Democrazia, Autocrazia, Garanzia della Qualità

 

Il Viaggiatore  Ottobre 2013

 

Premessa

 

Qualcuno si domanderà quale possa mai essere una relazione fra le tre citate nozioni.

Le prime due sono omogenee fra di loro, anche se rappresentano due opposte tendenze.

La Garanzia della Qualità non ha niente a che vedere con tali tendenze, ma rappresenta regole di ordine generale e superiore, che si potrebbero  benissimo applicare alle altre due, con grande beneficio per tutti.

 

Invece, purtroppo, così non è. Tuttavia, considerandole attentamente (non da profano del mestiere), mi è nata l’idea di trattare le prime due nozioni proprio da un punto di vista della Qualità, per via della sua principale caratteristica, che è rappresentata dall’assoluta imparzialità nei giudizi di merito.

 

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Non sempre si ha una nozione chiara del profondo significato della Qualità e, per conseguenza non si riesce a comprendere a fondo neanche lo scopo di una Garanzia.

Proverò a proporre un’idea un po’ sconcertante : la Qualità è un’Etica. Perciò, non dovrebbe essere considerata solo come un attributo, come dato di fatto particolare di una qualsiasi cosa, che ne è provvista oppure non lo è. Invece, si dovrebbe vederla come un superiore traguardo da raggiungere, un qualcosa che va aggiunto ad ogni cosa.

Un tal genere di aggiunta, quando sia possibile, rappresenta un’Etica di comportamento.

 

Per fare un esempio : se qualcuno è chiamato a giudicare le azioni di un altro uomo, quale garanzia di giudizio imparziale può essere attribuita alle sue decisioni, se la sua facoltà di scelta sono influenzate profondamente da una sua spiccata antipatia verso l’altro uomo ?

L’azione in sé non è né parziale né imparziale, semplicemente è. Un osservatore imparziale osserva solo la sequenza delle azioni. Se aggiunge qualcosa di parziale, allora aggiunge qualcosa di suo, che non appartiene all’azione iniziale che si deve valutare.

Se il qualcuno dell’esempio riuscisse a diventare imparziale, malgrado l’antipatia, non rappresenterebbe forse un atto etico ?

 

Esempi analoghi, i più disparati possibili, possono essere aggiunti. Per esempio, le due forme tipiche di governo, cioè Democrazia ed Autocrazia, avendo a che fare con scelte di Azioni e relative susseguenze, rientrano pienamente, in senso generale, in quanto esemplificato. Le Azioni possono essere valutate ed anche giudicate da chiunque.

 

Bisogna, però, rimarcare che il giudizio di valore delle azioni, susseguenti a scelte di governo, avviene quasi sempre dopo che le susseguenze hanno incominciato a manifestarsi, cioè quando le scelte hanno generato fatti. In sostanza si tratta di un controllo finale, che non può annullare la prima scelta. Se si vuole correggere l’azione, allora occorre una seconda azione correttiva.

 

Qui interviene la Garanzia della Qualità : il suo scopo (in teoria) è di evitare, per quanto possibile, errori sistematici prima dell’azione. E non dopo.

 

Il presente lavoro cerca di mettere in rilievo i difetti congeniti dei due sistemi di governo. Cerca, inoltre, di esplorare eventuali impostazioni di un Sistema di Garanzia della Qualità.

 

Cenni sulla Garanzia della Qualità

 

La Garanzia della Qualità nasce, nell’industria, come un tentativo di garantire a priori una determinata Qualità nel proprio prodotto. Questo doveva essere ottenuto non scartando a posteriori il prodotto non conforme, compito di un Controllo della Qualità, ma piuttosto di riuscire a fornire un prodotto di qualità garantito in anticipo dalla serietà degli intendimenti utilizzati nella lavorazione. In teoria si cercava di annullare gli errori nelle Azioni.

 

A prima vista riesce difficile cogliere la sottile ed importante differenza fra Garanzia e Controllo della Qualità : in parole povere, il Controllo garantisce solo la qualità di un solo singolo particolare prodotto, mentre la Garanzia include tutta la linea di produzione, garantendo anche quello che non viene controllato. Oppure, detto in altre parole, per effetto del caso talvolta un singolo pezzo prodotto può essere di grande qualità, ma non è garantito che tutto il resto della produzione sia simile.

