CENACOLO
DEI COGITANTI |
VENERDI' 22 Ictus oggi
CENTRO CONGRESSI MOLINETTE INCONTRA, CORSO BRAMANTE 88/90, ORE 9-1...
( da "Stampa, La" del
22-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9, ORE 18,30 Incontro con il noto teologo spagnolo José Maria Castillo, in occasione della pubblicazione del libro "La Chiesa e i diritti umani", introduce Franco Barbero. Centro della testa BARLUME, VIA REGGIO 4/M, ORE 18,30 Inaugurazione di "Viaggio al centro della testa.
arte contemporanea nei
rolli genova capitale per l'unesco - michela bompani
( da "Repubblica, La"
del 22-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: con la performance di Pierpaolo
Koss "Diritti umani". Alle 15 e alle
Polesine aperto a tutte le
culture ( da "Gazzettino,
Il (Rovigo)" del 23-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Ieri l'assessore a Diritti umani e Pace Tiziana Virgili ha presentato i tanti incontri e occasioni di confronto di cui è punteggiato il territorio «per offrire la possibilità di conoscersi, divertirsi insieme e condividere usi e consuetudini di Paesi differenti dal nostro.
Raimondo (Cocevest) riceve
"Croce per la Pace&q ( da "Caserta
News" del 25-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani". "In segno di ringraziamento" - ha riferito l'Ambasciatrice della Pace Agnese Ginocchio al Raimondo- "per l'assiduo e costante impegno profuso lungo il corso degli anni, per il servizio e l'attenzione mostrata verso la comunità territoriale ed internazionale, per la difesa del bene comune e la tutela dei valori della Pace e della solidarietà le affido questo piccolo
La linea totale con
l'Europa smentita dai fatti ( da "Unita,
L'" del 26-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Politici e quella ONU contro la Tortura e, infine, quella Europea sulla Protezione dei Diritti Umani vietano il respingimento di rifugiati alle frontiere e il rinvio verso i confini di territori in cui la loro vita o la loro libertà siano minacciate a motivo della loro razza o religione, della loro cittadinanza o appartenenza a un gruppo sociale o delle loro opinioni politiche (
Europa e diritti, un
film-inchiesta degli studenti del Toschi
( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 26-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: interno del progetto Educ (Educazione ai Diritti umani e alla cittadinanza) promosso dalla Provincia di Parma, nell?ambito del Corso in Discipline dello spettacolo dell?Istituto Toschi, esito finale del laboratorio di “Ripresa e regia cinema e tv” coordinato dal docente Mario Ponzi.
Diritti umani, Costa nega
l'uso del Porto ( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 26-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani, Costa nega l'uso del Porto Respinta la richiesta di ospitalità, la rete di associazioni punta il dito contro l'ex sindaco Martedì 26 Maggio 2009, Al Porto di Venezia non sbarcano i diritti umani. È polemica aperta fra la Rete diassociazioni "Tuttiidirittiumanipertutti" e il presidente dell?
Domani si presentala
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Il numero monografico s'intitola "Diritti umani e complessità della conoscenza". L'obiettivo è creare sinergie con il mondo professionale che ha competenza con l'argomento trattato. Interverranno Elio Cappuccio, insegnante e filosofo; Ornella Fazzina, docente; Corrado Giuliano, avvocato;
Carmen Lasorella apre la
Festa del Volontariato ( da "Gazzetta
di Modena,La" del 28-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Stasera alle 21 al Teatro Dadà tavola rotonda dal titolo «Diritti umani: dove?». Interverranno la celebre giornalista Rai Carmen Lasorella, e Padre Franco Moretti, direttore di Nigrizia. Modera Chiara Tassi, giornalista. Domani serata danzante in compagnia dei New Condor. Sabato dalle 9 alle 12 visite gratuite di controllo prevenzione melanoma.
La crisi? Bomba a
orologeria ( da "Sole
24 Ore, Il" del 28-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: MONDO data: 2009-05-28 - pag: 12 autore: Diritti umani. Il rapporto 2009 di Amnesty International «La crisi? Bomba a orologeria» Michele Pignatelli Una «bomba a orologeria » sociale, politica ed economica. Così Amnesty international definisce la crisi dei diritti umani causata, o quantomeno aggravata, dalla recessione mondiale.
E dal
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: è realizzato all'interno del progetto Educ (Educazione ai Diritti umani e alla cittadinanza) promosso dalla Provincia di Parma, nell'ambito del Corso in Discipline dello spettacolo dell'Istituto Toschi, esito finale del laboratorio di Ripresa e regia cinema e tv coordinato dal docente Mario Ponzi. Perché questo titolo?
Diritti umani, l'allarme
di Amnesty International. Migranti, Italia bocciata
( da "Dire" del
28-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani, l'allarme di Amnesty International. Migranti, Italia bocciata ROMA - 'Il mondo è seduto sopra una bomba a orologeria sociale, politica ed economica, innescata da una crisi dei diritti umani'. Questa la fotografia scattata da Amnesty International, che presenta a Londra, Roma e in altre capitali il proprio Rapporto annuale 2009.
Se la crisi nega la
dignità ( da "Galileo"
del 28-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: esplosiva crisi dei diritti umani”, ha spiegato Christine Weise, presidente della sezione italiana di Amnesty. “La recessione ha coinciso con un aumento delle violazioni dei diritti umani e ha distolto l?attenzione da esse. Prima, i diritti umani erano messi in secondo piano in nome della sicurezza, ora in nome della crisi economica&
Diritti umani visti dagli
studenti ( da "Trentino"
del 29-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani visti dagli studenti Oggi la premiazione del concorso di Trentino Solidale TRENTO. Oggi, cerimonia di premiazione del concorso sui Diritti Umani, ad ore 15, al teatro dei Salesiani di Trento alla presenza dei partecipanti, degli insegnanti, dei dirigenti scolastici e delle autorità locali e provinciali.
Chiuso il ciclo di
seminarisui diritti dei migranti ( da "Sicilia,
La" del 29-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: come in queste occasioni venga ripetutamente violata la Convenzione sui Diritti umani, portando esempi di ricorso di alcune associazioni alla Corte di Giustizia Europea. Condarelli si è soffermato sulla normativa europea riguardante le linee di finanziamento per la cooperazione allo sviluppo e alla progettazione sociale.
INTERCETTAZIONI/
GIORNALISTI IN BICI IL 9/6 CONTRO IL DDL ALFANO
( da "Wall Street Italia"
del 29-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: su un testo di legge che spinge l'Italia fuori dall'Europa - come dimostrano le ripetute sentenze della Corte dei Diritti umani di Strasburgo - isolandola da un contesto in cui i poteri di controllo democratico del potere, magistratura e stampa, sono i veri parametri su cui si misura il tasso di libertà e democrazia di un Paese".
Mark Steyn ci racconta
l'inquisizione islamica a un anno dalla sua gogna
( da "Foglio, Il" del
29-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: la commissione Diritti umani dice di essere una piccola commissione e che deve dare la priorità a Mark Steyn, piuttosto che ai killer delle musulmane. Il prezzo della libertà è una eterna vigilanza e quello che vogliono i movimenti islamici è criminalizzare la vigilanza usando il sistema legale”
Una risorsa per l'Europa
l'insegnamento della religione ( da "Libertà"
del 30-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: si conferma che la protezione internazionale dei diritti dell'uomo include l'orientamento sessuale e l'identità di genere e si riafferma il principio di non discriminazione, il quale richiede che i diritti umani si applichino allo stesso modo ad ogni essere umano, prescindendo dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere".
QUANDO LA MALEDUCAZIONE
DIVENTA UNA DITTATURA ( da "Corriere
della Sera" del 30-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La privazione del sonno è una forma di tortura largamente praticata. Tortura: non semplice fastidio. Il diritto di chi vuole dormire viene prima del diritto di chi vuole divertirsi. Punto. Resta però il fatto che disinnescare l'intolleranza è l'unica strada per svelenire il nostro convivere in città.
lo sgalateo di pisani, un
libro che fa del bene ( da "Tirreno,
Il" del 31-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Università dello stato di Bahia, in Brasile, nella campagna nazionale "Sos Tortura". L'autore ha richiesto al professor Gino Taparelli, sociologio di origine italiana, docente presso quella università e da anni impegnato nella difesa dei diritti umani con il nucleo bahaino "Tortura nunca mais", di gestire in loco questi aiuti.
Ginocchio ammonisce:
"Basta Arroganza" ( da "Caserta
News" del 31-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: per il riscatto ed i diritti della nostra terra e per i diritti di ogni singolo cittadino a partire dagli ultimi. Ma per fare questo é necessario possedere in se il senso del fare vera politica di servizio, e trovare risorse umane che siano in grado di ascoltare e di vedere oltre le mura della nostra città, eliminando ogni barriera e paraocchi.
