ELABORATI PRODOTTI DALLA I.A. GENERATIVA “Più dei tanti che tumultuano, i tiranni
temono i pochi che pensano” (Platone) |
Articoli e Documenti d’interesse |
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Pongo gli stessi
quesiti a cinque programmi di I. A. (CHAT GPT, DEEP SEEK, GEMINI, COPILOT,
CLAUDE). Riporto gli
elaborati risultanti senza alcuna correzione o integrazione. Quesito n° 8 del 5-8-9 Giugno
2025. Ipotesi
antitruffa di Mauro Novelli I truffatori finanziari on line approfittano
della possibilità di camuffare numeri di telefono, messaggi e-mail e siti con
molta facilità per ingannare il correntista che è preso di mira
Si potrebbe pensare ad una azione legale contro i
gestori di telefonia e di sistemi di invio di e-mail perché non adottano
sistemi capaci di opporsi all'azione truffaldina? In pratica. Ad esempio se fosse fatto obbligo al sistema di telefonia
di mettere sulla prima riga (intoccabile) della schermata 'informativa del
destinatario i riferimenti (nome e numero di telefono) di chi ha attivato la sim utilizzata o, parallelamente, sulla prima
(intoccabile) del messaggio e-mail ricevuto dal destinatario i riferimenti di
chi ha acceso l'account di posta elettronica, molte truffe potrebbero essere
evitate perché il destinatario sa anzitutto chi è il vero mittente. Che ne
dici? |
Sommario Quesito n° 8 I truffatori finanziari on line
approfittano della possibilità di camuffare numeri di telefono, messaggi
e-mail e siti con molta facilità per ingannare il correntista che è preso di mira Si potrebbe pensare ad una azione
legale contro i gestori di telefonia e di sistemi di invio di e-mail perché
non adottano sistemi capaci di opporsi all'azione truffaldina? In pratica. Ad esempio se fosse fatto obbligo al sistema di telefonia
di mettere sulla prima riga (intoccabile) della schermata 'informativa del
destinatario i riferimenti (nome e numero di telefono) di chi ha attivato la sim utilizzata o, parallelamente, sulla prima
(intoccabile) del messaggio e-mail ricevuto dal destinatario i riferimenti di
chi ha acceso l'account di posta elettronica, molte truffe potrebbero essere
evitate perché il destinatario sa anzitutto chi è il vero mittente. Che ne
dici? Risponde Chat
GPT
ChatGPT ha detto: L’idea che proponi è molto interessante e
tocca un tema centrale nella sicurezza digitale: la responsabilità degli
intermediari tecnologici (operatori telefonici, fornitori di e-mail,
ecc.) nel prevenire le truffe. ✅ Punti di
forza della proposta: 1.
Trasparenza
sull'identità reale del mittente 2.
Riduzione
dell’efficacia del spoofing 3.
Prevenzione
anziché repressione ❌
Criticità e ostacoli legali/tecnici: 1.
Privacy e
protezione dei dati personali 🧩
Possibile compromesso: mostrare almeno se il mittente è stato verificato
da un ente terzo (es. operatore telefonico, provider email)
senza esporre i dati sensibili. 2.
Difficoltà
tecniche nei protocolli attuali 3.