Con la Garanzia, invece, si ha la ragionevole certezza che questo valga per tutta l’intera produzione, entro limiti costanti, dichiarati a priori e non soggetti solo al caso.

 

Il concetto espresso si è rivelato applicabile non solo all’industria manifatturiera. Qualsiasi situazione dove si possano trovare analogie fra una linea di produzione industriale ed un Processo evolutivo, consente di immaginare una Garanzia di Qualità applicabile.

 

Se si osserva attentamente, dobbiamo convenire che la Vita è un Processo evolutivo, sia essa un tutto oppure un caso singolo, come per esempio la nostra stessa esistenza individuale. In riferimento a quanto detto prima, ognuno di noi genera, durante la vita, prodotti creati da noi stessi. Se viviamo la nostra vita normale può succedere che, per caso fortuito.  creiamo  qualcosa di grande qualità, ma più spesso creiamo cose insignificanti o, addirittura cose di pessima qualità. Però, se vivessimo deliberatamente entro un nostro specifico regime di Garanzia della Qualità, allora saremmo in grado di offrire, al mercato che ci circonda, cose di migliore qualità generate da noi stessi. In tal modo ridurremmo il rischio dell’utente delle nostre creazioni di buttar via un acquisto inservibile.

 

Quello che è evidente per alcuni oggetti di uso comune, non lo è per casi più complessi di natura talvolta astratta, come nel caso di Principi. Occorre immaginazione per cercare di applicare in tal caso una Garanzia della Qualità. Però, non è un’impresa impossibile a priori. Si deve considerare con la dovuta attenzione che una tale Garanzia ha il pregio di essere sviluppabile in modo graduale. In realtà essa è un’Opera di Civiltà, che necessita un’Evoluzione.

 

 

Strumenti necessari

 

Come si deve fare per ottenere simili risultati ? Parafrasando gli esempi industriali, si deve preparare un “Manuale” di riferimento di natura generale, dove vengono determinate Regole da seguire durante ogni Processo generativo.

 

Nella realtà produttiva, di solito un simile Manuale viene preparato da un gruppo indipendente rispetto a chi produce. Il manuale viene rivisto da un secondo gruppo indipendente dalla produzione ed anche dal primo gruppo. I due gruppi devono raggiungere un’intesa trascritta in una proposta finale, che viene approvata definitivamente da un terzo gruppo indipendente.

 

Il Manuale finale diventa Legge definitiva di riferimento per un particolare Processo.  Chi produce deve attenersi a tale Legge. Se con il tempo e con le evoluzioni intervenute la Legge diventa inadeguata, allora è sempre possibile sottoporla a revisione, sempre seguendo le procedure di indipendenza accennate prima.

 

Fin qui la preparazione. Diventa interessante vedere quello che succede nelle applicazioni. Quando si verifica un evento qualsiasi, per il quale è stato previsto un Manuale di tipo generale, colui che dovrà produrre Azioni in quel caso specifico - che rientra nel tipo generale - deve prendere impegni specifici, formulando un Manuale più specifico ad hoc, che non deve e non può essere in contrasto con il Manuale generale. Così facendo, prende il solenne impegno di rispettare le regole del Manuale specifico, che lui stesso ha proposto.

 

Non esiste alcuna restrizione alla libertà di scelta. Un produttore di azioni è del tutto libero di accettare le Regole della Garanzia oppure di rifiutarle. Naturalmente, va da sé che seguire le Regole lo promuove ad un livello di Civiltà superiore, con diritto a un Marchio.

 

Infine, l’accettazione delle Regole implica una necessaria Azione di ispezione, effettuata da organismi assolutamente indipendenti  rispetto al Produttore. Perciò, diventa condizione indispensabile della Garanzia che esistano organismi che diano una valutazione indipendente dell’Opera durante la sua realizzazione. Se la valutazione è positiva, non si presentano problemi. Se fosse parzialmente negativa, di solito può esistere la possibilità di azioni correttive. Se le non conformità non sono correggibili, allora cessa automaticamente il diritto al Marchio della Qualità.

