore Lepore e il suo aggiunto, insomma, viene
discusso e analizzato con molta serenità. Sergio Amato, uno dei sostituti della
Dda, è tra i magistrati che si dicono favorevoli all'assemblea. «Io spero si
faccia - spiega - perché è sempre preferibile parlarsi guardandosi negli occhi
perché ognuno sappia quello che pensa l'altro». Aggiunge Amato: «Semmai resto
sorpreso dal fatto che la discussione in generale sia scivolata sui tempi e sui
modi della lettera De Chiara, piuttosto che sul suo contenuto». Non è detto che
l'assemblea si farà. Tutto è rinviato a oggi pomeriggio. E dunque bisognerà
attendere la giornata di oggi per capire quale sia la linea di maggioranza dei
pubblici ministeri napoletani. Nelle prossime ore potrebbe giungere da Roma
anche la decisione cui è giunta la prima commissione del Csm, chiamata a
esprimersi sulla tutela ai magistrati di Procura di Napoli.
( da "Sicilia, La"
del 14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Ribera, Giuseppe
Di Giorgi fa il «pieno» di condanne La Procura di Sciacca è stata inserita
nell'elenco delle sedi disagiate che il ministro della Giustizia, Angelino
Alfano ha indicato al Consiglio superiore della magistratura. Si tratta degli
uffici che hanno problemi di organico e che necessitano di un intervento
urgente per la copertura dei posti vacanti. Una sorta di
"raccomandazione" che il ministro ha fatto al
Csm, così come da lui stesso annunciato in occasione della recente visita a
Sciacca. Alfano si era impegnato ad intervenire per la copertura dei due posti
mancanti ed è stato di parola. Il Csm dovrà ora approvare in plenum il bando di
pubblicazione di questi posti, cosa che dovrebbe accadere già questa settimana.
I magistrati interessati dovranno dare la propria disponibilità per 5 sedi
entro il 25 maggio. Uno dei componenti del Csm, l'ex capo della Procura
saccense, Bernardo Petralia ha assicurato il suo personale interessamento per
fornire alla struttura giudiziaria saccense i magistrati necessari per
proseguire senza disagi l'attività e garantire un adeguato supporto
nell'espletamento dell'attività d'indagine e nella celebrazione dei numerosi
processi in itinere. In Italia, sono 41 le Procure con personale ridotto e in
Sicilia spiccano i quattro posti vacanti a Gela e Trapani. Tre sostituti in
meno ad Enna e Termini Imerese, meno due ad Agrigento, Patti, Ragusa e
Barcellona. Purtroppo, da diverso tempo si registra la persistente difficoltà
di copertura degli organici di numerose sedi giudiziarie ubicate
prevalentemente nelle regioni con più alto tasso di criminalità organizzata.
Secondo le associazioni di magistrati, l'emergenza deriva dalla scelta
politica, inserita nell'ordinamento giudiziario, di vietare l'assegnazione di
magistrati di prima nomina alle procure della Repubblica. Ora il governo
ritiene di poter favorire la copertura delle sedi meno ambite affidandosi alla
previsione di incentivi economici e di carriera ai trasferimenti. Presto, se ci
saranno richieste, gli uffici giudiziari di Sciacca avranno due sostituti in
più in Procura, in sostituzione del posto vacante di Salvatore Vella, da quasi
un anno a Palermo e di un sostituto oggi in maternità. Era stato il capo dell'ufficio,
Vincenzo Pantaleo, a esporre la situazione di disagio in occasione della visita
saccense del Guardasigilli. Il ministro Alfano ha quindi mantenuto la parola e
ora si attende che l'iter possa proseguire con le istanze di disponibilità a
trasferirsi nelle sedi disagiate, augurandosi che le domande con destinazione
Sciacca ci siano. Giuseppe Recca
( da "Sicilia, La" del
14-05-2009)
Argomenti: Giustizia
bando
pubblicato dal csm Concorsi per le Procure disagiate Una donna di 50 anni,
Loredana Giordano (nella foto), casalinga, di San Cataldo, si è data fuoco ieri
mattina nel sottoscala di casa, nel quartiere Santa Germana. La donna è morta a
causa delle gravissime ustioni provocate dalle fiamme. Secondo la ricostruzione
effettuata dai carabinieri, la donna si è cosparsa di alcol e quindi ha
appiccato il fuoco. Il corpo semicarbonizzato è stato rinvenuto da un
familiare. (SERVIZIO A P
( da "Gazzetta di Reggio"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
«I fondi europei
non arriveranno alle mafie» Sonia Alfano, Clementina Forleo e Salvatore
Borsellino in prima linea per l'Idv Toccante l'intervento del fratello del
magistrato ucciso in un attentato In ritardo e senza Antonio di Pietro, ma i
circa 300 grillini reggiani che hanno atteso l'arrivo dei candidati alle
europee di Italia dei Valori Sonia Alfano e il giornalista Carlo Vulpio,
accompagnati da candidato ed ex magistrato Clementina Forleo e da Salvatore
Borsellino, (fratello del magistrato ucciso dalla mafia Paolo), hanno resistito
fino in fondo, a mezzanotte abbondantemente suonata. E proprio un lungo
applauso, che è sembrato un abbraccio, ha salutato l'intervento conclusivo di
Borsellino. L'emozione ha toccato il suo punto più alto quando Borsellino ha
detto con voce rotta dal dolore: «Mio fratello non è un eroe, è un martire. Non
deve essere vendicato, ma in Italia deve essere fatta giustizia. La mia voce
non continuerà ancora per molto, portate avanti voi la fiaccola». All'hotel
Classic si è parlato poco di Europa e di programmi con solo un breve accenno di
Sonia Alfano al suo impegno a Strasburgo per controllare che i fondi europei
non arrivino alla mafia e quelli per la Protezione civile (alla luce di quanto
avviene in Abruzzo) e per l'introduzione di una normativa sui fenomeni mafiosi
in tutti i paesi dell'Ue. Un'assenza, quella del leader di Italia dei Valori,
(spiegata con gli esami clinici a cui si è sottoposto ieri, ndr) alla quale si
è aggiunta quella dei vertici reggiani del partito. Una scelta, facilmente
spiegabile. Sonia Alfano è candidata come indipendente al pari dell'ex
magistrato De Magistris nelle liste di Di Pietro, ma alle amministrative resta
una «grillina» ed appoggia la lista civica Reggio a Cinque Stelle del candidato
sindaco Matteo Olivieri, alternativa a Graziano Delrio mentre l'Idv sostiene
quest'ultimo. L'Idv reggiana ripaga con la stessa moneta Sonia Alfano.
«Sosteniamo, con l'impegno di raccogliere in provincia 10mila preferenze Luigi
de Magistris», ci ha detto ieri Marco Fantini. Ma prima di arrivare ai programmi
non poteva mancare, nel discorso fiume di Sonia Alfano, un passaggio sulle
dimissioni di Italo Materia. «Ho assistito a lacrime e piagnistei - ha
affermato - ed ho messo nel conto che potrebbe ripensarci, se
il Csm si pronuncerà all'unanimità per la sua nomina. E' tutta una farsa,
perché le dimissioni si danno al Csm e non alla stampa e se dovesse esserci un
passo indietro, i reggiani dovrebbero pretendere delle spiegazioni». Da ultimo
Sonia Alfano, ha lanciato un altro messaggio: «Giuseppe Tancrè - ha detto -
dovrebbe essere conosciuto a Reggio. E' colpevole di aver venduto alle
cosche armi che hanno ucciso», ed ha chiuso sottolineando come i giornali in
Sicilia la definiscano una «castiga magistrati», non solo per la vicenda di
Italo Materia, ma anche per la sua battaglia contro il magistrato Olindo
Canali, (il pm nel processo dell'assassinio di suo padre) e del quale ha
chiesto l'espulsione dalla magistratura. Roberto Fontanili
( da "Italia Oggi (Lavoro e Previdenza)"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi Numero
114 pag. 31 del 15/5/2009 | Indietro Superstiti, rendita
ai figli naturali LAVORO E PREVIDENZA Di Carla De Lellis L'Istituto recepisce i
principi della Consulta Dal 2 aprile, agli orfani figli
naturali riconosciuti o riconoscibili dal genitore deceduto a seguito di evento
assicurato, deve essere riconosciuta una rendita ai superstiti nella misura del
40%. Lo precisa l'Inail nella circolare n. 24/2009 recependo i principi fissati
dalla Corte costituzionale
[...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati: 4
( da "Italia Oggi"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi
sezione: I commenti data: 15/05/2009 - pag: 2 autore: di Ennio Fortuna IL PUNTO Matrimonio omosessuale negato dal costume e dalla
Costituzione Il tribunale di Venezia ha rimesso alla Corte costituzionale la questione circa la
legittimità costituzionale
delle norme che riservano a coniugi di sesso diverso il diritto di contrarre il
matrimonio. Secondo i giudici i tempi sarebbero ormai maturi per aprire il
negozio anche ad aspiranti dello stesso sesso. Deporrebbero nel senso
indicato alcune esperienze straniere nonché il progressivo cambiamento dei
costumi. Sono persuaso che i giudici sbagliano e che in ogni caso la vera
questione non sia tanto l'apertura del matrimonio a coniugi dello stesso sesso
quanto la condanna a morte dell'istituto. Anche il tribunale riconosce che oggi
il matrimonio è assolutamente interdetto a coniugi dello stesso sesso e che
anzi, se fosse celebrato per errore, questo sarebbe tecnicamente inesistente.
Oggi però non sarebbero più i tempi di tale concezione tradizionale: la stessa
Corte altre volte sotto la spinta dei costumi in evoluzione avrebbe cambiato
idea, accettando soluzioni innovative, prima decisamente bocciate. In realtà,
non è solo il codice a imporre la diversità sessuale. A ben riflettere la
stessa conclusione si ricava direttamente dalla Costituzione. Se così non fosse
la Carta non avrebbe avvertito il bisogno di imporre l'uguaglianza giuridica e
sociale tra i coniugi. Inoltre, nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo
(proprio quelli a cui si richiama il tribunale) si trova scritto a chiare
lettere che solo l'uomo e la donna in età consentita possono sposarsi. Ancora
va detto che in occasione della riforma del diritto di famiglia fu proposta una
definizione del matrimonio secondo cui l'istituto consisterebbe nella
manifestazione della volontà legalmente espressa di un uomo e di una donna di
prendersi reciprocamente in marito e moglie. La proposta non passò ma solo
perché ritenuta incompleta. Del resto, anche oggi la stragrande maggioranza dei
cittadini italiani si sposa con il rito canonico-concordatario laddove il
presupposto è ancora di più la diversità di sesso e che attribuisce decisiva
importanza al bene della prole: insomma, anche il costume boccia sonoramente la
tesi dei giudici veneziani. Si può ancora aggiungere che la maggioranza
osteggia decisamente anche iniziative diverse volte a dare riconoscimento a
unioni omosessuali che però nulla hanno a che vedere con il matrimonio quale lo
intendono la legge e la tradizione, segno che il costume è ancora ben lontano
dallo stadio indicato. Dovesse passare la tesi del tribunale la conseguenza non
sarebbe l'apertura dell'istituto a coniugi dello stesso sesso, ma la fine del
matrimonio come la nostra tradizione lo concepisce e definisce da sempre.
( da "Italia Oggi"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi
sezione: Lavoro e Previdenza data: 15/05/2009 - pag: 31 autore: di Carla De
Lellis L'Istituto recepisce i principi della Consulta Superstiti, rendita ai
figli naturali Dal 2 aprile, agli orfani figli naturali riconosciuti o
riconoscibili dal genitore deceduto a seguito di evento assicurato, deve essere
riconosciuta una rendita ai superstiti nella misura del 40%. Lo precisa l'Inail
nella circolare n. 24/2009 recependo i principi fissati
dalla Corte costituzionale
nella sentenza n. 86/2009, pubblica sulla G.U. n. 13/2009. La sentenza dopo
aver dichiarato manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 85 del T.u.
Inail (dpr n. 1124/1965) nella parte in cui non prevede il diritto alla rendita
a superstiti anche in favore del convivente more uxorio, ha stabilito
l'illegittimità dello stesso articolo 85 «nella parte i cui, nel disporre che,
nel caso di infortunio mortale dell'assicurato, agli orfani di entrambi i
genitori spetta il 40 per cento della rendita, esclude che essa spetti nella
stessa misura anche all'organo di un solo genitore naturale». Al riguardo
l'Inail spiega che, a partire dal 2 aprile 2009, giorno successivo alla
pubblicazione della sentenza in gu, agli organi figli naturali riconosciuti o
riconoscibili dal genitore deceduto a seguito di evento assicurato, deve essere
riconosciuta una rendita ai superstiti (misura del 40%). Gli effetti della
sentenza, aggiunge l'Inail, si producono anche sulle fattispecie sorte prima di
tale data ma che, alla stessa data, siano ancora da considerarsi giuridicamente
esistenti perché, ad esempio, in corso di istruttorio o per le quali siano in
atto controversie amministrative o giudiziarie o, comunque, non prescritte o
decise con sentenza passata in giudicato. L'Inail, ancora, spiega che nei casi
definiti prima del 2 aprile per i quali sia stata riconosciuta una rendita
nella misura del 20%, questa va elevata al 40%. I ratei di rendita già erogati
ai componenti la famiglia legittima fino a tutto il mese di aprile 2009 non dovranno
essere chiesti in restituzione e dovranno essere proporzionalmente ridotti a
far data dal primo rateo di rendita corrisposto dopo la data del 2 aprile 2009
(quindi dal rateo di maggio). Pertanto, conclude l'Inail, nei casi per i quali
il diritto alla rendita si superstiti è riconosciuto sia ai componenti la
famiglia legittima sia ai suoi figli naturali, in attesa delle necessarie
modifiche procedurali, per i ratei già elaborati sulla base della preesistente
normativa, l'istituto provvederà con apposita comunicazione a informare che i
ratei da corrispondersi a partire dal mese di maggio saranno erogati in misura
provvisoria, salvo successivo ricalcolo.
( da "Nuova Sardegna, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
GLI AVVOCATI
NUORESI «Situazione preoccupante in Procura» L'Ordine sollecita l'immediata
copertura dei posti vuoti nell'organico NUORO. Gli avvocati del foro nuorese
sollevano ancora una volta il caso delle gravissime lacune negli organici che
azzoppano l'attività degli uffici giudiziari nuoresi. L'assemblea degli
avvocati, che si è riunita l'altro ieri, ha dato mandato al presidente Priamo
Siotto e al consiglio dell'Ordine di attuare tutte le iniziative necessarie per
superare, in particolare, la situazione della Procura della Repubblica, dove -
spiega il documento approvato alla fine dell'assemblea - «su sei magistrati in
organico ne risultano attualmente in servizio solo due, considerato il prossimo
trasferimento del sostituto procuratore Daniele Rosa». E dove lo scoperto di
organico è pari al 67 per cento, uno dei più alti d'Italia. Gli avvocati
considerano decisivo l'inserimento della procura barbaricina tra le sedi
disagiate, fatto che, grazie agli incentivi economici e di carriera, dovrebbe
invogliare i magistrati a chiedere di essere trasferiti a Nuoro. Il primo passo
è stato fatto l'altro ieri dal Consiglio superiore della magistratura che, dopo
la decisione del ministero sulle sedi disagiate, ha messo a bando cinque posti
per la Sardegna, due dei quali riservati a Nuoro (e uno a Lanusei). Nel giro di
un mese, si saprà se ci saranno magistrati disposti a reintegrare gli organici
del pubblico ministero a Nuoro. Gli avvocati nuoresi si augurano che l'apposita commissione del Csm effettui rapidamente la nomina del
nuovo capo della Procura, che dovrebbe essere imminente, così come - spiegano -
il plenum del Csm dovrebbe ratificare la nomina di Vito Motta a presidente del
tribunale. Da colmare, ricordano ancora gli avvocati del foro nuorese, ci sono
anche alcune carenze nell'organico amministrativo, «in seno al quale non
risulta essere stato nominato il cancelliere dirigente». Se lo stato di semi
paralisi della Procura della Repubblica preoccupa gli avvocati, al contrario li
rasserena la situazione della magistratura giudicante. Il presidente Priamo
Siotto spiega che l'assemblea del Foro nuorese esprime «un giudizio
sostanzialmente positivo per quanto concerne la situazione dell'organico del
tribunale, considerato l'arrivo, previsto per il primo settembre prossimo, di
quattro uditori che verranno assegnati al settore civile e dei due presidenti
di sezione: La Rocca è destinato a quella civile, mentre Pintori andrà a dirigere
quella penale».
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Antinori contro
Roccella: denuncia e sciopero della fame Procreazione, nessun limite per gli
embrioni In vigore la legge ROMA. La sentenza della Corte
Costituzionale che ha in parte bocciato la legge 40 sulla procreazione
medicalmente assistita è da ieri in vigore, dopo la pubblicazione in Gazzetta
ufficiale. Con un primo effetto immediato: si stabilisce che sia il medico a
decidere circa il numero di embrioni da produrre e si prevede la possibilità di
crioconservare gli embrioni che non verranno impiantati. Un «cambiamento
di rotta», affermano le associazioni di pazienti infertili, che è
«fondamentale»: prima, infatti, la legge prevedeva il limite di tre embrioni da
produrre ed impiantare contemporaneamente, mentre la crionservazione era
possibile solo in casi eccezionali e precisi. La sentenza che cancella in parte
la legge è dunque in vigore da poche ore, e i centri di fecondazione assistita
le hanno già dato applicazione: nel centro Demetra di Firenze, a esempio, ieri
si è proceduto all'inseminazione di 6 ovociti di una donna infertile e si
procederà in seguito all'impianto di quelli che saranno ritenuti necessari. Ben
diverse le parole del sottosegretario Roccella: «Sicuramente ci saranno nuove
linee guida per la legge 40 - ha detto - ma va precisato che i limiti della
legge sono chiari e restano invariati». Se, infatti, viene meno il limite della
produzione di tre embrioni, tuttavia, ha sottolineato, «si dice che devono
essere prodotti gli embrioni strettamente necessari. Quindi, anche la
possibilità di crionconservare gli embrioni si configura comunque come
un'eccezione, come era d'altronde previsto in precedenza». Quanto alla diagnosi
preimpianto, ha aggiunto, «resta vietata a fini di eugenetica». Una lettura di
segno opposto quella data invece dall'avvocato Filomena Gallo, presidente di
un'associazione di pazienti e vicesegretario dell'Associazione Coscioni. Da
parte sua il ginecologo Severino Antinori ha annunciato uno sciopero della fame
a oltranza «fino alle dimissioni del sottosegretario. Le sue affermazioni sulla
legge 40 sono false e tendenti a creare allarme». Per questo, ha reso noto
Antinori, «presenteremo querela alla Procura di Roma ».
( da "Repubblica, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina II -
Palermo La nomina De Lucia lascia Palermo andrà alla Dna di Grasso Maurizio de
Lucia, sostituto procuratore della Dda di Palermo, memoria
storica delle indagini sul racket, è stato nominato dal Csm sostituto
procuratore della direzione nazionale antimafia. Lunedì, de Lucia aveva firmato
il fermo di 30 fra boss ed estorsori dei clan di Brancaccio e Porta Nuova.
Proprio l´undici maggio, ma del 1991, il magistrato aveva iniziato il suo
lavoro a Palermo dopo l´uditorato.
( da "Repubblica, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina
I - Napoli DEL PORTO A P
( da "Repubblica, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina VII -
Napoli Tensione in Procura, Quirinale in campo Siniscalchi: "Ho parlato
con Napolitano, auspica unità e serenità" I sostituti chiederanno a Lepore
un´assemblea sullo stralcio-rifiuti Il Quirinale segue con occhio attento, e
forse anche con un pizzico di preoccupazione, quanto sta accadendo all´interno
della Procura di Napoli, agitata dagli ultimi sviluppi del caso aperto dieci
mesi fa con lo stralcio delle posizioni dei prefetti Guido Bertolaso e
Alessandro Pansa dall´elenco degli imputati dell´inchiesta rifiuti. Lo conferma
il colloquio intercorso mercoledì sera allo stadio Olimpico
di Roma fra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il consigliere
del Csm Vincenzo Maria Siniscalchi. I due si sono incontrati a margine della
finale di Coppa Italia alla presenza di altri due componenti dell´organo di
autogoverno dei magistrati, Fabio Roia di Unicost e Cosimo Ferri di
Magistratura indipendente. Poi Napolitano, che il 12 e 13 giugno sarà in
città per il G8 dei Capi di Stato, si è brevemente intrattenuto con
Siniscalchi. «Il presidente - racconta il consigliere "togato" di
centrosinistra - si è mostrato come sempre attento e sensibile alle questioni
che riguardano Napoli. E ha auspicato il massimo di serenità e di unità per questa
importantissima Procura italiana». Un messaggio che si inserisce nel solco
indicato dal Capo dello Stato (che è anche presidente del Csm) con la scelta di
presiedere personalmente la seduta del plenum che avrà all´ordine del giorno
l´organizzazione delle procure e i poteri dei procuratori. Ieri intanto i pm
hanno deciso di avviare la raccolta di firme per chiedere al procuratore
Giandomenico Lepore la convocazione di un´assemblea. I sostituti vogliono
riunirsi per discutere dei nodi di una vicenda in parte risolta dal Csm (che
aveva considerato lo stralcio una "revoca implicita", come
evidenziato dai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, contrari alla scelta, e
aveva riaffermato la compattezza dell´ufficio inquirente) e poi riaperta dalla
lettera con la quale il procuratore aggiunto Aldo De Chiara aveva integrato il
contenuto della sua audizione. Aveva scritto, il coordinatore del pool
Ecologia, che la decisione di Lepore era stata motivata con l´esigenza di «non
deteriorare i rapporti istituzionali fra governo e magistratura napoletana». Il
procuratore ha sempre ribadito di aver agito innanzitutto per garantire la
difesa anche agli indagati non raggiunti da ordinanza cautelare, senza però
negare di aver preso in considerazione anche le possibili conseguenze esterne di
un´inchiesta «in quel momento ancora incompleta». (d. d. p.)
( da "Repubblica, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina VII -
Napoli Le nomine Procura antimafia, via libera del Csm
altri due napoletani alla corte di Grasso Dopo il pm di Calciopoli Filippo
Beatrice, altri due magistrati napoletani sono stati nominati come sostituti
della Direzione nazionale antimafia guidata da Piero Grasso. Si tratta di
Giovanni Russo e Maria Vittoria De Simone, designati dal plenum del Csm nella
seduta di ieri mattina. Russo, attualmente consulente della commissione
parlamentare Antimafia, è stato a lungo pm presso la Procura di Napoli dove si
è occupato di indagini sui clan camorristici della provincia di Napoli e
dell´Avellinese, indagando anche sulla faida infinita fra i clan Cava e
Graziano. De Simone, attualmente all´ufficio gip, ha fatto parte del pool
anticamorra di Napoli, dove ha condotto indagini sui clan dei Quartieri
Spagnoli, e anche della Direzione distrettuale antimafia della Procura di
Bologna, dove si è occupata anche di terrorismo di matrice fondamentalista
islamica. I due magistrati raggiungeranno nell´ufficio di via Giulia a Roma,
oltre a Filippo Beatrice, anche l´ex componente del Csm Leonida Primicerio, a
lungo pm a Salerno.