Un'ecatombe non misurata
dunque ancora più tragica ( da "Avvenire"
del 31-05-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: mercoledì al Consiglio per i diritti umani dell'Onu è andato in scena un altro sconfortante spettacolo di accidia politica, conclusosi con una blanda risoluzione che esclude proprio l'apertura di un'indagine sulla violazione dei diritti umani nel conflitto. Non è un caso che il ministro per i Diritti umani di Colombo, Mahinda Samarasingha,
( da "Stampa, La" del
22-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
VENERDI' 22 Ictus
oggi CENTRO CONGRESSI MOLINETTE INCONTRA, CORSO BRAMANTE 88/90, ORE 9-18
Convegno "Festeggiamo i 60 anni della Reumatologia dell'Aou San Giovanni
Battista - Molinette di Torino. Traguardi e progetti", organizzato dal
dottor Enrico Fusaro. Farmacista di reparto CENTRO CONGRESSI DEL LINGOTTO, VIA
NIZZA 280, ORE 9-18 Convegno nazionale "Il farmacista di reparto tra
aspettative e competenze, modelli e risultati", organizzato dalla Farmacia
ospedaliera dell'ospedale Molinette di Torino. I forti INGEGNERIA
DELL'AUTOVEICOLO, LINGOTTO, VIA NIZZA 230, ORE 9 Seminario internazionale
"La virtù dei Forti", incentrato sulle metodologie e le strategie da
adottare per la valorizzazione dei forti militari storici. Escatologia CENTRO
STUDI LUIGI PAREYSON, VIA PO 18, ORE 9,30 Convegno "Le cose ultime.
Momenti e forme dell'escatologia": il tema dell'escatologia verrà
affrontato così come emerge dalle esperienze religiose che sono alla base della
nostra cultura, l'ebraismo biblico e quello ellenistico, il cristianesimo
nascente e la cultura religiosa tardo-antica. Interverranno esperti come Paolo
De Benedetti, Paolo Sacchi, Claudio Gianotto e Aldo Magris. Info 011/6702747 o
www.pareyson.unito.it. Mediazione PIAZZA CARLINA, ORE 14,30-17,30 La Camera di
commercio di Torino propone il "Tram della mediazione": una vettura
del 1932, che attraverserà il centro storico e su cui gli interessati potranno
salire gratuitamente per ricevere informazioni sui servizi di mediazione. Il
tram e partirà ogni ora e mezza. Info conciliazione.consumatori@to.ca
( da "Repubblica, La"
del 22-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina XIX - Genova
Arte contemporanea nei Rolli Genova capitale per l´Unesco MICHELA BOMPANI «La
Liguria potrebbe essere la sede della prima edizione delle giornate nazionali dedicate
in Italia ai siti Unesco, un progetto in fase avanzata del ministero per i Beni
Culturali, che potrebbe partire proprio da Genova, nel marzo 2010» l´annuncio è
dell´assessore al Turismo della Regione, Margherita Bozzano, alla vigilia del
week-end dedicato al sito Unesco di Genova, la teoria di quarantadue palazzi
dei Rolli. La Regione ha appena finanziato il progetto "Rolli"
elaborato dal Sistema turistico locale (Stl) del Comune, con la Fondazione per
la Cultura e l´associazione Rolli con 320.000 euro fino alla fine del 2010, per
valorizzare e promuovere il patrimonio genovese dell´umanità.
E nel finanziamento rientra la nascita a Palazzo Ducale di una stanza
"virtuale", in cui si potrà camminare ed entrare nei palazzi
incoronati dall´Unesco. Domani e domenica saranno "Rolli days": dalle
10 alle 19, diciotto palazzi della città antica ospiteranno installazioni e
opere di arte contemporanea, performance di danza, concerti di musica
contemporanea e barocca, ma anche degustazioni. Collezionisti privati e sedici
gallerie d´arte genovesi, torinese, milanesi, bolognesi presenteranno le opere
degli artisti delle proprie "scuderie", dal grande scultore indiano
Anish Kapoor (palazzo Pallavicini, via XXV aprile) ai densi frammenti di corpi
di Ruben (palazzo Tursi), dal cortocircuito video-sonoro di "Fenomenologia
dello spirito" di Giuliano Galletta (palazzo Di Negro, via Ponte reale)
alle "città liquide" di Virginia Monteverde (palazzo Tursi).
Performance e concerti partono alle 11.30, domani, in via Garibaldi: con la performance di Pierpaolo Koss "Diritti umani". Alle 15 e alle
( da "Gazzettino, Il (Rovigo)"
del 23-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
Polesine aperto a
tutte le culture Virgili: «Opportunità per conoscersi» Sabato 23 Maggio 2009, La
terza edizione di "Una cultura mille culture" l'itinerario
interculturale sostenuto dalla Provincia per un Polesine aperto verso la
mondialità che, senza pregiudizi, contrasti la deriva di intolleranza verso cui
sta scivolando il Paese, si presenta quest'anno con una ricca agenda di
appuntamenti. Il clou tra maggio e giugno con le altre date spalmate durante
l'estate e nell'ultima parte dell'anno. Ieri l'assessore a Diritti umani e Pace Tiziana Virgili ha presentato i tanti incontri e
occasioni di confronto di cui è punteggiato il territorio «per offrire la
possibilità di conoscersi, divertirsi insieme e condividere usi e consuetudini
di Paesi differenti dal nostro. Il programma - ha precisato l'assessore
- è stato predisposto grazie alla proficua collaborazione offerta dai Comuni,
dal Cpt, dalla Caritas, dal'Ater e dalle tante associazioni di volontariato che
aderiscono». Una rappresentanza era ieri in Provincia per testimoniare la
comunanza di intenti tra le iniziative dell'assessorato provinciale e gli sforzi
che il mondo del volontariato fa per essere sempre dalla parte degli ultimi e
di chi chiede sostegno. Maggio è il mese della mondialità, celebrazione giunta
alla 14. edizione iniziata l'8 maggio e che si concluderà ala fien del mese.
Giovedì intanto è già iniziato il progetto pilotas che vede in prima linea la
Dante Alighieri teso all'approfondimento della lingua e della cultura italiana.
Lunedì 25 maggio alle 17 il secondo appuntamento del progetto con la proiezione
del film "A tu per tu con il Delta del Po" in Accademia dei Concordi.
Sempre lunedì alle 11 al Teatro Studio di viale Oroboni, spettacolo teatrale
per le superiori "Hijab o del confine". Ad Arquà e Bosaro dal 29
maggio al 2 giugno, è in programma la quarta edizione del "Meeting raduno
internazionale tra arte e cultura africana". Importante la data del 20
giugno quando a Rovigo in piazzetta Annonaria si terrà la festa interculturale
che quest'anno sarà dedicata al diritto d'asilo nella giornata internazionale
dei rifugiati. A Badia dal 4 al 12 luglio si terrà la 26. edizione del Festival
dei popoli dal titolo "Cambiare si deve" curata dal Centro di
documentazione. La Festa dei popoli si terrà dall'11 al 13 settembre anche a
Occhiobello mentre il 12 settembre in via Baruchello a Rovigo è in programma la
Giornata dei vicini, festa europea dei vicini intitolata "Meglio vivere
insieme". Infine altri appuntamenti sono previsti a ottobre mentre a
dicembre in data da decidere verrà presentato in Accademia dei Concordi il 19.
rapporto statistico sull'immigrazione curato dalla Caritas Migrantes. Franco
Pavan
( da "Caserta News"
del 25-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lunedì 25 Maggio
2009 Raimondo (Cocevest) riceve "Croce per la Pace" PREMIAZIONI |
Grazzanise A conclusione del lungo corso avviato nel 2008 di formazione
politica, di educazione ad una cittadinanza consapevole e responsabile promosso
dal Cocevest (Comitato per la celebrazione degli eventi storici) culminato con
la consegna degli attestati a tutti i giovani corsisti, é seguita la cerimonia
di investitura e di consegna della prestigioso riconoscimento della "Croce
Internazionale per la Pace" conferita al presidente dell' Associazione
Coceverst prof. Raffaele Raimondo, ex dirigente scolastico e giornalista, da
parte dell'Ambasciatrice internazionale per la Pace Agnese Ginocchio, ospite e
relatrice all'ultimo incontro del Cocevest dal titolo: "Dove va il
mondo?", nel corso del quale la testimonial della Pace ha lanciato
l'appello rivolto ai candidati sindaci e politici dal titolo: "Costruiamo
le città dei Diritti umani". "In segno di ringraziamento" - ha riferito
l'Ambasciatrice della Pace Agnese Ginocchio al Raimondo- "per l'assiduo e
costante impegno profuso lungo il corso degli anni, per il servizio e
l'attenzione mostrata verso la comunità territoriale ed internazionale, per la
difesa del bene comune e la tutela dei valori della Pace e della solidarietà le
affido questo piccolo e grande segno di contraddizione e di
vittoria". L'ambasciatrice della Pace ha poi delegato il dott. Vito
Gravante, capogruppo consiliare di opposizione del comune di Grazzanise
presente all'incontro, ad investire il prof Raffaele Raimondo della Croce della
Pace, in segno di vicinanza a questa martoriata terra devastata dal disastro
ambientale di Ferrandelle e dalla piaga della camorra. " Le
amministrazioni comunali - ha riferito la Tetsimonial della Pace- devono
impegnarsi al massimo e camminare insieme ai cittadini per il rilancio del
basso Volturno. Costruiamo insieme le città dei Diritti
affinché Grazzanise, S. Maria la Fossa e tutta la provincia di Terra di lavoro
si possa trasformare in "Terra per la Pace e la Giustizia". Noi non
vi lasceremo soli, vi sosterremo in questa battaglia di civiltà per il riscatto
del sud, perché è giunta l'ora di riportare Speranza e fiducia e futuro ad ogni
cittadino di questa terra , ma per questo c'é bisogno di impegno civile da
parte di ciascuno e di lotta ad ogni forma di illegalità". Alle parole
della testimonial della Pace davanti ad un emozionatissimo Raffaele Raimondo
investito della Croce della Pace, consegnata alla memoria del 17mo anniversario
della Strage di Capaci, é seguito un fortissimo applauso di consenso da parte
di tutti i presenti e dei corsisti del Cocevest".
