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  NE IRROGANTO    di Mauro
  Novelli     Documentazione   Inserito il 13-4-2007 | |||
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  della Consob I covered warrant Risparmiatori - Investor Education - Covered Warrant 1
  - Chi regolamenta il mercato dei covered warrant? 2
  - Chi controlla il mercato dei covered warrant? 3
  - Che obblighi hanno i market maker?  4
  - Quando investire in un covered warrant? 5
  - Come quotano i market maker? 7
  - Quando conviene esercitare un covered warrant? 8
  - Come si esercita un covered warrant? 9
  - Cosa accade ai covered warrant in caso di operazioni straordinarie? 10
  - Fino a quando è possibile negoziare un covered warrant? 1 - Chi regolamenta il mercato dei covered warrant?
 ll
  principale mercato dei covered warrant, il SeDeX, è gestito e organizzato dalla Borsa
  Italiana S.p.A., società autorizzata dalla Consob ai sensi dell'art.
  61 del Testo Unico della Finanza (D.Lgs. 58/98). Le
  relative  regole di funzionamento sono stabilite nel regolamento del
  mercato, redatto dalla Borsa Italiana ed approvato dalla Consob, e nelle
  relative istruzioni.  In particolare il
  "Regolamento dei mercati organizzati e gestiti dalla Borsa
  Italiana" (diponibile su www.borsaitalia.it)
  stabilisce sia i requisiti che devono avere i covered
  warrant ed i relativi emittenti per essere ammessi
  alle negoziazioni, sia gli impegni degli emittenti, sia le modalità
  per lo svolgimento delle relative negoziazioni (le tipologie di proposte che
  possono essere immesse nel mercato, come vengono abbinate le proposte in
  vendita con quelle in acquisto e come si concludono i contratti, ecc.). Nelle
  Istruzioni al regolamento si trovano, invece, norme di maggiore dettaglio
  esplicative dei principi contenuti nel regolamento.  Le caratteristiche di ciascun covered warrant ammesso a quotazione sul mercato sono
  fissate direttamente dall'emittente nel "Regolamento del covered warrant", dove sono altresì definiti
  gli specifici meccanismi di funzionamento nonché gli obblighi contrattuali
  che legano l'emittente e il sottoscrittore. Il "regolamento"
  è parte integrante del "prospetto di ammissione a
  quotazione"; quest'ultimo deve contenere le informazioni necessarie
  relative all'emittente (situazione patrimoniale, economica, finanziaria)
  nonché ulteriori notizie sui prodotti finanziari
  emessi.  Sono tutti documenti, specie il
  prospetto ed il regolamento, da leggere attentamente perché, come per ogni
  altro investimento in strumenti finanziari, quello in covered
  warrant non può prescindere dalla completa conoscenza del
  funzionamento del mercato sul quale si sta operando e delle caratteristiche
  del covered warrant che si intende acquistare.  2 - Chi controlla il mercato dei covered warrant?
 Il Testo Unico della Finanza ha
  affidato specifiche competenze di vigilanza alle società di gestione dei mercati (per il SeDeX, la
  Borsa Italiana). In particolare, la Borsa Italiana, oltre a predisporre le
  regole del mercato, deve vigilare sul buon funzionamento del mercato stesso e
  verificare il rispetto delle norme contenute nel proprio regolamento da parte
  degli operatori, e quindi anche da parte dei market maker.  La Consob, invece, ha una
  più generale funzione di vigilanza sui mercati e sulle società
  che li gestiscono. Al riguardo, la Consob approva le regole dei mercati,
  vigila su di essi, al fine di assicurarne la
  trasparenza, l'ordinato svolgimento delle negoziazioni e la tutela degli
  investitori, vigila sull'operato delle società che gestiscono i
  mercati e accerta le violazioni delle norme in materia di insider trading e
  di manipolazione.  3 - Che obblighi hanno i market maker?
 Gli obblighi dei market maker
  sono stabiliti dalla società che gestisce il mercato, nel proprio
  Regolamento e nelle relative Istruzioni (diponibili
  su www.borsaitalia.it).  In particolare gli emittenti si impegnano, anche affidando tali obblighi
  ad un altro intermediario, ad esporre in via continuativa proposte di
  acquisto e di vendita per quantità almeno pari al lotto minimo di
  negoziazione.  Quando le quotazioni esposte
  sono applicate (cioè viene concluso un
  contratto con il market maker) i market maker sono tenuti a ripristinare le
  proprie quotazioni entro cinque minuti. I market maker possono richiedere
  alla Borsa Italiana di essere temporaneamente esonerati dall'obbligo di
  quotazione.  I quantitativi minimi che il
  market maker deve quotare sono, come detto, almeno pari al lotto minimo di
  negoziazione, che viene stabilito dalla Borsa
  Italiana nel provvedimento di ammissione a quotazione di ciascun covered warrant.  4 - Quando investire in un covered warrant?