( da "Nuova Sardegna, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
di Benedetto
Ballero Contro l'arbitrio della giunta Soru la Consulta ha ristabilito il
diritto Essendo stata bocciata dalla consultazione referendaria, la legge era
semplicemente inesistente In un precedente intervento sulla «Nuova» avevo
osservato che sarebbe stato «vano sperare di poter promulgare la legge
statutaria, essendo certo che essa è stata già definitivamente bocciata dalla
consultazione elettorale». Il voto favorevole del corpo elettorale, infatti, ai
sensi dell'articolo 15 dello Statuto della Sardegna costituisce, per dirla con
Mortati, un elemento essenziale per il perfezionarsi dell'atto legislativo. «In
mancanza di ciò non vi è legge», si concludeva in quella occasione. Nonostante
tutto, però, il Presidente Soru, compiendo una grave violazione dello Statuto,
ha egualmente promulgato, come legge statutaria, il testo da lui voluto, che
pur non era diventato legge, forse nella consapevolezza, o comunque
nell'auspicio, che le regole costituzionali non rendessero possibile un
tempestivo controllo su un tale atto di arroganza. Ed in effetti il ripristino
delle regole è stato possibile solo grazie all'innovativa strada del conflitto
di attribuzioni, contro l'atto di promulgazione, che la
Corte Costituzionale ha correttamente ritenuto ammissibile, ed in linea con sue
precedenti pronunce. Sul punto, perciò non si può concordare con quanto
sostenuto lunedì su questo giornale dai due costituzionalisti sassaresi, Chessa
e Pinna, pur essendo sicuramente condivisibili le loro considerazioni sul
merito, dato che l'alternativa ipotesi procedurale da loro prospettata,
ossia di una impugnazione in via diretta della legge, non era certamente più
praticabile, essendo la stessa proponibile solo entro i trenta giorni dalla
prima pubblicazione notiziale della «Statutaria» che era avvenuta molti mesi
prima quando era stato richiesto il referendum. La Corte Costituzionale, nel
merito, ha ora puntualmente ricordato che la «legge statutaria sottoposta a
referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti
validi» e che questa condizione «con tutta evidenza, non si è avuta nel caso di
cui al presente giudizio». Essa, quindi, non ne ha dichiarato l'illegittimità costituzionale, ma ha semplicemente detto che non è mai
esistita una legge statutaria, avendo il Presidente Soru dato «efficacia ad una
legge statutaria il cui procedimento di approvazione non era giunto a
compimento». Si è creata, perciò, una situazione non molto diversa da quella
del tutto ipotetica di una promulgazione come legge nazionale di un atto votato
solo da una delle due Camere, o da quella del decreto legge non convertito,
senza alcuna regolamentazione degli effetti pregressi. I sardi perciò hanno
dovuto rispettare ed applicare, come loro legge fondamentale, un atto che legge
non è, e che legge non è mai stata. Si sono svolte elezioni secondo regole (a
cominciare dallo scioglimento anticipato del Consiglio Regionale) che
giuridicamente non sono mai esistite. Sulla base di tale cosiddetta legge
statutaria (inesistente) si sono escluse candidature, si sono avallate,
provvisoriamente, elezioni di consiglieri regionali altrimenti ineleggibili, si
sono determinate decadenze (insussistenti) di consiglieri regionali diventati
assessori. Si è creato sul piano istituzionale un caos raramente visto in
precedenza, tanto che non si ha memoria di leggi dichiarate «inesistenti». I
termini del problema, apprezzabili anche da un medio studente di leggi, erano
del resto così chiari che appare gravemente colpevole anche la condotta delle
forze politiche di maggioranza che hanno rinunciato ad imporre il rispetto
dello Statuto speciale. A conferma di ciò basta ricordare che la Corte ha
adottato una decisione che, sul merito, è di appena trentaquattro righe. Sul
punto perciò eravamo stati facili profeti nel ricordare ripetutamente, pur in
presenza di compiacenti ed acritici avalli alla volontà del Presidente, che,
una volta indetto il referendum, il testo della «Statutaria" doveva essere
necessariamente approvato dalla «maggioranza dei voti validi» e che quindi, fosse
o meno applicabile il quorum (inesistente) e fosse o meno valido il referendum,
visto il risultato della prevalenza dei NO, quel testo non era comunque
promulgabile come legge statutaria. Ora la Corte ha ribadito che «nella
disposizione statutaria ci si riferisce solo ad un dato oggettivo, costituito
dalla prevalenza, fra i voti validamente espressi nel referendum, di quelli di
approvazione, rispetto a quelli contrari: è palese che tale condizione non è
stata soddisfatta, né alla luce dell'esito della consultazione, ove i voti
contrari hanno prevalso, né, a maggior ragione, se si dovesse considerare
invalido il procedimento referendario, e inidoneo come tale ad esprimere una
valida maggioranza favorevole». La cosiddetta legge statutaria, perciò, non è mai
stata legge regionale. Ed ora perciò tutti i vari profili, validità della
consultazione elettorale, casi di ineleggibilità, composizione della Giunta e
numero di donne, decadenza dei consiglieri divenuti assessori, consiglieri che
non sono potuti divenire assessori, e così via dovranno essere valutati senza
più alcun riferimento ad una legge inesistente, mai esistita.
( da "Secolo XIX, Il"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Maxi
prescrizioniper assicuropoli il precedente L'ULTIMA costola di Assicuropoli, il
maxi processo sul malcostume dei falsi incidenti stradali confezionati per
raggirare le compagnie assicuratrici, originato dall'inchiesta del sostituto
procuratore Francesco Pinto, era andata in scena in tribunale a Genova a metà
dicembre. A distanza di anni, per effetto della nuova legge sulla prescrizione
dei reati, tutte le imputazioni per truffa e falso, che vedevano sotto accusa a
vario titolo gli ultimi sette imputati (medici ospedalieri, un vigile e alcuni
faccendieri), erano state cancellate dal giudice della terza sezione penale.
Prescrizione per la truffa e il falso in atto pubblico e assoluzione piena per
il peculato. Il pubblico ministero aveva considerato come appropriazione
indebita del pubblico ufficiale l'utilizzo dei foglietti della Asl da compilare
per i presunti falsi. Il giudice aveva assolto da questa accusa gli imputati.
Per i falsi e le truffe la prescrizione era maturata dopo
un ricorso alla Corte Costituzionale (poi rigettato) sollevato dagli avvocati
difensori degli imputati al momento del cambio di collegio giudicante che era
scattato nel corso del processo, relativamente all'illegittimità del passaggio
del fascicolo processuale da un collegio all'altro e la necessità di ripetere
il dibattimento di fronte ai nuovi giudici. 15/05/2009
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-05-15 - pag: 27 autore: Diritto tributario.
La Cassazione non segue la Consulta Affidamento, Statuto a copertura costituzionale Antonio Criscione ROMA Il principio di
affidamento del contribuente esprime regole di rango costituzionale
e si applica a tutte le norme dell'ordinamento tributario, anche precedenti
allo Statuto del contribuente che lo ha sancito in modo esplicito. La
Cassazione, con la sentenza 10982/2009 depositata il 13 maggio scorso, rilancia
in termini forti lo Statuto del contribuente (articolo 10 della legge
212/2000), riprendendo esplicitamente il contenuto di alcune pronunce degli
anni scorsi (sentenze 21513/2006 e 17156/2002). Secondo la Cassazione il
principio dell'affidamento del cittadino è reso esplitico in materia tributaria
dall'articolo 10 dello Statuto, ma trova origine negli articoli 3, 23, 53 e 97
della Costituzione. Il principio di affidamento, ricorda la sentenza: «è
immanente in tutti i rapporti di diritto pubblico e costituisce uno dei
fondamenti dello stato di diritto nelle sue differenti articolazioni,
limitandone l'attività legislativa e amministrativa ».L'articolo 10, spiega la
Cassazione, esprime «principi generali, anche di rango costituzionale
immanenti nel diritto e nell'ordinamento tributario, anche prima della legge».
In virtù di questa previsione l'affidamento è invocabile anche per leggi
entrate in vigore prima dello Statuto del contribuente. La stessa sentenza
ricorda che c'è però una differenza di "peso" tra le diverse regole
dello Statuto del contribuente. E così se alcune sue previsioni hanno carattere
innovativo e quindi "valgono" le altre norme ordinarie, non così per
il principio dell'affidamento. La sentenza del 13 maggio ripercorre quindi
l'indirizzo di alcuni precedenti della Corte di cassazione, ma ha particolare
importanza venendo a poca distanza da una sentenza della Corte costituazionale,
la 58/2009, per la quale si rimanda al Sole 24 Ore del 28 febbraio, con la
quale è stato affermato che non «hanno rango costituzionale
– neppure come norme interposte – le previsioni della legge 212/2000». Peraltro
in questo senso andava già una serie di precedenti della stessa Corte costituzionale. La sentenza della Consulta argomenta in
ordine all'applicazione di una norma che probabilmente anche il giudice di
legittimità avrebbe potuto inquadrare come un caso di norma innovativa (e
quindi priva di portata "costituzionale").
Resta però una distanza tra le due Corti sul valore delle regole della legge
212/2000, con il giudice di legittimità volto a riconoscere nello Statuto – o
almeno in alcuni dei suoi principi – un criterio interpretativo
dell'ordinamento e il giudice delle leggi che invece limita la portata della
legge del 2000. Il caso a cui viene applicata la regola dell'affidamento
riguarda un accertamento integrativo rispetto a un periodo d'imposta definito
con adesione del contribuente all'accertamento del Fisco. La Cassazione, con la
sentenza 16843/2008, aveva già fissato il principio
dell'irretroattivitàdell'articolo 2 del decreto legislativo 218/1997, con il
quale è stata ammessa la possibilità dell'accertamento integrativo, anche nel
caso dell'adesione del contribuente e anche se sono previste soglie perché la
regola scatti. La norma prevedeva l'applicabilità della norma al passato, per i
casi "definibili" con l'articolo 3 del decreto legge 564/1994. La
Cassazione interpreta la norma come valida per i casi in cui le regole
precedenti fossero state applicabili, ma non realmente applicate. ©
RIPRODUZIONE RISERVATA SENZA RIPENSAMENTI Per i giudici di legittimità non è
ammesso l'accertamento integrativo con retroattività
( da "Messaggero, Il"
del 15-05-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero,
Il (Civitavecchia))
Argomenti: Giustizia
Venerdì 15 Maggio
2009 Chiudi di LUCA LIPPERA Onorevole Caliendo, è stato mai in via Teulada a
vedere il caos del Giudice di Pace? «Le dirò... Ho avuto molti contatti». Ma
c'è mai stato di persona? «In verità no. Ma ho capito che la situazione è
grave». Il senatore Giacomo Caliendo, 66 anni, del Pdl, ex
membro del Csm, vice di Angelino Alfano, Ministro di Grazia e Giustizia nel
Governo Berlusconi, è l'uomo che potrebbe mettere fine all'inferno della
sezione civile del Giudice di Pace di Roma. È un magistrato in aspettativa,
Caliendo, e ieri la "pratica" via Teulada l'aveva in primo piano
sulla scrivania. Preoccupato? «Un po'. Le parole del presidente del
Tribunale di Roma, Paolo De Fiore, mi hanno colpito: questa storia dei sacchi
pieni di migliaia di ricorsi arretrati. Bisogna trovare una soluzione». Lo sa
cosa dicono gli impiegati, i dirigenti, gli avvocati e i cittadini in via
Teulada? «Cosa?». Che al ministero non vi siete resi conto della gravità della
situazione: «Questo assolutamente no! C'è la assoluta percezione di una forte
serie di disfunzioni. Una soluzione la troveremo. Bisogna assolutamente
garantire che il servizio venga assicurato, a tutti, in modo dignitoso». E da
dove si comincia? «Proprio dopo aver letto i vostri articoli e la denuncia di
De Fiore (sul Messaggero di ieri, ndr), ho telefonato al capo della
organizzazione giudiziaria del ministero, Birritteri. Il quale mi dice che c'è,
sì, un problema di personale, ma che le unità mancanti sarebbero cinque».
Cinque? Le pratiche sono passate dalle 50 mila del 1996 alle 216 mila dell'anno
scorso. «Beh, la pianta organica è del 2005. Tre persone in più stanno per
arrivare. Due dobbiamo ancora individuarle. C'è una sofferenza di organico che
riguarda tutti i ministeri. Non solo il Giudice di Pace di Roma». Ma in via
Teulada la situazione è vicina allo sbando. «Ed è per questo che voglio sentire
tutti quanti per trovare una soluzione. La settimana prossima organizzerò un
incontro: presidente del Tribunale, presidente della Corte d'Appello,
coordinatore del Giudice di Pace. Tutti. Dobbiamo studiare qualcosa, una via
d'uscita». Idee? «Bisogna verificare dove si annidano le disfunzioni e perché.
Forse una soluzione può arrivare dalla informatizzazione di alcune procedure.
Penso, ad esempio, a quella del rilascio delle copie delle sentenze». È
possibile che ci siano anche negligenze organizzative? «Mah, anche questo va
visto. Ma è una verifica che va fatta sul posto. Se necessario, ordineremo
un'ispezione ministeriale». Onorevole, in via Teulada la aspettano: sperano che
lei veda e possa riferire. «Se serve andrò. Una soluzione, in un modo o
nell'altra, vogliamo trovarla».
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI GIUSTIZIA data: 2009-05-15 - pag: 39 autore: ATTI AL PG Pedofilo fuori per decorrenza: il Csm archivia Il
plenum del Csm ha archiviato all'unanimità la vicenda del pizzaiolo siciliano
che, dopo aver violentato una bimba di 4 anni e già condannato per altri
episodi di pedofilia, era stato scarcerato per decorrenza dei termini. Il
plenum, trasmettendo gli atti al procuratore generale della Cassazione,
ha però sottolineato che «in vicende come quelle di particolare delicatezza per
la caratteristica del reato» deve essere compiuto «ogni sforzo anche organizzativo
per definire in termini il più rapidi possibili il procedimento ». Gli
ulteriori approfondimenti sul caso, comunque, ricadono nella competenza del Pg
della Cassazione, titolare dell'azione disciplinare sui magistrati.
( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
ASCOLI PROVINCIA
pag. 9 Pezza: «Scuola e illuminazione sono i nostri punti cardine» CASTORANO IL
SINDACO PRESENTA LA SUA LISTA «UNITA' E PARTECIPAZIONE» ACQUASANTA «LA TARIFFA
di depurazione delle acque reflue non deve essere pagata se il servizio non
viene svolto. Comune e Ciip devono restituire i soldi ai cittadini». Emidio
Orsini, abitante di Quintodecimo di Acquasanta e presidente del Movimento Elia,
torna all'attacco dell'ex Consorzio idrico e dell'Amministrazione comunale rei,
a suo dire, di aver incassato somme in maniera illegittima'. «Il 20 marzo scorso scrive Orsini chiedevo alla Ciip di dar
seguito alla sentenza della Corte Costituzionale del 10 ottobre 2008, che
dichiarava illegittimo' l'addebito del servizio depurazione delle acque in
assenza di impianti di depurazione o quando questi siano temporaneamente
inattivi'. Richiesta negata dalla Ciip. A Quintodecimo sono però in uso fosse
Imhoff non assistite. La stessa Ciip ha confermato la loro presenza,
tacendo però sul fatto che sono prive di controlli e svuotamenti. Nessuno a
Quintodecimo rammenta interventi di Comune o Ciip (gestore dal 2004) nei decenni
scorsi. Si è avuto un solo intervento su due fosse il 3 aprile scorso, dopo la
mia lettera. Per giunta, funzionari Ciip hanno dichiarato di essere a
conoscenza solo di due delle cinque Fosse Imhoff di Quintodecimo. Nulla ha
fatto sulla fossa in località Forcella, dichiarata inaccessibile!'. Tali
Imhoff' depurano? Scopo primario della mia azione è ottenere controllo e
svuotamento programmato e periodico di tutte le fosse per la salvaguardia
dell'ambiente e della salute dei cittadini. Contestualmente chiedo il rimborso
di quanto pagato per la depurazione almeno negli ultimi dieci anni e di cessare
l'addebito dal 2009». n.t. Image: 20090515/foto/657.jpg
( da "Corriere della Sera"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della
Sera sezione: Primo Piano data: 15/05/2009 - pag:
( da "Corriere della Sera"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della
Sera sezione: Politica data: 15/05/2009 - pag: 18 Il nodo Tra i Democratici
crescono i dubbi sull'appoggio alla consultazione Referendum, la sfida leghista
«Il premier sbaglia se guida il sì» Ma Bocchino replica a Calderoli: potete
entrare nel Pdl ROMA Roberto Calderoli lo dice senza peli sulla lingua: se
Silvio Berlusconi ha davvero intenzione di sostenere il referendum e di
«guidare il fronte del sì», allora «è matto». E questo non perché la legge che
verrebbe fuori da una vittoria alla consultazione elettorale (il premio di
maggioranza verrebbe attribuito alla lista, e non più alla coalizione, che ha
ottenuto più voti) non sia per lui favorevole: lo è, certamente. Ma con il
referendum ci sarebbero «le elezioni anticipate», e dunque si perderebbe la
possibilità di fare qualcosa di «buono» con questo governo. D'altra parte, è
noto come la Lega sia contrarissima al referendum, che invece vede il Pdl
interessato. Lo fa capire Italo Bocchino, che ha già la soluzione pronta in
caso di vittoria del sì: «Il Carroccio si troverebbe davanti a un bivio: o
diventare ancora più identitario e regionale, con il rischio di trovarsi
perennemente all'opposizione, oppure confluire con un patto federativo nel
Pdl». E però, non sembra che il rischio sia davvero alle porte. Per almeno due
motivi. Il primo, è che il Pdl non si muove compatto come una falange: il
capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto dice di essere «personalmente »
contrario a una legge elettorale che non sia frutto del lavoro parlamentare ma
di un «taglia e cuci» referendario, e spiega che, pur essendoci posizioni
diverse nel partito, alla fine «ognuno si comporterà come vuole, non sarà
prevista una linea vincolante ». C'è poi un altro elemento che fa dubitare del
successo del referendum ed è l'atteggiamento del Pd. Il partito di
Franceschini, dopo i dubbi iniziali, si è schierato per il sì, ma adesso
affiorano tanti distinguo. Goffredo Bettini dice molto chiaramente che di
votare no non se la sente, ma se dovesse seguire «il cuore » allora non andrebbe
a votare, e se il referendum non passasse «non sarebbe una catastrofe». E se
Stefano Ceccanti bacchetta i dubbiosi lodando la «linea ferma» di Franceschini,
Pierluigi Castagnetti però spiega che se il centrodestra non garantisse un
accordo per fare una nuova legge qualora vincesse il sì allora la posizione del
Pd «cambierebbe». Se davvero è così, è ben difficile che il Pd si schieri
compatto a favore del quesito. Perché sia il ministro Gianfranco Rotondi che
Cicchitto sono chiari: «Se passa il referendum, la legge con cui si voterà sarà
quella, non staremo certo a cambiarla». Intanto, la commissione di Vigilanza
Rai ha approvato il regolamento per la comunicazione politica sul referendum
del 21 e 22 giugno. Scontentando i promotori del quesito: «Il regolamento
approvato oggi dalla commissione di Vigilanza Rai protesta
il presidente del Comitato promotore Giovanni Guzzetta conferma le norme che
garantiscono ai partiti tutti gli spazi d'informazione rilevanti nel dibattito
sul referendum. Si tratta di una decisione in frode alla Costituzione per la
quale, come avevamo preannunciato, stiamo preparando un ricorso alla Corte
Costituzionale». Paola Di Caro
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno sezione: 1P
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Cronaca di
Cagliari Pagina 1021 Corte d'Appello Tre magistrati in corsa, il Csm decide il
25 Corte d'Appello --> Grazia Corradini potrebbe diventare primo presidente
della Corte d'appello di Cagliari. Il giudice cagliaritano, attualmente
presidente di sezione presso la Corte di Cassazione, è stato ascoltato dalla
commissione del Csm che deve valutare le domande. La Corradini, che nella sua
lunga carriera è stata anche presidente del Tribunale per i minori di Cagliari,
è in corsa per ricoprire il posto lasciato vacante da Vincenzo Oliveri insieme
a Salvatore Scaduti, presidente di sezione presso la Corte d'appello di
Palermo, noto alle cronache per aver presieduto il Tribunale che ha processato
Giulio Andreotti, e il giudice triestino Arrigo de Pauli. La commissione del
Csm deciderà il 25 maggio, quando si conoscerà anche il nome del nuovo
Procuratore di Nuoro.
( da "Corriere della Sera"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della
Sera sezione: Cronache data: 15/05/2009 - pag: 25 Il caso rifiuti La polemica
dopo lo stralcio di Bertolaso dall'inchiesta. I pm chiedono di convocare
un'assemblea Napoli, i veleni della procura Scontro tra il capo Lepore e il
vice De Chiara. Napolitano e la richiesta di «serenità» NAPOLI L'aria di
tempesta si è attenuata appena nella torre tutta vetri e marmi del Centro
Direzionale dove hanno sede gli uffici della Procura della Repubblica, e dove
da giorni si è consumata la spaccatura tra il capo, Giovandomenico Lepore, e
uno dei suoi aggiunti, Aldo De Chiara, sulla decisione di Lepore di stralciare
da una importante inchiesta sulla gestione dell'emergenza rifiuti le posizioni
del sottosegretario Guido Bertolaso e del prefetto di Napoli Alessandro Pansa.