( da "Unita, L'" del 26-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
La «linea totale»
con l'Europa smentita dai fatti ITALIA-RAZZISMO è promossa da Siamo in linea
totale con le direttive europee e il diritto internazionale». «In quei barconi,
di profughi, non c'è praticamente nessuno... forse uno su dieci» (Silvio
Berlusconi). Altro che uno su dieci: i dati dello stesso ministero dell'Interno
dicono che il titolo di rifugiato è stato riconosciuto al 35% degli oltre 36
mila migranti sbarcati nel 2008. Secondo una ricerca condotta da A Buon
Diritto, molti provengono da situazioni di guerra o di guerra civile: sono di
origine curda (7,3%), somala (12,3%), palestinese (11,5%) o irachena (8,3%). E
poi quei respingimenti sono davvero «in linea totale» con il diritto
internazionale? La Convenzione sui Rifugiati del 1951, il Protocollo del 1967,
la Convenzione sui Diritti Civili e Politici e quella ONU
contro la Tortura e, infine, quella Europea sulla Protezione dei Diritti Umani
vietano il respingimento di rifugiati alle frontiere e il rinvio verso i
confini di territori in cui la loro vita o la loro libertà siano minacciate a
motivo della loro razza o religione, della loro cittadinanza o appartenenza a
un gruppo sociale o delle loro opinioni politiche (a meno che non
costituiscano una minaccia per la collettività, a seguito di una condanna
definitiva per un crimine particolarmente grave). L'obbligo di non
respingimento si applica, senza vincoli geografici, a tutti gli agenti statali,
all'interno e all'esterno del territorio nazionale, per
( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 26-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
Europa e diritti, un
film-inchiesta degli studenti del Toschi L’Italia e l’Europa allo
specchio in un film in presa diretta sulla realtà, un’inchiesta fatta di immagini e interviste
raccolte a Parma e ad Amsterdam sui diritti di cittadinanza, temi di attualità
come il matrimonio e la convivenza tra coppie etero e gay, lo stato e la legalizzazione
di prostituzione e droghe leggere. A girarlo un gruppo di ragazze e ragazzi parmigiani di 18 anni,
studenti della classe 5^ A dell’Istituto d’Arte Paolo Toschi, che lo
presenteranno in anteprima giovedì 28 maggio alle 21.15 al Cinema Edison d’essai
di Parma (ingresso gratuito). L’inutile fuga necessaria, questo il titolo del
documentario, è realizzato all’interno del progetto Educ (Educazione ai Diritti umani
e alla cittadinanza) promosso dalla Provincia di Parma, nell’ambito
del Corso in Discipline dello spettacolo dell’Istituto Toschi, esito finale del laboratorio di “Ripresa e
regia cinema e tv” coordinato dal docente Mario Ponzi. Perché questo titolo? “I
giovani, gli adolescenti cercano spesso di fuggire dalla propria realtà per
cercarne un'altra, magari più vicina alle proprie esigenze”, spiega Ponzi. “Da
un punto di vista concreto e pratico, si scopre che in fondo si tratta di una
fuga inutile, che però diventa necessaria per potersi misurare e confrontare
direttamente con il mondo e tornare a casa con nuovi stimoli e nuove
conoscenze. In una parola più adulti”. Girato con lo stile incalzante di un
reportage fatto di interviste e racconti raccolti tra l’Italia
e l’Olanda, il film mette a confronto due paesi dell’Unione europea su temi che
riguardano la vita delle persone. Per scoprire, dalla voce di esperti e uomini delle
istituzioni, come all’interno della vecchia Europa si concepiscono e
regolano i diritti. Ne vien fuori un ritratto di due realtà molto diverse,
“unite dalla grande idea di Europa, un viaggio che può assomigliare ad una fuga
che apre vari
interrogativi sulla nostra realtà e sul nostro personale rapporto con le
istituzioni”, spiegano i ragazzi. Tutto è partito dal tema dei diritti, ma il
tentativo di raccontarli ha portato inevitabilmente a bussare alle porte delle
istituzioni. “Si è scoperto così che qualcosa di apparentemente semplice
diventa complicato, che la libertà può avere diversi significati e che
controllo non è sempre sinonimo di repressione”. Qualche esempio? L’Olanda
(ma non solo) tutela le coppie di fatto, o le coppie gay, mentre in Italia l’unica
relazione garantita dalla legge è quella matrimoniale etero. In Olanda le
droghe leggere sono legali, lì però il controllo si sposta sull’uso dell’alcol
(perché l’alcol è causa di morte). Differenze culturali e sociali che si traducono in differenze nel rapporto
tra cittadini e istituzioni e in un diverso modo di vedere i diritti. Un’istantanea
che fotografa la realtà senza commenti pro o contro, un’esperienza che ha
portato i ragazzi del Toschi a conoscere dalla voce di esperti e protagonisti come lo stato possa
influire sulla vita concreta delle persone. Cinema Edison d’essai,
Largo 8 marzo, 9b, tel 0521 964803.
( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 26-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
Diritti umani, Costa nega l'uso del Porto
Respinta la richiesta di ospitalità, la rete di associazioni punta il dito
contro l'ex sindaco Martedì 26 Maggio 2009, Al Porto di Venezia non sbarcano i
diritti umani. È polemica aperta fra la Rete
diassociazioni "Tuttiidirittiumanipertutti"
e il presidente dell?Autorità portuale veneziana, Paolo Costa, cui nei giorni scorsi era
stata chiesta ospitalità per una manifestazione in programma il 2 giugno, in
occasione della Festa della Repubblica. Una delegazione della rete di
associazioni veneziane, che da tempo opera in città in difesa dei diritti
sanciti dalla Costituzione e dalle Convenzioni internazionali, ieri si è recata
nella sede dell'Aautorità portuale per chiedere di essere ricevuta da Costa.
«Da quasi un mese - si legga in una nota - la rete aveva chiesto un incontro
con il suddetto presidente, in merito alla richiesta di concedere una parte del
porto per ospitare una manifestazione il 2 giugno dal titolo: "Per un due
giugno di pace e diritti. La festa della Repubblica che vorremmo"».
L'appello era stato firmato da decine di associazioni, tra cui la Caritas
diocesana, Pax Christi, Emergency, Razzismo Stop, il Villaggio Globale, Mani
tese, la Comunità afghana, la Comunità italo araba, la Rete antirazzista,
Cannareggio 2000, Armeni senza frontiere e tante altre. «Dopo tre ore trascorse
ad aspettare nell'atrio - e dopo numerose e-mail senza risposta scrivono i
volontari - senza che il presidente Costa trovasse cinque minuti per incontrare
una delegazione che rappresenta molte delle associazioni cittadine, e solo dopo
numerose insistenze, è pervenuta una lettera in carta intestata dall'Autorità
portuale in cui l'ente si dichiara "non competente ad ospitare o
autorizzare manifestazioni di alcun tipo, per quanto condivisibili". La
rete ritiene questa scusa pretestuosa in quanto innumerevoli e varie
manifestazioni si svolgono costantemente al porto di Venezia, dalle fiere alle
feste di Carnevale, dalle mostre di animali domestici al Salone nautico.
Evidentemente il divieto vale solo per le manifestazioni che parlano di pace e
diritti. La rete pensava che l'autorità portuale avrebbe dimostrato una diversa
sensibilità rispetto a quella che poteva essere un'occasione per trasformare,
almeno per un giorno, il luogo della frontiera e dei respingimenti di profughi
in cerca di asilo, sui quali ha aperto un procedimento anche la Corte europea
dei diritti umani, in uno spazio di condivisione e
antirazzismo». Per questo la scelta del Porto non era affatto casuale: «L'avere
nei fatti negato questo permesso è una presa di posizione che il presidente
Paolo Costa ha assunto nei confronti delle associazioni che fanno parte della
rete, del percorso e dei valori che la rete stessa promuove e rappresenta.
Riteniamo inaccettabile questo divieto e lanciamo, intanto, per il 2 giugno
"Il battello dei diritti" che partirà dal Tronchetto alle ore 9:30,
si fermerà a Rialto, proseguirà fino a Piazza S. Marco e si concluderà proprio
alla Marittima».
( da "Sicilia, La"
del 27-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domani si presenta
la «Città sociale» m. t.) È una delle maggiori riviste culturali nel panorama
nazionale. Ed è siracusana. Il secondo numero de «La Città Sociale» verrà
presentato domani, alle 18,30, nella biblioteca dell'Ordine degli Avvocati al
Tribunale. Il numero monografico s'intitola "Diritti umani e complessità della conoscenza". L'obiettivo è creare
sinergie con il mondo professionale che ha competenza con l'argomento trattato.
Interverranno Elio Cappuccio, insegnante e filosofo; Ornella Fazzina, docente;
Corrado Giuliano, avvocato; Sebastiano Grimaldi, segretario del
consiglio dell'ordine degli avvocati e Antonio Casciaro, direttore editoriale
della rivista.