 I covered
  warrant sono del tutto assimilabili a contratti di
  opzione. Tali contratti, come altri derivati, svolgono un'importante funzione
  di copertura dei rischi di portafoglio, consentono
  cioè di immunizzare un investimento da andamenti avversi dei prezzi.
  Ad esempio, se si possiede un titolo azionario, il proprio investimento
  sarà soggetto ad una potenziale perdita di valore ogni qual volta si verifichi una riduzione delle relative quotazioni sul
  mercato. Se si vuole porre un limite alla potenziale perdita del proprio
  investimento è possibile affiancare, pagando un premio, un covered warrant put out-of-the-money sul titolo
  posseduto.  I covered
  warrant, tuttavia, sono spesso utilizzati per operare strategie non di
  copertura (hedging) ma di tipo speculativo. I covered warrant, infatti, consentono di sfruttare
  l'effetto di leva finanziaria (più o meno ampia a
  seconda delle caratteristiche di scadenza e prezzo di esercizio), in
  quanto sono caratterizzati da una maggiore reattività rispetto ai
  titoli sottostanti. Tuttavia l'utilizzo di covered
  warrant come succedanei più speculativi dei titoli sottostanti
  è spesso causa di perdite, anche totali, del proprio investimento.           5 - Come quotano i
  market maker?  
 I market maker usano riferire le
  proprie quotazioni in termini di volatilità. Quando
  infatti devono esporre le proprie quotazioni, essi calcolano il prezzo
  di acquisto e di vendita (il c.d. bid e ask) dei propri covered warrant
  a partire, appunto, dalla volatilità del titolo sottostante. I market
  maker utilizzano a tal fine dei sistemi di quotazione automatici che, immessa
  la volatilità, calcolano, tramite il modello di pricing
  utilizzato, le quotazioni denaro e lettera dei propri covered
  warrant. Generalmente tali sistemi informatici consentono anche di aggiornare
  automaticamente le quotazioni al variare del prezzo del titolo sottostante.  I market maker, pertanto, quando
  vendono e acquistano i propri covered warrant,
  stanno di fatto vendendo e comprando
  volatilità. La volatilità quotata rappresenta la previsione del
  market maker sulla volatilità futura del titolo sottostante. Tale
  previsione viene effettuata prendendo quale
  riferimento la volatilità implicita nei prezzi di analoghi strumenti
  derivati quotati su altri mercati regolamentati (ad esempio per i titoli
  azionari italiani e per il MIB30 un buon riferimento è dato dalle
  volatilità implicite nei prezzi delle opzioni su singoli titoli e
  delle opzioni MIBO30 negoziate sull'IDEM) o su mercati non regolamentati
  (definiti mercati Over The Counter).  Considerato, però, che la
  volatilità implicita espressa dai prezzi sui mercati
  "professionali" è riferita a elevati quantitativi di
  strumenti (infatti tali mercati sono di più
  difficile accesso da parte dei risparmiatori), i market maker dei covered warrant applicano un mark-up di
  volatilità, cioè un margine di guadagno, finalizzato a
  remunerare l'attività di "vendita al dettaglio" della
  volatilità "acquistata all'ingrosso" sui mercati
  professionali.  Ogni market maker, tuttavia,
  opera una "politica dei prezzi" differente, offrendo i propri covered warrant a prezzi che incorporano valori di
  volatilità implicita più o meno elevata. Per questo motivo, la
  scelta di un emittente o di un altro non può prescindere dalla
  comparazione della volatilità offerta su covered
  warrant con caratteristiche simili (titolo sottostante, prezzo di esercizio e
  scadenza).           6 - Perché il prezzo
  del mio covered warrant call è sceso se il prezzo del titolo sottostante
  è salito (e viceversa)?  
 L'andamento delle quotazioni di
  un covered warrant è influenzato da un
  considerevole numero di fattori. La combinazione di tali fattori può
  giustificare un andamento inatteso dei prezzi dei covered
  warrant rispetto a quello dell'attività
  sottostante. Frequentemente, ad esempio, può capitare che ad un rialzo
  dei prezzi del titolo sottostante non si verifichi un conseguente rialzo dei
  prezzi del covered warrant di
  tipo call, ma anzi una sostanziale situazione di
  invariabilità o anche di ribasso. Ciò è spesso spiegato
  dalla presenza di un trend al ribasso della volatilità del titolo sottostante. Inoltre, a parità di altri
  fattori (prezzo del sottostante e volatilità), si può osservare
  una riduzione dei prezzi dei covered warrant a
  seguito dell'effetto tempo che, come descritto,
  influisce negativamente sul valore del covered
  warrant.           7 - Quando conviene
  esercitare un covered warrant?  