L'ultima mossa l'hanno fatta i sostituti al termine di una riunione convocata
ieri proprio per affrontare la situazione dell'ufficio. Avevano di fronte due
strade, i pm: autoconvocare una assemblea e proporre un documento che
inevitabilmente avrebbe schierato una maggioranza in favore di uno dei due
procuratori, o rivolgersi a Lepore e chiedere che fosse lui a convocare
l'assemblea, coinvolgendolo quindi sin dal primo passaggio e dando così un segnale
distensivo. Hanno scelto la seconda via, con l'obiettivo di riportare al
confronto procuratore capo e procuratore aggiunto senza ricorrere a documenti e
al rischio di pericolose spaccature. Potrebbe essere un passo in avanti verso
quel «recupero di serenità» che il presidente Napolitano avrebbe
auspicato conversando con il penalista e consigliere laico del Csm Vincenzo
Maria Siniscalchi, secondo quanto lo stesso avvocato riferisce al Corriere del
Mezzogiorno. Siniscalchi conosce bene la storia dello stralcio delle posizioni
di Bertolaso e Pansa dall'inchiesta condotta dai pm Giuseppe Noviello e Paolo
Sirleo perché il Consiglio superiore se ne sta occupando da tempo. E si
deve proprio a un suo emendamento se la recente determinazione del plenum -
secondo cui la decisione del procuratore fu in realtà una revoca che nei fatti
impedì a Noviello e Sirleo di indagare - non ha portato a conseguenze per la
carriera di Lepore, in quanto la delibera non è stata inserita nel suo
fascicolo personale. Ma il caso è stato riaperto dopo una lettera inviata da De
Chiara come integrazione a una sua precedente deposizione. Il procuratore
aggiunto sostiene che nel corso di una riunione del 24 luglio dello scorso
anno, Lepore gli spiegò che lo stralcio aveva anche lo scopo di non ostacolare
o turbare l'azione del governo. Una polemica nata con una lettera e andata
avanti con lo stesso strumento. Dopo De Chiara è Lepore a mettere nero su
bianco la sua posizione: «Come in ogni valutazione che comporti rilevanti
implicazioni sull'esercizio di pubbliche funzioni, ho soppesato limiti e
conseguenze che un'iniziativa giudiziaria, a mio giudizio in quel momento
ancora incompleta, avrebbe potuto riflettere sull'emergenza rifiuti », scrive.
E poi: «Considero ancor oggi la decisione da me adottata rispettosa delle norme
vigenti e coerente con l'imprescindibile dovere di accertare i fatti». Ora
l'assemblea chiesta dai pm potrebbe rimettere Lepore e De Chiara faccia a
faccia, «per discutere con tutti noi della situazione dell'ufficio», dice uno
dei promotori dell'iniziativa. In attesa, comunque, di ciò che sul caso Napoli
deciderà - presto, forse prestissimo - la prima commissione del Csm. Spaccatura
Il capo della procura di Napoli Giandomenico Lepore ( Ap/Laporta). A destra, il
sostituto Aldo De Chiara Fulvio Bufi
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno sezione: INPRIMOPIANO data: 15/05/2009 - pag: 3 Napolitano: la
Procura recuperi serenità Incontro tra il Capo dello Stato e Siniscalchi. I pm:
«Assemblea sul caso rifiuti» NAPOLI L'incontro è di natura del tutto
«informale». Avviene allo stadio Olimpico di Roma, nell'intervallo della finale
di Coppa Italia tra Lazio e Sampdoria. Ed è in quel momento, quando le squadre
sono negli spogliatoi, che i componenti del Consiglio superiore della
magistratura Vincenzo Siniscalchi, Fabio Roia e Cosimo Ferri vanno a salutare
il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, presidente del Csm. Siniscalchi,
avvocato napoletano e consigliere «laico» in quota Pd, si intrattiene per
qualche istante in più, il tempo di scambiare «due battute » con il Presidente
della Repubblica. Ed è a lui che il primo magistrato d'Italia manifesta
«preoccupazione » per un ufficio che, auspica, ritrovi al più presto
«serenità». Quell'ufficio è la Procura di Napoli. E quelle poche frasi
pronunciate da Giorgio Napolitano denotano una «altissima sensibilità» alla
questione. La preoccupazione del Capo dello Stato la racconta direttamente lo
stesso Vincenzo Siniscalchi, rispondendo a una domanda: è stato visto a
colloquio con il Capo dello Stato, non è che per caso visti i tempi s'è parlato
anche della vicenda di Napoli finita all'attenzione del Csm? La risposta è
«sì». Ma con una precisazione: e cioè che, nel corso dei pochissimi minuti in
cui Giorgio Napolitano ha esternato le sue brevi considerazioni, s'è discusso
della situazione generale, non di fatti specifici. Ciò premesso, ecco come
Vincenzo Siniscalchi racconta il dialogo: «Si è trattato di un colloquio
informale. Io ed altri consiglieri Capo dello Stato Giorgio
Napolitano del Csm presenti allo stadio ci siamo recati, nell'intervallo, a
porgere il nostro doveroso saluto al Presidente della Repubblica, che è anche
il Presidente del Csm. Mi sono intrattenuto per qualche attimo con lui, che mi
ha manifestato la sua preoccupazione, dicendomi che è suo vivo desiderio che la
Procura di Napoli recuperi quel clima di serenità e collaborazione. Io
l'ho rassicurato, dicendogli che quell'unità d'intenti risulta essere stata già
recuperata, come emerso dalle dichiarazioni rese nel corso delle audizioni al
Csm. Il Presidente della Repubblica, da parte sua, ritiene che sia comunque
necessario fare qualcosa in più». L'attenzione di Giorgio Napolitano viene
letta con «assoluto favore» da Vincenzo Siniscalchi, che con il Capo dello
Stato coltiva da anni un ottimo rapporto. «La sua posizione sul tema di Napoli
è importantissima, denota una grandissima sensibilità verso il corretto
andamento del lavoro di un ufficio requirente così delicato e impegnato
quotidianamente nel contrasto a ogni forma di illegalità». Terranno conto anche
di questo i componenti della prima commissione del Csm, quella nella quale è in
discussione la pratica che riguarda sia la tutela dei pm titolari
dell'inchiesta che le tensioni in Procura, alla luce dello strappo tra Aldo De
Chiara (il vice del procuratore che ha segnalato che tra le ragioni addotte dal
capo dei pm per stralciare dall'inchiesta sui rifiuti le posizioni di Guido
Bertolaso e Alessandro Pansa c'era anche quella di non compromettere i rapporti
con il Governo) e Giovandomenico Lepore, che a quella rivelazione ha risposto
con una lettera alla stampa in cui definisce «incompleta e poco ponderata»
quell'inchiesta. Ieri, su questo tema, riunione di una quindicina di pm e
decisione di chiedere un'assemblea al procuratore della Repubblica. Oggi via
alla raccolta delle firme. Gianluca Abate
( da "Romania Libera"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
> Cititi
online anunturile din ziarul Romania libera:
Procurorul care turna discutiile din autogara Vineri, 15 Mai 2009 Teodoru
Bostan, procuror in cadrul Parchetului Buhusi, va fi cercetat penal pentru ca a
declarat in fals ca nu a colaborat cu Securitatea, dupa ce CNSAS a decis
contrariul in iunie 2008. Bostan raporta la Securitate pana si comentariile
unor persoane pe care nu le cunostea, din "autogara, restaurant sau de pe
strada", care criticau Partidul Comunist si familia Ceausescu, conform
documentelor CNSAS. Din actele analizate reiese ca actualul procuror a fost
recrutat ca informator pentru a da detalii despre profesorii si elevii din
Scoala Profesionala de Textile din Buhusi, potrivit Mediafax. Bostan a avut
numele conspirativ de "Radu Mihai" si a dat informatii din mediul
scolar in perioada 1976-1977, el fiind pedagog la respectiva unitate scolara.
Intre 1977 si
( da "Mattino di Padova, Il"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
UNIVERSITà Meglio
dare il buon esempio MARIO BERTOLISSI L'Università di Padova ha un codice
etico. Lo ha approvato il senato accademico mercoledì. Qualcuno ha ricordato
che è il primo nella storia dell'ateneo fondato nel 1222. Orgoglioso,
compiaciuto oppure scettico? Preferisco ragionare, sulla scorta della mia esperienza,
che è stata duplice. Sottoposto a giudizio, a mia volta ho giudicato. Per
questo, dico brevemente ciò che penso, utilizzando la forza espressiva e
dimostrativa di due «modi di dire», che tutti conoscono. Innanzitutto. «Carta
canta e villan dorme». Tra i tanti significati, ha anche quello di identificare
nella sostanza delle cose ciò che conta. Ciò che conta, per chi deve progredire
nella carriera universitaria, sono la qualità e la quantità degli studi. Il
loro carattere innovativo, che si dovrebbe propriamente intendere, forse, come
apporto che ha soprattutto indagato terreni inesplorati, e non invece
ripercorso vanamente strade già battute a lungo. Comunque sia, ho appreso che
la distinzione più appropriata è la seguente: vi sono studiosi seri e studiosi
non seri. Ogni tanto - ogni tanto, però - il buon Dio regala un genio. A questo
punto, per regolarsi, serve un codice etico? Confesso che non ne ho mai sentito
il bisogno, e ciò sulla base di un convincimento che rendo trasparente così. Ho
imparato - leggendo uno splendido volume di Giuseppe Maranini - che sono di
gran lunga preferibili i sistemi che si regolano sulla base di norme
consuetudinarie, rispetto a quelli che si danno leggi e codici. Insomma, quel
che conta è il costume. Ho imparato, inoltre, quale è la vera garanzia
dell'imparzialità nel giudicare, perché di questo si tratta quando si parla di
«Parentopoli». Riferendosi ai magistrati, la Corte costituzionale, nell'ormai lontano
( da "Secolo XIX, Il"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
La
"genovese" Anna Canepatra i procuratori antimafia
le nomine del csm ROMA. C'è anche Anna Canepa, per vent'anni sostituto
procuratore a Genova e ora applicata a Gela, tra i sei nuovi sostituti alla
Procura nazionale antimafia nominati ieri dal Consiglio superiore della
magistratura. «Sono molto contenta della nomina - ha detto Anna Canepa - Spero
di riuscire a fare qualcosa qui, come a Genova». La nomina della Canepa,
magistrato che nel 1989 irruppe sulla scena delle indagini antimafia a Genova e
in Liguria, può avere un significato particolare: «La mafia è un problema
diffuso - dice Canepa - È giusto che se ne occupino anche i magistrati che
hanno lavorato nel nord Italia e non soltanto al sud». A Genova l'attenzione
dev'essere sempre desta: «La mafia c'è stata. Lo dimostrano le sentenze passate
in giudicato, anche in tempi recenti - conclude - Non bastano le sentenze per
dire che sia eliminata. Sul problema ci dev'essere ancora molta attenzione».
Assieme alla Canepa sono stati nominati il giudice Carlo Caponcello (tribunale
di Catania), Diana De Martino (sostituto alla procura di Roma), Maria Vittoria
de Simone (tribunale di Napoli), Giovanni Russo (ex consulente dell'Antimafia)
e Maurizio De Lucia (sostituto procuratore a Palermo). 15/05/2009
( da "Savona news"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Alassio: lintegrazione
socio-sanitaria nellarea geriatrica LIstituto Alberghiero di Alassio ha pensato
di unirsi alliniziativa socio-sanitaria promossa dalla
casa di riposo Domenico Trincheri di Albenga, partecipando ad una
giornata di studi dedicata allarea geriatrica.Gli studenti delle classi
partecipanti otterranno, alla fine del convegno, un compenso chiamato credito.
Il progetto di ortoterapia dellIstituto Alberghiero
Giancardi-Galilei-Aicardi di Alassio è iniziato nel corso
dellanno scolastico 2007-2008 ed è proseguito nellanno scolastico
in corso. Si tratta
di un progetto che prevede linserimento, grazie
allaccompagnamento dei docenti e degli educatori, di allievi disabili
allinterno della struttura per anziani Trincheri di Albenga,
dove, attraverso la gestione di un nosocomio, si promuove la relazione fra giovani ed anziani. Il
progetto è realizzabile, grazie alla disponibilità del Trincheri a sostegno
dellIstituto Agrario e Alberghiero; di Floras Lamberti BIG
MAC; Turco Silvestro Terriccio, Azienda Agricola Costa
Verde; Ortofrutticola di Alberga; C.I.A Collegio degli Agrotecnici diplomati e laureati
di Savona; Centro Seia; Ufficio scolastico provinciale di Savona; GLIP, Centro
di documentazione e formazione sullhandicap Sergio
Neri di Savona. Il progetto ha consentito agli ospiti della casa di riposo di usufruire di questa
nuova opportunità terapeutica derivata dalla Horticultural
Therapy della tradizione anglosassone. La gestione del progetto di
ortoterapia è affidata agli allievi Mirone Simone e Gabriele Siri, che, proprio
grazie allIstituto Trincheri, possono svolgere un importante esperienza formativa di
alternanza scuola-lavoro. Una grande esperienza
che sta facendo maturare i nostri allievi e che è di grande utilità per gli
anziani: questa, in estrema sintesi, secondo il parere del preside Renzo Rossi, la descrizione
delle importanti iniziative che lIstituto Scolastico
Secondario Superiore Ingauno (Giancardi- Galilei- Aicardi) sta applicando
presso la casa di riposo di Albenga. E in effetti lesperienza del
confronto con la sofferenza e il disagio può contribuire a far riflettere sul valore della
vita e della solidarietà, promuovendo la cultura e lo sviluppo dei giovani e
una coscienza sociale. Era proprio questo lintento
dei progetti rivolti agli studenti dell Istituto Secondario Superiore di Alassio che riunisce
fra loro la Scuola Alberghiera di Alassio con due istituti di Albenga: lItis
di Campochiesa e lAgrario di Vadino, che hanno dato vita ad una
interessante serie di iniziative presso la residenza per anziani Domenico
Trincheri.
Liniziativa, che fa parte del piano dellofferta formativa
dell istituto scolastico, è stata realizzata in accordo con lASL2
savonese, e lAssociazione Volontari Ospedalieri di Albenga. I ragazzi
hanno realizzato due progetti: quello di ortoterapia che è stato portato avanti in
particolare dagli allievi dellAgrario e quello di
Sala, Ricevimento e Servizi che è stato seguito dai ragazzi
dellalberghiero. Gli studenti hanno maturato un importante
esperienza di vita, oltre che di lavoro:I ragazzi,
dice il dirigente scolastico Renzo Rossi, stanno realizzando un
importante esperienza di tirocinio e di volontariato, impegnandosi a
collaborare alla realizzazione e alla cura di un orto ubicato nel
giardino interno al Trincheri e del funzionamento di una parte dei servizi delle
sale mensa e ristorante. Lo scorso anno, il progetto ha
anche previsto attività di accoglienza, ricevimento, cucina, lavanderia e
segreteria. Liniziativa, promossa da alcuni docenti, ha trovato il più
ampio sostegno nei due presidi che si sono avvicendati negli ultimi anni scolastici alla
guida dellIstituto: i Dirigenti Gian Maria Zavattaro
e Renzo Rossi. Le esperienze maturate attraverso questi progetti verranno
raccontate e presentate in occasione di un convegno che si terrà proprio al Trincheri il 16
maggio prossimo.
Al progetto hanno collaborato, oltre alle classi
IIIA Sar, IVA Tur, IV Oit-Ric IV Sar dellAlberghiero,
le terze e le quarte dellAgrario, ed, in particolare, gli allievi Simone Mirone,
Manuel Selvaggio, Davide Consavella, Valentina Raimondo, Gabriele Siri,
Francesco Aonzo e Luca Basso, con la sovrintendenza della Direttrice, la
Dottoressa Laura Milardi, dei tutori aziendali e dei Docenti Nello Simoncini,
Franco Laureri, Roberto Luciano e Claudio Almanzi. Molto proficua è stata la
collaborazione non solo con il personale del Trincheri, ma anche con gli altri
volontari impegnati presso il centro degli anziani ingauno, in particolare con
i volontari dellAvo. Giovedì 19 marzo 2009, nel salone al
piano terra dellIstituto Trincheri, si terrà una festa di
compleanno di alcune persone che sarà allietata dallesibizione della
ballerina brasiliana di samba Jara. Inoltre sabato 16 maggio 2009 si terrà un convegno allAuditorium
San Carlo di Albenga e allIstituto Domenico Trincheri dal titolo:
Lintegrazione socio-sanitaria nellarea geriatrica.
Programma del convegno: Lintegrazione socio-sanitaria
nellarea geriatrica, Albenga. Sabato 16 Maggio 2009 Promotori dellevento:
-Casa di Riposo Istituto Domenico Trincheri / Azienda Pubblica di
Servizi alla Persona (APSP) della città di Albenga; - ANPE (Associazione
Nazionale Pedagogisti Italiani), sede regionale per la Liguria. Organizzazione:
- Dott. Andrea
Scaffidi pedagogista Presidente ANPE Liguria - Dott. Gabriele Olivieri,
pedagogista animatore; - D.ssa Natasha Cola pedagogista Ricercatrice a.c.
presso il DIF (Dipartimento di filosofia) università di Genova PROGRAMMA E
ORARI: Mattino h. 08,30 13,30: Auditorium San
Carlo-Palazzo Oddo, via Roma, Albenga (SV). Ore 8.30: accoglienza e
registrazione dei partecipanti. A cura degli studenti dellIstituto
di Istruzione Secondaria Superiore Giancardi-Galilei-Aicardi di
Alassio (SV). Ore 9.00: saluto delle Autorità ed introduzione ai lavori, Avv. Antonello
Tabbò - Sindaco del Comune di Albenga. Prof. Antonio Olivieri, Presidente
Istituto Domenico Trincheri. Dott. Andrea Scaffidi, Presidente ANPE Liguria.
Ore 9.15: Imparare invecchiando. Prof. Roberto Franchini, docente di Pedagogia
Speciale, Facoltà di Scienze della formazione, Università Cattolica di Brescia.
Ore 9.45: La formazione continua per tutta la vita. Prof. Giovanni Ricci,
docente di Pedagogia Speciale, Facoltà di Scienze della formazione, Università
di Genova. Ore 10.15: La neuropsicologia del Sistema Attentivo Supervisore nellanziano.
Prof. Francesco Benso, docente di Psicobiologia e Psicologia
dellattenzione, Facoltà di Scienze della formazione, Università di
Genova. Ore 10.45: coffee break offerto dalla ditta D.A.S. S.N.C. di Savona,
gestori Vending Machines, Beverage, acqua minerale. Servizio a cura degli
studenti dell Istituto di Istruzione Secondaria
Superiore Giancardi- Galilei- Aicardi di Alassio (SV). Ore
11.00: Bioetica ed anziani: un approccio interdisciplinare. Prof.sa Luisella
Battaglia, docente di Bioetica e Filosofia morale, Facoltà di Scienze della
formazione, Università di Genova, membro del comitato Nazionale del CNB. Ore
11.30: La persona anziana nella casa di riposo. D.ssa Laura Miliardi, medico
chirurgo e direttore sanitario, Istituto Domenico Trincheri. Ore 12.00: La
logopedia in età senile. D.ssa Antonella Panero, logopedista Asl savonese 2.
Ore 12.30: La terapia riabilitativa di gruppo come supporto psicomotorio
per lanziano. Dott. Ferruccio Scrufari, coordinatore fisioterapista,
Istituto Domenico Trincheri. Ore 13.00: Lo screening neuropsicologico e la
demenza senile, Dott. Roberto Bigotti, psicologo ed esperto di neuropsicologia.
Ore 13.30: Pranzo a buffet offerto dallIstituto Domenico Trincheri di
Albenga (SV), Viale Liguria 14. Servizio a cura degli studenti dell
Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Giancardi- Galilei-
Aicardi di Alassio (SV). Pomeriggio: h. 14,30 18,00: Salone al
piano terra dellIstituto Domenico Trincheri, progetti e percorsi di esperienza. Ore
14.30: Lanimazione geriatria e pedagogica, Dott.
Gabriele Olivieri, animatore geriatrico Istituto Domenico Trincheri,
pedagogista dellAssociazione Nazionale Pedagogista Italiana ANPE. Ore 15.00: La scuola materna in
istituto, D.ssa Michela Masini, pedagogista e educatrice Scuola Materna
Nostra Signora del Suffragio, Albenga. Ore 15.30: Il liceo a scuola dai
nonni, Prof.sa Marisa Ravera, docente del Liceo classico-scientifico Giordano
Bruno di Albenga. Ore 16.00: Linserimento di borse
lavoro diversamente abili allIstituto Domenico Trincheri, Dott.sa
Patrizia Stalla, pedagogista Asl 2 savonese. Ore 16.30: Un progetto di
gruppo a cura del
CSM di Albenga, Dr . sa Donatella Pecoraio, psicologa
centro salute mentale Asl 2 savonese, D.ssa Letizia Nicolini, assistente
sociale centro salute mentale Asl 2 savonese. Ore 17.00: Un progetto di
ortoterapia con la scuola agraria e alberghiera in istituto, Prof.ri Franco
Laureri, Claudio Almanzi, docenti Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Giancardi-
Galilei- Aicardi di Alassio (SV). Ore 17.30: Esperienze psicomotorie
delle case di riposo dellambito genovese, Prof. sa Cristina Barbera,docente di Scienze
Motorie, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Genova e presidente
dellAssociazione Anziani Oggi. Ore 18: conclusioni e chiusura dei
lavori.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Nuoro e Provincia
Pagina 5017 Procura Due posti da pm a concorso, restano i disagi Procura -->
Nei prossimi mesi due nuovi pm potrebbero arrivare a Nuoro, colmando così
almeno in parte i buchi in organico attuali, con tre sostituti su sei già
trasferiti e uno che farà le valigie a fine estate. Il ministro della giustizia
Angelino Alfano ha infatti inserito la Procura di Nuoro nell'elenco di quelle
cosiddette «disagiate», con l'effetto che i magistrati che andranno a lavorarci
godranno di incentivi economici. Il Guardasigilli le ha scelte tra 54 uffici giudiziari requirenti di primo grado indicati dalla terza
commissione del Csm «attraverso una valutazione - sottolinea il ministro in una
lettera al vice presidente del Csm Nicola Mancino - che ha tenuto conto del
tasso medio di scopertura a livello nazionale, della percentuale di scopertura,
delle pendenze e della specificità territoriale e criminale di alcune sedi del
Sud». In tutto i posti da coprire sono 76 e già nelle prossime ore - ma
tutto potrebbe saltare a causa di uno sciopero del personale di Palazzo dei
marescialli - il plenum dovrebbe metterli a concorso. Entro il 25 maggio
(prorogabili sino al 29 se le domande saranno inoltrare per via gerarchica) i
magistrati interessati potranno dare la loro disponibilità al massimo per 5
sedi, disponibilità che non potrà essere revocata. I posti vacanti alla procura
di Nuoro erano già stati messi a concorso nei mesi scorsi, ma nessun magistrato
aveva fatto richiesta. Ora si spera che con gli incentivi la musica cambi.
Inoltre si attende la nomina del nuovo procuratore capo e la rettifica da parte
del Csm dell'incarico di presidente del Tribunale a Vito Morra. Tutte
situazioni in merito alle quali l'assemblea degli avvocati del 9 maggio ha
sollecitato soluzioni rapide.