Rischio
di falsi positivi o abusi [MN:
i truffatori possono anche registrare Sim e e-mail
con nomi fasulli, ma non ppotranno mai registrare
account col nome di una banca o di altri enti istituzionali] ⚖️
Si può fare causa agli operatori? Attualmente, non è facile portare
avanti un’azione legale contro operatori telefonici o provider e-mail per non
aver impedito le truffe, perché:
[MN: Infatti,
occorre far leva sulla negligenza grave]
Tuttavia, una proposta normativa in
questa direzione avrebbe senso, specie se presentata come emendamento a
leggi esistenti sulla cybersicurezza o sulla protezione del consumatore. 🔧 Idee
pratiche da sviluppare:
In sintesi Hai centrato un punto chiave: l’opacità
dell’identità del mittente è il grande alleato delle truffe online. Agire
in modo strutturale su questo fronte, con modifiche normative e tecniche, è teoricamente
possibile ma richiede:
Se vuoi, posso aiutarti a scrivere una
proposta normativa o tecnica strutturata da pubblicare o presentare come
suggerimento alle istituzioni competenti. Vuoi provare? Quesito n° 8. I truffatori finanziari on line
approfittano della possibilità di camuffare numeri di telefono, messaggi
e-mail e siti con molta facilità per ingannare il correntista che è preso di mira Si potrebbe pensare ad una azione
legale contro i gestori di telefonia e di sistemi di invio di e-mail perché
non adottano sistemi capaci di opporsi all'azione truffaldina? In pratica. Ad esempio se fosse fatto obbligo al sistema di telefonia
di mettere sulla prima riga (intoccabile) della schermata 'informativa del
destinatario i riferimenti (nome e numero di telefono) di chi ha attivato la sim utilizzata o, parallelamente, sulla prima
(intoccabile) del messaggio e-mail ricevuto dal destinatario i riferimenti di
chi ha acceso l'account di posta elettronica, molte truffe potrebbero essere
evitate perché il destinatario sa anzitutto chi è il vero mittente. Che ne
dici? Risponde
Gemini
La Lotta alle Truffe Finanziarie Online:
Responsabilità e Soluzioni Capisco perfettamente la sua frustrazione e
il suo desiderio di trovare soluzioni concrete contro le truffe finanziarie
online. L'idea di responsabilizzare i gestori di telefonia e i fornitori di
servizi email, imponendo loro di visualizzare in
modo trasparente i dati del mittente, è molto interessante e merita di essere
analizzata. Le Difficoltà Attuali e il
"Camuffamento" Ha ragione, i truffatori sfruttano
abilmente la facilità con cui possono "camuffare" numeri di
telefono, indirizzi email e siti web. Questo rende
estremamente difficile per il cittadino comune distinguere una comunicazione
legittima da un tentativo di frode. Il phishing, lo smishing
(phishing via SMS) e il vishing (phishing
telefonico) si basano proprio su questa capacità di impersonare banche,
istituzioni o aziende conosciute. L'Idea di un'Azione Legale e le Sue
Implicazioni L'ipotesi di un'azione legale contro i
gestori di telefonia e i fornitori di servizi email
per la mancata adozione di sistemi anti-truffa è
suggestiva. Tuttavia, si scontrerebbe con diverse complessità:
Alternative e Azioni Possibili Pur riconoscendo la validità della sua
intuizione, è più probabile che la soluzione risieda in un approccio
multilivello che coinvolga diversi attori e strategie: 1.
Maggiore
Collaborazione tra Fornitori di Servizi e Autorità: o
Condivisione
di Informazioni: È fondamentale che
i gestori e i provider collaborino più strettamente con le forze dell'ordine
e le banche per segnalare e bloccare rapidamente i numeri e gli indirizzi IP
utilizzati per scopi fraudolenti. o
Tecnologie
Anti-Spam e Anti-Phishing Avanzate:
Continuare a investire in algoritmi e filtri sempre più sofisticati per
identificare e bloccare automaticamente tentativi di truffa. 2.
Educazione e
Consapevolezza degli Utenti: o
Campagne
di Sensibilizzazione: È cruciale
informare costantemente i cittadini sui rischi delle truffe online e su come
riconoscerle. Le banche, le associazioni dei consumatori e le forze
dell'ordine dovrebbero intensificare queste campagne. o
Regole
d'Oro: Insegnare agli utenti a non
cliccare su link sospetti, non scaricare allegati da mittenti sconosciuti,
non fornire mai dati personali o bancari al telefono o via email,
e verificare sempre l'autenticità delle richieste. 3.
Responsabilità dei
Soggetti Colpiti (Banche e Istituzioni): o
Sistemi
di Autenticazione Robusti: Le
banche e gli altri enti che gestiscono dati sensibili devono implementare
sistemi di autenticazione a più fattori (es. OTP, biometria) per rendere più
difficile l'accesso fraudolento ai conti. o
Monitoraggio
Transazioni Anomale: Potenziare i
sistemi di monitoraggio delle transazioni per identificare e bloccare
operazioni sospette. 4.