 La valutazione di un
  investimento in covered warrant, al pari di
  qualsiasi altro investimento finanziario, dipende dalle personali aspettative
  e propensione al rischio del risparmiatore che deve stabilire i livelli di
  perdita che è disposto a subire ed i livelli di profitto raggiunti i quali liquidare l'investimento. Nel caso
  dell'investimento in covered warrant è
  però opportuno che l'investitore segua continuamente l'andamento del
  warrant e del sottostante, poiché le variazioni di prezzo del covered warrant possono essere repentine e di notevole
  entità.  Una volta maturata la decisione
  di disinvestire i propri covered
  warrant, il risparmiatore ha due alternative: esercitare i warrant ovvero
  venderli sul mercato. La convenienza tra le due alternative dipende dal
  confronto fra il valore intrinseco ed il prezzo di mercato. Se il primo
  è superiore al secondo converrà
  esercitare, altrimenti sarà opportuno vendere il warrant sul mercato.  Nel caso l'investitore abbia
  deciso di aspettare la scadenza, ed il warrant sia con regolamento per
  differenziale monetario (c.d. cash settlement),
  occorre considerare la circostanza che il prezzo del sottostante, nel giorno
  di scadenza, potrebbe subire un andamento anomalo per il fatto che
  l'emittente-market maker, a causa di necessità tecniche connesse alla
  propria gestione del rischio, potrebbe dover operare sul mercato del titolo
  sottostante con effetti sul relativo prezzo (e conseguentemente sul prezzo del warrant) nella direzione sfavorevole
  all'investitore. Pertanto, occorre valutare se accettare il rischio di queste
  eventuali e non prevedibili oscillazioni, ovvero non aspettare la scadenza e
  procedere alla vendita del warrant o, se più conveniente, all'esercizio
  del diritto in prossimità della scadenza.           8 - Come si esercita un
  covered warrant?  
 Per esercitare un covered warrant (americano) durante la sua vita è
  necessario, di norma, comunicare all'emittente, tramite il proprio
  intermediario, la volontà di procedere all'esercizio, per un
  quantitativo di covered warrant pari almeno al
  lotto minimo di esercizio stabilito nel regolamento del warrant. Nel
  regolamento sono anche stabilite le specifiche modalità da seguire. E'
  buona regola, quindi, leggere attentamente il Regolamento (che è anche
  contenuto nel prospetto di quotazione) e impartire al proprio intermediario
  le dovute istruzioni, tenendo anche conto del tempo necessario perché
  l'emittente riceva la comunicazione di esercizio. Generalmente l'esercizio
  del covered warrant viene
  realmente effettuato il giorno successivo a quello in cui l'emittente ha
  ricevuto la comunicazione e, pertanto, le condizioni possono essere mutate e
  con esse la convenienza del risparmiatore.  Una volta giunti alla scadenza
  del warrant, il Regolamento della Borsa Italiana prevede il c.d. esercizio
  automatico: ai possessori di covered warrant che
  alla scadenza risultino in-the-money
  è riconosciuto automaticamente la liquidazione monetaria, a meno che
  non vi rinuncino espressamente (esercizio in eccezione) qualora, ad esempio,
  le commissioni connesse al pagamento di quanto guadagnato siano superiori al
  guadagno stesso. Tale automatismo è stato previsto per tutelare coloro
  che alla scadenza, pur essendo portatori di covered
  warrant in-the-money, si dimentichino
  di richiederne l'esercizio, perdendo così il diritto di incassare la
  somma di denaro dall'emittente.           9 - Cosa accade ai covered warrant in caso di operazioni straordinarie?  
 Nei casi di operazioni di
  finanza straordinaria sui titoli sottostanti i covered
  warrant (quali frazionamento e raggruppamento delle azioni, aumenti di
  capitale, fusione o scissione di società, conversione delle azioni o
  distribuzione di dividendi straordinari) è necessario, al fine di
  rendere neutrali tali operazioni sul valore economico dell'investimento,
  porre in essere delle opportune procedure di rettifica.  Tali rettifiche sono effettuate,
  secondo metodologie comunemente accettate, dagli
  emittenti che provvedono ad intervenire sulle caratteristiche dei propri covered warrant in vario modo, operando, ad esempio, la
  modifica del prezzo di esercizio e della parità del covered warrant o provvedendo alla sostituzione del
  titolo sottostante. La specifica rettifica che l'emittente intende adottare
  deve essere comunicata con congruo anticipo alla Borsa Italiana, affinché
  questa possa informare prontamente il mercato. E' necessario pertanto che il
  risparmiatore si tenga continuamente aggiornato su quanto accade ai titoli
  sottostanti i covered warrant detenuti e si informi
  chiedendo, anche direttamente all'emittente, le modifiche che intende
  adottare e la relativa tempistica.           10 - Fino a quando
  è possibile negoziare un covered warrant?  
 I covered
  warrant sono negoziabili sul mercato sino a circa una settimana prima della
  loro scadenza. In particolare la Borsa Italiana cancella dalla quotazione i covered warrant due giorni di borsa aperta antecedenti
  l'ultimo giorno utile per il loro esercizio. Poiché le modalità di
  esercizio sono stabilite dall'emittente nel regolamento dei warrant e nel
  prospetto di quotazione, è opportuno verificare sempre in tali
  documenti la tempistica prevista per l'esercizio.  |