( da "Romania Libera"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
> Cititi
online anunturile din ziarul Romania libera:
Un procuror isi turna colegii ca intretin relatii sexuale cu elevi Vineri, 15
Mai 2009 Teodoru Bostan, procuror in cadrul Parchetului Buhusi, va fi cercetat
penal pentru ca a declarat in fals ca nu a colaborat cu Securitatea, dupa ce
CNSAS a decis contrariul in iunie 2008. Bostan raporta la Securitate pana si
comentariile unor persoane pe care nu le cunostea, din "autogara,
restaurant sau de pe strada", care criticau Partidul Comunist si familia
Ceausescu, conform documentelor CNSAS. Din actele analizate reiese ca actualul
procuror a fost recrutat ca informator pentru a da detalii despre profesorii si
elevii din Scoala Profesionala de Textile din Buhusi, potrivit Mediafax. Bostan
a avut numele conspirativ de "Radu Mihai" si a dat informatii din
mediul scolar in perioada 1976-1977, el fiind pedagog la respectiva unitate
scolara. Intre 1977 si
( da "Avvenire" del
15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA
15-05-2009 «Bambini invisibili», forse verso un chiarimento il caso Un ordine
del giorno del Pd viene recepito parzialmente dal governo L'opposizione: non
basta, i rischi restano Sull'ipotesi che scatti la dichiarazione di
adottabilità, l'esecutivo rassicura DA ROMA DANILO PAOLINI I l governo
recepisce parzialmente un ordine del giorno del Partito democratico sui
cosiddetti «bambini invisibili » e ipotizza «eventuali circolari interpretative
» per precisare che a nessuna madre immigrata, ancorché in Italia
irregolarmente, potranno essere tolti i figli. Per il ministro dell'Interno
Roberto Maroni (Lega) e per il sottosegretario Alfredo Mantovano (Pdl), in
realtà il problema non esiste, perché alla donna extracomunitaria che
partorisce nel nostro Paese è già riconosciuto «un permesso di soggiorno
temporaneo di 6 mesi». Un diritto che la Corte costituzionale ha esteso anche al padre.
Insomma, nel momento stesso in cui il bimbo nasce, i suoi geni- tori non si
trovano più in condizione di clandestinità. In ogni caso, per dimostrare di non
avere alcun intento discriminatorio, l'esecutivo ha accolto, riformulandolo
ampiamente, un ordine del giorno in cui s'impegna ad applicare la norma
contestata (quella che richiede all'extracomunitario la presentazione
del permesso di soggiorno per l'accesso agli atti di stato civile) «nel senso
che essa non fa alcun riferimento alla dichiarazione di nascita del figlio o al
riconoscimento dello stesso ». Caso chiarito e chiuso, dunque? «Assolutamente
no», dice Cinzia Capano, la deputata del Pd che ha sollevato la questione: «Non
bastano un ordine del giorno e una circolare dichiara anche se sono molto
importanti perché, in caso di controversie, dimostrano qual è la volontà del
legislatore. Noi chiediamo che al Senato la norma venga modificata, in modo da
rendere esplicito e inequivocabile che essa non riguarda la registrazione dei
bambini all'anagrafe». La questione è delicatissima, insiste la parlamentare,
perché senza un'espressa previsione normativa «basterebbe che un solo funzionario
dello stato civile sbagliasse» per «strappare un bimbo alla propria mamma», in
quanto «la dichiarazione di adottabilità scatterebbe automaticamente ». Se a
Palazzo Madama il governo non eliminerà «qualsiasi ambiguità», secondo Capano,
«si dimostrerebbe non coerente » con quanto si è impegnato a fare ieri. Nel
frattempo, assicura, «il Pd vigilerà che gli uffici di stato civile siano
avvisati attraverso circolari dell'interpretazione del governo». Per il
ministro Maroni, tuttavia, nel testo non ci sono ambiguità e «chi dice che quei
bambini saranno immediatamente adottabili fa propaganda oscena». Tecnicamente,
argomenta Mantovano, il ddl sicurezza «a fronte dell'introduzione del reato di
ingresso clandestino, prevede una serie di esimenti»: il reato non sussiste,
per esempio, quando c'è il respingimento dell'immigrato, quando questi presenti
richiesta di asilo e, appunto, nel caso delle partorienti. Non è necessario
esplicitare alcunché osserva il sottosegretario perché è già specificato che
l'esclusione del clandestino dagli atti di stato civile riguarda solo i
provvedimenti chiesti «in proprio favore », mentre il riconoscimento di un
figlio «è in favore del neonato». Del resto, conclude Mantovano, «quando ci
siamo trovati di fronte a interpretazioni controverse, come quelle sui
cosiddetti 'medicispia' e 'presidi-spia', abbiamo ritirato le norme. Ma non è
questo il caso».
( da "Avvenire" del
15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA
15-05-2009 Roccella: i limiti della legge 40 sono invariati ci saranno nuove
linee guida ma non subito DA ROMA P er la legge 40 sulla procrezione
medicalmente assistita «sicuramente ci saranno nuove linee guida», ma non
immediatamente. Ad annunciarlo è il sottosegretario alla Salute, Eugenia
Roccella, rimarcando che i limiti del provvedimento «sono chiari e restano
invariati». Infatti con la sentenza della Corte costituzionale, pubblicata sulla
Gazzetta ufficiale il 13 maggio, la legge «non è scalfita nel suo impianto
sostanziale, ma è dato al medico un margine di autonomia rispetto alla
valutazione clinica». Se, infatti, viene meno il limite della produzione di tre
embrioni, tuttavia, ha chiarito il sottosegretario, si dice che devono
essere prodotti quelli «strettamente necessari». Quindi «anche la possibilità
di crionconservare gli embrioni si configura comunque come un'eccezione, come
era d'altronde previsto anche in precedenza. Quanto alla diagnosi preimpianto,
resta vietata a fini di eugenetica». In ogni caso «crioconservare gli embrioni
è una cattiva pratica clinica, perchè vuol dire che non si sono valutate bene
tutte le condizioni». Insomma, ha affermato la Roccella, il testo «ha in realtà
subito piccole modifiche» ed i limiti sono chiari e restano invariati come il
fatto che alla P- ma possono accedere solo le coppie infertili. Le nuove linee
guida non saranno un percorso immediato, «poiché non si tratta solo di fare
chiarezza sull'interpretazione della legge ha spiegato ma di applicare il
decreto 191 di recepimento di una direttiva europea in materia». Sulla base
della direttiva «i centri Pma vengono equiparati alle biobanche», con la
necessità di ridefinirne i requisiti sulla base di «tracciabilità, qualità e
sicurezza». Eugenia Roccella
( da "Corriere Adriatico"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Dove trovare i
candidati Stasera ore 21 all'auditorium San Martino Fabrizio Cesetti incontra
l'ex direttore de L'Unità, Antonio Padellaro, che presenta il suo libro
"Io gioco pulito". Presenti Maria Cuffaro (giornalista Tg3) , Sandra Amurri (giornalista), Dino Petralia (Csm) e Rino Germanà (
Questore di Forlì e Cesena). Sempre oggi, ore 17, ma a Porto Sant'Elpidio nei
locali della Casa del Volontariato Giovanni Basso, presenterà i candidati
elpidiensi: Antonesio Diomedi e Mauro Tosoni (La Destra); Michele Palermo e
Luciano Ferrini (Mpa); Enrica Ciarrocchi , Giovanni Galeota e Angelina
Caputo (Forza Fermano)
( da "Corriere Adriatico"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
I civici per il
sindaco di Fermo a Vittorio Traini "Basta falsi allarmismi parli di
programmi se ne ha" Il weekend si accende con la politica Cesetti nel
segno di giustizia e legalità. Basso pensa agli "ultimi", Di Ruscio
allo sviluppo e domenica c'è Vendola Più che aria di voto di europee qua, nella
terra della ritrovata autonomia amministrativa, tira aria di provinciali.
Scendono dunque in campo i big e la caratteristica è che il tutto assume sempre
di più una chiara valenza locale. Per la Sinistra e libertà arriva addirittura
Nichi Vendola, uno degli artefici di questa svolta nazionale. Al fianco di
Cesetti l'ex segretario di Rifondazione comunista domenica mattina alle ore
10.30 inizierà il suo tour fermano: toccherà Porto San Giorgio e poi
Montegranaro (...a buon intenditor poche parole). Cesetti "gioca
pulito" Sempre riflettori nazionali per Cesetti, oggi per la presentazione
del libro "Io gioco pulito" di Antonio Padellaro, ex direttore de
L'Unità. "Voglio sottolineare la straordinaria importanza di questa serata
- spiega - organizzata dalla mia amica Sandra Amurri". Presenti la
giornalista del Tg3 Maria Cuffaro, Dino Petralia (Csm) e
Rino Germanà (Questore di Forlì e Cesena), "personalità che con il loro
impegno salvaguardano le istituzioni e il senso di legalità di questo Paese.
Proprio da qui vogliamo ripartire: dal rifiuto per qualsiasi forma di
condizionamento richiamato in ogni incontro coi cittadini". Per il
centrodestra c'è in serbo invece l'arrivo di un pezzo da novanta del Governo
Berlusconi, il ministro Matteoli che inaugurerà la nuova variante del Ferro. E
per un ministro che arriva c'è quello di un sottosegretario che salta, quello
ieri di Roberto Menia (Ambiente) che, per motivi istituzionali ha dovuto
saltare la visita di ieri. Il caso "Asite" Proprio il sottosegretario
all'Ambiente ieri doveva essere presente nel fermano per una visita al centro
trattamento rifiuti dell'Asite, là dove alcuni giorni fa si è verificata la tragica
morte sul lavoro dell'operaio Sauro Vecchi. Una scelta che la Cgil aveva già
giudicato inopportuna e alla quale oggi replica il sindaco di Fermo Saturnino
Di Ruscio. "E' bene precisare che, la visita al Centro per il trattamento
dei rifiuti in località San Biagio aveva un particolare significato e cioè
quello di fornire un appoggio e mostrare vicinanza per il tragico lutto
accaduto pochi giorni fa. Nel corso dell'incontro erano previsti anche un
minuto di silenzio ed una preghiera alla presenza di un sacerdote in ricordo
del dipendente recentemente scomparso. E' il caso sempre di valutare con
lucidità ed obiettività i fatti evitando inutili ed inopportuni attacchi".
Il sindaco di ferro Tosi Il sindaco di Verona, nonché uno dei massimi esponenti
del partito leghista si è intrattenuto per un aperitivo con gli amici di sempre
Paolo Oliboni e Andrea Montelpare, poi via all' auditorium San Martino al
fianco di Di Ruscio dove c'era pura Enrico Bracalente (Nero Giardini). E quando
si parla di provincia di Fermo Di Ruscio non poteva ricordare che un posto
speciale c'è l'ha la Lega Nord. Leghisti impegnati anche su battaglie di fuoco
come il no alla centrale a biomasse e alla Ned Silicon a Campiglione. Lo
scontro in famiglia Ancora scontro tra civici, ancora scontro tra chi si è
schierato con Di Ruscio e chi con Basso. Oggi a Traini risponde il gruppo
consiliare "Con-Fermo Di Ruscio": "E' passato poco più di un
anno dalla lettera con la quale il nostro gruppo ha allontanato il consigliere
Vittorio Traini per atteggiamenti non corretti verso il gruppo stesso, e se è
ancora in consiglio Comunale è perché tecnicamente non può essere in altro
maniera, rimanendo pur sempre una voce isolata. E' vero che è stato votato dai
cittadini ma per far cosa? I bilanci non li ha votati, alle dichiarazioni del
sindaco sulla Ceramica Lauretana non risponde ricordiamo che ci sono altri casi
analoghi in Italia di sindaci e contemporaneamente Presidenti di Provincia,
quindi consigliamo di non creare un falso allarmismo e di impostare la campagna
elettorale sui propri programmi ammesso che ne abbiano". Basso parte dal
sociale Presentazione dei candidati preceduta da un incontro con le
associazioni del volontariato a Porto Sant'Elpidio per Gianni Basso. "Il
mio tour elettorale, parte da qui - dice il sindaco di Montegranaro - da coloro
che soffrono per l'emarginazione, la povertà, l'abbandono. Nessun disegno di
società provinciale può essere tracciato, se alla base non vi è giustizia
sociale, lotta alle vecchie e nuove povertà". ROBERTO ROTILI,
( da "Corriere Adriatico"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Berti: "Il
pensiero sarà rivolto a Massimiliano il presidente più longevo della nostra
associazione" "Garofani d'altri tempi per Gatti" Conto alla
rovescia per l'iniziativa a cui parteciperà anche Ciampi e Zagrebelsky Conto
alla rovescia per il maxi evento organizzato dal Centro studi "Calamandrei"
per ricordare il centenario della nascita del suo presidente onorario: il
"Memorial Alessandro Galante Garrone", in programma il 23 maggio. Una
giornata complessa, in cui tre eventi di altissimo spessore, sottolineeranno
gli aspetti fondamentali della vita dello studioso: la laicità, la legge e la
storia. Tre anime che saranno sviscerate attraverso la lectio magistralis delle
10,30 al Teatro Pergolesi, la tavola rotonda delle 17 alla Fondazione Colocci e
lo spettacolo delle 21,30 al Teatro Pergolesi. Un evento che porterà a Jesi l'ex
capo di Stato Carlo Azeglio Ciampi e l'ex presidente della corte costituzionale Gustavo Zagrebelsky, ma che arriva in un momento particolarmente
triste per il Centro Calamandrei. "Sebbene il memorial voglia onorare la
figura di Alessandro Galante Garrone - spiega il presidente del Calamandrei di
Jesi Gian Franco Berti - il nostro pensiero sarà rivolto a Massimiliano Gatti,
il presidente più longevo del Centro studi (ha ricoperto l'incarico dal 1997 al
2003) e scomparso qualche giorno fa. "Garofani rossi per
Massimiliano", ecco il nostro ricordo. Cambiamo idealmente il titolo dello
spettacolo in scena sabato sera ("Il funerale di Neruda - Garofani rossi
per Pablo") anche memori della sua storia politica nel socialismo".
Un maxi evento che è accompagnato da qualche nota stonante? "Mi delude che
siano tutti concentrati sulla presenza di Ciampi e Zagrebelsky a Jesi, mentre
invece lo straordinario è proprio il fatto che questi due grandissimi
personaggi abbiano accettato di ricevere il Premio Calamandrei di Jesi".
E' soddisfatto di aver condensato tre eventi di così alto livello in un'unica giornata?
"Sinceramente si tratta di nomi altisonanti, ma il massimo sarebbe avere
anche Alberto Sinigaglia, il più longevo giornalista politico nella storia
della stampa. Ripuliva i testi di Garrone, Primo Levi, Carlo Arturo Iemolo e
Norberto Bobbio trasformandoli in articoli. Storicamente è l'uomo più vicino al
vicedirettore della Stampa Carlo Casalegno, ucciso dalle Brigate rosse mentre
aspettava proprio Sinigaglia in redazione, oltre l'orario di lavoro. E sarebbe
un onore se fosse nostra ospite anche la vedova di Alessandro Galante Garrone,
Maria Teresa Peretti Griva, presidente onoraria del Comitato dei garanti del
Calamandrei e figlia del magistrato che attraverso l'applicazione inflessibile
della norma fermò i soprusi e la protervia del regime ". La punta di
diamante del Memorial? "Di certo lo spettacolo teatrale di Luis Sepulveda
(per cui sono ancora disponibili i biglietti, ricordiamo, contattando la
Biglietteria del Pergolesi al numero 0731-206888 da martedì a sabato, con
orario 9,30-12,30 e 17-19,30". TALITA FREZZI ,
( da "Gazzettino, Il (Vicenza)"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
«Il Tribunale ha
rischiato il collasso» Il magistrato ha dovuto affrontare gravi carenze di
uomini e di mezzi: «È stata dura, ma il peggio è passato» Venerdì 15 Maggio
2009, Bassano É stata un po' la fine di un'epoca, ma, a parte gli addetti ai
lavori, pochi se ne sono accorti. Da alcuni giorni, in sordina, il dott. Sabino
Giarrusso ha lasciato il nostro Tribunale ed è andato a dirigere quello di
Trento. Il Consiglio superiore della magistratura lo aveva designato alla
presidenza del nostro Palazzo di giustizia nel giugno del 1999. Nei 13 anni
precedenti era stato pretore dirigente. Il dott. Giarrusso, è nato a Teano (Ce)
nel 1944. Si è laureato giovanissimo, nel '66, all'Università di Napoli; nel
'69 è entrato in magistratura; nell'86 è diventato come detto pretore dirigente
ai piedi del Grappa, dopo aver esercitato a Padova e Cittadella. Negli ultimi
tempi, in via Marinali, si è occupato soprattutto di separazioni, minori,
tutela degli incapaci e dei disabili. Ma soprattutto si è battuto per la per la
realizzazione della 'Cittadella della giustizia'. Non si contano le sue
relazioni alla Procura generale di Venezia, i suoi viaggi al Ministero di
grazia e giustizia e i suoi appelli alle forze politiche ed economiche per
impetrare il mantenimento degli uffici giudiziari bassanesi ed anzi il loro
potenziamento. Alla fine l'ha avuta vinta: Roma ha stanziato 13 miliardi di
lire, palazzo Cerato è stato restaurato ed è diventato prestigiosa sede della
Procura della Repubblica, una quindicina di mesi fa sono iniziati i lavori
dell'ultima tranche di quello che sarà il nuovo polo, nello spazio una volta
occupato dal carcere della Madonnetta. Nel corso del 2008 il dott. Giarrusso
(come anche il precedente capo della Procura, dott. Milanese) è stato coinvolto
nel vasto movimento di toghe determinato dalla riforma dei quadri apicali della
magistratura, che ha fissato a 8 anni il tetto massimo di permanenza alla guida
dei principali uffici. Lo scorso settembre il Csm aveva
indicato nel dott. Aurelio Gatto il nuovo presidente del Tribunale di Bassano,
inviando il dott. Giarrusso appunto in Trentino. Passati i tempi tecnici,
l'avvicendamento si è ora completato. Ieri abbiamo raggiunto il magistrato al
telefono. Dottor Giarrusso, con quale stato d'animo ha lasciato il
Tribunale della nostra città? «Con dispiacere, lo ammetto: ci ho lavorato per
oltre due decenni, ho maturato legami professionali e personali profondi, la
mia famiglia è fondamentalmente 'bassanese'. È stato un periodo intenso,
impossibile ricordare tutti i volti e tutte le vicende. Mi limito a sottolineare
il grande lavoro sviluppato in questi ultimi anni nella tutela dei minori,
degli interdetti, dei disabili; desidero ringraziare i funzionari e gli esperti
dell'Ulss, del Comune e degli altri enti che hanno operato con noi in questo
delicato settore». Un'altra sua grande battaglia è stata la "Cittadella
della giustizia". «È stata un'avventura lunga e faticosa, ma che andava
assolutamente portata avanti. Ho fatto in tempo a vederne realizzata la prima
tappa e ne sono felice. Curiosamente anche qui sta per prendere il via una
ristrutturazione simile: verrà costruita una nuova prigione fuori dal centro e
nello spazio che si libererà verrà innalzato un moderno padiglione». A Trento
come si trova? «Bene. È un'area abbastanza omogenea a quella di Bassano e i
contatti sono fitti. Proprio in questi giorni è uscito uno studio che incorona
questo ufficio come il più efficiente e veloce d'Italia. Certo, qui ci sono
grandi mezzi». Una situazione ben diversa da quella di Bassano dove in alcune
fasi, tra carenza di giudici, pensionamento di cancellieri e penosa mancanza di
attrezzature, si è rischiato il collasso. «È vero, abbiamo vissuto momenti
difficilissimi, ma in qualche modo abbiamo tirato avanti. Di recente sono
arrivati nuovi, giovani magistrati e valenti impiegati; credo che il peggio sia
passato». In via Marinali ci si è un po' sorpresi del suo commiato, senza un
saluto ufficiale, senza un gesto di calore. «Non è stata freddezza o, peggio,
ingratitudine, ma discrezione. Non ho inteso disturbare il lavoro dei colleghi
e in particolare del nuovo presidente. Molti, in realtà, li porto nel cuore».
Bruno Cera
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Scalcia
l'avversario e offende l'arbitro, 4 turni Venerdì 15 Maggio 2009, Treviso
(m.m.) Queste le delibere del giudice sportivo della delegazione Figc di
Treviso, Leo Robazza. TERZA CATEGORIA - Quattro gare: Enrico Trentin (Milan
Guarda) per calcio ad un avversario e scurrili espressioni verso l'arbitro. Due
gare: Salvador (Feletto), Una: Altinier (Ardita Pero), Cesero (Milan Guarda),
Gheller (Volpago), Gallonetto (Barbisano). Del. Basso Piave: Due gare a Marian,
Beye (Zensonese), Zennaro (Biancade), una a Marcuccio (Zensonese), ammenda 60
euro alla Zensonese per insulti all'arbitro. JUNIORES - Due gare: Vinciguerra
(Badoere), Una: Bruschetta, Iannizzotto, Pegoraro (Godigese), Longato, Scapin
(S. Floriano), Possamai (Feletto), Gava (Godega), Giordano (Orsago), Citron (S.
Vendemiano), Caeran (S. Gaetano), De Marchi, Gomiero (Csm
Resana), Favaro (Badoere), Rossi (Paese), Manente (Campolongo), Kone
(Fossalunga), Vettori (Gorghense), Bertagna De Marchi (Porto Mansuè), Dametto,
Lorenzon (Pro Roncade), Carullo, Tonon (S. Vendemiano), Maso (Vazzolese).
Inibizione fino la 26 maggio a Gava (dir. Godega). Del. Bassano: Tre
gare a Rossetto (Pedemontana). ALLIEVI - Una gara: Baccega, De Bortoli,
Polesso, Vidotto (Opitergina). CALCIO a 5 - In serie D una gara a Storto (Monticano).
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Riese Vallà e
Montello vanno allo spareggio Moriago all'Èlite e in coppa Venerdì 15 Maggio
2009, Treviso (m.mir.) Si sono conclusi i campionati Juniores regionali e
provinciali. JUNIORES REGIONALI Vittoria del Moriago che accede al campionato
Èlite e alla coppa Veneto. Ai play out Ezzelina, Opitergina, caerano, Villorba.
Risultati del 30° turno e classifiche finali. GIRONE C - Risultati: Nove-Azz.