 

Sembra una procedura burocratica e farraginosa, ma in realtà è molto più semplice di quanto si possa immaginare. I benefici, alla fine, sono di gran lunga superiori alla fatica imposta dalle procedure. Per la maggioranza dei casi, soprattutto in quelli che implicano scelte interiori di adattamento ad un’Etica di natura decisionale, la maggior parte del lavoro riguarda la preparazione del Manuale specifico. Dato che sino ad ora si è parlato in termini molto generali, conviene dedicare un capitolo a sé per illustrare una metodologia di avvicinamento graduale alla soluzione di problemi, che molte volte non solo non sono stati ancora affrontati, ma che spesso possono essere ritenuti irrisolvibili.

 

 

 

Analisi di un problema particolare

 

Si supponga di dover applicare una Garanzia della Qualità al Sistema chiamato Democrazia. Una simile ipotesi, già da sola, appare quasi blasfema. Perché c’è bisogno di farlo ? A cosa servirebbe ? Sono pure utopie, poiché non si troverebbe un modo di applicarla. E così via.

 

Basterebbe, invece pensare che il Sistema non garantisce quasi niente. Per esempio, un deputato che viene eletto, si impegna forse in una dichiarazione ufficiale pubblica sul suo futuro comportamento da parlamentare ? Si badi bene, non si richiederebbe una dichiarazione dettagliata sul contenuto delle sue Azioni future,  ma solo del suo comportamento nelle Azioni, in analogia con un Manuale individuale di Qualità, da lui stesso preparato, che egli si impegna a rispettare. Non costituirebbe forse un suo impegno etico, di fronte a tutti, incluso sé stesso ?

Al momento attuale non risulta che esiste qualcosa di simile. Allora quali garanzie pubbliche possiamo esigere da un deputato che non si impegna ufficialmente ? Se si osserva bene, le uniche cose che vengono offerte ai potenziali elettori sono contenuti più o meno vaghi di programmi, per lo più di partito. Al termine del mandato certamente il deputato passa un Controllo su quanto ha prodotto e se ha fallito non viene rieletto. Bisogna, però, notare che questo equivale al Controllo della qualità sui prodotti industriali, che avviene sempre al termine di un processo creativo. In realtà avremmo bisogno di una Garanzia a priori che il prodotto sarà buono, nei limiti di quanto previsto dalle promesse iniziali del deputato.

Tutto questo avviene ?  

 

Non basterebbe già questo esempio molto semplicistico a farci comprendere l’inganno potenziale di un Sistema che si dichiara di qualità, senza averne le prerogative garantibili ?

In simili condizioni quali Ispezioni di verifica degli impegni potrebbero essere condotte, ammesso che si riuscisse a organizzare un Servizio Ispettivo del tutto indipendente dalla politica ? ( che al momento appare piuttosto improbabile). [1]

 

Anche un Sistema Autocratico non riuscirebbe a sostenere una Garanzia della Qualità. Infatti, stando agli esempi storici, non risulta che gli Autocrati facciano dichiarazioni solenni in anticipo sui loro comportamenti individuali che si impegnano a rispettare. Inoltre, accettano mal volentieri di essere controllati.

Basterebbe solo questo per rifiutare un Sistema.

 

Se si è sufficientemente realisti si deve comprendere che allo stato attuale non sono disponibili soluzioni a tali generi di problemi. Tuttavia, sarebbe già importante prendere coscienza che occorrono principalmente Garanzie, nei riguardi della maggior parte dei problemi che ci assillano. Una Garanzia non è certamente una sicurezza al 100%, ma potrebbe costituire un inizio. All’inizio potrebbero bastare solo dichiarazioni solenni.

 

Osservare con distacco e prendere nota dei pro e dei contro  presenti in attuali Sistemi, potrebbe aiutare a chiarirci le idee, dato che  al momento non si vedono luci all’orizzonte.