( da "Gazzetta di Modena,La"
del 28-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
Castelfranco. Tre giorni
d'incontri nelle piazze Carmen Lasorella apre la Festa del Volontariato
CASTELFRANCO. Da oggi a domenica appuntamento in piazza Della Vittoria e in
piazza Garibaldi di Castelfranco con la Festa del Volontariato. Stasera alle 21 al Teatro Dadà tavola rotonda dal titolo «Diritti umani: dove?». Interverranno la celebre giornalista Rai Carmen
Lasorella, e Padre Franco Moretti, direttore di Nigrizia. Modera Chiara Tassi,
giornalista. Domani serata danzante in compagnia dei New Condor. Sabato dalle 9
alle 12 visite gratuite di controllo prevenzione melanoma. Dalle 16 alle
19 laboratori per bambini con l'associazione Solechegioca. Alle 19 esibizione
del gruppo Aerobica della Polisportiva Castelfranco e alle 21 «Buskers Festival
- musica e danze dall'Africa». Domenica alle 10 biciclettata della solidarietà
a Villa Sorra. Dalle 10 alle 12, analisi del sangue e consulenze cardiologiche
gratuite. Alle 12.30 «Tutti a tavola col Volontariato»; dalle 16 alle 19
«Buskers Festival - ritmi e percussioni africane». Alle 21 «Magic Rock - danze
acrobatiche e rock'n'roll sotto le stelle». Per tutta la durata della festa
stand gastronomico; pesca della solidarietà incontri e convegni; stand del
volontariato. Il ricavato delle diverse iniziative sarà devoluto al progetto «Un'ostetrica
per il distretto di Castelfranco». Per informazioni e dettagli sull'iniziativa
visitare il sito www.volontariamo.org. (o.g.)
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 28-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-05-28 - pag: 12 autore: Diritti umani. Il rapporto 2009 di Amnesty International «La crisi? Bomba a
orologeria» Michele Pignatelli Una «bomba a orologeria » sociale, politica ed
economica. Così Amnesty international definisce la crisi dei diritti umani causata, o quantomeno aggravata, dalla recessione mondiale.
La denuncia emerge dal rapporto annuale 2009 dell'organizzazione
internazionale, presentato ieri a a Londra, Roma e in altre capitali, che
fotografa la situazione in 157 paesi. «La recessione- ha dichiarato Christine
Weise, presidente della sezione italiana di Amnesty - ha aggravato le
violazioni dei diritti umani, distolto l'attenzione da
esse e creato nuovi problemi. Prima i diritti umani
erano messi in secondo piano in nome della sicurezza, ora in nome della crisi
economica ». Il che, tradotto in termini concreti, significa mancanza di cibo,
lavoro, acqua potabile, terra e abitazioni, ma anche più diseguaglianza,
xenofobia, razzismo, violenza e repressione. E se i primi effetti sono visibili
soprattutto nei paesi poveri, i secondi sono ben evidenti anche nelle nazioni
ricche. Basti pensare alle politiche restrittive adottate in Europa come
reazione alla crescente pressione migratoria. Tra i "cattivi esempi"
citati da Amnesty a questo proposito, c'è in particolare l'Italia, criticata
per la «china razzista» presa con gli sgomberi dei rom e le politiche più restrittive
adottate nei confronti dell'immigrazione clandestina. Nel rapporto 2009 non
mancano riferimenti a ben precise catastrofi umanitarie:
su tutte quella innescata a Gaza dall'operazione israeliana Piombo fuso.
Tuttavia, insiemeal nesso tra recessione e crisi dei diritti umani,
merita di essere almeno segnalata una seconda denuncia di carattere più
generale. «I paesi del G-20 - ha osservato ancora la Weise - si stanno
presentando alla ribalta internazionale come un soggetto nuovo che rivendica un
peso politico maggiore. Tuttavia, in tema di diritti umani,
questo gruppo dimostra di avere un approccio vecchio e fallimentare, fatto di
violazioni, retorica priva di azione, promozione dei diritti all'estero e
negazione in casa propria». Pochi dati lo confermano: in questi paesi è
avvenuto il 78% delle esecuzioni capitali del 2008, il 79% delle torture e
maltrattamenti, il 74% delle detenzioni illegali. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CAUSA ED EFFETTO La recessione ha aggravato la situazione nei paesi poveri
Accuse all'Italia per le scelte più restrittive contro l'immigrazione
clandestina
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 28-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
SPETTACOLI
28-05-2009 CINEMA EDISON STASERA PRESENTAZIONE E dal «Toschi» reportage tra
Parma e Amsterdam II L'Italia e l'Europa allo specchio in un film in presa
diretta sulla realtà, un'inchiesta fatta di immagini e interviste raccolte a
Parma e ad Amsterdam sui diritti di cittadinanza, temi di attualità come il
matrimonio e la convivenza tra coppie etero e gay, lo stato e la legalizzazione
di prostituzione e droghe leggere. A girarlo, con lo stile incalzante di un
reportage fatto di interviste e racconti raccolti tra l'Ita- lia e l'Olanda, un
gruppo di ragazze e ragazzi parmigiani di 18 anni, studenti della classe 5^ A
dell'Istituto d'Arte Paolo Toschi, che lo presenteranno in anteprima stasera
alle 21.15 al Cinema Edison (ingresso gratuito). «L'inutile fuga necessaria»,
questo il titolo del documentario, è realizzato all'interno
del progetto Educ (Educazione ai Diritti umani e
alla cittadinanza) promosso dalla Provincia di Parma, nell'ambito del Corso in
Discipline dello spettacolo dell'Istituto Toschi, esito finale del laboratorio
di Ripresa e regia cinema e tv coordinato dal docente Mario Ponzi. Perché
questo titolo? «I giovani, gli adolescenti cercano spesso di fuggire
dalla propria realtà per cercarne un'altra, magari più vicina alle proprie
esigenze - spiega Ponzi - Da un punto di vista concreto e pratico, si scopre
che in fondo si tratta di una fuga inutile, che però diventa necessaria per
potersi misurare e confrontare direttamente con il mondo e tornare a casa con
nuovi stimoli e nuove conoscenze. In una parola più adulti». Per informazioni:
tel 0521 964803.
( da "Dire" del
28-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
Diritti umani, l'allarme di Amnesty
International. Migranti, Italia bocciata ROMA - 'Il mondo è seduto sopra una bomba
a orologeria sociale, politica ed economica, innescata da una crisi dei diritti
umani'. Questa la fotografia scattata da
Amnesty International, che presenta a Londra, Roma e in altre capitali il
proprio Rapporto annuale 2009. Il volume analizza la situazione dei diritti umani in 157 paesi e territori nell'anno precedente. 'Dietro
alla crisi economica si cela una esplosiva crisi dei diritti umani-
ha affermato Christine Weise, presidente della sezione italiana di Amnesty
international nel corso della conferenza stampa di Roma -. La recessione ha
aggravato le violazioni dei diritti umani, distolto
l'attenzione da esse e creato nuovi problemi. Prima, i diritti umani erano messi in secondo piano in nome della sicurezza,
ora in nome della crisi economica'. E ha sottolineato: 'Il mondo ha bisogno di
un nuovo tipo di leadership, di un new deal dedicato ai diritti umani: ha bisogno non di promesse di carta ma di azioni e
impegni concreti per disinnescare la bomba a orologeria, di investire nei
diritti umani quanto s'investe nell'economia. Miliardi
di persone sono private di sicurezza, giustizia e dignità. La crisi che le
colpisce ha a che fare con la mancanza di cibo, di lavoro, di acqua potabile,
di terra e di alloggio ma anche con l'aumento di disuguaglianza, xenofobia,
razzismo, violenza e repressione'. Tra gli esempi più evidenti di questa crisi,
la Weise ha citato: 'la negazione alle comunità indigene del diritto
fondamentale a una vita dignitosa, nonostante la crescita economica in paesi
come Brasile, Messico e India; gli sgomberi forzati di centinaia di migliaia di
persone da insediamenti abitativi precari o terreni agricoli, in nome dello
sviluppo economico; il vertiginoso aumento dei prezzi, che ha provocato altra
fame e altre malattie e, in paesi come Corea del Nord, Myanmar e Zimbabwe,
l'uso del cibo come arma politica; il persistere della violenza e della
discriminazione nei confronti delle donne; la reazione alla pressione
migratoria da parte dei paesi di destinazione e di transito, che hanno adottato
politiche ancora più restrittive, con l'Europa a indicare il cammino in
collusione con governi come Mauritania, Marocco e Libia'. PERICOLO RIVOLTE. Ha
aggiunto la Weise: 'Osserviamo nel mondo crescenti segnali di rivolta e
violenza politica. Il rischio è che la recessione porti con sé maggiore
repressione. Lo abbiamo già visto in Tunisia, Egitto, Camerun e altri paesi
africani, quando i governi hanno stroncato duramente le proteste contro la
situazione economica, sociale e politica. L'impunità della polizia e delle
forze di sicurezza è risultata dominante. La Cina e la Russia sono la prova che
all'apertura dei mercati non è corrisposta l'apertura delle società. Attivisti
per i diritti umani, giornalisti, avvocati,
sindacalisti sono stati intimiditi, minacciati, aggrediti, incriminati o uccisi
in ogni parte del mondo'. Mentre si concentrano sui tentativi di rianimare
l'economia globale, i leader del mondo trascurano quei conflitti mortali che
producono violazioni dei diritti umani di massa. Ha
puntualizzato la Weise: 'Da Gaza al Darfur, dall'est della Repubblica
Democratica del Congo al nord dello Sri Lanka, il costo umano dei conflitti è
risultato orrendo e la blanda risposta della comunità internazionale è stata
scioccante. Le operazioni militari in Afghanistan e Pakistan sono aumentate,
tenendo in scarso conto le implicazioni dal punto di vista dei diritti umani. Le crisi sono interconnesse tra loro: ignorarne una
per concentrarsi su un'altra non fa altro che aggravarle entrambe. La ripresa
dell'economia non sarà equa e non durerà a lungo se i governi non porranno fine
alle violazioni dei diritti umani che creano e
acuiscono la povertà e se non fermeranno i conflitti armati che generano nuove
violazioni'. NUOVI ATTORI, VECCHI APPROCCI. Per il presidente della sezione
italiana di Amnesty international, 'i paesi del G20 si stanno presentando alla
ribalta internazionale come un soggetto nuovo, portatore di istanze e soluzioni
e che rivendica un peso politico maggiore. Tuttavia, in tema di diritti umani, questo gruppo dimostra di avere un approccio vecchio
e fallimentare fatto di violazioni, retorica priva di azione, promozione dei
diritti all'estero e negazione in casa propria, copertura politica degli
alleati. Il new deal che abbiamo in mente deve evitare tanto gli approcci
selettivi quanto i doppi standard in materia di diritti umani'.