Sandrigo 1-4, S. Giorgio-Belvedere 1-0, Stabila Isola-Thiene 2-1,
Caldogno-Camisano 3-4, S. Vittore-Feltrese 1-2, Costabissara-Giov. Ezzelina
0-4, Cassola S. Marco-Luparense 3-2, Pove-Rossano 0-8. Classifica: Feltrese 74,
Camisano 66, S. Giorgio Bosco 60, Luparense 55, Cassola S. Marco 52, Caldogno
44, S. Vittore 42, Rossano 40, Stabila Isola, NOve 39, Thiene 37, Azz. Sandrigo
36, Belvedere 34, Giovanile Ezzelina 31, Costabissara 15, Pove 9. GIRONE E -
Risultati: Bibione-Marghera 9-0, Gazzera-Spinea 2-3, Edo Mestre-Noale 0-1,
Pramaggiore-Casier Dosson 1-3, Muranese-Cavallino 2-3, Ceggia-Miranese 3-1,
Salese-Musile 1-3, Preganziol-Real S. Marco 3-5. Classifica: Spinea 71, Noale
60, Gazzera 58, Muranese 51, Miranese 50, Casier Dosson 49, Pramaggiore 46, Edo
Mestre 43, Real S. Marco 42, Preganziol 39, Musile, Bibione 36, Cavallino 35,
Lib. Ceggia 26, Salese 24, Marghera 9. GIRONE F - Risultati: Olmi Callalta-Alpago
1-2, Ponzano-Moriago 0-4, Aurora Treviso Due-Caerano 3-0, Castagnole-Careni
Pievigina 3-3, Istrana-Fulgor Trevignano 0-6, Fontanelle-Nervesa 2-2, Union
CSV-Ponte nelle Alpi 3-2, Opitergina-Villorba 2-2. Classifica: Ardita Moriago
79, Ponte nelle Alpi 63, Ponzano 58, Careni Pievigina 48, Fulgor Trevignano 47,
Fontanelle 42, Nervesa, Union CSV 41, Aurora Treviso Due 40, Olmi Callalta,
Castagnole 39, Caerano 38, Villorba, Alpago 34, Opitergina 22, Istrana 11.
COPPA VENETO - Partecipano l'Ardita Moriago e la Liventina Gorghense
(vincitrice campionato Èlite). Sabato 16 alle 17: Ardita Moriago-Feltrese, rip.
Liventina Gorghense, 2° turno il 20, il 3° turno il 23. PLAY OUT - Sabato 23:
Giov. Ezzelina-Belvedere, Opitergina-Caerano, Alpago-Villorba. JUNIORES
PROVINCIALI Spareggio fra Riese Vallà e Montello (girone C); La Marenese e Pro
Mogliano hanno vinto gli altri due gironi. Ecco i risultati e le classifiche
finali. GIRONE A - Risultati: Orsago-Feletto 2-1, Campolongo-Francenigo 3-1,
Codognè-La Marenese 0-3, Cappella Maggiore-Parè 1-2, Godega-Porto Mansuè 1-1,
Gorghense-S. Vendemiano 6-1, Vazzolese-Sanfiorese 5-1. Classifica:La Marenese
53, Gorghense 52, Vazzolese 51, Porto Mansuè 47, Campolongo, Sanfiorese 45,
Codognè 42, Orsago 39, Feletto 34, Godega 29, Francenigo 27, Parè 21, S.
Vendemiano 14, Cappella Maggiore 12. GIRONE B - Risultati: Casale-Fontane 3-0,
Giavera-Padernello 0-1, Paese-Pro Mogliano 2-5, Badoere-Pro Roncade 2-4, Cima
Piave-S. Antonino 5-0, S. Lucia Mille-Salgareda 1-3, Zero Branco-Silea 2-1.
Classifica: Pro Mogliano 69, Salgareda 52, S. Lucia Mille 49, Pro Roncade 46,
Casale 43, Zero Branco 42, Padernello 38, Paese 34, Silea 29, Cima Piave 28,
Badoere, Fontane 23, S. Antonino 19, Giavera 10 (Salgareda pen. 1 punto).
GIRONE C - Risultati: Godigese-Bessica 6-0, Città di Asolo-CSM Resana 1-1, SP-Milan Guarda 3-1,
Spineda-S. Floriano 1-3, Montello-S. Gaetano 1-0, Riese Vallà-Treville 7-4,
Fossalunga-Virtus Csm Farra 2-0. Classifica: Riese Vallà e Montello 59, S.
Floriano 58, Godigese 57, CSM Resana, SP 48, Spineda 44, Virtus Csm Farra 30, Città di Asolo
28, Bessica 26, San Gaetano 21, Fossalunga 20, Milan Guarda 14, Treville
13. SPAREGGIO - Riese Vallà e Montello disputano lo spareggio sabato 16 alle
16,30 sul neutro di Fossalunga. Chi vince accede alle finali. FINALI - Sabato
23 maggio, sul neutro di Castagnole di Paese, si disputa il triangolare per
l'assegnazione del titolo di campione provinciale Juniores fra le vincitrici i
3 giorni. Si inizia alle 17 con La Marenese-vincente spareggio Riese
Vallà/Montello, quindi prima la perdente e poi la vincente affronta la Pro
Mogliano.
( da "Sicilia, La" del
15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Caponcello
nominato alla direzione nazionale antimafia Il plenum del Csm ha nominato il
giudice del Tribunale di Catania Carlo Caponcello alla Direzione nazionale
antimafia. Assieme a Caponcello, a collaborare con il procuratore nazionale
Pietro Grasso, il Csm ha nominato Diana De Martino, sostituto della Procura di
Roma;
Maria Vittoria de Simone, giudice presso il Tribunale di Napoli; Anna Canepa
sostituto procuratore a Genova e attualmente applicata a Gela; Giovanni Russo,
ex consulente dell'Antimafia e Maurizio De Lucia, sostituto procuratore a
Palermo. La nomina dei sei magistrati è avvenuta a maggioranza, con 14 voti a
favore. Il via libera ai giudici che andranno a lavorare con Pietro Grasso è
stato dato dai togati di Unicost, dai laici dei due schieramenti, dal
vicepresidente Nicola Mancino e dai vertici della Cassazione, il Pg e il primo
presidente. Il relatore della proposta di nomina di Carlo Caponcello, il togato
di Unicost Roberto Carrelli Palombi, nel ricostruire la carriera del magistrato
catanese ha voluto ricordare il suo lavoro alla Procura di Marsala, quando a
dirigere l'Ufficio c'era Paolo Borsellino e l'elogio che rivolse all'allora suo
sostituto per l'indagine sull'omicidio del sindaco di Castelvetrano. La nomina
di Caponcello alla Direzione nazionale antimafia ha ampiamente superato le
riserve espresse dal sindaco di Gela, Crocetta. Il giudice catanese dopo la
decisione del plenum del Csm ha detto: «Apprendo con compiacimento che il
Consiglio superiore della magistratura ha operato in piena libertà e senza
alcun condizionamento, e ciò mi ripaga dell'amarezza e del dolore che
gratuitamente, e con singolare tempismo, mi è stato inferto». Soddisfazione per
la nomina anche negli ambienti del Tribunale di Catania che nei giorni scorsi
avevano espresso solidarietà e apprezzamento dei confronti del giudice Carlo
Caponcello con un comunicato dell'Associazione nazionale magistrati, sezione di
Catania. L'on. Dino Fiorenza, vicepresidente della commissione antimafia
dell'Ars, ha espresso compiacimento per la designazione di Caponcello
aggiungendo «I fatti prevalgono sulle parole in libertà».
( da "Sicilia, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Già
condannato violentò una bimba il Csm archivia Atti alla Cassazione Roma.
Archiviazione con trasmissione degli atti al procuratore generale della
Cassazione, Vitaliano Esposito. Il plenum del Csm ha chiuso così all'unanimità
la vicenda del pizzaiolo dell'Agrigentino Vincenzo Iacono che un anno fa
violentò una bambina di quattro anni e che, nonostante fosse già stato
condannato per altri episodi di pedofilia, era stato scarcerato per decorrenza
dei termini di custodia cautelare, dopo indagini durate più di due anni e
un'udienza preliminare che si era protratta per circa 10 mesi. Ma nello stesso
tempo ha lanciato un monito ai magistrati: «In vicende come quelle di
particolare delicatezza per la caratteristica del reato» deve essere compiuto
«ogni sforzo anche organizzativo per definire in termini il più rapidi
possibili il procedimento». Il plenum ha fatto proprie le conclusioni della
Prima Commissione, il cui unico strumento di intervento è rappresentato dal
trasferimento d'ufficio dei magistrati per incompatibilità con le loro funzioni
o con la sede giudiziaria in cui operano. Ma in questo caso «quasi tutti» i
magistrati che si occupati del caso «non sono più in servizio negli uffici
giudiziari di Agrigento» e dunque «non vi sono provvedimenti della Prima
Commissione da adottare». Palazzo dei Marescialli ha ritenuto però necessari
approfondimenti, visti i tempi troppo lunghi che hanno caratterizzato il
processo a carico di Iacono; verifiche che ricadono nella competenza del Pg
della Cassazione titolare dell'azione disciplinare nei confronti dei
magistrati, a cui ha perciò deciso di inviare gli atti: a lui toccherà
stabilire «se oltre a eventuali responsabilità personali per ritardi
ingiustificati dei singoli magistrati interessati vi sia stato anche un deficit
organizzativo degli uffici, in particolare della Procura e della sezione
gip-gup del Tribunale di Agrigento, che non abbia consentito ai magistrati di
operare in tempi ragionevoli a fronte del grave allarme sociale che la vicenda
ha suscitato». Non si tratta di una lavata di mani: tant'è che la delibera
approvata impegna la Settima Commissione del Csm a valutare se i futuri
progetti organizzativi della Procura e del Tribunale di Agrigento siano idonei
a garantire il principio costituzionale della «ragionevole durata dei
processi».
( da "Sicilia, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Nuove iniziative
dei volontari della Caritas a favore delle popolazioni colpite dal sisma ordini
di esecuzione Chiesero il pizzo alle assicurazioni Due ordini di esecuzione
sono stati notificati nella giornata di mercoledì da parte di agenti della
squadra mobile ad altrettanti soggetti condannati per il reato di estorsione in
concorso e altro ancora. A finire in manette sono stati il trentottenne Rosario
Foti, che deve espiare sei anni e un mese di reclusione, nonché il
sessantaduenne Giuseppe Gioè, che deve espiare sei mesi. I fatti contestati
risalgono a circa undici anni fa, quando il Gip del Tribunale di Catania emise
ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di numerose persone,
tra cui i due soggetti in questione, responsabili di associazione per
delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni aggravate ai danni di
numerose compagnie assicurative, truffe e falso in scrittura privata. Alla base
di tutto, finti incidenti che determinavano risarcimenti fra il milione e i
cinque milioni delle vecchie lire. Sulle pratiche di rimborso era scritto:
"Trattasi di persone malavitose". beretta e le nomine dna «Basta
polemiche, ora si lavori» «Le autorevoli nomine del plenum
del Csm che ha designato a maggioranza sei nuovi sostituti procuratori alla
Direzione nazionale antimafia, mettano fine ad ogni inutile polemica di cui,
francamente non abbiamo bisogno». Lo ha affermato il parlamentare nazionale del
Pd, Giuseppe Berretta, che ha auspicato il «rafforzamento delle azioni
investigative in Sicilia e soprattutto a Catania. E' di questo, invece,
che abbiamo grande bisogno». escalation di violenza Bianco: «Chi amministra non
vede» «Quattro omicidi in poco più di un mese. A Catania la criminalità ha
rialzato la cresta e i killer sembrano essere tornati a sparare con facilità».
Lo afferma il senatore Enzo Bianco, il quale ha sottolineato che «chi governa
la città e la regione non sembra accorgersi di cosa stia accadendo realmente.
E' evidente che alcuni equilibri si sono rotti, col rischio che si stia per
consumare una nuova guerra di mafia. La città sta vivendo un periodo buio,
l'allarme sull'escalation della criminalità organizzata è sempre più concreto.
Faccio un appello alle forze dell'ordine, alle istituzioni e alla Magistratura
a prendere con la massima celerità le necessarie contromisure per arginare
questa impennata di violenza ed evitare che dopo sia troppo tardi».
( da "Sicilia, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
celebrazioni La
Regione festeggia 63 anni Giovanni Ciancimino Oggi ricorre il 63° anniversario
della Regione Siciliana. Con un giusto parziale ritorno al passato. Fino agli
anni Sessanta era una giornata di festa: chiusi gli uffici e le scuole; il
parco d'Orleans aperto alle massime autorità militari, politiche, civili e
religiose. Il presidente della Regione, a mezzogiorno esatto inviata il
messaggio ai siciliani. L'ultima cerimonia che, al di là della vacanza, lasciò
il segno, fu quella del 15 maggio 1966: quel giorno, in due distinte cerimonia
a Palermo e a Catania, il presidente della Regione pro tempore, Francesco
Coniglio, pose la prima pietra per l'avvio dei lavori dell'autostrada che
avrebbe congiunto di due maggiori capoluoghi siciliani. Poi, lentamente,
all'anniversario della Regione si tolse ogni significato rendendolo del tutto
scialbo. Finché si è arrivati alla semplice trasmissione di un freddo messaggio
ai siciliani. Oggi, il presidente Lombardo darà ben altra consistenza
all'anniversario della Regione. Tornerà a riaprire di giardini del parco
d'Orleans alle autorità in clima di festa. Farà il punto sulla attività di
governo. Rievocherà lo Statuto speciale. Ma è tutto? No. É auspicabile che sia
solo l'inizio di una rinata stagione autonomistica. E che finalmente si possa
dare il via ad una autentica cultura autonomistica fin dalle scuole. E che si
parta dall'Ars. Da tempo abbiamo notato che i figli d'Ercole, che pure giurano
fedeltà allo Statuto, non lo conoscono. Quanto è stato detto in questi giorni,
in seguito all'impugnativa di una parte della finanziaria, è la conferma che a
partire dal vertice dell'Ars (ha il compito istituzionale anche di rispettare e
farlo rispettare) lo Statuto ormai viene considerato un pleonastico e arcaico
strumento da mettere in soffitta. Sono state dette le più sconcertanti
scempiaggine: «si tolga il commissario dello Stato»; «altre regioni non l'hanno
perché questa bardatura dovrebbe sopportarla la Sicilia?». E via bestemmiando.
Evidentemente, dimostrando di non avere cultura autonomistica. Il Commissario dello Stato è previsto dallo Statuto e non può
essere cancellato se non con la procedura della riforma costituzionale. E, poi, perché ci
paragoniamo alla altre regioni? Il commissario dello Stato è una garanzia, sta
in mezzo tra la Regione e il governo centrale. I suoi ricorsi vanno
direttamente alla Corte Costituzionale, mentre per le regioni ordinarie (art.127)
il governo centrale ha il controllo diretto: «Quando ritenga che una legge
regionale ecceda la competenza della Regione, può promuovere la questione di
legittimità costituzionale dinanzi alla Corte
Costituzionale». Peraltro, si dovrebbe sapere che in sede di Consulta
regionale, nel 1946, si stabilì la creazione di organi giurisdizionali e di
controllo per la Regione Siciliana, tra questi anche il Commissariato dello
Stato, per sancire il principio della parità di rapporti tra la Regione-Stato e
il governo centrale. Si vuole rinunciare a queste prerogative? Ed allora, se
realmente si vuole lanciare un nuova grande stagione autonomista non è male che
i figli d'Ercole dedichino qualche ora del loro tempo libero alla biblioteca
dell'Ars. Li troveranno tutti gli atti della Consulta e potranno capire il
significato di ogni articolo dello Statuto. Compreso quello che prevede la
figura del Commissario dello Stato. Ma saprebbero anche e capirebbero il perché
sia stato stabilito di chiamarla Regione Siciliana e non Regione Sicilia come
ormai fanno molti deputati mostrando ignoranza, provincialismo e complesso di
inferiorità rispetto alle regione ordinarie.
( da "Sicilia, La"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Il
Csm archivia il caso Iacono ma bacchetta i magistrati Francesco Di Mare Non ha
chiamato emittenti televisive, giornalisti della carta stampata o altri media
per «pupiarsi» come fanno tanti altri da queste parti. Dopo avere letto su
questo giornale la vergognosa condizione in cui versava - fino a ieri mattina -
la stele eretta in memoria del giudice Rosario Livatino, Giuseppe Farraguto, dipendente
della società Agriscia specializzata nella distribuzione dei quotidiani ha
afferrato il proprio decespugliatore e si è diretto in contrada Gasena. Lui,
stanco di rimanere impotente dinanzi all'inerzia delle istituzioni che
dovrebbero tenere in condizioni decorose il sito in cui venne ammazzato il
giudice ragazzino, ha messo in moto l'aggeggio, iniziando a bonificare il sito.
Erbacce, piante selvatiche, spazzatura in vegetazione spontanea da troppo
tempo. Uno scandalo che ogni giorno, da mesi, viene visto da migliaia di
persone in transito con vari mezzi, da questo tratto della statale 640. Senza
aspettare che solo alla vigilia del ventesimo anniversario dell'uccisione del
giudice canicattinese qualcuno dei «potenti» si decidesse a far ripulire la
zona, per la cerimonia commemorativa, Farraguto ha sottratto tempo ai propri
cari, andando a rendere giustizia, al luogo in cui perì un martire della
giustizia. Allo sbigottito cronista casualmente di passaggio, il protagonista
di questo edificante episodio sottolinea: «Non potevo rimanere fermo dopo avere
appreso questo scandaloso episodio. Penso che ognuno di noi debba agire nel
rispetto delle istituzioni, soprattutto nel ricordo di chi ha pagato con la
vita il proprio lavoro». Il tutto - è d'obbligo sottolinearlo ancora -
effettuato senza alcuna richiesta di cassa di risonanza mediatica, fatta prima
di iniziare a decespugliare la zona intorno alla stele. Un merito nel merito,
un esempio che tutti dovrebbero seguire.
( da "Savona news"
del 15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Albenga: altri
argomenti aggiunti al consiglio comunale Mercoledì 20 maggio
( da "Bloomberg" del
15-05-2009)
Argomenti: Giustizia
By Katie Merx May
15 (Bloomberg) -- General Motors Corp., facing a probable bankruptcy filing by
June 1, is telling 1,100 "underperforming" U.S. dealers they will be
terminated as the automaker starts shrinking its retail network. Most of the
closings will occur by October 2010, and none are happening now, Detroit-based
GM said today. The targeted outlets will have until the end of the month to
appeal the decisions, GM said, without specifying the stores on the list. The
shutdowns are the biggest U.S. automaker's first step toward paring domestic
dealers to a range of 3,600 to 4,000 from 5,969 by the end of 2010. With fewer
retailers, the survivors may each be able to sell more cars at higher prices,
boosting profit. "It's a cruel day, but it's one of the casualties of the
situation," said Mike Robinet, a CSM Worldwide Inc. analyst in
Northville, Michigan. "Dealers in some respect were a fairly substantial
reason that Chrysler had to go into bankruptcy and a very good reason why GM
will need to go in as well." GM told dealers in a letter the locations
targeted for closing were measured by benchmarks including sales volume,
customer feedback, capitalization, profitability and pairings with competing
brands. The notices went to "1,100 underperforming and very small
sales-volume U.S. dealers," GM said in a statement. No Surprise'
"It's not something we do without a lot of consideration," Mark LaNeve,
GM's North American sales chief, said on a conference call. "The dealers
receiving these letters, unless they haven't been paying attention at all, it
should be no surprise at all to them." Today's moves are in addition to
the approximately 470 dealers being shed as GM disposes of its Hummer, Saturn
and Saab brands and drops Pontiac. GM has said it expects some dealers to leave
voluntarily. GM plans to focus on its remaining Chevrolet, Cadillac, Buick and
GMC brand dealerships in the future. "It's quite an emotional day,"
said Wyman Williams, 61, who was waiting to learn whether his Williams Motors
in Commerce, Texas, was being targeted. "We've been here 40 years, and
what happens today is really important." He said he filed for Chapter 11
protection on April 1 for his Chevrolet-Pontiac-Buick store. "It was a
necessity, but it worked out as a defensive move," Williams said.
"There's a judge between GM and me." GM fell 7 cents, or 6.1 percent,
to $1.08 at 1:57 p.m. in New York Stock Exchange composite trading. The shares
have tumbled 95 percent in the past year. Chrysler's Cuts GM's news delivered a
second blow to U.S. auto dealers in as many days, after Chrysler LLC said
yesterday it would shut 789 U.S. outlets as it reorganizes in bankruptcy court.
President Barack Obama's autos task force said that GM's cutbacks, like those
announced by Chrysler, were made by auto executives and not the government.
"The entire GM and Chrysler dealer networks could have been lost"
without the administration's backing for the companies, the panel said in a
statement released by the Treasury Department in Washington. GM has received
$15.4 billion in emergency loans, while Chrysler received $4 billion before its
April 30 bankruptcy filing. AutoNation Inc., the largest U.S. auto retailer,
said it was told by GM that six of its dealerships had been identified for
potential closing. Any costs associated with the shutdowns won't be material,
said the Fort Lauderdale, Florida-based company, which operates 289 dealer
franchises. Before Bankruptcy In contrast to Chrysler, which waited until it
filed bankruptcy to cancel dealerships, GM is taking steps to reduce its retail
network now, saying it still hopes to avoid having to restructure in court.
Still, Chief Executive Officer Fritz Henderson said yesterday that bankruptcy
is "probable" as GM works to shave operating costs and shrink debt
and union-retiree obligations by $44 billion. LaNeve said GM's dealer
consolidation won't affect whether the automaker files for court protection,
adding that the company needs to reduce its retail outlets in or out of
bankruptcy. GM's 8.375 percent bonds due in July 2033 rose 0.4 cent to 4.9
cents on the dollar, according to Trace, the bond-pricing service of the
Financial Industry Regulatory Authority. The yield was 162 percent. The notes
traded at 74.4 cents on the dollar a year ago. To contact the reporters on this
story: Doron Levin in Southfield, Michigan, at dlevin5@bloomberg.net; Katie
Merx in Southfield, Michigan, at kmerx@bloomberg.net Last Updated: May 15, 2009
13:59 EDT
( da "Bloomberg" del
16-05-2009)
Argomenti: Giustizia
By Katie Merx and
Mike Ramsey May 15 (Bloomberg) -- General Motors Corp., facing a probable
bankruptcy filing by June 1, is telling 1,100 "underperforming" U.S.
dealers they will be terminated as the automaker starts shrinking its retail
network. Most of the closings will occur by October 2010, and none are
happening now, Detroit-based GM said today. The targeted outlets will have
until the end of the month to appeal the decisions, GM said, without specifying
the stores on the list. The shutdowns are the biggest U.S. automaker's first
step to pare domestic dealers to a range of 3,600 to 4,000 from 5,969 by the
end of 2010. With fewer retailers, the survivors may each be able to sell more
cars at higher prices, boosting profit. "It's a cruel day, but it's one of
the casualties of the situation," said Mike Robinet, a
CSM Worldwide Inc. analyst
in Northville, Michigan. "Dealer consolidation is a fairly substantial
reason that Chrysler had to go into bankruptcy and a very good reason why GM
will need to go in as well." GM told dealers in a letter the locations
targeted for closing were measured by benchmarks including sales volume,
customer feedback, capitalization, profitability and pairings with competing
brands. The notices went to "1,100 underperforming and very small
sales-volume U.S. dealers," GM said in a statement. No Surprise'
"It's not something we do without a lot of consideration," Mark
LaNeve, GM's North American sales chief, said on a conference call. "The
dealers receiving these letters, unless they haven't been paying attention at
all, it should be no surprise at all to them." Those dealers included R.L.