Nei prossimi capitoli si cercherà di produrre un inventario dei Sistemi Democratici ed Autocratici, cercando di essere osservatori imparziali, constatando senza emettere giudizi.

 

Alla fine potremmo tentare un bilancio  complessivo e stabilire se possono sussistere le condizioni per riuscire ad immaginare Sistemi che diano migliori garanzie.

 

Dato che stiamo per produrre una nostra specie di creazione, in attesa di comprendere se esiste già un Manuale Universale della Qualità al quale far riferimento, cerchiamo almeno di produrre un nostro piccolo Manuale adatto a  questa nostra presuntuosa creazione.

 

Dichiarazione di intendimenti

 

Non sappiamo ancora quale sarà il prodotto finale della nostra creazione.

Sentiamo in noi, comunque, una necessità di produrre qualcosa di utile.

Possiamo solo cercare di prendere un solenne impegno riguardo al nostro comportamento durante il processo di produzione dello scritto che segue.

Perciò :

Ci sforzeremo di essere il più imparziali possibili.

Cercheremo solo di elencare argomenti inoppugnabili.

Eviteremo quanto possibile l’uso di Postulati.

Ogni Dogma, di qualsiasi genere, sarà rifiutato a priori.

Cercheremo di non essere prigionieri di finalizzazioni preconcette.

Cercheremo di evidenziare l’esistenza di Assiomi.

Ci impegniamo a non formulare giudizi personali di merito.

Presteremo tutta la nostra attenzione alla sequenza degli argomenti.

Cercheremo di non essere, in tale compito, guidati dalle apparenze.

Faremo il possibile per riportare tali sequenze a semplici Corollari.

In tal modo cercheremo di mettere in luce solo l’Esistenzialità

Avremo a cuore la ricerca delle Indipendenze


Il Governo

 

Prima di affrontare i due sistemi di Governo, occorre chiarire due punti essenziali, dichiarandone l’esistenza evidente ed inconfutabile :

-          perché sentiamo la necessità di un Governo ?

-          cosa si intende dire con il termine Governo ?

Cerchiamo di rispondere inizialmente alla seconda domanda.

Nel senso più ampio e generale della parola, credo che un Governo si debba intendere come gestione delle Azioni. Infatti si dice “governo delle cose, delle vicende, ecc.” In questa maniera ci si rende indipendenti dalla scala dei fenomeni. Una tale nozione vale per eventi che interessano sia singoli individui come anche collettività. E se si nota bene, valgono anche per fenomeni che riguardano cose inanimate.

 

Alla prima domanda, invece, si può tentare di rispondere osservando che si tratta di un Assioma, che è qualcosa di talmente evidente che non si richiedono spiegazioni. Forse per il motivo che cerchiamo un Ordine (che è un Assioma) e che rifuggiamo dal Caos (che invece non lo è) ? Questo ci porta, però, nel campo della filosofia e rischiamo di perdere il filo del discorso.

 

Per ora ci basti constatare che a un qualsiasi processo evolutivo si può associare un buon governo oppure un cattivo o anche nessun governo.

 

Occorre, allora, introdurre tre nozioni fondamentali di un qualsiasi processo, scusandosi per essere un po’ troppo pedanti.

-          L’evento, che inizia un processo e che genera un qualche cambiamento percepibile ;

-          L’azione che segue la percezione dell’evento, che inizia il processo evolutivo ;

-          Il prodotto finale che chiude il processo evolutivo.

Anche con questo elenco ci si rende indipendenti dalla scala del fenomeno, che può interessare analogamente sia fatti macroscopici come cose microscopiche di nessun valore.

 

Infine si deve per forza introdurre un’altra nozione generale, che però è fortunatamente l’ultima, anche se è la più difficile da intendere, poiché implica la presenza del futuro.

Si tratta della nozione di Sistema aperto e Sistema chiuso. In ogni fenomeno, soprattutto in quelli che coinvolgono esseri viventi, a seguito di un evento si presentano informazioni che sono già note, almeno in parte, ed altre, invece, che sono interamente nuove a chi gestisce il processo. Basandoci  su tale innegabile constatazione, possiamo ricondurre tutte le informazioni conosciute sotto un Sistema chiuso, mentre quelle sconosciute fanno parte di Sistemi aperti non meglio definibili.