Quanto agli Stati Uniti, 'abbiamo apprezzato la decisione del presidente Obama
di chiudere Guantánamo e denunciare la tortura. Assumere la responsabilità per
quanto accaduto nella 'guerra al terrore' e chiamare a rispondere i
responsabili delle violazioni dei diritti umani
commesse nel suo contesto, accrescerà tanto la sicurezza globale quanto
l'autorità morale degli Stati Uniti'. NUOVA CAMPAGNA. Sottolineando come la
crisi economica abbia creato un urgente bisogno di cambiamento, la Weise ha
annunciato il lancio di una nuova campagna globale di Amnesty international,
che intende affrontare e fermare le violazioni dei diritti umani
che creano e acuiscono la povertà. In Italia, la campagna si chiamerà 'Io
pretendo dignità'. 'La povertà è caratterizzata da privazione, disuguaglianza,
ingiustizia, insicurezza e oppressione, cioè da una serie di fattori che
insieme erodono il primo dei diritti umani: la dignità
di ogni essere umano- ha concluso la Weise-. Per questo, la dignità è al centro
di questa nuova campagna. Non è una semplice coincidenza il fatto che la
maggior parte dei poveri del mondo siano donne, migranti e appartenenti a
minoranze etniche o religiose. Quasi 50 anni fa, Amnesty International venne
creata per chiedere il rilascio dei prigionieri di coscienza. Oggi noi
pretendiamo dignità per i prigionieri della povertà, affinché possano cambiare
la loro vita'. 'ITALIA BOCCIATA: RESPINGIMENTI, NUOVO TIPO DI VIOLAZIONE DEI
DIRITTI UMANI' - 'Un nuovo tipo di violazione dei diritti umani
è il respingimento in mare verso la Libia dei barconi di migranti'. Sono parole
di dura condanna verso le nuove azioni intraprese dal governo Berlusconi nei
confronti dei migranti che arrivano sui barconi, pronunciate dal neopresidente
della sezione italiana di Amnesty International, Christine Weise a margine
della presentazione del rapporto annuale 2009 sui diritti umani
nel mondo. 'L'Italia è responsabile di ciò che accadrà a ognuna delle persone riportate
in Libia' ha affermato Weise nel corso della conferenza stampa. 'Tra il 7 e
l'11 maggio 2009, con una decisione senza precedenti, l'Italia ha condotto
forzatamente in Libia circa 500 tra migranti e richiedenti asilo' scrive
Amnesty 'senza alcuna valutazione sul possibile bisogno di protezione
internazionale degli stessi e quindi violando i propri obblighi in materia di
diritto internazionale d'asilo e dei diritti umani'.
Secondo l'Ong, in questo modo, i richiedenti asilo, il cui dovere di protezione
è sancito dalle convenzioni internazionali firmate anche dal nostro Paese, sono
a rischio di 'persecuzioni, torture e altre gravi violazioni dei diritti umani', visto che 'La Libia non ha una procedura d'asilo e
non offre protezione a migranti e rifugiati'. 'PACCHETTO SICUREZZA PERICOLOSO'
- 'Le norme contenute nel pacchetto sicurezza hanno un impatto pericoloso sui
diritti umani e producono maggiore insicurezza'. È
l'analisi fatta da Amnesty international alla presentazione del rapporto
annuale 2009 sulla situazione dei diritti umani nel
mondo, in cui viene dedicata un'ampia pagina alla realtà italiana. Il reato di
ingresso e permanenza irregolare sul territorio dello Stato, considerato tra
l'altro un'aggravante generica con conseguente incremento della pena, 'è una
norma palesemente discriminatoria', secondo l'Ong, e, se confermata al Senato,
produrrà una serie di 'conseguenze allarmanti sui diritti umani
dei migranti irregolari'. Temendo la denuncia, i migranti senza permesso di
soggiorno, prevede Amnesty, 'sarebbero indotti a sottrarsi all'incontro con
ogni tipo di istituzione e di ufficio pubblico, tenendosi alla larga da
ospedali, scuole, con immaginabili conseguenze sul diritto alla salute,
all'istruzione per i figli, alla registrazione dei nuovi nati'. Più in
generale, l'Ong lancia l'allarme sulla 'china razzista' presa dall'Italia con
'l'accanimento discriminatorio contro i gruppi deboli nell'approccio che
privilegia la sicurezza ai diritti umani'. 28 maggio
2009
( da "Galileo" del
28-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
28 maggio 09Diritti umani | RAPPORTO AMNESTY 2009 Se la crisi nega la
dignità La recessione ha coinciso con un aumento delle violazioni dei diritti umani e ha distolto l’attenzione da esse
L'insicurezza dovuta alla crisi economica ha contribuito a mettere in secondo
piano i diritti umani nel mondo. Lo denuncia il rapporto annuale di Amnesty
International, che nell’occasione ha lanciato la campagna “Io pretendo
dignità. Diritti umani = meno povertà”. Su 157 paesi presi in analisi
dal gennaio al dicembre 2008, sono almeno 81 quelli in cui sono state imposte
limitazioni alla libertà di espressione, 50 i paesi dove si sono svolti
processi iniqui, il 47 per cento dei quali fanno parte del G20, e 90 (74 per
cento del G20) quelli in cui i prigionieri sono stati sottoposti a periodi di
detenzione prolungata, spesso senza accusa né processo. Oltre 2.300 i
prigionieri messi a morte in 25 paesi e altrettanti quelli che hanno subito
torture e maltrattamenti in 80 paesi. Anche in questo caso il primato spetta ai
paesi del G20, rispettivamente con il 78 per cento delle esecuzioni e il 79 per
cento delle torture. Ben 27 paesi hanno respinto chi richiedeva asilo politico
e 24 hanno eseguito lo sgombero forzato di migliaia di persone da insediamenti
abitativi precari o terreni agricoli. “Dietro alla crisi economica si cela un’esplosiva
crisi dei diritti umani”, ha spiegato Christine Weise, presidente della
sezione italiana di Amnesty. “La recessione ha coinciso con un aumento delle
violazioni dei diritti umani e ha distolto l’attenzione
da esse. Prima, i
diritti umani erano messi in secondo piano in nome
della sicurezza, ora in nome della crisi economica”. Basti pensare, si legge
nel rapporto, alla negazione del diritto a una vita dignitosa per le comunità
locali in paesi come Brasile, Messico e India, nonostante la crescita
economica; al vertiginoso aumento dei prezzi dei beni alimentari e ai paesi
come Corea del Nord, Myanmar e Zimbabwe, dove l'accesso al cibo è un'arma
politica; agli sgomberi forzati di centinaia di migliaia di persone da
insediamenti abitativi precari o terreni agricoli, in nome dello sviluppo
economico. E ancora la reazione alla pressione migratoria da parte dei paesi di
destinazione e di transito, che hanno adottato politiche ancora più
restrittive, con l’Europa a indicare il cammino in collusione con governi come
Mauritania, Marocco e Libia. A questo proposito, nella scheda che riguarda il
nostro paese, Amnesty fa riferimento esplicito ai respingimenti dello scorso
mese e ai recenti provvedimenti per i migranti irregolari. Quanto ai conflitti,
il rapporto ci dà la panoramica completa: dall'inizio del 2008 con la crisi in
Kenya - oltre un migliaio di morti nelle violenze seguite alle contestate
elezioni politiche - alla strage dei civili palestinesi, uccisi a Gaza nel
corso dell’operazione
“Piombo fuso”, lanciata dall’esercito israeliano in risposta al
lancio di razzi da parte di Hamas. Senza dimenticare i conflitti in Sudan,
nella Repubblica Democratica del Congo, in Somalia e nello Sri Lanka, per
citarne alcuni. L’ombra della guerra ha fatto capolino anche in Europa con lo scontro tra Russia
e Georgia. Altra nota dolente è la repressione. “Lo abbiamo già visto in
Tunisia, Egitto, Camerun e altri paesi africani, quando i governi hanno
stroncato duramente le proteste per la situazione economica, sociale e
politica. L’impunità della polizia e delle forze di sicurezza è risultata
dominante”, ha detto Weise. Molti inoltre i giornalisti e i sindacalisti
minacciati, aggrediti o uccisi nel corso del 2008, con la Russia e la Cina che
continuano a essere i
paesi più repressivi nei confronti della stampa e degli attivisti. (r.p.)