Reising Sales Inc. in the Chicago suburb of Beecher, Illinois, which has sold
GM vehicles since 1929 and learned today by letter that its Chevrolet franchise
agreement won't be renewed. "It's like someone rips your guts out,"
said Joseph Reising, 49, the dealership's vice president. The business was
founded by his grandfather and employs 15 full-time workers. "It leaves a
big hole." Today's moves are in addition to the approximately 470 dealers
being shed as GM disposes of its Hummer, Saturn and Saab brands and drops
Pontiac. GM has said it expects some dealers to leave voluntarily. GM plans to
focus on its remaining Chevrolet, Cadillac, Buick and GMC brand dealerships in
the future. GM fell 6 cents, or 5.2 percent, to $1.09 at 4:01 p.m. in New York
Stock Exchange composite trading. The shares have tumbled 95 percent in the
past year. Chrysler's Cuts GM's news delivered a second blow to U.S. auto dealers
in as many days, after Chrysler LLC said yesterday it would shut 789 U.S.
outlets as it reorganizes in bankruptcy court. President Barack Obama's autos
task force said that GM's cutbacks, like those announced by Chrysler, were made
by auto executives and not the government. "The entire GM and Chrysler
dealer networks could have been lost" without the administration's backing
for the companies, the panel said in a statement released by the Treasury
Department in Washington. GM has received $15.4 billion in emergency loans,
while Chrysler received $4 billion before its April 30 bankruptcy filing. In
contrast to Chrysler, which waited until it filed bankruptcy to cancel
dealerships, GM is taking steps to reduce its retail network now, saying it
still hopes to avoid having to restructure in court. Probable' Bankruptcy
Still, Chief Executive Officer Fritz Henderson said yesterday that bankruptcy
is "probable" as GM works to shave operating costs and shrink debt
and union-retiree obligations by $44 billion. LaNeve said GM's dealer
consolidation won't affect whether the automaker files for court protection,
adding that the company needs to reduce its retail outlets in or out of
bankruptcy. GM's 8.375 percent bonds due in July 2033 rose 0.4 cent to 4.9
cents on the dollar, according to Trace, the bond-pricing service of the
Financial Industry Regulatory Authority. The yield was 162 percent. The notes
traded at 74.4 cents on the dollar a year ago. With GM refraining from
releasing a closings list, the names of the affected dealers surfaced more
slowly than those on Chrysler's roster, which were disclosed yesterday in a
U.S. Bankruptcy Court filing. No Big Deal' Kenneth Keeton, owner of Keeton
Motor Co. in Fordyce, Arkansas, said he received a letter from GM yesterday informing
him GM would let his Buick-Pontiac-GM franchise agreement lapse in 2010.
"It ain't no big deal to me," said Keeton, whose 42-year- old store
is among four dealerships, including another GM outlet, in a town of about
5,000 people. "The last 10 years, it's cost me more to do business with
them than it's worth." Keeton, who said his dealership employs about 10
people, said he plans to stay in business selling used cars and offering
service and towing. AutoNation Inc., the largest U.S. auto retailer, said it
was told by GM that six of its dealerships had been identified for potential
closing. Any costs associated with the shutdowns won't be material, said the
Fort Lauderdale, Florida-based company, which operates 289 dealer franchises.
Asbury Automotive Group Inc. said two of its stores in Kissimmee, Florida, were
among the GM outlets on the closings list. Together with a Chrysler dealership
being shut down, the Asbury outlets generated about $105 million in 2008, or
about 2 percent of the Duluth, Georgia-based company's total. Coggin Chevrolet
and Coggin Pontiac/Buick/GMC had no comment, according to people who answered
phone calls at the dealerships and wouldn't give their names. Asbury said on
its Web site that it has 86 stores. A Sonic Automotive Inc. spokesman, Raymond
Valentine, said four of the retailer's GM stores were on the list. The
Charlotte, North Carolina-based company has 159 franchises, according to its
Web site. To contact the reporters on this story: Katie Merx in Southfield,
Michigan, at kmerx@bloomberg.net; Mike Ramsey in Southfield, Michigan, at
mramsey6@bloomberg.net Last Updated: May 15, 2009 17:55 EDT
( da "Corriere.it"
del 16-05-2009)
Argomenti: Giustizia
alcuni dei
contenuti del ddl sulla sicurezza approvato alla camera Le nuove regole sui
clandestini L'immigrazione clandestina diventa reato. Giro di vite sulle
procedure per ottenere la cittadinanza italiana ROMA L'immigrazione clandestina
che diventa reato, un giro di vite sulle procedure per ottenere la cittadinanza
italiana e il permesso di soggiorno, pene più severe per gli scafisti e
carcere anche per chi affitta gli appartamenti agli irregolari. Ancora, norme
più dure per i mafiosi, ma pure per i writers che imbrattano i muri. E in
strada scenderanno le «ronde» composte di volontari: non avranno armi, ma
potranno segnalare situazioni di disagio e di allarme alle forze dell'ordine.
Sono questi alcuni dei contenuti del discusso ddl sulla sicurezza approvato
dalla Camera. Il testo passerà adesso al Senato per il via libera definitivo
«entro maggio», come auspicato dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Ecco
che cosa prevede la legge. Che cosa rischiano i clandestini? Chi entra o
soggiorna in maniera illegale nel territorio dello Stato commette il reato di
immigrazione clandestina, punito con un'ammenda da
( da "Libertà" del
16-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Cappato:
referendum, un "no" alla partitocrazia Incontro piacentino con il
deputato europeo per i radicali (Lista Emma Bonino) Una democrazia che non è
vera democrazia se non rispetta la volontà del popolo. Il referendum, ormai
svuotato del suo vero significato abrogativo di leggi non volute dagli
elettori, ma a cui bisogna dire no per evitare il ritorno alla partitocrazia.
Così ieri Marco Cappato, deputato europeo nelle fila dei radicali della Lista
Emma Bonino, in un incontro alla casa editrice Vicolo del Pavone. Con lui anche
i candidati alle elezioni provinciali Emilio Dadomo (Sinistra e Libertà) e
Davide Allegri (Lega Nord). Ad unirli il no al referendum per la riforma della
legge elettorale. «La democrazia oggi non è a rischio perché non c'è - ha detto
-. Ha cominciato ad essere cancellata subito, appena è nata, quando si è scelto
non di non abrogare tutte le leggi fasciste, anche il codice penale è rimasto
di quella epoca. Inizialmente la costituzione prevedeva il bicameralismo, poi
subito eliminato, il federalismo delle regioni e il referendum, poi non
istituito e arrivato solo con Vaticano che chiedeva l'eliminazione della legge
sul divorzio. Oggi lo strumento referendario appare
svuotato del suo vero significato, la Corte Costituzionale negli anni ha
inventato vari criteri per mandarlo al macero». Cappato ha espresso la
contrarietà dei radicali alla riforma così come prevista dal referendum. «Siamo
per un bipartitismo all'americana, dove al centro c'è la persona - ha spiegato
-. Il problema è il regime dei partiti, la partitocrazia che non esprime
la volontà degli elettori. Se passasse il referendum si darebbe alle segreterie
di partito la facoltà di nominare gli eletti in parlamento. Quello che
proponiamo noi, invece, è di mandare a casa il governo dei partiti». «La
Sinistra e Libertà è per l'astensione - gli ha fatto eco Dadomo -. Il
bipartitismo non fa parte della nostra identità. Io propendo di più per un
sistema proporzionale alla tedesca con sbarramento, che permetta la pluralità
di voci in parlamento. Non apprezzo neanche l'eccessiva personalizzazione delle
candidature - ha precisato -. Sui media la visibilità è solo dei grandi
partiti, i piccoli dialogano sul territorio direttamente con la gente». «Le
persone hanno bisogno di sentire vicino a sé le persone che poi prendono le
decisioni - ha continuato Allegri -. Anche noi siamo contrari al referendum,
non è logico che il 60% dei seggi ha chi ha il 35-40% dei consensi. È la
politica che deve assumersi la responsabilità di proporre un sistema che
funzioni senza derogare il referendum. Nei partiti, subito dopo le elezioni
emerge la frammentazione, il valore della persona è imprescindibile». Ilaria
Molinari 16/05/2009
( da "Repubblica, La"
del 16-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina XII -
Napoli LA PROCURA ANGELO PELUSO L a bagarre urlata sulle pagine dei quotidiani
tra i vertici della Procura napoletana espone alla pubblica piazza una
spaccatura interna che certamente non accresce il senso di fiducia dei
cittadini nella già malandata amministrazione della Giustizia, sfiducia che si
trasforma, sempre più frequentemente, in arroganti attacchi nei confronti dei
rappresentanti dello Stato che operano per le strade: l´aggressione dei giorni
scorsi a una pattuglia della polizia municipale in pieno centro né è l´amara
dimostrazione. Il confronto tra le parti è sicuramente il metodo migliore per
addivenire a decisioni giuste, ma ogni contraddittorio deve avere una propria
sede naturale e legittima, evitando inutili e dannosi straripamenti che minano
la compattezza dell´istituzione e la serenità d´animo che deve condurre alla
soluzione del problema. Difficile pensare che la sede più appropriata a
decidere sullo "scontro" sia la tanto invocata assemblea dei
sostituti procuratori napoletani, chiamati a sostenere o a contrastare la
scelta del vertice del proprio ufficio. Una simile iniziativa difficilmente terrà
fede ai buoni propositi di pacatezza poiché non farà altro che generare, e
amplificare, la formazione di due opposte fazioni che, qualunque sia l´esito
finale, accentuerà la distanza dalle regole previste, nel nostro sistema
processuale, per i casi di conflitto di competenza tra due uffici di Procura. A
prescindere da tale esito, è di per sé già grave la pubblicizzazione di tale
vicenda che denota scarso senso dello Stato da parte di chi, a vari livelli, lo
rappresenta. Probabilmente l´essenza di quel sentimento, tanto vivo e rigoroso
nelle orazioni ciceroniane, deve fare i conti con parametri di riferimento del
tutto rivisitati, se è vero che per settimane l´argomento del giorno è stata la
pubblica separazione coniugale del capo del governo. Tuttavia, senza con ciò
voler giustificare i sempre più frequenti eccessi, l´uomo politico è
geneticamente portato a stare "in vetrina", a cercare cioè
nell´opinione pubblica una reazione - positiva o negativa - alle proprie
iniziative. Diverso, invece, deve essere il contegno del magistrato, il cui
sobrio rifuggire dalla passerella mediatica costituisce condizione di
autorevolezza e credibilità, necessaria alla propria funzione. Tenendo a mente
che "il benessere dello Stato è una legge suprema", resta la malinconia
del ricordo di uomini del passato, come l´ex Presidente De Nicola, che a due anni dalla propria nomina al vertice della Corte costituzionale sentì il bisogno di
dimettersi credendo che gli fosse venuto meno "l´unanime consenso dei
giudici", i quali non gradivano i suoi estenuanti ritmi di lavoro e i
continui inviti a mantenere comportamenti di austerità estrema, come quando, da
Capo dello Stato, affrontava i rigori dell´inverno con un "cappotto
rivoltato".
( da "Bloomberg" del
16-05-2009)
Argomenti: Giustizia
By Katie Merx and
Mike Ramsey May 16 (Bloomberg) -- General Motors Corp.'s plan to slash its
dealer network by the end of 2010 may accelerate, matching the pace set by
Chrysler LLC, in a bankruptcy the biggest U.S. automaker says is probable. GM
began telling 1,100 U.S. dealers yesterday their franchise agreements wouldn't
be renewed, meaning they would stop selling cars in about a year. A day
earlier, Chrysler informed 789 U.S. dealers they'd stop selling cars by June
( da "Secolo XIX, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Intellettuali-Masaniello
alla corte di Di Pietro Dino Cofrancesco Sulla
manifestazione romana, promossa dall'Italia dei valori, qualche mese fa
sventolava uno striscione che recava la scritta: «Napolitano dorme, l'Italia
insorge». «I cittadini - aveva tuonato Antonio Di Pietro - chiedono che si
smetta di proporre leggi che violano la Costituzione», aggiungendo che «il
silenzio uccide come la mafia». E rivolto al capo dello Stato aveva ammonito:
«A lei che dovrebbe essere arbitro, possiamo dire che a volte il suo giudizio
ci appare poco da arbitro e poco da terzo?». È vero che di fronte alla reazione
del Quirinale, Di Pietro si era affrettato a precisare che - denunciando «il
silenzio che uccide » - non intendeva riferirsi al presidente della Repubblica,
ma la pezza era stata peggiore del buco, come aveva commentato Piero Ostellino.
Qualificare il movimento dipietrista come «un'opposizione moderata, aliena da ogni
estremismo, e ferma» com'è stato fatto dagli intellettuali che hanno deciso,
questa volta, di aderire all'Idv - con la candidatura o col semplice voto - può
sembrare una infelice battuta di spirito. Se le parole significano qualcosa,
infatti, sfido ogni persona ragionevole a definire moderato il discorso fatto
da Di Pietro agli Italiani alla vigilia della ricordata manifestazione (lo si
può ascoltare su YouTube). Forse per estraneità a « ogni estremismo» bisogna
intendere che nell'ideologia del movimento non si propongono misure radicali,
non si vogliono far piangere i ricchi, non si condannano a morte la società
borghese e il sistema economico su cui si regge. Sul piano dei valori, quindi,
la barra rimarrebbe al centro. Sennonché progetti e programmi sono davvero
tutto, nella competizione dei partiti per il potere? E la sovversione non può
tradursi nei toni incandescenti, nelle esasperazioni polemiche, negli
allarmismi sociali, nelle chiamate a raccolta in difesa della legalità
minacciata, nella pretesa assolutistica di eticizzare diritto e politica? Lo
scienziato politico nordamericano Seymour M. Lipset definì il fascismo
«estremismo di centro» e certo, se avesse sentito parlare l'uomo di Montenero,
non avrebbe avuto difficoltà a riconoscerlo nella sua categoria. I comunisti
degli anni '50 delegittimavano moralmente gli avversari democristiani in nome
di una impegnativa visione del mondo che forse dovremo rimpiangere se non altro
per la sua capacità di addestrare i cervelli al ragionamento, un ragionamento a
senso unico ma pur sempre in grado di disciplinare le menti. I dipietristi
attivano sentimenti di odio e di ripulsa nei confronti dei partiti di
maggioranza, a volte richiamandosi a una legalità (per la verità, alquanto
strabica), altre volte, in difesa di una giustizia costituzionale superiore alle leggi
ordinarie e interpretata non solo dagli organi deputati (la Corte
Costituzionale, la Presidenza della Repubblica) ma anche dal preteso senso
comune degli uomini retti e onesti. Così, se Giorgio Napolitano non respinge le
leggi fatte da Silvio Berlusconi, se la Corte Costituzionale non le invalida,
l'Italia dei valori insorge e protesta, il suo popolo si mobilita, i suoi
gazzettieri naturali - da Michele Santoro a Marco Travaglio - istruiscono i
processi massmediatici. Tutto questo si può capire e, del resto, ogni forma di
opposizione, in democrazia, è legittima purché si astenga dalla violenza. Si
comprendono assai meno le ragioni del fascino esercitato dallo "stile
politico radicale" su raffinati intellettuali come Claudio Magris, Giorgio
Pressburger, Gianni Vattimo, Andrea Camilleri, forse Umberto Eco etc... Dai
mentori della nazione ci si aspettava una vicinanza al riformismo problematico
degli studiosi che spaccano il capello in quattro come Luca Ricolfi, di
periodici come Il Riformista o Le Ragioni del Socialismo o Mondo Operaio che
della non esaltante realtà dell'Italia contemporanea esaminano accuratamente,
sine ira ac studio, sintomi e cause, mettendo in guardia dai facili rimedi e
dalle guasconate populistiche, pur se mascherate da antipopulismo. E invece, a
piacere non sono i pensosi discendenti di David Hume o di Alexis de Tocqueville
ma le reincarnazioni di Tommaso d'Amalfi, al secolo Masaniello. Come si spiega
questo innamoramento? A mio avviso, al fondo della cultura politica nazionale
sta una concezione illiberale della democrazia che nella «peggiore forma di
governo ad esclusione di tutte le altre» non vede la registrazione dei bisogni
e dei codici morali diffusi nella società civile, ma lo strumento
dell'elevazione morale e intellettuale delle masse, al fine di realizzare il
"bene comune". Il relativismo dei valori che, secondo il grande
giurista Hans Kelsen fonda lo Stato democratico, non è mai stato «preso sul
serio» sicché, nella saggistica politica di destra e di sinistra, gli avversari
appaiono regolarmente portatori di interessi (biechi, s'intende) mentre la
propria parte diventa custode delle idealità più alte. In questione, ha
dichiarato Claudo Magris, è il «declino della civiltà europea, piegata da una
forza immane all'obbedienza e al culto del denaro». A Berlusconi, «una delle
tante incarnazioni di una piega presa dalle civiltà europea», bisogna,
pertanto, contrapporre una figura salvifica, possibilmente venuta non da una
corrotta metropoli occidentale ma da un sano villaggio molisano. «Tonino mi ha
chiamato», ha dichiarato commosso Andrea Camilleri. Il "tradimento dei
chierici" continua. Dino Cofrancesco è docente di Storia del pensiero
politico all'Università di Genova. 16/05/2009
( da "Nuova Ferrara, La"
del 16-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Mesola. Incontro
organizzato dal Consorzio Uomini di Massenzatica «Verso un nuovo capitalismo»
MASSENZATICA. Presso la sala conferenze del castello di Mesola domani dalle 9
si svolgerà la prima riunione scientifica organizzata dal Consorzio Uomini di
Massenzatica (Cum) sul tema «Verso un nuovo capitalismo? - La proprietà
collettiva: dalla marginalità alla creazione ed uso di un territorio». Ne
tratteranno il vice presidente della Partecipanza Agraria di Pieve di Cento
Gianfranco Alberghini, il presidente della Partecipanza Agraria di Villafontana
di Medicina in provincia di Bologna, Michele Filippini e quello del Cum Carlo
Ragazzi. A seguire tavola rotonda con Pietro Nervi, docente di Economia della
proprietà collettiva presso la Facoltà di Economia dell'Università degli Studi
di Trento, Andrea Gandini docente di Economia presso l'Università degli Studi
di Ferrara e l'avvocato Athena Lorizio esperta di Demanio Civico. Le conclusioni saranno quindi affidate a Paolo Grossi, giudice
della Corte Costituzionale. La riunione scientifica verterà sui seguenti temi:
«Verso un nuovo Capitalismo? La proprietà collettiva: dalla marginalità, alla
creazione e uso di un territorio. L'uomo, l'ambiente, l'economia, la socialità.
Un falso dilemma».
( da "Articolo21.com"
del 16-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Stampa, tv,
politica e giustizia di Alessandro Pace* Poiché le mie idee sul valore fondante
dellart.
21 Cost., come cortesemente sottolineato dallon.
Giulietti, sono abbastanza note e, del resto, non mi sembra che questo sia il
luogo e il momento per un approccio teorico al problema, ho pensato di
limitarmi a leggere alcuni brani, tratti da un intervento parlamentare, da testi legislativi, da una sentenza
della Corte costituzionale e da osservazioni di tre
autorevoli studiosi del passato e di lasciare a voi il compito di trarne le
conclusioni alla luce dellattuale contesto
politico. I tre grandi studiosi di cui riporterò il pensiero sono Benjamin Constant,
Albert Venn Dicey e Gaetano Arangio-Ruiz, tutti e tre assai noti - il primo
anche al grande pubblico, per il suo famosissimo «Discorso sulla libertà degli
antichi paragonata a quella dei moderni» -, accomunati dalla circostanza di
essere stati, tra laltro, anche dei costituzionalisti. Lascio
quindi a loro la parola. 1. I danni della censura: Benjamin Constant. «Tutti
sanno che la stampa non è altro che la parola estesa ed amplificata (…) e che
non è per il tornaconto degli scrittori che la libertà di stampa è necessaria. Essa è
necessaria, come la parola, ai cittadini di tutte le classi…» per poter
lamentare arbitri, spoliazioni, misure politiche deplorevoli, violazione della
libertà di culto ecc. Con queste parole Benjamin Constant, intervenendo alla
Chambre des raprésentants nella seduta del 13 febbraio 1827, intendeva
sottolineare che se il legislatore, come proposto dal Governo, avesse
reintrodotto la censura preventiva sulla stampa, ne sarebbe stata pregiudicata
non solo questa, ma la stessa libertà di parola: anzi, sarebbe venuta meno, con
libertà di stampa, la stessa garanzia delle altre libertà». (A.Pace – M.
Manetti, Art. 21. La libertà di manifestazione del proprio pensiero, in
Commentario della Costituzione a cura di G. Branca e A. Pizzorusso, Zanichelli
– Foro Italiano, Bologna – Roma, 2006, p. 432). 2. La giustizia ideale: Albert
Venn Dicey.«Quando parliamo di rule of law come una caratteristica del nostro
paese, noi ci riferiamo, in secondo luogo, non solo al fatto che nessuno deve
essere al di sopra della legge, ma anche - cosa ben differente - che qui ogni
uomo, quale che sia il suo rango o la sua condizione, è soggetto al comune
diritto del regno dinanzi alle comuni corti di giustizia. In Inghilterra lidea
delluguaglianza
giuridica o delluniversale soggezione di tutte le classi ad una stessa
legge applicata dalle comuni corti di giustizia, è stata portata ai suoi
estremi. Da noi ogni pubblico funzionario - dal Primo Ministro fino
allispettore di polizia e al funzionario delle imposte – è responsabile per ogni atto
illegale come qualsiasi altro cittadino». (A.V. Dicey, Introduction to the
Study of the Law of the Constitution, (I ed. 1885, VIII ed. 1915), MacMillan,
London, 1962, p.193. Trad. it. di A. Pace). 3. Il difetto degli italiani:
Gaetano Arangio-Ruiz.«E un difetto della razza latina il
non trovar salute fuori di un uomo, ed appunto perciò è soggiaciuta a lungo a
duro dispotismo. Il sistema parlamentare, come quello che contraddice alle
forme di governo
esclusive, è in antagonismo con la necessità di accentrar tutto in un uomo, che
è idea per lappunto esclusiva, basandosi invece quel
sistema sulla utilità di tutti, necessità di nessuno. Laccusa quindi di
“governo personale”, che lopposizione muoveva al Crispi, non era infondata; il
favore del paese e del parlamento per siffatto governo era indice delle
tradizioni dispotiche italiane risorgenti dalle ime viscere sociali, non era
caso, aberrazione momentanea, decadenza, era impulso che veniva dallo allargamento
del voto. Un uomo non può imprimere il suo nome ad un periodo rilevante della
storia costituzionale di un paese, senza che la
opinione pubblica lo sorregga del suo più o meno valido appoggio». (G.