 

Perché si deve insistere su tali concetti ? Per il fatto che il successo del governo delle azioni da compiere dipende essenzialmente dai Sistemi aperti.

 

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L:a nozione di Sistemi chiusi ed aperti implicherebbe una trattazione filosofica di grandissima portata, sulla loro esistenza e sulle loro finalità. Non è certamente il caso di

 

affrontarla in questa occasione, poiché ci porterebbe fuori strada.

Quello che interessa in questo momento è osservare che un qualsiasi governo di eventi che includono, anche solo parzialmente, elementi nuovi non ancora conosciuti, porta ad una responsabilità nelle scelte che è certamente molto più impegnativa di decisioni di scelte fra cose già conosciute.

 

Se si osserva con attenzione, si vede che esiste un abisso fra quello che si conosce, sia pure in modo poco chiaro e quello che non si conosce affatto (come per esempio il futuro). Quale garanzia possiamo fornire a priori sulle scelte che si potranno fare in corso d’opera ?

Nessuna precisazione può essere responsabilmente offerta sui fatti futuri generati nel processo. Non sarebbe nemmeno un fatto razionale ma soltanto aleatorio, poiché nel corso del processo potrebbero verificarsi nuove condizioni sconosciute, sulla quali non abbiamo potestà di controllo assolutamente garantibili. Con il futuro non si possono emettere cambiali in bianco.

 

Malgrado questo, esiste, però, (in apparenza ben concreta) una pretesa ancora più rischiosa, che è la pretesa di riuscire a governare le azioni del futuro con le conoscenze già accumulate nei Sistemi chiusi. Evidentemente non è possibile. Però, è esattamente quello che si fa, ignorando, talvolta anche in buona fede, che si tratta di un’impresa senza Garanzie di successo.  Può essere una cosa ragionevole ?

 

Esiste solo una potenziale Garanzia che abbia un’efficacia, quella che è rappresentata da un impegno etico di responsabilità. Non è detto, però, che possa condurre a un processo con un risultato finale garantito di pieno successo. Se si osserva con il dovuto distacco il problema, allora si verifica che la migliore Garanzia, sulla quale possiamo contare, è rappresentata da una dichiarazione esplicita, a priori, delle intenzioni con le quali si vogliono gestire le azioni. Però, deve essere veramente esplicita e sincera.

 

Una tale dichiarazione è un opera etica, che dovrebbe rappresentare una fotografia fedele di tutte le intenzioni di chi è chiamato a governare un processo evolutivo.

Un processo evolutivo, però, può dipendere solo in parte dalle intenzioni. Non è possibile stabilire a priori se avrà successo. Però, le buone intenzioni producono sempre un incremento di Ordine nel Sistema, indipendentemente dal risultato finale.

 

Tutto questo ci porta ad una constatazione imparziale. Un impegno non è un evento. E’ un modo di gestire un’azione, un atto deliberato, che ci può svincolare da una dipendenza passiva dagli eventi. E’ un atto di deliberata consapevolezza (anche delle proprie mancanze)

 

Se osserviamo bene, vediamo che così ci può anche svincolare dalla dipendenza di successi o insuccessi. Questo fatto ci deve far osservare (da un altro punto di vista), che nella sequenza di un processo attivo, le intenzioni vengono sempre prima dei successi o insuccessi, che rappresentano solo il termine finale della catena evolutiva di un evento.

 

Perciò, agli effetti della Garanzia della Qualità, quello che conta veramente è la deliberata scelta etica delle intenzioni, che rappresenta una certezza, mentre il successo è soltanto una probabilità.  

 

La Democrazia – Osservazioni essenziali

 

Ora è giunto il momento di affrontare il primo dei due Sistemi di Governo di una Società civile : la Democrazia. E’ un’impresa abbastanza difficile, anche per il fatto che Democrazia è una nozione complessa che non è riducibile a una somma di singole nozioni.