( da "Trentino" del
29-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
Diritti umani visti dagli studenti Oggi la
premiazione del concorso di Trentino Solidale TRENTO. Oggi, cerimonia di
premiazione del concorso sui Diritti Umani, ad ore
15, al teatro dei Salesiani di Trento alla presenza dei partecipanti, degli insegnanti,
dei dirigenti scolastici e delle autorità locali e provinciali. Il Concorso bandito da Trentino
Solidale e dal Dipartimento Istruzione della Provincia con il patrocinio della
presidenza del consiglio provinciale ha avuto un enorme successo. Oltre 650
scolari e studenti si sono impegnati nel predisporre singolarmente od in gruppo
un elaborato sul tema dei Diritti Umani. Le tre
sezioni nelle quali era diviso il concorso sono state tutte e tre molto
partecipate, ma la cosa simpatica è stata la larghissima partecipazione alla
sezione A con un disegno da parte dei bambini del primo triennio delle
elementari. La sezione B prevedeva la predisposizione di un tema avente per
argomento i Diritti Umani, mentre la sezione C era
riservata alla presentazione di una situazione vissuta direttamente con una
famiglia od un ragazzo/a extra comunitario da qualche partecipante. Obiettivo
del concorso era quello di verificare il grado di conoscenza e sensibilità del
mondo della scuola sul tema dei Diritti Umani. Una sezione
speciale è stata riservata a scolari e studenti extra comunitari su come vivono
oggi i loro diritti. Questi, meritano una particolare menzione in quanto hanno
raccontato la loro storia e come vedono applicata la Magna Carta dei Diritti Umani da noi. Sono emerse delle storie che devono
far riflettere chi è impegnato sul fronte della gestione della cosa pubblica.
Il responsabile del progetto Scuola all'interno di Trentino Solidale, Carlo
Bridi, ha incontrato nell'anno scolastico che volge al termine ben 242 classi
delle scuole trentine di ogni ordine e grado. Negli oltre 150 incontri
organizzati presso le scuole è stato proiettato il video dal provocatorio
titolo" I Diritti Umani? Solo sulla carta"
realizzato da Carlo Bridi per conto di TS. Alla cerimonia daranno il loro
contributo anche i cori di voci bianche di Lavis diretto da Ludovico Conci ed
il coro della Valsugana diretto dalla maestra Monica Tecilla. Un augurio di un
bambino delle elementari per concluder: «E' importante che ogni persona del mondo
conosca i diritti dei bambini e li rispetti, per avere un mondo migliore, pieno
di pace, solidarietà e amore».
( da "Sicilia, La"
del 29-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
scienze politiche
Chiuso il ciclo di seminari sui diritti dei migranti Si è concluso con
l'analisi del diritto europeo in materia di immigrazione il ciclo di seminari
"I diritti dei migranti" organizzato dalla facoltà di Scienze
politiche, dal Laposs (Laboratorio di progettazione sperimentazione e analisi
di politiche pubbliche e servizi alle persone) e dal Consolato della Repubblica
del Senegal a Catania, col patrocinio della Scuola Forense e dell'Ordine degli
Avvocati. Sabato scorso si è tenuta la conferenza conclusiva del ciclo alla
quale hanno preso parte il Console generale della Repubblica di Polonia Gerard
Pokruszynski, il direttore della Scuola Forense Antonino Ciavola, il prof. Fulvio
Vassallo dell'Università di Palermo e il dott. Carlo Condarelli del Consolato
Onorario del Senegal; a moderare i lavori è stata la prof. Francesca Longo
dell'Università di Catania. Rispetto agli ultimi avvenimenti di cronaca, quando
ad alcune imbarcazioni cariche di migranti non è stato concesso l'approdo in
Italia, il prof. Vassallo ha spiegato, supportato dalle immagini del
documentario di Andrea Segre "Come un uomo sulla terra", come in queste occasioni venga ripetutamente violata la
Convenzione sui Diritti
umani, portando esempi di ricorso di alcune
associazioni alla Corte di Giustizia Europea. Condarelli si è soffermato sulla
normativa europea riguardante le linee di finanziamento per la cooperazione
allo sviluppo e alla progettazione sociale. L'avvocato Ciavola ha
ripercorso l'iter legislativo riguardante la vicenda della rimozione dei
crocifissi nelle scuole e sulle ordinanze di alcuni Comuni italiani che vietano
l'uso del velo, facendo riferimento anche alla legge nazionale adottata in
Francia qualche anno fa. Infine, il Console della Repubblica polacca ha
raccontato la sua esperienza personale, descrivendo il tipo di immigrazione
"comunitaria", qual è quella della Polonia, sottolineando la
"fragilità della conoscenza dei diritti dei migranti" con cui spesso
si deve avere a che fare. Il ciclo di seminari ha analizzato in maniera
trasversale le tematiche più importanti legate al diritto dei migranti: il
lavoro, la residenza, il diritto penale. Oltre all'aspetto legislativo, i
quattro seminari, hanno evidenziato la rilevanza sociale del fenomeno e le
problematiche connesse all'applicazione di un diritto che si fonda sul
principio di uguaglianza davanti alla legge, ma affronta il tema dello
straniero creando ambiti di "specialità".
( da "Wall Street Italia"
del 29-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
Intercettazioni/ Giornalisti
in bici il 9/6 contro il ddl Alfano di Apcom Manifestazione promossa
dall'Unione cronisti e da Stampa Romana -->Roma, 29 mag. (Apcom) - Un corteo
di giornalisti in bicicletta nel centro di Roma contro il disegno di legge
Alfano sulle intercettazioni: lo hanno organizzato l'Unione nazionale cronisti
italiani e l'Associazione stampa romana per martedì 9 giugno. Lo riferisce una
nota congiunta delle due organizzazioni, nella quale si spiega che "in
quel giorno, infatti, i capigruppo della Camera hanno deciso che il testo del
provvedimento che punta ad azzerare cronaca giudiziaria e 'nera' sia portato
all'esame dell'Aula". "La protesta in bicicletta, alla quale -
precisa il comunicato - parteciperanno i dirigenti di tutti gli organismi del
giornalismo italiano, toccherà i 'Palazzi del Potere': la partenza avverrà alle
11 dalla sede della Federazione della Stampa. I ciclisti passeranno davanti al
Senato, in piazza Venezia, davanti a Palazzo Chigi, in piazza di Spagna, e
raggiungeranno piazza Monte Citorio alle 12. Qui si uniranno ad altri
manifestanti, con striscioni e volantini, per un sit-in nel quale saranno
spiegate le ragioni dell'opposizione al ddl". "In sostanza, si tratta
di un provvedimento - spiegano Unci e Stampa Ramana - che punta a sottrarre ai
magistrati uno strumento fondamentale per contrastare, reprimere e punire il
crimine e ad espropriare il diritto costituzionale dei cittadini di essere
informati in modo corretto, compiuto e tempestivo di ciò che davvero avviene
nel Paese per poter intervenire in modo consapevole nell'ambito sociale e
politico. Inoltre - conclude la nota - il Governo ha già deliberato la
possibilità di chiedere il voto di fiducia sul ddl scavalcando così il libero
confronto parlamentare e cercando di soffocare le molteplici manifestazioni di
dissenso, anche all'interno della maggioranza, su un testo
di legge che spinge l'Italia fuori dall'Europa - come dimostrano le ripetute
sentenze della Corte dei Diritti
umani di Strasburgo - isolandola da un
contesto in cui i poteri di controllo democratico del potere, magistratura e
stampa, sono i veri parametri su cui si misura il tasso di libertà e democrazia
di un Paese".
( da "Foglio, Il" del
29-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
29 maggio 2009 Un
libro dell'erede di Barney Mark Steyn ci racconta l'inquisizione islamica a un
anno dalla sua gogna "Quando i miei figli avranno la mia età voglio che la
civiltà occidentale faccia ancora parte del gioco" Sul retro di copertina
una foto dell’autore con il primo ministro canadese Stephen
Harper. In esergo il motto del New Hampshire, coniato nel 1809 da un generale
per celebrare la rivoluzione americana: “Vivi libero o muori”. Mark Steyn, che
il New York Times ha definito
“la penna più velenosa della destra”, va orgoglioso di quel motto. Un anno fa
lo scrittore canadese Steyn, autore del best seller “America alone”, all’epoca
numero uno delle classifiche nel proprio paese, finì sotto processo per
“islamofobia”, accusa
rivoltagli dalle principali organizzazioni musulmane canadesi e rigettata in
aula dopo un anno di processo. La stessa accusa per cui in Francia altri gruppi
islamici intendono ora incriminare il suo libro. L’Economist
parlò di “polizia del pensiero” e di uno dei processi più inquietanti nella storia della
libertà d’espressione. L’Ottawa Citizen, uno dei principali quotidiani
canadesi, parlò di “neomaoismo”. Un articolo di Steyn, titolo “The future
belongs to islam”, apparve sulla prestigiosa rivista Maclean’s, per la quale
scriveva Mordechai Richler (Steyn gli è subentrato come critico letterario).