Arangio-Ruiz, Storia costituzionale del Regno dItalia 1848-
( da "Avvenire" del
16-05-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA
16-05-2009 il fatto In occasione della Giornata internazionale dedicata a
genitori e figli, confronto tra esperti al Forum delle associazioni familiari
LA DIFESA DEI VALORI Giacobbe: si garantisca la piena attuazione delle tutele
previste dalla Costituzione Soave: rilanciare una fiscalità equa Antonini:
sussidiarietà ora valorizzata «Federalismo fiscale a misura di famiglia» DA
ROMA PIER LUIGI FORNARI I l rapporto tra «famiglia e federalismo fiscale»
diviene la nuova «sfida della sussidiarietà», come recitava ieri il titolo del
convegno organizzato dal Forum in occasione della Giornata internazionale della
famiglia. La legge delega sul federalismo fiscale adotta infatti tra i criteri
di validità delle applicazioni «la piena attuazione» dei tre articoli della
Costituzione che esprimono il favor familiae, la tutela della famiglia a tutti
i livelli. «Particolare soddisfazione» per questo riferimento è stato espresso
dal presidente del Forum delle Associazioni familiari, Giovanni Giacobbe,
«perché sottolinea la unitarietà delle problematiche » della 'società naturale
fondata sul matrimonio', compresa la necessità di sostegno economico.
«Pressante vigilanza» delle associazioni, anche a livello locale, è stata
assicurata dalla vicepresidente Paola Soave, che ha ribadito perciò la
richiesta del Forum di essere finalmente «interlocutore», anche ai tavoli che
decideranno i decreti attuativi del federalismo fiscale. Difatti, ha aggiunto,
l'auspicio è che esso «sia un'occasione vera per insistere» affinché a livello
nazionale si riconosca l'effettiva capacità contributiva dei genitori con
figli. Citando il libro bianco del ministro Maurizio Sacconi, la Soave ha
definito «questione di lesa libertà» il fatto che le donne non possano avere il
numero dei figli che vorrebbero. E ancora nel Libro bianco è evidenziato che le
politiche di Welfare devono favorire la famiglia, sostenere le giovani coppie,
promuovere la maternità e la paternità, con una regolazione fiscale premiale e
proporzionata alla composizione del nucleo. Affermazioni rassicuranti, ma ad
esse «devono seguire i fatti». A questo riguardo non sono mancate delusioni, ma
«il grande popolo » di 4 milioni di famiglie rappresentate dal Forum, preme
affinché il federalismo fiscale sia uno strumento «che può permettere il
rilancio di una fiscalità equa». Ma quanto tale normativa può attuare
effettivamente il favor familiae contenuto nella nostra carta fondamentale
rimasto disatteso per più di 60 anni? La risposta scientifica è venuta dalle
relazioni di due costituzionalisti. Gli articoli 29, 30 e 31 sono stati
sostanzialmente «dimenticati », ha spiegato Giulio M. Salerno dell'Università
di Macerata, perché interpretati in senso «promozionale», ma senza un vero
obbligo per il legislatore. Su di essi il Parlamento non era sindacabile. Si è
sostenuto che la loro applicazione era ostacolata dal canone della «capacità
contributiva» intesa individualmente senza tener conto dei carichi familiari e
dal criterio della progressività. Quindi il fatto che una legge imponga finalmente,
ha messo in evidenza il costituzionalista, che tutto il nuovo ordinamento del
sistema dell'imposizione dovrà assicurare piena attuazione a quegli articoli, è
«senz'altro un occasione storica ». Ciò dovrà avvenire a tutti i livelli:
Stato, regioni, province, comuni, attraverso «strumenti idonei». «Occorrerà
vigilare attentamente sull'intero, e molto articolato, procedimento di
attuazione, affinché anche stavolta le promesse non rimangano soltanto sulla
carta», ha osservato Salerno, sostenendo che il mancato rispetto nei decreti
del governo e nelle leggi regionali, comporterà «la
possibilità di sollecitare l'intervento della Corte costituzionale», che non potrà esimersi dal prendere posizione. «Il federalismo
fiscale ha aggiunto Luca Antonini, dell'Università i Padova è amico del
principio di responsabilità e quindi della famiglia, ciò è affermato
espressamente nei principi fondamentali ». Secondo il costituzionalista
il favor familiae e la valorizzazione delle sussidiarietà sono le coordinate
fondamentali di questa legge, che consentirà ciò che è vietato oggi alle
regioni, ad esempio il riconoscimento dei carichi familiari nell'addizionale
Irpef. La cui quota ora dovrebbe crescere, con equivalente riduzione di quella
nazionale. «Il principio di responsabilità introdurrà un circolo virtuoso» con
bilanci trasparenti, «in modo che il cittadino possa decidere di conseguenza
con il voto». In questa dinamica si inserirà anche un'imposizione fiscale
maggiormente a misura di famiglia a livello regionale e locale, che diverrà un
«esperimento pilota per il livello nazionale». A riguardo della solidarietà tra
regioni, ha concluso Antonini, la legge estende i livelli essenziali, che nel
progetto Prodi riguardavano solo sanità ed istruzione, ad assistenza sociale e
trasporti. Ma a costo standard. Ieri sono stati anche consegnati dal Forum i
due premi per tesi di laurea 'Elisa Santolini' con tema la famiglia.
( da "Gazzettino, Il"
del 16-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Sabato 16 Maggio
2009, Federalismo e autogoverno responsabile L'approvazione del disegno di
legge-delega sul federalismo fiscale (deliberato dal Governo il 3 ottobre 2008)
si configura come attuazione vera ed autentica della responsabilità delle
Regioni e degli enti locali territoriali. Il nostro Paese, per anni, ha vissuto
un'anomalia: si è orientato verso il federalismo, prima amministrativo con la
riforma Bassanini del 1997 (l. n. 59/1997) e poi legislativo con la l. costituzionale n. 3/2001 di riforma del Titolo V della
Costituzione la quale, agendo sulle funzioni legislative dello Stato e delle
Regioni, ha cercato una sincronizzazione tra quest'ultime e quelle
amministrative già decentrate con le Bassanini (c.d. global local), ma non ha
mai realizzato il federalismo fiscale con la conseguenza di un impianto
finanziario e tributario di Regioni ed enti locali caratterizzato da una
finanza prevalentemente derivata ove le risorse venivano trasferite dal
bilancio dello Stato che aveva, inoltre, il compito di dettare una disciplina
uniforme dei diversi tributi. In altri termini, era lo Stato, in ultima
istanza, a pagare, creando così una dissociazione tra potere di spesa, da un
lato, e potere impositivo, dall'altro. Le premesse per una mancata
"cultura dell'autogoverno responsabile", erano evidenti. Il merito
del disegno di legge-delega, bipartisan (ed in attesa dei Decreti attuativi), è
stato quello di dare una risposta concreta a quell'urgenza di federalismo
fiscale di cui ha parlato, fin dal 2003, la Corte
Costituzionale (si veda sent. n. 370/2003 Corte Cost.) per la realizzazione di
una reale "autonomia finanziaria di entrata e di spesa" come afferma
l'art. 119, 1° comma, Cost. In particolare, sono 4 i punti principali di questa
grande rivoluzione copernicana attuata con il disegno di legge-delega sul
federalismo fiscale: 1) passaggio dalla spesa storica al costo standard:
2) eliminazione dei trasferimenti statali; 3) compartecipazioni intelligenti in
base al gettito riscosso sul territorio e non più in base al consumo Istat (la
Regione sarà quindi coinvolta nella lotta all'evasione); 4) maggiore
responsabilizzazione politica (se un Sindaco manda in dissesto un Comune,
diventa ineleggibile). Se si vuole, però, conservare in capo alle Regioni quel
ruolo di protagoniste nella ideazione e gestione delle politiche pubbliche che,
con tutti i suoi difetti, il Titolo V uscito dalla riforma costituzionale
del 2001, sembra indicare, accanto alla "via del federalismo fiscale
inteso come partecipazione alla capacità fiscale del proprio territorio, deve
essere percorsa anche la strada del coinvolgimento nelle decisioni che devono
essere assunte a livello statale" (Cfr., G. Falcon, Che cosa attendersi e
che cosa non attendersi dal federalismo fiscale, in Le Regioni, nn. 4-5/2008,
p. 770), andando così ad incidere sulla forma di Governo del nostro ordinamento
costituzionale. Daniele Trabucco Padova Per il
Referendum vale una data esclusiva Nella polemica sull'accorpamento della
votazione referendaria, curiosamente nessuno ha trattato il motivo fondamentale
per cui è assolutamente opportuno che i diversi tipi di votazione rimangano
separati. Ora, in circostanze normali, il cittadino che vuole astenersi si
limita a non andare a votare; e se il quorum non si raggiunge la questione
finisce lì. Se invece il referendum viene accorpato ad altre votazioni, chi
vuole astenersi deve necessariamente rifiutare la scheda relativa al
referendum, con conseguente piccolo imbarazzo e perdita di tempo perchè il
rifiuto della scheda va registrato. "Ma io prendo la scheda" - pensa
allora l'elettore - "e voto scheda bianca, che è la stessa cosa!". E
qui succede il patatrac! Perchè la scheda bianca è un voto (e quindi
contribuisce al raggiungimento del quorum), ma non è un voto "validamente
espresso" (e quindi non viene conteggiato nè a favore nè contro!). Perciò,
accorpando la votazione sul referendum alle altre, si corre il grosso rischio
che il referendum sia valido perchè il quorum si raggiunge, e venga poi vinto
da una super esigua minoranza perchè i pochi voti a favore supereranno i
pochissimi voti contrari! Si supponga per esempio che, dei 40 milioni di
elettori potenziali, solo 2 milioni siano a favore e 1 milione sia contrario,
mentre la stragrande maggioranza è indifferente alla questione: in una normale
votazione separata il quorum di 20 milioni+uno non sarebbe neanche lontanamente
sfiorato. Invece, con almeno 30 milioni di cittadini alle urne per votare per
altre elezioni, il quorum del referendum avrebbe buone probabilità di essere
raggiunto con i voti di chi vota scheda bianca invece di astenersi. Dopodichè i
circa 27 milioni di schede bianche non conterebbero assolutamente nulla, e il
referendum verrebbe approvato con 2 milioni di voti contro 1 milione! In
pratica il 5% dei potenziali votanti (2 milioni su 40) otterrebbe la vittoria
in un referendum! E' logico e sensato tutto ciò? ing. Paolo Viel Padova Gli
immigrati e la posizione della Chiesa Clero e Santa Sede si dicono contrari al
respingimento dei clandestini quando si avvicinano alle nostre coste. Perché
pensano che dovremmo lasciarli venire tutti qui? Pensano, forse, che sono tutte
«pecorelle smarrite» da cercare di far entrare nel loro gregge? Come fa la
sinistra? Quanti campi per immigrati ci sono nella Città del Vaticano a spese
della Chiesa? Aldo Bortoluzzi Sedico (Bl) La mafia, ostacolo alla democrazia
Scrivo questa lettera proprio oggi che la televisione sta trasmettendo il film
«Squadra antimafia». Il film, secondo il mio modo di vedere, identifica nella
mafia un vero e proprio ostacolo alla democrazia. Numerosi furono gli esponenti
che, per sconfiggere la n'drangheta, la mafia e la camorra pagarono a caro
prezzo la voglia di giustizia. Basti pensare al generale C.A. Dalla Chiesa, a
don Giuseppe (Pino) Puglisi oltre ai giudici Falcone e Borsellino e a quanti,
ancora oggi, pagano con la propria vita il desiderio di giustizia. Papa
Giovanni Paolo II, in occasione del Santo Natale seppur provato dalla malattia,
«tuonò» con forza intimando di fermare le pistole «di fronte al bambino».
Mettere a nudo le grandi verità, seppur dolorose, potrà mettere uno «stop verso
quanto mette a repentaglio la vita di quanti desiderano mobilitarsi alla
ricerca della verità. Per stagnare questo pericolo, è bene che venga
accantonato ogni sentimento di vendetta. ricatti che, per molto tempo, hanno
macchiato di sangue il nostro Paese. Jgor Moretto Marghera
( da "Monde, Le" del
16-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Les réseaux du
procureur LE MONDE | 16.05.09 | 15h42 * Mis à jour le 16.05.09 | 15h42
Réagissez Classez Imprimez Envoyez Partagez Partagez : Nicolas Sarkozy avait
préparé un bref discours qu'il a vite laissé de côté. "Monsieur le
procureur, cher Philippe...", a lancé en souriant le chef de l'Etat. Il
s'agissait de remettre, ce 24 avril, l'ordre national du mérite à Philippe
Courroye, ancien juge d'instruction des grandes affaires politico-financières
des vingt dernières années et désormais procureur de la République au tribunal
de Nanterre, dans ce département des Hauts-de-Seine cher au président. Sur le
même sujet Enquête Les réseaux du procureur Les faits Stéphane Richard autorisé
à rejoindre France Télécom Portfolio Des proches de Sarkozy aux commandes
Télézapping Pérol, "un discret qui fait du bruit" Blog Affaire Pérol
: une déontologie à géométrie variable Blog Affaire Pérol (suite): entorses à
la concurrence Edition abonnés Archive : Le directeur de cabinet de Christine
Lagarde s'apprête à prendre la tête de France Télécom "Monsieur le
procureur, cher Philippe..." Dans l'assistance, peu de visages connus. La
famille du décoré, son épouse Ostiane et leurs quatre enfants, des proches
venus de Lyon, quelques magistrats amis, les avocats Paul Lombard, Jean-Michel
Darrois et Jean-Yves Leborgne. Nicolas Sarkozy, selon les témoins, venait de
retracer le brillant parcours du magistrat. Il a ensuite parlé sans détour de
leur relation. "On nous reproche de nous connaître, a souri le président.
Mais cela ne l'a pas empêché de faire son métier ni moi le mien. Et si nous
étions hostiles, serait-on plus indépendants ? L'indépendance, ce n'est pas
l'hostilité. Ce n'est pas la haine." Parmi la petite assemblée réunie ce
jour-là à l'Elysée, personne n'ignorait les relations amicales entre le
procureur et le président. Dans le milieu de la magistrature, où les rivalités
sont grandes et où personne ne croit jamais tout à fait à l'indépendance de son
voisin, elles font jaser depuis déjà deux ans. Depuis, en somme, la nomination
de Courroye comme procureur à Nanterre, l'une des juridictions les plus
sensibles après Paris, quelques mois seulement avant l'élection présidentielle
de 2007 et malgré l'avis négatif du Conseil supérieur de la magistrature (CSM). Philippe Courroye n'a jamais
affiché ce lien avec le président. Il ne le cache pas, cependant, même s'il
assure voir peu le chef de l'Etat. Il sait bien qu'on le soupçonne depuis qu'il
a classé, quelques semaines après l'élection présidentielle, l'affaire de
l'appartement acheté par Cécilia et Nicolas Sarkozy sur l'île de la
Jatte. "Ce qui devait être fait en matière d'investigation a été effectué,
assure-t-il, et il n'y avait évidemment aucune infraction pénale." Ni les
milieux judiciaires ni ses amis n'ignorent cependant la curiosité du procureur
pour les cercles du pouvoir. Depuis longtemps, et plus encore depuis qu'il a
quitté Lyon pour Paris, le juge s'attache à les connaître, sinon à les
pénétrer. Etudiant issu de la bourgeoisie lyonnaise, il avait passé le concours
de l'ENA en même temps que celui de l'Ecole nationale de la magistrature. Juge
d'instruction pendant vingt ans, il a vite jugé qu'il n'était pas inutile de
comprendre les moeurs des milieux économiques et politiques, lui qui
s'attaquait à la délinquance financière en col blanc et à son caractère
"structuré, dénonçait-il, occulte, dissimulé et transnational".
Depuis quelques années, on le croise donc dans ces dîners où se côtoient Claude
Bébéar, Jean-Charles Naouri, François Pinault ou Alain Minc, tout cet
establishment si français à distance duquel se tient souvent la magistrature.
L'ambition du magistrat n'est sans doute pas étrangère à cette démarche.
"Mais pourquoi ferait-il comme ces juges qui refusent de fréquenter la
société civile, ne la connaissent pas et se targuent pourtant de la juger
?", remarque son ami Jean-Michel Darrois, l'un des plus puissants avocats
d'affaires de Paris. Aucun de ses proches n'a donc été surpris en apprenant
dans Le Canard enchaîné qu'il avait réuni chez lui, autour d'un déjeuner en
janvier, le PDG du groupe Casino, Jean-Charles Naouri, l'avocat Paul Lombard et
le commissaire Patrick Hefner, patron des affaires économiques et financières à
la Préfecture de police de Paris. "Je ne m'explique pas que cela ait fait
tant de bruit", s'étonne Me Lombard. Philippe Courroye, lui, s'insurge que
la juge Xavière Simeoni ait pu, après la lecture de l'hebdomadaire et sans même
l'appeler, dessaisir Hefner de son enquête. Alors même, jure-t-il, qu'il ne fut
pas question, lors de ce déjeuner, du conflit qui oppose Naouri à la famille
Baud, un de ses actionnaires minoritaires, sur lequel Hefner enquête justement.
"Je parle avec tout le monde, et je n'ai pas à recevoir de leçons
d'indépendance de ceux qui n'ont jamais sorti la moindre affaire
sensible", s'agace le procureur. Certains de ses proches ont pu pourtant
s'inquiéter de ce qu'ils appellent entre eux ses "mondanités". L'été
2008, un an après qu'un juge de Nanterre eut entendu Jacques Chirac dans le
cadre de l'affaire des emplois fictifs du RPR, Philippe et Ostiane Courroye ont
dîné avec l'ancien président et son épouse Bernadette dans la maison de
François et Maryvonne Pinault à la Chapelle Sainte-Anne, dans la baie de
Saint-Tropez. C'était la première fois, assure le procureur. En 2004, ses
adversaires le tenaient pourtant pour un affidé de Jacques Chirac après qu'il
eut classé, pour prescription, l'affaire des "frais de bouche" qui
pesait alors sur le couple présidentiel. Philippe Courroye a l'orgueil de penser
que sa réputation de magistrat tenace et la complexité des affaires qu'il a
eues à traiter dans le passé plaident en faveur de son intégrité. N'a-t-il pas
à son actif de juge la plus impressionnante liste d'élus, de conseillers
politiques et d'hommes d'affaires pris dans le filet implacable de ses
instructions ? C'est même d'abord cela qui a impressionné Nicolas Sarkozy,
lorsqu'ils se sont rencontrés pour la première fois, en 2000, lors d'un dîner
chez des amis. Le magistrat, esprit érudit, intelligence rapide et réputation
d'incorruptible, venait de rejoindre le pôle financier du tribunal de grande
instance de Paris. Le maire de Neuilly brûlait de connaître celui qui avait
fait "tomber" son ami Alain Carignon, mis en examen pour abus de bien
social en 1994 et obligé de démissionner du gouvernement Balladur. "Un
type d'une dureté insensée", avait confié Carignon. "Sarkozy n'aime
rien tant qu'utiliser les meilleurs, assure aujourd'hui un proche du président.
Il a vite vu qu'il avait là un juge rigoureux et ambitieux." 1 | 2 |
suivant Raphaëlle Bacqué Article paru dans l'édition du 17.05.09. Abonnez-vous
au Monde à 16€/mois
( da "Repubblica, La"
del 17-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina XIII -
Bologna Il proprietario di casa e una donna che rivendica il diritto alla
successione Contesa sul contratto d´affitto tra marito e moglie separati Alcuni
anni fa ho concesso in locazione un appartamento di mia proprietà ad una coppia
di coniugi, intestando il contratto solamente al marito. Scaduto il contratto
ho ottenuto dal Tribunale la convalida di sfratto per finita locazione. Dopo
pochi mesi dalla convalida i due coniugi sono addivenuti alla separazione
personale. Attualmente la moglie pretenderebbe di succedere al marito nel
rapporto di locazione, avendo ottenuto dal giudice, in separazione giudiziale,
l´assegnazione della casa coniugale. La moglie del mio ex conduttore ha tale
diritto?. Risponde: Avv. DEBORA LOLLI - Presidente APPC di Bologna
L´ordinamento riconosce alla "casa familiare" importanza, nonché una
specifica funzione, considerandola il centro della vita domestica, degli
affetti, degli interessi della famiglia. Il codice civile impone ai coniugi
l´obbligo di coabitazione (art. 143), nonché l´obbligo di fissazione della
residenza della famiglia nello stesso immobile (art. 144), inoltre, stabilisce
la sospensione del diritto all´assistenza morale e materiale per il coniuge che
si allontani dalla residenza familiare senza giusta causa (art. 146), infine,
riserva al coniuge superstite i diritti di abitazione sulla casa adibita a
residenza familiare, se di proprietà del defunto (art. 540). E´ altresì
disciplinato il caso della successione dei coniugi nel contratto di locazione
stipulato da uno solo di essi. Infatti, l´art. 6 legge n. 392/1978, dispone che
in caso di morte del conduttore, gli succedono nel contratto il coniuge, gli
eredi ed i parenti ed affini con lui conviventi. Lo scopo dell´articolo è
garantire un´abitazione, nel caso di decesso del conduttore, ai membri della
famiglia conviventi con esso. L´articolo stabilisce che in caso di separazione
giudiziale, di scioglimento del matrimonio e di cessazione degli effetti
civili, l´altro coniuge succede al conduttore originario nel contratto di
locazione, qualora il diritto di abitare nella casa familiare gli sia stato
attribuito dal giudice. Infine, in caso di separazione consensuale l´altro
coniuge succede al conduttore se tra i due viene convenuto in tal senso. Si
aggiunga che, per la sentenza della Corte Costituzionale n.
404/1988, il suddetto diritto di successione nel contratto di locazione è stato
esteso anche alla convivente more uxorio del conduttore, la quale rimanga
nell´immobile con la loro prole naturale, anche qualora la convivenza sia
iniziata durante la locazione e senza che il locatore ne avesse conoscenza.
Ebbene, la Corte di Cassazione (sentenza n. 1952/2009), respingendo il ricorso
del coniuge del conduttore che rivendicava il diritto di succedere nel
contratto di locazione, in quanto separata dal marito, erroneamente considerato
deceduto, ed assegnataria della casa familiare, ha affermato che «non ricorrono
gli estremi per la successione nel contratto di locazione - per l´art. 6, legge
n. 392/1978- del coniuge assegnatario della casa familiare non titolare del
rapporto locativo qualora il provvedimento di omologazione della separazione
personale sia successivo alla cessazione de iure del medesimo contratto di
locazione, in quanto, in tal caso al coniuge non assegnatario fa capo solo una
situazione di occupazione de facto dell´immobile già condotto in locazione». In
virtù di tale pronuncia, in caso di decesso del conduttore, il diritto di
successione stabilito ex lege dall´art.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 17-05-2009)
Argomenti: Giustizia
PRIMO PIANO pag.