 

Proviamo ad elencare gli eventi che si susseguono in una cosiddetta Legislatura :

  1. gli elettori eleggono i deputati ;
  2. I deputati eleggono un governo
  3. governo e deputati propongono leggi
  4. il governo propone azioni correttive

 

Come si può verificare facilmente, si tratta in tutti i casi di azioni e ad esse si possono, perciò, in teoria, applicare garanzie della qualità nelle scelte. Vediamo allora di esaminare meglio azione per azione.

 

1. L’elezione è già un’azione complessa. Infatti, include una scelta iniziale di un candidato, che decide di partecipare ed una scelta di un elettore, che susseguentemente approva con un voto. Non sono lo stesso processo che fa capo ad un unico evento. Perciò dovremmo avere due dichiarazioni di Garanzie, di natura differente.

La prima dovrebbe essere fatta dal candidato, che si impegna eticamente, anche nei suoi stessi confronti, di operare in conformità con le proprie dichiarazioni, delle quali ha la piena libertà di formulazione. Nessuno lo può obbligare a farla. Però, perderebbe il diritto di fregiarsi del Marchio.

La seconda dovrebbe essere fatta dall’elettore, che si impegna a seguire le proprie ispirazioni, che egli dovrebbe esprimere con senso di responsabilità. Si deve far notare che la sua responsabilità è nei confronti di sé stesso ed anche di tutti gli altri elettori, inclusi quelli che non votano come lui.

 

Si comprende subito che un’elezione, ora come ora, non può essere gestita con Garanzie rigorose, anzi, a dire il vero, appare come una Farsa della Qualità. Si obietterà che si sta richiedendo un’utopia irrealizzabile. Sicuramente è così : siamo lontanissimi. Però, a questo punto, se ci rimane un briciolo di dignità o un po’ di senso del ridicolo, dovremmo incominciare a vergognarci dell’ipocrisia nella quale siamo immersi.

 

In particolare colpisce l’irresponsabilità dei candidati : alle dichiarazioni individuali di Garanzia, di solito si sostituisce un programma di partito. Un programma è un progetto, non una Garanzia. Per quanto è stato detto prima, come si fa a garantire il futuro ? Come si può conoscere in anticipo quello che ancora non si conosce dei futuri Sistemi aperti ? Qualcuno potrà mai seriamente obiettare che il Partito , con la saggezza accumulata nei propri innegabili patrimoni di Sistema chiuso, sarà in grado di risolvere tutti gli eventuali problemi del futuro ?

 

Inoltre, esiste anche una forma ancora più grave di mancanza di Garanzia : come può un candidato avere il coraggio di fare dichiarazioni individuali di Garanzia in nome di un Partito che non rappresenta neanche una sostanza vivente ?

 

In sostanza, l’unica vera e attuale truffa etica è rappresentata dall’idea che un’elezione costituisce un’azione etica.

 

2. La nomina di un governo. Si tratta di un’azione un po’ meno complessa, ma anche in questo caso ben difficilmente la possiamo considerare come un opera di  Garanzia. Di solito si pone l’attenzione sul programma da svolgere e molto meno risalto viene dato alla dichiarazione delle intenzioni. Alcune delle osservazioni del punto 1 si applicano pari-pari anche al punto 2. Tuttavia si deve riconoscere che questa è l’azione che più si avvicina ad una gestione in regime di Qualità. Per lo meno un Governo giura.

 

3. La proposta di nuove leggi. In analogia con un prodotto industriale, la emissioni di nuove leggi equivale alla produzione di manufatti. La proposta di una nuova legge è di per  sé un progetto da realizzare. Una volta che una legge viene applicata viene sottoposta alle prove della vita. Niente è perfetto, tuttavia si richiedono in una legge nuova almeno alcune caratteristiche che non la rendano di fatto inapplicabile.

Esiste qualche metodo che possa garantire in anticipo, nei limiti del ragionevole, una indipendenza da circostanze che non provengano solo da un futuro ancora sconosciuto ?

Talvolta esistono, ma spesso non esistono affatto, almeno come metodo. Se si osserva, di solito si nota che il testo di una legge è minuziosissimo nella scelta delle parole, talmente minuzioso da esser quasi illeggibile per chiunque non sia uno specialista, mentre non mostrano una corrispondente minuziosità nelle analisi delle eccezioni alle norme.