Inasprimento delle
Normative e delle Sanzioni: o
Legislazione
Specifica: Aggiornare le
leggi per rendere più efficace la lotta alle truffe online e prevedere
sanzioni più severe per i responsabili. o
Cooperazione
Internazionale: Data la natura
transnazionale delle truffe, è essenziale una maggiore cooperazione tra le
autorità giudiziarie di diversi paesi. La sua idea di maggiore trasparenza sui
dati del mittente è un punto di partenza interessante, ma l'applicazione
pratica e le implicazioni sulla privacy e la libertà di espressione la
rendono complessa da realizzare nella sua forma attuale. Le soluzioni più
efficaci sembrano risiedere in un mix di tecnologia, educazione e
collaborazione tra tutti gli attori coinvolti. Cosa ne pensa di un approccio più
incentrato sulla prevenzione e sulla capacità di riconoscimento delle truffe
da parte degli utenti, affiancato a un rafforzamento delle misure di
sicurezza da parte dei fornitori di servizi? Quesito
n° 8. I truffatori
finanziarie on line approfittano della possibilità di camuffare numeri di
telefono, messaggi e-mail e siti con molta facilità per ingannare il
correntista che è preso di mira Si potrebbe pensare
ad una azione legale contro i gestori di telefonia
e di sistemi di invio di e-mail perché non adottano sistemi capaci di opporsi
all'azione truffaldina? In
pratica. Ad esempio se fosse fatto obbligo al
sistema di telefonia di mettere sulla prima riga (intoccabile) della
schermata 'informativa del destinatario i riferimenti (nome e numero di
telefono) di chi ha attivato la sim utilizzata o,
parallelamente, sulla prima (intoccabile) del messaggio e-mail ricevuto dal
destinatario i riferimenti di chi ha acceso l'account di posta elettronica,
molte truffe potrebbero essere evitate perché il destinatario sa anzitutto
chi è il vero mittente. Che ne dici? Risponde DEEP SEEK La tua domanda solleva un problema molto
attuale e complesso: la responsabilità dei gestori di telefonia e dei
provider di servizi email nella lotta contro le
truffe finanziarie online. Ecco una panoramica delle possibili vie legali e
delle sfide connesse: 1. Responsabilità
dei Gestori di Servizi di Comunicazione
2. Azioni
Legali Possibili
3. Sfere
Pratiche
4. Prospettive
Future
Conclusione Un'azione legale
contro i provider è teoricamente possibile, ma con alte probabilità di
successo solo se si dimostra:
Se vuoi approfondire
un caso concreto o valutare un'azione collettiva, consiglio di consultare un
avvocato specializzato in diritto digitale o un'associazione di consumatori La tua proposta è
interessante e potrebbe effettivamente rappresentare un passo avanti nella
lotta alle truffe online, ma presenta sia vantaggi che sfide pratiche e
giuridiche. Ecco un’analisi dettagliata: Vantaggi della tua
idea 1.
Trasparenza
immediata o
Mostrare il nome
reale e il numero/documento di chi ha attivato la
SIM o l’account email permetterebbe al destinatario
di verificare subito l’affidabilità del mittente. o
Ad esempio, se una
banca ti chiama, vedresti non solo il numero, ma
anche "Intesa Sanpaolo S.p.A. – SIM registrata a nome di XYZ". Una
truffa con spoofing diventerebbe più evidente. 2.
Riduzione
dello spoofing o
Oggi i
truffatori clonano numeri ufficiali (es. quello della tua
banca) o usano email falsificate. Se il sistema
mostrasse obbligatoriamente i dati del proprietario reale
della SIM/account, sarebbe più difficile nascondersi. 3.
Maggiore
responsabilizzazione degli operatori o
I gestori di
telefonia e email (TIM,
Vodafone, Google, Microsoft, ecc.) sarebbero costretti a verificare meglio
l’identità di chi acquista una SIM o apre un account. Problemi e sfide 1.
Privacy
vs. Sicurezza o
Mostrare
pubblicamente il nome di chi ha attivato una SIM o un account potrebbe
violare il GDPR (in Europa) o altre leggi sulla privacy. [Osservazione di MN alla precedente
osservazione: se un utente mi chiama al telefono o mi manda un messaggio e il
sistema mi informa dei suoi riferimenti non vuol dire “mostrare pubblicamente
il nome di chi ha attivato il servizio. Anzi è un mio diritto sapere chi mi
contatta.] o
Soluzione
possibile: Mostrare solo
un identificativo verificato (es. "Azienda
certificata") anziché i dati personali, oppure consentire la
visualizzazione completa solo per enti autorizzati (banche, PA). 2.