8 «Dallo Stato solo promesse per Federica stuprata e uccisa» Padova, protesta
la famiglia della ragazza massacrata in Spagna di LORENZO SANI SAN GIORGIO
(Padova) IL MINISTRO della Giustizia Angelino Alfano era uscito allo scoperto
quando il nostro giornale pubblicò la paradossale vicenda che aveva colpito la
famiglia di Federica Squarise, storia rilanciata poi dalle televisioni: dopo
aver perso una figlia di 23 anni nel modo più atroce Federica fu violentata e
uccisa lo scorso giugno a Lloret de Mar da un balordo uruguaiano soprannominato
El Gordo rischia di finire sul lastrico per pagare le spese legali. Il processo
si terrà infatti in Spagna, a Girona. Le spese, come capita in tali
circostanze, sono ingenti. Il fondo di solidarietà di 20 milioni previsto
dall'ultima Finanziaria del Governo Prodi, che avrebbe potuto garantire un
sostegno economico a casi come questo (una cittadina italiana che subisce
violenza sessuale all'estero), fu cancellato per recuperare risorse da
destinare al taglio dell'Ici. Si era venuta a creare una situazione
paradossale, un dramma nel dramma. «Ci faremo carico del problema», dichiarò
pubblicamente il ministro sabato 21 febbraio, «in sede di conversione del
decreto legge, proporremo l'ampliamento del gratuito patrocinio anche per i
reati commessi ai danni di cittadini italiani all'estero». Due mesi più tardi
di quell'emendamento promesso ai microfoni e alle agenzie di stampa dal
titolare del dicastero non c'è traccia. Le belle parole che fruttarono ad
Alfano il plauso dell'opinione pubblica, titoloni sui quotidiani e nei tg sono
rimaste lettera morta. Promesse al vento. «Preferisco non commentare», ha detto
il papà di Federica, Ruggero, operaio in pensione di San Giorgio delle
Pertiche, comune alle porte di Padova. L'amarezza è enorme e infierisce su una
famiglia già devastata dal dolore. LO SCORSO febbraio Ruggero Squarise aveva
accolto con commozione l'intervento di Alfano: «Era l'unica cosa giusta da fare
disse dopo il danno non poteva esserci anche la beffa. Noi avremmo continuato
comunque a pagare, anche a costo di dissanguarci economicamente, perché
vogliamo che all'assassino di nostra figlia venga inflitto il massimo della
pena». E adesso? «La legge ormai è passata e non è più emendabile», osserva
Agnese Usai, legale della famiglia. «Io ero pronta a chiedere il gratuito
patrocinio in Italia e lo Stato italiano avrebbe pagato anche le spese in
Spagna, che non comprendono solo l'onorario dell'avvocato spagnolo che segue il
processo. Il gratuito patrocinio non ha effetti retroattivi: lo Stato ti paga
le spese quando tu chiedi di essere ammesso, quindi più trascorrono i mesi più
le spese a carico della famiglia aumentano». DIFFICILE vedere oggi una via
d'uscita. «Bisognerebbe fare una legge ad hoc», commenta l'avvocato Usai. «Fra
l'altro mi pare che si crei una disparità tra gli italiani che subiscono questo
tipo di violenze in Italia (e possono accedere al gratuito patrocinio) e quelli
che le subiscono all'estero. A secondo del luogo in cui si trova la persona
abusata (e in questo caso, purtroppo anche uccisa) viene aiutata o meno: si
tratta di una discrepanza di trattamento assurda, a mio modesto parere c'è materia per la Corte Costituzionale». ABBANDONATA dalle
istituzioni che avevano promesso di intervenire, alla famiglia Squarise rimane
il sostegno dei ragazzi di San Giorgio delle Pertiche che hanno costituito
un'associazione, «Per Federica Onlus», proprio far fronte economicamente alla
delicata vicenda, non solo per onorare la memoria della loro amica. Il
prossimo 4 luglio hanno promosso un concerto dei Tiromancino, il gruppo
preferito di Federica. Ma in questa triste storia, ironia della sorte, i tiri
mancini si sprecano.
( da "Unita, L'" del
17-05-2009)
Argomenti: Giustizia
REFERENDUM: IL
MIO VOTO È L'ASTENSIONE IL FANTASMA DEL PORCELLUM Tra quanti due anni fa
firmarono per il referendum, solo una esigua minoranza si poneva l'obiettivo
del "bipartitismo". La stragrande maggioranza voleva infatti solo
obbligare il Parlamento a modificare l'orrido Porcellum. Due anni dopo esso è
ancora in vita: legittimo dunque, per quanti firmarono per cambiarlo, astenersi
da un voto che oltre tutto lo peggiorerebbe. Il "sì" infatti: 1) non
abroga l'attuale legge né obbliga ad apportare alcun cambiamento al testo. I
quesiti referendari lasciano infatti pienamente applicabile la
"porcata" di Calderoli. Affermare come fa Segni che questa verrebbe
modificata dopo il referendum è una truffa: lo dimostra l'esperienza del 1993,
quando proprio Segni rifiutò di battersi per il doppio turno perché il testo
uscito dal voto popolare non poteva essere modificato. E lo conferma Berlusconi
quando afferma che sarebbe sadomasochistico non avvalersi di una legge a lui
conveniente; 2) mantiene tutti i difetti del Porcellum, in primo luogo le liste
bloccate che trasformando il Parlamento in un'assemblea di nominati lo priva di
qualsiasi reale potere ed espropriando i cittadini del diritto di scegliere i
propri rappresentanti vanifica il concetto stesso di rappresentanza politica
(col paradosso che la rinuncia al diritto di scelta sarebbe legittimata dal
voto popolare); 3) non modifica il sistema dei partiti: IdV, UdC, e Lega
superando il 5% continuerebbero ad esistere, ed i partiti minori risorgerebbero
come correnti all'interno di Pd e PdL, costretti dal premio di maggioranza ad
ospitare ogni più piccolo gruppo. Il turno unico del Mattarellum produsse la
frammentazione ( sbaglia dunque Ceccanti a riproporlo); la vittoria del
"sì" la reintrodurrebbe, aprendo la via al più bieco correntismo e
alla balcanizzazione dei grandi partiti, favorendo così la deriva verso il
cesarismo di leadership mediatiche. La vittoria del referendum non rimarrebbe
tuttavia senza conseguenze. Essa produrrebbe infatti un unico ma gravissimo
effetto: la fine di una democrazia fondata su l'equilibrio fra poteri. Il
partito vincitore, forte del 55% dei seggi, oltre ad essere padrone assoluto
del Parlamento potrebbe infatti, non solo nominare tutte le
istituzioni (Capo dello Stato, Corte Costituzionale, Autorità Indipendenti) ma
in alleanza con uno dei partiti minori raggiungere i 2/3 dei seggi e cambiare
la Costituzione a proprio piacimento senza obbligo di referendum popolare.
Occorre dunque che il referendum fallisca. Votare "no" o
scheda bianca, favorendo il raggiungimento del quorum, equivale a votare
"sì". Occorre perciò non andare ai seggi, o andandovi per i
ballottaggi rifiutare le schede del referendum, comportamento più che
legittimo dato che il dovere civico di votare vale per le elezioni politiche e
non per i referendum abrogativi dove la Costituzione, imponendo un quorum,
giustifica l'astensione. Solo l'astensione salverà la Repubblica.
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 17-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno sezione: INPRIMOPIANO data: 17/05/2009 - pag: 3 Il centrodestra
Quando tutti erano contro le scorie lucane BARI Il centrosinistra pugliese è da
sempre contrario all'atomo. Il centrodestra ha mutato la propria sensibilità
sul tema. Una prova? Si può andare con la memoria all'autunno 2003, quando
Scanzano Jonico (Matera) viene individuata dal governo Berlusconi quale sito
unico per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari. La scelta viene revocata dopo
qualche settimana a seguito della sollevazione della popolazione e delle
istituzioni locali (la Basilicata era guidata come oggi dal centrosinistra). Ma
alla decisione del governo contribuì la solidarietà che i lucani ricevettero
dalle Regioni vicine, compresa la Puglia governata dal centrodestra. Il
governatore dell'epoca Raffaele Fitto scrisse che quella indicazione presentava
«aspetti poco comprensibili ». Quali? Gli effetti su un'area «dalla fortissima
vocazione turistica» e «il rilievo che ha assunto l'economia agricola». Anche
l'allora assessore all'Agricoltura, Nino Marmo, invitò a solidarizzare con le
popolazioni della Basilicata e si schierò «a difesa delle produzioni agricole
di qualità». Il centrosinistra fece di più: presentò un progetto di legge,
simile a quello approvato dall'assemblea lucana, con il quale si proclamava la
Puglia territorio denuclearizzato e si vietava «il transito e la presenza di
materiali nucleari non prodotti in Puglia e non riservati a necessità
sanitarie». In commissione la legge fu approvata con l'astensione benevola
della maggioranza di centrodestra. L'allora assessore all'Ambiente, l'attuale
senatore Michele Saccomanno, sostenne: «Sui principi siamo d'accordo, ma certe
materie sono sottratte alla competenza regionale». È il ragionamento che Fitto
utilizzò in Aula per far bocciare la legge: si presta, si disse, ad essere censurata dalla Corte costituzionale. E con senso delle istituzioni aggiunse: «Se ogni Regione
approvasse una legge del genere non si capisce quale potrebbe essere la
soluzione al problema». La legge fu respinta, ma il consiglio votò
all'unanimità un documento con cui si impegnava la giunta regionale a
«richiedere con tutti i mezzi» il ritiro del decreto su Scanzano. Fitto
criticò con parole aspre il provvedimento del governo («scelta scellerata») e
parlò di «metodologia scorretta». L'allora governatore criticò con severità
l'assenza di concertazione con la conferenza Stato-Regioni. Sul punto è rimasto
coerente: qualche giorno fa, da ministro, ha dichiarato che ogni decisione del
governo sulle centrali nucleari «non sarà unilaterale, ma concertata ».
Conclusa la legislatura, il centrodestra muta sensibilità sul nucleare.
Saccomanno, a marzo 2006, non boccia il Piano energetico regionale di Vendola.
Ma aggiunge: «Non prevede un'ipotesi di studio sul nucleare». Fitto, nel 2008,
giudica un errore aver detto no al nucleare «venti anni fa». Francesco
Strippoli Raffaele Fitto Michele Saccomanno
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 17-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno sezione: INPRIMOPIANO data: 17/05/2009 - pag: 5 Abusi a Ischia, via
alle demolizioni I sindaci: «Ci dimettiamo per protesta» Il primo cittadino di
Procida: vogliamo il condono sulle isole ISCHIA È terminata, in località
Terone, nel Comune di Barano d'Ischia, la prima demolizione posta in essere
dalla Procura della Repubblica di Napoli, in esecuzione di una sentenza passata
in giudicato, che prevedeva la demolizione delle opere realizzate abusivamente.
Il primo di circa seicento casi in calendario sull'isola verde. A rallentarla
gli interventi del legale del proprietario dell'immobile, secondo cui non
venivano rispettate le norme di sicurezza nel cantiere. Per questo la ditta
esecutrice ha cinturato l'intero immobile da demolire - una sopraelevazione in
cemento e mattoni, di 80 mq - con un'impalcatura, demolendo poi l'immobile
pezzo per pezzo. L'immobile era stato costruito nel 1998, e non ha beneficiato
del condono edilizio in quanto sull'isola d'Ischia (area sotto vincolo
ambientale e paesaggistico) non ha efficacia il terzo condono edilizio. E
adesso c'è il rischio concreto che la stagione turistica sull'isola verde possa
essere caratterizzata da una serie di abbattimenti che provocherebbero notevoli
danni di immagine in un periodo già non dei più floridi sotto l'aspetto
turistico. Di qui la clamorosa protesta dei sindaci isolani: un'azione di forza
congiunta da parte dei sei sindaci dell'isola d'Ischia e quello di Procida che
annunciano un'iniziativa clamorosa: domani si dimetteranno per richiamare
l'attenzione del Governo cui è stata chiesta una modifica legislativa affinché
il terzo condono edilizio abbia efficacia sulle isole del Golfo di Napoli. È
quanto in un summit venerdì sera al Comune di Casamicciola cui hanno
partecipato i sette primi cittadini. Una decisione determinata
dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha riaperto definitivamente la
strada agli abattimenti. Da circa due mesi sono intercorse riunioni a Roma che
però non hanno prodotto alcuna modifica legislativa. «Non vedo alternativa alle
dimissioni ha detto il sindaco di Casamicciola Vincenzo D'Ambrosio questa
iniziativa potrebbe essere un'azione deflagrante per attirare l'attenzione
del Governo sul problema». Il sindaco di Barano, Paolino Buono, nel confermare la
notizia ha spiegato: «Siamo molto preoccupati e disponibili a fare qualunque
cosa per ottenere il risultato: ottenere l'applicazione del terzo condono».
Gaetano Ferrandino
( da "Corriere del Veneto"
del 17-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Veneto sezione: VICENZA data: 17/05/2009 - pag: 8 Società Acque Vicentine
chiude il bilancio Utili a 600mila euro VICENZA - Approvato il bilancio 2008 di
Acque Vicentine. Nonostante il calo dei ricavi e l'aumento dei costi, la
società di San Biagio ha chiuso i conti dell'anno passato con un utile netto
superiore ai 600 mila euro. Per quanto riguarda il valore della produzione la
cifra si è attestata a 28,7 milioni di euro, inferiore dello 0,5% rispetto
all'anno precedente, nonostante l'incremento tariffario del servizio idrico
integrato. Il motivo di ciò è da imputare alla diminuzione dei ricavi per la
continua contrazione dei consumi e, soprattutto, per l'effetto
della sentenza della Corte Costituzionale a favore degli utenti non allacciati
al depuratore che ha sottratto all'azienda non poche risorse. Durante la seduta
di approvazione del documento finanziario è stato riconfermato alla guida del
gruppo l'attuale presidente Giancarlo Corò che sarà affiancato dai consiglieri
Flavio Marelli, imprenditore nel campo assicurativo e da Giorgio
Poncato, già direttore provinciale dell'Arpav. Per quanto riguarda invece la
composizione della compagine sociale, si è registrato un ulteriore acquisto di
quote azionarie da parte dei comuni soci con alcuni, come Sandrigo, Gambugliano
e Altavilla che hanno già acquistato il 100% delle quote messe a loro
disposizione da parte del comune capoluogo, azionista di maggioranza. Nel 2008
sono stati investiti complessivamente a 14,5 milioni di euro, realizzando
( da "Corriere della Sera"
del 17-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere
della Sera sezione: Salute data: 17/05/2009 - pag: 45 Fecondazione assistita
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha ribaltato la legge La fine
dell'esodo Non sarà più necessario farsi curare all'estero per tentare di avere
un figlio sano di Franca Porciani Servizio alle pagine 48-49
( da "Corriere della Sera"
del 17-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della
Sera sezione: Salute data: 17/05/2009 - pag: 48 Infertilità Ora la cura è
libera La Consulta ha ribaltato la legge 40: quali regole per fecondazione
assistita e diagnosi preimpianto? Basta con gli «emigranti per un figlio», i
«paradisi della provetta» e quant'altro il linguaggio giornalistico si è
inventato in questi cinque anni per descrivere il disagio delle coppie
infertili in cerca del bebè altrove. Una recentissima sentenza della Corte costituzionale ha ribaltato gran parte dei divieti della
legge 40 sulla fecondazione assistita (no alla creazione di più di tre
embrioni, no al congelamento, no alle indagini genetiche sull'embrione),
riallineando l'Italia alla maggior parte degli paesi europei. I punti chiave
del cambiamento sono la possibilità di fecondare tutti gli embrioni che si
ritiene necessario, di trasferirne in utero quanti sembra utile per ottenere la
gravidanza e di congelare gli altri per eventuali successivi tentativi. Ma si
apre anche la strada alla diagnosi preimpianto (per farlo sono necessari
diversi embrioni) in caso di malattie genetiche, messa all'indice dalla
legislazione varata cinque anni fa. Uno scenario nuovo che dovrebbe arrestare
la fuga all'estero delle coppie con problemi di fertilità e permettere ai
centri che operano nell'ambito della fecondazione assistita di lavorare con una
certa tranquillità. Ma non era di tranquillità l'atteggiamento prevalente fra
gli specialisti riuniti a Roma pochi giorni fa; sembravano, piuttosto, preoccupati
di capire meglio che cosa diventa lecito e cosa è ragionevole aspettarsi nel
prossimo futuro. Lo hanno fatto con giuristi esperti in materia in un convegno
organizzato dalla Società italiana di fertilità e sterilità a Palazzo Marini.
La libertà ritrovata fa paura ha detto qualcuno , cosa comprensibile visto il
ribaltamento che la sentenza della Corte costituzionale ha determinato in questa
complessa materia. Evidentemente basandosi su principi «forti», ma quali
esattamente? «Il principio cardine cui si è ispirata la Corte è cha la tutela
dell'embrione anziché assoluta (come previsto dalla legge 40, ndr), deve essere
limitata dalla necessità di trovare un giusto bilanciamento con la tutela delle
esigenze di procreazione ha spiegato Marilisa D'Amico, ordinario di
diritto costituzionale all'università Statale di
Milano . In sostanza si 'affievolisce' la tutela dell'embrione per assicurare
possibilità concrete di gravidanza. La Corte ha quindi stabilito che una coppia
ha diritto al trattamento più adatto nel suo singolo caso, concordato con il
medico che si assume pienamente la responsabilità della strategia scelta. Va
comunque precisato che la decisione della Corte è una sentenza 'manipolativa'
che riscrive la legge per renderla compatibile con la Costituzione; ha, perciò,
un valore inconfutabile. Non troveranno spazio perciò ipotesi come quelle
ventilate dal Movimento per la Vita, che alla sentenza vuole contrapporre la
'tutela giuridica dell'embrione' ». «Il legislatore di fatto aveva considerato
la donna come mero strumento di procreazione e aveva annullato completamente la
figura del medico e la sostanza dell'atto terapeutico: ora gli ridà autonomia e
libertà di offrire alla coppia il trattamento che ritiene più idoneo precisa
l'avvocato fiorentino Maria Paola Costantini . Che cosa succederà adesso? Il
ministero dovrà stilare nuove linee guida che armonizzino il testo della legge
40 con la presa di posizione della Corte costituzionale».
E la diagnosi preimpianto? Già una serie di pronunciamenti del Tribunale di
Cagliari e del Tar del Lazio, in seguito a richieste di diagnosi genetiche
pre-impianto per gravi malattie ereditarie, aveva aperto la strada alla sua
fattibilità in Italia. «Ora, con questa sentenza, la Corte ha dichiarato
illegittime le limitazioni al numero di di embrioni producibili e alla
crioconservazione, rendendola finalmente praticabile ». precisa Marilisa
D'Amico. In sostanza non ci sono più limiti agli esami per conoscere lo stato
di salute dell'embrione e, una volta effettuata la diagnosi genetica prima
dell'impianto, è possibile congelare gli embrioni malati trasferendo in utero
soltanto quelli sani o, al massimo, portatori sani della malattia (per lo più
si tratta di talassemia e di fibrosi cistica). Si tratta in conclusione di una piccola
rivoluzione che riporta sulla scena il medico come figura «forte» delle scelte
di cura e enfatizza il patto terapeutico fra lui e le pazienti.
«Paradossalmente, da domani per noi medici il lavoro diventa più difficile;
utilizzare tre ovociti e trasferire gli embrioni formati è sicuramente più
semplice che capire le reali necessità caso per caso afferma Andrea Borini,
direttore scientifico del centro Tecnobios di Bologna . Non è possibile
ipotizzare il numero 'giusto' di embrioni che bisogna creare. Si dovrà tornare
ad utilizzare una serie di parametri, quale l'età della donna e i tentativi
infruttuosi precedenti. Spero, però, che non si arrivi al paradosso opposto,
che le coppie infertili considerino più attraenti i centri che utilizzeranno
molti ovociti». Come dire: dopo i danni della carestia, il rischio è che si
punti un po' troppo sull'abbondanza. Vedremo.. Franca Porciani
(
da "Corriere della Sera"
del 17-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera sezione: Salute data: 17/05/2009 - pag: 49 La testimonianza «All'estero abbiamo selezionato la vita che può salvarne un'altra» Viviamo a Roma e nostra figlia di quattro anni è ammalata di anemia di Fanconi, malattia progressivamente degenerativa, causa di gravi emorragie, anche fatali, e di tumori. Viviamo in uno stato di disperazione continua, il resto della vita non esiste più (o meglio, non esisteva, visto quello che ci sta succedendo!). L'unica soluzione è quella del trapianto, o di midollo o di cellule del cordone ombelicale da un soggetto compatibile. Per il trapianto di midollo è necessario trovare un donatore compatibile e questo non è facile, anche se si è in lista di attesa; e comunque le possibilità di riuscita di questo intervento non sono tanto buone quanto quelle di trapianto da una persona consanguinea. L'ideale è fare il trapianto dal cordone di un fratellino sano. È per questo che, forti anche del nostro desiderio di avere un secondo bambino, abbiamo intrapreso la strada della fecondazione assistita con diagnosi preimpianto sull'embrione e tipizzazione HLA (per identificare l'embrione sano e compatibile). Naturalmente, visti i divieti italiani (vediamo con soddisfazione che qualcosa sta cambiando, grazie alla Corte Costituzionale!), abbiamo dovuto ricorrere ad un centro estero. Siamo stati fortunati: dopo appena due tentativi (due viaggi molto costosi, economicamente e emotivamente, ma non ci lamentiamo visti i tanti amici che dopo tanti tentativi ancora non sono riusciti e tremano per la vita dei propri figli), un embrione non affetto dalla malattia e compatibile ha attecchito e adesso siamo al quinto mese di gravidanza. Questo secondo figlio è per noi, credenti, una doppia benedizione: per la sua stessa vita e per il fatto che la sua vita significherà anche la vita di sua sorella. (testimonianza raccolta grazie all'associazione Sos infertilità Onlus)>Torna all'inizio
(
da "Corriere della Sera"
del 17-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Giornale.it, Il"
del 17-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Nuova Sardegna, La"
del 17-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Messaggero Veneto,
Il" del 17-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Mattino, Il
(Benevento)" del 17-05-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Avellino))
Argomenti: Giustizia
(
da "Mattino, Il
(Nazionale)" del 17-05-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Mattino, Il
(Nazionale)" del 17-05-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Circondario Nord)) (Mattino, Il (City))
Argomenti: Giustizia