Si può fare di meglio ? Di solito, la Garanzia della Qualità è particolarmente attenta alle eccezioni rispetto alle norme.

Inoltre, e questo è forse il difetto maggiore, si dovrebbero mettere in luce gli scopi di una nuova legge dichiarandone esplicitamente le intenzioni, quelle palesi (questo vien fatto), ma soprattutto quelle non palesate (questo avviene quasi sempre per il lato politico di una legge).

Sarebbe auspicabile ? Quali conseguenze (incontrollabili) potrebbero derivare ?

 

4. Quasi tutto quello detto al punto 3. vale per il punto 4. Esiste una piccola aggiunta : modificare una legge che non funziona è un’opera sacrosanta. Sarebbe però desiderabile, che all’atto della modifica si chiarissero bene i punti da modificare, ma soprattutto le ragioni che hanno indotto alle modifiche. Una specie di analisi degli errori commessi, senza uno scopo di caccia alle streghe. Sarebbe chiedere troppo ?

 

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Fin qui le osservazioni nei riguardi di una Garanzia della Qualità. Vi sono osservazioni ulteriori, ma riguardano le efficienze funzionali, che non hanno una strettissima correlazione con la Qualità. E’ bene esaminare l’efficienza operativa in una sezione a parte.

 

 

 

 

L’Autocrazia – Osservazioni essenziali

 

Ora è giunto il momento di affrontare il secondo dei due Sistemi di Governo di una Società civile : l’Autocrazia. E’ un’impresa meno difficile, anche per il fatto che l’Autocrazia non è una nozione molto complessa, ed è riducibile più facilmente a una somma di singole nozioni.

 

Proviamo ad elencare gli eventi che si susseguono in un governo autocratico :

  1. gli elettori eleggono i deputati (ma solo in qualche autocrazia più libera) ;
  2. I deputati possono eleggere un governo (ma non si tratta di azioni indipendenti) ;
  3. governo e deputati propongono leggi ;
  4. il governo propone azioni correttive.

 

Apparentemente, ma solo funzionalmente,  non vi sono grandi differenze con un Sistema democratico. In realtà coloro che scelgono o possono influenzare le scelte rappresentano minoranze ridotte

 

1. L’elezione è già un’azione un po’ più complessa. Infatti, include una scelta iniziale di un candidato, che decide di partecipare ed una lista bloccata. L’elettore, in pratica, ha la sola scelta di partecipare approvando con un voto.

Non esistono perciò le condizioni per esprimere una dichiarazione individuale di Garanzia da parte dei candidati. L’unica dichiarazione la potrebbe fare il responsabile che ha preparato la lista bloccata. Di solito questo non avviene.

Di conseguenza non sussistono neanche le condizioni per un elettore di dichiarare le Garanzie che potrebbe dare all’elezioni stesse.

In sostanza, le elezioni in un Sistema Autocratico non possono dare alcun genere di Garanzie. La Garanzia di Qualità non ha significato, poiché è inapplicabile.

 

2. La nomina di un governo. Si tratta di un’azione relativamente semplice, ma anche in questo caso ben difficilmente la possiamo considerare come un opera di  Garanzia. Di solito si pone l’attenzione sul programma da svolgere e non viene data alcuna dichiarazione delle intenzioni. Tuttavia si deve riconoscere che questa è l’azione che più si avvicina ad una gestione in regime di Qualità. Anche in questo caso un Governo giura.

 

3. La proposta di nuove leggi. In analogia con un prodotto industriale, la emissioni di nuove leggi equivale alla produzione di manufatti. La proposta di una nuova legge è di per  sé un progetto da realizzare. Una volta che una legge viene applicata viene sottoposta alle prove della vita. Niente è perfetto, però nelle Autocrazie non si rende conto esplicitamene degli insuccessi.

Un Autocrazia è un regime tendenzialmente dogmatico, perciò tende a dare il minor risalto possibile alle novità dei sistemi aperti. In generale un Sistema Autocratico considera risolvibile qualsiasi problema futuro. E’ il Sistema stesso che è il Garante.