Nell’articolo Steyn, stuntman d’una decina di quotidiani in lingua inglese,
spiegava il declino demografico dell’Europa: “L’Europa sarà semi islamica nel
carattere politico e
culturale entro due generazioni, forse una. Stiamo assistendo alla lenta
estinzione della civiltà in cui viviamo”. Al fianco dei musulmani scese la
crema della società civile canadese, come la Canadian Federation of Students, l’Ontario
Federation of Labour e
la Canadian Nurses Association. Fu un perfetto processo politicamente corretto.
Anticipando “Lights out”, il libro in cui lo scrittore racconta il caso e la
caccia alle streghe, Steyn spiega al Foglio il paradosso per cui “se le ragazze
musulmane in Ontario sono uccise nei ‘delitti d’onore’, la
commissione Diritti umani dice di essere una piccola commissione e che
deve dare la priorità a Mark Steyn, piuttosto che ai killer delle musulmane. Il
prezzo della libertà è una eterna vigilanza e quello che vogliono i movimenti
islamici è criminalizzare la vigilanza usando il sistema legale”. Anche solo il
fatto che il Tribunale dei diritti umani della British
Columbia avesse accettato di discutere il caso sollevò un polverone
intellettuale senza precedenti in Canada. “Nella pubblica piazza, nel
supermercato delle idee, nelle antiche nazioni che sono state crocevia della
libertà, le proibizioni del mondo islamico sulla ricerca intellettuale oggi si
applicano a tutti”, ci dice Steyn. “Non accetto che i cittadini canadesi
debbano richiedere il permesso dello stato per leggere le mie column. Quando i
miei figli avranno la mia età voglio che la civiltà occidentale faccia ancora
parte del gioco”. Steyn rigetta l’accusa di islamofobia: “Non
c’è nulla di irrazionale
nel voler esaminare la religione che cresce più rapidamente e demograficamente
e le sue relazioni con le idee occidentali di libertà e pluralismo. Il mio
libro non è sull’islam, ma su di noi. Per me ciò che più conta è
l’osservazione di Arnold Toynbee: ‘Le civiltà non muoiono per omicidio, ma per
suicidio’. Manifestazione di questo suicidio è la volontà dei nostri ministri,
giudici, assistenti sociali e pubblici ufficiali di fare causa comune con una
ideologia esplicitamente tesa a rovesciare l’utopia liberal per la quale loro stessi dicono di
lavorare”. di Giulio Meotti
( da "Libertà" del
30-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
Una risorsa per
l'Europa l'insegnamento della religione Il vescovo di Piacenza-Bobbio, Gianni
Ambrosio, delegato per la Cei al Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa
(Comece), è intervenuto ieri mattina davanti all'assemblea generale dei vescovi
italiani con una relazione sullo stato delle politiche europee. Ecco il testo
integrale. di GIANNI AMBROSIO* Questa relazione intende informare brevemente
circa il lavoro realizzato nel corso degli ultimi mesi dalla Commissione degli
Episcopati dell'Unione Europea (COM. E. CE.), composta da ventiquattro Vescovi
delegati, dopo l'ampia relazione sull'attività svolta nell'ultimo triennio e
presentata al Consiglio Episcopale Permanente da S. E. Mons. Giuseppe Merisi,
che per due trienni è stato il delegato della CEI. Un cenno verrà fatto anche
al lavoro del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (C. C. E. E.). 1.
Ho potuto rendermi conto di persona - partecipando all'Assemblea Plenaria della
COM. E. CE il 18-20 marzo 2009 - della necessaria attenzione dei Vescovi nel
seguire il processo di integrazione europea, per rafforzare l'Europa come
realtà non soltanto economica e territoriale, ma anche culturale e spirituale.
In occasione dell'Assemblea Plenaria è stata inaugurata a Bruxelles la nuova
sede della Commissione e sono stati eletti il Presidente (è stato riconfermato
il Vescovo di Rotterdam, S. E. Mons. Adrianus van Luyn) e i due Vicepresidenti.
In questi mesi si sono moltiplicati gli interventi dell'Unione Europea che
hanno sollecitato a diverso titolo l'attenzione dei Vescovi. Ne evidenzio
alcuni. Una prima notazione riguarda alcune risoluzioni del Parlamento Europeo
che, sebbene non vincolanti per i singoli Paesi, costituiscono una pressione ad
allontanarsi dai principi fondanti della nostra società, quasi imponendo un
livellamento delle culture, dei valori e dei comportamenti dei diversi popoli.
Così lo scorso 14 gennaio è stata approvata la risoluzione annuale sulla
"situazione dei diritti fondamentali nell'UE 2004-2007" (2009/19),
nella quale, fra l'altro, si invitano gli Stati membri ad adottare iniziative
legislative per eliminare le discriminazioni nei confronti delle "coppie
in ragione del loro orientamento sessuale". Nella recentissima risoluzione
sui "Diritti umani nel mondo nel 2008 e politica
dell'Unione in materia", se da un lato, grazie anche all'impegno degli
Episcopati europei e della CEI, non è stato accolto l'emendamento di condanna
delle dichiarazioni pronunciate da Benedetto XVI contro l'uso dei preservativi
in occasione della visita in Africa, dall'altro è stato inserito un paragrafo
in cui si accoglie con favore la dichiarazione - sostenuta da sessantasei nazioni,
fra cui tutti gli Stati membri dell'Unione europea, e presentata all'Assemblea
generale delle Nazioni Unite lo scorso mese di dicembre - con la quale "si conferma che la protezione internazionale dei diritti
dell'uomo include l'orientamento sessuale e l'identità di genere e si riafferma
il principio di non discriminazione, il quale richiede che i diritti umani si applichino allo stesso modo ad ogni essere umano,
prescindendo dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere".
Da ultimo, il Parlamento europeo ha approvato una relazione in merito
all'azione europea nel settore delle malattie rare (n. A6-0239/2009) in cui,
fra l'altro, si raccomanda agli Stati membri dell'Unione di incoraggiare gli
sforzi per la prevenzione delle malattie rare anche attraverso "una
selezione di embrioni sani precedente l'impianto". Inoltre, è in corso di
elaborazione una proposta di direttiva in materia di "parità di
trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni
personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale", il cui testo
risulta per molti aspetti assai discutibile.
( da "Corriere della Sera"
del 30-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Milano data: 30/05/2009 - pag: 9 Il caso di Claudio
Schirinzi QUANDO LA MALEDUCAZIONE DIVENTA UNA DITTATURA Caro Schirinzi, una
volta si chiamavano schiamazzi notturni (il problema è sempre esistito) ed
erano proibiti. Punto. Spiego. Quattro amici passeggiano, discutono di
milaninter, coppibartali, guzzigilera, in unionesovieticaètuttogratis e altro
ancora. Ci si ferma ci si accalora, si alza la voce, al massimo vola un secchio
d'acqua dalla finestra del cittadino seccato. Fine della trasmissione. Oggi: in
piena notte, quasi mattina à vrai-dire, cento «giovani» riuniti davanti a un
locale, alcuni alterati dall'alcol, altri dalla polverina, qualcuno vomita,
qualcuno no, bottiglie di birra dappertutto, musica a tutta birra (e dài),
sgommate di suv e di superbike. Il cittadino seccato cosa fa? Subisce.
Moltiplichi questa «adunata» per cento locali. Come è viva la città . Le
ragioni degli altri? Chi sono gli altri, quelli che dormono o che vorrebbero
dormire? Io non me la sento di essere messo sullo stesso piano dei maleducati e
non accetto la dittatura della maleducazione. È assodato che con il «ma anche»,
la finta tolleranza, il buonismo onnicomprensivo si rischia di dare ragione ai
fracassoni. E per evitare i fracassoni si devono erigere cancellate che costano
e poi non si hanno soldi per assistere le povere vecchiette Aler. Si è usata la
stessa tecnica buonista per gli imbrattamuri e si sono spese ingenti somme e
alle vecchiette Aler un bel cippirimerlo. È proibito divertirsi? Nooo! È
proibito essere maleducati. Dovrebbe. LuigiRancati Caro Rancati, nessuna «finta
tolleranza», nessun «buonismo onnicomprensivo». La
privazione del sonno è una forma di tortura largamente praticata. Tortura: non semplice fastidio. Il diritto di chi vuole dormire viene
prima del diritto di chi vuole divertirsi. Punto. Resta però il fatto che
disinnescare l'intolleranza è l'unica strada per svelenire il nostro convivere
in città. Se chi vuole passare una serata fuori, rinuncia a qualcosa che
poco ha a che fare con il divertimento, probabilmente troverà più tolleranza da
parte di chi vuole riposare. Spiego. È possibile divertirsi senza tenere la
musica a tutto volume, senza urlare per la strada, senza vomitare davanti al
primo portone, senza sgommare con il Suv? Credo di sì. Non ci sarà la pace
della campagna, ma sarà un primo passo verso una convivenza accettabile. Capire
le ragioni degli altri significa pensare a chi vuole riposare anche quando
siamo fuori per divertirci. E viceversa. Invece, molto spesso, quando siamo a
piedi insultiamo gli automobilisti, ma appena saliti in macchina insultiamo i
pedoni. cschirinzi@corriere.it
( da "Tirreno, Il"
del 31-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
SOLIDARIETà Lo
Sgalateo di Pisani, un libro che fa del bene GROSSETO. Lo "Sgalateo
politico", brillante libro satirico di Paolo Pisani, pubblicato recentemente
da Firenze Libri, supporterà con la sua vendita l'Università
dello stato di Bahia, in Brasile, nella campagna nazionale "Sos Tortura". L'autore ha richiesto al professor Gino Taparelli,
sociologio di origine italiana, docente presso quella università e da anni
impegnato nella difesa dei diritti umani con il nucleo bahaino "Tortura nunca mais", di gestire in loco questi aiuti. Esiste
da anni un progetto a difesa dei diritti umani che l'Università di Bahia sta
portando avanti. Gruppi formati da studenti, insegnanti, avvocati, visitano i
barrios, i quartieri poveri, incontrano la gente e sviluppano con loro le
strategie più opportune. Le risorse derivanti dalla vendita del libro di
Pisani, andranno però anche al progetto "Baby nel cuore" che si propone
di realizzare, sempre a San Salvador Bahia, un centro di accoglienza e
ospitalità per bambini e adolescenti in gravi situazioni di disagio. Per i due
progetti, a cui il libro di Pisani aggiungerà supporto economico, il primo sui
diritti civili e l'altro a favore dei bambini di strada, l'autore ha richiesto
al console onorario e al gran maestro del grande oriente Estadual da Bahia, una
personale collaborazione.