Frode nei
dati di registrazione o
In molti Paesi
(soprattutto extra-UE) le SIM si comprano con documenti falsi. Se il sistema
mostrasse "Mario Rossi" ma il documento fosse falso, la truffa
persisterebbe. o [Osservazione
di MN: Ma non potrà mai contattarmi come se fosse la banca o altra azienda} o
Soluzione: Obbligare i gestori a verifiche
biometriche (es. riconoscimento facciale) per l’attivazione. 3.
Tecnologia
e standardizzazione o
Molte email usano servizi esteri (Gmail, Yahoo) che potrebbero
non adeguarsi a leggi italiane/europee. o
Per le chiamate,
servirebbe un protocollo globale (come STIR/SHAKEN negli
USA) per autenticare i numeri. 4.
Resistenza
delle aziende o
I provider
potrebbero opporsi per i costi aggiuntivi (verifiche
identità, aggiornamenti software). o
Alcuni servizi (es. email temporanee o VoIP) si basano proprio sull’anonimato. Esempi già esistenti
Come realizzarla? 1.
Modifica
legislativa o
L’UE o l’Italia
potrebbero introdurre una direttiva che obblighi: § Le compagnie telefoniche a mostrare
il nome del titolare della SIM in chiamata/SMS. § I provider email a
indicare "Account registrato a nome di XYZ" nell’intestazione. 2.
Collaborazione
con le aziende o
Incentivi fiscali
per chi adotta sistemi di autenticazione forte (es. SPF/DKIM per email, STIR/SHAKEN per telefonia). 3.
Sanzioni
per i provider inadempienti o
Multe se non
verificano l’identità di chi acquista SIM o apre account. Conclusione La
tua idea è valida e tecnicamente fattibile, ma richiederebbe: Se
applicata bene, potrebbe ridurre drasticamente le truffe, ma
servirà una battaglia politica e tecnologica per realizzarla. PS: Se
vuoi portare avanti questa proposta, potresti
contattare un’associazione di consumatori o un parlamentare sensibile al tema
(es. membri della Commissione Trasporti o AGCOM). Quesito n° 8 I truffatori finanziari on line approfittano
della possibilità di camuffare numeri di telefono, messaggi e-mail e siti con
molta facilità per ingannare il correntista che è preso di mira
Si potrebbe pensare ad una azione legale contro i
gestori di telefonia e di sistemi di invio di e-mail perché non adottano
sistemi capaci di opporsi all'azione truffaldina? In pratica. Ad esempio se fosse fatto obbligo al sistema di telefonia
di mettere sulla prima riga (intoccabile) della schermata 'informativa del
destinatario i riferimenti (nome e numero di telefono) di chi ha attivato la sim utilizzata o, parallelamente, sulla prima
(intoccabile) del messaggio e-mail ricevuto dal destinatario i riferimenti di
chi ha acceso l'account di posta elettronica, molte truffe potrebbero essere
evitate perché il destinatario sa anzitutto chi è il vero mittente. Che ne
dici? Risponde
CLAUDE
La tua proposta ha una logica interessante
e affronta un problema reale e crescente. L'idea di identificazione
obbligatoria del mittente reale potrebbe effettivamente ridurre molte truffe
basate sul "social engineering" e sull'impersonificazione. I vantaggi del sistema che proponi:
Tuttavia, ci sono alcune sfide tecniche e
legali: 1.
Privacy: molti
utenti legittimi potrebbero voler mantenere un certo livello di privacy nelle
comunicazioni 2.
Costi implementativi:
richiederebbe investimenti significativi da parte degli operatori 3.
Complessità tecnica:
i sistemi di spoofing sono spesso sofisticati e potrebbero adattarsi 4.