Si dimostra così nuovamente che un Sistema Autocratico non è sorretto che dall’impegno etico di minoranze. Si deve, però, riconoscere che il livello di impegno di tali minoranze è individualmente molto più elevato che nel caso di un Sistema Democratico.

 

Un Sistema Autocratico, relativamente al punto 4. è molto ambiguo. Finché è animato da una spinta etica, un Sistema Autocratico è molto efficiente nella correzione degli errori. Quando viene a mancare la spinta (che alla lunga è immancabile in un Sistema tale) si ottiene drasticamente l’effetto opposto : tutto tende a cristallizzarsi. Perciò è un Sistema molto più instabile del Sistema Democratico, e perciò tende verso una bassa Qualità.

Concludendo, un Sistema Autocratico è talvolta più efficiente, ma essendo dogmatico di fondo, è alla lunga un sistema chiuso, cioè incompatibile con una evoluzione di Qualità.

 

 

Funzionalità

 

Esiste un vero problema funzionale, che deve essere tenuto presente.

Quando le evoluzioni si accelerano, come sta avvenendo nei tempi presenti, occorre ricorrere a messe a punto dei governi. E’ un fatto doveroso, altrimenti si rischia il pericolo di cristallizzazioni.

 

In questo senso, un Sistema Autocratico che non sia in fase degenerativa, è di gran lunga più efficiente di un Sistema Democratico.

Mentre nel primo caso le decisioni vengono prese per linee interne, nel secondo caso le procedure (di solito ancorate a Costituzioni più rigide) sono molto più lente. Inoltre, si deve tener conto che, in una evoluzione accelerata, i riferimenti tradizionali offerti dai sistemi chiusi, tendono ad essere soppiantati dalle novità dei sistemi aperti, che spesso non sono ancora facilmente assimilabili. Tutto tende ad evolversi esponenzialmente, specialmente il disordine. C’è anche da aggiungere che in presenza di mancanza di certezze, i risultati delle elezioni tendono verso stati di stallo, con maggioranze risicate (del tipo 50,1 – 49,9 %), con difficoltà crescenti di prese di decisioni ad ampio consenso, come sono richieste per cambiamenti di fondo.

 

 

Conclusioni

 

Appare evidente, se si concorda con quanto fin qui riportato, che una vera soluzione non è disponibile al momento.

 

Si dovrebbe prenderne atto e cercare qualche bella soluzione che riesca a far fronte alla valanga delle novità che ci piovono addosso da tutte le parti, tramite i sistemi aperti che siamo sempre meno in grado di padroneggiare.

 

Penso che dobbiamo riconoscere onestamente, con distacco ed imparzialità, che così è e che nei prossimi tempi sarà ancora peggio. Però senza fare drammi, perché da che mondo è mondo l’evoluzione è sempre stata cercata dalla vita stessa e fino ad ora non ci ha condotti verso il nero disordine del Caos primordiale.

 

Allora, cosa si deve fare ?

 

Per prima cosa dobbiamo smettere seriamente di essere ipocriti con noi stessi. Scopriamo che tutte le nostre Civiltà in certe condizioni non servono a niente. Però, scopriamo anche di avere le risorse di una spinta interiore verso un Ordine, che non necessariamente deve essere quello che abbiamo fin qui conosciuto.

 

Un tale Ordine può essere rivelato dalla pratica interiore di ricercare una Garanzia. Il nome che gli è stato dato (Garanzia della Qualità) è un nome pomposo, che si presta a mille interpretazioni, più o meno fumose.

 

Che cosa sia veramente non lo sappiamo ancora. Forse, con il tempo, sarà più chiaro.

 

In fondo, parafrasando Cartesio che aveva intuito che l’unica cosa certa era per noi la coscienza di noi stessi, riferendosi alla consapevolezza di un istante, possiamo applicare analogamente una intuizione simile alla gestione delle Azioni individuali :

 

L’unica vera consapevolezza nella gestione delle nostre Azioni

è costituita dalla nostra aspirazione all’Ordine.