( da "Caserta News"
del 31-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domenica 31 Maggio
2009 Ginocchio ammonisce: "Basta Arroganza" POLITICA | Alife Affondo
della politica alifana. L' Ambasciatrice internazionale per la Pace testimonial
di terra di lavoro Agnese Ginocchio -Premio nazionale per la Legalità Paolo
Borsellino per l'impegno sociale e civile- figlia di questa terra scende in
campo e ammonisce: " Cari candidati fare politica significa servizio. Per
chi o cosa state lavorando, per il bene della comunità o per un vostro
tornaconto? Perché nei vostri comizi non fate altro che aggredire gli
avversari, andate a trovare la pagliuzza nell'occhio dell'altro senza
accorgervi della grossa trave che sta nella vostra mente? Già, una trave, e
sapete come si chiama questa trave? Arroganza! L' arroganza impedisce di vedere
oltre. Vi rendete conto che con il vostro ostruso metodo di fare politica state
scandalizzando l'intera comunità? Fare politica lo ricordo ancora una volta significa
servire la comunità, aprirsi al dialogo, al confronto anche verso l'avversario,
proprio perché il fine é quello di raggiungere un'intesa comune, attraverso la
quale facilitare il percorso di vicinanza ai problemi della comunità. Voi con
il vostro comportamento non fate altro che deludere le aspettative e le
speranze dei cittadini e dei giovani innanzitutto. Dunque quale futuro e quale
rinascita per Alife? Inutile il mio appello lanciato alcune settimane fa
rivolto proprio a voi candidati delle amministrative, attraverso cui vi
invitavo a riflettere seriamente sul tema del momento: "Costruiamo le
città dei Diritti umani..." . Ma quale città
volete costruire? Non sia l'arroganza a prevalere nei vostri discorsi, come
neanche gli accordi nascosti fra le parti per assicurare il posto a tizio o
caio, bensì, sia la Pace a prevalere nel vostro modo di fare politica. La Pace
che assolve ogni contesa, la Pace che riporta equilibrio e giustizia, la Pace
che da esempio di rettitudine e di responsabilità, la Pace che sa essere di
servizio e di ascolto, la Pace che si batte per i valori della Legalità e della
Democrazia, la Pace che offre vicinanza e si impegna per risolvere i problemi
del territorio. La Pace, infine, che costruisce mediante l'impegno attivo la nuova
città, che fa sentire l' urgenza e la passione di lottare per il bene comune, per il riscatto ed i diritti della nostra terra e per i diritti
di ogni singolo cittadino a partire dagli ultimi. Ma per fare questo é
necessario possedere in se il senso del fare vera politica di servizio, e
trovare risorse umane che siano in grado di ascoltare e di vedere oltre le mura
della nostra città, eliminando ogni barriera e paraocchi. Risorse umane
che devono essere in grado di sfidare la crisi e di andare a passo con i tempi,
usare un grande senso di altruismo, di solidarietà e di umanità
verso il prossimo, rispettando e giammai aggredendo l'avversario. Costruiamo
insieme le città dei Diritti significa cambiare rotta.
La cultura é tale solo se si fonda sulla giustizia, sulle pari opportunità e
sulla Pace partendo proprio dagli ultimi. Se si riuscirà a mettere in pratica
quest' appello allora forse, potremo ben sperare che qualcosa cambi, o
altrimenti il tutto sarà solo l'ennesima illusione per tutti e contribuirete non
alla costruzione bensì alla distruzione della città dei diritti e delle pari
opportunità. Basta con i teatrini politici, più rispetto, più compassione e più
umiltà sia nei vostri discorsi elettorali".
( da "Avvenire" del
31-05-2009)
Argomenti: Diritti umani
POLITICA 31-05-2009
MAI SAPREMO QUANTE VITTIME NELLO SRI LANKA Un'ecatombe non misurata dunque
ancora più tragica ANDREA LAVAZZA I l mondo probabilmente non saprà mai quanti
civili innocenti sono morti nella fase finale del conflitto contro le Tigri
Tamil, ha detto rassegnato il responsabile delle operazioni umanitarie
delle Nazioni Unite, John Holmes. Di ventimila vittime hanno parlato fonti
vicine agli indipendentisti, ma l'Onu ha smentito, mentre è incerto se vi siano
fosse comuni nelle zone dei combattimenti, come ha scritto venerdì il Times di
Londra. I caduti potrebbero essere di più o di meno, di certo vi è stato quel
massacro che molti paventavano quando l'esercito di Colombo ha cominciato a
bombardare l'enclave tamil sulla costa nord-orientale dell'isola. La guerra
civile scoppiata nel 1983 aveva già mietuto tra le 80 e le 100mila vite. Il suo
epilogo è stato ugualmente tragico. E se il 18 maggio è stata davvero scritta
con il sangue la parola fine, a uscire sconfitto non è stato solo il Ltte,
l'esercito di liberazione della minoranza cingalese, ma anche la coscienza del
Pianeta e la giustizia internazionale. Al di là delle efferatezze di cui si
sono macchiati i guerriglieri tamil, i primi a utilizzare su larga scala la
tecnica degli attentati suicidi, al di là della irragionevolezza dei loro capi,
che hanno rifiutato ogni sensata ipotesi di compromesso, al di là degli eccessi
compiuti dal governo dello Sri Lanka, che ha sigillato la zona dei
combattimenti, impedito ai media di documentare i fatti dal vivo e forse non si
è preoccupato più di tanto degli 'scudi umani' posti
in prossimità degli obiettivi, viene ora negato ciò che si imporrebbe, per
pietà dei morti e dovere verso i vivi. Un'inchiesta indipendente per dare una
misura all'accaduto e valutarlo alla luce dei principi della convenzione di
Ginevra era il minimo che una comunità internazionale non distratta, pavida o
assuefatta alla contabilità di guerre lontane dagli occhi e dal cuore avrebbe
dovuto chiedere. E, invece, mercoledì al Consiglio per i
diritti umani dell'Onu è andato in scena un altro sconfortante spettacolo di
accidia politica, conclusosi con una blanda risoluzione che esclude proprio
l'apertura di un'indagine sulla violazione dei diritti umani nel conflitto. Non è un caso che il ministro per i Diritti umani di Colombo, Mahinda Samarasingha, abbia dichiarato che
«si è trattato di una vittoria» e «dell'accettazione del modo con cui abbiamo
gestito la situazione umanitaria». L'Alto Commissario
Navi Pillay, in apertura dei lavori, aveva chiesto «un'inchiesta
internazionale, indipendente e credibile (...) per verificare circostanze,
natura e dimensione delle violazioni dei diritti umani
e del diritto internazionale umanitario. Vi sono forti
ragioni per pensare aveva sottolineato che guerriglia e militari abbiano
calpestato in modo palese il principio fondamentale dell'inviolabilità dei
civili». Ma la votazione su una risoluzione dello stesso governo parte in
causa, intitolata «Assistenza allo Sri Lanka nella protezione e promozione dei
diritti umani», ha ottenuto l'appoggio di 29 Paesi,
per lo più asiatici, africani, oltre che di Cuba, mentre 12 nazioni europee e
latinoamericane hanno detto 'no', sei le astensioni. Ennesima prova, si dirà,
dell'inutilità, o peggio, di tale organismo. Tuttavia, in assenza di fori
alternativi, quella è la sede principale in cui il mondo libero e democratico
sarebbe chiamato a far sentire la propria voce. Le povere vittime civili dello
Sri Lanka rimarranno quasi certamente senza verità. È troppo sperare che una
tale vergogna non si ripeta? Errore del Consiglio Onu per i diritti umani non chiedere una commissione d'inchiesta indipendente