Giurisdizione: i
truffatori operano spesso da paesi con legislazioni diverse L'approccio legale che suggerisci potrebbe
essere efficace se accompagnato da:
Alcuni paesi stanno già sperimentando
sistemi di autenticazione delle chiamate (come STIR/SHAKEN negli USA). La tua
proposta potrebbe rappresentare un'evoluzione naturale di questi sistemi. Quesito n° 8 I truffatori finanziari on line
approfittano della possibilità di camuffare numeri di telefono, messaggi
e-mail e siti con molta facilità per ingannare il correntista che è preso di mira Si potrebbe pensare ad una azione
legale contro i gestori di telefonia e di sistemi di invio di e-mail perché
non adottano sistemi capaci di opporsi all'azione truffaldina? In pratica. Ad esempio se fosse fatto obbligo al sistema di telefonia
di mettere sulla prima riga (intoccabile) della schermata 'informativa del
destinatario i riferimenti (nome e numero di telefono) di chi ha attivato la sim utilizzata o, parallelamente, sulla prima
(intoccabile) del messaggio e-mail ricevuto dal destinatario i riferimenti di
chi ha acceso l'account di posta elettronica, molte truffe potrebbero essere
evitate perché il destinatario sa anzitutto chi è il vero mittente. Che ne
dici? Risponde CopilotHai centrato un problema cruciale: il
camuffamento dei numeri di telefono e degli indirizzi e-mail è una delle armi
principali dei truffatori online. La tua idea di rendere obbligatoria
l'identificazione chiara e immutabile del mittente potrebbe effettivamente
ridurre molte frodi, poiché darebbe al destinatario un’informazione immediata
sull’origine del messaggio. Dal punto di vista legale, intraprendere
un'azione contro i gestori di telefonia e i provider e-mail potrebbe essere
complesso. Solitamente, questi operatori forniscono infrastrutture, ma non
sono direttamente responsabili dell'uso illecito che ne viene fatto.
Tuttavia, esistono già regolamenti che impongono misure di sicurezza, come
l'autenticazione a due fattori e il blocco di numeri sospetti. Rendere
obbligatoria un’ulteriore identificazione trasparente potrebbe richiedere
normative specifiche, che dipenderebbero dalla volontà dei legislatori e
dalla collaborazione dei gestori. Un’altra difficoltà tecnica riguarda la
privacy: obbligare ogni e-mail o chiamata a riportare informazioni sul vero
proprietario potrebbe sollevare questioni delicate in termini di protezione
dei dati personali. Un'alternativa potrebbe essere incentivare
l’uso di protocolli più sicuri, come la verifica automatica dei mittenti e
l’obbligo di firme digitali per le comunicazioni elettroniche. Inoltre,
educare gli utenti a riconoscere le frodi e migliorare i sistemi di
segnalazione potrebbe essere un passo efficace e rapido verso la riduzione
del problema. Hai mai avuto esperienze dirette con questo
tipo di truffe? Sarebbe interessante sapere cosa ti ha spinto a riflettere su
questa possibile soluzione. Le leggi attuali sulla sicurezza online. Le leggi sulla sicurezza online in Italia
si sono evolute per affrontare le minacce digitali sempre più sofisticate.
Ecco alcune delle normative più rilevanti:
Come queste leggi influenzano le piccole
imprese? Le leggi sulla sicurezza online hanno un
impatto significativo sulle piccole imprese italiane, soprattutto in termini
di conformità e protezione dai rischi informatici. Secondo il Rapporto
Cyber Index PMI, molte piccole e medie imprese (PMI) stanno cercando di
migliorare la loro sicurezza digitale, ma il livello di consapevolezza è
ancora insufficiente2. Ecco alcuni effetti principali delle
normative sulla cybersicurezza per le PMI:
Nonostante le sfide, queste normative
possono rappresentare un'opportunità per le PMI, spingendole a investire
nella sicurezza informatica e a migliorare la loro competitività nel mercato
digitale. Ti interessa sapere quali strumenti possono aiutare le piccole
imprese a rispettare queste leggi? Modifica questa risposta Quali sono i benefici a lungo termine della
conformità alle normative? La conformità alle normative sulla
sicurezza online offre numerosi benefici a lungo termine per aziende e
organizzazioni. Ecco alcuni dei principali vantaggi:
Questi benefici rendono la conformità non
solo un obbligo legale, ma anche un investimento strategico per il futuro. Ti
interessa approfondire un aspetto specifico? |